Foreste canadesi - Università degli Studi di Firenze
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Foreste canadesi - Università degli Studi di Firenze
finestra sul mondo Foreste canadesi Un’analisi storico-politica di Francesco Riccioli Il presente articolo illustra il ruolo che le foreste canadesi hanno assunto negli anni attraverso l’esame di quattro regimi di politica forestale sviluppatisi dal XIX secolo fino ai giorni nostri, fornendo dati sulla situazione forestale attuale, in termini di produzione, esportazione e certificazione. Attualmente i tre principali prodotti derivanti dal settore di utilizzazione forestale canadese sono il legname segato (lumber), il tondame da cartiera (woodpulp) ed il legname utilizzato per produrre carta da giornale (newsprint). Nel periodo 2000-2007 si assiste ad un incremento per quanto riguarda il legname segato e ad un sostanziale calo degli altri due prodotti, come viene mostrato nel dettaglio in Tabella 1. La struttura del sistema forestale si è modificata nel tempo a partire dal XVIII secolo, periodo al quale risale il primo provvedimento forestale, attraverso quattro regimi di politica forestale, di seguito esaminati. Quattro forestale del Canada. Si tratta di un regime, imposto dalle potenze europee di Francia ed Inghilterra conclusosi agli inizi dell’800, che individua come obiettivo principale del bosco la produzione di materiale legnoso per l’industria bellica, per la produzione di energia termica e per le costruzioni in ambito edile. A tale scopo, a causa della difficoltà di operare tagli in zone poco accessibili, un metodo molto ricorrente è quello dell’incendio, soluzione rapida, veloce quanto poco controllabile e distruttiva. Nel 1806 un provvedimento di Napoleone(1) blocca il rifornimento di legname all’Inghilterra dalle regioni Baltiche, spingendo di fatto la potenza regimi forestali Corre l’anno 1700 quando in Canada (allora sotto il dominio di Inghilterra e Francia) si varano le prime regole forestali, provvedimenti poco specifici con i quali vengono individuate delle aree boschive appartenenti al Governo Britannico (crown lands). In tali aree non si possono effettuare tagli se non previo consenso da parte del governo stesso: le cosiddette Broad Arrow Policies sono il primo esempio di regolamento forestale in Canada, mirante essenzialmente a rafforzare l’esercito con la costruzione di barche ed arsenali utili in operazioni militari. Un altro esempio è rappresentato dalla Surveyor General of His Majesty’s Woods, del 1728, nella provincia della Nuova Scozia, grazie al quale vengono introdotte severe punizioni per chiunque tagli senza un regolare permesso. Miranti esclusivamente al rafforzamento delle colonie e lungi dall’essere concepite come uno strumento di pianificazione forestale, tali regole segnano la nascita del primo regime di politica (1) Il così detto Blocco Continentale, detto anche Decreto di Berlino, emanato da Napoleone Bonaparte il 21 Novembre 1806. 43 Sherwood n .146 S ettembre 2008 Tipologia di legname lumber wood pulp newsprint Produzione Esportazione Produzione Esportazione Produzione Esportazione 2000 (Mm3) 69,9 50,4 26,8 15,2 9,2 8 2003 (Mm3) 77,6 50,8 25,9 11,5 8,5 7,4 2005 (Mm3) 81,2 55,3 25,2 10,6 7,8 6,7 2007 (Mm3) 80,8 53,7 23,5 10,9 7,1 6,7 Tabella 1 - Produzione ed esportazione per tipologia di prodotto nei diversi anni. Fonte: elaborazione R iccioli F. su dati National Forestry Database. britannica all’acquisto del legname dalle proprie colonie in Canada: è la nascita del mercato di esportazione del legname canadese e di fatto segna la fine del primo regime forestale, che lascia le foreste in uno stato di degrado dovuto a tagli irregolari e pratiche di disboscamento con il fuoco estremamente dannose(2). Il secondo regime forestale canadese ha inizio nella prima metà dell’800 e vede la nascita delle prime licenze per il taglio boschivo in relazione alla crescente domanda relativa al giovane settore delle esportazioni: nel 1816 la royalty pagata per una