REGIONE PUGLIA
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• •• • REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER L’AMBIENTE, LE RETI E LA QUALITA’ URBANA SERWZIO ECOLOGIA Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti Determinazione del Dirigente del Servizio Ecologia ry) N. del registro delle determinazioni. Codice Cifra. :089/DI R1201 0/00,! ‘ Oggetto: Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) ai sensi del D.Lgs. n. 59/05, rilasciata a “ZINCOGAM S.p.A” ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 per l’impianto con codice attività IPPC 2.3. c All. I al D.Lgs. 59/05 Fascicolo 22. - L’anno 2010 addì ( - del mese di Luglio in Modugno (Ba), presso I Servizio Ecologia Il Dirigente del Servizio Ecologia, Ing. Antonello ANTONICELLI vista la L.R. 4 febbraio 1997, n. 7; vista la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3261 del 28/7/98 con la quale sono state emanate direttive per la separazione delle attività di direzione politica da quelle digestione amministrativa; viste le direttive impartite dal Presidente della Giunta Regionale con nota n. 01/007689/1 -5 del 31/07/98; - - - sulla base dell’istruttoria espletata dall’Ufficio competente in materia di autorizzazione integrata ambientale, successivamente indicato come Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti adotta il presente provvedimento Visto il D.Lgs. 59/05: “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento atmosferico” e s.m .i.; Visto il D.M. 24.4,2008, denominato “Decreto Interministeriale Tariffe”; Visti i provvedimenti — la Delibera di G.R. n. 1388 del 19 settembre 2006: “Decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59. Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Individuazione della “Autorità Competente Attivazione delle procedure tecnico-amministrative connesse”; la Delibera di GR. n. 482 del 13 aprile 2007: “Decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Differimento del calendario per la presentazione delle domande per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, relativamente agli impianti di cui all’allegato I, a parziale modifica della D.G.R. n. 1388 del 19.09.2006, allegato 3”; la Determinazione del Dirigente del Settore Ecologia della Regione Puglia n. 58 del 5 febbraio 2007: “Costituzione delle Segreterie Tecniche”; - — - - — Visti inoltre: — — — L. 241/90: “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i.; il D.Lgs. 152/06: “Norme in materia ambientale” e smi.; la L.R. 14 giugno 2007, n. 17: “Disposizioni in campo ambientale, anche in relazione al decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale”; Premesso che: il Decreto Legislativo 18 Febbraio 2005 n. 59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” disciplina le modalità e le condizioni per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA.) al fine di attuare a livello comunitario la prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento per alcune categorie di impianti industriali, denominata lntegrated Prevention and Pollution Control (IPPC); , — “ Considerato che: a livello italiano con il Decreto Ministeriale 1 ottobre 2008 “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di industrìa alimentare, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59” sono state emanate le linee guida per l’individuazione delle migliori tecnologie disponibili dì settore. per gli aspetti riguardanti da un lato, i criteri generali essenziali che esplicitano e concretizzano i principi informatori della Direttiva 96/61/CE per uno svolgimento omogeneo della procedura di autorizzazione e, dall’altro lato, la determinazione del “Piano di Monitoraggio e Controllo”, il riferimento è costituito dagli allegati I e Il al D.M. 31 gennaio 2005 pubblicato sul supplemento ordinario n. 107 alla G.U. Serie Generale 135 del 13.6.2005: “Linee guida generali per l’individuazione e l’utilizzo delle migliori tecniche per le attività esistenti di cui all’allegato I del D, Lgs. 372/99”; “Linee guida in materia di sistemi di monitoraggio”; — — — - vista la domanda e relativa documentazione presentata ai sensi del D Lgs 59/05 dalla Società ZINCOGAM S.p A, acquisita al protocollo della Regione Puglia Ufficio AIA-IPPC in data 12.01 07 con il n. 793, per l’acquisizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa all’impianto di zincatura a caldo. - vista la documentazione integrativa trasmessa dalla Ditta con nota acquisita al protocollo della Regione Puglia Ufficio AIA-IPPC con il n. 10130 del 21.07.2008, a corredo di quella precedentemente inviata, così come richiesto dall’Ufficio con le note prot, n. 2045 del 08 02 2007 vista a cornuncazione di avvio del procedimento avvenuta in data 10.11.2008 prot. n. 15743, visto che il gestore dellimpianto ha effettuato gli adempimenti previsti dal DLgs. n. 59/05 al ne d garantire a partecipazione del pubblico al procedimento amministrativo, trasmettendo copia dell’avvenuta pubblicazione su Gazzetta del Mezzogiorno con nota acquisita al protocollo della Regione Puglia Ufficio AIA-ÌPPC con il n17814 del 18.12.2008, vista la preliminare istruttoria congiunta effettuata dalla SEGRETERIA TECNICA su base provinciale (costituita ai sensi della D. GR. n. 1388/2006 con Determinazione del Dirigente del Settore Ecologia n. 58/2007) presso la Provincia di Lecce in data 27.01.2009, le cui risultanze sono presenti in atti nonché in possesso degli Enti e/o Uffici coinvolti nel procedimento, preso atto: - della prima Conferenza di Servizi tenutasi in data 23.04.2010 presso l’Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti della Regione Puglia, durante la quale, come da verbale in atti nonché in possesso di tutti gli Enti e/o Uffici coinvolti, e stato chiesto alla Società di trasmettere documentazione e chiarimenti; della documentazione integrativa pervenuta a seguito della Conferenza di Servizi del 23.042010 e acquisita al protocollo dell’Ente in data 10.06.10 con n. 7819 e n. 7820; deIlesito del sopralluogo congiunto effettuato presso l’impianto in data 14.05.201 0, come da verbale in atti nonché in possesso di tutti gli Enti e/o Uffici coinvolti; della seconda Conferenza di Servizi tenutasi in data 08.06.2010 presso l’Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti della Regione Puglia, durante a quale veniva approvato e sottoscrìtto la bozza dell’allegato tecnico indicato neI presente provvedimento Allegato Tecnico “Allegato A”, in detta sede, come da verbale in atti nonché in possesso di tutti: gli Enti esprimevano parere favorevole alle condizioni riportate nell’allegato tecnico e a condizione che la Società, entro 30 giorni dalla data del rilascio della presente Autorizzazione, presenti documentazione attestante la tenuta idraulica della fossa di raccolta dei reflui civili; (Z del parere conclusivo dell’ARPA Puglia DAP Lecce pervenuto in data 30 giugno 2010 e registrato al protocollo dell’Ufficio inquinamento e Grandi impianti n 8782 del 30 giugno 2010 che esprimeva pere favorevole con le prescrizioni riportate nell’allegato tecnico Allegato A — Pertanto: visti i risultati istruttori della segreteria tecnica e delle conferenze di servizi tenutesi in data 23 aprile 2009 e in data 08 giugno 2010 con parere favorevole al rilascio AIA alle condizioni/prescrizioni contenute nel presente provvedimento con allegati; ritenuto poter rilasciare ai sensi del D.Lgs. n. 59/2005 l’Autorizzazione Integrata Ambientale oggetto dell’istanza sopra citata; dato atto che le prescrizioni contenute nel «Documento Tecnico» che si compone degli allegati: “Allegato A”, “Allegato B Piano di monitoraggio e controllo”, parte integrante del presente atto amministrativo, tengono conto dei provvedimenti già rilasciati e della normativa vigente; che le condizioni, prescrizioni e limiti ivi riportati devono essere rispettati secondo modalità e tempistiche nello stesso indicate; - precisato che, ai sensi del comma 14 e del comma 18 dell’art. 5 del D.lgs n. 59/05, il presente provvedimento recepisce le autorizzazioni indicate al punto 5.0 dell’ “Allegato A” e sostituisce ad ogni effetto ogni autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientali previste dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione fatte salve le disposizioni di cui al D.Lgs n. 334 deI 17.08.99 e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento della Direttiva 2003/87/CE di cui all’elenco riportato nell’allegato 2 del D.Lgs n. 59/05”; preso atto che la ditta “ZINCOGAM S.p.A” con sede a Soleto (LE) non risulta registrata ai sensi del Regolamento (CE n. 761/2001 EMAS), e risulta certificata secondo la norma UNI EN ISO 14001, per cui ai sensi dell’arI. 9 del D.Lgs n. 59/05, la presente AIA ha validità di anni 6 (sei); — ritenuto di far salve le autorizzazioni, prescrizioni e la vigilanza di competenza di altri Enti; dato atto che ai fini delle spese istruttorie relative al rilascio dell’autorizzazione AIA il gestore ha regolarmente provveduto al versamento dell’importo, producendone copia, secondo le indicazioni contenute nella D.G.R. n. 1388 del 19,09,06 con la quale, nelle more dell’applicazione dello specifico Decreto Ministeriale concernente le tariffe per le istruttorie relative alle autorizzazione integrata ambientale, la Giunta ha disposto che: “i gestori provvedono al versamento a favore della Regione a titolo di acconto, con il rinvio del pagamento del saldo, se dovuto, alla determinazione delle tariffe da parte dello Stato,’ precisato che a seguito dell’adeguamento delle tariffe regionali al D.M. del 24.42008, denominato “Decreto Interministeriale sulle tariffe”, si provvederà a richiedere alla ZINCOGAM S.p.A stabilimento di SOLETO il versamento delle somme, se dovute, derivanti dalla applicazione del precitato decreto; — Adempimenti contabili di cui alla LR. N. 28/2001 e s. mi, Dal presente provvedimento non deriva alcun onere a carico del bilancio regionale Tutto ciò premesso DETERMINA Fatte salve le considerazioni esposte in narrativa, che qui si intendono tutte integralmente riportate e trascritte: r) di autorizzare ai sensi del D. Lgs. 59/05 la Societa “ZINCOGAM S.p.A’ con sede e stabilimento in SOLETO (LE) alla Zona Industriale S.P.362 km 14,500, per l’impianto con codice attività IPPO 2.3 c All, I al D.Lgs. 59/05 alle condizioni, prescrizioni ed attuazione degli adempimenti previsti secondo tempi e modalità tutti riportati nel presente provvedimento ed allegato “Documento Tecnico” che si compone degli allegati: “Allegato A” di n. 23 (ventitrè) facciate, “Allegato B Piano di monitoraggio e controllo” di n. 21 (ventuno) facciate; stabilire che: — - - - - - - ‘Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizzazioni già rilasciate secondo quanto indicato al punto 5.0 dell’Allegato A” del documento tecnico; l’autorizzazione rilasciata con il presente provvedimento sarà aggiornata a seguito del completamento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA avviato presso la competente Provincia di Lecce; l’autorizzazione rilasciata con il presente provvedimento, ai sensi del DLgs 59/2005, art. 9, comma 3, è soggetta a rinnovo ogni sei anni; la Società è tenuta al puntuale rispetto delle comunicazioni inerenti le “modifiche dell’impianto”, secondo quanto previsto dall’art. 10 del D. Lgs. 59/05; per effetto dell’intervenuto D.M. del 24.4.2008, denominato “Decreto Interministeriale sulle tariffe”, a seguito della predisposizione di apposito provvedimento di Giunta Regionale, si provvederà a richiedere il versamento delle somme, se dovute, derivanti dalla applicazione del precitato decreto. L’Arpa Puglia Dipartimento Provinciale di Lecce e la Provincia di Lecce, ognuno nell’ambito delle funzioni proprie istituzionali, svolgono il controllo della corretta gestione ambientale da parte della Ditta ivi compresa l’osservanza di quanto riportato nel presente provvedimento ed allegati tecnici “A e B”; — L’Arpa Puglia, cui sono demandati i compiti di vigilanza e controllo, accerterà ai sensi dell’art. 11, comma 3 del D.Lgs. 59/05, quanto previsto e programmato nella presente autorizzazione con oneri a carico del gestore. Di disporre la messa a disposizione del pubblico della presente autorizzazione e di ogni suo successivo aggiornamento, dei dati relativi al monitoraggio ambientale, presso il Servizio Ecologia della Regione Puglia, presso la Provincia di Lecce e presso I Comune di Soleto; dì notificare il presente provvedimento, a cura del Servizio Ecologia, alla Società “ZINCOGAM S.p.A” con sede in Soleto (LE) S.P.362 km 14,500; di trasmettere il presente provvedimento alla Provincia di Lecce, al Comune di Soleto, all’ARPA Puglia, Dipartimento Provinciale di Lecce, alla ASL competente per territorio, ai Settori Regionali Industria e Energia, Agricoltura, Gestione Rifiuti e Bonifiche; di trasmettere copia conforme del presente provvedimento alla Segreteria della Giunta Regionale; di pubblicare il presente atto autorizzativo sul BURP; Ai sensi dell’art. 3 comma 4 della L. 7.08.1990 n. 241 e s.mi., avverso il presente provvedimento potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni (sessanta) dalla data di notifica dello stesso, ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 (centoventi) giorni. I sottoscritti attestano che il procedimento istruttorio è stato espletato nel rispetto della normativa nazionale e regionale e che l’adozione del presente atto, da parte del Dirigente dell’Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti, è conforme alle risultanze istruttorie. Il Dirigente dell’ufficio Inquinamento e Grandi Impianti lng, O ina DIBITONTO lI Dirigente del Servizio Ecologia lng. AntoneI ATlCELLI Il Funzionario Dr sa Francesca Vichio 6 Della presente Determinazione, redatta in duplice originale, composta da n. 7 (sette) facciate, compresa la presente e degli Allegati “Allegato A” di n. 23 (ventitre) facciate, “Allegato B Piano di monitoraggio e - controllo” di n. 21 (ventuno) facciate, per un totale di 51 (cinquantuno) pagine, viene iniziata la pubblicazione all’Albo istituito presso l’Assessorato all’Ecologia, Servizio Ecologia, via delle Magnolie 6/8, Modugno (zona industriale), dal giorno successivo alla data di adozione per 10 (dieci) giorni consecutivi, lavorativi, a partire dal 6 1U6 L’lltIcato lla pubb,ìone (Sig Carlo TEDESCØ) i. Attestazione di avvenuta pubblicazione Il Sottoscritto Dirigente del Servizio Ecologia, visti gli atti di ufficio ATTESTA Che a presente Determinazione è stata affissa all’Albo dell’Assessorato all’Ecologia, Servizio Ecologia, Via delle Magnolie 6/8, Modugno (Zona Industriale), per 10 (dieci) giorni consecutivi, lavorativi, a partire i Y 1i Li aFlcatdalla pubb{icaiòne LL4 Il Dirigente del Servizio Ecologia (lng. Antonello 1 ANTONICE L I) L .1 -/I REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs._59/05_e_smi_-Autorizzazione_Integrata_Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina i di 23 INDICE 1. