Patty Pravo, quattro chiacchiere con la ragazza del Piper

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Patty Pravo, quattro chiacchiere con la ragazza del
Piper
PIETRO BEVILACQUA / 2016 / 07 MAGGIO 2016
Intervista piena di ricordi in attesa della serata di Vasanello (in provincia di Viterbo) dove l'artista è
attesa domenica sera 8 maggio
INTERVISTA - Indiscutibilmente Patty Pravo ha determinato molti passaggi epocali nella storia della musica e del costume italiano. Il
Piper rimpiange la sua beat generation: l’immagine iconica è quella di lei che canta e balla, appunto la ragazza del Piper. Siamo ospiti di
Radio Verde a Viterbo, dove è stato organizzato un incontro telefonico.
Parliamo del Piper. Come successe e quando successe? http://www.mediaesipario.it/index.php/on­stage/1520­patty­pravo­quattro­chiacchiere­con­la­ragazza­del­piper?tmpl=component&print=1&page=
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"Il Piper è una delle cose più importanti che l’Italia abbia mai avuto. Per gli artisti, luogo di benessere e di felicità. Passavano Andy
Warhol, Schifano, i Pink Floyd che ci accusarono di aver copiato le loro luci psichedeliche, le nostre caserecce con olio e vetro colorato.
Capitai al Piper perché a Londra non si parlava d’altro. Il fondatore del locale, Alberigo Crocetta, mi chiese se sapevo cantare come
sapevo ballare. Io gli dissi di sì, ovviamente mentendo. Quella sera c’erano Tenco, Arbore, Visconti che poi veniva appositamente per
sentirmi. M’inventai cantante di rock ma ne avevo l’anima e di blues. Gli studi al Conservatorio mi avevano dato la disciplina e
un approccio professionale. Gli studi e l’educazione. Vivevo con mia nonna che era molto liberale ma dura. Solo con tanta disciplina, mi
diceva, puoi sentirti libera". Il Piper le diede energia? "Forse sono stata io a dare energia al Piper". E l’immagine che all'epoca si sarebbe de䃟nita trasgressiva? "Non l’ho mai vista come componente importante del successo. Ero così. Sono stata la prima a cantare in tv, in un programma per
bambini, con una giacca senza niente sotto, ero talmente androgina che non si notava". Parliamo di Sanremo. Solo tre artisti in gara, nella storia del Festival, hanno avuto la standing ovation dal pubblico presente in
sala: Andrea Bocelli, Il Volo e lei. Come ci si sente quando ci si trova in queste situazioni?
"Beh, chiaramente la cosa fa piacere, In䃟niti cieli è una canzone molto bella, piena di sentimento, che mi permette di esprimermi al
meglio delle mie possibilità. A Sanremo ho dato il massimo ed il risultato è stato quello che avete visto tutti.
E ha ricevuto il premio della critica...
"Sì, siete stati molto cari a concedermelo, è un premio a cui tengo molto".
Solitamente scrive testi e musiche di molti suoi brani. Nel nuovo disco, invece, si è avvalsa di grandi collaborazioni, come mai?
"Mi piace fare ricerca, sono curiosa, voglio stupirmi e stupire. Ma questo disco nuovo no, è scritto da grandi autori. Ci sono pezzi,
splendidi, del mio grande amico Giuliano Sangiorgi che è un poeta, Tiziano Ferro, Emis Killa, Zibba e Federico Zampaglione che ha
scritto il brano di Sanremo, è importante aprirsi a nuovi orizzonti e a nuove collaborazioni". La musica italiana oggi è in crisi? "La crisi è mondiale e riguarda tutto, dunque anche l’arte. Una crisi che in섀礶uisce sull’animo dell’artista. All’estero si sente meno perché
noi ci piangiamo addosso in continuazione. Senza fare niente. Le Niagara Falls danno da vivere a un Paese e sono solo cascatine. A
Pompei sta cadendo tutto e noi non sfruttiamo l’enorme ricchezza che potremmo avere". Dal Piper alle discoteche, lei ha visto alcune generazioni di giovani passarle sotto gli occhi. Che differenza c’è tra i ragazzi del
Piper e i ragazzi delle discoteche?
"Prima era tutto più pulito e più semplice, oggi nelle discoteche gira la droga c’è la cultura dello sballo. No, non mi piace".
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Ringraziamo di cuore Patty Pravo, per averci concesso il suo tempo, Gregorio Gala e Simona Tenentini, per aver reso possibile questa
intervista, e Radio Verde, per l'ospitalità. L'appuntamento diventa ora musicale, a Vasanello, in Piazza della Repubblica alle 21:30 di
domenica 8 maggio.
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