Essere scout, più di una passione!

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Essere scout, più di una passione!
Salvatore
Santissimo
Attività
10
25 anni
di storia
educativa
Essere scout, più di una passione!
1983. Alcuni capi del
Èilgruppo
scout Pavia 1°
(Corrado Magnanelli, Mino
Zucca, Alberto Canestrari e
Claudio Clerici) si trovano al
Pian dei Laghi, in località
Cella di Varzi. In quella verde radura tra i boschi dell’Oltrepò, i quattro amici decidono di dar vita ad un nuovo gruppo scout. Si chiamerà
“Pavia 4”; 4 come il numero
dei suoi fondatori. Il parroco
di San Salvatore, don Giuseppe Ubicini, ben cogliendo le potenzialità formative
della proposta scout per i
giovani, sostiene generosamente l’iniziativa, e mette a
disposizione del gruppo alcuni locali dell’oratorio: soppalcati e attrezzati, essi diventano la sede che ancora
oggi ospita le attività e le riunioni del “Pavia 4”.
Negli anni, il gruppo cresce,
proponendo ai giovani
un’educazione basata su condivisione, gioco, avventura e
servizio al prossimo, al fine di
formare, secondo l’insegnamento del primo inventore
dello scoutismo, Robert Baden Powell, buoni cristiani e
buoni cittadini. I momenti
più fortunati vedono salire il
numero degli iscritti fino a
150 tra ragazzi (tra gli 8 e i 20
anni, suddivisi, secondo l’età,
in un Branco di lupetti, un
Reparto di esploratori e guide
e un Clan di rover e scolte) e
capi (adulti che accompagnano con pazienza ed entusiasmo la crescita dei ragazzi).
Molte le esperienze significative e arricchenti vissute in
questi 25 anni: dalle attività a
contatto con il territorio fino
al servizio svolto all’estero, gli
scout del “Pavia 4” hanno
sempre cercato di lasciare un
piccolo segno positivo del
proprio passaggio, convinti
della necessità, secondo le parole di Baden Powell, di “fare
del proprio meglio per essere pronti a servire” e provare così a “lasciare il mondo
un po’ migliore di come lo si
è trovato”
I
San Mauro: Scout in circolo nel cortile dell’Oratorio, ascoltano le direttive. In alto, eccoli schierati in una suggestiva parata,
con gli striscioni di alcuni loro slogan. All’estrema destra è riconoscibile Marco Abrate, il capo scout di “Pavia 4”
Giochi: c’è spazio anche per i piccoli
L’estate è ormai alle nostre spalle e l’autunno ci
sta rapidamente portando verso l’inverno. Anche se ultimamente abbiamo avuto buoni giorni, tuttavia i giochi all’aperto hanno registrato
una battuta d’arresto. E’
così che il campetto-giochi dei più piccoli appare
ormai deserto. Ma… siamo sicuri che non appena
tornerà la bella stagione
si rianimerà come per incanto delle voci cristalline. E forse ci sarà… una
sorpresa: quella di qualche nuova attrezzatura
per loro! Non è ancora
garantita, ma… le vie del
Signore sono infinite e
noi ci contiamo molto.
Oratorio San Mauro: una parziale veduta del campetto giochi
Salvatore
Santissimo
Solidarietà
Basket e un originale torneo / Si confermano e crescono le iniziative per i giovani disabili
11
Nuovo pulmino per i nostri ragazzi
Arrivato all’Oratorio grazie alla
grande generosità della
Fondazione Banca del Monte
di Lombardia di cui è presidente
Aldo Poli. La benedizione
del nuovo parroco alla presenza
di numerose autorità
Don Franco e don Luca, foto a lato, benedicono il nuovo pulmino donato all’oratorio di San Mauro
È stato un regalo che ci ha veramente
emozionati. Ci era stato annunciato, ma
quando ce lo siamo trovato davanti, nuovo di zecca, e soprattutto quando abbiamo visto la gioia dei nostri ragazzi abbiamo faticato a contenere, come dicevamo,
l’emozione. E allora, assieme alla benedizione, è più che doveroso esprimere il
nostro “grazie”: grazie a tutti coloro che
ci vogliono bene e che con tanta generosità ci sono sempre vicini.
