nel cielo cinese ci sono più "animali" che "stelle"... - Tui

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nel cielo cinese ci sono più "animali" che "stelle"... - Tui
NEL CIELO CINESE
CI SONO PIÙ "ANIMALI" CHE "STELLE"...
Tratto da: http://iltaodilao.blogspot.it
L’astrologia popolare cinese è basata sui i dodici segni contraddistinti dai nomi di animali (Tigre, Coniglio,
Drago, etc). Ma anche nell’antica astrologia il Cielo era molto affollato di mitici animali…
La Cina è l’unico paese al mondo dove le osservazioni
astronomiche hanno avuto corso ininterrottamente da
4000 anni: l’alternarsi della luce delle tenebre, il moto
della Luna e degli astri, il mutare ciclico delle stagioni
sono stati da sempre un elemento di attrazione per
l’uomo nel suo tentativo conoscere il mondo e di
“governare” in qualche maniera i fenomeni naturali.
La costruzione del calendario divenne una necessità
strategica nella misura in cui l’uomo, divenuto
sedentario, basò il suo sostentamento sulla agricoltura:
per non sbagliare i periodi di coltura era necessario
conoscere le regole dell’alternarsi delle stagioni.
Poiché si credeva che l’imperatore avesse ricevuto il suo mandato a governare direttamente dal Cielo,
l’astronomia divenne rapidamente una scienza strategica in Cina.
La responsabilità principale del potere politico era quella di mantenere la Terra in armonia con il Cielo:
ecco che lo studio del cielo diventava un mezzo importante per “scrutare” la volontà del Cielo ed
interpretare i segnali positivi e negativi che dall’alto venivano inviati in risposta all’operato dell’imperatore.
Si credeva infatti che i segni celesti avvertissero che tale o talaltro evento, di solito calamità naturali, si
sarebbe presto compiuto, e venivano considerati come una ricompensa o un castigo del Cielo per le azioni
dell’uomo sulla terra.
Ed essendo l’attività umana regolata dal governo dell’imperatore, i presagi che derivavano dalla
osservazione dei corpi celesti e dei fenomeni ad essi connessi rivelavano la qualità del regime imperiale.
In conseguenza a questa necessità, nell’ambito imperiale vennero istituiti gruppi speciali di funzionari
(astronomi, astrologi, meteorologi) con il compito di osservare il cielo e di registrare tutti i fenomeni
astronomici ed i “segni” celesti.
Per i cinesi antichi non esisteva né il concetto di «Fato», come inflessibile regolatore delle cose terrestri,
quale per esempio viene espresso nell’«Edipo re» di Sofocle, né l’idea che l’uomo fosse totalmente in
grado di determinare il proprio destino, alla maniera del «re Lear» di Shakespeare; per i cinesi il fato
consisteva in una fusione armonica tra Cielo e Terra.
I cinesi pensavano infatti che il destino di una persona fosse determinato da vari fattori: per un terzo
contribuiva il “Destino del Cielo”, per un terzo il “Destino della Terra” ed infine per in altro terzo il libero
arbitrio o “Destino dell’Uomo”.
Il destino del Cielo e della Terra non può essere cambiato: tuttavia, conoscendolo, si possono prendere le
iniziative opportune per superare gli ostacoli durante i periodi critici e afferrare le opportunità durante i
periodo favorevoli.
La fortuna non si realizza mai da sola: si concretizza al momento opportuno con la attiva collaborazione
dell’individuo.
I CINQUE PALAZZI CELESTI E LE 28 CASE LUNARI
Gli astrologi cinesi divisero la sfera celeste in ventotto sezioni assegnando a
ciascuna di esse una stella fissa e le denominarono « le 28 Case Lunari»
(Xiu) attribuendo a ciascuna il nome di una costellazione.
Ad ogni costellazione, secondo un simbolismo astrologico, fu assegnato un
pianeta ed un elemento.
Nella tradizione taoista, in ogni «casa» risiede un Guardiano, protettore del Regno
Celeste.
All’ingresso di molti templi taoisti troviamo quasi sempre grandi statue di questi
Guardiani protettori.
Le ventotto Case Lunari sono distribuite in «Quattro Palazzi Celesti» ai quali sono
abbinate una direzione ed una stagione.
Ogni palazzo, che prende il nome della costellazione principale, contiene sette Case Lunari, alle quali viene
assegnato un nome simbolico, che rappresenta le fasi delle stagioni ed i compiti che avevano gli agricoltori
nel lavorare i loro campi.
