Si parte e si riparte - Arciragazzi Comitato di Brescia

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Si parte e si riparte - Arciragazzi Comitato di Brescia
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BRESCIA
VIA L. MANARA 5/a BRESCIA TELEFONO: 030/3737073
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TELEFONO: 030/3737073 - FAX: 030/3736705
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Sommario
PAG. 2
L’angolo dei libri
PAG. 3
L’inaugurazione
PAG. 5
La base
Arciragazzi di
Lamarmora
PAG. 8
20 ore coi bambini
PAG. 9
Abbiamo fatto
sito
PAG. 10
tesseramento
PAG. 12
L’angolo
della fiaba
PAG. 15
Voi studiate…
Noi di più
PAG. 16
Laboratoriamo
PAG. 19
L’angolo
dei giochi
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Si parte e si riparte
Per dove? In che senso?
Avete presente quando si sta per cominciare un viaggio o un’avventura,
che ci si sveglia la mattina presto ma non c’è l’ombra della fiacca di
quando ci si sveglia per andare a scuola, anzi si zompetta eccitati da una
parte all’altra della casa, e pure infilare le ciabatte nello zaino è una cosa eccitante?
Ecco, in questi giorni in Arciragazzi il clima è un po’ questo: finalmente
il grosso dei lavori nella sede è finito, e finalmente i verbi faticosi
(smartellare, pitturare, piastrellare e… faticare, appunto) se ne vanno
per lasciare il posto a quelli che ci sono più familiari (giocare, leggere,
scoprire, costruire, inventare…); le idee si mettono in movimento e possono partire, o ripartire, tutta una serie di iniziative e progetti che in
quel cantiere non riuscivano a decollare.
Tanto per farvi un esempio pare che, spolverato dai calcinacci, si sia
addirittura rimesso in moto il ciclostile che stampa la Zanzara.
Mettetevi seduti a leggere, che prima dell’ultima pagina ve ne avrò
raccontate di cose, e se non vi bastano andate a accendere il computer,
collegatevi a Internet e scrivete “www.arciragazzibrescia.it”.
Ne vedrete delle belle.
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Harry Potter e
l'Ordine della Fenice
Joanne K. Rowling
Quindicenne alle prese con improvvisi scoppi d'ira, la voglia di
cambiare il mondo e le prime, cocenti, passioni amorose, Harry Potter sta per tornare alla scuola di alta stregoneria di Hogwarts, dove frequenterà il quinto anno.
Già infastidito dalle noie adolescenziali, il ragazzino è reduce da
una noiosa estate con gli spregevoli Dursley e non vede l'ora di
tornare nella movimentata vita degli apprendisti maghi.
E, di certo, le avventure non mancheranno…
Tessendo un'altra stupefacente trama, Joanne K. Rowling, questa
volta dà voce alle inquietudini dell'adolescenza, mettendo in guardia
contro la stupidità del potere e di chi lo usa per combattere il talento, il coraggio, la fantasia e la diversità.
Troverai questo e molti altri libri nella biblioteca Arciragazzi
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-Che facciamo, Giovanni, la finiamo o smettiamo?
La ringhiera è lì che ci guarda, metà arancione e metà azzurro misto ruggine. Domani c’è l’inaugurazione, sono le quasi otto di sera ed
è tutto il giorno che pitturiamo.
-Mah, io andrei avanti. Arancione stà proprio bene. E poi se domani
piove non la possiamo più finire.
E così andiamo avanti. In Arciragazzi non è restato nessun altro,
ma a casa i lavori proseguono: forni e fornelli stanno cuocendo
torte, pizze, e focacce, i telefoni ricordano ai più smemorati
l’orario della festa, e i burattini stanno perfezionando il loro spettacolino.
Niente, domani, deve andare storto.
Quando la ringhiera è di un
bell’arancione chiudiamo il cancellone,
che ha gia avuto la sua bella mano di
colore nei giorni passati, e ce ne
andiamo pure noi.
Arriva domenica; la mattina ci troviamo per gli ultimi preparativi, e il
cielo è di un grigio “adesso piovo”
che ci preoccupa un po’. Ci procuriamo due teloni azzurri, e legandoli
tra la tettoia e la ringhiera, creiamo
una specie di capanna.
-Piovi quanto vuoi, adesso– pensiamo;
qui sotto staremo all’asciutto.
Il cielo non se lo lascia dire due volte e rapidamente collauda
l’impermeabilità della capanna con generose secchiate d’acqua poi,
resosi conto che la capanna funziona, desiste e smette di piovere.
Il primo pomeriggio ricorda l’arrivo dei Re Magi, ma i nostri sono
molti di più, e portano torte dolci e salate, bibite, tiramisù, polpette
e pasticcini, come concordato, perché non ci fosse poco di questo e
troppo di quello.
