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2011 SETTEMBRE n. 8
Vivere con serietà
E vincere la tentazione della futilità...
L
e vacanze sono
passate
e torna
il tempo ordinario del
lavoro e dell’impegno. Settembre ci
richiama alla serietà
del nostro lavoro.
Abbiamo certamente bisogno di vacanze per interrompere il
ritmo, per occuparci di
noi stessi e delle cose
più importanti, per dare
più tempo a Dio.
Il tempo che ci è dato
è tempo per costruire: è
prezioso.
Seriamente,
non seriosamente
Mons. Guido Conforti, che a
breve sarà dichiarato “santo”,
quindi proposto come modello
per noi, diceva che il tempo “è
prezioso quanto è preziosa la grazia, quanto è prezioso il paradiso
e quanto è prezioso Dio”. Il tempo
deve essere impegnato seriamente, non “seriosamente”, perché è
un diritto anche quello di vivere
serenamente nel nostro lavoro e
poter, periodicamente, riposare.
Gli antichi dicevano: Semel
in anno licet insanire - una volta all’anno è lecito comportarsi
da matti. Forse per questo una
tradizione millenaria offre annualmente un periodo diverso
dagli altri: il carnevale, in cui
possiamo rompere la routine
quotidiana. Ma oggi il carnevale
ha subito un’abnorme dilatazione e siamo caduti in una forma
di evasione permanente, che è
vacuità e futilità.
La moda di dire sciocchezze
Ormai per essere alla moda, si
deve ridere di tutto, raccontare
barzellette, sganasciarsi in maniera isterica, dire sciocchezze
e spettegolare sulla vita privata
dei cosiddetti divi o vip…; essere, in una parola, superficiali
e frivoli. Probabilmente questa
specie di mania collettiva viene
dalla televisione; soprattutto, ma
non solo, da quella commerciale
I TELEGIORNALI DEL NOSTRO PAPA
I problemi veri e le buone notizie dal mondo
p. MARCELLO STORGATO, sx
il papa ha il suo
A nche
telegiornale. Non è un
servizio regolare quotidiano, a
ore fisse, secondo un palinsesto
prestabilito. È un telegiornale
occasionale, ma molto seguito
e con un’audience eccezionale
da record.
Generalmente approfitta dell’udienza generale del
mercoledì, o più spesso sfrutta
l’appuntamento domenicale dell’Angelus, dopo il messaggio principale e prima del
saluto ai vari gruppi di pellegrini. L’udienza è assicurata,
la presenza dei grandi media
pure. E il papa ne approfitta
per lanciare qualche notizia
importante per l’umanità e per
la chiesa. Notizie che stanno a
cuore al papa, molto spesso
trascurate dalle grandi reti di
informazione nazionali e internazionali. Fanno notizia dopo
che lui ne parla.
Le notizie del papa: alcuni esempi. Il papa fa notizia
quando riceve i rappresentanti
di zingari e rom (11 giugno) e
dice loro: “Cari amici, vi invito
a scrivere una nuova pagina di
storia per il vostro popolo e per
l’Europa...”. Fa notizia quando
ringrazia i donatori di sangue
che “in modo silenzioso aiutano i fratelli in difficoltà” e invita i giovani a seguire il loro
esempio (12 giugno).
Fa notizia quando manda gli
“auguri di pace e prosperità”
alle autorità e ai cittadini del
nuovo Stato del Sud Sudan, a
maggioranza cristiana, dopo
una lunga guerra con gravi e
continue violazioni dei diritti
umani (8 luglio).
Fa notizia soprattutto il preoccupato appello per la Somalia e tutta la regione del Corno
d’Africa, “colpita da gravissima
siccità e una tremenda carestia,
che sta causando una catastrofe umanitaria”. E chiede una
mobilitazione internazionale
per inviare in fretta soccorsi
adeguati (17 luglio).
Spero faccia notizia anche
quanto mette i puntini sulle
“i” verso le grandi istituzioni
internazionali in riferimento
alle gravi situazioni di gran
parte dell’umanità: “Povertà e
fame sono spesso il risultato di
atteggiamenti egoistici... Non
possiamo tacere il fatto che anche il cibo è diventato oggetto
di speculazioni o è legato agli
andamenti di un mercato finanziario che, privo di regole
certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo
obiettivo del profitto” (1 luglio
alla Fao).
I nostri telegiornali invece,
ogni giorno e a orario fisso,
continuano a riproporci puntate su eccidi irrisolti, vecchie
telenovele che sembrano interminabili. Viene da pensare
che la regia o le regie - perché
sono rare le eccezioni! - vogliano proporre e imporre questi
comportamenti come cose da
imitare; cerchino proseliti in
modo da continuare la ...carneficina. Stiamo ormai arrivando
alla “metastasi del male”.
Eppure, non riusciamo a rassegnarci a questo andazzo, visto che “la speranza è l’ultima
a morire”. Possiamo far sentire
la nostra opinione e la nostra
esigenza per notizie aggiornate
e importanti, sia a livello locale
che a livello internazionale. Possiamo tornare a chiedere ai nostri direttori ed editori televisivi
di farci vedere e sentire regolarmente le notizie reali del mondo: le notizie “brutte” e - possibilmente - le notizie “buone”
dal mondo. Ce ne sono tante:
■
basta voler scegliere.
Contributo annuo € 10,00
Una copia € 1,00 - Contiene I. R.
Poste Italiane. Sped. A.P. D.L. 353 03 (conv.
L.27/02/04 n° 46) art. 2, comma 2, DCB Brescia.
Envoi par Abonnement Postal - Taxe Perçue
p. GABRIELE FERRARI, sx
e dai social network, dove si fa
a gara a chi è più leggero; dove
si parla solo di feste, di musica,
di sport, di gossip; dove si esagera nell’esternare i propri stati
d’animo; dove abbondano gli
esclamativi e si dimenticano,
ahimè, le buone maniere...
E non ci si accorge di regredire verso uno stadio infantile e di
smarrire le barriere della morale
oltre che del buon gusto. Questa
infezione collettiva di vacuità,
viene con ogni probabilità da alcuni agenti patogeni che si chiamano benessere, insoddisfazione, voglia di evasione.
Paura delle cose serie...
Popoli più giovani dei nostri e
genti più intraprendenti e serie,
che non hanno tempo di ridere,
perché occupati in problemi che
spesso riguardano la loro stessa sopravvivenza, premono ai
nostri confini: il futuro è loro,
non nostro; anche se questo ci
fa paura!
Sarebbe sbagliato generalizzare e altrettanto sterile atteggiarsi
a giudici inflessibili di questi
comportamenti, senza rendersi
conto della realtà più profonda
nascosta dall’apparenza. Probabilmente la voglia di evadere deriva anche dalla paura di dover
entrare in discorsi legati a questioni serie, come il lavoro, la
formazione culturale, la precarietà, il futuro del nostro mondo;
oppure legati ad ambiti sociali ed
esistenziali decisivi per la nostra
esistenza, che vanno dalla politica fino alla fede, argomento tabù
per antonomasia.
Molti adolescenti, che si allontanano dalla religione proprio
nell’età in cui diventano autonomi, incappano nel vuoto e nella
superficialità del nostro mondo
adulto, dovuto alla mancanza di
riferimenti alti e al tramonto di
un forte orizzonte di valori - religiosi o laici che siano - e vi si
adeguano in fretta.
Segnali nuovi e positivi
Grazie a Dio, intravediamo
anche segni nuovi: giovani impegnati nel sociale, nel volontariato, nello sviluppo dei popoli
più deboli; giovani che rivendicano la libertà e la crescita dei
loro paesi (come in nord Africa);
giovani “indignati” per la loro
condizione precaria (come in
Spagna); giovani che ritrovano
il gusto della fede (la giornata
mondiale della gioventù).
Speriamo, certo, che tutto
non si esaurisca in un momento
di ritrovo di massa. Ma è incoraggiante vedere giovani che
finalmente parlano di cose concrete e serie, che cercano una via
d’uscita al modo di vita imposto
dalle sbornie liberiste degli anni
‘90, che perseguono un rinnovamento capace di risvegliare
la passione per il futuro e per le
realtà invisibili: “quelle vere”,
direbbe san Paolo.
Tutto ciò potrà aiutare a recuperare in modo positivo la mentalità dei nostri padri, che sapevano quanto il benessere non
fosse un dato acquisito una volta
per sempre.
E per questo si rimboccavano
le maniche lavorando e facendo
studiare i figli, perché avevano
sperimentato quanto la vita fosse dura e dolorosa, ma che forse,
proprio per questo, amavano anche più di noi.
■
2011 settembre n.
ANNO 64°
8
2
Festa parrocchiale ad Abaetetuba
3
Un santo per tutta l’umanità
4/5
Testimoni di speranza
6
Due santi s’incontrano, anzi tre
Conforti: la giornata del vescovo
Laicato: Due vite donate alla missione
Il viaggio di un carisma, dal mondo e nel mondo
Mons. Mazzolari: “Ragazzi, non ditemi di no!”
2011 SETTEMBRE
m i s sion e e spirito
missione E CONFORTI
Il beato cardinal
Andrea Ferrari
Due santi s’incontrano, anzi tre
Don Guanella, mons. Conforti e il card. Ferrari
I
n prossimità del 23 ottobre, troviamo tempo e modo di raccontare i tre incontri avvenuti tra san Luigi Guanella e
san Guido Conforti, perché il loro significato ci introduce nelle
vene dell’amore che Dio Padre
riversa nel cuore dei suoi santi.
I due si incontrarono una prima volta a Como, tra il 1892 e il
1894, durante una visita che don
Guido, da poco ordinato prete
(22.9.1888), aveva fatto al vescovo mons. Andrea Ferrari, che
era stato suo rettore nel seminario di Parma.
L’incontro di Como
Don Guido aveva il cuore carico di riconoscenza verso il suo
“padre amato”, che aveva suscitato nel suo cuore di giovane seminarista il desiderio di accogliere le esigenze radicali del
rapporto con Gesù. Gli era stato
accanto mentre imparava a convivere con i condizionamenti
della salute e anche quando don
Bosco aveva rifiutato di accettarlo “come missionario” tra i salesiani. Ora don Guido aveva bisogno di consigli per realizzare
l’ardito progetto di fondare una
congregazione missionaria.
Per mons. Ferrari essere vescovo significava amare Dio e
2
la gente con cuore disposto a dare tutto, imparando da Gesù. Per
questa ragione pensò di far incontrare don Guido Conforti con don
Luigi Guanella, perché secondo
lui quel prete, “missionario tra i
più poveri e abbandonati”, dava
grande evidenza alla paternità di
Dio. Don Guanella era sacerdote diocesano, più anziano di don
Conforti e aveva già dovuto remare contro l’opinione pubblica,
e anche di qualche ecclesiastico.
Il grande affare
della santità
Il 24 ottobre 1915, san Guido Conforti, che nel frattempo
era divenuto a sua volta vescovo
di Parma, venne informato della morte di don Luigi Guanella
e tornò su quell’incontro con il
seguente ricordo: “Don Guanella onorò altamente la sua missione sacerdotale con la santità della
vita e con opere meravigliose di
carità… Ricordo d’averlo avvicinato, parecchi anni or sono, e perdura in me l’impressione gratissima che ne ho riportato; l’impressione che sogliono lasciare i santi
in quanti hanno la fortuna di trattare con essi. Più che a pregare
per lui, mi sento inclinato a raccomandarmi alle sue orazioni...”.
Anche don Luigi Guanella era
p. LINO MAGGIONI, sx
tornato su quel primo incontro,
in circostanze differenti, per dire: “Le anime sante si conoscono tra loro e a vicenda e con tutto il cuore si amano. La più grande felicità è trovarsi due persone
amiche e aiutarsi nel grande affare della propria santificazione”.
L’incontro... americano
Nel libro d’oro dell’amore di
Dio è registrato anche un secondo
incontro tra don Guanella e mons.
Conforti. Un incontro missionario, in quanto le due guarigioni
che hanno aperto le porte della loro canonizzazione sono avvenute
nel continente Americano.
San Luigi Guanella era stato invocato a Philadelphia (Usa), il 15
marzo 2002, dalla mamma di William Glisson. A 20 anni, cadendo
con i pattini a rotelle, aveva riportato un gravissimo trauma cranico
occipitale. San Luigi si era recato là a intercedere perché gli fosse
guarita la testa, in un modo che la
scienza non sa spiegare.
San Guido Conforti, invece,
era arrivato in Brasile, nella diocesi di Belo Horizonte, nell’agosto del 2003. Era stato invocato
da tutta la comunità parrocchiale, per ottenere la guarigione di
Thiago Souza: un neonato prematuro afflitto da grave ipossia
San Luigi Guanella
San Guido
Conforti
cerebrale per un arresto cardiorespiratorio prolungato. La sua
felice crescita è un fatto che la
scienza non sa spiegare.
Di questo secondo incontro
tra santi fa riflettere il fatto che
ambedue, san Luigi e san Guido, hanno lasciato il cielo per
venire a guarire la testa di un
giovane e di un bambino, e dare
loro vita in abbondanza.
L’incontro a San Pietro
Il terzo incontro è ancora in
agenda. I due nuovi santi, non
dimenticano che nelle loro tante tribolazioni si sono sentiti
sorretti e consolati da quel san-
to vescovo di Como, in seguito
nominato cardinale di Milano. A
Milano, lo stesso Papa e le autorità civili dell’Italia in fermento, lo caricarono della croce del
sospetto e dell’isolamento. Lui
morì offrendo al Signore le sofferenze e la vita per la sua gente. La chiesa ha proclamato “beato” il cardinal Ferrari e la gente dice che è stato il più grande
pastore che Milano abbia avuto
dopo san Carlo Borromeo.
Inutile chiedersi se il 23 ottobre quei tre santi si troveranno insieme in piazza San Pietro.
Quali saranno i loro pensieri sui
nostri giovani di oggi?
■
INTENZIONE MISSIONARIA
E PREGHIERA DEL MESE
• Le comunità cristiane in Asia proclamino il vangelo con fervore, testimoniandolo con la gioia della fede.
• Gli insegnanti sappiano trasmettere l’amore alla verità ed educare ai valori morali e spirituali.
Conforti: “Il servo fedele impiega santamente la giornata”.
2011 SETTEMBRE
V ITA S AV ERIA NA
I nostri laici ci sanno fare
La festa parrocchiale ad Abaetetuba
L
a festa parrocchiale è iniziata il 5 giugno e si è conclusa il 3 luglio. La preparazione
è partita proprio quando io sono
entrato all’ospedale, il 6 aprile. I
laici, coordinati dall’ottima presidente del consiglio pastorale,
“dona Gesi”, si sono incontrati
più volte e hanno organizzato tutto, dividendosi i compiti.
Quando sono tornato convalescente il 25 maggio, ho trovato
quasi tutto fatto, e anche bene!
Durante la convalescenza p. Arnaldo De Vidi è venuto a darmi
una mano: sa animare le celebrazioni molto bene e con arte.
Tutti si danno da fare
Ecco come si svolge la festa
di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso ad Abaetetuba, in
Amazzonia. Il 6 giugno è iniziata la peregrinazione della Madonna: ogni sera la statua viene
portata in una casa, dove ci si
ritrova per pregare e celebrare la
Messa, con la partecipazione entusiasta della gente. Altre statue
della Madonna (di dimensioni
più piccole) sono portate in altre abitazioni; anche lì i vicini
di casa si incontrano, cantano e
recitano il rosario. Il bel tutto per
circa un’ora e mezza.
Provate a immaginare cosa vuol
dire in una parrocchia avere una
ventina di gruppi che ogni sera si
trovavano insieme per manifestare la loro devozione e il loro affetto alla Vergine Maria e condividere la gioia di stare insieme! Ma
non è finita. Lavorando insieme,
hanno messo a posto la piazza
del santuario: sistemate le buche,
rifatta la chioma agli alberi, dipinta la chiesa, i banchi verniciati a
nuovo. Insomma, tutto odora di
nuovo, di pulito, di festivo…
La grande festa Mariana
Finalmente, domenica 26 giu-
LAICATO SAVERIANO
Due vite donate alla missione
p. BRUNO BOSCHETTI, sx
Da due anni Serafino e Francisco si sono uniti a noi saveriani nelle missioni del Mozambico, come laici missionari. All’inizio la gente era confusa, abituata a trattare con i soliti “padri” e “suore”... Era una novità che, gente come loro, venisse da lontano per annunciare il vangelo. Non sapevano come chiamarli...; poi hanno deciso per l’appellativo di “fratello”, e “fratelli” lo sono davvero per essersi inseriti pienamente nella loro vita.
Francisco Batista, brasiliano trentenne, viene da Belém
(Amazzonia) con una bella esperienza di lavoro nelle comunità ecclesiali di base. Qui fa parte del gruppo “Giustizia e
Pace” della diocesi di Beira e ha girato le varie missioni per
sensibilizzare le comunità ai temi della dottrina sociale della chiesa, soprattutto riguardo alla “giustizia”. Ha aiutato le
comunità ad aprire gli occhi e a denunciare le ingiustizie che
spesso sono causa della miseria e della fame in Africa. Attualmente insegna etica e morale nella nostra scuola secondaria
a Chemba. è molto apprezzato dai giovani che lo stimano e
ascoltano con interesse. Ovunque sparge allegria con forti abbracci “alla brasiliana”. Una vera benedizione!
Serafino Piras è sardo di 65 anni. Vedovo con tre figli, proprietario di un’impresa di termosifoni con una trentina di
operai a Rozzano (MI), ha lasciato la direzione dell’impresa
ai figli ed è venuto a dedicare gli anni (e la pensione!) alle nostre missioni. Si è inserito a Inyangoma, una missione con 40
comunità, senza la presenza stabile dei “padri”.
A Rozzano era il grande animatore dell’oratorio; a Inyangoma si dedica anima e corpo alla pastorale giovanile: organizza il campionato di calcio in tutte e comunità, insegna religione nelle scuole, costruisce chiese nei villaggi, dà agli studenti la possibilità di esercitarsi con il computer... Parla male il
portoghese, ma tutti lo ascoltano con attenzione perché sanno che parla di Dio. Distribuisce sorrisi e “pacche sulle spalle”
con abbondanza. Ha sempre frotte di bambini che gli corrono dietro e lo imitano in quel suo andare mezzo storto... Basta dire “Serafino”, che tutte le porte si aprono! La gente gli
vuole un sacco di bene.
Con il campionato di calcio Serafino ha cambiato la domenica di tante persone. Se passi per le comunità alla domenica
pomeriggio, è come essere allo stadio San Siro di Milano: pieno di gente a fare il tifo per la squadra del cuore.
Francisco e Serafino: la loro presenza è una catechesi vivente. I cristiani hanno capito che non possono essere cristiani “seduti”, ma missionari e annunciatori...
proprio come i loro
due “fratelli”!
PS. Francisco
tornerà in Brasile il prossimo anno. Non ci sarebbe
qualcuno che voglia sostituirlo?
Serafino e Francisco, i due
“fratelli” dei bambini nel
cortile della missione di Inyangoma, in Mozambico:
manca solo il pallone...
p. DOMENICO MENEGUZZI, sx
gno alle 7 del mattino, è iniziata
la grande processione chiamata
“Cìrio”, con canti festosi e spari
di mortaretti. In tre ore la massa di gente serpeggiante lungo
le vie del “bairro”, pregando e
cantando, è arrivata in chiesa per
la Messa solenne.
Così è ufficialmente iniziata la
settimana di festeggiamenti fino a
domenica 3 luglio. Ogni mattina
alle 5,30 recitiamo il rosario; la sera, un secondo rosario con novena
e Messa. Poi nel salone la gente
può mangiare qualcosa e bere una
bibita. Mattino e sera, lo sparo di
12 mortaretti avvisa la gente che
la festa continua e tutti sono invitati... Tutto questo immenso lavoro è coordinato dai laici. A me
tocca, eventualmente, risolvere
qualche piccolo problema.
La donna sull’amaca
Vado volentieri a visitare le persone anziane: mi piace ascoltare le
loro storie. Il più delle volte sono
storie dolorose, inimmaginabili.
Via Pimentel è una strada stretta e le casette sono incollate una
sull’altra. Per andare a visitare
dona Gonçalves ho dovuto camminare su una specie di palafitta.
Sono entrato in una stanza
grande, con parecchie fessure nelle pareti di tavole, senza la fiancata di fondo. Alcune amache appe-
“Cìrio” di Abaetetuba, in Amazzonia: la bella statua della Madonna del Perpetuo
Soccorso portata in festosa processione per le vie della città,
con il vescovo mons. Giovenale
se, due giovani donne che lavano
gli indumenti e dona Gonçalves
sdraiata sull’amaca, cieca e con
pressione alta. Da giorni nessuno
passa a misurarla. Parlare con lei
mi ha fatto bene: non un lamento
è uscito dalla sua bocca. Mi ha
solo pregato di tornare a trovarla
il più presto possibile.
Il taxista della bici
Raimundo, l’uomo della bicicletta-taxi, si è fatto vivo di nuovo. Ha graffiature sul braccio
sinistro e mi racconta: “Stavo
trasportando una donna e una
moto-taxi mi è venuta addosso.
Per fortuna la donna non ha avuto conseguenze; ma la bici... Non
mi fido a portare in giro le persone, ma riparare il manubrio costa
TUTTO PRONTO
PER S. CONFORTI
Sembra ormai tutto pronto
- o quasi - per la solenne celebrazione alle ore 10 di domenica 23 ottobre in San Pietro: Benedetto XVI dichiara “santo”
mons. Guido Conforti, vescovo
e missionario. Le celebrazioni
romane iniziano sabato 22 pomeriggio con la presentazione
del “santo”; purtroppo, all’ultimo momento ci è stata negata
la “Sala Nervi”, per cui abbiamo dovuto ripiegare su un altro luogo meno adatto.
I pellegrini internazionali proseguono per Parma, per pregare sulla tomba del Conforti e visitare la sua città natale. Sembra
che i saveriani abbiano difficoltà a reperire 60 “tonache nere”,
da indossare per distribuire la
Comunione durante la Messa; il
camice bianco non vale per il cerimoniale vaticano...
■
L’OSPEDALE DI P. CRIPPA
Il 30 maggio, alla presenza
dei coniugi Valeria Crippa ed
5 euro!”. Mi accorgo che anche
la ruota posteriore è scentrata e
mancano alcuni raggi. Con 10
euro riesce a metterla a posto.
Non posso rimanere indifferente davanti a un padre di quattro figli che si trova in difficoltà
con il suo mezzo di lavoro. Mi
spiega che quando le cose vanno bene riesce a portare a casa
anche 10 euro al giorno, frutto
di lunghe pedalate. Ma un chilo
di carne qui costa 6 euro!
Ho una voglia matta di regalargli una bici nuova, ma non è
facile. Se si sparge la voce che
sono di manica larga, povero
me! Avrei una lunga fila con richieste… Fare il bene non è sempre facile; ma bisogna trovare la
■
strada per farlo.
Lo stesso giorno sono entrate
in servizio le suore francescane
del Monte.
Il superiore dei saveriani in
Congo, p. Gianni Brentegani, ha consegnato le chiavi
dell’ospedale alla diocesi, per il
servizio ai malati della vasta zona ai confini tra Congo, Ruanda
e Burundi. Dalla missione di Luvungi p. Paolo Maran informa
che il primo bambino nato nel
nuovo ospedale è stato chiamato “Giuseppe”.
■
Il vescovo Maroy commemora il compianto
p. Giuseppe Crippa durante la Messa
inaugurale dell’ospedale “San Giuseppe”
a Kamanyola, RD Congo
Emilio Rottoli, è stato inaugurato dal vescovo Maroy
l’ospedale “San Giuseppe” di
Kamanyola, in diocesi di Uvira.
L’opera è dono della famiglia
Crippa, in memoria del missionario saveriano bergamasco
padre Giuseppe, morto il 26 ottobre 2009, che l’aveva ideata
e progettata. Su uno spazio di
17 ettari, l’ospedale ha attualmente cinque padiglioni e altre sette strutture secondarie.
SAVERIANI... MAGGIORI
Nella casa di Tavernerio, dal
17 al 30 luglio, si sono riuniti
i “superiori maggiori” dei saveriani (vedi foto sotto): i cinque della direzione generale
e i 19 confratelli che guidano
le circoscrizioni dove lavorano
i saveriani nei 4 continenti. Un
fiume di “relazioni” sulla situazione delle nostre missioni, anche in vista del prossimo capitolo generale, previsto tra due
anni. Tutti pronti a rinnovare
l’impegno di santità, imitando
il “santo” fondatore.
■
3
2011 SETTEMBRE
GUIDO CONFORTI: UN SANTO PER TUTTA L’UMANITà
in famiglia
SE IL PADRE è SANTO...
Ci manca solo di essere santi
p. MARCELLO STORGATO, sx
N
ella sua ultima lettera ai saveriani, p. Rino Benzoni ci scrive: “La canonizzazione del nostro Fondatore deve tradursi
per noi in un recupero di ottimismo e di fiducia. Molte volte si
realizza ciò che noi crediamo che capiterà, sia in bene che in male. Uno che vede tutto nero, agirà inconsciamente perché le sciagure che annuncia si realizzino; altrettanto, a uno che è ottimista,
tutto va per il verso giusto. Detto con le parole evangeliche: la
fede può sradicare alberi e spostare le montagne... Si tratta di
crederci un po’ di più, e di giocarci dentro con più gioia, entusiasmo, zelo e coraggio. Le sorprese di Dio non mancheranno”.
Seguire l’esempio del “padre santo”
In realtà, avere un “padre fondatore santo” è tanto un onore
quanto una responsabilità. Non abbiamo nulla di cui noi saveriani - suoi figli possiamo gloriarci finché, appunto, anche
noi cerchiamo con tutta sincerità di vivere santamente. “Talis pater, talis filii”, dice il proverbio latino, che non sempre
si avvera alla lettera, specialmente ai nostri tempi, quando il
cambio generazionale sembra rispondere meglio all’altro proverbio in gergo, “a padre avaro, figlio prodigo”.
Ma devo confessare che la notizia della canonizzazione del
vescovo e missionario san Guido Conforti a noi saveriani - e
a quanti si ispirano al suo carisma - ha messo in moto una
marcia in più. È come se il tubo di scappamento abbia sputato
fuori un intoppo, e il motore abbia ripreso vigore, e il termostato si sia fissato stabile nel mezzo, come dovrebbe essere per
chi non si surriscalda a ogni piccolo sforzo per migliorare la
corsa... verso la normale santità.
Si dice che san Guido non abbia fatto cose straordinarie. Il nostro esperto p. Guglielmo Camera scrive: “Mons. Conforti offre
l’esempio di una santità che non consiste in opere spettacolari,
ma nell’umile, fedele, costante adempimento della volontà di
Dio in ogni momento della vita”. Meglio, così è alla portata di
tutti seguirne l’esempio e imitarlo; non abbiamo scuse!
P. Lucas Morandi in Bangladesh, tra i bambini che mostrano l’immaginetta
di san Guido Conforti con la preghiera in bengalese (foto G. Gargano)
Non è tempo
di “far festa”...
Anche noi non abbiamo fatto cose straordinarie. Credo di
poter dire che tutti e ciascuno,
singolarmente e in comunità,
abbiamo fatto un po’ meglio
quello che ci spetta fare ogni
giorno nel luogo in cui viviamo e nel lavoro che svolgiamo,
facendoci accompagnare dalla
ispirazione di san Guido. I saveriani del Congo giustamente
affermano: “Il primo obiettivo
è personale e comunitario. Più
che far festa per la canonizzazione, vogliamo risentire, meditare, gustare e vivere le parole con cui il fondatore descrive
la sua vita di pastore e padre;
le parole con cui descrive il
nostro carisma, il nostro modo
di essere famiglia e di vivere la
consacrazione alla missione”.
Succede come con i nostri
genitori naturali. Alla loro
morte, desideriamo pensare a
loro, conoscerli più a fondo,
Parte del pieghevole che illustra il
miracolo operato da san Guido Con- imitarli di più, per vivere alforti, preparato da p. Celli in Brasile
meno un po’ quei valori che ci
hanno insegnato e trasmesso,
con le parole e con l’esempio. Scopriamo allora uno stile di
vivere, lavorare, pensare, parlare... che vale la pena seguire,
per essere figli felici di un padre e una madre così. In fondo,
era quello che i nostri genitori si aspettavano da noi, per la
nostra e la loro felicità.
Cosa abbiamo fatto di meglio?
Abbiamo riletto e studiato la vita e gli scritti del santo fondatore, non per curiosità (anche Tagore afferma che “Dio non
si trova nella curiosità”), ma nello spirito filiale di chi vuole
capire e trarre tesoro dello stile di vita del “padre”. Spesso
abbiamo condiviso tra noi insegnamenti e ispirazioni, nelle
conversazioni informali e negli incontri settimanali a cui tutte
le comunità saveriane nel mondo partecipano regolarmente.
Anche nei nostri ritiri spirituali mensili abbiamo meditato
sugli scritti del santo fondatore. In particolare, la “regola fondamentale” (del 1931) e la “Lettera testamento” (del 1921),
in cui il Conforti traccia la sua visione del saveriano, che si
consacra alla missione con tutte le forze, per “fare del mondo
una sola famiglia cristiana”.
In particolare, nell’ora di adorazione del giovedì sera - che
noi saveriani facciamo in ogni punto della terra - abbiamo
ripreso alcuni insegnamenti di san Guido, anche seguendo le
tracce preparate e inviate dalla direzione generale a tutte le
comunità. Uno dei temi più ripresi è stato proprio quello della
“spiritualità missionaria”, della quale il Conforti ha frequentemente parlato ed è stato maestro e
testimone.
