Festa di Sant`Antonio Abate,Enoturismo: la Toscana batte Bordeaux
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Festa di Sant`Antonio Abate,Enoturismo: la Toscana batte Bordeaux
Il Pomodoro a Congresso Il pomodoro fin dalla sua scoperta nel Perù da parte dei conquistatori spagnoli era considerato non edibile e importato come una pianta ornamentale, soprattutto per la bellezza dei suoi frutti gialli, color dell’oro, e per il profumo degli steli, tanto che ancora nel ‘700 veniva offerto come omaggio floreale alle dame della corte del Re di Francia. Finché in Italia, nell’agro nocerino-sarnese, la pianta trovò il clima adatto per il suo sviluppo e il benedettino Vincenzo Corrado (1738-1836), appassionato di erbe, diventato cuoco alla corte di re Ferdinando IV di Borbone, sperimentò l’impiego di vari prodotti della terra e anche di patate e pomodori, che già si sapeva contenenti la tossica solanina. Fu così inventata la salsa di pomodoro, che intanto, tra un trapianto e l’altro era diventato un frutto rosso. Alla fine del secolo XIX coltivazioni e industrie di lavorazione dei pomodori si diffusero nel Nord e per la precisione nei dintorni di Parma. Oggi, l’Italia è il primo produttore europeo e secondo mondiale di pomodoro industriale, preceduto solo dalla California, ma inaspettatamente questa posizione, da alcuni anni, viene insidiata dalla Cina. Nel 2013 noi abbiamo prodotto 4 milioni di tonnellate di pomodoro industriale, mentre la Cina circa 3,8 milioni, con un trend di rapida crescita che lascia prevedere nel 2014 possa superare la quota di 5 milioni, mentre è irraggiungibile il primato della California, con 12,2 milioni di prodotto attesi. Nella classifica dei principali produttori seguono Turchia, Spagna, Iran, Brasile e Portogallo (fonte: World Processing Tomato Council, febb 2014). Le prospettive di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del pomodoro da industria a livello globale saranno discusse nel corso del Congresso Mondiale del Pomodoro, che dopo 21 anni torna in Italia e si terrà a Sirmione sul Lago di Garda dall’8 all’11 giugno 2014, a cui parteciperanno tutti i principali key-player del mercato nazionale ed internazionale, con oltre 500 operatori presenti. Al congresso parteciperanno anche India, Russia, Brasile e Iran, nuovi mercati di sbocco, e si potranno delineare i futuri assetti di mercato e le politiche di valorizzazione e commercializzazione del prodotto. I relatori nazionali ed internazionali si avvicenderanno nel corso di 6 sessioni dedicate all’analisi del comparto e sui temi specifici come la sostenibilità economica e ambientale della filiera, il futuro del comparto, i modelli d’eccellenza della produzione, le tendenze del packaging, l’equilibrio tra produzione e consumo del pomodoro da industria, i nuovi consumatori di prodotti a base di pomodoro. Maura Sacher I migliori vini del Vinitaly Proclamati i vincitori del 21° Concorso enologico internazionale. Assegnate 73 medaglie; il premio “Gran Vinitaly 2014” alla Cavit S.c. di Trento. Con 73 medaglie assegnate, su quasi 3 mila vini iscritti ufficialmente alla gara, si è concluso il 21° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. A conquistare il massimo riconoscimento il premio “Gran Vinitaly 2014”, la Cavit S.c. di Trento che ha ottenuto il maggior punteggio con due medaglie conseguite in gruppi diversi. Vini tranquilli, vini frizzanti e vini spumanti sono le tre categorie di classificazione dei campioni arrivati da 30 Paesi e sottoposti al vaglio delle 21 commissioni di valutazione, presiedute da Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi e presidente del Comitato nazionale Vini del ministero dell’Agricoltura. “La competizione rappresenta per le aziende che vi partecipano – ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – una importante leva per il marketing, non solo per le vincitrici di medaglie, meno del 3 per cento sul totale dei campioni in assaggio, ma anche per quelle che hanno ottenuto la Gran Menzione”. Sono stati assegnati complessivamente: 715 diplomi di “Gran