w:~c,ietà industriali in Italia ieri ed oggi
Transcript
w:~c,ietà industriali in Italia ieri ed oggi
GINO PRINZIVALLI Per l'oroaniuazione economica del dopo guerra w:~c,ietà industriali in Italia ieri ed oggi FRATELLI TREVES· EDITORI· MILANO I I QUADERNI DELLA GUERRA. N. as " ... I I j LE SOCIETÀ INDUSTRIALI IN ITALIA IERI ED OGGI. . GINO PRINZIVALLI t' Per l'or~anizzazione economica ael ao~o ~uerra .. Le società industri(tli in Italia ieri ed oggi DEL ?t!EDESUIU ,\ U'l'UJ(J·;: /,a nanc<i IJIUrlrnia e la rlij1lo11w=ia dr! dt'lteli'U . L. :~ iiO I 'Italia 11dla sua òta C1'.0no111Ìl'(1, di f'rontc alla guerra. , \ote statisti ·hu raccolto e illnstratr . . . . 2 50 mi 8taf1 belligeranti nella lo1·0 rifa econo111ica. /hia11z1~ 11 ria e militare, alla dgitia della gue rra. 3. o:diz . 1 aO ... MILANO FRATELLI TREV E S, 1 91 8. EDITORI INDICE. Pag. INTRODUZIONE I'HOPRIE'J',\ LETThRAltlA. J rl1nll1 cl11·ìprorl11zione e dt tmdmione sono 1·iservati 11er tutti ì paesi, comp1·esi la Svezia, la 1Yo1·vegw e l'Olanda. La bilancia commerciale Capacitù industriali e forze finanziarie. Le industi·ie elettriche . i\liniere e Cave. Metalli e Macchine L'industria automobilistica Le industrie ag1·icole )) )) alimentari. )) chimiche ed aflìni )) tessili Alt1·e industrie manifattu1·iere . Le industrie dei trasporti. l mp1·esc immobiliari ed edilizie Materiali ed imprese di costruzioni . Acquedotti, acque minerali e bagni. Alberghi, ristoranti e teatri . . Le industrie poligrafiche ed editoriali . Commercio d'importazione e d'espo1iazionc 1ndustrie dive!'sc Riepilogo . 101 C0Nc1,us10NF:. 1o3 )) )) Milano, Tip. Treves V 1 8 15 19 25 29 33 37 -11 -16 So 6-1 68 73 81 8-1 89 95 99 INTRODUZIONE. Questo libro non vuole essere polemico , ma semplicemente espositivo. Spera sovra tutto di riuscire pratico, fornendo delle cifre di indiscutibile valore. Si tratta naturalmente di calcoli approssimativi, riguardanti quelle Società che destano maggiore attenzione; poichè se fossero prese in considerazione tutte le aziende esistenti in I tali a, l'entità delle cifre aumenterebbe certo; comunque, nel modo in cui è steso il lavoro, l'importanza dei rilievi statistici, nei singoli confronti, non risulta affatto diminuita. E qui occorre notare che dal 1." gennaio 1918 ad oggi l'importo dei capitali impiegati nelle Banche e nelle Industrie è asceso notevolmente, a causa delle recenti emissioni. Noi esaminiamo i dati relativi alla fine del 1913, cioè alla vigilia della conflagrazione, ed al 31 dicembre 1917. Elaborazione paziente, e certo non inutile. * L'Italia, negli ultimi anni precedenti la guerra mondiale, si stava affermando dal Iato economico in modo indubbiamente mirabile. Le fi- f;\TRODVZIO:\E VJ -- ~- INTRODUZIONE - e industrie ed i commerci stringevano nanze, l . . iù i loro legami prechcendo un avvesen1pr e P ' . . · ben lieto nell'interesse collettivo. Le grandi nire ' . . , Banche mostravano coi fatti d aver compresa la loro missione sociale; e lo Stat~, da parte cercava di agevolare la loro az10ne. Qualsua, · d' ·1 malinteso non riuscì mai a preg1u 1care 1 che . d . . risultato dell'opera benefica. Le. m ustr~e mtensificavano la loro attività, e 1 prodotti, per qualità, non erano inferiori a quelli. ,stranieri; i commerci estendevano sempre p1u la loro cerchia di affari. Il Ministero degli Affari Esteri, istituendo una apposita Direzione Generale per gli Affari Commerciali, affidata a Primo Levi, indicava l'importanza che avrebbe avuta la nostra penetrazione commerciale verso nuovi mercati stranieri, e quanto il nostro Paese se ne sarebbe avvantaggiato, oltre che dal lato economico, anche dal lato politico. Si iniziava quindi una opera concorde, proficua . .l\la, ecco la bufera.... la guerra ! * Noi, Italiani, siamo scesi rn lizza a fronte alta, sicuri del nostro destino. Con la fede nel cuore. Lavoratori dei campi, delle officine, del pensiero, tutti a difendere la Patria, tutti per la liberazione di tutta la Terra Madre. Si combatte al fronte, si combatte nell'interno. Si com- VII batte adoperando le armi, si combatte fabbrican~ole; si ~ombatte, tenendo viva la compagine nazionale. E una forza sola, compatta, per un solo scopo: la vittoria. Avremo un compenso pei sacrifici. Col lavoro sapremo meglio costruire, dopo l'affermazione di quanto possa il valore dell'Esercito. Il credito nostro non sarà scosso, ma aumentato. Poichè tanti altri elementi, che prima non esistevano, saranno a suo vantaggio. 11 nostro domani è certo; ma, appunto per ciò, dobbiamo ponderarlo serenamente. E prepararci come si conviene. * Il domani. Quale sarà la potenzialità delle n?stre fabbriche, e la capacità dei nostri operai? Ritornando al lavoro di pace, le une e gli altri sentiranno maggiormente la responsabilità di quanto possano a favore del Paese. Ed allora l'~t.tività sarà svolta secondo un piano prestabilito, dopo aver valutati i bisogni reali delle popolazioni. Utilizzando tutte le materie prime esistenti fra noi. Ed utilizzando tutta la mano d'opera nazionale. Bisogna evitare, dopo la gu~rra, la mancanza di lavoro e la conseguente em1~razione. Si impone quindi la sapiente org~mzzazione di tutte le nostre forze produttive. Ciò è necessario per le esigenze immediate. ---.·u1 J!'>TR OOt :ZIOC-E fYfR ODL'ZIO:\E IX ----- * uale dovrà essere la preparazione per a q ·re I Oui è opportuno accennare a 1 pro. , . }'avven1 · a delle scuole. Po1che potrà effettuarsi una b1em . , I l' anizzazione quando s1 sara e evata evera o rg ' · ne di tutto il popolo. Occorre . far .com. d ucaz1 0 dere al le classi meno colte che 11 sacnfìc10 pren . . ., individuale, a vantaggio della col 1et~1v1ta, non danneggia chi lo compie, ma, contnbuendo a migliorare le condizioni generali. dell~ societ~, f vorisce nuove fonti alle q uah attmgere m ;odo proficuo . È solo l'educazione dell' ~ntel letto poi che può far penetrare l~ conven~enza dei mezzi razionali di lavoro e d1 produz10ne, e ]a necessità di stringere ed estendere i rapporti industriali e commerciali fra regione e regione, e fra Stato e Stato. Se pensiamo ai prodigi compiuti dall'Italia in poche diecine d'anni, non dobbiamo dubitare di quel che saremo in grado di compiere. Vorremmo che nessuna minuscola frazione di comune fosse priva di scuola; e, là dove non fosse possibile, il curato di campagna dovrebbe assumersi egli questo compito. In tal caso però, che la missione del curato non venga svisata, a scopo di propaganda clericale. Guai! Allora intervenga, con serene e severe misure, lo Stato; il quale peraltro non dovrà ma i ces- sare dall'aprire nuove scuole laiche. Ed è così che, diffondendosi l'istruzione, si può rinsaldare la coscienza del proprio dovere. "'I ,r * Fermiamoci ora sulla scuola per l'operaio. Molto si è scritto in proposito, pure è bene ripetere quanto sia indispensabile l'istruzione di chi dovrà essere adibito ai lavori dell'officina. La vera scuola è appunto l'officina, ma alle dipendenze di tecnici capaci di produrre a seconda dei sistemi più moderni e perfezionati. Il ragazzo, nella grande officina, apprende anche ad amare il lavoro, a sentirsi soddisfatto giustamente dell'opera propria; e ne ricava quindi un beneficio morale, oltre che finanziario, venendo retribuito in equa misura. Presso la piccola officina d i un qualsiasi privato, invece, il risultato spesso è diverso, non essendo sempre applicati tali sistemi moderni di lavorazione, e l'opera del ragazzo non essendo, non di rado, adibita esclusivamente alla parte tecnica dell'azienda. Si tenga presente che il buon operaio deve essere abile e disciplinato. L'operaio italiano è intelligente quanto mai: è il sistema di educazione che lo forma; l'ambiente non può dunque che migliorarlo ancora. ,\ I~ fROl> UZIO~E * 1'la non basta a vere ottimi operai , è necessario anche avere ottimi dirigenti. E le L'niversità, e gli Istituti superiori, e ]e Accademie non sono sufficenti aJJo scopo. Un preconcetto sbagliato deve esser messo in ba ne.Io: quello cioè di credere che, in possesso di un titolo accademico, si possa esser capaci di dirigere un'azienda, credendo poco decoroso di eseguire prima un tirocinio più o meno lungo presso la medesima. No, poichè in pratica si imparano moltissime cose che la scuola, sia pure superiore, non insegna. Vorremmo quindi che i nostri giovani diplomati non disdegnassero di frequentare le amministrazioni e le officine, e che apprendessero prima certi dettagli, indispensabili a sapersi, per rendersi esatto conto di quell'ingrnnaggio che un giorno sarebbero chiamati a dirigere. Tirocinio che, per la parte commerciale, dovrebbe anche esser fatto dagli aspiranti alla carriera diplomatica e consolare; solo in ta] modo questi potrebbero formarsi praticamente un concetto dei bisogni e delle opportunità della nostra vita economica, e mettersi quindi in grado di assolvere un giorno il proprio compito con precisione di vedute, nell ' interesse nazionale. l;\TRODLZIO:\E XI * L 'azione concorde delle grandi Banche disciplinerà con aumentata efficacia la no~tra pro~ duttività industriale, nonchè l'espans10ne dei nostri commerci. Gli appositi dipartimenti tecnico-industriali seguiranno con occhio vigile lo svolgimento delle varie aziende, porgendo l'ausilio del credito anche a quelle altre che sorgeranno a seconda dei bisogni e della convenienza. Le grandi aziende industriali continueran~o intanto a stringersi in un promettente vrncolo fecondo. In tale opera complessa e compatta lo Stato non negherà mai il suo appoggio. * La vittoria delle nostre armi segnerà l'inizio di un'èra nuova. Con maggiore lena ritorneremo al lavoro dei campi e delle officine. Faremo una vita sobria. Produrremo. Uniti tutti, nelle varie manifestazioni, esplicheremo la nostra opera entusiasta per l'avvenire economico d'Italia. Az Io NE e o Ne o R DE. La bilancia commerciale. I recenti fenomeni di concentramento dimostrano la volontà di affermarsi delle nostre industrie, sorrette oculatamente dall'azione delle grandi Banche nazionali. Sicuri della resistenza e della vittoria delle nostre meravigliose truppe, dobbiamo tenerci ben pronti al domani, quando la pace segnerà l'inizio di un nuovo periodo storico, fecondo di opere degne, nel linteresse della Patria e dell'umanità. Ed è certo che l'assetto dell'economia pubblica si dovrà sopra tutto all'incremento delle nostre industrie ed all'espansione dei nostri commerci. Organizzarsi sapientemente è dunque un dovere. Quali sono oggi le nostre forze nel campo bancario ed industriale? Le statistiche non ci forniscono al riguardo dati precisi; però, secondo indagini pazienti eseguite, al :)t dicembre 19q si calcolava a 776 il numero delle Banche grnndi (escluse quelle d'emissione) e picG. PRINZIVALLT. 2 PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO,llCA DEI cole operanti in Italia, 1> con un capitale complessivo versato di circa lire 882 496 ooo, ed a 2793 il numero delle Società industriali per azioni, con un capitale complessivo versato di circa lire 5 401 906 ooo. L'industria in cui si trova impegnato il maggior valore di capitali è quel la elettrica: circa lire 903 164 ooo; vengono dopo le industrie dei trasporti, le metallurgiche, le tessili, le chimiche ed affini, ecc. Le industrie, pur avendo alcune di esse risentite dannose conseguenze a causa della guerra, nel loro complesso però hanno dimostrato una forte resistenza di fronte a tante difficoltà, e non son poche quelle che hanno saputo intensificare la loro produttività, a seconda delle esigenze del momento. Per questa ragione poteva calcolarsi nel 1915 - primo anno di nostra guerra - al 4.60 °;(J la media generale degli interessi sui capitali impiegati in oltre 1110 società industriali, con un aumento di 0.11 % rispetto alla media dei quattro anni precedenti. li maggiore aumento si ebbe in quell'anno nell'industria dell'automobile ed affini: la media degli interessi su 18 società fu dell'8.53 %, contro il 6.26 °;0 del quadriennio precedente il 1915. * Intanto, per valutare meglio l'importanza dell'azione che son chiamate a svolgere le Società industriali in Italia, è bene qui dare uno sguardo fugacissimo al nostro commercio con l'estero. Il confronto tra le cifre del 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - e quelle del 1917èmolto eloquente. Nè l'interesse può diminuire, anche se si tenga conto delle variazioni di prezzi, verificatesi durante la guerra. I valori complessivi che esponiamo indicano il movimento effettuatosi negli ultimi cinque anni: (Dedotti i metalli p1·cziosi.) lm/~orta::ione Esporta::ione Anni Lire Lire 1913 1914 1915 1916 1917 3 6..j.5 638 9i5 2 923 3..j.7 553 .-1-703550316 8 390 276 088 7732197882 511638537 2 210 ..j.O..J.199 2533143747 3 088 329 7il 2258933405 2 Ecco, per categorie, quale aumento di valori si è avuto al 31 dicembre 1917, rispetto a ll a fìne del 19t3: h1PORTAZIONE. Categorie I. Spiriti, bevande ed oli i. " Comprese le cooperative. Si avvede in tanto che, fra le cifre su menzionate, non sono incluse quelle relative alle Società per azioni, sia bancarie. che industriali, :iventi un capitale di valore tr:iscur::ibi le e non bene precisato. 3 La bilancia commerc/ale DOPO GUERR.\ l l. Il I. IV. VI. . . . Generi coloniali, droghe e tabacchi. Prodotti chimici, generi medicinali, resine e profumerie . . . . . . . Colori e generi per ti n ta e per con cia. Cotone . . . . . . . . · · · · Differenze (Li1·e) + 180 728 7~ I 122 -i.88 i·)J + 6-18 34..j. 17:) 66 76-1 7..J.O 13-1 616 !32 + + + 5 La bilancia commerciale J:CONO.\llC \ P l,R r.'oRC.\NIZZAZIO'll' J)EL no PO GUERRA JJi(feren.:.e (Lire) Categorie . VI J. IA1na, cri1~0 .e peli X. Ca1~a e ltbn. . . . Xl Pelli · · · · · . . . ·. ,: , , · ~l incrali, metalli e l ~ro l a~·ori ·.... Il: '' · ' Il ,·e·( ri l' crisla . 1 ' I V Pietre. terre, ,•;:isc a1111. . Gomm~ clastica e guttaperca e 1~1 <~ \:v: ]avori. · · · · · · + + + + t 166 339 907 2 188 205 So 731 53~ 12849465 19 . 182 761 0~7 + · . Esi>oRT ,z10:-w. . . . . Di(/àen.ze (Lire) I l i. P rodotti c h in~ici, g~nen med1c1nnlt, re- I V. \'. VI. VIII. X. X lii. sine e protu.rncne . . . · · · ·. · lori e aenen per tinta e per C<~ncia. C~napa. ì!no. juta e altri vegetali filamentos1 . · Cotone · Seta libri : Carta e Veicoli. · e + + + + + + + 96 647 81 I . 740 895 6-t .t.tS 858 44 326 460 79 260 792 683 254 100 362 765 Si è avuta in vece una diminuzione di valori: h1ro1n \ZIONE. /Ji(fereu.ze (Lire) Calegf)rÌe V. Canap a, lino, juta e altri Yegctali filamentosi .. VIII. Seta . . . . IX. Legno e paglin XIII. Veicoli XVllf. Oggetti d iversi 1254416 91 175 367 97 976 842 6 .lf5 6-11 32 483 362 252 869 770 158 4So .t3o 26 319 955 ,I/ 31 dicembre 1913. \lateric necessarie alle industrie: grcgg1c lavorate . . . Prodotti fabbricati . . . Generi alimentari e animali nn. Impottazionc Esportazione ("ligliaia di lire) I 391 4.)9 699 64 I 83 j 937 702 602 360 672 590 144 798 09 I 762 132 Al 31 dicembre 1917. ,\laterie per le industrie: greggie . . . semi-lavorate . . Prodotti fabbricati . . . . . . Generi alimentari e animal i Yivi. importazione Esportazione (Migliaia di lire) 2 2.i6 373 I 9 LI 6 I O I 67..t 561 I 896 653 231 018 69.t 998 948 72-l 381 193 Pre ndia m o adesso brevemen te rn esame il commercio dell ' I ta lia co n alcuni fra i p rincipa li Paesi: btl'ORT \I.IO'\!::. J) i!fere11 :.e EsPOR'l AZlONE. Categorie 23 599 908 Da l seguente prospetto si rileva l'e n tità del nostro commerc10 con l'estero, a seconda della natura dei prodotti : XV I. Cereali, fa r ine, paste e p rodotti ve-+ getali , ecc. · · · · ·. . · .· XVII . Anima.li, prodotti e spogli e d1 am~ + mali, ecc . . Categorie lJ if(ere11.ze (Lire) Cafeyorie XV. Gomma c:lm.tica e guttapc1-ca e loro la rnri . . . . . . . . . . . XVI. Cereali, farine, paste e prodotti vegetali, ecc. . XV II. An imali, prodotti e spoglie di animali, ecc. . . XVlII. Oggetti diversi . Jhfferen.::e (Lire) I. S pir iti, bevande ed ol ii . . . . . 11. Generi coloniali, droghe e tnbacch1 VI I. Lana, cri no e peli . IX. Legno e paglia . X l. P eUi . . . X li. Mincrnli, metalli e lorn l avori . . XIV. P ietre, te1Te, vasellam i, vet1·i e c ristalli. 304 011 4 760 870 9 208 020 38 002 263 59 826 234 14 358 909 40 475 588 li 31 dicemhrc 1917. nspettoallafine del 1913 (•'ligliaia di lire) t I dalla Francia . . . » Gran Bretagna » Svizzera . . . dall'Argentina. dagli Stati Uniti I . 645 136 565 498 150 363 4-10317 . 3 q I 652 + + + + + 361 780 973 722 63 518 273695 2 62 I 9.;0 PER L' ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL OOPO GUE R RA E s P 0 10AZ JOl'I 1. D i/feren .u rispetto a lla fine del 1913 ( ~ligli a ia di lire) Al 3 1 dia mbre 191i. per la Francia . . . » " 9r~ n Bre tag na » » Svizzera . . . » l'Argentina . . » gli Stati Uniti . 