Dal fascismo alla ricostruzione

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Dal fascismo alla ricostruzione
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Materiali per il recupero
Dal fascismo alla ricostruzione
Dal 1925 al 1956 Ecco le date più importanti di questo periodo:
1929: c’è una “grande crisi” economica, che inizia negli Stati Uniti ma poi si diffonde anche in Europa;
1933: Adolf Hilter, capo del partito nazista, sale al potere in Germania;
1939-1945: si combatte la seconda guerra mondiale, con questi schieramenti: Germania, Italia e Giappone contro Francia,
Inghilterra e Stati Uniti;
1956: al XX Congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica viene letto un documento in cui vengono elencati tutti i
crimini di Stalin.
La storia Nel periodo che precede la seconda guerra mondiale si diffondono in Europa i regimi totalitari, cioè sistemi politici con
un solo partito dove non ci sono garanzie di libertà e dove il potere controlla ogni aspetto della vita del cittadino, anche attraverso
l’uso della violenza. Il fascismo in Italia e il nazismo in Germania sono regimi totalitari. Ma anche in Unione sovietica si afferma la
dittatura: Stalin va al potere nel 1928 e diventa il capo assoluto del paese, pronto a eliminare ogni nemico del partito.
La seconda guerra mondiale scoppia quando Hitler attacca la Polonia (1 settembre 1939). Contro di lui si schierano subito Francia e Gran Bretagna. L’Italia entra in guerra dalla parte della Germania nel giugno 1940 ma è subito in difficoltà. Nella prima
fase della guerra la Germania ha la meglio; ma le cose iniziano a cambiare quando intervengono gli Stati Uniti (dicembre 1941).
Nel febbraio 1943 l’Unione sovietica ferma i tedeschi a Stalingrado e li costringe alla ritirata; mentre il 9 luglio 1943 gli angloamericani sbarcano in Sicilia. In Italia, nel centro-nord, nasce la Resistenza: gruppi di militari, operai, contadini, studenti e intellettuali si uniscono per combattere contro il fascismo. Nel 1945 la guerra si conclude con la sconfitta di Mussolini (fucilato
dai membri della Resistenza il 28 aprile 1925) e di Hitler (che si suicida il 30 aprile). L’ultima azione della guerra compiuta dagli Stati Uniti è il lancio della bomba atomica contro le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto.
La seconda guerra mondiale lascia morte e distruzione. Dopo questo evento così drammatico, il mondo deve ripartire: è il momento della “ricostruzione”. Essa è favorita dagli Stati Uniti che, con il piano Marshall, offrono un importante aiuto economico a numerosi Paesi europei: inviano oltre tredici miliardi di dollari a sedici Paesi fra il 1948 e il 1956. Il piano Marshall ha anche uno
scopo politico: gli Stati Uniti vogliono essere la potenza più importante del mondo, superando l’Unione Sovietica. Le due grandi
vincitrici della seconda guerra mondiale controllavano infatti l’Europa: l’Unione Sovietica controllava l’Europa dell’Est; gli Stati Uniti controllavano l’Europa occidentale. La competizione fra Usa e Urss (Unione delle repubbliche socialiste sovietiche) porterà alla
“guerra fredda”, cioè una guerra in cui si cerca di prevalere sul nemico senza arrivare allo scontro diretto. Il 1956 è un anno importante per l’Urss: al XX Congresso del Partito comunista il nuovo segretario Nikita Kruscev legge un documento in cui vengono
elencati tutti i crimini di Stalin (morto nel 1953): Stalin non deve più essere considerato come un dio dalla popolazione.
E qual è la situazione in Italia dopo la seconda guerra mondiale? Il 2 giugno 1946 i cittadini votano per scegliere la forma di
governo del paese e vince la repubblica; il 1° gennaio 1948 viene approvata la nuova Costituzione.
Gli intellettuali e la cultura Durante il fascismo, in Italia, si affermano due tipi di intellettuale: quello che si occupa solo di letteratura (“letterato-letterato”) e quello che si impegna anche in politica (“letterato-ideologo”). I “letterati-letterati” si riuniscono intorno
alla rivista fiorentina «Solaria» (1926-1934) e favoriscono la nascita dell’Ermetismo. L’aggettivo “ermetico” significa ‘chiuso’: infatti
si chiama Ermetismo una linea poetica caratterizzata dall’uso di un linguaggio difficile, formato da poche parole importanti.
Ma di fronte alla realtà della seconda guerra mondiale, gli intellettuali cambiano atteggiamento. Essi capiscono che non è più
possibile chiudersi in mondo fatto solo di letteratura: occorre invece agire nella storia. Molti intellettuali partecipano così al movimento della Resistenza, e dopo la guerra sentono il bisogno di raccontare quello che hanno vissuto. Da questo bisogno nasce il Neorealismo, che, contro la chiusura dell’Ermetismo, vuole tornare alla realtà. Esso si diffonde nel cinema prima ancora
che nella letteratura.
I temi dell’immaginario collettivo I fatti storici di questo periodo portano nuovi temi nella letteratura. Per esempio, entra
nella letteratura la figura del “diverso”, che viene invece rifiutata dai regimi totalitari. “Diverso” può essere il ragazzo che si scontra con gli adulti, o il mondo lontano dell’America. Un altro grande tema è quello dell’opposizione fra interno ed esterno: l’interno è il mondo della cultura dove potersi rifugiare; l’esterno è il mondo della storia dove ci sono il fascismo e la guerra. L’uomo
vive così in uno stato di dolore, dubbio, indifferenza: questi sentimenti caratterizzano i personaggi dei romanzi di questo periodo.
La letteratura Ecco qual è la situazione per quanto riguarda i due principali generi letterari: la poesia, legata soprattutto al
movimento dell’Ermetismo, si rivolge a un pubblico ristretto di esperti di letteratura; il romanzo si afferma con Gli indifferenti
(1929) di Moravia, in ritardo rispetto agli altri paesi europei.
G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA
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