VERSO QUALE QIBLA SIAMO ORIENTATI ?

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VERSO QUALE QIBLA SIAMO ORIENTATI ?
VERSO QUALE QIBLA SIAMO ORIENTATI ?
Permettetemi,cari amici,di esprimervi,con gioia ed allegria,i miei migliori auguri ,in occasione
dell’evento solenne,festeggiato ogni anno dall’insieme della Comunità mussulmana.
Si tratta dell’ordine divino rivolto al nostro Profeta MUHAMMAD(pace e benedizione divina su di Lui)
ed ai suoi Compagni,che Dio sia soddisfatto di Loro,di orientarsi verso il Sacro Tempio de La
Mecca,dopo aver pregato per più di un anno in direzione di Gerusalemme.
Questa misura abrogratrice,sopravvenuta alla metà di « CHA’BAN » ,detto anche il mese del
Profeta,nel secondo anno dell’Egira,fu seguita,nello stesso anno, da altre disposizioni legislative,vale
a dire l’istituzione del digiuno obbligatorio del mese di « RAMADHAN »,della decima rituale
»ZAKAT » ,sulle persone e sui beni,senza omettere l’autorizzazione accordata dal Signore(gloria a Lui
l’Altissimo) a difendersi da ogni tipo di tirannia ed ingiustizia.
Quest’ultima disposizione,porto’ alla battaglia di « BADR » che si concluse con il trionfo dei
mussulmani e costitui’,a giusto titolo,la pietra angolare di un nuovo edificio,fatto di libertà,
eguaglianza e pace tra gli uomini,concretizzando la superiorità dei valori morali e spirituali
dell’Islam,sulla ferocia dei pagani e l’oscurità del politeismo.
Questo mese di « Cha’ban »,posto tra la fine del sacro mese di “Radjeb” e l’inizio
del « Ramadhan”,mese sacro della comunità,fu a tal punto considerato dal Profeta(pbdL) che
digiunava quasi tutto il mese.
In effetti ,la sua sposa,la Madre dei Credenti,la Nobile Aicha(che Dio sia soddisfatto di Lei) disse a
questo proposito : »Non ho mai visto il Messaggero di Allah(pbdL) digiunare un mese intero,salvo che
durante quello di « Ramadhan » e non l’ho mai visto digiunare tanto quanto durante « Cha’bane ».
Inoltre anche un compagno del Profeta(pbdL),Ussama Ibn Zeid,(DssL) disse :
« Ho chiesto al Profeta : » O Messaggero di Allah,non vi ho mai visto digiunare tanto spesso
quanto durante il mese di “Cha’ban”.
Mi rispose ,con chiaroveggenza: »In verità,questo é un mese ,da molti trascurato,posto
tra »Radjeb » e « Ramadhan »,in cui tutte le azioni umane salgono fino al Signore e io voglio che la
mia azione sia consegnata a Dio mentre sono a digiuno »
Questa abolizione,come tante altre del resto,rientra nel quadro del principio di facilitare le
cose,consacrato da numerosi versetti coranici.Tra gli altri ,
« ….e non ha posto nulla di gravoso nella religione,quella del vostro padre Abramo che vi ha
chiamati « mussulmani ».Già allora e qui ancora,si’ che il Messaggero testimoni nei vostri confronti
e voi testimoniate nei confronti delle genti….. »
SURA IL PELLEGRINAGGIO versetto 78
Il facilitare le cose,nasce dalla dinamica sociale che non si puo’ comprendere che per mezzo
dell’evoluzione e del variare continuo dei bisogni della vita da una parte e del progredire e maturare
delle mentalità dall’altra.
Questa dinamica é protetta dalle barriere della procedura abolizionista del Santo Corano :in
effetti,chi legge per la prima volta il Santo Corano,sarà sorpreso nell’incontrare ogni tanto,dei
versetti apparentemente contraddittori.
A volte rendono più o meno lecita una cosa,per poi proibirla in seguito ;altre volte predicano la
tolleranza ed il perdono nei confronti dei politeisti per poi incitare alla lotta contro di loro allo scopo
di tutelare i sacri principi ;altre danno indicazioni in materia di eredità,vedovanza e bevande
alcoliche,per esempio,dando,poi,prescrizioni diverse.
Questi cambiamenti di ottica sono chiaramente sottolineati nel Santo Corano:
“Non abroghiamo un versetto né te lo facciamo dimenticare,senza dartene uno migliore o
uguale.Non lo sai che Allah é Onnipotente?”
