Le note di Musica nel sangue

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Le note di Musica nel sangue
Benvenuti cari lettori!
S
ono orgoglioso di presentarvi la nuovissima edizione del
Giornale scolastico, come sempre realizzata in tempi strettissimi e tra 1000 idee, proposte e imprevisti. Le novità che abbiamo inserito sono moltissime: dalle perle di humour a fine pagina
(tutte originali e provenienti direttamente dalle nostre aule), al
coinvolgimento dell’artista Cece Dub per la realizzazione della
copertina principale, fino alla vostra partecipazione attiva e indispensabile nella compilazione del sondaggio “I giovani e la politica”, e molte altre che scoprirete da soli. Come avrete modo di
vedere, abbiamo concesso spazio anche ad argomenti esterni alla
scuola, ovviamente senza mai far passare in secondo piano la
priorità d’informazione di questo Giornale: voi, studenti del Rolando, e tutte quelle attività che ci distinguono e portano in alto il
nome della nostra scuola. Prima di lasciarvi alla lettura degli articoli di queste 16 pagine, non posso non congratularmi con l’intera redazione: Aurora Lucatello di 3L, Elena Nogarole di 4C, Sara
Maksimovic di 4G, Alessandro Cenzon di 2L, Madalina Petrea e
Francesca Zheng di 3E. Inoltre, voglio ringraziare tutti gli articolisti occasionali, il fotografo Francesco Pietrobelli e chiunque in
questi mesi abbia fatto proposte, dato suggerimenti o partecipato
alla realizzazione di queste pagine: in particolare a voi, cari lettori, fonte inesauribile di materiale per i nostri articoli. Come avevo
ricordato nell’introduzione della scorsa edizione, quest’anno abbiamo raccolto la sfida di raddoppiare le uscite, ben sapendo
quanto impegnativo e dispendioso sarebbe stato.
Ora potete apprezzarne i risultati: a voi il giudizio.
Andrea Zambolin
O
gni anno il Sole, com'è giusto che sia, s'avvicina
a noi inseguito dal risplendere della natura.
Un'immagine, questa, che non sfugge all'attenzione
quotidiana di ogni studente;
è inevitabile distrarsi, mentre il Sole giunge a noi
scaldando le ultime giornate di studio.
Quest'immagine è ciò che molti vorrebbero accadesse:
ritrovarsi in spiaggia all'uscita dell'ultimo giorno di
scuola, per conto di chissà quale magia.
Cece Dub
Sulla copertina di spalla, in ordine da destra in alto: il
trio di Call me maybe, balli di gruppo alla giornata
alternativa di Natale, il gruppo che ha dormito a scuola
all’occupazione di novembre, i Superficie Morbida a
Musica nel Sangue, i maturandi, la squadra di calcetto
delle juniores, il gruppo del Comenius, la premiazione
di Chianciano, l’occupazione di novembre, i cantanti
di Musica nel Sangue, l’ingresso della scuola la mattina dell’occupazione, Serena Fabris a Musica nel Sangue, il flash mob durante l’occupazione.
ALL’INTERNO DEL GIORNALE
Villa Contarini-Paccagnella. Piazzola sul Brenta (Pd), località Presina
Pag. 3
Lettura vs Hi-Tech & Muoviamoci con l’arte
Pag. 4
Il Quotidiano in Classe
Pag. 5
L’amore è un dono
Pag. 6
Elogio al bunker-testimonianza di una liceale
Pag. 7
Sos Studenti
Pag. 8
Notizia choc-il lunedì non si interroga & Le note di Musica nel Sangue
Pag. 9
I giovani e la politica
Pag. 10
Il Comenius-alla scoperta dell’Europa
Pag. 11
Vincitori nell’anima
Pag. 12
Per amore di bidello & Breaking news
Pag. 13
Strasburgo e non solo & Un anno di sport
Pag. 14
Tempo-riflessione di un maturando
Pag. 15
2
Villa Contarini Paccagnella. Piazzola sul Brenta (Pd), località Presina
Di Andrea Zambolin
Dal catalogo online dell’IRVV(Istituto Regionale Ville Venete):
Stato di conservazione complessivo: pessimo
Destinazione d'uso: inutilizzato(intero bene)
La facciata dello
scandalo
Cosa ne pensate di questa breve scheda riassuntiva? Per
chi non la conoscesse, la villa in questione è qui vicino, a
pochi chilometri da noi, in aperta campagna, ed è uno tra
gli oltre 4000 edifici nel Veneto catalogati dall’IRVV.
Non va confusa con la più famosa villa ContariniCamerini, ormai sotto la gestione dell’Ente Pubblico Territoriale da alcuni anni e quindi in condizioni pressoché
buone. La villa Contarini-Paccagnella è stata costruita nel
XVI secolo, quasi sicuramente dal Palladio, ed è riconosciuta come parte del patrimonio dell’età tardo rinascimentale della nostra regione. In sostanza, è un bene
dall’indubbio valore storico, artistico e culturale e, come
tale, deve essere tutelato e conservato in determinate condizioni. È impensabile che possa rimanere nella situazione odierna, che la colloca assieme ad altre 445 ville nel
database dell’IRVV sotto la voce “Stato di conservazione: Pessimo”!
È UNO SCANDALO! È un’offesa
alla nostra cultura e
alle nostre tradizioni! Eppure i soldi
per il restauro sono
stati stanziati diverse volte (dal
FAI, dal Comune e
La vegetazione la sta lentamente facendo
dalla Regione), i
lavori sono stati cominciati e, purtroppo, subito sospesi
(per i motivi più svariati e spesso ridicoli: inutile elencarli, farebbero solamente concorrenza alla Salerno-Reggio
Calabria e terminerei le righe a mia disposizione senza
arrivare nemmeno a metà). Nel frattempo i secoli fanno
sentire il loro peso: sezioni del tetto della barchessa iniziano a crollare e la villa, giorno dopo giorno, si avvia
inesorabilmente verso la definizione ignominiosa di rudere. In queste situazioni è abitudine comune condannare le
Istituzioni, colpevoli di aver trascurato l’edificio, abbandonandolo nelle mani tutt’altro che responsabili (senza
offesa, ma sinceramente chi non ama la cultura e non protegge i beni del territorio non può essere definito altrimenti) di un privato che l’ha lasciata decadere. Senza addentrarmi nelle faccende giuridico-legislative tra il proprietario e le Istituzioni, noiose e inestricabili, mi chiedo..è possibile una simile noncuranza? È necessario chiamare il Gabibbo di Striscia la Notizia perché qualcuno si
metta una mano
sulla coscienza e
decida di investire
qualcosa sulla cultura, risollevando
la villa dal suo
inaccettabile stato
attuale? Perché tra
pochi anni per
“risollevarla” si
Una veduta aerea del degrado in cui versa la
intenderà letteralvilla
mente “tirarla su
da terra”! Cosa direbbe il Palladio di fronte a questo
scempio? È meglio non immaginarlo.
