relazione dpru pulsano

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relazione dpru pulsano
COMUNE DI PULSANO
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DOCUMENTO PROGRAMMATICO
PER LA RIGENERAZIONE URBANA
(DPRU)
INDICE:
0. PREMESSA
1. LA L.R. N°21/2008 E LA E DELIBERA DI G.R. N°743/2011
2. IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER LA RIGENERAZIONE URBANA (DPRU)
3. LA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE.
3.1
3.2
IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP)
IL PIANO STARTEGICO DI AREA VASTA TARANTINA
4. L’ANALISI DEL CONTESTO
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
IL TERRITORIO COMUNALE
ASPETTI IDROGEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI
LA STRUTTURA ECONOMICA
IL DISAGIO SOCIALE
LA RESIDENZIALITA’ ED I DEFICIT ABITATIVI
LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE
5. LE DEFINIZIONI E LE SCELTE DEL DPRU
5.1 GLI OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA, INCLUSIONE SOCIALE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
5.2 GLI AMBITI TERRITORIALI DA SOTTOPORRE A PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA (PIRU)
5.3 LE POLITICHE PUBBLICHE: ABITATIVE, URBANISTICHE, PAESAGGISTICO – AMBIENTALI, CULTURALI, SOCIO – SANITARIE,
OCCUPAZIONALI, FORMATIVE E DI SVILUPPO
5.4 LE INIZIATIVE PER ASSICURARE LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA
5.5 I CRITERI PER VALUTARE LA FATTIBILITA’ DEL PROGRAMMA
5.6 I SOGGETTI PUBBLICI E / O PRIVATI DA COINVOLGERE IN PARTENARIATO
6. CRONOPROGRAMMA PER L’ATTUAZIONE DEL DPRU
7. BREVI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
8. ALLEGATI GRAFICI
TAV.0 – INDIVIDUAZIONE AMBITI DI RIGENERAZIONE URBANA SU BASE PUG
TAV.1 – AMBITO 1 DI R.U. “CENTRO STORICO”
TAV.2 – AMBITO 2 DI R.U. “LOCALITA’ TRIGNA”
TAV.3 – AMBITO 3 DI R.U. “DISCESA CANNE”
TAV.4 – AMBITO 4 DI R.U. “LOCALITA’ LUOGOVIVO”
TAV.5 – AMBITO 5 DI R.U. “LOCALITA’ LA FONTANA / MONTEDARENA”
TAV.6 – AMBITO 4 DI R.U. “LOCALITA’ LIDO SILVANA”
0. PREMESSA
La Regione Puglia con il BURP n° 61 del 22/04/2011 ha emanato l’Avviso Pubblico per presentare candidature relative all’Azione 7.2.1 “Piani Integrati di Sviluppo Territoriale” del P.O. Fesr 2007-2013.
L’Obiettivo dell’Avviso è quello della rigenerazione territoriale, attraverso interventi inseriti in piano integrati volti al rafforzamento, riqualificazione, razionalizzazione di sistemi di centri urbani minori con particolare
riguardo a quelli connessi(o con elevato potere di connessione) dal punto di vista naturalistico e storico culturale.
Il Comune di Pulsano, è fortemente impegnato per il recupero del proprio centro storico come confermato dal Piano di Recupero del Centro Storico adottato con delibera di Consiglio Comunale n° 74 del 10/12/2010 e da una
serie di iniziative poste in essere dal 2006, con il Bando PIRP-Recupero centro storico Delibera di G. M. n°159 del 26/09/2006 e seguenti per il recupero funzionale del Centro Storico, con i processi partecipativi dei portatori
di interessi, che a seguito del Bando presentarono manifestazioni di interessi per partecipare al recupero degli immobili con iniziative imprenditoriali, sociali e private.
Nonostante i tempi ristretti richiesti dalla Regione Puglia e i vincoli di presentazione della domanda di candidatura che prevede minimo 2 Comuni con le stesse caratteristiche o facenti parte dell’Unione Dei Comuni,
l’Amministrazione Comunale con Delibera di GM n° 82 del 30/05/2011 ha manifestato formalmente l’intenzione di presentare alla Regione Puglia una Proposta di Candidatura per l’ottenimento dei benefici finanziari di cui
alla precitata Azione 7.2.1.
Condizione indispensabile per presentare la Proposta di Candidatura è quella di procedere alla redazione / approvazione del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU) così come specificatamente
previsto dalla più volte citata LR n°21/2008.
Nel richiamato Provvedimento Deliberativo n° 82/2011 il Comune stabiliva inoltre quanto di seguito testualmente riportato:
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di nominare l’Architetto Cosimo Netti responsabile del procedimento al quale affidare il compito di coordinare l’iter della proposta di candidatura ponendo particolare attenzione ai parametri indicati nell’allegato
B dell’Avviso regionale (criteri, punteggi ed indicatori della proposta;
di delegare l’Architetto Netti per dotarsi:
o di un gruppo tecnico capace di portare avanti la proposta per il Comune di Pulsano e quindi di dotare l’Architetto Netti di un fondo da utilizzare per le varie documentazioni da produrre per candidare il
Comune di Pulsano;
o di contattare le amministrazioni dell’ Unione dei Comuni per poter presentare la candidatura alla misura 7.2.1 come previsto dal bando della regione Puglia;
Il Responsabile Incaricato procedeva immediatamente con propria nota prot. n°9054 del 01/06/2011 inoltrata a tutti i Comuni costituenti la “Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole” invitando gli stessi a comunicare
formalmente la loro disponibilità “…a partecipare insieme al Comune di Pulsano” alla proposta di “Candidatura Azione 7.2.1 “Piani Integrati di Sviluppo Territoriale”. Richiesta disponibilità”.
A tale Richiesta hanno dato formalmente riscontro i Comuni di Fragagnano e Leporano, e conseguentemente è assolutamente indispensabile procedere alla Adozione / Approvazione del Documento Programmatico per la
Rigenerazione Urbana, al fine di poter conseguentemente presentare una idonea Proposta di Candidatura alla Regione Puglia coerente col più volte citato Avviso Pubblico (BURP n° 61/2001).
1. LA L.R. N°21/2008 E LA E DELIBERA DI G.R. N°743/2011
Come è noto la LR n° 21 del 29 luglio 2008 avente per oggetto: “Norme per la Rigenerazione Urbana”, promuove la Rigenerazione di parti di Città e Sistemi Urbani in coerenza con strategie comunali ed intercomunali
finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio – economico, ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante Strumenti di Intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di
Soggetti Pubblici e Privati interessati.
La Legge è considerata unanimemente una straordinaria opportunità per lo sviluppo dei territori pugliesi.
L’elemento forse più innovativo della L.R. n°21/2008 è costituito dalla ricerca di uno stretto rapporto tra l’edificato esistente, le future possibilità edificatorie e chi abita lo stesso costruito.
Essa mira fondamentalmente a Rigenerare quelle parti di Città che necessitano di consistenti miglioramenti delle condizioni urbanistiche, abitative, socio – economiche, ambientali e culturali.
Lo strumento per attuare questa nuova politica è quello dei “Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana”(PIRU) .
Tali Programmi si fondano sulla partecipazione dei cittadini ed il coinvolgimento dei principali Attori Pubblici e Privati.
Peraltro essi hanno il valore di “Piani Urbanistici Esecutivi” e conseguentemente rientrano a pieno titolo negli Strumenti ordinari di Governo del Territorio.
In via prioritaria gli Ambiti di Intervento da assoggettare a PIRU sono i contesti urbani periferici e marginali ivi compresi i Centri Storici ed i siti dismessi, interessati da :
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carenza di attrezzature e servizi;
degrado degli edifici e degli spazi aperti;
processi di esclusione sociale.
La Rigenerazione intesa come Intervento Integrato, in quanto coinvolge non solo gli aspetti fisico – spaziali ma anche quelli sociali, economici e di degrado urbano amplificano e migliorano le precedenti definizioni di
Riqualificazione o Rinnovo che hanno spesso portato ad Interventi di semplice “cura estetica”, senza sostanziali benefici per i fruitori finali, costituiti da tutti i cittadini.
Secondo il dispositivo normativo è di assoluta importanza il ruolo assegnato all’Ente Comunale per le Iniziative finalizzate alla Rigenerazione Urbana ed il momento fondamentale dell’Azione Comunale è costituito dalla
predisposizione / approvazione del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU).
In questa sede và comunque sottolineato che, per la verità, in sede di prima applicazione i Comuni avrebbero dovuto provvedere entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della citata Legge alla predisposizione di un
“Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU)”.
Il termine è ovviamente da intendersi non perentorio e dà in ogni caso al Comune la possibilità di intervenire quando le condizioni lo consentano.
Ed ora il momento sembra giunto con il varo della Deliberazione di Giunta Regionale 19 aprile 2011 pubblicata sul BURP n°61/2011!
Tale Deliberazione avente per oggetto: “P.O. FESR 2007 – 2013 - Asse VII. Avviso Pubblico per la presentazione delle candidature per l’attuazione dell’Azione 7.1.1 “Piani Integrati di Sviluppo Urbano di Città medio /
grandi” e dell’Azione 7.2.1 “Piani Integrati di Sviluppo Territoriale”. Approvazione” ha fatto suonare la sveglia per tantissimi Comuni pugliesi!.
Tanto è vero che, come anticipato nelle premesse, il Comune di Pulsano ha manifestato formalmente, con Atto Deliberativo, la volontà di presentare alla Regione Puglia una propria Proposta di Candidatura relativa
all’Azione 7.2.1 “Piani Integrati di Sviluppo Territoriale”, assumendo il ruolo di Capofila di alcuni Comuni facenti parte dell’Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole.
2. IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER LA RIGENERAZIONE URBANA(DPRU)
Il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU) in coerenza con quanto specificatamente disposto dall’art. 3 comma 3 della LR n° 21/2008 ha lo scopo di individuare parti significative di Città o Sistemi
Urbani che richiedono Interventi prioritari di Riqualificazione Urbana, basandosi sull’analisi di contesto del :
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degrado fisico – spaziale;
disagio abitativo;
disagio socio – economico.
Il DPRU, in coerenza con gli indirizzi dettati dal DRAG, definisce:
a) gli obiettivi di Riqualificazione Urbana, inclusione sociale e Sostenibilità Ambientale da perseguire a livello Comunale o Intercomunale;
b) gli Ambiti Territoriali da sottoporre a Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana;
c) le Politiche Pubbliche, in particolare Abitative, Urbanistiche, Paesaggistico – Ambientali, Culturali, Socio – Sanitarie, Occupazionali, Formative e di Sviluppo, che concorrono al conseguimento degli
obiettivi di cui alla lettera a).
d) le iniziative per assicurare la partecipazione civica e il coinvolgimento di altri Enti e delle forze sociali, economiche e culturali alla elaborazione e alla attuazione dei programmi;
e) i criteri per valutare la Fattibilità dei Programmi;
f) i Soggetti Pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella elaborazione, attuazione e gestione dei Programmi e le modalità di selezione dei Progetti Privati.
Per il conseguimento degli obiettivi precitati il DPRU utilizzerà tutti gli Strumenti Legislativi e Normativi che la Regione Puglia negli ultimi anni, ha messo a disposizione tra i quali oltre quelli stessi forniti dalla stessa LR
n°21/2008 anche:
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le Norme relative alla Perequazione Urbana;
le Varianti ai Regolamenti Comunali per l’Edilizia Sostenibile;
gli innovativi Accordi Urbanistici Pubblico – Privati.
Attraverso l’utilizzazione di questi Strumenti si potranno conseguire gli obiettivi specifici secondo le seguenti modalità:
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esplicitare gli Ambiti di Intervento che, nel loro insieme, determinano la qualità di una trasformazione urbana per consentire una valutazione trasparente dei processi in corso a tutti i Soggetti direttamente o
indirettamente coinvolti;
bloccare lo spreco di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi già urbanizzati;
governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anziché subirne le conseguenze;
integrare le discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ciò che costituisce l’interesse collettivo;
riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all’interno del campo di competenze politiche, nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del Privato economico e del
Privato collettivo;
innescare azioni diffuse di Rigenerazione Urbana, che creino il contesto più adatto per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini;
aprire la riflessione sulle modalità di Rigenerazione anche di quelle parti di territorio costruito prevalentemente tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato
di grave “degrado”fisico e spesso sociale.
3. LA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE.
3.1 IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.)
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), ha avuto un lungo e travagliato iter tecnico – amministrativo ed al momento non è ancora pervenuto alla definitiva approvazione.
Il PTCP pur supportato da una cospicua serie di indagini e studi sul quadro conoscitivo dell’intero territorio provinciale, il PTCP non fa emergere compiutamente la situazione reale socio – economica del territorio del
Comune di Pulsano e le criticità dei diversi settori che compongono la vita e la complessità della stessa cittadina.
Ma soprattutto le indicazione che il PTCP riserva un po’ a tutti i Comuni cosiddetti “minori” assumono prevalentemente carattere di “auspici” . Sembra quasi che al Piano non si autoriconosca alcun valore di efficacia sia per
quanto riguarda le “misure indirette” che per quanto riguarda “le misure dirette (prescrizioni ed interventi)”.
Più specificatamente per quanto attiene il territorio comunale, il nucleo urbano consolidato e la fascia costiera di Pulsano non si riscontrano puntuali linee guida di indicazioni utili e significative per le indispensabili “Azioni
di Rigenerazione Urbana”, con particolare riferimento a quelle da intraprendersi per il Centro Storico.
In definitiva il PTCP, allo stato attuale, sembra costituire una “occasione mancata” in quanto non individua chiaramente le reali opportunità di sviluppo dell’intero versante orientale del territorio della Provincia Jonica, né
tantomeno le azioni di propria competenza per perseguire tale obiettivo .
3.2 IL PIANO STRATEGICO DI AREA VASTA TARANTINA
Costituisce il più recente e valido Strumento di Programmazione / Pianificazione di Area Vasta Provinciale, le cui opzioni strategiche ed interventi puntuali vanno ad interessare tutti i Comuni della Provincia di Taranto,
escluso il Comune di Martina Franca, con Capofila il Comune di Taranto.
La Visione guida del Piano Strategico (PS) fa leva sulle potenzialità territoriali delle reti e dei nodi infrastrutturali, intendendo questi ultimi non solo come opere tecniche che devono garantire livelli adeguati di prestazione
funzionali, ma soprattutto come opere territoriali, capaci di attivare i contesti di sviluppo locale attraverso progetti integrati, associati ai progetti infrastrutturali. Non solo, dunque, opere di potenziamento delle reti esistenti,
ma soprattutto progetti di territorio capaci di mobilitare attori e risorse locali e di produrre valore aggiunto territoriale.
Emerge una Visione al futuro multistrato e transcalare, che si articola rispetto a tre livelli strategici ossia a tre visioni prospettiche:
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visione guida 1_Area vasta come territorio transnazionale;
visione guida 2_Area vasta come territorio metropolitano;
visione guida 3_Area vasta come territorio identitario.
Il terzo livello della Visione si muove all’interno di un sistema di valori territoriali che fanno riferimento all’insieme delle risorse individuabili attraverso una lettura dei contesti che compongono l’area vasta tarantina: un
territorio che contiene forme innovative dell’economia, ricco di emergenze paesaggistiche, ambientali e culturali.
La Visione promuove un rapporto di maggiore integrazione fra natura, storia e cultura, riscoprendone i legami e valorizzando con questi il patrimonio materiale ed immateriale.
L’idea guida è quella della costruzione di una rete di connessioni culturali e naturali composta dalla fitta presenza di risorse naturali e culturali, materiali ed immateriali, del territorio di area vasta, che viene inteso come un
grande parco, nelle diverse declinazioni di parco naturale e parco culturale.
Ma ciò che è più importante sottolineare in questa sede è che il PS , sulla base delle analisi storiche effettuate, conferma e testimonia la rilevanza che tutti i Centri Storici dell’Area Vasta Tarantina rivestono anche in termini
di attrazione turistica.
Conseguentemente il PS esalta questa valenza, già riconosciuta nell’Ambito della Programmazione POR Puglia 2000 – 2006, attuata anche mediante Piani Integrati (PIS e PIT); conseguentemente tutte le proposte riguardanti
la valorizzazione dei “Centri Storici” sono organizzate in “Sistemi Territoriali”, secondo le tipologie di insediamento connesse alla complessa, mai uniforme, geomorfologia dell’Area Vasta, in armonia con le “Aree
Paesaggistiche” individuate dalla Regione Puglia nell’Ambito del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione – PPTR.
Il territorio del Comune di Pulsano rientra nell’Area Paesaggistica convenzionalmente dominata “Paesaggio Dunale Costiero Jonico” .
Ed è importantissimo far rilevare che il PS recepisce integralmente la Proposta dei sette Comuni della Fascia Costiera orientale costituenti l’Unione dei Comuni delle Terre del Sole e del Mare, finalizzata alla piena
valorizzazione dei “Centri Storici” e delle “Torri Costiere”, in armonia con la valorizzazione turistica della costa.
Nel seguito del presente Documento si potrà osservare l’assoluta coerenza dello stesso DPRU con le indicazioni / opzioni significative del PS!
4. L’ANALISI DEL CONTESTO
4.1 IL TERRITORIO COMUNALE
Il territorio del Comune di Pulsano, della estensione di 1.809 Ha, è ubicato nella zona sud – orientale della Provincia di Taranto.
Confina ad est con l’Isola Amministrativa di Taranto denominata “Lido Checca” e con il Comune di Lizzano; a nord con i Comuni di Lizzano, Faggiano e Taranto; ad ovest con i Comuni di Taranto e Leporano e a sud con il
mar Jonio.
L’estensione del litorale è di circa sette chilometri.
Il territorio, dal punto di vista morfologico, è prevalentemente pianeggiante e degrada verso il mare da una quota media massima di 40 m s.l.m..
Il Centro Urbano, situato nella parte nord, si trova anch’esso a 40m s.l.m..
Gran parte della fascia costiera è densamente edificata con insediamenti turistico – residenziali, per un profondità media di circa 500 m.
Il resto del territorio comunale, a meno delle zone boscate, è intensamente coltivato, soprattutto a vite ed ulivo.
La popolazione insediata stabilmente al 31/10/2010 risulta pari a 11.002 abitanti.
Vi è da osservare che, invece nel periodo estivo / balneare si registrano nelle strutture ricettive ed alberghiere e nelle numerose seconde case presenze di circa 60.000 persone.
4.2 ASPETTI IDROGEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI
Il territorio di Pulsano è costituito da una pianura alluvionale degradante dolcemente verso il mare, dove termina con una costa per la maggior parte rocciosa ma con ampie insenature sabbiose.
La costa è segnata da nord a sud nella località Luogovivo, Fontana e Liso Silvana da antiche sorgenti di acqua dolce.
Questi elementi idrogeologici sono assoggettati alle prescrizioni degli strumenti di tutela disponibili già a partire dall’originario PUTT / Paesaggio.