589 690 .h.1 -t77 139 928 l 1 I 820 I 79 700 + 358 209 + + 63 976 190 765 73 737 88 192 * Le cifre su es poste non han bisogno di comenti. Le circostanze odierne eccezionali spiegano ta li differenze di valori, rilevate dall' ultimo anno di pace mondiale, a tutto il 1917. Alcuni dati però a ssumono una speciale importanza; e son quelli riguardanti l'importazione delle materie per le industrie, greggie e semi-lavorate. Tali cifre dimostrano, comunque, la potenzialità dell e nostre fabbri che, e ci predicono quale contributo di ricchezza sapranno queste apportare, dopo la vittoria, all'economia nazionale. E siamo certi fin d'ora che lo s bilancio derivato dal nostro commercio con l'estero sarà compensa to dall'austerità di vita e dalla maggiore produttività del popolo italiano. li quale cercherà di trarre dall 'unione compatta di tutti i suoi singoli elementi la forza necessaria a sopperire ai bisogni del momento, non tralasciando - e ciò anzi è necessario - di pre- La bilancia commerciale 7 pararsi al domani. Gli ammaestramenti dell 'esperienza varranno qualcosa. Le Banche, d'altra parte, non v' è dubbio che faranno il possibile per agevolare sempre più tutte quelle forme di attività industriale e commerciale che si addicono alle circostanze. Poichè occorre in qualunque modo evitare la dispersione delle forze: è indispensabile produrre, produrre, per accrescere il nostro credito all'estero. E, per raggiungere lo scopo, è d ' uopo considerare il vasto processo di concentrazioni fìnanziarie effettuatosi in questi ultimi anni: nessuno oggi osa più contestare l'efficacia di poderosi organismi bancari ed industriali, ch e s ervano di leve possenti per utilizzare tutte le energie produttive del Paese, e per raggiungere nel minor tempo il massimo rendimento. Poichè l' Italia, fedele alla sua storia, dovrà necessariamente esser forte e temuta. Caj;acità industria/i e forze finan::.iarie 9 * Capacità industriali e forze finanziarle. Molto oggi si discute intorno alla preparazione pel dopo guerra; e persone volenterose e competenti non mancano di portare il loro contributo al non lieve problema. Però qualche volta accade che la discussione si allontani dal suo terreno eminentemente pratico, per perdersi in campi troppo vasti, seguendo delle idee inattuabili. E questo è un errore. Bisogna meditare sul passato, ed organizzare meglio fin d'ora quelle attività na:1;ionali che avevan già iniziato la loro azione produttiva con lodevole successo prima della conflagrazione. Vedremo quindi quali altri elementi saranno necessari per l'intensificazione della produzione interna, e per l'espansione dei nostri commerci con l'estero. Rendere, in poche parole, più agevole l'opera delle industrie già esistenti; favorire le nuove, a seconda delle esigenze del Paese. All'uopo è opportuno dare uno sguardo fugace alla produzione industriale delle singole regioni italiane alla vigilia della guerra; cioè durante il periodo normale cli vita nazionale. L'cspe1·ienza del passato vale sempre di ammaestramento e di incitamento. Ecco dunque l'elenco delle indur.trie jJrincipa!i: Piemonte: Industria laniera e cotoniera (dell'automobile, nella provincia di Torino). Liguria: Industria siderurgica e navale. Lombardia: Industria tessile, della seta e cotoniera; e poi: elettrica, metallurgica, meccanica, ecc. (estrattiva, nella provincia di Brescia). Veneto: Industrie minerali, metallurgiche, chimiche, e poi: elettriche, tessili, ecc. (interessanti quelle dei vetri artistici, delle cotone.rie e dei merletti; importante a Venezia l'industria a 1berghiera). Emilia: Regione eminentemente agricola (coltivazione canapa); industria principale: quella dei salumi. Toscana: Industria della paglia e dei cappelli di paglia; e poi: quella dei tessuti. A Carrara: l'industria dei marmi; a Siena: quella degli oggetti artistici in ferro battuto. IO PER r.'ORGANJZZAZIO:>OE IKONOMICA DEL DOPO Gl'ERRA 1lfarche: Industria della carta. Umbria: Industrie: agricola, estrattive; industria metallurgica (Terni). Lazio: Industrie locali: mosaici, oreficeria, incisione in pietre dure, fonderie artistiche (oltre ad importanti fabbriche meccaniche). Abruzzi e Jltlolise: Regione prevalentemente agricola. In Aquila: industria merletti. Campania: Industria metallurgica; industria caratteristica: fabbricazione paste e conserve alimentari. Puglie: Industria dell'olio al solfuro. Basilicata: Territorio esclusivamente agricolo (grande allevamento bestiame; fabbricazione di buon formaggio). Calabrie: Territorio fertilissimo. Allevamento bachi da seta. Sicilia: Agrumi, zolfo, sale. E poi: industria conserva di pomidoro, pasta, olio d'ulivo. Ed ancora: industria navale, dei mobili, ecc. Sarde_qlla: Industria mineraria, dei vini, e molinaria. * Quante erano le Società per azioni operanti in Italia avanti la conflagrazione mondiale, e di quali capi_tali eran provviste? Premettiamo anzitutto: fra le Banche prese in esame, è esclusa la Banca d'Italia, che, es- Capacità industriali e forze finan=iarie 11 sendo il maggiore istituto d'emissione, assume nella sua attività un carattere completamente speciale. Abbiamo creduto pure di escludere, fra le altre Società, quelle di assicurazioni e le ferroviarie. È bene rilevare di quanto siano capaci le iniziative private. Avvertiamo ancora: i capitali qui appresso indicati son quelli versati; altrimenti il valore ne sarebbe notevolmente maggiore. N11111ero e capitali (versali) delle Società italiane per a=ioni al 31 dicembre 1913: Nurrn:ro delle Società Capii. "crsati migliaia di lire 659 830 289 Elcltrichc . 288 E~tr·attiH:' . . . . . 70 Metallurgiche. . . . 68 Meccaniche ed aflì'li. 1 10 Dcli' automobile ed affì ni .h Agricole . . . . . . 47 Alimentari. . . . . . 192 Chimiche cd aflìni. 222 Tes~il i . . . . . . . . . 173 .\lt1·c industrie manifatturie1·e I 72 Trnsporti . . . . . . . . . 181 Imprese immobiliari ccl edilizie. 118 1\latcriali ed imp1·esc di costruzioni . . . . . . . I l·I .\cquedoui, acque mine..ali e bagni . . . . . . . . . 67 .\Jbcrghi, ristoranti e teatri . 76 Poligrafiche ed editoriali. . . 78 Commercio d'importazione e d'esportazione. . . . . . . . 31 Diverse . . . . . . . . . . 287 638 81i I 134311 330 674 224 631 ..J.9 167 .'59 308 279 697 270 -l99 443 799 180 276 B\.\'LllE . . 1-'Dl ~ nur:. Totali per le industrie. 2386 .B6 63q 2:.q81Ò I t6 028 17 984 3o 572 14 870 183 589 12 PER ,;ORGANl:lZAZIO.'\H I co:-.0.111< ,\ l>U DOPO Gt,LRRA Dai seguenti prospetti risultano chiaramente le variazioni avvenute durante questi anni di guerra: Caj1acitcì industriali e forze fìnan:darie Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 19t3: ,'\;umero Numero e capitali (versati) delle Società italiane per azioni al 31 dicembre 1917: ;\°um c ro delk Capii. ver,ati migliaia di lire '->ncicta R \.'\< 111:. 776 • hULS'flW :. Elettriche . . Estralti1·c . Metallurgiche. ;\kccaniche cd aflini . Dell'automobile ed aflini .\ g 1·icole Alimentari. C himi che ed attini Tessili . Alt1·c industrie manifatturiere Trasporti . l 111 prese i mm o biliari ed eclilizi1.:. 1\latcriali cd imprese di coslrn ZlOlll . .l2X 9X qo3 16~ .rn6 157 9.) 1.>o 85.) .tp 818 17.1 195 076 98 459 302 302 472 672 19-1li3.ì 191 67b 792 799 195 977 .1.) 85 196 276 180 17.) :w9 1Ci1 1.).) \ cquedotti, acque minerali e bagni. 7;, .\lberghi, ristoranti e teat 1·i . 71 Poligrafiche ed editoriali . XX Commercio d'importazione t: d 'esportazione. .)o Diverse. .) J..? Totali per le industrie. :n93 11'! .)oo 13 /15 .)6 109 73 258 27.1 830 5 101 906 Migliaia di lir<" tielle B 1.,<:111' • Societ:'1 f 117 + :>2 207 l xnt:STIWò. Elettriche Estrattive .. Metallurgiche. 1\l eccanic he ed affini. Dell'automobile ed affini Agricole A 1i111 cn tai·i . Chim iche cd affini. Tessili Altre ìnclusfrìe manìfattunerc Trasporti I mp1·csc immobiliari ed edili zie 1\latcrìalì ed imp1·csc dì co- + + + + + + + + + + + e bagni . . . Albe1·ghi, ristoranti e teatri. Polìgrnfìchc ed editoriali Commercio d. importazione e d'esportazione . . Dìve1·se. Totali per le industrie -t- 51 i + + t + 264 3o3 71 646 200181 118217 1.j.S 909 39 151 22 605 202 173 So 834 28 + + ~56 160 2.) 35 23 38 + + + + 11 ..j.00 28 833 ~tn1iioni. A<:g ucdotti, acq uc mi ncrnli ~o 28 2 014 9 + 8 + IO + + 2 19 55 + ~07 + + 5 837 + 9228388 + ---+ 1670201 2~1 Dunque, le Società per azioni italiane, bancarie ed industriali, daIIa vigilia deIJa conflagrazione al 31 dicembre 1917, sono aumentate complessivamente di 524, mentre il valore dei PER L'ORGANIZZAZIO'.':E ECONOMICA Dl::I. DO P O G UERRA capitali versati si è accresciuto di 1 miliardo, 722 milioni 408 ooo lire. Il maggiore aumento di capitali si è avuto nelle imprese dei trasporti (456 160 ooo); vengon dopo. le elettriche (26-1- 3o3 ooo), le chimiche ed affim (2~217~ o?o), le metallurgiche (200 181 ooo), ecc. l och1ss1me imprese hanno diminuito il capitale, a causa delle circostanze eccezionali odierne. * Ecco su quali basi poggia l'attività economica nazionale. Abbiamo esposto dati eloquentissimi. Ad un popolo versatile e laborioso no~ può mai venir meno la fiducia . L'Italia sa il fatto suo, per la vittoria e per l'avvenire. Le industrie elettriche. Le industrie italiane raggiungeranno il loro maggiore sviluppo quando si sarà risolto completamente il vasto e complesso problema del1' utilizzazione di tutte le forze idrauliche na~ionali. Il Governo fa il possibile per agevolare importanti iniziative private; ed è mirabile come dalle circostanze dell'oggi sia sorta una azione concorde e proficua. E siam certi che questa, dopo la guerra, non verrà meno. Quando si pensi che una forza totale di oltre 5 ooo ooo di cavalli si potrebbe derivare dalle nostre acque, nessun dubbio può sussistere sull'avvenire industriale d'Italia. Ed il capitale non P.Otrà avere alcuna incertezza ali' uopo. L'espenenza del resto ne è una prova. Nel nostro Paese. i mag~iori capitali infatti sono impiegati nelle industrie elettriche. Le industrie elettr/che 16 PER 1 ·oRG.\ --; 1 Z7;,\Z10~E 1'CO'i0'11C. \ l)llJ, 001'0 GUERRA Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917, ris/Jetto al 31 dicembre rgt3: * Nume1·0 delle Socit!1:'1 Il numero delle Societ~1 per azioni esercenti tali industrie da 288, nel 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - , è aumentato a 328 alla fine del 1917; l'importo complessivo dei capitali versati da lire 6.?>8 861 ooo, a lire 903161 ooo, con una differenza in più di lire 264 ~o3 ooo, come risulta dai seguenti specchietti: Il 31 dicemhre - - - 1q17 191.) 'ìumcro delle Societa Piemonte Li guria . Lombardia Veneto. Emilia Toscana ,\ \arche. L'111b1·ia. Lazio Abrnzzi e ;\l olist: Campania. Puglie Calabrit• Sicilia Totali 29 l.) 109 27 7 2~ IO 2 15 :> · -9 -I .) ~) 288 Cap1t. versati migliaia di lin: 19 G.11 .) 1910 2l)'/ 1/h 12 223 21 )70 13 92.) (Ì 2.)0 150 57 349 /06 fih 717 I I n~:i ;\umcro C<1pit. versali migliaia delle di lire Socicti1 27 11 120 27 10 2.1 10 3 22 i 28 15 1.11 11 3/7 12 (i.)8 86 1 328 I 9 72 699 11 779 ..j...j.O 076 li/ 339 16 790 2 Pic111011 le Li g uri a Lombanl ia Veneto Emilia Toscana ì\larche . Umbrin. Lazio. Abrnzzi e Mo lise Campania . Puglie Calal}l'ie Sicilia + 11 + + 3 + + + 7 + 2 + 6 + + 9 Totali +..io Capit. vcrs:ili migliai:i di lir<' + 23 035 (i 8by + 1.p !ioo + + 25 116 -1- 780 11 209 + 3 116 + 86 + 156.p + 71 911 O-J.9 + 653 + 3 690 + 5 62-1+ 26-1- 3o3 2 Si noti che nella sola Lombardia si trovano 120 . ' con un capitale versato comples. s oc1eta, SIVO di lire 440 076 000. 55 d2 9 3-tli I 536 .j 1 /02 I 61j t3/ 826 () 735 .i 834 - 5 jJ.'> 903 i(i4 * Le riserve, in rapporto ai capitali si calcolano a circa il 10 o;0 • ' . La media dei dividendi distribuiti da circa 11 4 ·9° 0/o, nel 1913, è discesa a circa il 4.45 o, ne 1 1917. ° G. PUINZTVALLI. 2 t8 l'l R 1.'0RGA:"/IZZ.\ZIONE LCONO,lll.\ 01.L UOPO GUERRA * Non è qui opportuno intrattenerci a lungo sulle industrie elettriche, poichè molti studiosi, tecnici e pratici hanno già discusso in proposito. Il programma è vasto. All'opera, dunque. Miniere e Gave. Il numero delle mrntere e ricerche attive si calcolava in Italia, nel 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - , complessivamente a 1035; la produzione mineraria nello stesso anno si valuta va per un totale di lire 95 796 ooo. Nel 1914 - anno precedente il nostro intervento - il numero delle miniere e ricerche attive ascendeva a 1062; la produzione mineraria a complessive lire 96 517 913. Negli anni presi in considerazione, la forza motrice impiegata nell'industria mineraria era la seguente: Cavali/ dinamici. Motori 1913 1914 a vapore idraulici a gas, a petrolio. ecc. elettrici . 9 660 l 176 6 863 4 .f26 10 285 I 115 8 210 ..j 572 1lfiniere e Cave P~:R 20 2I 1 L 0RGA:-ll ZZAZIONE ECONOMICA DEL OOPO GUERRA Chilogrammi 13091 152Si Principali /Jrodotti minerari. Tonnellate 1913 1914 Tonnellate 603 116 Minerali di ferro 89 487 ,, ra1ne . . . . )) -1-1 65-1 » piombo(anchc a 1·gent ifrro) )) 158 278 » zinco . . . · 109 379 » » n1ercurio . . . . . 317 334 Piri te di feffO (anch e cuprif'era) . 701 081 Co mbustibili fossili 2 452 47-1 Minerali di solfo 6 572 Petrolio. . . . . . . . Roccia asfaltica e bituminosa e bitume 171 490 greggio . . . . . . . . 2 410 Acido borico . . . . )) 706 2-16 86 953 -13 538 145 91.l l 19 223 335 53 1 781 338 2 37 1 705 5 5-12 Diamo ora uno sguardo alle officine metallurgiche e minera lurgich e: Numero delle officine attive. Anno 1913 )) 191-1 Alluminio . . . . . . .\lercurio . . . . . . Comb ustibili agglomerati: litanfrace . . . carbo nella vegetale Solfo : greggio o distillato raffinato o sublimato. macinato o ventilato . Sale marino . . . . . Asfalto (in polvere, in pani, in m attonelle) . . . . . . Olii leggel'Ì e olii pesanti . Benzina e benzolo. Gas-luce I 874 00-1 896 091 25 195 968 600 25 870 386 310 151 713 156 103 585 028 377 8-13 1-19 100 165 362 512 992 .B221 5632-1 6 331 -1500 2 Soo 3 060 ,\letri cubi 374 59S 8.>9 358 181 412 Tonnellate Coke: del gas metallu1·gico Catrame . Talco macinato. 837 9-10 -198 442 69 922 2°1 350 823 275 -153 043 70 603 19 540 Potenza dei motori in cavalli dinamici. a vapore. . idraulici. a gas, a petrolio, ecc. elettrici . . 94 689 24 912 24138 42 340 97.899 25 688 31 870 47 297 Principall prodotti delle officine metallurgiche e mineralur_qiche. * Il numero delle cave attive, nel 1913, era di 13485; nel 1914, di 11860. II valore complessivo della produzione da lire 67 807 945 nel 191 3, a umentava a lire 81 277 096 nel 1914. Potenza dei motori in cavalli dinamici. 1914 Tonnellate Chisa d'alto forno Feno Acciaio. Rame in pani Piombo. .p6 755 1.j 2 8:.!0 8..16 085 2 09 1 2 I 674 385 3-10 I q 322 796 152 I 839 :w -16-1 621 174 idra ulici. a gas, a petrolio, ecc. 693 3 223 elettrici . . . . a vapore 542 200 817 -1177 22 1\lfiniere e Cave PER r:oRGANIZZAZIONE cCO .\ OMICA DEI. DOPO GUERRA 23 Differenze veriftcatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Società Ca pi t. versa ti migliaia di lire - + 5145 2 886 + 49 64.3 200 + 6 629 + 16 485 41 5 775 + + 8978 + + 3 787 + 71 646 * Le Società italiane per azioni esercenti le industrie estrattive, al 31 dicembre 1913, si calcolavano a 70; i capitali versati erano complessivamente di lire 134 511 ooo; al 31 dicembre 1917, le Società stesse sono ascese a 98, avendo un totale di capitali per lire 206 157 ooo, con una differenza in più quindi di lire 71 6-t-6 ooo, come risulta dai seguenti prospetti: Piemonte . Liguria. Lombardia Veneto . Emilia Toscana Umbria. Lazio Campania. Basilicata . Sicilia -- - ì\ umero delle Societ?1 Piemonte. Liguria Lombardia . Veneto Emilia. Toscana Umbria La.-.io Campania Basilicata Sicilia. -- Capit. versati migliaia di lire .____ Nunie ro delle Società 98 206 157 2 I 900 ,') 3 d X 550 19 91 () 550 7 400 54 16 15 55 q8 7 - .) 15 i d 2 2 4 Totali 70 4 398 d-1 51 I Ca pi t. versati migliaia cli lire 7 28 981 7 620 -----------t2 765 52 262 78 624 2 100 I 921 36 395 509 13 175 143 78 8185 6 17 26 8 ~ I 2 2 * 1917 ~)13 1 Totali rll 31 dicembre I 2 + + 11 + + + 1 + + G + 2 + + 3' + 28 . Le riserve, in rapporto ai capitali, delle Società per azioni esercenti le industrie estrattive . ' s1 calcolano a circa il 33 0;0 • Ecco, qui sotto, le medie dei dividendi corrisposti dalle Società: Anni Jlfiniere all'incirca Cave 1.30 °fu 1· 10 °lo * Quantunque il nostro Paese non possa vantare la ricchezza delle sue miniere, pure la produzione di queste sarà sempre più intensificata. Le iniziative non mancano, e le orga- :.q l'ER 1: 0Rv .\-'IZ/.ALIU-'I:: l::CO:"O~lll..\ UHI UOl'O GLLRRA nizzazioni tecniche sapienti non rimarranno mai prive del necessario aiuto finanziar~o. ,. Riguardo alle cave, è opportuno rilevare l 1mportanza della nostra pr~duzione mar~nifera. Carrara a ragione, è considerata come il mag' . gior mercato di marmi. ma quanti. altri ~iarm1 pregevoli, che potrebbero essere nc~rca tl, no? possediamo in Italia, dalla Lo~1bardia al.la Sicilia? Anche questo è uno dei problemi, che merita di essere studiato seriamente e risolto, Meta li i e MaeehI ne. . pel dopo guerra. Le industrie metallurgiche, meccaniche ed affini hanno in Italia una eccezionale importanza, specie in questo periodo di febrile produzione bellica, nel quale la potenzialità nazionale è stata semplicemente mei-avigliosa. Le sole Società per azioni esercenti la metallurgia da 68, nel 1913, sono ascese a 93, alla fine del 1917; il valore complessivo dei capitali versati da lire 330 674 ooo è aumentato a lire 530 855 ooo, con una differenza in più quindi di lire 200 181 ooo, come si rileva dai seguenti quadri: Al 31 dicembre - 1913 -~ Numero delle Società Picmo11lc Liguria . : Lombanlia. Veneto Emilia Toscana.' Umbria. Lazio. Campania.' Sicilia . . Totali 15 16 20 2 - - 1917 Capi t. versati migli;iia di lire Numero delk Società Capit. versat i migliaia cli lite 28 205 547 -16 330 2 350 I.I 17 12 527 83 905 89 9-13 2 I 20 6.io 57 670 600 234 300 16 6-i.o 2 Soo I 11 39 2 I .j. 1 7 2 68 28350 300 106 792 -1300 2 500 3 330 67-1 93 9 6 530 855 26 11/e/a/li e /\facchine PER L'ORGANI ZZAZ IO'\E E CONO~ll CA Df:I. DOPO GUERRA Al 31 dicembre -------- Differenze verificatesi al 3 1 dicembre 19 17, rispetto a l 3 I d ic cm bre 19 13: Numero delle Soci eta Pie monte Lig uri a Lomb a rdia. Vene to. Emili a Toscana. Umbri a Lazio . Campan ia S ici lia . Totali + 19 + + I + + + 25 2 Capi!. versati m igliaia di lire + + + + + + + 1.f 322 27 642 43 613 230 650 29 320 300 12/ 508 12 340 + 200 181 * Le riserve di dette Società , ri s petto a1 capi· tali, segnano circa il 1 o 0;0 . La media dei dividendi corrisposti , dal 3. 