PER CONOSCERE SAN GUIDO CONFORTI
Per conoscere meglio san Guido Conforti, vescovo e missionario, raccomandiamo:
Biografia di p. Augusto Luca, “Guido Conforti: vescovo e missionario per il mondo”
(Ed. Paoline, € 16)
Profilo biografico di p. Guglielmo Camera, “Guido Conforti, missionario in Italia”
(Parma 2011, € 5)
Biografia scientifica di don Angelo Manfredi, “Guido Maria Conforti” (Ed. Emi, € 28)
Antologia degli scritti di Guido Conforti di Ceresoli-Ferro (Cscs, Parma 2007, € 20)
Spiritualità missionaria, “Noi partiamo, tu non restare”. Disegni di Mariarosa Guerrini
(Ed. Emi, € 10)
Fumetto, “Il vescovo missionario”. Disegni di Giuseppe Campana (Ed. Emi, in stampa)
Filmato dvd di p. Fiorenzo Raffaini, “Guido Conforti Santo” (Saveriani Brescia, € 12)
Audio cd a cura di p. Fiorenzo Raffaini, “Una vita, una missione. Intervista immaginaria
al Conforti” in 5 puntate (Saveriani Brescia, € 6)
Poster (formato grande 45x70; formato medio 30x45) per parrocchie, oratori, gruppi
catechistici, associazioni, famiglie (gratuiti, offerta libera)
Immaginette con la preghiera di lode e intercessione (gratuiti, offerta libera)
Per approfondimenti e consultazione su carisma, spiritualità, scritti e insegnamenti, e
per pubblicazione su giornali e riviste, consigliamo di visitare i seguenti link:
www.saveriani.com/conforti (Saveriani Direzione Generale)
www.saveriani.bs.it (Saveriani Brescia)
www.javerianos.org (Saveriani Spagna)
www.xavs.org (Saveriani Gran Bretagna)
www.xaviermissionaries.org e www.guidoconforti.com (Saveriani Usa)
Richiedere a Libreria dei Popoli, Brescia Tel. 030 3772780; fax 030 3772781;
e-mail: [email protected]
4
Il suo stile di vita, il suo carisma
L’esempio del Conforti era luminoso
e contagioso soprattutto nel suo stile di
vita: semplice e cordiale. Così sintetizza p. Luigi Marchioron, missionario a
Taiwan: “Abbiamo un uomo che ha saputo costruire, nella fatica di ogni giorno e in ogni tappa della vita - l’educazione in famiglia, il percorso vocazionale, la malattia, i «principali difetti»
e i «propositi giovanili», il ministero a
Ravenna e a Parma, l’istituto saveriano
e la formazione dei missionari... - una
personalità umana armonica, equilibrata e coerente, tenace e realista, retta
e fedele. La forza e la resistenza sono
unicamente ispirate dalla fede, da un
progetto più grande e «audace»: il crescente rapporto con il Crocifisso”.
Non ci resta che una cosa da fare:
rinnovare il nostro impegno quotidiano per la missione universale, cercando di vivere quello stile carismatico
del nostro “santo padre e fondatore”.
Come lui: spinti dalla carità di Cristo
e vedendo Cristo in tutti e in tutto, affinché tutti conoscano e amino nostro
Signore Gesù Cristo.
■
IL CONFORTI TRA I POPOLI
p. MARCELLO STORGATO, sx
Tante iniziative per farlo conoscere
I
missionari saveriani invitano tutti gli amici a prepararsi e a partecipare alla festa della canonizzazione
del loro fondatore mons. Guido Conforti. Da tutte le parti
del mondo dove i saveriani lavorano e vivono, vari vescovi
e sacerdoti diocesani, missionari e missionarie, catechisti e
laici si sono organizzati per essere a Roma il 23 ottobre.
a cura di DIEGO PIOVANI
C
i vorrebbero molte pagine per descrivere tutte le iniziative che i saveriani hanno ideato e messo in atto per
presentare e far conoscere san Guido Conforti ai popoli delle
missioni sparse nel mondo. Per motivi di spazio, ne abbiamo
scelta una per continente: dal Congo per l’Africa; dell’Amazzonia per l’America latina; del Bangladesh per l’Asia.
Anche i saveriani in Italia organizzano il pellegrinaggio
a Roma per questo grande evento di santità missionaria.
Ognuno può fare riferimento alla comunità missionaria
più vicina. Ma anche tu puoi organizzare un pellegrinaggio con i famigliari, i vicini di casa, con il gruppo missionario o con la tua parrocchia.
In famiglia, raccomandiamo di recitare ogni sera la preghiera a san Guido Conforti (nel riquadro di pagina 5),
chiedendo al santo la grazia che più ci sta a cuore, per la
santità nostra e altrui.
In parrocchia, incoraggiamo sacerdoti e laici a ricordare
questo bell’evento ecclesiale attraverso la “preghiera dei
fedeli” e nell’omelia, richiamando qualche aneddoto della
vita del santo e citando qualche brano dei suoi numerosi
scritti pastorali e missionari. Ogni numero di “Missionari
Saveriani” ha riportato interessanti riflessioni e racconti,
da leggere e meditare con utilità spirituale di noi tutti.
In queste pagine, oltre a presentare il programma delle
celebrazioni, condividiamo con voi la nostra gioia e il nostro impegno nel seguire l’esempio del santo e nel farlo conoscere ai popoli tra cui viviamo la missione. La nostra gioia
sarà piena, insieme a voi.
■
foto archivio MS
PROGRAMMA
PELLEGRINI CON SAN CONFORTI
Giornate intense a Roma e a Parma
P
resentiamo brevemente il programma delle giornate a
Roma e a Parma, con le indicazioni utili per partecipare
all’evento, in persona o spiritualmente.
Il programma delle giornate romane
Sabato 22 ottobre 2011: luogo da definire. Pomeriggio di
preghiera e presentazione del vescovo missionario san Guido
Conforti, dalle 16.30 alle 18.30. L’incontro doveva avvenire nell’Aula Paolo VI (“Sala Nervi”), accanto alla basilica di
San Pietro, come concordato con le autorità Vaticane già dal
settembre 2010. Ma poi la sala ci è stata negata, per cui, all’ultimo momento, abbiamo dovuto ripiegare su un altro spazio,
certamente meno adatto e più costoso...
Preghiamo gli amici interessati di tenersi in contatto con il
segretario organizzativo p. Luigi al telefono scritto sotto.
Domenica 23 ottobre 2011: piazza San Pietro. Nella
giornata missionaria mondiale, papa Benedetto XVI iscrive
nell’albo dei santi mons. Guido Conforti, don Luigi Guanella
e madre Bonifácia R. de Castro. Siamo tutti invitati a condividere la gioia delle tre famiglie religiose, i cui fondatori
vengono proposti come modelli di vita per tutti i cristiani del
mondo.
La cerimonia viene trasmessa anche in diretta televisiva.
Per accedere nei posti “riservati” in piazza San Pietro occorre
essere muniti di biglietto.
In serata, probabilmente all’istituto salesiano “Gerini”, in
via Tiburtina, i giovani pellegrini organizzano un musical con
canti e testimonianze in memoria di san Conforti e del suo
carisma missionario
Lunedì 24 ottobre 2011: basilica San Paolo fuori le mura. Celebrazione saveriana di ringraziamento. Nella basilica
di San Paolo, mons. Conforti fu consacrato vescovo e fece i
voti religiosi saveriani. La presenza di tanti pellegrini provenienti da nazioni e culture diverse ci fa gustare l’ideale per cui
mons. Conforti ha speso la sua vita: “fare del mondo una sola
Padre Gianni Brentegani, superiore dei saveriani in Congo RD, introduce
il recital su Conforti, messo in scena al collegio “Alfajiri” di Bukavu
(foto N. Colasuonno)
NELLE MISSIONI
IL VIAGGIO DI UN CARISMA, DAL MONDO E NEL MONDO
2011 SETTEMBRE
famiglia cristiana”. La santa Messa di ringraziamento inizia
alle ore 9, e comprende anche la professione dei voti perpetui
di alcuni giovani saveriani.
La basilica di San Paolo è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici, ma ci sono anche ampi parcheggi nelle vicinanze.
Per entrare in basilica non è necessario avere alcun biglietto.
Il programma delle giornate parmensi
Martedì 25 ottobre 2011: santuario san Guido. I pellegrini internazionali e italiani giungono a Parma in giornata per
sostare in preghiera nel santuario di san Guido Conforti e per
visitare i luoghi Confortiani, nella “casa madre” dei saveriani
in viale San Martino 8, nella città e a Casalora di Ravadese,
luogo di nascita del santo.
Mercoledì 26 ottobre 2011: cattedrale di Parma. Celebrazione internazionale dell’Eucaristia, presieduta dal vescovo di
Parma mons. Enrico Solmi, presenti le autorità cittadine e i
vescovi dell’Emilia. La celebrazione inizia alle ore 10. Segue
la ristorazione in “casa madre” dei saveriani. Alla sera ore 21,
sempre in cattedrale, un evento musicale corona la giornata.
Due “nota bene” per i pellegrini
1. Per avere i biglietti di entrata per la preghiera del sabato
e per la cerimonia di domenica in piazza San Pietro, e per
qualsiasi altra informazione, rivolgersi al segretario di coordinamento padre Luigi Zucchinelli: viale Vaticano 40 - 00165
Roma; Tel. 06 39375421; E-mail: [email protected]
2. Ai partecipanti (dietro offerta di € 10) verrà distribuita la
“borsa del pellegrino” fatta a mano dalla donne indigene del
Messico, contenente: la lettera ai pellegrini del superiore generale dei missionari saveriani; il programma delle celebrazioni; la corona del rosario missionario in un piccolo contenitore
fatto in Cina; una sciarpa e un cappellino di riconoscimento;
un pieghevole con la preghiera al nuovo santo in 11 lingue; un
libretto di 64 pagine con una breve vita di mons. Guido Conforti, la sua spiritualità e la descrizione dei campi di missione
dove lavorano i saveriani.
Implorando la benedizione dei nuovi santi, mons. Guido,
don Luigi e madre Bonifácia, a nome dei laici saveriani, delle
missionarie di Maria-saveriane e di tutti i missionari saveriani,
vi saluto in fraternità, p. Luigi Zucchinelli, sx
■
Il Conforti in ritmo africano
Il primo degli eventi di animazione, in preparazione alla
canonizzazione di Conforti, è avvenuto al collegio “Alfajiri”
di Bukavu, davanti a duecento religiosi e religiose: un recital
dal titolo tutto africano: “Guido Conforti, l’antenato della famiglia saveriana”. Replicato ancora nella grande missione a
Cahi, alla periferia di Bukavu, il recital è stato molto apprezzato. “Mi ha commosso”, commentava p. Carmelo Sanfelice,
mentre ancora canticchiava la melodia di “Mama Maria, mama ya Fontenellato”.
Il recital è basato sul racconto di un “griot”, una figura molto
comune nei villaggi d’Africa. È lui che spiega, pone domande
e, con proverbi e locuzioni, fa partecipare l’assemblea e invita a
danzare e a cantare. Inizia con il dialogo tra coro e solista, mentre viene proiettato il famoso Crocifisso: “Cosa hai visto, piccolo Guido, in quel Crocifisso?”. “Ho visto Gesù che mi cercava e
mi parlava; contavo i chiodi e mi diceva che era l’amore...”.
Il testo è stato scritto da p. Donatien, saveriano congolese. I
canti sono stati composti da autori del posto che per un mese
hanno letto e riflettuto sulla vita del Conforti, e hanno inventato una melodia con passi ritmici. Bwana Safari, maestro del
coro, ha invitato tutta la famiglia al recital: “La vita del Conforti non ha storie straordinarie, ma una spiritualità eccezionale; non ha avventure, ma piuttosto insuccessi. Noi diremmo: è
l’uomo che ha saputo trasformare le disgrazie in grazie. E qui
in Congo di disgrazie ne abbiamo tante”.
C’è anche un canto in swahili, collocato prima della consacrazione episcopale di Conforti; è una preghiera piena di fiducia: “Ricevi, Signore, tutta la mia libertà, tu che mi hai guidato dall’infanzia...”. Anche p. Paulin, saveriano congolese
missionario a Taiwan, ha composto un canto su Conforti che
torna dalla sua visita in Cina, mentre sullo schermo scorrono
le foto con i bambini cinesi e i confratelli che accolgono con
gioia il grande ospite.
A conclusione, il “griot” invita a ringraziare Dio per averci dato “un antenato santo e protettore”: un grazie cantato in
tutte le lingue dei paesi dove lavorano i saveriani; l’assembla
allora si unisce a Tiago del Brasile e a Sabina del Burundi, i
miracolati dal Conforti, e a tanti bambini, mamme e amici del
mondo intero. Il dono diventa universale, per dire a tutti: “È
l’amore che salva, è l’amore che ci spinge!”.
p. Nicola Colasuonno, sx
Brasiliani entusiasti di “dom Guido”!
la proiezione del dvd prodotto da “Videomission” di Brescia.
Un gruppo ha rappresentato perfino il ragazzo Guido che
tutti i giorni, andando a scuola, entrava nella chiesa della Pace e contemplava il Crocifisso dalle braccia aperte, che attirava tutti a sé con il suo amore universale.
Incontri simili sono stati organizzati nelle parrocchie di Santa Teresina, Aguas Lindas, Ananindeua. La partecipazione della gente e dei giovani è stata sempre e dovunque entusiasta.
Siamo andati anche in una comunità della parrocchia Terrafirme di Belém, un quartiere molto popolato e pericoloso, considerato uno dei più violenti. La chiesa della comunità, dedicata
a “Dom Guido Conforti”, è ancora in costruzione. Potete immaginare la gioia della gente nel sapere della prossima canonizzazione del loro “patrono”! Hanno deciso di raccogliere la
somma necessaria per mandare un loro rappresentante a Roma,
il 23 ottobre.
p. Felipe Rota Martir, sx
È un modello anche per il Bangladesh
Una piccola “commissione” ha il compito di pensare e proporre le iniziative appropriate per far conoscere la figura e il
carisma di san Guido Conforti a tutte le diocesi, parrocchie e
gruppi giovanili in Bangladesh.
Abbiamo stampato e diffuso una breve biografia del Conforti, scritta da p. Silvano Garello, e una presentazione a fumetti, le immaginette del santo con la preghiera, un bel poster
in due formati: uno piccolo per le famiglie e uno più grande
per le parrocchie e le comunità religiose. Vari articoli sono
stati pubblicati sui periodici cattolici del Bangladesh.
La nostra idea è di proporre nelle parrocchie un programma di una o due giornate di animazione, presentando il Conforti con conferenze e filmati, meditazioni e adorazione, quiz
e disegni. Perciò abbiamo preparato un kit per l’animazione
di adulti, giovani e bambini! Vi è incluso anche il dvd con la
storia del fondatore in lingua bengalese, già diffuso in molte
parrocchie e centri giovanili.
È stato bello il 30 marzo scorso, quando abbiamo celebrato... il compleanno di Conforti. Prima della Messa abbiamo
fatto vedere il dvd e, alla fine, una bella fetta di torta per tutti!
Un’altra occasione speciale è stata l’ordinazione sacerdotale
di p. Lucas Morandi, il terzo saveriano del Bangladesh che sarà missionario in Brasile.
Ci sta a cuore far conoscere a tutti il santo vescovo, che ha
saputo abbracciare il mondo intero, spinto dall’amore di Cristo
perché il suo vangelo sia annunciato a ogni creatura. Un impegno valido e urgente anche in Bangladesh.
■
p. Giovanni Gargano, sx
PREGHIERA
CON SAN GUIDO CONFORTI
Vi invitiamo a lodare e ringraziare Dio, per il dono
del santo vescovo e missionario Guido Conforti. La sua
intercessione ci aiuti a vivere santamente, giorno per
giorno.
Mons. Conforti è santo! Anche i giovani di Belém e Abaetetuba,
in Brasile, fanno festa (foto F. Rota Martir)
In Amazzonia, nelle diocesi dove lavorano i saveriani, abbiamo organizzato molti incontri e ritiri spirituali con la gente e con i giovani, per presentare san Guido Conforti e il carisma saveriano. Con la collaborazione delle saveriane, p. Lino
Zucchi e io andiamo in tutte le parrocchie disposte ad ospitarci. Qualche esempio.
Nella parrocchia del Marco, vicino a Belém, dedicata a S.
Francesco Saverio, ha partecipato tanta gente di ogni età e
provenienza. Divisi in gruppi, hanno letto una sintesi popolare della vita del santo fondatore. Poi ogni gruppo ha risposto
alla domanda: “Cosa vi ha colpito di più nella storia di mons.
Conforti?”. Tra una risposta e l’altra, c’erano musiche, canti e
Dio, Padre di tutte le genti,
che nello Spirito del tuo Figlio
sei origine di tutto ciò che è buono e santo,
Ti lodiamo
per la vita del tuo servo Guido Conforti.
Egli, contemplando nel tuo Figlio crocifisso
il tuo amore per ogni creatura,
ha dedicato tutto se stesso
all’urgenza dell’annuncio del vangelo.
Ti ringraziamo
per averlo dato ai missionari saveriani come padre,
alla chiesa come pastore e missionario,
a tutti come esempio di virtù e modello di santità.
Ti preghiamo
per sua intercessione, accresci la nostra fede
perché possiamo essere annunciatori del tuo amore,
testimoni di speranza e costruttori del tuo regno.
A te la lode e la gloria nei secoli. Amen.
5
2011 SETTEMBRE
il m on do in casa
SUD/NORD NOTIZIE
Obiettivo Africa
Sud Sudan: è nato il nuovo Stato. Con la proclamazione
d’indipendenza e la firma della
Costituzione provvisoria, il 9 luglio è nato il nuovo stato del Sud
Sudan. Il presidente Salva Kiir
Mayardit ha promesso: “Il popolo sud-sudanese non sarà mai
più oppresso”.
Sulla spianata arsa dal sole,
gli esponenti delle varie tribù
che compongono la popolazione del nuovo stato erano seduti
l’uno accanto all’altro. Proprio
il superamento delle identità locali e il lavoro su progetti di sviluppo a lungo termine saranno le
sfide del futuro.
●
● Sud Sudan / 2: l’inizio di un
cammino “L’indipendenza non
è il punto d’arrivo ma l’inizio
di un cammino”, ha dichiarato
mons. John Njue, inviato di Benedetto XVI alla proclamazione
d’indipendenza. “Abbiamo sofferto e atteso al fianco del popolo sud-sudanese: la sua storia
è quella della nostra congregazione”, ha aggiunto p. Enrique
González, superiore generale dei
Comboniani. Proprio il Sudan, è
la nazione dov’è stato missionario ed è morto San Comboni.
Parlando del nuovo stato,
mons. Mazzolari diceva: “Il fu-
Testimoni di speranza
pagina a cura di DIEGO PIOVANI
turo comincia dalla riconciliazione tra comunità che si sono
combattute a lungo. Per formare
una classe dirigente animata dal
senso del bene comune, i sud-sudanesi dovranno avere una grande capacità di perdono”.
Congo RD: aiuti efficaci?
“Rete pace per il Congo” ha avanzato forti critiche sull’intervento
umanitario delle agenzie Onu e
delle ong straniere nel Paese negli ultimi dieci anni. Mancata assistenza alla popolazione, scarso impatto sullo sviluppo, poche
azioni concrete, interventi sporadici, alti costi amministrativi e di
personale, sono le colpe maggiori che evidenziano anche la grande delusione del popolo congolese davanti a molteplici promesse
non mantenute da parte della comunità internazionale.
Intanto, sono state fissate per
il 28 novembre le elezioni presidenziali a turno unico che eleggeranno anche i deputati nazionali.
●
Burundi: c’è malcontento.
Le bollette di acqua e luce hanno
registrato aumenti vertiginosi che
si aggiungono a quelli già decisi
dal governo per il carburante. A
risentirne sono stati anche i prezzi dei beni alimentari di base co-
●
me fagioli e riso, che costano il
40% in più rispetto a inizio anno. “La gente è fuori di sé e chiede perché non s’interviene”, dice p. Claudio Marano, direttore
del Centro giovani “Kamenge”,
a Bujumbura. “L’aumento della
benzina ha ripercussioni dirette sul costo dei trasporti e quindi delle merci che le famiglie acquistano al mercato. Poi però si
scopre che chi importa e trasporta beni di prima necessità è legato a chi è al potere...”.
■
Soluzioni lontane
Brasile: indigeni in piazza.
Per l’ottavo anno consecutivo
circa 800 indigeni, in rappresentanza di 230 etnie del Brasile, hanno installato un accampamento di fronte al Congresso
di Brasilia. Chiedono sia messo
un freno alle mega infrastrutture che il governo progetta di costruire nei loro territori, a partire dalla centrale idroelettrica di
Belo Monte. “Viviamo in accampamenti improvvisati sparsi
ovunque perché i grandi coltivatori di soia hanno invaso i nostri
territori. La presidente Dilma finora non ha fatto nulla per i nativi”. In Brasile si contano circa un milione di indigeni su una
●
MISSIONI NOTIZIE
Per una giusta causa
“Prima martire del creato”. È questo il titolo del libro
di Valentino Salvoldi (Paoline,
pp. 206, euro 15) che così definisce suor Dorothy Stang, religiosa statunitense e missionaria
in Brasile, uccisa nel 2005 perché difendeva i contadini contro le prepotenze dei fazendeiros. Il libro è una ricostruzione
metà biografica e metà riflessiva della vicenda di suor Dorothy, che già nel 2002 prevedeva
il suo martirio: “So che vogliono
ammazzarmi, ma il mio posto è
qui con questa gente che è continuamente umiliata da quanti si
ritengono potenti”.
Nel libro è acclusa una lettera di Dorothy che è un po’ il suo
testamento spirituale: “Abbiamo
bisogno, ora più di prima, di solidarietà, compassione, spirito
comunitario tra noi…”.
●
Omicidi “verdi”. Ana Fabricia Córdoba, 51 anni, è stata uc-
●
I coniugi Da Silva,
difensori della
foresta amazzonica
6
cisa da un sicario a Medellín, in
Colombia. Si batteva al fianco
dei ‘campesinos’ poveri del quartiere Santa Cruz, reclamando la
restituzione delle terre occupate
illegalmente dai gruppi armati.
In Brasile, sono stati fatti fuori sei attivisti in tre settimane,
tra cui il leader ambientalista José Cláudio Ribeiro da Silva e la
moglie Maria do Espirito Santo
Silva. La coppia lottava da anni contro i traffici illeciti di legname nella foresta Amazzonica, denunciando e bloccando i
camion delle aziende che tagliavano alberi. E pochi giorni dopo,
stessa sorte è toccata a Obede
Loyola Souza, lavoratore agricolo che si opponeva agli interessi dei grandi commercianti di
legname nel Pará.
■
Appelli, eventi
e curiosità
● Rai: più voce ai diritti umani. Alcune associazioni, tra cui
l’agenzia di notizie “Misna”, reclamano una maggiore attenzione per i popoli dell’Africa e i diritti umani. “La scomparsa dai
media dei grandi problemi internazionali e degli sforzi messi in
atto per risolverli comporta la loro cancellazione dalle coscienze
e dall’agenda politica. Proponiamo una campagna per chiedere
alla Rai l’istituzione di un Dipartimento editoriale dedicato ai
Invitiamo i lettori, dotati di computer e internet, a consultare la MISNA (Agenzia missionaria di informazione) per allargare la mente al mondo intero: www.misna.org
Visitate anche il nostro sito www.saverianibrescia.com per leggere tutte
le notizie, le testimonianze e le proposte del nostro mensile, comprese le
edizioni locali e la versione in formato pdf.
Infine, segnaliamo il rinnovato sito della Direzione generale dei saveriani: www.saveriani.com
diritti umani per informare quotidianamente su ciò che accade
nel mondo e per mettere in primo piano i grandi temi della vita
delle persone e dei popoli”.
● 50 anni in marcia. La celebra-
zione del 50° anniversario della
marcia per la pace Perugia-Assisi (1961-2011) è una grande occasione per riflettere sull’energia che questa iniziativa ha generato e per riscoprire la figura e il messaggio dell’ideatore Aldo Capitini. Nonviolenza è
una parola e un valore che bisogna rivalutare e ricollocare nella nostra vita come nella società. Scriveva Capitini: “La nonviolenza è per l’Italia e per tutti
via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento
di liberazione, prova suprema
di amore, varco a uomo, società
e realtà migliori”. Informazioni
su: www.perlapace.it
● Il
matematico più bravo. Un
assegno di circa 350 euro e libri
di aritmetica per rafforzare una
passione. Al ritorno in Madagascar è stato premiato così il 17enne vincitore delle Olimpiadi internazionali di matematica, uno dei
concorsi scientifici più prestigiosi. La medaglia d’oro è andata a
Miary Lalah Rakotoarison che ha
superato gli altri 34 finalisti risolvendo un’equazione di 4° livello.
Miary studia al liceo scientifico e dopo la vittoria ottenuta negli
Stati Uniti ha detto: “Molti si sono sorpresi del risultato perché in
pochi conoscono il Madagascar”.
● Fao: direttore brasiliano. José Graziano da Silva, brasiliano
popolazione globale di 190 milioni di abitanti.
● Vittime dimenticate. A due an-
ni dal passaggio del ciclone “Aila” in Bangladesh, migliaia di sopravvissuti hanno ancora bisogno
di tutto. Le persone colpite sono
state più di 3 milioni e oggi oltre
200mila abitanti sono in gravi difficoltà. Il 34% delle famiglie non
ha accesso all’acqua potabile.
In Indonesia, invece, oltre sei
anni dopo il devastante tsunami,
centinaia di abitanti della città di
Banda Aceh vivono ancora in sistemazioni “temporanee”. Molti
dei rifugi, costruiti in fretta dopo
la sciagura, sono in condizioni
disastrose e le fogne a cielo aperto rendono l’aria irrespirabile.
E dal Giappone, p. Codenotti
scrive: “Rimangono l’immensità
dei danni e i problemi irrisolti. I
riflettori si vanno spegnendo, con
il rischio di dimenticare la gente
9 luglio 2011: il Sud Sudan è il 54°
stato africano... e la gente fa festa
che sta subendo le conseguenze
peggiori”.
■
MESSAGGIO DALLE CHIESE
RAGAZZI, NON DITEMI DI NO !
mons. CESARE MAZZOLARI
L’ultima e-mail che mons. Mazzolari ha scritto agli studenti di un istituto professionale di Arenzano (GE), che chiedevano come poter dare
una mano al nuovo Sud Sudan.
Con l’indipendenza del Sud Sudan si sta rivelando una nuova identità
per i giovani di questa nuova nazione. Un’identità dura e che li mette
alla prova. Manca tutto e saranno loro a dover imbastire e cucire il futuro. Una sfida per cui sono stati formati da 22 anni di guerra e da un profondo senso di impegno a “non cedere” qualsiasi sia la sfida. Così hanno affrontato le elezioni e poi il referendum. Il mondo è rimasto sbalordito dalla loro sagacia e auto-determinazione. La sfida della povertà e
dell’ignoranza e della mancanza di sistemi sanitari, politici e sociali non
li ferma. Ferve in loro uno stimolo irresistibile di conquista e assieme ce
la faremo. Vi presento questo miraggio reale perché il popolo del benessere, che siamo noi, accolga la tenacia del popolo sud-sudanese e
l’accompagni rinnovando la sua possibilità di coinvolgimento.
Ho colto nel cuore dei giovani d’Italia, nello scorso giugno, un’ansia
insoddisfatta di conoscere il mondo dell’Africa e di poter dare una mano. Credo sia un fenomeno da sviluppare. Non chiudete né la vostra
mano, né la mente o il cuore al popolo nascente e sfidato del Sud Sudan. Assieme possiamo sviluppare il Paese e la vita del nostro villaggio
globale con l’Italia e l’Africa in una stretta di mano. Vi sfido. E non accettiamo un “no”.
di 61 anni, è il nuovo direttore
della Fao (Organizzazione Onu
per alimentazione e agricoltura).
Obiettivi del suo programma sono: risolvere il problema ‘fame’,
introdurre un sistema di produzione sostenibile e rifondare i
mercati agricoli mondiali. Graziano, come ministro per la sicurezza alimentare, nel 2003 aveva
ideato il programma ‘Fame Zero’. Riuscirà nel suo intento? Ce
■
lo auguriamo.
Una storia speciale
● Il vescovo dei poveri. Il 16 luglio in Sud Sudan, a una settimana dall’indipendenza, è morto
mons. Cesare Mazzolari, vescovo bresciano di Rumbek. Aveva
74 anni e stava celebrando Messa nella cattedrale cittadina “Sacra Famiglia”. Missionario comboniano, è stato un vescovo infaticabile, prodigo di attenzioni per
i più poveri. Fu Giovanni Paolo
II a nominarlo nel 1990 amministratore apostolico di Rumbek
(3 milioni di persone). In molti, gli consigliarono di rinunciare a un incarico così gravoso, ma
lui non gettò mai la spugna, nonostante guerre, sofferenze e sopraffazioni. Era convinto che le
opere di Dio “debbano nascere e
crescere ai piedi del Calvario”.
Difensore della “nonviolenza”,
era inviso a governativi e ribelli
che nel 1994 lo tennero in ostaggio per 24 ore. Il 6 gennaio 1999
papa Wojtyla lo consacrò vescovo. A tutti chiedeva l’impegno a
“non dimenticare, perché la gente del Sud Sudan ha bisogno di
una pace giusta nel rispetto dei
diritti umani”. La cattedrale di
Rumbek è stata il “fortino” dal
quale egli ha annunciato il vangelo senza compromessi. Qui ora
riposa, così come desiderava.
“I cinque fratelli conserveranno tanti ricordi di mons. Cesare:
“Quando tornava a casa era per
tutti noi la porta del Signore”. ■
Mons. Cesare Mazzolari, vescovo di
Rumbek, salito in cielo il 16 luglio 2011
2011 SETTEMBRE
D IA L O G O E SO LID A RIETÀ
I MISSIONARI SCRIVONO
letterA Dal direttore
p. Marcello Storgato
MISSIONARI SAVERIANI
Via Piamarta 9 - 25121 Brescia
E-Mail: [email protected]
Pagina web: saveriani.bs.it/missionari_giornale
Cari lettori e lettrici,
come d’obbligo per legge, anche quest’anno pubblichiamo il
“bilancio d’esercizio” per l’anno 2010. Siamo un po’ in ritardo, anche
perché i “soci” hanno voluto esaminare e valutare a fondo la situazione
economica delle varie attività dello Csam (Centro saveriano d’animazione missionaria), con attento monitoraggio sui costi e ricavi.
