Intervista al Presidente Sozzi
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Intervista al Presidente Sozzi
13 MARTEDÌ 12 GENNAIO 2016 PRIMO PIANO il Cittadino DOVE VA IL TERRITORIO - 70 GIUSEPPE SOZZI Va bene la Città Metropolitana, però... mi piacerebbe ci fosse un referendum ANDREA SOFFIANTINI n «Sindaci e istituzioni si stanno esprimendoafavoredellaCittàmetropolitana, e anch’io sono d’accordo. Mi piacerebbe però che ci fosse un referendum consultivo. Chi amministra dovrà tener conto del pensiero dei lodigiani». Giuseppe Sozzi - presidente dal dicembre2014dell’Acl(l’Associazione comuni lodigiani), ex sindaco di Brembio e oggi vicesindaco - è convintochelafuturascelta«nonpotrà prescindere dall’unità del territorio e dalla sua volontà di difendere l’identità acquisita nel corso del tempo».Echelaparola,primaopoi, sarebbebenedarlaancheaicittadini perché «il futuro è di tutti e non solo dellaclassedirigentedelmomento». Che tipo di referendum immagina? «Farlointuttiicomunisarebbemoltocomplicato,mapromuoverloancheinunaformaminoresarebbecomunque una buona cosa, ci si deve ragionare.Unreferendumconsultivo ci vuole, va costruito nelle forme giuste». Si potrebbe fare online? «È un’idea interessante, sarebbe un modo per coinvolgere anche le giovanigenerazioni,quelledaiquarant’anniingiù,vistocheilfuturoèloro. NoielaProvinciapotremmofareun ragionamento su quale sia il modo miglioreperportareilquesitoall’attenzione di tutti i lodigiani». Intanto si tratterebbe di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della scelta. In molti comuni il dibattito non è ancora stato avviato… «Però rispetto a un po’ di tempo fa i cittadinisonomoltopiùconsapevoli dicosafacevalaProvinciaediquantofosseimportante.Edèunaconsapevolezzacheèfiltrataancheneibar e nei supermercati. La gente parla dellescuole,dellebuchesullestrade, dell’erba alta…» Epensarechelariformaèpassatatraun consenso popolare diffuso… «Oggi però un sondaggio sull’utilità della Provincia avrebbe un esito diverso e un nuovo dibattito non cadrebbe nel vuoto. Il declassamento della Provincia ha dato maggiore consapevolezzadiqualisianoibisogni del territorio. La gente comincia a rendersi conto di quanto un ente intermedio fosse importante». Senta,perchéancheleièfavorevolealla Città metropolitana? «È la mia storia anagrafica, professionale, di studi. Inoltre Brembio è un paese in cui il pendolarismo è da sempre diretto verso Milano. Tutto miportalà.Questesonoperòconsiderazionistrettamentepersonali…». Facciamone di istituzionali. C’è chi dice che nella Città metropolitana saremmo “marginali” o “troppo periferici”. Un quartiere di Milano, insomma.. «Nonsonod’accordo,lamarginalità te la giochi tu. Noi siamo ciò che siamo diventati perché ci credevamo, perchéavevamoun’identitàchevolevamofaremergereeperchésiamo stati uniti. La futura scelta, qualsiasi sarà, non può prescindere da questi dueelementi.Dovremosaperdifenderelanostraforteidentitàeportarla avanti tutti uniti». Altre valide ragioni per non avere “paura” di Milano? «C’è un fattore si stabilità. La Città metropolitanarimarràinCostituzione, l’Area vasta è molto più volatile istituzionalmente,ècostituitaall’interno dell’ordinamento regionale e potrà sempre cambiare. Inoltre tornare con Milano vorrebbe dire entrareafarpartediuncontestoeuropeo,laCittàmetropolitanadiMilano è una delle poche realtà nazionali che si avvicinano alle grandi Città “ Rispetto a un po’ di