anno 2009 dicembre - Parrocchia San Pietro Apostolo

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anno 2009 dicembre - Parrocchia San Pietro Apostolo
dal campanile di
zzano ecimo
Bollettino Parrocchiale
di Azzano Decimo (Pn) Italia
Dicembre 2009
Via Don Bosco, 12 - 33082 Azzano Decimo (Pn) - Tel. 0434.631053
Natale Liturgico
e Rinascita Personale
Il 29 novembre siamo ripartiti con un
nuovo anno liturgico. Quattro settimane
di preparazione alla solennità del Natale. La parola di Dio attraverso le voci dei
profeti ci invita alla speranza: c’è bisogno di un liberatore, schiavi come siamo del denaro, del lavoro, del piacere,
del sesso, dello sport, delle paure, delle
mode, della nostra presunta autosufficienza. Dio ci è vicino: quanti richiami,
quante grazie, quanta misericordia! Eppure… va male la politica, la finanza,
l’agricoltura, l’industria, la giustizia, la
famiglia, sta male il suolo…
La Chiesa, forte della parola di Gesù,
presenta a tutte le persone di buona
volontà la dottrina sociale, animata
dall’amore e dall’impegno di formare
comunità autentiche, a partire dai valori della vita, della persona e della famiglia.
Cristo nasce; vuole rinascere in ciascuno. Si è presentato bambino, un essere
impotente, bisognoso di tutto; come
lievito, come sale, come luce, come
medico, come via, verità e vita, come
modello, come pane, come amico. È
l’unico Salvatore, il vero Liberatore.
L’augurio, allora, sostenuto da profonda speranza, che ognuno in questo Natale riesca a fare una simpatica
esperienza personale con il Dio della
vita e della gioia.
Buon Natale e Buon Anno Nuovo!
don Dino
Nuovo Consiglio Pastorale
p. 2
Proposte per il 2010
p. 5
Azzano - Toronto
p. 6
Nel ricordo dei Sacerdoti defunti
p. 8
Corpus Domini
p. 9
Cresima
p. 10
Campi scuola Parrocchiali
p. 12
Doveroso chiarimento
p. 15
Circolo Oratorio Don Bosco
p. 16
Sagra degli Gnocchi
p. 18
ACR e Scout “vacanze di branco” p. 20
Gruppo Sportivo Condor
p. 22
Corale comunale Azzanese
p. 23
Festa degli Anniversari
p. 24
Con i più piccoli...
p. 25
Quella chiamata imprevedibile
p. 26
Classe 1949
p. 27
Capitello di Zuiano
p. 28
Pellegrinag. al Santuario di Motta
p. 29
Borse di studio
p. 29
Accogl., incontro, assist. anziani
p. 30
Da Estella a Estella
p. 32
Insegnamento della Relig. Cattolica p. 32
L’angolo degli artigiani
p. 34
Ricordando... e Anniv. di matrim.
p. 35
Progettazione e stampa Tip. Mascherin snc - Cusano di Zoppola (PN)
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Bollettino di
ecimo
È stato eletto a metà novembre il Nuovo Consiglio Pastorale
L’elezione dei membri del nuovo Consiglio Pastorale era stata annunciata già a fine
settembre da uno striscione che campeggiava sulla facciata del campanile antistante la
strada. Un richiamo che si imponeva per le dimensioni di rilievo della scritta colorata e che
sottolineava l’importanza dell’annuncio: nella
parrocchia di Azzano Decimo ci si preparava
a eleggere, il 14 e il 15 novembre, il nuovo Consiglio Pastorale. Anche il vescovo mons. Ovidio
Poletto, in occasione della sua presenza in
parrocchia per l’amministrazione della Cresima, era stato colpito dalla singolare forma del
messaggio, che aveva vivamente elogiato.
È evidente che l’annuncio interessava a
tutto campo la comunità cristiana e che la
sua importanza doveva essere colta da tutti:
tanto che se non era possibile proclamarlo
dai tetti, secondo l’indicazione del Vangelo, almeno veniva “lanciato” dalla possente
struttura della torre campanaria. Imbattibile
per altezza ma anche simbolo amichevole
per il suo significativo accompagnamento e
per la sua presenza nella storia di questa parrocchia: che già costruendo il proprio campanile, con gli enormi sacrifici imposti dalla
situazione degli anni 1920, aveva dimostrato
una esemplare coesione. Almeno quanta ne
veniva richiesta alla nostra comunità parrocchiale, nel recente novembre 2009, chiamata
a eleggere i propri rappresentanti nel nuovo
Consiglio Pastorale. L’annuncio proclamato a
caratteri cubitali non rappresentava che l’eco
dell’invito e delle motivazioni espressi di domenica in domenica dai nostri due sacerdoti,
don Dino e don Gianfranco. Ai quali appunto
il nuovo organismo si sarebbe affiancato nella
promozione e realizzazione delle attività della
parrocchia. Con don Gianfranco, coordinatore di tutte le attività di sensibilizzazione e di
preparazione all’evento delle elezioni, aveva
collaborato una efficiente commissione (alla
quale va un pensiero grato) che si è fatta carico dell’organizzazione e di tutti gli aspetti concreti che accompagnano un avvenimento di
totale respiro comunitario: a partire dall’invito
scritto, recapitato a tutte le famiglie, di mettersi in sintonia con l’avvenimento e di esprimere
eventuali candidature. E i candidati, oltre una
trentina, che rappresentavano le dieci zone
pastorali in cui era stata suddivisa la parrocchia, sono stati presentati in nome e in foto su
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un cartellone esposto all’interno della chiesa arcipretale. Come pure sono stati esposti i
nomi dei rappresentanti dei 14 gruppi operanti
in parrocchia, i quali fanno attualmente parte
di diritto del nuovo Consiglio. La commissione
ha lavorato alacremente fino agli ultimi adempimenti, compresa la diffusione di un fascicolo
con tutte le indicazioni pratiche per le modalità di voto. Si è votato il sabato pomeriggio
del 14 novembre e nella successiva giornata
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di domenica per esprimere i componenti del
nuovo Consiglio Pastorale. Ai neoeletti esprimiamo anche da queste righe un duplice
pensiero: di gratitudine per aver accettato di
essere direttamente coinvolti nella pastorale
della parrocchia; di proficuo lavoro, sostenuto
dalla consapevolezza di stare offrendo un servizio e una testimonianza di impegno cristiano
alla comunità.
Flavia Sacilotto
Componenti del Nuovo Consiglio Pastorale
S
abato 14 e domenica 15 novembre la nostra comunità ha avuto modo di esprimere il
proprio parere riguardo la composizione del Nuovo Consiglio Pastorale attraverso la votazione
espressa in riferimento alle 10 zone territoriali in cui è stata suddivisa la nostra parrocchia. I votanti totali sono stati 597.
Tale nuova modalità di coinvolgimento dell’intera comunità cristiana, non vuole essere solo
mera esecuzione di quanto espresso nello statuto del Consiglio stesso, quanto perché il Consiglio deve da una parte rappresentare l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera
comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, e dall’altra deve costituire lo strumento della decisione comune e dell’operatività pastorale, dove il ministero della presidenza, proprio del Parroco, e la corresponsabilità di tutti i fedeli devono trovare la loro sintesi.
I nomi sottoelencati, espressione dei gruppi o delle associazioni o della volontà dei votanti
e quindi della comunità, devono dunque avere la coscienza che ciò che saranno chiamati
a fare e a riflettere deve essere valutato secondo l’ottica del bene per la comunità e dovrà
dunque superare ed andare oltre alle simpatie, alle parentele o ai gruppi o associazioni di provenienza o che rappresentano.
Ci sembra che le votazioni abbiano creato e garantito un giusto equilibrio tra gli originari del
posto e gli arrivati qui in seguito, tra i giovani e i maturi, tra gli uomini e le donne.
Dopo questa lunga presentazione il Consiglio Pastorale risulta composto da membri di diritto quali:
don Dino Pavan in qualità di parroco arciprete, e che per statuto ne è il presidente;
don Gianfranco Furlan in qualità di vicario parrocchiale;
don Galiano Lenardon in qualità di presbitero residente con incarico pastorale;
una Suora rappresentante della comunità di vita consacrata operante in parrocchia.
Gli eletti sono:
Eletti
maggioranza
voti
BIDOGGIA VALERIO
51 ANNI - Resid.
in Viale Primo Maggio
FACCA FRANCA
in MILANESE - 51 anni
Resid. in Piazza Libertà
Lista
Giovani
ANDREA DEL BEL BELLUZ
24 anni - Resid. in Via
Cesena Rivatte
PAVAN MANUELA
22 anni
Resid. in Viale Trieste
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Nominati direttamente
dal Parroco
MAGAROTTO ANGELO
51 anni - Resid. in Via
Pradat Candie
FREGONESE RENZO
55 anni - Resid. in Via
Pradat Candie
PAVAN NEVIO
Resid. in Viale
Rimembranze
Membri eletti come rappresentanti degli Operatori Pastorali
A.G.E.S.C.I. - Scout:
BELLUZ CRISTINA
in BABUIN - Anni 36
Azione Cattolica:
RAGOGNA MARIA
Anni 27
Catechisti:
VENUTI SANDRA
in PASQUINI - Anni 60
Circolo Noi “Don Bosco”:
LOVISA SARA
Anni 26
Coro Immacolata:
DEL RIZZO ARIANNA
Anni 29
Coro S. Pietro:
VISENTIN GIUSEPPE
Anni 68
Gruppo “San Padre Pio”:
BASSANI LUIGINA
in MASCARIN
Gruppo “Virgilio Liut”:
BARRESI FRANCESCA
Anni 48
Gruppo della Carità:
RAMBALDINI ANDREA
Anni 31
Gruppo Famiglie:
RAMBALDINI PATRIZIA
in RAGOGNA - Anni 44
Lettori-Ministri Straordinari:
RAGOGNA FRANCESCO
Anni 47
S. Vincenzo De Paoli:
MASCARIN DONATA
in MAURUTTO - Anni 66
S. Mat. “B.V. del Rosario”:
QUELLERBA ANDREA
Anni 44
Volontari Parrocchiali:
DEL BEL BELLUZ MARIO
Anni 53
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Membri eletti come rappresentanti dI zona
ZONA 1: BEMBO
BORGO FACCA
CAPO DI SOTTO
ZONA 2: CENTRO
ZONA 3: CESENA
ZONA 4: COLLE
SACCON - ZUIANO
ZONA 5:
EUROPA UNITA
BARIVIERA PAOLO
(Agostino) - 66 anni
Resid. in Via Borgo Facca
INNOCENTE ROBERTO
48 anni - Resid.
in Via Maestri del Lavoro
COLIN ROSANNA in Santin
58 anni - Resid. in Via
Cesena Rivatte
GASPARDIS MARIA
SERENA - 57 anni
Resid. in Via Saccon
PAOLO PRESTA
45 anni - Resid.
in Via Martiri della Libertà
ZONA 6: FRATTE
ZONA 7: PONTE LUMA
ZONA 8: PRADAT
ZONA 9: RIMEMBRANZE
ZONA 10: SANTA CROCE
BATTISTELLA MARIO
63 anni
Resid. in Via Fratte
MERCANTE ELISA in
TONDATO - 62 anni
Resid. in Via Divisione Julia
MIOTTO PAOLO
40 anni - Resid.
in Via Pradat Morosini
CANCIAN ANNA
in ACCORDI - 49 anni
Resid. in via Dei Salici
BUSO PIETRO
60 anni - Resid. in
Via Santa Croce
1. Lettura del Vangelo di Luca;
Proposte per il
2. Migliorare ed intensificare le relazioni personali;
duemiladieci
3. Vicinanza affettuosa agli anziani, malati e disabili;
4. Occasioni di incontro con gli immigrati;
5. Valorizzare la S. Messa e la Confessione.
Illuminati dall’insegnamento di Gesù (1), rinnovati dal Sacramento della Confessione e
fortificati dell’Eucarestia (5), il nostro rapporto con gli altri (2, 3, 4) ci distinguerà come veri
discepoli e amici di Cristo: “Conosceranno che siete miei discepoli se vi amerete gli uni gli
altri”. Tutto questo in sintonia con il programma pastorale del Vescovo: “Io mando voi: vita
nuova e profezia cristiana”.
è bene...
• Entrando in Chiesa la prima attenzione sia al tabernacolo, dove è riposta l’Eucarestia,
Gesù che si è fatto pane vivo; poi ci si può rivolgere alla Madonna e ai Santi;
• In Chiesa tenere un comportamento dignitoso: parlare a voce alta disturba e indispone;
• Durante la settimana, poiché le occasioni non mancano, entrare in Chiesa per riflettere e
fare compagnia a Colui che è venuto ad abitare tra noi;
• Terminata la Messa funebre, non fermarsi sul sagrato per scambiarsi le condoglianze, ma
procedere subito verso il cimitero;
• Avvertire i sacerdoti se in casa ci sono malati, anziani che normalmente non escono: una
visita fa sempre piacere.
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AZZANO - TORONTO
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enerdì 18 settembre la delegazione azzanese di buon mattino è partita per il Canada. La ricorrenza del 50° anniversario di fondazione del Club Ricreativo Azzanese di Toronto meritava una
partecipazione attiva. Una ventina di persone con il sindaco, assessori, il parroco, parenti…
L’accoglienza è stata calorosissima, constatata soprattutto il sabato sera nella grande struttura della Famee Furlane. Una mostra di pittura e scultura ben disposta e con numerose opere
è stata di aperitivo alla grande cena di gala: circa 500 persone. I discorsi di circostanza hanno
evidenziato il coraggio, l’intraprendenza, la solidarietà, l’inserimento e l’onore che hanno contraddistinto gli azzanesi in Canada. Frank Brunetta, il presidente emerito, e Nilo Del Bel, attuale
presidente del club, nella prefazione del libro presentato per la circostanza: “Mezzo secolo
della nostra vita”, scrivono: “E’ un momento solenne per celebrare l’impegno di uomini e donne che hanno saputo rimanere uniti nel nome delle comuni origini, superando difficoltà di ogni
genere e mantenendo viva la fiamma dell’amicizia e della stima tra loro. Ci ha tenuti insieme
la missione della nostra associazione: promuovere l’amicizia e l’unità tra i soci, aiutare coloro
che hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra solidarietà, collaborare con le
Istituzioni per l’amicizia tra Canada e Italia, due Stati in prima linea nella difesa dei
valori della persona. Oggi possiamo dire con grande soddisfazione che, in mezzo
secolo di vita, il Club Ricreativo Azzanese si è distinto per la qualità di questo
suo impegno”.
