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====== ADUC SALUTE ======================== Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di ricerca scientifica. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze Tel: 055.290606 Fax: 055.2302452 URL: http://salute.aduc.it NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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Corte d'appello conferma condanna http://salute.aduc.it/notizia/staminali+hwang+woo+suk+corte+appello+conferma_121412.php - FRANCIA/Staminali cordonali. Accordo tra banche private e pubbliche per una migliore presenza http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cordonali+accordo+banche+private_121411.php - ITALIA/Staminali. Siglato protocollo di cooperazione tra Policlinico Pavia e Venezuela http://salute.aduc.it/notizia/staminali+siglato+protocollo+cooperazione_121408.php - ITALIA/Droghe e adolescenti. Il 28% beve superalcolici. Indagine http://salute.aduc.it/notizia/droghe+adolescenti+28+beve+superalcolici+indagine_121407.php - ITALIA/Fumo. 11 milioni di dipendenti, 85.000 morti allanno http://salute.aduc.it/notizia/fumo+11+milioni+dipendenti+85+000+morti+allanno_121406.php - ITALIA/Donne e dipendenze. Incontro Dpa e Unicri http://salute.aduc.it/notizia/donne+dipendenze+incontro+dpa+unicri_121404.php - GRAN BRETAGNA/Ex-sottosegretario: legalizzare tutte le droghe http://salute.aduc.it/notizia/ex+sottosegretario+legalizzare+tutte+droghe_121403.php - /Aborto. Corte Giustizia: l'Irlanda deve avere una legge http://salute.aduc.it/notizia/aborto+corte+giustizia+irlanda+deve+avere+legge_121402.php - FRANCIA/Ricerca staminali embrionali e procreazione assistita alle single. Partito Socialista in prima fila http://salute.aduc.it/notizia/ricerca+staminali+embrionali+procreazione+assistita_121401.php - USA/Cancro mammella. Inativvazione infiammazione riduce staminali tumorali http://salute.aduc.it/notizia/cancro+mammella+inativvazione+infiammazione+riduce_121400.php - ITALIA/Minori e contraccezione. Garante Privacy: nessun obbligo di informazione per i genitori http://salute.aduc.it/notizia/minori+contraccezione+garante+privacy+nessun_121399.php - SPAGNA/Farmaci eliminano cellule tumorali del cervello http://salute.aduc.it/notizia/farmaci+eliminano+cellule+tumorali+cervello_121387.php - SPAGNA/Comitato bioetico ad uso dei cittadini. L'Andalusia ha deciso http://salute.aduc.it/notizia/comitato+bioetico+uso+dei+cittadini+andalusia+ha_121386.php - ITALIA/Aborti under-19: 10.375 nel 2008 http://salute.aduc.it/notizia/aborti+under+19+10+375+nel+2008_121385.php - GERMANIA/Trapianto staminali elimina Aids e leucemia http://salute.aduc.it/notizia/trapianto+staminali+elimina+aids+leucemia_121384.php - ITALIA/Malattie rare sconvolgono vita familiare ed economica http://salute.aduc.it/notizia/malattie+rare+sconvolgono+vita+familiare+economica_121383.php - CANADA/Cannabinoidi efficaci anche contro il dolore neuropatico periferico. Studio http://salute.aduc.it/notizia/cannabinoidi+efficaci+anche+contro+dolore_121379.php - GERMANIA/Staminali per la ricrescita dei capelli. Importante risultato http://salute.aduc.it/notizia/staminali+ricrescita+dei+capelli+importante_121377.php - ISRAELE/Staminali. Pluristem: un esempio di finanziamenti e produttivita' della ricerca http://salute.aduc.it/notizia/staminali+pluristem+esempio+finanziamenti_121369.php - ITALIA/Vino, alcool e droga. Non sono la stessa cosa: indagine http://salute.aduc.it/notizia/vino+alcool+droga+non+sono+stessa+cosa+indagine_121365.php - /Farmaci falsi. Iniziativa del Consiglio d'Europa http://salute.aduc.it/notizia/farmaci+falsi+iniziativa+consiglio+europa_121361.php - FRANCIA/Tappetini puzzle tossici. Divieto per tre mesi http://salute.aduc.it/notizia/tappetini+puzzle+tossici+divieto+tre+mesi_121359.php - SPAGNA/Aborti in calo per la prima volta dopo dieci anni http://salute.aduc.it/notizia/aborti+calo+prima+volta+dopo+dieci+anni_121356.php - USA/Staminali. I soldi pubblici per la ricerca http://salute.aduc.it/notizia/staminali+soldi+pubblici+ricerca_121355.php - /Osservatorio Droga. Verso una rete regionale http://salute.aduc.it/notizia/osservatorio+droga+verso+rete+regionale_121354.php - AUSTRIA/Gravidanza e dipendenza da oppiacei: cura alternativa http://salute.aduc.it/notizia/gravidanza+dipendenza+oppiacei+cura+alternativa_121348.php - ITALIA/Farmaci generici. Usati dal 10% http://salute.aduc.it/notizia/farmaci+generici+usati+dal+10_121347.php - ITALIA/Consumo farmaci: +20% rispetto a 5 anni fa http://salute.aduc.it/notizia/consumo+farmaci+20+rispetto+anni+fa_121346.php - FRANCIA/Tappetini puzzle tossici. Verso il divieto http://salute.aduc.it/notizia/tappetini+puzzle+tossici+verso+divieto_121345.php - ITALIA/Formaggi contraffatti. Sequestrato oltre un quintale in Calabria http://salute.aduc.it/notizia/formaggi+contraffatti+sequestrato+oltre+quintale_121342.php - USA/Staminali. Generato intestino umano completo http://salute.aduc.it/notizia/staminali+generato+intestino+umano+completo_121338.php - OLANDA/Staminali per la produzione di bistecche in vitro attraverso cellule muscolari del maiale http://salute.aduc.it/notizia/staminali+produzione+bistecche+vitro+attraverso_121341.php - USA/Staminali. Insulina da testicoli umani http://salute.aduc.it/notizia/staminali+insulina+testicoli+umani_121339.php - ITALIA/Cocaina in ospedale Galatina (Le). Non usatela durante l'orario di servizio: circolare del direttore http://salute.aduc.it/notizia/cocaina+ospedale+galatina+non+usatela+durante_121332.php - SVIZZERA/Eutanasia, assolto medico cantonale membro di Exit http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+assolto+medico+cantonale+membro+exit_121328.php - OLANDA/Prostituzione. Amsterdam consulta i clienti per piu' sicurezza e salute http://salute.aduc.it/notizia/prostituzione+amsterdam+consulta+clienti+piu_121326.php - BELGIO/Eutanasia, studio: medici 'confusi' sugli obblighi di legge http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+studio+medici+confusi+sugli+obblighi_121325.php - ITALIA/Fumo, alcool e droga. 17% studenti romani ha problemi di cuore http://salute.aduc.it/notizia/fumo+alcool+droga+17+studenti+romani+ha+problemi_121320.php - ITALIA/Biotestamento. Fini: no ad una legge. Politica faccia passo indietro http://salute.aduc.it/notizia/biotestamento+fini+no+legge+politica+faccia+passo_121314.php - ITALIA/Biotestamento. Ricorso per farlo accettare http://salute.aduc.it/notizia/biotestamento+ricorso+farlo+accettare_121313.php - CANADA/Staminali. Nuovi trattamenti contro diabete, grandi ustionati e malattie polmonari http://salute.aduc.it/notizia/staminali+nuovi+trattamenti+contro+diabete+grandi_121312.php ------------------------------------------- ARTICOLI 11-12-2010 11:17 Autodeterminazione, futura generazione di medici più rispettosa dell'individuo L'eutanasia attiva con l'obiettivo di accorciare il processo di morte di un paziente malato terminale in sofferenza, era proibita in tutti i Paesi europei fino al ventesimo secolo. Il concetto legale dietro questa proibizione è l'indisponibilità della vita, da proteggere anche contro la volontà dello stesso paziente. E' una concezione statalistica che considera la vita del cittadino come un bene pubblico, piuttosto che come un interesse individuale nella tipica concezione personalistica delle moderne democrazie liberali. Uno studio dell'Università di Gratz, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Medical Ethics. ha esaminato il crescente sostegno alla legalizzazione dell'eutanasia e all'autodeterminazione dell'individuo, che si è verificato in tutti i Paesi europei a partire dalla Seconda Guerra Mondiale. In particolare, l'indagine si è focalizzata sugli studenti di medicina, che andranno a costituire la futura generazione di medici. Se infatti è ormai consolidato che la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica europea chiede la legalizzazione dell'eutanasia, l'attuale classe medica -a cui dovrebbe necessariamente essere affidato il compito di praticarla- appare ancorata in buona parte alla vecchia concezione legale della vita come interesse pubblico da salvaguardare anche contro la volontà dei pazienti. Ebbene, i risultati dell'indagine mostrano che nel futuro prossimo la maggioranza dei medici, ora in formazione, potrebbe abbandonare il paternalismo che contraddistingue l'attuale generazione, ponendo l'accento sulla volontà e l'autodeterminazione dei pazienti. L'indagine, svolta su un campione di studenti di medicina all'Università di Gratz dal 2001 al 2009, mostra infatti un enorme cambiamento di opinione: se nel 2001 solo il 16,3% degli studenti era favorevole alla legalizzazione, nel 2003 la percentuale è salita a 29,1%, fino ad arrivare al 49,5% nel 2009. Scrivono gli autori dello studio: "Durante il periodo dell'indagine, 2001-2009, si assiste ad un cambiamento radicale delle opinioni degli studenti di medicina sull'eutanasia attiva sotto la supervisione di un medico. Questa tendenza conferma la tendenza dell'opinione pubblica di molti Paesi europei. ... Gli studi universitari non offrono corsi specificamente dedicati a questioni etiche come le decisioni sul fine vita. Durante il periodo dell'indagine il curriculum universitario è rimasto inalterato. Quindi, la tendenza osservata non può essere attribuita a modifiche del curriculum educativo dei medici sull'eutanasia.". Al contrario, scrive l'autore, sono cambiate via via le motivazioni che gli studenti menzionano per giustificare il loro sostegno all'eutanasia. Appare infatti evidente che i futuri medici hanno cominciato a dare maggior rilievo e rispetto all'autonomia del paziente a scapito di codici etici o deontologici orientati dall'alto su un'ideologia che trascura l'individuo. "Negli ultimi decenni", concludono gli studiosi, "si è verificato uno spostamento dell'opinione pubblica verso una maggiore libertà e autonomia individuale basata su una visione piu' liberale del mondo, mentre sono in declino le convinzioni religiose. Gli studi recenti hanno dimostrato che questo cambiamento gioca un ruolo decisivo nell'accettazione dell'eutanasia." redazione 10-12-2010 20:33 Ricerca staminali embrionali in Francia. Il malessere del CCNE Non si affrontano mai senza qualche passione le questioni relative all'embrione umano. E' cosi' per l'interruzione volontaria di gravidanza. E' altrettanto vero con la fecondazione in vitro, una distruzione o un suo possibile uso a fini scientifici. I muri e gli addobbi del numero 35 di rue Saint-Dominique -sede parigina del Comité consultatif national d’éthique pour les sciences de la vie et de la santé (CCNE)- conserveranno per molto tempo la violenza dei dibattiti per redarre la nota che questa prestigiosa istituzione ha pubblicamente diffuso, col numero 112, sotto il titolo “Una riflessione etica sulla ricerca con le cellule staminali di origine embrionale umana, e la ricerca sull'embrione umano in vitro”. Si tratta di un documento cespuglioso di cinquantotto pagine piu' una, sobriamente intitolata “Riserve espresse da undici dei quaranta membri del CCNE”, che hanno scelto lo scisma e intendono farlo sapere. E' il sintomo eclatante delle opposizioni radicali (raramente espresse in modo cosi' esplicito in Francia) tra partigiani e avversari della ricerca sull'embrione umano, tra partigiani e avversari dell'uso che puo' essere fatto di questi embrioni che si ritiene che siano, a seconda degli schieramenti, delle “potenziali persone” o delle “potenzialita' di persone”. Riassumiamo al meglio le “riflessioni etiche” del CCNE cosi' come sono congiuntamente riportate dal biologo Jean-Claude Ameisen (esegeta di Darwin) e l'ispettore generale delle finanze Alain Cordier, che non ha mai fatto mistero della propria fede cattolica. La novita' che rappresenta questo evento: una riflessione, a differenza della quasi totalita' delle note diffuse dal CCNE a partire dal 1983, che non porta ad una serie di raccomandazioni indirizzate al potere pubblico. I “saggi” del CCNE hanno, questa volta, “scelto di non scegliere”. Essi si limitano a fissare un “quadro generale di riflessione” che possa servire ad elaborare “le migliori risposte possibili” e servire alla revisione della legge bioetica del 2004. Questione altamente sensibile che, in