Pochi ormoni e con GIUDIZIO
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Pochi ormoni e con GIUDIZIO
Corbis T E R A P I A O R M O N A L E I N M E N O PA U S A Pochi ormoni e con GIUDIZIO di Agnese Codignola Diversi studi epidemiologici confermano la relazione tra ormoni e tumori e aiutano a stabilire modi e tempi di questa cura a terapia ormonale sostitu- coordinatori del WHI e molti tiva (TOS) per la meno- esperti abbiano da subito invitapausa può essere assunta to tutti, le donne e i loro curanda chi soffre di disturbi partico- ti, alla cautela, a causa dell’imlarmente fastidiosi legati alla possibilità di dimostrare in menopausa senza mettere a maniera inoppugnabile una rischio la salute, o è meglio cer- relazione di causa-effetto tra i care rimedi alternativi? Molte due fatti, già nel luglio dello stesso anno, negli donne aspettano una risposta a L’incidenza del Stati Uniti le venquesta domanda cancro al seno dite delle principali combinazioni dall’ormai lontano è calata di estrogeni e pro2002, anno in cui il grande studio con l’abbandono gestinici erano dimezzate, e da Woman’s Health della TOS allora la situazioInitiative (WHI), finanziato dal Governo degli ne non è mai cambiata, anche se Stati Uniti, è stato bruscamente nel frattempo sono state pubbliinterrotto a causa di un aumen- cate molte precisazioni e distinto di rischio di tumore della guo sui risultati del WHI. Ora un secondo studio, premammella (oltre il 20 per cento), di infarti e ictus emerso sentato alla San Antonio Breast tra le donne ultrasessantenni Cancer Symposium, uno dei principali appuntamenti delche facevano uso di TOS. Infatti, nonostante gli stessi l’anno sull’argomento, sembra L confermare l’esistenza di un legame tra l’assunzione di combinazione estro-progestiniche e l’aumento di incidenza di tumori mammari, soprattutto del tipo ormono-dipendente. Peter Ravdin, dell’Anderson Cancer Center di Houston, ha infatti verificato l’andamento delle neoplasie della mammella secondo i dati contenuti nei Registri Tumori degli Stati Uniti, e notato un’improvvisa, vistosa diminuzione dell’incidenza (meno 7 per cento) nel 2003, che mal si concilia con la tendenza in atto dalla fine degli anni Novanta, cioè quella di un calo lento, pari a circa l’uno per cento annuo. Secondo alcuni si tratta della prova provata della responsabilità della TOS, perché il minor numero di tumori deriverebbe dalla drastica diminuzione del numero di donne in TOS. Altri elementi rafforzano questa tesi: per esempio, il fatto che le riduzioni più marcate (meno 12 per cento) si sono avute nelle donne di età compresa tra i 51 e i 69 anni, cioè tra coloro che avevano assunto la TOS negli anni precedenti e che avevano poi smesso di farlo. Inoltre i tumori che sono diminuiti di più sono stati quelli sensibili agli ormoni, che negli ultimi anni erano diventati sempre più numerosi fino a essere, negli Stati Uniti, ben sette su dieci. La tendenza, poi, è stata più evidente tra le donne Fondamentale aprile 2007 17 T E R A P I A O R M O N A L E I N M E N O PA U S A Tra i 45 e i 55 anni bianche, benestanti e istruite, Ravdin invita alla prudenza, cioè tra quelle che hanno sem- ricordando che i suoi dati si pre fatto un uso più pronuncia- limitano a fotografare la realtà e to di TOS, e che se ne sono non danno in alcun modo allontanate per prime. dimostrazioni scientifiche di un Ci sono poi i dati di labora- rapporto di causa-effetto. A torio: da almeno trent’anni è complicare ulteriormente il noto che, in vitro, sia gli estro- quadro, il periodico dei CDC geni sia il progesterone alimen- di Atlanta (il maggior centro di tano, in modo epidemiologia diverso, la prolifestatunitense) ha Le prove razione