Arrivano gli animatori, i volontari, gli ex obiettori, i vecchi Arciragazzi che non vedevi da chissà quanto. I “ragazzi” di Mairano, che
erano venuti a costruire i primi muri, quelli di Lograto, gli amici di
ARCI e UISP, la figlia dell’assessore Bisleri con la madre. Arriva
una signora con due bambini, che ha letto la pubblicità e vuole sapere qualcosa di noi:chi siamo, cosa facciamo, e rassicuriamo la bambina
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che chiede se oggi ci saranno altri bambini.
Continua ad entrare gente: eccoli i bambini, e i ragazzi che hanno
fatto lo scambio internazionale; i gruppetti si fanno e si rifanno,
perché bene o male conosci un po’ tutti e tutti vuoi salutare. Ben
presto il cortile è pieno, e può iniziare il momento solenne del
taglio del nastro, che se ne vola via trascinato da una folla di palloncini colorati e ci permette di salire al piano di sopra, nel salone
della ludoteca.
La folla si inerpica per la ripida scaletta (lascerà il posto a una larga
scalona e a un moderno ascensore, ma intanto fa il suo lavoro con
impegno, per cui non diciamoglielo) e rimane a bocca aperta: la sala
è un gioiellino, bella, luminosa, con i suoi giochi tutti belli ordinati.
Chi l’aveva vista all’inizio non crede sia la stessa stanza; i genitori
girano per la biblioteca che stà in fondo guardando i libri per bambini e
ragazzi: -Ve ne servono? Ne abbiamo un mucchio, ve li portiamo…
Un emozionato Mino ringrazia tutti coloro che ci hanno dato una
mano per arrivare a questo, sono
davvero tanti, e illustra i prossimi
progetti dell’associazione, poi lascia il posto ai burattini che iniziano il loro spettacolo.
Gente, gente, arriva ancora gente;
arriva tra loro anche il Sole, che
suggerisce di abbattere la capanna
di teloni e illumina il cortile.
Il pomeriggio la sede si divide di fatto in due strati: di sotto i grandi si lanciano nelle danze, mentre al piano di sopra i piccoli si appropriano dello spazio e dei cestoni pieni di Lego, iniziando elaborate costruzioni.
Comincia a far buio e la festa giunge al termine. Da questa bellissima
giornata, dai complimenti ricevuti, dalla curiosità di bambini e genitori di sapere i nostri programmi e gli orari ci resta la certezza che
tutte le giornate passate a cambiar faccia a questo posto sono servite a qualcosa, perché ora qui non c’è più un magazzino, ma un luogo
in cui bambine e bambini, ragazze e ragazzi, genitori e chiunque abbia
voglia di sentirsi bambino potranno incontrarsi e crescere insieme.
Da oggi, chi ci chiede: “Ma dove possiamo trovarvi?” ha un’ottima
risposta: “In via Manara, 5/a.
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La Base Arciragazzi di Lamarmora
Ho proposto alla Zanzara, che mi ha accolto fra i suoi pungenti redattori,
di raccontare l’esperienza della base di Lamarmora senza nessun intento
d’autocelebrazione. E’ che questo mi sembrava potesse essere utile a chi,
vivendo un po’ nelle periferie sociali, culturali e geografiche di questo ex
ricco nord-est, come noi avverte la necessità di praticare sistemi alternativi di socialità per famiglie e ragazzi.
Per alternativo, riferito a proposte extrascolastiche destinate ai più
piccoli, defininirei ciò che sfugge a quanto è compresso fra televisione,
oratorio e centri commerciali.
Per carità, ho citato mezzi e luoghi degnissimi, nessuno si offenda, ma
il presupposto era che i nostri ragazzi e noi attraverso di loro, ci sentivamo di meritare una proposta un po’ più ricca ed articolata.
Così Tedo ed io, due lamarmorini D.O.C., ci ritrovavamo a parlare di
come fosse stato bello crescere nella pancia di un quartiere popolare
come il nostro, liberi di correre e di conoscere anche attraverso gli
errori, di sentirsi parte di qualcosa tipo una famiglia fatta di famiglie, di
dividersi l’orgoglio e la responsabilità di avere un territorio, di parlare e
confrontarci con dignità con grandi e con anziani, trovando ascolto.
Di quante auto
in meno ci fossero
in giro, di aria più
sana, di pannocchie
e ciliegie rubate
in una campagna
che ora ospita palazzi, pieni di impiegati di giorno,
che
diventano
fantasmi vuoti e
sinistri la sera,
oppure
lussuose
bifamiliari triplobox di professionisti che tornano a casa sui loro gipponi interno pelle ben
dopo il tramonto.