Altro appuntamento importante la domenica nella
Chiesa di San Pietro (dove si venera la statua della Madonna di Castelmonte), per la Messa Solenne, celebrata da don Dino, don Vitaliano Papais, don
Mosè Gasparini e dal parroco locale, in collegamento con Radio Maria Canada. Nel pomerig-
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gio alcuni hanno visitato le famose cascate
del Niagara. Don Dino, accompagnato da
Francesco e Teresa, la famiglia ospitante,
e da Celso e Olinda Del Rizzo, ha preferito
recarsi in pellegrinaggio a Midland nel Santuario dei Martiri gesuiti Canadesi, uccisi nel
1949, i pionieri della fede in Canada.
Il lunedì al pranzo offerto dal Sig. Joe
Zentil, sempre cordiale ed interessato ad
Azzano Decimo, gli abbiamo ricordato la
sua benemerenza alla sua terra.
Il viaggio ha voluto esprimere anche vicinanza, stima e grande riconoscenza per
tanta generosità espressa in passato per le
opere parrocchiali; da ultimo il dono della
quarta campana che rende più armonioso
il concerto.
Anche da queste pagine il saluto cordialissimo a tutti gli azzanesi di Toronto, del
Canada e di ogni parte del mondo. Siamo
ritornati con nuove esperienze e tanta tanta gioia. Grazie.
don Dino
O
E
ecimo
S
I
A
Ode al Muratore
Che vitacce!
Come una quercia antica,
Il muratore passa la sua vita.
Sobbalza, lavora, stringe i denti,
Costruendo con passioni ardenti.
La malta, il mattone, il sasso e il blocco,
Diventano aggeggi di fatiche e da ritocco.
Quando lavoro non ha più,
Si gira, impreca e guarda giù.
Son fatti d’energie, d’ansie e di sprechi,
Perché, nessuno pensa di costruire con gli specchi?
Troppo leggeri sarebbero i vetri,
Il blocco pesa, ma tiene duro,
La cazzuola è grande, ma solido viene il muro!
Porta la malta! Si grida al manovale,
M’occorre lo scafo, lo scherzo qui non vale.
Il muro si dovrà finire,
Che bene o male, il padrone si farà sentire.
Che vitacce!
Dalle scottature di luglio ai geloni di dicembre,
Mille volte al giorno s’abbassan le orecchie.
Le schiene si piegano, le braccia s’allungano,
Le mani, i polsi, le ginocchia,
Mio Dio, come brucia il sole di luglio!
Chissà domani cosa farà,
Il tempo minaccia, forse pioverà.
Ma come la quercia antica lui tien duro,
Esposto ai capricci del tempo, pensa solo al
muro!
Cosi, così a gennaio s’arriva,
Fa freddo, s’invecchia e vien la nostalgia.
Senza lavoro, s’aspetta e spera,
Chi lo sa, forse verrà un’altra primavera.
Tutto questo, amici cari e realtà.
Per questo noi diremo:
Povero muratore, cosa fai in Canadà.
Renzo Andreatta
Dicembre 1982
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Bollettino di
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Nel ricordo di Don Heider
Don Raffaello
e Mons. Mario Peressin
Nei
primi giorni di ottobre abbiamo ricordato, nei rispettivi anniversari della scomparsa, don Raffaello Martin, il vescovo mons.
Mario Peressin e don Heider al quale abbiamo
espresso un pensiero affettuoso e grato per
quasi tre decenni di servizio ministeriale che
ha prestato nella nostra parrocchia. A tutti
loro, che vivono nella luce del Signore, un ricordo nella preghiera.
Domenica 4 ottobre abbiamo ricordato
don Raffaello Martin a due anni dalla scomparsa. Ma la sua presenza è sempre viva nel
pensiero di tutta la comunità che lo ha ricordato durante la liturgia eucaristica delle 18.30.
Una celebrazione solenne in cui don Raffaello
è stato partecipe alla festa, ricca di tanti avvenimenti: il mandato ai catechisti con l’inizio
dell’anno catechistico, la processione con la
statua della Madonna del Rosario, il ricordo di
San Francesco.
Mentre si rinnovava nella celebrazione del
Mistero Eucaristico l’ora della morte e della risurrezione del Signore alle quali don Raffaello
è stato intensamente associato, gli abbiamo
ripetuto le espressioni di gratitudine che un
membro del consiglio pastorale gli aveva rivolto al momento dell’ultimo saluto: “Desideriamo dirti grazie dal più profondo del cuore
per averci donato con totalità di dedizione e
di servizio dieci anni della tua vita e del tuo
sacerdozio. Grazie per aver condiviso tutte
le vicende della tua gente. Dalla luce senza
tramonto in cui sei stato accolto continua
a camminare con noi e a indicarci la via
dell’adesione al Signore Gesù con la nostra
testimonianza cristiana”.
Domenica 11 ottobre, durante la celebrazione eucaristica delle 11, la comunità azzanese ha ricordato mons. Mario Peressin a dieci
anni dalla sua scomparsa. Il 14 ottobre del ‘99
aveva dato a mons. Mario l’ultimo saluto: egli
aveva desiderato ritornare per l’estremo riposo nel paese natale. In quella mesta occasione veniva spontaneo ricordare il tripudio di
festa e di partecipazione che la gente di Azzano aveva espresso al proprio illustre concittadino in occasione della sua consacrazione
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episcopale avvenuta nel paese d’origine il
29 giugno del 1983. Don Mario, così lui voleva essere chiamato dagli azzanesi, aveva
percorso un importante cammino di nunzio
apostolico in molte parti del mondo. Il suo
lungo servizio alla Chiesa si era poi concluso con un quindicennio di ministero episcopale a L’Aquila.
Mons. Peressin riposa ora per sempre vicino alla sua gente che ricorda con gratitudine e affetto questo sacerdote e vescovo
che ha servito intensamente la Chiesa del
Signore.
Flavia Sacilotto
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Una Comunità in festa per il Corpus Domini
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econdo la consuetudine del passato, anche quest’anno è stata celebrat nella nostra parrocchia la solennità del Corpus Domini di giovedì,
brata
lo scorso 11 giugno. In una intensa serata di incontro e di preghiera, il
popolo in festa con innumerevoli bambini e ragazzi, accompagnati dai
genitori, ha affollato la chiesa arcipretale per un corale omaggio di
adorazione all’Eucaristia. Incontenibile la gioia dei giovanissimi, che,
sia pure con toni un po’ esuberanti, ha creato durante la processione che è seguita alla liturgia eucaristica un clima di festosa solennità condivisa. Erano felici i bambini che avevano portato cesti colmi
di petali di fiori di spargerli sulla via, lungo il percorso della processione con il Ss.mo Sacramento. Allo sguardo di chi li osservava, non
senza commosso stupore, la marea dei piccoli che precedevano
il sacerdote con l’ostensorio rappresentava una preghiera vivente,
un’espressione di fede spontanea e lieta, quale da tempo non passava in esempio e benedizione sulle nostre strade. La grande partecipazione dei bambini e ragazzi era collegata con la chiusura dell’anno catechistico, che i sacerdoti con i catechisti avevano fissato proprio per la sera dedicata
al Corpo e Sangue del Signore. Una scelta molto opportuna che ha richiamato
intorno all’Eucaristia intere famiglie in esemplare unità di fede e di preghiera.
Dopo la celebrazione, i gruppi di catechismo sono stati invitati in oratorio per
concludere la serata in dolcezza con un gelato offerto dalla parrocchia.
Flavia Sacilotto
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La nostra Cresima,
la nostra festa
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l 17 ottobre si è svolta la Cresima di alcuni giovani di Azzano Decimo. Alla cerimonia delle 16.00 erano presenti 55
cresimandi accompagnati dai loro padrini e madrine e dalle
loro famiglie. La cerimonia è stata presieduta dal Vescovo
Mons. Ovidio Poletto, hanno concelebrato don Dino, don
Gianfranco e don Alessandro.
Noi ragazzi eravamo molto emozionati e agitati nel compiere questo grande passo, ma allo stesso tempo eravamo
tranquilli perché don Gianfranco e le catechiste Paola ed
Elena, ci avevano preparato a dovere. Quali emozioni ho
provato? Bhe: tristezza perché il percorso del catechismo si
concludeva e contentezza perché un altro si apriva. Mi hanno fatto riflettere le parole del Vescovo, il quale ha incitato
noi ragazzi a muoverci nella comunità e a costruirci un futuro. Penso che la Cresima, oltre a essere un Sacramento cristiano, sia anche il momento in cui decidiamo di prenderci
alcune responsabilità.
Verso le 17.30 si è conclusa la celebrazione e tutti noi giovani ci siamo ricongiunti con i nostri parenti per continuare i
festeggiamenti.
Un grande ringraziamento, da parte di tutti i cresimandi,
va a don Gianfranco e alle catechiste Paola ed Elena.
Marco Vitali
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Ci è stato trasmesso un dono da coltivare
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opo un anno di preparazione al grande evento, il giorno 24 ottobre, noi cresimandi, di
prima superiore, in quella data 54, abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, accompagnati dai nostri
padrini e madrine. Questo dono ci è stato trasmesso, dal Vescovo Ovidio Poletto, per mezzo
della Preghiera d’invocazione allo Spirito su di noi e con l’unzione della fronte con l’olio profumato del Crisma. Il Vescovo ha poi detto personalmente a ciascuno di noi alcune parole di
incoraggiamento e riflessione che ci serviranno nella vita; insegnamenti sentiti come importanti
e sinceri. Questo gesto è stato preceduto da un’omelia che come tema centrale aveva noi
giovani, le strade della vita che intraprenderemo e l’importanza che riveste la parte interiore,
spirituale, in ognuno di noi.
La cerimonia, animata dal coro Giovanile Immacolata, è stata molto bella, anche perché la
chiesa era davvero piena di persone e si sentiva circolare nell’aria il calore, l’affetto e la fede di
ogni credente , creando quell’atmosfera particolare e profonda che dovrebbe esserci sempre.
Al termine, prima di recarsi nei diversi ristoranti per continuare la festa, ci è stato regalato,
dalla parrocchia, un vangelo per continuare a conoscere e interessarsi a Gesù e alle sue opere,
una coroncina del rosario, per la devozione a Maria, e gli appuntamenti tra cui un’uscita a Cugnan del percorso Post cresima per continuare ad alimentare quel fuoco che ci è stato donato
e per creare gruppo nella comunità. La festa per quattro famiglie è continuata in oratorio con
la cena comunitaria, dove era stato allestito il locale seminterrato -sala compleanni- come un
ristorante, io e la mia famiglia abbiamo partecipato all’iniziativa, fatta per tempo a tutti i cresimandi, che, grazie a persone generose, impegnate per la buona riuscita della cena, è risultata,
a tutti, davvero una bella esperienza che io consiglio di riproporre. Vorrei ringraziare, don Gianfranco che ci ha seguiti per tutto quest’anno di preparazione e che ci ha portati alla cresima
sicuri di ciò che avremmo ricevuto, poi le catechiste Paola ed Elena e tutti coloro che in questi
anni ci hanno preparato il cuore, l’anima e soprattutto che ci hanno aiutato a crescere e a poter ricevere quel fuoco, il fuoco della fede, che cercheremo sempre di far ardere dentro noi.
Alice Pezzutti
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Novanta ragazzi delle elementari e di prima media
con quaranta animatori, sessanta adolescenti di terza media e delle superiori con una decina di animatori, tre gruppi scout in tre periodi diversi e un
gruppo Acr hanno partecipato con don Gianfranco Furlan nel corso della recente estate ai
campi estivi in varie località montane. L’immagine di variegata composizione dei gruppi dei nostri ragazzi è condensata dall’animatrice Sara Cappelletto nella suggestiva
denominazione di mappamondo: una ricchezza multiforme di persone che hanno
realizzato, per lo spazio di una settimana, la
novità di un mondo pulsante di vita, di mille
irripetibili momenti condivisi. “Dopo qualche
giorno di rodaggio per tutti nella nuova realtà
- racconta Sara, animatrice dei più grandi - si è
fatta progressivamente strada, in un crescendo di
emozioni, la sorpresa per ciò che i ragazzi sapevano
esprimere: una ricchezza interiore traboccante. Certamente si sono sentiti accolti e amati e ciascuno ha espresso il meglio di sé. Sessanta ragazzi (III media e superiori), sono tornati
a casa contenti e con una grande carica. E altrettanto noi animatori: tutti strafelici, incredibilmente sorpresi per ciò che i nostri adolescenti hanno espresso e per la consapevolezza che
l’incontro con Gesù, il centro del nostro percorso, si è realizzato nell’impegno e nella gioia di
piccoli passi. Don Gianfranco è stato una grande guida nella sua capacità di sintonizzarsi con
i ragazzi usando un linguaggio molto efficace e coinvolgente”. Per lui - sono parole sue - “si è
trattato di un’estate molto intensa ma rinfrancante, ricca di esperienze comuni che riscaldano
il cuore. Grande gioia e grandi risate, ma tanto impegno costruttivo da parte di tutti, in particolare degli splendidi animatori”. Sara Lovisa, pure lei animatrice dei grandi, è convinta che
l’esperienza molto bella, coinvolgente da entrambe le parti, sia stata favorita dall’accurata e
intensa preparazione: la settimana era stata costruita passo dopo passo con impegno faticoso
ma, alla fine, di grande soddisfazione per tutti. “Il campo: un’esperienza riuscita, un’occasione
anche per conoscere don Gianfranco, eccezionale nella capacità di coinvolgere i ragazzi e di
farsi coinvolgere”.