SURA LA GIOVENCA versetto 106
Il che significa che il Versetto di cui si tratta é sostituito ,modificato in modo che l’illecito diventi
lecito,cio’ che é permesso diventi proibito e viceversa.
Ma questo riguarda solo il campo del conveniente e del biasimevole,del permesso e del proibito.
In effetti,quanto riguarda i dogmi,l’Unicità divina,i fondamenti teologici,i valori morali,non potrebbe
subire i rigori dell’abrogazione.
Da notare che all’alba dell’Islam,il problema dei Versetti abrogati ed abrogatori,spinse i detrattori
della Religione di Dio(gLA) ad accusare il Profeta Mohammed(pbdL)di essere un falsario,come lo
sottolinea espressamente il Santo Corano :
« Quando sostituiamo un versetto con un altro –e Allah ben conosce quello che fa scenderedicono : »Non sei che un impostore »La maggior parte di loro nulla conosce.
Di’ : »Lo ha fatto scendere con lo Spirito Puro con la verità[inviata] dal tuo Signore,per rafforzare
coloro che credono ,come guida e buona novella per i mussulmani ».
SURA LE API versetti 101 102
Bisogna considerare innanzitutto che la Rivelazione si effettuava gradualmente in funzione
dell’evoluzione degli avvenimenti.
Allah(gLA),a seconda delle circostanze,abrogava una disposizione,trasformando la precedente
oppure semplicemente sostituendola .
L’ordine delle Sure non corrisponde,poi,alla cronologia della Rivelazione :non ci si deve,quindi,stupire
di trovare versetti abrogati posti prima dei Versetti abrogranti.
Sarebbe, del resto, un grosso errore ,immaginare il problema dell’abrogazione come una sorta di
autocritica,quasi che Allah(gLA),ignorando gli avvenimenti posteriori alla Rivelazione,cambiasse
opinione in presenza di una nuova situazione,da Lui ignorata in precedenza.
Questo toglierebbe ad Allah(gLA) ogni carattere divino,trasformandoLo in un comune mortale e,di
conseguenza,rinnegandoLo.
Un simile empio ragionamento comporta la conclusione che l’Onnipotente,dopo aver emanato un
ordine iniquo,se ne renda conto e rettifichi un errore al fine di ristabilire la verità.
Un altro versetto afferma :
« Non sai che Allah possiede il Regno dei Cieli e della Terra e all’infuori di Lui,non c’é per voi né
patrono né soccorritore ? »
SURA LA GIOVENCA versetto 107
Questo significa che solo Allah(gLA) dispone della Sua creazione come vuole :crea ed
ordina,attribuisce gioie e dolori,stabilisce il lecito e l’ illecito.
E’ Lui(gLA) che tutto decide,nessuno puo’ porgli delle domande mentre Lui(gLA) puo’ interrogare.
Dobbiamo ,dunque,conformarci ai Suoi ordini obbedendo ai suoi Messaggeri.
In questo versetto 107,vi é una risposta sferzante agli ebrei che fingono di ignorare che numerose
prescrizioni della Torah furono abrogate.
E poi,Allah(gLA) decide quello che vuole.
Le Scritture antiche smentirono queste affermazioni,dato che :
Allah(gLA) permise ad Adamo(psL) di far sposare tra di loro figli e figlie,vietando dopo questa pratica
coniugale
Permise a Noé(psL) di mangiare la carne di tutti gli animali per poi fissare dei limiti.
Il matrimonio con due sorelle venne permesso a Giacobbe(Israele) per poi essere abrogato dalle
sante scritture di mosé.
Allah(gLA) ordino’ ad Abramo(psL) di immolare il figlio maggiore Ismaele per poi annullare questa
ingiunzione.
Per contro,ordino’ a Mosé di uccidere tutti quelli che hanno adorato”il vitello d’oro” durante la Sua
assenza ,causata dal colloquio con Allah(gLA).
In questo versetto dunque,Allah(gLA) mostra che l’abrogazione é vera ,nonostante la cocciutaggine
degli ebrei che non ammettono assolutamente l’impatto di questa su certe prescrizioni del loro Libro
sacro.
Onnipotente,é padrone del Regno e decide anche secondo la Sua volontà :non chiede consiglio a
nessuno e nessuno puo’ contraddirLo(gLA).