È il secondo anno con un bilancio passivo di circa 214.000 euro, nonostante la volontà di contenere i costi ed evitare ogni spreco. Purtroppo, il decreto interministeriale che ha interrotto bruscamente le “tariffe
agevolate” di spedizione dal 1° aprile 2010, ha fatto lievitare i costi in
modo imprevisto, causando gravi danni a tutti i periodici missionari e
diocesani. Dopo prolungate trattative con le Poste, dall’inizio del 2011
usufruiamo delle tariffe ROC, in parte ridotte e suscettibili di aumenti.
Sentiamo perciò il bisogno, cari lettori e lettrici, del vostro appoggio
e sostegno, anche per aumentare il numero degli abbonati alle nostre riviste e dei clienti della nostra libreria.
Con riconoscenza,
p. Marcello, sx
IL BILANCIO
C.S.AM. R.e.a. 333471 Albo cooperative A
100377 Bilancio d’esercizio al 31.12.2010 in
forma abbr. ex art. 2435 bis C.C.
Stato Patrimoniale
ATTIVO
31.12.2010
31.12.2009
B) IMMOBILIZZAZIONI:
I. immobilizzazioni immateriali
33.167 33.167 meno fondi di ammortamento
33.167 30.407 immobilizzazioni immateriali nette
0
2.760
II. immobilizzazioni materiali
668.544 661.805 meno fondi di ammortamento
638.553 625.259 immobilizzazioni materiali nette
29.991 36.546 III. immobilizzazioni finanziarie
5.165 5.165 TOTALE B)
35.155 44.471 C) ATTIVO CIRCOLANTE:
I. rimanenze
615.315 468.081 II. crediti
377.615 385.459 IV. disponibilità liquide
168.013 163.517 TOTALE C)
1.160.943 1.017.057 D)
650 320 RATEI E RISCONTI ATTIVI
TOTALE PATRIMONIALE ATTIVO
1.196.748 1.061.848 PASSIVO
31.12.2010
31.12.2009
A) PATRIMONIO NETTO:
I. capitale sociale
216.325 325 IV. riserva legale
265.400 482.824 IX: utile (perdita) dell’esercizio
-214.080
-217.424
TOTALE A)
267.645 265.725 B) FONDI PER RISCHI ED ONERI
65.088 65.088 C) TFR LAVORO SUBORDINATO
125.897 109.248 D) DEBITI
728.445 613.109
di cui esigibili oltre l’esercizio successivo 426.595 347.595
E)
RATEI
E
RISCONTI
PASSIVI
9.673
8.678 TOTALE PATRIMONIALE PASSIVO
1.196.748 1.061.848 Conto Economico
31.12.2010
31.12.2009
A) VALORE DELLA PRODUZIONE:
1. RICAVI VENDITE E PRESTAZIONI
1.062.115 1.097.045
5. ALTRI RICAVI E PROVENTI
178.118 177.646 TOTALE A)
1.240.233 1.274.690 B) COSTI DELLA PRODUZIONE:
6. MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE, CONSUMO, MERCI 455.706 345.489
7. PER SERVIZI
705.812 619.771
8. PER GODIMENTO BENI DI TERZI
11.024 22.619 9. PER IL PERSONALE
359.970 316.282 9a) stipendi
276.617 249.780 9b) oneri sociali
54.334 51.590 9c) trattamento di fine rapporto
16.649 14.913 9e) altri costi
12.370 0
10. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI
16.054 18.069 10a) ammortam. immobilizz. immateriali 2.760 2.760 10b) ammortam. immobilizz. materiali 13.294 15.309 11. VARIAZ. RIMAN. MAT. PRIME, SUSS., CONS. E MERCI -147.234
86.797 14. ONERI DIVERSI DI GESTIONE
48.294 81.782 TOTALE B)
1.449.626 1.490.810 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PRODUZ (A-B) -209.393
-216.120
C) PROVENTI
E ONERI FINANZIARI:
16.
ALTRI
PROVENTI FINANZIARI
241 1.155 16d) proventi finanz. diversi dai precedenti 241 1.155 17. INTERESSI PASSIVI E ALTRI ONERI FINANZ. 2.119 1.941 TOTALE C) (15+16-17)
-1.878
-786
E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI:
20. PROVENTI
51
224
21. ONERI
32 542
TOTALE E) (20-21)
19 -318
RISULTATO PRIMA IMPOSTE (A-B+/-C+/-D+/-E) -211.252
22. IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO 2.827 23. UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO
-214.080
-217.224
200
-217.424
Saveriani impegnati nel dialogo tra le culture in Asia
Dal 6 al 13 luglio,
ospiti della casa generalizia di Roma, si
sono riuniti i rappresentanti saveriani del
Centro studi asiatico
(Csa) provenienti da
Giappone, Taiwan,
Filippine, Bangladesh
e Indonesia. P. Rino
Benzoni ha apprezzato
le attività missionarie
- culturali del centro
asiatico, rispondenti al
carisma saveriano; anche p. Luigi MenegazI componenti del Centro studi asiatico nel raduno annuale a Roma: (da sinistra) Fabrizio Tosolini
(Taiwan), Sergio Targa (Bangladesh), Matteo Rebecchi (Indonesia), Rino Benzoni (Roma),
zo ha sottolineato che
Eugenio Pulcini (Filippine), Luigi Menegazzo (Roma), Tiziano Tosolini (Giappone)
il dialogo con le culture nelle quali viviamo
come missionari ci aiuta ad apprezzare e accogliere ciò che è bello e buono.
Abbiamo rivisto i testi preparati sul tema “La morte e coloro che sono nell’aldilà” nei vari contesti asiatici
in cui siamo immersi come missionari. Abbiamo poi programmato il lavoro per il prossimo anno, sul tema
“Mediazioni con il mondo dell’invisibile” e abbiamo fissato le tematiche da affrontare nella nostra rivista
trimestrale “Quaderni”. Ad esempio, un numero sarà dedicato alle iniziative di dialogo interculturale e
interreligioso in Asia. Le nostre pubblicazioni, oltre alle comunità saveriane, vengono inviate anche
ad alcune università in Asia, Europa e America.
Abbiamo parlato anche con p. Armando Coletto, superiore in Camerun e Ciad, circa il neonato
“Centro studi africano”. Anche i saveriani in Africa, infatti, desiderano sviluppare un metodo
missionario più cosciente del contesto culturale in cui lavorano.
Siamo stati davvero felici di incontrarci e discutere sul nostro impegnativo lavoro. Siamo
felici che la nostra congregazione abbia a cuore il dialogo culturale come una delle vie prioritarie all’evangelizzazione. In fondo, desideriamo conoscere meglio ciò che amiamo, cioè
le persone e i popoli ai quali siamo stati inviati come missionari.
p. Matteo Rebecchi, sx - a nome del Csa
Una nave piena di... consigli buoni per tutte le occasioni
Nessuno può rovinarti la giornata senza il tuo permesso. La gente è generalmente felice, secondo quanto
decide di esserlo. Gli altri possono fermarti temporaneamente, ma solo tu puoi farlo per sempre. Qualunque cosa tu voglia affrontare è esattamente ciò che avrai.
Il successo si ferma quando lo fermi tu stesso. Quando la tua nave entra in porto... assicurati che vuoi
davvero scaricarla. Non avrai mai tutto in una volta. La vita è un viaggio..., non una destinazione. Goditi
la passeggiata! La più grande menzogna è proprio quella di pensare che “quando avrò ciò che voglio, sarò
felice”. Il miglior modo per evitare il problema che hai di fronte è quello di risolverlo.
Finalmente l’ho imparato: “chi prende perde e chi dona vince”. I momenti preziosi della vita non hanno
alcun valore a meno che non siano condivisi. Se non cominci è certo che non arriverai. Spesso temiamo la
cosa che desideriamo di più. Colui o colei che sorride... riesce a durare più a lungo.
Il vero successo è rimettersi in piedi ancora una volta. La vita è in ciò che viene, non in ciò che è stato.
Ieri era l’ultimo giorno per lamentarmi. Quando le cose vanno storte, non andarci dietro. Cerca le opportunità, non le garanzie. Adesso è il momento più interessante della mia vita.
La Madonna del Buon Consiglio ci aiuti a metterne in pratica... almeno uno!
p. Marco Marangone, sx - Stati Uniti d’America
solidarietÀ
TRE PROGETTI SPECIALI
Riproponiamo i tre piccoli progetti, proposti dal superiore generale
dei saveriani, per condividere la gioia e l’impegno missionario in memoria di san Guido Conforti.
San Guido 1 /
progetto organizzativo
Un contributo libero a sostegno
delle spese organizzative per dare
l’occasione di partecipare al rito della canonizzazione del Conforti a 3
testimoni dalle 15 nazioni dove lavorano i saveriani.
• Responsabile del progetto è p. Rino Benzoni, superiore generale
San Guido 2 / progetto chiesa
Nel quartiere alluvionato e povero di Manila-Marikina (Filippine), i saveriani desiderano costruire la chiesa
di quartiere dedicata a san Guido Conforti, per un preventivo di 35.000 euro.
• Responsabile del progetto è p. Emanuele Borelli,
parroco di Marikina
San Guido 3 / progetto sociale
Nell’area devastata dall’eruzione del vulcano Merapi,
in Indonesia, i saveriani vogliono costruire un centro di
formazione professionale per dare un futuro ai giovani
del luogo, per un costo di 25.000 euro
• Responsabile del progetto è p. Rodolfo Ciroi, animatore a Giava
Per contribuire, utilizzare il ccp che ricevete con “Missionari Saveriani”, oppure come indicato a lato in “Piccoli progetti”.
piccoli progetti
4/2011 - MESSICO
Centro “Conforti” di Acoyotla
Nella vasta missione messicana di Acoyotla
i saveriani sono impegnati nella promozione
umana e nell’evangelizzazione, con l’ausilio
indispensabile di catechisti e coordinatori.
Occorre riparare e sistemare il centro catechistico “Guido Conforti”, per un investimento
di euro 15.000. Grazie per l’aiuto.
• Responsabile del progetto è il saveriano
p. Alfonso Apicella.
3/2011 - BANGLADESH
Centro del dialogo
I saveriani in Bangladesh sono impegnati nel dialogo tra le religioni: cristiani, musulmani e hindu si incontrano al “centro del
dialogo”di Khulna. Vogliono coinvolgere nel
dialogo anche i giovani universitari, stampando e diffondendo informazioni utili. Chiedono un sostegno di 10.000 euro annuali.
• Responsabie del progetto è il saveriano
padre Mimmo Pietanza.
Chi desidera partecipare alla realizzazione di questi progetti, può utilizzare l’accluso Conto corrente
postale, oppure può inviare l’offerta direttamente
al C/c.p. 00204438, intestato a:
Procura delle Missioni Saveriane,
Viale S. Martino 8 - 43100 PARMA
oppure bonifico bancario su C/c 000072443526
CARIPR&PC - Ag. 6, via Farini 71, 43100 Parma
IBAN  IT86 P062 3012 7060 0007 2443 526
Si prega di specificare l’intenzione
e il numero di Progetto sul C/c.p. Grazie.
2011 SETTEMBRE
ALZANO
24022 ALZANO L. BG - Via A. Ponchielli, 4
Tel. 035 513343 - Fax 035 511210
E-mail: [email protected] - C/c. postale 233247
Con la cloche e la telecamera
Ricordo del bergamasco p. Aldo Rottini
P
adre Aldo Rottini era nato a Paladina il 21 marzo
1935. Nel 1947 era entrato come
aspirante missionario nella casa
apostolica di Pedrengo ed era
stato ordinato sacerdote a Parma il 16 ottobre 1960. Durante
quell’estate si era recato a Torino per imparare a pilotare aerei,
pensando che gli potesse servire
in missione. Preso il brevetto nel
1961, si era esercitato in voli tra
Torino, Parma, Udine e Bergamo fino al 1972 quando era partito per il Congo.
Nello Zaire di Mobutu
Prima di andare in missione,
per otto anni era stato vice rettore, insegnante ed economo nella scuola saveriana di Udine, frequentando l’istituto magistrale e
ottenendo l’abilitazione. A Parigi
si era diplomato in musica liturgica e in Belgio aveva frequentato l’istituto internazionale Lumen Vitae, prendendo la licenza
in catechesi pastorale. Il suo ingresso in Congo, insomma, era
avvenuto dopo un’intensa preparazione anche culturale.
In quegli anni, Mobutu aveva
proclamato la “zairizzazione”
del Paese. La religione cattolica
veniva presa di mira e il mobutismo era diventato religione di
Stato. Nell’università di Kinshasa era stata soppressa la cattedra
di teologia e nel 1974 abolita la
festa di Natale. In questo clima
i saveriani, compreso padre Aldo, facevano opera di evangelizzazione in forme più o meno segrete.
La fuga a nuoto…
Padre Aldo è assegnato alla missione di Kitutu, nell’Urega, quando un attacco dei ribelli
provoca morti e feriti. Il missionario si mette in salvo attraversando a nuoto il grande fiume.
Nel 1975, è assistente nella
casa degli studenti nella missione di Kadutu. Qui ha l’intuizione di utilizzare gli strumenti audiovisivi e dà inizio alla grande
orchestra “The Joy”. Dal 1978
al 1987 è a Cahi, nella periferia
di Bukavu. Lavora sempre con i
giovani a cui dà anche una formazione musicale; crea una corale e sviluppa l’attività audiovisiva.
Il parroco non condivide le
sue attività e p. Rottini viene
chiamato in Italia.
Cos’è oggi la missione?
Mons. Beschi con i suoi missionari
casa dei saveriani di
N ella
Alzano il vescovo Fran-
cesco ha incontrato i missionari
bergamaschi, che in questo periodo si trovano in Italia per vacanza. Erano presenti missionari
provenienti da quasi tutti i continenti: Bergamo è ancora una
chiesa generosa e numerosa che
annuncia e testimonia il vangelo
in tutto il mondo.
La fede e il dialogo
in missione
L’incontro è iniziato con un
intervento di Franca Parolini,
segretaria del centro missionario
diocesano, che ha sottolineato i
tratti positivi e quelli problematici emersi dai racconti dei missionari incontrati. Quando un
missionario arriva in un posto,
prende subito coscienza che Dio
lo ha preceduto, seminando nel
cuore della gente una fede che
spesso è un esempio anche per
il missionario; una fede che si
manifesta con gesti e riti colorati
8
della cultura locale.
Naturalmente, è necessario che
il missionario si ponga in ascolto
per trovare in quel popolo i tratti del vangelo di Cristo e la sua
presenza. Allora, è fondamentale il dialogo che il missionario
instaura con la gente del posto,
perché solo aprendosi a un “confronto” si può costruire quella
comunione di fede e speranza
che fa nascere nuove comunità
cristiane fondate sull’amore per
Dio e sulla carità verso i poveri.
Molti missionari presenti sono
intervenuti raccontando le loro
esperienze di gioia e sofferenza.
Numerosi sono i casi in cui proprio nei momenti più difficili, le
comunità cristiane hanno saputo
dare il meglio di sé, attraverso
una fedele testimonianza dei valori evangelici.
Veri discepoli del vangelo
Per ultimo ha parlato il vescovo che ha ringraziato i missionari per il servizio reso alla
p. AUGUSTO LUCA sx
p. MARINO BETTINSOLI, sx
chiesa universale. Secondo
mons. Beschi oggi è molto più
difficile unificare la riflessione
sulla missione. Anche l’Italia e
l’Europa sono terre di missione.
Dov’è allora la missione? Chi fa
la missione?...
Oggi le chiese giovani stanno
dando in termini numerici più
missionari di quelli che l’Italia dona alla chiesa universale.
Questo fatto ridisegna il profilo
della missione, che però deve
sempre testimoniare il vangelo.
La condizione necessaria per essere missionari è quella di essere, prima di tutto, veri discepoli
di Cristo e del suo vangelo.
Concludendo, il vescovo ha ribadito l’importanza dell’ascolto.
Ascoltare significa che c’è qualcosa che ci precede ed è la parola di un Altro. La missione ha
sempre bisogno dell’ascolto della Parola di Dio, perché è di questa Parola che la missione deve
nutrirsi. È un esercizio fondamentale e indispensabile, che
deve essere praticato da tutti e
■
dovunque.
Mons. Beschi e i missionari bergamaschi in vacanza riuniti presso i saveriani di Alzano, per condividere l’esperienza missionaria;
c’erano anche i saveriani p. Rondi e p. Rota Martir, missionari in Bangladesh e Amazzonia
“Videomission”
e la malattia
Viene destinato al centro fotografico e produzione video, prima a Parma e
poi a Brescia. Qui organizza in maniera tecnica
lo studio “Videomission”
e, nello spazio di una decina d’anni, produce 130
video ufficiali e altri privati, su temi missionari e
mariani. Si reca in varie
parti del mondo a girare
i suoi filmati; ha particolare devozione per la Madonna di Medjugorje, a
cui dedica un video molto apprezzato.
A 64 anni riparte per la
missione in Camerun. La
difficoltà di adattarsi alla missione in età avanzata contribuisce a un logoramento della salute. Ma è soprattutto
la malaria a gettarlo a terra. Dal
2001 è in casa madre a Parma e
comincia i pellegrinaggi negli
ospedali. Egli annota con chiarezza il logoramento psichico e
scrive: “Lettura difficile, memoria ridottissima, tremolio della sinistra”. La situazione peggiora di
giorno in giorno, fino alla perdita
di tutte le facoltà mentali. Domenica 12 giugno, il Signore lo ha
chiamato al premio eterno.
Un innamorato di Dio
Di padre Aldo dobbiamo ricordare il suo grande zelo, che
gli ha fatto desiderare la missione anche quando era avanti negli
anni, e l’intuizione che per servire bene la missione sia neces-
Padre Aldo Rottini,
con l’inseparabile telecamera
sario coltivare gli studi e specializzarsi: dalla guida dell’aereo
al perfezionamento dei metodi
di apostolato fino all’uso degli
strumenti moderni di comunicazione sociale. In tutto questo
padre Rottini era mosso da un
grande amore in Dio; la sua vita è stata l’attuazione pratica del
motto saveriano: “Caritas Christi urget nos - Ci spinge l’amore
di Cristo”.
Ora dal cielo, caro padre Aldo, guarda alle persone care della tua famiglia, agli Aldi e alle
Alde che un giorno lontano hai
radunato a Parma davanti all’altare di sant’Ilario; guarda alla
tua cara congregazione e a ciascuno di noi, e chiedi al Signore
una particolare benedizione per
l’Africa e per gli africani.
■
PADRE ROTTINI, IL PRECURSORE
p. RAMAZANI KATINDI, sx
Dall’omelia pronunciata al funerale di p. Aldo Rottini, a Paladina.
Quando ho saputo che padre Aldo Rottini sarebbe stato sepolto a
Paladina, ho deciso di venire qui, dove era nato. Avendolo conosciuto
a Kitutu, mio luogo d’origine, ho trovato più significativo dirgli “addio” proprio nel suo paese.
Padre Aldo era arrivato in Congo quando io ero in seminario minore. Era un uomo di poche parole, concentrato sui giovani che aveva
in formazione e sugli “hobby”, come il cinema e la musica che usava
come strumenti di evangelizzazione. Ovunque sia andato, p. Aldo ha
rifatto lo stesso cammino e ha usato il medesimo metodo missionario:
attenzione ai giovani, film e musica.
Ha creato perfino un centro giovani e
l’orchestra musicale The Joy.
Questi mezzi non erano diffusi tra i
missionari e nemmeno tra il clero locale, tanto da non essere approvati.
Forse il contesto socio-ecclesiale non
era ancora in grado di accogliere ciò
che era una vera novità per molti.
Nell’ultimo periodo di missione in
Africa, si era buttato nell’animazione
delle piccole comunità di base e nella
costruzione di una grande chiesa nella parrocchia di Boko Plateau a Douala, in Camerun. Qui si erano rivelati i
primi segni della malattia.
Padre Aldo era molto devoto della Madonna, e portava sempre una
corona del rosario al collo. La Vergine l’ha sempre accompagnato nel
suo ministero missionario, vissuto
con grande passione, zelo, fede e
fedeltà.
2011 SETTEMBRE
BRESCIA
25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9
Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781
E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259
Così ricordo p. Aldo Rottini
La devozione per la Madonna di Medjugorje
Il 12 giugno ci ha lasciato p.
Aldo Rottini, dal 1992 al 1999
direttore di “Videomission”,
prima a Parma e poi a Brescia.
Pubblichiamo il ricordo di Giuseppe, suo collaboratore.
padre AlH odoconosciuto
nel gennaio del 1993,
qualche mese dopo essere stato
assunto allo CSAM. Era tornato
da un viaggio in Brasile per testimoniare con la sua telecamera la situazione delle missioni
saveriane. Il primo approccio fu
abbastanza freddo. Mi spiegò velocemente chi fosse lui, cosa produceva lo studio e mi disse quello che voleva da me: la sistemazione e la gestione informatica di
tutto l’archivio videografico.
Un rapporto cresciuto
poco a poco
Con il tempo l’apparente fred-
dezza si trasformò in umanità e
sensibilità nei miei confronti, al
punto che il mio lavoro cambiò.
Iniziò a spiegarmi le tecniche
di montaggio video con la vecchia centralina, mi fece svolgere
qualche ripresa e mi permise di
partecipare a un corso per tecnico di montaggio presso l’istituto
Paolo VI, tenuto dal compianto
don Eridano Torri.
Ebbe così inizio una collaborazione effettiva: lui si occupava
della regia e della scelta delle
immagini e io mettevo su nastro
i suoi pensieri. Con l’avvento poi
del digitale, la mia conoscenza
informatica gli consentì di fare il
grande salto, con lavori più rapidi e tecnicamente elevati.
Delicatezza e circospezione
Giorno dopo giorno condivideva con me anche le sue emozioni e sensazioni. Quello a cui
GIUSEPPE RICCI
teneva di più era la devozione
alla Madonna, che a Medjugorje
appariva a sei ragazzi. Ricordo
con quale delicatezza e circospezione affrontò l’argomento,
timoroso dello scetticismo che
suscitava tra i suoi confratelli.
Mi coinvolse in questa sua fede profonda, tanto da lavorare
insieme a parecchi documentari
nei quali traspariva il suo desiderio di diffondere il messaggio di
pace e di conversione.
Questa sua “passione Mariana” non tradiva la sua vocazione
missionaria, non più tra la gente
dell’Africa ma tra i cristiani che
lui definiva “troppo intellettuali
per riuscire a convertirsi”. Infatti, citava spesso le parole di Gesù
che ringraziava il Padre di “aver
nascosto i misteri ai sapienti e
di averli rivelati ai piccoli”, gli
unici in grado di cogliere il vero
messaggio.
Per la Colombia di p. Mauro Loda
Iniziativa a Bussolengo, con il missionario
C
ome da tradizione, la comunità parrocchiale di
Bussolengo (VR) il primo sabato
di luglio si ritrova per stringersi
attorno ai suoi missionari e in
particolare al “suo” e “nostro” p.
Gianni Zampini, direttore della
“Libreria dei popoli”, nativo proprio di Bussolengo. Il programma
solitamente prevede la celebrazione della Messa, l’estrazione
a premi e la cena conviviale. È
un appuntamento molto atteso,
al quale partecipa quasi tutto il
paese, con un fine benefico ben
preciso: il sostegno all’attività del
centro “Cottolengo” in Colombia,
terra di missione di p. Gianni.
Una festa più sommessa
Quest’anno, però, la festa è
stata più sommessa per rispettare il lutto della famiglia Zampini, che pochi giorni prima
aveva perso il nipote acquisito
Luigi, sposo di Cristina. Ricorda p. Gianni: “Era una persona
semplice; è entrato nella fami-
glia in modo molto umile; non
voleva creare disagi o problemi
a nessuno. Di lui tutti ricordano
la discrezione, e io aggiungo
anche una religiosità vissuta
facendo del bene quando possibile. Si comportava bene con i
suoi dipendenti sul lavoro, senza
approfittare della sua posizione
di piccolo imprenditore. Su argomenti di fede e di religione ci
confrontavamo spesso”.
Così, la festa del 2011 si è limitata alla Messa, con la partecipazione del parroco don Giorgio, di p. Ettore, missionario in
Thailandia, e del bresciano p.
Mauro Loda, superiore dei saveriani in Colombia, arrivato da
poco in Italia per rivedere i suoi
e per partecipare all’assemblea
dei “superiori maggiori” nella
seconda metà di luglio.
Non se ne andava nessuno
Padre Mauro nella sua omelia ha sottolineato il valore della
preghiera per le missioni. La pre-
a cura di DIEGO PIOVANI
ghiera è utile perché dà la forza
per stare sempre accanto alla
gente. “In venti anni di missione
- ha spiegato p. Mauro - non ho
costruito niente di concreto, ma
ho cercato di camminare accanto
alle persone, come ha fatto Gesù
sulle strade del mondo. Tutti apprezzano chi sta loro accanto, ancor più se un bianco sceglie di vivere nei quartieri emarginati delle
grandi città. È questo il senso che
cerco di dare alla missione”.
Non c’era nulla di organizzato
dopo la celebrazione Eucaristica;
ma la gente non andava più via.
La serata mite e il clima di famiglia che si crea sempre in queste
occasioni tenevano tutti i convenuti intorno all’altare. Il primo
sabato di luglio la parrocchia si
fa vicina alla missione e la gente
sembra non voler abbandonare i
missionari, che a Bussolengo sono di casa o che rispondono sempre “presente” a questo importante appuntamento di preghiera, di festa e di solidarietà. ■
Padre Aldo con in mano l’inseparabile telecamera nello studio
di “Videomission” a Brescia nel 1996
Una bella frittata!
Proprio riguardo alla Madonna
di Medjugorje, ricordo un episodio che mi mortificò. Tornato da
un pellegrinaggio in Bosnia, padre Aldo era al settimo cielo: per
la prima volta aveva avuto il permesso di riprendere il momento
dell’apparizione a Marja, una
dei veggenti. Non vedeva l’ora
di mettersi al lavoro per costruire un nuovo documentario.
Prima però, mi chiese di riversare su nastro alcune immagini
da dare alla tv locale per un servizio. Avevamo finito le cassette
vergini e mi disse di usare una di
quelle che si trovavano sul tavolo. Così ho fatto. Solo dopo mi
resi conto della frittata! Avevo
utilizzato quella con la preziosa ripresa dell’apparizione, che
quindi si era cancellata.
Lo vidi trasfigurare, arrossire
e in preda alla collera mi cacciò,
dicendo di non farmi più vedere. Passai tre giorni lavorando in
magazzino, senza entrare nello
studio Videomission. In seguito,
lo incontrai nel corridoio e, scu-
sandomi ancora per l’accaduto,
mi misi a disposizione per riparare all’inconveniente, per quanto possibile.
L’ultima chance
Mi propose un’ultima chance:
la domenica successiva avrei
dovuto accompagnarlo e aiutarlo nelle riprese a un incontro di
preghiera su Medjugorje a Carpi.
Accettai e lavorammo con due
telecamere. Quasi inaspettatamente, partecipò all’incontro anche la veggente Marja. All’orario stabilito, la giovane ricevette
la visita della Madonna, proprio
di fronte alla telecamera di padre
Aldo, raggiante per l’emozione.
Nel viaggio di ritorno mi disse: “Quello che è successo è
stato per me un segno, se quello che stavo facendo era giusto.
Oggi ne ho avuto la conferma”.
In confronto alle riprese cancellate, quelle di Carpi erano molto
più belle e nitide.
Grazie padre Aldo per gli anni
passati insieme e per la fede che
■
mi hai trasmesso.
LA PROSSIMA MOSTRA
PARLA BENGALESE
DIEGO PIOVANI
Come si dice in questi casi, “la notizia è ufficiale” e la riveliamo in anteprima. Ormai è tutto pronto: le locandine sono state stampate, il calendario degli appuntamenti è stato stilato, sono stati definiti orari e giorni,
volontari e missionari sono pronti per iniziare la nuova avventura.
Infatti, la decima mostra annuale, allestita dai saveriani a San Cristo
da novembre 2011 a febbraio 2012, porterà i suoi visitatori in Bangladesh, sul delta dei sacri fiumi! La scelta quindi è caduta ancora su un
Paese asiatico dopo il Giappone, ma dalle caratteristiche ben diverse.
L’inaugurazione è per giovedì 10 novembre.
Alunni, insegnanti e visitatori possono godere di un percorso fatto
di oggetti e immagini che evidenziano aspetti importanti di questa
nazione: la vita sul mare e sui fiumi, i fuori-casta, i lavori tradizionali, il
10 Mostra
annuale
micro-credito, la tradizione letteraria, il dialogo
interculturale
e interreligioso. Ricordiamo inoltre i laboratori dedicati
alle Saveriani
scuole, il concorMissionari
so aperto alle classi che fanno visita alla mostra e il progetto di aiuto
che coinvolge il bresciano p. Riccardo Tobanelli e la comunità dei “tokai” (bambini di strada).
