Bilancio-e-contabilità-per-non-addetti – pdf
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Il bilancio e la contabilità per non addetti Sommario Contabilità e bilancio per non addetti - Parte prima ......................................................................................... 1 Premessa ....................................................................................................................................................... 1 Patrimonio e reddito ......................................................................................................................................... 2 Il bilancio: stato patrimoniale e conto economico ............................................................................................ 3 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte seconda ..................................................................................... 5 La contabilità ................................................................................................................................................. 5 Scritture contabili - esempi ............................................................................................................................... 8 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte terza ........................................................................................ 10 Le operazioni (registrazioni contabili) di fine anno - Bilancio per cassa e bilancio per competenza .......... 10 Aspetti finanziari e aspetti economici ......................................................................................................... 11 I criteri di valutazione – Cenni ..................................................................................................................... 12 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte quarta ..................................................................................... 13 Il bilancio e la legge ..................................................................................................................................... 13 Il bilancio e gli aspetti fiscali ........................................................................................................................ 15 Diagramma riepilogativo ................................................................................................................................. 16 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte prima Angelo Fiori Premessa Avete problemi quando vi mostrano un bilancio composto da una situazione patrimoniale e da un conto economico che rappresentano la attività svolta da un negozio, una industria o anche da una ONLUS? Non siete dei tecnici della materia e forse vi sentite intimiditi. Non temete, i principi base della materia sono in fondo elementari ed impararli è abbastanza semplice anche per chi non ha una cultura in materie economiche. Nella mia lunga carriera professionale mi è capitato spesso di incontrare medici, avvocati, ingegneri molto preparati nella loro professione, i quali tuttavia erano in difficoltà di fronte ad un bilancio o più in generale a numeri organizzati e strutturati da interpretare. 1 Tenete anche presente che saper leggere e dare un significato a numeri, sotto forma di bilancio o di prospetti strutturati, ci fornisce un quadro della situazione che vale mille discorsi Ho inoltre notato, anche con ricerche su internet, che esiste una scarsità di pubblicazioni che affrontino il problema della contabilità del bilancio per non addetti, mentre esiste una vera e propria valanga di pubblicazioni che si addentrano nei vari filoni tecnici della materia, che penso facciamo scappare la voglia di addentrasi per chi è alle prime armi Vorrei spiegare, in alcune puntate, a chi non conosce la contabilità e il bilancio, i principi base della materia; cercando di evitare, se ci riesco, formule astruse o termini troppo specialistici. Ciò non significa che le complicazioni in questo ramo siano inesistenti, ci sono eccome, ma possono essere lasciate agli specialisti dell’argomento, senza impedirci di comprendere quanto ci viene sottoposto e essere in grado di fare domande di approfondimento quando necessario. Patrimonio e reddito Dobbiamo prima di tutto dobbiamo mettere a fuoco i concetti di patrimonio e reddito, ciò ci sarà utile per comprendere i principali prospetti del bilancio. Queste due grandezze rientrano nella vita quotidiana di tutti noi e la loro comprensione è intuitiva, spendiamo comunque qualche parola di spiegazione. Il patrimonio consiste in quanto possediamo, i beni che possediamo vengono chiamati attività. Se siamo fortunati, le attività che compongono il nostro patrimonio possono essere molto varie e composte di: immobili, mobilia, autovetture, azioni, titoli dello Stato, fondi comuni d’investimento, quadri d’autore, l’attività svolta come negoziante o artigiano. Per altri le attività possono essere più modeste, magari costituite solo dalla mobilia e dalla indennità di anzianità maturata. Il patrimonio può naturalmente aumentare o diminuire: vendite acquisti, eredità, etc. Se abbiamo debiti, ad esempio un mutuo dell’appartamento di proprietà, questi vanno conteggiati in detrazione del patrimonio. I debiti vengono chiamati passività Le attività meno le passività ci forniscono il cd. Patrimonio