IL “BELLO” È UN BENE PER TUTTI - Comune di Vilminore di Scalve

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IL “BELLO” È UN BENE PER TUTTI - Comune di Vilminore di Scalve
Gazzetta Comunale
VILMINORE DI SCALVE
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993
Le pagine della Gazzetta Comunale d’agosto,
lo potrete notare, hanno
come filo conduttore,
che lega tra loro argomenti apparentemente
differenti, la ricerca di
tutto quello che può essere considerato bello.
Bello da intendersi, badate bene, non solo dal
punto di vista estetico.
Se ci limitassimo
all’aspetto estetico, ci
troveremmo bloccati
dalla consuetudine di
credere e di affermare
che ognuno ha i suoi
gusti.
Vogliamo invece inserire nella categoria del
“bello” tutta una serie
di situazioni, luoghi,
arricchimenti del conoscere e del sapere,
nuovi incontri e, perché no, di interventi
riqualificanti della nostra comunità. Intesa in
quest’ottica la bellezza
può essere apprezzata e
riscoperta in un miriade
di realtà, le più varie e
le più intense e non è
più tanto questione di
gusti, ma di obbiettività
di valutazione.
Bello è allora mettersi al servizio del bene
comune, ricordare persone che ci sono state
d’esempio, dare fiducia ai giovani, stringere nuove amicizie, coltivare sereni rapporti
tra persone, scoprire in
argomenti ostici e strettamente amministrativi
la loro alta valenza comunitaria.
Bella è la scuola, la musica, la cultura, la montagna, la nostra storia.
Agosto 2010
Direttore Responsabile: Cesare Ferrari Direttore: Federica Barcella
Editoriale
IL “BELLO” È UN
BENE PER TUTTI
solo in Valle
ma anche oltre
la Presolana.
Queste figure,
confinate troppo spesso nel
passato, sanno
ancora creare momenti di
scambio umano
davvero intenso.
A sostegno di
tale teoria può
essere portato ad esempio
l’aver recentemente preso
parte alla consegna ufficiale
dell’archivio di
Antonio e Giovanni Tagliaferri (illustri professionisti nel
campo dell’architettura e
dell’ingegneria
il cui “ceppo”
ebbe origine
da Pezzolo) alla Fondazione
“Don Giò Giacomo Palamini (1806-1865) – Acquarello su carta- Ugo da Como
cm 20x33- Archivio Ospedale di Vilminore. Il cabreo illustra parte di Lonato del
dei beni donati a favore dei poveri infermi della Valle di Scalve
Garda. Una
da Marta Soldo Capitanio nell’anno 1803”.o di Michela Pani
riscoperta di
menti particoBelli sono i nostri bam- i nostri paesi.
larmente dotate che ci
bini, il volontariato, le Vilminore ha una in- fanno sentire orgogliosi
nostre tradizioni; così tensa e lunga vita come di avere una comune apcome sono belle tutte “terra di cultura”, tanto partenenza.
quelle iniziative che che molti dei suoi citta- Così come ci rende orrendono più accoglien- dini sono divenuti per- gogliosi il pensiero che
ti, vivaci e confortevoli sonaggi di spicco non cent’anni fa alcuni no-
n.
49
stri progenitori hanno
saputo dar vita ad un
asilo infantile che potesse venire incontro
alle esigenze educative
e di crescita di molte
generazioni; il pensare
a chi, altrettanto tempo
fa, pensò di istituire la
Banda, scuola musicale per eccellenza che
ancora sforna talenti
o a chi volle venire in
soccorso delle persone
in difficoltà con la creazione di un efficiente
ospedale.
Di tutto questo abbiamo
cercato di dar cronaca,
sottolineando come la
gente di Vilminore sia
stata sempre attenta alle
esigenze del proprio paese e dei suoi abitanti.
Ormai questo spirito
solidale si è trasformato
nella necessità di adoperarsi per soddisfare
altre esigenze. Il passato può comunque essere
un illuminante esempio
da seguire.
Si dice che ad ogni
generazione tocchi un
compito differente: c’è
chi deve realizzare, creando dal nulla quanto
può servire a tutti, chi
deve mantenere vivo
quanto compiuto e possibilmente impegnarsi
per incrementarlo.
A noi tocca quindi il
compito di cogliere
quanto di più bello vi è
stato nel nostro passato
per trasferirlo, opportunamente riveduto e corretto, verso un futuro
sempre più bello.
Al bello non c’è e non
dobbiamo mai mettere
un limite.
F
2-
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
Delibere di Consiglio comunale del 31/05/10
La seduta del consiglio
comunale si apre con la
consegna delle borse di
studio, notizia che troverà spazio nelle pagine
che la Gazzetta Comunale riserva alla scuola
8 – Lettura e approvazione verbali seduta del 12
aprile 2010
9 – Comunicazioni del
sindaco
Il sindaco Toninelli comunica che in data 17
aprile 2010 è stato eletto presidente del Bim
dell’Oglio. Ringrazia
in modo particolare il
presidente della Comunità Montana Franco
Belingheri per il suo
magistrale interessa-
mento presso gli elettori dell’assemblea del
consorzio stesso volto
a mantenere l’incarico
più prestigioso dell’ente
in Valle di Scalve ed in
particolare in capo al
sindaco rappresentante
della comunità di Vilminore.
Prima di relazionare
sinteticamente sulla
storia e sulle finalità del
Bim dell’ Oglio il sindaco, per maggior informazione del consiglio e
del pubblico presente,
tiene a precisare che i
due terzi della potenza
installata nelle centrali
ìdroelettriche e le relative grandi derivazioni
Anagrafe (aggiornata al 30 giugno 2010)
Dal 30.04.2010
NATI
DUCI LORENZO
BETTINESCHI DENISE
BALDUZZI EVA
Piario
07.05.2010
Piario
30.05.2010
Piario
18.06.2010
MORTI
MAGRI FIORINA ELISA
N. 26.02.1922 - M. 22.05.2010
ALBRICI LUIGI
N. 10.01.1922 - M. 15.06.2010
Decana: Duci Giuseppa Emilia (24.06.1912)
Decano: Ronchis Pietro (14.04.1919)
MOVIMENTO DEMOGRAFICO DELLA
POPOLAZIONE RESIDENTE
SITUAZIONE AL 30 GIUGNO 2010
MASCHI FEMMINE
NATI
5
5
MORTI
2
5
EMIGRATI
5
2
IMMIGRATI
1
10
POPOLAZIONE
RESIDENTE 748
789
FAMIGLIE CONVIVENZE
684
2
TOT.
10
7
7
11
1537
d’acqua di tutto il bacino del consorzio cioè
più precisamente i fattori sui quali vengono
calcolati i sovracanoni
da erogare al Bim stesso
si trovano nel territorio
del comune di Vilminore.
Si ricorda inoltre che
dalla costituzione (avvenuta in seguito al progetto di legge De Cocchi
del 1953) alla guida del
Bim dell’Oglio si sono
succeduti: on. Giuseppe
Belotti (dalla nascita del
Bim al novembre 1981)
e Franco Spada (dal novembre 1981 all’aprile
2010)
Ora alla guida dell’ente
c’è Giovanni Toninelli
ed il consiglio direttivo
composto da Matteo
Bertoletti, vice sindaco
di Bianzano e Laura
Capoferri in rappresentanza del comune di
Solto Collina
Segretaria del consorzio
è Patrizia Patelli
10 – Rendiconto della
gestione dell’esercizio
finanziario 2009. Esame
ed approvazione
Di seguito vengono pubblicate le dichiarazioni
di voto rispettivamente
espresse dal gruppo di
maggioranza e da quello d’opposizione
“Siamo oggi qui a sottoporre al Consiglio Comunale, il Rendiconto
della gestione dell’anno
2009.
E’ un momento di fondamentale importanza
perché ci consente di verificare quanto effettivamente l’Amministrazione
comunale, sopportata dal
proprio organico, è stata
in grado di realizzare rispetto a quanto previsto
in sede di approvazione
del bilancio di previsione.
Il momento è, per questa
Amministrazione, doppiamente importante in
quanto trattasi ormai di
uno degli ultimi rendiconto prima del termine
S O M M A R I O
Editoriale
Delibere di Consiglio…
Anagrafe
…e di Giunta
Auguri a..
Dal piano regolatore generale
Notizie da…ufficio tecnico comunale
PROGETTO A.R.V.A.
Notizie dalla scuola
Dalla Biblioteca Civica
Notizie da ProLoco
Notizie da ProLoco
25° Rifugio Tagliaferri
pag. “
“
“
“
“
”
”
”
”
”
”
”
1
2
2
5
6
7
16
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30
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993
Direttore Responsabile: Cesare Ferrari
Direttore: Federica Barcella
Hanno collaborato:
Alice Bassanesi, Proloco Vilminore, Giancarlo Maj,
Valentina Zucchelli
Foto: Patrizio Bonomi,
Foto Giorgio, Archivio biblioteca
Editore: Comune di Vilminore
Stampa: myprint - Clusone
del mandato elettorale.
Proprio con questo strumento è possibile per
un’Amministrazione,
al di là dei discorsi più
legati e più consoni alla fase programmatoria
rendere conto ai propri
elettori, di come le loro
risorse sono state impiegate.
Il Rendiconto di gestione per l’anno 2009, si
chiude con un avanzo
d’Amministrazione pari
a circa € 224.000.
Tale avanzo deriva principalmente dalla gestione
dei residui 2008 e precedenti: questo aspetto dimostra che la gestione
è stata fatta nell’ottica
della prudenza e di una
sana amministrazione.
Tale impostazione gestionale è stata seguita
anche nel corso del 2009.
La positività della gestione è altresì evidenziata
dal Revisore dei Conti,
dott. Facchinetti nella
sua relazione riferita al
conto.
Preme evidenziare che
tale risultato positivo, si
è verificato nonostante
la progressiva riduzione
dei trasferimenti erariali
e l’incremento di talune
spese gestionali ( vedasi in particolare spese
inerenti servizi socioassistenziali, passati da
circa 10 milioni di ex lire
agli oltre 100 mila euro
attuali).
Nel limite del possibile si
è cercato d’incrementare
l’efficienza gestionale al
fine di ottimizzare le risorse disponibili.
L’indebitamento dell’Ente si mantiene a livelli
discreti, certamente con
solo oneri sostenibili del
Comune e comunque,
ampiamente al di sotto
del limite d’indebitamento previsto dalla legge.
Si richiama altresì l’attenzione sui proventi
delle concessioni edilizie, risorse che hanno
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
sicuramente risentito
della crisi che ha colpito
in quest’anno la nostra
Valle.
Tale voce d’entrata passa
dagli oltre € 200.000 del
2008 ai circa € 90.000
del 2009 ed è stata interamente impiegata per
il finanziamento delle
spese in conto capitale,
risultato sicuramente encomiabile per il nostro
bilancio.
Nel 2009 si sono potute
realizzare opere impiegando interamente gli
oneri di urbanizzazione
introitati ed una modesta quota d’avanzo di
amministrazione ( paria
€45.000).
Ricordo, ai signori Consiglieri, che opere pubbliche di notevole importanza e consistenza sono
state riconosciute e realizzate grazie al costate
interessamento di questa
Amministrazione.
A tale proposito, vorrei
evidenziare, di quanto
positivo sia stata la realizzazione della “centralina” per il nostro
Comune che con il ricavato della produzione di
energia si riesce a coprire non solo interamente
la rata del mutuo, ma incrementare anche quelle
risorse che ci consentono
una gestione equilibrata,
oltre ad essere le fonti
energetiche rinnovabili,
un obiettivo di particolare pregio per un piccolo
comune come il nostro.
Auspicando che presto
sia attuato il Federalismo Fiscale, oramai
tutte le forze politiche ne
condividono l’utilità, anche se il nostro Comune
non è soggetto al Patto
di Stabilità, la disciplina
contenuta in questa disposizione garantirebbe
maggiori margini di decisione sia nelle entrate
sia nelle spese e quindi
autonomia finanziaria di
spesa.
Prendendo atto dello
sforzo che il Sig. Sindaco e la Giunta ha mani-
festato nell’accuratezza
ponderata della spesa, il
Gruppo di maggioranza
esprime parere favorevole all’approvazione
dell’esercizio finanziario
2009”
Il Capogruppo di maggioranza
Riccardi Riccardo
“I sottoscritti consiglieri di Unità Democratica
Popolare, in riferimento
al rendiconto dell’esercizio finanziario 2009
e preso atto che il conto consuntivo risulta
portato all’esame del
Consiglio Comunale in
ritardo rispetto al termine previsto al 30 aprile
dalla vigente normativa,
esprimono la seguente
dichiarazione di voto
contrario per le seguenti
motivazioni:
I dati evidenziano come vi sia stata nel corso
dell’esercizio 2009 una
irrisoria percentuale di
realizzo delle entrate e
delle spese per la parte
relativa agli investimenti
di competenza. Tale percentuale è pari a solo il
9, 74% in entrata (su entrate previste al titolo IV
di € 2.039.932 gli accertamenti ammontano soltanto a € 198.627,19 ) e
al 12,36% in uscita (il titolo II prevede spese per
€ 2.237.690,00 e impegni
per soli € 276.627,19).
La quasi totalità delle opere programmate
per il 2009 dalla Giunta
Comunale risultano non
finanziate e portate in
economia.
Non hanno avuto alcun
seguito le seguenti opere
principali :
• Recupero baita “Bellavalle”: spesa prevista €
170.000
• Opere di manutenzione
straordinaria e adeguamento asilo Bueggio €
116.000
• Realizzazione progetto
scuola bottega e spazio
esposizioni € 120.000
• Adeguamento e potenziamento impianto di illuminazione pubblica €
530.000
• Miglioramento sostenibilità ambientale sistema
fognario Via Valgimigli €
200.000
• Opere a verde e formazione percorsi pedonali e
carrabili
€ 364.000
• Recupero area degradata in Vilminore
€267.032
• Realizzazione centralina per produzione energia elettrica fr. Nona €
200.000
Ribadiamo la scarsa capacità di programmazione degli investimenti di
questa amministrazione
che non ha mai saputo
o voluto individuare le
priorità degli interventi
tenendo conto delle reali
esigenze e delle disponibilità finanziare del Comune indispensabili per
il cofinanziamento degli
interventi medesimi. Capita così di richiedere ed
ottenere contributi per
poi rinunciavi o non dar
corso all’esecuzione delle opere.
Ci chiediamo ad esempio
perché si sia rinunciato
al contributo di € 80.000
(la somma, iscritta in entrata in conto residui e
quindi finanziata, viene
cancellata) per la realizzazione del progetto
scuola bottega o spazio
espositivo. Lo stesso dicasi per le somme iscritte
in uscita per un importo
di € 120.000. L’amministrazione non crede
forse più nell’iniziativa
proposta e non intende investire le entrate
proprie di bilancio così
come originariamente
stanziate? Abbiamola
percezione che anche
altre opere, ben più consistenti, possano fare la
stessa fine. Che ne sarà
infatti dell’intervento
per il recupero e la riqualificazione della ex
stazione minatori a Teveno, inserito nella programmazione 2010-2012
e comportante una spesa
DALLA RUSSIA
CON AMORE…
Siete tutti invitati allo straordinario appuntamento con balli, melodie e tradizioni di
paesi lontani messo in scena dal Ducato
di Piazza Pontida che, nell’estate 2010, ha
dato il via al 28° Festival Internazionale del
Folclore.
La Biblioteca Civica “Manara Valgimigli”
ha deciso di aderire all’iniziativa e quindi,
venerdì 20 agosto alle 20.30 nella sala cinema parrocchiale di Vilminore di
Scalve, avremo come ospite il gruppo
“Kamushka” proveniente da Perm (ex
Russia). Non mancate!!!
VAL DI SCALVE
VOLLEY
Anche la società Val di Scalve Volley ha
rieletto quest’anno il proprio consiglio amministrativo. Dopo l’elezione, nella quale
hanno votato tutti i tesserati maggiorenni
della società, il nuovo consiglio risulta così essere composto: Magri Angelo presidente, Capitanio Ermanno vicepresidente,
Bassanesi Alice segretario, Poli Paola e
Lenzi Severo consiglieri.
All’interno del direttivo è stato inserito, in
qualità di collaboratore ed esperto ma senza diritto di voto, anche don Sergio Alcaini,
responsabile pastorale dei giovani in Valle
di Scalve, per collaborare alla programmazione delle attività dell’associazione che
riguardano in particolar modo il settore
giovanile.
Nel frattempo si è iniziato a programmare
l’attività per il prossimo anno, che vedrà la
società festeggiare i suoi primi vent’anni
di vita.
In particolare si è già iniziato ad organizzare la seconda edizione di “Giocando di
Notte”, il ventiquattr’ore di pallavolo che
già nella prima edizione aveva riscosso un
buon successo non solo in Val di Scalve
( la squadra vincitrice del torneo era stata
il Rinnova Piario, che quest’anno ha già
espresso la volontà di partecipare per riconfermare il titolo).
Il torneo avrà luogo l’11 e il 12 settembre
presso la palestra comunale di Vilminore
di Scalve.
Per informazioni scrivere alla mail della
società: [email protected]
3
4-
Gazzetta Comunale
di € 790.000 presentato in Regione e ritenuto
ammissibile (anche se
allo stato attuale non
finanziato) sul bando
per la realizzazione dei
progetti infrastrutturali
nelle aree Obiettivo 2?
E qualora arrivi il finanziamento sull’Obiettivo
2 dovremmo rinunciarvi
perché il Comune non
ha a disposizione fondi
propri per completare
un progetto così corposo? Non è forse è il caso
di valutare a priori la
capacità economica di
intervento del Comune
anche in relazione alle
reali esigenze della popolazione ?
E continuiamo a chiederci dove sono finiti i
10.000 € stanziati dalla
Provincia di Bergamo
nel 2004, incassati dal
Comune nel 2008 e ad
oggi inutilizzati per le
opere di consolidamento,
restauro e valorizzazione a scopo didattico del
roccolo di Pezzolo.
Sono forse state rendicontate alla Provincia
spese per un’iniziativa
mai realizzata?
La questione è stata sollevata anche nel
precedente Consiglio
Comunale in sede di discussione del bilancio
preventivo senza ottenere nel merito risposta alcuna da parte del
Sindaco, il quale non ha
fornito chiarimento alcuno anche su altre problematiche evidenziate
quali ad es. la mancata
corrispondenza fra le voci di bilancio ed il programma triennale delle
opere pubbliche. A fronte
di una previsione di bilancio di assumere mutui
nel triennio 2010-2012
per ben € 2.176.000
viene esposta una cifra
pari a € O - dicasi zero - nel quadro ufficiale
delle risorse disponibili
predisposto dall’ufficio
tecnico e approvato dalla Giunta ben due volte
con separate delibere.
Osserviamo infine che il
risultato dell’avanzo di
amministrazione deriva
quasi interamente dalla gestione dei residui,
come peraltro evidenziato nella relazione al
rendiconto. I motivi di
cancellazione di diversi
residui, specie sul fronte
della spesa, non ci appaiono chiari; ci riserviamo pertanto di effettuare
successivi approfondimenti in relazione ai diversi interventi.
