Il Giardino delle Rose Blu

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Il Giardino delle Rose Blu
 Il Giardino delle Rose Blu “Dal profondo silenzio della solitudine non si esce se nessuno lo infrange. Ma basta una parola, un sospiro, o una nota strappata alle corde di una chitarra che non sai neanche suonare, per tracciare un sentiero che dalla solitudine conduca nel luogo dell’amicizia.” un volontario Nel 1993 Don Ermanno D’Onofrio, allora non ancora sacerdote, ha iniziato ad impegnarsi in numerosissimi viaggi di solidarietà nei Paesi Balcanici piagati dalla guerra, guidando convogli di aiuti umanitari che, partendo da Frosinone, giungevano in Bosnia Erzegovina ed in Croazia per alleviare le sofferenze e portare conforto e calore umano ad un’intera generazione di uomini, donne e bambini. Dei suoi viaggi nei Balcani scrive: “i bambini sono le vittime più colpite da questa orribile sciagura bellica: sono infatti loro che hanno vissuto le tragedie del passato, vivono i grandi disagi del presente e vivranno le terribili conseguenze del futuro”. E ancora: “Questa gente ha subito iniziato ad aprirci le porte delle loro stanze ed insieme ha iniziato ad aprirci le porte dei loro cuori sofferenti. Che forte desiderio avevano di raccontarci delle loro famiglie, delle loro case, dei loro cari che la guerra aveva stroncato e noi stavamo lì, spesso non capivamo niente, ma riuscivamo a dare conforto e speranza”. I bambini sono sempre stati al centro del suo impegno, della sua attenzione e dei suoi progetti umanitari, anche nel territorio nazionale. In quegli stessi anni, infatti, la sua attenzione, in Italia, si è focalizzata particolarmente su progetti di assistenza, cura e recupero di bambini ed adolescenti vittime di disagio. È questo il periodo in cui ha ideato e diretto diverse colonie estive per minori a rischio: “Le Colonie dell’Arcobaleno”. Esperienza che successivamente ha visto nascere La Casa d’Accoglienza L’Arcobaleno, dal 2003 al 2011, e che oggi è viva nel Progetto “La Casa di Daniela”, struttura d’accoglienza per minori ispirata, spiritualmente ed educativamente, alla figura della Serva di Dio Daniela Zanetta. Contemporaneamente, don Ermanno, ha continuato con costanza ad essere presente in ex‐
Jugoslavia, organizzando una catena di solidarietà a favore dei piccoli degenti dell’ospedale pediatrico croato di Gornja Bistra, nei pressi di Zagabria; presenza che è tutt’ora operativa attraverso l’impegno degli oltre 1.000 soci dell’Associazione Nazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS, da lui stesso fondata nel 2002. Tale esperienza, che ad oggi ha raggiunto le 5500 partenze dall’Italia, è il Campo Permanente attivo proprio presso l’Ospedale di Gornja Bistra. Parallelamente è fiorito l’impegno nel sociale in Italia con la creazione di una cooperativa nel 2001, la Cooperativa Sociale Insieme per gli Altri, finalizzata alla gestione di una casa famiglia per minori. Nel 2003 ha fondato una seconda Cooperativa, L’Arcobaleno O.N.L.U.S. Negli ultimi mesi del 2007 ha fondato, e ne è Direttore, il Consultorio Familiare Diocesano Anatolé‐CISPeF, di Frosinone, all’interno del quale don Ermanno vive il suo servizio come consulente familiare, psicologo e psicoterapeuta e porta avanti la formazione di futuri professionisti attraverso la Scuola, da lui fondata, che ad oggi, oltre che a Frosinone, ha altre due sedi operative in Italia: Alessandria e Jesi (AN). La multiforme varietà di difficoltà esistenziale che don Ermanno ha incontrato nel corso delle sue attività istituzionali e volontaristiche gli ha indicato che i bisogni della società in questo campo sono ancora lungi dall’essere soddisfatti e che è imperativo dovere di chi opera nel sociale confrontarsi con una realtà di crescente disagio e sempre più preoccupante smarrimento morale. Le Istituzioni nazionali e territoriali fanno sempre più spesso riferimento e ricorso a capacità, talenti ed esperienze formatesi autonomamente perché dei bisogni così individuali e diversificati non possono trovare valida risposta se non in professionisti tecnicamente