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CAMMINARE INSIEME
Via Mozart 16 - 20122 Milano
Tel. 02.76008712
Notiziario n. 3 sped. in abbonamento postale art. 2
comma 20/c Legge 662/96 Milano - anno 14° Aut.
Trib. di Milano n° 241 del 7 maggio 1994 U.I.C.I.
sez. di Milano - Dir. responsabile: Mario
Censabella, Amministrazione e Redazione: Via
Mozart 16 - 20122 Milano stampato internamente
dall’U.I.C. - Copia omaggio
NOVEMBRE 2011
ABBAIARE ALLA LUNA
Un
tempo
intorno
all’Unione
vi
era
un’effervescenza passionale da parte di non
vedenti che non può essere dimenticata, cercherò
di tratteggiare personaggi che un tempo hanno
rappresentato punti di incontro e anche di
dissenso.
Loreto Carratù non aveva un gran seguito, ma
negli incontri di qualche ufficialità aveva
un’oratoria e una progressione di eloquio di
stampo mussoliniano, ogni frase compiuta
sembrava avesse una eco, ma poi non vi era
alcun seguito di roboanza negli ascoltatori.
Lavorava alle acciaierie Falk, era addetto al
controllo qualità, doveva rendersi conto che ogni
pezzo prodotto a lui affidato fosse preciso
attraverso il passaggio da una dima; a quei tempi
diversi ciechi erano addetti a quel lavoro di
precisione ottenendo indubbi riconoscimenti.
Angelo e Maria, lui era uno dei migliori nel
vendere i biglietti delle lotterie nazionali in un
tempo nel quale questa attività aveva un ruolo e
notorietà particolari nella nostra Milano, ancor
oggi vi è un gruppo di non vedenti che dà visibilità
all’Unione Italiana Ciechi, allora non vi erano né
devianze né …biscazzerie; Maria aveva
conosciuto Angelo quando insieme frequentavano
l’asilo dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
Maria ha sempre vissuto ospite di una importante
istituzione milanese, sapeva lavorare ai ferri e
all’uncinetto con estrema bravura, i suoi lavori
erano richiesti anche dalla società bene.
Posseggo tuttora qualche sua sciarpa bianca che
nei tempi opportuni indosso con estremo piacere.
Il loro amore non si era mai né sopito né
realizzato, i tempi, le circostanze, le opportunità, i
costumi di quei tempi non sono stati loro
favorevoli.
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Un certo giorno, anche a Milano si erano superati i
modi di pensare e di vedere rispetto a prima;
Angelo e Maria hanno deciso di fare qualche
piccola esperienza al Giambellino dove lui aveva
un confortevole alloggio: tanta tenerezza e il
disperato rammarico, era lei a dirlo, del tempo che
non poteva più essere recuperato, troppo tempo
era trascorso.
Maria è venuta a mancare il giorno di
Sant’Ambrogio di qualche anno addietro lasciando
il ricordo di una persona che aveva saputo vivere
senza mai lamentarsi, chi ha avuto la ventura di
conoscerla la ricorderà ancora così.
Luigi Caregnato faceva il centralinista telefonico
alla Magneti Marelli dopo un’esperienza quale
controllo di qualità presso la medesima società. E’
stato sempre attivo in tutte le nostre
manifestazioni comprese quelle intese a difendere
i diritti dei ciechi con manifestazioni anche a
oltranza. Dopo il trattamento di quiescenza si è
impegnato a vendere i biglietti delle lotterie
integrandosi in quel nostro glorioso gruppo di non
vedenti; fra gli altri figli ha avuto una dolcissima
figlia, Rosita, che per i sortilegi che riserva la vita,
pur essendo vedente non è discosta dalla nostra
grande famiglia.
Ho conosciuto Andrea Missaglia quando nei primi
anni ’50 entrambi frequentavamo uno dei tanti
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corsi per centralinisti telefonici non vedenti che
l’Unione Ciechi di Milano organizzava; si
frequentavano sino a quando la ventura, la fortuna
ci proponevano un posto di lavoro. Andrea,
rispetto a noi ragazzi aveva già una certa
maturità; era sempre puntualissimo agli orari dei
corsi nonostante non abitasse a Milano e facesse
tardi la notte suonando in alcuni locali. Ricordo,
aveva uno strumento allora d’avanguardia il
“claviolin”, una sorta di tastiera che poteva
riprodurre diversi strumenti musicali, ne era molto
orgoglioso. Nei momenti di riposo si sbarbava con
un rasoio elettrico, allora erano i primi ad apparire,
mi domandavo se un giorno ne avessi mai
posseduto uno. Andrea Missaglia era un uomo
che sapeva proporsi e intrattenere il prossimo,
suonava alla sera soprattutto in un ristorante che
in quegli anni aveva una certa notorietà: il Griso,
Via Fabio Filzi.
Missaglia ogni sera dopo aver eseguito un certo
numero di pezzi musicali era solito intrattenersi fra
i tavoli a discorrere con i clienti per sapere quali
fossero i loro gradimento e desideri, sapeva molto
bene districarsi conoscendo la posizione di ogni
tavolo la cui configurazione era sempre la
medesima. Un certo giorno al Griso era andata a
cena una coppia di non vedenti uno dei quali
aveva un certo residuo visivo. Quando l’ignaro
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Andrea si è avvicinato al loro tavolo è stato
discacciato malamente non so se per il fatto che si
vergognavano del suo proporsi che giudicavano
forse un poco ambiguo o per altro. Uno di quegli
amici miei era felicemente sposato e così non
sarebbe stata cosa buona e giusta rischiare che si
sapesse di rapporti illeciti al di fuori del
matrimonio.
Molti anni dopo ho incontrato Andrea Missaglia, è
stata l’ultima, eravamo entrambi sulla filovia 91,
ciascuno ignorava la presenza dell’altro, Andrea è
sceso per primo e subito mi sono reso conto che il
passeggero che mi aveva preceduto era non
vedente per il suo picchiettare con il suo bastone
bianco; sembrava incerto tanto da rivolgersi a chi
lo seguiva nella discesa del filobus per chiedergli
un aiuto; ero impreparato tanto da non essere
stato pronto a rivelarmi raccontandogli della mia
impossibilità a dargli un aiuto, forse non volevo
farmi riconoscere; Andrea si è allontanato di
qualche metro e poi ecco a lanciare un’invettiva:
…mascalzone a chi non gli aveva offerto aiuto.
Ora Andrea Missaglia non è più, mi vergogno di
quel mio atteggiamento che perlomeno gli
avrebbe
risparmiato
un’amarezza,
Andrea
scusami.
