Menopausa Andropausa La selva oscura del badantaggio
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Menopausa Andropausa La selva oscura del badantaggio
uisTimes Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Ferrara al numero 4 del 9.2.2010 N. 3 SETTEMBRE 2010 Menopausa Non dare anni alla vita, ma vita agli anni Intervista al Prof. Luigi Schubert Andropausa Mito o realtà? Caro diario... Saluti da Riccione! La selva oscura del badantaggio Badanti regolari: appenaa il 59% Quando comincia la riabilitazione Intervista al Prof. Nino Basaglia Terza età: sempre di più, sempre più giovani Le 10 regole per mantenersi giovani La validità della dieta mediterranea uisTimes Trimestrale - Anno 2010 - Mese Settembre - Numero 3 Direttore Responsabile Marco Fasolino [email protected] Caposervizio Salvatore Catorano [email protected] Art Director e Progetto Grafico Massimo Zizi [email protected] Segreteria di Redazione Maria Rosa Milani [email protected] Hanno collaborato a questo numero Nino Basaglia, Vincenzina Bistolfi, Angela Brugnati, Barbara Celati, Giuliano Fasolino, Caterina Ferri, Maria Antonietta Fidone, Elisa Garino, Andrea Lunghi, Giuseppina Naldi, Alessandro Natali, Luigi Schubert, Elisa Tosi, Sabrina Trapella Stampa Tipografia Moderna Ufficio Distribuzione Ufficio commerciale di distribuzione Editore Sirte Srl Via Massarenti, 61 - 40138 Bologna Direzione Editoriale Fabanet Communication Srl Immagini e Foto Alcune immagini sono state acquisite da album privati. Si ringraziano i proprietari Pubblicità [email protected] Sommario 3 Editoriale 4 Laselvaoscuradelbadantaggio 7 Terzaetà:sempredipiù, semprepiùgiovani diMarcoFasolino diGiulianoFasolino Le10regolepermantenersigiovani diRedazione 8 IricordidiVincenzina diElisaGarino 10 Menopausa: diMarcoFasolino Nondareanniallavita,mavitaaglianni! IntervistaalProf.LuigiSchubert 14 Mitoorealtà? 16 SalutidaRiccione 18 Andropausa: diAlessandroNatali Carodiario... Quandocomincialariabilitazione IntervistaalProf.NinoBasaglia diSabrinaTrapella 22 Alimentazione: Lavaliditàdelladietamediterranea diAndreaLunghieAngelaBrugnati 25 Cureodontoiatricheperpazientidisabili diMariaAntoniettaFidone 28 IlNucleoGraviDisabilità IntervistaaGiuseppinaNaldi diElisaTosi 30 Ilmercatodellavoroperildisabile diCaterinaFerrieBarbaraCelati 33 Terzaetà:ètempodiuniversità diSalvatoreCatorano Editoriale Cari Lettori, Dopo le vacanze estive è sempre un po’ difficile riprendere la vita di ogni giorno, i doveri quotidiani. Poi, però, pian piano, la nostalgia delle ferie lascia il posto all’entusiasmo ed alla voglia di ricominciare, che ci proiettano verso nuovi ambiziosi traguardi da raggiungere, rendendo l’inizio dell’attività lavorativa una entusiasmante partenza. È questo lo spirito con il quale ciascuno di noi dovrebbe essere pronto ad affrontare la ripresa delle attività, qualunque sia il settore che ci trova impegnati. Ed è con questo slancio che anche noi del QuisTimes riprendiamo a pieno ritmo la nostra giovane attività editoriale. In questo numero presentiamo numerosi articoli ed approfondimenti su tematiche e problematiche sociosanitarie (badanti e anziani), argomenti di medicina (menopausa, andropausa, corretta alimentazione, ecc.), senza trascurare argomenti più leggeri, quali racconti di vita di anziani e momenti ricreativi trascorsi in comunità. Marco Fasolino DirettoreResponsabile [email protected] Stavolta, traendo anche spunto da una lettera che ci è giunta in redazione, ci piace soffermarci maggiormente sull’aspetto disabilità, cercando di scindere la malattia dalla persona che ne è affetta. L’handicap, sia esso fisico o mentale, infatti, non è una caratteristica insita nella persona, ma piuttosto un fenomeno sociale e culturale, strettamente collegato a fattori ambientali e sociali. Se infatti una persona, per problemi di salute, è meno autonoma nello svolgere le attività quotidiane e molto spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale, e non riesce a lavorare, ha poca importanza che la causa sia di origine fisica, psichica o sensoriale. Pertanto noi, col nostro periodico, vorremmo dare un piccolo contributo a questo “processodiriabilitazione”, cercando di focalizzare l’obiettivo sulle cause sociali, logistiche e riabilitative, per alleviare la disabilità e far in modo che non vadano persi ulteriori anni di vita. In conclusione, ribadiamo l’invito ad inviarci riflessioni e commenti, per consentirci di realizzare una rivista sempre in sintonia con le idee di ciascuno di voi. Buona lettura! lla nchede , rsoneea e re o p tt e e lt ir o itadi m GentileD edellav àfapart it il b a is licaLad ita comp e una v iv v i h c per azione. mia. amentale a inform a è fond na scars u zz re a d ia h o per c La rtropp fficiente zia e pu à sia su ra it c il ro b u a b is d ,quanare di ta dalla onècosì non parl asi che a…man u it q v ra a ra b st o Sem difficiled adallan ndolore fantasm u l a i m re a a n ti achi allonta sistaun geatee perchée il ig i fl d n i ie e h c c is eachioeti doticolp mpariar allospec oltreei iguardi T re . a re rd a a rt anche soppo inciagu hetioffre ,poicom c e o ll rt e o u f q sì o aper dolorec pprezzare arelavit pariada dapprezz Im a . ri e a v p ti a Im gire. il valore ueaspett prezzare odallet p rs a e d iv a d ri impa semolto igiorni, sedi tutti o c le o c lepic umentare ol direa u . v o re is a rr pore , inform diunso neostu niziativa vostrai ompassio a c l i o d i zz ” rd re App normale glisgua endere“ bbattere r a a e c i ifi is n rr queiso oldire rmaresig bilitàvu are,info sopport redidisa a a d rl i a il p c , diffi tale onsidera onlosic ciòchen Grazie Michele enosoli. m i rs ti n se Laselvaoscuradelbadantaggio “W elfare:risposte c o n c r e t e ai bisogni degli anziani cittadini”. La frase appena richiamata potrebbe sembrare uno slogan politico e, come tale, è stata usata frequentemente, ma, nonostante la sua genericità, un tale proclamo è ormai entrato nel linguaggio comune di numerosi enti ed uffici pubblici che ad essa associano la propria immagine, o, puntano per rilanciare la propria immagine e la dovuta trasparenza, alle sollecitazioni dei cittadini. Gli anziani quindi rappresentano una categoria sempre più “interessante”, che oltre a costituire la componente più numerosa della popolazione Italiana, rappresenta una proficua fonte di reddito non solo per chi si occupa di sanitario, assistenza, sociale, in modo professionale, ma anche punto che l’assistenza viene pensata come se si trattasse di una merce: per chi si rivolge a questo settore per necessità o addirittura come comprare ore di assistenza esattamente come se ci si rifornisse di ripiego, tutto ciò in qualche modo, presta il fianco a speculazioni od, in benzina, l’importante è che queste costino poco. alcuni casi, a scelte senza dubbio non ottimali e talvolta dannose per i Dunque, diventa prassi corrente ricorrere ad un mercato meno costoso, cittadini anziani. facendo affidamento sul risparmio e sulla speranza che la soluzione Infatti, gli anziani sono, o meglio dovrebbero essere considerati, una individuata possa andare bene, in tal modo l’assistenza domiciliare ricchezza per la nostra cultura, eppure chi ha l’obbligo di assisterli, (escludendo quella istituzionale, garantita da professionisti inviati da spendendovi di conseguenza soldi e tempo, troppo spesso è alla ricerca Usl, Comuni ed Enti Pubblici in genere) è finita tra le mani di un numero di soluzioni “tampone” poco professionali ed efficaci, tanto che il imprecisato (si parla di centinaia di migliaia) di “avventurieri/e” sotto il famoso detto: - Piuttostocheniente,èmegliopiuttosto – sembra ormai nome di Badanti, forti anche della complicità di familiari consenzienti e acquisito quale normale criterio di intervento alle difficoltà riferite alla poco disposti a porsi questioni eccessivamente problematiche, barricati, componente più anziana della popolazione. Ormai siamo arrivati al ma, troppo spesso solo per interesse, dietro una questione morale, A Badantiregolari:appenail59% d un anno dal termine ultimo per il pagamento dei 500 euro te, registrano una percentuale di regolarizzazione pari, rispettivamente, fissati come quota forfettaria per regolarizzare il contratto di al 23,76% ed al 25,18% e Latina, che con il suo 22,71% (non più di 650 colf e badanti, le pratiche concluse sono una esigua maggio- contratti chiusi sulle 2840 domande presentate) rappresenta il fanalino ranza ed in alcune province d’Italia si è fermi ancora su per- di coda delle province italiane. Mentre Aosta, Gorizia e Verbano supera- centuali che ruotano intorno al 25%. Dati poco incoraggianti se si consi- no il 90% e guidano pertanto la classifica delle province virtuose, anche dera che stiamo ragionando di richieste di regolarizzazione contrattuale se va detto che per le prime due province le richieste non hanno supe- e non di una valutazione relativa al numero di persone che attualmente rato le 200 unità, arrivando a 525 domande per il territorio di Verbano. svolgono in modo regolare l’attività di badante sul totale dei soggetti Ragionando invece sul dato complessivo, all’1 settembre 2009 i versa- impegnati in Italia nell’assistenza delle persone più bisognose. menti dei contributi sono stati 295.112, cui hanno fatto seguito il 58,96% In termini assoluti si parla di circa 300mila lavoratrici in attesa del per- di registrazioni contrattuali. messo di soggiorno e di altrettanti contratti in sospeso. Come anticipato, Tra gli stranieri riguardati dalla procedura, dunque, più del 40% non ha la situazione in alcune province è decisamente critica. Con alcune grandi ancora firmato il contratto ed il 6% degli stessi, tale contratto non lo città, Napoli e Torino, che, complice l’alto numero di richieste presenta- firmerà affatto poiché, essendo stata ravvisata la mancanza dei requisiti 4 uisTimes a ricoverare il proprio congiunto in Strutture specializzate. A maggior ragione, se si considera che l’assistenza domiciliare integrata viene frequentemente fornita in un numero esiguo di ore, quasi sempre insufficienti per le famiglie, si capisce che uno spazio o fetta cospicua di mercato non regolamentato viene occupato da chi può svolgere tale attività in maniera indisturbata, quindi, gli anziani vengono gestiti a casa, nei restanti giorni, attraverso la badante. In merito, tuttavia, è necessario precisare alcuni dettagli, la cosiddetta categoria delle badanti, infatti, svolge una forma di lavoro domestico, destinata a garantire assistenza a persone che non siano in condizioni di piena autosufficienza, o che comunque abbiano bisogno di accortezza, in ragione di condizioni di salute o di età. Ebbene, il concetto di badante - dal punto di vista giuridico – trova spazio, con una definizione leggermente più precisa, nella nostra legislazione, la quale si riferisce a persone che possano documentare, con certificazione medica,lostatodibisognodiassistenza. Questa assistenza non deve essere determinata da una 09/08/2010 prende a Nipote-badante schiaffi la zia enti 11/08/2010 Non è bastato il legame di pa re rentela a tene to a freno l’impe ba te po di una ni no no e, ch e dant se as stante si trov a di fronte a su ies n no nonna, gtava a schiaffe . la ar gi ta Teatro di ques ia or st a ennesim di maltrattam di è stata la città Po la ve do Roma ni cu al po do , ia liz ha appostamenti, an gr fla colto in la o at st re ar te e badannipote a te, registrandol va de en pr mentre a schiaffi la zia. Sporco, denutrito, maltrattato e preso a schiaffi a 93 anni. Mentre la badante che doveva averlo in affidamento era completamente ubriaca ed incapace di assisterlo. E’ questa la scena terribile che il figlio dell’anziano signore ha dovuto sopportare quando si è presentato in casa. E, come se non bastasse, appena ha provato a reagire, affrontando e richiamando verbalmente la badante, quella ha pensato bene di prenderlo a schiaffi. A quel punto è stato inevitabile avvisare la Polizia di Conegliano, che, 27/07/2010 AnziAnA mAltrAttAtA dA llA bAdAnte Il fatto che fosse anziana, non autonoma e malata di Alzheimer, non è stato sufficiente a proteggere un’anziana signora dalla furia della sua badante. Infatti da tempo la settantacin- Trascura l’anziano per andare ad ubriacarsi dopo aver constatato e confermato lo stato di ubriachezza molesta della donna, ne ha ravvisato anche la quenne residente a Massa Carrara era oggetto di maltrattamenti ripetuti e costanti, che le venivano riservati anche mentre dormiva o mangiava. particolare patologia, ma anche, per esempio, dalla necessità di sorveglianza approssimata per una persona anziana, Tuttavia, i presupposti di sicurezza ed assistenza non sono sempre che non sia in condizione di vivere da sola in completa sicurezza, sulla ravvisabili nell’attività di quanti tendono ad accreditarsi per tale ruolo, base appunto, di una preventiva certificazione rilasciata dal medico di incidendo negativamente, sia in termini morali che economici, sulle base curante. Questo ci permette di distinguere la funzione di badante (o scelte adottate a favore dell’anziano. Infatti, la gestione degli anziani quella di lavoratrice domestica destinata ad attività di assistenza) rispetto presso il proprio domicilio avviene per due ragioni fondamentali: la alla più ampia categoria del lavoro domestico, che può comprendere prima morale, la seconda economica. quindi anche le classiche baby-sitter, i cuochi, le donne delle pulizie, e Non trasferire il proprio parente dal suo domicilio ma farlo assistere via dicendo. in casa offre