Zola Predosa - Amici di Adwa
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Zola Predosa - Amici di Adwa
2° Laboratorio tematico Identità Zola predosa - 27 maggio 2010 -Ore 17.30 – 19.30 Partecipanti Mauro Gherardi – Cna Stefano Fiorini - Sindaco Zola Predosa Simonetta Bernardi – Tecnico Comune Zola Predosa Alessandro Corbari – Consulta di frazione di S.Martino (Monte S.Pietro) Venturi - Consulta ambientale Zola Predosa Farnè - Donne PD Zola Predosa Massimo Melotti - Cgil Casalecchio Andrea Fini - Assessore Comune Zola Predosa Laura Bussolari – Consigliere Comunale Zola Predosa Paolo Grazia - Associazione Strada dei Vini e dei Sapori Giancarlo Busi – Associazione Arcobaleno Voloclub Uber Bortolotti – Consigliere Comune Monte. S.Pietro Andrea Gandolfi - Cittadino Introduce Elena Frascaroli (Focus Lab /ATI) che descrive gli obiettivi dei Laboratori tematici previsti dal percorso di partecipazione Verso il PSC e ricorda i precedenti eventi di confronto e elaborazione di idee e proposte: il 1° Forum di apertura, il workshop Scenari per l’Area Bazzanese e il Bar Camp di idee a confronto pubblico, i cui risultati sono contenuti in appositi report pubblici accessibili dal sito web dell’Ufficio di Piano dell’Unione dei Comuni del Samoggia. A seguire, l’Ing Carini (Oikos / ATI) illustra brevemente il percorso e la situazione dell’iter per l’elaborazione del PSC e introduce il tema del Mercato del Lavoro analizzando le dinamiche più recenti (con un focus particolare sull’agricoltura) ed individuando le prospettive che si delineano per il futuro. Ad ogni partecipante è consegnata una scheda informativa tecnica di sintesi. Nelle pagine che seguono vengono riportati i contributi dei partecipanti rispetto a tre domande di confronto. 4° Laboratorio tematico Mercato del lavoro – 27 maggio 2010 1 Discussione-confronto Domande di lavoro: Domanda 1 – Quali politiche si possono attivare (e in quali settori) per sostenere il mercato locale del lavoro? Considerando gli effetti che comporta la riduzione dell'agricoltura sul complesso delle dinamiche ambientali del territorio, quali le azioni possibili per recuperare questo settore? Fini – Comune Zola Predosa In base al mio osservatorio il mercato locale del lavoro sta tendendo ad una contrazione. Per quello che vedo sono in pericolo di chiusura stabilimenti e aziende intere. Il problema è l’estromissione di coorti numerose di lavoratori. Politiche da attivare devono provare a intervenire su numeri massicci e avere come destinatari lavoratori maturi e prima occupazione. Quali settori? Il settore metalmeccanico è uno di quelli in maggiore difficoltà. Ha senso sostenerlo per proteggere un alto numero di lavoratori, ma ha un futuro come comparto? Dare più forza ai servizi di collocamento al lavoro provinciali e comunali. Fare dialogare pubblico e privato. Agire su formazione per riqualificazione professionale. Agire su sostegno a soggetti emarginati. Gherardi - Cna Ho esperienza nel settore metalmeccanico, uno dei più colpiti dalla crisi. Non si tornerà alla situazione precedente. Aziende con 60 dipendenti sono passate a 5 dipendenti. Il problema del nostro territorio è che c'è una delocalizzazione. Aziende vanno in altri Paesi: riducono costi, nuove tecnologie consentono di sviluppare lavoro e competenze altrove. Sul territorio rimangono a casa persone con una professionalità molto scarsa. Questo è il problema. Alti profili si ricollocano più facilmente. Fiorini - Zola Predosa Ci sono criticità che bisogna ammettere. In Italia abbiamo molte opportunità di espressione culturale da valorizzare. Abbiamo 70% di beni culturali del mondo. Però nel nostro Paese non siamo mai riusciti a valorizzare. Le criticità forti che il mercato del lavoro oggi pone possono essere affrontate con lo sviluppo di enogastronomia, turismo, green economy. Però non credo copriranno tutti i “buchi” creati dalla situazione odierna. Bisogna fare anche altro: ad esempio ritornare a valorizzare l'alta tecnologia, l'innovazione, lo sviluppo di brevetti. Affinché le nostre aziende siano competitive a livello mondiale è necessario un “collegamento tra università e industria”. É uno spot che si sente da anni e da sempre disatteso. Bisogna creare un collante, magari attraverso investimenti a sostegno di progetti finalizzati in modo chiaro e puntuale e vincolando le imprese a mantenere poi la produzione in Italia. Alcune aziende operano solo in mercato domestico e non sono internazionalizzate. Si potrebbe intervenire in modo aggressivo premiando attraverso la restituzione dell’iva o di altre tasse l'incremento dell'internazionalizzazione. Lavorando in mercati esteri l’azienda diventa più organizzata e competitiva. In un territorio come il nostro