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CAMMINARE INSIEME Via Mozart 16 - 20122 Milano Tel. 02.76008712 Notiziario n. 3 sped. in abbonamento postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 Milano - anno 14° Aut. Trib. di Milano n° 241 del 7 maggio 1994 U.I.C.I. sez. di Milano - Dir. responsabile: Mario Censabella, Amministrazione e Redazione: Via Mozart 16 - 20122 Milano stampato internamente dall’U.I.C. - Copia omaggio NOVEMBRE 2011 ABBAIARE ALLA LUNA Un tempo intorno all’Unione vi era un’effervescenza passionale da parte di non vedenti che non può essere dimenticata, cercherò di tratteggiare personaggi che un tempo hanno rappresentato punti di incontro e anche di dissenso. Loreto Carratù non aveva un gran seguito, ma negli incontri di qualche ufficialità aveva un’oratoria e una progressione di eloquio di stampo mussoliniano, ogni frase compiuta sembrava avesse una eco, ma poi non vi era alcun seguito di roboanza negli ascoltatori. Lavorava alle acciaierie Falk, era addetto al controllo qualità, doveva rendersi conto che ogni pezzo prodotto a lui affidato fosse preciso attraverso il passaggio da una dima; a quei tempi diversi ciechi erano addetti a quel lavoro di precisione ottenendo indubbi riconoscimenti. Angelo e Maria, lui era uno dei migliori nel vendere i biglietti delle lotterie nazionali in un tempo nel quale questa attività aveva un ruolo e notorietà particolari nella nostra Milano, ancor oggi vi è un gruppo di non vedenti che dà visibilità all’Unione Italiana Ciechi, allora non vi erano né devianze né …biscazzerie; Maria aveva conosciuto Angelo quando insieme frequentavano l’asilo dell’Istituto dei Ciechi di Milano. Maria ha sempre vissuto ospite di una importante istituzione milanese, sapeva lavorare ai ferri e all’uncinetto con estrema bravura, i suoi lavori erano richiesti anche dalla società bene. Posseggo tuttora qualche sua sciarpa bianca che nei tempi opportuni indosso con estremo piacere. Il loro amore non si era mai né sopito né realizzato, i tempi, le circostanze, le opportunità, i costumi di quei tempi non sono stati loro favorevoli. 2 Un certo giorno, anche a Milano si erano superati i modi di pensare e di vedere rispetto a prima; Angelo e Maria hanno deciso di fare qualche piccola esperienza al Giambellino dove lui aveva un confortevole alloggio: tanta tenerezza e il disperato rammarico, era lei a dirlo, del tempo che non poteva più essere recuperato, troppo tempo era trascorso. Maria è venuta a mancare il giorno di Sant’Ambrogio di qualche anno addietro lasciando il ricordo di una persona che aveva saputo vivere senza mai lamentarsi, chi ha avuto la ventura di conoscerla la ricorderà ancora così. Luigi Caregnato faceva il centralinista telefonico alla Magneti Marelli dopo un’esperienza quale controllo di qualità presso la medesima società. E’ stato sempre attivo in tutte le nostre manifestazioni comprese quelle intese a difendere i diritti dei ciechi con manifestazioni anche a oltranza. Dopo il trattamento di quiescenza si è impegnato a vendere i biglietti delle lotterie integrandosi in quel nostro glorioso gruppo di non vedenti; fra gli altri figli ha avuto una dolcissima figlia, Rosita, che per i sortilegi che riserva la vita, pur essendo vedente non è discosta dalla nostra grande famiglia. Ho conosciuto Andrea Missaglia quando nei primi anni ’50 entrambi frequentavamo uno dei tanti 3 corsi per centralinisti telefonici non vedenti che l’Unione Ciechi di Milano organizzava; si frequentavano sino a quando la ventura, la fortuna ci proponevano un posto di lavoro. Andrea, rispetto a noi ragazzi aveva già una certa maturità; era sempre puntualissimo agli orari dei corsi nonostante non abitasse a Milano e facesse tardi la notte suonando in alcuni locali. Ricordo, aveva uno strumento allora d’avanguardia il “claviolin”, una sorta di tastiera che poteva riprodurre diversi strumenti musicali, ne era molto orgoglioso. Nei momenti di riposo si sbarbava con un rasoio elettrico, allora erano i primi ad apparire, mi domandavo se un giorno ne avessi mai posseduto uno. Andrea Missaglia era un uomo che sapeva proporsi e intrattenere il prossimo, suonava alla sera soprattutto in un ristorante che in quegli anni aveva una certa notorietà: il Griso, Via Fabio Filzi. Missaglia ogni sera dopo aver eseguito un certo numero di pezzi musicali era solito intrattenersi fra i tavoli a discorrere con i clienti per sapere quali fossero i loro gradimento e desideri, sapeva molto bene districarsi conoscendo la posizione di ogni tavolo la cui configurazione era sempre la medesima. Un certo giorno al Griso era andata a cena una coppia di non vedenti uno dei quali aveva un certo residuo visivo. Quando l’ignaro 4 Andrea si è avvicinato al loro tavolo è stato discacciato malamente non so se per il fatto che si vergognavano del suo proporsi che giudicavano forse un poco ambiguo o per altro. Uno di quegli amici miei era felicemente sposato e così non sarebbe stata cosa buona e giusta rischiare che si sapesse di rapporti illeciti al di fuori del matrimonio. Molti anni dopo ho incontrato Andrea Missaglia, è stata l’ultima, eravamo entrambi sulla filovia 91, ciascuno ignorava la presenza dell’altro, Andrea è sceso per primo e subito mi sono reso conto che il passeggero che mi aveva preceduto era non vedente per il suo picchiettare con il suo bastone bianco; sembrava incerto tanto da rivolgersi a chi lo seguiva nella discesa del filobus per chiedergli un aiuto; ero impreparato tanto da non essere stato pronto a rivelarmi raccontandogli della mia impossibilità a dargli un aiuto, forse non volevo farmi riconoscere; Andrea si è allontanato di qualche metro e poi ecco a lanciare un’invettiva: …mascalzone a chi non gli aveva offerto aiuto. Ora Andrea Missaglia non è più, mi vergogno di quel mio atteggiamento che perlomeno gli avrebbe risparmiato un’amarezza, Andrea scusami. 