netto. In pratica ciò di cui disponiamo, dopo avere conteggiato le passività esistenti. Se vogliamo ottenere la situazione del nostro Patrimonio netto dobbiamo fare una istantanea o un inventario ad una certa data, spesso alla fine di ciascun anno Il reddito invece è il risultato di quanto produciamo con la nostra attività. Noi otteniamo redditi e sosteniamo dei costi per ottenerli. Per chi è lavoratore dipendente il conto del reddito è semplice: i redditi sono esposti nei cedolini paga e i costi (o spese) sono usualmente solo quelli di trasporto. Per chi esercita attività professionale il conteggio è un po’ più complicato: i redditi sono dati principalmente dalle parcelle che si emettono; le spese (o costi) possono essere: l’affitto dei locali in cui viene esercitata l’attività, lo stipendio della segretaria, i costi di trasporto, i costi per aggiornamento professionale, etc. Per chi esercita un’attività imprenditoriale, ad esempio una officina di carrozziere, si avranno ugualmente redditi, dati principalmente dalle fatture che si emettono e spese date dai costi che si sostengono: affitto dei locali, materiale acquistato per le riparazioni, spese di luce e telefono, etc I ricavi che si ottengono meno i costi che si sostengono per ottenere questi ricavi, ci forniscono il cd reddito netto (che potrebbe essere una perdita se i costi superano i ricavi). La situazione reddituale viene sviluppata normalmente lungo un certo periodo di tempo: redditi netti (ricavi meno costi) ottenuti in un mese, un trimestre, un anno. Il periodo di tempo più frequentemente usato è l’anno. 2 Sicuramente ciascuno di noi effettua, più o meno saltuariamente, conteggi sia sul proprio patrimonio che sul reddito, per gli scopi più diversi: valutare la opportunità di un nuova occasione di lavoro, decidere se aprire un mutuo sull’immobile di proprietà, aiutare i figli nel matrimonio o nell’aprire una nuova attività. Ebbene questi conteggi non sono concettualmente molto diversi da quelli che fanno le aziende nel predisporre il bilancio di esercizio. Certamente i conteggi e le problematiche delle aziende sono molto più complessi, ma i principi che sono alla base sono sempre gli stessi: seguire l’andamento del patrimonio nel tempo con periodici inventari, conoscere la situazione dei redditi conseguiti in un certo intervallo di tempo. Supponiamo di essere alla fine dell’anno: conoscere l’entità del nostro patrimonio netto e l’andamento della attività dell’anno stesso come ricavi e costi ed il conseguente reddito (o perdita) netto ci fornisce preziose informazioni sulla nostra situazione economica. Possiamo infatti avere informazioni per meglio decidere se possiamo spendere di più oppure dobbiamo risparmiare, possiamo valutare una nuova opportunità di lavoro o di investimento. Cosa lega il patrimonio al reddito? L’utile o la perdita conseguita nel periodo di tempo che aumenta, o diminuisce il patrimonio. Tutto questo è intuitivo, se abbiamo redditi, aumentiamo il patrimonio, se abbiamo perdite lo diminuiamo Il bilancio: stato patrimoniale e conto economico Il Bilancio di qualunque attività imprenditoriale (dal negozio dell’angolo alla Fiat), ma anche di una ONLUS che lavora nel campo del sociale è appunto composto da 2 prospetti: • Stato patrimoniale, che fotografa la situazione del patrimonio netto (attività meno passività), ad una certa data, normalmente al 31 dicembre di ogni anno. • Conto economico, che evidenzia l’andamento reddituale della gestione, attraverso ricavi e costi per arrivare all’utile o alla perdita, normalmente per il periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno Volendo essere più precisi, esistono altri prospetti che indicano aspetti della realtà aziendale (prospetto delle variazioni nel patrimonio netto, rendiconto dei flussi di cassa), ma Stato patrimoniale e Conto economico sono di gran lunga i due principali, gli altri possono essere lasciati agli specialisti della materia. Evidenziamo ora un semplice bilancio di una piccola attività industriale, ad esempio un’officina meccanica Stato patrimoniale al 31-12-20XX Attività Marchi e brevetti (netto fondi amm-to) Passività e Patrimonio netto 1.000 Debiti fornitori 115.000 Terreni e fabbricati (netto fondi amm-to) 50.000 Banche passive 22.000 Macchinari (netto fondi amm-to) 32.000 Mutui passivi 50.000 Magazzino 57.000 Debiti diversi Fondo Trattamento Fine 10.000 Rapporto (TFR) Titoli e partecipazioni 8.000 22.000 3 Crediti clienti 116.000 Totale passività 207.000 Banche attive 5.000 Capitale sociale 25.000 Crediti diversi 6.000 Riserve 23.000 Totale attività 267.000 Utile esercizio Patrimonio netto Totale passività e patrim. netto 12.000 60.000 267.000 Conto economico da 1-1 a 31-12-20XX Costi Ricavi Ricavi delle vendite Acquisti materie prime Acquisti servizi Costi del personale dipendente Ammortamenti Interessi passivi Risultato economico (Utile esercizio) 950.000 630.000 50.000 252.500 4.500 1.000 12.000 Alcune osservazioni per orientarci • Lo stato patrimoniale, che abbiamo detto, è la fotografia dei beni materiali e immateriali di proprietà della officina meccanica al 31-12-20XX; esso è esposto, per convenzione, con attività a sinistra, passività e patrimonio netto a destra • Il totale attività coincide con il totale passività + il patrimonio netto, cioè 267.000 • I blocchi principali di cui si compone lo stato