Pd-Udc, l`opposizione mette il casco. Quello della polizia
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Pd-Udc, l`opposizione mette il casco. Quello della polizia
seven STAMPA Il padre che parla e le bottiglie di Adriano Celentano BLOG TV Se il computer bluffa e batte l’uomo anche a poker Le fiction, il frutto più dolce della globalizzazione POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POST. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N.46) ART.1, COMMA 1, DCB ROMA GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2008 D.L. ANNO VI • N°143 • € 1,00 I guai di Berlusconi. E il patto Tremonti-Lega su economia e politica lo infastidisce La via d’uscita non è presidenziale LEOPOLDO ELIA È inutile ribadire che mi riconosco pienamente nel testo redatto da Franco Bassanini sulla base di impegnative consultazioni con i rappresentanti delle Fondazioni convenute al seminario sulle riforme istituzionali ed elettorali; più in particolare sono d’accordo con le considerazioni in tema di forma di governo. Aggiungo che quanto sta avvenendo in questo periodo nella V Repubblica sconsiglia ogni tentativo di imitazione del modello francese. Mi limito a due citazioni tratte dalla introduzione del rapporto elaborato dal Comitato Balladur: «La présidentialisation du règime entamée en 1962 avec l’election du President de la République au suffrage universel direct s’est developpée sans que le loi fondamentale évoSi impoverisce lue de telle que la democrazia manière des contree si accentra poids au pouvoir préil potere con sidentiel l’alibi della soient mis en governabilità place». E certo, se si innesta la presidenzializzazione su una forma di governo di per sé iperpresidenziale, il risultato non può essere che quello. A proposito dello squilibrio istituzionale preoccupante, accentuato dall’introduzione del quinquennato e dell’inversione del calendario elettorale, si aggiunge che questi sviluppi hanno avuto luogo senza contropoteri sufficienti e «sans que la responsabilité politique (du Président) que les Français ont élu pour décider de la politique de la Nation puisse être engagée». Chiaro accenno al fatto che, dopo De Gaulle, nessun presidente ha posto la questione di fiducia sull’esito di un referendum. Non è questa la sede per ulteriori considerazioni sul tema, anche se è lecito esprimere un certo stupore nell’apprendere, leggendo Le Monde, che le sorti della revisione costituzionale (e cioè del voto parlamentare a maggioranza qualificata) potrebbero dipendere da un emendamento finalizzato a introdurre nel testo della Costituzione una norma sulla riduzione del tempo televisivo a disposizione del presidente. SEGUE A PAGINA 8 Pd-Udc, l’opposizione mette il casco. Quello della polizia Forze dell’ordine furiose col governo, Veltroni e Casini in piazza con loro H a giocato col fuoco della sicurezza e c’è rimasto scottato. La promessa dell’aumento del numero e delle risorse delle forze dell’ordine è stata una delle armi vincenti di Berlusconi alle ultime elezioni: ma ora rischia di ritorcergli contro. La manovra economica imposta a colpi di decreto da Tremonti prevede tre miliardi di euro in meno in tre anni per poliziotti e militari, che vedranno peraltro ridimensionati anche i propri organici: circa 40mila in meno. Numeri che hanno fatto andare su tutte le furie i sindacati di settore e i Cocer, per la prima volta tutti uniti nel protestare contro un governo della repubblica. Oggi manifesteranno davanti a palazzo Chigi e a tutte le prefetture: sia Veltroni che Casini saranno in piazza. Ieri intanto la Lega ha tirato un siluro contro la riforma della giustizia di Berlusconi: «Nel 2008 non c’è spazio, prima viene il federalismo fiscale». «Nessuno mi fermerà», ha replicato il premier. È alta tensione tra Bossi e il Cavaliere, mentre la Lega fa da sponda a Tremonti sperando che non faccia scherzi sui soldi per il federalismo. ALLE PAGINE 2 E 3 Il paese senza sinistra PAOLO NATALE S enza più sinistra: è il titolo un po’ sinistro del volume, da me curato insieme a Renato Mannheimer, che verrà presentato oggi a Roma. E che riassume fedelmente lo stato del nostro paese così come esce dalle ultime consultazioni politiche, non soltanto dal punto di vista elettorale, ma anche sociale. Ne emerge un ritratto dell’Italia dove lo slogan più indicativo si può riassumere con un io me la cavo, sempre più particolaristico sia in economia che in politica, senza più ideologie, né ideali condivisi, né solidarietà. SEGUE A PAGINA 8 La pagina della cultura «La numero uno è mia». Ecco le tessere del Pd MARIA PIA D’ORAZI A PAGINA R O B I N Tessera UN CORPO Ok, Scalfari preannunciando PER PIACERE vittoria fece più male che bene. In un libro la storia Ed è vero, fu Mauro a convocare della chirurgia estetica i girotondi a piazza Navona. MARIA PIA D’ORAZI A PAGINA 12 Ma è antipatico lo stesso rompere il patto sulla prima tessera. T ra le molte voci ascoltate sul tema delle impronte digitali, in primo luogo c’è la questione dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. L’accento sulla questione etnica rischia invece di assumere una valenza ideologica che distoglie dalla realtà dei fatti. Quando un esponente politico afferma, frettolosamente, che