tumorale: epidemiologiche pubblicato un infatti se si asporallarmato resosono dalla tano le ovaie, conto nel quale si parte azzerando la prodenuncia un fatto duzione ormonale dei prudenti inatteso e periconelle donne non loso: una diminuin menopausa malate di tumore zione dell’1,8 per cento (pari a della mammella, nel 35 per 1,1 milioni) del numero di cento dei casi la massa diminui- donne che, pur rientrando in sce, talvolta fino a sparire. programmi di screening, non si sono sottoposte alla mammografia nel periodo 2000-2005. C’È CHI MINIMIZZA… Alcuni esperti, però, non Ecco spiegato, secondo alcuni sono d’accordo con questa inte- commentatori, il calo nell’incipretazione dei fatti. Lo stesso denza dei tumori: le donne, non 18 Fondamentale aprile 2007 Corbis Un segnale tranquillizzante è giunto proprio in questi giorni dalla North American Menopause Society (una società scientifica senza fini di lucro) che, dopo aver incaricato un gruppo di esperti indipendenti di revisionare gli studi fatti finora, ha preso ufficialmente posizione a favore della TOS nelle donne più giovani, cioè in quelle che entrano in menopausa quando hanno tra i 45 e i 55 anni. “Ci preme far sapere” ha dichiarato il presidente, Wulf Utian “che la TOS oggi è molto più sicura di quello che pensa la maggior parte delle donne, e che l’aumento di rischio emerso nel WHI riguardava donne che avevano più di 60 anni, più anziane rispetto a quelle che di norma fanno ricorso alla terapia. Al contrario, la nostra analisi conferma che nelle più giovani la TOS è realmente efficace nell’alleviare sintomi quali le vampate, la secchezza vaginale, la depressione, i vuoti di memoria, l’irritabilità”. Il comitato non ha elaborato linee guida dettagliate a causa della grande variabilità dei preparati ormonali disponibili e della scarsità di studi, ma ha raccomandato di assumere ormoni solo in caso di sintomi che compromettano seriamente la qualità della vita, per periodi non superiori ai cinque anni. Nei casi meno gravi si possono adottare alcuni accorgimenti: evitare alcuni cibi come quelli speziati, indossare abiti leggeri e aprire spesso le finestre, oppure far ricorso agli antidepressivi, che sono efficaci nel 60 per cento dei casi. p i ù seguite dal proprio ginecologo perché non prendono più gli ormoni, si sottopongono meno di prima ai controlli, e sfuggono alla diagnosi precoce. Andrea Genazzani, direttore del Dipartimento di medicina della procreazione e dell’età evolutiva dell’Università di Pisa, già presidente della Società internazionale della menopausa, spiega perché molti ginecologi italiani, in questi anni, non hanno sposato appieno le tesi più allarmiste: “Innanzitutto da noi c’è sempre stato un ricorso più intelligente e mirato alla TOS” spiega. “Se negli Stati Uniti veniva consigliata quasi a una donna su due, da noi non si è mai andati oltre il dieci per cento, cioè ci si è limitati ai casi LA RICERCA CONTINUA Lo studio di Marin County Una conferma del possibile legame tra l’assunzione di ormoni e l’aumento di tumori mammari viene da Marin County, una piccola e opulenta contea della California, Stato nel quale sia la pillola contraccettiva sia la terapia ormonale della menopausa hanno sempre avuto uno straordinario successo. Marin County però, abitata in grande maggioranza da bianchi benestanti, da anni pagava uno scotto molto pesante per questo impiego disinvolto di ormoni: tassi di incidenza di tumori al seno mai visti altrove e una crescita, tra il 1990 e il 1999, del 3,6 per cento l’anno, non paragonabile a nessuna area geografica analoga. Per questo erano stati attivati da tempo programmi di prevenzione che puntavano ad azzerare il tumore al seno con la prevenzione, che