Le note di Musica nel sangue
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Le note di Musica nel sangue
Benvenuti cari lettori! S ono orgoglioso di presentarvi la nuovissima edizione del Giornale scolastico, come sempre realizzata in tempi strettissimi e tra 1000 idee, proposte e imprevisti. Le novità che abbiamo inserito sono moltissime: dalle perle di humour a fine pagina (tutte originali e provenienti direttamente dalle nostre aule), al coinvolgimento dell’artista Cece Dub per la realizzazione della copertina principale, fino alla vostra partecipazione attiva e indispensabile nella compilazione del sondaggio “I giovani e la politica”, e molte altre che scoprirete da soli. Come avrete modo di vedere, abbiamo concesso spazio anche ad argomenti esterni alla scuola, ovviamente senza mai far passare in secondo piano la priorità d’informazione di questo Giornale: voi, studenti del Rolando, e tutte quelle attività che ci distinguono e portano in alto il nome della nostra scuola. Prima di lasciarvi alla lettura degli articoli di queste 16 pagine, non posso non congratularmi con l’intera redazione: Aurora Lucatello di 3L, Elena Nogarole di 4C, Sara Maksimovic di 4G, Alessandro Cenzon di 2L, Madalina Petrea e Francesca Zheng di 3E. Inoltre, voglio ringraziare tutti gli articolisti occasionali, il fotografo Francesco Pietrobelli e chiunque in questi mesi abbia fatto proposte, dato suggerimenti o partecipato alla realizzazione di queste pagine: in particolare a voi, cari lettori, fonte inesauribile di materiale per i nostri articoli. Come avevo ricordato nell’introduzione della scorsa edizione, quest’anno abbiamo raccolto la sfida di raddoppiare le uscite, ben sapendo quanto impegnativo e dispendioso sarebbe stato. Ora potete apprezzarne i risultati: a voi il giudizio. Andrea Zambolin O gni anno il Sole, com'è giusto che sia, s'avvicina a noi inseguito dal risplendere della natura. Un'immagine, questa, che non sfugge all'attenzione quotidiana di ogni studente; è inevitabile distrarsi, mentre il Sole giunge a noi scaldando le ultime giornate di studio. Quest'immagine è ciò che molti vorrebbero accadesse: ritrovarsi in spiaggia all'uscita dell'ultimo giorno di scuola, per conto di chissà quale magia. Cece Dub Sulla copertina di spalla, in ordine da destra in alto: il trio di Call me maybe, balli di gruppo alla giornata alternativa di Natale, il gruppo che ha dormito a scuola all’occupazione di novembre, i Superficie Morbida a Musica nel Sangue, i maturandi, la squadra di calcetto delle juniores, il gruppo del Comenius, la premiazione di Chianciano, l’occupazione di novembre, i cantanti di Musica nel Sangue, l’ingresso della scuola la mattina dell’occupazione, Serena Fabris a Musica nel Sangue, il flash mob durante l’occupazione. ALL’INTERNO DEL GIORNALE Villa Contarini-Paccagnella. Piazzola sul Brenta (Pd), località Presina Pag. 3 Lettura vs Hi-Tech & Muoviamoci con l’arte Pag. 4 Il Quotidiano in Classe Pag. 5 L’amore è un dono Pag. 6 Elogio al bunker-testimonianza di una liceale Pag. 7 Sos Studenti Pag. 8 Notizia choc-il lunedì non si interroga & Le note di Musica nel Sangue Pag. 9 I giovani e la politica Pag. 10 Il Comenius-alla scoperta dell’Europa Pag. 11 Vincitori nell’anima Pag. 12 Per amore di bidello & Breaking news Pag. 13 Strasburgo e non solo & Un anno di sport Pag. 14 Tempo-riflessione di un maturando Pag. 15 2 Villa Contarini Paccagnella. Piazzola sul Brenta (Pd), località Presina Di Andrea Zambolin Dal catalogo online dell’IRVV(Istituto Regionale Ville Venete): Stato di conservazione complessivo: pessimo Destinazione d'uso: inutilizzato(intero bene) La facciata dello scandalo Cosa ne pensate di questa breve scheda riassuntiva? Per chi non la conoscesse, la villa in questione è qui vicino, a pochi chilometri da noi, in aperta campagna, ed è uno tra gli oltre 4000 edifici nel Veneto catalogati dall’IRVV. Non va confusa con la più famosa villa ContariniCamerini, ormai sotto la gestione dell’Ente Pubblico Territoriale da alcuni anni e quindi in condizioni pressoché buone. La villa Contarini-Paccagnella è stata costruita nel XVI secolo, quasi sicuramente dal Palladio, ed è riconosciuta come parte del patrimonio dell’età tardo rinascimentale della nostra regione. In sostanza, è un bene dall’indubbio valore storico, artistico e culturale e, come tale, deve essere tutelato e conservato in determinate condizioni. È impensabile che possa rimanere nella situazione odierna, che la colloca assieme ad altre 445 ville nel database dell’IRVV sotto la voce “Stato di conservazione: Pessimo”! È UNO SCANDALO! È un’offesa alla nostra cultura e alle nostre tradizioni! Eppure i soldi per il restauro sono stati stanziati diverse volte (dal FAI, dal Comune e La vegetazione la sta lentamente facendo dalla Regione), i lavori sono stati cominciati e, purtroppo, subito sospesi (per i motivi più svariati e spesso ridicoli: inutile elencarli, farebbero solamente concorrenza alla Salerno-Reggio Calabria e terminerei le righe a mia disposizione senza arrivare nemmeno a metà). Nel frattempo i secoli fanno sentire il loro peso: sezioni del tetto della barchessa iniziano a crollare e la villa, giorno dopo giorno, si avvia inesorabilmente verso la definizione ignominiosa di rudere. In queste situazioni è abitudine comune condannare le Istituzioni, colpevoli di aver trascurato l’edificio, abbandonandolo nelle mani tutt’altro che responsabili (senza offesa, ma sinceramente chi non ama la cultura e non protegge i beni del territorio non può essere definito altrimenti) di un privato che l’ha lasciata decadere. Senza addentrarmi nelle faccende giuridico-legislative tra il proprietario e le Istituzioni, noiose e inestricabili, mi chiedo..