patrimoniale sono sempre attività da un lato e passività e patrimonio netto dall’altro lato. In questo caso le voci sono abbastanza semplici, potrebbero essere più complesse, ma i principali blocchi componenti sono sempre: attività, passività, patrimonio netto. All’interno di queste possono essere effettuate ulteriori suddivisioni, ma anche qui per il momento lasciamo gli approfondimenti per gli specialisti • Il conto economico evidenzia i risultati dell’attività svolta dall’officina meccanica nel periodo, da 11-20XX a 31-12-20XX. Le varie voci componenti il conto economico sono date dalle transazioni effettuate per esercitare l’attività: ricavi per vendite di prodotti, pagamento stipendi, acquisto materie, etc • L’unica voce che appare sia sullo stato patrimoniale che sul conto economico è l’utile dell’esercizio di 12.000. Questo utile viene analizzato sotto 2 aspetti: sullo stato patrimoniale come aumento del patrimonio, sul conto economico come risultato dell’attività svolta 4 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte seconda La contabilità Proviamo a spiegare ora la funzione della contabilità e come questa sia lo strumento per poter seguire l’andamento sia del patrimonio che del reddito nel corso del tempo. La contabilità ci consente infatti di pervenire a fine di un periodo di tempo, normalmente l’anno, ai 2 prospetti sopra visti: stato patrimoniale e conto economico (chiamato anche conto profitti e perdite). Ciò vale, come detto per un’attività imprenditoriale, ma anche per una ONLUS che opera nel campo del sociale senza mire di lucro. Sia il patrimonio che il reddito cambiano, nel corso del tempo, in funzione di operazioni o fatti che accadono nell’impresa. Queste in gergo si chiamano transazioni. Cosa fa diventare i fatti aziendali transazioni, che poi daranno origine a registrazioni contabili? Il fatto appunto che variano il reddito o il patrimonio dell’azienda. E’ possibile che vari sia il patrimonio che il reddito ovvero solo il patrimonio o solo il reddito, ma in ogni caso deve variare almeno uno di questi due elementi per far trasformare il fatto aziendale in transazione e quindi in registrazione contabile Facciamo qualche esempio a titolo semplificativo: • • non diventano transazioni e non danno origine a registrazioni contabili o la elaborazione e il successivo controllo di un budget di conto economico, cioè di un conto economico previsionale, la semplice previsione infatti non fa variare né reddito, né patrimonio o la decisione e la stesura di una nuova campagna pubblicitaria: solamente quando perverranno le fatture dell’agenzia di pubblicità avrò dei costi e quindi una variazione del reddito o una trattativa di vendita, la vendita non è ancora conclusa il reddito non aumenta ancora attraverso le vendite diventano transazioni e danno origine a registrazioni contabili o l’incasso di un credito cliente, il pagamento di un debito fornitore:essi infatti diminuisco rispettivamente i crediti e i debiti, quindi il patrimonio o il pagamento degli stipendi ai dipendenti fa aumentare i costi e contemporaneamente diminuire il patrimonio o l’acquisto di materie prime fa aumentare i costi e quindi influisce sul reddito e quindi sul conto economico La contabilità è lo strumento che consente di seguire le transazioni, dal punto di vista numerico, le quali causano una variazione del patrimonio e/o del reddito. La contabilità fu inventata da un frate, Fra Luca Pacioli, verso la fine del 1400 e fu all’origine utilizzata per supportare l’attività dei mercanti e dei banchieri dell’epoca. E’ sistema semplice ma completo, che è rimasto nella sua struttura base sostanzialmente invariato fino ad oggi In sintesi è possibile affermare che la contabilità è composta dalle scritture (registrazioni) contabili e dai conti contabili. La scrittura contabile evidenzia come si muovono le grandezze relative alle transazioni e 5 viene riportata su un documento chiamato libro giornale, il conto è il serbatoio in cui si accumulano le grandezze relative alle scritture. I conti sono un po’ come le anagrafiche del magazzino: è importante infatti che l’accumulo delle grandezze relative alle transazioni avvenga in un sistema opportunamente classificato e raggruppato; esso può essere inoltre classificato su più livelli. L’insieme di tutti i conti si chiama piano dei conti. Se vogliamo seguire le attrezzature di ufficio è importante creare una categoria generale “attrezzature di ufficio” e quindi sottocategorie intestate a: strumenti informatici hardware, strumenti informatici software, mobili, etc. I saldi dei conti, in cui vengono riportate le registrazioni contabili, danno origine ai citati documenti che evidenziano il patrimonio (stato patrimoniale) e il reddito (conto economico). Schematizzando: Regole di funzionamento Fatti aziendali - Transazioni Registrazioni (scritture) contabili Variazioni patrimonio e reddito Libro giornale Piano dei conti Schede (Conti) contabili Bilancio - Stato patrimoniale e conto economico Vediamo quali sono le regole di funzionamento. La contabilità funziona in partita doppia, ciò significa che ogni registrazione contabile movimenta 2 (o più) grandezze, cioè due o più conti; i movimenti avvengono in dare e in avere. La contabilità permette di considerare ogni transazione sotto 2 aspetti, per questo si chiama anche contabilità in partita doppia. Per ogni