tranquillità ai familiari, spesso ostili alla prospettiva di del lavoratore o del datore, la pratica risulta respinta. Si tratta nella mag- denziali: nel 24% dei casi non viene versato alcun contributo, nel 31% gior parte di soggetti per i quali era già intervenuto un provvedimento di vengono versati solo parzialmente. espulsione e che dunque avrebbero già dovuto lasciare il nostro Paese. In alcuni casi infine (14%), sono le stesse badanti a chiedere di essere Alla luce di tali dati vi è dunque certezza che circa la metà delle badan- pagate in nero. ti regolarmente denunciate come previsto dalle norme disposte all’1 Per il momento dunque è lecito affermare che nonostante le iniziative di settembre del 2009, risultano ancora irregolari. Non vi sono dati certi regolarizzazione, risultano essere ancora troppe le badanti che non sono invece, in riferimento al numero di badanti attualmente presenti sul ter- mai state intercettate e non risultano “dichiarate”, mentre tra quelle de- ritorio italiano e che continueranno a svolgere in nero la propria attività, nunciate, larga parte non è stata ancora regolarizzata. sfuggendo al più minimo requisito di inquadramento. Una situazione che accentua l’incertezza ed i livelli di criticità rispetto ad I dati più recenti, risalenti al 2009 e relativi in parte anche al 2008, parla- un mestiere che, riferendosi alla cura ed all’assistenza delle persone più vano infatti di circa 3 milioni tra colf e badanti impegnate in tale attività, bisognose, dovrebbe presentare requisiti professionali verificati e tangi- di cui 1.600.000 con rapporti attivi presso l’Inps. Più della metà delle colf bili, a garanzia dell’imprescindibile diritto alla salute da riconoscere ad straniere (57%) dichiarava di svolgere il proprio lavoro completamente ogni assistito. o in parte senza contratto, mentre, considerando i soli collaboratori regolari, oltre la metà (55%) denunciava irregolarità nei versamenti previ- 5 uisTimes “rinchiuderlo” in una struttura idonea all’assistenza ai non autosufficienti, di maltrattamenti morali ed anche fisici, senza che vi fosse alcuna fiduciosi che una badante sia la soluzione migliore. Tuttavia, un anziano avvisaglia, e solo grazie ad una intuizione e ad una indagine da parte non autosufficiente ha bisogno di cure specifiche e tali cure di natura delle forze dell’ordine? E quante volte vengono denunciati raggiri, furti sanitaria (parliamo di non autosufficienti) non posso essere offerte da e speculazioni da parte di persone senza scrupoli, cui sono stati affidati improvvisati o da gente che si ricicla in un lavoro apparentemente facile, i riferimenti più cari della nostra esistenza? D’altronde, chi dovrebbe ma che nella realtà costituisce un’attività professionale e per giunta confessare eventuali maltrattamenti? La badante stessa? Come mai non svoltaafavoredisimili. vi è alcuna legge che intervenga su tale specifico aspetto? È opportuno precisare come sia assolutamente più indicato che l’anziano Ad oggi, infatti, è prassi affidare un anziano non autosufficiente, che autosufficiente con la sola necessità di compagnia, sorveglianza, aiuto, magari abbia problemi di comunicazione, alla prima persona che, senza ecc., stia a casa propria. Su tale affermazione c’è un accordo sostanziale, dover dimostrare nulla, si accredita come “badante”, assistente, ecc. poiché rimuovere un anziano capace di gestirsi dal proprio ambiente di Ovviamente tali scelte vengono fatte da chi ritiene che sia più adatto vita, può avere un effetto dirompente sul suo stato psicofisico; questo gestire al proprio domicilio un familiare non autosufficiente. però solo se non c’è un bisogno sanitario importante, solo se l’anziano sia Qualora non si sia intuito, per fare la badante non c’è bisogno di alcun in grado, per l’appunto, di essere “il padrone di casa”. titolo, non una qualifica, non un certificato medico, non un casellario La cronaca nazionale di recente però, ha portato in auge una situazione giudiziario, nemmeno la conoscenza della lingua italiana, niente di alquanto raccapricciante, anziani privi di una minima autosufficienza niente; di conseguenza, come è possibile considerare regolare “il vengono lasciati in affidamento a persone assolutamente prive di badantaggio” a persone non autosufficienti? E come è possibile elargire qualunque titolo, controllo e spesso anche di una dimensione morale. dei fondi pubblici, anche se in modo indiretto, a favore di un’attività priva L’evidenza è che non si saprà mai quanto accada con esattezza tra le mura di qualunque regolamentazione, quindi… irregolare? domestiche ad una persona che per sua sfortuna è incapace di far tutto Per l’opinione pubblica regolare vuol dire solo che la badante sia assunta, o quasi (compreso confidare quanto le capita e come viene trattata), ossia che abbia un codice Inps, una busta paga, ma sappiamo che neanche si trova di fronte ad una persona con pochi scrupoli, poco attenta e ciò accade di frequente, anzi, nella metà dei casi, l’attività viene svolta in qualificata, che ignari familiari la considerano indispensabile, tutelata “nero”. Quindi, oltre che irregolare, l’attività diventa anche un danno per dall’opinione pubblica. l’erario. È attenzione comune quella di pensare al solo diritto del lavoro che tuteli la badante, non il pieno diritto alla salute dell’anziano. Tuttavia, il diritto alle cure e alla salute è sancito dalla Carta Costituzionale, che all’art. 32 recita: “LaRepubblicatutelalasalutecomefondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuiteagliindigenti”. È alquanto significativo, in proposito, pensare a cosa venga richiesto per ricoverare in strutture specializzate “persone non autosufficienti”. In tali casi, infatti, le persone che le assistono devono essere giustamente specializzate, la struttura deve presentare requisiti imprescindibili ed i livelli di assistenza devono rispondere a rigidi sistemi di controllo. Invece, se lo stesso anziano, magari destinatario di un contributo pubblico anche se non direttamente, viene gestito a casa, non importa chi sia ad assisterlo, quali qualifiche presenti, se le presenti, vi siano o meno i requisiti minimi di esperienza, competenza e professionalità. Se questa è la realtà, non ci è concesso di scandalizzarci quando leggiamo di casi di maltrattamenti od osserviamo video shock di violenze su persone non autosufficienti, per molti versi siamo moralmente tutti complici. È però deprimente pensare che “L’Anziano”, persino in una tribù indiana, era ed è considerato un capo, una ricchezza, invece per la società moderna (dicasi anche civile) è solamente un peso, un costo. Come può un anziano affetto da demenza poter illustrare il proprio male od il proprio dolore se non ha segni di maltrattamenti fisici? Anche Giuliano Fasolino PresidenteCdASIRTE SocietàItalianaResidenzeTerzaEtà perché le carezze, i baci e le attenzioni che lo stesso riceve da parte di una badante in pubblico, o durante le visite dei familiari, non sono sinonimo di “idoneità a svolgere quel servizio”. Quanti casi emergono ogni anno 6 uisTimes Terzaetà:sempredipiù,semprepiù più giovani! S econdo dati recenti, nel mondo fra dici periodici dell’apparato cardiovascolare, cinquanta anni gli anziani saranno dell’utero, della prostata e dell’intestino, per un esercito di un miliardo e mezzo di prevenire o scoprire tempestivamente l’insor- persone. In Italia, che gode il primato genza di una qualche patologia. di essere il Paese più vecchio d’Europa, i dati È importantissimo non isolarsi mai, partecipan- ISTAT evidenziano come la “speranza di vita” do attivamente alla vita della famiglia oppure, della popolazione italiana sia raddoppiata nel se si vive soli, iscriversi a delle associazioni, fare corso dell’ultimo secolo, facendo attestare la del volontariato, in modo da arricchire gli altri vita media intorno ai 77 anni per gli uomini e con la propria esperienza e saggezza e, nel con- agli 83 anni per le donne, e come la popolazio- tempo, combattere la depressione, perché in- ne ultrasessantacinquenne, considerata quale anni in meno rispetto a chi non fuma. Inoltre vecchiare bene dipende anche dagli interessi popolazione anziana, sia progressivamente au- dormire almeno sette ore per notte, in quanto coltivati e dall’amore per gli altri. mentata rispetto alla popolazione complessiva. la ghiandola pineale, posta alla base del cervel- Gli anziani hanno raggiunto, infatti, quota lo, produce melatonina, una sostanza capace di 10.500.000, il 18% della popolazione, passando rallentare gli effetti negativi dei radicali liberi, dal 9,5% del 1961 al 15,3% del 1991, e si pensa responsabili dell’invecchiamento. che nel 2020 saranno destinati a raggiungere e Bisogna tenere in allenamento il fisico, fa- superare il 23 per cento della popolazione to- cendo esercizio fisico per almeno tre volte a tale. In Italia, dunque, con un’attesa di vita di settimana, ma soprattutto mantenere conti- 85 anni, dovremmo considerare veramente nuamente il cervello in piena attività. L’attività anziano solo chi ha superato i 75 anni di età. cerebrale è infatti il metodo migliore per con- Sarebbe dunque molto meglio parlare di “età trastare l’invecchiamento e l’esercizio mentale matura” (in quanto il termine “anziano” ha da è il nutrimento fondamentale. Dunque, leggere sempre una connotazione negativa), che per le libri, quotidiani e coltivare interessi culturali, donne comincia con la menopausa e per gli uo- in quanto esiste un nesso fra livello di cultura e mini con il pensionamento, e si protrae fino ai qualità della vita in età avanzata. 75 anni. Poi inizia la “quarta età”, che è la vera Un altro aspetto importante per combattere vecchiaia. l’invecchiamento è quello di non rinunciare a L’età matura, per la maggioranza degli uomini fare l’amore, poiché il sesso non invecchia, e e delle donne, potrebbe essere il momento del non è affatto vero che il desiderio diminuisca massimo splendore, se non a livello biologico, con l’età ma, anzi, si manifesta in modo più in- sicuramente dal punto di vista culturale e in- tenso. Dal punto di vista dell’alimentazione, è tellettuale. Infatti, la terza età, potrebbe dimo- necessario ridurre i grassi animali nella dieta, strarsi un periodo piacevole della vita, in cui per evitare la comparsa dell’arteriosclerosi e finiti gli impegni di lavoro e sistemati i figli, si delle malattie cardiovascolari ed aumentare il potrebbe pensare un po’ più a se stessi. A patto consumo di frutta e verdura, in quanto le sco- di essere riusciti a mantenere corpo e mente in rie vegetali agevolano il transito intestinale e buona forma. Un traguardo che si raggiunge cu- riducono la comparsa di diverticoli. rando il proprio stile di vita fin da giovani. È bene anche evitare l’uso eccessivo di farma- Secondo gli esperti, per rimanere giovani il più ci, poiché le medicine si accumulano più facil- a lungo possibile, vi sono delle piccole regole mente nell’organismo dell’anziano e, assunti Innanzitutto è bene per chi fuma smettere di frequentemente, possono creare più danni fumare: i fumatori vivono in media dai 5 agli 8 che benefici. Inoltre sottoporsi a controlli me- 7 uisTimes 10 regole per mantenersi giovani! 1. Mangia poco, vario e magro! Hai bisogno di una dieta equilibrata con molta frutta e verdura. Consuma con moderazione cibi grassi, panna, burro, zucchero e dolci. Cerca di non aumentare di peso. Se sei già obeso, segui una dieta dimagrante fino a raggiungere il peso giusto. 2. Ama la vita e gli altri: i rapporti umani sono importanti a qualsiasi età! 3. Esercita la mente, mantenendo l’attività intellettiva vivace e creativa! 4. Muoviti e fai esercizio fisico costantemente! 5. Se fumi, smetti subito! Il fumo sviluppa gravi malattie come il cancro ai polmoni e alcune cardiopatie, e aumenta la produzione di radicali liberi. 6. Consulta periodicamente il tuo medico curante. 7. Tieniti occupato! Infatti rimanere attivi attraverso un’occupazione che dia soddisfazione, è importante per sentirsi soddisfatti della propria vita! 8. Non abusare di farmaci! Infatti assunti frequentemente, possono causare più danni che benefici. 9. Pensa positivo! Avere rimpianti peggio- ra solamente lo stato d’animo. Avere sogni e progetti, invece, fa guardare il futuro con ottimismo! 