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FORTUNA, TOGLITI LA BENDA!
di Rodolfo Masto
Quante volte i cittadini disabili hanno gioito per
l'adozione di provvedimenti lungimiranti volti a
rendere meno gravosa la loro esistenza? Quante
volte la gioia si è trasformata rapidamente in
delusione quando norme tanto agognate non
hanno trovato applicazione per l'ennesima
mancanza di risorse economiche? Troppe volte!
Malgrado ciò, il nostro mondo va fiero per una
legislazione responsabile governata dai principi di
uguaglianza e di coesione sociale. In particolare,
mi riferisco alle leggi degli anni settanta che
hanno favorito il collocamento lavorativo e
soprattutto l'inserimento degli studenti portatori di
handicap nella scuola di tutti. La svolta più
significativa si verifica quando, sempre in quegli
anni, il parlamento vota le norme relative
all'indennità di accompagnamento che finalmente
concorre al superamento delle tante “barriere” che
ostacolano la piena integrazione.
Cresce nella società la consapevolezza di dover
garantire piena cittadinanza alle persone disabili
e, anche se ogni anno le varie leggi finanziarie
finiscono per limitare i benèfici effetti di norme
adottate nel passato, in qualche modo il sistema
socioassistenziale del nostro paese regge.
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Certo, ogni anno, in occasione dell'adozione della
legge di bilancio, siamo tutti in trincea, soprattutto
dal 2006, quando il governo introduce il
famigerato taglio lineare e progressivo delle leggi
di spesa, comprendendo fra queste anche le
norme che garantiscono il funzionamento di
istituzioni che erogano servizi o beni primari e
indispensabili, come la fornitura di libri in Braille e
di ausili tiflodidattici per ciechi. Da cittadini
responsabili abbiamo risparmiato e, pur fra tanti
problemi, siamo riusciti a contenere la spesa. Non
siamo avulsi dalla realtà, abbiamo fatto la nostra
parte, prima come cittadini contribuenti e poi come
cittadini disabili che, nonostante il progressivo
taglio di risorse a loro destinate, considerano
prioritario il riassetto dei conti dello Stato.
I sacrifici sono stati tanti, in particolare quelli fatti
dalle famiglie chiamate a gestire una delle
contraddizioni più difficili da capire: quella di uno
Stato che da un lato ispira le sue norme a criteri di
uguaglianza
e
poi,
di
fatto,
limita
progressivamente il suo sostegno proprio nei
momenti più delicati come quello dell'integrazione
scolastica e dell'inserimento lavorativo. La
speranza però, supportata dalla caparbia
determinazione di voler vivere in un mondo di
uguali, non si è mai sopita. E quando il
parlamento, seguito da tante assemblee regionali,
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consigli provinciali e comunali, ha recepito la
convenzione dell'ONU sui diritti dei disabili, che
sintetizza i suoi principi nello slogan "Niente su di
noi, senza di noi", il nostro mondo, pur mortificato
dalle esigue risorse, spera in un nuova frontiera.
Spiace, oggi, constatare che ci siamo illusi ancora
una volta: pur avendo dato prova di grande senso
di responsabilità nel voler condividere scelte che
condizionano pesantemente la nostra vita, ci
troviamo di fronte ad un parlamento chiamato a
legiferare intorno al riordino dell'assistenza e della
previdenza senza aver avuto la possibilità di
portare il nostro contributo.
E così, dopo una campagna di stampa enfatizzata
contro il fenomeno dei falsi invalidi non disgiunta
all'intento di creare un alibi – come se le
responsabilità per le azioni fraudolente fossero da
attribuire ai veri invalidi e non ai cittadini disonesti
o, ancor più, a medici incompetenti o, peggio
ancora, corrotti –, eccoci a dover evitare
l'ennesima spada di Damocle. Una proposta di
legge presentata dal ministero dell'economia,
attualmente in discussione alla camera dei
deputati, contempla diversi ambiti di competenza
specifica di altri ministeri (welfare, pubblica
istruzione, sanità, ecc.) considerati però dal solo
punto di vista economico, senza tener conto della
rilevanza sociale.
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Quale iattura! Qui si torna al medioevo e, con la
giustificazione del pareggio di bilancio, si gettano
al rogo anni di conquiste nel campo della
solidarietà sociale. Forse in altri paesi il problema
delle barriere architettoniche è stato superato
prima che da noi, ma in Italia abbiamo avuto
un'evoluzione culturale riferita al settore
dell'assistenza che paesi come la Francia, che
oggi ci sbeffeggiano, non osano neppure sognare.
Si chiede alla classe politica un sussulto di dignità
degno della nostra storia, capace di rigettare
l'adozione di provvedimenti volti a fare cassa solo
momentaneamente, ma che non risolverebbero la
crisi economica italiana. Potremmo facilmente
illustrare tecnicamente, nello spazio di queste
colonne, come alcuni provvedimenti oggi allo
studio non farebbero risparmiare in realtà neppure
un euro allo Stato favorendo, invece, fenomeni di
imbarbarimento e di disuguaglianza sociale.
Nonostante ciò, vogliamo essere come sempre
ottimisti e auspichiamo che il nostro invito al
confronto venga accolto. Noi non viviamo in un
acquario diverso da quello di tutti, non servono
leggi speciali ma provvedimenti che, mentre
regolano la vita della comunità, tengano conto di
esigenze particolari da rispettare. Il mondo politico
non abbandoni i disabili e le loro famiglie al caso o
alla fortuna, ma investa, come nel passato, nella
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crescita culturale di tutta la società e di tutti,
nessuno escluso, anche se disabile. E se proprio
di fortuna vogliamo parlare, poniamo ai nostri
politici una domanda che contiene anche una
sfida: se è davvero così difficile garantire ai ciechi
una vita dignitosa in linea con i principi di una
società che si considera libera e solidale, perché
non si fa come in Spagna dove, affidando
all'ONCE – Unione Nazionale Ciechi Spagnola –
la gestione della lotteria nazionale, si è risolto ogni
problema? Noi siamo pronti.
1) CRONACHE DI CASA NOSTRA
• UN RICORDO
Il 15 luglio 2011 si è spento il Maestro Giovanni
Vassalli, era nato a Pradalunga (Bergamo) il 16
gennaio 1921.
Giovanni Vassalli era un uomo schietto, gentile,
garbato, apparteneva a una vecchia scuola di
maniera che ora non esiste più. Aveva costruito
tutti i suoi studi partendo dall’Istituto dei Ciechi di
Milano prima degli anni ’30 concludendo la propria
preparazione accademica presso il Conservatorio
Giuseppe Verdi di Milano.
