Festa di Sant`Antonio Abate,Enoturismo: la Toscana batte Bordeaux

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Festa di Sant`Antonio Abate,Enoturismo: la Toscana batte Bordeaux
Il Pomodoro a Congresso
Il pomodoro fin dalla sua scoperta nel Perù da parte dei
conquistatori spagnoli era considerato non edibile e importato
come una pianta ornamentale, soprattutto per la bellezza dei
suoi frutti gialli, color dell’oro, e per il profumo degli
steli, tanto che ancora nel ‘700 veniva offerto come omaggio
floreale alle dame della corte del Re di Francia.
Finché in Italia, nell’agro nocerino-sarnese, la pianta trovò
il clima adatto per il suo sviluppo e il benedettino Vincenzo
Corrado (1738-1836), appassionato di erbe, diventato cuoco
alla corte di re Ferdinando IV di Borbone, sperimentò
l’impiego di vari prodotti della terra e anche di patate e
pomodori, che già si sapeva contenenti la tossica solanina. Fu
così inventata la salsa di pomodoro, che intanto, tra un
trapianto e l’altro era diventato un frutto rosso.
Alla fine del secolo XIX coltivazioni e industrie di
lavorazione dei pomodori si diffusero nel Nord e per la
precisione nei dintorni di Parma.
Oggi, l’Italia è il primo produttore europeo e secondo
mondiale di pomodoro industriale, preceduto solo dalla
California, ma inaspettatamente questa posizione, da alcuni
anni, viene insidiata dalla Cina.
Nel 2013 noi abbiamo prodotto 4 milioni di tonnellate di
pomodoro industriale, mentre la Cina circa 3,8 milioni, con un
trend di rapida crescita che lascia prevedere nel 2014 possa
superare la quota di 5 milioni, mentre è irraggiungibile il
primato della California, con 12,2 milioni di prodotto attesi.
Nella classifica dei principali produttori seguono Turchia,
Spagna, Iran, Brasile e Portogallo (fonte: World Processing
Tomato Council, febb 2014).
Le prospettive di produzione, trasformazione, distribuzione e
consumo del pomodoro da industria a livello globale saranno
discusse nel corso del Congresso Mondiale del Pomodoro, che
dopo 21 anni torna in Italia e si terrà a Sirmione sul Lago di
Garda dall’8 all’11 giugno 2014, a cui parteciperanno tutti i
principali key-player del mercato nazionale ed internazionale,
con oltre 500 operatori presenti.
Al congresso parteciperanno anche India, Russia, Brasile e
Iran, nuovi mercati di sbocco, e si potranno delineare i
futuri assetti di mercato e le politiche di valorizzazione e
commercializzazione del prodotto.
I relatori nazionali ed internazionali si avvicenderanno nel
corso di 6 sessioni dedicate all’analisi del comparto e sui
temi specifici come la sostenibilità economica e ambientale
della filiera, il futuro del comparto, i modelli d’eccellenza
della produzione, le tendenze del packaging, l’equilibrio tra
produzione e consumo del pomodoro da industria, i nuovi
consumatori di prodotti a base di pomodoro.
Maura Sacher
I migliori vini del Vinitaly
Proclamati i vincitori del 21° Concorso enologico
internazionale. Assegnate 73 medaglie; il premio “Gran
Vinitaly 2014” alla Cavit S.c. di Trento.
Con 73 medaglie assegnate, su quasi 3 mila vini iscritti
ufficialmente alla gara, si è concluso il 21° Concorso
Enologico Internazionale di Vinitaly. A conquistare il massimo
riconoscimento il premio “Gran Vinitaly 2014”, la Cavit S.c.
di Trento che ha ottenuto il maggior punteggio con due
medaglie conseguite in gruppi diversi.
