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Articolo pubblicato sul sito salepepe.it
Estrazione : 04/05/2015 13:31:39
Categoria : Attualità
File : piwi-9-12-281914-20150504-2045296428.pdf
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Cibo dal mondo sul grande schermo
Monica Pilotto
A Milano, dal 4 al 10 maggio, torna Films That Feed, sezione del Festival del Cinema Africano,
d’Asia e America Latina dedicata al tema del cibo e dell’alimentazione
Festeggia il 25° compleanno il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina e per il terzo
anno consecutivo porta sul grande schermo la sezione dedicata ai temi dell’ Expo “Films that Feed”
: protagonisti il cibo, la gastronomia nel mondo, le sfide dell’alimentazione e lo sviluppo di sistemi
agroalimentari alternativi.
A Milano, dal 4 al 10 maggio, si può assistere alla proiezione di 60 film, tra lungometraggi, video,
fiction e documentari, selezionati tra oltre 800 visionati da Alessandra Speciale e Anna Maria
Gallone, direttrici artistiche del festival.
Senegal, Indonesia, Cina, Corea del Sud, Perù, India, Colombia, Arabia Saudita, Etiopia, Cuba
sono palcoscenico di storie di uomini, cibo e terra.
Contadini che lottano per la salvaguardia dei territori depredati dalle multinazionali, donne che
trovano il riscatto sociale attraverso l’arte culinaria, grandi chef e i loro piatti, ragazzi indiani che
impazziscono per la pizza.
La sezione “ Films that Feed ”, organizzata con Acra-CCS e con il patrocinio di Slow Food, fa parte
degli appuntamenti di Expo in Città e presenta 15 film suddivisi in menu, come piatti golosi, da
assaggiare con calma, capaci di conquistare tutti i sensi.
Così come la prelibata ricetta del pesce al curry proposta dal giovane orfano Hans nel film
indonesiano “ Tabula Rasa ”, con il quale solleverà le sorti del piccolo ristorante dell’amico Mak
messo alle strette da un altro moderno e sofisticato ristorante aperto proprio di fronte al loro.
O il viaggio alla scoperta dell’ eccellenza gastronomica della cucina latino-americana in “ Cooking
Up the Tribute ”: 57 nuovi piatti che celebrano, rivisitano e trovano la combinazione perfetta tra le
tradizioni alimentari e gli ingredienti di Messico, Colombia e Perù.
Per continuare con “ El sueño de Sonia ” ambientato a Capachica, penisola del lago Titicaca in
Perù.
Sonia dedica la sua vita a insegnare alle donne indigene come sconfiggere la povertà utilizzando
l’abilità in cucina.
Lei ha imparato l’ arte culinaria a Lima e cucinare le dà molta soddisfazione.
Il suo sogno è quello di aprire un ristorante per dimostrare che anche una donna umile e contadina
ce la può fare.
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Ma la cucina peruviana è ormai famosa e ricercata in tutto il mondo.
Testimone di questo successo planetario è il famoso chef peruviano Gaston Acurio che nel film “
Buscando a Gaston ” racconta la sua passione per il cibo.
La sua creatività ha reso famosa la cucina locale peruviana e il suo ristorante è uno dei migliori al
mondo.
Gaston però non si ferma qui, ma s’impegna anche nel sociale con la formazione nelle scuole, la
creazione di contatti diretti tra cevicherie e pescatori, la riscoperta e salvaguardia di prodotti locali
come il peperoncino delle Ande e la quinoa.
Imperdibile per gli amanti della cucina cinese è “ Soul of a Banquet ”, ritratto di Cecilia Chiang che,
con il suo ristorante Mandarin aperto nel 1961 a San Francisco, ha fatto conoscere l’autentica
cucina cinese all’America.
Una lezione di gastronomia sui numerosi elementi che compongono un prelibato menu: attenzione
alla salute, alla stagionalità dei prodotti, alla grandezza delle porzioni e ai colori nel piatto.
