Presskit

Transcript

Presskit
Selezionato al
2004
SORRISO AMARO
Un film di Matteo Bellizzi
Premi:
una produzione
Stefilm
in coproduzione con
YLE - TV1/ Teema Finnish Broadcasting Corporation
Festivals:
60. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica
New Territories
la Biennale di Venezia
con la partecipazione di
RTSI Televisione Svizzera
sviluppato e distribuito con il supporto di
MoMA The Museum of Modern Art of New York
44° Festival dei Popoli - Firenze
STEFILM via berthollet 44 - 10125 torino (italy) tel +39 011 6680017 fax +39 011 6680003 - www.stefilm.it - [email protected]
sorriso
amaro
rice girls
un film di Matteo Bellizzi
Betcam SP, Colore, 54 min.
una produzione
Stefilm
in coproduzione con
YLE - TV1 Finnish Broadcasting Corporation
e la partecipazione di
RTSI Televisione Svizzera
sviluppato e distribuito con il sostegno di
Comune di Vercelli
Comune di Nonantola
Stefilm via berthollet 44 - 10125 torino (italy) tel +39 011 6680017 fax +39 011 6680003 www.stefilm.it [email protected]
SINOSSI
Nel
dopoguerra
molte
ragazze ogni anno venivano
assunte come lavoratrici
stagionali nelle risaie del
vercellese. "Riso Amaro" fu il
film del neorealismo che portò
alla ribalta in tutto il mondo
le loro storie ed il personaggio
di
Silvana
Mangano.
Cinquant'anni dopo un
giovane filmmaker porta "le
ragazze" di allora in quei
luoghi, in un viaggio lungo i sentieri della memoria e ricostruisce il ritratto di
un'epoca confrontando il mondo fittizio del cinema e gli enormi cambiamenti
che hanno interessato l'Italia moderna.
NOTE DEL REGISTA
Sento molto l’impulso a
recuperare il passato e la
memoria perché io stesso provo
la paura di perdere il tempo che
vivo.
Il mio film smentisce l’idea di
vecchiaia che si possiede
abitualmente: le donne di
Sorriso Amaro trasmettono una
straordinaria voglia di vivere
che, come non si è arresa un
tempo alla durezza del lavoro, così sa resistere oggi all’incedere del tempo
che passa.
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STE ILM PAG.
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SORRISO AMARO
Matteo Bellizzi
ESTRATTI
La risaia
“Io credevo che fosse il mare la risaia e
invece quando sono stata là era tutta
un’altra cosa...”
“Viaggiavamo nei carri bestiame… per
andare al bagno, mettevamo le mani
aggrappate intorno al ferro del
vagone...tenevamo stretti il ferro poi
facevamo la pipì fuori”
“La risaia è fatta così eh, perché se no, se tu
stai lì triste, guarda muori perché, Dio bono,
tante ore nell’acqua, se stai lì a pensare oh
mamma mia come faccio? Non ti passa
mica il tempo, invece cantando lavori che ti
passa il tempo, hai voglia te, ti viene l’ora
che ti fischiano… che siamo ancora là che
cantiamo…”
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“Due per due, quattro in colonna,
Per la Madonna andiamo a casa,
Abbiam già finito ‘sta vita schifosa
Vogliam godere la libertà
La libertà è quella di non mangiar più riso,
Godere il paradiso, godere il paradiso, La
libertà è quella di non mangiar più riso…”
SORRISO AMARO
-Canto-
STE ILM PAG.
Archivio Fotografico “Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita” Vercelli.
“La risaia era fatica, perché quando uno
augura qualcosa di brutto, augura tre anni di
risaia, non molti, io ne ho fatti tredici“
Il film
“La Mangano quando ha provato a
trapiantare e lei era in un prato e il prato è
duro e non si affonda, lei ha provato ad
abbassarsi e ha detto: "Ma è sempre così?"
- Si, sempre così, noi per otto ore!
“Per otto ore? Io neanche per un milione al
giorno farei questo lavoro massacrante”.
