w:~c,ietà industriali in Italia ieri ed oggi

Transcript

w:~c,ietà industriali in Italia ieri ed oggi
GINO PRINZIVALLI
Per l'oroaniuazione economica del dopo guerra
w:~c,ietà industriali in Italia
ieri ed oggi
FRATELLI TREVES· EDITORI· MILANO
I
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QUADERNI DELLA GUERRA.
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LE SOCIETÀ INDUSTRIALI IN ITALIA
IERI ED OGGI.
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GINO PRINZIVALLI
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Per l'or~anizzazione economica ael ao~o ~uerra
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Le società industri(tli in Italia
ieri ed oggi
DEL ?t!EDESUIU ,\ U'l'UJ(J·;:
/,a nanc<i IJIUrlrnia e la rlij1lo11w=ia dr! dt'lteli'U . L. :~ iiO
I 'Italia 11dla sua òta C1'.0no111Ìl'(1, di f'rontc alla guerra.
, \ote statisti ·hu raccolto e illnstratr . . . . 2 50
mi 8taf1 belligeranti nella lo1·0 rifa econo111ica.
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11
ria e militare, alla dgitia della gue rra. 3. o:diz . 1 aO
...
MILANO
FRATELLI TREV E S,
1 91
8.
EDITORI
INDICE.
Pag.
INTRODUZIONE
I'HOPRIE'J',\
LETThRAltlA.
J rl1nll1 cl11·ìprorl11zione e dt tmdmione sono 1·iservati 11er
tutti ì paesi, comp1·esi la Svezia, la 1Yo1·vegw e l'Olanda.
La bilancia commerciale
Capacitù industriali e forze finanziarie.
Le industi·ie elettriche .
i\liniere e Cave.
Metalli e Macchine
L'industria automobilistica
Le industrie ag1·icole
))
))
alimentari.
))
chimiche ed aflìni
))
tessili
Alt1·e industrie manifattu1·iere .
Le industrie dei trasporti.
l mp1·esc immobiliari ed edilizie
Materiali ed imprese di costruzioni .
Acquedotti, acque minerali e bagni.
Alberghi, ristoranti e teatri .
.
Le industrie poligrafiche ed editoriali .
Commercio d'importazione e d'espo1iazionc
1ndustrie dive!'sc
Riepilogo .
101
C0Nc1,us10NF:.
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Milano, Tip. Treves
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1
8
15
19
25
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33
37
-11
-16
So
6-1
68
73
81
8-1
89
95
99
INTRODUZIONE.
Questo libro non vuole essere polemico , ma
semplicemente espositivo. Spera sovra tutto di
riuscire pratico, fornendo delle cifre di indiscutibile valore. Si tratta naturalmente di calcoli
approssimativi, riguardanti quelle Società che
destano maggiore attenzione; poichè se fossero
prese in considerazione tutte le aziende esistenti
in I tali a, l'entità delle cifre aumenterebbe certo;
comunque, nel modo in cui è steso il lavoro,
l'importanza dei rilievi statistici, nei singoli
confronti, non risulta affatto diminuita. E qui
occorre notare che dal 1." gennaio 1918 ad oggi
l'importo dei capitali impiegati nelle Banche e
nelle Industrie è asceso notevolmente, a causa
delle recenti emissioni. Noi esaminiamo i dati
relativi alla fine del 1913, cioè alla vigilia della
conflagrazione, ed al 31 dicembre 1917. Elaborazione paziente, e certo non inutile.
*
L'Italia, negli ultimi anni precedenti la guerra
mondiale, si stava affermando dal Iato economico in modo indubbiamente mirabile. Le fi-
f;\TRODVZIO:\E
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--
~-
INTRODUZIONE
-
e industrie ed i commerci stringevano
nanze, l
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iù i loro legami prechcendo un avvesen1pr e P
'
.
.
· ben lieto nell'interesse collettivo. Le grandi
nire
'
.
. ,
Banche mostravano coi fatti d aver compresa
la loro missione sociale; e lo Stat~, da parte
cercava di agevolare la loro az10ne. Qualsua,
· d'
·1
malinteso non riuscì mai a preg1u 1care 1
che
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. .
risultato dell'opera benefica. Le. m ustr~e mtensificavano la loro attività, e 1 prodotti, per
qualità, non erano inferiori a quelli. ,stranieri;
i commerci estendevano sempre p1u la loro
cerchia di affari. Il Ministero degli Affari Esteri,
istituendo una apposita Direzione Generale per
gli Affari Commerciali, affidata a Primo Levi,
indicava l'importanza che avrebbe avuta la nostra penetrazione commerciale verso nuovi mercati stranieri, e quanto il nostro Paese se ne
sarebbe avvantaggiato, oltre che dal lato economico, anche dal lato politico. Si iniziava
quindi una opera concorde, proficua . .l\la, ecco
la bufera.... la guerra !
*
Noi, Italiani, siamo scesi rn lizza a fronte
alta, sicuri del nostro destino. Con la fede nel
cuore. Lavoratori dei campi, delle officine, del
pensiero, tutti a difendere la Patria, tutti per
la liberazione di tutta la Terra Madre. Si combatte al fronte, si combatte nell'interno. Si com-
VII
batte adoperando le armi, si combatte fabbrican~ole; si ~ombatte, tenendo viva la compagine
nazionale. E una forza sola, compatta, per un
solo scopo: la vittoria.
Avremo un compenso pei sacrifici. Col lavoro
sapremo meglio costruire, dopo l'affermazione
di quanto possa il valore dell'Esercito. Il credito nostro non sarà scosso, ma aumentato. Poichè tanti altri elementi, che prima non esistevano, saranno a suo vantaggio.
11 nostro domani è certo; ma, appunto per
ciò, dobbiamo ponderarlo serenamente. E prepararci come si conviene.
*
Il domani. Quale sarà la potenzialità delle
n?stre fabbriche, e la capacità dei nostri operai?
Ritornando al lavoro di pace, le une e gli altri
sentiranno maggiormente la responsabilità di
quanto possano a favore del Paese. Ed allora
l'~t.tività sarà svolta secondo un piano prestabilito, dopo aver valutati i bisogni reali delle
popolazioni. Utilizzando tutte le materie prime
esistenti fra noi. Ed utilizzando tutta la mano
d'opera nazionale. Bisogna evitare, dopo la
gu~rra, la mancanza di lavoro e la conseguente
em1~razione. Si impone quindi la sapiente org~mzzazione di tutte le nostre forze produttive.
Ciò è necessario per le esigenze immediate.
---.·u1
J!'>TR OOt :ZIOC-E
fYfR ODL'ZIO:\E
IX
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*
uale dovrà essere la preparazione per
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·re I Oui è opportuno accennare a 1 pro. ,
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}'avven1 · a delle scuole. Po1che potrà effettuarsi una
b1em
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anizzazione quando s1 sara e evata evera o rg
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· ne di tutto il popolo. Occorre
. far .com.
d ucaz1 0
dere al le classi meno colte che 11 sacnfìc10
pren
.
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individuale, a vantaggio della col 1et~1v1ta, non
danneggia chi lo compie, ma, contnbuendo a
migliorare le condizioni generali. dell~ societ~,
f vorisce nuove fonti alle q uah attmgere m
;odo proficuo . È solo l'educazione dell' ~ntel­
letto poi che può far penetrare l~ conven~enza
dei mezzi razionali di lavoro e d1 produz10ne,
e ]a necessità di stringere ed estendere i rapporti industriali e commerciali fra regione e
regione, e fra Stato e Stato. Se pensiamo ai
prodigi compiuti dall'Italia in poche diecine
d'anni, non dobbiamo dubitare di quel che saremo in grado di compiere.
Vorremmo che nessuna minuscola frazione
di comune fosse priva di scuola; e, là dove
non fosse possibile, il curato di campagna dovrebbe assumersi egli questo compito. In tal
caso però, che la missione del curato non venga
svisata, a scopo di propaganda clericale. Guai!
Allora intervenga, con serene e severe misure,
lo Stato; il quale peraltro non dovrà ma i ces-
sare dall'aprire nuove scuole laiche. Ed è così
che, diffondendosi l'istruzione, si può rinsaldare la coscienza del proprio dovere.
"'I
,r
*
Fermiamoci ora sulla scuola per l'operaio.
Molto si è scritto in proposito, pure è bene
ripetere quanto sia indispensabile l'istruzione
di chi dovrà essere adibito ai lavori dell'officina. La vera scuola è appunto l'officina, ma
alle dipendenze di tecnici capaci di produrre
a seconda dei sistemi più moderni e perfezionati. Il ragazzo, nella grande officina, apprende
anche ad amare il lavoro, a sentirsi soddisfatto
giustamente dell'opera propria; e ne ricava
quindi un beneficio morale, oltre che finanziario,
venendo retribuito in equa misura. Presso la
piccola officina d i un qualsiasi privato, invece,
il risultato spesso è diverso, non essendo sempre applicati tali sistemi moderni di lavorazione,
e l'opera del ragazzo non essendo, non di rado,
adibita esclusivamente alla parte tecnica dell'azienda.
Si tenga presente che il buon operaio deve
essere abile e disciplinato.
L'operaio italiano è intelligente quanto mai:
è il sistema di educazione che lo forma; l'ambiente non può dunque che migliorarlo ancora.
,\
I~ fROl> UZIO~E
*
1'la non basta a vere ottimi operai , è necessario anche avere ottimi dirigenti. E le L'niversità, e gli Istituti superiori, e ]e Accademie
non sono sufficenti aJJo scopo. Un preconcetto
sbagliato deve esser messo in ba ne.Io: quello
cioè di credere che, in possesso di un titolo
accademico, si possa esser capaci di dirigere
un'azienda, credendo poco decoroso di eseguire
prima un tirocinio più o meno lungo presso la
medesima. No, poichè in pratica si imparano
moltissime cose che la scuola, sia pure superiore, non insegna. Vorremmo quindi che i nostri giovani diplomati non disdegnassero di frequentare le amministrazioni e le officine, e che
apprendessero prima certi dettagli, indispensabili a sapersi, per rendersi esatto conto di quell'ingrnnaggio che un giorno sarebbero chiamati
a dirigere.
Tirocinio che, per la parte commerciale, dovrebbe anche esser fatto dagli aspiranti alla
carriera diplomatica e consolare; solo in ta]
modo questi potrebbero formarsi praticamente
un concetto dei bisogni e delle opportunità
della nostra vita economica, e mettersi quindi
in grado di assolvere un giorno il proprio compito con precisione di vedute, nell ' interesse
nazionale.
l;\TRODLZIO:\E
XI
*
L 'azione concorde delle grandi Banche disciplinerà con aumentata efficacia la no~tra pro~
duttività industriale, nonchè l'espans10ne dei
nostri commerci. Gli appositi dipartimenti tecnico-industriali seguiranno con occhio vigile lo
svolgimento delle varie aziende, porgendo l'ausilio del credito anche a quelle altre che sorgeranno a seconda dei bisogni e della convenienza.
Le grandi aziende industriali continueran~o intanto a stringersi in un promettente vrncolo
fecondo.
In tale opera complessa e compatta lo Stato
non negherà mai il suo appoggio.
*
La vittoria delle nostre armi segnerà l'inizio
di un'èra nuova. Con maggiore lena ritorneremo
al lavoro dei campi e delle officine. Faremo una
vita sobria. Produrremo.
Uniti tutti, nelle varie manifestazioni, esplicheremo la nostra opera entusiasta per l'avvenire economico d'Italia.
Az Io NE
e o Ne o R DE.
La bilancia commerciale.
I recenti fenomeni di concentramento dimostrano la volontà di affermarsi delle nostre industrie, sorrette oculatamente dall'azione delle
grandi Banche nazionali. Sicuri della resistenza
e della vittoria delle nostre meravigliose truppe,
dobbiamo tenerci ben pronti al domani, quando
la pace segnerà l'inizio di un nuovo periodo
storico, fecondo di opere degne, nel linteresse
della Patria e dell'umanità. Ed è certo che
l'assetto dell'economia pubblica si dovrà sopra
tutto all'incremento delle nostre industrie ed
all'espansione dei nostri commerci. Organizzarsi sapientemente è dunque un dovere.
Quali sono oggi le nostre forze nel campo
bancario ed industriale? Le statistiche non ci
forniscono al riguardo dati precisi; però, secondo indagini pazienti eseguite, al :)t dicembre 19q si calcolava a 776 il numero delle
Banche grnndi (escluse quelle d'emissione) e picG. PRINZIVALLT.
2
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO,llCA DEI
cole operanti in Italia, 1> con un capitale complessivo versato di circa lire 882 496 ooo, ed a 2793
il numero delle Società industriali per azioni,
con un capitale complessivo versato di circa
lire 5 401 906 ooo. L'industria in cui si trova impegnato il maggior valore di capitali è quel la
elettrica: circa lire 903 164 ooo; vengono dopo
le industrie dei trasporti, le metallurgiche, le
tessili, le chimiche ed affini, ecc.
Le industrie, pur avendo alcune di esse risentite dannose conseguenze a causa della guerra,
nel loro complesso però hanno dimostrato una
forte resistenza di fronte a tante difficoltà, e
non son poche quelle che hanno saputo intensificare la loro produttività, a seconda delle
esigenze del momento. Per questa ragione poteva calcolarsi nel 1915 - primo anno di nostra guerra - al 4.60 °;(J la media generale degli interessi sui capitali impiegati in oltre 1110
società industriali, con un aumento di 0.11 %
rispetto alla media dei quattro anni precedenti.
li maggiore aumento si ebbe in quell'anno
nell'industria dell'automobile ed affini: la media degli interessi su 18 società fu dell'8.53 %,
contro il 6.26 °;0 del quadriennio precedente
il 1915.
*
Intanto, per valutare meglio l'importanza dell'azione che son chiamate a svolgere le Società
industriali in Italia, è bene qui dare uno sguardo
fugacissimo al nostro commercio con l'estero.
Il confronto tra le cifre del 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - e quelle
del 1917èmolto eloquente. Nè l'interesse può
diminuire, anche se si tenga conto delle variazioni di prezzi, verificatesi durante la guerra.
I valori complessivi che esponiamo indicano
il movimento effettuatosi negli ultimi cinque
anni:
(Dedotti i metalli p1·cziosi.)
lm/~orta::ione
Esporta::ione
Anni
Lire
Lire
1913
1914
1915
1916
1917
3 6..j.5 638 9i5
2 923 3..j.7 553
.-1-703550316
8 390 276 088
7732197882
511638537
2 210 ..j.O..J.199
2533143747
3 088 329 7il
2258933405
2
Ecco, per categorie, quale aumento di valori si è avuto al 31 dicembre 1917, rispetto
a ll a fìne del 19t3:
h1PORTAZIONE.
Categorie
I. Spiriti, bevande ed oli i.
" Comprese le cooperative. Si avvede in tanto che, fra le cifre su
menzionate, non sono incluse quelle relative alle Società per azioni,
sia bancarie. che industriali, :iventi un capitale di valore tr:iscur::ibi le
e non bene precisato.
3
La bilancia commerc/ale
DOPO GUERR.\
l l.
Il I.
IV.
VI.
. .
.
Generi coloniali, droghe e tabacchi.
Prodotti chimici, generi medicinali, resine e profumerie . . . . . . .
Colori e generi per ti n ta e per con cia.
Cotone . . . . . . . . · · · ·
Differenze (Li1·e)
+
180 728 7~ I
122 -i.88 i·)J
+
6-18 34..j. 17:)
66 76-1 7..J.O
13-1 616 !32
+
+
+
5
La bilancia commerciale
J:CONO.\llC \
P l,R r.'oRC.\NIZZAZIO'll'
J)EL no PO GUERRA
JJi(feren.:.e (Lire)
Categorie
.
VI J. IA1na, cri1~0 .e peli
X. Ca1~a e ltbn.
. . .
Xl Pelli
· · · · · . . . ·.
,: , , · ~l incrali, metalli e l ~ro l a~·ori ·.... Il:
''
· '
Il
,·e·( ri l' crisla . 1
' I V Pietre. terre, ,•;:isc a1111. .
Gomm~ clastica e guttaperca e 1~1 <~
\:v:
]avori.
·
·
·
·
·
·
+
+
+
+
t
166 339 907
2 188 205
So 731 53~
12849465 19
.
182 761 0~7
+
· .
Esi>oRT ,z10:-w.
.
. .
.
Di(/àen.ze (Lire)
I l i. P rodotti c h in~ici, g~nen med1c1nnlt, re-
I V.
\'.
VI.
VIII.
X.
X lii.
sine e protu.rncne . . . · · · ·. ·
lori e aenen per tinta e per C<~ncia.
C~napa. ì!no. juta e altri vegetali filamentos1 .
·
Cotone
·
Seta
libri
:
Carta e
Veicoli.
·
e
+
+
+
+
+
+
+
96 647 81 I
. 740 895
6-t .t.tS 858
44 326 460
79 260 792
683 254
100 362 765
Si è avuta in vece una diminuzione di valori:
h1ro1n \ZIONE.
/Ji(fereu.ze (Lire)
Calegf)rÌe
V. Canap a, lino, juta e altri Yegctali filamentosi ..
VIII. Seta . . . .
IX. Legno e paglin
XIII. Veicoli
XVllf. Oggetti d iversi
1254416
91 175 367
97 976 842
6 .lf5 6-11
32 483 362
252 869 770
158 4So .t3o
26 319 955
,I/ 31 dicembre 1913.
\lateric necessarie alle industrie:
grcgg1c
lavorate . . .
Prodotti fabbricati . . .
Generi alimentari e animali nn.
Impottazionc
Esportazione
("ligliaia di lire)
I
391 4.)9
699 64 I
83 j 937
702 602
360 672
590 144
798 09 I
762 132
Al 31 dicembre 1917.
,\laterie per le industrie:
greggie . . .
semi-lavorate . .
Prodotti fabbricati . . . . . .
Generi alimentari e animal i Yivi.
importazione Esportazione
(Migliaia di lire)
2 2.i6 373
I 9 LI 6 I O
I 67..t 561
I 896 653
231 018
69.t 998
948 72-l
381 193
Pre ndia m o adesso brevemen te rn esame il
commercio dell ' I ta lia co n alcuni fra i p rincipa li Paesi:
btl'ORT \I.IO'\!::.
J) i!fere11 :.e
EsPOR'l AZlONE.
Categorie
23 599 908
Da l seguente prospetto si rileva l'e n tità del
nostro commerc10 con l'estero, a seconda della
natura dei prodotti :
XV I. Cereali, fa r ine, paste e p rodotti ve-+
getali , ecc. · · · · ·.
. · .·
XVII . Anima.li, prodotti e spogli e d1 am~ +
mali, ecc . .
Categorie
lJ if(ere11.ze (Lire)
Cafeyorie
XV. Gomma c:lm.tica e guttapc1-ca e loro
la rnri . . . . .
. . . . . . XVI. Cereali, farine, paste e prodotti vegetali, ecc. .
XV II. An imali, prodotti e spoglie di animali, ecc. . .
XVlII. Oggetti diversi .
Jhfferen.::e (Lire)
I. S pir iti, bevande ed ol ii . . . . .
11. Generi coloniali, droghe e tnbacch1
VI I. Lana, cri no e peli .
IX. Legno e paglia .
X l. P eUi . . .
X li. Mincrnli, metalli e lorn l avori . .
XIV. P ietre, te1Te, vasellam i, vet1·i e c ristalli.
304 011
4 760 870
9 208 020
38 002 263
59 826 234
14 358 909
40 475 588
li 31 dicemhrc 1917.
nspettoallafine
del 1913
(•'ligliaia di lire)
t I
dalla Francia . . .
» Gran Bretagna
» Svizzera . . .
dall'Argentina.
dagli Stati Uniti
I
.
645 136
565 498
150 363
4-10317
. 3 q I 652
+
+
+
+
+
361 780
973 722
63 518
273695
2 62 I 9.;0
PER L' ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL OOPO GUE R RA
E s P 0 10AZ JOl'I 1.
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rispetto a lla fine
del 1913
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Al 3 1 dia mbre 191i.
per la Francia . . .
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» » Svizzera . . .
» l'Argentina . .
» gli Stati Uniti .
589 690
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139 928
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I 79 700
+ 358 209
+
+
63 976
190 765
73 737
88 192
*
Le cifre su es poste non han bisogno di comenti. Le circostanze odierne eccezionali spiegano ta li differenze di valori, rilevate dall' ultimo anno di pace mondiale, a tutto il 1917.
Alcuni dati però a ssumono una speciale importanza; e son quelli riguardanti l'importazione delle materie per le industrie, greggie e
semi-lavorate. Tali cifre dimostrano, comunque,
la potenzialità dell e nostre fabbri che, e ci predicono quale contributo di ricchezza sapranno
queste apportare, dopo la vittoria, all'economia
nazionale.
E siamo certi fin d'ora che lo s bilancio derivato dal nostro commercio con l'estero sarà
compensa to dall'austerità di vita e dalla maggiore produttività del popolo italiano. li quale
cercherà di trarre dall 'unione compatta di tutti
i suoi singoli elementi la forza necessaria a
sopperire ai bisogni del momento, non tralasciando - e ciò anzi è necessario - di pre-
La bilancia commerciale
7
pararsi al domani. Gli ammaestramenti dell 'esperienza varranno qualcosa. Le Banche, d'altra
parte, non v' è dubbio che faranno il possibile
per agevolare sempre più tutte quelle forme di
attività industriale e commerciale che si addicono alle circostanze. Poichè occorre in qualunque modo evitare la dispersione delle forze:
è indispensabile produrre, produrre, per accrescere il nostro credito all'estero.
