Una storia d`amore
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Una storia d`amore
Una storia d’amore di Vanessa Piccoli Il signor Dionigi fa il suo ingresso in Sala Borsa, normalmente, fra le 16:00 e le 16:30, dopo il suo regolare riposino pomeridiano, che segue un pasto frugale, consumato tête-à-tête con il telegiornale. Arriva a piedi, seguendo lo stesso identico percorso attraverso le vie del centro. Indossa pantaloni lunghi e camicia, e una coppola che solleva di quando in quando per asciugarsi il sudore con un fazzoletto di cotone. Va in Sala Borsa perché c’è l’aria condizionata e perché non sa dove altro andare. La signora Lidia va in Sala Borsa ogni giorno ma sempre a orari diversi. A volte ci torna più di una volta nella stessa giornata, perché le capita di arrivare a casa e rendersi conto che non ha preso proprio il libro che era andata appositamente per cercare. Abita a dieci minuti a piedi dalla biblioteca, ma adesso che è estate ci va sempre in bicicletta, perché le piace la sensazione del vento sul suo viso. Va in Sala Borsa perché i libri sono la sua passione e i suoi migliori amici. Il signor Dionigi si siede sempre sulla stessa poltrona, quella imbottita, vicino alle scale. Quando la trova occupata, a malincuore, ne sceglie un’altra e aspetta che la sua si liberi per potersi spostare. Gli piacciono i libri di storia, ma ultimamente ha preso l’abitudine di sfogliare guide di paesi lontani, per immaginarsi come sono i luoghi che hanno la fortuna di ospitare sua figlia. La signora Lidia è una grande lettrice di classici, in particolare ama la letteratura francese e quella sudamericana. Passa molto tempo ad aggirarsi fra gli scaffali, carezza le copertine con le dita e quando alla fine ne sceglie uno si sente dispiaciuta per tutti i libri che quel giorno non leggerà. Alle volte prende anche testi teatrali, specie quelli che ha recitato, quando era giovane, per controllare se ricorda ancora le sue battute. Il signor Dionigi, alle volte, si addormenta all’improvviso. Gli succede da alcuni anni ed è una cosa che lo rattrista molto, perché gli pare che sia un segno inequivocabile della propria senescenza. Quando si risveglia all’improvviso, in Sala Borsa, si guarda intorno allarmato e controlla che non ci siano ragazzini che ridono di lui. La signora Lidia, da qualche anno a questa parte, non riesce più a controllare bene le sue mani. La mattina deve aspettare almeno mezz’ora prima di riuscir a girare il cucchiaino nella sua tazza di tè. Anche le ginocchia ogni tanto le fanno brutti scherzi. Per questo ogni volta che deve scendere le scale per raggiungere il reparto della letteratura francese, ha un momento di esitazione. Il signor Dionigi ha notato la signora Lidia, la prima volta, alcune settimane fa. Si è risvegliato di colpo e davanti si è trovato lei, che stava ferma all’imbocco delle scale e guardava giù. La donna, sentendosi osservata, si è voltata verso di lui e gli ha sorriso, poi ha iniziato la discesa lentamente. Il signor Dionigi ha pensato che da giovane doveva essere una donna bellissima. La signora Lidia ha una buona memoria visiva e riconosce tutti i frequentatori abituali della biblioteca. Ha visto varie volte il signor Dionigi, addormentato con la testa penzoloni e, sulle gambe, la guida di qualche paese lontano - e questa immagine le ha sempre ispirato una grande tenerezza. Ormai conosce i suoi orari e sapere di trovarlo lì la rassicura. Il signor Dionigi non ha una compagna da quando sua moglie è morta, circa quattro anni prima. Alle volte pensa che sarebbe bello avere qualcuno con cui condividere il suo tempo ed i suoi pensieri, ma si sente troppo vecchio per cercare una donna e, a dirla tutta, non saprebbe neanche da che parte cominciare. La signora Lidia non si è mai sposata, né ha avuto figli. Ha avuto molti rapporti intensi e tormentati e una vita, nel complesso, romantica. Poi un giorno si è sentita stanca e ha scoperto di preferire un buon libro ad un’altra storia d’amore. Adesso sono circa tre anni che non ci sono uomini nella sua vita e alle volte si sente sola. Il signor Dionigi ogni volta che la signora Lidia gli passa davanti e gli sorride, si sente in imbarazzo. Drizza la schiena sulla poltrona - come se così facendo potesse apparirle più alto, o più giovane - e alza appena appena il cappello. A volte pensa che dovrebbe provare a parlarle, ma l’idea lo terrorizza. La signora Lidia pensa spesso al signor Dionigi. Prova a immaginarsi che vita ha, qual è la sua storia. Si dice che un tempo, probabilmente, uno così non lo avrebbe degnato neanche di uno sguardo, ma che nella sua vita ha sempre scelto gli uomini sbagliati. Vorrebbe parlargli ma non sa come fare. Un giorno il signor Dionigi si guarda allo specchio e vede la faccia di un vecchio trasandato. Così va dal suo barbiere e si fa sistemare. Poi passa al negozio di cappelli e ne compra uno nuovo, più chiaro. Una mattina la signora Lidia apre l’armadio e si rende conto che indossa gli stessi quattro stracci da anni. Così, con cautela, prende la scala e tira giù dal soppalco gli scatoloni dei vestiti che ha messo da parte. Quel pomeriggio il signor Dionigi entra in Sala Borsa con passo più leggero. Prende un libro sulla storia dell’antica Grecia e ne legge varie pagine senza addormentarsi. Quel pomeriggio la signora Lidia entra in Sala Borsa con un vestito rosso ed un fermaglio fra i capelli bianchi. Cammina a testa alta come quando saliva sul palco. Quando il signor Dionigi la vede, le fa un inchino con la testa. Pensa che quel giorno è più bella che mai. Quando la signora Lidia lo vede, gli sorride e fa ciao con la mano. Si sente arrossire come una ragazzina. Il signor Dionigi appoggia le mani sui braccioli, pronto ad alzarsi, ma lei inizia a scendere. La signora Lidia inizia a scendere la scalinata, ma pensa che avrebbe dovuto fermarsi. Il signor Dionigi la vede esitare con il piede a mezz’aria, poi perdere l’equilibrio e cadere giù. La signora Lidia sente una fitta di dolore quando sbatte con l’anca contro gli scalini. Il signor Dionigi si precipita e le porge la mano. La signora Lidia prende la sua mano e gli dice “grazie”. “Si è fatta male?” chiede lui. “Niente di rotto.” sorride lei. “Vuole un bicchiere d’acqua? L’accompagno al bar?” si fa coraggio lui. “È una buona idea.” concorda lei. Mentre attraversa la biblioteca, con Lidia appoggiata al suo braccio, Dionigi si sente felice come un ragazzino. Pensa che a volte i miracoli accadono, che di sicuro quello è stato un segno, che il destino ha voluto dargli un’occasione. E che lui non la sprecherà. Mentre attraversa la biblioteca, appoggiata al braccio di Dionigi, Lidia è emozionata come una debuttante. Pensa che, per gli anni che ha, mantiene ancora un certo charme e che, soprattutto, è ancora una grande attrice.