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO 3 2. INQUADRAMENTO URBANISTISTICO, TERRITORIALE, IDROGEOLOGICO, SISMICO 6 3. AUTORIZZAZIONI IN POSSESSO E CONSIDERATE NELL’AMBITO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE 7 4. DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO 8 5. DESCRIZIONE SOMMARIA DEL PROCESSO PRODUTTIVO 9 5.1. Acquisto stoccaggio e movimentazione materie prime, ausiliari, rifiuti 10 5.2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti 12 5.3. Sgrassaggio 12 5.4. Decapaggio 12 5.5. Lavaggio 12 5.6. Flussaggio 12 5.7. Essiccazione 13 5.8 Zincatura a caldo 13 5.8 Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito 13 5.9. Prescrizioni di carattere generale 14 EMISSIONI ATMOSFERICHE 15 6. 6.1. Emissioni convogliate 15 6.2. Prescrizioni di carattere generale 17 4. GESTIONEACQUE 17 5.1 Approvvigionamento Idrico 17 5.2 Gestione Acque Meteoriche 18 5.2.1 Prescrizioni di carattere generali 18 5.3. Scarichi Idrici 19 5. GESTIONE RIFIUTI PRODOTTI 19 6. EMISSIONI SONORE 19 7. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 20 REGIONE PUGUA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA- UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 2 di 23 8. ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO E CONDIZIONI DI ESERCIZIO 20 9.1. CondizionI generali per l’esercizio dell’impianto 20 9,1.1. Condizioni relative alla gestione dell’impianto 20 9.1.2. Comunicazioni e requisiti di notifica generali 21 9. 21 SISTEMI DI GESTIONE 10. RISCHIO Dl INCIDENTE RILEVANTE 21 11. STATO Dl ATTUAZIONE DELLE BAT DI SETTORE 22 REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM Spa. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 3 di 23 Allegato A 1. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. ubicato nel Comune denominazione di — impianto di zincatura a caldo, Soleto (Prov. LE), SP362 km 14,500 Pagina 4 di 23 — Fascicolo n. 22 ZINCOGAM S.pa. da compilare per ogni attività PPC: I ic codice IPPC’ 105.01 codice NOSE-P 2 [2851o codice ISTAT DJ 28.51 3 codiceNACE Applicazione di strati protettivi di metallo fuso con capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all’ora (zincatura a caldo) Metallurgia Lavorazione prodotti in metallo Trattamento e rivestimento dei metalli classificazione lPPC 2 classificazione_NOSE-P classificazione NACE 3 classificazione ISTAT — NTE stato impianto [.p.a. ragione sociale Iscrizione al Regjstro delle imprese presso la C.C.lA.A. diLecce n. 159901 Indirizzo dell’impianto comune 9LETO L prov. [ Z ON A IN DUS TRIA LE frazione o località viae n. civico [ CAP — .-.,---—-, S P. 362Km 14,500 telefono 361 325 coordinate geografiche [ Fax [ [ 18° 10’ 13.29” — [ e-mail [ [email protected] [40° 1 2’ 06.99” E N Sede legale comune [TlNA prov. [LE CAP 73013 frazione o località via e n. civico telefono PAVIA, 36 561 325 partita VA Fax E e-mail 02442450751 Responsabile legale________________________________ nome nato a [GALATINA residente a [ALATlNA via e n civico telefono codice fisce cognome [GIURGOLA prov.(BA) il prov(BA) CAP [Festa del Lavoro 52 L Fax [LDA 50A1 0D8 62K Li 0/01 /1950 e-mail [73013 ______ REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina5di23 ppnsabiieIPPC nome rMAS SIMO cognome -- G IUR GO L A -____ [ telefono Fax e-mail indirizzo ufficio (se diverso da quello delf impianto) - e-mail superficie totale superficie piazzali impermeabilizzati m 2 2 m 15356 superficie lastrico solare peverde 2 m 2420 2 m 256 Responsabile tecnico GIURGOLA MASSIMO Responsabile per la sicurezza Antonio Giurgola 12680 J Numero totale addetti Turni di lavoro 1 dalle 06.30 2- dalle 14.00 Periodicità dell’attività en feb Alle alle - [_j mar apr 14.00 22.00 tutto anno ma iu lu ago I__ Anno di inizio dell’attività Anno dell’ultimo ampliamento o ristrutturazione Data di presunta cessazione attività 2007 ampliamento superficie piazzali, sostituzione sistemi di captazione e abbattimento delle emissioni di processo 12030 set ott I__ nov z dic ii REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALLECOLOGIA SERVIZIO ECO LOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 6 di 23 2. INQUADRAMENTO URBANISTISTICO, TERRITORIALE, IDROGEOLOGICO, SISMICO FogNo — Particelle Destinazione urbacJ Vhicololcriticftà 11 del comune di Soleto 180 301 D2 Zona Industriale Nessuno 12 deI comune di Soleto 210 205 200 D2 Zona Industnale Nessuno - - _________ REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.pa. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 7 di 23 3. AUTORIZZAZIONI IN POSSESSO E CONSIDERATE NELL’AMBITO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Settore interessato ARIA ACQUA VV.F Provvedimento autorizzativo Ente Norme di competente riferimento Deliberazione della Giunta N° 480 del 21/02/1995 Regione Puglia Sostituito da AIA D.P.R. 203/88 Autorizzazione n,2 ASI Consorzio Per L’area Di Sviluppo Dgs 152/06 a/m/G_S/2010 Industriale Di Lecce Prot. n. 19382 del 0203.10 Genio Civile Lecce Comando Prot. 24585/20409 C.P.l Provinciale D.M. 16/02/82 30/11/07 VV.F. Lecce SI NO NO t _______ ______ _____ _____ _____ __________ _____ ______ _____ ______ ______ REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - - - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 8 di 23 4. DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO FeroiT TITOLO —(documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n. 10130 riferimento deI2l.07.08) Schede identificative dell’impianto Allegatol Relazione Tecnica Allegato2 Estratto topografico in scala opportuna scala 1:25.000 e 1:10.000 Allegato3 Stralcio del P.R.T. in scala 1:4.000 Allegato4 Planimetria dell’impianto in scala opportuna Allegato5 Planimetria dell’impianto con l’indicazione dei punti di emissione in atmosfera Allegato6 Planimetria dell’impianto con rete idrica con l’individuazione dei punti di ispezione alla rete e dei punti di scarico Allegato7 Planimetria dell impianto con I individuazione delle sorgenti sonore AliegatolO Planimetria aree deposito materie prime ed ausiliarie prodotti intermedi e rifiuti tavola sostituita con la tavola Allegato Allegato I Tav. 6 di Aprile 2010 Jlegato13 Sintesi non tecnica Megatol4 Schede di sicurezza Piano di monitoraggio e Controllo Allegato 17 Rapporto fonometrico di impatto acustico Allegato 18 Piano di dismissione e ripristino dell’area F Data emissione Luglio 2008 Luglio 2008 Luglio 2008 Luglio 2008 Luglio2008 Luglio 2008 Luglio 2008 — - Luglio 2008 Luglio 2008 — Luglio 2008 Luglio 2008 - Luglio 2008 Luglio 2008 Luglio 2008 - TITOLO Progetto di collettamento e scarico acque mriche e reflui civili—J Allegato 16 (documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n. Data emissione lOl3OdeI2l.07.08) Relazione Geologica ed ldrogeologica Marzo 2008 Relazione Tecnica e Descrizione del processo produttivo Febbraio 2008 i Inquadramento territoriale ed urbanistico Inquadramento territoriale ortofoto Planimetria insediamento produttivo Schema intercettazione acque meteoriche ed ubicazione impianti di trattamento Vasca di accumulo acque di prima pioggia e lavaggio aree esterne Particolari costruttivi rete fogna bianca caditoie e pozzetti Particolari costruttivi rete fogna bianca allaccio fognario Particolari costruttivi rete fogna nera vasca imhoff e allaccio fognario I — Relazne 1 Relazione 2 Tava1.1 Tavola 1.2 LTavo1a 2 L_Tavola3 LTavo 4 I Tavola 5 java6 Tava5 N — -— - rint — AtegatoA AflegatoB AllegatoC AllegatoD AllegatoE AtegatoF [ L LAtegatoG AllegatoH TITOLO —Integrazione documentazione AIA a seguito di CDS 23.04.2010 presso Regione Puglia (documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n. Data emissione 7819 del 10.06.10) Note alle richieste avanzate in CDS IPPC AlA 13maggio 2010 tanza al Genio Civile 13maggio2010 Bollettini di pagamento Demanio Pubblico j_ maggio 2010 3 1 Piano di emergenza ambientale 13 maggio 2010 Monitoraggio acque meteoriche 13 maggio 2010 fpatazionee abbattimento fumi acidi maggio 2010 Schede filtri a manica e dimensionamento mc 010 Stato di attuazione delle BAT 13rnaggk 2010 Versamenti servizio smaltimento rifiuti 13 maggio 2010 EA1Aree di deposito materie prime ed ausiliarie- prodotti- rifiuti FAlletoL L - - — inimeria impianto -— — Aprile 2010 Apre 2010 ____ REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM Sp.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 9 di 23 13maggio2010 flAllegatoN Scheda F risorse idriche corretta - jj3 maggio 2010 [imero di TITOLO documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e Gì. n.8330 JData emissione riferimento del 22.06.10) 1 Giugno 2010 Mappa catastale { — L NB: Gli originali dei documenti progettuali consegnati dal proponente. in atti presso lv ificio, sono parte integrante del presente procedimento e gli stessi, con gli adempimenti previsti dai precedenti procedimenti, vengono assorbiti dal presente provvedimento e si ritengono approvati. 5. DESCRIZIONE SOMMARIA DEL PROCESSO PRODUTTIVO L’azienda opera nel settore produttivo della metallurgia e metalmeccanica sottoponendo i manufatti in lega ferrosa al processo di protezione tramite zincatura a caldo, tale processo viene espletato nelle seguente sequenza: 1. Acquisto, stoccaggio e movimentazione materie prime e ausiliari 2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti 3. Sgrassaggio 4. Decapaggio; 5. Lavaggio: 6. Flussaggio; 7. Essiccazione; 8. Zincatura in bagno di zinco fuso; 9. Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito. L’impianto ha una potenzialità produttiva pari a circa 35.200 tianno, ovvero pari a circa 6 tlh. __ REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALLECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - - — ZINCOGAM Sp.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 10 di 23 ( IB \ --___ , “1 ‘M %1 IR’%i :rz. •‘ L__z_J • ‘ Lr I LZZZZ_J Lz I I + fn u.,., .‘ -‘ L_J 5.1. Acquìsto stoccaggio e movimentazione materie prime, ausiliari, rifiuti L’acquisto delle materie prime e degli ausiliari di produzione è effettuato sulla base delle necessità di produzione ovvero sulla base del piano di produzione delle commesse. All’atto dell’arrivo le materie prime sono immagazzinate in spazi coperti da tettoie e locali chiusi in funzione delle dimensioni dei contenitori Le aree dì immagazzinamento delle materie prime ausiliari e rifiuti sono riportate nella tavola In Allegato I Tav. 6 Aprile 2010 Per quanto concerne le sostanze e i preparati utilizzati, dall’analisi dei dati tossicologici dei singoli composti o elementi, secondo l’attuale normativa sulle sostanze e preparati pericolosi per la salute, direttiva 67/548/CEE e successivi aggiornamenti, non sono presenti in azienda sostanze molto tossiche, tossiche o con effetti cancerogeni, mutageni, irreversibili, sia diretti che differiti. - Le materie prime utilizzate sono di seguito elencate: Ferro in filo (acciaio al carbonio): matasse di ferro al carbonio che vengono utilizzati per l’aggancio dei manufatti da sottoporre a zincatura a caldo alle travi dei carroponte di trasporto. Soluzione sgrassante: costituita da una soluzione acquosa di acido fosforico (10%) e tensioattivi (sgrassanti) in qualità di alcoli grassi ad alto peso molecolare (10%) e Alchil benzensolfonati (<2.5%); in vasca la soluzione di processo è 1,2% in fosforico, 1,2 % in alcoli grassi, 0,20 % in alchilbenzensolfonati. Nella soluzione non sono presenti sostanze volatili e dalla formazione dei sali con gli oli di laminazione del ferro il precipitato rimane a fondo vasca e non è volatile. La soluzione sgrassante è contenuta in cisternette in polietilene con rubinetto a valvola di sicurezza al fondo, del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su pedana con muletto, il travaso viene effettuato in impianto, nei pressi della vasca di grassaggio, con pompa dedicata al travaso di liquidi mobili. Acido cloridrico soluzione acquosa a circa 21 Bé: l’approvvigionamento è effettuato direttamente da autocisterna, con travaso diretto in serbatoio di stoccaggio in vetroresina e linea diretta alle vasche di decapaggio. Lo sfiato e il troppo pieno sono recapitati direttamente nella soluzione contenuta nelle vasche di decapaggio. I REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOI.OGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina lidi 23 serbatoi dell’acido cloridrico sono quattro con capacità di circa venticinque metri cubi, allocati in vasche di contenimento in ca. rivestito in vetro resina del volume globale di quaranta metri cubi e a norma (certificazione del costruttore e certificazione prevenzione incendi di Lecce). Per ragioni logistiche, commerciali e di sicurezza i carichi per ogni serbatoio non superano mai i venti metri cubi di soluzione di acido cloridrico. Lega di ricopertura dei manufatti: essa è costituita da zinco e alluminio. Per quanto concerne lo zinco materia prima esso è del tipo elettrolitico al 99,995% secondo la norma UNI EN 1179. Lo 0,005% è costituito da tracce di altri