Per quanto attiene più specificatamente la situazione geologica si riporta testualmente di seguito le conclusioni della relazione Geologo Francesco Tagliente allegata al PUG:
“Lo studio geologico del territorio di Pulsano ha messo in luce fenomeni genetici a livello qualitativo e gli sviluppi che potrebbero avvenire nello spazio e nel tempo per le modifiche che l’uomo imporrà all’ambiente. In
particolare ha messo in evidenza: -che le aree vulnerabili da proteggere e riqualificare sono quelle che comprendono il litorale. Il terrazzo marino prossimo alla costa e le aree dimesse per attività estrattiva (Cap. 9.1 -9.3);
-che aree stabili e affidabili sono quelle identificate con uno stato calcarenitico adeguato (Cap. 7.1 – 8; Tav. 2); -che studi più approfonditi e specifici necessitano per il Bacino del Fosso di Pulsano nella eventualità che
venga modificato l’assetto morfologico per la realizzazione di infrastrutture (Cap. 9.1 – 9.3).
In questa ottica, poiché l’esigenza di spazi insediativi, produttivi e ricreativi sarà dettata da fattori socio – economici che ne condizioneranno l’ubicazione, non si dovrà prescindere da un’attenta analisi dell’ambiente su cui
si opera. La utilizzazione dei dati disponibili e quelli da acquisire allo scopo, consentiranno anche una conoscenza evolutiva nella interazione progetto-territorio, permettendo di agire con rigore tecnico e scientifico.”
4.3 LA STRUTTURA ECONOMICA
Il Comune di Pulsano data la stretta vicinanza con Taranto, ha subito la grave crisi metalmeccanica che ha colpito la città, determinando una elevata disoccupazione specialmente giovanile; si è cercata quindi una
diversificazione produttiva che ha visto nel turismo il settore trainante dello sviluppo economico: infatti, il 23 % della popolazione di Pulsano si dedica al settore dei servizi, grazie soprattutto alla vocazione turistica del
territorio, il 22% al commercio, il 19,5 % in agricoltura, il 18,5% alle istituzioni, e il 17% all’industria (Tabella n°1)
Tab. n°1 –Distribuzione per settori della popolazione
Servizi
23%
Commercio
22%
Agricoltura
19,5%
Istituzioni
18,5%
Industria (artigianato)
17%
Nostra Elaborazione su fonte Piano di Zona 2010/2012
Fig.n°1
Settore Economici
Industria
(artigianato)
17%
Servizi
22%
Istituzioni
19%
Commercio
22%
Agricoltura
20%
Servizi
Commercio
Agricoltura
Istituzioni
Industria (artigianato)
Come possiamo osservare dalla figura n°1, il Turismo è la principale fonte economica, ed è soprattutto di tipo balneare, grazie anche alle bellissime spiagge intercalate da splendide scogliere; dopo Castellaneta, Pulsano
rappresenta la seconda realtà provinciale per n° di esercizi ricettivi (n° 7 alberghi, vari bed and breakfast, affittacamere e residence, che movimentano più di 60.000 presenze estive), a queste si devono aggiungere numerose
seconde case presenti sulla marina; è chiaro che molte potenzialità turistiche sono inespresse, occorre migliorare la fruibilità del territorio, valorizzando le risorse presenti e incrementando i servizi infrastrutturali per rendere
più appetibili gli investimenti turistici e quindi consolidare la vocazione turistica del territorio. Il commercio ha anche una certa rilevanza, circa 220 ditte con oltre 340 addetti, occorre una razionalizzazione delle attività
commerciali specialmente nelle zone periferiche e della Marina. L’agricoltura pulsanese, come quella della provincia di Taranto, attraversa una profonda crisi strutturale, moltissimi hanno abbandonato le coltivazioni, coloro
che rimangono, principalmente coltivano vite, da vino e da tavola, olive, ci sono degli allevatori di pecore, ma occorre sottolineare che quella che sino agli anni 90 era il settore principale di Pulsano, ha avuto subito un
tracollo significativo, anche per il non interesse dei giovani che preferiscono altri settori. La pesca assume un ruolo marginale nell’economia di Pulsano, ma se fosse opportunamente sostenuta, potrebbe ricoprire un ruolo più
importante nel contesto produttivo pulsanese. L’industria e l’artigianato pur ricompresa in una crisi generale, grazie anche alla nuova zona industriale completata, dà segnali di crescita, specialmente nel settore carpenteria
metallica e lavorazione del legno. Altre aziende hanno fatto richiesta di insediamenti produttivi, tanto che l’Amministrazione Comunale, ha previsto un ampliamento del Pip esistente e un’altra zona di insediamento per
piccoli artigiani e servizi.
Fig n°2-Reddito Medio Dichiarato
Reddito Medio
Nazionale
Reddito Medio
Regionale
18.892,00
14.770,00
Reddito Medio
Dichiarato
0,00
16.340,00
5.000,00
10.000,00
15.000,00
20.000,00
Nostra Elaborazione su fonte Piano di Zona 2010/2012
Il reddito medio dichiarato (2007) a Pulsano è di 16.340,00 euro, inferiore alla media nazionale che è di 18.892,00 euro, ma superiore alla media regionale dichiarata di euro 14.770,00 (fig. n°2).
4.4 IL DISAGIO SOCIALE
Per quanto attiene al contesto sociale, dalla tabella n°1 possiamo avere un quadro completo della distribuzione della popolazione, che tra l’altro, vede 1595 residenti di età compresa fra i 0/14 anni e 1837 di età compresa oltre
i 65 anni;
Tab. 1 –Distribuzione della Popolazione a Pulsano
Classi di età
Residenti
0/14 anni
1595
15/64
7493
Oltre 65 anni
1837
Residenti Totali
11002
Nuclei famigliari
4404
Superficie in kmq
18,09
Densita’ popolazione
608,2
Nostra Elaborazione su Dati Ufficio Anagrafe Comune di Pulsano al 31/10/2010
Fig n°1-Distribuzione Popolazione Residente
Residenti
1979
4404
7186
11002
0/17 anni
18/64
1837
Oltre 65 anni
Residenti Totali
Nuclei famigliari
La Tabella n° 2 ci illustra la distribuzione della popolazione per età dal 2007 al 2010, con l’aggiunta anche dell’indice di vecchiaia che è dato dal rapporto fra la popolazione di 65 anni e più, e la popolazione di 0-14 anni,
moltiplicato per 100.
Tab. 2 –Distribuzione della Popolazione a Pulsano anni 2007/2010
0-14
15-64
65+
Abitanti Indice Vecchiaia
Anno
1509
7363
1677
10549
111,1
2007
1541
7420
1739
10700
112,8
2008
1564
7432
1792
10788
114,5
2009
1595
7570
1837
11002
115,2
2010
Nostra Elaborazione su Dati Ufficio Anagrafe Comune di Pulsano al 31/10/2010
Se focalizziamo l’attenzione sull’andamento della popolazione, Fig.n°2 notiamo che gli abitanti di Pulsano hanno un trend di crescita che è significativo dal 2007, dovuto anche all’aumento dei residenti che hanno acquistato
appartamenti specialmente provenienti dal Comune Capoluogo (nell’arco temporale 2007/2010, sono stati costruiti più di 400 nuovi alloggi) e questo ha determinato un incremento della popolazione, nonostante l’esodo di
giovani e lavoratori che emigrano in altri territori.
Fig n°2-Abitanti residenti 2007/2010
abitanti
11100
11000
11002
10900
10800
10700
10600
10500
10400
10300
10788
10700
10549
2007
2008
2009
2010
abitanti
L’indice di vecchiaia seppur in crescita da 111.1 a 115.2 è inferiore a quello della provincia di Taranto (130) (Fig. n°3);
Fig n°3-Indice di Vecchiaia 2007/2010
indice di vecchiaia
116,00%
115,20%
114,50%
115,00%
114,00%
112,80%
113,00%
112,00%
111,10%
111,00%
110,00%
109,00%
2007
2008
2009
2010
indice di vecchiaia
E’ chiaro che anche a Pulsano, si assiste a fenomeni di disgregazione dell’identità sociale, aggravati dalla crisi degli sbocchi lavorativi tradizionali e un processo di invecchiamento dei residenti;
come la maggior parte dei Comuni della Provincia Ionica, in questi ultimi anni, è emersa una forte crescita delle problematiche minorili nelle forme di disagio psicologico e sociale. All’origine del fenomeno vi sono
numerosi fattori come le difficoltà economiche del nucleo familiare, l’instabilità dei rapporti coniugali, l’assenza di rapporti relazionali e culturali tra genitori e figli.
Questi comportamenti a rischio determinano per una fascia di età sempre più bassa la richiesta di intervento sociale che interessa sia il Servizio Sociale professionale di base sia il Tribunale per i minori sia l’U.S.S.M. sia
l’A.S.L. (Consultorio, Dipartimento salute mentale, Dipartimento dipendenze patologiche).
Gli interventi vanno quindi concentrati nella fascia di età della scuola dell’obbligo (infanzia e pre-adolescenza) e nell’età del post-obbligo scolastico (adolescenti e giovani).
Il Comune di Pulsano ha utilizzato e continua ad utilizzare in favore dell’infanzia e dell’adolescenza oltre alle risorse disponibili nel proprio bilancio anche quelle che la produzione legislativa del settore (Piano di Zona
Ambito Territoriale n°6) ha messo in campo per la realizzazione di una serie di interventi mirati a prevenire e/o contrastare il cosiddetto disagio evolutivo, a promuovere interventi innovativi finalizzati a rafforzare i diritti
dei minori.
