REGIONE PUGLIA

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REGIONE PUGLIA
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REGIONE PUGLIA
AREA POLITICHE PER L’AMBIENTE, LE RETI E LA QUALITA’ URBANA
SERWZIO ECOLOGIA
Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti
Determinazione del Dirigente
del Servizio Ecologia
ry)
N.
del registro delle determinazioni.
Codice Cifra. :089/DI R1201 0/00,!
‘
Oggetto: Autorizzazione Integrata Ambientale (IPPC) ai sensi del D.Lgs. n. 59/05, rilasciata a
“ZINCOGAM S.p.A” ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 per
l’impianto con codice attività IPPC 2.3. c All. I al D.Lgs. 59/05 Fascicolo 22.
-
L’anno 2010 addì
(
-
del mese di Luglio in Modugno (Ba), presso I Servizio Ecologia
Il Dirigente del Servizio Ecologia, Ing. Antonello ANTONICELLI
vista la L.R. 4 febbraio 1997, n. 7;
vista la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3261 del 28/7/98 con la quale sono state
emanate direttive per la separazione delle attività di direzione politica da quelle digestione
amministrativa;
viste le direttive impartite dal Presidente della Giunta Regionale con nota n. 01/007689/1 -5 del
31/07/98;
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-
sulla base dell’istruttoria espletata dall’Ufficio competente in materia di autorizzazione integrata
ambientale, successivamente indicato come Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti
adotta il presente provvedimento
Visto il D.Lgs. 59/05: “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e
riduzione integrate dell’inquinamento atmosferico” e s.m .i.;
Visto il D.M. 24.4,2008, denominato “Decreto Interministeriale Tariffe”;
Visti i provvedimenti
—
la Delibera di G.R. n. 1388 del 19 settembre 2006: “Decreto legislativo 18 febbraio
2005, n. 59. Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e
riduzione integrate dell’inquinamento. Individuazione della “Autorità Competente
Attivazione delle procedure tecnico-amministrative connesse”;
la Delibera di GR. n. 482 del 13 aprile 2007: “Decreto legislativo 18 febbraio 2005, n.
59 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione
integrate dell’inquinamento Differimento del calendario per la presentazione delle
domande per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, relativamente agli
impianti di cui all’allegato I, a parziale modifica della D.G.R. n. 1388 del 19.09.2006,
allegato 3”;
la Determinazione del Dirigente del Settore Ecologia della Regione Puglia n. 58 del 5
febbraio 2007: “Costituzione delle Segreterie Tecniche”;
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-
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Visti inoltre:
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L. 241/90: “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di
accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i.;
il D.Lgs. 152/06: “Norme in materia ambientale” e smi.;
la L.R. 14 giugno 2007, n. 17: “Disposizioni in campo ambientale, anche in relazione al
decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale”;
Premesso che:
il Decreto Legislativo 18 Febbraio 2005 n. 59 Attuazione integrale della direttiva
96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” disciplina le
modalità e le condizioni per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA.) al
fine di attuare a livello comunitario la prevenzione e la riduzione integrate
dell’inquinamento per alcune categorie di impianti industriali, denominata lntegrated
Prevention and Pollution Control (IPPC);
,
—
“
Considerato che:
a livello italiano con il Decreto Ministeriale 1 ottobre 2008 “Linee guida per
l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di industrìa
alimentare, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio
2005, n. 59” sono state emanate le linee guida per l’individuazione delle migliori
tecnologie disponibili dì settore.
per gli aspetti riguardanti da un lato, i criteri generali essenziali che esplicitano e
concretizzano i principi informatori della Direttiva 96/61/CE per uno svolgimento
omogeneo della procedura di autorizzazione e, dall’altro lato, la determinazione del
“Piano di Monitoraggio e Controllo”, il riferimento è costituito dagli allegati I e Il al D.M.
31 gennaio 2005 pubblicato sul supplemento ordinario n. 107 alla G.U.
Serie
Generale 135 del 13.6.2005: “Linee guida generali per l’individuazione e l’utilizzo delle
migliori tecniche per le attività esistenti di cui all’allegato I del D, Lgs. 372/99”; “Linee
guida in materia di sistemi di monitoraggio”;
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—
—
-
vista la domanda e relativa documentazione presentata ai sensi del D Lgs 59/05 dalla Società
ZINCOGAM S.p A, acquisita al protocollo della Regione Puglia Ufficio AIA-IPPC in data
12.01 07 con il n. 793, per l’acquisizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa
all’impianto di zincatura a caldo.
-
vista la documentazione integrativa trasmessa dalla Ditta con nota acquisita al protocollo della
Regione Puglia Ufficio AIA-IPPC con il n. 10130 del 21.07.2008, a corredo di quella
precedentemente inviata, così come richiesto dall’Ufficio con le note prot, n. 2045 del
08 02 2007
vista a cornuncazione di avvio del procedimento avvenuta in data 10.11.2008 prot. n. 15743,
visto che il gestore dellimpianto ha effettuato gli adempimenti previsti dal DLgs. n. 59/05 al
ne d garantire a partecipazione del pubblico al procedimento amministrativo, trasmettendo
copia dell’avvenuta pubblicazione su Gazzetta del Mezzogiorno con nota acquisita al protocollo
della Regione Puglia Ufficio AIA-ÌPPC con il n17814 del 18.12.2008,
vista la preliminare istruttoria congiunta effettuata dalla SEGRETERIA TECNICA su base
provinciale (costituita ai sensi della D. GR. n. 1388/2006 con Determinazione del Dirigente del
Settore Ecologia n. 58/2007) presso la Provincia di Lecce in data 27.01.2009, le cui risultanze
sono presenti in atti nonché in possesso degli Enti e/o Uffici coinvolti nel procedimento,
preso atto:
-
della prima Conferenza di Servizi tenutasi in data 23.04.2010 presso l’Ufficio Inquinamento e
Grandi Impianti della Regione Puglia, durante la quale, come da verbale in atti nonché in
possesso di tutti gli Enti e/o Uffici coinvolti, e stato chiesto alla Società di trasmettere
documentazione e chiarimenti;
della documentazione integrativa pervenuta a seguito della Conferenza di Servizi del
23.042010 e acquisita al protocollo dell’Ente in data 10.06.10 con n. 7819 e n. 7820;
deIlesito del sopralluogo congiunto effettuato presso l’impianto in data 14.05.201 0, come
da verbale in atti nonché in possesso di tutti gli Enti e/o Uffici coinvolti;
della seconda Conferenza di Servizi tenutasi in data 08.06.2010 presso l’Ufficio
Inquinamento e Grandi Impianti della Regione Puglia, durante a quale veniva approvato e
sottoscrìtto la bozza dell’allegato tecnico indicato neI presente provvedimento Allegato
Tecnico “Allegato A”, in detta sede, come da verbale in atti nonché in possesso di tutti:
gli Enti esprimevano parere favorevole alle condizioni riportate nell’allegato tecnico
e a condizione che la Società, entro 30 giorni dalla data del rilascio della presente
Autorizzazione, presenti documentazione attestante la tenuta idraulica della fossa
di raccolta dei reflui civili;
(Z
del parere conclusivo dell’ARPA Puglia DAP Lecce pervenuto in data 30 giugno 2010 e
registrato al protocollo dell’Ufficio inquinamento e Grandi impianti n 8782 del 30 giugno 2010
che esprimeva pere favorevole con le prescrizioni riportate nell’allegato tecnico Allegato A
—
Pertanto:
visti i risultati istruttori della segreteria tecnica e delle conferenze di servizi tenutesi in data 23
aprile 2009 e in data 08 giugno 2010 con parere favorevole al rilascio AIA alle
condizioni/prescrizioni contenute nel presente provvedimento con allegati;
ritenuto poter rilasciare ai sensi del D.Lgs. n. 59/2005 l’Autorizzazione Integrata Ambientale
oggetto dell’istanza sopra citata;
dato atto che le prescrizioni contenute nel «Documento Tecnico» che si compone degli
allegati: “Allegato A”, “Allegato B Piano di monitoraggio e controllo”, parte integrante del
presente atto amministrativo, tengono conto dei provvedimenti già rilasciati e della normativa
vigente; che le condizioni, prescrizioni e limiti ivi riportati devono essere rispettati secondo
modalità e tempistiche nello stesso indicate;
-
precisato che, ai sensi del comma 14 e del comma 18 dell’art. 5 del D.lgs n. 59/05, il presente
provvedimento recepisce le autorizzazioni indicate al punto 5.0 dell’ “Allegato A” e sostituisce
ad ogni effetto ogni autorizzazione, visto, nulla osta o parere in materia ambientali previste dalle
disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione fatte salve le disposizioni di cui al
D.Lgs n. 334 deI 17.08.99 e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento
della Direttiva 2003/87/CE di cui all’elenco riportato nell’allegato 2 del D.Lgs n. 59/05”;
preso atto che la ditta “ZINCOGAM S.p.A” con sede a Soleto (LE) non risulta registrata ai
sensi del Regolamento (CE n. 761/2001 EMAS), e risulta certificata secondo la norma UNI EN
ISO 14001, per cui ai sensi dell’arI. 9 del D.Lgs n. 59/05, la presente AIA ha validità di anni 6
(sei);
—
ritenuto di far salve le autorizzazioni, prescrizioni e la vigilanza di competenza di altri Enti;
dato atto che ai fini delle spese istruttorie relative al rilascio dell’autorizzazione AIA il
gestore ha regolarmente provveduto al versamento dell’importo, producendone copia, secondo
le indicazioni contenute nella D.G.R. n. 1388 del 19,09,06 con la quale, nelle more
dell’applicazione dello specifico Decreto Ministeriale concernente le tariffe per le istruttorie
relative alle autorizzazione integrata ambientale, la Giunta ha disposto che: “i gestori
provvedono al versamento a favore della Regione a titolo di acconto, con il rinvio del
pagamento del saldo, se dovuto, alla determinazione delle tariffe da parte dello Stato,’
precisato che a seguito dell’adeguamento delle tariffe regionali al D.M. del 24.42008,
denominato “Decreto Interministeriale sulle tariffe”, si provvederà a richiedere alla ZINCOGAM
S.p.A stabilimento di SOLETO il versamento delle somme, se dovute, derivanti dalla
applicazione del precitato decreto;
—
Adempimenti contabili di cui alla LR. N. 28/2001 e s. mi,
Dal presente provvedimento non deriva alcun onere a carico del bilancio regionale
Tutto ciò premesso
DETERMINA
Fatte salve le considerazioni esposte in narrativa, che qui si intendono tutte integralmente
riportate e trascritte:
r)
di autorizzare ai sensi del D. Lgs. 59/05 la Societa “ZINCOGAM S.p.A’ con sede e
stabilimento in SOLETO (LE) alla Zona Industriale S.P.362 km 14,500, per l’impianto con
codice attività IPPO 2.3 c All, I al D.Lgs. 59/05 alle condizioni, prescrizioni ed attuazione degli
adempimenti previsti secondo tempi e modalità tutti riportati nel presente provvedimento ed
allegato “Documento Tecnico” che si compone degli allegati: “Allegato A” di n. 23 (ventitrè)
facciate, “Allegato B Piano di monitoraggio e controllo” di n. 21 (ventuno) facciate;
stabilire che:
—
-
-
-
-
-
-
‘Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con il presente provvedimento
sostituisce ad ogni effetto le autorizzazioni già rilasciate secondo quanto indicato al
punto 5.0 dell’Allegato A” del documento tecnico;
l’autorizzazione rilasciata con il presente provvedimento sarà aggiornata a seguito del
completamento del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA avviato presso la
competente Provincia di Lecce;
l’autorizzazione rilasciata con il presente provvedimento, ai sensi del DLgs 59/2005,
art. 9, comma 3, è soggetta a rinnovo ogni sei anni;
la Società è tenuta al puntuale rispetto delle comunicazioni inerenti le “modifiche
dell’impianto”, secondo quanto previsto dall’art. 10 del D. Lgs. 59/05;
per effetto dell’intervenuto D.M. del 24.4.2008, denominato “Decreto Interministeriale
sulle tariffe”, a seguito della predisposizione di apposito provvedimento di Giunta
Regionale, si provvederà a richiedere il versamento delle somme, se dovute, derivanti
dalla applicazione del precitato decreto.
L’Arpa Puglia Dipartimento Provinciale di Lecce e la Provincia di Lecce, ognuno nell’ambito
delle funzioni proprie istituzionali, svolgono il controllo della corretta gestione ambientale da
parte della Ditta ivi compresa l’osservanza di quanto riportato nel presente provvedimento ed
allegati tecnici “A e B”;
—
L’Arpa Puglia, cui sono demandati i compiti di vigilanza e controllo, accerterà ai sensi dell’art.
11, comma 3 del D.Lgs. 59/05, quanto previsto e programmato nella presente autorizzazione
con oneri a carico del gestore.
Di disporre la messa a disposizione del pubblico della presente autorizzazione e di ogni suo
successivo aggiornamento, dei dati relativi al monitoraggio ambientale, presso il Servizio
Ecologia della Regione Puglia, presso la Provincia di Lecce e presso I Comune di Soleto;
dì notificare il presente provvedimento, a cura del Servizio Ecologia, alla Società “ZINCOGAM
S.p.A” con sede in Soleto (LE) S.P.362 km 14,500;
di trasmettere il presente provvedimento alla Provincia di Lecce, al Comune di Soleto,
all’ARPA Puglia, Dipartimento Provinciale di Lecce, alla ASL competente per territorio, ai
Settori Regionali Industria e Energia, Agricoltura, Gestione Rifiuti e Bonifiche;
di trasmettere copia conforme del presente provvedimento alla Segreteria della Giunta
Regionale;
di pubblicare il presente atto autorizzativo sul BURP;
Ai sensi dell’art. 3 comma 4 della L. 7.08.1990 n. 241 e s.mi., avverso il presente
provvedimento potrà essere presentato ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo
Regionale entro 60 giorni (sessanta) dalla data di notifica dello stesso, ovvero ricorso
straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 (centoventi) giorni.