70 % a ll'incirca, pel 19'13 - anno preced ente ]a conflagrazione - , è salita, pel 19·1 7, a circa il 7.So%· * Diamo ora uno sguardo a lle Società pe r azioni meccaniche ed affini. Queste d a 140, n e l 1913, sono aumentate a 175, nel 1917; m e ntre l' importo dei ca pitali versati da lire 224 631 ooo è asceso a lire 342 848 ooo, con una differenza in più quindi di lire 118 217 ooo: Nume ro delle Società Pie m on te . Lig uri a . . Lomba rd i a Vene to . . Emilia . . Tosca na . . Lazio . . . Campa ni a . Pug lie . Cal a bri e Si cilia . 2.5 16 67 6 11 4 8 Capit. versati mig liaia di lire 5 1 300 24 988 I 02 920 5 720 7 000 6 015 16 200 9 668 700 1917 - ----..-..... _ Numero delle Società Capit. versati m igliaia di lire 22 21 81 76 000 56 484 129 948 14 300 19 639 9 655 12 600 23 032 700 60 430 8 5 8 7 19 1 I 120 Totali qo 2 224 63 1 Differen ze v erificatesi a l 3 1 dicembre 1917, ris/Jetto al 3 1 dicem bre 1913 : Numero delle S ocietà Pie m o nte. Lig ur ia. . Lomba rdia Ve neto. Emili a . T osca na Lazio Camp a ni a Pug lie . Calabric S icilia . 3 5 + 1.f + + 4 + 3 + 113 + + + + 35 2 Totali Capit . versati miglia ia di li re 24 700 + 31 496 + 27 028 + 8 580 + 12 63:1 + 3 640 + 3 600 + 13 364 + 360 + 10 + 11 8 217 Le riserve, rispetto ai capitali, possono calcolarsi a circa l' 8 od il 9 0; 0 . La media dei dividendi distribuiti dal 4.13 °;0 , nel 1913, è ascesa ad oltre il 6. 70 0;0 , nel 1917. 28 l'ER 1...°0RGANIZZAZ!ONE ECO:\OMIC:.A DEL DOPO GUl::RRA * Non crediamo aggiungere altri dati. Ci basta, in sintesi, mostrare su quali basi poggiano e si sviluppano le nostre principali industrie. La guerra ha dimostrato di quanto esse siano capaci, e come sia proficuo l'ausilio dello Stato, il quale, siamo certi, continuerà la propria opera benefica per l'avvenire di questi potenti fattori di ricchezza nazionale; poichè oggi, e meglio ancora domani, l'azione politica non può disgiungersi da quella economica. Son quistioni tutte che vengono studiate serenamente, senza allontanarsi però dalla realtà dei fatti. E porgerle al pubblico, che ne è il vero collaboratore, in forma breve e semplice, non è poi male. L'industria automobilistica. L'industria automobilistica italiana desta uno speciale interesse; essa, durante la guerra, ha dato prove di straordinaria produttività, estendendo la propria sfera d'azione anche nel campo dell'aviazione. Le Società per azioni, esercenti tale industria e quelle affini, che al 31 dicembre 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - si calcolavano a 32, sono aumentate-, alla fine del 1917, a 55; mentre i capitali impiegati e versati, da un valore complessivo di lire 49 167 ooo, sono ascesi ad un totale di lire 195 076 ooo, con una differenza in più quindi di lire 145 909 ooo, così come risulta dai seguenti prospetti, a seconda delle regioni: 30 L' industr/a a11to111ohilistica PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEI. DOPO GUERRA -- Al 31 dicembre - Piemonte Liguria . . Lombardia . Veneto Emilia. Toscana Umbria Lazio Campania 1913 Numero Capit. versati migliaia delle di lire Società 2347'.5 9 6 300 2 15 17 518 500 3o 600 -1 3q 3o 400 Totali 32 49 167 1 -------1917 Numero Capit. versati migliaia delle di lire Societi1 13 .i 117 299 7 085 53 013 Soo 3o 780 ..J.04 2 930 13 035 55 195 076 5 :6 l 2 2 2 Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Società Piemonte. Liguria . Lombardia Veneto Emilia. Toscana Umbria Lazio Campania + 34 + + 10 + + + + + + 3 + + 23 + 180 + 2 90090 + 12 635 + + 145 909 I I I Totali Capit. versati migliaia di lire 93 824 785 35 495 - * Il valore delle riserve nel 1913 era, in rap~ porto ai capitali, di oltre il 6 °;0 ; nel 1917 può d irsi aumentato dei 2/ 3 • Prese poi in considerazione n." 20 Società, troviamo che la media dei dividendi distribuiti dal 3.5o 010 , nel 1913, è ascesa, nel 1917, a circa l'8 0 10· In quanto al commercio con l'estero, l'importazione degli automobili da un valore totale di lire 13 531 372, al 31 dicembre 1913, è discesa a lire 7 729 900, al 31 dicembre 1917, con una differenza in meno quindi di lire 5 801 472; l'esportazione invece è aumentata da lire 34 180 937 a lire 115 693 805, con una differenza in più di lire 8t 512 868. * L'industria dell'automobile in Italia, certo, dopo la guerra, non mancherà di affermarsi in quelle costruzioni che saranno necessarie allo svolgimento della vita normale; ed allora i fabbricanti vorranno, senza dubbio, soddisfare le singole esigenze, fornendo alcuni tipi di vetture, leggere, resistenti, pratiche. Se ne avvantaggerebbero i nostri uomini d'affari; mentre ne sarebbe propizia la esportazione, essendo tali piccole vetture richieste dai mercati stranieri. Ed a proposito, teniamo presenti i mercati del Portogallo, della Danimarca (prima della guerra, a Copenaghen, di 400 vetture pubbliche, tre o quattro sole erano italiane, e le altre tedesche, francesi, inglesi, americane, danesi, ecc.)~ dell'Egitto, della Cina (gl i Stati Uniti esportarono PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOmCA DEL DOPO GUERRA 1 1916 nell'Estremo Oriente, automobili per :~ valo;e tre volte maggiore di quello del 1915, e cinque volte maggiore del valore del 19q.), del Brasile, del Paraguay, ecc., ecc. Il torn~conto dei fabbricanti stessi sarebbe. dun~ue ~v1dent~. Lo Stato poi, da parte sua, siam. s1cun. che, ~a lendosi dell'opera intelligente det nostn rapp1 esentanti ufficiali, agevolerà _il co.llocamento all'estero delle macchine naz1onah. Anche l'aviazione potrà ·m se~m"t 0 ~s~u mere diverse manifestazioni' sia pe1 serv1z1 dello Stato, che per i bisogni dei privati. . Le Società esistenti poggiano su basi ben salde; è indispensabile però c~e da tutte. concor demente e con larghezza d1 vedute, sta de· hè l'" ' lineato il programma avvenire, pote . rn dustria dovrà anche assolvere degnamente .11 proprio compito non meno facile, in tempo di pace. Le Industrie agricole. Le industrie agricole hanno in Italia una grande importanza, data la natura del terreno accessibile alle diverse coltivazioni. Dalla Lombardia alla Sicilia la vegetazione è così varia e promettente, che non si può a meno di dubitare della sempre maggiore produttività del suolo, specie quando, cessata la guerra, tutti i nostri contadini ritorneranno ai propri campi con rinnovata fede. Allora sarà intensificato, in modo razionale, il lavoro della terra, estendendosi ancor più l'uso dei concimi chimici. E lo Stato darà il suo valido appoggio alle serie iniziative private, per quanto riguardi le restanti bonifiche, nonchè la sistemazione e lo sfruttamento dei corsi d'acqua, che han parte principale nel complesso problema del nostro avvenire agi-icolo. Molti competenti, sull'argomento, hanno a lungo studiato e discusso. Vorremmo però che, per il bene del nostro Paese, nella pratica tutti fossero concordi. G. PnlNZIYAr.r,1. :l 35 Le industrie agricole 34 PER L.ORGA:'\IZZAZIO:'\E ECONOMICA DEL DOPO GUERRA Noi esponiamo dati significanti, poichè dimostrano quali sono le forze finanziarie che agiscono come efficaci leve nello sviluppo delle nostre industrie agricole. * Il numero delle Società per azioni, esercenti dette industrie, da 4j, nel 1913 - anno precedente la conflagrazione - , è asceso, nel 1917, a 85; il valore dei capita li versati da complessive lire 59 308 ooo è aumentato ad un totale di lire 98 4.59 ooo, con una differenza in più quindi di lire 39 151 ooo, come si rileva dai seguenti prospetti: Al 31 dicembre - 1913 Numero delle Società Piemonte. Liguria Lombardia Veneto Emilia. Toscana . Marche Umbria . . . Lazio Abruzzi e 7'Iolise. Campania Puglie. Calabrie. Sicilia 6 I 9 7 6 -I 2 9 1 Totali 47 - Capit. versati migliaia di lire Numero delle Società 12 231 469 1315 I 750 ~ 448 I 900 7 2 18 9 13 3 2 2 150 31 380 15 550 3 q 2 4 3 1917 ---- Capit. versati migliaia . d i lire 012 090 11 989 8321 6 824 1 700 11 1 214 2 Numero delle Società Piemonte. Liguria. . Lombardia Veneto. Emilia. Toscana Marche. Umbria Lazio Abruzzi e. i\l~li~e : Campania Puglie. Calabrie Sicilia . Totali + + 9 + + 27 + + 2 + + 5 + + 33 + + 3 + + 38 1 1 l 1 1 1<;17. Cap. vers ati migliaia di lire + + + + + + + + + + + + 219 621 7 674 6 571 2 376 200 21.j. 33 21 252 800 330 266 199 300 J 39 151 * Il .valor~ delle. riserve delle Società prese in cons1deraz10ne st calcolava, nel 1913, a circa il 9.10°/o, in rapporto ai capitali versati; nel 1917, è rappresentato dal 13.15 % all'inci1·ca. Esaminando 28 Società, troviamo che la media .dei dividendi distribuiti dal .f.6501 0 nel 1913, è discesa nel ·191 7 a circa il 4.33 0;0• 117 52 632 100 2 815 880 266 199 400 59 308 85 98-159 3 Differenze verificatesi al 31 dicembre rispetto al 31 dicembre 1913: * È bene qui osservare come l'avvenire delle ind~strie agricole in Italia sia collegato all'avvenire delle altre, e viceversa; onde è oppor- .)6 PER t.'ORGANIZZAZJO:'\E ECONO~llCA DEL DOPO GUERRA tuno, anzi necessario, che gli studi per l'organizzazione economica del dopo guerra tutte le considerino alla stessa stregua, non trascurando mai però che il problema delle acque e dell'agricoltura è di sommo interesse, poichè con la soluzione di esso potrà effettuarsi il libero svolgimento ed il maggior rendimento di gran parte delle nostre forze produttive. Noi abbiamo fiducia che la vittoria delle armi nostre sarà il preludio a quell'altra vittoria che sapremo certo meritare nel campo economico. L'Italia, data la sua configurazione geografica e la sua storia, dovrà essere potente: e lo sarà. Le Industrie allmentarl. Il numero delle Società per azioni esercenti le industrie alimentari, da 192, nel 1'913, è au~entat~ a 1.96,. nel 1917; l'importo compless.1vo dei capitali versati, da lire 279 697 ooo a 1t:e .302 302 o. oo, . con una differenza in pii\ quindi d1 hre 22 60:> ooo, così come si rileva dai seguenti prospetti, secondo le regioni : Al 31 dicembre 1913 ___,,,,___ Numero delle Società Pjemonte. Liguria . Lombardia Veneto. Emi.ia. Toscana . 26 26 So 12 13 11 2 ~larche Umbria Lazio + 17 19 4 Camp;ni~ Puglie . . Basi.icata. Calabrie Sicilia . Sanlcgna . - 24 027 74 773 67 319 4935 17 455 9 472 880 1 588 52 6iO 19 378 3109 7 192 279 697 - Numero delle Società 24 25 49 11 10 14 4 2 24 23 Capit. versati migliaia cli lire 28 198 75 662 72 218 6 611 15165 15 797 2 260 950 55 12-f20 951 IO 233 3 858 1 Totali Capit. versati migliaia di lire 1917 ~ - 7 2 3 556 5 800 196 302 302 Le industrie alimentari 38 ~llC \ PER L'ORGA:\IZZAZIO:\E ECON O • ' DEL DOPO GlJERRA Diherenze verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Società + + + + + + + + + + + + + + + 22 6oS 2 Piemonte . Liguria ... Lom bard1a. Veneto . Ernilia . Toscana. ~larche . Umbria. Lazio . . Campania . Puglie . Basilicata Calabrie. Sicilia . Sardegna + + 3 3 2 2 7 4-t. I - Totali Capit. versati migliaia di lire 1 2 4 4 1i2 889 4 899 1 676 2 291 6 325 1 380 638 2 15.t 1 573 3 109 10 233 302 5 800 maggiori capitali impiegati si trovano nella Liguria (lire 75 662 ooo) ; vengon dopo: la Lombardia (lire 72 218 ooo), il Lazio (lire 55 12-1- ooo), il Piemonte (lire 28198000), ecc. * Le riserve di dette Società, rispetto ai capitali, si calcolano ad oltre il 20 °10. La media dei dividendi distribuiti, nel 19t3, superava di poco il 6°/0 ; nel 1917, è ascesa a circa il 7.50 %. * Tutto considerato, Io stato di guerra ha contribuito a dare un maggiore impulso allo svolgimento delle nostre industrie alimentari, pur fra tante circostanze derivate dal momento. E ciò è la miglior prova di quanto l'industria stessa potrà fare dopo la guerra, quando le varie forze produttive nazionali avranno agio di organizzarsi sapientemente, mettendo in pratica quei mezzi più opportuni per raggiungere lo scopo, attorno ai quali tanto si discute da competenti, e, purtroppo, anche da incompetenti. I problemi economici occorre, oggi più che mai, siano studiati da un elevato punto di vista, non trascurando quel rapporto che direttamente l'un l'altro li congiunga. L' ingranaggio riguardante la nostra attività finanziaria, industriale, commerciale, è assai complesso, ed ha bisogno di molta cura nell'esame di ogni singola parte, per ricavarne all'atto pratico i maggiori benefici ed i minori danni. La politica delle nostre industrie dovrà quindi essere accorta; le varie forme di attività dovranno esserP. fra loro collegate: l'incremento di una data industria non dovrà essere mai a scapito di un'altra, quando si riconosca che tutte e due tornino utili alla collettività. .~O !'ER 1.'0RGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA Nel caso specifico, crediamo dunque opportuno fermare l'attenzione dei veri competenti sulle industrie alimentari, le quali sono indiscutibilmente in istretto rapporto a quelle agricole. Con una savia politica - si rifletta - le seconde con le prime potranno influire molto a vantaggio della bilancia commerciale d'Italia. I Le Industrie chimiche ed affini. Le Società per aziom, · · nel 1913, erano 222; nel 1917: sono aumentate a 276; i capitali versati da hre 2'"'10499 ooo sono ascesi. a lire . i-2 6-2 ooo con una d.f-D . più . qumdi . I , 1 erenza In di lire 'fl 2021-3 1 ooo come s'I n·1 eva d a1· seguenti prospetti : ' Al 31 dicembre ~ Numero de~le, Soc1eta Capit. versati migliaia di lire Piemonte 32 Liguria . ". 25 Lombardia . 87 Veneto 14 Emilia. 8 Toscana : 7 Marche 3 Umbria · Lazio · 17 Abruz;i ~ 1\Ìolise: 1 Campania 9 Puglie. . · · · 4 Calabrie. 2 Sicilia 12 Sardegna. 1 Totali 222 1917 ___,...._ Numero delle Società 27 434 37 230 98 731 12 807 2 880 10 895 I 690 33 36 106 14 7 12 1 54593 3o 1 10 4 1 450 4 j05 10 o5o 2 895 5 739 2 18 400 2 70 499 276 Capit. versati migliaia di lire 39 339 52 321 196 667 14 299 3480 12 170 720 750 119 662 426 8174 7 402 2 895 13 967 400 172 672 12 Le industrie chimiche ed affini PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOmCA DEL DOPO GUERRA scono alla categoria 3. della Statistica ufficiale (Prodotti clzimici, generi medicinali, resine e /Jrofumerie). 0 JJifferen.ze verificatesi al 31 dlcembre 1917, rispetto al 31 dicembre 1913: Piemonte . Liguria. Lombardia Veneto. Emilia . Toscana )!arche. Umbria. Lazio Abruzzi e Molise . Campania Puglie . Calabrie . Sicilia.. Sardegna. Totali Numero delle Società 1 11 19 + + + + + 13 + + 5 2 I + 6 + 51 Capit. versati migliaia di lire 11 905 15 091 97 936 I 492 600 I 27'5 970 750 65 069 24 3469 2 648 + + + + + + + + + + 8228 + 202 173 * li valore delle riserve, rispetto ai capitali, si può calcolare a circa il 25 °;0 • La media dei dividendi distribuiti dal 5.8o %, nel 1913, è salita al 7.50 °;0 nel 1917. Al 31 dicembre rmportazione Esportazione Lire 147 165 040 78 377 612 795 509 215 175 025 ,p3 Ecco le merci che alla fine del 19tj han superato l'importo di lire dieci milioni: l.\IPOR'l'AZIONE. Lire -. Altri prodotti esplodenti» Cartucce cariche . . . . . Nitrato di sodio greggio. . . Sali ammoniacali non nominati Prodotti chimici non nominati Acido tannico impuro. Paraflìna solida . . . Soda caustica impura . Glicerina . . . . . . Colofonia o pece greca « 266 783 000 213 553 200 57 282 500 31 011 420 24 088 o5o 23 384 250 22 336 385 19 632 250 16 755 200 J2 378 420 ESPORTAZIONE. Clornti e perclorati, cli potassio e Cartucce cariche . . . . . . . Acido tartarico . . . . . . . Tartaro greggio e gruma di botte Citrato di calcio . . . . . . . <li . . . . Lire 39 367 200 21 046 200 20 507 950 16 398 09? J .J. 302 36.) sodio. . . . . . . Diamo anche uno sguardo alla ..J-.a categoria (Colori e generi per tinta e per concia) : * Le cifre che seguono danno una idea del nostro commercio con l'estero. Esse si riferì- 1~)17 1913 Al 31 dicembre 1913 1917 Lire 1mportazione. Esportazione . 36 024 041 8 159 300 102 788 781 8 900 195 PER L'ORGA.'ilZZAZIONE FCONO~llt.A DEL DOPO GUERRA Alla fine del 1917, han superato l'importo di lire dieci milioni: htPORTAZIONE. Lire Colori derivati dal catrame o da altre sostanze bituminose in istato secco . . . . . . . 60 ,Po Soo Estratti colon~nti di legni e altre specie tintorie. 