Relazione finale: relazione_petroni

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Relazione finale: relazione_petroni
MARINA PETRONI classe E_12
RELAZIONE FINALE
Il mio progetto relativo al 2° anno di Corso del “Diploma On LIne per Esperti di didattica
assistita dalle Nuove Tecnologie” è incentrato su temi e contenuti strettamente
disciplinari relativi all’insegnamento della Matematica nella Scuola Secondaria di 1° grado,
ed ha per titolo “Applichiamo le Nuove tecnologie alla geometria”.
Premessa
Dopo aver visto scomparire sia la materia “Informatica” dal curricolo della Scuola
Secondaria di 1° grado che le compresenze che ne permettevano l’effettuazione con
gruppi di alunni, ho dovuto ripensare in modo radicale alle Nuove Tecnologie ed alla
possibilità di usarle concretamente per la didattica.
I problemi più impellenti da risolvere erano:
- escogitare metodologie alternative per poter continuare a lavorare in classe con le nuove
tecnologie;
- usare contenuti strettamente curricolari per poter concludere la programmazione in
tempo;
- diffondere le nuove tecnologie nella mia scuola, pur con l’eliminazione del lavoro in
team con i colleghi.
1° considerazione
Per prima cosa, nell’ambito della mia cattedra, ho ritenuto opportuno considerare, per il
progetto, obiettivi e contenuti legati alla matematica e non alle scienze. Infatti, la
didattica delle scienze è già da tempo oggetto di interessanti proposte di innovazione, a
cui si deve aggiungere la didattica laboratoriale, così diffusa nel nostro istituto.
Mi sembrava una bella sfida l’introduzione di tecnologie multimediali nel curricolo di
matematica, in particolare di geometria.
Inoltre, come dato sperimentale ricavato da decenni di carriera scolastica, avevo ben
presenti le difficoltà nell’apprendimento dei primi rudimenti di geometria piana nelle
classi seconde, con diffuse risultanze negative.
Ho scelto di coinvolgere nel mio progetto proprio una classe seconda, la 2°C.
Ho pertanto associato, fin dall’inizio delle lezioni, lo studio teorico della geometria piana
all’applicazione pratica con GeoGebra.
Le altre classi della mia cattedra mal si prestavano ad un progetto sperimentale, essendo
per me nuove, come i colleghi di quei consigli di classe.
2° considerazione
La scelta di un software Open Source come GeoGebra è stata pianificata e voluta.
La scuola possiede anche alcune licenze di Cabri, ma usare questo pur ottimo software
proprietario mi avrebbe costretto a lavorare solo a scuola, con i limiti di tempo su
accennati.
Invece ho diffuso GeoGebra tra i ragazzi, dando loro le informazioni corrette per il facile
download e un piccolo manuale1 con esercizi, reperito in rete.
3° considerazione
Anche l’uso delle LIM, installate in un certo numero nella nostra scuola, poteva essere
d’aiuto, ma non volevo correre il rischio di imbastire un “teatrino” di geometria, a cui gli
alunni potevano rischiare di approcciarsi secondo i consueti schemi di passività e
indifferenza.
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“GeoGebra Classe 1° media” a cura del Prof. Sergio Balsimelli [email protected]
Marina Petroni
classe E_12
Tra i colleghi, c’è una certa aspettativa per l’uso delle LIM, ma il corpo docente è
composto da persone con gradi diversi di alfabetizzazione informatica, con qualche
persona ancora molto “digital immigrant”.
Molti sono stati molto incuriositi dai nostri esperimenti con GeoGebra e naturalmente
molto disponibili a testare i nostri prodotti.
Il Dipartimento di Matematica ha quindi optato per sperimentare GeoGebra con le LIM,
usando i nostri files.
Protagonisti, tempi, luoghi
La classe 2°C è composta da 23 alunni, con casi di difficoltà di apprendimento, in
particolare con lo studio delle definizioni.