In attesa che tutti i tasselli
vadano al loro posto, vi rimandiamo per i dettagli al prosSul delta dei sacri fiumi
simo numero. Intanto, però,
se volete informazioni o desiderate prenotarvi per tempo, potete chiamare il numero 349 3624217 o scrivere una
mail all’indirizzo bangladesh@
saveriani.bs.it; siamo sicuri che
un “uccellino” saprà rispondere a tutte le vostre esigenze e
richieste.
a
presentano
8
All’appuntamento missionario e solidale di Bussolengo (VR) 2011
ha partecipato p. Mauro Loda, saveriano di Cellatica, da quasi
vent’anni missionario in Colombia; con lui anche il papà Eugenio
Foto Costalonga
Bangladesh
ingresso libero
con possibilità d’accedere all’ampio parcheggio
10 novembre 2011 – 12 febbraio 2012
San Cristo
brescia, via Piamarta 9 (trav. via Musei) – tel. 349 3624217
2011 SETTEMBRE
CAGLIARI
08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9
Tel. 340 0840200
E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084
Il 2 luglio delle saveriane
A Oristano un evento davvero speciale
I
l 2 luglio le saveriane
rinnovano le promesse
missionarie e festeggiano gli anniversari di professione. Alla ricorrenza ho partecipato anch’io
nella loro comunità di Oristano.
Mi sono trovato a pregare con
Caterina, Giuliana, Piera, Vanna
e Francesca, che hanno cantato
“Mia forza e mio canto è il Signore”. Poi, Caterina ha letto la
lettera della superiora generale
suor Ines Frizza.
L’eredità spirituale di Conforti
“Sorelle carissime, quanti
sentimenti e pensieri di viva riconoscenza suscita questa festa!
Il 2 luglio ha sempre avuto nella
nostra famiglia missionaria una
risonanza particolare, perché vi
sono collegati tanti eventi significativi della storia saveriana. Quest’anno la nostra festa è
arricchita anche dalla memoria
del 90° anniversario della Lettera Testamento di mons. Guido
Conforti, testo ispiratore di tutta
la spiritualità saveriana, che padre Spagnolo ci ha raccomandato di accogliere come nostra
eredità spirituale.
Certamente, ci siamo preparate tutte con gioia alla celebrazione della nostra festa di famiglia.
In casa madre a Parma, le sorelle
che festeggiano il 50° di professione hanno meditato sul testo
della consacrazione all’onnipotenza misericordiosa di Dio.
È stato edificante ascoltare come la misericordia di Dio abbia
accompagnato queste sorelle per
tutta la loro vita, nei momenti felici e nei momenti più difficili.
È sempre bello sentire ciascuna
rievocare commossa la storia
della propria vocazione, confermando che l’aver incontrato
Gesù e averlo seguito in questa
a cura di p. DINO MARCONI, sx
famiglia missionaria «è stato il
più bel regalo che ci potesse capitare».
Certo, la nostra vita è attraversata anche da momenti di calo di
entusiasmo, stanchezza, delusione, solitudine. Può capitare che
la diminuzione delle forze, la
malattia, il dover rinunciare ai
propri progetti suscitino insicurezza, scoraggiamento, talvolta
amarezza.
Queste realtà erano ben presenti alla mente della nostra
madre Bottego quando scriveva:
«Ci sono delle sofferenze, delle
prove dure nella vita missionaria, ma l’anima formata a prendere tutto per amore esperimenta
una gioia e una pace che solamente Gesù può dare».
L’invito a custodire la gioia
della nostra donazione, a non
cedere alla tentazione della tristezza è ripetuto con insistenza
Mission Boys al campetto
Dal nord e dal sud della Sardegna
A
cavallo tra giugno e luglio, è stato organizzato
a Macomer il campetto estivo
“Mission Boys”, per ragazzi
delle medie, sul tema “Missione
a tempo pieno”. I ragazzi sono
stati divisi in tre gruppi: “Bangladesh”, la missione di p. Daniele; “Congo”, la missione di p.
Roby, p. Virginio e p. Salvatore;
“Brasile”, il paese dei due studenti saveriani venuti da Parma,
Francisco e Ricardo.
Giochi e preghiera meditata
Questi, in particolare, hanno
aiutato i ragazzi a fare amicizia
con il gioco di squadra a punteggio e con le domande a quiz sui
temi dello sport e dell’attualità,
8
della religione e della missione.
I giochi si sono svolti la sera, nel
nostro cortile, alla luce dei fari,
e di giorno nel grande parco di
monte Sant’Antonio e sulla spiaggia di Porto Alabe, dove i ragazzi
sono stati portati in macchina. Un
giorno hanno anche fatto la salita
al monte in gruppi, per imparare
a far le cose insieme.
Venerdì sera nella veglia, seguendo il modello del rosario
missionario, hanno imparato a
conoscere i continenti e i problemi delle missioni, dove lavorano i missionari saveriani, e
il progetto missionario di Guido
Conforti. Al monte Sant’Antonio hanno fatto l’esperienza del
deserto, per imparare a stare soli
Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al campo estivo “Mission boys”,
impegnati nella riflessione al parco del monte Sant’Antonio
p. DINO MARCONI, sx
con se stessi e soli con Dio, per
entrare in rapporto con lui, per
parlargli e per ascoltarlo.
Tre domande
e tante specialità
Dopo la lettura di Marco 8,2729 - “Chi dice la gente che io
sia?”, “E voi, chi dite che io
sia?” - i ragazzi sono stati invitati a pensare su tre domande
scritte su un foglio di carta, con
l’impegno di mettere per iscritto
il frutto della loro riflessione:
• Cos’è per te l’amicizia? Hai
trovato qualche nuovo amico
in questo campetto?
• Chi è per te Gesù? Come pensi
di fare per diventare suo amico?
• Cosa ti piace di più dei missionari?
Il pranzo di domenica si è
concluso con le specialità gastronomiche dei paesi sardi, che
i genitori hanno portato per condividere: il porceddu arrostito, la
carne di pecora bollita, i panini
con le noci, la cipolla, la bottarga, e i noti dolcetti sardi, specialità che a volte non si mangiano
nemmeno nei migliori agroturismi sardi.
I teologi Francisco e Ricardo
hanno terminato la loro settimana in Sardegna visitando la mamma di Deiana Salvatore ad Ardauli, accompagnati da p. Giuseppe,
come segno di gratitudine verso
“padre Tore”, martire del vangelo
■
sulla Transamazzonica.
Il compianto p. Bruno Orrù con le saveriane sarde Dolores Isgrò e Giovanna Picci
anche da p. Spagnolo, convinto
che la realizzazione piena, la vera felicità, sua e di tutta l’umanità, stia nell’affidarsi totalmente
all’amore di Dio.
I nostri fondatori ci indicano
la strada della fede che nelle
varie vicende della vita sa «veder Dio, cercar Dio, amar Dio
in tutto». È da questo sguardo
contemplativo, dall’esperienza
dell’essere amate in qualsiasi
condizione, che nasce l’anelito
per la missione. Ci auguriamo di
poter cogliere maggiormente la
profondità dell’eredità spirituale
che ci è stata trasmessa, affinché
nella diversità di tempi, situazioni e culture, diventi per tutti motivo di gioia e di speranza”.
“È necessario crescere bene”
Suor Piera ha letto la lettera di
p. Spagnolo sul significato della festa del 2 luglio. “È bella la
circostanza che ora mi riporta a
voi: il 2 luglio, la festa principa-
le della vostra congregazione, la
festa dello sviluppo e della gioia.
È veramente la festa del Magnificat in tanti modi. Guardandoci
attorno, troviamo le file crescere
su tutti i fronti e il campo allargarsi.
Qualcuna forse vorrebbe vedere qualcosa di più, ma io vi dico:
non abbiate fretta di prevenire
la grazia e la volontà divina. Le
piante più lente spesso mettono
radici più profonde e poi crescono di più. Così sarà di voi. Il
Signore ha davanti a sé tutti i secoli e li ha messi a disposizione
della chiesa.
Più che crescere in fretta, è
necessario crescere bene, sodi
e compatti. È necessario quindi
fare bene ogni cosa, con ponderazione e costruendo sul solido.
Ciò può esigere dei tempi di attesa, ma forse è più utile che dannoso. Confidate dunque e non
perdete la pazienza!” (Parma 22
giugno 1962).
■
Bertilla,
madre missionaria
Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta
il 15 giugno 2011 a Cittadella
(Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata
dai figli.
Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la
ricordano con affetto: “Grazie
per averci tanto amato”.
A ROMA PER SAN GUIDO CONFORTI
Vi comunichiamo le informazioni sul pellegrinaggio a Roma per il
23 ottobre, quando papa Benedetto XVI proclamerà “santo” il nostro
fondatore Guido Conforti, vescovo di Parma. Per questa importante
occasione, i saveriani della Sardegna stanno organizzando un pellegrinaggio a Roma.
Ci scusiamo per il ritardo nelle informazioni, che è dovuto al problema del costo del traghetto, che le compagnie marittime non hanno
ancora concordato con le autorità responsabili. Le agenzie di viaggio
non vogliono rischiare con i prezzi del biglietto per la traversata. Molto probabilmente, la spesa si aggirerà tra 350 e 400 euro a persona.
L’evento della canonizzazione si sviluppa in tre giornate:
- sabato 22 ottobre: veglia di preghiera nel pomeriggio;
- domenica 23 ottobre: solenne celebrazione presieduta dal Papa
in San Pietro, ore 10;
- lunedì 24 ottobre: concelebrazione Eucaristica nella basilica di San
Paolo, con la professione perpetua e mandato missionario.
Dovremo quindi partire venerdì sera 21 ottobre e fare ritorno da Civitavecchia lunedì notte. Per informazioni e prenotazioni, chiedere a
p. Dino Marconi (340 0840200) per la zona di Cagliari, e a p. Giuseppe
Marzarotto (338 5023723) per la zona di Macomer.
Passate parola, per favore. Grazie!
2011 SETTEMBRE
CREMONA
26100 CREMONA CR - Via Bonomelli, 81
Tel. 0372 456267 - Fax 0372 39699
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00272260
Gli acquarelli di Giorgio Mori
Un dono ai saveriani in onore di san Guido
L
e buone tradizioni non si
smarriscono mai. Tenace,
infatti, è l’amicizia del pittore
cremonese Giorgio Mori con i
missionari saveriani di via Bonomelli 81, fiorita negli anni in cui
la comunità godeva della simpatica presenza di molti padri, tra
cui p. Angelo Scaglia. Si deve
a lui l’idea avuta dall’artista di
donare tre dei suoi quadri più significativi: un Cristo Crocifisso,
il santo vescovo Guido Conforti,
fondatore dei saveriani, e il padre Scaglia, originario di Robecco d’Oglio, missionario di una
sola stagione, quella nella Cina
di Mao degli anni cinquanta.
L’amicizia con p. Scaglia
Il Crocifisso è destinato a essere venerato nella chiesa della casa
saveriana di Cremona: è un acquarello di valore, in cui il dramma
della passione è rivissuto in tutta
la speranza della risurrezione.
Il ritratto di mons. Conforti
coincide con la data della sua
canonizzazione, prevista a Roma
il 23 ottobre, quando si celebra
anche la giornata missionaria
mondiale.
Il terzo rievoca la figura di
padre Scaglia, che i cremonesi hanno conosciuto bene negli
anni in cui è stato gradito ospite
della nostra città. La sua presenza, sempre cordiale con tutti, gli
aveva procurato anche la magistrale attenzione di un altro artista del pennello - Massimiliano
Gallelli - che aveva donato alla
pietà dei cremonesi un primo
ritratto del vescovo Conforti, in
una celebre tela in cui il fondatore è raffigurato in abiti prelatizi.
Sentimenti ed emozioni
Tra le schede più recenti
dell’artista Giorgio Mori, vanno
segnalate quella stilata da Luciano Carini nel 2010 per la mostra
personale nella città di Piacenza,
intitolata “Rovistando nello stu-
mons. carlo PEDRETTI
Anche i missionari hanno bisogno di vacanza
giorno è necessario a tutti, anche
ai missionari. È mia tradizione, a
luglio, andare in Toscana e passare alcuni giorni ospite in un
convento di suore missionarie
che conosco da oltre 40 anni e
che considero come vere sorelle.
E mi circondano di mille attenzioni e premure, come fossero
mia madre.
Accolto come in famiglia
Non potrò mai dimenticare
l’ospitalità offerta a mia madre,
dopo la morte di mio papà a causa di un incidente stradale. Qui
passava molti mesi estivi, soprattutto negli ultimi anni della sua
8
vita, quando era stata colpita da
paralisi. La loro assistenza è stata
davvero commovente, superiore a
ogni aspettativa, come se si trattasse della loro stessa mamma.
Quando vengo da queste suore, mi sento accolto come in famiglia, come a casa mia. Non
riposa soltanto il mio corpo, ma
anche il mio cuore, e soprattutto
il mio spirito. Sono felice di celebrare per loro la Messa quotidiana e cantare con loro i salmi delle
lodi e dei vespri, accompagnati
dal dolce suono dell’armonium e
dalle loro voci angeliche.
Vacanze simili agli esercizi
Questi giorni sono come medicine dell’anima, sono giorni
di grande pace,
meditazione della Parola di Dio,
raccoglimento e
contemplazione. Come è vero
quanto diceva padre Turoldo: “La
nostra religione
è la religione
dell’ascolto, più
che della ricerca!
È Dio stesso che
ci viene incontro
e ci cerca!”. È
lui che semina,
fa piovere e fa
germogliare la
Madre Antonia (ora superiora generale) abbraccia Ottavina,
la mamma di p. Sandro Parmiggiani, durante una gita in Sila terra, come scri-
Cristo Crocifisso,
il libro su cui si
formano i missionari.
dio del maestro”, e quella di Tiziana Cordani per la mostra allestita nei mesi di maggio-giugno di
quest’anno nella città di Verona.
Scrive Carini: “Nato a Padova nel 1930, ma trasferitosi fin
da bambino a Cremona, Mori
è considerato artista cremonese
soprattutto per il suo impegno
prolungato e costante in una
lunga serie di attività culturali,
prima nel gruppo artistico ‘Leonardo’, poi come fondatore e
presidente dell’associazione Artisti Cremonesi”.
La Cordani nella scheda veronese scrive: “Dedito all’arte
pittorica, riesce a sintetizzare,
in stile personalissimo, la pittura
veneta, utilizzando il colore azzurro, il verde e il rosa… Mori
unisce la pittura accademica dal
vero alla sua realtà interiore fatta di sentimenti ed emozioni”.
Questo è l’autore dei tre doni,
segni di un’amicizia che non si
smarrisce mai. Irripetibile. ■
L’ospitalità delle suore toscane
periodo di riposo e di
U npausa
dalle attività di ogni
Tre dipinti, dono di Giorgio Mori ai saveriani
Guido Conforti,
vescovo di Parma
e missionario
per il mondo.
p. S. PARMIGGIANI, sx
ve il profeta Isaia.
Ricordo con gioia l’esortazione di papa Paolo VI: “Abbiate il
culto e l’amore per l’ascolto, la
meditazione e la pratica della Parola di Dio!”. Se davvero fosse
così, la nostra predicazione non
sarebbe noiosa e senza frutti, e
cambierebbe i modi di pensare e
di vivere di tanti cristiani.
Chi canta prega due volte
S. Agostino, che si era convertito ascoltando i canti della comunità cristiana di Milano, guidata dal vescovo S. Ambrogio
che ebbe la gioia di battezzarlo,
scriveva così: “Signore, dammi
un cuore docile, semplice, umile. Dammi un cuore povero e
mite. Dammi un cuore puro, o
Signore, e aumenta la mia fede.
Credo in te, Signore; credo nel
tuo amore, nella tua forza che
sostiene il mondo. Credo nel
tuo sorriso che fa risplendere il
cielo, e nel tuo canto che mi dà
gioia! Credo in te, Signore; credo nella tua pace, nella tua vita
che fa bella la terra, nella tua luce che rischiara la notte, sicura
guida nel mio cammino! Credo
in te, Signore; credo che tu mi
ami e mi sostieni, che mi guidi
per le strade del mondo, che mi
perdoni e mi dai la tua vita!”.
Come vorrei che fosse così anche per me, mentre mi unisco al
■
canto delle suore.
Angelo Scaglia,
missionario in Cina
e a Cremona.
GIOVEDì DELLA MISSIONE A CREMONA
p. SERGIO CAMBIGANU, sx
I promotori dell’iniziativa “I giovedì della missione” hanno deciso
per i primi tre appuntamenti di dare rilievo a mons. Guido Conforti,
fondatore dei saveriani, nell’anno della sua canonizzazione.
C’è interesse per questa figura di vescovo ben radicato nella sua
diocesi di Parma, ma con il cuore aperto a tutto il mondo, come dovrebbe essere il cuore di ogni vescovo della chiesa. Abbiamo coinvolto
tre saveriani, che hanno accettato volentieri, per presentare tre aspetti del Conforti che possono interessare tutti i cristiani della nostra diocesi. Ecco il programma.
Giovedì 27 settembre: “Il carisma saveriano tra storia e futuro” - p. Luigi Menegazzo illustrerà il carisma saveriano nel messaggio che offre alla missione oggi.
Giovedì 6 ottobre: “Mons.
Guido Conforti, pastore con il
cuore in missione” - p. Guglielmo
Camera, postulatore della causa
di canonizzazione, presenterà la
figura del santo vescovo.
Giovedì 13 ottobre: “Laici per
la missione” - p. Silvio Turazzi si intratterrà sul valore del carisma saveriano per i cristiani di oggi.
Gli incontri sono aperti a tutti e
si terranno alle 21 presso il centro
pastorale diocesano, in via S. Antonio del Fuoco 9a, a Cremona.
2011 SETTEMBRE
DESIO
20033 DESIO MB - Via Don Milani, 2
Tel. 0362 625035 - Fax 0362 624274
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200
Una scelta “compromettente”
Ad Ancona, il sì alla missione di Alessio e Diego
L
a celebrazione Eucaristica in cui Alessio Crippa e
Diego Pirani hanno detto “sì”,
entrando a far parte della Pia
Società di san Francesco Saverio
per le missioni estere, era attesa
da molti. È stata una celebrazione vissuta con gioia e preghiera
da parte di tutti: a partire dalla
comunità saveriana fino alle
persone giunte appositamente
per l’occasione, da vicino e da
lontano.
Un cammino che prosegue
L’appuntamento era fissato
per domenica 10 luglio alle 11
ad Ancona, nella parrocchia S.
Maria di Loreto. Eravamo tutti
pronti per partecipare alla Messa
celebrata dal vescovo Menichelli insieme ai numerosi saveriani
venuti ad accogliere nella famiglia missionaria i due giova-
ni. Ovviamente erano presenti
anche i genitori, i parenti e gli
amici che Alessio e Diego hanno
incontrato e conosciuto nel loro
cammino vocazionale.
Entrare a far parte della famiglia saveriana significa accoglierne le Costituzioni e fare
i voti religiosi: povertà, castità e
obbedienza, per dedicare la vita
alla missione.
Sono i “primi” voti, visto che
la celebrazione vissuta da Alessio e Diego costituisce la prima
tappa all’interno del percorso
che porterà il primo a Parma
(Italia) e il secondo a Yaoundé
(Camerun) per dedicarsi agli
studi delle materie teologiche in
vista dell’ordinazione sacerdotale missionaria.
Emozioni contagiose…
La celebrazione, animata da
STEFANO SERRAINO
bei canti, proponeva vari riti.
È stato emozionante quello del
saluto alle famiglie: i due nuovi
saveriani hanno abbracciato i rispettivi genitori e si sono seduti
ai piedi dell’altare, a testimoniare la loro volontà di entrare a
far parte di una nuova famiglia.
Poi c’è stata la “professione”
dei voti evangelici, in cui Alessio e Diego hanno ricevuto da p.
Carlo Pozzobon, superiore dei
saveriani in Italia, il Crocefisso
e il libro delle Costituzioni, affermando con il loro “sì” la volontà di entrare a far parte della
famiglia missionaria. Durante il
rito della pace, i due nuovi confratelli hanno abbracciato tutti i
saveriani presenti.
Infine, i due protagonisti hanno ringraziato e salutato tutti i
convenuti, che in più di un’occasione hanno risposto con sinceri
“Anche noi da chi andremo?”
Dopo il noviziato, due giovani saveriani
L
e parole dell’apostolo Pietro, “Signore da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna”, ci sono risuonate nella testa
e nel cuore durante l’anno di noviziato trascorso ad Ancona; a tal
punto che ci chiediamo: “anche
noi due da chi andremo”?
8
grazie a loro sono entrato in contatto con lo spirito missionario di
san Conforti. Questo mi ha permesso di tenere gli occhi aperti
sul mondo, con il continuo desiderio di riempire il mio sguardo
dell’amore di Gesù per ogni uomo. Prima di iniziare il cammino con i saveriani, collaboravo
Il marchigiano e il brianzolo
nell’animazione in oratorio, mi
Io, Diego, cresciuto a Posatora
sono laureato come educatore
di Ancona, ho avuto l’occasione
e lavoravo con ragazzi diversafin da piccolo di incontrare la
mente abili.
testimonianza di tanti saveriani;
Io, Alessio, originario di Lissone, sono rimasto “incastrato”
dalla sete di una
vita appassionata che ho potuto
gustare nella
comunità parrocchiale dove
sono cresciuto,
tra esperienze
di condivisione,
attenzione per
gli ultimi e voglia di costruire ponti capaci
di abbattere le
barriere create da un certo
modo di vedere
il mondo, con
la paura di perdere il proprio
benessere.
Ho avuto la
fortuna di incontrare i saveAlessio Crippa e Diego Pirani si dedicheranno ora agli studi di riani, una famiglia missionaria
teologia: il primo a Parma, il secondo a Yaoundé in Camerun
e commossi applausi. Per gli amici presenti è stato davvero
un momento di partecipazione sentito,
avendo conosciuto e
condiviso con Alessio e Diego momenti belli e cammini di
discernimento che
poi hanno condotto
a fare scelte importanti e compromettenti.
Una festa
davvero bella
Al termine della celebrazione, un
breve rinfresco in
Alessio Crippa, brianzolo di S. Margherita di Lissone,
oratorio ha mitigato
abbraccia e saluta i genitori durante la celebrazione
la calda giornata che
per la prima professione dei voti, ad Ancona
è proseguita con un
pranzo comunitario nella casa
Insomma, è stata una festa
dei saveriani di Ancona, poco
bella, preparata con il gusto deldistante dalla parrocchia. È stato
la semplicità e la voglia di staquesto il momento per salutare
re insieme, ricordando che il
e parlare insieme tra parenti,
progetto iniziato dal fondatore
missionari e amici che hanno
Guido Conforti, continua anche
così voluto festeggiare e accomnell’anno dedicato alla sua canopagnare con la loro presenza la
nizzazione, che sarà celebrata a
scelta dei due giovani.
■
Roma il 23 ottobre.
DIEGO e ALESSIO
che accetta il rischio di mettere
in pratica il vangelo: questo mi
ha colpito e mi ha fatto innamorare di loro. Terminati gli studi
di ingegneria, mi sono affidato
al loro percorso formativo per
diventare missionario.
Una sana inquietudine
addosso
Dunque, “da chi andremo”?
L’anno di noviziato è stato il
tempo per farci questa domanda in modo radicale: Cristo riempie la mia vita? O è solo una
bella storia che ci raccontiamo?
Davvero è possibile vivere per
lui e per i fratelli? Davvero sentiamo appieno la responsabilità
di “essere cristiani”, che si concretizza in un nuovo modo di
vivere? Davvero siamo spinti
dalla carità di Cristo ad andare
fino ai confini del mondo per
annunciarlo?
Accompagnati dal “maestro”
p. Giuseppe Veniero, abbiamo
vissuto dodici mesi con queste
domande nella testa e nel cuore.
Ora abbiamo maggiore consapevolezza, una sana inquietudine,
la convinzione che senza l’incontro con Cristo non possiamo
camminare. Abbiamo fatto solo
un pezzo di strada, ma ci sentiamo pronti a donare la nostra
vita a Gesù, con i voti religiosi
nella famiglia saveriana per la
missione.
Vi chiediamo di accompagnarci con la preghiera e vi ringraziamo di cuore.
■
Alessio riceve la comunione dal vescovo di Ancona mons. Menichelli
“Vi porto sempre nel cuore”
p. PAOLO ANDREOLLI, sx
Cari amici di Desio e “dintorni”, sono di nuovo in Italia, dopo quasi
quattro anni di “missione” in Amazzonia. Sono arrivato da poco per
un po’ di vacanza, approfittando anche della canonizzazione del nostro amato Guido Conforti il prossimo 23 ottobre a Roma.
Vi scrivo con grande gioia nel cuore per il costante ricordo che avete
di me, sia nelle preghiere sia nelle iniziative che fate. Sappiate che anche tutti voi siete sempre presenti nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Leggere su “Missionari Saveriani” l’articolo sulla festa dei popoli 2011 e vedere
che avete riservato le offerte per la costruzione del centro di formazione a San Felix,
mi ha commosso profondamente.
Sono passati quattro anni, ma siete
sempre molto vicini a me e alla missione che il Signore mi ha affidato. Il vostro
generoso sacrificio sarà ben impiegato
per il centro di formazione, che accoglierà catechisti, leader di comunità, ragazzi
missionari, animatori della gioventù… La
nostra parrocchia ha le dimensioni della
Lombardia, senza contare la “zona indigena” di cui si occupano i saveriani impegnati nella pastorale tra gli indio.
Il Signore vi ricompensi per il bene che
continuate a fare! A presto…
L’appuntamento con p. Paolo Andreolli è fissato per domenica 18 settembre,
giorno in cui inizieranno in modo ufficiale le attività dei saveriani di Desio, dopo
la pausa estiva.
Padre Paolo Andreolli è
in Italia per un periodo
di riposo; il 18 settembre
sarà ospite a Desio per
un’attesa conferenza
2011 SETTEMBRE
FRIULI
33100 UDINE UD - Via Monte S. Michele, 70
Tel. 0432 471818 - E-mail: [email protected]
- C/c. postale 210336
Un’omelia che... cammina
La nostra vita dovrebbe essere così
pomeriggio del 1953,
U ngiornalisti
e autorità si
erano dati appuntamento alla
stazione ferroviaria di Chicago
in attesa dell’arrivo del vincitore del premio Nobel per la pace
del 1952. Scese dal treno un uomo molto alto, con capelli folti e
baffi lunghi. Mentre le macchine
fotografiche scattavano immagini, le autorità gli dicevano di essere onorati dalla sua presenza.
Lui ringraziò gentilmente tutti, ma poi a passo veloce, lasciò
la folla e raggiunse un’anziana
signora di colore che faceva difficoltà a spostarsi con le sue due
pesanti valigie. Il signore prese
p. MARCO MARANGONE, sx
le valigie e con un sorriso e aiutò l’anziana a salire sull’autobus
augurandole buon viaggio. Poi,
tornò in mezzo ai giornalisti e
alle altre persone venute per lui.
Un richiamo molto forte
Era Albert Schweitzer, il famoso medico-missionario che aveva
P. Marco Marangone (al centro) con alcuni famigliari e i saveriani della comunità di Udine, prima della partenza per gli Stati Uniti;
grazie, padre Marco, per quanto hai fatto nei mesi di permanenza in Friuli, in attesa del visto
L’Eucarestia è pane di vita
“Così Dio parla alla mente e al cuore di tutti”
secondo i padri
L’ Eucaristia,
della chiesa, è una mirabi-
8
più devota l’assistenza al sacrificio dell’altare, più ardente lo
zelo. Ma non dobbiamo accontentarci di vivere individualmente di questa vita... La nostra vita
d’ora innanzi deve essere un’irradiazione soprannaturale di fede, purezza e bontà... Benedette
quelle famiglie cristiane, nelle
quali non manca mai chi ogni
giorno si accosta al banchetto
Eucaristico e riporta tra le pareti
domestiche il profumo che esala
dalla Mensa degli angeli.
san GUIDO CONFORTI
l’amore e la pratica dell’Eucaristia nelle vostre famiglie. Non vi
le estensione del mistero dell’Inè spettacolo più bello e toccante
carnazione. “Come nell’Incarnadi quello che offrono un padre
zione egli si è congiunto alla nae una madre che si recano alla
tura umana, così nell’Eucaristia
sacra Mensa, accompagnati dai
si unisce ai singoli individui parloro figli, rinnovando alla Mentecipi di questa natura. E vuole
sa di Dio le dolci intimità della
unirsi a noi, perché possiamo
tavola famigliare. Alla nostra
vivere della stessa sua vita.
società per essere veramente felice e prospera manca Cristo che
Un’irradiazione di fede
essa ha ripudiato e da cui si è
L’Eucaristia è il trono
stoltamente allontanata. Orbene,
dell’Unigenito di Dio in mezzo
noi portiamo Cristo alla società
agli uomini, sul quale egli siee la società a Cristo, ed essa ride non solo per ricevere i nostri
Portare Cristo alla società
sorgerà a nuova vita.
omaggi e le nostre adorazioni,
O genitori, vi esorto a portare
Vi invito a tornare a Cristo,
ma anche per ascoltare le
perché lontano da lui non
nostre suppliche e soccortroveremo altro che tenererci nei nostri bisogni.
bre e morte. Siamo poOgni uomo può accostarsi
veri ed egli è la fonte di
a questo trono senza preogni bene; siamo infermi
avvisi e senza fare anticaed egli è il medico divimera, sicuro di non essere
no che risana tutte le inscacciato, perché il Dio
fermità; siamo ciechi ed
dell’Eucaristia è il Dio delegli è la luce che illumila bontà e dell’amore. Parla
na ogni uomo; siamo dealla mente e al cuore di tutti
boli ed egli è la sorgente
e a tutti prodiga grazie e fadell’energia e della forza.
vori con regale munificenRendiamo Eucaristiche
za. L’Eucaristia è appunto il
le nostre anime, per rinapane della vita, la sorgente
scere in Cristo, vivere di
dell’acqua viva; per l’Eucalui, e da lui ricevere quanristia rinnoveremo la nostra
to ci occorre nell’aspro
vita in Cristo e per Cristo.
cammino di questa vita,
D’ora innanzi, quindi,
che dobbiamo considerapiù frequenti siano le Core come un viaggio vermunioni, più fervorose le
so l’eternità che non ha fi“O genitori, vi esorto a portare l’amore e la pratica
dell’Eucaristia nelle vostre famiglie...” (Guido Conforti)
■
visite al SS. Sacramento,
ne.
dedicato gran parte della sua vita
ad aiutare i più poveri in Africa.