è possibile una simile noncuranza? È necessario chiamare il Gabibbo di Striscia la Notizia perché qualcuno si metta una mano sulla coscienza e decida di investire qualcosa sulla cultura, risollevando la villa dal suo inaccettabile stato attuale? Perché tra pochi anni per “risollevarla” si Una veduta aerea del degrado in cui versa la intenderà letteralvilla mente “tirarla su da terra”! Cosa direbbe il Palladio di fronte a questo scempio? È meglio non immaginarlo. Tuttavia l’aspetto che, personalmente, mi infastidisce di più è la destinazione d’uso. Inutilizzato. L’intero bene. Lascio a voi le dovute riflessioni. La villa è tuttora visitabile, ovviamente fino a quando resterà in piedi o le erbacce non si faranno una bella scorpacciata di cultura. Loro sì, sanno davvero apprezzarla. scomparire Prof. -Ah, poi i tosi mi chiedono quanto vale una domanda nella verifica...Niente! Gnente! Na domanda no vae gnente! Xe a risposta che vae punti!3 Lettura vs Hi-tech Di Gloria Cappellari, Marco Valenti e Beatrice Daroga "Il mondo è bello perché è vario" dice qualcuno. Anche per la lettura vale lo stesso principio: è bella perché ne esistono vari generi e ognuno dona al lettore un’emozione diversa. È il lettore che sceglie il libro in base alla sua personalità e ai suoi gusti. Ma..perché si legge? Beh, sicuramente perché piace,ma la vera importanza della lettura in realtà è un’altra: si sviluppa la fantasia e l'immaginazione,è una fonte di confronto e una dimostrazione della libertà di pensiero (guadagnata in seguito a guerre, rivoluzioni..), aiuta ad acquisire nuove parole e sviluppa il ragionamento e la capacità del sapersi esprimere bene; insomma è tutt'altro che inutile come qualcuno sostiene! Nel mondo frenetico di questi tempi, sazio di tecnologia e appuntamenti, le persone non trovano più molto tempo da dedicare alla lettura; questa infatti ha anche perso parte della sua importanza perché è stata vinta nella battaglia contro i videogame, i film e i computer. In questo periodo, però, con l'avvento degli E-books sul mer- cato, la lettura invece di essere uccisa in battaglia, ha perso solo una gamba! La vendita di Ebooks è in continuo aumento e i titoli disponibili sono ogni giorno sempre di più ma lo Stato - almeno quello italiano - non si è ancora reso conto del potenziale di questo strumento: l'Iva sugli E-books infatti è ancora quella ordinaria, mentre quella sul libro cartaceo è quella ridotta. Se lo Stato non interviene con incentivi alla lettura, e se i giovani non riescono a ritrovare un po' di amor proprio verso ciò che è la tradizione, l'unico modo per invogliare i ragazzi a leggere - per ora - è quello di provare a offrire libri che rispecchiano i loro interessi generali, sempre sperando che li leggano! Un E-book di nuova generazione Di Elena Nogarole È terminato anche il progetto Arte in Action, che ha visto alcuni studenti impegnarsi nelle vesti di artisti in erba nei vari laboratori proposti. Con il gruppo “Graffiti e murales”anche la sottoscritta si è cimentata nella creazione di un murales sul muretto davanti la scuola, proprio quello in cui (secondo la foto sul sito, riportata qui sotto) a caratteri cubitali d’oro dovrebbe esserci la scritta I.T.C.S. ROLANDO DA PIAZZOLA! (A mio parere quelle lettere le hanno rubate, continuo a credere che ci siano veramente state e che non sia un’opera di Photoshop). Comunque, fanciulle come Sara Maksimovic ed Elisa Saggion si sono immerse nel mondo della recitazione e, mi confida Sara, anche nella contemplazione del loro insegnante che, a quanto pare, doveva essere alquanto “appetibile”. Altri si sono cimentati nella cucina etnica, nella scoperta dell’argilla come materiale creativo, nei laboratori di Video e di Musica. Il 12 Maggio abbiamo partecipato all’evento Piazzola Live, presentando tutti i frutti del nostro lavoro, divertendoci parecchio: posso dire che il nostro orgoglio era altissimo. È stata davvero un’esperienza stupenda! Prof. –Per introdurre la meccanica quantistica dobbiamo cancellare tutto ciò che abbiamo imparato finora. A. –Già fatto. 4 Il Rolando da Piazzola trionfa nella competizione nazionale del progetto scolastico "Il Quotidiano in Classe" B uongiorno Rolando da Piazzola, in questo articolo mi accingo a narrare i positivi esiti portati da un semplice ma assiduo e costante esercizio di scrittura. La scelta di farci partecipare a questa iniziativa è stata dettata sia dalla curiosità che da un certo Il Coordinatore della Reda- senso di sfida: riuscire a migliorazione, Edoardo Zaniolo re esponenzialmente nei temi di italiano era l’obiettivo principale. Ecco dunque la III L e la II C al lavoro: la partecipazione al progetto si è rivelata un esercizio indubbiamente pesante per noi, poveri studentelli smarriti, sempre intenti a fuggire dai nostri impegni, costantemente pigri e spesso più gelosi del nostro tempo libero che di quello da dedicare allo studio: ci sembrava solo l’ennesimo compito da aggiungere al “mucchio” di cose da fare, un esercizio inutile. Ci sbagliavamo. Il progetto “Il Quotidiano in Classe” consiste nello scrivere articoli settimanalmente: ogni lunedì il “Sole24Ore”, il “Corriere della Sera” e il “Quotidiano.Net” propongono sotto forma di video delle tematiche da analizzare; gli argomenti più diffusi sono di carattere filologico, socio/economico e morale. Il nostro obiettivo è analizzare il tema proposto, argomentando una tesi pertinente, ma non necessariamente volta a sostenere ciò che il video propone. All'inizio scrivere era difficile e gli articoli, devo dire, piuttosto scadenti, ma poi la qualità è gradualmente migliorata, le singole frasette sono diventate periodi più complessi, articolati, e gli errori (o meglio gli ORRORI) di ortografia sempre meno frequenti; i voti dei temi ne sono una limpida testimonianza. Le due classi, coordinate dalla redazione “Anime Irrequiete” (un gruppo di cinque studenti, che approfitto per citare: Luca Cortese, Matteo Moretto, Nicole Betto, Francesco Fusaro, ed io, Edoardo Zaniolo) hanno saputo distinguersi a livello nazionale “per la costanza, l’impegno, e l’originalità dei moltissimi articoli redatti e pubblicati” (Cit: Lo staff del Quotidiano in Classe). La redazione è stata dichiarata vincitrice del girone d'autunno, e a fine campionato sfiderà quindi le redazioni vincitrici dei gironi invernale e primaverile. Se si dovesse aggiudicare la vittoria, il premio sarà un soggiorno di una settimana a New York. In ogni caso, il nostro Istituto ha già dato prova del suo valore: un articolo particolarmente brillante redatto da Thomas Tellatin e Andrea Zambolin sul tema dell'occupazione di novembre si è aggiudicato uno dei tre iPad assegnati a tre articoli scelti mensilmente su scala nazionale. Da un semplice esercizio, quindi, finalizzato unicamente ad un affinamento didattico da parte degli studenti, il Rolando si è distinto a livello nazionale per costanza, impegno, dedizione ed originalità. Ignorando i vari e ripetuti richiami, B. continua a parlare. Prof. –Basta B.! Stai zitta, sono 10 minuti che vai avanti! B. –Va bene prof, da ora sto zitta! Dopo 30 secondi, B. ricomincia a parlare. Prof. –Ancora te, B.! Basta! Ma dimmi, hai il moroso?!? B. –No! Prof. –E te lo sei mai chiesta il perché?!? 