Dicembre 2003 - Banca Centropadana

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Dicembre 2003 - Banca Centropadana
Anno 6 - N°
Dicembre 2003
2
BancaInsieme
Periodico edito dalla Banca Centropadana - Credito Cooperativo
Autorizzazione Tribunale di Voghera n°137 del 3 agosto 1998. Spedizione in Abb. Post. Art. 2 comma 20/c L. 662/96 filiale di Lodi
L’ARTICOLO DEL PRESIDENTE
BANCAINSIEME DOSSIER
LA COOPERAZIONE
DI CREDITO
COMPIE
120 anni
9 settembre 2003:
nasce il progetto
“PATTI CHIARI”
a pag. 2
di Serafino Bassanetti
a pag. 6
AREA FINANZA
FILIALI IN VETRINA
La Bussola
dei
mercati
Copiano, sulle
rive dell’Olona
a pag. 3
UNA INIZIATIVA DEL WWF
Banca del Clima:
un progetto
per l’ambiente
?
ALL’INTERNO
BANCA DEL CLIMA
LE NOSTRE INIZIATIVE
La Banca
che vi fa
viaggiare
a pag. 16
a pag. 13
a pag. 15
Il Questionario
di BancaInsieme
Compila e riconsegna per
aiutarci a costruire un
giornale migliore
BancaInsieme
ANCHE LA NOSTRA BANCA FRA I PROMOTORI
9 settembre 2003:
nasce il progetto
“PATTI CHIARI”
L’Associazione Bancaria Italiana durante la scorsa estate ha presentato ufficialmente il progetto “PattiChiari”.
Questo progetto comprende otto iniziative con le quali le Banche intendono semplificare la vita ai propri clienti:
famiglie e piccole imprese.
L
e otto iniziative sono fondate su
due principi fondamentali: fornire
informazioni chiare sui prodotti e
servizi proposti e dare la possibilità di mettere a confronto in modo
semplice le offerte di diverse banche, per poter scegliere la soluzione più adeguata e conveniente in
base alle proprie esigenze.
In questo modo le banche si “spingono oltre” agli obblighi delle
norme sulla trasparenza previste
dalla legge, puntando sulla chiarezza e sulla semplicità delle informazioni per renderle accessibili a tutti.
gazioni a basso rischio – e di conseguenza di basso rendimento – per
agevolare i risparmiatori privi di particolare esperienza finanziaria e che
intendono investire in titoli particolarmente semplici da valutare.
“Informazioni chiare sulle Obbligazioni bancarie strutturate e subordinate”: sempre dal 15 novembre 2003
chi intende investire in questo tipo di
obbligazioni può apprezzare la chiarezza delle informazioni che verranno fornite grazie a nuove regole per
la compilazione dei fogli informativi.
In particolare viene utilizzato un lin-
intendono favorire un dialogo aperto
tra Banca e Impresa.
“Conti correnti a confronto”: dal 15
gennaio 2004 sarà disponibile una
“carta d’identità” comprendente caratteristiche, servizi e prezzi dei conti
correnti. Sarà possibile confrontare le
offerte delle diverse banche e, grazie
ad una “guida alla scelta” su Internet,
sarà possibile individuare il prodotto
che meglio risponde alle proprie esigenze, considerando anche le filiali
più vicine a casa o all’ufficio.
“Servizio bancario di base”: molto
mente una banca impiega per dare
una risposta su una richiesta di
prestito, per importo e per area
geografica. Sarà possibile mettere
a confronto immediatamente la
velocità di risposta delle diverse
banche in relazione alle proprie
specifiche esigenze.
“Tempi certi di disponibilità delle
somme versate con assegno” :
infine a partire dal 15 marzo 2004
tutti i clienti potranno contare su
“tempi certi” e più rapidi per la
disponibilità delle somme versate
Banca Centropadana ha voluto
partecipare al progetto fin dall’inizio e quindi figura tra le Banche
che, il 9 settembre 2003, hanno
costituito il Consorzio PATTI
CHIARI. In questo modo anche
Banca Centropadana vuole consolidare il legame con la propria
clientela, impegnandosi in questa
attività che tutto il sistema bancario vuole intraprendere per rafforzare il rapporto con la società.
Ma vediamo più in dettaglio i
contenuti delle otto iniziative in
programma, che le singole Banche aderenti al progetto possono
attuare anche solo singolarmente.
Ulteriori informazioni possono
essere raccolte direttamente dal
sito Internet di Pattichiari, all’indirizzo www.pattichiari.it.
“Faro (Funzionamento Atm Rilevato On line)”: operativo dal 15
ottobre 2003, questo servizio consente attraverso il proprio telefono cellulare o via internet, di ricevere informazioni sullo sportello
automatico (Atm) funzionante più
vicino, ovunque ci si trovi. È possibile anche conoscere qual è lo
sportello della propria Banca più
facile da raggiungere.
“Obbligazioni a basso rischiorendimento”: con questo servizio
è possibile, dal 15 novembre
2003, ottenere un elenco di obbli-
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guaggio non tecnico e facilmente
comprensibile e i fogli informativi
sono accompagnati da un prospetto
di confronto tra le caratteristiche del
titolo e quelle di un tipico titolo a
basso rischio con simile scadenza.
“Criteri di valutazione della capacità
di credito”: le piccole e medie imprese
potranno apprezzare particolarmente
questa iniziativa, attiva dal 15 dicembre 2003, che consentirà di avere indicazioni chiare e semplici dei criteri
con cui le banche valutano generalmente i prestiti. I criteri indicano le
principali variabili di valutazione della
situazione finanziaria dell’azienda e
interessante anche quanto verrà proposto a partire dal 15 febbraio 2004, cioè
un conto che mette a disposizione tutti
i servizi bancari di base – dal Bancomat all’accredito dello stipendio o
della pensione, al pagamento delle
bollette, ai bonifici, alle informazioni
su saldo e movimenti – ad un costo
molto limitato (pochi euro al mese).
Un prodotto rivolto a tutte le persone
che oggi non hanno un conto corrente.
“Tempi medi di risposta sul credito
alle piccole e medie imprese”: dal 15
marzo 2004 le piccole e medie
imprese potranno conoscere in anticipo il numero di giorni che media-
con assegni sul proprio conto. In
particolare verrà semplificata
l’attività di chi (commercianti,
piccoli imprenditori) emette e
riceve un gran numero di assegni.
Come si può notare le Banche, nei
diversi settori della propria attività, metteranno a disposizione
una serie di strumenti che miglioreranno i rapporti con la propria
clientela, e anche Banca Centropadana si sta impegnando per
ottenere i migliori risultati.
Serafino Bassanetti
Presidente Banca Centropadana
BancaInsieme
FILIALI IN VETRINA
UNA COMUNITÀ, LA SUA STORIA
Copiano, sulle rive dell’Olona
Le origini
Gli ordinamenti
Chi percorre la strada provinciale proveniente da Pavia, in direzione Lodi, giunto in località Buttirago, ha, la possibilità di scorgere il
paese di Copiano, tutto adagiato sul verde
terrapieno che si protende verso la vallata
dell’Olona, affluente di sinistra del Po.
Questo paesaggio era certamente più suggestivo e rilevabile molti anni fa, quando si
scendeva al vecchio ponte sul fiume e allora si potevano osservare, sull’opposta sponda, le vecchie case del paese.
Copiano si è venuto formando in questo
punto del corso del fiume Olona, lungo una
strada importante collegante Pavia con
Lodi, e poi Piacenza, Roma.
Da questa posizione e da questo fiume sono
scaturiti per Copiano tanti motivi della sua
lunga storia.
Quando nacque Copiano? è difficile da
definirsi per a mancanza pressoché totale di
documenti. Si possono avanzare delle ipotesi sulla base di alcuni piccoli ma importanti elementi. Innanzi tutto il nome Copiano.
Deriva certamente da un nome personale
latino Copius o Coppius. Nel periodo del
Basso Impero i grandi latifondi si disgregarono in lotti di terreno affidati a coloni residenti in luogo che in seguito ne divennero i
proprietari. Dal nome del nuovo proprietario veniva il nome al suo fondo e così da
Copius venne il Fondus Copii o Copianus.
Anticamente Copiano fu un punto di passaggio di pellegrini ma purtroppo anche di
eserciti, attratti proprio dalla sua posizione
strategica. Le prime notizie di guerre
riguardanti questo paese si riferiscono al
1449 quando infuriava la guerra tra i Milanesi ed i soldati del conte Francesco Sforza,
che era divenuto loro aperto nemico. In
quell’occasione i Milanesi devastarono
tutto il territorio circostante. Poi si ristabilì
la pace e la tranquillità; la campagna pavese ritornò ad essere ricca avviando i suoi
prodotti verso la città che attraversava
ormai un periodo di ripresa.
Ma già alla fine del ‘400, si profilarono
avvenimenti disastrosi che toccheranno il
culmine della violenza nel primo trentennio
del secolo successivo.
Verso la metà del 1700 Copiano faceva
parte della Campagna Sottana di Pavia
(uno dei tre territori in cui era diviso il territorio pavese). Il paese contava 760 abitanti. Era un centro rurale e l’attività degli abitanti era quasi esclusivamente rivolta alla
terra: c’erano un oste, un fabbroferraio, un
mugnaio. Il paese era povero e ciò è provato dal fatto che la Giunta del censimento
teresiano lo colloca nella quarta ed ultima
categoria. La produzione rurale che dava i
maggiori apporti al commercio era quella
del burro e del formaggio che i “postari”
trasportavano ai bottegai della città o ai
proprietari terrieri residenti a Pavia, ai quali
si consegnavano i cosiddetti “appendizi” in
natura. Come organo amministrativo del
Comune vi era il Consiglio Generale costituito dai proprietari terrieri, i fittabili e gli
Ufficiali del Comune.
Con l’unità d’Italia viene modificato il
sistema amministrativo dello Stato; al tipo
austriaco succede il tipo italiano e nascono
i nostri comuni. Il primo sindaco di Copiano fu Luigi Vigorelli.
venire incontro alle necessità del piccolo
credito del mondo contadino, oppresso dalla
grande piaga dell’usura.
Il 12 maggio 1925, davanti al notaio Ferrari
Giuseppe di Pavia, nasceva la “Cassa Rurale di Copiano”, società cooperativa in nome
collettivo allo scopo di promuovere il
miglioramento morale ed economico dei
suoi membri mediante l’esercizio del credito al loro esclusivo vantaggio. Il primo Consiglio di Amministrazione era così composto: presidente Nai Francesco, Bianchi Marcello e Ripa Francesco, consiglieri; sindaci:
rag. Dilani Carlo, Ripa Eugenio, Santo
seguenti si presentava difficile e insostenibile. La costanza, la tenacia, il coraggio di una
persona, quale fu il signor Raimondi Vincenzo, con l’aiuto di persone sensibili ebbero ragione delle avversità del momento. La
Cassa Rurale di Copiano continuò a svolgere quella funzione di sostegno a favore delle
famiglie più povere che si era proposta nel
suo sorgere.