19 361 ooo ESPORTAZIONE. Lire (All'esportazione, il maggior valore si è avuto nel sommacco macinato - lire 4 498-140). * Le cifre esposte dimostrano, sinteticamente, il movimento delle nostre Società esercenti le industrie chimiche ed affini, nonchè l'entità del nostro commercio con l'estero, riguardante le categorie su menzionate. Le fabbriche italiane, durante la guerra, hanno certo aumentata la loro produttività; e non v'è dubbio che, dopo, penseranno ad organizzarsi definitivamente, in modo che si possa porre un argine alla importazione. E, ripetiamo, siamo pratici anzi tutto. Si pensi che una poderosa organizzazione industriale, specie nel campo chimico, non s'improvvisa dall'oggi al domani. Cerchiamo quindi di trarre i maggiori vantaggi dall'esistenza di Le industrle chimiche ed al/ìnl quelle fabbriche che già si sono affermate; incoraggiamone altre. Nel campo dell'elettrochimica possiamo fare molto, anzi moltissimo; poichè possediamo quasi tutte le materie prime, le forze idriche; ed ancora: l'esperienza. Carburo di calcio, calciocianamide, fosfo potassa, acciai speciali, alluminio; e poi: distillazione del legno, industria estratti tannici, industrie chimico-agrarie, industria farmaceutica: ecco, dove son chiamati a prestare la loro preziosa opera i nostri ·competenti e tecnici: opera vasta, complessa, di sicura riuscita. Si tratta del resto di intensificare, di estendere ciò che si è fatto, di non arrestarsi avanti a quanto altro potrà farsi. Comunque, non bisogna mai addormentarsi. Continuare quindi a formare chimici pratici, abili tecnici, preparatè maestranze. E non si dimentichi che la vera scuola è l'officina. Per la sapiente direzione tecnica di una fabbrica è necessaria la conoscenza perfetta dell'ingranaggio, in tutte le singole parti; per dirigere bene, occorre prima sapere eseguire. E allora potremo affrontare serenamente altri campi produttivi, e realizzare il nostro ideale di vera indipendenza economico-industriale. Il nostro operaio è quanto mai intelligente e versatile. Si tratta dunque di saperlo dirigere. Le industrie tessili ---- N~cltro S I I I .e oc1età Piemonte Liguria : Lombardia Veneto. . Emilia. Toscana · Lazio · c.ampa.ni~ Sicilia. I Le 1nàust1·1e tessili. Al 31 dicembre 1913 --------1917 - y~rsati Capi.t. m1gl1a1a di lire Numero de.Ile Soc1etù 66 055 34 275 295 565 23 .~37 1 717 I 368 8500 11 610 I 272 22 17 1q 8 3 3 9 500 25 ~b6 I 6..p W799 180 -l9.t- 633 27 14 l05 12 4 2 2 5 2 Totali 173 Capit. versati migliaia di lire 71 2-t-5 35 200 327 964 20 320 986 I I 1 8 950 Differenze verificatesi al 31 d" b rispetto al 31 d' b icem re 1917, 1cem re 1913: Le industrie tessili, in questi anni di guerra, si sono affeFmate, intensificando la produzione, e mettendosi così in grado di affrontare le richieste innumerevoli del momento, a causa degli impellenti bisogni dell'esercito. Le difficoltà certo non mancano; comunque, elette industrie danno affidamento per l'avvenire. Numero delle Società Piemonte Liguri.a . : Lom.bardia. Veneto Emilia · · Toscana· · Lazio . . · c.ampania : S icilia . . + + Totali * Le Società per azioni, esercenti le industrie tessili, da 173, nel 1913, sono aumentate a 180 nel 1917; i capitali versati sono ascesi, comples· sivamente, da lire H3 799 ooo a lire 494633000, con una differenza in più di lire So 83-t ooo: + + + + 5 3 9 4 2 1 3 7 Capit. versati migliaia di lire + + + + + + + 5190 925 32 400 3117 731 582 J ooo 14 2t5 370 + 50834 * · . . . . II valore d e II e riserve · ca cola a circa , ' rispetto a1 capitali, s1 I 0 111 Yo. L a media dei divid endi. distribuiti . nel 19 3 ' dal 3.3o u 0 · 1 ' e ascesa al 5• 6 0 0110• all'incirca, nel 1917.' .j.8 PER 1.'0RGA:'ilZZAZIO:>IE EC:O;>;O~U(.,\ DEL DOPO GUERRA * Il dopo guerra. Questa è la occupazione, la preoccupazione cli molti scrittori. Ed il Governo, con lodevole previggenza, non ha mancato di dare la sua valida cooperazione all'importante problema. Speriamo quindi nell'effettuazione di ben delineati piani d'azione; così che, ritornando la pace, le singole attività possano svolgersi con sicura direttiva. Poichè domani, più di ieri e di oggi, avremo bisogno di produrre molto, molto; quanto più sarà possibile per le esigenze all'interno, e per dare un vigoroso impulso alla nostra esportazione. In sintesi: produrre, risparmiare, esportare. Importare poi l'indispensabile. Ripetiamo: esportare; ed all'uopo le nostre industrie tessili potranno con sicurezza riuscire ad aumentare la ricchezza nazionale. Occorre però studiare bene i mercati stranieri, ove sarà conveniente collocare la nostra merce; vigilare fin d'ora, ed al momento opportuno esser pronti all'azione concorde. Cercare di soddisfare le esigenze di ogni singola piazza, fare apprezzare i propri prodotti, imporsi. È necessaria quindi intuizione, larghezza di vedute, tatto industriale e commerciale. Costanza nella lotta; non scoraggiarsi; perseverare dunque, e tener d'occhio, Le industrie le~sili 49 all'occasione, chi, con raggiri, potesse screditare qualche volta il buon nome italiano. Son cose queste dette e ridette; pure non è mai troppo ripeterle. Questioni tutte complesse; ma, con la ferma volontà, potranno agevolmente essere risolte, per il bene del nostro Paese. ff. T'RTNZIVALLI. 31 Altre industrie 111anifatt11rie1'e Differenze . verificatesi al 31 dlcembre t917, rispetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Società Altre Industrie manifatturiere. Il numero delle Società per azioni, da 172, nel 1913, è aumentato a 173 nel 1917; il valore dei capitali versati da lire 180 276 ooo è asceso a lire 191 676 ooo, con una differenza in più di lire 11 -t.OO ooo: Al 31 dicembre --------1913 Piemonte. Liguria Lombardia . Veneto Emilia. Toscana Marche Umb1·ia Lazio Campania Puglie Sicilia. - 1917 Numero Capii. versati Numero Capit. versati migliaia delle migliaia delle di lire Società di lire Società 33 55 528 3o 47 648 8 4411 4 637 7 80 304 80 87 88983 IO q.238 14540 14 6 670 6 2 530 7 10 8 005 13 8 989 2 5 300 5 215 2 180 3 1 430 5 11 362 6 605 9 6 2 891 1 650 7 1 1 2 335 2 Totali 172 180 276 173 - 1 500 -191 676 3 Piemonte Liguria . Lombardia. Veneto Emilia Toscana Marche. Umbria. Lazio. Campania . Puglie Sicilia 1 7 + 14 + + -3 2 + 1-1+ +I Totali + 1 Capit. versati migliaia di lire 7 880 226 8 679 302 + + + 4qo + 984 85 + 250 757 + -1- 2.p + + + 1 165 + 11 4'00 1 1 I maggiori capitali si trovano impiegati nella Lombardia (lire 80 3o-t. ooo); vengon dopo: il Piemonte (lire 55 528 ooo), il Veneto (lire q 5-t.o ooo), il Lazio (lire 11 362 ooo), ecc. * Il valore delle nserve, rispetto ai capitali, si calcola a circa il 15 0;0 • La media dei dividendi distribuiti da circa il 4.80 °;0 , nel 1913, è salita ad oltre il 6 °/o nel 1917. A /tre industrie mani/atturiere 'oRG \ -.:11.t.AZJO:'iL I· CON0'1lt.A t•ER L 53 UEL 001'0 GUERR.\ -------- * * . ta categoria è compresa menziona Ne Il a su . . a elli la quale, per la sua lindustria dei ~t p~i e~ser presa brevemente irnportanza, men a in esa~e. . d t' la esportazione dimostrano Le cifre n.~ualr an i te la potenzialità delle fab1 modo piu e oquen ~;iche produttrici italiane: - EsPORTAZ10i'iE JMt>ORTAz10-.:r 1913 Cappelli: Lire ~ 1917 1913 Lire Lire 1917 Lire 5.g533 5o 355 28..j. 720 uarniti da tlonna : · 720 33 ••0 g di seta purn o m1s.ta - -~3 23 855 6 017 22812~ con altre nrntcne. 22.:> p 166o16 8 1.1-8 964 8 I q 2860.65 \ li paglia non guart o di niti . . I 3o3 802 l • -,92 5 o-, I 769 2 312 ·5 < truciolo guarniti . 3 ~ 9~~ 1..13 570 11 896 686 10 242 4846. 1 dipelo. 32:->2 :;a . . q 9 670339 7 114 I 2000 1 d1 feltro '·cli. lana 123 817 cli qualsiasi altra ~ 5 333 6.µ915 sorta. . . . , , 51 ..I 769 ..j. 178 22 .) _ _0 _ - l I -r /' 3 "ola 1 2..j.:>- 668 < I .. 818 320 39• .p..j. 215 28 791523 1 ) sup erava l'importaL'esportazione, nel 19t.' r . ne per l'importo di lire 36 178 5-i7; ne119 . !Ò zio . differenza 10 P1 troviamo all'esportazione un.a . L'im· di lire 23 973 203, rispetto all'1mpor~az1o;:·uinen· al 19 1• . ne Po rtazione - in . confronto . ,. . . 6- . l'esportaz10 tata nel 1917' d1 hre 1 :>72 .n' inv~ce è diminuita di lire 10 632 692. Naturalmente la nostra industria dei cappelli ha risentito le conseguenze della guerra; ma ciò non toglie che, in seguito, saprà imporsi ancor meglio, sia all'interno che all'estero: ed all'interno, specialmente. Poichè - è doloroso constatarlo - i cappelli nazionali da parecchi non sono purtroppo preferiti. Quale il motivo? Lo snobismo. li compratore italiano - diciamo in generale, s'intende - se chiede il cappello italiano, lo fa per risparmiare: disposto a spendere venticinque, trenta e più lire per un cappello di marca straniera, non spenderebbe certo altrettanto, o poco meno, per una marca nazionale; chè non ammette una fabbrica italiana possa produrre un tipo fine e quindi costoso. Così, il compratore italiano finisce anche, qualche volta, con l'essere gabbato, acquistando, per marca estera ed a prezzo altissimo, quanto è invece pura merce italiana, che, esportata oltre i confini, ritorna spesso tal quale a noi, con la sola aggiunta di una stampigliatura esotica più o meno celebrata. * La guerra insegna molte cose, specie a conoscere il valore di se stessi ; maggiore, senza dubbio, sarà quindi la fiducia in noi, allorquando 54 J'l'R L-ORGANIZZAZIOI'\I· ECONOmCA DEL DOPO GUERR.\ potremo ritornare con serenità di spirito e con rinnovata lena ad esplicare la normale nostra attività nel lavoro della terra, delle industrie e dei commerci. Dopo le dure prove, noi riusciremo ad amare ancor piLt l'opera nostra, ad esserne gelosi. E faremo di tutto per aumentare la produzione nazionale, per risparmiare, per esportare i manufatti nostri, per saldare i nostri debiti: per accrescere infine la nostra ricchezza. La nostra politica economica dovrà avere direttive sicure ed energiche, così che noi si possa varcare la frontiera, fieri della nostra forza, che è la forza del Paese nostro; il quale nulla dovrà un giorno ad altri, se non alla propria volontà, alla propria abilità, alla propria fermezza. La Patria a noi sacra avrà meritato il posto che le si compete: ovunque echeggerà la favella nostra; all'Italiano, all'Italia sarà dovuto il più alto rispetto. Domani certo più di ieri. * Diamo anche un rapido sguardo alle cifre del commercio estero relativo a qualche altra industria, inclusa nella stessa categoria. Esse son certo il miglior esponente dei nostri bisogni e delle nostre capacità produttive. Pelli. Lire lmpo1·tazione. Esportazione . I .J I 824 830 85 814 985 232 556 364 25 988 751 Altre industrie mani/alturiere 55 -------- Rispetto. al. 191 3' l'.importazione . è aumentata d unque d1 lire 80 -31 53 I' è d' . . I 4; esportazione invece 1minu1ta di lire 59 826 23'"t' Men t re poi, . 19 3 I'' . ne l 1: ' impo.rtazwne era superiore di lire 66 009 845 . si riIa 11 esportazione. . ' nel 191 _J, a Il"1111portaz10ne e~al u3na ?1fferenza in più di lire 206 567 613. ·· 1 .dicembre 1913' 1· seguenti· valon. erano su penon a un milione di lire: h1PORTAZIONE. Pelli buoi .e di vacch e, fr esc I1e, secche, salate, nondisalate Pelli conciate v.itelli . al : · · . Cal~ature di pelle. . ' ciomo · . Pcl!Jl! conc.ia_te « altre))' .al .cr~m·o . · P e 1 vermciate Pell! conciate c~p~-e ·al· c · · · Pelli conciate col pelo' con roi:i10 . » , 1un1. . • " » » fini Pell1l d1 montoni, fresche s~cc.h . I . sa ate. ' e, sa ate, non Cin_ghie di· p~ll~ fì~it~ · ·. · · : : · . . . v1111ento . . ' pei trasm1ss1one di moPelli tagl' t · · · . · · · · · · . . . La -· d' ia e .111 stnsce per cappelli . . voi i 1 pelh conce senz 1 · · · · · Pelli di vitelli fresch .a fe o, non nominati. . Pelli conciat~ « alt e, secf ie, sa!ate, non salate . Pelli tagliate . re >b>, ~ tannmo . . . « Alt .· l . ' m gam 11 avon » da ell' alt,. tonrni . .' ec c. . . .. .. Pelli di agnelli fresfh icc1a1ho, d1 ogni sorta . . ' e, secc e, salate, non salate. ai ai Lire 58 530 309 18114 ooo 17 412 420 7 404 800 7 310 ooo 4 761 800 5 8 4 1 400 4 227 400 3 583 450 3 300 640 2 952 725 2 824 640 2 822 374 2 790 700 1 847 oso 1 637 900 1 059 660 ESPORTAZIONE. Pelli buoisalate e a·I vacche, fresche, secche, salate,dinon Pell'i d'I vitelli, · - fresche . . secch · · · ·l . . . . . . Guanti di pelle d'ogn'i /'sa ate, non salate. mente tagliati "' qua ità, anche semplicePelli di · · secche · · · salate · . . . .al. . Pell' a· agneJri, f_i-esche, p ~ 1 capretti, » » ' 'non s ate. el11 conciate senza el . .» >> » . Pelli di capre, f rese h ep sec o eh nfimte, da suol·1 • 1 ' e e, sa ate, non salate.· Lire 42 1 o3 336 10 469 940 8 159 360 5 ooS 500 3 724 210 2 118 060 I 674 310 56 Altre industrie mani/alturiere PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA Lire Pelli conciate senza pelo e rifinite, per guanti, 1 442 000 di caprett_o. · · · · · · · · : : . . . 1 260 010 C I ·i ture cli pelle· · · · · · . I· a~". · ··t gli di pelli freschi, secc 11 • • 1 176 ,P6 Carmccio e .u a ... -. ~ r gni sorta . . 1 036 720 «Altri lavon » da pc 11 tcc1.110, l o . . f • .1· ell1' conce senza pelo, non nomma t . 1 027 1-t8 Lavon ut P ' Consideriamo adesso i valori, sempre superiori ad un milione di lire, riguardanti il 31 dicembre 1917: L\tPOR1'AZIONE. Lire Pelli di buoi e di vacche, fresche, secche, sa81 130 720 late e non salate . 76 026 730 Calzature di pelle · · · · . 12 53-t 000 Pelli conciate « altre»' al cromo 8 739 000 Pelli Yerniciate . · · · · · · ·. · . Pelli crude, fresche o secche, da pclhccen.a · : 7 820 000 Lavori cli pelli conce senza pelo, non no111111at1. 7 7.i8 .ioo 6 226 500 Pelli conciate cli vitelli, al cromo. · 5 6-t1 600 Pelli conciate di capre, al croi:i10. 3 012 000 Pelli conciate col pelo, comuni. · · · · · · Pelli di montoni, fresche, s_cc:che, salate, non salati:: 2 616 690 2 496 000 Pelli conciate col pelo, !1111 • • • • • • 2 340 000 Pelli tagliate, in s~risce per ca~pe_ll1. · . Cinghie di pelle finite, per trasm1ss1onc cli lllO\t2 213 200 mento. . . · · · · 2134 Soo Pelli conciate « altre », al tannino . . · Pelli cli capre, fresche, secche, salate non salate. 1460655 Pelli cli agnelli, fresche, secche, salate, non salate. 1396200 1 o5-t Soo Pelli tagliate, in gambali, tomai, ecc. 1 032 000 Pelli conciate, yacchette, al c1·omo . ESPORTAZIONE. Lire Guanti di pelle d'ogni qualità, anche semplicemente tagliati . . . . . . : 12 5-t6 27° Pelli conciate senza pelo e rifinite, per guanti, di agnello . . . . . . . . . . . · · · 3 295 6~0 Pelli cli capretti, fresche, secche, salale, non c;alate. 2 926 7'JO 1 513 920 Cm·niccio e ritagli di pelli. secchi. I 096 000 fornimenti da tiro Prendendo in rapido esame le principali voci, al 31 dicembre 191 i si sono verificate, rispetto al 31 dicembre 1913, le differenze qui sotto indicate: ] .'1 PORTAZIONE. Lire Pelli cli buoi e di Yacche, fresche, secche, salate, non salate . . Calzature cli pelle . . . . . . Pelli conciate « alti-e », al cromo Pelli verniciate . . . . . . . . . . . Pelli crude, fresche o secche, da pellicceria. Lavori di pelli conce senza pelo, non nominati Pelli conciate di vitelli, al cromo . Pelli conciate di capre, al cromo . + ++ + + + + 22 600 411 58 614 310 5 129 200 J 429 000 7 164 000 4 923 760 t 1 887 Soo 879 800 EsPORT.\ZIONE. Lire Guanti di pelle d'ogni qualità, anche semplicemente tagliati . . . . . . . . . Pelli di buoi e di vacche, fresche, secche, salate, non salate. . . . . . . . Pelli di vitelli, fresche, secche, salate, non salate . . . . . . . . . . . . Pelli di agnelli, fresche, secche, salate, non salate . . . . . . . . . . . . + 4 386 91 o 42 01 o 956 1o 469 940 4 999 1 oo Considerando Je principali voci, alla fine del 1917, all'importazione si trovano le seguenti d ifferenze in più, rispetto all'esportazione: Lire Pelli di buoi e di Yacche, fresche, secche, salate, non salate Calzature di pelle . . . . . . Pelli conciate « altre», al cromo Pelli verniciate . . . . . . . . . . . Pelli ~r~de, fresche o secche, da pellicçeria. Lav?n d1 pelh conce senza pelo, non nominati. Pelli conciate di vitelli, al cromo . Pelli conciate di capre, al cromo . + + + + + + + + 81038340 75 716 s.p 12 486 400 8 739 000 7 543 500 6 905 900 6 190 500 5 636 600 Nello stesso 1917, l'esportazione dei guanti di Pelle d'ogni qualità, anche semplicemente PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO~llCA DEL DOPO GUERRA Altre industrie mani/alturiere tagliati, ha superato l'importazione per un valore di lire 12 320 6jo. Guanti di pelle, d'ogni qualità, anche semplicemente tag!lafi. 58 I principali Paesi dai quali noi importiamo le pelli sono: India britannica e Ceylan, Argentina, Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Uruguay, Egitto, Cina, Federazione Australiana, Brasile, ecc. Ed esportiamo per: la Gran Bretagna, la Francia, gli Stati Uniti, la Svizzera, la Federazione Australiana, ecc. Prima della guerra, naturalmente, s1 importavano pure e si esportavano le pelli da e per la Germania e l'Austria-Ungheria. Sono significanti le seguenti cifre riguardanti l'importazione delle calzature di pelle, e l'esportazione dei guanti di pelle: Calzature di pelle. htPORTAZIONE. . . . . Totali 1 paia paia 420 758 323 227 197 625 147 854 95 861 67 042 27 958 1846932 859 825 1> 169 464 23 370 24514 2 924105 280 325 (valore, lire 17 -112 420) cento paia cento paia 25 202 10 457 per la Gran Bretagna . . . 24812 » gli Stati Uniti. 5486 » la Germania . . . . 3 055 » la Federaz. Australiana 1 100 » l'Austria-Ungheria 323 » la Svizzera . 241 » la Francia . 170 » altri Paesi . 