Ottobre 2014 - Parrocchia San Giuliano Martire
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Ottobre 2014 - Parrocchia San Giuliano Martire
@gorà Strumento di confronto, informazione e dialogo della Parrocchia San Giuliano Martire Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 La presentazione di Don Luca in parrocchia Don Lino riceve la cittadinanza onoraria Processione con la statua della Madonna del rosario Coordinamento editoriale: Don Luca Violoni Coordinamento redazionale: D on Luca Violoni, Giuseppina Gorla, Nicoletta Gianella, Carlo Alberto Filippini Progetto grafico, impaginazione: Andrea Donato Ricerca iconografica: Redazione Editoriale – Omelia d’ingresso di Don Luca: Don Luca Violoni Arrivederci a Don Lino e ingresso di Don Luca: Don Alfredo Francescutto Saluto di Don Lino Maggioni alla comunità: Don Lino Maggioni La Festa Patronale “Vivi davvero!”: Angela Vitanza e Carlo Alberto Filippini Oratorio la pastorale giovanile: Don Alessandro Lucini Esperienza spirituale in Puglia: Gruppo “La Famiglia” Calendario: Don Luca Violoni Incontri Caminetto: Gruppo “La Famiglia” Storia della “Schola Cantorum Augusto Casati”: Gruppo “Corale A. Casati” ASD – Conosciamoci: Attilio Tanfoglio ASD – Intervista a Cristina Boselli: Giuseppina Gorla 500° anniversario della “Battaglia dei Giganti”: Don Emanuele Kubler Bisterzo Il libro che fa per me: Elisa Ferrari La musica che piace: Elisa Ferrari La ricetta del mese: Giuseppina Gorla Serie tv che passione: Elisa Ferrari Le immagini sono di proprietà dell’Archivio fotografico. visita il sito www.sangiulianomartire.net, troverai tanti materiali in formato digitale. © Copyright by San Giuliano Martire, 2014 2 @gorà - Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2014 Sommario • Editoriale – Omelia d’ingresso di Don Luca pag. 4 • Arrivederci a Don Lino e ingresso di Don Luca pag. 8 • Saluto di Don Lino Maggioni alla comunità pag. 10 • La Festa Patronale “Vivi davvero!” pag. 12 • Oratorio la pastorale giovanile pag. 16 • Esperienza spirituale in Puglia pag. 17 • Calendario pag. 18 • Incontri Caminetto pag. 20 • Storia della “Schola Cantorum Augusto Casati” pag. 22 • ASD – Conosciamoci pag. 24 • ASD – Intervista a Cristina Boselli pag. 25 • 500° anniversario della “Battaglia dei Giganti” pag. 28 • Il libro che fa per me pag. 30 • La musica che piace pag. 31 • La ricetta del mese pag. 32 • Serie TV che passione pag. 34 Sommario 3 Omelia d’ingresso Don Luca Violoni Ingresso Don Luca Violoni - Omelia* 4 ottobre 2014 – San Giuliano Milanese Parrocchia di S. Giuliano Martire Questa sera siamo qui riuniti davvero in tanti per il mio ingresso da parroco e da prevosto e ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio che è la lampada per i nostri passi e la guida per il nostro cammino. Il vangelo che abbiamo ascoltato è così celebre da farci pensare che può essere fonte di molte novità, ma in realtà ci riserva sempre grandi sorprese e oggi, per noi, credo abbia davvero tanti rilevanti significati. Un angelo arriva a Nazareth, entra in casa di questa ragazza, Maria, di questa adolescente. Mi fa pensare a quello che dice Papa Francesco quando parla della“Chiesa in uscita”. Siamo chiamati ad andare verso le persone, a incontrarle là dove vivono, dove passano, dove soffrono, continuando ad accoglierle nella comunità cristiana. Trovare nelle nostre giornate, durante la settimana, nei mesi, il tempo per andare incontro alla gente, così come ha fatto l’Angelo: in modo delicato, in modo attento, avendo ben presente il nome delle situazioni e della persona che stava incontrando. La “Chiesa in uscita” ha cioè un metodo semplice e preciso al tempo stesso. Incontrare per nome le persone e le situazioni è davvero una prima grande sfida per la nostra vita pastorale, per la vita pastorale nella città. Siamo all’opposto da una Chiesa autoreferenziale e chiusa in se stessa. Il messaggio è bellissimo: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”. Maria però rimane turbata. Ci chiediamo: qual è stato il punto di partenza del cammino di Maria? Maria è partita dalle sue emozioni. Maria… in realtà ognuno di noi! Il punto di partenza della vita non sono le idee, neanche i valori; il punto di partenza della vita sono gli incontri che facciamo e le emozioni che proviamo, qualche volta anche di turbamento. Il turbamento può nascere da motivi positivi, ad esempio quando uno si innamora e non sa che cosa gli succede, un’emozione straordinaria! O quando uno intuisce che la sua vita è per il Vangelo, che vuole seguire il Signore Gesù radicalmente, lasciando ogni cosa. Anche io, quando leggendo il vangelo ho iniziato a pensare di intraprendere la vita del sacerdote,sono rimasto molto turbato perché non capivo bene che cosa volesse dire ciò che provavo. Ci sono però anche i turbamenti che ci feriscono profondamente, ad esempio quando giunge una sofferenza forte nella vita. In questi primi giorni da Parroco ne ho già ascoltati vari di grida * L’omelia è stata registrata, trascritta e rivista dall’autore (4 ottobre 2014). 4 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 di sofferenze; persone a cui non saprei davvero che cosa rispondere. Penso a una sofferenza improvvisa, a una malattia che colpisce una persona a noi carissima, a un’amicizia che si spezza, a un lavoro che si perde e si rimane in strada insieme alla propria famiglia. Il nostro compito pastorale è quello di ascoltare i turbamenti delle donne e degli uomini di oggi, qui, in questa comunità, in questa città; ascoltarli perché, facilmente, viene da scappare! Facilmente viene da dire: “Ripassi un altro giorno…”; facilmente viene da liquidare più o meno velocemente le persone. E invece non è così. I turbamenti si ascoltano e si aiuta la gente anche a interpretarli, se possibile, perché vanno comunque interpretati questi vissuti profondi: straordinariamente positivi o anche molto negativi e molto critici. Questi turbamenti ci possono anche inchiodare, ci possono fermare seriamente nel nostro cammino. Maria sfodera la sua la sua luminosa intelligenza ed esprime la sua libertà non lasciandosi intrappolare dalle proprie emozioni. Ha invece la forza di domandarsi che senso avesse un saluto come questo. Quante volte invece nella nostra vita siamo paralizzati dalle nostre emozioni e non ne veniamo a capo o ne siamo condizionati negativamente! Maria invece, si interroga: questa emozione che provo cosa vuol dire? Non bisogna prendere decisioni avventate, superficiali, che poi ci lasciano con l’amaro in bocca. Non bisogna avere fretta. Però non bisogna neanche essere inerti e fare finta che non ci siano queste domande, non si può neanche mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Aiutiamoci tutti a interrogarci su quello che viviamo, senza fretta e senza inerzia. Quanti dicono sempre: “È urgente!”, “Subito ho bisogno di questa risposta”. È già una strada che può essere pericolosa. L’Angelo però prende seriamente le domande e i turbamenti di Maria e le da una risposta precisa. Non solo dice: “Non temere Maria”. Se si fosse fermato qui sarebbe stata una sorta di pacca sulla spalla. Spiega: “Ecco