Recensione bici Lombardo Milano, motorizzata Ecovia
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Recensione bici Lombardo Milano, motorizzata Ecovia
Recensione bici Lombardo Milano, motorizzata Ecovia Non è facile trovare negozi di bici elettriche in cui il rivenditore sappia effettivamente “mettere le mani” anche sulla parte elettrica delle bici. Ecovia di Roma è uno di questi, tanto da proporre bici motorizzate da loro. Nei giorni scorsi abbiamo provato il modello “Milano” della Lombardo, proposto appunto in versione elettrificata da Ecovia. Lombardo, produttore siciliano di bici, assegna a molti dei suoi modelli di bici il nome di una città italiana. E’ il caso anche di questa bici da trekking, la Milano, provata da noi in versione maschile (c’è anche un telaio da donna) e soprattutto personalizzata da Ecovia con l’aggiunta di motore e batteria. La pedalata in questo modello è assistita da un motore brushless da 250W montato sul mozzo anteriore. I comandi sul manubrio permettono di scegliere fra tre livelli di assistenza, o spegnere completamente il motore. La batteria agli ioni di litio è da 360 Wh, ed è posizionata sul portapacchi posteriore, insieme alla centralina. Sulla ruota anteriore c’è un sensore magnetico che manda informazioni a un piccolo computerino che dà informazioni su velocità e distanza percorsa. Una bici con sensore di pedalata si comporta in modo decisamente diverso da una con sensore di sforzo, come la Montecatini che abbiamo provato recentemente. La differenza fondamentale è che le bici con sensore di pedalata permettono la cosidetta “pedalata simbolica”: basta far girare i pedali, anche scegliendo un rapporto molto corto facendo quindi pochissimo sforzo, per godere comunque di una vigorosa spinta da parte del motore. L’assistenza infatti non è proporzionale allo sforzo, come avviene invece sui modelli motorizzati dalla Bosch. Il motore si attiva dopo mezzo giro di pedale (corrispondente al passaggio del quinto magnete sul sensore), quando la bici è già in movimento: questo evita di chiedere spunti eccessivi al motore in fase di partenza, preservando anche la durata della batteria; tuttavia, in questo modo la partenza può essere un po’ faticosa, specialmente se si è in salita o se ci si è dimenticati di selezionare un rapporto corto. Con l’uso comunque ci si abituerà a scalare la marcia prima di fermarsi per agevolare la ripartenza. Superata la fase di partenza, il motore comincia a erogare la sua potenza, in modo abbastanza graduale (anche se con il livello di assistenza massimo l’attivazione del motore risulta un po’ brusca); a seconda del livello di assistenza selezionato (basso, medio, alto) si raggiungerà velocemente una certa velocità di crociera, che in piano corrisponde a circa 11, 18 e 25 km/h. Il motore dà un’ottima spinta, e si è dimostrato valido anche in condizioni estreme (salita al 15% su pavé bagnato, naturalmente con l’aiuto della pedalata); per contro, la silenziosità non è il suo punto di forza. Sullo sterrato la posizione del motore al mozzo anteriore mostra i suoi limiti, provocando dei piccoli slittamenti, che comunque non provocano alcun fastidio al ciclista. Interrompendo la pedalata, il motore si spegne dopo circa mezzo secondo. La guida in mezzo al traffico è agevole e sicura. La reattività del motore aiuta a raggiungere subito una buona velocità, diminuendo quindi il numero dei veicoli che superano la bici. Nelle strade più strette, in cui le macchine procedono a velocità (per loro) moderata, è stato facile tenerne il passo, cosa che contribuisce a migliorare la sicurezza della guida. L’autonomia si è rivelata ottima, aiutata dalla grande scorrevolezza della biciche anche a motore spento si porta molto bene, quasi dimenticandosi di essere in sella a una bici appesantita da motore e batteria; su percorso misto, con diverse salite di leggera pendenza, alternando il secondo e il terzo livello di assistenza, siamo riusciti a percorrere circa 40 km. L’indicazione di carica della batteria presente sul manubrio non è molto precisa; ad ogni modo, quando l’indicazione varia, si deve tenere conto del valore più pessimistico. Il telaio è in alluminio 6061. Il peso complessivo della bici è di circa 24 kg. Tutti i componenti legati alla trasmissione sono della Shimano. La bici monta 3 corone anteriore e 8 posteriori (11-30). La presenza dell’11 dietro è benvenuta, e insieme all’azione del motore, aiuta a raggiungere facilmente i 30 km/h. La cambiata si è rivelata precisa e rapida. Le manopole del manubrio hanno una forma particolare che permette di appoggiare meglio il palmo della mano. Per contro, la leva posteriore del cambio dà un po’ fastidio all’indice della mano in posizione di riposo, almeno per il nostro stile di guida. In conclusione, questa Lombardo Milano ci è sembrata prima di tutto un’ottima bici, dalla guida confortevole e scorrevole, adatta per girare in città trasportando qualche carico o per escursioni su asfalto, più in difficoltà sullo sterrato. La motorizzazione offre decisamente “una marcia in più”, aiutando a districarsi meglio nel traffico (soprattutto una volta fatta velocemente l’abitudine alla modalità di erogazione della potenza) e a superare salite anche ripide, anche grazie all’ampia gamma di rapporti a disposizione.