Altri versetti sono ancora più espliciti,vale a dire quelli relativi alla Qibla.
Il cambiamento dell’orientamento dei volti dei fedeli durante la preghiera,era previsto in anticipo.
In effetti,quando il Profeta(pbdL) era a La Mecca,pregava conformemente alla prescrizione
divina,orientandosi verso il sacro Tempio di El Quds.
A questo proposito,Ibn Abbas (DssL) riferisce che quando il Profeta(pbdL) emigro’ a Medina,ricevette
l’ordine di pregare in direzione di El Quds ,facendo fieri e contenti gli ebrei.
Il Profeta(pbdL) prego’ più di dieci mesi in quella direzione.
Tuttavia ,dato che amava la Qibla di Abramo ,invocava Allah(gLA) guardando il cielo,fino a quando
avvenne la rivelazione :
« E allora,da qualunque luogo tu esca,volgi il Tuo viso verso la Santa Moschea.Ovunque voi
siate,rivolgetele il viso………….. »
SURA LA GIOVENCA versetto 150
Scontenti,gli ebrei dissero :Cosa li ha spinti a modificare la Qibla precedente ?
Ed allora Allah(gLA) rivelo immediatamente :
“…………Di’ : »Ad Allah appartiene l’Oriente e l’Occidente,Egli guida chi vuole sulla Retta Via. »
SURA LA GIOVENCA versetto 142
Ormai,l’orientamento verso il Tempio sacro de LA MECCA non é più un rito osservato dai pagani
durante il periodo preislamico,ma un rito consacrato da una ingiunzione sacra del Signore sia per
esaudire i desideri del Profeta(pbdL),che attendeva questa avvenimento con tanto ardore ed
amore,sia per distinguere i veri credenti dai falsi devoti.
Il Santo Corano spiega questo avvenimento nei temini seguenti :
« E gli stolti diranno : »Chi li ha sviati dall’orientamento che avevano prima ? ».
Di’ »Ad Allah appartiene l’Oriente e l’Occidente,Egli guida chi vuole sulla Retta Via »
« E cosi’ facemmo di voi una comunità equilibrata,affinché siate testimoni di fronte ai popoli e il
Messaggero sia testimone di fronte a voi.
Non ti abbiamo prescritto l’orientamento se non al fine di distinguere coloro che seguono il
Messaggero da coloro che si sarebbero girati sui tacchi.
……………….. »
SURA LA GIOVENCA versetti 142 143
E ‘ opportuno precisare che questa decisione suscito’ una forte inquietudine fra i Mussulmani e delle
critiche da parte dei politeisti e degli ebrei.
I Mussulmani temettero di perdere il beneficio delle preghiere precedenti.
Allah(gLA) li tranquillizzo’,spiegando la ragione di questo cambiamento che costituisce ,senza
dubbio,un esame per mettere alla prova le loro intime convinzioni nei confronti dell’Ordine
divino,differenziandoli ,grazie alla loro accettazione,dagli ebrei che brillarono,in maggioranza,per la
loro rivolta sediziosa contro tutto quello che riguardava il Profeta(pbdL) e la sua missione.
Bisogna notare che l’Ordine divino fu rivelato con insistenza a tre riprese.
Innanzitutto,Allah(gLA) fece notare al Suo Profeta :
“Ti abbiamo visto volgere il viso al cielo…..”
SURA LA GIOVENCA versetto 144
Poi esaudi’ il Suo desiderio indicandogli la “Qibla” verso cui volgere il Suo viso
« ….Volgiti dunque verso la Sacra Moschea.Ovunque siate,rivolgete il volto nella sua
direzione.Certo,coloro a cui é stato dato il Libro,sanno che questa é la Verità che viene dal loro
Signore.Allah non é incurante di quello che fate.
SURA LA GIOVENCA versetto 144
In questo modo,Allah(gLA) Gli fece sapere che era la Verità ,venuta da Lui(gLA) per esaudire i Suoi
desideri.
Infine,vi era lo scopo di far cessare le calunnie e i pregiudizi degli Ebrei e le speculazioni dei politeisti.
In effetti,gli Ebrei ,essendo a conoscenza attraverso il loro Libro Sacro che Allah(gLA) avrebbe scelto
per il Suo Profeta ,come Qibla,il Tempio Sacro de La Mecca,affermarono che il Profeta(pbdL) si
orientava verso la Ka’ba solo per nostalgia ed amore della Sua patria.