“Annabella Special Team”
Con tanti sogni e progetti
“Saremo sempre
al vostro fianco”
Una serie di sponsor di prestigio:
dalla BRE all’Annabella, all’Imes,
all’ASM, all’Isauto di Garlasco
gioco dura...tanto”.
“UnE’beldavvero
il caso di ribalta-
re il comune detto per descrivere
l¹attività dello Special Team Annabella, la squadra di pallacanestro
composta da ragazzi diversamente
abili che ha il suo “campo base”
presso l¹oratorio di San Mauro a
Pavia. Martedì 30 settembre ha
preso il via una nuova stagione per
questo progetto ideato da Marco
Calamai e portato avanti insieme a
Chicco Falerni, Dante Anconetani, al Panathlon, alla parrocchia,
Il gruppo delle autorità intervenute alla presentazione della nuova stagione di basket
alla famiglia Ravizza e a tanti sponsor e “amici” del basket pavese. La
novità più bella per il gruppo dello Special Team è il nuovo e fiammante pulmino donato dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e benedetto dal nuovo parroco di Ss.Salvatore don Franco
Tassone (insieme a don Luca Roveda).
All’apertura del nuovo anno hanno partecipato Albino Rossi (già
presidente Panathlon Pavia), Lorenzo Branzoni (attuale presidente
Panathlon), Marco Calamai, Chicco Falerni, Dante Anconetani,
Ruggero Ravizza, Barbara Bandiera, il presidente Fip Lombardia
Enrico Ragnolini, l’attuale coach
dell’Edimes Stefano Salieri e le personalità istituzionali: l’assessore allo Sport del Comune di Pavia Roberto Portolan e l’assessore al personale della Provincia Rosanna
Gariboldi (“Sono da sempre vicina a chi soffre, sono grata a chi
porta avanti questo progetto”).
Saranno più di 30 i ragazzi che
parteciperanno quest’anno allo
Special Team (gli allenamenti sono
fissati il martedì dalle 15 alle 17) e
sono in programma già tornei che
coinvolgeranno più squadre. L’appello di Chicco Falerni è rivolto ai
volontari, un progetto così bello
merita infatti il sostegno di tanti
ragazzi (per ora è da segnalare il
volontariato “scientifico” per la
propria carriera di studi delle ragazze dell¹Istituto Cairoli).
Matteo Ranzini
L’appello: “Siamo già in tanti, ma ne vogliamo ancora, venite con entusiasmo!”
Salvatore
Santissimo
Testimonianze
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Un giusto riconoscimento al “prete di tutti” che ha fatto tanto per San Mauro e i suoi parrocchiani
Una strada della nostra città
intitolata a don Giuseppe Ubicini
Benedetta dal nostro
Vescovo alla presenza
del Sindaco della città
e di Autorità civili e
militari oltre che a un
gruppo di suoi devoti
A testimonianza della Figura
e delle opere di don Giuseppe Ubicini, riportiamo qui di
seguito alcuni brani dell’omelia pronunciata in Ss.
Salvatore da mons. Giuseppe Torchio, il 10 ottobre
scorso in occasione del 21°
anniversario della morte dell’indimenticabile sacerdote
distanza di 21 anni
siamo ancora qui, que“A
sta sera, riuniti insieme per
ricordare il carissimo don
Giuseppe Ubicini nostro parroco. Facciamo memoria di
lui attorno a questo altare dal
quale, per 17 anni, ci ha rivolto la sua parola nella celebrazione dei santi misteri. La
sua presenza tra di noi è ancor oggi avvertita come una
benedizione, come un dono
del Signore. Nella sua missione di parroco di San Mauro
ha realizzato l’immagine del
Buon Pastore. Come uomo di
Dio è stato costruttore di pace guidando con sicurezza la
Comunità dei fedeli incontro
al Signore.