Flavia Sacilotto
Un
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mondo di raga
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Bollettino di
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Era da un po’
che avevo in programma di partecipare a un campo scuola organizzato dalla parrocchia
ie
come animatrice e questo mio desiderio è stato esaudito.
Ho partecipato insieme ad altri ragazzi ad un corso di preparazione organizzato da don Gianfranco. Durante il corso abbiamo stuan
diato lo sviluppo del bambino secondo Piajet e Freud e in seguito abbiai
mo preparato delle attività ludiche aventi un’ambientazione ed uno scopo
t
comuni. Tutto molto affascinante, interessante e coinvolgente, ma come metterlo
in pratica? Penso che tutti noi animatori ci siamo trovati nel panico quando abbiamo
visto arrivare una moltitudine di novantun bambini tutti animati dalla stessa vitalità e voglia
di divertirsi. Inizialmente abbiamo avuto un po’ di difficoltà nel proporre ed animare le attività
precedentemente stabilite ma, una volta abituati, ci siamo dati da fare conoscendo piano piano
ciascun bambino, le rispettive esigenze e peculiarità caratteriali. Abbiamo quindi condiviso con
essi una splendida settimana ricca di emozioni e avventure. Particolarmente interessante è stata la
giornata della camminata la quale, anche malgrado le molteplici peripezie è stata fonte di felicità
ed ha consentito ai bambini di conoscersi e sostenersi l’un l’altro nel momento del bisogno e della
difficoltà. Ripeterei miliardi di volte tale esperienza poiché da essa ho appreso molto e sono riuscita
a far emergere la mia personalità.
Marta Covre
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Un doveroso chiarimento
Anche quest’anno si è svolto “Il torneo dell’amicizia” giunto ormai al decimo anniversario.
La diversità rispetto al passato sta nel fatto che non ha avuto luogo, come per le altre edizioni,
nel nostro oratorio, bensì negli impianti sportivi di Corva. La decisione di spostarsi in altra sede,
presa dagli organizzatori della manifestazione, e non imposta dall’oratorio, (inteso come direttivo e sacerdoti), è giunta dopo un intenso periodo di trattative nel quale più volte promotori
e referente dell’oratorio si sono confrontati sulle modalità di organizzazione e di gestione del
torneo.
Tre gli argomenti nei quali il rapporto Oratorio – Organizzatori ha trovato punti di vista diversi,
punti che dovevano necessariamente essere dipanati per un doveroso chiarimento di ruolo,
proprietà e rispetto della linea educativa che l’oratorio si è proposto. Partendo dal presupposto
che il nostro oratorio vuole avere una identità specifica sua propria e che per questo non deve
essere considerato come un “barattolo” nel quale si inseriscono ogni genere di attività o dove
ognuno butta quello che vuole e ne trae tutti i benefici per se, ci siamo impegnati in questo
anno di attività nel dare delle linee generali per poter coordinare nel modo più semplice le
varie attività che nell’oratorio stesso operano cercando di creare un “Nuovo stile” per poter
usufruire dell’oratorio e di tutti i suoi spazi con correttezza, responsabilità, gratitudine e senso di
comunità.
Questi dunque i punti:
1.
Essendo l’oratorio bene comune della comunità cattolica e proprietà della parrocchia la responsabilità civile, penale e della
gestione è, e rimarrà sempre dei sacerdoti.
L’utilizzo degli spazi per vari eventi, da parte
di associazioni che in oratorio o fuori, o solo
in maniera saltuaria operano in esso non possono agire senza previa autorizzazione, anche
scritta, e senza aver prima spiegato, coinvolto
e sentito il parere dei sacerdoti o loro delegati
sulle proposte da farsi e la loro gestione.
2.
Legato al punto spiegato sopra affermiamo che l’oratorio non può essere considerato, dunque, una struttura che solo perché
esiste si concede a tutti senza riserve. Il suo
primo ruolo, infatti, è quello di evangelizzare,
poi di educare e solo in terza linea di aggregare. Chi viene in Oratorio dunque non può
fare solo per se, ma collabora anche finanziariamente al bene della struttura e alla sua
impostazione cattolica e comunitaria. Non è
dunque in linea di massima accettabile che si
arrivi ad occupare spazi dell’oratorio da parte di gruppi o associazioni con tutto già fatto,
progettato e impostato senza pensare che il
proprietario e il responsabile della struttura ne
abbia voce in capitolo. È dunque ovvio che
i sacerdoti, o loro delegati, possano mettere
dei vincoli o paletti nelle proposte fatte arri-
vando anche all’esclusione qualora i criteri o
le richieste non siano rispettate e ad esse non
ci si voglia adeguare. Non è, infatti, corretto
dare per scontato che le proposte vadano
accettate così come previste.
3.
Nell’oratorio sussiste un’associazione
che per statuto e regolamento ha stretti legami con la parrocchia. Tale associazione oltre
al ruolo di organizzare eventi, ha già il compito
esclusivo, attraverso il bar del circolo e la cucina attrezzatissima dell’oratorio di distribuire
bevande e strutturare punti ristoro. È da specificare che il guadagno dell’associazione viene reinvestito obbligatoriamente e totalmente
solo all’interno dell’oratorio; è quindi mezzo di
sostegno alle spese. Non si crede dunque corretto che chi usufruisce dell’oratorio provveda
da se stesso con gazzebi propri o con il mero
utilizzo della struttura a vendere cibo e bevande per guadagnarne l’intero incasso.
Dopo queste dovute linee di principio, riportiamo di seguito la successione degli eventi
lasciando a voi la valutazione, sapendo che
questo articolo, come credo sia ovvio pensare, è stato scritto per poter dare modo alla comunità di sapere come sono andate realmente le cose dato che in queste settimane che
sono succedute al torneo, se ne sono sentite
di tutti i colori e alcune anche molto gravi. Ci
15
zzano
Bollettino di
ecimo
riserviamo da ogni superfluo commento ma ci
vogliamo limitare a dare una fotografia della situazione e di come si è arrivati a questa
“rottura”. Il primo approccio da parte degli organizzatori è stato quello di comunicare che
si sarebbe svolto come ogni anno il “torneo
dell’amicizia” utilizzando alcuni campi e degli
spogliatoi. La risposta data fu affermativa e si
ravvisava di mettersi direttamente d’accordo
con il gruppo sportivo “Condor”, attualmente utilizzatore degli spazi richiesti. Accanto al
torneo ci sarebbe stato poi un punto ristoro di
bevande per l’autofinanziamento e si lasciava alla parrocchia con l’associazione “NOI –
oratorio don Bosco” il compito di occuparsi di
tutto ciò che riguardava l’aspetto ristorativo
degli atleti. L’amministrazione economica era
quindi degli organizzatori del torneo
eo
che avrebbero poi rifuso l’oratorio
o
“una tantum” tramite offerta.
Rispetto quanto detto nei tre punti
ti
sopra elencati tale proposta non po-teva essere accolta e abbiamo cer-cato una giusta mediazione per poter definire un accordo che potesse
andare bene per entrambe le parti.
Nel frattempo la parrocchia veniva a
sapere che la sera stessa del torneo
era stato prenotato un gruppo musicale (Fronte del Vasco) per tenere
un concerto nel piazzale dell’Oratorio dal costo di circa 2000 euro (e
se piove?). Ricordiamo che l’idea
degli organizzatori è che il torneo
si fa e serve in oratorio per creare
aggregazione e per sostenere la struttura.
Esuttura Es
sendo questo dunque lo scopo dichiarato e
partendo dal presupposto che si vuole essere
di aiuto all’oratorio e che non vi sono problemi economici nell’organizzazione del torneo,
visto che le iscrizioni coprivano il costo dei
premi e la BCC sponsorizzava la magliette, la
proposta “prendere o lasciare” dell’oratorio,
consisteva nel creare un’unica contabilità tra
il torneo vero e proprio e la parte “mangereccia” gestita dall’oratorio. Dopo aver pagato
tutte le spese (SIAE, concerto, arbitri, premi,
documentazione, cibi e bevande etc.) suddividere gli utili in questo modo: il 70% sarebbe
andato al “NOI - Oratorio don Bosco” che per
altro aveva in aggiunta le spese di corrente,
gas, acqua e sistemazioni campi (quindi nel
70% c’erano ulteriori spese da calcolare) e il
16
rimanente 30% (netto) sarebbe spettato all’organizzazione del torneo.
Chiaramente, essendo stato trasferito il torneo, la proposta non è stata accettata.
Quello che più ci ha colpito è stata la mancanza di fiducia nei confronti della parrocchia
e del circolo: il nostro interesse non era di certo
economico, quanto collaborativo, ossia tener
fede alle linee prese che cercano partecipazione, condivisione e rispetto per l’ambiente
in cui si vive. Ci sembra pertanto che si possa
dire che forse non è tutto amore ciò che luccica verso il nostro oratorio.
Il Consiglio dell’oratorio
Circolo Oratorio DON BOSCO
A
ll’interno della nostra parrocchia, circa
un anno fa, si è costituita l’associazione Circolo/Oratorio Don Bosco. L’istituzione di questa
nuova realtà si è resa necessaria in seguito alla
riapertura dell’oratorio dopo i lavori di ristrutturazione e sulla base della volontà dimostrata
da alcune persone di rendersi disponibili per
organizzare e proporre attività che riportino
questa struttura ad essere luogo di incontro e
attività per giovani e adulti. Il Circolo/Oratorio Don Bosco è affiliato a NOI, Associazione
Nazionale di Oratori e Circoli Ecclesiali, che è
una più ampia associazione nazionale a sua
zzano
Bollettino di
volta organizzata in comitati provinciali. NOI è
un’associazione di promozione sociale, iscritta
al registro nazionale, ha personalità giuridica,
è riconosciuta come ente assistenziale dal Ministero degli Interni e come tale gode di tutti
i diritti che la legislazione riconosce a queste
associazioni: possibilità di stipulare convenzioni
con enti pubblici, deroghe e agevolazioni fiscali, diritto ad essere ammessi al finanziamento del cinque per mille. Ogni circolo e oratorio
che si affilia gode di una rete di relazioni con
gli altri circoli/oratori, di strumenti per organizzare attività come il Grest, di copertura assicurativa, di riconoscimenti ministeriali dell’associazione nazionale che ricadono sui singoli
circoli/oratori (es. la possibilità di apertura di
un bar all’interno del circolo).
Si è ritenuto opportuno portare anche nella
nostra parrocchia la realtà dell’associazione
NOI in quanto offre innanzitutto la possibilità di tessere legami con gli altri oratori, utile
allo scambio e all’arricchimento reciproco, e
il sostegno per l’organizzazione e l’animazione di eventi e attività. In questo primo anno di
attività il Circolo/Oratorio Don Bosco si è occupato prevalentemente di avviare la gestione del bar del circolo che si trova all’interno
dell’Oratorio. Per potervi accedere è necessario possedere la tessera NOI che si può facilmente richiedere allo stesso bar del circolo, compilando un apposito modulo. Tramite
questa tessera ciascuno diventa socio del Circolo/Oratorio Don Bosco e dell’associazione
NOI, può quindi accedere al bar del circolo e
usufruire delle agevolazioni che l’associazione
nazionale propone, come riduzioni sul biglietto d’entrata di parchi giochi. La tessera NOI:
si rinnova ogni anno al costo di 6 euro per i
maggiorenni e 5 euro per i minorenni, manifesta il pieno sostegno al nostro oratorio e alle
sue iniziative.
Le attività che il Circolo/Oratorio propone
per l’anno 2009/2010 sono:
• Un evento culturale riguardante la vita di
Don Milani;
• Tutti i mercoledì sera a partire dal mese di ottobre al bar del circolo serata di tornei di ping
pong e calcetto balilla fino alle 23;
• Martedì 15 dicembre “Cena degli auguri”
per tutte le associazioni/gruppi della parrocchia;
• 6 gennaio la Casera;
• Festa di carnevale per bambini, con data
da stabilire.
ecimo
Per ulteriori informazioni su NOI associazione è possibile consultare il sito www.noiassociazione.it e il sito del comitato regionale www.noiveneto.it. Il nostro Oratorio è
un luogo troppo bello per lasciarlo vuoto,
il Circolo/Oratorio Don Bosco è la testimonianza dell’impegno perché ciò non avvenga.
Il Consiglio Direttivo
Il bar del
Circolo/Oratorio Don Bosco
ha i seguenti orari
Lunedì:
Martedì:
Mercoledì:
Giovedì:
Venerdì:
Sabato:
Domenica:
dalle ore 14.00 alle ore 20.00
dalle ore 14.00 alle ore 20.00
dalle ore 16.00 alle ore 23.00
dalle ore 14.00 alle ore 20.00
dalle ore 14.00 alle ore 20.00
dalle ore 14.00 alle ore 20.00
dalle ore 08.30 alle ore 12.30
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zzano
Bollettino di
ecimo
Sagra degli GNOCCHI
P
er il terzo anno consecutivo, il secondo
weekend di luglio, si è svolta nel nostro Oratorio la Sagra degli Gnocchi. Diventata ormai uno degli appuntamenti più attesi d’inizio estate, la Sagra degli Gnocchi anche
quest’anno si è confermata un evento sentito
e apprezzato dalla nostra comunità, sia in termini di partecipazione alle varie serate sia in
termini di concreto aiuto all’organizzazione e
alla realizzazione della sagra stessa. Uno staff
composto da più di un centinaio di persone si
è impegnato nella gestione della cucina, che
oltre ai diversi tipi di gnocchi si sta ampliando
sempre più nel proporre altre gustose pietanze, nel chiosco per la distribuzione delle bevande, nella gestione dei vari spettacoli musicali, nell’organizzazione del torneo di calcio
“i cinque gnocchi” che da sempre accompagna la sagra e a cui hanno partecipato sedici
squadre, senza dimenticare tutti i camerieri e
cameriere che numerosissimi facevano la spola tra cucina e tavoli e ovviamente chi, già da
gennaio, iniziava a pianificare la sagra prendendo contatti con fornitori e gruppi musicali.