5 “L'amore è un dono” I n data 5 marzo 2013, noi studenti dell'indirizzo socio-sanitario, abbiamo avuto l'opportunità di visitare la comunità di recupero per tossico-dipendenti di San Patrignano a Rimini. Questa comunità accoglie gratuitamente i ragazzi donando loro possibilità di riscatto ed amore, perché, come ci hanno detto loro, “l'amore è un dono”. Attualmente sono presenti circa 1300 ospiti: la maggior parte è stata inserita in questa struttura consapevole della propria scelta, trovando così un'alternativa al carcere, dove non avrebbe avuto la possibilità di sperimentare il modello educativo di recupero che questo centro offre. La giornata è iniziata con una visita guidata alla comunità con alcuni ragazzi/ospiti che ci hanno illustrato tutte le attività che possono svolgere(come l'enogastronomia, l'artigianato, l'allevamento e l'editoria), imparando ad autogestirsi e a esercitare una professione che potrà mantenerli quando si reinseriranno nella società. Aver la possibilità di imparare un mestiere, sentendosi utili per la continuità di questi progetti, permette loro di ritrovare l'amore, la dedizione ed il rispetto per la vita e, in particolare, verso se stessi. La maggior parte di questi ragazzi è segnato da un passato frustrante, costellato di abbandoni e sconfitte. E' proprio sotto quest'aspetto che si sviluppa la maggior parte della terapia di recupero e insieme, con il supporto dell'intera comunità, si cerca di ricostruire fiducia, amore e consapevolezza di sé in un clima di fratellanza ed aiuto incondizionato. Non appena si entra in contatto con questa “grande famiglia” si colgono nell'aria le speranze ritrovate di chi credeva di aver Di Nikjta Cecchetto perso tutto, amici, Alcuni ospiti impegnati nella vendemfamiglia. Giovani ramia annuale gazzi, che non credevano più possibile trovare una via d'uscita dal tunnel infinito della droga, riescono qui a rivedere la luce. Ascoltarli raccontare il loro triste passato e rendersi conto che alcuni hanno soltanto un paio d'anni più di noi, ci fa capire come la realtà in cui sono cresciuti non è poi così distante dalla nostra e che il confine è davvero sottile. Basta veramente poco per terminare in quell'abisso. Sicuramente, quest'esperienza induce una riflessione molto più profonda rispetto ai classici incontri organizzati nelle scuole sul tema della droga, in cui manca il contatto diretto con chi ci sta lottando, e spesso si finisce per ripetere soltanto che “la droga fa male”. Trovo che questi ragazzi siano un esempio di forza e determinazione, nonostante i loro pesanti errori nel passato. Li ammiro perché, con l'aiuto della comunità, sono riusciti a rialzarsi con dignità, percorrendo un cammino tutt'altro che facile. Perché hanno ripreso in mano la loro vita e le hanno dato una svolta decisiva. Perché non si sono mai arresi e hanno ricominciato a nutrirsi dei loro sogni, tra progetti e aspettative, rinchiudendo nel passato gli incubi di pusher e siringhe. Perché hanno ritrovato così il vero senso della vita. Ben il 72% degli ospiti esce dalla comunità con il totale recupero. Sono rimasta segnata nel profondo da questa visita: non posso che consigliarla vivamente a tutti, “perché San Patrignano fa “Giovani ragazzi, che non credevano più possibile bene a chiun- trovare una via d'uscita dal tunnel infinito della droga, riescono qui a rivedere la luce.” que”. Prof., in un momento di acuta riflessione –A quei de quinta ghe faria fare ‘l test del palloncino co i entra in classe, a giudicare dae cassade che i dise.. 6 ELOGIO AL BUNKER-testimonianza di una liceale Di Aurora Lucatello “bunker”: in quei giorni in cui il sole sembra voler rallegrare gli animi, in quel momento in cui le vostre menti si liberano da ogni funesto pensiero scolastico, potreste avere la fortuna di sedervi nelle sedie all’esterno del bar e contemplare qualche onoIl parente americano del nostro bunker (nel Massachusetts) ranza funebre che si sta svolgendo nella chiesa accanto. Detto questo, vi auguro di passare un po’ del vostro tempo nel bunker, sfruttandolo appieno e cogliendo quegli aspetti unici che solo esso può offrire. Ne vale la pena. Gioco: quale dei seguenti edifici è la succursale? A) B) THE BUNKER WANTS YOU! Dopo un’interrogazione disastrosa. Prof. –Ho deciso il tuo voto, L., è 8 diviso in 2. -Quattro? Prof. -No, 7 C) Soluzione: C Quando il nostro “pazientissimo” caporedattore Zambolin mi chiese con smania di scrivere un articolo che riguardasse la succursale, ripensai a tutto l’anno trascorso in questo splendido edificio, amorevolmente soprannominato dalle ragazze del sociale “IL BUNKER” (lascio i diritti d’autore a chi dovuto). Prima di iniziare il mio 3° anno al Rolando, provavo un sentimento di sdegno e preoccupazione al solo pensiero di passare un anno intero in questo patronato, privo delle insostituibili macchinette del caffè (come svegliarsi la mattina sennò, se il bar apre alle 9??) e, soprattutto, senza tutte quelle amicizie coi colleghi degli altri indirizzi, che mi aiutano a sopravvivere anche alle giornate più difficili. Ma ora, giunta quasi al termine di quest’anno, posso dirvi solo una cosa: NON SAPETE COSA VI PERDETE! Non potete capire l’emozione derivata La realtà nascosta della succursale dall’affollamento al bar per acquistare le pizzette alla ricreazione, o le piacevoli passeggiatine per andare in sede, affrontando ogni situazione climatica, dal sole cocente alla bufera di pioggia o neve! Sicuramente, situazioni che non tutti possono dire di affrontare quotidianamente. Questo ambiente è altamente formativo, l’alunno che trascorre 5 ore al giorno per un anno intero sviluppa un coraggio inaudito, mi riferisco al coraggio che si apprende nell’affrontare i bagni senza carta igienica e talvolta con perdite dal soffitto (problemi temporanei comuni a tutte le scuole, prontamente risolti). Per non parlare poi di quell’aura di religiosità che ti permea il corpo e la mente, che ti avvolge al solo pensiero e ti fa quasi dimenticare di essere a scuola, riportandoti ai tempi del catechismo. Vi svelo ora un’ultima ‘chicca’, che certamente stuzzicherà molti di voi a passare del tempo in questo magnifico Di Andrea Zambolin Quante volte vi è capitato di dovervi preparare per 2 verifiche, o addirittura 3, senza contare le sempre possibili interrogazioni, nello stesso giorno? Vi è mai stato ritirato il cellulare? I Prof. vi interrogano il lunedì? E con le note di classe come siete messi? È mai andata male una verifica a tutta la classe? Questo articolo ha un solo scopo: darvi una mano a orientarvi nel labirinto di leggi, decreti, circolari e regolamenti, per far valere quelli che sono i vostri diritti in classe, ricordando sempre e comunque che siete qui per creare il vostro futuro. P.S.: le situazioni descritte sono create ad hoc. asse pero una nota di cl es pr o am bi ab i Ogg era leziosturbato per l’int ché abbiamo di iche non e altre 2 mie am io , ia av tt Tu . ne e il prof ito al disordine, bu ri nt co o am avev a questa posso oppormi lo sapeva. Come n ho fatto nulla. ingiustizia? Io no non si le note di