Nonostante queste opportunità, dalla lettura dei dati a disposizione è emerso che:
• il numero degli adolescenti che entrano nel circuito della microcriminalità sono stati 10, pur non rappresentando un dato allarmante in termini quantitativi testimonia la complessità del fenomeno puntualmente
evidenziato dall’Ufficio dei Servizi Sociali per i Minori del Ministero della Giustizia sezione di Taranto;
• l’evasione scolastica è in costante aumento: al 2010 sono pervenute da parte delle scuole n° 15 segnalazioni di evasione scolastica;
Tale bisogno mette in evidenza:
• la carenza di interventi di orientamento scolastico e professionale;
• la carenza di servizi educativi e preventivi di supporto alla genitorialità;
• la carenza di luoghi d’ascolto immediatamente accessibili;
Un’altra criticità per Pulsano riguarda la fascia di popolazione degli ultra sessantacinquenni, l’analisi dinamica registra un costante aumento della percentuale, allineandosi al fenomeno generale della società italiana, di
costante invecchiamento della popolazione con i conseguenti riflessi sociali e sui relativi servizi, necessari a soddisfare i relativi bisogni.
Degli anziani presenti superiore ai 65 anni, il 10% partecipa periodicamente alle attività previste per gli anziani nel comune: circoli polivalenti per anziani, centri diurni, soggiorni estivi, ecc. L’amministrazione Comunale in
sintonia con il Piano di Zona, nella sua pianificazione ha previsto attività a favore di soggetti anziani al fine di salvaguardare per quanto più a lungo possibile, l’autosufficienza della persona e il mantenimento nel proprio
ambiente di vita. Considerando soprattutto che questi soggetti non accettano la soluzione del ricovero in Istituto, è importante prevedere “Case Alloggio, Case Appartamento, ecc.” in prossimità del Centro Storico, o della
Marina e dalle manifestazioni presentate, molti soggetti sono interessati alla riqualificazione degli immobili, con destinazione di Servizi Socioassistenziali per Anziani o Minori, per migliorare l’aspetto socioeconomico del
territorio comunale.
4.5 LA RESIDENZIALITA’ ED I DEFICIT ABITATIVI
Nel Comune di Pulsano non si registra obiettivamente la negatività di un grave deficit abitativo soprattutto da un punto di vista quantitativo.
Infatti il fabbisogno residenziale, come risulta dai dati socio – demografici ed economici, cui si rinvia è sufficientemente soddisfatto.
E’ significativo, da un punto di vista statistico, sulla base dei dati del Censimento del 2001, il fatto che si registri un totale di 14.804 stanze con una percentuale di stanze inidonee intorno al 15-20% sul totale.
In sostanza pur se il deficit abitativo è quantitativamente limitato risulta invece molto elevata l’assenza di “qualità abitativa”!.
Molte abitazioni, infatti denunciano un degrado evidente e soprattutto non rispondono minimamente ai moderni requisiti di una “casa sostenibile”, caratterizzata da elementi costruttivi atti ad assicurare l’efficienza
energetica.
Questa situazione costituisce un motivo fondamentale per innescare politiche di Rigenerazione Urbana.
4.6 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE
Il Comune di Pulsano dispone di un Piano Urbanistico Generale (PUG) approvato con Delibera di CC n°23 del 07/05/2005, pubblicata sul BURP n°78 del 26/05/2005.
In estrema sintesi gli obiettivi principali del PUG possono essere cos’ sintetizzati:
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Riassetto della struttura urbana sia in termini funzionali che qualitativi; recupero delle aree compromesse da edilizia non regolamentata; riorganizzazione della fascia costiera e collegamenti più funzionali e
armonici con il centro abitato e con la grande viabilità
Tutela valorizzazione e razionale utilizzo delle risorse naturali, storiche ed ambientali al servizio della qualità urbana e dello sviluppo del settore turistico
Salvaguardia e rilancio dei settori produttivi: agricoltura; industria e artigianato ma soprattutto il turismo, cercando per quest’ultimo di invertire la tendenza da turismo residenziale a turismo a rotazione,
nonché di allungare la stagione
Dotazione adeguata di standard, di infrastrutture e di servizi al turismo in maniera di creare le basi per lo sviluppo del settore
Particolarmente determinata, successivamente è stata l’azione dell’Amministrazione Comunale, per assicurare la tutela e valorizzazione del Centro Storico tipizzato come “Zona omogenea A1” come confermato dalla
disponibilità di un Piano di Recupero del Centro Storico, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n° 74 del 10/12/2010.
5. LE DEFINIZIONI E LE SCELTE DEL DPRU
5.1 GLI OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA, INCLUSIONE SOCIALE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
Gli obiettivi di Riqualificazione Urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale da perseguire a livello comunale posti a base del presente DP sono:
esplicitare gli interventi che, nel loro insieme, determinano la qualità di una trasformazione urbana per consentire una valutazione trasparente dei processi in corso a tutti i Soggetti direttamente o indirettamente
coinvolti;
riequilibrare i Centri Urbani impoveriti dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza, attività commerciali ed artigianali);
bloccare lo spreco di territorio attraverso un pieno uso degli spazi già urbanizzati;
governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anziché subirne le conseguenze;
integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di ciò che costituisce l’interesse collettivo;
riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo all’interno del campo di competenze Pubbliche, nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del Privato
economico e del Privato collettivo;
innescare azioni diffuse di Rigenerazione Urbana, che creino il contesto più adatto per aumentare la qualità della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e capacità competitiva;
aprire la riflessione sulle modalità di Rigenerazione anche di quelle parti di Città costruite prevalentemente tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato di
grave degrado fisico e spesso sociale;
migliorare le condizioni di vita degli abitanti negli Ambiti caratterizzati da particolare degrado fisico e speso sociale;
aumentare l’offerta edilizia residenziale sociale;
perseguire l’obiettivo della qualità globale intesa come sintesi della qualità urbana, architettonica, degli spazi pubblici, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica degli interventi di
Rigenerazione Urbana.
5.2 GLI AMBITI TERRITORIALI DA SOTTOPORRE A PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA (PIRU)
L’azione certamente più importante ed impegnativa del DPRU, da un punto di vista squisitamente politico – amministrativo, è certamente quella della individuazione degli Ambiti Territoriali da sottoporre a PIRU.
L’idea generatrice del DPRU di Pulsano può essere ideogrammaticamente rappresentata da una “MANO APERTA”!.
Il “palmo della mano”coincide con tutto il Centro Storico, le “cinque dita” sono rappresentate prevalentemente da quelle zone sorte lungo le storiche sedi viarie che dalla Città consolidata si diramano verso la costa
disponendosi lungo il suo profilo.
A questa visione “ideogrammatica” spazialmente corrispondono gli Ambiti individuati dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione delle proposte da inserire nei programmi integrati per la rigenerazione urbana sono:
Ambito 1 - Centro Storico;
Ambito 2 - Località Trigna;
Ambito 3 - Discesa Canne;
Ambito 4 - Località Luogovivo;
Ambito 5 - Località la Fontana / Montedarena
Ambito 6 – Località Lido Silvana
Ciascuna di queste zone -così come chiaramente visualizzato nelle allegate Tavole Grafiche- ha una precisa identità e caratteri peculiari di seguito specificatamente descritti.
AMBITO 1 – CENTRO STORICO
Il PUG vigente individua come Zona omogenea A1 – Centro Storico, le aree e gli edifici di più antica origine, sorti intorno al castello e già perimetrale dal precedente Strumento Urbanistico.
A queste sono stati aggiunti altri edifici prospicienti che per ragioni storiche e tipologiche, concorrono dal punto di vista ambientale a dare compiutezza a questa zona, quali il palazzo Carangelo, la chiesa Madre di S.M.
Nuova, l’ex Mulini Vecchi, e le tipologie edilizie prospicienti le vie Giannone e Umberto I.
Inoltre è stata inserita in questa zona la quinta urbana costituita dal tratto di via Costantinopoli compresa tra piazza Castello e via Roma.
Lo stesso PUG evidenzia che alcune delle unità abitative presenti nel Centro Storico presentano un avanzato stato di degrado e la prospettiva del loro recupero è legata al recupero complessivo del Centro Storico.
Significativo è il fatto che il PUG per quanto riguarda invece le unità abitative sorte in adiacenza al castello, considerato il loro grave degrado, sostiene chiaramente che il loro acclarato stato di degrado può consentire
un’opera di diradamento sostanziale, a beneficio della integrale messa in luce del castello stesso
Come si è già detto in precedenza, il centro storico della città di Pulsano, nel corso degli ultimi decenni, è stato al centro delle attenzioni della Politica Amministrativa attraverso una serie di interventi ed azioni politiche
finalizzate al recupero ed alla riqualificazione dello stesso.
Infatti il Comune di Pulsano si è dotato del Piano di Recupero del Centro Storico, adottato con Delibera di Consiglio Comunale n°74 del 10/12/2010.
Peraltro occorre richiamare l’importanza di tutta una serie di iniziative poste in essere a seguito della Delibera di GM n°159/2006, con la quale si manifestava di partecipare al Bando Regionale “PIRP”.
Ed anche se l’iniziativa del PIRP non si è conclusa positivamente costituiscono tuttora patrimonio importante le numerose Manifestazioni di Interesse registratesi già all’epoca, per partecipare al Recupero degli Immobili con
Iniziative Imprenditoriali, Sociali e Private.