Non sono presenti alunni con certificazione, per cui tutto il lavoro viene svolto da me,
come insegnante unica della materia, senza alcuna possibilità di avere compresenze.
Serviva quindi un’organizzazione diversa per uscire dalla lezione frontale o dal semplice
lavoro di gruppo.
Ho perciò dedicato quattro lezioni di matematica all’addestramento degli alunni sui
principali comandi del software scelto, elaborando insieme a loro un ripasso digitale dei
contenuti di Geometria di classe 1°.
(19, 21, 28 ottobre e 4 novembre)
Dopo l’iniziale curiosità e le prime costruzioni geometriche “assurde”, gli alunni hanno
capito che un uso “utile” per lo studio era possibile, anche se sono subito emerse
difficoltà e ostacoli.
Innanzitutto si sono scontrati con la necessità di seguire “passo passo” delle istruzioni
rigorose, che non riuscivano a capire se non attraverso la comprensione del linguaggio
specifico della geometria.
Si è avuta perciò una duplice selezione tra gli alunni, con il gruppetto di appassionati di
informatica che si è impegnato con le regole di geometria per poter confezionare un
prodotto corretto e il gruppo di ragazzi motivati allo studio, che sono riusciti a superare
le difficoltà informatiche per dimostrare la loro preparazione.
Un piccolo numero di alunni più in difficoltà è stato coinvolto in compiti più esecutivi e
soprattutto nella lettura e nella registrazione dei file audio.
Ho potuto osservare un buon fermento creativo tra tutti gli alunni, per cercare di risolvere
i buchi e i bachi delle costruzioni geometriche, con un buon grado di scambio e di lavoro
cooperativo.
Ho notato anche una certa emulazione nella ricerca di costruzioni ben fatte.
Tutto questo fermento in classe su un argomento come le proprietà della Geometria
piana mi è sembrato straordinario, nel senso letterale del termine, cioè un avvenimento
assolutamente mai visto prima.
Ritengo che l’idea sia stata proficua e assolutamente da riproporre.
Immagino che una parte del successo sia dovuta anche al fatto che gli alunni sapevano
che il loro lavoro sarebbe stato presentato all’esterno.
Temo anche che sia elettrizzante per loro immaginare che “la prof va anche lei a scuola!” 2
e che “la prof prenderà il voto!”3.
Siamo riusciti a produrre parecchi files di GeoGebra, sia con il lavoro a casa dei ragazzi,
sia con la validazione a scuola delle realizzazioni. Ho assemblato varie realizzazioni per il
lavoro finale da presentare al DOL, proprio per non deludere nessun alunno.
Modalità tecnico-pratiche
Durante l’estate, avevo ricercato in rete materiali prodotti da altre scuole con lo stesso
supporto informatico: lavori interessanti, alcuni molto pregevoli.
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Commento di Valeria S.
Commento di Federico M.
Marina Petroni
classe E_12
Non mi soddisfacevano pienamente, perché non davano l’idea di un coinvolgimento degli
alunni.
Ho ritenuto più opportuno mescolare tecniche diverse, per realizzare un prodotto visibile
a tutti, valido come supporto didattico anche per le altre classi.
Ho esportato come immagine i diversi passi delle costruzioni geometriche, che
successivamente ho montato usando il software “Photostory”, distribuito gratuitamente
da Windows ai propri utenti, ed ho ottenuto un video con estensione wmv.
Per completare il lavoro, gli alunni hanno registrato le loro voci con il software Open
Source “Audacity”, recitando le definizioni appena ripassate.