Chiediamo che la presente dichiarazione di
voto sia allegata alla
delibera consiliare di
approvazione del conto consuntivo relativo
all’esercizio 2009 quale
parte integrante e sostanziale”
I consiglieri
di minoranza
Giudici Amedeo
Albrici Alberico
Duci Gianbattista
11 – Esame ed approvazione schema di convenzione con la parrocchia di Vilminore per
reciproca servitù piazzale sagrato-canonica
E’ intenzione del Comune di creare un passaggio pubblico il sagrato e le aree standard
di proprietà comunale
recentemente acquisite
nell’ambito del citato
Piano di Lottizzazione
Piani e Redonde nonché di quelle in fase di
acquisizione nell’ambito del Piano di Lottizzazione ex Stocchi (ex
area per caserma carabinieri).
Si approva all’unanimità
12 – Esame ed approvazione bozza di convenzione per al gestione in
forma associata dei servizi di polizia locale
Si approva all’unanimità
13 – Interrogazione presentata dal capo gruppo
di maggioranza consigliere Riccardo Riccardi
Agosto 2010
sulla criticità della società Meccanica Valbona srl
in località Ponte Formello del comune di Vilminore di Scalve
Alla c.a. Signor Sindaco
Del Comune di Vilminore di Scalve
Oggetto: Interrogazione su criticità della Soc.
Meccanica Valbona s.r.l.
Località Ponte Formello
del Comune di Vilminore
di Scalve
Io Capogruppo di maggioranza Riccardi Riccardo, visto che una
delle più prestigiose e
specializzate unità operanti in Valle di Scalve
sarebbe intenzionata a
porre fine alla produttività, nonostante i tentativi intrapresi sia a livello
politico, sindacale e religioso manifestatasi in
varie occasioni, chiede
di poter conoscere quali
azioni intende intraprendere l’Amministrazione
Comunale di Vilminore per la salvaguardia
dell’occupazione nella
Valle, possibilmente in
collaborazione con gli
altri Enti Amministrativi
sia Locali che Provinciali.
Le parti Sociali confermano, che la porta non
è stata chiusa da parte
della proprietà Meccanica Valbona nonostante
l’intenzione di aprire la
mobilità per tutti i 32 dipendenti; questo è quanto è emerso nella riunione tenutasi in Provincia
alla presenza dell’assessore alla Formazione ed
il Lavoro di Bergamo.
Distinti saluti
Il Capogruppo
Riccardo Riccardi
Di seguito la risposta
del sindaco
“La situazione della
Meccanica Valbona è
peggiorata in quanto sono stati messi in mobilità
i 32 dipendenti.
In ordine alle azioni que-
sta amministrazione con
altri Enti Pubblici si sta
muovendo su tutti i fronti. Il sindaco fa presente
che già nei mesi autunnali si prospettava questa situazione e che si
sono sempre mantenuti i
contatti con la società e
con i sindacati. Per i primi 6 mesi la problematica è stata trattata dalla
proprietà con i sindacati
e venivano prospettate
diverse soluzioni, tra le
altre la cassa integrazione per qualche anno.
Purtroppo a fine aprile
la situazione è precipitata, il 10 maggio si fissa
un tavolo di lavoro in
Provincia , purtroppo
con esito negativo.
Il 21 maggio si fissa un
VISITE GUIDATE AL MUSEO
FAUNISTICO DI VILMINORE
Si chiama Angelo Lava ed è un amico di
Nello Baldoni (ideatore e proprietario del
Museo Faunistico di via Sabotino 3 a Vilminore di Scalve) la persona che ha reso
possibile l’apertura dell’esposizione per tutto il periodo estivo.
Il signor Angelo risiede ad Osio Sotto ma
dal 1954 frequenta la nostra Valle come villeggiante e appassionato camminatore.
La comune passione per il mondo d’alta
quota e la profonda conoscenza delle specie animali che qui vivono ha fatto sì che
Angelo si sia reso disponibile ad assistere
gli ospiti nella visita alle oltre 550 specie di
animali, tipici del territorio scalvino e non
solo, esposti nelle tre sale del Museo
La visite guidate (senza necessità di
prenotazione) saranno possibili nei seguenti orari:
• Martedì dalle 20.00 alle 22
• Giovedì dalle 10 alle 12
e dalle 20 alle ore 22
• Sabato dalle 15 alle 17
e dalle 20 alle 22
• Domenica dalle 10 alle 12
e dalle 15 alle 17
Per informazioni è possibile contattare Angelo Lava al 333-9102722
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
incontro in Comunità
Montana fra i sindaci di
Valle, il presidente Belingheri Franco, la rappresentanza sindacale
dell’azienda e i sindacati
e i lavori si concludono
con l’incarico all’Assessore Franco Spada affinchè prenda contatti con
l’assessore provinciale
che convochi la proprietà per discutere sui
seguenti temi: “trattare
cessione agevolata del
macchinario ad eventuale nuovo imprenditore
e stipulare accordo per
fornitura servizi per alcuni anni”. La comunità
montana si è impegnata
ad affiancare l’eventuale
nuovo imprenditore e nel
contempo è stato stanziato un piccolo fondo in
Comunità Montana per
sostenere i lavoratori.
Un’altra possibilità potrebbe essere quella di
protrarre la situazione
per due anni al fine di
consentire la ripresa del
lavoro. Attualmente i lavoratori hanno ripreso
il lavoro per ultimare le
commesse”
14 – Interpellanza presentata dal gruppo di
minoranza di Unità
Democratica Popolare
circa la revoca del rappresentante del Bim
Al Signor Sindaco del
Comune di Vilminore di
Scalve
Oggetto: Interpellanza
circa la revoca del rappresentante del BIM .
Il gruppo consiliare di
minoranza di “ Unità
Democratica Popolare”
presenta la seguente
interpellanza:
- si chiedono spiegazioni
in ordine alla revoca da
parte del Sindaco Toninelli Giovanni dell’ing.
Sergio Tagliaferri - a
suo tempo nominato dal
Sindaco medesimo quale rappresentante del
Comune di Vilminore di
Scalve in seno al Consorzio BIM. Il provvedimento di revoca risulta scritto di proprio pugno dal
Sindaco il giorno stesso
in cui è stata convocata l’Assemblea del BIM
per la nomina del nuovo
Presidente (trattasi di
semplice nota scritta a
mano presentata al protocollo del BIM e priva di
protocollo del Comune di
Vilminore di Scalve ) appare privo di motivazione
alcuna circa le ragioni
che hanno indotto il Sindaco a revocare in tutta
fretta la rappresentanza
del Comune di Vilminore
di Scalve all’ing. Sergio
Tagliaferri.
Si chiede l’inserimento
della presente interpellanza nel prossimo Consiglio Comunale oltre che
risposta scritta
Distinti saluti
I consiglieri comunali di
minoranza
Oggetto: Risposta a interpellanza circa revoca
rappresentante consorzio BIM.
In relazione all’interpellanza in oggetto (prot.
n. 1338 del 12.05.2010)
giova ricordare che sul
territorio di Vilminore
risultano installati i 2/3
della potenza idroelettrica dell’intero BIM Oglio
e che dal 1953 -anno di
istituzione del consorzio- il nostro Comune
non ne ha mai presieduto l’assemblea. Ciò premesso, una larghissima
rappresentanza dei componenti l’assemblea del
consorzio, per il tramite
del presidente la Comunità Montana di Scalve
dott. Franco Belingheri,
ha chiesto al sottoscritto
di assumere la presidenza del BIM, opportunità
sulla quale ha convenuto
anche il precedente rappresentante del comune
ing. Sergio Tagliaferri,
mettendo a disposizione
la nomina. Ho quindi ritenuto di accettare la designazione a Presidente,
previa assunzione diretta della rappresentanza
del comune nel consorzio, certo di cogliere
un’occasione storica per
confermare e rafforzare
il ruolo della Valle e di
Vilminore nel consorzio
stesso.
Giudici Amedeo
Albrici Alberico
Tagliaferri Elisa
Duci Gianbattista
…E DI
GIUNTA
Al Consiglio Comunale
AVVISO D’ASTA PUBBLICA
Il comune di Vilminore intende alienare i seguenti
immobili: Fabbricato rurale denominato “la Pura” in frazione Nona; Terreni agricoli in località S.
Carlo; Fabbricato seminterrato in località S. Carlo
La vendita sarà effettuata con asta pubblica e le
offerte saranno accettate entro le ore 12 di sabato 2 ottobre. Per il testo integrale del bando e
la visura delle perizie ci si può rivolgere agli uffici
comunali o consultare il sito internet www.comune.vilminore.bg.it.
GIUNTA COMUNALE
DELL’8/5/2010
44 – Approvazione in
linea tecnica Vic- valutazione dell’incidenza
ambientale del Piano di
Governo del Territorio
45 – Erogazione contributi alle associazioni anno 2010 L’amministrazione concede 300 € alla
Corale Valle di Scalve
ed altrettanti al Gruppo
Alpinistico Cimon della
Bagozza. Si impegnano
poi 70 € per l’acquisto di
un premio di rappresen-
- 5
SOSTEGNO DIRITTO ALLO STUDIO CONTRIBUTO SPESE DI TRASPORTO
ANNO SCOLASTICO 2009-2010
La Comunità Montana di Scalve ha emesso il
succitato bando con cui si propone di offrire strumenti finanziari in grado di facilitare e rafforzare
le politiche di mantenimento delle famiglie e dei
giovani sul territorio montano. Nello specifico sono previste erogazioni di contributi per le spese
di trasporto sostenute dalle famiglie residenti in
Valle di Scalve con studenti frequentanti la scuola
superiore. Sono considerate ammissibili le spese
di trasporto per il raggiungimento della sede della
scuola superiore frequentata in località diversa
dal capoluogo di Vilminore di Scalve nell’anno
scolastico 2009-2010. Sono ammesse a contributo anche le spese di trasporto sostenute dagli
alunni che risiedono nelle frazioni del comune di
Vilminore per recarsi al biennio di scuola superiore avente sede nel capoluogo di Vilminore di
Scalve. Non sono ammesse a contributo le spese
di trasporto sostenute, per recarsi fuori Valle, dagli alunni iscritti al primo anno di scuola superiore
a corsi attivati anche presso il biennio scolastico
sperimentale di scuola superiore istituito a Vilminore di Scalve. L’accesso alle risorse contenute
nell’intervento è previsto mediante la presentazione di apposita richiesta su modulo disponibile
presso la segreteria della Comunità Montana. Le
domande dovranno pervenire agli uffici della Comunità Montana di Scalve in Via Acerbis nr. 2 a
Vilminore di Scalve entro il 31 agosto 2010.
tanza da conferire in occasione della “Maratona
della Valle di Scalve”.
46 – Nomina nuovo
membro commissione
biblioteca
Amanda Tagliaferri
entra in commissione
biblioteca e sostituisce
il dimissionario Roberto Magri
47 – Approvazione contratto di locazione dei
locali ex C.F.P. al Corpo
Musicale di Vilminore
Accademia Valle di Scalve
GIUNTA COMUNALE
DEL 22/5/2010
48 – Esame ed approvazione degli accordi
bonari conclusi con le
ditte proprietarie dei
terreni interessati dal
passaggio della nova
condotta fognaria in via
Valgimigli e limitrofe
49 – Esame ed approvazione accordo bonario con la parrocchia di
Vilmaggiore per opere
di sistemazione urbana
e marciapiedi zona cimiteri
50 – Da pubblicare
GIUNTA COMUNALE
DEL 31/5/2010
51 – Spostamento temporaneo mercato settimanale per lavori Piazza
Papa Giovanni XXIII
52 – Esame ed approvazione bozza transazione
con Dgr srl per vertenza
contabilità lavori palestra scolastica
GIUNTA COMUNALE
DEL 12/6/2010
53 – Surroga tecnico
comunale quale autorità
competente della Vas del
Pgt a seguito dimissioni
54 – Atto di impegno
verso la Comunità Montana di Scalve per restituzione somme dovute
al fondo di progettazione
(centralina Nona)
6-
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
AUGURI A...
UN DONO LUNGO CINQUANT’ANNI
La comunità di
Suor. Ottavia Magri
Vi l m i n o r e d i
Scalve non è solo
nota per aver dato
alla congregazione salesiana numerosi sacerdoti,
come l’attuale
arcivescovo coadiutore dell’arcidiocesi di Rabaul
in Papua Nuova
Suor.
Guinea mons.
Pierina Tagliaferri
Francesco Panfilo, ma può essere considerata anche terreno fertile per vocazioni
femminili.
E quindi, nel luglio scorso, tutti hanno avuto la possibilità di stringersi attorno a suor Ottavia Magri, originaria di frazione Pianezza
e suor Pierina Tagliaferri, nativa di frazione Pezzolo.
Entrambe il 5 agosto del 1960 hanno pronunciato la loro professione religiosa ed ora svolgono la loro attività di apostolato
rispettivamente nelle case di Rimini e La Spezia. A suor Ottavia
e suor Pierina va di sicuro la riconoscenza delle tante persone che
hanno servito in questi anni ed anche quella della comunità vilminorese sicuramente orgogliosa di un tale esempio d’altruismo
e testimonianza.
AUGURI ALL’ILLUSTRE
CONCITTADINO
Vilminore 6 luglio 2010
A Sua Em. Rev.ma
il Signor Cardinale
Tarcisio Bertone
Segretario di Stato di Sua Santità
e cittadino onorario
di Vilminore di Scalve
CITTA’ DEL VATICANO (Roma)
Eminenza Reverendissima,
un anno fa, il 12 luglio 2009, la Sua venuta a Vilminore
per la festa degli ex-allievi salesiani è stata per il nostro piccolo
paese un evento che farà storia. Non voglio lasciar passare il
primo anniversario senza rinnovarLe la gratitudine mia e di
tutta la nostra comunità che, a seguito di quel felice incontro,
è fiera della de-cisione presa unanimemente del Consiglio Comunale il 5 ottobre 2009 di conferirLe la cittadinanza onoraria.
Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni ricorre il 50° anniversario della Sua Ordinazione sacerdotale: sappia che i Suoi
“concittadini” Vilminoresi sono lieti di cogliere l’occasione per
esprimerLe, per il mio tramite, tutto il loro affetto e porgerLe
gli auguri più sentiti “ad multos annos” di sacerdozio con quel
chiaro, inconfondibile “timbro” salesiano che tanto edifica chi
guarda con occhi di fede. A nome di tutti i Vilminoresi, auguri!
Giovanni Toninelli
VILMINORE RICORDA LUIGI ALBRICI
L’ultimo reduce di Rusia
Non poteva mancare un breve ricordo per una persona che ha sempre preso parte alla vita civile del suo paese ed era l’ultimo reduce
vilminorese scampato alla terribile ritirata di Russia. Ci eravamo abituati a vederlo sempre in prima fila in ogni manifestazione che
riguardasse la memoria della guerra. Ad ogni celebrazione del IV novembre lo si poteva scorgere appena due passi dietro il gonfalone comunale o al labaro che ricorda i reduci di tutte le guerre. E’ un’altra storica figura che se ne va, accompagnata dalla nostra
riconoscenza
Albrici Luigi (Piva) nasce a Vilminore
il dieci gennaio millenovecentoventidue
da mamma Elisa e papà Giovanni.
Come molti suoi coetanei e amici si
trova a dover combattere nelle battaglie
della seconda guerra mondiale. Apparteneva alla divisione Vicenza, compagnia mortai 81, plotone comando e con
la stessa divisione nel settembre del ‘42
partì dalla caserma Lupi di Bergamo
verso quella che sarebbe poi diventata
teatro di una delle più grandi tragedie
che hanno coinvolto i soldati italiani
durante la seconda guerra mondiale: la
Campagna di Russia.
In questo frangente aveva il compito di fare da messaggero tra
la trincea italiana sul Don e le basi italiane più protette nell’entroterra. E fu proprio mentre di notte trasportava messaggi verso
il fronte con un paio di sci sgangherati come mezzo di trasporto
che, a causa delle rigide temperature, gli si congelarono i piedi.
E così, con una bassa di passaggio per riuscire ad arrivare ad un
ospedale e curarsi, iniziò il suo viaggio tra le terre russe per ritornare verso casa. Infatti, rendendosi conto del pericolo corso da chi
si fermava in un luogo per troppo tempo,
decise di non sostare in un ospedale ma, a
ritirata iniziata, di cercare di tornare verso l’Italia da solo, con l’unica compagnia
di un asino. Durante la ritirata incontrò
molti amici scalvini, come Pini Salvino
di Schilpario e il M° Abramo Albrici di
Vilminore, ma furono solo bravi incontri
nell’incertezza della fuga. Il suo girovagare lo portò infine a Nikolajewka, dove
al seguito del generale Riverberi combatté per creare un “buco” nella sacca russa.
Dopo molti mesi ritornò in Val di Scalve,
dove si stabilì e si costruì una famiglia.
Luigi era l’ultimo reduce della campagna di Russia di Vilminore. Ogni volta che gli veniva chiesto non
era difficile per lui raccontare ciò che aveva visto in quei terribili
giorni, vicende che ricordava con una chiarezza impressionante,
puntualizzando su giorni, mesi, e a volte anche sugli orari di certi
avvenimenti. Anche negli ultimi giorni di vita, quando ormai la
malattia lo aveva costretto a letto, non negava a nessuno un breve
racconto sulla terribile esperienza che aveva vissuto, e che ormai
in pochi, oltre a lui, potevano raccontare.
Agosto 2010
Gazzetta Comunale
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Dal Piano Regolatore Generale al Piano
di Governo del Territorio
Ringrazio la redazione per avermi concesso l’opportunità di illustrare brevemente il contenuto dell’importante deliberazione
che il Consiglio Comunale dovrebbe adottare nelle prossime
settimane.
Cercherò di essere sintetico (per non annoiare) e di evitare l’uso
di parole troppo tecniche, scusandomi quindi con gli “esperti” per
le drastiche semplificazioni e con i lettori se, nonostante i buoni
propositi, mi sfuggiranno espressioni poco comprensibili.
Con l’imminente decisione il Consiglio compirà il primo passo
per la sostituzione (obbligatoria) del “vecchio” Piano Regolatore
Generale (PRG) con il “nuovo” Piano di Governo del Territorio
(PGT).
L’argomento è di notevole importanza per tutta la comunità
(quindi non soltanto per gli operatori del settore “immobiliare”); anche la nuova denominazione, che introduce il più ampio concetto di “governo del territorio”, mette in evidenza il più
ambizioso e generale obiettivo del Piano, ben al di là della sola
previsione di nuove aree edificabili, cui era spesso legata la struttura dei PRG.
Il PGT è uno strumento assai più complesso del PRG e la sua
preparazione ha coinvolto diverse figure professionali che hanno
contribuito all’approfondimento dei diversi contenuti del PGT
(urbanistici, paesaggistici, ambientali, geologici, architettonici,
agronomici, naturalistici, socio-economici, etc ….).
Per la redazione del PGT, fondamentali sono stati gli apporti delle strutture interne del Comune (Amministratori, Ufficio Tecnico,
commissioni) per il contributo di indirizzo e conoscenza, nonché
quelli delle Istituzioni (Soprintendenza, Parco Orobie, Provincia,
Comunità Montana, etc…) per l’indispensabile supporto di informazione documentale contenuto negli atti, studi, programmi,
relazioni e piani che sono stati messi a disposizione.
Schematicamente il PGT è costituito da una ampia
documentazione (cartografica e relazionale) che analizza il
territorio comunale, valutandone sia le relazioni con il contesto
più ampio (valle, provincia), sia le caratteristiche specifiche.