classe e, gg le la o nd non Seco a mettere, se ur tt ri di ad ro dovrebbe la classe ina proprio tutta m a, tt tu do an qu ù unico to. Un caso pi en m la go re il o frange opporsi, facend to us gi è i nd ui Q che raro. intesa come che la nota è of pr al re ta fatti no non generale. In e, al du vi di in ne o i sanzio lpevoli, elencand co i lo so ti ni vanno pu gistro di classe. loro nomi nel re detto che nelle Un nostro professore ha che darà come interrogazioni e/o verifi farlo? voto massimo l'otto. Può , come il miniNo, il voto massimo è 10 considerando mo è 1. Anche perché, numero inferiocome voto massimo un ” tutta la media re al 10, si va a “sballare ri ambiva a voti dello studente, che maga a la soglia delsuperiori. Inoltre, si innalz icolo rispondere la sufficienza. Non è rid lle domande e correttamente al 70% de prendere 5? sa abbiamo fatto La settimana scor sa e nessuno ha verifica a sorpre nullare? preso 6! Si può an n c’è nessuna No, purtroppo no re. La decisione legge in nostro favo ente all’insespetta esclusivam scegliere a sua gnante, che può ne. Inoltre, le completa discrezio sa sono perfettaverifiche a sorpre r quanto odiamente legittime, pe te. Regis tro isto usadi avermi v ro u c si ra e tasche rof svuotare le Ieri il mio p o tt fa a h i esso re e m oi mi ha m p , re il cellula re a c fi ri andarlo a per ve e la cartell Ora devono ! to ra ti ri a l’h reside. una nota e nitori dal P e g i llulaie m i posito: il ce ro a prendere p a ra ia re. Nel olto ch La legge è m re, ma non si può usa a lvo per ort spento, sa re si può p to u n te a to v vata al nostro Istitu ali, con richiesta moti zion uttavia, il motivi ecce lidissima. T a v è ta o n stuue la obbligare lo r prof. Dunq e p tà ri to me a l’au ulare, tanto ll e c prof non h il re a n i conseg r ogni aldente a fars sso vale pe e st o (l lo o end no perquis ). o tro oggett he nello stesso giorno, e Ci hanno fissato tre verific ogazione. Vero che non forse anche qualche interr si può fare? limite, previsto dalla Purtroppo è falso. Non c’è un zioni in una legge, a verifiche e interroga o Docenti, per aiutare la giornata. Tuttavia, il Comitat , ha approvato il limite gestione del carico di lavoro oni al giorno. Ovviamendi DUE verifiche/interrogazi anticipo sul registro di te, il tutto va comunicato con sovrapposizioni. classe, per evitare rischiose Si ringraziano i siti Skuola.net e Studenti.it, oltre ad Alex Menietti con il suo libro “I diritti degli studenti della scuola superiore” . 8 Ci avevano promesso ch e quest'anno avremmo fatto una gita (o vis ita d'istruzione), invece ora hanno cambiato idea. Non è un nostro diritto la gita? No. La gita, e la visita d'i struzione, sono sicuramente dei bellissimi mo menti da vivere, anche molto formativi sotto l'a spetto umano. Tuttavia il problema principa le è trovare gli accompagnatori, docenti del corso che portano gli studenti in gita sotto la propria piena responsabilità. Quando mancan o questi, la gita salta. Solo il 20% degli stude nti italiani sono andati in gita quest’anno. Il lunedì non si interroga Sembra una bufala, e invece è davvero così. Sul serio, esiste una legge che lo impone. È del 1969, ma è ancora in vigore: “Questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, in modo che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.” Sembra una poesia, non è vero? Certo, se lo studente è d’accordo, può soprassedere e farsi interrogare (ad esempio per recuLe note di Musica nel sangue perare un brutto voto). Come mai non viene rispettata allora? Perché ormai interrogare il lunedì è diventato una consuetudine, dimenticanDi Elena Nogarole do l’importanza di tutte quelle “attività festive che contribuiscono alla Mercoledì 6 Marzo si è tenuta nella nostra scuola la formazione dell’individuo”. E voi vi ricorderete della Circolare Minisesta edizione di Musica nel Sangue, il contest mu- steriale 14 maggio 1969, n. 177? sicale a suon di chitarre, bassi, pianoforti e batterie, che ha visto partecipare quasi una trentina di studenti. Tra i semifinalisti, a livello provinciale, c’erano Sofia Salandri (2^G), Diletta Ragazzo (4^E), Marco Zulian, Carlo Alberto Betto (5^D), Nicholas Burnett (5^F) e Serena Fabris (5^C). Al Teatro della Gran Guardia di Verona, grande soddisfazione per i Superficie Morbida e Serena, rispettivamente secondi e terzi nella categoria cover, con “Seven Nation Army” e “Nothing's real but love”. Congratulazioni a tutti i partecipanti che ogni anno propongono nuovi brani e ci deliziano con la loro bravura, dire che hanno “musica nelle vene” mi sembra consono o per lo meno, azzeccato. Ho deciso di intervistare il batterista Marco Zulian e il bassista Carlo Alberto Betto, entrambi di 5D, per conoscere da vicino la loro passione musicale. CAB: anch’io rock, punk, mi piacciono i Sum 41 e i Foo Fighters, adoro anche la musica classica…Beethoven, Tchaikovsky. 3) Avete una band, giusto? Entrambi: sììì!! Siamo gli Sweet Revelling (musica rock). MZ: Io ho anche un altro gruppo con cui facciamo principalmente rock, cover di musica inglese. 4) Che emozioni provate quando suonate? MZ: le emozioni non sono mai tutte Serena Fabris(3° cl.) uguali, cambiano di volta in volta, suono sia per condividere la musica con gli altri e trasmettere loro qualcosa, sia per ritagliarmi un angolo di tranquillità. CAB: quando suono evado da tutto: scuola, calcio e gli stress 1) Da quanto suonate? MZ: ho cominciato con la che ne derivano. Le emozioni che provo sono quindi personali, chitarra a 12 anni, mentre ero ma allo stesso tempo trasmettono moltissima adrenalina, specie in seconda media, ma l’ho quando suono di fronte a un lasciata subito per la batteria, pubblico. il mio strumento da ben 7 5) Perché avete deciso di anni. partecipare a Musica nel CAB: suono il basso come Sangue? autodidatta da 2 anni, ma già Gli intervistati Carlo Alberto Betto e MZ: io inizialmente non voleprima avevo cominciato a vo (per pigrizia, ndr), era coMarco Zulian suonare la tastiera, sempre munque già il terzo anno che imparando da solo. partecipavo, ma alla fine mi sono fatto trascinare! 2) Che tipo di musica ascoltate? MZ: rock, punk, pop, il mio gruppo preferito in assoluto sono i CAB: essenzialmente per conLinkin Park, ascolto anche i Blink 182, e ovviamente musica dividere la nostra musica con I Superficie Morbida (2° cl.) italiana. gli altri. Professoressa di matematica : sapete ragazzi, la matematica ha diversi rami. Studente in coma dopo 5 ore e due verifiche di fila : taiemoi tutti. 