registrazione contabile gli importi dare sono complessivamente uguali agli importi avere Chiariamo una volta per tutte anche i significati di dare e avere che risultano un po’ misteriosi per i non addetti ai lavori. Non sprechiamo tempo per fare ragionamenti su chi o cosa deve dare o deve avere, ma limitiamoci ad affermare che le 2 grandezze che abbiamo menzionato, il patrimonio e il reddito aumentano o diminuiscono. Pertanto aumentano o diminuiscono tutte le componenti sia del patrimonio o del reddito. Quindi aumentano o diminuiscono sia gli elementi patrimoniali: crediti, debiti, banche, magazzino, mutui passivi etc, sia gli elementi del conto economico; vendite, costi del personale, acquisti materie, etc. Questi aumenti e diminuzioni, che come abbiamo detto, avvengono attraverso i conti contabili 6 (consideriamoli come un serbatoio di accumulo), vanno situati in dare o in avere sulla base di alcune semplici regole. Dare e avere hanno pertanto la funzione di aumenti e diminuzioni, ovvero più e meno. Poiché vengono movimentate sempre 2 conti (o più di 2 conti ma sempre in 2 gruppi), questi possono riguardare: entrambe il patrimonio, entrambe il reddito , uno il reddito uno il patrimonio. Ricordiamo inoltre che in contabilità non esistono numeri negativi; pertanto se una voce funziona in dare, le diminuzioni vanno in avere. Viceversa se una voce funziona in avere, le diminuzioni vanno in dare. Di seguito alcune regole per orientarsi fra le varie categorie di conti. Ricordiamo inoltre che per convenzione, in tutti i prospetti: bilancio, conti contabili, registrazioni contabili inserite a giornale, il dare viene indicato a sinistra, l’avere a destra. Stato patrimoniale Le attività sono collocate in dare, quindi gli aumenti vanno posizionati in dare e le diminuzioni in avere. Le passività sono collocate in avere, quindi gli aumenti vanno posizionati in avere e le diminuzioni in dare. Gli elementi del patrimonio netto (capitale, riserve e utile) sono collocati in avere, quindi gli aumenti vanno posizionati in avere e le diminuzioni in dare. Conto economico Gli elementi positivi, quindi le vendite, sono collocati in avere, quindi gli aumenti (nuove vendite) vanno posizionati in avere e le diminuzioni (ad esempio i resi merce) in dare Gli elementi negativi, quindi tutti i costi (personale dipendente, acquisti materie prime, etc) sono collocati in dare, quindi gli aumenti vanno posizionati in dare e le diminuzioni in avere. Per quanto concerne le registrazioni contabili, non mi perdo qui in spiegazioni tecniche che sicuramente interessano poco ai non addetti ai lavori, ma faccio solamente qualche esempio, semplificando al massimo. Naturalmente il contabile esperto conosce centinaia di scritture contabili corrispondenti ad altrettanti tipi di transazioni e le esegue con maggiori dettagli e precisazioni. Ricordiamo tuttavia che sul significato di dare o avere valgono le semplici regole sopraesposte. Tutte le regole sovraesposte possono anche essere espresse nella seguente tabella Dare Avere Stato patrimoniale attivo - aumenti Stato patrimoniale passivo - aumenti Conto economico costi - aumenti Patrimonio netto – aumenti Conto economico ricavi - aumenti Stato patrimoniale passivo - diminuzioni Stato patrimoniale attivo - diminuzioni 7 Patrimonio netto – diminuzioni Conto economico costi - diminuzioni Conto economico ricavi - diminuzioni Scritture contabili - esempi Indico qui alcuni esempi di scritture contabili. Non impegnatevi ad immaginare come possano essere altre differenti registrazioni, non dovete diventare dei contabili. Qui è sufficiente che si comprenda il fluire delle scritture contabili, con le quali si registrano le transazioni che rappresentano lo svolgimento dell’attività dell’azienda. Le registrazioni (scritture) fanno accumulare, attraverso i conti, un sistema ordinato che consente di seguire l’andamento del patrimonio e del reddito e a fine anno pervenire ai 2 documenti finali: lo stato patrimoniale e il conto economico Nell’esporre la scrittura (o registrazione) contabile, per convenzione, si scrive il dare a sinistra e l’avere a destra. Il documento sul quale vengono riportate le scritture contabili viene chiamato libro giornale Vendita di prodotti finiti. Dare - Crediti clienti Avere - Vendite 1.500 Spiegazione. I crediti sono un’attività, le attività sono collocate in dare, le vendite aumentano i crediti, quindi la transazione va sul conto “crediti clienti” in dare. Le vendite sono un componente positivo del conto economico. I componenti positivi del conto economico sono collocati in avere. Le vendite aumentano, quindi la transazione va sul conto “vendite” in avere. Da questa scrittura contabile si carica il conto crediti clienti, che aumenta in dare e di contro il conto vendite, che aumenta in avere In questo caso una variazione è sul patrimonio (crediti clienti) , l’altra sul reddito (vendite) Incasso del precedente credito cliente in contanti Dare – Cassa Avere – Crediti clienti 1.500 Spiegazione. I crediti sono un’attività, le attività sono collocate in dare, l’incasso diminuisce il credito, quindi la transazione va sul conto “crediti clienti” in avere. La cassa è un’attività, l’incasso fa aumentare la cassa, quindi la transazione va sul conto “cassa” in dare. 8 In questo caso sia il movimento in dare che quello in avere sono su conti di patrimonio (Cassa e Crediti clienti) Acquisto materie prime Dare - Acquisti Avere – Debiti fornitori 2.200 Spiegazione. I debiti sono una passività, le passività sono collocate in avere, gli acquisti aumentano i debiti, quindi la transazione va sul conto “debiti fornitori” in avere. Gli acquisti sono un componente negativo del conto economico. I componenti negativi sono collocati in dare. Gli acquisti aumentano, quindi la transazione va sul conto “acquisti” in dare. Da questa scrittura contabile si carica il conto debiti fornitori, che aumenta in avere e di contro il conto acquisti, che aumenta in dare In questo caso una variazione è sul patrimonio (Debiti fornitori), l’altra sul reddito (Acquisti) Vediamo cosa succede ai conti dopo un certo numero di registrazioni contabili. Abbiamo anticipato che i conti funzionano da serbatoio di accumulo delle grandezze date dalle registrazioni contabili effettuate. I conti infatti accumulano i valori delle transazioni per quanto concerne: attività e passività (patrimonio), costi e ricavi (reddito). Facciamo l’esempio di 2 conti (schede contabili): i crediti clienti e le vendite transazione Credito fatt attiva 1 Credito fatt attiva 2 Credito fatt attiva 3 Totale dare al…. transazione Nota credito (reso merce) su fatt 2 Totale dare al…. Crediti clienti Dare Importo transazione 1500 Incasso fatt 1 Nota credito(reso 2000 merce) su fatt 2 Incasso fatt 2 meno 2500 nota credito 6000 Totale avere al…. Vendite Dare Importo transazione Avere Importo 1500 300 1700 3500 Avere Importo 300 Fattura attiva 1 1500 Fattura attiva 2 Fattura attiva 3 300 Totale avere al…. 2000 2500 6000 Alcuni commenti. 9 • Le 2 schede contabili riguardano una un elemento del patrimonio, i crediti clienti, e l’altra un elemento del reddito, le vendite • Le registrazioni si cumulano sia in dare che in avere, secondo il fluire delle registrazioni contabili, che come già precisato vengono riportate sul libro giornale. Come si può vedere non ci sono numeri negativi: le diminuzioni, ad esempio la nota credito, vengono registrate nella sezione opposta; nel caso specifico in avere sul conto clienti e in dare sul conto vendite • Alla fine del periodo (mese , semestre, anno, etc), il saldo della scheda è dato dalla differenza fra totale dare e totale avere. o per i crediti clienti si ha: 6.000 – 3.500 = 2.500. Ciò significa che, a seguito delle registrazioni contabili del periodo i crediti clienti che risultano alla fine sono 2.500. Il saldo dei crediti clienti è in dare, trattasi infatti di una attività o per le vendite si ha: 6.000 – 300 = 5.700. Ciò significa che, a seguito delle registrazioni contabili del periodo, le vendite che risultano alla fine sono 5.700. Il saldo delle vendite è in avere, trattasi infatti di un ricavo di conto economico Contabilità e bilancio per non addetti - Parte terza Le operazioni (registrazioni contabili) di fine anno - Bilancio per cassa e bilancio per competenza Abbiamo anticipato che il bilancio viene redatto a scadenze annuali e normalmente coincide con l’anno solare, cioè dal 1 gennaio al 31 dicembre. L’anno è chiamato anche normalmente esercizio e può in qualche caso non coincidere con l’anno solare, ad esempio può andare dal 31 marzo di un anno al 31 marzo dell’anno successivo. Quindi si evidenzia sia lo stato del patrimonio che l’andamento del reddito una volta all’anno. Pertanto dopo aver effettuato, nel corso dell’anno ( o dell’esercizio), tutte le registrazioni contabili necessarie, arrivati alla fine dell’anno si chiudono tutti i conti al fine di pervenire alle sintesi finali. Allo scopo vengono effettuate le cd. registrazioni contabili di fine anno ovvero registrazioni contabili di chiusura. Le registrazioni di fine anno ed il conseguente bilancio possono essere redatti sulla base di 2 criteri. Il criterio per cassa e il criterio per competenza. Se si segue il criterio per cassa, si tiene conto soltanto delle spese e delle entrate effettivamente incassate o pagate nell'esercizio, non già delle spese che si riferiscono a tale periodo ma che sono ancora da incassare o da pagare. Questo modo di operare garantisce una sostanziale coincidenza dei i movimenti registrati nella contabilità con i movimenti bancari (estratto conto), ma comporta imprecisioni, anche notevoli. Esistono infatti spese avvenute, ma il cui importo non risulta ancora pagato, ovvero vendite il cui incasso non è ancora avvenuto. Il principio per cassa viene adottato oggi solamente per le attività molto semplici, quali negozi di modeste dimensioni che vendono esclusivamente tramite registratori di cassa. Se si segue il principio per competenza si tiene conto delle spese e dei ricavi quando si avverano, indipendentemente dall’incasso e dal pagamento. Questo criterio viene oramai adottato in tutte le attività imprenditoriali (e non). 