Menzione”; 17 gran medaglie d’Oro; 16 medaglie d’Oro; 18 medaglie d’Argento e 22 medaglie di bronzo. Il premio speciale “Vinitaly Nazione 2014”, attribuito al produttore di ogni Paese che ha ottenuto il maggior punteggio calcolato dalla somma delle valutazioni riferite ai migliori tre vini insigniti del diploma di “Gran Menzione”, è stato attribuito alle seguenti aziende: Divino Nordheim Thüngersheim EG – Nordheim-Bayern (Germania); Cantine Due Palme Soc. Coop. Agricola – Cellino San Marco (Br) (Italia); Murfatlar Romania S.A. – Murfatlar (Romania). Il premio speciale “Denominazione di Origine 2014”, assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana che in assoluto ha conseguito il miglior punteggio, è stato attribuito a: Amarone della Valpolicella Doc “Campo dei Gigli” 2008, Società Agricola Tenuta Sant’Antonio – Colognola ai Colli (Vr); Gutturnio Doc Riserva “Duca di Ferro Mont’Arquato” 2010, Casabella – Ziano Piacentino (Pc); Montepulciano d’Abruzzo Dop “Murelle” 2012, Cantina Miglianico Soc. Coop. Agr. – Miglianico (Ch); Prosecco Doc Treviso Frizzante 2013, Antonio Facchin & Figli S.S. Soc. Agr. – San Polo di Piave (Tv); Trentino Doc Vin Santo “Arèle” 2000, Cavit S.c. – Trento; Valdobbiadene Prosecco Docg Superiore Spumante Dry “Paradiso” 2013, Cà Valdobbiadene (Tv). Salina di Bortolin Gregorio – Il premio “Banca Popolare di Verona” è stato assegnato al vino Colli Piacentini Doc Malvasia Passito “Sensazioni D’inverno – le Virtù del Poggio” 2011 della Società Agricola Terzoni Claudio S.r.l. – Vernasca (Pc) per aver conseguito il miglior punteggio fra tutti i vini veneti, o emiliano romagnoli, o trentini o friulani di tutte le categorie previste dal regolamento del 21° Concorso Enologico Internazionale. La classifica completa 2014 è disponibile su http://www.vinitaly.com/areaEspositori/concorsiVinitaly/sel/2 Nuove strategie di sviluppo per l’ortofrutta A Ferrara incontro dei vertici del Cso con il ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina. Presenti anche Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo e l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni. In occasione della tavola rotonda “Coltiviamo una nuova idea di sviluppo: imprese e istituzioni a confronto”, organizzata a Ferrara, nell’ambito del ciclo di incontri Emilia Romagna Regione d’Europa, il ministro delle Politiche agricole e forestali Maurizio Martina, ha incontrato il presidente di Cso Paolo Bruni e il direttore Elisa Macchi per un breve scambio di valutazioni sulle prospettive del settore ortofrutticolo. “E’ importante che si stiano ponendo le basi strategiche – ha dichiarato Paolo Bruni – per dare futuro e competitività al nostro sistema produttivo. Gli elementi chiave su cui abbiamo fissato l’attenzione con il ministro, il presidente De Castro e l’assessore Rabboni sono gli strumenti di sostegno alle imprese che saranno attivi dopo il 2015 e le strategie di sviluppo, legate in particolar modo all’internazionalizzazione che rappresenta oggi un obiettivo chiave per la competitività”. Allo studio, l’apertura del mercato del Sud Africa per le mele e le pere italiane, come è avvenuto di recente con la Corea, per il kiwi. Nuovo Presidente Bardolino Consorzio Franco Cristoforetti 42 anni, già presidente della strada del vino; votato all’unanimità presidente del consorzio di Tutela del Bardolino, il cambiamento è avvenuto nel normale avvicendamento, che vede Tommasi rimanere nel CdA con la carica di Vicepresidente unico. L’intento del nuovo consiglio è di dare nuovo vigore alla denominazione e vuole incentivare quelle peculiarità produttive che già esistono, per dare un nuovo slancio alle eccellenze produttive che aumentano la gradevolezza di questo vino sia in versione classica che nella rinomata versione chiaretto. Noi delle redazioni di Oliovinopeperoncino e di egnews, complimentandoci per la nuova carica del presidente facciamo i nostri migliori auguri a Franco e a tutto il nuovo CdA. Giro d’Italia della grappa L’Istituto Nazionale Grappa al Vinitaly proporrà un percorso simbolico, lungo i padiglioni