La sua persona ci ha fatto
percepire la presenza di Dio,
la sua bontà. Da lui traspariva quella serenità che raggiungeva il cuore anche di chi
era lontano da Dio. Ognuno
di noi che abbiamo avuto la
fortuna di incontrarlo potrebbe raccontare di lui fatti
che rivelano questo dono che
egli comunicava a chi aveva
la fortuna di incontrarlo.
In questo anniversario della
sua morte noi ringraziamo il
Signore Gesù per avercelo
donato e ci affidiamo alla sua
preghiera.
Oggi la nostra città lo ricorda
dedicandogli la nuova via che
fiancheggia il Centro Giovanile dove egli aveva la sua
abitazione.
Ho avuto modo di conoscere
da vicino don Giuseppe fin
dagli anni del Seminario. Da
allora è stato il mio confessore e direttore spirituale sino a
quando sono diventato parroco di Trivolzio. Ricordo
l’esortazione che egli spesso
faceva a noi chierici ormai
Il vescovo mons. Giovanni Giudici benedice la stele (a sinistra) dedicata a don Giuseppe
Ubicini (piccolafoto in alto) e posta all’inizio della strada che gli è stata intitolata
Mons. Giudici, il sindaco Piera Capitelli e, al microfono, il consigliere Mauro Danesino (Città per l’Uomo). Nella foto a destra,
in primo piano: il vice comandante della Finanza, il comandante dell’Arsenale, il capitano dei carabinieri Arneolo
prossimi alla consacrazione
sacerdotale, voleva che nutrissimo una tenera, costante, profonda devozione alla
Vergine Maria e affidassimo
a lei tutta la nostra vita.
Sempre sostenuto
da tanto amore
Proprio perché era uomo
profondamente ancorato in
Dio si è particolarmente interessato al bene dei suoi
concittadini. Costruttore del
mondo di Dio nel cuore dei
fratelli sapeva congiungere
le mani in preghiera ma anche allargarle per servire il
fratello bisognoso di aiuto.
Le opere a cui egli ha dato
inizio testimoniano ancor
oggi la carica di amore che lo
ha sempre sostenuto. Avendo il cuore traboccante di
amore per Dio sapeva donarsi a tutti coloro che a lui si rivolgevano. Chi lo incontrava riceveva da lui in dono la
serenità del cuore e l’aiuto
di cui aveva bisogno. Una
delle doti sacerdotali che
egli possedeva era la capacità di accogliere con rispetto e
con affetto coloro che andavano da lui. Non faceva distinzione di persone: c’era
posto per tutti nel suo cuore.
Sapeva accogliere, ascoltare,
consigliare e all’occorrenza
dolcemente riprendere. Si
usciva dall’incontro con lui
pienamente rappacificati
con se stessi e desiderosi di
mettersi con maggior impegno al servizio dei fratelli.
Aveva nel cuore un grande
desiderio di diventare missionario.
Voleva diventare
missionario in Africa
I problemi di salute, mentre
era in Seminario, gli hanno
impedito di partire per paesi
lontani. Spinto dal desiderio
di mettere tutto se stesso al
servizio del Vangelo ha vissuto ogni istante della sua vita con un profondo desiderio
di portare a tutti la Parola
che salva. Il Signore lo ha
chiamato ad essere missionario in questa nostra terra pavese, a lavorare nella vigna
di san Siro per costruire tra
di noi il suo regno. Conosciuto da tutti non solo nella
nostra Diocesi ma anche in
quella di Vigevano, di Tortona di Lodi e di Milano, era
apprezzato per la semplicità
e la profondità della sua parola che riusciva a toccare il
cuore dei suoi ascoltatori.
Non diceva mai di no a chi di
noi sacerdoti lo invitava per
ritiri spirituali e per la predicazione.