10 Le operazioni di fine anno, al fine di applicare il principio di competenza, sono molte numerose e costituiscono la parte più complessa delle registrazioni contabili. Qui ne analizzeremo solamente due a titolo di esempio. Come al solito, lasciamo il resto agli specialisti Se si applica il principio di cassa di fatto non esistono operazioni di fine anno. I dati risultanti dalla contabilità, che sostanzialmente coincidono con i movimenti bancari, sono utilizzate per comporre il bilancio di esercizio: stato patrimoniale e conto economico Immobilizzazioni e ammortamenti. Si chiamano immobilizzazioni tutte quelle attività la cui utilità supera l’anno, esse partecipano alla formazione del reddito attraverso il conto economico con il processo dell’ammortamento. Spieghiamoci meglio. Se acquisto e utilizzo una materia prima questa è chiaramente un costo dell’anno in cui l’acquisto, perché esaurisce la sua utilità al momento del suo consumo in produzione. L’acquisto viene quindi contabilizzato nel conto economico nell’anno del suo acquisto, ovvero del suo utilizzo. Se invece acquisto un macchinario questo non viene consumato in produzione e la sua utilità supera sicuramente 1 anno, un macchinario è destinato a durare molti anni. Devo pertanto decidere quale quota del suo valore entra nei costi e quindi nel conto economico. Il relativo processo si chiama ammortamento, cioè si carica sul conto economico una quota del suo costo, stimando la durata negli anni del macchinario stesso per il processo produttivo. Se ad esempio stimiamo che il macchinario durerà per la produzione 10 anni, il suo ammortamento sarà pari al 10% del suo valore e quindi il 10% del suo valore entrerà nei costi di conto economico attraverso il processo di attribuzione proporzionale del costo, chiamato ammortamento. Per il momento non scriviamo la relativa registrazione contabile per non complicarci la vita, è sufficiente avere chiaro il perché del processo di ammortamento Giacenze di magazzino. Facciamo il caso di un’impresa commerciale che è più semplice e di immediata comprensione. Per un’impresa industriale i principi sono gli stessi, ma i conteggi sono più complessi. Abbiamo detto che gli acquisti vengono contabilizzati fra i costi e le vendite vengono contabilizzate fra i ricavi, ovviamente i valori unitari di vendita dovranno essere superiori ai valori unitari di acquisto per ottenere degli utili. La cosa è semplice se alla fine dell’anno, quando redigo il bilancio, non mi è rimasto nulla a magazzino. Tuttavia se ho delle giacenze di magazzino ancora invendute, il confronto fra i costi di acquisto e i ricavi di vendita non è sufficiente, manca qualcosa: mancano infatti le giacenze di magazzino ancora invendute. Ecco allora che viene compilata un’apposita registrazione contabile per tenere conto delle giacenze di magazzino. Anche qui rinviamo la relativa registrazione contabile, ci basta aver indicato il concetto Aspetti finanziari e aspetti economici Spesso questa differenza non è ben chiara e i 2 aspetti vengono confusi con conseguenze a volte disastrose. Facciamo un semplice esempio. Quando vendo un prodotto abbiamo visto la registrazione contabile Dare - Crediti clienti Avere – Vendite 11 Con questa registrazione, che viene usualmente effettuata con la emissione della fattura di vendita, contabilizziamo l’aspetto economico. Infatti la vendita viene registrata in avere fra i ricavi nel conto economico. Alla fine dell’anno contribuirà a formare il reddito di esercizio. Ma ciò non mi dice nulla sull’aspetto finanziario. Potrei infatti avere fatto molte vendite, anche vantaggiose che mi causeranno un utile, ma posso aver venduto a clienti che mi pagano con molto ritardo e quindi soffrire dal punto di vista finanziario. L’aspetto finanziario entra in causa quando la fattura viene pagata dal cliente e si trasforma da credito in attività di banca, cioè quando il relativo bonifico bancario va sul conto corrente Lo stesso ragionamento al contrario può essere effettuato con le fatture di acquisto ed il relativo pagamento. La fattura, conseguente all’acquisto influenza il conto economico come costo, ma nulla mi dice sulla situazione finanziaria, che entra in causa quando il pagamento viene effettuato. L’analisi del conto economico pertanto nulla mi dice sulla situazione finanziaria. Per avere qualche informazione su di essa devo analizzare alcune voci della stato patrimoniale (crediti, debiti, banche) e il loro andamento nel tempo. Perché dicevo che confondere le 2 situazioni (economica e finanziaria), può avere conseguenze disastrose. Facciamo i il caso, purtroppo frequente ai nostri giorni, di un’azienda che comincia a registrare un andamento negativo. Molti imprenditori se ne accorgono in ritardo perché il conto in banca va in negativo e ci sono problemi per affrontare le normali scadenze di pagamento: i fornitori, gli stipendi, i contributi sociali, etc. L’aspetto finanziario che prende una piega negativa è tuttavia, nel 90% dei casi una conseguenza dell’aspetto economico: redditività in calo che diventa negativa a causa di mille fattori: la concorrenza e i prezzi di vendita non più remunerativi, i costi della struttura troppo elevati, investimenti fatti che non hanno dato un adeguato ritorno etc L’aspetto finanziario è importante perché tocca il portafoglio e la pancia degli imprenditori e viene sempre percepito per tempo, ma spesso è una conseguenza dell’aspetto economico e può avvenire con ritardo rispetto all’andamento economico negativo. E’ pertanto indispensabile distinguere i due aspetti e accendere dei campanelli di allarme prima che la situazione economica negativa abbia influenzato la situazione finanziaria I criteri di valutazione – Cenni L’argomento è complesso e si entra nel cuore della materia. Anche qui vediamo di semplificare al massimo, al fine di fornire solamente i concetti di base per orientarsi nella materia. Diciamo subito che le registrazioni contabili non sono tutte uguali dal punto di vista degli importi da contabilizzare. Alcune registrazioni infatti hanno un alto grado di certezza, altre sono meno certe, soprattutto perché sono soggette a valutazioni o stime. . Le voci incerte sono presenti soprattutto fra le registrazioni di fine anno per rispettare il principio della competenza Facciamo qualche esempio per orientarci fra operazioni certe e operazioni soggette a valutazione Se contabilizzo un incasso clienti, un pagamento fornitori, un versamento di denaro in banca, l’importo della transazione non presenta dubbi, l’importo è chiaro e perfettamente definito, l’importo della registrazione contabile è certo. 