La Provincia Pavese - Osservatorio Antimafia
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La Provincia Pavese - Osservatorio Antimafia
Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 SEZIONE LOMBARDIA 256 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “Ex Coppa, per ora non si scava” – La Prealpina 257 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 - “Due quintali di droga. Condanna dopo 20 anni” – La Prealpini 258 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “Chiesti sei anni per Bossi e Motta” – La Prealpina 259 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “Borsellino al posto di Almirante. Cambio nome la via della discordia” – La Prealpina 260 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “Spaccio, cinque denuncie” – La Prealpina 261 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “No alle mafie, sì alla legalità: i Giovani Alianti volano alto” – La Preaplina 262 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “Agente carcerario resta in silenzio” – La Provincia Pavese Agente carcerario resta in silenzio Non ha risposto alle domande durante l’interrogatorio di garanzia PAVIA Sono stati i suoi stessi colleghi ad accompagnarlo davanti al giudice, per l’interrogatorio di garanzia. Claudio Gallo, l’agente di polizia penitenziaria di 45 anni arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ha scelto però il silenzio. L’uomo, che deve rispondere di avere fatto da tramite tra due detenuti del carcere di Torre del Gallo e altri affiliati alla locale di ’ndrangheta di Legnano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo resta in carcere a Opera, in attesa di poter essere risentito dal magistrato. A chiedere il suo arresto era stato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, che aveva ricevuto il fascicolo su Gallo dalla Procura di Pavia. Le prime indagini, infatti, avevano riguardato le voci, interne al carcere, di un presunto piano di evasione che l’agente stava organizzando insieme ai due detenuti, già condannati per mafia, Luigi Mancuso e Nicodemo Filippelli. Il piano non si concretizzò, anche perché i detenuti furono spostati. Ma l’indiscrezione ebbe l’effetto di far partire le indagini, condotte con intercettazioni e appostamenti. Da queste verifiche sarebbe emerso che Gallo era il collegamento, per la ’ndrangheta, tra l’interno e l’esterno del carcere. Gli investigatori hanno ricostruito gli incontri, alcuni avvenuti nel piazzale del Carrefour sulla Vigentina, a pochi metri dall’abitazione della guardia, con un certo Alessandro Magaraci, barista di 30 anni di Busto Arsizio che gli inquirenti ritengono parte della locale di Legnano e per questo arrestato con l’accusa di associazione mafiosa. Gli incontri, secondo quanto emerso dalle carte dell’accusa, sarebbero sempre stati preceduti da telefonate, alcune delle quali fatte dalla cabina pubblica di viale Ludovico il Moro a Pavia, e da mail che Gallo avrebbe scritto con lo pseudonimo “redevil6”. 263 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 01/03/2012 – “«Sono droghe invisibili ma si sa che c’è spaccio»” – La Provincia Pavese «Sono droghe invisibili ma si sa che c’è spaccio» Strada Nuova. Dopo l’arresto del 20enne che vendeva «ghiaccio» a minorenni Bar del Ponte: «Non c’è allarme, ma con l’estate tornerà la nostra security» PAVIA Dosi di droga nella scatola di caramelle, clienti poco più che ragazzini sulle rive del Ticino. A pochi passi dalla Strada Nuova della movida, dei liceali in giro dopo le scuole, dello shopping. Bastava scendere i gradini del ponte Coperto alla luce del sole pomeridiana per trovare lo spacciatore di fiducia. Lunedì, a tre mesi dall’arresto di un 34enne che spacciava cocaina in mezzo a Strada Nuova, è stato arrestato Antonio Vanzillotta, 20enne di Pavia, ex studente dell’Ipsia, che vendeva “ghiaccio”, ovvero methamphetamina. Una droga sintetica da fumare o sciogliere nei cocktail. La vendeva a tanti ragazzi, la metà dei clienti colti in flagrante lunedì erano minorenni, figli della Pavia “bene”. Nel triangolo in cui si animano almeno un po’ le serate cittadine tra fiume e Strada Nuova la movida continua senza sostanziali cambiamenti. Stuzzichini sui banconi, cocktail sui tavolini, sigarette in mano e musica per il mercoledì universitario. «Chi spaccia non lo fa certo alla luce del sole – spiega Piero Lucini, il gestore del bar del Ponte mentre il locale comincia a riempirsi di studenti per l’aperitivo –. Con tutto il passaggio che c’è di movimenti strani non ne abbiamo notati. Ma che ne sai di cosa fanno i clienti? Noi d’estate per evitare queste situazioni davanti al locale abbiamo sempre una specie di security che dà un’occhiata, tiene tutto sotto controllo». Ragazzini consumatori di droghe sintetiche? «Di pomeriggio non vengono al bar – prosegue Lucini –. Ma a 16 anni non sarebbe meglio per loro andare all’oratorio?», chiede il gestore. Si stupisce Sandro Schiavo, della Cremeria, che il Ticino ce l’ha sotto gli occhi ogni giorno: «Uno spacciatore ventenne italiano qui è una novità – dice – Che a Pavia giri droga, si sa. Ci sono tanti giovani. Ma qui intorno non ho mai notato nulla. Sulle rive del Ticino o ci vai apposta o solo per prendere il sole». Nessuno vede movimenti strani. Anche perché probabilmente distinguere il “ghiaccio” da sale da cucina o zucchero, una sigaretta “corretta” da una di tabacco, non è così semplice. La methamphetamina alza i livelli di attenzione e abbassa i freni inibitori: ma lo fanno anche un paio di Negroni o Mojito, e quelli non mancano, così come non mancano le serate “allegre”, le feste. Ragazze instabili sui tacchi e risate lungo la strada. E ancora: la droga sintetica scatena aggressività, ma lo fa anche l’abuso di alcol. E allora distinguerne gli effetti da un’ ubriacatura molesta diventa difficile, quasi impossibile. Sospetti di droghe pesanti tra i ragazzini? Tappa al Safarà, se non altro perché di giovanissimi ce ne sono sempre tanti. Dietro al bancone c’è Gianluca Spada, accoglie con una saluto. Guarda la foto dello spacciatore arrestato: «Qui non l’ho mai visto, e nemmeno in giro – spiega –. Di ragazzini ne vengono tanti. Ma a parte qualche sigaretta di atteggiamenti strani non ne ho mai visti, né fuori né in bagno». Altre facce, altra età alla Gabbia dei matti, sul lungo Ticino, poco più avanti dopo il ristorante messicano: «La nostra è una clientela sui trent’anni perché il locale ha prezzi più alti di altri – spiega il gestore Gianmassimo Bigi –. Io non ho mai avuto sospetti. Qui al massimo c’è qualche festa, cibo e birra. Poi, lungo Ticino è buio, può succedere qualunque cosa e non si vede». 264 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Il seme di Mani Pulite sta germogliando” – La Prealpina 265 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Arrestato l’amico del boss” – La Prealpina 266 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Trasporta ventimila euro: in smeraldi” – La Prealpina 267 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Pugno duro dell’Arma: 15 arresti” – La Preaplina 268 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Un osservatorio sul gioco d’azzardo” – La Preaplina 269 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 02/03/2012 – “Camion con l’amianto sotto sequestro” – La Prealpina 270 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 03/03/2012 – “Gang cinesi, manette sul lago” – La Prealpina 271 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 04/03/2012 – “Spacciava in castello, 19enne in manette” – La Provincia Pavese Spacciava in castello, 19enne in manette La polizia locale arresta un giovane di Gambolò con un etto di marijuana. Un amico segnalato come consumatore VIGEVANO Un 19enne di Gambolò processato per spaccio e un coetaneo di Vigevano segnalato alla Prefettura come consumatore di droga. E’ questo l’esito di un’operazione della polizia locale, che giovedì pomeriggio è intervenuta al castello sforzesco. «I custodi ci avevano segnalato un via vai sospetto di ragazzini», raccontano gli agenti del Nucleo operativo. E infatti a finire nei guai è stato Jacopo Todaro, studente di Gambolò appena maggiorenne: con sè aveva 55 grammi di marijuana. E a casa ne nascondeva altrettanti. Ieri mattina il ragazzo è stato processato, e ha patteggiato una pena di 18 mesi e 1500 euro di multa. Il giudice gli ha concesso la sospensione della pena. L’operazione antidroga ha colpito uno dei luoghi più noti di Vigevano, il castello sforzesco. Da qualche tempo infatti il parco sotto la torre del Bramante è meta di giovanissimi consumatori di droga. «I due ragazzi sono stati colti sul fatto – racconta Pietro Di Troia, comandante della Polizia locale di Vigevano – e non hanno avuto nemmeno la possibilità di scappare». Gli agenti del Nucleo operativo sono intervenuti alle quattro del pomeriggio. E hanno perquisito i due ragazzi. Il 18enne di Vigevano aveva addosso mezzo grammo di marijuana, ed è stato segnalato alla Prefettura come consumatore. Per Jacopo Todaro invece la situazione è apparsa subito più grave. Il 19enne di Gambolò infatti aveva addosso 55 grammi di “erba”. E nell’abitazione dove vive gli agenti ne hanno trovato altri 45 grammi. Il ragazzo (che era incensurato) è stato processato ieri mattina al tribunale di Vigevano. D’accordo col suo legale, Todaro ha patteggiato una pena di 18 mesi e 1500 euro di multa. Il giudice Bruna Corbo l’ha dunque scarcerato, concedendogli la sospensione della pena. «Speriamo che questa vicenda sia di monito a tutti – dice ancora il comandante Di Troia – a questo ragazzo per cambiare rotta, e agli altri suoi coetanei per non imbarcarsi in questo giro pericoloso». «La giovanissima età dei ragazzi coinvolti in questa brutta vicenda non è un particolare da sottovalutare – aggiunge Andrea Ceffa, assessore comunale con delega alla polizia locale –. Se c’è droga infatti c’è anche criminalità e malaffare». Ma l’operazione al castello sforzesco è soltanto una delle iniziative degli agenti del nucleo operativo. «Nei prossimi giorni controlleremo tutti i parchi cittadini e la zona della stazione ferroviaria – spiega Di Troia –. Il piccolo spaccio infatti è uno dei reati che crea più allarme sociale in città». Anche il Comune non abbasserà la guardia. «Continueremo e intensificheremo i controlli – promette Ceffa –. I sei agenti del nucleo operativo saranno sempre attivi». Gli spacciatori – anche quelli giovanissimi – sono avvertiti. 272 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 04/03/2012 – “Tortona, arrestato 27enne accusato di spaccio di droga” – La Provincia Pavese Tortona, arrestato 27enne accusato di spaccio di droga TORTONA Continua , l’opera dei carabinieri della compagnia di Tortona per porre un freno allo spaccio di droga in città e nei dintorni. Un nuovo importante arresto è stato effettuato l’altra sera ed ha portato all’individuazione di uno spacciatore: si tratta di Giuseppe Corbo, 27 anni, residente in città in via Don Perduca, nel rione San Bernardino che è stato arrestato per detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane che ha precedenti proprio per reati connessi alla droga, era tenuto sotto controllo dai militari tortonesi che l’altra sera, con un regolare mandato di perquisizione, si sono recati, a sorpresa, presso la sua abitazione all’interno della quale hanno trovato 16 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi, un bilancino di precisione e la somma in contanti di 13.700 euro che secondo i Carabinieri potrebbe essere provento dell’attività di spaccio a tossico dipendenti. Tutto i materiale è stato è stato sottoposto a sequestro. I carabinieri, intanto hanno provveduto a portare in caserma il giovane che dopo le formalità di rito è stato rinchiuso nel carcere di Alessandria, in piazza Don Soria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 273 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 05/03/2012 – “Sette buste piene di soldi per il presidente leghista. I pm: sistema Pdl-Carroccio” – La Repubblica 274 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 06/03/2012 – “Formigoni e i letti gonfiati per don Verzè” – Il Fatto Quotidiano 275 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 06/03/2012 – “E la febbre del gioco sale” – La Prealpina 276 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 06/03/2012 – “Tangenti per un milione alla Lega, indagato Boni, bufera in Lombardia” – La Repubblica 277 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 06/03/2012 – “Arrestati con un chilo di cocaina” – La Provincia Pavese Arrestati con un chilo di cocaina Vigevano, operazione antidroga della guardia di finanza, in carcere 4 albanesi sorpresi a spacciare nella zona dello stadio VIGEVANO Con tutta quella cocaina potevano guadagnare 100mila euro. Ma non avevano fatto i conti con la guardia di finanza, che li ha arrestati prima che la droga potesse arrivare sul mercato. L’altro giorno le fiamme gialle di Vigevano hanno portato a termine una maxi operazione antidroga, sequestrando un chilo di cocaina purissima e 6mila euro in contanti, oltre a diversi cellulari e a un furgone usato per lo spaccio. A finire in carcere quattro albanesi, sorpresi a scambiarsi la droga nei dintorni dello stadio. Prima di entrare in azione i finanzieri hanno sorvegliato a lungo la banda. Fin dal’inizio infatti sembrava che non si trattasse di un piccolo giro di droga, ma di un commercio all’ingrosso. Dieci agenti della guardia di finanza di Vigevano hanno pedinato i quattro, registrando ogni gesto sospetto. Sembra infatti che la banda si aggirasse nei dintorni dello stadio Dante Merlo, dove già in passato le forze dell’ordine avevano eseguito diversi arresti per spaccio. Ma venerdì scorso nemmeno i finanzieri si aspettavano di fare una scoperta del genere. Gli agenti sono intervenuti quando hanno avuto la certezza che la banda stava per effettuare lo scambio. E nel furgone utilizzato dalla banda hanno trovato un chilo di cocaina purissima, molto probabilmente destinata al mercato di Vigevano. Una volta tagliata e rivenduta al dettaglio, infatti, tutta quella “polvere bianca” poteva fruttare qualcosa come 100mila euro. A volerla comprare era un albanese proveniente da fuori, mentre a venderla era un gruppo di tre soggetti sempre di nazionalità albanese, di cui uno domiciliato a Vigevano. Subito i finanzieri (diretti dal tenente Mirco Bianchi) hanno fatto scattare una serie di perquisizioni nelle abitazioni dei quattro arrestati, eseguite anche con l’aiuto dei cani antidroga del gruppo Pronto impiego di Milano. Le fiamme gialle hanno sequestrato alla banda 6mila euro in contanti, oltre a diversi telefoni cellulari e navigatori satellitari. Sequestrato anche un furgone, che la banda usava per lo spaccio. I quattro albanesi si trovano ora nel carcere di Vigevano, in attesa del processo. «Questa operazione – fa sapere la guardia di finanza – è una delle iniziative intraprese sul territorio lomellino con il coordinamento del comando provinciale di Pavia». 