I sottoscritti attestano
che il procedimento istruttorio è stato espletato nel rispetto della
normativa nazionale e regionale e che l’adozione del presente atto, da parte del Dirigente
dell’Ufficio Inquinamento e Grandi Impianti, è conforme alle risultanze istruttorie.
Il Dirigente dell’ufficio Inquinamento e Grandi Impianti
lng, O ina DIBITONTO
lI Dirigente del Servizio Ecologia
lng. AntoneI ATlCELLI
Il Funzionario
Dr sa Francesca Vichio
6
Della presente Determinazione, redatta in duplice originale, composta da n. 7 (sette) facciate, compresa la
presente e degli Allegati “Allegato A” di n. 23 (ventitre) facciate, “Allegato B Piano di monitoraggio e
-
controllo” di n. 21 (ventuno) facciate, per un totale di 51 (cinquantuno) pagine, viene iniziata la
pubblicazione all’Albo istituito presso l’Assessorato all’Ecologia, Servizio Ecologia, via delle Magnolie 6/8,
Modugno (zona industriale), dal giorno successivo alla data di adozione per 10 (dieci) giorni consecutivi,
lavorativi, a partire dal
6 1U6
L’lltIcato lla pubb,ìone
(Sig Carlo TEDESCØ)
i.
Attestazione di avvenuta pubblicazione
Il Sottoscritto Dirigente del Servizio Ecologia, visti gli atti di ufficio
ATTESTA
Che a presente Determinazione è stata affissa all’Albo dell’Assessorato all’Ecologia, Servizio Ecologia,
Via delle Magnolie 6/8, Modugno (Zona Industriale), per 10 (dieci) giorni consecutivi, lavorativi, a partire
i Y 1i
Li aFlcatdalla pubb{icaiòne
LL4
Il Dirigente del Servizio Ecologia
(lng. Antonello 1
ANTONICE
L
I)
L
.1
-/I
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs._59/05_e_smi_-Autorizzazione_Integrata_Ambientale
-
ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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INDICE
1.
IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO
3
2.
INQUADRAMENTO URBANISTISTICO, TERRITORIALE, IDROGEOLOGICO, SISMICO
6
3.
AUTORIZZAZIONI IN POSSESSO E CONSIDERATE NELL’AMBITO DELL’AUTORIZZAZIONE
INTEGRATA AMBIENTALE
7
4.
DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO
8
5.
DESCRIZIONE SOMMARIA DEL PROCESSO PRODUTTIVO
9
5.1. Acquisto
stoccaggio e movimentazione materie prime, ausiliari, rifiuti
10
5.2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti
12
5.3. Sgrassaggio
12
5.4. Decapaggio
12
5.5. Lavaggio
12
5.6. Flussaggio
12
5.7. Essiccazione
13
5.8 Zincatura a caldo
13
5.8 Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito
13
5.9. Prescrizioni di carattere generale
14
EMISSIONI ATMOSFERICHE
15
6.
6.1. Emissioni convogliate
15
6.2. Prescrizioni di carattere generale
17
4.
GESTIONEACQUE
17
5.1 Approvvigionamento Idrico
17
5.2 Gestione Acque Meteoriche
18
5.2.1 Prescrizioni di carattere generali
18
5.3. Scarichi Idrici
19
5.
GESTIONE RIFIUTI PRODOTTI
19
6.
EMISSIONI SONORE
19
7.
PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO
20
REGIONE PUGUA
ASSESORATO ALL’ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA- UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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8.
ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO E CONDIZIONI DI ESERCIZIO
20
9.1. CondizionI generali per l’esercizio dell’impianto
20
9,1.1. Condizioni relative alla gestione dell’impianto
20
9.1.2. Comunicazioni e requisiti di notifica generali
21
9.
21
SISTEMI DI GESTIONE
10. RISCHIO Dl INCIDENTE RILEVANTE
21
11. STATO Dl ATTUAZIONE DELLE BAT DI SETTORE
22
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL’ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
-
ZINCOGAM Spa. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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Allegato A
1.
IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL’ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA
UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
-
ZINCOGAM S.p.a.
ubicato nel Comune
denominazione
di
—
impianto di zincatura a caldo,
Soleto (Prov. LE), SP362 km 14,500
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—
Fascicolo n. 22
ZINCOGAM S.pa.
da compilare per ogni attività PPC:
I
ic
codice IPPC’
105.01
codice NOSE-P
2
[2851o
codice ISTAT
DJ 28.51
3
codiceNACE
Applicazione di strati protettivi di metallo fuso con capacità di
trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all’ora
(zincatura a caldo)
Metallurgia
Lavorazione prodotti in metallo
Trattamento e rivestimento dei metalli
classificazione lPPC
2
classificazione_NOSE-P
classificazione NACE
3
classificazione ISTAT
—
NTE
stato impianto
[.p.a.
ragione sociale
Iscrizione al Regjstro delle imprese presso la C.C.lA.A. diLecce n. 159901
Indirizzo dell’impianto
comune
9LETO
L
prov.
[ Z ON A IN DUS TRIA LE
frazione o località
viae n. civico
[
CAP
—
.-.,---—-,
S P. 362Km 14,500
telefono
361 325
coordinate geografiche
[ Fax [
[ 18° 10’ 13.29”
—
[
e-mail
[ [email protected]
[40° 1 2’ 06.99”
E
N
Sede legale
comune
[TlNA
prov.
[LE
CAP
73013
frazione o località
via e n. civico
telefono
PAVIA, 36
561 325
partita VA
Fax
E
e-mail
02442450751
Responsabile legale________________________________
nome
nato a
[GALATINA
residente a
[ALATlNA
via e n civico
telefono
codice fisce
cognome
[GIURGOLA
prov.(BA)
il
prov(BA)
CAP
[Festa del Lavoro 52
L
Fax
[LDA 50A1 0D8 62K
Li 0/01 /1950
e-mail
[73013
______
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL’ ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
-
ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
—
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Pagina5di23
ppnsabiieIPPC
nome
rMAS
SIMO
cognome
--
G IUR GO L A
-____
[
telefono
Fax
e-mail
indirizzo ufficio (se diverso da quello delf impianto)
-
e-mail
superficie totale
superficie piazzali impermeabilizzati
m
2
2
m
15356
superficie lastrico solare
peverde
2
m
2420
2
m
256
Responsabile tecnico
GIURGOLA MASSIMO
Responsabile per la sicurezza
Antonio Giurgola
12680
J
Numero totale addetti
Turni di lavoro
1 dalle 06.30
2- dalle 14.00
Periodicità dell’attività
en
feb
Alle
alle
-
[_j
mar
apr
14.00
22.00
tutto anno
ma
iu
lu
ago
I__
Anno di inizio dell’attività
Anno dell’ultimo ampliamento o ristrutturazione
Data di presunta cessazione attività
2007 ampliamento superficie
piazzali, sostituzione sistemi di
captazione e abbattimento delle
emissioni di processo
12030
set
ott
I__
nov
z
dic
ii
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALLECOLOGIA
SERVIZIO ECO LOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
-
ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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2. INQUADRAMENTO URBANISTISTICO, TERRITORIALE, IDROGEOLOGICO, SISMICO
FogNo
—
Particelle
Destinazione urbacJ
Vhicololcriticftà
11 del comune di
Soleto
180 301
D2 Zona Industriale
Nessuno
12 deI comune di
Soleto
210 205 200
D2 Zona Industnale
Nessuno
-
-
_________
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL’ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
-
ZINCOGAM S.pa. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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3.
AUTORIZZAZIONI IN POSSESSO E CONSIDERATE NELL’AMBITO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
AMBIENTALE
Settore
interessato
ARIA
ACQUA
VV.F
Provvedimento
autorizzativo
Ente
Norme di
competente
riferimento
Deliberazione della Giunta
N° 480 del 21/02/1995
Regione Puglia
Sostituito da AIA
D.P.R. 203/88
Autorizzazione n,2
ASI Consorzio Per L’area Di Sviluppo
Dgs 152/06
a/m/G_S/2010
Industriale Di Lecce
Prot. n. 19382 del 0203.10
Genio Civile Lecce
Comando
Prot. 24585/20409 C.P.l
Provinciale
D.M. 16/02/82
30/11/07
VV.F. Lecce
SI
NO
NO
t
_______
______
_____
_____
_____
__________
_____
______
_____
______
______
REGIONE PUGLIA
ASSESORATO ALL’ECOLOGIA
SERVIZIO ECOLOGIA UFFICIO Inquinamento e Grandi impianti
D.Lgs. 59/05 e smi -Autorizzazione Integrata Ambientale
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ZINCOGAM S.p.a. impianto di zincatura a caldo,
ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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4. DOCUMENTI PROGETTUALI ACQUISITI DURANTE IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO
FeroiT TITOLO —(documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n. 10130
riferimento deI2l.07.08)
Schede identificative dell’impianto
Allegatol
Relazione Tecnica
Allegato2
Estratto topografico in scala opportuna
scala 1:25.000 e 1:10.000
Allegato3
Stralcio del P.R.T. in scala 1:4.000
Allegato4
Planimetria dell’impianto in scala opportuna
Allegato5
Planimetria dell’impianto con l’indicazione dei punti di emissione in atmosfera
Allegato6
Planimetria dell’impianto con rete idrica con l’individuazione dei punti di ispezione
alla rete e dei punti di scarico
Allegato7
Planimetria dell impianto con I individuazione delle sorgenti sonore
AliegatolO Planimetria aree deposito materie prime ed ausiliarie prodotti intermedi e rifiuti
tavola sostituita con la tavola Allegato Allegato I Tav. 6 di Aprile 2010
Jlegato13 Sintesi non tecnica
Megatol4 Schede di sicurezza
Piano di monitoraggio e Controllo
Allegato 17 Rapporto fonometrico di impatto acustico
Allegato 18 Piano di dismissione e ripristino dell’area
F Data emissione
Luglio 2008
Luglio 2008
Luglio 2008
Luglio 2008
Luglio2008
Luglio 2008
Luglio 2008
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Luglio 2008
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Luglio 2008
Luglio 2008
Luglio 2008
-
TITOLO Progetto di collettamento e scarico acque mriche e reflui civili—J
Allegato 16 (documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n.
Data emissione
lOl3OdeI2l.07.08)
Relazione Geologica ed ldrogeologica
Marzo 2008
Relazione Tecnica e Descrizione del processo produttivo
Febbraio
2008
i
Inquadramento territoriale ed urbanistico
Inquadramento territoriale ortofoto
Planimetria insediamento produttivo
Schema intercettazione acque meteoriche ed ubicazione impianti di trattamento
Vasca di accumulo acque di prima pioggia e lavaggio aree esterne
Particolari costruttivi rete fogna bianca caditoie e pozzetti
Particolari costruttivi rete fogna bianca allaccio fognario
Particolari costruttivi rete fogna nera vasca imhoff e allaccio fognario
I
—
Relazne 1
Relazione 2
Tava1.1
Tavola 1.2
LTavo1a 2
L_Tavola3
LTavo 4
I Tavola 5
java6
Tava5
N
—
-—
-
rint
—
AtegatoA
AflegatoB
AllegatoC
AllegatoD
AllegatoE
AtegatoF
[
L
LAtegatoG
AllegatoH
TITOLO —Integrazione documentazione AIA a seguito di CDS 23.04.2010 presso
Regione Puglia (documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e G.I. n.
Data emissione
7819 del 10.06.10)
Note alle richieste avanzate in CDS IPPC AlA
13maggio 2010
tanza al Genio Civile
13maggio2010
Bollettini di pagamento Demanio Pubblico
j_ maggio 2010
3
1
Piano di emergenza ambientale
13 maggio 2010
Monitoraggio acque meteoriche
13 maggio 2010
fpatazionee abbattimento fumi acidi
maggio 2010
Schede filtri a manica e dimensionamento
mc 010
Stato di attuazione delle BAT
13rnaggk 2010
Versamenti servizio smaltimento rifiuti
13 maggio 2010
EA1Aree di deposito materie prime ed ausiliarie- prodotti- rifiuti
FAlletoL
L
-
-
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inimeria impianto
-—
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Aprile 2010
Apre 2010
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ubicato nel Comune di Soleto (Prov. LE), S.P.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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13maggio2010
flAllegatoN
Scheda F risorse idriche corretta
-
jj3 maggio 2010
[imero di TITOLO documentazione acquisita al prot. Uff. Inquinamento e Gì. n.8330
JData emissione
riferimento del 22.06.10)
1 Giugno 2010
Mappa catastale
{
—
L
NB: Gli originali dei documenti progettuali consegnati dal proponente. in atti presso lv ificio, sono parte integrante del presente
procedimento e gli stessi, con gli adempimenti previsti dai precedenti procedimenti, vengono assorbiti dal presente provvedimento e si
ritengono approvati.
5.
DESCRIZIONE SOMMARIA DEL PROCESSO PRODUTTIVO
L’azienda opera nel settore produttivo della metallurgia e metalmeccanica sottoponendo i manufatti in lega
ferrosa al processo di protezione tramite zincatura a caldo, tale processo viene espletato nelle seguente
sequenza:
1. Acquisto, stoccaggio e movimentazione materie prime e ausiliari
2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti
3. Sgrassaggio
4. Decapaggio;
5. Lavaggio:
6. Flussaggio;
7. Essiccazione;
8. Zincatura in bagno di zinco fuso;
9. Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito.
L’impianto ha una potenzialità produttiva pari a circa 35.200 tianno, ovvero pari a circa 6 tlh.