Insegnante competente, scrupoloso, severo ma
comprensivo, è stato Docente di armonia oltre che
presso l’Istituto dei Ciechi di Milano con una
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cattedra presso il Conservatorio Giuseppe Verdi.
Con il Maestro Giovanni Vassalli scompare
l’ultimo insegnante di quella benemerita schiera di
docenti non vedenti che hanno fatto storia e
acquisito meriti insegnando a centinaia di ragazzi
ciechi dando agli stessi, secondo le caratteristiche
e predisposizioni di ciascuno, i primi rudimenti
della musica e le specializzazioni a più alto livello.
Chi come me ha tantanni e ha avuto la possibilità
di frequentare anche senza meriti l’ambiente
musicale dell’Istituto dei Ciechi non può non
ricordare le personalità di quegli illustri insegnanti
che tutti, ciascuno a proprio modo, ha lasciato per
voce, per aneddoti o per storie di vita ricordi
incancellabili.
Desidero chiosare con i miei sentimenti di
gratitudine per essere stato benvoluto dal Maestro
Giovanni Vassalli oltre che per la stima anche per
i consensi che mi rivolgeva un poco da sempre
per la mia attività associativa.
Alberto Colombo lo ricorda così: “…Sono stato un
suo allievo, la sua preparazione e competenza mi
sono state molto utili nella mia attività di
insegnante e concertista”.
Nel corollario delle tante “chicche” che si
afferiscono alla nostra storia, è dell’era, tutt’ora
vivente, Carlo Vaghi, quasi un cimelio; in lui è
vivido il ricordo di Giovanni Vassalli quando
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insieme erano stati ammessi a frequentare, ancor
prima del 1930, l’asilo presso l’Istituto dei Ciechi di
Milano. Carlo Vaghi raffigura l’amico e coetaneo
serio e compassato sin da quegli anni, poi,
ciascuno ha avuto itinerari musicali e vita diversi.
• Così si è Mosso Il Nostro Presidente
Grazie ai buoni uffici di Rodolfo Masto il Corriere
della Sera di sabato 8 ottobre ha pubblicato
un’intervista con Tommaso Daniele a firma M.D.G.
- L’Unione Ciechi - “Non si fa cassa calpestando
la nostra dignità” Roma - “Stralciare la riforma dell’assistenza da
quella fiscale” e istituire “un tavolo tra ministero
del Welfare e associazioni per conciliare le
esigenze di risparmio con le esigenze dei disabili”.
Tommaso Daniele è lo storico Presidente
dell’Unione Italiana Ciechi. L’indennità di
accompagnamento, prevista dal 1974, è stata
anche una sua vittoria, ma ora vede il rischio che
“la fredda logica dei numeri calpesti la dignità di
15 mila non vedenti che lavorano”. Per questo in
una lettera ha chiesto ai parlamentari di
intervenire sul disegno di legge delega fiscale e
assistenziale.
Cosa la preoccupa? “Già le due manovre di
quest’estate ci colpiscono con i tagli delle
detrazioni e delle deduzioni, che finora ci hanno
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permesso di scaricare le spese per il cane guida e
per la macchina. Poi ci sono i tagli lineari al fondo
sociale, alla non autosufficienza, al fondo per
l’occupazione dei disabili.
Ma non è finita qui, perché con il disegno di
delega per la riforma fiscale e assistenziale si
rischia
di
assoggettare
l’indennità
di
accompagnamento al reddito, che colpirebbe i
disabili che lavorano facendone degli assistiti e
non dei cittadini”. Di questo ha scritto ai
parlamentari? “E ci aspettiamo di essere
convocati. L’accompagnamento commisurato al
reddito è una misura impopolare, impolitica,
iniqua. Si dimentica che è anche un risarcimento
per la minorazione e non può essere legato a un
bilancio. Eppure quando c’è da tagliare ci si
ricorda dei disabili, perché il governo è forte con i
deboli e debole con i forti. E’ stato così anche con
i controlli sui falsi invalidi. Si è fatta una campagna
denigratoria e anche i veri invalidi ci hanno
rimesso dignità”.
L’anno scorso ha portato un migliaio di disabili in
piazza, davanti a Montecitorio. Potrebbe fare lo
stesso? “Non siamo molto fiduciosi, perché il
ministro dell’Economia con i suoi diktat vuole fare
cassa espropriando il ministro che ha la
competenza in materia, che è Sacconi. Vogliamo
un tavolo per stabilire finalmente per legge i livelli
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minimi di assistenza, di cui si parla da anni. Siamo
disposti a venire incontro al governo, ma per
avere servizi migliori, non per risparmiare. Per
fare cassa c’è un’unica soluzione: colpire i capitali
scudati con un’altra tassa del 5%”.
• PUNTUALIZZAZIONE
Ho chiesto a Nicola Stilla Presidente del Consiglio
regionale lombardo un aggiornamento relativo ai
tagli sul welfare: a domanda risponde.
Rispondo volentieri all'invito dell'amico Mario
Censabella di illustrare ai lettori di "Camminare
Insieme" gli effetti delle manovre finanziarie
approvate dal Parlamento e di quelle ancora
all'esame dello stesso.
Per onestà intellettuale, voglio premettere che
nella manovra emanata dal Governo nel mese di
agosto ed approvata dal Parlamento nel mese di
settembre, non vi sono norme specifiche che
riguardano la categoria.
Infatti nel provvedimento è previsto solo - si fa per
dire - un taglio alla spesa sociale di 40 miliardi di
Euro sui seguenti capitoli di spesa:
* fondo sociale,
* fondo per la non autosufficienza,
* budget per il servizio Civile Volontario,
* fondo per l'occupazione delle persone con
disabilità.
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A nessuno, però, può sfuggire il fatto che tagliare
la spesa sociale non possa avvenire senza che vi
siano ripercussioni negative nei confronti delle
persone con disabilità e, quindi, anche delle
persone cieche ed ipovedenti.