5 FORTUNA, TOGLITI LA BENDA! di Rodolfo Masto Quante volte i cittadini disabili hanno gioito per l'adozione di provvedimenti lungimiranti volti a rendere meno gravosa la loro esistenza? Quante volte la gioia si è trasformata rapidamente in delusione quando norme tanto agognate non hanno trovato applicazione per l'ennesima mancanza di risorse economiche? Troppe volte! Malgrado ciò, il nostro mondo va fiero per una legislazione responsabile governata dai principi di uguaglianza e di coesione sociale. In particolare, mi riferisco alle leggi degli anni settanta che hanno favorito il collocamento lavorativo e soprattutto l'inserimento degli studenti portatori di handicap nella scuola di tutti. La svolta più significativa si verifica quando, sempre in quegli anni, il parlamento vota le norme relative all'indennità di accompagnamento che finalmente concorre al superamento delle tante “barriere” che ostacolano la piena integrazione. Cresce nella società la consapevolezza di dover garantire piena cittadinanza alle persone disabili e, anche se ogni anno le varie leggi finanziarie finiscono per limitare i benèfici effetti di norme adottate nel passato, in qualche modo il sistema socioassistenziale del nostro paese regge. 6 Certo, ogni anno, in occasione dell'adozione della legge di bilancio, siamo tutti in trincea, soprattutto dal 2006, quando il governo introduce il famigerato taglio lineare e progressivo delle leggi di spesa, comprendendo fra queste anche le norme che garantiscono il funzionamento di istituzioni che erogano servizi o beni primari e indispensabili, come la fornitura di libri in Braille e di ausili tiflodidattici per ciechi. Da cittadini responsabili abbiamo risparmiato e, pur fra tanti problemi, siamo riusciti a contenere la spesa. Non siamo avulsi dalla realtà, abbiamo fatto la nostra parte, prima come cittadini contribuenti e poi come cittadini disabili che, nonostante il progressivo taglio di risorse a loro destinate, considerano prioritario il riassetto dei conti dello Stato. I sacrifici sono stati tanti, in particolare quelli fatti dalle famiglie chiamate a gestire una delle contraddizioni più difficili da capire: quella di uno Stato che da un lato ispira le sue norme a criteri di uguaglianza e poi, di fatto, limita progressivamente il suo sostegno proprio nei momenti più delicati come quello dell'integrazione scolastica e dell'inserimento lavorativo. La speranza però, supportata dalla caparbia determinazione di voler vivere in un mondo di uguali, non si è mai sopita. E quando il parlamento, seguito da tante assemblee regionali, 7 consigli provinciali e comunali, ha recepito la convenzione dell'ONU sui diritti dei disabili, che sintetizza i suoi principi nello slogan "Niente su di noi, senza di noi", il nostro mondo, pur mortificato dalle esigue risorse, spera in un nuova frontiera. Spiace, oggi, constatare che ci siamo illusi ancora una volta: pur avendo dato prova di grande senso di responsabilità nel voler condividere scelte che condizionano pesantemente la nostra vita, ci troviamo di fronte ad un parlamento chiamato a legiferare intorno al riordino dell'assistenza e della previdenza senza aver avuto la possibilità di portare il nostro contributo. E così, dopo una campagna di stampa enfatizzata contro il fenomeno dei falsi invalidi non disgiunta all'intento di creare un alibi – come se le responsabilità per le azioni fraudolente fossero da attribuire ai veri invalidi e non ai cittadini disonesti o, ancor più, a medici incompetenti o, peggio ancora, corrotti –, eccoci a dover evitare l'ennesima spada di Damocle. Una proposta di legge presentata dal ministero dell'economia, attualmente in discussione alla camera dei deputati, contempla diversi ambiti di competenza specifica di altri ministeri (welfare, pubblica istruzione, sanità, ecc.) considerati però dal solo punto di vista economico, senza tener conto della rilevanza sociale. 8 Quale iattura! Qui si torna al medioevo e, con la giustificazione del pareggio di bilancio, si gettano al rogo anni di conquiste nel campo della solidarietà sociale. Forse in altri paesi il problema delle barriere architettoniche è stato superato prima che da noi, ma in Italia abbiamo avuto un'evoluzione culturale riferita al settore dell'assistenza che paesi come la Francia, che oggi ci sbeffeggiano, non osano neppure sognare. Si chiede alla classe politica un sussulto di dignità degno della nostra storia, capace di rigettare l'adozione di provvedimenti volti a fare cassa solo momentaneamente, ma che non risolverebbero la crisi economica italiana. Potremmo facilmente illustrare tecnicamente, nello spazio di queste colonne, come alcuni provvedimenti oggi allo studio non farebbero risparmiare in realtà neppure un euro allo Stato favorendo, invece, fenomeni di imbarbarimento e di disuguaglianza sociale. Nonostante ciò, vogliamo essere come sempre ottimisti e auspichiamo che il nostro invito al confronto venga accolto. Noi non viviamo in un acquario diverso da quello di tutti, non servono leggi speciali ma provvedimenti che, mentre regolano la vita della comunità, tengano conto di esigenze particolari da rispettare. Il mondo politico non abbandoni i disabili e le loro famiglie al caso o alla fortuna, ma investa, come nel passato, nella 9 crescita culturale di tutta la società e di tutti, nessuno escluso, anche se disabile. E se proprio di fortuna vogliamo parlare, poniamo ai nostri politici una domanda che contiene anche una sfida: se è davvero così difficile garantire ai ciechi una vita dignitosa in linea con i principi di una società che si considera libera e solidale, perché non si fa come in Spagna dove, affidando all'ONCE – Unione Nazionale Ciechi Spagnola – la gestione della lotteria nazionale, si è risolto ogni problema? Noi siamo pronti. 