Menopausa Andropausa La selva oscura del badantaggio

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Menopausa Andropausa La selva oscura del badantaggio
uisTimes
Periodico trimestrale registrato presso il Tribunale di Ferrara al numero 4 del 9.2.2010
N.
3 SETTEMBRE 2010
Menopausa
Non dare anni alla vita, ma vita agli anni
Intervista al Prof. Luigi Schubert
Andropausa
Mito o realtà?
Caro diario...
Saluti da Riccione!
La selva oscura
del badantaggio
Badanti regolari: appenaa il 59%
Quando comincia
la riabilitazione
Intervista al Prof. Nino Basaglia
Terza età: sempre di più,
sempre più giovani
Le 10 regole per mantenersi giovani
La validità della dieta
mediterranea
uisTimes
Trimestrale - Anno 2010 - Mese Settembre - Numero 3
Direttore Responsabile
Marco Fasolino
[email protected]
Caposervizio
Salvatore Catorano
[email protected]
Art Director e Progetto Grafico
Massimo Zizi
[email protected]
Segreteria di Redazione
Maria Rosa Milani
[email protected]
Hanno collaborato a questo numero
Nino Basaglia, Vincenzina Bistolfi, Angela Brugnati,
Barbara Celati, Giuliano Fasolino,
Caterina Ferri, Maria Antonietta Fidone,
Elisa Garino, Andrea Lunghi, Giuseppina Naldi,
Alessandro Natali, Luigi Schubert,
Elisa Tosi, Sabrina Trapella
Stampa
Tipografia Moderna
Ufficio Distribuzione
Ufficio commerciale di distribuzione
Editore
Sirte Srl
Via Massarenti, 61 - 40138 Bologna
Direzione Editoriale
Fabanet Communication Srl
Immagini e Foto
Alcune immagini sono state acquisite da
album privati. Si ringraziano i proprietari
Pubblicità
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Sommario
3
Editoriale
4
Laselvaoscuradelbadantaggio
7
Terzaetà:sempredipiù,
semprepiùgiovani
diMarcoFasolino
diGiulianoFasolino
Le10regolepermantenersigiovani
diRedazione
8
IricordidiVincenzina
diElisaGarino
10
Menopausa:
diMarcoFasolino
Nondareanniallavita,mavitaaglianni!
IntervistaalProf.LuigiSchubert
14
Mitoorealtà?
16
SalutidaRiccione
18
Andropausa:
diAlessandroNatali
Carodiario...
Quandocomincialariabilitazione
IntervistaalProf.NinoBasaglia
diSabrinaTrapella
22
Alimentazione:
Lavaliditàdelladietamediterranea
diAndreaLunghieAngelaBrugnati
25
Cureodontoiatricheperpazientidisabili
diMariaAntoniettaFidone
28
IlNucleoGraviDisabilità
IntervistaaGiuseppinaNaldi
diElisaTosi
30
Ilmercatodellavoroperildisabile
diCaterinaFerrieBarbaraCelati
33
Terzaetà:ètempodiuniversità
diSalvatoreCatorano
Editoriale
Cari Lettori,
Dopo le vacanze estive è sempre un po’ difficile riprendere la vita di ogni giorno, i doveri quotidiani. Poi, però,
pian piano, la nostalgia delle ferie lascia il posto all’entusiasmo ed alla voglia di ricominciare, che ci proiettano
verso nuovi ambiziosi traguardi da raggiungere, rendendo l’inizio dell’attività lavorativa una entusiasmante
partenza. È questo lo spirito con il quale ciascuno di noi dovrebbe essere pronto ad affrontare la ripresa delle
attività, qualunque sia il settore che ci trova impegnati. Ed è con questo slancio che anche noi del QuisTimes
riprendiamo a pieno ritmo la nostra giovane attività editoriale.
In questo numero presentiamo numerosi articoli ed approfondimenti su tematiche e problematiche sociosanitarie (badanti e anziani), argomenti di medicina (menopausa, andropausa, corretta alimentazione, ecc.),
senza trascurare argomenti più leggeri, quali racconti di vita di anziani e momenti ricreativi trascorsi in comunità.
Marco Fasolino
DirettoreResponsabile
[email protected]
Stavolta, traendo anche spunto da una lettera che ci è giunta in redazione, ci piace soffermarci maggiormente
sull’aspetto disabilità, cercando di scindere la malattia dalla persona che ne è affetta. L’handicap, sia esso fisico
o mentale, infatti, non è una caratteristica insita nella persona, ma piuttosto un fenomeno sociale e culturale,
strettamente collegato a fattori ambientali e sociali. Se infatti una persona, per problemi di salute, è meno
autonoma nello svolgere le attività quotidiane e molto spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla
vita sociale, e non riesce a lavorare, ha poca importanza che la causa sia di origine fisica, psichica o sensoriale.
Pertanto noi, col nostro periodico, vorremmo dare un piccolo contributo a questo “processodiriabilitazione”,
cercando di focalizzare l’obiettivo sulle cause sociali, logistiche e riabilitative, per alleviare la disabilità e far in
modo che non vadano persi ulteriori anni di vita.
In conclusione, ribadiamo l’invito ad inviarci riflessioni e commenti, per consentirci di realizzare una rivista
sempre in sintonia con le idee di ciascuno di voi. Buona lettura!
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degli anziani
cittadini”. La frase appena richiamata
potrebbe sembrare uno slogan politico e,
come tale, è stata usata frequentemente,
ma, nonostante la sua genericità, un tale
proclamo è ormai entrato nel linguaggio comune di numerosi enti ed
uffici pubblici che ad essa associano la propria immagine, o, puntano per
rilanciare la propria immagine e la dovuta trasparenza, alle sollecitazioni
dei cittadini.
Gli anziani quindi rappresentano una categoria sempre più “interessante”,
che oltre a costituire la componente più numerosa della popolazione
Italiana, rappresenta una proficua fonte di reddito non solo per chi si
occupa di sanitario, assistenza, sociale, in modo professionale, ma anche
punto che l’assistenza viene pensata come se si trattasse di una merce:
per chi si rivolge a questo settore per necessità o addirittura come
comprare ore di assistenza esattamente come se ci si rifornisse di
ripiego, tutto ciò in qualche modo, presta il fianco a speculazioni od, in
benzina, l’importante è che queste costino poco.
alcuni casi, a scelte senza dubbio non ottimali e talvolta dannose per i
Dunque, diventa prassi corrente ricorrere ad un mercato meno costoso,
cittadini anziani.
facendo affidamento sul risparmio e sulla speranza che la soluzione
Infatti, gli anziani sono, o meglio dovrebbero essere considerati, una
individuata possa andare bene, in tal modo l’assistenza domiciliare
ricchezza per la nostra cultura, eppure chi ha l’obbligo di assisterli,
(escludendo quella istituzionale, garantita da professionisti inviati da
spendendovi di conseguenza soldi e tempo, troppo spesso è alla ricerca
Usl, Comuni ed Enti Pubblici in genere) è finita tra le mani di un numero
di soluzioni “tampone” poco professionali ed efficaci, tanto che il
imprecisato (si parla di centinaia di migliaia) di “avventurieri/e” sotto il
famoso detto: - Piuttostocheniente,èmegliopiuttosto – sembra ormai
nome di Badanti, forti anche della complicità di familiari consenzienti e
acquisito quale normale criterio di intervento alle difficoltà riferite alla
poco disposti a porsi questioni eccessivamente problematiche, barricati,
componente più anziana della popolazione. Ormai siamo arrivati al
ma, troppo spesso solo per interesse, dietro una questione morale,
A
Badantiregolari:appenail59%
d un anno dal termine ultimo per il pagamento dei 500 euro
te, registrano una percentuale di regolarizzazione pari, rispettivamente,
fissati come quota forfettaria per regolarizzare il contratto di
al 23,76% ed al 25,18% e Latina, che con il suo 22,71% (non più di 650
colf e badanti, le pratiche concluse sono una esigua maggio-
contratti chiusi sulle 2840 domande presentate) rappresenta il fanalino
ranza ed in alcune province d’Italia si è fermi ancora su per-
di coda delle province italiane. Mentre Aosta, Gorizia e Verbano supera-
centuali che ruotano intorno al 25%. Dati poco incoraggianti se si consi-
no il 90% e guidano pertanto la classifica delle province virtuose, anche
dera che stiamo ragionando di richieste di regolarizzazione contrattuale
se va detto che per le prime due province le richieste non hanno supe-
e non di una valutazione relativa al numero di persone che attualmente
rato le 200 unità, arrivando a 525 domande per il territorio di Verbano.
svolgono in modo regolare l’attività di badante sul totale dei soggetti
Ragionando invece sul dato complessivo, all’1 settembre 2009 i versa-
impegnati in Italia nell’assistenza delle persone più bisognose.
menti dei contributi sono stati 295.112, cui hanno fatto seguito il 58,96%
In termini assoluti si parla di circa 300mila lavoratrici in attesa del per-
di registrazioni contrattuali.
messo di soggiorno e di altrettanti contratti in sospeso. Come anticipato,
Tra gli stranieri riguardati dalla procedura, dunque, più del 40% non ha
la situazione in alcune province è decisamente critica. Con alcune grandi
ancora firmato il contratto ed il 6% degli stessi, tale contratto non lo
città, Napoli e Torino, che, complice l’alto numero di richieste presenta-
firmerà affatto poiché, essendo stata ravvisata la mancanza dei requisiti
4
uisTimes
a ricoverare il proprio congiunto in Strutture
specializzate.
A maggior ragione, se si considera che l’assistenza
domiciliare integrata viene frequentemente
fornita in un numero esiguo di ore, quasi
sempre insufficienti per le famiglie, si capisce
che uno spazio o fetta cospicua di mercato
non regolamentato viene occupato da chi può
svolgere tale attività in maniera indisturbata,
quindi, gli anziani vengono gestiti a casa, nei
restanti giorni, attraverso la badante.
In merito, tuttavia, è necessario precisare alcuni
dettagli, la cosiddetta categoria delle badanti,
infatti, svolge una forma di lavoro domestico,
destinata a garantire assistenza a persone che
non siano in condizioni di piena autosufficienza,
o che comunque abbiano bisogno di accortezza,
in ragione di condizioni di salute o di età.
Ebbene, il concetto di badante - dal punto
di vista giuridico – trova spazio, con una
definizione leggermente più precisa, nella
nostra legislazione, la quale si riferisce a persone
che possano documentare, con certificazione
medica,lostatodibisognodiassistenza. Questa
assistenza non deve essere determinata da una
09/08/2010
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11/08/2010
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Sporco, denutrito, maltrattato e
preso a schiaffi a 93 anni. Mentre la
badante che doveva averlo in affidamento era completamente ubriaca
ed incapace di assisterlo. E’ questa
la scena terribile che il figlio dell’anziano signore ha dovuto sopportare
quando si è presentato in casa.
E, come se non bastasse, appena ha
provato a reagire, affrontando e richiamando verbalmente la badante,
quella ha pensato bene di prenderlo
a schiaffi.
A quel punto è stato inevitabile avvisare la Polizia di Conegliano, che,
27/07/2010
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Il fatto che fosse anziana, non
autonoma e malata di Alzheimer,
non è stato sufficiente a proteggere un’anziana signora dalla furia della sua badante.
Infatti da tempo la settantacin-
Trascura l’anziano
per andare ad ubriacarsi
dopo aver constatato e confermato
lo stato di ubriachezza molesta della donna, ne ha ravvisato anche la
quenne residente a Massa Carrara era oggetto di maltrattamenti
ripetuti e costanti, che le venivano riservati anche mentre dormiva o mangiava.
particolare patologia, ma anche, per esempio,
dalla necessità di sorveglianza approssimata per una persona anziana,
Tuttavia, i presupposti di sicurezza ed assistenza non sono sempre
che non sia in condizione di vivere da sola in completa sicurezza, sulla
ravvisabili nell’attività di quanti tendono ad accreditarsi per tale ruolo,
base appunto, di una preventiva certificazione rilasciata dal medico di
incidendo negativamente, sia in termini morali che economici, sulle
base curante. Questo ci permette di distinguere la funzione di badante (o
scelte adottate a favore dell’anziano. Infatti, la gestione degli anziani
quella di lavoratrice domestica destinata ad attività di assistenza) rispetto
presso il proprio domicilio avviene per due ragioni fondamentali: la
alla più ampia categoria del lavoro domestico, che può comprendere
prima morale, la seconda economica.
quindi anche le classiche baby-sitter, i cuochi, le donne delle pulizie, e
Non trasferire il proprio parente dal suo domicilio ma farlo assistere
via dicendo.
in casa offre tranquillità ai familiari, spesso ostili alla prospettiva di
del lavoratore o del datore, la pratica risulta respinta. Si tratta nella mag-
denziali: nel 24% dei casi non viene versato alcun contributo, nel 31%
gior parte di soggetti per i quali era già intervenuto un provvedimento di
vengono versati solo parzialmente.
espulsione e che dunque avrebbero già dovuto lasciare il nostro Paese.
In alcuni casi infine (14%), sono le stesse badanti a chiedere di essere
Alla luce di tali dati vi è dunque certezza che circa la metà delle badan-
pagate in nero.
ti regolarmente denunciate come previsto dalle norme disposte all’1
Per il momento dunque è lecito affermare che nonostante le iniziative di
settembre del 2009, risultano ancora irregolari. Non vi sono dati certi
regolarizzazione, risultano essere ancora troppe le badanti che non sono
invece, in riferimento al numero di badanti attualmente presenti sul ter-
mai state intercettate e non risultano “dichiarate”, mentre tra quelle de-
ritorio italiano e che continueranno a svolgere in nero la propria attività,
nunciate, larga parte non è stata ancora regolarizzata.
sfuggendo al più minimo requisito di inquadramento.