10. Se bevi alcool, fallo con moderazione! In media non più di due bicchieri al giorno di vino. IricordidiVincenzina... mia con figli miei. Vipiacerebbecheviraccontassila miainfanzia?Sapestequantotempo è passato, sono quasi arrivata allasogliadeicent’anni,sapete?! Al contrario di loro ho sempre desiderato continuare a vivere con i miei genitori. Infatti, dopo aver finito la sesta classe, ho passato qualche anno in casa con la mamma ad aiutarla nelle faccende di casa, con l’aggiunta di alcuni lavori nella vigna di mio padre. Poi, con il tempo, ho trovato lavoro in una fabbrica di guanti di Genova. É il lavoro che ho fatto fino al momento del pensionamento, e sinceramente mi è sempre piaciuto. La mia vita era questa: sveglia alle tre e mezza del mattino per prendere uno dei primi treni che portavano a Genova, il lavoro nella fabbrica, e il ritorno sempre in treno alla sera tra le diciannove e le venti. É stata una vita semplice, lo so benissimo, ma sono sempre stata circondata dall’affetto dei miei genitori e dei miei fratelli, che tra l’altro mi hanno regalato tanti bei nipotini. Solo adesso mi accorgo di quanto mi sia pesante la mia solitudine, ma sinceramente da quando sono in questa struttura (n.d.r. RSAMons.Capra di Acqui Terme) ho sempre qualcuno con cui chiacchierare e a cui raccontare i miei acciacchi. Ma ho iniziato parlandovi della guerra... La guerra per tutti noi è iniziata in un pomeriggio di inizio estate con una voce alla radio. Era la voce di Mussolini che, con il suo discorso alla Na- L zione, comunicava l’ingresso dell’Italia nel Secondo Conflitto Mondiale a Vincenzina insiema al nipotino fianco della Germania. a memoria non è più quella di una volta, faccio fatica a ricordar- Il ricordo più vivido che ho del periodo della guerra è l’aereo Pippo. Si mi di quello che ho mangiato ieri sera, ma mi ricordo bene di trattava in realtà di un Caccia Americano: il RepublicP47Thunderbolts, quando ero una bambina. Mi chiamo Vincenzina Bistolfi, sono che passava quasi ogni sera su tutto il Piemonte. nata in una casetta di campagna a Prasco, un piccolo borgo in Noi, fortunatamente, abitando in zone di campagna, raramente eravamo provincia di Alessandria, e sono stata una bambina al tempo della guerra. oggetto di attacchi aerei, ma ricordo che dovevamo ogni sera coprire i La mia era una famiglia semplice, i miei genitori erano piccoli proprietari vetri delle finestre con la carta blu, per non far filtrare la luce all’esterno. terrieri e quindi il tempo lo si passava lavorando la terra. I figli erano la ri- Coprire i vetri di carta per noi bambini era quasi un gioco, ma sapeste sorsa principale, perché significavano braccia in più per lavorare i campi. come mi spaventava il boato assordante di “Pippo” quando passava nel Io sono la terzogenita, ed essendo la più piccolina, sono sempre stata coccolata prima dai miei genitori e poi da mio fratello e da mia sorella. La fortuna di essere nata per terza mi ha dato la possibilità di frequentare la scuola, nei campi c’erano già i miei fratelli che aiutavano, quindi io ho potuto frequentare la scuola fino alla sesta classe; per chi è nato nel 1915 come me era un grande traguardo, basti pensare a quali fossero i tassi di analfabetismo in Italia dopo la guerra. Ho avuto persino la possibilità di frequentare una anno il collegio ad Alba, che però, a dire la verità, non mi ha molto soddisfatto a livello di insegnamento. Si studiava poco l’aritmetica, che era la mia materia preferita. Di amici della mia infanzia me se sono rimasti molto pochi, anche perché io, al contrario di quello che hanno fatto quasi tutte le ragazze che studia- Aerei da caccia notturna P-47 Republic Thunderbolt comunemente chiamati “Pippo“ vano con me, non mi sono mai sposata e non ho mai avuto una famiglia 8 uisTimes cuore della notte. Per farmene avere meno paura mio fratello mi diceva del maiale, sono arrivati i partigiani (affamati come lupi) che ci hanno di chiamarlo “Pippetto”, ma quel rumore non mi è mai diventato simpa- portato via tutta la carne. tico. Dopo poco sono arrivati i tedeschi, e anche loro cercavano il nostro ma- Anche la vita di tutti i giorni era diversa in tempo di guerra. Il mio era un iale per portarselo via. piccolo paese, dove però bisognava convivere sia con i tedeschi che già I giorni passavano quasi tutti uguali gli uni agli altri, ormai le privazioni occupavano il nostro territorio, sia con i rivoltosi, cioè coloro che si ribellavano al regime: i partigiani. Io mi sentivo piccola piccola, e inadeguata ai discorsi dei grandi, tutti sembravano avere ragione quando esprimevano le proprie idee, ma bisognava stare attenti a non prendere le parti di nessuno, perché altrimenti si rischiavano le botte e i rastrellamenti. Era la libertà che ci mancava, la possibilità di parlare apertamente, commentare le notizie della radio, dei giornali, senza avere la paura che qualcuno ascoltasse e potesse riferire a chi di dovere. A noi bambini mancava la libertà di giocare, non potevamo mai allontanarci dalle nostre case e la sera dovevamo starcene chiusi in casa. Sinceramente c’era anche un altro tipo di libertà che mancava molto a tutti: la possibilità di comprare generi alimentari! Con il razionamento alimentare imposto dal regime fascista ogni famiglia era stata provvista Castello di Prasco (AL) XII Secolo di una tessera, su questa tessera erano indicati nome e cognome del capofamiglia e le persone a suo carico. Con questa poi si andava al panificio erano entrate a far parte della nostra vita quotidiana. Poi è arrivato il 13 per farsi consegnare la razione di pane che spettava. ottobre del 1943, giorno in cui il l’Italia ha dichiarato guerra alla Germa- Con il continuare della guerra è aumentata sempre di più la quantità de- nia e si è schierata dalla parte degli americani, ma non crediate che ci sia- gli alimenti razionati: la carne e il pesce erano quasi introvabili. Fortuna- no stati tanti cambiamenti per noi! Per noi tutto è rimasto quasi uguale: i tamente la mia famiglia aveva la terra che ci aiutava con patate, zucche e tedeschi che occupavano le nostre case e i partigiani che continuavano a nascondersi e a fare attentati ai tedeschi. Poi finalmente, nella primavera Chiesa di San Francesco Acqui Terme (AL) - XIX secolo del 1945, è arrivata la pace. Non posso descrivere la gioia che si provava nel coltivare la propria terra senza le imposizioni di nessuno. Sono stati anni difficili, la povertà non si cancella in un giorno, ma sapevano che la nostra situazione potevamo solo migliorarla, perché peggio della guerra non c’è niente. Ecco, quello che io ho imparato da piccola è che non esiste nella guerra chi è buono e chi è cattivo. Io non ho visto persone cattive, io ho solo visto soldati che eseguivano gli ordini che venivano loro imposti; ma quei soldati che a noi facevano tanta paura, a loro volta aveva il terrore negli tutto quello che si poteva coltivare, senza avere problemi con i tedeschi. occhi: il terrore di non tornare mai più a casa a baciare i propri figli. L’introduzione della tessera nelle famiglie non fece altro che aumentare il Io sono solo una povera signora anziana che, in seguito ad una brutta mercato nero. Si era infatti creata una fitta rete di scambi di generi di pri- caduta, non riesce più ad essere autonoma, ma vorrei che i giovani stu- ma necessità tenuta all’oscuro dei tedeschi. Questo, però, aveva portato diassero gli anni del fascismo in Italia, vorrei che la scuola parlasse non i prezzi degli alimenti a livelli altissimi; noi, ripeto, abitando in campagna solo degli effetti che le guerre hanno sui governi, ma anche degli effetti non avevamo grossi problemi, ma chi invece viveva in città non aveva che le guerre hanno sui popoli, sulle persone. nessuna fonte di sostentamento. Quanta fame hanno patito gli italiani! Sono cose che chi ha vissuto non dimenticherà mai, e sono cose che Ricordo che i miei genitori scambiavano la farina con il petrolio per la tutti quanti vorremmo non accadessero mai più in nessuna parte del lanterna. mondo. I primi giorni di dicembre, quando comincia a fare freddo, nelle famiglie contadine si uccideva il maiale. Il maiale è sempre stata una grande ri- Elisa Garino AnimatriceRsaMons.Capra AcquiTerme(AL) sorsa, perché è un animale di cui si riesce ad utilizzare quasi ogni parte, e noi che lo avevamo, eravamo considerati dalle altre famiglie quasi dei benestanti. Ricordo un inverno in particolare, in cui appena finita la macellazione 9 uisTimes Menopausa: Nondareanniallavita,mavitaaglianni! Intervista al Prof. Luigi Schubert SpecialistainGinecologiaedOstetriciainMilano www.gravidanzaonline.it/medico_risponde/cv/schubert.html IlProfessorSchubert,direttorepervent’annidelCentroperlostudioela curadellamenopausapressolaClinicaMangiagallidiMilano,cispiega comeladonnadioggipossasuperareconcoscienzaeserenitàl’etàcritica dellamenopausa,prevenendoconcureadeguatetuttelealterazioniche altrimenticondurrebberoaunasenilitàprecoceeall’invalidità.Eppure, conledovuteprecauzioni,anchedaquestaesperienzasipossonoricavarenuovefontidigioia… rofessor Schubert, a che età si mani- P aumentando nell’ultimo secolo. Nell’800 com- bilmente le migliori condizioni di vita, conse- festa l’ultimo flusso mestruale? parivainfattiattornoa40-45anni.A45anni, guenzaalorovoltadeiprogressiscientificidel Mediamente l’ultima mestruazione nelsecoloscorsounadonnaeragiàconsiderata ventesimosecolo. avvienetrai50ei52anni.Siparla anziana. Oggi, invece, a 50 anni, essendo au- dimenopausaprecocequandosimanifestapri- mentatalavitamedia,ladonnahainnanziasé Perché questo particolare periodo nella vita madei45anni,tardivasesipresentadopoi55. ancora30-35annidiaspettativadivita.Difficile di una donna viene comunemente chiamato L’etàmenopausicaèandataprogressivamente direqualisianolecausedelfenomeno;proba- “menopausa”? Permenopausasiintende“ultimamestruazione”, ossia l’evento fisiologico che segna nella donna il termine dell’età fertile, cioè il venir meno dell’attività ovarica, in cui le ovaie non produconopiùfollicolienonproduconopiùgli estrogeni, cioè gli ormoni femminili principali,lacuiconseguenzapiùvistosaèappuntola scomparsa delle mestruazioni. Per climaterio, invece,siintendeilperiodocheprocedeesegue quest’ultimo flusso. Quindi il climaterio comprende: premenopausa, menopausa e postmenopausa. Quali trasformazioni avvengono negli organi genitali di una donna? Il più importante cambiamento è quello che avvienealivelloormonale,chedeterminaalla finelamenopausa.Nonessendovipiùnéovulazione né produzione di estrogeni, a causa di unaprogressivaostruzionedellepiccolearterie che normalmente nutrono il tessuto ovarico, l’endometrio che riveste all’interno la cavità 10 uisTimes uterina,nonproliferapiù,quindinonsisfalda, mestrualiirregolarie,alivellopsicologico,una ediconseguenzavieneamancarelamestrua- certainstabilitànell’umore.Mal’equilibrioneu- zione. Inoltre la vagina si assottiglia, la vulva ro-vegetativovieneingeneremantenuto. si raggrinzisce e possono insorgere disturbi unapartecospicuadellapopolazioneattiva. popolazione attiva. Che cosa succede esattamente quando una donna entra nel periodo critico? caratteristici di questo periodo, come una cer- La menopausa può essere considerata una Già ho detto quello che succede nella preme- ta secchezza della mucosa o dolore durante il malattia? nopausa, che pur fa parte di questo periodo rapportosessuale. Da un punto di vista strettamente scientifico critico.Lacrisiveraarrivanelmomentoincui direi di no, essendo un evento fisiologico. In gli estrogeni hanno un brusco calo. L’endome- Qual è il periodo della premenopausa? effetti,però,ilmedicoattento,ovesitrovida- trio diventa atrofico e cessa la mestruazione. Comediceilnome,èilperiodocheprecededi vantiafenomeniqualigravidepressionipsichi- Maquelcheèpiùgraveèchetuttol’organismo qualche anno la menopausa vera e propria. che,osteoporosiecosìvia,deveconsiderarela pareatrofizzarsi(cute,mucosa,ossaemuscoli). Può avere una durata molto varia; dipende menopausa come la causa principale di quel L’ipofisinonèpiùfrenatadagliestrogenieim- insomma da donna a donna (3-4-5 anni) ed è dato disturbo e comportarsi di conseguenza, metteingranquantitàisuoiormonidettiFSHe caratterizzato da irregolarità mestruali provo- inviandolapazientedallospecialista.Natural- LH.Neseguealivelloipotalamico(nucleoposto catedalfattochel’ovulazione,ossialamatura- mentel’impattoconlamenopausapuòvariare al di sopra della ipofisi e alla base del cervel- zionedell’ovulo,èspessodifettosaoaddirittura da donna a donna, specialmente per quanto lo) uno sconvolgimento neuroendocrino che si mancante.Mancandol’ovulazionenonsiforma riguarda i disturbi soggettivi (vampate di ca- riflettesuicentritermoregolatori.Eccoallorale nell’ovaia quella caratteristica formazione che lore, stati depressivi). Ma i disturbi metabolici famosevampatedicalore. èil“corpoluteo”,deputataallasintesidelpro- (depauperamentoosseo,lesionivascolari)sono gesterone, che è l’ormone della seconda fase semprepresentiancheselatentiedimostrabili Da cosa capisce una donna che questo periodo del ciclo mestruale. Gli estrogeni, quindi, non obiettivamentesolocondeterminatiesami.La è imminente? più bilanciati dal progesterone, aumentano i menopausa non è una malattia, ma un grave Il primo campanello d’allarme si manifesta al- propri effetti; ecco quindi dolori al seno, flussi problemasociale,perchéinteressasicuramente lorquando la donna comincia ad accusare ir- 11 uisTimes degliestrogeni,lamucosa vaginaletendeadiventare secca e irritabile, sicché i rapporti sessuali diventano dolorosi. Ma i veri problemiinquestocampo sonodiordinepsicologico; l’ansietàpuòfartemporaneamenteperdereilpiacere del rapporto sessuale. Pazienza e gentilezza da parte del partner sono il primo sostegno per superare questo periodo critico. Quindi, se il legame affettivo e sessuale è solido,irapportinonvengono modificati dal climaterio, anche se diventano meno frequenti. regolarità del ciclo (emorragie o mestruazioni psicologoel’assistentesociale. irregolari) ed una certa instabilità psichica. Se la paziente soffriva in precedenza di dolori al Nel periodo immediatamente precedente la Quali sono i disturbi della post-menopausa? menopausa può la donna rimanere incinta? seno, noterà in questo periodo un’accentua- Esistonoduegeneridisintomi:sintomisogget- Nonèfacile,maoveaccada,diventaunproble- zione di tale disturbo, dovuto ad un aumento tivi(quelliavvertitisolodalladonna)esintomi ma assai grave, essendo solitamente la gravi- relativodegliestrogeni.Unaltrodato,poi,che obiettivi,rilevabilidalmedicocurante.Traisin- danzaintaleperiodonondesiderata.Inutile,mi ladonnadevetenerpresenteèl’etàdellame- tomisoggettiviinprimafilastannolevampate pare, spiegarne le ragioni. Fatto è che spesso nopausa della