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Poste Italiane s.p.a. s.p.a. -- Spedizione Spedizione inin Abbonamento AbbonamentoPostale Postale- -D.L. D.L.353/2003 353/2003(conv. (conv.InInL.L.27/02/2004 27/02/2004n°46) n°46) art.art. 1, 1, comma comma 1, DCB 1, DCB Vicenza Vicenza - Anno - Anno 40 -41N.- 08 N. Novembre 03 Aprile 2013 2012 - Mensile 2013 03 Aprile Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori A Milano il 29 aprile scorso Speciale Assemblea Generale Aic di Damiano Tommasi editoriale Cosa bolle in pentola Assemblea frizzante lo scorso 29 aprile con tante presenze e tante piccole grandi novità. Abbiamo avuto l’onore di avere tra noi Carlo Mupo storico primo Segretario dell’AIC, Giacomo Losi e Giancarlo De Sisti in rappresentanza dei soci fondatori. Parole sagge e di entusiasmo da persone che hanno fatto la storia del calcio italiano e della nostra Associazione… grazie! Giancarlo De Sisti: “Essere qui è per me un onore ed un dovere!” Credo che bastino queste parole per capire da dove veniamo. dove andiamo non possono che andare a braccetto. AIC for players è la grande novità dell’Assemblea, il nuovo modo per tenerci uniti. La tecnologia ci ha regalato questo strumento che mi auguro diventerà un filo diretto tra rappresentati e rappresentanti, uno strumento che attraverso l’accattivante attrazione delle immagini ci aiuterà a crescere e soprattutto tenerci informati su cosa bolle in pentola. E nel pentolone della politica sportiva cosa sta bollendo? La Vice Presidenza di Albertini ha destabilizzato leggermente aspettative e rapporti in Federazione. Le prossime nomine a Settore Tecnico e Settore Giovanile Scolastico ci diranno quanto abbiamo dato fastidio. Sicuramente dove fastidio lo stiamo provando è nell’attesa di una risposta dalla Lega di A riguardo l’Accordo Collettivo. La prossima scadenza speriamo sia l’ultima di un Accordo annuale perché sarei anche saturo con i 4 Accordi Collettivi firmati in meno di 2 anni di presidenza. In Lega Dilettanti si sta cucinando a fuoco lento la vertenza sul vincolo sportivo. Un cammino lento che dovrà trovare soluzione… verrebbe da dire con le buone o con le cattive! Un lento cammino come il percorso del calcio femminile, aspra salita contro pregiudizi ed immobilismo che rischiano di non portare mai a cottura completa una pietanza che, sono sicuro, sarà prelibatissima. Altro progetto in cantiere, gli AIC Camp, ossia per la prima volta AIC si “occupa” strutturalmente dei ragazzi. I Camp, che in via sperimentale stiamo organizzando per la prossima estate, saranno un potenziale campo di attività molto ampio. L’obbiettivo è curare la crescita dei ragazzi attraverso l’esperienza AIC, valori in campo e valori fuori, e l’esperienza dei singoli associati che spesso si trovano a lavorare nel primo post carriera con i ragazzi. Il dipartimento Senior sarà un punto di riferimento per queste attività perché... da dove veniamo e Dove invece si stanno stravolgendo le regole della buona cucina è in Lega di Serie B. Tendenzialmente attenta al rapporto con AIC, stavolta sembra aver perso l’orientamento tra i fornelli. Da una parte invita e supporta le società ad acquistare (costruire) una batteria di pentole (lo stadio) funzionale e di prima qualità, dall’altra sta mettendo in pre allarme le stesse società che se dovessero usare ingredienti (calciatori) troppo buoni e quindi costosi (tetto salariale) verrà penalizzata. L’impressione è che il buon Chef dovrà fare i miracoli con pentole d’oro ed ingredienti modesti per soddisfare degnamente una platea di commensali che rischia di essere sempre meno numerosa e sempre più affamata di buone pietanze. E cosa bolle in pentola per il nostro futuro? Ghiaccio e tapes per il tuo sport www.phytoperformance.com Poste Italiane s.p.a. s.p.a. -- Spedizione Spedizione 03 Speciale Aprile Cosa bolle in pentola speciale di Damiano Tommasi La relazione del Presidente ai delegati le regole del gioco di Pierpaolo Romani Organizziamo la legalità: ecco il piano d’azione speciale 12 di Nicola Bosio primo piano di Nicola Bosio Con i rappresentanti delle squadre di Serie B calcio e legge di Federico Loda Lega Bwin: il salary cap e compatibilità con i Trattati Comunitari calcio e legge di Stefano Sartori Risarcimento del danno a carico del calciatore calcio e legge di Stefano Sartori Lo svincolo per i dilettanti: prospettive e cronistoria l’incontro di Claudio Sottile Davide Moro: “Fino ai 37 anni, tra Empoli ed AIC” Organo mensile dell’Associazione Italiana Calciatori area ricerche di Giulio Segato “Salary cap”: quanta demagogia! direttore direttore responsabile condirettore redazione foto redazione e amministrazione tel fax http: e-mail: stampa e impaginazione REG.TRIB.VI Sergio Campana Gianni Grazioli Nicola Bosio Pino Lazzaro Gianfranco Serioli Stefano Sartori Stefano Fontana Tommaso Franco Giulio Segato Mario Dall’Angelo Claudio Sottile Maurizio Borsari A.I.C. Service Contrà delle Grazie, 10 36100 Vicenza 0444 233233 0444 233250 www.assocalciatori.it [email protected] Tipolitografia Campisi Srl Arcugnano (VI) N.289 del 15-11-1972 servizi Grande successo di “Facciamo la formazione” servizi Al via la prima edizione degli A.I.C. Camp lega pro di Coppola, Bianchet, Fiumana, Franco Quelli della… Lega Pro femminile di Katia Serra Un libro sulle azzurre e… per tutte le calciatrici scatti di Maurizio Borsari Member of Io e il calcio di Pino Lazzaro Questo periodico è iscritto all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Finito di stampare il 02-05-2013 Alessandro Fabian Organo mensile dell’Associaz ione Italiana Calciatori AssembleaGeneraleAic editoriale di Damiano Tommasi Si è svolta a Milano il 29 aprile scorso l’Assemblea Generale Aic. Tra i temi discussi è stata data particolare attenzione al rinnovo dell’Accordo Collettivo con la Lega di Serie A, alla delibera assembleare della Lega di Serie B sul “tetto agli ingaggi” e alla riforma dei campionati. Presentata l’App “Aic for players” ed il corso di primo soccorso organizzato con la Federazione Medici Sportivi. Aprile A Milano il 29 aprile scorso 2013 sommario 2013 03 inin Abbonamento AbbonamentoPostale Postale- -D.L. D.L.353/2003 353/2003(conv. (conv.InInL.L.27/02/2004 27/02/2004n°46) n°46) art.art. 1, 1, comma comma 1, DCB 1, DCB Vicenza Vicenza - Anno - Anno 40 -41N.- 08 N. Novembre 03 Aprile 2013 2012 - Mensile 3 6 14 15 16 20 21 22 24 26 28 30 36 38 42 speciale di Damiano Tommasi Milano, 29 aprile 2013 Relazione del Presidente Tommasi Come ogni anno siamo qui a raccontarvi e raccontarci dodici mesi di attività. Cercherò di rendere leggibile e comprensibile il più possibile il tutto dividendone i contenuti per argomenti. Una premessa doverosa sui momenti particolari della stagione che si sta concludendo. L’estate scorsa abbiamo firmato due Accordi Collettivi. Il primo, quasi storico, con la Lega Pro (primo Accordo Collettivo firmato dal presidente Macalli!) (pag. 4). Il secondo meno storico e già “invecchiato” con la Lega serie A che a breve ci vedrà di nuovo al tavolo. (pag. 4) La firma, inoltre, su un accordo, quello sì storico, per l’utilizzo dei diritti d’immagine collettivi insieme alla Serie A (pag. 4). È stata approvata la tanto attesa Riforma dei campionati, molto limitata che riguarda per ora la sola Lega Pro ma almeno che vedrà scomparire l’obbrobrio dell’obbligatorietà in campo dei nostri giovani (pag. 3). Stagione di elezioni, poi, con la rielezione del Presidente federale Giancarlo Abete e l’entrata in Consiglio Federale di un calciatore in attività di Serie A, Simone Perrotta (Pag. 3). Elezioni anche al Coni con l’entrata, per la prima volta, in Consiglio Nazionale di un rappresentante dei calciatori, il sottoscritto, e l’elezione a sorpresa del nuovo Presidente Giovanni Malagò (Pag.6). L’insediamento, finalmente, della Commissione Federale sul Calcio Femminile (pag. 5). La nascita del Dipartimento Senior (pag. 10) e il primo corso di “Facciamo la Formazione” per calciatori in attività a Novarello (pag. 9). L’impegno con i più piccoli con il lancio dei primi Aic Camp (pag. 10 ) e la nuova idea della Cattedra del Calcio (pag. 9). I riconoscimenti, infine, con il Galà del Triveneto, il Gran Galà e il premio Bulgarelli (pag. 12). Buona lettura!! La forza dell’AIC è senza dublug-ago 2012 Giro dei ritiri A-B-Lega Pro bio la capa13-15 set 2012 33° Convegno Fiduciari cità di coe17 set 2012 Riunione Rapp. Lega Pro sione e 12 nov 2012 Consiglio Direttivo - Parma raccordo tra 19 nov 2012 Riunione Rapp. Lega Pro tutti i rap20 dic 2012 Elezione delegati Assemblea Figc presentati. Le difficoltà 28 gen 2013 Consiglio Direttivo - Milano storiche di 04 feb 2013 Incontro capitani/arbitri Serie A incastrare 05 mar 2013 Incontro capitani/arbitri Serie B gli impegni feb- apr 2013 Giro squadre A-B-Lega Pro agonistici 18 mar 2013 Consiglio Direttivo - Firenze con le con08 apr 2013 Riunione Rapp. Serie B vo c a zioni dei Consigli Direttivi e/o dei rappresentanti di squadra delle diverse categorie si stanno superando e speriamo si possano superare con una maggior condivisione degli argomenti via e.mail o attraverso nuovi sistemi che stiamo mettendo a punto. Nella stagione scorsa molto importanti sono stati il 33° Convegno dei Fiduciari tenutosi a Vicenza. Appuntamento mancato nel 2011 ma tornato nel 2012 che storicamente ha rappresentato il momento di saluto, confronto e conoscenza di quanti sul territorio sono stati per anni punto di riferimento di tutela dei calciatori. In futuro saranno sempre più implementate conoscenze e crescita professionale perché le esigenze tipiche dei calciatori richiedono il coordinamento di tutta l’attività attraverso un ufficio legale AIC. Il Consiglio Direttivo si è riunito tre volte nell’arco della stagione e nell’incontro di Parma ha dovuto affrontare i nodi più complicati ossia l’Accordo con la Serie A sui Diritti d’immagine collettivi e la Riforma dei Campionati di Lega Pro. La riunione con i Rappresentanti di Lega Pro del 19 novembre a Milano ha contribuito ad indicarci le priorità per una Riforma che avesse un senso. Basta obbligatorietà dei giovani e regole sempre più stringenti per avere squadre solide economicamente. Gli incontri tra Capitani, Allenatori e Arbitri voluti a suo tempo da AIC quest’anno hanno aumentato il desiderio di anticipare il dibattito all’inizio del Campionato. Troppo spesso si arriva tardi e soprattutto si fatica ad essere incisivi. Attività Aic 6 L’attività in Federazione ha vissuto 21 nov 2012 Riforma Campionati Lega Pro tre momen14 gen 2013 Elezioni rappresentanti Atleti ti particolari. 14gen 2013 Elezione Presidente Abete Il 21 novemElezione Vicepresidenti bre, dopo 5 apr 2013 (Albertini-Tavecchio) parecchi rinvii e discussioni, si è votata la Riforma dei Campionati di Lega Pro. Dalla stagione 2014/15 la Lega Pro sarà a Categoria unica con tre gironi da 20 squadre. Priorità per AIC era stabilizzare economicamente le società che rimarranno e incidere fortemente sulla politica dei giovani. Momenti di tensione hanno portato all’approvazione da parte del Consiglio Federale con la decisione di non presentare più l’obbligatorietà dei giovani in campo e, soprattutto, il fatto di impegnare la Lega Pro a condividere con l’AIC la politica dei giovani. Secondo momento cruciale della vita della FIGC è stata l’elezione del Presidente Giancarlo Abete e, soprattutto per noi, l’elezione dei 4 Consiglieri Federali in rappresentanza dei calciatori. Albertini Demetrio, Calcagno Umberto, Perrotta Simone e il sottoscritto saremo per il prossimo quadriennio i rappresentanti in Federazione degli atlteti. Storica la presenza di Simone come primo calciatore di Serie A in attività a sedere in cabina di comando. È un altro tassello che, speriamo, aiuti ad avvicinare il campo alla stanza dei bottoni e viceversa. Sulla rielezione del Presidente Abete poco da dire se non che era candidato unico e che forse un pizzico di iniziativa in più ci avrebbe fatto rinnovare un po’ di più. Accontentiamoci della novità Perrotta. Terzo momento della vita in Figc da ricordare la recente elezione dei due Vicepresidenti, Albertini e Carlo Tavecchio (Presidente della Lega Dilettanti). Momento particolare perché, nonostante le pretese della Lega di A di avere almeno un Vicepresidente, siamo riusciti a confermare un uomo che viene dal rettangolo verde in uno dei ruoli massimi di rappresentanza per il nostro calcio. Se il buon giorno si vede dal mattino ci aspetta senz’altro un quadriennio ricco di attività! FIGC speciale ai delegati Qui sopra, un momento dell’Assemblea Generale Aic svoltasi a MIlano il 29 aprile scorso e alla quale hanno preso parte una novantina di calciatori. Proseguono a fatica i rapporti con le Le4 giu 2012 Accordo Collettivo Lega Pro ghe Profes7 ago 2012 Accordo Collettivo Serie A sionistiche. 