1) CRONACHE DI CASA NOSTRA • UN RICORDO Il 15 luglio 2011 si è spento il Maestro Giovanni Vassalli, era nato a Pradalunga (Bergamo) il 16 gennaio 1921. Giovanni Vassalli era un uomo schietto, gentile, garbato, apparteneva a una vecchia scuola di maniera che ora non esiste più. Aveva costruito tutti i suoi studi partendo dall’Istituto dei Ciechi di Milano prima degli anni ’30 concludendo la propria preparazione accademica presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Insegnante competente, scrupoloso, severo ma comprensivo, è stato Docente di armonia oltre che presso l’Istituto dei Ciechi di Milano con una 10 cattedra presso il Conservatorio Giuseppe Verdi. Con il Maestro Giovanni Vassalli scompare l’ultimo insegnante di quella benemerita schiera di docenti non vedenti che hanno fatto storia e acquisito meriti insegnando a centinaia di ragazzi ciechi dando agli stessi, secondo le caratteristiche e predisposizioni di ciascuno, i primi rudimenti della musica e le specializzazioni a più alto livello. Chi come me ha tantanni e ha avuto la possibilità di frequentare anche senza meriti l’ambiente musicale dell’Istituto dei Ciechi non può non ricordare le personalità di quegli illustri insegnanti che tutti, ciascuno a proprio modo, ha lasciato per voce, per aneddoti o per storie di vita ricordi incancellabili. Desidero chiosare con i miei sentimenti di gratitudine per essere stato benvoluto dal Maestro Giovanni Vassalli oltre che per la stima anche per i consensi che mi rivolgeva un poco da sempre per la mia attività associativa. Alberto Colombo lo ricorda così: “…Sono stato un suo allievo, la sua preparazione e competenza mi sono state molto utili nella mia attività di insegnante e concertista”. Nel corollario delle tante “chicche” che si afferiscono alla nostra storia, è dell’era, tutt’ora vivente, Carlo Vaghi, quasi un cimelio; in lui è vivido il ricordo di Giovanni Vassalli quando 11 insieme erano stati ammessi a frequentare, ancor prima del 1930, l’asilo presso l’Istituto dei Ciechi di Milano. Carlo Vaghi raffigura l’amico e coetaneo serio e compassato sin da quegli anni, poi, ciascuno ha avuto itinerari musicali e vita diversi. • Così si è Mosso Il Nostro Presidente Grazie ai buoni uffici di Rodolfo Masto il Corriere della Sera di sabato 8 ottobre ha pubblicato un’intervista con Tommaso Daniele a firma M.D.G. - L’Unione Ciechi - “Non si fa cassa calpestando la nostra dignità” Roma - “Stralciare la riforma dell’assistenza da quella fiscale” e istituire “un tavolo tra ministero del Welfare e associazioni per conciliare le esigenze di risparmio con le esigenze dei disabili”. Tommaso Daniele è lo storico Presidente dell’Unione Italiana Ciechi. L’indennità di accompagnamento, prevista dal 1974, è stata anche una sua vittoria, ma ora vede il rischio che “la fredda logica dei numeri calpesti la dignità di 15 mila non vedenti che lavorano”. Per questo in una lettera ha chiesto ai parlamentari di intervenire sul disegno di legge delega fiscale e assistenziale. Cosa la preoccupa? “Già le due manovre di quest’estate ci colpiscono con i tagli delle detrazioni e delle deduzioni, che finora ci hanno 12 permesso di scaricare le spese per il cane guida e per la macchina. Poi ci sono i tagli lineari al fondo sociale, alla non autosufficienza, al fondo per l’occupazione dei disabili. Ma non è finita qui, perché con il disegno di delega per la riforma fiscale e assistenziale si rischia di assoggettare l’indennità di accompagnamento al reddito, che colpirebbe i disabili che lavorano facendone degli assistiti e non dei cittadini”. Di questo ha scritto ai parlamentari? “E ci aspettiamo di essere convocati. L’accompagnamento commisurato al reddito è una misura impopolare, impolitica, iniqua. Si dimentica che è anche un risarcimento per la minorazione e non può essere legato a un bilancio. Eppure quando c’è da tagliare ci si ricorda dei disabili, perché il governo è forte con i deboli e debole con i forti. E’ stato così anche con i controlli sui falsi invalidi. Si è fatta una campagna denigratoria e anche i veri invalidi ci hanno rimesso dignità”. L’anno scorso ha portato un migliaio di disabili in piazza, davanti a Montecitorio. Potrebbe fare lo stesso? “Non siamo molto fiduciosi, perché il ministro dell’Economia con i suoi diktat vuole fare cassa espropriando il ministro che ha la competenza in materia, che è Sacconi. Vogliamo un tavolo per stabilire finalmente per legge i livelli 13 minimi di assistenza, di cui si parla da anni. Siamo disposti a venire incontro al governo, ma per avere servizi migliori, non per risparmiare. Per fare cassa c’è un’unica soluzione: colpire i capitali scudati con un’altra tassa del 5%”. • PUNTUALIZZAZIONE Ho chiesto a Nicola Stilla Presidente del Consiglio regionale lombardo un aggiornamento relativo ai tagli sul welfare: a domanda risponde. Rispondo volentieri all'invito dell'amico Mario Censabella di illustrare ai lettori di "Camminare Insieme" gli effetti delle manovre finanziarie approvate dal Parlamento e di quelle ancora all'esame dello stesso. Per onestà intellettuale, voglio premettere che nella manovra emanata dal Governo nel mese di agosto ed approvata dal Parlamento nel mese di settembre, non vi sono norme specifiche che riguardano la categoria. Infatti nel provvedimento è previsto solo - si fa per dire - un taglio alla spesa sociale di 40 miliardi di Euro sui seguenti capitoli di spesa: * fondo sociale, * fondo per la non autosufficienza, * budget per il servizio Civile Volontario, * fondo per l'occupazione delle persone con disabilità. 