Gli aspetti territoriali esaminati riguardano sinteticamente: il
suolo e le acque, il paesaggio e l’ambiente, le infrastrutture,
gli insediamenti urbani, la struttura socio economica della
popolazione e delle attività economiche.
La conoscenza del territorio ha consentito di evidenziare le
maggiori criticità, ma anche le sue eccellenze, spesso poco o
per nulla valorizzate; conseguente-mente il PGT ha sviluppato
proposte di tutela, sviluppo e valorizzazione con la preminente
finalità di migliorare la qualità della vita della Comunità nel
rispetto dell’ambiente.
Concretamente il PGT è composto da 3 atti: il Documento di
Piano, il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi.
Nel Documento di Piano (DdP) sono contenute le scelte strategiche del Comune e indicate le azioni per conseguirle. Le
previsioni del DdP non sono immediatamente operative e lo
diverranno solo dopo l’approvazione di successivi piani urbanistici o progetti di opere pubbliche. Il DdP è sottoposto a verifica
con periodicità almeno quinquennale.
Il Piano delle Regole (PdR) è composto da cartografie e norme e,
molto schematicamente, potrebbe assimilarsi al “vecchio” piano
regolatore; nel PdR sono contenute le disposizioni che regolano
gli interventi sia nelle zone urbane, sia nelle zone agricole. Nel
Piano delle Regole sono anche contenute le disposizioni in materia di tutela del paesaggio.
Infine il Piano dei Servizi (PdS) contiene sia il censimento delle aree e dei fabbricati destinati a servizi (pubblici o privati di
interesse pubblico), sia le previsioni per il potenziamento o la
creazione di nuovi servizi.
Il PGT di Vilminore contiene anche un’importante e specifica
novità: il Piano Naturalistico Comunale (PNC). Contrariamente all’apparenza, non si tratta di un’ulteriore aggravio che “pesa”
sull’attività edilizia, ma costituisce uno strumento fortemente
innovativo, per una regolamentazione più dinamica del territorio comunale che, come noto, è interessato dalla presenza del
Parco delle Orobie Bergamasche. I contenuti del PNC saranno
schematicamente esaminati più avanti.
Il quadro programmatico del PGT è stato definito in un documento preliminare denominato “Linee Guida per la redazione
del PGT”, oggetto di esame e di confronto nel Consiglio Comunale, aperto alla partecipazione dei cittadini, tenutosi il 07
marzo 2009.
In coerenza con il contenuto del documento preliminare, tenuti
presenti i contributi e le osservazioni pervenute, la Relazione del
Documento di Piano elenca i seguenti obiettivi schematici:
▪ considerare la bellezza del paesaggio montano e agrario come
risorsa da valorizzare e sostenere per un modello di sviluppo in
armonia con la natura;
▪ valorizzare non solo le emergenze storico, artistico, e architettoniche presenti nel comune ma anche il patrimonio storico
minore (edifici urbani e cascine) che concorre alla qualità com-
8-
Gazzetta Comunale
plessiva dell’abitare;
▪ valorizzare, mantenere la riconoscibilità ed identità dei luoghi;
▪ controllare lo sviluppo urbano, mirato e limitato, in adiacenza
dei nuclei urbani esistenti;
▪ migliorare la qualità del tessuto edilizio urbano e in particolare quella degli interventi di recupero del vasto patrimonio
edilizio;
▪ favorire la creazione di un polo, a carattere sovra locale, di
servizio alla nuova stazione di risalita di Teveno per gli sport
invernali;
▪ favorire il potenziamento delle attività turistico recettiva,
▪ favorire le possibilità di incremento dell’offerta di aree produttive per lo sviluppo socio economico (Ponte Formello/Vilmaggiore/Pezzolo)
▪ migliorare la qualità dei servizi offerti soprattutto promuovendo la formazione di un Polo Scolastico comprensoriale (ex
CFP Vilminore);
▪ migliorare la viabilità locale attraverso interventi mirati di
adeguamento delle micro-criticità e valutando alcuni tracciati
di nuova previsione per risolvere alcuni problemi locali (Vilmaggiore, Teveno, Pezzolo, Vilminore);
▪ proseguire il recupero dei tracciati delle antiche mulattiere
anche con i progetti in corso a scala sovra locale;
▪ valorizzare la funzione culturale/turistica del bacino minerario (Manina- Stazione Teveno);
▪ incentivare la sostenibilità ambientale ed ecologica degli interventi avviando politiche di compensazione ecologica preventiva.
Gli obiettivi enunciati hanno conseguentemente portato alla definizione di un PGT che prevede pochissime espansioni dell’urbanizzato e che pone grande attenzione alla qualità degli insediamenti e alla valorizzazione degli ambienti naturali e agro
silvo pastorali.
Le previsioni di nuovi insediamenti sono prevalentemente
destinate ad attività economiche (produttive, turistico-ricettive);
tale scelta strategica è dettata dall’esigenza di accrescere
o quanto meno consolidare la popolazione residente, nella
consapevolezza che soltanto nuove occasioni di lavoro potranno
evitare un’ulteriore perdita di popolazione.
L’incremento/consolidamento della popolazione è infatti condizione indispensabile per la conservazione ed il miglioramento
dei servizi, che sempre più sono chiamati a trovare un equilibrio
ragionevole con i relativi costi.
Non può sfuggire infatti la necessità di garantire un numero minimo di utenti per poter conservare (ad esempio) servizi scolastici
di buona qualità, indispensabili per dare ai ragazzi giuste opportunità di affermazione nel modo del lavoro.
Sinteticamente il DdP individua dieci Ambiti di Trasformazione: si tratta di aree prevalentemente inedificate, sulle quali sarà
possibile presentare progetti urbanistici di edificazione.
I dieci ambiti possono essere così raggruppati:
2 ambiti per attività produttive
2 ambiti per attività ricettive-turistiche per sport invernali
2 ambiti per attività ricettive all’aria aperta
2 ambiti per interventi di tipo pubblico
2 ambiti di espansione residenziale connessi a interventi di interesse strategico
Pare evidente come il PGT non abbia introdotto nuove grandi
Agosto 2010
previsioni insediative esterne ai nuclei abitati già consolidati.
Il PGT è pur sempre uno strumento programmatorio ed è importante enunciare quali siano le aspettative dimensionali rispetto
alla popolazione (residente e gravitante).
Alla data attuale la popolazione residente è di 1.530 persone
(valore pressoché inalterato da circa 30 anni), mentre la popolazione gravitante (per lavoro, studio e turismo) è stata stimata
in circa 1.860 persone. Quindi complessivamente la popolazione teorica è oggi pari a circa 3.390 abitanti teorici, valore
quest’ultimo estremamente importante per calcolare il fabbisogno di servizi.
Il nuovo strumento urbanistico (PGT) stima che in un decennio,
per effetto delle realizzazioni degli interventi ipotizzati, si possano raggiungere 3.890 abitanti teorici.
Si tratta di un incremento assai modesto (inferiore al 15%), conseguenza di una politica di forte contenimento, che garantisca
la salvaguardia dei valori paesaggistici, ambientali e naturalistici,
costituenti un patrimonio unico ed irripetibile per la Comunità.
Nel Documento di Piano è integrato il Piano Naturalistico Comunale (PNC); si tratta, come già accennato, di uno strumento
fortemente innovativo, che dovrà sostituire il Piano Territoriale
di Coordinamento del Parco delle Orobie, costruendo così “dal
basso” la regolamentazione per la protezione, la cura, il risanamento, il miglioramento e lo sviluppo dei beni naturali. Il PNC
eviterà quindi la formazione di un ulteriore livello di pianificazione urbanistica, effettuando un’utile semplifica-zione.
La regolamentazione del PNC non riguarda solo le aree interne
al Parco delle Orobie, ma si estende all’intero territorio comunale e detta disposizioni oggettive per il calcolo dei danni
ai beni naturali conseguenti alle attività di trasformazione. Il
PNC prevede l’obbligo di “indennizzare” i danni provocati ai
beni naturali, imponendo interventi di riparazione, proporzionali
sia alla qualità, sia alla quantità dei danni apportati e ponendo
un limite invalicabile per i danni più rilevanti.
Senza soffermarmi troppo su questo appassionante argomento,
vorrei tuttavia sottolineare come questa “nuova frontiera” della
pianificazione territoriale si inserisca nelle più moderne ed avanzate linee già da tempo percorse in altre nazioni europee.
Dall’obbligo di riparazione dei danni ai beni naturali sono esclusi gli interventi sul patrimonio edificato e sulle aree “di completamento” dei nuclei urbani.
Il DdP introduce anche un principio totalmente innovativo: la
perequazione-compensativa. In parole povere, si tratta della possibilità di attribuire capacità edificatoria (volume per la
residenza o superficie di pavimento per le attività produttive)
anche ad alcune aree che non sono direttamente destinate
all’edificazione. Le capacità edificatorie (volume o superficie)
attribuite a queste aree possono essere vendute ai proprietari di
aree edificabili, per aumentarne (limitatamente) l’edificazione.
In generale sono interessate dalla perequazione-compensativa
le aree destinate a servizi e quelle destinate alla mitigazione
ambientale primaria. I proprietari di queste aree potranno così
partecipare delle opportunità di valorizzazione dei propri terreni
e la Comunità potrà ottenere le aree senza procedere alla loro
acquisizione onerosa, o alla procedura espropriativa.
Le norme del DdP sono accompagnate da una schedatura de-
Agosto 2010
Gazzetta Comunale
- 9
gli ambiti di trasformazione, nella quale per ogni
ambito, dettagliatamente esaminato attraverso le sue
relazioni con il sistema dei vincoli territoriali, sono
dettati gli obiettivi ed i limiti delle trasformazioni attese. Le schede fissano quindi alcune norme (obbligatorie) accanto ad alcuni indirizzi (suggerimenti),
mantenendo un adeguato margine di flessibilità.
In via esemplificativa si riportano di seguito le schede degli ambiti di Teveno e di Triangola.
Si tratta dei due ambiti strategicamente più importanti.
Il primo (Teveno) è legato all’atteso sviluppo del
comprensorio sciistico intervallivo, previsto dal Programma di Sviluppo Turistico di interesse regionale. La previsione della nuova stazione di risalita a Teveno lungo la strada
per Colere, impone la realizzazione delle relative infrastrutture
di accoglienza e costituisce una forte opportunità di occupazio-
ne nel settore turistico. La trasformazione dell’ambito è tuttavia
consentita solo dopo la concreta realizzazione dell’impianto di
risalita.
Il secondo (Triangola) costi-tuisce il logico sviluppo del comprensorio produttivo di Ponte Formello, entro il quale si è esaurita ogni ulteriore possibilità di insediamento.
La trasformazione si inserisce in una zona che presenta certamente difficoltà di realizzazione per la presenza dei corsi d’acqua,
ma che, tutto sommato, resta comunque l’area più facilmente
accessibile e la meno invasiva a livello paesaggistico. Per altro
la vicinanza con l’insediamento produttivo di Ponte Formello e
la centrale elettrica consentono di mettere in comune i necessari
servizi.
Il Piano delle Regole (PdR) è articolato (come il PRG) con tre
livelli di cartografia (territorio extraurbano, ambiti urbani, centri
storici) rappresentati a scala di dettaglio crescente. Le cartografie sono accompagnate dalla Normativa di Attuazione e da un
Abaco.
Sul PdR sono rappresentate cartograficamente le destinazioni
dei suoli, che sono immediatamente operative secondo le regole
della normativa di attuazione.
Non mi soffermerò molto sul PdR, poiché la sua “somiglianza”
al “vecchio” PRG ne consente un’agevole interpretazione.
Le previsioni urbanistiche nelle zone urbane confermano sostanzialmente le indicazioni del “vecchio” PRG, apportando solo
marginali modificazioni, soprattutto finalizzate alla più agevole
fattibilità degli interventi privati.
Nella normativa si sono introdotti ulteriori principi di semplificazione, estendendo la possibilità del ricorso ai Permessi di
Costruire Convenzionati in luogo dei Piani Attuativi. Anche per
i Piani Attuativi di minore rilevanza si è inserita la possibilità di
adozione da parte della Giunta, limitando il passaggio in Consiglio alla sola approvazione finale.
Le novità rilevanti del PdR riguardano: i contenuti paesaggistici del PGT, il recepimento del Piano Naturalistico, l’individuazione delle aree di valore paesaggistico, la disciplina delle
attività commerciali e la revisione dell’Abaco.
Nella sezione del PdR che si occupa dei contenuti paesaggistici
riveste particolare rilievo la cartografia, dalla quale è desumibile
una valutazione obiettiva della “sensibilità dei siti” di tutto il territorio comunale, effettuata mediante l’attribuzione di un indice,
crescente da 1 a 5 a seconda del maggior valore paesaggistico
del luogo. A questa valutazione oggettiva dovranno riferirsi tutte
le progettazioni edilizie. Il PdR riporta sulla cartografia anche
tutti gli elementi puntuali di valore architettonico monumentale, archeologico, paesaggistico, storico, culturale e tradizionale
così da costituire un utile riferimento per la loro conservazione
e valorizzazione.
La nuova legge urbanistica ha poi consentito di superare la vecchia suddivisione del territorio che attribuiva genericamente la
destinazione agricola a tutte le aree non ricomprese nella parte
urbana.
La “vecchia” classificazione non consentiva di distinguere le
aree effettivamente oggetto di attività agricola e dalle parti
“incolte” ed inadatte alla coltivazione, lasciate sostanzialmente
allo stato naturale. Il PdR classifica queste ultime tra le “aree
di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche”. E’ del tutto
evidente che queste aree assumano una dimensione considerevole
in un territorio di eccezionale bellezza paesaggistica come
quello della Val di Scalve. Le aree di valore paesaggistico
ricomprendono ovviamente gran parte del territorio incluso
nel Parco delle Orobie, ma anche vaste porzioni di fondo valle
(esterne al Parco), che costituiscono l’evidente continuità delle
aree di Parco e svolgono un ruolo fondamentale nella rete
ecologica locale, creando i corridoi ecologici di connessione
10 -
Gazzetta Comunale
tra le sponde dei corsi d’acqua. Merita
da ultimo un particolare rilievo il
lavoro di aggiornamento dell’Abaco.
Questo documento, già presente da un
ventennio nella normativa comunale,
ha consentito il raggiungimento di una
maggiore consapevolezza progettuale,
mettendo in evidenza gli aspetti
caratteristici dell’architet-tura montana
di valle.
I risultati ottenuti (spesso di buon livello) tuttavia invitano a
procedere verso un ulteriore avanzamento della qualità progettuale ed esecutiva. In particolare il nuovo Abaco mette in
rilievo l’esigenza di conservare quegli elementi, apparentemente
secondari, delle costruzioni storiche, invitando ad una maggiore
attenzione e sforzo del processo di restauro in luogo della sostituzione. L’Abaco è stato arricchito con un piccolo apparato
fotografico così da renderlo più facilmente comprensibile. E’
anche auspicabile che, mettendo in evidenza le “parti migliori”
dell’architettura locale, se ne accresca la consapevolezza e si
stimoli l’orgoglio di una loro autentica conservazione sia per
mostrarle ai “visitatori” attratti dalle bellezze della valle, sia per
garantirne la trasmissione alle future generazioni.
Da ultimo alcune brevi considerazioni sul Piano dei Servizi
(PdS), terzo atto costitutivo del PGT. La principale e fondamentale novità rispetto alla normativa precedente è costituita dal superamento del vecchio concetto di “standard”; in poche parole la
legge imponeva la indicazione nei PRG di una quantità di aree da
vincolare a servizi pubblici calcolata matematicamente in funzione delle possibilità edificatorie e della loro destinazione d’uso.
In sostanza i PRG venivano valutati sulla base della “quantità” di
aree vincolate ( i cosiddetti standard), oggi la nuova normativa
spinge nella direzione della “qualità” dei servizi e supera la divisione pubblico-privato. Un servizio è “utile” per la collettività,
indipendentemente dalla proprietà (pubblica o privata) qualora
sia “aperto” a tutti i cittadini e soddisfi un’esigenza di “servizio”. Questa è l’attuazione del cosiddetto “principio di sussidiarietà” lucidamente enunciata
in un’importante Enciclica del
1931 di Papa Pio XI°, la Quadragesimo anno, emanata in occasione del 40° anniversario di
un’altra importante Enciclica la
Rerum novarum di Papa Leone
XIII°. In quel testo Pio XI° affermava: “È vero certamente che
[...] molte cose non si possono
più compiere se non da grandi
associazioni, laddove prima si
eseguivano anche dalle piccole.
Ma deve tuttavia restare saldo il
principio importantissimo nella filosofia sociale: che siccome è
illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con
le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è
ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello
che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo
insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine
della società; perché l’oggetto naturale di qualsiasi intervento
della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva
Agosto 2010
le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle”. Il Piano dei Servizi
del PGT individua quindi le “aree per servizi”
(pubbliche o private) suddividendole tra “essenziali” e “complementari” ed attribuendo
solo alle prime l’esigenza di rispondere ad un
parametro quantitativo minimo fissato dalla
Legge (18 mq per ogni abitante teorico). Tutte
le aree per servizi di proprietà privata e non
ancora “attuate” partecipano alla perequazione
(vedi sopra), così da consentire ai proprietari il
conseguimento di un valore economico connesso alla possibilità
di vendita dei “diritti volumetrici” spettanti alle aree. Si tratta
evidentemente di un’azione complessa e del tutto nuova che necessiterà di un giusto periodo di assestamento per trovare un’attuazione estesa e che inevitabilmente necessiterà di verifiche e
di aggiustamenti. Il PdS inoltre consente sia la realizzazione di
servizi da parte dei privati (mediante l’istituto del Convenzionamento) sia l’utilizzo privato (boxes, magazzini, etc …) delle
parti interrate di alcune aree per servizi, accompagnato dall’utilizzo pubblico o di uso pubblico delle livello di campagna. Dal
punto di vista quantitativo le sole aree per servizi essenziali individuate dal PGT assommano a mq 135.525 che garantiscono
ai 3.890 abitanti teorici una dotazione pari a 34,84 mq/abitante
teorico, valore molto superiore alla dotazione minima prescritta
dalla Legge. Molto ancora potrebbe essere scritto sul PGT, ma
ritengo di non dover ulteriormente appesantire la lettura sull’ar-
gomento, sperando di aver sollevato almeno qualche curiosità e
di aver chiarito qualche dubbio.
I documenti tutti del PGT sono a disposizione della Cittadinanza
e saranno completamente pubblicati sul sito internet del Comune. Giova ricordare da ultimo che la procedura di approvazione è solo iniziata e che dopo la deliberazione di adozione
del Consiglio Comunale si aprirà la fase della pubblicazione e
della raccolta delle osservazioni (30+30 giorni), nonché quella
necessaria al conseguimento del parere di conformità al Piano
Territoriale della Provincia di Bergamo (120 giorni).
Pertanto tutti i cittadini potranno presentare osservazioni e contributi sia per tutelate i propri interessi, sia per migliorare il PGT
nell’interesse generale.
