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Autorità di Bacino del Fiume Serchio
(Bacino pilota ex legge 183/1989, art 30)
PROGETTO STRATEGICO PER IL RIEQUILIBRIO DEL
DEFICIT IDRICO NEL BACINO DEL LAGO DI
MASSACIUCCOLI MEDIANTE DERIVAZIONE DAL FIUME
SERCHIO IN LOCALITA’ FILETTOLE, IN COMUNE DI
VECCHIANO (PI)
Lucca
Ottobre 2004
Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
INDICE
Presentazione del progetto ..................................................................................................................3
Obiettivi ed effetti attesi.......................................................................................................................7
Studio di fattibilità geologica ............................................................................................................10
Inquadramento geologico dell’area oggetto dell’intervento ..........................................................11
Stratigrafia e tettonica ...............................................................................................................11
Caratterizzazione geotecnica dei materiali alluvionali e indagini geognostiche ...........................13
Caratterizzazione geomeccanica delle rocce..................................................................................13
Caratteristiche idrogeologiche .......................................................................................................14
Dimensionamento preliminare .........................................................................................................17
Descrizione delle opere..................................................................................................................17
Considerazioni sull’opera di presa.................................................................................................18
Descrizione del tracciato................................................................................................................18
Dimensionamento di massima del collettore e del canale a cielo aperto.......................................19
Verifica del canale recettore......................................................................................................19
Verifica e dimensionamento del tratto di “collettore” a cielo aperto.......................................20
Verifica e dimensionamento del tratto “intubato” ....................................................................21
Calcolo sommario della spesa...........................................................................................................23
Allegato fotografico...........................................................................................................................26
Allegati cartografici ..........................................................................................................................30
Tav.1
Tav.2
Tav.3
Tav.4
Tav.5
Tav.6
Tav.7
Tav.8
Foto aerea all’infrarosso falso colore del lago Massaciuccoli [maggio 1993]
Andamento dei livelli idrici nel lago di Massaciuccoli – Ripresa fotografica “porte vinciane”
Ortofoto a colori dell’area del lago di Massaciuccoli
Carta geologica dell’area di intervento
Planimetria del tracciato di progetto
Corografia generale
Planimetria del tracciato di progetto e interferenze con sottoservizi
Profilo altimetrico della condotta di derivazione
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Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio
Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Presentazione del progetto
Il lago di Massaciuccoli, esteso su una superficie di 700 ettari, con un bacino di 95 Kmq è
circondato da un’area umida palustre marginale (Padule di Massaciuccoli: 1.500 ettari), residuo di
quella che una volta caratterizzava buona parte della pianura versiliese.
Il territorio di pianura contiguo allo specchio lacustre è stato in parte modificato da un’opera di
bonifica meccanica, iniziata a partire dal 1700 e realizzata in maniera massiccia nei primi decenni
del secolo scorso, sia per combattere la malaria, sia per conquistare terreni fertili per agricoltura.
Ciò ha determinato la bonifica della parte nord e della parte meridionale del territorio contiguo al
lago, che sono gestite oggi dal Consorzio di Bonifica della Versilia. Contemporaneamente, e
specialmente negli ultimi decenni, è stata fortemente urbanizzata la parte occidentale (Torre del
Lago – Viareggio) e quella settentrionale dei comuni di Massarosa e di Camaiore.
Nel quadro delle attività di studio e programmazione dell’Autorità di Bacino del Fiume Serchio le
problematiche relative alla tutela e al recupero del bacino del lago di Massaciuccoli rivestono
particolare importanza in considerazione dell’elevato valore ambientale dell’area e dei concomitanti
fattori di pressione che tendono a pregiudicarne, ormai da lungo tempo, la qualità, la conservazione
e le possibilità di fruizione.
Numerosi contributi scientifici hanno permesso nel tempo di definire il quadro delle criticità
ambientali che peraltro si manifestano spesso in modo evidente.
Il primo e forse più significativo aspetto è rappresentato dall’eutrofizzazione delle acque del lago:
l’eccesso di sostanze nutrienti (composti azotati e fosforo) provenienti dal dilavamento dei terreni
agricoli dei comprensori di bonifica interessati da attività agricole, agrofloricole e zootecniche ed
anche da altri tipi di insediamenti produttivi e di attività industriali e dai reflui civili
insufficientemente depurati, provoca una eccessiva proliferazione fitoplanctonica e una conseguente
alterazione dell’intera catena trofica dell’ecosistema palustre che conducono ad un intorbidamento
delle acque e alla scomparsa della vegetazione originaria dei fondali.
Il lago è infatti arginato e l’area circostante, che è posta sotto il livello medio marino e interessata
da fenomeni di subsidenza, è mantenuta asciutta in maniera artificiale, attraverso idrovore che
immettono l’acqua nei canali cosiddetti delle “acque alte”: questi la convogliano al mare attraverso
l’unico emissario attivo, il canale Burlamacca, che sbocca nel mare presso il porto di Viareggio. Si
calcola che mediamente la quantità d’acqua immessa dalle idrovore entro il lago (che attualmente
ha una profondità media di 2 metri) nell’arco dell’anno sia dell’ordine di 60 milioni di metri cubi.
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Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio
Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Il progressivo aumento degli emungimenti da falda per esigenze irrigue e industriali, la diminuzione
degli afflussi meteorici, la captazione delle sorgenti collinari per usi idropotabili, lo sviluppo
passato dell’attività estrattiva all’interno dell’area del lago (cave del Brentino – San Rocchino), la
parziale inefficienza delle “porte vinciane” nei pressi dello sbocco a mare dell’emissario del lago
(canale Burlamacca), hanno contribuito alla progressiva salinizzazione delle acque del lago e della
falda costiera prevalentemente attraverso un fenomeno di ingressione di acqua marina.
Gli apporti solidi recapitati attraverso i canali afferenti al lago (fosso della Barra, fossa Nuova) e
tramite gli impianti idrovori dei comprensori di bonifica limitrofi generano un progressivo
interrimento del lago, accelerando sensibilmente il processo di colmatazione a cui il bacino
andrebbe incontro naturalmente come tutti i laghi costieri di analoga formazione.
Il quadro degli interventi di risanamento programmati, in fase di attuazione o già realizzati dalla
Regione Toscana, dal Ministero dell’Ambiente e dall’Autorità di Bacino del Fiume Serchio,
comprende una vasta gamma di azioni tra cui si possono menzionare la limitazione degli
emungimenti da falda, il miglioramento delle efficienze depurative, il riuso degli effluenti di
depurazione, la modifica delle tecniche di irrigazione e delle tipologie di coltivazioni,
l’adeguamento del presidio allo sbocco del canale Burlamacca.