Vini tranquilli, vini frizzanti e vini spumanti sono le tre
categorie di classificazione dei campioni arrivati da 30 Paesi
e sottoposti al vaglio delle 21 commissioni di valutazione,
presiedute da Giuseppe Martelli, direttore generale di
Assoenologi e presidente del Comitato nazionale Vini del
ministero dell’Agricoltura.
“La competizione rappresenta per le aziende che vi partecipano
–
ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di
Veronafiere – una importante leva per il marketing, non solo
per le vincitrici di medaglie, meno del 3 per cento sul totale
dei campioni in assaggio, ma anche per quelle che hanno
ottenuto la Gran Menzione”.
Sono stati assegnati complessivamente: 715 diplomi di “Gran
Menzione”; 17 gran medaglie d’Oro; 16 medaglie d’Oro; 18
medaglie d’Argento e 22 medaglie di bronzo. Il premio speciale
“Vinitaly Nazione 2014”, attribuito al produttore di ogni
Paese che ha ottenuto il maggior punteggio calcolato dalla
somma delle valutazioni riferite ai migliori tre vini
insigniti del diploma di “Gran Menzione”, è stato attribuito
alle seguenti aziende: Divino Nordheim Thüngersheim EG –
Nordheim-Bayern (Germania); Cantine Due Palme Soc. Coop.
Agricola – Cellino San Marco (Br) (Italia); Murfatlar Romania
S.A. – Murfatlar (Romania).
Il premio speciale “Denominazione di Origine 2014”, assegnato
al vino di ogni denominazione di origine italiana che in
assoluto ha conseguito il miglior punteggio, è stato
attribuito a: Amarone della Valpolicella Doc “Campo dei Gigli”
2008, Società Agricola Tenuta Sant’Antonio – Colognola ai
Colli (Vr); Gutturnio Doc Riserva “Duca di Ferro Mont’Arquato”
2010, Casabella – Ziano Piacentino (Pc); Montepulciano
d’Abruzzo Dop “Murelle” 2012, Cantina Miglianico Soc. Coop.
Agr. – Miglianico (Ch); Prosecco Doc Treviso Frizzante 2013,
Antonio Facchin & Figli S.S. Soc. Agr. – San Polo di Piave
(Tv); Trentino Doc Vin Santo “Arèle” 2000, Cavit S.c. –
Trento; Valdobbiadene Prosecco Docg Superiore Spumante Dry
“Paradiso” 2013, Cà
Valdobbiadene (Tv).
Salina
di
Bortolin
Gregorio
–
Il premio “Banca Popolare di Verona” è stato assegnato al vino
Colli Piacentini Doc Malvasia Passito “Sensazioni D’inverno –
le Virtù del Poggio” 2011 della Società Agricola Terzoni
Claudio S.r.l. – Vernasca (Pc) per aver conseguito il miglior
punteggio fra tutti i vini veneti, o emiliano romagnoli, o
trentini o friulani di tutte le categorie previste dal
regolamento del 21° Concorso Enologico Internazionale.
La
classifica
completa
2014
è
disponibile
su
http://www.vinitaly.com/areaEspositori/concorsiVinitaly/sel/2
Nuove strategie di sviluppo
per l’ortofrutta
A Ferrara incontro dei vertici del Cso con il ministro delle
Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina. Presenti
anche Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura
Parlamento Europeo e l’assessore all’Agricoltura della Regione
Emilia Romagna Tiberio Rabboni.
In occasione della tavola rotonda “Coltiviamo una nuova idea
di sviluppo: imprese e istituzioni a confronto”, organizzata a
Ferrara, nell’ambito del ciclo di incontri Emilia Romagna
Regione d’Europa, il ministro delle Politiche agricole e
forestali Maurizio Martina, ha incontrato il presidente di Cso
Paolo Bruni e il direttore Elisa Macchi per un breve scambio
di valutazioni sulle prospettive del settore ortofrutticolo.