9 I giovani e la politica Di Andrea Zambolin 30 aprile 2013– Si chiudono le elezioni al Rolando: circa 100 studenti di terza, quarta e quinta hanno votato, compilando le 18 domande del sondaggio online (sul quale è interamente basato questo articolo, dal titolo omonimo) e mostrando quell’interesse per la res publica che tanto è mancato al popolo italiano negli ultimi anni. Perché lo si sa, la responsabilità di ogni crisi non è mai solo degli incapaci al governo, ma anche di ogni cittadino che permette a questi pseudo-politici di esercitare indisturbati la loro incompetenza. La grande sorpresa delle elezioni 2013 si ripete anche nella nostra scuola, raccogliendo il 39% dei consensi. Un risultato sorprendente, ma non abbastanza da consentire al Movimento 5 Stelle di governare in autonomia (è necessario il 42,5% minimo). Insomma, dalle urne online non esce un vincitore assoluto. Ma da dove provengono questi voti? Come ha fatto il M5S a diventare il primo partito italiano? Pd e Pdl si scontrano al governo ormai dalla notte dei tempi, ma qualcosa è cambiato: assieme rappresentano appena 1 Rolandino su 4. Questo perché non si sono saputi rinnovare e non hanno compreso le vere esigenze del popolo italiano, lasciando che i loro potenziali elettori si unissero allo tsunami rivoluzionario dei Grillini, senza esserne però troppo convinti (1 Grillino su 2 afferma che cambierebbe il suo voto, se si presentassero come capigruppo Matteo Renzi per il Pd o Giorgia Meloni per il Pdl) e senza credere nel suo programma elettorale (appena il 10% lo ritiene realizzabile!). Tanti voti sì, ma poca fiducia. Con il 2% dei voti, la Lega Nord viene bocciata dai giovani e si ritrova senza seggi: troppe promesse mai mantenute e illusioni accumulate negli ultimi anni si fanno sentire. Il messaggio che le urne fanno passare è: “Maroni, è ora di salutare le poltrone di Roma, tornare a casa e ricominciare a pensare con la propria testa, non con quella di Silvio.” Anche Monti, con Scelta Civica, riceve un giudizio negativo, simile a quello nazionale. Per il resto, i voti si disperdono senza produrre risultati eclatanti (astensioni e schede nulle al 15%). Sembra un argomento molto sentito dai Rolandini, che condannano quasi all’unanimità l’astensionismo (82%), riconoscendolo come inutile e dannoso: è un rifiuto consapevole del diritto (o meglio del dovere!) di esprimere la propria opinione sulle sorti del Paese. 6 su 10 sono convinti Se tuo figlio decidesse di entrare in politica, come reagiresti? che chi si astiene dimostri disinteresse Lo incoraggerei verso il Paese e verso se stesso. 45 40 " Se non ti occupi di politica, la politica non si occuperà di te": quasi 7 “ elettori su 10 sono d’accordo. Questo fa ben sperare perché, se ben l’85% degli studenti afferma che nel futuro sosterrebbe i suoi figli a entrare in politica, anni e anni senza esponenti politici davvero di spessore e con scandali quasi quotidiani, ci hanno fatto capire che dall’alto, dalla casta, non arriva nulla (tranne ogni tanto il contentino “togliamo l’IMU”) e che siamo noi ad avere il dovere di farci sentire. Al Rolando, addirittura 2 votanti su 5 vorrebbero entrare in politica o stanno prendendo l’idea in considerazione. Che tra di noi ci sia il futuro Presidente del Consiglio? Come ti senti ripensando agli ultimi 20 anni di politica? Indignato Non sono informato Soddisfatto Deluso Frustrato Indifferente 0 10 20 30 percentuale 40 50 Sarei fiero del servizio che fa al Paese 35 30 Sarei indifferente 25 20 15 Sarei assolutamente contrario 10 5 0 Cercherei di convincerlo a trovarsi un altro tipo di occupazione Il Rolando ha le idee molto chiare sulle priorità del governo: rilancio dell’economia, creazione di posti di lavoro e riduzione drastica del numero di senatori e deputati. Le vedrà realizzate? Per ora, sfiducia e scetticismo regnano, con un 90% complessivo che fa venire i brividi. Il senso di lontananza tra politica e cittadini raccoglie un risultato appena inferiore. Le considerazioni sugli ultimi 20 anni di politica non risparmiano niente a nessuno: deluso, frustrato e indignato sono gli aggettivi più gettonati. Con un quadro simile, la scelta del “meno peggio” sul partito da votare non sorprende e, anzi, rispecchia appieno l’allarmante situazione odierna. P.S.: per chi fosse interessato, i risultati dettagliati sono disponibili: richiedeteli tramite e-mail alla redazione 10 ([email protected]). A proposito di trasparenza.. Intervista di Francesca Zheng e Madalina Petrea Italy, and every time it was a great journey. Natacha: I've been to Pisa and Pontedera, but only for a day.. Actually I prefer Piazzola sul Brenta over the other cities I've been to, because it is smaller and with fewer tourists. Alexander: I have already been in Italy for three times.. Two times skiing and one time in the south, but this was the best experience! 2) There were so many Irene: Me too! I’ve visited Italy twice becountries involved in this fore the Comenius. I've been to Florence project. How comes and to the Como Lake. I really love Italy! you've chosen Italy? Irene: We don’t choose it 4) What's the thing that impressed you in Spain. We just do a the most when coming to our small town/ work in class and then school? Natacha we do the presentation. Irene: Mmmh.. Hard question.. I don’t And the students, who got the best four know.. Maybe the friendly atmosphere? marks, go to the Comenius country that Maximilian: Oh my God.. The first thing will be next. We were really surprised that I thought was: ‘What a lot of beauti*everybody when we heard that people could choose ful girls Rolando has!!” laughing* the place to go. Maximilian: Well, we could choose, of course.. I have seen the whole list of op- 5) Have you noticed any difference beportunities and Padua was the most like- tween the Italian lifestyle and your lifeable city. I was really interested in this style? city because it has a lot of culture and I Natacha: In Denmark, the case where heard that it must be a marvelous place three generations of the same family are to go shopping and to “polish up” your living together is very rare, therefore I knowledge about lots of things in science enjoyed the experience. There are a lot of and arts. small, unique shops in Italy, which would Natacha: Well.. Actually I wanted to visit never survive in Denmark. People’s hosFrance, you might remember how pas- pitality is impressive, they welcome sionate I am about that country. But strangers without any doubts. I think since France was not a possibility, I start- you spent more time together, compared ed researching the other countries, thus I to Danish families. We work a lot! In concluded Italy would be a great choice! many families, the indiThe language is beautiful and the people viduals have different are outgoing, generous and easy to becareers, education, part friend. When I visited Florence a few -time jobs, spare-time months ago, I completely fell in love with activities and friends, the country! Furthermore, I've been thus we don't see each studying the language for a few months, other a lot except in the but from books only, so it was great to evenings and at the learn how the words are pronounced. weekends. Maximilian: Aaaah.. 