metalli; ovvero ogni 100 Kg di zinco materia prima 5 g sono di altri metalli e in particolare piombo, cadmio, ferro, rame, stagno, alluminio, anch’essi depositati sui manufatti. Considerando che in media solo 88 g di zinco si depositano su ogni Kg di ferro trattato, la presenza di altri metalli sul rivestimento è dell’ordine di 4,4 mg/Kg di ferro trattato. L’alluminio è utilizzato in le Zn/Al. Tutti i componenti della lega di ricopertura sono forniti su pedane, stoccate in impìanto di produzione nell’area della vasca di zincatura. Le aggiunte alla vasca della lega fusa sono effettuate manualmente in funzione dei controlli chimici sistematici sul bagno di zincatura, L’alluminio aggiunto in vasca di zincatura serve per conferire brillantezza alla copertura e passivare ulteriormente lo strato superficiale di zinco protettivo. Nessun componente della lega è definito pericoloso dalla Dir. 67/548/CEE e sue integrazioni. Agenti flussanti: l’agente flussante è attualmente costituito da cloruro di zinco ammonio in soluzione “Granodine HDG 3” della Henkel E’ fornito in cisternette in polietilene con rubinetto a valvola di sicurezza al fondo, del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su pedana con muletto. Anche queste materie prime sono allocate al coperto e acquistate periodicamente nell’anno in funzione dell’attività in produzione. . Soluzioni acquose alcaline di Idrossido di sodio e ammoniaca: sono contenute in cisternette in polietilene con rubinetto a valvola di sicurezza al fondo, del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su pedana con muletto, il travaso viene effettuato nei pressi dell’impianto di trattamento delle emissioni acide Ei e nei pressì dell’impianto di trattamento delle acque di risciacquo per la deferrizzazione, con pompa dedicata al travaso di liquidi mobili. Le soluzioni trasferite in ciclo chiuso non producono emissioni diffuse. Calce superventilata: è utilizzata nel trattamento dei fumi provenienti da vasca di zincatura nell’abbattitore per le emissioni E2 e non è altro che Idrossido di calcio, utilizzato anche in edilizia come legante aereo. L’azione è l’abbattimento delle polveri e dei componenti acidi (cloruro di ammonio e composti del cloro) che a caldo si liberano dal manufatto in fase di zincatura. L’aggiunta è manuale in una tramoggia di carico e il tutto avviene all’interno del reparto di zincatura nelle vicinanze della vasca. Questo ausiliario di produzione è allocato in magazzino coperto e acquistato periodicamente nell’anno in funzione dell’attività in produzione. La pedana è movimentata con muletto. Additivo di decapaggio: preparato con funzione di inibitore della fugacità delle soluzioni di decapaggio. Riduce le emissioni di composti del cloro dalle vasche di decapaggio. E fornito in fusti di polietilene da circa 50 Kg, la movimentazione è effettuata su pedana con muletto fino alle vasche di decapaggio, il travaso viene effettuato in impianto con pompa dedicata al travaso di liquidi mobili. La soluzione non è volatile e non produce emissioni diffuse. Combustibile: l’azienda produce energia termica direttamente legata al processo produttivo per il riscaldamento del bagno di zinco fuso. L’alimentazione è costituita da metano direte. REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - — ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 12 di 23 5.2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti I serbatoi e altri manufatti in materiale ferroso sono sospesi manualmente alle travi di immersione con filo di acciaio al carbonio. La trave è trasportata da carroponte sulle vasche di trattamento superficiale. 5.3. Sgrassaggio Lo sgrassaggio è la fase di allontanamento dalla superficie del manufatto della patina di lubrificante eventualmente rimasta dai processi di fonderia e laminazione del materiale mediante immersione in soluzione acquosa di sgrassanti acidi dei manufatti da zincare trasportati da carroponte alla temperatura di 30 35 O per recupero di calore dai fumi di riscaldamento della vasca di zincatura. La soluzione sgrassante viene continuamente rigenerata per rabbocco di acqua e sgrassante acido. Lo grassaggio è effettuato in due vasche di polipropilene dello spessore di 20 mm, ingabbiata in struttura portante (telaio) in acciaio al carbonio, inserita in vasca di contenimento in vetroresina e allocate in fossa di calcestruzzo armato di 40 cm di spessore per circa 1,5 m. — 5.4. Decapaggio La fase di decapaggio opera a temperatura ambiente. I bagni dì decapaggio sono costituiti al 14 % circa m/m in HO!, con aggìunta di 1 gr di inibitore di corrosione per ogni litro di soluzione madre impiegata per approntare la soluzione decapante. I manufatti restano immersi in queste vasche per un periodo da 20 a 30 minuti circa in funzione dell’ossido presente sulla superficie dei pezzi. L’azione dell’acido decapante produce l’allontanamento degli ossidi di ferro come cloruri solubili o come complessi cloridrici, allo stesso modo l’azione dell’inibitore si espleta attraverso la inibizione chimica della reazione di ossidazione del ferro da parte dello ione idrogeno con conseguente aggressione chimica del manufatto, Le vasche di decapaggio sono attualmente sei ( ed una di riserva in alternanza con la vasca in fase di esaurimento) con volumetria pari a 36,72 m3 per singola vasca (2,7x6,8x2,0 m), esse sono costituite da polipropilene dello spessore di 20 mm, ingabbiate in struttura portante (telaio) in acciaio al carbonio, ìnserite in vasche di contenimento in vetroresina e allocate in fossa di calcestruzzo armato di 40 cm di spessore per circa 1,5m, Ogni vasca è indipendente in fase di lavorazione e può trattare contemporaneamente travi diverse di manufatti. Le vasche di decapaggio lavorano con coperchi mobili posti su ogni vasca e sono sottoposte ad aspirazione e abbattimento dell’emissioni in continuo durante tutta l’attività di produzione. Le operazioni dì decapaggio richiedono soluzioni acquose di acido cloridrico che nel tempo esauriscono la loro azione non solo per la diminuzione dell’attività chimica dell’HOl, che comunque è rabboccato in vasca con circuito di distribuzione chiuso, ma soprattutto per l’aumento della concentrazione di ioni ferro. Le soluzioni delle vasche di decapaggio che raggiungono valori in ferro non compatibili col processo sono gestite come rifiuto, 5.5. Lavaggio Al termine dell’operazione di decapaggio nella vasca di lavaggio viene asportato con acqua, per immersione, tutto il film di soluzione acida presente sul manufatto, Le acque di lavaggio sono anch’esse riciclate nelle vasche di decapaggio in aggiunta ad acido fresco, se il contenuto in ferro è elevato si effettua il processo di deferrizzazione che viene eseguito in apposito impianto parallelo e in automatico. La vasca di risciacquo ha le stesse caratteristiche strutturali delle vasche delle precedenti fasi. 5.6. Flussaggio L’operazione di flussaggio ha come scopo principale quello di mantenere disossidate le superfici dei manufatti dopo l’avvenuto decapaggio e predisporre la superficie del manufatto ad una maggior efficienza di copertura in REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), &P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 13 di 23 fase di zincatura. L’operazione avviene per immersione in vasca 2,7 x 2,0 x 6,8 m. Anche in questo caso la vasca ha le stesse caratteristiche costruttive delle precedenti e stesso costruttore e durata media presunta. La soluzìone acquosa di flussaggio è costituita da sale doppio di zinco e ammonio (Zn012 NH4CI 2 H20 ) che ha una duplice funzione: eliminare ogni impurezza sul ferro ed evitare che lo zinco sottostante si ossidi, In tal modo la superficie del materiale ferroso è pronta a legarsi con lo zinco. La composizione della soluzione acquosa è circa il 50 % (m!m) in sale doppio espresso sotto forma di Zn012. Per abbassare il contenuto in ferro della soluzione di flussaggio si opera una deferrizzazione, costituita dalle seguenti fasi: 1) chiariflocculazione; 2) neutralizzazione; 3) disidratazione del fango per mezzo di un filtro pressa. . La soluzione depurata, quindi ritorna in ciclo per essere utilizzata nelle vasche di flussaggio, mentre i fanghi provenienti dalla depurazione sopra indicata sono essiccati all’aria sotto una tettoia, poi inviati, attraverso una ditta autorizzata, ad un centro di stoccaggio definitivo. 5.7. Essiccazione Dalla vasca di flussaggio i manufatti passano in un essiccatore per l’asciugatura; esso è costituito da una vasca interrata rivestita di mattoni refrattarì con capacità di circa 105 m3; il flusso di aria calda, proveniente dalla vasca di fusione dello zinco, viene introdotto, tramite uno scambiatore, all’interno dell’essiccatoio; la portata d’aria viene regolata per mezzo di un gruppo valvola mentre 3 ventilatori provvedono alla diffusione dell’aria calda, per asciugare i pezzi da zincare; l’essiccatoio è fornito di coperchi mobili. 5.8 Zincatura a caldo Lo zinco fuso alla temperatura di 438 445 è del tipo elettrolitico al 99,995% con una aggiunta di circa l’i % di alluminio, L’immersione nel metallo liquido dei manufatti avviene, per mezzo di carroponte, alla velocità di cìrca 1 metro/minuto. Alla fine dell’estrazione totale dei manufatti si provvede all’eliminazione delle possibili sgocciolature con adeguati attrezzì. Il Forno di zincatura è del tipo multifiamma a gas metano costituito da una carpenterìa con un rivestimento isolante per evitare dispendio di energia; all’interno del forno è contenuta una vasca metallica, in acciaio debolmente legato, di contenimento dello zinco fuso di capacità circa di 38 m3; il riscaldamento della vasca avviene per radiazione con cinque file di bocchette; ciascuna fila, disposta sulla fiancata della vasca, è dotata di 120 ugelli bruciatori di gas metano che costituiscono una fascia radiante. La temperatura di esercizio di zincatura non supera i 450°C (interno bagno di zinco> mentre la temperatura dei fumi non deve superare i 600 00 in maniera da assicurare un delta di temperatura fra interno ed esterno vasca non superiore ai 150°C. Le temperature vengono regolate attraverso il set dei pirometri di regolazione. Ogni giorno viene ripristinato il livello della vasca di zinco con l’aggiunta di zinco in pani in quantità variabile in funzione dei consumi. Una cappa dì aspirazione provvede ad inviare i fumi di zincatura (fumi bianchi> all’impianto di abbattimento (punto emissìvo E2>. 00 — 5.8 Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito. Dopo l’operazione di zincatura i manufatti vengono inviati nella zona di scarico dove stazioneranno fino al raffreddamento totale. REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 14 di 23 5.9. Prescrizioni di carattere generale 1. Durante la fase di grassaggio, alfine di ottimizzare tale attività dovranno essere monitorati giornalmente i parametri del bagno come la temperatura e la concentrazione degli agenti sgrassanti. 2. Durante la fase di decapaggio, poiché il contenuto di HCI nella fase gassosa dipende daVa temperatura e dalla concentrazione dei bagni di decapaggio, dovranno essere monitorati i parametri del bagno: temperatura e concentrazione dell’HCI in modo tale da rientrare nel range indicato in figura A 3. Durante la fase di decapaggio, al fine dell’ottimizzazione dei bagni di decapaggio, anche al fine di evitare I sovradecapaggio, dovranno essere monitorati i parametri del bagno: concentrazione dell’acido e contenuto di ferro, secondo quanto riportato in figura B / 4) 40 00 Ii 2 (‘or a figuraA per I’eserciei dei bagni d, decapanein aperti figura B 4. Durante la fase di lavaggio è opportuno che lo stesso sia eseguito in modo accurato per evitare il trascinamento di cloruri di ferro dai bagni di decapaggio prima della fase di flussaggio. 5, Al termine della fase di zincatura, prima dell’estrazione totale dei manufatti, l’operazione mirata all’eliminazione delle possibili sgocciolature con adeguati attrezzi, che prevede il sollevamento della cabina, dovrà essere effettuata prevedendo il sollevamento della stessa dopo un tempo sufficiente lungo tale da consentire al sistema di aspirazione della cabina di captare tutte le emissioni che vengono generate dal processo. REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), SP.