2014-01 intervento cc 13-01 su Arcangelo, carcerato notav e

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2014-01 intervento cc 13-01 su Arcangelo, carcerato notav e
CONSIGLIERE PALLAVICINI (SINISTRA PER PIACENZA)
Vorrei prima di tutto commemorare una persona che ci ha lasciato e che ha lasciato in
me e nella città di Piacenza un vuoto incolmabile: Arcangelo di Maggio, rappresentante e
anima di Emergency nella nostra città e punto di riferimento per la mia generazione che ha
visto in lui un esempio di impegno sociale e civile.
Arcangelo si è battuto contro la diseguaglianza globale, sostenendo un’associazione
che si occupa di curare le vittime di tutti i conflitti. Cura indistintamente il marines italiano o
americano invasore e nel torto come il resistente iracheno nella ragione. Il pazzo invasato
religioso come il bambino innocentemente saltato su una mina di fabbricazione italiana.
Questo valore della vita umana che Emergency ci insegna è quanto anche Arcangelo
cercava di trasmettere nella vita di tutti i giorni.
Ricordo quando anni fa, ci conoscevamo da poco, mi disse: dobbiamo combattere la
guerra e per farlo fare guerra alle ingiustizie. Una frase che riassume un po’ tutto il mio
mondo.
Bene, poi mi faccia recuperare un minutino, Presidente.
E quindi vado a chiudere, mi spiace essere stato interrotto perché Arcangelo non se
lo meritava, però le cose le ho dette. Penso sia davvero un vuoto che difficilmente si
colmerà. Anticipo che abbandonerò un po’prima il Consiglio Comunale di oggi per poter
andare alla veglia in memoria di Arcangelo.
Vengo invece a alcuni altri temi, verrò a toccarli molto velocemente. In queste
vacanze di Natale ha fatto scalpore, magari non sapete neanche che c’è stata questa cosa,
ma ha avuto pensate 200.000 visite la pagina del sito nazionale che l’ha pubblicato.
Dicevo, ha fatto scalpore questa lettera arrivata dal carcere di Piacenza, che tra l’altro è
stato nuovamente messo nell’occhio del ciclone per le condizioni nelle quali versano i
detenuti. Questa lettera proveniente da un detenuto è rivolta al movimento NO-TAV, in cui,
solidarizzando, questo detenuto fa un paragone fra la situazione carceraria italiana e
quella che è la situazione di possibilità di rivendicare l’autodeterminazione territoriale dei
popoli nel nostro Paese.
A questo signore, che mi limiterò a chiamare Valerio, va la mia vicinanza, la mia
solidarietà, e cercherò in tutti i modi, anche se so che la trafila è difficile, di incontrarlo,
perché davvero le sue parole non hanno colpito solo me, ma 200.000 visualizzazioni per
una pagina internet, è più di quello che il Comune di Piacenza fa in mezzo anno di attività.
Vengo infine all’ultimo punto, è impossibile aggirarlo anche se dovrò trattarlo in due
minuti: quello del rimpasto che abbiamo avuto. Ora, per Sinistra per Piacenza ha parlato il
comunicato emesso nei giorni scorsi dal Segretario provinciale e cittadino di Rifondazione,
comunicato il quale sosteneva che è evidente come tutta la diatriba sia interna al campo,
se vogliamo al campo allargato del Partito Democratico. Quello che è sempre interessato
a Sinistra per Piacenza è il raggiungimento di determinati obiettivi amministrativi, su molti
dei quali stiamo lavorando, molti dei quali affrontiamo in piena concordanza con la
restante parte della coalizione; alcuni dei quali invece ci vedono in posizioni di forte
isolamento. Ma d’altra parte non è una novità che arriva da questa Amministrazione:
anche nel precedente mandato, il Reggi Due, Rifondazione - lo ricordo - era
assolutamente a sé stante su alcuni temi. Su tutti, per attualità, uno sarà quello dell’acqua
e dell’affidamento della gestione del servizio idrico, che vedrà la nostra differenziazione.
Ma non è questo che volevo dire, perché su questo e dei rapporti interni alla
coalizione, ripeto, hanno già parlato le persone in dovere di fare questa cosa.
Io aggiungo una nota di carattere personale, l’ho scritta anche ai giornali e
pubblicato su Libertà di oggi, perché a livello personale provo un grande disagio. Sono in
Consiglio comunale ormai da sette anni e devo dire che mai come in questa fase, e non mi
riferisco neanche tanto al rimpasto, ma proprio alla fase che stiamo attraversando, ho
dovuto rassegnarmi al fatto di vedere le istituzioni come territorio di conquista e spartizione
fra gruppi di potere.
Questo non è un male specifico di questa Amministrazione Dosi; io credo al
contrario che il Sindaco stia cercando di barcamenarsi, Sindaco che in tantissime
occasioni ha dato dimostrazione di grande disponibilità al dialogo e di ragionevolezza,
però io credo che stia cercando di raccapezzarsi in una situazione che é strutturalmente
difficoltosa, e credo non si limiti nemmeno al solo Comune di Piacenza. Oggi le istituzioni
sono un territorio di spartizioni di cariche di potere e di confronto fra lobby economiche,
territoriali e nazionali.
Io, con questa amara constatazione, cerco di spostare a sinistra, dal punto di vista
delle politiche popolari, l’agone di quello che viene deciso in quest’Aula, ma temo che sia
un problema proprio strutturale delle istituzioni oggi nel nostro Paese, dal quale deriva
anche la forte disaffezione e il forte rifiuto di un confronto politico, che poi si traduce anche
in alti tassi di astensionismo e di rabbia sociale, perché questo coincide con una fase in
cui c’è una fortissima crisi sociale.
Il Partito Democratico, a mio avviso, semplicemente struttura in una vetrina più
chiara, più esplicita questa contraddizione di fondo delle istituzioni nel nostro Paese oggi,
e lo abbiamo visto attraverso il congresso che si è svolto e le sue ripercussioni, che non
solo a Piacenza, ma si stanno avendo in tutti i territori.
E’ una considerazione amara, ma d’altra parte io i conti li faccio in casa mia, non mi
permetto di farli in casa d’altri. Spero però che queste contraddizioni, che io ritengo
insanabili dal punto di vista generale, complessivo, istituzionale, possano quanto meno
essere risolte a livello di dialettica interna del Partito Democratico piacentino, perché se no
a farne le spese saranno tutti i Piacentini.
Per quanto ci riguarda, continueremo a fare il nostro dovere, cercando di spostare il
più a sinistra possibile, per i beni comuni, per la giustizia sociale e per la non esclusione di
nessuno, neanche di chi non ha nulla, l’ago delle politiche del Comune di Piacenza. Grazie.
… omissis…