Ora che noi stessi siamo divenuti genitori, e che la zona torna a
ripopolarsi, ci pareva terribile negare ai bambini di oggi la possibilità di
trovare fin da subito quelle occasioni di crescita che un quartiere come il
nostro aveva potuto “naturalmente “ offrirci negli anni 60/70/80.
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Cercavamo quello che avevamo avuto allora: il cortile, la strada, il campo, la
piazza, gli amici, la gente.
Volevamo spontaneità, confronto, sicurezza, solidarietà, valori, salute,
contenuti etici divertimento.
Eravamo tre quattro persone senza un soldo ed esperienze specifiche.
Incontrammo Giancarlo che ci parlò di come si può organizzare a livello
di base e si rese disponibile come Arciragazzi per affiancarci per alcune
iniziative all’aperto.
Con timore ed entusiasmo raccogliemmo grande partecipazione che ci
spinse a intraprendere un minimo di percorso formativo animatoriale,
(sempre grazie ad Arciragazzi…),
Così dall’inizio del 2002, quelle persone erano diventate un gruppo, con
tutti i limiti e i pregi di un pugno di persone piene di impegni professionali e
familiari, di provenienza sociale e culturale assai diversa, che però crede fermamente in qualche cosa, ovvero che giocare sia un esperienza irrinunciabile, un diritto da difendere, un ingrediente fondamentale per legare il
tessuto sociale.
Non voglio dire che non ci siano mai state difficoltà, ma da allora di
strada se ne è fatta parecchia, attraverso l’organizzazione di momenti di
gioco e di socialità che la gente della Sesta Circoscrizione vive ormai
come un vero e proprio servizio sociale.
In primavera ed estate ci si muove preferibilmente all’aperto, animando
i parchi della zona, svolgendo così anche un’opera di prevenzione, controllo
e presidio positivo di zone spesso occupate da loschi traffici e figuri.
D’inverno abbiamo escogitato Spazio-Gioco, il momento ludico ricreativo
del sabato pomeriggio, settimanalmente fino all’anno scorso, ogni 15 giorni
quest’anno, nato dalla collaborazione con il precedente consiglio di Circoscrizione che mette a disposizione la sala seminterrata presso la sede di
Via Lottieri (vicino alla scuola elementare Canossi Q.re Lamarmora).
SpazioGioco è un esperienza in divenire che si apre e prende forma
sulla base della partecipazione dei bimbi e delle loro esigenze, coinvolgen-
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(Continua da pagina 6)
do attivamente anche i genitori, i nonni e parenti tutti.
È un pomeriggio (h.15- 18) dedicato al gioco insieme ai bambini, in un
percorso strutturato ma elastico che può così riassumersi: Accoglienza,
Conoscenza, Gioco e libera Espressione, Proposta ed Elaborazione, e,
naturalmente …Merenda prima dei Saluti finali.
Nei vari momenti, al chiuso e all’aperto, i nostri amici hanno costruito
aquiloni, maschere e burattini, cucinato pizze, preparato spremute, letto
fiabe, lavorato la creta, cantato canzoni e costruito macchine sonor e;
festeggiato Carnevali, S.Lucie Halloween e Primavere: Pedalato in bici,
corso nei sacchi, tirato la fune, riscoperto la cimberlina.
I nostri bambini hanno parlato di PACE ed affidato ad un palloncino la
lettera per un bambino che sta in mezzo ad una guerra. Hanno incontrato
i bambini del centro islamico con cui hanno realizzato dipinti e collage sulla pace e la fratellanza dei popoli che poi hanno sfilato nella fiaccolata sul
tema organizzata in quartiere.
Si sono riappropriati attraverso giornate con giochi a tema di tatto,
udito, olfatto, vista e gusto.
Hanno sognato viaggi che poi hanno raccontato; hanno assistito a spettacoli di teatro.
E nonostante tutto questo NOI, ovvero lo zoccolo duro di lamarmorARCIragazzi (è così che si scrive il nome della nostra base), ci sentiamo ancora all’inizio, sicuri di poter fare ancora moltissimo, certi di dover imparare ancora tutto, convinti di doverci provare.
Attraverso queste pagine ringrazio l’ARCIragazzi e Giancarlo in particolare, il gruppo dei pensionati della Sesta Circoscrizione, la Centrale del
latte, l’attore Piero Domenicaccio e tutti coloro che adesso non ricordo,
ma senza i quali avremmo fatto ancora più fatica ad arrivare fin qua.
Si, ho detto fatica, perché di questo spesso si tratta (pulire risistemare
caricare scaricare scrivere leggere preparare etc.), teniamolo presente.
Ma la fatica peggiore spesso è imbattersi nelle chiusure mentali, nella
politica con la “p” minuscola, nei pregiudizi e nelle lentezze burocratiche.