Tuttavia l’aspetto che, personalmente, mi infastidisce di
più è la destinazione d’uso. Inutilizzato. L’intero bene.
Lascio a voi le dovute riflessioni. La villa è tuttora visitabile, ovviamente fino a quando resterà in piedi o le erbacce non si faranno una bella scorpacciata di cultura. Loro
sì, sanno davvero apprezzarla.
scomparire
Prof. -Ah, poi i tosi mi chiedono quanto vale una domanda nella verifica...Niente!
Gnente! Na domanda no vae gnente! Xe a risposta che vae punti!3
Lettura vs Hi-tech
Di Gloria Cappellari, Marco Valenti e Beatrice Daroga
"Il mondo è bello perché è vario" dice
qualcuno. Anche per la lettura vale lo
stesso principio: è bella perché ne esistono vari generi e ognuno dona al
lettore un’emozione diversa. È il lettore che sceglie il libro in base alla sua
personalità e ai suoi gusti.
Ma..perché si legge? Beh, sicuramente
perché piace,ma la vera importanza
della lettura in realtà è un’altra: si sviluppa la fantasia e l'immaginazione,è
una fonte di confronto e una dimostrazione della libertà di pensiero
(guadagnata in seguito a guerre, rivoluzioni..), aiuta ad acquisire nuove
parole e sviluppa il ragionamento e la
capacità del sapersi esprimere bene;
insomma è tutt'altro che inutile come
qualcuno sostiene!
Nel mondo frenetico di questi tempi,
sazio di tecnologia e appuntamenti, le
persone non trovano più molto tempo
da dedicare alla lettura; questa infatti
ha anche perso parte della sua importanza perché è stata vinta nella battaglia contro i videogame, i film e i
computer. In questo periodo, però,
con l'avvento degli E-books sul mer-
cato, la lettura invece di essere uccisa
in battaglia, ha perso solo una gamba!
La vendita di Ebooks è in continuo
aumento e i titoli disponibili sono
ogni giorno sempre di più ma lo Stato
- almeno quello italiano - non si è ancora reso conto del potenziale di questo strumento: l'Iva sugli E-books infatti è ancora quella ordinaria, mentre
quella sul libro cartaceo è quella ridotta. Se lo Stato non interviene con incentivi alla lettura, e se i giovani non
riescono a ritrovare un po' di amor
proprio verso ciò che è la tradizione,
l'unico modo per invogliare i ragazzi a
leggere - per ora - è quello di provare
a offrire libri che rispecchiano i loro
interessi generali, sempre sperando
che li leggano!
Un E-book di nuova generazione
Di Elena Nogarole
È terminato anche il progetto Arte in Action, che
ha visto alcuni studenti
impegnarsi nelle vesti di
artisti in erba nei vari laboratori proposti.
Con il gruppo “Graffiti e murales”anche la sottoscritta si è
cimentata nella creazione di un murales sul muretto davanti la scuola, proprio quello in cui (secondo la foto sul
sito, riportata qui sotto) a caratteri cubitali d’oro dovrebbe esserci la scritta I.T.C.S. ROLANDO DA PIAZZOLA! (A
mio parere quelle lettere le hanno rubate, continuo a credere
che ci siano veramente state e che non sia un’opera di
Photoshop).
Comunque, fanciulle come Sara Maksimovic ed Elisa
Saggion si sono immerse nel mondo della recitazione e,
mi confida Sara, anche nella contemplazione del loro insegnante che, a quanto pare, doveva essere alquanto
“appetibile”. Altri si sono cimentati nella cucina etnica,
nella scoperta dell’argilla come materiale creativo, nei laboratori di Video e di Musica.
Il 12 Maggio abbiamo partecipato all’evento Piazzola Live, presentando tutti i frutti del nostro lavoro, divertendoci
parecchio: posso dire che il nostro orgoglio era altissimo.
È stata davvero un’esperienza stupenda!
Prof. –Per introdurre la meccanica quantistica dobbiamo cancellare tutto ciò che abbiamo imparato finora.
A. –Già fatto.
4
Il Rolando da Piazzola trionfa nella competizione nazionale del
progetto scolastico "Il Quotidiano in Classe"
B
uongiorno Rolando da Piazzola, in questo articolo mi
accingo a narrare i positivi esiti
portati da un semplice ma assiduo
e costante esercizio di scrittura.
La scelta di farci partecipare a
questa iniziativa è stata dettata sia
dalla curiosità che da un certo
Il Coordinatore della Reda- senso di sfida: riuscire a migliorazione, Edoardo Zaniolo
re esponenzialmente nei temi di
italiano era l’obiettivo principale.
Ecco dunque la III L e la II C al lavoro: la partecipazione
al progetto si è rivelata un esercizio indubbiamente pesante per noi, poveri studentelli smarriti, sempre intenti a fuggire dai nostri impegni, costantemente pigri e spesso più
gelosi del nostro tempo libero che di quello da dedicare
allo studio: ci sembrava solo l’ennesimo compito da aggiungere al “mucchio” di cose da fare, un esercizio inutile. Ci sbagliavamo. Il progetto “Il Quotidiano in Classe”
consiste nello scrivere articoli settimanalmente: ogni lunedì il “Sole24Ore”, il “Corriere della Sera” e il
“Quotidiano.Net” propongono sotto forma di video delle
tematiche da analizzare; gli argomenti più diffusi sono di
carattere filologico, socio/economico e morale. Il nostro
obiettivo è analizzare il tema proposto, argomentando una
tesi pertinente, ma non necessariamente volta a sostenere
ciò che il video propone. All'inizio scrivere era difficile e
gli articoli, devo dire, piuttosto scadenti, ma poi la qualità è gradualmente migliorata, le singole frasette sono
diventate periodi più complessi, articolati, e gli errori (o
meglio gli ORRORI) di ortografia sempre meno frequenti; i voti dei temi ne sono una limpida testimonianza. Le due classi, coordinate dalla redazione “Anime Irrequiete” (un gruppo di cinque studenti, che approfitto
per citare: Luca Cortese, Matteo Moretto, Nicole Betto,
Francesco Fusaro, ed io, Edoardo Zaniolo) hanno saputo
distinguersi a livello nazionale “per la costanza, l’impegno, e l’originalità dei moltissimi articoli redatti e pubblicati” (Cit: Lo staff del Quotidiano in Classe). La redazione è stata dichiarata vincitrice del girone d'autunno, e
a fine campionato sfiderà quindi le redazioni vincitrici
dei gironi invernale e primaverile. Se si dovesse aggiudicare la vittoria, il premio sarà un soggiorno di una settimana a New York. In ogni caso, il nostro Istituto ha già
dato prova del suo valore: un articolo particolarmente
brillante redatto da Thomas Tellatin e Andrea Zambolin
sul tema dell'occupazione di novembre si è aggiudicato
uno dei tre iPad assegnati a tre articoli scelti mensilmente su scala nazionale. Da un semplice esercizio, quindi,
finalizzato unicamente ad un affinamento didattico da
parte degli studenti, il Rolando si è distinto a livello nazionale per costanza, impegno, dedizione ed originalità.