questo fine anno del 2010, registra uno scontro frontale tra i membri del CCNE. Per ben comprendere occorre sapere che in questo ambito tutto si gioca prima che ne emerga, nel nome dell'etica, l'inquadramento legislativo progressivo delle attivita' mediche e scientifiche. Il conferimento del Premio Nobel 2010 sulla medicina a Robert Edwards, il padre della fecondazione in vitro, ha consentito di ricordarlo. Dopo il 1978 (la nascita del primo bimbo dalla provetta) tutto e' andato molto veloce. La produzione massiccia di embrioni umani per combattere la sterilita' e' progredita. Numerose équipe mediche si sono prese la liberta' -per aumentare le possibilita' di successo delle coppie coinvolte- di congelare centina e poi migliaia di embrioni. Corollario: molti di questi ultimi embrioni son divenuti “orfani” (non rientrando piu' in un “progetto famigliare”) e si e' quindi posto il problema del loro futuro. All'inizio c'erano due possibilita': distruggerli (che piu' pudicamente si dice “metter fine al loro status di congelamento”) o donarli a coppie impossibilitate a concepire, anche attraverso la fecondazione in vitro. In Francia (dove sono circa 150.000 ad essere congelati) la legge prevede una durata massima di conservazione di almeno cinque anni in assenza di coppie o di loro volonta' di tenerli ancora. Dopo e' comparsa una terza possibilita': farli oggetto di ricerche con l'obiettivo sia di migliorare le tecniche dell'assistenza medica alla procreazione che per costituire linee di cellule staminali a fini terapeutici. Il legislatore francese ha scelto di vietare ogni forma di ricerca sugli embrioni “orfani” (che vengono chiamati sovrannumerari), Divieto a cui e' affiancato un sistema di deroghe accordate o meno dall' Agence de biomédecine. La legge dispone che; “«(…) les recherches peuvent être autorisées sur l’embryon et les cellules embryonnaires lorsqu’elles sont susceptibles de permettre des progrès thérapeutiques majeurs et à la condition de ne pouvoir être poursuivies par une méthode alternative d’efficacité comparable en l’état des connaissances scientifiques; (…) la décision est prise en fonction de la pertinence scientifique du projet de recherche, de ses conditions de mise en œuvre au regard des principes éthiques et de son intérêt pour la santé publique.”. In altri termini: un vero puzzle di regolamenti, scientifico e filosofico. Una delle domande della prossima revisione legislativa e' per sapere se si manterra' l'attuale regime di divieto con deroghe o se la Francia adottera' un regime di autorizzazioni regolamentate. Che e' quello che rivendica la maggior parte dei biologi che operano in questo ambito, evidenziando come la legislazione attuale sia incomprensibile per gli investitori, che preferiscono finanziare lavori in quei Paesi (come il Regno Unito o i Paesi asiatici) che non impongono tali limiti. “Divieto con deroghe” o “autorizzazioni regolamentate”? La questione puo' sembrare di poca importanza, Ma non lo e' agli occhi di tutti coloro che (per ragioni filosofiche o religiose) si oppongono a queste ricerche. Questi ritengono che il cambio di regime sia una nuova e irreversibile tappa verso la banalizzazione e la strumentalizzazione dell'embrione umano. Il campo avverso fa notare che, piuttosto di distruggerli, sarebbe meglio utilizzare gli embrioni sovrannumerari a fini medici e scientifici. A dire il vero la questione non e' cosi' semplice, come evidenzia la nota del CCNE. Perche' bisogna distinguere due situazioni molto differenti dal punto di vista etico. La prima e' quella dei ricercatori sulle cellule staminali condotta dopo la distruzione (accettata dalla coppia dei genitori) dell'embrione. La seconda e' quella delle ricerche condotte su embrioni “viventi”. E' questa ultima situazione che, per il CCNE, “pone di per se' un problema etico”: “En soumettant à un même régime juridique un embryon humain vivant se développant in vitro avant sa destruction et des cellules issues d’un embryon détruit, le législateur n’a prévu aucune limite temporelle aux recherches qui pourraient être entreprises sur un embryon humain vivant.”. Tutto sarebbe quindi possibile. Frankenstein incluso. E siccome qui non e' niente semplice, occorre aggiungere una terza dimensione in cui si finisce -con la relativa ipocrisia con cui ci si interroga sul “futuro” dell'embrione inizialmente progettato per divenire vita- per accettare la creazione (sempre attraverso la fecondazione in vitro) di embrioni umani direttamente destinati alla ricerca scientifica e medica. Queste creazioni sono notoriamente autorizzate in Gran Bretagna dove, vigendo il pragmatismo, si considera che l'embrione in vitro non sia niente (in termini di diginita' e rispetto) prima del 14mo giorno. Di conseguenza, la creazione di embrioni al solo scopo di ricerca, non solleva alcun problema etico, con l'unica condizione che questi embrioni siano distrutti prima di questa data. Perche' il 14mo giorno? Perche' e a questo stadio, cosi dicono gli studiosi di embrioni, che si manifestano le prime cellule che daranno vita al proprio sistema nervoso. Nel 1986, tre anni dopo la propria istituzione, il CCNE scriveva (avis n.8); “L'embrione umano, al momento della fecondazione, appartiene all'ordine dell'essere e non dell'avere, della persona e non della cosa o dell'animale. Esso deve eticamente essere considerato come un soggetto potenziale, come un'alterita' di cui non si puo' disporre senza limite a la cui dignita' conferisce le decisioni su se stesso al potere o a decisioni altrui (...). Queste considerazioni devono prevalere rispetto ai vantaggi che potrebbero risultare, per il progresso delle conoscenze o il miglioramento delle terapie, da una riduzione alla condizione di oggetto della persona umana”. I tempi sono cambiati al punto che questi argomenti avrebbero perduto tutto il loro valore? L'ipotesi non puo' essere esclusa. Ed e' precisamente in questo contesto che undici dei quaranta membri del CCNE hanno scelto di fare la secessione. ............ (articolo di Jean-Yves Nau *, pubblicato il 09/12/2010 su Slate.fr) * giornalista e dottore in medicina, e' stato per 30 anni responsabile delle questioni mediche, biologiche e bioetiche per il quotidiano “Le Monde” redazione ------------------------------------------NOTIZIE 16-12-2010 20:21 FRANCIA/Staminali per la ricostruzione di cartilagine nel ginocchio “L'artrosi del ginocchio molto spesso colpisce giovani sportivi e pazienti con piu' di 65 anni. Fino ad oggi nessuna delle tecniche utilizzate per ricostruire la cartilagine ha dato risultati di un certo rilievo e a lungo termine”. Cosi il dr Michel Assor, chirurgo a Marseille impegnato sui trapianti, nelle zone lese, “di una soluzione” contenente cellule staminali. “Cellule molto interessanti per consentono una migliore ricongiunzione dove vengono applicate, trasformandosi in cellule dello specifico ambiente”. I primi esperimenti realizzati su topi e capre hanno dato buone speranze. Da qui l'impegno attuale sugli esseri umani. “Dopo aver prelevato cellule staminali dal midollo osseo del malato, le attiviamo associandole a proteine demineralizzate. L'insieme, quindi, viene legato con del collagene, la soluzione ottenuta viene iniettata in artoscopria nel ginocchio”. Ad oggi 12 pazienti hanno avuto beneficiato di questa terapia. “Essi hanno dai 30 ai 70 anni con un artrosi al ginocchio di 6cm2”. Tutti saranno seguiti per un anno con controlli periodici. I primi risultati si otterranno nella primavera del 2011. 16-12-2010 20:04 COREA DEL SUD/Staminali. Hwang Woo-suk. Corte d'appello conferma condanna Una corte d'Appello ha confermato la condanna alla galera con sospensione di Hwang Woo-suk, gia' “pioniere della clonazione” caduto in disgrazia per aver falsificato cio' che spacciava per prime scoperte mondiali. La condanna per frode del 2009 e' stata ridotta a 2 anni e 18 mesi. Tra le accuse dello scienziato anche la distrazione di fondi per 704.000 dollari e violazione della legge sulla bioetica. Hwang Woo-suk aveva pubblicato sulla rivista Science nel 2004 i risultati di un suo falso studio sull'estrazione di una linea di cellule staminali ricavate da embrioni clonati, linee che nel 2005 erano diventate undici. 16-12-2010 19:55 FRANCIA/Staminali cordonali. Accordo tra banche private e pubbliche per una migliore presenza Ricco di cellule staminali del sangue, il cordone ombelicale e' oggi una valida alternativa all'estrazione dal midollo spinale per il trattamento di numerose malattie ematologiche (leucemia, talassemia, deficit immunitari, etc.). Ma la sua disponibilita' e' limitata poiche' in Francia la raccolta non e' molto diffusa. Per questo e' stato siglato un accordo tra l'Assistance publique des Hôpitaux de Paris (AP-HP) e la Fondation Générale de Santé, gruppo ospedaliero privato. Contributo privato che si aggiunge a quello degli ospedali altrettanto privati Robert-Debré e Trousseau, a cui si aggiungeranno quelli di Levallois e Dreux. E' la prima volta che una rete privata si allea al pubblico per mettere i propri stock a disposizione delle banche pubbliche. 16-12-2010 19:24 ITALIA/Staminali. Siglato protocollo di cooperazione tra Policlinico Pavia e Venezuela E' stato siglato in Regione Lombardia, alla presenza dell'assessore alla sanita' Luciano Bresciani, un protocollo d'intesa per la cooperazione sanitaria internazionale nel campo dell'oncologia, ematologia e trapianto di cellule staminali tra la Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia ed il Venezuela. L'accordo copre 24 mesi di attivita' e permettera' di curare e assistere all'Oncoematologia pediatrica del San Matteo 10 bambini venezuelani ogni anno: si tratta di piccoli pazienti che hanno bisogno di trapianti di cellule staminali emopoietiche. I bambini saranno accompagnati dalle famiglie ed il soggiorno sara' assicurato dalle associazioni che hanno siglato il protocollo: la Petro'leos de Venezuela S.A., la Fundacio'n para el Trasplante de Me'dula Osea del Venezuela, l'Associazione per il trapianto di midollo osseo onlus. Regione Lombardia finanziera' in parte l'iniziativa. 16-12-2010 19:07 ITALIA/Droghe e adolescenti. Il 28% beve superalcolici. Indagine A una discreta percentuale di ragazzi intervistati da Eurispes e Telefono Azzurro, capita di bere superalcolici (occasionalmente il 21% e spesso il 7,8%), spinti forse, visto la loro giovane eta', dalla curiosita' di assaporare il gusto del 'proibito' che spesso cela, tuttavia, pericoli da non sottovalutare. Una larghissima maggioranza degli adolescenti afferma di non aver mai fatto uso di eroina (94,9%), di lsd/allucinogeni e ecstasy/acidi (in entrambi i casi 94,5%), di psicofarmaci (92,6%), di cocaina (92,2%), di hashish/marijuana (86,6%). Quasi la meta' del campione non beve mai vino e birra, ma non va sottovalutato che oltre un terzo (36,8%) lo fa occasionalmente, e ben l'11,7% lo fa spesso. Per quanto concerne gli psicofarmaci, il 92,6% degli adolescenti non li usa mai, il 2,3% occasionalmente, l'1,6% spesso. Va tuttavia sottolineato che gli intervistati hanno maggiore facilita' a dichiarare che gli altri, piuttosto che loro stessi, adottano tali tipi di comportamenti. Se, ad esempio, gli adolescenti dichiarano di fare uso di droghe leggere occasionalmente o spesso nel 10,3% dei casi, la percentuale di amici che fa uso di tali hashish/marijuana sale al 33,4%. Allo stesso modo, se il 5,9% dei ragazzi dichiara di fare uso occasionalmente o spesso di eroina/cocaina, ben l'11,1% dichiara di avere amici che fanno uso di droghe pesanti e il 9,2% che assumono pasticche: dati senza dubbio preoccupanti. Come giudicano gli adolescenti una serie di comportamenti che possono rivelarsi dannosi per la salute? Sebbene l'indagine mostri che la larga maggioranza del campione considera negativo fare uso di droghe leggere (73,2%) e pesanti (87,3%) o assumere ecstasy/acidi (87%) e psicofarmaci (79,2%), non va sottovalutato che viene ritenuto accettabile o addirittura positivo: fumare da piu' di un adolescente su cinque (21,9%); ubriacarsi dal 17,6%; fare uso di droghe leggere dal 9,9%; fare uso di droghe pesanti dal 4,2%; assumere extasy/acidi dal 4,4%; ma anche sottoporsi a doping per migliorare le prestazioni sportive (5,6%). 