E, per raggiungere lo scopo, è d ' uopo considerare il vasto processo di concentrazioni
fìnanziarie effettuatosi in questi ultimi anni:
nessuno oggi osa più contestare l'efficacia di
poderosi organismi bancari ed industriali, ch e
s ervano di leve possenti per utilizzare tutte le
energie produttive del Paese, e per raggiungere
nel minor tempo il massimo rendimento.
Poichè l' Italia, fedele alla sua storia, dovrà
necessariamente esser forte e temuta.
Caj;acità industria/i e forze finan::.iarie
9
*
Capacità industriali e forze finanziarle.
Molto oggi si discute intorno alla preparazione pel dopo guerra; e persone volenterose
e competenti non mancano di portare il loro
contributo al non lieve problema. Però qualche
volta accade che la discussione si allontani dal
suo terreno eminentemente pratico, per perdersi in campi troppo vasti, seguendo delle
idee inattuabili. E questo è un errore. Bisogna
meditare sul passato, ed organizzare meglio fin
d'ora quelle attività na:1;ionali che avevan già
iniziato la loro azione produttiva con lodevole
successo prima della conflagrazione. Vedremo
quindi quali altri elementi saranno necessari
per l'intensificazione della produzione interna,
e per l'espansione dei nostri commerci con l'estero. Rendere, in poche parole, più agevole
l'opera delle industrie già esistenti; favorire le
nuove, a seconda delle esigenze del Paese.
All'uopo è opportuno dare uno sguardo fugace
alla produzione industriale delle singole regioni
italiane alla vigilia della guerra; cioè durante
il periodo normale cli vita nazionale. L'cspe1·ienza del passato vale sempre di ammaestramento e di incitamento.
Ecco dunque l'elenco delle indur.trie jJrincipa!i:
Piemonte: Industria laniera e cotoniera (dell'automobile, nella provincia di Torino).
Liguria: Industria siderurgica e navale.
Lombardia: Industria tessile, della seta e cotoniera; e poi: elettrica, metallurgica, meccanica, ecc. (estrattiva, nella provincia di Brescia).
Veneto: Industrie minerali, metallurgiche, chimiche, e poi: elettriche, tessili, ecc. (interessanti quelle dei vetri artistici, delle cotone.rie
e dei merletti; importante a Venezia l'industria
a 1berghiera).
Emilia: Regione eminentemente agricola (coltivazione canapa); industria principale: quella
dei salumi.
Toscana: Industria della paglia e dei cappelli di paglia; e poi: quella dei tessuti. A Carrara: l'industria dei marmi; a Siena: quella
degli oggetti artistici in ferro battuto.
IO
PER r.'ORGANJZZAZIO:>OE IKONOMICA DEL DOPO Gl'ERRA
1lfarche: Industria della carta.
Umbria: Industrie: agricola, estrattive; industria metallurgica (Terni).
Lazio: Industrie locali: mosaici, oreficeria,
incisione in pietre dure, fonderie artistiche (oltre
ad importanti fabbriche meccaniche).
Abruzzi e Jltlolise: Regione prevalentemente
agricola. In Aquila: industria merletti.
Campania: Industria metallurgica; industria
caratteristica: fabbricazione paste e conserve
alimentari.
Puglie: Industria dell'olio al solfuro.
Basilicata: Territorio esclusivamente agricolo (grande allevamento bestiame; fabbricazione di buon formaggio).
Calabrie: Territorio fertilissimo. Allevamento
bachi da seta.
Sicilia: Agrumi, zolfo, sale. E poi: industria
conserva di pomidoro, pasta, olio d'ulivo. Ed
ancora: industria navale, dei mobili, ecc.
Sarde_qlla: Industria mineraria, dei vini, e
molinaria.
*
Quante erano le Società per azioni operanti
in Italia avanti la conflagrazione mondiale, e
di quali capi_tali eran provviste?
Premettiamo anzitutto: fra le Banche prese
in esame, è esclusa la Banca d'Italia, che, es-
Capacità industriali e forze finan=iarie
11
sendo il maggiore istituto d'emissione, assume
nella sua attività un carattere completamente
speciale. Abbiamo creduto pure di escludere,
fra le altre Società, quelle di assicurazioni e le
ferroviarie. È bene rilevare di quanto siano capaci le iniziative private.
Avvertiamo ancora: i capitali qui appresso
indicati son quelli versati; altrimenti il valore
ne sarebbe notevolmente maggiore.
N11111ero e capitali (versali) delle Società italiane
per a=ioni al 31 dicembre 1913:
Nurrn:ro
delle
Società
Capii. "crsati
migliaia
di lire
659
830 289
Elcltrichc .
288
E~tr·attiH:' . . . . .
70
Metallurgiche. . . .
68
Meccaniche ed aflì'li.
1 10
Dcli' automobile ed affì ni
.h
Agricole . . . . . .
47
Alimentari. . . . . .
192
Chimiche cd aflìni.
222
Tes~il i . . . . . . . . .
173
.\lt1·c industrie manifatturie1·e
I 72
Trnsporti . . . . . . . . . 181
Imprese immobiliari ccl edilizie. 118
1\latcriali ed imp1·esc di costruzioni . .
. . . . .
I l·I
.\cquedoui, acque mine..ali e
bagni . . . . . . . . .
67
.\Jbcrghi, ristoranti e teatri .
76
Poligrafiche ed editoriali.
. .
78
Commercio d'importazione e d'esportazione. . . . . . . .
31
Diverse . . . . . . . . . . 287
638 81i I
134311
330 674
224 631
..J.9 167
.'59 308
279 697
270 -l99
443 799
180 276
B\.\'LllE . .
1-'Dl ~ nur:.
Totali per le industrie.
2386
.B6 63q
2:.q81Ò
I
t6 028
17 984
3o 572
14 870
183 589
12
PER ,;ORGANl:lZAZIO.'\H I
co:-.0.111< ,\
l>U
DOPO Gt,LRRA
Dai seguenti prospetti risultano chiaramente
le variazioni avvenute durante questi anni di
guerra:
Caj1acitcì industriali e forze fìnan:darie
Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 19t3:
,'\;umero
Numero e capitali (versati) delle Società italiane
per azioni al 31 dicembre 1917:
;\°um c ro
delk
Capii. ver,ati
migliaia
di lire
'->ncicta
R \.'\<
111:.
776
•
hULS'flW :.
Elettriche . .
Estralti1·c .
Metallurgiche.
;\kccaniche cd aflini .
Dell'automobile ed aflini
.\ g 1·icole
Alimentari.
C himi che ed attini
Tessili .
Alt1·c industrie manifatturiere
Trasporti .
l 111 prese i mm o biliari ed eclilizi1.:.
1\latcriali cd imprese di coslrn
ZlOlll
.
.l2X
9X
qo3 16~
.rn6 157
9.)
1.>o 85.)
.tp 818
17.1
195 076
98 459
302 302
472 672
19-1li3.ì
191 67b
792 799
195 977
.1.)
85
196
276
180
17.)
:w9
1Ci1
1.).)
\ cquedotti, acque minerali e
bagni.
7;,
.\lberghi, ristoranti e teat 1·i .
71
Poligrafiche ed editoriali .
XX
Commercio d'importazione t: d 'esportazione.
.)o
Diverse.
.) J..?
Totali per le industrie. :n93
11'! .)oo
13 /15
.)6 109
73 258
27.1 830
5
101
906
Migliaia
di lir<"
tielle
B 1.,<:111'
•
Societ:'1
f 117
+
:>2 207
l xnt:STIWò.
Elettriche
Estrattive ..
Metallurgiche.
1\l eccanic he ed affini.
Dell'automobile ed affini
Agricole
A 1i111 cn tai·i .
Chim iche cd affini.
Tessili
Altre ìnclusfrìe manìfattunerc
Trasporti
I mp1·csc immobiliari ed edili zie
1\latcrìalì ed imp1·csc dì co-
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
e bagni . . .
Albe1·ghi, ristoranti e teatri.
Polìgrnfìchc ed editoriali
Commercio d. importazione
e d'esportazione . .
Dìve1·se.
Totali per le industrie
-t-
51
i
+
+
t
+
264 3o3
71 646
200181
118217
1.j.S 909
39 151
22 605
202 173
So 834
28
+
+
~56 160
2.)
35
23
38
+
+
+
+
11
..j.00
28 833
~tn1iioni.
A<:g ucdotti, acq uc mi ncrnli
~o
28
2 014
9
+
8
+
IO
+
+
2
19
55
+ ~07
+
+
5 837
+ 9228388
+ ---+ 1670201
2~1
Dunque, le Società per azioni italiane, bancarie ed industriali, daIIa vigilia deIJa conflagrazione al 31 dicembre 1917, sono aumentate
complessivamente di 524, mentre il valore dei
PER L'ORGANIZZAZIO'.':E ECONOMICA Dl::I. DO P O G UERRA
capitali versati si è accresciuto di 1 miliardo,
722 milioni 408 ooo lire. Il maggiore aumento
di capitali si è avuto nelle imprese dei trasporti (456 160 ooo); vengon dopo. le elettriche
(26-1- 3o3 ooo), le chimiche ed affim (2~217~ o?o),
le metallurgiche (200 181 ooo), ecc. l och1ss1me
imprese hanno diminuito il capitale, a causa
delle circostanze eccezionali odierne.
*
Ecco su quali basi poggia l'attività economica nazionale. Abbiamo esposto dati eloquentissimi. Ad un popolo versatile e laborioso no~
può mai venir meno la fiducia . L'Italia sa il
fatto suo, per la vittoria e per l'avvenire.
Le industrie elettriche.
Le industrie italiane raggiungeranno il loro
maggiore sviluppo quando si sarà risolto completamente il vasto e complesso problema del1' utilizzazione di tutte le forze idrauliche na~ionali. Il Governo fa il possibile per agevolare
importanti iniziative private; ed è mirabile come
dalle circostanze dell'oggi sia sorta una azione
concorde e proficua. E siam certi che questa,
dopo la guerra, non verrà meno.
Quando si pensi che una forza totale di oltre
5 ooo ooo di cavalli si potrebbe derivare dalle
nostre acque, nessun dubbio può sussistere sull'avvenire industriale d'Italia. Ed il capitale non
P.Otrà avere alcuna incertezza ali' uopo. L'espenenza del resto ne è una prova. Nel nostro
Paese. i mag~iori capitali infatti sono impiegati
nelle industrie elettriche.
Le industrie elettr/che
16
PER 1 ·oRG.\ --; 1 Z7;,\Z10~E 1'CO'i0'11C. \
l)llJ, 001'0 GUERRA
Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917,
ris/Jetto al 31 dicembre rgt3:
*
Nume1·0
delle
Socit!1:'1
Il numero delle Societ~1 per azioni esercenti
tali industrie da 288, nel 1913 - anno precedente la conflagrazione mondiale - , è aumentato a 328 alla fine del 1917; l'importo complessivo dei capitali versati da lire 6.?>8 861 ooo,
a lire 903161 ooo, con una differenza in più di
lire 264 ~o3 ooo, come risulta dai seguenti specchietti:
Il 31 dicemhre
- - - 1q17
191.)
'ìumcro
delle
Societa
Piemonte
Li guria .
Lombardia
Veneto.
Emilia
Toscana
,\ \arche.
L'111b1·ia.
Lazio
Abrnzzi e ;\l olist:
Campania.
Puglie
Calabrit•
Sicilia
Totali
29
l.)
109
27
7
2~
IO
2
15
:>
· -9
-I
.)
~)
288
Cap1t. versati
migliaia
di lin:
19 G.11
.) 1910
2l)'/ 1/h
12 223
21 )70
13 92.)
(Ì
2.)0
150
57 349
/06
fih 717
I
I n~:i
;\umcro C<1pit. versali
migliaia
delle
di lire
Socicti1
27
11
120
27
10
2.1
10
3
22
i
28
15
1.11
11 3/7
12
(i.)8 86 1
328
I
9
72 699
11 779
..j...j.O 076
li/ 339
16 790
2
Pic111011 le
Li g uri a
Lombanl ia
Veneto
Emilia
Toscana
ì\larche .
Umbrin.
Lazio.
Abrnzzi e Mo lise
Campania .
Puglie
Calal}l'ie
Sicilia
+ 11
+
+ 3
+
+
+ 7
+ 2
+ 6
+
+ 9
Totali +..io
Capit. vcrs:ili
migliai:i
di lir<'
+
23 035
(i 8by
+ 1.p !ioo
+
+ 25 116
-1- 780
11 209
+ 3 116
+ 86
+ 156.p
+ 71 911
O-J.9
+ 653
+ 3 690
+ 5 62-1+ 26-1- 3o3
2
Si noti che nella sola Lombardia si trovano
120
. ' con un capitale versato comples. s oc1eta,
SIVO di lire 440 076 000.
55 d2
9 3-tli
I 536
.j 1 /02
I 61j
t3/ 826
() 735
.i 834
-
5 jJ.'>
903 i(i4
*
Le riserve, in rapporto ai capitali si calcolano a circa il 10 o;0 •
'
. La media dei dividendi distribuiti da circa
11
4 ·9° 0/o, nel 1913, è discesa a circa il 4.45 o,
ne 1 1917.
°
G.
PUINZTVALLI.
2
t8
l'l R 1.'0RGA:"/IZZ.\ZIONE LCONO,lll.\ 01.L UOPO GUERRA
*
Non è qui opportuno intrattenerci a lungo
sulle industrie elettriche, poichè molti studiosi,
tecnici e pratici hanno già discusso in proposito. Il programma è vasto.
All'opera, dunque.
Miniere e Gave.
Il numero delle mrntere e ricerche attive si
calcolava in Italia, nel 1913 - anno precedente
la conflagrazione mondiale - , complessivamente a 1035; la produzione mineraria nello
stesso anno si valuta va per un totale di lire
95 796 ooo. Nel 1914 - anno precedente il nostro intervento - il numero delle miniere e
ricerche attive ascendeva a 1062; la produzione
mineraria a complessive lire 96 517 913.
Negli anni presi in considerazione, la forza
motrice impiegata nell'industria mineraria era
la seguente:
Cavali/ dinamici.
Motori
1913
1914
a vapore
idraulici
a gas, a petrolio. ecc.
elettrici .
9 660
l 176
6 863
4 .f26
10 285
I 115
8 210
..j
572
1lfiniere e Cave
P~:R
20
2I
1
L 0RGA:-ll ZZAZIONE ECONOMICA DEL OOPO GUERRA
Chilogrammi
13091
152Si
Principali /Jrodotti minerari.
Tonnellate
1913
1914
Tonnellate
603 116
Minerali di ferro
89 487
,, ra1ne . .
.
.
))
-1-1 65-1
» piombo(anchc a 1·gent ifrro)
))
158 278
» zinco . . . ·
109 379
»
» n1ercurio . . . . .
317 334
Piri te di feffO (anch e cuprif'era) .
701 081
Co mbustibili fossili
2
452 47-1
Minerali di solfo
6 572
Petrolio. . . . . .
. .
Roccia asfaltica e bituminosa e bitume
171 490
greggio . . . .
. . . .
2 410
Acido borico . . . .
))
706 2-16
86 953
-13 538
145 91.l
l 19 223
335 53 1
781 338
2 37 1 705
5 5-12
Diamo ora uno sguardo alle officine metallurgiche e minera lurgich e:
Numero delle officine attive.
Anno 1913
))
191-1
Alluminio . . . . . .
.\lercurio . . . . . .
Comb ustibili agglomerati:
litanfrace . . .
carbo nella vegetale
Solfo :
greggio o distillato
raffinato o sublimato.
macinato o ventilato .
Sale marino . . .
.
.
Asfalto (in polvere, in pani, in
m attonelle) . . . . . .
Olii leggel'Ì e olii pesanti .
Benzina e benzolo.
Gas-luce
I
874
00-1
896 091
25 195
968 600
25 870
386 310
151 713
156 103
585 028
377 8-13
1-19 100
165 362
512 992
.B221
5632-1
6 331
-1500
2 Soo
3 060
,\letri cubi
374 59S 8.>9
358 181 412
Tonnellate
Coke:
del gas
metallu1·gico
Catrame
.
Talco macinato.
837 9-10
-198 442
69 922
2°1 350
823 275
-153 043
70 603
19 540
Potenza dei motori in cavalli dinamici.
a vapore. .
idraulici.
a gas, a petrolio, ecc.
elettrici . .
94 689
24 912
24138
42 340
97.899
25 688
31 870
47 297
Principall prodotti
delle officine metallurgiche e mineralur_qiche.
*
Il numero delle cave attive, nel 1913, era di
13485; nel 1914, di 11860. II valore complessivo della produzione da lire 67 807 945 nel 191 3,
a umentava a lire 81 277 096 nel 1914.
Potenza dei motori in cavalli dinamici.
1914
Tonnellate
Chisa d'alto forno
Feno
Acciaio.
Rame in pani
Piombo.
.p6 755
1.j 2
8:.!0
8..16 085
2 09 1
2 I 674
385 3-10
I q 322
796 152
I 839
:w -16-1
621
174
idra ulici.
a gas, a petrolio, ecc. 693
3 223
elettrici . . . .
a vapore
542
200
817
-1177
22
1\lfiniere e Cave
PER r:oRGANIZZAZIONE cCO .\ OMICA DEI. DOPO GUERRA
23
Differenze veriftcatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Ca pi t. versa ti
migliaia
di lire
-
+ 5145
2 886
+ 49 64.3
200
+ 6 629
+ 16 485
41
5
775
+
+ 8978
+
+ 3 787
+ 71 646
*
Le Società italiane per azioni esercenti le
industrie estrattive, al 31 dicembre 1913, si
calcolavano a 70; i capitali versati erano complessivamente di lire 134 511 ooo; al 31 dicembre 1917, le Società stesse sono ascese a 98,
avendo un totale di capitali per lire 206 157 ooo,
con una differenza in più quindi di lire 71 6-t-6 ooo,
come risulta dai seguenti prospetti:
Piemonte .
Liguria.
Lombardia
Veneto .
Emilia
Toscana
Umbria.
Lazio
Campania.
Basilicata .
Sicilia
-- -
ì\ umero
delle
Societ?1
Piemonte.
Liguria
Lombardia .
Veneto
Emilia.
Toscana
Umbria
La.-.io
Campania
Basilicata
Sicilia.
--
Capit. versati
migliaia
di lire
.____
Nunie ro
delle
Società
98
206 157
2
I 900
,')
3
d
X 550
19 91 ()
550
7 400
54
16
15
55 q8
7
-
.)
15
i
d
2
2
4
Totali 70
4 398
d-1 51
I
Ca pi t. versati
migliaia
cli lire
7
28 981
7 620
-----------t2 765
52 262
78 624
2 100
I 921
36 395
509
13 175
143
78
8185
6
17
26
8
~
I
2
2
*
1917
~)13
1
Totali
rll 31 dicembre
I
2
+
+ 11
+
+
+ 1
+
+ G
+ 2
+
+ 3'
+ 28
. Le riserve, in rapporto ai capitali, delle Società per azioni esercenti le industrie estrattive
.
'
s1 calcolano a circa il 33 0;0 •
Ecco, qui sotto, le medie dei dividendi corrisposti dalle Società:
Anni
Jlfiniere
all'incirca
Cave
1.30 °fu
1· 10 °lo
*
Quantunque il nostro Paese non possa vantare la ricchezza delle sue miniere, pure la
produzione di queste sarà sempre più intensificata. Le iniziative non mancano, e le orga-
:.q
l'ER 1: 0Rv .\-'IZ/.ALIU-'I::
l::CO:"O~lll..\
UHI
UOl'O GLLRRA
nizzazioni tecniche sapienti non rimarranno mai
prive del necessario aiuto finanziar~o.
,.
Riguardo alle cave, è opportuno rilevare l 1mportanza della nostra pr~duzione mar~nifera.
Carrara a ragione, è considerata come il mag'
.
gior mercato di marmi. ma quanti. altri ~iarm1
pregevoli, che potrebbero essere nc~rca tl, no?
possediamo in Italia, dalla Lo~1bardia al.la Sicilia? Anche questo è uno dei problemi, che
merita di essere studiato seriamente e risolto,
Meta li i e MaeehI ne.
.
pel dopo guerra.
Le industrie metallurgiche, meccaniche ed
affini hanno in Italia una eccezionale importanza, specie in questo periodo di febrile produzione bellica, nel quale la potenzialità nazionale è stata semplicemente mei-avigliosa.
Le sole Società per azioni esercenti la metallurgia da 68, nel 1913, sono ascese a 93, alla
fine del 1917; il valore complessivo dei capitali versati da lire 330 674 ooo è aumentato a
lire 530 855 ooo, con una differenza in più quindi
di lire 200 181 ooo, come si rileva dai seguenti
quadri:
Al 31 dicembre
-
1913
-~
Numero
delle
Società
Picmo11lc
Liguria . :
Lombanlia.
Veneto
Emilia
Toscana.'
Umbria.
Lazio.
Campania.'
Sicilia . .
Totali
15
16
20
2
-
- 1917
Capi t. versati
migli;iia
di lire
Numero
delk
Società
Capit. versat i
migliaia
cli lite
28 205
547
-16 330
2 350
I.I
17
12 527
83 905
89 9-13
2 I 20
6.io
57 670
600
234 300
16 6-i.o
2 Soo
I 11
39
2
I
.j.
1
7
2
68
28350
300
106 792
-1300
2 500
3
330 67-1
93
9
6
530 855
26
11/e/a/li e /\facchine
PER L'ORGANI ZZAZ IO'\E E CONO~ll CA Df:I. DOPO GUERRA
Al 31 dicembre
--------
Differenze verificatesi al 3 1 dicembre 19 17,
rispetto a l 3 I d ic cm bre 19 13:
Numero
delle
Soci eta
Pie monte
Lig uri a
Lomb a rdia.