278 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 06/03/2012 – “Via libera al Protocollo antimafia” – La Provincia Pavese Via libera al Protocollo antimafia L’adesione del Comune: controlli capillari contro le infiltrazioni ROZZANO Il Comune di Rozzano ha deciso di aderire nei giorni scorsi al Protocollo antimafia, il documento per la legalità in vista di Expo 2015 al quale hanno dato il proprio appoggio anche molti altri Comuni della provincia di Milano, a partire dal capoluogo lombardo. Si tratto di un documento firmato alla fine di febbraio alla presenza del prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi. Il protocollo, oltre ai Comuni, è stato siglato anche da associazioni di imprenditori (come Assimprendil e Assolombarda) da rappresentati sindacali delle maggiori sigle (come Cgil, Cisl, Uil) e organizzazioni sindacali del comparto edile. Il protocollo impegna le parti che hanno dato la propria adesione a prevedere controlli «senza limitazioni di soglia sul valore degli appalti» oltre all’obbligo di informare la prefettura «anche per contratti e sub-contratti, tracciabilità dei flussi finanziari, obbligo di denuncia di ogni tentativo di estorsione da parte di tutte le imprese, certificazioni antimafia per tutta la filiera e la presenza in tutti i contratti di una clausola risolutiva in caso di esito positivo di controlli antimafia effettuati successivamente alla firma». La gestione delle informazioni saranno gestite in rete.(g.s.) 279 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Ti ricordi mazzette verdi. Un milione per la Lega” – Il Fatto Quotidiano 280 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Da Abelli a Zunino il sistema tangenti made in Pirellone” – Il Fatto Quotidiano 281 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Esplode il caso Caianiello” – La Prealpina 282 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Indagine Dda, tre arresti” – La Prealpina 283 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Tangenti alla Lega” – La Prealpina 284 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Il consiglio di presidenza più inquisito” – La Prealpina 285 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Cub: A Malpensa tutti sapevano ma nessuno interveniva” – La Prealpina 286 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “Tangenti alla Lega, l’indagine tocca anche Pavia” – La Provincia Pavese Tangenti alla Lega, l’indagine tocca anche Pavia Il caso del centro commerciale di Albuzzano. Un indagato rivela: «Ho preso soldi dalla ditta che doveva realizzarlo». Il piano commerciale che avrebbe dovuto riguardare anche quel progetto, fece da sfondo alla sfida rovente tra l’ex presidente della Provincia Vittorio Poma e l'allora assessore Angelo Ciocca. C’è anche il progetto dell’insediamento commerciale da 66mila metri quadri di Albuzzano nell’inchiesta che vede indagato per corruzione il presidente leghista del consiglio regionale Davide Boni. L’indagine del procuratore Alfredo Robledo e del pubblico ministero Antonio Filippini passa per le confessioni di due “pentiti”: l'architetto Michele Ugliola, che confessa ai magistrati di essere «diventato un uomo di riferimento della Lega», e Marco Paoletti, ex assessore allo Sport del Comune di Cassano D'Adda. Entrambi sono indagati, insieme a Boni, al capo della sua segreteria Dario Ghezzi, all’immobiliarista Luigi Zunino e all’imprenditore Francesco Monastero. Ed è proprio il nome di Monastero che proietta questa vicenda di presunte mazzette milionarie (che dovevano servire, secondo l’accusa, a finanziare il Carroccio) fino a Pavia. L’imprenditore veneto si era interessato a realizzare l’insediamento attraverso due società, la Sile e la Inwex Srl, che avevano affidato a sua volta alla Expandia Srl la gestione dell’accordo di programma tra il Comune di Albuzzano, la Provincia e la Regione. L’imprenditore - svela Ugliola al magistrato - avrebbe promesso a Boni 800 mila euro e versato un anticipo di 200mila, per accelerare in Regione il progetto del centro commerciale. Soldi che l'architetto avrebbe ricevuto sul proprio conto e poi portato in Regione. Ma la vicenda ha anche un risvolto politico. Il piano commerciale che avrebbe dovuto riguardare anche quel progetto, fece da fondale alla sfida rovente tra Vittorio Poma, all’epoca presidente di una giunta provinciale di centrodestra, e Angelo Ciocca, assessore provinciale con delega al Commercio. 287 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 07/03/2012 – “«Tangenti alla Lega per un milione” – La Provincia Pavese «Tangenti alla Lega per un milione» La procura di Milano indaga per corruzione il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Davide Boni MILANO Per ora il reato di finanziamento illecito al partito non è contestato. Ma sullo sfondo di questa storia da oltre un milione di euro che vede nel ruolo di corrotto il leghista Davide Boni, presidente del consiglio regionale della Lombardia, e Dario Ghezzi, capo della sua segreteria, c'è il Carroccio. I soldi presi in contanti tra il 2008 e il 2010 (anche se i rapporti tra gli indagati sono ancora “attuali”) da imprenditori come Luigi Zunino e Francesco Monastero (entrambi indagati) per il pm di Milano Paolo Filippini e l'aggiunto del dipartimento reati contro la pubblica amministrazione Alfredo Robledo non erano per un uso esclusivo o personale. Ma erano utilizzati per il partito come avveniva venti anni fa all'epoca di Tangentopoli. Nell'indagine, costola dell'inchiesta che l'estate scorsa portò in carcere l'allora sindaco di Cassano D'Adda Edoardo Sala, sono indagati i due politici, i due imprenditori, Michele Ugliola, architetto arrestato l'estate, suo cognato Gilberto Leuci, Marco Paoletti, leghista, ex assessore di Cassano D'Adda ora consigliere provinciale e altri personaggi per ora ignoti. Ieri gli uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di tutti, le sedi di Risanamento per Zunino e della Inwex srl, ma soprattutto sono andati a caccia di documenti, cartacei e informatici nella sede del Pirellone. La Regione, come si legge nel breve decreto di perquisizione, è stato «il luogo di incontri per concludere accordi corruttivi nonché la consegna di soldi». Soldi di cui non è rimasta traccia perché consegnati e distribuiti in contanti. Boni tramite Twitter e Facebook proclama la sua innocenza, ma gli inquirenti sono convinti del «pieno coinvolgimento nella gestione di affari illeciti», nella «spartizione di tangenti che Ugliola e Leuci hanno concordato con imprenditori tra cui Monastero e Zunino affinché – si legge nell'informazione di garanzia della Procura – gli amministratori locali destinatari di parti degli illeciti profitti favorissero con atti contrari ai doveri d'ufficio gli interessi immobiliari e commerciali degli imprenditori su alcune aree di Milano e altri comuni, accordi corruttivi la cui esecuzione si ritiene tuttavia in essere stante l'attualità della realizzazione di progetti immobiliari». L'inchiesta partita da Cassano tocca e toccherà molti comuni, anche perché le dichiarazioni su cui si basa l'indagine sono finite anche a Monza nelle mani del pm Walter Mapelli che continua a indagare sul sistema Sesto che ha visto finire nel registro degli indagati non solo l'ex presidente della Provincia Filippo Penati, ma anche il primo cittadino dell'ex Stalingrado d'Italia Giorgio Oldrini. Insomma da Cassano D'Adda l'inchiesta si è già allargata ad altri comuni e probabilmente arriverà fino al capoluogo lombardo. Sono otto i verbali, alcuni segretati, che formano il fascicolo; quelli estivi dell'architetto Ugliola, quelli di Marco Paoletti, ascoltato il 30 settembre e il 21 ottobre, quelli di Gilberto Leuci del 9 novembre e del 12 dicembre e infine quell' dell'ex sindaco Sala (il 14 novembre scorso). Nei loro racconti c'è la fotografia di un vecchio sistema di bustarelle, quello che ormai è stato già definito “Sistema Lega”. Il presidente della giunta lombarda Roberto Formigoni, che nel giro di poco tempo si è visto arrestare tre assessori (Prosperini, Ponzoni e Nicoli Cristiani), all'ipotesi di richiesta di dimissioni dice: «Lascio questo alla sua valutazione, sono sicuro che saprà avere atteggiamenti coerenti. Per il resto ricordo che le responsabilità penali sono di tipo personale e sarà la magistratura a giudicare ed eventualmente emettere condanne. Se fossero dimostrati degli atti dannosi nei confronti della Regione Lombardia ci costituiremo parte civile come parte lesa: attendiamo di sapere di più». 288 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “I pm: a Milano l’ombra di un sistema Pdl-Lega” – Il Fatto Quotidiano 289 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “Giocano e poi vanno dagli usurai” – La Prealpina 290 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “Il caso Ranieri? Regolamento di conti” – La Prealpina 291 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “I pm: un sistema Lega-Pdl” – La Prealpina 292 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “Esplosione in un box. Atto doloso” – La Prealpina 293 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 08/03/2012 – “Aveva un etto di hashish in auto, arrestato” – La Provincia Pavese Aveva un etto di hashish in auto, arrestato Un giovane di 25 anni è stato sorpreso dai carabinieri in via Riviera. Sequestrato anche un bilancino PAVIA. I carabinieri lo stavano tenendo sotto controllo da qualche giorno e, l’altro pomeriggio, l’hanno fermato per un controllo. Fortunato Quartuccio, un giovane di 25 anni che abita in via Riviera, è stato trovato in possesso di circa un etto di «fumo». E’ stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I militari hanno aperto un’inchiesta per capire da dove arrivava la droga sequestrata. Le indagini proseguiranno anche nei prossimi giorni nel tentativo di scoprire altri particolari. Secondo gli investigatori, il giovane avrebbe incontrato i clienti in via Riviera non lontano dalla sua abitazione. Per il momento non sono stati identificati clienti. L’indagine è iniziata alcuni giorni fa. Gli investigatori dell’arma hanno saputo di un «giro» di fumo dalle parti di via Riviera, non lontano dalla stazione ferroviaria. Sono stati eseguiti alcuni servizi di appostamento e di pendinamento nella zona, sino a San Lanfranco. I carabinieri hanno avuto la conferma dello spaccio e così, l’altro pomeriggio, sono entrati in azione. Fortunato Quartuccio, un giovane originario della Calabria ma domiciliato a Pavia, era al volante di una Mini. I carabinieri l’hanno fermato e gli hanno chiesto i documenti. Hanno perquisito la vettura all’interno della quale hanno trovato un involucro pieno di hashish. Vicino c’era anche un bilancino di precisione. I militari hanno accompagnato il giovane in caserma e hanno anche perquisito la sua abitazione ma non hanno trovato altra droga. E’ stato avvisato il magistrato di turno della procura della repubblica di Pavia e, al termine dei primi accertamenti, Fortunato Quartuccio è stato arrestato. Droga e bilancino di precisione sono stati sequestrati. Il giovane è comparso ieri pomeriggio davanti al giudice per la convalida del provvedimento preso dai carabinieri. Le indagini sono in corso. L’obiettivo degli investigatori è soprattutto di scoprire a chi era destinata la droga che è stata sequestrata. Dalle prime ipotesi sembra che il «fumo» fosse destinato a giovani che abitano dalle parti di via Riviera. Ma è solo un’ipotesi che, per il momento, non trova riscontri concreti. Gli investigatori dovranno anche scoprire da dove arrivava il «fumo» che è stato sequestrato sulla Mini. Un’inchiesta che, nonostante l’arresto di Fortunato Quartuccio, sembra sia ancora alle fasi iniziali. Ci sono infatti diversi particolari che devono essere chiariti. Lo spaccio di «fumo» in città è in continuo aumento perchè la richiesta, soprattutto da parte dei giovanissimi, è in crescita costante. 294 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “La Lega difende Boni: niente dimissioni” – La Stampa 295 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “Borsellino, 4 arresti. Una strage eversiva” - La Prealpina 296 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “Così Boni mobilitava lo staff per raccogliere le tangenti” – La Repubblica 297 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “Segreto sull’indagine Asl: «Il prefetto deve aiutarci” – La Provincia Pavese Segreto sull’indagine Asl: «Il prefetto deve aiutarci» I giudici di Milano sentiranno Giuseppa Strano: «Dica quali dati sono da tutelare». La difesa di Chiriaco aveva chiesto di rendere pubblico tutto il documento PAVIA. Cosa c’è nella relazione dell’indagine commissionata dall’ex prefetto all’Asl di Pavia dopo gli arresti del 13 luglio 2010? Il Tribunale di Pavia, accogliendo l’istanza della difesa di Carlo Chiriaco, per poter chiarire una volta per tutte il caso del documento secretato dal Ministero degli Interni, passa la palla all’attuale prefetto di Pavia, Giuseppe Strano. Oltre al legale Oliviero Mazza, anche l’avvocatura dello Stato aveva ritenuto in effetti «eccessiva» la scelta di imporre il vincolo di riservatezza su quel documento. Così il presidente del collegio del Tribunale Milano, dove si sta svolgendo il processo per ’ndrangheta a carico dell’ex direttore sanitario dell’Asl Carlo Chiriaco (che deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa) e dell’avvocato pavese Pino Neri (che è accusato di avere fatto parte dell’organizzazione mafiosa), ha deciso di interpellare il prefetto su quali parti della relazione possono essere rese pubbliche e quali invece no. L’indagine all’Asl era stata commissionata dall’ex prefetto Fernando Buffoni allo scopo di «assicurare la massima trasparenza in un ente così importante come l’Asl» e di valutare se la gestione di Chiriaco ne avesse condizionato l’attività. I commissari avevano lavorato per mesi e sentito migliaia di persone. Sarebbe stata proprio la presenza, nella relazione, di dati sensibili e di soggetti legati all’Asl da vincoli economici (per intenderci ditte e fornitori) a spingere l’ex prefetto a secretare la relazione conclusiva di quell’indagine. Buffoni si era solo limitato a dire, durante un incontro pubblico a Pavia, che l’esito delle indagini non aveva messo in luce nessuna irregolarità. Anzi, i risultati «rassicuranti» potevano «farci sentire orgogliosi del nostro sistema sanitario». Parole che, a distanza di qualche mese, sono dovute però passare al vaglio di un’altra indagine (ancora in corso), stavolta condotta dalla procura della Repubblica di Pavia. I magistrati, incrociando e confrontando gli stessi dati che erano emersi dalle verifiche volute dall’ex prefetto, hanno arrestato a gennaio un’impiegata dell’ufficio delle invalidità civili dell’Asl, accusandola di avere istruito pratiche false per far ottenere indennità a persone che non ne avevano il diritto. In ogni caso, i risultati dell’indagine di Buffoni non sono mai stati resi noti. Al contrario, sulla relazione era stato apposto il segreto di Stato. Contro questo vincolo si era scagliato subito l’avvocato difensore di Carlo Chiriaco, Oliviero Mazza: «Questo documento serve alla difesa, perché dimostra l’estraneità di Chiriaco alle accuse. Non si può apporre il segreto di Stato sui fatti di mafia. Inoltre, gli argomenti trattati nella relazione non hanno nulla a che vedere con gli interessi e con la sicurezza nazionali, unico motivo per cui si può assegnare il segreto». Il Ministero aveva così tolto il segreto, ma aveva lasciato un vincolo di riservatezza su quel documento, a cui possono accedere solo gli avvocati interessati che hanno comunque il divieto di divulgare il contenuto. All’appello della difesa e dell’avvocatura dello Stato di togliere anche questo vincolo, il collegio ha risposto affidando al prefetto il compito di dire la sua e di indicare quali sono i passaggi che vanno tutelati e quali invece possono diventare pubblici. «Un buon risultato – lo definisce Mazza –. Ora aspettiamo che l’attuale prefetto di Pavia risponda al più presto». 