In ogni caso gli interventi già effettuati e quelli che attualmente sono in corso, mirati alla rivitalizzazione del Centro Storico, stanno contribuendo a frenare il flusso di trasmigrazione della popolazione residente verso zone
nuove e periferiche.
Pur tuttavia, nella consapevolezza che l’impegno della civica Amministrazione non è stato sufficiente a colmare tutte le situazioni di degrado urbanistico e sociale della zona e dunque, in continuità con le politiche finora
intraprese, è ormai indispensabile, utilizzando le opportunità offerte dalla Legge Regionale n°21/2008, procedere al varo di un Piano Integrato di Riqualificazione Urbana (PIRU) del Centro Storico che preveda una serie di
Iniziative ed Interventi Pubblici e Privati tra i quali si indicano:
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il recupero di immobili abbandonati ed in condizione di disuso da anni;
la riattualizzazione di tutte le iniziative, considerate valide già sostanzialmente recepite nel tentativo nella Ipotesi del PIRP, poi abortita;
la valorizzazione di un sistema di percorsi di connessione tra le emergenze storiche alcune delle quali oggi sono compiutamente restaurate;
l’ammodernamento, con la conseguente realizzazione, sostituzione e completamento delle Opere di Urbanizzazione Primarie e delle reti dei pubblici servizi.
L’individuazione del Centro Storico come Ambito prioritario di Intervento di Rigenerazione Urbana è assolutamente in linea con l’obiettivo fondamentale da conseguire per la drastica riduzione del degrado fisico e sociale da
attuarsi con una politica di recupero urbanistico e di riuso degli immobili abbandonati, che potranno restituire alla popolazione residente tutta una serie di contenitori oggi vuoti, promuovendo conseguentemente
l’integrazione sociale e contribuendo alla attenuazione del disagio abitativo.
AMBITO 2 - LOCALITÀ TRIGNA
La zona in argomento può in qualche modo definirsi come “Area marginale della Città Consolidata”, in quanto contraddistinta da una serie di fattori tra loro contrastanti che riducono fortemente il potenziale vantaggio della
vicinanza con il Centro Storico.
Questa zona in definitiva è il risultato dell’inefficacia della precedente Pianificazione Urbanistica che, sconta i limiti gravissimi dell’originario Programma di Fabbricazione.
E’ quindi necessario procedere in questo ambito ad una coordinata azione di Rigenerazione Urbana, attraverso il miglioramento delle Opere di Urbanizzazione Primaria ma ancor più con l’implementazione indispensabile
delle Opere di Urbanizzazione Secondaria in modo tale che, assicurando un disegno organico al Quartiere in argomento, si possa pervenire ad un deciso miglioramento delle condizioni di vita dei residenti.
AMBITO 3 - DISCESA CANNE
Costituisce una Zona di straordinario interesse per cogliere l’obiettivo, attraverso un ipotizzato asse attrezzato, di una “connessione territoriale ed urbana” tra il nucleo della Città Consolidata e la Fascia Costiera.
La Zona, in coerenza con le previsioni del vigente PUG, che prevedono per essa una serie di Servizi ed Attrezzature di Carattere Generale, dovrà essere dotata di un PIRU che in primo luogo valorizzi gli assi viari, carrabili e
ciclo - pedonali in un disegno organico.
In questa Zona, al fine di assicurare una mixitè urbana adeguata potranno essere eventualmente consentiti Interventi di Housing Sociale.
Come è noto tali Interventi, a seguito di innovative Norme Nazionali e Regionali, costituiscono standards urbanistici. Conseguentemente una tale opzione non determinerebbe Variante al vigente PRG.
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Prima di procedere alla descrizione degli Ambiti 4,5 e 6 della Fascia Costiera è interessante richiamare gli obiettivi del PUG per la stessa Zona.
Per la Fascia Costiera il PUG persegue in dettaglio questi obiettivi specifici:
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Il miglioramento della rete stradale interna esistente attraverso la realizzazione di allargamenti e tratti di collegamento al fine di facilitare la circolazione senza dovere necessariamente gravare sulla litoranea e
sulla viabilità
Realizzazione e incremento di una viabilità principale a monte della litoranea e collegata con il Centro Urbano e la futura S.P. Taranto – Avetrana
Realizzazione di grandi parcheggi e strutture a servizio per il turismo lungo la viabilità principale a monte, con il fine di sgravare parte dei carichi e del traffico balneare dalla litoranea
Realizzazione di piste ciclabili e pedonali di collegamento tra il Centro Urbano e i grossi parcheggi a monte, con la fascia litoranea
Dotazione degli standard previsti dalla Legge (parcheggi, verde, attrezzature di interesse comune), e di alcuni grandi parchi pubblici
Rigorosa tutela e recupero della fascia litoranea compromessa tra la strada e il mare (con esclusione della zona Btr)
Completamento dei lotti interclusi nelle zone di completamento Bt
Edificazione delle aree libere intercluse nel perimetro dell’edificato, secondo il disegno urbanistico imposto dal Piano realizzato con lo strumento della Lottizzazione Convenzionata per la esecuzione di strade,
parcheggi e verde da parte dei lottizzanti
Incentivo volumetrico per la realizzazione o trasformazione del turismo residenziale in turismo alberghiero
Realizzazione di grosse infrastrutture di servizio per qualificare e allungare la stagione estiva
Tutti questi obiettivi specifici rientrano nell’obiettivo più generale del PUG che è quello di incrementare l’offerta alberghiera ed allungare la stagione turistica ai mesi primaverili ed autunnali.
In tal senso le scelte maggiormente significative del Piano sono:
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La previsione di due porticcioli / approdi attrezzati per la nautica da diporto
Il campo da golf professionale a 18 buche localizzato per metà nel territorio di Pulsano e per metà in quello di Taranto
Tre significativi Parchi Archeologici per la valorizzazione di emergenze di testimonianze di assoluto rilievo.
AMBITO 4 - LOCALITÀ LUOGOVIVO
Località molte volte decantata in saggi narrativi e poetici e descritta in meravigliose vedute paesaggistiche di Artisti del 700, in occasione dei Grand Tour nella nostra Provincia Jonico – Salentina, è caratterizzata da una
splendida baia e dalla presenza di un vincolo archeologico determinato a seguito del rinvenimento di una antica Domus.
La zona purtroppo, come è noto, è stata aggredita nei decenni precedenti da un consistente fenomeno di abusivismo edilizio, il che ha fatto si che il PUG disciplinasse la stessa in larga misura come “Zona Btr”.
In questo ambito il PIRU da redigersi dovrà puntare essenzialmente a predeterminare le condizioni per la concreta realizzazione del previsto “Parco Archeologico” anche attraverso gli innovativi meccanismi di
Perequazione/Compensazione, che evitino le difficoltose procedure espropriative assicurando un’adeguata premialità, nelle forme consentite dalla Legislazione vigente, ai Privati Proprietari dell’area.
Mai come in questo caso potrà risultare opportuno ricorrere a procedure di Paternariato Pubblico – Privato (PPP) quali ad esempio il Project Financing.
Il PIRU dovrà conseguire anche il miglioramento / implementazione delle Urbanizzazioni Primarie e Secondarie e precostituire le condizioni per un sistema di veicolarità sostenibile, assicurando la massima connessione
funzionale tra la costa ed il suo immediato entroterra.
AMBITO 5 - LOCALITÀ LA FONTANA / MONTEDARENA
E’ un Ambito, dimensionalmente rilevante nel quale si registra la presenza di Strutture Turistico Alberghiere di gran livello, purtroppo spesso soffocate dall’incombenza di un diffusissimo abusivismo edilizio.
E’ evidente che in questa Zona le azioni fondamentali da intraprendersi sono legate oltre che alla Tutela dei valori paesaggistico – ambientali all’indispensabile sviluppo di un “turismo sostenibile” che risponda
contestualmente:
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all’esigenza di adeguarsi agli elevati standards qualitativi, per il turismo, riconosciuti dalla Comunità Europea;
alla necessità di assicurare lo sviluppo dell’occupazione in un settore assolutamente trainante per l’economia di Pulsano
Ovviamente l’azione di Rigenerazione Urbana dell’Ambito dovrà assicurare l’ottimizzazione dei rapporti urbanistici e funzionali dello stesso Ambito con il previsto nuovo Porticciolo Turistico.
In definitiva il PIRU dovrà governare le trasformazioni prevedibili in atto convertendole in occasioni di sviluppo economico ed innescando azioni diffuse per integrare le attività di “cultura e svago”.
Naturalemente, come in tutte le Aree della Fascia Costiera sud – orientale della Provincia di Taranto, di dovrà puntare al progressivo e costante depotenziamento della vecchia Litoranea Jonica.
AMBITO 6 – LOCALITÀ LIDO SILVANA
In questo Ambito, che amministrativamente si configura come “Ambito di Frangia Intercomunale” tra i territori comunali di Pulsano e il territorio dell’Isola Amministrativa di Taranto, l’obiettivo è quello di riattualizzare le
Proposte maggiormente significative del Contratto di Programma, datato 2001 che prevedeva la mobilitazione di ingenti risorse finanziarie con una rilevante ricaduta occupazionale stimata pari a circa 400 addetti.
Il Progetto si caratterizzava come “Polo Turistico” destinato a bilanciare, in una logica territoriale “triangolare”, gli interventi avviati lungo la costa occidentale nel territorio della Provincia di Taranto, in Località
Castellaneta Marina dal “Gruppo Putignano” e quello progettato nel quadrante nord dal “Consorzio Anello delle Gravine” , riposizionando strategicamente l’intera Provincia in un’ottica di sistema turistico integrato ad alta
valenza destagionalizzante con il positivo risultato di una equilibrata distribuzione dei fattori di sviluppo territoriale nei diversi versanti.