A tal fine sono state adottate, con delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del
Fiume Serchio n. 128 del 3 marzo 2004, le misure di salvaguardia per il contenimento
dell’intrusione del cuneo salino nella fascia costiera del bacino del fiume Serchio e dell’ingressione
delle acque marine e salmastre superficiali nel bacino del lago di Massaciuccoli. Esse dispongono
che, fino all’adeguamento delle “porte vinciane”, poste lungo il Canale Burlamacca, allorché il
livello idrico del lago di Massaciuccoli si trovi al di sotto del livello del mare sia vietata l’apertura
delle porte stesse e venga interdetta la navigazione di transito attraverso di esse. Inoltre, al
raggiungimento del livello di guardia pari a –0.30 m s.l.m., le Province di Lucca e di Pisa sono
tenute ad emettere ordinanza di sospensione delle derivazioni dal lago.
Inoltre, per ridurre il nocivo deficit idrico estivo del Lago di Massaciuccoli derivante, per quanto
detto, dalla scarsità degli apporti, dall’evaporazione e dai prelievi per i vari usi, è stato realizzato un
impianto di sollevamento allo scopo di derivare circa 250 l/s di acqua dal Serchio nel Fosso della
Barra e quindi nel lago. È previsto, inoltre il potenziamento dell’impianto, finalizzato all’aumento
della portata di acqua prelevata da 250 l/s a 500 l/s.
A fianco di queste azioni, che ipotizzano anche una progressiva riconversione dell’attività agricola
(oggi prevalentemente a mais) verso colture più consone alla conservazione della naturalità del lago
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
e delle aree circostanti, ricadenti in gran parte nell’ambito del Parco di Migliarino-San RossoreMassaciuccoli, l’Autorità di Bacino ha studiato un intervento di elevato impegno e dalle potenzialità
altrettanto grandi nei confronti delle principali problematiche del bacino di Massaciuccoli.
Tale intervento consiste in una derivazione di portata dal fiume Serchio che, partendo dalla zona di
Filettole, recapiterebbe al bacino del lago una portata massima nell’ordine di 3 mc/s.
Sulla base di un apposito rilievo topografico di dettaglio e di cartografia geologica emerge
innanzitutto la possibilità di funzionamento dell’opera a gravità, senza bisogno di impianti di
pompaggio: infatti, sebbene nel tratto di intervento il Serchio scorra fortemente incassato e il fondo
alveo si sia progressivamente abbassato in seguito ad attività di scavo (nel tratto RipafrattaFilettole), il dislivello tra la quota di soglia della rampa esistente in massi sciolti in Serchio (punto
di derivazione) e il punto di recapito ipotizzato (fosso Barra a valle del ponte della A12) consente di
mantenere una pendenza media di posa sufficiente (intorno a 0.001) a garantire l’efficienza
idraulica dell’opera.
Un dimensionamento preliminare ha permesso di stimare per la condotta un diametro DN1800.
La rampa in massi in corrispondenza della quale sarà realizzata l’opera di derivazione dovrà essere
consolidata mantenendo in linea di massima invariata la attuale quota di soglia.
In corrispondenza del punto di presa dovrà essere posta in opera una paratoia di presidio in grado di
parzializzare o chiudere del tutto la condotta di derivazione in caso di piena o per necessità di
manutenzione della condotta stessa, o nei periodi nei quali non è necessario addurre acqua al lago
per il livello naturalmente presente in esso.
Il tracciato di progetto ipotizzato si sviluppa in un primo tratto all’interno dei depositi alluvionali
depositati nel tempo dal Serchio a una profondità dal piano campagna di 8-10 metri. In questa prima
parte devono essere sottoattraversati tra l’altro l’argine destro del Serchio, un fosso di bonifica e il
tracciato della autostrada A11.
Nel secondo tratto il tracciato incontra la formazione rocciosa affiorante in corrispondenza della
stretta di Radicata: in questo tratto gli spessori di ricoprimento raggiungono l’ordine di diverse
decine di metri.
Una volta superato il vincolo imposto dalle rocce affioranti il tracciato prosegue senza particolari
ostacoli e, mantenendo la pendenza di progetto, la condotta (o l’eventuale canale a cielo aperto) può
riemergere a livello del piano di campagna.
Date le entità dei ricoprimenti e la probabile presenza della falda, le modalità di scavo e posa in
opera, così come le tipologie di condotte da utilizzare, potranno essere definite nel dettaglio solo a
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
seguito di indagini geotecniche specifiche, la cui programmazione è oggetto di un altro paragrafo di
questo documento.
La definizione di queste variabili potrà incidere sulla stima dei costi complessivi dell’intervento,
che saranno comunque contenuti in circa € 13.600.000,00 .
Il presente documento rende conto delle valutazioni effettuate con riferimento:
o agli effetti attesi dell’opera sulle principali problematiche dell’ecosistema di Massaciuccoli;
o all’inquadramento geologico-geotecnico della zona di intervento;
o ai dimensionamenti preliminari delle opere;
o alla stima dei costi delle opere e delle indagini geotecniche preliminari, nelle ipotesi di
progetto sopramenzionate.
Tra gli allegati cartografici al progetto, in particolare:
la Tav. 1 mostra, attraverso una foto aerea all’infrarosso “falso colore” realizzata per conto
dell’Autorità di Bacino (Maggio 1993) il lago di Massaciuccoli e il territorio circostante che
comprende anche la parte terminale del fiume Serchio dove dovrebbe essere realizzato l’intervento
di cui al progetto presentato;
la Tav. 2 visualizza, nella foto in alto (agosto 2003), il dislivello spesso esistente tra le acque del
mare e quelle del lago e del Canale Burlamacca afferente ad esso, in corrispondenza delle “porte
vinciane” e, nel grafico in basso, l’andamento dei livelli idrici del lago di Massaciuccoli misurati
dall’Autorità di Bacino negli anni 2003 e 2004, risultanti per molti mesi sotto il livello del mare:
fino a –51 centimetri nel settembre 2003 e –35 centimetri nel settembre 2004 con conseguente
possibile ingressione delle acque salate del mare.
Il progetto dell’Autorità di Bacino consentirebbe di mantenere il livello delle acque del lago
costantemente sopra il livello del mare, attraverso l’immissione delle acque derivate dal fiume
Serchio
Infine, le Tav. 3-4-5-6-7-8 illustrano il tracciato e le caratteristiche tecniche dell’intervento
proposto.
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Obiettivi ed effetti attesi
Obiettivo:
Ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema dell’ area sensibile
del lago di Massaciuccoli e del suo comprensorio.
