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SONO PARTITA DAL RIFLETTERE SU: QUALI
SONO I TEMI DI QUESTO LIBRO?
-AMORE E MORTE
-SALUTE E MALATTIA
-MEMORIA E OBLIO
PRIMA SEZIONE. I PROTAGONISTI: HAZEL
QUALI SONO LE DOMANDE CHE PONE HAZEL?
QUALE LA SUA VISIONE DELLA VITA?
“Quando Patrick ha finito abbiamo recitato insieme quello stupido
mantra- vivere oggi la nostra vita migliore- e siamo stati liberati”.
Tutta questa compassione un po’ formale per la malattia è finta (e lei se ne
difende in modo netto). C’è bisogno di qualcuno o qualcosa che faccia davvero
compagnia, non qualcuno che ti consoli per riempire il proprio vuoto (anche i
genitori vengono descritti in modo patetico).
Hazel sembra alquanto disinteressata a sé, tanto che all’inizio del libro si pensa a una sua
depressione, non le interessa piacere agli altri sia nel modo di fare che nell’aspetto fisico.
L’unica cosa a cui sembra badare è: Quale è la fine del libro “Un’imperiale afflizione?”
Sebbene non sembri interessarsi della propria vita, lei vive le storie degli altri, quasi che
siano più interessanti di sé
AUGUSTUS
QUALI SONO LE DOMANDE CHE PONE GUS?
Lui vuole essere ricordato per qualcosa di grande.
Spesso appare proiettato in un futuro che deve ancora accadere e che lui
spera di realizzare.
“Certo, ho paura dell’oblio terreno. Non voglio sembrare i miei, ma
credo che gli esseri umani abbiano un’anima, e credo che l’anima non
andrà perduta. La paura dell’oblio è un’altra cosa, è paura di non
riuscire a dare niente in cambio della vita. Se non vivi una vita al
servizio di un bene più grande, devi almeno morire una morte al
servizio di un bene più grande, non credi? E io ho paura che non mi
toccherà né una vita né una morte che significhi qualcosa”.
Gli piace piacere e ama colpire con battute di spirito.
“Non ti uccidono se non le accendi. E non ne ho mai accesa una. E’
una metafora sai: ti metti la cosa che uccide fra i denti, ma non le dai
il potere di farlo.”
E’ molto affettivo, ci tiene all’amicizia (si pensi a Isaac) e a chi ha vicino.
COME CAMBIANO I PERSONAGGI.
Sono due i fatti che sconvolgono le esistenze dei due giovani:
-il viaggio ad Amsterdam, la delusione nell’incontro con lo scrittore
per Hazel Grace.
-la scoperta della malattia diffusa nel corpo di Gus.
CONSEGUENZE IN LORO.
Hazel si accorge che la vita può essere vissuta con gusto se c’è
qualcuno che ti ama veramente per quello che sei. Si può vivere qui
e ora, gustandosi fino in fondo il presente.
In fondo ora non le interessa più che il libro non finisca, perché la
sua storia è più importante di ogni altra storia scritta sulla carta. E il
suo infinito più immenso di quello di altri.
“Non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo
infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai
regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo
ti sono grata.”
Gus, invece, che prima sembrava quello più entusiasta della vita,
scopre che il suo slancio non ha un domani e si ripiega su se
stesso.
Sai è una roba un po’ da bambini, ma ho sempre pensato che
il mio necrologio sarebbe comparso su tutti i giornali, che
avrei avuto una storia degna di essere raccontata. Ho
sempre avuto il sospetto di essere speciale”
“Che cos’è quello?”
“Il cesto della biancheria?”
“No, lì vicino.”
“Non vedo niente lì vicino”
“E’ la mia ultima briciola di dignità. E’ molto piccola”.
Ma alla fine del libro si scopre che anche in Augustus si è aperta un
nuovo modo di vedere le cose grazie al rapporto con Hazel.
C’è una prospettiva nuova che si apre nella lettera che Gus aveva
inviato a Van Houten e che Hazel recupera:
“I veri eroi comunque non sono quelli che
fanno le cose; i veri eroi sono quelli che
NOTANO le cose, quelli che prestano
attenzione.” II SEZIONE: LE TEMATICHE
1) AMICIZIA E AMORE.