16-12-2010 19:03 ITALIA/Fumo. 11 milioni di dipendenti, 85.000 morti allanno 'In Italia ci sono 11 milioni di fumatori e i decessi sono 85.000 all'anno. Nella sola citta' di Milano sono 500mila le persone che convivono con questa dannosa abitudine'. Il professor Delfino Legnani, direttore del Dipartimento di Pneumologia dell'Ospedale Sacco di Milano, in occasione dell'inaugurazione del Centro Antifumo presso la struttura ospedaliera, ha elencato oggi dati allarmanti sulla diffusione del fumo nel nostro Paese, ma non solo. 'Si pensi che nell'Unione europea - ha detto - muoiono 650mila persone ogni anno per il fumo. Un numero enorme, pari a tutta la popolazione di Malta e Lussemburgo. Una strage silenziosa che viene resa ancor piu' drammatica dal fatto che vanno aggiunte al conto 19mila vittime del fumo passivo'. 'Un altro dato risulta particolarmente significativo - evidenzia il direttore generale del Sacco Alberto Scanni -: in Italia nel 2009 fumava il 23% della popolazione, quasi una persona ogni quattro, ma soltanto 12 mesi prima la percentuale si assestava al 22,2%. Nonostante la diffusione delle informazioni sui rischi del fumo, non sembra scemare il numero di quanti decidono di accendersi una sigaretta'. Scomponendo il dato segnalato da Scanni, si scopre che l'incremento del 2009 riguarda sia i maschi che le femmine (con il passaggio per i primi dal 28,6% al 29,5% e per le seconde da 16,3% a 17%) e che interessa in particolar modo i giovani tra i 25 e i 34 anni: in questa fascia la percentuale di fumatori arriva al 31,4%. Sempre nel 2009 la vendita di sigarette e' pero' calata del 3,1% rispetto all'anno precedente e del 9,8% rispetto al 2003 (anno della legge Sirchia): 'Questo dato non sconfessa quello sull'aumento dei fumatori evidenzia il dottor Davide Raiteri, pneumologo del Sacco -, anzi avvalora la tesi sul fatto che a irrobustire le fila dell'esercito dei fumatori siano sempre piu' giovani e giovanissimi: a fronte della diminuzione delle vendite dei pacchetti di sigarette si e' registrato un vigoroso aumento (pari al 26%) della vendita del tabacco trinciato, quello utilizzato per le sigarette fai da te, al quale ricorrono i ragazzi a causa del costo inferiore'. A dimostrare la volonta' dei fumatori di uscire dal 'gorgo' di rischi nel quale sono precipitati c'e' un altro dato: il 41% dei fumatori avrebbe tentato di smettere nell'ultimo anno. 'Cio' significa - interviene Legnani - che un alto numero di persone e' consapevole dei rischi e cerca una soluzione. Il centro antifumo risponde a questa esigenza. Si consideri pero' il fatto che nonostante siano numerosi i fumatori che cercano di smettere pochissimi si rivolgono ai centri antifumo, optando in alcuni casi per strategie fai da te. A Milano nel 2008 soltanto 1600 persone sono state trattate nei diversi centri gia' attivi. C'e' ancora molto da fare, i ragazzi andrebbero educati gia' nei primi anni di scuola prevedendo momenti dedicati esclusivamente a questo argomento'. 'L'Organizzazione mondiale della sanita' considera ormai da tempo il fumo come una malattia - interviene ancora Scanni - e per me che sono oncologo e' importante sottolineare che dalla combustione del tabacco vengono liberate 250 sostanze nocive (come la nicotina) e 62 sostanze cancerogene. Non dobbiamo mai stancarci di ripeterlo: il fumo causa piu' morti di alcool, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi assieme!'. 16-12-2010 18:55 ITALIA/Donne e dipendenze. Incontro Dpa e Unicri Le donne e il loro rapporto con le dipendenze e' stato l'argomento al centro di un incontro, stamani, presso il Dipartimento Politiche Antidroga, tra Elisabetta Simeoni, direttore generale dell'Area tecnica e scientifica del Dpa e Afsan‚ Bassir-Pour, sottosegretario generale del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite per l'Europa Occidentale (Unicri). Il Dpa ha illustrato il progetto Dadanet realizzato in collaborazione con l'Unicri, al quale hanno aderito sia gli Stati Europei che quelli appartenenti all'area del bacino mediterraneo. Il progetto, che sarà lanciato nei primi giorni di febbraio, pone l'attenzione non solo sui trattamenti efficaci pensati per le donne tossicodipendenti ma anche nei confronti delle giovani donne che, pur non facendo uso di droghe, sono considerate particolarmente vulnerabili. "Abbiamo fortemente voluto questo progetto - ha dichiarato il sottosegretario con delega alle politiche antidroga Carlo Giovanardi - che tra l'altro scaturisce da un impegno preciso preso durante la quinta Conferenza di Trieste, proprio perch‚ in un momento in cui il discorso sull'universo femminile sta iniziando a diventare centrale nel dibattito sovranazionale e dei singoli Stati, pensare ad un approccio di genere è la prima risposta concreta su un tema complesso come quello delle tossicodipendenze". "Anche per quanto riguarda il progetto Dadanet - ha spiegato Giovanni Serpelloni, capo del Dpa - siamo di fronte a una iniziativa innovativa rivolta al genere femminile con problemi di dipendenza. E' innegabile che oltre al problema in s‚ rispetto alla dipendenza c'‚ un aggravio di responsabilità della donna nei confronti dei figli, sia che debbano ancora nascere sia che siano in fase di sviluppo. Per questo l'attenzione alle donne puó è deve essere diversa anche in questo caso". 16-12-2010 18:52 GRAN BRETAGNA/Ex-sottosegretario: legalizzare tutte le droghe Bob Ainsworth, un ex sottosegretario che nel precedente governo laburista era stato responsabile anche delle politiche riguardanti gli stupefacenti, ha chiesto oggi che tutte le droghe nel Regno Unito vengano legalizzate e la loro vendita regolamentata. 'Lasciare il mercato degli stupefacenti nelle mani dei criminali provoca un danno enorme e non necessario alle persone, alle comunita' e a intere nazione, colpendo i poveri piu' di tutti', ha detto Ainsworth, aggiungendo: 'E' venuto il momento di sostituire la nostra fallimentare lotta agli stupefacenti con un severo sistema di regolamentazione, per un mondo piu' sicuro e piu' sano, specialmente per i nostri figli'. In un sistema di questo tipo, droghe come l'eroina e la cocaina sarebbero disponibili soltanto con ricetta medica mentre la cannabis potrebbe essere venduta allo stesso modo del tabacco. I commenti di Ainsworth non sono stati tuttavia accolti con favore dai tre principali partiti. Un portavoce laburista ha dichiarato che quello di Ainsworth 'non e' il punto di vista di Ed Miliband, ne' del partito laburista, ne' del pubblico'. 16-12-2010 18:32 /Aborto. Corte Giustizia: l'Irlanda deve avere una legge Il Parlamento irlandese dovra' introdurre una legge che indichi inequivocabilmente quando una donna, la cui vita e' seriamente messa in pericolo dalla gravidanza, possa interromperla legalmente. Oggi infatti la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato all'unanimita' Dublino per non aver concesso a una donna malata di cancro di abortire. E questo anche se l'ottavo emendamento alla Costituzione, votato con un referendum nel 1983, prevede che in caso di accertato pericolo per la vita della madre, questa possa legalmente interrompere la gravidanza. La donna in questione, una lituana che nella sentenza viene identificata solo con la lettera 'C', al tempo dei fatti era in via di guarigione da una forma molto rara di cancro e riteneva che la sua gravidanza potesse causare una recrudescenza della malattia. La donna temeva anche che il feto potesse aver subito danni a causa di alcuni esami clinici effettuati e controindicati per chi si trova in stato interessante. Non riuscendo ad avere in Irlanda un'opinione medica chiara sui rischi che correva, la donna aveva poi deciso di abortire in Inghilterra. I giudici di Strasburgo, nella sentenza definitiva emessa dalla Grande Camera, hanno sottolineato che le procedure attualmente in vigore in Irlanda per far valere il proprio diritto a un aborto legale non sono ne' 'realistiche' ne' 'accessibili'. In particolare i giudici ritengono che i consulti medici siano 'inefficaci' perche' se un medico esprima un'opinione favorevole all'interruzione di gravidanza rischia la detenzione. La Corte ha invece ritenuto che la legge irlandese sull'aborto non abbia violato i diritti di altre due ricorrenti, anche loro costrette a recarsi in Inghilterra per interrompere la gravidanza, che volevano abortire per gravi motivi 'sociali' e non di salute. Nel valutare i loro casi i giudici di Strasburgo hanno sostenuto (11 voti su 17) che la legge irlandese ha bilanciato bene il 'diritto di queste donne al rispetto della loro vita privata con i diritti dei futuri nascituri' che quindi non c'e' stata violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Nella sentenza la Corte ha inoltre evidenziato che la Convenzione europea dei diritti dell'uomo non sancisce in alcun modo un diritto all'aborto e che agli Stati deve essere garantito un ampio margine discrezionale nel regolare l'accesso all'interruzione di gravidanza e nello stabilire un equilibrio tra i diritti delle madri e quelli dei nascituri. 16-12-2010 15:44 FRANCIA/Ricerca staminali embrionali e procreazione assistita alle single. Partito Socialista in prima fila La direzione del Partito Socialista si e' dichiarata per la liberta' di ricerca sulle cellule staminali embrionali e la possibilita' che le donne single possano accedere alla procreazione assistita. Cosi' fa sapere il deputato Alain Claeys. “La ricerca embrionale e' utile per migliorare la conoscenza e per ottenere, eventualmente un domani, dei trattamenti. Il fatto stesso che questa ricerca e' utile e ben contestualizzata, e' sufficiente perche' sia semplicemente autorizzarla”, ha detto alla France Press il deputato socialista. Claeys e' presidente della commissione parlamentare speciale di bioetica, incaricata di esaminare i progetti di legge sulla bioetica che il Parlamento dovra' discutere a partire dal prossimo 8 febbraio. L'attuale legge vieta queste ricerche ma prevede un regime di deroghe, un sistema che secondo Claeys deprime le potenzialita' dei ricercatori. Il progetto di legge presentato lo scorso 20 ottobre in Consiglio dei ministri, mantiene inalterato questo meccanismo, situazione che il Partito Socialista deplora in quanto mostra la mancanza di ambizione in bioetica da parte del Governo. Inoltre il PS ritene che l'accesso alla pratiche di procreazione assistita debba essere libero per tutte le donne, senza limitarle alle coppie o a condizioni di infertilita', si' da concederne l'uso alle donne single o omosessuali. 16-12-2010 15:09 USA/Cancro mammella. Inativvazione infiammazione riduce staminali tumorali E' il processo infiammatorio all'interno del seno a favorire la crescita del cancro alla mammella: a dimostrarlo uno studio pubblicato su Cancer Research dai ricercatori del Kimmel Cancer Center di Jefferson che, dopo 12 anni, hanno finalmente dimostrato una teoria a lungo sospettata: l'infiammazione del seno e' fondamentale per lo sviluppo e la progressione della neoplasia alla mammella. I ricercatori hanno dimostrato, inoltre, che l'inattivazione selettiva di questa infiammazione riduce l'attivita' delle cellule staminali tumorali, inibendo la crescita del tumore. Il team ha messo in evidenza il percorso 'canonico' dell'infiammazione: il primo 'insulto' e' fornito dall'oncogene HER2, che poi attiva il fattore infiammatorio NFkB che a sua volta accende l'infiammazione che promuove la produzione di fattori di crescita tumorale. 