Nell’area del Padule e del Lago di Massaciuccoli gravano numerose problematiche direttamente o
indirettamente connesse ad una elevata pressione antropica. In particolare i danni maggiori sono
causati da un eccessivo prelievo di risorsa idrica e da un elevato quantitativo di sostanze
eutrofizzanti immesse.
Il progetto proposto garantirebbe la miglioria dell’ecosistema padule-lago, riportando ad un
riequilibrio idrico, quindi apportando una riduzione di tutte le problematiche connesse.
Nel dettaglio:
1) Sovrasfruttamento della falda, deficit idrico: Le originarie sorgenti che fornivano acqua al
lago sono state da tempo intercettate a fini idropotabili. Allo stato attuale il lago è alimentato
prevalentemente dalle acque provenienti dalla idrovore di bonifica, dalle acque dei depuratori degli
insediamenti urbani circostanti e dalle acque piovane. L’immissione di un quantitativo medio
d’acqua pari a circa due metri cubi al secondo potrebbe ripristinare le condizioni originarie,
eliminando il deficit idrico del lago.
Aspetti Bio-Ecologici: La mancanza d’acqua è alla base di tutte le problematiche
dell’ecosistema. L’acqua derivata, sia per quantità che per qualità, apporterebbe migliorie
sullo stato dell’intero ecosistema. La maggiore ossigenazione dell’acqua implicherebbe
infatti una maggiore capacità mineralizzante della sostanza organica e quindi maggiore
capacità autodepurante.
Soluzioni Integrative: Blocco della crescita degli emungimenti, riduzione e ottimizzazione
della risorsa ad oggi usata, modifica del tipo di coltivazione e delle modalità di irrigazione.
2) Salinizzazione del lago:
L’apporto di due metri cubi d’acqua al secondo, potrebbe garantire
il mantenimento del livello del lago superiore a quello del mare, impedendo di fatto l’entrata
dell’acqua marina attraverso il canale Burlamacca (unica via di comunicazione del lago al mare).
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Aspetti Bio-Ecologici: Le specie ittiche presenti nel lago, sono per lo più capaci di resistere
ad elevate escursioni di salinità (eurialine), tuttavia la riduzione di questo parametro risulta
di particolare importanza perché correlata alle fioriture di specie di fitoplancton tossiche
come ad esempio Prymnesium parvum: questa specie causa repentine morie dei pesci e di
zooplancton impedendo l’instaurarsi di una corretta catena trofica, che sta alla base della
capacità autodepurativa del lago.
Soluzioni Integrative: Ridurre drasticamente gli emungimenti. Sistemazione definitiva
delle Porte Vinciane (paratie che regolano il flusso d’acqua lago-mare).
Eutrofizzazione: L’eutrofizzazione si manifesta pressoché tutto l’anno, ma in maniera più
elevata nel periodo primaverile-estivo quando diversi fattori concorrono al manifestarsi del
fenomeno. Tra questi, particolare importanza riveste l’elevato tasso di evaporazione che
tende a concentrare i nutrienti (derivati di fosforo e azoto) contenuti nelle acque.
Un nuovo flusso entrante d’acqua apporterebbe una riduzione della concentrazione di nutrienti
con conseguente riduzione del manifestarsi del fenomeno.
Un maggior flusso uscente dal “sistema Lago” potrebbe garantire inoltre la fuoriuscita di
importanti quantità di nutrienti, che allo stato attuale tendono a sedimentare ed accumularsi nei
fondali.
Aspetti Bio-Ecologici: La riduzione dei nutrienti riduce la proliferazione di fitoplancton,
quindi il non manifestarsi dei bloom algali. Ne consegue una immediata maggior trasparenza
delle acque, ciò implica la possibilità di crescita di nuove praterie di macrofite nei fondali
del lago ,con ripristino della originaria catena trofica e aumento di habitat e di biodiversità.
Una migliore trasparenza migliora anche l’efficacia dei predatori, che oltre a rivestire una
importanza come specie (es. Esox lucius), risultano di elavato peso nell’equilibrio del
ecosistema del lago.
Un altro fenomeno correlato alla riduzione dell’ eutrofizzazione è l’eliminazione di morie di
pesci dovute alle tossine fitoplanctoniche e alla carenza di ossigeno nelle acque.
Soluzioni Integrative: Riduzione apporto di nutrienti attraverso la modifica delle colture, la
riduzione del dilavamento e dell’uso dei fertilizzanti, la progettazione di opportune
interfacce fitodepuranti nei punti di maggior apporto.
3) Interramento: La derivazione, progettata con sistemi di decantazione adeguati, non
eserciterebbe un reale problema per questo aspetto, anzi si potrebbero apportare delle migliorie: un
maggiore e più turbolento flusso uscente potrebbe garantire infatti l’eliminazione di un certo
quantitativo di materiale terrigeno.
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Aspetti Bio-Ecologici: La riduzione del sedimento sul fondale del lago preserva le
popolazioni bentoniche favorendone lo sviluppo.
Soluzioni Integrative: Modifica delle colture per la riduzione dell’erosione del suolo.
Altri aspetti: Il mantenimento per tempi più lunghi dell’apertura delle Porte Vinciane per il
maggior livello del lago, consentirebbe il passaggio di specie ittiche che per completare il loro ciclo
biologico hanno bisogno di migrare da ambienti dulciacquicoli o salmastri verso il mare e/o
viceversa (es. Mugil cephalus, Anguilla anguilla, ect.)
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Studio di fattibilità geologica
Il presente studio analizza il contesto geologico, geotecnico e geomeccanico della zona interessata
dall’intervento con l’obbiettivo di valutarne la fattibilità.
Sono fornite, infatti, indicazioni geologico tecniche riguardanti il tracciato del manufatto ed i costi
per lo sviluppo del piano d’indagine nel corso dell’iter progettuale.
Tali indicazioni, in questa fase, sono dedotte dalla consultazione di materiale geologico esistente
riguardante la zona prescelta e in particolare la cartografia a scala 1:25.000 pubblicata da Nardi e
Giannini (1965).