Una situazione che accentua l’incertezza ed i livelli di criticità rispetto ad
I dati più recenti, risalenti al 2009 e relativi in parte anche al 2008, parla-
un mestiere che, riferendosi alla cura ed all’assistenza delle persone più
vano infatti di circa 3 milioni tra colf e badanti impegnate in tale attività,
bisognose, dovrebbe presentare requisiti professionali verificati e tangi-
di cui 1.600.000 con rapporti attivi presso l’Inps. Più della metà delle colf
bili, a garanzia dell’imprescindibile diritto alla salute da riconoscere ad
straniere (57%) dichiarava di svolgere il proprio lavoro completamente
ogni assistito.
o in parte senza contratto, mentre, considerando i soli collaboratori regolari, oltre la metà (55%) denunciava irregolarità nei versamenti previ-
5
uisTimes
“rinchiuderlo” in una struttura idonea all’assistenza ai non autosufficienti,
di maltrattamenti morali ed anche fisici, senza che vi fosse alcuna
fiduciosi che una badante sia la soluzione migliore. Tuttavia, un anziano
avvisaglia, e solo grazie ad una intuizione e ad una indagine da parte
non autosufficiente ha bisogno di cure specifiche e tali cure di natura
delle forze dell’ordine? E quante volte vengono denunciati raggiri, furti
sanitaria (parliamo di non autosufficienti) non posso essere offerte da
e speculazioni da parte di persone senza scrupoli, cui sono stati affidati
improvvisati o da gente che si ricicla in un lavoro apparentemente facile,
i riferimenti più cari della nostra esistenza? D’altronde, chi dovrebbe
ma che nella realtà costituisce un’attività professionale e per giunta
confessare eventuali maltrattamenti? La badante stessa? Come mai non
svoltaafavoredisimili.
vi è alcuna legge che intervenga su tale specifico aspetto?
È opportuno precisare come sia assolutamente più indicato che l’anziano
Ad oggi, infatti, è prassi affidare un anziano non autosufficiente, che
autosufficiente con la sola necessità di compagnia, sorveglianza, aiuto,
magari abbia problemi di comunicazione, alla prima persona che, senza
ecc., stia a casa propria. Su tale affermazione c’è un accordo sostanziale,
dover dimostrare nulla, si accredita come “badante”, assistente, ecc.
poiché rimuovere un anziano capace di gestirsi dal proprio ambiente di
Ovviamente tali scelte vengono fatte da chi ritiene che sia più adatto
vita, può avere un effetto dirompente sul suo stato psicofisico; questo
gestire al proprio domicilio un familiare non autosufficiente.
però solo se non c’è un bisogno sanitario importante, solo se l’anziano sia
Qualora non si sia intuito, per fare la badante non c’è bisogno di alcun
in grado, per l’appunto, di essere “il padrone di casa”.
titolo, non una qualifica, non un certificato medico, non un casellario
La cronaca nazionale di recente però, ha portato in auge una situazione
giudiziario, nemmeno la conoscenza della lingua italiana, niente di
alquanto raccapricciante, anziani privi di una minima autosufficienza
niente; di conseguenza, come è possibile considerare regolare “il
vengono lasciati in affidamento a persone assolutamente prive di
badantaggio” a persone non autosufficienti? E come è possibile elargire
qualunque titolo, controllo e spesso anche di una dimensione morale.
dei fondi pubblici, anche se in modo indiretto, a favore di un’attività priva
L’evidenza è che non si saprà mai quanto accada con esattezza tra le mura
di qualunque regolamentazione, quindi… irregolare?
domestiche ad una persona che per sua sfortuna è incapace di far tutto
Per l’opinione pubblica regolare vuol dire solo che la badante sia assunta,
o quasi (compreso confidare quanto le capita e come viene trattata),
ossia che abbia un codice Inps, una busta paga, ma sappiamo che neanche
si trova di fronte ad una persona con pochi scrupoli, poco attenta e
ciò accade di frequente, anzi, nella metà dei casi, l’attività viene svolta in
qualificata, che ignari familiari la considerano indispensabile, tutelata
“nero”. Quindi, oltre che irregolare, l’attività diventa anche un danno per
dall’opinione pubblica.
l’erario. È attenzione comune quella di pensare al solo diritto del lavoro
che tuteli la badante, non il pieno diritto alla salute dell’anziano.
Tuttavia, il diritto alle cure e alla salute è sancito dalla Carta Costituzionale,
che all’art. 32 recita: “LaRepubblicatutelalasalutecomefondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuiteagliindigenti”.
È alquanto significativo, in proposito, pensare a cosa venga richiesto per
ricoverare in strutture specializzate “persone non autosufficienti”. In
tali casi, infatti, le persone che le assistono devono essere giustamente
specializzate, la struttura deve presentare requisiti imprescindibili ed i
livelli di assistenza devono rispondere a rigidi sistemi di controllo. Invece,
se lo stesso anziano, magari destinatario di un contributo pubblico
anche se non direttamente, viene gestito a casa, non importa chi sia
ad assisterlo, quali qualifiche presenti, se le presenti, vi siano o meno i
requisiti minimi di esperienza, competenza e professionalità.
Se questa è la realtà, non ci è concesso di scandalizzarci quando leggiamo
di casi di maltrattamenti od osserviamo video shock di violenze su
persone non autosufficienti, per molti versi siamo moralmente tutti
complici.
È però deprimente pensare che “L’Anziano”, persino in una tribù indiana,
era ed è considerato un capo, una ricchezza, invece per la società
moderna (dicasi anche civile) è solamente un peso, un costo.
Come può un anziano affetto da demenza poter illustrare il proprio
male od il proprio dolore se non ha segni di maltrattamenti fisici? Anche
Giuliano Fasolino
PresidenteCdASIRTE
SocietàItalianaResidenzeTerzaEtà
perché le carezze, i baci e le attenzioni che lo stesso riceve da parte di una
badante in pubblico, o durante le visite dei familiari, non sono sinonimo
di “idoneità a svolgere quel servizio”. Quanti casi emergono ogni anno
6
uisTimes
Terzaetà:sempredipiù,semprepiù
più
giovani!
S
econdo dati recenti, nel mondo fra
dici periodici dell’apparato cardiovascolare,
cinquanta anni gli anziani saranno
dell’utero, della prostata e dell’intestino, per
un esercito di un miliardo e mezzo di
prevenire o scoprire tempestivamente l’insor-
persone. In Italia, che gode il primato
genza di una qualche patologia.
di essere il Paese più vecchio d’Europa, i dati
È importantissimo non isolarsi mai, partecipan-
ISTAT evidenziano come la “speranza di vita”
do attivamente alla vita della famiglia oppure,
della popolazione italiana sia raddoppiata nel
se si vive soli, iscriversi a delle associazioni, fare
corso dell’ultimo secolo, facendo attestare la
del volontariato, in modo da arricchire gli altri
vita media intorno ai 77 anni per gli uomini e
con la propria esperienza e saggezza e, nel con-
agli 83 anni per le donne, e come la popolazio-
tempo, combattere la depressione, perché in-
ne ultrasessantacinquenne, considerata quale
anni in meno rispetto a chi non fuma. Inoltre
vecchiare bene dipende anche dagli interessi
popolazione anziana, sia progressivamente au-
dormire almeno sette ore per notte, in quanto
coltivati e dall’amore per gli altri.
mentata rispetto alla popolazione complessiva.
la ghiandola pineale, posta alla base del cervel-
Gli anziani hanno raggiunto, infatti, quota
lo, produce melatonina, una sostanza capace di
10.500.000, il 18% della popolazione, passando
rallentare gli effetti negativi dei radicali liberi,
dal 9,5% del 1961 al 15,3% del 1991, e si pensa
responsabili dell’invecchiamento.
che nel 2020 saranno destinati a raggiungere e
Bisogna tenere in allenamento il fisico, fa-
superare il 23 per cento della popolazione to-
cendo esercizio fisico per almeno tre volte a
tale. In Italia, dunque, con un’attesa di vita di
settimana, ma soprattutto mantenere conti-
85 anni, dovremmo considerare veramente
nuamente il cervello in piena attività. L’attività
anziano solo chi ha superato i 75 anni di età.
cerebrale è infatti il metodo migliore per con-
Sarebbe dunque molto meglio parlare di “età
trastare l’invecchiamento e l’esercizio mentale
matura” (in quanto il termine “anziano” ha da
è il nutrimento fondamentale. Dunque, leggere
sempre una connotazione negativa), che per le
libri, quotidiani e coltivare interessi culturali,
donne comincia con la menopausa e per gli uo-
in quanto esiste un nesso fra livello di cultura e
mini con il pensionamento, e si protrae fino ai
qualità della vita in età avanzata.
75 anni. Poi inizia la “quarta età”, che è la vera
Un altro aspetto importante per combattere
vecchiaia.
l’invecchiamento è quello di non rinunciare a
L’età matura, per la maggioranza degli uomini
fare l’amore, poiché il sesso non invecchia, e
e delle donne, potrebbe essere il momento del
non è affatto vero che il desiderio diminuisca
massimo splendore, se non a livello biologico,
con l’età ma, anzi, si manifesta in modo più in-
sicuramente dal punto di vista culturale e in-
tenso. Dal punto di vista dell’alimentazione, è
tellettuale. Infatti, la terza età, potrebbe dimo-
necessario ridurre i grassi animali nella dieta,
strarsi un periodo piacevole della vita, in cui
per evitare la comparsa dell’arteriosclerosi e
finiti gli impegni di lavoro e sistemati i figli, si
delle malattie cardiovascolari ed aumentare il
potrebbe pensare un po’ più a se stessi. A patto
consumo di frutta e verdura, in quanto le sco-
di essere riusciti a mantenere corpo e mente in
rie vegetali agevolano il transito intestinale e
buona forma. Un traguardo che si raggiunge cu-
riducono la comparsa di diverticoli.
rando il proprio stile di vita fin da giovani.
È bene anche evitare l’uso eccessivo di farma-
Secondo gli esperti, per rimanere giovani il più
ci, poiché le medicine si accumulano più facil-
a lungo possibile, vi sono delle piccole regole
mente nell’organismo dell’anziano e, assunti
Innanzitutto è bene per chi fuma smettere di
frequentemente, possono creare più danni
fumare: i fumatori vivono in media dai 5 agli 8
che benefici. Inoltre sottoporsi a controlli me-
7
uisTimes
10 regole
per mantenersi giovani!
1. Mangia poco, vario e magro! Hai bisogno
di una dieta equilibrata con molta frutta e
verdura. Consuma con moderazione cibi
grassi, panna, burro, zucchero e dolci. Cerca
di non aumentare di peso. Se sei già obeso,
segui una dieta dimagrante fino a raggiungere il peso giusto.
2. Ama la vita e gli altri: i rapporti umani
sono importanti a qualsiasi età!
3. Esercita la mente, mantenendo l’attività
intellettiva vivace e creativa!
4. Muoviti e fai esercizio fisico costantemente!
5. Se fumi, smetti subito! Il fumo sviluppa
gravi malattie come il cancro ai polmoni e alcune cardiopatie, e aumenta la produzione
di radicali liberi.
6. Consulta periodicamente il tuo medico
curante.
7. Tieniti occupato! Infatti rimanere attivi
attraverso un’occupazione che dia soddisfazione, è importante per sentirsi soddisfatti
della propria vita!
8. Non abusare di farmaci! Infatti assunti
frequentemente, possono causare più danni
che benefici.
9. Pensa positivo! Avere rimpianti peggio-
ra solamente lo stato d’animo. Avere sogni
e progetti, invece, fa guardare il futuro con
ottimismo!
10. Se bevi alcool, fallo con moderazione!
In media non più di due bicchieri al giorno
di vino.
IricordidiVincenzina...
mia con figli miei.
Vipiacerebbecheviraccontassila
miainfanzia?Sapestequantotempo è passato, sono quasi arrivata
allasogliadeicent’anni,sapete?!
Al contrario di loro ho sempre desiderato continuare a vivere con i miei
genitori. Infatti, dopo aver finito la sesta classe, ho passato qualche anno
in casa con la mamma ad aiutarla nelle faccende di casa, con l’aggiunta di
alcuni lavori nella vigna di mio padre. Poi, con il tempo, ho trovato lavoro
in una fabbrica di guanti di Genova.
É il lavoro che ho fatto fino al momento del pensionamento, e sinceramente mi è sempre piaciuto.
La mia vita era questa: sveglia alle tre e mezza del mattino per prendere
uno dei primi treni che portavano a Genova, il lavoro nella fabbrica, e il
ritorno sempre in treno alla sera tra le diciannove e le venti.
É stata una vita semplice, lo so benissimo, ma sono sempre stata circondata dall’affetto dei miei genitori e dei miei fratelli, che tra l’altro mi hanno regalato tanti bei nipotini.
Solo adesso mi accorgo di quanto mi sia pesante la mia solitudine, ma
sinceramente da quando sono in questa struttura (n.d.r. RSAMons.Capra di Acqui Terme) ho sempre qualcuno con cui chiacchierare e a cui
raccontare i miei acciacchi. Ma ho iniziato parlandovi della guerra...
La guerra per tutti noi è iniziata in un pomeriggio di inizio estate con una
voce alla radio. Era la voce di Mussolini che, con il suo discorso alla Na-
L
zione, comunicava l’ingresso dell’Italia nel Secondo Conflitto Mondiale a
Vincenzina insiema al nipotino
fianco della Germania.
a memoria non è più quella di una volta, faccio fatica a ricordar-
Il ricordo più vivido che ho del periodo della guerra è l’aereo Pippo. Si
mi di quello che ho mangiato ieri sera, ma mi ricordo bene di
trattava in realtà di un Caccia Americano: il RepublicP47Thunderbolts,
quando ero una bambina. Mi chiamo Vincenzina Bistolfi, sono
che passava quasi ogni sera su tutto il Piemonte.
nata in una casetta di campagna a Prasco, un piccolo borgo in
Noi, fortunatamente, abitando in zone di campagna, raramente eravamo
provincia di Alessandria, e sono stata una bambina al tempo della guerra.
oggetto di attacchi aerei, ma ricordo che dovevamo ogni sera coprire i
La mia era una famiglia semplice, i miei genitori erano piccoli proprietari
vetri delle finestre con la carta blu, per non far filtrare la luce all’esterno.
terrieri e quindi il tempo lo si passava lavorando la terra. I figli erano la ri-
Coprire i vetri di carta per noi bambini era quasi un gioco, ma sapeste
sorsa principale, perché significavano braccia in più per lavorare i campi.
come mi spaventava il boato assordante di “Pippo” quando passava nel
Io sono la terzogenita, ed essendo la più piccolina, sono sempre stata
coccolata prima dai miei genitori e poi da mio fratello e da mia sorella.