10 ott 2012 Accordo diritti d’immagine Serie A Alcuni punti Incontro Lega B - rappresentanti d’intesa si 8 apr 2013 squadra Serie B sono trovati con la firma dei due Accordi Collettivi con Lega Pro e Serie A. Si è trattato di un evento la firma dell’ Accordo Collettivo con la Lega Pro, lo scorso 4 maggio, dopo 17 anni! Le principali novità riguardano l’innalzamento dei minimi contrattuali e l’inserimento dello 0,5% per il Fondo di Solidarietà. Come per la Serie B, inoltre, norme di intervento sui contratti in essere in caso di gravi episodi legati a doping e calcioscommesse che riguardano anche l’unica novità per l’Accordo Collettivo con la Serie A. A breve ci sarà da risedersi perché la durata di 1 anno prevede la scadenza il prossimo 30 giugno. Saranno fondamentali: durata triennale e inserimento dello 0,5% per il Fondo di Solidarietà. Vera novità, invece, il tanto discusso e tribolato Accordo sui diritti d’immagine collettivi. Per anni il sostentamento dell’Associazione è dipeso dalla cessione di tutti i calciatori del loro diritto Collettivo (tutti i calciatori insieme per sfruttare il diritto d’immagine della categoria). L’album Panini, sostanzialmente, era il prodotto finale di questo diritto che usciva in commercio anche grazie alla Convenzione con la Lega Professionisti (A e B erano insieme) che permetteva l’utilizzo delle maglie. Scaduta tale Convenzione la Lega di A si è Rapporti con le Leghe Professionistiche subito opposta all’utilizzo delle maglie avanzando pretese anche su qualche diritto di alcuni giocatori (alcune società chiedono anche la cessione del diritto collettivo da parte dei suoi calciatori). Si è arrivati ad un accordo lo scorso ottobre con non poche difficoltà dovute anche alla poca agilità nel condividere in toto i vari passaggi della trattativa. Risultato è un Accordo su base quinquennale che permetterà l’uscita dell’Album e di tutti i prodotti che riguarderanno per intero il campionato della Serie A con introiti divisi al 50% tra Lega di A ed AIC. Sarà fondamentale mantenere alta la sensibilità di tutti noi al diritto d’immagine collettivo e non cedere alle pressioni delle singole società che vorrebbero appropriarsene. Con la Serie B i buoni rapporti stanno subendo qualche rallentamento. A parte la grande collaborazione nei progetti di Formazione è ad oggi indigesto il cosiddetto tetto degli stipendi che la Lega sembra in procinto di inserire dal 1° luglio prossimo. Si tratta di dividere i soldi della mutualità tra le squadre che rispetteranno certi parametri di costo del lavoro. Nulla di obbligatorio ma meno soldi a chi non si attiene alla norma. Parecchi dubbi a riguardo sia sul tipo di costi analizzati che sulle modalità di intervento. Meno soldi a chi sfora i 150.000 euro lordi su ogni singolo contratto e questo, a nostro modo di vedere, rischia di abbassare il livello della categoria, di incentivare l’utilizzo di accordi non federali per le somme eccedenti il tetto e soprattutto di non ottenere l’obbiettivo del contenimento dei costi visto che non ci sarà limite al numero dei contratti e non sono, ad oggi, coinvolte le altre figure professionali di una società(allenatori e direttori). Prossime settimane calde da questo punto di vista e orientamento da parte nostra a prendere in considerazione un budget totale di squadra anziché una somma sui singoli contratti. 7 speciale Presenti in sala anche alcune rappresentanti del calcio femminile (si riconoscono Piras, Li Calzi e Serra) e tre storici fondatori dell’Aic (Losi, Mupo e De Sisti). Finalmente il 14 dicembre scorso si 14 dic 2012 Costituzione Fondo - Roma è dato il via al nuovo Fondo di Solidarietà che dovrà prendersi carico, tra le altre cose, delle situazioni pendenti con il vecchio Fondo di Garanzia. Obbiettivo del nuovo Fondo di Solidarietà è quello di coprire almeno parzialmente il debito del pregresso Fondo che aveva raggiunto i quasi 40 milioni di euro. Lo 0,5% inserito nei nuovi contratti di Lega Pro e Serie B (a breve speriamo anche Lega di A) alimenterà il Fondo insieme alla quota destinata dai giocatori della Nazionale. Altri fondi arriveranno dalle Fideiussioni provenienti dalla Lega Pro. Sicuramente i tempi e le somme non coincideranno con le aspettative di quanti, tanti, stanno aspettando vecchi crediti. Il massimale di 75.000 euro lordi è il segnale che si tratta di andare a sostenere quelle situazioni di effettiva necessità e quindi maggiormente presenti nelle categorie inferiori. Fondo di solidarietà L’area dilettanti è in co14 mag 2012 Assemblea rappr. calcio femminile stante crescita anche ago – dic 2012 Tesseramento all’ufficio di 19 feb 2013 Incontro Fiduciari Dilettanti Roma, dove Insediamento Commiss. Calcio ha sede il Di06 mar 2013 Femminile partimento, la stabilizzazione dei fiduciari dedicati ai dilettanti e il coordinamento costante con i rappresentanti regionali. La battaglia sul vincolo Lega Nazionale Dilettanti 8 sportivo, oggi fino ai 25 anni (unici in Europa insieme alla Grecia!), prosegue e vedrà nel mese di giugno un’altra tappa con la pronuncia del Tar del Lazio sul ricorso Mauriello. Non molleremo e credo che sarà il nostro tarlo anche per la prossima stagione. Lo scorso 14 maggio per la prima volta si è convocata un’Assemblea delle rappresentanti del Calcio Femminile. Non è semplice scalfire il sistema calcistico italiano sul tema del calcio Femminile ma a piccoli passi qualcosa si sta facendo. La creazione di una Commissione Federale con budget previsto per la promozione del calcio femminile e la presenza dell’AIC in questa commissione è senz’altro un passo in avanti. Purtroppo lo spirito propositivo delle componenti tecniche (allenatori e calciatrici) non coincide con pari interesse da parte dei vertici. L’Europeo della prossima estate sarà un’occasione in più per ribadire il buon livello tecnico della nostra nazionale che spesso non è supportato da pari interesse e investimento da parte dell’intero movimento. Il movimento del Calcio a 5 ha goduto del grandissimo risultato della Nazionale ai Mondiali tailandesi con il terzo posto dietro i mostri sacri di Brasile e Spagna. Grande contributo al movimento femminile sta dando anche il Calcio a 5 femminile che speriamo non si avvii verso una guerra tra poveri sottraendo risorse umane al Calcio femminile. Collaborazione e integrazione delle due attività potrebbe essere uno dei tasselli di crescita per la presenza rosa nel nostro calcio. CONI 5 feb 2013 19 feb 2013 Elezioni Tommasi Damiano in rappresentanza atleti Elezioni presidente Malagò Il 5 febbraio scorso per la prima volta nella storia del Coni un speciale Il tavolo della presidenza con, da sinistra, il Vicepresidente federale Albertini, il Vicepresidente Calcagno, Tommasi, il Vicepresidente Buffon e il Direttore generale Grazioli. rappresentante dei Calciatori è entrato a far parte del Consiglio Nazionale che tra i compiti principali ha il fatto di eleggere il Presidente del Coni. 76 votanti e tra questi 9 rappresentanti degli atltei. Personalmente sono stato onorato di entrare a far parte del Consiglio Nazionale ma da ringraziare è il lavoro dell’Avvocato Campana che ottenendo il diritto di voto all’interno della Figc ha permesso anche a tutti gli atleti di entrare a far parte dei vertici dello sport italiano. Il 19 febbraio si è votato il nuovo presidente, Giovanni Malagò, che a sorpresa ha battuto la concorrenza di uno storico dirigente dello sport italiano, Raffaele Pagnozzi già Segretario generale del Coni da più di 20 anni. Il nuovo presidente ha detto che coinvolgerà sempre più i Consiglieri nell’attività istituzionale e il prossimo Consiglio del 14 maggio potrebbe andare in quella direzione. Da parte nostra la speranza di poter incidere in quella istituzione su argomenti tanto cari ad Aic quale vincolo sportivo dei dilettanti, lotta alle scommesse, formazione post carriera e tutela della salute. Argomenti che sono all’ordine del giorno anche della CIDS. L’attività della Confederazione Ita04 mag 2012 Assemblea Milano liana degli 24 mag 2012 Assemblea Bologna Sportivi (CIDS) che raggruppa tutte le varie associazioni degli sport prosegue. Il mio ingresso all’interno del Consiglio Nazionale del Coni è senz’altro un altro tassello che può legare l’attività della CIDS con l’interlocutore principale per lo sport che è il Coni. Nell’Assemblea del 4 maggio scorso è stato eletto Leonardo Grosso presidente e CIDS fissata la sede presso l’Aic a Vicenza. La CIDS si sta facendo carico degli argomenti comuni per tutte le associazioni dei sportivi e in particolare dei rapporti con l’Inps per la previdenza degli sportivi professionisti. In attesa di una stabilità politica decente si sta lavorando per confermare la specificità degli sportivi all’interno del calderone Inps attraverso la struttura ex Enpals. Come detto, con un Governo stabile sarà più semplice avere risposte concrete e comunque le istanze fatte a nome di tutti gli sportivi professionisti non possono che dar più forza anche alle istanze dell’AIC. Altri temi molto cari ad AIC riguardano il professionismo di fatto, il vincolo nei dilettanti, la lotta al doping e alle scommesse illegali. Il Coni avrà, quindi, interlocutori più coordinati e, speriamo, più incisivi. La conquista più importante per il Ott 2012 Congresso annuale - Washington 2012 in ambito internazionale è senz’altro la firma con UE, Uefa, EPFL (Leghe europee) ed ECA (grandi Club) dell’accordo per il Contratto Minimo Europeo. Entro 3 anni dovranno essere estese alle 53 Federazioni europee le tutele minime introdotte con questo documento. Si sta procedendo all’introduzione dell’Accordo Minimo in quei Paesi dove non è in essere nessun accordo sindacale e contemporaneamente si sta lavorando alla creazione di Sindacati di categoria in quei Paesi europei oggi sprovvisti. Obbiettivo ambizioso è l’estensione di tali tutele, contratto minimo e collegio arbitrale, a tutti i Paesi del mondo dove esiste il calcio professionistico. F.I.F.PRO 9 speciale Qui sopra, in senso orario, alcuni rappresentanti di squadra presenti in Assemblea: Gianluigi Buffon (Juventus), Ciro Capuano (Catania), Federico Agliardi (Bologna), Davide Biondini (Atalanta) e Gennaro Delvecchio (Grosseto). Nelle prossime settimane verrà inaugurata la nuova sede ad Amsterdam con un sistema di videoconference in via di attivazione per poter comunicare costantemente con gli altri sindacati. Con Fifa, ECA (grandi Club europei) ed EPFL (Leghe Europee) si sta lavorando al miglioramento in favore dei calciatori delle norme internazionali sui trasferimenti, sulla tutela dei giovani e sul funzionamento degli organi di giustizia sportiva internazionali. Con la Fifa si sta collaborando, inoltre, in maniera proficua per l’organizzazione del Ballon d’Or Fifa (miglior giocatore al mondo) e del World XI Fifpro (miglior formazione al mondo). Il 2013 sarà anche anno di votazioni per i vertici Fifpro, il ruolo dell’Italia dovrà continuare ad essere costante ed importante. L’ a m b i t o della formazione rimag-lug 2012 II Corso Ancora In Carriera mane uno lug-ago 2012 Ritiro Coverciano dei capisallug-ago 2012 Ritiro Veronello di delle atConvegno “Integrità fisica del calt i v i t à 07 set 2012 ciatore” - Parma dell’AIC. La feb-apr 2013 Facciamo la Formazione – Novara consape mar-mag 2013 Incontro squadre A-B-Lega Pro volezza 5 apr 2013 Presentazione AIC CAMP che calcia17 apr 2013 Presentazione Cattedra del Calcio tori preparati siano linfa vitale per tutto il mondo calcistico ci spinge ogni giorno a ricercare luoghi e spunti per fare Formazione. L’Ancora In Carriera ha visto la II edizione nel 2012 e i corsisti hanno avuto la possibilità di visitare i luoghi fisici dell’attività calcistica in Italia ossia FORMAZIONE 10 la sede della Lega a Milano, gli studi Sky, la sede AIC a Vicenza e la Federazione a Roma. I tradizionali fiori all’occhiello dell’attività di preparazione a Coverciano e per la seconda volta anche a Veronello rimangono punti fermi nell’attività di supporto a quanti perdono il posto di lavoro e nell’attesa di occupazione approfittano per qualificarsi in altro ambito. L’attività del Centro Studi ha visto l’organizzazione del Convegno di Parma sull’integrità fisica del calciatore con tutti i risvolti di tutele e responsabilità che ci hanno confermato quanto si possa fare per migliorare prevenzione e salvaguardia del bene primario per ogni individuo: la salute. A Novara, in collaborazione con la Lega di serie B, è stato portato a termine il primo corso di Facciamo la Formazione. Una serie di incontri sul posto di lavoro, Novarello appunto, per preparare al dopo carriera calciatori in attività ed ex professionisti. Ottima la risposta e l’adesione e sicuramente stimolo a ripetere l’esperienza. Pochi giorni fa è stato presentato il progetto della Cattedra del Calcio in collaborazione con l’Università telematica San Raffaele (già partner per i corsi online). Un corso di studi per quanti vogliono saperne di più sul mondo del calcio a 360 gradi. Infine l’attività porta a porta che stiamo facendo con molto interesse da parte dei calciatori sul tema del regolamento del gioco del calcio. Grazie al supporto dell’AIA (associazione italiana arbitri) abbiamo voluto testare il livello di conoscenza delle regole del calcio. Il Regolamento dovrebbe essere la nostra stella polare per non cadere in errore nelle valutazioni di arbitri e collaboratori ma ancora non si è trovato il modo per farlo conoscere e studiare in modo accattivante. Il porta a porta con video e crocette sta dando, pero’, un’ottima risposta. Nell’ambito della formazione mi sento di inserire anche il nuovo e innovativo progetto degli AIC Camp. Lo scorso 5 aprile sono state presentate le 5 settimane di Camp estivo sotto la sigla dell’AIC. Saranno settimane all’insegna di un calcio diverso, e grazie alla collaborazione con Avviso Pubblico (agenzia per la legalità) il pallone sarà anche la scusa per parlare di regole e comportamenti. Sarà l’anno zero di questa nostra attività con i più piccoli che ci consentirà in futuro di poter essere supporto ai tanti calciatori che nel loro piccolo gestiscono scuole calcio e lavorano con i ragazzi. Trasmettere un calcio serio e con pochi grilli per la testa, lavorare con i ragazzi ma