prevalgono piccole-medie imprese. Nel mondo si stanno affermando, però, imprese più strutturate. Secondo statistiche americane – magari futuristiche e eccessive tra 50 anni potrebbero esserci solo pochissime imprese. Ci sono comunque eccellenze nel piccolo che potrebbero essere valorizzate, ad esempio piccoli artigiani, botteghe rinascimentali. Qui avremmo diverse esperienze, ma devono rimanere nicchie. Il tema dell'agricoltura è importantissimo. Abbiamo risorse umane, territorio, clima, ma spesso si acquistano prodotti che arrivano dall'estero. Il PSC potrebbe andare a vedere 4° Laboratorio tematico Mercato del lavoro – 27 maggio 2010 2 cosa serve all'agricoltore. Si potrebbero riprendere esempi di altri territori. Individuare su quali settori puntare e quale vocazione hanno diverse zone. Gherardi - Cna La Regione Emilia Romagna ha incentivato imprese a fare rete. Melotti - Cgil Quattro anni fa potevamo fare una discussione a livello locale, mentre oggi c'è una crisi a livello globale. Il PSC è locale, le problematiche sono globali. Serve una regia molto più ampia, almeno a livello regionale. Le previsioni sono molto negative. E’ vero che molti settori sono delocalizzati. È necessario mettere in atto una riqualificazione ma per andare dove? Per questo serve una regia. Bisogna mettere in conto un ridimensionamento del meccanico pensando a riconversioni. Visto che parliamo del territorio di 7 Comuni credo il tema debba essere affrontato in modo diverso a seconda del Comune. Bisogna sviluppare il turismo, anche se in fase di crisi generalizzata non hai turisti. Dovresti puntare, come target turistico, su altri Paesi che non sono così colpiti dalla crisi. Qui dobbiamo pensare ad un turismo di pochi giorni. Potremmo fare rete e inserire il territorio in un circuito che include città d'arte vicine (Bologna, Ferrara, ecc.) Il contributo del singolo rimane ma deve essere messo in circolo. Grazia – Associazione Strada Vini e Sapori Nel nostro territorio abbiamo settori produttivi rilevanti. Il PSC deve guardare avanti 20 anni. Non siamo semplicemente di fronte alla scelta: industria o servizi o agricoltura. Credo che dobbiamo pensare ad una rifunzionalizzazione complessiva: attraverso formazione e alta tecnologia. Se chi esce ha bassa professionalità e ha 45/50 anni dobbiamo pensarci. Dobbiamo salvaguardare anche metalmeccanico e produzioni uniche (specializzazione). Se sostengo imprese per determinate produzioni queste mi devono garantire che rimangono sul territorio almeno per alcuni anni. L’agricoltura si mantiene anche con agriturismi e fattorie didattiche. Busi - Circolo arcobaleno I brevetti sono una cosa positiva ma spesso ci sono difficoltà a portarli in produzione. Dovrebbero esistere sportelli o sostegno pubblico che aiuta a mettere in contatto brevetti con le fasi di sviluppo successivo. Ai nostri agricoltori non arrivano tutte le informazioni. Ci sono incentivi per colture specializzate. Sono gocce che contribuiscono comunque allo sviluppo. Il pubblico deve avere questa funzione. L’agricoltura collinare è in via di abbandono sia per difficoltà ad operare sia per danni prodotti dalla fauna selvatica. Il PSC dovrebbe tenere conto di queste difficoltà. Bussolari – Comune Zola Predosa La formazione è indispensabile perchè le nostre aziende artigiane non sono state in grado di mantenere la formazione che facevano un tempo. Corbari – Consulta Frazione S.Martino Per sviluppare tutte le cose dette è necessario individuare alcune politiche importanti: politiche per la comunicazione. Oggi ci sono difficoltà: Telecom non ha più tecnici bravi, gli impianti sono degradati, mancano infrastrutture per banda larga. Internet e reti informative sono fondamentali per sostenere lavoro e riqualificazione, per consentire diffusione brevetti. Ordine periti di Bologna ha appena sviluppato un centro per lo sviluppo dei brevetti, da sviluppo a diffusione su mercati. Serve il collante informativo. Per la riconversione, soprattutto nel meccanico, si può pensare alla green economy (ad esempio 4° Laboratorio tematico Mercato del lavoro – 27 maggio 2010 3 nella produzione di energie rinnovabili, non solo con il fotovoltaico ma anche con il minieolico). Il PSC dovrebbe agevolare questa evoluzione. Altro tema è la raccolta dei rifiuti. Dobbiamo ragionare su quello che effettivamente riusciamo a riciclare. Anche in Emilia Romagna esistono imprese che creano macchinari per il riciclo. Il PSC dovrebbe incentivare. Poi bisogna pensare all'autosufficienza energetica. Fiorini – Comune Zola Predosa Bisogna mettersi d'accordo una volta per tutte sulle regole. Ad esempio, per quanto riguarda il dibattito sul fotovoltaico: si teme che spazzi via intere colture, ecc. Basta darsi regole