La tradizione cinese di associare animali mistici con le quattro direzioni della bussola è molto antica: il
primo riferimento ai quattro animali si trova nell’ Yi Jing (Il Libro dei Mutamenti) il ben noto manuale di
divinazione. Questi animali non hanno alcuna relazione con i Dodici Animali dello Zodiaco cinese: tuttavia
hanno un grande valore simbolico.
IL PALAZZO ORIENTALE (东官 DŌNG GUĀN)
Sede del Drago Verde (o Azzurro) (青龍qīng lóng),
rappresenta sia l’Est che la Primavera ed è associato
all’elemento Legno.
Il Palazzo Orientale era anticamente la sede della grande
costellazione del Drago Verde (o Azzurro) e la stella
qualificante è Fuoco, Antares nello Scorpione.
Le varie dimore lunari di questo palazzo portano nomi
pertinenti alle parti del corpo di questo drago: il corno, il
collo, il cuore, la coda.
Contrariamente alla mitologia occidentale, il drago per i
cinesi è simbolo benevolo e di buon auspicio, simbolo della
forza e della fertilità maschile. A partire dalla dinastia Han venne associato all’immagine dell’Imperatore.
Il drago trascorre l’inverno sotto terra ed il secondo giorno del secondo mese esce dalla terra e vola in
cielo, causando il primo tuono e la prima pioggia primaverili. Il Drago Verde rappresenta la forza del
risveglio, della Primavera, del Giovane Yang, del sole nascente, dell'uscita dalle tenebre dell'Inverno e della
notte, di ciò che si eleva, di ciò che rinasce dunque del risveglio, del dinamismo del rinnovamento.
IL PALAZZO MERIDIONALE (南官 NÁN GUĀN)
Sede dell’ Uccello Vermiglio (朱鳥 zhū niǎo) , detto anche Fenice
Scarlatta, (朱雀zhū què), rappresenta sia il Sud che l’Estate ed è
associata all’elemento Fuoco e la stella qualificante è l’ Uccello. Se
il drago rappresenta l’imperatore, la fenice è spesso associata al
femminile e rappresenta l’imperatrice. Questo strano volatile è
considerato una tra le creature più sacre del mito cinese. La
tradizione vuole che la fenice abbia la testa di un cigno, la coda di
un unicorno, il becco di un gallo, la gola di una rondine e le
striature di un drago. In realtà nelle raffigurazioni pittoriche, gli
artisti cinesi si sono sempre preoccupati di dare al loro volatile
prediletto una forma aggraziata.
In alcuni testi taoisti si parla di una fenice color cinabro (rosso), nata in una grotta di cinabro al polo Sud.
Poiché le pratiche alchemiche taoiste hanno generalmente una connotazione sessuale, la “fenice della
grotta di cinabro” probabilmente indicava i genitali femminili: sui dipinti antichi e sui ricami delle sete
tradizionali troviamo spesso la fenice che svolazza in coppia con la sua controparte maschile, il drago.
Gli ideogrammi utilizzati per indicare la fenice rappresentano anche l’unione tra il maschio e la femmina, il
sesso, insomma.
I Cinesi ancora oggi ci scherzano sopra e giocando sul doppio significato del termine, usano la fenice per
riferirsi al sesso.
L'Uccello Vermiglio rappresenta la forza del sole al suo zenit, del Sud e di ciò che è arrivato a piena
maturità, del Grande Yang. Questo Uccello Rosso si trova dunque tradizionalmente di fronte e necessita di
una spazio aperto o almeno libero.
IL PALAZZO OCCIDENTALE (西官 XĪ GUĀN)
Sede della Tigre Bianca, (白虎bái hǔ), è associata all’Ovest, all’Autunno
e all’elemento Metallo e la stella qualificante è Pleiadi.
La Tigre simboleggia il protettore delle armate dell’ imperatore e degli
spiriti della morte.
All’epoca della dinastia cinese degli Han si riteneva che la tigre fosse la
regina di tutti gli animali. Antiche leggende raccontano che, raggiunta
l’età di 500 anni, la tigre muta il suo manto nel colore bianco che
caratterizza, per l’appunto, la tigre di metallo, divenendo una creatura
mitologica.
La Tigre Bianca rappresenta l’energia del sole calante, dell'Occidente, di
ciò che è materializzato, realizzato, concretizzato, definito, terminato...
ed efficace. Rappresenta il Piccolo Yin, il calare, il ritorno progressivo su
se stesso, la calma ed il riposo e la tranquillità che permette di
preparare il sonno il più riparatore. La sua posizione è ad Occidente,
dalla parte del sole calante.