298 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “Commissario Lega a Pavia è indagato per tangenti” – La Provincia Pavese Commissario Lega a Pavia è indagato per tangenti Dario Ghezzi , braccio destro di Davide Boni, regge la segreteria provinciale. L’ex Ratti: «Via Bellerio non mi appoggiò nella lotta contro i poteri forti» PAVIA. Dario Ghezzi, capo della segreteria di Davide Boni e indagato insieme a lui per l’ipotesi di corruzione, è il “commissario” che i vertici della Lega Nord hanno imposto a Pavia. Una scelta fatta subito dopo le dimissioni, dalla segreteria provinciale, di Francesco Ratti. E così, in una sorta di surreale pena del contrappasso, il partito che vent’anni fa sventolava il cappio in Parlamento, oggi, a Pavia, si trova ad essere coordinato da un politico accusato di avere ricevuto mazzette per centinaia di migliaia di euro all’undicesimo piano dell’ufficio regionale di via Sassetti, a Milano. Le reazioni, all’interno del partito, sono di due tipi. Quelle improntate a un garantismo “di governo” e quella dettate da una diffidenza “di lotta”. Alla seconda categoria appartengono le affermazioni di Francesco Ratti, il segretario provinciale dimessosi ai primi di febbraio, ma che, già da svariati mesi, era stato messo «sotto osservazione» da parte di Davide Boni. Ratti conferma quanto già dichiarato in precedenza: «Ho assunto la segreteria provinciale con un programma ben preciso, che era quello di fare resistenza ai poteri forti che hanno impedito lo sviluppo di questa provincia negli ultimi anni. Un programma che si è completamente infranto contro il mancato appoggio che mi è stato dato in questa lotta in via Bellerio, sede della direzione nazionale». Parole forti, soprattutto alla luce dell’indagine milanese su Boni e Ghezzi. «Sì, ma lodissi in epoca non sospetta. – puntualizza Ratti – Il problema fondamentale della Lega Nord è che pur essendo un partito meraviglioso, vive una sovrapposizione tra la democrazia di partito in provincia, che funziona bene, e quello che viene deciso in via Bellerio e che si sovrappone a quanto deciso in provincia. La Lega è l’unico vero partito esistente in questo momento in Italia. Il guaio è che comanda un’oligarchia, peraltro non scelta dalla base, e che ha più potere di tutta la base messa insieme». Sarebbe facile obiettare che queste affermazioni sono frutto di rancore, acuito, tra l’altro, dal fatto che in occasione della visita di Roberto Maroni a Pavia, a Ratti non fu consentito pronunciare il discorso che si era preparato. Se si va al dunque, Ratti torna ad essere “di governo”. «Boni? Sono spiaciuto, spero che le accuse non siano vere». Sullo stesso registro si articolano i commenti di altri esponenti leghisti locali. Il vicesindaco di Pavia, Gianmarco Centinaio, ricorre a un esempio vicino: «Nel 2010, Pietro Trivi fu costretto a lasciare il posto di assessore perchè accusato di voto di scambio. Un anno dopo è stato assolto con formula piena. Ci vuole cautela prima di giudicare». Garantista anche Matteo Mognaschi, capogruppo del Carroccio a palazzo Mezzabarba. «La politica è piena di casi che poi finiscono come bolle di sapone – dice – Ho apprezzato che sia Maroni che Salvini siano usciti subito a difesa di Boni, ennesima prova di compattezza del movimento». Dall’Oltrepo, invece, Filippo Musti, presidente di Asm Voghera e vice presidente di Aler, se la prende con Italo Bocchino: «L’ho sentito fare il purista e chiedere le dimissioni di Boni. Ma lui non si dimise quando venne pubblicata l’intercettazione tra lui e l’imprenditore Alfredo Romeo». Tutti sperano che «Boni ne esca al più presto». Ma già domenica, a Pavia, si dovranno scegliere i delegati da mandare al congresso nazionale. Sarà il commissario Dario Ghezzi a dirigere i lavori? «No, viene uno dalla Brianza. Ma in questo momento non ricordo il nome», replica un dirigente. 299 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 09/03/2012 – “La prostituta salvata trasferita in una comunità” – La Provincia Pavese La prostituta salvata trasferita in una comunità VOGHERA. Dall’inferno a una possibilità di redenzione, grazie agli agenti del commissariato di polizia di Voghera. La storia è quella della prostituta romena di 19 anni che durante le feste di Natale è stata salvata dalla polizia di Voghera. Nell’occasione erano anche stati arrestati i suoi sfruttatori. Emanuela Marrulli, una vogherese di 25 anni, e il suo compagno Ben Sahid Beckir, 38 anni, erano stati accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione, lesioni personali e percosse. La giovane dopo essere stata ospite per alcune settimane di una comunità vogherese, nei giorni scorsi si è trasferita in una comunità protetta del centro Italia, dove sta imparando un lavoro e dove ha manifestato l’intenzione di dimenticare il passato. La ragazza era giunta in Italia in compagnia del fidanzato, che poi l’aveva abbandonata: lei era rimasta senza casa e senza soldi; dormiva in stazione. Approfittando delle sue condizioni disperate la Marrulli e Beckir l’avevano avviata sul marciapiede e si facevano consegnare ogni settimana una percentuale dell’incasso. I poliziotti l’avevano notata più volte, con i segni di percosse sul volto. Poi, al terzo referto del pronto soccorso, erano intervenuti e avevano teso una trappola ai due sfruttatori. 300 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 10/03/2012 – “La Lega fa quadrato. Che abbaglio su Boni” – La Stampa 301 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 10/03/2012 – “Usura a Pavia. «Tenete gli occhi aperti»” – La Provincia Pavese Usura a Pavia. «Tenete gli occhi aperti» Il presidente di Sos impresa: «Da qui ci arriva una decina di richieste di aiuto all’anno, sono piccoli imprenditori» PAVIA. «A Pavia bisogna tenere sotto osservazione il fenomeno dell’usura: è l’unica provincia lombarda che regolarmente segnala episodi di racket al nostro numero verde nazionale». Lo ha detto Luigi Busà, presidente dell’associazione Sos impresa nata a Palermo 20 anni fa e arrivata a Pavia nel 2010 su stimolo della presidente di Vigevano Libera, Maria Grazi Trotti, che nel 1994 trovò il coraggio di denunciare il clan Valle per usura ed estorsione. Ieri pomeriggio in aula magna dell’università è stato presentato il tredicesimo rapporto “Le mani della criminalità sulle imprese”, in cui si analizzano, numeri alla mano, i rapporti tra mafie e imprese. I numeri, però, non dicono tutto quando si parla di racket, usura, pizzo, estorsione. Due anni fa, quando è stato aperto lo sportello a Pavia, l’allora prefetto aveva ricordato che di denuncia non ce ne’era stata nessuna. Da allora qualcosa è cambiato, ci sono circa 600 denunce di pizzo in Lombardia. In calo, ma come hanno ricordato i relatori all’incontro organizzato dalla Fondazione Romagnosi in collaborazione con Circolo Zaninello, Vigevano Libera, Sos impresa e Rete per la legalità, «un calo delle denunce non significa arretramento del fenomeno». Anzi. «Al numero verde nazionale di Sos impresa – affonda Busà – arrivano circa 10 telefonate all’anno da Pavia e dalla provincia. Per noi è un dato altamente significativo: è l’unica provincia della Lombardia a presentare segnalazioni costanti». A chiamare, tuttavia, non sono più solo microimprese o commercianti: «La maggioranza – spiega Busà – sono piccole imprese con 10 o 12 dipendenti a cui non riescono più a pagare lo stipendio». E finiscono dunque nelle mani degli usurai, presunti benefattori che si sostituiscono alle banche che non concedono credito, per aiutare i piccoli imprenditori a rientrare da fidi e scoperti bancari da 3mila o 5mila euro. Ma a caro prezzo. «Sono migliaia in Lombardia le vittime di usura, eppure le denunce continuano a essere pochissime – si legge nel rapporto –. Gli imprenditori tacciono, pagano o scappano. Ma non denunciano, come se ci trovassimo in una zona del profondo Sud. Non solo la Lombardia ha importato mafia, ’ndrangheta e camorra, ma è riuscita ad ottenere quel silenzio fatto di consensi e di paura che permette ai clan di crescere e prosperare». E, come riportato da Guido Ascari, docente dell’ateneo, «cambiando le regole del gioco, le imprese legali si trovano costrette a mimare quelle illegali per non uscire dal mercato». «È un fenomeno complesso quello della criminalità che si interseca all’economia legale – ha spiegato il vicario del prefetto Rinaldo Argentieri –. Il prefetto è impegnato in un’iniziativa forte con le banche: non ci illudiamo di cambiare le politiche del credito, ma siamo convinti che riunendo tutti intorno a un tavolo si possa trovare qualche strumento in più». 302 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 10/03/2012 – “Vigevano, spaccia hashish Finisce in manette” – La Provincia Pavese Vigevano, spaccia hashish Finisce in manette Un altro spacciatore preso sul fatto dai carabinieri. Fares Ben Maaoui, 36 anni, tunisino domiciliato a Vigevano, pregiudicato, è stato arrestato dai militari dell’aliquota operativa mentre vendeva hashish a un connazionale. Gli sono stati sequestrati 3,5 grammi di droga e 50 euro in contanti. Due dosi sono state trovate addosso al cliente, segnalato alla prefettura come consumatore di sostanze stupefacenti. Sono passati solo dieci giorni dagli ultimi arresti per droga effettuati dai carabinieri. Due spacciatori erano stati presi sul fatto dopo aver venduto eroina e cocaina al proprietario di un negozio, che li aspettava dietro al bancone. Complessivamente, i militari avevano sequestrato tredici grammi fra cocaina ed eroina. I carabinieri tenevano già i due sotto controllo. L'automobile con i due spacciatori a bordo si è fermata davanti a un negozio. Un pusher è entrato nel negozio consegnando due dosi di cocaina e una di eroina al negoziante che le ha pagate in tutto cinquanta euro. A quel punto, sono entrati in azione i carabinieri dell'aliquota operativa. Lo spacciatore aveva in tasca altre due dosi di eroina e una cocaina, oltre al denaro che aveva appena incassato 303 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 11/03/2012 – “Tangenti sull’amianto a Lontae” – La Prealpina 304 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 11/03/2012 – “Droga, in due alla sbarra” – La Prealpina 305 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 13/03/2012 – “Pressioni su un testimone: finanziere e famiglia a processo” – La Prealpina 306 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 13/03/2012 – “Ponte Chiasso, arrestato finanziere truffatore” – La Prealpina 307 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 13/03/2012 – “Mafia, confiscata la villa del boss” – La Prealpina 308 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 14/03/2012 – “Da Varese alla Calabria: assolto l’armiere della ‘ndrangheta” – La Prealpina 309 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 14/03/2012 – “Un direttore di banca in manette. Estorsione ai danni di un cliente” – La Prealpina 310 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 14/03/2012 – “Strategie antimafia ed evasori Summit dei Comuni a Corsico” – La Provincia Pavese Strategie antimafia ed evasori Summit dei Comuni a Corsico LACCHIARELLA. Protocollo d’intesa su legalità e sicurezza contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, coordinamento in rete per il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, accordo sull’agenda digitale con il Comune di Milano. Le amministrazione dell’hinterland al cofine fra Milanese e Pavese si incontrando oggi a Corsico, per definire un’unica strategia capace di creare un’efficace barriera contro ogni tipo di illegalità sul territorio. Si tratta di una vera e propria riunione plenaria degli enti locali della zona, a cui parteciperanno Lacchiarella, Binasco, Casorate, Zibido, Noviglio, Casarile, Vernate, Rosate, Calvignasco, Bubbiano e molti altri. Sul tavolo non solo la discussione delle linee generali sull’utilizzo dei data-base in possesso delle singole amministrazioni per i controlli incrociati, ma anche le strategie per meglio utilizzare le rispettive risorse sul territorio, a partire dall’impiego degli agenti della polizia locale che già ha dato ottimi risultati nel controllo del territorio. 311 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Tangenti, un altro indagato a Milano” – La Stampa 312 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Fratelli studenti e spacciatori” – La Prealpina 313 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Hashish e cocaina in macelleria” – La Prealpina 314 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Coca in valigia? Colpa della giunta turistica” – La Prelapina 315 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Tangenti in Regione, nuovo indagato” – La Prealpina 316 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Mazzetta da 10.000 euro, nono indagato a Milano è un consigliere regionale pdl” – La Repubblic 317 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “’Ndrangheta e vecchi tangentari le relazioni pericolose di un ex dc” – La Repubblica 318 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Borgarello, famiglia nella mafia Condanna a 41 anni di carcere” – La Provincia Pavese Borgarello, famiglia nella mafia Condanna a 41 anni di carcere ’Ndrangheta, armi e droga: la sentenza per un imprenditore edile, la moglie e il nipote Secondo la sentenza a Crotone il nucleo avrebbe avuto forti legami con il clan dei Nicoscia BORGARELLO. Nell’abitazione di via Matteotti a Borgarello i poliziotti, durante la perquisizione, non avevano trovato carabine o bazooka, ma per il gip che aveva firmato gli arresti le intercettazioni telefoniche parlavano chiaro: le armi fornite alla cosca Nicoscia, nella faida contro gli Arena di Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, arrivavano dalla Lombardia e precisamente «dagli accoliti che risiedono a Pavia». A distanza di tre anni da quegli arresti sono scattate le condanne. Il presidente del collegio del tribunale di Crotone, Massimo Forciniti, ha inflitto 16 anni di carcere all’imprenditore edile di Borgarello Carmine Vittimberga, accusato di associazione mafiosa, traffico di armi e stupefacenti; 9 anni e mezzo per la moglie dell’imprenditore Graziella Manfredi, sempre residente a Borgarello, che doveva rispondere solo del reato associativo e 16 anni di carcere per il nipote della donna Luigi Manfredi, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzato allo spaccio di droga, traffico di armi ed estorsioni. In tutto 41 anni di carcere. Una sentenza che, per la prima volta, sembra attestare la presenza militare della ’ndrangheta in provincia di Pavia. Vittimberga e Luigi Manfredi (difesi dagli avvocati Rocco Corda e Pitali di Crotone), erano stati arrestati nel 2009, insieme a Graziella Manfredi nell’ambito dell’operazione denominata “Pandora”. La donna era stata scarcerata, mentre il marito e il nipote si trovano ancora detenuti a Pavia. Oltre alle tre condanne di Borgarello, sono state condannate, sempre per mafia, altre sei persone, tutti residenti a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria. Sei le assoluzioni. Le indagini erano partite dall’uccisione di Carmine Arena, freddato nella sua auto a colpi di bazooka nel 2004 a Isola di Capo Rizzuto. Nella stessa faida, peraltro, fu ucciso lo stesso fratello di Graziella Manfredi, Mario Manfredi. Furono alcuni collaboratori di giustizia a svelare le ramificazioni in Lombardia della cosca dei Nicoscia. Il clan, secondo gli inquirenti, poteva contare su armi da guerra nascoste proprio in Lombardia. E anche la famiglia Vittimberga, a cui furono sequestrati nel novembre 2009 beni per un milione di euro (tra cui quattro appartamenti e alcune automobili di grossa cilindrata), sarebbe stata a disposizione della cosca Nicoscia, offrendosi di curarne gli affari. «Per i reati in materia di armi, Carmine Vittimberga si colloca come figura centrale, abitualmente dedita all’approvvigionamento e alla fornitura di armi alla cosca di appartenenza – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare –. Al riguardo, tutta la sua famiglia, ossia moglie, figli e generi, hanno cognizione diretta e sono stabilmente coinvolti nella detenzione, trasporto e occultamento delle armi procacciate per la difesa del sodalizio». 