affidabili e formati dallo studio e dall’esperienza pratica sul territorio. Tutto ciò considerato e valutata la possibilità di unificare, in un unico quadro, l’offerta di servizi si è ritenuto opportuno abbandonare le insufficienti dimensioni delle esistenti organizzazioni: si è dibattuto a lungo con i collaboratori più stretti, con gli organi direttivi dell’Associazione e delle Cooperative fondate da Don Ermanno, con i professionisti del Consultorio e con tanti liberi professionisti esperti nei loro campi di competenza, per valutare e progettare un diverso strumento operativo, più efficace, agile ed economicamente produttivo rispetto alle frammentate realtà esistenti. Si è voluto creare una realtà più importante e rappresentativa e, al tempo stesso, capace di definire e fissare un carisma specifico dell’opera fino ad oggi svolta e si è deciso che questo nuovo soggetto, visti anche i valori morali ai quali esso vuole ispirarsi, fosse una Fondazione con connotati riconoscibili e con chiari riferimenti alla missione e alla dimensione spirituale. Il 28 giugno 2008 nasce così la Fondazione Internazionale Il Giardino delle Rose Blu ONLUS, il cui scopo principale è il sostegno all’infanzia in difficoltà e a tutte le categorie di persone più deboli che vivono una situazione di transitoria o stabile povertà o disagio, in Italia e/o all’estero. Tra queste categorie di persone sono particolarmente beneficiarie dell’impegno della Fondazione i bambini e gli adolescenti in stato di disagio sociale e/o economico, i diversamente abili, le donne maltrattate e gli immigrati. Se è vero che la Fondazione si fonda su principi spirituali è vero anche che tali valori non costituiscono un limite di discriminazione nei confronti di utenti di qualsiasi tipo, ma ne garantiscono anzi la libertà di adesione proprio in virtù dei valori fondanti di rispetto, solidarietà, tolleranza, e condivisione che la Fondazione si pone. Seguendo il principio cristiano del considerare ogni essere umano come il Prossimo da amare e servire, senza discriminazioni e giudizi di sorta, la Fondazione opera quindi con la massima apertura e disponibilità. GORNJA BISTRA ‐ CROAZIA Nel 1998, transitando in Croazia, Ermanno ed un gruppo di volontari ebbero notizia dell’esistenza di un Ospedale Pediatrico, che sorgeva in un paesino a trenta chilometri da Zagabria, Gornja Bistra. Si recarono sul posto e trovarono un castello del ‘700 adibito ad ospedale, con alcune parti decadenti e bisognose di urgenti lavori di restauro, che ospitava oltre un centinaio di giovani pazienti affetti da gravi malattie genetiche e forti traumi. Quello che ebbero dinanzi agli occhi fu il grande dolore attorno a questi bambini, non solo per la gravità delle patologie, ma anche per le condizioni di disagio in cui erano costretti a vivere, poiché, per esempio, la maggior parte di loro era legata al proprio letto. Quel viaggio non era stato previsto, la sosta a Gornja Bistra non era stata programmata, ma questo luogo entrò immediatamente nel cuore, nei pensieri e nei progetti di Don Ermanno e degli altri. Così sono stati organizzati i primi campi di lavoro: numerosi gruppi di volontari partivano nelle settimane di Pasqua e di Natale, in particolare per effettuare lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’ospedale: pulire e tinteggiare le pareti, sostituire le finestre rotte, utilizzare e ripulire gli angoli bui ed inutilizzati rendendo, al tempo stesso, l’atmosfera triste un po’ più vivibile per mezzo di qualche sorriso e carezza. Il Campo Permanente Dal 1998 i viaggi dei volontari, iniziando con un primo nucleo di circa 70 persone, si intensificarono progressivamente ed il 5 gennaio 2002 è nato quello che sarebbe diventato uno dei progetti più importanti ed efficaci riguardanti il sostegno all’Ospedale di Gornja Bistra: il Campo Permanente. L’aiuto materiale cedeva il posto ad una nuova forma di volontariato che ancora oggi è viva nell’Associazione: portare se stessi, i propri talenti e tutto l’amore che ognuno può dare. Il Campo Permanente ha infatti lo scopo di garantire la presenza