Il Profeta(pbdL),inoltre,avrebbe adottato senza dubbio la loro religione e la loro Qibla,tanto più che si
era diretto,per lungo tempo,verso il loro Tempio.
E’ egualmente una risposta ai pagani qoreisciti che,per motivi opposti,si indignarono per il fatto che il
Profeta(pbdL),volendo seguire la religione di Abramo(sLp) si rivolgesse verso il Tempio Sacro de La
Mecca,abbandonando cosi’il Tempio di El Quds.
Ora si impone la necessità di riferire Detti profetici autentici che riferiscano, in modo minuzioso,lo
svolgersi di questo prodigioso evento.
Il compagno Al Bara(DssL) riferisce :
« L’Inviato di Allah(pbdL) aveva pregato per sedici o diciotto mesi dirigendosi verso Al Quds ma Gli
sarebbe piaciuto molto avere La Sacra Casa meccana tra Sé ed il Tempio di El Quds.
Dopo il cambiamento della Qibla,la prima preghiera era stata quella di ‘ ASR (precedente quella del
tramonto EL MAGHREB) insieme ad altri fedeli.
Terminata la preghiera,uno dei Suoi compagni passo’ vicino ad altri che pregavano verso El
Quds,dicendo loro : »Giuro,in nome di Dio,che abbiamo pregato in direzione de La
Mecca.Orientatevi in questo senso »
Gli uomini cambiarono subito la Qibla,dirigendosi verso la Ka’ba.
Non sapevamo,pero’,se le preghiere compiute prima del cambiamento sarebbero state accettate
La risposta venne attraverso la rivelazione coranica :
« ….Allah non lascerà che la vostra fede si perda. Allah é dolce e misericordioso con gli uomini.
SURA LA GIOVENCA versetto 143
Conviene aggiungere a quanto precede che durante il periodo medinese,durato da dieci a sedici
mesi,il Profeta Muhammad(pbdL)conformemente all’ordine divino,esorto’ ebrei e cristiani a
correggere le loro convinzioni,in riferimento al Messaggio coranico ed utilizzando le fonti originali,e
ad unire gli sforzi ,in vista di restaurare l’unità della Rivelazione.
Il dialogo tra sordi che ne segui’,il rifiuto ostinato dettato dall’orgoglio del Rabbinato e del
Clero,misero fine ad ogni speranza di unità.
Allah(gLA) mise in guardia il Profeta(pbdL) contra la tentazione di lasciarsi sedurre dalle passioni degli
altri monoteisti come indicato dai seguenti versetti :
« Anche se tu recassi a coloro che hanno ricevuto la Scrittura,ogni specie di segno,essi non
seguiranno il tuo orientamento,né tu seguirai il loro,né seguiranno gli uni l’orientamento degli
altri.E se dopo che ti é giunta la scienza,seguissi i loro desideri,saresti certamente uno degli
ingiusti.
Coloro ai quali abbiamo dato la Scrittura,lo riconoscono come riconoscono i loro figli.Ma una parte
di loro nasconde la verità pur conoscendola »
SURA LA GIOVENCA versetti 145 146
Questi versetti confermano la veridicità della Missione del Messaggero di Allah(pbdL) e l’informano
che le genti del Libro ben compresero questa Verità e che molti di loro la nascondono o l’intenzione
di nuocere ,bestemmiare,ingannare o per semplice gelosia
Secondo fonti autentiche,Omar ibn El Khattab(DssL) ,genero del Profeta(pbdL) e futuro Califfo
,chiese un giorno al grande sapiente ebreo Abdullah Ibn Salam(DssL),già ritornato all’Islam e
diventato Compagno del Profeta(pbdL) :
Tu conosci Mohammed come il tuo proprio figlio ?
Certamente ed anche di più :il ritratto fisico e morale del Profeta e dei suoi compagni fu descritto,
chiaramente e tessendone le lodi , nei Libri rivelati a Mosé e Gesù,ben avanti la Sua venuta.
Quanto a mio figlio non posso esserne altrettanto certo,dato che ignoro come sua madre l’abbia
concepito. »
Di conseguenza,occorreva ora dichiararsi apertamente e senza riserve a favore o contro l’Islam,come
ordinato dal versetto 143 succitato.
Era dunque chiaro che Ebrei e Cristiani si sarebbero ostinati a conservare le loro credenze ,d’altra
parte alterate, quali che fossero le prove che il Profeta(pbdL) poteva fornire loro.