tu concepirai un figlio, lo darai alla luce, lo chiamerai Gesù, sarà grande…”. È una risposta precisa, articolata. Come comunità cristiana, nella parrocchia e nella città, alle domande importanti che riceviamo e/o suscitiamo dobbiamo dare risposte precise, non rispondendo in modo approssimativo! E quando non possiamo rispondere, camminiamo insieme, stiamo insieme con chi ha domande e a cui l’unica risposta che possiamo dare è il nostro tempo e la nostra condivisione. Questo è un compito pastorale decisivo. È il compito della predicazione, della catechesi, dell’annuncio, della formazione. È il compito anche di chi, andando in strada, ascolta una domanda e subito sa rispondere. Nessuno dica: io non ho studiato abbastanza, io non sono pronto, io non sono preparato, perché abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel Battesimo e nella Cresima e quindi la forza di Dio ci accompagna. Allora Maria prende coraggio e fa una domanda: “Come avverrà questo? Io non conosco uomo.” Non è una domanda del dubbio, ma è una domanda della certezza. Ecco, Maria dice: siccome io credo a questo che tu mi dici, fammi capire come. È una domanda che nasce dalla fede in quello che l’Angelo le ha detto. Ci viene più spontaneo pensare che se uno crede davvero in Dio/Gesù allora non abbia più domande e se uno invece nutre dubbi allora coltivi tante di quelle domande… E invece non è così. Proprio le certezze della fede ci aprono a grandi domande. Penso a noi sacerdoti che prendiamo tra le mani l’Ostia consacrata. Quante domande nascono dalla Omelia di Don Luca Violoni 5 fede nella presenza del Signore Gesù: come è possibile che tu abbia scelto di venire qui tra noi che siamo dei poveretti, che tu ti metta nelle nostre mani, noi che siamo dei poveri pellegrini? Quante domande vere, forti, nascono dalla fede e ci fanno bene, facendoci crescere, se le affrontiamo realmente e con metodo. Ecco la risposta: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, la potenza dell’Altissimo di coprirà con la sua ombra, …”. Maria allora dice in sostanza: “Eccomi, ecco la serva del Signore; desidero quello che tu mi hai detto” (questo esprime il verbo greco). Maria insomma arriva a desiderare ciò che Dio desidera per lei e attraverso di lei. L’angelo le aveva detto di rallegrarsi, ora questo avviene veramente. È la gioia della fede. Alla gioia della fede non si arriva gratis, la gioia non è a buon mercato. Sì, Dio ci può regalare gioia vera in qualunque momento, ma, non di rado la gioia è il frutto anche di un cammino e di un combattimento. Papa Francesco all’inizio della Evangelii Gaudium ci dice che: “Sempre nasce e rinasce la gioia con Gesù”. È un cammino da fare, un percorso da compiere. Allora, nel nostro modo di essere chiesa in questa comunità cristiana, in questa città di San Giuliano Milanese, diciamo di no a quell’atteggiamento triste, lamentoso, individualista, un po’ possessivo che ci può essere qualche volta nella nostra vita. Diciamo no a questi atteggiamenti, diciamo no a tutto ciò che ci allontana da questo atteggiamento di Maria che ci fa desiderare i progetti di Dio. Ci chiediamo: come stiamo aiutando i nostri ragazzi, i nostri giovani, con le nostre famiglie a capire qual è il progetto di Dio su di loro, su di noi. Ci chiediamo anche: quale progetto hai tu Signore sulla città di San Giuliano Milanese? Questo voleva capire Maria: qual è l’orizzonte bello per la mia vita? Qual è il progetto di Dio su di me? Ed è quello che in fondo vuole capire ogni persona, ogni famiglia. Oggi comincia anche il Sinodo delle Famiglie. Quanti turbamenti anche nelle famiglie oggi; quante ferite: ascoltiamole! Ascoltiamole e invochiamo lo Spirito Santo perché ci illumini davvero, ci faccia crescere per capire qual è la strada, qual è il progetto. La cosa bella nella vita è quando uno trova un amore per cui vivere, un amore vero, un amore che viene da Dio. Questo basta! È quanto basta per vivere e dedicarsi agli altri in modo gioioso. 6 @gorà - Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2014 Siamo allora chiamati ad essere una comunità che dice no alle chiacchiere. Ecco, sapete cosa penso delle chiacchiere? Che facciamo tante chiacchiere quando abbiamo tanto tempo da perdere! Se abbiamo davvero da fare, se davvero abbiamo da dedicarci in modo costruttivo e bello alle sfide della nostra vita, se davvero abbiamo scoperto un frammento di questa gioia, non abbiamo più tempo per tante inutili e dannose parole. Abbiamo tempo, semmai, per parlarci chiaro tra di noi, abbiamo tempo per correggerci, abbiamo tempo per dire a un fratello o a una sorella:“Guarda, stai sbagliando” e se l’altro mi dice: “Anche tu lo stai facendo” e me lo spiega”, bene! Non mi sento preso, ferito nel mio amor proprio. Sento che uno mi sta aiutando a crescere. Andiamo avanti a correggerci, allora; non perdiamo tempo in cose inutili. Maria non lo ha mai fatto! E anche per questo ha custodito la gioia nel cuore e la fedeltà nei momenti della croce. Questa gioia è quella che ha vissuto anche san Francesco che ricordiamo oggi come nostro patrono italiano. In particolare lo ricordiamo come Maestro di essenzialità che ci ricorda come abbiamo tanti fronzoli e tante zavorre nella vita da cui liberarci. Penso che nella nostra nazione c’è una tentazione in particolare che ci fa tanto male: coltivarci il nostro piccolo potere e gestircelo a favore nostro e dei nostri amici,esercitando magari qualche volta una sorta di diritto di veto verso altri, dicendo di fatto: “No, questo non si fa senza di me!”. La cultura del veto non fa parte della vera vita civile e neanche di quella ecclesiale. Non ci sono persone che hanno il diritto di veto; abbiamo magari il diritto di voto o del consiglio o del parere o della buona parola costruttiva. Francesco è diventato essenziale perché ha capito che Dio era la sua difesa, il suo bene; ha capito che l’amore di Dio è disarmato e disarmante e non aveva bisogno di altre corazze, di altre armature. Più noi faremo questa scoperta dell’amore disarmato e disarmante di Dio/Gesù e più la smetteremo di coltivare quei piccoli poteri, quelle piccole forme di controllo che impediscono di crescere alla nostra città di San Giuliano Milanese, alle nostre comunità cristiane e a tutta la realtà del nostro Paese. Questo Vangelo dell’Annunciazione non è allora solo per devoti, ma è un vangelo che disegna un percorso molto forte per la comunità cristiana e, forse, mi permetto di dire, offre qualche indicazione anche alla comunità civile. Buon cammino Don Luca Violoni Omelia di Don Luca Violoni 7 Arrivederci Don Lino ingresso di Don Luca CHI VA E CHI VIENE I mesi di settembre e di ottobre sono stati caratterizzati dall’avvicendarsi del parroco della nostra comunità parrochiale. Evento partecipato da numerosissima e commossa presenza di fedeli, è stato il saluto rivolto a Don Lino al termine della sua attività pastorale in mezzo a noi, per iniziare un altro servizio pastorale in obbedienza al mandato deciso dall’Arcivescovo Cardinal Scola. È stato un saluto caloroso, riconoscente a chi ha servito con impegno la nostra comunità per 11 anni e si è fatto