Sequenze della realizzazione tecnica
GeoGebra
1 – produzione di una costruzione geometrica soddisfacente
2 – visualizzazione della barra di navigazione per i passi della costruzione
3 – inizio della visualizzazione di ogni singolo step
4 – salvataggio di ogni singolo passo come file immagine (file > esporta >
Control+shift+P) con estensione .png
Power Point
5 – ho poi usato le immagini, con uno sfondo molto chiaro, per creare delle diapositive
6 – ho salvato le diapositive singolarmente come immagini .jpg
Photostory
7 – ho importato le immagini in sequenza
8 – ho scelto le transizioni e i movimenti, in accordo con gli alunni, ma moderando lo
stile per non affaticare lo spettatore
Audacity
9 – i ragazzi hanno registrato con le loro voci le definizioni necessarie
10 – per il lavoro di ripasso di classe 1°, hanno improvvisato alcuni commenti scherzosi
11 – ho elaborato le tracce audio per ottenere una pista MP3 adatta
Photostory
12 – abbiamo importato la traccia audio scelta e l’abbiamo salvata come commento
musicale del video
13 – ho salvato il progetto di Photostory come video con estensione .wmv
Questo procedimento è piuttosto lungo, ma dà dei risultati soddisfacenti e duraturi.
Il lavoro è stato svolto a scuola, in Aula di Informatica, in un’attività laboratoriale al lunedì
pomeriggio (6 ore, dalle 15.00 alle 16.30, nei giorni 16, 23 e 30 novembre,14 dicembre)
e poi da me a casa per circa 10 ore.
Dopo aver visto i primi risultati, gli alunni si sono cimentati con elaborazioni sul
programma specifico di classe 2° ed hanno prodotto alcuni file che sono stati visionati e
discussi in classe, usufruendo della LIM.
Abbiamo scelto alcune di queste realizzazioni per includerle nel progetto per il DOL.
Contiamo di continuare l’attività, costruendo altri video wmv sulle parti rimanenti del
programma di geometria, come per esempio le aree dei poligoni, le simmetrie, la
circonferenza e il cerchio e le loro proprietà.
Note tecniche
La comunicazione
Se un collega è completamente o quasi digiuno di informatica (e la cosa è purtroppo
ancora diffusa in un corpo docente che conta gli anni dalla pensione), ha anche una
Marina Petroni
classe E_12
grande diffidenza verso quelle che considera novità pericolose, che possono “portare via
tempo alla didattica, all’insegnamento,…”4
Se un prodotto multimediale rimane confinato in Aula di Informatica, non si avranno
ricadute sulla didattica dell’Istituto.
Se una docente, anche se non più giovanissima, si imbarca nell’avventura di un Diploma
per Didattica Assistita dalle Nuove Tecnologie viene vista come una marziana5.
Allora vale la pena di smuovere le acque ferme con la pubblicità che si può ottenere con
le LIM, fornendo prodotti validi, ma confezionati come spot pubblicitari. Ecco che il mio
progetto può assumere anche una valenza interna da non sottovalutare.
I files prodotti, essendo salvati come video, e non come files .ggb di GeoGebra, hanno il
grande vantaggio che scorrono da soli, si possono fermare e far ripartire ma non si
possono alterare per sbaglio6.
Scelta dei software
Il percorso mentale che porta ad unire la didattica ai programmi Open Source non è dei
più facili. Infatti si deve vincere la propria pigrizia mentale e imparare nuovi comandi.
Spesso ci creiamo una vera e propria barriera di rifiuto: i programmi commerciali
vengono curati e preparati apposta per essere accattivanti e noi ci caschiamo spesso.
Ho però cominciato a riflettere sul valore del copyright e sull’esempio da dare agli alunni.
Non potevo pensare di diffondere copie non autorizzate solo perché la scuola ha
acquistato un certo (e limitato) numero di licenze.
Altri programmi non sono nemmeno in possesso della scuola!
Invece abbiamo un numero adeguato di licenze di Windows Office, per cui nel mio
progetto, ho continuato ad usare PowerPoint, piuttosto che Open Office Impress, dato che
avevamo svolto alcuni interessanti moduli sul suo uso didattico.
Per la scelta degli altri applicativi, ho già citato Audacity, che abbiamo imparato ad usare
nel corso di Audio digitale. Si è rivelato un mezzo interessantissimo per la manipolazione
dei suoni, sia registrati che musicali. Oltretutto, suscita una grandissima curiosità negli
alunni, che diventano “provetti” tecnici del suono pur di manipolare la tracce audio.