continua di volontari provenienti da ogni parte di Italia presso l’ospedale, accanto ai bambini, organizzando dei programmi educativi e riabilitativi personalizzati, attraverso esercizi idonei allo sviluppo delle loro potenzialità inespresse. La presenza dei volontari italiani, rivolta principalmente ai pazienti dell’ospedale, ha fornito anche degli stimoli importanti ed efficaci al personale infermieristico e paramedico in genere e al loro modo di rivolgersi ai pazienti stessi, soprattutto dal punto di vista umano. Per permettere la presenza costante dei volontari che giungevano a Gornja Bistra ogni domenica, è stata restaurata, come alloggio, una piccola unità edilizia situata ad un centinaio di metri dall’Ospedale: La Casa delle Rose, inaugurata nell’estate del 2001. Allo stesso tempo, con un ingresso separato, fu realizzata una piccola unità abitativa indipendente per accogliere i genitori dei giovani degenti che, altrimenti, non avrebbero potuto soddisfare il bisogno di visitare di tanto in tanto i piccoli malati: nasceva La Casa del Sorriso. La scelta di condividere tutto ciò con il prossimo porta alla nascita dell’Associazione Nazionale Il Giardino delle Rose Blu O.N.L.U.S., fondata dall’ormai sacerdote don Ermanno D’Onofrio il 15 dicembre 2002, e così denominata proprio in riferimento all’Ospedale di Gornja Bistra. Il grande seguito che ebbe l’idea del Campo Permanente, che in 10 anni di continuità ha portato a Gornja Bistra oltre 5000 volontari da tutta Italia, è il dono che Il Giardino delle Rose Blu offre all’Ospedale ogni momento che passa, senza chiedere mai nulla, se non la possibilità di impegnare attivamente i giorni passati in Croazia. Le Tendopoli estive Accanto al Campo Permanente c’è la Tendopoli estiva, un evento organizzato una volta l’anno all’interno del parco circostante l’Ospedale Pediatrico, che porta nel piccolo paesino alle porte di Zagabria più di 100 volontari ogni estate. La Tendopoli dura circa dieci giorni nel corso dei quali vengono svolte attività programmate quali lavori edili, tinteggiatura delle pareti delle ludoteche e della palestra dell’Ospedale, manutenzione del giardino e delle strutture del parco giochi, riparazione e pulizia delle sedie a rotelle e dei giochi usati dai degenti durante tutto l’arco dell’anno, svolgimento dei servizi comuni per gli ospiti della Tendopoli, senza tralasciare l’animazione all’interno e all’esterno dell’ospedale. Le Rose Blu In natura le rose blu non esistono, se non rarissimamente quale conseguenza della contaminazione della fotosintesi clorofilliana da parte di eventuali sali esistenti nel terreno nel quale sono piantate. Allo stesso modo i giovani degenti di Gornja Bistra hanno delle storie mediche spesso molto rare e, a causa delle patologie di cui sono affetti sono anche particolarmente “delicati” e “fragili”: chiamati Rose Blu i piccoli pazienti, la struttura nella quale essi sono ospitati non poteva che essere un Giardino, ed il nome dell’Associazione trovò in questo modo il suo ovvio completamento. Un giardino bellissimo realizzato grazie alla presenza dei volontari e al loro servizio generoso che è riuscito a modificare l’”orribile castello degli orrori”. La condivisione L’esperienza di Gornja Bistra insegna a guardare lontano, a revisionare la propria vita, cercando di ridimensionare i piccoli drammi e le banalità, per gioire di ogni attimo. Ogni giorno della settimana di campo permanente è vissuto intensamente: l’iniziale senso di impotenza di fronte a situazioni così gravi si traduce nel desiderio di donarsi totalmente: si valorizza ogni momento, si tralasciano egoismi per puntare all’essenzialità, vivendo come una piccola comunità, rinunciando al superfluo e rendendosi utili in ogni modo, mettendo a disposizione degli altri e dei piccoli i propri talenti. Nel cuore di ogni volontario c’è lo scontro brusco con la sofferenza, ma anche la consapevolezza che nel dare si sta immensamente ricevendo e che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. “A Gornja Bistra non si portano più gli aiuti materiali, ma si porta