soprattutto per i ragazzi, condividere esperienze e attività... tutto ciò credo possa tranquillamente rientrare nell’ambito dell’attività dell’AIC per la formazione dei futuri calciatori, professionisti e non! L’11 dicembre scorso è stato pre11 dic 2012 Presentazione dip. Senior sentato a 17 dic 2012 Elezione Cabrini Presid. EFPA Coverciano 11 giu 2012 Italia – Polonia (Cracovia) il neo nato 14 ott 2012 Germania - Italia Diparti8 feb 2013 Torneo di Mosca mento Se17 feb 2013 Presentazione Azzurrissimi nior che porterà avanti tutte le attività che riguardano i nostri nuovi associa- SENIOR speciale ti... gli ex professionisti. In Assemblea sono presenti i 3 rappresentanti dell’area Senior nelle persone di Antonio Cabrini, Roberto Bettega e Luca Marchegiani. Tra le tante attività che si vogliono portare avanti ci sono i tornei già frequentati da AIC in qualità di partner come il Torneo Internazionale di Mosca. Coinvolgere ex professionisti in partite esibizione come l’amichevole Germania - Italia dello scorso ottobre o la partita a Cracovia tra Italia e Polonia è uno dei motori che può attivarci con i tanti ex associati che tanto possono valorizzare il lavoro dell’Associazione. La presentazione del progetto Azzurrissimi lo scorso febbraio è un ulteriore passo verso la formalizzazione della presenza degli ex nazionali all’interno delle attività di promozione non solo dell’AIC ma anche della Federazione. Il Dipartimento lavorerà a braccetto con la Onlus per sostenere anche tutte le situazioni di difficoltà che vivono parecchi nostri ex compagni. L’attività di solidarietà Premio Capocannonieri a Calcio- d e l l ’ A I C 14 dic 2012 continua sociale - Roma attraverso Borsa di studio Morosini 16 gen 2013 la Onlus. Le 18 mar 2013 Nomine incarichi Onlus nuove cariche formalizzate lo scorso 18 marzo in occasione del Consiglio Direttivo di Firenze riguardano Diego Bonavina come Presidente, Fabio Poli come Segretario e come terzo membro di Consiglio Morgan De Sanctis. Nell’anno scorso sono stati aiutati ex professionisti in difficoltà, associazioni di volontariato che operano sul territorio e le figlie di Lombardi che vengono aiutate attraverso il Trust creato in occasione della morte del padre. Lo scorso 14 dicembre è stato consegnato il contributo a Calciosociale la realtà romana di attività a difesa del calcio per tutti in zone degradate. Si tratta del premio solidale collegato al premio per i Capocannonieri 2011. Il 16 gennaio è stata formalizzata la borsa di studio Morosini che permetterà nei prossimi anni ad un ex professionista di partecipare ad un Master di altissima qualità per la formazione post carriera. Quest’anno insieme ai familiari di Piermario Morosini è stato individuato Bernardo Corradi. Infine il progetto Morosini, grazie alle somme raccolte lo scorso anno, contribuiremo al rifacimento e ammodernamento delle strutture del centro sportivo frequentato da Piermario a Bergamo. AIC ONLUS Tradizione che vince non si cam19 nov 2012 Galà del Triveneto bia e 28 gen 2013 Gran Galà del Calcio quest’anno 28 gen 2013 Premiazione Capocannonieri il Galà del 18 feb 2013 Premio Bulgarelli - Pirlo Tr i v e n e to ha visto la presenza del CT Prandelli a premiare i protagonisti del Triveneto calcistico. Consueto concorso scolastico per un componimento di approfondimento che ha visto la partecipazione entusia- RICONOSCIMENTI Sopra, in senso orario, altri delegati che hanno preso parte alla riunione: Simone Perrotta (Roma), Federico Marchetti (Lazio), Marco Amelia (Milan), Andera Ranocchia (Inter) e Morgan De Sanctis (Napoli). sta di molti studenti. Il Gran Galà del Calcio AIC ha visto la sua seconda edizione a Milano con alcune novità. Le ragazze premiate sul palco sono state due, miglior calciatrice della stagione, Gabbiadini, e capocannoniere del torneo, Panico Patrizia. Il 28 gennaio scorso è stata anche l’occasione per riunire sul palco i capocannonieri premiati, unico assente giustificato, Zlatan Ibrahimovic, impegnato in campo con il PSG. La festa del calcio giocato è ormai appuntamento fisso per tutti noi e la grande partecipazione della società Juventus mattatrice della serata ha fatto onore a tutti i premiati. Infine lo scorso 18 febbraio Andrea Pirlo ha ricevuto il Premio Bulgarelli number 8, riconoscimento giunto alla seconda edizione che premia la miglior mezzala dell’anno. Oltre al calciatore più votato al Gran Galà Andrea si è aggiudicato anche questo particolare premio in ricordo di uno dei fondatori dell’AIC. Grande campione dentro e fuori dal campo, Giacomo Bulgarelli è parte di quel grande progetto che a partire dalla storia vuol costruire un grande futuro. I grandi esempi è sempre utile e piacevole portarli ai giovani e valorizzarne la portata morale. CONCLUSIONI Essere AIC significa sentirsi AIC, il mio impegno e l’impegno di quanti operano dietro le quinte non è nulla senza il supporto, conforto e coinvolgimento di quanti rappresentiamo: i calciatori e le calciatrici. Non è facile e non lo sarà ma il mio e nostro obbiettivo primario è raccontare i Calciatori per renderli protagonisti della loro professione… dentro e fuori del campo. Grazie a tutti!! 29 aprile 2013 Damiano Tommasi 11 speciale di Nicola Bosio Gli argomenti trattati all’ordine del giorno Punto per punto tutta la discussione Tra i temi discussi è stata data particolare attenzione al rinnovo dell’Accordo Collettivo con la Lega di Serie A, alla delibera assembleare della Lega di Serie B sul “tetto agli ingaggi” e alla riforma dei campionati. Altissima la partecipazione (una novantina di calciatori presenti) oltre alla gradita presenza di alcuni soci fondatori dell’Aic (De Sisti, Mupo, Losi) insieme ai delegati del Dipartimento Senior (Bettega e Marchegiani). Presentata l’app “Aic for players” ed il corso di primo soccorso organizzato con la Federazione Medici Sportivi. La riunione si è aperta con il saluto del Presidente Tommasi che, anche a nome del Presidente Onorario Campana (assente per indisposizione), ha ringraziato i numerosi delegati intervenuti (una novantina i calciatori presenti), il Vicepresidente federale Albertini, il Presidente della Fifpro Grosso e in particolare alcuni soci fondatori dell’Aic (De Sisti, Mupo, Losi) invitati ai lavori insieme ai delegati del Dipartimento Senior (Bettega e Marchegiani). Tommasi ha quindi consegnato la tessera Aic “ad honorem” ai tre fondatori ricordando il loro ruolo fondamentale non solo per la nascita ma soprattutto per la crescita dell’Associazione. “Per me essere qui è un onore ma soprattutto un dovere” – ha commentato Giancarlo De Sisti, mentre Carlo Mupo, primo storico segretario, ha invitato i calciatori a “vivere la carriera insieme ai colleghi, perché uniti si ottengono i risultati”. Dopo l’usuale verifica dei poteri e dopo aver ricordato Fabio Falzetti, Carmelo Imbriani e Paolo Ponzo recentemente scomparsi, Umberto Calcagno è stato nominato a presiedere l’Assemblea con Gianni Grazioli a ricoprire la carica di segretario. Prima di procedere alla consueta discussione, il revisore dei conti dott. Dalla Montà ha illustrato i bilanci dell’Aic e dell’Aic Service (li riportiamo come inserto) che sono stati approvati all’unanimità. Tommasi ha quindi esposto la propria relazione (interamente pubblicata da pagina 6 a pagina 11) ripercorrendo l’intenso anno 12 di attività che ha visto l’Aic impegnata su molti fronti: rapporti con gli associati, con gli ex calciatori, con Figc, Leghe e CONI, con Fifpro e Cids, ma anche iniziative per il dopo carriera, riconoscimenti e premi. Accordo Collettivo Primo punto all’ordine del giorno quello riguardante l’Accordo Collettivo con la Lega di Serie A, in scadenza il prossimo 30 giugno, per il cui rinnovo l’Aic sta da tempo sollecitando un incontro senza peraltro ottenere risposta. Il timore è quello che si arrivi, come lo scorso anno, alla scadenza dei termini senza che la Lega si sia volutamente seduta al tavolo delle trattative e che quindi, come in passato, si rischi che i calciatori sottoscrivano contratti “liberi”, vale a dire non più regolati da nessun accordo condiviso con l’Aic da un punto di vista sindacale. Sempre riguardo l’Accordo Collettivo, che l’Aic vorrebbe rinnovare con scadenza triennale prevedendo il contributo per il Fondo di solidarietà come già stipulato nei contratti firmati con la Lega di B e Lega Pro, altre problematiche sono legate ai Collegi Arbitrali (l’attuale procedura è più farraginosa rispetto al passato e l’Aic chiederà un ritorno ad un sistema più snello) e all’articolo 7 (quello che riguarda i cosiddetti “fuori rosa”) che lo scorso anno, a fronte dello “sciopero” indetto dalla categoria, non è stato toccato ma sul quale la Lega vorrà probabilmente tornare a discutere. Nella fattispecie, ad oggi, a parte un unico caso (quello del cal- La nostra App Aic For Players Presentata ufficialmente in Assemblea “Aic For Players”, l’applicazione creata in collaborazione con Wyscout, dedicata ai giocatori professionisti, che consentirà ad Aic di avere un costante contatto diretto con i propri associati. Ogni calciatore, dopo aver scaricato l’app (già disponibile gratuitamente sull’apple store) e dopo essersi registrato (basta inserire nome, cognome, numero di tessera e crearsi una password) avrà a disposizione sul proprio dispositivo (Apple o Android), un incredibile contenitore di informazioni sulla propria carriera e su quella dei colleghi. Sarà possibile visualizzare video (ordinati per tipologia e situazione di gioco), scaricare intere partite o semplici azioni. Si potrà così creare un archivio personale, studiare gli avversari e conoscere approfonditamente il percorso sportivo dei compagni di squadra attraverso schede aggiornatissime. Semplice ed intuitiva, l’applicazione consentirà inoltre ad ogni associato di tenersi costantemente in contatto con l’Aic grazie ad una ricca sezione che darà accesso diretto al sito, alla rivista ufficiale “Il Calciatore”, alle news e consentirà, soprattutto, di inviare una mail direttamente dall’App senza utilizzare alcun programma di posta. Un filo diretto utilissimo, un nuovo modo di comunicare. speciale Settore dilettanti ciatore della Lazio Zarate) non ci sono stati contenziosi, ma intenzione dell’Aic e quella di non modificare le proprie istanze mantenendo in vigore l’allegato parere esplicativo del Presidente federale. Una situazione molto delicata che richiede la massima attenzione e che, in sintonia con la Figc, dovrà essere risolta in tempi brevissimi. “Salary Cap” Già affrontata con i rappresentanti delle squadre del torneo cadetto (vedi resoconto a pag. 15), la delibera assembleare della Lega di Serie B sul “tetto agli ingaggi” ha richiesto una discussione approfondita da parte di tutta l’Assemblea: partendo dal presupposto che il contenimento dei costi per la sostenibilità del sistema è obiettivo primario anche di Aic, i delegati si sono trovato d’accordo nel sostenere che andrebbero percorse altre strade che non vadano ad influire sulla contrattazione individuale del calciatore. La delibera, così come è stata scritta, può risultare addirittura controproducente, rischia di danneggiare la qualità del campionato e può indurre i calciatori a scegliere altre categorie. L’Assemblea ha quindi dato mandato alla presidenza di proseguire il confronto con il presidente Abodi e portare all’attenzione dei rappresentanti della Lega di B alcune proposte (intervenire sul budget complessivo, incidere su tutti i tesserati e non solo sui calciatori, alzare in ultima analisi l’”asticella” dei 150 mila euro lordi fissi e 150 variabili) al fine di arrivare a scelte condivisibili. Varie In chiusura di riunione è stato affrontato il tema della riforma dei campionati che porterà la Lega Pro ad un anno “sabbatico” molto particolare (nessuna retrocessione dalla prima divisione, nove retrocessioni dalla seconda per arrivare a 60 squadre), del progetto delle seconde squadre (Aic favorevole ma proposta bloccata dalla Lega Pro) e della valorizzazione dei giovani (tolta l’obbligatorietà in campo bisogna studiare una politica per favorirne lo sviluppo). Presentata infine l’app “Aic for players” (ne parliamo nel dettaglio a lato) e il Corso di primo soccorso che l’Aic, in collaborazione con la FMSI (Federazione Medici Sportivi Italiani) ha organizzato per il 20 maggio a Milano. Si tratta di una giornata formativa che rientra nel “Progetto Morosini”, dedicata ai calciatori interessati ad apprendere l’utilizzo del defibrillatore e, sotto la supervisione di esperti, tra cui il consulente medico Aic dott. Piero Volpi, potranno apprendere le attività base di primo soccorso. Assemblea dei delegati regionali Come ormai consuetudine, l’Assemblea Generale Aic è stata preceduta in mattinata da quella dei delegati regionali dei calciatori appartenenti al settore dilettanti. Tra i temi affrontati, le problematiche legate al vincolo, il deposito degli accordi economici, la tutela sanitaria e, per quanto riguarda il Calcio Femminile, dell’insediamento della Commissione federale per la promozione e lo sviluppo di questo settore. Il Presidente Tommasi ha aperto i lavori ripercorrendo brevemente il lavoro svolto negli ultimi dodici mesi dall’Aic per questo settore, ricordando l’impegno da parte del Dipartimento Dilettanti il cui ufficio di Roma rappresenta un punto di riferimento fondamentale sia da un punto di vista operativo che da un punto di vista prettamente politico. Sono ancora molte le problematiche che interessano il mondo dei dilettanti, prima fra tutte quella riguardante