Il nuovo orientamento della Qibla,segno’ cosi’, in modo decisive,la ruttura dell’Islam con Giudaismo e
Cristianesimo,cosi’ come erano praticati.
La nuova religione di pace,eguaglianza e giustizia spicco’ il volo ormai con le proprie ali ,
indipendentemente dagli altri due monoteismi,pur restando ,ben inteso,fedele all’identico e vero
Messaggio di Mosé e di Gesù,pace su di loro .
Il Santo Corano insiste su questo punto e previene tutta la Comunità mussulmana contro ogni
eventuale deviazione :
« ………non temeteli ma temete Me,affinché realizzi per voi la mia Grazia e forse sarete ben
guidati. »
SURA LA GIOVENCA versetto 150
L’Islam si dichiaro’ cosi’ erede della dottrina di Abramo(psL),costruttore della Ka’bae sarà da allora la
Religione di una Comunità mediana,che predicherà la moderazione nei giudizi e nei comportamenti
umani,nonché la coesistenza pacifica tra i popoli.
L’Islam arriverà,con il contributo di tutti,ad edificare l’uomo nuovo,vivente in perfetta armonia con sé
stesso,i suoi simili,l’ambiente circostante,adorando una sola divinità :Allah(gLA),Signore dei
Mondi,senza fanatismi di destra o sinistra ,comunque possano essere chiamati.
E’ anche opportuno porci l’un l’altro ed in noi stessi,la domanda se conosciamo verso quale
« Qibla »siamo orientati e come potremo sfuggire al dominio di quel mostro del XX° secolo che é la
Mondializzazione ?
Quest’ultima é sparsa ovunque nel Mondo con i suoi dinosauri,proprio come I Tartari(cosi’ avrebbe
detto uno dei nostri sapienti) che invasero nel XII° secolo Medio Oriente ed Occidente.
Ma queste armate selvagge ed inumane,divennero più tardi ,ritornando all’Islam,non solo dei veri
cavalieri della fede,dell’amore e del dovere,ma anche dei veri seguaci e predicatori di questa
religione di pace e di giustizia,attraverso le contrade dell’Asia e dell’Europa centrale in generale.
Al contrario, la Mondializzazione-questa profetessa di sventura-non saprebbe ,data la sua essenza
devastatrice ed i suoi scopi,rinunciare alla propria ferocia né permettere agli uomini,per il fossato
sempre più grande scavato tra i ricchi e di poveri,di vivere in pace ed ancor meno di ricercare insieme
il vero,il bello ed il giusto.
In effetti,da quando l’era industriale si é sviluppata in modo radicale, vale a dire nel XIX secolo,la
Mondializzazione si é sviluppata come un processo multidimensionale,iniziato con l’avvento della
tecnica.
Questo avvento certamente ha moltiplicato le possibilità di contatti tra gli esseri umani,con il mondo
e nel mondo,ma ha provocato ,da un lato,l’esasperazione dei rapporti di forza e di domino, e
dall’altro,lo sfruttamento su grande scala delle risorse planetarie.
Si tratta di conseguenza,di sapere da una parte come il fenomeno irreversibile della tecnica modifica
la nostra esistenzae, d’altra parte,come potremo far fronte a questa metamorfosi inevitabile in modo
libero,responsabile e coerente
Si tratta,quindi,di reagire ad una mondializzazione che produce un non- mondo,sprovvisto di tutti i
valori umani e morali,un mondo avvolto nel sudario del modernismo a senso unico,un non-mondo
spietato che si risolve in una allarmante situazione di « cammina o muori ».
Apparentemente chi potrebbe opporsi alla mondializzazione delle pratiche democratiche,degli
strumenti di progresso come la ricerca scientifica e la produzione delle ricchezze poi distribuite
equamente ?
In realtà,gli sconvolgimenti che genera sul piano politico,economico e culturale,pongono gravi
problemi di adattamento e di assimilazione per l’umanità in generale e di mussulmani in particolare.
Per essere più precisi,possiamo dire che la mondializzazione trasforma le condizioni dell’evoluzione
delle società,il suo ritmo,la sua dimensione,il suo livello.passando da un ritmo lento alla velocità,dalla
dimensione umana al gigantismo,dal particolare al globale.