Come ho avuto occasione di dichiarare nel corso
delle varie Assemblee provinciali dei Soci tenutesi
in Lombardia nello scorso mese di settembre, il
provvedimento che colpisce in maniera più diretta
i disabili e, in particolare, le persone cieche e
ipovedenti è il disegno di legge n. 4566 "delega al
Governo per la riforma fiscale ed assistenziale"
che apre la strada a diversi scenari:
* concessione delle pensioni di invalidità sulla
base di un tetto di reddito del nucleo familiare e
non più di quello del soggetto come avviene
attualmente,
* concessione
delle
indennità
di
accompagnamento e speciale non più al solo
titolo della minorazione ma sulla base di un
tetto di reddito, anche qui, del nucleo familiare,
* trasformazione dei servizi sociali da “assistenza
di diritto” ad “assistenza volontaristica”. Ciò
significa che mentre oggi, chiunque di noi,
tenuto conto della situazione economica, ha
diritto, ad esempio, all'assistenza domiciliare da
parte del Comune di residenza, stante a quanto
scritto nel D.d.L. 4566, da domani il servizio
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verrà gestito da cooperative sociali o
associazioni di volontariato e verrà erogato solo
se queste avranno sufficienti risorse umane e
finanziarie.
* riduzione o abolizione delle agevolazioni fiscali
e, fra queste, che potrebbero riguardare le
persone
cieche
e
degli
ipovedenti,
rientrerebbero:
- l'agevolazione dell'IVA al 4 per cento per
l'acquisto di autovetture,
- l'agevolazione dell'IVA al 4 per cento per
l'acquisto di ausili specifici per le persone cieche
ed ipovedenti,
- la detrazione del 19 per cento dalle dichiarazioni
dei redditi per acquisto dell'autovettura e degli
ausili,
- la detrazione di 1.000 Euro dalle dichiarazioni
dei redditi per i titolari di cane guida,
- l'esonero del bollo auto,
- le diverse agevolazioni esistenti sui trasporti
urbani ed extra-urbani,
- l'esenzione del ticket sanitario.
Inoltre, con la legge 14 settembre 2011 n. 148
sono già state apportate modifiche peggiorative
alla normativa sul collocamento al lavoro delle
persone con disabilità, soprattutto per ciò che
concerne la compensazione territoriale. Oggi, le
aziende che incorrono nell’obbligo dell’assunzione
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delle cosiddette “categorie protette”, possono
decidere di concentrare l’obbligo di assunzione su
una singola sede compensando le altre, ma
sempre con riserva di un tetto minimo. Con
l’abolizione di questo tetto minimo, un'azienda
potrebbe assumere tutte le persone con disabilità
in unica sede, sollevando le altre sedi dall’obbligo
di assunzione, favorendo così le assunzioni in
alcuni territori a scapito di altri.
Ad ogni modo, la situazione è talmente grave che
il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei
Ciechi e degli Ipovedenti si è visto costretto a
dichiarare lo stato di mobilità dell'intera categoria
e ad avviare una stretta collaborazione con tutte le
altre associazioni di persone con disabilità per
combattere le intenzioni negative del Governo che
ci riporterebbero ad una situazione precedente la
marcia del dolore del 1954.
Come il Governo, siamo convinti che sia
necessaria una riforma del sistema dei servizi
socio-assistenziali e che vi sia la necessità di
combattere con forza il fenomeno dei falsi invalidi,
degli sprechi e degli abusi. Ma siamo altrettanto
convinti che se esistono i falsi invalidi non è
sicuramente colpa dei veri invalidi, bensì di
Commissioni mediche e funzionari dello Stato
compiacenti.
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E’ estremamente grave e profondamente ingiusto
essere costretti a pagare colpe di altri.
Diciamo quindi sì alla battaglia contro gli sprechi,
gli abusi e i falsi invalidi ma diciamo no ad
eventuali limiti di reddito sulle indennità di
accompagnamento e speciale.
Per questi motivi sia la Presidenza Regionale che
la Presidenza Nazionale hanno inviato una lettera
aperta a tutti i Soci in modo da informarli
esattamente sui rischi e invitarli ad unirsi ai propri
dirigenti per contrastare con forza e convinzione
questa filosofia che mette in discussione tutto il
processo di integrazione scolastica, lavorativa e
sociale che le persone cieche ed ipovedenti
hanno conquistato con pesanti e duri sacrifici.
RIMINISCENZE - di Mario Censabella
E’ tradizione che negli ultimi giorni di luglio si
svolga a Rimini un meeting di Comunione e
Liberazione.
Sono seduto su un divanetto che è a disposizione
della Presidenza di “Dialogo Nel Buio”, da questo
angolo privilegiato ho la possibilità di ascoltare
tutti i rumori della kermesse: brusio, applausi,
musiche e qualche volta i clacson delle
automobiline elettriche che accompagnano gli
ospiti di riguardo.
•
18
Ho partecipato al pranzo che l’équipe di Rodolfo
Masto, una decina di vedenti e non, si è
adoperata con disinvoltura a che i numerosissimi
visitatori avessero a… godere dell’ospitalità
degustativa di questo Dialogo nel Buio.
Naturalmente si mangia… ottenebrati dopo aver
superato vari tendaggi intesi a oscurare gli
ambienti nei quali avviene l’incontro conviviale:
pane, prosciutto crudo, salame, prosciutto cotto,
grana a tocchi da sgranocchiare, vino, caffè,
gelatini Bindi.
I commensali non hanno da crearsi problemi, si
mangia solo con le mani.
Dialogo nel Buio, in questo caso, una sorta di
iniziativa migrante che ormai… dilaga nelle più
diverse città e dimore, si avvale di sponsor di
rilievo: fra gli altri Salumi Negroni, Grana Padano
commercializzato dalla ditta Cornalba, Lambrusco
Chiarli, Acqua Vera Nestlè, Caffè Illy.
I commensali a tavola sono abbinati casualmente,
oggi con me vi era Carlo, studente di
Giurisprudenza a Roma, Giancarlo Frate di Oreno
che è solito organizzare in questo meeting forme
di volontariato e Rodolfo Masto che per un
riguardo all’ecclesiastico e forse per acquisire
indulgenze, piluccava con noi.
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Quando siamo …usciti a vedere le stelle, grandi
abbracci con la speranza di un nuovo incontro
sull’onda del clima di Comunione e Liberazione.
Una nota particolare di gratitudine mi sento in
dovere di rivolgere ai collaboratori non vedenti che
si sono susseguiti al tavolo illustrando i prodotti
con tutte le peculiari caratteristiche tanto disinvolti
da sembrare fluttuanti in un liquido amniotico.
Conclusione: con Rodolfo si… mastica bene
anche al buio.
2) PENNA E CALAMARIO
Mi è …frullata l’idea di aggiungere un nuovo
anello alla didascalia di questo nostro …periodico,
mi raccomando …periodicooo e non circolare
come un tempo e come purtroppo ancora oggi
qualcuno lo definisce.