La fortuna di essere nata per terza mi ha dato la possibilità di frequentare
la scuola, nei campi c’erano già i miei fratelli che aiutavano, quindi io ho
potuto frequentare la scuola fino alla sesta classe; per chi è nato nel 1915
come me era un grande traguardo, basti pensare a quali fossero i tassi di
analfabetismo in Italia dopo la guerra.
Ho avuto persino la possibilità di frequentare una anno il collegio ad Alba,
che però, a dire la verità, non mi ha molto soddisfatto a livello di insegnamento. Si studiava poco l’aritmetica, che era la mia materia preferita.
Di amici della mia infanzia me se sono rimasti molto pochi, anche perché
io, al contrario di quello che hanno fatto quasi tutte le ragazze che studia-
Aerei da caccia notturna P-47 Republic Thunderbolt
comunemente chiamati “Pippo“
vano con me, non mi sono mai sposata e non ho mai avuto una famiglia
8
uisTimes
cuore della notte. Per farmene avere meno paura mio fratello mi diceva
del maiale, sono arrivati i partigiani (affamati come lupi) che ci hanno
di chiamarlo “Pippetto”, ma quel rumore non mi è mai diventato simpa-
portato via tutta la carne.
tico.
Dopo poco sono arrivati i tedeschi, e anche loro cercavano il nostro ma-
Anche la vita di tutti i giorni era diversa in tempo di guerra. Il mio era un
iale per portarselo via.
piccolo paese, dove però bisognava convivere sia con i tedeschi che già
I giorni passavano quasi tutti uguali gli uni agli altri, ormai le privazioni
occupavano il nostro territorio, sia con i rivoltosi, cioè coloro che si ribellavano al regime: i partigiani. Io mi sentivo piccola piccola, e inadeguata
ai discorsi dei grandi, tutti sembravano avere ragione quando esprimevano le proprie idee, ma bisognava stare attenti a non prendere le parti di
nessuno, perché altrimenti si rischiavano le botte e i rastrellamenti. Era
la libertà che ci mancava, la possibilità di parlare apertamente, commentare le notizie della radio, dei giornali, senza avere la paura che qualcuno
ascoltasse e potesse riferire a chi di dovere. A noi bambini mancava la
libertà di giocare, non potevamo mai allontanarci dalle nostre case e la
sera dovevamo starcene chiusi in casa.
Sinceramente c’era anche un altro tipo di libertà che mancava molto a
tutti: la possibilità di comprare generi alimentari! Con il razionamento
alimentare imposto dal regime fascista ogni famiglia era stata provvista
Castello di Prasco (AL)
XII Secolo
di una tessera, su questa tessera erano indicati nome e cognome del capofamiglia e le persone a suo carico. Con questa poi si andava al panificio
erano entrate a far parte della nostra vita quotidiana. Poi è arrivato il 13
per farsi consegnare la razione di pane che spettava.
ottobre del 1943, giorno in cui il l’Italia ha dichiarato guerra alla Germa-
Con il continuare della guerra è aumentata sempre di più la quantità de-
nia e si è schierata dalla parte degli americani, ma non crediate che ci sia-
gli alimenti razionati: la carne e il pesce erano quasi introvabili. Fortuna-
no stati tanti cambiamenti per noi! Per noi tutto è rimasto quasi uguale: i
tamente la mia famiglia aveva la terra che ci aiutava con patate, zucche e
tedeschi che occupavano le nostre case e i partigiani che continuavano a
nascondersi e a fare attentati ai tedeschi. Poi finalmente, nella primavera
Chiesa di San Francesco
Acqui Terme (AL) - XIX secolo
del 1945, è arrivata la pace.
Non posso descrivere la gioia che si provava nel coltivare la propria terra
senza le imposizioni di nessuno. Sono stati anni difficili, la povertà non si
cancella in un giorno, ma sapevano che la nostra situazione potevamo
solo migliorarla, perché peggio della guerra non c’è niente.
Ecco, quello che io ho imparato da piccola è che non esiste nella guerra
chi è buono e chi è cattivo. Io non ho visto persone cattive, io ho solo
visto soldati che eseguivano gli ordini che venivano loro imposti; ma quei
soldati che a noi facevano tanta paura, a loro volta aveva il terrore negli
tutto quello che si poteva coltivare, senza avere problemi con i tedeschi.
occhi: il terrore di non tornare mai più a casa a baciare i propri figli.
L’introduzione della tessera nelle famiglie non fece altro che aumentare il
Io sono solo una povera signora anziana che, in seguito ad una brutta
mercato nero. Si era infatti creata una fitta rete di scambi di generi di pri-
caduta, non riesce più ad essere autonoma, ma vorrei che i giovani stu-
ma necessità tenuta all’oscuro dei tedeschi. Questo, però, aveva portato
diassero gli anni del fascismo in Italia, vorrei che la scuola parlasse non
i prezzi degli alimenti a livelli altissimi; noi, ripeto, abitando in campagna
solo degli effetti che le guerre hanno sui governi, ma anche degli effetti
non avevamo grossi problemi, ma chi invece viveva in città non aveva
che le guerre hanno sui popoli, sulle persone.
nessuna fonte di sostentamento. Quanta fame hanno patito gli italiani!
Sono cose che chi ha vissuto non dimenticherà mai, e sono cose che
Ricordo che i miei genitori scambiavano la farina con il petrolio per la
tutti quanti vorremmo non accadessero mai più in nessuna parte del
lanterna.
mondo.
I primi giorni di dicembre, quando comincia a fare freddo, nelle famiglie
contadine si uccideva il maiale. Il maiale è sempre stata una grande ri-
Elisa Garino
AnimatriceRsaMons.Capra
AcquiTerme(AL)
sorsa, perché è un animale di cui si riesce ad utilizzare quasi ogni parte,
e noi che lo avevamo, eravamo considerati dalle altre famiglie quasi dei
benestanti.
Ricordo un inverno in particolare, in cui appena finita la macellazione
9
uisTimes
Menopausa:
Nondareanniallavita,mavitaaglianni!
Intervista al Prof. Luigi Schubert
SpecialistainGinecologiaedOstetriciainMilano
www.gravidanzaonline.it/medico_risponde/cv/schubert.html
IlProfessorSchubert,direttorepervent’annidelCentroperlostudioela
curadellamenopausapressolaClinicaMangiagallidiMilano,cispiega
comeladonnadioggipossasuperareconcoscienzaeserenitàl’etàcritica
dellamenopausa,prevenendoconcureadeguatetuttelealterazioniche
altrimenticondurrebberoaunasenilitàprecoceeall’invalidità.Eppure,
conledovuteprecauzioni,anchedaquestaesperienzasipossonoricavarenuovefontidigioia…
rofessor Schubert, a che età si mani-
P
aumentando nell’ultimo secolo. Nell’800 com-
bilmente le migliori condizioni di vita, conse-
festa l’ultimo flusso mestruale?
parivainfattiattornoa40-45anni.A45anni,
guenzaalorovoltadeiprogressiscientificidel
Mediamente l’ultima mestruazione
nelsecoloscorsounadonnaeragiàconsiderata
ventesimosecolo.
avvienetrai50ei52anni.Siparla
anziana. Oggi, invece, a 50 anni, essendo au-
dimenopausaprecocequandosimanifestapri-
mentatalavitamedia,ladonnahainnanziasé
Perché questo particolare periodo nella vita
madei45anni,tardivasesipresentadopoi55.
ancora30-35annidiaspettativadivita.Difficile
di una donna viene comunemente chiamato
L’etàmenopausicaèandataprogressivamente
direqualisianolecausedelfenomeno;proba-
“menopausa”?
Permenopausasiintende“ultimamestruazione”, ossia l’evento fisiologico che segna nella
donna il termine dell’età fertile, cioè il venir
meno dell’attività ovarica, in cui le ovaie non
produconopiùfollicolienonproduconopiùgli
estrogeni, cioè gli ormoni femminili principali,lacuiconseguenzapiùvistosaèappuntola
scomparsa delle mestruazioni. Per climaterio,
invece,siintendeilperiodocheprocedeesegue
quest’ultimo flusso. Quindi il climaterio comprende: premenopausa, menopausa e postmenopausa.
Quali trasformazioni avvengono negli organi
genitali di una donna?
Il più importante cambiamento è quello che
avvienealivelloormonale,chedeterminaalla
finelamenopausa.Nonessendovipiùnéovulazione né produzione di estrogeni, a causa di
unaprogressivaostruzionedellepiccolearterie
che normalmente nutrono il tessuto ovarico,
l’endometrio che riveste all’interno la cavità
10
uisTimes
uterina,nonproliferapiù,quindinonsisfalda,
mestrualiirregolarie,alivellopsicologico,una
ediconseguenzavieneamancarelamestrua-
certainstabilitànell’umore.Mal’equilibrioneu-
zione. Inoltre la vagina si assottiglia, la vulva
ro-vegetativovieneingeneremantenuto.
si raggrinzisce e possono insorgere disturbi
unapartecospicuadellapopolazioneattiva.
popolazione attiva.
Che cosa succede esattamente quando una
donna entra nel periodo critico?
caratteristici di questo periodo, come una cer-
La menopausa può essere considerata una
Già ho detto quello che succede nella preme-
ta secchezza della mucosa o dolore durante il
malattia?
nopausa, che pur fa parte di questo periodo
rapportosessuale.
Da un punto di vista strettamente scientifico
critico.Lacrisiveraarrivanelmomentoincui
direi di no, essendo un evento fisiologico. In
gli estrogeni hanno un brusco calo. L’endome-
Qual è il periodo della premenopausa?
effetti,però,ilmedicoattento,ovesitrovida-
trio diventa atrofico e cessa la mestruazione.
Comediceilnome,èilperiodocheprecededi
vantiafenomeniqualigravidepressionipsichi-
Maquelcheèpiùgraveèchetuttol’organismo
qualche anno la menopausa vera e propria.
che,osteoporosiecosìvia,deveconsiderarela
pareatrofizzarsi(cute,mucosa,ossaemuscoli).
Può avere una durata molto varia; dipende
menopausa come la causa principale di quel
L’ipofisinonèpiùfrenatadagliestrogenieim-
insomma da donna a donna (3-4-5 anni) ed è
dato disturbo e comportarsi di conseguenza,
metteingranquantitàisuoiormonidettiFSHe
caratterizzato da irregolarità mestruali provo-
inviandolapazientedallospecialista.Natural-
LH.Neseguealivelloipotalamico(nucleoposto
catedalfattochel’ovulazione,ossialamatura-
mentel’impattoconlamenopausapuòvariare
al di sopra della ipofisi e alla base del cervel-
zionedell’ovulo,èspessodifettosaoaddirittura
da donna a donna, specialmente per quanto
lo) uno sconvolgimento neuroendocrino che si
mancante.Mancandol’ovulazionenonsiforma
riguarda i disturbi soggettivi (vampate di ca-
riflettesuicentritermoregolatori.Eccoallorale
nell’ovaia quella caratteristica formazione che
lore, stati depressivi). Ma i disturbi metabolici
famosevampatedicalore.
èil“corpoluteo”,deputataallasintesidelpro-
(depauperamentoosseo,lesionivascolari)sono
gesterone, che è l’ormone della seconda fase
semprepresentiancheselatentiedimostrabili
Da cosa capisce una donna che questo periodo
del ciclo mestruale. Gli estrogeni, quindi, non
obiettivamentesolocondeterminatiesami.La
è imminente?
più bilanciati dal progesterone, aumentano i
menopausa non è una malattia, ma un grave
Il primo campanello d’allarme si manifesta al-
propri effetti; ecco quindi dolori al seno, flussi
problemasociale,perchéinteressasicuramente
lorquando la donna comincia ad accusare ir-
11
uisTimes
degliestrogeni,lamucosa
vaginaletendeadiventare
secca e irritabile, sicché
i rapporti sessuali diventano dolorosi. Ma i veri
problemiinquestocampo
sonodiordinepsicologico;
l’ansietàpuòfartemporaneamenteperdereilpiacere del rapporto sessuale.
Pazienza e gentilezza da
parte del partner sono il
primo sostegno per superare questo periodo critico. Quindi, se il legame
affettivo e sessuale è solido,irapportinonvengono
modificati dal climaterio,
anche se diventano meno
frequenti.
regolarità del ciclo (emorragie o mestruazioni
psicologoel’assistentesociale.
irregolari) ed una certa instabilità psichica. Se
la paziente soffriva in precedenza di dolori al
Nel periodo immediatamente precedente la
Quali sono i disturbi della post-menopausa?
menopausa può la donna rimanere incinta?
seno, noterà in questo periodo un’accentua-
Esistonoduegeneridisintomi:sintomisogget-
Nonèfacile,maoveaccada,diventaunproble-
zione di tale disturbo, dovuto ad un aumento
tivi(quelliavvertitisolodalladonna)esintomi
ma assai grave, essendo solitamente la gravi-
relativodegliestrogeni.Unaltrodato,poi,che
obiettivi,rilevabilidalmedicocurante.Traisin-
danzaintaleperiodonondesiderata.Inutile,mi
ladonnadevetenerpresenteèl’etàdellame-
tomisoggettiviinprimafilastannolevampate
pare, spiegarne le ragioni. Fatto è che spesso
nopausa della propria madre. Si è infatti visto
dicalore,chepossonodurareunpaiod’anni,e
lospecialistasitrovaindifficoltànelconsigliare
chequest’etàèereditaria,percuipotràpreven-
nondiradofinoa5-10anni;poivisonolece-
unmetodocontraccettivo.Saràopportunouno
tivamenterivolgersiallospecialista.
faleeelevertigini.Infinetraisintomisoggettivi
studio attento del quadro ormonale della pa-
vièladepressionepsichicache,puressendopiù
zienteepoicisipotràorientareversolapillola
Sono più difficili da curare i malesseri fisici o
rara,èanchepiùdifficiledacurare.
olaspiraleintrauterina(IUD).
psicologici?