E’ dunque su questa tripla base della velocità,del gigantismo e del globale,simboli della ricerca
scientifica senza principi né limiti,che é fondata la Mondializzazione,predicatrice di sventura che non
cessa di esaltare il monoteismo di mercato,vale a dire un crimine diventato religione del secolo.
Si chiama allora sviluppo,una crescita economica senza fine,producente sempre più e sempre più in
fretta,qualunque cosa,utile ,inutile,nociva od anche mortale,come gli armamenti o la droga ,ma non
lo sviluppo delle possibilità umane.
Ad una tale deriva si aggiunge la disoccupazione di coloro che non possono produrre perché i due
terzi del mondo non possono consumare,nemmeno per la loro sopravvivenza e l’emigrazione dei più
poveri.
Non é che il passaggio dal mondo della fame a quello dell’esclusione ;un mondo in cui il ricco
s’inebria sempre più dei frutti del profitto e del potere,soffrendo della dispepsia della ricchezza ed in
cui il povero precipita sempre più nella malattia,nell’ignoranza e nella miseria.
Disgraziatamente,nessuno viene al suo soccorso,per liberarlo da questo giogo,ma solo per sfruttarlo
ancora di più,senza dignità alcuna,né scrupolo e senza alcun umano sentimento.
L’errore ebbe inizio cinque secoli fa,quando con la fame dell’oro e l’ebbrezza della tecnica per il
dominio della natura e degli uomini,é nata una vita senza scopo,una vera religione dei mezzi che
arriva oggi al suo fine : »il Monoteismo del mercato »,generante una polarizzazione crescente tra la
ricchezza speculativa,se non mafiosa,di una minoranza dirigente e la miseria delle moltitudini.
Tutto questo porta ad un caos senza fine e senza limiti ,in cui gli autori,presentandosi quali guide,ci
raccomandano di adattarci ,senza discutere né comprendere,a questo nuovo mondo in cui gli uomini
sono senza progetti né finalità,mentre una vera rinascita od anche una semplice sopravvivenza
dell’umanità,esige non un adattarsi a questo crudele destino di morte ma una radicale rottura con
esso.
In verità,lo sterminio di interi popoli innocenti in America,in Africa,in Australia un tempo,in
Palestina,in Iraq,nelle Filippine,in Cecenia ed altrove,oggidi’,oltre al commercio degli schiavi,la
vendita dei fanciulli in tenera età,la tratta delle bianche non sono che delle manifestazioni di questa
mondializzazione che non ha bisogno di commenti.
Questo mondo disarticolato che vive nella sentina mondialista non é altro che il prodotto della
deviazione dell’uomo moderno che vuol sostituirsi a Dio(gLA) con la pretesa di tutto conoscere e di
tutto disporre della direzione indicata dal Signore(gLA),preferendo la »Qibla » dell’Imperialismo
mondiale.
Indirizzandosi al Profeta(pbdL) ,Allah(gLA)lo invita a premunirsi contro ogni tentazione di deviazione :
« Rivolgi il tuo volto alla religione come puro monoteista,natura originaria che Allah ha
connaturato agli uomini ;non c’é cambiamento nella creazione di Allah .
Ecco la vera religione,ma la maggior parte degli uomini non sa. »
SURA I ROMANI versetto 30
Il problema del Profeta(pbdL) é di mostrare come l’uomo possa partecipare a quell’atto creativo che
il Santo Corano ci deve essere opera continua di Allah(gLA).
Cosi’ possiamo conoscere il nostro Signore(gLA) ed elevarci alle sfere del Suo Amore per mezzo dei
Segni della Sua azione :si tratti del mondo visibile,della natura,degli avvenimenti della storia degli
uomini o delle rivelazioni dei Suoi Profeti.
La visione dinamica del mondo nel Santo Corano deriva da questa incessante azione creatrice di Dio.
Lui é « il Vivente », »il Creatore per eccellenza,Colui che non cessa di creare »,Colui « che é presente
in ogni nuova cosa ».
Questa Creazione continua,mantiene viva ogni cosa. Contrariamente al Genesi « Lui non conosce
sosta né riposo », »Inizia la Creazione e la ricomincia ».
La dinamica delle cellule in seno ad ogni organismo vivente ne é la prova tangibile,attestante l’infinita
ed indefinita Presenza di Dio(gLA),Onnisciente ed Onnipotente.
Presenza in noi stessi,più vicina della vena giugulare ,come lo precisa il versetto 16 della Sura
« QAF » ;presenza che sfugge al tempo ed allo spazio ;i quali restano al servizio dell’uomo per il
compimento della sua missione.