Lo studio geologico che sarà impostato nelle fasi progettuali successive sarà finalizzato al
raggiungimento di un quadro conoscitivo di base mediante:
•
analisi dei rapporti stratigrafici e tettonici fra le formazioni interessate;
•
determinazione della distribuzione spaziale dei litotipi e delle loro discontinuità;
•
accertamento della presenza e dei livelli di falda;
•
stima delle caratteristiche geotecniche e/o geomeccaniche generali dei litotipi interessati
dall’opera;
•
programmazione delle indagini in sito necessarie che dovranno essere svolte in sede di
progettazione successiva;
•
individuazione e quantificazione delle possibili problematiche d’impatto geomabientale
(destinazione dei materiali di risulta, presenza di cavità carsiche, possibili rischi dovuti a
sfornellamenti ecc) che richiederanno ulteriori approfondimenti nel corso delle successive
fasi progettuali;
Il tracciato prescelto, come evidenziato dalla sezione e dalla pianta presentata in allegato n. 4,
comporta la realizzazione di uno scavo (con posa della conduttura a profondità variabili tra 7 e 9 m
dal p.c) e di una galleria per complessivi 2100 m circa sul totale di 3300 m. La restante parte sarà da
realizzarsi a cielo aperto mediante lo scavo di un canale di sezione opportuna.
Tale tracciato comporta un’analisi della fattibilità distinta tra il tratto con scavo in galleria e i due
segmenti del tracciato all’interno del materasso alluvionale a monte e a valle della galleria stessa.
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Inquadramento geologico dell’area oggetto dell’intervento
Stratigrafia e tettonica
L’area di studio s’inserisce nel contesto stratigrafico e tettonico dei Monti d’Oltre Serchio, in
particolare nella zona in esame e nelle immediate adiacenze affiorano formazioni appartenenti alla
Serie Toscana non metamorfica oltre a depositi alluvionali recenti (Nardi & Giannini, 1965).
Il tracciato proposto per la realizzazione dell’opera comporta l’esecuzione d’interventi (scavi e
gallerie) che interessano principalmente le formazioni carbonatiche della Serie Toscana
comprendendo l’intera successione stratigrafica dalla formazione del Calcare Massiccio alla
Maiolica e depositi alluvionali recenti compresi i depositi torbosi del lago di Massaciuccoli.
In un quadro evolutivo e tettonico più ampio i termini della Falda Toscana affioranti nella zona dei
Monti d’Oltre Serchio rappresentano la continuazione del complesso sovrascorso del M. Pisano ed
appaiono come una monoclinale che immerge verso Ovest dall’estremità meridionale dei Monti
d’Oltre Serchio fino all’altezza della Foce di Radicata, mentre nell’area compresa tra i rilievi del M.
Muracchia e il M. Maggiore (M. Pisano) la successione si presenta debolmente piegata con una
sinclinale ad asse subparellelo alla valle del Serchio.
Dalla più volte citata documentazione bibliografica utilizzata quale base del presente studio, non
risultano particolari lineamenti tettonici all’interno dell’area e nelle immediate adiacenze dell’area
studiata tranne una faglia probabile con andamento NO - SE che disloca i terreni della monoclinale
affiorante in prossimità della Foce di Radicata e che taglia il tracciato autostradale in prossimità
della località Pratacci.
Di seguito è stata riportata una breve descrizione delle formazioni affioranti nell’area d’intervento e
interessate dal tracciato proposto per la realizzazione dell’opera. Seguendo l’ordine stratigrafico
dalle formazioni più recenti alle più antiche si hanno:
DEPOSITI QUATERNARI
Alluvioni attuali (Olocene) e depositi torbosi.
I depositi alluvionali attuali sono costituiti da sabbie limose fini e grossolane con intercalazioni
argillose e occupano l’intero fondovalle a parte della piana del Lago Massaciuccoli a SO sel Fosso
Maestro, dove affiorano depositi torbosi di spessore variabile da metrico a decametrico. Il passaggio
laterale tra alluvioni recenti e depositi torbosi è generalmente graduale. I depositi torbosi
superficiali passano in profondità a depositi di sabbia silicea, depositi sabbiosi e ciottolosi di origine
marina e sabbie con torba (Blanc, 1934).
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SUCCESSIONE TOSCANA NON METAMORFICA
Maiolica (Titoniano sup./Berriasiano basale – ?Hauteriviano)
Calcari puri a grana fine con liste e noduli di selce di colore bianco e grigio. All’interno della
formazione è possibile distinguere due orizzonti:
•
un orizzonte inferiore costituito da calcari bianchi in grossi banchi con stratificazione poco
evidente;
•
un orizzonte superiore che si presenta in affioramenti caratterizzati da calcari grigi con liste
e noduli di selce, con stratificazione regolare. Sono inoltre presenti intercalazioni
calcarenitiche di spessore metrico nella parte alta dell’orizzonte.
Diaspri (?Bathoniano medio/sup. – Titoniano sup./Berriasiano basale)
Radiolariti varicolori in strati centimetrici con rare intercalazioni di marne ed argilliti. Si presenta in
affioramenti che, nella zona in esame raggiungono spessori massimi dell’ordine di alcune decine di
metri. Il passaggio alla sovrastante formazione della Maiolica è estremamente graduale con
alternanze di litotipi variabili dalle marne ai calcari tipo Maiolica.
Calcari Grigio Scuri a Selci Nere (Oxfordiano – Kimmeridgiano sup.)
Calcareniti e calcilutiti grigio scure ben stratificati con strati e noduli di selce nera. Affiora in strati
di spessore variabile da decimetrico a metrico ed è priva d’intercalazioni marnose.
Marne a Posidonomya (Toarciano inf - ?Calloviano)
Marne e calcari marnosi, spesso caratterizzate da fissilità accentuata, di colore grigio ed avana. Il
passaggio alla formazione sovrastante avviene con un passaggio brusco mediante l’interposizione di
un livello di spessore decametrico di radiolariti e calcari grigi scuri con liste e noduli di selce.
Calcari Grigi con Selci (Domeriano basale – Toarciano inf.)
Calcari di colore grigio e giallastro a grana fine talvolta marnosi in strati da decimetrici a metrici
alternati a livelli sottili di argilliti e marne fissili . Noduli e liste di selce frequenti. Il passaggio alla
formazione sovrastante avviene in maniera graduale attraverso un incremento dei livelli marnosi.
Rosso Ammonitico (Lotharingiano – Carixiano sup./Domeriano basale)
Calcari e calcari marnosi stratificati a grana fine di colore rosso e rosato con frequente struttura
nodulare. La potenza degli affioramenti è limitata (6 - 10 m) e si presentano in banchi decimetrici
ben differenziati e finemente stratificati con interstrati marnosi di colore rosso.
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Calcare Massiccio (Hettangiano)
Calcilutiti e subordinate calcareniti di colore grigio chiaro o bianco prive di stratificazione. La
formazione risulta in genere interessata da fitta fratturazione spesso allineata lungo piani
subparalleli che simula una grossolana stratificazione. La presenza di un’intensa diaclasi, con
conseguente elevata permeabilità secondaria, e la natura litologica delle rocce appartenenti a questa
formazione consentono l’instaurarsi di fenomeni di carsismo con associata intensa circolazione di
acque sotterrane. Il passaggio con la sovrastante formazione del Rosso Ammonitico è generalmente
segnato da un livello di calcari rosei con aspetto massiccio al tetto della formazione.