1 901 492 903 g65 38 019 Totali 37 088 (valore, lire 8159 360) ('·alore, lire 12 546 2jO) Legno. Accenniamo a qualche cifra della Statistica ufficiale (categoria IX - Legno e paglia): Lire 1913 dalla Gran Bretagna dagli Stati Uniti. . dalla Germania . . dall'Austria-Ungheria dalla Svizzera . dalJa Francia . da altri Paesi . ESPORTAZIONE. (valore, lire 76 026 730) 1) Dagli Stati Uniti, nel 1915, importammo paia nel 1916, paia 3 609 327. 1 909 758; e, Totale dell'importaz. (legno e paglia) 172 542 662 74 565 820 » dell'esportazione » » 67 023 850 29 021 587 Nel 1917, il valore dell'importazione è dunque diminuito, rispetto al 1913, di lire 97 976 842; quello dell'esportazione, di lire 38 002 ~63. Dal precedente specchietto risulta poi l'esportazione inferiore all'importazione, nel 1913, di lire105518812; e, nel1917, dj lire4SS4.i233. Nelle seguenti voci troviamo un importo superiore a lire 5 milioni : 60 PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO~t!CA DEL DOPO GUERRA A/Ire industrie 111an1falturiere 61 l'1PORTAZIONE. Lire Legno comune, squadrato o segato per il lungo . . . . . . 113 832 800 -l9 968 828 Legno comune, rozzo o sempliccmcn te 2 600 968 sarossato . . . . 13 833 281 Ca;bone di legna . . . . . . . 7 126 GSo 444 5So Utensili e lavori non nominati. di le I 713 660 gno comune, «altri». Est'ORTAZJO'\E. 1913 1917 Lire 000 5 9 15 JOO 15 j I 2 Bottoni di corn:uo . . . . . Mobili e loro pezzi, non imbotti! i. intagliati o intarsiati . . . . . . . 6 52.) 300 2 295 200 Botti nuo,·eo vecchie, con ccn:hi di fcn'o. 6 ..i69 992 1 ..i57 360 5 1 80 1 Go 1 605 886 Ra<liche per spazzole . È facile rilevare come la diminuzione della importazione debbasi principalmente alle interrotte relazioni con l'Austria-Ungheria. Non si dimentichi qui l'importanza delle nostre fabbriche di mobili artistici. Vetri e ceramiche. Consideriamo la categoria XIV della Statistica (Pietre, terre, vasellami, vetri e cristalli): Lire Importazione Esportazione . -l75 590 374 108 652 327 958 351 -l21 68 176 739 Come si vede, nel 1917, i I valore dell"importazione, rispetto al 1913, è aumentato di lire 482 j61 047; il valore dell'esportazione invece è diminuito di lire 40 475 588. All'esporta- zione, in confronto aIJ'importazione, si rileva una differenza in meno, nel 1913, di lire 366 938 047; e, nel 1917, di lire 890 17-J 682. In tale categoria però trovansi tante voci, di notevole importanza, che non riguardano certo i vetri e le ceramiche. È d'uopo quindi esporre, in particolare, qualche dato relativo a queste ultime industrie: (Valori superiori a lire: 1 milione). h1 PORTAZIO:\ !'. 191.) Lastre di vetro o di cristallo, pulite e Lire non stagnate, che misurano più di 160 centimetri . . . . . . . . . 3 905 3o5 12 825 Lm·ori di vetro o di cristallo sempliceme1~te _soffiati o gettati. .' . . . . 3 067 831 260 300 La~or.1 _di vetro o di cristallo, colorati, ~111~1 .m pasta, arrotati, smerigliati o 111CISI , .... 109 800 2 9q 674 Porcellane bianche . . . . . . . . 2 StG 800 391 760 colorate, dorate o altrimenti " decorate . . . . . ..p3 200 2 238 ..i25 Lavori cli vctrn o di cristallo dipi;1ti. • 1 • ' 1 snia tat1, e orati, argentati o altrimenti decorati, «altri » . . . . . . • . I 585 390 35 850 Lastre cli vetro o cli cristallo, pulite e n?n stagnate, che misurano non pii'.1 c11 160 centimetri . . 68 000 I 28.t 570 Bottiglie comuni . 33330 ( 027 110 Terre cotte «altre» 218 920 4 966 110 Lavori di grafite . 678 21 o 3 337 755 ESPORTAZIONE. 1913 Lire yetri, cristalli e smalti in conterie, ecc. -l 3-i-i 780 rerre cotte, d'uso co1nune, (( altre )) . J 792 800 Lavori di vetro e d i cristallo, semplicc111ente soffiati o gettati . . 390 187 1917 4 5.p 380 235 11 7 I 274 240 62 Altre industrie manifatturiere PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOi\11(.;A DEI. DOPO GU.ERRA 63 ESPORTAZIONE. Lastre di vetro o di cri.stal1o, non pulite, comuni da fin.estra~ che misurano da 120 a 200 centimetri . . . . . Lastre di vetro o di cristallo, non pulite, comuni da finestra, che misurano meno cli 120 centimetri. . . . Lastre cli vetro o di cristallo, non pulite, « altre » . . . . • . Ca11:a bianca o tinta in pasta> rigata )) )) )) e e 5 6,P 1 061 640 i libri: Lire Importazione Esportazione 48 037 076 22 898 069 So 225 281 23 581 323 Nel 1917, rispetto al 1913, il valore dell'importazione è aumentato di lire 2 188 205; quello dell'esportazione, di lire 683 254. Si rivela poi all'esportazione, in confronto all'importazione, una differenza in meno: nel 1913, di lire 25139 007; nel 1917, di lire 26 643 958. Ecco il valore (superiore a lire 1 milione) di qualche voce riguardante la carta: htPORTAZIONE. 1913 1917 Lire Carta bianca o tinta in pasta, non rigata. 2 493 oSo Carta preparata per la fotografia. . . 1 824 ooo 605 012 2 756 ooo 1 • I tt · e " <la spagnoe e, m cogli sciolti Carta bia11 ca 0 tinta pasta · · · . · gata, (( altra )) ' e, 11011 ndi nè Ca11: . · · · e a pergamenata tale) . . . . . ( pergamena vege- c~ii~l~~a!~volti 0 i,; p~gÙa,' n~n 'ti1~ta. Carta. Occorre dare un'occhiata alla categoria X della Statistica, nella quale son compresi pure • r. 2 .)4 I 33 OLire 2 O 19 960 2 .P2 2 760 6 7 12 200 394 470 3 335 020 526 515 1 •62 656 .... 510 1002162 * Questi rapidi cenni statistici danno una idea dello stato di alcune. m · d ustrie, le quali certo non mancheranno d 1 prepararsi all'azione del d opo guerra. (j.) Le industrie dei traspor! i JJi(/eren::e verificatesi al 31 dicembre 1917, ris/Jetto al 31 dicembre 1913: Capit. versati Numero delle Socie::tà Al 31 dicembre -- - Piemonte Liguria . Lombardia . Veneto Emilia Toscana . Marche Umbria Lazio . Abruzzi e ~lolise. Campania Puglie. Basilicata Calabrie. Sicilia. Sardegna 21 27 43 13 4 13 3 3 17 IO 11 4 4 7 Totali 18 1 285 2 700 9 2 84 5o5 412 672 85 600 23 103 7 035 8 026 510 436 42 So8 1 183 107 138 I 250 233 271 16 879 1 -i.So 209 792 799 24 643 142 642 67 435 15 253 3 730 7 6.)o 310 190 42 415 I 189 21 978 3 439 800 1 -1- - /"--- Totali 1917 Numero Capit. versati migliaia delle di lire Società - 336 639 20 39 48 12 6 q 6 5 19 9 13 2 3 59 862 + + 270 o3o + 18 165 850 + 7 3o.'5 + 3 396 + + 200 + 246 93 + 6 + 832 160 189 + + + + + + + Il numero delle Società per azioni esercenti le industrie dei trasporti (escluse le ferrovie) da 181, nel 1913, è aumentato a 209, nel 1917; il valore dei capitali versati da lire 336 639 ooo è asceso a lire 792 799 ooo, con una differenza in più di lire 456' 160 ooo; come si rileva dai seguenti prospetti: Numero Capit. versati delle migliaia di lire Società di lire Piemonte. 1 Ligu1·ia. . 12 Lombardia 5 Veneto. 1 Emilia . 2 Toscana 1 Man.:he. 3 I Umb1·ia 2 I Lazio 2 Abrnzzi e ~lolise . 1 Campania 2 Puglie . . 2 Basilicata 1 --L Calabri e 'I 2 Sicilia I S;u·deg;ia .· 2 Le Industrie del trasporti. 1913 111igliaia 567 12 179 I 430 + -1-36 160 + + + 28 1-1 + Il maggior valore di capitali impiegati si tro\·a, dunque, nella Liguria (lire 412 672 ooo). * Le riserve, in rapporto ai capitali si calcolan.o a circa il 250;0 • ' La media dei dividendi distribuiti dal 4.05 11 ,, nel 1 913, è salita ad oltre il 4.4~ o;; nel 1917 (le sole Soc· . . o . .1e t'a d'1 nav1gaz1one, nel 1913, co1-r1s?os.ei-o agh azionisti in media un dividendo I d olo nel 191- a cffca . .d1 circa il 6 ·0 :>- o1/0; eevan 1 I 1 -, -o Olo ) . ·I G. PRINZIVALLI. ' ' 66 PER 1.'0RG.\.'dZZ \ZIO~E E\.O~O\llCA llF.l, IJOl'O Gl' ERRA Le industrie dei lrn.:,porti * I, Occupa un posto eminenle nella consid.era. z10ne dei problemi pel dopo guerra la. quesl1one . dei trasporti, rappresentando q.ue~t1 11 mezzo "ndispensabile per attirnre e migliorare le co1 municazioni all'interno e gli scambi• con l' es t ero. Ricruardo alle ferroYic, lo ~tato sa ciò che deve far,~. Per la na \ igazione, credi.uno intanto opportuno che i I Go\~erno a~1~ca fin d'ora. Ouale è la situazione o,.;~1 della marina mer. ') cantile, e quale sarà domani. . Poche parole. L'Italia oggi si yaJe . pe1 tr~ sporti delle na\ i sue e di quelle degli :.\ll~at1, poichè comune è l'interesse. >la dom~111, ritornando la pace, come ci trO\ eremo noi, quando ocrni Paese ricomincer:1 a pensare a se stesso, · ton ne Il aoo e ~a dover contare allora sul proprio gio? L'Italia, dopo le perdite subìte, di quante e di quali navi disporrà? Occorre, occorrerà costruirle: è vero. E i nostri cantieri all'uopo fanno e faranno il possibile: ma la buona v~ lontà non basta. Noi, dopo guerra, avremo bt· sogno subito di mo! te naYi ; e queste non s'improvvisano. Dunque? Ecco qui l'azione dello Stato, il qua le nel momento in cui l"ltalia dà alla causa co· rnune tale prezioso contributo - dovrebbe cer· care di promuovere dei contratti d'acquisto di navi all'estero, presso gli Alleati stessi, in modo che, appena opportuno, si possa, senz'altro, contare su di esse. * È necessario poi non indugiare ad effettuare una sapiente organizzazione nelle nostre officine, le quali dovranno essere in grado di accogliere alla fine della gue1Ta l'abbondante offerta di mano d'opera, evitando, di conseguenza, l'esportazione della materia prima, che certo non ci manca: uomo. L'operaio italiano è bene ripeterlo - è pieno di amor proprio, intelligente, abile. Coordiniamo quindi tutte le singole attività, e riusciremo . lm/Jrese immobiliari ed edili::ie Dif!eren::e verificatesr' al 31 dùembre 1917, r i.1/Je/to al 3 1 dicembre 1913: Numero delle Società Imprese Immobiliari ed edilizie. Il numero delle Società da 118, nel 1.9!3, ~ · l - ·1 valore dei capiaumcntato ·' tb1 ne 191,: 1 ' . 8 oo 100 · · · · ~ da lire??~ tali , cr ati è d11mnu1to 10\'ccc -~ ll) l) -- ooo con un I di!Terenza in men~ a lire l .· ,, • d ·seguenti di lire '.!, :.:B ooo, come nsulta a1 qu.idri: ~11 :-. 3 1 dicembre: -- nero Jdlc !- >e1et ) IO h) h .> 1917 \'Cr~all C:1pit mi.:li.1ia di lire uSo I:1 :'>211 '.! lù 2.lll '.! /ì'.i :-01 3 3 ~(10 .)S -------. :\um~Capit. ~er;ah . delle Societa iui.gl~~·a di hre_ 830) 10 d ,s 6 1.) s 3 - • I I S - qS 1'.io TMaii I t'- 6 2 161 1 ~icil i a Totali + + 133 + + 3 + + 8 -+ + + -t3 5 ,") I 2 - 13122 2So 195 9ii + + + + + + di lire 622.'5 16091 54 18 1 385 J 321 390 25 9325 198 IO 97.f. 170 --28833 I maggiori capitali si trovano quindi impiegati nel Lazio (lire 125 393 ooo ). * Le riserve, in rapporto ai capitali, s i calcolano a circa il 10 °;0 • La media dei dividendi distribuiti dal 2.60 °/o, n e l 1913, è discesa all'1.95 °;0 • * tll t t:> ' Piemonte. Liguria. . Lombm·dia Veneto. Emilia. Toscana ,,Jarche e 111 bria Lazio Abrnzzi e ,,lolise. Campania. Capit. versati migliaia Le su esposte cifre dimostrano quanto le industrie immobiliari ed edilizie abbiano risentito dallo stato di guerra. Il problema delle costruzioni in Italia è collegato a quello del costo dei materiali. Se questo non diminuirà, difficilmente incoraggerà a PF·:R 1 '0RG .\:\IZZ,\ZIO:-;J; l.C:O\ O ' llCA 01'1. 001'0 GUERRA lm/>rese immobiliari ed edi!i.::ie costruire; poichè, per quanto, d~po guerra, ~ proprietari potranno au1:1cntare il. prezzo dei ebbe fì1tt1,. 1·1 r eddito pur tuttavia non van · a· com. to pensare ragionevolmente il capita 1e impiega : E sarà possibile la diminuzione del cost~ dei . 1·? materia 1 . Ecco che (JUÌ risoroe ? la. questio . ne dcl tonnellaggio. Per le materie prune, d1 notevole importanza: ferro e carbone. ~~bene non illuderci soverchiamente: po.trem~ molto ricavare dall'utilinazionc dei nostn corsi d'acqua; ma, specialmente appena tornata la pace, saremo costretti ad importare ancora una I\ considerevole quantità di carbone. . L'incremento di una industria è subord.1~at~ alle circostanze del momento e alle cond 1 z1~m del mercato. Gli a V\ enimenti bellici internaz10nali fanno scorgere innumerevoli ostaco r1, ne I periodo in cui l'industria stessa sente il biso~no di esplicare la sua attività con rinnovata v1g~ ria. Di conseguenza, nessun problema può nsolversi oggi, che non interessi direttam~nte I~ guen-a. La preparazione però pel doma111 - si è già detto - è doverosa. Ne assumono fin d'orn la responsabilità: il popolo e lo Stato. Il popolo, primieramente, perchè è il maggiore ~ vero fattore di ogni manifestazione sociale. E il popolo che, con la sua opera proficua, con la sua intelligenza, con la sua fermezza, e -: sovra tutto - con la sua disciplina, dà a se quel benessere che è giusto compenso, e pr~ gresso al tempo istesso. Poichè, se nuovi desi· derì, nuove aspirazioni, nuovi sogni di conquista sorgono, l'elemento uomo trova allora la via meno erta, in ogni campo, sia scientifico, sia industriale e commerciale. Per essere efficace l'azione del popolo, è necessario che questo agisca con un solo intendimento. Sorretto, protetto dallo Stato. Se il popolo - in questo caso, l'industria - avrà la persuasione di essere agevolato, nelle va1-ie forme di lavoro, diverrà da per sè disciplinato, poichè attorno non scoroO"erà i11te1·essi contrarì ·, interessi conti-ari che. avrnn ragione di essere solo al di là dei con~m na7.ionali, e che serviranno anzi allora a stnngere vie più il legame fra gli individui lottanti per lo stesso scopo. È indiscutibile quindi - in qualunque caso la 1·isoluzione del problema relativo al nostro tonnellaggio. Come le navi esporteranno u~ giorno, molto più del passato, le nostre merci all'estero, agevolando la conquista di tanti mercati, così, subito dopo la guena, avremo bisogno di esse pe1· l'importazione de II' indispensabile, proponendoci seriamente, s'intende, di limitare maggiormente tale importazione, quando s~ remo in o()'rado di sfruttare meo-lio le nostre no sorse naturali. * Non crediamo intanto allontanandoci un momento dalla considerazione strettamente eco1101nica - di trad ire i fini della nostra esposi- I'.! PER 1:0RG.\:'\IZZ.\ZIO:'\C EC0:'\0)\IC.\ DEL DOPO Gt;ERRA zione, col manifestare fin d'ora un pensiero intorno ai concetti d'arte cui si dovrebbero in-:,pirare i nostri architetti, allorquando il mercato dei materiali offrirà la convenienza all e svariate costruzioni. L'economia è la base di ogni benessere sociale, in qua 1u nq ue espressione, compresa quella della bclleua. A prima vista tale asserzione sembrerebbe un pat adosso; pure non esitiamo a dichiarare che esiste anche un benessere spirituale - riflesso soYente di quello materiale - alimentato appunto dal god imento estetico. \'orremmo quindi che la nostra architettura, armonizzando con la scrcnitù e limpidezza del cielo italico, conservasse le forme più pure di concezione artistica, senza subire l'influenza di moti vi stranieri, che non ci appartengono, perchè non corrispondono al nostro sen· timento. Noi non solo dobbiamo farci conoscere ed apprezzare all'estero con la nostra operosità produttiva e con la nostra abi lità commerciale, ma abbiamo anche il dovere di custodire, in , tutte le manifestazioni, quell'impronta prettamente italiana, che è storia e vanto del popol nostro. Ne avremo pure un vantaggio econo· mico, poichè aumenterà in tal modo il numero di forestieri che verranno nel nostro Paese, ad ammirare le bellezze non conosciute altrove. Materiali ed imprese di costruzioni. II numero delle S oc1eta · , per azwm . . da 1 1 1 nel 1913 ' e' d'immmto · . ' il va;--n a 135 nel 191-· lore dei capita · 11· versati. da lire 135 - ...i 90 ' ooo a 133 6 llr~ 77 ooo, con una differenza ;n meno qumd.i di lire 2 01 .+ ooo, come si rileva dai seguenti prospetti: Al 31 dicembre - -1913 Numero Capit. versati delle migliaia Società di li re Piem onte 15 40 537 Liguria . · 13 q291 l;ombarcl ia.· 36 35 753 \ eneto q 8640 Emilia · · 16 11 3:rn Toscana: 9 3 940 Marche . 1 So D111b1·ia . 3 111 Lazio 17 q.216 ~brnzzi ~ .\ioiise: 5 1 02-t Campania . 2 1 900 Puglie . · · 2 3JO 7 Ca Iab ri e I 163 Sicilia 5 t 5o5 Tofo/i q._i 135 790 1917 ---- ___,,.__ Capit. Numero delle Società 16 16 29 9 17 Il 3 versati migliaia di lire 36 612 19 781 34585 .'5 483 12 686 4480 264 - 1 11 333 1 110 2 935 2 712 178 6 1 617 135 133 776 12 4 5 6 i-1- PER L'ORCANIZZ..\ZIO:\E EC0\0,\11( \ DI L uor·o 1\fateria!i ed imj)l'ese di cosfr11:;,ioni JJifleren::e verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicemhn' 1913: Piemonte. Liguria Lombanlia . Veneto Emilia. Toscana Marche Umbria Lazio Abrnzzi e 7\lolisc. Campania Puglie. Calabrie. Sicilia. Numero Capit. versati delle Socictù n1igliaia + + + + Totali * di lire + 5 + + + ' Troviamo qui che, pure essendo diminuiti di o ltre 2 milioni i capitali versati, l'interesse corrisposto agli azionisti è aumentato. Ciò dà affi damento nell'avvenire di queste industrie da noi prese in rapido esame. 3925 3 7 2 2 3 5 3 -- + + + 75 GUERRA 5-190 1168 3t5j 1.:Hi6 5-10 18-1111 * 288.) + + + + 1 + 9 - SG 1035 -1-02 15 112 201-1 maggiori capitali impiegati si trovano nel Piemonte (lire 36 612 ooo); vien subito dopo la Lombardia (lire 3-t 585 ooo). * Le riserve, in rapporto ai capitali, possono calcolarsi a circa il 16 °;0 • La media dei dividendi distribuiti dal 2.30 %, nel 1913, è ascesa ad oltre il 4.15 11 10 nel 1917. .. Relativamente ai materiali da costruzione, c1·ediamo intanto opportuno dare uno sguardo ad alcune cifre del nostro comme1·cio con l'estero. Esse son certo s ignificanti. Consideriamo dunque l'anno precedente la conflagrazione mondiale, ed il 191 j: 111 31 dia111brc .,. . . --\nwor\i\'1.\ll\\11 ts~ortu\onc \m~ortai\one ts~o~tai\one I ~p .) I ~)17 ~ - \.11 e , _; s.;:; :.t~• ·· I .