“E’ importante che si stiano ponendo le basi strategiche – ha
dichiarato Paolo Bruni – per dare futuro e competitività al
nostro sistema produttivo. Gli elementi chiave su cui abbiamo
fissato l’attenzione con il ministro, il presidente De Castro
e l’assessore Rabboni sono gli strumenti di sostegno alle
imprese che saranno attivi dopo il 2015 e le strategie di
sviluppo, legate in particolar modo all’internazionalizzazione
che rappresenta oggi un obiettivo chiave per la
competitività”.
Allo studio, l’apertura del mercato del Sud Africa per le mele
e le pere italiane, come è avvenuto di recente con la Corea,
per il kiwi.
Nuovo Presidente
Bardolino
Consorzio
Franco Cristoforetti 42 anni, già presidente della strada del
vino; votato all’unanimità presidente del consorzio di Tutela
del Bardolino, il cambiamento è avvenuto nel normale
avvicendamento, che vede Tommasi rimanere nel CdA con la
carica di Vicepresidente unico.
L’intento del nuovo consiglio è di dare nuovo vigore alla
denominazione e vuole incentivare quelle peculiarità
produttive che già esistono, per dare un nuovo slancio alle
eccellenze produttive che aumentano la gradevolezza di questo
vino sia in versione classica che nella rinomata versione
chiaretto.
Noi delle redazioni di Oliovinopeperoncino e di egnews,
complimentandoci per la nuova carica del presidente facciamo i
nostri migliori auguri a Franco e a tutto il nuovo CdA.
Giro d’Italia della grappa
L’Istituto Nazionale Grappa al Vinitaly proporrà un percorso
simbolico, lungo i padiglioni della manifestazione,
alla
scoperta del distillato di bandiera nelle sue diverse
declinazioni.
L’Istituto Nazionale Grappa si prepara a partecipare al
Vinitaly 2014 con un simbolico giro d’Italia alla scoperta del
distillato di bandiera. Un viaggio da vivere ascoltando la
voce dei distillatori e curiosando tra le molteplici
declinazioni della grappa nelle varie regioni italiane,
rappresentate nei padiglioni della manifestazione.
“Essere presenti al più importante salone internazionale del
settore – ha affermato il presidente dell’Istituto Nazionale
Grappa, Elvio Bonollo – è il modo migliore per portare avanti
una efficace promozione nei confronti dell’acquavite di
bandiera, orgoglio nazionale e massima espressione
dell’inimitabile arte distillatoria italiana nel mondo. La
grande vetrina di Vinitaly sarà uno stimolo per tutti i
produttori a farsi conoscere non semplicemente mostrando un
logo, ma invitando ogni visitatore a soffermarsi a capire che
ogni goccia di grappa ha una propria storia da raccontare da
cui derivano i suoi caratteri di unicità e di differenziazione
rispetto alle altre grappe ed agli altri distillati”.
Numerosi i produttori che hanno risposto all’appello
dell’Istituto Nazionale Grappa, presentandosi al Salone di
Verona con il meglio della propria produzione. Tutta l’Italia
dei distillati sarà ben rappresentata, dalla Val d’Aosta fino
alla Sicilia. Saint Roch, Mazzetti d’Altavilla, Montanaro,
Romano Levi, Sibona, Rossi d’Angera, Roner, Bonollo Umberto,
Deta, Nannoni Grappe, fino alla Sicilia con F.lli Russo per
degustare il meglio della produzione italiana.
La cucina
Vinitaly
a
5
stelle
del
Menu firmati da chef di fama internazionale serviti à la
carte, self-service o a buffet, selezioni di prestigio per le
carte dei vini, degustazioni d’autore, prodotti agroalimentari
di alta qualità, biologici, ambienti e servizio raffinati alla
rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino, di
Verona.
Esaltazione dei sapori, ricerca, arte della tradizione e
originalità arricchiscono quest’anno i piatti dei gradi chef
che si esibiranno ai fornelli della 48ª edizione del Salone
internazionale del vino e dei distillati.
