Natale il bacio di Dio all`umanità
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Natale il bacio di Dio all`umanità
Natale il bacio di Dio all’umanità Sac.: Nel nome del Padre.... Tutti: Amen. Sac: La Pace di Dio Padre onnipotente, la tenerezza amorevole del Verbo eterno, che si incarna nel Dio bambino, e la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Tutti: e con il tuo spirito. Guida: Contempliamo in questa santa notte di Natale l’amore di Dio, che nel suo Verbo incarnato ha voluto rivelare all’umanità la sua grande tenerezza. Natale è il bacio ultimo e definitivo di Dio all’umanità; è il gesto intimo e sublime di amore, che Dio ha riversato nel cuore di tutti gli uomini; è l’esplosione amorosa di Dio, che si rivela nella tenerezza e nella piccolezza di un bambino. Forse meditazione più bella non ci può essere di questa sul bacio, per vivere il dono del Natale all’insegna del gusto, del piacere e della tenerezza. Il Cantico dei Cantici inizia proprio con questo grande desiderio: Che egli mi baci con i baci della sua bocca. L’espressione provoca davvero una grandissima emozione, perché ci permette di fare l’esperienza estrema della tenerezza, della vicinanza e dell’affetto di Dio nei confronti di ciascuno di noi. Ascoltiamo. Lettore: Dal Cantico dei Cantici Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, migliore del vino è il tuo amore. Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza, aroma che si spande è il tuo nome. Trascinami con te, corriamo. Parola di Dio Tutti: Rendiamo grazie a Dio. Guida: San Bernardo nel suo commento al Cantico dei Cantici scrive: “Queste parole: Mi baci con il bacio della sua bocca esprimono per me l’ardente desiderio e l’affetto della pia attesa di quegli antichi giusti, ossia dei Patriarchi e dei profeti. Non altri dunque, sia angelo, sia uomo, ma lui prego di baciarmi con il bacio della sua bocca. Comprendete! La bocca che bacia è, per noi, il Verbo che assume la natura umana”. Breve momento di silenzio Guida: Santa Caterina da Siena nella sua teologia del Cristo ponte tra Dio e l’umanità parla del contatto con il Crocifisso a tre livelli: il primo, quello dei prospicienti, è con i piedi del Crocifisso, il cui contatto eleva l’uomo dalle passioni della terra; il secondo, quello dei perfetti, è con il costato di Cristo; il terzo, quello dei perfettissimi, è con la bocca del Cristo. A tu per tu con il Verbo incarnato ognuno di noi, in questa notte santa, può vivere l’esperienza dell’intimità e della vicinanza profonda con Dio, che rivela la sua tenerezza nel mistero del Dio bambino. Breve momento di silenzio Guida: Origene vede in questi primi versetti del Cantico dei Cantici l’anima, “che desidera soltanto congiungersi ed unirsi col Verbo di Dio ed entrare nei misteri della sua sapienza e della sua scienza come nel talamo dello sposo celeste”. “Anche quest’anima – avverte Origene – ha i doni che da lui le sono stati dati a titolo di dote e si parla al plurale di baci proprio, perché noi comprendiamo che l’illuminazione di ogni concetto oscuro è un baco che il Verbo di Dio dà all’anima perfetta. Perciò ogni volta che nel nostro cuore scopriamo qualcosa che ricercavamo sulle dottrine e gli argomenti divini, altrettanti baci crediamo che ci siano stati dati dallo Sposo, il Verbo di Dio. Il Padre conosce la capacità di ogni anima e sa a quale anima quali baci del Verbo a suo tempo debba porgere”. Breve momento di silenzio Guida: Gregorio di Nissa vede in questi versetti iniziali del Cantico dei Cantici l’anima che “viene ornata come una sposa e si avvia al congiungimento incorporeo e spirituale e incontaminato con Dio”. Perciò esorta: “Penetrate all’interno dell’immacolata stanza nuziale e indossate le bianche vesti dei vostri puri e incontaminati pensieri”. Contempliamo, dunque in questo Santo Natale il bacio di Dio e il suo cuore divino, che si rivela nel dono del Bambino di Bethlemme. Sentiamone l’intimità, avvertiamone il fascino e gustiamone la profondità dell’amore. Breve momento di silenzio Sac.: In questa notte tenebrosa, mentre ancora l’oscurità avvolge l’universo, si erge radiosa la luce di Bethlemme. Gesù Cristo, il Verbo eterno del Padre, scende dai cieli per dare a ciascuno di noi il bacio della gioia e della pace. Gustiamo la portata del bacio divino e lasciamo che i nostri cuori ardano di amore e lievitino di speranza. Sentiamo il profumo di Bethlemme e avvertiamo l’aroma della presenza del Verbo, che diventa bambino, per espandere nella storia del mondo la fragranza del suo soave odore. Quindi, presenta ai fedeli Gesù bambino, mentre si canta Tu scendi dalle stelle; lo depone nella capanna e lo incensa. CANTO DEL GLORIA E SUONO DELLE CAMPANE A FESTA