Uno dei presenti commentò: “È
la prima volta che vedo un’omelia che cammina”. La nostra vita
dovrebbe essere così: “un’omelia
che cammina”, senza bisogno di
tante parole. Chi ci vede dovrebbe percepire la presenza di Dio
in noi e sentirsi attratto a seguire
il cammino di Gesù.
Durante la mia permanenza
in Friuli, in attesa del visto per
gli Usa, e come membro della
comunità saveriana di Udine, ho
sentito questo “richiamo” molto
forte. Collaborando nel ministero domenicale, visitando parrocchie e comunità per confessioni
e qualche incontro missionario e
vocazionale, quarant’ore, visite
ad amici, parenti e persone vicine alla comunità, condividendo
i vari momenti di vita comunitaria, l’esempio di Schweitzer mi
tornava in mente spesso.
Grazie a saveriani e famigliari
È il Signore che ci ha chiamati
a seguirlo e a portare avanti la
sua missione. Il nostro compito
è essere strumenti dei quali il
Signore si serve per realizzare il
suo disegno d’amore per l’umanità, anche attraverso di noi. Per
questo motivo, sia che il Signore
ci chiami a formare una famiglia
cristiana, sia che ci chiami a far
parte di una famiglia missionaria, tutti ci ritroviamo insieme
a seguire i suoi passi e a essere
la sua presenza viva nel mondo
d’oggi.
Rivolgo il mio più sentito grazie ai saveriani di Udine che mi
hanno permesso di condividere
con loro un tratto del cammino
sui passi di san Guido Conforti. Mi hanno accolto tra loro e
aiutato a sentirmi in famiglia.
Ringrazio anche i miei cari che
hanno reso i mesi trascorsi con
loro un tempo di grazia e un’opportunità per far sì che lo spirito
di famiglia sia sempre più forte.
Pane per i nostri denti
Dal 23 giugno mi trovo nella
comunità saveriana di Franklin,
nello stato del Wisconsin, a 120
chilometri da Chicago. Sono con
altri cinque confratelli, tra cui p.
Alfredo Turco che è qui da parecchi anni. Mi è stato dato un
po’ di tempo per riprendere il
passo dopo 23 anni d’assenza,
trascorsi nel New Jersey e poi in
Colombia dal 1997.
Le attività saranno un po’ diverse da quelle che svolgevo a
Bogotà, nella nostra parrocchia
de “La Encarnación”. Negli Stati
Uniti, infatti, noi saveriani collaboriamo con i sacerdoti delle
parrocchie. Ma poi ci sono incontri di animazione missionaria e vocazionale, responsabilità
e servizio in casa, attenzione alle
persone, spirito di famiglia caratterizzato dall’amore scambievole e dalla misericordia...Tutto
questo è “pane per i nostri denti”
in qualsiasi parte del mondo, in
cui siamo chiamati a essere testimoni del Risorto.
Ci auguriamo a vicenda, allora, di essere “omelie che camminano” per quanti ci incontrano, in modo che attraverso di noi
Cristo Gesù, missionario del Padre, possa continuare ad attrarre giovani a seguirlo anche nella
vita consacrata e missionaria con
■
generosità, amore e gioia.
FESTA DEI FAMIGLIARI 2011
Vi aspettiamo domenica 25 settembre!
p. CARMELO BOESSO, sx
Cari amici e amiche, considerando la positiva esperienza dell’anno
scorso, abbiamo programmato l’incontro annuale con i famigliari dei
saveriani del Friuli nell’ultima domenica di settembre. L’appuntamento del 2011 è quindi fissato per domenica 25.
Oltre a essere una manifestazione della nostra riconoscenza per il
dono dei vostri figli, fratelli e nipoti alla missione e un’occasione per
rinnovare l’amicizia tra noi, quest’anno la giornata avrà una coloritura di festa, perché si svolge alla vigilia della canonizzazione di mons.
Conforti (23 ottobre).
Quindi, nel programma della festa di famiglia si terrà presente tale
particolarità per prepararci spiritualmente all’evento, al quale parecchi di voi parteciperanno con il pellegrinaggio da noi organizzato.
All’incontro, che offre l’occasione per uno scambio di notizie del
mondo missionario e la testimonianza diretta dei saveriani, verranno
presentate la figura e la spiritualità missionaria del nostro fondatore. Ogni famiglia riceverà l’invito personale con il programma dettagliato della giornata.
Approfitto per comunicare anche altre iniziative che si svolgeranno nel mese di ottobre in collaborazione con il centro missionario
diocesano:
• sabato 15 ottobre: convegno missionario nella casa dei saveriani a
Udine
• venerdì 21 ottobre: veglia missionaria serale nella parrocchia di Paderno
• seconda domenica del mese, alle 15: il nostro simpatico incontro
mensile con la preghiera del santo rosario, la Messa e un momento
di convivialità. Lo scopo è pregare per le vocazioni e per i missionari. Tutti sono benvenuti!
2011 SETTEMBRE
MACOMER
08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9
Tel. 0785 70120 - Fax 0785 70706
E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084
Il 2 luglio delle saveriane
A Oristano un evento davvero speciale
I
l 2 luglio le saveriane
rinnovano le promesse
missionarie e festeggiano gli anniversari di professione. Alla ricorrenza ho partecipato anch’io
nella loro comunità di Oristano.
Mi sono trovato a pregare con
Caterina, Giuliana, Piera, Vanna
e Francesca, che hanno cantato
“Mia forza e mio canto è il Signore”. Poi, Caterina ha letto la
lettera della superiora generale
suor Ines Frizza.
L’eredità spirituale di Conforti
“Sorelle carissime, quanti
sentimenti e pensieri di viva riconoscenza suscita questa festa!
Il 2 luglio ha sempre avuto nella
nostra famiglia missionaria una
risonanza particolare, perché vi
sono collegati tanti eventi significativi della storia saveriana. Quest’anno la nostra festa è
arricchita anche dalla memoria
del 90° anniversario della Lettera Testamento di mons. Guido
Conforti, testo ispiratore di tutta
la spiritualità saveriana, che padre Spagnolo ci ha raccomandato di accogliere come nostra
eredità spirituale.
Certamente, ci siamo preparate tutte con gioia alla celebrazione della nostra festa di famiglia.
In casa madre a Parma, le sorelle
che festeggiano il 50° di professione hanno meditato sul testo
della consacrazione all’onnipotenza misericordiosa di Dio.
È stato edificante ascoltare come la misericordia di Dio abbia
accompagnato queste sorelle per
tutta la loro vita, nei momenti felici e nei momenti più difficili.
È sempre bello sentire ciascuna
rievocare commossa la storia
della propria vocazione, confermando che l’aver incontrato
Gesù e averlo seguito in questa
a cura di p. DINO MARCONI, sx
famiglia missionaria «è stato il
più bel regalo che ci potesse capitare».
Certo, la nostra vita è attraversata anche da momenti di calo di
entusiasmo, stanchezza, delusione, solitudine. Può capitare che
la diminuzione delle forze, la
malattia, il dover rinunciare ai
propri progetti suscitino insicurezza, scoraggiamento, talvolta
amarezza.
Queste realtà erano ben presenti alla mente della nostra
madre Bottego quando scriveva:
«Ci sono delle sofferenze, delle
prove dure nella vita missionaria, ma l’anima formata a prendere tutto per amore esperimenta
una gioia e una pace che solamente Gesù può dare».
L’invito a custodire la gioia
della nostra donazione, a non
cedere alla tentazione della tristezza è ripetuto con insistenza
Mission Boys al campetto
Dal nord e dal sud della Sardegna
A
cavallo tra giugno e luglio, è stato organizzato
a Macomer il campetto estivo
“Mission Boys”, per ragazzi
delle medie, sul tema “Missione
a tempo pieno”. I ragazzi sono
stati divisi in tre gruppi: “Bangladesh”, la missione di p. Daniele; “Congo”, la missione di p.
Roby, p. Virginio e p. Salvatore;
“Brasile”, il paese dei due studenti saveriani venuti da Parma,
Francisco e Ricardo.
Giochi e preghiera meditata
Questi, in particolare, hanno
aiutato i ragazzi a fare amicizia
con il gioco di squadra a punteggio e con le domande a quiz sui
temi dello sport e dell’attualità,
8
della religione e della missione.
I giochi si sono svolti la sera, nel
nostro cortile, alla luce dei fari,
e di giorno nel grande parco di
monte Sant’Antonio e sulla spiaggia di Porto Alabe, dove i ragazzi
sono stati portati in macchina. Un
giorno hanno anche fatto la salita
al monte in gruppi, per imparare
a far le cose insieme.
Venerdì sera nella veglia, seguendo il modello del rosario
missionario, hanno imparato a
conoscere i continenti e i problemi delle missioni, dove lavorano i missionari saveriani, e
il progetto missionario di Guido
Conforti. Al monte Sant’Antonio hanno fatto l’esperienza del
deserto, per imparare a stare soli
Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al campo estivo “Mission boys”,
impegnati nella riflessione al parco del monte Sant’Antonio
p. DINO MARCONI, sx
con se stessi e soli con Dio, per
entrare in rapporto con lui, per
parlargli e per ascoltarlo.
Tre domande
e tante specialità
Dopo la lettura di Marco 8,2729 - “Chi dice la gente che io
sia?”, “E voi, chi dite che io
sia?” - i ragazzi sono stati invitati a pensare su tre domande
scritte su un foglio di carta, con
l’impegno di mettere per iscritto
il frutto della loro riflessione:
• Cos’è per te l’amicizia? Hai
trovato qualche nuovo amico
in questo campetto?
• Chi è per te Gesù? Come pensi
di fare per diventare suo amico?
• Cosa ti piace di più dei missionari?
Il pranzo di domenica si è
concluso con le specialità gastronomiche dei paesi sardi, che
i genitori hanno portato per condividere: il porceddu arrostito, la
carne di pecora bollita, i panini
con le noci, la cipolla, la bottarga, e i noti dolcetti sardi, specialità che a volte non si mangiano
nemmeno nei migliori agroturismi sardi.
I teologi Francisco e Ricardo
hanno terminato la loro settimana in Sardegna visitando la mamma di Deiana Salvatore ad Ardauli, accompagnati da p. Giuseppe,
come segno di gratitudine verso
“padre Tore”, martire del vangelo
■
sulla Transamazzonica.
Il compianto p. Bruno Orrù con le saveriane sarde Dolores Isgrò e Giovanna Picci
anche da p. Spagnolo, convinto
che la realizzazione piena, la vera felicità, sua e di tutta l’umanità, stia nell’affidarsi totalmente
all’amore di Dio.
I nostri fondatori ci indicano
la strada della fede che nelle
varie vicende della vita sa «veder Dio, cercar Dio, amar Dio
in tutto». È da questo sguardo
contemplativo, dall’esperienza
dell’essere amate in qualsiasi
condizione, che nasce l’anelito
per la missione. Ci auguriamo di
poter cogliere maggiormente la
profondità dell’eredità spirituale
che ci è stata trasmessa, affinché
nella diversità di tempi, situazioni e culture, diventi per tutti motivo di gioia e di speranza”.
“È necessario crescere bene”
Suor Piera ha letto la lettera di
p. Spagnolo sul significato della festa del 2 luglio. “È bella la
circostanza che ora mi riporta a
voi: il 2 luglio, la festa principa-
le della vostra congregazione, la
festa dello sviluppo e della gioia.
È veramente la festa del Magnificat in tanti modi. Guardandoci
attorno, troviamo le file crescere
su tutti i fronti e il campo allargarsi.
Qualcuna forse vorrebbe vedere qualcosa di più, ma io vi dico:
non abbiate fretta di prevenire
la grazia e la volontà divina. Le
piante più lente spesso mettono
radici più profonde e poi crescono di più. Così sarà di voi. Il
Signore ha davanti a sé tutti i secoli e li ha messi a disposizione
della chiesa.
Più che crescere in fretta, è
necessario crescere bene, sodi
e compatti. È necessario quindi
fare bene ogni cosa, con ponderazione e costruendo sul solido.
Ciò può esigere dei tempi di attesa, ma forse è più utile che dannoso. Confidate dunque e non
perdete la pazienza!” (Parma 22
giugno 1962).
■
Bertilla,
madre missionaria
Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta
il 15 giugno 2011 a Cittadella
(Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata
dai figli.
Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la
ricordano con affetto: “Grazie
per averci tanto amato”.
A ROMA PER SAN GUIDO CONFORTI
Vi comunichiamo le informazioni sul pellegrinaggio a Roma per il
23 ottobre, quando papa Benedetto XVI proclamerà “santo” il nostro
fondatore Guido Conforti, vescovo di Parma. Per questa importante
occasione, i saveriani della Sardegna stanno organizzando un pellegrinaggio a Roma.
Ci scusiamo per il ritardo nelle informazioni, che è dovuto al problema del costo del traghetto, che le compagnie marittime non hanno
ancora concordato con le autorità responsabili. Le agenzie di viaggio
non vogliono rischiare con i prezzi del biglietto per la traversata. Molto probabilmente, la spesa si aggirerà tra 350 e 400 euro a persona.
L’evento della canonizzazione si sviluppa in tre giornate:
- sabato 22 ottobre: veglia di preghiera nel pomeriggio;
- domenica 23 ottobre: solenne celebrazione presieduta dal Papa
in San Pietro, ore 10;
- lunedì 24 ottobre: concelebrazione Eucaristica nella basilica di San
Paolo, con la professione perpetua e mandato missionario.
Dovremo quindi partire venerdì sera 21 ottobre e fare ritorno da Civitavecchia lunedì notte. Per informazioni e prenotazioni, chiedere a
p. Dino Marconi (340 0840200) per la zona di Cagliari, e a p. Giuseppe
Marzarotto (338 5023723) per la zona di Macomer.
Passate parola, per favore. Grazie!
2011 SETTEMBRE
MARCHE
60129 ANCONA AN - Via del Castellano, 40
Tel. 071 895368 - Fax 071 2812639
E-mail: [email protected] - C/c. postale 330605
SAVERIANI MARCHE
La storia di Margarida a Manaus
Dopo 28 anni in Brasile, sono ora ad Ancona p. ALBERTO PANICHELLA, sx
S
ono nato a Macerata nel
1955. All’età di dieci anni
sono entrato dai saveriani e sono stato ordinato sacerdote nel
1981. L’anno dopo sono partito
per il Brasile, da dove sono rientrato a gennaio di quest’anno
per svolgere attività di animazione missionaria nelle Marche. In
Brasile sono stato in prevalenza
nelle periferie delle grandi città.
In particolare, negli ultimi otto
anni ero a Manaus, nell’Amazzonia brasiliana.
Visioni, demoni e tormenti
Vi racconto un fatto che potrei
intitolare così: “Cos’è successo
a Margarida Da Silva?”. Quando
arrivai alla “Cidade Nova” in periferia di Manaus nel 2003, andando a celebrare la Messa nella
comunità ecclesiale di base (ceb)
“Divino Espìrito Santo”, notavo
una signora che sembrava triste
e rammaricata per qualcosa. Un
giorno mi chiese di confessarla e
ci siamo conosciuti meglio.
Mi disse che era sofferente,
che aveva paura del demonio e
degli spiriti cattivi, che aveva
visioni ed era tormentata. Allora cominciai a rassicurarla che
Gesù aveva vinto ogni male e
che aveva il potere per liberarla da ogni paura... Sembrava che
Margarida si fosse rinfrancata un
po’, ma in realtà non riusciva a
superare i suoi problemi.
Un impegno sorprendente
Poco dopo iniziammo l’attività dei “centri di ascolto” per le
famiglie vicine, con le domande e le preghiere, come si fa nelle ceb dell’America latina. Ho
scoperto che Margarida abitava
in una favela agli estremi confini della comunità, dove la gente
non partecipava agli incontri.
Le chiesi se voleva aiutare a
formare un “centro di ascolto”
con i suoi vicini. Lei accettò e
dopo una settimana, con mia
grande sorpresa, mi chiese di
celebrare l’Eucaristia in un bar.
Mi meravigliai che questa povera donna avesse già smosso le
acque. Alla celebrazione c’erano
una sessantina di persone! Lì ho
scoperto che aveva molti amici.
Il suo “centro” funzionava così bene che si era trasformato in
una piccola comunità cristiana.
La forza dei poveri
Margarida era irriconoscibile:
piena di fede, sicura, mossa dalla
parola di Dio e da un cristianesimo autentico. Noi saveriani insistevamo, infatti, sull’impegno
per il sociale, per un cristianesimo vissuto, per la missione verso gli ultimi e i lontani, per coloro che erano senza religione…
Così, dopo aver comprato un
piccolo pezzo di terreno con una
baracca, la nuova ceb era fiorente e rigogliosa, presente nella nostra missione in tutte le sue attività. La fondatrice era orgogliosa ed era anche un’ottima coordinatrice. Divenne ministro straordinario della Parola e dell’Eu-
SAVERIANI LAICI
Notte di note per Goma
Ancona continua a seminare
S
ono ancora saldi i legami
d’amicizia con la gente di
Goma, la missione congolese
dove i laici saveriani hanno lavorato per vari anni. Il desiderio
di mantenere vivo il rapporto, ha
“scatenato” la nostra fantasia.
Abbiamo tentato di creare un
progetto musicale coinvolgendo
l’associazione Zonamusica, di
cui fa parte Beatrice Petrocchi,
laica di Ancona.
Il progetto prevedeva di lavorare con i bambini e i ragazzi
della missione di Goma, attivi
nell’animazione liturgica, insegnando loro alcune tecniche
musicali della nostra cultura e
imparando canti e tecniche della
musica africana, per un arricchimento reciproco. Purtroppo,
dopo un primo viaggio di Beatrice con Alessandro, suo colle-
8
ga percussionista, il progetto si
è arenato per l’indisponibilità di
altri musicisti di recarsi a Goma.
Eppure i semi erano stati gettati
e i frutti che questa piccola esperienza ha generato sono stati sorprendenti, e a distanza di un paio
di anni continuano a maturare.
Una… noche de luz
Un esempio è il concerto a
favore di Goma, che si è svolto
ad Ancona lo scorso 26 marzo,
con la collaborazione del laicato
saveriano, di Zonamusica e del
gruppo musicale Noche de luz,
promotore dell’evento. I componenti del gruppo avevano conosciuto la realtà di Goma durante
un incontro in cui erano stati
presentati i risultati del progetto
musicale, rimanendone colpiti.
Così hanno deciso di devolvere
Un momento del concerto organizzato ad Ancona
per sostenere la missione di Goma, in Congo
ROBERTA BRASILI
parte del ricavato dalla vendita
dei loro CD a Goma, e di organizzare un concerto a sostegno
della missione congolese.
La serata ha visto la partecipazione di circa 200 persone
che hanno ascoltato brani tratti
dal CD Tom Tom, e il coro di
voci bianche di Zonamusica e
di S. Cassiano. L’esecuzione
della prima canzone è stata accompagnata da un video che ha
illustrato alcune problematiche
del Congo.
La musica per conoscerci
Beatrice e Alessandro hanno
spiegato quanto sia stato bello
ed efficace lavorare nel contesto africano con la musica, che
è parte integrante della vita quotidiana, strumento di conoscenza, rispetto e amicizia reciproci.
Quale migliore occasione di un
concerto poteva dunque esserci
per ricordare gli amici di Goma?
Un’esperienza che sembrava
conclusa si è rivelata un’occasione per sensibilizzare le persone e per aiutare gli amici africani. È stato bello constatare ancora una volta che Dio apre tante strade, anche inaspettate, e è
importante continuare nel nostro
piccolo sforzo di lavorare per il
suo Regno. Al resto, come sempre, ci pensa Lui.
■
Padre Alberto Panichella, saveriano di Macerata, dopo 28 anni in Brasile
è ad Ancona, impegnato nell’animazione missionaria nelle Marche
caristia: un esempio e una guida
per tutti!
Oggi Margarida è una grande
animatrice missionaria, con incarichi importanti! Chi ha fatto
il miracolo? Certo, il Signore si
serve a volte dei semplici, a cui
non daremmo un soldo. Di Margarida ce ne sono tante; Dio ce
le presenta; tocca poi a noi credere nella misericordia di Dio e
nella forza dei poveri!
C’è tanto da fare!
Devo dire che anche l’Italia è
terra di missione: basta notare
l’assenza di giovani (e non solo) nelle celebrazioni e la carenza di gruppi pastorali. Questo
comporta che la nostra chiesa è
poco aperta al mondo, poco missionaria. Insomma, per raggiungere “i nuovi poveri” dell’Italia,
da fare ce n’è tanto. Per fortuna ci sono anche tante organiz-
zazioni e associazioni di volontariato. Tutto è grazia!
Nella comunità saveriana di
Ancona siamo otto missionari. Formiamo una comunità unita, che vive una bella spiritualità. Sono qui da poco, ma ho conosciuto un po’ la città, ho celebrato varie Messe in giro, ho
accompagnato confratelli a Fossombrone per il campo di lavoro dei giovani e a Castelferretti. Stiamo prendendo i contatti anche con la diocesi di Macerata per metterci a disposizione
nell’animazione giovanile missionaria. Sto aiutando nel servizio ai barboni e ho intenzione di
incontrare anche i fratelli ospiti
di una casa di recupero da droghe e alcol a Massignano.
Intanto, grazie a internet, mi
tengo aggiornato anche sul Brasile e la missione São Francisco.
Il Signore ci benedica!
■
DIARIO DELLA COMUNITà
HANNO DETTO “Sì” A CRISTO
Alessio e Diego missionari per sempre
p. SERGE TCHATCHé, sx
Domenica 10 luglio, la liturgia ci proponeva la figura di Gesù seminatore. Quel giorno, Alessio e Diego abbracciavano la vita missionaria con
la professione dei voti religiosi. Durante la Messa, nella parrocchia Madonna di Loreto ad Ancona, davanti al vescovo mons. Menichelli e al superiore dei saveriani p. Pozzobon, hanno espresso la volontà di seguire
Cristo per farlo conoscere e amare da tutti, fino ai confini del mondo.
Chi fa la professione dei voti religiosi accetta di condividere la vita
di Cristo in tutto, di seguirlo ovunque, nella gioia e nella fatica. Dire
“sì” a Cristo, è accettare di essere casti, poveri e obbedienti come Lui;
significa abbandonare ogni cosa per essere al suo servizio e partecipare alla sua missione apostolica. Per i saveriani, infatti, la vita religiosa
è praticata in vista della missione, cioè per annunciare a tutti gli uomini e donne della terra che Dio li
ama e li vuole salvi e felici.
Al termine della celebrazione
Eucaristica, tutti i partecipanti
sono stati invitati a un aperitivo
nel salone parrocchiale: oltre ai
fedeli della parrocchia, attorno
ad Alessio e Diego c’erano vari
saveriani, i famigliari e gli amici. I nostri due giovani continueranno ora gli studi di teologia:
Diego a Yaoundé in Camerun, e
Alessio a Parma in Italia. Li accompagniamo con la nostra preghiera a san Conforti, perché li
benedica e riempia di gioia.
Diego e Alessio il 10 luglio hanno espresso
il loro “sì” alla missione nella parrocchia
Madonna di Loreto, ad Ancona
2011 SETTEMBRE
PARMA
43123 PARMA PR - Viale S. Martino, 8
Tel. 0521 920511 - Fax 0521 920502
E-mail: [email protected] - C/c. postale 153437
Da Parma hanno spiccato il volo
Saluto ai teologi in partenza per la missione
quest’anno alcuni gioA nche
vani missionari, figli di san
Guido Conforti, sono partiti per
diffondere il vangelo. Una volta
a raggiungere le missioni di Asia,
Africa e America latina erano
quasi tutti saveriani italiani. Poi
si è iniziato ad accogliere dalle
chiese di missione i giovani con
la vocazione missionaria. Così
la famiglia saveriana è diventata
internazionale; e ancor più con la
scelta di formare i saveriani anche
in altre parti del mondo, aprendo
comunità per gli studi teologici
nelle Filippine (Asia), in Messico
(America) e in Camerun (Africa).
In questo modo, “il grande alveare” delle vocazioni missionarie si
è moltiplicato.
I saveriani che, terminati gli
studi, sono diventati sacerdoti e
stanno per partire sono una decina. Tre di loro hanno spiccato il
volo da Parma. Li presento brevemente.
Petrus, da Parma a Parma
Petrus Satyo Nugroho è stato
ordinato sacerdote in Indonesia
PIERRE SHAMAVU, sx
il 29 giugno, ma tornerà Parma.
Qui sarà impegnato nella pastorale missionaria in vari settori.
Continuerà nel frattempo lo
studio del violino all’accademia
musicale della città, anche questo in vista della missione. Prima
di tornare a casa per l’ordinazione, Petrus ha finito gli studi di
teologia discutendo una tesi sulla pastorale dei poveri in alcuni
luoghi dell’Indonesia.
Bernard, gioca in casa
Bernard Cibambo Rubibi
In alto da sinistra: Damas, p. Gino, Nildo, Tresor, p. Viotti, Andrea, Benjamin, Carlos, Ricardo, Cesar, Philbert, Emmanuel, p. Giovanni, p. Ulisse, Jacques, Pierre, Simon, Francisco; in basso, da sinistra: Thiago, Bernard, Petrus i tre neo-sacerdoti in partenza
Toga, famiglia e saveriani
Pavarani, uno straordinario benemerito
Giorgio PavaraL’ avvocato
ni, che ci ha lasciato il 29
giugno scorso, era amico e grande benefattore dei saveriani. Il
suo orgoglio era quello di aver
ricevuto dal superiore generale
il diploma di “Benemerito”. Lo
mostrava a tutti, dicendo che si
sentiva onorato di partecipare ai
meriti spirituali della congregazione saveriana.
L’avvocato è stato un punto
di riferimento per tutte le nostre pratiche legali (fin dai tempi di p. Chiofi, p. Vignato e p.
Stradiotto), per le quali non ha
mai accettato compensi; anzi,
ai clienti proponeva di fare offerte e donazioni a favore delle
missioni. Quando incontravamo
qualche difficoltà e noi missionari eravamo propensi a lasciar
perdere, egli ci ripeteva: “Per
ogni 200 lire non riscossi qui in
Italia, c’è un bimbo in Africa che
muore di fame”. Era una persona
veramente straordinaria in fede,
generosità e competenza.
8
Le tappe di una vita
Nato a Parma il 4 dicembre
1916, trent’anni dopo supera
l’esame da procuratore legale
presso la Corte di Bologna. Così, con tutto lo slancio a lungo
represso per gli anni trascorsi
in prigionia dal 1943 al 1945, si
tuffa nell’attività professionale.
Presto, a Parma si sparge la
voce di un giovane avvocato
scrupoloso che si prende a cuore
i problemi dei clienti. Da subito
e per quarant’anni l’avvocato
Pavarani lavora instancabilmente, mentre la famiglia continuava ad aumentare. La moglie gli è
sempre di aiuto, non solo per le
faccende domestiche, ma soprattutto per la crescita dei cinque fi-
L’avvocato Pavarani, “benemerito”, trovava
sempre il modo per girare comodamente tra i
viali della casa madre dei saveriani, a Parma
p. SERGIO BOSCARDIN, sx
gli, tutti maschi.
L’avvocato Pavarani in tutta
onestà diceva che con il suo lavoro ha potuto procurare un’abitazione per la famiglia e anche
per ciascuno dei figli, dai quali
ha ricevuto soddisfazioni e gioie immense, ma anche il dolore
lancinante per la morte del primogenito Mario, a soli 51 anni.
Lavoro e solidarietà
Ha ricevuto più volte inviti da
diversi partiti per entrare in politica, ma non ha mai accettato.
Ha preferito piuttosto dedicare
parte del tempo e delle capacità
(“gratuitamente, perché - diceva - anche a me sono state regalate”) a enti di assistenza e a
enti religiosi, tra cui il Conservatorio delle Maestre Luigine e
l’Opera Pia SS. Trinità dell’Oratorio dei Rossi.
Per l’opera a favore delle missioni, e in particolare per la Sierra
Leone, papa Benedetto XVI nel
2006 lo ha insignito della Croce
d’Oro “Pro Ecclesia et Pontifice”.
E aveva anche una gran passione
per il mare, “maestro severo di vita”, dove ha navigato in vent’anni
per oltre 40mila miglia. Era persuaso che le fatiche sull’imbarcazione avevano avuto la loro parte
■
nella sua longevità.
è stato ordinato sacerdote in
Congo il 14 agosto. E rimarrà
in Congo per impegnarsi in numerosi settori di lavoro: i giovani, l’animazione e formazione
missionaria, le parrocchie, la
promozione sociale e politica…
Anche Bernard alla fine dei suoi
studi di teologia ha presentato
una tesi interessante sulla morte
e la speranza cristiana.
Thiago, in avanscoperta
Nella città natale di Londrina
in Brasile, il 6 agosto è diventato
prete Thiago Rodriguez. È stato
destinato alla nuova missione
che i saveriani apriranno nel
2012 in Thailandia. La scelta del
paese asiatico è la continuazione
del desiderio di Conforti di evangelizzare tutte le nazioni. Thiago
farà quindi parte del gruppo dei
quattro pionieri. Prima però dovrà studiare per qualche mese
l’inglese a Manila. Anche Thiago parte dopo avere scritto una
tesi sul tema dell’inculturazione
del canto liturgico in Brasile.
sione” a questi nostri cari confratelli. Lo facciamo anche a nome
degli altri saveriani di Parma e
di tutte le persone che a loro vogliono bene. A ognuno abbiano
lasciato come ricordo una foto
della nostra comunità (vedi foto
a lato). Sul retro abbiamo scritto
l’augurio che è stato fatto a noi
diaconi al termine della Messa
di ordinazione: “La gioia del Signore sia la vostra forza, andate
in pace”.