Anche e soprattutto a questo abbiamo saputo resistere ed è per questo
che voglio abbracciare GRAZIA CARLA LUCIA LOREDANA TEDO MARA
e compagnia, che a fianco di numerosi bambini e ragazzi della zona
continuano a vivere e a nutrire questo sogno bello come un gioco.
Un gioco che permette ad ognuno di noi di provare ad essere un cittadino migliore e che ai più piccoli offre gli strumenti per riuscire a diventarlo.
Per esperienza non do consigli, ma siccome la Zanzara è furba abbastanza da non ascoltare quelli sbagliati, oggi ve ne petto li due: primo, se
vi viene la voglia di provarci, fatelo. Secondo: viaggiate leggeri.
Chiaro, no ?!
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20 ore con i bambini
Scommettiamo. Scommettiamo che ci sono persone disponibili a regalare
20 ore l’anno alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi. Una
manciata di ore, ma un buon segnale contro corrente perché in Italia il
volontariato con le bambine e i bambini è all’ultimo posto nella scelta degli
adulti.
Perché? Sarà che i bambini:
1.
continuano a dire: “Il re è nudo”
2.
saltano e corrono sempre
3.
fanno caciara e chiedono sempre il perché delle cose
4.
vogliono sempre giocare
5.
hanno i vestiti sempre sporchi perché giocano
6.
odiano le proposte noiose
7.
sono curiosi, testardi e fanno le linguacce
8.
quando sono stanchi pretendono di andare subito a dormire
9.
non vogliono dormire mai quando glielo chiedono gli adulti
10.
hanno bisogni di tante coccole e tanta attenzione
A noi di Arciragazzi piacciono perché i bambini:
1.
continuano a dire: “Il re è nudo”
2.
saltano e corrono sempre
3.
fanno caciara e chiedono sempre il perché delle cose
4.
vogliono sempre giocare
5.
hanno i vestiti sempre sporchi perché giocano
6.
odiano le proposte noiose
7.
sono curiosi, testardi e fanno le linguacce
8.
quando sono stanchi pretendono di andare subito a dormire
9.
non vogliono dormire mai quando glielo chiedono gli adulti
10.
hanno bisogni di tante coccole e tanta attenzione
perché sono bambini
a voi adulti proponiamo di:
· frequentare un corso di formazione di 8 ore per saperne di più
sui bambini, sulle leggi che li riguardano, sul senso di stare
dalla loro parte. Il primo corso è iniziato giovedì 23 settembre
per 3 giovedì, ma ce ne saranno altri, informatevi.
· essere inseriti, o meglio costruire insieme, in attività dirette
con le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi per un totale di 20 ore l’anno, appunto.
Avrete in cambio divertimento, empatia, fatica.
A presto…
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Abbiamo fatto sito!!!
Finalmente lo possiamo dire: Abbiamo fatto sito. No, non abbiamo smesso
di parlare, quello mai.
Nel senso che finalmente, dopo mille volte in cui dicevamo: “stiamo per
aprire il sito Internet” e poi mai, per un motivo o per l’altro, ora il nuovo
sito dell’Arciragazzi è attivo e funzionante.
Se entrate in Internet e digitate
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Il gioco è fatto.
Un clown vi sorriderà e una serie di menù vi guiderà tra le varie pagine,
per scoprire chi siamo, cosa facciamo, i progetti in corso e tutte le
notizie aggiornate sugli incontri, le iniziative, le vacanze…
È uno strumento formidabile, ragazzi, che ci permetterà di essere sempre
in contatto e di tenervi sempre informati su ogni cosa che facciamo con la
massima rapidità; attraverso il sito potrete contattarci per chiedere informazioni o chiarimenti, per darci suggerimenti, idee, articoli per la
Zanzara, tutto quello che volete.
Potrei descriverlo per pagine e pagine, ma ha più senso che accendiate il
computer e lo scopriate da soli. Col tempo verrà ampliato e perfezionato
e forse riusciremo a fare una versione on-line (credo si dica così) della
Zanzara… Vedremo...
Se avete un indirizzo e-mail comunicatecelo. Vi invieremo costantemente
tutte le informazioni sulle nostre attività.
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Carissime/i bambine/i e genitori
Il 12 settembre abbiamo inaugurato la nuova sede in via L. Manara
5a Brescia.
È stato un successo di partecipazione sia di vecchi soci sia di persone
che hanno incontrato l’ARCIRAGAZZI per la prima volta in questa
occasione.
L’inaugurazione è coincisa con l’inizio della campagna tesseramento
2005.
Diventare soci ARCIRAGAZZI significa riconoscere i bambini
soggetti di diritti , considerarli cittadini a tutti gli effetti e
trattarli di conseguenza.