Caratterizzazione geotecnica dei materiali alluvionali e indagini geognostiche
Nelle fasi progettuali successive sono da prevedersi indagini geognostiche mirate alla conoscenza
del sottosuolo per lo spessore significativo interessato dall’intervento in progetto. In particolare
saranno eseguite prove penetrometriche statiche nelle aree alluvionali, carotaggi continui con
prelievo di campioni per l’esecuzione di prove di laboratorio e sondaggi meccanici a distruzione di
nucleo.
In particolare si prevede l’esecuzione di prove penetrometriche CPT al fine di ottenere, per la
successiva programmazione dei sondaggi, la successione stratigrafica e una stima dei parametri
geotecnici oltre alla realizzazione di sondaggi meccanici in numero adeguato all’importanza
dell’opera (indicativamente 1 ogni 250- 300 m di sviluppo lineare) tenendo conto delle
informazioni ottenute dalle prove CPT ed eventualmente integrate dai dati reperibili in bibliografia.
Saranno eseguiti campionamenti con prelievo di campioni indisturbati, compatibilmente con le
caratteristiche tessiturali dei materiali, per l’esecuzione di prove geotecniche di laboratorio per la
determinazione accurata delle proprietà indici dei terreni, prove di taglio e fuso granulometrico.
I fori dei sondaggi saranno inoltre impiegati per il posizionamento di piezometri per la ricostruzione
della superficie piezometrica.
Nel tratto a valle della galleria sarà sufficiente ricorrere alla realizzazione di scavi di limitata
profondità (2 - 4 m data la tipologia d’intervento prevista) e saggi con eventuale prelievo di
campioni disturbati.
Caratterizzazione geomeccanica delle rocce
È previsto un rilievo geomeccanico con determinazione dei principali parametri necessari all’analisi
cinematica dell’ammasso roccioso (spaziatura delle discontinuità, caratterizzazione delle
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discontinuità, determinazione della resistenza a compressione in situ ecc) in particolare per la
verifica di eventuali condizioni d’instabilità dello scavo (caduta libera dalla calotta, scivolamenti
ecc) e per la definizione d’indicazioni progettuali per mezzo dei più utilizzati metodi di
classificazione (RMR, Q-System ecc). I fori dei sondaggi saranno oggetto di endoscopia televisiva
per una ricostruzione dettagliata dell’andamento delle superfici di discontinuità primarie e per
l’individuazione di famiglie di fratture.
In particolare, saranno realizzati sondaggi con prelievo di campioni per la misura della resistenza a
compressione semplice e prove Lugeon per la valutazione della permeabilità e fratturazione
dell’ammasso roccioso.
Caratteristiche idrogeologiche
Il territorio del bacino del fiume Serchio è caratterizzato sia da sistemi acquiferi impostati su
depositi alluvionali (Piana di Lucca e del Serchio), sia di tipo carbonatico (Val di Lima e Alpi
Apuane).
La pianura di Lucca corrisponde ad una ampia depressione tettonica, che presenta un substrato di
argille lacustri sormontato da depositi alluvionali con orizzonte sabbioso-ghiaioso esteso per tutta la
pianura, anche se con spessori variabili. In superficie i depositi della pianura risultano costituiti da
sedimenti limoso - sabbiosi nella porzione centrale del sistema mentre si osservano depositi più fini
talora torbosi nella porzione sud orientale. Le condizioni stratigrafiche della pianura fanno si che la
falda idrica sotterranea si presenti con caratteristiche freatiche nella porzione in cui l’orizzonte
ghiaioso sabbioso non risulta confinato verso l’alto da terreni impermeabili. Tale situazione si
verifica per la maggior parte della piana perché solo nella porzione centro meridionale sono presenti
in copertura depositi limoso argillosi di bassa permeabilità. Il livello piezometrico medio si trova a
6-7 metri di profondità dal piano di campagna. L’alimentazione dell’acquifero avviene
prevalentemente in sotterraneo grazie alla provenienza di grandi quantità di acqua dalle aree
collinari e in parte anche dal sistema di faglie profonde che delimitano la fossa. Infatti grandi
quantità d’acqua risalgono attraverso queste discontinuità fino a raggiungere i livelli più permeabili.
La porzione di area rivolta verso il lago di Massaciuccoli ha una stratigrafia caratterizzata da argille,
argille organiche e terreni torbosi. Tali litologie sono soggette a fenomeni di subsidenza sia
tettonica che indotta (es. area di Massarosa). La successione stratigrafica profonda, individua una
serie di alternanze di depositi sabbiosi e sabbie limose con argille, limi argillosi e torbe, a
testimonianza delle variazione del livello medio marino. Dal piano campagna fino a ad una
profondità di circa 120 metri, si possono rilevare tre serie marine (acquiferi) e quattro serie
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
continentali (acquicludi). Sul lato collinare sono presenti i sistemi di faglie dirette che hanno
abbassato il lato esterno e gli importanti depositi di conoidi ghiaie e sabbie in pratica sormontati dai
rilevanti spessori dei depositi di pianura.
Caratteristiche idrogeologiche (tipo e grado di permeabilità) della successione stratigrafica,
suddivisione in Unità Idrogeologiche (UI)
1. Sabbie fini a granulometria variabile da media a fine permeabilità primaria (Unità
Idrogeologica UI= P-p).
2. Da sabbie fini limose a limi sabbiosi, fino a limo argillosi, questi ultimi talvolta torbosi
impermeabili (UI= i).
3. Sabbie, sabbie limose, e limi sabbiosi, a granulometria variabile da semi permeabili a
impermeabili (UI= P-si).
4. Ghiaie con matrice a granulometria variabile, da sabbiosa a limo-sabbiosa, in varie
proporzioni permeabilità primaria (UI= P-p).
5. Da sabbie limose a limi sabbiosi, fino a limi argillosi permeabilità secondaria (UI= P-ps).
6. Calcari litografici, talvolta selciferi, in strati o in banchi di spessore variabile, talora con
interstrati argillitici e nella parte alta intercalazioni o orizzonti calcarenitiche (UI= Sc-p).
7. Radiolariti in strati da centimetraci a de4cimetrici, con interstrati ed intercalazioni di marne
fogliettate (UI= Sd-ps).
8. Calcari selciferi e piu raramente calcareniti in strati e banchi di spessore variabile con rare
intercalazioni di marne fogliettate (UI=Sc-p).