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 15 di 23 6. EMISSIONI ATMOSFERICHE 6.1. Emissioni convogliate Si riporta nelle seguenti tabelle il quadro riassuntivo delle emissioni e relativi valori limite. I punti di emissione elencati nelle seguenti tabelle sono riportati nell’elaborato Allegato 4 dell’impianto con l’indicazione dei punti di emissione in atmosfera. r , . Provenienza Reparto Macchina - . Ei E2 Planimetria i QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI Emissioni Sigla di Errussio - Linea Decapaggio . Vasca di zincatura da misurare con frequenza semestrale* Sistema di abbattimento Tipo di Sostanza inquinante Scrubber ad Composti inorganici del cloro sotto umido con soluz. forma di gas e vapore espressi come di idrossido di Na HCI Polveri Composti inorganici del cloro sotto Abbattimento a forma di gas e vapore espressi come secco mediante HCI maniche filtranti Ammoniaca e ammonio in fase gassosa Zinco nelle polveri . Limite emissione mg/Nm 3 10 mg/Nm 3 5 mg/Nm 3 10 mg/Nm 3 25 mg/Nm 3 3 5 mg/Nm *Dtirantc il primo anno, a partire dalla data di rilascio del presente Provvedimento, la Società è tenuta ad effettuare il monitoraggio della componente atmosfera con frequenza trimestrale cd il monitoraggio dovrà essere finalizzato alla ricerca delle diossine. L’Arpa Puglia potrà effettuare almeno 2 volte l’anno, a sua discrezione e comunque senza preavviso, con oneri a carico della Società il monitoraggio di tali parametri i seguenti controlli dci parametri menzionati. REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - — ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 16 di 23 Per le misure discontinue degli autocontrollì, il Gestore deve: • ottemperare alle disposizioni dell’Allegato VI punto 2.3 della Parte V del D.Lgs. 152/06; • riportare i dati relativi su apposito registro previsto dal punto 2.7 D.lgs. 152/06 e smi. a trasmettere all’ARPA Puglia • compilare i DB CET (Catasto delle emissioni territoriali) — — Allegato VI alla parte quinta del DAP di Lecce i certificati d’analisi con frequenza semestrale PRESCRIZIONI RELATIVE AI METODI DI PRELIEVO E ANALISI EMISSIONI Il Gestore è tenuto a rendere accessìbili e campionabili le emissioni oggetto della autorizzazione, sulla base delle normative tecniche e delle normative vigenti sulla sicurezza ed igiene del lavoro. In partìcolare devono essere soddisfatti i requisiti di seguito riportati. Punto di prelievo: attrezzatura e collocazione (riferimento metodi UNICHIM 422 13284-1) — UNI 10169 — UNI EN Ogni emissione deve essere numerata ed identificata univocamente con scritta indelebile in prossimità del punto di prelievo, I punti di prelievo devono essere collocati in tratti rettilinei di condotto a sezione regolare (circolare o rettangolare), preferibilmente verticali, lontano da ostacoli, curve o qualsiasi discontinuità che possa influenzare il moto dell’effluente. Per garantire la condizione di stazionarietà necessaria alla esecuzione delle misure e campionamenti, la collocazione del punto di prelievo deve rispettare le condizioni imposte dalle norme tecniche di riferimento (UNI 10169 e UNI EN 13284-1). E’ facoltà dell’Autorità Competente richiedere eventuali modifiche del punto di prelievo scelto qualora in fase di misura se ne riscontri la inadeguatezza. In funzione delle dimensioni del condotto devono essere previsti uno o più punti di prelievo. Accessibilità dei punti di prelievo I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e misura devono garantire il rispetto delle norme previste in materia di sicurezza ed igiene del lavoro (D.Lgs 81/08 e norme di buona tecnica). L’azienda dovrà fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui opererà il personale incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni. L’azienda deve garantire l’adeguatezza di coperture, postazioni e piattaforme di lavoro e altri piani di transito sopraelevati, in relazione al carico massimo sopportabile. Le scale di accesso e la relativa postazione di lavoro devono consentire il trasporto e la manovra della strumentazione di prelievo e misura. Il percorso di accesso alle postazioni di lavoro deve essere ben definito ed identificato nonché privo di buche, sporgenze pericolose o di materiali che ostacolino la circolazione. I lati aperti di piani di transito sopraelevati (tetti, terrazzi, passerelle, ecc.) devono essere dotati di parapetti normali secondo definizioni di legge. I punti di prelievo collocati in quota devono essere accessibili mediante scale fisse a gradini oppure scale fisse a pioli: non sono considerate idonee scale portatili. Le scale fisse verticali a piolì devono essere dotate di gabbia di protezione con maglie di dimensioni adeguate ad impedire la caduta verso l’esterno. L’accesso ai punti di campionamento può essere garantito anche a mezzo di attrezzature mobili regolarmente dotate dei necessari dispositivi dì protezione. La postazione di lavoro deve avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da garantìre il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. In particolare le piattaforme di lavoro REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM Sp.a. impianto di zincatura a caldo, ubìcato nel Comune di Soleto (Prov. LE), SP.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 17 di 23 devono essere dotate di: parapetto normale su tutti i lati, piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo nonché di botola incernierata non asportabile (in caso di accesso dal basso) o cancelletto con sistema di chiusura (in caso di accesso laterale) per evitare cadute e possibilmente dotate di protezione contro gli agenti atmosferici Metodi di campionamento e misura Per la verifica dei valori limite di emissione devono essere utilizzati: • metodi UNI EN I UNI / UNICHIM • metodì normati e/o ufficiali • altri metodi solo se preventivamente concordati con l’Autorità Competente Incertezza delle misurazioni Ai fini del rispetto dei valori limite autorizzati, i risultati analitici dei controlli/autocontrolli eseguiti con metodi normati e/o ufficiali devono riportare indicazione del metodo utilizzato e dell’incertezza della misurazione, così come descritta e riportata nel metodo stesso. Qualora l’incertezza non venisse indicata, si prenderà in considerazione il valore assoluto della misura. Il Gestore dell’impianto in oggetto è tenuto ad effettuare gli autocontrolli delle proprie emissioni atmosferiche con la periodicità stabilita nel piano di monitoraggio. La data, l’orario, i risultati delle misure, il carico produttivo gravante nel corso dei prelievi dovranno essere annotati su apposito registro con pagine numerate firmate dal responsabile dell’impianto e mantenuti a disposizione per tutta la durata della presente AIA. 62. Prescrizioni di carattere generale 1. Dovrà essere monitorato il pH dello SCRUBBER al fine di garantire l’efficienza della soluzione di NaQH, 2. dovrà essere garantita una manutenzione periodica degli ugelli dello scrubber da cui viene nebulizzata l’acqua al fine di garantire la corretta fuoriuscita della stessa. 3. è opportuno che al momento del cambio del filtro vengano impiegate gli anelli di Raschig che garantirebbero una maggiore efficienza del sistema filtrante dello scrubber, 4. GESTIONE ACQUE 51 Approvvigionamento Idrico Si riporta la tabella delle risorse idriche: Tipo fonte Autotrasporto convenzionato con AQP Pozzo Uso Uso domestico Riserva antincendio Uso industriale Prescrizione operativa Il Dovrà essere garantito quanto riportato nelle condizioni reative al provvedimento rilasciato dal Genio Civile di Lecce n. Prot, n. 19382 del 02.03.10 REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.I.gs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 18 di 23 5.2 Gestione Acque Meteoriche Denominazione Provenienza Si Piazzali scoperti e coperture fabbricati Denominazione * piazzali scoperti, viabilità interna dell’impianto: 1) accumulo nelle vasche interrate di raccolta esistenti a tenuta stagna per il trattamento di depurazione (grigliatura, dissabbiatura, sedimentazione e disoleazione); 2) scarico nella rete pluviale consortile ASI dedicato alla raccolta delle acque del Zona industriale d& ComuneSot , Composizione media Parametri Si Destinazione Acque meteoriche di pioggia che dilavano coperture, COD Cd Cr tot Fe Zn Cu Pb P totale NH4 Idrocarburi totali Tensioattivi [ Prescrizione operativa Limite comedaD.Lgs 152/06 Allegato 5 Nessuna alla Parte terza Tabella 3, in caso di immissione in acque superficiali e in fognatura. - Frequenza monitoraggio* Annuale — Il campione deve essere prelevato immediatamente prima dello scarico. 5.2.1 Prescrizioni di carattere generali 1. Adottare tutti i necessari accorgimenti per evitare fuoriuscite occasionali di sostanze movimentate all’interno dell’impianto durante la fase di trasporto; 2. Annotare sul registro digestione dell’impianto di trattamento, da conservare presso la sede dell’impianto a disposizione dell’autorità di controllo, le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria; 3. Assicurare che, nella fase di raccolta, non sussista commistione tra le acque meteoriche che dilavano dalle superfici dove avviene lo stoccaggio di particolari categorie di rifiuti e/o sostanze o materiali solidi, nonché dove avvengono operazioni di carico e scarico dei medesimi e acque rinvenienti dai pluviali di tetti e delle coperture dell’insediamento; 4. Gestire le acque di pioggia, predisponendo idonei pozzetti di controllo e prelievo immediatamente valle a del trattamento, prima dell’immissione; REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM Sp.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 19 di 23 5. Eseguire periodici e adeguati interventi di manutenzione alle opere fognarie interessate dallo scorrimento delle acque piovane al fine di garantire l’efficienza del drenaggio, in particolare alle vasche di sedimentazione, accumulo, al sistema di grigliatura e disoleatura, verificando che non vi siano occlusioni dello stesso che potrebbero arrecare pregiudizio allo smaltimento finale; 6. Adottare misure gestionali e di profilassi igienico sanitarie atte a prevenire, soprattutto nel periodo estivo diffusione di odori molesti, proliferazione di insetti e larve e di ogni altra situazione pregiudizievole per i lavori e per l’ambiente; 7. Adottare tutte le misure necessarie ad evitare un aumento anche temporaneo dell’inquinamento eventualmente causato dal non corretto funzionamento dell’impianto dì trattamento; 8. Utilizzare il sistema di convogliamento delle acque meteoriche per convogliare le sole acque di pioggia con esclusione di ogni altra tipologia di rifiuti liquidi di diversa natura e provenienza da quelle di pioggia, garantendo il massimo controllo nei riguardi di possibili immissioni abusive. 53. Scarichi Idrici Il processo industriale non prevede scarichi industriali, 5. GESTIONE RIFIUTI PRODOTTI Peri rifiuti prodotti dovranno essere osservate le condizioni del deposito temporaneo di cui all’art. 183 comma 1 lettera m del D.Lgs. 152/06 e smi. 6. EMISSIONI SONORE Poiché il Comune di Soleto non ha ancora proceduto all’effettuazione della classificazione acustica del territorio ai sensi della Legge 26/10/1995 n° 447, nella relativa attesa il gestore deve rispettare i limiti di rumorosità fissati dalla Legge Regionale n. 3/2002 e i limiti stabiliti nel D.P.C.M. 1/03/1991, A seguito della zonizzazione acustica del territorio, ai sensi dell’articolo 8 lettera Legge Regionale 3/2002, l’impresa dovrà presentare l’eventuale piano di risanamento ai sensi dell’art, 11 della rìchiamata legge Regionale. Le misurazioni dell’inquinamento acustico dovranno essere effettuate nel rispetto del Decreto Ministro Ambiente 16 marzo 1998 e della Circolare 6 settembre 2004 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio “Circolare 6 settembre 2004 Interpretazione in materia dì inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali,”con frequenza stabilita nel Pano di Monitoraggio e controllo, Alfine di minimìzzare l’impatto acustico, il Gestore dovrà in particolare: • mantenere chiusi i portoni dello stabilimento, fatte salve le normali esigenze produttive; • verificare periodicamente lo stato di usura delle guarnizioni e/o dei supporti antivibranti dei ventilatori degli impianti di abbattimento, dei compressori e delle lìnee di produzione provvedendo alla sostituzione delle parti usurate quando necessario; • intervenire prontamente qualora il deterioramento o la rottura di impianti o parti essi provochino un evidente inquinamento acustico; REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 20 di 23 • • effettuare il monitoraggio del rumore esterno e delle vibrazioni, mediante tecnico competente in acustica ai sensi della Legge 447/95, con frequenza triennale e comunque nel caso di modifiche all’impianto in grado di influire sulle emissioni acustiche; evitare il verificarsi di situazioni accidentali quali la caduta di un materiale in fase di movimentazione con muletto che potrebbe determinare situazioni di emissioni di picco, attraverso una maggior formazione e attenzione del personale. La ditta deve verificare, attraverso specifiche campagne di misura condotte da un tecnico competente in acustica ai sensi della L. 447/95, che i limiti massimi di esposizione al rumore nell’ambiente esterno non superino limiti assoluti, per la zona di appartenenza, e quelli differenziali di cui all’art. 6 DPCM 131991 presso eventuali abitazioni circostanti, anche fuori della zona di appartenenza. 7. PIANO Dl MONITORAGGIO E CONTROLLO Il Gestore dovrà attuare il Piano di Monitoraggio e Controllo, allegato B del presente provvedimento, rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare. Il Gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio e Controllo, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione ed alla loro riparazione nel più breve tempo possibile. Tutti i risultati dei controlli e delle verifiche saranno inviati all’ARPA Puglia DAP di Lecce e alla Regione Puglia Assessorato all’Ecologia per i successivi adempimenti amministrativi e, in caso di violazioni penalmente rilevanti, anche alla competente Autorità Giudiziaria, — — ARPA potrà effettuare il controllo programmato in contemporanea agli autocontrolli del Gestore. 8. ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO E CONDIZIONI DI ESERCIZIO La Ditta è tenuta a rispettare i limiti, le condizioni, le prescrizioni e gli obblighi della presente sezione. E’ fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente atto e modificare l’impianto senza preventivo assenso della Regione Puglia (fatti salvi i casi previsti dall’art. 10 comma 1 D.Lgs. n. 59/05). 