tuttavia non avevano avuto alcun esito. Poi, nel 2002, la svolta con la pubblicazione dello studio WHI, i cui risultati vengono immediatamente recepiti dalle donne di Marin County, che abbandonano in massa la TOS. A Marin County il consumo di TOS tra il 2001 e il 2003 è sceso del 68 per cento e subito dopo, nel 2003, l’incidenza di tumori della mammella è diminuita del 10-11 per cento, in proporzione dunque anche superiore a quanto accaduto a livello nazionale. Lo stesso vale per il 2004, e questo conferma che non si tratta di una strana casualità, ma che con ogni probabilità l’aumento dei casi era dovuto proprio all’eccesso di ormoni. Corbis di reale necessità. Inoltre, i dati rischio eccessivo. Tra gli elemendel WHI riguardavano donne ti a favore di un legame c’è il più anziane di quelle che di fatto che il calo nei tumori non norma fanno, in Italia, ricorso è spiegabile altrimenti (non è alla TOS (l’età media era di 63 stata individuata alcuna altra anni) e sono stati più volte causa ambientale o farmacologimessi in discussione anche da ca che possa spiegare questo alcuni degli autori. Quanto alla cambiamento nelle statistiche), riduzione della frequenza dei e inoltre che il tipo di donne in tumori nel 2003, a mio avviso cui si è verificato è proprio quello che prendeva esso non si spiega la TOS e che i con un cambio di Gli ormoni comportamenti vanno usati per tumori interessati sono per lo più avvenuto solo un anno prima: i il più breve tempo quelli sensibili possibile agli ormoni stestumori mammari si. Quanto all’oimpiegano anni prima di svilupparsi, e non biezione che sarebbe passato basta qualche mese di sospen- troppo poco tempo, molti sione per avere conseguenze così ritengono che gli ormoni non marcate. Infine, va detto che i contribuiscano tanto alla fase di preparati di oggi – e, ancora di iniziazione del tumore, ma a più, quelli che dovrebbero arri- quella di propagazione. Essi, vare tra qualche mese – hanno cioè, innescano la crescita di dosaggi molto inferiori rispetto microtumori già presenti, che ai primi introdotti, a parità di magari non diventerebbero attiefficacia. Il nostro consiglio vi nell’arco dell’intera esistenza rimane dunque quello di consi- della donna ma che, se sottopoderare la TOS come una possi- sti a stimolazione ormonale, bilità in caso di reale bisogno, crescono in brevissimo tempo”. A questo punto, la TOS ha una terapia cui fare ricorso con serenità, quando è il caso, per i ancora un ruolo? Risponde l’eprimi anni della menopausa, sperto: “Il suo utilizzo dovrebbe anche se sempre su consiglio del essere limitato a quelle donne che davvero ne hanno bisogno, medico”. e per periodi di tempo molto brevi. Per tutte le altre la faccen… E CHI È PREOCCUPATO Di opinione diversa sono da è diventata più complicata, invece i ricercatori che si occu- perché i molti fastidi della pano di cancro, anche in base a menopausa non sono più gestidati scientifici incontrovertibili, bili con un solo farmaco come che puntano il dito accusatorio prima. Bisogna pensare a proproprio verso gli ormoni. È il teggere le ossa, ai disturbi perifecaso di Riccardo Vigneri, diret- rici, alle vampate, all’umore: tore del Dipartimento di endo- tutto ciò richiede senza dubbio crinologia dell’Ospedale Gari- uno sforzo maggiore da parte baldi di Nesima (Catania), che dei medici, ma la posta in gioco spiega: “Nessuno può affermare – non dimentichiamo che la con certezza che sia più giusta TOS aumenta anche il rischio un’interpretrazione piuttosto di infarti, ictus e trombosi – è che un’altra. Tuttavia, a questo troppo alta per continuare a punto, la bilancia sembra pro- prescrivere ormoni con leggependere decisamente verso un rezza”.