Tra la sintomatologia obiettiva ricorderò l’adi-
Indubbiamenteèpiùfacilecurareilmalessere
posità eccessiva o la magrezza, la secchez-
Esiste la possibilità che una donna si prepari
fisico. Infatti, normalmente quando ci si trova
za vaginale con difficoltà al raggiungimento
al climaterio?
davanti a gravi disturbi psichici nella meno-
dell’orgasmo, la tachicardia notturna spesso
Ilprolungamentodelladuratadellavitamedia
pausa o post-menopausa, un’accurata ricerca
in corrispondenza con le vampate di calore e
apreogginuoveprospettiveadunadonnache
anamnesticadimostrachesitrattasolitamente
l’estremafacilitàallefrattureosseedovutaalla
siavvicinaalclimaterio.Untempoeral’avvici-
distatipsichicipreesistenticheconlacompar-
decalcificazione delle stesse (osteoporosi). Esi-
narsi al termine della vita, oggi è l’avvicinarsi
sa della menopausa hanno subito un aggra-
ste poi una patologia particolare ai genitali,
ailunghiannicheladonnapuòdedicareasé
vamento.Inoltre,ilcuranteinquesticasideve
legata alla deficienza dei mezzi di sostegno di
stessa.Primaditutto,quindi,ladonnasullacin-
considerareilquadrosocialeincuivieneadin-
vescica,uteroeretto,chesimanifestaconpro-
quantinadevevagliareivantaggichel’etàdel
serirsiquestodisturbo.Versoi50anni,ladonna
lassodiquestitreorgani.
climaterio offre: più tempo libero, esperienza,
della carriera, è impegnato nel lavoro; i figli
Cambia qualcosa nei rapporti sessuali?
climaterio,conosceretuttiidisturbicheposso-
ormai indipendenti o magari fuori casa. Que-
Durante la premenopausa si osserva un lieve
noesserecuratieinparte,ototalmente,scom-
stisonoalcuniesempi,maesistonomoltealtre
aumentodellalibidoeunachiarafacilitazione
parire.Inquestorinnovatoequilibriopotràaf-
situazioni frustranti, che possono complicare
della capacità all’orgasmo. Questo è dovuto
frontareserenamentegliannidellamenopausa
enormementeilquadro.Sicomprendequindila
probabilmenteall’aumentorelativodegliestro-
affidandosifiduciosamenteallospecialista,che
necessitàdiunacollaborazionetrailmedico,lo
geni.Quandosihalamenopausaesihailcrollo
dovràseguirlaconleopportuneterapie.
spessovieneatrovarsisola:ilmarito,all’apice
maturità.Poi,sapereesattamentecos’èquesto
12
uisTimes
È vero che un prolungato trattamento con
Professor Schubert, mi permetta un’ultima
estrogeni aumenta il rischio di ammalarsi di
domanda. Quando può dirsi del tutto concluso
cancro all’utero?
questo particolare momento della vita di una
Ilrischioesistesesipraticaunaterapiasostitu-
donna?
tiva ormonale senza controllo medico e senza
Possiamopreventivarecirca15-20annidicon-
una selezione preventiva dei casi. Infatti, nu-
trolliediterapia.Compitodellaprevenzioneè
merosistudirecentihannoesclusotalerischio,
non dare anni alla vita, ma vita agli anni. Per
anzi, indicano il contrario. In effetti, queste
taleragionetrovosbagliatoporredeilimitialla
pazienti controllate ambulatorialmente e pe-
terapiaestrogeno-sostitutiva.Talunipropongo-
riodicamente, possono curarsi con estrogeni e
no una somministrazione ormonale che non
progesterone per 10-15 anni senza che insor-
vadaoltreicinqueanni,finoadun’etàmassima
gano complicazioni gravi, riuscendo quasi an-
di60anni,paventandorischioncologiciperla
che ad evitare le gravi menomazioni prodotte
mammella. Penso invece che di fronte ad una
Menopausa e Andropausa
in pillole
di Redazione
Menopausa: le vampate di calore causa
dell’insonnia
Vampate di calore, cefalea, oscillazioni del
tono dell’umore e, non di rado, insonnia sono
i sintomi che caratterizzano la vita di milioni
di donne nel corso della menopausa. Alcuni
ricercatori del Dipartimento di medicina della
Stanford University hanno condotto uno studio
osservazionale per individuare la cause proprio dell’insonnia cronica (quella che persiste
continuativamente per almeno sei mesi), la cui
origine – in questa fascia di popolazione – era
stata attribuita a svariati fattori.
Dall’indagine – che ha riguardato circa 1000
donne in età perimenopausale, pubblicata su
un recente numero degli Archives of Internal Medicine – è risultato che, pur essendo
influenzata da altri fattori, nell’insorgenza
dell’insonnia cronica in menopausa è determinante il ruolo delle vampate di calore: essa è
infatti presente nell’81% delle donne che soffrono di vampate di calore particolarmente intense e frequenti.
Lo studio, osservano i ricercatori, ha rilevanza
clinica, in quanto da esso consegue che, per
porre rimedio all’insonnia, è più importante
prestare una maggiore attenzione al controllo
farmacologico delle vampate di calore piuttosto che cercare di aggredire direttamente l’insonnia con sonniferi o ansiolitici, spesso senza
esito.
Menopausa: Un esame del sangue svela
a quanti anni avverrà
adesempiodall’osteoporosi(diminuzionedella
graveosteoporosisidebbaprocedereoltre,an-
staturafinoa15centimetri,incurvamentodella
che in età avanzata. Sono in corso ricerche in
colonnavertebrale,frattureosseespessomor-
quest’ambitoeparechedaiprimirisultati,an-
tali).
cheindonnedioltre70anni,sisianoavutidati
confortanti con remissione dell’osteoporosi.
È indispensabile che al medico vengano riferiti
Dunque,lecurenonavrannosicuramenteritar-
anche i sintomi più insignificanti?
datonélamenopausanél’invecchiamento,ma
Certamente. Spesso un piccolo segno può es-
ne avranno influenzato beneficamente i loro
sereindiziodiunfattogravissimo.Ricordo,per
aspetti esteriori ed interiori. Avranno sicura-
citare un esempio, una paziente che si rivolse
mentemiglioratolaqualitàdellavitaeavranno
pressoilnostrocentroperlacuradellameno-
permessoalledonnediaffrontareserenamente
pausa. Durante la visita questa paziente, che
lasenilità.
erainmenopausadaottomesi,ammisediaver
avutoungiornounaperditadisanguelievissima.Ilfattociinsospettì.Quindieseguimmoun
prelievodellamucosauterina,efucosìchefu
Marco Fasolino
DirettoreResponsabileQuisTimes
scopertouncancroall’utero.Appenaintempo
persalvarlelavita!
13
uisTimes
Di recente è stato scoperto che attraverso un
esame del sangue si potrà prevedere con largo
anticipo l’età in cui si manifesterà la menopausa in una donna.
A fare questa scoperta sono stati i ricercatori
dell’Università di Teheran che hanno sviluppato un metodo in grado di prevedere l’età della
menopausa con un margine di errore di massimo quattro mesi.
La ricerca è stata condotta su 266 donne, di età
compresa tra i 20 e i 49 anni dall’Università di
Scienze Mediche di Teheran, i quali sono riusciti a misurare la concentrazione di un ormone prodotto dalle cellule delle ovaie, l’ormone
antimulleriano (Amh), che controlla lo sviluppo
dei follicoli nelle ovaie da cui si sviluppano gli
ovociti, e questo ha fatto ipotizzare ai ricercatori che l’Amh può anche essere utilizzato per
misurare la funzionalità ovarica.
Misurando quindi la concentrazione di Amh
nelle varie età di una donna, si potrà stabilire
l’età in cui sopraggiungerà la menopausa.
Andropausa: anche per gli uomini
la terapia ormonale
Gli uomini affetti da andropausa dovrebbero
sottoporsi a terapia ormonale. L’andropausa,
che colpisce il 50% degli uomini intorno ai 50
anni, è caratterizzata dagli stessi sintomi della
menopausa (sudorazione notturna, depressione, irritabilità, perdita del desiderio sessuale,
osteoporosi ed impotenza) ed è accompagnata
da bassi livelli di testosterone, ormone responsabile di quegli stessi disturbi che affliggono le
donne in menopausa. La diagnosi dell’andropausa è resa più difficile dal fatto che gli uomini
fanno fatica ad ammettere di essere malati. Ma
alcuni pazienti, ai quali è stata somministrata la
terapia ormonale sostitutiva a base di testosterone, hanno assistito alla scomparsa di quasi
tutti i sintomi tipici della menopausa maschile.
Andropausa:mitoorealtà?
I
l problema
brusca. Si determinano dapprima delle altera-
quello che accade al maschio in questo periodo
dell’invec-
zioni della normale ciclicità mestruale fino alla
della sua vita sia da correlare alla progressiva
chiamento
successiva completa scomparsa dei cicli (da
insufficiente produzione di testosterone da par-
del
ma-
cui il termine menopausa), successivamente o
te delle gonadi maschili.
schio adulto (il
concomitantemente compaiono i cambiamenti
termine scienti-
fisici e psicologici che le donne conoscono bene
Dopo i 45-50 anni la produzione di questo or-
fico per definirlo
(leggi articolo sulla menopausa a pag. 6).
mone nell’uomo cala progressivamente, la sua
è aging male),
azione non è legata esclusivamente alla funzio-
ha sempre costituito nei secoli, un punto no-
Anche negli uomini avviene un calo della pro-
ne sessuale e riproduttiva del maschio, ma gio-
dale di interesse scientifico, letterario e sociale.
duzione di testosterone, l’ormone maschile
ca un ruolo importante nel metabolismo e nella
Già Cicerone nella sua opera filosofica De Se-
per eccellenza, da parte dei testicoli, l’organo
funzione di numerosi organi ed apparati.
nectute, scritta nel 44 a.C., con pacate argo-
che ne produce in maggior quantità. Solo che
Ecco quindi che una carenza della produzione
mentazioni, prende in esame le critiche comu-
questa progressiva riduzione di testosterone è
di testosterone e degli androgeni si può presen-
nemente rivolte alla vecchiaia, oggi si direbbero
molto più lenta e graduale e può determinarsi
tare con una sintomatologia molto variabile per
“i luoghi comuni”, e le confuta, con esempi trat-
nell’arco di decine di anni. Questa lenta dimi-
cui a volte può risultare difficile fare una dia-
ti dalla storia greca e romana. “…Ilvecchio,non
nuzione può determinare modificazioni a livello
gnosi precisa.
Gli organi ed apparati dove l’azione del testo-
faràquellochefannoigiovani,mafamoltodi
fisico e mentale; il loro insorgere è molto sfu-
piùemeglio.Nonconleforze,nonconlapre-
mato e non sempre viene rilevato.
stezzaeconl’agilitàdelcorposifannolegrandi
Quindi termini “giornalistici” quali
cose,macolsenno,conl’autorità,colpensiero;
“menopausa maschile”, “an-
sterone è fondamentale sono: il sistema
scheletrico, quello muscolare,
il Sistema Nervoso Centra-
dotiquestedicuilavecchiezzadisolitononsolo
dropausa”,
”, per correlare
nonsispoglia,maanzisiarricchisce“.
questo periodo della
Oggi, nell’era del Fitness e Wellness (forma fisi-
vita dell’uomo alla
ca e benessere psico-fisico), dovremmo consi-
menopausa femmi-
figurati, la cute,
derare questo periodo più o meno lungo della
nile, appaiono im-
il grasso corpo-
vita del maschio adulto, come un tempo in cui
propri, perché non
aspetti genetici, socio-ambientali, patologie
esiste, in questi ter-
concomitanti e relative terapie, insieme allo
mini, un qualcosa di
stesso inesorabile passare degli anni, determi-
analogo nel maschio, in
nano “mutamenti” anatomici e funzionali in
quanto le capacità ripro-
tutto l’organismo che oggi conosciamo e pos-
duttive dell’uomo possono
siamo controllare, anche se è estremamente
durare, teoricamente, fino
complesso definire cosa si intende per “aging
alla sua morte (esistono esempi
male”, in quanto non è possibile individuare
celebri come quello di Charlie Cha-
come nelle donne dei parametri e riferimenti
plin che ebbe l’ultimo dei suoi 8 figli
precisi.
dopo gli 80 anni).
le, il sistema cardiocircolatorio, il sangue
con i suoi elementi
Quindi oggi si preferisce definire
Nella donna, infatti, il processo è piuttosto ra-
questo periodo del climaterio
pido e solitamente avviene attorno ai 50 anni,
maschile con l’acronimo in-
nell’arco di alcuni mesi o di qualche anno. Alla
glese LOH (Late-Onset
Late-Onset Hypo-
base di tutto nel sesso femminile c’è che la pro-
gonadism = Ipogonadismo
duzione ovarica di estrogeni, gli ormoni sessuali
insorto in tarda età) per
femminili, si riduce nettamente ed in maniera
sottolineare come tutto
14
uisTimes
reo, il sistema sessuale e riproduttivo.
tiroidismo producono grandi quantità di SHBG,
Il testosterone è disponibile in capsule, in fiale
riducendo così il tasso di testosterone “libero”.
per iniezione intramuscolare, in gel e in cerotti
Se il testosterone manca o è carente, potremo
Il rimanente 30-40% del testosterone circo-
a rilascio transdermico.
perciò avere disturbi in tutti questi apparati.
lante forma un legame più debole con un’altra
Potremo avere alterazioni dell’umore e della
proteina, l’albumina. Anche il testosterone le-
La formulazione a base di testosterone in gel
funzione cognitiva, con facile irritabilità, ner-
gato all’albumina è inattivo; pertanto, il testo-
sembrerebbe riprodurre il ritmo circadiano di
vosismo, aspetti depressivi, insonnia, sensa-
sterone libero costituisce solo l’1-2% circa del
secrezione del testosterone, come anche la
zione di malessere generale, vampate di calore
totale.
preparazione intramuscolo a somministrazio-
e rossore al viso, sudorazione profusa. Inoltre
La determinazione del testosterone totale
ne trimestrale.
scarsa capacità di concentrazione, deficit della
è, quindi, poco affidabile, mentre quella del
memoria a breve termine, carenza di energia e
testosterone libero è molto costosa e viene
Durante il primo anno di terapia con testoste-
forza fisica, riduzione del desiderio sessuale e
eseguita soltanto in pochi centri. Oppure se si
rone, i pazienti trattati devono essere sottopo-
della capacità di ottenere e mantenere l’erezio-
conosce il valore del testosterone totale e della
sti a controllo medico ogni tre mesi. L’esame
ne, riduzione del volume dell’eiaculato. Si pos-
SHBG, si può estrapolare la percentuale del te-
clinico dovrà prevedere la valutazione della
sono rilevare anche perdita di
prostata, per via rettale. È
forza muscolare, facile stan-
inoltre da effettuare la deter-
cabilità, diminuzione della
minazione
massa muscolare, aumento
del colesterolo, del testoste-
del grasso a livello addomina-
rone circolante, della SHBG
le, osteoporosi con maggiore
e del PSA. Successivamente
rischio di fratture.