91. Condizioni generali per l’esercizio dell’impianto 9t1. Condizioni relative alla gestione dell’impianto L’impianto dovrà essere condotto con modalità e mezzi tecnici atti ad evitare pericoli per l’ambiente ed il personale addetto. Le eventuali modifiche all’impianto dovranno essere orientate a scelte impiantistiche che permettano di: • ottimizzare l’utilizzo delle risorse ambientali e dell’energia; • ridurre la produzione di rifiuti, soprattutto pericolosi; • ottimizzare i recuperi comunque intesi, con particolare riferimento al recupero delle acque meteoriche; • diminuire le emissioni in atmosfera, REGIONE PtJGUA ASSESORATO AI.L’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs.59105 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 21 di 23 91.2. Comunicazioni e requisiti dì notifica generali Il Gestore dell’impianto è tenuto a presentare alla Regione Puglia e ARPA Puglia annualmente una relazione relativa all’anno solare precedente, che contenga almeno: 1 i dati relativi al Piano di Monitoraggio; 2. un riassunto delle variazioni impiantistiche effettuate rispetto alla situazione dell’anno precedente; 3. un commento ai dati presentati in modo da evidenziare le prestazioni ambientali dell’impresa nel tempo, valutando, tra l’altro, il posizionamento rispetto alle MTD (in modo sintetico, se non necessario altrimenti) Qualora l’Autorità competente ritenga utile predisporre un modello da utilizzare per tali comunicazioni, questo sarà reso disponibile. Il Gestore deve comunicare preventivamente le modifiche progettate dell’impianto (come definite dall’art. 2, comma 1, lettera m) del D.Lgs. n. 59/05) alla Regione Puglia, alla Provincia, all’ARPA ed al Comune, Tali modifiche saranno valutate dalla Regione Puglia, ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 59/05. La Regione Puglia, ove lo ritenga necessario, aggiorna l’autorizzazione integrata ambientale o le relative condizioni, ovvero, se rileva che le modifiche progettate sono sostanziali ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera n) del D.Lgs. n. 59/05, ne dà notizia al Gestore entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione ai fini degli adempimenti di cui al comma 2. Decorso tale termine, il Gestore può procedere alla realizzazione delle modifiche comunicate. Nel caso in cui le modifiche progettate, ad avviso del Gestore o a seguito della comunicazione di cui sopra, risultino sostanziali, il Gestore deve inviare alla Regione Puglia una nuova domanda di autorizzazione; Il Gestore deve comunicare il prima possibile (e comunque entro le 24 ore successive all’evento), in modo scritto (fax) alla Regione, alla Provincia, all’ARPA Puglia DAP Lecce e al Comune particolari circostanze quali: — • le fermate degli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera; • malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio di durata superiore all’ora; • incidenti di interesse ambientale che abbiano effetti all’esterno dello stabilimento (effettuare inoltre comunicazione telefonica immediata all’ARPA di Lecce). Il Gestore, nella medesima comunicazione, deve stimare gli impatti dovuti ai rilasci di inquinanti, indicare le azioni di cautela attuate e/o necessarie, individuare eventuali monitoraggi sostitutivi. Successivamente, nel più breve tempo possibile, il Gestore deve ripristinare la situazione autorizzata. Qualora il Gestore decida di cessare l’attività, deve preventivamente comunicare e successivamente confermare con raccomandata a/r alla Regione Puglia, Provincia e al Comune la data prevista di termine dell’attività. 9. SISTEMI DI GESTIONE Il gestore non ha ottenuto, ad oggi, la certificazione UNI EN SO 14001 nè registrazione in base al Regolamento EMAS. 10. RISCHIO Dl INCIDENTE RILEVANTE L’impianto non rientra fra gli impianti a rischio di incidente rilevante. —______ REGIONE PUGUA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22 — — Pagina 22 di 23 11. STATO DI ATTUAZIONE DELLE BAT DI SETTORE Si riporta di seguito, in forma tabellare, uno stralcio dell’elenco delle migliori tecniche disponibili catalogate nel documento “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili in materia di prodotti ceramici IPPC Integrated Pollution Prevention & Control, Categoria 2.3.c. dell’All. i del DLgs. 59/05 Commissione ex art.3, comma 2 del D.Lgs. 372/99” di cui al Decreto 29 gennaio 2007. Di fianco ad ognuna si riporta lo stato di adozione come dichiarato dall’azienda nel documento “BAT di Settore Applicabilità”. - —-—-—---- Fase Fase ciclo lavorativo . . Rif. All. III par. 4.5.1 Zrncogams.p.a. . 1. Preparazione 2. Sgrassaggio 3. Decapaggio Carico manufatti da zincare . . Sgrassaggio Decapaggio —__________________ 4, Lavaggio Lavaggio 5. Flussaggio Flussaggio 6. Essiccazione e preriscaldamento Preriscaldamento 7, Zincatura Zincatura . Condizioni operative BAT Ispezione dei manufatti cha vanno appesi ad attrezzature con ganci / legacci di acciaio Bagno di sgrassaggio acido con acido cloridrico con additivi, emulsionanti, inibitori della corrosione: Trattamento bagno di sgrassaggio in situ o presso ditte esterne specializzate allo smaltimento Utilizzo acido cloridrico 28-33 % diluito_sino_al_12-16% Utilizzo inibitori di evaporazkrne Rabbocco con acido Controllo del cloruro ferroso Consumo di Kg HCI/t KHCl/t Temperatura di esercizio Concentrazione HCI nella fase gassosa sopra il bagno di decapaggio aperto HCI < 10 mg/Nm 3 Lavaggio statico Utilizzo acqua di lavaggio per il rabbocco dei bagni precedenti Controllo parametri del bagno e delle quantità dei flussanti Rigenerazione interna sul posto Essiccazione e preriscaldamento tramite gas esausti provenienti dal riscaldamento della vasca di zincatura Temperatura dello nco fuso Applicata Si . Aggiunta di altri metalli alliganti in piccole percentuali Aspirazione dei fumi con cabina o estrattori a bordo vasca —_________ Si ——-—----------—--— Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si REGIONE PUGLIA ASSESORATO ALL’ECOLOGIA SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale - ZINCOGAM S.p.a. — impianto di zincatura a caldo, ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P362 km 14,500 — Fascicolo n. 22 Pagina 23 di 23 E . fl 8. Finitura Scarico Ritocco - Abbattimento emissioni con filtri in tessuto o scrubber Recupero calore per essiccazione e preriscaldamento dei manufatti Riutilizzo delle matte nell’industria dei metalli non ferrosi Immagazzinamento separato da pioggiaevento Riparazione delle piccole imperfezioni Si Si Si NO Si /INTCO( i/\M s.pa pag. Piano di fli flflOrLtOio C enlrOllO Prano di Monito ra ‘‘:o e Gontrollo ZINCO GAM s.p. a. Sede Legale Galatina (LE) via Pavia, 36 Sede impianto Soleto, s.p. 362 Km 14. 500 Responsabile tecnico (iqreo1a ì\1USS,flìo /i ( ()llsLIlcflta i l11 I)ì :vto I). (ianlrcda : / 1 di 21 e. ZINCOGAM s.p.a. pag. 4 di 21 20/05/08 Piano di monitoraggio e controllo Riferimenti normativi UN) tiNi tINI UN) EN ISO 14001/96 § 4.4.6 ISO 14004’97 § 4.3.3.3 EN 150 14001196 * 4.5.1 150 14004197 § 4.42 Allegato Il D.M. 31/01/2005 BRefMonitoring European Commission 12-01 D.L.gs. 152/2006 Parte Quinta D. Lgs. 152 ‘06 Parte Quarta Legge n. 447 26/10/1995 Legge Regionale n. 3/02 D.P.C.M. 14’I 1197 D.M.A. 16/03/98 Controllo Operativo Controllo Operativo Sorveglianza e misurazioni Misurare e sorvegliare Linee guida di “Sistemi di monitoraggio” Reference Document on Best Available Techniques in the Ferrous Metals Processing lndustry (adopaed Dcc 2001) 5 Nonne in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei alti inquinati Legge quadro sull’inquinamento acustico Nonne di indirino per il contenimento e la riduzione delrinquinamento acustico Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico Responsabilità Responsabile di area per le attività operative • Responsabile tecnico Or. Massimo Giurgola - Zi\C E:\l P°f 5 di 2] 20/05/08 Piano di monitoraggio e contro] Io 1. Processi di prod uzione di emissioni gassose in atmos fera 1.1. FiuaIit i a presente procedura recola i controlli processistici e i monitoraggi relativi al tratta— menio delle emissioni gassose in atmosidra essa ha lo sCopo di ci le ore I e iTieienta dei 1StCflì di aobaitimenio e monitorare le sostanze emesse ocr la con fòrmitfì ai limiti previsti dal la noi— Inativa nazionale. 1.2. ResponsahiIiti L del Responsabile tecnico i applicazione del la presente procedura alTidando il controllo operativo impiantistico ai responsabili delle aree di interesse e il monitorag gio delle emissioni a laboratori esterni terzi riconosciuti nella professione dalla vigente norma tiva nazionale. reSponsabi iit?i 1.3. Identificazione Le emissioni gassose provementi dal ciclo produttivo ‘ SOflO due: Emissione da processo di decapaggio dei manufatti in bagni di soluzione acida per acido loi idi io tspn ak in itm di ahh ltnmLnlo ad umide p i sol UZIOflL d idi ssidu cii s dio iucnnficatc dal punto Lflh1SS1O I I costituito da camino di altczi i pui a 11 4 m L della sezione di sbocco 0,679 m emissioni soggette ad autorizzazione. Luca Lmssioni da processo di immersione dei manufatti in bagno di zinco baso. aspi rate in si L n ci mb miti ThJlto LO e ìi poi .o i ml ‘ilti m mnih icLnti i iL ci il duna 1 emissivo 122 costituito da camino di altezza di 13.0 nì e arca della sezione di sbocco 0.785 mE emissioni soggette ad autorizzazione. • zfNcooAM s.p.a. pag. 7 di 21 - 20’05!(18 Piano di munitoraggio e controllo 1.7. Gestione delle incertezze Ei emissione da impianto dì abbattimento a scrubber degli aeriformi da vasche di deeapaggio • Composti gassosi del cloro - E2 emissione da impianto di abbattimento a secco degli aeriformi da vasca di zinea tura • Polveri: flncertezza nella rilevazione dei dati analitici per le polveri ha come componenti gli errori relativi sistematici nella determinazione dei volumi • Composti gassosi del cloro • Ammoniaca • Zinco nelle polveri - Facendo riferimento al manuale UNICHIM 158, tre campionamenti rappresentano il numero minimo idoneo per ottenere un quadro rappresentativo dell’effettivo livello medio dì concentrazione di un inquinante c della eventuale variabilità dei dati. I valori di concentrazione degli inquinanti sono ottenuti con riferimento al D.L.gs. I 512OO6 per un periodo di canipio namento di una ora. La determinazione della concentrazione di ciascun inquinante deve essere accompagna ta dalla propria incertezza estesa ad un livello di fiducia del 95% In alternativa per la stima delrerrore di campionamento ed analisi si 6 riferimento allAppendice 4 del manuale UNICHIM 158 1.8. Valutazione della conformità L’emissionc sarà conlbrmc al s’LE (Valore Limite di Emissionei se saranno rispettate le condizioni riportate in Allegato VI par.2.3 alla ParteV i i il i Il i’.’ i;*i (A 11 ‘%c: il;. ,‘iij $ i • liii’... .11. ti • ‘ i i i (1 r%C iiir v I i i i: • .. jIi’.’. i. si . • I i 4r Lt:c’rcL li ‘I; — i i ci’’ ‘ I i’.ii ‘1 :11 O:VtflTtZJ’, rifrri;:, .id . I ;ili’ i ri ::;bi :tiisti awct, tr JiI.zyc •:O% lii lii’ . . , e.: .1 I i il Il I .1 ;(O.r cOtie cli it:ny:ornmr’n 1 e I i. i • .1 i i i •i il ‘• • C.I .1) I li —il i I Il t;ed 1 t aIuto:, • .1 ck’1!mpan:t> neilr VI i ‘‘ • 1.9. Relazione sull’esito dcl monitoraggio e destinatari di comunicazione In allegato sono riportati modelli di registrazione dei dati analitici e delle voci presenti nelle certificazioni di laboratori esterni relative ai risultati sui parametri monitorati e sulla valu tazione delle emissioni ai fini della conformità ai VLE del D.L.gs. 152/2006 Parte Quinta Al legato I Parte III punto (19) impianti di zincatura a caldo. ( )( AJs4 spa pag. Pdi 21 2h(t51t$ 2. PIano di nionil waeeio e cirnluulki (lestione riliuti 21. Finaliti La presente procedura recola i controlli cfTettuati in azienda nel la gestione dei ri li dalla produzione deposito alle fasi di smaltimenio al fine dell applicazione delle norme un— zional i che regolano la gestione dei rifiuti. — E responsabilidi del Responsabile tecnico applicazione della presente procedura di controllo operativo. avvalendosi delEausilio degli operatori di produzione per la movimenta— zione e il deposito di personale amministrativo per le operazioni previste dal la normativa vi gente in materia di contabilità. registrazione. affidamento e smaltirnento finale. Il Responsabile tecnico affida a laboratori esterni terzi. riconosciuti nella profèss ione dalla vigente nornviliva nazionale. fe eventuali analisi caratterizzanti il rifiuto nei casi stabiliti dalla vigente normativa di riLri mento. Spetta al Responsabile tecnico la classificazione di ogni singolo ri fiuto. . 2.2. Identificazione I rifiuti prodotti dall azienda e sottoposti alEazione di controllo della presente procedura sono i ipoi t iO nel seguente elenco con i elatt t identificazione E I R E j C cneri di Piocesso d /inctiura, iesidu d ossidi e di linea iormai in siincr ticu al metcil Io fuso inìco Jer un I I 1; 05 /\cidi di oso i i’ — - 0o 05 05 06 0 02 (i i Fusti di acciaio III carbonio in lo deposito copei decapaggio (pci ico- T rattamenio superficiale di decapaggio Prodotto e smaltito dei manu lati in acciaio al carbonio Mcialh nisti I tifo di lei a I I iasporto de nniuiani da sonopoiic a new con residui di ìinco i tutto il iocesso anghi prodotto dal ti atta- Impianto di trattamento acque di Iasagmento in ben dogI i ci fluenti gio al i cii colo fangh i da dei ci rizzazione Ritinii solidi piodoii: dal \hbaniioi emissioni ìincatur.i iia!ianienio dcl iun i per i— ( onianier Piaiiaii. 500 O\5I ( ontenitori in polietilene deposito coperto ( onieniloi i in policiiieiie in in deposito conerio coloso — 5 02 (>8 (i Oli pci motori ingranaggi e Attivitd di manLiienzione I ubi i tica lione i Pericoloso i il n’inni ciCdìi Nosalii/e poi contani moti iCOiO5 (poi Contenitori polietilene in i depositi) coperto da ‘\usi lan i cli pi oduzione Chiusi. stìisi ii iii depasiin coper io oso) 7 04 0 ‘I eno Acciaio Manufatti non trattati scartati, e fili di ac- M’usi in deposito coperto cono non irattala 0 10 02 Il Soinzioiii acqiinsL’ dì seni-io ‘\hhaitjio r’ emissioni (le — - decapagoin hhattiiore prodotta O sniali piig 11 di 21 s.p.a. 20/05!0 Piano di monitonaggio e controllo A tììnche siano rispettati i lempi e le modalita previste dal I). Lgs. 1 52/0 Parte Duanta I lato I i Responsahjle tecnico iCflC aggiornato il Modulo 2.01 e Modulo 2.02 in merito al le iscrizioni ali al Ho e al rientro deì formulari di identi Ocazione rispettivamente per irasponhatori e smautilori e per ogni nifluto conferito, 1)eposito temporaneo: A) i rifiuti pericolosi devono essere asportati quando il t!