Dr Ing Arch Angelo Ugo Fugazza
STUDIO ASSOCIATO FUGAZZA
Milano
Gazzetta Comunale
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IL PGT DI VILMINORE E L’AMBIENTE
Motivi e contenuti della Valutazione Ambientale Strategica e della Valutazione di Incidenza
Progettare un territorio è una cosa complessa. Perché ogni
territorio è il frutto di una singolare storia naturale e umana, che
va conosciuta e studiata, e perché si devono valutare e conciliare
attese, richieste, vincoli e regole, in un continuo gioco di equilibri.
“L’abitato di Bueggio e la Costa di Valnotte sullo sfondo della
Presolana. Più del 90% del territorio vilminorese è occupato da usi del
suolo e coperture vegetali di alto valore naturalistico e paesaggistico.
Le parti edificate occupano invece meno del 2% della superficie
comunale (foto S. D’Adda)”
Questo vale anche per il Piano di Governo del Territorio, l’ormai
famoso PGT, che da una parte deve dire se si faranno, e quante
saranno, le nuove case, le nuove fabbriche, le diverse strutture
che compongono gli edificati, e dall’altra deve custodire gli spazi
liberi, quelli non costruiti, dove ci sono i prati, i boschi, gli spazi
naturali. Deve insomma tutelare quel bene limitato e non riproducibile che è il suolo, sul quale peraltro si fondano le attività
agroforestali e le qualità paesaggistiche del luogo. E se non può
farlo in senso assoluto, perché questo vorrebbe dire negare ogni
nuova costruzione, è chiamato a scelte oculate al fine di ridurre al
minimo gli impatti sull’ambiente e sul paesaggio.
Al PGT è insomma chiesta un po’ più di sensibilità ambientale
rispetto al PRG. Affinché tutto questo si traduca in fatti concreti
sono state emanate apposite norme che chiedono ai comuni di
compiere “valutazioni ambientali” sugli effetti delle loro scelte
urbanistiche.
Due sono le “valutazioni” condotte durante la redazione del nuovo
PGT di Vilminore di Scalve: la Valutazione Ambientale Strategica
e la Valutazione di Incidenza. La prima interessa tutti i comuni, siano essi grandi o piccoli, largamente o scarsamente inurbati, mentre
la seconda spetta solo a quelli interessati dalla presenza di Aree
Natura 2000.
La Valutazione Ambientale Strategica
La legge urbanistica regionale, la cosiddetta L.R. 12 del 2005,
prevede che insieme al PGT venga predisposta la Valutazione
Ambientale Strategica, ovvero la VAS, al fine di “promuovere lo
sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione
dell’ambiente” (art. 4).
La VAS chiede ai comuni di occuparsi di ambiente, di guardare
“La collocazione degli Ambiti di Trasformazione (aree e numeri verdi)
nel territorio comunale. Come si vede, ad eccezione degli ambiti 1, 2
e 10 (rispettivamente Nona-Villaggio minerario; Teveno-Valnotte e
Triangla-Polo produttivo) le previsioni strategiche del PGT si collocano a ridosso delle aree urbane”
oltre le mere esigenze edilizie, di considerare il proprio territorio come un bene prezioso e irripetibile. Essa prende in esame
unicamente il Documento di Piano (DdP) del PGT, l’atto che
contiene le scelte strategiche del Comune, e lo fa sin dall’inizio, così da accompagnare passo passo la genesi del progetto
urbanistico.
Nel suo svolgersi deve evidenziare “la congruità delle scelte
rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano” nonché “le
possibili sinergie con gli altri strumenti di pianificazione e
programmazione”, quali sono, ad esempio, i piani territoriali
Regionale e Provinciale, il Piano di Indirizzo Forestale della
Comunità Montana, i programmi di Sviluppo Turistico e di
Sviluppo Locale. Deve inoltre individuare “le alternative assunte” nell’elaborazione del piano, “gli impatti potenziali” e
le “misure di mitigazione o di compensazione” da porre in atto
per ciascuna previsione d’intervento (art. 4).
Per fare tutto questo, e per farlo nel migliore dei modi, è prevista la partecipazione dei cosiddetti “soggetti competenti in
materia ambientale”, ovvero di ARPA, ASL, Parco delle Orobie
e della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Lombardia, nonchè degli “enti territorialmente competenti”, come la Regione Lombardia, con le varie Direzioni Generali e lo STER di Bergamo, la Provincia di Bergamo, con i vari
settori, la Comunità Montana di Scalve e i comuni limitrofi. E’
infine prevista la partecipazione del pubblico, nelle sue diverse
espressioni individuali e collettive.
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Gazzetta Comunale
Agosto 2010
“Alcune delle schede che accompagnano le analisi della Valutazione Ambientale Strategica. L’ambito di Trasformazione in esame è il n. 4 “PezzoloCamposanto”
I luoghi privilegiati dell’incontro tra il Comune e i diversi soggetti
coinvolti nel percorso di redazione del PGT e della VAS sono le
Conferenze di verifica e valutazione, che a rigor di norma devono
essere almeno due. Il cuore delle verifiche ambientali è invece
costituito dal Rapporto Ambientale, un documento ove sono analizzate le ricadute ambientali delle previsioni del piano, le ragioni
delle scelte, le valutazioni condotte, le previsioni di mitigazione
e compensazione.
Le conferenze della VAS del PGT di Vilminore si sono tenute il
18 aprile 2009 e il 12 luglio scorso mentre il Rapporto Ambientale
è stato chiuso alla fine di maggio 2010 ed è reperibile in formato
digitale sul sito internet del Comune e in formato cartaceo presso
gli uffici comunali.
Sinteticamente si può dire che le qualità ambientali del territorio
vilminorese superano ampiamente le criticità. Dei dieci Ambiti
di Trasformazione (AdT) individuati dal DdP, ben sette risultano
collocati in prossimità di nuclei urbani, dunque in siti privi di particolari valenze ambientali, naturalistiche e paesaggistiche, oltre
che di problematiche idrogeologiche. Gli altri tre (AdT 1 - NonaVillaggio minerario; AdT 2 - Teveno-Valnotte; AdT 10 – TrianglaPolo produttivo) in siti obbligati o assolutamente vincolanti per le
loro finalità.
La Valutazione di Incidenza
Vilminore ospita tra i suoi confini tre siti di Rete Natura 2000,
ovvero aree caratterizzate da alti livelli di naturalità ove si raccolgono habitat e specie animali e vegetali di interesse europeo.
L’istituzione di queste aree prende le mosse da due direttive
europee: la Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, detta
“Direttiva Habitat”, e la Direttiva 79/409/CEE del 02 aprile
1979, detta “Direttiva Uccelli”. La prima individua i Siti di
Importanza Comunitaria (SIC), la seconda le Zone di Protezione Speciale (ZPS). Alle Aree Natura 2000 è affidato l’arduo
compito di garantire la tutela e la conservazione della biodiversità nel vecchio continente mediante la formazione una “rete”
ecologica transnazionale.
Per le loro valenze naturalistiche ed ecologiche sono oggetto di particolare tutela, tanto che ogni previsione d’intervento
che le può condizionare, anche indirettamente, è sottesa a una
specifica Valutazione di Incidenza (VIC). Quest’ultima viene
condotta sulla scorta di uno Studio di Incidenza che descrive
“qualitativamente gli habitat e le specie”, esplicita “gli interventi di trasformazione previsti”, illustra “le misure mitigative”
e indica le “eventuali compensazioni” (Allegato D della DGR
14106/2003).
Così è avvenuto anche per il PGT di Vilminore, che vede tre
AdT interferire con queste aree. In particolare l’AdT 1 “Nona
– Villaggio Minerario” ricade per intero nella ZPS Parco Regionale Orobie Bergamasche (cod. IT2060401) mentre gli AdT
2 “Teveno–Valnotte” e 3 “Teveno–Via Barbarossa” interessano
solo in parte il SIC Val Sedornia, Valzurio e Pizzo della Presolana (cod. IT2060005). Con il SIC Alta Val di Scalve (cod.
IT2060004) non vi è invece nessuna interferenza.
Sulla scorta di un accordo con il Parco delle Orobie Bergamasche, ente gestore dei siti di Rete Natura 2000, lo Studio di
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Gazzetta Comunale
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“I siti di Rete Natura 2000 in riferimento al territorio di
Vilminore e ai 10 Ambiti di Trasformazione (aree e numeri
blu). Con la barratura verde orizzontale è rappresentata la
ZPS Parco Regionale Orobie Bergamasche, con quella arancione diagonale il SIC Val Sedornia, Valzurio e Pizzo della
Presolana e con il retino marrone (estremi margini orientali
del comune) il SIC Alta Val di Scalve. In alcuni tratti i siti si
sovrappongono”
Incidenza è stato imperniato sul Piano Naturalistico
Comunale (PNC), un documento predisposto volontariamente dal Comune di Vilminore con lo scopo di
proteggere, curare e sviluppare i suoi beni naturali.
Attraverso questo peculiare passaggio è stato tra gli
altri possibile evidenziare il ridotto impatto delle previsioni urbanistiche sui siti protetti. Ben sette dei dieci
AdT contemplati dal DdP rientrano infatti nella seconda (penultima) classe di valore naturalistico del PNC,
quella che raccoglie le unità ambientali a bassa naturalità. Attraverso il meccanismo della compensazione
le previsioni d’intervento diventano anzi un’occasione
per un riequilibrio ambientale e per la riqualifica delle
aree che il PNC identifica come prioritarie.
Dott. Agr. Stefano D’Adda
Studio GPT
Bergamo
“L’area dell’Ambito di Trasformazione 10 “Triangla-Polo produttivo”, ove si prevede di realizzare la nuova zona produttiva di interesse vallare. Il sito è
stato scelto tra le possibili alternative sia per la sua vicinanza al già esistente (ed esaurito) polo di Ponte Formello che per il suo ridotto impatto paesaggistico e l’assenza di interferenze con le zone abitate (foto S. D’Adda)”
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Gazzetta Comunale
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IL PGT DI VILMINORE E LA
COMPONENTE GEOLOGICA
Lo studio riguardante la
componente geologica,
idrogeologica e sismica del
Piano di Governo del Territorio
è finalizzato alla prevenzione
del rischio idrogeologico
attraverso una pianificazione
compatibile con l’assetto
geologico-geomorfologico e
le condizioni di sismicità del
territorio comunale; costituisce
una guida ed un supporto per la
realizzazione in sicurezza dei
nuovi interventi edificatori e per
la modifica delle destinazioni
d’uso del territorio, ma anche
per la salvaguardia delle
situazioni esistenti.
Il Comune di Vilminore di
Scalve è dotato di uno studio
geologico realizzato nel 2006 a
supporto del Piano Regolatore
Generale e lo studio geologico
del PGT ne costituisce un
aggiornamento in adeguamento
alle normative più recenti.
In particolare, rispetto al
precedente studio, sono state
introdotte alcune modifiche e
revisioni in seguito ad analisi
di maggior dettaglio e alla
realizzazione di alcuni interventi
di sistemazione idrogeologica;
inoltre, è stata estesa a tutto il
territorio la cartografia di sintesi
e fattibilità ed è stata definita la
componente sismica.
In accordo con la Deliberazione
di Giunta Regionale n° 8/7374
del 28 maggio 2008, che
in Lombardia costituisce
la normativa di riferimento
definendo le modalità di
redazione, lo studio geologico
del PGT di Vilminore di Scalve
è stato sviluppato secondo tre
fasi:
1) Fase di analisi. In questa fase è stata effettuata una raccolta
dei dati e della documentazione d’interesse esistente al fine
di acquisire una conoscenza il
più approfondita possibile del
territorio in esame; inoltre, tramite esecuzione di numerosi
sopralluoghi, è stata condotta
una campagna di rilevamento
geologico di terreno, finalizzata
alla definizione delle condizioni geologico-geomorfologiche
del territorio comunale. La fase
ficiali, gli interventi di sistemazione idrogeologica e la classificazione delle rocce e dei terreni
in base al grado di permeabilità.
La cartografia di dettaglio è costituita da un solo elaborato nel
quale vengono riportate le stesse
tematiche delle carte precedenti
di un’area, producendo effetti che vanno a sovrapporsi e
sommarsi a quelli del sisma.
Tali effetti sono distinguibili in
due gruppi: effetti di sito (o di
amplificazione sismica locale)
ed effetti di instabilità. I primi
interessano tutti i materiali che
“frana in sinistra idrografica del torrente Nembo in prossimità di località Adenasso. Sullo sfondo i ruderi della diga
del Gleno”
d’analisi ha previsto la redazione di una serie di carte tematiche d’inquadramento alla scala
1:10.000 estese a tutto il territorio comunale e di una carta di
dettaglio alla scala 1:2.000 relativa alle aree urbanizzate.
La cartografia di inquadramento
è costituita dalla carta geologica, nella quale sono state rappresentate le formazioni rocciose presenti in superficie ed i
relativi elementi strutturali, oltre ai depositi quaternari distinti in base all’origine; dalla carta
morfologica, nella quale sono
state rappresentate le forme del
territorio distinte sia per origine
che per grado di attività; dalla
carta idrogeologica, contenente
gli elementi relativi alle acque
sotterranee e alle acque super-
ma con migliore definizione e
approfondimento.
E’ importante sottolineare che la
fase di analisi permette di individuare la dinamica dei processi
in atto (rappresentata in particolare nelle carte morfologiche),
cioè la loro possibile evoluzione
futura e quindi la relativa pericolosità, ed è pertanto fondamentale per orientare le scelte
di uso del territorio.
Nell’ambito della fase di analisi è stato inoltre condotto lo
studio di approfondimento per
la definizione della componente sismica; questa consiste
nell’individuare le eventuali
condizioni geologiche e geomorfologiche che, durante un
terremoto, possono influenzare
la pericolosità sismica di base
mostrano un comportamento stabile nei confronti delle
sollecitazioni sismiche e sono
rappresentati dall’insieme delle
modifiche che un moto sismico
può subire presso la superficie
(amplificazione topografica) o
durante l’attraversamento degli strati di terreno sovrastanti
le formazioni rocciose di base
(amplificazione litologica). Gli
effetti di instabilità interessano
invece tutti i materiali che mostrano un comportamento instabile o potenzialmente instabile
nei confronti delle sollecitazioni
sismiche e sono rappresentati da
fenomeni diversi a seconda delle condizioni del sito.
Nel caso in esame l’analisi
sismica è stata attuata riferendosi
limitatamente al “primo livello
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
di approfondimento”, in quanto
il territorio del comune di
Vilminore ricade nella zona 4 a
minore sismicità (classificazione
sismica del territorio nazionale
secondo l’OPCM 3274/03
ancora valida solo dal punto di
vista amministrativo); inoltre
non sono previsti nell’ambito
del PGT interventi strategici
e rilevanti (per questi sarebbe
infatti obbligatoria l’analisi di
secondo livello).
L’analisi di primo livello
prevede la redazione della carta
di pericolosità sismica locale
(PSL), alla scala 1:10.000 e
relativa all’intero territorio
comunale, nella quale sono
individuate le diverse situazionitipo previste dalla normativa
in grado di determinare effetti
di amplificazione o instabilità
sismica. Nel caso in esame, per
quanto riguarda l’amplificazione
topografica sono state riportate
le linee di cresta e i cigli delle
scarpate con altezza superiore
ai 10m sovrastate da ripiani;
tali morfologie possono
infatti comportare esaltazione
delle onde sismiche a causa
di fenomeni di riflessione.
Per quanto riguarda
l’amplificazione litologica,
sono state cartografate le aree
caratterizzate dalla presenza
di depositi superficiali con
spessore indicativamente
superiore a 3 m; in tali
condizioni vi può essere
infatti amplificazione delle
onde sismiche in seguito a
fenomeni di risonanza. Per
quanto riguarda gli effetti di
instabilità, sono state inserite le
aree caratterizzate da fenomeni
franosi attivi e quiescenti e le
aree interessabili da fenomeni di
crollo di blocchi rocciosi, per i
quali il sisma può rappresentare
un fattore d’innesco del
movimento; sono state inoltre
inserite le aree con presenza o
potenziale presenza di cavità
sotterranee, sia naturali che di
origine antropica, che possono
subire crolli parziali o totali in
caso di sisma, con conseguenti
fenomeni di subsidenza in
superficie. Sono stati infine
evidenziati i limiti esterni dei
depositi con spessore superiore
ai 3m in quanto, eventuali
strutture poste a cavallo
potrebbero, in caso di sisma,
subire cedimenti in seguito a
comportamenti differenziali.
Si sottolinea che, in accordo
con le indicazioni della normativa, tale carta ha valore di
inquadramento, ed è da considerarsi come riferimento
per l’applicazione di studi di
approfondimento in grado di
determinare in modo più dettagliato i reali effetti sito o di
instabilità.
2) Fase di sintesi/valutazione.
In questa fase vengono esaminati ed incrociati i dati desunti
dalla fase precedente, individuando gli elementi geologici
in grado di condizionare l’uso
del territorio; viene quindi redatta la carta di sintesi, che
contiene una zonazione del
territorio in aree omogenee dal
punto di vista della pericolosità
geologico-geotecnica e vulnerabilità idraulico-idrogeologica, riferite ai fenomeni che le
generano (fattori limitanti); la
carta è stata redatta alla scala
1:10.000 per tutto il territorio
comunale e alla scala 1:2.000
per l’urbanizzato. In questa fase
è stata redatta anche la carta dei
vincoli (scala 1:10.000, intero
territorio comunale) nella quale
sono individuate le limitazioni
d’uso del territorio derivanti da
normative in vigore di contenuto prettamente geologico.
3) Fase di proposta. Questa
fase è definita attraverso la redazione della carta di fattibilità
geologica delle azioni di piano
e delle relative norme geologiche di piano; tale carta propone una zonazione del territorio
in quattro classi, attribuendo a
ciascuna area individuata nella
carta di sintesi un grado di fattibilità in funzione del fattore
limitante presente:
Classe 1 (fattibilità senza
particolari limitazioni): aree
per le quali lo studio non
ha individuato specifiche
controindicazioni di carattere
geologico e che non presentano
quindi particolari limitazioni
all’utilizzo per scopi edificatori
e/o alla modifica della
destinazione d’uso.
Classe 2 (fattibilità con modeste limitazioni): aree nelle quali
sono state riscontrate modeste
limitazioni all’utilizzo per scopi edificatori e/o alla modifica
della destinazione d’uso, che
possono essere superate mediante approfondimenti di indagine e accorgimenti tecnicocostruttivi. Nel caso in esame
questa classe comprende principalmente aree con pericolosità morfologica derivante da
diversi fattori ma comunque di
grado basso, aree con pendenze da basse a medie, aree con
presenza di terreni a comportamento geotecnico mediocre o
con falda a bassa profondità.
Classe 3 (fattibilità con consistenti limitazioni): aree nelle quali sono state riscontrate
consistenti limitazioni all’utilizzo per scopi edificatori e/o
alla modifica della destinazione d’uso, che possono essere
superate mediante approfondimenti di indagine di maggiore
dettaglio, accorgimenti tecnico-costruttivi o realizzazione
di opere di difesa. Nel caso in
esame questa classe comprende
principalmente aree con pericolosità morfologica di grado medio relativa a fenomeni franosi,
di degradazione, di esondazione o colata, aree con terreni
aventi caratteristiche geotecniche scadenti o con materiale di
riporto, aree caratterizzate da
una forte acclività ed aree con
falda prossima al piano campagna o affioramento d’acqua in
superficie.