Significa creare le condizioni affinché possano pensare, fare, dire
la propria opinione, essere ascoltati e poter essere utili.
E’ importante che anche gli adulti, genitori e no, diventino soci
dando così non solo un contributo economico, che è importante, ma
dà più entusiasmo ai volontari chi lavorano per l’associazione, che
sente il proprio lavoro e le motivazioni condivise da più persone.
Il costo della tessera è di 11 Euro; per le famiglie il costo è di 11
Euro per gli adulti 7 Euro per i bambini.
La tessera e collegata con un’assicurazione che copre il possessore
da eventuali infortuni nelle nostre attività, inoltre dà diritto a
diversi sconti nei negozi o locali convenzionati. A gennaio verrà
distribuito a tutti i soci il libretto con le numerose convenzioni.
A tutti i tesserati arriverà “la Zanzara” che esce quando gli pare.
(periodicamente forse suonava meglio…).
Per chi ha difficoltà a raggiungerci alleghiamo un bollettino postale
per il versamento della quota specificando la motivazione del versamento. E’ necessario compilare il modulo stampato dietro per darci i
dati necessari alla compilazione della tessera che verrà spedita.
Ora l’ARCIRAGAZZI ha attivato il sito dove potrai trovare molte
informazioni sull’associazione e sapere i nostri appuntamenti e le
nostre attività.
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Certo, ragazzi, è vero che tesserandovi, voi e i vostri genitori, ci
aiutate a svolgere le nostre attività, a realizzare i progetti, eccetera…
Questo lo sapete.
Quello che forse non tutti sanno è che tesserandovi all’Arciragazzi
sostenete anche un progetto che salvaguarda una specie animale a
grave rischio di estinzione, progetto che vi vado a presentare:
La balena di montagna è simile alla parente di mare, un po’ più piccola
ma soprattutto molto più timida. È infatti difficile incontrarla nei
fiumi di montagna perché tende a nascondersi sotto i sassi al primo
rumore.
Il mite e simpatico cetaceo è a rischio di scomparsa perché minacciato da un temibile predatore: il gamberetto mannaro, che si sdraia sotto la pancia della balena di montagna per farle il solletico, per
pura cattiveria. La nostra balena, alla lunga infastidita, perde
l’appetito e deperisce.
Il nostro progetto, finanziato con i soldi delle vostre tessere, mira
a proteggere queste balene trovando una nuova collocazione per i
malvagi gamberetti e consolando e rifocillando le balene deperite
con dell’ottima zuppa di gamberetto (come dicevo...).
Certi che non potrete restare insensibili a tutto ciò vi invito a
sostenerci tesserandovi all’Arciragazzi.
Mi raccomando. Le balene di montagna contano su di voi.
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Il Cantastorie
Q
uante volte, ci siamo chiesti fin da bambini, appisolati sotto le calde coperte
del nostro letto, quando papà o mamma mettevano la parola fine alla favola della buonanotte e poi? Tutto finiva sempre con il classico e mai dimenticato “ e vissero per sempre felici e contenti” ma in realtà cosa accadeva poi nel fantastico mondo
delle fiabe?
Siamo nel regno incantato di Pollicino, ma anche in quello fatato di Biancaneve e in
quello magico di Cappuccetto Rosso, insomma siamo nel Paese delle favole e la parola fine è già stata messa da tempo su ognuna delle tante storie. O forse no…
- Biancaneve amore mio, esco un po’ a cavallo! – disse il principe alla bella
principessa intenta a cambiarsi d’abito.
- Va bene tesoro! – rispose lei affacciandosi alla finestra della torre più alta del
castello sventolando un fazzoletto bianco sorridendo.
- Fratelli, usciamo a tagliare un poco di legna per il fuoco e facciamo una
sorpresa a mamma e papà.
- Ma no fratello mio, abbiamo così tanti denari, perché faticare? Mandaci il
boscaiolo piuttosto! – rispose Pollicino immerso totalmente nell’ozio più assoluto tra le coperte del proprio letto.
- Cappuccetto, grazie per i fiori, sei così cara…- disse la nonna accarezzando la
testa della piccola bimba dal vestito color rosso.
- Ma guardali, sempre la stessa storia. Biancaneve amore di qua, Cappuccetto
tesoro di la, ma cosa? E’ ora di finirla! – disse il cantastorie sperduto nel
“ Bosco della Novella” consultando la sfera di cristallo al centro del tavolo di
legno di quercia, dove come in una telenovela seguiva i fatti accaduti dopo la
fine di ogni favola della buonanotte, per scriverli poi in libri che nessuno
avrebbe mai letto.
