Intervista al Presidente Sozzi

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Intervista al Presidente Sozzi
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MARTEDÌ 12 GENNAIO 2016
PRIMO PIANO
il Cittadino
DOVE VA IL TERRITORIO - 70 GIUSEPPE SOZZI
Va bene la Città Metropolitana, però...
mi piacerebbe ci fosse un referendum
ANDREA SOFFIANTINI
n «Sindaci e istituzioni si stanno
esprimendoafavoredellaCittàmetropolitana, e anch’io sono d’accordo. Mi piacerebbe però che ci fosse
un referendum consultivo. Chi amministra dovrà tener conto del pensiero dei lodigiani».
Giuseppe Sozzi - presidente dal dicembre2014dell’Acl(l’Associazione
comuni lodigiani), ex sindaco di
Brembio e oggi vicesindaco - è convintochelafuturascelta«nonpotrà
prescindere dall’unità del territorio
e dalla sua volontà di difendere
l’identità acquisita nel corso del
tempo».Echelaparola,primaopoi,
sarebbebenedarlaancheaicittadini
perché «il futuro è di tutti e non solo
dellaclassedirigentedelmomento».
Che tipo di referendum immagina?
«Farlointuttiicomunisarebbemoltocomplicato,mapromuoverloancheinunaformaminoresarebbecomunque una buona cosa, ci si deve
ragionare.Unreferendumconsultivo ci vuole, va costruito nelle forme
giuste».
Si potrebbe fare online?
«È un’idea interessante, sarebbe un
modo per coinvolgere anche le giovanigenerazioni,quelledaiquarant’anniingiù,vistocheilfuturoèloro.
NoielaProvinciapotremmofareun
ragionamento su quale sia il modo
miglioreperportareilquesitoall’attenzione di tutti i lodigiani».
Intanto si tratterebbe di sensibilizzare i
cittadini sull’importanza della scelta. In
molti comuni il dibattito non è ancora
stato avviato…
«Però rispetto a un po’ di tempo fa i
cittadinisonomoltopiùconsapevoli
dicosafacevalaProvinciaediquantofosseimportante.Edèunaconsapevolezzacheèfiltrataancheneibar
e nei supermercati. La gente parla
dellescuole,dellebuchesullestrade,
dell’erba alta…»
Epensarechelariformaèpassatatraun
consenso popolare diffuso…
«Oggi però un sondaggio sull’utilità
della Provincia avrebbe un esito diverso e un nuovo dibattito non cadrebbe nel vuoto. Il declassamento
della Provincia ha dato maggiore
consapevolezzadiqualisianoibisogni del territorio. La gente comincia
a rendersi conto di quanto un ente
intermedio fosse importante».
Senta,perchéancheleièfavorevolealla
Città metropolitana?
«È la mia storia anagrafica, professionale, di studi. Inoltre Brembio è
un paese in cui il pendolarismo è da
sempre diretto verso Milano. Tutto
miportalà.Questesonoperòconsiderazionistrettamentepersonali…».
Facciamone di istituzionali. C’è chi dice
che nella Città metropolitana saremmo
“marginali” o “troppo periferici”. Un
quartiere di Milano, insomma..
«Nonsonod’accordo,lamarginalità
te la giochi tu. Noi siamo ciò che siamo diventati perché ci credevamo,
perchéavevamoun’identitàchevolevamofaremergereeperchésiamo
stati uniti. La futura scelta, qualsiasi
sarà, non può prescindere da questi
dueelementi.Dovremosaperdifenderelanostraforteidentitàeportarla
avanti tutti uniti».
Altre valide ragioni per non avere “paura” di Milano?
«C’è un fattore si stabilità. La Città
metropolitanarimarràinCostituzione, l’Area vasta è molto più volatile
istituzionalmente,ècostituitaall’interno dell’ordinamento regionale e
potrà sempre cambiare. Inoltre tornare con Milano vorrebbe dire entrareafarpartediuncontestoeuropeo,laCittàmetropolitanadiMilano
è una delle poche realtà nazionali
che si avvicinano alle grandi Città
“
Rispetto
a un po’
di tempo fa
i cittadini
sono molto più
consapevoli
di cosa faceva
la Provincia
e di quanto
fosse
importante.