tonnellata di legname ammonta a 1 scellino. Durante questo periodo avviene il passaggio dell’amministrazione delle foreste dalla giurisdizione delle colonie a quelle delle province (anno 1826). Le province decidono che la rendita percepita dal dazio sul legname debba essere reinvestita per il finanziamento di operazioni forestali del governo e varano regolamenti grazie ai quali è possibile tagliare, previo pagamento di una tassa fissa e rispettando dei vincoli di taglio in base al diametro degli alberi, anche nei territori rimasti sotto il governo britannico. Viene altresì introdotto un sistema di affitto d’uso del bosco con l’obbligo che il legname tagliato sia lavorato in loco favorendo la nascita di un altro importante settore per il paese, quello dell’industria del legno. Proprio in questo contesto nasce la figura del boscaiolo, operaio specializzato nelle operazioni forestali, figura sempre più importante grazie alla crescente domanda di materia prima destinata all’estero (soprattutto agli Stati Uniti d’America) che raggiunge l’apice nel 1846 con oltre un milione di metri cubi(3) di legname esportato (Grafico 1). Nel 1867 con la fondazione della Confederazione Canadese (originatasi dall’unione di tre colonie britanniche nei territori della Nuova Francia), si fa coincidere la fine dell’era coloniale e l’inizio di quella industriale. Nello stesso anno viene emanato il British North America Act, attraverso il quale si ufficializza il controllo delle province sulle aree boschive appartenenti al Governo Britannico. Di fatto si entra nel terzo regime forestale canadese, conosciuto anche come “regime della conservazione” in quanto l’obiettivo principale delle scelte selvicolturali è la conservazione delle foreste, promuovendone il rimboschimento naturale. Obiettivi questi che mal si sposano con la domanda di legname che proprio in questi anni subisce un sostanziale incremento grazie alla costruzione e messa in opera delle prime locomotive a vapore e la conseguente costruzione della imponente rete ferroviaria canadese, l’odierna Canadian National Railway: 4.800 km di tracciato che attraversa l’intero stato (circa 10 milioni di ettari) congiungendo le città di Vancouver e Montreal. Questo crescente sfruttamento e conseguente degrado delle foreste canadesi, viene considerato un terreno fertile alla nascita di un movimento volto essenzialmente alla conservazione del bosco. Il tutto attraverso l’incremento delle regole sul taglio e sulla protezione dagli incendi boschivi, la creazione di servizi forestali provinciali con lo scopo di far rispettare tali regole (l’attuale CFS, Canadian Forest Service) e l’istituzione di scuole professionali forestali. Uno dei promotori di questo movimento detto “conservazionista” è il primo ministro canadese MacDonald che nel 1871 denuncia la grave situazione delle foreste nazionali impegnandosi in prima persona nella promozione di adeguati provvedimenti. I risultati non tardano ad arrivare: nel 1887 viene istituito il primo Parco Nazionale canadese, il Banff National Park (6.641 km2), mentre nel 1898 viene varato nella provincia dell’Ontario il Forest Reserve Act col fine di preservare le foreste da altri usi. Sulla scia di questi provvedimenti nel 1906 viene promosso il Dominion Forest Reserve Act il quale attribuisce l’amministrazione dei parchi e delle aree protette ad un'istituzione nazionale: la Dominion Parks Branch (l’odierna Parks Canada Agency). Nel 1907 vede la luce la prima scuola forestale presso l’Università di Toronto, nata con la convinzione di affidare la gestione forestale a professionisti del settore, non a politici come finora è stato fatto. Fondata sulle teorie discusse nel primo congresso forestale, nel 1912 viene varato nella Columbia Britannica il Forest Act, misura nata per promuovere riserve forestali i cui piani ed obiettivi mirano alla corretta gestione del bosco in quanto risorsa indispensabile non solo per l’industria del legno, ma anche per il buono stato di salute degli esseri umani. Negli anni che portano allo scoppio del (2) Ne è un chiaro esempio l’incendio divampato nel 1825 a causa del quale un quarto del New Brunswick (17.862 km 2) va in fumo causando numerosi morti. (3) Le specie maggiormente lavorate sono white e red pine (Pinus strobus e Pinus resinosa) delle province dell’Ontario e del Quebec, trasportate via fiume nelle zone di Quebec City e Montreal per poi essere imbarcate e trasportate oltreoceano. 