Ciò che tutti avranno potuto sicuramente notare è che l’età media dei collaboratori è molto bassa, infatti, la Sagra degli Gnocchi vede
la partecipazione di una gran quantità di giovani della nostra parrocchia. La maggior parte dei camerieri sono ragazzi e ragazze delle
scuole medie-superiori che erano appena rientrati dai campeggi, il chiosco era completamente affidato ai giovani e anche in cucina, affiancati dal prezioso aiuto di mamme e
papà sicuramente più esperti e da chi di sagre
ne ha già una lunga esperienza (gli amici del
Bembo), si sono impegnati nella preparazione
dei vari piatti. La prima sera si è aperta con
la musica rockettara dei Wojtyla Express e Codice Litfiba, per continuare la seconda serata
con Andrea Cia e la sua band che, proprio
in occasione della sagra, concludeva un impegnativo tour di solidarietà, il sabato è stato
all’insegna dell’entusiasmante musica degli
Highway 4, per concludere con il travolgente
dinamismo degli Absolute 5. Inoltre la domenica nel tardo pomeriggio si è svolta una dimostrazione di soft air e in concomitanza con i
festeggiamenti all’interno dell’oratorio è stata
allestita una mostra sulla storia di Azzano Decimo.
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Ciò che è importante sottolineare è che
durante i giorni della sagra il nostro oratorio
si riempie di vita, di gioventù, di entusiasmo,
di voglia di fare e la stanchezza che si ha a
fine di ogni serata passa in secondo piano
quando si prova la gioia di lavorare in un
clima di unione e collaborazione tra grandi
e piccoli, provenienti e non dai vari gruppi
parrocchiali, nell’intento comune di vivere
e far vivere il nostro Oratorio.
Lo staff organizzativo
zzano
Bollettino di
ecimo
Torneo i 5 gnocchi
Anche quest’anno in occasione della ”Sagra dei gnocchi” è stato riproposto il torneo di
calcetto a cinque. Sedici squadre hanno preso
parte a questa fortunata edizione,vinta per la
terza volta consecutiva dalla squadra di Pramaggiore “Amici di Pier”.Il crescente livello generale e il richiamo della manifestazione uniti
al riscontro positivo dei partecipanti,vanno oltre le aspettative del giovane gruppo organizzatore che forte della riuscita dell’evento,sarà
lieto di riproporlo. Uno speciale ringraziamento
spetta agli sponsor che hanno reso possibile il
torneo “I cinque gnocchi” ed ricchi premi in
particolare BCC e Calcio Vero, alle squadre,
al capo cannoniere e al miglior portiere.
Riccardo
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Bollettino di
ecimo
AC: un seme custodito al caldo pronto a germogliare
A
partire da novembre 2008, la domenica sera in oratorio si riunisce il gruppo dell’ACG:
Azione Cattolica Ragazzi, un gruppo di adolescenti di terza e quarta superiore; da quest’anno
l’esperienza ha fatto la doppietta con la prossima apertura di un secondo gruppo, di prima e
seconda. Gli obiettivi di tale iniziativa sono quelli di coinvolgere ragazzi adolescenti in attività
che permettano loro di riflettere ad un livello un po’ meno superficiale di quello che viene
proposto abitualmente da falsi educatori quali la televisione e i messaggi pubblicitari, su temi
che toccano da vicino i nostri ragazzi. Oltre alla riflessione e al dialogo, l’idea è anche quella
di “passare all’azione”, per far sì che i bei discorsi non restino solo tra le mura dell’oratorio ma
possano essere vissuti nella quotidianità della famiglia, della scuola, dell’impegno sociale e in
futuro anche professionale. Perché proprio Azione Cattolica e non semplice gruppo spontaneo
giovanile? Perché abbiamo reputato importante avvicinare i nostri ragazzi ad una realtà forte
e viva all’interno della diocesi (come in tutta Italia), perché sperimentino sulla loro pelle che
essere un giovane cattolico attivo è una realtà condivisa da moltissimi altri coetanei. Appartenere ad un’associazione che lavora a livello diocesano dà inoltre l’opportunità di partecipare a
momenti di formazione e condivisione quali incontri mensili in seminario, campi di orientamento
e formazione, e scuole di base per futuri educatori. Lo scopo del gruppo vuole inoltre guardare
al futuro; infatti, il seme sparso nel 2008 proviene in parte anche dall’esperienza dell’ACR dei
primi del 2000, composta da bambine delle elementari ora cresciute e diventate “affezionate”
dell’azione cattolica. Questo seme era stato pazientemente custodito al calduccio, in attesa di
trovare quel terreno più fertile che ora c’è e che va coltivato con perseveranza ed entusiasmo.
La speranza è quella di poter generare futuri educatori che nei prossimi anni offrano a loro volta
ai più piccoli la possibilità dell’esperienza di Azione Cattolica.
Maria Ragogna Presidente Azione Cattolica Parrocchiale
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Bollettino di
ecimo
Le VDB (vacanze di branco) del branco del “FIORE ROSSO”
N
el misterioso magnifico “Bosco Vecchio”,
di Passo S.Osvaldo – Cimolais, i 46 lupetti del
branco del “Fiore Rosso”, assieme ad Akela,
Bagheera, Fratel Bigio, Oo, Moor, Rama e il
mitico Baloo hanno vissuto le loro annuali Vacanze di Branco. La splendida favola di Dino
Buzzati “Il segreto del Bosco Vecchio”, (con
tutti i suoi personaggi: il Colonnello Procolo,
Benvenuto suo nipote, i Geni degli Alberi, il
Vento Matteo, la Gazza, Vettore il maggiordomo, il Lago, la Montagna, gli Icneumoni) ha
preso vita per una settimana (5 – 12 luglio) nella Casa Alpina, ma soprattutto nel bosco che
la circonda, nel Parco delle Dolomiti Friulane,
nella val Mesazzo, facendo giocare, pregare
e conoscere la Natura, le sue componenti, i
suoi misteri, i suoi fenomeni.
La lotta tra il Bene – Benvenuto - il buon gracile e indifeso nipote di Procolo, e il Male - il
Colonnello Procolo che per avidità e sete di
denaro vuole eliminare il nipote e distruggere un bosco secolare, assieme agli elementi della Natura, ha rapito e coinvolto i bambini (dagli 8 ai 12 anni) in una serie di giochi
ed attività; grazie al favore del Signore, il bel
tempo ci ha accompagnato durante tutta la
settimana,e i giochi proposti sono stati motivo
di sfida con se stessi e tra le varie Sestiglie del
branco, che si sono anche affrontate in una
sfida artistica: ”Concorso Crea col Bosco”e
“Il Minibosco”(qui i bambini si sono divertiti
a fare dell’ ”arte” usando gli strumenti della
natura),e in una di abilità atletiche: “Le Olimpiadi”. Sfidando la fatica, le intemperie, il buio,
i piccoli incidenti e la nostalgia di casa, il Bene,
alla fine, con il contributo di tutti, ha trionfato
sul Male e perfino il perfido Procolo si è convertito: l’amore per la Natura ha salvato gli alberi,
il Bosco Vecchio e tutti gli animali che vivono
in esso e ha fatto anche rinascere il rapporto
affettuoso zio – nipote. Anche i Lupetti hanno
sperimentato direttamente il contatto con la
natura e i suoi abitanti, nell’osservazione dei
ghiri, nostri co-inquilini negli spazi della casa
alpina, e durante le attività organizzate presso
il Parco Naturale di Cimolais, dove abbiamo
potuto camminare tra cerbiatti, stambecchi
e camosci e sperimentare l’arte del casaro.
Oltre ad aver giocato, i nostri Lupetti hanno
anche percorso molta strada (e non solo simbolica!), stancante ma molto bella è stata la
passeggiata fino a Casera Ditta.
In
perfetto stile scout, che
ormai contraddistingue non solo i Lupetti, gli
Scout, ma anche le loro famiglie, al divertimento si è aggiunta anche una particolare
attenzione a contenere i costi e a evitare gli
sprechi. Un grazie particolare va alle super
cuoche Ivana, Margherita, Lia e Cristina che
ci hanno regalato la loro arte culinaria e ci
hanno fatto apprezzare e gustare il buon cibo
che Dio ci regala quotidianamente.
Accompagnati per mano dal nostro grande Baloo (don Gianfranco) abbiamo potuto gioire nel pregare insieme e ringraziare
Dio per essere parte della Natura.
Dopo la meritata pausa estiva, le
attività per l’anno 2009-2010, sono
già riprese regolarmente; il Branco rimane molto numeroso, ma
nonostante tutto, continua ad
accogliere nuovi amici (a malincuore, un numero limitato), e a
giocare tutti i sabati presso l’oratorio Don Bosco della nostra Parrocchia, dalle 14.30 alle 16.30.
t
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Bollettino di
ecimo
Sabato 5 settembre e’ iniziata ufficialmente l’attività sportiva 2009-2010 del Gruppo Sportivo Condor. Atleti, Tecnici, Dirigenti
e genitori si sono ritrovati nell’area sportiva
dell’ Oratorio Don Bosco, per una breve cerimonia di apertura; numerosa la presenza
dei mini-atleti già pronti a ricevere il materiale tecnico per i primi allenamenti. Nel suo
intervento il neopresidente del Condor, Alberto Tondato ha sottolineato il valore del
lavoro di gruppo che, da oltre 45 anni , si
è continuamente rinnovato per adeguarsi
al variare delle esigenze del mondo sportivo giovanile. Quest’anno sarà un’annata
particolarmente impegnativa a causa degli imminenti lavori di costruzione dei nuovi spogliatoi a servizio di tutti i rettangoli di
gioco. “Era un’opera molto attesa dal Condor”, ha sottolineato il vice-presidente Renato Favretto, “e per quest’anno dovremmo chiedere un po’ di sacrifici agli atleti e
ai loro genitori”. Il vice-presidente ha presentato anche la carta dei valori e dei diritti del bambino che verrà consegnata ad
ogni atleta per meglio interpretare e capire
i veri valori dello sport-giovanile.
La stagione si presenta come sempre
impegnativa anche dal punto di vista tecnico, il direttore sportivo Manuel Piccinin
ha rilevato il numero degli iscritti: oltre 100
ragazzi dai 5 ai 12 anni suddivisi in 3 categorie: primi calci, pulcini, esordienti; per un
totale di 9 squadre, numeri che confermano l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla
scuola calcio Condor.
I dirigenti hanno ringraziato sentitamente i tecnici per il loro impegno settimanale,
che garantisce una preparazione graduale
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Partita la stagione,
a tutto CONDOR
del bambino attraverso le attività motorie di
base per i più piccoli fino all’ apprendimento
dei fondamentali tecnici propri del calcio per
i più grandi.
Alla cerimonia non poteva mancare il parroco don Dino Pavan; nel suo saluto ha rimarcato il ruolo che il gruppo sportivo Condor
svolge all’interno dell’Oratorio, non solo sport
ma anche aggregazione e condivisione di valori dall’amicizia al rispetto del prossimo.
Don Dino ha poi confermato gli sforzi che la
parrocchia sta affrontando, soprattutto nella
ristrutturazione delle strutture parrocchiali, tra
queste la costruzione dei nuovi spogliatoi i cui
lavori, salvo problemi burocratici, dovrebbero
partire tra qualche mese.
zzano
Bollettino di
ecimo
Corale COMUNALE AZZANESE
D
opo la consueta pausa estiva è ricominciata anche la nostra attività di studio e preparazione del canto corale; per i mesi di settembre e ottobre, infatti, erano già previsti diversi appuntamenti.
Domenica 20 settembre abbiamo eseguito l’animazione della Santa Messa nella Chiesa parrocchiale di Camolli, nell’ambito della manifestazione “Cori in festa”, che viene organizzata
ogni due anni dall’USCI di Pordenone. Durante tutta la giornata, numerosi cori hanno animato
la città di Sacile e alcuni paesi vicini con concerti nei teatri, nelle chiese, nelle piazze e animando le S. Messe del mattino.
Sabato 26 settembre abbiamo partecipato ad una rassegna corale a scopo benefico nella
chiesa di Settimo di Cinto Caomaggiore, mentre il giorno successivo abbiamo animato la Santa
Messa per tutti i volontari delle diverse associazioni di Azzano Decimo, in occasione della manifestazione “Associazzano 2009”.
Poiché cantare in un coro significa soprattutto essere e sentirsi parte di un gruppo, abbiamo
organizzato anche quest’anno una giornata da trascorrere insieme; domenica 11 ottobre abbiamo così partecipato ad una gita a Grado e all’isola di Barbana, dove abbiamo animato la
Santa Messa nel Santuario.
È stata una giornata davvero piacevole, un’occasione per condividere una bella esperienza
e per conoscere un luogo suggestivo e di grande devozione.
Nella serata di sabato 17 ottobre, infine, abbiamo animato la Santa Messa nella Cattedrale
di Concordia Sagittaria, eseguendo la “Missa Brevis KV65” di W. A. Mozart e l’“Halleluja” di G. F.
Haendel.
Questi primi appuntamenti ci hanno impegnato e ci hanno dato soddisfazione, ma ora la
nostra attenzione è rivolta alla preparazione del repertorio natalizio per i “Concerti di Natale”,
che si terranno sabato 19 dicembre nella Chiesa di Azzano Decimo e domenica 20 dicembre
nella Chiesa di Praturlone di Fiume Veneto.
Il repertorio sarà composto da brani della tradizione natalizia, che da sempre riescono a trasmettere con semplici melodie la gioia e la letizia del Santo Natale.
Vi invitiamo a partecipare a questi appuntamenti sperando che, attraverso la musica, noi
tutti possiamo trovare un momento di pace e serenità ed uno spunto di riflessione sul significato
del Natale, nonostante i tanti falsi richiami che questo periodo dell’anno porta con sé.
Cogliamo questa occasione per porgere a tutti voi i nostri migliori auguri, e per rinnovare a
tutti l’invito a provare l’esperienza del canto corale. Le prove si tengono il martedì e il venerdì
presso la Chiesa di Azzano Decimo. Buon Natale a tutti!