l’illegittimità del vincolo sportivo e, a tale proposito, Tommasi ha sottolineato l’importanza della sua elezione all’interno del Consiglio Nazionale del CONI in quota atleti: proprio percorrendo la strada del CONI, visto il continuo diniego da parte della Lega Nazionale Dilettanti a volersi sedere al tavolo delle trattative, l’Aic porterà le proprie istanze per cercare di risolvere una battaglia che sta portando avanti dal 2000. Il tutto in attesa del giudizio del Tar del Lazio (il 18 giugno prossimo) sul caso di Pasquale Mauriello, calciatore di 1ª categoria che, con il supporto dell’Aic, ha intrapreso le vie giudiziarie facendo ricorso per un mancato trasferimento a causa del vincolo. Al riguardo è stato prodotto anche un video, presentato in anteprima ai delegati, con interviste a Simone Perrotta, Fabio Grosso (che partendo dai dilettanti è arrivato a vincere un Mondiale) e Umberto Calcagno. Stefano Sartori ha chiuso l’argomento evidenziando che la liberalizzazione del tesseramento dei calciatori stranieri, anche se da un lato può risultare penalizzante per lo sviluppo dei nostri vivai, rappresenta però una grande opportunità in quanto, essendo annuale (gli italiani sono invece vincolati fino a 25 anni), potrebbe costringere la Figc ad un adeguamento della normativa per una conseguente parificazione. È chiaro che compito dell’Aic sarà vigilare che la futura norma da cambiare nelle NOIF non sia peggiorativa (cioè stranieri parificati ad italiani anziché il contrario). Il Vicepresidente Umberto Calcagno, il coordinatore del Dipartimento Max Cherri e Matteo Sperduti hanno quindi relazionato i presenti sugli altri argomenti ancora in discussione, dal deposito degli Accordi economici alla tutela sanitaria (Figc e LND si erano impegnate alla creazione di una Commissione ma nulla è ancora stato fatto), dalla tutela assicurativa (intervenendo magari sull’assicurazione obbligatoria) al problema del tesseramento (molti calciatori non sapendo di essere già tesserati col doppio tesseramento sono stati deferiti e squalificati). In chiusura di riunione la responsabile del calcio femminile Katia Serra ha fatto il punto sulle problematiche di questo settore che si riassumono, sostanzialmente, sul “farsi ascoltare” e soprattutto nel “trovare un interlocutore” che sia disposto a prendersi a cuore le numerose richieste ancora inevase. Il calcio femminile sta vivendo una fase molto delicata con un aumento delle società che falliscono, delle calciatrici messe fuori rosa, del mancato rispetto degli accordi economici. L’insediamento in Figc della “Commissione per la promozione e lo sviluppo del Calcio femminile” può essere un punto di svolta: sotto l’aspetto politico è un segnale molto importante perché finalmente a livello federale qualcosa sembra cominciare a muoversi. Come Aic sono stati fatti importanti passi in avanti: da quest’anno è partito un “giro degli spogliatoi” delle squadre di Serie A, è aumentato il numero di iscritte e sono state messe in atto alcune iniziative sul piano della visibilità (premio alla miglior calciatrice al Galà del Calcio, premio alla capocannoniere del campionato, libro sulle azzurre di prossima uscita, ecc.) che ci si augura possano contribuire ad un cambio di mentalità nei confronti di questo movimento. 13 le regole del gioco di Pierpaolo Romani Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico Organizziamo la legalità: ecco il piano d’azione Organizziamo la legalità perché è l’unione necessario promuovere una maggiore collaoffrire scommesse sulle competizioni gioborazione tra forze di polizia, autorità investiche fa la forza. Potremmo sintetizzare con vanili a livello europeo e nazionale. gative e giudiziarie, organi sportivi e società questo slogan l’importante decisione presa a Al fine di sostenere finanziariamente alcune delle azioni, il piano prevede che le aziende di scommesse, partendo dallo scambio di fine marzo a Sofia, in Bulgaria, dal Consiglio informazioni. “Le frodi sportive” – come si che si occupano dell’organizzazione e della Strategico per il Calcio Professionistico (PFSC) legge nel comunicato stampa diffuso dopo gestione delle scommesse forniscano, sotto – composto dai rappresentanti di federazioni nazionali (UEFA), club (ECA), leghe (EPFL) e la sottoscrizione del piano – “devono esforma di diritti, il loro contributo. Con questi sere riconosciute come crimine specifico giocatori (FIFPro Divisione Europea) – di apfondi saranno implementati dei progetti di delle leggi nazionali europee, in modo da provare all’unanimità un piano d’azione per prevenzione, in particolare nell’ambito del garantire mezzi coerenti, efficaci e coorproteggere l’integrità del calcio, combattere calcio giovanile, dilettantistico e femminile. i ripetuti tentativi di combine delle partite dinati per sconfiggere questo fenomeno. Nel corso della riunione di Sofia è stato chiee lottare contro il razzismo. Un documento sto Consiglio d’Europa di provvedere quanto Allo stesso tempo, gli stati europei devono valutare l’adozione di servizi giudiziari speche è stato ratificato anche dal Comitato Eseprima all’adozione di una convenzione intercutivo Uefa all’insegna di una politica di tolnazionale sulle combine delle partite, prevecifici per i casi di frode sportiva”. Serve dunleranza zero verso il calcio scommesse, come que un’attività di prevenzione e di contrasto dendo il coinvolgimento di tutti i portatori di ha affermato il presidente Michel Platini. qualificata e specializzata contro le combine. interesse (stakeholders) del calcio. Il piano d’azione prevede una serie di iniziaTra gli altri punti previsti dal piano sono da Il piano approvato a Sofia rappresenta un pastive basate sui principi del coordinamento e sottolineare la previsione di un monitoragsaggio importante per il mondo del calcio a della cooperazione tra diversi soggetti del gio continuo delle competizioni europee, livello internazionale. Conoscere e denunciamondo del calcio e delle istituzioni deputate re la corruzione, anziché tacerne per paura dei due massimi campionati e delle coppe nazionali nelle 53 federazioni affiliate alla al contrasto della criminalità. Tra queste inidi sporcare l’immagine dello sport più bello del mondo e, contemporaneamente, operare UEFA, come pure quello delle competizioziative citiamo la redazione e l’adozione di sul versante educativo-culturale e su quello ni per nazionali; l’adozione di un sistema di un codice di condotta per calciatori, allenatori, dirigenti e arbitri che vieta loro di scominvestigativo-giudiziario costituisce un passo denuncia che sia caratterizzato da riservatezza e affidabilità professionale in favore mettere sulle partite e sulle competizioni decisivo per debellare il calcio criminale e difendere e diffondere il calcio pulito e onesto. di chi testimonia; la fissazione del divieto di alle quali partecipano e stabilisce precise clausole da inserire nei contratti; programmi di formazione e di prevenzione sia a livello nazioA Roma il 26 marzo scorso nale, da parte delle federazioni, sia a livello di singole squadre; sistemi di rilevamento e di denunL’Associazione Italiana Calciatori, rappresentata dal consigliere Aic avvocato Matteo Sperduti, ha aderito cia delle frodi sportive; presenza all’iniziativa della “Carovana internazionale antimafia”, presentata a Roma con ospiti d’onore i giocatori di funzionari specificatamente addetti a garantire l’integrità nel della Nuova Quarto Calcio per la legalità. calcio; raccolta e diffusione di All’incontro, che si è svolto presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana, hanno prebuone prassi in materia di preso parte anche Anna Canepa, magistrato della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Asvenzione e contrasto alle scomsociazione nazionale magistrati; Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale; Andrea Campimesse illecite. noti, Presidente di Avviso Pubblico; Luciano Silvestri, responsabile dell’ufficio Legalità Cgil; Giovanni Il piano approvato nella capitaBellissima, Servizio organizzazione UIL Nazionale e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca- Cisl. le bulgara può definirsi un do“Ringraziando gli organizzatori dell’invito a questo importante evento” - ha sottolineato Sperduti cumento politico importante, “anche l’AIC è partecipe alla lotta alla criminalità organizzata. Bisogna partire dalle parole di Don Ciotsia dal lato della denuncia che ti a Rizziconi durante la visita della nazionale: “Bisogna mettere in fuorigioco la mafia”. Il calcio è un territorio fertile per le organizzazioni criminali sodal lato della proposta. I sotprattutto per il numero di persone che coinvolge toscrittori del piano, infatti, da ma è anche quello più fragile. Molto spesso sono una parte riconoscono e manifestano ufficialmente la loro coinvolti i calciatori delle categorie minori dove preoccupazione derivante dalla è più facile per la criminalità organizzata trovare constata presenza del crimine il consenso, cosi come nei settori giovanili. “Noi organizzato, a livello globale, come AIC” - ha concluso - “siamo vicini a tutte nel contesto dell’alterazione dei queste realtà e vogliamo collaborare per togliere questo consenso al fine di far rispettare i veri risultati delle partite e, dall’altra, principi e valori dello sport e del calcio pulito.” sottolineano con forza come sia Carovana internazionale antimafia 14 primo piano di Nicola Bosio A Milano l’8 aprile scorso Con i rappresentanti delle squadre di Serie B La riunione che si è svolta a Milano l’8 aprile scorso con i rappresentanti delle squadre di Serie B (una quindicina le società rappresentate), primo vero e proprio appuntamento dell’anno dopo l’incontro tra arbitri e capitani svoltasi a Coverciano a febbraio e dopo le visite presso i ritiri delle squadre, è stata convocata per discutere in maniera approfondita della delibera assembleare della Lega di B riguardo il “Tetto salariale, riduzione delle rose e nuovi criteri di ridistribuzione dei ricavi provenienti dalla mutualità”. Tale delibera, che nelle intenzioni della Lega vuole andare verso la salvaguardia economico-finanziaria delle società e la conseguente sostenibilità del sistema, ha richiesto un approfondimento da parte dei rappresentanti di squadra ai vertici dell’Aic che, a loro volta, hanno chiesto un incontro/confronto con il presidente della Lega Andrea Abodi. Allo stato attuale la decisione presa all’unanimità da parte dei presidente delle società afferma che i contratti a partire dal prossimo 1 luglio dovranno essere parametrati su una parte fissa e una parte variabile ciascuna non superiore 150.000 euro lordi. Le società che non rispetteranno la nuova regola subiranno una decurtazione delle risorse derivanti dalla mutualità, in misura equivalente rispetto allo sforamento. Il 50% finirà in parti uguali, il restante 50% sarà finalizzato invece alla crescita dei vivai giovanili, allo sviluppo infrastrutturale e a politiche di integrità. In particolare sono previsti premi alle squadre associate che raggiungeranno le final eight dei campionati Primavera, Allievi e Giovanissimi. Tenuto presente che secondo una statistica più del 50% dei contratti in serie B supera i 150 mila euro lordi, la situazione è stata analizzata con grande senso di responsabilità da parte dei calciatori intervenuti, che hanno peraltro evidenziato una serie di criticità che non possono essere sottovalutate. Se l’obiettivo è quello di calmierare le spese e premiare i club “virtuosi”, un sistema così concepito rischia infatti di andare nella direzione opposta generando forme di “distorsione” per quanto concerne i pagamenti (premi, diritti immagine, incentivi all’esodo, ecc.). Senza contare un “appiattimento”dei contratti ed un abbassamento del livello tecnico del campionato: la trattativa di ogni singolo calciatore verrebbe di fatto falsata, non ci sarebbe più differenza di valore tra giocatore e giocatore e il peso contrattuale tenderebbe ad annullarsi. Tra l’altro si bloccherebbe pure il mercato di riparazione perché a parità di contratto difficilmente un calciatore deciderebbe di cambiare squadra. Oltre al fatto che anche da un punto di vista giuridico le problematiche non mancano (libera contrattazione? libera concorrenza?), è stato evidenziato che per ridurre i costi sarebbe più efficace eventualmente mettere un tetto al budget tipo complessivo piuttosto che introdurre un “salary cap” individuale. Se una società, stando nei parametri proposti, contrattualizza quanti calciatori, allenatori e dirigenti vuole, può finire per spendere di più rispetto ad un’altra che magari ha contratti più alti ma un numero inferiore di tesserati. Senza contare che allo stato attuale il “tetto” non prevede l’applicazione ad allenatori, dirigenti ed agenti. I rappresentanti, al termine della discussione, hanno formulato alcune proposte (modificare il budget complessivo, alzare i parametri del tetto, togliere la specifica dei 150 mila euro in parte variabile e 150 mila in parte fissa) che sono state portate all’attenzione del Presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi e del Direttore Generale Paolo Bedin, intervenuti nella seconda parte dell’incontro. Il nuovo Fondo di Solidarietà Venerdì 14 dicembre 2012, presso la sede della FIGC, è stato sottoscritto l’atto costitutivo del Fondo di Solidarietà per Calciatori, Allenatori e Preparatori atletici. Il nuovo Fondo, previsto dagli Accordi Collettivi già stipulati il 7 novembre 2011 con la Lega di Serie B (art. 20) ed il 4 giugno 2012 con la Lega Pro (art. 24), sostituisce il vecchio Fondo di Garanzia, ormai in liquidazione, e avrà la finalità di corrispondere un contributo ai tesserati delle società non ammesse ai campionati di competenza a partire dalla stagione sportiva 2009/10 in poi. In particolare, va posta la massima attenzione sulle considerazioni che seguono: - adempiendo a quanto previsto dai citati accordi collettivi, le società dovranno versare al Fondo un contributo pari allo 0,50% da calcolarsi sulla retribuzione annua lorda; -i calciatori già tesserati con società non ammesse al campionato 2012/13 (US Pergocrema, FC Piacenza, US Triestina, Giulianova Calcio, AS Taranto Calcio, US. Foggia, US Siracusa, S.P.A.L. 1907, AC Montichiari ), potranno procedere al recupero delle mensilità arretrate inviando le formali richieste al seguente indirizzo: Fondo di Solidarietà, c/o AIC, Via G. Spontini 24, 00198 Roma); -la richiesta va inviata con raccomandata A.R. o altro mezzo anche informatico (P.E.C.) entro il termine perentorio di 6 mesi dalla data di sottoscrizione, e cioè entro il 14 giugno 2013; -il Fondo di Solidarietà ha la competenza di deliberare il pagamento dei crediti relativi a somme contrattualmente stabilite e non percepite nel corso delle stagioni sportive 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011, già inviate entro i termini con formale istanza al “vecchio” Fondo di Garanzia per calciatori ed allenatori di calcio; -il limite contributivo delle singole contribuzioni è pari ad € 75.000,00 lordi, detratto quanto già percepito nel corso della stagione sportiva a cui si riferiscono le somme richieste. 