è necessario almeno un con-
Altri effetti metabolici della
trollo all’anno.
dell’emocromo,
carenza di androgeni sono
rappresentati da riduzione
Concludendo
del colesterolo buono (HDL),
sa”, o meglio la LOH, non è
e aumento del colesterolo
un mito, ma una realtà clini-
cattivo (LDL) con conseguen-
ca ben nota e con connotati
te aumento del rischio di pa-
ampi e variegati, come abbia-
tologie cardiovascolari.
mo visto.
Quindi i danni da mancanza
Non è facile da individuare
di testosterone possono es-
per la varietà di presentazioni
sere tanti per l’organismo del
cliniche che può avere. Se
maschio.
però l’uomo prenderà sempre
Non esiste un test specifico
più confidenza nel consultare
per la diagnosi di sindrome
il suo medico di riferimento
da carenza di androgeni del
specifico, che è l’andrologo, i
maschio in età avanzata. Il
rischi di sottostimare questa
l’”andropau-
riscontro di bassi livelli di testosterone nel san-
stosterone libero con una formula matematica
realtà clinica, che spesso può condizionare la
gue non è sufficiente per definire la sindrome,
specifica.
stagione autunnale ed invernale della vita del
in quando devono essere presenti anche uno o
Da tutto quello che abbiamo riportato è chiaro
maschio, saranno sempre minori.
più sintomi clinici.
che se ci troviamo di fronte ad un uomo con
Circa il 60-70% del testosterone circolante è
una LOH, cioè con uno o più dei sintomi sopra
legato ad una proteina, la globulina legante gli
riportati con dei valori di testosterone libero
ormoni sessuali (SHBG). Il legame con protei-
bassi, dovremo utilizzare una terapia sostituti-
ne è un sistema comune per il trasporto degli
va specifica.
ormoni nel sangue. L’ormone legato alla pro-
Tutto questo unitamente ad un miglioramento
teina è inattivo; l’attivazione si determina con
della qualità di vita dell’individuo stesso che
la rottura del legame, un processo che avviene
deve necessariamente passare da una dieta
costantemente nel circolo sanguigno. Gli uomi-
adeguata, attività fisica, eliminazione di fumo,
ni di età avanzata, gli etilisti e i pazienti con ipo-
caffè ed alcoolici.
15
uisTimes
Prof. Alessandro Natali
ResponsabileServiziodiAndrologiaUrologica
UniversitàdegliStudidiFirenze
www.profnatali.it
Saluti
da
Caro Diario...
ra con te...
l’occasione giusta per confidarmi anco
non ti ho dimenticato, ho solo aspettato
mai detto che un giorno
racconto con la frase “Chi lo avrebbe
La volta scorsa ho cominciato il mio
ne ero appena tornato
di un gruppo vacanze”... in quell’occasio
avrei avuto la possibilità di far parte
appena tornato da Riccione!
da San Martino di Castrozza, oggi sono
Lido degli Scacchi, due
nte l’estate siamo andati al mare al
Caro diario, che esperienza!!!! Sai, dura
starsene una settimanz, dove siamo stati davvero bene, ma
volte alla settimana al Camping Flore
re!!!!
ha paragoni... ti devo proprio racconta
na intera in vacanza a Riccione non
Rosa a nostra dispora, questa volta avevamo l’intera Villa
A differenza dell’esperienza montana
sizione.
e fiori di mille colori,
ione, ha un bellissimo parco con gli ulivi
Villa Rosa si trova sulle colline di Ricc
settimana strepitosa.
avevamo bisogno per trascorrere una
una grande piscina e tutto ciò di cui
o reso il soggiorno davvero unico.
Alberta e Antonio, i proprietari, ci hann
va seduti in giardino in
pace e la tranquillità che si assapora
Ciò che mi ha colpito di più è stata la
dare le stelle... pace,
dopo cena con il naso all’insù a guar
attesa di scendere giù al mare o la sera
a frenesia, senza stress.
di veder trascorrere la giornata senz
silenzio, e quella piacevole sensazione
al mare, 10 minuti ed
e e tutti in pulmino per scendere giù
Al mattino sveglia alle otto, colazion
e spiagge di Riccione.
eravamo distesi al sole sulle bellissim
stati sostituiti da tende
nel vedere che gli ombrelloni sono
Il primo giorno sono rimasto colpito
, “interessanti” invemare! Che ridere nel vederci in costume
bianche oltre le quali vedevo il blu del
omando, tienitelo per te!!
ce le operatrici... ma questo, mi racc
riva al mare, il bagno
ta a beach volley, una passeggiata in
La mattina trascorreva veloce, una parti
te arrivava l’ora del pranzo.
e tra una chiacchiera e l’altra finalmen
ttava tutti i giorni, ci
e dello stabilimento balneare, ci aspe
La signora Luana, titolare del ristorant
era la sua cucina: ottimi
e fresco ma quel che contava di più
riservava il tavolo più ombreggiato
16
uisTimes
R
e
n
o
i
c
c
i
R
che eravamo affamati
piatti a base di pesce e carne, per noi
abbondanti...
come lupi, le porzioni erano più che
Rosa per una doccia
Terminato il pranzo tornavamo a Villa
si concedeva pure un pirinfrescante, la maggior parte di noi
solino giusto per riposarci un pochino.
sera prima, opnte partivamo per la meta scelta la
Il pomeriggio, verso le 16,00, solitame
sempre giochi in
Villa, dove gli operatori organizzavano
pure se decidevamo di rimanere alla
a bordo piscina...
colico), con musica ad alto volume
acqua e aperitivo (tassativamente anal
sieratezza sui nostri
ra, il calar del sole, la gioia e la spen
Che divertimento, bellissima atmosfe
volti abbronzati... ahhh!!!
famiglia, ognuno di
attorno al tavolo come una grande
La cena si svolgeva in giardino, tutti
re cene sono semerato per rendere tutto perfetto, le nost
noi, per quello che poteva, si è adop
raggiungere il giorno
me decidevamo la destinazione da
pre state speciali, perché tutti insie
conosciamo riusciva
pulmino per un paesaggio che non
dopo… A volte anche solo un giro in
a divertirci.
per passeggiare
insieme giù a Riccione, ma questa volta
Verso le 21 si scendeva ancora tutti
eleganti, le comitive
vedere, mio caro Diario, le persone
sul mitico Viale Ceccarini!!! Dovevi
i ristoranti pieni di
colorate dei negozi, le luci sfavillanti,
di ragazzi e ragazze, le vetrine tutte
..
gente, la musica che usciva dai pub.
i fare tanti absera il gelato, mi sono divertito a farm
Io ne ho approfittato per mangiare ogni
che coprifuoco di Ostellato!!!!
binamenti tra i vari gusti colorati… Altro
mare! Le montagne
ta è stata la mia prima vacanza al
Caro diario, non ci crederai, ma ques
poter vivere la vera
conoscevo, ma non immaginavo di
non le avevo mai viste, il mare già lo
i tutte in una volta,
ad addormentarmi... troppe emozion
movida romagnola. La sera faticavo
vissuto!!!!
di certo non mi sono riposato, ma ho
P.s. Ho mandato una cartolina a mia
madre e questa invece è per te...
17
uisTimes
Quando comincia la riabilitazione...
Intervista al Professor Nino Basaglia
Direttore del Dipartimento di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria
“S. Anna” di Ferrara presso il Presidio ospedaliero “S. Giorgio”.
In questa edizione di Quis Times, in gran parte dedicata alla disabilità,
non potevamo non interpellare uno dei massimi esponenti della Riabilitazione a livello nazionale e internazionale, il Prof. Nino Basaglia.
N
el 1993 Presidente del Grup-
• Rieducazione delle menomazioni senso motorie e delle menomazioni
po Tecnico del Ministero
cognitivo-comportamentali
della Sanità con il compito di
• Rieducazione alla autonomia nelle attività di vita quotidiana
elaborare e redigere le “linee
• Reinserimento sociale
guida” per l’organizzazione della Riabilita-
• Prescrizione, fornitura e istruzione riguardi all’utilizzo degli ausilii
zione in Italia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale italiana nel 1998.
Quindi, in sintesi, chi accede ai reparti che ci ha appena illustrato?
Presso l’unità di medicina riabilitativa vengono accolti pazienti che pre-
Prof. Basaglia, lei dirige il Settore dipartimentale di Medicina Riabilitati-
sentano menomazioni fisiche e cognitive, senza distinzione di età e pato-
va dipartimento Neuroscienze/Riabilitazione dell’Azienda Ospedaliera
logia, l’obiettivo è il raggiungimento del massimo livello di indipendenza
Universitaria “S. Anna” di Ferrara, potrebbe illustraci in sintesi l’orga-
sul piano fisico, psicologico e sociale, la migliore capacità di interazione
nizzazione del Dipartimento?
con l’ambiente e la migliore qualità di vita.
Il Settore dipartimentale di medicina riabilitativa è diviso tra strutture or-
Mentre nell’Unità Gravi Cerebrolesioni si assistono i pazienti affetti da
ganizzative complesse e strutture organizzative semplici.
gravi traumatismi cranioencefalici ed altre gravi cerebrolesioni acquisite
Le due strutture principali complesse sono:
come i comi post-anossici, gravi emorragie
• L’Unità di Medicina Riabilitativa (UMR), con 40 posti letto di degenza
ordinaria più 5 posti di day hospital
secondarie e malformazioni vascolari. La struttura si occupa inoltre di
• L’Unità Gravi Cerebrolesioni (UGC) anch’essa con 40 posti letto e 5
soggetti affetti da disabilità se-
posti di day ospital.
condarie a cerebrolesioni ische-
All’interno del modulo di medicina riabilitativa si trovano 3 strutture or-
miche che necessitano di inter
inter-
ganizzative semplici:
venti di riabilitazione estensiva.
• L.A.M. Laboratorio Analisi del Movimento, svolge attività di valuta-
Va specificato che tutte le atti-
zione, diagnosi e trattamento dei disturbi del movimento derivanti
vità svolte all’interno delle unità
da mielolesioni, trauma cranico e neurolesioni.
possono avere un accesso ambu-
• N.P.R. Neuropsicologia Riabilitativa, svolge attività di valutazione,
latoriale qualora le condizioni del
diagnosi e trattamento dei disturbi delle funzioni neuropsicologiche
paziente lo consentano.
sia di tipo diffuso (attenzione e memoria), sia di tipo localizzato
(linguaggio, esplorazione spaziale, prassi, funzioni esecutive, gnosie)
Ci illustra i criteri di
e dei disturbi del comportamento, della articolazione della parola e
accesso al Diparti-
della deglutizione
mento di Medici-
• Modulo Spinale, svolge attività di valutazione, diagnosi e trattamento dei disturbi legati alle patologie con lesioni spinali.
na
Riabilitativa
del “S. Gior-
L’ ’unità Gravi Cerebro Lesioni è il cenro “Hub” unico regionale della rete
gio”?
GRACER (Gravi Cerebrolesioni Emilia-Romagna) con il compito di coordi-
Occor r e
namento dell’intera rete. L’UMR e l’UGC sviluppano interventi riabilitativi
intensivi ed estensivi in ricovero ordinario con la finalità di:
• Raggiungere e mantenere la stabilità internistica
• Rieducazioione delle funzioni vitali di base
18
uisTimes
precisare che, come definito nei criteri di accreditamento, la nostra Strut-
Cosa succede una volta inserito il paziente nelle unità?
tura non prevede l’utilizzo della classica “lista di attesa”, che non si rivela
Per prima cosa noi parliamo di presa in carico del paziente e dell’intero
mai funzionale ai tempi di recupero e riabilitazione previsti per questo
nucleo familiare, non di erogazione di prestazioni. Tale presa in carico
tipo di paziente.
avviene in squadra, in team.
Le modalità di accesso presso le nostre unità sono:
Il team che si occupa della presa in carico è composto da:
• Le segnalazioni provenienti dalla rete GRACER
• Medico fisiatra
• Segnalazioni delle diverse rianimazioni italiane
• L’infermiere
• Consulenze effettuate presso i reparti per pazienti in situazione
• Il fisioterapista
acuta
• Il logopedista
• L’attività ambulatoriale per esterni che vede persone provenire da
• Il terapista occupazionale
tutte le regioni italiane.