16-12-2010 14:07 ITALIA/Minori e contraccezione. Garante Privacy: nessun obbligo di informazione per i genitori Un genitore non puo' accedere alla documentazione sanitaria della figlia minorenne che si rivolga, a sua insaputa, ad un consultorio per farsi prescrivere farmaci contraccettivi. In questo ambito alla minore va, infatti, riconosciuta una sfera di riservatezza tale da garantire effettivamente la sua liberta' di autodeterminazione. E' quanto ha confermato il Garante privacy in un parere reso alla presidenza del Consiglio dei ministri Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, condividendo le osservazioni gia' formulate dalla Commissione stessa in merito ad un caso sottoposto da una Asl. La vicenda - spiega la Newsletter del Garante - riguarda un genitore che, avendo trovato nella camera della figlia sedicenne una confezione di un farmaco contraccettivo gia' utilizzato, aveva chiesto all'azienda sanitaria di zona di accedere ai documenti sanitari piu' recenti della minore per assicurarsi, a suo dire, che il farmaco fosse stato prescritto da personale medico. Nel suo parere, l'Autorita' ha condiviso quanto affermato dalla Commissione, secondo la quale, in base alla legge 194/78, i minori possono rivolgersi alle aziende ospedaliere e ai consultori senza che i genitori ne siano informati. Obiettivo della norma e' infatti quello di garantire l'anonimato dei minorenni che non vogliano o non possano mettere al corrente i propri genitori. Ma, soprattutto, lo scopo e' quello di evitare che le minori possano rivolgersi clandestinamente a soggetti privi della necessaria affidabilita', serieta' e professionalita' invece che a strutture sanitarie autorizzate, in grado di assicurare le necessarie garanzie. 15-12-2010 18:54 SPAGNA/Farmaci eliminano cellule tumorali del cervello Alcuni scienziati dell'Instituto de Oncología Vall d'Hebrón di Barcelona hanno creato un farmaco che individua ed elimina le cellule che fanno sviluppare il cancro al cervello (glioma) e provvedono al rigeneramento cardiaco dopo un trattamento. Su tratta di cellule che avviano il tumore, con caratteristiche simili alle staminali, e che generano altre cellule in grado di sviluppare il cancro nel cervello. “Sono come una cattiva erba. Se la tagliamo alla radice il bulbo resiste e l'erba continuera' a crescere”, dice Joan Seoane, autore principale dello studio pubblicato sulla rivista “Cancer cell”. Queste cellule si caratterizzano per avere elevate quantita' di proteine CD44 e Id 1, che raggiunte da una sostanza inibitrice degli ormoni, TGF-beta (il farmaco in questione), le individua e le elimina. Situazione in cui i trattamenti fino ad oggi utilizzati, come chemioterapia e radioterapia, avevano fallito. “Il nostro studio individua quali sono questi bulbi, dove si incontrano e qui il farmaco fa il suo effetto contro di esse”. Per arrivare a questo i ricercatori hanno inserito cellule del tumore cerebrale in topi di laboratorio ai quali hanno poi indotto un tumore simile al glioma. Nel contempo hanno inserito in altri topi altre cellule trattate con il farmaco. Mentre nei primi topi il cancro si espandeva, nei secondi le cellule perdevano la loro capcita' di rigenerare il tumore. 15-12-2010 18:17 SPAGNA/Comitato bioetico ad uso dei cittadini. L'Andalusia ha deciso Una donna incinta desidera ad ogni costo fare il parto naturale, ma i medici raccomandano quello cesareo per evitare pericoli alla sua vita. Il padre e' d'accordo coi medici. E' uno dei tanti conflitti che possono sorgere nella vita quotidiana in un ospedale, come quello se vaccinare o meni i propri figli. Per questo motivo, onde dover evitare l'eventuale ricorso giudiziale, la consigliera alla Sanita' María Jesús Montero della Junta dell'Andalusia ha fatto approvare l'istituzione del “ Comité de Bioética de Andalucía” che affianchera' la gia' esistente commissione bioetica, ma con la differenza che ad essa si potranno rivolgere i singoli cittadini per assistenza e consulenza in tutte quelle scelte che comportano un'implicazione biomedica. Restano fuori le questioni con le cellule staminali, che hanno propri specifici organismi. Le decisioni di questo Comitato non saranno vincolanti ma semplici raccomandazioni. 15-12-2010 15:10 ITALIA/Aborti under-19: 10.375 nel 2008 Sulla base degli ultimi dati disponibili e relativi al 2008, gli aborti tra le under-19 in Italia sono stati 10.375. Una cifra 'significativa', anche se il nostro Paese presenta tassi di abortivita' giovanile 'tra i piu' bassi in Europa'. A richiamare l'attenzione sul fenomeno e' la Societa' italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) in occasione del convegno nazionale su adolescenti e rischi connessi a Internet. Il tasso di abortivita' giovanile in Italia e' infatti pari a 7,2, contro il 24 dell'Inghilterra, il 15.6 della Francia e il 13.5 della Spagna. Le cifre pero', affermano i ginecologi, sono 'comunque significative': dei 10.375 aborti tra le under-19 nel 2008, 296 sono stati eseguiti da ragazze con meno di 15 anni. 'Il nostro impegno, a fronte di questi dati - ha commentato il consigliere Sigo, Emilio Arisi - continuera' su tutti i fronti, perche' siamo convinti che l'educazione e la conoscenza siano gli unici strumenti che possono davvero mettere al sicuro gli adolescenti da gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili'. 15-12-2010 13:17 GERMANIA/Trapianto staminali elimina Aids e leucemia Un trapianto di cellule staminali ha eliminato definitivamente il virus Hiv da un paziente che era affetto anche da leucemia. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Blood, secondo cui a quattro anni dal trapianto non c'e' piu' traccia del virus nel sangue e nel liquido spinale del paziente. Il caso di Timothy Ray Brown, un uomo statunitense che vive a Berlino, dove e' stato curato al Charite' Hospital, era gia' stato presentato nel 2009 da un articolo sul New England Journal of Medicine: nel 2007 Brown, sieropositivo e affetto da leucemia mieloide acuta, aveva subito un trapianto di midollo con cellule staminali prelevate da un soggetto sano portatore di una rara mutazione genetica che rende resistenti al virus Hiv, posseduta dall'1% della popolazione mondiale di razza caucasica. "Dopo tre anni e mezzo scrivono i ricercatori - in cui non sono state somministrate medicine anti Hiv, il paziente non ha piu' segni ne' di leucemia ne' del virus, e il suo sistema immunitario e' tornato a livelli assolutamente normali". Anche se quello descritto potrebbe essere il primo caso di paziente completamente guarito dall'Hiv, sottolineano gli esperti, una vera e propria cura con il trapianto e' estremamente difficile da ottenere: "Sembra effettivamente una cura, ma che ha un prezzo altissimo - spiega alla Cnn Michael Saag dell'universita' dell'Alabama - il trapianto ha una serie di effetti collaterali possibili, a partire dal rigetto, ed e' una procedura estremamente rischiosa, oltre che economicamente pesante. Questo risultato pero' puo' dare un contributo alla ricerca, perche' dimostra che sostituendo le cellule che producono il virus con altre si puo' effettivamente curare la patologia". 15-12-2010 13:12 ITALIA/Malattie rare sconvolgono vita familiare ed economica Assistere un malato raro cambia radicalmente la vita delle famiglie. Dal punto di vista economico, visto che 1 famiglia su 4 spende piu' di 500 euro mensili, in alcuni casi oltre 2.000, per la cura e l'assistenza richieste, non rimborsate dal servizio sanitario, ma anche dal punto di vista della gestione della propria vita quotidiana e dunque della qualita' della vita. Lo dimostra uno Studio pilota presentato oggi dall'Isfol nel corso del Convegno nazionale "Costi sociali e bisogni assistenziali nelle Malattie Rare", e condotto dall'Istituto per gli Affari Sociali (Ias) in collaborazione con la Federazione Italiana Malattie Rare Uniamo-FIMR Onlus, Orphanet-Italia e Farmindustria. Dal Rapporto di ricerca emerge, infatti, che le famiglie che assistono un malato raro hanno bisogno di sostegno e che l'evento della malattia incide nel 90% dei casi in modo negativo sull'attivita' lavorativa del padre o della madre. E un aiuto sarebbe necessario anche per l'accesso ai centri clinici di riferimento: nell'83% dei casi, i pazienti devono raggiungerli effettuando spostamenti piu' o meno lunghi, fuori dalla propria citta' di residenza. Senza contare che esiste ancora un 9% di persone che non ha individuato un centro clinico di riferimento e un 20% che non ha alcun referente territoriale. Questo studio, spiega il responsabile della ricerca dell'Isfol, Amedeo Spagnolo, "mette in evidenza il peso sostenuto dalle famiglie dei malati rari, a cui e' necessario dare risposte concrete". I risultati dell'analisi, aggiunge Massimo Boriero, presidente Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, "sottolineano l'utilita' della rete tra tutti gli stakeholder per creare sinergie e offrire risposte ai bisogni non ancora soddisfatti". 15-12-2010 12:26 CANADA/Cannabinoidi efficaci anche contro il dolore neuropatico periferico. Studio E’ noto che i cannabinoidi possono avere un ruolo terapeutico nel dolore neuropatico, cioè nel dolore in cui vi è un danno primario del sistema nervoso. I derivati della Cannabis sono specialmente indicati nel dolore neuropatico centrale, nel quale vi è un interessamento del sistema nervoso centrale (cervello e midollo), così come avviene ad esempio nella sclerosi multipla. Nelle linee guida redatte dalle Società Europee di Neurologia (2009) si legge che i cannabinoidi hanno un livello di evidenza di efficacia maggiore rispetto agli altri farmaci in uso, anche se dal punto di vista delle indicazioni vengono considerati farmaci da usare come seconda linea. Minori sono le evidenze nel dolore neuropatico periferico, anche se pure qui sono presenti studi clinici che evidenziano l’efficacia di tali sostanze. Ora uno studio non randomizzato osservazionale compiuto all’Università di Calgary in Canada e pubblicato sulla rivista scientifica Pain Practice ha dimostrato che il derivato cannabinoide nabilone è efficace come un farmaco comunemente in uso (il gabapentin, un antiepilettico) nella terapia della neuropatia periferica. Ai pazienti veniva somministrata terapia solo con nabilone o solo con gabapentin, oppure uno dei due farmaci veniva aggiunto alla terapia già in atto. I pazienti venivano rivalutati dopo un intervallo di tre e sei mesi, con un revisione eventuale della terapia, e l’efficacia della cura e gli effetti collaterali venivano valutati a sei mesi. 101 pazienti hanno iniziato la monoterapia, 49 con Nabilone e 52 con gabapentin. 119 pazienti hanno usato uno dei due farmaci in aggiunta alla terapia già in atto, dei quali 55 hanno usato nabilone e 64 gabapentin. Dopo 6 mesi 35 pazienti usavano ancora nabilone e 32 gabapentin come monoterapia, mentre 38 pazienti usavano nabilone e 46 gabapentin come adiuvanti. Il dosaggio medio del nabilone dopo 3 e 6 mesi nei pazienti in monoterapia era di circa 3 milligrammi. Tutti i gruppi di pazienti dimostravano un miglioramento significativo del dolore dopo sei mesi. Numerosi parametri del sonno erano migliorati nei pazienti sia che ricevessero nabilone che gabapentin, e anche i punteggi dell’ansietà e della depressione erano significativamente migliorati in tutti i gruppi. Gli Autori concludono che i “i benefici del nabilone come monoterapia o come terapia adiuvante appaiono paragonabili al gabapentin nel trattamento della neuropatia”. Francesco Crestani, presidente dell'Associazione Cannabis Terapeutica profilo facebook: associazione Cannabis Terapeutica 15-12-2010 10:24 GERMANIA/Staminali per la ricrescita dei capelli. Importante risultato Ricercatori di Berlino per la prima volta al mondo sono riusciti a ottenere un follicolo pilifero da una cellula staminale, e questo apre nuovi orizzonti non solo per combattere la caduta dei capelli, ma anche per ridurre gli esperimenti su animali nei test di nuovi cosmetici, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano Die Welt. Biotecnologi e medici del Politecnico di Berlino, sotto la direzione del prof. Roland Lauster, sono riusciti a coltivare in laboratorio per la prima volta al mondo un follicolo pilifero completo di pelo, che e' al momento relativamente piu' sottile di un capello normale. Ma presto sara' possibile aumentarne lo spessore. I follicoli piliferi appena ottenuti saranno per prima cosa usati per la ricerca sulle cause della perdita dei capelli. Secondo Lauster pero' sembra molto facile arrivare entro breve a usare questa nuova tecnica per far rinascere i capelli sulla testa pelata di uomini colpiti da calvizie. Invece dei trapianti di capelli, ridistribuendo quelli rimasti per esempio sulla testa, in futuro con questo metodo si potranno semplicemente fare nascere nuovi capelli da follicoli della pelle del paziente. Anche i nuovi prodotti per capelli, in futuro, potranno essere sperimentati sui follicoli piliferi ottenuti in laboratorio, senza dover ricorrere come si fa ora a animali. Se il prodotto e' pericoloso il pelo del follicolo ottenuto in laboratorio muore, se non gli succede nulla il prodotto non e' dannoso. 