Arrivati i giorni nostri, un’altra svolta segna
la vita della Cassa. Nel 1999 avviene la
fusione con la Banca di Credito Cooperativo
del Basso Lodigiano e dei Colli Banini che
diventerà, nell’anno successivo, l’attuale
Boggi Lunghi Ernesto, Rovati Siro. Il capitale sottoscritto era di £. 20. Il parroco di
allora, Don Luigi Ramaioli, svolgeva le funzioni di segretario della cassa nella sede
provvisoria della parrocchia.
Gli eventi bellici e la persistente miseria del
tempo costrinsero il parroco a rivolgersi alla
Federazione delle Casse Agrarie, per risollevare le sorti della Cassa. La situazione economica della Cassa negli anni 1935/36/37 e
Banca Centropadana. Oggi la “Cassa” di
Copiano è una delle 29 filiali di Centropadana (una delle più importanti dell’area
pavese). Agli sportelli, siti in via Don Emilio Marchesi, 3, i soci e i clienti possono
contare sulla professionalità, serietà ed
esperienza di 6 addetti e sulla vasta gamma di
prodotti e servizi che da anni offre Banca
Centropadana.
segue a pag. 4
La vita sociale
Copiano era un paese agricolo e gli agricoltori lasciarono in ogni tempo poche
memorie della loro vita perché la voce non
riusciva a valicare le soglie delle loro
capanne. Chi abitava a Copiano era solitamente addetto alla coltivazione della terra e
tutta la vita del paese era certamente legata
alle necessità della coltivazione. La chiesa
era il centro della vita rustica; intorno ad
essa si svolgeva tutta la vita pubblica del
villaggio.
Nei primi decenni del 1900 a Copiano si
incominciano a realizzare alcune opere
sociali; una di queste, probabilmente la
prima, fu un asilo per accogliervi i bambini
del paese e dei paesi limitrofi.
Nel 1925 nasce a Copiano un’altra iniziativa benefica: la Cassa Rurale. Era questa
un’istituzione introdotta in Italia, sull’esempio delle casse rurali tedesche, sul finire del secolo XIX. Essa aveva lo scopo di
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BancaInsieme
FILIALI IN VETRINA
INTERVISTA A DON PAOLINO MASCHERPA PARROCO DI COPIANO
Un grande legame
fra territorio e persone
Incontriamo Don Paolino Mascherpa, da poco più di 1 anno parroco della parrocchia Santa Croce e Conversione di San
Paolo in Copiano. Con Lui cerchiamo di tracciare un quadro della comunità di Copiano.
Da poco più di un anno è stato
nominato parroco qui a Copiano,
che tipo di comunità ha incontrato?
Quali talenti e quali difficoltà?
Ho trovato qui a Copiano una comunità in forte espansione rappresentata
dal “vecchio nucleo storico” cioè da
persone abbastanza legate alla tradizione e all’aspetto religioso e un
“nuovo nucleo” con alcuni elementi
legati alla vita religiosa ma per la
maggior parte lontana dall’interesse
nei confronti della Chiesa. Tra coloro
che possiamo considerare i più vicini
è però forte l’impegno verso la comunità e il volontariato. Le maggiori difficoltà che si incontrano sono quelle a
livello organizzativo.
Quali sono oggi i valori umani e cristiani che ricercano le persone e in
particolare i suoi parrocchiani?
Certamente i valori sul senso della vita
e del vivere quotidiano in questo
mondo in forte trasformazione. Molti
ricercano nel sociale le risposte e le
motivazioni per continuare a “costruire” il bene, la pace, la solidarietà.
L’ambiente giovanile e familiare sono
in genere quelli dove si richiede il
“lavoro” più intenso in una parrocchia. Ci può dire cosa ne pensa alla
luce della sua esperienza?
Per quanto riguarda l’ambito giovanile
sono ancora agli inizi dei miei contatti. Cerco di avvicinare il maggior
4
numero di ragazzi e giovani per capire
le loro esigenze e i loro bisogni anche
se non posso negare che spesso incontro qualche difficoltà oggettiva in questi approcci, ma non mi lascio prendere dallo scoraggiamento.
Come in tante parrocchie, anche
nella comunità di Copiano, l’ambiente familiare sta attraversando una
profonda crisi, una crisi di identità
che inevitabilmente si ripercuote sull’educazione dei figli. Il mio impegno anche in questo ambito sarà
incessante, ho bisogno infatti di insi-
stere e di continuare a “seminare” per
raccogliere frutti abbondanti.
Come vede inserita Banca Centropadana e il movimento del Credito
Cooperativo nella sua comunità?
La Vostra è da sempre una banca
legata al territorio essendo per sua
natura una “banca locale”. Occorre
perciò mantenere sempre fede a questa caratteristica cercando di intensificare il legame fra il territorio e le
persone che lo animano.
Cosa si sente di “chiedere” o di augurare ad una banca che punta la sua
azione sui valori di solidarietà e di
vicinanza al territorio e alle persone?
Mi auguro che Banca Centropadana
mantenga per il futuro una autentica
eticità favorendo il rapporto con le
persone più deboli. Nel contempo
auspico anche ad ogni “attore” dell’istituto (amministrazione, direzione,
personale dipendente,…) il raggiungimento degli ottimi risultati economici
che consentono l’investimento nel
sociale e possono offrire alle comunità
quello di cui hanno più bisogno.
BancaInsieme
AZIENDE IN VETRINA
Come di consueto lasciamo spazio a due importanti aziende che operano nell’area di competenza della nostra filiale di Copiano
Salumi Gallotti
Pavia Ponteggi
Buoni
Tecnologia
per natura per l’edilizia
Albuzzano, un borgo nel cuore
della campagna pavese, patria di
illustri scrittori: cascine, campi di
riso, allevamenti, filari di pioppi e,
in cucina e sulla tavola, la tradizione e il culto della genuinità
Da generazioni la Famiglia Gallotti prepara prodotti sani e naturali,
con la semplicità che può derivare
solo dalla consuetudine alla professionalità più elevata e dall'amore per il proprio lavoro.
Scelti con attenzione estrema, solo
i tagli migliori, di suini di alta
qualità vengono trasformati nei
tipici salumi lombardi e nel rinomato salame crudo, sottoposti ad
accurata stagionatura commercializzati nei migliori negozi, non
solo in Provincia di Pavia.
Nello stabilimento Gallotti sono
le tecnologie d'avanguardia che
interpretano la più classica lavorazione artigiana, frutto di oltre
mezzo secolo di esperienza.
Nata alla metà
degli anni novanta come Pavia
Ponteggi s.n.c. da
un'intuizione di
uno dei Soci fondatori, Sig. Piero
Toselli, la neonata società prende
vita con una limitata dotazione di
materiali, ma con
una gran voglia
di crescere.
Anno 2003: la
dotazione di materiali e mezzi è cresciuta nel frattempo in misura esponenziale ed il
sogno nel cassetto, ovvero una sede
adeguata alle nuove e mutate esigenze, prende forma grazie all'interessamento ed al concreto sostegno
della Banca Centropadana - Credito Cooperativo, Filiale di Copiano
(PV). Questa collaborazione ci dà
la tranquillità per poter ambire a
nuovi e più elevati obiettivi.
ATTIVITÀ SVOLTA:
Noleggio ponteggi con eventuale
montaggio e smontaggio ed operazioni immobiliari.
ZONE DI INTERVENTO:
Pavia e provincia, Milano, Basso
Lodigiano, Cremona e provincia,
Piacenza e provincia, Alessandria
e provincia.
VALORI NUTRIZIONALI
DEL SALAME NOSTRANO GALLOTTI
Valori medi per 100 gr. di prodotto
Valore energetico
Proteine
Carboidrati
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365 Kcal/1.515 Kj
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29 gr
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Restauro della Chiesa San Michele di Pavia
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BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
A cura di Giancarlo Rossi
LA COOPERAZIONE
DI CREDITO COMPIE
120 anni
Con questo "dossier" intendiamo compiere una panoramica nella cooperazione
di credito che nel nostro
Paese compie 120 anni.
Attraverso una finestra
aperta sul mondo delle
Casse Rurali/ Banche di
Credito Cooperativo, seppur sinteticamente perché
contenuto in un articolo
che intende risultare leggibile, andiamo a scoprire:
1 da dove provengono,
come nascono, quali motivazioni ideali le sostengono;
2 quale cammino compiono
attraverso oltre un secolo per
giungere fino ai giorni nostri; quale dimensione e incidenza nel mercato hanno
raggiunto; come l'idea della
cooperazione nel credito si
diffonde anche in altri paesi,
non solo europei;
3 verso quale nuovo modello organizzativo si sta
orientando quello che è
ormai divenuto un network,
per affrontare nuove sfide.
E, in questo contesto, come
si colloca e come intende
agire la nostra BCC Centropadana.
DA DOVE
PROVENGONO
Ispirato dalla esperienza cooperativa nel settore del credito, che già
da alcuni decenni si era concretamente manifestata nei paesi più
avanzati d'Europa ( in Francia, in
Austria e in Germania), Leone
6
Wollenborg il 20 giugno 1883 fondò
in Italia la prima "Cassa Cooperativa
di Prestiti".
Nel tracciare il suo progetto, 120 anni
fa, egli intendeva "pareggiare nel
credito ai grandi gli imprenditori più
minuti...redimendoli dall'usura; diffondere la moralità, insegnando praticamente alla popolazione il valore
economico dell'onestà, stimolare le
energie morali assopite, ridestando
negli animi avviliti la speranza,
richiamando forze latenti alla vita" .
Concretamente quindi l'anelito dal
quale i suoi fondatori trassero ispirazione era quello di migliorare le condizioni morali e materiali di milioni
di cittadini (allontanandoli dalla
piaga dell'usura, rendendo produttive
risorse finanziarie destinate a rimanere altrimenti inoperose).
L'ispirazione alla quale esplicitamente si richiamavano in Italia i promotori della cooperazione di credito era
quella delle Casse Raiffeisen, che nei
paesi di lingua tedesca, facendo leva
sulla coesione sociale delle piccole
comunità rurali, avevano realizzato
un modello di intermediario in grado
di mobilitare risorse finanziarie in
ambiti strettamente locali. (Tracce di
questi ideali, di questi valori e di queste speranze abbiamo trovato anche
negli statuti giunti fino a noi).
Sotto l'impulso del rinnovato impegno sociale, sollecitato dall'Enciclica
Rerum Novarum del 1891, in Italia si
assistette in pochi anni al moltiplicarsi delle iniziative di costruzione di
Casse Rurali: nel 1897 se ne contavano 904, nel 1905 ve ne erano 1340.