propria madre. Si è infatti visto dicalore,chepossonodurareunpaiod’anni,e lospecialistasitrovaindifficoltànelconsigliare chequest’etàèereditaria,percuipotràpreven- nondiradofinoa5-10anni;poivisonolece- unmetodocontraccettivo.Saràopportunouno tivamenterivolgersiallospecialista. faleeelevertigini.Infinetraisintomisoggettivi studio attento del quadro ormonale della pa- vièladepressionepsichicache,puressendopiù zienteepoicisipotràorientareversolapillola Sono più difficili da curare i malesseri fisici o rara,èanchepiùdifficiledacurare. olaspiraleintrauterina(IUD). psicologici? Tra la sintomatologia obiettiva ricorderò l’adi- Indubbiamenteèpiùfacilecurareilmalessere posità eccessiva o la magrezza, la secchez- Esiste la possibilità che una donna si prepari fisico. Infatti, normalmente quando ci si trova za vaginale con difficoltà al raggiungimento al climaterio? davanti a gravi disturbi psichici nella meno- dell’orgasmo, la tachicardia notturna spesso Ilprolungamentodelladuratadellavitamedia pausa o post-menopausa, un’accurata ricerca in corrispondenza con le vampate di calore e apreogginuoveprospettiveadunadonnache anamnesticadimostrachesitrattasolitamente l’estremafacilitàallefrattureosseedovutaalla siavvicinaalclimaterio.Untempoeral’avvici- distatipsichicipreesistenticheconlacompar- decalcificazione delle stesse (osteoporosi). Esi- narsi al termine della vita, oggi è l’avvicinarsi sa della menopausa hanno subito un aggra- ste poi una patologia particolare ai genitali, ailunghiannicheladonnapuòdedicareasé vamento.Inoltre,ilcuranteinquesticasideve legata alla deficienza dei mezzi di sostegno di stessa.Primaditutto,quindi,ladonnasullacin- considerareilquadrosocialeincuivieneadin- vescica,uteroeretto,chesimanifestaconpro- quantinadevevagliareivantaggichel’etàdel serirsiquestodisturbo.Versoi50anni,ladonna lassodiquestitreorgani. climaterio offre: più tempo libero, esperienza, della carriera, è impegnato nel lavoro; i figli Cambia qualcosa nei rapporti sessuali? climaterio,conosceretuttiidisturbicheposso- ormai indipendenti o magari fuori casa. Que- Durante la premenopausa si osserva un lieve noesserecuratieinparte,ototalmente,scom- stisonoalcuniesempi,maesistonomoltealtre aumentodellalibidoeunachiarafacilitazione parire.Inquestorinnovatoequilibriopotràaf- situazioni frustranti, che possono complicare della capacità all’orgasmo. Questo è dovuto frontareserenamentegliannidellamenopausa enormementeilquadro.Sicomprendequindila probabilmenteall’aumentorelativodegliestro- affidandosifiduciosamenteallospecialista,che necessitàdiunacollaborazionetrailmedico,lo geni.Quandosihalamenopausaesihailcrollo dovràseguirlaconleopportuneterapie. spessovieneatrovarsisola:ilmarito,all’apice maturità.Poi,sapereesattamentecos’èquesto 12 uisTimes È vero che un prolungato trattamento con Professor Schubert, mi permetta un’ultima estrogeni aumenta il rischio di ammalarsi di domanda. Quando può dirsi del tutto concluso cancro all’utero? questo particolare momento della vita di una Ilrischioesistesesipraticaunaterapiasostitu- donna? tiva ormonale senza controllo medico e senza Possiamopreventivarecirca15-20annidicon- una selezione preventiva dei casi. Infatti, nu- trolliediterapia.Compitodellaprevenzioneè merosistudirecentihannoesclusotalerischio, non dare anni alla vita, ma vita agli anni. Per anzi, indicano il contrario. In effetti, queste taleragionetrovosbagliatoporredeilimitialla pazienti controllate ambulatorialmente e pe- terapiaestrogeno-sostitutiva.Talunipropongo- riodicamente, possono curarsi con estrogeni e no una somministrazione ormonale che non progesterone per 10-15 anni senza che insor- vadaoltreicinqueanni,finoadun’etàmassima gano complicazioni gravi, riuscendo quasi an- di60anni,paventandorischioncologiciperla che ad evitare le gravi menomazioni prodotte mammella. Penso invece che di fronte ad una Menopausa e Andropausa in pillole di Redazione Menopausa: le vampate di calore causa dell’insonnia Vampate di calore, cefalea, oscillazioni del tono dell’umore e, non di rado, insonnia sono i sintomi che caratterizzano la vita di milioni di donne nel corso della menopausa. Alcuni ricercatori del Dipartimento di medicina della Stanford University hanno condotto uno studio osservazionale per individuare la cause proprio dell’insonnia cronica (quella che persiste continuativamente per almeno sei mesi), la cui origine – in questa fascia di popolazione – era stata attribuita a svariati fattori. Dall’indagine – che ha riguardato circa 1000 donne in età perimenopausale, pubblicata su un recente numero degli Archives of Internal Medicine – è risultato che, pur essendo influenzata da altri fattori, nell’insorgenza dell’insonnia cronica in menopausa è determinante il ruolo delle vampate di calore: essa è infatti presente nell’81% delle donne che soffrono di vampate di calore particolarmente intense e frequenti. Lo studio, osservano i ricercatori, ha rilevanza clinica, in quanto da esso consegue che, per porre rimedio all’insonnia, è più importante prestare una maggiore attenzione al controllo farmacologico delle vampate di calore piuttosto che cercare di aggredire direttamente l’insonnia con sonniferi o ansiolitici, spesso senza esito. Menopausa: Un esame del sangue svela a quanti anni avverrà adesempiodall’osteoporosi(diminuzionedella graveosteoporosisidebbaprocedereoltre,an- staturafinoa15centimetri,incurvamentodella che in età avanzata. Sono in corso ricerche in colonnavertebrale,frattureosseespessomor- quest’ambitoeparechedaiprimirisultati,an- tali). cheindonnedioltre70anni,sisianoavutidati confortanti con remissione dell’osteoporosi. È indispensabile che al medico vengano riferiti Dunque,lecurenonavrannosicuramenteritar- anche i sintomi più insignificanti? datonélamenopausanél’invecchiamento,ma Certamente. Spesso un piccolo segno può es- ne avranno influenzato beneficamente i loro sereindiziodiunfattogravissimo.Ricordo,per aspetti esteriori ed interiori. Avranno sicura- citare un esempio, una paziente che si rivolse mentemiglioratolaqualitàdellavitaeavranno pressoilnostrocentroperlacuradellameno- permessoalledonnediaffrontareserenamente pausa. Durante la visita questa paziente, che lasenilità. erainmenopausadaottomesi,ammisediaver avutoungiornounaperditadisanguelievissima.Ilfattociinsospettì.Quindieseguimmoun prelievodellamucosauterina,efucosìchefu Marco Fasolino DirettoreResponsabileQuisTimes scopertouncancroall’utero.Appenaintempo persalvarlelavita! 13 uisTimes Di recente è stato scoperto che attraverso un esame del sangue si potrà prevedere con largo anticipo l’età in cui si manifesterà la menopausa in una donna. A fare questa scoperta sono stati i ricercatori dell’Università di Teheran che hanno sviluppato un metodo in grado di prevedere l’età della menopausa con un margine di errore di massimo quattro mesi. La ricerca è stata condotta su 266 donne, di età compresa tra i 20 e i 49 anni dall’Università di Scienze Mediche di Teheran, i quali sono riusciti a misurare la concentrazione di un ormone prodotto dalle cellule delle ovaie, l’ormone antimulleriano (Amh), che controlla lo sviluppo dei follicoli nelle ovaie da cui si sviluppano gli ovociti, e questo ha fatto ipotizzare ai ricercatori che l’Amh può anche essere utilizzato per misurare la funzionalità ovarica. Misurando quindi la concentrazione di Amh nelle varie età di una donna, si potrà stabilire l’età in cui sopraggiungerà la menopausa. Andropausa: anche per gli uomini la terapia ormonale Gli uomini affetti da andropausa dovrebbero sottoporsi a terapia ormonale. L’andropausa, che colpisce il 50% degli uomini intorno ai 50 anni, è caratterizzata dagli stessi sintomi della menopausa (sudorazione notturna, depressione, irritabilità, perdita del desiderio sessuale, osteoporosi ed impotenza) ed è accompagnata da bassi livelli di testosterone, ormone responsabile di quegli stessi disturbi che affliggono le donne in menopausa. La diagnosi dell’andropausa è resa più difficile dal fatto che gli uomini fanno fatica ad ammettere di essere malati. Ma alcuni pazienti, ai quali è stata somministrata la terapia ormonale sostitutiva a base di testosterone, hanno assistito alla scomparsa di quasi tutti i sintomi tipici della menopausa maschile. Andropausa:mitoorealtà? I l problema brusca. Si determinano dapprima delle altera- quello che accade al maschio in questo periodo dell’invec- zioni della normale ciclicità mestruale fino alla della sua vita sia da correlare alla progressiva chiamento successiva completa scomparsa dei cicli (da insufficiente produzione di testosterone da par- del ma- cui il termine menopausa), successivamente o te delle gonadi maschili. schio adulto (il concomitantemente compaiono i cambiamenti termine scienti- fisici e psicologici che le donne conoscono bene Dopo i 45-50 anni la produzione di questo or- fico per definirlo (leggi articolo sulla menopausa a pag. 6). mone nell’uomo cala progressivamente, la sua è aging male), azione non è legata esclusivamente alla funzio- ha sempre costituito nei secoli, un punto no- Anche negli uomini avviene un calo della pro- ne sessuale e riproduttiva del maschio, ma gio- dale di interesse scientifico, letterario e sociale. duzione di testosterone, l’ormone maschile ca un ruolo importante nel metabolismo e nella Già Cicerone nella sua opera filosofica De Se- per eccellenza, da parte dei testicoli, l’organo funzione di numerosi organi ed apparati. nectute, scritta nel 44 a.C., con pacate argo- che ne produce in maggior quantità. Solo che Ecco quindi che una carenza della produzione mentazioni, prende in esame le critiche comu- questa progressiva riduzione di testosterone è di testosterone e degli androgeni si può presen- nemente rivolte alla vecchiaia, oggi si direbbero molto più lenta e graduale e può determinarsi tare con una sintomatologia molto variabile per “i luoghi comuni”, e le confuta, con esempi trat- nell’arco di decine di anni. Questa lenta dimi- cui a volte può risultare difficile fare una dia- ti dalla storia greca e romana. “…Ilvecchio,non nuzione può determinare modificazioni a livello gnosi precisa. Gli organi ed apparati dove l’azione del testo- faràquellochefannoigiovani,mafamoltodi fisico e mentale; il loro insorgere è molto sfu- piùemeglio.Nonconleforze,nonconlapre- mato e non sempre viene rilevato. stezzaeconl’agilitàdelcorposifannolegrandi Quindi termini “giornalistici” quali cose,macolsenno,conl’autorità,colpensiero; “menopausa maschile”, “an- sterone è fondamentale sono: il sistema scheletrico, quello muscolare, il Sistema Nervoso Centra- dotiquestedicuilavecchiezzadisolitononsolo dropausa”, ”, per correlare nonsispoglia,maanzisiarricchisce“. questo periodo della Oggi, nell’era del Fitness e Wellness (forma fisi- vita dell’uomo alla ca e benessere psico-fisico), dovremmo consi- menopausa femmi- figurati, la cute, derare questo periodo più o meno lungo della nile, appaiono im- il grasso corpo- vita del maschio adulto, come un tempo in cui propri, perché non aspetti genetici, socio-ambientali, patologie esiste, in questi ter- concomitanti e relative terapie, insieme allo mini, un qualcosa di stesso inesorabile passare degli anni, determi- analogo nel maschio, in nano “mutamenti” anatomici e funzionali in quanto le capacità ripro- tutto l’organismo che oggi conosciamo e pos- duttive dell’uomo possono siamo controllare, anche se è estremamente durare, teoricamente, fino complesso definire cosa si intende per “aging alla sua morte (esistono esempi male”, in quanto non è possibile individuare celebri come quello di Charlie Cha- come nelle donne dei parametri e riferimenti plin che ebbe l’ultimo dei suoi 8 figli precisi. dopo gli 80 anni). le, il sistema cardiocircolatorio, il sangue con i suoi elementi Quindi oggi si preferisce definire Nella donna, infatti, il processo è piuttosto ra- questo periodo del climaterio pido e solitamente avviene attorno ai 50 anni, maschile con l’acronimo in- nell’arco di alcuni mesi o di qualche anno. Alla glese LOH (Late-Onset Late-Onset Hypo- base di tutto nel sesso femminile c’è che la pro- gonadism = Ipogonadismo duzione ovarica di estrogeni, gli ormoni sessuali insorto in tarda età) per femminili, si riduce nettamente ed in maniera sottolineare come tutto 14 uisTimes reo, il sistema sessuale e riproduttivo. tiroidismo producono grandi quantità di SHBG, Il testosterone è disponibile in capsule, in fiale riducendo così il tasso di testosterone “libero”. per iniezione intramuscolare, in gel e in cerotti Se il testosterone manca o è carente, potremo Il rimanente 30-40% del testosterone circo- a rilascio transdermico. perciò avere disturbi in tutti questi apparati. lante forma un legame più debole con un’altra Potremo avere alterazioni dell’umore e della proteina, l’albumina. Anche il testosterone le- La formulazione a base di testosterone in gel funzione cognitiva, con facile irritabilità, ner- gato all’albumina è inattivo; pertanto, il testo- sembrerebbe riprodurre il ritmo circadiano di vosismo, aspetti depressivi, insonnia, sensa- sterone libero costituisce solo l’1-2% circa del secrezione del testosterone, come anche la zione di malessere generale, vampate di calore totale. preparazione intramuscolo a somministrazio- e rossore al viso, sudorazione profusa. Inoltre La determinazione del testosterone totale ne trimestrale. scarsa capacità di concentrazione, deficit della è, quindi, poco affidabile, mentre quella del memoria a breve termine, carenza di energia e testosterone libero è molto costosa e viene Durante il primo anno di