3) Have you ever been to Italy before the What I’ve noticed is that Comenius? Italians speak faster Maximilian: Yes, a lot of times! I have and a lot. They talk to been to nearly every remarkable city in 1) Hi guys! Would you like to introduce yourself to the students of Rolando? Student 1: Hello everybody! I’m Maximilian, 17, from Austria. Student 2: Hi there! I’m Irene, 16, I’m Spanish. Student 3: Hello! I'm Natacha , 18, from Denmark. Student 4: Hey! I'm Alexander, 17, I’m German. everybody and about ever thing! It was very disappointing when I couldn’t get a word of what they were saying, although I’ve been studying Italian for 3 years.! Oh.. And they also can party without lots of alcohol! Remarkable. 6) You said you've travelled a lot through Italy. Do you prefer the typical travelling, staying in the hotels and so on, or did you also like the ''family experience''? Maximilian: Oh well, the family that hosted me was really, really nice. But I have to say that it’s a strange experience for me, if I compare it to private travel. You jump into a family’s life and you sudden- Alexander ly shake their lifestyle. You don’t know their manners, their traditions and it’s pretty interesting to see how they change their habits to accommodate you. It’s hard to explain how it feels. I only can say that my hosting family was definitely kind. Irene: Ahh, I loved being in the family.. They're quite similar to Spanish families and my host family was awesome! It was a pity that they didn't speak English, so it was a bit hard to communicate. But anyway, we mixed some Italian, and French, and Spanish and finally we could communicate nearly perfectly.. I had a great time! Maximilian Prof. –Do you use some abbreviations when you write SMS? A. –Not now, when I was a bimbominkia. 11 Continua a pagina seguente 7) What was the best activity you did in those 4 days? Irene: Well, the activities with the teachers were ok, and I think the one I liked most was the visit to the villa. Talking about the ones organized by the students, it's really hard to choose! I loved them all!! All the pubs were so nice and the last day in Cittadella was simply awesome. I loved every single moment and most of all I enjoyed talking to everyone. Maximilian: I also liked visiting the villa and going out with the comeniusgroup! The time in Venice was wonderful, and I also think that the last night in Cittadella was unforgettable. Natacha: The best part of the experience was getting to know so many people from all around the world! I have made friends whom I still write to almost eve- ry day, and I have learned so much about one! That was the participating countries. The sight- love at first seeing was breath-taking! sight. 8) Would you like to share with us any funny, curious, crazy moments that might be happened to you during that week? Maximilian: I don’t think it’s wise to make public too many details about that kind of moments.. I’m kidding, of course! There are too many moments to write them down. But I have to say it was curious to see how you destroy the reputation of those students who have just got their degrees, when they come out of the University building! Really really funny! Natacha: Funny moment.. Probably the craziest was when we fed the pigeons in Venice although it was pure crime. They landed on our arms and shoulders! PG (one of the Norwegians) even kissed 9) Is there something specific that Irene you will keep in your mind about this project? Natacha: I will never forget the people I met in Piazzola sul Brenta! Meeting different cultures and bonding across boarders - I don't know if I will have that experience ever again, but I certainly hope so! Maximilian: Yeah.. I’ll always remember the experience of having a lot of fun with people you don’t know at the moment of arrival, and miss them so much at the moment of departure. Vincitori nell’anima A nche quest’anno si è concluso il progetto di “Botta e risposta”, ovvero la disputa filosofica, che ha coinvolto molti cervelli del Liceo in argomentazioni, prologhi, epiloghi, repliche e controrepliche. Ma partiamo dal principio. Sostenendo che non “È giusto permettere ai genitori di non vaccinare i propri figli”, topico apparentemente insidioso, ci aggiudichiamo la vittoria. Carichi di orgoglio ci gettiamo a capofitto nel mondo dell’arte e, grazie anche alla collaborazione dell’artista Vittorio Bustaffa, capiamo che “È importante l’intenzione dell’artista per interpretare l’arte contemporanea”. Nell’attesa del giudizio, il giorno dell’incontro, riceviamo i complimenti della squadra avversaria, affranta, perché probaLa concentrazione prima della bilmente si aspettava di vincedisputa re. Sorridenti ascoltiamo il verdetto: sorpresa! Rolando 1663 pt., Epicuriel 1665 pt., abbiamo perso?! Tra lo stupore generale, soprattutto dell’altra squadra, ci troviamo i giorni seguenti a discutere sul da farsi: ci ritiriamo? Continuiamo? I motivi della prima proposta vanno ricercati nell’ingiustificabile e non argomentabile giudizio e nella rapida perdita dell’entusiasmo. Di Elena Nogarole Fissiamo un incontro con coloro che ci hanno giudicato e, dopo varie discussioni, veniamo congedati con: “Questo dev’essere qualcosa che vi sproni ad andare avanti e ad impegnarvi di più, non rinunciate e mostrate a tutti che siete davvero il Rolando Furioso!”. Nonostante le divergenze nei punti di vista, com’è nello spirito della nostra scuola decidiamo di proseguire, dibattendo sulla “Difesa dei diritti umani”, che non “giustifica l’uso della forza militare”. Coscienti della difficoltà del topico e concordi sul fatto che dobbiamo sostenere qualcosa che non condividiamo, arriviamo davanti al “tribunale del giudizio” e, dopo lo strabiliante “lancio” del foglio contenente la prima argomentazione di Francesco Pietrobelli (3^C) e le varie repliche, ci aggiudichiamo una seconda vittoria! Siamo in semifinale! Il quarto topico che ci viene affidato recita: “Il rappresentante eletto deve avere un vincolo di mandato?”, la nostra squadra deve sostenere: SI! Nonostante le prime perplessità (l’articolo 67 della costituzione italiana afferma infatti che il rappresentante NON DEVE avere il vincolo), riusciamo a non argomentare contro la costituzione e seguiamo la strada del vincolo politico, morale, che appartiene a ogni eletto. Siamo gasati, felici e infine… sconfitti! Ma non è l’amaro ciò che ci rimane, è la consapevolezza di aver partecipato a un bel progetto didattico-formativo, di aver imparato tanto, di aver sperimentato la rivalità e, soprattutto, che la verità, da sola, non basta. Prof. –Risponda lei, P., che è la nuova stella della filosofia. P. –No, praticamente... Prof. –Fantastico l’esordio retorico, se iniziava con un rutto otteneva lo stesso effetto.. 