14 A nessuno, però, può sfuggire il fatto che tagliare la spesa sociale non possa avvenire senza che vi siano ripercussioni negative nei confronti delle persone con disabilità e, quindi, anche delle persone cieche ed ipovedenti. Come ho avuto occasione di dichiarare nel corso delle varie Assemblee provinciali dei Soci tenutesi in Lombardia nello scorso mese di settembre, il provvedimento che colpisce in maniera più diretta i disabili e, in particolare, le persone cieche e ipovedenti è il disegno di legge n. 4566 "delega al Governo per la riforma fiscale ed assistenziale" che apre la strada a diversi scenari: * concessione delle pensioni di invalidità sulla base di un tetto di reddito del nucleo familiare e non più di quello del soggetto come avviene attualmente, * concessione delle indennità di accompagnamento e speciale non più al solo titolo della minorazione ma sulla base di un tetto di reddito, anche qui, del nucleo familiare, * trasformazione dei servizi sociali da “assistenza di diritto” ad “assistenza volontaristica”. Ciò significa che mentre oggi, chiunque di noi, tenuto conto della situazione economica, ha diritto, ad esempio, all'assistenza domiciliare da parte del Comune di residenza, stante a quanto scritto nel D.d.L. 4566, da domani il servizio 15 verrà gestito da cooperative sociali o associazioni di volontariato e verrà erogato solo se queste avranno sufficienti risorse umane e finanziarie. * riduzione o abolizione delle agevolazioni fiscali e, fra queste, che potrebbero riguardare le persone cieche e degli ipovedenti, rientrerebbero: - l'agevolazione dell'IVA al 4 per cento per l'acquisto di autovetture, - l'agevolazione dell'IVA al 4 per cento per l'acquisto di ausili specifici per le persone cieche ed ipovedenti, - la detrazione del 19 per cento dalle dichiarazioni dei redditi per acquisto dell'autovettura e degli ausili, - la detrazione di 1.000 Euro dalle dichiarazioni dei redditi per i titolari di cane guida, - l'esonero del bollo auto, - le diverse agevolazioni esistenti sui trasporti urbani ed extra-urbani, - l'esenzione del ticket sanitario. Inoltre, con la legge 14 settembre 2011 n. 148 sono già state apportate modifiche peggiorative alla normativa sul collocamento al lavoro delle persone con disabilità, soprattutto per ciò che concerne la compensazione territoriale. Oggi, le aziende che incorrono nell’obbligo dell’assunzione 16 delle cosiddette “categorie protette”, possono decidere di concentrare l’obbligo di assunzione su una singola sede compensando le altre, ma sempre con riserva di un tetto minimo. Con l’abolizione di questo tetto minimo, un'azienda potrebbe assumere tutte le persone con disabilità in unica sede, sollevando le altre sedi dall’obbligo di assunzione, favorendo così le assunzioni in alcuni territori a scapito di altri. Ad ogni modo, la situazione è talmente grave che il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si è visto costretto a dichiarare lo stato di mobilità dell'intera categoria e ad avviare una stretta collaborazione con tutte le altre associazioni di persone con disabilità per combattere le intenzioni negative del Governo che ci riporterebbero ad una situazione precedente la marcia del dolore del 1954. Come il Governo, siamo convinti che sia necessaria una riforma del sistema dei servizi socio-assistenziali e che vi sia la necessità di combattere con forza il fenomeno dei falsi invalidi, degli sprechi e degli abusi. Ma siamo altrettanto convinti che se esistono i falsi invalidi non è sicuramente colpa dei veri invalidi, bensì di Commissioni mediche e funzionari dello Stato compiacenti. 17 E’ estremamente grave e profondamente ingiusto essere costretti a pagare colpe di altri. Diciamo quindi sì alla battaglia contro gli sprechi, gli abusi e i falsi invalidi ma diciamo no ad eventuali limiti di reddito sulle indennità di accompagnamento e speciale. Per questi motivi sia la Presidenza Regionale che la Presidenza Nazionale hanno inviato una lettera aperta a tutti i Soci in modo da informarli esattamente sui rischi e invitarli ad unirsi ai propri dirigenti per contrastare con forza e convinzione questa filosofia che mette in discussione tutto il processo di integrazione scolastica, lavorativa e sociale che le persone cieche ed ipovedenti hanno conquistato con pesanti e duri sacrifici. RIMINISCENZE - di Mario Censabella E’ tradizione che negli ultimi giorni di luglio si svolga a Rimini un meeting di Comunione e Liberazione. Sono seduto su un divanetto che è a disposizione della Presidenza di “Dialogo Nel Buio”, da questo angolo privilegiato ho la possibilità di ascoltare tutti i rumori della kermesse: brusio, applausi, musiche e qualche volta i clacson delle automobiline elettriche che accompagnano gli ospiti di riguardo. • 18 Ho partecipato al pranzo che l’équipe di Rodolfo Masto, una decina di vedenti e non, si è adoperata con disinvoltura a che i numerosissimi visitatori avessero a… godere dell’ospitalità degustativa di questo Dialogo nel Buio. Naturalmente si mangia… ottenebrati dopo aver superato vari tendaggi intesi a oscurare gli ambienti nei quali avviene l’incontro conviviale: pane, prosciutto crudo, salame, prosciutto cotto, grana a tocchi da sgranocchiare, vino, caffè, gelatini Bindi. I commensali non hanno da crearsi problemi, si mangia solo con le mani. Dialogo nel Buio, in questo caso, una sorta di iniziativa migrante che ormai… dilaga nelle più diverse città e dimore, si avvale di sponsor di rilievo: fra gli altri Salumi Negroni, Grana Padano commercializzato dalla ditta Cornalba, Lambrusco Chiarli, Acqua Vera Nestlè, Caffè Illy. I commensali a tavola sono abbinati casualmente, oggi con me vi era Carlo, studente di Giurisprudenza a Roma, Giancarlo Frate di Oreno che è solito organizzare in questo meeting forme di volontariato e Rodolfo Masto che per un riguardo all’ecclesiastico e forse per acquisire indulgenze, piluccava con noi. 19 Quando siamo …usciti a vedere le stelle, grandi abbracci con la speranza di un nuovo incontro sull’onda del clima di Comunione e Liberazione. Una nota particolare di gratitudine mi sento in dovere di rivolgere ai collaboratori non vedenti che si sono susseguiti al tavolo illustrando i prodotti con tutte le peculiari caratteristiche tanto disinvolti da sembrare fluttuanti in un liquido amniotico. Conclusione: con Rodolfo si… mastica bene anche al buio. 2) PENNA E CALAMARIO Mi è …frullata l’idea di aggiungere un nuovo anello alla didascalia