9. Alternanze di marne, marne calcaree, calcari marnosi passanti verso l’alto a radiolariti e
marne silicee, con sporadiche intercalazioni di calcari selciferi (UI= Sd-si).
10. Calcari selciferi stratificati con sottili intercalazioni ed interstrati marnosi argillitici (UI=Scp).
11. Calcare Ceroidi a struttura massiva o grossolanamente stratificati verso l’alto (UI=Sc-p)
Tipo di permeabilità
P – Permeabilità primaria; Sd – secondaria decrescente; Sc – secondaria crescente; M – mista
Grado di permeabilità
p – permeabili; ps – da permeabili a semipermeabili; si – da semipermeabili ad impermeabili;
i - impermeabili
La porzione centrale del tracciato interessa, come detto, la Successione Toscana non Metamorfica
nei termini che vanno dalla Maiolica al Calcare Massiccio. La permeabilità di queste rocce non è
dovuta alle caratteristiche litologiche originarie della roccia, ma alla presenza di fessure e fratture
acquisite nelle successive deformazioni tettoniche, lungo cui l’acqua può circolare o accumularsi.
La permeabilità per fessurazione potrà essere crescente o decrescente, nel primo caso si tratta di
rocce solubili (come il salgemma e le rocce solfatiche) o soggette a decomposizione chimica
operata dall'acqua ricca in CO2, come le rocce carbonatiche, in cui le fessure vengono
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
costantemente allargate, sia in superficie che in profondità. Nel secondo caso si tratti di rocce
insolubili, come le arenarie o i calcari marnosi, in cui le fessure tendono a chiudersi i profondità sia
per il carico litostatico, sia perché l’alterazione di alcuni componenti mineralogici di queste rocce
dà origine a prodotti residuali che, trasportati dalle acque di dilavamento superficiale all’interno
delle fratture, ne riducono progressivamente le dimensioni a scapito della permeabilità d’insieme.
Dunque per lo studio dettagliato della permeabilità e della circolazione d’acqua all’interno di questo
settore occorre valutare il numero, estensione, spaziatura e andamento delle fratture dell’ammasso
roccioso e le caratteristiche geotecniche del materiale di riempimento delle discontinuità.
BIBLIOGRAFIA [sezione geologica]
F. Baldacci, L. Bellini, G. Raggi - Il sistema Acquifero della Piana di Pisa (Sap), carta della permeabilità
delle rocce, (1998 – Mem. sc. Nat.)
E.Giannini, R. Nardi – Geologia della zona nord occidentale del Monte Pisano e deli monti di oltre Serchio,
(Prov. Di Pisa e Lucca) (1965 – Boll. Soc. Geol. It. Vol. LXXXIV, Fs.V)
Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio – Il Serchio e le sue Acque, proposta stralcio del Piano di
Bacino, Vol. 4 (1995)
B. Della Rocca, R. Mozzanti, E. Pranzini – Studio geomorfologico della Pianura di Pisa, (Vol. 10. Geogr.
Fis. Dinam. Quat. Pp.56-84)
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Dimensionamento preliminare
Descrizione delle opere
L’opera di derivazione sarà posta in corrispondenza della esistente traversa in massi sciolti
posizionata a nord dell’abitato di Colognole, a circa 1,7 km a valle della traversa di Ripafratta,
avente quota in sommità pari a 3.5 m s.l.m..
La traversa in massi sarà soggetta a consolidamento ed adeguamento strutturale e subito a monte di
essa verrà posizionata l’opera di presa. L’acqua verrà derivata attraverso uno sfioratore laterale
posto sulla sponda destra del Fiume Serchio e convogliata in una prima vasca di decantazione, di
ingombro presumibile di circa 3mx3mx3m, dalla quale partirà la condotta. Il fondo di tale condotta
verrà posto a quota superiore rispetto al fondo della vasca, e a protezione dell’imbocco verranno
poste delle apposite griglie per l’arresto del materiale flottante solido della corrente. La vasca di
decantazione dovrà essere chiusa e l’accesso dovrà essere reso possibile attraverso uno o più
chiusini al fine di poter effettuare le opportune operazioni di svuotamento e manutenzione ordinaria
all’interno di questa; inoltre tale vasca sarà provvista di luci di “troppo pieno” che permetteranno di
laminare e/o di regolare la portata derivata rispetto a quella da convogliare in condotta.
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Considerazioni sull’opera di presa
In corrispondenza della sezione posta subito a monte della traversa in massi è stata valutata la scala
di deflusso riportata nella figura sottostante, elaborata utilizzando i risultati del modello idraulico
sviluppato a supporto del PAI.
La portata da derivare dovrà essere tale da garantire il rispetto del valore del deflusso minimo vitale
a valle della derivazione stessa che è stato valutato e che risulta dell’ordine di 6.5 mc/s.
Scala di deflusso
H (m)
16
14
12
10
8
6
H
Poli. (H)
4
2
0
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
Q (mc/s)
Descrizione del tracciato
L’acqua derivata dal fiume Serchio verrà convogliata fino al corpo idrico recettore, individuato nel
canale Barra, in parte attraverso una condotta avente diametro pari a 1.8m ed in parte attraverso un
canale a cielo aperto avente sezione trapezia, con base di 3.5 m e scarpa 3:2.
La parte intubata si estenderà dall’opera di presa per un tratto di circa 2.5 km per arrivare oltre la
“Foce di Radicata” dei monti dell’Oltreserchio, punto in cui inizia il tratto a cielo aperto e scorre
all’interno di un canale in terra a sezione trapezia per un’estensione di circa 0.7 km.
Le portate liquide di riferimento prese in considerazione sono dell’ordine di 3 mc/sec e perciò le
due diverse tipologie di tratti (tratto a cielo aperto e tratto intubato) sono stati dimensionati
prendendo tale valore di portata. Inoltre si è proceduto prioritariamente a verificare la capacità
idraulica del canale recettore per avere una prima indicazione sulla fattibilità del progetto
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
L’effettiva possibilità di derivare i 3 mc/sec sarà valutata in fase di monitoraggio e di progettazione
definitiva.
Dimensionamento di massima del collettore e del canale a cielo aperto.
Per poter operare in questa fase si è proceduto ad un rilievo topografico volto a fornire le quote, i
dislivelli reciproci ed il posizionamento di alcuni punti singolari.