Ignorando i vari e ripetuti richiami, B. continua a parlare.
Prof. –Basta B.! Stai zitta, sono 10 minuti che vai avanti!
B. –Va bene prof, da ora sto zitta!
Dopo 30 secondi, B. ricomincia a parlare.
Prof. –Ancora te, B.! Basta! Ma dimmi, hai il moroso?!?
B. –No!
Prof. –E te lo sei mai chiesta il perché?!?
5
“L'amore è un dono”
I
n data 5 marzo 2013, noi studenti
dell'indirizzo socio-sanitario, abbiamo avuto l'opportunità
di visitare la comunità di recupero per tossico-dipendenti di
San Patrignano a Rimini. Questa comunità accoglie gratuitamente i ragazzi donando loro possibilità di riscatto ed
amore, perché, come ci hanno detto loro, “l'amore è un dono”. Attualmente sono presenti circa 1300 ospiti: la
maggior parte è stata inserita
in questa struttura consapevole della propria scelta, trovando così un'alternativa al carcere, dove non avrebbe avuto
la possibilità di sperimentare
il modello educativo di recupero che questo centro offre.
La giornata è iniziata con una
visita guidata alla comunità
con alcuni ragazzi/ospiti che
ci hanno illustrato tutte le attività che possono svolgere(come l'enogastronomia, l'artigianato, l'allevamento e l'editoria), imparando ad autogestirsi e a esercitare una professione che potrà mantenerli quando si reinseriranno nella società. Aver la possibilità di imparare un mestiere, sentendosi utili per la continuità di questi progetti, permette loro di ritrovare l'amore, la dedizione
ed il rispetto per la vita e, in particolare, verso se stessi. La
maggior parte di questi ragazzi è segnato da un passato frustrante, costellato di abbandoni e sconfitte. E' proprio sotto
quest'aspetto che si sviluppa la maggior parte della terapia
di recupero e insieme, con il supporto dell'intera comunità,
si cerca di ricostruire fiducia, amore e consapevolezza di sé
in un clima di fratellanza ed aiuto incondizionato. Non appena si entra in contatto con questa “grande famiglia” si
colgono nell'aria le speranze ritrovate di chi credeva di aver
Di Nikjta Cecchetto
perso tutto, amici, Alcuni ospiti impegnati nella vendemfamiglia. Giovani ramia annuale
gazzi, che non credevano più possibile trovare una via d'uscita
dal tunnel infinito della
droga, riescono qui a
rivedere la luce. Ascoltarli raccontare il loro
triste passato e rendersi
conto che alcuni hanno
soltanto un paio d'anni
più di noi, ci fa capire
come la realtà in cui
sono cresciuti non è
poi così distante dalla
nostra e che il confine
è davvero sottile. Basta
veramente poco per
terminare in quell'abisso. Sicuramente, quest'esperienza induce una riflessione molto più profonda rispetto ai classici incontri organizzati nelle scuole sul tema
della droga, in cui manca il contatto diretto con chi ci sta
lottando, e spesso si finisce per ripetere soltanto che “la
droga fa male”. Trovo che questi ragazzi siano un esempio
di forza e determinazione, nonostante i loro pesanti errori
nel passato. Li ammiro perché, con l'aiuto della comunità,
sono riusciti a rialzarsi con dignità, percorrendo un cammino tutt'altro che facile. Perché hanno ripreso in mano la loro
vita e le hanno dato una svolta decisiva. Perché non si sono
mai arresi e hanno ricominciato a nutrirsi dei loro sogni, tra
progetti e aspettative, rinchiudendo nel passato gli incubi di
pusher e siringhe. Perché hanno ritrovato così il vero senso
della vita. Ben il 72% degli ospiti esce dalla comunità con il
totale recupero. Sono rimasta segnata nel profondo da questa visita: non posso che consigliarla vivamente a tutti,
“perché
San
Patrignano fa “Giovani ragazzi, che non credevano più possibile
bene a chiun- trovare una via d'uscita dal tunnel infinito della
droga, riescono qui a rivedere la luce.”
que”.
Prof., in un momento di acuta riflessione –A quei de quinta ghe faria fare ‘l test del palloncino co i entra in classe, a giudicare dae cassade che i dise..
6
ELOGIO AL BUNKER-testimonianza di una liceale
Di Aurora Lucatello
“bunker”: in quei giorni in cui il sole sembra voler rallegrare gli animi, in quel momento in cui le vostre menti si liberano da ogni funesto
pensiero scolastico, potreste avere la fortuna di sedervi
nelle sedie all’esterno del bar e contemplare qualche onoIl parente americano del nostro
bunker (nel Massachusetts)
ranza funebre che si sta svolgendo nella chiesa accanto.
Detto questo, vi auguro di passare un po’ del vostro tempo
nel bunker, sfruttandolo appieno e cogliendo quegli aspetti unici che solo esso può offrire. Ne vale la pena.
Gioco: quale dei seguenti
edifici è la succursale?
A)
B)
THE BUNKER
WANTS YOU!
Dopo un’interrogazione disastrosa.
Prof. –Ho deciso il tuo voto, L., è 8 diviso in 2.
-Quattro?
Prof. -No,
7
C)
Soluzione: C
Quando il nostro “pazientissimo” caporedattore Zambolin mi chiese con smania di scrivere un articolo che riguardasse la succursale, ripensai a tutto l’anno
trascorso in questo splendido edificio, amorevolmente soprannominato dalle ragazze del sociale “IL BUNKER” (lascio i diritti d’autore a chi dovuto). Prima di iniziare il mio 3° anno al Rolando, provavo un sentimento di
sdegno e preoccupazione al solo pensiero di passare un
anno intero in questo patronato, privo delle insostituibili
macchinette del caffè (come svegliarsi la mattina sennò,
se il bar apre alle 9??) e, soprattutto, senza tutte quelle
amicizie coi colleghi degli altri indirizzi, che mi aiutano a
sopravvivere anche alle giornate più difficili. Ma ora,
giunta quasi
al termine di
quest’anno,
posso dirvi
solo una cosa: NON SAPETE COSA
VI PERDETE! Non potete
capire
l’emozione
derivata
La realtà nascosta della succursale
dall’affollamento al bar
per acquistare le pizzette alla ricreazione, o le piacevoli
passeggiatine per andare in sede, affrontando ogni situazione climatica, dal sole cocente alla bufera di pioggia o
neve! Sicuramente, situazioni che non tutti possono dire di
affrontare quotidianamente.