Fino a diversi anni addietro anche, e
giustamente, veniva definita circolare il messaggio
scritto o parlato che, secondo la medialità di
trasmissione, la Sezione confezionava per i propri
associati e per molti altri ancora che ricevono le
comunicazioni di questo nostro periodico afferenti
tutte le attività dell’Unione Italiana dei Ciechi di
Milano e non solo.
Dunque, ho pensato di aggiungere un nuovo
capitolo che per ora non ha la presunzione di
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esserci sempre, ma tutte le volte che mi sembrerà
di trovare la giusta motivazione, quindi un nuovo
redazionale che il titolo fa subito comprendere che
sia… cosa mia.
Ho avuto mesi addietro la …vanità di concorrere a
un bando di concorso internazionale che l’EBU
European Blind Union ha bandito; il mio pezzo è
stato scelto dalla Direzione Nazionale e insieme a
un altro concorrente è stato indicato a
rappresentare la nostra Associazione in quel
contesto. Era aprile, ora, a settembre il verdetto
che mi ha escluso da qualsiasi graduatoria,
eppure non mi pareva male. Ho deciso di proporlo
anche per il fatto che riporta una esperienza di
vita che, allora, si calava in uno spaccato di storia
italica.
- Concorso Europeo di temi sul Braille 2011
“La conoscenza del Braille cambia la mia maniera
di vivere”
Io, Lui il Braille e gli altri - di Mario Censabella
- Correvano gli anni intorno al 1940 quando ho
avuto la conoscenza che vi fosse un mezzo che
consentiva ai ciechi di leggere, io allora non avevo
consapevolezza che quel tramite mi sarebbe
divenuto familiare.
Non avevo ancora compiuto i 7 anni.
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Vivevo allora a Bordighera con il nonno materno
che, rimasto solo, mi teneva con sé facendomi
fare una vita quasi da adulto con una esistenza di
un certo livello.
Il nonno per rapporti che non so bene quali
fossero, forse amministrativi, intratteneva rapporti
e frequentazioni con gli Hirshon che andavamo a
trovare regolarmente a Villa Gioietta: una lei che
mi sembrava abbastanza matura e un lui quasi
giovane che era cieco. Più tardi da mia madre,
quando il nonno non era più, ho appreso che era
una coppia.
Memorabili i pomeriggi che trascorrevo con gli
Hirshon: dolciumi, leccornie di ogni sorta, poi, io,
sazio con l’inopportunità dell’infanzia a chiedere
…“nonno andiamo… - “nonno andiamo…!”
E’ stato in quelle circostanze che ho visto scorrere
le dita su dei fogli; ho chiesto al nonno cosa
significasse e il nonno a informarmi che lui era
cieco, era il suo modo per leggere.
Io ero già in grado di leggere per mio conto e
quella realtà così diversa non mi era apparsa di
grande rilevanza.
Gli Hirshon erano ebrei, con loro e con il nonno mi
ricordo di aver fatto un viaggio abbastanza
movimentato e veloce. Da mia madre più tardi ho
appreso che il nonno aveva aiutato gli Hirshon a
espatriare in Svizzera.
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Oggi ricordo bene quel viaggio anche per certe
dinamiche che mi sono apparse, riflettendoci oggi,
un poco stravaganti: siamo partiti da Sanremo e
non da Bordighera lasciando la nostra macchina
in stazione; poi sul treno, ultimo vagone; ricordo la
campagna che sfuggiva veloce dietro al treno; lui,
il non vedente, oggi lo definisco così, irrequieto
che si muoveva su e giù per il vagone come poi
ho visto fare tanti anni dopo da quasi tutti coloro
che non vedono e che sono sempre piuttosto
movimentati. Il nonno non avvezzo a certe
irrequietezze si era raccomandato al capotreno
perché non gli accadesse nulla, la moglie non
muoveva una piega tranquillamente seduta nello
scompartimento.
Poi una macchina con autista sotto un’acqua
torrenziale ci ha condotti da Milano al Sacro
Monte di Varese. Ricordo della pioggia poiché
siamo stati costretti a sostare sotto un ponte per
l’imperversare del maltempo, forse un tempo si
era soliti prendere certe precauzioni. Ricordo
ancora il ritorno del mattino successivo dal Sacro
Monte perché il taxi sul quale eravamo saliti
sobbalzando sull’acciottolato della discesa ha
perso una ruota senza alcuna conseguenza per
noi; mi sovviene il mio stupore di allora per il fatto
che il nonno non avesse dato alcunché all’autista
che per un certo tratto ci aveva pur portati, poi un
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mezzo successivo è intervenuto. Mentre scrivo a
settant’anni da quegli accadimenti mi vien fatto di
supporre che fossero servizi dell’Hotel presso il
quale avevamo soggiornato.
Degli Hirshon non ho saputo più nulla.
Poi gli anni della guerra, i disagi, la disperazione
per il nonno che non era più che e ancora oggi mi
rimane come un mito, la disabilità visiva, la cecità
quasi completa, le umiliazioni nella scuola: vivevo
in una famiglia che avrebbe dovuto avere risorse
di cultura ma che forse per una sorta di pudore
non aveva mai pensato alle scuole speciali.
Un certo giorno ascoltando alla radio una
comunicazione dell’Unione Ciechi di Milano che
comunicava che si stavano organizzando corsi
per stenotipisti ciechi, ho rotto gli indugi, mi sono
fatto accompagnare dalla mamma alla sede di
allora e così per me è iniziata una vita il cui senso
non avevo ancora avuto.
Sono entrato così nella struttura dell’Unione e
dell’Istituto dei Ciechi di Milano ove ho incontrato
gente come me, persone con le quali mi sono
trovato disperatamente bene.
Vi erano allora presso l’Istituto le antiche e
storiche insegnanti che avevano frequentato la
scuola pubblica leggendo i libri di testo quando il
braille non era ancora diffuso tanto da essere
24
adottato sui libri di testo, leggevano le lettere in
rilievo.
Da quelle insegnanti ho appreso tante storie e il
sistema di scrittura e lettura braille.
La Maestra che con passione, affetto e tanta
perseveranza
mi
ha
fatto
comprendere
l’importanza di quel sistema è Clelia De Gaudenzi;
aveva un incedere un poco sgraziato, una voce
arrochita, era soprannominata “la cavalla”; aveva
una personalità e una intelligenza particolari, era
stata presente a Genova quando l’Unione Italiana
dei Ciechi si era costituita; partecipava ai
Congressi per la diffusione dell’Esperanto che a
quei tempi sembrava fosse la panacea per
superare le difficoltà e le incomprensioni fra i
popoli.