Grazie anche all'aiuto delle prime
strutture federali, ma soprattutto
degli uomini che le animavano, fu
dato un notevole impulso alla costituzione di Casse Rurali in aeree geografiche sempre più estese: le iniziative, dapprima concentrate nel nord
est del Paese, si allargarono al Piemonte, alla Lombardia, ed alle regioni del Mezzogiorno.
Così alla fine del 1920 le Casse erano
3347.
Le difficoltà economiche del primo
dopoguerra, i provvedimenti governativi volti a frenare il proliferare
disordinato di
banche, l'orientamento politico ostile al movimento cooperativo, soprattutto la
grande crisi degli anni '30, che tanto
influì sul sistema industriale e sul
sistema bancario portarono una marcata riduzione del numero delle
Casse Rurali, sceso a 1202 nel 1936.
Nell'anno successivo, il 1937, la
disciplina normativa delle Casse
venne interamente rivista con un
apposito Testo Unico, che segnò l'estensione dell'operatività delle Casse
a sostegno dell'artigianato.
Il numero delle Casse Rurali toccò, nel
1951, un minimo di 680. Il movimento
cooperativo tornò ad accrescere la sua
presenza sul territorio nel corso dei
decenni '70 e '80, così da raggiungere
quota 728 aziende alla fine del 1989.
Le Banche di Credito Cooperativo,
secondo la nuova denominazione utilizzata dal Testo Unico bancario del
1993, condividono ormai con il resto
del sistema la tendenza verso l'ampliamento dell'articolazione territoriale e delle dimensioni operative
delle singole aziende; sperimentano
crescenti pressioni concorrenziali.
Anche tra le Banche
di Credito Cooperativo si
è realizzato un consistente processo di concentrazione. Le oltre
200 aggregazioni condotte a partire
dal 1990 ad oggi, hanno avuto come
principale finalità quella di dar vita
a intermediari in grado di competere meglio con le altre banche.
A giugno 2003 il numero delle
BCC è diminuito a 460.
Quello che abbiamo velocemente e
sinteticamente percorso è un lungo
arco temporale attraversato anche
da fasi di difficoltà, in cui può
comunque dirsi soddisfatto l'anelito dal quale i soci fondatori della
CRA/BCC trassero ispirazione.
Davvero quindi in questi anni le
BCC hanno contribuito allo sviluppo di milioni di famiglie, di micro,
piccole e medie imprese, di intere
comunità locali.
Questa funzione, così come si è
andata concretamente costruendo,
è stata autorevolmente riconosciuta
dai massimi esponenti delle nostre
istituzioni e dai vertici della Chiesa, come documentiamo a margine
di quest'articolo.
BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
COSA
RAPPRESENTANO
ATTUALMENTE
In virtù delle caratteristiche che
abbiamo riportato, quelle piccole
banche di periferia sono cresciute
ed oggi rappresentano, come sistema di credito cooperativo, la seconda realtà in termini patrimoniali; la
terza rete bancaria; si posizionano
al quarto posto secondo l'indicatore
degli utili realizzati; è il quinto
gruppo creditizio in termini di raccolta da clientela; il settimo per
importo dei crediti erogati e per
dimensione dell'attivo.
A maggio 2003 la raccolta diretta
delle Banche di Credito Cooperati-
Le ragioni del perdurare del successo sta nella forte modernità del
modello; l'impresa cooperativa
garantisce infatti in concreto la possibilità di partecipare, di determinare
e indirizzare l'attività economica; è
un'impresa che mantiene un forte
radicamento nel territorio e quindi
che è davvero locale (nella proprietà,
nell'intera operatività, nell'interesse e
nel radicamento).
E' moderna perché è mutualistica,
intendendo fornire vantaggi ai soci e
che non avendo scopo di lucro, persegue l'utilità e la redditività come
strumento e non come fine.
Fin qui l'analisi e il panorama della
situazione italiana. Ma lo stesso
modello è presente in misura altrettanto visiva e incisiva nei principali
I NUMERI DEL SISTEMA
DELLE BANCHE DI CREDITO
COOPERATIVO IN LOMBARDIA
NUMERO TOTALE
BCC LOMBARDIA
48
NUMERO SOCI
NUMERO DIPENDENTI
NUMERO CLIENTI AFFIDATI
IMPIEGHI TOTALI
RACCOLTA DA CLIENTELA
RACCOLTA IND.
99.470
4.970
213.045
euro 12.777.497.343,00
euro 15.958.926.380,00
euro 7.543.770.995,00
(dati aggregati a settembre 2003 di tutte
le Banche di Credito Cooperativo Lombarde)
vo ha superato gli 80.160 milioni di
euro, con un incremento del 14.7%
su base annua, per una quota di mercato del 7,1%; mentre gli impieghi
economici hanno sfiorato i 60.400
milioni di euro, con una crescita del
18.2% su base annua, che consente
alla BCC di detenere una "fetta"
pari al 5.4% del mercato.
Con riguardo alle principali informazioni di carattere strutturale, alla
fine del secondo semestre del 2003
si registrano 460 BCC con un
numero complessivo di 3239 sportelli. I numero dei soci delle Banche di Credito Cooperativo è pari a
652.810.
E' proseguita, infine, all'interno
della categoria la crescita del numero dei dipendenti, che erano 24.679
a fine marzo 2003 (+ 3.3%).
Le diverse analisi e valutazioni
compiute sia all'interno che all'esterno del movimento convergono
nel far dipendere il successo delle
BCC anche dalle caratteristiche
distintive ed originali di tali aziende, del loro essere imprese cooperative, mutualistiche e radicate nel
territorio, nonché, nella loro attuale
articolazione, del loro essere parte
di un sistema.
paesi europei (Austria, Irlanda, Lussemburgo, Belgio, Finlandia, Germania, Olanda, Francia, Spagna e
Portogallo); mentre diffuse iniziative
di microcredito e credito cooperativo
si stanno sviluppando, diffondendo e
radicando nei paesi più lontani. Qui
il riferimento e il richiamo vanno
all'esperienza equadoregna di Codesarrollo, con le sue 800 società cooperative (di cui parleremo più diffusamente nell’articolo inserito in questo dossier) e ai villaggi del Bangladesh che dal 1997 hanno visto concretizzarsi e dilagare un'idea nuova
(e vecchia al tempo stesso): che l'accesso al credito, normalmente un
tabù per i meno abbienti, costituisce
lo strumento chiave per uscire dell'indigenza.
Come avvenuto nel nostro Paese
centovent'anni fa, i traguardi sociali
ed economici che il modello del credito cooperativo e del microcredito si
pone (laddove è ancora allo stato
embrionale e sta muovendo i primi
passi) restano quelli di promuovere
un'inedita cultura di sviluppo delle
potenzialità, fatta di imprenditorialità, di formazione e di educazione
alla gestione responsabile del risparmio; di superare la logica assisten-
zialistica; di prevenire l'usura. Il credito cooperativo, quindi, è quello che
tiene vive reti intere di piccoli paesi,
reti interi di piccoli interessi, rimuovendo gli ostacoli alla creazione
delle microimprese.
LE NUOVE SFIDE
Ma nuove sfide si pongono al sistema del Credito Cooperativo per gli
anni a venire. Punti di attenzione
saranno elementi quali: la capacità
di ascolto e interpretazione delle esigenze finanziarie della clientela,
l'ampliarsi della quota dei crediti erogati; il presidio della qualità del credito; la necessità di attrarre e mantenere raccolta la compressione di
margini; l'aumento dei costi operativi
e la necessità di una razionalizzazione della loro struttura; la necessità di
diffondere l'adozione di strumenti di
pianificazione strategica, di gestione,
di auditing e di controllo; l'ampliamento della gamma dei servizi (e
delle fonti di reddito da essi derivanti); l'individuazione di nuovi modelli
distributivi; il riorientamento delle
strategie commerciali; il contributo
delle strutture di categoria, della tecnologia, del personale.
Dalla capacità di innovare modelli di
intermediazione ereditati dal passato
dipendono largamente le prospettive
di crescita del sistema del Credito
Cooperativo. Consapevole di ciò il
movimento ha avviato un'ampia
riflessione al suo interno (a cui anche
noi abbiamo e continueremo a contribuire) che ha trovato un importante momento istituzionale nel convegno tenutosi a Varsavia dal 25 al 28
settembre 2003 in cui si è dibattuto
sull'"evoluzione dei modelli organizzativi nelle BCC".
Gli argomenti trattati hanno ruotato
intorno al tema più generale del
mutamento
organizzativo
e sottolineato
l'irrinunciabilità per il sistema bancario, ed
in particolare
per il Credito
Cooperativo, di
evolvere
nel
tempo, attraverso
azioni e progetti
innovativi, tali da
garantire efficacia
commerciale, efficienza organizzativa, gestione sana e
prudente,
come
richiedono le nostre
leggi, ma come è
comunque necessario
che sia.
Riconoscendo la stringente attualità ed
importanza di quanto
dibattuto, nonché condividendo nella sostan-
za l'analisi e gli spunti di riflessione “portati” in quella sede,
prendiamo anche noi spunto per
tracciare il percorso di miglioramento per la nostra azienda; percorso che si dovrà fondare su
diversi fattori che non potranno
tuttavia prescindere da un "elemento fondante", da una premessa: cioè che l'esigenza di evoluzione di Centropadana e più in generale, dell'intero sistema del Credito Cooperativo, deve e può realizzarsi senza venir meno alle peculiarità e specificità che sono proprie della categoria, le cui connotazioni, storiche e di valore, debbono trovare nuovi stimoli per
rivitalizzarsi, per rinnovarsi e per
crescere, perché la nostra Banca
di Credito Cooperativo sempre
più e sempre meglio si ponga
come attore e promotore dello sviluppo economico e sociale per le
nostre comunità, volano di economie più ampie ed espressione
autentica del territorio.
Concretamente dovremo:
• "migrare" verso formule organizzative sempre più orientate
ad una gestione per processi e
alla soddisfazione del cliente;
• proseguire nel consolidamento
strutturale e nel potenziamento
del presidio territoriale, che nell'ultimo quinquennio è avvenuto
anche attraverso quattro diverse
operazioni di concentrazione;
• ricercare nella qualità il fattore
di successo dell'impresa;
• rivisitare e reingegnerizzare i
processi fondamentali della
banca, come Finanza e Credito
(con servizi di finanza innovativa e consulenza alle imprese)
potenziando e consolidando
7
BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
munication Technology);
• guidare una sempre maggiore
diffusione della cultura cooperativa, per far leva sulle nostre
specificità, quali fattori competitivi di successo;
• mantenere le nostre specificità
distintive (cultura, duttilità, qualità, rapidità, competenza, vicinanza,...) coniugando al meglio
efficienza ed efficacia;
• saper ascoltare le esigenze di
coloro che hanno interesse nella
gestione ( i cosiddetti stakeholder): soci, clienti, comunità, collaboratori, autorità, ecc. ...