di questo nostro …periodico, mi raccomando …periodicooo e non circolare come un tempo e come purtroppo ancora oggi qualcuno lo definisce. Fino a diversi anni addietro anche, e giustamente, veniva definita circolare il messaggio scritto o parlato che, secondo la medialità di trasmissione, la Sezione confezionava per i propri associati e per molti altri ancora che ricevono le comunicazioni di questo nostro periodico afferenti tutte le attività dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano e non solo. Dunque, ho pensato di aggiungere un nuovo capitolo che per ora non ha la presunzione di 20 esserci sempre, ma tutte le volte che mi sembrerà di trovare la giusta motivazione, quindi un nuovo redazionale che il titolo fa subito comprendere che sia… cosa mia. Ho avuto mesi addietro la …vanità di concorrere a un bando di concorso internazionale che l’EBU European Blind Union ha bandito; il mio pezzo è stato scelto dalla Direzione Nazionale e insieme a un altro concorrente è stato indicato a rappresentare la nostra Associazione in quel contesto. Era aprile, ora, a settembre il verdetto che mi ha escluso da qualsiasi graduatoria, eppure non mi pareva male. Ho deciso di proporlo anche per il fatto che riporta una esperienza di vita che, allora, si calava in uno spaccato di storia italica. - Concorso Europeo di temi sul Braille 2011 “La conoscenza del Braille cambia la mia maniera di vivere” Io, Lui il Braille e gli altri - di Mario Censabella - Correvano gli anni intorno al 1940 quando ho avuto la conoscenza che vi fosse un mezzo che consentiva ai ciechi di leggere, io allora non avevo consapevolezza che quel tramite mi sarebbe divenuto familiare. Non avevo ancora compiuto i 7 anni. 21 Vivevo allora a Bordighera con il nonno materno che, rimasto solo, mi teneva con sé facendomi fare una vita quasi da adulto con una esistenza di un certo livello. Il nonno per rapporti che non so bene quali fossero, forse amministrativi, intratteneva rapporti e frequentazioni con gli Hirshon che andavamo a trovare regolarmente a Villa Gioietta: una lei che mi sembrava abbastanza matura e un lui quasi giovane che era cieco. Più tardi da mia madre, quando il nonno non era più, ho appreso che era una coppia. Memorabili i pomeriggi che trascorrevo con gli Hirshon: dolciumi, leccornie di ogni sorta, poi, io, sazio con l’inopportunità dell’infanzia a chiedere …“nonno andiamo… - “nonno andiamo…!” E’ stato in quelle circostanze che ho visto scorrere le dita su dei fogli; ho chiesto al nonno cosa significasse e il nonno a informarmi che lui era cieco, era il suo modo per leggere. Io ero già in grado di leggere per mio conto e quella realtà così diversa non mi era apparsa di grande rilevanza. Gli Hirshon erano ebrei, con loro e con il nonno mi ricordo di aver fatto un viaggio abbastanza movimentato e veloce. Da mia madre più tardi ho appreso che il nonno aveva aiutato gli Hirshon a espatriare in Svizzera. 22 Oggi ricordo bene quel viaggio anche per certe dinamiche che mi sono apparse, riflettendoci oggi, un poco stravaganti: siamo partiti da Sanremo e non da Bordighera lasciando la nostra macchina in stazione; poi sul treno, ultimo vagone; ricordo la campagna che sfuggiva veloce dietro al treno; lui, il non vedente, oggi lo definisco così, irrequieto che si muoveva su e giù per il vagone come poi ho visto fare tanti anni dopo da quasi tutti coloro che non vedono e che sono sempre piuttosto movimentati. Il nonno non avvezzo a certe irrequietezze si era raccomandato al capotreno perché non gli accadesse nulla, la moglie non muoveva una piega tranquillamente seduta nello scompartimento. Poi una macchina con autista sotto un’acqua torrenziale ci ha condotti da Milano al Sacro Monte di Varese. Ricordo della pioggia poiché siamo stati costretti a sostare sotto un ponte per l’imperversare del maltempo, forse un tempo si era soliti prendere certe precauzioni. Ricordo ancora il ritorno del mattino successivo dal Sacro Monte perché il taxi sul quale eravamo saliti sobbalzando sull’acciottolato della discesa ha perso una ruota senza alcuna conseguenza per noi; mi sovviene il mio stupore di allora per il fatto che il nonno non avesse dato alcunché all’autista che per un certo tratto ci aveva pur portati, poi un 23 mezzo successivo è intervenuto. Mentre scrivo a settant’anni da quegli accadimenti mi vien fatto di supporre che fossero servizi dell’Hotel presso il quale avevamo soggiornato. Degli Hirshon non ho saputo più nulla. Poi gli anni della guerra, i disagi, la disperazione per il nonno che non era più che e ancora oggi mi rimane come un mito, la disabilità visiva, la cecità quasi completa, le umiliazioni nella scuola: vivevo in una famiglia che avrebbe dovuto avere risorse di cultura ma che forse per una sorta di pudore non aveva mai pensato alle scuole speciali. Un certo giorno ascoltando alla radio una comunicazione dell’Unione Ciechi di Milano che comunicava che si stavano organizzando corsi per stenotipisti ciechi, ho rotto gli indugi, mi sono fatto accompagnare dalla mamma alla sede di allora e così per me è iniziata una vita il cui senso non avevo ancora avuto. Sono entrato così nella struttura dell’Unione e dell’Istituto dei Ciechi di Milano ove ho incontrato gente come me, persone con le quali mi sono trovato disperatamente bene. Vi erano allora presso l’Istituto le antiche e storiche insegnanti che avevano frequentato la scuola pubblica leggendo i libri di testo quando il braille non era ancora diffuso tanto da essere 24 adottato sui libri di testo, leggevano le lettere in rilievo. Da quelle insegnanti ho appreso tante storie e il sistema di scrittura e lettura braille. La Maestra che con passione, affetto e tanta perseveranza mi ha fatto comprendere l’importanza di quel sistema è Clelia De Gaudenzi; aveva un incedere un poco sgraziato, una voce arrochita, era soprannominata “la cavalla”; aveva una personalità e una intelligenza particolari, era