soprattutto se stessi e cuori pronti e disponibili ad amare”, è quello che Don Ermanno ama ripetere, e questa gioia è ancora più intensa perché è basata sulla condivisione. Fin dalle prime esperienze nel 1993, infatti, Don Ermanno ha chiesto ai volontari di incontrarsi settimanalmente, in cerchio e disposti intorno ad un fuoco: questo è diventato il “luogo” ed il momento in cui ogni volontario liberamente ha la possibilità di condividere nel gruppo le sue emozioni, le preoccupazioni, le paure ed i doni ricevuti nel corso dell’esperienza di volontariato che sta vivendo. La caratteristica di quel fuoco, che per tanti volontari simboleggia la luce vera che è Gesù, è il suo essere una luce che unisce, che ci mette in cerchio, che ci accomuna e che ci rende tutti uguali. UN AIUTO PER JOSIPA E UN AIUTO PER MARGARETA Presso l’ospedale di Gornja Bistra, nel 2008, i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Josipa e Margareta, oggi non più degenti dell’ospedale stesso, per le quali sono stati attivati dei progetti di sostegno specifici. Nel corso degli ultimi mesi del Campo Permanente del 2008 i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Josipa, una bambina di quasi tre anni, affetta da una grave malformazione cardiaca congenita, ricoverata in ospedale in attesa di un intervento chirurgico. I tempi di tale operazione, che stava assumendo carattere di estrema urgenza, non erano certi così i nostri volontari si sono attivati contattando strutture italiane. Nel mese di febbraio 2009 la piccola, accompagnata dal papà, è arrivata così in Italia per affrontare un intervento cardochirurgico, perfettamente riuscito, presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Dall’incontro con Josipa i volontari e gli amici de Il Giardino delle Rose Blu hanno iniziato una “gara di solidarietà” che non si è mai conclusa e che ha offerto a Josipa e a tutta la sua famiglia, oltre ad adeguate cure mediche, anche accoglienza e sostegno. La Fondazione, infatti, per ricongiungere la piccola alla sua famiglia e permetterle di ristabilire le relazioni affettive familiari fino ad allora limitate a causa della malattia, in accordo con i genitori Josip e Snjeđana, si è anche occupata della costruzione della loro nuova casa a Trnovec (vicino Varazdin) e di ospitare in Italia Josipa e tutta la sua famiglia, in concomitanza con i controlli costanti a cui la piccola è sottoposta al Gaslini. In tutte queste occasioni viene attivata, oltre ad una “staffetta” di volontari che tengano loro compagnia, anche una rete di servizi sanitari, sociali ed umani atti a rendere il migliore possibile la loro permanenza in Italia, da intendersi, quindi anche come occasione di crescita per l’intero nucleo familiare. Nel corso della Tendopoli Estiva del 2008 i volontari de Il Giardino delle Rose Blu hanno conosciuto Margareta, una ragazza croata affetta da epidermolisi bollosa distrofica, malattia genetica gravissima che crea piaghe in tutto il corpo compresi gli organi interni, ma che non intacca le facoltà intellettive. Margareta ha trascorso i suoi primi diciotto anni ricoverata nell’Ospedale di Gornja Bistra e, compiuta la maggiore età, è andata a vivere da sola in un grazioso monolocale a pochi km da Zagabria. A causa della sua malattia si sono sviluppati tumori in diverse parti del corpo, per uno di questi, diagnosticatole ad una gamba, i medici croati ritenevano necessaria l’amputazione dell’arto. In concomitanza con questa diagnosi Il Giardino delle Rose Blu decide di aiutarla, Margareta arriva così in Italia e viene operata all’ospedale IDI di Roma, l’intervento riesce perfettamente, viene asportato il tumore e le è stata risparmiata l’amputazione. Da questo momento in poi nasce un vero e proprio rapporto di amicizia con Margareta e i suoi viaggi in Italia si intensificano, sia quelli per consulti medici che di piacere. Durante le permanenze di Margareta in Italia quotidianamente alcuni volontari si alternano per tenerle compagnia, con grande affetto e generosità, e cercano di esaudire alcuni suoi desideri quali la visita alla tomba di Papa