Verifica del canale recettore
Prima di eseguire qualsiasi altro dimensionamento, seppure di massima, si è ritenuto opportuno
verificare la capacità, in termini di portate smaltibili, del canale recettore. Il canale Barra è un
canale di bonifica di lunghezza di circa 2.5 km e pendenza media di 1.5 * 10 –4. Per gli obiettivi di
questo studio di fattibilità si è ritenuto opportuno procedere ad un calcolo a moto uniforme, in cui il
canale è stato schematizzato a sezione rettangolare, avente larghezza al fondo di 14 m e profondità
media di 1.22 m, come rilevato da analisi di campagna. Il coefficiente di Manning è stato posto pari
a 0.03 e la verifica ha mostrato che il canale è assolutamente in grado di smaltire una portata di 3
mc/s con altezza liquida di 70 cm. Si tenga presente che attualmente il canale Barra porta portate
minime la gran parte dell’anno, a causa delle molteplici derivazioni a scopo agricolo presenti nel
tratto a monte dell’immissione prevista da questo progetto.
Si riporta di seguito lo schema della verifica:
Verifica idraulica del canale Barra
f1 := −0.38m
quota fondo monte
f2 := −0.75m
quota fondo valle
Ltot := 2477.49m
lunghezza totale canale Barra
n := 0.03
s
coefficiente di Manning
  1 
  3 
m 
l := 14m
larghezza canale
arg := 0.81m
quota argine
f := −0.41m
quota fondo
h := arg − f
S :=
1
1
h = 1.22m
altezza sezione
scarpa della sezione
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
altezza liquida
y := 0.708m
2
area sezione liquida
A = 9.912m
A := l⋅ y
contorno bagnato
C := 2y + l
R :=
i :=
A
raggio idraulico
R = 0.643m
C
( f1 − f2)
−4
pendenza media tratto
i = 1.493 × 10
Ltot
2 1
Q :=
1
n
3 2
⋅A⋅R i
3
Q = 3.008
m
s
portata smaltita in moto uniforme
Verifica e dimensionamento del tratto di “collettore” a cielo aperto
Allo stesso modo si è proceduto alla verifica-dimensionamento in moto uniforme del tratto a cielo
aperto al fine di poter determinare, in maniera preliminare, le caratteristiche geometriche ed
idrauliche necessarie. Il tratto di canale in questione ha una lunghezza di circa 1.15 km e pendenza
media di 1.3 * 10 –3. Il canale avrà sezione rettangolare con larghezza al fondo di 3.5 m e profondità
media di 1.2 m. Il coefficiente di Manning è stato posto pari a 0.03 e la verifica ha mostrato che il
canale, così dimensionato, è assolutamente in grado di smaltire una portata di 3 mc/s con altezza
liquida di 80 cm.
Si riporta di seguito lo schema della verifica:
Verifica idraulica del canale a cielo aperto (sezione trapezia)
f1 := 1.2m
quota fondo monte
f2 := −0.38m
quota fondo valle
Ltot := 1167.6m
lunghezza totale
n := 0.03
s
  1 
  3 
m 
coefficiente di Manning
l := 3.5m
larghezza canale al fondo
H = 1.2m
3
S :=
2
altezza sezione canale
scarpa della sezione
20
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
altezza liquida
h := 0.8m
bM := l + 2⋅ S⋅ H
larghezza canale in pianta
bM = 7.1m
A := ( l + S⋅ h ) ⋅ h
2
area sezione liquida
A = 3.76m
(1 + S2)
C := l + 2⋅ h ⋅
R :=
A
C
raggio idraulico
R = 0.589m
i :=
contorno bagnato
( f1 − f2)
Ltot
−3
i = 1.353 × 10
pendenza media tratto
2 1
Q :=
1
n
3 2
⋅A⋅R i
3
Q = 3.239
m
s
portata smaltita in moto uniforme
Verifica e dimensionamento del tratto “intubato”
Infine si è proceduto alla verifica-dimensionamento in moto uniforme del tratto intubato al fine di
poter determinare, in maniera preliminare, le caratteristiche geometriche ed idrauliche necessarie. Il
tratto di collettore in questione ha una lunghezza di circa 2.2 km e pendenza media di 1.3 * 10 –3.
Il coefficiente di Manning è stato posto pari a 0.01 nell’ipotesi di tubazione con parete di superficie
perfettamente lisciata.
Di seguito si riporta lo schema della verifica eseguita.
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Verifica idraulica del collettore
f1 := 3.5m
f2 := 1.96m
lunghezza totale tubone
Ltot := 2193.4m
n := 0.01
s
coefficiente di Manning
  1 
  3 
m 
D := 1.8m
D
Rp :=
raggio idraulico
sezione piena
Rp = 0.45m
4
2
Ap := π⋅
D
2
area sezione piena
Ap = 2.545m
4
riempimento
y := 0.8⋅ D
A :=
1
4
y
y
y
y  2
 π 
− asin  1 − 2⋅  − 2⋅  1 − 2⋅  ⋅  ⋅  1 −   ⋅ D
2
D
D
D
D
 



  
 
⋅
C :=  π − acos  2

R :=

y
D
− 1  ⋅ D
contorno bagnato

A
raggio idraulico
C
( f1 − f2)
i :=
−4
2 1
Q :=
n
3 2
⋅A⋅R i
3
Q = 3.87
m
1
n
3 2
⋅ Ap ⋅ Rp i
portata smaltita moto uniforme
s
2 1
Qp :=
pendenza media tratto
i = 7.021 × 10
Ltot
1
area sezione liquida
3
Qp = 3.96
m
s
portata a tubo pieno
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Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Calcolo sommario della spesa
Num.
1
2
Descrizione sommaria
Unità di misura
opera di presa sul fiume Serchio in gabbioni e palancole
posa tubazione in tubo di cemento autoportante f 1800 posato fino a
mt. 8 di profondità, con scavo protetto da berlinese di palandole,
compreso aggottamento acque di falda ed esecuzione di spingitubo
(per attraversamento autostradale
Costo
a corpo
€ 1.500.000,00
ml. 1.500,00*3.000,00
€ 4.500.000,00
3
esecuzione di galleria in roccia da mina f 2000 compreso ogni onere.
ml. 500,00*12.000,00
€ 6.000.000,00
4
realizzazione di canale a cielo aperto (sezione trapezia - A=4mq
– L=1200m)
ml. 1.200,00*400,00
€ 480.000,00
5
espropri servitù
a corpo
€ 300.000,00
6
piste da cantiere- viabilità provvisoria - ecc.
a corpo
€ 400.000,00
7
esecuzione di pozzetti monolitici prefabbricati in c.a.v. di altezza variabile:
da 3,00 a 8,00 mt
=
E/cad. 20.000,00
da 1,00 a 2,50 mt
=
E/cad. 10.000,00
N. 15 x20.000,00
€ 300.000,00
N. 12 x10.000,00
€ 120.000,00
Tot. stima
€ 13.600.000,00
Quadro economico
Indicazione dei lavori e delle provviste
Importi parziali
Importi totali
A) LAVORI
Importo LAVORI
Euro
13.600.000,00
Oneri relativi alla sicurezza (1,5% imp. lavori) non soggetti a ribasso d’asta
Euro
204.000,00
TOTALE
Euro
13.804.000,00
Euro
B) SOMME ACCESSORIE
I.V.A. (20% su importo lavori)
Euro
2.760.000,00
Spese tecniche (3% su importo lavori)
Euro
414.120,00
Espropri ed occupazioni
Euro
100.000,00
Imprevisti ed arrotondamenti (2% su importo lavori)
Euro
276.000,00
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
IMPORTO COMPLESSIVO DELL’OPERA
23
Euro
3.550.120,00
Euro
17.354.120,00
Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio
Progetto di derivazione del fiume Serchio in località Filettole
Num.