Vene to.
Emili a
Toscana.
Umbri a
Lazio .
Campan ia
S ici lia .
Totali
+ 19
+
+
I
+
+
+ 25
2
Capi!. versati
m igliaia
di lire
+
+
+
+
+
+
+
1.f 322
27 642
43 613
230
650
29 320
300
12/ 508
12 340
+ 200 181
*
Le riserve di dette Società , ri s petto a1 capi·
tali, segnano circa il 1 o 0;0 .
La media dei dividendi corrisposti , dal 3. 70 %
a ll'incirca, pel 19'13 - anno preced ente ]a conflagrazione - , è salita, pel 19·1 7, a circa il 7.So%·
*
Diamo ora uno sguardo a lle Società pe r azioni
meccaniche ed affini. Queste d a 140, n e l 1913,
sono aumentate a 175, nel 1917; m e ntre l' importo dei ca pitali versati da lire 224 631 ooo è
asceso a lire 342 848 ooo, con una differenza
in più quindi di lire 118 217 ooo:
Nume ro
delle
Società
Pie m on te .
Lig uri a . .
Lomba rd i a
Vene to . .
Emilia . .
Tosca na . .
Lazio . . .
Campa ni a .
Pug lie .
Cal a bri e
Si cilia
. 2.5
16
67
6
11
4
8
Capit. versati
mig liaia
di lire
5 1 300
24 988
I 02 920
5 720
7 000
6 015
16 200
9 668
700
1917
- ----..-.....
_
Numero
delle
Società
Capit. versati
m igliaia
di lire
22
21
81
76 000
56 484
129 948
14 300
19 639
9 655
12 600
23 032
700
60
430
8
5
8
7
19
1
I
120
Totali qo
2
224 63 1
Differen ze v erificatesi a l 3 1 dicembre 1917,
ris/Jetto al 3 1 dicem bre 1913 :
Numero
delle
S ocietà
Pie m o nte.
Lig ur ia. .
Lomba rdia
Ve neto.
Emili a .
T osca na
Lazio
Camp a ni a
Pug lie .
Calabric
S icilia .
3
5
+ 1.f
+
+ 4
+ 3
+ 113
+
+
+
+ 35
2
Totali
Capit . versati
miglia ia
di li re
24 700
+ 31
496
+ 27 028
+ 8 580
+ 12 63:1
+ 3 640
+ 3 600
+ 13 364
+ 360
+ 10
+ 11 8 217
Le riserve, rispetto ai capitali, possono calcolarsi a circa l' 8 od il 9 0; 0 .
La media dei dividendi distribuiti dal 4.13 °;0 ,
nel 1913, è ascesa ad oltre il 6. 70 0;0 , nel 1917.
28
l'ER 1...°0RGANIZZAZ!ONE ECO:\OMIC:.A DEL DOPO GUl::RRA
*
Non crediamo aggiungere altri dati. Ci basta,
in sintesi, mostrare su quali basi poggiano e si
sviluppano le nostre principali industrie. La
guerra ha dimostrato di quanto esse siano capaci, e come sia proficuo l'ausilio dello Stato,
il quale, siamo certi, continuerà la propria
opera benefica per l'avvenire di questi potenti
fattori di ricchezza nazionale; poichè oggi, e
meglio ancora domani, l'azione politica non può
disgiungersi da quella economica.
Son quistioni tutte che vengono studiate serenamente, senza allontanarsi però dalla realtà
dei fatti. E porgerle al pubblico, che ne è il vero
collaboratore, in forma breve e semplice, non
è poi male.
L'industria automobilistica.
L'industria automobilistica italiana desta uno
speciale interesse; essa, durante la guerra, ha
dato prove di straordinaria produttività, estendendo la propria sfera d'azione anche nel campo
dell'aviazione.
Le Società per azioni, esercenti tale industria e quelle affini, che al 31 dicembre 1913 - anno precedente la conflagrazione
mondiale - si calcolavano a 32, sono aumentate-, alla fine del 1917, a 55; mentre i
capitali impiegati e versati, da un valore complessivo di lire 49 167 ooo, sono ascesi ad un
totale di lire 195 076 ooo, con una differenza in
più quindi di lire 145 909 ooo, così come risulta dai seguenti prospetti, a seconda delle
regioni:
30
L' industr/a a11to111ohilistica
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEI. DOPO GUERRA
--
Al 31 dicembre
-
Piemonte
Liguria . .
Lombardia .
Veneto
Emilia.
Toscana
Umbria
Lazio
Campania
1913
Numero Capit. versati
migliaia
delle
di lire
Società
2347'.5
9
6 300
2
15
17 518
500
3o
600
-1
3q
3o
400
Totali 32
49 167
1
-------1917
Numero Capit. versati
migliaia
delle
di lire
Societi1
13
.i
117 299
7 085
53 013
Soo
3o
780
..J.04
2 930
13 035
55
195 076
5
:6
l
2
2
2
Differenze verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Piemonte.
Liguria .
Lombardia
Veneto
Emilia.
Toscana
Umbria
Lazio
Campania
+ 34
+
+ 10
+
+
+
+
+
+ 3
+
+ 23
+ 180
+ 2 90090
+ 12 635
+
+ 145 909
I
I
I
Totali
Capit. versati
migliaia
di lire
93 824
785
35 495
-
*
Il valore delle riserve nel 1913 era, in rap~
porto ai capitali, di oltre il 6 °;0 ; nel 1917 può
d irsi aumentato dei 2/ 3 •
Prese poi in considerazione n." 20 Società,
troviamo che la media dei dividendi distribuiti
dal 3.5o 010 , nel 1913, è ascesa, nel 1917, a circa
l'8 0 10·
In quanto al commercio con l'estero, l'importazione degli automobili da un valore totale
di lire 13 531 372, al 31 dicembre 1913, è discesa
a lire 7 729 900, al 31 dicembre 1917, con una
differenza in meno quindi di lire 5 801 472; l'esportazione invece è aumentata da lire 34 180 937
a lire 115 693 805, con una differenza in più di
lire 8t 512 868.
*
L'industria dell'automobile in Italia, certo,
dopo la guerra, non mancherà di affermarsi in
quelle costruzioni che saranno necessarie allo
svolgimento della vita normale; ed allora i fabbricanti vorranno, senza dubbio, soddisfare le
singole esigenze, fornendo alcuni tipi di vetture,
leggere, resistenti, pratiche. Se ne avvantaggerebbero i nostri uomini d'affari; mentre ne sarebbe propizia la esportazione, essendo tali piccole vetture richieste dai mercati stranieri. Ed
a proposito, teniamo presenti i mercati del Portogallo, della Danimarca (prima della guerra, a
Copenaghen, di 400 vetture pubbliche, tre o
quattro sole erano italiane, e le altre tedesche,
francesi, inglesi, americane, danesi, ecc.)~ dell'Egitto, della Cina (gl i Stati Uniti esportarono
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOmCA DEL DOPO GUERRA
1 1916 nell'Estremo Oriente, automobili per
:~ valo;e tre volte maggiore di quello del 1915,
e cinque volte maggiore del valore del 19q.), del
Brasile, del Paraguay, ecc., ecc. Il torn~conto
dei fabbricanti stessi sarebbe. dun~ue ~v1dent~.
Lo Stato poi, da parte sua, siam. s1cun. che, ~a­
lendosi dell'opera intelligente det nostn rapp1 esentanti ufficiali, agevolerà _il co.llocamento all'estero delle macchine naz1onah.
Anche l'aviazione potrà ·m se~m"t 0 ~s~u mere
diverse manifestazioni' sia pe1 serv1z1 dello
Stato, che per i bisogni dei privati.
.
Le Società esistenti poggiano su basi ben
salde; è indispensabile però c~e da tutte. concor demente e con larghezza d1 vedute, sta de· hè l'"
'
lineato il programma
avvenire, pote
. rn dustria dovrà anche assolvere degnamente .11 proprio compito non meno facile, in tempo di pace.
Le Industrie agricole.
Le industrie agricole hanno in Italia una
grande importanza, data la natura del terreno
accessibile alle diverse coltivazioni. Dalla Lombardia alla Sicilia la vegetazione è così varia e
promettente, che non si può a meno di dubitare della sempre maggiore produttività del
suolo, specie quando, cessata la guerra, tutti
i nostri contadini ritorneranno ai propri campi
con rinnovata fede. Allora sarà intensificato, in
modo razionale, il lavoro della terra, estendendosi ancor più l'uso dei concimi chimici. E lo
Stato darà il suo valido appoggio alle serie iniziative private, per quanto riguardi le restanti
bonifiche, nonchè la sistemazione e lo sfruttamento dei corsi d'acqua, che han parte principale nel complesso problema del nostro avvenire agi-icolo.
Molti competenti, sull'argomento, hanno a
lungo studiato e discusso. Vorremmo però che,
per il bene del nostro Paese, nella pratica tutti
fossero concordi.
G.
PnlNZIYAr.r,1.
:l
35
Le industrie agricole
34
PER L.ORGA:'\IZZAZIO:'\E ECONOMICA DEL DOPO GUERRA
Noi esponiamo dati significanti, poichè dimostrano quali sono le forze finanziarie che agiscono come efficaci leve nello sviluppo delle
nostre industrie agricole.
*
Il numero delle Società per azioni, esercenti
dette industrie, da 4j, nel 1913 - anno precedente la conflagrazione - , è asceso, nel 1917,
a 85; il valore dei capita li versati da complessive lire 59 308 ooo è aumentato ad un totale di
lire 98 4.59 ooo, con una differenza in più quindi
di lire 39 151 ooo, come si rileva dai seguenti
prospetti:
Al 31 dicembre
- 1913
Numero
delle
Società
Piemonte.
Liguria
Lombardia
Veneto
Emilia.
Toscana .
Marche
Umbria
.
. .
Lazio
Abruzzi e 7'Iolise.
Campania
Puglie.
Calabrie.
Sicilia
6
I
9
7
6
-I
2
9
1
Totali 47
-
Capit. versati
migliaia
di lire
Numero
delle
Società
12 231
469
1315
I 750
~ 448
I 900
7
2
18
9
13
3
2
2 150
31 380
15
550
3
q
2
4
3
1917
----
Capit. versati
migliaia .
d i lire
012
090
11 989
8321
6 824
1 700
11
1
214
2
Numero
delle
Società
Piemonte.
Liguria. .
Lombardia
Veneto.
Emilia.
Toscana
Marche.
Umbria
Lazio
Abruzzi e. i\l~li~e :
Campania
Puglie.
Calabrie
Sicilia .
Totali
+
+ 9
+
+ 27
+
+ 2
+
+ 5
+
+ 33
+
+ 3
+
+ 38
1
1
l
1
1
1<;17.
Cap. vers ati
migliaia
di lire
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
219
621
7 674
6 571
2 376
200
21.j.
33
21 252
800
330
266
199
300
J
39 151
*
Il .valor~ delle. riserve delle Società prese in
cons1deraz10ne st calcolava, nel 1913, a circa il
9.10°/o, in rapporto ai capitali versati; nel 1917,
è rappresentato dal 13.15 % all'inci1·ca.
Esaminando 28 Società, troviamo che la media .dei dividendi distribuiti dal .f.6501 0 nel 1913,
è discesa nel ·191 7 a circa il 4.33 0;0•
117
52 632
100
2
815
880
266
199
400
59 308
85
98-159
3
Differenze verificatesi al 31 dicembre
rispetto al 31 dicembre 1913:
*
È bene qui osservare come l'avvenire delle
ind~strie agricole in Italia sia collegato all'avvenire delle altre, e viceversa; onde è oppor-
.)6
PER t.'ORGANIZZAZJO:'\E
ECONO~llCA
DEL DOPO GUERRA
tuno, anzi necessario, che gli studi per l'organizzazione economica del dopo guerra tutte le
considerino alla stessa stregua, non trascurando
mai però che il problema delle acque e dell'agricoltura è di sommo interesse, poichè con la
soluzione di esso potrà effettuarsi il libero svolgimento ed il maggior rendimento di gran parte
delle nostre forze produttive.
Noi abbiamo fiducia che la vittoria delle armi
nostre sarà il preludio a quell'altra vittoria che
sapremo certo meritare nel campo economico.
L'Italia, data la sua configurazione geografica
e la sua storia, dovrà essere potente: e lo sarà.
Le Industrie allmentarl.
Il numero delle Società per azioni esercenti
le industrie alimentari, da 192, nel 1'913, è au~entat~ a 1.96,. nel 1917; l'importo compless.1vo dei capitali versati, da lire 279 697 ooo a
1t:e .302 302 o. oo,
.
con una differenza in pii\ quindi
d1 hre 22 60:> ooo, così come si rileva dai seguenti prospetti, secondo le regioni :
Al 31 dicembre
1913
___,,,,___
Numero
delle
Società
Pjemonte.
Liguria .
Lombardia
Veneto.
Emi.ia.
Toscana .
26
26
So
12
13
11
2
~larche
Umbria
Lazio
+
17
19
4
Camp;ni~
Puglie . .
Basi.icata.
Calabrie
Sicilia .
Sanlcgna .
-
24 027
74 773
67 319
4935
17 455
9 472
880
1 588
52 6iO
19 378
3109
7
192
279 697
-
Numero
delle
Società
24
25
49
11
10
14
4
2
24
23
Capit. versati
migliaia
cli lire
28 198
75 662
72 218
6 611
15165
15 797
2 260
950
55 12-f20 951
IO
233
3 858
1
Totali
Capit. versati
migliaia
di lire
1917
~
-
7
2
3 556
5 800
196
302 302
Le industrie alimentari
38
~llC \
PER L'ORGA:\IZZAZIO:\E ECON O •
'
DEL DOPO GlJERRA
Diherenze verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ 22 6oS
2
Piemonte .
Liguria ...
Lom bard1a.
Veneto .
Ernilia .
Toscana.
~larche .
Umbria.
Lazio . .
Campania .
Puglie .
Basilicata
Calabrie.
Sicilia .
Sardegna
+
+
3
3
2
2
7
4-t.
I
-
Totali
Capit. versati
migliaia
di lire
1
2
4
4 1i2
889
4 899
1 676
2 291
6 325
1 380
638
2 15.t
1 573
3 109
10
233
302
5 800
maggiori capitali impiegati si trovano nella
Liguria (lire 75 662 ooo) ; vengon dopo: la Lombardia (lire 72 218 ooo), il Lazio (lire 55 12-1- ooo),
il Piemonte (lire 28198000), ecc.
*
Le riserve di dette Società, rispetto ai capitali, si calcolano ad oltre il 20 °10.
La media dei dividendi distribuiti, nel 19t3,
superava di poco il 6°/0 ; nel 1917, è ascesa a
circa il 7.50 %.
*
Tutto considerato, Io stato di guerra ha contribuito a dare un maggiore impulso allo svolgimento delle nostre industrie alimentari, pur
fra tante circostanze derivate dal momento. E
ciò è la miglior prova di quanto l'industria
stessa potrà fare dopo la guerra, quando le varie forze produttive nazionali avranno agio di
organizzarsi sapientemente, mettendo in pratica
quei mezzi più opportuni per raggiungere lo
scopo, attorno ai quali tanto si discute da competenti, e, purtroppo, anche da incompetenti.
I problemi economici occorre, oggi più che
mai, siano studiati da un elevato punto di vista, non trascurando quel rapporto che direttamente l'un l'altro li congiunga. L' ingranaggio riguardante la nostra attività finanziaria,
industriale, commerciale, è assai complesso,
ed ha bisogno di molta cura nell'esame di ogni
singola parte, per ricavarne all'atto pratico i
maggiori benefici ed i minori danni.
La politica delle nostre industrie dovrà quindi
essere accorta; le varie forme di attività dovranno esserP. fra loro collegate: l'incremento
di una data industria non dovrà essere mai
a scapito di un'altra, quando si riconosca che
tutte e due tornino utili alla collettività.
.~O
!'ER 1.'0RGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA
Nel caso specifico, crediamo dunque opportuno fermare l'attenzione dei veri competenti
sulle industrie alimentari, le quali sono indiscutibilmente in istretto rapporto a quelle agricole. Con una savia politica - si rifletta - le
seconde con le prime potranno influire molto
a vantaggio della bilancia commerciale d'Italia.
I
Le Industrie chimiche ed affini.
Le Società per aziom,
· · nel 1913, erano 222; nel
1917: sono aumentate a 276; i capitali versati
da hre 2'"'10499 ooo sono ascesi. a lire
. i-2 6-2 ooo
con una d.f-D
. più
. qumdi
.
I
,
1 erenza In
di lire 'fl
2021-3
1 ooo
come s'I n·1 eva d a1· seguenti prospetti :
'
Al 31 dicembre
~
Numero
de~le,
Soc1eta
Capit. versati
migliaia
di lire
Piemonte
32
Liguria . ".
25
Lombardia .
87
Veneto
14
Emilia.
8
Toscana :
7
Marche
3
Umbria ·
Lazio
·
17
Abruz;i ~ 1\Ìolise:
1
Campania
9
Puglie. . · · ·
4
Calabrie.
2
Sicilia
12
Sardegna.
1
Totali
222
1917
___,...._
Numero
delle
Società
27 434
37 230
98 731
12 807
2 880
10 895
I 690
33
36
106
14
7
12
1
54593
3o
1
10
4
1
450
4 j05
10 o5o
2 895
5 739
2
18
400
2
70 499
276
Capit. versati
migliaia
di lire
39 339
52 321
196 667
14 299
3480
12 170
720
750
119 662
426
8174
7 402
2 895
13 967
400
172 672
12
Le industrie chimiche ed affini
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOmCA DEL DOPO GUERRA
scono alla categoria 3. della Statistica ufficiale
(Prodotti clzimici, generi medicinali, resine e
/Jrofumerie).
0
JJifferen.ze verificatesi al 31 dlcembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Piemonte .
Liguria.
Lombardia
Veneto.
Emilia .
Toscana
)!arche.
Umbria.
Lazio
Abruzzi e Molise .
Campania
Puglie .
Calabrie .
Sicilia..
Sardegna.
Totali
Numero
delle
Società
1
11
19
+
+
+
+
+ 13
+
+
5
2
I
+
6
+ 51
Capit. versati
migliaia
di lire
11 905
15 091
97 936
I 492
600
I 27'5
970
750
65 069
24
3469
2 648
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ 8228
+ 202 173
*
li valore delle riserve, rispetto ai capitali, si
può calcolare a circa il 25 °;0 •
La media dei dividendi distribuiti dal 5.8o %,
nel 1913, è salita al 7.50 °;0 nel 1917.
Al 31 dicembre
rmportazione
Esportazione
Lire
147 165 040
78 377 612
795 509 215
175 025 ,p3
Ecco le merci che alla fine del 19tj han superato l'importo di lire dieci milioni:
l.\IPOR'l'AZIONE.
Lire
-.
Altri prodotti esplodenti»
Cartucce cariche . . . . .
Nitrato di sodio greggio. . .
Sali ammoniacali non nominati
Prodotti chimici non nominati
Acido tannico impuro.
Paraflìna solida . . .
Soda caustica impura .
Glicerina . . . . . .
Colofonia o pece greca
«
266 783 000
213 553 200
57 282 500
31 011 420
24 088 o5o
23 384 250
22 336 385
19 632 250
16 755 200
J2 378 420
ESPORTAZIONE.
Clornti e perclorati, cli potassio e
Cartucce cariche . . . . . . .
Acido tartarico . . . . . . .
Tartaro greggio e gruma di botte
Citrato di calcio . . . . . . .
<li
.
.
.
.
Lire
39 367 200
21 046 200
20 507 950
16 398 09?
J .J. 302 36.)
sodio.
. .
. .
. .
Diamo anche uno sguardo alla ..J-.a categoria
(Colori e generi per tinta e per concia) :
*
Le cifre che seguono danno una idea del
nostro commercio con l'estero. Esse si riferì-
1~)17
1913
Al 31 dicembre
1913
1917
Lire
1mportazione.
Esportazione .
36 024 041
8 159 300
102 788 781
8 900 195
PER L'ORGA.'ilZZAZIONE FCONO~llt.A DEL DOPO GUERRA
Alla fine del 1917, han superato l'importo di
lire dieci milioni:
htPORTAZIONE.
Lire
Colori derivati dal catrame o da altre sostanze
bituminose in istato secco . . . . . . . 60 ,Po Soo
Estratti colon~nti di legni e altre specie tintorie. 19 361 ooo
ESPORTAZIONE.
Lire
(All'esportazione, il maggior valore si è avuto
nel sommacco macinato - lire 4 498-140).
*
Le cifre esposte dimostrano, sinteticamente,
il movimento delle nostre Società esercenti le
industrie chimiche ed affini, nonchè l'entità del
nostro commercio con l'estero, riguardante le
categorie su menzionate.
Le fabbriche italiane, durante la guerra, hanno
certo aumentata la loro produttività; e non v'è
dubbio che, dopo, penseranno ad organizzarsi
definitivamente, in modo che si possa porre un
argine alla importazione.
E, ripetiamo, siamo pratici anzi tutto. Si
pensi che una poderosa organizzazione industriale, specie nel campo chimico, non s'improvvisa dall'oggi al domani. Cerchiamo quindi
di trarre i maggiori vantaggi dall'esistenza di
Le industrle chimiche ed al/ìnl
quelle fabbriche che già si sono affermate; incoraggiamone altre. Nel campo dell'elettrochimica possiamo fare molto, anzi moltissimo;
poichè possediamo quasi tutte le materie prime,
le forze idriche; ed ancora: l'esperienza.
