OCI15-16_07 - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere

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OCI15-16_07 - Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere
Didattica
delle lingue moderne 2 Elena Nuzzo
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Lingue e mediazione linguistico-culturale
Operatori nella comunicazione interculturale Si deve insegnare la pragmatica? *  Tu ha cidì? *  Voglio sapere se avete un cidì. Riconoscere gli errori grammaticali è abbastanza facile anche per chi non si occupa di apprendimento e insegnamento delle lingue, mentre individuare un uso linguistico pragmaticamente inappropriato può essere difficile persino per un insegnante di L2. Si deve insegnare la pragmatica? Se le inadeguatezze pragmatiche vengono interpretate come manifestazioni del carattere (personale o etnico), possono esserci conseguenze anche gravi per la relazione tra i parlanti. Ecco una prima ragione per cui è opportuno prendere in considerazione l’insegnamento di aspetti pragmatici della L2 nella pratica didattica. Si deve insegnare la pragmatica? Lo status di parlante ‘imperfetto’ espone l’apprendente al rischio di ricevere un input semplificato anche sul piano della pragmatica. Se i PNN adottano di riflesso questa semplificazione – perché l’input che ricevono è la fonte principale per la costruzione dell’interlingua – il loro comportamento linguistico può apparire come una specie di accomodamento culturale. Si deve insegnare la pragmatica? Per esempio, il PNN che riceve solo richieste formulate in modo diretto e che di conseguenza, se non altrimenti istruito, produce solo richieste dello stesso tipo, mostra ai suoi interlocutori di accettare il ruolo sociale e comunicativo di parlante dotato di scarsa competenza pragmatica. Si deve insegnare la pragmatica? Il rischio di questa (involontaria) accettazione è di vedere implicitamente legittimata la discriminazione suggerita dall’uso, più o meno intenzionale, di un registro semplificato da parte dei PN. Ecco una seconda ragione per cui è opportuno prendere in considerazione l’insegnamento di aspetti pragmatici della L2 nella pratica didattica. Si deve insegnare la pragmatica? Diversi studi rivelano che gli apprendenti ai quali non viene impartito alcun insegnamento specifico nella pragmatica della L2 fanno fatica a sviluppare una buona competenza pragmatica nella lingua obiettivo. Questo vale soprattutto in contesto di LS, ma non solo. Si deve insegnare la pragmatica? Esempio > Bardovi-­‐Harlig, Hartford (1993) 10 studenti universitari internazionali con alto livello di proficiency in inglese non riescono a sviluppare una competenza analoga a quella dei PN nell’uso dei modificatori con funzione mitigante nelle advising sessions con i docenti. Si deve insegnare la pragmatica? *  Marriott 1993; 1995: ragazzi australiani in Giappone senza insegnamento > progressi solo nello stile basso *  Regan 1995; 1996: ragazzi irlandesi in Francia > tendono a sovraestendere l’eliminazione di ne nella negazione anche a contesti formali >>> in entrambi i casi l’insegnamento avrebbe potuto bilanciare gli effetti negativi del tipo di input Ecco una terza ragione per cui è opportuno prendere in considerazione l’insegnamento di aspetti pragmatici della L2 nella pratica didattica. Si può insegnare la pragmatica? Cioè, l’insegnamento di fenomeni pragmatici
produce apprendimento?
Sì
(Liddicoat & Crozet 2001; Olshtain & Cohen 1990; Rose 2005;
Safont 2003, 2005; Salazar 2003; Martinez-Flor 2008)
Liddicoat & Crozet (2001) Francesi e australiani > abitudini conversazionali diverse *  T’as passé un bon week-­‐end? *  Did you have a pleasant weekend? gli australiani
i francesi
• la domanda viene fatta a tutti; è una routine
conversazionale il lunedì mattina; la risposta è
generalmente corta, cordiale e reciprocata
• la domanda non viene fatta a tutti; non fa parte
dei saluti routinizzati il lunedì mattina
• sii positivo senza essere eccessivamente
entusiasta
• se la domanda viene posta, aspettati una
risposta dettagliata
• menziona attività tipiche del weekend
• sii sincero, da’ la tua opinione su quello che hai
fatto al weekend; descrivi i tuoi sentimenti,
inclusi quelli negativi
• menziona fatti piuttosto che opinioni
• sii divertente o vivace nelle descrizioni;
drammatizza quel che hai fatto
• di’ solo quello che è utile o interessante per
l’interlocutore
• mostra di conoscere i luoghi e le persone che
vengono nominati; parla della famiglia e degli
amici
• usa uno stile conversazionale che prenda cura
dell’interlocutore:
1. usa uno stile conversazionale che mostri che
sei interessato a quello che viene detto:
•
non interrompere la persona che sta
parlando
•
•
ascolta con attenzione; aspetta che chi
parla si fermi completamente prima di dire
quello che vuoi dire
•
•
ripeti e aggiungi qualcosa a quanto dice