- E si è alzata subito con il suo riso in mano,
poi la facevano di nuovo provare, perché
dovevano girare le scene, ma ha detto così la
Mangano, anche se era già in un posto che si
camminava sul duro, l’aveva già capito che
era una fatica infame.
Dovevi stare sempre lì con la schiena bassa,
eh!
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SORRISO AMARONEL TEMPO
“...Bello Gassman, ma Raf Vallone valeva i
suoi soldi a lavorare, era un artistone, ma
anche Gassman, era più giovane, era
più…era più bello, poi aveva una voce… solo
sentirlo parlare…”
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STE ILM PAG.
Archivio Fotografico “Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita” Vercelli.
Allora ho sentito: "Girano Riso Amaro alla
Veneria",
"Ah sì?", allora ho radunato le mie compagne
e ho detto: "Vieni tu? Io vado".
"Ma va è lontano, sai?"
"Ma va… andiamo via alla mattina presto in
bicicletta, dai dà retta a me,
“anduma” [andiamo]".
E allora siamo andate…
I ricordi
“Mi sembra di avere 15 anni come quando sono
venuta la prima volta, mi sento proprio la
nostalgia…e pensa…73 anni non è un giorno!”
“Oh, che ricordi…sono i ricordi della nostra
gioventù…la nostra gioventù sciupata.
- Ma non è sciupata, siamo ancora qui.
- Sì, però…non sapevamo neanche se
eravamo al mondo… “
Un anno abbiamo fatto sciopero…30 giornate...
Qualcuna si ribellava…l’ho vista la mia amica
Lena… le hanno girato il fucile e le hanno dato
un colpo proprio sulle spalle e ci han fatte star
lì e poi ci han messo… poi ci hanno messe tutte
in fila e poi hanno fatto finta di spararci, ma ti
dirò che noi avevamo una paura del diavolo!
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“E lotteremo per il lavoro,
Per il pane, per la pace, per la libertà.
E creeremo un mondo nuovo di giustizia
E di nuova civiltà”
SORRISO AMARO
-Canto-
STE ILM PAG.
Archivio Fotografico “Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita” Vercelli.
Ci siamo alzati e c’era tutta la cascina
circondata da…dalla polizia e c’era una
mondina che ci ha chiesto: "Tu, dimmi, come ti
chiami?", "Perché vuoi sapere come mi
chiamo?" “Perché se tu mi dici il tuo nome
quando mi bastoni dico: "Angelo, picchia più
piano, chè mi fa male la schiena".
Archivio Fotografico “Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita” Vercelli.
SORRISO AMARO
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Da centinaia di anni la campagna attorno a
Vercelli si identifica con la coltivazione del riso.
Enormi distese di terra ogni anno in primavera si
coprono d'acqua e diventano risaie.
Il riso è una pianta molto delicata e necessita di
particolari attenzioni per preservarlo dal giavone,
un'erba infestante che lo soffoca. Il giavone è
molto simile al riso e fino a 50 anni fa era
necessaria la mano dell'uomo che doveva
riconoscerlo ed estirparlo con le mani. La
manodopera
impiegata
era
quasi
esclusivamente femminile, si puntava sulla
capacità delle donne di resistere alla fatica e sulla precisione delle loro mani che
velocemente potevano individuare le erbacce e sradicarle dal terreno.
La forza lavoro locale non era sufficiente e così migliaia di donne, le mondine,
giungevano dalle zone povere del nord Italia (dall'Emilia e dal Veneto) per trovare
occupazione nella monda del riso che
durava 40 giorni; l'età minima era fissata
dalla legge a 14 anni. Le donne
arrivavano con i treni speciali organizzati
dal sindacato agricolo: carri bestiame che
le costringevano a viaggi durissimi.
Ogni giorno le mondine lavoravano dalle
8 alle 10 ore; entravano nell'acqua
all'alba con i piedi nudi, dovevano stare
piegate per eliminare l’erba l'infestante,
un cappello di paglia (diventato il simbolo
di questo lavoro) le proteggeva dal solleone e gli insetti pungevano in continuazione.