~·g1H> 1 r"''" l' .,,·111plilTnH'll\l' -.g ros..,alo . ro111111H.: , ..,q11:HI rato" s1·g:1\ll . 1wr .il \11llgo · l t ~., Ll'gno li.• l'hani-.ti 1'sl'galn ll<lll si·g••\P. · . · pl't' 11· lullgo f l'Oli pan·lc l\clla grnssl•11.a tli I n1illi111l'lri \ l' \li li . . . .' . T11hi , roll pan:ll' tldla J..(l'"''l"lla 1\i 1nl·IHl di ,\ 1 1\i flono 111il\illll'\1·i 1: piì1 tli 1nillinll'l•·i 1 ,i • . ron p;1rl'lc lk\l:i gn1,.,-.cJ1,I tli 1nilli11H ll'i l: li i ) ;\l'l'l:llO I 1 '2 Il t)H'll<). \ T I \I C' nH·.la l' I • , di fl'n'<1 " di a1·ci:1it1. d1 otlotll" o di 1·;11nl'. I h;d\1110 in fogli . • Il: ll' • l'io1nhll kglll' ron \'ani i111onio I in 111hi Marmo gn•ggio • Alabastro gn·ggio .i\\ anno e ( i n \;1n1k 1kl1a gn•'. "l ''" ~lab<>s~ro ) d.i 111 cc11ti11ll'l1i l.' pitl l' ... \Il' eh q u a lsws i j q u a li tà \i n stal11c . Pietr e ~ ~1-.:):rni1.·. . per trl co ... t •·\i'l.~ o n.i . . . st atuc . .,.e~a t e Calco\ ~o\.l.""::."~i:~~ , d,.-ru.'"'' '-c•' . I 1 ;1.ln '.°l:-Ì'l 7n:i 1 i·)o o{> I.!~ ~131i I 3;,7 ~)'.)O 3qh nou :?~~ . 0 1 '.l ~;:; l\Su :! 1;h I I i l I 0.10 :l:.? j' ~hS ~ 17 800 1so ,s 1 92 1 60 ·172 1 121 022 70 980 I :.?Oll I 11)0 ~· ~ '. io C'l .... '/ "'~ "'e I ~ I :r. Ie ~ I I :.?j' ~ ~ r" I ~e >oS 1tiS 199 :)tiO :.! 8on I() / o ::: ;:; .... 1 ..)2qX1 1/'.°> ~l:..! <> 3 <l8o ;no .;o nho 2 ~~'H) 5.:; 1 !°\' :.: .•!ls, ·,; !l .>no j.ll) ..\~1 onn \ 111:-i ~>'\.\ 1 <Jl) _; 1.l \ .l ~l I li 17" ;,:,:., _, ;i I '.! '111 1 1 06 Ci.)S 1Si> ti7'.) :; .,;)tl Xn.,i <l21 I I O ht<) I IÌ . \ ~'.) !177 ~lilli ,,s! l 'l .\lio 1:) 1 ~li ( ÌIHI :!~ !'")1\0 I h 9lì11 I 1 '!'!-7 i 7 :)so 1 1o ~l ~) (Hl I Oll I I !J:i!l lì.\h .).l.\ 7S I 1.)0 ,l ll\ I.>".lll<) ~)l\S ~) l)I):) ~:.!:-Ì (lii \i ~111) 70 :--;_;.! <> p u l ilc \ \ 111'..! (111 \ :! ~lt U o~O I "..! (Ìun ;')j~) X..)'..! Xoo .)tin :.!.\S710 \ \.ire .t\o I o(Ì hlÌ.\ i IO .\ I I I I -..1 .:; 16 I " <'.: tTl io io > 10 ~00 17 712 56 3:.?0 126 2 10 ·. - Al 31 dr"cembre - Esportilzfone lmportilzione Esporfilzionc Importazione Cementi f a P!·esa rnpida. I altn. Caolino Gessi . . . Bitumi soJidi amb rogc•itc g rcggic mattoni onlinari a 5 kg. 111att· 0111· I ('Olllll lll. I d[ i peso inferiore j' ~ ·~ / telpeso< 1.)kg.op1u. • 1, ·l f 1 Laterizi ( re i·a •Hl ( a lt ri . mattoni forati . matloni \'crniciali o s n1altati. tC'goJi c·omuni t>mbric:i alfa foggia marsi g liese o parig ina. Tc1Tc cotte, 1 ambi ogctte . . d'uso cc:mune 1 stufe e parti di stuf'e . I ambrogette anche dipii.te a piìi colo1 i . l\Iaioliche l bianche o çoJorate a fondo unito . . . \ variamente colorate o oltrimcnti decorate. non pulite, co- I meno di 120 cm. muni c1a lìnestra -1 da 120 a 200 cm. l ·t.1 che misurano: \ pit1 di 200 cm. . _,as e \ gettate, gregRic, con rete metal-, eh vetro lica inco1 porata, per tettoie . I o d i ~non pulite, <<altre» . . . . . cristallo 11ul itc e non stagnate, che mi- 1 stirano non più di 160 cm. \ pulite e non stagnate, che I misu rano più ù i 160 cm. \ "'- ·. ·~ .·:i.;_::::.·..·_.·.:i:=.::·:::::r·:=::.===== 1913 ..p3 720 21'..! 550 1 289 Goo 105 575 .108 519 953 2 ~12 423 128 700 103 950 175 221 880 ' r.: I.>- .)4.> I t.) p8 I t 9~,8 5.~ 009 13 1 670 19 5.15 222 7>72 179 515 624 311 191 7 Lire Lire 36.1896 1 5o..j. 800 3 526 53 825 365 453 t 815 873 .184 55-100 2 760 18 600 99 076 4 180 089 2 q8 300 2..j. 160 552 480 = I 352 9 520 2 730 78.1 886 856 16-1 700 204 360 I 02 272 350 272 571 816 394 51G 3 .)36 13.) 975 ') t3 ..jOO 39 53..t - 15 624 856 32..j. ::;; 7 200 IO 592 ;:;"'"' 73 060 !:;• ~ .... 16 16 f Ci8o 12 780 3 1 3.18 540 3 807 G7 35 1 2~8 240 ') ::::-: 111 .~.. ~ ~ "' 111 ~ ("\ l:i 32 08-1 19 375 19 352 2 754 4 617 37 536 q457 15 440 39 585 7 680 58 O.J O 176 092 139 095 1 168 120 I 233 /20 119 880 i, ~::i I . ., S'"'.... ... 63 070 78 926 6 699 480 284 570 33 240 68 000 1 061 G<jO 11 800 3 905 3o5 .JO 500 ·12 825 35 000 I -..J 78 1lfateriali ed im/Jre.se di costru:=ione PER L'ORGA:'ilZZAZIONE EC:ONOmCA DEL DOPO GLERRA I seguenti valori meritano una menzione a parte: Anno 1917. IMPORTAZIONE. Legno . . . ... Legno da ebanisti, non segato Tubi di fotTo e di acciaio . . Caolino . . . . . . . . Mattoni refrattari comuni, di peso inferio1·e a 5 kg. . Esportazione marmo e alabastro di qualsiasi qualità: in amb1·ogette e marmette. 851 192 in ta,·ole di grossezza inferiore a 16 cm. 12 172 428 lavorati in altro modo 7 903 533 Lire 215 733 3 311 350 3 000 864 Ecco per quali Paesi rileviamo importi, a seconda di alcune merci: maggiori I ~IPORT AZIONE. Austria-Ungheria Germania Austria-Ungheria Gran B1·etagna )) )) Belgio Legno comune, squadrato o segato per il lungo . . Legno da ebanisti, segato per il lungo . . . . . . Pietre per costruzioni, greggi e » » » segate . Bitumi solidi . . i\lattoni ordinari . . . . . Marmo \in ambrogette e marmette . . a l a b eas t 1.0 in tavole. f:di . gros- qu:!rf::i /1m'.r~:~ll.~~ e:~:::: ~ modo . q I ! I ESPORTAZIONE. (Libia) Germania Svizzera Germania )) Austria-Ungheria India brit. e Ceylan G 1·an Bretagna; dopo: Argentina e Brasile Gran Bretagna Svizzera Cuba e Gran Bretagna Stati Uniti Gran Bretagna )) )) ESPORTAZIONE. Anno 1913. Legno . Tubi di ferrn e di acciaio . Piet1:e da costruzioni, greggie Caolino . . . . . . . i\lattoni refrattari comuni, cli peso inferiore a 5 kg. . Lashe di vetro o cli cristallo, pulite e non stagnate . 79 Legno comune, squad1·ato o segato per il lungo .. Legno da ebanisti, seo-ato per il lungo . . . . "'. . Pietre per costrnzioni, greggie » » » segate. Lastre cli vetro o di cristallo, non pulite. . . . . in ambrogette j'la " rn10 \ e marmette . . e alabastro in tavol~ di _groscli sezza 111fenore a 16 c 1"!°1". • • • • qualsiasi qualità lavorati in altro modo . I Albania Stati Uniti )) )) Svizzera Francia India b1·it. e Ceylan Argentina Gran Bretagna * Quali saranno, concludendo, le condizioni di questa industria, dopo la guerra? Per un certo periodo, il costo dei materiali difficilmente diminuirà, a causa sovra tutto della limiwzione dei trasporti, dei carboni; nonchè dell'alto prezzo della mano d'opera, ecc. Non solo; occorre tener presente che i magazzini saranno,. o quasi, sprovvisti; quindi si sentirà l'urgenza di nuovi depositi. 80 PER L'ORGA.'\IZZAZIONE ECO.'\OmCA DEL DOPO GUERRA Man mano, con l'assestamento dell'economia di pace, si potranno, anche in tale ramo cli attività produttiva, effettuare quei miglioramenti che deriveranno da un insieme di circostanze favorevoli. Se la via non è forse facile, è superfluo raccomandare di persistervi, pur rassegnan<lo~i a veder rimunerato da prima in lieve misura il capitale impiegato. Il tempo - se si agirà con dirittura di vedute - apporterà in seguito l'equo compenso. Acquedotti, acque minerali e bagni. Il numero delle Società per azioni, da 67, nel 19t3, è aumentato a 75 nel 1917; il valore dei capitali versati è diminuito da lire 116 028 ooo a lire 112300000, con una differenza in meno quindi di lire 3 728 ooo, così come dai seguenti quadri: Al 31 dicembre 1913 Piemonte . Liguria. . Lombardia Veneto. Emilia . Toscana Marche. Lazio . . Campania. Sicilia . ~ Numero Cap. ''ersati delle migliaia Società di lire Numero delle Società Cap. versati migliaia cli lire 12 23 006 38 613 9 865 11 10 19 5 5 23 111 38 105 15 /IO I 580 2 711 27 981 2 Totali 67 G. P1mrnrv.1..i.i:.r. 1917 ~ 2 400 11 20 l 2 5 13 3 4 430 116 o:.:8 75 362 450 3 691 275 2/ 66; I 951 4 420 1 112 300 6 82 PER L'ORGA:-O!ZZ.-\ZIO:\E 1:co;-;0~11CA J)FL DOPO GUERRA Acquedotti, acque minerali e ha_qni Differenze verificatesi al 31 dicembre 191 j, risjJC!to al 31 dicembre 1913: Numero delle Società Piemonte Liguria. Lombanl i a. Veneto Emilia Toscana. :\larche . Lazio. Campania. Sicilia Totali + + + + + + + + Capit. versati migliaia di lii-e - J 105 + 508 - 58-t5 - 218 1.po 1 I 2 2 + + + I 1 1 8 980 275 3q 4.f9 10 - 3728 * Le riserve, rispetto ai capitali, s1 calcolano a circa il 15 %. La media dei dividendi distribuiti dal 3.go %, nel 1913, è discesa al 3.20 1 0 all'incirca nel 191i· ° * Intratteniamoci brevemente sulle acque minerali. Vorremmo che fosse sfruttata molto meglio gran parte delle sorgenti esistenti nel nostro Paese. Esse dovrebbero essere apprezzate mag- 83 giormente dagli Italiani, e frequentate semp1·e con serietà d'intenti. In breve; per dire schiettamente, senza reticenze. La cura delle acque non deve mai rappresentare il pretesto per uno svago, per uno sport. La cura è per chi ne ha bisogno. È un determinato regime, cui l'ammalato deve sottoporsi, pazientemente, rigorosamente. Allora se ne vedranno gli effetti. I medici siano meno condiscendenti; e pensino che solo in tal modo verrà riconosciuta da tutti l'efficacia straordinaria delle nostre acque, che non temono confronti. Ed allora coloro i quali si compiacevano andare all'estero, si persuaderanno di rimanere; mentre aumenterà il numero dei fo. restieri che verranno fra noi. ss ;llberghi, ristoranti e teatri Differen::e verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 1913: Allrnrgbi, ristoranti e teatri. li numero delle Società per azioni esercenti da 16, nel 19t3, è diminuito a 74 nel 1911; il valo re complessivo d ei capitali versati da lire 41984 ooo è disceso a lire ..i3 11 :> ooo, con una differenza in meno quindi di lire -l 269 ooo, come s i rileva dai seguen ti quadri, a seconda delle reg1on1: -- - ì'iumcro Piemonte Liguria Lombardia . \'cneto Emilia Toscana . t:mbria . Lazio. Campania Sicilia. delle Socicta 10 ~ Capit. \'Crsati migliaia di lire 2 910 +- 1031 .) 1360 + + + + + - 5o 750 .ioo 3o 4-95 300 2 .p69 Le riserve, rispetto a1 capitali, si calcolano a circa t;2 010 • La media dei dividendi distribuiti dal 2.1 o 0,'o, nel 1913, è discesa a poco più del 0.400 10 nel 1917. --- 3 1 j' .).) 9 8 2 () 033 3o3 () .>3o 205 2 3 ~00 3 3-100 4/ 98.i j' 4 4311:> ..\- 1003 ., Numero Capit. versati migliaia delle di lire Società 8 I 93/ 5 -1 120 15 829 37 99q ..\31:> '..! d.).) 3 6 32 2 .) 191/ - 131 1/ 189 9 86.i 1 123 .) Totali Capi!. versati migliaia di lire maggiori capitali si trovano impiegati nella Lombardia (lire 15 829 ooo); vengon poi: il Veneto (lire 9 9q ooo), il Lazio (lire 6 550 ooo), la LigUJ·ia (lire 4120 ooo), ecc. Al 31 dicembre 1~)t 3 Piemonte. Liguria Lomba1·dia Ve neto. Emilia . Toscana Umbria. Lazio Campania Sicilia . :'\umero delle Società * _jo - Totali ;6 --- * Quali sono le vere condizioni della nostra industria alberghiera? Certo tutt'altro che buone. 8G ) ' l'ER 1.'oRGA:>ilZZ.\ZIO:"\E r;c o:-.;o~!I C.\ !)EL D O PO GCERR.\ nell'Ita lia. settentrionale. S . . pe C ·ialmente • . È vero che. . albero-hi han realizzato e realizzano enormi mo lt i e I:'> • • h· t uadagni; ma, e quegli altri - e non poc .1. gl c 1 e sono stati requisiti? L'indennizzo .cornspo-. to ai proprietarì sarà sufficente a nparare i ~anni subìti? E, d'altra parte, quegli alberghi '. i cu i affari oggi vanno a gonfie vele, come s1 troveranno dopo la guerra? Avranno p.otu.to accantonare una con<;iderevolc somma, indtspe~b 1.le ad affront ~ re le e\·entua lità d el domani, sa e a provvedere ~l rinn o vam e nto d et• 1oca I"i , <l e Il ~ mobilia, ecc.'! E un probl e ma , ch e la. volonta a nsolvere. d e1. sin e>ooli inte1·essati non b asterà 1·· d llo Anche qui sarù opportuno mt e rv~nto e Stato, il qual e non dovrà m a nca re dt. svolg~re la propria azione pure a rigua rdo d1 t~le t ~ dustria , con l'agevola rne l'incre men to, sta m1· · , s ia ·. s-0 i -reooendo tu tte gliorando le comum. ca71001 ::.;:, . . quelle iniziative prirnte ch e po tranno p01.ta1 ~, direttamente o indirettamente, un vantaggio a : l'avvenire del!' industria stessa. La quale - s1 rifletta - noll "a1·· . ., c':11. sola a ritrarre b eneficì dal· · J> 01· c I1e' in complesso, I'altluenza dei• fore s t1er1. se ne oioverà l'economia na zio nale. . ::. . d' na parentesi. 1 Non è intanto tuor 1 uogo u . • I . d ·r) produrre Si è detto e ripetuto: 1 ta 1ia 0 ' ' . mas<;imo orado ' ed esporta re' es~or~a1el ' al ' I:'> • t 001 · a limitando. nel contempo, le impor alzi 'tra · d · 'stere nel a nos nostra ricchezza ovra cons1. , potremo nnc h e fare a .meno, . I)roduttività. cosi 11 ostra b1lanc1 a . . . . d per stabilire 1 equd1bno e a n Alberghi, ristoranti e teatri commerciale, del compenso proveniente dall'industria del forestiero e dalle rimesse dei nostri emigranti. È vero, verissimo. Ma, per cari tà, non esageriamo. Non bisogna mai toccare gli eccessi. Sarà un bene, indubbiamente, la limitazìone delle ri messe degli emigranti, po ichè c iò dimostrerà che l'Italia avrà saputo trattenere tutti i suoi figl i al lavoro de' suoi campi, de lle sue officine; ma se purtroppo degli emigranti vi saranno, è bene c h e questi non perdano l'abito di risparmiare e di rimettere alla ;'\ladre Patria. Organizziamo piuttosto il lavoro pel dopo guerra - quante volte occorre ripeterci! - in modo da potere accogliere tutte le braccia produttive; che non vi sia minuscola parte di terra inco lta, che i maggiori benefici si sappiano ricavare da quelle ricchezze naturali che possediamo. Fidiamo nell'opera, dunque. Effettuandosi ciò, la mancanza di rimesse di emigranti dimostrerebbe allora la maggiore p r oduttività nostra, e il conseguente aumento di ricchezza nazionale. Riguardo poi all' indust 1·ia del forestiero, il suo incremento è a nostro yantaggio, poichè - come abbiam detto - non solo gli al.berghi accresceranno i loro profitti, ma eziand10 le comunicazioni, i comme1·ci e le industrie . ' in genere, e, in ispecie, quelle caratteristiche regionali. La guerra avrà meglio affermata la n ostra f_?rz~, la nostra capacità, la nostra personalità. F 1en di n oi stessi, non c h iederemo nulla ad 8$ PER L'ORGA;\IZZAZIO:-.E ECONO)l!C.\ DEL DOPO GUERRA alcuno; saremo lieti però di stringere sempre più i rapporti commerciali con gli altri Paesi, favorendo in qualunque modo tutte le iniziative italiane. Se la Natura ed il Genio han voluto eleggere la nostra terra per sublimi manifestazioni di bellezza, la nostra cordiale ospitalità non verrà mai meno. E sapremo rafforzare l'amore verso noi stessi, verso l'Italia; la quale, gran signora nella storia, lo sarà ancor più nell'avvenire. Le industrie poligrafiche ed editoriali. Il numero delle S oc1e · t'a per az1om · . esercenti ~e:te in_du~trie, da 78, nel 1913, è as;eso ad 88 e. 1 911 ; il valore complessivo dei capitali versati da lire .3o S-2 ' / 000 eaumentatoalire36409000, con una differenza in più di lire 5 837 ooo: ____ Al 31 dicembre ~ J umero Capit. versati del_Je , Soc1eta Piemonte . . l-1guria . . L•ombardia • \ · eneto . . F •ni lia T oscana . l!1nbria .· . 8 · 5 • 2.) 8 ' · 6 • :> 2 Lazio Ab . · . . . · to ruzzi e Molise. 1 Campania _ P.uglie Sicilia . Sardegn~ · J migl iaia di lire 2 2 15 I I 1 860 .____ 1917 .:'\umero Capit. \'ersati delle migliaia S ocietà di lire s :;.3-, 22 8 860 570 12 361 815 618 8 3o~ 2H 7 735 63 12 392 8-,o _, 3-,o -t 55 2 990 37 1 516 '..! 16 150 5 6 1 · -2 ·• 1 325 Totali 78 3o 572 S8 2 1 - I 26.f 200 780 325 36 409 90 Le industrie /Jofigrafiche ed editor/ali 1>ER L'ORGA:>rlZZ.\ZIOXE ECO"\'OmC.A DEL DOPO GCERR.-\ 0/Jere de/Jositate j.>er fa riserva dei diritti d'autore. IJif(eren ::e verificatesi al 31 dicembre 1917, ris/Jetto al 31 dicembre 1913: Numero <lelk Socict:'i Piemonte. Liguria Lombardia Veneto. Emilia Toscana Umbria Lazio Abrnzz1 e ;\lolise. Campania Puglie. Sici!i'.l . Sardegna. Totali Capit. versati migliaia di lire 2300 3176 3 555 -1- 2 I + + 4 6 + ..L I + 3 IO + + + + + + -+ 1..)26 -191 8 9402 37 252 200 Anni Numero delle opere depositate: letterarie, scientifiche, ccc. 988 artistiche e grafiche . . . . t 10 adatte a pubblico spettacolo (drnmmatiche, musicali e corcogralìche). 108Seguiti di opere . . . . . . 3~ Riprn<ludzioni .di opere, entrate nel secon o penodo cli protezione . . 31 98.5 39 946 I) 62 46 49 1913 I 111 po11:azione Esportazione 3837 Lire l .f..t.8 810 852 -f00 ·1733500 6 235 -100 I Il Paese dal quale st importa il mao-o·ior valore di libri stampati è la Francia: ~~I 1913, subito dopo la Francia veniva la Germania. I Paesi pei quali si esporta il maaaior valore so?o gli Stati Uniti e l'Argentina: ~~I 1913, il primo posto tocca va all'Aro-entina · seo-uivan o-Ii St . U . . o , o o at1 mt1, l'Austria-Ungheria, ecc. Carte _qeografìche. 1917 1913 I mpo1·tazione . Esportazione . * Alcune cifre, succintamente, danno una idea della nostra produzione: 892 1.f..t. Libri .stam/Jafi. .=: Il valore delle nservc, rispetto ai capitali, si calcola a circa il 10 11 Il · La media dei dividendi distribuiti da poco più del 3.20 .111, nel 19t3, è diminuita a circa il 2.70° 1u nel 1917. 1327 18-1 Qui è pure opportuno aao-iuno-ere pochi dati ' • 00 o riguardanti qualche voce di Statistica: 630 * 91 li Lire 46 -tOO 294 800 52 000 6 600 Di cui, inedite: 33i nel 1913, 317 nel 19q e 3 1s nel 191:>. 