semplici, conosciute da tutti e da applicare. Alcune aziende dovrebbero continuare ad esistere, anche se qualcuno non le vuole (aziende chimiche, ecc.). Servono enti di certificazione che forniscano dati certi e condivisi da imprese e da comitati contrari. In questo modo si tutela il lavoro. Regole che permettano innovazione, ma non abuso sul territorio. Difficile conciliare sviluppo con tutela della sostenibilità. Definire paletti di riferimento. Gherardi - Cna Per quanto riguarda i brevetti, in Italia servono soldi ogni anno per mantenerli attivi (in altri Paesi è lo Stato stesso che lo mantiene). Poi sui tanti brevetti ci sono solo poche idee veramente concretizzabili. Inoltre è necessario considerare che anche se ho il brevetto, spesso poi la produzione è più conveniente in altri Paesi dove i costi sono molto più bassi. Venturi – Consulta ambientale Zola Predosa A livello locale si può fare molto poco per il tema del lavoro. La delocalizzazione avviene ad ogni livello ed in ogni tipo di settore. Fiorini – Comune Zola Predosa Il nostro paese non ha capacità di diverse competenze e investimenti. Nel nostro territorio si fa un prodotto che può essere prodotto altrove. Una parte del nostro metalmeccanico non riesce ad essere sostituito da altri settori (elettronica, chimica) devastati negli anni '80 o riconvertito in green economy a breve. Siamo reduci dall'errore di passare ai servizi. Oggi è pericoloso che anche alcune associazioni imprenditoriali dicano di concentrarsi sul prototipo e poi di produrre altrove. Domanda 2 – Come può un piano urbanistico contribuire ad alleviare le difficoltà di chi ha problemi di lavoro e di rischio di marginalizzazione sociale? Fini – Comune Zola Predosa Provare a rendere più accoglienti i poli produttivi. Servizi di trasporto, servizi a supporto delle donne che lavorano. Melotti - Cgil Il tema della casa è importante. Se hai accesso alla casa senza sostenere costi eccessivi forse hai le risorse da investire in altri ambiti. Se un terrritorio è troppo costoso dal punto di vista abitativo non attira. Grazia – Associazione Strada Vini e Sapori Sviluppare scuole che possano essere utili e legate alle esigenze produttive del territorio. 4° Laboratorio tematico Mercato del lavoro – 27 maggio 2010 4 Farnè – Donne PD Zola Predosa Alle precedenti elezioni abbiamo fatto un piano per Zola in cui ci concentravamo su due aspetti: mantenimento centro per l'impiego e far conoscere l'impegno di persone che vogliono rinnovarsi in seguito alla riconversione. Per la riconversione è importante la specializzazione, la “tuttologia” non funziona. Garantire formazione continua nonostante le risorse scarse. Busi - Circolo arcobaleno Il PSC deve valorizzare l'attrazione degli investimenti, facilitando insediamenti produttivi, facilitando la mobilità delle maestranze. Stiamo supportando spostamenti attraverso elicottero. Bussolari – Comune Zola Predosa Protezione dell’ambiente, buona viabilità, ecc. consentono di fare stare bene la gente, rendendola produttiva e mantenendola sul territorio. Reti locali a supporto di reti di imprese, puntando su forte specializzazione. Mettere vincoli a delocalizzazione. Gherardi - Cna Immigrati che perdono lavoro e che hanno figli che sono nati adesso devono rientrare e inserirsi in società completamente diverse. Non hanno una professionalità che consente una ricollocazione. L'informatica e le nuove tecnologie hanno ridotto molto la professionalità. Domanda 3 - Come coniugare sviluppo economico e valorizzazione delle specificità del territorio? Gherardi - Cna Abbiamo un settore che tutti ci invidiano: patrimonio storico-culturale. Ci sono molti pezzi nei magazzini delle amministrazioni pubbliche. Si potrebbero recuperare, con partnership pubblico e privato, per sviluppare il turismo. Anche l’artigianato italiano è invidiato, anche se noi lo sottovalutiamo. Valorizzato potrebbe avere un ritorno. Bisogna creare però un sistema paese. Anche l’enogastronomia può essere sviluppata. In questi settori si può impiegare, attraverso sviluppo turistico, chi proviene da altri settori perchè ha perso lavoro. Bisogna mettere insieme tutti i produttori di vallata, ad esempio. Bisogna creare un brand. Le manifestazioni sono numerose ma sono dispersive e non coordinate. Grazia – Associazione Strada Vini e Sapori Enogastronomia (salumi, vini, ecc. - v. Strada dei Vini e dei sapori), cultura, motori, colline, artigianato, fattorie didattiche, agriturismo, ostelli. Non muoveranno grandi numeri ma sono importanti. Non si pensa al turismo dei 15 giorni, ma a quello del weekend. Un 30/40% della forza lavoro che perde il posto può ricollocarsi in questi ambiti. 4° Laboratorio tematico Mercato del lavoro – 27 maggio 2010 5