Proporre e guidare cambiamenti
per rispondere a tali esigenze:
• valorizzare i collaboratori, che
dovranno avere una consapevolezza diffusa delle esigenze, degli
obiettivi e delle criticità aziendali;
• mantenere un forte radicamento
nel territorio;
• fare progetti (non solo economici) con il territorio: scuole, associazioni non profit, imprese, enti
locali (non possiamo crescere in
un territorio in crisi) continuando a sostenere i diversi attori che
in esso si muovono.
comunque la capacità distintiva
che ci vede tradizionalmente
concreti sostenitori delle iniziative imprenditoriali del territorio (motore di sviluppo del
sistema PMI);
• privilegiare rapidità, efficienza,
competenze, soddisfazione della clientela;
• professionalizzare le risorse su
temi quali il marketing, la pianificazione e il controllo;
di segmentazione della clientela,
per un indirizzo dei prodotti più
mirato e coerente con le esigenze;
• ricercare una migliore diversificazione delle forme di ricavo, realizzando inoltre adeguati margini di
recupero sul versante dei costi;
• sviluppare sistemi più evoluti di
controllo di gestione;
• accrescere un utilizzo migliore del
sistema informativo aziendale ed,
in generale, un utilizzo intelligente
dell'ICT (Information and Com• valutare soluzioni di esternalizzazione, parziale o totale, presso centri dedicati, specie di
carattere federativo, di alcune
attività, beneficiando così di
sinergie di costo.
Le iniziative di outsourcing, già
sperimentate con successo nell'area delle tecnologie informatiche,
si stanno ora rafforzando nell'Internal Audit e nei processi di back
office. Sarà inoltre necessaria la
continua ricerca di economie si
scala, raggiungibili solo attraverso
accentramenti di funzioni, realizzabili nell'ambito del "sistema di
rete". Da qui la necessità di rafforzare tale "sistema a rete" inteso
come “sistema coordinato di autonomie, basato su strutture operanti
a vari livelli con funzioni distinte,
ma complementari tra loro e saldato insieme da regole e meccanismi
condivisi e rispettati di indirizzo
strategico e di coordinamento”
(così veniva infatti definito nel
convegno nazionale di Riva del
Garda nel dicembre del 1999)
• attuare nuove e più significative
strategie di mercato relative alle
politiche territoriali e incentrate
su nuovi e più moderni criteri
8
Appare evidente come tali obbiettivi possano essere raggiunti soltanto agendo sulla motivazione e
sulle competenze delle persone e
con una marcata evoluzione dei
modelli organizzativi e culturali.
Da qui la necessità di un potenziamento delle conoscenze e delle
competenze professionali a tutti i
livelli della banca e in particolare
delle capacità di indirizzo, coordinamento e controllo.
BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
Autorevoli
voci sulla
cooperazione
Il Presidente
della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi
in visita a Bergamo
Festeggiati a Roma, lo scorso 28.11 in occasione dell'Assemblea
Federcasse, i 120 anni dalla costituzione della 1° Cassa Rurale.
Nella foto la delegazione di Centropadana ricevuta dal "lodigiano"
Mons. Rino Fisichella Vescovo Ausiliario di Roma e Rettore della Pontifica
Università lateranense
DA 120 ANNI
DIFFERENTI
PER FORZA
Il "format" della campagna di
comunicazione 2003 del Credito
Cooperativo che si sta sviluppando
in queste settimane, richiamando
le sue origini ultra centenarie, recita "da 120 anni differenti per
forza".
Con questo articolo-dossier abbiamo voluto richiamare le tappe
schematiche e fondamentali di
questa esperienza imprenditoriale
ed umana unica.
Da questo lavoro abbiamo rafforzato due convinzioni:
1. le piccole Casse Rurali (banche
di paese) hanno attraversato
indenni un travagliato secolo di
storia economica e sociale
dimostrando come chi sopravvive, anche in economia, non è
mai e sempre il più forte, ma
chi si sa meglio adattare al cambiamento;
2. non esiste, in senso astratto, un'azienda grande o piccola, ma la
dimensione è determinata in relazione al mercato in cui opera ed
alle quote che di questo mercato
essa detiene.
Per tutte le considerazioni sopra
esposte ritengo esistano le condizioni perché il movimento del Credito Cooperativo e Centropadana,
come suo importante anello, possano compiere ulteriori progressi.
Le sfide che siamo chiamati ad
affrontare sono, come sempre, particolarmente impegnative.
Le condizioni perché esse siano
affrontate al meglio e vinte sono
sempre le stesse: obiettivi e strategie chiari e condivisi, impegno e
disponibilità di tutti gli attori in
gioco, ciascuno nel suo ambito e
nella sua sfera di azione (comunità,
clienti, soci, amministratori, personale dipendente).
(7 Maggio ‘98)
"Portate giustamente vanto delle vostre
Casse Rurali e del più ampio movimento cooperativo: hanno avuto un ruolo
decisivo nel sospingere lo sviluppo
vigoroso del tessuto produttivo di quest'area"
"... solo il sostegno cooperativo poteva
consentire a tanti giovani occupati nei
campi o in botteghe artigiane di creare
le loro piccole imprese. La Banca locale è tale non perché di dimensioni in generale contenute, ma perché si caratterizza per la capacità di identificarsi con l'economia locale, per la conoscenza diretta dei problemi degli operatori, da ciò trae motivo per svolgere un ruolo
determinante per lo sviluppo della realtà provinciale"
L’Arcivescovo di Milano
Cardinale Dionigi Tettamanzi
all’assemblea di Confcooperative Lombardia
(Milano, 4 ottobre 2003)
"...Mi riferisco a quanto si è
realizzato soprattutto nella storia dell'ultimo secolo. Con
notevoli sforzi di creatività e di
adattabilità ai tempi e alle
mutevoli condizioni sociali e
personali di molti, la cooperazione ha saputo toccare, con
un'azione benefica, settori vitali e decisivi per una società
articolata e vivace come quella
lombarda. Basti pensare alla
capacità dell'azione cooperativa di inserirsi efficacemente in
ambiti che spaziano da quello
agricolo e agroalimentare a
quello edilizio e abitativo, nel
campo creditizio - si pensi
all'apporto delle Casse Rurali... Ed è proprio in questi
ambiti sociali che i frutti prodotti dal movimento cooperativo appaiono abbondanti ed evidenti. Così abbondanti ed evidenti da trovare un riconoscimento e un apprezzamento espliciti da parte della
Chiesa, come testimonia anche l'ultima, grande enciclica sociale di Giovanni
Paolo II, la Centesimus Annus, che così si esprime: "E' da ricordare qui la multiforme attività, con un notevole contributo dei cristiani nella fondazione di cooperative di produzione, di consumo e di credito".
segue a pag. 10
9
BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
Il Presidente
della Banca d’Italia
Antonio Fazio
(Dalla prefazione al volume
sulla storia del
Credito Cooperativo)
"Il rapporto di collaborazione con il sistema del Credito Cooperativo ha consentito a tante imprese piccole e medie di crescere a ritmi elevati, contribuendo a sostenere l'occupazione; ha permesso loro di superare fasi congiunturali avverse senza contraccolpi sulla disponibilità di risorse finanziarie; ha facilitato la realizzazioni di programmi di spesa delle famiglie".
Papa Giovanni Paolo II
“Banche a misura d’uomo”
(Città del Vaticano, 26 giugno 1998)
"[...] la forma della
cooperazione e della
tradizione di solidarietà nell'ambito del
credito bancario, ben
radicata nella società
italiana da oltre un
secolo, costituisce una
stimolante esperienza
di partecipazione e,
insieme, uno strumento
efficace per il raggiungimento di un livello
più alto di giustizia.
Nel rispetto dell'esigenza dell'imprenditorialità, la vostra attività
cerca di promuovere
una reale democrazia
economica con l'offerta di un credito a misura d'uomo. [...]
La struttura stessa
delle Banche di Credito Cooperativo, che si
fonda su società di persone e non di capitali,
lascia intendere che
obiettivo primario non
è il lucro, ma il soddisfacimento di esigenze
di utilità sociale.
Il capillare radicamento nel territorio, poi,
permette ai soci di conoscere le reciproche possibilità e capacità, come
anche di intervenire efficacemente nell'ambito della realtà locale.
Un significativo servizio viene così reso all'armonia e al benessere dell'intera società che può avvalersi di qualità e risorse personali, altrimenti
esposte ad essere trascurate. [...]"
10
CODESAROLLO
Banca Centropadana
esporta e sostiene
il modello del
Credito Cooperativo
in Ecuador
A fine settembre una delegazione italiana di 7 Banche di
Credito Cooperativo in rappresentanza di altre 70 consorelle che hanno aderito al progetto, ha partecipato ad una
serie di incontri operativi in Ecuador per consolidare le
basi e i rapporti economici e finanziari con la neonata
realtà del credito cooperativo in quel paese: Codesarrollo (Cooperazione per lo sviluppo). Tra esse l’importante
realtà cooperativa lodigiana di Centropadana.
In Ecuador si sta vivendo oggi quel
passaggio storico che ha fatto nascere
le Casse Rurali italiane agli inizi del
‘900 dove la chiesa e il rispetto delle
fasce economicamente più deboli
sono al centro di storie parallele.
La chiesa: allora il potente messaggio
di Leone XIII° con l’enciclica Rerum
Novarum, ora la realtà missionaria
(Salesiani in primis) e del volontariato (operazione Mato Grosso) unita ad
organizzazioni locali di sviluppo
(FEPP: Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio).
Il mondo rurale e artigiano: allora in
cerca di riscatto e dignità accanto allo
sviluppo industriale, alla piaga dell’usura; oggi per contrastare lo sfruttamento internazionale, per dare
dignità, lavoro e ruolo al popolo
indios e ai campesinos nella loro terra
stupenda.
Così il Credito Cooperativo italiano
non è intervenuto solo per “dare
soldi” nella duplice forma di azioni di
donazione (per creare Patrimonio) e
finanziamenti (per stimolare il
concetto economico di creare valore), ma anche per dare Know How
bancario (in un sistema finanziario
del Paese ancora “senza regole”) e
sostegno alla commercializzazione
dei prodotti di quella Terra e di
quelle Popolazioni (in ciò coinvolgendo catene di Commercio Equo
e Solidale).
Già in sede Assembleare i soci
della Banca erano stati coinvolti in
questo importante “passaggio” di
solidarietà e che la realtà agricola
del nostro territorio può ben essere coinvolta in un gemellaggio
formativo e di crescita “reciproca”
tra le due realtà. Inoltre, Banca
Centropadana in queste iniziative
riscopre i suoi valori centenari
quali mutualità, solidarietà, sostegno ai meno abbienti, alla ricerca
di una seconda giovinezza, di
quell’essere “differenti per forza”
in un mondo globalizzato guidato
da forze egoistiche.