44 Sherwood n .146 S ettembre 2008 1,2 1 Milioni di m3 0,8 0,6 0,4 0,2 0 1810 1815 1820 1825 1830 1835 1840 1845 1850 1855 1860 1865 1870 Anni primo conflitto mondiale vengono istituite riserve protette gestite da professionisti forestali, vengono redatti i primi programmi di riforestazione delle praterie ma al tempo stesso vengono istituiti laboratori per la lavorazione del legno a scopo bellico. Nel 1913 a Montreal vengono aperti i “Forest Products Laboratories of Canada” e nel 1914 il “Federal Products Laboratory” in British Columbia. Il progresso tecnologico delle macchine forestali, sempre più piccole e potenti, in grado di utilizzare legname in precedenza scartato, coincide con l’inizio del quarto regime forestale, che vede un aumento delle utilizzazioni boschive legate soprattutto all’alleanza del Canada con il Regno Unito durante la seconda guerra mondiale. Nel 1930 vengono redatti due inventari forestali che forniscono un quadro drammatico delle foreste canadesi, evidenziando problemi di salute dei boschi dell’Ontario e della British Columbia. Proprio quest’ultima nel 1943 istituisce la così detta Royal Commission con la quale cerca di risolvere i numerosi problemi selvicolturali, orientandosi, dal punto di vista operativo, verso il concetto di produzione sostenibile. L’idea di base di tale scelta è quella di formare boschi assestati dove la produzione di legname annua ritraibile non pregiudichi il grado di salute della risorsa. A tal fine vengono introdotte le Forest Management Licenses ovvero licenze di taglio che rispettino le regole del prelievo sostenibile con il reclutamento di supervisori (assestatori) forestali con lo scopo di garantire un loro corretto impiego. Nel corso della seconda metà del XX secolo gli obiettivi delle politiche forestali vengono gradualmente a modificarsi, il benessere della società civile, la percezione delle aree boscate come luoghi non solo di produzione legnosa ma anche di ricreazione e di escursione, mettono in evidenza l’aspetto multifunzionale della foresta. Con la scoperta di nuove funzionalità non prettamente produttive del bosco, entrano quindi in gioco attori motivati a partecipare ai processi decisionali con obiettivi diversi. Si affiancano agli storici attori dello scenario forestale, lo Stato e le industrie del legno, nuovi protagonisti quali ad esempio accademici, giuristi, ambientalisti Grafico 1 - Volume di esportazione nel secondo regime forestale canadese. Fonte: elaborazione R iccioli F. su Historical Atlas of Canada. e comunità Indiane. Durante gli anni '70, nonostante l’attenzione si focalizzi sempre di più sul concetto di prelievo sostenibile, i crescenti fabbisogni della popolazione inducono al taglio purtroppo non regolamentato di ingenti quantità di legname. Gli anni ottanta si aprono invece con il quarto Congresso forestale canadese (Toronto 1980) dove si pone l’accento sulla necessità di una corretta pianificazione delle foreste che consideri tutte le funzioni che esse svolgono per la comunità al fine di evitare prelievi irrazionali. Nel 1992 viene definita la National Forest Strategy, ripresa successivamente nel 1998 e nel 2003. Lo scopo principale di tale strategia, in accordo con il concetto di sviluppo sostenibile(4), è quello di preservare, dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, le formazioni boschive, sia per le generazioni presenti che per le future. Le prime quattro province che basano la loro legislazione forestale su principi sostenibili sono: la British Columbia con il Forest Practices Code Act (1994), l’Ontario con il Crown