- Ma guardali! – disse al vecchio gufo appoggiato al bordo della seggiola che
assieme al vecchio cantastorie fissava la sfera incuriosito da quelle strane
immagini colorate che si riflettevano giornalmente come in un film già visto
parecchie volte.
- Quei due sono diventati quei classici innamoratini persi d’amore l’uno per
l’altra e lui a forza di non fare più niente è perfino ingrassato e il cavallo ogni
volta che viene montato si lamenta e fa bene. Cappuccetto Rosso, passa le
giornate a raccogliere fiori e a sentire i complimenti di quella vecchia ciabatta
della nonna e Pollicino è diventato un fannullone buono solo a godersi il
denaro dell’orco, organizzando grandi feste e facendo un grande fracasso,
nella non più piccola casa del bosco. Non se ne può più perdincibacco! – disse
il cantastorie tirandosi leggermente la lunga barba bianca.
- Guarda, perfino il Gatto con gli Stivali è diventato un arrogante snob, sempre
alla ricerca di capi e calzature all’ultima moda, eccolo, guarda un po’! Come
sempre nel negozio di scarpe a fare le fusa al padrone per avere qualcosa in
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cambio, non se ne può più, cavolo!-Poi, il rumore sordo del legno, risuonò
all’interno della casa, del “Bosco della Novella”, qualcuno stava bussando
alla porta del cantastorie.
Chi è?- disse lui volgendo lo sguardo verso il grande portone di legno.
Sono Arthur, il bagnino.
Eccone un altro! – disse il cantastorie sospirando un poco.
Prego Arthur, puoi entrare. La porta si spalancò di colpo ed entrò un uomo
grande e muscoloso che avrebbe potuto benissimo incutere timore a chiunque per la propria possanza, non fosse stato per quella ridicola cuffietta di
gomma che portava sul capo . Era serio, serio ed imbronciato.
Che c’è Arthur? Forse sei stufo perché in tutto il regno delle favole non c’è
insegnante che sappia tener testa a Pinocchio? Oppure perché non c’è Re
più grande di Artù? Ah… Fammi indovinare, il vero motivo è che i Dalmata
sono diventati cento volte cento e uno, il regno è così pieno che non sapete
dove metterli. Ah, la procreazione...
No cantastorie, il motivo è ben un altro. Oggi è la quinta volta che salvo la
principessa Ariel dalle acque dell’Oceano. E’ convinta di voler andare a
trovare suo padre, Re Tritone, che non vede da tempo, ma il “Reame del mare” è troppo lontano e sotto l’acqua a lungo non può stare. Fa qualcosa, te
ne prego! – Poi, il bagnino, con il suo ridicolo costume azzurro e con le mani attaccate ad un salvagente a forma di paperella , famoso in tutto il regno
e anche di più, girò le spalle e se ne andò, chiudendo con un colpo la porta
della casa del cantastorie.
Non è possibile Zizzibug, ogni giorno ne arrivano a decine a lamentarsi che i
più grandi protagonisti delle favole sono talmente cambiati da essere diventati quasi insopportabili.
Hansel, guarda come sei diventato grosso, non ci stai più nei pantaloni! –
disse una vocina proveniente dalla sfera di cristallo.
Ma guardati tu Gretel, che a forza di mangiare dolci quasi non entri più dalla porta! A proposito, sai per caso dov’è finita quella deliziosa porta che
abbiamo staccato ieri sera? –
Non ne posso veramente più cavolicchio, basta, bisogna fare assolutamente
qualcosa. –
Come sei cara a portarmi ancora i fiori freschi Cappuccetto Rosso…La odi, voglio un battaglione di lupi diretto alla casa della nonna! – urlò il
cantastorie quasi ribaltando dalla sedia.Era letteralmente fuori di se. Saltellando qua e la, cercava di non perdere la pazienza anche se il più era ormai
fatto.
Dobbiamo assolutamente fare qualcosa prima di perdere la ragione. Ehi,
perché no! A proposito di lupi…- Emozionato come un bambino, dopo aver
ricevuto il regalo tanto desiderato, il cantastorie, penna ed inchiostro in
mano curvo e sghignazzante su una vecchia seggiola di faggio, bandì un
annuncio: - Cercasi disperatamente eroi per missione di vitale importanza –
diceva il cartello. Poi, di corsa uscì di casa ed andò ad attaccare l’annuncio
sull’albero più alto della foresta e tornò in casa ridacchiando. Passavano i
giorni e i problemi aumentavano sempre di più.