BancaInsieme
BANCAINSIEME DOSSIER
VERSO IL TRIENNIO 2004-2006
Un Piano
Strategico
per il Territorio
Il Consiglio di Amministrazione della nostra Banca ha
approvato il Piano Strategico per il prossimo triennio
2004-2006. Un documento corposo che fa la fotografia
della nostra Banca oggi e che disegna ‘un Sogno’ per il
futuro. Ogni strategia infatti è necessariamente basata su
‘buoni propositi’ e su ‘grandi desideri’ che abbiano a guidare tutti gli ‘attori’coinvolti al successo di Centropadana..
di Giancarlo Villa direttore generale Banca Centropadana
I
n un mondo che è cambiato, in
periodi di grande incertezza, la
voglia di essere ‘differenti per forza’
abbiamo concentrato la nostra attenzione intorno alla creazione di Valore per il Territorio e per gli uomini
che lo abitano e lo animano. Abbiamo pensato ai Valori Intangibili
prima che ai volumi e alle percentuali. Abbiamo dato ascolto ai recenti
messaggi pervenuti dal nostro Governatore, dalla Chiesa, dalla crescente necessità di (ri)trovare i Valori legati alla Responsabilità Sociale e
al messaggio dei nostri Fondatori.
Dal nostro Governatore
In un recente Convegno il Governatore Fazio rimarcava come “..la ricchezza di una nazione non si misura
solo con la crescita del Pil …occorre una migliore qualità della vita
…la salute …la cultura…” e in un
altro passo ricordava come servisse
“…una migliore classe dirigente che
abbia capacità e doti morali secundum virtutem…”. Parafrasando questo messaggio al nostro Piano Strategico e alla nostra Banca trovo
molti elementi comuni e molta affinità: che cosa sarebbero l’utile o la
raccolta diretta ‘da soli’ se non
venissero coniugati con l’altra parte
del Valore generato dalla nostra
Banca alla sua Comunità? Abbiamo
così fatto uno sforzo, un Sogno
appunto, per dare corpo a ciò che
vogliamo fare intorno al risultato del
nostro lavoro e al valore così creato:
• da Distribuire
• alla Comunità e agli attori del
suo Territorio in termini di
beneficenza, mutualità, sponsorizzazioni e contributi indirizzati al No Profit, al Tempo Libero, alla Cultura e all’Arte
• a Soci attraverso il dividendo e alla
rivalutazione (premio al Capitale)
piuttosto che al Ristorno (premio
alla fedeltà ex post)
• da Capitalizzare
• a favore dei Dipendenti attraverso la
formazione professionale, la motivazione al sociale/cooperativo,
• a favore della Crescita culturale e
professionale del territorio attraverso la Scuola, le associazioni di
categoria, per mantenere nel territorio il governo delle nostre aziende e
contribuire a dare loro un futuro e
quindi al futuro dei nostri giovani
• per la Creazione e Valorizzazione di
altri Valori Intangibili del Territorio
quali la tradizione, l’identità,
i Prodotti Tipici, i luoghi e la natura
• per sviluppare l’Etica negli affari e
favorire la crescita della Responsabilità Sociale
• dando corpo ai principi contenuti
nella Carta dei Valori del Credito
Cooperativo, scegliendo nel nostro
operare tutte quelle attività, prodotti e servizi a “valore duraturo”,
sacrificando l’effimero e il volatile,
perchè anche le nuove generazioni
abbiano diritto ad essere interessate
positivamente alle nostre scelte e
abbiano a cogliere il senso della
continuità dei nostri padri.
Patti Chiari è l’impegno assunto di
recente dal Sistema Bancario in tema di
autoregolamentazione ed autodisciplina
del ‘nuovo modo di essere e di rapportarsi’ con la clientela in “alcune attività”. Il Credito Cooperativo, e in esso
Banca Centropadana, è coinvolto ‘da
sempre’ e a 360°, anzi è stato talmente
copiato dal resto del Sistema dall’acquisirne persino lo slogan (ndr slogan registrato da una B.C.C. bresciana): gloriarsi? Sarebbe ‘vana gloria’ se pensassimo
anche noi di essere esenti da difetti nel-
l’evangelico messaggio dello ‘scagliare
la prima pietra’. Noi vogliamo andare
‘oltre’ con il nostro virtuoso modello cooperativo che opera con efficienza e efficacia, con il nostro modello democratico
di governance diretta e responsabile, con
la nostra ‘anima’ innovatrice e pronta alle
sfide del nuovo millennio.
Dalla Chiesa
Colgo in alcuni recenti messaggi della
Chiesa (non ultimi quelli del Cardinale
E. Tonini e del Cardinale D. Tettamanzi)
un forte richiamo alla ‘centralità dell’uomo’ nelle scelte di chi opera in
Finanza ed in Economia.
E che il messaggio sia forte lo abbiamo
intuito da tempo, noi che parliamo ‘da
sempre’ con il linguaggio del Bilancio
Sociale ma anche noi, cittadini di questo
mondo che si è globalizzato all’insegna
dello ‘sciacallaggio’ morale ed economico e delle relative ‘scorribande finanziarie’.
Che sia urgente lo abbiamo intuito laddove assistiamo ‘impotenti nell’egoismo’
allo ‘sprofondamento del continente africano’ o alla moderna ‘conquista’ dei paesi
ricchi di minerali e materie prime ‘per’ il
solo mondo occidentale.
Adoperarsi per la centralità dell’uomo
significa però ‘cambiare qualcosa’ senza
deragliare: è una consapevolezza che
deve coinvolgere tutti, perché tutti siamo
intrisi di egoismo ‘dell’avere’ piuttosto
che ‘del dare’, delle regole fatte per non
essere rispettate.
La Chiesa quindi si pone nuovamente
come censore e conseguentemente come
moralizzatrice delle nostre azioni: “servire l’uomo’ a partire ‘dal più debole”. E
qui Banca Centropadana accoglie ancora
una volta, ringiovanito, il messaggio rassicurante della Rerum Novarum di papa
Leone XIII di fine ottocento che l’ha vista
nascere.
Dai nostri Fondatori
Banca Centropadana sta riscoprendo in
questi anni la sua veneranda età centenaria. Dopo Codevilla (1901) sono prossime le scadenze di S. Colombano (1907),
di Maleo (1909), Meleti (1908) e Guardamiglio (1908).
Una seconda giovinezza?
Certamente sì se pensiamo al crescente
bisogno di fare davvero cooperazione in un
mondo che ha enfatizzato troppo gli egoismi personali. Certamente sì, se pensiamo
al grande disegno dello ‘stare insieme’
estremizzato all’Europa Unita. Certamente
sì, se pensiamo che la globalizzazione ha
bisogno di micro realtà saldamente ‘unite’
e nello stesso tempo ‘generose’.
Ecco perché Centropadana ha partecipato con entusiasmo ad un Progetto
Internazionale per la ‘clonazione’ della
centenaria e vincente esperienza del credito cooperativo in Ecuador. Certamente
sì, se sapremo davvero valorizzare il
‘locale dal respiro globale’, nel cuore del
territorio e delle relazioni tra i diversi
soggetti che lo animano ed insieme
all’incrocio dei flussi che rinviano ad una
dimensione globale, dove anche là vi è
certamente qualcuno cui portare il
giusto messaggio, il concreto aiuto,
il pensiero positivo di un mondo più
‘a portata dell’uomo e per l’uomo’..
Certamente sì, se pensiamo che tra i
progetti realizzati in questi anni vi è
quello della completa ‘intermediazione di tutto il risparmio’ generato
‘dal’ nostro Territorio ‘per’ lo sviluppo del proprio Territorio.
Ma non solo: attraverso un progetto
di cartolarizzazione di ‘crediti in
bonis’ abbiamo rifinanziato altri 52
milioni di Euro per lo sviluppo
delle imprese e per sostenere le
famiglie nell’acquisto della prima
casa, pronti a continuare nel sostegno alla piccola e media impresa –
agricola compresa – rassicurandola
che non verrà ulteriormente meno il
nostro impegno, nonostante Basilea2. Anzi, Basilea2 sarà per la
nostra Banca una grossa opportunità, come dimostra il consenso
avuto in questi anni.
Ci riusciremo?
Il nostro Piano Strategico mentre è
pessimista sulle ‘cose di questo
mondo’ in termini di vera ripresa
economica, è certamente ottimista
in termini di relazioni con i suoi
soci, con i suoi collaboratori, con i
suoi clienti, con le sue Istituzioni,
con i suoi fornitori; è ottimista sulla
possibilità di porre in essere attività
che creino continuità tra le generazioni, che non sprechino il Patrimonio ‘rinunciato’ dai nostri Soci, che
il testimone ricevuto possa essere
davvero riceduto senza averne
disperso il suo valore.
E questo con l’umiltà che caratterizza chi ha posto al centro l’uomo,
la sua gente, la sua Comunità o
ancora chi da sempre si è posto
all’ascolto del cliente e dei suoi
bisogni, chi fa della consulenza e
del contatto umano il momento
centrale del rapporto bancario
anche in termini di lay out delle
proprie strutture, di prodotti e servizi offerti nell’ambito del Sistema a
Rete del Credito Cooperativo e di
simpatia e calore umano dei propri
collaboratori.
11
BancaInsieme
AREA FINANZA
UN NUOVO PRODOTTO BCC VITA
Dopo Modus, il nuovo
Modus. Soci Box
Secondo le proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato, quando l’attuale classe dei quarantenni (lavoratori dipendenti sia privati che pubblici) andrà in quiescenza nel 2025, percepirà una pensione integrativa, quindi, riguarda tutti;
ecco come risponde Banca Centropadana
Autore.
Da più di 10 anni il dibattito politico
e i continui interventi normativi hanno
incentrato fra i loro obiettivi la spinta
della Previdenza Complementare.
I cittadini, però, non sono stati informati pienamente sulle regole e sull’impatto economico individuale.
In assenza di conoscenze puntuali la
ta di prolungare la vita lavorativa;
emerge, quindi sempre di più, l’idea di
prolungare la vita lavorativa. Emerge,
ed è qui che si inserisce il concetto di
“complementare” l’idea di dover integrare la pensione pubblica con soluzioni private.
Secondo le proiezioni della Ragioneria
Generale dello Stato, quando l'attuale
classe dei quarantenni (lavoratori
dipendenti sia privati che pubblici)
andrà in quiescenza nel 2025, percepirà una pensione di poco superiore al
50% dell'ultima retribuzione media.
Quanto ai lavoratori autonomi, la rendita vitalizia non andrà oltre il 30% del
reddito medio.
Altro aspetto di enfasi è rappresentato
dal peso ancora elevato dai costi contrattuali, disegnati in modo tale da condizionare l’uscita dallo schema indivi-
consapevolezza dei problemi non si è
trasformata in domanda di Previdenza
Complementare.
Diversi studi, di orientamento Statale e
non, hanno dimostrato che la speranza
di vita in buona salute per gli anziani
cresce molto più rapidamente della
semplice longevità.
Idea.