Vi abbiamo aggiunto solo la
fortunata inversione di parole
inventata da don Tonino Bello:
“La pace è finita, andate a Messa”. Pensiamo che questo invito
possa essere appropriato per la
loro speciale situazione di neo
sacerdoti missionari, in riferimento all’impegno che scaturisce dall’Eucaristia, di cui essi
sono diventati ministri.
Mentre alcuni partono e ci salutano, altri ne arriveranno per
iniziare la loro formazione teologica. Avremo la gioia di presentarveli nei prossimi mesi. ■
Matteazzi cambia missione
Da Parma, oltre a questi tre
giovani, c’è anche un altro partente: p. Giovanni Matteazzi.
Dopo gli anni di missione in
Bangladesh, egli era stato chiamato in Italia per aiutare nella
formazione dei novizi e dei teologi. Ora parte di nuovo, non
più per il Bangladesh, ma per
la Thailandia. Padre Matteazzi
non ha avuto bisogno di scrivere
alcuna tesi, ma lascia a Parma
un prezioso libro di canto con lo
spartito dal titolo: “Le mie labbra canteranno la tua lode”.
“La pace è finita...”
Noi studenti salutiamo e facciamo gli auguri di “felice mis-
Padre Giovanni Matteazzi è atteso
dalla nuova missione in Thailandia
LA TESTIMONIANZA DEL “BENEMERITO”
avv. GIORGIO PAVARANI
“Raggiunti i 70 anni di età, così come mi ero solennemente ripromesso, ho ritenuto mio dovere cessare l’attività professionale. Per
onestà quindi, mi sono cancellato dagli Albi e ho affidato lo studio
nelle mani di mio figlio.
Ancora abbastanza efficiente e libero da impegni professionali, ho
potuto così dedicarmi al volontariato quasi a tempo pieno. Nel mio
80° compleanno mi sono recato in Sierra Leone, a rendermi conto delle condizioni di vita in quel Paese e appena tornato ho costituito l’associazione “Amici della Sierra Leone onlus”, che ha l’obiettivo di fornire aiuti a quella popolazione.
Dio ha riservato sulla nostra famiglia molta grazia, che anche la
mia appartenenza al Movimento Rinascita Cristiana, fin dalla metà
degli anni ‘50, ha contribuito molto a farmi riconoscere, apprezzare e impiegare. Questo mi
ha aiutato altresì a tener sveglia la fiducia nella
Provvidenza e nella misericordia di Dio.
Mia moglie è mancata nel 2007 e così come
all’inizio del nostro matrimonio, causa la guerra
e la prigionia, anche ora è sopravvenuto un altro periodo di forzato distacco che terminerà fra
non molto, con il ricongiungimento dei nostri
spiriti nell’attesa, sempre assieme, che si compia
la beata speranza. E si concluderà così, l’esperienza terrena di chi ama definirsi uno degli uomini più fortunati e benedetti del mondo”. (dal
“Profilo” autobiografico, scritto nel 2008)
Avv. Giorgio Pavarani Parma, 4.12.1916 - 29.6.2011
2011 SETTEMBRE
PIACENZA
25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9
Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781
E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259
Da Parma hanno spiccato il volo
Saluto ai teologi in partenza per la missione
quest’anno alcuni gioA nche
vani missionari, figli di san
Guido Conforti, sono partiti per
diffondere il vangelo. Una volta
a raggiungere le missioni di Asia,
Africa e America latina erano
quasi tutti saveriani italiani. Poi
si è iniziato ad accogliere dalle
chiese di missione i giovani con
la vocazione missionaria. Così
la famiglia saveriana è diventata
internazionale; e ancor più con la
scelta di formare i saveriani anche
in altre parti del mondo, aprendo
comunità per gli studi teologici
nelle Filippine (Asia), in Messico
(America) e in Camerun (Africa).
In questo modo, “il grande alveare” delle vocazioni missionarie si
è moltiplicato.
I saveriani che, terminati gli
studi, sono diventati sacerdoti e
stanno per partire sono una decina. Tre di loro hanno spiccato il
volo da Parma. Li presento brevemente.
Petrus, da Parma a Parma
Petrus Satyo Nugroho è stato
ordinato sacerdote in Indonesia
PIERRE SHAMAVU, sx
il 29 giugno, ma tornerà Parma.
Qui sarà impegnato nella pastorale missionaria in vari settori.
Continuerà nel frattempo lo
studio del violino all’accademia
musicale della città, anche questo in vista della missione. Prima
di tornare a casa per l’ordinazione, Petrus ha finito gli studi di
teologia discutendo una tesi sulla pastorale dei poveri in alcuni
luoghi dell’Indonesia.
Bernard, gioca in casa
Bernard Cibambo Rubibi
In alto da sinistra: Damas, p. Gino, Nildo, Tresor, p. Viotti, Andrea, Benjamin, Carlos, Ricardo, Cesar, Philbert, Emmanuel, p. Giovanni, p. Ulisse, Jacques, Pierre, Simon, Francisco; in basso, da sinistra: Thiago, Bernard, Petrus i tre neo-sacerdoti in partenza
Toga, famiglia e saveriani
Pavarani, uno straordinario benemerito
Giorgio PavaraL’ avvocato
ni, che ci ha lasciato il 29
giugno scorso, era amico e grande benefattore dei saveriani. Il
suo orgoglio era quello di aver
ricevuto dal superiore generale
il diploma di “Benemerito”. Lo
mostrava a tutti, dicendo che si
sentiva onorato di partecipare ai
meriti spirituali della congregazione saveriana.
L’avvocato è stato un punto
di riferimento per tutte le nostre pratiche legali (fin dai tempi di p. Chiofi, p. Vignato e p.
Stradiotto), per le quali non ha
mai accettato compensi; anzi,
ai clienti proponeva di fare offerte e donazioni a favore delle
missioni. Quando incontravamo
qualche difficoltà e noi missionari eravamo propensi a lasciar
perdere, egli ci ripeteva: “Per
ogni 200 lire non riscossi qui in
Italia, c’è un bimbo in Africa che
muore di fame”. Era una persona
veramente straordinaria in fede,
generosità e competenza.
8
Le tappe di una vita
Nato a Parma il 4 dicembre
1916, trent’anni dopo supera
l’esame da procuratore legale
presso la Corte di Bologna. Così, con tutto lo slancio a lungo
represso per gli anni trascorsi
in prigionia dal 1943 al 1945, si
tuffa nell’attività professionale.
Presto, a Parma si sparge la
voce di un giovane avvocato
scrupoloso che si prende a cuore
i problemi dei clienti. Da subito
e per quarant’anni l’avvocato
Pavarani lavora instancabilmente, mentre la famiglia continuava ad aumentare. La moglie gli è
sempre di aiuto, non solo per le
faccende domestiche, ma soprattutto per la crescita dei cinque fi-
L’avvocato Pavarani, “benemerito”, trovava
sempre il modo per girare comodamente tra i
viali della casa madre dei saveriani, a Parma
p. SERGIO BOSCARDIN, sx
gli, tutti maschi.
L’avvocato Pavarani in tutta
onestà diceva che con il suo lavoro ha potuto procurare un’abitazione per la famiglia e anche
per ciascuno dei figli, dai quali
ha ricevuto soddisfazioni e gioie immense, ma anche il dolore
lancinante per la morte del primogenito Mario, a soli 51 anni.
Lavoro e solidarietà
Ha ricevuto più volte inviti da
diversi partiti per entrare in politica, ma non ha mai accettato.
Ha preferito piuttosto dedicare
parte del tempo e delle capacità
(“gratuitamente, perché - diceva - anche a me sono state regalate”) a enti di assistenza e a
enti religiosi, tra cui il Conservatorio delle Maestre Luigine e
l’Opera Pia SS. Trinità dell’Oratorio dei Rossi.
Per l’opera a favore delle missioni, e in particolare per la Sierra
Leone, papa Benedetto XVI nel
2006 lo ha insignito della Croce
d’Oro “Pro Ecclesia et Pontifice”.
E aveva anche una gran passione
per il mare, “maestro severo di vita”, dove ha navigato in vent’anni
per oltre 40mila miglia. Era persuaso che le fatiche sull’imbarcazione avevano avuto la loro parte
nella sua longevità.
■
è stato ordinato sacerdote in
Congo il 14 agosto. E rimarrà
in Congo per impegnarsi in numerosi settori di lavoro: i giovani, l’animazione e formazione
missionaria, le parrocchie, la
promozione sociale e politica…
Anche Bernard alla fine dei suoi
studi di teologia ha presentato
una tesi interessante sulla morte
e la speranza cristiana.
Thiago, in avanscoperta
Nella città natale di Londrina
in Brasile, il 6 agosto è diventato
prete Thiago Rodriguez. È stato
destinato alla nuova missione
che i saveriani apriranno nel
2012 in Thailandia. La scelta del
paese asiatico è la continuazione
del desiderio di Conforti di evangelizzare tutte le nazioni. Thiago
farà quindi parte del gruppo dei
quattro pionieri. Prima però dovrà studiare per qualche mese
l’inglese a Manila. Anche Thiago parte dopo avere scritto una
tesi sul tema dell’inculturazione
del canto liturgico in Brasile.
sione” a questi nostri cari confratelli. Lo facciamo anche a nome
degli altri saveriani di Parma e
di tutte le persone che a loro vogliono bene. A ognuno abbiano
lasciato come ricordo una foto
della nostra comunità (vedi foto
a lato). Sul retro abbiamo scritto
l’augurio che è stato fatto a noi
diaconi al termine della Messa
di ordinazione: “La gioia del Signore sia la vostra forza, andate
in pace”.
Vi abbiamo aggiunto solo la
fortunata inversione di parole
inventata da don Tonino Bello:
“La pace è finita, andate a Messa”. Pensiamo che questo invito
possa essere appropriato per la
loro speciale situazione di neo
sacerdoti missionari, in riferimento all’impegno che scaturisce dall’Eucaristia, di cui essi
sono diventati ministri.
Mentre alcuni partono e ci salutano, altri ne arriveranno per
iniziare la loro formazione teologica. Avremo la gioia di presentarveli nei prossimi mesi. ■
Matteazzi cambia missione
Da Parma, oltre a questi tre
giovani, c’è anche un altro partente: p. Giovanni Matteazzi.
Dopo gli anni di missione in
Bangladesh, egli era stato chiamato in Italia per aiutare nella
formazione dei novizi e dei teologi. Ora parte di nuovo, non
più per il Bangladesh, ma per
la Thailandia. Padre Matteazzi
non ha avuto bisogno di scrivere
alcuna tesi, ma lascia a Parma
un prezioso libro di canto con lo
spartito dal titolo: “Le mie labbra canteranno la tua lode”.
“La pace è finita...”
Noi studenti salutiamo e facciamo gli auguri di “felice mis-
Padre Giovanni Matteazzi è atteso
dalla nuova missione in Thailandia
LA TESTIMONIANZA DEL “BENEMERITO”
avv. GIORGIO PAVARANI
“Raggiunti i 70 anni di età, così come mi ero solennemente ripromesso, ho ritenuto mio dovere cessare l’attività professionale. Per
onestà quindi, mi sono cancellato dagli Albi e ho affidato lo studio
nelle mani di mio figlio.
Ancora abbastanza efficiente e libero da impegni professionali, ho
potuto così dedicarmi al volontariato quasi a tempo pieno. Nel mio
80° compleanno mi sono recato in Sierra Leone, a rendermi conto delle condizioni di vita in quel Paese e appena tornato ho costituito l’associazione “Amici della Sierra Leone onlus”, che ha l’obiettivo di fornire aiuti a quella popolazione.
Dio ha riservato sulla nostra famiglia molta grazia, che anche la
mia appartenenza al Movimento Rinascita Cristiana, fin dalla metà
degli anni ‘50, ha contribuito molto a farmi riconoscere, apprezzare e impiegare. Questo mi
ha aiutato altresì a tener sveglia la fiducia nella
Provvidenza e nella misericordia di Dio.
Mia moglie è mancata nel 2007 e così come
all’inizio del nostro matrimonio, causa la guerra
e la prigionia, anche ora è sopravvenuto un altro periodo di forzato distacco che terminerà fra
non molto, con il ricongiungimento dei nostri
spiriti nell’attesa, sempre assieme, che si compia
la beata speranza. E si concluderà così, l’esperienza terrena di chi ama definirsi uno degli uomini più fortunati e benedetti del mondo”. (dal
“Profilo” autobiografico, scritto nel 2008)
Avv. Giorgio Pavarani Parma, 4.12.1916 - 29.6.2011
2011 SETTEMBRE
PIEMONTE
e liguria
20033 DESIO MI - Via Don Milani, 2
Tel. 0362 630591 - Fax 0362 301980
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200
Un po’ di riposo non fa male
Quel sapore speciale delle vacanze a casa
salgo sul treno a
Q uando
Novara per andare nella
mia valle - quella del monte Rosa -, tanti pensieri cominciano
a farmi compagnia. Molti anni sono passati (cinquanta!) da
quando, per la prima volta, ho
lasciato il mio paese per entrare
in seminario.
Era il 1960, ero ancora piccolo
e non sapevo tante cose. Poi crescendo, con l’aiuto del Signore,
della famiglia e di tante persone buone in giro per il mondo,
anch’io sono diventato grande.
Tante esperienze, tanti incontri,
tanti chilometri in paesi diversi
(in Italia e in Africa), ma ogni
volta il ritorno a casa per le vacanze aveva un sapore speciale.
Indelebili ricordi di vita
Al paese, ogni volta, c’erano
delle novità. Chi se n’era andato
via per lavoro e chi, come diciamo qui da noi, era andato al di
là del ponte (cioè al cimitero). I
compagni di scuola erano cresciu-
ti, avevano messo su famiglia. Il
parroco invecchiava e la gente
non è che frequentasse tanto la
chiesa. Il benessere economico
crescente aveva distolto tanti dal
vero benessere che è in Dio.
Anche questa volta, tornando
a casa, i pensieri non mi abbandonano. Una delle prime cose
che faccio è andare al cimitero
a salutare papà e mamma. Ormai sono passati diversi anni
da quando hanno cambiato casa… al di là del ponte. Sono
in compagnia di tante persone
che mi hanno aiutato nella vita.
Un’intera generazione ha preso
dimora in quel luogo. Passando
da una tomba all’altra, quanti ricordi affiorano! Momenti vissuti
insieme, le feste e le chiacchierate, i consigli e i rimproveri. Insomma qualcosa che ha segnato
la mia vita.
La fede della gente
di montagna
Come dice un poeta valsesia-
p. OLIVIERO FERRO, sx
no, “chi abita la valle non può
dimenticarsi del suo paesello e
ci ritorna volentieri”. Sono andato in giro per il mondo, ma
qui ci sono le radici, le origini.
Qui il sole e la pioggia hanno
fatto crescere la pianticella della mia vita.
Ora sono rimasti pochi, di
quelli che ho conosciuto. Ci sono tante facce nuove che faccio
fatica a collocare. Ma ogni volta
che entro nella chiesa di battesimo, cresima, prima Comunione
e prima Messa e guardo la “Madonna del Buon Consiglio”, non
posso che ringraziare il Signore
per tutto quello che ho ricevuto
in questi anni.
Mi piace sempre girare a piedi
in tutta la piccola valle che contiene tanti paesini. In mezzo ai
boschi, vicino ai ruscelli, qualche uccello si mette a cantare.
Salendo e scendendo da quei
sentieri quasi abbandonati, si
trovano ancora le more e le fragole di bosco. Antiche cappelle
MISSIONE E PREGHIERA / 17
Ogni giorno un nuovo inizio
Le nostre azioni sono iscritte nell’eternità
C
on il mese di settembre
riprendono le consuete
attività lavorative e si apre un
nuovo anno sociale. Più forte
che mai risuona al nostro cuore
una parola che i padri del deserto
amavano ripetersi ogni giorno:
«Oggi comincio!». Era per loro
- come può essere per noi - un
incitamento a dare il meglio di
sé, a porre continui atti di fede e
di speranza nella paterna bontà
di Dio, che sempre ci concede
di ricominciare. Qualunque sia
stato il nostro passato, possiamo
dire: “Oggi il Signore mi dona
nuova grazia per riprendere il
cammino con slancio e umiltà”.
8
Fraternità sincera e gioiosa
Due grandi eventi ecclesiali arricchiscono di grazia questa tappa
del cammino: la GMG nel mese
di agosto con il significativo tema ripreso da san Paolo, “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella
fede” (Col 2,7); e il Congresso
eucaristico di Ancona che pone
sulle nostre labbra la toccante
espressione di fede di san Pietro,
“Signore, da chi andremo? Tu hai
parole di vita eterna”.
Uniti al Signore Gesù, noi tutti - vivificati e animati dal suo
Spirito - possiamo cooperare alla sua opera redentrice, divenire
gli uni per gli altri sacramento di
salvezza. È il modo più autentico e puro di giovare veramente
a tutti e di godere perciò di una
fraternità sincera e generosa, capace di totale condivisione nella
gioia e nella prova.
Una vita aperta a Dio
Il segreto di una vita veramente realizzata - non solo nella
dimensione terrena e temporale,
ma soprattutto in quella spirituale ed eterna - sta proprio nell’es-
La fede è una luce da tenere viva
avanzando come Abramo al chiarore
delle stelle (dipinto di Koder)
M. ANNA MARIA CàNOPI, osb
[email protected]
sere una vita aperta a Dio e agli
altri nella gratuità dell’accoglienza e del dono di sé. Siamo,
infatti, consacrati in vari stati di
vita e per diverse missioni.
Lo Spirito Santo, imprimendo
su di noi il suo sigillo d’amore, ci fa oltrepassare la barriera
della realtà puramente terrena e
ci introduce nella sfera del divino. Perciò, tutto il nostro essere e tutti i nostri atti acquistano
un significato che va ben oltre
la provvisorietà del quotidiano: hanno il valore del culto e
s’iscrivono nell’eternità.
Certo, noi vorremmo poter vedere ogni giorno almeno qualche
frutto delle nostre buone azioni,
rinunce e fatiche… Non dobbiamo però dimenticare che la costatazione fondamentale della fecondità del bene è proprio quella
di tenere viva la luce della fede
nelle tenebre del mondo, avanzando passo dopo passo al chiarore delle stelle, come Abramo.
Ogni passo è un nuovo inizio;
ogni inizio ha già in sé il compimento, perché è un “sì” che consente all’amore divino di irrompere nella nostra esistenza umana per consacrarla al suo servizio: quindi, al servizio dell’evangelizzazione e della salvezza
■
universale.
con i dipinti quasi spariti
mi ricordano la fede della
gente di montagna che, tornando a casa la sera dopo
il lavoro, si fermava a dire
una preghiera.
Nella natura,
ad ascoltare il cuore
Quanto sono belle le chiese della nostra valle! Custodiscono tesori che i ladri
non sono riusciti ancora a
rubare del tutto. C’è gente
che con amore li conserva
come qualcosa di prezioso, più delle proprie cose.
Sono l’eredità che i nostri
antenati ci hanno lasciato e
sarebbe un delitto trascurare
e dimenticare.
Passando in mezzo ai boschi, c’è tempo per riflettere, per pensare a quello che
stiamo facendo, a come stiamo vivendo. Vedendo quei
Le chiese e le edicole di montagna sono belle
sentieri di pietre dove la
e preziose; passando in mezzo ai boschi, c’è
gente passava, la domanda
tempo per riflettere, per pensare a quello che
sorge spontanea: “Chi è più
stiamo facendo, a come stiamo vivendo
felice? Loro o noi?”.
un esame di coscienza. Ma forse,
A quei tempi la spiegazione
di tanto in tanto, ci farebbe bene
della Parola di Dio era fatta con il
passeggiare in mezzo alla natura,
cuore, partendo dalla vita di ogni
ascoltare i suoi profumi e i suoi
giorno. Oggi forse si usano molrumori, insieme alle parole e agli
te tecniche, ma il cuore? Non sto
■
affetti del nostro cuore.
a giudicare. Tutti dobbiamo fare
UNA RICHIESTA CHE INCORAGGIA
Cari amici “Missionari Saveriani”, sono un sacerdote della diocesi di
Asti e da dieci anni sono cappellano presso l’ospedale della mia città. Ho deciso di scrivere spinto dal desiderio di mettere a disposizione dei 500 malati dell’ospedale e dei loro famigliari un po’ di “buona stampa”.
Grazie a Dio, la cappella dell’ospedale è molto frequentata. Ho messo un espositore, dove chi entra può trovare riviste e immaginette.
L’afflusso di gente è tale che le riviste spariscono in fretta, per finire
nelle camere dei malati, e l’espositore resta spesso vuoto.
Il budget della cappella non mi permette di fare “abbonamenti”.
Per questo ho pensato di chiedere la vostra collaborazione. La vostra
rivista è gradita, anche numeri passati. Spero che questa opera di bene
diventi anche un modo per far conoscere le vostre pubblicazioni a un
pubblico vario e ben disposto al messaggio cristiano. In attesa di una
risposta, vi auguro ogni bene nel Signore.
don Claudio Sganga
Volentieri abbiamo accettato la richiesta di don Claudio, ma non
solo. Invitiamo i nostri lettori a seguirne l’esempio. Sarebbe bello che
“Missionari Saveriani” potesse essere disponibile nei luoghi di lavoro
e di tempo libero, negli oratori e nelle parrocchie, dal parrucchiere e
dal dottore... Perché se è vero che di stampa ce n’è tanta, è vero anche
che non è tutta uguale e ognuna ha una particolarità. La nostra? Guarire lo spirito con il “senso di famiglia” voluto da
san Guido Conforti.
Forse qualche nostro
lettore si sentirà ispirato a fare l’abbonamento “omaggio” per questi posti “pubblici”... e
contribuire alla diffusione della “buona stampa” missionaria. Grazie,
dunque, a don Claudio
e a tutti gli amici! Mandateci gli indirizzi postali
esatti e noi manderemo
regolarmente “Missionari Saveriani”.
“Missionari Saveriani” è letto
e apprezzato negli oratori,
nelle parrocchie e anche nei luoghi
pubblici: chi sarà il prossimo
a regalare un abbonamento?
2011 SETTEMBRE
PUGLIA
74122 LAMA TA - Via Tre Fontane, 15
Tel. 099 7773186 - Fax 099 7772558
E-mail: [email protected] - C/c. postale 10423747
Gesù è proprio uno di noi
I ragazzi di Gallico (RC) si raccontano
I
l pomeriggio di venerdì 3
giugno il pulmino che da
Gallico ci doveva portare fino
a Taranto ha fatto scalo davanti
alle nostre case suonando il clacson a più non posso: è iniziato
così il nostro week-end. C’erano
tanta allegria e anche euforia,
perché molti di noi non avevano
mai vissuto un’esperienza simile.
Eravamo pronti ad accogliere tutto ciò che ci sarebbe stato offerto,
pronti a incontrare e conoscere
più da vicino la vita del Conforti
e la vita dei saveriani che vivono
lontano dal nostro paese.
Padre Piero, p. Angelo e tutti i saveriani di Lama ci hanno
accolti calorosamente facendoci sentire parte di una grande
famiglia. Ho intervistato alcuni
protagonisti, che raccontano
l’avventura.
Carmen, com’è stata la
prima sera?
Devo dire che mi sono sentita
subito a casa, grazie alla simpatia di p. Piero e alle battute di p.
Angelo. Ero stanchissima, ma
appena ci siamo seduti intorno
al tavolo si è azzerato tutto ed
è stato bello ridere e scherzare
insieme. Ho apprezzato tanto il
momento in cui ci siamo presentati: sono bastate poche parole
e un canto per descriverci; ho
sentito che ero pronta per vivere
un’esperienza nuova, entusiasmante e che probabilmente mi
avrebbe cambiato.
Com’è stato il risveglio,
Luca e Fabio?
Beh, forse non possiamo parlare proprio di risveglio, visto
che non abbiamo chiuso occhio
Gesù è davvero rock!
a cura di KATIA ROMEO
a causa dei nostri amici “russatori”! Nonostante questo, la colazione fatta insieme ci ha dato la
carica per affrontare la mattinata.
Quando ci siamo ritrovati nella
piccola e accogliente chiesa della casa (anche molto fresca, visto
il caldo torrido di quei giorni!),
il “Cristo sorridente” di Xavier
ci ha dato il “buongiorno” e il
suono del bongo e della chitarra
ci hanno svegliato. Ci sentivamo
felici, uniti e curiosi per quello
che ci aspettava.
Maria, cosa pensi del vangelo letto?
Tra gli incontri del vangelo di
cui abbiamo parlato - Gesù con
Zaccheo, con la donna adultera,
con Simon Pietro -, quello che
mi ha colpito di più è stato il dialogo tra Gesù e Pietro. In parti-
Il periodo estivo è caratterizzato da tante attività che vari
gruppi e parrocchie organizzano come occasione di socializzazione, formazione e svago per i ragazzi e i giovani.
La nostra casa è sempre aperta e disponibile per accogliere i
gruppi che chiedono ospitalità; e spesso noi saveriani accompagniamo i cammini con testimonianze di vita missionaria e nelle
celebrazioni liturgiche. Un gruppo di giovani di Gallico (RC), dove i saveriani lavorano, hanno trascorso alcuni giorni nella nostra casa di Taranto agli inizi di giugno. Ci raccontano l’esperienza fatta.
p. Piero Pierobon, sx
colare mi ha colpito la domanda
che Gesù gli ha posto: “Simone,
mi ami?”. Pietro nella sua risposta non ha utilizzato la parola
amore, ma un semplice “ti voglio bene”. Allora Gesù, quasi
per fare un passo adatto a Pietro, ha cambiato la sua domanda
chiedendogli semplicemente:
“Pietro, mi vuoi bene?”.
Io credo che Gesù ci stia accanto. Poi sta a noi lasciarci amare da lui per quello che siamo;
sta a noi seguire il suo esempio,
avendo il suo stesso coraggio.
Ylenia, cosa dici del film
“Genio ribelle”?
Per me è stato un momento
molto emozionante: mi ha portato a una riflessione profonda
su me stessa e su noi giovani. Il
film aveva per protagonista un
ragazzo che, nonostante avesse
letto tante cose e possedesse una
vasta conoscenza, non riusciva
però a provare sentimenti e a lasciarsi coinvolgere. Forse un po’
tutti attraversiamo momenti del
genere e un po’ tutti pensiamo di
essere “solo dei ragazzi”. L’importante è non aver paura di vivere le emozioni, siano esse positive o negative; l’importante è
rischiare e vivere. D’altronde,
parafrasando una frase del film,
mi sono detta: che senso ha conoscere perfettamente l’architettura della cappella Sistina senza
aver mai alzato gli occhi su quella volta dipinta e averne mai sentito l’odore?
■
a cura di KATIA ROMEO
Il viaggio più coraggioso è sempre l’incontro
il pranzo, la nostra
D opo
giornata è continuata con
un piccolo tour della città di
Taranto, per poi raggiungere la
chiesa di S. Antonio a Martina
Franca, dove abbiamo partecipato alla Messa del sabato sera
celebrata da p. Piero. La serata è
continuata all’insegna della fraternità, condita con un bel po’ di
allegria, per finire con la classica passeggiata in centro fino al
ponte girevole.
Domenica mattina, dopo colazione, abbiamo visitato la casa dei
saveriani per toccare con mano la
loro realtà quotidiana e anche per
conoscere meglio il loro fondatore: mons. Guido Conforti.
Marica, cosa ti ha colpito di
più di Conforti?
È stato emozionante ascoltare
una canzone del musical “Liberi
di volare”. La canzone “A braccia
aperte” parla della vita del Conforti e soprattutto del suo incon-
tro con Gesù Crocifisso. Guido
Conforti ha avuto molto coraggio e una grande fede; ha rischiato l’incontro con Cristo e così è
riuscito ad ascoltare ciò che solo
lui gli poteva dire (“Pareva mi dicesse tante cose…”). Come Conforti anche noi possiamo ascoltare la parola di Gesù e seguire i
suoi passi, sapendo che ci condurranno sulla strada giusta.
Grazie alle nostre guide
Sulla via del rientro a Gallico,
abbiamo approfittato per una visita ai Sassi di Matera, famosi anche per aver fatto da scenario ai
film su Gesù, prima di Pasolini e
poi di Mel Gibson. Un grazie riconoscente va ai “grandi” che ci
hanno guidato e accompagnato
in questa esperienza: Leo, Anna
e Peppe, Mariella e Salvatore.
I tre giorni trascorsi a Taranto ci sono stati utili per una riflessione profonda e attenta su
ciò che stiamo vivendo. Abbia-
mo cercato di capire quale sia lo
“stile” di Gesù e abbiamo trovato una risposta: lo stile di Gesù è
l’incontro. “Il viaggio più coraggioso è sempre l’incontro”, scrive il cantautore Renato Zero.
Lo stile dell’amico vero
Lui ci cerca, vuole incontrare
ciascuno di noi così come siamo.
Se c’è da aspettare, sappiamo che
Gesù è molto paziente e attende
la nostra risposta. Gesù ha lo stile
dell’amico vero; di chi, quando lo
guardi, ti viene da pensare, “È lui
quello giusto”, come se l’avessi
appena scelto. In realtà, è lui che
ti ha scelto fin dall’inizio.
Gesù è aperto al mondo, ha
il coraggio di rischiare; non ha
paura di incontrare il peccatore
perché sa perdonare. Ci fa capire
che ciò che conta è il futuro, non
il passato, perché c’è sempre la
possibilità di essere persone nuove. Lasciatemelo dire: Gesù non
è affatto lento, Gesù è rock! ■
I giovani di Gallico (RC) all’ingresso della casa dei saveriani di Taranto,
dove sono stati per un week-end di ritiro spirituale
A ROMA PER CONFORTI:
IL PROGRAMMA
Come sapete, i saveriani di Taranto organizzano un pellegrinaggio
per la canonizzazione di mons. Conforti, prevista per domenica 23 ottobre. Ecco il programma.
Sabato 22 ottobre - ore 5: partenza da Taranto per Roma. Pranzo libero lungo il percorso; nel pomeriggio: veglia di preghiera e spettacolo con i ragazzi di Salerno. In serata trasferimento in hotel, cena
e pernottamento.