terapia con testoste- forza fisica, riduzione del desiderio sessuale e eseguita soltanto in pochi centri. Oppure se si rone, i pazienti trattati devono essere sottopo- della capacità di ottenere e mantenere l’erezio- conosce il valore del testosterone totale e della sti a controllo medico ogni tre mesi. L’esame ne, riduzione del volume dell’eiaculato. Si pos- SHBG, si può estrapolare la percentuale del te- clinico dovrà prevedere la valutazione della sono rilevare anche perdita di prostata, per via rettale. È forza muscolare, facile stan- inoltre da effettuare la deter- cabilità, diminuzione della minazione massa muscolare, aumento del colesterolo, del testoste- del grasso a livello addomina- rone circolante, della SHBG le, osteoporosi con maggiore e del PSA. Successivamente rischio di fratture. è necessario almeno un con- Altri effetti metabolici della trollo all’anno. dell’emocromo, carenza di androgeni sono rappresentati da riduzione Concludendo del colesterolo buono (HDL), sa”, o meglio la LOH, non è e aumento del colesterolo un mito, ma una realtà clini- cattivo (LDL) con conseguen- ca ben nota e con connotati te aumento del rischio di pa- ampi e variegati, come abbia- tologie cardiovascolari. mo visto. Quindi i danni da mancanza Non è facile da individuare di testosterone possono es- per la varietà di presentazioni sere tanti per l’organismo del cliniche che può avere. Se maschio. però l’uomo prenderà sempre Non esiste un test specifico più confidenza nel consultare per la diagnosi di sindrome il suo medico di riferimento da carenza di androgeni del specifico, che è l’andrologo, i maschio in età avanzata. Il rischi di sottostimare questa l’”andropau- riscontro di bassi livelli di testosterone nel san- stosterone libero con una formula matematica realtà clinica, che spesso può condizionare la gue non è sufficiente per definire la sindrome, specifica. stagione autunnale ed invernale della vita del in quando devono essere presenti anche uno o Da tutto quello che abbiamo riportato è chiaro maschio, saranno sempre minori. più sintomi clinici. che se ci troviamo di fronte ad un uomo con Circa il 60-70% del testosterone circolante è una LOH, cioè con uno o più dei sintomi sopra legato ad una proteina, la globulina legante gli riportati con dei valori di testosterone libero ormoni sessuali (SHBG). Il legame con protei- bassi, dovremo utilizzare una terapia sostituti- ne è un sistema comune per il trasporto degli va specifica. ormoni nel sangue. L’ormone legato alla pro- Tutto questo unitamente ad un miglioramento teina è inattivo; l’attivazione si determina con della qualità di vita dell’individuo stesso che la rottura del legame, un processo che avviene deve necessariamente passare da una dieta costantemente nel circolo sanguigno. Gli uomi- adeguata, attività fisica, eliminazione di fumo, ni di età avanzata, gli etilisti e i pazienti con ipo- caffè ed alcoolici. 15 uisTimes Prof. Alessandro Natali ResponsabileServiziodiAndrologiaUrologica UniversitàdegliStudidiFirenze www.profnatali.it Saluti da Caro Diario... ra con te... l’occasione giusta per confidarmi anco non ti ho dimenticato, ho solo aspettato mai detto che un giorno racconto con la frase “Chi lo avrebbe La volta scorsa ho cominciato il mio ne ero appena tornato di un gruppo vacanze”... in quell’occasio avrei avuto la possibilità di far parte appena tornato da Riccione! da San Martino di Castrozza, oggi sono Lido degli Scacchi, due nte l’estate siamo andati al mare al Caro diario, che esperienza!!!! Sai, dura starsene una settimanz, dove siamo stati davvero bene, ma volte alla settimana al Camping Flore re!!!! ha paragoni... ti devo proprio racconta na intera in vacanza a Riccione non Rosa a nostra dispora, questa volta avevamo l’intera Villa A differenza dell’esperienza montana sizione. e fiori di mille colori, ione, ha un bellissimo parco con gli ulivi Villa Rosa si trova sulle colline di Ricc settimana strepitosa. avevamo bisogno per trascorrere una una grande piscina e tutto ciò di cui o reso il soggiorno davvero unico. Alberta e Antonio, i proprietari, ci hann va seduti in giardino in pace e la tranquillità che si assapora Ciò che mi ha colpito di più è stata la dare le stelle... pace, dopo cena con il naso all’insù a guar attesa di scendere giù al mare o la sera a frenesia, senza stress. di veder trascorrere la giornata senz silenzio, e quella piacevole sensazione al mare, 10 minuti ed e e tutti in pulmino per scendere giù Al mattino sveglia alle otto, colazion e spiagge di Riccione. eravamo distesi al sole sulle bellissim stati sostituiti da tende nel vedere che gli ombrelloni sono Il primo giorno sono rimasto colpito , “interessanti” invemare! Che ridere nel vederci in costume bianche oltre le quali vedevo il blu del omando, tienitelo per te!! ce le operatrici... ma questo, mi racc riva al mare, il bagno ta a beach volley, una passeggiata in La mattina trascorreva veloce, una parti te arrivava l’ora del pranzo. e tra una chiacchiera e l’altra finalmen ttava tutti i giorni, ci e dello stabilimento balneare, ci aspe La signora Luana, titolare del ristorant era la sua cucina: ottimi e fresco ma quel che contava di più riservava il tavolo più ombreggiato 16 uisTimes R e n o i c c i R che eravamo affamati piatti a base di pesce e carne, per noi abbondanti... come lupi, le porzioni erano più che Rosa per una doccia Terminato il pranzo tornavamo a Villa si concedeva pure un pirinfrescante, la maggior parte di noi solino giusto per riposarci un pochino. sera prima, opnte partivamo per la meta scelta la Il pomeriggio, verso le 16,00, solitame sempre giochi in Villa, dove gli operatori organizzavano pure se decidevamo di rimanere alla a bordo piscina... colico), con musica ad alto volume acqua e aperitivo (tassativamente anal sieratezza sui nostri ra, il calar del sole, la gioia e la spen Che divertimento, bellissima atmosfe volti abbronzati... ahhh!!! famiglia, ognuno di attorno al tavolo come una grande La cena si svolgeva in giardino, tutti re cene sono semerato per rendere tutto perfetto, le nost noi, per quello che poteva, si è adop raggiungere il giorno me decidevamo la destinazione da pre state speciali, perché tutti insie conosciamo riusciva pulmino per un paesaggio che non dopo… A volte anche solo un giro in a divertirci. per passeggiare insieme giù a Riccione, ma questa volta Verso le 21 si scendeva ancora tutti eleganti, le comitive vedere, mio caro Diario, le persone sul mitico Viale Ceccarini!!! Dovevi i ristoranti pieni di colorate dei negozi, le luci sfavillanti, di ragazzi e ragazze, le vetrine tutte .. gente, la musica che usciva dai pub. i fare tanti absera il gelato, mi sono divertito a farm Io ne ho approfittato per mangiare ogni che coprifuoco di Ostellato!!!! binamenti tra i vari gusti colorati… Altro mare! Le montagne ta è stata la mia prima vacanza al Caro diario, non ci crederai, ma ques poter vivere la vera conoscevo, ma non immaginavo di non le avevo mai viste, il mare già lo i tutte in una volta, ad addormentarmi... troppe emozion movida romagnola. La sera faticavo vissuto!!!! di certo non mi sono riposato, ma ho P.s. Ho mandato una cartolina a mia madre e questa invece è per te... 17 uisTimes Quando comincia la riabilitazione... Intervista al Professor Nino Basaglia Direttore del Dipartimento di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria “S. Anna” di Ferrara presso il Presidio ospedaliero “S. Giorgio”. In questa edizione di Quis Times, in gran parte dedicata alla disabilità, non potevamo non interpellare uno dei massimi esponenti della Riabilitazione a livello nazionale e internazionale, il Prof. Nino Basaglia. N el 1993 Presidente del Grup- • Rieducazione delle menomazioni senso motorie e delle menomazioni po Tecnico del Ministero cognitivo-comportamentali della Sanità con il compito di • Rieducazione alla autonomia nelle attività di vita quotidiana elaborare e redigere le “linee • Reinserimento sociale guida” per l’organizzazione della Riabilita- • Prescrizione, fornitura e istruzione riguardi all’utilizzo degli ausilii zione in Italia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale italiana nel 1998. Quindi, in sintesi, chi accede ai reparti che ci ha appena illustrato? Presso l’unità di medicina riabilitativa vengono accolti pazienti che pre- Prof. Basaglia, lei dirige il Settore dipartimentale di Medicina Riabilitati- sentano menomazioni fisiche e cognitive, senza distinzione di età e pato- va dipartimento Neuroscienze/Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliera logia, l’obiettivo è il raggiungimento del massimo livello di indipendenza Universitaria “S. Anna” di Ferrara, potrebbe illustraci in sintesi l’orga- sul piano fisico, psicologico e sociale, la migliore capacità di interazione nizzazione del Dipartimento? con l’ambiente e la migliore qualità di vita. Il Settore dipartimentale di medicina riabilitativa è diviso tra strutture or- Mentre nell’Unità Gravi Cerebrolesioni si assistono i pazienti affetti da ganizzative complesse e strutture organizzative semplici. gravi traumatismi cranioencefalici ed altre gravi cerebrolesioni acquisite Le due strutture principali complesse sono: come i comi post-anossici, gravi emorragie • L’Unità di Medicina Riabilitativa (UMR), con 40 posti letto di degenza ordinaria più 5 posti di day hospital secondarie e malformazioni vascolari. La struttura si occupa inoltre di • L’Unità Gravi Cerebrolesioni (UGC) anch’essa con 40 posti letto e 5 soggetti affetti da disabilità se- posti di day ospital. condarie a cerebrolesioni ische- All’interno del modulo di medicina riabilitativa si trovano 3 strutture or- miche che necessitano di inter inter- ganizzative semplici: venti di riabilitazione estensiva. • L.A.M. Laboratorio Analisi del Movimento, svolge attività di valuta- Va specificato che tutte le atti- zione, diagnosi e trattamento dei disturbi del movimento derivanti vità svolte all’interno delle unità da mielolesioni, trauma cranico e neurolesioni. possono avere un accesso ambu- • N.P.R. Neuropsicologia Riabilitativa, svolge attività di valutazione, latoriale qualora le condizioni del diagnosi e trattamento dei disturbi delle funzioni neuropsicologiche paziente lo consentano. sia di tipo diffuso (attenzione e memoria), sia di tipo localizzato (linguaggio, esplorazione spaziale, prassi, funzioni esecutive, gnosie) Ci illustra i criteri di e dei disturbi del comportamento, della articolazione della parola e accesso al Diparti- della deglutizione mento di Medici- • Modulo Spinale, svolge attività di valutazione, diagnosi e trattamento dei disturbi legati alle patologie con lesioni spinali. na Riabilitativa del “S. Gior- L’ ’unità Gravi Cerebro Lesioni è il cenro “Hub” unico regionale della rete gio”? GRACER (Gravi Cerebrolesioni Emilia-Romagna) con il compito di coordi- Occor r e namento dell’intera rete. L’UMR e l’UGC sviluppano interventi riabilitativi intensivi ed estensivi in ricovero ordinario con la finalità di: • Raggiungere e mantenere la stabilità internistica • Rieducazioione delle funzioni vitali di base 18 uisTimes precisare che, come definito nei criteri di accreditamento, la nostra Strut- Cosa succede una volta inserito il paziente nelle unità? tura non prevede l’utilizzo della classica “lista di attesa”, che non si rivela Per prima cosa noi parliamo di presa in carico del paziente e dell’intero mai funzionale ai tempi di recupero e riabilitazione previsti per questo nucleo familiare, non di erogazione di prestazioni. Tale presa in carico tipo di paziente. avviene in squadra, in team. Le modalità di accesso presso le nostre unità sono: Il team che si occupa della presa in carico è composto da: • Le segnalazioni provenienti dalla rete GRACER • Medico fisiatra • Segnalazioni delle diverse rianimazioni italiane • L’infermiere • Consulenze effettuate presso i reparti per pazienti in situazione • Il fisioterapista acuta • Il logopedista • L’attività ambulatoriale per esterni che vede persone provenire da • Il terapista occupazionale tutte le regioni italiane. • Lo psicologo • Di tutte le segnalazioni che provengono dalle fonti sopracitate • L’assistente sociale. l’equipe medica effettua una valutazione dei pazienti che rispondono Sulla base delle valutazioni svolte nei primi giorni successivi all’ingresso in ai seguenti requisiti: reparto, il team elabora una proposta di progetto riabilitativo individuale • La “modificabilità” delle condizioni cliniche, non in base alla gravità che riassume ciò che si pensa di raggiungere con il paziente al termine del del paziente quanto alle potenzialità di recupero/miglioramento percorso di cura. Questa proposta diventa il vero e proprio progetto riabi- dello stesso litativo dopo essere stato presentato, discusso e condiviso con i familiari • “l’autonomia”, cioè la possibilità di accesso in regime di ricovero o e, se possibile, il paziente stesso. day hospital • “tecnologia necessaria”, consiste nella valutazione di un bisogno ri- Quindi questo significa che la famiglia ha un ruolo molto importante nel abilitativo che presuppone il supporto di strumentazioni più o meno progetto di riabilitazione del paziente? sofisticate al fine di raggiungere un buon livello di autonomia Assolutamente si, la famiglia è la prima risorsa importante non solo nel • “disponibilità”, la mappatura delle risorse disponibili a soddisfare i progetto riabilitativo, ma nell’intero progetto di Vita della persona. è sul- bisogni del programma riabilitativo. la base di questo presupposto