continuatore e seminatore di tradizioni vive nella storia della nostra comunità. Don Lino partendo, ci ha lasciato segni visibili della sua operosità: quando d’inverno godremo in chiesa di un piacevole tepore, penseremo con riconoscenza a chi con la sua provvidenziale decisione e con la sua fiducia nella solidarietà dei fedeli ha reso possibile questa situazione. Le luci che illuminano la chiesa ci ricordano sempre che provengono dai pannelli solari collocati sul tetto della chiesa e che funzionano con il combustibile solare gratuito. Le immagini e le parole che appaiono sull’abside della chiesa sono richiamo continuo a chi ha pensato e deciso questa forma originale di comunicazione. Ho richiamato questo segni visibili, evidenti ma c’è tutta l’azione pastorale di Don Lino che ha lasciato nei cuori un segno indelebile: la sua cura per la liturgia, la sua premurosa attenzione per gli ammalati, la sua piena disponibilità per le Confessioni, l’aver fissato una giornata mensile penitenziale: sono questi alcuni aspetti che hanno caratterizzato il ministero pastorale di Don Lino e che sono motivo di sincera e profonda riconoscenza. 8 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Chi è partito ha lasciato un prezioso ricordo nei nostri animi. In ottobre abbiamo accolto con gioia, con disponibilità a seguirlo e a collaborare il nuovo prevosto Don Luca Violoni. Giunge a noi con l’entusiasmo per il suo primo incarico pastorale dove può sentire “l’odore delle pecore” come dice Papa Francesco. Dopo il suo servizio in Curia Arcivescovile, ora ha come sacerdote una comunità da seguire, da guidare sulle strade del Vangelo, da sostenere nella fedeltà corrente alla scelta di fede, d’aiutare con la sua preghiera sacerdotale. A Lui il sincero augurio del primo Papa San Pietro:”Pascete il gregge di Dio che vi è stato affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri”. E volentieri significa agire con il cuore, per amore con gioia. San Basilio dice che il responsabile di una comunità ne è come l’occhio che guarda avanti e scruta il cammino: chi presiede deve avere uno sguardo di fede teso verso il futuro, verso il fine della comunità. Auguri e preghiere di cuore a Don Lino perché continui a lungo il suo ministero nella Chiesa. Auguri e preghiere di cuore a Don Luca perché inserendosi nella storia della comunità, fiorisca dove il Signore lo ha piantato. Don Alfredo Francescutto Arrivederci Don Lino e ingresso di Don Luca 9 Saluto di Don Lino alla comunità UN ABBRACCIO DA ROZZANO È cominciata per me la caccia al tesoro degli oggetti smarriti, trovati, ri-smarriti, ri-trovati… Ahi il trasloco! E dicono gli “esperti” che sarà così ancora per mesi… Sì, un gran trasloco! Fuori e anche dentro. Fuori è cambiato tanto ma non tantissimo: tanto perché da parroco a “residente con incarichi pastorali”…vuoi mettere? Mi mancherà tanto l’immersione totale con la gente, la “paternità spirituale” che da parroco percepisci bene soprattutto in certi momenti, dalle liturgie speciali delle Messe di mezzanotte di Natale e di Pasqua, al coinvolgimento emozionato dei momenti belli della tua gente (come la gioia dei Battesimi) e di quelli tristi del dolore e del lutto. Sì, mi mancherà tanto “l’odore delle pecore”. Tanto è cambiato…ma non tantissimo. Anche questa è una comunità tipica della periferia di Milano, simile a tante altre della Zona VI (la Zona della “Mezzaluna”, la chiamano guardando la cartina geografica). Conosco bene questi tipi di parrocchia: per 20 anni parroco a Cesano Boscone (Milano Sud Ovest), per 11 anni a S. Giuliano Milanese (Milano Sud Est) e ora a Rozzano (Milano Sud Sud!). Però qualcosa è cambiato, certo…se no che trasloco sarebbe?! Cambiato il ritmo. Ero solito dire: “Fino alle otto del mattino faccio quello che decido io, dalle otto… lo decidono gli altri!”. Ora (per ora!!), il ritmo è da pensionato. Cambiati gli incarichi: per ora tanta Terza Età (li seguo io ogni mercoledì), turnista ai funerali (il mio turno è di giovedì, ma poi chissà…: qui il numero annuale dei funerali è 10 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 pazzesco, sono 190, a S. Giuliano Martire sui 100!), turnista al confessionale (il mio turno 15.30-17.30 è di martedì) e… udite udite!, giorno libero il venerdì! La parrocchia è bella grande. Siamo 4 preti, 7.500 famiglie, 17.000 abitanti. La parrocchia è una delle quattro che formano la “Comunità Pastorale Discepoli di Emmaus” (in tutto sono quasi 40.000 fedeli) La mia chiesa è dedicata a S. Angelo (quello della Risurrezione, non sbagliate angelo prima che si accendano gelosie celesti!), la mia casa è in via don Angelo Lonni, mi chiamo Ev.angeli.no…: insomma è tutto uno stuolo angelico! C’è una cosa bella secondo me: “In questa chiesa si confessa ogni giorno dalle 15.30 alle 17.30” (così recita un bel cartello sulla facciata). A proposito di chiesa: fuori è un po’ bruttina, ma dentro è carina. E ha una curiosità architettonica particolare (se venite a trovarmi ve la spiego). Riflettendo sui miei 50 anni di Messa ho trovato anche un’altra curiosità, quella del n. 37: sono diventato parroco a 37 anni, ho fatto il parroco per 37 anni, e 37 è esattamente la metà dei miei anni. Una mia parrocchiana del gruppo terza Età lo ha giocato al lotto e ha anche vinto… fate voi! Mi sa che non sarà difficile ritrovare tanti sangiulianesi, visto che proprio a tre minuti da casa mia c’è l’Humanitas… e visto anche che San Giuliano non è “alla fine del mondo”. Anzi, facendo il pendolare per una settimana e più dalla mattina del 14 settembre al trasloco di lunedì 22 mi sono accorto che tra S. Giuliano e Rozzano erano sempre le 18.20: 18 Km e 20 minuti, infallibilmente, sia su tangenziale sia su statale. Curioso no? E adesso ogni sera alle 18.20 mi venite in mente tutti, miei cari carissimi ex: a quell’ora di solito celebro e vuoi vedere se io mi posso dimenticare di tutti voi? A quell’ora collegatevi con me… “via spirito” e ci sentiremo ancora vicini. Un abbraccio a tutti, ma proprio tutti, dalla A alla Zeta. Sempre vostro Don Lino Maggioni Saluto di Don Lino alla comunità 11 Festa patronale “Vivi davvero!” VIVI DAVVERO! Il Comitato Interparrocchiale So che ha una storia lunga 10 anni il Comitato. È nato su idea di don Lino Maggioni intorno al 2004. Coinvolge rappresentanti delle sette Parrocchie, in sintonia con lo slogan da tempo adottato dalle comunità parrocchiali cittadine “7 Parrocchie una sola Chiesa”. Oggi possiamo dire di aver percorso un bel tratto di strada. Il primo coordinatore della Festa fu Claudio Tanfoglio, vera anima di questa iniziativa fino alla edizione del 2007. Dopo la scomparsa di Claudio, coordinatrice è Silvia Lodigiani, della Parrocchia di Borgolombardo. Ogni anno il Comitato dà un titolo alla Festa e lo illustra proponendo iniziative di diverso carattere. Nel corso degli anni, abbiamo lasciato perdere le iniziative di solo intrattenimento per concentrarci sempre più sull’aspetto culturale e religioso Alcune iniziative sono indimenticabili, come la serata con don Oreste Benzi, di cui è avviato il percorso verso la Beatificazione, la testimonianza di Danila Castelli, l’ultima miracolata di Lourdes, l’incontro con Padre Golesano-successore di Don Puglisi, l’incontro con Padre Sorge). Una delle esperienze più belle che sono nate dalla festa cittadina (anche i cori a Caravaggio vengono da lì) è il Concerto dei Cori: ora “cantano” tutte le parrocchie, alcune con più di un coro. Nei primi anni è stata interessante l’esperienza del Palio, terminata la quale abbiamo iniziato la collaborazione con l’ASD per inserire nel programma il torneo dell’amicizia. Il tema di quest’anno: “VIVI DAVVERO!” non è stato tanto facile da trovare. Riuniti in Comitato, avevamo tutti sulla punta della lingua un’idea che non voleva uscire poi ti passa per caso don Alessandro dalla sala riunioni e magicamente dà un nome ai nostri pensieri. Dunque il primo ringraziamento va a lui. L’intento che ci guida sempre è fare Cultura, sana, bella, attraente. E pensiamo, a festa conclusa, di ritenere aver ottenuto un ottimo riscontro! 