Biedermeier e altre raccolte… - Fito

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Biedermeier e altre raccolte… - Fito
IN GIARDINO
Biedermeier
e altre raccolte…
Forme, colori e profumi dell'autunno
L’autunno è la stagione dei colori,
dell’aria carica di umidità del mattino, della raccolta dei frutti dell’orto e
del frutteto, delle scorte, degli scorci
di paesaggio rilassanti che ammutoliscono gli schiamazzi estivi.
L’autunno è la stagione per riempire i cesti di vimini, riempire le cantine di scorte, riempirsi gli occhi
delle belle giornate all’aperto, prima che l’inverno accorci le giornate e consenta solo piaceri centellinati.
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Oltre al raccolto del vignaiolo, del
frutticoltore, dell’amante dell’orto,
c’è il raccolto di chi sa e vuole valorizzare gli oggetti più comuni e
più semplici per farne ornamento
della casa.
Quanti di noi, almeno una volta,
non hanno resistito alla tentazione
di raccogliere un ramo o una radice dalle forme inusuali, o una pigna o un frutto dall’aspetto accattivante per portarlo con noi tra le
mura domestiche? Provate a perlu-
strare il vostro giardino o un parco
cittadino e troverete un tesoro inaspettato: una miriade di pigne, galbuli, strobili, di varie dimensioni,
come ad esempio quelli piccoli e
bruni dei Chamaecyparis, quelli
della Sequoia sempervirens, o quelli più grossi di Sequoiadendron giganteum, le pigne piccole del Pinus
sylvestris e quelle più lunghe del
Pinus strobus o Pinus wallichiana…
Le conifere sono le piante che producono frutti legnosi dalle forme e
dimensioni più inusuali, adatte per
essere conservate a lungo in composizione. Da affiancare alle geometrie più spigolose, sarà di sicuro
effetto la disposizione di forme più
morbide, rotondeggianti, come
quelle delle mele ornamentali, dai
caldi toni rossi, o come le rondelle
di agrumi disseccati al sole. O ancora possono essere usati i gusci di
frutta secca come noci e nocciole –
per queste ultime sono da preferire
le varietà dai frutti piccoli, affusolati, di un bel colore acceso. Molto
usate sono anche le faggiole: i frutti
del faggio (Fagus sylvatica) sono
degli acheni, contenuti in un rivestimento rigido – capsula – che si
apre in settembre-ottobre. Se l’eucalipto è una pianta tipica del vostro paesaggio, potrete raccogliere
gli attraenti frutti – anch’esse delle
capsule legnose – di colore grigiobluastro, rivestite di profumate cere
dal forte potere balsamico. Negli
ambienti più umidi e freschi vive
bene l’ontano – Alnus glutinosa ad
esempio –, che produce infruttescenze legnose di buon effetto ornamentale. Si possono anche raccogliere dei rametti profumati: vi
consigliamo i giovani rametti di
Thuja sp, o di alloro Laurus nobilis,
o, in aree mediterranee, di mirto –
Myrtus communis… In questa stagione possiamo ancora trovare le
bacche colorate di Pyracantha sp.
– quelle rosse, quelle gialle, oltre
alle più comuni arancione -, picco-
le gemme dai colori accesi che ravvivano la raccolta botanica… sempre che gli uccelli golosi non ne
abbiano fatto razzia! Una volta raccolti i materiali di diverse forme e
tipologia, i più esperti potranno anche cimentarsi nell’arte della decorazione, detta “biedermeier”, che
rappresenta la massima espressione
della valorizzazione degli oggetti
comuni, e la creazione di decorazioni ricche di particolari preziosi.
Questo movimento artistico della
prima metà dell’ottocento era in
particolare voga presso la borghesia tedesca e austriaca, e consiste
nella realizzazione di elementi di
decoro proprio con i frutti che abbiamo citato. In realtà il significato
della parola in lingua tedesca vuole
sottolineare con un termine dispregiativo – “sempliciotto” – lo scarso
valore del passatempo, al quale
nell’ottocento si dedicava la classe
borghese, tutta interessata solo alla
propria vita famigliare. L’hobby è
stato poi nel tempo rivalutato e apprezzato – come testimonia anche
la moltitudine di decori che oggi
vengono appositamente proposti
all’abbellimento delle composizioni. I materiali tipicamente più usati
consistevano in fiori e frutta secca,
pigne, bacche e foglie, ma anche
spezie come chiodi di garofano e
cannella – che un tempo erano assai più rare e costose che non al
giorno d’oggi –. Le parti vegetali
vengono poi impreziosite di perle,
nastri e cordini, canutiglia di vari
colori, a rendere la composizione
più leziosa, con un effetto finale
sofisticato e ricercato. Con questa
tecnica hobbistica ancora molto in
uso si potranno quindi realizzare
bouquet, cesti, bomboniere… che
gratifichino la vista e l’olfatto. Se
invece si vuole ottenere un effetto
decorativo più minimalista il nostro
“raccolto” speciale potrà essere disposto in una piccola ciotola di legno o in un cestello di vimini. A
profumare il pout pourri saranno le
stesse resine, cariche di terpeni,
che naturalmente impregnano le
pigne delle conifere, e non di certo
gli estratti esotici di piante tropicali
o incensi, a noi poco familiari, da
molti proposti per le profumazioni
domestiche! Basterà poi disporre
l’opera vicino a una fonte di calore, e la naturale diffusione delle essenze odorose incluse nella composizione invaderà anche le nostre
stanze, portando in casa la magia
del giardino d’autunno.
Provare, per credere !!!
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