CONSIDERAZIONI SULLE ANALISI RAM DI IMPIANTI FISSI DI LINEA
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CONSIDERAZIONI SULLE ANALISI RAM DI IMPIANTI FISSI DI LINEA
CONSIDERAZIONI SULLE ANALISI RAM DI IMPIANTI FISSI DI LINEA Ing. Marco Acquati (Metropolitana Milanese S.p.A) [email protected] L’articolo analizza le principali tipicità di una analisi RAM per impianti fissi di linea (armamento e linea di contatto). Infatti, per questi sistemi le considerazioni alla base di un’analisi RAM possono essere significativamente diverse da quelle di altri sistemi, come il veicolo o gli impianti di segnalamento. Gli elementi principali possono sintetizzarsi come: · Interdipendenza fra manutenzione e affidabilità · Affidabilità e scelte progettuali iniziali. L’interdipendenza può svilupparsi in modo forte in direzione bottom-up. Infatti, l’assenza si strumenti, mezzi e procedure adeguati per assicurare una manutenzione efficace può comportare un rapido degrado dei componenti non solo per la naturale mancanza di controlli e rinnovi, ma anche perché il degrado comporta sollecitazioni più elevate alle strutture, portando a un incremento esponenziale dello stesso. Inoltre, sempre per gli stessi impianti, la verifica della resistenza dei componenti e dei materiali dovrebbe avere come input il livello di manutenzione previsto. Infatti una manutenzione negligente può comportare un sistema di sollecitazioni che vanno al di là della resistenza per cui i componenti sono stati verificati o progettati. L’affidabilità è principalmente governata da scelte progettuali iniziali. Infatti, se per esempio un sistema di binario presenta fin dall’inizio elevati gradi di usura, questi sono imputabili principalmente al sistema scelto o alle condizioni di tracciato. Entrambe le cause non sono rimovibili nel breve periodo (e in alcuni casi neanche nel medio-lungo) e pertanto non è possibile riscontrare una crescita dell’affidabilità. Si possono comunque mettere in atto delle azioni compensative, ma che in ogni caso non possono prescindere da ripercussioni progettuali. 1. ESEMPIO DI ANALISI RAM PER UN SISTEMA DI BINARIO L’analisi è svolta tenendo in considerazione le prescrizioni di progetto dettate dalla norma europea EN 50126. Sebbene il presente esempio rispetti in linea generale i dettami della EN 50126, se ne distacca significativamente in alcuni punti per le peculiarità proprie dei sistemi di binario; peculiarità che sono state già in parte esposte nei paragrafi precedenti. L’esempio è sviluppato per un tradizionale binario su ballast con traversine in c.a.p.. I concetti sono però estendibili a altre tipologie di binario. La struttura a albero del sistema binario ha in qualsiasi caso, come livello top, l’intera linea, la quale si suddivide poi nei singoli segmenti di rotaia e nei singoli scambi e intersezioni. Si prosegue poi sul supporto della rotaia: le traverse e la massicciata. Ad esempio uno scambio potrebbe essere suddiviso nei due semi telai degli aghi, nel cuore e nelle rotaie di collegamento e i semi telai, a loro volta, in ago e contrago. Ma nell’ottica dei guasti, un guasto di uno qualunque di questi sub-componenti comporta un guasto dell’intero scambio, nel senso che su quello scambio sarà impedito il transito o permesso in condizione degradata. A ulteriore conforto sull’inutilità di ulteriori sub-divisioni, si consideri che questi componenti vengono spesso sostituiti insieme. Eventuali ulteriori suddivisioni sono invece consigliate se si ritiene che alcuni elementi siano maggiormente soggetti a usura di altri. Rotaie installate su curve di raggio stretto si usurano prima di rotaie installate in rettilineo e quindi hanno una vita utile inferiore. Analogamente scambi che vengono spesso presi in deviata. 