12 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Quest’anno il fiore all’occhiello è stato sicuramente la Mostra eccezionale della riproduzione fedele (¼) della Cappella degli Scrovegni, gioiello dell’arte italiana a Padova, con gli Affreschi biblici di Giotto. Il Patrocinio del Comune ha fatto sì che si potesse esporla nella sala esposizioni dell’ex Municipio di Piazza della Vittoria. L’inaugurazione venerdì 3 ottobre è stato un successo, le visite guidate dal Professor Roberto Filippetti, curatore della mostra, anche. Un successo anche il Concerto in San Giuliano Martire con il coro Milano che ha eseguito i suoi canti, mentre ogni singolo quadro della Cappella veniva proiettato e spiegato sul grande muro dietro l’altare della chiesa: 90 minuti di Bellezza! Negli ultimi anni un appuntamento fisso è quello della proiezione di un film che illustra il tema della festa e che è seguito da un dibattito guidato da un critico cinematografico (il 27 settembre è stato proiettato all’Auditorium dell’oratorio di Borgolombardo il film Still Life. La sera precedente, il 26 settembre, la Cena della Solidarietà, evento condiviso con l’Amministrazione Comunale e con le Associazioni di volontariato della Città, a sostegno di iniziative benefiche. Quest’anno il ricavato è stato destinato al Banco di solidarietà, supporto sempre più indispensabile a diverse famiglie in difficoltà della città. Inserito nel programma della Festa, un appuntamento fisso molto toccante per la Comunità della Parrocchia Centrale: il torneo dell’Amicizia. Un week-end di sport a cura dell’A.S.D S. Luigi, per ricordare due amici dell’Oratorio, Gianantonio Massazzi e Claudio Tanfoglio. La Domenica pomeriggio della festa è dedicata ai più piccoli, con uno spettacolo per loro ma a cui partecipano con allegria anche i grandi. E un altro dedicato ai giovani, con un concerto eseguito da loro coetanei. Il Concerto dei Cori delle 7 parrocchie, l’ultimo evento pensato dal Comitato, quest’anno è stato eseguito a Sesto Ulteriano. La sorpresa di quest’anno è stato il cambio di Prevosto “in corso d’opera”. La partenza di Don Lino, a cui dobbiamo un GRAZIE infinito per la lungimiranza, la presenza e il supporto al Comitato in questi 10 anni. L’arrivo di Don Luca a cui dobbiamo un GRAZIE per averci assicurato il suo appoggio nel portare a termine il programma. AngelaVitanza Festa patronale “Vivi davvero!” 13 Vivi davvero! (La Festa Patronale) Etimologia della parola festa: dal latino festum e dall’aggettivo sostantivo dies festus (giorno di festa), il termine indica “gioia pubblica, giubilo, baldoria”. Tema della festa di San Giuliano Milanese appena trascorsa, è stato l’abbinamento del motto “vivi davvero”. Per trovar spunti di riflessione il mondo del web è un’arma potentissima e google il suo “Virgilio”. Digitiamo “vivi davvero” e per due pagine di link (e sono tante) trovi un rimando ad una canzone di Giorgia (estratto del testo … Il frutto del peccato, una donna l’ha mangiato / adesso io vorrei un pezzo di torta..), non credo mi porterà molti spunti. “Quando puoi vivere per sempre per cosa vivi davvero?” Altro spunto interessante chissà? Ma è solo una saga con film e romanzi annessi.. … ma basta non scoraggiarsi e la rete non tradisce mai. Trovi le riflessioni di un seminarista di Reggio Calabria che sprona a rileggere il Vangelo… Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete … E ancora dalla rete “Vivi davvero - i volontari che forza” immagini dalla “Cena della Solidarietà” organizzata a San Giuliano Milanese il 27 settembre 2014… e siamo tornati a casa. In fondo il mondo è piccolo. Ed allora viviamo davvero. Ciascuno trovi il coraggio di amare il prossimo suo, ma più ancora se stesso. Cerchi nella gioia dell’altro la libertà dai propri egoismi, da tutto quello che ci affanna. Tutti abbiamo inciso nella parte più profonda del nostro essere un codice fondante che ci predispone al bene ma, le scelte della nostra vita, le vicende personali, le vicende sociali, sovrappongono, su questo codice primordiale, degli strati di indifferenza, una serie di rifiuti, di convenzioni, di falsi valori che ci fanno perdere di vista l’obiettivo dell’intera esistenza: la ricerca della felicità. (Citazione autoreferenziale – Agorà giugno 2014) Viviamo davvero dice Gesù “Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si 14 @gorà - Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2014 preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”.Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena. (Mt 6, 24-34)” … torno a google per altri spunti … nooo ancora 2 pagine di Giorgia e la sua canzone, ma che palle… chiudo google. La vita è come una ricerca sul web, non sai mai quello che potrà capitarti, ma l’uomo ha pur sempre la libertà di scegliere. Carlo Alberto Filippini Festa patronale “Vivi davvero!” 15 La pastorale giovanile IMPARIAMO A STARE AL MONDO L’oratorio spesso è visto come luogo di “riempimento” del proprio tempo libero o come supporto alle tante famiglie che, per i motivi più vari, hanno bisogno di un posto sicuro dove poter lasciare i propri figli. Non tutti però forse sanno che l’oratorio può essere anche qualcosa di più. C’è infatti chi sceglie di viverlo come ambiente di formazione. Ebbene si, anche se non si è più bambini, c’è sempre da imparare dal Vangelo e noi, “Gruppo Giovani” di San Giuliano, abbiamo scelto di farlo attraverso un cammino che accompagna la nostra vita, senza soffocarla. Già, perché c’è chi direbbe che l’oratorio è luogo di catechizzazione e che andare a degli incontri sarebbe come vivere dietro principi bigotti che ci chiudono al mondo, alla gioventù, al “godersi la vita” finché ce lo si può permettere. Sbagliato! È proprio per “aprirci al mondo”, per imparare a “stare al mondo” che scegliamo di recarci una ogni due domeniche sera all’oratorio San Luigi. Insieme ad alcuni don e suore della città, impariamo a cogliere con uno sguardo diverso le realtà che ci circondano, uno sguardo che la nostra società ha perso e che di cui apparentemente sembra non soffrirne. Come vivere la propria fede tra amici? Come invece viverla in università, a scuola? Come a casa? E con la propria