che abbiamo elaborato e redatto il “Diario di Bordo”. Si tratta di una raccolta di schede informative redatte per i fa- 19 uisTimes miliari di persone che hanno subito un danno cerebrale. Ritengo che una fare un bilancio delle emozioni, direi che le maggiori dimostrazioni di ri- corretta e continua informazione al paziente e ai suoi familiari durante conoscenza mi arrivano proprio dai familiari dei pazienti che hanno avuto tutte le fasi del percorso riabilitativo sia cruciale quando ci troviamo di un minor recupero. Ricordo il caso di tanti anni fa, di una bimba che a fronte a disabilità gravi e complesse. Il nostro obiettivo è di chiarire e causa di un incidente è rimasta in stato vegetativo per 20 anni, purtroppo spigare quali siano le vere possibilità di recupero del paziente, mantenen- non era più possibile fare molto per lei, ma ricordo i lunghi incontri fra me do sempre i familiari su un piano di realtà e obiettività cercando di non e il padre della bimba, nel mio studio nelle ore serali; così come rimango alimentare false aspettative. piacevolmente stupito quando, a distanza di anni, continuo a ricevere gesti di riconoscenza. A questo proposito cosa ne pensa dei cosìddetti “viaggi della speranza” alla ricerca di terapie alternative non praticate in Italia, quali l’impianto Ma lei professore quante ore al giorno lavora? delle cellule staminali? La mia giornata inizia alle 7.30 del mattino, a volte non mi fermo nem- La ricerca sulle cellule staminali sta progredendo molto velocemente in meno per una pausa pranzo e arrivo fra una visita, un colloquio e una varie parti del mondo, compresa l’Italia; non bisogna però dimenticare riunione alle 20.30/21.00. Le devo confessare, però, che tutto ciò non mi che si tratta ancora di sperimentazione e che gli effetti collaterali possono pesa, quasi non mi accorgo del passare delle ore. ancora essere molto pericolosi. … Alle 19.30 sono uscita dal suo studio, in sala d’attesa aspettavano alQuando si arriva a decidere che paziente è pronto per la dimissione? meno tre persone che volevano parlare con lui, e come se fossero state Io sostengo che la dimissione non è un atto, ma è un processo che co- le otto del mattino, le ha accolte con una cordialità e umanità tali che mi mincia nel momento del ricovero. Infatti, già nel programma riabilitativo hanno confermato quanto sia appassionato al suo lavoro. cerchiamo di prevedere se il paziente potrà reinserirsi nell’ambiente fami- Grazie, Prof. Basaglia liare, lavorativo e/o scolastico. Ricorda qualche paziente in particolare? Sabrina Trapella Coordinatrice C.S.R. Quisisana Ostellato (FE) è praticamente impossibile ricordare solo un caso, in quanto ogni paziente passato per questa struttura lascia un profondo ricordo. Ma se dovessi 20 uisTimes “ “ Alimentazione: la validità della dieta mediterranea Siamo quel che mangiamo (L.A. Feuerbach.1804-1872 filosofo) Ma in fondo chi siamo, se in molti sappiamo così poco su ciò che mangiamo? “ Per salvare il pianeta, si dovrebbe passare alla dieta mediterranea in tutto il mondo. È la ricetta che il celebre economista Jeremy Rifkin ha fornito nel corso di un seminario, nel giugno 2009, alla facoltà di architettura di Valle Giulia a Roma, sottolineando come: “ …Forse nessuno sa che la seconda causa di cambiamento climatico al mondo è l’emissione di CO2 (n.d.r. anidride carbonica) derivante dall’allevamento di animali, ovvero dalla grande quantità di carne che consumiamo. Per abbattere le emissioni bisogna quindi passare alla dieta mediterranea, come in Italia, mangiando molte verdure e frutta. (J. Rifkin - Economista) N egli ultimi decenni le abitudini alimentari sono profondamente cambiate. Lo sviluppo dell’economia, i contatti con altre culture, i grandi mutamenti sociali, la spinta a raggiungere un più elevato tenore di vita, la diffusione della pubblicità hanno spostato l’attenzione dei consumatori, con maggior frequenza e in più larga misura, verso quei generi alimentari un tempo considerati elitari e pregiati. La possibilità di nutrirsi con una maggiore varietà e abbondanza di cibi ha portato benefici ed alla scomparsa pressoché totale delle cosiddette carenze nutrizionali. 22 Invece la tendenza a mangiare più del necessario, anche come dimostrazione di status symbol, spesso accompagnata da squilibri fra i componenti della dieta, ha portato gli italiani ad essere più esposti ad altri gravi rischi: infarto del miocardio, maggiore incidenza di obesità, ipertensione, arterosclerosi, diabete. Anche questo ci fa riflettere su quanto sia urgente e più che mai necessario, per noi e per il nostro meraviglioso pianeta, mettere una maggiore attenzione a ciò che mangiamo. Vale certamente il nostro vantaggio molto più di altri Paesi, ma anche noi abbiamo l’esigenza di mettere a fuoco e farci guidare dalle indicazioni della dieta mediterranea, poiché se tutto il mondo occidentale, e non solo, cerca di allinearsi alla cosiddetta ‘’dieta mediterranea’’ noi, che ne eravamo i depositari, negli ultimi 30-40 anni ce ne siamo via via allontanati. uisTimes 75 dolci cal . al d i L’obiettivo di ogni dieta è quello di riuscire a farci dimagrire senza lasciarci con i sintomi della fame per tutto il giorno, e senza privarci dei principi nutritivi che sono indispensabili per il nostro sostentamento. 3 p grass orz i . al di 4 Alla base della piramide e quindi dell’alimentazione troviamo gli alimenti che possono essere consumati in quantità maggiore. Salendo troviamo, invece, quei cibi di cui bisogna diminuire il consumo se si vuole ottenere un effetto dimagrante. 3 ca 4-5 rboid por rati z. a l di Il principio è semplice: la piramide viene divisa da quattro rette orizzontali che delimitano cinque aree, dalla base al vertice. Ad ogni settore coincide una tipologia di alimento, e la sua relativa quantità. Si basa, ed è qui la novità, sul calcolo della densità energetica dei cibi e non solo sulla quantità. 5 3-4 prote por ine z. al di Recenti studi hanno individuato che una figura geometrica ben definita (la piramide) può schematizzare i cibi e le relative quantità che bisogna assumere per seguire una corretta alimentazione. Il funzionamento dello schema ver d in a ura e bbo frut nda ta nza 2 1 Primo piano (base) - Allaa base dell’alimentazione devono esserci la frutta e le verdure. Bisogna mangiarne tutti i giorni e più volte al giorno, variando sempre il tipo di frutto o ortaggio, in modo da non tralasciare nessuna vitamina o minerale. Sono molto importanti anche le fibre contenute nella frutta e nella verdura. Secondo piano - Questo è il settore dei carboidrati (pasta, riso, cereali). Ne vanno consumate almeno 4-5 porzioni al giorno (per una porzione si intende una fetta di pane integrale o mezza tazza di cereali o di pasta). Terzo piano - Le proteine. Indipendentemente che si tratti di proteine vegetali o animali, ne vano consumate al massimo 3-4 porzioni al giorno (una porzione equivale a 100 grammi di pollo o di salmone, una tazza di latte o 1/3 di una tazza di legumi). Quarto piano - Appartengono a questa area i grassi. Tra gli “irrinunciabili” troviamo quelli contenuti nell’olio di oliva e nella frutta secca. Sono concesse tre porzioni al giorno (una porzione è uguale a un cucchiaino di olio d’oliva o a sette mandorle). Quinto piano (vertice) - Qui si trovano i dolci: i cibi di questo tipo vanno limitati al massimo e comunque non andrebbero assunte più di 75 calorie giornaliere. Seguire una corretta alimentazione Un’alimentazione sana e bilanciata prevede varietà dei cibi e presenza di tutte le sostanze nutritive necessarie all’organismo per mantenersi in buona salute (proteine, sali minerali e vitamine, carboidrati, grassi). 23 La quantità e la qualità dei cibi da assumere ogni giorno varia da una persona all’altra in base all’età, al sesso e al tipo di attività svolta. Un’alimentazione ricca soprattutto di frutta, verdura e con un adeguato contenuto di cereali e legumi, protegge dalla comparsa di diverse patologie, in particolare da alcuni tipi di tumori e dalle malattie cardiovascolari. Frutta, verdura e legumi, infatti, svolgono un’azione protettiva prevalentemente di tipo antiossidante, rallentando i processi di invecchiamento e le reazioni che sono all’origine di diverse forme tumorali. Ed ecco alcune semplici regole da verificare ed iniziare ad applicare alla nostra alimentazione indicate dagli esperti: • A tavola varia le tue scelte per garantire un apporto adeguato di energia e nutrienti • Fai sempre la prima colazione ed evita di saltare i pasti • Mangia almeno 2 porzioni di frutta e 2 di verdura ogni giorno, preferendo quelle di stagione (meglio ancora se ciascuna di un colore diverso: bianco, rosso, giallo/arancio, blu/viola e verde) • Consuma ogni giorno i cereali (pane, pasta, riso, ecc.), meglio ancora se integrali • Mangia il pesce (fresco o surgelato) almeno 2 volte alla settimana • Consuma i legumi perché forniscono proteine di buona qualità e fibre (in particolare la soia che ha proprietà preventive sull’osteoporosi) uisTimes • Limita il consumo di carni (soprattutto quelle rosse a favore dei legumi) • Limita il consumo di grassi, soprattutto quelli di origine animale, privilegiando l’olio extravergine di oliva in modeste quantità • Usa poco sale (meglio ancora se integrale) • Limita il consumo di dolci ed evita bevande zuccherate • Limita gli alcolici (max 1 bicchiere di vino a pasto, meglio se rosso) • Elimina i superalcolici • Bevi ogni giorno acqua in abbondanza (almeno 2 litri e oltre). Mangia a colori Scegli frutta e verdura di colore diverso nell’arco della giornata. Ogni colore ha specifiche proprietà protettive per la salute. Bianco: aglio, cavolfiore, cipolla, finocchio, funghi, mele, pere, porri, sedano; Rosso: pomodori, rape, ravanelli, peperoni, barbabietole, anguria, arance rosse, ciliegie, fragole; Giallo/Arancio: arance, limoni, mandarini, pompelmi, melone, albicocche, pesche, nespole, carote, peperoni, zucca, mais; Blu/Viola: melanzane, radicchio, fichi, frutti di bosco (lamponi, mirtilli, more, ribes), prugne, uva nera; Verde: asparagi, agretti, basilico, bieta, broccoli, cavoli, carciofi, cetrioli, cicoria, lattuga, rucola, prezzemolo, spinaci, zucchine, uva bianca, kiwi. gratificazione, deve, in parole semplici, piacerci. Con i ritmi di vita di oggigiorno, il lavoro e la famiglia, è indispensabile poter essere il più costanti possibile nell’attività fisica e nella corretta alimentazione. Tale connubio deve essere parte integrante di noi stessi, in modo tale da trarne beneficio personale, rispetto di sè stessi e rispetto del proprio ambiente e, non per ultimo, quale esempio positivo alle nuove generazioni... una semplice tabella per tenere sotto controllo il nostro peso ideale! E per finire L’obesità è definita come un eccesso di grasso corporeo in relazione alla massa magra, in termini sia di quantità assoluta, sia di distribuzione in punti precisi del corpo. La misurazione del grasso corporeo può essere effettuata con diversi metodi, dal rapporto tra la circonferenza della vita e dei fianchi alla misura delle pieghe della pelle. La classificazione della popolazione in base al peso viene fatta utilizzando l’indice di massa corporea (Bmi = body mass index, secondo la definizione americana), considerato il più rappresentativo della presenza di grasso corporeo in eccesso. Il Bmi si calcola secondo la formula seguente: Bmi = peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri) Le classi di peso indicate dal Bmi sono: La fortuna di stare in “campagna” Veramente importante, inoltre, sotto diversi aspetti, è quello di poter acquistare i prodotti della terra: la frutta e le verdure direttamente alla fonte, senza intermediari, dalla raccolta alla tavola, a Kilometro zero! Risparmi nel prezzo praticato dal venditore, questa volta produttore diretto, certezza della fonte di approvvigionamento, risparmio di costi di trasporto e di imballaggio, recupero di tempi e di passaggi intermedi con benefici indubbi rispetto alla freschezza ed integrità dei prodotti! E non ultimo, dando una mano all’economia locale, consentendo al produttore ricavi migliori rispetto ai prezzi pagati per il ritiro della produzione da parte della grande distribuzione. L’attività fisica < 18,5 18,5 – 24,9 sovrappeso 25 – 29,9 obesità > 30 Esempio: Il proprio peso (75 Kg): altezza in metri elevato al quadrato (1,75x1,75= 3,0620)=24,48 Dr. Andrea Lunghi Specialista in Diabetologia e Malattie del ricambio con la collaborazione di Angela Brugnati ene B a t o N Il consiglio è quello di associare in modo costante e duraturo la dieta, intesa come alimentazione corretta, all’attività fisica. È una questione di stile di vita, è la cultura del lavoro muscolare e del cibo sano ed appropriato. Per poterla perseguire nel tempo, non deve risultare un peso, una forzatura, ma deve essere un’espressione di vita, dobbiamo sentirne il bisogno e riceverne 24 sottopeso normopeso uisTimes ! Cure odontoiatriche per pazienti disabili L’Azienda USL di Ferrara offre un nuovo, importante servizio ai pazienti colpiti da gravi disabilità: all’Ospedale del Delta è attivo il day surgery odontoiatrico I l Centro Provinciale per la Prevenzione e Terapia Odontoiatrico dell’Azienda USL, con sede in Via Montebello 31 a Ferrara, nell’ottobre del 2009 ha attivato un ambulatorio odontoiatrico dedicato esclusivamente a pazienti affetti da grave disabilità psico-fisica; ora, dal mese di Aprile 2010, l’Azienda USL di Ferrara ha completato l’assistenza iniziando il nuovo servizio di DaySurgery