Da allora la lettura in Braille mi è divenuta
domestica, indispensabile per accedere alle più
diverse informazioni; così la scrittura da subito,
attraverso l’utilizzo di una tavoletta con relativo
punteruolo dal tipico irregolare ticchettio che
ricorda tanto il …picchio si è poi trasferita con la
più comoda e veloce dattilobraille.
Da quegli anni ho spiccato il mio volo, pipistrello
fra i pipistrelli.
Il Braille mi ha permesso di migliorare la mia
cultura, di frequentare corsi di stenotipia, corsi di
qualificazione professionale, di essere istruttore in
25
corsi di addestramento per centralinisti telefonici,
di avere un’occupazione, di vincere concorsi, di
ampliare così le mie conoscenze, di essere
dirigente dell’Unione Italiana dei Ciechi per tanti e
tanti anni.
Nel tempo sono transitato da una grave
minorazione visiva a una cecità assoluta, ho
sofferto di complessi di inferiorità, il cane guida, il
bastone bianco e i fascicoli braille che leggevo
anche nei frequenti trasferimenti che mi è capitato
di effettuare mi hanno portato ad acquisire la
pienezza della mia cittadinanza sociale.
Ho avuto sempre dai non vedenti amicizia,
comprensione, solidarietà, con queste componenti
ho potuto acquisire maturità, sicurezza, passione
per tutto quanto si afferisce alla disabilità visiva.
Quando sono per concludere mi riaffiorano i
ricordi di quegli antichi anni ’40 …rivedo lo sfiorare
gentile delle mani di Hirshon su alcuni fogli attente
a interpretare una tridimensionalità che mi ha
riscattato offrendomi senso e ragioni di vita.
3) QUOTA SOCIALE 2012
La quota sociale rimane invariata, euro 49,58,
invitiamo tutti i nostri associati a rinnovare il
tesseramento per l’anno 2012 e per gli anni
precedenti qualora non si fosse ancora
26
provveduto (i bollini relativi sono già in nostro
possesso); è un impegno morale e sociale che
ciascuno deve sentire nei confronti della propria
Associazione.
Attraverso l’Unione Italiana Ciechi si sono ottenuti
tutti i benefici attualmente in godimento da parte
dei minorati della vista aventi diritto.
Oggi essere soci dell’Unione è anche una
sicurezza per la salvaguardia dei diritti
acquisiti. L’Unione rimane uno zoccolo duro per
ogni
nostra
rivendicazione.
L’Unione
è
un’Associazione che nel corso degli anni ha
saputo farsi apprezzare, conoscere, e oggi, a
pieno titolo, a oltre 90 anni dalla propria
costituzione, ha il diritto di tutela e rappresentanza
concessagli dalle leggi nei confronti di tutte le
forze di Governo, nazionale e locale oltre che in
tutti quei contesti nei quali vi sono da
rappresentare e tutelare gli interessi dei privi della
vista.
Anche per chi non chiede nulla sappia che ogni
giorno chi non vede è fruitore dei benefici acquisiti
dall’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti;
l’Unione infatti offre sempre la certezza della
propria
rappresentatività:
tutti
insieme
unitariamente siamo una forza e una realtà non
facilmente domabili.
27
Allora ricordiamoci di fare il nostro dovere, se 49
euro e 58 centesimi tutti in un botto fossero troppi
vi è la possibilità di sottoscrivere una delega che
consente di pagare la quota sociale rateizzata con
ritenute effettuate direttamente sui ratei di
pensione e/o di indennità di accompagnamento.
Chi compila questa nota esercita da tempo questo
diritto tenendo aggiornata la propria posizione
senza quasi accorgersene poiché la ritenuta dei
pochi euro mensili è davvero una bazzecola.
La quota sociale comprende anche percentuali
che
statutariamente debbono essere poi
riversate alla Sede Centrale e al Consiglio
Regionale U.I.C.I.
Ricordate: una recente modifica del Regolamento
associativo dispone che qualora la quota non
fosse rinnovata annualmente, al secondo anno
decade l’appartenenza all’Unione, verranno a
interrompersi così gli anni di anzianità che nel
tempo ciascuno ha accumulato senza soluzione di
continuità.
Chiunque volesse manifestare
direttamente particolare gratitudine a questa
Sezione, potrà offrire anche un proprio libero
contributo, conta il gesto e non la quantificazione
economica dello stesso.
L’iscrizione all’Unione Italiana Ciechi di Milano
dà anche il diritto di ricevere il periodico
Camminare Insieme, organo ufficiale della
28
Sezione che viene inviato gratuitamente in stampa
a grandi lettere o può essere acquisito su CD,
specificando se in versione audio o testo euro
5,00, su cassette euro 8,00 e in versione braille
euro 5,50.
I soci dell’Unione Italiana Ciechi hanno diritto, a
richiesta, a ricevere il Corriere dei Ciechi che è
l’organo
ufficiale
nazionale
della
nostra
Associazione.
Oggi più che mai è importante essere numerosi, il
Governo, lo Stato, hanno necessità di risparmiare,
se non fossimo coalizzati e numericamente
importanti rischieremmo di perdere anche i diritti
acquisiti.
4) PREMI CEBRO CACIAGLI
2011
E
BEPPINA DAL FABBRO
E’ impegno di questa Unione mantenere il ricordo
delle persone che a suo tempo hanno promosso
iniziative dedicate che hanno avuto un ruolo nella
vita dei non vedenti.
Nella circostanza delle manifestazioni della
Giornata Nazionale del Cieco Santa Lucia 2011
sarà
consegnata
la
“Campanella
della
Riconoscenza”, un manufatto in argento con le
iscrizioni della titolarità dei premi e della data della
manifestazione.
29
Si è pensato di assegnare questo premio non solo
simbolico a chi avrà acquisito particolari meriti;
sarà concesso a vedenti e/o non vedenti per
particolari eventi che li hanno visti protagonisti
nell’ambito della circoscrizione provinciale di
Milano.
E’ compito della Dirigenza sezionale scegliere il
nominativo a cui sarà assegnato l’ambito
riconoscimento.
5) SANTA LUCIA – 53^ GIORNATA NAZIONALE DEL
CIECO – SABATO 17 DICEMBRE 2011
Poche parole per configurare un particolare
evento la cui importanza ormai non ha necessità
di essere tratteggiata ulteriormente
perché
ciascuno di voi ne comprenderà sicuramente i
contenuti umani e sociali oltre che pubblicistici; la
vostra presenza sarà un corollario determinante,
con le autorità e i giornalisti si verrà a comporre
una manifestazione che nel suo particolare e nel
suo insieme assumerà significativi aspetti che
rimarranno ascritti a chiare lettere nel cuore, nei
sentimenti e nei ricordi di ciascuno.