Carburo di calcio, calciocianamide, fosfo potassa, acciai speciali, alluminio; e poi: distillazione del legno, industria estratti tannici, industrie chimico-agrarie, industria farmaceutica:
ecco, dove son chiamati a prestare la loro preziosa
opera i nostri ·competenti e tecnici: opera vasta, complessa, di sicura riuscita. Si tratta del
resto di intensificare, di estendere ciò che si è
fatto, di non arrestarsi avanti a quanto altro
potrà farsi.
Comunque, non bisogna mai addormentarsi.
Continuare quindi a formare chimici pratici,
abili tecnici, preparatè maestranze. E non si
dimentichi che la vera scuola è l'officina. Per
la sapiente direzione tecnica di una fabbrica è
necessaria la conoscenza perfetta dell'ingranaggio, in tutte le singole parti; per dirigere bene,
occorre prima sapere eseguire.
E allora potremo affrontare serenamente altri
campi produttivi, e realizzare il nostro ideale
di vera indipendenza economico-industriale.
Il nostro operaio è quanto mai intelligente e
versatile. Si tratta dunque di saperlo dirigere.
Le industrie tessili
----
N~cltro
S
I
I
I
.e
oc1età
Piemonte
Liguria :
Lombardia
Veneto. .
Emilia.
Toscana ·
Lazio
·
c.ampa.ni~
Sicilia.
I
Le 1nàust1·1e tessili.
Al 31 dicembre
1913
--------1917
- y~rsati
Capi.t.
m1gl1a1a
di lire
Numero
de.Ile
Soc1etù
66 055
34 275
295 565
23 .~37
1 717
I 368
8500
11 610
I 272
22
17
1q
8
3
3
9 500
25 ~b6
I 6..p
W799
180
-l9.t- 633
27
14
l05
12
4
2
2
5
2
Totali 173
Capit. versati
migliaia
di lire
71 2-t-5
35 200
327 964
20 320
986
I
I
1
8
950
Differenze verificatesi al 31 d"
b
rispetto al 31 d'
b icem re 1917,
1cem re 1913:
Le industrie tessili, in questi anni di guerra,
si sono affeFmate, intensificando la produzione,
e mettendosi così in grado di affrontare le richieste innumerevoli del momento, a causa degli impellenti bisogni dell'esercito. Le difficoltà
certo non mancano; comunque, elette industrie
danno affidamento per l'avvenire.
Numero
delle
Società
Piemonte
Liguri.a . :
Lom.bardia.
Veneto
Emilia · ·
Toscana· ·
Lazio . . ·
c.ampania :
S icilia . .
+
+
Totali
*
Le Società per azioni, esercenti le industrie
tessili, da 173, nel 1913, sono aumentate a 180
nel 1917; i capitali versati sono ascesi, comples·
sivamente, da lire H3 799 ooo a lire 494633000,
con una differenza in più di lire So 83-t ooo:
+
+
+
+
5
3
9
4
2
1
3
7
Capit. versati
migliaia
di lire
+
+
+
+
+
+
+
5190
925
32 400
3117
731
582
J
ooo
14 2t5
370
+ 50834
*
·
.
. . .
II valore d e II e riserve
·
ca cola a circa ,
' rispetto a1 capitali, s1
I
0
111 Yo.
L
a
media
dei
divid endi. distribuiti
.
nel 19 3 '
dal 3.3o u 0
· 1 ' e ascesa al 5• 6 0 0110• all'incirca, nel 1917.'
.j.8
PER 1.'0RGA:'ilZZAZIO:>IE EC:O;>;O~U(.,\ DEL DOPO GUERRA
*
Il dopo guerra. Questa è la occupazione, la
preoccupazione cli molti scrittori. Ed il Governo,
con lodevole previggenza, non ha mancato di
dare la sua valida cooperazione all'importante
problema. Speriamo quindi nell'effettuazione
di ben delineati piani d'azione; così che, ritornando la pace, le singole attività possano svolgersi con sicura direttiva. Poichè domani, più
di ieri e di oggi, avremo bisogno di produrre
molto, molto; quanto più sarà possibile per le
esigenze all'interno, e per dare un vigoroso impulso alla nostra esportazione.
In sintesi: produrre, risparmiare, esportare.
Importare poi l'indispensabile.
Ripetiamo: esportare; ed all'uopo le nostre
industrie tessili potranno con sicurezza riuscire
ad aumentare la ricchezza nazionale. Occorre
però studiare bene i mercati stranieri, ove sarà
conveniente collocare la nostra merce; vigilare
fin d'ora, ed al momento opportuno esser pronti
all'azione concorde. Cercare di soddisfare le
esigenze di ogni singola piazza, fare apprezzare
i propri prodotti, imporsi. È necessaria quindi
intuizione, larghezza di vedute, tatto industriale
e commerciale. Costanza nella lotta; non scoraggiarsi; perseverare dunque, e tener d'occhio,
Le industrie
le~sili
49
all'occasione, chi, con raggiri, potesse screditare
qualche volta il buon nome italiano.
Son cose queste dette e ridette; pure non è
mai troppo ripeterle.
Questioni tutte complesse; ma, con la ferma
volontà, potranno agevolmente essere risolte,
per il bene del nostro Paese.
ff. T'RTNZIVALLI.
31
Altre industrie 111anifatt11rie1'e
Differenze . verificatesi al 31 dlcembre t917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Altre Industrie manifatturiere.
Il numero delle Società per azioni, da 172,
nel 1913, è aumentato a 173 nel 1917; il valore
dei capitali versati da lire 180 276 ooo è asceso
a lire 191 676 ooo, con una differenza in più di
lire 11 -t.OO ooo:
Al 31 dicembre
--------1913
Piemonte.
Liguria
Lombardia .
Veneto
Emilia.
Toscana
Marche
Umb1·ia
Lazio
Campania
Puglie
Sicilia.
-
1917
Numero Capii. versati Numero Capit. versati
migliaia
delle
migliaia
delle
di lire
Società
di lire
Società
33
55 528
3o
47 648
8
4411
4 637
7
80 304
80
87
88983
IO
q.238
14540
14
6 670
6
2 530
7
10
8 005
13
8 989
2
5 300
5 215
2
180
3
1
430
5
11 362
6 605
9
6
2 891
1 650
7
1
1
2
335
2
Totali 172
180 276
173
-
1 500
-191 676
3
Piemonte
Liguria .
Lombardia.
Veneto
Emilia
Toscana
Marche.
Umbria.
Lazio.
Campania .
Puglie
Sicilia
1
7
+ 14
+
+ -3
2
+ 1-1+
+I
Totali
+
1
Capit. versati
migliaia
di lire
7 880
226
8 679
302
+
+
+ 4qo
+ 984
85
+ 250
757
+ -1- 2.p
+
+
+ 1 165
+ 11 4'00
1
1
I maggiori capitali si trovano impiegati nella
Lombardia (lire 80 3o-t. ooo); vengon dopo: il Piemonte (lire 55 528 ooo), il Veneto (lire q 5-t.o ooo),
il Lazio (lire 11 362 ooo), ecc.
*
Il valore delle nserve, rispetto ai capitali, si
calcola a circa il 15 0;0 •
La media dei dividendi distribuiti da circa
il 4.80 °;0 , nel 1913, è salita ad oltre il 6 °/o
nel 1917.
A /tre industrie mani/atturiere
'oRG \ -.:11.t.AZJO:'iL I· CON0'1lt.A
t•ER L
53
UEL 001'0 GUERR.\
--------
*
*
.
ta categoria è compresa
menziona
Ne Il a su
.
. a elli la quale, per la sua
lindustria dei ~t p~i e~ser presa brevemente
irnportanza, men a
in esa~e. .
d t' la esportazione dimostrano
Le cifre n.~ualr an i te la potenzialità delle fab1 modo piu e oquen
~;iche produttrici italiane:
-
EsPORTAZ10i'iE
JMt>ORTAz10-.:r
1913
Cappelli:
Lire
~
1917
1913
Lire
Lire
1917
Lire
5.g533
5o 355
28..j. 720
uarniti da tlonna : · 720 33
••0
g di seta purn o m1s.ta
- -~3
23 855
6 017
22812~
con altre nrntcne. 22.:> p
166o16 8 1.1-8 964 8 I q 2860.65
\ li paglia non guart
o di
niti . . I 3o3 802
l • -,92 5 o-, I 769 2 312
·5 < truciolo guarniti . 3 ~ 9~~ 1..13 570 11 896 686 10 242 4846.
1 dipelo. 32:->2
:;a . .
q
9 670339
7 114 I 2000 1
d1 feltro '·cli. lana
123 817
cli qualsiasi altra
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5 333 6.µ915
sorta. . . . , , 51 ..I 769 ..j. 178 22 .) _ _0 _ -
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1
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I
..
818 320 39• .p..j. 215 28 791523
1
) sup erava l'importaL'esportazione, nel 19t.'
r
. ne per l'importo di lire 36 178 5-i7; ne119
. !Ò
zio
.
differenza 10 P1
troviamo all'esportazione un.a
.
L'im·
di lire 23 973 203, rispetto all'1mpor~az1o;:·uinen·
al 19 1•
. ne
Po rtazione - in . confronto
.
,. . . 6- . l'esportaz10
tata nel 1917' d1 hre 1 :>72 .n'
inv~ce è diminuita di lire 10 632 692.
Naturalmente la nostra industria dei cappelli
ha risentito le conseguenze della guerra; ma
ciò non toglie che, in seguito, saprà imporsi
ancor meglio, sia all'interno che all'estero: ed
all'interno, specialmente. Poichè - è doloroso
constatarlo - i cappelli nazionali da parecchi
non sono purtroppo preferiti. Quale il motivo?
Lo snobismo. li compratore italiano - diciamo
in generale, s'intende - se chiede il cappello
italiano, lo fa per risparmiare: disposto a spendere venticinque, trenta e più lire per un cappello di marca straniera, non spenderebbe certo
altrettanto, o poco meno, per una marca nazionale; chè non ammette una fabbrica italiana
possa produrre un tipo fine e quindi costoso.
Così, il compratore italiano finisce anche, qualche volta, con l'essere gabbato, acquistando,
per marca estera ed a prezzo altissimo, quanto
è invece pura merce italiana, che, esportata
oltre i confini, ritorna spesso tal quale a noi,
con la sola aggiunta di una stampigliatura esotica più o meno celebrata.
*
La guerra insegna molte cose, specie a conoscere il valore di se stessi ; maggiore, senza
dubbio, sarà quindi la fiducia in noi, allorquando
54
J'l'R L-ORGANIZZAZIOI'\I· ECONOmCA DEL DOPO GUERR.\
potremo ritornare con serenità di spirito e con
rinnovata lena ad esplicare la normale nostra
attività nel lavoro della terra, delle industrie e
dei commerci. Dopo le dure prove, noi riusciremo ad amare ancor piLt l'opera nostra, ad esserne gelosi. E faremo di tutto per aumentare
la produzione nazionale, per risparmiare, per
esportare i manufatti nostri, per saldare i nostri debiti: per accrescere infine la nostra ricchezza. La nostra politica economica dovrà
avere direttive sicure ed energiche, così che
noi si possa varcare la frontiera, fieri della
nostra forza, che è la forza del Paese nostro; il
quale nulla dovrà un giorno ad altri, se non alla
propria volontà, alla propria abilità, alla propria
fermezza. La Patria a noi sacra avrà meritato
il posto che le si compete: ovunque echeggerà
la favella nostra; all'Italiano, all'Italia sarà dovuto il più alto rispetto. Domani certo più di ieri.
*
Diamo anche un rapido sguardo alle cifre del
commercio estero relativo a qualche altra industria, inclusa nella stessa categoria. Esse son
certo il miglior esponente dei nostri bisogni e
delle nostre capacità produttive.
Pelli.
Lire
lmpo1·tazione.
Esportazione .
I
.J I 824 830
85 814 985
232 556 364
25 988 751
Altre industrie mani/alturiere
55
--------
Rispetto. al. 191 3' l'.importazione
.
è aumentata
d
unque
d1
lire
80
-31
53
I'
è d' . .
I
4; esportazione invece
1minu1ta
di
lire
59
826
23'"t' Men t re poi,
.
19 3 I''
.
ne l
1: ' impo.rtazwne era superiore di lire 66 009 845
.
si riIa 11 esportazione.
.
' nel 191 _J, a Il"1111portaz10ne
e~al u3na ?1fferenza in più di lire 206 567 613.
·· 1 .dicembre 1913' 1· seguenti· valon. erano
su
penon a un milione di lire:
h1PORTAZIONE.
Pelli
buoi .e di vacch e, fr esc I1e, secche, salate,
nondisalate
Pelli conciate
v.itelli . al : · ·
.
Cal~ature di pelle. . '
ciomo ·
.
Pcl!Jl! conc.ia_te « altre))' .al .cr~m·o .
·
P e 1 vermciate
Pell! conciate
c~p~-e ·al· c · · ·
Pelli conciate col pelo' con roi:i10 .
»
,
1un1.
.
• "
»
» fini
Pell1l d1 montoni, fresche s~cc.h .
I .
sa ate.
'
e, sa ate, non
Cin_ghie di· p~ll~ fì~it~ · ·. · · : : · . . .
v1111ento . .
' pei trasm1ss1one di moPelli tagl' t · · · . · · · · · · . . .
La -· d' ia e .111 stnsce per cappelli
. .
voi i 1 pelh conce senz
1
· · · · ·
Pelli di vitelli fresch
.a fe o, non nominati. .
Pelli conciat~ « alt e, secf ie, sa!ate, non salate .
Pelli tagliate .
re >b>, ~ tannmo . . .
« Alt .· l
. ' m gam
11 avon » da
ell' alt,. tonrni
.
.' ec c. . . .. ..
Pelli di agnelli fresfh icc1a1ho, d1 ogni sorta . .
'
e, secc e, salate, non salate.
ai
ai
Lire
58 530 309
18114 ooo
17 412 420
7 404 800
7 310 ooo
4 761 800
5 8
4 1 400
4 227 400
3 583 450
3 300 640
2 952 725
2 824 640
2 822 374
2 790 700
1 847 oso
1 637 900
1 059 660
ESPORTAZIONE.
Pelli
buoisalate
e a·I vacche, fresche, secche, salate,dinon
Pell'i d'I vitelli,
·
- fresche
. . secch
· · · ·l . . . . . .
Guanti di pelle d'ogn'i
/'sa ate, non salate.
mente tagliati
"' qua ità, anche semplicePelli di
· · secche
· · · salate
· . . . .al. .
Pell'
a· agneJri, f_i-esche,
p ~ 1 capretti, »
»
'
'non s ate.
el11 conciate senza el
. .»
>>
»
.
Pelli di capre, f rese h ep sec
o eh nfimte, da suol·1
•
1
'
e e, sa ate, non salate.·
Lire
42 1 o3 336
10 469 940
8 159 360
5 ooS 500
3 724 210
2 118 060
I 674 310
56
Altre industrie mani/alturiere
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA
Lire
Pelli conciate senza pelo e rifinite, per guanti, 1 442 000
di caprett_o. · · · · · · · · : : . . . 1 260 010
C I ·i ture cli pelle· · · · · · .
I·
a~". ·
··t gli di pelli freschi, secc 11 • • 1 176 ,P6
Carmccio e .u a
...
-.
~
r
gni sorta . . 1 036 720
«Altri lavon » da pc 11 tcc1.110, l o
.
. f
• .1·
ell1' conce senza pelo, non nomma t . 1 027 1-t8
Lavon ut P
'
Consideriamo adesso i valori, sempre superiori ad un milione di lire, riguardanti il 31 dicembre 1917:
L\tPOR1'AZIONE.
Lire
Pelli di buoi e di vacche, fresche, secche, sa81 130 720
late e non salate
. 76 026 730
Calzature di pelle · · · ·
. 12 53-t 000
Pelli conciate « altre»' al cromo
8 739 000
Pelli Yerniciate . · · · · · ·
·. · .
Pelli crude, fresche o secche, da pclhccen.a · : 7 820 000
Lavori cli pelli conce senza pelo, non no111111at1. 7 7.i8 .ioo
6 226 500
Pelli conciate cli vitelli, al cromo. ·
5
6-t1 600
Pelli conciate di capre, al croi:i10.
3 012 000
Pelli conciate col pelo, comuni. · · · · · ·
Pelli di montoni, fresche, s_cc:che, salate, non salati:: 2 616 690
2 496 000
Pelli conciate col pelo, !1111 • • • • • •
2 340 000
Pelli tagliate, in s~risce per ca~pe_ll1. · .
Cinghie di pelle finite, per trasm1ss1onc cli lllO\t2 213 200
mento. . . · · ·
·
2134 Soo
Pelli conciate « altre », al tannino . . ·
Pelli cli capre, fresche, secche, salate non salate. 1460655
Pelli cli agnelli, fresche, secche, salate, non salate. 1396200
1 o5-t Soo
Pelli tagliate, in gambali, tomai, ecc.
1 032 000
Pelli conciate, yacchette, al c1·omo .
ESPORTAZIONE.
Lire
Guanti di pelle d'ogni qualità, anche semplicemente tagliati . . .
. . . : 12 5-t6 27°
Pelli conciate senza pelo e rifinite, per guanti,
di agnello . . . . . . . . . . . · · · 3 295 6~0
Pelli cli capretti, fresche, secche, salale, non c;alate. 2 926 7'JO
1 513 920
Cm·niccio e ritagli di pelli. secchi.
I 096 000
fornimenti da tiro
Prendendo in rapido esame le principali voci,
al 31 dicembre 191 i si sono verificate, rispetto
al 31 dicembre 1913, le differenze qui sotto indicate:
] .'1 PORTAZIONE.
Lire
Pelli cli buoi e di Yacche, fresche, secche,
salate, non salate . .
Calzature cli pelle . . . . . .
Pelli conciate « alti-e », al cromo
Pelli verniciate . . . . . . . . . . .
Pelli crude, fresche o secche, da pellicceria.
Lavori di pelli conce senza pelo, non nominati
Pelli conciate di vitelli, al cromo .
Pelli conciate di capre, al cromo .
+
++
+
+
+
+
22 600 411
58 614 310
5 129 200
J 429 000
7 164 000
4 923 760
t 1 887 Soo
879 800
EsPORT.\ZIONE.
Lire
Guanti di pelle d'ogni qualità, anche semplicemente tagliati . . . . . . . . .
Pelli di buoi e di vacche, fresche, secche,
salate, non salate. . . . . . . .
Pelli di vitelli, fresche, secche, salate, non
salate . . . . . . . . . . . .
Pelli di agnelli, fresche, secche, salate, non
salate . . . . . . . . . . . .
+
4 386 91 o
42 01 o 956
1o
469 940
4 999 1 oo
Considerando Je principali voci, alla fine del
1917, all'importazione si trovano le seguenti d ifferenze in più, rispetto all'esportazione:
Lire
Pelli di buoi e di Yacche, fresche, secche,
salate, non salate
Calzature di pelle . . . . . .
Pelli conciate « altre», al cromo
Pelli verniciate . . . . . . . . . . .
Pelli ~r~de, fresche o secche, da pellicçeria.
Lav?n d1 pelh conce senza pelo, non nominati.
Pelli conciate di vitelli, al cromo .
Pelli conciate di capre, al cromo .
+
+
+
+
+
+
+
+
81038340
75 716 s.p
12 486 400
8 739 000
7 543 500
6 905 900
6 190 500
5 636 600
Nello stesso 1917, l'esportazione dei guanti
di Pelle d'ogni qualità, anche semplicemente
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO~llCA DEL DOPO GUERRA
Altre industrie mani/alturiere
tagliati, ha superato l'importazione per un valore di lire 12 320 6jo.
Guanti di pelle,
d'ogni qualità, anche semplicemente tag!lafi.
58
I principali Paesi dai quali noi importiamo
le pelli sono: India britannica e Ceylan, Argentina, Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Stati
Uniti, Uruguay, Egitto, Cina, Federazione Australiana, Brasile, ecc.
Ed esportiamo per: la Gran Bretagna, la
Francia, gli Stati Uniti, la Svizzera, la Federazione Australiana, ecc.
Prima della guerra, naturalmente, s1 importavano pure e si esportavano le pelli da e per
la Germania e l'Austria-Ungheria.
Sono significanti le seguenti cifre riguardanti
l'importazione delle calzature di pelle, e l'esportazione dei guanti di pelle:
Calzature di pelle.
htPORTAZIONE.
.
.
.
.
Totali
1
paia
paia
420 758
323 227
197 625
147 854
95 861
67 042
27 958
1846932
859 825 1>
169 464
23 370
24514
2 924105
280 325
(valore, lire 17 -112 420)
cento paia
cento paia
25 202
10 457
per la Gran Bretagna . . . 24812
» gli Stati Uniti.
5486
» la Germania . . . .
3 055
» la Federaz. Australiana
1 100
» l'Austria-Ungheria
323
» la Svizzera .
241
» la Francia .
170
» altri Paesi .
1 901
492
903
g65
38 019
Totali 37 088
(valore, lire 8159 360)
('·alore, lire 12 546 2jO)
Legno.
Accenniamo a qualche cifra della Statistica
ufficiale (categoria IX - Legno e paglia):
Lire
1913
dalla Gran Bretagna
dagli Stati Uniti. .
dalla Germania . .
dall'Austria-Ungheria
dalla Svizzera .
dalJa Francia .
da altri Paesi .
ESPORTAZIONE.
(valore, lire 76 026 730)
1) Dagli Stati Uniti, nel 1915, importammo paia
nel 1916, paia 3 609 327.
1
909 758; e,
Totale dell'importaz. (legno e paglia) 172 542 662 74 565 820
»
dell'esportazione »
»
67 023 850 29 021 587
Nel 1917, il valore dell'importazione è dunque
diminuito, rispetto al 1913, di lire 97 976 842;
quello dell'esportazione, di lire 38 002 ~63. Dal
precedente specchietto risulta poi l'esportazione inferiore all'importazione, nel 1913, di
lire105518812; e, nel1917, dj lire4SS4.i233.