14-12-2010 17:06 ISRAELE/Staminali. Pluristem: un esempio di finanziamenti e produttivita' della ricerca La Borsa di Tel Aviv ha accettato la doppia quotazione Pluritem Thearpeutics sulla TASE e al NASDAQ. Pluristem sviluppa prodotti che sono derivati dalla placenta umana, dalle cellule staminali adulte non embrionali; societa' che nel 2007 e' diventata la 173ma azienda' israeliana quotata a Wall Street. Pluristem, pioniere nella ricerca con le cellule staminali, ha attirato 13,5 milioni di Usd di investimenti dalla Techion a maggio 2007 e cosi' e' stata inserita nel NASDAQ. Secondo Aberman, geo della Pluristem, l'azienda e' riuscita a formare un consorzio plirudisciplinare di 13 aziende e centri di ricerca in Germania, Francia, Svizzera, mentre in Israele, e' appoggiata da 13 milioni Usd di richieste di sovvenzioni a l'Eruopean Seventh Framework Programme for Research and Development. Le domande di sovvenzione sono parte integrante della strategia di finanziamento dell'azienda. 14-12-2010 12:46 ITALIA/Vino, alcool e droga. Non sono la stessa cosa: indagine Mettere sullo stesso piano l'alcol e la droga? Gli eno-appassionati italiani non ci stanno: per il 90% degli amanti del buon bere le due sostanze non possono essere assolutamente paragonate. Semmai, secondo l'83%, e' arrivato il momento che il vino prenda le distanze dal mondo degli alcolici in generale, per evitare di essere messo sullo stesso piano di cocktail o alcolpops, utilizzati dai giovani come mezzo per "sballarsi". Indispensabile allora, per il 92% degli eno-appassionati, che istituzioni e produttori realizzino campagne di educazione e sensibilizzazione per educare al consumo consapevole di vino, avendo come target tutta la societa' nel suo insieme, con un'attenzione particolare per scuole e giovani. Gli strumenti per educare e coinvolgere possono essere molti, dalla Pubblicita' Progresso ai corsi gratuiti di degustazione aperti a tutti, passando per la comunicazione attraverso Facebook e Twitter. Questi i risultati del sondaggio realizzato da www.winenews.it e Vinitaly, appuntamento enologico di livello internazionale. Il tema, particolarmente delicato e controverso, nasce in seguito alla pubblicazione sul settimanale inglese Lancet considerato tra le cinque piu' importanti e prestigiose riviste mediche internazionali - di una ricerca secondo la quale l'alcol sarebbe piu' pericoloso di droghe come cocaina ed eroina. Lo studio e' firmato dal professor David Nutt, ex capo della commissione governativa sulle droghe, licenziato nell'ottobre del 2009. Nutt ha rifiutato di abbandonare le sue ricerche quando e' stato silurato, ed ha messo su un proprio Comitato scientifico indipendente sulle droghe. Le sue affermazioni hanno scatenato numerose polemiche in Italia e nel resto del mondo: secondo molti scienziati l'articolo lancia una pesante accusa senza pero' specificare quali tipologie di alcolici e soprattutto le dosi. L'alcol non e' paragonabile alla droga: lo sostiene il 90% degli enonauti (appassionati di vino & web che hanno risposto al sondaggio di Winenews, per un totale di 2.436 persone). Una tesi condivisa anche da Andrea Muccioli della Comunita' di San Patrignano: "L'alcol non e' paragonabile ad una qualsiasi altra droga. Sostanze illecite, come ecstasy, cocaina, marijuana, hanno una sola possibilita' di utilizzo, quasi obbligata, la ricerca dello "sballo", dell'alterazione della propria percezione di se' e della realta'. L'alcol, al contrario, offre una doppia possibilita' di fruizione, la ricerca sobria e misurata del piacere per un buon bicchiere di vino, o l'abuso, che porta a problemi reali come l'alcolismo giovanile". Tra chi ha risposto al sondaggio c'e' invece chi (10%) ritiene che il vino sia effettivamente uguale alla droga, se non peggio, in quanto di piu' semplice reperibilita', di costo minore e di alto potenziale distruttivo per il corpo (fegato e non solo). Cio' che lo accomuna alla droga e' soprattutto l'atteggiamento di abuso di chi lo beve, ovvero le dinamiche che portano ad un uso incosciente e smodato di una sostanza con il preciso obiettivo della ricerca dello sballo. Secondo l'83% degli eno-appassionati, e' arrivato il momento che il mondo del vino prenda le distanze dal mondo degli alcolici in generale, per evitare di essere messo sullo stesso piano di cocktail o alcolpops (bevande dolci e gassate che nascondono la presenza di alcol dietro il gusto di frutta e invece hanno una gradazione tra 4 e 7 gradi), utilizzati dai giovani come mezzo per sballarsi. Il vino, secondo chi ha risposto al sondaggio di Winenews, e' un vero e proprio alimento, da sempre presente nella nostra tradizione alimentare e culturale, da centellinare con calma e soprattutto da accompagnare al cibo. Niente a che vedere, dunque, con bevande ad alta gradazione alcolica o di origine chimica, da buttare giu' tutto di un fiato con l'unico scopo di alterare la coscienza. C'e' invece un 17% di enonauti che ritiene non necessario "smarcare" l'immagine del vino da quella degli altri alcolici: le campagne di sensibilizzazione al consumo consapevole del vino porterebbero infatti, indirettamente, a vederlo come mezzo per "sballarsi", al pari di droghe e simili. Inoltre, affermano gli appassionati, chi ama bere vino di qualita' ricerca il piacere e il gusto, e difficilmente e' spinto dal bisogno di ubriacarsi. Quindi spendere eccessive risorse economiche e promozionali in questa direzione e' ritenuto inopportuno. Secondo il 92% di chi ha risposto al sondaggio dovrebbero essere al piu' presto attuate - da parte di istituzioni, produttori e associazioni - campagne di sensibilizzazione sul consumo consapevole di vino. Occorre promuovere in generale la cultura del vino, spiegando che dentro ad ogni bottiglia c'e' una storia, un territorio e soprattutto persone che lavorano duramente per produrlo, mettendo in evidenza il forte legame tra il vino e la terra. Al contrario, l'8% di chi ha risposto afferma che non debbano essere promosse campagne di educazione ad hoc: la ragione principale e' che il target di chi beve vino e' gia' costituito da persone che possiedono sufficiente cultura e consapevolezza per auto-regolare in maniera giusta e intelligente i propri consumi. Ma quali sono gli asset su cui puntare per promuovere il consumo consapevole? Secondo gli enoappassionati, il piu' importante e' quello salutistico, confermato da innumerevoli ricerche scientifiche in tutto il mondo. Un consumo moderato di vino, pari a circa un bicchiere a pasto, secondo gli esperti puo' prevenire le malattie cardiovascolari, oltre ad avere effetti anti-invecchiamento, anti-infiammatori e persino anti-tumorali, in particolare grazie alla presenza del resveratrolo. Un altro degli aspetti piu' importanti da far capire, secondo gli appassionati, e' che il vino non e' una bevanda da consumare da sola: serve ad accompagnare i pasti o comunque il cibo. Solo cosi' si possono godere ed apprezzare i vari abbinamenti gastronomici, oltre a ridurre gli effetti del grado alcolico. Infine, ma non meno importanti, gli aspetti legati alla tradizione alimentare (il vino e' parte integrante della dieta mediterranea, considerate tra le migliori al mondo dal punto di vista salutistico, tanto da essere riconosciuta come Patrimonio dell'Umanita' dall'Unesco) e alla religione (il vino e' uno dei simboli fondamentali del Cristianesimo). A chi rivolgere le campagne di educazione al consumo consapevole? Alla societa' nel suo complesso, ovvero famiglie, scuole, giovani e meno giovani, afferma il 40% degli enonauti che hanno risposto al sondaggio. Solo coinvolgendo l'intera societa', infatti, si ha la certezza che la cultura del vino si diffonda in maniera estesa e capillare. Ma c'e' chi invece preferirebbe puntare a target piu' precisi. Il 26% degli enoappassionati ritiene giusto che i principi di un consumo consapevole debbano essere insegnati sui banchi di scuola, per essere inseriti in un piu' ampio programma di educazione alimentare, coinvolgendo i ragazzi delle scuole medie e superiori. Lo scopo e' posizionare il vino ad un livello diverso e piu' alto rispetto ai superalcolici solitamente consumati dagli adolescenti Non vanno certo dimenticati i giovani: secondo il 23% di chi ha risposto sono loro il target da privilegiare, attraverso una campagna informativa seria che non cerchi solo il facile slogan e non abbia paura di sembrare pedante o didattica, ma affronti davvero la questione da un punto di vista storico, sociologico e, soprattutto, medico. Ma c'e' chi afferma si debba partire dalle famiglie: secondo l'11% delle risposte le campagne di sensibilizzazione andrebbero rivolte ai nuclei familiari, in particolare ai genitori, per comprendere a cascata anche le nuove generazioni. 14-12-2010 09:22 /Farmaci falsi. Iniziativa del Consiglio d'Europa Il Consiglio d'Europa ha adottato il primo regolamento internazionale che persegue la fabbricazione, distribuzione e vendita di farmaci falsi. Regolamento che si applichera' anche a quei farmaci che, pur non essendo pericolosi, vengono introdotti nel mercato senza le necessarie autorizzazioni. Medicrime disciplina anche la collaborazione fra i diversi Paesi in merito. Con l'intento di colpire soprattutto il mercato via Internet, la convenzione potra' essere sottoscritta dai diversi Paesi a partire da gennaio del 2011. 14-12-2010 08:58 FRANCIA/Tappetini puzzle tossici. Divieto per tre mesi Il Segretario di Stato al Consumi, Frédéric Lefebvre, ha fatto sapere di aver sospeso per tre mesi la vendita di tappetini puzzle in virtu' della loro possibile tossicita'. Nel contempo ha fatto appello perche' chi gia' li possiede, faccia in modo che i bambini ci giochino sopra solo in presenza di un adulto. Lefebvre ha anche chiesto alla Direzione generale della Concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi (DGCCRF) di continuare nella raccolta di campioni per le relative analisi. All'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro (ANSES) ha invece chiesto di procedere, nell'ambito di questi tre mesi, a controlli ulteriori. Si tratta di individuare se i giochi e i prodotti contengano formammide, la sostanza chimica incriminata, che serve a dare piu' morbidezza a questi tappeti puzzle la cui vendita, da venerdi' scorso, e' vieta in Belgio. 13-12-2010 19:35 SPAGNA/Aborti in calo per la prima volta dopo dieci anni Il numero di aborti effettuati in Spagna è diminuito nel 2009 rispetto all'anno precedente per la prima volta da un decennio a questa parte: lo ha reso noto il ministro della Sanità spagnolo, Leire Pajin. Il numero delle interruzioni di gravidanza è calato da 115,812 a 111.482, in concomitanza anche con l'introduzione di una nuova legge in materia e della pillola del giorno dopo, disponibile in farmacia senza ricetta: "Siamo sulla strada giusta, è importante prendere misure preventive ed educative, e utile rendere disponibili farmaci contraccettivi", ha commentato il Ministro. Il testo della 'Legge sulla Salute sessuale e Riproduttiva' approvato nel febbraio scorso - con l'opposizione frontale della Chiesa e dell'opposizione conservatrice - prevede la possibilità di interrompere la gravidanza liberamente fino alla 14esima settimana e, in particolari condizioni, quali rischi per la salute della madre o malformazione del feto, fino alla 22esima settimana. In quest'ultimo caso il provvedimento è di fatto più restrittivo rispetto a quello precedentemente in vigore, che vincolava la decisione al parere un medico specialista: serve infatti il parere positivo di due medici. La legge permette anche alle minorenni di abortire senza il consenso dei genitori, con l'obbligo però di informarli a meno che non vi sia il rischio di conflitto familiare e quindi di violenza domestica. Inoltre, è possibile interrompere la gravidanza anche oltre le 22 settimane se dovessero essere rivelate anomalie del feto quali malattie estremamente gravi o incurabili, dietro parere favorevole di una commissione di specialisti, anche qui con vincoli più rigidi rispetto a quanto accadeva in precedenza. In base alla legge precedente approvata dai governi conservatori l'aborto - considerato un reato - era depenalizzato solo in caso di violenza sessuale entro le 12 settimane, di malformazione del feto entro le 22 settimane o in caso di grave rischio per la salute psichica o fisica della madre, senza alcun limite di tempo: le statistiche mostravano però che la grande maggioranza delle interruzioni di gravidanza veniva appunto praticata per "rischi psicologici", in alcuni casi oltre il sesto mese. La principale diversità della nuova legge non è tanto negli aspetti temporali, quanto concettuali. L'aborto passa a far parte della legge quadro sulla Salute sessuale e riproduttiva e dunque diventa un diritto giuridico della donna, che lo Stato è obbligato a rispettare nei limiti imposti dalla legge, e non più una concessione tutelata da terzi - giudici e medici in primo luogo. Va notato che è stata inoltre eliminata la pena detentiva prevista per chi si sottoponeva ad un'interruzione di gravidanza fuori dai vincoli stabiliti dalla legge. 