Questo ambiente è altamente formativo, l’alunno che trascorre 5 ore al giorno per un anno intero sviluppa un coraggio inaudito, mi riferisco al coraggio che si apprende
nell’affrontare i bagni senza carta igienica e talvolta con
perdite dal soffitto (problemi temporanei comuni a tutte le
scuole, prontamente risolti). Per non parlare poi di
quell’aura di religiosità che ti permea il corpo e la mente,
che ti avvolge al solo pensiero e ti fa quasi dimenticare di
essere a scuola, riportandoti ai tempi del catechismo. Vi
svelo ora un’ultima ‘chicca’, che certamente stuzzicherà
molti di voi a passare del tempo in questo magnifico
Di Andrea Zambolin
Quante volte vi è capitato di dovervi preparare per 2 verifiche, o addirittura 3, senza contare le
sempre possibili interrogazioni, nello stesso giorno? Vi è mai stato ritirato il cellulare? I Prof. vi
interrogano il lunedì? E con le note di classe come siete messi? È mai andata male una verifica a tutta la classe?
Questo articolo ha un solo scopo: darvi una mano a orientarvi nel labirinto di leggi, decreti, circolari e regolamenti, per
far valere quelli che sono i vostri diritti in classe, ricordando sempre e comunque che siete qui per creare il vostro futuro.
P.S.: le situazioni descritte sono create ad hoc.
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No, purtroppo no
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he nello stesso giorno, e
Ci hanno fissato tre verific
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forse anche qualche interr
si può fare?
limite, previsto dalla
Purtroppo è falso. Non c’è un
zioni in una
legge, a verifiche e interroga
o Docenti, per aiutare la
giornata. Tuttavia, il Comitat
, ha approvato il limite
gestione del carico di lavoro
oni al giorno. Ovviamendi DUE verifiche/interrogazi
anticipo sul registro di
te, il tutto va comunicato con
sovrapposizioni.
classe, per evitare rischiose
Si ringraziano i siti Skuola.net e Studenti.it, oltre ad Alex Menietti con il suo
libro “I diritti degli
studenti della scuola
superiore” .
8
Ci avevano promesso ch
e quest'anno avremmo fatto una gita (o vis
ita d'istruzione), invece ora hanno cambiato
idea. Non è un nostro
diritto la gita?
No. La gita, e la visita d'i
struzione, sono sicuramente dei bellissimi mo
menti da vivere, anche
molto formativi sotto l'a
spetto umano. Tuttavia il problema principa
le è trovare gli accompagnatori, docenti del
corso che portano gli
studenti in gita sotto la
propria piena responsabilità. Quando mancan
o questi, la gita salta.
Solo il 20% degli stude
nti italiani sono andati
in gita quest’anno.
Il lunedì non si interroga
Sembra una bufala, e invece è davvero così. Sul serio, esiste una legge
che lo impone. È del 1969, ma è ancora in vigore: “Questo Ministero
è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole
elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati
compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, in modo che nel predetto giorno non abbiano
luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che
non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.” Sembra una poesia, non è vero? Certo, se lo studente è
d’accordo, può soprassedere e farsi interrogare (ad esempio per recuLe note di Musica nel sangue perare un brutto voto). Come mai non viene rispettata allora? Perché
ormai interrogare il lunedì è diventato una consuetudine, dimenticanDi Elena Nogarole do l’importanza di tutte quelle “attività festive che contribuiscono alla
Mercoledì 6 Marzo si è tenuta nella nostra scuola la formazione dell’individuo”. E voi vi ricorderete della Circolare Minisesta edizione di Musica nel Sangue, il contest mu- steriale 14 maggio 1969, n. 177?
sicale a suon di chitarre, bassi, pianoforti e batterie,
che ha visto partecipare quasi una trentina di studenti.
Tra i semifinalisti, a livello provinciale, c’erano Sofia Salandri
(2^G), Diletta Ragazzo (4^E), Marco Zulian, Carlo Alberto Betto (5^D), Nicholas Burnett (5^F) e Serena Fabris (5^C).
Al Teatro della Gran Guardia di Verona, grande soddisfazione
per i Superficie Morbida e Serena, rispettivamente secondi e
terzi nella categoria cover, con “Seven Nation Army” e
“Nothing's real but love”.
Congratulazioni a tutti i partecipanti che ogni anno propongono
nuovi brani e ci deliziano con la loro bravura, dire che hanno
“musica nelle vene” mi sembra consono o per lo meno, azzeccato.
Ho deciso di intervistare il batterista Marco Zulian e il bassista
Carlo Alberto Betto, entrambi di 5D, per conoscere da vicino la
loro passione musicale.
CAB: anch’io rock, punk, mi piacciono
i Sum 41 e i Foo Fighters, adoro anche
la musica classica…Beethoven, Tchaikovsky.
3) Avete una band, giusto?
Entrambi: sììì!! Siamo gli Sweet Revelling (musica rock).
MZ: Io ho anche un altro gruppo con
cui facciamo principalmente rock, cover di musica inglese.
4) Che emozioni provate quando
suonate?
MZ: le emozioni non sono mai tutte
Serena Fabris(3° cl.)
uguali, cambiano di volta in volta, suono sia per condividere la musica con gli altri e trasmettere loro
qualcosa, sia per ritagliarmi un angolo di tranquillità.
CAB: quando suono evado da tutto: scuola, calcio e gli stress
1) Da quanto suonate?
MZ: ho cominciato con la
che ne derivano. Le emozioni che provo sono quindi personali,
chitarra a 12 anni, mentre ero
ma allo stesso tempo trasmettono moltissima adrenalina, specie
in seconda media, ma l’ho
quando suono di fronte a un
lasciata subito per la batteria,
pubblico.
il mio strumento da ben 7
5) Perché avete deciso di
anni.
partecipare a Musica nel
CAB: suono il basso come
Sangue?
autodidatta da 2 anni, ma già Gli intervistati Carlo Alberto Betto e MZ: io inizialmente non voleprima avevo cominciato a
vo (per pigrizia, ndr), era coMarco Zulian
suonare la tastiera, sempre
munque già il terzo anno che
imparando da solo.
partecipavo, ma alla fine mi
sono fatto trascinare!
2) Che tipo di musica ascoltate?
MZ: rock, punk, pop, il mio gruppo preferito in assoluto sono i CAB: essenzialmente per conLinkin Park, ascolto anche i Blink 182, e ovviamente musica dividere la nostra musica con
I Superficie Morbida (2° cl.)
italiana.
gli altri.
Professoressa di matematica : sapete ragazzi, la matematica ha diversi rami.
Studente in coma dopo 5 ore e due verifiche di fila : taiemoi tutti.
9
I giovani e la politica
Di Andrea Zambolin
30 aprile 2013– Si chiudono le elezioni al Rolando: circa 100 studenti di terza, quarta e quinta hanno votato, compilando le 18 domande del sondaggio online (sul quale è interamente basato questo articolo, dal titolo omonimo) e mostrando quell’interesse per la res
publica che tanto è mancato al popolo italiano negli ultimi anni. Perché lo si sa, la responsabilità di ogni crisi non è mai solo degli
incapaci al governo, ma anche di ogni cittadino che permette a questi pseudo-politici di esercitare indisturbati la loro incompetenza.