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5.1. Acquìsto stoccaggio e movimentazione materie prime, ausiliari, rifiuti
L’acquisto delle materie prime e degli ausiliari di produzione è effettuato sulla base delle necessità di
produzione ovvero sulla base del piano di produzione delle commesse. All’atto dell’arrivo le materie prime
sono immagazzinate in spazi coperti da tettoie e locali chiusi in funzione delle dimensioni dei contenitori Le
aree dì immagazzinamento delle materie prime ausiliari e rifiuti sono riportate nella tavola In Allegato I Tav. 6
Aprile 2010
Per quanto concerne le sostanze e i preparati utilizzati, dall’analisi dei dati tossicologici dei singoli composti o
elementi, secondo l’attuale normativa sulle sostanze e preparati pericolosi per la salute, direttiva 67/548/CEE
e successivi aggiornamenti, non sono presenti in azienda sostanze molto tossiche, tossiche o con effetti
cancerogeni, mutageni, irreversibili, sia diretti che differiti.
-
Le materie prime utilizzate sono di seguito elencate:
Ferro in filo (acciaio al carbonio): matasse di ferro al carbonio che vengono utilizzati per l’aggancio dei
manufatti da sottoporre a zincatura a caldo alle travi dei carroponte di trasporto.
Soluzione sgrassante: costituita da una soluzione acquosa di acido fosforico (10%) e tensioattivi (sgrassanti)
in qualità di alcoli grassi ad alto peso molecolare (10%) e Alchil benzensolfonati (<2.5%); in vasca la
soluzione di processo è 1,2% in fosforico, 1,2 % in alcoli grassi, 0,20 % in alchilbenzensolfonati. Nella
soluzione non sono presenti sostanze volatili e dalla formazione dei sali con gli oli di laminazione del ferro il
precipitato rimane a fondo
vasca e non è volatile.
La soluzione sgrassante è contenuta in cisternette in polietilene con rubinetto a valvola di sicurezza al fondo,
del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su pedana con muletto, il travaso viene effettuato in
impianto, nei pressi della vasca di grassaggio, con pompa dedicata al travaso di liquidi mobili.
Acido cloridrico soluzione acquosa a circa 21 Bé: l’approvvigionamento è effettuato direttamente da
autocisterna, con travaso diretto in serbatoio di stoccaggio in vetroresina e linea diretta alle vasche di
decapaggio. Lo sfiato e il troppo pieno sono recapitati direttamente nella soluzione contenuta nelle vasche di
decapaggio. I
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serbatoi dell’acido cloridrico sono quattro con capacità di circa venticinque metri cubi, allocati in vasche di
contenimento in ca. rivestito in vetro resina del volume globale di quaranta metri cubi e a norma
(certificazione del costruttore e certificazione prevenzione incendi di Lecce). Per ragioni logistiche,
commerciali e di sicurezza i carichi per ogni serbatoio non superano mai i venti metri cubi di soluzione di acido
cloridrico.
Lega di ricopertura dei manufatti: essa è costituita da zinco e alluminio. Per quanto concerne lo zinco
materia prima esso è del tipo elettrolitico al 99,995% secondo la norma UNI EN 1179. Lo 0,005% è costituito
da tracce di altri metalli; ovvero ogni 100 Kg di zinco materia prima 5 g sono di altri metalli e in particolare
piombo, cadmio, ferro, rame, stagno, alluminio, anch’essi depositati sui manufatti. Considerando che in media
solo 88 g di zinco si depositano su ogni Kg di ferro trattato, la presenza di altri metalli sul rivestimento è
dell’ordine di 4,4 mg/Kg di
ferro trattato. L’alluminio è utilizzato in le Zn/Al. Tutti i componenti della lega di ricopertura sono forniti su
pedane, stoccate in impìanto di produzione nell’area della vasca di zincatura. Le aggiunte alla vasca della lega
fusa sono effettuate manualmente in funzione dei controlli chimici sistematici sul bagno di zincatura,
L’alluminio aggiunto in vasca di zincatura serve per conferire brillantezza alla copertura e passivare
ulteriormente lo strato superficiale di zinco protettivo. Nessun componente della lega è definito pericoloso dalla
Dir. 67/548/CEE e sue integrazioni.
Agenti flussanti: l’agente flussante è attualmente costituito da cloruro di zinco ammonio in soluzione
“Granodine HDG 3” della Henkel E’ fornito in cisternette in polietilene con rubinetto a valvola di sicurezza al
fondo, del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su pedana con muletto. Anche queste materie
prime sono allocate al coperto e acquistate periodicamente nell’anno in funzione dell’attività in produzione.
.
Soluzioni acquose alcaline di Idrossido di sodio e ammoniaca: sono contenute in cisternette in polietilene
con rubinetto a valvola di sicurezza al fondo, del volume di 1 m3, la sua movimentazione è effettuata su
pedana con muletto, il travaso viene effettuato nei pressi dell’impianto di trattamento delle emissioni acide Ei
e nei pressì dell’impianto di trattamento delle acque di risciacquo per la deferrizzazione, con pompa dedicata
al travaso di liquidi mobili. Le soluzioni trasferite in ciclo chiuso non producono emissioni diffuse.
Calce superventilata: è utilizzata nel trattamento dei fumi provenienti da vasca di zincatura nell’abbattitore
per le emissioni E2 e non è altro che Idrossido di calcio, utilizzato anche in edilizia come legante aereo.
L’azione è l’abbattimento delle polveri e dei componenti acidi (cloruro di ammonio e composti del cloro) che a
caldo si liberano dal manufatto in fase di zincatura. L’aggiunta è manuale in una tramoggia di carico e il tutto
avviene all’interno del reparto di zincatura nelle vicinanze della vasca. Questo ausiliario di produzione è
allocato in magazzino coperto e acquistato periodicamente nell’anno in funzione dell’attività in produzione. La
pedana è movimentata con muletto.
Additivo di decapaggio: preparato con funzione di inibitore della fugacità delle soluzioni di decapaggio.
Riduce le emissioni di composti del cloro dalle vasche di decapaggio. E fornito in fusti di polietilene da circa 50
Kg, la movimentazione è effettuata su pedana con muletto fino alle vasche di decapaggio, il travaso viene
effettuato in impianto con pompa dedicata al travaso di liquidi mobili. La soluzione non è volatile e non
produce emissioni diffuse.
Combustibile: l’azienda produce energia termica direttamente legata al processo produttivo per il
riscaldamento del bagno di zinco fuso. L’alimentazione è costituita da metano direte.
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5.2. Preparazione delle travi di sospensione dei manufatti
I serbatoi e altri manufatti in materiale ferroso sono sospesi manualmente alle travi di immersione con filo di
acciaio al carbonio. La trave è trasportata da carroponte sulle vasche di trattamento superficiale.
5.3. Sgrassaggio
Lo sgrassaggio è la fase di allontanamento dalla superficie del manufatto della patina di lubrificante
eventualmente rimasta dai processi di fonderia e laminazione del materiale mediante immersione in soluzione
acquosa di sgrassanti acidi dei manufatti da zincare trasportati da carroponte alla temperatura di 30 35 O
per recupero di calore dai fumi di riscaldamento della vasca di zincatura. La soluzione sgrassante viene
continuamente rigenerata per rabbocco di acqua e sgrassante acido.
Lo grassaggio è effettuato in due vasche di polipropilene dello spessore di 20 mm, ingabbiata in struttura
portante (telaio) in acciaio al carbonio, inserita in vasca di contenimento in vetroresina e allocate in fossa di
calcestruzzo armato di 40 cm di spessore per circa 1,5 m.
—
5.4. Decapaggio
La fase di decapaggio opera a temperatura ambiente. I bagni dì decapaggio sono costituiti al 14 % circa m/m
in HO!, con aggìunta di 1 gr di inibitore di corrosione per ogni litro di soluzione madre impiegata per approntare
la soluzione decapante.
I manufatti restano immersi in queste vasche per un periodo da 20 a 30 minuti circa in funzione dell’ossido
presente sulla superficie dei pezzi.
L’azione dell’acido decapante produce l’allontanamento degli ossidi di ferro come cloruri solubili o come
complessi cloridrici, allo stesso modo l’azione dell’inibitore si espleta attraverso la inibizione chimica della
reazione di ossidazione del ferro da parte dello ione idrogeno con conseguente aggressione chimica del
manufatto,
Le vasche di decapaggio sono attualmente sei ( ed una di riserva in alternanza con la vasca in fase di
esaurimento) con volumetria pari a 36,72 m3 per singola vasca (2,7x6,8x2,0 m), esse sono costituite da
polipropilene dello spessore di 20 mm, ingabbiate in struttura portante (telaio) in acciaio al carbonio, ìnserite in
vasche di contenimento in vetroresina e allocate in fossa di calcestruzzo armato di 40 cm di spessore per circa
1,5m,
Ogni vasca è indipendente in fase di lavorazione e può trattare contemporaneamente travi diverse di
manufatti. Le vasche di decapaggio lavorano con coperchi mobili posti su ogni vasca e sono sottoposte ad
aspirazione e abbattimento dell’emissioni in continuo durante tutta l’attività di produzione.
Le operazioni dì decapaggio richiedono soluzioni acquose di acido cloridrico che nel tempo esauriscono la loro
azione non solo per la diminuzione dell’attività chimica dell’HOl, che comunque è rabboccato in vasca con
circuito di distribuzione chiuso, ma soprattutto per l’aumento della concentrazione di ioni ferro. Le soluzioni
delle vasche di decapaggio che raggiungono valori in ferro non compatibili col processo sono gestite come
rifiuto,
5.5. Lavaggio
Al termine dell’operazione di decapaggio nella vasca di lavaggio viene asportato con acqua, per immersione,
tutto il film di soluzione acida presente sul manufatto, Le acque di lavaggio sono anch’esse riciclate nelle
vasche di decapaggio in aggiunta ad acido fresco, se il contenuto in ferro è elevato si effettua il processo di
deferrizzazione che viene eseguito in apposito impianto parallelo e in automatico.
La vasca di risciacquo ha le stesse caratteristiche strutturali delle vasche delle precedenti fasi.
5.6. Flussaggio
L’operazione di flussaggio ha come scopo principale quello di mantenere disossidate le superfici dei manufatti
dopo l’avvenuto decapaggio e predisporre la superficie del manufatto ad una maggior efficienza di copertura in
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fase di zincatura. L’operazione avviene per immersione in vasca 2,7 x 2,0 x 6,8 m. Anche in questo caso la
vasca ha le stesse caratteristiche costruttive delle precedenti e stesso costruttore e durata media presunta. La
soluzìone acquosa di flussaggio è costituita da sale doppio di zinco e ammonio (Zn012 NH4CI 2 H20 ) che
ha una duplice funzione: eliminare ogni impurezza sul ferro ed evitare che lo zinco sottostante si ossidi, In tal
modo la superficie del materiale ferroso è pronta a legarsi con lo zinco. La composizione della soluzione
acquosa è circa il 50 % (m!m) in sale doppio espresso sotto forma di Zn012.
Per abbassare il contenuto in ferro della soluzione di flussaggio si opera una deferrizzazione, costituita dalle
seguenti fasi:
1) chiariflocculazione;
2) neutralizzazione;
3) disidratazione del fango per mezzo di un filtro pressa.
.
La soluzione depurata, quindi ritorna in ciclo per essere utilizzata nelle vasche di flussaggio, mentre i fanghi
provenienti dalla depurazione sopra indicata sono essiccati all’aria sotto una tettoia, poi inviati, attraverso una
ditta autorizzata, ad un centro di stoccaggio definitivo.
5.7. Essiccazione
Dalla vasca di flussaggio i manufatti passano in un essiccatore per l’asciugatura; esso è costituito da una
vasca interrata rivestita di mattoni refrattarì con capacità di circa 105 m3; il flusso di aria calda, proveniente
dalla vasca di fusione dello zinco, viene introdotto, tramite uno scambiatore, all’interno dell’essiccatoio; la
portata d’aria viene regolata per mezzo di un gruppo valvola mentre 3 ventilatori provvedono alla diffusione
dell’aria calda, per asciugare i pezzi da zincare; l’essiccatoio è fornito di coperchi mobili.
5.8 Zincatura a caldo
Lo zinco fuso alla temperatura di 438 445 è del tipo elettrolitico al 99,995% con una aggiunta di circa l’i %
di alluminio, L’immersione nel metallo liquido dei manufatti avviene, per mezzo di carroponte, alla velocità di
cìrca 1 metro/minuto.
Alla fine dell’estrazione totale dei manufatti si provvede all’eliminazione delle possibili sgocciolature con
adeguati attrezzì.
Il Forno di zincatura è del tipo multifiamma a gas metano costituito da una carpenterìa con un rivestimento
isolante per evitare dispendio di energia; all’interno del forno è contenuta una vasca metallica, in acciaio
debolmente legato, di contenimento dello zinco fuso di capacità circa di 38 m3; il riscaldamento della vasca
avviene per radiazione con cinque file di bocchette; ciascuna fila, disposta sulla fiancata della vasca, è dotata
di 120 ugelli bruciatori di gas metano che costituiscono una fascia radiante. La temperatura di esercizio di
zincatura non supera i 450°C (interno bagno di zinco> mentre la temperatura dei fumi non deve superare i 600
00 in maniera da assicurare un delta di temperatura fra interno ed esterno vasca non superiore ai 150°C. Le
temperature vengono regolate attraverso il set dei pirometri di regolazione. Ogni giorno viene ripristinato il
livello della vasca di zinco con l’aggiunta di zinco in pani in quantità variabile in funzione dei consumi.
Una cappa dì aspirazione provvede ad inviare i fumi di zincatura (fumi bianchi> all’impianto di abbattimento
(punto emissìvo E2>.
00
—
5.8 Stoccaggio e movimentazione del prodotto finito.
Dopo l’operazione di zincatura i manufatti vengono inviati nella zona di scarico dove stazioneranno fino al
raffreddamento totale.