15 calcio e legge di Federico Loda Tetto ai salari: ha un senso? Lega Bwin: il salary cap e compatibilità con i L’Assemblea della Lega Nazionale Professionisti Serie B ha approvato lo scorso 28 marzo la proposta del suo presidente, Andrea Abodi, in ordine all’adozione di un modello di gestione ed organizzazione al quale le società dovranno obbligatoriamente conformarsi, ai soli fini della distribuzione delle risorse, a decorrere dalla prossima stagione sportiva. L’obiettivo, ambizioso ed in linea di principio condivisibile, è di far raggiungere a tutte le società della Lega Serie B il pareggio di bilancio nell’arco di 3-4 anni; mutuando le espressioni del comunicato ufficiale1 la Lega si propone con l’adozione dei tetti salariali di conseguire “l’obiettivo di tutelare il patrimonio finanziario delle società, instaurando e sviluppando quel circolo virtuoso di conto economico che mira alla sostenibilità del sistema”. L’opera di moralizzazione finanziaria della Lega Serie B è compatibile oppure si pone in contrasto con le disposizioni del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, rappresentando in ultima analisi una limitazione della libera circolazione dei lavoratori nonché alla libera concorrenza in violazione dell’art. 101 del Trattato Europeo? Il tema, già oggetto di attenzione da parte di alcuni studiosi2 , era rimasto fino ad ora confinato nell’ambito della dibattito accademico ed è stato riportato in vita dalle vicende che hanno recentemente coinvolto la Premier League inglese. Con un comunicato pubblicato lo scorso 7 febbraio 2013 la Premier League ha infatti ufficializzato l’accordo raggiunto tra i club finalizzato al controllo della spesa, alla riduzione delle perdite collettive nonché al miglio1 Cfr comunicato ufficiale n. 86 del 23 marzo 2013 http://www.legaserieb.it/c/document_library/get_file?uuid=50481247-f2ea45f5-9c0f-47e21de10901&groupId=115051 2 Ex pluris segnalo il pregevolissimo lavoro di Johan Lindholm: “The Problem With Salary Caps Under European Union Law: The Case Against Financial Fair Play” pubblicato su TEXAS REVIEW OF ENTERTAINMENT & SPORTS LAW VOL. 12.2 pp. 189-213, 2010. 16 ramento della stabilità finanziaria tra i suoi 20 club3. Le nuove regole adottate in Premier League entreranno anch’esse in vigore all’inizio della prossima stagione ed impongono a ciascun club di non accumulare perdite nel corso delle prossime tre stagioni in misura eccedente i 105 milioni di sterline. Inoltre, nel corso del periodo 2013-2016, ai club il cui monte salari supererà nel complesso i 52 milioni di sterline (importo elevato a 60 milioni nella stagione 2015/2016) sarà imposto un aumento di stipendi (quindi un salary cap) non superiore a 4 milioni di sterline su base annua. La massima sanzione per i club in caso di violazione delle norme sarà una detrazione di punti. Le sanzioni saranno decise da un’apposita commissione disciplinare. Le novità che caratterizzeranno la prossima stagione sportiva della Premier League hanno riacceso il dibattito sul regolamento Uefa in tema di fair play finanziario e più nello specifico sulla sua compatibilità con le disposizioni del Trattato di Lisbona in tema di libera concorrenza. Poste queste premesse, lo scopo di questo intervento è di offrire spunti di riflessione sul dibattito che inevitabilmente si è aperto sulle più recenti novità che hanno interessato la Lega Serie B e nello specifico la loro compatibilità con i Trattati Europei. Una volta inquadrato l’oggetto dell’intervento, non pare superfluo richiamare l’attenzione su alcuni aspetti propedeutici alla miglior comprensione del tema. Il salary cap Negli sport professionistici il salary cap è comunemente definito come un accordo negoziato, ovvero una regolamentazione imposta da un organismo sportivo, per mezzo del quale viene fissato un limite alla quantità di denaro che una 3 Mentre 13 dei 20 club hanno votato a favore della nuova normativa, Fulham, West Bromwich Albion, Manchester City, Aston Villa, Swansea City e Southampton hanno votato contro. Astenuti quelli del Reading. società sportiva può spendere a titolo di retribuzione del giocatore. Il “tetto salariale” può declinarsi come un limite per il giocatore o un totale per il monte salari della squadra, ovvero entrambi. Varie leghe sportive hanno da tempo imposto un sistema di contenimento salariale; oltre alle americane National Football League, National Hockey League, Major League Soccer, National Basketball Association ed alla canadese CFL (Canadian Football League) nel Vecchio Continente solo alcune Leghe di rugby hanno una regolamentazione in proposito (Aviva Premiership e Super League in Inghilterra, Top 14 in Francia e Pro 12 in Galles). L’accordo ovvero regolamentazione sul tetto salariale può avere natura rigida, ovvero flessibile. L’accordo rigido si sostanzia in un importo massimo che non può essere superato per nessun motivo. La presenza di un accordo salariale, a prescindere pertanto dal contratto depositato in Lega, che determina la violazione della regola del tetto salariale può essere oggetto di pesanti sanzioni a carico del club contravventore, quali la revoca della vittoria del campionato (l’unica situazione nota è quella della revoca del titolo vinto nel 2010 dalla squadra del Melbourne Storm nella National Rugby League australiana). L’accordo flessibile, è invece rappresentato da un limite salariale che può essere superato in circostanze limitate, ma il superamento del limite viene sanzionato con una penalità che è determinata a priori. Tali sanzioni sono tipicamente di natura finanziaria: le ammende o in alternativa una tassa sul lusso 4 sono sanzioni comuni previste 4 Invece di un salary cap, la Major League Baseball ha previsto una tassa di lusso (chiamata anche una tassa di equilibrio concorrenziale), una norma in base alla quale le squadre le cui retribuzioni totali superano un certo limite (determinato annualmente) sono tassate sull’importo in eccesso al fine di scoraggiare le grandi squadre dall’avere un libro paga sostanzialmente più alto rispetto al resto del campionato. L’imposta è versata alla Lega, la quale poi li impiega in un fondo per la promozione e crescita del settore. calcio e legge Trattati Comunitari dai campionati5. Un primo storico tentativo di introdurre un salary cap nel calcio risale al 2002 ad opera del G14. Il G14 venne costituito nel 2000 come organizzazione promossa dai 14 club europei più prestigiosi (per l’Italia vi partecipavano Inter, Milan e Juventus) con l’intento di rappresentare unitariamente all’Uefa ed alla Fifa le istanze dell’elite del calcio europeo. Nel 2002 venne pubblicata la notizia che le squadre europee avrebbero adottato un tetto di spesa per i salari nella misura del 70% dei rispettivi ricavi, a decorrere dalla stagione 2005/2006. La proposta non trovò mai alcuna pratica attuazione. Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea: le regole sulla concorrenza applicabili alle imprese L’art 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007, disciplina le regole di concorrenza applicabili alle imprese prevedendo che: “sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno ed in particolare quelli [accordi e decisioni] consistenti nel: a)fissare direttamente o indirettamente i prezzi d’acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione; b)limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti; c)ripartire i mercati o le fonti di ap5 In concettuale antitesi al salary cap si pone il salary floor, ovvero il budget minimo che deve essere destinato dalla società per il pagamento degli stipendi dei giocatori nel loro complesso, indipendentemente dal minimo contrattuale previsto dalla Lega di appartenenza. Alcune leghe, in particolare la NFL, hanno un salary floor rigido che impone alle squadre il rispetto del piano ogni anno, che aiuta ad evitare che le squadre ricorrano al salary cap per ridurre al minimo i costi. provvigionamento; d)applicare, nei rapporti commerciali con gli altri contraenti, condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, così da determinare per questi ultimi uno svantaggio nella concorrenza; e)subordinare la conclusione di contratti all’accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l’oggetto dei contratti stessi”. Gli accordi o decisioni presi in violazione dell’art. 101 del Trattato sono nulli ex lege. Tuttavia, le disposizioni precedenti possono essere dichiarate inapplicabili (e quindi non si pongono in contrasto con il Trattato) con riferimento a: - qualsiasi accordo o categoria di accordi fra imprese, - qualsiasi decisione o categoria di decisioni di associazioni di imprese, e - qualsiasi pratica concordata o categoria di pratiche concordate, se e qualora contribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti ovvero a promuovere il progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell’utile che ne deriva, ed evitando nel contempo di: a)imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili per raggiungere tali obiettivi; b)dare a tali imprese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti di cui trattasi. Le richiamate disposizioni sulla concorrenza sono rivolte principalmente, ma non esclusivamente, al mondo delle imprese, ma ritengo siano applicabili anche alla Lega Serie B, intesa quale associazione di imprese6. Sulla natura della Lega contribuisce a fare chiarezza lo stesso statuto che ne fornisce la definizione quale “associazione [privatistica NdA] di categoria delle società affiliate alla F.I.G.C. che partecipano al campio6 Sul punto l’Uefa è stata espressamente riconosciuta quale associazione di imprese dalla Commissione Europea con decisione del 23 luglio 2003 (In G.U.C.E., 1, n. 291, dell’8 novembre 2003, p. 25 e seg.) nato di calcio di serie B”. Tutto ciò premesso, focalizziamo l’attenzione all’esame della compatibilità delle norme sul “salary cap” adottate (se non imposte) dalla Lega con le disposizioni dell’art. 101 del TFUE. Contenuto della regolamentazione salariale Il modello gestionale approvato dall’assemblea di Lega impone ai club di attenersi a parametri di spesa per gli oneri del personale. Il sistema poggia sostanzialmente su tre elementi cardine: - la quota base dello stipendio di ciascun calciatore viene stabilita nella misura massima di 150mila euro; - la quota variabile dello stipendio, ovvero quella collegata agli obiettivi sportivi non può eccedere la misura massima di 150mila euro; - la quota variabile dello stipendio è articolata su obiettivi individuali ed obiettivi di squadra. I parametri di individuazione di suddetti obiettivi nonché i valori all’interno dei quali valutare l’importo della parte variabile saranno definiti nel breve termine e, presumibilmente, potranno essere oggetto di modifica nel corso delle successive stagioni sportive. Con il consenso plebiscitario dell’assemblea di Lega sono state altresì approvate le disposizioni di natura sanzionatoria. Le società che non rispetteranno le nuove regole subiranno una decurtazione delle risorse derivanti dalla mutualità, in misura equivalente rispetto allo sforamento. Il 50% di queste sanzioni verrà equamente distribuito alle altre società, mentre il restante 50% sarà destinato ad un fondo finalizzato invece alla crescita dei vivai giovanili, allo sviluppo infrastrutturale e a politiche di integrity. In particolare sono previsti premi alle squadre che raggiungeranno le final eight dei campionati Primavera, Allievi e Giovanissimi. Pertanto, appare in tutta la sua evidenza che ricorrendo ad un salary cap diretto la Lega pone in essere una concreta azione per arginare il c.d. overspending. Senza addentrarsi nel dettaglio delle 17 calcio e legge disposizioni adottate dalla Lega, si può sostenere in termini generali che il salary cap enfatizza l’importanza del principio della prudente amministrazione (fair management) quale corollario della regola del pareggio di bilancio (break-even rule) di derivazione Uefa: pertanto in termini pratici nel criterio gestionale che un club non può spendere nella gestione corrente ovvero tipica più di quanto ricavi dalla medesima gestione. Le regole approvate dalla Lega, a differenza delle disposizioni Uefa in tema di fair play finanziario, hanno quale obiettivo principale ed esplicito di ridurre la quantità di denaro che le società possono spendere per pagare i salari dei giocatori (non è dato sapere se rientrino nel tetto di spesa anche i salari degli allenatori ed altri tesserati). Queste limitazioni potrebbero però porsi in contrasto sotto un duplice profilo con le disposizioni di cui all’articolo 101 del TFUE: non solo come violazione del divieto di fissare i prezzi di acquisto [lettera a), comma 1], ma anche quale limitazione o controllo della produzione [lettera b), comma 1]. A tal proposito le restrizioni imposte alle società dalla Lega7, quale soggetto in grado di esprimere una forza contrattuale coercitiva, rinforzerebbero l’impianto “accusatorio” in ordine alla loro incompatibilità con l’articolo 101 del TFUE in tema di intese restrittive della concorrenza (i. e. abuso di posizione dominante). Over reaction e test di proporzionalità Secondo un consolidato orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, le misure nazionali potenzialmente limitative dell’esercizio di libertà fondamentali garantite dai Trattati (nello specifico quello previsto dall’art. 101 del Trattato di Lisbona) sono ammesse, in deroga al generale divieto, se perseguono uno scopo legittimo compatibile con i Trattati e se soddisfano le seguenti 7 Non sembrerebbe meritevole di particolare considerazione la circostanza che il modello organizzativo-gestionale sia stato approvato da tutte le squadre, andando però a vincolare anche i club che entreranno a far parte della Lega al termine della corrente stagione sportiva. 