La grande sorpresa delle elezioni 2013 si ripete anche nella nostra scuola, raccogliendo il 39% dei consensi. Un
risultato sorprendente, ma non abbastanza da consentire al Movimento 5 Stelle di governare in autonomia (è
necessario il 42,5% minimo). Insomma, dalle urne online non esce un vincitore assoluto. Ma da dove provengono questi voti? Come ha fatto il M5S a diventare il primo partito italiano?
Pd e Pdl si scontrano al governo ormai dalla notte dei tempi, ma qualcosa è
cambiato: assieme rappresentano appena 1 Rolandino su 4. Questo perché
non si sono saputi rinnovare e non hanno compreso le vere esigenze del popolo italiano, lasciando che i loro potenziali elettori si unissero allo tsunami
rivoluzionario dei Grillini, senza esserne però troppo convinti (1 Grillino su 2
afferma che cambierebbe il suo voto, se si presentassero come capigruppo
Matteo Renzi per il Pd o Giorgia Meloni per il Pdl) e senza credere nel suo
programma elettorale (appena il 10% lo ritiene realizzabile!). Tanti voti sì, ma
poca fiducia.
Con il 2% dei voti, la Lega Nord viene bocciata dai giovani e si ritrova senza
seggi: troppe promesse mai mantenute e illusioni accumulate negli ultimi anni
si fanno sentire. Il messaggio che le urne fanno passare è: “Maroni, è ora di salutare le poltrone di Roma, tornare a casa e ricominciare a pensare con la propria testa, non con quella di Silvio.” Anche Monti, con Scelta Civica, riceve un giudizio negativo, simile a quello nazionale. Per
il resto, i voti si disperdono senza produrre risultati eclatanti (astensioni e schede nulle al 15%).
Sembra un argomento molto sentito dai Rolandini, che condannano quasi all’unanimità l’astensionismo
(82%), riconoscendolo come inutile e dannoso: è un rifiuto consapevole del diritto (o meglio del dovere!)
di esprimere la propria opinione sulle
sorti del Paese. 6 su 10 sono convinti Se tuo figlio decidesse di entrare in politica, come reagiresti?
che chi si astiene dimostri disinteresse
Lo incoraggerei
verso il Paese e verso se stesso.
45
40
" Se non ti occupi di politica, la politica non si occuperà di te": quasi 7
“
elettori su 10 sono d’accordo. Questo fa ben sperare perché, se ben l’85%
degli studenti afferma che nel futuro sosterrebbe i suoi figli a entrare in
politica, anni e anni senza esponenti politici davvero di spessore e con
scandali quasi quotidiani, ci hanno fatto capire che dall’alto, dalla casta,
non arriva nulla (tranne ogni tanto il contentino “togliamo l’IMU”) e che
siamo noi ad avere il dovere di farci sentire. Al Rolando, addirittura 2
votanti su 5 vorrebbero entrare in politica o stanno prendendo l’idea in
considerazione. Che tra di noi ci sia il futuro Presidente del Consiglio?
Come ti senti ripensando agli ultimi 20 anni di politica?
Indignato
Non sono informato
Soddisfatto
Deluso
Frustrato
Indifferente
0
10
20
30
percentuale
40
50
Sarei fiero del servizio che
fa al Paese
35
30
Sarei indifferente
25
20
15
Sarei assolutamente
contrario
10
5
0
Cercherei di convincerlo a
trovarsi un altro tipo di
occupazione
Il Rolando ha le idee molto chiare sulle priorità del governo: rilancio dell’economia, creazione di posti di lavoro e riduzione drastica del numero di senatori
e deputati. Le vedrà realizzate? Per ora, sfiducia e scetticismo regnano, con un
90% complessivo che fa venire i brividi. Il senso di lontananza tra politica e
cittadini raccoglie un risultato appena inferiore. Le considerazioni sugli ultimi
20 anni di politica non risparmiano niente a nessuno: deluso, frustrato e indignato sono gli aggettivi più gettonati. Con un quadro simile, la scelta del
“meno peggio” sul partito da votare non sorprende e, anzi, rispecchia appieno
l’allarmante situazione odierna.
P.S.: per chi fosse interessato, i risultati dettagliati sono
disponibili: richiedeteli tramite e-mail alla redazione
10
([email protected]). A proposito di trasparenza..
Intervista di Francesca Zheng e Madalina Petrea
Italy, and every time it was a great journey.
Natacha: I've been to Pisa and
Pontedera, but only for a day.. Actually I
prefer Piazzola sul Brenta over the other
cities I've been to, because it is smaller
and with fewer tourists.
Alexander: I have already been in Italy
for three times.. Two times skiing and
one time in the south, but this was the
best experience!
2) There were so many Irene: Me too! I’ve visited Italy twice becountries involved in this fore the Comenius. I've been to Florence
project. How comes and to the Como Lake. I really love Italy!
you've chosen Italy?
Irene: We don’t choose it 4) What's the thing that impressed you
in Spain. We just do a the most when coming to our small town/
work in class and then school?
Natacha
we do the presentation. Irene: Mmmh.. Hard question.. I don’t
And the students, who got the best four know.. Maybe the friendly atmosphere?
marks, go to the Comenius country that Maximilian: Oh my God.. The first thing
will be next. We were really surprised that I thought was: ‘What a lot of beauti*everybody
when we heard that people could choose ful girls Rolando has!!”
laughing*
the place to go.
Maximilian: Well, we could choose, of
course.. I have seen the whole list of op- 5) Have you noticed any difference beportunities and Padua was the most like- tween the Italian lifestyle and your lifeable city. I was really interested in this style?
city because it has a lot of culture and I Natacha: In Denmark, the case where
heard that it must be a marvelous place three generations of the same family are
to go shopping and to “polish up” your living together is very rare, therefore I
knowledge about lots of things in science enjoyed the experience. There are a lot of
and arts.
small, unique shops in Italy, which would
Natacha: Well.. Actually I wanted to visit never survive in Denmark. People’s hosFrance, you might remember how pas- pitality is impressive, they welcome
sionate I am about that country. But strangers without any doubts. I think
since France was not a possibility, I start- you spent more time together, compared
ed researching the other countries, thus I to Danish families. We work a lot! In
concluded Italy would be a great choice!
many families, the indiThe language is beautiful and the people
viduals have different
are outgoing, generous and easy to becareers, education, part
friend. When I visited Florence a few
-time jobs, spare-time
months ago, I completely fell in love with
activities and friends,
the country! Furthermore, I've been
thus we don't see each
studying the language for a few months,
other a lot except in the
but from books only, so it was great to
evenings and at the
learn how the words are pronounced.
weekends.
Maximilian:
Aaaah..