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5.9. Prescrizioni di carattere generale
1. Durante la fase di grassaggio, alfine di ottimizzare tale attività dovranno essere monitorati giornalmente i
parametri del bagno come la temperatura e la concentrazione degli agenti sgrassanti.
2. Durante la fase di decapaggio, poiché il contenuto di HCI nella fase gassosa dipende daVa temperatura e
dalla concentrazione dei bagni di decapaggio, dovranno essere monitorati i parametri del bagno: temperatura
e concentrazione dell’HCI in modo tale da rientrare nel range indicato in figura A
3. Durante la fase di decapaggio, al fine dell’ottimizzazione dei bagni di decapaggio, anche al fine di evitare I
sovradecapaggio, dovranno essere monitorati i parametri del bagno: concentrazione dell’acido e contenuto di
ferro, secondo quanto riportato in figura B
/
4)
40 00
Ii
2
(‘or a
figuraA
per I’eserciei dei bagni d, decapanein aperti
figura B
4.
Durante la fase di lavaggio è opportuno che lo stesso sia eseguito in modo accurato per evitare il
trascinamento di cloruri di ferro dai bagni di decapaggio prima della fase di flussaggio.
5,
Al termine della fase di zincatura, prima dell’estrazione totale dei manufatti, l’operazione mirata
all’eliminazione delle possibili sgocciolature con adeguati attrezzi, che prevede il sollevamento della cabina,
dovrà essere effettuata prevedendo il sollevamento della stessa dopo un tempo sufficiente lungo tale da
consentire al sistema di aspirazione della cabina di captare tutte le emissioni che vengono generate dal
processo.
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6.
EMISSIONI ATMOSFERICHE
6.1. Emissioni convogliate
Si riporta nelle seguenti tabelle il quadro riassuntivo delle emissioni e relativi valori limite.
I punti di emissione elencati nelle seguenti tabelle sono riportati nell’elaborato Allegato 4
dell’impianto con l’indicazione dei punti di emissione in atmosfera.
r
,
.
Provenienza
Reparto Macchina
-
.
Ei
E2
Planimetria
i
QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI
Emissioni
Sigla di
Errussio
-
Linea Decapaggio
.
Vasca di zincatura
da misurare con frequenza semestrale*
Sistema di
abbattimento
Tipo di Sostanza
inquinante
Scrubber ad
Composti inorganici del cloro sotto
umido con soluz. forma di gas e vapore espressi come
di idrossido di Na
HCI
Polveri
Composti inorganici del cloro sotto
Abbattimento a forma di gas e vapore espressi come
secco mediante
HCI
maniche filtranti
Ammoniaca e ammonio in fase
gassosa
Zinco nelle polveri
.
Limite emissione mg/Nm
3
10 mg/Nm
3
5 mg/Nm
3
10 mg/Nm
3
25 mg/Nm
3
3
5 mg/Nm
*Dtirantc il primo anno, a partire dalla data di rilascio del presente Provvedimento, la Società è
tenuta ad effettuare il monitoraggio della componente atmosfera con frequenza trimestrale cd
il monitoraggio dovrà essere finalizzato alla ricerca delle diossine.
L’Arpa Puglia potrà effettuare almeno 2 volte l’anno, a sua discrezione e comunque senza
preavviso, con oneri a carico della Società il monitoraggio di tali parametri i seguenti controlli
dci parametri menzionati.
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Per le misure discontinue degli autocontrollì, il Gestore deve:
•
ottemperare alle disposizioni dell’Allegato VI punto 2.3 della Parte V del D.Lgs. 152/06;
•
riportare i dati relativi su apposito registro previsto dal punto 2.7
D.lgs. 152/06 e smi.
a
trasmettere all’ARPA Puglia
•
compilare i DB CET (Catasto delle emissioni territoriali)
—
—
Allegato VI alla parte quinta del
DAP di Lecce i certificati d’analisi con frequenza semestrale
PRESCRIZIONI RELATIVE AI METODI DI PRELIEVO E ANALISI EMISSIONI
Il Gestore è tenuto a rendere accessìbili e campionabili le emissioni oggetto della autorizzazione, sulla base
delle normative tecniche e delle normative vigenti sulla sicurezza ed igiene del lavoro.
In partìcolare devono essere soddisfatti i requisiti di seguito riportati.
Punto di prelievo: attrezzatura e collocazione (riferimento metodi UNICHIM 422
13284-1)
—
UNI 10169
—
UNI EN
Ogni emissione deve essere numerata ed identificata univocamente con scritta indelebile in prossimità del
punto di prelievo, I punti di prelievo devono essere collocati in tratti rettilinei di condotto a sezione regolare
(circolare o rettangolare), preferibilmente verticali, lontano da ostacoli, curve o qualsiasi discontinuità che
possa influenzare il moto dell’effluente. Per garantire la condizione di stazionarietà necessaria alla esecuzione
delle misure e campionamenti, la collocazione del punto di prelievo deve rispettare le condizioni imposte dalle
norme tecniche di riferimento (UNI 10169 e UNI EN 13284-1). E’ facoltà dell’Autorità Competente richiedere
eventuali modifiche del punto di prelievo scelto qualora in fase di misura se ne riscontri la inadeguatezza. In
funzione delle dimensioni del condotto devono essere previsti uno o più punti di prelievo.
Accessibilità dei punti di prelievo
I sistemi di accesso degli operatori ai punti di prelievo e misura devono garantire il rispetto delle norme
previste in materia di sicurezza ed igiene del lavoro (D.Lgs 81/08 e norme di buona tecnica). L’azienda dovrà
fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui opererà il personale
incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni.
L’azienda deve garantire l’adeguatezza di coperture, postazioni e piattaforme di lavoro e altri piani di transito
sopraelevati, in relazione al carico massimo sopportabile. Le scale di accesso e la relativa postazione di lavoro
devono consentire il trasporto e la manovra della strumentazione di prelievo e misura.
Il percorso di accesso alle postazioni di lavoro deve essere ben definito ed identificato nonché privo di buche,
sporgenze pericolose o di materiali che ostacolino la circolazione. I lati aperti di piani di transito sopraelevati
(tetti, terrazzi, passerelle, ecc.) devono essere dotati di parapetti normali secondo definizioni di legge.
I punti di prelievo collocati in quota devono essere accessibili mediante scale fisse a gradini oppure scale fisse
a pioli: non sono considerate idonee scale portatili. Le scale fisse verticali a piolì devono essere dotate di
gabbia di protezione con maglie di dimensioni adeguate ad impedire la caduta verso l’esterno.
L’accesso ai punti di campionamento può essere garantito anche a mezzo di attrezzature mobili regolarmente
dotate dei necessari dispositivi dì protezione.
La postazione di lavoro deve avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da
garantìre il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. In particolare le piattaforme di lavoro
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ZINCOGAM Sp.a. impianto di zincatura a caldo,
ubìcato nel Comune di Soleto (Prov. LE), SP.362 km 14,500 Fascicolo n. 22
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devono essere dotate di: parapetto normale su tutti i lati, piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo
nonché di botola incernierata non asportabile (in caso di accesso dal basso) o cancelletto con sistema di
chiusura (in caso di accesso laterale) per evitare cadute e possibilmente dotate di protezione contro gli agenti
atmosferici
Metodi di campionamento
e misura
Per la verifica dei valori limite di emissione devono essere utilizzati:
•
metodi UNI EN I UNI / UNICHIM
•
metodì normati e/o ufficiali
•
altri metodi solo se preventivamente concordati con l’Autorità Competente
Incertezza delle misurazioni
Ai fini del rispetto dei valori limite autorizzati, i risultati analitici dei controlli/autocontrolli eseguiti con metodi
normati e/o ufficiali devono riportare indicazione del metodo utilizzato e dell’incertezza della misurazione, così
come descritta e riportata nel metodo stesso. Qualora l’incertezza non venisse indicata, si prenderà in
considerazione il valore assoluto della misura.
Il Gestore dell’impianto in oggetto è tenuto ad effettuare gli autocontrolli delle proprie emissioni atmosferiche
con la periodicità stabilita nel piano di monitoraggio.
La data, l’orario, i risultati delle misure, il carico produttivo gravante nel corso dei prelievi dovranno essere
annotati su apposito registro con pagine numerate firmate dal responsabile dell’impianto e mantenuti a
disposizione per tutta la durata della presente AIA.
62. Prescrizioni di carattere generale
1. Dovrà essere monitorato il pH dello SCRUBBER al fine di garantire l’efficienza della soluzione di NaQH,
2. dovrà essere garantita una manutenzione periodica degli ugelli dello scrubber da cui viene nebulizzata
l’acqua al fine di garantire la corretta fuoriuscita della stessa.
3. è opportuno che al momento del cambio del filtro vengano impiegate gli anelli di Raschig che
garantirebbero una maggiore efficienza del sistema filtrante dello scrubber,
4. GESTIONE ACQUE
51 Approvvigionamento Idrico
Si riporta la tabella delle risorse idriche:
Tipo fonte
Autotrasporto
convenzionato con AQP
Pozzo
Uso
Uso domestico
Riserva antincendio
Uso industriale
Prescrizione operativa
Il
Dovrà essere garantito quanto riportato nelle condizioni reative al
provvedimento rilasciato dal Genio Civile di Lecce n. Prot, n.
19382 del 02.03.10
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5.2 Gestione Acque Meteoriche
Denominazione
Provenienza
Si
Piazzali scoperti
e coperture
fabbricati
Denominazione
*
piazzali scoperti, viabilità interna dell’impianto: 1)
accumulo nelle vasche interrate di raccolta esistenti a tenuta
stagna per il trattamento di depurazione (grigliatura,
dissabbiatura, sedimentazione e disoleazione); 2) scarico
nella rete pluviale consortile ASI dedicato alla raccolta delle
acque del Zona industriale d& ComuneSot
,
Composizione media
Parametri
Si
Destinazione
Acque meteoriche di pioggia che dilavano coperture,
COD
Cd
Cr tot
Fe
Zn
Cu
Pb
P totale
NH4
Idrocarburi
totali
Tensioattivi
[
Prescrizione operativa
Limite
comedaD.Lgs
152/06 Allegato 5 Nessuna
alla Parte terza
Tabella 3, in caso di
immissione in acque
superficiali e in
fognatura.
-
Frequenza
monitoraggio*
Annuale
—
Il campione deve essere prelevato immediatamente prima dello scarico.
5.2.1 Prescrizioni di carattere generali
1. Adottare tutti i necessari accorgimenti per evitare fuoriuscite occasionali di sostanze movimentate
all’interno dell’impianto durante la fase di trasporto;
2. Annotare sul registro digestione dell’impianto di trattamento, da conservare presso la sede dell’impianto
a
disposizione dell’autorità di controllo, le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria;
3. Assicurare che, nella fase di raccolta, non sussista commistione tra le acque meteoriche che dilavano
dalle superfici dove avviene lo stoccaggio di particolari categorie di rifiuti e/o sostanze o materiali
solidi,
nonché dove avvengono operazioni di carico e scarico dei medesimi e acque rinvenienti dai pluviali
di tetti
e delle coperture dell’insediamento;
4. Gestire le acque di pioggia, predisponendo idonei pozzetti di controllo e prelievo immediatamente valle
a
del trattamento, prima dell’immissione;
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5. Eseguire periodici e adeguati interventi di manutenzione alle opere fognarie interessate dallo scorrimento
delle acque piovane al fine di garantire l’efficienza del drenaggio, in particolare alle vasche di
sedimentazione, accumulo, al sistema di grigliatura e disoleatura, verificando che non vi siano occlusioni
dello stesso che potrebbero arrecare pregiudizio allo smaltimento finale;
6. Adottare misure gestionali e di profilassi igienico sanitarie atte a prevenire, soprattutto nel periodo estivo
diffusione di odori molesti, proliferazione di insetti e larve e di ogni altra situazione pregiudizievole per i
lavori e per l’ambiente;
7. Adottare tutte le misure necessarie ad evitare un aumento anche temporaneo dell’inquinamento
eventualmente causato dal non corretto funzionamento dell’impianto dì trattamento;
8. Utilizzare il sistema di convogliamento delle acque meteoriche per convogliare le sole acque di pioggia
con esclusione di ogni altra tipologia di rifiuti liquidi di diversa natura e provenienza da quelle di pioggia,
garantendo il massimo controllo nei riguardi di possibili immissioni abusive.
53. Scarichi Idrici
Il processo industriale non prevede scarichi industriali,
5. GESTIONE RIFIUTI PRODOTTI
Peri rifiuti prodotti dovranno essere osservate le condizioni del deposito temporaneo di cui all’art. 183 comma
1 lettera m del D.Lgs. 152/06 e smi.
6.
EMISSIONI SONORE
Poiché il Comune di Soleto non ha ancora proceduto all’effettuazione della classificazione acustica del
territorio ai sensi della Legge 26/10/1995 n° 447, nella relativa attesa il gestore deve rispettare i limiti di
rumorosità fissati dalla Legge Regionale n. 3/2002 e i limiti stabiliti nel D.P.C.M. 1/03/1991,
A seguito della zonizzazione acustica del territorio, ai sensi dell’articolo 8 lettera Legge Regionale 3/2002,
l’impresa dovrà presentare l’eventuale piano di risanamento ai sensi dell’art, 11 della rìchiamata legge
Regionale.