Il PIRU dovrà porsi l’obiettivo generale di un disegno organico che assicuri contestualmente le connessioni tra:
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l’Area oggetto dell’originario Contratto di Programma;
la Zona del Parco Archeologico;
la parte di territorio interessata dal previsto Campo da Golf a 18 buche.
Ovviamente il PIRU dovrà prioritariamente puntare al miglioramento / implementazione delle Urbanizzazioni Primarie e Secondarie necessarie per infrastrutturare adeguatamente l’intero Ambito.
In definitiva, se si procederà con oculatezza, questo Ambito potrà diventare uno straordinario “Polo Turistico di eccellenza”, di potenziale rilievo internazionale.
*****
“L’individuazione di tutti gli Ambiti è visualizzata nelle Tavole Grafiche allegate al presente Documento”.
5.3 LE POLITICHE PUBBLICHE: ABITATIVE, URBANISTICHE, PAESAGGISTICO – AMBIENTALI, CULTURALI, SOCIO – SANITARIE, OCCUPAZIONALI, FORMATIVE E DI SVILUPPO
Le Politiche pubbliche che concorrono al conseguimento degli obiettivi di rigenerazione urbana, trovano la loro esplicitazione nel perseguire gli obiettivi base fissati dalla legge e cioè di “promuovere la rigenerazione di parti
di città e sistemi urbani” in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani”, nonché
l’obiettivo della qualità globale intesa come sintesi della qualità urbana, architettonica, degli spazi pubblici, sociale, economica, ambientale, energetica, culturale e paesaggistica degli interventi di rigenerazione urbana.
Perseguire la qualità globale significa porre in rapporto dinamico tutti gli elementi legati alla riqualificazione di un’area con quelli più ampi del contesto nel quale essa insiste e, in tal senso, occorrerà proporre la migliore
sintesi tra i dieci elementi di qualità di seguito individuati e posti alla base della prassi consolidata delle politiche urbanistiche di rigenerazione.
5.4 LE INIZIATIVE PER ASSICURARE LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA
L’approccio utilizzato dalle varie amministrazioni comunali che si sono alternate in questi anni, è stato sempre di coinvolgimento partecipativo dei cittadini, sin dalla formulazione del PUG avvenuta alla fine degli anni 90; da
allora, seguendo le direttive dell’unione Europea, ogni processo riguardante il territorio è stato condiviso con gli Stakeholders, che hanno mostrato senso di partecipazione, proponendo manifestazioni di interesse concrete che
hanno contribuito a migliorare sensibilmente i vari interventi sul territorio. Nel 2001, con i PIS (Programmi Integrati Settoriali), per la prima volta si è ragionato in termini di sistemi integrati e si è registrata la partecipazione
di 5 Comuni della Costa Ionica Orientale, caratterizzati da problematiche ambientali, culturali, socioeconomiche e turistiche simili; in quella occasione, moltissimi componenti delle parti sociali, parteciparono con
manifestazioni di interesse sullo sviluppo del territorio dei 5 Comuni che suggerirono interventi progettuali integrati rivolti a uno sviluppo turistico sostenibile. Da allora si sono succeduti i processi partecipativi per il Piano
di Zona, per il Pirp e per il Piano del Centro di recupero del Centro Storico.
In questa occasione della redazione del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana, le attività di comunicazione e partecipazione, già attivate e da attivare, hanno l’obiettivo di mettere al centro dell’attenzione il
cittadino, che assume il ruolo fondamentale di “protagonista” nella riqualificazione ed integrazione dei vari ambiti di intervento previsti nel Dpru; in questo modo, il cittadino recupera il suo senso di appartenenza al territorio
e alle sue istituzioni, e può contribuire concretamente a iniziative orientate all’innalzamento della qualità della vita e dell’accrescimento del senso civico. Le manifestazioni di interesse per il Dpru, per la maggior parte si sono
rivolte alla riqualificazione del centro storico, che seppur in questi ultimi anni ha mostrato una certa rivitalizzazione, presenta sempre delle situazioni di degrado e di precarietà tale da compromettere l’intero Centro Storico.
5.5 I CRITERI PER VALUTARE LA FATTIBILITA’ DEL PROGRAMMA
In questa sede si ritiene opportuno fare essenziale riferimento alla Carta AUDIS che si compone di tre Sezioni individuando 10 Elementi di Qualità, gli Attori e gli Strumenti che ne rappresentano il contesto politico ed
operativo.
In effetti la complessiva qualità da conseguire nelle Iniziative di Rigenerazione Urbana dovrà rispondere ai requisiti per assicurare le seguenti specifiche qualità:
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Urbana
Urbanistica
Architettonica
Dello Spazio Pubblico
Sociale
Economica
Ambientale
Energetica
Culturale
Paesaggistica
In dettaglio si descrivono le singole “Qualità”
1. LA QUALITÀ URBANA
Perseguire la qualità urbana significa porre in rapporto dinamico tutti gli elementi legati alla riqualificazione di un’area con quelli più ampi del contesto nel quale essa insiste. La somma di singoli buoni progetti non basta,
infatti, a garantire qualità urbana, in termini di miglioramento della
vita dei cittadini.
La qualità di un intervento di rigenerazione si misura anche dalla sua capacità di divenire fattore di innesco e moltiplicazione di un più ampio ed equilibrato sviluppo urbano che comprenda residenzialità, servizi e lavoro.
Il concetto di ‘qualità urbana’ rimanda a definizioni complesse e non uniformi le cui componenti interagiscono tra di loro in modo diverso nello spazio (città piccole/grandi;centrali/periferiche; nord/centro/sud, etc) e nel
tempo (particolari condizioni storiche, sociali ed economiche).
I presupposti per realizzare gli interventi di rigenerazione sono essenzialmente:
che il governo della riorganizzazione territoriale sia esercitato dalle istituzioni in modo sempre più aperto al contributo di tutti gli attori;
che i processi di trasformazione abbiano come obiettivo generale quello di contribuire a realizzare maggiore coesione sociale ed economica, presupposto per lo sviluppo di tutto il territorio;
che il giudizio sulla qualità di ogni singolo intervento comprenda la sua capacità di integrazione fisica, sociale ed economica con il contesto urbano e che l’effetto riqualificativo sia duraturo nel tempo.
2. LA QUALITÀ URBANISTICA
Ogni progetto di rigenerazione deve essere inquadrato in una logica definita a monte dagli strumenti di pianificazione e programmazione strategica di ampia scala, quali i piani urbanistici generali, i piani strategici,etc. Il
quadro strategico scaturisce da una sintesi degli interessi sociali, economici e culturali che la comunità urbana si è data ed è espressione del ruolo che la città intende ricoprire nel territorio e del grado di competitività da
attivare su scala regionale, nazionale e internazionale.
È necessario un processo di progettazione trasparente che, unito alla semplificazione delle procedure urbanistiche, renda espliciti gli obiettivi dell’intervento, riduca i rischi legati ai ritardi e alla lievitazione dei costi e, quindi,
favorisca il giusto operare.
L’impianto normativo e lo strumento urbanistico devono garantire, all’interno di parametri chiari e definiti, elementi di flessibilità perché la proposta urbanistica possa essere attuata anche nel medio – lungo periodo,
garantendo sempre la certezza del diritto e la coerenza con il progetto/programma iniziale.
3. LA QUALITÀ ARCHITETTONICA
La qualità architettonica di un processo di rigenerazione costituisce un’occasione per elevare la qualità complessiva della città e si gioca sostanzialmente su due piani:
l’uso delle nuove tecnologie compatibili con l’ambiente e che assicurinoil risparmio delle risorse;
l'integrazione e la continuità con l’esistente, la storia dei luoghi e i fattori identificatori locali.
L’integrazione tra questi aspetti produce attrattività per i potenziali investitori e i futuri fruitori che sono incoraggiati a investire, abitare o trasferire le loro attività nelle aree riqualificate.
Per raggiungere elevati livelli di qualità della forma urbana e architettonica va usato al meglio l’apparato disciplinare in nostro possesso e perseguite tutte le procedure utili a questo scopo.
Tra queste, il ricorso ai concorsi pubblici, può rendere ogni progetto un vettore di idee per arricchire la città e per darle identità, anche nella realizzazione delle urbanizzazioni e delle opere pubbliche in generale, che rivestono
un ruolo primario nella vita sociale degli abitanti. In questo senso va riabilitata la centralità della figura del progettista, garante del rapporto tra le esigenze dell’abitare e del vivere, qualità del progetto e necessità del
costruttore.
4. LA QUALITÀ DELLO SPAZIO PUBBLICO
Riferita alla rigenerazione di aree urbane, la qualità dello spazio pubblico ha una funzione di rilievo per riavviare i necessari processi di identificazione e integrazione sociale e per la riconoscibilità del luogo; è importante per
la ricucitura e la fluida circolazione e scambio con il contesto urbano.
Esso costituisce il completamento indispensabile alla valorizzazione del patrimonio architettonico e urbanistico, aumenta la qualità generale del tessuto urbano laddove accresce le opportunità di mobilità, anche per le
categorie più svantaggiate, crea un ambiente attraente, sicuro e flessibile
capace di competere con i nuovi poli residenziali, terziari, commerciali e del tempo libero sorti all’esterno dei nuclei urbani, restituendo valore aggiunto alle parti centrali e consolidate delle nostre città.