3) Have you ever been to Italy before the
What I’ve noticed is that
Comenius?
Italians speak faster
Maximilian: Yes, a lot of times! I have
and a lot. They talk to
been to nearly every remarkable city in
1) Hi guys! Would you like to introduce
yourself to the students of Rolando?
Student 1: Hello everybody! I’m Maximilian, 17, from Austria.
Student 2: Hi there! I’m Irene, 16, I’m
Spanish.
Student 3: Hello! I'm Natacha , 18, from
Denmark.
Student 4: Hey! I'm Alexander, 17, I’m
German.
everybody and about ever thing! It was
very disappointing when I couldn’t get a
word of what they were saying, although
I’ve been studying Italian for 3 years.!
Oh.. And they also can party without lots
of alcohol! Remarkable.
6) You said you've travelled a lot through
Italy. Do you prefer the typical travelling,
staying in the hotels and so on, or did you
also like the ''family experience''?
Maximilian: Oh well, the family that hosted me was really, really nice. But I have
to say that it’s a strange experience for
me, if I compare it to private travel. You
jump into a family’s life and you sudden-
Alexander
ly shake their lifestyle. You don’t know
their manners, their traditions and it’s
pretty interesting to see how they
change their habits to accommodate you.
It’s hard to explain how it feels. I only
can say that my hosting family was definitely kind.
Irene: Ahh, I loved being in the family..
They're quite similar to Spanish families
and my host family was awesome! It was
a pity that they didn't speak English, so it
was a bit hard to communicate. But anyway, we mixed some Italian, and French,
and Spanish and finally we could communicate nearly perfectly.. I had a great
time!
Maximilian
Prof. –Do you use some abbreviations when you write SMS?
A. –Not now, when I was a bimbominkia.
11
Continua a pagina seguente
7) What was the best activity you did in
those 4 days?
Irene: Well, the activities with the teachers were ok, and I think the one I liked
most was the visit to the villa. Talking
about the ones organized by the students, it's really hard to choose! I loved
them all!! All the pubs were so nice and
the last day in Cittadella was simply
awesome. I loved every single moment
and most of all I enjoyed talking to everyone.
Maximilian: I also liked visiting the villa
and going out with the comeniusgroup!
The time in Venice was wonderful, and I
also think that the last night in Cittadella
was unforgettable.
Natacha: The best part of the experience
was getting to know so many people
from all around the world! I have made
friends whom I still write to almost eve-
ry day, and I have learned so much about one! That was
the participating countries. The sight- love at first
seeing was breath-taking!
sight.
8) Would you like to share with us any
funny, curious, crazy moments that might
be happened to you during that week?
Maximilian: I don’t think it’s wise to
make public too many details about that
kind of moments.. I’m kidding, of course!
There are too many moments to write
them down. But I have to say it was curious to see how you destroy the reputation of those students who have just got
their degrees, when they come out of the
University building! Really really funny!
Natacha: Funny moment.. Probably the
craziest was when we fed the pigeons in
Venice although it was pure crime. They
landed on our arms and shoulders! PG
(one of the Norwegians) even kissed
9) Is there
something
specific that
Irene
you will keep
in your mind about this project?
Natacha: I will never forget the people I
met in Piazzola sul Brenta! Meeting different cultures and bonding across
boarders - I don't know if I will have that
experience ever again, but I certainly
hope so!
Maximilian: Yeah.. I’ll always remember
the experience of having a lot of fun with
people you don’t know at the moment of
arrival, and miss them so much at the
moment of departure.
Vincitori nell’anima
A
nche quest’anno si è concluso il progetto di “Botta e risposta”, ovvero la disputa filosofica, che ha coinvolto molti
cervelli del Liceo in argomentazioni, prologhi, epiloghi, repliche e controrepliche.
Ma partiamo dal principio.
Sostenendo che non “È giusto permettere ai genitori di non vaccinare i propri figli”, topico apparentemente insidioso, ci aggiudichiamo la vittoria.
Carichi di orgoglio ci gettiamo
a capofitto nel mondo dell’arte
e, grazie anche alla collaborazione dell’artista Vittorio Bustaffa, capiamo che “È importante l’intenzione dell’artista
per interpretare l’arte contemporanea”.
Nell’attesa del giudizio, il giorno dell’incontro, riceviamo i
complimenti della squadra avversaria, affranta, perché probaLa concentrazione prima della
bilmente si aspettava di vincedisputa
re.
Sorridenti ascoltiamo il verdetto: sorpresa! Rolando 1663 pt.,
Epicuriel 1665 pt., abbiamo perso?! Tra lo stupore generale,
soprattutto dell’altra squadra, ci troviamo i giorni seguenti a
discutere sul da farsi: ci ritiriamo? Continuiamo? I motivi della
prima proposta vanno ricercati nell’ingiustificabile e non argomentabile giudizio e nella rapida perdita dell’entusiasmo.
Di Elena Nogarole
Fissiamo un incontro con coloro che ci hanno giudicato e, dopo
varie discussioni, veniamo congedati con: “Questo dev’essere
qualcosa che vi sproni ad andare avanti e ad impegnarvi di più,
non rinunciate e mostrate a tutti che siete davvero il Rolando
Furioso!”. Nonostante le divergenze nei punti di vista, com’è
nello spirito della nostra scuola decidiamo di proseguire, dibattendo sulla “Difesa dei diritti umani”, che non “giustifica l’uso
della forza militare”.
Coscienti della difficoltà del topico e concordi sul fatto che
dobbiamo sostenere qualcosa che non condividiamo, arriviamo
davanti al “tribunale del giudizio” e, dopo lo strabiliante
“lancio” del foglio contenente la prima argomentazione di
Francesco Pietrobelli (3^C) e le varie repliche, ci aggiudichiamo una seconda vittoria!
Siamo in semifinale!
Il quarto topico che ci viene affidato recita: “Il rappresentante
eletto deve avere un vincolo di mandato?”, la nostra squadra
deve sostenere: SI!
Nonostante le prime perplessità (l’articolo 67 della costituzione
italiana afferma infatti che il rappresentante NON DEVE avere
il vincolo), riusciamo a non argomentare contro la costituzione
e seguiamo la strada del vincolo politico, morale, che appartiene a ogni eletto.
Siamo gasati, felici e infine… sconfitti! Ma non è l’amaro ciò
che ci rimane, è la consapevolezza di aver partecipato a un bel
progetto didattico-formativo, di aver imparato tanto, di aver
sperimentato la rivalità e, soprattutto, che la verità, da sola, non
basta.
Prof. –Risponda lei, P., che è la nuova stella della filosofia.
P. –No, praticamente...
Prof. –Fantastico l’esordio retorico, se iniziava con un rutto otteneva lo stesso effetto..
12
Per amore di bidello
Dedichiamo ora questo spazio a delle persone
che ogni giorno sono insieme a noi, delle quali a
volte non ci accorgiamo perché non sempre abbiamo un rapporto diretto con loro.