18 quattro condizioni: - devono essere applicate in modo non discriminatorio; - devono essere giustificate da primarie ragioni di pubblico interesse; -devono essere idonee ad assicurare il raggiungimento dell’obiettivo che perseguono; - non devono andare oltre ciò che è necessario per il raggiungimento di tale obiettivo. In altri termini la misura deve essere adatta (suitable) e necessaria, nel senso che non sono ipotizzabili misure alternative meno invasive. Riprendendo le considerazioni svolte da J. Lindholm8, è fuori discussione che molti club calcistici soffrono di alti livelli di perdite e di debito eccessivo; pertanto si è sostenuto che un risanamento generale del sistema calcistico rappresenta uno scopo legittimo in relazione alle disposizioni del TFUE. Uno scopo legittimo è necessario, ma non sufficiente, per giustificare disposizioni limitative della capacità di spesa, quali quelle sul fair play finanziario, e quindi a maggior ragione nel caso di una regolamentazione salariale come quella prevista dalla Lega. In generale la necessità di imporre regole sul salary cap è spiegata con un semplice teorema: se le società sostengono spese eccessive per gli stipendi dei giocatori, ciò alla fine le condurrebbe al fallimento, destabilizzando il sistema, ed in particolar modo per quanto concerne la regolarità del campionato. La conseguenza ultima è che un intervento esterno per arginare il fenomeno è inevitabile. Ciò premesso, se l’obiettivo primario perseguito dalla Lega con l’introduzione di vincoli di spesa fosse rappresentato da una maggiore omogeneità economico-finanziaria tra i club e quindi un maggior equilibrio tecnico-sportivo (c.d. competitive balance), allora la misura apparirebbe in questo caso sproporzionata al raggiungimento di un comune interesse che è rappresentato dalla maggiore stabilità finanziaria dell’intero sistema quale prima garanzia del regolare svolgimento delle competizioni sportive9. Si può verosimilmente concludere che nel mentre l’obiettivo sotteso alle regole di contenimento salariale della Lega è molto probabilmente legittimo, di converso è alquanto opinabile se queste disposizioni siano necessarie ed adatte per il conseguimento di tale obiettivo. In altri termini, quand’anche l’obiettivo della sostenibilità finanziaria a lungo termine sia probabilmente legittimato da una prospettiva di continuità e tenuta del sistema, si deve registrare che queste nuove disposizioni non sono conformi al principio di proporzionalità. L’esistenza di problemi finanziari nella maggior parte dei club non è sufficiente per dimostrare che le regole del nuovo modello organizzativo-gestionale sono necessarie ed idonee allo scopo di tutelare la redditività a lungo termine della cadetteria. E sul punto è fondamentale che si dia dimostrazione che nessuna alternativa, intesa quale misura meno restrittiva, è in grado di raggiungere l’obiettivo. E questa dimostrazione potrebbe rivelarsi particolarmente impegnativa, se non impossibile. Ma a prescindere da queste considerazioni di ordine sistemico, la valutazione della legittimità delle misure di contenimento salariale adottate dalla Lega non può prescindere dal contesto nel quale si innestano. Per giustificare il sistema dei limiti salariali, la Lega potrebbe essere chiamata a dimostrare che questo intervento di contenimento della spesa non solo è necessario ma anche adatto al conseguimento dello scopo, ovvero il raggiungimento dell’obiettivo, senza risultare eccessivamente restrittivo. Infatti l’analisi della legittimità della misura nonché dell’ampiezza di un intervento (inteso come scopo ovvero obiettivo) è questione ben distinta dall’analisi della sua proporzionalità ovvero idoneità. In altri termini, non è sufficiente dimostrare che il calcio (in questo caso della Serie B) è affetto da 8 Opera citata. 9 J. Lindholm cfr. precedente nota n. 2. calcio e legge difficoltà finanziarie e che le regole sul salary cap sono determinanti per risolvere questo problema. In ordine alla circostanza che l’intervento della Lega sia necessario si potrebbe opinare che nel sistema giuridico sportivo sono presenti da molti anni norme federali che impongono un fair management a tutte le società del calcio professionistico. Gli articoli 85 e seguenti delle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali della F.I.G.C.) obbligano le società affiliate al rispetto di termini precisi ed inderogabili per adempiere al pagamento di stipendi ed oneri correlati. Le NOIF impongono alle società di procedere con la valutazione e rendicontazione della sostenibilità gestionale su periodi trimestrali e/o semestrali10 per mezzo di specifici indici. Le misure della Lega non sembrerebbero neppure adatte al conseguimento dello scopo prefisso, poiché a ben vedere un tetto salariale massimo per giocatore non impedisce affatto che il conto economico chiuda in perdita. Al contrario un tetto salariale complessivo in diretta correlazione con i ricavi (per esempio una percentuale sulla media dei ricavi tipici delle ultime tre stagioni) potrebbe condurre a risultati più incoraggianti. Solo correlando direttamente il costo per il personale ai ricavi si può ragionevolmente ipotizzare il conseguimento di un pareggio di bilancio (rimane pur sempre da valutare anche il peso dell’ammortamento degli oneri pluriennali dei diritti di sfruttamento del calciatore). Posizione della Commissione Europea Interessanti spunti di riflessione si possono ritrarre dall’esame della posizione della Commissione Europea sul tema della compatibilità tra le disposizioni del TFEU e quelle sul fair play finanziario dell’Uefa. A seguito dell’introduzione dell’articolo 165 TFUE, l’Uefa ha pubblicato un do10 Per le società di serie A e di serie B è prevista altresì la predisposizione di un budget della stagione sportiva ed il controllo degli scostamenti su base semestrale. cumento dal titolo “UEFA’s position on Article 165 of The Lisbon Treaty”, per mezzo del quale si plaudeva l’iniziativa dell’Unione, e veniva richiesto alle Istituzioni di prendere posizione su alcuni temi di grande interesse per i vertici Uefa, su tutti il rispetto della specificità dello sport all’interno delle linee guida dell’Unione Europea. La risposta della Commissione Europea è arrivata nel gennaio 2011, con la pubblicazione del rapporto “Sviluppare la dimensione europea dello sport”. Il rapporto testimonia la condivisione ed il sostegno della Commissione Europea in favore dei valori fondamentali nonché delle politiche strategiche della Uefa, quali: • il regolamento sul fair play finanziario; • la vendita centralizzata dei diritti tv; • i diritti di proprietà intellettuale specifici per gli organizzatori di competizioni sportive; • la lotta contro le scommesse illegali e le partite truccate; • le quattro aree strategiche del modello sportivo europeo (competizioni libere, struttura piramidale delle competizioni con il principio promozione/ retrocessione, organizzazione dello sport su base nazionale, solidarietà finanziaria tra sport di base e professionistico). Con il comunicato congiunto tra l’Uefa e la Commissione Europea pubblicato sul sito dell’Uefa il 21 marzo 2012, la Commissione ha confermato che le norme sul fair play finanziario della Uefa sono in linea con la politica di aiuti di stato dell’Unione europea11. Da ciò ne dovrebbe discendere che se è stata ufficialmente riconosciuta la coerenza tra le regole e gli obiettivi del fair play finanziario e quelli della Commissione nel settore degli aiuti di stato, mutatis mutandis anche le disposizioni di contenimento salariale varate dalla Lega non dovrebbero essere oggetto di alcuna eccezione di legittimità. Ma è bene rimarcare come la compatibilità tra le norme sul fair play finan11Il testo del comunicato si trova all’indirizzo http://it.uefa.com/uefa/stakeholders/europeanunion/news/newsid=1772159.html ziario Uefa e quelle del Trattato di funzionamento sia stata riconosciuta dalla Commissione Europea con specifico riferimento alle norme che regolano gli aiuti di stato12. Rimane quindi tutt’ora aperta la questione sulla compatibilità delle norme sul salary cap in relazione alla disposizioni del Trattato che regolano invece la libera concorrenza (artt. 101 e 102). Conclusioni Le direttive della Lega appaiono meritevoli di un ripensamento in rapporto alle criticità individuate. Non va infatti sottovalutata la portata delle nuove norme, così come prospettate nel comunicato di Lega, in rapporto al principio della tutela contrattuale. Per meglio comprendere il senso dell’affermazione si pensi a quali conseguenze si determinerebbero nei rapporti contrattuali tra la società retrocessa dalla Serie A alla Serie B: sarebbe la società retrocessa ulteriormente penalizzata per incolpevole violazione dei tetti salariali? ovvero dovrebbero subire i suoi tesserati un hair cut del trattamento salariale? Aspetti non di semplice soluzione, perlomeno in presenza di una regola sul salary cap nell’attuale formulazione, salve ed impregiudicate le considerazioni sull’incompatibilità delle disposizioni sul contenimento dei salari con il diritto UE. 12Per aiuti di Stato nella terminologia usata in passato dalla Comunità Europea, oggi Unione Europea si intendono tutti i finanziamenti a favore di imprese o produzioni, sia provenienti direttamente dallo Stato, inteso in senso ampio (amministrazioni centrali, regionali, locali, ecc), sia da altri soggetti quali le imprese pubbliche, intese come quelle imprese nei confronti delle quali i poteri pubblici possono esercitare, direttamente o indirettamente, un’influenza dominante per ragioni di proprietà, di partecipazione finanziaria o della normativa che le disciplina. L’articolo 107, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea ex articolo 87, già articolo 92, precisa i elementi che devono essere riscontrati affinché l’intervento costituisca un aiuto di Stato nel senso comunitario del termine. Le quattro condizioni richieste sono le seguenti: • origine statale dell’aiuto (aiuto concesso dallo Stato ovvero mediante risorse statali); • esistenza di un vantaggio a favore di talune imprese o produzioni; • esistenza di un impatto sulla concorrenza; • idoneità ad incidere sugli scambi tra gli Stati membri. 