12
Dagli studi intrapresi in questi ultimi
tempi è emerso che andare in pensione
oggi significa affrontare una fase che
rappresenta quasi un terzo dell’intera vita
umana, caratterizzata dal mantenimento
delle capacità psico-fisiche e delle esigenze di valorizzazione personale.
Il tenore di vita, non il reddito, è il
metro di valutazione per pianificare la
copertura pensionistica.
Il benessere e l’evoluzione socio-culturale ne modificano profondamente la
struttura.
I cittadini hanno una visione realistica
del cambiamento in corso. Le riforme
sino ad ora attuate non sono considerate risolutive. Ferme restando le esigenze di rendere socialmente accettabile
(o per lo meno condivisibile) l’impatto
di una riforma previdenziale pressoché
vicina, la grande maggioranza si aspet-
Modus.
BancaInsieme
AREA FINANZA
duale, per alcuni prodotti si registrano
anche costi di trasferimento e di riscatto particolarmente penalizzanti che
mediamente arrivano al 40% del versato, con picchi massimi del 50%.
Nello scenario fino ad ora delineato
emerge con oggettiva chiarezza l’elevato grado di concorrenzialità di Modus.,
il Piano Previdenziale Individuale di
BCC Vita.
Con un caricamento iniziale del 7%,
decrescente in funzione del cumulo dei
premi raggiunto, Modus., si colloca
sotto la media di mercato dell’11,3%
sopra esposta.
Se a questo si aggiunge la possibilità di
allocazione del premio investito nella
Gestione Separata BCC Vita Garantita
che garantisce un rendimento minimo
dell’1% annuo e l’innovativo meccanismo di consolidamento della rendita
annua maturata, che pone il risparmiatore al sicuro da eventuali modificazioni dei coefficienti di conversione della
rendita, non si può far altro che definire Modus. come un prodotto garantito,
protetto e conveniente.
Modus. Soci Bcc
All’ormai conosciuto ed apprezzato Fip
Modus., si aggiunge il nuovo Modus.
Soci Bcc, creato nell’ottica di un’offerta di soluzioni assicurative riservate in
esclusiva ai Soci delle Banche di Credito Cooperativo ed ai loro famigliari.
Il nuovo Modus. Soci Bcc, si presenta
come perfetto connubio tra competitività di costo, salvaguardia degli interessi dei Soci ed innovazione.
Il prodotto offre in particolare due elementi distintivi:
• una sostanziale riduzione dei caricamenti rispetto al Fip Modus. standard, che lo pone ancora di più nella
fascia di low-cost per questa categoria di prodotti;
ed inoltre:
• per la prima volta sul mercato italiano, una particolare assicurazione
complementare a prestazioni aggiuntive, senza alcun costo aggiuntivo per
il Contraente.
Con questo prodotto la Compagnia ha
voluto dare una risposta concreta all’
esigenza di copertura previdenziale
complementare nell’ottica di massima
tutela del Soggetto fondamentale alla
base del Movimento delle Banche di
Credito Cooperativo: il Socio.
Per questi ed altri prodotti dell’offerta
di BCC Vita, operatori specializzati
sono a Vostra disposizione presso la
Banca Centropadana per aiutarVi a
valutare l’opportunità e la convenienza
di un investimento assicurativo 100%
Credito Cooperativo.
Maurizio Grungo
BCC Vita
La Bussola
dei mercati
Fortunatamente le condizioni geopolitiche mondiali paiono essere
oggi, a 6 mesi di distanza dall’ultima
mia apparizione su questo house
organ, decisamente più chiare, e con
esse anche le prospettive di un investitore che abbia volontà, mezzi e
predisposizione per ancora avvicinarsi ad una qualsivoglia tipologia di
investimento rischioso: rischio dei
mercati azionari in modo particolare.
Allora si parlava di “mercato pulito”
e si ragionava di “ricostruzione” cioè
delle prospettive in termini di
rischio/rendimento per chi avesse
voluto da allora partecipare alle
opere della stessa “ricostruzione”
(invito chiunque abbia curiosità e
puntiglio a riprendere le considerazioni delineate nell’ultimo mio intervento rintracciabili, nel sito internet
dell’ISTITUTO – www.centropadana.bcc.it - al menù
di spalla sinistra
INIZIATIVE - sottomenù
BANCAINSIEME- ).
Che cosa è successo da allora?
Come potete vedere
dai grafici relativi
all’indice S&P500
americano (indice
relativo all’andamento dei prezzi
delle 500 società a
maggiore capitalizzazione dei listini
USA) e all’andamento dei mercati
obbligazionari
europei
(future
decennale BUND
che esprime, in
buona
sostanza,
l’andamento del
prezzo dei titoli
governativi europei
con vita residua
pari a 10 anni) da
marzo in poi abbiamo assistito ad un
film dalla trama piuttosto semplice:
a) I mercati azionari hanno iniziato a
prezzare come sempre più probabile
una ripresa del ciclo economico dai
livelli di profonda depressione raggiunti a fine 2002
b) contestualmente i money manager
internazionali hanno agito per un
riposizionamento a favore dei mer-
Un bull market austero: ovvero come si possa essere infelici
nel bel mezzo di un mercato azionario toro. Comprereste in
ogni caso qualcosa che nei prossimi 18 mesi potrebbe rendere più del BOT e sarà meno volatile del tasso fisso?
cati azionari a discapito della tranquillità offerta dai mercati di cedola.
Quali sono stati gli attori e le principali
controfigure del film?
Tra gli attori principali abbiamo visto
l’amministrazione BUSH e la Banca
Centrale Americana, due bulldozer scatenati, votati alla ripresa a tutti i costi.
Si sono tagliati i ponti dietro le spalle e
sanno che se sbagliano non ci sarà pietà
per loro: non verranno rieletti (Bush)
oppure finiranno sui libri di storia, dove
finora hanno prenotato pagine di encomio, per non essere stati capaci di evi-
to con Clinton, pur facendo sempre il
volere proprio. Quello che va notato è
che Bush e la Fed partono da agende
diverse e parallele, ma convergono alla
perfezione nell’attuazione pratica e nel
grado di determinazione. In parte è
fede, in parte è lotta per la sopravvivenza, in parte è disperazione. Negli ultimi
mesi l’amministrazione ha raddoppiato
la posta sull’Irak e si è impegnata allo
spasimo per la svalutazione del dollaro
erga omnes in modo da bloccare sul
nascere qualsiasi affievolimento del
ciclo. La Fed, dal canto suo, ha prodotto uno sforzo notevole di comunicazio-
GRAFICO SETTIMANALE INDICE S&P 500
OGGI
SOLUZIONE GUERRA
tare stagnazione e deflazione per gli
anni che verranno (la Fed). Tra loro non
si amano particolarmente. Nella Fed, in
particolare, siedono anche uomini di
simpatie democratiche o bipartisan,
poco propensi a sposare il Bush pensiero. Greenspan, dal canto suo, ha tratti
“talleyrandeschi” che gli hanno permesso di navigare benissimo tanto nell’amministrazione di Bush padre quan-
ne, soprattutto nei giorni in cui la fede
dei mercati nella ripresa è sembrata
vacillare: tutti i governatori regionali si
sono avvicendati per proclamare con
voce stentorea che il 4% di crescita è
praticamente una certezza per il 2004 e
che si sta lavorando alacremente per
arrivare a molto di più. Colpisce la con-
segue a pag. 14
13
BancaInsieme
AREA FINANZA
da pag. 13
La Bussola
dei mercati
tinua “certificazione” del fatto che l’inflazione se ne starà tranquilla all’1.25%
per almeno 18 mesi, che i tassi USA
resteranno all’1% per almeno altrettanto tempo e che la crescita sarà almeno
del 4% di qui alla fine dell’anno prossimo. Sarà un gridare per farsi coraggio,
ma evitare i mercati azionari sembra
essere diventato, nei prossimi mesi, un
po’ come sfidare un carro armato a
mani nude, in stile Tienanmen. Tra le
controfigure hanno spiccato i giapponesi che, per il sostegno offerto nella
campagna anti-Saddam, sono trattati da
Washington meglio del solito. La rivalutazione dello yen non avrà il volto
disumano di quella degli anni Ottanta
ma sarà moderata e graduale. Il Giappone, in cambio, si sta impegnando a
continuare sulla strada delle riforme
strutturali e del rilancio della domanda
interna. Per questo lo yen è in fase di
acclimatamento sotto la barriera di 110
in attesa di riprendere il cammino verso
105 o 100 a seconda che la Cina rivaluti
o meno. Da rimarcare, per la difficoltà
espressiva che presentava, il ruolo dei
cinesi, per niente entusiasti di dovere
rivalutare, estremamente seccati di ricevere ordini dall’esterno, ma consapevoli
di dovere fare qualcosa se vogliono evitare ritorsioni protezionistiche da parte
americana. Hanno fatto le cose a metà.
Invece di essere agganciati solo al dollaro stanno discutendo se agganciare il
loro rembimbi ad un paniere di valute. In
questo modo, se euro e yen continueranno a rafforzarsi, anche loro cresceranno
(anche se un po’ meno) contro dollaro.
Sarà un modo elegante di venire incontro a Washington e l’orgoglio sarà salvo.
Deludenti gli attori europei a recitare la
parte dei rassegnati, cioè di quelli che
hanno subito la situazione e sembrano
chiedere solo di non rivalutare anche
contro l’Asia essendo l’accordo di
Dubai di fine settembre stato pensato
per l’Asia, non per l’Europa; i mercati
hanno però spinto per il rialzo dell’euro,
anche più dello yen, perchè la Banca
Centrale Europea non ha fatto resistenza
come la Banca del Giappone. Rassegnati sono sembrati anche i politici europei.
Con il cambio che sale, l’acqua sale alla
gola e le sgraditissime riforme paiono
inevitabili, a partire dall’incubo delle
pensioni.
Tra i volti nuovi degna di menzione è
parsa l’apparizione dei ragazzi dei
paesi emergenti. Hanno infatti beneficiato del dollaro in discesa, cui sono
agganciati, e della forte crescita di Asia
e America. Nonostante il miglioramento di RATING (leggasi UPGRADING),
che rende oggi la vecchia cara Russia
(ricordate la crisi del 1998?) di nuovo
collocabile, per Moody’s, nei portafogli
14
GRAFICO SETTIMANALE FUTURE TITOLO DECENNALE TEDESCO
di vedove ed orfani, le opportunità che
offrono questi attori sono comunque ad
oggi solo modeste, se confrontate con i
lussuosi e scandalosi guadagni su cambio, borsa e bonds che hanno offerto
nell’ultimo scorcio di anno. Proseguendo in metafora: il film ci è piaciuto? Ne abbiamo condiviso i valori? Il
“pensiero debole” è, oggi, una rubrica
di un blasonato quotidiano, in origine è
stato l’identificativo del contributo italiano degli anni Ottanta alla filosofia
detta “continentale”. E’ in sostanza il
pensiero che nasce sulle ceneri dei
grandi sistemi classici come può nascere un arbusto in un deserto salato. Arrivare ad una conclusione nell’ambito del
“pensierodebolismo” significa arrivare
a giustificare una tesi partendo da ipotesi certe e seguendo un procedimento
di progressiva esclusione delle soluzioni alternative. Oggi, in effetti, presentare una visione positiva forte e compiuta
sulle Borse, come erano a loro modo le
teorizzazioni sulla New Economy di
quattro anni fa, suonerebbe stridente e
ridicolo: nessuno la sposerebbe. In
linea con lo spirito del tempo, sommesso e sussurrante, proponiamo una visione pro-equity esclusivamente residuale:
per alzare il telefono e tornare a comprare un’azione non ci occorre disegnare ampi orizzonti di gloria per lo sviluppo delle forze produttive ma ci basta
guardare alle alternative.