stata presente a Genova quando l’Unione Italiana dei Ciechi si era costituita; partecipava ai Congressi per la diffusione dell’Esperanto che a quei tempi sembrava fosse la panacea per superare le difficoltà e le incomprensioni fra i popoli. Da allora la lettura in Braille mi è divenuta domestica, indispensabile per accedere alle più diverse informazioni; così la scrittura da subito, attraverso l’utilizzo di una tavoletta con relativo punteruolo dal tipico irregolare ticchettio che ricorda tanto il …picchio si è poi trasferita con la più comoda e veloce dattilobraille. Da quegli anni ho spiccato il mio volo, pipistrello fra i pipistrelli. Il Braille mi ha permesso di migliorare la mia cultura, di frequentare corsi di stenotipia, corsi di qualificazione professionale, di essere istruttore in 25 corsi di addestramento per centralinisti telefonici, di avere un’occupazione, di vincere concorsi, di ampliare così le mie conoscenze, di essere dirigente dell’Unione Italiana dei Ciechi per tanti e tanti anni. Nel tempo sono transitato da una grave minorazione visiva a una cecità assoluta, ho sofferto di complessi di inferiorità, il cane guida, il bastone bianco e i fascicoli braille che leggevo anche nei frequenti trasferimenti che mi è capitato di effettuare mi hanno portato ad acquisire la pienezza della mia cittadinanza sociale. Ho avuto sempre dai non vedenti amicizia, comprensione, solidarietà, con queste componenti ho potuto acquisire maturità, sicurezza, passione per tutto quanto si afferisce alla disabilità visiva. Quando sono per concludere mi riaffiorano i ricordi di quegli antichi anni ’40 …rivedo lo sfiorare gentile delle mani di Hirshon su alcuni fogli attente a interpretare una tridimensionalità che mi ha riscattato offrendomi senso e ragioni di vita. 3) QUOTA SOCIALE 2012 La quota sociale rimane invariata, euro 49,58, invitiamo tutti i nostri associati a rinnovare il tesseramento per l’anno 2012 e per gli anni precedenti qualora non si fosse ancora 26 provveduto (i bollini relativi sono già in nostro possesso); è un impegno morale e sociale che ciascuno deve sentire nei confronti della propria Associazione. Attraverso l’Unione Italiana Ciechi si sono ottenuti tutti i benefici attualmente in godimento da parte dei minorati della vista aventi diritto. Oggi essere soci dell’Unione è anche una sicurezza per la salvaguardia dei diritti acquisiti. L’Unione rimane uno zoccolo duro per ogni nostra rivendicazione. L’Unione è un’Associazione che nel corso degli anni ha saputo farsi apprezzare, conoscere, e oggi, a pieno titolo, a oltre 90 anni dalla propria costituzione, ha il diritto di tutela e rappresentanza concessagli dalle leggi nei confronti di tutte le forze di Governo, nazionale e locale oltre che in tutti quei contesti nei quali vi sono da rappresentare e tutelare gli interessi dei privi della vista. Anche per chi non chiede nulla sappia che ogni giorno chi non vede è fruitore dei benefici acquisiti dall’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti; l’Unione infatti offre sempre la certezza della propria rappresentatività: tutti insieme unitariamente siamo una forza e una realtà non facilmente domabili. 27 Allora ricordiamoci di fare il nostro dovere, se 49 euro e 58 centesimi tutti in un botto fossero troppi vi è la possibilità di sottoscrivere una delega che consente di pagare la quota sociale rateizzata con ritenute effettuate direttamente sui ratei di pensione e/o di indennità di accompagnamento. Chi compila questa nota esercita da tempo questo diritto tenendo aggiornata la propria posizione senza quasi accorgersene poiché la ritenuta dei pochi euro mensili è davvero una bazzecola. La quota sociale comprende anche percentuali che statutariamente debbono essere poi riversate alla Sede Centrale e al Consiglio Regionale U.I.C.I. Ricordate: una recente modifica del Regolamento associativo dispone che qualora la quota non fosse rinnovata annualmente, al secondo anno decade l’appartenenza all’Unione, verranno a interrompersi così gli anni di anzianità che nel tempo ciascuno ha accumulato senza soluzione di continuità. Chiunque volesse manifestare direttamente particolare gratitudine a questa Sezione, potrà offrire anche un proprio libero contributo, conta il gesto e non la quantificazione economica dello stesso. L’iscrizione all’Unione Italiana Ciechi di Milano dà anche il diritto di ricevere il periodico Camminare Insieme, organo ufficiale della 28 Sezione che viene inviato gratuitamente in stampa a grandi lettere o può essere acquisito su CD, specificando se in versione audio o testo euro 5,00, su cassette euro 8,00 e in versione braille euro 5,50. I soci dell’Unione Italiana Ciechi hanno diritto, a richiesta, a ricevere il Corriere dei Ciechi che è l’organo ufficiale nazionale della nostra Associazione. Oggi più che mai è importante essere numerosi, il Governo, lo Stato, hanno necessità di risparmiare, se non fossimo coalizzati e numericamente importanti rischieremmo di perdere anche i diritti acquisiti. 4) PREMI CEBRO CACIAGLI 2011 E BEPPINA DAL FABBRO E’ impegno di questa Unione mantenere il ricordo delle persone che a suo tempo hanno promosso iniziative dedicate che hanno avuto un ruolo nella vita dei non vedenti. Nella circostanza delle manifestazioni della Giornata Nazionale del Cieco Santa Lucia 2011 sarà consegnata la “Campanella della Riconoscenza”, un manufatto in argento con le iscrizioni della titolarità dei premi e della data della manifestazione. 29 Si è pensato di assegnare questo premio non solo simbolico a chi avrà acquisito particolari meriti; sarà concesso a vedenti e/o non vedenti per particolari eventi che li hanno visti protagonisti nell’ambito della circoscrizione provinciale di Milano. E’ compito della Dirigenza sezionale scegliere il nominativo a cui sarà assegnato l’ambito riconoscimento. 