Ancor oggi i fedeli della parrocchia del Ss. Salvatore lo ricordano con affetto e lo considerano un santo. In ogni casa possiamo trovare la sua
immagine con il suo testamento spirituale. Per noi sacerdoti rimane un modello di
vero pastore che ha dato tutto sé stesso per il bene della
Chiesa.”
Mons. Giuseppe Torchio
Basket, Calcio, Volley
Salvatore
Santissimo
Sport
13
Sanmaurense, l’Unione Sportiva fondata nell’ormai lontano 1979 da alcuni ragazzi dell’Oratorio
Una magnifica realtà
ono in centocinquanta,
S
e forse più, di tutte le
età, dai piccini dell’ultimo
anno d’asilo e di prima
elementare ai “giovanotti”
dalle tempie ormai grigie.
Ma poco importa: li unisce
un’identica passione,
quella per il pallone. Senza
tanto andar per il sottile,che sia quello da calcio
o quello del basket o del
volley. L’importante è giocare, divertirsi, competere
con entusiasmo e in allegria. Mentre sullo sfondo
dello sport non è difficile
scorgere l’obbiettivo più
importante e significativo: che è il traguardo morale ed educativo.
Tutti si saranno già accorti
che stiamo parlando della
Polisportiva Sanmaurense,
questa magnifica realtà dell’Oratorio di San Mauro
messa in piedi quasi per caso nell’ormai lontano 1979
(sì, sono già passati trent’anni!) da un gruppetto di
ragazzi dell’Oratorio.
E intanto sono passati
già trent’anni!
E guardate oggi dove siamo arrivati e con quali e
quanti risultati anche
sportivi,in campo provinciale, regionale, facendo
capolino, pur se con una
certa fugacità, anche in
campo nazionale: vedi il
campionato dell’anno
scorso dell’“Under 21),
splendidamente condotti
da Daniele Bruni e Stefano Manenti. Purtroppo,
questo campionato è stato
abolito, per cui i nostri...
eroi avranno obbligatoriamente ripartire dalla prima clase provinciale Dispiaciuti? Macché: via con
più entusiasmo di prima.
Ha andiamo per ordine e
riportiamoci ai nostri più:
piccoli, non senza aver prima ricordato il progetto
“A canestro in modo speciale”, appunto sponsorizzato dall’“Annabella Special Team”: un’occasione
più unica che rara per
mettere in pratica quei
concetti di solidarietà, accoglienza e aiuto verso i
più bisognosi che animano
il nostro Oratorio, oggi, in
particolare qui da noi, nostri atleti diversamente
abili (vedi anche il servizio
a pag. II).
Dicevano dei più piccoli.
Anche loro sono numerosi
e hanno due squadre:
“Scoiattoli” e “Aquilotti”,
primi sono i bimbetti di
prima e seconda elementare. I Secondi, quelli di terza, quarta e quinta. Tutti
praticano il minibasket e,
per la giovanissima età
non partecipano a un vero
e proprio campionato. Però, condotti da Sara Fregosi e Giacomo Bonizzoni
(gli Scoiattoli) e Cristiano
Vignali e Andrea Malinverni (gli Aquilotti) disputano incontri e piccoli tornei: che a fine anno si concludono con una gran festa comune e anche con
una piccola classifica.
Ora lo spazio ci concede
ancora poche righe: come
facciamo a elencare con
meriti e quant’altro tutte
le altre squadre che ci restano? Cioè quelle dei veri
e proprio atleti, con i loro
campionati e i loro successi. Non ci rimane che darci appuntamento alla
prossima volta: è un impegno. Però, per chiudere,
diamone almeno l’elenco.
Basket Senior: giocano nel
campionato di serie D.
Basket Esordienti: nel
campionato Under 13.
Basket ex Under 15, ora
passati in Under 17.
Basket Under 19, ora nel
campionato regionale.
Baket Under 21, prima fase provinciale.