2 PREVISIONE DI AFFIDABILITÀ Per il binario devono essere svolte due distinte previsioni di affidabilità: la prima relativa alla vita attesa del singolo componente e la seconda relativa ai guasti che comportano interruzione immediata dell’esercizio. Infatti, non il guasto di qualsiasi componente ha effetti globali sull’esercizio dell’intera linea. Ci sono moltissimi componenti che costituiscono un binario, ma solo il guasto di alcuni di essi può comportare l’interruzione immediata dell’esercizio della linea. C’è costitutivamente una palese ridondanza nel progetto di qualsiasi componente di armamento, perché nel caso di rottura si deve garantire che non si abbiano problemi sull’esercizio. La rottura di una rotaia in qualunque posto essa avvenga, costituisce un caso che comporta l’interruzione immediata dell’esercizio della linea. Se non esistono sistemi in grado di individuarla per tempo, può avere importanti riflessi sulla sicurezza (deragliamento). La presenza di rotaie rotte durante la vita di una linea è un fenomeno pressoché ineliminabile. Da dati storici acquisibili dalle principali reti ferroviarie europee, si evince come si ha un tasso di guasto, durante la vita tecnica mediamente ventennale fra due rinnovi, compreso fra 2 e 2,5 rotture annuali ogni 100 km di binario, Questo in generale indipendentemente dalla tipologia di binario. Quindi perché gli effetti più devastanti di una rotaia rotta non si verifichino, nei fatti, due sono le strategie da mettere in atto. Prevedere un piano dei controlli efficace, tale che i controlli siano così frequenti da impedire che, fra un controllo e l’altro, la frattura sia in grado di svilupparsi completamente e quindi portare al completo distacco dei lembi della rotaia. E l’altro è adottare sistemi di binario che impediscano spostamenti relativi elevati fra i due spezzoni di rotaia rotta. Ad esempio, evitando sistemi troppo cedevoli o adottando rotaie su appoggio continuo. I guasti di componenti di armamento che possono comportare immediata interruzione del traffico ferroviario sono tre: 1 Rottura integrale di rotaie o saldature o giunti; 2 Malfunzionamenti di scambi (mancata completa apertura o chiusura); 3 Giunti isolanti incollati cortocircuitati. Il malfunzionamento degli scambi si presenta per varie cause, tipicamente: oggetti inaspettatamente caduti o bloccati all’interno dello spazio di movimento dell’ago o cuscinetti non adeguatamente lubrificati. I giunti isolanti incollati vanno in corto quando ci sono dei depositi di acciaio che, accumulatisi, creano un ponte elettrico che supera l’isolatore. Quest’ultimo di per sé non costituisce immediatamente pericolo per la circolazione dei treni, solo che il giunto in corto, porta a occupazione del circuito di binario e quindi è necessario interrompere per indagare le cause e ripristinare il segnalamento alla corretta operatività. La fonte dei valori di tassi di guasto deve essere da una linea già in esercizio, con condizioni di esercizio e manutenzione similari. Il carico per asse dei veicoli transitanti, le caratteristiche dei carrelli, il sistema di lubrificazione e la tipologia di armamento sono altri fattori che possono influenzare la vita utile delle rotaie e degli scambi, in prima istanza, e della massicciata e traverse, in seconda. Si prega di notare che questa prima analisi non ha ripercussioni a livello più alto. Infatti, il livello più alto è la linea intera. Nel caso dell’armamento, l’unica correlazione “figlio-padre” è fra il singolo componente e l’intera linea. Un guasto non comporta mai l’attivarsi di altri guasti a cascata. Se si rompe una rotaia in un punto, non se ne rompe un’altra in un altro punto. L’analisi delle ripercussioni dei guasti sull’intera linea è fatta con l’analisi di affidabilità dei guasti che comportano interruzioni di esercizio (già elencati sopra). Predizione di affidabilità dell’intero sistema Componente Tipo di guasto Rotaie Giunti I.I. Scambi Tasso di guasto Guasti per anno MTTR Fonte tasso di guasto Note Rottura Corto circuito Malfunzionamento L’MTTR qui riportato è il tempo necessario per mettere in sicurezza il difetto riscontrato. I guasti qui riportati sono guasti che comportano l’immediata interruzione dell’esercizio, in quanto la continuazione dell’esercizio in queste condizioni, comporterebbe elevati rischi. Pertanto, per tutto il tempo intercorrente fra l’interruzione e il ripristino dell’esercizio la linea è indisponibile. L’MTTR in questo caso deve essere pari a questo tempo di indisponibilità. 