5) SANTA LUCIA – 53^ GIORNATA NAZIONALE DEL CIECO – SABATO 17 DICEMBRE 2011 Poche parole per configurare un particolare evento la cui importanza ormai non ha necessità di essere tratteggiata ulteriormente perché ciascuno di voi ne comprenderà sicuramente i contenuti umani e sociali oltre che pubblicistici; la vostra presenza sarà un corollario determinante, con le autorità e i giornalisti si verrà a comporre una manifestazione che nel suo particolare e nel suo insieme assumerà significativi aspetti che rimarranno ascritti a chiare lettere nel cuore, nei sentimenti e nei ricordi di ciascuno. Quest’anno la manifestazione che come nella consuetudine avrà luogo presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano Via Vivaio 7 assume come sempre particolare importanza 30 poiché oltre a celebrare la 53^ Giornata Nazionale del Cieco che come è noto è stata …inventata perché tutti, almeno una volta all’anno abbiano a ricordarsi delle problematiche relative alle minorazioni visive, avranno risalto i momenti incisivi riferiti all’attuale momento politico, economico e storico del nostro Paese. La manifestazione, come ormai da diversi anni si sviluppa, prende forma e sostanza con l’Istituto dei Ciechi di Milano. Programma: ore 9.00 Santa Messa organizzata in collaborazione con il Movimento Apostolico Ciechi per ricordare tutti i non vedenti scomparsi. La funzione sarà celebrata in Sala Stoppani presso lo stesso Istituto. A seguire vari adempimenti istituzionali: consegna riconoscimenti, interventi di autorità, momenti culturali di particolare spessore compresa la presentazione da parte del giornalista Gianni Fossati dell’ultimo lavoro del nostro Vezio Bonera “Tessere di un mosaico” per i tipi di Albatros: uno spaccato di umanità e di storia contemporanea. Anche quest’anno, a manifestazione conclusa tutti a tavola in un ristorante che sicuramente saprà accogliere e soddisfare anche le aspettative dei più esigenti. 31 Non possiamo essere più espliciti poiché le trattative sono ancora in itinere quindi al momento in cui si va …in machina non si è in grado di configurare esattamente la localizzazione del nostro convivio; la nostra segreteria telefonica, ascoltatela, potrà essere più esplicita a giorni. Come sempre il trasferimento al ristorante sarà agevolato. Le prenotazioni possono avvenire comunque da subito presso la nostra segreteria versando la quota relativa entro e non oltre lunedì 5 dicembre con le seguenti modalità: ¾ Per coloro che hanno superato i 65 anni di età e per i giovani fino a 30 anni 22 euro. ¾ Per gli altri non vedenti 25 euro - Ogni non vedente ha diritto a un solo accompagnatore, l’eventuale guida segue lo scaglione di riferimento del non vedente. ¾ Familiari e amici che volessero intervenire 35 euro. ¾ I volontari attivi che desiderano partecipare e che si prenoteranno singolarmente, cioè non legati a un servizio di accompagnamento personalizzato, diversamente la loro quota dovrà essere a carico del non vedente, saranno ospiti gratuiti e graditi, sempre che si prenotino entro i tempi previsti. 32 Le quote sono comprensive di ogni spesa. L’organizzazione come sempre ha precise regole alle quali occorre attenersi e a collaborare affinché il nostro impegno possa scorrere al meglio. Le prenotazioni per il pranzo dovranno avvenire contestualmente al versamento delle quote relative, non potranno essere accettate oltre il limite prestabilito. La configurazione del ristorante consente la prenotazione di posti in rapporto ai tavoli a disposizione: la nostra segreteria sarà disponibile ad accogliere anche le prenotazioni di gruppi. In quella circostanza dovrà essere declinato il nome di una persona che rappresenterà il gruppo e sarà di riferimento ai posti prenotati. Ricordiamo che le quote pro capite sono politiche, la sezione si fa carico della differenza, anche per questa ragione le somme versate non potranno essere restituite a coloro che dovessero essere assenti a qualsiasi titolo. Ricordiamo che le diverse modalità di prenotazione sono riservate agli appartenenti alla nostra competenza territoriale. L’Unione si intende sollevata da responsabilità per eventuali danni a persone o cose che dovessero verificarsi nel corso dell’intera manifestazione. 33 6) ABBONAMENTI 2012 a) Periodici editi dall’Unione Italiana Ciechi di Milano Ora Serena: pagg. 52 11 numeri Voce Amica: pagg. 64 11 numeri Calendario: Euro 25,00 Euro 26,00 euro 10,00 I versamenti relativi all’acquisizione dei periodici possono essere effettuati presso la nostra segreteria negli orari consueti o utilizzando il c/c postale n. 57073207 intestato a: Unione Italiana Ciechi - Periodici e Pubblicazioni varie - Via Mozart 16 - 20122 Milano segnalando chiaramente la causale, nome, cognome e indirizzo. Tutti gli abbonati che faranno pervenire tempestivamente le loro quote, in maniera che gli accreditamenti avvengano entro il 31 dicembre 2011, riceveranno regolarmente tutti i numeri dei periodici, diversamente avranno il giornale dal mese successivo a quello nel quale sarà stato accreditato il relativo importo; non si forniscono numeri arretrati. 34 Iscrizione al Circolo Paolo Bentivoglio 2012 euro 15,00 può essere contratto sia presso la nostra segreteria sia presso il Circolo di Via Bellezza 16. b) Sede Centrale Roma: Il Corriere dei Ciechi - mensile, organo ufficiale edito in caratteri tipografici ingranditi, registrato su cd in MP3 e txt, euro 7,75 (gratuito per gli associati). Corriere Braille - quindicinale, braille e su cd txt euro 7,75 (gratuito per i dirigenti sezionali). Il Progresso - mensile, braille e cd txt euro 10,33. Gennariello - mensile, in caratteri tipografici ingranditi per ipovedenti, braille e su cd txt, gratuito per i ragazzi che frequentano la scuola elementare e media, (euro 7,75 per gli adulti). Voce Nostra - quindicinale, in caratteri tipografici, braille e su cd txt, euro 7,75, (gratuito per i sordociechi). Tiflologia per l’integrazione - trimestrale, braille, in caratteri tipografici e su cd mp3. Conto corrente postale 00853200 Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” Onlus, Via G.Ferrari 5/a – 20900 Monza euro 10,33. Il Portavoce - mensile, su cd mp3, euro 15,50. Sonorama - mensile, su cd mp3, euro 15,50. 