Cantastorie, i suonatori di Brema fanno un fracasso che non ne possiamo
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più e l’asino è il più scatenato di tutti, si è perfino messo a cantare! –
- Cantastorie, il Re Mida sta inzozzando tutto il regno con quelle manacce schifose, non se ne può più dall’odore! –E così via innumerevoli lamentele che
sembravano non finire mai e che arrivavano giornalmente alla mente del cantastorie come la più atroce delle torture. Finché un giorno…
- Toc, toc! – Qualcuno bussò alla porta della vecchia baita del “ Bosco della
Novella” .
- Siamo cavalieri arrivati da tutto il regno per il concorso che hai bandito cantastorie, apri! –
Il cantastorie si precipitò di volata verso il portone sghignazzando allegramente e
aprì. Si trovò di fronte a cavalieri armati di tutto punto, quasi una battaglia fosse
alle porte. Ebbe quasi paura a mettere fuori il naso, il più valoroso esercito che
aveva mai avuto modo di vedere con i più forti campioni di tutti i regni era davanti a lui.
- Allora, dove sono le bestie? - Qual è il premio?- Urlarono alcuni dei cavalieri
in groppa ai loro cavalli.
- Miei prodi, la battaglia che vi aspetta, è ben diversa da quelle a cui siete
abituati a combattere. Siete qui per salvare il regno delle Favole!
- E da chi? – chiese il cavaliere in testa al gruppo in groppa ad un cavallo
bianco.
- Da orchi? Da draghi? Demoni malvagi? – chiesero in coro i cavalieri.
- Dai protagonisti delle favole! – rispose il cantastorie.
- Dovrete trovarmi i cattivi delle favole più importanti e portarli qui alla casa
del bosco, penserò io a rianimarli! – rispose il vecchio.
- Portarti i cattivi? – chiese un cavaliere stupito. Il dubbio avvolse ogni
membro del piccolo esercito riunito dal cantastorie.
- Certo, una volta rianimati, i cattivi attaccheranno di sorpresa il regno delle
Favole con i loro protagonisti e li lascerete vincere! –
- E perché cantastorie, sei per caso ammattito? –
- Cosicché riscriverò le loro storie, riportando in vita i vecchi eroi e tutto sarà
come prima, senza più problemi, ne lamentele.
- Niente più asini strimpellatori? –
- Niente più cani dappertutto?- Niente più di tutto ciò amici. Andate e salvate il regno delle Favole dai
personaggi buoni! – Così fu . I cavalieri partirono al trotto, insieme per far
rinascere paradossalmente il regno dei cattivi. In poco tempo, ecco il regno
delle favole invaso da streghe malvagie, spregevoli burattini, orchi malvagi e
matrigne dalle malefiche abitudini. Uno ad uno, i buoni delle favole, sconfitti
almeno per una volta, dai malefici di turno, con Biancaneve avvelenata dalla
mela e Cappuccetto Rosso tra le fauci del lupo. Ma fu soltanto l’inizio di tutto
e non la fine. Prontamente, ecco il cantastorie impegnato a far rinascere i
vecchi eroi, pronti ancora ad iniziare l’infinita lotta contro i cattivi nemici di
sempre. Ma queste, sono storie scritte da altri e i bambini, dal caldo del loro
letto, ringraziano.
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Care "zanzare",
innanzitutto ci presentiamo: siamo gli alunni di classe
quarta della scuola elementare Bertolotti e vorremmo raccontarvi
una "passeggiata colorata".
Venerdì 12 marzo, al termine delle lezioni, molti alunni, insieme ai
genitori e alle insegnanti hanno partecipato a una passeggiata colorata per le vie del quartiere, per dire che non siamo d'accordo con
questa riforma della scuola.
Ci siamo radunati in cortile; noi bambini abbiamo indossato dei cartelli con scritto "Che bello avere tre maestre!", con disegnato un
cucciolo dalmata; avevamo il naso dipinto di nero.
C'erano anche striscioni, cartelli più grandi e palloncini colorati.
Per una parte del percorso eravamo in mezzo alla strada, a poi è arrivato un signore che ci ha detto di stare sul marciapiede, perché
intralciavamo il traffico e non avevamo il permesso di farlo.
Infine siamo ritornati a scuola dove abbiamo fatto una golosa merenda e anche, ovviamente, giocato.
Quello che abbiamo fatto ci sembra la cosa giusta, perché abbiamo
sparso la voce; spero che sia servito a qualcosa.
Ciao da tutti noi
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FACCIAMO UN RAZZO AL LIMONE
MATERIALE OCCORRENTE:
Ø Una bottiglietta
Ø Un tappo di sughero
Ø Carta assorbente
Ø Due strisce di carta di carta assorbente 2,5 x 25 cm
Ø Nastro adesivo
Ø 60 ml di succo di limone
Ø acqua
Ø un cucchiaio da te di bicarbonato
ESECUZIONE:
Adattate il tappo di sughero all’imboccatura della bottiglia, tagliandolo se troppo
grosso, o avvolgerlo in una striscia di carta assorbente se è troppo piccolo.