della manifestazione, alla scoperta del distillato di bandiera nelle sue diverse declinazioni. L’Istituto Nazionale Grappa si prepara a partecipare al Vinitaly 2014 con un simbolico giro d’Italia alla scoperta del distillato di bandiera. Un viaggio da vivere ascoltando la voce dei distillatori e curiosando tra le molteplici declinazioni della grappa nelle varie regioni italiane, rappresentate nei padiglioni della manifestazione. “Essere presenti al più importante salone internazionale del settore – ha affermato il presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, Elvio Bonollo – è il modo migliore per portare avanti una efficace promozione nei confronti dell’acquavite di bandiera, orgoglio nazionale e massima espressione dell’inimitabile arte distillatoria italiana nel mondo. La grande vetrina di Vinitaly sarà uno stimolo per tutti i produttori a farsi conoscere non semplicemente mostrando un logo, ma invitando ogni visitatore a soffermarsi a capire che ogni goccia di grappa ha una propria storia da raccontare da cui derivano i suoi caratteri di unicità e di differenziazione rispetto alle altre grappe ed agli altri distillati”. Numerosi i produttori che hanno risposto all’appello dell’Istituto Nazionale Grappa, presentandosi al Salone di Verona con il meglio della propria produzione. Tutta l’Italia dei distillati sarà ben rappresentata, dalla Val d’Aosta fino alla Sicilia. Saint Roch, Mazzetti d’Altavilla, Montanaro, Romano Levi, Sibona, Rossi d’Angera, Roner, Bonollo Umberto, Deta, Nannoni Grappe, fino alla Sicilia con F.lli Russo per degustare il meglio della produzione italiana. La cucina Vinitaly a 5 stelle del Menu firmati da chef di fama internazionale serviti à la carte, self-service o a buffet, selezioni di prestigio per le carte dei vini, degustazioni d’autore, prodotti agroalimentari di alta qualità, biologici, ambienti e servizio raffinati alla rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino, di Verona. Esaltazione dei sapori, ricerca, arte della tradizione e originalità arricchiscono quest’anno i piatti dei gradi chef che si esibiranno ai fornelli della 48ª edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati. I ristoranti della rassegna La Grande Cucina di Vinitaly ospitano infatti nomi di rilievo del mondo della ristorazione, a cominciare dal Ristorante d’Autore (in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino), dove si alterneranno gli chef stellati Piero Bertinotti, Herbert Hirtner, Stefano Cerveni e Marco Pernati. Le cucine del SelfService d’Autore (sempre in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino) saranno invece teatro della bravura e dell’estro culinario dei più grandi chef italiani dell’Associazione Jre (Jeunes Restaurateurs d’Europe). Indosserà una nuova veste il Ristorante Goloso, che con BioItalia diventa Bio e propone piatti interamente biologici. Ai tradizionali punti di ristorazione, si aggiungerà un’invitante novità, allestita all’interno degli spazi di Enolitech, il ristorante Brasserie Enolitech (arredato da KubeDesign), una location dal carattere green che coniuga semplicità, qualità e sapore, offrendo la comodità di un servizio rapido per venire incontro alle esigenze del grande pubblico di Vinitaly ed Enolithech. Tutte le informazioni su ristoranti, chef coinvolti, menu proposti, prezzi e contatti per le prenotazioni saranno disponibili all’interno dell’Area visitatori del sito di Vinitaly (www.vinitaly.com). Bruciare le stoppie è reato? Da millenni i contadini bruciano stoppie, foglie morte, gli scarti di potature, sfalci, ramaglie, e in determinati periodi dell’anno i falò erano occasione di festa, con i bambini a girarci intorno, saltellando e cantando, e gli uomini a bere e mangiare. Ora si viene a scoprire che tutta la popolazione agricola ha corso un grave pericolo per la sua salute. Ricercatori, analisti, ambientalisti, affermano che la combustione “incontrollata” dei residui vegetali scarica nell’aria e fa depositare sui terreni diossine, benzene, monossido di carbonio, polveri sottili, in quantità preoccupanti. Se