Odontoiatrico all’Ospedale del Delta-Lagosanto. Il Centro è, infatti, in grado di garantire un alto livello di qualità specialistica ed offrire dalle più semplici prestazioni d’odontoiatria preventiva, alle cure di conservativa, terapia estrattiva e riabilitativa, sia in ambulatorio che in sala operatoria. L’iniziativa è nata per rispondere in modo efficace ad una normativa regionale, che prevede cure odontoiatriche a carico del Servizio Sanitario per tutti i pazienti con gravi disabilità. L’Azienda USL di Ferrara, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna e con l’Uni- 25 uisTimes versità degli Studi di Ferrara, Scuola di Ortognatodonzia, si è impegnata per realizzare al meglio un servizio che rispetti i regolamenti e, al contempo, offra la migliore assistenza possibile ai pazienti, in modo da consentire una effettiva realizzazione degli obiettivi nel pieno rispetto della persona e dei suoi bisogni. Per usufruire del servizio è necessario avere l’attestato di vulnerabilità socio-sanitaria, rilasciato dalla Commissione Aziendale per l’Invalidità Civile. Tutti quelli che già possiedono l’accertamento dello stato d’invalidità e delle condizioni di handicap possono richiedere all’AUSL questa certificazione. Dal punto di vista clinico, i soggetti con disabilità sono pazienti come tutti gli altri, perché le patologie del cavo orale che possono presentare sono le stesse, ma la presenza di disturbi psico-intellettivi o della motilità determinano maggiori difficoltà dal punto di vista dell’operatività del trattamento terapeutico in ambulatorio e necessitano, quindi, di metodiche assistenziali, di modalità di intervento e di tempi di lavoro differenziato rispetto a quelli della normale attività di routine. Il trattamento di questi pazienti richiede soprattutto spazi ed attrezzature dedicate, che abbiano specifici requisiti tecnologici e preparazione specifica dell’odontoiatra e del 26 personale di assistenza. Ed è proprio questo che la struttura di Via Montebello si propone di offrire prestazioni ad hoc, calibrate sulle particolarità che caratterizzano questa tipologia di paziente. Il progetto prevede, infatti, che l’odontoiatra dedicato, dopo aver accertato le condizioni cliniche orali del paziente, rediga il piano terapeutico e, se necessario, attivi le procedure per l’inserimento del paziente stesso in regi- uisTimes me di day-surgery, cioè di ricovero diurno, evitando così l’ospedalizzazione e garantendo il minore disagio possibile. Le cure odontoiatriche in narcosi sono, invece, eseguite dall’Aprile 2010 al Servizio Odontoiatrico per disabili dell’Azienda USL di Ferrara, all’Ospedale del Delta a Lagosanto. In questi casi, l’intervento è eseguito in anestesia generale che, in ogni caso, è proposta solo quando tutti i tentativi di curare il paziente cosciente sono falliti, a causa di una ridotta o assente collaborazione o di una complessità dell’intervento che richiederebbe sforzi troppo prolungati al paziente. Questo servizio garantisce ai familiari e agli accompagnatori di essere sempre informati sulle condizioni dei pazienti e sulle cure più adatte, in modo che possano decidere in piena consapevolezza ciò che è meglio per il proprio congiunto. Un servizio, quindi, che tiene conto di tutte le difficoltà, sia cliniche sia umane che affliggono le persone con gravi handicap e che offre i migliori percorsi di cura a carico del Servizio Sanitario, nel rispetto dei regolamenti, ma anche della persona umana. Dr.ssa Maria Antonietta Fidone Referente Aziendale dell’Odontoiatria Azienda USL Ferrara 27 uisTimes Il Nucleo Gravi Disabilità Intervista a Giuseppina Naldi - Responsabile Nucleo Gravi Disabilità D a circa un anno nella Residenza Socio-Sanitaria Quisisana Ostellato è stato creato il Nucleo Gravi Disabilità. Si tratta di un piccolo reparto che può ospitare un massimo di 6 persone creato in convenzione con l’Azienda USL di Ferrara. Questo nucleo offre attività assistenziali ben definite per persone in situazione di handicap gravissimo, acquisito con età eguale o superiore a 18 anni, come stabilito dalla legge 104 del 05/04/92 e successive modifiche. Responsabile di questo Nucleo è stata nominata Giuseppina Naldi, già responsabile delle attività assistenziali in Casa Protetta da ormai vent’anni. È lei che abbiamo deciso di intervistare, per cercare di avvicinarci a questo mondo delicato, fatto di piccoli gesti e di grandi silenzi. Giuseppina, il suo lavoro è iniziato nel 1990 come assistente di base alle persone anziane, che cosa l’ha spinta a scegliere di dedicarsi agli adulti disabili? Ecco, senza scendere nelle dettaglio delle mie vicende personali, io sono cresciuta in una famiglia numerosa, dove per forza di cose ho dovuto assistere i miei familiari nelle fasi di malattia. Sinceramente in questo ruolo mi ci sono sempre trovata bene, è naturale pensare che il momento della malattia sia un momento delicato, difficile da affrontare, che però non mi è mai pesato. Quindi questa 28 “attitudine” ho cercato di riversarla anche sul lavoro, partecipando a corsi relativi alle tematiche inerenti i disabili in età adulta, e non ho avuto esitazioni quando mi è stato proposto di occuparmi del Nucleo. Che cosa significa “gravi disabilità”? I Gravi disabili sono le persone che hanno handicap in età adulta, in conseguenza a: • gravissime cerebrolesioni, conseguenti a danno cerebrale di origine traumatica o di altra natura (emorragia cerebrale, ipossia/anossia, encefalite) che ha determinato una condizione di coma, più o meno protratto, a cui sono conseguite disabilità sensoriali, motorie, cognitive e comportamentali permanenti e di norma associate a stato vegetativo o di minima coscienza, che condizionano un quadro di totale non autosufficienza; • gravissime mielolesioni, con un danno al midollo spinale di origine traumatica o di altra natura che ha determinato una grave tetraplegia, caratterizzata da deficit funzionale completo e permanente dei quattro arti; • gravissimi esiti disabilitanti di patologie neurologiche involutive in fase avanzata (ad esempio Sclerosi Laterale Amiotrofica, Coree, etc.). Per quanto riguarda queste ultime patologie, si deve fare riferimento a gravissimi esiti disabilitanti tipici della fase avanzata o terminale di questo tipo di malattie, con situazioni di totale dipendenza e necessità di assistenza nella cura di sé, nella mobilità, nonché di supervisione continuativa nell’arco delle 24 ore”. Tutto questo significa che sono ospiti che non hanno possibilità di miglioramento e che vanno continuamente assistiti. Persone con necessità completamente diverse tra loro, a seconda dei singoli casi, per cui occorre un tatto particolare. Si tratta, infatti, di persone che fino a poco tempo fa vivevano in famiglia, in modo completamente autosufficiente, con un lavoro e una vita cosiddetta “normale”, che si trovano adesso a dipendere quasi totalmente da noi assistenti. In cosa si differenzia ogni singolo caso? Le differenze sono tante, in primo luogo la diversità dei uisTimes nostri ospiti è dovuta alle capacità cognitive che hanno mantenuto. è chiaro come si debbano misurare le parole di fronte ad una persona completamente in grado di capire la propria situazione. Che rapporto si crea con la famiglia del disabile? All’inizio il rapporto con i familiari è sempre un po’ difficile, forse proprio perché giorno per giorno diventiamo noi stessi una sorta di famiglia per i nostri ospiti. Quando, però, si supera la fase iniziale, si crea un rapporto basato sulla fiducia reciproca e sulla più completa collaborazione. Ci sono attività assistenziali che rimangono di pertinenza dei familiari, dei piccoli rituali che servono a mantenere vivi i rapporti tra persone che non vivono più sotto lo stesso tetto, piccoli momenti che noi non dobbiamo invadere. Come si affronta il contatto giornaliero con il dolore dei pazienti? Questo forse è il lato più difficile del nostro lavoro, bisogna cercare di non farsi oltremodo coinvolgere, ma è un limite molto sottile, difficile da tenere sotto controllo. Nel mio lavoro è indispensabile non dimenticare mai che i nostri ospiti sono sempre dei pazienti, e come tali vanno trattati, sia per rispetto verso di loro, sia per rispetto verso le loro famiglie. C’è il rischio di ammalarsi “psicologicamente” del dolore degli altri? Nella nostra piccola realtà non è mai successo, ma il rischio reale c’è. Proprio perché il limite di cui parlavo prima è un filo sottile. Credo anche che un ruolo molto importante al mantenimento di questo equilibrio sia dato dall’unione dello staff con cui si collabora. Uno staff unito e collaborativo ti rende più forte di fronte ai momenti più delicati di questo lavoro. Cerco di essere sempre presente. La tipologia degli ospiti che curiamo è molto particolareggiata, quindi dobbiamo tenerci sempre aggiornate a vicenda. Il nostro “passaggio consegne” non si ferma mai solo ai parametri del paziente, ma arriva fino allo stato della famiglia, se ci sono ansie o problematiche particolari che noi possiamo aiutare a risolvere. Mi piace pensare allo staff che dirigo come a collaboratori e non a sottoposti che devono eseguire i miei ordini. Quindi il rispetto e la collaborazione non devono mai passare in secondo piano. Lo staff, inoltre, si avvale di un ottimo Medico e della collaborazione costante della Coordinatrice Sanitaria, che si dimostrano sempre disponibili ad offrirci chiarimenti e delucidazioni. Lavorare in serenità vuol dire trasmettere tranquillità anche ai nostri ospiti. Eravamo un po’ tutte spaventate quando abbiamo avuto l’opportunità di occuparci del Nucleo Gravi Disabilità, ma mi piace pensare che siamo cresciute insieme aumentando la nostra professionalità e il valore della nostra attività. E la soddisfazione più grande me la danno proprio le ragazze che fanno parte dello staff, quando mi dicono di essere felici della scelta fatta un anno fa, seguendomi in questa parte così delicata delle attività assistenziali. Che tipo di strategie usa per incentivare la persone che lavorano con Lei ogni giorno? Cerco di mantenere sempre un rapporto di fiducia, confermo sempre loro la mia disponibilità a chiarimenti e precisazioni, anche fuori dell’orario di lavoro. Elisa Tosi Coordinatrice Responsabile 29 uisTimes Il mercato del lavoro per il disabile Tra le molte problematiche che le persone disabili e le loro famiglie si trovano ad affrontare, la ricerca di un lavoro che le renda autosufficienti e pienamente inserite nel contesto sociale. I n una fase di grave crisi iniziative svolte in merito dalle Province, con particolare riguar- economica do a quella di Ferrara. come quella che stiamo attraversando, La normativa nazionale che disciplina le modalità di accesso al un posto di lavoro stabile lavoro dei disabili è la L.68/99, “Diritto al lavoro dei disabili”, e qualificato è molto difficile per che dispone le modalità di collocamento mirato sul lavoro delle tutti, ma per le persone che non persone con un grado di invalidità superiore al 46%, promuo- sono in grado di sostenere qual- vendo l’incrocio “mirato” tra le capacità lavorative residue del siasi tipo di sforzo lavorativo e di lavoratore ed i profili professionali disponibili presso aziende mansione, la situazione è ancora più difficile. Tuttavia, le Isti- pubbliche e private con almeno 15 dipendenti. Le funzioni re- tuzioni non sono prive di strumenti e risorse per migliorare le lative all’applicazione di questa legge, ulteriormente declinate condizioni di occupabilità delle persone disabili. In queste note dalle leggi regionali sul lavoro, sono poste in capo alle Province, cercherò di delineare i tratti principali delle competenze e delle nell’ambito dei Centri per l’impiego e dell’ufficio Collocamento Mirato dell’Assessorato Politiche del Lavoro e Formazione Professionale, che operano in collaborazione con altri servizi pubblici (in particolare Ausl, Assp ed Inps) e con l’intervento concertativo delle parti sociali e delle associazioni più rappresentative dei disabili. In linea di massima, Il numero di posti riservati a disabili cresce con il crescere del numero dei lavoratori dell’azienda, fino a raggiungere il 7% degli occupati in aziende con più di 50 dipendenti. In alcune circostanze, soprattutto per lavorazioni produttive oggettivamen- te di difficile conciliazione con limitazioni di abilità lavorative, le imprese possono commutare l’obbligo di occupare disabili con il pagamento di una somma 30 uisTimes piuttosto significativa, che va ad alimentare il Fondo Regionale indicazioni, è ovvio che il lavoratore non può essere indirizzato per la Disabilità, sul quale torneremo più avanti. presso alcun posto di lavoro che potrebbe lederne ulteriormen- Nelle imprese nelle quali il collocamento deve avvenire in nu- te la salute. mero abbastanza cospicuo, in relazione al tipo di produzioni Sebbene non tutti gli iscritti siano effettivamente alla ricerca realizzate e relative mansioni disponibili, si può programmarne di lavoro, ma una parte non piccola si iscriva per usufruire di l’assunzione nel volgere di un paio d’anni, eventualmente anche determinate agevolazioni sociosanitarie, tuttavia è evidente la “esternalizzando” a Cooperative Sociali lo svolgimento di servizi divergenza tra domanda e offerta di lavoro per i disabili, anche (per es. manutenzione del verde aziendale), nei quali essi im- se non mancano certo imprese che assumono persone con limi- pieghino lavoratori disabili. Le aziende che si sottraggono al col- tazioni di capacità anche senza esservi