Incollate delle strisce di carta, se colorata è più d’effetto.
Mettete il succo di limone nella bottiglia. Aggiungete dell’acqua fino riempire a
metà la bottiglia.
Fate un pacchettino di bicarbonato con la carta assorbente, grosso che passi dal
collo della bottiglia.
Inserite il pacchettino di bicarbonato nella bottiglia e metteteci il tappo senza
sforzare troppo.
Mettete la bottiglia a terra e allontanatevi.
ATTENZIONE! Questo esperimento si deve fare fuori casa in uno spazio aperto
in modo che il razzo possa volare liberamente.
CHE COSA SUCCEDE: il tappo, se le operazioni sono state fatte bene, verrà sparato via.
SPIEGAZIONE:
Quando la carta assorbente si imbeve il bicarbonato viene a contatto con la
soluzione di acqua e limone, producendo anidride carbonica. A mano a mano che
si sviluppa gas, la pressione nella bottiglia cresce fino a sparare fori il tappo.
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GONFIAMO UN PALLONCINO CON LA CHIMICA
MATERIALE OCCORRENTE:
Ø Un palloncino
Ø 30 ml di acqua
Ø una bottiglia vuota
Ø un cucchiaio di bicarbonato
Ø una cannuccia per bibite
Ø il succo di un limone
ESECUZIONE:
Tirate il palloncino in modo da evitare che ci siano parti attaccate tra loro in modo
che si possa gonfiare facilmente.
Mettete l’acqua nella bottiglietta dopo averla pulita.
Aggiungete il bicarbonato e mescolate con la cannuccia fino a che si è sciolto bene.
Ora versateci il limone e poi, rapidamente, infilate il palloncino sul collo della
bottiglia.
Se non ci sono perdite il palloncino si gonfia.
SPIEGAZIONE:
Quando a una miscela alcalina (il bicarbonato di sodio) si aggiunge un acido (il
succo di limone), si produce anidride carbonica. Il gas che si libera va verso l’alto
e gonfia il palloncino.
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Tessere o non essere?
...questo è il problema...
Diventare soci
dell'Arciragazzi
significa contribuire a
sostenere le nostre
iniziative
e stare
dalla parte di
bambini
e bambine.
Significa riconoscere i bambini
soggetti di diritti, considerarli
cittadini a tutti
gli effetti e trattarli di conseguenza.
Significa creare le
condizioni affinché
possano pensare, fare, dire la propria
opinione, essere protetti e poter essere utili.
Essere soci Arciragazzi fa bene a tutti, grandi e piccini. Provate anche voi.
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PAROLE INCROCIATE
Unendo le lettere cerchiate nell’ordine in cui si presentano scoprirete per cosa si è battuto colui che dà il nome alla via dove è ubicata la nuova sede di Arciragazzi Brescia.
Troverete la soluzione sul prossimo numero de “La Zanzara”.
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ORIZZONTALI:
1.
Si risolve in matematica
8. Lo fa chi dà aria
9. Fiume egiziano
11. Un nome da barzellette
13. Guance
14. Targa di Brescia
15. Animale a cui viene associata la città di
Brescia
18. Dodicesima lettera dell’alfabeto italiano
19. Il giorno prima di oggi
21. Non proprio uguale ma quasi
23. Guardiano di porci
24. Simbolo chimico dell’americio
25. “Ora” poeticamente troncato
26. Lo usa chi piglia pesci
28. Simbolo della somma
29. Porto inglese sulla Manica
31. Pronome personale di prima persona singolare
32. L’animale più fedele
VERTICALI
1.
Relativo alla più alta carica cattolica
2. Colpevoli
3. Stato con Portland e Salem
4. Che riguarda il Barone
5. Corrispondenti a numeri alti ma indefiniti
6. Che mi appartiene
7. Preposizione articolata data da a + il
8. Organizzazione mondiale della sanità
12. Andate
14. Luce incerta e/o indizio debole
16. Pubblica lode
17. Corrispondente italiano di six
20. Isole quando non c’è il sol
22. Adattamento italiano di una misura di lunghezza inglese
23. Capi della Chiesa
26. Antenate
27. Metallo prezioso
30. Accesa…sulla calcolatrice
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La redazione
Hanno contribuito a far
sì che ora stiate leggendo
La Zanzara:
per gli articoli:
Beppe
Giulio
Mino
Sammy
Maria
Camilla
Daniela
per l’impaginazione:
Sammy
per la stampa:
Il nostro ciclostile
Se qualcosa non va
prendetevela con loro!!!
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Arrivederci al prossimo numero de
La Zanzara e…
CIAO A TUTTI!!!
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