nel rogo finiscono materiali plastici o altri rifiuti, si possono produrre polveri cancerogene. In pratica, “i fuochi nei campi non sono che inceneritori a cielo aperto”! I Regolamenti comunali già disciplinano sia le modalità di eliminazione dei rifiuti agricoli e forestali, inclusi quelli delle aree verdi urbane, anche private, sia i periodi e gli orari di accensione dei fuochi nelle campagne. Il Corpo della Guardia Forestale vigila attentamente contro i fuochi “pericolosi” e “incontrollati”. Tuttavia, forse non tutti sanno che una Direttiva Europea del 2008 stabilisce che “la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente con l’arresto”. L’Italia nel 2010 si è adeguata alla previsione sanzionatoria CE, modificando un precedente dispositivo, del 2006, altresì stabilendo che paglia, sfalci e potature, nonché altri materiali agricoli o forestali naturali non pericolosi, se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente o mettono in pericolo la salute umana, devono essere considerati rifiuti e come tali trattati. Da pochi giorni è in vigore la Legge sulle emergenze ambientali, la cosiddetta “Terra dei fuochi Campania – Ilva di Taranto”. L’articolo 3 precisa: «chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si la pena della reclusione da tre a sei anni». applica Dunque, si parla di rifiuti ‘abbandonati’ ovvero depositati in maniera ‘incontrollata’ e tutti, non solo i contadini, si sono allarmati: possono essere considerati “abbandonati” i cumuli di sterpaglia accatastati la mattina per essere bruciati la sera? Si deve farci la guardia a turno? E dire che nel settore agricolo si era tirato un gran sospiro di sollievo, quando nel disegno di legge collegato alla legge di stabilità in materia ambientale e green economy, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 novembre 2013, si lesse che, “fatte salve le norme sulla condizionalità previste nell’ambito della Pac”, i Comuni potevano continuare a regolamentare la materia con propria ordinanza, tenuto conto delle specifiche peculiarità del territorio. Confagricoltura del FVG si è attivata a chiedere che, nel collegato ambientale alla Legge di Stabilità, l’attività di combustione controllata dei materiali vegetali di risulta sia esplicitamente esclusa dal reato introdotto e dalla conseguente sanzione penale, e sollecita Regione ad intervenire, «per evitare interpretazioni della norma a macchia di leopardo le quali, oltre a danneggiare direttamente gli imprenditori agricoli, creano complicazioni inutili e problemi applicativi ai singoli Comuni». Stante l’ambiguità della formulazione dei testi, c’è da chiedersi se siano leciti i barbecue all’aperto utilizzando la vegetazione del proprio giardino, o si rischia una denuncia da parte del vicino a cui arriva il fastidioso fumo … o se, al limite, si deve invitare la guardia forestale a presenziare con un estintore e prima di tutto a controllare che la qualità del legno non sia di quelli “pericolosi”. Maura Sacher “Irpinia, terra di sorgenti”: la mostra fotografica sulle acque irpine al Fiere della Campania Dopo l’esposizione presso il comune di Cassano Irpino, il nuovo progetto fotografico di Giuseppe Ottaiano fa tappa ad Ariano Irpino in occasione di Sud con Gusto. Non si ferma l’opera di valorizzazione del territorio irpino portata avanti da Giuseppe Ottaiano, Art Director dell’Agenzia di Comunicazione SEMA e fotoreporter per passione. Dopo aver percorso il territorio italiano con la sua Mostra Fotografica dedicata ai castelli della provincia di Avellino, oggi divenuta il nucleo principale del Museo dei Castelli di Casalbore, Giuseppe Ottaiano ha inaugurato un nuovo progetto fotografico, dal titolo “Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d’acqua”. Si tratta di un nuovo percorso per immagini dedicato a sorgenti, fiumi, laghi, rivoli, fontane e cascatelle che popolano numerose la Terra d’Irpinia e che, a ben guardare, costituiscono un intricato e fitto intreccio di nastri d’argento: vie cristalline che uniscono le varie aree di un territorio dal patrimonio