tenute per legge. locamento obbligatorio sono passibili di sanzioni da parte degli Per promuovere il miglioramento delle condizioni di incrocio Ispettori del Lavoro, e non possono acquisire servizi e forniture mirato tra lavoratori e imprese, l’Ufficio Collocamento Mirato dalla Pubblica Amministrazione. predispone intanto una “presa in carico” del lavoratore attra- L’applicazione operativa di tale complesso di norme è piuttosto verso l’iscrizione ed un colloquio con operatori specializzati che complessa, anche in relazione alla natura dei tessuti impren- consentano la redazione della scheda professionale, contenen- ditoriali locali: laddove prevalgono piccolissime imprese, con te esperienze scolastiche e lavorative, propensioni ed attitudi- meno di 15 dipendenti, come nel Ferrarese, il numero dei ne operative. Contestualmente, l’ufficio raccoglie i “prospetti posti “in in obbligo” può essere infatti molto inferiore informativi” sugli organici e le mansioni delle aziende soggette alle necessità degli iscritti al collocamento mirato, all’obbligo, e ne monitora l’osservanza, esaminando le mansioni gestito nei Centri per l’Impiego, senza contare che disponibili ed il possibile incrocio con le schede professionali dei sono in situazione di crisi lavoratori iscritti. Per favorire l’accrescimento delle competenze molto numerose), il vin- professionali ed esperienziali dei lavoratori disabili, ed incenti- quando le imprese (ed in questi anni sono colo di assumere lavoratori disabili fino al miglioramento dei si sospende, bilanci aziendali. Al 31 dicembre del 2009, il nuiscritti all’elenco unico provin- mero dei lavoratori varne le assunzioni, l’Assessorato promuove numerose politiche attive, e di aiuti ed incentivi alle imprese. Per fare qualche esempio: vengono finanziati tirocini e borse ciale del colloca- mento mirato era pari a 2770, con- lavoro presso aziende, corsi di tro un numero fo r m a z i o n e di posti “in obbligo” virtualmente disponibili a fine 2008, pari a 692 (i dati 2009 non sono ancora stati esattamente computati, dato che nel corso d’anno è stata modificata dal governo la procedura per la raccolta). Va detto tra l’altro che i lavoratori che non abbiano ancora ottenuto la redazione della diagnosi funzionale da parte dell’Ausl,, nella quale sono descritte le limitazioni di attività da rispettare nell’avviamento al lavoro , per evitare di zioni rischi complicasanitarie a danno della persona: in assenza di queste 31 uisTimes professionale, soprattutto nel campo della ristorazione, delle competenze amministrative e della piccola manutenzione e dei lavori artigianali; progetti di recupero di abilità per persone che hanno subito traumi cranio encefalici; attività formative nei contesti lavorativi nei quali debbano essere integrati lavoratori con particolari limitazioni (per es. per la diffusione della lingua dei segni); vengono attribuiti contributi ad imprese che adeguino postazioni di lavoro alle esigenze di impiegati disabili (che siano mezzi operativi, o acquisti di software ed hardware dedicati), incentivi finanziari a datori di lavoro che stabilizzano contrattualmente lavoratori disabili, aiuti economici ai lavoratori per le spese di trasporto per il raggiungimento dei posti di lavoro. L’affidamento di queste risorse avvienee esclusivamente attraverso procedure concorsuali pubbliche, nella massima trasparenza, e con rendicontazioni periodiche allo Stato ed alla Regione dei fondi utilizzati. Dall’inizio di questa legislatura amministrativa, abbiamo ulteriormente rafforzato la rete concertativa con le associazioni rappresentative dei disabili, per cogliere ogni suggerimento possibile e compatibile con le discipline giuridiche che indirizzano il lavoro delle amministrazioni pubbliche, calandoci il più possibile nella realtà concreta dei bisogni. Le risorse messe a disposizione per queste attività provengono sia dal Fondo Nazionale che dal Fondo Regionale per la disabi- cipalmente per la formazione professionale dei disabili, sia fisici lità, e dal Fondo Sociale Europeo – FSE, che dedica una speci- che psichici. Complessivamente, nel corso degli ultimi anni la fica linea finanziaria all’inserimento lavorativo delle persone a Provincia ha investito nel complesso di queste politiche circa un rischio di emarginazione sul mercato del lavoro, utilizzato prin- milione di euro all’anno, e sebbene le finanze pubbliche siano messe gravemente a rischio dalle leggi finanziarie, tuttavia l’impegno delle istituzioni locali, per non deflettere da questo livello di intervento – accanto a quello più prettamente socio assistenziale - rimane molto alto. Il principio che ci ispira si basa sulla convinzione che una comunità inclusiva, attenta ai bisogni di inserimento anche delle fasce più deboli, che si impegna non solo sull’assistenza ma sulla promozione dell’autonomia dei soggetti, è di fatto una comunità che investe su se stessa, sulla propria capacità di affrontare le sfide dell’efficienza e della produttività, puntando non solo al profitto, ma anche alla responsabilità sociale ed alla valorizzazione del contributo di ciascuno, alla ricchezza sociale. Caterina Ferri Assessore Politiche e Servizi per il Lavoro, Formazione Professionale, Pari Opportunità Provincia di Ferrara Dott.ssa Barbara Celati Responsabile Servizio Politiche del Lavoro e Formazione Professionale Provincia di Ferrara 32 uisTimes Terza età: è tempo di Università I l periodo estivo è quello ideale per tere muscolare, bensì elettrochimico, pertanto, ciò che può sembrare ritemprarsi e recuperare le energie stanchezza, spesso è solo noia e, se si avverte un certo affaticamento, la profuse nel corso dell’anno, il mese cosa è sicuramente riconducibile ad altri organi o funzioni fisiche: occhi, di settembre rappresenta invece il muscoli del collo e del dorso, ecc… momento usuale in cui molti programma- Quindi l’età non impedisce necessariamente di imparare, anche perché no attività future, pianificano ed immagi- l’apprendimento è legato alla facoltà di creare nel cervello nuovi circuiti nano tutto ciò che da un anno è legittimo elettrici “risonanti”, e finché tale facoltà sussiste, possono essere assimi- attendersi. Ripartono i corsi, riaprono le late nuove nozioni perfino a 90 anni, a maggior ragione se si considera scuole e c’è, tendenzialmente, un accentuato interesse verso differenti che l’esercizio intenso di qualsiasi parte del cervello favorisce lo sviluppo esperienze di vita e di conoscenza. di mielina, una sostanza grassa che riveste le fibre nervose del cervello Ci sembra dunque opportuno, nell’edizione settembrina del QuisTimes, permettendone il funzionamento. segnalare la enorme utilità, quasi addirittura la necessità, di calendariz- Alla luce degli studi appena citati, non c’è ragione dunque, di rallentare zare od informarsi in merito ad attività di apprendimento e o approfon- od interrompere ad una certa età la propria attività di apprendimento dimento anche da parte di chi, essendo un po’ in là con l’età, potrebbe ed anzi, potrebbe rivelarsi determinante per la propria qualità di vita, considerarsi escluso da ogni proposta formativa od inadatto e “fuori frequentare corsi ed individuare nuove occasioni di approfondimento. tempo massimo”. Invece è lecito affermare che mai errore di valutazio- Considerando poi che negli ultimi anni sono state attivate una serie di ne fu più palese. opportunità specificatamente rivolte alla terza età, non ci sono scusanti Infatti, con riferimento all’età va preliminarmente affermato che eserci- né ragioni che tengano. Pertanto abbiamo provato ad addentrarci nel- tare il cervello rallenta la demenza. Sulla base di specifici riscontri neu- la estesissima galassia di proposte formative disponibili e che possono rologici, il cervello, invecchiando, perderebbe circa un milione di neuroni rappresentare, tra l’altro, momenti eccellenti per fare interessanti cono- all’anno. Tuttavia, grazie alla plasticità neuronale, le capacità intelletti- scenze ed estendere la propria rete di rapporti personali, individuando ve non declinano con gli anni, anche perchè il cervello produce nuo- un dinamismo ed una eterogeneità di opportunità altamente qualificate ve connessioni tra i neuroni, per cui, gli anziani, continuando ad essere e strutturate. Si va infatti dai singoli corsi di apprendimento, basati sui mentalmente dinamici, sviluppano costantemente nuove connessioni e tradizionali sistemi di insegnamento, fino ad organiche proposte di for- consentono al proprio cervello di restare attivo, stimolato ed in qualche mazione, che in alcuni casi, pur di intercettare i fruitori più pigri o chi modo giovane, tanto che, anche dopo i 70 anni di attività, il cervello abbia problemi di mobilità, si svolgono anche soltanto on line. mantiene inalterati i suoi 15 trilioni di cognizioni. Di conseguenza, risulta opportuno segnalare che proprio tra settembre Pertanto, una volta andati in pensione, sarebbe determinante evitare ed ottobre ripartiranno i corsi attivati dall’Università della terza età in di assuefarsi all’abitudine, alla ripetitività ed alla mancanza di stimoli. 268 sedi operanti su tutto il territorio nazionale, con gli obiettivi di sem- Anche perché non esiste alcuna stanchezza mentale che giustifichereb- pre, che sono stati alla base di tale iniziativa socio-culturale: educare - be tale appiattimento; infatti, le funzioni del cervello non sono di carat- formare - informare - fare prevenzione - promuovere la ricerca - aprirsi al 33 uisTimes sociale e al territorio, contribuire alla promozione culturale dei soci con l’attivazione di Corsi e Laboratori su argomenti specifici e la realizzazione di altre attività, favorire la partecipazione degli iscritti attraverso la predisposizione ed attuazione di iniziative concrete, operare un confronto ed una sintesi fra le culture delle precedenti generazioni e la generazione attuale, al fine di realizzare una Accademia di Umanità che, oltre il sapere, valorizzi l’Essere. Va altresì rilevato come l’Unitre persegua tali obiettivi in modo del tutto innovativo, valorizzando sia l’apporto dei docenti che quello degli studenti, ai quali oltre ad essere riservata la gestione dell’Accademia d’Umanità, può essere richiesto anche un supporto come assistenti o coordinatori dei Corsi. Inoltre, gli studenti coinvolti nell’Accademia d’Umanità, che rappresenta una delle direttrici lungo le quali si svolge l’attività dell’Università della terza età, operano anche presso ospedali, case di riposo o disabili con l’obiettivo di lavorare in équipe con renze ed, ovviamente, interagire tra studenti e docenti, proprio come se altre associazioni presenti sul territorio e di collaborare con le istituzioni si fosse in aula, col vantaggio tuttavia, di restarsene comodamente in disponibili. casa propria. Basta accedere ad un qualsiasi motore di ricerca o connet- Pertanto, come scrive la presidente nazionale Irma Maria Re, l’Unitre tersi a terzaeta.com, per avere un elenco completo delle sedi e delle as- rappresenta un sistema nuovo di fare cultura e di creare un modo di vi- sociazioni che, proponendosi di allenare ed alimentare le menti, offrono vere rinnovato, ritardando l’invecchiamento del corpo e della mente e un servizio anche sul piano sociale, sia dal punto di vista della valorizza- risvegliando interessi sopiti o mai coltivati. zione della terza età, che in termini di risposte indirizzate verso chi è por- Oltre alle attività promosse da istituti presenti in modo capillare sul tatore di richieste ed esigenze specifiche. Da tale punto di vista è dunque territorio, non mancano le iniziative attivate da singole Università od possibile affermare che, grazie alle numerose iniziative sia pubbliche che Associazioni che, come nel caso dell’Unieda, prevedono una serie nu- private, il percorso verso una progressiva inclusione della terza e della merosissima di corsi, molti dei quali gratuiti e specificatamente rivolti quarta età, tra le fasi della vita destinate ad appagare curiosità ed interes- all’educazione degli adulti. Si va dalla pittura e dalle arti in generale, fino si può considerarsi in piena fase di attuazione con la conseguenza che ai corsi di lingua, archeologia e letteratura. Spingendosi anche all’orga- appaiono numerosissime le opportunità offerte al nostro cervello per nizzazione di viaggi e percorsi culturali, volti ad associare la teoria alla continuare ad essere, anche in età più avanzata, un magnifico luogo di conoscenza diretta delle materie studiate. deposito e smistamento di preziosità e cognizioni. Infine, come già accennato, anche chi dovesse avere problemi di mobilità Salvatore Catorano Responsabile Redazione terzaeta.com o, molto più banalmente, fosse lontano dai luoghi di svolgimento dei corsi, può approfittare delle occasioni formative rese disponibili direttamente attraverso internet. Che dunque ancora una volta può costituire un fattore strategico di inclusione e comunicazione. Attraverso portali e piattaforme dedicate è possibile infatti seguire corsi, partecipare a confe- 34 uisTimes Gestione Residenze Socio-Sanitarie Tutta la cura che ci vuole Società Cooperativa Sociale Sollievo Via Massarenti, 61 - 40138 Bologna Tel - 051.63 68 742 Fax 051.34 15 63 Mail - [email protected] Casa Protetta Centro Socio Riabilitativo Reparto Gravi Disabilità Centro Unico di Prenotazione Usl Medicina di Gruppo Centro Diurno Centro Prelievi Usl Piazza Bassani - 44020 Ostellato (Fe) Tel. 0533681025 Fax 0533681101 [email protected] www.quisisanaostellato.it