Ed è una
consapevolezza
che è filtrata
anche nei bar
e nei
supermercati.
La gente parla
delle scuole,
delle buche
sulle strade,
dell’erba alta…
metropolitane del mondo. Se penso
a tutto questo mi sento più sicuro.
Però se si scommette su Milano sarà
importante presentarci con le idee
chiare su ciò che vogliamo essere e
fare».
Con una lista della spesa, intende?
«Esattamente.Nonbastanonandare
concappelloinmano,dobbiamofaredellerichiestepreciseperdireche
questoterritoriononèunaCenerentola. E per assicurarci l’autonomia
anche nel nuovo ente».
In concreto?
«Pensoall’importanzadimantenere
un’appendice della Provincia, un
presidio della Camera di Commercio, delle sedi di servizi e istituzioni.
All’importanza di puntare sul Parco
tecnologico e l’università. E penso
anche alla nostra agricoltura, della
qualenonsiparlaabbastanza.E’una
delle nostre eccellenze, una delle
migliori d’Europa, abbiamo stalle di
eccellenza,prodottidigrandequalità. Credo che Milano avrà convenienzaadinglobareunterritoriocon
caratteristiche che non ci sono nel
resto della Città metropolitana. Un
po’dicoseleabbiamo,nonsiamoall’anno zero».
Masecondoleicisaràunitàdiintenti?
«Sonoconvintodisì,l’unitàèstatalanostrastoriaelanostrafortuna.Sarebbeunasciaguradividerci,andareunpo’diquaeunpo’di
là.Neldibattitoincorsosulvostro
giornalecisonodellemotivazioni
e dei distinguo che comprendo,
masonoprontoascommetteresul
Lodigiano unito. Dobbiamo compiere la futura scelta uniti, con
quellospiritochecihaportato alla creazione
della Provincia e di
realtàmoltoimportanti per il nostro
territorio come la
Sal, il Consorzio
lodigiano per i
servizi alla persona, la stessa
Acl e, pur tra
mille polemiche, la Sogir».
Il Consorzio lodigiano
per i
servizi
alla
persona è
però rimasto
AUGURI
orfanodialcunicomuni.Proprioinquesta
pagina il suo presidente, Giancarlo Cordoni,nehaauspicatolaricomposizione…
«Non basta dire che bisogna restare
uniti, bisogna fare in modo che lo
stareinsiemesiacondiviso.Sequalchecomunenicchiaqualcheragione
l’avrà.Civuoleunosforzomaggiore
per far vedere il lato positivo del
Consorzio. Bisogna far capire che la
coesione significa molto sotto
l’aspetto dei servizi pubblici».
Approfondiamo…
«Non bisogna demonizzare né sottovalutare le ragioni di chi oggi dice
no:vafattounosforzopercomprenderle. Ci si deve mettere energia per
fare capire che questi processi sono
virtuosi.Noidobbiamosapervedere
anche le cose che non vanno, non
basta dire che bisogna stare tutti assieme,iodicochebisognastaretutti
insieme appassionatamente».
DettacosìsembraunacriticaaCordoni…
«No, nessuna critica. Sono sicuro
che Cordoni condivide questo pensiero. Sto solo osservando che bisognametteregliamministratorinelle
condizionidinondiredi
no. L’offerta deve
essere più valida
dell’alternativa. Ricordiamoci la genesi
delConsorzio,
alla
quale
avevo contribuito partecipandoalla
stesuradel
“
Se prevarrà la
consapevolezza
che siamo
una realtà
con una storia
fondata
sull’unità
territoriale,
allora sarà
tutto più
semplice
e andremo
verso il futuro
come territorio
forte. E sono
sicuro che alla
fine sarà così.
AUGURI
BUON
COMPLEANNO
SUPER
MAMMA MARY
BUON
COMPLEANNO
SUPER NONNA
MARY
n Ad una super
donna e super mamma... Il piastro portante della nostra
bellissima famiglia.