Classe 4 (fattibilità con gravi
limitazioni): aree per le quali
l’elevata pericolosità e vulnerabilità comporta gravi limitazioni all’utilizzo per scopi
edificatori e alla modifica delle destinazioni d’uso; in queste
aree deve essere esclusa ogni
nuova edificazione, se non
opere tese alla sistemazione
idrogeologica e sismica per
la messa in sicurezza dei siti.
Per gli edifici esistenti saranno
consentiti esclusivamente gli
interventi di demolizione senza
ricostruzione, manutenzione or-
- 15
dinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo,
senza aumento di superficie o
volume e di carico insediativo;
eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico
potranno essere realizzate solo
se non altrimenti localizzabili
e dovranno comunque essere
puntualmente valutate. Nel caso in esame queste aree corrispondono principalmente a zone interessate da fenomeni franosi o di degradazione oppure
si trovano in zone soggette alla
dinamica dei corsi d’acqua; nel
complesso non comprendono,
se non marginalmente, le zone
già urbanizzate.
La carta di fattibilità è stata
redatta alla scala 1:10.000 per
tutto il territorio comunale e
alla scala 1:2.000 per le aree
urbanizzate e deve essere utilizzata congiuntamente alle
norme geologiche di piano che,
per ogni fattore limitante, definiscono le prescrizioni per gli
interventi edificatori, gli studi e
le indagini di approfondimento
richiesti, l’eventuale necessità
di opere di mitigazione del rischio o di monitoraggio dei fenomeni presenti.
Si sottolinea che tutti gli interventi devono comunque essere condotti nel rispetto delle
Nuove Norme Tecniche per le
Costruzioni e delle normative
vigenti in materia di territorio/
ambiente. La fase di proposta
prevede anche la redazione della carta del dissesto idrogeologico con legenda uniformata
alla cartografia del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico
dell’Autorità di Bacino del Fiume Po), alla scala 1:10.000 su
tutto il territorio comunale, che
contiene una rappresentazione
delle aree e degli elementi in
dissesto presenti nel territorio
comunale classificati conformemente alla legenda PAI, sui
quali dovranno essere applicate le limitazione alle attività di
trasformazione e di uso del territorio definite dalla normativa
contenuta nel PAI.
Fabio Alberti
Studio Geotec
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Gazzetta Comunale
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NOTIZIE DALL’UFFICIO TECNICO
Periodo di cantieri aperti per il territorio di Vilminore, tutti interventi davvero necessari e dei quali vi diamo cronaca pubblicando
quanto ci è pervenuto dai progettisti incaricati arch. Mario Bonicelli e ing. Dario Castelletti
RIQUALIFICA DI PIAZZA PAPA GIOVANNI XXIII:
A VILMINORE UN INTERVENTO DI ARCHITETTURA URBANA
A CAVALLO TRA PASSATO E FUTURO.
“degrado della pavimentazione con evidenti segni
di rischio infortunio”
“pavimentazione sconnessa con una moltitudine
di rappezzi”
Da qualche tempo i cittadini e i turisti di Vilminore di Scalve hanno
potuto assistere al processo di trasformazione di una delle zone
più importanti del paese: si tratta dei lavori finanziati da Regione
Lombardia per la riqualifica di Piazza Papa Giovanni XXIII, area
pedonale di pertinenza municipale che prende vita dall’asse viario
provinciale che attraversa il centro abitato.
Sono bastati meno di dieci mesi per passare dall’idea all’inaugurazione: un record per un’opera pubblica italiana.
La proposta per la valorizzazione della piazza viene avanzata in
occasione di un incontro tra il sindaco e il progettista, in quel momento villeggiante in valle di Scalve. Il dibattito tra i due volge
subito a un obiettivo comune: trovare una soluzione per restituire
ai cittadini una piazza che risulti al contempo funzionale ed economica per la manutenzione, all’avanguardia per materiali e tecniche
architettoniche, e rispettosa del contesto storico-ambientale di cui
Vilminore può serbare il vanto.
La svolta arriva grazie a un bando indetto dalla Regione
che permette ai Comuni sotto i 2000 abitanti di richiedere i
finanziamenti per sostenere progetti di riqualifica e valorizzazione
del proprio territorio: Vilminore partecipa e a ottobre ottiene le
risorse necessarie per dare finalmente avvio alla fase progettuale.
“14 giugno 2010 – organizzazione del cantiere”
“prima dell’intervento”
In poco tempo il progetto viene consegnato e subito dopo si ottiene anche il finanziamento dei lavori grazie alle risorse assegnate
da Regione Lombardia alla nostra Comunità Montana per essere
poi ripartite ai Comuni. Alla fine di maggio si conclude anche la
gara d’appalto con l’assegnazione delle opere in oggetto e si fa il
possibile per avviare i lavori al più presto, così da approfittare del
periodo di consueta sospensione estiva delle scuole per chiudere
la strada e limitare i disagi per il trasporto pubblico della valle e,
soprattutto, per non rischiare di perdere i meritati finanziamenti
regionali.
Al momento del bando, l’area sottoposta a nuovo progetto risultava
in forte stato di degrado a causa del materiale posato alcuni anni
fa consistente in lastre di porfido. Questa scelta pur risultando
suggestiva da un punto di vista estetico, si è purtroppo rilevata a
posteriori inadeguata per via delle forti sollecitazioni indotte sia
dal traffico intenso, sia delle condizioni meteorologiche che caratterizzano la valle.
Uno degli obiettivi primari del nuovo intervento, pertanto, è stato
quello di creare un nuovo sedime stradale caratterizzato dall’alternanza di materiali storici e contemporanei posati in modo da garan-
“29 giugno 2010 – posa dei cordoli”
“5 luglio 2010 – posa cordoli in prossimità del
plateau di attraversamento”
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SCHEDA RIEPILOGATIVA PROGETTO
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Titolo progetto: Committente:
Importo lavori a base d’appalto:
Durata dei lavori: Finanziamenti:
Progettista e Direttore Lavori: Responsabile del Procedimento:
Impresa aggiudicataria: Opere di pavimentazione e asfalti:
Riqualifica Piazza Papa Giovanni XXIII e asfaltatura vie del centro abitato
Comune di Vilminore di Scalve (BG)
€ 124.000
56 giorni solari
Regione Lombardia e Comunità Montana Valle di Scalve
Arch. Mario Bonicelli - Bergamo
Geom. Grazioso Pedersoli
Bettoni S.p.a. - Azzone
MDR S.r.l. - Ponte Nossa e Bertoli S.r.l. – Rovetta
tire la migliore valorizzazione ambientale, riducendo al contempo
notevolmente gli oneri di manutenzione.
La sezione stradale si configura come un moderno richiamo agli
antichi trottatoi di un tempo: su una larghezza complessiva di m
6,20, sono state individuate due fasce marginali larghe m 0,50 in
granito a spacco, che costituiscono le banchine laterali delimitanti
l’area asfaltata delle corsie di transito (con larghezza ridotta a m
2,10 cad); al centro della carreggiata troviamo un’altra fascia di
m 1,00 eseguita sempre in granito. Inoltre, al fine di assicurare la
massima sicurezza stradale per i pedoni, si è deciso di connotare
le aree alle estremità della piazza con piastre carrabili realizzate
con cordoli affiancati così da indurre gli automobilisti a rallentare
in presenza di una pavimentazione differente; lo stesso metodo è
stato adottato anche per la zona antistante il Municipio, caratteriz-
zandola con una soglia di evidente pregio che vuole evidenziare il
prestigio dell’istituzione stessa al servizio dei suoi cittadini. Per la
posa di queste piastre carrabili si è assunto il criterio standard del
nord Europa che prevede sigillature fortemente ribassate al fine di
garantire il migliore drenaggio delle acque meteoriche e impedire
la formazione di lastre di ghiaccio.
L’intervento riscuote un buon successo e ha da subito risvegliato
l’interesse della popolazione e dei villeggianti, chi titubante e chi
fiducioso, ma certamente tutti ugualmente desiderosi di sapere di
più sul futuro aspetto del paese.
Un intervento, questo di Vilminore, che si pone a cavallo tra la
conservazione della memoria dei luoghi e il presente dei nuovi
materiali, proponendo una soluzione di riqualifica urbana che apre
la strada verso il futuro
“panoramica in prossimità della conclusione dei lavori”
“Presentazione dell’intervento del progettista arch. Mario Bonicelli” - “24 luglio 2010 - Il Sindaco Giovanni Toninelli procede al taglio del nastro”
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ADEGUAMENTO RETE FOGNARIA DI VIA VALGIMIGLI
Sono partiti, lo scorso 31 maggio, i lavori di adeguamento della
rete fognaria comunale di via Manara Valgimigli.
Un intervento che metterà finalmente fine ai problemi di periodico
allagamento della via. La rete fognaria non risultava infatti essere
adeguata alla portata di quanto prodotto nelle nuove realtà abitative
sorte più a monte nella zona della Pieve e quindi, in caso di piogge
insistenti, via Valgimigli immancabilmente si allaga.
Evidentemente quando vennero concessi permessi di costruzione
alla Pieve non si pensò ad adeguare il sistema di “scarico” delle
acque.
Ora l’amministrazione ha provveduto a risolvere la questione e,
con un impegno di spesa complessivo di 360 mila €, ha affidato
le procedure di progettazione allo studio Castelletti di Clusone e
successivamente ad aggiudicare i lavori all’impresa Duci.
competenza di via Figura che, al termine degli interventi verrà
ridotto in modo sensibile (76% circa).
Dopo aver riqualificato il sistema fognario su via Acerbis l’impresa
è passata a lavorare sulla posa della condotta di scarico nella Valle
di Campione.
Le condotte saranno in materiale turbo centrifugato e quindi capaci
di resistere fino a pressioni di 10 atm nel tratto terminale.
L’opera si articola su tre diverse aree di intervento:
• La prima è Via Acerbis dove è gia stata rimessa a nuovo
la condotta fognaria in sostituzione dell’esistente e dove
sono state rifatte le linee di acquedotto
• La seconda prevede la costruzione della condotta di scarico delle acque di piena nella Valle di Campione
• La terza prevede il collegamento idraulico fra la fognatura
di Via Antonio Locatelli, Via Acerbis e Via Manara Valgimigli al manufatto di sfioro
Sinteticamente, con la realizzazione dello scolmatore di via
Valgimigli si andrà a modificare il bacino idrografico di
“realizzazione del manufatto di sfioro che convoglia nella valle la sola acqua piovana”
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Continuano anche quest’anno, nell’ambito del Promensionamento del carico dovrebbe quindi essere
getto ARVA, le giornate dedicate ai rilievi botanici
calibrato in funzione della qualità vegetazionale
sui nostri alpeggi. Lo scopo del Progetto A.R.V.A.,
del pascolo, della sua produttività, garantendo il
infatti, non è solo quello di preservare e valorizzabenessere dell’animale, ma favorendo anche un
re prodotti lattiero caseari tipici della Valle di Scalutilizzo omogeneo e completo della risorsa.
ve, ma anche quello della cura e valorizzazione del
Come noto oggi sugli alpeggi si ha a che fare con
territorio al quale sono indissolubilmente legati. Le
due problemi in particolare:
malghe, cosi come i nostri pascoli di fondo valle
- Il sovracaricamento avvenuto nel passato
(che tanto fondo non è essendo almeno a quota
- Il sottocaricamento attuale dovuto al fenomeno
1000 m.s.l.m.!!) costituiscono un patrimonio di
di abbandono della montagna
verdi essenze, non solo splendide da osservare o “La dottoressa Daniela Turri al lavo- Durante questa e la scorsa stagione estiva si sono
da apprezzarne il profumi, ma anche una prezio- ro per un rilievo all’alpe Bellavalle” svolte delle indagini floristiche utili ad inquadrare i
sa “materia prima” per la realizzazione dei nostri
tipi di vegetazioni sulle quali il bestiame viene fatprodotti lattiero caseari. Ecco allora l’importanza
to pascolare nel periodo d’alpeggio. Quattro sono
di studiarne le varie caratteristiche vegetazionali,
state le malghe scelte: Malga Negrino, Malga Gafle loro preziose essenze ma anche individuarne i
fione, Malga Bellavalle e Malga Manina; questo
loro punti deboli per poter intervenire in tempo e
per agire in accordo con gli interventi d’indagine
garantirne il futuro. Si occupa di questo la dott.
sulle caseificazioni, cuore del progetto. Qui si è osssa Daniela Turri, ricercatrice del Parco Monte
servata in maniera speditiva la vegetazione presenBarro, che si occupa di flora autoctona soprattutto
te e per alcuni siti si è operato anche con appositi
di montagna, che ha già eseguito i rilievi botanici
rilievi di vegetazione. Durante le successive fasi
“gentiana
kochiana”
l’anno scorso durante la stagione estiva quando
del progetto i dati raccolti in queste due stagioni
le essenze sono in fiore ed è quindi possibile la
verranno analizzati ed elaborati, verificando evenloro catalogazione. Direttamente a lei abbiamo chiesto di scrivere tuali relazioni con le analisi organolettiche che si stanno svolgendo
alcune brevi righe che anticipano uno scritto approfondito che verrà in contemporanea sui prodotti caseari.
consegnato a fine progetto agli agricoltori e agli “addetti ai lavori”. Da ultimo desideriamo diffondere alcune buone pratiche di gestione
“Come premessa è opportuno dire che il pascolo è a tutti gli effetti dell’alpeggio, ovvero fornire agli allevatori informazioni già presenti
una risorsa rinnovabile essa però è strettamente in relazione nella nel vasto territorio alpino, ed a volte di tradizione antica, utili a consua costituzione e conservazione all’utilizzo che l’uomo, attraverso il servare o migliorare i pascoli dell’alpe, fornendo al bestiame tutto il
bestiame e le pratiche agronomiche, ne fa. La gestione di un pascolo necessario per mantenere la propria capacità produttiva in condizioni
può essere definita razionale quando riesce a mantenere un punto di ambientali favorevoli.” A cura di Valentina Zucchelli
equilibrio che permette sia il corretto
sviluppo del cotico sia la sostenibilità
economica dell’allevamento. Infatti
anche la produttività del bestiame è
Parco delle
Comunità Montana
Latteria Sociale
Comune di
elemento essenziale per costruire cor- Vilminore
Orobie Bergamasche
di Scalve
Montana di Scalve
di Scalve
rettamente un piano di gestione. Il di-
20Gazzetta
Comunale
Agosto 2010
NOTIZIE DALL’ASSESSORATO ALL’ISTRUZIONE
STUDENTI DA PREMIARE
Come tradizione consolidata (ricordiamo che l’iniziativa è stata
ideata dall’ ex segretario Gaetano Salemi) anche per quest’anno la consegna dei riconoscimenti agli allievi meritevoli del
nostro comune è stata effettuata
ste di partecipazione al bando
relativo agli studenti iscritti al
primo anno d’università, bando
che lo ricordiamo avrebbe dovu-
complessivo di 1.550 €) le sole
borse di studio riservate a studenti di scuola superiore.
6 le domande di partecipazione
lastico 2009/2010, in seguito
all’approvazione della riforma
Gelmini, sarebbe opportuno rivedere e modificare i parametri
di valutazione passando dal giudizio “ottimo” al voto 10 tenendo conto che già il 9 può essere
proprio all’inizio di una seduta
del consiglio comunale.
A consegnare i premi l’assessore Perego che, nel discorso di
circostanza, ha voluto illustrare
il significato ed i contenuti del
lavoro di assegnazione dei riconoscimenti.
L’assessore si è detto rammaricato per la mancanza di richie-
to assegnare due borse di studio
ad aspiranti dottori messe a disposizione dell’amministrazione
comunale e dalla famiglia dello
storico sindaco vilminorese Andrea Bonicelli.
Nemmeno per la “terza media”
sono pervenute domande idonee
e quindi in sede consiliare sono
state attribuite (per un valore
vagliate dall’apposita commissione composta dall’assessore
Attilio Perego, da don Sergio
Alcaini, in rappresentanza del
corpo docente e da Francesco
Moioli, dirigente dell’Istituto
Comprensivo Scolastico.
La commissione ha evidenziato
che in vista dell’approvazione
del bando relativo l’anno sco-
considerato al pari del giudizio
“ottimo”.
Ad aggiudicarsi il riconoscimento sono stati: Rachele Romelli;
Anna Tagliaferri; Moira Carizzoni e Enrica Tagliaferri (ex
equo al terzo posto); Martina
Giudici, Cristina Bonicelli e Luigi Bonicelli (quarti classificati a
pari merito).
GRAZIE AGLI ACCOMPAGNATORI VOLONTARI
Mettere a disposizione il proprio tempo per un servizio così importante è davvero un gesto da sottolineare e che può essere portato ad
esempio. Come ben sapete l’amministrazione comunale si è dotato di un nuovo scuola bus con il quale trasportare i nostri giovanissimi
studenti. A fianco dell’autista Lino Magri servivano però persone in grado di svolgere l’impegnativo ruolo di accompagnatore, una figura
che responsabilmente si prendesse cura dell’incolumità dei piccoli passeggeri durante il trasporto verso la scuola e verso casa.
Per fortuna a Vilminore il senso del volontariato è ancora ben radicato e quindi, per l’intero anno scolastico, ci si è potuti avvalere della
collaborazione di ben due accompagnatori: Ugo Perdetti e Mariolino Tagliaferri. A loro va quindi il ringraziamento ufficiale da parte
dell’amministrazione che ha pensato bene di inserire tra le pagine della Gazzetta Comunale una foto dei due simpatici accompagnatori
e del nostro Lino, autista provetto.
Lino Magri
Mariolino Tagliaferri
Ugo Pedretti
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
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NOTIZIE DALLA BANDA DI VILMINORE
Da febbraio è stato eletto il nuovo consiglio del Corpo Musicale di
Vilminore. Dopo l’elezione, il consiglio risulta così composto: Piantoni Flavio presidente, Giudici Marco (“bumbardì”) vicepresidente,
Chiaromonte Laura segretario, Ballardini Ferdinando tesoriere, a
cui si aggiungono i consiglieri Albrici Silvia, Bonicelli Roberta,
Magri Loredana, Ferrari Ferdinando (rappresentante dei genitori
dell’accademia), la
M° Ferrari Melania (rappresentante degli insegnanti
dell’accademia) e
infine il M° Magri
Marco.
La banda è composta da 22 elementi,
tre dei quali rientrati dopo un lungo
periodo di pausa a
gennaio tra le fila
della banda. Molti
dei bandisti sono
giovani, ma non
mancano di certo
figure di spicco.
Una su tutte è quella di Magri Bruno,
da sempre colonna “la banda di Vilminore diretta
portante della ban- dal M° Marco Magri”
da, che quest’anno
ha festeggiato i suoi 55 anni da bandista.
Il Consiglio del Corpo musicale di Vilminore non si occupa solo
di regolamentare l’attività della banda vera e propria, ma si occupa
anche della gestione e del coordinamento dell’Accademia Musicale
della Valle di Scalve. Nello scorso anno scolastico, hanno partecipato alle attività dell’Accademia ben 54 allievi, divisi nelle classi di
pianoforte, chitarra, flauto, strumenti ad ancia, ottoni e percussioni.