tempo fa i cittadini sono molto più consapevoli di cosa faceva la Provincia e di quanto fosse importante. Ed è una consapevolezza che è filtrata anche nei bar e nei supermercati. La gente parla delle scuole, delle buche sulle strade, dell’erba alta… metropolitane del mondo. Se penso a tutto questo mi sento più sicuro. Però se si scommette su Milano sarà importante presentarci con le idee chiare su ciò che vogliamo essere e fare». Con una lista della spesa, intende? «Esattamente.Nonbastanonandare concappelloinmano,dobbiamofaredellerichiestepreciseperdireche questoterritoriononèunaCenerentola. E per assicurarci l’autonomia anche nel nuovo ente». In concreto? «Pensoall’importanzadimantenere un’appendice della Provincia, un presidio della Camera di Commercio, delle sedi di servizi e istituzioni. All’importanza di puntare sul Parco tecnologico e l’università. E penso anche alla nostra agricoltura, della qualenonsiparlaabbastanza.E’una delle nostre eccellenze, una delle migliori d’Europa, abbiamo stalle di eccellenza,prodottidigrandequalità. Credo che Milano avrà convenienzaadinglobareunterritoriocon caratteristiche che non ci sono nel resto della Città metropolitana. Un po’dicoseleabbiamo,nonsiamoall’anno zero». Masecondoleicisaràunitàdiintenti? «Sonoconvintodisì,l’unitàèstatalanostrastoriaelanostrafortuna.Sarebbeunasciaguradividerci,andareunpo’diquaeunpo’di là.Neldibattitoincorsosulvostro giornalecisonodellemotivazioni e dei distinguo che comprendo, masonoprontoascommetteresul Lodigiano unito. Dobbiamo compiere la futura scelta uniti, con quellospiritochecihaportato alla creazione della Provincia e di realtàmoltoimportanti per il nostro territorio come la Sal, il Consorzio lodigiano per i servizi alla persona, la stessa Acl e, pur tra mille polemiche, la Sogir». Il Consorzio lodigiano per i servizi alla persona è però rimasto AUGURI orfanodialcunicomuni.Proprioinquesta pagina il suo presidente, Giancarlo Cordoni,nehaauspicatolaricomposizione… «Non basta dire che bisogna restare uniti, bisogna fare in modo che lo stareinsiemesiacondiviso.Sequalchecomunenicchiaqualcheragione l’avrà.Civuoleunosforzomaggiore per far vedere il lato positivo del Consorzio. Bisogna far capire che la coesione significa molto sotto l’aspetto dei servizi pubblici». Approfondiamo… «Non bisogna demonizzare né sottovalutare le ragioni di chi oggi dice no:vafattounosforzopercomprenderle. Ci si deve mettere energia per fare capire che questi processi sono virtuosi.Noidobbiamosapervedere anche le cose che non vanno, non basta dire che bisogna stare tutti assieme,iodicochebisognastaretutti insieme appassionatamente». DettacosìsembraunacriticaaCordoni… «No, nessuna critica. Sono sicuro che Cordoni condivide questo pensiero. Sto solo osservando che bisognametteregliamministratorinelle condizionidinondiredi no. L’offerta deve essere più valida dell’alternativa. Ricordiamoci la genesi delConsorzio, alla quale avevo contribuito partecipandoalla stesuradel “ Se prevarrà la consapevolezza che siamo una realtà con una storia fondata sull’unità territoriale, allora sarà tutto più semplice e andremo verso il futuro come territorio forte. E sono sicuro che alla fine sarà così. AUGURI BUON COMPLEANNO SUPER MAMMA MARY BUON COMPLEANNO SUPER NONNA MARY n Ad una super donna e super mamma... Il piastro portante della nostra bellissima famiglia. Tanti auguri di buon compleanno, ti adoriamo. Tuo marito Giuseppe, i