Le misurazioni dell’inquinamento acustico dovranno essere effettuate nel rispetto del Decreto Ministro
Ambiente 16 marzo 1998 e della Circolare 6 settembre 2004 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio “Circolare 6 settembre 2004 Interpretazione in materia dì inquinamento acustico: criterio differenziale
e applicabilità dei valori limite differenziali,”con frequenza stabilita nel Pano di Monitoraggio e controllo,
Alfine di minimìzzare l’impatto acustico, il Gestore dovrà in particolare:
• mantenere chiusi i portoni dello stabilimento, fatte salve le normali esigenze produttive;
• verificare periodicamente lo stato di usura delle guarnizioni e/o dei supporti antivibranti dei ventilatori
degli impianti di abbattimento, dei compressori e delle lìnee di produzione provvedendo alla
sostituzione delle parti usurate quando necessario;
• intervenire prontamente qualora il deterioramento o la rottura di impianti o parti essi provochino un
evidente inquinamento acustico;
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•
•
effettuare il monitoraggio del rumore esterno e delle vibrazioni, mediante tecnico competente in
acustica ai sensi della Legge 447/95, con frequenza triennale e comunque nel caso di modifiche
all’impianto in grado di influire sulle emissioni acustiche;
evitare il verificarsi di situazioni accidentali quali la caduta di un materiale in fase di movimentazione
con muletto che potrebbe determinare situazioni di emissioni di picco, attraverso una maggior
formazione e attenzione del personale.
La ditta deve verificare, attraverso specifiche campagne di misura condotte da un tecnico competente in
acustica ai sensi della L. 447/95, che i limiti massimi di esposizione al rumore nell’ambiente esterno non
superino limiti assoluti, per la zona di appartenenza, e quelli differenziali di cui all’art. 6 DPCM 131991
presso eventuali abitazioni circostanti, anche fuori della zona di appartenenza.
7. PIANO Dl MONITORAGGIO E CONTROLLO
Il Gestore dovrà attuare il Piano di Monitoraggio e Controllo, allegato B del presente provvedimento,
rispettando frequenza, tipologia e modalità dei diversi parametri da controllare.
Il Gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio e
Controllo, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione ed alla loro riparazione nel più breve tempo
possibile.
Tutti i risultati dei controlli e delle verifiche saranno inviati all’ARPA Puglia DAP di Lecce e alla Regione
Puglia
Assessorato all’Ecologia per i successivi adempimenti amministrativi e, in caso di violazioni
penalmente rilevanti, anche alla competente Autorità Giudiziaria,
—
—
ARPA potrà effettuare il controllo programmato in contemporanea agli autocontrolli del Gestore.
8. ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO E CONDIZIONI DI ESERCIZIO
La Ditta è tenuta a rispettare i limiti, le condizioni, le prescrizioni e gli obblighi della presente sezione.
E’ fatto divieto contravvenire a quanto disposto dal presente atto e modificare l’impianto senza preventivo
assenso della Regione Puglia (fatti salvi i casi previsti dall’art. 10 comma 1 D.Lgs. n. 59/05).
91. Condizioni generali per l’esercizio dell’impianto
9t1. Condizioni relative alla gestione dell’impianto
L’impianto dovrà essere condotto con modalità e mezzi tecnici atti ad evitare pericoli per l’ambiente ed il
personale addetto.
Le eventuali modifiche all’impianto dovranno essere orientate a scelte impiantistiche che permettano di:
•
ottimizzare l’utilizzo delle risorse ambientali e dell’energia;
•
ridurre la produzione di rifiuti, soprattutto pericolosi;
•
ottimizzare i recuperi comunque intesi, con particolare riferimento al recupero delle acque meteoriche;
•
diminuire le emissioni in atmosfera,
REGIONE PtJGUA
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91.2. Comunicazioni e requisiti dì notifica generali
Il Gestore dell’impianto è tenuto a presentare alla Regione Puglia e ARPA Puglia annualmente una relazione
relativa all’anno solare precedente, che contenga almeno:
1 i dati relativi al Piano di Monitoraggio;
2. un riassunto delle variazioni impiantistiche effettuate rispetto alla situazione dell’anno precedente;
3. un commento ai dati presentati in modo da evidenziare le prestazioni ambientali dell’impresa nel
tempo, valutando, tra l’altro, il posizionamento rispetto alle MTD (in modo sintetico, se non necessario
altrimenti)
Qualora l’Autorità competente ritenga utile predisporre un modello da utilizzare per tali comunicazioni, questo
sarà reso disponibile.
Il Gestore deve comunicare preventivamente le modifiche progettate dell’impianto (come definite dall’art. 2,
comma 1, lettera m) del D.Lgs. n. 59/05) alla Regione Puglia, alla Provincia, all’ARPA ed al Comune, Tali
modifiche saranno valutate dalla Regione Puglia, ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 59/05. La Regione Puglia,
ove lo ritenga necessario, aggiorna l’autorizzazione integrata ambientale o le relative condizioni, ovvero, se
rileva che le modifiche progettate sono sostanziali ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera n) del D.Lgs. n. 59/05,
ne dà notizia al Gestore entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione ai fini degli adempimenti di
cui al comma 2. Decorso tale termine, il Gestore può procedere alla realizzazione delle modifiche comunicate.
Nel caso in cui le modifiche progettate, ad avviso del Gestore o a seguito della comunicazione di cui sopra,
risultino sostanziali, il Gestore deve inviare alla Regione Puglia una nuova domanda di autorizzazione;
Il Gestore deve comunicare il prima possibile (e comunque entro le 24 ore successive all’evento), in modo
scritto (fax) alla Regione, alla Provincia, all’ARPA Puglia DAP Lecce e al Comune particolari circostanze
quali:
—
•
le fermate degli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera;
•
malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio di durata superiore all’ora;
•
incidenti di interesse ambientale che abbiano effetti all’esterno dello stabilimento (effettuare inoltre
comunicazione telefonica immediata all’ARPA di Lecce).
Il Gestore, nella medesima comunicazione, deve stimare gli impatti dovuti ai rilasci di inquinanti, indicare le
azioni di cautela attuate e/o necessarie, individuare eventuali monitoraggi sostitutivi. Successivamente, nel più
breve tempo possibile, il Gestore deve ripristinare la situazione autorizzata.
Qualora il Gestore decida di cessare l’attività, deve preventivamente comunicare e successivamente
confermare con raccomandata a/r alla Regione Puglia, Provincia e al Comune la data prevista di termine
dell’attività.
9. SISTEMI DI GESTIONE
Il gestore non ha ottenuto, ad oggi, la certificazione UNI EN SO 14001 nè registrazione in base al Regolamento
EMAS.
10. RISCHIO Dl INCIDENTE RILEVANTE
L’impianto non rientra fra gli impianti a rischio di incidente rilevante.
—______
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11. STATO DI ATTUAZIONE DELLE BAT DI SETTORE
Si riporta di seguito, in forma tabellare, uno stralcio dell’elenco delle migliori tecniche disponibili catalogate nel
documento “Linee guida per l’individuazione e l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili in materia di prodotti
ceramici IPPC
Integrated Pollution Prevention & Control, Categoria 2.3.c. dell’All. i del DLgs. 59/05
Commissione ex art.3, comma 2 del D.Lgs. 372/99” di cui al Decreto 29 gennaio 2007. Di fianco ad ognuna si
riporta lo stato di adozione come dichiarato dall’azienda nel documento “BAT di Settore Applicabilità”.
-
—-—-—----
Fase
Fase ciclo lavorativo
.
.
Rif. All. III par. 4.5.1
Zrncogams.p.a.
.
1. Preparazione
2. Sgrassaggio
3. Decapaggio
Carico manufatti da
zincare
.
.
Sgrassaggio
Decapaggio
—__________________
4, Lavaggio
Lavaggio
5. Flussaggio
Flussaggio
6. Essiccazione e
preriscaldamento
Preriscaldamento
7, Zincatura
Zincatura
.
Condizioni operative
BAT
Ispezione dei manufatti cha
vanno appesi ad attrezzature con
ganci / legacci di acciaio
Bagno di sgrassaggio acido con
acido cloridrico con additivi,
emulsionanti, inibitori della
corrosione:
Trattamento bagno di
sgrassaggio in situ o presso ditte
esterne specializzate allo
smaltimento
Utilizzo acido cloridrico 28-33 %
diluito_sino_al_12-16%
Utilizzo inibitori di evaporazkrne
Rabbocco con acido
Controllo del cloruro ferroso
Consumo di Kg HCI/t
KHCl/t
Temperatura di esercizio
Concentrazione HCI nella fase
gassosa sopra il bagno di
decapaggio aperto
HCI < 10 mg/Nm
3
Lavaggio statico
Utilizzo acqua di lavaggio per il
rabbocco dei bagni precedenti
Controllo parametri del bagno e
delle quantità dei flussanti
Rigenerazione interna sul posto
Essiccazione e preriscaldamento
tramite gas esausti provenienti
dal riscaldamento della vasca di
zincatura
Temperatura dello nco fuso
Applicata
Si
.
Aggiunta di altri metalli alliganti in
piccole percentuali
Aspirazione dei fumi con cabina
o estrattori a bordo vasca
—_________
Si
——-—----------—--—
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
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E
.
fl
8. Finitura
Scarico Ritocco
-
Abbattimento emissioni con filtri
in tessuto o scrubber
Recupero calore per
essiccazione e preriscaldamento
dei manufatti
Riutilizzo delle matte
nell’industria dei metalli non
ferrosi
Immagazzinamento separato da
pioggiaevento
Riparazione delle piccole
imperfezioni
Si
Si
Si
NO
Si
/INTCO( i/\M s.pa
pag.
Piano di
fli
flflOrLtOio C enlrOllO
Prano di Monito ra ‘‘:o e Gontrollo
ZINCO GAM s.p. a.
Sede Legale Galatina (LE) via Pavia, 36
Sede impianto Soleto, s.p. 362 Km 14. 500
Responsabile tecnico
(iqreo1a ì\1USS,flìo
/i
( ()llsLIlcflta i
l11
I)ì :vto I). (ianlrcda
:
/
1 di 21
e.
ZINCOGAM s.p.a.
pag. 4 di 21
20/05/08 Piano di monitoraggio e controllo
Riferimenti normativi
UN)
tiNi
tINI
UN)
EN ISO 14001/96 § 4.4.6
ISO 14004’97 § 4.3.3.3
EN 150 14001196 * 4.5.1
150 14004197 § 4.42
Allegato Il D.M. 31/01/2005
BRefMonitoring European Commission 12-01
D.L.gs. 152/2006 Parte Quinta
D. Lgs. 152 ‘06 Parte Quarta
Legge n. 447 26/10/1995
Legge Regionale n. 3/02
D.P.C.M. 14’I 1197
D.M.A. 16/03/98
Controllo Operativo
Controllo Operativo
Sorveglianza e misurazioni
Misurare e sorvegliare
Linee guida di “Sistemi di monitoraggio”
Reference Document on Best Available Techniques in the
Ferrous Metals Processing lndustry (adopaed Dcc 2001) 5
Nonne in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera
Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei alti
inquinati
Legge quadro sull’inquinamento acustico
Nonne di indirino per il contenimento e la riduzione
delrinquinamento acustico
Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore
Tecniche
di
rilevamento
e
di
misurazione
dell’inquinamento acustico
Responsabilità
Responsabile di area per le attività operative
•
Responsabile tecnico Or. Massimo Giurgola
-
Zi\C E:\l
P°f 5 di 2]
20/05/08 Piano di monitoraggio e contro] Io
1.
Processi
di prod uzione di emissioni
gassose in atmos fera
1.1. FiuaIit
i a presente procedura recola i controlli processistici e i monitoraggi relativi al tratta—
menio delle emissioni gassose in atmosidra essa ha lo sCopo di ci le ore I e iTieienta dei 1StCflì
di aobaitimenio e monitorare le sostanze emesse ocr la con fòrmitfì ai limiti previsti dal la noi—
Inativa nazionale.
1.2. ResponsahiIiti
L
del Responsabile tecnico i applicazione del la presente procedura alTidando il controllo operativo impiantistico ai responsabili delle aree di interesse e il monitorag
gio delle emissioni a laboratori esterni terzi riconosciuti nella professione dalla vigente norma
tiva nazionale.
reSponsabi iit?i
1.3. Identificazione
Le emissioni gassose provementi dal ciclo produttivo
‘
SOflO
due:
Emissione da processo di decapaggio dei manufatti in bagni di soluzione acida per acido
loi idi io tspn ak in itm di ahh ltnmLnlo ad umide p i sol UZIOflL d idi ssidu cii s
dio iucnnficatc dal punto Lflh1SS1O I I costituito da camino di altczi i pui a 11 4 m L
della sezione di sbocco 0,679 m emissioni soggette ad autorizzazione.
Luca
Lmssioni da processo di immersione dei manufatti in bagno di zinco baso. aspi rate in si
L n ci mb miti ThJlto
LO e ìi poi .o
i ml ‘ilti
m mnih icLnti
i iL ci il duna
1
emissivo 122 costituito da camino di altezza di 13.0 nì e arca della sezione di sbocco 0.785
mE emissioni soggette ad autorizzazione.
•
zfNcooAM s.p.a.
pag. 7 di 21
-
20’05!(18 Piano di munitoraggio e controllo
1.7. Gestione delle incertezze
Ei emissione da impianto dì abbattimento a scrubber degli aeriformi da vasche di
deeapaggio
• Composti gassosi del cloro
-
E2 emissione da impianto di abbattimento a secco degli aeriformi da vasca di zinea
tura
• Polveri: flncertezza nella rilevazione dei dati analitici per le polveri ha come
componenti gli errori relativi sistematici nella determinazione dei volumi
• Composti gassosi del cloro
• Ammoniaca
• Zinco nelle polveri
-
Facendo riferimento al manuale UNICHIM 158, tre campionamenti rappresentano il
numero minimo idoneo per ottenere un quadro rappresentativo dell’effettivo livello medio dì
concentrazione di un inquinante c della eventuale variabilità dei dati. I valori di concentrazione
degli inquinanti sono ottenuti con riferimento al D.L.gs. I 512OO6 per un periodo di canipio
namento di una ora.