Nelle seguenti voci troviamo un importo superiore a lire 5 milioni :
60
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONO~t!CA DEL DOPO GUERRA
A/Ire industrie 111an1falturiere
61
l'1PORTAZIONE.
Lire
Legno comune, squadrato o segato
per il lungo . . . . . .
113 832 800 -l9 968 828
Legno comune, rozzo o sempliccmcn te
2 600 968
sarossato . . . .
13 833 281
Ca;bone di legna . . . . . . . 7 126 GSo
444 5So
Utensili e lavori non nominati. di le
I 713 660
gno comune, «altri».
Est'ORTAZJO'\E.
1913
1917
Lire
000 5 9 15 JOO
15 j I 2
Bottoni di corn:uo . . . .
.
Mobili e loro pezzi, non imbotti! i. intagliati o intarsiati . . . . . . . 6 52.) 300 2 295 200
Botti nuo,·eo vecchie, con ccn:hi di fcn'o. 6 ..i69 992 1 ..i57 360
5 1 80 1 Go 1 605 886
Ra<liche per spazzole .
È facile rilevare come la diminuzione della
importazione debbasi principalmente alle interrotte relazioni con l'Austria-Ungheria.
Non si dimentichi qui l'importanza delle nostre fabbriche di mobili artistici.
Vetri e ceramiche.
Consideriamo la categoria XIV della Statistica
(Pietre, terre, vasellami, vetri e cristalli):
Lire
Importazione
Esportazione .
-l75 590 374
108 652 327
958 351 -l21
68 176 739
Come si vede, nel 1917, i I valore dell"importazione, rispetto al 1913, è aumentato di
lire 482 j61 047; il valore dell'esportazione invece è diminuito di lire 40 475 588. All'esporta-
zione, in confronto aIJ'importazione, si rileva una
differenza in meno, nel 1913, di lire 366 938 047;
e, nel 1917, di lire 890 17-J 682.
In tale categoria però trovansi tante voci, di
notevole importanza, che non riguardano certo
i vetri e le ceramiche. È d'uopo quindi esporre,
in particolare, qualche dato relativo a queste
ultime industrie:
(Valori superiori a lire:
1
milione).
h1 PORTAZIO:\ !'.
191.)
Lastre di vetro o di cristallo, pulite e
Lire
non stagnate, che misurano più di
160 centimetri . . . . . . . . . 3 905 3o5
12 825
Lm·ori di vetro o di cristallo sempliceme1~te _soffiati o gettati. .' . . . . 3 067 831
260 300
La~or.1 _di vetro o di cristallo, colorati,
~111~1 .m pasta, arrotati, smerigliati o
111CISI ,
....
109 800
2 9q 674
Porcellane bianche . . . . . . . . 2 StG 800
391 760
colorate, dorate o altrimenti
"
decorate . . . . .
..p3 200
2 238 ..i25
Lavori cli vctrn o di cristallo dipi;1ti.
•
1
•
'
1
snia tat1, e orati, argentati o altrimenti
decorati, «altri » . . . . . . • . I 585 390
35 850
Lastre cli vetro o cli cristallo, pulite e
n?n stagnate, che misurano non pii'.1
c11 160 centimetri . .
68 000
I 28.t 570
Bottiglie comuni .
33330
( 027 110
Terre cotte «altre»
218 920 4 966 110
Lavori di grafite .
678 21 o 3 337 755
ESPORTAZIONE.
1913
Lire
yetri, cristalli e smalti in conterie, ecc. -l 3-i-i 780
rerre cotte, d'uso co1nune, (( altre )) .
J 792 800
Lavori di vetro e d i cristallo, semplicc111ente soffiati o gettati . .
390 187
1917
4 5.p 380
235 11 7
I
274 240
62
Altre industrie manifatturiere
PER L'ORGANIZZAZIONE ECONOi\11(.;A DEI. DOPO GU.ERRA
63
ESPORTAZIONE.
Lastre di vetro o di cri.stal1o, non pulite, comuni da fin.estra~ che misurano
da 120 a 200 centimetri . . . . .
Lastre di vetro o di cristallo, non pulite, comuni da finestra, che misurano meno cli 120 centimetri. . . .
Lastre cli vetro o di cristallo, non pulite, « altre » . . . . • .
Ca11:a
bianca
o tinta
in pasta> rigata
))
))
))
e e
5 6,P
1
061 640
i libri:
Lire
Importazione
Esportazione
48 037 076
22 898 069
So 225 281
23 581 323
Nel 1917, rispetto al 1913, il valore dell'importazione è aumentato di lire 2 188 205; quello
dell'esportazione, di lire 683 254. Si rivela poi
all'esportazione, in confronto all'importazione,
una differenza in meno: nel 1913, di lire 25139 007;
nel 1917, di lire 26 643 958.
Ecco il valore (superiore a lire 1 milione)
di qualche voce riguardante la carta:
htPORTAZIONE.
1913
1917
Lire
Carta bianca o tinta in pasta, non rigata. 2 493 oSo
Carta preparata per la fotografia. . . 1 824 ooo
605 012
2 756 ooo
1
•
I tt · e
"
<la spagnoe e, m cogli sciolti
Carta bia11 ca 0 tinta
pasta · · · . ·
gata, (( altra ))
' e, 11011 ndi
nè
Ca11:
.
· · ·
e
a pergamenata
tale)
. . . . . ( pergamena vege-
c~ii~l~~a!~volti
0
i,;
p~gÙa,' n~n 'ti1~ta.
Carta.
Occorre dare un'occhiata alla categoria X
della Statistica, nella quale son compresi pure
•
r.
2 .)4
I 33 OLire
2 O 19 960
2 .P2
2
760
6 7 12 200
394 470 3 335 020
526 515 1 •62 656
....
510 1002162
*
Questi rapidi cenni statistici danno una idea
dello stato di alcune. m
· d ustrie, le quali certo
non mancheranno d 1 prepararsi all'azione del
d opo guerra.
(j.)
Le industrie dei traspor! i
JJi(/eren::e verificatesi al 31 dicembre 1917,
ris/Jetto al 31 dicembre 1913:
Capit. versati
Numero
delle
Socie::tà
Al 31 dicembre
--
-
Piemonte
Liguria .
Lombardia .
Veneto
Emilia
Toscana .
Marche
Umbria
Lazio .
Abruzzi e ~lolise.
Campania
Puglie.
Basilicata
Calabrie.
Sicilia.
Sardegna
21
27
43
13
4
13
3
3
17
IO
11
4
4
7
Totali 18 1
285
2
700
9
2
84 5o5
412 672
85 600
23 103
7 035
8 026
510
436
42 So8
1 183
107 138
I 250
233
271
16 879
1 -i.So
209
792 799
24 643
142 642
67 435
15 253
3 730
7 6.)o
310
190
42 415
I 189
21 978
3 439
800
1
-1-
- /"---
Totali
1917
Numero Capit. versati
migliaia
delle
di lire
Società
-
336 639
20
39
48
12
6
q
6
5
19
9
13
2
3
59 862
+
+ 270 o3o
+ 18 165
850
+ 7 3o.'5
+ 3 396
+
+ 200
+ 246
93
+
6
+ 832 160
189
+
+
+
+
+
+
+
Il numero delle Società per azioni esercenti
le industrie dei trasporti (escluse le ferrovie)
da 181, nel 1913, è aumentato a 209, nel 1917;
il valore dei capitali versati da lire 336 639 ooo
è asceso a lire 792 799 ooo, con una differenza
in più di lire 456' 160 ooo; come si rileva dai seguenti prospetti:
Numero Capit. versati
delle
migliaia
di lire
Società
di lire
Piemonte.
1
Ligu1·ia. .
12
Lombardia
5
Veneto.
1
Emilia .
2
Toscana
1
Man.:he.
3
I
Umb1·ia
2
I
Lazio
2
Abrnzzi e ~lolise .
1
Campania
2
Puglie . .
2
Basilicata
1
--L
Calabri e
'I 2
Sicilia
I
S;u·deg;ia .·
2
Le Industrie del trasporti.
1913
111igliaia
567
12 179
I 430
+
-1-36 160
+
+
+ 28
1-1
+
Il maggior valore di capitali impiegati si tro\·a,
dunque, nella Liguria (lire 412 672 ooo).
*
Le riserve, in rapporto ai capitali si calcolan.o a circa il 250;0 •
'
La media dei dividendi distribuiti dal 4.05 11 ,,
nel 1 913, è salita ad oltre il 4.4~ o;; nel 1917
(le sole Soc·
.
.
o
.
.1e t'a d'1 nav1gaz1one,
nel 1913,
co1-r1s?os.ei-o agh azionisti in media un dividendo
I
d olo nel 191- a cffca
.
.d1 circa il 6 ·0 :>- o1/0; eevan
1
I
1
-,
-o Olo ) .
·I
G. PRINZIVALLI.
'
'
66
PER 1.'0RG.\.'dZZ \ZIO~E E\.O~O\llCA llF.l, IJOl'O Gl' ERRA
Le industrie dei lrn.:,porti
*
I,
Occupa un posto eminenle nella consid.era.
z10ne dei problemi pel dopo guerra la. quesl1one
.
dei trasporti, rappresentando q.ue~t1 11 mezzo
"ndispensabile per attirnre e migliorare le co1
municazioni all'interno e gli scambi• con l' es t ero.
Ricruardo alle ferroYic, lo ~tato sa ciò che deve
far,~. Per la na \ igazione, credi.uno intanto opportuno che i I Go\~erno a~1~ca fin d'ora.
Ouale è la situazione o,.;~1 della marina mer. ')
cantile, e quale sarà domani.
.
Poche parole. L'Italia oggi si yaJe . pe1 tr~­
sporti delle na\ i sue e di quelle degli :.\ll~at1,
poichè comune è l'interesse. >la dom~111, ritornando la pace, come ci trO\ eremo noi, quando
ocrni Paese ricomincer:1 a pensare a se stesso,
· ton ne Il aoo
e ~a dover contare allora sul proprio
gio? L'Italia, dopo le perdite subìte, di quante
e di quali navi disporrà? Occorre, occorrerà
costruirle: è vero. E i nostri cantieri all'uopo
fanno e faranno il possibile: ma la buona v~­
lontà non basta. Noi, dopo guerra, avremo bt·
sogno subito di mo! te naYi ; e queste non s'improvvisano.
Dunque?
Ecco qui l'azione dello Stato, il qua le nel momento in cui l"ltalia dà alla causa co·
rnune tale prezioso contributo - dovrebbe cer·
care di promuovere dei contratti d'acquisto di
navi all'estero, presso gli Alleati stessi, in modo
che, appena opportuno, si possa, senz'altro,
contare su di esse.
*
È necessario poi non indugiare ad effettuare
una sapiente organizzazione nelle nostre officine, le quali dovranno essere in grado di accogliere alla fine della gue1Ta l'abbondante
offerta di mano d'opera, evitando, di conseguenza, l'esportazione della materia prima, che
certo non ci manca: uomo. L'operaio italiano è bene ripeterlo - è pieno di amor proprio,
intelligente, abile. Coordiniamo quindi tutte le
singole attività, e riusciremo .
lm/Jrese immobiliari ed edili::ie
Dif!eren::e verificatesr' al 31 dùembre 1917,
r i.1/Je/to al 3 1 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Imprese Immobiliari ed edilizie.
Il numero delle Società da 118, nel 1.9!3, ~
·
l
- ·1 valore
dei capiaumcntato ·' tb1 ne 191,: 1
' .
8 oo
100
·
·
·
·
~
da
lire??~
tali , cr ati è d11mnu1to 10\'ccc
-~
ll) l) -- ooo con un I di!Terenza in men~
a lire l .· ,,
•
d ·seguenti
di lire '.!, :.:B ooo, come nsulta a1
qu.idri:
~11
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3 1 dicembre:
--
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1917
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di lire
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1'.io
TMaii
I
t'-
6
2
161
1
~icil i a
Totali
+
+ 133
+
+ 3
+
+ 8
-+
+
+ -t3
5
,")
I
2
-
13122
2So
195 9ii
+
+
+
+
+
+
di lire
622.'5
16091
54 18 1
385
J
321
390
25
9325
198
IO
97.f.
170
--28833
I maggiori capitali si trovano quindi impiegati nel Lazio (lire 125 393 ooo ).
*
Le riserve, in rapporto ai capitali, s i calcolano a circa il 10 °;0 •
La media dei dividendi distribuiti dal 2.60 °/o,
n e l 1913, è discesa all'1.95 °;0 •
*
tll
t
t:>
'
Piemonte.
Liguria. .
Lombm·dia
Veneto.
Emilia.
Toscana
,,Jarche
e 111 bria
Lazio
Abrnzzi e ,,lolise.
Campania.
Capit. versati
migliaia
Le su esposte cifre dimostrano quanto le industrie immobiliari ed edilizie abbiano risentito
dallo stato di guerra.
Il problema delle costruzioni in Italia è collegato a quello del costo dei materiali. Se questo non diminuirà, difficilmente incoraggerà a
PF·:R 1 '0RG .\:\IZZ,\ZIO:-;J; l.C:O\ O ' llCA 01'1. 001'0 GUERRA
lm/>rese immobiliari ed edi!i.::ie
costruire; poichè, per quanto, d~po guerra, ~
proprietari potranno au1:1cntare il. prezzo dei
ebbe
fì1tt1,. 1·1 r eddito pur tuttavia non van
· a· com.
to
pensare ragionevolmente il capita 1e impiega :
E sarà possibile la diminuzione del cost~ dei
. 1·?
materia
1 . Ecco che (JUÌ risoroe
? la. questio
. ne
dcl tonnellaggio. Per le materie prune, d1 notevole importanza: ferro e carbone.
~~bene non illuderci soverchiamente: po.trem~
molto ricavare dall'utilinazionc dei nostn corsi
d'acqua; ma, specialmente appena tornata la
pace, saremo costretti ad importare ancora una I\
considerevole quantità di carbone.
.
L'incremento di una industria è subord.1~at~
alle circostanze del momento e alle cond 1 z1~m
del mercato. Gli a V\ enimenti bellici internaz10nali fanno scorgere innumerevoli ostaco r1, ne I
periodo in cui l'industria stessa sente il biso~no
di esplicare la sua attività con rinnovata v1g~­
ria. Di conseguenza, nessun problema può nsolversi oggi, che non interessi direttam~nte I~
guen-a. La preparazione però pel doma111 - si
è già detto - è doverosa. Ne assumono fin
d'orn la responsabilità: il popolo e lo Stato. Il
popolo, primieramente, perchè è il maggiore ~
vero fattore di ogni manifestazione sociale. E
il popolo che, con la sua opera proficua, con
la sua intelligenza, con la sua fermezza, e -:
sovra tutto - con la sua disciplina, dà a se
quel benessere che è giusto compenso, e pr~­
gresso al tempo istesso. Poichè, se nuovi desi·
derì, nuove aspirazioni, nuovi sogni di conquista sorgono, l'elemento uomo trova allora la
via meno erta, in ogni campo, sia scientifico,
sia industriale e commerciale. Per essere efficace l'azione del popolo, è necessario che questo
agisca con un solo intendimento. Sorretto, protetto dallo Stato. Se il popolo - in questo caso,
l'industria - avrà la persuasione di essere agevolato, nelle va1-ie forme di lavoro, diverrà da
per sè disciplinato, poichè attorno non scoroO"erà i11te1·essi contrarì ·, interessi conti-ari che.
avrnn ragione di essere solo al di là dei con~m
na7.ionali, e che serviranno anzi allora a stnngere vie più il legame fra gli individui lottanti
per lo stesso scopo.
È indiscutibile quindi - in qualunque caso la 1·isoluzione del problema relativo al nostro
tonnellaggio. Come le navi esporteranno u~
giorno, molto più del passato, le nostre merci
all'estero, agevolando la conquista di tanti mercati, così, subito dopo la guena, avremo bisogno
di esse pe1· l'importazione de II' indispensabile,
proponendoci seriamente, s'intende, di limitare
maggiormente tale importazione, quando s~­
remo in o()'rado di sfruttare meo-lio
le nostre no
sorse naturali.
*
Non crediamo intanto
allontanandoci un
momento dalla considerazione strettamente eco1101nica - di trad ire i fini della nostra esposi-
I'.!
PER 1:0RG.\:'\IZZ.\ZIO:'\C EC0:'\0)\IC.\
DEL DOPO Gt;ERRA
zione, col manifestare fin d'ora un pensiero
intorno ai concetti d'arte cui si dovrebbero in-:,pirare i nostri architetti, allorquando il mercato
dei materiali offrirà la convenienza all e svariate
costruzioni. L'economia è la base di ogni benessere sociale, in qua 1u nq ue espressione, compresa quella della bclleua. A prima vista tale
asserzione sembrerebbe un pat adosso; pure non
esitiamo a dichiarare che esiste anche un benessere spirituale - riflesso soYente di quello
materiale - alimentato appunto dal god imento
estetico. \'orremmo quindi che la nostra architettura, armonizzando con la scrcnitù e limpidezza del cielo italico, conservasse le forme più
pure di concezione artistica, senza subire l'influenza di moti vi stranieri, che non ci appartengono, perchè non corrispondono al nostro sen·
timento. Noi non solo dobbiamo farci conoscere
ed apprezzare all'estero con la nostra operosità
produttiva e con la nostra abi lità commerciale,
ma abbiamo anche il dovere di custodire, in ,
tutte le manifestazioni, quell'impronta prettamente italiana, che è storia e vanto del popol
nostro. Ne avremo pure un vantaggio econo·
mico, poichè aumenterà in tal modo il numero
di forestieri che verranno nel nostro Paese, ad
ammirare le bellezze non conosciute altrove.
Materiali ed imprese di costruzioni.
II numero delle S oc1eta
· , per azwm
. . da 1 1 1
nel 1913 ' e' d'immmto
· .
' il va;--n
a 135 nel 191-·
lore dei capita
· 11· versati. da lire 135
- ...i 90
'
ooo a
133
6
llr~
77 ooo, con una differenza ;n meno
qumd.i di lire 2 01 .+ ooo, come si rileva dai seguenti prospetti:
Al 31 dicembre
- -1913
Numero Capit. versati
delle
migliaia
Società
di li re
Piem onte
15
40 537
Liguria . ·
13
q291
l;ombarcl ia.·
36
35 753
\ eneto
q
8640
Emilia · ·
16
11 3:rn
Toscana:
9
3 940
Marche .
1
So
D111b1·ia .
3
111
Lazio
17
q.216
~brnzzi ~ .\ioiise: 5
1 02-t
Campania .
2
1 900
Puglie .
· ·
2 3JO
7
Ca Iab ri e
I
163
Sicilia
5
t 5o5
Tofo/i q._i
135 790
1917
----
___,,.__
Capit.
Numero
delle
Società
16
16
29
9
17
Il
3
versati
migliaia
di lire
36 612
19 781
34585
.'5 483
12 686
4480
264
-
1
11 333
1 110
2 935
2 712
178
6
1 617
135
133 776
12
4
5
6
i-1-
PER L'ORCANIZZ..\ZIO:\E EC0\0,\11( \
DI L
uor·o
1\fateria!i ed imj)l'ese di cosfr11:;,ioni
JJifleren::e verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicemhn' 1913:
Piemonte.
Liguria
Lombanlia .
Veneto
Emilia.
Toscana
Marche
Umbria
Lazio
Abrnzzi e 7\lolisc.
Campania
Puglie.
Calabrie.
Sicilia.
Numero
Capit. versati
delle
Socictù
n1igliaia
+
+
+
+
Totali
*
di lire
+
5
+
+
+
'
Troviamo qui che, pure essendo diminuiti di
o ltre 2 milioni i capitali versati, l'interesse corrisposto agli azionisti è aumentato. Ciò dà affi damento nell'avvenire di queste industrie da
noi prese in rapido esame.
3925
3
7
2
2
3
5
3
--
+
+
+
75
GUERRA
5-190
1168
3t5j
1.:Hi6
5-10
18-1111
*
288.)
+
+
+
+
1
+
9
-
SG
1035
-1-02
15
112
201-1
maggiori capitali impiegati si trovano nel
Piemonte (lire 36 612 ooo); vien subito dopo la
Lombardia (lire 3-t 585 ooo).
*
Le riserve, in rapporto ai capitali, possono
calcolarsi a circa il 16 °;0 •
La media dei dividendi distribuiti dal 2.30 %,
nel 1913, è ascesa ad oltre il 4.15 11 10 nel 1917.
..
Relativamente ai materiali da costruzione,
c1·ediamo intanto opportuno dare uno sguardo ad
alcune cifre del nostro comme1·cio con l'estero.
Esse son certo s ignificanti.
Consideriamo dunque l'anno precedente la
conflagrazione mondiale, ed il 191 j:
111 31 dia111brc
.,. . . --\nwor\i\'1.\ll\\11 ts~ortu\onc \m~ortai\one ts~o~tai\one
I
~p .)
I ~)17
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\.11 e
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1 r"''" l' .,,·111plilTnH'll\l' -.g ros..,alo
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ro111111H.: , ..,q11:HI rato" s1·g:1\ll
. 1wr .il \11llgo
·
l t ~.,
Ll'gno
li.• l'hani-.ti 1'sl'galn
ll<lll si·g••\P.
· .
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Marmo gn•ggio
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Alabastro gn·ggio
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17 712
56 3:.?0
126 2 10
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Al 31 dr"cembre
- Esportilzfone
lmportilzione Esporfilzionc Importazione
Cementi f a P!·esa rnpida.
I altn.
Caolino
Gessi .
. .