12 Se calcolo le quote di ammortamento alla fine dell’anno, l’importo della registrazione dipende dal periodo di ammortamento e dalla conseguente quota decisa. Se ammortizzo in 10 anni e la quota è il 10%, l’importo della registrazione contabile è evidentemente diverso dal caso in cui decido di ammortizzare in 8 anni e la quota è 12,5%. Ugualmente quando valuto il magazzino a fine anno, devo decidere quale configurazione di costo adotto per la sua valutazione: sulla base delle decisioni prese il valore cambia Se le registrazioni sono soggette a stime o valutazioni soggettive si possono prestare evidentemente ad abusi; devono avere pertanto una cornice di regole entro le quali muoversi. Queste sono date da un lato dalle norme di legge (vedi la prox quarta parte) ovvero da indicazioni e raccomandazioni di organismi professionali Contabilità e bilancio per non addetti - Parte quarta Il bilancio e la legge Il bilancio, composto di stato patrimoniale e di conto economico, è chiaramente un documento importante nella vita delle aziende e di tutte le organizzazioni in genere; esso permette infatti di avere a disposizione, con pochi prospetti riassuntivi, lo sviluppo della vita delle organizzazioni a scadenze normalmente annuali. Si dice in gergo che sono documenti utili e necessari per i cd stakeholders, cioè per tutti coloro che hanno interesse a conoscere l’andamento della vita delle organizzazioni. Questi sono: i fornitori, i clienti, le banche, i soci, le pubbliche autorità nel caso di attività regolamentata come le banche e le assicurazioni, il fisco, etc. Si comprende quindi come il bilancio, ma in generale tutta la informativa che le organizzazioni forniscono agli stakeholders, siano quindi regolamentati in ogni paese del mondo da apposite norme di legge. In Italia le norme sono contenute negli artt. 2423 e segg. del codice civile, che riguardano le società per azioni. Queste norme per analogia, o per espresso richiamo della legge stessa, sono applicabili a molti altri tipi di organizzazione Non si elencano qui tutte le norme di legge, sono troppo complesse e articolate, lasciamo il lavoro agli specialisti. Tuttavia si indicano le principali, sia per avere una prima idea di massima, sia per non trovarsi completamente sprovveduti se ci viene sottoposto un fascicolo di bilancio, con tutta la complessa informativa richiesta dalla legge per le società. Cominciamo dall’art 2423 del cod. civile. Esso afferma che il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio. Questa frase ha bisogno di poche spiegazioni, ma il fatto che sia inserita nel primo articolo è significativa. Negli articoli seguenti (2423 ter, 2424, 2424) viene indicata la struttura del contenuto del bilancio, sia stato patrimoniale che conto economico. E’ intuitivo come la indicazione di una struttura nelle norme di legge sia necessaria, diversamente il bilancio potrebbe essere presentato solamente con poche voci sintetiche che lo renderebbero incomprensibile Gli artt. 2423 bis e 2426 indicano rispettivamente i principi di redazione del bilancio e i criteri di valutazione per alcune voci dello stesso. Non voglio qui indicarli tutti, ma ne prendo solo un paio per 13 ciascuno dei 2 articoli. Scelgo alcuni tra quelli di più immediata comprensione. Se ne leggete altri consultando direttamente il codice civile, possono essere meno comprensibili: può essere infatti necessaria una conoscenza più approfondita della materia. Art 2423 bis: (a) “si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento”: questa è chiaramente la definizione di un bilancio per competenza, come spiegato in precedenza (b) “i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro”: è chiaro che se vario i criteri da un anno all’altro non ho più i dati confrontabili e inoltre la scelta del criterio può diventare arbitraria sulla base delle convenienze del momento Art 2426: a) “i crediti devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione”; la norma è chiara, infatti per i crediti esiste il rischio che qualche cliente non paghi (si chiama inesigibilità); bisogna tenerne conto nella valutazione dei crediti b) “il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivate nella nota integrativa”: anche questa norma credo sia chiara dopo aver spiegato in precedenza cosa sono le immobilizzazioni e il processo dell’ammortamento La nota integrativa ed il relativo contenuto. La nota integrativa è un documento che accompagna il bilancio. Essa contiene tutta una serie di informazioni sia sulle singole voci del bilancio, che sui criteri di valutazione utilizzati. La sua utilità-necessità è intuitiva: ogni legislazione dei paesi industrializzati la