Hazel e Gus in momenti diversi si sostengono ad affrontare ciò che
hanno davanti, non riducendo se stessi solo alla loro malattia,
ma a quel qualcosa di più che i loro occhi sanno vedere.
Hazel fino all’ultimo cerca di evitare una sofferenza a Gus,
definendosi “una granata”.
IL BACIO
Dove avviene? Nella casa di Anna Frank, mentre sta scorrendo un
video in cui viene raccontata la vicenda loro si baciano e un
attimo dopo hanno paura della reazione della gente, che però
applaude.
Perché APPLAUDONO?
Perché in quel momento c’è qualcosa di più forte della morte e del
male commesso: quello che stanno vivendo loro due.
PERO’… subito dopo segue l’annuncio della recidiva del cancro di Augustus.
Tutto sembra condannato a una fine,
“ Ciascun afferra un bene
Che gli grida: “Addio” (Pascoli)
Per lo scrittore appare che su tutto l’amore incomba
la morte, il destino, le stelle come qualcosa di
minaccioso che può far finire ciò che ami.
Ma AMARE è “dire all’altro: tu non morirai”.
Nel libro non si fa altro che ripetere il “Per sempre” come estrema espressione
dell’amore.
Appare impossibile la prospettiva di amare veramente senza la speranza
(almeno la speranza) che l’altro non finisca mai!
TEMA 2) LA MEMORIA E L’OBLIO.
A questo tema è strettamente legato il problema dell’oblio, della
dimenticanza e del fatto che invece ciò che si vive non venga
perso.
Hazel e Gus hanno due visioni diverse della vita, ma entrambe
appaiono non del tutto soddisfacenti:
Ha ragione Hazel a dire che si vive nella memoria di chi ci ama.
Ma ha ragione anche Gus nel considerare che la vita vale se si vive
“per” e questo orizzonte non può che essere il mondo intero.
E quindi l’eternità.
TEMA 3) LA SOFFERENZA E LA MALATTIA.
In tutto il libro si descrive la malattia, la sofferenza come qualcosa di
bestiale, privo di senso, tanto che si ironizza su chi cerca
consolazioni (per sé e ancor peggio per gli altri) a buon mercato.
Soluzioni consolatorie, infatti, non bastano per chi si trova a
perdere tutto ciò che appare umano, fino alla vita stessa.
Ma la vita di Hazel, dentro l’esperienza fatta con Gus, non può
tornare a essere quella di prima e lei grida il bisogno di un
significato.
“Il problema non è la sofferenza in sé o l’oblio in sé, ma la
mancanza di significato di queste cose, il nichilismo
assolutamente disumano della sofferenza”.
“Ma quello che vogliamo noi è che l’universo si accorga di
noi, è vedere che all’universo gliene frega qualcosa di
quello che succede, non a noi intesi come forma di vita in
generale, ma a ciascuno di noi, come individui”.
Questo è il grido di tutti gli uomini, espresso anche in molti versi di
poeti che studieremo quest’anno, uno su tutti, Giacomo Leopardi.
E’ la speranza che non siamo indifferenti all’universo, che ci sia da
qualche parte uno che ci ama e per il quale si possa vivere tutto.
“La preferenza umana è l’ombra della preferenza di Dio”
Questa ipotesi viene ad Hazel Grace direttamente dallo scrittore Van
Houten, che le racconta d’avere perso una figlia malata di
leucemia a otto anni.
“Mentre Antonietta Meo giaceva in fin di vita alla matura
età di sei anni per colpa di un terribile dolore al cancro,
ha detto a suo padre: Il dolore è come la stoffa, più è forte,
più vale” E’ vero, Hazel?” “No!” “Ma le piacerebbe che
fosse vero?”
“Caro Gesù, oggi ti rioffro il sacrificio della mia gamba. Caro Gesù, ti
ringrazio perché con questo mi fai stare più vicina a te. (Lettera di
Antonietta Meo, 25 Aprile 1937)
GRAZIE