19 calcio e legge di Stefano Sartori Questo mese parliamo di… Risarcimento del danno 20 a carico del calciatore Una recente delibera del Collegio Arbitrale presso la Lega Pro costituisce un ulteriore monito per i calciatori nel caso in cui sia dimostrabile che una squalifica comporti per la società un danno di immagine e/o di natura patrimoniale. Va subito precisato che si tratta di una decisione conforme ad una pronuncia dell’11 marzo 2009 con cui il Collegio presso la LNP aveva accolto la richiesta di un club di condannare un calciatore ad un risarcimento del danno per una violazione del regolamento antidoping. Il Collegio non aveva avuto dubbi nel considerare legittima la richiesta di risarcimento da parte della società precisando però che, il “valore” da assegnare al pregiudizio “sia presente che futuro subito dalla persona giuridica” (cioè quantificato: a) € 20.000,00 per le spese legali sopportate dal club per la difesa dinanzi la Giustizia Sportiva; b) € 30.000,00 a titolo di rimborso integrale dell’ammenda irrogata al club; c) una somma stabilita dal Collegio in via equitativa a titolo di danno all’immagine. dal club stesso) doveva essere necessariamente provato e quindi liquidato “in via equitativa, tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto e del pregiudizio che si proietta nel futuro”. Ora, nella riunione del 14 dicembre 2012 il Collegio presso la Lega Pro ha esaminato una richiesta presentata il 28 giugno 2012 e finalizzata a condannare un calciatore coinvolto nel c.d. “calcioscommesse” a risarcire un importo così -Per quanto riguarda le richieste di restituzione degli importi versati dal club per le spese di difesa e per il pagamento dell’ammenda, il Collegio, pur ritenendo che gli obblighi comportamentali del calciatore, nella fattispecie violati, vadano oltre l’obbligo di fedeltà di cui all’art. 12 dell’Accordo Collettivo e debbano estendersi al rispetto di tutta la normativa contenuta dal Codice di Giustizia Sportiva, Ciò detto, la delibera con cui il Collegio ha accolto parzialmente le richieste del club ci consente di identificare alcuni punti estremamente interessanti. -Innanzitutto, l’Accordo Collettivo e conseguente Regolamento del CA applicabili sono quelli datati 1 luglio 1989, in quanto il ricorso è stato depositato il 28 giugno 2012 e quindi prima del 1° luglio seguente, data in cui è entrato in vigore l’ultimo AC. non ritiene tuttavia che il comportamento del calciatore possa costituire fondamento delle domande della società. Infatti, sia le spese di difesa che il valore dell’ammenda devono essere direttamente collegate al coinvolgimento della società nel procedimento disciplinare, fondato in sostanza nel mancato controllo dell’atleta per essa tesserato. In definitiva, il procedimento disciplinare subito dal club è dato da “un comportamento di natura omissiva previsto e sanzionato specificatamente dall’art. 4 CGS”, e per il Collegio ciò è del tutto sufficiente. -Infine, per quanto concerne la domanda relativa alla lesione dell’immagine della società, si deve sottolineare che in via generale il calciatore, in quanto lavoratore subordinato ex L 91/81, risponde in caso di violazione dell’obbligo di correttezza e buona fede (artt. 1175 e 1375 c.c.) nonché dell’obbligo di fedeltà (art. 2105 c.c.); inoltre, nello specifico va aggiunto che il calciatore, nell’esercizio della sua attività, è sempre tenuto a comportarsi nel rispetto di principi che implicano e racchiudono concetti quali “lealtà e probità sportiva”, non a caso più volte richiamati dal CGS. Ora, non c’è dubbio che una condanna legata al divieto di scommesse e/o alla commissione di un illecito abbia certamente arrecato alla società un pregiudizio alla sua immagine e che di questo il calciatore sia chiamato a rispondere. Detto questo e già come accaduto nel caso del 2009 citato, il club ha comunque l’onere di dare prova dell’ammontare del danno in quanto, in mancanza, non si può che ricorrere a valutazione “del tutto simbolica ed esemplare”. Nel caso in questione la società ha sì provato il danno d’immagine ma non è invece riuscita a provare le ulteriori conseguenze patrimoniali che sarebbero derivate dall’episodio e, pertanto, la domanda di risarcimento dei danni è stata accolta solo parzialmente ed ha comportato una condanna al pagamento di una somma decisamente modesta, pari ad € 3.000,00. calcio e legge In attesa della pronuncia del TAR sul caso Mauriello Lo svincolo per i dilettanti: prospettive e cronistoria Un recente editoriale del Presidente della LND Tavecchio ci fornisce lo spunto per insistere nel riparlare di uno degli argomenti più sentiti dai calciatori e calciatrici dilettanti e dall’AIC: l’abbassamento del vincolo da 25 a 18 anni di età. Nell’articolo sono presenti alcune affermazioni che, dal nostro punto di vista, sono agevolmente confutabili: quando si dice che “svincolare i calciatori a 18 anni porterebbe ad un mercimonio, ad una competizione fra società che andrebbe a determinare una situazione analoga a quella del calcio professionistico”, ebbene, è spontaneo controbattere che con l’attuale normativa il mercimonio dura ben di più e cioè fino al compimento dei 25 anni di età ed è quindi particolarmente accentuato. D’altra parte è notorio che il mantenimento del vincolo in realtà contribuisce ad alimentare un impressionante “mercato” sotterraneo, legato di volta in volta o a trasferimenti a titolo oneroso o a concessioni dello svincolo a totale discrezione dei club e dei dirigenti. Un’ulteriore affermazione richiama poi i presunti riequilibranti effetti che deriverebbero dall’art. 108 NOIF, laddove si sostiene che “dal 1° luglio 2002 fu reintrodotto l’art. 108 della NOIF, precedentemente abolito, in base al quale i club possono stipulare con i calciatori “non professionisti” e “giovani dilettanti” accordi di svincolo”. In realtà, abbiamo dimostrato (“Il Calciatore” di Novembre 2012) che si tratta di un’osservazione priva di fondamento in quanto l’art. 108 non determina alcun diritto allo svincolo annuale perché, al contrario, il calciatore si libera solo con il consenso della società che detiene il cartellino e quindi solo se il presidente o altro rappresentante legale del club sottoscrive il testo dell’accordo. E che lo svincolo per accordo consensuale sia uno strumento assolutamente poco utilizzabile è dimostrato dalle statistiche relative al numero di calciatori e calciatrici under 25 tesserati con vincolo pluriennale che si sono svincolati prima della stagione 2012/13 utilizzando questo istituto: il 10,91%, in Serie D, l’11,84% in Serie A femminile. In merito poi all’auspicio per cui “va assolutamente scongiurata una potenziale entrata “a gamba tesa” – per usare il gergo calcistico - dell’Autorità Giudiziaria”, premesso che si tratta in tutta evidenza di un richiamo alle azioni che l’Associazione Calciatori sta intraprendendo avanti la giustizia ordinaria ed amministrativa, viene spontaneo rispondere che cosa mai l’AIC possa fare per tentare di modificare una norma così discutibile dal punto di vista giuridico. In tal senso, la proposizione del Presidente Tavecchio “ogni eventuale prospettiva di modifica del vincolo può essere oggetto di confronto istituzionale e di collaborazione dialettica tra LND ed AIC” è allo stato smentita dai fatti, in quanto in otto anni di silenzi, mancate aperture e brevi trattative subito fallite la cosiddetta via politico-istituzionale non ha prodotto il benché minimo risultato. Anzi, scorrendo brevemente la cronistoria sotto riportata si può dedurre l’esatto contrario: 1 luglio 2004: entra a regime la durata del vincolo fino al compimento del 25° anno di età (primo semestre). 1 febbraio 2006: al termine del Convegno “Progetti, riforme, valori: le nuove sfide per il calcio italiano”, organizzato sotto l’egida del CONI dalla FIGC, nel documento finale ed ufficiale presentato dal CONI si legge, a proposito del vincolo, la proposta di riformulazione degli artt. 32 e 32 bis prevedendo “per il giovane dilettante lo svincolo al 18°anno di età”. In realtà il proponimento non ha alcun effetto ed in seguito la FIGC arriva a “taroccare” il documento finale modificando qualsiasi riferimento alla necessità di ridurre a 18 anni l’età limite. 12 novembre 2009: interrogazione al Parlamento Europeo avente ad oggetto “l’illegittimità del cosiddetto “vincolo sportivo”, previsto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, che lega i calciatori dilettanti ai loro club fino ai 25 anni di età”. 25 novembre 2009: denuncia ufficiale alla Commissione Europea per violazione delle norme sulla libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori nell’Unione europea. L’esito non è favorevole in quanto la que- stione sollevata non ha rilevanza internazionale ma solo domestica, e ciò perché, a parte alcuni casi isolati (“Il Calciatore” di Novembre 2012), la FIGC rilascia i transfer internazionali ai calciatori dilettanti che intendono trasferirsi all’estero. 12 giugno 2010: il Tribunale di Saluzzo ordina alla USD Saviglianese di risolvere il vincolo del calciatore Luca Miserino, assistito dall’AIC. Nella motivazione si legge, oltre ad altre considerazioni, che l’art. 2 della Costituzione “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” e pertanto non v’è dubbio che si debba ritenere al limite della costituzionalità e della legittimità la volontà di conservare d’autorità il cartellino di un giocatore dilettante e privo quindi di un contratto professionistico. 18 maggio 2011: l’AIC inizia la procedura che, esauriti tutti i gradi della giustizia sportiva FIGC e CONI, consente di attaccare il vincolo in sede giudiziaria. Il caso riguarda il calciatore di 1a categoria Pasquale Mauriello, e vede i ricorsi presentati dall’AIC respinti in successione dalla Commissione Tesseramenti e dalla Corte di Giustizia Federale FIGC e, in data 15 giugno 2012, anche dal TNAS (Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport) del CONI. Fa peraltro specie il ricorso fotocopia alla strumentalizzazione dell’art. 108 NOIF laddove LND, FIGC e CONI sostengono che l’utilizzo dell’istituto dello svincolo per accordo consente al calciatore di liberarsi alla scadenza di ogni anno! Abbiamo invece appena dimostrato ed è noto a chiunque che il calciatore si libera solo con il consenso della società che detiene il cartellino. In definitiva, la scelta dell’Assocalciatori di ricorrere quale ultima ratio al TAR del Lazio non solo assistendo il calciatore con il proprio pool legale ma anche costituendosi direttamente in giudizio appare del tutto giustificata e quasi obbligata dalle circostanze. Vedremo, entro il prossimo mese di giugno 2013, gli esiti del ricorso ma una cosa è certa: anche in caso negativo, la battaglia per abbattere il vincolo continua. 21 l’incontro di Claudio Sottile Davide Moro, rappresentante Aic dell’Empoli Fino ai 37 anni, tra Empoli ed AIC” Le vacanze possono aspettare. Crema solare, mare e relax avranno il loro spazio, prima però ci sono dei play-off da far giocare. Sta tutto nei piedi di Davide Moro e compagni dell’Empoli, aritmeticamente (almeno nel momento in cui scriviamo) gli unici a poter permettere l’appendice stagionale, facendo rimettere lo spumante in caldo ai veronesi dell’Hellas. “Già, non so se ci riusciremo, spero di sì, dipende da noi. Faremo di tutto per farli disputare. La speranza di giocarli e di riuscire ad andare in A c’è da parte di tutto l’ambiente, non riesco però a fare previsioni. Vincendo le partite rimanenti riusciremmo a stare sotto i dieci punti di distacco, considerando che all’ultima andiamo proprio al ‘Bentegodi’. Ci sarà da battagliare ancora”. Fai almeno le carte al resto del campionato cadetto… “Ci provo. Togliendo il Sassuolo che ha condotto un campionato a parte, in testa il Livorno ha preso più slancio e lo vedo favorito per il salto diretto, ma nel calcio dire mai mai. I n coda c’è da lottare, anche lì la situazione è difficile per le squadre coinvolte. Però tre devono scendere e tre devono salire, è la regola del gioco, sarà bagarre totale”. In coda c’eravate voi, almeno stando alle prime sei giornate nelle quali, dopo i pareggi con Reggina e Nova- 22 ra, inanellaste quattro sconfitte consecutive. Poi? “È stata brava la società, che ha atteso la scintilla da parte di un allenatore bravo e di un gruppo forte. Scossa che è arrivata e le cose sono andate per il verso giusto, speriamo di concludere quest’anno con gli spareggi promozione. Sarò ripetitivo ma sarebbe fantastico”. Empoli si conferma tradizionalmente piazza ideale per fare calcio. “In rosa c’è la giusta miscela tra giovani e vecchi. Se i ragazzi non danno lo spirito giusto e gli anziani non spingono si fa fatica, abbiamo ennoi invece tusiasmo ed esperienza, non a caso i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. Nel vostro firmamento brill a la stella di Saponara: è pronto per il salto nel Milan? “È chiaramente all’altezza, un calciatore che passa dall’Empoli al Milan è per forza bravo. È maturato tanto, anche paragonandolo soltanto alla passata stagione. Starà a lui far vedere quello che sa fare pure lontano dal ‘Castellani’. Magari se non dovesse rivelarsi immediatamente pronto lo sarà l’anno dopo, non ho grossi dubbi. Spero davvero per lui che dimostri il suo valore anche lì, si merita tutto”. I tuoi prossimi compagni lanciati verso le copertine? “Hisaj è un elemento da tenere in considerazione, e dico anche Laurini e Regini. Ad ogni modo siamo un gruppo di ottimi giocatori. Poi il mercato è strano, calciatori che erano normali sono stati protagonisti di grandi trasferimenti e viceversa, non c’è sempre un percorso lineare nelle carriere”. Davide Moro invece chiuderà la carriera in Toscana? “Dipende dall’Empoli, se mi fanno firmare l’incontro Quindi fino ai 37 anni continuerai a battagliare anche nella trincea sindacale? “Cerco di esprimere le mie idee per aiutare a risolvere problematiche che coinvolgono tutti i calciatori. Nelle ultime uscite associative ho evidenziato dei concetti che combaciavano con quelli degli altri rappresentanti, legati alla questione della quota fissa e variabile che potrebbe riguardarci, il famoso ‘salary cap’. Nello specifico ritengo che sia troppo basso il fisso e troppo alto il variabile, che per tanti motivi non verrebbe mai raggiunto. Sono temi trasversali, perché anche chi gioca in A può trovarsi in B e quindi toccano tutta la categoria. Non ci opponiamo al ridimensionamento ma alle modalità dello stesso”. La scheda fino a quando ho intenzione di giocare, e cioè 37 anni, sì, è facile il giochino. La mia volontà c’è, sono ormai 20 anni che vesto la maglia azzurra, tra settore giovanile e prima squadra. Sono nato a Taranto, compagine che spero di rivedere prontamente tra i professionisti perché la città e il pubblico lo meritano, però ormai sono toscano a tutti gli effetti. Ad ogni modo ho ancora due anni di contratto, i discorsi che vanno troppo oltre non li considero, prima penso a finire bene quest’annata”. In 5 righe… Davide Moro è nato a Taranto il 2 gennaio 1982. Cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, ha vestito le maglie di Sangiovannese e Varese (in prestito) prima di far ritorno in pianta stabile al club detentore del suo cartellino (foto in basso a sinistra). Sempre in prestito a giocato anche a Livorno in Serie A (foto a fianco) e dal 2010 è tornato al club empolese. Questa la sua carriera nel dettaglio: Stagione di Damiano Tommasi Il tetto Un tetto, di solito, presuppone la costruzione di una casa. Una casa, di solito, presuppone delle fondamenta. Delle fondamenta, di solito, presuppongono un progetto. Un progetto, di solito, presuppone un’idea. In serie B un geometra gambero sta iniziando dalla fine!