Laboratorio_V_Botanica

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Laboratorio_V_Botanica
LABORATORIO DI BOTANICA GENERALE
LABORATORIO di BOTANICA
V Lezione
A cura di:
AM. Guagliardi – Responsabile Laboratori didattici
M. Improta ,G. Migliaccio - Responsabili tecnici del Laboratorio didattico
I docenti di Botanica: G. Pinto, A. Pollio
LABORATORIO DI BOTANICA
Sommario
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Laboratorio V - Tracheophyta. Le piante vascolari ................................................................... 2
1.1 Pterophyta:le felci. Localizzazione delle strutture riproduttive dello sporofito.
Osservazioni a basso ingrandimento………………………………………………………...3
1.1.1 Osservazione al microscopio di uno sporangio di una felce……………………………..
Errore. Il segnalibro non è definito.
1.2
Gimnospermae: ciclo vitale del genere Pinus . ............. Errore. Il segnalibro non è definito.
1.2.1 I coni microsporangiati in Pinus…………………………………………………………...…4
1.2.2 I coni macrosporangiati in Pinus ed altre Conifere………………………………………….5
1.3
Il fiore delle Angiospermae ................................................................................................... 5
1.4
L'infiorescenzza a capolino. .................................................................................................. 6
1.5
I frutti ...................................................................................................................................... 6
1.5.1 Tipi di frutti i frutti carnosi………………………………………………………………………..6-7
1.5.2 Tipi di frutti i frutti secchi……………………………………………………………………...7
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LABORATORIO DI BOTANICA
1 LABORATORIO V – LE TRACHEOPHYTA
Materiali necessari per le osservazioni:
- campioni vegetali
- pipette pasteur in plastica
- contenitore d’acqua da 25-50ml
- carta assorbente
- pinzette
- lamette da barba nuove
- vetrini porta e coprioggetto
- microscopio ottico
- vetrini d’orologio
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LABORATORIO DI BOTANICA
1.1 Pterophyta:le felci. Localizzazione delle strutture riproduttive dello sporofito.
Osservazioni a basso ingrandimento
Osserva i campioni di felce che hai sul banco del
laboratorio.
Fai un disegno della pagina inferiore della fronda, in
cui siano mostrati chiaramente la distribuzione e la
morfologia dei sori.
Osserva con la lente di ingrandimento un singolo
soro e disegna quello che vedi
1.1.1 Osservazione al microscopio di uno sporangio di una felce.
Preleva un campione dal soro, ponilo su un vetrino
copri oggetto con una goccia d’acqua ed osserva al
microscopio, ad ingrandimenti crescenti, la struttura
degli sporangi.
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1.2 Gimnospermae: strutture riproduttive nel genere Pinus
Identificazione del genere: Il genere Pinus si riconosce per il fatto che tutte le foglie della pianta
sono raggruppate in fascetti. Ogni fascetto è un ramo che non cresce più (questi rami vengono
chiamati brachiblasti) e reca all’estremità le foglie.
Osserva il campione che hai sul banco: quante foglie sono portate da ogni brachiblasto?
1.2.1. I coni microsporangiati in Pinus
.
a. I coni microsporangiati: Nelle conifere i coni
microsporangiati sono portati dalla pianta solo
per brevi periodi. In Pinus i coni
microsporangiati sono raggruppati. Osserva i coni
presenti sul tuo banco ed usa la lente
d’ingrandimento per notarne i dettagli.
b. Esegui uno disegno schematico delle strutture
osservate.
c. Apri il cono con l’unghia; con l’ago da dissezione
raccogli qualche granello di polline, e poi
depositalo sul vetrino porta oggetto. Aggiungi
una goccia d’acqua e osservalo ad ingrandimenti
crescenti.
cono microsporangiato
microsporangio
d. Disegna quello che osservi a 400 X
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1.2.1 I coni macrosporangiati in Pinus ed altre Conifere
Nelle conifere i coni macrosporangiati (pigne)
persistono per tutto l’anno. Nel genere Pinus
cominciano a formarsi ogni primavera,
all’estremità dei rami posti più in alto sull’albero
e raggiungono la maturità solo un anno e mezzo
dopo. A questo punto liberano i semi (i pinoli),
che cadono sul suolo attorno alla pianta.