'oRGA"IZZAZIO:\E ECO:\O~ll e••\ PER L · ' Le industrie j;o/igrafiche ed editoriali DCL DOPO GL'ERRA Cnrtoli11.: Jn>stali il/ustrn/l'. Lire 1mportaz_ionc · Esportazione · I 382 200 498 600 238 l )o 202 000 ·cr z·1 t"n meno all'importazione, di La d weren ' . cl . ~ 8~"' 8.)"'o e' facilmente spiegabile quan o. s1 I 1re .).) ' valore d'i car t .oI me penst. c 11e n el 1913· il ma<Ygior o postali illustrate era dovuto alla Germania. Cnrh da giuoco e tarclcchi. sono dirsi splendide, quando si pensi specialmente all'enorme prezzo della carta, nonchè all'aumentato costo della mano d'opera. Le spese di produzione vengono compensate equamente dal numern dei lettori? No, certo. Quale sarà di conseguenza l'avvenire dell'industria editoriale? La risposta mette nell'imbarazzo, poichè il domani dipende da un cumulo di circostanze. Vogliamo, pur nondimeno, esporre alcune cifre che possono indurre ad una previsione: 1917 A~ALFABETI Lire q6o8o 53 990 139 230 Importazione F spo1·tazione 14 /30 Al .'.\1 dicembre 1917, in confronto alla fine del 191 3, si sono effettuate dunque le seguenti differenze: Esportazione Importazione Lire . t t' • • • • • 3 -')~.5690 . 1 n s ampa 1 I_ .b 61 ~o Carte geograficl~<!. · · · · Cartoline postali illustrat~. l-b.:i ~~o + ,.:. Carte da giuoco e tarocchi . + 6 SJO - + + da 12 anni compiuti in su (senza distinzione <li sesso). Proporzioni pt:r t oo abitanti. Censimento al )) » » 296 600 1° )) 61.6 .J-8.8 38.o >) Sposi analfabeti (senza distinzione cli sesso) 39 260 Data la diminuzione dell'importazione, e ~at? 11 il gran numero di lettori fra i combattenti, commercio librario si è indubbiamente soste-: nuto durante questi. anm. d"l guerra. E i nostri r1 editori han fatto di tutto per sormontare g ostacoli certo non facili del momento. Comunque però, le condizioni dell'industria non pos· 61.6 gennaio 18ì2 . 1882 . » 10 febbrnio 1901. » 10 giugno 1911 • )) Analfabeti fra gli .:.j;osi e z' coscritti. Proporzioni per 1 oo. 4 383 000 288200 1872 1882 * 93 1901 19 Il 1913 65.8 57 . .J39 ..J29.3 28.2 Coscritti analfabeti Leva di mare terra 56.5 .J-/.1 32.6 29.3 -) 69.8 61.1 .J-9,6 .J-0.3 35.5 La diminuzione dell'analfabetismo quindi porta con sè un maao-iore u"o di pubblicazioni; e 00 ·1 se si riOette che, dopo la o-uerra aumenterà l bisogno di disciplinare tut;e le ro'rze produttive dcl Paese, estendendo i sistemi di lavoro più 9-l PER L.ORGA;\;IZZAZIO:\l' EC0:\0'11 CA DEL D O l'O G UE RRA moderni e razionali, non si potrà a meno di accrescere il numero delle scuole, in modo che l'elemento uomo sia messo in grado di corrispondere sufficentemente alle nuove e5igenze. Concludendo: l'industria editoriale ha sicuramente un domani, in cui saprà vie più rendersi utile ali ' Italia; e i sacrifici odierni potranno avere degno compenso. Lo Stato però non farà male a rivolgere anche ad essa la sua attenzione. Commercio d'importazione e d'esportazione. Il numero delle Società per azioni da 31 nel ~ nel 1917; il : co 1913' . è am~en t ~ t o .a ::>o valore' mpless1vo. de1 cap1tah versati da lire -1--1-870 ooo è. asceso a li re 73 258 ooo, con una differenza in p iù quindi d i lire 28 388 000 : Al 31 dicembre 1913 -------------- Numero delle Società Piemonte Lig uria Lombardia. Ve ne to Toscana. Marche . Umbria . Lazio. Campania . Sici lia .3 16 1 2 Capit. versa ti miiliaia d1 lire - 2 600 38435 .1 3 4 1 Totall 31 ----1917 Numero Capit. versati migliaia delle di lire Società 1 Soo 5 23 1 325 4 100 5 490 So 117 163 5 375 6 - - 300 980 630 100 7 5 3 H870 So 1 JO 390 925 692 73 258 DEL DOPO GUERRA PER L' ORGA:"IZZAZIO:SE ECON O .~ICA 1 97 Commercio d'im/Jorfa =ione e d 'es/Jorla::ione Differen:::e verificatesi al 31 dicembre 1917. rispetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Società Piemonte Ligmia . . Lombardia. Veneto Toscana. Ma1·che Umbria. Lazio. Campania . Sicilia. Totali + + + + + + + + + 1 2 7 - 2 1 1 -I 1 2 19 Capit. versati migliaia di lire 100 + 2 890 + + 682 337 + 5 o5o6 + 300 + 8 .:j.10 + 295 + 592 + 28 388 11 · 1·i 1111p1ega · · t.i s1 trovano <luni maggiori· capita que nella Lombardia (lire 5o 117 ooo). * II valore delle r i5erve, rispetto ai capitali, si calcola a circa il t3 11, o· . La media dei dividendi distribui ti da circa il 4.600;0 , n el 1913, è sa lita a poco più del 4.75% nel 1917. * Il nostro commercio con l'estero dovrà, più che mai, dopo guerra, essere disciplinato a conda dei bisoO'ni del Paese. Lo Stato, coad iu0 • • • be vato dalle potenti orgamzzazlon1 economie nazionali, non mancherà quindi di esplicare la :e- propria azione politica con prec1s10ne e larghezza di vedute. Occorrerà ricavare i maggiori profitti dal nostro lavoro. Non sciupio di forze, non produzione superflua per consumo interno. Esportare quindi - come si è detto - quanto più è possibile, per aumentare il nostro credito oltre i confini. Quale il mezzo per riuscire nello scopo? Abbiam già visto per la produzione odierna, ai fini della guerra, l'attività meravigliosa del nostro popolo. Perchè lo Stato ha saputo riunire tutte le energie del Paese. L'esperienza è indubbiamente la conferma di quel che lo Stato stesso possa e debba fare in tempo di pace; poichè riordinare, rinsaldare gli spiriti e le opere degli individui alle nuove manifestazioni vitali e fattive, accentrare tutte le capacità per il massimo rendimento, significa preparare la vittoriosa Italia a marciar sicura per la sua strada avvenire, libera infine da tutti i fardelli del passato. Non più rivalità politiche, commerciali; un sol dovere: affermarci! - renderci degni dell'eroismo dei nostri soldati. Collaborazione quindi diretta e spedita fra lo Stato e le industrie, e i commerci. Che lo Stato non sia più lo spauracchio di tante Ditte, le quali in esso non vedono sovente altro che il fisco. I nostri importatori, i nostri esportatori, in ispecie, agiscano di pieno accordo con lo Stato; poichè questo sa oramai la necessità di intensificare tali rapporti. Il Ministero d egli G. Pl\INZIVA.LLI. 7 98 PER L 0 0RGA:\IZZAZIO:\E FCOi'O,llCA DEL DOPO GUERRA Affari Esteri non tarderà a rinnovare all'uopo le opportune istruzioni ai propri rappresentanti sparsi pei Paesi pit1 lontani. Si avrà così un vantaggio pubblico e privato. Comunque però, è bene tener presente che l'interesse generale dovrà sempre stare al di sopra di quello particolare. Poichè dalle migliorate circostanze economiche cleri veranno alle singole aziende i maggiori e reali benefici. Non si dimentichi poi che, per raggiungere l'intento, è indispensabile le aziende stesse studino con serio discernimento i mercati stranieri, le esigenze e i gusti delle varie popolazioni. E ciò si ottiene, sia con l'osservazione diretta, sia con l'azione delle nostre grandi Banche. E sempre con l'appoggio dello Stato. Industri e div erse. Il numero delle Società per azioni da 287, nel 1913, è aumentato a 3_p nel 1917; il valore complessivo dei capitali versati da lire 183 589 ooo è asceso a lire 275 830 ooo, con una differenza in più quindi di lire 92 :.q.1 ooo: Al 31 dicembre - 1913 Numero delle Società Piemonte . Liguria . Lombardia. . Veneto . Emilia Toscana. . Umbria . Lazio. . Abruzzi e l\lolise. Campania. Puglie Calabrie. Sicilia • Sardegna 23 41 98 15 3 13 1 44 2 29 5 1 11 - 1917 Capit. versati migliaia di lire Numero delle Società Capit. ,·ersati migliaia di lire 8 927 53 293 44- 222 6 684 170 4 795 26 52 1t>..i 16 9 13 19 /10 60 747 68545 14-929 1443 4568 225 53 523 283 3o 831 3 970 225 1 67 33 9 1 22 010 329 24 773 I 827 95 15 939 300 2 16 461 550 Totali 287 183 589 3.p 275 830 2 1 45 100 PER L.ORGANIZZAZ!Ol'IE ECONOMICA DEL DOPO GCERRA Differen::.e verificatesi al 31 dicembre 1917, rispetto al 31 dicembre 19!3: Numero delle Società Piemonte . Liguria . . Lombardia. Veneto . Emilia Toscana. Umbria . Lazio . . . Abrnzzi e ,\lolise. Campania Puglie Calabrie. Sicilia. . Sardegna + 3 + 6 +1 + 6 +Il +:d + + .j .j I T Totali + 53 Capit. versati migliaia di lire l + 10183 + /.j5.j + 2.j 32.~ + 8 245 + 1 273 22/ RIEPILOGO. + 31 513 46 + 6 058 + 2 q3 5o + 522 + 250 + 92241 * II valore delle riserve, rispetto ai capitali, si calcola a circa il -t-0 11 11 • La media dei dividendi distribuiti dal -t-.35 %, nel 1913, è salita a circa il -t-.65 11/11 nel 1~)17· * Dalle cifre su esposte si rileva dunque la volontà ferma in oani azienda di aumentare la. o propria attività produttiva. Il dopo guerra ci riserva certo molte incognite, che però saranno affrontate serenamente, e con sicurezza di riuscita, dalle varie energie nazionali. Poichè il popolo, che lavora, aspira ad un solo scopo: rendere l'Italia sempre più forte e potente. Cnpitali impiegati nelle industrie, a seconda de/Je regioni - i\"umero delle Società Piemonte . 3o3 Liguria 254 Lon1 bardia . 896 Veneto 159 Emilia 86 Toscana. 1.j.O Marche 24 L'mbria 25 Lazio. . 213 Abruzzi e Molise. 26 Campania 140 Puglic. 34 Basilicata 4 Calab1·ie. 9 Sicilia. 70 Sardegna 3 Totali 2386 al 31 dicembre Capit. versa ti migliaia di lire Numero delle Società 4.p 737 658 749 1 648 156 526 84 9H 153 638 14H3 / /13 593 886 3 948 174 913 25 517 boo 4 815 60373 1 025 299 306 1019 160 3.n 3 731 705 ~ ...... - 1917 116 165 33 26 296 25 183 42 6 22 87 8 2793 Capi!. versali migliaia di lire 703 647 983 803 1 768 697 208 609 99 510 231 858 18 933 7 875 S..p 745 5 434 407 769 23 236 321 <.) 482 82 462 8525 5 401 906 102 PER L'ORGA.'ilZZAZlONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA Differen:;e verificatesi al 31 dicembre 1917 . ris/Jetto al 31 dicembre 1913: Numero delle Socicta Piemonte Liguria Lombardia . Veneto Emilia Toscana. Marche Umbria Lazio. Abruzzi e Molise. Campania Puglie Basilicata Calab1;e. Sicilia. Sardegna -1 .+ 52 . + 123 .+ .+ 3o .+ 25 .+ 9 .+ 1 .+ 8.~ .+ .i3 .+ 8 .+ 2 .+ 13 .+ 17 .+ 5 Totali + .io/ I 1 ~ Capit. versati migliaia d i lire + + + + + + + + + + + 260 910 325 05.J. 421 0.J.9 52 083 1.i 566 78:no CONCLUSIONE. -1 -190 1()2 2-t8 859 qS6 232 826 2 281 .J.79 3 667 22 089 i 500 Il problema del dopo guerra è arduo. Con la buona volontà riusciremo a sormontare ogni ostacolo. Non è tempo di parole All'opera. · Sia il nostro un atto di fede e di fermezza. Viva l'Italia! + + + + 1670201 t Mn.ANo - FJU.TELLI TREVES, EDITORI - Mrr.ilo ..- Sui preui esposti aumento del 25 °lo .... 58 fascieoll Sono usciti La Guerra delle Nazioni nel 1914-15-16-17-18. ' I Storia Illustrata. Esce a fascicoli d1 24 pagine, fa grande formato, su carta di fosso, riccamente illustrati: 6 e E N T E s I ?ti I "SONO o IL F A s e I e o L o. O~::.\J:.PLETC: Vo1. I. Dall'assasslnlo di Serajevo alla battaglia della Marna. 440 pag. in-lt gri<nde, aa carta di lusso, con&!$ ino., legato alla. bodoniana • L. 10 Vol. II. Dall'avanzata russa nella Prussia orlentale all'entrata l~fe"!i d1tlla Turchia. 416 pagine, in-8 grande, aa ca1ta. cli lusso, con ~ci sioni, Jega.to alla bodoniana. . • • • • • . • • • • • • L. 1 Vol HL Dalla lotta accanita della fine del 1914 nelle Fiandre all'entra!a dell'Italia In guerra. H8 pagine. in-8 grande, 1a outa di Ja<so. con 233 incisioni, legato alla bodoniana. . . . • . . . • • L. 10 Vol. IV. Dalle vicende dcli' impresa del Dardanelll al principio del/a riscossa anglo francese dalle F landre all'Alsazia. 836 pagine in-8 grand•» su e&r'a di lusso, con lb7 incisioni, lfgato alla bodoniana. L. 10 - Sono usciti 4 4 fascicoli La Guerra Storia d'Italia Illustrata. nel 1915-16-17-18. La Guerra d'Italia esce a fascicoli di 24 pagine, i?J grande formato, su carta di l1'sso, riccamenu illustrati: e ENTE s I M I 60 IL p A 's e I e o Lo. SONO CO:\J:PLl::!lTX: Voi. I. Dalla Triplice alla Neutralità e alla Guerra. 420 pag. in-8 grandef au oarta di lusso, con 249 inci~ionl e una grande carta a col ori do confini d'ltalla, legato alla bodoniana. • • • • • • • X.. 10 Voi. II. Dall'lnlzlo delle ostilità Italo-austriache alla dichiarazione di u_uerra alla Turchia. 408 pagino in-8 grande su carta dJ lusso, con 'Zl1 incisioni, legate a.I a bodoniana. • • .' • • • • • L. 10 Voi. III. Dal'e vittorie di Pregaslna e di Cima Fredda alla oonqulsfa di Gorizia {l_° settembre H•l5-31 a{'."os o 1916) f68 pagine in-8 grande, _su car'a. d1 lusso. con 329 incisioni, Jega•o alla. bodoniana L. 10 _::: Diri~ere commissioni e vaglia ai Fratel.U Treves editori, Milano. ' * ( }in.ilo - FliTBLLI TREVFS, EDrrolll - lln.uo QUADERNI DELLA GUERRA I lfxw.No - TREVES, En~oiu F:a.1.TBLL1 Aa Lonlra_ ~ur_ante la tluerra, di Ettore XodJgllanl. It1t e = 't:iiut~ !1~r~dh 1J~o~d teGeor~e, C•ncelllere ~.e l_o Soso- z. 11 pagl~e di mwca n 1. Gli Stati belligeranti nella loro vita econemlca, finanziarla e militare alla vlgilla della guerra, di Gblo l'rtnztvalli. Con ap· per il Po:-togallo, la Turchia e gli stati t.alo«nioi. L. 1 50 2, La Guerra. Conferenza del Capitano Aiag•lo G&tti• • • 1 3. La .presa di Leopoli (LEMBERG) e la guerra austro-russa In Galizia, di Arna.ldo Fraooaroll. Con 2~ incls. e 2 cartine. 8 50 '· Cracovia - antica capitale della Polonia - di Sigism. ltulozyold. 11• appenàiee: P_er I ,monumenti di Cracevla, di Uso OJ•ttl. Con 16 i nelaioni fUOl'l tes o. . • . • • . . . . • . • • . 1 50 5. Sui campi di Polonia, di Connetto P•ttinato. Con prefazione di E. SIENKIEWIOZ, 87 inois. tuod testo e llllll. earta 2 50 f. In Albania. SEI MESI DI REGNO. Da Guglielmo di Wled a Euad Pasc~. Da Durano a Vallona, di A. Italo Sulllettl, inviato ape· oiale della TriblfflCl in Albania. Con 19 incisioni fuori testo 2 bO l. Reims e il suo martirio. Tre lettere di Diego A•g•ll. Con 25 incbtoni fuori testo. • • • • . • . • • . • • . • 1 '6. Trento e Trieste - L'Irredentismo e Il prtblema adrlatlcei di Gualti•r• Cutellln1. Con una. earta • • • • • • , • 9, Al Parlamento Austriaco e al Popolo Italiano. Dlsto1'8i del dottor CHare BattlaU, deputato lii Tronto al P..rlamento di Vienna. • • • • • • • • • • • • . • • . • . • • '.! 50 10. La Francia in guerra. Lettere pcirlg,ne di D • .&.ngell 2 50 11. L'anz'ma del Belgio, di Paolo SavJ-Lopez. In appnW.iu. La. letti!ra pas O•a.le dcl Car dinale MERCIER, •rc.iveaool'o di Hal111e: ('<a1ale 11114) Con 16 incisioni fuori t , e o • • • • • • . 1 50 l2. Il Mortaio da 420 e l' Artlgllerla terrestre nella Guerra Europea, di E. Brav, tta., ...npilit.no di v11.Soello. 001126 inc. fuori testo 1 50 13. La marina nella guerra attuale, di Ita.lo Zlng~relll.Con 49 incMonl taori t~sto. . • . • . • . . • . • . • • 1 50 14. Esercito, Marina e Aeronautlca nel 1914, dei Capitani G. Tor :ora, O. Tor&ldo e G. Co•ta.nzl. Con <'9 incisioni 1 15. Pae.safjgi e spiriti di confine, pe r Giulio C&prtu . 1 J6. L'Italia nella sua vita economt'ca di fronte alla guerra. Note e•a.tfatiche r u.eool• e e illuotr a.t1 d<1. Gino Prinziva.111. 2 50 17. Alcune manifestazioni del potere marittimo, di E tor• Bravetta, <'11.ph1n1 cli v &Mllo . • . . . . . . • . . 1 18. Un mese in Germanz'a durante la guerra, tli Lutiri Am• "roalnl. Con un·ap11end1oe sul Mo"Timonto dei Par it1 l'Ctl1tiu1, e. on a di FELICE Rosnu. . . . • • . . . . . . • • . 1 50 19. I Dardanelli. L'Oriente e la guerra europea, di Giusepp• PlU· sa. Con 10 inc.sillni e una carte. . . . . • . . . . . • 2 ~. L'Au_stria e l'Italia. Note e e.ppunti di un giorn lista italiano a Vienna (Frauoo Caburl) • . • • • • • . . . • • 1 50 21. L'aspetto finanziario della guerra, di Ugo Anooua 1 .5") 22. Il Lib_ro Verde. Documenti diplomatici presentati dal ministro Sonn·noil 2l macgi•) 19lii. Con un ritra·to . . • . • . • 1 23. La Turchz'a in guerra, di E. c. Tedesohi . • • . . l 50 2'. La Germanz'a nelle sue oondlilonl militari ed economiche dopo nove mul di guerra, ùi Jllarto Xarlaui. . . • . • . · 2 p~ndioe Dirigere commissioni e vaglia ai Fratelli Treves, editori, :Milano. 'Xl.LaM, fuori ~( mbre 1914-. Con 20 JDOlllOnJ .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2- f:a'(},a zlaliana, di Italo Zlugarelll. Con 49 incisionl D~~r~~"~:;f{~ ~Cfi:~~~cutnen d-itt~11~ (1~;s;. ~a~c~1t: d~1 ~u~!-~ prlnc( l" l a cui sono aggitmte le notizie. zr. i f: : '4. L tmpo -~ a guer;a àelle altre 11aetoni, col testo dei p iti. Con .[ rifr!t• · cmnent'- Prl111a Serle (d•l 24 maggio al J8 g-h:g :1eo). . • ol • • • , • , . ........ . . . 1 - gnGuecrra v1s~a dagll scrz'ttori inglesl di .Aldo Soran!, pre azione BA.GOT ' 20 di RlCH.t.RD 29 • L'fi. 1fl/Jtl&lke AIW!eanza dalle origi~i ~l;a :re.,:"~~ (1s~2:1915J.. SO. L - 1 o 8 u ottl • • • . . . . . . . . . . . . 1 50- !r~e~bia nella sua terza guerra. r .e t,tere d•l ca~po. della Se ~aldo Fraooaroll. Con 20 ino:sioni e una os.rtwa 1;:-. Go!Ìo. di Jiaiia: L'Ìt~li~~iÙ 'di Trle;;;~ L:1_:~[~ . o amaro. • . . • . • • • • • • . • . . 2 _ 11• 82. D' f::': p~~'!oa Guerra d'Italia. Il Serle (tino al Sl Jnglio l f'l5)" ~ <:;m·m~r~i n'eiia !J~e"rr'a ~,;:ropea: ~ F.,.erioo Flora, delle. R. Università di Bologna. 2 8'. A Paru11 durante la ,; naw Cl 1uglw 191i5} d ri(uerra. Nuove lettere parigine (ge~ 85 L'A fr' • ' ' ego Angeli • . • • • • . 2 50 • us ta tn guerra, di Cono•tto P•ttln t.0 . 2• ' • • 811. L'Impero Colonz'ale r. d. a Paolo Giordaiù e esco, come nacque e com• finisce, d1 2 Prl. Dlario della G~e~r~ °d'Ìi · !.: · • · · · ' ' · · · bre 191') ~ rit tto d"1 B a ia. Hl Serle (li.no al 4 1ettem•, r ' · • ~a · e.r:t1,la1 e 2 piante . • • • • . 1 -. 1!8. L ungher1a e l Mani • maudo Ho4D.l• Co :? an n.ella Guerra delle Nailonl. di M""' .al • L .,. n una cartma. btno"'J allea • . l b(). ""• n sazia e orena d"1 " • • • e numerosi documonii * *· Con PNfazione di JEAN C.LRRÈ~ 40. Il D · · . . . · · · · · · · . · · · · 1 ;io. di r.~::!n~~- tfel Mare nel conflitto anglo-germanico, uasare11l • . • • • • 2 !)() ,l, Dlar· d Il G .... · .... 88. Oro e Carta.'- ;,;e;niz' * Con 'f'rit~•t~i e ~e~r.