319 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “«Dec» sotto inchiesta, ansia per il Dea” – La Provincia Pavese «Dec» sotto inchiesta, ansia per il Dea Arrestati due dei quattro fratelli titolari dell’impresa che lavora al policlinico S. Matteo. Rischio ritardi per il cantiere PAVIA. Da Bari a Pavia soffia il vento dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto i vertici della Dec, impresa che sta realizzando il nuovo San Matteo. E che dovrà costruire il parcheggio multipiano nella vicina area Campeggi, oltre a disegnare la viabilità della zona. Un impero, quello della famiglia Degennaro, da 400 milioni di euro di fatturato, finito nell’inchiesta condotta dalla procura di Bari. Una brutta storia di appalti, favori, corruzione. L’inchiesta riguarda, al momento, solo la città di Bari: politici e funzionari del Comune e della Regione Puglia, secondo l’accusa, sarebbero stati corrotti con promesse di promozioni e incarichi, soggiorni in hotel e con forti sconti per l’acquisto di case. Martedì all’alba la Guardia di Finanza di Bari ha arrestato due dei quattro fratelli Degennaro, Daniele e Gerardo (eletto consigliere regionale nelle liste del Pd) insieme ad altre cinque persone. Mentre il patriarca, Vito, 62 anni (quello che si occupa del ramo di azienda che ha ottenuto l’appalto del Dea) figura tra gli indagati. Passa proprio da Vito il filo che unisce l’ospedale di Pavia al colosso dell’edilizia pugliese che ha realizzato ospedali e grandi alberghi in tutta Italia. Quello del San Matteo è un progetto da 92 milioni di euro che, arrancando dopo anni di traversie, sta per essere portato a termine. Siamo nella fase cruciale, alle battute finali. Anche se la data di consegna rimane un mistero. Nessuno si azzarda a fare previsioni e l’apertura è stata di volta in volta posticipata. Dalla fine del 2011 è slittata alla primavera del 2012. Ma anche l’inaugurazione in primavera sembra un miraggio. E i guai giudiziari in cui è incappata ora la Dec – seppure un ramo d’azienda dverso – potrebbero imprimere una nuova battuta d’arresto. E’ ancora presto per dirlo. E i vertici del San Matteo – il presidente Alessandro Moneta e il direttore generale Angelo Cordone - non vogliono fare commenti. «L’inchiesta si ferma a Bari, non tocca Pavia» fanno sapere. Contano sul fatto che il grosso dei lavori strutturali è terminato e che il cantiere aperto è occupato ora dalle ditte subappaltatrici che si occupano in prevalenza dell’impiantistica. Una storia disseminata di problemi quella del Dea, il dipartimento di emergenza-urgenza in cui si trasferirà metà San Matteo. Dodici piani distribuiti su 75 metri di altezza. Dal marco del 2004 - esattamente otto anni fa - quando l’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi venne a posare la prima pietra, i lavori hanno subìto continui rallentamenti, i costi sono lievitati, ultimamente la ditta che aveva in appalto l’impiantistica è fallita e si è perso tempo prezioso per sostituirla. Ora la tegola della Dec. 320 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “A Corsico patto contro il crimine” – La Provincia Pavese A Corsico patto contro il crimine I sindaci: coordinamenti e scambio di informazioni per la legalità LACCHIARELLA. Contrastare la criminalità organizzata sul territorio con tutti i mezzi a disposizione, dal coordinamento delle polizie locali al data-base in rete. Questa la priorità che una ventina di amministratori dell’hinterland fra Pavia e Milano si sono dati ieri a Corsico, dove si sono riuniti per mettere a punto strumenti ed obiettivi per eliminare il rischio di infiltrazioni mafiose, soprattutto in vista di Expo 2015. «Affrontare i temi della sicurezza, aderendo al protocollo d’intesa per la legalità promosso dalla prefettura di Milano non è solo un forte segnale da punto di vista politico – commenta il sindaco di Lacchiarella, Luigi Acerbi –.E’ anche un passo amministrativo determinante perchè è la prima volta che gli enti locali uniscono forze e conoscenze, mettendole a disposizione su vasta scala». Oltre a Lacchiarella, hanno intenzione di dare la loro adesione al progetto Casorate, Zibido San Giacomo, Noviglio, Casarile, Binasco, Bubbiano, Vernate, Noviglio, Calvignasco e Rosate. Non nasconde l’allarme infiltrazioni sul territorio il sindaco di Noviglio, Javier Miera. Che proprio nelle settimane scorse è stato fra i promotori della costituzione di una sezione di “Libera” sul suo territorio comunale. «In tutta la zona fra Pavia e Milano il rischio di una presenza sempre più preoccupante della mafie, a partire dalla ’ndrangheta, è purtroppo qualcosa di più di una semplice congettura. La sinergia che i Comuni di questa zona hanno intenzione di mettere in campo è la risposta giusta a chi vuole imporre la cultura dell’illegalità, del sopruso, dell’omertà. Sappiano che le amministrazioni locali del Milanese non ci stanno ad accettare questa logica. Siamo contenti di lavorare in sintonia, anche con la prefettura di Milano, per ottenere questo risultato». Anche perchè, è convinto il sindaco di Zibido San Giacomo, «siamo di fronte ad un fenomeno, quello mafioso, che ha un carattere transnazionale». «E proprio per questo – sottolinea Piero Garbelli – è impensabile che i piccoli Comuni della zona possano affrontarlo da soli. Se gli enti locali e le forze dell’ordine non trovano le modalità per lavorare assieme, diventa dura. Noi, nel nostro piccolo, siamo gli occhi e le orecchie del nostro territorio. Agendo in sinergia con prefettura e forze dell’ordine si fa un passo in avanti concreto e significativo». Anche Gian Antonio Rho la pensa così: «Noi già stiamo operando per la sicurezza del nostro territorio con i carabinieri locali e di Pavia. L’incontro tenutosi a Corsico non fa altro che ampliare le possibilità di intervento e controllo su tutta la zona».Prossimo passaggio, il via libera in giunta al protocollo. 321 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 15/03/2012 – “Robbio, chiesto il sequestro dei beni di Carmelo Patti” – La Provincia Pavese Robbio, chiesto il sequestro dei beni di Carmelo Patti L’imprenditore è finito nel mirino dell’antimafia di Palermo Tra gli immobili ci sono anche terreni e case in paese ROBBIO. Il prossimo 20 aprile l’imprenditore Carmelo Patti, ex titolare della Cablelettra e dal 1998 padrone della Valtur che ora è in amministrazione straordinaria in seguito ad un grave dissesto finanziario, dovrà comparire di fronte al tribunale di Trapani con un’accusa pesantissima. Quella di essere il prestanome di Matteo Messina Denaro, attuale numero uno di Cosa Nostra ed ancora latitante. L’accusa a Patti è stata mossa dalla Direzione investigativa antimafia di Palermo. Il pool d’inchiesta palermitano ha messo nel mirino anche le proprietà lomelline intestate a Patti. Il Dia di Palermo ha infatti chiesto il sequestro immediato dei beni dell’imprenditore originario di Castelvetrano, nel trapanese, ed arrivato a Robbio negli anni ’60. Il tribunale di Trapani però ha respinto la richiesta cautelare rimandando la decisione ad una prossima camera di consiglio. Il patrimonio complessivo di Patti, così come stimato dal Dia, è notevole: 5 miliardi di euro. Tra l’elenco dei beni che il Dia di Palermo ha chiesto di sequestrare al tribunale di Trapani risultano anche diversi possedimenti robbiesi di Carmelo Patti: 13 in tutto. Tre terreni, un magazzino di 151 metri quadri in via Tagliamacco, un appartamento di otto vani in via Tagliamacco, un fabbricato sito in via Palestro, tre terreni agricoli, due magazzini e due abitazioni in via Palestro. Ieri mattina è stato impossibile parlare con l’imprenditore robbiese che non era nella sua abitazione di via Palestro. Come non sarebbero state in paese le sue due figlie, Paola, e Maria Concetta, quest’ultima ex amministratore della società Valtur attualmente in amministrazione straordinaria. «Entrambe - spiega un conoscente -si vedono poco in paese». Il figlio Gianni, invece, che abita ancora a Robbio, negli passati si è spesso visto in Cablelettra, l’azienda di famiglia ora passata ai giapponesi della Yazaki. Non solo, Gianni Patti, grande appassionato di calcio, è presidente della Associazione sportiva Robbio. Durante la sua presidenza, il Robbio Calcio è passato dalle categorie inferiori all’Interregionale. Ora i tifosi temono che questa vicenda possa in qualche modo allontanare la famiglia Patti dal suo impegno per lo sport. 322 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 - “Ammazzateci Tutti. Proprio qui” – La Prealpina 323 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Portacenere. E porta cocaina” – La Prealpina 324 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Il rogo del Mariposa è doloso. I danni? Almeno 200mila euro” – La Prealpina 325 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Pusher in cella, il capo è donna” – La Prealpina 326 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Spaccio di coca, 15 arresti Stroncato il giro a Binasco” – La Provincia Pavese Spaccio di coca, 15 arresti Stroncato il giro a Binasco La banda gestiva un vasto traffico di droga nella zona, clienti anche dalla Liguria Filmati dai carabinieri tutti gli incontri. Usavano vedette per non essere scoperti BINASCO. Spacciavano cocaina in tre regioni del nord-Italia: Piemonte, Lombardia e Liguria. Il centro dello spaccio erano le campagne di Zibido, Binasco e Rosate, ai cinfini con lanostra provincia. Soprattutto a Zibido dove gli spacciatori incontravano clienti al dettaglio e grossisti nelle campagne, lungo la strada provinciale 139 vicino a una sbarra rossa. I carabinieri della compagnia di Abbiategrasso hanno arrestato quindici persone con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati due etti di cocaina e una quantità minore di eroina. L’operazione è stata coordinata dai magistrati della procura della repubblica di Vigevano. I carabinieri di Abbiategrasso e della stazione di Binasco avevano saputo dell’esistenza di un giro di spaccio nelle campagne. E hanno eseguito diversi appostamenti. Si sono resi conto che il giro era veramente esteso: i compratori arrivavano persino dalla Liguria. Lo scorso mese di agosto sono scattati i primi arresti proprio ai danni di corrieri Liguri. E, nel giro di diversi mesi di indagini, i militari hanno ricostruito il giro di spaccio che partiva proprio da Zibido e Binasco. La gang aveva una base d’appoggio anche a Milano in un bar del Giambellino gestito da un cinese che è stato arrestato. Gli spacciatori, quasi tutti di cittadinanza marocchina, avevano ideato un sistema di vedette molto efficace per evitare di essere sorpresi dalle forze dell’ordine. La zona dello spaccio veniva praticamente isolata per permettere a venditori e compratori di essere molto tranquilli. Al termine delle indagini sono state chieste le ordinanze di custodia cautelare al Gip del tribunale di Vigevano.. 327 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Coltivava marijuana in casa Un 39enne finisce in manette” – La Provincia Pavese Coltivava marijuana in casa Un 39enne finisce in manette Vigevano, il blitz dei poliziotti dell’anticrimine è scattato nella notte tra mercoledì e giovedì Stefano Cusumanno è stato subito arrestato, sequestrate 33 piantine e tre etti di droga VIGEVANO. Gli agenti della sezione anticrimine della polizia lo hanno trovato in casa con 300 grammi di marijuana già tagliata, 33 vasetti con le piantine di cannabis, 2 bilancini di precisione, numerosi sacchettini per il confezionamento di dosi ed una lampada con il paravento utile per coltivare al chiuso proprio la cannabis. Nella notte tra mercoledì e giovedì Stefano Franco Cusumanno, 39enne residente in città, è stato così arrestato e portato nel commissariato di viale Libertà dove ha trascorso la notte. Nella mattinata di ieri il tribunale di Vigevano ha convalidato l’arresto di Franco Cusumanno al quale sono stati però concessi gli arresti domiciliari. Il blitz degli agenti dell’anti crimine della polizia è avvenuto dopo un’attività di indagine svolta nelle scorse settimane che ha portato poi all’arresto del 39enne vigevanese avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì. I poliziotti sono entrati nell’abitazione di Cusumanno per una perquisizione ed hanno scoperto la droga e il materiale per il confezionamento. Questo ha fatto sì che Cusumanno sia stato immediatamente arrestato. Il blitz degli uomini dell’anti crimine del commissariato di Vigevano della polizia rientra in una più ampia attività di controllo del territorio portata avanti negli ultimi mesi dagli agenti coordinati dal vice questore Anna Leuci e che negli ultimi mesi ha dato eccellenti risultati. 328 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 16/03/2012 – “Usura, denuncia l’ex amico «Mi voleva rovinare»” – La Provincia Pavese Usura, denuncia l’ex amico «Mi voleva rovinare» Gambolò, un’imprenditrice si rivolge alla procura contro un altro industriale «Pagavo interessi anche del 400% e ora devo difendere la mia azienda» VIGEVANO. Ha denunciato l'ex amico per usura. Lo ha fatto per difendere la sua fabbrica, per impedire che undici anni di vita e di lavoro venissero inghiottiti da debiti e prestiti, dalla pretesa di interessi su interessi a scadenza sempre più breve. La parola "usura" è indicata esplicitamente nella denuncia-querela firmata da un'imprenditrice vigevanese 53enne, socia di un'azienda artigiana che opera nel settore calzaturiero nella zona di Gambolò. A prestarle il denaro era un altro imprenditore, residente fuori provincia. «Una persona di cui mi fidavo, che mi era stato vicino e credevo un amico - dice la donna - e che invece mi stava rovinando». Nella denuncia si parla di somme prestate per poco meno di 240mila euro e di 310mila euro restituiti in periodi ravvicinati. Le somme venivano erogate in assegni o contanti con interessi che, per alcune dazioni, sono arrivati a toccare il 400% annuo. «Somme che possono sembrare non elevatissime rispetto a certi casi _ afferma l'avvocato Maurizio Sorisi, che assiste l'imprenditrice _ ma di rilevanza devastante per le aziende di piccole dimensioni. E' la piccola usura degli insospettabili, quella che però erode il tessuto economico». Un caso emblematico su cui però, va detto, ci sono ancora indagini in corso. La Guardia di Finanza ha sentito l'imprenditrice e sta valutando la documentazione presentata. Per sapere se saranno ipotizzate responsabilità penali bisognerà quindi attendere la fine dell'inchiesta della procura. Ma la vicenda, al di là di quello che sarà l'esito degli accertamenti, vale come specchio di una realtà economica in profonda crisi, dove alle piccole ditte basta poco per trovarsi in difficoltà: una fornitura non pagata o un credito rifiutato dalle banche. «Lui mi ha aiutata all'inizio della mia attività dandomi 15 milioni in lire che nel giro di un paio d'anni ho restituito in euro - racconta l'imprenditrice _. Poi ho avuto ancora bisogno per problemi con una banca, problemi che mi hanno anche indotto a fare causa. In principio lui mi prestava soldi senza pretendere interessi, ma dal 2006 ha cominciato a chiedere la restituzione in tempi brevi e con un tasso di interesse ben al di sopra della soglia di usura. Ho pagato tutto, ma a rendermi la vita impossibile è stato anche il suo comportamento, gli inganni, le persecuzioni. Per non parlare delle continue telefonate, anche in ditta. Chiamate a tutte le ore, a volte senza parole ma provenienti da telefoni in uso a lui. Mi stava rovinando, la mia vita era diventata impossibile, mi sono quasi ammalata per questa storia e l'anno scorso mi sono trovata a non avere neanche i soldi per la spesa». La decisione di reagire e denunciare è stata meditata. «Prima di rivolgermi alla giustizia gli avevo proposto un accordo e lui sembrava pronto a pagare, di fatto ammettendo che io avessi dei diritti, ma improvvisamente ha cambiato idea». L’azienda, dove lavorano in tutto sette persone, è la ragione per cui combattere. «Da novembre sono senza gas in casa _ conclude - ma la mia attività la difendo con le unghie e con i denti. I miei operai ricevono tutto quanto dovuto. Tanti, in questi mesi, mi hanno consigliato di chiudere, ma io non mollo perchè mi sentirei una fallita. Non torno indietro, non mi pento di aver denunciato. Chi ha approfittato della mia disperazione deve pagare». 