tuoi figli Mauro con Anna, Giancarla con Andrea e il nostro angelo custode Bigio. n Tanti auguri di buon compleanno alla nostra super nonna Mary che ci coccola, ci vizia e ci fa sentire dei re. Ti amiamo tanto cara nonna. Grazie per tutta la pazienza che hai con noi. I tuoi nipoti Irene, Loris, Luigi e il piccolo Lorenzo. primostatuto:all’inizioeravamouna quarantinadicomuni,glialtrisieranoriunitineldistrettodiSant’Angelo. A uno a uno tornarono tutti: la grandeforzafuquelladinondemonizzare chi tornava, ci si sforzò anchediaccoglierelecriticheiniziali». È da escludere la natura politica di certi dissensi? «Mirifiutodipensarechecertedecisioni siano state prese per ragioni di bandiera, un buon amministratore sa che erogare un buon servizio è il passe-partout per un rinnovo amministrativo o per lasciare un buon ricordo.ChisièallontanatodalConsorziolohafattoperchéinsoddisfatto. Poi può darsi che qualche strumentalizzazionecipossaesserestata». A proposito di consorzi, c’è chi in questa paginahaauspicatolanascitadiunnuovoConsorziodelLodigianochepossatutelare e rappresentare tutti i nostri comuni nella Città metropolitana. È possibile che ciò accada? «Noiabbiamogiàunelementoidentitario forte rappresentato proprio dall’Acl,unarealtàcheesistesoloqui e nel Bresciano. Visto che abbiamo questa peculiarità, partiamo da qui. Nulla vieta che nei prossimi anni l’Acl possa cambiare la sua natura giuridicaedesseretrasformatainun consorzio e che, come proposto da alcuni sindaci, all’interno di questo consorzio possano essere riconosciutitremicro-ambitirappresentativi del nord, del centro e del sud del territorio.Iomimettoadisposizione, utilizziamo l’Acl anche come luogo istituzionale che possa decidere su queste questioni, come luogo da cui ripartire. Senza trascurare il ruolo dellaProvincia,finchécontinueràad esistere». Condivide il piano d’azione di Soldati? «Sì,sonoconvintochetempiemodi siano quelli giusti. E sono sicuro che la delegazione dei sindaci che sarà formatainprimaverasaràlapiùrappresentativapossibile.Aggiungoche l’Assemblea del Lodigiano è il luogo adatto per un’elaborazione progettuale». DeicontatticonilCremascocosapensa? «Hanno una logica, nulla vieta un’interlocuzione.Credoperòcheil Lodigianoandràcosìcom’èaMilano. LaviamaestraèportaretuttoilLodigianonellaCittàmetropolitana,ilresto è in subordine. Dobbiamo avere un piano B ma dobbiamo puntare al piano A». CosadicedellaLeggedistabilità?Sperava anche lei che cancellasse l’obbligatorietà delle gestioni associate? «Sì, e non solo: mi sarei aspettato un’incentivazionefortesulleunioni e sulle fusioni. Il processo di accorpamento tramite unioni e fusioni è un processo storico non rinviabile. Laprorogaperlegestioniassociateè solounbicchieremoltomezzovuoto.Lasintesimiglioresarebbestatala forte incentivazione agli accorpamenti e il definitivo stop all’obbligo dellegestioniassociate.Diciamoche siamo ancora in mezzo al guado». Fiducioso sul futuro del Lodigiano? «Ripeto, non siamo all’anno zero, le cose le sappiamo fare. Se avremo la consapevolezza che siamo una realtà con una storia fondata sull’unità territoriale, allora sarà tutto più semplice. Se prevarrà questa consapevolezza andremo verso il futuro come territorio forte. E sono sicuro che alla fine sarà così. Io sul nostro futuro sono pronto a scommettere». “Dove va il territorio” le interviste a cura di Andrea Soffiantini sono anche sulla nostra app: IlCittadinopiù