ci sono altri mezzi da quelli altrettanto frettolosamente indicati dal governo, penso che i cit- tadini abbiano il diritto di essere informati su quali sono questi mezzi e il loro rapporto costi-benefici. Nella mia esperienza professionale, il problema ha i seguenti connotati. Inesistenza di documenti di identità (talvolta occultati dalle stesse famiglie) o eccesso degli stessi, rendono complicato o impossibile l’accertamento dell’identità dei minori anche se colti in flagranza di reato, con ricadute sui tempi del processo ed enorme dispendio di energie da parte degli operatori della giustizia. SEGUE A PAGINA 3 Oggi su www.europaquotidiano.it Il bilancio 2007 dell’Autorità garante della privacy TIZIANO TREU D i fronte a un inasprimento delle tensioni inflazionistiche che, secondo quanto denuncia la Banca d’Italia nel suo Bollettino, pregiudicano la crescita economica è il momento di rilanciare stringendo un patto per lo sviluppo. La manovra economica del governo ha preoccupanti tratti recessivi perchè taglia gli investimenti sia per le infrastrutture sia per l’innovazione e deprime i consumi. La fissazione all’1,7% del tasso di inflazione programmata fa parte di questa impostazione recessiva; inoltre rischia di pregiudicare la già difficile trattativa fra le parti sociali sulla riforma della struttura contrattuale. SEGUE A PAGINA 2 Saccà rimane in Rai, ma potrebbe lasciare la fiction I consiglieri Rai di Pdl e Lega hanno respinto la proposta di licenziamento avanzata dal direttore generale Cappon nei confronti del dirigente di Rai fiction Saccà. Nella sua relazione, Cappon ha spiegato come il cda dovesse decidere «cosa consideriamo lecito, corretto e normale» di fronte a «una serie di comportamenti docu- mentati», dai quali emergono «un forte legame di coesione nei confronti dell’area culturale di riferimento» da parte di Saccà e posizioni «finalizzate a benefici per sue future iniziative imprenditoriali». Mercoledì Cappon proporrà al cda il trasferimento di Saccà ad altro incarico per incompatibilità ambientale. A PAGINA 4 V anno fermate, ricordate, le parole di Shimon Peres. Anche se sembrano vane, e susciteranno derisione fra i nemici di Israele: la vittoria morale, ha detto il presidente, è oggi qui da noi che piangiamo il ritorno di due figli caduti, e non lì dove si festeggia il ritorno di un terrorista che uccise tre persone, fra cui una bimba di quattro anni. Come sembra assurdo, antico, illogico: un paese assediato accetta di liberare cinque prigionieri viLa sconfitta vi, uno dei politica e la quali è un forza morale s i m b o l o di chi scambia d e l l’ o d i o che soffoca un terrorista il medesicon due corpi mo paese, in cambio solo dei cadaveri di due riservisti, morti dopo essere caduti nelle mani di Hezbollah in territorio israeliano. Si parla di vittoria di Nasrallah, di Gerusalemme sconfitta per la seconda volta dopo la fallimentare invasione del 2006, scatenata proprio dopo quel doppio sequestro. Tutto vero purtroppo, perché la vittoria di Hezbollah c’è, e anche se si inserisce in un processo di integrazione politica del movimento, annuncia ai nemici di Israele che la guerra paga. Infatti l’unica democrazia del Medio Oriente si era fatta scuotere e dividere dalla prospettiva dello scambio. Per poi decidere che quei due corpi valevano per lei più del prolungamento della trentennale prigionia di Samir Kuntar: caso raro, memorabile, di come possano convivere un atto di civiltà, una dèbacle politica e una grande prova di forza morale. Chiuso in redazione alle 20,30 Le teorie di Richard Thaler conquistano Obama e Cameron Impronte, la realtà è questa MARIA ANTONIETTA LUSI 4 Un patto per lo sviluppo Quanto vale un israeliano morto Un guru transatlantico per la Quarta Via to di Obama, Austan Goolsbee, pare sia entusiasta dell’ultimo libro del suo collega). Prova ne è che le sue teorie di economia comportamentale non ispirchiviate Giddens, il nuovo guru rano soltanto i dem americani, ma della Terza Via si chiama Richard anche, dall’altra parte dell’Atlantico, i Thaler e insegna nella Chicago di Baconservatori britannici. Lontani ormai rack Obama. Non si tratta (solo) del i tempi in cui era il Labour ad avere classico esperto arruolato da questo o fame di proposte quel candidato a spiazzanti e visiocaccia di nuove Barack? Per fortuna narie per dettare idee da trasformal’agenda, oggi Thare in accattivanti non è il Messia ler s’incontra a slogan elettorali MARILISA PALUMBO Londra colle teste (sebbene l’econoA PAGINA 5 pensanti dei tories, mista di riferimenFILIPPO SENSI A da Steve Hilton, consigliere del leader David Cameron, al responsabile ricerca del partito James O’Shaughnessy, e viene citato sia dal cancelliere ombra George Osborne, sia dallo stesso David Cameron. Il segreto del successo della ricetta di Thaler? È tutto nel titolo del suo saggio (scritto assieme a Cass Sunstein): nudge, che sta per “aiutino” o “spintarella”, come suggerisce l’immagine di copertina con mamma elefante – un riferimento al fortunato libro di George Lakoff? – che sospinge avanti il suo cucciolo. SEGUE A PAGINA 5 @ Commercio estero e attività internazionali delle imprese @ A La fabbrica si parla di Immigrati, la svolta a destra