… Ma ci sarà un geometra? Cat. P. G. 2012-13 Empoli Squadra Serie B 36 3 2011-12 Empoli Serie B 37 0 2010-11 Empoli Serie B 31 2 2009-10 Livorno Serie A 28 0 2008-09 Empoli Serie B 36 0 2007-08 Empoli Serie A 32 0 2006-07 Empoli Serie A 36 1 2005-06 Empoli Serie A 32 0 2004-05 Empoli Serie B 32 2 2003-04 Varese Serie C1 31 0 2002-03 Sangiovannese Serie C2 31 1 2001-02 Empoli Serie B 0 0 23 area ricerche di Giulio Segato A proposito di “tetto salariale” “Salary cap”, quanta demagogia! Il 25 marzo 2013 la Lega di Serie B ha pubblicato nel Comunicato Ufficiale n° 86 l’introduzione di un tetto salariale per i contratti individuali dei calciatori. La proposta è stata votata all’unanimità dalle società nell’assemblea della Lega della serie cadetta, presieduta da Andrea Abodi, stabilendo un tetto individuale per i nuovi contratti firmati a partire da luglio: 150.000 euro lordi nella parte fissa e altrettanto in quella variabile. Le società che non rispetteranno la nuova regola subiranno una decurtazione delle risorse derivanti dalla mutualità, in misura equivalente rispetto allo sforamento. Il 50% finirà in parti uguali, il restante 50% sarà finalizzato invece alla crescita dei vivai giovanili, allo sviluppo infrastrutturale e a politiche di integrity. In particolare sono previsti premi alle squadre associate che raggiungeranno le final eight dei campionati Primavera, Allievi e Giovanissimi. Per il Presidente Andrea Abodi e il Direttore Generale Paolo Bedin queste limitazioni permetterebbero alle società di risparmiare circa il 25% delle loro spese: attualmente secondo i dati in loro possesso almeno un quarto dei contratti in vigore supera il limite imposto dal Salary Cap. “Queste nuove regole ci consentiranno di fare ulteriori passi avanti nella direzione della tutela del patrimonio finanziario delle nostre società”, ha dichiarato Abodi al termine dell’assemblea, convinto che i costi per il “personale tesserato” delle società siano superiori al 90% dei loro ricavi totali. Sullo spunto di questa delibera dell’assemblea alcune domande ci sorgono spontanee: innanzitutto perché il tetto agli ingaggi dovrebbe riguardare solo le retribuzioni dei calciatori, e non quelle degli altri tesserati, allenatori e direttori sportivi? Così previsto, il limite imposto ai singoli contratti non considera l’operato delle società nella scelta della propria rosa di prima squadra; ci sono società che nell’arco della stessa stagione sportiva sperperano risorse pagando retribuzioni fino a 60 calciatori, altre più oculate ed efficienti nelle scelte di mercato e nella gestione della rosa che ne pagano non più di 30. Società che cambiano anche 4 allenatori con i rispettivi staff tecnici ed altre che invece sostengono lo stesso per tutta la stagione… del resto, in base ai 24 criteri dell’attuale Salary Cap, le limitazioni non riguardano gli ingaggi degli allenatori. Quindi ci chiediamo: perché penalizzare una società che nell’arco della stagione sportiva utilizza e quindi paga una rosa ristretta di calciatori premiandone alcuni con stipendi importanti, mentre gratificarne altre che stipendiano un maggior numero di atleti con singoli stipendi mediamente più bassi, ma con un monte stipendi complessivo più esoso? che, grazie al Salary Cap, rendono la società addirittura virtuosa! 1.Numero dei giocatori Abbiamo analizzato il numero dei calciatori che hanno militato nelle squadre di Serie B nella stagione 2011/12, classificandoli in base alle retribuzioni percepite. La ricerca è stata effettuata sui dati della stagione precedente per avere un totale riferito all’intera stagione (Tabella1). CALCIATORI PER RETRIBUZIONE Serie B 2011/12 52,45% superiori ai 300.000 superiori ai 150.000 e inferiori ai 300.000 21,80% 25,75% inferiori ai 150.000 47,55% Tabella 1 Abbiamo analizzato i dati relativi alle retribuzioni dei calciatori impiegati in Serie B nella stagione sportiva 2011/12, ottenendo dei risultati sostanzialmente diversi da quelli in possesso dei vertici della Lega. Prima di analizzare nello specifico i dati ottenuti vogliamo sottolineare come il costo per gli stipendi del personale tesserato, quindi non solo dei calciatori, rappresenti meno della metà dei costi totali delle società di Serie B; e allora ci chiediamo, perché prevedere una norma solo sul contenimento degli ingaggi dei calciatori quando questi incidono per neanche il 50% dei costi totali di una società? Forse tale iniziativa fa notizia… e fa notizia anche portare la squadra in ritiro punitivo con i relativi costi 663 calciatori è la somma dei calciatori in forza alle rose di prima squadra, nella stagione 2011/12. Il 52,45% [362 calciatori] del totale ha percepito durante la stagione una retribuzione inferiore a 150.000 €. Il 47,55% [301 calciatori] del totale ha percepito una retribuzione stagionale superiore a 150.000 € (Per i calciatori trasferiti durante il mercato di Gennaio fra società di Serie B è stata considerata la somma delle retribuzioni percepite nei differenti club). Questi 301 calciatori che hanno superato la soglia dei 150.000 €, sono suddivisi rispettivamente in due fasce: • 163 calciatori [il 25,75% del totale] con retribuzione stagionale superiore a area ricerche 150.000 € ma inferiore a 300.000 €; • 138 calciatori [21,80% del totale] con retribuzione stagionale superiore a 300.000 €. 2.Retribuzioni La somma di tutte le retribuzioni percepite, nella scorsa stagione, dai calciatori dei club di Serie B [prima squadra] è stato pari a 138.189.718 €. Di questo totale prendiamo in considerazione esclusivamente l’eventuale parte che eccede la retribuzione annua di 150.000 €. Sommando, ipoteticamente, tutti gli euro percepiti oltre i 150.000 €, da tutti i giocatori che sono andati oltre tale limite, si ottiene un totale di 68.844.706 €. Questo vuol dire che il 49,82% del totale degli stipendi ha ecceduto il limite fissato dal Salary Cap della Lega di Serie B. Il grafico (Tabella 2) mostra appunto l’ammontare aggregato delle retribuzioni evidenziandone l’eccedenza al limite di 150.000 euro. 3.Costi dei Calciatori per i Club I dati pubblicati dalla Federazione Gioco Calcio, evidenziano che il costo per gli stipendi del “personale tesserato” ha rappresentato il 45,58% dei costi complessivi dei club di Serie B della stagione sportiva 2011/12. Rispettivamente: • 463 milioni di euro valore dei costi complessivi delle società; • 211 milioni [9,6 milioni per ciascuno dei 22 club] costo del lavoro per il personale tesserato [calciatori + allenatori]. Questo significa che calciatori e allenatori “pesano” nel bilancio dei club per meno della metà del totale dei costi. Considerando, invece, il Valore della Produzione, il costo per il personale tesserato sul totale dei “ricavi tipici” dei club arriva al 54,85%. 4.Club che restano in Serie B Analizziamo solo i club che restano in Serie B, escludendo i tre promossi a fine stagione (Tabella 3). La percentuale dei calciatori la cui retribuzione supera il limite dei 150.000 € è pari al 40,74% [220 calciatori] del totale, contro il 47,55% del totale generale della Serie B. Diminuisce in maniera tangibile la percentuale di calciatori con stipendio superiore a 300.000 €, da 21,80% a 14,81%, mentre resta sostanzialmente invariata la fascia intermedia (Tabella 4). L’ammontare totale delle retribuzioni di questi club è pari a 90.300.632 euro. La parte di stipendi eccedente al limite fissato di 150.000 € diventa pari al 36.59% del totale [33 milioni di euro], contro il 49,82% del totale generale di Serie. TOTALE RETRIBUZIONI - Serie B 2011/12 49,82% 50,18% totale retribuzioni inferiori a 150.000 totale retribuzioni superiori a 150.000 Tabella 2 CALCIATORI PER RETRIBUZIONE - Serie B [senza Pescara, Torino, Sampdoria] 59,26% superiori ai 300.000 25,93% superiori ai 150.000 e inferiori ai 300.000 inferiori ai 150.000 14,81% 40,74% Tabella 3 TOTALE RETRIBUZIONI - Serie B [senza Pescara, Torino, Sampdoria] 36,59% totale retribuzioni inferiori a 150.000 63,41% totale retribuzioni superiori a 150.000 Tabella 4 25 servizi A conclusione della prima edizione del Corso ospitato a Novarello Grande successo di “Facciamo la Un progetto fortemente voluto dall’Associazione Italiana Calciatori e dalla Lega di Serie B, “Facciamo la Formazione” nasce per preparare i calciatori in attività a carriere professionali dopo il termine dell’esperienza calcistica professionistica, partendo dalle competenze acquisite. Un corso nuovo ed innovativo, che coinvolge i giocatori in carriera e li porta in aula, per offrire loro un approfondimento generale propedeutico a qualsiasi professione manageriale. La prima edizione, terminata qualche settimana fa, ha goduto della collaborazione con la Società Novara Calcio 1908 ed è stata ospitata all’interno del Centro Tecnico di Novarello - Villaggio Azzurro. Fra i principali sostenitori del Corso, infatti, anche Raffaele Rubino, il capitano della società piemontese che ha fortemente creduto nel valore e nell’ottima riuscita dell’iniziativa. Cinque gli appuntamenti che hanno coinvolto i ragazzi del Novara Calcio ed altri calciatori militanti nelle squadre del territorio, oltre ad alcuni dirigenti ed addetti ai lavori. Al tavolo dei relatori si sono alternati importanti esponenti del “mondo del calcio”, dal Direttore Organizzativo AIC Fabio Poli al Direttore Generale della Lega B Paolo Bedin, da Paolo Piani, Direttore del Centro Tecnico di Coverciano ad ex calciatori ora impegnati con diversi ruoli all’interno di società e leghe, quali Federico Smanio (Responsabile Marketing della Lega Serie B), Sandro Mazzola (team manager Hellas Verona), Paolo Morganti (Segretario del Novara Calcio) ed esperti del settore come Andrea Poncato, responsabile sicurezza degli Stadi per l’Udinese Calcio. L’incontro conclusivo, affidato Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, ha visto la presenza del Presidente AIC Damiano Tommasi e del Presidente del Novara Calcio Carlo Accornero,. Il Presidente Tommasi ha consegnato simbolicamente a Rubino l’attestato di partecipazione al corso. Luca Faccioli, Direttore Generale Novara Calcio “Idea giusta ed ambiziosa” Abbiamo chiesto al Direttore Generale Luca Faccioli se anche lui, come Rubino, ha creduto fin dal primo momento nella bontà dell’iniziativa: “Assolutamente sì. Le linee guida, gli argomenti in agenda e gli obiettivi del corso, illustratemi da Rubino prima e dall’AIC dopo, mi hanno convinto fin da subito che si trattasse di un’idea giusta e ambiziosa, capace di apportare benefici concreti ai giocatori nel loro futuro. Mi permetto poi di sottolineare il fatto che la nostra Società abbia avuto un duplice ruolo: quello di collaborare con AIC e LNP all’organizzazione del progetto, nonché di ospitarlo presso le strutture polifunzionali che caratterizzano il centro sportivo 26 “Novarello -Villaggio Azzurro”. “Facciamo la formazione” ha dunque visto il Novara Calcio svolgere un ruolo centrale non solamente nell’organizzazione del progetto, ma anche nella sua diffusione. Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto ad appoggiare l’iniziativa? “Quando abbiamo appreso della volontà dell’AIC di organizzare il corso a Novarello, abbiamo accettato senza la minima esitazione: il Novara Calcio non può che appoggiare in maniera totale tutte le iniziative e progetti di questa caratura. In secondo luogo, il fatto che le lezioni abbiano avuto luogo nelle aule del nostro Centro ha permesso a molti dei nostri giocatori di partecipare, con vivo interesse e coinvolgimento. Portavoce del progetto, all’interno dello spogliatoio, è stato Raffaele Rubino, che ha preso particolarmente a cuore l’iniziativa condividendone la finalità”. A suo avviso, quali sono i benefici che un’iniziativa di questo tipo può portare a calciatori e squadra? “Il progetto ha dato sicuramente risultati positivi: per la partecipazione che ha riscosso, per l’importanza dei temi trattati e per la sua capacità di dare input positivi relative soprattutto alla conclusione dell’attività agonistica. Gli iscritti hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza di temi legati alle sfere manageriali e organizzative. Non a caso, l’obiettivo principale del corso è quello di accompagnare gli atleti verso un’idea di quello che può essere il mondo lavorativo sportivo al di fuori del rettangolo di gioco. Un grosso ringraziamento all’AIC nelle persone di Fabio Poli, Bianca Mettifogo, il Direttore Generale Gianni Grazioli, il Vice Presidente Umberto Calcagno e il Presidente Damiano Tommasi. Inoltre un ringraziamento al Presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi e al Direttore Generale Paolo Bedin che fin da subito hanno creduto in questo progetto tanto innovativo quanto ambizioso”.