I ristoranti della rassegna La Grande Cucina di Vinitaly
ospitano infatti nomi di rilievo del mondo della ristorazione,
a cominciare dal Ristorante d’Autore (in collaborazione con
l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino), dove si
alterneranno gli chef stellati Piero Bertinotti, Herbert
Hirtner, Stefano Cerveni e Marco Pernati. Le cucine del SelfService d’Autore (sempre in collaborazione con l’Associazione
Nazionale Le Donne del Vino) saranno invece teatro della
bravura e dell’estro culinario dei più grandi chef italiani
dell’Associazione Jre (Jeunes Restaurateurs d’Europe).
Indosserà una nuova veste il Ristorante Goloso, che con
BioItalia diventa Bio e propone piatti interamente biologici.
Ai tradizionali punti di ristorazione, si aggiungerà
un’invitante novità, allestita all’interno degli spazi di
Enolitech, il ristorante Brasserie Enolitech (arredato da
KubeDesign), una location dal carattere green che coniuga
semplicità, qualità e sapore, offrendo la comodità di un
servizio rapido per venire incontro alle esigenze del grande
pubblico di Vinitaly ed Enolithech.
Tutte le informazioni su ristoranti, chef coinvolti, menu
proposti, prezzi e contatti per le prenotazioni saranno
disponibili all’interno dell’Area visitatori del sito di
Vinitaly (www.vinitaly.com).
Bruciare le stoppie è reato?
Da millenni i contadini bruciano stoppie, foglie morte, gli
scarti di potature, sfalci, ramaglie, e in determinati periodi
dell’anno i falò erano occasione di festa, con i bambini a
girarci intorno, saltellando e cantando, e gli uomini a bere e
mangiare. Ora si viene a scoprire che tutta la popolazione
agricola ha corso un grave pericolo per la sua salute.
Ricercatori, analisti, ambientalisti, affermano che la
combustione “incontrollata” dei residui vegetali scarica
nell’aria e fa depositare sui terreni diossine, benzene,
monossido di carbonio, polveri sottili, in quantità
preoccupanti. Se nel rogo finiscono materiali plastici o altri
rifiuti, si possono produrre polveri cancerogene. In pratica,
“i fuochi nei campi non sono che inceneritori a cielo aperto”!
I Regolamenti comunali già disciplinano sia le modalità di
eliminazione dei rifiuti agricoli e forestali, inclusi quelli
delle aree verdi urbane, anche private, sia i periodi e gli
orari di accensione dei fuochi nelle campagne. Il Corpo della
Guardia Forestale vigila attentamente contro i fuochi
“pericolosi” e “incontrollati”.
Tuttavia, forse non tutti sanno che una Direttiva Europea del
2008 stabilisce che “la combustione sul campo dei residui
vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si
configura come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile
penalmente con l’arresto”.
L’Italia nel 2010 si è adeguata alla previsione sanzionatoria
CE, modificando un precedente dispositivo, del 2006, altresì
stabilendo che paglia, sfalci e potature, nonché altri
materiali agricoli o forestali naturali non pericolosi, se non
utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la
produzione di energia mediante processi o metodi che non
danneggiano l’ambiente o mettono in pericolo la salute umana,
devono essere considerati rifiuti e come tali trattati.
Da pochi giorni è in vigore la Legge sulle emergenze
ambientali, la cosiddetta “Terra dei fuochi Campania – Ilva di
Taranto”. L’articolo 3 precisa: «chiunque appicca il fuoco a
rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata
è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in
cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si
la pena della reclusione da tre a sei anni».
applica
Dunque, si parla di rifiuti ‘abbandonati’ ovvero depositati in
maniera ‘incontrollata’ e tutti, non solo i contadini, si sono
allarmati: possono essere considerati “abbandonati” i cumuli
di sterpaglia accatastati la mattina per essere bruciati la
sera? Si deve farci la guardia a turno?