La prima, classicamente, è il BOT o il
pronti contro termine o tutto ciò che in
finanza viene identificato come “cash”.
Il rendimento modesto (al netto dell’inflazione addirittura ben negativo) di
questa tipologia di investimenti potrebbe languire su questi livelli ancora per
parecchio tempo essendo strumentale
ad una ripresa economica voluta da più
parti. Sul tasso fisso e quindi sui bonds
d’altronde abbiamo visto (e vedremo)
discese esagerate, di quelle che invitano a non dimenticare mai la massima
per cui non si deve mai cercare di afferrare un coltello che sta cadendo. Nel
quarto trimestre, quando vedremo dati
americani finalmente e inequivocabilmente robusti, succederà di nuovo. I
bonds si spaventeranno e, a un certo
punto, saranno anche da comprare: ma
nel frattempo? In generale la vita del
possessore di tasso fisso sarà molto
agitata a breve e medio termine; ci
saranno bellissime occasioni di trading, ma anche per perdere soldi. Si
oscillerà per mesi con l’orrore che i
bonds provano per la crescita. Se il
cash sarà noia costosa e i bonds saranno un lungo viaggio nella nevrosi, i
mercati azionari saranno la forza tranquilla. Per restare in un contesto di
pensiero debole, però, non faremo ipotesi sull’entità del possibile rialzo dell’azionario: ci limiteremo a pensare
che, con una crescita economica in
forte accelerazione per sei trimestri e
con utili che, da tre trimestri, battono le
stime e che, nei prossimi cinque, non
riusciamo a concepire in discesa, l’equity non scenderà. Ci piace pensare,
per le borse, ad un “bull market austero” cioè ad un tranquillo e graduale
rialzo: se anche le Borse dovessero fare
un solo 1% di performance al mese, in
termini annui sarebbe in ogni caso pari
a 6 volte il rendimento lordo del
BOT a 3 mesi.
Con questo approccio giustifichiamo e consoliamo i tanti scontenti
che vediamo intorno a noi, trovando
per ognuno la giusta parola di
conforto.
In questi ultimi due mesi infatti ci
siamo più volte imbattuti in investitori infelici a cui abbiamo parlato
così:
a) Coloro che le Borse le hanno vendute a Marzo: abbiamo loro consigliato di attendere le correzioni
superficiali che ci saranno sino
alla fine dell’anno per rientrare;
semel in anno licet insanire!
b) Coloro che le borse le hanno
comprate in primavera e che ora
si rimproverano di non averne
comprate abbastanza o si dilaniano di notte sul quando prendere
profitto: abbiamo loro distribuito
il “manuale del piccolo masochista” consigliandone una lettura
attenta. Nel frattempo li abbiamo
iscritti all’esame di Economia
Politica II all’Università Cattolica
di Piacenza (Facoltà di Economia
e Commercio) affinché acquisiscano consapevolezza sulla durata dei cicli macro-economici .
c) Quelli che sono rimasti a guardare ed ora cominciano a rodersi dai
dubbi: abbiamo loro consigliato
la rilettura del canto degli “accidiosi” dell’opera summa di
Dante.
Fabrizio Periti
BancaInsieme
CREDITO E SOCIETÀ
UNA INIZIATIVA DEL WWF
“BANCA DEL CLIMA”
un progetto
per l’ambiente
BANCA DEL CLIMA
Da alcuni anni stiamo vivendo in
un paese dal clima assolutamente
anomalo e instabile. Solo pochi
mesi ci separano da una estate che
passerà alla storia come una delle
estati più torride dell’ultimo secolo.
Colpa dell’inquinamento? Dell’ambiente deteriorato, del buco nell’ozono….o dell’uomo che ha deciso
di diventare nemico della natura?
Qualcuno nel leggere queste righe
si starà chiedendo cosa c’entra la
banca con tutto questo…Non c’è da
stupirsi però se queste considerazioni vengono da una banca eticamente orientata alla responsabilità
sociale e attenta alla salvaguardia
dell’ambiente, come la nostra.
Come tante banche di credito cooperativo, anche Centropadana, si è
presa a cuore questa problematica
aderendo ad un progetto che ha lo
scopo di sensibilizzare le persone a
ridurre i consumi energetici e conseguentemente correggere i com-
portamenti per diffondere una corretta cultura ecologica. E per fare
questo basta veramente poco:
cominciando a preferire tecnologie
eco-compatibili, oppure prestando
attenzione alle piccole cose di ogni
giorno: lo smaltimento dei rifiuti, il
risparmio di energia elettrica, l’utilizzo di materiali d’ufficio riciclati
e/o riciclabili o a basso contenuto
inquinante. Il progetto di cui stiamo
parlando è stato denominato Banca
del Clima, l’iniziativa è organizzata
dal WWF (la più grande, diffusa e
autorevole organizzazione per la
difesa dell’ambiente nel mondo.
In Italia questa associazione conta
300.000 soci e altrettanti sostenitori) e da Cittadinanzattiva (movimento di partecipazione civica che
opera per la promozione e la tutela
dei diritti dei cittadini in Italia, in
Europa e nel mondo) allo scopo di
sensibilizzare le persone.
Banca del Clima, presentata a Ro-
ma il 3 luglio scorso, è un progetto
che intende sensibilizzare in primo
luogo le famiglie (protagoniste di
oltre il 30% dei consumi energetici
totali nel nostro paese), ma anche le
imprese, a ridurre i consumi energetici, nella consapevolezza che
ognuno di noi può fare qualcosa per
rallentare il grave riscaldamento in
atto del Pianeta.
Chiunque condivida questa filosofia, può aderire al progetto. Collegandosi al sito www.bancadelclima.it ogni cittadino potrà “calcolare” il proprio contributo alle emissioni di gas serra, conoscere il proprio “peso” energetico e l’impatto
sul clima, valutando il comportamento personale e familiare nei
seguenti settori di consumo: riscaldamento e condizionamento ambienti, produzione di acqua calda,
illuminazione, elettrodomestici e
apparecchi elettronici, trasporti,
beni di consumo; ma anche ricevere
indicazioni su come migliorare i
propri standard, e diventare così
“risparmiatore di energia”. Quando
si aderisce alla Banca del Clima
ognuno diventa possessore “virtuale” di un “libretto di risparmio energetico” la cui unità di misura è l’unica che non conosce pericoli di
inflazione o di rincari: il “chiloclima” (ovvero 1 Kg di anidride carbonica non emessa).
Un calcolatore tradurrà ogni nostro
buon comportamento adottato in
punti guadagnati che andranno ad
arricchire il “libretto di risparmio
energetico” e ci trasformeranno in
speciali “risparmiatori”.
Con il progetto Banca del Clima,
Banca Centropadana, come tutto il
credito cooperativo ribadisce il
ruolo fondamentale di ogni famiglia
e impresa nella strategia di uno sviluppo sostenibile. Tutti noi risparmiando energia possiamo contribuire alla salute del nostro pianeta e di
conseguenza al bene comune.
Anna Dadda
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BancaInsieme
banca
che vi fa ggiare
LE NOSTRE INIZIATIVE
2004
La
via
Un viaggio può essere
la realizzazione di un sogno.
Ed ognuno ha il proprio.
Per aiutarvi a realizzarlo
abbiamo scelto per voi
le proposte più accattivanti.
Per informazioni:
Basso Lodigiano Ricreazione - tel. 0377 419275
e-mail: [email protected]
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BancaInsieme
LE NOSTRE INIZIATIVE
Mete da sogno per il
2004 di BCC Viaggi
Aperte le iscrizioni
Da qualche giorno è in distribuzione nelle nostre filiali il CATALOGO VIAGGI del prossimo anno.
CUBA
(dal 21 al 29 marzo 2004)
Varadero, Sol Palmeras
Beach Resort ****
Sole, Mare, Musica, Allegria e tanta,
tanta Cultura...
Autentica e vera, non solo paradiso
per le vacanze, l'isola prende l'anima
regalando indimenticabili emozioni.
Ideale anteprima all'estate, adatta
sopratutto a chi vuole fondersi con il
suo territorio e la sua cultura.
La nostra
Domenica Insieme
SOUSSE
Costa della Tunisia
(dal 22 al 29 Febbraio 2004)
Hotel tej Marhaba ****
Il cuore del Mediterraneo...
Grandiosa struttura, appositamente
selezionata per la clientela italiana
grazie ai particolari servizi offerti.
In pieno centro turistico a 200 mt.
MANTOVA (23 maggio 2004)
dallo splendido lungomare di Sousse
in zona molto animata ricca di locali
e ristoranti in prossimità del Casino
Caribe per consentire alla clientela
invernale, che non può godere appieno della vita di spiaggia, di effettuare piacevoli passeggiate e visite ai
vari negozi. L'hotel inoltre dispone al
suo interno di un moderno centro
commerciale di notevoli dimensioni.
Visita guidata della città di Mantova,
città d’arte.
Pranzo presso ristorante tipico.
Per gli appassionati dell'opera lirica
torna a grande richiesta
VERONA (20 giugno 2004)
Aida - Arena di Verona
Biglietti di gradinata numerata.
SALISBURGO
(dal 4 al 6 giugno 2004)
Godiamoci l'inizio dell'estate concedendoci un distensivo e corroborante
fine settimana nella città di Mozart!
MOSCA E
SAN PIETROBURGO
CRETA
(dal 24 giugno al 1 luglio 2004)
Creta Paradise - Bravo Club
Sensazionale... per il nostro soggiorno marino, dopo il meraviglioso
mare di Sicilia, non poteva mancare... la Grecia.
Direttamente sulla spiaggia lunghissima e sabbiosa cullata dalle splendide acque del suo incontaminato
mare blu.
(dal 3 al 10 settembre 2004)
Le due perle di quella Russia che ha
finalmente ricominciato a sognare e a
vestire le sue città di quei colori e di
quelle luci che le rendono uniche al
mondo
JACK LONDON
Anniversari romantici, speciali eventi da ricordare, riunione con amici...
ogni volta che hai bisogno di concederti una salutare evasione: una crociera sul Po.