La chari’a coranica ci dà cosi’ le linee direttive per ricercare una indispensabile modernità,diversa da
quella dell’Occidente e ci indica la vera »Qibla » verso cui ,ormai,l’intera umanità deve orientarsi….
Questa ricerca ,di cui i grandi giuristi del passato ci hanno dato l’esempio facendo lo sforzo
necessario per risolvere i problemi del tempo,ci coinvolge tutti,a più di un titolo,ognuno nel proprio
campo,al fine di contribuire alla soluzione dei problemi contemporanei,grazie ad un Islam vivo,in
equilibrio tra temporale e spirituale.
Un Islam di moderazione,predicante il giusto mezzo e rispondente ,nello stesso tempo,ai bisogni del
corpo e dello spirito,un Islam che si arricchisce,innanzitutto,dal suo interno con la riflessione critica
dei suoi fedeli sullo sviluppo delle scienze ,e per questo stesso fatto,passa da una società basata sul
profitto(monoteismo di mercato) ad una società fondata su dei valori diversi da quelli mercantili.
Questo superiore dovere esige dai Mussulmani ,una lettura critica del Santo Corano,vale a dire
storica sulle condizioni nelle quali il Versetto é « disceso » e con quale scopo,al fine di applicarlo alle
nuove condizioni,utilizzando un altro linguaggio per realizzarne i fini eterni.
Questa lettura critica deve essere attenta al valore simbolico,non dimenticando mai la trascendenza
divina,non comparabile con l’uomo ,che si esprime con parabole ;trascendenza che l’uomo puo’
evocare solo attraverso delle metafore.
In altri termini,due regole debbono essere osservate :
1) Ogni rinascita sia politica che spirituale dell’Islam esige una nuova lettura del Santo
Corano,Libro Celeste che spiega i misteri e i segreti del’Universo e le relative verità
scientifiche che vi si trovano e che i Sapienti non finiranno di di scoprire fino alla fine dei
tempi
Questa lettura deve essere liberata dai commenti aridi degli Ulama ufficiali,mettendo in
evidenza,il carattere miracoloso di questo Sacro Libro,in tutti campi della vita ed in
particolare nelle sfere della Scienza all’altezza degli sforzi degli scienziati e della ricersa
scientifica.
Tutto questo comporta la creazione di istituti specializzati,oltre a quelli esistenti,ma
soprattutto l’investire capitali e richiamare i nostri eminenti ricercatori emigrati altrove.
Questi ultimi dovranno ormai orientaris verso una nuova scienza,quella che permettrà
all’uomo ,quale Vicario di Allah(gLA),di far regnare sulla terra,la pace,l’eguaglianza e la
giustizia tra gli uomini.
2) Il problema della modernità non deve essere affontato secondo l’approccio occidentale che
esclude il fine ultimo dell’uomo e riduce la ragione alla ricerca esclusiva dei mezzi tecnici
della potenza e della ricchezza,base del suo colonialismo miliatare,economico e culturale.
Lo sforzo di rinascita dell’Islam che fu tentato nel corso del XIX° secolo e nella prima metà del
XIX°,potrebbe ssere citato ad esempio
In effetti,un grande movimento di riforma inizio’ con il celebre leader del pensiero islamico,Al
Afghani(1838-1897),che non prendeva nulla dall’Occidente salvo la tecnologia.
Ma sul piano spirituale,quello delle finalità,il suo ritorno alle fonti non era un ritorno alla
tradizione dei fuqaha degli ultimi secoli,ma un ritorno al Santo Corano,letto con gli occhi di un
uomo del XIX° secolo.
Questa nuova lettura del Libro celeste permetteva di sperare in una rigenerazione,dato che :
« ….In verità Allah non modifica la realtà di un popolo finché esso non muta nel suo intimo…«
SURA IL TUONO
versetto 11
Questo Imam(DssL) nonostante l’intestardirsi dei suoi contemporanei limitati,disturbati dalla
riforma per mille ragioni,ispiro’ tutta una linea di discepoli come Rachid Rida,Mohamed
Abdou,Ibn Badis,Ibn ‘Alioua ed tanti altri ancora.
Gli sforzi intrapresi dai Cavalieri della Fede non debbono assolutamente interrompersi al fine di
far fronte a questa mondializzazione del capitalismo,foriera di una laicità offensiva,la quale
impedisce di armonizzare ragione e prospettiva religiosa,mentre la moderazione in Islam é,senza
dubbio ,il risultato di un processo armonico tra ragione,sperimentazione,linguaggio dei sensi e
tradizione.
