algeria 4 erg

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algeria 4 erg
ALGERIA
4 ERG
1° giorno
Italia-Algeri
Partenza dall’Italia con volo di linea su Algeri. Accoglienza e trasferimento in albergo. Cena libera.
2° giorno
Algeri-Illizi
Trasferimento all’aeroporto ed imbarco sul volo per Illizi, capoluogo dell’impervio ed ostico
altopiano del Fadnoun. Verificati i rifornimenti partenza per la spedizione in fuoristrada, verso le
belle dune dell’erg Issaouane. Campo.
dal 3° al 6° giorno
Erg Issaouane ed Erg Tifernine
L’Erg Issaouane è situato a sud del Grande Erg Orientale e a nord del Tassili n’Ajjers ed è un mare di sabbie rosate e mobili di grande fascino. Copre un’area con scarsa vegetazione di circa 38.000 kmq. Si tratta, soprattutto nella regione sud-occidentale, di dune stellari assai complicate formatesi sotto l’azione di venti operanti da direzioni variabili e barkhane che verso nord-ovest vengono pettinate dal vento in lunghi filari. Sporadiche precipitazioni hanno formato bacini interdunari dove si sono depositati sali minerali. Le tamerici creano un contrasto favoloso stagliandosi sui suoli biancastri da
dove si ergono montagne di sabbia dai colori caldi. Imperdibili i giochi di luci e ombre all’alba e al tramonto ai bordi di queste dune bellissime dalle forme sinuose. Partendo da Illizi la pista segue la linea dei pozzi e le mete sono il punto d’acqua di Tabelbalet, di Tiskirine et la Gara Kranfoussa, una montagna di 700 metri che si staglia isolata tra le dune. Possibilità d’incontrare piccoli gruppi di nomadi, secondo la stagione e le rare eventuali precipitazioni. Poi si ripiega verso sud per costeggiare lo stupendo Erg Tifernine. Dune altissime ne impediscono la penetrazione, ma lo spettacolo è dei più
suggestivi e davvero insolito: modellati dal vento i fianchi dell’erg si increspano come un tappeto in onde dalle creste cangianti e la sabbia aranciata disegna e sottolinea le forme sulla sabbia più chiara. All’estremità meridionale poi, dove le dune sbattono contro barriere di arenarie scure, l’erg dà il meglio di se stesso e lo spettacolo è impagabile: piccole dune gialle si stagliano contro imponenti, mostruose dune rosate… unico! Lungo il percorso una valletta ai piedi del Tifernine è stata nominata da noi “la valle dei mulini” per la presenza in quantità davvero impressionante di macine e pestelli di
taglia piuttosto importante. Campi.
7° ed 8° giorno
Tamadjert-Ifédaniouène
Uno stretto canalone, alveo di un antico fiume, permette di abbandonare la regione del Tifernine per
introdurre nuovi panorami e nuove emozioni. Piane infinite si alternano a piccole formazioni d dune,
a falesie, a mucchi di migmatiti, rendendo il percorso estremamente vario. Poi ecco il villaggio di
Tamadjert, la sua stupenda guelta di acqua limpida e corrente e la sua favolosa grotta ricca di
pitture rupestri. Qui, tra le altre rappresentazioni, sono da segnalare carri trainati da cavalli “al
galoppo volante” e graziosissime fanciulle dalle minigonne trasparenti. Insolite e bellissime! Da qui,
attraverso un’area di pinnacoli d’arenaria, gioia dei fotografi, si apre la visione grandiosa su di una
regione assai speciale: Ifédaniouène. Sabbie arrembanti attaccano bastioni di arenaria dove si
celano ripari ricchi di arte preistorica. Quanto mai suggestivo ed appassionante il bighellonare di
rifugio in rifugio alla ricerca di testimonianze di uno straordinario passato, quando non esisteva
ancora la scrittura e tutto veniva raccontato per immagini. Fantastico!...come il paesaggio in cui ci si
ritrova felici naufraghi.
dal 9° al 12° giorno
Erg Tihodaine-Oued Tasset-Dider-Tikobaouine
Ma appena usciti dai castelli d’arenaria ecco l’erg Tihodaine, dal nome del roccione che sta al
centro di questa piccola formazione di dune citata in tutti i testi che trattano di preistoria. Ed infatti ai
bordi dell’erg numerosissimi paleosuoli testimoniano l’insediamento dell’uomo nel neolitico.