Martina
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Bollettino di
ecimo
FESTA degli Anniversari
D
omenica 18 ottobre 2009 la Comunità
di Azzano Decimo, su iniziativa del Gruppo
Famiglia, si è stretta attorno a quanti hanno
celebrato nel corrente anno l’anniversario
del 10°- 25°- 40°- 50°- 60° di matrimonio. Le
coppie che si sono riunite introno all’altare
del Signore erano ben cinquantadue. La
messa è stata presieduta da Don Gianfranco che si è rivolto ai presenti con parole di
incoraggiamento e di grazia per il cammino percorso insieme. Alla celebrazione
hanno partecipato due coppie che hanno
festeggiato sessant’anni di vita matrimoniale; un bell’esempio per tutta la comunità
azzanese di fedeltà e impegno. Durante la
celebrazione, le coppie festeggiate hanno ricevuto un dono a ricordo della Santa
Messa, raffigurante la nostra Madonna del
Rosario. Dopo la consueta foto ricordo, la
festa è poi proseguita in oratorio, dove alcune signore appartenenti al Gruppo Famiglia hanno preparato il pranzo, semplice
ma molto gradito, a cui si sono uniti anche
le nostre suore rosarie e Don Dino. Prima del
saluto finale, è stata organizzata anche una
ricca lotteria animata dai ragazzi. L’augurio
che c’è stato rivolto è quello di continuare
con questa iniziativa , affinché la comunità
frequenti maggiormente la nostra chiesa
e l’oratorio oltre che passare delle ore divertendosi. Il Gruppo famiglia quest’anno
festeggia il suo ventesimo anniversario, e
siamo nati per volere di Monsignor Cadore; siamo un gruppo aperto ad accogliere
altre coppie di sposi per crescere e camminare insieme per il bene di questa comunità; i nostri incontri sono mensili e siamo guidati da Don Dino.
Gruppo famiglia
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Bollettino di
ecimo
Pronti, partenza, via!
P
ronti, partenza, via! 3
semplici parole che i bambini adorano per mettere
alla prova le loro capacità di esperti corridori. Ma dietro l’avvio di
un intero anno scolastico, non c’è solo
un pronti…via; c’è
un pensiero molto
profondo, condiviso tra tutti coloro
che hanno a cuore la
crescita fisica, cognitiva, psicologica e morale dei bambini. E così
insegnanti, genitori, suore,
parroci, personale vario, volontari
e consiglieri dell’amministrazione della scuola
dell’infanzia “B.V. del Rosario” anche quest’anno si sono confrontati in varie occasioni e a
vario titolo per far iniziare al meglio il percorso formativo dei 159 bambini iscritti. E così le
attività aggiuntive, comprese nel costo della
retta mensile, quali psicomotricità (secondo il
metodo di B. Aucouturier) per tutti e musica
e inglese per medi e grandi, sono iniziate e
possono avvalersi oltre che di personale specializzato, anche di spazi adeguati quali una
palestra capiente e ben attrezzata, un’aula
per musica e una per inglese. Ma è soprattutto nella quotidianità e nelle attività proposte
dalle insegnanti che traspare l’attenzione ai
bisogni dei bambini, l’osservazione attenta ai
loro interessi e la cura nell’organizzazione di
iniziative che mirano al benessere dei bimbi
che vengono affidati alla nostra struttura.
Con i più piccoli quindi si è dato molto
spazio alla fase di accoglienza per aiutarli
nel distacco con i genitori e si sono privilegiate perciò tutte quelle attività di routine (il
ritrovarsi in cerchio per raccontarsi, la preghiera, la merenda, l’uso dei servizi, i giochi,
le canzoncine, il pranzo) che tanta parte
hanno nella rassicurazione dei bambini.
I medi e grandi invece, più aperti alla
scoperta del mondo esterno, hanno potuto già vivere il contatto con la natura facendo una visita al parco di Villa Varda a
Brugnera, dimostrando nell’occasione le
loro qualità di attenti osservatori e vivaci
scopritori. Rispondendo a tutti i loro perché,
è stato possibile pensare ad un percorso didattico che sviluppi a più livelli lo stupore e
il piacere di far parte di un mondo creato
per l’umanità e di attivarsi perché questo
mondo possa essere salvaguardato.
Con l’entusiasmo che ci viene dai sorrisi,
dalle parole e dal vissuto dei tanti bimbi che
ci circondano, noi insegnanti vorremmo
approfittare di questo spazio per ringraziare
tutti coloro (genitori, volontari, amministratori) che si prodigano, ognuno con le proprie competenze e disponibilità, affinché
questa scuola possa continuare ad assolvere al proprio ruolo educativo nel rispetto dei
valori cristiani e morali che sono alla base di
ogni scelta pedagogico- didattica.
Le insegnanti
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Bollettino di
ecimo
Quella chiamata imprevedibile, e ora tra gli ultimi in Brasile
L
a mamma aveva invocato a lungo per lui
il dono del ritorno alla fede, alla pratica cristiana. Poi l’invito inatteso per un pellegrinaggio
a Fatima: a chiedere a un’altra Madre il dono
della conversione del figlio. Federico Santin,
affermato ingegnere, con una buona sistemazione lavorativa, ignorava l’assillo interiore di
mamma Orfea. La vita scorreva per lui serena,
nella realizzazione gratificante e nelle attese di
ogni giorno, illuminate anche da una presenza femminile con la quale era facile disegnare progetti da condividere per il domani. Poi
all’improvviso lo scenario del quotidiano era
mutato: la grave malattia del padre e la nuova situazione affettiva avevano creato nella vita di Federico una condizione segnata dall’inquietudine e dall’incertezza. La mamma coglieva quello smarrimento e lo accompagnava con
assidue invocazioni allo Spirito “Luce dei cuori”. E un giorno colse al volo il momento opportuno
per suggerire al figlio un incontro con un religioso della Comunità Missionaria di Villaregia. Forse
fin da quel primo dialogo si era profilata una svolta radicale nella vita del ragazzo. Alla mamma non restava che rimanere in silenzio e attendere. Intanto lui stava vivendo le tappe di un
discernimento lungo e sofferto. Fino al momento in cui confidò inaspettatamente: “Vado a fare
l’ultima partita di calcetto”. La mamma aveva capito; aveva compreso che quel figlio non le
apparteneva più, mentre constatava con gratitudine che la decisione radicale per un nuovo
orientamento di vita era stata presa proprio il 13 maggio, anniversario della prima apparizione
della Vergine a Fatima.
Era ormai certa la scelta di Federico per un’esperienza di vita totalmente nuova: a 32 anni
una chiamata forte cambiava radicalmente il corso dei suoi giovani anni che la Grazia aveva afferrato nella prospettiva di un orizzonte di totale donazione a Dio e ai più poveri. Prima
di lasciare tutti e tutto, Federico aveva desiderato attendere la nascita di Francesco, il terzo
nipotino, figlio del fratello gemello Marco. Dopo l’anno di formazione a Villaregia la successiva
partenza per la missione del Brasile, a Belo Horizonte, località Betania, dove la comunità opera
da 24 anni nella realtà drammatica e sconvolgente delle favelas. Oltre l’Oceano e oltre l’equatore, in un mondo che non è immaginabile fino a quando gli occhi non vedono. E proprio per
conoscere la realtà nella quale Federico sta spendendo la propria vita tra la dedizione agli
ultimi e gli studi di teologia, mamma Orfea ha programmato una permanenza di due mesi nella
missione della Comunità. Per il lungo viaggio carico di attese si sono uniti a lei Silvana e Giovanni
Loisotto con le figliolette Irene e Marta. Un tuffo in un mondo di povertà estrema, dove forse non
manca il cibo, ma tutto ciò che conferisce dignità e valore alla vita. La diffusa e pesante promiscuità delle favelas, lo sfruttamento dei minori avviati al furto e alla prostituzione, la gravidanza
di giovanissime mamme bambine, lo sfacelo delle famiglie, la mancanza di istruzione, voluta
deliberatamente dalle autorità, e di valori di riferimento, la diffusione della droga, il richiamo
fascinoso e risucchiante del mito occidentale diffuso dalla tv installata in tutte le catapecchie,
gli stipendi irrisori (150-200 euro)... tutto contribuisce a dilatare una povertà che si connota come
abbandono e desolazione. In questa devastazione si inseriscono le sette, spesso pseudo cristiane, che, fra magia e satanismo, mietono “vittime” tra i poveri, le persone di colore e i giovani,
soprattutto per spillare loro denaro e per carpire la loro buona fede. Questo è il mondo in cui
Federico sta vivendo oggi un’esperienza coinvolgente che lo appassiona fino a fargli affermare: ”Mi sono innamorato dei poveri”. E ora si sta innamorando anche della vita di comunità nella
quale tra impegno di studio e appello dei poveri (soprattutto i giovani) sta facendo dono della
propria giovinezza e della propria vita.
Flavia Sacilotto
26
zzano
Bollettino di
ecimo
Dati ufficiali forniti dal Comune di Azzano Decimo
Residenti e famiglie al 31.12.2008
Capoluogo
di cui in loc. Cesena
di cui in loc. Le Fratte
Corva
Fagnigola
Tiezzo
totali
Percent. stranieri presenti 10,43%
Capoluogo
di cui in loc. Cesena
di cui in loc. Le Fratte
Corva
Fagnigola
Tiezzo
totali
famiglie
3.575
179
195
709
394
1.296
5.974
famiglie
322
8
8
26
25
97
470
maschi
4.452
222
280
892
557
1.664
7.565
maschi
570
11
11
43
47
181
841
femmine
4.615
237
254
921
523
1.683
7.742
femmine
518
12
12
35
45
158
756
totali
1.088
23
23
78
92
339
1.597
totali
9.067
459
534
1.813
1.080
3.347
15.307
%%
12,00%
5,01%
4,31%
4,30%
8,52%
10,13%
CLASSE 1949
I
l 20 settembre noi sessantenni del comune di Azzano Decimo abbiamo festeggiato questo
traguardo con una gita culturale a Bolzano, dove abbiamo visitato il museo archeologico dove
si può ammirare la mummia “OTZI”.
Dopo un buon pranzo alla più antica birreria “PAULANER” abbiamo visitato la città, la chiesa
dei Domenicani, il Duomo, e l’intera città, passando così una bellissima giornata tra ricordi ormai lontani, ma sempre bellissimi.
Pietro Buso
27
zzano
Bollettino di
ecimo
Capitello di ZUIANO
N
on volge più la facciata anteriore alla
strada il piccolo e antico oratorio di Via Zuiano: collocato un tempo sul frontestrada nella
zona confinante con la provinciale Saccon,
oggi non solo è nascosto in parte dalla vegetazione che lo circonda, ma alla strada volge
la posteriore: la sede stradale, avendo necessità di essere allargata, alcuni anni fa è stata
appunto spostata sul retro del piccolo edificio,
tanto da creare per il capitello il nuovo orientamento rispetto a chi transita in quella zona.
Qualcuno ricorda che in vista dell’allargamento della strada, era stato programmato il suo abbattimento, ma su iniziativa di un
professionista azzanese una forte opposizione
ha impedito l’inqualificabile intervento demolitorio. Le condizioni attuali del sacello sono
estremamente precarie. Probabilmente il tetto lascia filtrare l’acqua piovana, oppure sale
dal terreno una notevole umidità (lo confermerebbero le diffuse muffe sulle pareti esterne) per cui tanta parte degli affreschi che un
tempo coprivano tutte le pareti è andata perduta. A chi lo visita, si configura come un forte
appello la necessità di un intervento urgente
per salvare il salvabile di un’opera tanto antica, edificata certamente per profondi e peculiari motivi di fede, che ci sono attualmente
sconosciuti. I vecchi raccontavano, sulla scia
di notizie tramandate oralmente, che l’antico oratorio rappresentava un punto di sosta
e di preghiera per i pellegrini diretti a Roma o
a Santiago de Compostela. Forse dopo aver
trascorso la notte presso il rifugio per viandanti
gestito da religiosi nei pressi della suggestiva e
vicina chiesetta di Santa Lucia in Colle.
In un un decreto rilasciato alcuni anni fa
dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali al proprietario, Conte Guecello di Porcia, si
legge: “(...) il piccolo e antico oratorio ha interesse particolarmente importante in quanto
cappella privata (...), probabilmente del secolo XVII, con tetto a due falde, cornicione e
dentelli al piano di gronda, semplice porta di
accesso ad arco a tutto sesto con cancelletto in ringhiera di ferro battuto. All’interno affreschi di fattura rurale e di scuola sanvitese,
raffiguranti Gesù sulla croce, Maria col Bimbo
ed altri santi. Pertanto il piccolo e antico oratorio è dichiarato di interesse particolarmente
importante ed è quindi sottoposto a tutte le
disposizioni contenute nella legge del 1 giu28
La chiesetta che ha sostituito nella pratica religiosa
il vecchio capitello
gno 1939, n. 1089, sulla tutela delle cose di
interesse artistico e storico.
Da l settembre del 2008 il capitello è di
proprietà del Comune; il quale ha acquistato lo spicchio di terreno (un piccolo residuo “sopravvissuto” alla costruzione della
nuova strada) sul quale sorge l’opera architettonica stessa, con l’intendimento di
provvedere ai necessari restauri. L’assessore Gino Mascarin spiega che questo bene
artistico è molto più antico di quanto risulti dal decreto sopra citato. Un funzionario
della Sovrintendenza, invitato dal Comune
di Azzano Decimo a fare un sopralluogo
per una valutazione circa il periodo di edificazione dell’opera e sulla qualità dei dipinti ancora esistenti, ha espresso stupore e
meraviglia di fronte alla bellezza degli affreschi, da lui valutati come opera di notevole
fattura, risalente al 1400 – 1500. Qualcuno
aveva suggerito di staccarli e di trasferirli in
un museo per salvarli da ulteriore degrado.