Quello che é più grave ancora é che non solo la mondializzazione non si preoccupa dei valori
culturali e religiosi,ma tende anche a sopprimere tutte le culture,tutte le religioni e tutte le
ideologie,trasformandole in pratiche senza conseguenze sullo scorrere del tempo e sul modo di
vita dell’uomo.
E’ proprio su questo che la realtà é crudele e che si profilano pesanti minacce,ma
possibilità di rimettersi in causa.
anche la
Sul piano politico,il problema della mondializzazione consiste nel fatto che il corpo sociale é
essenzialmente percepito come strumento di produzione,sottomesso agli interessi dei detentori
di capitali.
Questo é un fatto senza precedenti perché rimette semplicemente in discussione la possibilità di
fare la storia,di essere un popolo responsabile nel senso nobile del termine,vale a dire capace di
decidere,di resistere in nome della libertà,di avere delle ragioni o di avere ragione,di dare forza e
realtà ad un progetto di società scelto dopo una discussione.
Sul piano del sapere e della conoscenza,il terzo aspetto inquietante della mondializzazione che
rimette in discussione la possibilità di pensare e di pensare diversamente ,é l’irragionevolezza.
Certamente,oggi, in Terra d’Islam e per ragioni temporanee,la possibilità di pensare é già ridotta.
Ma la mondializzazione che si definisce per il suo essere tecnica,areligiosa,capitalista,mirante a
padroneggiare tutte le cose della vita con lo sfruttamento dei risultati delle scienze esatte
considerate come le sole che siano pertinenti alla logica dello sviluppo.
Malgrado il fiorire delle arti e della cultura,questi gioielli dell’Occidente,il sapere moderno
globale privilegia,come strumento di conoscenza la tecnica,la matematica e le sue applicazioni e
le asservisce alla logica di mercato.
Questo porta progressivamente alla marginalizzazione del pensiero,della critica oggettiva,della
diversità,vitali per correggere l’assenza di orizzonti,le deviazioni e le incoerenze ,per decidere
liberamente circa gli scopi della ricerca,dando forma all’esistenza ed al mondo.
Il più grande pericolo é lo scoraggiamento.Non é mai troppo tardi per imparare a vivere insieme
senza pregiudizi né complessi
L’orientamento é ,di conseguenza,in noi stessi :non é legato alla geografia o dalle ideologie.
E’ la nostra volontà serena,la nostra forza indispensabile :l’apertura che non ci permette in alcun
modo di rifiutare il mondo globalizzato in cui gli scambi economici e finanziari,ma anche la
circolazione delle persone e dei beni,si accelerano,le regole del gioco sono fissate dalle istituzioni
internazionali.
Tuttavia,la maggior parte delle possibilità sono nelle mani dei paesi ricchi,il che provoca la collera
e la reazione dei paesi in via di sviluppo ai quali si promette invano,mille ed una meraviglia,ma
anche di chi si preoccupa di vedere il liberalismo ipotecare l’avvenire del pianeta.
Di conseguenza,non é sensato per il mondo mussulmano di rinchiudersi ancora nelle sue
tradizioni ancestrali e di accontentarsi solamente di contemplare dal basso il modernismo
prevaricatore e di consumare quello che i ricchi vogliono venderci,spesso a prezzo della nostra
dignità,dei nostri valori e della nostra storia che ci spingono ad ignorare.
Questa mondializzazione appare, dunque,come un male necessario,un virus che bisognerebbe
trattare e farne un antibiotico.
Ci spetta,a questo proposito,di trarne profitto ma senza lasciarci trascinare nei suoi
abissi,facendo ricorso alla nostra unione ,al ritorno razionale alle fonti coraniche e profetiche .
Questo rifarsi alle fonti deve essere basato su una lettura logica ed una lettura scientifica che
leghi il temporale allo spirituale,il corpo allo spirito,la materia all’essenza,senza omettere
soprattutto il ritorno alla nostra civiltà che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni.
Noi dovremo allora unificare tutte le nostre tendenze,tutte le nostre differenti « qibla » per
erigerne una sola,orientandoci tutti verso il Tempio costituito dalla Fede,dalla ragione e dalla
scienza,con come base il vero ed il bello.