È inoltre attivo anche un corso di propedeutica alla musica. Gli
insegnanti che hanno preso parte alle attività dell’Accademia sono
stati cinque: Valentino Bettoni di Azzone per la classe di chitarra,
la M° Melania Ferrari per la classe di pianoforte, il M° Stefano
Magri di Vilminore per le classi degli strumenti ad ancia, la M°
Alessandra Signorini di Marone per la classe di flauto e infine il
M° Marco Magri di Pianezza per le classi di ottoni, percussioni e
propedeutica (vista la sua recente abilitazione per l’insegnamento
della stessa nell’anno 2008).
È da sottolineare come molti allievi dell’Accademia, dopo essersi
appassionati alla musica, stiano ora frequentando il Conservatorio
di Darfo Boario per un’ulteriore specializzazione; tra questi ricordiamo Ludovica Gelpi, Valentina Bettineschi, Loredana Magri e
Silvana Belingheri. Gli allievi del secondo anno dell’Accademia
seguono anche un corso, con lezioni più sporadiche rispetto alle
altre, di musica d’insieme, ed hanno costituito la “Junior Band”
(composta da tredici elementi) che si è già esibita con successo
all’ultimo saggio e all’ultima edizione della manifestazione “Scalve
in Sport” ad Azzone.
ASILO INFANTILE TERESA TAGLIAFERRI
“CENT’ANNI DI RICORDI”
Cent’anni sono sempre un traguardo da festeggiare soprattutto
se a compiere un secolo di vita è un’istituzione basilare per la
crescita morale e non solo di una comunità.
E così, domenica 18 luglio, l’Asilo Infantile “Teresa Tagliaferri”
di Vilminore di Scalve ha ricordato il centesimo anno di fondazione legando il sottile filo della memoria al tempo presente
con una pubblicazione che sarà in grado di trasferire e rendere
ancora vivi quei valori che portarono i vilminoresi di un tempo
a definire la nascita dell’ente.
“Cent’anni di ricordi” è il significativo titolo scelto per il bel
volume, ricco di vecchie e nuove fotografie, destinato a far ripercorrere anche con documenti ufficiali l’intera storia dell’asilo.
Dalla costituzione di un Comitato Provvisorio (sorto come risposta ad un’esigenza della cittadinanza ed amministrato dalla
Congregazione di Carità di Vilminore), al decreto di erezione
ad ente morale (firmato nel 1915 da Tomaso di Savoia Duca
di Genova, luogotenente generale di sua maestà il re Vittorio
Emanuele III), dalla pubblicazione dell’elenco di fondatori, sostenitori dell’asilo, di testimonianze raccolte e dei consigli di
amministrazione via via succeduti nel corso del tempo sino al
consiglio, di recente nomina, presieduta da Claudia Boni: tutto
ha trovato posto nelle pagine di
“Cent’anni di ricordi”.
Così come viene rappresentato e sottolineato il forte ed ancora
ben saldo legame con la famiglia Tagliaferri (bresciana d’adozione ma vilminorese d’origine nota per aver dato i natali ad
Antonio, celebre architetto nella seconda metà dell’ottocento e
al nipote ing. Giovanni) che prosegue tuttora con una particolare
sensibilità e sollecitudine degli eredi verso i bisogni e le varie
necessità della storica scuola dell’infanzia. A Teresa Tagliaferri,
figlia dell’ing. Giovanni scomparsa all’età di soli otto anni, fu
dedicato l’asilo infantile la cui opera venne da allora affidata alla
Congregazione delle Suore di Carità (meglio conosciute come
suore di Maria Bambina).
Un incarico svolto con tale dedizione da conquistare la riconoscenza dell’intera comunità tanto che addirittura, in occasione
della scomparsa di Suor Natalina Pozzoni maestra d’asilo dal
1948 al 1976, il sindaco Giovanni Toninelli si sentì in dover
proclamare il lutto cittadino.
Ora la cura e l’educazione dei piccoli, che nel prossimo anno
22Gazzetta
Comunale
scolastico conterà 30 allievi, è nelle mani delle maestre Margherita Magri , Melissa Carizzoni e di Suor Piera Belloli, ancora in
carica come insegnante di religione.
La cerimonia per questi primi 100 anni si è aperta con il corteo
che, accompagnato dal Corpo Musicale di Vilminore, ha raggiunto la parrocchiale dove è stata celebrata la S. Messa, presieduta
da mons. Gaetano Bonicelli (affiancato dall’attuale arciprete don
Francesco Sonzogni, da don Giovanni Plebani, già arciprete di
Vilminore e da don Pietro Milesi che a Vilminore ha svolto missione di curato) e dedicata al ricordo dei tanti benefattori e dei
numerosissimi allievi della scuola.
A seguire la presentazione ufficiale di “Cent’anni di ricordi” di
cui anticipiamo il contenuto con la pubblicazione dell’introduzione affidata al sindaco Giovanni Toninelli, ex allievo dell’Asilo
ed ora sindaco di Vilminore.
Un altro libro di storia. Evviva! Sì, perché è un altro aiuto a ricordare. E ricordare per noi umani è indispensabile come l’aria,
se vogliamo rimanere umani. Ricordare, infatti, non è soltanto
il registrare mentalmente un fatto o una storia. Ricordare, come
dice l’origine della parola, significa riportare nel cuore.
Nel nostro vecchio dialetto, purtroppo dimenticato dai più, quando si voleva dire “Mi ricordo” si diceva ‘l me è ‘n cör (mi viene
in cuore).
Questo ulteriore libro di storia a noi di Vilminore ci riporta nel
cuore la vicenda ormai centenaria del nostro “Asilo” e così è
l’anima, non solo la mente, che ne è arricchita: l’anima dei vecchi che possono riassaporare nel cuore quello che hanno vissuto
nel loro passato senza farci allora forse molto caso e scoprendone invece adesso tutta la bellezza e la ricchezza.
Ma anche l’anima dei giovani che hanno l’occasione di scoprire e Cent’anni di Ricordi”
di assaporare nel cuore il valore, il significato, lo spessore umano
di realtà come l’Asilo che essi si trovano a portata di mano senza
sapere né come, né perché, senza aver mosso un dito.
Ripercorrendo le pagine di questo libro noi Vilminoresi di oggi
e del futuro potremo così renderci conto di quanto ogni pietra
di questa nostra scuola d’infanzia sia madida di significati e di
valori umani che fanno la nostra identità personale e comunitaria
e che sarebbe davvero peccato lasciar perdere.
Non è secondario riscoprire quando, in che circostanze storiche
(sicuramente meno favorevoli di quelle di oggi) è nata l’idea
dell’Asilo. Ma soprattutto sarà importante e assai costruttivo il
riscoprire come è nata questa idea, e più ancora da parte di chi, e
con quali intenti. Vada ogni lettore a trovare di pagina in pagina
negli articoli di Miriam Romelli e specialmente di Albano Bianchi le notizie, i nomi precisi delle persone, le vicende dettagliate
della fondazione e della realizzazione. Ne uscirà davvero… cresciuto. Sarebbe un impoverimento per tutti se si dimenticassero
quei nomi. Dietro di loro ci sono delle persone in carne ed ossa,
che hanno fatto di questa scuola una storia non astratta.
Il lettore saprà anche spiegarsi perché la nostra gente ha sempre
sentito sua questa scuola e l’ha appoggiata e sostenuta, collaborando in molti modi alla sua prosperità. Tant’è che la sua esistenza, il suo funzionamento e la sua attività educativa, anche
in termini economici, reggono (eccome!) il confronto con altre
realtà. Il Comune ha fatto e continuerà certo a fare la sua parte.
Lo stato anche in tempo di crisi dovrà pure non lasciar mancare
il suo appoggio.
Intanto va detto che il progresso civile dei nostri paesi sta anche
qui: nell’aver capito che la società (la gente) può muoversi anche
prima dello stato e portare avanti iniziative bellissime con competenza, passione e carica umana e, diciamolo pure, spirituale.
Chi per muoversi aspetta la manna statale queste soddisfazioni
“fiori per la presidente Claudia Boni”
non le conoscerà mai.
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Gazzetta Comunale
Agosto 2010
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dalla biblioteca civica
Manara Valgimigli
“La Valle di Scalve sotterranea”
La suggestiva scenografia offerta dal salone della Comunità Montana ha
fatto da corollario alla serata organizzata dalla Biblioteca
Comunale di Vilminore dal tema “La Valle di Scalve
sotterranea”. L’attento pubblico intervenuto ha visto e
per un attimo rivissuto, alcuni aspetti della vita passata
riportati in luce dopo anni di oblio. Il titolo sottolinea
come sotto terra nascosti fra miriadi di detriti sono celati
reperti che se sapientemente indagati possono aiutarci a
ricostruire la nostra storia. Capire chi, come eravamo, gli
aspetti culturali, religiosi che hanno accompagnato i nostri avi nella loro vita quotidiana costruendo un patrimonio non sempre compreso e valorizzato cmpletamente.
Nella serata di gennaio momenti di vita religiosa si sono
fusi con aspetti del duro lavoro del minatore sottolineando che misticismo e pragmatismo un tempo viaggiavano
insieme trovando innumerevoli punti di congiunzione.
In particolare sono stati evidenziati i risultati di una ricerca iniziata anni fa relativa al recupero della “miniera
perduta” del Venerocolino a Schilpario e il frutto di un
intervento di recupero alla Pieve di Vilminore a seguito
dei lavori di consolidamento dell’attuale Tempio del Donatore.
Della storia dell’antica Pieve già era stato detto e studiato parecchio, ma
i materiali rinvenuti negli anni scorsi sono andati dispersi e non studiati
adeguatamente. In questo caso invece sono i singoli elementi e non la
storia del luogo ad essere presi in esame: è iniziato in questo modo la
costituzione di una “banca dati” che si spera nel tempo possa essere ampliata con l’apporto di più competenze. Gli inumati della Pieve possono
essere una fonte inestimabile di notizie antropologiche poiché dall’esame
osteologico si può ricostruire l’alimentazione, lo stato di salute il tipo di
lavoro svolto dalle persone. Grazie alla disponibilità del signor Tagliaferri Teodoro, il “Doro”, è stato possibile visionare una lastra tombale
che per circa un secolo era rimasta celata allo sguardo della gente poiché
inserita all’interno dell’attuale stalla. Su una facciata di questa lapide
sono incise delle iniziali e la data di morte di un personaggio eminente,
probabilmente un esponente della famiglia De Capitenei di Scalve. Vari
lacerti analizzati hanno fornito prime indicazioni sugli affreschi cinquecenteschi della Pieve e sulle suppellettili che, probabilmente, arredavano
i locali sacri. L’esposizione è proseguita con la presentazione dello studio relativo alla miniera del rame di Schilpario, l’unica del genere rinvenuta sul territorio scalvino. Conosciuta grazie ad una documentazione
cartacea che seppur scarsa è sempre preziosa, questa miniera era stata
riportata in luce nel 1974 e poi nuovamente abbandonata. Nel corso delle
prospezioni sono state individuate le baite dei minatori, l’officina dove
preparare i ferri da mina, la discarica. Il buono stato di conservazione
dei legni ha consentito di ricostruire le fasi operative impiegate nello
scavo minerario e le modalità di lavoro adottato nel 1700 per estrarre
la calcopirite uno dei più impostanti minerali di rame. L’ubicazione di
questa miniera all’interno di un impervio canalone di valanga inaccessibile per parecchi mesi all’anno, posta a 1900 metri di quota, sono la
chiara testimonianza da un lato la vita grama dei nostri avi e dall’altro
la “preziosità” dei minerali presenti in Valle di Scalve. Apparentemente
slegati i due argomenti trattati hanno avuto un punto in comune ossia la
Valle del Tino a confine fra Vilminore e Vilmaggiore poiché qui sorgeva
l’antica Pieve e poco distante era stata costruita la fornace per fondere il
rame purtroppo distrutta da una violenta alluvione del torrente. Il capitolo
della ricerca non è ancora chiuso, molto ancora c’è da scoprire
e studiare e solo il paziente lavoro di indagine e analisi dei siti
storici porterà nuovi elementi utili alla ricostruzione diacronica
del nostro passato. Copie dei due lavori presentati da Grassi
Maurilio sono depositati presso la Biblioteca di Vilminore a disposizione
di chi vuole approfondire le proprie conoscenze sulla gente di Scalve
RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE:
LEGGETE!!
Da un po’ di tempo a questa parte il mese di maggio in biblioteca vuol dire Bibliografie per gli studenti di scuola media.
Si tratta di un’iniziativa promossa dal Sistema Bibliotecario
Provinciale che inserisce un buon numero di titoli dedicati al
mondo dei ragazzi che vengono presentati in una comoda
pubblicazione che ne racchiude copertine e contenuti.
Per rendere ancor più efficace questo metodo di “avvicinamento” dei ragazzi alla lettura estiva e alla frequentazione
della biblioteca anche per quest’anno si è deciso di avvalersi
della collaborazione di Veruska Vedovati che, per il secondo
anno consecutivo, è salita da noi per presentare la bibliografia alle tre classi della scuola media.
Una piacevole ora è quindi trascorsa arricchita dalla visione
di un filmato, comprensivo di musica, in cui sono “passate”
tutte le copertine dei libri proposti.
Ad illustrarne i contenuti ci ha poi pensato Veruska coinvolgendo direttamente i ragazzi.
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Agosto 2010
Gazzetta Comunale
IL FONDO ARCHIVISTICO TAGLIAFERRI
L’amministrazione comunale e la Biblioteca Civica “Manara Valgimigli” hanno accolto con immenso piacere l’invito con cui veniva
richiesta la partecipazione alla consegna ufficiale dell’archivio Tagliaferri alla Fondazione Ugo da Como di Lonato.
Quindi il 4 giugno 2010 siamo scesi a Palazzo Broletto di Brescia per assistere alla giornata dedicata a questa importante donazione.
Il sindaco Giovanni Toninelli ha preso parte, come apprezzato relatore, alla conferenza stampa e successiva firma dell’atto di donazione
a cui, tra gli altri, era presente Daniele Molgora, presidente della provincia di Brescia.
Federica Barcella, presidente della Biblioteca, affiancata da Alice Bassanesi e Davide Tontini ha invece presenziato alla presentazione
del “fondo Tagliaferri” affidata a personaggi di spicco del ‘panorama culturale bresciano.
Abbiamo chiesto a Stefano Lusardi, della Fondazione Ugo da Como, di documentare l’avvenuta donazione con un quanto mai gradito
contributo.
Antonio e Giovanni Tagliaferri
Antonio Tagliaferri (Brescia 1835-1909) è la
figura dominante nel campo dell’architettura
bresciana tra la seconda metà del XIX secolo ed i primi anni del XX. Non vi fu opera di
qualche rilievo in Brescia e provincia nella
quale egli non abbia avuto un ruolo.
Studiò alla scuola dell’Architetto Rodolfo
Vantini e poi all’Accademia di Brera fra il
1856 e il 1859. Aprì uno studio a Milano, occasione che gli permise di ottenere ampi riconoscimenti, oltre che di intessere fitti rapporti
con Camillo Boito, Luca Beltrami e con i più
aggiornati fermenti culturali che afferivano
alla Scapigliatura.
Fu molto versatile, tanto nella progettazione
ex novo, di gusto eclettico, quanto nel restauro
di antichi monumenti. Concorse alla realizzazione di importanti monumenti nazionali
come quello alle Cinque Giornate di Milano (1880), quello dedicato al
Re Vittorio Emanuele II a Roma (1881), così come quello per il completamento della facciata del Duomo di Milano (1901). Fu davvero determinante l’impegno che egli profuse per la Città di Brescia e per la
Provincia. Suo il Santuario delle Grazie (il cantiere durò dieci anni, dal
1876 al 1886); si dedicò allo studio per il completamento del Palazzo
della Loggia (1873-1892); progettò la collocazione e il basamento del
monumento a Arnaldo da Brescia (1877-1880); ideò la sede del Credito
Agrario Bancario (CAB) di Piazza del Duomo (1904-1908). Ebbe commissioni dai maggiori esponenti della aristocrazia e della borghesia bresciana come i Lechi, i Fenaroli, i Capitanio; celeberrimo il suo incontro/
scontro con il ricchissimo banchiere Gaetano Bonoris in occasione della
progettazione per il Castello di Montichiari
(che non venne però realizzato secondo la visione del Tagliaferri).
Giovanni Tagliaferri (Brescia 1964-1936)
collaborò attivamente con lo zio Antonio,
ereditandone lo studio. Anche dell’ingegner
Giovanni Tagliaferri rimangono numerosi
progetti, alcuni dei quali relativi a monumenti funerari, giacché egli fu pure Responsabile
per l’Architettura al Cimitero Vantiniano di
Brescia. Molto interessante è la revisione, in
chiave romanica, per la Chiesa di Urago Mella (1901-1922 circa). L’Archivio Tagliaferri
documenta molto bene un particolare cantiere per la città di Brescia: Giovanni Tagliaferri
progettò il restauro del Broletto (tra il 1906 e
il 1926). I disegni riferibili a questo intervento permettono di comprendere esattamente lo
stato di fatto prima delle radicali eliminazioni di ogni intervento giudicato
successivo al XII secolo (epoca dell’originaria costruzione).
Giovanni Tagliaferri sposò Ninì Manziana, figlia di Carlo animatore, con
Antonio Tagliaferri, del sodalizio bresciano chiamato “Arte in Famiglia”.
Questo fatto permette di comprendere il ruolo che la famiglia Tagliaferri
ebbe a Brescia: non limitato all’ambiente architettonico, ma estendibile
all’intero milieu culturale e artistico cittadino. I Tagliaferri permisero la
costituzione di uno straordinario manipolo di artigiani (i lapicidi Faitini e
Lombardi di Rezzato, gli ebanisti Zatti), di scultori (esemplare l’amicizia
di Antonio con Domenico Ghidoni), pittori (come Bertolotti, Faustini,
Cresseri) in grado di prendere parte agli straordinari cantieri che ridisegnavano la Città e abbellivano l’intera Provincia di Brescia.
Il Fondo archivistico Tagliaferri
Il Fondo archivistico Tagliaferri, con i suoi quasi
duemila disegni (opere tanto dell’Architetto Antonio, quanto dell’ingegnere Giovanni) permette
di rintracciare l’elaborazione progettuale, il procedere dei cantieri (anche di restauro) dei maggiori monumenti cittadini.
Attraverso l’insieme di testimonianze che la famiglia Tagliaferri ha sino ad oggi custodito con
grandissima sensibilità sono ricostruibili, per la
gran parte, i processi di invenzione, i riferimenti
e i legami culturali e formali, grazie alla verifica ed il confronto dei volumi specialistici, spesso
annotati, appartenuti alla ricca Biblioteca professionale (giungeranno a Lonato quasi quattrocento
opere a stampa come monografie, prontuari di
architettura, repertori e periodici di Architettura
e Ingegneria).
Nel Fondo Tagliaferri sono conservate testimonianze (anche documentarie) di tutti i progetti
realizzati da Antonio Tagliaferri tra il 1870 e il
1909 e in particolare nuclei completi (come per
la Casa di Achille Bertelli di Brescia tra 1898 e
1899, per Villa Fenaroli a Fantecolo tra 1895 e
1897, per il Castello Bonoris di Montichiari tra
1890 e 1892), costituiti dai bozzetti, dalle tavole
esecutive, dai dettagli decorativi, dagli acquerelli per la decorazione ad affresco degli interni e
per la realizzazione dei singoli mobili in legno
Agosto 2010
Gazzetta Comunale
per l’arredamento. Davvero incredibile è poi il Fondo fotografico
costituito da oltre duemila fotografie che facevano parte degli “strumenti tecnici” dello studio di architettura sia di Antonio che di Giovanni Tagliaferri. Quest’ultimo coltivava un’autentica passione per
la fotografia, tanto che giungeranno pure a Lonato 600 lastre di vetro
fotografiche realizzate proprio da Giovanni.