Quest’anno la manifestazione che come nella
consuetudine avrà luogo presso la Sala Barozzi
dell’Istituto dei Ciechi di Milano Via Vivaio 7
assume come sempre particolare importanza
30
poiché oltre a celebrare la 53^ Giornata Nazionale
del Cieco che come è noto è stata …inventata
perché tutti, almeno una volta all’anno abbiano a
ricordarsi delle problematiche relative alle
minorazioni visive, avranno risalto i momenti
incisivi riferiti all’attuale momento politico,
economico e storico del nostro Paese. La
manifestazione, come ormai da diversi anni si
sviluppa, prende forma e sostanza con l’Istituto
dei Ciechi di Milano.
Programma: ore 9.00 Santa Messa organizzata in
collaborazione con il Movimento Apostolico Ciechi
per ricordare tutti i non vedenti scomparsi. La
funzione sarà celebrata in Sala Stoppani presso lo
stesso Istituto.
A seguire vari adempimenti istituzionali: consegna
riconoscimenti, interventi di autorità, momenti
culturali di particolare spessore compresa la
presentazione da parte del giornalista Gianni
Fossati dell’ultimo lavoro del nostro Vezio Bonera
“Tessere di un mosaico” per i tipi di Albatros: uno
spaccato di umanità e di storia contemporanea.
Anche quest’anno, a manifestazione conclusa tutti
a tavola in un ristorante che sicuramente saprà
accogliere e soddisfare anche le aspettative dei
più esigenti.
31
Non possiamo essere più espliciti poiché le
trattative sono ancora in itinere quindi al momento
in cui si va …in machina non si è in grado di
configurare esattamente la localizzazione del
nostro convivio; la nostra segreteria telefonica,
ascoltatela, potrà essere più esplicita a giorni.
Come sempre il trasferimento al ristorante sarà
agevolato. Le prenotazioni possono avvenire
comunque da subito presso la nostra segreteria
versando la quota relativa entro e non oltre lunedì
5 dicembre con le seguenti modalità:
¾ Per coloro che hanno superato i 65 anni di età
e per i giovani fino a 30 anni 22 euro.
¾ Per gli altri non vedenti 25 euro - Ogni non
vedente ha diritto a un solo accompagnatore,
l’eventuale guida segue lo scaglione di riferimento
del non vedente.
¾ Familiari e amici che volessero intervenire 35
euro.
¾ I volontari attivi che desiderano partecipare e
che si prenoteranno singolarmente, cioè non
legati a un servizio di accompagnamento
personalizzato, diversamente la loro quota dovrà
essere a carico del non vedente, saranno ospiti
gratuiti e graditi, sempre che si prenotino entro i
tempi previsti.
32
Le quote sono comprensive di ogni spesa.
L’organizzazione come sempre ha precise regole
alle quali occorre attenersi e a collaborare affinché
il nostro impegno possa scorrere al meglio.
Le prenotazioni per il pranzo dovranno avvenire
contestualmente al versamento delle quote
relative, non potranno essere accettate oltre il
limite prestabilito.
La configurazione del ristorante consente la
prenotazione di posti in rapporto ai tavoli a
disposizione: la nostra segreteria sarà disponibile
ad accogliere anche le prenotazioni di gruppi. In
quella circostanza dovrà essere declinato il nome
di una persona che rappresenterà il gruppo e
sarà di riferimento ai posti prenotati.
Ricordiamo che le quote pro capite sono politiche,
la sezione si fa carico della differenza, anche per
questa ragione le somme versate non potranno
essere restituite a coloro che dovessero essere
assenti a qualsiasi titolo.
Ricordiamo che le diverse modalità di
prenotazione sono riservate agli appartenenti alla
nostra competenza territoriale.
L’Unione si intende sollevata da responsabilità per
eventuali danni a persone o cose che dovessero
verificarsi nel corso dell’intera manifestazione.
33
6) ABBONAMENTI 2012
a) Periodici editi dall’Unione Italiana Ciechi di
Milano
Ora Serena:
pagg. 52 11 numeri
Voce Amica:
pagg. 64 11 numeri
Calendario:
Euro 25,00
Euro 26,00
euro 10,00
I versamenti relativi all’acquisizione dei periodici
possono essere effettuati presso la nostra
segreteria negli orari consueti o utilizzando il c/c
postale n. 57073207 intestato a: Unione Italiana
Ciechi - Periodici e Pubblicazioni varie - Via
Mozart 16 - 20122 Milano segnalando
chiaramente la causale, nome, cognome e
indirizzo.
Tutti gli abbonati che faranno pervenire
tempestivamente le loro quote, in maniera che gli
accreditamenti avvengano entro il 31 dicembre
2011, riceveranno regolarmente tutti i numeri dei
periodici, diversamente avranno il giornale dal
mese successivo a quello nel quale sarà stato
accreditato il relativo importo; non si forniscono
numeri arretrati.
34
Iscrizione al Circolo Paolo Bentivoglio 2012 euro
15,00 può essere contratto sia presso la nostra
segreteria sia presso il Circolo di Via Bellezza 16.
b) Sede Centrale Roma:
Il Corriere dei Ciechi - mensile, organo ufficiale
edito in caratteri tipografici ingranditi, registrato su
cd in MP3 e txt, euro 7,75 (gratuito per gli
associati).
Corriere Braille - quindicinale, braille e su cd txt
euro 7,75 (gratuito per i dirigenti sezionali).
Il Progresso - mensile, braille e cd txt euro
10,33.
Gennariello - mensile, in caratteri tipografici
ingranditi per ipovedenti, braille e su cd txt,
gratuito per i ragazzi che frequentano la scuola
elementare e media, (euro 7,75 per gli adulti).
Voce Nostra - quindicinale, in caratteri tipografici,
braille e su cd txt, euro 7,75, (gratuito per i
sordociechi).
Tiflologia per l’integrazione - trimestrale, braille,
in caratteri tipografici e su cd mp3. Conto corrente
postale 00853200 Biblioteca Italiana per i Ciechi
“Regina Margherita” Onlus, Via G.Ferrari 5/a –
20900 Monza euro 10,33.
Il Portavoce - mensile, su cd mp3, euro 15,50.
Sonorama - mensile, su cd mp3, euro 15,50.
35
Pub - mensile su cd mp3, euro 2,60.
Il Fisioterapista in Europa – quadrimestrale, su
cd mp3, euro 15,50.
Senior - mensile, su cd mp3, euro 5,00.