Bitumi soJidi
amb rogc•itc g rcggic
mattoni onlinari
a 5 kg.
111att· 0111· I ('Olllll lll. I d[ i peso inferiore
j' ~
·~
/ telpeso< 1.)kg.op1u.
• 1, ·l
f
1
Laterizi ( re i·a •Hl ( a lt ri .
mattoni forati .
matloni \'crniciali o s n1altati.
tC'goJi c·omuni
t>mbric:i alfa foggia marsi g liese o parig ina.
Tc1Tc cotte, 1 ambi ogctte . .
d'uso cc:mune 1 stufe e parti di stuf'e .
I ambrogette anche dipii.te a piìi colo1 i .
l\Iaioliche l bianche o çoJorate a fondo unito . . .
\ variamente colorate o oltrimcnti decorate.
non pulite, co- I meno di 120 cm.
muni c1a lìnestra -1 da 120 a 200 cm.
l ·t.1
che misurano: \ pit1 di 200 cm. .
_,as e \ gettate, gregRic, con rete metal-,
eh vetro lica inco1 porata, per tettoie . I
o d i ~non pulite, <<altre» . . . . .
cristallo 11ul itc e non stagnate, che mi- 1
stirano non più di 160 cm. \
pulite e non stagnate, che I
misu rano più ù i 160 cm. \
"'-
·. ·~ .·:i.;_::::.·..·_.·.:i:=.::·:::::r·:=::.=====
1913
..p3 720
21'..! 550
1 289 Goo
105 575
.108 519
953
2 ~12 423
128 700
103 950
175
221
880
' r.:
I.>- .)4.>
I t.) p8
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13 1 670
19 5.15
222 7>72
179 515
624 311
191 7
Lire
Lire
36.1896
1 5o..j. 800
3 526
53 825
365 453
t 815
873 .184
55-100
2 760
18 600
99 076
4 180 089
2 q8 300
2..j. 160
552 480
=
I 352
9 520
2 730 78.1
886 856
16-1 700
204
360
I 02 272
350 272
571 816
394 51G
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12 780
3 1 3.18
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3 807
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2~8 240
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111
.~..
~
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111
~
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32 08-1
19 375
19 352
2 754
4 617
37 536
q457
15 440
39 585
7 680
58 O.J O
176 092
139 095
1 168 120
I 233 /20
119 880
i,
~::i
I . .,
S'"'....
...
63 070
78 926
6 699
480
284 570
33 240
68 000
1 061 G<jO
11 800
3 905 3o5
.JO 500
·12 825
35 000
I
-..J
78
1lfateriali ed im/Jre.se di costru:=ione
PER L'ORGA:'ilZZAZIONE EC:ONOmCA DEL DOPO GLERRA
I seguenti valori meritano una menzione a
parte:
Anno 1917.
IMPORTAZIONE.
Legno . .
. ...
Legno da ebanisti, non segato
Tubi di fotTo e di acciaio . .
Caolino . . . . . . . .
Mattoni refrattari comuni, di
peso inferio1·e a 5 kg. .
Esportazione marmo e alabastro di qualsiasi qualità:
in amb1·ogette e marmette.
851 192
in ta,·ole di grossezza inferiore a
16 cm.
12 172 428
lavorati in altro modo
7 903 533
Lire
215 733
3 311 350
3 000 864
Ecco per quali Paesi rileviamo
importi, a seconda di alcune merci:
maggiori
I ~IPORT AZIONE.
Austria-Ungheria
Germania
Austria-Ungheria
Gran B1·etagna
))
))
Belgio
Legno comune, squadrato o
segato per il lungo .
.
Legno da ebanisti, segato
per il lungo . . . . . .
Pietre per costruzioni, greggi e
»
»
»
segate .
Bitumi solidi . .
i\lattoni ordinari . . . . .
Marmo \in ambrogette
e marmette . .
a l a b eas t 1.0 in tavole. f:di . gros-
qu:!rf::i /1m'.r~:~ll.~~
e:~:::: ~
modo .
q
I
!
I
ESPORTAZIONE.
(Libia)
Germania
Svizzera
Germania
))
Austria-Ungheria
India brit. e Ceylan
G 1·an Bretagna; dopo:
Argentina e Brasile
Gran Bretagna
Svizzera
Cuba e Gran Bretagna
Stati Uniti
Gran Bretagna
))
))
ESPORTAZIONE.
Anno 1913.
Legno .
Tubi di ferrn e di acciaio .
Piet1:e da costruzioni, greggie
Caolino .
. . . . . .
i\lattoni refrattari comuni,
cli peso inferiore a 5 kg. .
Lashe di vetro o cli cristallo,
pulite e non stagnate .
79
Legno comune, squad1·ato o
segato per il lungo ..
Legno da ebanisti, seo-ato
per il lungo . . . . "'. .
Pietre per costrnzioni, greggie
»
»
»
segate.
Lastre cli vetro o di cristallo,
non pulite.
. . . .
in ambrogette
j'la
" rn10
\ e marmette . .
e
alabastro in tavol~ di _groscli
sezza 111fenore a
16 c 1"!°1". • • • •
qualsiasi
qualità lavorati in altro
modo .
I
Albania
Stati Uniti
))
))
Svizzera
Francia
India b1·it. e Ceylan
Argentina
Gran Bretagna
*
Quali saranno, concludendo, le condizioni di
questa industria, dopo la guerra? Per un certo
periodo, il costo dei materiali difficilmente diminuirà, a causa sovra tutto della limiwzione
dei trasporti, dei carboni; nonchè dell'alto
prezzo della mano d'opera, ecc. Non solo; occorre tener presente che i magazzini saranno,.
o quasi, sprovvisti; quindi si sentirà l'urgenza
di nuovi depositi.
80
PER L'ORGA.'\IZZAZIONE ECO.'\OmCA DEL DOPO GUERRA
Man mano, con l'assestamento dell'economia
di pace, si potranno, anche in tale ramo cli attività produttiva, effettuare quei miglioramenti
che deriveranno da un insieme di circostanze
favorevoli.
Se la via non è forse facile, è superfluo raccomandare di persistervi, pur rassegnan<lo~i a
veder rimunerato da prima in lieve misura il
capitale impiegato. Il tempo - se si agirà con
dirittura di vedute - apporterà in seguito l'equo
compenso.
Acquedotti, acque minerali e bagni.
Il numero delle Società per azioni, da 67,
nel 19t3, è aumentato a 75 nel 1917; il valore
dei capitali versati è diminuito da lire 116 028 ooo
a lire 112300000, con una differenza in meno
quindi di lire 3 728 ooo, così come dai seguenti
quadri:
Al 31 dicembre
1913
Piemonte .
Liguria. .
Lombardia
Veneto.
Emilia .
Toscana
Marche.
Lazio . .
Campania.
Sicilia .
~
Numero Cap. ''ersati
delle
migliaia
Società
di lire
Numero
delle
Società
Cap. versati
migliaia
cli lire
12
23 006
38 613
9 865
11
10
19
5
5
23 111
38 105
15 /IO
I 580
2
711
27 981
2
Totali 67
G. P1mrnrv.1..i.i:.r.
1917
~
2
400
11
20
l
2
5
13
3
4 430
116 o:.:8
75
362
450
3 691
275
2/ 66;
I 951
4 420
1
112 300
6
82
PER L'ORGA:-O!ZZ.-\ZIO:\E 1:co;-;0~11CA J)FL DOPO GUERRA
Acquedotti, acque minerali e ha_qni
Differenze verificatesi al 31 dicembre 191 j,
risjJC!to al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Piemonte
Liguria.
Lombanl i a.
Veneto
Emilia
Toscana.
:\larche .
Lazio.
Campania.
Sicilia
Totali
+
+
+
+
+
+
+
+
Capit. versati
migliaia
di lii-e
-
J
105
+
508
- 58-t5
- 218
1.po
1
I
2
2
+
+
+
I
1
1
8
980
275
3q
4.f9
10
- 3728
*
Le riserve, rispetto ai capitali, s1 calcolano a
circa il 15 %.
La media dei dividendi distribuiti dal 3.go %,
nel 1913, è discesa al 3.20 1 0 all'incirca nel 191i·
°
*
Intratteniamoci brevemente sulle acque minerali.
Vorremmo che fosse sfruttata molto meglio
gran parte delle sorgenti esistenti nel nostro
Paese. Esse dovrebbero essere apprezzate mag-
83
giormente dagli Italiani, e frequentate semp1·e
con serietà d'intenti. In breve; per dire schiettamente, senza reticenze. La cura delle acque
non deve mai rappresentare il pretesto per uno
svago, per uno sport. La cura è per chi ne ha
bisogno. È un determinato regime, cui l'ammalato deve sottoporsi, pazientemente, rigorosamente. Allora se ne vedranno gli effetti. I medici
siano meno condiscendenti; e pensino che solo
in tal modo verrà riconosciuta da tutti l'efficacia
straordinaria delle nostre acque, che non temono
confronti. Ed allora coloro i quali si compiacevano andare all'estero, si persuaderanno di
rimanere; mentre aumenterà il numero dei fo.
restieri che verranno fra noi.
ss
;llberghi, ristoranti e teatri
Differen::e verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 1913:
Allrnrgbi, ristoranti e teatri.
li numero delle Società per azioni esercenti
da 16, nel 19t3, è diminuito a 74 nel 1911; il
valo re complessivo d ei capitali versati da lire
41984 ooo è disceso a lire ..i3 11 :> ooo, con una
differenza in meno quindi di lire -l 269 ooo, come
s i rileva dai seguen ti quadri, a seconda delle
reg1on1:
-- -
ì'iumcro
Piemonte
Liguria
Lombardia .
\'cneto
Emilia
Toscana .
t:mbria .
Lazio.
Campania
Sicilia.
delle
Socicta
10
~
Capit. \'Crsati
migliaia
di lire
2 910
+-
1031
.)
1360
+
+
+
+
+
-
5o
750
.ioo
3o
4-95
300
2
.p69
Le riserve, rispetto a1 capitali, si calcolano
a circa t;2 010 •
La media dei dividendi distribuiti dal 2.1 o 0,'o,
nel 1913, è discesa a poco più del 0.400 10 nel 1917.
---
3
1 j' .).)
9
8
2
() 033
3o3
() .>3o
205
2
3 ~00
3
3-100
4/ 98.i
j' 4
4311:>
..\-
1003
.,
Numero Capit. versati
migliaia
delle
di lire
Società
8
I 93/
5
-1 120
15 829
37
99q
..\31:>
'..!
d.).)
3
6
32
2
.)
191/
-
131
1/ 189
9 86.i
1 123
.)
Totali
Capi!. versati
migliaia
di lire
maggiori capitali si trovano impiegati nella
Lombardia (lire 15 829 ooo); vengon poi: il Veneto (lire 9 9q ooo), il Lazio (lire 6 550 ooo), la
LigUJ·ia (lire 4120 ooo), ecc.
Al 31 dicembre
1~)t 3
Piemonte.
Liguria
Lomba1·dia
Ve neto.
Emilia .
Toscana
Umbria.
Lazio
Campania
Sicilia .
:'\umero
delle
Società
*
_jo
-
Totali ;6
---
*
Quali sono le vere condizioni della nostra industria alberghiera? Certo tutt'altro che buone.
8G
)
'
l'ER 1.'oRGA:>ilZZ.\ZIO:"\E r;c o:-.;o~!I C.\ !)EL D O PO GCERR.\
nell'Ita lia. settentrionale.
S
. . pe C ·ialmente
•
. È vero che.
. albero-hi han realizzato e realizzano enormi
mo lt i e
I:'>
•
•
h· t
uadagni; ma, e quegli altri - e non poc .1. gl
c 1 e sono stati requisiti? L'indennizzo .cornspo-.
to ai proprietarì sarà sufficente a nparare i
~anni subìti? E, d'altra parte, quegli alberghi '.
i cu i affari oggi vanno a gonfie vele, come s1
troveranno dopo la guerra? Avranno p.otu.to accantonare una con<;iderevolc somma, indtspe~b 1.le ad affront ~ re le e\·entua lità d el domani,
sa
e a provvedere ~l rinn o vam e nto d et• 1oca I"i , <l e Il ~
mobilia, ecc.'! E un probl e ma , ch e la. volonta
a nsolvere.
d e1. sin e>ooli inte1·essati non b asterà
1··
d llo
Anche qui sarù opportuno
mt e rv~nto
e
Stato, il qual e non dovrà m a nca re dt. svolg~re
la propria azione pure a rigua rdo d1 t~le t ~­
dustria , con l'agevola rne l'incre men to, sta m1· · , s ia
·. s-0 i -reooendo
tu tte
gliorando le comum. ca71001
::.;:,
.
.
quelle iniziative prirnte ch e po tranno p01.ta1 ~,
direttamente o indirettamente, un vantaggio a :
l'avvenire del!' industria stessa. La quale - s1
rifletta - noll "a1··
. ., c':11. sola a ritrarre b eneficì dal· · J> 01· c I1e' in complesso,
I'altluenza dei• fore s t1er1.
se ne oioverà l'economia na zio nale.
.
::.
.
d'
na
parentesi.
1
Non è intanto tuor 1 uogo u
.
• I . d ·r) produrre
Si è detto e ripetuto: 1 ta 1ia 0 ' '
.
mas<;imo orado ' ed esporta re' es~or~a1el '
al
'
I:'>
•
t 001 · a
limitando. nel contempo, le impor alzi
'tra
·
d
·
'stere
nel
a
nos
nostra ricchezza ovra cons1.
, potremo nnc h e fare a .meno,
.
I)roduttività. cosi
11
ostra
b1lanc1
a
.
.
.
.
d
per stabilire 1 equd1bno e a n
Alberghi, ristoranti e teatri
commerciale, del compenso proveniente dall'industria del forestiero e dalle rimesse dei nostri
emigranti. È vero, verissimo. Ma, per cari tà,
non esageriamo. Non bisogna mai toccare gli
eccessi. Sarà un bene, indubbiamente, la limitazìone delle ri messe degli emigranti, po ichè
c iò dimostrerà che l'Italia avrà saputo trattenere
tutti i suoi figl i al lavoro de' suoi campi, de lle
sue officine; ma se purtroppo degli emigranti
vi saranno, è bene c h e questi non perdano
l'abito di risparmiare e di rimettere alla ;'\ladre
Patria. Organizziamo piuttosto il lavoro pel dopo
guerra - quante volte occorre ripeterci! - in
modo da potere accogliere tutte le braccia produttive; che non vi sia minuscola parte di terra
inco lta, che i maggiori benefici si sappiano ricavare da quelle ricchezze naturali che possediamo. Fidiamo nell'opera, dunque. Effettuandosi ciò, la mancanza di rimesse di emigranti
dimostrerebbe allora la maggiore p r oduttività
nostra, e il conseguente aumento di ricchezza
nazionale. Riguardo poi all' indust 1·ia del forestiero, il suo incremento è a nostro yantaggio,
poichè - come abbiam detto - non solo gli
al.berghi accresceranno i loro profitti, ma eziand10 le comunicazioni, i comme1·ci e le industrie
.
'
in genere, e, in ispecie, quelle caratteristiche
regionali.
La guerra avrà meglio affermata la n ostra
f_?rz~, la nostra capacità, la nostra personalità.
F 1en di n oi stessi, non c h iederemo nulla ad
8$
PER L'ORGA;\IZZAZIO:-.E ECONO)l!C.\
DEL DOPO GUERRA
alcuno; saremo lieti però di stringere sempre
più i rapporti commerciali con gli altri Paesi,
favorendo in qualunque modo tutte le iniziative
italiane. Se la Natura ed il Genio han voluto
eleggere la nostra terra per sublimi manifestazioni di bellezza, la nostra cordiale ospitalità
non verrà mai meno.
E sapremo rafforzare l'amore verso noi stessi,
verso l'Italia; la quale, gran signora nella storia,
lo sarà ancor più nell'avvenire.
Le industrie poligrafiche ed editoriali.
Il numero delle S oc1e
· t'a per az1om
· . esercenti
~e:te in_du~trie, da 78, nel 1913, è as;eso ad 88
e. 1 911 ; il valore complessivo dei capitali versati da lire .3o S-2
'
/ 000 eaumentatoalire36409000,
con una differenza in più di lire 5 837 ooo:
____
Al 31 dicembre
~
J umero
Capit. versati
del_Je ,
Soc1eta
Piemonte
.
.
l-1guria . .
L•ombardia •
\ · eneto . .
F •ni lia
T oscana .
l!1nbria .·
. 8
· 5
• 2.)
8
'
·
6
•
:>
2
Lazio
Ab . · . . . · to
ruzzi e Molise. 1
Campania
_
P.uglie
Sicilia
.
Sardegn~
·
J
migl iaia
di lire
2
2
15
I
I
1
860
.____
1917
.:'\umero Capit. \'ersati
delle
migliaia
S ocietà
di lire
s
:;.3-,
22
8
860
570
12 361
815
618
8
3o~
2H
7
735
63
12 392
8-,o
_,
3-,o
-t
55
2 990
37
1 516
'..!
16
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1
· -2
·• 1
325
Totali 78
3o 572
S8
2
1
-
I
26.f
200
780
325
36 409
90
Le industrie /Jofigrafiche ed editor/ali
1>ER L'ORGA:>rlZZ.\ZIOXE ECO"\'OmC.A DEL DOPO GCERR.-\
0/Jere de/Jositate j.>er fa riserva dei diritti d'autore.
IJif(eren ::e verificatesi al 31 dicembre 1917,
ris/Jetto al 31 dicembre 1913:
Numero
<lelk
Socict:'i
Piemonte.
Liguria
Lombardia
Veneto.
Emilia
Toscana
Umbria
Lazio
Abrnzz1 e ;\lolise.
Campania
Puglie.
Sici!i'.l .
Sardegna.
Totali
Capit. versati
migliaia
di lire
2300
3176
3
555
-1-
2
I
+
+
4
6
+
..L
I
+
3
IO
+
+
+
+
+
+
-+
1..)26
-191
8
9402
37
252
200
Anni
Numero delle opere depositate:
letterarie, scientifiche, ccc.
988
artistiche e grafiche .
. . . t 10
adatte a pubblico spettacolo (drnmmatiche, musicali e corcogralìche). 108Seguiti di opere .
. . . . . 3~
Riprn<ludzioni .di opere, entrate nel
secon o penodo cli protezione . .
31
98.5
39
946 I)
62
46
49
1913
I 111 po11:azione
Esportazione
3837
Lire
l .f..t.8 810
852 -f00
·1733500
6 235 -100
I
Il Paese dal quale st importa il mao-o·ior valore di libri stampati è la Francia: ~~I 1913,
subito dopo la Francia veniva la Germania.
I Paesi pei quali si esporta il maaaior valore
so?o gli Stati Uniti e l'Argentina: ~~I 1913, il
primo posto tocca va all'Aro-entina · seo-uivan o-Ii
St . U . .
o
,
o
o
at1
mt1, l'Austria-Ungheria, ecc.
Carte _qeografìche.
1917
1913
I mpo1·tazione .
Esportazione .
*
Alcune cifre, succintamente, danno una idea
della nostra produzione:
892
1.f..t.
Libri .stam/Jafi.
.=:
Il valore delle nservc, rispetto ai capitali, si
calcola a circa il 10 11 Il ·
La media dei dividendi distribuiti da poco
più del 3.20 .111, nel 19t3, è diminuita a circa il
2.70° 1u nel 1917.
1327
18-1
Qui è pure opportuno aao-iuno-ere
pochi dati '
•
00
o
riguardanti qualche voce di Statistica:
630
*
91
li
Lire
46 -tOO
294 800
52 000
6 600
Di cui, inedite: 33i nel 1913, 317 nel 19q e 3 1s nel 191:>.
'oRGA"IZZAZIO:\E ECO:\O~ll e••\
PER L
·
'
Le industrie j;o/igrafiche ed editoriali
DCL DOPO GL'ERRA
Cnrtoli11.: Jn>stali il/ustrn/l'.
Lire
1mportaz_ionc ·
Esportazione ·
I
382 200
498 600
238 l )o
202 000
·cr
z·1 t"n meno all'importazione, di
La d weren '
.
cl
. ~ 8~"' 8.)"'o e' facilmente spiegabile quan o. s1
I 1re .).)
'
valore d'i car t .oI me
penst. c 11e n el 1913· il ma<Ygior
o
postali illustrate era dovuto alla Germania.
Cnrh da giuoco e tarclcchi.
sono dirsi splendide, quando si pensi specialmente all'enorme prezzo della carta, nonchè all'aumentato costo della mano d'opera.
Le spese di produzione vengono compensate
equamente dal numern dei lettori? No, certo.
Quale sarà di conseguenza l'avvenire dell'industria editoriale?
La risposta mette nell'imbarazzo, poichè il
domani dipende da un cumulo di circostanze.
Vogliamo, pur nondimeno, esporre alcune
cifre che possono indurre ad una previsione:
1917
A~ALFABETI
Lire
q6o8o
53 990
139 230
Importazione
F spo1·tazione
14 /30
Al .'.\1 dicembre 1917, in confronto alla fine
del 191 3, si sono effettuate dunque le seguenti
differenze:
Esportazione
Importazione
Lire
. t
t' • • • • • 3 -')~.5690
.
1 n s ampa 1
I_ .b
61 ~o
Carte geograficl~<!. · · · ·
Cartoline postali illustrat~. l-b.:i ~~o
+ ,.:.
Carte da giuoco e tarocchi . +
6 SJO
-
+
+
da 12 anni compiuti in su (senza distinzione <li sesso).
Proporzioni pt:r t oo abitanti.
Censimento al
))
»
»
296 600
1°
))
61.6
.J-8.8
38.o
>)
Sposi analfabeti
(senza distinzione cli sesso)
39 260
Data la diminuzione dell'importazione, e ~at?