E dire che nel settore agricolo si era tirato un gran sospiro
di sollievo, quando nel disegno di legge collegato alla legge
di stabilità in materia ambientale e green economy, approvato
dal Consiglio dei Ministri il 15 novembre 2013, si lesse che,
“fatte salve le norme sulla condizionalità previste
nell’ambito della Pac”, i Comuni potevano continuare a
regolamentare la materia con propria ordinanza, tenuto conto
delle specifiche peculiarità del territorio.
Confagricoltura del FVG si è attivata a chiedere che, nel
collegato ambientale alla Legge di Stabilità, l’attività di
combustione controllata dei materiali vegetali di risulta sia
esplicitamente esclusa dal reato introdotto e dalla
conseguente sanzione penale, e sollecita Regione ad
intervenire, «per evitare interpretazioni della norma a
macchia di leopardo le quali, oltre a danneggiare direttamente
gli imprenditori agricoli, creano complicazioni inutili e
problemi applicativi ai singoli Comuni».
Stante l’ambiguità della formulazione dei testi, c’è da
chiedersi se siano leciti i barbecue all’aperto utilizzando la
vegetazione del proprio giardino, o si rischia una denuncia da
parte del vicino a cui arriva il fastidioso fumo … o se, al
limite, si deve invitare la guardia forestale a presenziare
con un estintore e prima di tutto a controllare che la qualità
del legno non sia di quelli “pericolosi”.
Maura Sacher
“Irpinia, terra di sorgenti”:
la mostra fotografica sulle
acque irpine al Fiere della
Campania
Dopo l’esposizione presso il comune di Cassano Irpino, il
nuovo progetto fotografico di Giuseppe Ottaiano fa tappa ad
Ariano Irpino in occasione di Sud con Gusto.
Non si ferma l’opera di valorizzazione del territorio irpino
portata avanti da Giuseppe Ottaiano, Art Director dell’Agenzia
di Comunicazione SEMA e fotoreporter per passione. Dopo aver
percorso il territorio italiano con la sua Mostra Fotografica
dedicata ai castelli della provincia di Avellino, oggi
divenuta il nucleo principale del Museo dei Castelli di
Casalbore, Giuseppe Ottaiano ha inaugurato un nuovo progetto
fotografico, dal titolo “Irpinia, terra di sorgenti.
Architetture d’acqua”.
Si tratta di un nuovo percorso per immagini dedicato a
sorgenti, fiumi, laghi, rivoli, fontane e cascatelle che
popolano numerose la Terra d’Irpinia e che, a ben guardare,
costituiscono un intricato e fitto intreccio di nastri
d’argento: vie cristalline che uniscono le varie aree di un
territorio dal patrimonio naturalistico unico. Il percorso
fotografico, esposto per la prima volta a Cassano Irpino, sarà
visitabile dal 21 al 23 marzo presso il Centro Fieristico
Fiere della Campania di Ariano Irpino, nell’ambito della Fiera
Nazionale Sud con Gusto. Scopo del progetto “Irpinia, terra di
sorgenti. Architetture d’acqua” è la realizzazione di una
prima catalogazione iconografica sul mondo delle acque in
provincia di Avellino, che sia capace di accendere i
riflettori soprattutto sulle opere realizzate dall’uomo per
imbrigliare il flusso idrico proveniente dalle numerosissime
sorgenti e fiumi che popolano il territorio.
<< Si tratta di un patrimonio non sempre adeguatamente
valorizzato>> – spiega Ottaiano – << pur essendo uno degli
elementi che maggiormente contraddistingue l’Irpinia: basti
pensare alla quantità di fontane presenti sul territorio, che
danno origine a forme architettoniche semplici o monumentali,
accogliendo e rinfrancando i viaggiatori che da secoli calcano
gli itinerari di questa terra>>. Ancora una volta, dunque, il
fotoreporter innamorato dell’Irpinia vuole porre in risalto
gli aspetti peculiari della terra che lo ha ammaliato,
coltivando il sogno di realizzare una mappatura iconografica
completa della provincia.