3 ANALISI FMECA Nell’analisi FMECA si può dare evidenza dei guasti che hanno ripercussione a livello di sistema e di quelli che hanno effetto solo locale. Per i guasti che comportano rischi per l’intero sistema è fondamentale che esista un sistema di rilevazione che dia riscontro immediato dell’avvenuto guasto. Il segnalamento è in generale un buon sistema di controllo per individuare per tempo questi guasti. Un ago che non chiude o non apre manda un segnale alla centrale operativa tale da permettere l’immediata interruzione dell’esercizio. Un giunto cortocircuitato viene rilevato come un’anomala occupazione di circuito di binario. Il segnalamento invece non è efficace per rilevare le rotture di rotaia. Se la rotaia fosse interamente rotta e i due lembi allontanati, effettivamente l’interruzione sarebbe rilevata dal segnalamento. Ma in tutti i casi, la rottura definitiva avviene perché il treno transita sopra alla sezione già criccata e dà il colpo che porta al completo distacco. In tal caso, infatti, l’interruzione di rotaia non è rilevabile perché il circuito di binario risulta già occupato dalla presenza del treno insistente sulla sezione. Ne consegue che, fintantoché il treno non esce dal circuito interessato dalla rottura, questa non è individuabile. Ovvero, in altri termini, il treno transita interamente su una rotaia rotta senza che alcun sistema lo riveli. 14.5 ANALISI MANUTENZIONE PREVENTIVA E CORRETTIVA La manutenzione preventiva riguarda, innanzitutto, tutte le attività di sostituzione o rinnovo dei componenti al termine della loro vita utile. Gli MTBF sono quindi gli stessi dell’analisi di affidabilità Secondariamente sono previste tutte le attività di ispezione e controllo: · Ispezione geometrica; · Ispezione visiva; · Ispezione a ultrasuoni. Per quanto riguarda il livello di manutenzione, queste sono tutte attività che devono essere svolte durante il periodo di interruzione dell’esercizio e solitamente di notte. La manutenzione correttiva è invece quella che segue gli interventi non programmati, dovuti a guasti che hanno necessitato di un intervento più o meno immediato. In questo caso gli MTBF sono quelli dati dall’analisi di affidabilità dell’intero sistema. Alcuni interventi correttivi devono essere svolti immediatamente, pena elevato rischio per l’esercizio. Altri invece possono essere fatti durante le interruzioni notturne, in quanto non comportano particolari rischi. Componente Quantità Modo di guasto Livello di Azione manutentiva manutenzione MTBF Operatore Q.tà Rotaie Scambi Rottura durante l'esercizio 1 Malfunzionamento durante l'esercizio 1 Traversine Rottura 3 Ripristino della continuità Ripristino del funzionamento Ripristino o sostituzione Attrezzi e/o materiali speciali Costo Tempo d'azione Tempo materiali (MTTR) manodopera [€] [h] [h] Costo materiali a livello di sistema [€/anno] Costo manodopera a livello di sistema [€/anno] Liv. Ganasce e saldatore Attrezzi per il ripristino del difetto Caricatore, avvitatore Una stima completa degli oneri di manutenzione deve necessariamente tenere conto anche delle ore per l’elaborazione dei dati di ispezione e della programmazione degli interventi. Innanzitutto si consideri che il personale addetto alla manutenzione del binario lavora su turni di 8 ore, anche se le ore veramente operative in linea sono molte di meno, perché dipendono dalla reale interruzione dell’esercizio in sicurezza. Inoltre durante il giorno, c’è comunque una vasta attività di programmazione che deve essere portata avanti. Tutto questo fa sì che, rispetto alle ore calcolate in tabella, le ore reali sono fra 2 o 3 volte in più. Si consideri infine che l’incidenza del lavoro di programmazione raggiunge il suo apice intorno ai 25÷30 anni della vita di una linea. Infatti, in quel periodo buona parte della linea necessita di un significativo rinnovo perché quasi tutti i componenti risultano abbastanza deteriorati.