11
il gran numero di lettori fra i combattenti,
commercio librario si è indubbiamente soste-:
nuto durante questi. anm. d"l guerra. E i nostri
r1
editori han fatto di tutto per sormontare g
ostacoli certo non facili del momento. Comunque però, le condizioni dell'industria non pos·
61.6
gennaio 18ì2 .
1882 .
» 10 febbrnio 1901.
» 10 giugno
1911 •
))
Analfabeti fra gli .:.j;osi e z' coscritti.
Proporzioni per 1 oo.
4 383 000
288200
1872
1882
*
93
1901
19 Il
1913
65.8
57 . .J39 ..J29.3
28.2
Coscritti analfabeti
Leva di
mare
terra
56.5
.J-/.1
32.6
29.3
-)
69.8
61.1
.J-9,6
.J-0.3
35.5
La diminuzione dell'analfabetismo quindi porta con sè un maao-iore u"o di pubblicazioni; e
00
·1
se si riOette che, dopo la o-uerra aumenterà l
bisogno di disciplinare tut;e le ro'rze produttive
dcl Paese, estendendo i sistemi di lavoro più
9-l
PER L.ORGA;\;IZZAZIO:\l' EC0:\0'11 CA DEL D O l'O G UE RRA
moderni e razionali, non si potrà a meno di
accrescere il numero delle scuole, in modo che
l'elemento uomo sia messo in grado di corrispondere sufficentemente alle nuove e5igenze.
Concludendo: l'industria editoriale ha sicuramente un domani, in cui saprà vie più rendersi utile ali ' Italia; e i sacrifici odierni potranno avere degno compenso. Lo Stato però
non farà male a rivolgere anche ad essa la sua
attenzione.
Commercio d'importazione e d'esportazione.
Il numero delle Società per azioni da 31
nel
~ nel 1917; il
:
co 1913' . è am~en t ~ t o .a ::>o
valore'
mpless1vo. de1 cap1tah versati da lire -1--1-870 ooo
è. asceso a li re 73 258 ooo, con una differenza in
p iù quindi d i lire 28 388 000 :
Al 31 dicembre
1913
--------------
Numero
delle
Società
Piemonte
Lig uria
Lombardia.
Ve ne to
Toscana.
Marche .
Umbria .
Lazio.
Campania .
Sici lia
.3
16
1
2
Capit. versa ti
miiliaia
d1 lire
-
2 600
38435
.1
3
4
1
Totall 31
----1917
Numero Capit. versati
migliaia
delle
di lire
Società
1
Soo
5
23
1
325
4
100
5 490
So 117
163
5 375
6
-
-
300
980
630
100
7
5
3
H870
So
1
JO
390
925
692
73 258
DEL DOPO GUERRA
PER L' ORGA:"IZZAZIO:SE ECON O .~ICA
1
97
Commercio d'im/Jorfa =ione e d 'es/Jorla::ione
Differen:::e verificatesi al 31 dicembre 1917.
rispetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Società
Piemonte
Ligmia . .
Lombardia.
Veneto
Toscana.
Ma1·che
Umbria.
Lazio.
Campania .
Sicilia.
Totali
+
+
+
+
+
+
+
+
+
1
2
7
-
2
1
1
-I
1
2
19
Capit. versati
migliaia
di lire
100
+
2
890
+
+
682
337
+ 5 o5o6
+ 300
+ 8 .:j.10
+ 295
+ 592
+ 28 388
11
· 1·i 1111p1ega
·
·
t.i s1 trovano <luni maggiori· capita
que nella Lombardia (lire 5o 117 ooo).
*
II valore delle r i5erve, rispetto ai capitali, si
calcola a circa il t3 11, o·
.
La media dei dividendi distribui ti da circa
il 4.600;0 , n el 1913, è sa lita a poco più del 4.75%
nel 1917.
*
Il nostro commercio con l'estero dovrà, più
che mai, dopo guerra, essere disciplinato a
conda dei bisoO'ni del Paese. Lo Stato, coad iu0
•
•
• be
vato dalle potenti
orgamzzazlon1
economie
nazionali, non mancherà quindi di esplicare la
:e-
propria azione politica con prec1s10ne e larghezza di vedute. Occorrerà ricavare i maggiori
profitti dal nostro lavoro. Non sciupio di forze,
non produzione superflua per consumo interno.
Esportare quindi - come si è detto - quanto
più è possibile, per aumentare il nostro credito
oltre i confini.
Quale il mezzo per riuscire nello scopo?
Abbiam già visto per la produzione odierna, ai
fini della guerra, l'attività meravigliosa del nostro popolo. Perchè lo Stato ha saputo riunire
tutte le energie del Paese. L'esperienza è indubbiamente la conferma di quel che lo Stato
stesso possa e debba fare in tempo di pace;
poichè riordinare, rinsaldare gli spiriti e le
opere degli individui alle nuove manifestazioni
vitali e fattive, accentrare tutte le capacità per
il massimo rendimento, significa preparare la
vittoriosa Italia a marciar sicura per la sua
strada avvenire, libera infine da tutti i fardelli
del passato. Non più rivalità politiche, commerciali; un sol dovere: affermarci! - renderci
degni dell'eroismo dei nostri soldati.
Collaborazione quindi diretta e spedita fra
lo Stato e le industrie, e i commerci. Che lo
Stato non sia più lo spauracchio di tante Ditte,
le quali in esso non vedono sovente altro che
il fisco. I nostri importatori, i nostri esportatori,
in ispecie, agiscano di pieno accordo con lo
Stato; poichè questo sa oramai la necessità di
intensificare tali rapporti. Il Ministero d egli
G. Pl\INZIVA.LLI.
7
98
PER L 0 0RGA:\IZZAZIO:\E FCOi'O,llCA DEL DOPO GUERRA
Affari Esteri non tarderà a rinnovare all'uopo
le opportune istruzioni ai propri rappresentanti
sparsi pei Paesi pit1 lontani.
Si avrà così un vantaggio pubblico e privato.
Comunque però, è bene tener presente che l'interesse generale dovrà sempre stare al di sopra
di quello particolare. Poichè dalle migliorate
circostanze economiche cleri veranno alle singole
aziende i maggiori e reali benefici. Non si dimentichi poi che, per raggiungere l'intento, è
indispensabile le aziende stesse studino con
serio discernimento i mercati stranieri, le esigenze e i gusti delle varie popolazioni. E ciò
si ottiene, sia con l'osservazione diretta, sia
con l'azione delle nostre grandi Banche.
E sempre con l'appoggio dello Stato.
Industri e div erse.
Il numero delle Società per azioni da 287,
nel 1913, è aumentato a 3_p nel 1917; il valore
complessivo dei capitali versati da lire 183 589 ooo
è asceso a lire 275 830 ooo, con una differenza
in più quindi di lire 92 :.q.1 ooo:
Al 31 dicembre
- 1913
Numero
delle
Società
Piemonte
.
Liguria
.
Lombardia.
.
Veneto
.
Emilia
Toscana.
.
Umbria .
Lazio.
.
Abruzzi e l\lolise.
Campania.
Puglie
Calabrie.
Sicilia
•
Sardegna
23
41
98
15
3
13
1
44
2
29
5
1
11
- 1917
Capit. versati
migliaia
di lire
Numero
delle
Società
Capit. ,·ersati
migliaia
di lire
8 927
53 293
44- 222
6 684
170
4 795
26
52
1t>..i
16
9
13
19 /10
60 747
68545
14-929
1443
4568
225
53 523
283
3o 831
3 970
225
1
67
33
9
1
22 010
329
24 773
I 827
95
15 939
300
2
16 461
550
Totali 287
183 589
3.p
275 830
2
1
45
100
PER L.ORGANIZZAZ!Ol'IE ECONOMICA DEL DOPO GCERRA
Differen::.e verificatesi al 31 dicembre 1917,
rispetto al 31 dicembre 19!3:
Numero
delle
Società
Piemonte .
Liguria . .
Lombardia.
Veneto .
Emilia
Toscana.
Umbria .
Lazio . . .
Abrnzzi e ,\lolise.
Campania
Puglie
Calabrie.
Sicilia. .
Sardegna
+ 3
+ 6
+1
+ 6
+Il
+:d
+
+
.j
.j
I
T
Totali
+ 53
Capit. versati
migliaia
di lire
l
+ 10183
+ /.j5.j
+ 2.j 32.~
+ 8 245
+
1
273
22/
RIEPILOGO.
+ 31 513
46
+ 6 058
+ 2 q3
5o
+
522
+ 250
+ 92241
*
II valore delle riserve, rispetto ai capitali, si
calcola a circa il -t-0 11 11 •
La media dei dividendi distribuiti dal -t-.35 %,
nel 1913, è salita a circa il -t-.65 11/11 nel 1~)17·
*
Dalle cifre su esposte si rileva dunque la volontà ferma in oani
azienda di aumentare la.
o
propria attività produttiva. Il dopo guerra ci
riserva certo molte incognite, che però saranno
affrontate serenamente, e con sicurezza di riuscita, dalle varie energie nazionali. Poichè il
popolo, che lavora, aspira ad un solo scopo:
rendere l'Italia sempre più forte e potente.
Cnpitali impiegati nelle industrie, a seconda de/Je regioni
-
i\"umero
delle
Società
Piemonte
. 3o3
Liguria
254
Lon1 bardia .
896
Veneto
159
Emilia
86
Toscana.
1.j.O
Marche
24
L'mbria
25
Lazio.
. 213
Abruzzi e Molise. 26
Campania
140
Puglic.
34
Basilicata
4
Calab1·ie.
9
Sicilia.
70
Sardegna
3
Totali 2386
al 31 dicembre
Capit. versa ti
migliaia
di lire
Numero
delle
Società
4.p 737
658 749
1
648
156 526
84 9H
153 638
14H3
/ /13
593 886
3 948
174 913
25 517
boo
4 815
60373
1 025
299
306
1019
160
3.n
3 731 705
~
......
- 1917
116
165
33
26
296
25
183
42
6
22
87
8
2793
Capi!. versali
migliaia
di lire
703 647
983 803
1 768 697
208 609
99 510
231 858
18 933
7 875
S..p 745
5 434
407 769
23 236
321
<.) 482
82 462
8525
5 401 906
102
PER L'ORGA.'ilZZAZlONE ECONOMICA DEL DOPO GUERRA
Differen:;e verificatesi al 31 dicembre 1917 .
ris/Jetto al 31 dicembre 1913:
Numero
delle
Socicta
Piemonte
Liguria
Lombardia .
Veneto
Emilia
Toscana.
Marche
Umbria
Lazio.
Abruzzi e Molise. Campania
Puglie
Basilicata
Calab1;e.
Sicilia.
Sardegna
-1
.+ 52
. + 123
.+
.+ 3o
.+ 25
.+ 9
.+ 1
.+ 8.~
.+ .i3
.+ 8
.+ 2
.+ 13
.+ 17
.+ 5
Totali + .io/
I
1
~
Capit. versati
migliaia
d i lire
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
260 910
325 05.J.
421 0.J.9
52 083
1.i 566
78:no
CONCLUSIONE.
-1 -190
1()2
2-t8 859
qS6
232 826
2 281
.J.79
3 667
22 089
i 500
Il problema del dopo guerra è arduo. Con
la buona volontà riusciremo a sormontare ogni
ostacolo. Non è tempo di parole
All'opera.
·
Sia il nostro un atto di fede e di fermezza.
Viva l'Italia!
+
+
+
+ 1670201
t
Mn.ANo -
FJU.TELLI
TREVES,
EDITORI -
Mrr.ilo
..- Sui preui esposti aumento del 25 °lo ....
58 fascieoll
Sono usciti
La Guerra delle Nazioni
nel 1914-15-16-17-18.
' I
Storia Illustrata.
Esce a fascicoli d1 24 pagine, fa grande formato,
su carta di fosso, riccamente illustrati:
6
e E N T E s I ?ti I
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IL F A s
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La Guerra Storia
d'Italia
Illustrata.
nel 1915-16-17-18.
La Guerra d'Italia esce a fascicoli di 24 pagine, i?J
grande formato, su carta di l1'sso, riccamenu illustrati:
e ENTE s I M I
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SONO CO:\J:PLl::!lTX:
Voi. I. Dalla Triplice alla Neutralità e alla Guerra. 420 pag. in-8 grandef
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confini d'ltalla, legato alla bodoniana. • • • • • • • X.. 10 Voi. II. Dall'lnlzlo delle ostilità Italo-austriache alla dichiarazione di
u_uerra alla Turchia. 408 pagino in-8 grande su carta dJ lusso, con
'Zl1 incisioni, legate a.I a bodoniana. • • .' • • • • • L. 10 Voi. III. Dal'e vittorie di Pregaslna e di Cima Fredda alla oonqulsfa di
Gorizia {l_° settembre H•l5-31 a{'."os o 1916) f68 pagine in-8 grande,
_su car'a. d1 lusso. con 329 incisioni, Jega•o alla. bodoniana L. 10 _:::
Diri~ere commissioni e vaglia ai Fratel.U Treves editori, Milano.
'
*
(
}in.ilo -
FliTBLLI TREVFS, EDrrolll -
lln.uo
QUADERNI DELLA GUERRA
I
lfxw.No -
TREVES, En~oiu
F:a.1.TBLL1
Aa Lonlra_ ~ur_ante la tluerra, di Ettore XodJgllanl. It1t
e = 't:iiut~ !1~r~dh 1J~o~d teGeor~e, C•ncelllere ~.e l_o Soso-
z.
11 pagl~e di mwca n
1. Gli Stati belligeranti nella loro vita econemlca, finanziarla e
militare alla vlgilla della guerra, di Gblo l'rtnztvalli. Con ap·
per il Po:-togallo, la Turchia e gli stati t.alo«nioi. L. 1 50
2, La Guerra. Conferenza del Capitano Aiag•lo G&tti• • • 1 3. La .presa di Leopoli (LEMBERG) e la guerra austro-russa In
Galizia, di Arna.ldo Fraooaroll. Con 2~ incls. e 2 cartine. 8 50
'· Cracovia - antica capitale della Polonia - di Sigism. ltulozyold.
11• appenàiee: P_er I ,monumenti di Cracevla, di Uso OJ•ttl. Con
16 i nelaioni fUOl'l tes o. . • . • • . . . . • . • • . 1 50
5. Sui campi di Polonia, di Connetto P•ttinato. Con prefazione di E. SIENKIEWIOZ, 87 inois. tuod testo e llllll. earta 2 50
f. In Albania. SEI MESI DI REGNO. Da Guglielmo di Wled a Euad
Pasc~. Da Durano a Vallona, di A. Italo Sulllettl, inviato ape·
oiale della TriblfflCl in Albania. Con 19 incisioni fuori testo 2 bO
l. Reims e il suo martirio. Tre lettere di Diego A•g•ll. Con
25 incbtoni fuori testo. • • • • . • . • • . • • . • 1 '6. Trento e Trieste - L'Irredentismo e Il prtblema adrlatlcei di
Gualti•r• Cutellln1. Con una. earta • • • • • • , •
9, Al Parlamento Austriaco e al Popolo Italiano. Dlsto1'8i
del dottor CHare BattlaU, deputato lii Tronto al P..rlamento di
Vienna. • • • • • • • • • • • • . • • . • . • • '.! 50
10. La Francia in guerra. Lettere pcirlg,ne di D • .&.ngell 2 50
11. L'anz'ma del Belgio, di Paolo SavJ-Lopez. In appnW.iu.
La. letti!ra pas O•a.le dcl Car dinale MERCIER, •rc.iveaool'o di Hal111e:
('<a1ale 11114) Con 16 incisioni fuori t , e o • • • • • • . 1 50
l2. Il Mortaio da 420 e l' Artlgllerla terrestre nella Guerra Europea,
di E. Brav, tta., ...npilit.no di v11.Soello. 001126 inc. fuori testo 1 50
13. La marina nella guerra attuale, di Ita.lo Zlng~relll.Con
49 incMonl taori t~sto. . • . • . • . . • . • . • • 1 50
14. Esercito, Marina e Aeronautlca nel 1914, dei Capitani
G. Tor :ora, O. Tor&ldo e G. Co•ta.nzl. Con <'9 incisioni 1 15. Pae.safjgi e spiriti di confine, pe r Giulio C&prtu . 1 J6. L'Italia nella sua vita economt'ca di fronte alla guerra.
Note e•a.tfatiche r u.eool• e e illuotr a.t1 d<1. Gino Prinziva.111. 2 50
17. Alcune manifestazioni del potere marittimo, di E tor•
Bravetta, <'11.ph1n1 cli v &Mllo . • . . . . . . • . . 1 18. Un mese in Germanz'a durante la guerra, tli Lutiri Am•
"roalnl. Con un·ap11end1oe sul Mo"Timonto dei Par it1 l'Ctl1tiu1, e.
on a di FELICE Rosnu. . . . • • . . . . . . • • . 1 50
19. I Dardanelli. L'Oriente e la guerra europea, di Giusepp• PlU·
sa. Con 10 inc.sillni e una carte. . . . . • . . . . . • 2 ~. L'Au_stria e l'Italia. Note e e.ppunti di un giorn lista italiano
a Vienna (Frauoo Caburl) • . • • • • • . . . • • 1 50
21. L'aspetto finanziario della guerra, di Ugo Anooua 1 .5")
22. Il Lib_ro Verde. Documenti diplomatici presentati dal ministro
Sonn·noil 2l macgi•) 19lii. Con un ritra·to . . • . • . • 1 23. La Turchz'a in guerra, di E. c. Tedesohi . • • . . l 50
2'. La Germanz'a nelle sue oondlilonl militari ed economiche dopo
nove mul di guerra, ùi Jllarto Xarlaui. . . • . • . · 2 p~ndioe
Dirigere commissioni e vaglia ai Fratelli Treves, editori, :Milano.
'Xl.LaM,
fuori
~( mbre 1914-. Con 20 JDOlllOnJ ..
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2-
f:a'(},a zlaliana,
di Italo Zlugarelll. Con 49 incisionl
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~Cfi:~~~cutnen
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a cui sono aggitmte le notizie.
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Con .[ rifr!t• · cmnent'- Prl111a Serle (d•l 24 maggio al J8 g-h:g :1eo).
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v1s~a dagll scrz'ttori inglesl di .Aldo Soran!,
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di RlCH.t.RD
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• L'fi. 1fl/Jtl&lke AIW!eanza dalle origi~i ~l;a :re.,:"~~ (1s~2:1915J..
SO. L - 1 o 8 u ottl • • • . . . . . . . . . . . . 1 50-
!r~e~bia nella sua terza guerra. r .e t,tere d•l ca~po.
della Se ~aldo Fraooaroll. Con 20 ino:sioni e una os.rtwa
1;:-. Go!Ìo. di Jiaiia: L'Ìt~li~~iÙ 'di Trle;;;~
L:1_:~[~
. o amaro. • . . • . • • • • • • . • . . 2 _
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82. D'
f::': p~~'!oa Guerra d'Italia.
Il Serle (tino al Sl Jnglio l f'l5)"
~ <:;m·m~r~i n'eiia !J~e"rr'a ~,;:ropea: ~ F.,.erioo Flora, delle. R. Università di Bologna. 2 8'. A Paru11 durante la ,;
naw Cl 1uglw 191i5} d ri(uerra. Nuove lettere parigine (ge~
85 L'A fr'
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ego Angeli • . •
• • • . 2 50
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us ta tn guerra, di Cono•tto P•ttln t.0 .
2• ' • •
811. L'Impero Colonz'ale r. d.
a
Paolo Giordaiù
e esco, come nacque e com• finisce, d1
2
Prl. Dlario della G~e~r~ °d'Ìi · !.: · • · · · ' ' · · ·
bre 191') ~ rit tto d"1 B a ia. Hl Serle (li.no al 4 1ettem•, r ' · •
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e.r:t1,la1 e 2 piante . • • • • . 1 -.
1!8. L ungher1a e l Mani •
maudo Ho4D.l• Co :? an n.ella Guerra delle Nailonl. di M""' .al
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L .,. n una cartma. btno"'J allea
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e numerosi documonii
* *· Con PNfazione
di JEAN C.LRRÈ~
40. Il D
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di r.~::!n~~- tfel Mare nel conflitto anglo-germanico,
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.... · ....
88. Oro e Carta.'- ;,;e;niz'
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Con
'f'rit~•t~i e ~e~r.~ted'lta/ia. iv Serle (tino al 19ottob1·e 1915).
1
Gue~ra d'Ìt. · l: · ' · · · · · · · · · Con 4 ritrat ti e 't pia.n· e . ~ la, VSerle •ti.no al t.• dicembr e 1~152:_
42. Diario della
43. La balta li
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g a 1• G_or1z1a, di Bruno Aatort. l'\ote sorte eol
cl;si6dalnlleisnan:az12oni r- ~ooJte sulle retro de nei gJo,.ni della lotta.
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Buonalufl. CfJ1t 16 ineif!. fuori testo 2
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(1 ., 3 4 di u b c1ale delle ~edu l e .del111 C.iRlere. del D.,pute.ti.
, .' .., , • cem re), e del Senato (16 e 17 dicembr~) • • • 2 -
'6. L capitano
mdustrza
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d.i vasoell ::?uerra. Conteren.r:a di Ettor• Bravetta,.
. .