Sono coloro che lavorano costantemente per tenere pulita la scuola, per farci arrivare le circolari, proprio coloro che come Angeli Salvatori
entrano in classe quando non ce la facciamo più
e ci permettono di respirare tra un’interrogazione e una spiegazione. È il personale ATA, ovvero
i nostri amati bidelli!
Ho deciso di intervistare Valerio della centrale e
Nicoletta della succursale per sentire quali
“segreti del pulito” custodiscono e che persone
sono.
1) Com’è andata la vostra giornata oggi?
N: Bene, grazie! Stamattina sono andata in cen-
Di Elena Nogarole
trale per consegnare la
posta, ho fatto molte telefonate e, come sempre,
portato circolari alle classi.
V: Benisssimo!! (mi raccomando metti tre esse).
2) Parliamo del vostro lavoro, perché lo fate?
N: Diciamo che è stata una scelta un po’ obbligata, non avendo una specializzazione. Comunque Paola e Nicoletta in succursale
mi piace molto lavorare a contatto con i ragazzi.
V: È un lavoro che mi anima molto, è una
passione!
passione e mi piace stare con i giovani.
3) Da quanto svolgete questa professione? V: È necessario che la scuola sia
un luogo che aiuti i ragazzi nello
N: Da ben tredici anni!
sviluppo e che li conduca nella
V: Dal ’91!!
4) Che ne pensate della scuola, del momen- società. Ai giovani posso dire:
continuate a impegnarvi e cercato che sta affrontando?
N: È un periodo di trasformazione, che coin- te di superare ogni difficoltà!
volge in modo diretto soprattutto gli studenti,
bisogna continuare ad impegnarsi e a metterci
Ivana, Valerio, Maria Giovanna e Annalisa
Una felpa per tutti
Chianciano terme, 3 maggio
13
Il giornale premiato
14 giovani giornalisti della redazione del Giornale
dell'I.I.S. Rolando da Piazzola e il prof. Massimiliano Poncina hanno partecipato all'importante meeting nazionale "Giornalista per un
giorno" organizzato da Alboscuole, nel quale sono stati premiati i
100 migliori giornali scolastici d'Italia, tra gli oltre 2400 valutati.
Una 2 giorni in grande stile all'insegna del giornalismo e del divertimento, arricchita dall'interventolezione di Giampiero Gramaglia
(ex direttore dell'Ansa) e culminaLa redazione premiata(assenti F.
ta nella coinvolgente cerimonia di
premiazione finale, con targhe al Berlanda, V. Bortolozzo e R. La Rosa)
merito, attestati e gadget. Grandi
risultati e soddisfazioni quindi per
la nostra giovanissima redazione, approdata così
presto a un importante traguardo e
Giusy Pertegato, 2° classificata alla riconoscimento a carattere nazionagara nazionale di problem solving le.
per gli operatori dei servizi sociali
Una piacevole nota di colore e di
appartenenza all’Istituto Rolando si
è potuta sperimentare nell’ultimo periodo, con le felpe
rosse, verdi e viola, acquistate da
circa 450 alunni,
un discreto gruppo di docenti e
personale Ata, su
progetto e ideazione di un gruppo di studenti.
Iniziativa vincente, dove spirito di
collaborazione e di squadra sono il
punto di forza che contraddistingue
ancora una volta il
nostro Istituto.
STRASBURGO E NON SOLO…
Cittadini europei in viaggio tra storia, arte, ambiente e Istituzioni europee
E
cco un titolo e sottotitolo che esprimono in modo appropriato
l’esperienza fatta, dal 25 aprile al 28 aprile 2013, dalle 53 persone
che hanno aderito alla proposta di viaggio dell’Associazione IL ROLANDO.
L’Associazione, nata alla fine del 2011 e formata da ex allievi ed ex
insegnati dell’IIS Rolando, ha posto tra le sue finalità la promozione
della cultura europea. Quale esperienza poteva, meglio di altre, permettere di raggiungere tale obiettivo se non un viaggio nell’anno, il
2013, dedicato alla “cittadinanza europea”? Guy de Maupassant
diceva che “il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si
esce..per penetrare in una realtà..”. Noi siamo usciti dal nostro Paese
per penetrare nel cuore dell’Europa in una regione, l’Alsazia, che ci
ha incantato per le sue città d’arte, Colmar e Strasburgo, ma che ci
ha anche fatto ripassare una storia di conflitti e di drammi di cui
abbiamo potuto toccare con mano, oltre che vedere con i nostri occhi, una delle espressioni più orribili: l’ex-campo di concentramento
di Le Struthof sui Vosgi. Abbiamo toccato e visto anche in che modo uomini di frontiera, come De Gasperi, Schuman e Adenauer,
ispirati da altri pensatori, abbiano costruito sopra le macerie della
guerra la nuova Europa, che ha saputo abbattere le barriere permettendo la libera circolazione non solo delle merci, ma anche delle
persone. Abbiamo goduto di questo fatto passando liberamente dal
territorio francese a
quello tedesco per far
visita alla città di
Friburgo, nella Foresta Nera (città gemellata con Padova). Il
gemellaggio tra comunità di base è stata
ed è un’altra modalità
per costruire l’Europa, accompagnando
Foto di gruppo al monumento del mito d’Euil processo di aggreropa, all’ingresso del Parlamento europeo
gazione sviluppato
tra gli Stati, fino
all’origine del Consiglio Europeo, del Parlamento, della Commissione e degli altri organismi dell’UE.
È stato emozionante entrare, a Strasburgo, nel Palazzo d’Europa,
sede del Consiglio d’Europa: una Istituzione nata nel 1949, prima
del processo di aggregazione indicato qui sopra, a cui hanno aderito,
nel corso degli anni, 47 nazioni con l’obiettivo comune di “tutelare i
diritti dell’uomo, la democrazia pluralista e il primato del diritto”.
Ecco la testimonianza di una coppia che ha partecipato al viaggio:
Sono stati giorni ben spesi, nonostante l'inclemenza del tempo. Abbiamo avuto la possibilità di visitare città ricche di cultura e di storia, ma anche godere di momenti di riflessione e discussione perché
la compagnia, nella sua eterogeneità, ha evidenziato personalità
capaci di scambiare esperienze, idee e analisi del mondo che ci circonda.
La visita al Consiglio d'Europa ha in particolare arricchito la nostra capacità di guardare "oltre", ci ha dato l'occasione di discutere
all'interno del gruppo le idee sulla politica per l'Europa e per la
nostra nazione.
La visita a Friburgo ha aperto fra di noi la discussione sulle politiche ambientali, e su quanto in Italia potrebbe esser fatto e purtroppo
invece
ancora
non
parte.
Il campo di concentramento
di
Struthof ha richiamato giustamente
alla memoria di
tutti la necessità
di non dimenticare per non ricadere negli errori del
passato.