prevede. Il bilancio diventa per le organizzazioni di una certa dimensione un documento complesso che ha bisogno, attraverso la nota integrativa, di adeguate spiegazioni di dettaglio nella composizione delle voci, nel raffronto fra le stesse. Anche in questo caso non indico tutte le caratteristiche della nota integrativa, elencate dall’art 2427 del codice civile, ma solo 3 di esse per renderci conto di cosa essa rappresenta a) il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria b) l'ammontare dei compensi spettanti agli amministratori ed ai sindaci, cumulativamente per ciascuna categoria c) la composizione delle voci: «proventi straordinari» e: «oneri straordinari» del conto economico, quando il loro ammontare sia apprezzabile Come si può vedere le informazioni richieste nella nota integrativa sono le più diverse ma tutte sono utili per comprendere e analizzare meglio le voci del bilancio di esercizio (stato patrimoniale e conto economico) 14 Relazione sulla gestione (art 2428 cod. civile). Anche in questo caso non si riporta l’intero articolo di legge, ma solamente i primi 2 paragrafi, che ne identificano il significato “Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e dell'andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società e' esposta” “L'analisi di cui al precedente paragrafo deve essere coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all'attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'ambiente e al personale. L'analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi su di essi” Vediamo ora cosa accomuna e cosa differenzia la nota integrativa dalla relazione sulla gestione. Entrambe sono relazioni accompagnatorie al bilancio di esercizio e ne sono parte integrante. La nota integrativa è una relazione a carattere prevalentemente tecnico e contiene tutta una serie di precisazioni e dettagli sul bilancio e sulle specifiche voci che lo compongono, essa inoltre fornisce alcune informazioni su come esso è stato redatto. La relazione sulla gestione è un documento più gestionale e meno tecnico; essa contiene (a) una spiegazione sull’andamento del business: elementi di mercato che interessano l’azienda, stato della concorrenza, investimenti effettuati, organizzazione interna, azioni di marketing sviluppate, etc e (b) una sintesi di indici e indicatori sull’andamento della gestione e dei suoi aspetti patrimoniali, economici e finanziari Il bilancio e gli aspetti fiscali Il fisco è interessato al reddito conseguito nel corso dell’anno, da assoggettare alle imposte, che gravano appunto sul reddito d’impresa Le imposte sul reddito sono rappresentate in Italia l’IRES e l’IRAP, ciascuna con una sua propria aliquota. Esistono molte altre imposte: IVA, Imposta di registro, etc ma nessuna di queste è un’imposta sul reddito Il reddito fiscale viene dichiarato su base annuale con una apposita dichiarazione, denominata UNICO Teniamo presente che il reddito risultante dal Conto economico è diverso da quello fiscale utilizzato per l’applicazione delle aliquote che definiscono le imposte da pagare: ciò perché ci sono differenti i criteri di determinazione di alcune voci del conto economico, ad esempio costi fiscalmente non riconosciuti o ricavi contabilizzati con differenti criteri. Non entriamo nel merito, la materia è molto tecnica e per molti versi complessa e articolata. Chiariamo però che non è necessario stendere un diverso bilancio ai fini fiscali, ma è sufficiente redigere un prospetto di raccordo fra reddito legale e reddito fiscale, inserito nella dichiarazione dei redditi 15 Per quanto concerne il pagamento delle imposte, queste vengono pagate con un acconto alla fine dell’anno, normalmente il 30 novembre, e con un saldo nell’anno successivo, normalmente il 30 giugno Facciamo 2 semplici esempi di calcolo delle imposte sul reddito, partendo dall’utile di bilancio, giusto per orientarci nei numeri Risultato economico esercizio (utile) Costi fiscalmente non detraibili ai fini IRES - 15.000 3.000 Reddito imponibile IRES Aliquota IRES 12.000 27,5% Imposta IRES 3.300 Risultato economico esercizio (utile) Costi fiscalmente non detraibili ai fini IRAP Reddito imponibile IRAP Aliquota IRAP 15.000 9.000 6.000 4,5% Imposta IRAP 270 Utile al netto imposte IRES e IRAP (15.000 -3.300 - 270) 11.430 Come si vede: • il reddito fiscale (chiamato anche imponibile) è diverso dal reddito del conto economico ed è diverso per le due imposte IRES (12.000) e IRAP (6.000). Ciò in quanto diverse sono le regole di calcolo dell’imponibile delle 2 imposte. • ognuna delle due imposte ha una propria aliquota e determina l’importo di imposte di competenza da pagare: 3..300 per IRES e 270 per IRAP • le imposte da pagare 3.300 + 270 = 3.570 diventano costi che gravano sul conto economico dell’esercizio; esse diminuiscono pertanto il reddito di 15.000, che diventa quindi 11.430 Diagramma riepilogativo Si ritiene utile, a conclusione, indicare in un diagramma riepilogativo tutti gli aspetti esaminati finora. Regole di funzionamento Fatti aziendali - Transazioni 16 Registrazioni (scritture) contabili Piano dei conti Criterio di competenza Libro giornale Schede (Conti) contabili Registrazioni contabili di fine anno Aspetti finanziari ed economici Reddito fiscale Bilancio Stato patrimoniale Nota integrativa Conto economico Relazione sulla gestione 26 maggio 2014 Angelo Fiori 17