Domenica 23 ottobre - In piazza S. Pietro per la celebrazione
Eucaristica. Segue pranzo in ristorante. Nel pomeriggio probabile festa di fraternità saveriana internazionale. Serata libera.
Lunedì 24 ottobre - Dopo colazione, trasferimento alla basilica
di San Paolo per la celebrazione Eucaristica di ringraziamento. Ore 11:
partenza per Tivoli, visita a Villa D’Este e pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio partenza per il rientro a Taranto; arrivo in tarda
serata.
8
La quota di partecipazione è di € 210: comprende viaggio ed escursioni in pullman, sistemazione in hotel in camere doppie o triple con
servizi interni, pasti come da programma, sacca del pellegrino, Iva e
tasse (supplemento di € 32 per camera singola).
I giovani di Gallico (RC) nello studio di p. Piero Pierobon per ascoltare le canzoni del musical “Liberi di volare”
Per informazioni e prenotazioni (il prima possibile), rivolgersi ai missionari saveriani, in via Tre Fontane 15 - Taranto: tel. 099 7773186;
e-mail: [email protected]
2011 SETTEMBRE
REGGIO
CALABRIA
89135 GALLICO SUPERIORE RC - Via Rimembranze
Santuario Madonna della Grazia
Tel. 0965 370304 - Fax 0965 373137 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 10444891
Convegno missionario regionale
Cosa significa essere parrocchia missionaria? a cura di CINZIA SGRECCIA
I
l 17 e 18 giugno presso il
centro “Don Mottola” di
Sant’Angelo di Drapia (VV) si
è tenuto il 19° convegno missionario regionale sul tema: “Il tempo è giunto per una parrocchia
missionaria”. Per i saveriani era
presente il direttore dell’ufficio
missionario di Reggio CalabriaBova, p. Ezio Marangoni. Ha
introdotto i lavori mons. Fiorini
Morosini, vescovo di Locri-Gerace, evidenziando che “il convegno rappresenta un’occasione
di riflessione e di crescita per le
comunità cristiane”.
Fiaccole che fanno luce
Don Paolo Martino, segretario
della commissione missionaria
Calabra, ha presentato il documento “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che
cambia” (Nota pastorale n. 44,
CEI 2004), testo di riferimento
del convegno.
Mons. Luigi Renzo, vescovo
di Mileto-Nicotera-Tropea, ha ribadito che “la missionarietà non
appartiene solo ad alcuni, ma a
tutti, in quanto la chiesa per sua
natura è missionaria. Se non lo è,
non è la chiesa di Gesù Cristo”.
Poi, rivolgendosi ai partecipanti
li ha invitati a sentirsi “fiaccole
che tengono accesa la luce”.
Guardare insieme verso…
Per spiegare le finalità del convegno è intervenuto don Alberto
Brignoli, vice direttore dell’ufficio per la cooperazione missionaria. “Creare comunione e
amicizia tra le chiese costituisce
la parte più significativa dei convegni; la comunione deve essere
uno stile da adottare e occorre
rilanciare la forza missionaria
costituita dall’animazione, dalla
formazione e dalla comunione.
Serve anche concretizzare e concentrare l’attività missionaria su
alcuni aspetti urgenti”.
Don Alberto ha detto che bisogna riuscire a “guardare insieme verso…” con prospettive
diverse, considerato che diverso
è il modo di intendere la missione. Dunque, è importante condividere insieme per guardare
insieme.
Gesù è la gioia della fede
Don Maurizio Cuccolo, direttore del CUM di Verona (centro
unitario missionario) ha spiegato che la missionarietà della
parrocchia sta nel suo essere ed
esistere. Si tratta quindi di tirar
Gesù è davvero rock!
I ragazzi di Gallico in trasferta a Taranto 3 giugno il pulmino
V enerdì
che da Gallico ci doveva
portare fino a Taranto ha fatto
scalo davanti alle nostre case
suonando il clacson a più non
posso: è iniziato così il nostro
week-end. Tra allegria, euforia e
curiosità eravamo pronti a incontrare e conoscere più da vicino la
vita del Conforti e i saveriani di
Taranto.
Ecco come alcuni di noi raccontano questa avventura attraverso un’intervista.
Carmen, com’è stata la
prima sera?
Mi sono sentita subito a casa,
grazie alla simpatia di p. Piero
ed alle battute di p. Angelo. Ero
stanchissima, ma appena ci siamo seduti intorno al tavolo ho
sentito che ero pronta per vivere
un’esperienza nuova, entusiasmante e che probabilmente mi
avrebbe cambiato.
8
Com’è stato il risveglio,
Luca e Fabio?
Nella chiesa della casa, il
“Cristo sorridente” di Xavier ci
ha dato il “buongiorno” e il suono del bongo e della chitarra ci
hanno svegliato. Ci sentivamo
felici, uniti e curiosi per quello
che ci aspettava.
Maria, cosa pensi del vangelo letto?
Tra gli incontri del vangelo di
cui abbiamo parlato, mi ha colpito il dialogo tra Gesù e Pietro.
In particolare mi ha colpito la
domanda che Gesù gli ha posto:
“Simone, mi ami?”. Pietro nella
sua risposta non ha utilizzato la
parola amore, ma un semplice
“ti voglio bene”.
Allora Gesù ha cambiato la
sua domanda chiedendogli semplicemente: “Pietro, mi vuoi
bene?”. Credo che Gesù sia accanto a noi.
I giovani di Gallico all’ingresso della casa dei saveriani di Taranto,
dove sono stati per un week-end di ritiro spirituale
a cura di KATIA ROMEO
Ylenia, cosa ti ha colpito
del film “Genio ribelle”?
Mi ha portato a una riflessione profonda su me stessa. Il film
aveva per protagonista un ragazzo che, nonostante avesse letto
tante cose e possedesse una vasta
conoscenza, non riusciva a provare sentimenti e a lasciarsi coinvolgere. Forse un po’ tutti pensiamo di essere “solo dei ragazzi”.
L’importante è non aver paura di
vivere le emozioni, l’importante
è rischiare e vivere.
Marica, cosa ti ha colpito di
più di Conforti?
Mons. Guido Conforti ha avuto
molto coraggio e una grande fede;
ha rischiato l’incontro con Cristo
e così è riuscito ad ascoltare ciò
che solo lui gli poteva dire (“pareva mi dicesse tante cose…”). Come Conforti, anche noi possiamo
ascoltare la parola di Gesù e seguire i suoi passi, sapendo che ci
condurranno sulla strada giusta.
Un grazie riconoscente va ai
“grandi” che ci hanno guidato
e accompagnato in questa esperienza: Leo, Anna, Peppe, Mariella e Salvatore. I tre giorni trascorsi a Taranto ci sono stati utili per una riflessione profonda su
ciò che stiamo vivendo. Abbiamo cercato di capire quale sia lo
“stile” di Gesù e abbiamo trovato una risposta: lo stile di Gesù è
l’incontro. Lui è aperto al mondo, ha il coraggio di rischiare…
Lasciatemelo dire: Gesù non è
affatto lento, Gesù è rock! ■
Don Paolo Martino, segretario della commissione missionaria Calabra, con i due
vescovi mons. Fiorini Morosini, vescovo di Locri Gerace, e mons. Renzo,
vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea
fuori la forza che è dentro di noi
e di inserire la vita missionaria
nelle attività della parrocchia.
Per farlo bene, dobbiamo considerare che missione significa
carità apostolica al servizio dei
fratelli e che la centralità del singolo missionario deve trasformarsi in fraternità evangelica.
Occorre tornare al primo annuncio: annunciare Gesù! Per cui in
una parrocchia l’organizzazione
di feste, processioni o altro sono
attività marginali, in quanto per
un cristiano credere in Gesù è la
vera gioia della fede.
Gesù ci viene consegnato con
l’Eucaristia. Bisogna allora chiederci, come viviamo l’Eucaristia
domenicale, considerando che
la Messa costituisce il momento
più importante della nostra vita
comunitaria. Sarebbe bello poterci trattenere un istante in più
anche alla fine della Messa per
salutare il vicino e fraternizzare.
Ogni occasione è propizia quando incontriamo gli altri.
La parrocchia… una forza!
Lo stile missionario consiste
nel vedere sempre il bene degli
altri. Questo genera comunione.
Le parrocchie sono comunità,
ma spesso le persone non sanno
fare comunione con gli altri.
Don Maurizio ha approfondito
anche i tratti missionari riscontrabili all’interno di una parrocchia: accoglienza, rispetto del
luogo di culto e silenzio, un coro
che coinvolga l’assemblea, preghiera dei fedeli personalizzata,
gratuità e formazione, equilibrio
nel distribuire i compiti, mettersi
in ascolto della gente, consegnare la Bibbia ai fedeli. Occorre
soprattutto recuperare il concetto di famiglia. La presenza della
parrocchia nella comunità deve
diventare una forza…
■
(continua nel riquadro)
5 TEMI COME COMPITO A CASA
a cura di C. SGRECCIA
Il secondo giorno i lavori del convegno missionario Calabro si sono
aperti con i lavori di gruppo, incentrati su cinque temi. Ecco una sintesi che può essere utile per la riflessione di tutti.
1. Il centro missionario diocesano deve saper collaborare con le comunità, considerando i segni dei tempi e le ricchezze delle chiese
in Italia, attraverso la conoscenza diretta dei missionari, pubblicazioni, pellegrinaggi...
2. Ci vuole cooperazione tra le chiese per curare la comunione e il dialogo, la circolazione di esperienze pastorali e di beni economici, con
l’unico scopo di annunciare il vangelo.
3. Le attività dei gruppi missionari vanno sviluppate attraverso un’appropriata formazione-riflessione, coltivando la dimensione universale della chiesa in tutti gli aspetti (preghiera, vocazione, solidarietà), collaborando con gli altri operatori pastorali e con i non cristiani senza rinunciare alla propria identità.
4. La formazione missionaria s’incentra sull’Eucaristia domenicale e su
esperienze di vita personali, laddove l’amore per la Parola si unisce
a un forte impegno di carità e collaborazione con tutti per un mondo più giusto e solidale.
5. Partire dai poveri, verificando quanto spazio essi occupano nell’ordine del giorno dei consigli pastorali. Prestare attenzione ai vari tipi
di povertà, alla
scelta dei poveri nell’impegno
civile e politico,
al sostegno alle famiglie nelle loro scelte
etiche.
Don Paolo Martino con
alcune convegniste a
Sant’Angelo di Drapia
2011 SETTEMBRE
ROMA
00165 ROMA RM - Via Aurelia, 287
Tel. 06 39366929 - Fax 06 39366925
E-mail: [email protected] - C/c. postale 45206000
Una scelta “compromettente”
Ad Ancona, il sì alla missione di Alessio e Diego
L
a celebrazione Eucaristica in cui Alessio Crippa e
Diego Pirani hanno detto “sì”,
entrando a far parte della Pia
Società di san Francesco Saverio
per le missioni estere, era attesa
da molti. È stata una celebrazione vissuta con gioia e preghiera
da parte di tutti: a partire dalla
comunità saveriana fino alle
persone giunte appositamente
per l’occasione, da vicino e da
lontano.
Un cammino che prosegue
L’appuntamento era fissato
per domenica 10 luglio alle 11
ad Ancona, nella parrocchia S.
Maria di Loreto. Eravamo tutti
pronti per partecipare alla Messa
celebrata dal vescovo Menichelli insieme ai numerosi saveriani
venuti ad accogliere nella famiglia missionaria i due giovani. Ovviamente erano presenti
anche i genitori, i parenti e gli
amici che Alessio e Diego hanno
incontrato e conosciuto nel loro
cammino vocazionale.
Entrare a far parte della famiglia saveriana significa accoglierne le Costituzioni e fare
i voti religiosi: povertà, castità e
obbedienza, per dedicare la vita
alla missione.
Sono i “primi” voti, visto che
la celebrazione vissuta da Alessio e Diego costituisce la prima
tappa all’interno del percorso
che porterà il primo a Parma
(Italia) e il secondo a Yaoundé
(Camerun) per dedicarsi agli
studi delle materie teologiche in
vista dell’ordinazione sacerdotale missionaria.
Emozioni contagiose…
La celebrazione, animata da
bei canti, proponeva vari riti.
È stato emozionante quello del
saluto alle famiglie: i due nuovi
saveriani hanno abbracciato i rispettivi genitori e si sono seduti
ai piedi dell’altare, a testimo-
STEFANO SERRAINO
niare la loro volontà di entrare a
far parte di una nuova famiglia.
Poi c’è stata la “professione”
dei voti evangelici, in cui Alessio e Diego hanno ricevuto da p.
Carlo Pozzobon, superiore dei
saveriani in Italia, il Crocefisso
e il libro delle Costituzioni, affermando con il loro “sì” la volontà di entrare a far parte della
famiglia missionaria. Durante il
rito della pace, i due nuovi confratelli hanno abbracciato tutti i
saveriani presenti.
Infine, i due protagonisti hanno ringraziato e salutato tutti i
convenuti, che in più di un’occasione hanno risposto con sinceri e commossi applausi. Per
gli amici presenti è stato davvero un momento di partecipazione sentito, avendo conosciuto e
condiviso con Alessio e Diego
momenti belli e cammini di discernimento che poi hanno condotto a fare scelte importanti e
compromettenti.
I poveri ci fanno scuola
Un abbraccio a tutti i nostri amici
dall’Amazzonia
D iperritorno
un breve periodo di ri-
poso, mi sento invadere da mille domande di amici e parenti:
“Continuano a distruggere la foresta? Sono ancora molti i “meninos de rua”? Com’è la situazione nelle periferie? Quando
ci restituite Cesare Battisti? La
gente vi vuol bene? Come fate
a seguire tutte le attività parrocchiali di 20mila fedeli con soli
due padri? Dopo tanti anni, perché non rimani in Italia?...”.
Ci sarebbero mille discorsi da
fare per rispondere a tutte le domande, ma noi missionari
viviamo in mezzo a persone
semplici e preferiamo parlare di loro, che hanno sempre molto da insegnare. Le
strade sono piene di bambini, che giocano e che con il
loro sorriso ti fanno superare ogni malumore. Senza di
loro la vita in missione sarebbe triste.
8
Non si può tacere!
I poveri ci fanno scuola, ci
insegnano che cosa vuol dire
non avere un pezzo di pane
da dare ai bambini a mezzogiorno, o non avere un soldo per acquistare una medicina necessaria per la salute.
I poveri non fanno pranzo o
cena; mangiano solo qualcosa durante il giorno, mol-
te volte in piedi, perché non c’è
una sedia in casa.
Una volta, all’interno della
foresta, mi sono trovato con tre
bambini morti nello stesso giorno perché il pronto soccorso non
aveva le medicine contro la malaria. Le mamme, nella loro fede, dicevano che avevano guadagnato un angelo in cielo. Ma
come si può tacere davanti a
queste morti assurde?
I popoli indigeni continuano a
ripetere che gli alberi della foresta sono le braccia che sostengono il cielo. E che quando avremo
Una festa
davvero bella
Al termine della celebrazione, un breve rinfresco in oratorio ha mitigato la calda giornata che è
proseguita con un pranzo
comunitario nella casa dei
saveriani di Ancona, poco
distante dalla parrocchia.
È stato questo il momento per salutare e parlare
insieme tra parenti, missionari e amici che hanno
così voluto festeggiare e
accompagnare con la loro
presenza la scelta dei due
giovani.
Insomma, è stata una festa bella, preparata con il
gusto della semplicità e la
e Diego Pirani si dedicheranno ora
voglia di stare insieme, ri- Alessio Crippa
agli studi di teologia: il primo a Parma,
cordando che il progetil secondo a Yaoundé in Camerun
to iniziato dal fondatore
Guido Conforti, continua anche
nizzazione, che sarà celebrata a
nell’anno dedicato alla sua canoRoma il 23 ottobre.
■
Tutti a piazza San Pietro
La mattina di domenica 23 ottobre, nella Giornata missionaria
mondiale, papa Benedetto XVI dichiarerà “santI” mons. Guido
Conforti, don Luigi Guanella e suor Alphonsa Rodriguez.
Invitiamo tutti a partecipare, personalmente e con famigliari
e amici a questo grande evento di santità.
Per informazioni: p. Ivan Marchesin, tel. 06 39366929.
p. MARCELLO ZURLO, sx
abbattuto l’ultimo albero, il cielo
ci cadrà addosso. Invano! La devastazione della foresta Amazzonica non si è fermata.
San Guido prega per noi
Sono in Amazzonia da 32 anni.
Mi sono arricchito di mille esperienze, che risorgono continuamente nella mia mente e nel mio
cuore. Diventano tutte “amore”:
amore sincero e totale verso gli
ultimi del mondo. Non mi resta
altro che esprimere il mio “grazie”: un grazie a Dio per avermi fatto il dono della missione in
Amazzonia e per ricambiare in “gesti d’amore” - verso
umili e poveri, buoni o cattivi - l’amore che il Signore
mi ha portato.
In questi giorni in Italia
respiro l’aria e l’entusiasmo
della vicina canonizzazione
del nostro fondatore Guido
Conforti. È l’occasione per
rinnovare il mio impegno
missionario e trasmetterlo
ai pellegrini brasiliani che
viaggeranno verso Roma il
23 ottobre. Abbiamo più di
trenta amici, impegnati in
diverse attività pastorali, che
hanno messo insieme i loro
risparmi per unirsi ai saveriani del mondo intero e godere la gioia della canonizzazione. “San Guido ConP. Marcello Zurlo è rientrato in Italia per un periodo
■
forti, prega per noi”.
di riposo; nella foto, sulla spiaggia di Salinas, in Brasile
UNA RICHIESTA CHE INCORAGGIA
Cari amici “Missionari Saveriani”, sono un sacerdote della diocesi di
Asti e da dieci anni sono cappellano presso l’ospedale della mia città. Ho deciso di scrivere spinto dal desiderio di mettere a disposizione dei 500 malati dell’ospedale e dei loro famigliari un po’ di “buona stampa”.
Grazie a Dio, la cappella dell’ospedale è molto frequentata. Ho messo un espositore, dove chi entra può trovare riviste e immaginette.
L’afflusso di gente è tale che le riviste spariscono in fretta, per finire
nelle camere dei malati, e l’espositore resta spesso vuoto.
Il budget della cappella non mi permette di fare “abbonamenti”.
Per questo ho pensato di chiedere la vostra collaborazione. La vostra
rivista è gradita, anche numeri passati. Spero che questa opera di bene
diventi anche un modo per far conoscere le vostre pubblicazioni a un
pubblico vario e ben disposto al messaggio cristiano. In attesa di una
risposta, vi auguro ogni bene nel Signore.
don Claudio Sganga
Volentieri abbiamo accettato la richiesta di don Claudio, ma non
solo. Invitiamo i nostri lettori a seguirne l’esempio. Sarebbe bello che
“Missionari Saveriani” potesse essere disponibile nei luoghi di lavoro
e di tempo libero, negli oratori e nelle parrocchie, dal parrucchiere e
dal dottore... Perché se è vero che di stampa ce n’è tanta, è vero anche
che non è tutta uguale e ognuna ha una particolarità. La nostra? Guarire lo spirito con il “senso di famiglia” voluto da
san Guido Conforti.
Forse qualche nostro
lettore si sentirà ispirato a fare l’abbonamento “omaggio” per questi posti “pubblici”... e
contribuire alla diffusione della “buona stampa” missionaria. Grazie,
dunque, a don Claudio
e a tutti gli amici! Mandateci gli indirizzi postali
esatti e noi manderemo
regolarmente “Missionari Saveriani”.
“Missionari Saveriani” è letto
e apprezzato negli oratori,
nelle parrocchie e anche nei luoghi
pubblici: chi sarà il prossimo
a regalare un abbonamento?
2011 SETTEMBRE
ROMAGNA
48125 S. PIETRO in VINCOLI RA - Via Angaia, 7
Tel. 0544 551009 - Fax 0544 551811
E-mail: [email protected] - C/c. postale 13591482
E la casa torna a riempirsi...
Incontri, convegni, ritiri d’inizio estate
nella comunità saveG iugno
riana di San Pietro in Vin-
coli è stato un mese di incontri e
visite molto gradite. La casa si è
riempita e i saveriani hanno potuto incontrare, conoscere, rivedere tante persone nuove o già
note.
I diaconi della diocesi
Il primo appuntamento si è
celebrato sabato 11, vigilia della Pentecoste, con il ritiro spirituale dei diaconi permanenti della diocesi di Ravenna. I partecipanti erano numerosi e con loro era presente anche l’arcivescovo mons. Giuseppe Verucchi, che ha parlato dell’impegno
e del servizio che la chiesa locale chiede ai suoi diaconi, anche
per far fronte alla diminuzione
I diaconi permanenti della diocesi
di Ravenna hanno chiesto la benedizione
di san Guido Conforti.
p. LINO SGARBOSSA, sx
del numero di sacerdoti.
Non è mancata la riflessione
sullo sforzo che la chiesa Ravennate sta compiendo in preparazione della canonizzazione del
fondatore dei saveriani mons.
Guido Conforti prevista il 23 ottobre. Proprio per questo, i diaconi hanno voluto una foto ricordo
davanti alla statua di mons. Conforti, come a esprimere la gioia
e a implorare
la sua benedizione sulla chiesa Ravennate, di
cui Conforti
è stato pastore seppur per
breve tempo (dal gennaio 1903 a
ottobre del
1904).
Amici, benefattori, lettori
Dopo la giornata festosa con
i parenti dei missionari saveriani della Romagna, domenica 19
giugno si sono dati appuntamento nella nostra casa, per l’ormai
tradizionale convivenza, amici, benefattori e abbonati di
“Missionari Saveriani”. Abbiamo voluto esprimere loro il nostro “grazie” per l’aiuto e la preghiera con cui sempre ci accompagnano nel nostro lavoro e nella nostra presenza in Romagna.
Ma è grande anche l’aiuto, non
solo materiale, che essi danno
ai nostri missionari e ai singoli
progetti che i saveriani della Romagna sparsi nelle missioni del
mondo portano avanti a favore
delle popolazioni bisognose.
Attraverso queste poche parole ancora una volta li ringraziamo per la loro partecipazione,
così come il nostro “grazie” va
anche a coloro che per varie ragioni non sono potuti intervenire. Alla festa era con noi, p. Carlo Pozzobon, superiore dei saveriani in Italia, che ha parlato della prossima canonizzazione di
mons. Conforti, invitandoli a
partecipare al pellegrinaggio che
stiamo organizzando per i giorni
dal 22 al 24 d’ottobre, dedicati a
questa grande festa.
Dopo l’Eucaristia celebrata da
p. Carlo con i saveriani della comunità, ha fatto seguito la festa
e la convivenza dove sono stati
serviti piatti semplici della Romagna. Il tutto è stato rallegrato
dal suono della fisarmonica, che
ha portato una ventata di musica
alla festa in una fresca serata di
metà giugno. Grazie ancora per
la vostra amicizia e la vostra collaborazione.
■
Via un gruppo, arriva l’altro
La visita degli studenti da Parma
la festa dei benefatD opo
tori, abbiamo avuto una
visita speciale. Infatti, sono stati
nostri ospiti gli studenti saveriani di teologia che vivono a Parma. Da domenica 19 giugno si
sono riuniti in questa nostra casa per un incontro di spiritualità,
dialogo e valutazione dell’anno
trascorso.
Non abbiamo molto da scrivere su questo evento, perché crediamo che parlino molto meglio
le immagini di quei giorni che vi
proponiamo. Eccoli attorno alla
statua del nostro fondatore e nei
p. L. SGARBOSSA, sx
momenti di condivisione e di
studio. Non sono mancate occasioni di svago e culturali, come
la visita ai santuari della Romagna e ai luoghi di Ravenna, legati alla memoria del nostro santo
fondatore e arcivescovo di questa diocesi.
■
Gli studenti
saveriani di Parma
con il vice rettore
padre Giovanni
Matteazzi accanto
a san Guido
Conforti.
Padre Carlo Pozzobon (di schiena), superiore dei saveriani in Italia,
ha partecipato alla festa di benefattori e amici a San Pietro in Vincoli
Alla festa dei benefattori non è mancato un buon rinfresco e la fisarmonica
A ROMA PER MONS. CONFORTI
Tra una sessione
e l’altra, gli studenti
di Parma prendono
una salubre boccata
d’aria nel giardino.
8
Come abbiamo già annunciato in più occasioni, anche i saveriani di
San Pietro in Vincoli organizzano il pellegrinaggio a Roma, per la canonizzazione del fondatore mons. Conforti, arcivescovo di Ravenna, prevista per il 23 ottobre in San Pietro a Roma.
Padre Giuseppe Nardo ha preso l’incarico organizzativo e ha
studiato, in collaborazione con la
Proloco di San Pietro in Vincoli, la
soluzione migliore. Vi invitiamo a
prenotarvi al più presto chiamando il nostro numero 0544 551009,
anche per conoscere il tragitto, gli
orari e la rata di partecipazione al
grande evento.
In parallelo, anche la diocesi di Ravenna sta organizzando
un viaggio a Roma per l’occasione, che però è previsto nella sola
giornata di domenica 23 ottobre.
Per informazioni, rivolgersi in diocesi al tel. 0543 32620.
2011 SETTEMBRE
SALERNO
84135 SALERNO SA - Via Fra G. Acquaviva, 4
Tel. 089 792051 - Fax 089 796284
E-mail: [email protected] - C/c. postale 00205849
Un’esperienza fantastica
Il campo estivo di lavoro a Bolano
C
ome ogni anno, il centro
missionario diocesano, i
saveriani e l’equipe di pastorale giovanile hanno proposto un
campo di lavoro missionario dal
14 al 18 giugno, cinque giorni
vissuti presso l’oratorio di Bolano, coinvolgendo i giovanissimi
di quasi tutte le parrocchie della
zona nella raccolta di indumenti
per finanziare progetti missionari in Ciad e in Messico.
La raccolta dei vestiti
È stata un’esperienza fantastica! È vero, c’era la formazione, il lavoro, la preghiera; siamo
anche andati a Messa più spesso; ma non sono state le solite
preghiere o celebrazioni dove ti
senti spettatore. C’erano canti
molto belli che accompagnava-
mo anche con la danza, coinvolgendo ragazzi e adulti che abbiamo incontrato. Tutto era pensato bene.
Al mattino arrivavamo al campo base a Bolano per iniziare con
una preghiera. Poi p. Simone e
p. Alex ci dividevano in gruppi per coprire tutte le zone dove
raccogliere i vestiti. Ogni giorno eravamo in un gruppo nuovo, così da capitare sempre con
ragazzi che conoscevamo poco.
Iniziava cosi la mattinata, tutti a
raccogliere i panni per poi ritrovarci nuovamente al campo base
per l’ora di pranzo.
Condivisione e formazione
Anche il pranzo, con un po’
di fantasia, è stato vissuto in un
modo diverso dal solito. In pra-
FRANCESCO LA PADULA
tica, ognuno portava un panino
che veniva diviso e messo su un
tavolo. Il piacere della condivisione: ecco cosa volevano farci capire gli animatori, un valore molto importante che troppe
volte trascuriamo. Dopo il pranzo c’era un po’ di tempo libero
per giocare e molto altro ancora.
Il pomeriggio era dedicato alla
formazione. Ogni giorno è stato
presentato un personaggio della chiesa più o meno conosciuto: Annalena Tonelli, madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo
II, Guido Conforti. È stata raccontata la loro vita e soprattutto
come vivevano il vangelo nella
vita di ogni giorno. Il tutto era
accompagnato da piccoli giochi
per continuare a riflettere sul tema proposto.
Musica, sport e comunità
“Giochiamo Insieme”, seconda edizione
il grande successo
D opo
dell’anno scorso, il gruppo
sportivo della parrocchia “Santi Nicola e Matteo” ha voluto
riprovarci: la manifestazione
“Giochiamo insieme” è stata riproposta il 18 e 19 giugno, confermandosi un evento al quale
nessuno riesce a rinunciare.
Padre Alex, “guest star”
Circa duecento persone hanno
attivamente partecipato alla due
giorni dedicata a sport, gioco e
vita di comunità, iniziata sabato
con la Messa celebrata da p. Simone Piccolo e proseguita con la
musica dei “Night Sparks”, che
per tutta la serata ha intrattenuto
i partecipanti alla festa d’inaugurazione. Sul palco a cantare
è intervenuta una “guest star”
d’eccezione: p. Alex Brai.
La serata è stata anche l’occasione per festeggiare la conclusione del campo di lavoro
missionario, al quale hanno preso parte giovani e giovanissimi
provenienti da diverse parrocchie
della forania. La giornata di do-
8
IRENE SCARCELLI
menica è stata dedicata ai giochi
d’animazione per i più piccoli e a
vari tornei. Dopo il pranzo, offerto dal comitato cittadino di Coperchia, bambini e ragazzi hanno
continuato a divertirsi...
prossimo, con “Giochiamo insieme 3”, coinvolgendo magari
un numero ancora più elevato di
bambini, ragazzi e adulti. Ringraziamo l’amministrazione comunale, amici e sponsor”.
Un bel modo di vivere Gesù
Successivamente si è svolta
la premiazione, anche se, come
recita l’inno della manifestazione composto da Bruno Barozzi,
“non importa se il più bravo non
sei, vincerai anche tu con noi!”.
Questo è stato lo spirito che ha
dato energia all’iniziativa, agli
organizzatori e ai partecipanti
che hanno fatto sentire il loro
entusiasmo.
La manifestazione si è conclusa con una Messa all’aperto,
celebrata dal parroco don Biagio
Napoletano, che ha ribadito con
orgoglio che “Giochiamo insieme” è un bel modo per vivere
Gesù e la vita di comunità.
Giuseppe Criscuolo, presidente del gruppo sportivo, è stato
pienamente soddisfatto: “Speriamo di poter tornare anche l’anno
Uniti attorno a Dio
Alla fine della manifestazione
restano i segni dell’abbronzatura,
ma soprattutto il segno ancor più
indelebile del cuore colmo di gioia e un forte senso di comunità.