12 Per amore di bidello Dedichiamo ora questo spazio a delle persone che ogni giorno sono insieme a noi, delle quali a volte non ci accorgiamo perché non sempre abbiamo un rapporto diretto con loro. Sono coloro che lavorano costantemente per tenere pulita la scuola, per farci arrivare le circolari, proprio coloro che come Angeli Salvatori entrano in classe quando non ce la facciamo più e ci permettono di respirare tra un’interrogazione e una spiegazione. È il personale ATA, ovvero i nostri amati bidelli! Ho deciso di intervistare Valerio della centrale e Nicoletta della succursale per sentire quali “segreti del pulito” custodiscono e che persone sono. 1) Com’è andata la vostra giornata oggi? N: Bene, grazie! Stamattina sono andata in cen- Di Elena Nogarole trale per consegnare la posta, ho fatto molte telefonate e, come sempre, portato circolari alle classi. V: Benisssimo!! (mi raccomando metti tre esse). 2) Parliamo del vostro lavoro, perché lo fate? N: Diciamo che è stata una scelta un po’ obbligata, non avendo una specializzazione. Comunque Paola e Nicoletta in succursale mi piace molto lavorare a contatto con i ragazzi. V: È un lavoro che mi anima molto, è una passione! passione e mi piace stare con i giovani. 3) Da quanto svolgete questa professione? V: È necessario che la scuola sia un luogo che aiuti i ragazzi nello N: Da ben tredici anni! sviluppo e che li conduca nella V: Dal ’91!! 4) Che ne pensate della scuola, del momen- società. Ai giovani posso dire: continuate a impegnarvi e cercato che sta affrontando? N: È un periodo di trasformazione, che coin- te di superare ogni difficoltà! volge in modo diretto soprattutto gli studenti, bisogna continuare ad impegnarsi e a metterci Ivana, Valerio, Maria Giovanna e Annalisa Una felpa per tutti Chianciano terme, 3 maggio 13 Il giornale premiato 14 giovani giornalisti della redazione del Giornale dell'I.I.S. Rolando da Piazzola e il prof. Massimiliano Poncina hanno partecipato all'importante meeting nazionale "Giornalista per un giorno" organizzato da Alboscuole, nel quale sono stati premiati i 100 migliori giornali scolastici d'Italia, tra gli oltre 2400 valutati. Una 2 giorni in grande stile all'insegna del giornalismo e del divertimento, arricchita dall'interventolezione di Giampiero Gramaglia (ex direttore dell'Ansa) e culminaLa redazione premiata(assenti F. ta nella coinvolgente cerimonia di premiazione finale, con targhe al Berlanda, V. Bortolozzo e R. La Rosa) merito, attestati e gadget. Grandi risultati e soddisfazioni quindi per la nostra giovanissima redazione, approdata così presto a un importante traguardo e Giusy Pertegato, 2° classificata alla riconoscimento a carattere nazionagara nazionale di problem solving le. per gli operatori dei servizi sociali Una piacevole nota di colore e di appartenenza all’Istituto Rolando si è potuta sperimentare nell’ultimo periodo, con le felpe rosse, verdi e viola, acquistate da circa 450 alunni, un discreto gruppo di docenti e personale Ata, su progetto e ideazione di un gruppo di studenti. Iniziativa vincente, dove spirito di collaborazione e di squadra sono il punto di forza che contraddistingue ancora una volta il nostro Istituto. STRASBURGO E NON SOLO… Cittadini europei in viaggio tra storia, arte, ambiente e Istituzioni europee E cco un titolo e sottotitolo che esprimono in modo appropriato l’esperienza fatta, dal 25 aprile al 28 aprile 2013, dalle 53 persone che hanno aderito alla proposta di viaggio dell’Associazione IL ROLANDO. L’Associazione, nata alla fine del 2011 e formata da ex allievi ed ex insegnati dell’IIS Rolando, ha posto tra le sue finalità la promozione della cultura europea. Quale esperienza poteva, meglio di altre, permettere di raggiungere tale obiettivo se non un viaggio nell’anno, il 2013, dedicato alla “cittadinanza europea”? Guy de Maupassant diceva che “il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce..per penetrare in una realtà..”. Noi siamo usciti dal nostro Paese per penetrare nel cuore dell’Europa in una regione, l’Alsazia, che ci ha incantato per le sue città d’arte, Colmar e Strasburgo, ma che ci ha anche fatto ripassare una storia di conflitti e di drammi di cui abbiamo potuto toccare con mano, oltre che vedere con i nostri occhi, una delle espressioni più orribili: l’ex-campo di concentramento di Le Struthof sui Vosgi. Abbiamo toccato e visto anche in che modo uomini di frontiera, come De Gasperi, Schuman e Adenauer, ispirati da altri pensatori, abbiano costruito sopra le macerie della guerra la nuova Europa, che ha saputo abbattere le barriere permettendo la libera circolazione non solo delle merci, ma anche delle persone. Abbiamo goduto di questo fatto passando liberamente dal territorio francese a quello tedesco per far visita alla città di Friburgo, nella Foresta Nera (città gemellata con Padova). Il gemellaggio tra comunità di base è stata ed è un’altra modalità per costruire l’Europa, accompagnando Foto di gruppo al monumento del mito d’Euil processo di aggreropa, all’ingresso del Parlamento europeo gazione sviluppato tra gli Stati, fino all’origine del Consiglio Europeo, del Parlamento, della Commissione e degli altri organismi dell’UE. È stato emozionante entrare, a Strasburgo, nel Palazzo d’Europa, sede del Consiglio d’Europa: una Istituzione nata nel 1949, prima del processo di aggregazione indicato qui sopra, a cui hanno aderito, nel corso degli anni, 47 nazioni con l’obiettivo comune di “tutelare i diritti dell’uomo, la democrazia pluralista e il primato del diritto”. Ecco la testimonianza di una coppia che ha partecipato al viaggio: Sono stati giorni ben spesi, nonostante l'inclemenza del tempo. Abbiamo avuto la possibilità di visitare città ricche di cultura e di storia, ma anche godere di momenti di riflessione e discussione perché la compagnia, nella sua eterogeneità, ha evidenziato personalità capaci di scambiare esperienze, idee e analisi del mondo che ci circonda. La visita al Consiglio d'Europa ha in particolare arricchito la nostra capacità di guardare "oltre", ci ha dato l'occasione di discutere all'interno del gruppo le idee sulla politica per l'Europa e per la nostra nazione. La visita a Friburgo ha aperto fra di noi la