\o cI fiUti in deposito temporaneo raggiunge i I O metri cubi e coniuncjue dal deposito; l) i rifiuti non pericolosi devono essere asportati quando il qLIafltitLI— entro uii anno quantitativo di nifluti in deposito temporaneo raggiunge i 2( metri cubi e comunque entro un anno dal deposito: (/) i rifiuti pericolosi, allatto del conFerimento dci rifiuti al trasportatore, devo no essere accompagnati dalle relative schede di sicurezza: I addetto di produzione verifica che 1 imballaggio e letichettatura corrispondano alle norme ADR: D) i rifiuti con ‘voci speculari” devono essere individuati come pericolosi o non pericolosi in base ad una ap— posìta analisi chimica di individuazione (Decisione 2000/532/CE). In ogni caso il deposi to temporaneo è efFettuato per tipologie omogenee di ni fiuti senza nessuna possihilitd di mise dizione fra ri fiuti pericolosi e non pericolosi. • ProcedLlra conferimento acido cloridrico esausto: il rifiuto Il 01 05 (acido esausto di decapaggio) non è posto in deposito temporaneo ma segue, ai mi del conErimcnto. la se guente procedura: a) verificato clic I ‘acido è diventato esausto ai fini del decapaggio, la produzione avverte il servizio commerciale. di provvedere all ‘ordine dì conferimento dell’ aridu esausto. b all’ arri o dei trasportatore del I acidu esausto viene al lertata la - squadra di emergenza” e aHivala la seguente proceciuiet - - - Al laccio della condotta dal serbatoio di travaso alla autohotte: Azionamento delle pompe di travaso sulla linea vasche serbatoio di travaso ad autobotte: Osecuzione del travaso —- scarico iuttc ie operazioni devono essere condotte con i’ ti5O (lei I ).P. I previsti nella manipola zione di sostanze acide e dei disposìt i e i di conlcnimento in sabbia per eventuali interventi di perdite o di emergenza. ZINCO(i..\M s.p.a. pag. 13 di 21 20(1508 Piano di monhtoraggio e controllo I. Reiwle che si applicano in Azienda ocr una corretta tenuta del “formulano” dl trasoorto • Acquisto e vidimazione: lAzienda. attraverso il responsabile tecnico. acquista un apposito boilcuario contenente un numero di fbrmulari di identificazione rifiuti (FIR C. conformi al modello di cui alI Ari. 193 D.Lgs. 152106: il bolienario deve essere numerato progressivamente e vidimato presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate o presso le sedi della Camera di Commercio I. A.A., registrato sul registro IVA-acquisti dell’Azienda dal responsabile tecnico. • Emissione e compilazione: il FIR viene emesso. quindi compilato, dal responsabile tecnico. Viene redatto in quattro esemplari e viene datato e firmato su tutti e quattro gli esemplari.: il responsabile tecnico provvede a emettere un FIR per ogni tipologia di rifiuto riportando: i dati identificativi del produttore e del detentore (anche se coincidono), i dati identificativi del trasportatore, l’origine, la tipologia e la quantità dei rifiuti in litri o in Kg. le modalità del trasporto, la data, il percorso dell’istradamento, i dati significativi del destinatario e la tipologia di impianto di de stinazione: il responsabile tecnico provvede a far controfinnare. su tutti e quattro gli esemplari del l’ormulario”. il trasportatore: la prima copia resta al detentore. men tre le altre tre copie vengono consegnate al trasportatore. Il responsabile tecnico provvederà a verificare se una di queste tre copie consegnate al trasportatore, debi tamente controfirmata e datata all’arrivo dal detentore. viene restituita all’Azienda entro tre mesi dal trasportatore Modulo 2.01. Se questo non dovesse succedere. il re sponsabile tecnico. provvede a scrivere, con lettera raccomandata AR. il sollecito all’invio di detta copia del ihrmulario” esentando. in questo modo. da ogni respon sabilità l’Azienda Zincogam s.p.a.. Il responsabile tecnico verifica altresì la corretta compilazione del “fonnulario” in ogni sua parte. In particolare, il responsabile tec nico provvede ad apporre sul “formulano” il “numero di registro” sia sulla copia rimasta in Azienda all’atto del conferimento, sia sulla copia avuta indietro dal tra sportatore. (Si rammenta che per numero di registro si intende il numero progressivo della registrazione di carico e scarico che ciascun soggetto ha annoiato sul proprio registro rifiuti). 4J\( (( L\M .p.a. pag. 5 di 21 2005 08 Pjano di moni oragio e controllo ( onser azione: i resp n:ihi le tecnico pro vede a conservare per cinque ann dal in data dell riltima recistrazione i recistra dei ri li uti con i i’elaiivi tdrmulari. e Modello t nico di dichiarazione ambientale MLI): il responsabile tecnico opera una Littenta compilazione dei registri di Carico e scarico e. alla fine di ogni anno. prepara un resoconto dettagliato dei carichi e scarichi dei rifiuti al fine di ottempcra re al I ohhl igu della presentazione annuale del N lf i) (normalmente in scadenza il 30 Aprile di ogni anno). La compilazione e demandata a terze parti esterne al \zienda. Lntro il mese di gennaio di ogni anno il responsabile tecnico inicrpcl la - Lorganizzazione esterna che. previa visita presso LAzienda. provvede a reperire tut ti i dati per una corretta compilazione del N4 D. l:oi-ganizzazione compila il M I) supporto magnetico ed inoltra detto MLI) alla Camera di Commercio di Lecce con raccomandata senza av iso di ritorno. L organizzazione trasmette al la Ditta /incogam s.pa.. copia dcl Mi I), copia delLa\ enut() pagamento dci diritti di segre SU teria dovuti alla Camera di Commercio di I eccc e conia. con 1•indicazione del nome Ditta Zineogam s.p.a.. dellinoltro del MIJD alLlinte sopra indicato. /1\( () ‘\M s.p.a, pag. 17 di 21 20 05/08 Piano di nìonhtoraggio e controllo impianto di aspirazione e trattamento emissioni gassose da vasca di zincatura: sorgente dL sposta a ridosso del muro del capannone settore asca di zincatura. costituita da motore e s entola di aspirazione, sistema li itrante pneumatico. Livello sonoro equi valente misurato a I m di distanza dalla sorgente I eq (A) 79.7 dB. La sorgente protetta da barriera di atte miazi one costituita da: Struttura del capannone sul lato (E est, a ridosso dell’ impianto di aSpirazione e abbattimento. - Sul Lato EST parete in tufo spessore 300 mm coefficienti di attenuazione R sono di circa 35 dB (A) alle frequenze di 800 2400 hz e oltre per frequente maggiori. (Ri f. impianti tecnici Prod Parolini e lantini facolta di ingegneria di Roma) Altre sorgenti significative in azienda non esistono in quanto le eventuali accensioni di pompe per l’impianto di trattamento delle acque di risciacquo al ricircolo e le pompe di rilancio delle soluzioni di acido cloridrico e acque da e per le vasche di trattamento 50fl0 disconti nue nell’arco della settimana, di breve durata. e inferiori a Leq (A) 70 dB (A). Oltre alle sorgenti da impianti di produzione in azienda lònti di emissioni di rumore sono le operazioni (li mm imen tazione dei materiali che avvengono con carrelli elevatori con motori a combustione interna, lI rumore può essere prodotto da cadute accidentali di materiali. accelerazioni dei motori, oci del personale. Le sorgenti elencate sono anche esse poco significative in quanto discontinue e con IL clii equivalenti inferiori a Leq (A) 70 dB (A) ad alcuni metri da esse. 1 utte le attE ita pro dutti\ e si svolgono nel periodo diurno tra le 06:00 e le 22:00. Solo per l’impianto di produzione di energia termica l’attivitìi rimane continua anche nelle ore notturne in quanto si deve garanti re, per ovs i moti\ i. il riscaldamento dello zinco fuso in \ asca. I impianto ù completamente in terrato sotto il pavimento del capannone indLlstriale: i livelli di emissioni percettibili solo ad at iL ita ferme e con rumore residuo assente sono al Soletotto (li 3t) dE(A) nelle vicinanze. 3,4. Livelli sonori da monitorare Sorgente di emissione l’intera azienda nell’insìeme dei Suoi impianti. In rifi.rimento alL norme tecniche fissate dal D.M.A. I 6/03’)$. [).P.C.M. 14/11/97 e la Legge Regionale o. 3 02. del la sorgente saranno misurati i lE clii di inmìissione in ambiente esterno e in ambientc abitativo così come definiti dalla Legge n. 447 26 10 1995, con l’iferilflent() all’e entuale ap plicazione del criterio difThrenziale per quest’ultimo, sia in periodo diurno che notturno. • 7JNCOC;AM s.p.a. pag. 19 di 21 20105108 Piano di inonitoraggio e controllo 3.8. Relazione sull’esito del monitoraggio e destinatari di comunicazione In riferimento alIAll. D D.M.A. l6103’QS il rapporto sulle misurazioni conterrà i se guenti punti: C)hietiivi dcl monitoraggio Data, luogo, ora del rilevamento Condizioni meteorologiche e velocità e direzione del vento Tempo di riferimento, tempo di osservazione e tempo di misura Catena di misurazione completa e precisione con allegato certifìcato di taratura O Livelli di rumore misurati sia per le immissioni in ambiente esterno che in am biente abitativo gi Classe di destinazione d’uso a cui appartiene il luogo di misura h) Conclusioni i) Elenco nominativo degli osservatori che hanno presenziato alla misurazione j) Identificativo e firma del tecnico competente che ha eseguito la misurazione con allegato copia della delibera di iscrizione all’Albo Regionale. Il rapporto sarà notificato ai seguenti enti: Provincia di Lecce settore ambiente. all’ARPA di Lecce e Comune di Soleto. a) b) c) d e) b \i r r c ji ìlìllL L/<t Lfli. :;ìac ai N i[U’ - lli -ì’i’/ oiì -. J :ii I)lì’llU lìi!s)iì ‘.il\ --j.- ‘i )IIt”ti ìì!ì. \4I ‘liliIU( IflLLLiLI I -.---- UL PuliìaìutìcHe iaaìc)uaponI (Iella cìea bL’O lll eCiuiìU OJR motuiflutlor. e Imldìii( - UC ‘\ iIii -ii:)\a LJU (uJnetO L onirulk ìzL c noto oinelì ci teniun or PlLiZiOik \ en:i lìaì-ac;agou Cose ettricE acoppiamentì ilettì elettI oenti latcrl i l.nìe /ralL I rIOL Oro le Lìne neuìnìuelìe (1j ail ild flì O .1 l’1j- ah- rinìil’ Uttii Suslituzìolì 0(1: (oiliflressor ‘-LIUi-ì CUiedil: i a O :fl i1ì it’llL mos im/aia :1 amai: J Rl/Z/. ii d Iav:r I (ìi: O 10 Z ai lUI/UIL Uil/i’ ìIldflì/flt( i. t(ì( or: atcina clipanJ io a oers izi j/, inulatt. lj( )( O pmdu/ioiL. aitalia pa . d PIdLIZI((iÌ( manuleiaiìIta. e e e eu:1 ìiìi (1110 e: r tIti eetrr LILiid- 01 ( lìì ifl1,C — le: lì idncILoeIulìc ìt.Il (I N( ‘rui:( ((lC0)i)ììCììiÌOì 1.1 -, lI \.ìiOl il. ‘ììeììii ui eì)Olìd/ì011, 1)0 II0ìI 11111/ i 00) ()) -‘ 1 111 Or: 01 I • 2 i 5 • !‘j,e .f ::t ,,jt• •r;:u:. — —. ‘:,:r li. Piano di if onitoraggio e controllo ZLVCOGAM p. a. Sede Legale Galatina (LE) via Pavia, 36 Sede impianto Soleto, s.p. 362 Km 14.500 Iùspjnsanik lxnict ‘iiWljOiL ‘sltr iifl)O , tali ,JIifli/1 lxnk Zr.tt-i.s— .gii. ;_\ •1 I ‘— .. •titiL ‘ I “t4bMfr_Lt”%’, ‘4t 2 di 20 (0 0 Piani d moflitoI acai a contro) a Indice di Sezione Scopo. 4.pplicabilità 2 Riferimenti normativi. ‘4 I. Processi 2 di produzione di emissioni gassose in atmosièra . (4 astionc rifiuti Processi di produzione di emissioni d rumori in amoien Servizio manutenzione impianti e mezzi di e esterno 20 movimentazione I1egati: Mori 1 -0 1 Monitoraggio emissioni gassosa in atmosfera Mod -02 nionitoraggio parametri di esercizio abbattitori III 1 2-01 Registro formulari di identiOcaziona rifiuti oc 2 2 Inc 2-0_ Registro utorizzazioniirasportatori e Snialtitorì 2 21o2. 2-02 Monitoraggio RiPuti I 2 iO VI c, -0 I m mitoraggio e controll( impianti Moc, -‘-(42 moni toraggio a contro) Io risorse Rcsponabi Ir I cani ci 2laM n io vii urcol 20 05 08 Pjan di nionitoragga e e )11r dl Scopo li presente documento definisce le procedure atte a pian ificare tutte le alti vitt clic i nipl can aspetti ambicittal i significati i 11 cui controllo e nionitoraggio O determinante al fine di il ire la non conloriniia di essi allt normall\ a mente in materia ambientale. I s o s articola u1l lìne guida dettat dall al1cgat 2 dcl I).M. dl 01 ‘2005. col documento di I tRel Monito ,iIiL uropean E olilmiNsion I 2( i rclati\ o alle attivita di “ferie)us Metals Proccssjn lnduslr\ adoptcd I)cc 2001 5 e dal Rcfcrence Document un Ercneral Principles of Monilorin (a J pte J ufi 20(fi E Ideìzii/icaìa la fino//ta del monh/orag/o r controllo E Stabilita chiarameniL li E Stahilir iosit Sirii E E E E i/in responsahiliia dlii devi e//etti/ala il nioniioraggio controllo) inonhtolari coiiu mom forare / iss ore chiaraìnen coini e rj)rinleri I risultai! del ìnonhioriiggio le sr/rr o /ncerie:;c I ai a/ari la cofltorniiia Predispoi’re una rei(iziom su!! esito de /l20l7liOl(lgiO ppIica bi litii procedure che stabilisconi i critefi operativi di controllo relati\ e opera/ioni e all IL asociaLd acd fispetti fimbientali iani ficati s i posti soLi controlli e nioiuiorapoii i guarda no: e proecss d produzi n ci eiìr sion gassoc ii ainiosfert pr cess di produzione ri/i riti proees d p’odlu/ion di cmi si mi di runì r in ambiente esterni I azienm noi produce c noi h scarica di e/lui indusiriaii. I. , •, 20v5’OR Pian d nionhlonIggiL’ e conir Riferimenti normarh i •\1 i .-ki(.. % !s’ : “i’ , 4.4.t. 4.Cr 4, , 1 :\; i: ‘s 4’g. k 4! — ‘. Is •4.N’4 U .Ibtai i :. :. (il 20(’f !Ik’• storni win r.uopeai C animi.Joi i2( I •. i.IZ :2 ..00t’ ParL i$20 juintc Panefluaiu —r 2t’ : lati! gp: kt’giunale ‘i. 3 u: :‘.“.i. .v 4 : •°— . : .\L’. io (‘3 ‘IS i. ntr.c’ t ‘perza:s c ronth,lIc ‘‘nercakc’ San egiw.zi. i. miuranon k1iurnr. sc)n?gliar mec ‘t’icw U Sistem di rnoraitorwj.ziC Reiexenc.. D:unient oi. Esesi t%vuilabk icIinique n hhit ienou MetaI Piocsin... hidustn Cadopted I Lx )O( %ornu. i, mawria di tutela dulraru, e di nabziom, ddllc i. missioni iii atmosfera Norme ir n,ateru di gestione dei rifiuf t d inquinat I eggc .!uadrc’ suI”inauiinrnent anmicx Nonnc d indirizeo nei il tonienimenu c la su riau.’ic)nt, delrinauinamentc’ acuatico Determinazione de! aioY limite oche sorgent: scinort fllbUflWiOiiL di riIeamenio e di Tecniche delflnquinamento acustico Responsabilità • bonifica &i Responsabile di area per le attivita operative Resptnsabiiu tecnici. i):. Massiim. Giu.ijokz hbl ‘I D’i • :‘r).2$sI d proJaione C ci :iM)ni f ) 1 Lii. USsO%C i: .1: nii.:Iin’r..:zi — L.tfllL)s1;.,ra li. Finalita Li ilKifl pre’H.ntc tl.llt prc ,etura regoia efluissi.flli cf ahnauirnenu’ e nionilorarc. i ninnnoraJu; tVhati’ i ; tran:— lc S..OJn’ J riitarc l\flkiciii •i.quii ha sC per IL eonlormiia ai limiti preisf dalla nur etnhlrL,Iii 245b0% il aLflk’s;er,. le sostailze pr(acesij%ti:J i: st enie mati’ a nazionak. 