Sono destinati a Lonato anche la grandissima cassettiera per le grandi tavole progettuali, alcuni disegni incorniciati, un raro dipinto ad
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olio nel quale il diciannovenne Antonio Tagliaferri realizza una copia da un’opera di Giuseppe Canella (raffigurante una Veduta delle
tintorie di Rouen) oggi custodita presso i Civici Musei di Brescia.
Di notevole qualità è il busto bronzeo realizzato dall’amico di Antonio Tagliaferri, Domenico Guidoni, verso il 1910. Commovente
la piccola busta nella quale il Conte Teodoro Lechi (molto vicino
alla famiglia Tagliaferri), alla morte di Antonio avvenuta nel 1909,
ripose la matita del grande Architetto bresciano.
La Fondazione Ugo Da Como
La Donazione dell’Archivio Tagliaferri alla Fondazione Ugo Da
Como di Lonato del Garda (Brescia) giunge in un momento di particolare vitalità per l’istituzione bresciana che viene così riconosciuta
come un Ente dinamico, in grado di valorizzare, promuovere e sostenere la memoria e la storia bresciana.
Il Fondo Tagliaferri verrà ad aggiungersi e ad integrarsi ai Fondi che
rendono straordinario il progetto del Senatore Ugo Da Como (18691941), intenzionato ad istituire a Lonato una “Cittadella di Cultura” per sostenere l’amore alle conoscenze, rivolgendosi soprattutto
alle giovani generazioni. Questo vastissimo patrimonio culturale,
da sempre accessibile agli studiosi, è costituito dalla Biblioteca monumentale (sono oltre 50.000 i volumi, con opere databili dal XII
secolo), dallo sterminato Archivio privato del Senatore, dall’Archivio della Famiglia Sabelli, dall’Archivio di Arnaldo Foresti (recentemente donato alla Fondazione di Lonato dagli eredi del grande
studioso di letteratura italiana, amico di Ugo Da Como).
Va inoltre ricordato il fatto che Ugo Da Como ebbe un rapporto diretto con Antonio e Giovanni Tagliaferri. La sede della sua casamuseo a Lonato, che originariamente era la sede del podestà veneto,
venne interamente restaurata proprio dai Tagliaferri, tra il 1907 e il
1909. Di fatto questo edificio è l’ultimo seguito da Antonio Tagliaferri (che morì proprio nel 1909). Tagliaferri costruì pure sulle rive
del lago di Garda (a Fasano) la dimora di Giuseppe Zanardelli, il
primo ministro liberale, bresciano, che avviò il giovane Da Como
alla vita politica.
Appare quindi evidente la coerenza della scelta di destinare l’Archivio Tagliaferri alla Fondazione Ugo Da Como. Il Fondo giungerà a
Lonato nell’autunno e, terminato il riordino e la sua nuova collocazione, sarà immediatamente reso accessibile agli studiosi.
Nella pagina accanto dall’alto: “Il villino Tagliaferri a Vilminore in una fotografia scattata da Giovanni Tagliaferri”
“Acquerello di Antonio Tagliaferri per l’allestimento della Sala Bresciana nell’Esposizione di Milano del 1881”
Qua sopra: “La Casa del Podestà di Lonato, sede della casa-museo, della Biblioteca e degli Archivi di Ugo Da Como”
“essendo distanti quaranta e più miglia dalla città…”
L’OSPEDALE DELLA VALLE DI SCALVE IN VILMINORE
L’amministrazione comunale sta per dare alla stampa un’altra pubblicazione che andrà ad inserirsi nel nostro considerevole patrimonio
storico. Questa volta ad essere riscoperta sarà la storia dell’Ospedale, ripercorsa e documentata da una ricerca affidata a Miriam Romelli.
Ecco il suo sintetico contributo
Prima di accettare la proposta del sindaco dott. Giovanni Toninelli riguardante la stesura di un libro sull’ex Ospedale della valle di
Scalve ho voluto visionare la relativa documentazione attualmente
conservata presso il municipio di Vilminore.
Il corpo degli scritti, oltre ad essersi rivelato esauriente al fine di
predisporre un’adeguata struttura del testo, celava tra le pagine di un
fascicolo un sorprendente documento: la raccolta di mappe compilate nell’anno 1860 dall’arciprete di Vilminore Giò Giacomo Palamini
illustranti i beni immobili dell’Ospedale; tali cabrei, oltre ad essere
un prezioso arricchimento del corredo fotografico dell’opera, hanno
permesso ad esempio di ricostruire le fasi di trasformazione dell’edificio, consentendo il confronto con progetti riguardanti successive
ristrutturazioni.
La trascrizione dei testamenti precedenti alla fondazione dell’Ospe-
dale, avvenuta nell’anno 1833, ha evidenziato come l’ubicazione del
territorio scalvino sia stata una delle principali motivazioni che dal
1789 inducono più di un benefattore a destinare parte del proprio
patrimonio all’erezione di una casa di cura “a soglievo dè poveri
infermi che all’epoca non possono essere portati a Bergamo per la
grandissima distanza che con molta difficoltà”.
Tale difficoltà, che si traduce in impossibilità nella stagione invernale, è dovuta anche fatto che l’Ospedale di Clusone viene fondato nel
1860 e dunque a Bergamo, distante quaranta e più miglia da Scalve,
devono fare riferimento - percorrendo il passo della Presolana - gli
abitanti della valle, fino all’apertura della carrozzabile per Angolo
inaugurata nel 1866 e denominata via Mala.
Pertanto nella prima parte del testo vengono descritte le caratteristiche del territorio scalvino ed in particolare l’antico assetto viario,
26 -
Gazzetta Comunale
ricostruito in base a testimonianze contenute in manoscritti in parte
inediti.
Demografia, notizie relative all’assistenza sanitaria fino al termine
del XVIII secolo e le fasi salienti della storia dell’antica Comunità di
Scalve concorrono a delineare il quadro socio – economico nell’ambito del quale emerge la necessità di erigere un Ospedale in valle di
Scalve.
La pubblicazione dei lasciti testamentari a favore dell’Ospedale è
stata divisa in due parti, la precedente e quella successiva alla fondazione del Nosocomio.
Riguardo a quest’ultima parte sono stati esaminati i testamenti redatti fino all’anno 1889, data della prima proposta di Statuto dell’Ente.
La scelta è motivata dal fatto che fino a tale data risultano complete elencazione cronologica e provenienza dei lasciti – necessarie
e preliminari alla stesura del testo statutario – mentre tracce di lasciti successivi sono solo parzialmente deducibili da atti riguardanti
l’alienazione o lo sfruttamento di beni immobili, insufficienti al fine
di proporre una esauriente documentazione.
La trascrizione di ciascun lascito è preceduta dalla biografia del testatore, ricostruita grazie al confronto tra dati anagrafici conservati in vari archivi comunali e parrocchiali e documenti riguardanti
le famiglie d’origine dei benefattori, tra cui gli Albrici, Bonicelli,
Brescianelli, Capitanio, Milesi e Rizzieri. Ad esempio, i manoscritti relativi al ramo bresciano dei Capitanei di Scalve, recentemente
donati dalla famiglia Tagliaferri di Brescia originaria del comune di
Vilminore alla Fondazione Ugo da Como di Lonato, hanno consentito di stabilire la provenienza dei beni destinati nell’anno 1803 da
Marta Soldo Capitanio ai poveri infermi della valle di Scalve; nel
testo è documentata inoltre la provenienza dell’albero genealogico
della famiglia Albrici, donato all’Ospedale da Vincenzo Rizzieri nel
1876 ed ora esposto nella sede del Municipio di Vilminore.
Al Monte dei Pegni di Vilminore è dedicata parte del successivo capitolo: dell’Opera Pia, fondata dal nob. dott. Gregorio Morelli l’11
novembre 1602, sono ricostruite – oltre alla trascrizione di testamento e Statuto – le finalità ed attività dell’Ente, desunte da manoscritti inediti redatti all’epoca della proposta di soppressione (1889)
fino all’anno 1907, quando con regio Decreto le rendite del Monte
dei Pegni sono definitivamente devolute a favore dell’Ospedale di
Vilminore. La biografia di Gregorio Morelli è stata predisposta in
base a notizie raccolte dallo storico Eugenio Pedrini e stampate a
“ L’Ospedale di Vilminore in una fotografia scattata prima dell’anno 1917
(Archivio Davide Tontini)
cura dell’Ateneo di Bergamo dopo il 1911, dagli Atti della visita
pastorale del card. Carlo Borromeo alla pieve di Scalve (1575) e
dai registri d’anagrafe conservati presso l’archivio parrocchiale di
Vilminore. Vengono illustrate in seguito attività e Statuto della Congregazione di Carità di Vilminore, che amministra l’Ospedale fino al
1927, oltre all’opera delle Suore di Carità dall’epoca di fondazione
Agosto 2010
“particolare dell’albero genealogico della famiglia Albrici – olio su tela autore ignoto- esposto nella sala del municipio di Vilminore.
Vi compaiono don Pietro Antonio Albrici, benefattore dell’Ospedale con testamento redatto nel 1808 ed il fratello Giovanni, figli di Gaetano. Da Giovanni
Albrici nascono le figlie Maria, Maddalena, Giò Francesca e Margherita, madre di Vincenzo Rizzieri, a sua volta benefattore dell’Ospedale. Nel 1876 l’albero genealogico viene donato da Vincenzo Rizzieri all’Ospedale di Vilminore
in memoria della sua donazione e di quella del prozio abate Pietro Antonio”
del Convento (1874) e che fino al 1957 presteranno servizio come
econome, infermiere e cuoche presso l’Ospedale.
Grazie alla collaborazione della Superiora del Convento suor Angela Bellini è stato possibile proporre una breve biografia di queste
religiose in base ai dati forniti dall’Archivio Generale delle Suore di
Carità in Milano. Non è stata facile la ricostruzione dei passaggi che
dal 1889 al 1917 portano all’approvazione dello Statuto dell’Ospedale. L’argomento è stato oggetto, per oltre un secolo, di innumerevoli polemiche riguardanti principalmente il ruolo assegnato dallo
Statuto ai rappresentanti dei comuni dell’antica Comunità di Scalve,
a prescindere da Vilminore, in seno al Consiglio di Amministrazione
dell’Ospedale. Regolamenti igienico-sanitari, d’infermeria e regimi
dietetici applicati fino agli ultimi anni ‘50 completano questa parte
del testo. Le destinazioni d’uso dell’edificio successive al cessato
funzionamento dell’Ospedale sono argomenti dell’ultima sezione
del libro, che riserva una parte alla realizzazione del “Poliambulatorio val di Scalve” ed alla persona del dott. Giorgio Valgimigli, strenuo promotore del progetto, al successivo Distretto Sanitario, alla
Sezione Avis val di Scalve, al Centro Diurno di Vilminore, al Centro
Diurno per Disabili ed all’Unità Locale scalvina della Croce Rossa
Italiana.
Gazzetta Comunale
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1874 una spedizione al Pizzo Tornello
“Filippo Tagliaferri, ormai nostro collaboratore di pregio in campo culturale, ci ha sorpreso con la riscoperta di una datata notizia (©
1995 - 2010 - Banca Popolare di Sondrio) che può essere letta ancor’oggi con particolare interesse.
La spedizione era di quelle importanti: composta da soci delle Sezioni CAI di diverse città, era capeggiata nientemeno che
dall’Abate Stoppani, rivoltoso nelle Cinque Giornate di Milano,
mostro sacro del neonato alpinismo italico, presidente della Sezione di Milano del CAI, scienziato di fama ed abile comunicatore.
Forse perché ormai cinquantenne, forse distratto dalle ricerche
geologiche presso le miniere della Valle di Scalve, l’Abate non
seguì gli alpinisti, preferendo starsene a valle. Un primo gruppo
partì da Vilminore alle quattro del mattino e la descrizione dei
suoi componenti è uno dei pezzi più significativi e umoristici del
Torri: “Ho accennato a sette compagni, convien quindi che li presenti ai lettori:
1° il signor Torri, bergamasco puro sangue, alto ed aitante e rubizzo, vestito alla leggiera di tela fatta appositamente venire per
lui dall’Inghilterra;
2° il marchese Rosales, comasco, rappresentante la Sezione di
Sondrio del Club Alpino Italiano, elegante e gentile, buon cacciatore di camosci e giovane ancora a dispetto de’ capelli tendenti al
grigio;
3° Monti, ex ufficiale di cavalleria, milanese, altissimo e bronzato, con lente fissa all’occhio destro, buona gamba ed allegro
molto;
4° il dottore Dell’Acqua, altro milanese, gioviale e ben portante;
5° e 6° due fratelli Curletti, giovani e buoni camminatori entrambi, dimoranti il primo a Milano ed il secondo a Treviglio;
7° l’inseparabile amico mio Rossetti, neo alpinista d’Iseo e futuro
Socio della futura Sezione di Brescia. Conviene ora che presenti
l’ottavo. L’ottavo sono io in persona, rappresentante alla escursione della Sezione di Biella, alto 1,86 e piuttosto asciutto, sacco in
ispalla, barometro aneroide, binoccolo e fiaschetta con curaçao a
bandoliera, scarponi a modello Sella, copertura del capo uguale
a quella che Ricotti diede ai soldati delle compagnie alpine, colla
variante della piuma di fagiano in luogo della penna di gallo o
d’aquila, e con suvvi gran velo e placca, distintivo d’argento del
peso di 27 grammi, coniato dalla Sezione di Napoli, e da non confondersi con quella dei fratelli Tensi di Milano, assai più leggiera, elegante e meno costosa. Infine una pesante picca, che, derisa
dapprima, fu onorata dappoi, come in progresso di tempo potrete
vedere. Mi diffusi un pochino nella presentazione de’ miei compagni (me compreso), poiché stimo questa essenzialissima cosa in
fatto d’alpinismo. Ma qui basterebbe, se non dovessi aggiungere
la guida, un buon diavolo, cacciatore di camosci per professione,
pratico assai de’ sentieri e passaggi alpini, certo Soliani Luca, di
Vilmaggiore, frazione di Vilminore.” Ai nostri occhi di moderni
lettori, le poetiche descrizioni dell’ambiente fatte durante la salita
stridono fortemente con il racconto in cui la guida descrive, come
se nulla fosse, un episodio di caccia avvenuto in quei luoghi: “Intanto la nostra guida facevaci osservare come sulla tale o tal altra
roccia egli aveva ammazzato un camoscio. - L’anno scorso, fra
le altre volte, ci disse, là su quella parete vidi un camoscio ed un
camoscetto alla pastura. M’appressai coi debiti riguardi. Lasciai
scattare il fucile, la madre cadde al basso della parete mortalmente colpita, ed il figlio spaventato la seguì, e là sotto ambedue raccolsi, morta la madre, ancor vivo il figlio -.” Comunque sia, dopo
alterne peripezie il gruppo si spinge finalmente nei pressi della
cima del Tornello e mentre la guida si danna per star dietro cogli
occhi ad un camoscio, i nostri signori estirpano fiori rari dal pascolo; poi, un po’ timorosi s’avventurano su un nevaietto: “Chi si
trovò munito di velo azzurro o di occhiali affumicati, poté ascriverselo a gran ventura, poiché quelle miriadi di bianchi riflessi,
accompagnati da un’aria oltremodo frizzante, tornavano alla vista
molestissimi non solo, ma dannosi. L’epidermide poi ardeva, la
respirazione divenivprima ansante e poi, grado grado, difficile e
penosa.” La salita si fece man mano più difficoltosa, soprattutto
per quattro alpinisti sprovvisti di scarponi chiodati che si trovarono in difficoltà nel tratto finale assai ripido. Ma un po’ tutti
sembravano a mal partito ...”
L’ardore del sole aveva fatto rammollire la neve, ed i nostri piedi
dapprima, poi le gambe incominciarono ad affondarsi. Ad ogni
tratto conveniva cadere per mancanza d’appoggio. Ed allora colle
gambe s’infossavano anco le braccia, ed il risollevarci non era
per noi lieve stento. Che fare? Ci ponemmo a camminar carponi,
ben puntando i piedi ed il bastone. Due dei nostri compagni, il
signor Monti ed il minore Curletti, avevano saputo prendere una
via più breve e più facile, ed erano sul punto di toccare felicemente il solido terreno. Noi invece sbagliammo strada e cercammo
inerpicarci, carponi sempre, su una salita avente una inclinazione
spaventosa. La guida, che era rimasta indietro a scortare uno dei
nostri compagni, seguitava a gridarci parole inintelligibili dapprima, ma che poi comprendemmo essere «A destra, a destra! ...
avremmo voluto seguitare i suoi consigli, ma il discendere era
diventato, per noi, ancor più pericoloso del salire. Ci trovavamo
infatti come sospesi fra cielo e terra. Davanti un masso a picco
costeggiato da una striscia di neve molle e quasi ritta; indietro
tutto il nevaio ripido così da farci venire le vertigini al solo mirarlo. Un passo falso, uno sdrucciolamento sarebbe stato per noi
inevitabilmente fatale.
“Giovanni Tagliaferri, a destra, e Battista Ghisalberti, detto “sulfrì” (foto
anno 1890 archivio Tagliaferri)
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Agosto 2010
Gazzetta Comunale
“Lago di Cornalta – 1890 – Ninì Tagliaferri (moglie di Giovanni), Battista
Ghisalberti ed un nipote”
Bisognava dunque salire. La realtà della nostra posizione ci aveva
tolto la favella. Io solo, per rinfrancare me e gli altri, tentavo ridere e canterellare. Si proseguiva intanto lentamente.
Ad un tratto uno dei nostri, il signor Torri, perde il punto d’appoggio e cade pancia a terra, solo sostenuto dalle mani cacciate fra
neve e sassi con impeto nervoso. Dietro a lui era il signor Curletti
seniore; a fianco il signor Rossetti, ed io stavo davanti a tutti.
S’incominciò a tremare. Le forze visibilmente abbandonavano il
caduto; se fosse precipitato, avrebbe, nella rovina, trascinato seco
il Curletti, e questi più di tutti temeva il fatal caso. Io stringevo
tra le mani la picca, e distavo due metri appena dal masso di cui
feci cenno più sopra. Mi appuntai coi gomiti vigorosamente, ed
aiutandomi colla picca e colle gambe, spiccai come un salto, e
potei appoggiarmi colla schiena al masso e co’ piedi nella fessura
fra esso e la neve. Porsi al Torri la picca, e gli dissi di sporgermi
il bastone: con quella ei si sarebbe validamente sostenuto, con
questo avrei tentato di sorreggerlo dapprima e poi di tirarlo a me
dolcemente. Le mie forze, in quel punto, parvero centuplicarsi; tirai, tirai, e di lì a pochi istanti, il Torri era in salvo. Impresi poscia
a scavare profondi gradini. Questi, salvezza di tutti, furono opera
della picca, di quella picca che al mattino i compagni miravano
con occhio derisore. Dopo quarantacinque gradini raggiungevamo felicemente la terra, a pochi passi dai due compagni che ci
avevano preceduti e che muti avevano contemplato una scena che
poteva farsi tragica.” Poco dopo gli scalatori sono in vetta alla
sospirata montagna, dove si lasciano andare a nuove libagioni e
ad un abbondante pasto ristoratore: “In un quarto d’ora poscia o
poco più di salita, sempre pericolosa, poiché si camminava sopra
sassi staccati e scivolanti con minaccia a chi veniva dietro, toccammo la cima del Pizzo Tornello. Erano le ore 9,15 mattina. E
dato un rapido sguardo allo stupendo e grandioso panorama che
ci attorniava, ci gittammo a terra spossati, respirando con forza e
volontà un’aura rada e lieve, atta a farci in poco tempo dimenticare tutte le pene ed il mal della passata via -. Avevamo gelosamente conservate varie bottiglie di gin bianco e nero ed una dose
discreta di provvigioni, e di tutto in breve tempo ci sbarazzammo.