ragazza o ragazzo? Queste ed altre ancora sono le tematiche che affrontiamo quando ci riuniamo. Ma il “Gruppo Giovani” non si limita a questo. Dopo l’incontro ci fermiamo per mangiare insieme perché un gruppo è anche “condivisione del tempo libero”. Capita poi a volte che, come quest’estate, organizziamo delle esperienze più “forti”. Il primo agosto siamo partiti per andare a vivere insieme un’esperienza in Sicilia con il campo di Libera, un’organizzazione che gestisce terreni sottratti alla mafia. La fede dunque anche come desiderio di conoscere il mondo con gli occhi di Gesù. 16 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Esperienza spirituale in Puglia Gruppo “La Famiglia” - Testimonanze da Tricase Siamo partiti con l’entusiasmo e la voglia di ritrovare un gruppo di amici, dopo qualche anno di assenza. Abbiamo pensato ai minimi dettagli per affrontare nel migliore dei modi un viaggio impegnativo, sia per la sua lunghezza, sia per la solita incognita in merito alla gestione degli spazi e dei tempi, dei quali ciascuno di noi necessita. Non conoscendo la capacità del bagagliaio dei pulmini, si è deciso di limitare il numero delle valigie allo stretto necessario. Noi ne abbiamo portata anche una vuota, con la certezza di riempirla con tante cose: prima di tutto il messaggio di don Tonino, con la sua capacità di mettere “gli ultimi” ai primi posti delle sue preghiere e del suo caritatevole servizio, poi la gioia della condivisione e del confronto, che ci hanno permesso di scoprire una dimensione più vera di tutti noi. Infine la lettura del Vangelo e delle Parabole, che ci hanno insegnato a comprendere l’importanza di “spendersi” per gli altri, senza compiere gesti eclatanti, ma con la forza e la convinzione che dalle piccole cose può nascere qualcosa di grande. Guardiamo la valigia, pensiamo di averci messo tutto ciò che abbiamo raccolto lungo il percorso, ma ci accorgiamo che manca ancora qualcosa; proprio nell’angolino in fondo a destra è rimasto un piccolo spazio. Quasi quasi, l’anno prossimo, ci porteremo il navigatore satellitare così, non solo eviteremo di smarrirci durante la strada di ritorno a Tricase, ma guardando la mappa del cuore, troveremo tutti i vostri nomi, così sarà più facile ricordare i bei momenti trascorsi in vostra compagnia. Grazie per come ci avete accolti. Un abbraccio Famiglia Prevosti La pastorale giovanile Esperienza spirituale in Puglia 17 Calendario DOM 26 Lun 27 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab 1 DOM 2 Lun 3 Mar 4 Mer 5 Gio 6 Ven 7 Sab 8 DOM 9 Mar 11 Mer 12 Sab 15 DOM 16 Mar 18 18 OTTOBRE GIORNATA MISSIONARIA - 16.00 santi battesimi 21.00 CORSO FIDANZATI 18.00 COMMISSIONE LITURGICA 60° Suardi VAL BREMBANA MEDIE NOVEMBRE TUTTI I SANTI - Giornata della Santificazione Universale SS. MESSE 8.30 - 10.30 S. MESSA CON LA SCHOLA CANTORUM – 18.00 VAL BREMBANA MEDIE COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI SS. MESSE 8.30 - 10.30 - 15.00 CIMITERO S. CARLO – 18.00 PRIMA DOMENICA DEL MESE VAL BREMBANA MEDIE 15.00 CIMITERO – BORGOLOMBARDO 21.00: conclusione CORSO FIDANZATI S. CARLO BORROMEO INIZIO BENEDIZIONI DELLE FAMIGLIE - 15.00 CIMITERO ZIVIDO 15.00 CIMITERO - SAN GIULIANO MARTIRE 15.00 CIMITERO - MARIA AUSILIATRICE I VENERDI’ DEL MESE ADORAZIONE EUCARISTICA (in chiesa) E GIORNATA PENITENZIALE Genetliaco del Cardinale (73 ANNI) 15.00 CIMITERO - SESTO ULTERIANO 18.00 S. MESSA E CONSACRAZIONE DEL GENERE UMANO CON LE LITANIE DEL S. CUORE CON LA SCHOLA CANTORUM NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO GIORNATA DIOCESANA CARITAS RACCOLTA ALIMENTI CARITAS 15.00 Catechesi adulti cittadina (Prevosto a Zivido) 17.00 A S. CARLO INIZIO CORSO CRESIMA ADULTI 21.00 Catechesi adulti cittadina (don Alessandro a San Carlo) 15.00 Catechesi terza età 18.00 VIGILIARE CON LA SCHOLA CANTORUM I AVVENTO 15.00 Catechesi adulti cittadina (Prevosto a Zivido) - 16.30 santi battesimi 17.15 VESPRO E CATECHESI 21.00 Catechesi adulti cittadina (don Alessandro a San Carlo) @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Mer 19 Ven 21 Sab 22 DOM 23 Mar 25 Mer 26 Gio 27 Ven 28 Sab 29 DOM 30 21.00 Santa Messa PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 18 MESSA con Corpo Musicale della Libertà 21.00 Concerto Cori 7 Parrocchie a S. Carlo (con cena) II AVVENTO 15.00 Catechesi adulti cittadina (Prevosto a Zivido) 17.00 VESPRO E CATECHESI 21.00 Catechesi adulti cittadina (don Alessandro a San Carlo) 21.00 Santa Messa ANNIVERSARIO MORTE DON ANTONIO MARIA SACCHI (1997) 21.00 MESSA PER I DEFUNTI 2014 NOVENA IMMACOLATA III AVVENTO 15.30 PRIME CONFESSIONI 17.00 VESPRO E CATECHESI DICEMBRE Mer 3 Ven 5 Sab 6 DOM 7 Lun 8 Mer 10 DOM 14 Lun 15 Mar 16 Mer 17 Gio 18 Ven 19 DOM 21 Mer 24 GIO 25 VEN 26 DOM 28 Mer 31 21.00 Santa Messa I VENERDI’ DEL MESE - ADORAZIONE EUCARISTICA (in chiesa) ORDINAZIONE DI S. AMBROGIO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA, PATRONO DELLA DIOCESI IV AVVENTO PRIMA DOM. DEL MESE 17.00 VESPRO E CATECHESI IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINA MARIA 17.00 SANTO ROSARIO - 8.30-10.30-18.00 SS. Messe. 15.00 Catechesi terza età - 21.00 Santa Messa V AVVENTO RACCOLTA ALIMENTI CARITAS 17.00 VESPRO E CATECHESI 17.15 NOVENA COMMEMORAZIONE DELL’ANNUNCIO A S. GIUSEPPE 17.15 NOVENA INIZIO FERIE DE EXCEPTATO 17.15 NOVENA 21.00 Santa Messa 17.15 NOVENA GIORNATA PENITENZIALE 17.15 NOVENA DOMENICA DELL’INCARNAZIONE 16.00 santi battesimi (turno unico) 17.00 VESPRO E CATECHESI 21.00 Concerto di Natale (Corpo musicale della libertà) 18.00 S. MESSA DELLA VIGILIA E BENEDIZIONE DEL PRESEPE 20.30 S. MESSA PER BAMBINI - 23.15 VEGLIA NATALE DEL SIGNORE 00.00 MESSA SOLENNE NELLA NOTTE CON LA SCHOLA CANTORUM – 8.30 - 10.30 S. MESSA SOLENNE CON LA SCHOLA CANTORUM – 18.00 S. STEFANO 8.30-10.30-18.00 SS. MESSE 8.30-10.30-18.00 SS. MESSE 17.00 BREVE ADORAZIONE GUIDATA 18.00 S. MESSA SOLENNE E CANTO DEL TE DEUM “SCHOLA CANTORUM” Calendario 19 Incontri caminetto Il gruppo di spiritualità “La Famiglia” nasce nella nostra Parrocchia nel 2003 per volere di Don Evangelino Maggioni. Il gruppo è formato da coppie della parrocchia, che ogni terzo sabato del mese, dalle 15.00 alle 16.00 partecipano ad una Lectio frontale con un piccolo scambio di testimonianza, la Lectio è tenuta da Don Evangelino Maggioni, fino a giugno 2014. Don Stefano Crespi, qualche tempo dopo, istituisce il “Caminetto”: un incontro dibattito/confronto su vari temi: sociali, politici e formativi, che si tiene sempre il terzo sabato di ogni mese alle 18.00. L’incontro termina con la cena di condivisione aperto a tutte le famiglie anche a chi vive un momento particolare (separati, vedovi). Nel corso degli anni tanti hanno partecipato ad entrambi gli incontri che, con il passare del tempo, soprattutto per il “caminetto”, hanno visto diverse modalità di proposta. In particolare, lo scorso anno, con l’avvicendarsi della figura del coadiutore, il passaggio da Don Stefano Crespi a Don Alessandro Lucini, ha visto il “Caminetto” trasformarsi da dibattito su diversi temi a una proposta di un tema non prettamente tratto dalla Bibbia o dal Vangelo ma comunque sempre