La determinazione della concentrazione di ciascun inquinante deve essere accompagna
ta dalla propria incertezza estesa ad un livello di fiducia del 95%
In alternativa per la stima delrerrore di campionamento ed analisi si 6 riferimento
allAppendice 4 del manuale UNICHIM 158
1.8. Valutazione della conformità
L’emissionc sarà conlbrmc al s’LE (Valore Limite di Emissionei se saranno rispettate le
condizioni riportate in Allegato VI par.2.3 alla ParteV
i
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1.9. Relazione sull’esito dcl monitoraggio e destinatari di comunicazione
In allegato sono riportati modelli di registrazione dei dati analitici e delle voci presenti
nelle certificazioni di laboratori esterni relative ai risultati sui parametri monitorati e sulla
valu
tazione delle emissioni ai fini della conformità ai VLE del D.L.gs. 152/2006 Parte Quinta
Al
legato I Parte III punto (19) impianti di zincatura a caldo.
( )(
AJs4
spa
pag. Pdi 21
2h(t51t$
2.
PIano di
nionil waeeio
e cirnluulki
(lestione riliuti
21. Finaliti
La presente procedura recola i controlli cfTettuati in azienda nel la gestione dei ri li
dalla produzione deposito alle fasi di smaltimenio al fine dell applicazione delle norme un—
zional i che regolano la gestione dei rifiuti.
—
E responsabilidi del Responsabile tecnico applicazione della presente procedura di
controllo operativo. avvalendosi delEausilio degli operatori di produzione per la movimenta—
zione e il deposito di personale amministrativo per le operazioni previste dal la normativa vi
gente in materia di contabilità. registrazione. affidamento e smaltirnento finale. Il Responsabile
tecnico affida a laboratori esterni terzi. riconosciuti nella profèss ione dalla vigente nornviliva
nazionale. fe eventuali analisi caratterizzanti il rifiuto nei casi stabiliti dalla vigente normativa
di riLri mento. Spetta al Responsabile tecnico la classificazione di ogni singolo ri fiuto.
.
2.2. Identificazione
I rifiuti prodotti dall azienda e sottoposti alEazione di controllo della presente procedura
sono i ipoi t iO nel seguente elenco con i elatt t identificazione E I R
E
j
C cneri di
Piocesso d /inctiura, iesidu d ossidi e
di linea iormai in siincr ticu al
metcil Io fuso
inìco
Jer un
I I 1; 05
/\cidi di
oso i
i’
—
-
0o 05 05
06 0 02
(i
i
Fusti di acciaio III carbonio in
lo
deposito copei
decapaggio (pci ico- T rattamenio superficiale di decapaggio Prodotto e smaltito
dei manu lati in acciaio al carbonio
Mcialh nisti I tifo di lei a I I iasporto de nniuiani da sonopoiic a
new con residui di ìinco i
tutto il iocesso
anghi prodotto dal ti atta- Impianto di trattamento acque di Iasagmento in ben dogI i ci fluenti gio al i cii colo fangh i da dei ci rizzazione
Ritinii solidi piodoii: dal \hbaniioi emissioni ìincatur.i
iia!ianienio dcl iun i per i—
( onianier Piaiiaii.
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O\5I
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deposito coperto
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in
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deposito conerio
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Oli pci motori ingranaggi e Attivitd di manLiienzione
I ubi i tica lione i Pericoloso i
il
n’inni ciCdìi
Nosalii/e
poi
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Contenitori
polietilene in
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iii
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Acciaio
Manufatti non trattati scartati, e fili di ac- M’usi in deposito coperto
cono non irattala
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10 02
Il
Soinzioiii acqiinsL’ dì seni-io
‘\hhaitjio r’ emissioni (le
—
-
decapagoin
hhattiiore prodotta
O
sniali
piig 11 di 21
s.p.a.
20/05!0 Piano di monitonaggio e controllo
A tììnche siano rispettati i lempi e le modalita previste dal I). Lgs. 1 52/0 Parte Duanta
I lato I i Responsahjle tecnico iCflC aggiornato il Modulo 2.01 e Modulo 2.02 in merito al le
iscrizioni ali al Ho e al rientro deì formulari di identi Ocazione rispettivamente per irasponhatori e
smautilori e per ogni nifluto conferito,
1)eposito temporaneo: A) i rifiuti pericolosi devono essere asportati quando il
t!\o
cI
fiUti in
deposito temporaneo raggiunge i I O metri cubi e coniuncjue
dal deposito; l) i rifiuti
non
pericolosi devono essere asportati quando il
qLIafltitLI—
entro uii anno
quantitativo
di
nifluti in deposito temporaneo raggiunge i 2( metri cubi e comunque entro un anno dal
deposito: (/) i rifiuti pericolosi, allatto del conFerimento dci rifiuti al trasportatore, devo
no essere accompagnati dalle relative schede di sicurezza: I addetto di produzione verifica
che
1 imballaggio e letichettatura corrispondano alle norme ADR: D) i rifiuti con ‘voci
speculari” devono essere individuati come pericolosi o non pericolosi in base ad una ap—
posìta analisi chimica di individuazione (Decisione 2000/532/CE). In ogni caso il deposi
to temporaneo è efFettuato per tipologie omogenee di ni fiuti senza nessuna possihilitd di
mise dizione fra ri fiuti pericolosi e non pericolosi.
•
ProcedLlra conferimento acido cloridrico esausto: il rifiuto Il 01 05 (acido esausto di
decapaggio) non è posto in deposito temporaneo ma segue, ai
mi del
conErimcnto. la se
guente procedura: a) verificato clic I ‘acido è diventato esausto ai fini del decapaggio, la
produzione
avverte il servizio commerciale. di provvedere all ‘ordine dì conferimento
dell’ aridu esausto. b
all’ arri
o
dei trasportatore del I acidu esausto viene al lertata la
-
squadra di emergenza” e aHivala la seguente proceciuiet
-
-
-
Al laccio della condotta dal serbatoio di travaso alla autohotte:
Azionamento delle pompe di travaso sulla linea vasche serbatoio di travaso
ad autobotte:
Osecuzione del travaso
—-
scarico
iuttc ie operazioni devono essere condotte con i’ ti5O (lei I ).P. I previsti nella manipola
zione di sostanze acide e dei disposìt i e i di conlcnimento in sabbia per eventuali interventi di
perdite o di emergenza.
ZINCO(i..\M s.p.a.
pag. 13 di 21
20(1508 Piano di monhtoraggio e controllo
I. Reiwle che si applicano in Azienda ocr una corretta tenuta del “formulano” dl
trasoorto
•
Acquisto e vidimazione: lAzienda. attraverso il responsabile tecnico. acquista un
apposito boilcuario contenente un numero di fbrmulari di identificazione rifiuti
(FIR C. conformi al modello di cui alI Ari. 193 D.Lgs. 152106: il bolienario deve
essere numerato progressivamente e vidimato presso gli Uffici dell’Agenzia delle
Entrate o presso le sedi della Camera di Commercio I. A.A., registrato sul registro
IVA-acquisti dell’Azienda dal responsabile tecnico.
•
Emissione e compilazione: il FIR viene emesso. quindi compilato, dal responsabile
tecnico. Viene redatto in quattro esemplari e viene datato e firmato su tutti e quattro
gli esemplari.: il responsabile tecnico provvede a emettere un FIR per ogni tipologia
di rifiuto riportando: i dati identificativi del produttore e del detentore (anche se
coincidono), i dati identificativi del trasportatore, l’origine, la tipologia e la quantità
dei rifiuti in litri o in Kg. le modalità del trasporto, la data, il percorso
dell’istradamento, i dati significativi del destinatario e la tipologia di impianto di de
stinazione: il responsabile tecnico provvede a far controfinnare. su tutti e quattro gli
esemplari del l’ormulario”. il trasportatore: la prima copia resta al detentore. men
tre le altre tre copie vengono consegnate al trasportatore. Il responsabile tecnico
provvederà a verificare se una di queste tre copie consegnate al trasportatore, debi
tamente controfirmata e datata all’arrivo dal detentore. viene restituita all’Azienda
entro tre mesi dal trasportatore Modulo 2.01. Se questo non dovesse succedere. il re
sponsabile tecnico. provvede a scrivere, con lettera raccomandata AR. il sollecito
all’invio di detta copia del ihrmulario” esentando. in questo modo. da ogni respon
sabilità l’Azienda Zincogam s.p.a.. Il responsabile tecnico verifica altresì la corretta
compilazione del “fonnulario” in ogni sua parte. In particolare, il responsabile tec
nico provvede ad apporre sul “formulano” il “numero di registro” sia sulla copia
rimasta in Azienda all’atto del conferimento, sia sulla copia avuta indietro dal tra
sportatore. (Si rammenta che per numero di registro si intende il numero progressivo
della registrazione di carico e scarico che ciascun soggetto ha annoiato sul proprio
registro rifiuti).
4J\( (( L\M .p.a.
pag. 5 di 21
2005 08 Pjano di moni oragio e controllo
( onser azione: i resp n:ihi le tecnico pro vede a conservare per cinque ann dal in
data dell riltima recistrazione i recistra dei ri li uti con i i’elaiivi tdrmulari.
e
Modello t nico di dichiarazione ambientale MLI): il responsabile tecnico opera
una Littenta
compilazione dei registri di Carico e scarico e. alla fine di ogni anno.
prepara un resoconto dettagliato dei carichi e scarichi dei rifiuti al fine di ottempcra
re al I ohhl igu della presentazione annuale del N lf i) (normalmente in scadenza il
30 Aprile di ogni anno). La compilazione e demandata a terze parti esterne
al \zienda. Lntro il mese di gennaio di ogni anno il responsabile tecnico inicrpcl la
-
Lorganizzazione esterna che. previa visita presso LAzienda. provvede a reperire tut
ti i dati per una corretta compilazione del N4 D. l:oi-ganizzazione compila il M I)
supporto magnetico ed inoltra detto MLI) alla Camera di Commercio di Lecce
con raccomandata senza av iso di ritorno. L organizzazione trasmette al la Ditta
/incogam s.pa.. copia dcl Mi I), copia delLa\ enut() pagamento dci diritti di segre
SU
teria dovuti alla Camera di Commercio di I eccc e conia. con 1•indicazione del nome
Ditta Zineogam s.p.a.. dellinoltro del MIJD alLlinte sopra indicato.
/1\( () ‘\M s.p.a,
pag. 17 di 21
20 05/08 Piano di nìonhtoraggio e controllo
impianto di aspirazione e trattamento emissioni gassose da vasca di zincatura: sorgente dL
sposta a ridosso del muro del capannone settore asca di zincatura. costituita da motore e
s entola di aspirazione, sistema li itrante pneumatico. Livello sonoro equi valente misurato a
I m di distanza dalla sorgente I eq (A) 79.7 dB. La sorgente protetta da barriera di atte
miazi one costituita da:
Struttura del capannone sul lato (E est, a ridosso dell’ impianto di aSpirazione e
abbattimento.
-
Sul Lato EST parete in tufo spessore 300 mm coefficienti di attenuazione R sono
di circa 35 dB (A) alle frequenze di 800 2400 hz e oltre per frequente maggiori.
(Ri f. impianti tecnici Prod Parolini e lantini facolta di ingegneria di Roma)
Altre sorgenti significative in azienda non esistono in quanto le eventuali accensioni di
pompe per l’impianto di trattamento delle acque di risciacquo al ricircolo e le pompe di rilancio
delle soluzioni di acido cloridrico e acque da e per le vasche di trattamento 50fl0 disconti nue
nell’arco della settimana, di breve durata. e inferiori a Leq (A) 70 dB (A). Oltre alle sorgenti da
impianti di produzione in azienda lònti di emissioni di rumore sono le operazioni (li mm imen
tazione dei materiali che avvengono con carrelli elevatori con motori a combustione interna, lI
rumore può essere prodotto da cadute accidentali di materiali. accelerazioni dei motori, oci del
personale. Le sorgenti elencate sono anche esse poco significative in quanto discontinue e con
IL clii equivalenti inferiori a Leq (A) 70 dB (A) ad alcuni metri da esse. 1 utte le attE ita pro
dutti\ e si svolgono nel periodo diurno tra le 06:00 e le 22:00. Solo per l’impianto di produzione
di energia termica l’attivitìi rimane continua anche nelle ore notturne in quanto si deve garanti
re, per ovs i moti\ i. il riscaldamento dello zinco fuso in \ asca. I impianto ù completamente in
terrato sotto il pavimento del capannone indLlstriale: i livelli di emissioni percettibili solo ad at
iL ita ferme e con rumore residuo assente sono al Soletotto (li 3t) dE(A) nelle vicinanze.
3,4. Livelli sonori da monitorare
Sorgente di emissione l’intera azienda nell’insìeme dei Suoi impianti. In rifi.rimento
alL norme tecniche fissate dal D.M.A. I 6/03’)$. [).P.C.M. 14/11/97 e la Legge Regionale o.
3 02. del la sorgente saranno misurati i lE clii di inmìissione in ambiente esterno e in ambientc
abitativo così come definiti dalla Legge n. 447 26 10 1995, con l’iferilflent() all’e entuale ap
plicazione del criterio difThrenziale per quest’ultimo, sia in periodo diurno che notturno.
•
7JNCOC;AM s.p.a.
pag. 19 di 21
20105108 Piano di inonitoraggio e controllo
3.8. Relazione sull’esito del monitoraggio e destinatari di comunicazione
In riferimento alIAll. D D.M.A. l6103’QS il rapporto sulle misurazioni conterrà i se
guenti punti:
C)hietiivi dcl monitoraggio
Data, luogo, ora del rilevamento
Condizioni meteorologiche e velocità e direzione del vento
Tempo di riferimento, tempo di osservazione e tempo di misura
Catena di misurazione completa e precisione con allegato certifìcato di taratura
O Livelli di rumore misurati sia per le immissioni in ambiente esterno che in am
biente abitativo
gi Classe di destinazione d’uso a cui appartiene il luogo di misura
h) Conclusioni
i) Elenco nominativo degli osservatori che hanno presenziato alla misurazione
j) Identificativo e firma del tecnico competente che ha eseguito la misurazione
con allegato copia della delibera di iscrizione all’Albo Regionale.