• Lo psicologo
• Di tutte le segnalazioni che provengono dalle fonti sopracitate
• L’assistente sociale.
l’equipe medica effettua una valutazione dei pazienti che rispondono
Sulla base delle valutazioni svolte nei primi giorni successivi all’ingresso in
ai seguenti requisiti:
reparto, il team elabora una proposta di progetto riabilitativo individuale
• La “modificabilità” delle condizioni cliniche, non in base alla gravità
che riassume ciò che si pensa di raggiungere con il paziente al termine del
del paziente quanto alle potenzialità di recupero/miglioramento
percorso di cura. Questa proposta diventa il vero e proprio progetto riabi-
dello stesso
litativo dopo essere stato presentato, discusso e condiviso con i familiari
• “l’autonomia”, cioè la possibilità di accesso in regime di ricovero o
e, se possibile, il paziente stesso.
day hospital
• “tecnologia necessaria”, consiste nella valutazione di un bisogno ri-
Quindi questo significa che la famiglia ha un ruolo molto importante nel
abilitativo che presuppone il supporto di strumentazioni più o meno
progetto di riabilitazione del paziente?
sofisticate al fine di raggiungere un buon livello di autonomia
Assolutamente si, la famiglia è la prima risorsa importante non solo nel
• “disponibilità”, la mappatura delle risorse disponibili a soddisfare i
progetto riabilitativo, ma nell’intero progetto di Vita della persona. è sul-
bisogni del programma riabilitativo.
la base di questo presupposto che abbiamo elaborato e redatto il “Diario
di Bordo”. Si tratta di una raccolta di schede informative redatte per i fa-
19
uisTimes
miliari di persone che hanno subito un danno cerebrale. Ritengo che una
fare un bilancio delle emozioni, direi che le maggiori dimostrazioni di ri-
corretta e continua informazione al paziente e ai suoi familiari durante
conoscenza mi arrivano proprio dai familiari dei pazienti che hanno avuto
tutte le fasi del percorso riabilitativo sia cruciale quando ci troviamo di
un minor recupero. Ricordo il caso di tanti anni fa, di una bimba che a
fronte a disabilità gravi e complesse. Il nostro obiettivo è di chiarire e
causa di un incidente è rimasta in stato vegetativo per 20 anni, purtroppo
spigare quali siano le vere possibilità di recupero del paziente, mantenen-
non era più possibile fare molto per lei, ma ricordo i lunghi incontri fra me
do sempre i familiari su un piano di realtà e obiettività cercando di non
e il padre della bimba, nel mio studio nelle ore serali; così come rimango
alimentare false aspettative.
piacevolmente stupito quando, a distanza di anni, continuo a ricevere gesti di riconoscenza.
A questo proposito cosa ne pensa dei cosìddetti “viaggi della speranza”
alla ricerca di terapie alternative non praticate in Italia, quali l’impianto
Ma lei professore quante ore al giorno lavora?
delle cellule staminali?
La mia giornata inizia alle 7.30 del mattino, a volte non mi fermo nem-
La ricerca sulle cellule staminali sta progredendo molto velocemente in
meno per una pausa pranzo e arrivo fra una visita, un colloquio e una
varie parti del mondo, compresa l’Italia; non bisogna però dimenticare
riunione alle 20.30/21.00. Le devo confessare, però, che tutto ciò non mi
che si tratta ancora di sperimentazione e che gli effetti collaterali possono
pesa, quasi non mi accorgo del passare delle ore.
ancora essere molto pericolosi.
… Alle 19.30 sono uscita dal suo studio, in sala d’attesa aspettavano alQuando si arriva a decidere che paziente è pronto per la dimissione?
meno tre persone che volevano parlare con lui, e come se fossero state
Io sostengo che la dimissione non è un atto, ma è un processo che co-
le otto del mattino, le ha accolte con una cordialità e umanità tali che mi
mincia nel momento del ricovero. Infatti, già nel programma riabilitativo
hanno confermato quanto sia appassionato al suo lavoro.
cerchiamo di prevedere se il paziente potrà reinserirsi nell’ambiente fami-
Grazie, Prof. Basaglia
liare, lavorativo e/o scolastico.
Ricorda qualche paziente in particolare?
Sabrina Trapella
Coordinatrice C.S.R.
Quisisana Ostellato (FE)
è praticamente impossibile ricordare solo un caso, in quanto ogni paziente passato per questa struttura lascia un profondo ricordo. Ma se dovessi
20
uisTimes
“
“
Alimentazione:
la validità della dieta mediterranea
Siamo quel che mangiamo
(L.A. Feuerbach.1804-1872 filosofo)
Ma in fondo chi siamo,
se in molti sappiamo così poco
su ciò che mangiamo?
“
Per salvare il pianeta, si dovrebbe passare alla dieta mediterranea in
tutto il mondo. È la ricetta che il celebre economista Jeremy Rifkin ha
fornito nel corso di un seminario, nel giugno 2009, alla facoltà di architettura di Valle Giulia a Roma, sottolineando come:
“
…Forse nessuno sa che la seconda causa di cambiamento climatico al mondo è l’emissione di CO2
(n.d.r. anidride carbonica) derivante dall’allevamento di
animali, ovvero dalla grande quantità di carne che consumiamo. Per abbattere le emissioni bisogna quindi passare alla dieta
mediterranea, come in Italia, mangiando molte verdure e frutta.
(J. Rifkin - Economista)
N
egli ultimi decenni le abitudini alimentari sono
profondamente cambiate. Lo sviluppo dell’economia, i contatti con altre culture, i
grandi mutamenti sociali, la spinta a
raggiungere un più elevato tenore di
vita, la diffusione della pubblicità hanno spostato l’attenzione dei consumatori, con maggior frequenza
e in più larga misura, verso quei generi alimentari un tempo considerati elitari e pregiati.
La possibilità di nutrirsi con una maggiore varietà e abbondanza di
cibi ha portato benefici ed alla scomparsa pressoché totale delle
cosiddette carenze nutrizionali.
22
Invece la tendenza a mangiare più del necessario, anche come
dimostrazione di status symbol, spesso accompagnata da squilibri
fra i componenti della dieta, ha portato gli italiani ad essere più
esposti ad altri gravi rischi: infarto del miocardio, maggiore incidenza di obesità, ipertensione, arterosclerosi, diabete.
Anche questo ci fa riflettere su quanto sia urgente e più che mai
necessario, per noi e per il nostro meraviglioso pianeta, mettere
una maggiore attenzione a ciò che mangiamo. Vale certamente il
nostro vantaggio molto più di altri Paesi, ma anche noi abbiamo
l’esigenza di mettere a fuoco e farci guidare dalle indicazioni della
dieta mediterranea, poiché se tutto il mondo occidentale, e non
solo, cerca di allinearsi alla cosiddetta ‘’dieta mediterranea’’ noi,
che ne eravamo i depositari, negli ultimi 30-40 anni ce ne siamo
via via allontanati.
uisTimes
75 dolci
cal
. al
d
i
L’obiettivo di ogni dieta è quello di riuscire a farci dimagrire senza lasciarci con i sintomi della fame per tutto il
giorno, e senza privarci dei principi nutritivi che sono
indispensabili per il nostro sostentamento.
3 p grass
orz i
. al
di
4
Alla base della piramide e quindi dell’alimentazione troviamo gli alimenti che
possono essere consumati in quantità
maggiore. Salendo troviamo, invece,
quei cibi di cui bisogna diminuire il
consumo se si vuole ottenere un
effetto dimagrante.
3
ca
4-5 rboid
por rati
z. a
l di
Il principio è semplice: la piramide viene divisa da quattro rette orizzontali
che delimitano cinque aree, dalla
base al vertice. Ad ogni settore
coincide una tipologia di alimento, e la sua relativa quantità. Si
basa, ed è qui la novità, sul
calcolo della densità energetica dei cibi e non solo
sulla quantità.
5
3-4 prote
por ine
z.
al
di
Recenti studi hanno individuato che una figura geometrica ben definita (la piramide) può
schematizzare i cibi e le relative quantità che
bisogna assumere per seguire una corretta
alimentazione.
Il funzionamento dello schema
ver
d
in a ura e
bbo frut
nda ta
nza
2
1
Primo piano (base) - Allaa base dell’alimentazione devono esserci
la frutta e le verdure. Bisogna mangiarne tutti i giorni e più volte
al giorno, variando sempre il tipo di frutto o ortaggio, in modo da
non tralasciare nessuna vitamina o minerale. Sono molto importanti anche le fibre contenute nella frutta e nella verdura.
Secondo piano - Questo è il settore dei carboidrati (pasta, riso,
cereali). Ne vanno consumate almeno 4-5 porzioni al giorno (per
una porzione si intende una fetta di pane integrale o mezza tazza
di cereali o di pasta).
Terzo piano - Le proteine. Indipendentemente che si tratti di proteine vegetali o animali, ne vano consumate al massimo 3-4 porzioni al giorno (una porzione equivale a 100 grammi di pollo o di
salmone, una tazza di latte o 1/3 di una tazza di legumi).
Quarto piano - Appartengono a questa area i grassi. Tra gli “irrinunciabili” troviamo quelli contenuti nell’olio di oliva e nella
frutta secca. Sono concesse tre porzioni al giorno (una porzione è
uguale a un cucchiaino di olio d’oliva o a sette mandorle).
Quinto piano (vertice) - Qui si trovano i dolci: i cibi di questo tipo
vanno limitati al massimo e comunque non andrebbero assunte
più di 75 calorie giornaliere.
Seguire una corretta alimentazione
Un’alimentazione sana e bilanciata prevede varietà dei cibi e presenza di tutte le sostanze nutritive necessarie all’organismo per
mantenersi in buona salute (proteine, sali minerali e vitamine,
carboidrati, grassi).
23
La quantità e la qualità dei cibi da assumere ogni giorno varia da
una persona all’altra in base all’età, al sesso e al tipo di attività
svolta.
Un’alimentazione ricca soprattutto di frutta, verdura e con un
adeguato contenuto di cereali e legumi, protegge dalla comparsa
di diverse patologie, in particolare da alcuni tipi di tumori e dalle
malattie cardiovascolari.
Frutta, verdura e legumi, infatti, svolgono un’azione protettiva
prevalentemente di tipo antiossidante, rallentando i processi di
invecchiamento e le reazioni che sono all’origine di diverse forme
tumorali.
Ed ecco alcune semplici regole da verificare ed iniziare ad applicare alla nostra alimentazione indicate dagli esperti:
• A tavola varia le tue scelte per garantire un apporto adeguato
di energia e nutrienti
• Fai sempre la prima colazione ed evita di saltare i pasti
• Mangia almeno 2 porzioni di frutta e 2 di verdura ogni giorno,
preferendo quelle di stagione (meglio ancora se ciascuna di un
colore diverso: bianco, rosso, giallo/arancio, blu/viola e verde)
• Consuma ogni giorno i cereali (pane, pasta, riso, ecc.), meglio
ancora se integrali
• Mangia il pesce (fresco o surgelato) almeno 2 volte alla settimana
• Consuma i legumi perché forniscono proteine di buona qualità e fibre (in particolare la soia che ha proprietà preventive
sull’osteoporosi)
uisTimes
• Limita il consumo di carni (soprattutto quelle rosse a favore
dei legumi)
• Limita il consumo di grassi, soprattutto quelli di origine animale, privilegiando l’olio extravergine di oliva in modeste quantità
• Usa poco sale (meglio ancora se integrale)
• Limita il consumo di dolci ed evita bevande zuccherate
• Limita gli alcolici (max 1 bicchiere di vino a pasto, meglio se
rosso)
• Elimina i superalcolici
• Bevi ogni giorno acqua in abbondanza (almeno 2 litri e oltre).
Mangia a colori
Scegli frutta e verdura di colore diverso nell’arco della giornata.
Ogni colore ha specifiche proprietà protettive per la salute.
Bianco: aglio, cavolfiore, cipolla, finocchio, funghi, mele, pere,
porri, sedano;
Rosso: pomodori, rape, ravanelli, peperoni, barbabietole, anguria, arance rosse, ciliegie, fragole;
Giallo/Arancio: arance, limoni, mandarini, pompelmi, melone, albicocche, pesche, nespole, carote, peperoni, zucca, mais;
Blu/Viola: melanzane, radicchio, fichi, frutti di bosco (lamponi,
mirtilli, more, ribes), prugne, uva nera;
Verde: asparagi, agretti, basilico, bieta, broccoli, cavoli, carciofi,
cetrioli, cicoria, lattuga, rucola, prezzemolo, spinaci, zucchine, uva
bianca, kiwi.
gratificazione, deve, in parole semplici, piacerci. Con i ritmi di vita
di oggigiorno, il lavoro e la famiglia, è indispensabile poter essere
il più costanti possibile nell’attività fisica e nella corretta alimentazione. Tale connubio deve essere parte integrante di noi stessi,
in modo tale da trarne beneficio personale, rispetto di sè stessi e
rispetto del proprio ambiente e, non per ultimo, quale esempio
positivo alle nuove generazioni...
una semplice tabella per tenere sotto controllo il nostro peso ideale!
E per finire
L’obesità è definita come un eccesso di grasso corporeo in relazione alla massa magra, in termini sia di quantità assoluta, sia di
distribuzione in punti precisi del corpo. La misurazione del grasso
corporeo può essere effettuata con diversi metodi, dal rapporto
tra la circonferenza della vita e dei fianchi alla misura delle pieghe
della pelle.
La classificazione della popolazione in base al peso viene fatta
utilizzando l’indice di massa corporea (Bmi = body mass index, secondo la definizione americana), considerato il più rappresentativo della presenza di grasso corporeo in eccesso.
Il Bmi si calcola secondo la formula seguente:
Bmi = peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri)
Le classi di peso indicate dal Bmi sono:
La fortuna di stare in “campagna”
Veramente importante, inoltre, sotto diversi aspetti, è quello di
poter acquistare i prodotti della terra: la frutta e le verdure direttamente alla fonte, senza intermediari, dalla raccolta alla tavola, a
Kilometro zero! Risparmi nel prezzo praticato dal venditore, questa volta produttore diretto, certezza della fonte di approvvigionamento, risparmio di costi di trasporto e di imballaggio, recupero di tempi e di passaggi intermedi con benefici indubbi rispetto
alla freschezza ed integrità dei prodotti! E non ultimo, dando una
mano all’economia locale, consentendo al produttore ricavi migliori rispetto ai prezzi pagati per il ritiro della produzione da parte
della grande distribuzione.
L’attività fisica
< 18,5
18,5 – 24,9
sovrappeso
25 – 29,9
obesità
> 30
Esempio: Il proprio peso (75 Kg): altezza in metri
elevato al quadrato (1,75x1,75= 3,0620)=24,48
Dr. Andrea Lunghi
Specialista in Diabetologia e Malattie del ricambio
con la collaborazione di Angela Brugnati
ene
B
a
t
o
N
Il consiglio è quello di associare in modo costante e duraturo la
dieta, intesa come alimentazione corretta, all’attività fisica.
È una questione di stile di vita, è la cultura del lavoro muscolare
e del cibo sano ed appropriato. Per poterla perseguire nel tempo, non deve risultare un peso, una forzatura, ma deve essere
un’espressione di vita, dobbiamo sentirne il bisogno e riceverne
24
sottopeso
normopeso
uisTimes
!