naturalistico unico. Il percorso fotografico, esposto per la prima volta a Cassano Irpino, sarà visitabile dal 21 al 23 marzo presso il Centro Fieristico Fiere della Campania di Ariano Irpino, nell’ambito della Fiera Nazionale Sud con Gusto. Scopo del progetto “Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d’acqua” è la realizzazione di una prima catalogazione iconografica sul mondo delle acque in provincia di Avellino, che sia capace di accendere i riflettori soprattutto sulle opere realizzate dall’uomo per imbrigliare il flusso idrico proveniente dalle numerosissime sorgenti e fiumi che popolano il territorio. << Si tratta di un patrimonio non sempre adeguatamente valorizzato>> – spiega Ottaiano – << pur essendo uno degli elementi che maggiormente contraddistingue l’Irpinia: basti pensare alla quantità di fontane presenti sul territorio, che danno origine a forme architettoniche semplici o monumentali, accogliendo e rinfrancando i viaggiatori che da secoli calcano gli itinerari di questa terra>>. Ancora una volta, dunque, il fotoreporter innamorato dell’Irpinia vuole porre in risalto gli aspetti peculiari della terra che lo ha ammaliato, coltivando il sogno di realizzare una mappatura iconografica completa della provincia. << Le acque e le architetture che le riguardano sono un ulteriore tassello che si aggiunge alla mia opera di valorizzazione del territorio irpino, iniziata con il reportage sui castelli, proseguita con la mostra “Irpinia, terra di gusto” ed ampliata con la nascita del Museo dei Castelli di Casalbore, realizzato dall’Associazione Terre di Campania>> – prosegue Ottaiano – << Un progetto totalmente autofinanziato che spero possa contribuire a dare un’immagine positiva di questa terra nella sua globalità, superando campanilismi e ponendo le basi per un’opera sistematica promozione di tutto ciò che di buono e di bello l’Irpinia ha da offrire>>. Appuntamento, dunque, al Fiere della Campania per scoprire un altro meraviglioso aspetto della provincia di Avellino. Simone Ottaiano s.ottaiano@egnews Sud con programma Gusto, ecco il Tanti gli appuntamenti e le iniziative che animeranno la tre giorni arianese dedicata alle eccellenze del Sud Italia. La terza edizione di Sud con Gusto si preannuncia ancora più ricca e interessante delle precedenti. Oltre 150 gli stand delle aziende espositrici che metteranno in mostra i propri prodotti durante uno degli eventi di maggior successo organizzati presso il Centro Fieristico Fiere della Campania di Ariano Irpino. I visitatori potranno assaggiare e acquistare, scoprendo la bontà e le caratteristiche di tipicità provenienti da tutto il Sud Italia. Molto marcata la presenza della Regione Campania, che ha scelto Sud con Gusto per ospitare una collettiva di aziende e consorzi rappresentativi dell’offerta eno-gastronomica del territorio. Grande risalto sarà dato ai prodotti tipici locali irpini che al Fiere della Campania possono contare su una vetrina di importanza nazionale che, attraverso il progetto “Imprese in fiera” si proietta, oggi, anche sui mercati esteri. Proprio i vini irpini, Fiano di Avellino e Greco di Tufo in particolare, oltre alla Falanghina proveniente da tre diversi territori campani, saranno protagonisti del Wine Corner organizzato a cura di Miriade&Partners, dove si terranno laboratori e banchi di degustazione ai quali sarà possibile partecipare dalle 16.00 alle 21,00. I visitatori potranno scoprire così le peculiarità di alcuni dei prodotti enologici di punta della nostra regione, attraverso un percorso sensoriale articolato e coinvolgente. Gli eventi dedicati al gusto proseguiranno presso l’area che ospiterà la prima edizione dello Street Food Festival, kermesse dedicata alla celebrazione del cibo da strada e vera novità di Sud con Gusto. Non mancheranno momenti di incontro e approfondimento, in programma nella giornata di sabato e aperti alla partecipazione di tutti gli imprenditori presenti in fiera. Si comincia alle 11,30 con il Workshop “Nuovi strumenti per le imprese. Il Contratto di rete”, organizzato da Assimea e