Il rapporto sarà notificato ai seguenti enti: Provincia di Lecce settore ambiente.
all’ARPA di Lecce e Comune di Soleto.
a)
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Piano di if onitoraggio e controllo
ZLVCOGAM p. a.
Sede Legale Galatina (LE) via Pavia, 36
Sede impianto Soleto, s.p. 362 Km 14.500
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Indice di Sezione
Scopo.
4.pplicabilità
2
Riferimenti normativi. ‘4
I.
Processi
2
di produzione di emissioni gassose in atmosièra
.
(4
astionc rifiuti
Processi
di
produzione
di emissioni d rumori in amoien
Servizio manutenzione impianti e mezzi
di
e esterno
20
movimentazione
I1egati:
Mori 1 -0 1 Monitoraggio emissioni gassosa in atmosfera
Mod -02 nionitoraggio parametri di esercizio abbattitori
III
1 2-01 Registro formulari di identiOcaziona rifiuti
oc
2
2 Inc 2-0_ Registro utorizzazioniirasportatori e Snialtitorì
2
21o2. 2-02 Monitoraggio RiPuti
I
2
iO
VI c, -0 I m mitoraggio e controll( impianti
Moc, -‘-(42 moni toraggio a contro) Io risorse
Rcsponabi Ir I cani ci
2laM n io vii urcol
20 05 08 Pjan di nionitoragga e e )11r dl
Scopo
li presente documento definisce le procedure atte a pian ificare tutte le alti vitt clic i nipl
can aspetti ambicittal i significati i 11 cui controllo e nionitoraggio O determinante al fine di
il ire la non conloriniia di essi allt normall\ a
mente in materia ambientale. I s o s articola
u1l lìne guida dettat dall al1cgat 2 dcl I).M. dl 01 ‘2005. col documento di I tRel Monito
,iIiL uropean E olilmiNsion I 2( i rclati\ o alle attivita di “ferie)us Metals Proccssjn lnduslr\
adoptcd I)cc 2001
5 e dal Rcfcrence Document un Ercneral Principles of Monilorin (a
J pte J ufi 20(fi
E
Ideìzii/icaìa la fino//ta del monh/orag/o r controllo
E
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Predispoi’re una rei(iziom su!!
esito
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/l20l7liOl(lgiO
ppIica bi litii
procedure che stabilisconi i critefi operativi di controllo relati\ e opera/ioni e all
IL asociaLd acd fispetti fimbientali iani ficati s i posti soLi controlli e nioiuiorapoii
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produzi n ci eiìr sion gassoc ii ainiosfert
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proees d p’odlu/ion di cmi si mi di runì r in ambiente esterni
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Reiexenc.. D:unient oi. Esesi t%vuilabk icIinique n hhit
ienou MetaI Piocsin... hidustn Cadopted I Lx )O(
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missioni iii atmosfera
Norme ir n,ateru di gestione dei rifiuf t d
inquinat
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Nonnc d indirizeo nei il tonienimenu
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delrinauinamentc’ acuatico
Determinazione de! aioY limite oche sorgent: scinort
fllbUflWiOiiL
di
riIeamenio
e
di
Tecniche
delflnquinamento acustico
Responsabilità
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Responsabile di area per le attivita operative
Resptnsabiiu tecnici. i):. Massiim. Giu.ijokz
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245b0% il aLflk’s;er,.
le sostailze
pr(acesij%ti:J i:
st
enie
mati’ a nazionak.
1.2. Responsabilità
E responsabilita dei Responsabiit tecnico rapplicaiione della presenu. procedura alìì
dan& i. .ontrollc’ operatko impiantistkx’ ai responsabili delle aree di interesse e i nionitonig
U aclle emissioni a laboratori esterni zerz! rkonesciuti nella proikssione dalla ligeate li )flULt
t’ :meionale.
.
13.
Identificazione
Le emission gassose pro’ enienti dal ciSc. proauttivc’ sola: due:
!‘missione & processo di decapaggio dei manufatti ii. bagni di soluzione acida per acido
ci widricc’. aspirau.. in sjstema d abbattinierne ao umiu’ per soluzione di idrossido di sci
dic iuenLilLattc dai punto emisivo EI coqtituiw da caniinc di alieni pur’ a ‘ .4 ti e ara
della sciioik di sbocco (.69 m: emisioni soggette ac’ autorizzafionc.
.
I
I ll;S5Ofl (IL Pfl)C,355()
di iflIfliCNIflIh. d,,i inanulatt in bagno d iincc ftix a.pirau. it
1 si.
4 di ahhattim:ut t.
sL:m
con,,,poi si J:
fihtr L. nani,.Ia id.nIifl
tt dai ptai’
1
,misiw 1:2 co.itiluito dt camino di aite::,a di I 3.( n e area tella se/bue di sno::c ù:n
lì
CfllSSk)fli soggette ad auIoriz.’a.ione.
•
.
2 ) ( 5 U Piaii d
I 4. Sostanze da
io
cii turaLi
nìonllorart
52 201V Parta
I I i riferimenti ai Salori I amite di Lmission Vi L pre\ isti dal 1 .1
3uinta dl Lc:a i Parte III puna I O Imniano d ziiicature e ealJ
amipnt ead J:
L2
viti O a
C
enrs eom anO nionidnin noii Vi I
-
(
cia
:
imenti ai alori imir di Lniissioa \LE nrevis:: aul H. L.rs. 152 2 ))
)uma dlieaaio i Parte Iii numo 0 impianti W zincalura e catio
ani
21 ma ‘Zm limiirevisu dai ZZLas. IS 3( me ‘\n
a
01 POStI eosi dcl cloro. espressi collie unico clO’adric( coli \ I i
25 ma \n:O limite prmisi- dal
dmmoniace e ammond ir idsc cassose con \10
P.l zts. 39 ma
Zinco nelle polveri con VLL 5 me ‘Nm non previsto dal D.Les. I 52/06>
Pol ed con VLF
1.5. Metodologie cli
monitoraggio
iipologia: misura indiretta discontinua periodica (pre ista daldattuale autorizzaziona
R.P. n 05 del O308 1999>
Frequenza: qundrimestrale per
ne R P r Odet (>3/08 /f999>
Metodi di
—
a.
o.
O.
calipionamento.
orni
emissione (semestrule per I attualc autori//azio
analis e valutazione derli inquinumi;
Poheri: Metou FddICHii\’ i’. 422’8r pe I criteri cii scelte cito num: di canipio
e
naniento e misura: vieiodo VNIC’}-IIM N. 4o 86 per le datermIiazione delle
j(’i
1\
N
Il
luCitt: e ciel la portatr cP lìuss. rassosi convoriar:: Metodo
per le determinazione deI materiale particelìar t PoN ed totali con oreiia\
cinetico coi. sonde senuratc.
I Omposti gassosi (lei cloro: IviemI f).\ i .5. 25 (t8 2>101 :\iicfaO 2 per le un—
termna7ione i a flus euosi con ogilatl di compostI itiorean lei udI d r 0t1(
torme di gas e vapore eprcsi eom I 191
Ammoniaca: Metodo I ° lCd Il vI N. 932 ‘84 per il nampioliru cnt( e la deterini
nazion’ ocr s it colorimetrica noi raattis o di ì\ csslei
Linco nelle pok eri: Metodo I NI (i Il VI ì\ 404 70 pci a detcrntinw’ionc dei
materalc particeliarc (Polveri totali coi. prclies isocìetin con sond separata.
1)1 \
84061 O per in soluOilizza/ionc e detcrminazioio dciP tolte.
I .6. Espressione dei risultati
li coiitormi:e alle disposi/lon riportate
oiìtoV
o!ì
O
Prinnipto
\iilli’it]5
aafliOL’io:
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l.. (gestione delle incerteae
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• (omp )SC gassos JCI CiO’t)
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J_ a:rltnIi
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kgIi ,.truurm: a. ‘a.z’ £ .‘i:i.—
ttimenLi’ &
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£2 eniiinic aa impianu di ahnt
tura
• Poi; eri: l’incertczza nella rile azione dci dati analitici per 1% poI; eri ha COfl)t
compintnni gli erro? relaf’ i sistematici nella deiemiina/ione dci enlunu
.imp’.tE gasosi Je clorc’
mmuniaca
•
• Zinco n.,lie poi; eri
—
•
‘_
Faeendv’ riferimento a manuale i “ICHIM 158. tre campionamenti rappr:sentanc’ i’
numeri’ min!mc’ idona’ per ou:nere un quadro rappresentati’ i.. dell efìì.,ui; o li’ cI lo ntxlio d
concaitrazione di un inquinante e aella evcntuak. variabiliua dci dati. E valor di concentraìione
dgC inquinanti sonc ottenuti con riferimento al D.L.gs. 1522006 per un p.”riodo di campio
nament di una orc
La determinazione della eoncentrarione di ciascun inquinante de; e essere aiwompagcw
ta aalk propria incertezza estesa ad ui livello di fiducia del 05°c
alternativt pe’ la stima ad!’ errore di campionamento ed analisi s il. ri irirnent.
al’ ‘.ppendiet ae’ manuali. ‘hJCHIM ‘5$i
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l.k. \alutazione della conformità
i ‘emissiont sarta a’nhi)mae ai fl.i “. al’w’: Limite d l’missione. si. aarmnt’ ri.p:ttatc ie
c mdwioni riportate in lIcjat \l par. 2. alit l’arte \
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2.1. EiiiaIiti
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un la produzione dcpoaio al le fasi d smalti niciìlo a li in del appl i caziona dcli e nono in un
/1 or li clic renillanI la geni ionc dci riiiiiP
responsani da dcl Responsabile tecnico 1 appl nazione della pi esente procedui (1
operatin ( ari alendosi dal’ ausilio degli operatori d produzioiic pci la movin iclìti
/1 inc e il dcposit
di personale amministrati i o per le Opera/ioni previste dalla normalii a i
gcnL io materia di contabilita. registrazione. affidamento e sn ialtimento finale. Il Responsabile
tecnico affida a laboratori esterni terzi. riconosciuti iiclla professione dalla Vigente normativa
nazionale. le ci cntuali analisi caratterizzanti il rifiuto nei casi stabiliti dalla vinenlc liornIatii a
di rilcrlnlento, Spetta al Responahile teCnico la classificazione di ogni singolo rifiuto,
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2.2. Identificazione
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1 rifiuti prodotti dall’azienda e sottoposti all’azione di controllo della presente procedura
riportati nel seguente elenco con relative identificazione C .LR..
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Deposito temporaneo: 4) i rifiuti pericolosi de’ olio e’sere asportati quarnio il uuwuhta
d’ riti uil in deposito temporanec raggiunge 1 lO metri cubi e coinuiique (‘l’Ui’ Lil 411110
a aem’site: Bi i rifiuti non pericolosi ìe’ onc’ esserL aponati quando il quan:itati’ Ji
in
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-Eflut: iL Jepositc temporam.,t, ragitiunge i 21 metri cubi
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comunque entro un ann’ da
ucposiw: C’) i rifiuti pericolosi. al[atio dc conlenimentc’ dei rifiuti al trasportatore. de i’
IX &‘%Jre accompagnati dalle relative schede di sicurezza: [addetto di produzIone verifica
eh,. ‘imballaggio e l’cticbeuatura corrispondano alle norme ADR: D) i rifiuti con “ioci
speculari” devono essere individuati comt pericolosi o nOn periaolosi in base ad um. aj’
p..’iL
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azwIis nimba d’ indi’ iduazione tDccisione 2000 5320,. In ogni
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i’ derx’si
teinrioranco è etiettuaw per tipologie omogenee di rifiuti senza nessum pessibilita di
miseelaziotk. in rifiuti pericolosi c non pericolosi.
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decapagii. noi: e
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(15 iadac saust. i:
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in deposito teniporanet’ mi seguc. a. fin: del conferimento. lt
m’sle
pnieedura: a’ :riiicatc’ clic t’a:idc’ e Jiventatc esausto ai tini de decapaggu.
2LIdlilt
de “a:i.i esaustc’.
del trasnortatore delj’acidc c,uustc’ ‘dcut. alienata la
all arri
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..i’iid’ ,tt;i ua $rI’ai’ ,i’ d triri aa ilia aUliiIh’tL
\ ioiiamenic u:I.c. ponp... a mn USi ,ullt, liiie& aschc ,crL’auuo di mn as
a autootk:
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1’ rsponsabiIe iecnk,i si aceci:ra e )II conirollc ‘isì’ delL patente di guida se jI c. m•
lueentc d: eicclo ha Iautorii ‘azionc per il trasporto di merci pericol se: laulorinaìione de
‘c essre rinno aza ogni einw. (inni.
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i) )5 06 Pianc di n)o’liiora?21c
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a corretta tenuta del “formulano” cli
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cquisto e iidimazione: 1 VLnda. attra’erso il responsabile teenicn.
lormulari di identifieaAoii ‘1 lìuC
api o.i1c bolletutrio contenente un nunt:i o di
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acquista UI)
aW \rt. I ìi DJ .gs. I )2 06: il bolleitario d: e
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e rt. numeratc progressi amente e \ idirnato presso gli ( ffiei delI’A9e1 iiu dellc
Fntratt. o pressi) Ic sedi della Camera di Commercio 1. 4. 4.. r:giswato ,ul reui$tro
IS -aequisti dell’Aiiendt. dal responsabile tecnico.