Secondo alcuni studiosi la Tigre ha sostituito nel tempo l’immagine di un
altro animale mitico, l’Unicorno (麒麟 qí lín).
Molte antiche leggende lo vedono protagonista nei panni di consigliere degli
imperatori durante i processi. L’unicorno, tradizionalmente, ha il corpo di un
cervo, la coda di un bue, zoccoli da cavallo e un singolo corno sulla fronte.
Secondo una credenza popolare, per prevedere il futuro sarebbe necessario
bruciare uno di questi corni, e con la luce prodotta dalla fiamma illuminare
un bacile di acqua purissima.
La presenza dell’unicorno raffigurato accanto o assieme ad un imperatore simboleggia la rettitudine di
quest’ultimo.
IL PALAZZO SETTENTRIONALE (北官 BĚI GUĀN)
E’ la sede della Tartaruga Nera (黑龜 hēi guī) che
rappresenta sia il Nord che l’Inverno ed è associata
all’elemento Acqua; la stella qualificante di questo
palazzo è il Vuoto, che corrisponde a β Acquario . Per i
cinesi la tartaruga è sempre stato un animale
enigmatico ed altamente simbolico: il suo guscio tondo
veniva paragonato alla volta celeste, mentre la parte
inferiore piatta veniva paragonata alla Terra.
Essendo questo un animale longevo, sin dai tempi
antichi è stato utilizzato come simbolo di lunga vita e di
fedeltà: una antica leggenda narra infatti che, per
ringraziarla dei suo aiuto per riportare ordine
nell’universo, il mitico imperatore Shang Di la
ricompensasse accordandole diecimila anni di vita.
Gli antichi usavano decorare le lapidi dei loro defunti con incisioni a forma di guscio di tartaruga, come
augurio di vita eterna.
Quando gli imperatori emanavano una legge o qualche altra forma di comunicazione scritta, questa veniva
incisa su tavolette di legno che poi erano legate al dorso di una tartaruga, come a significare che quelle
parole sarebbero divenute eterne.
Ma come molti simboli orientali, anche la tartaruga ha in sé così tanti significati da risultare ermetica a
qualsiasi interpretazione, senza conoscere l’esatto contesto.
E infatti, per qualche sconosciuta ragione, la testuggine simboleggia anche l’immoralità. Il termine
“tartaruga nera” è utilizzato dai cinesi per indicare lo sfruttatore di prostitute. Il pappone, insomma.
Poiché secondo le credenze non esistevano tartarughe maschio, la tartaruga si sarebbe accoppiata con il
Serpente, e dalla unione di queste creature mistiche si credeva che si fosse originata la Terra. Per questo la
Tartaruga nera viene spesso rappresentata assieme ad un serpente (animale simbolico del Nord).
Un’altra rappresentazione tipica è quella del Guerriero oscuro (玄武 xuán wǔ).
La Tartaruga Nera rappresenta l’energia del Grande Yin (太陰 tài yīn) dell’inverno, della notte, il sonno
ristoratore che genera il risveglio poderoso del Giovane Yang del Drago Verde.
Simboleggia inoltre ciò che è fissato al suolo, dunque le fondamenta o le radici, la stabilità di tutte le
costruzioni. La sua posizione logica è alle spalle, dove, con il suo guscio da sicurezza, protezione e
longevità,
difende
dagli
attacchi
alle
spalle.
IL PALAZZO CENTRALE (中官 ZHÒNG GUĀN)
La sintesi con la Scuola dei Cinque Elementi si manifestò nella necessità di integrare un simbolo aggiuntivo
ai Quattro già presenti: così, legato al Centro, protetto dai Quattro Animali
Celesti sta il Palazzo Centrale , in cui si raccoglie tutta l’energia del Cielo
(tian) ed è la sede dell’Imperatore, il Figlio del Cielo , simboleggiato dal
Drago Giallo (黃龍 huáng lóng):
Al Palazzo Centrale, che ospita l’Orsa
Maggiore e la Stella Polare, non è stata
associata nessuna Xiù.
E’ la zona del cielo presente in ogni
stagione dell’anno; ospitando la Stella
Polare, la si associa al Polo Nord celeste.
I Simboli, ora nel numero di Cinque, si sovrappongono ai Principi Agenti, divenendone in qualche modo
l’immagine iconica.
In realtà troviamo differenti simboli animali legati ai Cinque Principi a seconda delle diverse tradizioni
dell’Asia Orientale delle epoche in cui si sono prodotti.