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d1 guerra tra g-li Stati Uniti e la Germania.. 2 50
1·
· • • 1 -
J trattati di /avort1 e la protezione dei nostri lavo-
-4-11
.
to.
di Luciano J>e Feo. Con prefazione di LUIGl
LUZZ.lTTI. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 2 Diario della Guerra d'Italia. 'lii Serle(tlno al 29febbraio1~16~
Con I! ritratti e 2 pia.nte . . • • • • · · : : · ·• ·• • 1
.il. La rieducaz1'one p1'0fessionale deglz mvabd~. della
guerra,
del dot.tor,Luigt Ferramllut, lnca.rfoAto per l 1_nsegna.·
menlo di Malattie da. l~voro e da. infortuni nella R•gla Unrversltà.
di Napoli. Con 40 inci1il0nl . , • • • • • • • • • • • 2 50
515. Vita triestina avanti e durante la guerra, di Haydh
•
•
•
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•
•
•
•
•
•
•
l 50
VlH Serle (fino a.113apr~le1916).
• • • . . . • • • • • 1-
ts. Diario della Guerra d'Italia.
Con 4' ritratti e nna pianta •
:M. Le pensioni di guerra, ài .&.lemaaudro Groppall, àella Regl~
Un1ver11ità. di Hodena • • • • • • • • ~ · · • • • • 1
:SS. L'Egitto e la guerra europea, d1 Os. Fellot. • • • S -
Le questioni economiche della guer':a
116.
disou;ie a. Roma
alla Camera dei D1putar.i. Re1ocont1 urtlchl1. 4'LO p~g111e · f> 57. Diario della Guerra d'Italia. IX Serle (fino al 2i ma.ggio 1916).
Con 2 ritratti e 2 piante . • • • . • • • • • • • • • 1 1i8. La politica estera di guerra ~e.11'/tab'a, disoussa. alla. e~
me a. dei D~11uta.ti. Resooonr.i uffiu1a.i1. • • . . • . • . 2
59. Gorlzi11 nella vita, nella storia, n•tl'I sua ltallanltà, di B~~
Astort. • • • . • • • • • • • • • · · • · • • •
«>. Diario della Guerra d'Italia. X Serio (fino al 24giugno1916)
Con 8 ritra.tt.i • • • . • • • . • • • • • • • • • · l 81. Diario della Guerra d'Italia. Xl Serle (fino a.15a.goJ1to1916).
Con 6 ritra.tti • ·. • • • • . • . . • • • • . . · · 1 -«2. La loffa economica del dopo guerra, di Luola.no De :E'ego
Con prefuioM di s. E. GIUSBl'PE CA.NEPA. • • • • • • I
Lv nostra guerra nei commentarii di' PousB (~IJJi
es.
~.
es.
BEPPE REIN.LOHl •
•
,
,
•
•
•
•
•
•
•
•
• •
•
• •
Xli s~rle (6.oo al 5 settfm·
bre 1916). Coi\ 5 1·itra.tti e •na pian~a. . • • . . . • • • Diario della Guerra.d'Italia. Xlii Serle (tino &ll'll ottobre 19161. Con f> ritratti ~ • • . • • . . • • . • . • I -
Diario della Guerra ti' Italia.
~. La politica italiana di guerra e la manovra tedesca
per la Pace.
Vol. I. Dalla mozione del social:sti u!lloia.11
liani a.l disMno del ministro degli esteri, S 1nnino. • · •
Jta--
~. Le ferlte in guerra ~d i servizi sanitari de/Teserei/o
e della marina, dei prof. B., .&.leHa.ndrl, d •>tt. M. :E'ea,
:r
Df:;~i~:~f:nf.u~".a ~t~l~a..xv! s~rl~(~n~~1!·s.te~br~i~ 19F2:
TI.
ranti ali'estero,
(lDA. F'INZl) • •
lfILAJllO
10, La Politica italiana di !Juerra e /a manovra tedesca
'8. Df~rio della Guerra d' /talia. VI ~eri e (tino al 19gennaio1916).
Con 4 ritratti e :.: pia.nle . • . · · • • • • • ·
FR!TBLLI TREVES, En1Toru
Italiani e Ju!Jos/avi ne/rAdriat/co, di F. Oaburl • 2 Gh' scambi internazlonalr: di Luotano De Feo •• 3 50
14 · Dciarz'o della Guerra d'Italia, XVII serie (lìno al 14 marzo 1917)
12.
13.
on un ritratto • • . . . . . . . . . . . • . • . l XVIII Serle (lino al 16 aprilel9!7)
on un r1tr·atto. . . •
l "16. L~ rigilia di Trento. ·L.~lt;m~ o.er;od.o ~el.ta .do~l~a~lo~e aus r aca nel Trentino, di Olprlan, Giaohettl. . . . . . 3 [,()
71. Diario della G~erra d' /talla. XIX Sorl3 (lino &l !14 mag"I
g10 1917 /. Con 2 ritratti e un& pianta . . . . . . • . . l 8· G!l orfani di guerra, di AleHandro Groppall . . • 1 25
19D'
' Guerra d'Italia. xx Serle (fioo al 2J giugno 1917).
· c'art'01de~!a_
on ... DC s1on1 . • • • •
l -
Dciario d~lla Guerra d'Italia.
15·
&>. Dciario della _Guerra d'/f~li~. ·X~I s er;e ;fino : 11,;
on una rartina. . • •
0
111
•
82.
1~u;li~1917).
l -
D~~rioun detl/atGuerra
d'it~/i~. ·X~ll ~e;le «tl~o : 1 ;3:go.st~1917).
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D ~corsi di guer a del Ma.oogiore Vittorio Cotepu a o a l P .. rJam·ento
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~. Dt:!r{~1f)efa 8Gu_trerra_ d'ltali~. X~lll· s;rl: (~n~ a.I~ s~ttem'
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86.
87.
•
• on
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r1 atti e una cartina. • • • • • • , • l -
D~!"11~17)decll4 4 f'!u~rrq d'/tdlia. XXIV Serle (fino al 16 otto. on rnc1~lon1 e una oartina
1 n~·raerll9o11)decllà 2Gue!'rd d'Italia. xx'v ~e;le. (~no.~ 8; otto-
L'ltall . on cartine , . ', . . . . . ' . . . • . 1 20
a dal 1870 ad oggi, di Corrado Barba.l'allo 1 00
DIARIO DELLA GUERRA D'ITALIA
l?a_ccolta dei .Bullettini uffect'ali e di altri° documenti a
cuz sono a_!l!f~unte le notz"z1·e principali su la !JUerra delle
altre nazzom, col testo dei· pz'ù importanti documenti.
ANNO I - Serie I a JX
ANNO II _ Serie X a XIX
~4 maggio 1915 - 24 magiio 1916 25 maggio 1916 _ 24 maggio 1917.,
dott. F. Goszano, e prof. F. R.ho. ,Con 'il:! in31s. Cuori te!to 3 es. Diario della Guerra d'Italia. XIY Serle (fino al 26 novr:.
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bre 1916). Con un r1tr&tto • • • • • • • • • • • •
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Fiu.TELLI TREVF.S, EorroRI -
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lfrr.J.1'0
LE PAGINE DELL'ORA
A
'UNA LIRA
IL VOLUML
1. L'Italia in armi, 41 .&.ns•lo Gattl, oolonnello di Sta.to Magg-.
2. Il pensiero scientifico tedesco, la civiltà e la _
q uerra,
del prof. Erne•to Bertarelll, tella R. Università di Parma..
s Le presenti condiz ioni militari della Germania, di A.li.•
selo Gatti, oolonne llo di Stato !:{;i.gJtiore.
•· L'insegnnmento di Cavour, di Franoeaoo :aurthrt.
5. Quel che la guerra ci insegna, di Plero Olaoou.
8. Gli Alpini, di o .....re J5attlatl. Col rltr;i.tto dell'aut ore.
7. La città inrJasa (Lilla), di Paul 4• Baint-Jllaurloe.
8. Le prerogative della Santa Sedo e la guerra, di nta•
rlo Falee.
9. li miracolo francese, di Vlotor Glraucl.
10. La filosofia e la guerra, di Ermlnio Trollo.
11-12. Il giudizio della storia sulla responsabiWà della·
guerra. DJ.aeorsi del Senatore Tommaao Tlttoni (voi. doppio).
J~ Risonanze di mare e di guerra, di AlConao •· lll1011•
giar4Jal.
1'- Il reddito na~ionale e i compiti di domani, di l"l•
U:ppo OarU.
15. L' Jnghilrerra e i suoi critici, di 3larlo :aorsa.
16. Per f aspra via alla mèta sicura, 41 .t.nselo Gatti.. - .
lonnallo di Stato X;i.itgiore.
11. Due massime forze d'Italia: ruom• e racqua. Conferenza di Fr-o••oo Oolettl.
18. L'Italia e lt1 nuoPa alleanza, 41 G. A.. Borseae.
19. Un anno d'ospedale. Note di un'infermiera. (:Marta Lu.ls•
P•r'•••)•
20. Mitolo51i• e Germane.simo, del prof. Alfredo Ga.llettl.
21. Servire! Diaeorso ti Aaselo Oattl, oolonnello di Stato Ma.giilore.
22. La crisi del dopo guerra, di .&.rnal4o ApeUL
23. L'anim• del soldato, di rran•• OlarlanttnL
u. Francesco Giuseppe e Italia, di Al•H-41'0 Luzlo.
25. Delem/a Austria, di Gaetano IS&lveml•L
28. La vecchia e la nuova lnterndzionale, di A.. Groppall.
'1:1. Le basi del problema marlnaro in Italia, di o. Arena.
2S. Le colonne delf Austria, di Blooolò Bodolloo.
29. I valori della guerra, di .A.11.tonio Benda.
30. La terra, monopolio di Stato?, di B.1l8tlou•.
si. L'insegnamento di Ma.::dni, di FrancHoo Rufl'lnt.
32. Per Italia e per il Diritto, di Aug1l8tO Ot'Dft'elll
33. I martiri irredenti della nostra guerra, di T. Ga.Umbertl..
34. Moniti del passato, di Salvatore Bar:i:Ual
35. Lt; g~ovenlù italiana~ la guerra, di Antonio Fradel•~·
36. L amma della Francia e la guerra, di XauTizlc Barr~•·
r
r
37. La casa di Hohenzollern e lo sviluppo del prus.s1a·
ne.simo,
ti E'ra11oe110o :Paolo Gtor4&1ll.
Dir~gerecommissioni e raglia. ai Fratelli Tre..-es,.editori, Mila.11<>. ·
ALTRE OPERE SULL
Germania lm,, . ,
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A GUERRA.
rr!2 pde ~enaarl.o 4l :Sfilow. Tra•
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.e u .... d1ul a utore. ln-8, con ria
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ussza come Grandi
L. io L~A Trub~:s;koL Traduzione dJ : ...F P otenz a, del principe Gregomenca e fa guerr
~LE G u u 1aLu In-8 . . 1 ~
S!~~den~ llor;li S tati g[{f~~d1ale, di Teol.oroJtooHvelt,
]/ l°-. umea aulorh:z&ta. ln-8
m er ea. Traduione di ARTc;RO
a ta e Germania '' . • . . • • . . . . . . • 8 50
.. llerir•••·
· Germanesf
L l'lt1li1• d1 o•-.
• . •
m1. L•Imperatore. La Gu~rra e
a nuova Germania L <h. . . . . . . . . . . 4 L 41 o. 4. Bore••• . • • a rmania prima della guerra,
a guerra delle idee : . . . . . . . • . • . . 5 L'Adriatico. Studio ,. ' di G. A. Bors•H• • . • • • 3 so
l I Mediterraneo eg1;lografico, 8tortco e politico. dJ
Jn-8 5 suo eq "!"b
· di V. Xantesassa.
l n8
C.;
., hcon PNfazione di G IOVANNI
~ rzo,
Jo e e hanno fatto Ii I
TT. LO e 55 inobionJ• . . 5 L'Ìt.Jull~• D . .trée, Con c/f,erti:!.glesf /ago~to 19U.-1ettembre 1915),
a za Per il Bel .
e. oo ori d1 GoLu. • • • . 3 L •>olori dJ G1usEPPE PJ..I.A~~: ~ • .Jul. . D . .trée. Con coperti~& a
a guerra senza confi • . . . . . . . . . . . 1l ~•lo Gatti, Capi •ano di St.&t0 ~I, osserv...ta e commentai a da .A.Il·
S ictmbrt 1914). ln-8 • •
•ggiore. I prl111I cinque mesi (agoalf>o
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cene della Grand. . (; . . . . • . . • • • • • . :, -
L1l1gt Bar.da!. Due vola~l d~err~ ~elglo t Francia 1914-IS)J dJ
- 1..(pto in t ela &ll'11.1o ingl comp •• 1'e 654 pagine , • • 1 LA Gwe,..r. ,,,1,.1,,., eae • • •• • • • • • • • • 9 -
Al fronte(
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- . Lepto i:f%J~·~~~,.(1~18), cli L'U&'t •al'SSJll
•• 5 u1
monti
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. l g o•e. . • • •
• • • • 6S
di L1l1gt ..
cze o e nel mare (;~:·o-giugno 1916).
- Legato in .tela ·a1i•a;o ·in.;.le~e •• • • • • • • • • • • • 4 .D a 1 Trentino al
!> Bar&tDl . • . .
arso (a1108to-no11embi·e 1916), di L111st
4
:.r:J.:.
e ..
-
Lega.to in tela
..·········
&1huo inS-1e~e •• •
••
••
· •• •· •• •• •• •· ••••
6 --
:Mn.ANO -
FRATBLLI
TREVES,
EDITORI -
lliLANO
Storia della Russia
dalle orlgl nl al nostri giorni, secondo glt
studi p!O rocontl, di Franoeaoo Paolo Glord.anl. Due Tolumi
tll complesmive 850 pagina . • • • • • • . • . • • • • • 8 Storia della Polonia e delle sue relazioni con l'Italia, dJ For-tun&to OiaxuililLCon una. 0t>l'la geograllca della Poloni& e U ritr&tto
di liON• SFORU . , • , • • , • • • • . • • • • • • 4 Alla guerra sui "!ari, di .Arne.ldo l"r&ooo.rolL Impms!oni
cli g11erra, se~it• e in 1.erv1z10 nella R. Al e.rin& lliù .ana. negli anni 1!116-17.
In-8, oou •O mcis1om faorl testo • • . • • . . . • • . • 6 L'invasione respinta (apriltrli1gUo 1918), di Arnaldo l'ra~
oaroll . . . • • . . . • . . • . • • • . , . . . . 4 -
Dalla Serbia invasa alle trincee di Salonicco,
di Arnaldo Fraooaroll . • .
. • . . . . . . . • . • 3 50
La grande retrovia, di Federloo Sttlg'la. . • • • 3 50
Venezia in armi, di E. :m:. Gray. Con 29 incisioni tnori lle;to·
e cope1 trna a. oolori di DRUNELLESClll • • . • • . • .
• 3 50
di Un Tedeso o. Traduzione dall'edizione tedesoit, 0011
11cte eù aggiu11te a cura ai R. P.a.RESCE. Jo-8 . • • . • • . 4 La guerra nel cielo,. del conte Franoesoo Savcrgnan 41
Bra:r.z:~. ln-8, con l l'5 111c.s1011i. . . . . . . . . . , . • 5 Sottomarini, Sommerqibili e Torpedini, del Contram·
• mii aglio Ettore Bravetta.
8, sa carte. di JUSSO, con 78 illds. 5 Macchine infernali. Siluri e Lanciasiluri, del eo..trammira.J?:lio Ettore Bra.vetta. Con una appendice su Gli esploslY~
da guerra. UD VOlllUHl Ul~, oU Cilrta. di lWlBO, COn 102 incJsiODi • 6 Nel .solco della guC'rra, ùi Paolo Orano. . . •
4La .spada sulla bilancia, di Paolo Ora.no . . . • 4 -
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La nuoua guerra
(Armi - Combattenti - Battaglie), di MarloMora.uo. 0011 10 di1eg11i ùi MARC~;1.1.o DUDOVICII • . . • • 4 Viaggio intorno alla guerra. Dall'Egeo al Baltlco(:uglioJ.?15marzo 19JC), di Ouelro Olvinlnl • . . • • • • . . • . 5 Città Sorelle, di Anno. Franohl. In-8; con 54 incisioni. • 4 L'Altare. Carme di Sem Benelll. Elegante edizione in-8, su oart&
di lusso. 8.0 mil{llaio . .
.
. . . . • . . . • . . . 2 ro
Per la più· grande Italia. 01·azioni e messe.gg; di Gabrlel•
d'Annuni.lo. El<gdn:e etliz1on11 iùùìna, 11" migliaio . . . • . 3La be(fa di Buccari, di Gabrlelo a·Annunzlo, con aggiunti
la c,rneo"e del Quan1a,.li, il C"talo o ud Tre11ta dì B1rrra"i1 il Cartello Jlcmo~erttto" rlue oart~ warinc~ Con fr ..gi d1 A. DE CAltOl.18. 3 -
A Guglielmo//, Imperatore e
Renell'anno digrazia1916.
Pagine ùi versi di Paolo Souro. ln-8 . . . . . • .
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Da Digione alf'Argonna . 'Memorieeroichedi R1cc10TT1G.a.·
RIDA1.01, raocolte da. G. A. Oastello.nl. Con 22 incisioni . . . \! -
li Germane.simo senza maschera,
di A 1e1 1F. STENO).
In·S, cen eopc·rta e. colol'i . • . • • • • . . . . . . .
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La Pace automatica. Suggerimento di un americano (Baro 4
McCormiok). In·S
• • , • . , . • • • . . . . . . • 1L'Italia e il Mar di Levante, di Paole Revem. In·B, con
104 incisioni e 8 c&rte . . . • • . . . . . . . . . . . 6 50
Lo spirito francese contemporaneo, di Lutai To-
new . • . , . • . • . . . . . • • • , . . • . . . 5 Dirigere commissioni e vaglia ai Fratelli Tre.ves, editori, Milan<>.
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talia in 11rmi, di ..&asel• Gattt, 11olonnello 4i Stato ~laggiorc
?en.siero scientifico tedesco, la cit1iltà e la guerra, del pro'.
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,.or Emollto Jlena-::· 1;1;1, della R. Unlvendtà di Panu.
Le presenti condÌ!&ioni rtzll1tari d•lla Germania, di .& GaW·
4. L'ins.gnam.,,to di Cat1our, dt rr-ooeoo KuftlDL
.
5. Qu•I che la guerra ci in.se§Tftl, di l'tero CHaooma.
6. Gli Alpini, di o.aro Batlhtt.;. Col ritratto dell'auto
7. La città inflasa (Lill11), di P11.1ll 4• 8ablt-•amto ·
8. Le prwOf/aliw della Santa Sede e la !JU.rra, di •
9. li miracolo francu•, di •totor CH1a114.
10. LII /lkfsofla • la guura, di EnDtal..., TroUo.
11-12. Jf f/Ìudisio d•lla dori11 sulla rupon.sabilità de/là !ft
DlllCorm del Senator. 'l'oma&M 'l'lttoDl (volume doppio1.
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13. Risonanse di mflH. e di !JUU"ra di .&Uouo B. Monglar
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14. Il reddito nasionale • i compiti di domani, di :FWppo Oarll.
15. L'Inghilterra e i suoi critici, cU :Bario Bona.
16. Pu l'tUpra t1ia alla m'ta sicura, del oolonn • .&Direi• GaW.
17. Due massime forr&e d'ltlllia: fuomo • l'act:..:=-· Conf•-..ua ~I
rr-...- OolottL
18. L'Italia e la nu-a alluinr&•, di G • .&. Bors....
19. Un anno d'osfJ«/al•. Net.e at an' Infermiera (BL L. Per4uea).
2i). Hitow,ia • Gumanesimo, del prof. .&lfredo Galletti.
21. Sert1ir•I Dlaaono del eolonnello .&qolo Gatu.
22. La crùi tùl dopo guerra, cU .a,nur.14o .&peW.
23. L'anim11 del so/Jato, di l'raaoo OlarlantlDL
2'. Francuco Giuuppe e f /talla, di .&loHan4ro Luslo.
26. D•llllUla Ausmo, 41 Gaotaao 8a1'"1D1DL
26. La ..uhi• e lo nu-• lnternasionale, di A. Groppall.
'D. Le basr del Jlrobl•ma marinaro in Italia, di OrHW .&rena.
28. Le co/onM d•lfAustria, 41 Jnooo16 Bo4oUoo.
211. I oalori d11lla !JUR'l'a, di .&atomo Bo11.4a.
so. La ,_.,.., monopolio di Stato?, di • i
81. L'inugnammto di Hatezini, di Fr
32. P.r l'Italia e per il Diritt., di .A;
ss.
I martiri irredenti dello nostra !/U
34. Moniti ,/111 ~sat., di Bal•atoro B
36. La !J!tnHntù italiana. e la guerra,
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:l6. L'anima della Francia~ la guerr11,
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'Sl. La CIUa di HoMTiteoUun • "' sr1ilupbo ael ,,,
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38 La quutitm• armma, di Jr'tll»JO
~: Anim11 :,,.uni., cU Glaall•tt& u. J&ol.
40, I martiri nostri, di .amomo Fra4olotto.
41. Vittorio Emanu•I• Il, di Franooooo Bamnl.
42. Il Conciliofor•, di .&a4n• QuW.rollL
43 La quutione belffa, di :rwno •ocla.
44. I probltJ111i ;atflli agli Absburgo, di Pl•tro &Uva.
45. Un'aristocra~1·a di ~poli, di rranoo900 Ore•tano.
46. Gli orientamenll° delfeconomia italiana dopo la guerra, di
Glaaop:JO l'rato.
47. Gli czuo-slovacchi al fronte italiano, dell'On. A. .&p.W.
48. Da Lissa a PrtJ111uda, di ittotro suva.
Ci1Ucun oolume: UNA LIRA.
Dirigere oommiuioni e vaglia ai Fratelli Trevea, editori, }{:ilano.