Emissione e compilazione: il rIR viene emesso. quindi compilato. dal responsabile
tecnico. Viene redatto in quattro esemplari e viene datato e firmato su tutt e quattro
ali esemplari.: il responsabile tecnico pron ede a emettere un FIR per ogni tipologia
di rifiuto riportando: i dati identificatii del produttore e del detentorc (anche st
ecsincidono. i dati identiticauvi dcl trasportatore. lorigine. la tipologia e la quantitu
dei rifiuti in litri o ii’ Kg. le modalita del trasporto. la data. il percorso
aell’istradamento. i dati significativi del destinatario e la tipologia di impianto di de
sunaeione: il responsabilt. teenico pronede a far controfirmar.. su tutti
t.
quattro gli
esemplari de ‘fonnulario’. il trasportator:: la primv copia resta al detentore. nien
tre L altre tre copie ‘engotio eotisejnaLc. al trasportatore. Il responsabile tecnicc
pro iedert
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erifìearc se uni di ouest tre copie consegnate a trasportatorc.. debi
tamenit eontrofirmata e aatata allarri; c cIa’ det:ntorc.. vien: re4tiluita a1l kziend&
trc.
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‘ponsabile teenicc.
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una corretta tenuta dcl reciktn d carico
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%cqwsto e vidima,ione: 1’ ‘vienan. attra ers ii responsabile tecnico. a
aPpo$ltc registro conformt. tu mocbllo « cui alla krt. 190 I).l ..gs. 152 Oo: i zegistro.
Com’oslo
da fogli
numerati.
iene compilato nel irontcspiiio
d:llc. ! )itta lattiviia s; olio. I.
registri’
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CC)!)
I dan.
ubicazione
de e essere idimat.’ dalla (imiera: di CL on,—
nier$ii. CC.i. \.A.di Lexc.
•
C ompilazione:
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responsabiit. tecnici’ provveac ai annotare sui
ii arLt’ o’
r:gistr
s.ricx ner ogn! singok’ lormulario emesse. li responsahiie tecnie’ pnn’vedc ad
annotarc su
registro
il
carico
del rifiuto entro dieci giorni dalla sua produzione ed al
massimc entro una settimana dallo scarico dello
stesso.
sct. distinti registri per singole rifiuto, essi sono
Zincherie Adriatiche gesti
consentiti
in 4zien& n:ll’uflicio
de responsabile tecnico. li responsabile tecnico provvede ad annotare sul registro ii
C2flCi’ e it
scarkx’ secondo le seguenti indica4o& relathe alle quattro’ calornio. di
cu: s componc ogni ibglic de’
;.
%elit’
prinu.
c.’lonna de’ e essere contrassegnazt :opeione dE carico
uuaie s rir6ce
la
e scarico’
registrazione cor rindicazione de’ numur progret.ah o
4 ..iellt regi*razione
data
numero
registro.
stessa:
ii caso dì
scarico
allu
odio
de4ono. inoltre. csserc indicati il
de formulark. la data d efThuua7ione aol trasporft e il riferinicuu alla rc
gìstrazionc di carico de’ riiiut cui il trapono 5
i riferisce.
%ellt, s::cmda, oIoniia dinon’ :sserc riportati i seguenti dati, il C’BR de! rifiuti la
.
d:ri.’ioiiL ie :i!iuu..
%Lak tisic’’ de: ri;iutc•. ie ciassi d nericolo e lt; d:stina’,’’—
li’
codi,re J \uh tt4 di cui utili Alt:uaii
n dei riiìuic’ con :itIdica.’ioIk u:t
ulit. !‘ark fl d: ! ‘i g
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VI O(Iello I nico di dichiarazione anibientale VI 1): il rcspoiisabi k ocnici
una ciLuiL compila ‘ioi ie Oe’ registri di eaic e scarico e. alla lii
prepara un resoconto dcnagliato dai canchi
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compì lazone
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C cciii
scarichi dei rifl uli al Ene di
dal la presentazione anllualL del N4 l l) liìornlalnìanIL
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demandata
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il responsabìie lecilie
111u110.
esterne
interpeidi
I ‘organizzazione esterna che. pre ia visita presso I zienda. provvede a reperire tut
ti i dati per una corretta compilazione de M D. i organizzazione eompilr il MCi)
su supporto magnetico ed inoltra detto MUD alla Camera di E ornmercio di i eeee
con raccomandata sen m av iso di ritorno. I organizzazionc trasmette alla I)itta
Ìincogam s.p.a.. copia ciei Ml D. copia dell a enuto pagamento uei d ritti di segre
teria do
Liti
alla E amera di Eommercic di Lecce e copia. con I indicazione del non ìe
Ditta /incogam s.pa.. delhinoltro dal MCD all I ,fltL
sopra indìcato.
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’ian. j; n’
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Processi di produtione di emissioni di rumori in ambiente esterno
3.1. Finalità
pres.mtc procedura regola i monitoragg rel&iti’ i alle emissioni di rniiore il ambiente
hsterne. ha Io scopc di rilevare la conformita ai limiti pre isLi ,oniztazione aeustia del tornio
1L UU eomuiit di Soldo.
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32. Responsabilità
5 aelIa presente proccaura alTi
I. responsabilità del Responsabile tecnico rapplicazion
dauck i! controlk operativo impiantisticc ai responsabili delle aree di intcresse il monitorag
edo delle emissioni a ‘Tecnici Competenti in Acustict kmhientale terzi os come identificati
daI! ‘n. 2 Legge 447 05.
3.3. Identificazione
Sorgenti d: emissioni di rumori in aiienda sono:
lmnianu d: asnira7tone e trattamento emissioni gassose da ‘aslie di grassaggk : de::’
nauuk,: st’runte disposta a ridossc’ dei muro de cuannon settore as.iie di decapauui e
£!rassauic’. t otituiw da nhc)h)re e ento:a d asniraeionc. Li’ clic’ sanor» euuivaIt’iii.. ni
Aj. Laa sorwnt: proietta, da ha:—
a i 4’ .- dB 1
1
Mtrdh 4 rn di distan.’.a daiic orgenw l:
rieti. tU aLL.nuazionc costituita da:
Struttura del capannone sul lato Cwcst. a ridosso dclflmpianu d’ apiraiionc. t
—
abbattimento.
—
Su I at IS I parel: il’ tuii snessore 30(’ mm :t).:fli:ienti & aUdilua/inil: l SOlk
Z5 JH i A’ alle iraiuenz: d 8O(’ Z4iiI: li. : ‘ltre n:: ieueizi_ flUIUL’IOfl.
d
Ri Impianti ie:nii Prof l’arolini e I antiW I aculù di ingegneri:. d Roma
20 5 A Haii ci
lnoliit )1J_Li
>1111
raci Or e
d,i s aec di ali tlUn
5)05W a riClOSS( nel muri de. cupani ione Setiol e i liSCa A /iflCittiiI’d. i tOni iii dl iii >10 e e
eniola li aspirazione. SiStCflit liltrame piufliaticO. Lii cia sonoro equn alenic isuriik> a
.7 dA. La semente e r v atta da barriera di ai te
i ir di distnu z dalla sorgente I eq L
a uazione costltuita da:
flfvdiit(
d
C/. eiic
UIfli10 Clilissi )1i]
iS >,e
-
Struttrira del Capannone
ahbatiin lento,
-
SU
lato ()i
est, a rido.a
dell impianto di a pirazi mie
e
SUI I a1n 2 5 I parete in tuA spessore 300 miv eoeAcienti di attenuazione R on
2400 Hz e olti e ocr frequenze uiaior1
di cire 35 dA 4 alle lreq Lidi/e di
Parolini
fantini
PacAta di ingegneria di Roma)
5.
Impianti
tecnici
Prol.
e
tki
Altre sorgenti significative in azienda non eSistono in quanto le eventuali accensioni di
pompe per I impianto di trattamento delle acque di risciacquo al ricircolo e le pompe di rilancio
delle soluzioni di acido cloridrico e acque da e per le vasche di trattamena sono discontinue
nell’arco della settimana, di breve durata, e inferiod a Leq (A) 70 dB AL Oltre alle sorgenti Or
in pianti cli produzione in azienda fonti di emissioni di rumore sono le operazioni di nìoi mico
tazione dei materiali che avi engono con carrelli ele atori con motori a eonihustione interna. [l
rum v’e puo essere prodotto da cadute accidentali di materIali. accelerazioni dei motori, voci del
personale. Le sorgenti elencate sono anche esse nocc significative iii quanto discontinue e con
A ( ad alcuni metri da esse. 3 atte lc atti i ita pro
lii clii eq aL alenti inferiori a Leq (
L) 70 cIA
4
dato i e Si svolgono nel periodo diurm tra le Oo :00 e le 22:00. Solo per I iln0iant( di roda ‘i one
d energia termica l’atti vita rimane continua ancne nelle ore notturne iii quant( si dei c garanti
re, per oi A moto I, il riscaldamenta deA amen luso in vasca. ‘impianto eompletanìente in
ier’sii( sotin il pavimento dici capannone ndustrialc: lii clii di emissioni per n’etti hi i’ solo ad aiiii i O Ierne e con rumore residtio assente SOfl( ai Soletotto di 3( dR( A) nelL i icinanze.
3,4, LA clii sonori da monitorare
Soreenie ci’ emissione e l’intera aìienA, nell’ insienie oei suoi impianti, li ri Ieri iteun
ii nornie tecniche (issata da I). \4. 2. i ( Q6. I ).l A A. i 4 i I 9 e 1 I mcc Reeioinilr ri
lei la sorgenta saranno mi surad lii clii A immi.sione in anibiente e neria
o anibienir
QQ5,
ar)itani o coe eoniL cieiinii’ claihii I eger i 04 2e O
con riferinic’ni all’ci entuale rio’
i) n’azione de criterb dif’Ierenìiale le qucs’ uinnio. sia i periodo diamo che notturno.
____
______
6 (‘i0o \
/ 11117/010 1
I 5)1110 k 6 01et( 6
ee Regionale n. o (26 aree prc alenteincute nìdustrialiR
), 161 651.
i) segun s ns r lortati O tabel 1 i 16 ci li dì immissione:
(1ull000za
s o.
Lin
i i Is ir amb,
estero o d orno
alteri)
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sterno notiurilo
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7( dORso
prcsionc. sonora
111)11111110
ponuerato
Leq ,Ì dO
3.5, Metodologie di monitoragio
lipologia: misura indiretia discontinua periodica
Prequenza: annuale
Metodi d campionamento. analisi e valutazione
a. Strumentazione: L)f\4.65 16 03 ‘98 6nt. 2
I).RLA.
6. Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato:
I o( 3 98 rt. 3 Allegati B
Rapporto dei risultati: f).M.A. 16 (3’98 ArI, 3 Allegato 1).
e
3.6. Espressione dei risultati
in confornuta alle disposizìoiii riportate ii Allegato A LI al i )i\I. A. I ( 0 9% risultati
analitici saranno espressi in Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato: i
Lllceato 11 punk
a
Il dEi A). I ilPPrOsSilnaaiOIÌe de ri cullato analitico e prevista dal
1 .M.A. 003 9% a (i65 dE.
3
.
alutazione della coniormith
immissione ari conforme a’ I OnSiti 11 i1Ì pc i \ iilor, noi superiori
mcli e1’ iIortuL di ecuito e pres ist pe E /.OflO di riferlilleliL dal I 6161 .64. 1-1
so l6eaionale a. o (2.
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0
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I e pronte :ecd urti rceoia i eontroll malluicliti\ i ricuardantl ci
o noi ai lati ori U1 mi atu ambiental o flCULI \ O
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tI uaa dal li. d imiti e
manutenzione ordjnarie eieuii im 11111; i I azienoit, e
dei sillUol in
eneneriowcaniente con sistemano iU, t:-jnlestraie effettua in. nanu
tinI i.
La piccole manutenzione giornaliere su pompe. o linee e affidata a ditie esterna loca
le Per quesffuitimna si tratta sempre di sost uzione di guarnizioni. premistoppa. rubinetti,
alvole
flange. Data la routinarieta degli interventi per usura dei componenti a contatto
con soluzioni acide o basicha la ditta esterna opera quotidianamente in azienda.
Li. direzione di produzione stabilisce il piano di nianutenzione impiafltiStica nei ci
spe i di quanto stabilito dal costruttore. lo esplicita su ModA 4-O I acciornandu le daie di
e i due rion e fìrniaid i coniroili.
coniroli
Trtiflp
manurenti ff
ltabe-
a
e
io mreucnzu 5cm
stadi! iO dai manuali impianti Osti
dclii.
d00.
‘(i
nelle cetientc tabelle uuanu rilevate ciw manuel: ne’
dl inpoaito anThieutaie necato o:
ti. nermicolare 5: rinortan
o.oeat:
i. Ia000l
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3.8. Relazione suiresito del monitoraggio e destinatari di comunicazione
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il rapporto ulIe nnsuranoni C•)IIL
Uhkuivi ci:. mo;irack’
l)ata. Iuag. tw’a d& rikUflienit
Condizion: meieoroìogi:hc v ‘telo:ita e direzione ad \elltc’
I empc’ di rijeriment.. temjx di osen 2ionc e tmpc’ Ji misura
Caicn di misuztziane completa e preciskne cc’!: allegaLo e:rtiikau. dE 137a1L1fl.
Livelli di rumort. misurati sia per le immissioni in ambiente esterno clic ii am
biente abitatho
Classe di destinazione (uso a cui appartiene il luogo di misura
Conclusioni
Elenco nominativo degli osse-vatori che hanno presenziato alla misurationc
lclentificaiio e firma del tecnico comp.stente chc. ha eseguito la misuraiionc
coli allegato copia della delibera di iscrizionc all’ klbo Regionale.
I rapporto sarà notificato ai seguenti enti: Provincia di Lecce settore ambiaitt.
RPA di Le
ce e Comune di Soleto.
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—
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