l’interlocutore
interrompi la persona che parla
sovrapponetevi l’uno all’altro
Differenze nel rispondere alla domanda “hai passato un buon weekend?” (adattato da Béal 1992)
Australiani Woman: did you have a pleasant weekend? Man:
I did. what about you? Woman: I did too Man:
what did you do? Woman: we went to a birthday dinner on Saturday and a barbecue on Sunday Man:
food food food Woman: yes, we ate our way through most of the weekend Francesi F: le week-­‐end a été bon? H: très bon, très bon. trè bon:: on a fait du train F: du train? H: du petit train à vapeur, qui se ballade [dans les Dandenongs>] F:[<ah, dans les Dandenongs], oui c’est sympa ça! H: une bonne partie de::: le retour on s’est retrouvé entre deux wagons, sur le marche-­‐pied (ride) F: tellement y avait de monde? H: tellement y avait de monde F: mais c’est fou! [le dimanche soir?>] H: [<(incomprensibile)] F: parce que c’etait dimanche soir? H: m::: F: (ride) a l’estérieur, en rappelle? H: oui, oui! ça:: y a la plate-­‐forme entre les deaux wagons, on:::= F: =oh ben, Marc (il figlio di H) a dû adorer ça! H: oui, sauf que: il avait des charmilles dans les yeux alor i il voit i voyait plus F: ah oui alors là c’est moins bon: bien bien H: et vous ça été bien? F: oui assez calm::: nous avons été au cinema hier après-­‐midi= H: =oui Denis (amico di F) m’a dit F: voir un truc complètement dingue, mais en fait je crois qu’il faut le voir quand même. mais j’irais pas deux fois, hien! on était avec Robert (collega di entrambi)== H: [ah oui Robert m’la dit>] F: ==[<Melissa (moglie di Robert) avait refusé] de venir H: Robert [m’l’a dit qu’c’etait…>] F: [<je crois qu’elle a bien] fait! (ride) H: il m’a présenté ça comme une version modifiée de La Grande Bouffe F: très modifiée.. très modifiée.. oui (a mezza voce) complètement dingue::: H: (rivolgendosi a una collega che passa) Prue? P: yeah? H: XYZ (nome della compagnia) some news? L’intervento didattico *  13 settimane *  Pre-­‐test > post-­‐test > post-­‐test differito (1 anno) *  Consapevolezza *  Sperimentazione *  Produzione *  Riflessione Risultati L’intervento didattico ha prodotto risultati positivi > gli apprendenti si avvicinano allo stile conversazionale dei PN, specialmente nella scelta dei contenuti. I risultati sono durati nel tempo. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Quindi, insegnare la pragmatica è opportuno e produce risultati, ma è più complicato che insegnare altri aspetti della lingua. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Per insegnare una struttura grammaticale è possibile fare riferimento a una o più regole che definiscono in maniera univoca le relazioni tra le forme e le loro funzioni. Quando invece ci si occupa di insegnamento della pragmatica, il riferimento alla ‘regola’ è una questione molto più delicata e complessa. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Come funziona in italiano l’accordo di genere e numero tra gli elementi nominali? Qualsiasi insegnante potrebbe rispondere. Come si fa una protesta o un complimento in italiano? *  Non c’è un riferimento standard *  I modi sono tanti quanti sono i contesti in cui ci si può trovare a compiere questi due atti linguistici. I parlanti possono scegliere in quale misura attenuare o intensificare un atto anche in base al peso che personalmente attribuiscono alle variabili contestuali. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Si possono individuare alcuni schemi ricorrenti nelle situazioni più comuni, e alcuni strumenti linguistici che hanno una funzione pragmatica prevalente (il condizionale o le espressioni dubitative per attenuare l’intensità di un atto linguistico, per esempio), ma non è possibile compilare un manuale di pragmatica così come si può creare un manuale di grammatica o un vocabolario. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Di fronte a un uso inappropriato non è possibile fornire all’apprendente un’unica alternativa corretta; occorre piuttosto offrire alcuni modelli di riferimento sulla base di ciò che vari parlanti nativi avrebbero effettivamente detto nelle situazioni affrontate dall’apprendente, invitandolo a riflettere sui mezzi linguistici che consentono di attribuire agli enunciati diverse sfumature pragmatiche. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Il punto di riferimento più affidabile è quindi costituito da documenti autentici che mostrino l’uso effettivo della lingua nel contesto di reali interazioni. Peculiarità dell’insegnamento della pragmatica Altro problema:
l’apprendente può anche scegliere di non adeguarsi alle
norme sociopragmatiche della L2 perché culturalmente
troppo lontane dalle proprie
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Quindi? *  Offrire un input il più possibile vario
*  Sviluppare consapevolezza
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