329 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “L’ok per fare affari lo dava Boni” – La Prealpina 330 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “Tutti i retroscena dell’omicidio Novella” – La Prealpina 331 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “Nel mirino anche un appalto del Dea” – La Provincia Pavese Nel mirino anche un appalto del Dea Un file sulla gara del parcheggio multipiano sarebbe stato inviato alla Dec prima della pubblicazione del bando PAVIA. Il Policlinico San Matteo finisce nelle carte dell’inchiesta barese sulla società Dec della famiglia Degennaro, il colosso che sta realizzando a Pavia le palazzine del Dea, il Dipartimento di emergenzaurgenza. Se a Bari l’accusa che riguarda i fratelli Degennaro (Daniele e Gerardo sono stati arrestati pochi giorni fa, mentre Vito Degennaro risulta indagato) è di avere corrotto politici e funzionari con la promessa di incarichi e di favori per ottenere lavori, a Pavia sotto la lente dei magistrati baresi è finito l’ appalto per la realizzazione del nuovo ospedale, e per la precisione la gara relativa alla realizzazione e gestione di un parcheggio multipiano nell’area Campeggi. Una gara “pilotata”, secondo un’informativa della Guardia di Finanza del 2010. Che ripercorre, tappa per tappa, la procedura di assegnazione di quella gara proprio alla Dec. Al momento per questa vicenda non risultano indagati. Ma l’inchiesta ha spinto i vertici del San Matteo, in primis il direttore generale Angelo Cordone, a chiedere alla ditta di fornire certezze sui tempi di ultimazione dei lavori. «I vertici del San Matteo hanno incontrato i legali rappresentanti delle imprese che stanno edificando il nuovo ospedale», fa sapere il San Matteo con una nota. E la data, ora, c’è: il 30 maggio il cantiere sarà chiuso e il Dea inaugurato. «L’inchiesta pavese – prosegue la nota del Policlinico – non avrà ripercussioni sui lavori». Parole riprese anche dal consigliere anziano Ettore Filippi, che aggiunge: «Ciò che importa è la consegna di un’opera così importante per Pavia. Se dovessero però emergere riscontri in base ai quali risulti che l’ente sia stato danneggiato, prenderemo tutti i provvedimenti legali e di tutela del caso». I riscontri, per i finanzieri, sarebbero contenuti in un file trovato nel computer di Gerardo Degennaro. Il file, denominato “Norme di gara.doc”, porta la data del 17 maggio 2006 (all’epoca il direttore generale era Giovanni Azzaretti e presidente della Fondazione Alberto Guglielmo). Il file è allegato a una mail, inviata a Degennaro da un collaboratore. Nel testo si legge: «Vi inoltro mail da parte dell’Ufficio tecnico del Policlinico San Matteo di Pavia contenente in allegato la bozza del bando per l’affidamento in concessione di progettazione, realizzazione e successiva gestione di un parcheggio multipiano dove Dec Spa è stata nominata promotore. L’ufficio tecnico del Policlinico vorrebbe da parte nostra un parere sul bando prima che venga ufficialmente pubblicato». L’allegato, dicono i finanzieri, è la bozza del bando di gara che la direzione generale del Policlinico approverà cinque giorni dopo. Che cosa significa? Secondo i magistrati che «il gruppo Degennaro non solo avrebbe avuto a disposizione prima dell’ufficialità il bando di gara ma addirittura poteva confezionarlo su misura». I magistrati citano proprio l’esempio di Pavia nella sezione dedicata al «sistema delle collusioni». Il caso di Pavia - dicono - «è indicativo della capacità del gruppo Degennaro di attivare e utilizzare sistema collusivi anche al di fuori del Comune di Bari». 332 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “Beni confiscati, primo incontro a Pavia «Il fenomeno è destinato a crescere»” – La Provincia Pavese Beni confiscati, primo incontro a Pavia «Il fenomeno è destinato a crescere» Non c’è soltanto la Sicilia: anche in provincia di Pavia ci sono immobili sequestrati alla mafia. Sono una trentina, e sono sparsi per tutto il territorio: a Portalbera ad esempio ci sono cinque case e due terreni agricoli. A Vigevano invece i magistrati hanno sequestrato alla criminalità organizzata un intero fabbricato a destinazione commerciale e industriale, oltre a sei appartamenti e due garage. Per fare il punto sui beni confiscati alla mafia nel territorio pavese, ieri in Prefettura si è svolto un incontro istituzionale, il primo di questo genere in provincia di Pavia. Oltre a un esperto dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, vi hanno partecipato i carabinieri e la guardia di finanza, la Camera di commercio e la Provincia di Pavia. «Si è trattato di un tavolo tecnico, per fare il punto sulla situazione – dice Franco Osculati, assessore provinciale che ha partecipato all’incontro –. Da parte nostra c’è la piena disponibilità a collaborare con le altre istituzioni, affinché l’uso di questi beni sia sempre di tipo sociale». 333 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “Vigevano, giornata contro le mafie” – La Provincia Pavese Vigevano, giornata contro le mafie Un flash mob in piazza Ducale con i volontari di “Presidio Libera” VIGEVANO. Dal 1996 ogni 21 marzo l’associazione antimafia «Libera», fondata da don Luigi Ciotti, festeggia la «Giornata della memoria e dell’impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie». Sedici edizioni, per le quali ogni volta è stato scelta come sede nazionale una giornata diversa. Quest’anno la giornata nazionale si terrà sabato 17 marzo a Genova, ma il 21 saranno più di mille le città che aderiranno all’iniziativa e promuoveranno eventi diversi, rivolti all’impegno e alla memoria. Anche la città di Vigevano aderirà, grazie al «Presidio Libera Vigevano». Mercoledì 21 marzo in piazza Volta, dalle 9.30 alle 12.30, ci sarà un banchetto informativo. Nel pomeriggio, dalle 12 alle 19, i volontari di «Libera» saranno in piazza Ducale, dove alle 17.30 si svolgerà un “flash mob”, per catturare l’attenzione della cittadinanza e sensibilizzare le persone alla tematica del ricordo. I banchetti dell’associazione saranno presenti anche al centro commerciale «Il Ducale» dalle 10 alle 17 e sul passaggio pedonale di fronte alla bottega equosolidale «Macondo», gestita dalla cooperativa «Altrospazio». Dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30 sarà possibile trovare gadget e volantini informativi sulle attività dell’associazione. Nucleo dell’iniziativa sarà la proposta di acquisto dei prodotti di «Libera terra», ovvero di quei prodotti frutto del lavoro di giovani e cooperative che coltivano ettari di terra confiscati alla mafia, grazie alla legge nata da una mobilitazione promossa proprio dalla stessa associazione. 334 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 18/03/2012 – “Sparatoria nel piazzale del Beato Matteo” – La Provincia Pavese Sparatoria nel piazzale del Beato Matteo Due morti e un ferito grave, sono albanesi. Il litigio nel parcheggio, poi i colpi. Una ragazza la testimone-chiave VIGEVANO. Due morti e un ferito grave è il bilancio della sparatoria avvenuta ieri sera, poco dopo le 21.30, nel parcheggio della clinica Beato Matteo, in corso Pavia. I due che hanno perso la vita sono albanesi, del ferito - colpito a una gamba e portato all’ospedale - non sono state rese note le generalità. Ma è probabile che si tratti dell’ennesimo regolamento di conti tra bande rivali. Posti di blocco sono scattati in tutta la provincia alla ricerca di un’auto grigia fuggita a forte velocità, con due persone a bordo. Forse gli assassini. E una ragazza, che era con loro, è stata portata in commissariato per essere interrogata. Forse potrebbe spiegare la ragione della sparatoria. Sette-otto colpi di pistola hanno squarciato il silenzio, nel piazzale quasi deserto dietro il Beato Matteo dopo le 21.30. E sono stati proprio i dipendenti della clinica a prestare i primi soccorsi e a chiamare 118 e polizia. Stando a una prima ricostruzione - avvalorata anche dai racconti degli abitanti nelle case circostanti poi scesi in strada - due gruppi di persone si sono date appuntamento nel parcheggio. Hanno scelto il punto più appartato, che si affaccia sui campi. Comunque ben illuminato. «Ho sentito delle voci concitate – racconta un residente – . Delle persone stavano litigando in una lingua straniera. Poi sono partiti i colpi secchi. Tre, poi due. Poi un attimo di silenzio e un ultimo colpo». Nel piazzale intanto si sono precipitati alcuni infermieri e anche dei vicini di casa. Momenti concitati. «Mi sono affacciato alla finestra e ho visto una Volvo grigia fuggire a tutto gas, percorrere gli 80-90 metri di parcheggio e sparire in direzione di corso Pavia. C’erano 2 persone a bordo» racconta un altro residente. La polizia invece ha subito diramato le ricerche di una Pallio grigia con i fuggitivi, pericolosi e armati. La ragazza fermata dalla polizia potrebbe fornire dettagli importanti e spiegare la ragione del litigio finito nel sangue. 335 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 18/03/2012 – “Sannazzaro, un altro rogo. Camion brucia nella notte” – La Provincia Pavese Sannazzaro, un altro rogo. Camion brucia nella notte Distrutto un mezzo del corriere Bartolini posteggiato in via XI Febbraio. Nella stessa zona già dati alle fiamme diversi veicoli, scatta l’allarme-piromani SANNAZZARO. Brucia nella notte un camion del corriere espresso Bartolini parcheggiato in via XI Febbraio, a poche decine di metri dal condominio dove abita l’autista, di origine tunisina, che l’aveva in gestione per motivi di lavoro. Motore, cabina ed interni del mezzo sono andati completamente distrutti rendendo inservibile il camion con una danno valutabile attorno ai 25mila ero. L’incendio è avvenuto poco dopo le tre della notte scorsa. Sarebbe stato lo scoppio delle gomme anteriori, dilaniate dalle fiamme, a destare dal sonno l’intero palazzo e diversi abitanti delle vie adiacenti. C.G., residente nel condominio e testimone dell’incendio, racconta: «Quello scoppio ha destato tutti. Quando mi sono affacciato alla finestra, ho notato solo delle fiamme alte che avevano già circondato il mezzo e stavano coinvolgendo anche un vicino cassonetto della nettezza urbana. Ho subito chiamato i vigili del fuoco che mi hanno confermato che altri residenti avevano già richiesto il loro intervento per lo stesso motivo». I pompieri si sono subito messi al lavoro con l’utilizzo di un’autopompa e di due idranti; un’operazione che ha evitato che le fiamme, già alte, potessero propagarsi allo stesso cassonetto vicino, al rimorchio dello stesso camion e ad altre autovetture parcheggiate nelle immediate vicinanze. Nulla da fare però per salvare il camion la cui parte anteriore è stata ridotta dal fuoco ad un rottame inutilizzabile. Per fortuna il cassone del camion per trasporti della Bartolini era vuoto. I pompieri hanno lavorato sodo per un’ora e mezza sino a quando l’intera area è stata messa in sicurezza. L’autista, sceso in strada assieme ad altri inquilini del palazzo, non sa darsi una ragione dell’incendio. Ha detto che sul camion in dotazione non c’era nulla di inserito o funzionante se non un normale navigatore satellitare. Inspiegabile, per lui, le origini dell’incendio. I vigili del fuoco hanno valutato la possibilità di un innesco spontaneo delle fiamme determinato da un corto circuito; non si scarta l’ipotesi del dolo e del vandalismo gratuito visto che nella zona, nell’arco di poco più di un anno, sono avvenuti diversi incendi di mezzi parcheggiati in piena notte. La carcassa del camion sarà presto rimossa per consentire lo scorrimento regolare del traffico su via XI Febbraio, strada urbana alquanto stretta e a doppio senso di marcia. 336 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 18/03/2012 – “Spacciava in campagna” – La Provincia Pavese Spacciava in campagna MELEGNANO. “Io spaccio”: clandestino da tre anni e disoccupato, S.K., 21 anni domiciliato a Milano in zona Corvetto è stato arrestato dai carabinieri nei campi di Mezzano, frazione a breve distanza da Melegnano e dalla provinciale Binasca, davanti a un banchetto improvvisato con 27 grammi di cocaina, due bilancini e tre telefoni cellulari. Rimarrà in carcere fino al giudizio. Il blitz è scattato giovedì pomeriggio: i residenti avevano segnalato numerose auto di giovani, anche dal Pavese, incolonnate in attesa della dose, lungo una stradina di campagna. I militari, anche in borghese e con binocoli, hanno avvistato due spacciatori. Uno è scappato. L'altro è stato bloccato davanti al banchetto e ha poi confessato al giudice che quello di vendere droga è il suo “lavoro”. Si faceva chiamare Stefano per farsi contattare dai clienti sui cellulari intestati a prestanome. Ben settanta le telefonate e i messaggi dal contenuto inequivocabile, effettuate anche da pavesi, contate dai carabinieri prima che le batterie si scaricassero, per l'intero pomeriggio. Trovati però solo 15 euro. 337 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 17/03/2012 – “Arrestato giovane coltivatore di marijuana” – La Provincia Pavese Arrestato giovane coltivatore di marijuana Tortona, aveva realizzato una serra all’insaputa dei genitori Il 19enne bloccato dai carabinieri e portato in carcere TORTONA. Nel giardino di casa in un locale aveva installato una serra e all’insaputa dei genitori si era messo a coltivare piante di marijuana ma è finito nei guai. E’ scattato l’arresto per coltivazione e importazione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A finire in manette è stato Luca Presotto, 19 anni, residente alla perfiferia di Tortona, sorpreso dai carabinieri della compagnia di Tortona, al comando del capitano Giorgio Sanna, dopo che i militari lo avevano notato frequentare persone poco raccomandabili. I carabinieri, ottenuto un mandato di perquisizione per l’abitazione, hanno trovato 30 di marijuana, in parte già suddivisa in dosi, 1 grammo di hashish, 18,8 grammi circa di semi di canapa indiana ed un flacone da 10 ml. di sostanza sterile di tipo stupefacente, illecitamente importata. All’interno di un locale adibito a serra, gli investigatori dell’Arma hanno trovato 5 piante di marijuana , 3 bilancini di precisione, una lampada alogena, materiale ed attrezzature varie atte alla coltivazione ed al confezionamento di sostanze stupefacenti. La serra è stata posta sotto sequestro così come tutto il materiale rinvenuto nella villetta. Luca Presotto è stato quindi condotto in caserma ed arrestato. Secondo quanto emerso sembra che i genitori fossero completamente all’oscuro dell’attività del figlio e sono caduti letteralmente dalle nuvole quando i carabinieri hanno effettuato la perquisizione nella loro casa. La famiglia Presotto è molto stimata ed è conosciuta da tutti. Luca, a quanto pare, è figlio unico ed i genitori hanno sempre cercato di dargli tutto ciò di cui aveva bisogno. Secondo quanto è stato possibile appurare, Luca è sempre stato un bravo ragazzo e chi