13-12-2010 19:29 USA/Staminali. I soldi pubblici per la ricerca Sono i singoli Stati, e non il governo federale, a fornire la maggior parte dei fondi per la ricerca sulle cellule staminali embrionali condotte negli Stati Uniti: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Biotechnology da un gruppo di ricercatori del Georgia Tech guidati da Aaron Levine. Il gruppo ha creato una banca dati consultabile online che permette agli utenti di trovare informazioni dettagliate sulle sovvenzioni effettuate dagli Stati per finanziare la ricerca sulle cellule staminali: la banca dati copre attualmente le sovvenzioni fornite da California, Connecticut, Illinois, Maryland, New Jersey e New York - i 6 Stati che hanno adottato programmi specifici per finanziare la ricerca sulle staminali - dal dicembre 2005, e sarà aggiornata ogni anno. "Mentre il governo federale contribuisce ogni anno alla ricerca sulle cellule staminali in generale, dal 2007 i sei stati hanno finanziato la ricerca sulle cellule staminali embrionali più del governo federale", spiega Levine. Inoltre, si legge nello studio, molta differenza si evidenzia nelle quantità di denaro versate dai singoli Stati: mentre Connecticut e California dedicano rispettivamente il 97% e il 75% dei loro contributi a questo tipo di ricerca, New Jersey e New York si attestano al 21%. 13-12-2010 19:24 /Osservatorio Droga. Verso una rete regionale Si è aperto oggi, presso la sede dell'Osservatorio europeo sulle droghe di Lisbona (Emcdda) il corso di alta formazione dedicato alla creazione di un una rete di Osservatori regionali sulle droghe, realizzato in collaborazione con lo stesso Osservatorio europeo, e al quale stanno partecipando i rappresentanti delle Regioni italiane. Ne da' notizia il Dipartimento nazionale politiche antidroga (Dpa). "L'idea di un network italiano - spiega il Capo del Dpa, Giovanni Serpelloni - nasce dall'esigenza di dar vita a un sistema nazionale partecipato, coordinato e condiviso di raccolta, elaborazione e trasmissione dati, che utilizzi gli standard europei definiti dall'Osservatorio di Lisbona. L'assenza di una rete organizzata e coordinata a livello nazionale rappresenta una difficoltà oggettiva nei confronti della produzione di dati e informazioni standardizzati". Partendo dalla recente attivazione di un Osservatorio nazionale presso il Dipartimento italiano, il progetto si prefigge la costituzione di Osservatori regionali standard (adeguando strutture già esistenti o creandone di nuove) che siano in grado di produrre rapporti omogenei sulle realtà territoriali di competenza e, al contempo, di trasmettere dati per la lettura nazionale del fenomeno droga. "Il progetto - aggiunge il sottosegretario con delega alla droga Carlo Giovanardi - ha tra le sue finalità principali quella di uniformare le operatività relative alla raccolta ed elaborazione dati, in modo tale da disporre di analisi epidemiologiche che consentano una valutazione tra le singole realtà regionali in un contesto di collaborazione e sinergia con le amministrazioni centrali. Infine la creazione di un Network italiano di Osservatori regionali, che permetterà di ottenere un aggiornamento costante dei dati, ovviando cosí a possibili ed eventuali carenze nel monitoraggio del fenomeno". 13-12-2010 14:42 AUSTRIA/Gravidanza e dipendenza da oppiacei: cura alternativa Il 9 dicembre è apparso su New England Journal of Medicine una ricerca, diretta da Gabriele Fischer della clinica psichiatrica di MediUni di Vienna, sulle donne in stato di gravidanza dipendenti da oppiacei. Finora veniva usato il metadone, ma poiché negli ultimi anni la buprenorfina ha dato buona prova di sé, l'esperta ha voluto sperimentarla sulle donne incinte, e il risultato le ha dato ragione. Soprattutto sono migliorati i sintomi d'astinenza dei neonati, nei quali il metadone agisce da eccitante e intralcia il funzionamento del sistema nervoso, tanto da richiedere cure farmacologiche e un ricovero prolungato in ospedale. L'esperimento ha riguardato 175 donne -metà trattate con metadone, l'altra con buprenorfina. Il 18% del primo gruppo e il 33% del secondo hanno interrotto l'esperimento, mentre 131 neonati e le loro mamme (58 del gruppo buprenorfina, 73 del metadone) sono stati seguiti anche dopo il parto. I figli delle donne del gruppo buprenorfina hanno avuto bisogno di meno morfina nei primi giorni dopo la nascita, il ricovero è sceso da 17,5 giorni a 10, i sintomi d'astinenza sono durati 4,1 giorni contro 9,9. In seguito tutti i bambini hanno avuto uno sviluppo uguale a quello delle madri non dipendenti da oppiacei, ma nella fase post-parto i figli delle donne curate con buprenorfina stavano meglio. 13-12-2010 13:47 ITALIA/Farmaci generici. Usati dal 10% Oggi in Italia 1 cittadino su 10 sceglie di acquistare il farmaco generico garantendosi, a parita' di sicurezza ed efficacia, un sensibile risparmio. Un risultato incoraggiante, se si considera che dieci anni fa, quando questi medicinali erano appena stati introdotti nel nostro Paese, solo 1 paziente su 100 li utilizzava. Oggi solo per il 13% dei principi attivi in commercio esiste il generico corrispondente, come alternativa per il paziente. Eppure, in dieci anni, si e' passati da 17 milioni di confezioni di generici vendute ai 189,47 milioni del 2009. Questi sono solo alcuni dei dati che emergono dal nuovo volume 'Farmaco Generico, un cammino lungo dieci anni. I protagonisti si raccontano', che ripercorre la storia dei medicinali unbranded dal loro ingresso ufficiale in Italia, con la legge 405 nel 2001, fino ai giorni nostri. Realizzata nell'ambito della collana 'I libri de Il Sole 24 Ore Sanita'', con il patrocinio di Assogenerici e il contributo incondizionato di Teva-ratiopharm, la pubblicazione e' a firma di Massimo Cherubini, Francesca Giani e Michele Uda ed e' stata presentata oggi a Milano, durante un convegno cui hanno partecipato rappresentanti dell'Antitrust, dell'industria, della comunita' scientifica e delle Associazioni consumatori. Una storia, quella del farmaco generico nel Bel Paese, spesso contrastata e difficile, contrassegnata da uno sviluppo lento ma costante. Siamo pero' ancora lontani dalla media di utilizzo europea, secondo cui 5 pazienti su 10 si curano con questi medicinali. 'I farmaci generici hanno avuto un percorso molto faticoso in Italia, per la presenza di leggi che hanno allungato il periodo della brevettabilita' per molti medicinali', ha esordito Silvio Garattini, Direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, 'Inoltre il nome di 'farmaco generico' pone dubbi e difficolta'. Infine, gli interessi delle industrie che producono farmaci con brevetto cercano di screditare i medicinali generici, come se fossero farmaci di serie B. In realta', e' dimostrato che i prodotti generici sono comparabili ai prodotti di marca'. Gli sforzi per creare una cultura del generico sono stati molti, a partire dal cambio di nome in 'equivalenti' voluto dalla legge Storace del 2005, per accreditare meglio questa categoria di farmaci - fino alle campagne di informazione ministeriali del 2001 e quella dell'AIFA del 2007, alla quale hanno partecipato anche le Associazioni a difesa del paziente. 'La situazione e' sicuramente cambiata rispetto a dieci anni fa - ha spiegato Giorgio Foresti, Presidente e Amministratore Delegato di Teva Italia nonche' Presidente di Assogenerici - e oggi in alcune importanti aree terapeutiche, come quella cardiovascolare, i farmaci betabloccanti generici toccano quota 20% a volumi. Se consideriamo la classe degli inibitori di pompa, tra cui il lansoprazolo, arriviamo al 30%. I cittadini hanno ormai preso coscienza che si tratta di medicinali di qualita' elevata e, in piu', convenienti: credo che gli italiani siano ormai culturalmente preparati al generico; in un certo senso, sono ora piu' 'pronti' dei loro stessi medici. E' una realta' con la quale i prescrittori dovrebbero confrontarsi al piu' presto'. La conferma arriva dal 44esimo Rapporto Censis, che attesta come oltre la meta' degli italiani (il 53,3%) abbia intensificato nel 2009 il ricorso ai farmaci fuori brevetto, ormai consapevole del risparmio che queste opzioni terapeutiche sono in grado di offrire. 13-12-2010 13:42 ITALIA/Consumo farmaci: +20% rispetto a 5 anni fa Una compressa al di' per ogni giorno dell'anno, soprattutto per medicine dell'apparato cardiovascolare, vale a dire 954 dosi di farmaci ogni mille abitanti al giorno, il 20% in piu' rispetto a solo 5 anni fa. E' la quantita' di medicine che consumano gli italiani, secondo il rapporto Osmed (Osservatorio Nazionale sull'impiego dei medicinali) dell'Istituto Superiore di Sanita', che ha pubblicato i dati relativi ai primi 10 mesi del 2010. Il comparto dei farmaci sembra non conoscere crisi, dal momento che tutti gli indicatori sono in crescita: +3,3% ricette, +3,1% confezioni, +3,8% dosi e +0,8% per la spesa farmaceutica rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando le dosi di farmaci ogni mille abitanti erano 924. La spesa farmaceutica dei primi 10 mesi del 2010 e' stata pari a 9.732 milioni di euro, il 4% in piu' rispetto al 2005, con una concentrazione maggiore nelle Regioni del Sud che, mediamente, superano i 180 milioni di euro. Il picco si tocca in Calabria dove sono stati spesi 201 milioni di euro. La regione piu' virtuosa e' stata la Provincia Autonoma di Bolzano, con 113,5 milioni di euro. 13-12-2010 13:03 FRANCIA/Tappetini puzzle tossici. Verso il divieto Tappetini-puzzle di gomma, usati per far gattonare e giocare i bambini, sotto accusa in Francia, dopo il divieto in Belgio, deciso venerdi' dalle autorita', per la presenza di formammide, sostanza tossica e cancerogena. L'Agenzia d'oltralpe che si occupa di concorrenza, consumi e repressioni delle frodi (Dgccrf) sta valutando infatti misure ad hoc. La decisione del Belgio, comunque, anticipa solo un'indicazione della Ue che, a partire dal 2013, bandira' definitivamente la formammide in tutti i Paesi. I tappetini, composti da diverse parti di colori differenti, sono fabbricati con un materiale plastico simile a quello utilizzato nelle palestre. La formammide, presente nella maggioranza di questi prodotti, si utilizza per renderli piu' morbidi. Ma questa sostanza se inalata o ingerita e' irritante per gli occhi e per la pelle, oltre ad essere cancerogena sul lungo periodo. E i bambini - come hanno denunciato diverse associazioni di consumatori, anche italiane, lo scorso anno sono particolarmente a rischio perche' portano tutto alla bocca. 