35 Pub - mensile su cd mp3, euro 2,60. Il Fisioterapista in Europa – quadrimestrale, su cd mp3, euro 15,50. Senior - mensile, su cd mp3, euro 5,00. Circolari della Sede Centrale - mensili, su cd mp3, euro 18,10 (gratuito per i dirigenti sezionali). Libro Parlato Novità - mensile di aggiornamento al Catalogo del Libro Parlato, su cd mp3, (gratuito su richiesta scritta). Kaleidos - mensile, braille, su cd mp3 e txt, gratuito a chi ne fa richiesta. I Quaderni di Kaleidos – semestrale, su cd mp3 e txt, supplemento a Kaleidos, gratuito a chi ne fa richiesta. Uiciechi.it - mensile, su cd mp3, gratuito. Suoni - trimestrale, braille, gratuito agli abbonati del Corriere Braille che ne fanno richiesta. Rivista di Oftalmologia Sociale - trimestrale, caratteri tipografici, braille e su cd mp3 c.c.p. 24059008, intestato a: Sezione Italiana Agenzia Internazionale Prevenzione della Cecità Via G.B. Vico 1 - 00196 Roma euro 16,00 contributo ordinario; euro 26,00 contributo sostenitore; euro 52,00 contributo benemerito. I versamenti dovranno essere effettuati sul conto c/c postale n. 279018 intestato a: Unione Italiana Ciechi Ufficio Stampa - Via Borgognona 38 36 00187 Roma, e-mail: [email protected] presso la nostra segreteria. c) Dalla Biblioteca Monza: Italiana per Ciechi o di oltre ai consueti servizi di trascrizione e distribuzione di testi in scrittura braille ai quali si è affiancato il Servizio Nazionale del Libro Informatico e a grandi lettere - la Biblioteca Italiana per ciechi cura la pubblicazione in braille e la stampa dei seguenti periodici: Quaderni di minimondo - rivista altamente qualificata, contiene articoli specialistici e divulgativi che abbracciano l’intero scibile. Viene pubblicata trimestralmente, consta di circa 200 pagine braille – in versione anche informatica gratuita solo su richiesta. Minimondo - mensile contenente articoli di attualità, costume e argomenti vari, rivolto prevalentemente ai giovani. Consta di 80/90 pagine mensili e viene distribuito gratuitamente, dietro richiesta scritta, in edizione braille o in versione informatica. Infolibri – notiziario bimestrale contenente le recensioni delle ultime opere trascritte dalla Biblioteca. Viene distribuito gratuitamente in 37 edizione braille a tutti gli iscritti al servizio prestiti della Biblioteca. Amadeus – rivista di cultura musicale, mensile, la Biblioteca la realizza in versione braille, su floppy disk, comprende il cd originale con le musiche, l’abbonamento è da contrarsi direttamente versando sul c.c.p. n. 853200 intestato a Biblioteca Italiana per Ciechi - Via G. Ferrari 5/A 20900 Monza euro 60,00, 12 numeri, specificando la causale e la versione che si desidera. d) Da Unione Italiana Ciechi di Chieti: Audiopress - rivista mensile di informazione tratta le problematiche dei ciechi, viene inviata in contenitori che devono essere restituiti insieme alle cassette. Le quote di abbonamento ad Audiopress per il 2012: ordinario sostenitori da euro euro 20,00 50,00 I versamenti dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2011 sul c/c postale N° 12294666 38 intestato a: U.I.C. Via Valignani 33 66100 Chieti con la causale: “Abbonamento 2012 Audiopress”. 7) NECROLOGI – Ricordiamoli - dal 21 luglio al 9 novembre 2011 Bisceglia Michele - Crivellari Rina - Contessa Matteo - Di Noto Giuseppa - Parolini Giancarlo Pria Vincenzo - Torelli Ugo - Vassalli Giovanni 8) NOTIZIE UTILI 9 Ricordiamo che recentemente i nostri uffici hanno modificato l’orario di accesso al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 15. Ogni 2° sabato del mese, dalle ore 9 alle ore 12.00, esclusa la possibilità di acquisire materiale tiflotecnico. 9 La Presidenza Nazionale UICI con propria circolare n. 239 del 4/08/2011 ha informato di alcune ultime disposizioni riferite alla fruibilità della legge 104/92 - Limiti e benefici. 9 Il Gruppo Sportivo non vedenti di Milano propone corsi e attività per la stagione sportiva 2011-2012. 39 Date, orari, iscrizioni: telefonare allo 02.76.00.48.39 E-mail: [email protected] Posta elettronica: [email protected] Sito:www.gsdnonvedentimilano.org Presidente: Francesco Cusati - 328.7766360. 9 La Fondazione Mario e Maria Luisa Macciachini Monti Viale Lucania 26, 20159 Milano anche per l'anno 2011 - 2012 bandisce un concorso per 9 Borse di Studio dell'ammontare di 10.000 euro da destinare fra gli altri, anche a giovani studenti disabili della vista residenti in Lombardia. Le domande dovranno pervenire alla Fondazione suddetta entro il termine perentorio del 21 dicembre 2011. Informazioni e moduli da compilare sono reperibili sul sito: www.fondazionemacciachinimonti.it Coda di Rospo Incombono la canicola e le manovre per salvare il bilancio del nostro Paese ed ecco che nei commenti riferiti alla rassegna della stampa quotidiana ascolto una affermazione, quasi un 40 paradosso: …per non capire bisogna essere ben ciechi e in malafede… Rimango di …emme, male; mi ero quasi abituato a sentir dire che bisogna essere ben ciechi per non capire… ma anche in malafede no, è troppo; vada per il primo stereotipo che mi lascia quasi indifferente, ma per il secondo di …simili non ne ho mai incontrati. Potrei sottotitolare questo mio ultimo spaccato… paradossi in controtendenza e poi firmare …Un uomo da marciapiede. Nel corso dei secoli vi sono state le più …celestiali teorie, e copernicane e galileiane ma che oggi anche la …patonza avesse a …girare, non l’avevo mai sentito, ma che vorrà mai dire, che mai sarà, che sia una nuova …celestiale teoria? Il Poeta e Filosofo Andrea Zanzotto è scomparso appena ieri a 91 anni, prima di non essere più ha concluso che anche alla sua età della vita non si capisce nulla. MC Inviato alle stampe l’ 11.11.2011 41