Il sovrintendente si è decisamente opposto
a questa proposta, asserendo che la conservazione e il restauro sono da attuare in
loco. Ora il Comune inoltrerà le opportune
domande alla Sovrintendenza, quindi procederà ai necessari interventi secondo le
modalità suggerite. E’ auspicio di tutti che il
“salvataggio” si possa realizzare entro il più
breve tempo possibile, per evitare che altre
parti degli affreschi residui vadano irrimediabilmente perdute.
Flavia Sacilotto
zzano
Bollettino di
ecimo
Pellegrinaggio al
SANTUARIO DI MOTTA
in bicicletta
martedì 18 agosto 2009
L
a singolare esperienza consolidata ormai da qualche anno, si è
ripetuta martedì 18 agosto, ben 80
persone in bicicletta sono partite
alle 6.30 del mattino dalla chiesa di
Azzano per recarsi in pellegrinaggio
al Santuario della Madonna di Motta di Livenza; altre persone ci hanno
atteso in santuario arrivate con altri
mezzi. I partecipanti di varie età, da
piccoli a grandi si sono ritrovati per questo appuntamento, che con gioia ci ha visti arrivare ai
piedi di Maria per renderle omaggio e esprimerle la nostra preghiera e le nostre suppliche. Don
Gianfranco, anch’egli in testa con la propria bicicletta, ha celebrato per tutti la Santa Messa.
Durante la celebrazione, all’omelia ha profuso parole di incoraggiamento e di esortazione, affinché la fede di ognuno si rafforzi e possa portare frutti nella comunità. Dopo la celebrazione
nel chiostro del convento le brave donne della nostra San Vincenzo hanno offerto un rinfresco
per prepararci alla strada del ritorno.
Mario Del Bel Belluz
Borse di studio in memoria di Don Raffaello
L’amministrazione comunale ha sempre dichiarato di voler intraprendere iniziative a ricordo di don Raffaello, parroco morto prematuramente. - Il Consiglio
Comunale, nella seduta del 06/10/2009, ha approvato un ordine del giorno che
istituisce a partire dal presente anno scolastico delle Borse di Studio per gli alunni
delle scuole di ogni ordine e grado poste sul nostro territorio, in collaborazione
con le Parrocchie ed altri Istituti ed organizzazioni.- L’iniziativa dell’amministrazione è aperta alla collaborazione di terzi poiché molti enti, cittadini e giovani riuniti
in gruppi e non, hanno manifestato questo desiderio comune. Le borse di studio
saranno attribuite per permettere ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,
di proseguire nel percorso degli studi.- Naturalmente, tutti gli studenti hanno pari
dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Un Comitato permanente, allo scopo di mantenere viva la memoria del compianto e benemerito don Raffaello, disciplinerà la propria azione attraverso un
regolamento per il conferimento delle borse di studio.
Rendere onore al sacerdote che si è donato per i giovani e prodigato per la
crescita morale, culturale e religiosa dei nostri ragazzi, è una cosa affettuosa e
grata.
Fregonese Renzo
29
zzano
Bollettino di
ecimo
CENTRO DIURNO e CENTRO SOCIALE
accoglienza e incontro per anziani
A
lle otto del mattino nonno Tita, ben curato nella persona, con l’astuccio degli occhiali e una rivista tra le mani, è in attesa del
pulmino che, con qualche altro coetaneo di
questa zona del paese, lo porterà al Centro
sociale gestito dal Comune di Azzano Decimo. Se non fosse per la fastidiosa perdita di
buona parte dell’udito, compensata parzialmente dall’apparecchio acustico, questo simpatico anziano potrebbe essere considerato
pressochè autosufficiente. Ma la figlia con la
quale vive non si sente di lasciarlo solo in casa
per l’intera giornata, mentre lei è al lavoro.
Così – dice – la possibilità di affidarlo al personale del Centro diurno, che si prende cura
di lui fino alle 17.00 e lo riaccompagna poi fin
sulla porta di casa, costituisce un motivo di assoluta tranquillità. Questo servizio di assistenza
agli anziani sembra fatto a misura delle sue
esigenze. Tita è uno degli ospiti più arzilli tra i
22 attualmente presenti al Centro. Quasi tutti gli altri richiedono un notevole impegno da
parte delle assistenti (tre persone e...mezza,
come spiega l’assistente sociale responsabile
Rita Furlan) data l’entità dei loro problemi fisici
e psichici. Le cure e le attenzioni del personale
sono finalizzate a mantenere e valorizzare le
abilità residue con attività quotidiane calibrate sulle condizioni individuali.
Il programma elaborato da Rita Furlan con
i suoi collaboratori, già agli inizi, una ventina di
anni fa, poneva lo slogan di “luogo della vita –
di vita” che evidenziava il significato e il valore
di questa istituzione da considerare al centro
di una rete di relazioni con la comunità locale:
a partire dai più piccoli del Nido, alle scuole,
alle associazioni, alle istituzioni religiose e civili,
a tutte le espressioni della vita paesana. Con
questa realtà globale e stimolante si sono relazionati in questi anni gli ospiti del Centro diurno,
ai quali deve essere riconosciuto pieno diritto
di cittadinanza – come asserisce Rita -; sem-
BURELLA MARIA
FREGONESE CHETI
PAVAN ELEONORA
SANTAROSSA CHIARA
30
mai, con qualche “privilegio” supplementare
dovuto alla loro condizione di debolezza e di
fragilità. Dalla relazione con le scolaresche e
con altre realtà locali e dal contributo dei 23
volontari sono scaturiti progetti straordinari che
rappresentano pagine di vita e di creatività: a
riprova del patrimonio di cultura e valori che i
nostri anziani sanno esprimere e partecipare
ai più giovani, che si accostano con lieto e affettuoso stupore al mondo dei nonni, a volte
come se si trattasse di un’esperienza fantascientifica alla rovescia. Il sostegno agli anziani
si dilata in attenzione alla famiglia, che spesso
deve farsi carico di cure costanti e onerose e
gestire rapporti faticosi con la difficile stagione
dell’anzianità. Si vorrebbe dilatare il servizio,
ora attivo dal lunedì al venerdì, fino al sabato,
proprio per lasciare un respiro alle famiglie nel
fine settimana.
Il Centro sociale rappresenta per alcuni
aspetti una dilatazione del Centro diurno. Una
settantina di anziani si incontrano per l’intero
pomeriggio due volte alla settimana nelle sedi
di Tiezzo e di Azzano Decimo. Il servizio è totalmente gratuito, compreso il trasporto che solo
in qualche caso è effettuato dalle famiglie. Ci
sono i fedelissimi, le presenze storiche che testimoniano il gradimento dell’iniziativa. Fra attività ricreative e culturali i pomeriggi fluiscono velocemente, con grande soddisfazione di tutti.
Flavia Sacilotto
Laureata in Scienze dell’Architettura a Udine il 6/11/09
Dottore in Scienze dell’Architettura con 110 e lode Univ. di Trieste
Laureata in Tecniche di Laboratorio Biomedico il 30/10/09
Laureata in Lettere Classiche a Udine con 110 e lode
NEO
Laureati
zzano
Bollettino di
ecimo
In famiglia è per lo più al femminile
l’assistenza alle persone anziane
D
a quasi trent’anni Anna Pegoraro Pascotto si prende cura degli anziani della famiglia
d’origine e di quella del marito. Era una giovane sposa poco più che ventenne quando si configurarono le prime necessità di assistenza per i nonni di entrambe le famiglie. La sua risposta fu
immediata, come avviene quando la generosità scaturisce da un cuore che non prende tempo
per fare calcoli o per riflettere sul proprio tornaconto. “Con la piccola Laura in braccio, andavo
da una famiglia all’altra per rendermi conto delle situazioni e dei bisogni degli anziani nonni.
La mia bambina ha dovuto responsabilizzarsi molto presto. Era appena grandicella quando le
affidavo le chiavi di casa e la lasciavo sola per alcune ore dovendo occuparmi dell’assistenza
dei nostri anziani in ospedale. Successivamente mi sono presa cura dei suoceri e dei genitori:
tutti insieme fanno nove persone che, negli anni, ho seguito con grande disponibilità e affetto.
Ora mi restano soltanto la mamma e la suocera; agli altri sono stata vicina anche nell’ora estrema, fino al momento di chiudere loro gli occhi”. Un racconto sobrio che racchiude trent’anni
di dedizione e di servizio: impossibile entrare nella concretezza di una quotidianità in cui non
è mai mancato l’appello della sofferenza dell’uno o dell’altro familiare. Fino alla malattia del
marito, ora risolta, e alla grave malattia della stessa Anna, forse provocata anche dallo stress.
Ora che la salute è ritornata, lei continua a pensare alle proprie care che hanno bisogno della
sua presenza e delle sue cure. Lo conferma con molta gratitudine la suocera Bruna, collegata
senza interruzione all’ossigeno, che può contare costantemente sulla nuora, pronta sempre ad
accorrere e a intervenire. “Nessuno me lo ha imposto – conclude Anna - è stata una mia scelta
che ho fatto molto volentieri, per la quale non ho rimpianti. E’ infatti comprensibile come io abbia dovuto rinunciare a feste e a vacanze fino a trascurare a volte anche la mia famiglia”.
“Le donne sono le principali protagoniste dell’assistenza familiare agli anziani e agli ammalati
(e sono in maggioranza le nuore) – afferma l’assistente sociale Rita Furlan -. Quando lavorano,
alcune ricorrono ai Centri diurni. Poi si fanno carico di tutte le necessità dei loro vecchi, spesso
anche trascurando se stesse. Talvolta sono avanzate negli anni e stanche le stesse donne che
assistono i genitori e i suoceri, sempre più longevi. Chissà se la nuovissima generazione avrà in
futuro gli stessi valori e gli stessi atteggiamenti nei confronti dei propri anziani”.
“Le donne sono più sensibili, più attente e delicate degli uomini. Sono dotate di un tasto supplementare: la loro specificità femminile, per cui molte di loro assistono gli anziani con straordinaria dedizione” - osserva il parroco don Dino Pavan, che conosce la situazione di tante famiglie.
Per Sonia, responsabile della San Vincenzo parrocchiale, “le donne sono in prima linea nella
cura degli anziani e delle persone in difficoltà. Lavorano e riescono a prendersi cura dei genitori
e dei suoceri, spesso trascurando se stesse e rinunciando al legittimo riposo e al necessario svago. L’intenso impegno di molte di loro è un’autentica via di santità”.
Flavia Sacilotto
P R E G H I E R A
Preghiere del Nonno Luigi
Me pogno chi
non so se rivo al dì
rivamo o no vivamo
Tre cose domandai:
Confession, Comunion e olio Santo.
Te racomando a te,
o Spirito Santo,
l’anima mia
la dai a San Giovanni
che el divaol
non me ingani
ne de dì ne de not
nianca sul punt de la mort.
O beata Vergine Madonna dei miracoli
Non o mai inteso
che ricorrendo alla vostra protezione
noi siamo stati abbandonati.
Anch’io con tale confidenza
ricorro a voi, o Vergine.
E con le lacrime agli occhi
mi prostro ai vostri piedi
a domandare pietà.
Vi prego o madre di Gesù
di accogliere benigna
la mia voce
e di esaudirmi.
Così sia
Non importa chi tu sia
uomo o donna, vecchio o fanciullo,
soldato, studente o commerciante.
Non importa quale sia
il tuo credo politico o religioso.
Se ti chiedono
qual è la cosa
più importante per l’umanità,
rispondi:
prima, dopo e sempre
LA PACE!
31
zzano
Bollettino di
ecimo
Da Estella a Estella: cento anni cinque generazioni di donne
I
cento anni di nonna Estella Comisso, compiuti lo scorso 9 aprile, hanno ricevuto una splendida luce di festa augurale dall’arrivo, il 30 agosto, della prima tenera trisnipotina, figlia della pronipote Elizia Rivera. Anche per l’atteso fiorellino di fine estate è stato cercato il nome tra le stelle:
pure lei Estella come la trisnonna. Quale nome più indovinato per la benvenuta e festeggiatissima
neonata, sbocciata alla vita nel mese della stelle cadenti, di quello della nonna tris, ancora lucidissima nella sua longevità e desiderosa di seguire la crescita della piccolina, che ha potuto
stringere tra le braccia?
La vita molto intensa della super nonna, nata a Trieste, è stata segnata dalle pesanti vicende
di due guerre, con tutto il carico di lutti, dolori e ristrettezze di quegli anni drammatici. Le difficoltà l’hanno temprata, l’attesa di tempi nuovi e di nuove mete l’ha sostenuta fortificandola nella
speranza e nel desiderio di continuare con ottimismo a fare esperienza del dono della vita: che
lei, in cento anni di storia personale, ha accolto sempre in pienezza.
Da Estella Comisso a Estella Lamola. Ora
la storia di speranza e di luce continua a prolungarsi per la piccolissima, protagonista della quinta generazione, alla quale auguriamo
anche da queste righe di camminare sulla
scia luminosa della lunga vita della trisnonna.
Unendoci anche a nonna Serena Gaspardis
che, traboccante di incontenibile gioia per
l’arrivo della sua Estellina, le desidera una lunga vita, colma dell’amore e della generosità
che nonna Estella ha saputo riversare su tutti.
Possa crescere sana, “in Sapienza e Grazia”
come il piccolo Gesù.
Flavia Sacilotto
Insegnamento della Religione Cattolica
I
n questi mesi famiglie e studenti stanno facendo le loro scelte circa il futuro scolastico e
circa l’insegnamento della religione cattolica.
La parrocchia vuole sentirsi presente e vicina alle famiglie per offrire una informazione e un
orientamento che aiutino a compiere delle decisioni consapevoli e valide.
L’Insegnamento della Religione Cattolica in quanto disciplina scolastica è offerta dalla scuola della Repubblica a tutti, credenti e praticanti come anche non credenti e non praticanti,
appartenenti alla religione cristiana come anche alle altre religioni: frequentare l’IRC significa
conoscere la religione più diffusa nel paese in cui si vive.