Tanti auguri di buon
compleanno, ti adoriamo. Tuo marito
Giuseppe, i tuoi figli
Mauro con Anna,
Giancarla con Andrea e il nostro angelo custode Bigio.
n Tanti auguri
di buon compleanno
alla nostra
super nonna Mary
che ci coccola, ci vizia
e ci fa sentire dei re.
Ti amiamo tanto cara
nonna. Grazie
per tutta la pazienza
che hai con noi.
I tuoi nipoti Irene,
Loris, Luigi
e il piccolo Lorenzo.
primostatuto:all’inizioeravamouna
quarantinadicomuni,glialtrisieranoriunitineldistrettodiSant’Angelo. A uno a uno tornarono tutti: la
grandeforzafuquelladinondemonizzare chi tornava, ci si sforzò anchediaccoglierelecriticheiniziali».
È da escludere la natura politica di certi
dissensi?
«Mirifiutodipensarechecertedecisioni siano state prese per ragioni di
bandiera, un buon amministratore
sa che erogare un buon servizio è il
passe-partout per un rinnovo amministrativo o per lasciare un buon
ricordo.ChisièallontanatodalConsorziolohafattoperchéinsoddisfatto. Poi può darsi che qualche strumentalizzazionecipossaesserestata».
A proposito di consorzi, c’è chi in questa
paginahaauspicatolanascitadiunnuovoConsorziodelLodigianochepossatutelare e rappresentare tutti i nostri comuni nella Città metropolitana. È possibile che ciò accada?
«Noiabbiamogiàunelementoidentitario forte rappresentato proprio
dall’Acl,unarealtàcheesistesoloqui
e nel Bresciano. Visto che abbiamo
questa peculiarità, partiamo da qui.
Nulla vieta che nei prossimi anni
l’Acl possa cambiare la sua natura
giuridicaedesseretrasformatainun
consorzio e che, come proposto da
alcuni sindaci, all’interno di questo
consorzio possano essere riconosciutitremicro-ambitirappresentativi del nord, del centro e del sud del
territorio.Iomimettoadisposizione,
utilizziamo l’Acl anche come luogo
istituzionale che possa decidere su
queste questioni, come luogo da cui
ripartire. Senza trascurare il ruolo
dellaProvincia,finchécontinueràad
esistere».
Condivide il piano d’azione di Soldati?
«Sì,sonoconvintochetempiemodi
siano quelli giusti. E sono sicuro che
la delegazione dei sindaci che sarà
formatainprimaverasaràlapiùrappresentativapossibile.Aggiungoche
l’Assemblea del Lodigiano è il luogo
adatto per un’elaborazione progettuale».
DeicontatticonilCremascocosapensa?
«Hanno una logica, nulla vieta
un’interlocuzione.Credoperòcheil
Lodigianoandràcosìcom’èaMilano.
LaviamaestraèportaretuttoilLodigianonellaCittàmetropolitana,ilresto è in subordine. Dobbiamo avere
un piano B ma dobbiamo puntare al
piano A».
CosadicedellaLeggedistabilità?Sperava anche lei che cancellasse l’obbligatorietà delle gestioni associate?
«Sì, e non solo: mi sarei aspettato
un’incentivazionefortesulleunioni
e sulle fusioni. Il processo di accorpamento tramite unioni e fusioni è
un processo storico non rinviabile.
Laprorogaperlegestioniassociateè
solounbicchieremoltomezzovuoto.Lasintesimiglioresarebbestatala
forte incentivazione agli accorpamenti e il definitivo stop all’obbligo
dellegestioniassociate.Diciamoche
siamo ancora in mezzo al guado».
Fiducioso sul futuro del Lodigiano?
«Ripeto, non siamo all’anno zero, le
cose le sappiamo fare. Se avremo la
consapevolezza che siamo una realtà con una storia fondata sull’unità territoriale, allora sarà tutto più
semplice. Se prevarrà questa consapevolezza andremo verso il futuro come territorio forte. E sono sicuro che alla fine sarà così. Io sul nostro futuro sono pronto a
scommettere».
“Dove va il territorio” le interviste
a cura di Andrea Soffiantini sono
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