Cure odontoiatriche per
pazienti disabili
L’Azienda USL di Ferrara offre
un nuovo, importante servizio
ai pazienti colpiti da gravi disabilità: all’Ospedale del Delta
è attivo il day surgery odontoiatrico
I
l Centro Provinciale per la Prevenzione e Terapia
Odontoiatrico dell’Azienda USL, con sede in Via Montebello 31 a Ferrara, nell’ottobre del 2009 ha attivato
un ambulatorio odontoiatrico dedicato esclusivamente a pazienti affetti da grave disabilità psico-fisica;
ora, dal mese di Aprile 2010, l’Azienda USL di Ferrara ha
completato l’assistenza iniziando il nuovo servizio di DaySurgery Odontoiatrico all’Ospedale del Delta-Lagosanto.
Il Centro è, infatti, in grado di garantire un alto livello di
qualità specialistica ed offrire dalle più semplici prestazioni d’odontoiatria preventiva, alle cure di conservativa,
terapia estrattiva e riabilitativa, sia in ambulatorio che in
sala operatoria.
L’iniziativa è nata per rispondere in modo efficace ad una
normativa regionale, che prevede cure odontoiatriche a
carico del Servizio Sanitario per tutti i pazienti con gravi
disabilità. L’Azienda USL di Ferrara, in collaborazione con
l’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna e con l’Uni-
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uisTimes
versità degli Studi di Ferrara, Scuola di Ortognatodonzia,
si è impegnata per realizzare al meglio un servizio che rispetti i regolamenti e, al contempo, offra la migliore assistenza possibile ai pazienti, in modo da consentire una effettiva realizzazione degli obiettivi nel pieno rispetto della
persona e dei suoi bisogni.
Per usufruire del servizio è necessario avere l’attestato
di vulnerabilità socio-sanitaria, rilasciato dalla Commissione Aziendale per l’Invalidità Civile. Tutti quelli che già
possiedono l’accertamento dello stato d’invalidità e delle
condizioni di handicap possono richiedere all’AUSL questa
certificazione.
Dal punto di vista clinico, i soggetti con disabilità sono pazienti come tutti gli altri, perché le patologie del cavo orale che possono presentare sono le stesse, ma la presenza
di disturbi psico-intellettivi o della motilità determinano
maggiori difficoltà dal punto di vista dell’operatività del
trattamento terapeutico in ambulatorio e necessitano,
quindi, di metodiche assistenziali, di modalità di intervento e di tempi di lavoro differenziato rispetto a quelli della
normale attività di routine.
Il trattamento di questi pazienti richiede soprattutto spazi
ed attrezzature dedicate, che abbiano specifici requisiti
tecnologici e preparazione specifica dell’odontoiatra e del
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personale di assistenza.
Ed è proprio questo che la struttura di Via Montebello si
propone di offrire prestazioni ad hoc, calibrate sulle particolarità che caratterizzano questa tipologia di paziente.
Il progetto prevede, infatti, che l’odontoiatra dedicato,
dopo aver accertato le condizioni cliniche orali del paziente, rediga il piano terapeutico e, se necessario, attivi
le procedure per l’inserimento del paziente stesso in regi-
uisTimes
me di day-surgery, cioè di ricovero diurno, evitando così
l’ospedalizzazione e garantendo il minore disagio possibile.
Le cure odontoiatriche in narcosi sono, invece, eseguite dall’Aprile 2010 al Servizio Odontoiatrico per disabili
dell’Azienda USL di Ferrara, all’Ospedale del Delta a Lagosanto.
In questi casi, l’intervento è eseguito in anestesia generale che, in ogni caso, è proposta solo quando tutti i tentativi di curare il paziente cosciente sono falliti, a causa di
una ridotta o assente collaborazione o di una complessità
dell’intervento che richiederebbe sforzi troppo prolungati
al paziente.
Questo servizio garantisce ai familiari e agli accompagnatori di essere sempre informati sulle condizioni dei
pazienti e sulle cure più adatte, in modo che possano
decidere in piena consapevolezza ciò che è meglio per il
proprio congiunto.
Un servizio, quindi, che tiene conto di tutte le difficoltà,
sia cliniche sia umane che affliggono le persone con gravi
handicap e che offre i migliori percorsi di cura a carico del
Servizio Sanitario, nel rispetto dei regolamenti, ma anche
della persona umana.
Dr.ssa Maria Antonietta Fidone
Referente Aziendale dell’Odontoiatria
Azienda USL Ferrara
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uisTimes
Il Nucleo Gravi Disabilità
Intervista a Giuseppina Naldi - Responsabile Nucleo Gravi Disabilità
D
a circa un anno
nella Residenza
Socio-Sanitaria
Quisisana Ostellato è stato creato il Nucleo
Gravi Disabilità.
Si tratta di un piccolo reparto
che può ospitare un massimo
di 6 persone creato in convenzione con l’Azienda USL di
Ferrara.
Questo nucleo offre attività assistenziali ben definite per
persone in situazione di handicap gravissimo, acquisito
con età eguale o superiore a 18 anni, come stabilito dalla
legge 104 del 05/04/92 e successive modifiche.
Responsabile di questo Nucleo è stata nominata Giuseppina Naldi, già responsabile delle attività assistenziali in
Casa Protetta da ormai vent’anni.
È lei che abbiamo deciso di intervistare, per cercare di avvicinarci a questo mondo delicato, fatto di piccoli gesti e
di grandi silenzi.
Giuseppina, il suo lavoro è iniziato nel 1990 come assistente di base alle persone anziane, che cosa l’ha spinta
a scegliere di dedicarsi agli adulti disabili?
Ecco, senza scendere nelle dettaglio delle mie vicende personali, io sono cresciuta in una famiglia numerosa, dove
per forza di cose ho dovuto assistere i miei familiari nelle
fasi di malattia. Sinceramente in questo ruolo mi ci sono
sempre trovata bene, è naturale pensare che il momento della malattia sia un momento delicato, difficile da
affrontare, che però non mi è mai pesato. Quindi questa
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“attitudine” ho cercato di riversarla anche sul lavoro, partecipando a corsi relativi alle tematiche inerenti i disabili
in età adulta, e non ho avuto esitazioni quando mi è stato
proposto di occuparmi del Nucleo.
Che cosa significa “gravi disabilità”?
I Gravi disabili sono le persone che hanno handicap in età
adulta, in conseguenza a:
• gravissime cerebrolesioni, conseguenti a danno cerebrale di origine traumatica o di altra natura (emorragia cerebrale, ipossia/anossia, encefalite) che ha
determinato una condizione di coma, più o meno
protratto, a cui sono conseguite disabilità sensoriali, motorie, cognitive e comportamentali permanenti
e di norma associate a stato vegetativo o di minima
coscienza, che condizionano un quadro di totale non
autosufficienza;
• gravissime mielolesioni, con un danno al midollo spinale di origine traumatica o di altra natura che ha
determinato una grave tetraplegia, caratterizzata da
deficit funzionale completo e permanente dei quattro
arti;
• gravissimi esiti disabilitanti di patologie neurologiche
involutive in fase avanzata (ad esempio Sclerosi Laterale Amiotrofica, Coree, etc.). Per quanto riguarda
queste ultime patologie, si deve fare riferimento a
gravissimi esiti disabilitanti tipici della fase avanzata
o terminale di questo tipo di malattie, con situazioni di
totale dipendenza e necessità di assistenza nella cura
di sé, nella mobilità, nonché di supervisione continuativa nell’arco delle 24 ore”.
Tutto questo significa che sono ospiti che non hanno possibilità di miglioramento e che vanno continuamente assistiti. Persone con necessità completamente diverse tra
loro, a seconda dei singoli casi, per cui occorre un tatto
particolare. Si tratta, infatti, di persone che fino a poco
tempo fa vivevano in famiglia, in modo completamente
autosufficiente, con un lavoro e una vita cosiddetta “normale”, che si trovano adesso a dipendere quasi totalmente da noi assistenti.
In cosa si differenzia ogni singolo caso?
Le differenze sono tante, in primo luogo la diversità dei
uisTimes
nostri ospiti è dovuta alle capacità cognitive che hanno
mantenuto. è chiaro come si debbano misurare le parole
di fronte ad una persona completamente in grado di capire la propria situazione.
Che rapporto si crea con la famiglia del disabile?
All’inizio il rapporto con i familiari è sempre un po’ difficile, forse proprio perché giorno per giorno diventiamo noi
stessi una sorta di famiglia
per i nostri ospiti. Quando,
però, si supera la fase iniziale, si crea un rapporto basato
sulla fiducia reciproca e sulla
più completa collaborazione.
Ci sono attività assistenziali
che rimangono di pertinenza
dei familiari, dei piccoli rituali che servono a mantenere
vivi i rapporti tra persone che
non vivono più sotto lo stesso
tetto, piccoli momenti che noi
non dobbiamo invadere.
Come si affronta il contatto
giornaliero con il dolore dei
pazienti?
Questo forse è il lato più difficile del nostro lavoro, bisogna cercare di non farsi oltremodo coinvolgere, ma è
un limite molto sottile, difficile da tenere sotto controllo.
Nel mio lavoro è indispensabile non dimenticare mai che
i nostri ospiti sono sempre dei pazienti, e come tali vanno
trattati, sia per rispetto verso di loro, sia per rispetto verso
le loro famiglie.
C’è il rischio di ammalarsi “psicologicamente” del dolore
degli altri?
Nella nostra piccola realtà non è mai successo, ma il rischio reale c’è. Proprio perché il limite di cui parlavo prima
è un filo sottile. Credo anche che un ruolo molto importante al mantenimento di questo equilibrio sia dato dall’unione dello staff con cui si collabora. Uno staff unito e collaborativo ti rende più forte di fronte ai momenti più delicati
di questo lavoro.
Cerco di essere sempre presente. La tipologia degli ospiti
che curiamo è molto particolareggiata, quindi dobbiamo
tenerci sempre aggiornate a vicenda.
Il nostro “passaggio consegne” non si ferma mai solo ai
parametri del paziente, ma arriva fino allo stato della famiglia, se ci sono ansie o problematiche particolari che noi
possiamo aiutare a risolvere.
Mi piace pensare allo staff che dirigo come a collaboratori
e non a sottoposti che devono eseguire i miei ordini. Quindi il rispetto e la collaborazione non devono mai passare
in secondo piano.
Lo staff, inoltre, si avvale di un ottimo Medico e della collaborazione costante della Coordinatrice Sanitaria, che
si dimostrano sempre disponibili ad offrirci chiarimenti e
delucidazioni.
Lavorare in serenità vuol dire trasmettere tranquillità anche ai nostri ospiti.
Eravamo un po’ tutte spaventate quando abbiamo avuto
l’opportunità di occuparci del Nucleo Gravi Disabilità, ma
mi piace pensare che siamo cresciute insieme aumentando la nostra professionalità e il valore della nostra attività.
E la soddisfazione più grande me la danno proprio le ragazze che fanno parte dello staff, quando mi dicono di essere felici della scelta fatta un anno fa, seguendomi in
questa parte così delicata delle attività assistenziali.
Che tipo di strategie usa per incentivare la persone che
lavorano con Lei ogni giorno?
Cerco di mantenere sempre un rapporto di fiducia, confermo sempre loro la mia disponibilità a chiarimenti e precisazioni, anche fuori dell’orario di lavoro.
Elisa Tosi
Coordinatrice Responsabile
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uisTimes
Il mercato del lavoro per il disabile
Tra le molte problematiche che le persone disabili e le loro famiglie si trovano ad affrontare, la ricerca di un lavoro che le renda
autosufficienti e pienamente inserite nel contesto sociale.
I
n una fase di grave crisi
iniziative svolte in merito dalle Province, con particolare riguar-
economica
do a quella di Ferrara.
come
quella
che stiamo attraversando,
La normativa nazionale che disciplina le modalità di accesso al
un posto di lavoro stabile
lavoro dei disabili è la L.68/99, “Diritto al lavoro dei disabili”,
e qualificato è molto difficile per
che dispone le modalità di collocamento mirato sul lavoro delle
tutti, ma per le persone che non
persone con un grado di invalidità superiore al 46%, promuo-
sono in grado di sostenere qual-
vendo l’incrocio “mirato” tra le capacità lavorative residue del
siasi tipo di sforzo lavorativo e di
lavoratore ed i profili professionali disponibili presso aziende
mansione, la situazione è ancora più difficile. Tuttavia, le Isti-
pubbliche e private con almeno 15 dipendenti. Le funzioni re-
tuzioni non sono prive di strumenti e risorse per migliorare le
lative all’applicazione di questa legge, ulteriormente declinate
condizioni di occupabilità delle persone disabili. In queste note
dalle leggi regionali sul lavoro, sono poste in capo alle Province,
cercherò di delineare i tratti principali delle competenze e delle
nell’ambito dei Centri per l’impiego e dell’ufficio Collocamento Mirato dell’Assessorato
Politiche del Lavoro e Formazione Professionale, che
operano in collaborazione
con altri servizi pubblici (in
particolare Ausl, Assp ed
Inps) e con l’intervento concertativo delle parti sociali
e delle associazioni più rappresentative dei disabili.