Wojtyla, l’organizzazione di un pic‐nic, Gardaland e lo Zoomarine di Torvaianica dove ha potuto vedere dal vivo i delfini: la sua più grande passione. Quando i volontari hanno conosciuto Margareta i suoi rapporti e contatti con la famiglia, madre e fratello, erano pressoché inesistenti mentre il padre, che invece si recava a farle visita periodicamente, è morto durante la guerra. Grazie alla sua grande determinazione ed ai volontari Margareta ha potuto ricongiungersi con la famiglia rivedendo ed incontrando per la prima volta molti suoi parenti in occasione della festa per il suo compleanno organizzata il 2 giugno 2011. IL CAMPO ROM DI TRNOVEC – CROAZIA La piccola Josipa, in seguito all’intervento cardochirurgico all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, ha potuto tornare a casa, presso il Campo Rom di Trnovec. Il sostegno della nostra organizzazione si è presto allargato dalla piccola Josipa alla sua famiglia fino a giungere all’intero campo Rom presso il quale i volontari hanno svolto, in particolar modo nel corso delle tendopoli estive, giornate di animazione portando anche giochi, viveri e generi di prima necessità. LE ROSE BLU IN ITALIA Nel dicembre 2003 Vojo, un ragazzino degente del’ospedale di Gornja Bistra, giunge nel nostro paese accolto da una famiglia Italiana. Dopo di lui, nel corso degli anni, trovano una famiglia in Italia anche Angelina, Leo e Antonia. La nostra organizzazione sostiene queste “Rose Blu” con degli aiuti economici oltre che con la costante vicinanza affettiva. IL PONTE DEL SORRISO – BOSNIA ERZEGOVINA E CROAZIA Il Ponte del Sorriso è un progetto di sostegno a distanza delle famiglie incontrate durante i viaggi di solidarietà e animazione nei paesi Balcanici. Queste famiglie vivono in condizioni di estremo disagio e degrado economico e sociale; il nostro sostegno permette loro di soddisfare i propri bisogni primari e garantire ai loro figli la possibilità di costruirsi un futuro. L’obiettivo di tale progetto è creare un vero ponte di affetto e aiuto con le famiglie sostenute, in modo da portare veri sorrisi sul viso dei bambini oscurati dalle difficoltà che si trovano ad affrontare pur essendo, talvolta, anche molto piccoli. CERSKA – BOSNIA ERZEGOVINA Cerska è una piccolo comune tra le montagne nella parte orientale della Bosnia Erzegovina, appartenente alla Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina (Republika Srpska), e si trova a 11 chilometri dal confine con la Serbia. Cerska è stata tra le località più colpite dal conflitto jugoslavo vista la sua posizione strategica di cuscino tra i territori controllati dai serbi e quelli controllati dai bosgnacchi. L'esercito serbo invase, nel marzo 1993, questo territorio ed altri circostanti, compiendo un vero e proprio massacro. Mentre venivano lanciati soccorsi aerei nella zona di Cerska, soldati e miliziani serbi sono entrati nel paese e, casa per casa vi hanno dato fuoco uccidendo i suoi abitanti, per lo più donne e bambini, sfiniti dal rigido inverno, facendo più di 1000 vittime di cui 150 erano bambini. Ad oggi Cerska conta circa 2mila abitanti dei 5mila che aveva all’inizio dl conflitto; gran parte della popolazione è riuscita a fuggire emigrando principalmente verso Svizzera ed Italia. Il comune di Cerska è attualmente diviso in due dipartimenti rispettivamente sotto il controllo serbo e bosgnacco. Il nostro contatto, luogo di incontro e campo base durante le tendopoli estive è la scuola comunale, costruita al termine del conflitto accanto a quella distrutta dai bombardamenti. Tale scuola, tuttavia, non è stata ultimata, è infatti troppo vasta considerato il numero di alunni: prima della guerra contava circa 1100 alunni tra i 3 e i 13 anni, oggi sono circa 190. Proseguendo l’intento, iniziato a Gornja Bistra, di “portare se stessi” il Giardino delle Rose Blu ha deciso, dall’estate 2009, di organizzare dei campi estivi di animazione e condivisione per questi bambini e ragazzi, dando vita a quella che viene definita “tendopoli di Cerska”. Parallelamente Il Giardino delle Rose Blu sostiene economicamente alcune