Tihodaine si trova isolato sulle vecchie rotte che congiungono Amguid a Djanet, la Tefedest al
Tassili n’Ajjers, ai bordi dell’immensa piana di Afara. Ed in effetti ci si trova ai piedi del celeberrimo
altopiano del Tassili n’Ajjers, il più grande ed entusiasmante museo all’aria aperta di arte rupestre
al mondo. Una bella salita in fuoristrada porta in quota, sul Tassili appunto, e offre l’occasione unica
e ghiottissima di godere delle pitture preistoriche dell’Oued Tasset, tra le più sofisticate e ricche di
dettagli, eseguite con una tecnica sopraffina, quasi a pennino. Poco più in là l’area di Dider, ampio
spazio di pascolo, rifugio per i nomadi di questa tormentata regione di montagna, offre la curiosità di
Tin Terhert, “la roccia scolpita”, un grande ammasso di arenaria a forma di cupola ricoperto da
incisioni tra cui un enorme toro lungo più di 4 metri sul cui corpo sono tracciate figure geometriche a
spirale, delle stupende gazzelle accucciate e curiosi personaggi senza volto. Da qui la lunga discesa
di Tin Taradjeli riporta sulle piane infinite, ma sempre ai bordi frastagliati del Tassili, verso il
celeberrimo Oued Essendilène e la sua guelta ornata di oleandri che ha fatto sognare tutti gli
appassionati sahariani, e ancora verso gli spettacolari faraglioni di Tikobaouine che in tamahaq, la
lingua tuareg, significa “le spade”, davvero un appellativo azzeccato. Campi.
13° e 14° giorno
Erg d’Admer-Teghaghart-Djanet
Ma ecco l’ultima meta: l’Erg d’Admer e le ultime spettacolari dune. Due i passi storici per
scavalcarle: Tahort, la “porta” (letteralmente) dell’erg d’Admer, e Iharen, “il pestello”. Una bella
cavalcata tra grandi ammassi di creste cangianti ed amplissimi corridoi conduce piano piano verso il
gran finale: i buoi di Teghaghart, profondamente incisi ed accuratamente levigati, il massimo
dell’arte rupestre sahariana. Nell'ansa del fiume Edjeriou si stagliano solitari dei faraglioni rocciosi e
nella parte inferiore di una parete alcuni buoi dalle grandi corna sono ritratti nell'atto di abbeverarsi. I
musi arrivano a lambire la terra, dove forse un giorno si trovava l’acqua. Non molto lontano una
grande tomba solare, “a buco di serratura”, rappresenta un magnifico, particolare esempio di
sepoltura neolitica: un tumulo centrale, due cerchi concentrici di pietre ed un viale di accesso. In
genere appaiono come giganteschi bubboni sui fianchi delle colline. Poi prima di entrare nell’oasi di
Djanet il pannello dei bovini ai bordi dell’oued Eddarène è l’ultima immagine. Campo il 13° giorno
ed il 14° cena e stanza a disposizione in hotel. Djanet (1094 metri) è la più grande oasi del sud-est
algerino con oltre 50.000 palme. Si stende per 5 chilometri lungo la valle del fiume Edjeriou, in una
vallata ai piedi della scarpata rocciosa del Tassili degli Ajjer, dalla quale sgorgano numerose
sorgenti che raccolgono l’acqua di tutto l’altopiano ed alimentano l’irrigazione dell’oasi e dei
giardini coltivati. La località è “pleine de charme”. Punto obbligato d’incontro, di commercio, di
scambio lungo le carovaniere che collegavano il Nord Africa con i paesi della fascia equatoriale, ha
sempre rappresentato un punto di ristoro, di frescura e di serenità dopo le assolate tappe
desertiche. Salendo fino all’ex fortino della legione si può ammirare l’insieme dell’oasi.
15° giorno
Algeri-Italia
In nottata trasferimento all’aeroporto ed imbarco per Algeri. Corrispondenza per l’Italia.
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