a sfondo cristiano con uno scambio di testimonianza a piccoli gruppi e una messa in comune della sintesi di questa a tutti i partecipanti all’incontro. Lo scopo del gruppo è quello di dare la possibilità 20 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 a tutte le famiglie (e per famiglia si intende non solo la famiglia “canonica” ma anche quella che vive situazioni “spezzate” di separazione e vedovanza con figli, le giovani coppie in attesa del matrimonio e che hanno voglia dopo il percorso fidanzati di un momento in cui confrontarsi con Gesù…) di poter partecipare ad entrambi gli incontri il cui intento è quello di dare la possibilità, a chi lo volesse, di avere un momento di preghiera, di incontro con Gesù e di confronto con la comunità che non sia soltanto la messa domenicale. A tal proposito i prossimi incontri si terranno: •15 novembre 2014 •13 dicembre 2014 •17 gennaio 2015 •21 febbraio 2015 •21 marzo 2015 •18 aprile 2015 •23 maggio 2015 Se siete interessati a ricevere le e-mail del gruppo “La Famiglia”, comunicate la tua e-mail a: [email protected] Buon cammino a tutti Vi aspettiamo 2 giugno 2016 50° anniversario della consacrazione della nostra chiesa Incontri caminetto 21 Schola A. Casati STORIA DELLA “Schola Cantorum Augusto Casati” Cognome e nome: “Schola Cantorum Augusto Casati” Luogo di nascita: San Giuliano Milanese Data di nascita: 1952 Cittadinanza:Italiana Residenza: Parrocchia di San Giuliano Martire Professione: Corale a 4 voci Segni particolari: Spiccato amore per il canto Voilà la carta d’identità della Corale in forza alla Parrocchia centrale di San Giuliano Milanese. Dopo essersi sciolta in seguito alla guerra, la Corale è tornata in vita per volontà di Don Carlo Linati nel 1952 (portava infatti il suo nome). Maestro DOC il buon Augusto Casati fino al 2000, anno della sua scomparsa: da allora la Schola Cantorum è a lui intitolata. Dall’anno del Giubileo altri maestri si sono susseguiti alla direzione della Corale, ognuno lasciando un’impronta vivace della sua “bacchetta”. Ricordiamo il Maestro Marco Messa Ferreira che ha firmato l’esibizione del 30 settembre 2000 in Sala Nervi a Roma per la canonizzazione di Madre Giuseppina Bakhita. Dall’ottobre 2002 le redini del carrozzone sono nelle mani di Paolo Ruffini che, alle mansioni di organista ufficiale, ha aggiunto appunto quelle di direttore di coro, coadiuvato per qualche tempo dal Maestro Giuseppe Guglielminotti, preziosa fonti di consigli sia livello di canto, sia di direzione di coro. Nel dicembre 2004, prima dell’annuale Concerto di Natale, la Schola ha valicato le Alpi per partecipare al Festival canoro Internazionale di Avvento a Vienna. Phantastisch! 22 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Appuntamento annuale il “Concerto d’Autunno” in cui ci si è cimentati in brani di Vivaldi, Mozart, Bach, Gounod, Puccini. Nel 2006 è nata la “Rassegna dei cori delle nostre sette Parrocchie”, uno stimolo in più. Nel 2007 altra trasferta oltre confine: a Praga per i Canti di Avvento. Mitico!!! Questi sono gli avvenimenti “straordinari”, ma la nostra “normale” funzione è quella di accompagnare il servizio divino pregando con il canto. Poiché, nonostante ripetuti tentativi, al nostro Paolo non è cresciuta una terza mano, è affiancato da Mauro che ci accompagna all’organo. Lo “staff” della Schola Cantorum si compone di 25 elementi, tutti quanti cantori a livello amatoriale, con età media over 55, ahimè, ma non molliamo neanche un diesis, finché il Signore e Santa Cecilia ci sosterranno. Ora, ottobre 2014, ci siamo preparati alla 9° edizione della Rassegna che raduna i cori delle sette parrocchie del territorio Sangiulianese: né é passata di acqua nel Redefossi! Ma contiamo di proseguire il nostro cammino finché la voce tiene! Speriamo davvero in giovani new-entries, se non altro per abbassare l’età media; quindi, se qualcuno, possibilmente con conoscenza del pentagramma e dei sui pallini neri distribuiti su e giù, volesse unirsi alla squadra, sarà BENVENUTISSIMO! Ciao! Liliana Graf Schola A. Casati 23 ASD San Luigi San Giuliano Gruppo ADS San Luigi San Giuliano CONOSCIAMOCI L’inizio dell’anno sportivo in A.S.D. è sempre pieno di procedure amministrative e di relative “carte” da presentare ai vari comitati, che ci permettono però di poter partecipare ai campionati organizzati dal CSI e dalle ACLI. Da pochi giorni sono iniziati tutti i campionati delle nostre discipline sportive: pallavolo e calcio. Sono iniziati anche i corsi di: judo, ginnastica adulti, spinning e zumba fitness. Mi è sembrato doveroso inviare un saluto e un augurio di buon inizio dell’anno sportivo a tutti i trecento iscritti, fra atleti e dirigenti. Ma vorrei andare oltre, invitando tutti ad un’azione che ritengo importante: “conoscerci”, salutandoci con un sorriso, quel sorriso che le nostre ragazze e i nostri ragazzi si aspettano. Chi conosce non ha paura. Invito gli atleti e i dirigenti dell’ASD San Luigi San Giuliano a conoscersi, invito chi non è un iscritto e vuole saperne di più, a venire a conoscerci sul “campo” o nel “pala”, potremmo presentarci e raccontarvi la nostra storia di questi dieci anni e parlarvi dei nostri programmi e perché no anche dei nostri sogni. Vi aspetto e buon cammino a tutti. Attilio Tanfoglio Per informazioni: http://asdsanluigisangiuliano.jimdo.com 24 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Intervista a Cristina Boselli Intervista a Cristina Boselli segretaria della società È iniziato da poco l’anno sportivo 2014-2015, quali novità nell’A.S.D. San Luigi San Giuliano? Questa domanda è rivolta a Cristina, Segretaria dell’A.S.D. San Luigi San Giuliano e membro del nuovo direttivo. Tante sono le novità, la più importante è che abbiamo un nuovo Presidente, che per la seconda volta inizia questa avventura insegnandoci, con la sua esperienza cose interessanti; La seconda è che abbiamo iniziato l’anno con l’inserimento di nuove allenatrici giovani, Elisa, Fabiola e Giulia, anche loro atlete, che hanno deciso di offrire il loro tempo libero per educare delle ragazzine allo sport sano, così come sono cresciute loro, all’interno di questa società. Per noi questo rappresenta un grande successo e soprattutto garantisce un futuro a questa nostra bella ASD, cosa che a noi sta molto a cuore. Per le tue ragazze Top Junior, in qualità di dirigente della squadra, hai proposto un inizio d’anno impegnativo, i “Mondiali di Pallavolo” organizzato dal CSI il 5 settembre presso il Centro Pavesi FIPAV di Milano. Al di là del risultato sportivo, questa esperienza cosa ha regalato a te e alle tue ragazze? È stata una bellissima esperienza, perché ci siamo rese conto quante ragazze ci sono che vogliono vivere lo sport in maniera diversa, sana, costruttiva e competitiva. ASD San Luigi San Giuliano Intervista a Cristina Boselli 25 È stato davvero bello ritrovarsi in una realtà dove ti viene detto che la vittoria è frutto di un lavoro impegnativo, che va cercata non per imporsi sugli altri, ma divertirsi e per crescere ed è il risultato di un impegno serio e costante. Il presidente nazionale del CSI, intervenuto al “Mondiale