13-12-2010 10:23 ITALIA/Formaggi contraffatti. Sequestrato oltre un quintale in Calabria "Safe food", cosi' e' stata denominata l'operazione del Corpo forestale dello Stato che ha portato al sequestro di oltre un quintale di formaggi privi di etichetta nel Vibonese. Gli agenti del comando stazione di Spilinga, hanno apposto i sigilli ad oltre un quintale di alimenti (formaggi stagionati), completamente sprovvisti della prescritta etichettatura recante le informazioni obbligatorie per legge, commercializzati all'interno di un punto vendita, ubicato nel comune di Limbadi, nel vibonese. Gli agenti durante il blitz, si sono trovati dinanzi a scaffali stracolmi di formaggi, privi di qualsiasi etichetta recante la denominazione di vendita, data di scadenza, modalita' di conservazione, ingredienti del prodotto. Le indagini svolte dagli agenti del Cfs hanno cosi' smascherato un'attivita' di produzione casearia che si svolgeva all'interno di un laboratorio artigianale, risultato, in seguito agli accertamenti compiuti presso i competenti uffici, privo della necessaria registrazione alla competente autorita' sanitaria, secondo quanto previsto dal cosiddetto pacchetto igiene, insieme di normative che recepiscono regolamenti comunitari in materia di igiene dei prodotti alimentari. Nel corso dell'operazione sono state elevate sanzioni amministrative per un importo pari a circa cinquemila euro, per la messa in vendita di alimenti con omessa etichettatura e per la mancata notifica dell'attivita' di produzione di alimenti all'autorita' competente; i cibi sequestrati sono stati affidati in custodia giudiziaria al titolare dell'esercizio commerciale, A.P., residente a Rombiolo, destinatario del provvedimento di sequestro cautelare, in attesa delle determinazioni dell'Autorita' amministrativa competente. Gli agenti hanno provveduto, nel contempo, ad informare il Dipartimento Medico Veterinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, affinche' vengano adottati i dovuti provvedimenti di natura igienico sanitaria. L'operazione Safe Food (cibo sicuro) e' frutto della capillare azione di controllo predisposta dal comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Vibo Valentia, diretto dal vice questore aggiunto, Lorenzo Lopez. 12-12-2010 19:01 USA/Staminali. Generato intestino umano completo Per la prima volta e' stato costruito in laboratorio un intestino umano utilizzando le cellule staminali. E' il primo organo umano nato in provetta. Finora l'unico organo costruito in laboratorio con le staminali era stato, nel giugno scorso, il polmone del topo. La ricerca, pubblicata online su Nature, apre la strada a trapianti senza rischio di rigetto e alla possibilita' di studiare meglio alcune malattie molto comuni dell'intestino. 'E' il primo studio che dimostra che le cellule staminali umane pluripotenti possono essere indirizzate in laboratorio a formare in modo efficiente un tessuto umano con un'architettura tridimensionale ed una composizione cellulare assolutamente simile a quella del tessuto intestinale', osserva il biologo dello sviluppo James Wells, dell'ospedale pediatrico di Cincinnati, autore della ricerca con il collega Jason Spence. Entrambi sono sicuri che sulla base dei loro dati altri gruppi di ricerca in tutto il mondo saranno presto in grado di riprodurre lo stesso risultato. Per 'fabbricare' l'intestino in provetta sono state utilizzate sia le cellule staminali embrionali, sia le staminali ottenute riprogrammando cellule adulte, chiamate staminali pluripotenti indotte (Ips). Il segreto del successo di questo esperimento e' nel fatto che i ricercatori hanno individuato tutti gli ingredienti necessari per spingere le cellule immature a diventare cellule dell'intestino. Hanno cosi' ottenuto un infallibile cocktail di fattori di crescita capace di riprodurre l'ambiente nel quale l'intestino di sviluppa a livello embrionale e qui hanno coltivato le staminali finche' non sono diventate cellule del tessuto intestinale. Il primo passo della trasformazione avvenuta in provetta e' stato spingere le cellule immature a diventare endoderma, ossia il tessuto progenitore delle pareti interne di esofago, stomaco e intestino. Quindi le cellule dell'endoderma hanno ricevuto le istruzioni per diventare cellule progenitrici dell'intestino e in 28 giorni hanno formato un tessuto tridimensionale simile all'intestino fetale, che ha continuato a svilupparsi in modo completo. I test sugli animali hanno dimostrato che l'intestino puo' essere utilizzato con successo nei trapianti e il prossimo passo sara' trasferire questo risultato nell'uomo. Nel frattempo avere a disposizione un intestino in provetta significa avere un laboratorio unico per studiare gli effetti di alcuni farmaci. E' 'un passo molto importante' verso la possibilita' di ottenere tessuti e organi per la medicina: cosi' il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, ha commentato. 'E' un primo passo fondamentale, anche se ancora non si puo' parlare di un vero e proprio organo', ha detto. 'Senza questa dimostrazioni di principio non sarebbe possibile proseguire lungo la strada dei tessuti realizzati in laboratorio', ed e' pensabile che risultati di questo tipo possano diventare utili per la medicina tra 10-15 anni. Piu' lunghi, ha aggiunto, i tempi per avere organi a disposizione per i trapianti. Un organo, ha spiegato Nanni Costa, e' una struttura complessa che comprende una serie di tessuti diversi assemblati tra loro. Quello descritto su Nature e' 'lo sviluppo di un tessuto tridimensionale, ma questo e' una cosa diversa da un organo'. Per Nanni Costa questa ricerca 'e' di grande valore' e 'importantissima anche dal punto di vista etico'. Dimostra infatti un metodo di lavoro che riguarda le cellule staminali pluripotenti indotte (Ips). Sulle cellule embrionali utilizzate nella ricerca, invece, Nanni Costa osserva che sono cellule prelevate da linee gia' disponibili. 12-12-2010 18:50 OLANDA/Staminali per la produzione di bistecche in vitro attraverso cellule muscolari del maiale Mark Post, dell'Universita' di Tecnologia di Eimdhoven in Olanda, sta studiano la produzione in vitro di carne commestibile grazie allo sviluppo di colture di cellule muscolari animali. Il suo obiettivo e' di bloccare i rifiuti nella produzione di carne, arrivando allo sviluppo di bistecche viventi.. A breve termine, se avra' raccolto i fondi necessari alla ricerca, spera di concepire una salsiccia di maiale accettabile ed esporla accanto all'animale vivo che avra' donato le proprie cellule. Post ha cominciato la sua attivita' di ingegnere in biologia cellulare trasformando delle cellule staminali in muscoli umani funzionali nell'ambito di una chirurgia ricostruttiva. In seguito, e' da qualche anno che si dedica alla carne. “Ho realizzato qualcosa che potrebbe avere un impatto molto piu' importante di qualunque altro lavoro sia stato fatto in medicina negli ultimi 20 anni, con benefici sull'ambiente, la sanita' e contro la fame nel mondo”, sostiene. In gran parte a causa delle incapaita' a nutrire il bestiame, un regime vegetariano ha solo bisogno del 40% delle risorse di acqua e 35% delle energie utilizzate in un regime carnivoro. La prospettiva di un'alternativa al massacro di animali ha indotto l'associazione animalista Peta con base a Norfolk, di annunciare gia' da due anni una ricompensa di un milione di dollari per la prima azienda che, entro il 2016, distribuira' sul mercato al dettaglio dei polli sintetici. In Olanda, dove la maggior parte di questo studio e' stato realizzato, un gruppo di ricercatori ha convinto il Governo ad investire 2 milioni di sterline, tra il 205 e il 2009, allo sviluppo in vitro della carne. Queste iniziative hanno permesso di evidenziare delle sfide fondamentali, sviluppando tecniche di biologia cellulare per isolare le cellule staminali adulte, moltiplicarle nelle colture e realizzare diverse linee cellulari. Ma occorrera' molto piu' denaro e innovazione per ottimizzare la produzione di carne in vitro. Post ritiene che per arrivare a concepire una sola salsiccia avra' bisogno di un anno di ricerca e almeno 250.000 dollari. Qui l'articolo pubblicato su Nature lo scorso 8 dicembre 12-12-2010 17:55 USA/Staminali. Insulina da testicoli umani Cellule staminali dei testicoli umani sono state trasformate nelle 'fabbriche di insulina' naturalmente presenti nel pancreas, chiamate isole pancreatiche, che vengono distrutte dal diabete. Le nuove cellule cosi' ottenute sono state trapiantate in topi diabetici che, anche se per una sola settimana, sono stati liberati dalla malattia. E' il risultato ottenuto alla Georgetown University e presentato da Ian Gallicano nel meeting annuale della American Society of Cell Biology in corso a Philadelphia. La ricerca dimostra che in futuro potrebbe essere possibile avere una cura per gli uomini colpiti dal diabete di tipo 1, che colpisce soprattutto i giovani e che rappresenta il 10% del totale dei casi. Si potrebbero infatti prelevare cellule staminali dai testicoli di uomini con il diabete di tipo 1, trasformarle in cellule produttrici di insulina in laboratorio e poi reimpiantarle nel paziente stesso, evitando cosi' il rischio rigetto insito in un trapianto da donatore. Inoltre e' emerso che le staminali isolate dai testicoli umani sono particolarmente versatili, cioe' si trasformano facilmente in cellule pancreatiche produttrici di insulina. Lo stesso, ipotizza Gallicano, potrebbe avvenire con le cellule della linea riproduttiva femminile, in modo da seguire una strategia analoga per le donne malate di diabete. 11-12-2010 13:57 ITALIA/Cocaina in ospedale Galatina (Le). Non usatela durante l'orario di servizio: circolare del direttore Il direttore generale dell'Asl di Lecce, Guido Scoditti, ha annunciato oggi di aver inviato alla Procura la circolare diramata dal direttore sanitario dell'ospedale 'Santa Caterina Novella' di Galatina (Lecce), Giuseppe De Maria, per ammonire il personale medico e gli infermieri a non fare uso di cocaina durante l'orario di servizio. L'invito e' stato rivolto dopo alcune segnalazioni anonime giunte alla direzione sanitaria del nosocomio salentino. L'Asl ha intanto disposto un'indagine interna per chiarire l'intera vicenda, segnalando il caso ai vertici regionali. Scoditti ha reso noto, in particolare, che sono in corso valutazioni su eventuali provvedimenti disciplinari a carico del suo dirigente 'reo' di aver scelto la strada 'meno opportuna' per segnalare il presunto uso di cocaina tra il personale medico e infermieristico del presidio ospedaliero. 'Era necessario che io inviassi gli atti alla Procura - afferma Scoditti - perche' un fatto del genere che e' di una gravita' impensabile se accertato, implica reati rilevanti. Per quanto riguarda De Maria - prosegue Scoditti - certamente ha sbagliato, non avrebbe dovuto fare quella circolare, ma informarmi direttamente. Vedremo che cosa fare in merito alla sua posizione, certo e' che il rilievo di un presunto abuso di cocaina in ambiente ospedaliero e' tale che non era questo il modo di procedere'. 11-12-2010 11:29 SVIZZERA/Eutanasia, assolto medico cantonale membro di Exit L'ex medico cantonale di Neuchâtel è stata assolta dall'accusa di aver praticato l'eutanasia a una giovane donna afflitta da una malattia degenerativa che l'aveva quasi completamente paralizzata. Membro attivo di Exit, la dottoressa era stata denunciata dal medico che aveva constatato il decesso. Accusata di «omicidio su richiesta della vittima», la ex medico cantonale era stata condannata in prima istanza dal pubblico ministero a 45 aliquote giornaliere sospese per due anni, condanna contro la quale aveva fatto ricorso. Processata agli inizi di novembre dal Tribunale correzionale di Boudry (NE), la donna ha spiegato di essere stata confrontata in modo inatteso all'impossibilità per la paziente di compiere da sola il gesto letale, a causa di un brusco aggravamento della malattia. Il medico ha dunque azionato di persona un dispositivo di perfusione dopo aver chiesto alla paziente di muovere il piede - il solo movimento che la candidata al suicidio era ancora in grado di compiere - quando riteneva giunto il momento opportuno. In simili frangenti, il gesto compiuto dalla dottoressa è ammissibile: anche il Tribunale federale - sottolinea nella propria sentenza la Corte neocastellana - ha già ammesso in passato il carattere «scusabile» di un omicidio se quest'ultimo è dettato dalla necessità di porre termine ad un martirio. (CdT.ch) 11-12-2010 10:44 OLANDA/Prostituzione. Amsterdam consulta i clienti per piu' sicurezza e salute L'amministrazione comunale di Amsterdam ha deciso di consultare, via Internet, i clienti delle prostitute locali per stabilire la propria nuova politica sull'educazione. Una quarantina tra loro, olandesi e stranieri, ha accettato di confidare le proprie esperienze e le proprie impressioni nel momento in cui il Comune sta lanciando una campagna destinata a lottare meglio contro la tratta degli esseri umani. Amsterdam prende cosi' anche di contropiede le politiche che in Europa del nord stanno facendo alcuni Paesi -Svezia in particolare- in cui l'essere clienti di una prostituta e' considerato un reato penale. Secondo i responsabili comunali, queste testimonianze potrebbero aiutare per una migliore considerazione sui problemi sanitari ma anche per individuare i casi di abuso di cui sono vittime le prostitute. “I clienti sono gli unici a sapere cio' che accade una volta che la porta e' stata chiusa”, dice uno dei responsabili dell'indagine. Attualmente i consumatori raccontano gia', su due siti web privati, alcune delle loro visite, e questo aiuta i servizi sociali e la polizia ad essere informati sulle diverse situazioni. Nel contempo un sito della Polizia registra in modo anonimo le segnalazioni di maltrattamenti. La prostituzione in Olanda e' stata legalizzata nel 2000. Chi la pratica e' inviata a registrarsi. Un progetto di legge alla Camera dei deputati prevede che siano puniti penalmente i clienti che usufruiscono di servizi sessuali di persone non registrate. Il “mestiere” viene esercitato notoriamente nel quartiere De Wallen, la “zona rossa” della citta' dove, secondo le stime, i bar sono frequentati ogni anno da circa 200.000 uomini. Nonostante la legge, la situazione di numerose prostitute in Olanda non e' molto migliorata. Un terzo dei clienti regolari interpellati dal Comune, dice di essersi reso conto che una prostituta con la quale ha avuto rapporti era sotto stress. 