Forest Sustainability Act (1994), il Saskatchewan con il Forest Resources Management Act (1996), il Quebec con il Forest Act (1996). Con queste normative si pongono le basi per quella che sarà la Gestione Forestale Sostenibile (GFS), gestione che si evolve dalle precedenti perché si basa sull’utilizzazione dei prodotti forestali rispettando criteri in grado di assicurare, nel lungo periodo, la continuità ed il miglioramento delle funzioni della foresta. Nel 1992, a seguito della Conferenza di Rio de Janeiro, nasce il sistema di certificazione forestale, il Canadian Council of Forest Ministers (CCFM), che definisce un set di 6 criteri e oltre 80 indicatori su scala nazionale per la Gestione Forestale Sostenibile. Sono essenzialmente due(5) i sistemi di certificazione implementati: il primo è sviluppato dal Canadian Standards Association (CSA) mentre il secondo è ideato dal Forest Stewardship Council (FSC). Nello stesso anno, al fine di monitorare gli effetti della GFS, viene promosso dal governo canadese il Canada’s Model Forest Program, attraverso il quale vengono istituiti (4)Concetto sul quale si basa il Rapporto della Commissione delle Nazioni Unite del 1987 detto Rapporto di Bruntland. (5) Da ricordare il fatto che è stato creato un terzo sistema di certificazione promosso dall’Environmental Management System of the International Organization for Standardization (ISO 14001). 45 Sherwood n .146 S ettembre 2008 10 modelli forestali canadesi (ad oggi sono 11), aree nelle quali, una volta definiti ed attuati i criteri di gestione sostenibile, si analizzano i risultati ed attraverso pubblicazioni e report, vengono individuate le future priorità. Drushka K., 2003 - Canada’s forests. A history. McGill Queen’s University Press. Conclusioni Howlett M., 2001 - Canadian Forest policy. Adapting to change. University of Toronto Press. Degli oltre 400 milioni di ettari di foreste canadesi il 93% risulta essere di dominio pubblico (di cui il 77% sotto la giurisdizione delle province e il 16% sotto quella federale). Queste foreste attualmente sono regolate da leggi che ne tutelano il taglio e la rigenerazione e circa 134 milioni di ettari sono certificati (33,5%). La partecipazione pubblica ai processi di pianificazione forestale è molto importante, così come quella delle organizzazioni non governative, al fine di preservare il ruolo multifunzionale delle foreste capaci non solo di produrre legname, ma, ad esempio, di accogliere oltre 12 milioni di visitatori l’anno e di ospitare al loro interno l’80% delle comunità native presenti in Canada. Bibliografia consigliata AA.VV., 2007 - The state of Canada’s forests 2007. Annual report, Natural resources Canada. Sito: http://canadaforests. nrcan.gc.ca/rpt Canadian Council of Forest Ministers, 1990 - National Forestry Database Program. Web: http://nfdp.ccfm.org/ index_e.php 46 Sherwood n .146 S ettembre 2008 Hayter R., 2000 - Flexible Crossroads: The Restructuring of British Columbia’s Forest Economy. UBC Press. Gentilcore R. L., 1993 - Historical Atlas of Canada. University of Toronto. i n f o . a rt i c o l o Autore: Francesco Riccioli, Borsista di Ricerca presso il Dipartimento di Economia Agraria e delle Risorse Territoriali dell’Università degli Studi di Firenze. E-mail [email protected] Parole Chiave: Finestra sul mondo, politica forestale, gestione forestale sostenibile, modello forestale, Canada. Abstract: Canadian forests: an historical and political analysis This article is a review of 4 Canadian forest policy regimes that started in the XIX century. It is important to underline the concept of forest, its transformation during the years, and how it shifts from a purely productive instrument to a socioeconomic and environmental one . Many organisations have played an important role in these forest policy regimes, such as the historic groups (provincial governments and forest industry) and other new protagonists, (environmentalist and native groups, etc.) who have new ideas and different objectives.