Mancava l’acqua, ma lì presso era la neve; di essa riempimmo le
bottiglie vuotate d’un fiato, e la facemmo squagliare al sole. Era
inesauribile la sete che ci divorava!”
“INVISIBILI CAMMINI”
Tra le iniziative culturali promosse dalla biblioteca nella stagione
2010, una serata interessante è stata quella dell’11 luglio, che ha
visto l’incontro con lo scrittore Adriano Frattini, per presentare la
sua ultima fatica «Invisibili cammini».
Nella sala della Comunità Montana in palazzo Pretorio, l’autore ha
intrattenuto la popolazione di Vilminore ed ha letto alcuni brani
del libro e dialogando con i presenti, riscuotendo consensi. Il libro,
che ha come sottotitolo «quasi un romanzo», è in realtà una raccolta di dieci microstorie sul tema del viaggio, legate dal cammino del
vecchio Draiano, come un leit-motiv, durante il quale Draiano incontra i suoi ricordi di viaggio nel vedere i vari mezzi di trasporto.
Ambientato in un paese su un lago, mai nominato (ma che l’autore
ha rivelato essere il borgo natio Castro) dove si animano personaggi ispirati alla realtà. I racconti nel libro sono definiti “variazioni”
perché il romanzo è costruito come una composizione musicale
con un tema: il viaggio, e le variazioni: i vari capitoli, i quali hanno
una diversa tonalità, a seconda del tono della narrazione. I finali
dei viaggi sono a sorpresa e, a volte, lasciano col fiato sospeso.
Naturalmente ogni capitolo è un altro viaggio, ogni volta con mezzi di locomozione diversi.
Questo di Adriano Frattini è il secondo romanzo pubblicato, il primo è uscito nel 2006 col tutolo «Upir», la storia di un vampiro
metropolitano dei nostri giorni.
Nato sul lago, Frattini ha insegnato nelle scuole medie fino alla
pensione ed è anche autore di un
libro di testo per la
materia di Educazione Tecnica, edito dalla casa editrice Marietti.
Sposato con due figlie, è anche il nonno di Sara, alla quale ha dedicato il. primo romanzo, mentre «Invisibili cammini» porta come dedica: “A Lidia,
la miglior compagna nel viaggio della vita”, naturalmente Lidia
è la moglie. Il pubblico ha dialogato con l’autore, così abbiamo
conosciuto meglio Frattini: «Scrivo da quando avevo 16 anni; naturalmente prima erano poesie – dice Frattini –E forse la spinta,
come una molla che mi ha fatto proseguire, è stato il premio vinto
in un concorso letterario, a soli 16 anni, all’Accademia Tadini di
Lovere. Dopo sono diventato grande e la poesia è rimasta sempre
dentro di me, ma ho pensato di esprimerla attraverso i racconti e i
romanzi. Il mio modo di scrivere è infatti a volte cinematografico
e basato sulla suggestione delle immagini, sulla ricerca della semplicità e dell’emozione, cercando sempre la poesia, senza essere
ermetico, ed anche i contenuti dei miei libri sono spesso onirici,
come il finale di queste microstorie
raccolte in «Invisibili cammini».
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
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Notizie da proloco
LA PRO LOCO CAMBIA VOLTO
Il consiglio della Pro Loco è arrivato alla fine del suo mandato.
Sembra ieri quando cinque giovani decisero di prendere in mano
le redini della gestione dell’ufficio turistico di Vilminore
I componenti erano Giancarlo Maj, Presidente, Gessica Barbieri,
vice Presidente ed Ezio Pancotti, Luciano Duci, Alessandra Tagliaferri, consiglieri.
Nel triennio della nostra gestione abbiamo cercato, pur con varie
difficoltà, di dare un’immagine positiva al nostro paese attraverso
manifestazioni, accoglienza turistica ed avvenimenti.
Tra le iniziative di più significative ricordiamo il miniclub estivo
per i bambini dai tre ai sette anni, che ha riscosso successo fra
gli abitanti e i villeggianti, e l’Estemporanea di pittura, che per 5
anni, grazie all’iniziativa e all’appoggio del comune nella persona
dell’assessore Attilio Perego, ha accresciuto il patrimonio artistico del nostro Comune.
Molte idee che abbiamo avuto nel corso degli anni sono state realizzate; bisogna tuttavia riconoscere che molte altre sono rimaste
nel cassetto. Inutile nascondere che con mezzi economici e “risorse umane” più adeguate si sarebbe fatto di più.
Si ritorna sempre al punto dolente della questione. Pro Loco ha
lanciato un appello circa un anno e mezzo fa attraverso la gazzetta
comunale, ove si cercava di smuovere la sensibilità degli abitanti
e degli esercenti, chiedendo un aiuto non necessariamente economico, ma anche “fisico” per l’organizzazione delle attività. Purtroppo l’appello è caduto nel vuoto, a parte una lettera anonima
che in quanto tale non meritava considerazione.
Sicuramente gli atteggiamenti di sfiducia e di indifferenza ci hanno un poco demotivato, oltre al fatto di essere spesso e volentieri
al centro di critiche e osservazioni, soprattutto di coloro che non
hanno mai mosso un dito per il proprio paese.
Nonostante tutto abbiamo continuato per la nostra strada cercando di raccogliere pensieri, suggerimenti e pareri costruttivi, provando a metterli in pratica, tenendo conto anche dei nostri impegni lavorativi (ricordiamo che siamo volontari!). Ciò non significa che non ci siano state anche belle soddisfazioni:
oltre alle singole manifestazioni ben riuscite, ci possiamo vantare
di essere i primi in Valle ad aver attivato un servizio importante
quale il miniclub, richiesto a gran voce da molte famiglie con
bambini piccoli.
Quello che è certo è che, per qualsiasi iniziativa, abbiamo sempre dato il massimo dell’impegno, anche se bisogna riconoscere
che in varie occasioni non è stato corrisposto dalla partecipazione
della popolazione.
Un ringraziamento sincero e caloroso va all’Amministrazione
comunale, per il suo costante sostegno economico nonostante
le ristrettezze che tutti conosciamo, fondamentale per garantire
l’apertura dell’ufficio.
E ora che succede? C’è un gruppo nuovo di giovani che proseguono il cammino intrapreso, ai quali facciamo un grande “in bocca
al lupo”!
Ciao a tutti.
L’ormai ex Consiglio della Pro Loco
Il nuovo direttivo
È venuto il momento di cambiare il consiglio di amministrazione
anche in Pro Loco. All’assemblea
pubblica convocata nella Sala della Comunità Montana di Scalve si
è presentato un gruppo di giovani
intenzionati a subentrare all’amministrazione Maj. Questi hanno
fatto alcune proposte in merito ai
nomi dei papabili nuovi consiglieri, e quindi, dopo la votazione, il
consiglio risulta ora essere così composto: Tagliaferri Andrea,
classe 1981 laureando in “Scienze del turismo e delle Comunità
Locali”, sarà il nuovo Presidente per il prossimo triennio e verrà
sostenuto da Arrigoni Monica (Vicepresidente), Piccini Cristina,
che si interessa di turismo anche nel suo percorso di formazione,
Duci Luciano, il collegamento con la passata amministrazione e
l’esperienza nella gestione della Pro Loco, e, infine, “La-Tina”,
esercente di Vilminore che sarà un po’ il filo diretto tra i commercianti e la Pro Loco. “Il nuovo consiglio non opererà da solo sul
territorio – spiega il nuovo presidente - , infatti è sostenuto da un
cospicuo gruppo di giovani che hanno deciso di mettersi in gioco
per cercare di movimentare il paese.
Le decisioni che verranno prese e le
manifestazioni che verranno organizzate non saranno solo merito di
coloro che si sono resi disponibili a
fare parte del consiglio, ma dell’intero gruppo. Cercheremo di fare
tesoro delle esperienze avute nelle
passate gestioni per arrivare a migliorare la collaborazione con tutti
gli enti, le associazioni, ma anche
gli esercenti che operano sul nostro territorio.”
“Per questa stagione estiva – continua – abbiamo preso atto delle
manifestazioni già programmate dall’amministrazione Maj, cercando di inserirne alcune che sentiamo più nostre. Un esempio
importante è la manifestazione che abbiamo pensato di organizzare per il 18 agosto, una giornata di festa che coinvolgerà in
prima persona molti degli esercenti del paese.
A partire da ottobre inizieremo a pianificare le manifestazioni e
gli eventi che caratterizzeranno il 2011. Ovviamente le idee non
ci mancano, ma siamo comunque disposti ad ascoltare ogni tipo
di suggerimento.”
30 -
Gazzetta Comunale
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L’ARTE DEL SUONO
Elena Piva
Luisa Piscitelli Management
ARCHI DELL' ORCHESTRA DEL BERGAMO MUSICA FESTIVAL
“GAETANO DONIZETTI”
Programma concerto
W.A.MOZART Eine Kleine Nachtmusik ( Allegro )
Corre l’obbligo di render conto, anche se quanto stiamo per presentarvi si sta svolgendo mentre la Gazzetta va in stampa, di alcuni appuntamenti di particolare pregio ideati per questa periodo
vacanziero. Confidiamo di darvene dettagliata cronaca sul prossimo numero del periodico.
Il maestro Loriano Berti, M° al Conservatorio Luca Marenzio
di Darfo, mantenendo fede agli impegni, ha confermato l’intenzione di tenere il saggio conclusivo della classe di flauto anche
quest’anno a Vilminore.
Gli allievi, nella sala consiliare di Palazzo Pretorio, hanno proposto un ricco programma comprendente partiture di Handel, Benedetto Marcello, Debussy, Doppler e Tschajkovskij.
Non manca di certo all’appello il consueto appuntamento con
i concerti d’eccezione di “Estate Classica” che, su iniziativa di
Alice Morzenti (flautista scalvina di fama internazionale), sono
stati proposti a Palazzo Pretorio e nella parrocchiale vilminorese.
Per quest’estate abbiamo inoltre avuto la possibilità di ospitare
la prima edizione della rassegna musicale che ha avuto come
protagonisti gli archi dell’orchestra del Bergamo Musica Festival
“Gaetano Donizetti”, che si sono sotto la direzione del maestro
Ruggero Barbieri, con la partecipazione del violino solista Alberto
Cammarota.
E.H.GRIEG Holberg's Suite ( Praeludium )
C.NIELSEN Little Suite op.1 ( Finale - Allegro )
C.SAINT- SAENS Havanaise op. 83 ( A. Cammarota )
A.PIAZZOLLA Las Quatros Estaciones , Invierno ( A. Cammarota )
A.BRIGNOLI Fantasia per Archi ( Omaggio a G. MAHLER )
P.I.TSCHAJKOVSKIJ Serenata op. 48 ( Finale: tema russo )
Nel Concerto inaugurale del “Festival di Musica da camera”, sarà eseguito in prima assoluta il
brano “ Fantasia per archi” - Omaggio a Gustav Mahler, creato appositamente per gli Archi del
“Bergamo Musica Festival” dal compositore bergamasco Andrea Brignoli
Gli appuntamenti previsti sono i seguenti :
5 agosto Vilminore di Scalve in Piazza Vittorio Veneto alle ore 21.00 ingresso libero
7 agosto : Orio al Serio presso il Parco Comunale alle ore 21.00 ingresso libero
Dott.ssa Luisa Piscitelli
PROGETTO EVENTI E SPETTACOLI
tel e fax 035-959598
cell. 339-4437916
Gazzetta Comunale
Agosto 2010
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25° RIFUGIO NANI TAGLIAFERRI
25 anni da festeggiare per il Rifugio Nani Tagliaferri che, con i
suoi 2330 mt di altitudine e l’invidiabile posizione, rappresenta il
simbolo indiscusso della montagna scalvina.
Il bivacco, posto nella conca al di sotto del Passo Venano in territorio di Schilpario, venne eretto grazie all’impegno dei soci Cai
della Valle di Scalve e alla volontà del comune di Vilminore di
Scalve che concesse al Club Alpino Italiano l’utilizzo del terreno
su cui sarebbe stato eretto.
Il rifugio venne costruito nel 1985 ed ufficialmente inaugurato,
con una S. Messa celebrata da mons. Andrea Spada, il 22 settembre del medesimo anno.
I fratelli Tagliaferri, in particolare Francesco lo storico ed attuale
gestore del rifugio, lo vollero dedicare a Nani Tagliaferri, il celebre alpinista scalvino scomparso nel 1981 con i compagni di
cordata Italo Maj e Livio Piantoni nella tragica scalata al Pukajirka andino.
Ad un solo anno dal taglio del nastro, nel novembre 1986, il “Tagliaferri” venne del tutto distrutto da un incendio ma questo inconveniente non scoraggiò il gruppo di “amici del rifugio” che
decisero di ricostruirlo, e nel giro di un mese nonostante l’incalzare dell’inverno, riuscirono a renderlo nuovamente agibile.
Il Rifugio venne inoltre ampliato, nel 1998 e nel 2007, ed ora qui
possono trovare ospitalità una cinquantina di persone che possono servirsi di impianti igenico sanitari,acqua calda e ogni comodità garantita della produzione di energia elettrica fornita, oltre
che da un generatore, da impianti eolici e a pannelli fotovoltaici.
Gli interventi di ristrutturazione del bivacco sono inseriti nel progetto “Il rifugio di montagna un presidio culturale ed educativo al
passo con i tempi”, realizzato con il contributo di Regione Lombardia e della Fondazione della Comunità Bergamasca,
La posizione assolutamente centrale del rifugio lo colloca come
ideale luogo di partenza per infinite escursioni in alta quota che,
seguendo i sentieri Cai, vedono raggiungere il Passo del Venano
e del Vò, il Demignone e il Venerocolo, il lago del Barellino e
l’omonimo rifugio, il Passo di Pila e Bondione e la splendida
Valle del Gleno.
Di seguito pubblichiamo il contributo, con foto, sulla giornata di
festeggiamenti che il Club Alpino di Bergamo ci ha inviato
Concerto in alta quota: un grande successo
di armonia, bellezza ed emozioni
Oltre cinquecento appassionati di musica e montagna hanno risalito la Valle di Scalve fino a quota 2328 metri per raggiungere
il rifugio Tagliaferri e hanno sancito il successo dell’iniziativa
organizzata dal Cai di Bergamo: il concerto “Armonie e bellezze
a fil di cielo”, un mosaico di suite interpretate magistralmente dal
grande jazzista Gianluigi Trovesi, il violinista e direttore d’orchestra Stefano Montanari e il pianista (nonché artista) Gianni
Bergamelli.
Doppio festeggiamento in quota, dunque, perché oltre ai brindisi
per i 25 anni del rifugio, c’è stata una torta speciale anche per
Bergamelli, che spegne quest’anno 80 candeline.
L’evento, che è stato realizzato grazie al sostegno di Massimiliano Locatelli e della sua iMax, ha visto tra i tanti e tanti ospiti
di Francesco Tagliaferri, gestore del rifugio, monsignor Gaetano
Bonicelli, vescovo emerito di Siena, Giovanni Toninelli, sindaco di Vilminore, Giampaolo Rosa, presidente della Società del
Quartetto e Franco Blumer, scultore e restauratore, da sempre sostenitori del Cai e grandi appassionati di montagna.
A loro e a tanti altri amici Paolo Valoti, presidente del Club alpino orobico e “Cesco”Tagliaferri hanno consegnato delle targhe in
ricordo di un’occasione davvero particolare ma non irripetibile:
“Il successo dell’evento ci conferma nell’intenzione di farlo diventare un appuntamento annuale - ha detto Valoti - che porterà il
concerto in ogni rifugio delle nostre belle Orobie”.
E in effetti il connubio tra musica e montagna ha saputo creare
armonie e bellezze, appunto, ma anche emozioni e suggestioni
possibili solo in posti come questi, dove il cielo si può sfiorare
davvero e dove le note sembrano fermarsi un istante in più per
appagarsi dei panorami delle vette e delle vallate. “La musica e
la montagna sono fatte così - ha detto ancora Valoti -, richiedono
grande fatica, passione e entusiasmo ma sanno offrire momenti
sublimi. Momenti di vita, di condivisione, di soddisfazione, di
crescita”. Un messaggio che i molti giovani presenti hanno dimostrato di saper raccogliere.
“Momento di premiazione degli artisti da parte del Gestore Francesco (Cesco) e del presidente Paolo Valoti”
“Cesco Tagliaferri premia il sindaco Giovanni Toninelli”
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Gazzetta Comunale
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Distretto sociosanitario Valle di Scalve
presso l’ex Ospedale di Vilminore
servizi e orari
Cardiologia
1° - 3°- 5° lunedì del mese dalle ore 9,30 alle 12,30
Fisiatria
2° e 4° lunedì dalle ore 9,30 alle 12,00
Ginecologia e Ostetricia
consultorio 2° e 4° mercoledì dalle 14,30 alle 16,30
(ambulatorio 1° e 3° mercoledì dalle 14,30 alle 16,30)
Odontoiatria
ogni mercoledì dalle 9,00 alle 10,00
Ortopedia
1° e 3° giovedì dalle 9,00 alle 12,30
Otorino
3° giovedì del mese dalle 14,00 alle 18,00
Pap-test
ogni martedì su appuntamento
Pediatria
consultorio lunedì dalle 9.00 alle 12,00
Chirurgo
2° e 4° giovedì dalle 13,00 alle 16,00
Prelievi ematochimici
martedì e giovedì dalle 7,30 alle 8,45 (sangue, urine, ecc…)
Ufficiale sanitario
mercoledì dalle 14,00 alle 16,00
su appuntamento tel. 0346.89029
Veterinario Ufficiale
su appuntamento Cel.347.5145787 (dr. Pelizzari)
Vaccinazioni
Tel. 0346.89037
Pratiche Amministrative
martedì dalle 9,00 fino alle 12,30 (ASL)
Servizio sociale
2° e 4° mercoledì previo appuntamento telefonico 0346.89022
(Assistente sociale) e 0346.89021 (Psicologo)
Sono inoltre previsti specialisti per la terapia del dolore e nutrizionisti
Psichiatra
mercoledì ogni due settimane Tel. 035.984214 / 035.984255
Figure sanitarie di riferimento
Infermiere
da lunedì a venerdì dalle 8,00 alle 13,00
Fisioterapista
da lunedì a venerdì dalle 7,30 alle 12,30
Medico di Guardia
da lunedì a venerdì dalle 20 alle successive ore 8, prefestivi e
festivi dalle 10 alle ore 8 del lunedì successivo.
Le visite vanno richieste al telefono n° 0346.51990