1. Osserva la pigna che hai sul banco del
laboratorio. Identifica le brattee sterili (A) e le
squame ovulari (B).
2. Disegna una squama oculare con le tracce dell’
ovulo
1.3 Il fiore delle Angiospermae
Confronta le strutture fiorali che hai sul banco. Effettua, anche aiutandoti con la lente di
ingrandimento, un osservazione dettagliata dei componenti di ogni fiore.
A- riconosci il tipo di simmetria
B- individua il ricettacolo
C- distingui i sepali dai petali
D- osserva la struttura degli stami; Identifica filamento e antera.
E- osserva la morfologia del pistillo e la sua posizione sul ricettacolo rispetto agli altri
componenti del fiore (sepali, petali, stami).
F- Identifica stimma, stilo ed ovario
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1.4 L’infiorescenza a capolino (Asteraceae o Compositae)
I fiori delle Angiosperme possono raggrupparsi su uno stesso asse a formare un’infiorescenza.
Esistono più tipi di inforescenze, tra quelle più evolute sicuramente va annoverata l’infiorescenza a
capolino, la tipica margherita. Sebbene simuli un fiore solitario, la margherita è un’infiorescenza,
come risulterà evidente dall’osservazione.
Osserva l’infiorescenza di una margherita con l’aiuto di
una lente d’ingrandimento. Sembra un fiore singolo, ma è
in realtà un insieme di fiori. E’ possibile distinguere:
Fiori del raggio – sono quelli più esterni. Ognuno di esse
presenta i petali fusi tra loro. Sembrano un singolo petalo.
Sono fiori sterili o hanno solo il pistillo.
Fiori del disco – occupano una posizione centrale. Ogni
fiore è ermafrodita, con i petali fusi tra loro a formare una
struttura tubolare. I sepali non ci sono o sono ridotti a
formare delle strutture che sembrano dei peli rigidi
(setole).
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1.5 I Frutti
I pistilli sono costituiti da una o più foglie modificate, dette carpelli, che portano gli ovuli. Nella sua
forma più comune il pistillo è costituito da stimma, stilo e ovario. I frutti sono gli ovari maturi;
servono per proteggere gli ovuli che diventeranno i semi. Un sinonimo di frutto è il termine più
strettamente botanico di Pericarpo.
1.5. 1 - Tipi di frutti. I frutti carnosi
Alcuni frutti diventano totalmente carnosi. Distinguiamo bacche e drupe. Sono costituite
soprattutto da tessuti parenchimatici e posseggono abbondante acqua.
drupa
Un frutto con un solo seme circondato da un endocarpo legnoso e da un mesocarpo carnoso.
L’epicarpo (buccia) di solito è sottile. Es. pesca
bacca
è un frutto carnoso con molti semi, con epicarpo sottile e le parti interne (mesocarpo ed endocarpo)
molli e ricche d’acqua. Es. pomodoro
pomo
E’ un tipo particolare di frutto, detto anche falso frutto, che appartiene alla famiglia delle Rosacee.
La parte carnosa deriva dal ricettacolo. Il vero frutto è il torsolo, con un pericarpo cartilagineo,
diviso in logge, ognuna delle quali porta i semi.
1.5.2 Tipi di frutti. I frutti secchi
Sono quelli che a maturità hanno il pericarpo duro, prevalentemente legnoso. Alcuni mantengono il
frutto sempre chiuso (indeiscente): la noce, la nocciola, la samara.
Osserva sul tuo banco la samara di un acero (Acer sp.) e la noce della nocciola (Corylus avellana)
e disegna uno schema della loro struttura.
Altri frutti secchi a maturità si aprono, lasciando uscire i semi che contengono: il legume, la siliqua,
la capsula. Osserva sul tuo banco il legume di una fava e disegna uno schema della sua struttura. Il
legume si apre su due linee, una è la nervatura principale del carpello e l’altra il punto la linea di
sutura del carpello stesso
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