Qualche riga in più per motivare la scelta di Photostory invece del più diffuso Windows
Movie Maker.
Sono due software distribuiti gratuitamente da Windows ai propri utenti per produrre file
di immagini e videoclips con estensione .wmv.
Movie Maker assembla spezzoni video e immagini, con la possibilità di inserire sia testo
nei titoli di testa e di coda, che una pista musicale. Si possono scegliere opportune
transizioni tra gli spezzoni o tra le immagini. Il grande difetto sta nel fatto che le parti
che compongono il lavoro rimangono fisicamente nella localizzazione originaria fino a
che non si è completato il lavoro. Se si cambia computer, se si dimentica di salvare un file
necessario nella corretta cartella della pen-drive, si vede comparire una grande X rossa
nello story board e si resta bloccati.
Questo non succede con Photostory, perché le varie parti vengono copiate nel progetto
che ha estensione .wp3 e quindi si possono tranquillamente esportare. Anche qui si
possono scegliere effetti, transizioni e movimenti, che abbiamo cercato di limitare al
massimo per evitare l’effetto “mal di mare”.
Dopo aver salvato i singoli step di GeoGebra, ho preferito passare attraverso la fase di
diapositiva con Power Point, perché con Photostory le immagini hanno sempre un
deprimente sfondo nero. Abbiamo potuto perciò dare un più allegro sfondo chiaro alle
nostre costruzioni geometriche.
La proiezione dei nostri lavori con le Lavagna Interattive Multimediali è veramente un
premio di per sé, un effetto molto più coinvolgente del videoproiettore in Aula di
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Frasi sentite spesso in Sala Insegnanti, ma non intendo segnalare l’autrice
Sigh!
Evviva!
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Informatica. I ragazzi ne sono stati colpiti ed entusiasmati. Spero che il loro interesse non
cali di fronte allo studio più consueto e normale.
Conclusioni
Al termine del mio percorso didattico all’interno del DOL, mi sento di essere
un’insegnante diversa da prima.
Non sono certo le accresciute abilità informatiche a fare la differenza, anche se la
consapevolezza nell’uso dello strumento tecnico, la tranquillità con cui posso affrontare
situazioni diverse, proponendo soluzioni adatte, sono sensazioni molto piacevoli ed
appaganti già da sole. E permettono di avere maggiore autorevolezza nel gruppo
docente!
Riflettendo sul mio modo di trasmettere le conoscenze, credo che le Nuove Tecnologie mi
abbiano dato spunti notevoli di rinnovamento, permettendomi di lavorare fianco a fianco
con i ragazzi, fornendo idee e suggerimenti che parlano la loro stessa lingua.
Insieme, abbiamo realizzato prodotti che, prima di tutto, ci piacevano!
Una grande conquista per materie tanto ostiche!
Quest’ultimo progetto mi ha particolarmente interessato e mi ha aiutato a vedere al di là
delle difficoltà contingenti di organizzazione scolastica e a non lasciarmi scoraggiare dal
tentativo di rimandare la scuola indietro nel tempo.
Anche il fatto di dover lavorare da sola in classe per tutto il tempo, senza apporto di
colleghi per il recupero delle difficoltà e l’approfondimento delle conoscenze, è stato
superato dalla realizzazione del progetto e dalla perseveranza di noi tutti (gli alunni e
me) per raggiungere un risultato che ci soddisfacesse.
Bibliografia
Manuali
- Dispense del corso
- “GeoGebra – Guida” Manuale Ufficiale 3.2
Markus Hohenwarter e Judith Hohenwarter www.geogebra.org
- “GeoGebra Classe 1° media” a cura del Prof. Sergio Balsimelli [email protected]
Accompagnamento musicale
- Registrazioni effettuate per i Concerti di fine anno della Scuola
Marina Petroni
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