Condividere gioco e divertimento
non è solo un modo per trascorrere una giornata in allegria, ma
l’occasione di vivere la comunione con gli altri e con Dio.
Tutto inizia e finisce con
l’amore di Dio, perché Egli è comunione. La Parola di Dio ci raduna tutti attorno a sé e ci fa sentire uniti; il gioco e lo sport condividono gli stessi principi: condivisione, sforzo, sacrificio, senso di coesione. Proprio, la voglia
di trasmettere a tutti la bellezza
dell’unione con il prossimo e con
Dio ci ha spinto a iniziare questa
■
avventura e a continuarla.
I partecipanti all’iniziativa “Giochiamo insieme” della parrocchia “SS. Nicola e Matteo” di Salerno;
la fotografia parla chiaro: è stato un successo!
I giovanissimi che hanno partecipato
al campo estivo di Bolano
durante la serata conclusiva
Il primo, ma non l’ultimo
A fine pomeriggio, molti ragazzi che abitavano lontano sono stati accolti dai ragazzi di Bolano: un semplice gesto che ci ha
fatto riscoprire il senso dell’ospitalità. Ogni sera eravamo ospiti in una parrocchia diversa della forania dove i ragazzi avevano preparato e organizzato diverse attività per animare missionariamente tutta la gente del posto.
Concludevamo la serata con una
semplice cena, preparata dalla
gente e condivisa con tutti.
Quest’esperienza per noi giovanissimi è stata davvero stupenda. Per molti era il primo campo
di lavoro missionario, ma non
sarà certamente l’ultimo. Prima
di vivere questa settimana non
potevamo capire cosa ci perdevamo, quali emozioni potevamo
provare nei giorni del campo e
soprattutto, dopo che si è concluso, quali persone stupende potevamo incontrare sia tra i partecipanti che tra gli animatori.
Missionari a tempo pieno!
Magari, si parte con l’idea di
trovare persone che non ci piacciono, ma appena arrivati abbiamo iniziato a fare subito tante amicizie. Alla fine, formavamo tutti un unico grande gruppo,
unito e felice. Ce ne siamo andati con il rimpianto che sia durato
troppo poco.
Fortunatamente non è finito
tutto lì. Noi ragazzi del campo
di lavoro missionario ci teniamo in contatto ogni giorno anche tramite un gruppo creato su
“facebook” per aggiornarci sugli
eventi della forania, delle nostre
parrocchie; discutiamo di vari argomenti e soprattutto ci organizziamo per poter continuare
insieme l’impegno iniziato durante il campo: essere missionari a tempo pieno!
Consiglio vivamente a chi non
l’abbia già fatto, di sperimentare
questa fantastica esperienza: vi
cambierà la vita; il mondo non
sarà più solo un luogo geografico; le sue gioie e i suoi dolori saranno anche i vostri.
Perché non c’è cosa più bella
che “fare del mondo una sola famiglia”.
■
CITTà APERTA AL MONDO
Festa dei popoli a Salerno
GIANPIERO SCAFURI
Ritmi balcani, danze africane e musica orientale sono stati i protagonisti della terza edizione della “Festa dei popoli” di Salerno. Per la
prima volta l’evento ha avuto il suo inizio con la Messa interculturale
presieduta dall’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno mons. Moretti. Buddhisti, musulmani, ortodossi e cattolici, domenica 19 giugno
sono accorsi nel sottopiazza della Concordia per condividere il solenne momento religioso. L’evento era organizzato dalle numerose comunità di Salerno e coordinato dal centro diocesano missionario, insieme ai saveriani.
Nel pomeriggio, tutte le comunità hanno rievocato tradizioni e cultura della propria terra, trascinando i numerosi spettatori in canti e
balli travolgenti, tutti mischiati: i rumeni ballavano ritmi senegalesi,
gli srilankesi accompagnavano i canti polacchi, giovani orientali e occidentali erano uniti a suon di rap… La diversità rappresenta ricchezza, cultura, creatività, gioia.
Il tema dell’accoglienza è stato il filo conduttore dell’evento: l’ospitalità nelle case dello Sri Lanka, le fasi del corteggiamento tradizionale
filippino, il rituale della nascita senegalese, la cerimonia matrimoniale
della Romania sono patrimonio di noi tutti. La conoscenza dell’altro e
la condivisione dei valori ci permettono di costruire un comune cammino di pace. E Salerno
ha dimostrato di essere una città aperta al mondo.
La serata si è conclusa sulle
note “Liberi di volare”, canzone tratta dal omonimo musical
interpretato dal gruppo giovanile dei saveriani.
Alcuni degli organizzatori della “Festa
dei popoli” di Salerno, terza edizione
2011 SETTEMBRE
22038 TAVERNERIO CO - Via Urago, 15
Tel. 031 426007 - Fax 031 360304
E-mail: [email protected]
C/c. postale 267229; Banca Raiffeisen, Chiasso C/c.p. 69-452-6
TAVERNERIO
E Dio creò il mondo...
Per ospitare un’unica famiglia umana
alcuni anni nell’atrio del
D anostro
centro di spiritualità
missionaria a Tavernerio, ha trovato posto un mappamondo in
gesso, alto più di due metri. Quel
mappamondo ruotava in senso
orario e lasciava immaginare
tante cose. Qualche esempio.
Molta gente si soffermava a
misurare le enormi distese di acqua che lo tsunami del Giappone
ha superato per raggiungere la
riva americana di San Francisco.
Una coppia di fidanzati cercava
le isole del loro viaggio di nozze.
Una suora missionaria nelle isole Salomone, al largo dell’Australia, mostrava perché il suo
vescovo deve servirsi dell’aereo
per raggiungere le comunità cristiane più lontane...
Poi, come avviene per tutte le
cose, anche il mappamondo di
gesso si è usurato. I colori degli
oceani e dei continenti si erano
impastati, e poco alla volta quel
mappamondo era diventato ingombrante. Finché un giorno...
Cuore, seme e parola
Un insegnante del “Ripamonti” di Como, il professor Alcide
Gallani, lo ha visto e ha detto:
“Malridotto com’è, questo mondo mi fa sentire missionario;
riaccende in me il fuoco del
volontariato che sognavo fin
da giovane. Posso tentare di riproporlo come doveva essere il
giorno in cui Dio lo guardò e
«vide che era cosa buona»”.
Il professor Gallani è pittore
e scultore affermato. Al centro
della sua ricerca artistica, egli
pone sempre l’amore universale che racchiude tutte le esperienze della vita. I soggetti più
ricorrenti nelle sue opere sono
il cuore, il seme, la parola. Il
cuore è nella sua forma classica: ora pieno, ora in frammento,
ora sviluppato per fasce o per
frammenti di colori. Il seme, in
forma ovale, si propone come
continuazione della vita. La parola evoca messaggi, considerazioni, inviti...
p. LINO MAGGIONI, sx
Un impegno sempre valido
Passati due mesi, l’artista Gallani ci riconsegna l’opera completa: “Per dimensione e per colore,
questo mappamondo richiama il
pianeta terrestre che gli astronauti hanno potuto ammirare pieni di
stupore dalla luna. A me piacerebbe che anche quest’opera contribuisse alla diffusione dello slogan
coniato dal vostro fondatore: fare
del mondo una sola famiglia”.
Mons. Conforti, infatti, si è fatto santo proprio attraverso l’impegno di fare del mondo una sola
famiglia. Per dirgli grazie, noi saveriani abbiamo invitato a pranzo
Gallani, insieme alla moglie Marina e al figlio Alessandro.
Una famigliola nell’universo
Nella convivialità è riemersa un’intervista, rilasciata da p.
Sorge dopo aver visitato il centro NASA a Houston. “Ero accompagnato da Jim Shernam, il
capitano della missione «Apollo
17». Lui era cattolico e gli rivol-
Il maestro ancora sul podio
Padre Caretta e il coro di San’Agostino
T
ramite il sito internet, è
arrivato alla redazione di
“Missionari Saveriani” questo
messaggio della signora Anna
Rizzi da Como. “Sto cercando
notizie di padre Giuseppe Caretta. Per anni, è stato direttore
del coro della mia parrocchia (S.
Agostino), che sotto la sua direzione, risplendeva di una luce speciale. C’era affluenza, impegno e partecipazione... Durante le prove, quelli della vecchia
guardia ne parlano spesso, dicendo di come inquadrava tutti
con polso fermo e con il sorriso.
Una sera, è uscita fuori dalla cartella una Messa molto carina da
lui scritta, tanto che chi la sapeva s’è messo a cantarla. Ho sentito che non ha avuto buona salute. Vorrei contattarlo per dirgli
di venire a farci visita…”.
8
Il tanto sospirato incontro
Abbiamo dato ad Anna le necessarie spiegazioni, informandola che p. Caretta era nella comunità saveriana di Tavernerio. Le abbiamo chiesto anche di farci sapere come sarebbe andata la “rimpatriata”. E qualche giorno dopo
Anna ci ha scritto di nuovo.
“Finalmente, siamo riusciti a
incontrare padre Caretta. Vi racconto com’è andata. Alle 20 e
20, dieci minuti in anticipo sul-
la tabella di marcia, eravamo al
cancellone dei saveriani. Per fargli trovare una faccia conosciuta, mi sono portata dietro un corista che abitava poco lontano.
Pure lui era in portineria, pronto ad uscire. E beh, che dire? È
una persona che ti mette subito a
tuo agio…
In auto si parlava di come
avrebbe reagito don Luigi (il
nostro sacerdote), visto che ad
Padre Giuseppe Caretta oltre a essere
un ottimo maestro di musica è anche
un bravo giardiniere
a cura di p. MARCELLO STORGATO, sx
aprire il portone della sala-prove sarebbe stato lui. Infatti, don
Luigi apre la porta e si trova davanti p. Giuseppe un po’ a sorpresa ed esclama: «Giuseppe,
cosa fai qui?».
Davvero una favola!
Tutti i coristi erano stati avvisati per arrivare puntuali, perché
si sa che con padre Caretta o sei
puntuale o sei puntale! Qualcuno era pure agitato, ma tutti gli
hanno fatto una gran festa! Poi,
gli abbiamo piazzato davanti una partitura chiedendogli di
dirigere. Padre Giuseppe s’è lasciato tentare e ha diretto benissimo, tranquillo, pacato, sempre
con il sorriso sul volto. Mia figlia, che era presente, ha commentato: «È una favola vedere
come insegna!».
Dopo una paio di altri canti, abbiamo festeggiato con una
bella torta. È stata una serata fitta fitta, in cui tutti hanno cercato
di raccontare qualcosa, soprattutto per riempire gli anni passati senza di lui. E lui ci ha raccontato la sua disavventura e la
sua guarigione. Non penso che
la storia sia finita. L’intenzione
è di rivederci presto. Staremo attenti perché non si stanchi, ma
non penso che lo lasceremo spa■
rire un’altra volta!
Il prof. Gallani sta... sistemando
il mondo, perché diventi casa
dell’unica famiglia umana
si la domanda: «Qual è la cosa
che più l’ha impressionata sulla
luna?». Jim Shernam mi rispose: «Due cose. La prima è stata il
buio; dovreste vedere che cos’è
il buio della luna! La seconda è
vedere il mondo così lontano,
piccolo nell’universo, che ruota.
Ho capito che l’umanità è una
realtà unica: siamo una famigliola sperduta nell’universo»”.
Padre Sorge concludeva
quell’intervista, aggiungendo:
“Anche la ricerca scientifica e
tecnologica ci sta portando oggi a toccare con mano che dobbiamo essere una cosa sola. La
mondializzazione e l’universalismo stanno maturando e cambiando l’umanità”.
La fraternità universale
Alla vigilia della canonizza-
zione di san Guido, la NASA ha
chiuso l’era dei lanci spaziali.
Dopo averci fatto vedere il mondo da una posizione in cui s’impara la saggezza del convivere,
è passata ai “licenziamenti”, non
essendo più in grado di sostenere la spesa per ogni navicella che
entra nello spazio.
Ma negli uomini e nelle donne di buona volontà rimangono
altre energie, che li spingono a
condurre il nostro mondo verso un’unità più profonda: quella dell’accoglienza di chi è diverso e della fraternità universale. Gli uomini, le donne, i ragazzi di buona volontà che passano da Tavernerio, incontreranno
nel centro di spiritualità un simbolo che parla con eloquenza:
il mappamondo rinnovato dal
■
prof. Gallani.
A ROMA per san guido conforti
Cari amici e amiche, questo numero di “Missionari Saveriani” entrerà in casa vostra quando mancheranno pochi giorni all’atteso pellegrinaggio a Roma, per la canonizzazione di Guido Conforti.
Informiamo coloro che stanno ancora maturando la decisione di
partecipare che le iscrizioni si chiuderanno, entro e non oltre il 28 settembre pv, in tempo utile per fornire ai partecipanti le rassicurazioni
dell’ultimo minuto.
La cosa più importante in questo momento è preparare la giornata
del 23 ottobre nella preghiera e nella riconoscenza alla Santa Trinità,
perché san Guido Conforti, san Luigi Guanella e sant’Alphonsa Rodriguez sono tre campioni dell’amore di Dio, fermamente intenzionati a
dare una mano al nostro mondo, affinché non abbia a decadere. Restiamo quindi uniti nella preghiera.
fr. Domenico Vignato, sx
Per informazioni: fratel Vignato, via Urago 15 - 22038 Tavernerio
(Como); Tel. 031 426 007 - email: [email protected]
Fratel Vignato e san Guido Conforti
2011 SETTEMBRE
VICENZA
36100 VICENZA VI - Viale Trento, 119
Tel. 0444 288399 - Fax 0444 288376
E-mail: [email protected] - C/c. postale 13616362
Giovani di Vicenza in missione
Non per fare, ma per conoscere e imparare
I
l 18 giugno, nella chiesa di
Santa Croce a Bassano del
Grappa, si è svolta la celebrazione del mandato missionario per
i giovani che hanno frequentato
il corso “Insieme per la missione” presso la casa dei saveriani
di Vicenza.
Durante l’estate, sono partiti per vivere un’esperienza di
missione in un paese del sud del
mondo (Brasile, Colombia, India, Mozambico, Sierra Leone)
e vi sono rimasti un mese. Tra
loro vi sono anche giovani che
hanno scelto l’Italia come realtà
missionaria.
Come cambiare il mondo?
Questa esperienza non è direttamente finalizzata a “fare qualcosa”, ma a conoscere e imparare, a “farsi vicini”, per scoprire
anzitutto che “dobbiamo essere
noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, come
affermava Gandhi.
Durante la Messa i giovani
hanno ricevuto in dono il Crocefisso e hanno promesso di impegnarsi recitando una preghiera
missionaria. Oltre a me e a don
Luciano Bertelli, responsabile e
coordinatore del gruppo “Insieme per la missione”, era presente don Arrigo Grendele, responsabile del l’ufficio missionario
diocesano. Insieme abbiamo
condiviso la gioia e l’emozione
di questo importante momento.
Inizia il nuovo corso
Mentre questi giovani stanno
tornando, avvertiamo coloro che
sono interessati a vivere questa
esperienza missionaria, che sono
già aperte le iscrizioni per il nuovo corso che inizia a settembre.
Per informazioni, telefonate a p. Luciano 329 4750415 o
mandate un’e-mail a p.luciano@
atnet.it o telefonate al centro
missionario 0444 226545. Arrivederci a presto, dunque, con
p. LUCIANO BICEGO, sx
l’inizio del nuovo corso.
Renato, senza pesi
Spesso si sente parlare di
esperienze di volontariato della
durata di un mese o di un anno.
Ben diversa, invece, è la scelta
di partire in missione per tutta la
vita. Ci sono tanti modi di servire la missione. Tra le tante, c’è
pure quella di fare della propria
vita un dono totale a servizio dei
più poveri e bisognosi del vangelo di Cristo.
Renato Fochesato aveva una
piccola impresa edile. La famiglia, semplice e cristiana, gli ha
insegnato fin da piccolo che la
vita è un dono che si riceve da
Dio e che come tale deve essere
vissuto, donando tutto ai fratelli. “La vita missionaria - mi ha
confidato - mi ha sempre attratto, ma ho lasciato per ultimo
questo mio desiderio. Ho fatto
tante cose nella vita, ma non
mi sentivo pienamente realizza-
I poveri ci fanno scuola
Un abbraccio a tutti gli amici di Vicenza
dall’Amazzonia
D iperritorno
un breve periodo di ri-
poso, mi sento invadere da mille domande di amici e parenti:
“Continuano a distruggere la foresta? Sono ancora molti i “meninos de rua”? Com’è la situazione nelle periferie? Quando
ci restituite Cesare Battisti? La
gente vi vuol bene? Come fate
a seguire tutte le attività parrocchiali di 20mila fedeli con soli
due padri? Dopo tanti anni, perché non rimani in Italia?...”.
Ci sarebbero mille discorsi da
fare per rispondere a tutte le domande, ma noi missionari
viviamo in mezzo a persone
semplici e preferiamo parlare di loro, che hanno sempre molto da insegnare. Le
strade sono piene di bambini, che giocano e che con il
loro sorriso ti fanno superare ogni malumore. Senza di
loro la vita in missione sarebbe triste.
8
Non si può tacere!
I poveri ci fanno scuola, ci
insegnano che cosa vuol dire
non avere un pezzo di pane
da dare ai bambini a mezzogiorno, o non avere un soldo per acquistare una medicina necessaria per la salute.
I poveri non fanno pranzo o
cena; mangiano solo qualcosa durante il giorno, mol-
te volte in piedi, perché non c’è
una sedia in casa.
Una volta, all’interno della
foresta, mi sono trovato con tre
bambini morti nello stesso giorno perché il pronto soccorso non
aveva le medicine contro la malaria. Le mamme, nella loro fede, dicevano che avevano guadagnato un angelo in cielo. Ma
come si può tacere davanti a
queste morti assurde?
I popoli indigeni continuano a
ripetere che gli alberi della foresta sono le braccia che sostengono il cielo. E che quando avremo
I giovani vicentini che quest’estate
hanno vissuto un’esperienza
in missione dopo aver partecipato al
corso organizzato dai saveriani
in collaborazione con l’ufficio
missionario diocesano
to. Finalmente mi sono unito al
gruppo giovanile missionario e
successivamente ho conosciuto
e frequentato i saveriani. In questi giorni parto per il Congo. E
per fare il più bel dono della mia
vita, ho deciso di lasciare tutto:
lavoro, genitori e amici. Si cammina più celermente quando non
si hanno pesi da portare...”.
Bravo, Renato! Dio ti benedica e ti accompagni sempre con la
sua beatitudine.
■
Renato Fochesato,
qui con mamma Silvana,
è partito per il Congo...
senza pesi
Bertilla,
madre missionaria
p. MARCELLO ZURLO, sx
abbattuto l’ultimo albero, il cielo
ci cadrà addosso. Invano! La devastazione della foresta Amazzonica non si è fermata.
San Guido prega per noi
Sono in Amazzonia da 32 anni.
Mi sono arricchito di mille esperienze, che risorgono continuamente nella mia mente e nel mio
cuore. Diventano tutte “amore”:
amore sincero e totale verso gli
ultimi del mondo. Non mi resta
altro che esprimere il mio “grazie”: un grazie a Dio per avermi fatto il dono della missione in
Amazzonia e per ricambiare in “gesti d’amore” - verso
umili e poveri, buoni o cattivi - l’amore che il Signore
mi ha portato.
In questi giorni in Italia
respiro l’aria e l’entusiasmo
della vicina canonizzazione
del nostro fondatore Guido
Conforti. È l’occasione per
rinnovare il mio impegno
missionario e trasmetterlo
ai pellegrini brasiliani che
viaggeranno verso Roma il
23 ottobre. Abbiamo più di
trenta amici, impegnati in
diverse attività pastorali, che
hanno messo insieme i loro
risparmi per unirsi ai saveriani del mondo intero e godere la gioia della canonizzazione. “San Guido ConP. Marcello Zurlo è rientrato in Italia per un periodo
■
forti, prega per noi”.
di riposo; nella foto, sulla spiaggia di Salinas, in Brasile
Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta
il 15 giugno 2011 a Cittadella
(Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata
dai figli.
Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la
ricordano con affetto: “Grazie
per averci tanto amato”.
PELLEGRINAGGIO A ROMA:
IL PROGRAMMA
Cari amici, come già annunciato, i saveriani di Vicenza organizzano un pellegrinaggio di tre giorni a Roma in occasione della canonizzazione di mons. Guido Conforti, prevista il 23 ottobre. Ecco
il programma.
Sabato 22 ottobre
Mattino: Ritrovo in casa dei saveriani e partenza in pullman. Pranzo libero lungo la strada. A Roma sistemazione all’Hotel Portamaggiore (tel. 06 7027927).
Pomeriggio: veglia di preghiera. Cena e pernottamento in hotel.
Domenica 23 ottobre
Dopo colazione, trasferimento in piazza S. Pietro per la Messa di canonizzazione. Pranzo in hotel.
Pomeriggio: visita facoltativa alla basilica di S. Pietro.
Cena e pernottamento in hotel.
Lunedì 24 ottobre
Dopo colazione, trasferimento in basilica di S. Paolo per la celebrazione del mandato missionario. Pranzo in hotel.
Pomeriggio: partenza per il rientro a Vicenza, con arrivo in serata.
La quota individuale di partecipazione è di € 250 (viaggio, hotel a
3 stelle, pensione completa dalla cena del 1° giorno al pranzo del 3°
giorno, tassa di circolazione, assicurazione sanitaria).
Per camera singola, supplemento di € 50; per camera a tre letti, riduzione di € 25.
Per informazioni e prenotazioni, chiamate il numero 0444 288399,
cell. 320 6017323, oppure e-mail: [email protected]
2011 SETTEMBRE
ZELARINO
30174 ZELARINO VE - Via Visinoni, 16
Tel. 041 907261 - Fax 041 5460410
E-mail: [email protected] - C/c. postale 228304
Tra piogge e maree dell’equatore
La missione nell’isola di Colaresi in Amazzonia
S
ono in Italia per un periodo di riposo in famiglia.
Sono rientrato a S. Maria di Sala
dopo tre anni passati in una missione del Pará in Amazzonia.
Più precisamente, vi dico che
da ottobre 2009 mi trovo nella
parrocchia “Nossa Senhora do
Rosario” nell’isola di Colares
a nord di Belém, capitale dello stato del Pará. Assieme a p.
Gianni Martoccia, accompagno
le ventidue comunità disseminate nell’isola. Colares ha una superficie di 600 chilometri quadrati; in pratica, è come un grande rettangolo di 30 chilometri
per 20, con una popolazione di
12mila abitanti.
Per terra e per fiume,
fino a Cação
Tutte le comunità sono raggiungibili su strada, eccetto una:
Cação, un villaggio dove vivono
i discendenti degli schiavi neri,
portati direttamente dall’Africa
per lavorare nelle piantagioni di
canna da zucchero. Con la bar-
ca si attraversa il fiume Taupará
e si sbarca sul pontile dove c’è
una passerella lunga circa 700
metri, necessaria per attraversare la palude e raggiungere la terra ferma. Durante l’anno visitiamo le comunità, celebriamo i sacramenti, diamo sostegno ai catechisti e ai coordinatori.
Quest’anno è in fase di svolgimento un corso di formazione per
i ministri straordinari dell’Eucaristia. È l’unico modo per far sì
che tutte le comunità dell’isola
possano avere la Comunione durante la celebrazione della Parola
di Dio nel culto domenicale.
Un sogno da realizzare...
I nostri amici dell’isola Colares sono ottimi pescatori: con le
loro reti artigianali e le lunghe
file d’ami cercano di sostenere
le loro famiglie. Inoltre, accompagnano il sapore dei pesci con
i prodotti che coltivano nei campi. Diciamo che sono pescatori e
agricoltori allo stesso tempo. Le
risorse dell’isola sono limitate e
p. PAOLO GALLO, sx
i giovani sono costretti a migrare in città, nella capitale, in cerca di lavoro o di scuole più adeguate e attrezzate.
Nonostante queste difficoltà,
la parrocchia ha accettato una
nuova sfida: costruire delle sale per accogliere i bambini, i ragazzi, i giovani per la catechesi e
per le attività pastorali. Iniziando nell’estate del 2009, siamo riusciti a costruire l’edificio fino
al tetto, con gli intonaci. Tra una
pausa e l’altra, con l’aiuto dei
parrocchiani e dei benefattori, il
nostro sogno è andato avanti, ma
si è arenato nella parte più critica: le rifiniture.
Da diversi mesi siamo fermi
per raccogliere fondi, ma una
cosa è certa: nel 2012 vogliamo
inaugurarlo, almeno una parte, e
cominciare a utilizzarlo. Con il
ritmo delle quattro maree giornaliere, con le frequenti e abbondanti piogge equatoriali, aspettiamo il sole, perché asciughi un
po’ l’umidità e illumini l’orizzonte della nostra giornata. ■
Padre Paolo Gallo, saveriano di S. Maria di Sala, in viaggio
verso Cação, lungo il fiume Taupará, in Amazzonia.
L’edificio
ancora in
costruzione:
qui saranno
ospitati
incontri
e attività
di bambini,
ragazzi e
giovani
dell’isola di
Colares.
Calendario degli incontri Gams
Due vescovi cui dire “grazie”
Saluto al patriarca Scola e a mons. Pizziol
I
l 16 aprile mons. Beniamino Pizziol, vescovo ausiliare di Venezia, è stato nominato dal Papa vescovo di Vicenza,
dove ha fatto il suo ingresso il
19 giugno scorso. Appena abbiamo saputo della sua nomina,
i saveriani di Zelarino gli hanno
inviato un messaggio di saluto.
Affetto e stima al vescovo
Eccellenza Reverendissima, la
comunità dei missionari di Zelarino ha appreso con gioia la notizia della sua nomina a vescovo
di Vicenza. Accompagniamo i
nostri auguri con la preghiera.
8
Mons. Pizziol, nuovo
vescovo di vicenza
p. FRANCO LIZZIT, sx
Il cardinale Scola con i saveriani
di Zelarino alla festa del Saverio 2010
A settembre riprendono gli incontri di preghiera per le vocazioni e per le missioni del “Gams” di Zelarino. Qui trovate il calendario degli appuntamenti che potete ritagliare e conservare.
Gli incontri si svolgono il giovedì.
2011
15 settembre
20 ottobre 17 novembre 15 dicembre
ore 16,30
ore 16,30
ore 15,30
ore 15,30
2012
19 gennaio
16 febbraio
15 marzo
19 aprile
17 maggio 21 giugno
20 settembre
ore 15,30
ore 15,30
ore 15,30
ore 16,30
ore 16,30
ore 16,30
ore 16,30
PELLEGRINAGGIO A ROMA:
IL PROGRAMMA
Lo Spirito Santo, che ha condotto Gesù in modo particolare
nel ministero pubblico, sia anche
per lei luce e forza nel ministero
che l’attende, sviluppando quelle doti pastorali che abbiamo apprezzato in questi anni.
La ringraziamo dell’affetto
e della stima che ci ha sempre
dimostrato. A Vicenza troverà la
prima casa apostolica saveriana aperta dal beato Conforti, e
in particolare l’impatto lasciato
dal servo di Dio padre Pietro
Uccelli. Rinnovando la stima e
gli auguri, assicuriamo la nostra
preghiera.
Saveriani di Zelarino
Auguri e preghiera
Anche il patriarca card. Angelo Scola lascerà Venezia per obbedire al Santo Padre che gli ha
affidato l’importante incarico di
pastore della diocesi di Milano. In
occasione del suo arrivo a Venezia nel 2002, attraverso le pagine
del nostro mensile “Missionari
Saveriani” (aprile 2002), lo avevamo accolto con questo saluto:
“Un augurio a mons. Angelo Scola, nuovo patriarca. Con
l’aiuto del Signore e della Vergine Santissima, possa egli essere, come indica il suo nome, il
custode e il timoniere di questa
chiesa. Per lui la nostra preghiera
a lui la nostra collaborazione”.
Lo abbiamo ricordato ogni
giorno nella santa Messa; lo abbiamo incontrato tante volte: alla
scuola di metodo, nelle riunioni
presbiterali, nelle celebrazioni in
San Marco e in varie parrocchie.
Ora, al momento della partenza,
i saveriani di Zelarino gli rinnovano l’augurio e assicurano la
■
loro preghiera.
Cari amici, come sapete, i saveriani di Zelarino organizzano un pellegrinaggio per partecipare alla canonizzazione di mons. Conforti,
prevista a Roma per domenica 23 ottobre. Ecco il programma.
Sabato 22 ottobre
Ore 6 partenza da via Visinoni 16 a Zelarino
Ore 13 arrivo a Roma e pranzo
Ore 16 veglia di preghiera e spettacolo dei giovani di Salerno
In serata trasferimento presso l’hotel Oasi San Giuseppe (tel. 06
660391) in via del Fontanile Arenato 277, cena e pernottamento.
Domenica 23 ottobre
Mattino: in piazza San Pietro per l’Eucaristica e il rito della canonizzazione.
Pranzo in ristorante e pomeriggio di visita ai monumenti della città, guidata dal prof. Mario Carraro.
Cena e pernottamento in hotel.
Lunedì 24 ottobre
Dopo colazione, trasferimento alla basilica di San Paolo per l’Eucaristica di ringraziamento e professioni perpetue dei saveriani.
Ore 12: pranzo e ritorno con soste tecniche durante il viaggio. Arrivo a Zelarino previsto attorno alle ore 20.
La quota di partecipazione è di € 230; comprende viaggio, sistemazione in hotel in camere doppie o triple con servizi interni, pasti, sacca
del pellegrino, Iva e tasse (supplemento di € 30 per camera singola).
Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi al più presto ai missionari saveriani di Zelarino, in via Visinoni 16, tel. 041 907261; e-mail:
[email protected]