Il film riporta le testimonianze di due mostri sacri della cucina americana: Alice Waters che racconta
la sua entusiasmante esperienza personale a una lezione di cucina di Cecilia e Ruth Reichl.
Dedicato agli ortisti urbani , sempre più numerosi anche nelle nostre città, “ Plant This Movie ”
racconta il fenomeno degli orti nelle metropoli contemporanee in giro per il mondo: dall’Avana ad
Addis Abeba, da Accra a Shanghai.
E grazie a immagini d’archivio e vecchie fotografie si scoprono le prime esperienze negli Stati Uniti
di agricoltura in città ai tempi della recessione.
Mentre il documentario “ Land Grabbing or Land to Investors? ” dell’italiano Alfredo Bini punta il dito
contro lo sfruttamento massiccio delle terre da parte dei grandi investitori a discapito delle
popolazioni che abitano quei luoghi.
Per i più romantici ecco una storia d’amore e cibo: “ Made in China ” di Kim Dong-hoo, prodotto e
scritto dal famoso regista sudcoreano Kim Ki-duk.
Lei è coreana ed è responsabile dei controlli sul cibo proveniente dalla Cina, lui è cinese ed entra
illegalmente in Corea per chiedere un riesame delle anguille allevate dal padre e messe al bando
perché risultate positive al test del mercurio.
Tra i due “nemici” nascerà la passione.
“Da voi una tazza di caffè costa più di un chilo di caffè da noi…” spiega Ivan, coltivatore di caffè in
Colombia, nel cortometraggio “ Caballeros del cafe ”.
“Il miglior caffè si esporta, il colombiano consuma quel che rimane…”.
I cavalieri del caffè ci mostrano come raccolgono e fanno seccare i grani al sole, raccontano i tempi
d’oro dei loro padri, i loro sogni e la realtà di oggi con la crisi dell’industria del caffè.
E infine, tra dramma sociale, film per ragazzi e musical in perfetto stile Bollywood, ecco “ The Crow’s
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Egg ” del regista indiano Manikandan: la storia di due fratelli poverissimi che per nutrirsi salgono
sugli alberi a caccia di uova di corvi.
Finché nella strada adiacente la loro bidonville apre una pizzeria alla presenza di una star di
Bollywood.
Gustare una pizza, per loro costosissima e proveniente da un Paese lontanto, diventa la loro
massima ambizione e iniziano così a mettere via i soldi.
Punto d’incontro per il pubblico e i registi è il Festival Center che trova il suo quartier generale alla
Casa del Pane (Casello Ovest di Porta Venezia).
Qui, oltre agli interessanti reportage fotografici dedicati alla classe media e al cibo in Africa, firmati
dal fotografo Joan Bardeletti, e al progetto realizzato dall’artista Emanuele Timothy Costa che
attraverso il ritratto propone una riflessione sulle diversità e le differenze, l’ Istituto Confucio
dell’Università degli Studi di Milano propone la mostra multimediale dedicata alla cultura del cibo in
Cina .
Dalle ricette del V secolo d.C.
al cibo nei film.
E giovedì 7 maggio, alle ore 19, per i più golosi l’appuntamento è con “ Pellicole da divorare: uno
spuntino tra Shanghai e Pechino ”: proiezioni sul legame tra cibo e cultura cinese, assaggi di
specialità cinesi e aperitivo made in China tutto da scoprire.
Happy hour al bar del Festival Center tutte le sere, tra le 18 e le 19, momento clou per incontrare i
registi.
Non è stato facile arrivare al traguardo dei 25 anni per il Festival, unico in Italia interamente dedicato
alle cinematografie del Sud del mondo.
Il dileguarsi di alcuni sponsor e la mancanza del contributo delle istituzioni ha messo a dura prova
l’organizzazione.
Ma, nonostante le difficoltà, il Festival festeggia il suo quarto di secolo presentando il meglio del
cinema dei tre continenti.
Per chi non vuole perdersi neanche una proiezione o un appuntamento, o vuole partecipare a
incontri, laboratori e degustazioni gourmand, da quest’anno può scaricare l’App o consultare qui il
programma dettagliato.
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