Alla sera, sfinite dal lavoro, le mondariso avevano il tempo di rinfrescarsi in qualche
corso d'acqua per poi tornare in cascina a cenare: riso e fagioli per 40 giorni! Per
riposarsi c'erano i dormitori, enormi stanzoni ricavati nel sotto tetto della cascina, con
le brandine di ferro e un materasso riempito di paglia.
Le più anziane crollavano per la stanchezza subito dopo il tramonto e le giovani,
invece, uscivano sull'aia, dove le aspettavano i ragazzi. Qualcuno portava una
fisarmonica e immediatamente si dimenticava la stanchezza e si cominciava a
ballare. Per alcune la monda fu l'occasione per incontrare l'amore.
Quando tutto il riso era stato ripulito e assestato la stagione di monda finiva, la paga
era fatta di pochi soldi e di 40 kg di riso da portare alle famiglie bisognose. Le donne
ritornavano in treno, stravolte e spesso così mal ridotte da non essere accettate dagli
altri viaggiatori.
A casa tanta miseria, per molte marito e figli ad aspettare: non c'era certo tempo per
il meritato riposo.
Contro la fatica quelle donne avevano da opporre solo la giovinezza che esprimeva
nel canto tutta la sua forza liberatoria.
Dalla metà degli anni 50 il progresso tecnologico permise di usare diserbanti chimici
contro le erbe infestanti: un solo trattore poteva fare il lavoro di 100 mondine e non
ci fu più bisogno della manodopera femminile.
STE ILM PAG.
Archivio Fotografico “Luciano Giachetti - Fotocronisti Baita” Vercelli.
LE MONDINE
CREDITS
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STE ILM PAG.
Elena Filippini
Stefano Tealdi
Soggetto e Regia
Matteo Bellizzi
Fotografia
Franco Robust
Riprese
Franco Robust
Matteo Bellizzi
Suono
Giorgio Pettigiani
Montaggio
Silvia Dal Ferro
Consulente al montaggio
Niels Pagh Andersen
Musiche originali
"Marachella" di Andrea Gattico
"Ritornando" di Roberto Bongianino
Sviluppo progetto
Edoardo Fracchia
Fabrizia Galvagno
Consulenti alla sceneggiatura
Alejandro de la Fuente
Susan Gray
Direttore di produzione
Stefano Strocchi
Assistente di produzione
Antonio Casa
Assistente sul set
Alessandro Castelletto
una produzione
STEFILM
Elena Filippini - Edoardo Fracchia - Stefano Tealdi
in co-produzione con
YLE / TV1
Eila Werning
YLE / Teema
Leena Pasanen
in collaborazione con
RTSI Televisione Svizzera
con il sostegno di
Regione Piemonte
Comune di Vercelli
Comune di Nonantola
Film Comlmission Torino Piemonte
Emilia Romagna Film Commission
SORRISO AMARO
Produttori
AUTORE/REGISTA
Matteo Bellizzi Vercelli 1976
Via Casanova 39 - 13100 Vercelli
Tel. 347.5399493 - Fax. 0161.266331
[email protected]
Ex allievo della scuola per documentaristi “I Cammelli” diretta da Daniele Segre è
autore di documentari e cortometraggi.
Nel 1999 ha realizzato uno spot sul volontariato a Milano prodotto da Mediaset e ha
partecipato (con Andrea Ferrari) alla “Biennale dei giovani artisti” di Torino con
“UOMO, TERRA: MITO” un’installazione video-fotografico-sonora sul lavoro dei
contadini nelle Langhe ispirata agli scritti di Cesare Pavese. Con “Filari di vite”, video
tratto da questa esperienza nelle Langhe, ha ricevuto il secondo premio al Torino film
festival (spazio Torino).
Ora sta lavorando ad un progetto di film-documentario sul ritratto dell’Italia attraverso
paesi e percorsi poco conosciuti.