Basket Senior, campionato
di serie D.
Calcio prima squadra
“Amatori” a 7 campionato
CSI.
Infine, dulcis in fundo, il
volley delle ragazze, promosse al campionato di
Seconda Divisione FIPAV
(Federazione Italiana Pallavolo).
Ora dite la verità; l’immaginavate, voi, tanto fervore
di attività sportiva? Ma ci
torneremo sopra. Intanto
a tutti e tutte... in bocca al
g.b.
lupo!
Sopra: uno scorcio del campo di
basket e di volley.
Sotto: il campo di
calcio.
A lato: Claudio
Bonizzoni, presidente della Sanmaurense e Francesco D’Acrì, vicepresidente.
Nel quadro, una
maglia di basket
dei nostri senior
firmata da Carlo
Recalcati, l’attuale allenatore della nazionale italiana, insieme a
Fabio Di Bella e
ad altri giocatori
azzurri.
Salvatore
Santissimo
14
Casa del Giovane
Preghiere e applicazione
L’insegnamento
di don Boschetti
Comunità terapeutica, Comunità per l’accoglienza notturna, Centro diurno Don Orione, Arsenale Servire il fratello, Centro stampa, Carpenteria,
Falegnameria ecc.: un vero fervore di iniziative
ualcuno ha detto: “Mi
Q
stupisce constatare come la Comunità Casa del
Un murale raffigurante don Boschetti con alcuni ragazzi
Al lavoro nel laboratorio di falegnameria
Giovane riesca a trasformare un giovane e come sia in
grado di fare appassionare
un ragazzo a quei valori
umani e cristiani che danno
Giovani in scena nel salone del 3° Millennio
significato all’esistenza”.
C’è una risposta e una riflessione che seguono a questo
“stupore” ed entrambe vanno cercate nell’insegnamento di don Enzo: “donarsi nel
servizio”, nella preghiera e
nell’applicazione di sé e del
proprio tempo, con lo
sguardo rivolto al Signore,
implorando il suo divino
aiuto al di là delle nostre
umane speranze.
Diceva ancora il “don”:
“Mai fare affermazioni come non c’è più niente da fare
o come è impossibile continuare.
E’ su questo percorso che la
Casa del Giovane ha condotto e tuttora prosegue il
suo cammino: preghiera e
applicazione, donarsi e
spendersi con tutto l’amore
possibile, in una realtà di fede e di servizio. E l’aiuto
agli “ultimi” anche attraverso le opere di cui i laboratori (Centro stampa, Carpenteria, Falegnameria ecc.)
tuttora in attività sono un
mirabile esempio.
I
A tutti i collaboratori, i volontari
gli amici della Casa del Giovane
Carissimi, vi raggiungiamo nuovamente per comunicarvi l’organizzazione della Comunità dopo che il vescovo Giovanni Giudici ha nominato don Arturo
Cristani come Responsabile di Unità della Casa del
Giovane. Il Consiglio dell’Associazione Casa del
Giovane risulta così composto:
Responsabile di Unità: don Arturo Cristani
Vice Responsabile: don Dario Crotti
Resp. di Formazione: don Arturo Cristani
Consigliere Segretaria: Michela Ravetti
Consigliere economo: Paolo Bresciani
Consigliere: Diego Turchinovich
Consigliere: don Luigi Bosotti
Consigliere: don Alessandro Comini
Il Vescovo ha poi indicato al nuovo Consiglio alcune
linee da seguire, così riassumibili:
– cura e crescita della dimensione vocazionale della
Comunità;
– condivisione delle varie responsabilità
– unità della Comunità nelle sue varie espressioni.