lo conosce non esclude sia stato vittima di cattive compagnie di giovani poco raccomandabili che lo avrebbero indotto a coltivare, secondo i carabinieri con cura minuziosa e molto precisa, le piante di marijuana, ma tutto questo dovranno essere i giudici a stabilirlo. Intanto il ragazzo è stato associato al carcere di Alessandria, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Potrebbe essere sentito fin dalle prossime ore. 338 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 19/03/2012 – “In camper dall’Olanda: intercettato carico di droga” – La Prealpina 339 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 19/03/2012 – “Pensionato al minimo arrotonda con la coca” – La Prealpina 340 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 19/03/2012 – “Centro Minerva, nuclei anti-spaccio della polizia” – La Provincia Pavese Centro Minerva, nuclei anti-spaccio della polizia Dopo le ronde dei vigili esecutivo l’accordo del Comune con il questore. Cancelli e illuminazione, l’assessore: «Il progetto c’è, ma mancano i fondi» PAVIA. Non più solo i vigili urbani due volte al giorno, ora anche la polizia ha aggiunto il centro commerciale Minerva tra i punti di passaggio frequente per monitorare la situazione. «Dopo aver fatto il punto della situazione al tavolo per la sicurezza – spiega l’assessore alla polizia locale Marco Galandra – abbiamo riscontrato con soddisfazione l’attenzione del questore sul problema del centro commerciale. Anche gli agenti stanno facendo più frequenti controlli come chiedono gli esercenti e i cittadini» . Almeno uno al giorno. All’attenzione delle forze di polizia fenomeni di spaccio nella zona. «Si stanno facendo controlli sui documenti di chi staziona nel centro, e stiamo cercando le risorse per portare avanti il progetto di delimitare la zona con dei cancelli, almeno per chiuderla durante la notte, e aumentare l’illuminazione», aggiunge Galandra. Le “ronde” dei vigili erano partite a dicembre, dopo un incontro che aveva coinvolto anche la Regione, che al centro commerciale ha la sede territoriale, ed Esselunga. La Regione stessa, tre mesi fa, si era impegnata a cercare risorse per i cancelli a chiusura dell’area, ma la ricerca non è ancora andata a buon fine, e il Comune vorrebbe coinvolgere gli stessi commercianti. Oltre all’assessorato al commercio: «Per rilanciare l’area vorremmo estendere il parco giochi già presente nell’area bassa in modo da occupare più spazio, aumentare il movimento e limitare così i bivacchi: siamo in trattativa. Per rivitalizzare la zona vorremmo favorire l’insediamento di qualche bancarella», afferma Galandra. I cancelli servirebbero ad evitare i bivacchi: i portici all’interno e i giardini sottostanti viale Cesare Battisti infatti sono rifugio di molti senzatetto che rifuggono il dormitorio. E nonostante l’ordinanza anti vetro – corretta di recente per multare non solo chi dispensa, ma anche chi gira con alcolici in vetro nelle 24 ore nella zona – resta il problema della sporcizia: bottiglie, sacchetti, contenitori e vasetti sporchi nonostante gli interventi straordinari di Asm. 341 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 19/03/2012 – “Linarolo, rogo doloso: in fumo 200 rotoballe” – La Provincia Pavese Linarolo, rogo doloso: in fumo 200 rotoballe Danni per circa 10mila euro all’azienda agricola Canesi in località Crocetta. Fiamme divampate sabato intorno alle 22, i pompieri hanno lavorato 7 ore LINAROLO. Incendio doloso di rotoballe, la scorsa notte, alla Crocetta. Qualcuno ha appiccato il fuoco a circa duecento pile di paglia dell’azienda agricola di Gianluigi Canesi. Il valore è di circa diecimila euro. L’incendio, dai primi riscontri, dovrebbe essere doloso. Nelle vicinanze non sono state trovate tracce di taniche di benzina ma manca un punto di inizio del rogo perchè le fiamme si sono alzate all’aperto. E i vigili del fuoco sembra escludano anche l’autocombustione. Un piromane quindi che si sarebbe divertito nel modo sbagliato. Le rotoballe erano state accatastate davanti a un capannone dell’azienda agricola la cui sede è alla frazione Ospedaletto. L’incendio è divampato sabato sera verso le 22. Qualcuno si è avvcinato alla paglia e ha dato fuoco. Poi si è allontanato. «La prima persona che ci ha avvisato - spiegano i titolari dell’azienda agricola di Linarolo– è stata una donna che passava lungo la strada all’inizio dell’incendio. Ci ha suonato il campanello dicendo che c’era il fuoco vicino al nostro capannone. Nel frattempo qualcuno aveva già chiamato i pompieri dal bar di Linarolo. Forse qualche cliente si era reso conto di cosa stava succedendo. L’incendio dovrebbe essere doloso considerate le circostanze. Non riusciamo proprio a capire chi si possa divertire in questo modo causando danni ad altri. Avevamo spostato la paglia da poco lì per poter effettuare i primi lavori in campagna». Sul posto dell’incendio sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Pavia. Il lavoro è stato molto lungo e faticoso. Le fiamme sono state domate in un’ora di impegno ma i pompieri sono rimasti sul posto sino alle sei di domenica mattina. Hanno infatti dovuto smassare la paglia bruciata per evitare che altri focolai d’incendio provocassero nuovi roghi con gravi conseguenze. L’esistenza di un piromane sembra quindi molto probabile. Alcuni mesi fa incendi dolosi di questo tipo si erano verificati nella zona di Stradella soprattutto dalle parti di Arena Po. Venivano prese di mira aziende agricole e il fieno in modo particolare. Nella zona di Linarolo, alcuni anni fa, diversi fienili erano stati incendiati nel periodo estivo sempre di notte. E il responsabile sembra non sia stato mai scoperto. Probabilmente la vigilanza in zona sarà aumentata soprattutto nelle ore notturne. 342 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Indagato il fratello di La Russa” – La Stampa 343 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “San Raffaele, sette indagati e 45 milioni nei fondi neri” – La Stampa 344 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Ha riempito il suo camper di droga per pagare i debiti fatti nei Casinò” – La Prealpina 345 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Regione, avanti un altro” – La Prealpina 346 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Napoli, manette a 16 giudici tributari. Sono accusati di aver organizzato un mercato delle sentenze” – La Prealpina (1^ parte) 347 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Napoli, manette a 16 giudici tributari. Sono accusati di aver organizzato un mercato delle sentenze” – La Prealpina (2^ parte) 348 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “Maxi-sequestro a Rivalta, 43 tonnellate di cibo cinese” – La Provincia Pavese Maxi-sequestro a Rivalta, 43 tonnellate di cibo cinese Nelle etichette dei prodotti alimentari confusione tra “surgelati” e “congelati”. Per la maggior parte sono verdure destinate a negozi e ristoranti Cibo di provenienza cinese con etichettature che confondevano ’surgelati’ e ’congelati’, soggetti a norme diverse, diventando potenzialmente nocivo per la salute. La Guardia di Finanza di Tortona ne ha sequestrate 43 tonnellate (in due diverse operazioni, la prima un anno fa), illegalmente importate da due diverse società di capitali, denunciando tre importatori. Secondo quanto accertato, questi avevano tentato di eludere la normativa approfittando di traduzioni approssimative dal cinese all’inglese e poi all’italiano «trasformando» i prodotti surgelati in prodotti congelati. «La perdita di ogni certezza sulla qualità delle merce - hanno precisato le Fiamme Gialle - si sarebbe potuta prestare successivamente, con notevoli risparmi sui costi, a modalità di trattamento diverse da quelle consentite, come quella che riguarda la temperatura di conservazione, a scapito della genuinità dei prodotti e della salute dei consumatori». La merce, perlopiù verdura, era destinata a negozi e ristoranti. 349 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 20/03/2012 – “L’auto dei killer incendiata per cancellare le tracce” – La Provincia Pavese L’auto dei killer incendiata per cancellare le tracce VIGEVANO. E’ sopravvissuto l’uomo che era forse il vero obiettivo dei killer. A quanto pare l’appuntamento era solo con Kresnik Gajtani – che però si è fatto accompagnare dai parenti – poi ricoverato in Rianimazione e piantonato 24 ore al giorno dalla polizia. La sua vita è in pericolo: conosce chi voleva ucciderlo. I killer sono fuggiti credendolo morto: i soccorritori l’hanno trovavo disteso dietro una Mercedes parcheggiata, con una forte emorragia in atto causata delle ferite. Ha visto i killer anche la ragazza, un’albanese poco più che ventenne, arrivata nel parcheggio con Martin Turka: ha assistito all’esecuzione, poi ha chiesto i soccorsi. Sarebbe stata risparmiata – è un’ipotesi investigativa – solo perché il commando non si è accorto di lei. Non è scesa dall’auto mentre gli uomini parlavano: quando sono partite le raffiche di mitra, si è abbassata sui sedili. Dove è rimasta finché non ha sentito la macchina dei killer allontanarsi. Sentita a lungo dal pm Silvia Baglivo, sarebbe stata portata in un luogo sicuro. Anche lei è diventata un potenziale bersaglio dei killer, avendoli visti potrebbe riconoscerli. Distrutta dal fuoco, per impedire il lavoro della scientifica su tracce e impronte, la Palio grigia usata per la fuga è stata ritrovata alla frazione Sforzesca. E’ intestata a un italiano, un prestanome residente a Milano. Intanto continuano senza sosta – già con risultati concreti, a quanto sembra – le indagini del commissariato diretto dal vice questore Anna Leuci. Non si esclude nulla: un regolamento di conti per affari illeciti di droga, prostituzione o altro, o per fatti privati. La polizia aveva indagato anche su un altro omicidio con vittima albanese, commesso il 21 maggio 2011 alla Sforzesca: due dei tre killer sono stati arrestati. Vittima albanese anche per il delitto del dancing Sayonara, commesso a Vigevano il 7 gennaio, e quello a Casorate, nel Pavese, del 14 gennaio. Quattro delitti e cinque vittime, sempre di sabato. 350 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 21/03/2012 – “Il boss dell’usura finisce ancora dietro le sbarre” – La Prealpina 351 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 21/03/2012 – “Accuse a Caianiello durante la serata sulla legalità. Pronte le querele” – La Prealpina 352 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 21/03/2012 – “Il killer ha un nome, caccia all’uomo” – La Provincia Pavese Il killer ha un nome, caccia all’uomo Identificato l’albanese che ha ucciso due connazionali sabato scorso. Perquisizione con fuga a Lomello VIGEVANO. Un omicidio maturato nel giro della prostituzione. Un affare molto redditizio che vede Vigevano e tutta la zona a valle lungo il corso del Ticino (soprattutto Bereguardo e Casorate) al centro di traffici gestiti da gang in prevalenza albanese. Criminali comuni ma spietati che non esitano ad uccidere se sentono solo minacciata la propria leadership locale. E così, secondo fonti investigative, sarebbe successo anche sabato sera nell’angolo più nascosto del piazzale della clinica Beato Matteo quando Almir Gajtani e il cognato Martin Turka sono stati trucidati a colpi di fucile mitragliatore. Loro erano disarmati e, probabilmente, non sospettavano minimamente che quello che doveva essere un classico incontro «di affari» sarebbe finito tragicamente. Si fidavano di quell’uomo che, invece, non esitato a premere il grilletto forse di fronte alle prime difficoltà in un trattativa dai contenuti ancora sconosciuti. Un litigio improvviso che potrebbe avere al centro la ragazza albanese (probabilmente già avviata oppure da avviare alla prostituzione) che era con i connazionali massacrati. Ieri, intanto, è stata eseguita l’autopsia. Le indagini della squadra mobile di Pavia, coordinate dal commissario capo Francesco Garcia, e del commissariato di Vigevano hanno portato a un primo risultato. Il killer (avrebbe sparato una persona sola) è stato identificato. Si tratta di un giovane albanese già conosciuto dalla polizia. Adesso lo stanno cercando nelle zone di confine ma gli investigatori non escludono che possa già essere entrato in Germania oppure abbia deciso di rientrare in patria in fretta e furia. L’arma potrebbe essere stata nascosta da qualche parte oppure affidata a persone «sicure» in Italia. Un duplice omicicio che, per quanto riguarda l’esecutore materiale, ha pochi segreti. L’uomo che sarebbe fuggito con il killer non avrebbe invece avuto un ruolo nella spietata esecuzione. Gli investigatori, coordinati dai magistrati della procura della repubblica di Vigevano, hanno cercato per due giorni eventuali fiancheggiatori del killer. Connazionali, amici che potrebbero averlo aiutato o nascosto nella notte tra sabato e domenica. Per questo motivo, lunedì, sono state eseguite diverse perquisizioni nelle abitazioni di cittadini albanesi e romeni (che avevano contatto con i protagonisti del duplice omicidio) sia in provincia che fuori. Nel corso di una di queste perquisizioni, a Lomello, un albanese alla vista dei poliziotti si è lanciato dalla finestra per fuggire. Un volo di circa due metri e mezzo ed è stato bloccato dai poliziotti. L’uomo si è fratturato un polso e contusioni in diverse parti del corpo. E’ stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Vigevano e, ieri mattina, è stato interrogato in questura. Si sarebbe difeso dicendo di essersi spaventato alla vista dei poliziotti ma la verità potrebbe essere un’altra. 353 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 21/03/2012 – “Delitto della Sforzesca Scatta il terzo arresto” – La Provincia Pavese Delitto della Sforzesca Scatta il terzo arresto VIGEVANO. Anche allora era stata un’esecuzione brutale: un albanese 33enne, Pellum Tartaraj, ucciso a colpi di revolver calibro 38 in mezzo alla strada. Dieci mesi dopo il delitto della Sforzesca – commesso il 21 maggio 2011 – la polizia ha arrestato anche il terzo componente del commando: Eduart Daja, 33 anni, albanese, latitante all'estero da quel giorno, considerato l’esecutore materiale dell’omicidio. Era stato rintracciato un mese fa in Germania, ad Hannover, dove aveva esibito documenti falsi. Le autorità tedesche lo hanno espulso consegnandolo alla polizia austriaca, che lo ha rinchiuso in un centro di permanenza, in attesa che venisse eseguito il mandato di arresto europeo spiccato dalla procura di Vigevano. Concluse le procedure di estradizione, Daja è stato consegnato alla polizia di frontiera del Brennero. Gli agenti della squadra mobile di Pavia e del commissariato di Vigevano gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice delle indagini preliminari di Vigevano, Stefano Vitelli. Duka è in carcere a Trento. I suoi complici erano stati arrestati dalla polizia un mese e mezzo dopo il delitto: Aurel Duka, 39 anni, e Emiljan Petraq Sina, 31 anni, anch’essi albanesi. Duka risiedeva regolarmente a Vigevano, come Petraq Sina, e lavorava in un bar: appartiene a una famiglia che ha messo radici in Lomellina, avviando attività nel settore di commercio e dell'edilizia. Come per il delitto di corso Pavia di sabato scorso, e il delitto del Sayonara del 7 gennaio, anche alla Sforzesca i killer avevano agito di sabato, davanti al bar dove la vittima aveva appena preso un caffè con gli assassini. Pellum Tartaraj, operaio incensurato residente ad Abbiategrasso è morto, secondo le ipotesi di indagine, per regolare conti nel mondo della prostituzione. 