In linea di massima, Il numero di posti riservati a disabili cresce con il crescere
del numero dei lavoratori
dell’azienda, fino a raggiungere il 7% degli occupati in
aziende con più di 50 dipendenti. In alcune circostanze,
soprattutto per lavorazioni
produttive
oggettivamen-
te di difficile conciliazione
con limitazioni di abilità
lavorative, le imprese possono commutare l’obbligo
di occupare disabili con il
pagamento di una somma
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uisTimes
piuttosto significativa, che va ad alimentare il Fondo Regionale
indicazioni, è ovvio che il lavoratore non può essere indirizzato
per la Disabilità, sul quale torneremo più avanti.
presso alcun posto di lavoro che potrebbe lederne ulteriormen-
Nelle imprese nelle quali il collocamento deve avvenire in nu-
te la salute.
mero abbastanza cospicuo, in relazione al tipo di produzioni
Sebbene non tutti gli iscritti siano effettivamente alla ricerca
realizzate e relative mansioni disponibili, si può programmarne
di lavoro, ma una parte non piccola si iscriva per usufruire di
l’assunzione nel volgere di un paio d’anni, eventualmente anche
determinate agevolazioni sociosanitarie, tuttavia è evidente la
“esternalizzando” a Cooperative Sociali lo svolgimento di servizi
divergenza tra domanda e offerta di lavoro per i disabili, anche
(per es. manutenzione del verde aziendale), nei quali essi im-
se non mancano certo imprese che assumono persone con limi-
pieghino lavoratori disabili. Le aziende che si sottraggono al col-
tazioni di capacità anche senza esservi tenute per legge.
locamento obbligatorio sono passibili di sanzioni da parte degli
Per promuovere il miglioramento delle condizioni di incrocio
Ispettori del Lavoro, e non possono acquisire servizi e forniture
mirato tra lavoratori e imprese, l’Ufficio Collocamento Mirato
dalla Pubblica Amministrazione.
predispone intanto una “presa in carico” del lavoratore attra-
L’applicazione operativa di tale complesso di norme è piuttosto
verso l’iscrizione ed un colloquio con operatori specializzati che
complessa, anche in relazione alla natura dei tessuti impren-
consentano la redazione della scheda professionale, contenen-
ditoriali locali: laddove prevalgono piccolissime imprese, con
te esperienze scolastiche e lavorative, propensioni ed attitudi-
meno di 15 dipendenti, come nel Ferrarese, il numero dei
ne operative. Contestualmente, l’ufficio raccoglie i “prospetti
posti
“in
in
obbligo”
può essere infatti molto inferiore
informativi” sugli organici e le mansioni delle aziende soggette
alle necessità degli
iscritti al collocamento mirato,
all’obbligo, e ne monitora l’osservanza, esaminando le mansioni
gestito nei Centri per
l’Impiego, senza contare che
disponibili ed il possibile incrocio con le schede professionali dei
sono in situazione di crisi
lavoratori iscritti. Per favorire l’accrescimento delle competenze
molto numerose), il vin-
professionali ed esperienziali dei lavoratori disabili, ed incenti-
quando
le
imprese
(ed in questi anni sono
colo di assumere lavoratori
disabili
fino al miglioramento dei
si
sospende,
bilanci aziendali.
Al 31 dicembre del 2009, il nuiscritti all’elenco unico provin-
mero dei lavoratori
varne le assunzioni, l’Assessorato promuove numerose politiche
attive, e di aiuti ed incentivi alle imprese.
Per fare qualche esempio: vengono finanziati tirocini e borse
ciale del colloca-
mento mirato era pari a 2770, con-
lavoro presso aziende, corsi di
tro un numero
fo r m a z i o n e
di posti “in obbligo” virtualmente disponibili a fine 2008, pari a 692 (i dati
2009 non sono ancora stati esattamente
computati, dato che nel corso d’anno è stata modificata dal governo la procedura per la
raccolta).
Va detto tra l’altro che i lavoratori
che non abbiano ancora
ottenuto la redazione
della diagnosi funzionale da parte
dell’Ausl,, nella
quale sono descritte le limitazioni di attività
da
rispettare
nell’avviamento al lavoro , per
evitare
di
zioni
rischi
complicasanitarie
a danno della
persona: in assenza di queste
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uisTimes
professionale, soprattutto nel campo della ristorazione, delle
competenze amministrative e della piccola manutenzione e dei
lavori artigianali; progetti di recupero di abilità per persone che
hanno subito traumi cranio encefalici; attività formative nei contesti lavorativi nei quali debbano essere integrati lavoratori con
particolari limitazioni (per es. per la diffusione della lingua dei
segni); vengono attribuiti contributi ad imprese che adeguino
postazioni di lavoro alle esigenze di impiegati disabili (che siano
mezzi operativi, o acquisti di software ed hardware dedicati),
incentivi finanziari a datori di lavoro che stabilizzano contrattualmente lavoratori disabili, aiuti economici ai lavoratori per le
spese di trasporto per il raggiungimento dei posti di lavoro. L’affidamento di queste risorse avvienee esclusivamente attraverso
procedure concorsuali pubbliche, nella massima trasparenza,
e con rendicontazioni periodiche allo Stato ed alla Regione dei
fondi utilizzati. Dall’inizio di questa legislatura amministrativa,
abbiamo ulteriormente rafforzato la rete concertativa con le associazioni rappresentative dei disabili, per cogliere ogni suggerimento possibile e compatibile con le discipline giuridiche che
indirizzano il lavoro delle amministrazioni pubbliche, calandoci
il più possibile nella realtà concreta dei bisogni.
Le risorse messe a disposizione per queste attività provengono
sia dal Fondo Nazionale che dal Fondo Regionale per la disabi-
cipalmente per la formazione professionale dei disabili, sia fisici
lità, e dal Fondo Sociale Europeo – FSE, che dedica una speci-
che psichici. Complessivamente, nel corso degli ultimi anni la
fica linea finanziaria all’inserimento lavorativo delle persone a
Provincia ha investito nel complesso di queste politiche circa un
rischio di emarginazione sul mercato del lavoro, utilizzato prin-
milione di euro all’anno, e sebbene le finanze pubbliche siano
messe gravemente a rischio dalle leggi finanziarie, tuttavia l’impegno delle istituzioni locali, per non deflettere da questo livello
di intervento – accanto a quello più prettamente socio assistenziale - rimane molto alto.
Il principio che ci ispira si basa sulla convinzione che una comunità inclusiva, attenta ai bisogni di inserimento anche delle fasce
più deboli, che si impegna non solo sull’assistenza ma sulla promozione dell’autonomia dei soggetti, è di fatto una comunità
che investe su se stessa, sulla propria capacità di affrontare le
sfide dell’efficienza e della produttività, puntando non solo al
profitto, ma anche alla responsabilità sociale ed alla valorizzazione del contributo di ciascuno, alla ricchezza sociale.
Caterina Ferri
Assessore Politiche e Servizi per il Lavoro,
Formazione Professionale, Pari Opportunità
Provincia di Ferrara
Dott.ssa Barbara Celati
Responsabile Servizio Politiche del Lavoro e
Formazione Professionale
Provincia di Ferrara
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uisTimes
Terza età: è tempo di Università
I
l periodo estivo è quello ideale per
tere muscolare, bensì elettrochimico, pertanto, ciò che può sembrare
ritemprarsi e recuperare le energie
stanchezza, spesso è solo noia e, se si avverte un certo affaticamento, la
profuse nel corso dell’anno, il mese
cosa è sicuramente riconducibile ad altri organi o funzioni fisiche: occhi,
di settembre rappresenta invece il
muscoli del collo e del dorso, ecc…
momento usuale in cui molti programma-
Quindi l’età non impedisce necessariamente di imparare, anche perché
no attività future, pianificano ed immagi-
l’apprendimento è legato alla facoltà di creare nel cervello nuovi circuiti
nano tutto ciò che da un anno è legittimo
elettrici “risonanti”, e finché tale facoltà sussiste, possono essere assimi-
attendersi. Ripartono i corsi, riaprono le
late nuove nozioni perfino a 90 anni, a maggior ragione se si considera
scuole e c’è, tendenzialmente, un accentuato interesse verso differenti
che l’esercizio intenso di qualsiasi parte del cervello favorisce lo sviluppo
esperienze di vita e di conoscenza.
di mielina, una sostanza grassa che riveste le fibre nervose del cervello
Ci sembra dunque opportuno, nell’edizione settembrina del QuisTimes,
permettendone il funzionamento.
segnalare la enorme utilità, quasi addirittura la necessità, di calendariz-
Alla luce degli studi appena citati, non c’è ragione dunque, di rallentare
zare od informarsi in merito ad attività di apprendimento e o approfon-
od interrompere ad una certa età la propria attività di apprendimento
dimento anche da parte di chi, essendo un po’ in là con l’età, potrebbe
ed anzi, potrebbe rivelarsi determinante per la propria qualità di vita,
considerarsi escluso da ogni proposta formativa od inadatto e “fuori
frequentare corsi ed individuare nuove occasioni di approfondimento.
tempo massimo”. Invece è lecito affermare che mai errore di valutazio-
Considerando poi che negli ultimi anni sono state attivate una serie di
ne fu più palese.
opportunità specificatamente rivolte alla terza età, non ci sono scusanti
Infatti, con riferimento all’età va preliminarmente affermato che eserci-
né ragioni che tengano. Pertanto abbiamo provato ad addentrarci nel-
tare il cervello rallenta la demenza. Sulla base di specifici riscontri neu-
la estesissima galassia di proposte formative disponibili e che possono
rologici, il cervello, invecchiando, perderebbe circa un milione di neuroni
rappresentare, tra l’altro, momenti eccellenti per fare interessanti cono-
all’anno. Tuttavia, grazie alla plasticità neuronale, le capacità intelletti-
scenze ed estendere la propria rete di rapporti personali, individuando
ve non declinano con gli anni, anche perchè il cervello produce nuo-
un dinamismo ed una eterogeneità di opportunità altamente qualificate
ve connessioni tra i neuroni, per cui, gli anziani, continuando ad essere
e strutturate. Si va infatti dai singoli corsi di apprendimento, basati sui
mentalmente dinamici, sviluppano costantemente nuove connessioni e
tradizionali sistemi di insegnamento, fino ad organiche proposte di for-
consentono al proprio cervello di restare attivo, stimolato ed in qualche
mazione, che in alcuni casi, pur di intercettare i fruitori più pigri o chi
modo giovane, tanto che, anche dopo i 70 anni di attività, il cervello
abbia problemi di mobilità, si svolgono anche soltanto on line.
mantiene inalterati i suoi 15 trilioni di cognizioni.
Di conseguenza, risulta opportuno segnalare che proprio tra settembre
Pertanto, una volta andati in pensione, sarebbe determinante evitare
ed ottobre ripartiranno i corsi attivati dall’Università della terza età in
di assuefarsi all’abitudine, alla ripetitività ed alla mancanza di stimoli.
268 sedi operanti su tutto il territorio nazionale, con gli obiettivi di sem-
Anche perché non esiste alcuna stanchezza mentale che giustifichereb-
pre, che sono stati alla base di tale iniziativa socio-culturale: educare -
be tale appiattimento; infatti, le funzioni del cervello non sono di carat-
formare - informare - fare prevenzione - promuovere la ricerca - aprirsi al
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uisTimes
sociale e al territorio, contribuire alla promozione culturale dei soci con
l’attivazione di Corsi e Laboratori su argomenti specifici e la realizzazione
di altre attività, favorire la partecipazione degli iscritti attraverso la predisposizione ed attuazione di iniziative concrete, operare un confronto ed
una sintesi fra le culture delle precedenti generazioni e la generazione
attuale, al fine di realizzare una Accademia di Umanità che, oltre il sapere, valorizzi l’Essere. Va altresì rilevato come l’Unitre persegua tali obiettivi in modo del tutto innovativo, valorizzando sia l’apporto dei docenti
che quello degli studenti, ai quali oltre ad essere riservata la gestione
dell’Accademia d’Umanità, può essere richiesto anche un supporto come
assistenti o coordinatori dei Corsi. Inoltre, gli studenti coinvolti nell’Accademia d’Umanità, che rappresenta una delle direttrici lungo le quali
si svolge l’attività dell’Università della terza età, operano anche presso
ospedali, case di riposo o disabili con l’obiettivo di lavorare in équipe con
renze ed, ovviamente, interagire tra studenti e docenti, proprio come se
altre associazioni presenti sul territorio e di collaborare con le istituzioni
si fosse in aula, col vantaggio tuttavia, di restarsene comodamente in
disponibili.
casa propria. Basta accedere ad un qualsiasi motore di ricerca o connet-
Pertanto, come scrive la presidente nazionale Irma Maria Re, l’Unitre
tersi a terzaeta.com, per avere un elenco completo delle sedi e delle as-
rappresenta un sistema nuovo di fare cultura e di creare un modo di vi-
sociazioni che, proponendosi di allenare ed alimentare le menti, offrono
vere rinnovato, ritardando l’invecchiamento del corpo e della mente e
un servizio anche sul piano sociale, sia dal punto di vista della valorizza-
risvegliando interessi sopiti o mai coltivati.
zione della terza età, che in termini di risposte indirizzate verso chi è por-
Oltre alle attività promosse da istituti presenti in modo capillare sul
tatore di richieste ed esigenze specifiche. Da tale punto di vista è dunque
territorio, non mancano le iniziative attivate da singole Università od
possibile affermare che, grazie alle numerose iniziative sia pubbliche che
Associazioni che, come nel caso dell’Unieda, prevedono una serie nu-
private, il percorso verso una progressiva inclusione della terza e della
merosissima di corsi, molti dei quali gratuiti e specificatamente rivolti
quarta età, tra le fasi della vita destinate ad appagare curiosità ed interes-
all’educazione degli adulti. Si va dalla pittura e dalle arti in generale, fino
si può considerarsi in piena fase di attuazione con la conseguenza che
ai corsi di lingua, archeologia e letteratura. Spingendosi anche all’orga-
appaiono numerosissime le opportunità offerte al nostro cervello per
nizzazione di viaggi e percorsi culturali, volti ad associare la teoria alla
continuare ad essere, anche in età più avanzata, un magnifico luogo di
conoscenza diretta delle materie studiate.
deposito e smistamento di preziosità e cognizioni.
Infine, come già accennato, anche chi dovesse avere problemi di mobilità
Salvatore Catorano
Responsabile Redazione terzaeta.com
o, molto più banalmente, fosse lontano dai luoghi di svolgimento dei corsi, può approfittare delle occasioni formative rese disponibili direttamente
attraverso
internet.
Che
dunque
ancora una volta può costituire un
fattore strategico di inclusione e comunicazione. Attraverso portali e piattaforme dedicate
è possibile infatti seguire corsi, partecipare a confe-
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Gestione Residenze
Socio-Sanitarie
Tutta la cura che ci vuole
Società Cooperativa Sociale Sollievo
Via Massarenti, 61 - 40138 Bologna
Tel - 051.63 68 742 Fax 051.34 15 63
Mail - [email protected]
Casa Protetta
Centro Socio Riabilitativo
Reparto Gravi Disabilità
Centro Unico di Prenotazione Usl
Medicina di Gruppo
Centro Diurno
Centro Prelievi Usl
Piazza Bassani - 44020 Ostellato (Fe)
Tel. 0533681025 Fax 0533681101
[email protected]
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