La tendenza in atto nella nostra Diocesi circa la scelta di avvalersi o meno è abbastanza
favorevole. Esiste però un passaggio delicato che riguarda i ragazzi di terza media, che stanno
operando la scelta per le superiori mentre spesso frequentano i gruppi di preparazione alla cresima: talora gli abbandoni sono consistenti.
Ci permettiamo di segnalare alcune motivazioni alla scelta dell’INSEGNAMENTO RELIGIONE
CATTOLICA, che possono fornire a tutte le famiglie un valido aiuto per una riflessione approfondita e seria.
32
zzano
Bollettino di
ecimo
• l’INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA è a servizio della crescita integrale dei ragazzi, della
ricerca della loro identità (vocazione), della loro vita di relazione, delle loro scelte valoriali;
• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA aiuta la persona a scoprire il bene e a crescere
nella responsabilità, a ricercare il confronto e a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del
passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro;
• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA fa riflettere sul senso unitario della vita e consente di guardare con fiducia verso un’esistenza che si sviluppa in prospettiva progettuale;
• l’INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA ha il compito di far emergere dalle varie culture e dai
vari sistemi di significato quegli elementi che riflettono per la loro fedeltà l’indole ragionevole
dell’uomo e della sua dignità irriducibile;
• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA cerca di offrire una sintesi fra fede e cultura,
tra Vangelo e storia, tra i bisogni degli alunni e le loro aspirazioni profonde.
Spesso l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA è l’unico faro guida nei rapporti con
gli altri ragazzi e con il mondo degli adulti: occasione di dialogo vero, fra coetanei e con una
persona adulta disponibile. I giovani hanno sempre più rapporti virtuali e sempre meno rapporti
faccia a faccia. Tutto ciò si svolge nel rispetto delle scelte libere di coscienza e di fede di ciascuno.
Riportiamo di seguito le statistiche dell’osservatorio religioso triveneto circa la frequentazione
dell’ora di religione e ciò che accade nelle “altre” proposte per chi decide di non avvalersene.
Spesso la disaffezione nelle scuole superiori nasce non dal rifiuto della religione, quanto dalla
libertà autogestita che le scuole lasciano agli studenti non frequentanti.
Monitoraggio degli studenti avvalentisi dell’ora di religione cattolica nel Pordenonese e nel Triveneto
88,6
91,9
SECONDARIE
1° GRADO
MEDIE
SCUOLE
DELL’NFANZIA
Alunni
Alunni non
avvalentisi avvalentisi
PRIMARIE
Ordini
scolatici
11,4
(+1,3
dell’annata
‘07/’08)
81
(+0,3)
10,2
89,8
(senza
variazioni)
e di questi
il 17,8%
esce da
scuola
SUPERIORI
19,3
80,7
TOTALI
87,9
(senza
variazioni)
e di questi
il 51,7%
esce da
scuola
12,1
(+0,3)
...dal Messaggero Veneto - 26 novembre 2009
PROBLEMA - Mancano ancora autentici progetti per i non cattolici
È l’ora del “nulla” per il 41,9 per cento degli studenti del Pordenonese e Triveneto: dice no alla religione cattolica, fa lo zainetto ed esce da scuola una volta
a settimana. Nelle scuole tricolori la quota sale al 47,5 per cento. Nell’annata
2008-2009 la quota di minoranza del 9,2 per cento nelle superiori ha riempito
l’oradel “nulla”, con attività didattiche. È il dato-choc che affiora dall’ultimo
report dell’Osservatorio religioso Triveneto, capace di monitorare i “disertori”
della religione nelle aule statali: di fatto, senza alternativa formativa. Pubblicato con qualche mese di ritardo, testimonia la buona tenuta della tradizione
cattolica: sui banchi del Pordenonese il record è nella primaria, con il 91,9 per
cento di scolari avvalentesi. Quelli “alternativi” sono in leggera crescita nei numeri globali: 12,1 per cento di “evasori” e nel 2007-2008 erano l’11,8. Flessione
leggera, nell’ultimo triennio. Nel 2006-2007 non si faceva trovare all’appello
dell’insegnante cattolico, l’11,1 per cento. Il censimento nella macro-regione
pastorale del Triveneto assorbe nei confini le aule del Pordenonese, divise tra la
diocesi Pordenone-Concordia e Vittorio Veneto (Sacile, Brugnera, e dintorni).
Pordenone e Triveneto mettono a segno l’87,9 per cento di studenti all’appello
nelle ore di cattolicità. L’emorragia progressiva nelle superiori è stata tamponata: 80,7 all’appello nel 2008-2009, come nell’anno precedente. Nel Triveneto - è il dettaglio dell’indagine 2008-2009 dell’Osservatorio socio-religioso - il
totale degli alunni non avvalentesi dell’ora di religione è pari al 12,1 per cento.
A livello nazionale, la rilevazione sale al 91 per cento degli avvalentesi nelle
scuole statali. L’estesa regione pastorale Triveneta rappresenta le defezioni più
basse fra quelle rilevate a Nord: in Emilia, Lombardia, Piemonte, Liguria si avvale dell’ora di religione l’84 per cento. I dati disarticolati nelle aule del Nordest:
calo record dell’1,3 per cento nella scuola dell’infanzia rispetto all’annata precedente 2007-2008 (88,6 per cento gli avvalentesi nel 2008-2009). La promaria
flette lo 0,2 per cento (91,9) e la secondaria di primo grado conferma i dati
2007-2008 (89,8 avvalentesi). Quote con l’80,7 di percentuale nelle superiori
dell’area pastorale triveneta. Il 21,5 per cento degli studenti non fa religione
negli istituti professionali del Pordenonese. Nei tecnici è alternativo il 20 per
cento e nei licei l’opzione religione risale all’82,2 per cento. Numeri al crocevia
dell’identità dei docenti cattolici: gli irc sono sacerdoti al 6,9 per cento, laiche
pari al 51,9 per cento che battono i colleghi, fermi al 38,6 per cento.
Chiara Benotti
33
zzano
Bollettino di
ecimo
L’artigianato in provincia di Pordenone pesa
lo
go
de
34
n
L’a
per un terzo del tessuto imprenditoriale, il
31,05% contro una media nazionale del 28,65%.
È un comparto multiforme presente anche ad
Azzano e nei comuni contermini, che spazia
dall’alimentare alla meccanica, dall’artistico
alla gomma-plastica, dai servizi alle imprese a
quelli alla persona, dai trasporti al legno, particolarmente presente in questo territorio. E in
tutti questi settori si è abbattuta, ormai da un
anno, la crisi.
Ogni settore è stato colpito in modo diverso,
a seconda del tipo di attività, delle peculiarità
della singola impresa, della sua capitalizzazione, della sua esposizione ai mercati internazionali. È intuibile che legno, meccanica, chimica,
gomma-plastica, sono i comparti specializzati
nella subfornitura che più stanno patendo la
congiuntura negativa. Ma anche chi opera
nei trasporto ha risentito gravemente della situazione, al pari dell’edilizia che, in frenata da
tempo, oggi rischia il fermo. Come chi opera
nei servizi o a contatto con il mercato interno,
registra la contrazione dei consumi e degli investimenti del settore privato. Di fronte ad una
contrazione così forte di ordini e consumi, il ruolo
di un’associazione come Confartigianato Pordenone, che è l’organizzazione di rappresentanza maggiormente significativa sul territorio,
come Confartigianato lo è a livello nazionale,
è particolarmente importante. Sia a livello sindacale, per le azioni di lobby positiva che può
mettere in campo per invitare le istituzioni a sostenere le imprese, sia a livello di servizi, dato
che può mettere in campo esperti e consulenti
che si affiancano all’imprenditore nel valutare
le condizioni del mercato, i prodotti, la situazione economico-finanziaria, sia per i processi di
internazionalizzazione che possono riguardare
microsettori del comparto artigiano, pensiamo
ad esempio ai mobili in legno, al mosaico, al
vetro o la ceramica di pregio, i tappeti, ecc.
Confartigianato Pordenone si è spesa molto
anche con gli istituti di credito, definendo convenzioni a condizioni particolarmente interessanti per le imprese artigiane, strumenti ai quali
possono accedere le aziende in fase di start up
o costituite da non meno di due anni, alle quali
vengono messe a disposizione consulenze per
la redazione di business pian ed anche linee di
credito, e attraverso Confidimpresa Fvg, il consorzio garanzia fidi per il comparto artigiano,
siglato nuove convenzioni per mettere a disposizione delle imprese risorse finanziarie.
Per un settore come
questo, che
da lavoro a
oltre 20 mila
addetti in provincia, la tenuta
dell’occupaziogl
ne è un elemento
ia
cruciale. Nell’artigiarti
nato da sempre il dipengia
dente è molto di più di un
ni
“numero”, non è mai solo una
ruota di un ingranaggio nelle linee
di montaggio. È spesso un collega, più che
un sottoposto. Per più di una ragione, dal riconoscimento delle capacità professionali ai
rapporti umani, nell’artigianale licenziare non
è facile. Anche se a volte è inevitabile. Eppure davanti a una crisi di portata mondiale, la
maggioranza delle imprese ha scelto di tenere
duro, grazie anche agli ammortizzatori sociali in deroga e agli strumenti di sostegno messi a disposizione dall’Ebiart, l’ente bilaterale
artigiano, che hanno consentito di garantire
un “paracadute” ai dipendenti e dì evitare i
licenziamenti. In attesa della tanto auspicata ripresa che, purtroppo, tarda ad arrivare.
Guardando al futuro, credo che non ci resti
alternativa all’innovazione. Una parola molto di moda in questi ultimi anni, e che paradossalmente nell’artigianato è sempre stata
presente: è dall’artigianato che l’industria ha
preso spunto, e di cioè che era unico, ha creato copie. Pregevoli, a volte, funzionali, spesso,
ma pur sempre copie, II pane migliore rimane
quello artigianale, i prodotti alimentari d’eccellenza rimangono quelli artigianali, i mobili
più pregiati sono quelli intagliati a mano, il monile esclusivo è quello forgiato dall’orafo, e gli
esempi potrebbero continuare, lo credo che
ci sarà sempre spazio per Partigianato finché
esisteranno persone capaci di riconoscere il
valore dell’unico e del bello. E credo che sempre di più il mercato di riferimento per l’artigiano sia un mercato di nicchia, dove l’esperienza, l’abilità, la capacità vengono riconosciute
e premiate. E in fondo questa è la ricetta che
illustri economisti indicano all’industria italiana,
ovvero al tessuto produttivo di un Paese che
non può più usare l’inflazione come elemento
competitivo e dove il costo del lavoro è tra i
più elevati d’Europa.
Maurizio Prosdocimo
Responsabile della zona di Azzano Decimo
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munion
zzano
Bollettino di
Prima fila in basso da sinistra: 1
Bidinot Daniela, 2 Favalessa Marisa, 3 Sovran Luigina, 4 Pizzinato
Gloria, 5 Pascot Maria Grazia, 6
Cal Gianfranca, 7 Ugozzi Alida,
8 Guerra Antonia.
Seconda fila: 1 Longo Rina, 2
Sforzin Mirella, 3 …………, 4 Facca Franca, 5 Pigat Piera, 6 Belluz
Daniela, 7 Zadro Cinzia, 8 Lovisa
Rita, 9 Del Bianco Mariangela,
10 Pascot Annalisa.
Terza fila: 1 Veneruz Nilla, 2
…………, 3 Campagna Roberta, 4 Del Bel Belluz Eliana, 5
Del Bel Belluz Nadia, 6 Pellarin
Emanuela, 7 Tesolin Luigina, 8
Pischiutta Giovanna, 9 Del Rizzo
Elena, 10 Sellan Tiziana.
In alto i due Cappellani: a sinistra Don Luigi Cozzarin a destra
Pivetta.
Don Antonio Piv
o1963
9 giugn
o
Prima C
Azione Catto
lica Giovani
ecimo
Uomini 1930
I nostri più cari auguri a...
50° di matrimonio
50° di matrimonio
60° di matrimonio
MARGHERITA e DELFINO
DEL BIANCO
22.08.09
DE LUCCA BENITO
e CAMAROTTO ANNA MARIA
25.07.09
BATTISTON ILDE e BETTI LUIGI
18.05.09
35
zzano
Bollettino di
ecimo
Offerte...
Pro Chiesa
N.N. 300, fam. in mem. di Hofer Rodolfo 150,
sposi Mameli Giovanni e Nardin Antonella 150,
N.N. 50, N.N. 10, N.N. 30, filgli in mem. Mascarin Malvina Santin 200, Sebastiano e Maria Rita
150, Andrea Salvi 100, fam. Chiarot in mem. Vincenzo 50, Belluz Daniele 50, Mattia 20, N.N. 5,
fam. Longo in mem. Aldo 150, N.N. 20, N.N. 15,
N.N. 50, Facca Vanessa 20, fam. in mem. Lucchetta Irene 150, fam. Daneluzzo per battesimo Caterina 50, Elsa in mem. Willi 40, N.N. 100,
Manias Aldo 40, N.N. 50, sposi Monticco Ovidio
e Rossi Maria Lisa 50, Laghi Valentina 50, Buset
Celso 300, amici della radio di Giorgio Piccinin
in mem. Maria Anzanello 80, N.N. 100, nipoti
di Maria Corona pinzin 100, sposi Annalisa Valeri e Gianluca Cossarini 150, N.N. 20, N.N. 40,
N.N. 10, N.N. 15, figli in mem. Bellomo Assunta
100, N.N. 15, N.N. 20, fam. scherzi in mem. Giovanni 100, sposi Trevisan marc e Cemeri Carmen 100, nel 50° di De Luca Benito e Anna 50,
fam. in mem. Sarri Santa 100, Peschiutta sErgio
e Mauro in mem. Teresa 100, in mem. Evelina
e Antonio Muzzin 50, fam. di saccon 52, moglie e figli in mem. Buttignol Egidio 200, fam.