Vorremmo quindi
esprimere il no- L’ex campo di concentramento di Le Struthof.
stro apprezzamento a chi ha organizzato il viaggio perché ha saputo unire il piacere di visitare località ricche di storia e di arte alla
possibilità di riflettere sulle prospettive future dell'Europa.
Abbiamo inoltre apprezzato tutta la compagnia dei partecipanti,
persone capaci di condividere i momenti di riflessione, ma anche di
saper partecipare con spontaneità e allegria ai numerosi momenti
"ludici".
Un commento, questo, che stimola l’Associazione a continuare sulla
strada iniziata.
Il Presidente dell’Associazione
Leonildo Bettio
UN ANNO DI SPORT
Di Davide Zaramella
er gli studenti del Rolando questo è stato un anno ricco di
verifiche, esami, compiti.. ma non solo! É stato infatti
anche un anno pieno di sport, durante il quale le varie squadre
d'Istituto hanno sfidato le compagini delle altre scuole, ottenendo discreti risultati. Il trend generale di quest'anno ha
dell'incredibile: gli sport cosiddetti minori, come golf e orienteering, hanno portato le maggiori soddisfazioni, al contrario
dei più popolari sport di squadra, le cui rappresentative, esclusi
gli allievi di pallamano e le ragazze del calcetto, non sono purtroppo riuscite a competere ad alti livelli. Nell'orienteering, il
Rolando domina a livello provinciale, con tutte le rappresentative sul podio(e gli juniores addirittura campioni). Nel golf ben
7 studenti hanno passato la competizione provinciale, approdando alle finali regionali. L'unica medaglia dagli sport di squadra maschili arriva dalla pallamano, con il terzo posto provinciale;
tutti gli altri team hanno dovuto
cedere il passo. Una grandissima
sorpresa arriva invece dal calcio
“in rosa” dove c'è stata sì l'eliminazione delle juniores, ma le allieve hanno conquistato con autorità il titolo provinciale e regionale (a settembre andranno alle
P
14
Riccardo Cogo, 3° cl, il prof.
Continua a pagina seguente Ottolini e Francesco Rensi, 4° cl.
finali nazionali). Ad arricchire il medagliere, come ormai da
tradizione, ci aveva comunque già pensato il mezzofondo
invernale, con il consueto strapotere delle gemelle Milan (1°
e 2°) e altre discrete prestazioni individuali.
Nell'ambito calcistico, agli allievi di mister Marotta non è
bastata la vittoria all'esordio col Valle, perché in seguito hanno dovuto lasciare strada ai Rogazionisti; stesso discorso per
gli juniores che, nonostante l'impegno, non sono riusciti a
ripetere l'exploit dell'anno scorso (quando sono stati sconfitti
solo nella decisiva finale).Gli juniores della pallamano, come
anche i team di basket e pallavolo, non riescono ad ottenere i
risultati sperati e, purtroppo, in entrambi gli sport il cammino
delle nostre squadre si interrompe (in alcune occasioni in circostanze davvero sfortunate) al primo turno.
Si può quindi parlare di crisi profonda per gli sport di squadra più blasonati e di ottimi, spesso inaspettati, exploit nelle
altre competizioni?
Va inoltre ricordata la riuscitissima iniziativa che, nell’ambito dell’accoglienza di inizio anno, ha coinvolto circa 150 ragazzi di prima in un torneo amichevole di rugby a Carturo,
con successiva abbuffata post-partita in compagnia (il famoso terzo tempo del rugby).
Sicuramente, questo è stato per il Rolando un lungo anno di
sport che ha regalato risultati altalenanti, ma da parte dei nostri ragazzi non sono mai mancati quell'impegno e quella
passione che contraddistinguono da sempre le partite delle
nostre squadre. Bravi ragazzi!
Tempo-riflessione di un maturando
C
ondivido con voi lettori quest’articolo, molto probabilmente l’ultimo per un giornale scolastico. Quest’anno, se tutto andrà bene, lascerò il Rolando dopo sei anni di carriera scolastica, nella quale sono emersi tutti i lati della mia persona, quasi nessuno escluso. Sei
anni sono circa duemila giorni, tantissimo, e sebbene sia più tempo di quanto normalmente necessario per concludere gli studi superiori, averne ritardato il termine si è rivelata una scelta
quanto mai azzeccata. Ma questa è un’altra storia. In questo articolo voglio, per una volta, dare
importanza a qualcos’altro e non a me stesso: voglio dare importanza al tempo. Ciò che noi giovani dovremmo tenere a mente è che, più si diventa grandi, più il tempo ci fugge tra le mani: se ne scappa e nemmeno ce ne rendiamo conto. Ricordo di estati da tredicenne interminabili, di Vie Crucis eterne per la fine dell’anno scolastico alle medie o al biennio, mentre ora
mi guardo alle spalle e vedo l’estate scorsa come fosse ieri, o il ricordo di un’ex fidanzata che ha
riempito la mia vita per un lungo periodo e, mentre scrivo di lei, realizzo che è quasi passato un
anno dal momento in cui l’ho lasciata. Il tempo è crudele, nessuno te lo restituirà mai e se non farai
qualcosa tu per impegnarlo sarà perso, per sempre.
A tal proposito rendo pubblica una mia riflessione, un po’ poetica, sul tempo. Non mi interessa sentir ammirazione
per il modo in cui è stata scritta o quant’altro, ciò che voglio è che capiate che il tempo non va buttato, e ve lo rammenta uno che di tempo ne continua a buttare! Ritengo, appunto per esperienza, che la cosa peggiore che vi sia al
mondo sia terminare la propria giornata, guardarsi addietro, e realizzare che le 24 ore che compongono ogni nostro
giorno di vita sono state brutalmente gettate via, annichilite.
A voi quindi la mia riflessione:
“Mi trovo traghettato sulla spiaggia della notte; la luce del dì è oramai un
ricordo. E come la rena calpestata dai miei piedi, il tempo, fuggiasco, evade
tra le fessure delle mie dita depositandosi sulla riva.
Sovente, all’incombere del buio resto affranto perché costretto ineluttabilmente a salutar per sempre le ventiquattr’ore appena passatemi alle spalle
senz’aver accantonato alcun granello di sabbia.
So ch’un giorno, morente, mi troverò ad osservare quel cumulo formatosi
grazie ai minuscoli chicchi che rimasero aggrappati alle mie mani nei dì che
saranno impressi nella memoria, maledicendo i giorni come questo.
Affogando nel compianto di chi realizza d’aver conservato un mucchio di rena infimo, pensando a quanta ne abbia
vista scorrere nel decorso di una vita intera, il mio corpo si spegnerà, avvilito.”
Sperando che alla fine dei vostri giorni possiate ammirare con gioia una gran quantità di sabbia,
Fabio Berlanda
15
Associazione
“Amici di Andrea
Mantegna e di
Villa Contarini”
Con il contributo di:
16