<< Le acque e le architetture che le riguardano sono un
ulteriore tassello che si aggiunge alla mia opera di
valorizzazione del territorio irpino, iniziata con il
reportage sui castelli, proseguita con la mostra “Irpinia,
terra di gusto” ed ampliata con la nascita del Museo dei
Castelli di Casalbore, realizzato dall’Associazione Terre di
Campania>> – prosegue Ottaiano – << Un progetto totalmente
autofinanziato che spero possa contribuire a dare un’immagine
positiva di questa terra nella sua globalità, superando
campanilismi e ponendo le basi per un’opera sistematica
promozione di tutto ciò che di buono e di bello l’Irpinia ha
da offrire>>. Appuntamento, dunque, al Fiere della Campania
per scoprire un altro meraviglioso aspetto della provincia di
Avellino.
Simone Ottaiano
s.ottaiano@egnews
Sud
con
programma
Gusto,
ecco
il
Tanti gli appuntamenti e le iniziative che animeranno la tre
giorni arianese dedicata alle eccellenze del Sud Italia. La
terza edizione di Sud con Gusto si preannuncia ancora più
ricca e interessante delle precedenti.
Oltre 150 gli stand delle aziende espositrici che metteranno
in mostra i propri prodotti durante uno degli eventi di
maggior successo organizzati presso il Centro Fieristico Fiere
della Campania di Ariano Irpino. I visitatori potranno
assaggiare e acquistare, scoprendo la bontà e le
caratteristiche di tipicità provenienti da tutto il Sud
Italia. Molto marcata la presenza della Regione Campania, che
ha scelto Sud con Gusto per ospitare una collettiva di aziende
e consorzi rappresentativi dell’offerta eno-gastronomica del
territorio.
Grande risalto sarà dato ai prodotti tipici locali irpini che
al Fiere della Campania possono contare su una vetrina di
importanza nazionale che, attraverso il progetto “Imprese in
fiera” si proietta, oggi, anche sui mercati esteri. Proprio i
vini irpini, Fiano di Avellino e Greco di Tufo in particolare,
oltre alla Falanghina proveniente da tre diversi territori
campani, saranno protagonisti del Wine Corner organizzato a
cura di Miriade&Partners, dove si terranno laboratori e banchi
di degustazione ai quali sarà possibile partecipare dalle
16.00 alle 21,00. I visitatori potranno scoprire così le
peculiarità di alcuni dei prodotti enologici di punta della
nostra regione, attraverso un percorso sensoriale articolato e
coinvolgente.
Gli eventi dedicati al gusto proseguiranno presso l’area che
ospiterà la prima edizione dello Street Food Festival,
kermesse dedicata alla celebrazione del cibo da strada e vera
novità di Sud con Gusto. Non mancheranno momenti di incontro e
approfondimento, in programma nella giornata di sabato e
aperti alla partecipazione di tutti gli imprenditori presenti
in fiera. Si comincia alle 11,30 con il Workshop “Nuovi
strumenti per le imprese. Il Contratto di rete”, organizzato
da Assimea e dedicato alla presentazione del nuovo strumento
giuridico che apre nuove possibilità di cooperazione tra
imprese. Nel pomeriggio, alle ore 17,00, si terrà, invece, il
Convegno Tematico dal titolo “Progetto Natura Sicura”,
organizzato da Integra, società di consulenza aziendale e
patrocinato dall’Ordine dei Chimici della Regione Campania.
Durante l’incontro sarà presentato un nuovo sistema di
tracciabilità a tutela del consumatore, pensato per rendere
facile e intuitiva l’acquisizione di informazioni relative
alla provenienza e alle caratteristiche dei prodotti.