Circolari della Sede Centrale - mensili, su cd
mp3, euro 18,10 (gratuito per i dirigenti sezionali).
Libro Parlato Novità - mensile di aggiornamento
al Catalogo del Libro Parlato, su cd mp3, (gratuito
su richiesta scritta).
Kaleidos - mensile, braille, su cd mp3 e txt,
gratuito a chi ne fa richiesta.
I Quaderni di Kaleidos – semestrale, su cd mp3
e txt, supplemento a Kaleidos, gratuito a chi ne fa
richiesta.
Uiciechi.it - mensile, su cd mp3, gratuito.
Suoni - trimestrale, braille, gratuito agli abbonati
del Corriere Braille che ne fanno richiesta.
Rivista di Oftalmologia Sociale - trimestrale,
caratteri tipografici, braille e su cd mp3 c.c.p.
24059008, intestato a: Sezione Italiana Agenzia
Internazionale Prevenzione della Cecità Via G.B.
Vico 1 - 00196 Roma euro 16,00 contributo
ordinario; euro 26,00 contributo sostenitore; euro
52,00 contributo benemerito.
I versamenti dovranno essere effettuati sul conto
c/c postale n. 279018 intestato a: Unione Italiana
Ciechi Ufficio Stampa - Via Borgognona 38
36
00187 Roma, e-mail: [email protected]
presso la nostra segreteria.
c) Dalla Biblioteca
Monza:
Italiana
per
Ciechi
o
di
oltre ai consueti servizi di trascrizione e
distribuzione di testi in scrittura braille ai quali si è
affiancato il Servizio Nazionale del Libro
Informatico e a grandi lettere - la Biblioteca
Italiana per ciechi cura la pubblicazione in braille e
la stampa dei seguenti periodici:
ƒ Quaderni di minimondo - rivista altamente
qualificata, contiene articoli specialistici e
divulgativi che abbracciano l’intero scibile. Viene
pubblicata trimestralmente, consta di circa 200
pagine braille – in versione anche informatica
gratuita solo su richiesta.
ƒ Minimondo - mensile contenente articoli di
attualità, costume e argomenti vari, rivolto
prevalentemente ai giovani.
Consta di 80/90 pagine mensili e viene distribuito
gratuitamente, dietro richiesta scritta, in edizione
braille o in versione informatica.
ƒ Infolibri – notiziario bimestrale contenente le
recensioni delle ultime opere trascritte dalla
Biblioteca. Viene distribuito gratuitamente in
37
edizione braille a tutti gli iscritti al servizio prestiti
della Biblioteca.
ƒ Amadeus – rivista di cultura musicale,
mensile, la Biblioteca la realizza in versione
braille, su floppy disk, comprende il cd originale
con le musiche, l’abbonamento è da contrarsi
direttamente versando sul c.c.p. n. 853200
intestato a Biblioteca Italiana per Ciechi - Via G.
Ferrari 5/A 20900 Monza euro 60,00, 12 numeri,
specificando la causale e la versione che si
desidera.
d) Da Unione Italiana Ciechi di Chieti:
Audiopress - rivista mensile di informazione tratta
le problematiche dei ciechi, viene inviata in
contenitori che devono essere restituiti insieme
alle cassette.
Le quote di abbonamento ad Audiopress per il
2012:
ordinario
sostenitori
da
euro
euro
20,00
50,00
I versamenti dovranno essere effettuati entro il 31
dicembre 2011 sul c/c postale N° 12294666
38
intestato a: U.I.C. Via Valignani 33 66100 Chieti
con la causale: “Abbonamento 2012 Audiopress”.
7) NECROLOGI – Ricordiamoli - dal 21 luglio
al 9 novembre 2011
Bisceglia Michele - Crivellari Rina - Contessa
Matteo - Di Noto Giuseppa - Parolini Giancarlo
Pria Vincenzo - Torelli Ugo - Vassalli Giovanni
8) NOTIZIE UTILI
9 Ricordiamo che recentemente i nostri uffici
hanno modificato l’orario di accesso al
pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle
ore 13 e dalle ore 14 alle ore 15.
Ogni 2° sabato del mese, dalle ore 9 alle ore
12.00, esclusa la possibilità di acquisire
materiale tiflotecnico.
9 La Presidenza Nazionale UICI con propria
circolare n. 239 del 4/08/2011 ha informato di
alcune ultime disposizioni riferite alla fruibilità
della legge 104/92 - Limiti e benefici.
9 Il Gruppo Sportivo non vedenti di Milano
propone corsi e attività per la stagione sportiva
2011-2012.
39
Date,
orari,
iscrizioni:
telefonare
allo
02.76.00.48.39 E-mail:
[email protected]
Posta elettronica:
[email protected]
Sito:www.gsdnonvedentimilano.org
Presidente: Francesco Cusati - 328.7766360.
9 La Fondazione Mario e Maria Luisa
Macciachini Monti Viale Lucania 26, 20159
Milano anche per l'anno 2011 - 2012 bandisce
un concorso per 9 Borse di Studio
dell'ammontare di 10.000 euro da destinare fra
gli altri, anche a giovani studenti disabili della
vista residenti in Lombardia. Le domande
dovranno pervenire alla Fondazione suddetta
entro il termine perentorio del 21 dicembre
2011. Informazioni e moduli da compilare sono
reperibili sul sito:
www.fondazionemacciachinimonti.it
Coda di Rospo
Incombono la canicola e le manovre per salvare il
bilancio del nostro Paese ed ecco che nei
commenti riferiti alla rassegna della stampa
quotidiana ascolto una affermazione, quasi un
40
paradosso: …per non capire bisogna essere ben
ciechi e in malafede… Rimango di …emme, male;
mi ero quasi abituato a sentir dire che bisogna
essere ben ciechi per non capire… ma anche in
malafede no, è troppo; vada per il primo stereotipo
che mi lascia quasi indifferente, ma per il secondo
di …simili non ne ho mai incontrati.
Potrei sottotitolare questo mio ultimo spaccato…
paradossi in controtendenza e poi firmare …Un
uomo da marciapiede.
Nel corso dei secoli vi sono state le più …celestiali
teorie, e copernicane e galileiane ma che oggi
anche la …patonza avesse a …girare, non l’avevo
mai sentito, ma che vorrà mai dire, che mai sarà,
che sia una nuova …celestiale teoria?
Il Poeta e Filosofo Andrea Zanzotto è scomparso
appena ieri a 91 anni, prima di non essere più ha
concluso che anche alla sua età della vita non si
capisce nulla. MC
Inviato alle stampe l’ 11.11.2011
41