di Pallavolo”, nel salutare le ragazze, ricordava che il gioco è una cosa seria. Ritieni sia una frase da ricordare e spiegarne il significato a tutti coloro che frequentano gli ambienti dello sport dilettantistico? Si, è una cosa seria che richiede impegno e forza di volontà. Seria, perché anche se la vittoria non è il nostro obbiettivo, noi chiediamo e aiutiamo le ragazze e i ragazzi a crescere come donne e uomini, con una serie di atteggiamenti che ritroviamo sia nel gioco e che nella vita. E noi su questi atteggiamenti non lasciamo correre! Pretendiamo dai nostri ragazzi e anche dai genitori un atteggiamento costruttivo e sereno. Spesso non siamo capiti e criticati, ma non importa, questa è la nostra missione!! Una arancione, così vengono chiamati gli animatori degli eventi del CSI, ha affermato durante il momento spirituale d’inizio manifestazione, che la pace non è una parola vuota, infatti tutte le ragazze delle squadre partecipanti hanno riempito la parola pace stampata su un manifesto con le loro firma. La pace diventa un augurio anche per questo inizio d’anno sportivo, pace nelle relazioni e nei rapporti? Purtroppo si, la parola Pace sembra una cosa astratta e grande, in realtà la Pace è cercare di promuovere quei atteggiamenti costruttivi e sereni tra le ragazze e i ragazzi della squadra e più in grande nella Asd; è cercare 26 @gorà - Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2014 di costruire delle squadre che siano dei bei gruppi dove tutti i ragazzi si confrontano, si aiutano e crescono e provano anche a vincere. Infatti nella nostra ASD dove le ragazze fanno squadra con questo spirito, lasciano un segno e non passano indifferenti. In questi giorni le Top Junior stanno seguendo i Mondiali da molto vicino, e spesso il coach Bonitta risponde che le pallavoliste italiane stanno facendo grandi cose perché sono una squadra molto unita. Speriamo che le nostre squadre prendano esempio. Volevo solo aggiungere che questo augurio è rivolto anche a noi collaboratori dell’ASD, anche noi siamo chiamati a riflettere sul significato della parola Pace, per poter costruire un nido accogliente dove far crescere i nostri ragazzi, perché possano guardarci e imparare qualcosa, senza presunzione da parte nostra, perché per quel che mi riguarda anch’io sto imparando molto da loro.!! Un saluto Cristina Boselli Grazie Cristina della tua puntuale collaborazione con la redazione di Agorà e buon lavoro. Giuseppina Gorla Intervista a Cristina Boselli 27 Battaglia dei Giganti La commemorazione di don Inganni inaugura il 500° Con la commemorazione del centenario della morte di don Raffaele Inganni, celebrata nella chiesa antica di Zivido con una messa in suo suffragio martedì 16 settembre ed una conferenza tre giorni dopo, si sono aperti ufficialmente i festeggiamenti per il 500° della Battaglia dei Giganti. Felice coincidenza questa che ha permesso di far conoscere al numeroso pubblico (più di cento), accorso alla serata del 19 settembre scorso, la poliedrica figura del cappellano di Zivido, uomo colto e raffinato, che fece emergere dall’oblio della storia i luoghi che furono il campo di battaglia tra l’esercito francese e quello svizzero nel lontano settembre 1515. Archeologo, cartografo, incisore ed anche provetto speleologo per caso: don Inganni fu tutto questo ed altro ancora. Figlio e nipote di pittori, nato a Milano il 27 aprile 1841 e battezzato il giorno seguente nella Basilica di Santa Maria della Passione, “fu un uomo di ingegno assai pronto e vivace, felice nelle iniziative ed abile nel portarle a compimento. Le opere di Zivido, legate al suo nome, stanno a dimostrare un elevato livello culturale che non tradiva l’innato senso storico ed artistico proprio della famiglia da cui proveniva” (così lo descriveva Giancarlo Cattaneo in un suo articolo apparso sulle pagine del Melegnanese nel 1992). Dopo il breve incarico di sacerdote sagrista e confessore ricoperto a Melegnano, all’inizio del giugno 1879 fu nominato cappellano di Zivido, di patronato Brivio- 28 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Sforza, dove vi rimase in carica fino all’aprile del 1893. “Correvano i primi giorni del giugno 1879 – epoca nella quale io venni ad occupare la cappellania della Natività di Maria Santissima in Zivido”; proprio con queste parole inizia la narrazione della vicenda a cui il sacerdote legherà in modo indissolubile il suo nome a questa terra. Qui si dedicò con approfonditi studi storici alla ricostruzione dello scontro bellico che imperversò in queste terre nei giorni 13 e 14 settembre del 1515, noto sui libri di storia con il nome di Battaglia di Marignano. Questo suo alacre lavoro, che confluì nelle “Origini e vicende della Cappella espiatoria francese a Zivido”, dato alle stampe nel 1889 con i tipi dello stabilimento tipografico Giacomo Agnelli, gli valse diversi riconoscimenti non solo locali, ma anche oltralpe, finanche dalla prestigiosa Società Archeologica di Francia che lo annoverò tra i sui membri. Per non cancellare lo sforzo di don Inganni, qualche mese fa un gruppo di volontari, mosso dal desiderio di accompagnare la cittadinanza a riscoprire o a scoprire questo evento storico noto maggiormente oltre i confini nazionali, si è costituito in comitato. Il Comitato di Cultura Locale, che già ha promosso diverse iniziative sul territorio esordendo con alcune attività e riscontrando l’interesse e il consenso da parte delle persone più sensibili all’argomento, propone alcune serate culturali - possibilmente con cadenza mensile - per non cogliere nessuno impreparato all’appuntamento con la storia. La cittadinanza di San Giuliano in questo anno è dunque chiamata a vivere questa ricorrenza da protagonista, partecipando alle diverse proposte che verranno lanciate da più parti. Non si tratta certo della rievocazione di un conflitto, ma di un’occasione per appropriarsi del passato attraverso le sue vicende, per amare ancor di più il presente di questa nostra Città. don Emanuele Kubler Bisterzo, V.P. S.Maria in Zivido Battaglia dei Giganti 29 Il libro che fa per me Considera l’aragosta di David Foster Wallace (2005) So cosa state pensando. Nell’ordine: 1. Ma che titolo è? 2. Foster chi? Il titolo deriva da uno dei saggi in cui si racconta l’esperienza dell’autore alla Fiera dell’Aragosta del Maine. Alla domanda 2 rispondo dicendovi che DFW è stato uno dei più importanti saggisti, professori e scrittori d’America. In Italia, sfortunatamente, non così noto. “Considera l’aragosta” è una raccolta di saggi scritti da Wallace tra il 1998 e il 2004 che prendono spunto da esperienze di vita dell’autore e dalle sue riflessioni sulla linguistica. Una pizza, direte voi. Non siate prevenuti e se volete provare ad approcciarvi al mondo della saggistica cominciate con questo. Wallace non è un autore noioso, borioso o pesante e usa un’arma segreta che in pochi sanno usare e, soprattutto, cogliere: il sarcasmo. Per darvi un’idea cercate “Questa è l’acqua” su internet, un discorso che Wallace tenne per la cerimonia delle lauree al Kenyon college nel 2005. E poi vi lascio il mio pezzo preferito del saggio “Autorità e uso della lingua” tanto per farvi capire di cosa si sta parlando: “Ci sono molti epiteti per persone del genere: Nazisti della grammatica, Maniaci dell’uso, Snob della sintassi, il Battaglione della grammatica, la Polizia linguistica. Il termine con cui sono stato cresciuto io è Snob. La parola è forse autoironica, ma gli altri termini sono disfemismi belli e buoni. Una definizione di Snob potrebbe essere una persona che sa cosa significa disfemismo e cui non dispiace farvelo notare” E quindi come potrei io, Snob della sintassi e amante dei congiuntivi, non amarlo? Elisa Ferrari 30 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 La musica che piace Aloe blacc Lift your spirit (2014) Un giorno, non troppo tempo fa, mi sono imbattuta in “wake me up”, canzone dance di un dj chiamato Avicii. La musica da discoteca è quanto di più lontano ci sia dai miei gusti personali (per me David Guetta è il capellone che fa cascare la goccia di Vecchia Romagna sui piatti del mixer per poi recuperare miracolosamente lo scivolone) ma quella canzone è diventata subito una delle mie preferite di settembre. Merito del fatto che sia solo un remix dell’omonimo pezzo di Aloe Blacc, la cui versione originale è altrettanto bella, se non di più. Dipende molto dal mood del momento e se volete ascoltarla seduti sul divano o saltare per casa in camicia, calzini e occhiali da sole come Tom Cruise in “Risky Businnes”. La voce di questo artista losangelino incanta e tutti i brani hanno una vena di allegria che mette di buonumore. Tra le mie preferite ci sono “Here today”, “Wanna be with you” e “Lift your spirit” che da il titolo all’album. Se vi sentite allegri e volete passeggiare in una bella giornata di sole (quando deciderà di ricomparire) quest’album è una colonna sonora perfetta. Elisa Ferrari Il libro che fa per me La musica che piace 31 La ricetta del mese Risotto alla zucca 32 Storia del riso La zucca, era conosciuta e coltivata, dai popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci. Questi popoli la importarono con molta probabilità dall’Asia Meridionale, più precisamente dall’India. La sua coltivazione non aveva solo scopo alimentare, gli antichi Romani ad esempio, una volta svuotata la polpa e fatta essiccare la zucca la utilizzavano come contenitore per il sale, latte o cereali o addirittura né ricavavano piatti, ciotole, cucchiai. La zucca fu conosciuta dagli europei solo dopo la conquista delle Americhe quando Cristoforo Colombo portò in Italia diverse varietà di zucca. Il risotto alla zucca è uno dei piatti più tradizionali dell’Italia settentrionale, in particolare è molto apprezzato in Lombardia. Senza dubbio il risotto alla zucca è un piatto molto semplice da preparare e allo stesso tempo molto gustoso ottimo soprattutto nelle fredde sere autunnali o invernali. Le origini del risotto alla zucca, come la maggior parte dei piatti preparati con questo ortaggio, sono modeste: la zucca era infatti un ortaggio molto povero che veniva coltivato e mangiato prettamente dai contadini Ingredienti • 400 g Riso • 1 Aglio (spicchio) • 1 litro di Brodo vegetale • 100 g di Parmigiano reggiano • 300 g di Zucca • ½ Vino bianco (bicchiere) • 50 g di Burro @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Preparazione Per prima cosa pulite la zucca: privatela dei semi, tagliatela a fette, sbucciatela e riducetela a cubetti. Nel frattempo, mettete a rosolare in un tegame (risottiera) lo spicchio d’aglio finemente tritato con l’olio. Quando lo spicchio d’aglio avrà sprigionato tutto il suo profumo, aggiungete i cubetti di zucca, assicuratevi che i cubetti di zucca si ammorbidisco per bene, passateli con il mixer da cucina e aggiungete il riso. Mescolate il tutto per qualche minuto per impedire al riso di attaccarsi al tegame e lasciate tostare il riso, a questo punto aggiungete il vino e a mano a mano anche il brodo vegetale, lasciando cuocere il tutto per almeno 20 minuti. Quando mancano 2 minuti alla fine della cottura aggiungete il burro e il parmigiano mescolando il tutto per bene. Lasciate riposare il riso per due minuti e servite in tavola ben caldo. Buon appetito Giuseppina Gorla La ricetta del mese 33 Serie tv che passione Non avendo film abbastanza recenti da consigliarvi ho deciso di fare un articolo su un’altra delle mie grandi passioni: le serie televisive. Avvertenza: le serie creano dipendenza. Rischiate di ritrovarvi a vedere un’intera stagione in un giorno. Io vi ho avvisati. Cominciamo con la capostipite, la madre di tutte le serie, colei che ha cambiato per sempre il concetto di serie tv. LOST Creato da un piccolo ometto dalla mente che fuma, JJ Abrams, Lost è stata la prima serie a diventare un vero e proprio “oggetto di culto”. Se chiedete a un qualunque nerd appassionato quale sia la serie che ha cambiato le carte in tavola, la risposta, nel 99% dei casi, sarà “Lost, ovviamente!”. La storia comincia con un aereo che precipita su un’isola sperduta. I superstiti si organizzano per riuscire a sopravvivere, con tutte le difficoltà che possono incontrare un gruppo di estranei (con una notevole dose di scheletri nell’armadio) che si ritrovano a convivere forzatamente in una situazione così complicata. E fin qui, direte voi, mamma mia che angoscia. Il fatto è che l’isola non è per niente tranquilla, disabitata e “normale” come sembra. In 6 stagioni i nostri eroi dovranno affrontare situazioni ai limiti dell’assurdo (che non vi racconto perché in termine tecnico si chiamano spoiler e gli spoiler sono il nemico numero 1 di noi nerd seriali) Il finale è arrivato dopo 6 anni, per un’intera giornata non mi sono collegata ad internet, ho fatto lo slalom tra colleghi che volevano spifferare tutto e ci ho messo almeno mezz’ora a metabolizzare l’ultima puntata. Non so se in realtà ce l’ho davvero fatta. 34 @gorà - Anno 2 - Numero 11 - Ottobre 2014 Lost ha cambiato tutto perché per la prima volta si è sentito il bisogno di vedere ogni puntata. Se dovessi fare un paragone direi che potete pensare a Twin Peaks che però, a mio parere, è per palati davvero fini e menti estremamente elastiche. Partita come un thriller (“chi ha ucciso Laura Palmer?” è la domanda che tutti ci facevamo negli anni ’90) è finita con l’essere un parto un po’ contorto della mente di David Lynch che non è notoriamente un uomo semplice. Al nano ballerino anch’io mi sono chiesta “eh?”. Rimane un cult intoccabile, ma forse per nerd seriali professionisti. In Lost i personaggi sono talmente particolari e misteriosi che vuoi sapere “come va a finire”, la narrazione segue una linea temporale che continua a cambiare, tra flashback e salti nel futuro, e nonostante la serie non sia fatta solo di puntate da mascella a terra (la mente di JJ fuma, più di così esploderebbe) senti il bisogno di seguirli alla scoperta dell’isola e dei suoi segreti. E perdersi certe puntate significava non capirci più una mazza, ammesso che poi guardandole si capisse davvero. Se volete avvicinarvi a questa nuova forma d’arte (alcune serie sono vere e proprie perle) LOST è una tappa magari non obbligata ma importante. Elisa Ferrari Serie tv che passione 35