Per tutta la durata dell’evento fieristico, infine, saranno
aperte e visitabili le mostre “Le macchine di Leonardo”,
dedicata alle opere realizzate dal genio di Vinci e “Irpinia,
terra di sorgenti. Architetture d’acqua”, nuovo progetto
fotografico di Giuseppe Ottaiano che mette in evidenza il
ricco patrimonio idrico presente in provincia di Avellino. In
contemporanea con Sud con Gusto si terrà anche la fiera
internazionale “Mac Legno Sud”, dedicata al comparto del legno
e ai suoi derivati. Una tre giorni davvero ricca di
appuntamenti per tutti i gusti, capace di offrire occasioni di
incontro e di business al pubblico specializzato e momenti di
intrattenimento per tutta la famiglia.
Simone Ottaiano
[email protected]
Come stiamo a vendite di vino
in Italia? Ce lo dice l’IRI
In attesa di Vinitaly 2014 (Verona, 6-9 aprile), varie fonti
forniscono dati sulla situazione di salute del mercato tra
vendite e consumi, mentre è notorio che da qualche anno si
registra una diminuzione di vendite sul mercato interno a
fronte di un incremento su quello estero, di tutto il comparto
degli alcolici.
Gli osservatori hanno notato che se, gli italiani bevono meno
in quantità, cercano contemporaneamente sia la qualità che il
risparmio.
A queste considerazioni è giunto anche l’IRI, l’Istituto
Internazionale di Ricerca (Information Resources Inc.), leader
che opera a livello mondiale nella fornitura di informazioni
sui Mercati del Largo Consumo e sullo Shopper, analizzando le
tendenze nei singoli Paesi.
L’indagine
sugli
acquisti
di
confezioni
di
vino
nei
supermercati italiani, che Vinitaly commissiona all’IRI da una
decina d’anni, rileva che nel 2013 i clienti sono stati
attratti più dai bianchi che dai rossi ed apprezzano i
frizzanti piuttosto dei fermi; inoltre sono orientati verso le
bottiglie Doc, Docg e Igt. Spumante e prosecco entrano sempre
più spesso nel carrello della spesa.
In particolare, viene segnalato un accresciuto apprezzamento
per il vino biologico, con crescita del 4%, per 1 milione di
litri venduti e un valore di 5 milioni di euro.
«Questo richiede alla grande distribuzione una maggiore
attenzione nella proposta, che deve essere anche in grado di
assecondare le nuove richieste, come quella dei vini
biologici», ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore
generale di Veronafiere.
Secondo la ricerca IRI, il formato più venduto nel 2013 rimane
quello delle bottiglie da 75cl a denominazione d’origine,
facendo registrare un volume di oltre 213 milioni di litri per
un valore di quasi 1 miliardo di euro. La flessione negativa
delle vendite (-3,2%) va equilibrata con l’aumento di prezzo
del 5,6%, che ha portato il costo medio della bottiglia a 4,5
euro.
Il formato drasticamente in calo è quello del vino in brik, le
cui vendite scendono nel 2013 del 9,4%, influenzate da un
aumento di prezzo del 20,5%.
I ricercatori hanno anche cercato di tracciare un quadro delle
scelte tra le etichette esposte sugli scaffali, per sondare un
tasso di crescita di alcuni prodotti rispetto ad altri. Certo
che, in merito, entrano in gioco le spinte promozionali di
convenienza, e il cliente si fa attrarre pure dalla curiosità
di assaporare nuovi gusti tra le ampie gamme esposte.
A ben leggere i numeri, ogni regione ha un proprio plateau di
acquirenti che opta per i prodotti locali o limitrofi.
Tuttavia, l’equazione è semplice: più abitanti e più disparata
la popolazione, più nostalgia per i vini della terra natale,
fortunatamente trovati sugli scaffali dei supermercati sotto
casa.
Maura Sacher