dedicato alla presentazione del nuovo strumento giuridico che apre nuove possibilità di cooperazione tra imprese. Nel pomeriggio, alle ore 17,00, si terrà, invece, il Convegno Tematico dal titolo “Progetto Natura Sicura”, organizzato da Integra, società di consulenza aziendale e patrocinato dall’Ordine dei Chimici della Regione Campania. Durante l’incontro sarà presentato un nuovo sistema di tracciabilità a tutela del consumatore, pensato per rendere facile e intuitiva l’acquisizione di informazioni relative alla provenienza e alle caratteristiche dei prodotti. Per tutta la durata dell’evento fieristico, infine, saranno aperte e visitabili le mostre “Le macchine di Leonardo”, dedicata alle opere realizzate dal genio di Vinci e “Irpinia, terra di sorgenti. Architetture d’acqua”, nuovo progetto fotografico di Giuseppe Ottaiano che mette in evidenza il ricco patrimonio idrico presente in provincia di Avellino. In contemporanea con Sud con Gusto si terrà anche la fiera internazionale “Mac Legno Sud”, dedicata al comparto del legno e ai suoi derivati. Una tre giorni davvero ricca di appuntamenti per tutti i gusti, capace di offrire occasioni di incontro e di business al pubblico specializzato e momenti di intrattenimento per tutta la famiglia. Simone Ottaiano [email protected] Come stiamo a vendite di vino in Italia? Ce lo dice l’IRI In attesa di Vinitaly 2014 (Verona, 6-9 aprile), varie fonti forniscono dati sulla situazione di salute del mercato tra vendite e consumi, mentre è notorio che da qualche anno si registra una diminuzione di vendite sul mercato interno a fronte di un incremento su quello estero, di tutto il comparto degli alcolici. Gli osservatori hanno notato che se, gli italiani bevono meno in quantità, cercano contemporaneamente sia la qualità che il risparmio. A queste considerazioni è giunto anche l’IRI, l’Istituto Internazionale di Ricerca (Information Resources Inc.), leader che opera a livello mondiale nella fornitura di informazioni sui Mercati del Largo Consumo e sullo Shopper, analizzando le tendenze nei singoli Paesi. L’indagine sugli acquisti di confezioni di vino nei supermercati italiani, che Vinitaly commissiona all’IRI da una decina d’anni, rileva che nel 2013 i clienti sono stati attratti più dai bianchi che dai rossi ed apprezzano i frizzanti piuttosto dei fermi; inoltre sono orientati verso le bottiglie Doc, Docg e Igt. Spumante e prosecco entrano sempre più spesso nel carrello della spesa. In particolare, viene segnalato un accresciuto apprezzamento per il vino biologico, con crescita del 4%, per 1 milione di litri venduti e un valore di 5 milioni di euro. «Questo richiede alla grande distribuzione una maggiore attenzione nella proposta, che deve essere anche in grado di assecondare le nuove richieste, come quella dei vini biologici», ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere. Secondo la ricerca IRI, il formato più venduto nel 2013 rimane quello delle bottiglie da 75cl a denominazione d’origine, facendo registrare un volume di oltre 213 milioni di litri per un valore di quasi 1 miliardo di euro. La flessione negativa delle vendite (-3,2%) va equilibrata con l’aumento di prezzo del 5,6%, che ha portato il costo medio della bottiglia a 4,5 euro. Il formato drasticamente in calo è quello del vino in brik, le cui vendite scendono nel 2013 del 9,4%, influenzate da un aumento di prezzo del 20,5%. I ricercatori hanno anche cercato di tracciare un quadro delle scelte tra le etichette esposte sugli scaffali, per sondare un tasso di crescita di alcuni prodotti rispetto ad altri. Certo che, in merito, entrano in gioco le spinte promozionali di convenienza, e il cliente si fa attrarre pure dalla curiosità di assaporare nuovi gusti tra le ampie gamme esposte. A ben leggere i numeri, ogni regione ha un proprio plateau di acquirenti che opta per i prodotti locali o limitrofi. Tuttavia, l’equazione è semplice: più abitanti e più disparata la popolazione, più nostalgia per i vini della terra natale, fortunatamente trovati sugli scaffali dei supermercati sotto casa. Maura Sacher