354 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 22/03/2012 – “Droga, arrestata una 21enne di Gambolò” – La Provincia Pavese Droga, arrestata una 21enne di Gambolò Fermata a Vigevano durante un controllo, trovata in possesso di 4 grammi di eroina e uno di cocaina VIGEVANO. E’ stata trovata in possesso di eroina e cocaina in quantità tale da giustificare un arresto in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti ai fini dello spaccio. Federica Greguoldo, 21 anni, residente a Gambolò, è stata arrestata dai carabinieri l’altra notte alle 2, in una strada del centro città. La donna è stata fermata al volante della sua auto, una Ford Ka. I militari dell’aliquota operativa della compagnia di Vigevano, coordinati dal capitano Gennaro Cassese, hanno perquisito sia la donna che la macchina: è risultato che Federica Greguoldo aveva con sè 4 grammi di eroina e un grammo di cocaina. Alla 21enne sono stati concessi gli arresti domiciliari, in attesa della convalida del’arresto, effettuato in flagranza di reato dai carabinieri. L’altro giorno invece, sempre i carabinieri della compagnia ducale hanno arrestato a Vigevano un cittadino romeno che non aveva obbedito a un decreto di espulsione dal territorio italiano. Ion Maradin, 24 ani, è stato fermato al volante di un fuoristrada Land Rover. Era insieme a un connazionale. Ha mostrato un documento di identità romeno che no ha convinto i carabinieri. Un ulteriore controllo in banca dati ha permesso di scoprire che era stato espulso dall’Italia per gravi motivi di pubblica sicurezza, ma è poi tornato in Italia da clandestino. L’arresto è stato convalidato in tribunale: Ion Maradin è stato rimesso in libertà, rinviando il processo per direttissima. L’altra notte invece un nuovo arresto effettuato dai carabinieri per droga: questa volta a finire nei guai è stata una ragazza di 21 anni che è stata trovata in possesso di eroina e cocaina, destinata secondo le accuse a essere venduta a clienti, per cui è stata accusata di spaccio. 355 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 23/03/2012 – “Coca travestita da acquavite” – La Prealpina 356 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Nelle carte del San Raffaele i fratelli delle cozze pelose” – La Stampa 357 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Processo all’ultimo Bad Boy” – La Prealpina 358 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Gemellaggio antimafia fra licei. Suggellato allo stadio” – La Prealpina 359 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Droga negli slip, fermato sul treno” – La Prealpina 360 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Fermato con oltre un chilo di hashish” – La Provincia Pavese Fermato con oltre un chilo di hashish Un 37enne di Gropello nascondeva la droga destinata al mercato pavese sulla sua auto e dentro casa CARBONARA. I finanzieri lo hanno fermato per un controllo a Carbonara e hanno scoperto che sulla sua auto nascondeva un chilo di hashish. Ferdinando Sorrentino, un uomo di 37 anni che abita a Gropello Cairoli, è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso di una perquisizione domiciliare nella sua abitazione gli uomini dela colonnello Domenico Grimaldi hanno recuperato altri trecento grammi di hashish. Probabilmente il fumo era destinato al mercato pavese, in particolare a quello di Pavia. Le indagini sono tutt’altro che concluse: gli investigatori delle Fiamme gialle stanno cercando di scoprire l’esistenza di eventuali complici. L’arresto è avvenuto, l’altra notte, sulla ex statale 596 dei Cairoli nel territorio comunale di Carbonara. I finanzieri hanno fermato la Passat e si sono insospettiti per il comportamento nervoso di Ferdinando Sorrentino che era al volante. Così hanno perquisito la vettura dove hanno trovato la droga e novecento euro in contanti. L’uomo è stato accompagnato nella caserma di corso Garibaldi e altri finanzieri sono andati nella sua abitazione di Gropello. Qui sono stati trovati altri 315 grammi di hashish e alcuni bilancini di precisione. La droga è stata sequestrata e messa a disposizione della magistratura. Ferdinando Sorrentino è stato arrestato. Gli investigatori della finanza stanno cercando di scoprire a chi era destinata la droga e, soprattutto, dove era stata acquistata. Dalle prime ipotesi avanzate sembra che le dosi di hashish fossero riservate al mercato di Pavia e del Pavese. La richiesta di «fumo» è in aumentato. E anche l’offerta ha fatto un notevole salto di qualità nonostante i numerosi arresti eseguiti negli ultimi mesi. I clienti sono, nella maggior parte dei casi, ragazzi dai 15 ai 19 anni. Quasi sempre studenti delle scuole medie superiori che si avvicinano al fumo imitando amici più grandi. Gli uomini della Guardia di finanza, alcuni giorni fa, avevano anche arrestato un sudarmericano di 37 anni in un bar del centro storico di Pavia. Alcuni clienti si erano insospettiti dal suo comportamento e avevano avvisato la finanza. Era stata eseguita una perquisizione nella sua abitazione dove erano stati trovati 60 grammi di hashish. 361 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Cocaina, fumo e «ghiaccio» per l’alcol Segnali dell’emergenza in città” – La Provincia Pavese Cocaina, fumo e «ghiaccio» per l’alcol Segnali dell’emergenza in città Negli ultimi mesi a Pavia sono stati eseguiti numerosi arresti. L’altra notte i carabinieri avevano bloccato in viale Indipendenza Andrea Amatiello, un giovane di 27 anni trovato in possesso di cocaina e di marijuana (nella foto la merce sequestrata). Il giudice ha convalidato il provvedimento e ha concesso gli arresti domiciliari a un giovane che non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Adesso dovrà essere rifatto il test per capire la reale natura della sostanza sequestrata. In ogni caso non è affatto provato che il giovane, che abita in viale Indipendenza, sia lo spacciatore. La droga sequestrata poteva essere stata solamente nascosta nel garage vicino a casa. La polizia aveva arrestato un giovane che spacciava «ghiaccio», una droga sintentica utilizzata in combinazione con gli alcolici. In quell’occasione erano stati identificati numerosi clienti, quasi tutti giovani appartenenti a famiglie della media-alta borghesia pavese. La Guardia di finanza, alcuni giorni fa, aveva denunciato un ragazzo pavese di 18 anni che era stato fermato per un normale controllo vicino alla Minerva. Era stato trovato in possesso di 18 piccoli involucri che contenevano marijuana e alcune banconote di piccolo taglio. Era stata eseguita una perquisizione nell’abitazione del giovane (a San Martino Siccomario) dove erano stati trovati altri 30 grammi di marijuana oltre a un bilancino di precisione e a materiale usato per la confezione dello stupefacente. Sempre i finanzieri nell’ultimo mese hanno segnalato alla prefettura sei persone tre le quali c’è anche un minorenne. Sono stati sequestrati anche un francobollo intriso di Lsd, due spinelli già confezionati e piccole quantità di fumo. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane anche negli istituti scolastici. 362 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Sequestrato un chilo e mezzo di cocaina” – La Provincia Pavese Sequestrato un chilo e mezzo di cocaina La droga trovata dai carabinieri in un garage di viale Indipendenza. Arrestato un 27enne che vive con la madre PAVIA. La cocaina era nascosta dentro un borsone per computer. Oltre un chilo e mezzo di roba purissima divisa in diciotto panetti che, probabilmente, dovevano essere consegnati agli spacciatori al dettaglio. I carabinieri della compagnia di Pavia l’hanno trovata nel garage di Andrea Amatiello, un giovane di 27 anni che abita in viale Indipendenza. E’ stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La sua posizione dovrà essere esaminata dai magistrati della procura della repubblica di Pavia. Si tratta di uno dei maggiori sequestri di droga effettuati in città negli ultimi anni. Il valore complessivo di mercato è di circa 450 mila euro. La quantità di cocaina ottenuta, una volta tagliata, può anche essere triplicata. L’operazione dei carabinieri, coordinati dal capitano Claudio Arneodo e dal tenente Alessandra Agosti, è scattata mercoledì pomeriggio. I militari hanno eseguito qualche perquisizione in città nelle abitazioni di persone sospette non solo per un eventuale spaccio di droga ma per ricettazione di materiale rubato. Una delle abitazioni prese in considerazione era quella di Andrea Amatiello, un ventisettenne che vive con la madre. I carabinieri sono entrati nell’abitazione di viale Indipendenza dove hanno controllato non solo la casa anche un garage in uso alla famiglia che viene utilizzato anche come cantina. Gli investigatori dell’arma, probabilmente, non speravano di trovare un quantitativo di droga così ingente. Hanno notato una borsa scura per computer accantonata in un angolo del locale insieme ad altre cianfrusaglie e l’hanno aperta. Dentro c’era la droga divisa in panetti. Oltre alla cocaina è stato recuperato anche un etto di marijuana. Andrea Amatiello è stato subito accompagnato in caserma dove ha cercato di difendersi. «Non ho mai visto quella borsa – avrebbe detto con decisione ai militari – e non so nulla della droga. Non riesco a capire chi l’abbia messa nella mia cantina». I carabinieri non gli hanno creduto e lo hanno arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Le indagini sono ancora in corso. I carabinieri della compagnia di Pavia dovranno scoprire cosa ci faceva l’ingente quantitativo di droga nel vecchio scantinato di viale Indipendenza. Era solo depositata in attesa di essere prelevata da un «grossista» dell’organizzazione oppure i diciotto panetti dovevano essere piazzati agli spacciatori al dettaglio? Per il momento non è possibile rispondere alla domanda. Sembra comunque che la «coca» sequestrata sia di ottima qualità. 363 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 24/03/2012 – “Scoperta altra discarica lungo la Broni-Mortara” – La Provincia Pavese Scoperta altra discarica lungo la Broni-Mortara Tra Cava Manara e San Martino individuato sito potenzialmente inquinato Bitume, pneumatici, vernici e materiali edili. Esposto del Comune in Procura CAVA MANARA. Spunta un’altra discarica lungo il tracciato della Broni Mortara, all’altezza del futuro casello di Pavia. Copertoni parzialmente interrati e scaricati in mezzo ai cespugli e agli alberi, materiali edili, vernici, fili elettrici e macchie nere dove non cresce più la vegetazione, oltre a comuni rifiuti rovesciati giù per la scarpata che separa il terreno _ 15mila metri quadri nel Comune di Cava Manara ma di proprietà del Comune di San Martino _ dalla strada per Torre dei Torti. Un’area recintata anni fa proprio per ovviare al problema degli scarichi abusivi. Il Comune di San Martino ha denunciato il sito potenzialmente inquinato alla procura, a Regione Lombardia, Asl, Arpa e Provincia di Pavia. E Ha inserito la presenza del “probabile sito inquinato” tra le osservazioni inviate al ministero dell’ambiente in merito alla valutazione d’impatto ambientale dell’autostrada. «Al fine di mitigare l’impatto visivo dello svincolo in prossimità de casello di Pavia _ scrive l’ufficio tecnico nel dossier che contiene le sei osservazioni presentate dal Comune _ il progetto prevede uno sbancamento dell’area e la messa a dimora di boschi. E’ stato accertato dall’ufficio tecnico in collaborazione con la polizia locale che tale area rappresenta un sito potenzialmente inquinato, non inserito nelle carte regionali allegate al progetto». Il Comune ha mandato unesposto alla procuria il 14 marzo. «Abbiamo ricevuto una chiamata anonima ma molto precisa _ spiega il sindaco Vittorio Barella _ il 12 marzo. Allora abbiamo mandato i tecnici a fare un sopralluogo e abbiamo trovato in un terreno che non sapevamo nemmeno di possedere, comprato anni fa da una delle precedenti amministrazioni, rifiuti e pneumatici abbandonati». «Abbiamo trovato preoccupanti soprattutto i versamenti di quello che a un primo esame sembra bitume – spiegano dall’ufficio tecnico del Comune – e i cumuli di pneumatici». Rifiuti speciali di difficile smaltimento ed altamente inquinanti, un incubo per la provincia negli anni scorsi quando era un dilagare di capannoni affittati, riempiti di ruote e poi abbandonati. «Chiediamo alla Sabrom un’analisi aggiuntiva volta a verificare l’effettiva situazione dell’area intervenendo, se necessario, a fare le bonifiche del caso», spiega l’assessore Renato Abbiati. «Dobbiamo vederci con il Comune di San Martino – spiega il sindaco di Cava Manara Claudia Montagna – A giorni faremo un sopralluogo e gli accertamenti dovuti». 364 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 25/03/2012 – “Giro di spaccio alla locomotiva” – La Prealpina 365 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 25/03/2012 – “Delitto di Vigevano, due in cella” – La Provincia Pavese Delitto di Vigevano, due in cella Raffica di interrogatori per l'omicidio di corso Pavia. I due uomini sono albanesi domiciliati a Mede e Lomello, domani davanti al giudice. Avrebbero partecipato al massacro di sabato scorso. VIGEVANO. Duplice omicidio di corso Pavia: hanno un nome i presunti killer. Fatjon Todri, 24 anni, albanese domiciliato a Lomello – si è consegnato sapendo di essere ricercato – e Klodjan Hoxhaj, 28 anni, albanese domiciliato a Mede. Sono in carcere: domani è prevista l’udienza di convalida del fermo di polizia, come gravemente indiziati per la morte dei connazionali Almir Gajtani, 36 anni e Martin Turka, 24 anni, uccisi a colpi di mitra sabato 17 marzo nel parcheggio dietro la clinica Beato Matteo. Entrambi i fermati si dichiarano totalmente estranei al delitto. Un terzo albanese è ricercato come complice. Oltre ai due morti c’è un ferito, Kresnik Gajtani, 30 anni, fratello di Almir: colpito con una pistola, si è salvato. Alla polizia ha raccontato la sua versione dei fatti: i contatti di affari con i killer erano solo telefonici, la lite sarebbe nata per un motivo banale. Sopralluogo con il pm. Il delitto di corso Pavia è il terzo omicidio a Vigevano in dieci mesi. Ieri mattina, alla frazione Sforzesca – dove il 21 maggio 2011 venne ucciso un altro albanese: il terzo killer è stato preso pochi giorni fa – il sostituto procuratore Mario Andrigo ha fatto un sopralluogo con la scientifica della polizia, sempre nell’ambito delle indagini su quell’episodio. Gli interrogatori. Tornando al delitto di corso Pavia: Kresnik Gajitani è stato sentito in ospedale a Vigevano, dove è stato ricoverato in Rianimazione e poi - dopo un intervento per la ferita a una natica _ in Chirurgia. Guarirà in un mese: è tuttora piantonato dalla polizia. Avrebbe organizzato lui l'incontro finito nel sangue, nel parcheggio che dista poche decine di metri dalla casa di Martin Turka, in via Tintoretto. C’era anche una ventenne albanese, la ragazza “locale” (oltre a una fidanzata ufficiale in Albania) di Turka: dovevano trasferirsi in un appartamento a Cassolnovo. E’ rimasta in auto mentre gli uomini parlavano: si è salvata perché quando gli spari sono iniziati, si è abbassata sui sedili. Kresnik Gajtani si era fatto accompagnare dai parenti, ma a quanto pare non temevano un'aggressione: nessuno dei tre era armato. Resta da capire se volutamente i killer lo abbiano lasciato in vita, colpendolo con un'arma diversa, e perché. Da una settimana la squadra mobile di Pavia e il commissariato di Vigevano sono costantemente al lavoro. Sono state sentite decine di persone: oltre ai parenti, anche amici di vittime e superstite, e ragazze che fanno vita di strada. Due autopsie e due armi. I risultati definitivi saranno noti fra due mesi, ma sono filtrate le prime indiscrezioni sulle autopsie, eseguite dal dottor Marco Ballardini dell'istituto di Medicina Legale di Pavia (lo stesso medico che eseguì l'autopsia su Chiara Poggi dopo il delitto di Garlasco). Sono due le armi che hanno sparato: un mitragliatore da guerra Kalashnikov _ sull'asfalto sono stati trovati 27 bossoli calibro 7,62 per 39 _ e appunto un revolver, cioè una pistola a tamburo che come tale non espelle bossoli. Il ferito sarebbe stato colpito solo con la pistola prima alle gambe e poi all'anca, mentre si nascondeva dietro una Mercedes in sosta. Le vittime invece sono state colpite prima alle gambe _ sembra che i killer abbiano mirato prima ad Almir Gajtani e al cognato, anche se ad organizzare l'incontro (dettaglio da dimostrare) era stato Kresnik _ e poi “finiti” a raffiche di mitra quando erano già a terra. Tutto da chiarire il movente: questioni di affari legate alla prostituzione o droga, o anche questioni private. 