In visita dall’estero. Dalla lontana Stoccolma, capitale della Svezia, un nutrito gruppo di educatori è venuto
fin da noi a visitare la Casa del Giovane. L’intendimento era quello di conoscere le nostre tecniche educative. Una grande meraviglia hanno destato le strutture così aperta e ricche di opportunità per i ragazzi
don Arturo e la Fraternità CdG
Salvatore
Santissimo
Dopo il “passaggio di consegne”
Casa del Giovane
Avanti insieme
con entusiasmo
Grande attenzione per le varie forme di disagio,
ma anche per le istanze più sentite come, per
esempio, quella vocazionale. In piena funzione
don Arturo, nuovo responsabile della Comunità
E’ sempre una
sorpresa, anche per chi vive in comunità
la Comunità
da tanti anni,
Casa del Giovedere come
vane è stato datante persone,
to un nuovo redalle più giosponsabile,
vani a chi ha
don Arturo
già un po' di
Cristani.
anni sulle spalLa nomina da
le e magari è in
parte del vepensione, metscovo è arrivata Don Arturo Cristani
tano a disposidopo che, per
zione – sia
15 anni, questo
compito è stato svolto con professionalmente sia vogenerosità, competenza e lontariamente – tempo, voimpegno da don Franco Tas- glia e cuore a servizio dei
giovani e delle persone più
sone, da poco nominato parroco della parrocchia di Ss. bisognose, con competenza
Salvatore, che già vide don e dedizioni ammirevoli.
Enzo Boschetti impegnato Qucempo di 'cambiamento'
come vicario parrocchiale è anche un’occasione per rigià dagli anni ’60 e poi nel- leggere il cammino fatto e
l'avventura della fondazione per comprendere ancora
meglio cosa il Signore sta didella Casa del Giovane.
Una storia che continua e cendo alla Comunità, cosa
che si intreccia, quella tra farebbe ora don Enzo...
parrocchia di Ss. Salvatore Una delle istanze più sentite
e Comunità Casa del Gio- è di certo quella vocazionavane, sotto la protezione e le: la Casa del Giovane si cal'ispirazione paterna di don ratterizza proprio per il fatEnzo e di don Giuseppe to che la risposta alle varie
Ubicini, due grandi amici forme di disagio e di povernel Signore e nel servizio ai tà viene data non solo tramite iniziative e attività ma con
poveri e ai giovani.
delle vere e proprie scelte di
vita da parte di chi coglie in
La voglia e il cuore
tali attualissime urgenze
per i più bisognosi
l’appello del Signore ad
amare il prossimo come sé
Dopo questo 'passaggio di stessi. Il giovanissimo già
consegne' avvenuto durante schiavo delle sostanze e di
l’estate e conclusosi ufficial- difficoltà familiari più granmente con la Festa degli di di lui, la donna straniera
Amici CdG avvenuta a Sam- emarginata e sfruttata, il gioperone di Certosa il 21 set- vane con disagio mentale,
tembre scorso, la Casa del l’extracomunitario solo e
Giovane sta vivendo una fa- senza nulla sono infatti 'vose forse poco visibile ma ce' di Cristo, che "si è fatto
povero per arricchirci con la
molto importante. Don Arturo, nuovo responsabile – sua povertà".
con i fratelli e le sorelle re- La comunità, nei prossimi
sponsabili della Comunità – mesi, raccoglierà e sarà ansta incontrando e conoscen- cora di più appello e oppordo le varie attività e i molte- tunità perché la vita dei picplici ambiti della realtà co- coli e dei sofferenti possa
munitaria, per poter avere ancora 'chiamare' giovani e
uno sguardo globale su una ragazze a compiere la 'follia'
realtà che si fa sempre più che già fu di don Enzo, dei
complessa e articolata per santi, di Gesù: buttare via la
rispondere alle necessità dei vita perché gli altri l’abbiano in abbondanza.
I
poveri e dei giovani.
10 di ottoIselbre
è un meesatto che al-
“Casa Gariboldi”, la struttura della nostra Comunità dove vivono i minori
Alle spalle di “Casa Gariboldi”, la struttura del Centro educativo
Uno scorcio della Casa della Fraternità, ultima costruzione della Comunità
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