1.2. Responsabilità E responsabilita dei Responsabiit tecnico rapplicaiione della presenu. procedura alìì dan& i. .ontrollc’ operatko impiantistkx’ ai responsabili delle aree di interesse e i nionitonig U aclle emissioni a laboratori esterni zerz! rkonesciuti nella proikssione dalla ligeate li )flULt t’ :meionale. . 13. Identificazione Le emission gassose pro’ enienti dal ciSc. proauttivc’ sola: due: !‘missione & processo di decapaggio dei manufatti ii. bagni di soluzione acida per acido ci widricc’. aspirau.. in sjstema d abbattinierne ao umiu’ per soluzione di idrossido di sci dic iuenLilLattc dai punto emisivo EI coqtituiw da caniinc di alieni pur’ a ‘ .4 ti e ara della sciioik di sbocco (.69 m: emisioni soggette ac’ autorizzafionc. . I I ll;S5Ofl (IL Pfl)C,355() di iflIfliCNIflIh. d,,i inanulatt in bagno d iincc ftix a.pirau. it 1 si. 4 di ahhattim:ut t. sL:m con,,,poi si J: fihtr L. nani,.Ia id.nIifl tt dai ptai’ 1 ,misiw 1:2 co.itiluito dt camino di aite::,a di I 3.( n e area tella se/bue di sno::c ù:n lì CfllSSk)fli soggette ad auIoriz.’a.ione. • . 2 ) ( 5 U Piaii d I 4. Sostanze da io cii turaLi nìonllorart 52 201V Parta I I i riferimenti ai Salori I amite di Lmission Vi L pre\ isti dal 1 .1 3uinta dl Lc:a i Parte III puna I O Imniano d ziiicature e ealJ amipnt ead J: L2 viti O a C enrs eom anO nionidnin noii Vi I - ( cia : imenti ai alori imir di Lniissioa \LE nrevis:: aul H. L.rs. 152 2 )) )uma dlieaaio i Parte Iii numo 0 impianti W zincalura e catio ani 21 ma ‘Zm limiirevisu dai ZZLas. IS 3( me ‘\n a 01 POStI eosi dcl cloro. espressi collie unico clO’adric( coli \ I i 25 ma \n:O limite prmisi- dal dmmoniace e ammond ir idsc cassose con \10 P.l zts. 39 ma Zinco nelle polveri con VLL 5 me ‘Nm non previsto dal D.Les. I 52/06> Pol ed con VLF 1.5. Metodologie cli monitoraggio iipologia: misura indiretta discontinua periodica (pre ista daldattuale autorizzaziona R.P. n 05 del O308 1999> Frequenza: qundrimestrale per ne R P r Odet (>3/08 /f999> Metodi di — a. o. O. calipionamento. orni emissione (semestrule per I attualc autori//azio analis e valutazione derli inquinumi; Poheri: Metou FddICHii\’ i’. 422’8r pe I criteri cii scelte cito num: di canipio e naniento e misura: vieiodo VNIC’}-IIM N. 4o 86 per le datermIiazione delle j(’i 1\ N Il luCitt: e ciel la portatr cP lìuss. rassosi convoriar:: Metodo per le determinazione deI materiale particelìar t PoN ed totali con oreiia\ cinetico coi. sonde senuratc. I Omposti gassosi (lei cloro: IviemI f).\ i .5. 25 (t8 2>101 :\iicfaO 2 per le un— termna7ione i a flus euosi con ogilatl di compostI itiorean lei udI d r 0t1( torme di gas e vapore eprcsi eom I 191 Ammoniaca: Metodo I ° lCd Il vI N. 932 ‘84 per il nampioliru cnt( e la deterini nazion’ ocr s it colorimetrica noi raattis o di ì\ csslei Linco nelle pok eri: Metodo I NI (i Il VI ì\ 404 70 pci a detcrntinw’ionc dei materalc particeliarc (Polveri totali coi. prclies isocìetin con sond separata. 1)1 \ 84061 O per in soluOilizza/ionc e detcrminazioio dciP tolte. I .6. Espressione dei risultati li coiitormi:e alle disposi/lon riportate oiìtoV o!ì O Prinnipto \iilli’it]5 aafliOL’io: o s::ttunr i! i ìdOlrìc’O do. un ei Cd 5’ \lieaìto Il 1)84 0 ()03 .aamia t lì 010 . 11cl 01 31)05 Ha isuiiai :tn:11ila .i:5i1tl 11:11 .1.. 110 “110 \ SP I aRano Cdteioie de ‘11 i 1 “i ‘i - :oea o i i” 7’ ) 4 J . cd.. ‘4. 2 ::. ;S l’i..’.. ‘$ — _...,. • l.. (gestione delle incerteae ataLtiniiit Ei :I—j’IIt at.. in%•iaflL. decapaJelo • (omp )SC gassos JCI CiO’t) - J_ a:rltnIi :ruhh.c L. ,. kgIi ,.truurm: a. ‘a.z’ £ .‘i:i.— ttimenLi’ & 4 £2 eniiinic aa impianu di ahnt tura • Poi; eri: l’incertczza nella rile azione dci dati analitici per 1% poI; eri ha COfl)t compintnni gli erro? relaf’ i sistematici nella deiemiina/ione dci enlunu .imp’.tE gasosi Je clorc’ mmuniaca • • Zinco n.,lie poi; eri — • ‘_ Faeendv’ riferimento a manuale i “ICHIM 158. tre campionamenti rappr:sentanc’ i’ numeri’ min!mc’ idona’ per ou:nere un quadro rappresentati’ i.. dell efìì.,ui; o li’ cI lo ntxlio d concaitrazione di un inquinante e aella evcntuak. variabiliua dci dati. E valor di concentraìione dgC inquinanti sonc ottenuti con riferimento al D.L.gs. 1522006 per un p.”riodo di campio nament di una orc La determinazione della eoncentrarione di ciascun inquinante de; e essere aiwompagcw ta aalk propria incertezza estesa ad ui livello di fiducia del 05°c alternativt pe’ la stima ad!’ errore di campionamento ed analisi s il. ri irirnent. al’ ‘.ppendiet ae’ manuali. ‘hJCHIM ‘5$i itt l.k. \alutazione della conformità i ‘emissiont sarta a’nhi)mae ai fl.i “. al’w’: Limite d l’missione. si. aarmnt’ ri.p:ttatc ie c mdwioni riportate in lIcjat \l par. 2. alit l’arte \ . I I I I . . .. .• i • iii. — .... I . ‘I • I • I I .•I — I . •.•,• . i I .. ‘ •— . I I ... I. •‘•. ‘I • ‘—I i li ‘il’.. il IS. Relazione sull’esin del monitoraggio e destinatari d: eomunieaziont li ‘e i. • — b’I :i!i:.z1I UI’ i:: i “: i’ ; Ih’ra:a— 1 tili. t’ti.’ ‘i i’ ii• li• J .‘! I p .11 dF rjptrj• ‘‘..•‘—‘ li,: i’.2’. s r_’ • )1 i :I,.’:.Iii. ..i_ rin:;Lì: b .‘t’.:a’ U• i’. • • ‘ .L I... U dat’ analnk $. “Jra;Iiet’ ;. • .1:11. : Vi’ ‘V’i ‘ra .?‘Jik i..tri — :‘ :i..: PI flI ‘n )5 O I iant i d(i O ic 1115 alitOi dati ci \ ÌOCIC 1 inc dello como ai Pia aE dati i SJCC: IFovCJ tiratI Cliv lìWilR id dìre/io;k CISSiSSIOIli 5010 e 0111 1 uti 01501 ttiut fleridld !io1 iiiie Hv ti 000 seCuentI iica \ erI Responsen: le lCC0iC )LOlOttO i 000 Z1e1ii0 oaaio daI R dIol ibìL de] le ceni li cod oni di laborator esterni ai seOtlCnt i I o ti: Pr i all ARP d ecce e al Comune di Soieio. iv Ll 01011 IOCtLCI clic d0V\ edeat ai l s it di i ecC Se11 0d1ii5lei)tC. Lclie 111111 iOtrWiicimn fl1U00L0lU. i 0011 S000:IIII li o iiOeO\ 01 (Ire ai Ci000v 0011:. 0010 so1iono0n e nioniio;ageit o: no mon lecco ro:ii:aog e .CfliCSti(t0 aIIUiIIL i0\e. l:I(nlLoIer. 1 ,1}lCL Oflipi Cl del cloro. anì non io in espressi conie a- gan,o e cido clori Once l( mc!Nn: 25 nìc’Nuì lÙ mc’Nnr osi I 5 1o1 i note di £ niissionL L i 5 alo’ emmo ti- Lmission [2 • °aranetr nìonflorali mg/Nni Polveri 15 5 mg’Nm i Zmco — O O I ompost dei sosi espress /\tìllnt)iì iaco gas cloro. ain nìon o COlflv e so sa cidc cloridrice - )aL prel iev cloro d prelevo etietruno enei. 2 oreae\ 1 pìciic o cnoo alle nuiciomiOcI’ InipianO iv o (enio ti misuri: 2 anaims itiz’niiflvazìon. o. vlmeituatu Iv anai -2 v;:ì;iverì no :i: i/vai tiat nìelrìe. uccmsn mnnuluii e pr - 000L a:nioOerie Or SOolle tiicrciiziaie COIISSIOIIL \•i>eiie nedio dcl effluen tciìl i OnOnu (le] unì 2 noi se in de eftluciìtv eflluonte olunì c ci] iucntv cm t siol o orarin e] - i conti t ser i/lt citisi cnus ainie o aria norme] I//aia oikn tielti \lOiIì0)Iii — la o conecntrtoion delk so lane cmv in t fao _______________ i la 23 iO. Lione — ) Pino i’ no ìii onu I I a utili 2.1. EiiiaIiti I M p1 esente proccdiii a rcoou e 01111 olI i eficittina in noi nda nel la ceni iOfle (lei I litai. un la produzione dcpoaio al le fasi d smalti niciìlo a li in del appl i caziona dcli e nono in un /1 or li clic renillanI la geni ionc dci riiiiiP responsani da dcl Responsabile tecnico 1 appl nazione della pi esente procedui (1 operatin ( ari alendosi dal’ ausilio degli operatori d produzioiic pci la movin iclìti /1 inc e il dcposit di personale amministrati i o per le Opera/ioni previste dalla normalii a i gcnL io materia di contabilita. registrazione. affidamento e sn ialtimento finale. Il Responsabile tecnico affida a laboratori esterni terzi. riconosciuti iiclla professione dalla Vigente normativa nazionale. le ci cntuali analisi caratterizzanti il rifiuto nei casi stabiliti dalla vinenlc liornIatii a di rilcrlnlento, Spetta al Responahile teCnico la classificazione di ogni singolo rifiuto, I e )nV )ll( 2.2. Identificazione O11( 1 rifiuti prodotti dall’azienda e sottoposti all’azione di controllo della presente procedura riportati nel seguente elenco con relative identificazione C .LR.. ( .LR. Tipologia ( oneri ci Area stoceagio Oriciiu Process di zincainra. resinu d ossid e I usI d accina a ciroon o orur d /mc( rormal ir superi L e a unnosi io coperto / fl00 li nietalio 100 I) (i d \c 1Cl decapannio oerico O ( Maiali 05 01 ( (0 (1 ( I i uperi cia i attamciito de nianufain li losw anelì 00mL iik nii i 001 le idu i pio olio i bo ciao Ri ui cilici hrahlinlenh( de di ferro I rasporo ILIIIO ‘110(1 da halL I .1 liueiit odohh da funi poi l i Iniponio di ,I lianulati ne 10)00 \bbatatoi e Prodotto e smaltii CO OttcprO E ()IIIOIIÌCI Piaeii (15 01 (i trattamenh( icircoi( 1 a le ci decapaeco aeeiav a carboiìo acciLiL i las ae de dolori lZ/d/l0lh rannh sion /ilLalurl ciii oiìlCliilOl poli ‘lileiì( lì il Clepomilo or1a’h( onieiiitoi poi lì I I ole i Clep0t0 e’ moro 01(15(1 IL li 1)0’ i 10(01 iiiuraiìaeo IOnI ic7Iohi O rnnbnso luci ilì’ 0. (dl coiltaflolial C pei O 110’ 0” e \hhis il ontenitoi (i illdilliIell/0)O (lepfl i SilO ar (i prociuzloio li( im’. il noie il lu li dei (1 lii (l’i) lii) lO 5 111111 I 111 li 101 Il 1111ml 1)01 i ilI1) searlm I Li IC’ Si u i i col oh’ 51011) oiiei 2H’;l 23. ta rainctrj e en[flentaei(irìe cia mot Pat tulietro Llaennìcntaziolte Liinit i J riO requenza ( citi pCi eod iec torace Rcccistra/u arie keeistm di enea Searici scarico )ualia O o Iv pu secueni: Oii cenci niduti Mad )un 1 al fldamenii ne sua- ( urti Cicu7ioie neo lilin il lt (tE 5 upe • - ‘ i . 1fl C ccvi no cli: filO. - in Ce7Hijfliici]( sn- nh)rnnia\i Lntit RtIntlimtcnie( Ne iN f’e:iuoios a rae- OiUiìdiflecnW CH UI &- non oltre di Recistre Ncarie ruulLii la earieu Mcd. - — O POw 2( ,ieetc ira Ci i: (la I: LI1CIUHHII’V( CiLiCIO’ tuinporai a iii Pericolosi ai raggiul cinienO di ui accumu lo temporanei di non oltre l( ne Pur entranio uomini ue me’ oltre I amie ci - un vili. ne; iO’ atìianicnt a nIn cum Ui o temporanei ci i cr:een li’ SlealI lOcUli tiu cuoiiìu ieenv lI alci NiiiJfliCìh’ Cia: cnal itiec inooracorio abuloali Litiro la pniia ilceade proane dalL ne a Il alto del li eai ci da Prima aul ali ctiuiicni e oruuuzion ne: cusior an Ricnie Zicn(ie r CL i itoru uen nuovo io- NloJuh: interne .O .lnilecyucn;;aV a Cia. i o tieni ,’.L•’iU 1 CcIUtSI( cee citìu •cnnuaea Pln.en:anoiuu il cniara:;onu ocr ciclia ci.- rirui -e!inuaia entri Illusa « i ‘ cia apri nuricolos 24, C)perazioni effettuate in azienda al fine del controllo dei rifiuti prodotti neraiioni di iflesc o sicurczzc e \ dci cia mi collO fui vi OflC dcl Io lati )loì i )t d - don a Parte )cpaia ii ic iapi il e iniciniar sacei ne: pci od eontcnitor: e eiei ci prì’RuÌe. oche mIdiflhilt cItiIiiiiiiiiie J ali nun’iaiie ai lpitsahile tecnici e e arde acanacc e tirititil. ci n tra sceulale’ ce n e c!ice ue cii i clic le aree ci stoecacui colli campai ibi I coli le caratteri. i clic elimii a fiua I e alloea’ian de ci Pn con riartaL a icti ilidOi 1 tg r • .il..l.i. Dii i 5 :S T’i.tii .L . :ih:Iiii ‘ra.....’ — _: .. temp e lc rnodalita N\ ktc. dal i) l.gs I 2 Cn Pane Quarta Afiìnclic lan i I Ho ! i. Rc.;ponahile tecnico deiie aggiornato il Modulo 101 e Mndulo JC i’ menu’ :ilk t dei :‘rmulari £ identific..’itnit nisP::1’unienit per a:albt — lna’:it r — per .yit r:iut. conirh.’. rispcnati “on: • a’ ri:ntr.’ Deposito temporaneo: 4) i rifiuti pericolosi de’ olio e’sere asportati quarnio il uuwuhta d’ riti uil in deposito temporanec raggiunge 1 lO metri cubi e coinuiique (‘l’Ui’ Lil 411110 a aem’site: Bi i rifiuti non pericolosi ìe’ onc’ esserL aponati quando il quan:itati’ Ji in ‘ -Eflut: iL Jepositc temporam.,t, ragitiunge i 21 metri cubi c comunque entro un ann’ da ucposiw: C’) i rifiuti pericolosi. al[atio dc conlenimentc’ dei rifiuti al trasportatore. de i’ IX &‘%Jre accompagnati dalle relative schede di sicurezza: [addetto di produzIone verifica eh,. ‘imballaggio e l’cticbeuatura corrispondano alle norme ADR: D) i rifiuti con “ioci speculari” devono essere individuati comt pericolosi o nOn periaolosi in base ad um. aj’ p..’iL I azwIis nimba d’ indi’ iduazione tDccisione 2000 5320,. In ogni .ast i’ derx’si teinrioranco è etiettuaw per tipologie omogenee di rifiuti senza nessum pessibilita di miseelaziotk. in rifiuti pericolosi c non pericolosi. • Pn’ccdurt conferimento acido cloridrico esausto: I! ritiun’ decapagii. noi: e . (15 iadac saust. i: (1 in deposito teniporanet’ mi seguc. a. fin: del conferimento. lt m’sle pnieedura: a’ :riiicatc’ clic t’a:idc’ e Jiventatc esausto ai tini de decapaggu. 2LIdlilt de “a:i.i esaustc’. del trasnortatore delj’acidc c,uustc’ ‘dcut. alienata la all arri r .,:.ti.ir a ern:rL!eI,.’L — at:vat:. i.., :L!tieflk. pro:eaurL: i;ieii ..i’iid’ ,tt;i ua $rI’ai’ ,i’ d triri aa ilia aUliiIh’tL \ ioiiamenic u:I.c. ponp... a mn USi ,ullt, liiie& aschc ,crL’auuo di mn as a autootk: i :‘: cdrici cu.’ion cia tra a. Utk i., li a cra i’ seri iìio commerciale. di pnn ‘ edere al ordint di eotncriincntt pi odwionc — au ti _!,! i . % It .‘‘.,rLL’i (il..’.. .)Ih u,F il i_ J :n.tre,.’! 1 ti..’. ‘. ‘ :. ‘:id’ j ‘ti.. Cj’! : .ii!,i::i:I.i,.I,i . il i.! ‘.: ,,,‘,; ., pr: ‘,f Pc — IL’! L :;.:I ,ip’ ‘:b— i,:., ‘‘ L’ 1 (. ) : .Li 2) 5 )I Pian d ‘ ,. J Q mlI( - i I’’ quaiu : )I)cer;k i’ traspor. il a.id J’n rico e%tuslL e %zld tìfiutc ix’rIc i • ri:nt—t 4 mila normativa dJ traspork di mewi p:rie »osc SU strada. c quindi soti )pOSIO ud •\x, mi intemaiionak. ADR. 1’ rsponsabiIe iecnk,i si aceci:ra e )II conirollc ‘isì’ delL patente di guida se jI c. m• lueentc d: eicclo ha Iautorii ‘azionc per il trasporto di merci pericol se: laulorinaìione de ‘c essre rinno aza ogni einw. (inni. ) 4L. • ¼! ‘.Phi. i) )5 06 Pianc di n)o’liiora?21c t. C. HiLl C)l1 i. Itegole chc. s ainlicarno in izienda ner iu a corretta tenuta del “formulano” cli 1 trasporto cquisto e iidimazione: 1 VLnda. attra’erso il responsabile teenicn. lormulari di identifieaAoii ‘1 lìuC api o.i1c bolletutrio contenente un nunt:i o di I ‘IR ;° confomii al modellc d acquista UI) aW \rt. I ìi DJ .gs. I )2 06: il bolleitario d: e CUI e rt. numeratc progressi amente e \ idirnato presso gli ( ffiei delI’A9e1 iiu dellc Fntratt. o pressi) Ic sedi della Camera di Commercio 1. 