Populin in mem. Giovanni 100, figli in mem. De
Vecchi Stella 300, N.N. 150, N.N. 100, nel 50°
Delfino e Margherita del Bianco 50, figli Travanut in mem. Bottos Clementina 50, N.N. 50, valvasori Ilario e Loretta 15, fam. in mem. segat
Ramorina 200, Vilma in mem. Buset Danilo 50,
in mem. Azzano Ines 200, N.N. battesimo 100,
fam. Bortolus Francescon 300, moglie e figli in
mem. Aldo Pilot 250, fam. Burella Francesco in
mem. Roman Amalia 20, N.N. 20, fam. Belluz in
mem. Marcuzzi Aurelia 50, fam. in mem. Sante Gasparet 300, sposi Eva e Santo 100, sposi
Luca e Giulia 100, in mem. Garbin Teresa 40,
fam. Trevisan andre per battesimo Giulia 50, in
mem. Mio Gino 50, Zampese Anna 70, nipoti in
mem. Dina Mascarin 50, N.N. 25, N.N. 20, N.N.
10, N.N. 100, N.N. 50, fam. in mem. Luigi Mezzarobba 100, N.N. 100, Alessia e fam. 50, N.N.
150, Francesco e Teresa 50, Club Azzanese di
Toronto doll. 1300, sposi Trevisiol Ermes e Capolo Cristina 100, N.N.20, Melanj Pilognoni 50,
Ceolin Maria in mem. Maitan Elda 50, N.N. 100,
fam. Tolfo e Piccinin in mem. Ostan Nerina 100,
N.N. 30, N.N. 20, N.N. 20, Valeriati Enrico Elia e
figli in mem. Sante Gasparet doll. 50, fam. in
mem. Taiariol Sergio 30, N.N. 50, N.N. 30, N.N.
30, N.N. 25, N.N. 100, Francesca Piva Antonia
36
e genitori 100, N.N: 50, Cinzia Michieli 50, N.N.
30, in mem. Eugenia Poracin 70, nel 50° Santin
Mario e Regina 50, fam. Mascherin 25, Scodeller Martina 50, N.N. 100, N.N. 30, fam. Battiston
100, Miolo Gioele 100, N.N. 30, classe 1939 100,
gruppo coppie sposi 313, N.N. 30, Rosa Bortolo
e Anna 30, fam. in mem. Lovisa Vincenzo 100,
N.N. 50, in mem. Tonello e Torresan 10, fam. in
mem. Renata Bet in Favalessa 200, N.N. 30,
N.N. 30, N.N. 20, N.N. 10, N.N. 80, Da Val Angela 200, Eurospar 100, fam. Covre e Zaghet in
mem. Covre Anancleto 40, Tesolin Adriano snc
125,10, Mercante Daniele 50, N.N. 500.
Pro Bollettino
N.N: 50, N.N: 30, N.N. 10, Basso Tranquillo e Giovanna doll. 70, Burella Aldo e Giovanna 50, Peschiutta Vincenzo e lina doll. 100, Sala Giuseppe doll. 160, N.N. doll. 50, Breda Enrico doll. 50,
Tonus Giovanni doll. 100, Palù Bruno doll. 100,
N.N. 20, N.N. 20, N.N. 30, Barbesin Ida doll. 50,
Samperisi Iole 30, don Mario Del Rizzo 20.
Pro Oratorio
Taglio e Cucito 100, Ricamo 130, Marcuz Rina
30, N.N. 50, nipoti in mem. Roman Amalia 100,
Disnà S. Martin 1060, Associazzano 150, Comune 950, GSC Cesena 100.
Pro Nuovo Organo
Zentil Joe Group of Companies (Toronto) 5000
euro.
Pro Scuola Materna
Cicloambientiamoci 500, classe 1946 50, fam.
in mem. Facca Maria 200, organizzatori campagna amica 400, N.N. 70, N.N. 20, N.N. 40, Pellarin Maria 200, fam. Manias 170, N.N. 80, N.N.
125, N.N. 100, i parenti in mem. di Santin Claudio 110, la famiglia in mem. di Bariviera Tarcisio
1000, la famiglia in mem. di Moretti Giuseppe
300, N.N. 10, bar commercio 200, Boz Franco
e Pavan Sonia 560, i nipoti in mem. di Roman
Amalia 100, banca di credito pordenonese
1000, N.N. 100, N.N. 50, i genitori dei bambini
della scuola materna in occasione di iniziative
varie 926, persone buone 330, Lazzari Alfonso
e Stival Tharim 80, la famiglia in mem. di Piccolo Assunta 70, fam. Tesolin 20, N.N. 650.
Pro Bolivia
Festa di fine maggio a Cesena Rivatte 1100.
zzano
Bollettino di
ecimo
Battesimi *(salvo errori ed ommissioni)
Facca Vanessa di Giuseppe e di Pilosio Laura,
nata a Pordenone il 1/11/08, bat. il 7/06/09;
Marson Angela di Paolo e di Lipska Edyta,
nata a San Vito al tagliamento il 15/07/08,
bat. il 7/06/09; Salvi Andrea di Francesco e di
Marcon Paola, nato a Oderzo il 6/12/08, bat. il
7/06/09; Daneluzzo Caterina di Mirco e di Caratozzolo Tiziana, nata a Portogruaro il 24/01/09,
bat. il 21/06/09; Miot Enrico di Paolo e di Vazzoler Cristina, nato a Pordenone il 3/10/08, bat.
il 21/06/09; Perissinotto Giulia di Dino e di Parpinel Susanna, nata a Pordenone il 23/01/09,
bat. il 21/06/09; Belluz Daniele di Stefano e di
Pitton Chiara, nato a San Vito al Tagliamento
il 1/04/09, bat. il 27/06/09; Bonassina Mattia di
Marcello e di Sassaro Mara, nato a Pordenone
il 24/12/08, bat. il 27/06/09; Monticco Giulia di
Filippo e di Leanza Lina, nata a Pordenone il
27/05/08, bat. il 27/06/09; Castelletto Gabriel di
Fabio e di Puzzoli Lara, nato a Trieste il 6/04/09,
bat. il 5/07/09; Laghi Valentina di Massimo e
di Moro Cheti, nata a san Vito al Tagliamento
il 27/01/09, bat. il 12/07/09; Cudazzo Gabriele
di Luciano e di Le Mura Patrizia, nato a San
Vito al Tagliamento il 28/06/09, bat. il 19/07/09;
Spadotto Veronica di Emanuele e di De Marchi Silvia, nata a Pordenone il 24/05/09, bat. il
26/07/09; Doimo Giovanni di Roberto e di Perin Elena, nato a Pordenone il 25/05/09, bat. il
23/08/09; Carmona Selene di Ramon e di Isola
Lina Francesca, nata a Pordenone il 8/05/09,
bat. il 12/09/09; Trevisan Giulia di Andrea e di
Salamon Michela, nata a Pordenone il 6/02/09,
bat. il 12/09/09; Zampese Anna di Lorenzo e di
Palin Angela, nata a Pordenone il 3/05/09, bat.
il 12/09/09; Bunello Noemi Maria di Andrea e di
Mascarin Monica Valeria, nata a San Vito al
Tagliamento il 17/06/09, bat. il 13/09/09; De Lorenzi Aurora di Mauro e di Giacomin Stefania,
nata a San Vito al Tagliamento il 14/03/09, bat.
il 13/09/09; Anodal Alessia di Davide e di Belluz
Roberta Laura, nata a Trieste il 8/04/09, bat. il
20/09/09; Zovatto Anna di Sergio e di Bariviera
Ester, nata a Trieste il 7/07/09, bat. il 20/09/09;
Mascarin Fabio di Francesco e di Battistella
Doriana, nato a Pordenone il 30/03/09, bat.
il 27/09/09; Melis Alessandro di Andrea e di
Amato Antonia, nato a San Vito al Tagliamento il 11/03/09, bat. il 27/09/09; Pignoloni Melany di Davide e di Costantin Mihela, nata a
Pordenone il 15/07/09, bat. il 27/09/09; Furlan
Emma Lucrezia di Massimo e di Da Rin Puppel
Motto Patrizia, nata a Pordenone il 30/12/08,
bat. il 4/10/09; Piva Francesca Antonia di Ivano e di Reginato Barbara, nata a Pordenone il
30/05/08, bat. il 4/10/09; Miòlo Gioele di Fulvio
Giorgio e di Battistella Claudia, nato a Pordenone il 24/07/09, bat. il 11/10/09; Panighello
Andrea di Marcello e di Miron Mihaela, nato
a Pordenone il 5/07/09, bat. il 11/10/09; Scodeller Martina di Oscar e di Tarelli Elena, nata
a Portogruaro il 13/01/09, bat. il 24/10/09; Battiston Pietro di Devid e di Ruffini Eliana, nato a
Pordenone il 1/04/09, bat. il 25/10/09. Fedrigo
Claudio di Mauro e di Dugani Flumian Maida,
nato a Pordenone il 27/01/09, bat. il 22/11/09;
Mercante Daniele di Andrea e di Buttignol
Maura, nato a Pordenone il 16/07/09, bat. il
22/11/09.
Matrimoni *
Monticco Ovidio e Rossi Maria Lisa il 19/06/09;
Mameli Giovanni e Nardin Antonella il 20/06/09;
Cossarini Gianluca e Valeri Annalisa il 11/07/09;
Ayala Sebastiano e Follari Maria Rita il 12/07/09;
Trevisa Marc e Cemeri Carmela il 26/07/09; Sidoti Santo e Piovesanel Eva il 5/09/09; Tolusso
Luca e Moro Giulia il 5/09/09; Trevisiol Ermes e
Capolo Cristina il 26/09/09.
Morti *
Hofer Rodolfo, marito di Bertola Iole, morto il
5/06/09, di anni 91; Anzanello Maria, vedova
di Piccinin bruno, morta il 7/06/09, di anni 78;
Chiarot Vincenzo, marito di Rugosi Onelia,
morto il 13/06/09, di anni 87; Bellomo Assunta,
vedova di Valvasori Luigi, morta il 06/09, di anni
82; Mascarin Malvina, vedova di Santin Silvio,
morta il 21/06/09, di anni 89; Lucchetta Irene,
vedova di Steffan Nello, morta il 30/06/09, di
anni 87; Ceolin Ugo, vedovo di Zanin Alice,
morto il 5/07/09, di anni 85; Pinzin Maria Corona, vedova di Sovra Felice, morta il 12/07/09, di
anni 89; Paolon Adamo, morto il 07/09, di anni
40; Sarri Santa, vedova di Furlan Pietro, morta
il 21/07/09, di anni 87; Scherzi Giovanni, vedovo di dalla Pozza Assunta, morto il 21/07/09, di
anni 84; Rama Teresina, moglie di Peschiutta
Sergio Angelo, morta il 21/07/09, di anni 57;
Buttignol Egidio, marito di Zanardo Giovanna,
morto il 27/07/09, di anni 83; Populin Giovanni,
37
zzano
Bollettino di
ecimo
vedovo di Marson Angela, morto il 27/07/09, di
anni 88; De Vecchi Stella, vedova di Ballardin
Antonio, morta il 29/07/09, di anni 84; Bottos
Clementina, vedova di Travanut Silvio, morta il
3/08/09, di anni 98; Segat Ramorina, vedova di
Zanella Dino, morta il 16/08/09, di anni 78; Azzano Ines, vedova di Del Bel Belluz Lino, morta
il 19/08/09, di anni 90; Bortolus Antonia, vedova
di Francescon Mario, morta il 23/08/09, di anni
86; Marcuzzi Aurelia, moglie di Belluz Egidio,
morta il 23/08/09, di anni 82; Pilot Aldo, marito
di Frattolin Vanna Maria, morto il 23/08/09, di
anni 70; Garbin Teresa Rosa, vedova di Rambaldini Giovanni, morta il 24/08/09, di anni 96;
Roman Amalia, vedova di Diana Vittorio, morta il 26/08/09, di anni 96; Gasparet Sante, marito di Maset Rosina, morto il 2/09/09, di anni 74;
Mascarin Dina, nubile, morta il 5/09/09, di anni
64; Gasparet Livia, vedova di Gregoris Danilo,
morta il 18/09/09, di anni 93; Ostan Nerina, vedova di Tolfo Emilio, morta il 25/09/09, di anni
86; Michieli Cinzia, morta il 28/09/09, di mesi 1;
Poracin Eugenia, moglie di Piovesana, morta il
11/10/09, di anni 61; Lovisa Vincenzo, marito di
Durofil Carissima, morto il 26/10/09, di anni 89;
Fantin Ettore, marito di Ragogna Augusta, morto il 6/11/09, di anni 85; Da Val Angela, vedova
di Belluz Mario, morta il 7/11/09, di anni 84; Tonetto Agordino, vedovo di Pasqualato Amelia, morto il 10/11/09, di anni 90; Lovisa Luigia,
vedova di Santin Angelo, morta il 11/11/09, di
anni 92; Bevilaqua Antonia Adriana, vedova di
Barbesin Massimo, morta il 14/11/09, di anni 73;
Facca Maria, vedova di Mascarin Ivo, morta il
14/11/09, di anni 95; Del Bel Belluz Tranquilla,
vedova di Scian Giuseppe, morta il 16/11/09,
di anni 85; Bertolo Luigia, vedova di Chiarot
Giuseppe, morta il 18/11/09, di anni 92.
Ci hanno lasciato....
Pinese Giuseppina in Veneruz
Veneruz Eugenio
Del Ben Bruno
Tesolin Giuseppe
Tesolin Dario
Buso Dina
Buso Enrico
Buso Vittorio
Buso Vivian Cristina
Covre Anacleto
Populin Giovanni
Marson Angela
Burella Antonio
Del Rizzo Evelina in Burella
Garbin Teresa
38
zzano
Bollettino di
Gasparet Sante
Hofer Rodolfo
Moretti Remigio
Bariviera Tarcisio
ecimo
Del Bel Belluz Narciso
MUSICAL
SAN FRANCESCO
03.10.09
Messa
dell’IMPEGNO
d
39
Salita
al MON
TE
LA MAR
IANA
GRUPPO DEL
Salita al MONTE PRAMAGGIORE
2-15 giugno
LOURDES - 1
ROSARIO di
Via Albera
‘09
TURCHIA - Ottobre 2009