Secondo la tradizione storica, gli spazi pubblici devono tornare ad essere elemento costitutivo del tessuto urbano dove la mobilità, pedonale in primis e veicolare sia garantita senza il ricorso a soluzioni viabilistiche improprie
per la città (svincoli, sottopassaggi e rotonde), favorendo la realizzazione di luoghi aperti, piacevoli e sicuri.
5. LA QUALITÀ SOCIALE
Qualità sociale significa benessere per gli abitanti residenti, sia come individui che come collettività.
Il contesto urbano deve facilitare la coesione, favorire i rapporti interpersonali e l’interazione con i luoghi, offrire servizi adeguati ed evitare processi di esclusione o emarginazione. In questa chiave è fondamentale puntare,
negli interventi con destinazioni residenziali, ad una composizione sociale articolata, attraverso la realizzazione di un’offerta immobiliare diversificata (proprietà/affitto, mercato/social housing). Inoltre, laddove è possibile,
occorre mantenere e sviluppare le attività lavorative all’interno delle aree, in modo da scongiurare il rischio della riproposizione del
‘recinto’ monofunzionale.
È indispensabile verificare la sostenibilità sociale delle trasformazioni prevedendo l’impatto che esse avranno sul contesto. La tenuta e il miglioramento delle dotazioni territoriali, delle aree verdi, delle aree pedonali, del
commercio, dei luoghi di aggregazione, degli spazi pubblici, della residenza sociale e non convenzionale, sono tutti fattori imprescindibili nelle operazioni di riqualificazione urbana. Gli obiettivi sociali devono essere
perseguiti dal programma di rigenerazione nelle sue
premesse, politiche e tecniche, e sviluppate nel progetto, nella sua esecuzione e gestione, attraverso un processo codificato di partecipazione.
6. LA QUALITÀ ECONOMICA
La qualità economica di un intervento a scala urbana risiede essenzialmente in due fattori:
la capacità di produrre occasioni di sviluppo autopropulsivo duraturo neltempo e crescita economica dell’area urbana in cui si inserisce;
il bilanciamento tra qualità tecnica, tempi, efficienza attuativa e costo globale per evitare diseconomie nelle fasi di progettazione e realizzazione dell’opera, nonché nella sua gestione e manutenzione.
Una trasformazione urbana di qualità genera benefici economici sia per gli investitori (Privato economico), sia per il Pubblico, che per i cittadini (Privato collettivo); attira investimenti generando sviluppo e nuove
opportunità di lavoro. I benefici potenziali devono essere considerati e assunti fin dalla nascita del programma integrato che, nella sua valutazione, deve evidenziare le utilità e i benefici più larghi (pubblici e privati) generati
dagli investimenti di riqualificazione (pubblici e privati).
È importante determinare i presupposti finanziari ottimali per le trasformazioni, in particolare favorendo le condizioni che danno maggior spazio all’investimento privato e alle sue ricadute pubbliche.
È fondamentale, in tal senso, il ruolo dell’investimento pubblico come innesco all’investimento privato, a partire da un uso intelligente del patrimonio immobiliare pubblico come leva, anche economico - finanziaria, per gli
investimenti privati.
Ogni processo di trasformazione urbana è accompagnato da un potenziale rischio d’impresa. Tutti i rischi vanno valutati nella fase iniziale del processo attraverso opportuni studi di fattibilità che identifichino, anche
attraverso più ipotesi di scenario complessivo, le destinazioni d’uso più appropriate, in relazione ai costi potenziali di intervento stimati nel modo più realistico possibile.
I singoli progetti di trasformazione sono avvantaggiati se inseriti in una più vasta iniziativa di rigenerazione.
È perciò fondamentale che la progettazione economica e finanziaria alla base di un intervento nasca insieme ad esso e sia coerente con gli strumenti pianificatori e programmatici generali, in modo da rispettare, nel processo
attuativo, le strategie di lungo periodo che la città si è data.
7. LA QUALITÀ AMBIENTALE
Il recupero delle aree urbane oggetto di programmi di rigenerazione deve avere alcune importanti ricadute sulla qualità ambientale quali:
i fattori generali legati alla crescita sostenibile di una città;
la progettazione degli spazi aperti (pubblici e privati), del verde e delle superfici d’acqua come elementi integranti del riequilibrio bioclimatico favorendo inoltre al massimo l’aumento delle superfici drenanti
delle zone sottoposte a rigenerazione urbana;
misure di moderazione del traffico e di riduzione dell’inquinamento acustico da esso derivante;
il recupero dei cortili scolastici alla vita sociale con la creazione di spazi aggregativi per gli anziani e per il gioco;
le bonifiche ambientali che tale recupero produce quando, come accade nella maggior parte di casi, si tratta di siti storicamente inquinati per la presenza, ad esempio, di manufatti in amianto;
Un’accurata valutazione delle condizioni ambientali delle aree, accompagnata da studi sugli impatti determinati dalla bonifica dei siti potenzialmente contaminati, costituisce un passaggio imprescindibile per il successo
dell’intera operazione; preserva la salute dei cittadini ed è il primo
passaggio necessario per assegnare attrattività ai luoghi, diminuendo le incertezze e aumentando il potenziale del mercato locale.
Una politica del pieno utilizzo delle aree disponibili che minimizza l’espansione urbana, riduce la necessità di urbanizzare nuove aree verdi o agricole, contribuisce all’uso efficiente delle strutture e infrastrutture esistenti e
abbatte il consumo energetico sia degli edifici che della città.
8. LA QUALITÀ ENERGETICA
Il rispetto dei principi cardine della sostenibilità ambientale sono un requisito essenziale pienamente affermato a scala urbana e l’obiettivo dichiarato sono le eco - città, caratterizzate dal contenimento dei consumi energetici,
dall’impiego minimo di risorse naturali, dalla riduzione dei rifiuti e delle emissioni clima - alteranti, nel rispetto di elevati standard abitativi.
Il patrimonio edificato esistente, buona parte del quale costruito nella seconda metà del ‘900, non rispetta queste qualità e costituisce anzi una delle principali cause di spreco energetico e d’inquinamento.
La rigenerazione delle aree dismesse o dismettibili, contribuisce a raggiungere obiettivi di sostenibilità attraverso:
la trasformazione degli edifici da consumatori a produttori di energia;
l’integrazione del linguaggio del progetto con le tecnologie più avanzate per il contenimento dei consumi energetici;
l’adozione di sistemi passivi (materiali di costruzione, esposizione, uso del verde, ventilazione, etc) e attivi (teleriscaldamento, impianti di condizionamento intelligenti, fonti energetiche rinnovabili, raccolta e
utilizzazione dell’acqua piovana, etc.) per migliorare l’efficienza energetica;
l’utilizzazione di biotecnologie per assorbire le sostanze inquinanti nelle bonifiche di aree inquinate;
l’incentivazione della produzione di energia domestica (fotovoltaico, solare termico etc) promuovendo un nuovo mercato energetico nel quale i cittadini, fino ad ora solo consumatori, diventino anche produttori
d’energia.
La Pubblica Amministrazione deve adottare normative che stimolino la capacità di produrre edifici con alte prestazioni ambientali da parte degli operatori. Attraverso l’adozione di incentivi (fiscali e normativi) va contrastata
la politica del basso costo di costruzione che si traduce nella lievitazione dei costi di manutenzione e gestione e nello spreco energetico che grava sulla salute dei cittadini e sulla qualità urbana.
Devono essere elaborati nuovi modelli metodologici per l’edilizia pubblica con la partecipazione degli attori imprenditoriali, sociali e tecnici.
9. LA QUALITÀ CULTURALE
Qualità culturale significa progettare trasformazioni che siano in continuità con le evoluzioni storico - culturali del luogo, o in necessaria e costruttiva rottura, sulla base della consapevolezza del portato della storia fisica,
economica e sociale dell’area in questione e della città. Il lavoro di ricerca, indagine e ‘ascolto’ del luogo e dei suoi abitanti è la premessa necessaria ad ogni progetto di rigenerazione e deve accompagnare la sua
realizzazione in tutte le fasi, grazie al contributo di professionisti dedicati.
Dal punto di vista architettonico, la conoscenza dei valori testimoniali dei manufatti presenti e del loro stato di conservazione consente di identificare le categorie d’intervento, relative al complesso e ai singoli edifici,
secondo graduazioni che vanno dal restauro, al recupero,
alla ristrutturazione ed infine alla sostituzione per gli edifici che non presentano valori degni di tutela.
Dal punto di vista urbanistico, la morfologia delle città che sono caratterizzate da un’importante storia industriale va riconosciuta e salvaguardata; ogni integrazione e trasformazione deve essere coerente a tale peculiare
carattere. La vitalità di una trasformazione urbana è legata ad azioni che compongono il senso di appartenenza al territorio e la continuità storica con nuove risposte alle sfide dello sviluppo urbano.
10. LA QUALITÀ PAESAGGISTICA
La qualità paesaggistica deriva dall’insieme delle qualità raggiunte negli ambiti già citati, nei casi in cui la loro composizione crea un rinnovato ‘senso del luogo’. Non si tratta quindi di perseguire l’idea di semplice
‘cosmesi’, ma di giungere a una giusta sintesi tra la morfologia del territorio,
il patrimonio presente, il sistema delle risorse di cui gode e il sistema sociale ed economico espresso dalla comunità che in esso vive, creando un ‘bene paesaggio’ inteso come costruzione collettiva. Nel caso specifico delle
aree dismesse, particolare rilievo hanno i fattori tempo e gradualità: gli abitanti, le amministrazioni e gli attori coinvolti devono essere sollecitati a riappropriarsi del ‘paesaggio abbandonato’, a volte negato e rimosso, perché
i suoi caratteri distintivi possano essere giustamente individuati, valutati e confrontati con le nuove esigenze. Sulla base di questo confronto potranno essere elaborati, secondo le indicazioni legislative vigenti, i termini del
progetto di recupero e trasformazione che dovrà essere flessibile e poter interagire sia con gli assestamenti e le modificazioni naturali nel corso del tempo sia con gli abitanti nella nuova graduale appropriazione del luogo.