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BancaInsieme
IN BREVE
Auguri Santità
In occasione del 25° anniversario di
pontificato di Sua Santità Giovanni
Paolo II la nostra Banca ha voluto far
pervenire in Vaticano, anche a nome
di tutti i suoi soci e clienti, un messaggio di auguri e di ringraziamento
per questo quarto di secolo “segnato”
dalla figura e dall’opera instancabile
del nostro Papa.
In questi giorni ci è pervenuta una
lettera di risposta al nostro messaggio che ci ha riempito di gioia e, con
un pizzico di orgoglio, abbiamo il
piacere di condividerla con Voi.
Nel web con
un nuovo look
Gli abituali “navigatori” della rete già dal alcuni mesi si saranno accorti che
il nostro sito web www.centropadana.bcc.it si è “vestito” di nuovo.
Un cambiamento per dare una impostazione del tutto nuova, “a portale”, più
dinamica e di migliore consultazione e consentire a tutta la clientela (anche
ai meno esperti) di conoscere meglio ed in maniera più immediata Banca
Centropadana, la sua storia, il territorio in cui opera, le finalità sociali a cui
si ispira, i suoi servizi, i suoi prodotti, l’angolo riservato ai soci. In modo
particolare, con questa nuova impostazione, le informazioni sono state suddivise in modo ordinato per categorie: tutto ciò che riguarda i clienti privati
e famiglie è raccolto in una apposita sezione così come tutto quanto concerne le Imprese, le notizie sugli Investimenti
o sulle Assicurazioni.
Un’ altra novità che
abbiamo inserito è la
possibilità per chi ci
visita di “dialogare”
direttamente con i
nostri uffici. Attraverso la sezione “Contattaci” è possibile dare
suggerimenti, richiedere informazioni,
inviarci i Vostri curriculum.
Ci auguriamo che con
queste novità Vi avremo presto tra i nostri
più assidui visitatori.
www.centropadana.bcc.it
Una Agenzia
per il Marketing territoriale
Banca Centropadana assieme alle
consorelle lodigiane è tra i soci fondatori dell’Agenzia per il Marketing e lo sviluppo integrato.
La Srl costituitasi da poche settimane con l’adesione dei principali
“attori del territorio” lodigiano
(Provincia, CCIAA, Associazione
dei comuni, Associazioni di categoria, Istituti di credito locali) svilupperà azioni tese all’implementazione di politiche di marketing territoriale, realizzando azioni mirate ad
accelerare il processo di rafforzamento delle performance del sistema imprenditoriale attraverso azioni di accompagnamento ai progetti
strategici espressi nel “contratto
per lo sviluppo della provincia di
Lodi”.
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L’agenzia sosterrà l’inserimento
del lodigiano nella competizione
internazionale fra sistemi territoriali evidenziando e sostenendo lo
sviluppo dei fattori di attrattività,
ovvero i fattori di offerta territoriale che meglio possono incentivare
l’insediamento di investitori anche
esteri.
Si svilupperanno quindi, presto,
azioni concrete di sviluppo delle
attività sul territorio lodigiano
(produttive, turistiche, formative,
di marketing nazionale ed internazionale, di valorizzazione delle
tipicità del territorio, ecc…).
Anche attraverso questo importante
strumento Centropadana contribuirà quindi all’ulteriore sviluppo
del territorio in cui opera.
BancaInsieme
IN BREVE
Graditi ritorni...
Tornano quest’anno due bellissime iniziative, per tanti
anni, fiore all’occhiello della nostra banca:
Il concerto di Natale
Per “accendere” l’atmosfera delle prossime festività natalizie, a grande richiesta, riproponiamo un concerto
Gospel e Spiritual e, per consentire a tutti i nostri soci e clienti di gustare questa bellissima manifestazione
abbiamo pensato di proporlo in due diversi appuntamenti: venerdì 12 dicembre alle ore 21.00 nel Duomo di
Voghera e sabato 13 dicembre sempre alle ore 21.00 presso la Chiesa Parrocchiale di Codogno.
Il gruppo Black Harmony saprà certamente entusiasmarci e farci trascorrere un’indimenticabile serata.
Il calendario artistico
2004
In questo periodo di fine anno, insieme agli auguri, ai regali, puntuale arriva il calendario. Dopo una breve pausa ritorna anche il “nostro” calendario artistico. Questo
semplice strumento vuole farci rivivere, anche se per pochi istanti, attraverso dodici splendide fotografie la narrazione della nostra vita e di quella dei nostri padri. Per questo motivo abbiamo scelto un
argomento particolare: le mani che lavorano e l’abbiamo intitolato “Liturgie di mani” per non dimenticare il lavoro offerto e sofferto dei nostri padri e dalle nostre madri. L’occhio attento di Giuseppe
Rocca e i versi poetici di Marco Raja hanno permesso di realizzare quest’opera semplice e spontanea ma intensa per i contenuti. Sarà solo un piacere rivivere in queste immagini un passato non troppo lontano che ancora ci appartiene.
Mostra itinerante
“Beppe Novello”
Quante volte entrando in banca abbiamo pensato “..oh noo la fila allo sportello!!...che noia dover aspettare …ci
vorrebbe qualcosa di bello da vedere
per allietare l’ attesa”.
Noi ci abbiamo pensato! Ed ecco cosa
Vi proponiamo. Potrete entrare in
Banca Centropadana e, in attesa del
Vostro turno allo sportello, avrete la
possibilità di “lustrarvi” gli occhi
ammirando i quadri di celebri disegnatori e caricaturisti. Queste opere
sono le stesse che hanno partecipato
al concorso di illustrazione di satira
umoristica che annualmente la città di
Codogno dedica al suo artista più illustre: Beppe Novello famosissimo
vignettista e caricaturista nativo della
cittadina codognese ma di fama ormai
internazionale. La proposta di far
conoscere l’arte particolare di Novello ci è stata suggerita dal comune di
Codogno e subito l’abbiamo accolta
interpretandola come un’opportunità
per i nostri clienti di prendersi uno
spazio culturale e artistico, nella loro
banca, proprio mentre stanno compiendo operazioni che di artistico
hanno proprio un po’ poco. La nostra
scelta è caduta su una mostra itinerante che permetterà a tutti di conoscere
le opere che hanno partecipato al concorso internazionale di umorismo e
che rispecchiano la vena artistica di
Beppe Novello. La mostra sarà proposta inizialmente presso gli sportelli di Banca Centropadana a: Guardamiglio, Codogno, Corno Giovine,
Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, Broni e Voghera.
Visitate queste filiali…. mettetevi
comodi e prendetevi tutto il tempo
che volete!
Anche in questo la nostra banca è
davvero differente!
Tre nuove filiali
per Banca
Centropadana
Dopo l'autorizzazione dell'
Organo di Vigilanza alla trasformazione di tre sportelli di
Tesoreria in filiali si è arricchita di altre 3 unità operative la
presenza sul territorio di Banca
Centropadana. San Fiorano
(LO) - Chignolo Po (PV) e
Santa Cristina e Bissone (PV),
queste le tre nuove nate. Sono
ormai operative a tutti gli effetti dal 1° agosto scorso e sono in
grado di offrire la vasta gamma
di prodotti e servizi di Centropadana.
Grazie a queste “nuove entrate”
l’operatività della nostra banca
viene allargata ad altri cinque
Comuni: Badia Pavese, Corteolona, Costa dè Nobili, Monticelli Pavese, Pieve Porto Morone.
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BancaInsieme
IN BREVE
Nuovi sportelli
Bancomat
Banca Centropadana, nell’intento
di potenziare i servizi verso la clientela ha dotato alcuni paesi del territorio di competenza
di nuovi sportelli
Bancomat. Le ultime installazioni
sono state effettuate presso i comuni
di San Rocco al
Porto (LO), San
Fiorano (LO) e
Chignolo Po (PV).
Anche in queste comunità attraverso i nuovi sportelli ATM sarà
possibile avere a disposizione
denaro contante 24 ore su 24 ed
effettuare tutte le altre operazioni
previste come interrogazione
del saldo del proprio conto corrente, la ricarica dei telefoni
cellulari Tim, Omnitel, Wind e
Blu.
Un progetto
per il Grande
Fiume
Il Po va recuperato e riconsegnato
alla sua tradizione di straordinario
equilibratore della natura e di servizio alle genti rivierasche.
A fare questa promessa preoccupandosi di definire un grande progetto di rivalorizzazione e rivalutazione del “Grande Fiume” è il Consorzio del Po sorto per iniziativa di
un gruppo di istituzioni rivierasche.
La nostra Banca Centropadana,
nello spirito della sua “Mission”,
che la vede protagonista sul territorio, ha contribuito al progetto del
Consorzio del Po (elaborato in collaborazione con l’Università catto20
lica di Piacenza) sostenendo
economicamente con importanti contributi,
le varie iniziative in calendario.
Ultima iniziativa in ordine di
tempo è stata il
a
convegno
Orio Litta che
ha chiamato a
raccolta gli esperti in materia per
delineare le linee-guida al fine di
preservare il Grande Fiume dai
pesanti inquinamenti e dalla
rischiosità alluvionale che purtroppo negli ultimi anni hanno costituito un grande problema.
L’adesione da parte nostra a questo
progetto si affianca all’altra bella
iniziativa da noi sostenuta per far
conoscere le bellezze naturali del
Grande Fiume: la navigazione con
Jack London, la motonave turistica
che permette di vivere attimo per
attimo le emozioni di una navigazione tutta particolare.
Borse
di studio
BCC
E’ scaduto il 15 novembre scorso il termine ultimo per la presentazione della domanda al concorso di assegnazione Borse di Studio
indetto da Banca Centropadana per l’anno scolastico 2002-2003.
Ancora una volta tanti studenti di scuola media inferiore e superiore
e neo laureati hanno risposto al nostro invito facendo si che anche
questa 4’ edizione del concorso, come le precedenti, chiudesse con
grande successo.
Le domande pervenute presso i nostri uffici sono state ben 83 (13 di
scuola media inferiore, 45 di scuola superiore e 25 di studenti universitari), molte di più di quello messe in palio. Proprio in questi
giorni è in corso la valutazione delle domande, secondo il regolamento del concorso, per stilare la graduatoria di quelle che si saranno aggiudicate i premi in palio.
Agli studenti meritevoli sarà riservato un momento particolare per la
consegna dei premi. In attesa di incontrarli personalmente facciamo
già da ora le congratulazioni a tutti gli studenti che hanno conseguito questi brillanti risultati.
Anno 6 - N° 2
Dicembre 2003 - Trimestrale
BancaInsieme
Autorizzazione Tribunale di Voghera
n° 137 del 3 agosto 1998
Editore:
Banca Centropadana
Credito Cooperativo
Direttore responsabile:
Roberto G. Sacchi
Consulenza editoriale,
realizzazione grafica e stampa:
Bell&Tany - Voghera
Chiuso in redazione il:
09/12/2003