11-12-2010 10:39 BELGIO/Eutanasia, studio: medici 'confusi' sugli obblighi di legge Il Belgio ha legalizzato l'eutanasia nel 2002. I medici devono denunciare ciascun caso di eutanasia alla Commissione federale di controllo e valutazione, appositamente costituita per monitorare l'applicazione della legge. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Public Health, condotto dai ricercatori della Vrije Universiteit Brussel, ha esaminato i punti di vista dei medici belgi sulla nozione di eutanasia: quali decisioni sul fine vita vengono o dovrebbero essere classificate come "eutanasia", quali caratteristiche debbano avere per essere correttamente etichettate come casi di dolce morte, il grado di consapevolezza dell'obbligo di denunciare questi casi e l'effettivo tasso delle denunce. I ricercatori hanno creato cinque casi ipotetici di decisione sul fine vita che possono portare, anche non intenzionalmente, al decesso del paziente: terapia intensiva del dolore, sedazione palliativa terminale, decesso da rilassanti neuromuscolari, decesso da morfina, e eutanasia senza una richiesta esplicita del paziente. I cinque casi sono stati sottoposti ad un campione rappresentativo di 914 medici nel 2009. Circa il 19% dei medici non ha classificato come eutanasia il caso di decesso da rilassanti muscolari, e il 27% di essi non sapeva che aveva l'obbligo di denunciare come "eutanasia" quei decessi. La maggioranza dei medici ha classificato come pratica eutanasica il decesso per somministrazione di morfina ai fini di "cura del dolore" (39%) e "sedazione terminale" (37%). I fattori legati ad una maggiore tendenza a classificare una decisione sul fine vita come eutanasia sono: vivere nelle Fiandre, conoscenza approfondita della legge sull'eutanasia, il riconoscimento della necessità di un controllo pubblico sull'eutanasia. I ricercatori concludono: "Non c'e' unanimità fra i medici su quali casi e decisioni sul fine vita debbanno essere classificati come eutanasia, e quali decessi debbano essere denunciati. La errata classificazione delle scelte sul fine vita potrebbe ostacolare il controllo pubblico sull'eutanasia. Appare necessario offrire maggiori informazioni ai medici". 10-12-2010 15:50 ITALIA/Fumo, alcool e droga. 17% studenti romani ha problemi di cuore Problemi di cuore per i diciottenni romani, e non solo per l'altalena delle prime storie d'amore: 17 su 100, infatti, secondo una ricerca della Societa' italiana di cardiologia (Sic) non hanno elettrocardiogrammi regolari e sono a rischio di malattie cardiovascolari. Il progetto pilota, presentato prima dell'apertura del 71/mo congresso nazionale della Sic, 'e' stato possibile grazie alla collaborazione tra Sic e Miur', come ha spiegato Francesco Fedele, past president della societa'dei cardiologi. A mille studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori di Roma 'e' stato sottoposto un questionario sulla familiarita' e sull'abuso di fumo, alcol e droga, prima di essere sottoposti ed elettrocardiogramma'. L'analisi dei tracciati 'ha dimostrato anomalie elettrocardiografiche di rilievo nel 17% dei casi' e ragazzi e famiglie sono stati invitati ad approfondire con ulteriori accertamenti 'al fine di intercettare tempestivamente patologie cardiovascolari e di prevenire la morte improvvisa nei giovani'. Stando alle dichiarazioni dei ragazzi, '14 su 100 fumano piu' di 10 sigarette al giorno, e 12 su 100 abusano con l'alcol'. Quanto alle droghe 'di solito e' dichiarato solo lo spinello e solo il 9% ha ammesso di farne uso. Un dato che desta grande sospetto'. Il progetto di screening sui giovani 'sara' presto esteso a tutto il Lazio, a Lombardia, Piemonte e Sicilia - ha concluso Fedeli - per arrivare a coprire tutto il territorio nazionale'. 10-12-2010 12:39 ITALIA/Biotestamento. Fini: no ad una legge. Politica faccia passo indietro Sui temi dell'eutanasia e della fine della vita "la politica deve fare non uno, ma tre passi indietro" perché si tratta di "questioni che vanno demandate alla coscienza di ogni cittadino". Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incontrando a Isernia gli studenti del liceo scientifico Majorana. "Pensare di codificare con delle leggi una materia che ha dei confini così sottili ed è legata alle convinzioni personali - ha ragionato Fini - vuol dire andare oltre ciò che è necessario alla società italiana. Il mio non è relativismo, significa avere ben chiaro che non tutto può essere codificato da una legge" perché "quando si intrecciano etica e scienza la legge è l'anello debole". Infatti "i paesi più avveduti hanno leggi flessibili sul tema. Da noi si è pensato servisse una legge e poi quella legge non si è fatta", ha concluso Fini ricordando il ddl sul biotestamento approvato al Senato sulla scia della morte di Eluana Englaro e fermo da oltre un anno in Commissione alla Camera. 10-12-2010 12:36 ITALIA/Biotestamento. Ricorso per farlo accettare A Firenze un uomo di 70 anni ha presentato ricorso affinche' venga accettato il suo testamento biologico. A darne notizia il suo avvocato, Sibilla Santoni. L'uomo e' sposato, con tre figli, una vita densa di rapporti interpersonali, laureato, in pieno possesso della capacita' di intendere e di volere e in buono stato di salute sia fisico sia mentale. L'uomo, consapevole dello scorrere del tempo, ha iniziato a pensare a circostanze future riguardanti il proprio stato di salute. Cio' lo ha portato ad esprimere al coniuge le proprie volonta' nel caso di una propria futura ed eventuale incapacita', riferendogli di non voler essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico. Questo con particolare riguardo alla rianimazione cardiopolmonare, alla dialisi, alla ventilazione e all'alimentazione forzata ed artificiale, nel caso di malattia allo stato terminale, malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile gravemente invalidante o malattia che lo costringa a trattamenti invasivi e permanenti con macchine o sistemi artificiali che gli impediscano una normale vita di relazione. Nell'eventualita' in cui si presentino tali patologie, l'uomo desidera che vengano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviargli le sofferenze, compreso l'uso di farmaci oppiacei, anche se questi dovessero anticipare la fine della vita. Al riguardo e' consapevole che nel nostro ordinamento vigono i principi di diritto, che garantiscono il rispetto della volonta' di non sottoporsi a terapie finalizzate a posporre la morte biologica, espresse dal soggetto in un periodo antecedente la perdita della propria capacita' di autodeterminarsi. "Occorre citare gli artt.2, 13 e 32 della Costituzione - afferma Santoni -. Difatti questa, all'art.2, prevede la liberta' di cura come diritto fondamentale della persona nella sua identita' e dignita', all'art.13 stabilisce nell'accezione individuata dalla Corte Costituzionale con sentenza 471/1990 l'inviolabilita' della liberta' quale 'sfera di esplicazione del potere della persona di disporre del proprio corpo' e infine, all'art. 32 consacra la tutela della salute come diritto fondamentale prevedendo i trattamenti sanitari obbligatori solo con riserva di legge qualificata. Tali norme costituzionali - come quelle ora citate, che riconoscono diritti primari - possiedono il carattere di imperativita' e di immediata operativita' ed applicabilita' senza la necessita', ai fini dell'applicazione della norma, di alcun intervento da parte del legislatore ordinario. Eventuali leggi che non le rispettassero sarebbero prima facie incostituzionali oltre che non democratiche". In riferimento al necessario rispetto della volonta' del paziente si e' espressa anche la Corte di Cassazione nella sentenza n. 23676/08. La Corte, infatti, tenendo in considerazione l'intimo nucleo della personalita' (rappresentato dal bagaglio di esperienze vissute dal soggetto, dalle sue convinzioni etiche, religiose, culturali o filosofiche che esprimono le determinazioni personali), ha riconosciuto ad ogni individuo il "diritto assoluto di curarsi" anche nel caso limite in cui tale rifiuto esponga il malato al rischio stesso della vita. In riferimento a quest'ultimo aspetto, si precisa che le patologie considerate nel ricorso si caratterizzano per il rispetto del normale percorso biologico sotto il profilo della non interferenza con il suo corso. Non viene contemplata alcuna ipotesi che configuri fenomeni eutanasici che, difatti, legittimano interventi accelerativi del naturale percorso di morte. Si delinea un dovere dell'ordinamento al rispetto di un'espressione autodeterminativa finalizzata all'evoluzione naturale del processo biologico della patologia con conseguente ablazione di forzature, violenze e interventi tecnologici invasivi diretti unicamente al prolungamento di una sopravvivenza inerte. Per discutere il ricorso e' fissata udienza per lunedi' prossimo. 10-12-2010 12:27 CANADA/Staminali. Nuovi trattamenti contro diabete, grandi ustionati e malattie polmonari Il dr Gregor Korbutt e la sua équipe all'Universita' di Alberta hanno lanciato un programma che potrebbe rivoluzionare il trattamento del diabete, dei grandi ustionati e delle malattie polmonari: stanno preparando dei tessuti che producano insulina proveniente da maiali e che potrebbero essere impiantati in malati di diabete del tipo 1. Questo scienziato e' uno dei principali ricercatori da cui e' nato il “protocollo di Edmonton” del 2000, che ha consentito ai medici di curare il diabete di tipo 1 con il trapianto di tessuti produttori di insulina prelevati da cadaveri umani. Ma, in virtu' degli scontati problemi di approvvigionamento, meno di 700 persone nel mondo hanno potuto beneficiare di questi trapianti di isolotti. Il nuovo centro di Alberta del dr Korbutt intende risolvere il problema facendo riferimento a metodi conformi alle norme cliniche e prelevando l'insulina dai maiali. La ricerca costera' 26,5 milioni di Cad, 10 dei quali, per il momento, sono arrivati dalla Fondazione canadese per l'innovazione: sufficienti per partire con esperimenti clinici su 200 pazienti. Il servizio dovrebbe essere a regime da qui a quattro anni con una produzione pressocche' illimitata di questi tessuti che dovrebbero essere in grado di curare anche il diabete di tipo 2. Nel contempo potranno essere prodotti tessuti cutanei per i grandi ustionati e cellule staminali per intervenire sui polmoni nella terapia della malattia di Crohn. ------------------------------------------NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. Se ci ritieni utili, sostienici con una donazione da 25, 50, 100, 250, o 500 euro o con un contributo a tua scelta: - con carta di credito sul nostro sito sicuro https://ssl.sitilab.it/aduc.it/ - CC/postale 10411502, IBAN: IT81 F 07601 02800 000010411502 - CC/bancario CRF Ag. 17 Firenze n. 7977, IBAN: IT11 O 06160 02817 000007977C00 (N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero) -------------------------------------------