4. 4.. r:giswato ,ul reui$tro IS -aequisti dell’Aiiendt. dal responsabile tecnico. Emissione e compilazione: il rIR viene emesso. quindi compilato. dal responsabile tecnico. Viene redatto in quattro esemplari e viene datato e firmato su tutt e quattro ali esemplari.: il responsabile tecnico pron ede a emettere un FIR per ogni tipologia di rifiuto riportando: i dati identificatii del produttore e del detentorc (anche st ecsincidono. i dati identiticauvi dcl trasportatore. lorigine. la tipologia e la quantitu dei rifiuti in litri o ii’ Kg. le modalita del trasporto. la data. il percorso aell’istradamento. i dati significativi del destinatario e la tipologia di impianto di de sunaeione: il responsabilt. teenico pronede a far controfirmar.. su tutti t. quattro gli esemplari de ‘fonnulario’. il trasportator:: la primv copia resta al detentore. nien tre L altre tre copie ‘engotio eotisejnaLc. al trasportatore. Il responsabile tecnicc pro iedert i, erifìearc se uni di ouest tre copie consegnate a trasportatorc.. debi tamenit eontrofirmata e aatata allarri; c cIa’ det:ntorc.. vien: re4tiluita a1l kziend& trc. entrc mesi dal trasportatore Modulo 2L ‘ponsabile teenicc. iii’ 9n ÌL ,abhu pro’ ;edc /ineogan s.j .i... tOflhI)ilalliOIIe (lei lbnnuiari& niec prcn ‘cdi aia imasu ii ) flah r, \ ‘i:nda 1t a atlc su de’ d lellerL raccomandata I. rc•sponsahiL iii Oltili su parte. i “ibnnuiaric ec)lilerinientc eanec e eai L - \K. il sollecito esentanuo. ii 1 questo niodo. cli. ogni respon— ra um:i i :n t; iiLl1flel d IL le21SLra’ion ‘I appori Se questc non do’ esse succedere. i a seri ere. e )t) (li detti eopi& dcl iormulark F &ncndc . d . teetmx ‘critica li narticolwt. i responabil iec ‘numer sia i: ti efli eut.setii ahresi li eoiretti suh di registn e piai a’ i» %IibIL ‘ sL ,ulla. copia uta indi%’tr ilUiIil soast c Jh mn ai (tal 11 )UIC tra I u 1)1 )l I — 4 fl 1• ‘5 .18 1’i,li. 2. Refole cia t scarico s! agpiieanc, in Azienck per : aiaii ‘raL. ... una corretta tenuta dcl reciktn d carico rifiuti qui$a un 1 %cqwsto e vidima,ione: 1’ ‘vienan. attra ers ii responsabile tecnico. a aPpo$ltc registro conformt. tu mocbllo « cui alla krt. 190 I).l ..gs. 152 Oo: i zegistro. Com’oslo da fogli numerati. iene compilato nel irontcspiiio d:llc. ! )itta lattiviia s; olio. I. registri’ . CC)!) I dan. ubicazione de e essere idimat.’ dalla (imiera: di CL on,— nier$ii. CC.i. \.A.di Lexc. • C ompilazione: it : responsabiit. tecnici’ provveac ai annotare sui ii arLt’ o’ r:gistr s.ricx ner ogn! singok’ lormulario emesse. li responsahiie tecnie’ pnn’vedc ad annotarc su registro il carico del rifiuto entro dieci giorni dalla sua produzione ed al massimc entro una settimana dallo scarico dello stesso. sct. distinti registri per singole rifiuto, essi sono Zincherie Adriatiche gesti consentiti in 4zien& n:ll’uflicio de responsabile tecnico. li responsabile tecnico provvede ad annotare sul registro ii C2flCi’ e it scarkx’ secondo le seguenti indica4o& relathe alle quattro’ calornio. di cu: s componc ogni ibglic de’ ;. %elit’ prinu. c.’lonna de’ e essere contrassegnazt :opeione dE carico uuaie s rir6ce la e scarico’ registrazione cor rindicazione de’ numur progret.ah o 4 ..iellt regi*razione data numero registro. stessa: ii caso dì scarico allu odio de4ono. inoltre. csserc indicati il de formulark. la data d efThuua7ione aol trasporft e il riferinicuu alla rc gìstrazionc di carico de’ riiiut cui il trapono 5 i riferisce. %ellt, s::cmda, oIoniia dinon’ :sserc riportati i seguenti dati, il C’BR de! rifiuti la . d:ri.’ioiiL ie :i!iuu.. %Lak tisic’’ de: ri;iutc•. ie ciassi d nericolo e lt; d:stina’,’’— li’ codi,re J \uh tt4 di cui utili Alt:uaii n dei riiìuic’ con :itIdica.’ioIk u:t ulit. !‘ark fl d: ! ‘i g 5 ‘i’ - la regi trazi’u. ..i riiirisc. al \:lit. tcr,i colonna dc uno e.’scre indi:at dati ‘ir . carL’:. relativ allt. quanutL Il’ 1$ o ti Im i;. mci? cuh • quan ‘nii,i: ‘‘..: — loiln.. i:c : s:i. I1kI1cdl i tuoI! cb nrociun 11k • d,, riiiu’. i:..... ,.%I ‘jb i ‘‘i ‘.1 :‘ :•.. .1.1 I..U— • •‘jj jfl; ‘tL.. :. ati’’ iii i tu 01 e1 azione; d Li del china, iivlc i iesp resa/i il )IIC leciliL n reLIStr( de C )1Ne arr ne cm I IIILL COI relctl\ i tori a cli ilari. VI O(Iello I nico di dichiarazione anibientale VI 1): il rcspoiisabi k ocnici una ciLuiL compila ‘ioi ie Oe’ registri di eaic e scarico e. alla lii prepara un resoconto dcnagliato dai canchi r .( al obol lC prìle i 0cm ainiu,. I compì lazone al D/iellda. I nu o i ines di aeiinaio di C cciii scarichi dei rifl uli al Ene di dal la presentazione anllualL del N4 l l) liìornlalnìanIL e demandata Ogni ul 1110 a per’ L lerze ifl Ottaflipel d eadenz; i parti il responsabìie lecilie 111u110. esterne interpeidi I ‘organizzazione esterna che. pre ia visita presso I zienda. provvede a reperire tut ti i dati per una corretta compilazione de M D. i organizzazione eompilr il MCi) su supporto magnetico ed inoltra detto MUD alla Camera di E ornmercio di i eeee con raccomandata sen m av iso di ritorno. I organizzazionc trasmette alla I)itta Ìincogam s.p.a.. copia ciei Ml D. copia dell a enuto pagamento uei d ritti di segre teria do Liti alla E amera di Eommercic di Lecce e copia. con I indicazione del non ìe Ditta /incogam s.pa.. delhinoltro dal MCD all I ,fltL sopra indìcato. /\ O •44 »r • e.! d T mii’ r.’_...n t ’ian. j; n’ ‘. t l( d .1 i i’ ‘•u Processi di produtione di emissioni di rumori in ambiente esterno 3.1. Finalità pres.mtc procedura regola i monitoragg rel&iti’ i alle emissioni di rniiore il ambiente hsterne. ha Io scopc di rilevare la conformita ai limiti pre isLi ,oniztazione aeustia del tornio 1L UU eomuiit di Soldo. i t 32. Responsabilità 5 aelIa presente proccaura alTi I. responsabilità del Responsabile tecnico rapplicazion dauck i! controlk operativo impiantisticc ai responsabili delle aree di intcresse il monitorag edo delle emissioni a ‘Tecnici Competenti in Acustict kmhientale terzi os come identificati daI! ‘n. 2 Legge 447 05. 3.3. Identificazione Sorgenti d: emissioni di rumori in aiienda sono: lmnianu d: asnira7tone e trattamento emissioni gassose da ‘aslie di grassaggk : de::’ nauuk,: st’runte disposta a ridossc’ dei muro de cuannon settore as.iie di decapauui e £!rassauic’. t otituiw da nhc)h)re e ento:a d asniraeionc. Li’ clic’ sanor» euuivaIt’iii.. ni Aj. Laa sorwnt: proietta, da ha:— a i 4’ .- dB 1 1 Mtrdh 4 rn di distan.’.a daiic orgenw l: rieti. tU aLL.nuazionc costituita da: Struttura del capannone sul lato Cwcst. a ridosso dclflmpianu d’ apiraiionc. t — abbattimento. — Su I at IS I parel: il’ tuii snessore 30(’ mm :t).:fli:ienti & aUdilua/inil: l SOlk Z5 JH i A’ alle iraiuenz: d 8O(’ Z4iiI: li. : ‘ltre n:: ieueizi_ flUIUL’IOfl. d Ri Impianti ie:nii Prof l’arolini e I antiW I aculù di ingegneri:. d Roma 20 5 A Haii ci lnoliit )1J_Li >1111 raci Or e d,i s aec di ali tlUn 5)05W a riClOSS( nel muri de. cupani ione Setiol e i liSCa A /iflCittiiI’d. i tOni iii dl iii >10 e e eniola li aspirazione. SiStCflit liltrame piufliaticO. Lii cia sonoro equn alenic isuriik> a .7 dA. La semente e r v atta da barriera di ai te i ir di distnu z dalla sorgente I eq L a uazione costltuita da: flfvdiit( d C/. eiic UIfli10 Clilissi )1i] iS >,e - Struttrira del Capannone ahbatiin lento, - SU lato ()i est, a rido.a dell impianto di a pirazi mie e SUI I a1n 2 5 I parete in tuA spessore 300 miv eoeAcienti di attenuazione R on 2400 Hz e olti e ocr frequenze uiaior1 di cire 35 dA 4 alle lreq Lidi/e di Parolini fantini PacAta di ingegneria di Roma) 5. Impianti tecnici Prol. e tki Altre sorgenti significative in azienda non eSistono in quanto le eventuali accensioni di pompe per I impianto di trattamento delle acque di risciacquo al ricircolo e le pompe di rilancio delle soluzioni di acido cloridrico e acque da e per le vasche di trattamena sono discontinue nell’arco della settimana, di breve durata, e inferiod a Leq (A) 70 dB AL Oltre alle sorgenti Or in pianti cli produzione in azienda fonti di emissioni di rumore sono le operazioni di nìoi mico tazione dei materiali che avi engono con carrelli ele atori con motori a eonihustione interna. [l rum v’e puo essere prodotto da cadute accidentali di materIali. accelerazioni dei motori, voci del personale. Le sorgenti elencate sono anche esse nocc significative iii quanto discontinue e con A ( ad alcuni metri da esse. 3 atte lc atti i ita pro lii clii eq aL alenti inferiori a Leq ( L) 70 cIA 4 dato i e Si svolgono nel periodo diurm tra le Oo :00 e le 22:00. Solo per I iln0iant( di roda ‘i one d energia termica l’atti vita rimane continua ancne nelle ore notturne iii quant( si dei c garanti re, per oi A moto I, il riscaldamenta deA amen luso in vasca. ‘impianto eompletanìente in ier’sii( sotin il pavimento dici capannone ndustrialc: lii clii di emissioni per n’etti hi i’ solo ad aiiii i O Ierne e con rumore residtio assente SOfl( ai Soletotto di 3( dR( A) nelL i icinanze. 3,4, LA clii sonori da monitorare Soreenie ci’ emissione e l’intera aìienA, nell’ insienie oei suoi impianti, li ri Ieri iteun ii nornie tecniche (issata da I). \4. 2. i ( Q6. I ).l A A. i 4 i I 9 e 1 I mcc Reeioinilr ri lei la sorgenta saranno mi surad lii clii A immi.sione in anibiente e neria o anibienir QQ5, ar)itani o coe eoniL cieiinii’ claihii I eger i 04 2e O con riferinic’ni all’ci entuale rio’ i) n’azione de criterb dif’Ierenìiale le qucs’ uinnio. sia i periodo diamo che notturno. ____ ______ 6 (‘i0o \ / 11117/010 1 I 5)1110 k 6 01et( 6 ee Regionale n. o (26 aree prc alenteincute nìdustrialiR ), 161 651. i) segun s ns r lortati O tabel 1 i 16 ci li dì immissione: (1ull000za s o. Lin i i Is ir amb, estero o d orno alteri) 10 Lt 011) sterno notiurilo di ho 1011/10k ami a) 1111 VI 1L4 5 aioe prealen temenL inda nrial Roioonale o. o- I voi lo 000tilìU( equo alcoL J dLA 0111ml dO i 7( dORso prcsionc. sonora 111)11111110 ponuerato Leq ,Ì dO 3.5, Metodologie di monitoragio lipologia: misura indiretia discontinua periodica Prequenza: annuale Metodi d campionamento. analisi e valutazione a. Strumentazione: L)f\4.65 16 03 ‘98 6nt. 2 I).RLA. 6. Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato: I o( 3 98 rt. 3 Allegati B Rapporto dei risultati: f).M.A. 16 (3’98 ArI, 3 Allegato 1). e 3.6. Espressione dei risultati in confornuta alle disposizìoiii riportate ii Allegato A LI al i )i\I. A. I ( 0 9% risultati analitici saranno espressi in Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato: i Lllceato 11 punk a Il dEi A). I ilPPrOsSilnaaiOIÌe de ri cullato analitico e prevista dal 1 .M.A. 003 9% a (i65 dE. 3 . alutazione della coniormith immissione ari conforme a’ I OnSiti 11 i1Ì pc i \ iilor, noi superiori mcli e1’ iIortuL di ecuito e pres ist pe E /.OflO di riferlilleliL dal I 6161 .64. 1-1 so l6eaionale a. o (2. 1 0 I clii o) 000111 (110111 111110 il li1i1 ai ccIerll( 11)numn( I rito 1 di dii dii lei eiiznA di unii 11(11101 1l( 1l11 qtiell de p 0 li I li Il J iz dì Ii1jian e lflhdlLZiO!ì I e pronte :ecd urti rceoia i eontroll malluicliti\ i ricuardantl ci o noi ai lati ori U1 mi atu ambiental o flCULI \ O i”os’hiiim:. emìmli ep atb della Jt:; iIe ieenic( Lappli elmo delle eht sei; inianii ITOOflio no. o. tI uaa dal li. d imiti e manutenzione ordjnarie eieuii im 11111; i I azienoit, e dei sillUol in eneneriowcaniente con sistemano iU, t:-jnlestraie effettua in. nanu tinI i. La piccole manutenzione giornaliere su pompe. o linee e affidata a ditie esterna loca le Per quesffuitimna si tratta sempre di sost uzione di guarnizioni. premistoppa. rubinetti, alvole flange. Data la routinarieta degli interventi per usura dei componenti a contatto con soluzioni acide o basicha la ditta esterna opera quotidianamente in azienda. Li. direzione di produzione stabilisce il piano di nianutenzione impiafltiStica nei ci spe i di quanto stabilito dal costruttore. lo esplicita su ModA 4-O I acciornandu le daie di e i due rion e fìrniaid i coniroili. coniroli Trtiflp manurenti ff ltabe- a e io mreucnzu 5cm stadi! iO dai manuali impianti Osti dclii. d00. ‘(i nelle cetientc tabelle uuanu rilevate ciw manuel: ne’ dl inpoaito anThieutaie necato o: ti. nermicolare 5: rinortan o.oeat: i. Ia000l lii;q;umo a r, scruqhei ieu O Co 4 I ol 1)11 11101 000 - o CO., 01 0 00110 oporieme I 11101.1111 n 1 V-;- o Cliii (I C Ol1lrO!i nanuienhi\ smruuuimTiffifi eh I d or O fli (10110 mediaflte 1 (1 Ia\ctgol( COlIldUallu oi quell 11101001 0H11 struineili 1eUUelì/ 1110 10710111 - 110Cl dIo i (]liiil.ifC.) colielO onirollare I dcl eìettrooa ILIH/IolìdlÌlcI;i( voì o eIflld olorlIallelo 010 000110. onmrollar 1111! (11111 allar;;; O cornO 1uI1/I(Clu1lcI1io dcci io 1111n!l1lO0 ci — (Illirollano oiiini (110 oaloi., OclIl Or: 0 ,ono;n;: li I :ilIi.,aro in.leIijl1i:lÌI ((I (i 001(0 1 O: 0(0101 ,tmnIo o O .ìHdoiciiu- u-ld .:ruC0C .ii’ 0 OI1 P :unncij, uI 0:01,10, :01(1 LOlIO .0.. 0 0 o::. 1’(0 o /I\( ) ‘ i••• 2 1 d p4 ‘5 OS Pianc d noniiurdgI.i C UIL i. 3.8. Relazione suiresito del monitoraggio e destinatari di comunicazione ...l:’;: Ix iiIrin,ento aIFAU I) l).PsLA .2;:i. b di e’ (i g b) i) i) all i (. L? il rapporto ulIe nnsuranoni C•)IIL Uhkuivi ci:. mo;irack’ l)ata. Iuag. tw’a d& rikUflienit Condizion: meieoroìogi:hc v ‘telo:ita e direzione ad \elltc’ I empc’ di rijeriment.. temjx di osen 2ionc e tmpc’ Ji misura Caicn di misuztziane completa e preciskne cc’!: allegaLo e:rtiikau. dE 137a1L1fl. Livelli di rumort. misurati sia per le immissioni in ambiente esterno clic ii am biente abitatho Classe di destinazione (uso a cui appartiene il luogo di misura Conclusioni Elenco nominativo degli osse-vatori che hanno presenziato alla misurationc lclentificaiio e firma del tecnico comp.stente chc. ha eseguito la misuraiionc coli allegato copia della delibera di iscrizionc all’ klbo Regionale. I rapporto sarà notificato ai seguenti enti: Provincia di Lecce settore ambiaitt. RPA di Le ce e Comune di Soleto. 1 — i: 1i I .2 > r ) I -i -j