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IL SAUTERNES ORO PURO Le prime notizie storiche documentate che riportano informazioni di uve affette dalla Botrytis Cinerea, chiamata anche muffa nobile, giungono dall’Ungheria (1650) nell’area del Tokaj. Questa scoperta è da attribuire a Matè Szepsi Laczkò prete e responsabile della produzione vinicola di Zssuzsanna Loràntfly. Sebbene non si abbiano notizie sicure, è possibile che la Botrytis Cinerea fosse utilizzata nella zona del Château d’Yquem già nel 1660. È invece provato che a Sauternes la produzione di vini dolci fosse consolidata già dal XVIII secolo, e vantasse celebri acquirenti quali Thomas Gefferson. Nel 1855 in occasione della Classificazione di Bordeaux, al di fuori del Mèdoc, Sauternes fu l’unica area vinicola ad essere inclusa: per di più per il celebre Château d’Yquem fu creata la speciale denominazione Premier Grand Cru. Le instabili condizioni climatiche, spesso poco favorevoli per lo sviluppo della muffa nobile, portarono i viticoltori a sospendere la produzione di vino dolce per non danneggiare la loro reputazione. Ciò nonostante tra il 1970 e il 1980, alcuni caparbi produttori decisero di riprendere ad investire e a credere in questo pregiato vino che aveva dato per secoli lustro alla Francia. Il Sauternes Il Sauternes, è prodotto da uve Sèmillon (nella maggior parte o esclusivamente), Sauvignon Blanc e Muscadelle in proporzioni variabili viene coltivato con un produzione bassissima nell’area della Rive ”Gauche” della Garonna, stessa zona di produzione del Bordeaux. Tale vino presenta una particolarità che lo rende originale in tutto il mondo: si tratta di un fungo dalla natura complessa, chiamato Botrytis Cinerea, le cui spore restano quiescenti nel terreno e sulle cortecce delle viti; le particolari condizioni ambientali e climatiche del periodo vendemmiale procurano il risveglio e il conseguente appassimento degli acini attaccati da questa muffa. Questo fenomeno procura una degradazione dell’acino e un assottigliamento della buccia che permette una più rapida evaporazione dell’acqua presente nell’acino. L’irregolarità e l’imprevedibilità dello sviluppo di tale muffa rendono necessari diversi passaggi di raccolto e permettono una produzione scarsa e rischiosa. Sono comunque necessarie complicate tecniche di vinificazione e una buona proporzione di legno nuovo molto costoso per la maturazione e l’invecchiamento di questo delicato vino dolce. Le molte difficoltà tecniche e gli elevatissimi costi di produzione, oltre all’eccellente qualità, rendono tale vino un prodotto prestigioso e raffinato capace di affascinare qualunque appassionato. Esame Visivo: Si esibisce con una veste oro brillante. Esame olfattivo: Il naso è intenso e complesso. Ha un adorabile profumo di frutta fresca tropicale, scorze di agrumi e marmellata di mele cotogne, zafferano. Esame gustativo: Al palato subito è rotondo e pieno, e presto sfoggia una forza consistente. La sua ricchezza è bilanciata da un’acidità buona ma non eccessiva. Percezioni di agrumi, pompelmo, mango, vaniglia, miele di acacia, finale persistente. Abbinamento: Si accosta in modo egregio a piatti di pesce e di carne, oltre agli abbinamenti tradizionali quali il foie-gras e i formaggi erborinati, ci sono altri splendidi abbinamenti diffusi un secolo fa: in particolare il vino Sauternes si sposa meravigliosamente con i frutti di mare e i crostacei e, allo stesso modo, favoloso è il matrimonio con alcuni pesci, come il rombo e il branzino. Temperatura di servizio: 10°C- 12°C.