famiglie, tra Cerska e Sarajevo, che vivono ancora uno stato di forte povertà per la completa mancanza di occupazioni lavorative e per le tragiche conseguenze della guerra. Questo progetto di adozione a distanze di interi nuclei familiari prende il nome di “il ponte del Sorriso”. Vivere un’esperienza in Bosnia Erzegovina significa lasciarsi alle spalle il superfluo ed immergersi nella vera essenza del volontario che dona se stesso agli altri, siano essi bambini o adulti. Ci si confronta con una realtà così lontana dalla nostra perché estremamente povera ma allo stesso tempo così vicina perché semplicemente umana e fatta di persone, di bambini e ragazzi nei cui occhi traspare la gioia per un gioco fatto insieme, per un ballo di gruppo e una canzone che lasciano il sorriso in un clima di divertimento e di festa, anche per le loro famiglie. DRIN – BOSNIA ERZEGOVINA L’Istituto per disabilità mentali "Drin", presso Fojnica, è un’istituzione, fondata nel 1995, di particolare interesse pubblico in Bosnia Erzegovina nel campo della protezione sociale per persone con patologie mentali. L’attività dell’Istituto è l'assistenza sociale e sanitaria principalmente attraverso l’educazione, la riabilitazione e la conservazione di abilità precedentemente acquisite, unita alla formazione per una vita indipendente e la conduzione di attività lavorative delle persone con disabilità intellettiva moderata o grave e di pazienti psichiatrici. Attualmente l’Istituto ospita circa 520 persone di tutte le età. La struttura è suddivisa in cinque reparti ognuno dei quali è situato su un piano dell’edificio che, pur presentandosi bene strutturalmente, è evidentemente deficitario di spazi comodi ed indispensabili. Piccolissimi sono, infatti, gli spazi dedicati alle terapie occupazionali e ai laboratori e i letti sono collocati l’uno accanto all’altro. Un’ala dell’ospedale è similare alla realtà di Gornja Bistra ed accoglie piccoli pazienti con diverse patologie genetiche, un’altra ala, invece, ospita adulti con disabilità intellettive o patologie psichiatriche, per lo più affetti da sindrome post traumatica da stress derivata dal conflitto jugoslavo cessato nel 1995. Presso le classi dell'Istituto si svolgono ogni giorno, in aggiunta ai trattamenti specialistici, terapie occupazionali, attività connesse al lavoro attraverso la produzione di oggetti decorativi e di utilità, svolte utilizzando diversi materiali come l'argilla, argilla, gesso, fiori secchi, cuoio, lana, filati, vetro, cera, ecc Un intero laboratorio occupazionale, che coinvolge uomini e donne, è dedicato alla creazione di portachiavi e pantofole realizzati a mano con materiali di recupero, principalmente con ritagli di stoffe di sedili e tappetini delle automobili. Il Giardino delle Rose Blu ha conosciuto la realtà di Drin nel gennaio del 2009 e ogni inverno, attraverso i suoi volontari, svolge qui, per alcuni giorni, attività di animazione per i pazienti dell’Istituto. SCUOLA MULTIETNICA DI SREBRENICA – BOSNIA ERZEGOVINA Presso Srebrenica, città tristemente nota per il genocidio del luglio del 1995 che portò oltre 8000 vittime, è attiva la scuola multietnica elementare e media. Tale istituto accoglie circa 480 alunni divisi in 9 classi; prima della guerra gli studenti erano 1400. La scuola, che ha ripreso la sua attività dopo la distruzione avvenuta nel 1995, è ancora in fase di ristrutturazione e riorganizzazione della attività didattiche; occorrono infatti ancora molti arredi scolastici tra cui lavagne, computer… Il Giardino delle Rose Blu ha già aiutato in passato la scuola con dei sostegni economici atti, ad esempio, ad allestire l’aula di chimica. BUCAREST – ROMANIA Invitati dal Nunzio Apostolico rumeno che ha conosciuto Il Giardino delle Rose Blu quando ricopriva la stessa carica in Croazia, nel dicembre 2009, alcuni nostri volontari hanno intrapreso un viaggio a Bucarest. Qui, presi i contatti con un’associazione locale, si sono prospettate proposte future, momentaneamente tenute in sospeso ma con l’idea di avviare dei progetti specifici dipendenti dale necessità del territorio.