Ord.
Prezzo
Unità di unitario
misura Euro
Descrizione delle prestazioni
PERFORAZIONE DI SONDAGGI
1
Trasporto in andata e ritorno dell'attrezzatura di perforazione compreso il viaggio del personale.
Km
2
Approntamento ed installazione sul primo foro di attrezzatura per sondaggi a rotazione compreso carico e scarico, il posizionamento
in assetto di lavoro, le piste di accesso, le piazzole per la perforazione, le attrezzature accessorie ed il personale di cantiere o tecnico,
gli oneri per il montaggio e lo smontaggio e tutto quant'altro occorre per dare l'opera a perfetta regola d'arte.
a corpo
3.50
800.00
3
Installazione di attrezzatura per sondaggi a rotazione in corrispondenza degli altri punti di perforazione, escluso il primo, compresa la
esecuzione di pista e piazzola, gli oneri per il montaggio e lo smontaggio e tutto quant'altro occorre per dare al posizionamento un
buon assetto di lavoro.
ciascuna 120.00
4
Perforazione ad andamento verticale eseguita a rotazione anche in presenza di falda, compreso l'eventuale rivestimento del foro, in
terreni di qualsiasi natura e consistenza, escluse le rocce lapidee, compresa la descrizione e la conservazione delle carote in apposite
cassette catalogatrici e compreso lo schema planimetrico dell'ubicazione del foro, le quote e le note sulla falda, il reimpianto finale
con materiale proveniente dalla perforazione opportunamente additivato con malta cementizia, per profondità compresa tra 0,00 e
30,00 m.
m
55.00
5
Perforazione ad andamento verticale eseguita a rotazione a carotaggio continuo, in roccia per profondità comprese tra 0,00 e 30,00 m m
82.00
6
Perforazione ad andamento verticale eseguita a rotazione a distruzione di nucleo in roccia a profondità compresa tra 0,00 e 30,00 m
75.00
7
Prelievo di campioni indisturbati, compatibilmente con la natura dei terreni, durante i sondaggi a rotazione, con campionatore a pareti
sottili spinto a pressione compresa fornitura della fustella, da restituire a fine lavoro, la paraffinatura l'etichettatura e l'invio al
laboratorio geotecnico.
ciascuno 96.00
8
Cassette catalogatrici in legno, polistirolo espanso, oppure in lamiera zincata di dimensioni 50x100 cm, scompartate in maniera tale
da consentire la conservazione delle carote o campioni, compreso l'onere delle indicazioni e l'invio al magazzino indicato dalla D. L. ciascuna
m
30.00
9
Installazione entro il foro di sondaggio di piezometro a tubo aperto di diametro 50 mm, compresa la fornitura dei tubi di collegamento
a la formazione del dreno e dei tappi impermeabili a profondità < 40m
ciascuno 120.00
10
Fornitura tubo per piezometro a tubo aperto in PVC
Elenco prezzi unitari per indagini geotecniche (1/2)
24
m
15.00
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Num.
Ord.
Prezzo
Unità di unitario
misura Euro
Descrizione delle prestazioni
PROVE IN SITU
11
12
13
Prova penetrometrica dinamica discontinua (SPT) eseguita nel corso dei sondaggi a rotazione, con campionatore tipo RAYMOND o simile
compreso l'approntamento dell'attrezzatura, profilo penetrometrico e relazione illustrativa.
ciascuna
70.00
Approntamento dell'attrezzatura per l'esecuzione della prova di permeabilità tipo Lugeon, compresa la fornitura e il trasporto di tutte le
attrezzature necessarie sul sito d'indagine
ciscuna
206.58
Prova di permebilità tipo Lugeon, eseguita con almeno tre incrementi i pressione in salita e due in discesa, compresa l'elaborazione e la
restituzione dei risultati in grafici e tabelle, compresa l'installazione dulla verticale d'indagine, compresa e compensata la sosta
dell'attrezzatura di sondaggio durante la prova, esclusa la preparazione del foro (per profondità comprese fino a 50 m).
ciascuna 413.17
ANALISI E PROVE DI LABORATORIO
Apertura del campione contenuto in fustella cilindrica mediante estrusione, compreso il riconoscimento e la descrizione del campione di
roccia sciolta o lapidea.
ciascuna
20.52
15
Determinazione della massa volumica allo stato naturale mediante pesata idrostatica (ASTM D1188)
ciascuna
12.91
16
Determinazione del contenuto d'acqua allo stato naturale (ASTM D4318)
ciascuna
7.75
17
Analisi granuometrica per setacciatura e per sedimentazione compresa determinazione del peso specifico dei granuli (media di due
misurazioni)
ciascuna
97.7
18
Determinazionedei limiti di liquidità e di plasticità (ASTM D 4318)
ciascuna
43.9
19
Prova triassiale CU su provino avnte diametro 40 mm ed altezza 80 mm
ciascuna 211.75
20
Prova di taglio diretto, da eseguire su almeno n. 3 provini con scatola di Casagrande in condizione consolidata drenata (CD)
ciascuna 108.46
21
Prova di compressione uniassiale su materiali lapidei
ciascuna
14
56.82
Elenco prezzi unitari per indagini geotecniche (2/2)
25
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Allegato fotografico
Planimetria dei punti di ripresa (in verde il tracciato di progetto).
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Foto 1. Traversa sul fiume Serchio in località Colognole – localizzazione opera di presa.
Foto 2. Zona di intervento e autostrada A11 visti dall’argine destro del Fiume Serchio
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Foto 3. Canale di bonifica a valle del manufatto di presidio (località Filettole)
Foto 4. Manufatto di presidio (località Filettole)
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Foto 5. Argine destro in località Filettole
Foto 6. Golena destra nel tratto di intervento
29
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Allegati cartografici
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