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In questa sede occorre sottolineare che particolare attenzione, da parte del Comune di Pulsano sarà rivolta alle Qualità:
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economica;
culturale.
Ciò in considerazione del fatto che, poiché si agirà in totale coerenza con le indicazioni della Pianificazione Sovracomunale, Regionale di Tutela del Paesaggio e dell’Ambiente e con le previsioni del PUG oltre che con le più
innovative Linee Guida approvate dalla Regione Puglia, non ci saranno rilevanti problemi da affrontare nelle diverse iniziative di Rigenerazione Urbana.
Si dovrà invece agire con la massima oculatezza per incrementare decisamente le prospettive di sviluppo economico autopropulsivo.
In tal senso lo stesso Comune si attrezzerà per valorizzare globalmente il proprio Territorio, ed in particolare il proprio Patrimonio attraverso modalità innovative di Paternariato Pubblico – Privato (PPP) utilizzando al
meglio strumenti innovativi quali: “il Project Financing ed il Lising in Costruendo”.
Le intense azioni da sviluppare per incrementare la “Qualità Culturale” dovranno prioritariamente implementare i poli culturali già esistenti e restaurati ed ai relativi percorsi di collegamento.
Infine va osservato che poiché a Pulsano, per fortuna, non si registrano:
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rilevanti fenomeni di criminalità “macro” e “micro”;
tensioni abitative;
vanno strutturati spazi e zone idonee per migliorare la qualità delle relazioni umane intergenerazionali ed al contempo rendere praticabile ed accessibile (ovvero a costi ragionevoli) una architettura ed un Housing Sociale
ecosostenibile.
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Attraverso la giusta sintesi degli obiettivi di qualità finora delineati, il Comune di Pulsano promuoverà iniziative strategiche e Programmi di Rigenerazione Urbana che, in linea col disposto della legge regionale, prevedano:
a) il recupero, la ristrutturazione edilizia e la ristrutturazione urbanistica di immobili destinati o da destinare alla residenza, con particolare riguardo all’edilizia residenziale sociale, garantendo la tutela del patrimonio
storicoculturale, paesaggistico, ambientale e l’uso di materiali e tecniche della
tradizione;
b) la realizzazione, manutenzione o adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie;
c) l’eliminazione delle barriere architettoniche e altri interventi atti a garantire la fruibilità di edifici e spazi pubblici da parte di tutti gli abitanti, con particolare riguardo ai diversamente abili, ai bambini e agli anziani;
d) il miglioramento della dotazione, accessibilità e funzionalità dei servizi socio-assistenziali in coerenza con la programmazione dei piani sociali di zona;
e) il sostegno dell’istruzione, della formazione professionale e dell’occupazione;
f) la rigenerazione ecologica degli insediamenti finalizzata al risparmio delle risorse, con particolare riferimento a suolo, acqua ed energia, alla riduzione delle diverse forme di inquinamento urbano, al miglioramento della
dotazione di infrastrutture ecologiche e alla diffusione della mobilità
sostenibile;
g) la conservazione, restauro, recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici per migliorare la qualità insediativa e la fruibilità degli spazi pubblici;
h) il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l'insediamento di attività turistico-ricettive, culturali, commerciali e artigianali nei contesti urbani interessati da degrado edilizio e disagio sociale, purché
ciascun programma sia inserito in un quadro generale che premi
l’unità di intenti e non le concentrazioni spaziali degli interventi, e che dunque possa garantire non solo benefici diretti per i residenti ma anche benefici per l’intera collettività.
5.6 I SOGGETTI PUBBLICI E / O PRIVATI DA COINVOLGERE IN PARTENARIATO
Il Comune, in occasione del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana, ha convocato gli Interessati, stimolato la partecipazione, coordinato i lavori e promosso incentivi finanziari e sociali. Ha diviso gli
stakeholders in due gruppi:
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Il privato Economico, costituito dai proprietari delle aree, delle imprese, dagli investitori che intervengono nel processo di rigenerazione urbana per trarne un legittimo profitto. Questi soggetti devono al momento
stesso, essere impresa e quindi guardare al profitto, ma al momento stesso, perseguire gli obiettivi generali della legge 29/luglio 2008 “Norme per la rigenerazione urbana” ovvero riqualificare il territorio per
migliorare le condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani;
Il Privato Collettivo, costituito dai cittadini residenti, e da tutti coloro che anche temporaneamente vivono nella città. Questi soggetti, spesso organizzati in associazioni, assumono un ruolo importante nella
pianificazione e programmazione. Il confronto con questi e’ importante per il raggiungimento degli obiettivi principali.
In ogni caso è necessario che, vengano coinvolti tutti i Soggetti Pubblici / Organizzazioni Pubbliche, istituzionalmente competenti e/o interessati, per la definizione puntuale dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana.
In tal senso di seguito si riporta un indice sommario dei Soggetti da coinvolgere:
Organizzazioni sindacali e degli inquilini presenti nel territorio;
Organizzazioni imprenditoriali nel campo dell’edilizia, servizi, commercio, ecc.;
Organizzazioni della cooperazione e del volontariato sociale;
Istituto Autonomo Case Popolari
Enti e Concessionari delle Reti Urbane
Autorità di Bacino della Puglia
Ferrovie dello Stato
ANAS
Provincia di Taranto
Tutti i Comuni costituenti l’Unione dei Comuni delle Terre del Sole e del Mare;
Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Puglia
Soprintendenza per i Beni Architettonici per le Province di Lecce, Brindisi e Taranto
Azienda Unità Sanitaria Locale (TA 2)
CTP
Amat;
Ambito Territoriale Sociale per l’inclusione sociale
AQP
Particolarmente significativo ed importante sarà il coinvolgimento dell’Amat.
Infatti uno dei disagi particolarmente avvertiti dai cittadini di Pulsano è quello dell’assoluta carenza dei collegamenti di Trasporto Pubblico su Gomma con il Comune Capoluogo.
Ciò anche in considerazione del fatto che la contigua e consorella cittadina di Leporano dispone già di questo servizio pubblico essenziale.
Per quanto invece attiene il coinvolgimento di Soggetti Privati si farà ricorso alle più innovative e recenti Procedure di evidenza / trasparenza, nel rispetto delle Normative vigenti, al fine di una concreta azione sinergica.
6. CRONOPROGRAMMA PER L’ATTUAZIONE DEL DPRU
Dal momento dell’ approvazione in Consiglio Comunale, seguiranno una serie di azioni che, a titolo meramente esemplificativo, potremmo così riassumere:
1. avvio dei processi di informazione/comunicazione, consultazione e collaborazione attiva dei soggetti interessati alla elaborazione e attuazione dei programmi di rigenerazione urbana attraverso:
presentazione del documento agli Enti Pubblici ed ai Soggetti Pubblici interessati;
presentazione del documento alla Città e agli investitori potenzialmente interessati ai programmi di rigenerazione urbana in un quadro di azioni sinergiche con l’Amministrazione
discussione nei quartieri di Pulsano con la candidatura di uno o più di essi alle diverse iniziative strategiche di rigenerazione urbana;
2. redazione dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana sulla base delle linee guida delineate dal presente Documento;
3. identificazione delle procedure di gara per l’espletamento della progettazione esecutiva e per la realizzazione degli interventi previsti;
4. reperimento dei fondi pubblici e/o privati necessari per la realizzazione dei Programmi in gran parte reperibili sui fondi regionali POR - FERS (Asse VII - Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani);
5. predisposizione di bandi di gara improntati su criteri di trasparenza e competitività per la realizzazione delle opere;
6. realizzazione degli interventi strategici previsti nei programmi.
7. BREVI CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L’esperienza vissuta dal Gruppo di Studio, costituito dal Responsabile UTC, dai Consulenti ANCE Taranto e dagli altri Consulenti, nelle sue diverse componenti professionali e intergenerazionali ha prodotto un risultato che
sconta ovviamente gli angusti limiti del tempo avuto a disposizione, ma di converso esalta la capacità di mobilitazione dell’Amministrazione Comunale, sopperendo all’emergenza ed alle difficoltà con spirito di servizio e di
sacrificio!
In ogni caso si esprime la convinzione che le strategie delineate nel presente DPRU certamente contribuiranno a dare adeguata risposta alle esigenze della Città di Pulsano, soddisfacendo al meglio le aspettative della
collettività amministrata.
ALLEGATI GRAFICI
TAV.0 – INDIVIDUAZIONE AMBITI DI RIGENERAZIONE URBANA SU BASE PUG
TAV.1 – AMBITO 1 DI R.U. “CENTRO STORICO”
TAV.2 – AMBITO 2 DI R.U. “LOCALITA’ TRIGNA”
TAV.3 – AMBITO 3 DI R.U. “DISCESA CANNE”
TAV.4 – AMBITO 4 DI R.U. “LOCALITA’ LUOGOVIVO”
TAV.5 – AMBITO 5 DI R.U. “LOCALITA’ LA FONTANA / MONTEDARENA”
TAV.6 – AMBITO 4 DI R.U. “LOCALITA’ LIDO SILVANA