~ted'lta/ia. iv Serle (tino al 19ottob1·e 1915). 1 Gue~ra d'Ìt. · l: · ' · · · · · · · · · Con 4 ritrat ti e 't pia.n· e . ~ la, VSerle •ti.no al t.• dicembr e 1~152:_ 42. Diario della 43. La balta li '4 .S: d' · · · · · ' · · · · · · · · g a 1• G_or1z1a, di Bruno Aatort. l'\ote sorte eol cl;si6dalnlleisnan:az12oni r- ~ooJte sulle retro de nei gJo,.ni della lotta. !. • < ioni e •lll'tine . . . . . . . • . . . . . 2 - le ,r s. Al•:/ee 50 ~:~coj·~ Buonalufl. CfJ1t 16 ineif!. fuori testo 2 aol res:con:o ~n ra, 11.rma.'o daJl' H.alia 1l 30 no1"omhre 1915, (1 ., 3 4 di u b c1ale delle ~edu l e .del111 C.iRlere. del D.,pute.ti. , .' .., , • cem re), e del Senato (16 e 17 dicembr~) • • • 2 - '6. L capitano mdustrza della ,; d.i vasoell ::?uerra. Conteren.r:a di Ettor• Bravetta,. . . o. • • • • . • • • • • • • • • • 1 - Diru'ere · · · e vaglia · ai. Fratelli 'l'reves, editori, llilano.. v comnu~s1o:n1 ~o - TREVES, FRATELLI EnrroRI - MILANO l!n..lNo - •7· /[t c~1!~!~fl~1?i~:~r~i~~r~e~~i1!P~~ U~1r~~~!!~~ ~t~f~n~l f2o~ 8 f{'1 araz1one la pace•. Vol. II. Dalle discussioni nel Sena•o Italiano alla d1 guerra tra g-li Stati Uniti e la Germania.. 2 50 1· · • • 1 - J trattati di /avort1 e la protezione dei nostri lavo- -4-11 . to. di Luciano J>e Feo. Con prefazione di LUIGl LUZZ.lTTI. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 2 Diario della Guerra d'Italia. 'lii Serle(tlno al 29febbraio1~16~ Con I! ritratti e 2 pia.nte . . • • • • · · : : · ·• ·• • 1 .il. La rieducaz1'one p1'0fessionale deglz mvabd~. della guerra, del dot.tor,Luigt Ferramllut, lnca.rfoAto per l 1_nsegna.· menlo di Malattie da. l~voro e da. infortuni nella R•gla Unrversltà. di Napoli. Con 40 inci1il0nl . , • • • • • • • • • • • 2 50 515. Vita triestina avanti e durante la guerra, di Haydh • • • • • • • • • • • • • • • • • l 50 VlH Serle (fino a.113apr~le1916). • • • . . . • • • • • 1- ts. Diario della Guerra d'Italia. Con 4' ritratti e nna pianta • :M. Le pensioni di guerra, ài .&.lemaaudro Groppall, àella Regl~ Un1ver11ità. di Hodena • • • • • • • • ~ · · • • • • 1 :SS. L'Egitto e la guerra europea, d1 Os. Fellot. • • • S - Le questioni economiche della guer':a 116. disou;ie a. Roma alla Camera dei D1putar.i. Re1ocont1 urtlchl1. 4'LO p~g111e · f> 57. Diario della Guerra d'Italia. IX Serle (fino al 2i ma.ggio 1916). Con 2 ritratti e 2 piante . • • • . • • • • • • • • • 1 1i8. La politica estera di guerra ~e.11'/tab'a, disoussa. alla. e~ me a. dei D~11uta.ti. Resooonr.i uffiu1a.i1. • • . . • . • . 2 59. Gorlzi11 nella vita, nella storia, n•tl'I sua ltallanltà, di B~~ Astort. • • • . • • • • • • • • • · · • · • • • «>. Diario della Guerra d'Italia. X Serio (fino al 24giugno1916) Con 8 ritra.tt.i • • • . • • • . • • • • • • • • • · l 81. Diario della Guerra d'Italia. Xl Serle (fino a.15a.goJ1to1916). Con 6 ritra.tti • ·. • • • • . • . . • • • • . . · · 1 -«2. La loffa economica del dopo guerra, di Luola.no De :E'ego Con prefuioM di s. E. GIUSBl'PE CA.NEPA. • • • • • • I Lv nostra guerra nei commentarii di' PousB (~IJJi es. ~. es. BEPPE REIN.LOHl • • , , • • • • • • • • • • • • • Xli s~rle (6.oo al 5 settfm· bre 1916). Coi\ 5 1·itra.tti e •na pian~a. . • • . . . • • • Diario della Guerra.d'Italia. Xlii Serle (tino &ll'll ottobre 19161. Con f> ritratti ~ • • . • • . . • • . • . • I - Diario della Guerra ti' Italia. ~. La politica italiana di guerra e la manovra tedesca per la Pace. Vol. I. Dalla mozione del social:sti u!lloia.11 liani a.l disMno del ministro degli esteri, S 1nnino. • · • Jta-- ~. Le ferlte in guerra ~d i servizi sanitari de/Teserei/o e della marina, dei prof. B., .&.leHa.ndrl, d •>tt. M. :E'ea, :r Df:;~i~:~f:nf.u~".a ~t~l~a..xv! s~rl~(~n~~1!·s.te~br~i~ 19F2: TI. ranti ali'estero, (lDA. F'INZl) • • lfILAJllO 10, La Politica italiana di !Juerra e /a manovra tedesca '8. Df~rio della Guerra d' /talia. VI ~eri e (tino al 19gennaio1916). Con 4 ritratti e :.: pia.nle . • . · · • • • • • · FR!TBLLI TREVES, En1Toru Italiani e Ju!Jos/avi ne/rAdriat/co, di F. Oaburl • 2 Gh' scambi internazlonalr: di Luotano De Feo •• 3 50 14 · Dciarz'o della Guerra d'Italia, XVII serie (lìno al 14 marzo 1917) 12. 13. on un ritratto • • . . . . . . . . . . . • . • . l XVIII Serle (lino al 16 aprilel9!7) on un r1tr·atto. . . • l "16. L~ rigilia di Trento. ·L.~lt;m~ o.er;od.o ~el.ta .do~l~a~lo~e aus r aca nel Trentino, di Olprlan, Giaohettl. . . . . . 3 [,() 71. Diario della G~erra d' /talla. XIX Sorl3 (lino &l !14 mag"I g10 1917 /. Con 2 ritratti e un& pianta . . . . . . • . . l 8· G!l orfani di guerra, di AleHandro Groppall . . • 1 25 19D' ' Guerra d'Italia. xx Serle (fioo al 2J giugno 1917). · c'art'01de~!a_ on ... DC s1on1 . • • • • l - Dciario d~lla Guerra d'Italia. 15· &>. Dciario della _Guerra d'/f~li~. ·X~I s er;e ;fino : 11,; on una rartina. . • • 0 111 • 82. 1~u;li~1917). l - D~~rioun detl/atGuerra d'it~/i~. ·X~ll ~e;le «tl~o : 1 ;3:go.st~1917). r1 1·a to e una cartina 1 - All u . I ........... . D ~corsi di guer a del Ma.oogiore Vittorio Cotepu a o a l P .. rJam·ento "' :t - ta'::aVinscDossat t ~· 83. I , J~/adohiiti nesmlcdit( Diritto no inter~a:io.na;e .e ~i;it;o ·in~er~o), oa u o-Mendala di l 60 ~. Dt:!r{~1f)efa 8Gu_trerra_ d'ltali~. X~lll· s;rl: (~n~ a.I~ s~ttem' &. 86. 87. • • on 0 r1 atti e una cartina. • • • • • • , • l - D~!"11~17)decll4 4 f'!u~rrq d'/tdlia. XXIV Serle (fino al 16 otto. on rnc1~lon1 e una oartina 1 n~·raerll9o11)decllà 2Gue!'rd d'Italia. xx'v ~e;le. (~no.~ 8; otto- L'ltall . on cartine , . ', . . . . . ' . . . • . 1 20 a dal 1870 ad oggi, di Corrado Barba.l'allo 1 00 DIARIO DELLA GUERRA D'ITALIA l?a_ccolta dei .Bullettini uffect'ali e di altri° documenti a cuz sono a_!l!f~unte le notz"z1·e principali su la !JUerra delle altre nazzom, col testo dei· pz'ù importanti documenti. ANNO I - Serie I a JX ANNO II _ Serie X a XIX ~4 maggio 1915 - 24 magiio 1916 25 maggio 1916 _ 24 maggio 1917., dott. F. Goszano, e prof. F. R.ho. ,Con 'il:! in31s. Cuori te!to 3 es. Diario della Guerra d'Italia. XIY Serle (fino al 26 novr:. b 1e l\116 ~ . CoR 6 ritratti ed una ca.rtll.. . • • • • • • • ~. Diario della Gu~rra d'Italia. XV Serle (fino al 30 ~ict'~: bre 1916). Con un r1tr&tto • • • • • • • • • • • • con 24 illu&trazioni e 19 piante con 3 7 illustrazioni e 3 piante. Un ~i·osio vol"'™' dl compi. 1060 U11 grosso volume di compl. 13311 ,f)ag~ne, legato in tela roata e oro pagine, legato fa tela rossa e oro: Dirigere commissioni e vaglia ai Fratelli Treves, editori, :M:ilanò- Dirigere commissioni e Taglia ai Fratelli Tren11 , editori, Milano: Dleoi Lire. Dieol Lire. Jd:ILANO - Fiu.TELLI TREVF.S, EorroRI - :Mir.ANO !ill.A.No - F.aATELLI TREVESr E DlTORl lfrr.J.1'0 LE PAGINE DELL'ORA A 'UNA LIRA IL VOLUML 1. L'Italia in armi, 41 .&.ns•lo Gattl, oolonnello di Sta.to Magg-. 2. Il pensiero scientifico tedesco, la civiltà e la _ q uerra, del prof. Erne•to Bertarelll, tella R. Università di Parma.. s Le presenti condiz ioni militari della Germania, di A.li.• selo Gatti, oolonne llo di Stato !:{;i.gJtiore. •· L'insegnnmento di Cavour, di Franoeaoo :aurthrt. 5. Quel che la guerra ci insegna, di Plero Olaoou. 8. Gli Alpini, di o .....re J5attlatl. Col rltr;i.tto dell'aut ore. 7. La città inrJasa (Lilla), di Paul 4• Baint-Jllaurloe. 8. Le prerogative della Santa Sedo e la guerra, di nta• rlo Falee. 9. li miracolo francese, di Vlotor Glraucl. 10. La filosofia e la guerra, di Ermlnio Trollo. 11-12. Il giudizio della storia sulla responsabiWà della· guerra. DJ.aeorsi del Senatore Tommaao Tlttoni (voi. doppio). J~ Risonanze di mare e di guerra, di AlConao •· lll1011• giar4Jal. 1'- Il reddito na~ionale e i compiti di domani, di l"l• U:ppo OarU. 15. L' Jnghilrerra e i suoi critici, di 3larlo :aorsa. 16. Per f aspra via alla mèta sicura, 41 .t.nselo Gatti.. - . lonnallo di Stato X;i.itgiore. 11. Due massime forze d'Italia: ruom• e racqua. Conferenza di Fr-o••oo Oolettl. 18. L'Italia e lt1 nuoPa alleanza, 41 G. A.. Borseae. 19. Un anno d'ospedale. Note di un'infermiera. (:Marta Lu.ls• P•r'•••)• 20. Mitolo51i• e Germane.simo, del prof. Alfredo Ga.llettl. 21. Servire! Diaeorso ti Aaselo Oattl, oolonnello di Stato Ma.giilore. 22. La crisi del dopo guerra, di .&.rnal4o ApeUL 23. L'anim• del soldato, di rran•• OlarlanttnL u. Francesco Giuseppe e Italia, di Al•H-41'0 Luzlo. 25. Delem/a Austria, di Gaetano IS&lveml•L 28. La vecchia e la nuova lnterndzionale, di A.. Groppall. '1:1. Le basi del problema marlnaro in Italia, di o. Arena. 2S. Le colonne delf Austria, di Blooolò Bodolloo. 29. I valori della guerra, di .A.11.tonio Benda. 30. La terra, monopolio di Stato?, di B.1l8tlou•. si. L'insegnamento di Ma.::dni, di FrancHoo Rufl'lnt. 32. Per Italia e per il Diritto, di Aug1l8tO Ot'Dft'elll 33. I martiri irredenti della nostra guerra, di T. Ga.Umbertl.. 34. Moniti del passato, di Salvatore Bar:i:Ual 35. Lt; g~ovenlù italiana~ la guerra, di Antonio Fradel•~· 36. L amma della Francia e la guerra, di XauTizlc Barr~•· r r 37. La casa di Hohenzollern e lo sviluppo del prus.s1a· ne.simo, ti E'ra11oe110o :Paolo Gtor4&1ll. Dir~gerecommissioni e raglia. ai Fratelli Tre..-es,.editori, Mila.11<>. · ALTRE OPERE SULL Germania lm,, . , duz' yena1e dal tra~ne2d.at t.ed~oo a.ntoriz'Z&ta f 1 A GUERRA. rr!2 pde ~enaarl.o 4l :Sfilow. Tra• m1g11&10 • .e u .... d1ul a utore. ln-8, con ria . . . . . • L ussza come Grandi L. io L~A Trub~:s;koL Traduzione dJ : ...F P otenz a, del principe Gregomenca e fa guerr ~LE G u u 1aLu In-8 . . 1 ~ S!~~den~ llor;li S tati g[{f~~d1ale, di Teol.oroJtooHvelt, ]/ l°-. umea aulorh:z&ta. ln-8 m er ea. Traduione di ARTc;RO a ta e Germania '' . • . . • • . . . . . . • 8 50 .. llerir•••· · Germanesf L l'lt1li1• d1 o•-. • . • m1. L•Imperatore. La Gu~rra e a nuova Germania L <h. . . . . . . . . . . 4 L 41 o. 4. Bore••• . • • a rmania prima della guerra, a guerra delle idee : . . . . . . . • . • . . 5 L'Adriatico. Studio ,. ' di G. A. Bors•H• • . • • • 3 so l I Mediterraneo eg1;lografico, 8tortco e politico. dJ Jn-8 5 suo eq "!"b · di V. Xantesassa. l n8 C.; ., hcon PNfazione di G IOVANNI ~ rzo, Jo e e hanno fatto Ii I TT. LO e 55 inobionJ• . . 5 L'Ìt.Jull~• D . .trée, Con c/f,erti:!.glesf /ago~to 19U.-1ettembre 1915), a za Per il Bel . e. oo ori d1 GoLu. • • • . 3 L •>olori dJ G1usEPPE PJ..I.A~~: ~ • .Jul. . D . .trée. Con coperti~& a a guerra senza confi • . . . . . . . . . . . 1l ~•lo Gatti, Capi •ano di St.&t0 ~I, osserv...ta e commentai a da .A.Il· S ictmbrt 1914). ln-8 • • •ggiore. I prl111I cinque mesi (agoalf>o R . · R···...... 1 l:J ::l ***· cene della Grand. . (; . . . . • . . • • • • • . :, - L1l1gt Bar.da!. Due vola~l d~err~ ~elglo t Francia 1914-IS)J dJ - 1..(pto in t ela &ll'11.1o ingl comp •• 1'e 654 pagine , • • 1 LA Gwe,..r. ,,,1,.1,,., eae • • •• • • • • • • • • 9 - Al fronte( . - . Lepto i:f%J~·~~~,.(1~18), cli L'U&'t •al'SSJll •• 5 u1 monti I . l g o•e. . • • • • • • • 6S di L1l1gt .. cze o e nel mare (;~:·o-giugno 1916). - Legato in .tela ·a1i•a;o ·in.;.le~e •• • • • • • • • • • • • 4 .D a 1 Trentino al !> Bar&tDl . • . . arso (a1108to-no11embi·e 1916), di L111st 4 :.r:J.:. e .. - Lega.to in tela ..········· &1huo inS-1e~e •• • •• •• · •• •· •• •• •• •· •••• 6 -- :Mn.ANO - FRATBLLI TREVES, EDITORI - lliLANO Storia della Russia dalle orlgl nl al nostri giorni, secondo glt studi p!O rocontl, di Franoeaoo Paolo Glord.anl. Due Tolumi tll complesmive 850 pagina . • • • • • • . • . • • • • • 8 Storia della Polonia e delle sue relazioni con l'Italia, dJ For-tun&to OiaxuililLCon una. 0t>l'la geograllca della Poloni& e U ritr&tto di liON• SFORU . , • , • • , • • • • . • • • • • • 4 Alla guerra sui "!ari, di .Arne.ldo l"r&ooo.rolL Impms!oni cli g11erra, se~it• e in 1.erv1z10 nella R. Al e.rin& lliù .ana. negli anni 1!116-17. In-8, oou •O mcis1om faorl testo • • . • • . . . • • . • 6 L'invasione respinta (apriltrli1gUo 1918), di Arnaldo l'ra~ oaroll . . . • • . . . • . . • . • • • . , . . . . 4 - Dalla Serbia invasa alle trincee di Salonicco, di Arnaldo Fraooaroll . • . . • . . . . . . . • . • 3 50 La grande retrovia, di Federloo Sttlg'la. . • • • 3 50 Venezia in armi, di E. :m:. Gray. Con 29 incisioni tnori lle;to· e cope1 trna a. oolori di DRUNELLESClll • • . • • . • . • 3 50 di Un Tedeso o. Traduzione dall'edizione tedesoit, 0011 11cte eù aggiu11te a cura ai R. P.a.RESCE. Jo-8 . • • . • • . 4 La guerra nel cielo,. del conte Franoesoo Savcrgnan 41 Bra:r.z:~. ln-8, con l l'5 111c.s1011i. . . . . . . . . . , . • 5 Sottomarini, Sommerqibili e Torpedini, del Contram· • mii aglio Ettore Bravetta. 8, sa carte. di JUSSO, con 78 illds. 5 Macchine infernali. Siluri e Lanciasiluri, del eo..trammira.J?:lio Ettore Bra.vetta. Con una appendice su Gli esploslY~ da guerra. UD VOlllUHl Ul~, oU Cilrta. di lWlBO, COn 102 incJsiODi • 6 Nel .solco della guC'rra, ùi Paolo Orano. . . • 4La .spada sulla bilancia, di Paolo Ora.no . . . • 4 - f accuse I ro La nuoua guerra (Armi - Combattenti - Battaglie), di MarloMora.uo. 0011 10 di1eg11i ùi MARC~;1.1.o DUDOVICII • . . • • 4 Viaggio intorno alla guerra. Dall'Egeo al Baltlco(:uglioJ.?15marzo 19JC), di Ouelro Olvinlnl • . . • • • • . . • . 5 Città Sorelle, di Anno. Franohl. In-8; con 54 incisioni. • 4 L'Altare. Carme di Sem Benelll. Elegante edizione in-8, su oart& di lusso. 8.0 mil{llaio . . . . . . . • . . . • . . . 2 ro Per la più· grande Italia. 01·azioni e messe.gg; di Gabrlel• d'Annuni.lo. El<gdn:e etliz1on11 iùùìna, 11" migliaio . . . • . 3La be(fa di Buccari, di Gabrlelo a·Annunzlo, con aggiunti la c,rneo"e del Quan1a,.li, il C"talo o ud Tre11ta dì B1rrra"i1 il Cartello Jlcmo~erttto" rlue oart~ warinc~ Con fr ..gi d1 A. DE CAltOl.18. 3 - A Guglielmo//, Imperatore e Renell'anno digrazia1916. Pagine ùi versi di Paolo Souro. ln-8 . . . . . • . . . l W Da Digione alf'Argonna . 'Memorieeroichedi R1cc10TT1G.a.· RIDA1.01, raocolte da. G. A. Oastello.nl. Con 22 incisioni . . . \! - li Germane.simo senza maschera, di A 1e1 1F. STENO). In·S, cen eopc·rta e. colol'i . • . • • • • . . . . . . . J 50 La Pace automatica. Suggerimento di un americano (Baro 4 McCormiok). In·S • • , • . , . • • • . . . . . . • 1L'Italia e il Mar di Levante, di Paole Revem. In·B, con 104 incisioni e 8 c&rte . . . • • . . . . . . . . . . . 6 50 Lo spirito francese contemporaneo, di Lutai To- new . • . , . • . • . . . . . • • • , . . • . . . 5 Dirigere commissioni e vaglia ai Fratelli Tre.ves, editori, Milan<>. J \ ..,.d e lCt'iC · •••O D•L PBBIBBTB VOLU•B: prl 1,Jo,•E:NTO Dne Lire. LE PAGINE DELL'ORA · ppO\IVISORIO VOLUlll PUBBLlCATI: , n~~ mvu ionoli1 I talia in 11rmi, di ..&asel• Gattt, 11olonnello 4i Stato ~laggiorc ?en.siero scientifico tedesco, la cit1iltà e la guerra, del pro'. \ .,0 ,.or Emollto Jlena-::· 1;1;1, della R. Unlvendtà di Panu. Le presenti condÌ!&ioni rtzll1tari d•lla Germania, di .& GaW· 4. L'ins.gnam.,,to di Cat1our, dt rr-ooeoo KuftlDL . 5. Qu•I che la guerra ci in.se§Tftl, di l'tero CHaooma. 6. Gli Alpini, di o.aro Batlhtt.;. Col ritratto dell'auto 7. La città inflasa (Lill11), di P11.1ll 4• 8ablt-•amto · 8. Le prwOf/aliw della Santa Sede e la !JU.rra, di • 9. li miracolo francu•, di •totor CH1a114. 10. LII /lkfsofla • la guura, di EnDtal..., TroUo. 11-12. Jf f/Ìudisio d•lla dori11 sulla rupon.sabilità de/là !ft DlllCorm del Senator. 'l'oma&M 'l'lttoDl (volume doppio1. , 13. Risonanse di mflH. e di !JUU"ra di .&Uouo B. Monglar s. 14. Il reddito nasionale • i compiti di domani, di :FWppo Oarll. 15. L'Inghilterra e i suoi critici, cU :Bario Bona. 16. Pu l'tUpra t1ia alla m'ta sicura, del oolonn • .&Direi• GaW. 17. Due massime forr&e d'ltlllia: fuomo • l'act:..:=-· Conf•-..ua ~I rr-...- OolottL 18. L'Italia e la nu-a alluinr&•, di G • .&. Bors.... 19. Un anno d'osfJ«/al•. Net.e at an' Infermiera (BL L. Per4uea). 2i). Hitow,ia • Gumanesimo, del prof. .&lfredo Galletti. 21. Sert1ir•I Dlaaono del eolonnello .&qolo Gatu. 22. La crùi tùl dopo guerra, cU .a,nur.14o .&peW. 23. L'anim11 del so/Jato, di l'raaoo OlarlantlDL 2'. Francuco Giuuppe e f /talla, di .&loHan4ro Luslo. 26. D•llllUla Ausmo, 41 Gaotaao 8a1'"1D1DL 26. La ..uhi• e lo nu-• lnternasionale, di A. Groppall. 'D. Le basr del Jlrobl•ma marinaro in Italia, di OrHW .&rena. 28. Le co/onM d•lfAustria, 41 Jnooo16 Bo4oUoo. 211. I oalori d11lla !JUR'l'a, di .&atomo Bo11.4a. so. La ,_.,.., monopolio di Stato?, di • i 81. L'inugnammto di Hatezini, di Fr 32. P.r l'Italia e per il Diritt., di .A; ss. I martiri irredenti dello nostra !/U 34. Moniti ,/111 ~sat., di Bal•atoro B 36. La !J!tnHntù italiana. e la guerra, ,. ' :l6. L'anima della Francia~ la guerr11, ~ 'Sl. La CIUa di HoMTiteoUun • "' sr1ilupbo ael ,,, :l'HIUIHOO •&010 CHorllaDL ••4&. 38 La quutitm• armma, di Jr'tll»JO ~: Anim11 :,,.uni., cU Glaall•tt& u. J&ol. 40, I martiri nostri, di .amomo Fra4olotto. 41. Vittorio Emanu•I• Il, di Franooooo Bamnl. 42. Il Conciliofor•, di .&a4n• QuW.rollL 43 La quutione belffa, di :rwno •ocla. 44. I probltJ111i ;atflli agli Absburgo, di Pl•tro &Uva. 45. Un'aristocra~1·a di ~poli, di rranoo900 Ore•tano. 46. Gli orientamenll° delfeconomia italiana dopo la guerra, di Glaaop:JO l'rato. 47. Gli czuo-slovacchi al fronte italiano, dell'On. A. .&p.W. 48. Da Lissa a PrtJ111uda, di ittotro suva. Ci1Ucun oolume: UNA LIRA. Dirigere oommiuioni e vaglia ai Fratelli Trevea, editori, }{:ilano.