discussione sulle politiche ambientali, e su quanto in Italia potrebbe esser fatto e purtroppo invece ancora non parte. Il campo di concentramento di Struthof ha richiamato giustamente alla memoria di tutti la necessità di non dimenticare per non ricadere negli errori del passato. Vorremmo quindi esprimere il no- L’ex campo di concentramento di Le Struthof. stro apprezzamento a chi ha organizzato il viaggio perché ha saputo unire il piacere di visitare località ricche di storia e di arte alla possibilità di riflettere sulle prospettive future dell'Europa. Abbiamo inoltre apprezzato tutta la compagnia dei partecipanti, persone capaci di condividere i momenti di riflessione, ma anche di saper partecipare con spontaneità e allegria ai numerosi momenti "ludici". Un commento, questo, che stimola l’Associazione a continuare sulla strada iniziata. Il Presidente dell’Associazione Leonildo Bettio UN ANNO DI SPORT Di Davide Zaramella er gli studenti del Rolando questo è stato un anno ricco di verifiche, esami, compiti.. ma non solo! É stato infatti anche un anno pieno di sport, durante il quale le varie squadre d'Istituto hanno sfidato le compagini delle altre scuole, ottenendo discreti risultati. Il trend generale di quest'anno ha dell'incredibile: gli sport cosiddetti minori, come golf e orienteering, hanno portato le maggiori soddisfazioni, al contrario dei più popolari sport di squadra, le cui rappresentative, esclusi gli allievi di pallamano e le ragazze del calcetto, non sono purtroppo riuscite a competere ad alti livelli. Nell'orienteering, il Rolando domina a livello provinciale, con tutte le rappresentative sul podio(e gli juniores addirittura campioni). Nel golf ben 7 studenti hanno passato la competizione provinciale, approdando alle finali regionali. L'unica medaglia dagli sport di squadra maschili arriva dalla pallamano, con il terzo posto provinciale; tutti gli altri team hanno dovuto cedere il passo. Una grandissima sorpresa arriva invece dal calcio “in rosa” dove c'è stata sì l'eliminazione delle juniores, ma le allieve hanno conquistato con autorità il titolo provinciale e regionale (a settembre andranno alle P 14 Riccardo Cogo, 3° cl, il prof. Continua a pagina seguente Ottolini e Francesco Rensi, 4° cl. finali nazionali). Ad arricchire il medagliere, come ormai da tradizione, ci aveva comunque già pensato il mezzofondo invernale, con il consueto strapotere delle gemelle Milan (1° e 2°) e altre discrete prestazioni individuali. Nell'ambito calcistico, agli allievi di mister Marotta non è bastata la vittoria all'esordio col Valle, perché in seguito hanno dovuto lasciare strada ai Rogazionisti; stesso discorso per gli juniores che, nonostante l'impegno, non sono riusciti a ripetere l'exploit dell'anno scorso (quando sono stati sconfitti solo nella decisiva finale).Gli juniores della pallamano, come anche i team di basket e pallavolo, non riescono ad ottenere i risultati sperati e, purtroppo, in entrambi gli sport il cammino delle nostre squadre si interrompe (in alcune occasioni in circostanze davvero sfortunate) al primo turno. Si può quindi parlare di crisi profonda per gli sport di squadra più blasonati e di ottimi, spesso inaspettati, exploit nelle altre competizioni? Va inoltre ricordata la riuscitissima iniziativa che, nell’ambito dell’accoglienza di inizio anno, ha coinvolto circa 150 ragazzi di prima in un torneo amichevole di rugby a Carturo, con successiva abbuffata post-partita in compagnia (il famoso terzo tempo del rugby). Sicuramente, questo è stato per il Rolando un lungo anno di sport che ha regalato risultati altalenanti, ma da parte dei nostri ragazzi non sono mai mancati quell'impegno e quella passione che contraddistinguono da sempre le partite delle nostre squadre. Bravi ragazzi! Tempo-riflessione di un maturando C ondivido con voi lettori quest’articolo, molto probabilmente l’ultimo per un giornale scolastico. Quest’anno, se tutto andrà bene, lascerò il Rolando dopo sei anni di carriera scolastica, nella quale sono emersi tutti i lati della mia persona, quasi nessuno escluso. Sei anni sono circa duemila giorni, tantissimo, e sebbene sia più tempo di quanto normalmente necessario per concludere gli studi superiori, averne ritardato il termine si è rivelata una scelta quanto mai azzeccata. Ma questa è un’altra storia. In questo articolo voglio, per una volta, dare importanza a qualcos’altro e non a me stesso: voglio dare importanza al tempo. Ciò che noi giovani dovremmo tenere a mente è che, più si diventa grandi, più il tempo ci fugge tra le mani: se ne scappa e nemmeno ce ne rendiamo conto. Ricordo di estati da tredicenne interminabili, di Vie Crucis eterne per la fine dell’anno scolastico alle medie o al biennio, mentre ora mi guardo alle spalle e vedo l’estate scorsa come fosse ieri, o il ricordo di un’ex fidanzata che ha riempito la mia vita per un lungo periodo e, mentre scrivo di lei, realizzo che è quasi passato un anno dal momento in cui l’ho lasciata. Il tempo è crudele, nessuno te lo restituirà mai e se non farai qualcosa tu per impegnarlo sarà perso, per sempre. A tal proposito rendo pubblica una mia riflessione, un po’ poetica, sul tempo. Non mi interessa sentir ammirazione per il modo in cui è stata scritta o quant’altro, ciò che voglio è che capiate che il tempo non va buttato, e ve lo rammenta uno che di tempo ne continua a buttare! Ritengo, appunto per esperienza, che la cosa peggiore che vi sia al mondo sia terminare la propria giornata, guardarsi addietro, e realizzare che le 24 ore che compongono ogni nostro giorno di vita sono state brutalmente gettate via, annichilite. A voi quindi la mia riflessione: “Mi trovo traghettato sulla spiaggia della notte; la luce del dì è oramai un ricordo. E come la rena calpestata dai miei piedi, il tempo, fuggiasco, evade tra le fessure delle mie dita depositandosi sulla riva. Sovente, all’incombere del buio resto affranto perché costretto ineluttabilmente a salutar per sempre le ventiquattr’ore appena passatemi alle spalle senz’aver accantonato alcun granello di sabbia. So ch’un giorno, morente, mi troverò ad osservare quel cumulo formatosi grazie ai minuscoli chicchi che rimasero aggrappati alle mie mani nei dì che saranno impressi nella memoria, maledicendo i giorni come questo. Affogando nel compianto di chi realizza d’aver conservato un mucchio di rena infimo, pensando a quanta ne abbia vista scorrere nel decorso di una vita intera, il mio corpo si spegnerà, avvilito.” Sperando che alla fine dei vostri giorni possiate ammirare con gioia una gran quantità di sabbia, Fabio Berlanda 15 Associazione “Amici di Andrea Mantegna e di Villa Contarini” Con il contributo di: 16