FILMOGRAFIA
2003
PICCOLI CONFINI (c.m Mini dv, 8 min) Realizzato nell’ambito del concorso
LOCATION PIACENZA
2002
SORRISO AMARO (Doc, Betacam 50 min) Prodotto da Ste Film Torino in
collaborazione con Regione Piemonte e YLE TV FINLAND
2002
VERCELLI(Doc, Dvcam 22 min) Prodotto da Rotary Club Vercelli
2001
MAGIA BIANCA (Doc, Dvcam 45 min) prodotto da Comune di Vercelli
2000
FILARI DI VITE (Doc, Mini dv 13 min)
FLA VIDEOVERDE e ANONIMO RISPONDERE (c.m, co-regie con Elisabetta Sgarbi)
1999
MILANO 24 ORE (spot Betacam, 50”) prodotto da Mediaset
1998
VIDEOTRIP (c.m Mini dv, 2 min)
1997
ME’ GH’ERA ( Doc HI8, 15 min) saggio di fine corso della scuola di regia “I Cammelli”
SORRISO AMARO selezionato come unico documentario italiano per la
rassegna internazionale “Documentary fortnight exibition” al MUSEUM OF
MODERN ARTS (MOMA) di New York
Novembre 2003
SORRISO AMARO selezionato al 44° Festival dei Popoli di Firenze
Settembre 2003
SORRISO AMARO selezionato alla 60^ Mostra del Cinema di Venezia
nella sezione “Nuovi territori”
Giugno 2003
1° premio concorso “LOCATION PIACENZA”, con il cortometraggio
PICCOLI CONFINI
Novembre 2000
2° premio con "Filari di vite" al Torino Film Festival (Spazio Torino)
Giugno 2000
Video "Filari di vite":
1° Premio "Festival Internazionale Sentiero Corto" Domodossola
Miglior fotografia "Sangiò Videofestival” di Verona
Premio pubblico e critica “Festival del cinema indipendente di Milano”
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Dicembre 2003
STE ILM CURRICULUM
RICONOSCIMENTI
ESPERIENZE ARTISTICHE E PROFESSIONALI
Dicembre 2001
assistente alla regia addetto al pre-montaggio sul set per il film
“PRENDIMI L’ANIMA” di Roberto Faenza
Aprile 2000
Partecipazione a BIG 2000
- Spazio off- con i lavori “UOMO,TERRA: MITO” e “GLI UOMINI DELLA
TERRA” installazioni video-audio-fotografiche, risultato di due anni di ricerca
(condotto insieme ad Andrea Ferrari) nei territori descritti nelle opere di
Cesare Pavese.
1998/99
Assistente operatore nel documentario "Sinagoghe" di Daniele Segre
1997/98
Servizi per alcune televisioni locali e operatore per l'agenzia inglese WTN
(sede di Milano)
FORMAZIONE
2000
Partecipazione a VISION 3 laboratorio europeo di cinema documentario realizzato dal
GEECT (associazione europea di scuole di cinema e televisione) in collaborazione
con la Scuola Nazionale di Cinema. Il workshop, della durata di 20 gg, è stato tenito a
Chieri da Madeleine Bergh (Dramatiska instituet- Stoccolma) Chap Freeman
(Columbia College -Chicago) Rolf Orthel (GEECT- Amsterdam).
1997
Scuola “i cammelli” Corso per autori videocinematografici con competenze tecniche,
insegnamento di formazione lavoro, di 750 ore con obbligo di frequenza, finanziato dal
fondo sociale europeo.
La scuola, specializzata in documentazione sociale, è diretta a Torino dal regista
Daniele Segre.
1995
Diploma presso il Liceo Classico “Lagrangia” di Vercelli
COMPETENZE TECNICHE
Riprese Video con sistemi Betacam e Mini Dv
Montaggio non lineare: Final cut e Premiere
Fotografia e stampa fotografica (conoscenze di base sviluppo e stampa bianco e nero)
LINGUE
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STE ILM CURRICULUM
Inglese e francese scolastici (buon livello di comprensione testi)