Indagata per l`omicidio del convivente
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Indagata per l`omicidio del convivente
12 la Voce di Mantova SABATO 20 SETTEMBRE 2008 MANTOVA centralino cronaca 0376 222266 indirizzo E-Mail: [email protected] IL LUOGO DEL DELITTO DEL 25 LUGLIO DOLORE E RABBIA DEI FAMILIARI FABIO SOGARI, L’ALTRO INDAGATO Indagata per l’omicidio del convivente: “Lo amavo. Non capisco l’astio dei suoi” “La morte di Dean mi ha devastata” Magic Nuar: Francesca Palombaro parla del suo rapporto con Dean Diljevic di Carlo Doda «È una cosa enorme. Non trovo le parole per spiegare cosa si prova. Non è facile elaborare un lutto come questo in codizioni normali, figurarsi da indagati per l’omicidio del proprio compagno». Francesca Palombaro parla del suo rapporto con Dean Dilijevic, il 28enne morto impiccato quasi due mesi fa davanti al Magic Nuar, locale di scambisti di Stradella, e descrive questi quasi due mesi con una sola parola: «Devastanti». Francesca Palombaro che si è fatta bionda, che va a fare shopping a Peschiera, che l’altra sera era con gli amici al Papa’s. Quando la buona gente dice. Ecco tracciato il ritratto di una dark lady perfetta per quello che è il giallo di questa estate mantovana, dove fino a ieri tutti hanno detto la loro tranne lei. Gli ingredienti ci sono tutti: un delitto dalla dinamica a dir poco peculiare consumato davanti a un locale per scambisti con un’arma altrettanto peculiare: un guinzaglio per cani. Con queste premesse quando Francesca si siede per raccontare la sua storia quasi ci si aspetta che accenda una sigaretta e tutto il resto come Sharon Stone in Basic Instinct. Niente di tutto questo. Francesca Palombaro non è una femme fatale, ma una bella donna di 34 anni. Un viso solare sul quale però cala il buio appena inizia a parlare di questi “quasi due mesi”, premettendo che su quanto accaduto quella notte di fine luglio non dirà una parola. «Non ci provi - dice, e guarda l’avvocato Anna Maria Sgarbi che l’accompagna -. Mi sono avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al magistrato». Indagini in corso. Parliamo di lei e Dean. Come vi siete conosciuti? «Ci siamo incontrati in un locale a Peschiera. Eravamo con i nostri rispettivi partner. La cosa è nata lì. Poi sei mesi fa abbiamo cominciato ad uscire assieme e a maggio abbiamo deciso di convivere». Un colpo di fulmine. «Una decisione importante. È stata la prima volta nella mia vita che ho sentito il bisogno di convivere con una persona. Ero molto innamorata di lui e anche lui lo era di me. In Dean vedevo del buono, e credo che lui vedesse in me le stesse cose». La famiglia di Dean però non vedeva queste cose in lei. «Ancora oggi non riesco a spie- garmelo. I rapporti con i Diljevic erano buoni. Io e Dean andavamo a cena da loro almeno una volta alla settimana, la domenica specialmente. Qualche volta mi sono anche fermata là a dormire. Non riesco a spiegarmi il perchè di questo muro che si è alzato tra noi subito dopo il fatto. Prima, quando andavo da loro con Dean ero una di famiglia, dopo che Dean è morto è cambiato tutto. Se è vero che non sono mai piaciuta a loro, beh allora sono stati dei bravi attori». E con Dean era solo idillio o c’era qualche attrito? La sera in cui è morto risulta che avevate litigato. «Sì, mi aveva lasciata per strada da sola in bicicletta. Abbiamo litigato per quello. Certo il nostro era un rapporto un po’ burrascoso, tipico di due persone dal carattere forte, ma dopo avere litigato facevamo sempre subito pace». Il Magic Nuar. Come vedeva questa attività del suo convivente? «Non condividevo nulla di questa attività, nel senso che sono sempre stata estranea ai giri di affari di Dean. Lui era molto riservato, tanto che quando parlava di affari con qualcuno si ritirava nel suo ufficio». Ma lei ci andava al Magic Nuar? «Ci andavo il mercoledì, il venerdì e il sabato, quando il locale era aperto. Per stare con lui. Non bazzicavo il locale, insomma non ho mai avuto contatti con gli scambisti». Ma sapeva che il locale non andava bene, che Dean aveva dei debiti e che stava cer- A sinistra e sotto: Francesca Palombaro durante l’intervista. A destra: Dean Diljevic “Non sapevo di debiti. Dean mi teneva fuori dagli affari. Credo lo facesse per proteggermi” cando di vendere? «Sapevo solo che Dean stava cercando di vendere il Magic Nuar. Però non so di trattative. Aveva detto che chiudeva perché il 29 luglio dovevamo partire per le vacanze. Dovevamo andare ad Umago, in Croazia, perchè voleva farmi vedere il suo paese, in seguito saremmo dovuti scendere lungo la costa, quindi in Serbia per poi tornare a Mantova. Dei debiti ho saputo solo dopo, dai giornali». Ma quella sera si dice che Dean dovesse incontrare dei probabili acquirenti. «Quella sera siamo andati a cena noi due soli e io non ho visto nessun altro. Nel ristorante c’erano solo coppiette. Nessuno è venuto al nostro ta- volo a parlare di affari. Io del resto ho sempre creduto che volesse cedere l’attività per cambiare vita. Non avevamo ancora grandi progetti, però io gli avevo detto che forse era meglio trovare un lavoro normale. Il locale funzionava di notte, e per questo la nostra vita era solo notturna, sembrava di vivere alla rovescia. Gli ho det- ATTESA PER I RISULTATI TOSSICOLOGICI DELL’AUTOPSIA. A GIORNI L’ESPERIMENTO CON UN MANICHINO Per la procura di Mantova è omicidio. Due fino ad ora gli indagati La notte tra il 24 e il 25 luglio scorsi Dean Diljevic, 28enne croato, viene trovato impiccato con un guinzaglio per cani al cancello del Magic Nuar, locale per scambisti di Stradella. Si pensa a un incidente ma per la Procura di Mantova è omicidio. Due gli indagati. Il Magic Nuar di Stradella Gli indagati di un’indagine sulla quale è calato fin da subito il più stretto riserbo sono Francesca Palombaro, 34enne di Mantova, convivente della vittima, e Fabio Sogari, 28enne di Pegognaga, che lavorava come deejay all’interno del locale per scambisti di Stradella gestito da Dean Diljevic. Dalla relazione preliminare dell’autopsia emerge che la causa del decesso è dovuta a impiccagione. Il 28enne croato, alto quasi due metri per 120 chili, ex buttafuori, sarebbe stato impiccato al cancello d’ingresso del Magic Nuar, alto un metro e 70, con il guinzaglio del proprio cane. Per chiarire la dinamica dell’accaduto la Procura di Mantova ha disposto un esperimento con un manichino sul luogo del delitto, esperimento che sarà effettuato nei prossimi giorni. Intanto la Procura attende la relazione definitiva da parte del professor Giorgio Gualandri della Medicina Legale di Modena, in particolare i risultati degli esa- mi tossicologici sulla salma del 28enne. Nel corso delle indagini, coordinate dal Pm Silvia Bertuzzi, sulle quali sin dall’inizio è stato mantenuto il più stretto riserbo, sono stati sentiti i due indagati. Fabio Sogari avrebbe fornito chiarimento definiti esaustivi dai suoi difensori, mentre Francesca Palombaro si è avvalsa della facoltà di non rispondere, e con ogni probabilità a breve sarà riconvocata in Procura. Agli investigatori aveva detto di essersi allontanata in bicicletta, e mentre tornava indietro di avere sentito un tonfo e trovato Dean impiccato col guinzaglio. Più tardi è arrivato Fabio Sogari. to che forse era meglio cambiare lavoro e ambiente. Lui era abituato a sparire per tre-quattro giorni senza dire niente a nessuno. Io gli avevo fatto capire che a me non andava che le cose stessero così. Dei debiti non mi ha mai detto nulla. Se me lo avesse detto avrei cercato di aiutarlo in qualche modo, ma lui mi ha sempre tenuto all’oscuro, e forse lo faceva per tutelarmi, per non coinvolgermi nelle sue faccende». Mai più tornata sul luogo del delitto? «No. Non ci sono mai voluta tornare in quel posto». Come sta vivendo questa vicenda che la vede indagata per omicidio volontario? «È una cosa enorme. Non riesco a trovare le parole per far capire cosa si prova in momenti come questi. A parte il lutti che uno è costretto ad elabrorare suo malgrado c’è questo pensiero costante. C’è la tragedia personale, di chi ha perso la persona che amava, e c’è la vicenda giudiziaria. Non è un’elaborazione normale. È brutto. Non si può stare bene. Una torna a casa la sera, chiude gli occhi per dormire e tornano i pensieri, le immagini. È devastante». Non serve aggiungere che Francesca dice di essere innocente.