366 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 27/03/2012 – “Un indice per il livello di legalità delle aziende” – La Stampa 367 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 27/03/2012 – “Occhi elettronici con i soldi della mafia” – La Prealpina 368 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 27/03/2012 – “Nasce il presidio antimafia. Più forti della ‘ndrangheta. L’onestà vince sul crimine” – La Prealpina 369 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 27/03/2012 – “I killer traditi dai cellulari. Ecco il film del delitto” – La Provincia Pavese I killer traditi dai cellulari. Ecco il film del delitto Ieri i due albanesi di Mede e Lomello sono stati interrogati dal pm e dal giudice. Entrambi si sono difesi: siamo innocenti. Ma i testimoni li hanno riconosciuti VIGEVANO. I due presunti killer riconosciuti in foto dal sopravvissuto, e dalla ragazza che era nel parcheggio dov’è avvenuto il duplice omicidio di corso Pavia. E poi, contatti telefonici fra assassini e vittima mancata prima del delitto, segnalati dai tabulati che verranno comunque ulteriormente analizzati. I punti fermi della ricostruzione che accusa Fatjon Todri, 24 anni, di Lomello, e Klodjan Hoxhaj, 28 anni, domiciliato a Mede, albanesi, per la morte di due connazionali e il ferimento di un terzo. Ieri in carcere si sono tenute le udienze di convalida, dopo i fermi chiesti dal pm Silvia Baglivo per il pericolo di fuga e della ripetizione del reato. La polizia _ indagano la squadra mobile di Pavia e il commissariato di Vigevano - starebbe per fermare anche il terzo complice: l'uomo che guidava la Palio grigia intestata a un prestanome, usata per la fuga e ritrovata bruciata alla frazione Sforzesca, un'ora dopo la mattanza. I presunti assassini si dichiarano completamente estranei ai fatti: anzi negano di aver mai conosciuto le vittime, e dicono di avere un alibi sostenuto da testimoni per la sera di sabato 17 marzo. Nel parcheggio dietro la clinica hanno sparato due armi: un fucile mitragliatore Kalashnikov _ sull'asfalto sono rimasti 27 bossoli calibro 7,52 per 39 _ e una pistola a tamburo. Secondo la procura di Vigevano, a imbracciare il mitra è stato Fatjon Todri – già arrestato due anni fa dopo un furto al night “Club 81” di Mezzana Bigli – perché aveva subìto lui lo sgarro da lavare con il sangue. Resta da accertare in quale ambito: affari, droga o prostituzione, o questioni personali. Comunque: prima ha colpito alle gambe e poi ferito a morte _ mentre erano già a terra _ Almir Gajtani, 36 anni, e il cognato Martin Turka, 24 anni. Per aiutare l'amico, Klodjan Hoxhaj avrebbe presi di mir con un revolver Kreshniki Gajtani, 30 anni, fratello di Almir. Piantinato in ospedale, guarirà in un mese: è il testimone chiave. Per le convalide di ieri. il Gip era Stefano Vitelli, il magistrato che ha assolto in primo grado Alberto Stasi per l'omicidio Poggi a Garlasco. Davanti al giudice delle indagini preliminari, Klodjan Hoxhaj _ disoccupato, un precedente per rissa, coinvolto 4 anni fa in un tentato omicidio a Mede dove era la potenziale vittima _ ha ribadito che la sera del duplice delitto era proprio a Mede. Seduto a un tavolo al bar di via Cavour, gestito dalla sua compagna, dove giovedì scorso è stato prelevato dalla squadra mobile. Assistito dall’avvocato Francesco Nucera, avrebbe già fatto il nome di un altro avventore a sostegno dell’alibi. Si dichiara innocente anche Fatjon Todri, difeso dall'avvocato Fabio Santopietro. La sera del 17 marzo dice di essere stato con la fidanzata prima a Lomello, poi a Garlasco. Alle 22 l’avrebbe accompagnata al lavoro in un locale notturno di Pieve Albignola. Per entrambi i sospettati, il giudice Vitelli ha convalidato i fermi di polizia: restano in carcere. I funerali delle due vittime intanto sono stati celebrati in Albania: Almir Gajtani, sposato con una figlia di 8 anni, falegname, era originario di Elbasan, a una trentina di chilometri da Tirana. Era in Italia da 13 anni, tanto che aveva fatto richiesta per la cittadinanza. Il cognato era nato a Librahzd: a Vigevano abitava con i genitori in via Tintoretto. Senza un lavoro fisso, spesso aiutava il cognato. Doveva trasferirsi a Cassolnovo con la ragazza scampata al massacro. 370 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 28/03/2012 – “Vigliacchi, meritano l’ergastolo” – La Stampa 371 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 28/03/2012 – “Figli di mafiosi frequentano anche le scuole di Busto” – La Prealpina 372 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 28/03/2012 – “Incendio doloso divora la collina di Casale Litta” – La Prelapina 373 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 28/03/2012 – “Schiave del sesso. In appartamento” – La Prealpina 374 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 29/03/2012 – “Bad Boys, rinviata l’udienza per la confisca dei beni” – La Prealpina 375 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 29/03/2012 – “Droga, due condanne” – La Prealpina 376 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 29/03/2012 – “Spaccio di droga 51enne in manette” – La Provincia Pavese Spaccio di droga 51enne in manette Spacciava droga, ma é stato individuato ed arrestato dai carabinieri. A finire in manette Ambrogio Manicone, 51enne, residente a Valenza. I carabinieri lo hanno sorpreso mentre stava cedendo un grammo di eroina ad un 52enne, residente in Valenza e lo hanno arrestato per per detenzione a scopo di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato associato al carcere di Alessandria. La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. 377 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 29/03/2012 – “Delitto, ecco i volti degli accusati” – La Provincia Pavese Delitto, ecco i volti degli accusati I presunti killer erano nell’archivio informatico del commissariato VIGEVANO. I nomi di FatjonTodri, 24 anni, di Lomello, e di Klodjan Hoxhaj, 28 anni, domiciliato a Mede, erano spuntati quasi subito. Ma non è stato un gioco di prestigio quello del commissariato di Vigevano guidato da Anna Leuci: no, i nomi di due dei tre presunti responsabili dell’omicidio di corso Pavia sono spuntati uno dopo l’altro grazie alla banca dati nata da queli che banalmente si chiamano “controlli sul territorio”. Capita così, poche ore dopo il delitto: il ferito, Kreshniki Gajtan, parla con gli agenti, forse fornisce quale indicazione utile. Salta fuori un nome, viene inserito nel computer e si scopre che era stato fermato più volte, durante i normali controlli, insieme a due amici. Insomma, in poche ore il quadro sembra chiarirsi. I tabulati telefonici e l’indicazione delle celle utilizzate dai cellulari fanno il resto. Almeno per la procura che ha chiesto e ottenuto la conferma del fermo dei due albanesi, mentre si cerca il terzo, anche lui abitante in Lomellina. In questa vicenda, naturalmente alle fasi investigative iniziali, resta un solo elemento da chiarire in modo definitivo: il movente preciso dell’agguato. Il fatto che Kreshniki Gajtan si fosse presentato disarmato (pur accompagnato dal fatello Almir, 36 anni, e dal cognato Martin Turka, 24 anni, poi uccisi), fa pensare che l’incontro dovesse preludere a un “chiarimento”, seppure non amichevole. Invece è stato un massacro: il movente sarebbe da riferire, dicono alcune fonti investigative, «a questioni personali, forse collegate alla prostituzione», ma si tratta ancora di ipotesi. I due albanesi ora in carcere, hanno sostenuto davanti al giudice di essere del tutto estranei alla vicenda. 378 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 30/03/2012 – “Una pallottola nella busta” – La Prelapina 379 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 30/03/2012 – “Dal Sacro Monte all’Aspromonte il don antimafia che la Chiesa cacciò” – La Prelapina 380 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 30/03/2012 – “Operazione anti-ndrangheta, un arresto e perquisizioni” – La Provincia Pavese Operazione anti-ndrangheta, un arresto e perquisizioni Tocca anche la provincia di Pavia la maxi operazione anti ndrangheta che ha portato in carcere 63 persone Nell’ambito di una maxi operazione anti-ndrangheta, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, dai Ros e dalla Dda di Catanzaro, è stato effettuato un arresto anche a Gropello. In manette è finito Guerino Folino, residente a Gropello, accusatoi di associazione a delinquere di stampo mafioso e di estorsione. Una perquisizione anche a Zinasco. L’operazione anti-ndrangheta ha portato all’arrresto di 63 persone in Calabria, Lombardia e Lazio. 381 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “Sciolta nell’acido. Sei ergastoli per i suoi carnefici” – La Stampa 382 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “se c’è la mafia la colpa è nostra” – La Prealpina 383 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “Sciolta nell’acido in 6 all’ergastolo” – La Prealpina 384 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “Quarant’anni ai narcotrafficanti che rifornivano tutto il Nord Italia” – La Prealpina 385 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “Barbieri-Marchese, chiusa l’indagine” – La Provincia Pavese Barbieri-Marchese, chiusa l’indagine La Procura di Napoli vuole il processo anche per l’ex braccio destro di Tremonti. La difesa: «Ancora tutto da decidere» VOGHERA. Il pubblico ministero di Napoli Vincenzo Piscitelli ha chiuso le indagini che coinvolgono il sindaco di Voghera Carlo Barbieri, il commercialista Guido Marchese e l’ex braccio destro del ministro Tremonti, Marco Milanese. Il pm vuole processarli per corruzione. I due vogheresi rientrano in uno spezzone della più vasta inchiesta che riguarda Milanese, per la quale la magistratura partenopea aveva chiesto alla Camera dei deputati l’arresto del parlamentare (autorizzazione che, grazie ai voti della Lega Nord, il Parlamento ha negato). Marchese e Barbieri avrebbero ottenuto posti in prestigiosi consigli di amministrazione, su indicazione del ministero del Tesoro, in cambio di denaro. Queste somme sarebbero giunte a Milanese attraverso uno intricato giro legato alla compravendita di una villa dell’onorevole in Costa Azzurra. Il sette luglio dello scorso anno, con queste accuse finirono agli arresti domiciliari Barbieri e Marchese. I due, fino a quel momento amici strettissimi, da allora non si parlano più. Il sindaco avrebbe confessato di essersi sentito tradito, Marchese ha sempre negato ogni addebito, non comprendendo le posizioni e le dichiarazioni rese da Barbieri durante gli interrogatori di garanzia. Fino al giorno dell’arresto Barbieri e Marchese erano assistiti dallo stesso legale, l’avocato Marco Casali di Pavia. Dopo la rottura, Barbieri si è rivolto a Giuseppe Roccioletti. E i due hanno assunto linee difensive molto diverse. Nove giorni dopo l’arresto, Barbieri e Marchese sono tornati liberi su decisione del gip di Napoli che aveva sottolineato una certa contraddittorietà tra le parole del Marchese e quelle del sindaco. L’accusa nei loro confronti ruoterebbe intorno alla frase pronunciata dall’immobiliarista Sergio Fracchia nel corso di una telefonata intercettata il 2 febbraio dello scorso anno. «Ha lasciato detto – dice Fracchia a Marchese – che si devono recuperare un cento di quei documenti che avevamo depositato». Il Pm attribuisce a questa frase un significato specifico: Milanese avrebbe sollecitato Marchese e Barbieri, tramite Fracchia, a pagare la tangente da 100.000 euro. Secondo Marchese il riferimento sarebbe stato a denaro che era arrivato ai due dallo stesso Milanese e che Marchese avrebbe dovuto restituire. Per un certo periodo quei 100mila euro (125mila secondo Marchese) il commercialista li avrebbe nascosti in una scatola da scarpe («Dell’Adidas, ha detto durante l’interrogatorio di garanzia) per non dare nell’occhio. 386 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it Libera Novara – Osservatorio provinciale sulle mafie Rassegna stampa Marzo 2012 31/03/2012 – “Gropello, arrestato nel blitz anti-cosche” – La Provincia Pavese Gropello, arrestato nel blitz anti-cosche Operazione contro la ’ndrangheta, Guerino Folino accusato di estorsione in Calabria. Perquisizione anche a Zinasco GROPELLO. E’ accusato di estorsione e di associazione a delinquere di stampo mafioso. Guerino Folino, 44 anni, residente a Gropello e che in passato ha già avuto guai con la giustizia, in è stato arrestato ieri mattina nella sua abitazione. L’ordine di custodia cautelare è stato eseguito dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza nell’ambito di una maxi-operazione contro presunti appartenenti alla Ndrangheta cosentina. Le ordinanze di custodia cautelare sono 63, di cui 58 già eseguite tra Calabria, Veneto, Lazio e Lombardia. E’ stata anche eseguita una perquisizione a Zinasco, sempre in relazione alle indagini riguardanti Folino. La perquisizione ha avuto esito negativo. Guerino Folino è stato condotto in carcere dove dovrà essere interrogato dai magistrati titolari dell’inchiesta. Le accuse si riferiscono a presunte attività illecite e all’appoggio logistico che, secondo le accuse, sarebbe stato fornito in particolare nei confronti di Mario Serpa, originario di Paola (Cosenza) e attualmente detenuto in regime di semilibertà nel carcere di Pavia. Quello di Serpa è un altro dei 63 nomi finiti nel fascicolo delle indagini. Folino, sempre in base alle ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stato coinvolto nella gestione di attività illecite in occasione della festa dedicata a San Francesco di Paola, patrono della città di Paola e della Calabria. I fatti risalgono al 2007 e fanno riferimento alla presunta estorsione ai danni di una ditta che aveva partecipato all’appalto per ll’organizzazione dei festeggiamenti. Appalto che è stato poi annullato, perchè l’impresa vincitrice non sarebbe stata in regola con i requisiti antimafia. La festa patronale sarebbe da tempo un lucroso affare per le cosche cosentine che tentano di controllare e indirizzare gli appalti ricattando le ditte partecipanti. Inoltre Guerino Folino, che abita in provincia di Pavia da quarant’anni, avrebbe fornito appoggio logistico e ospitalità a latitanti. Accusa da cui il 45enne residente a Gropello potrà eventualmente difendersi nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari fornendo la propria versione dei fatti. L’operazione dei carabinieri di Cosenza, denominata “Tela del ragno” ha impiegato 500 militari, elicotteri e unità cinofile. Gli indagati sono complessivamente 250 e sono stati sequestrati beni per 15 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di scoprire anche autori e mandanti di omicidi e attentati commessi nella guerra tra clan di Cetraro, Paola, Amantea e Cosenza , clan calabresi che potevano contare su ramificazioni e appoggi in diverse regioni . 387 http://osseravtorionovara.liberapiemonte.it