progetto definitivo relazione illustrativa

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progetto definitivo relazione illustrativa
CITTA’ DI SETTIMO TORINESE
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI TORINO
VARIANTE N° 30 STRUTTURALE
(ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i. come integrata dalla LR 1/2007)
PROGETTO DEFINITIVO
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
PROGETTO:
Settore Territorio
SAT S.r.l.
Antonio CAMILLO
Fabrizio ODDONE
Emanuela CANEVARO
(Responsabile Del Procedimento)
Adriana Patrizia SANTI
Daniela CEVRERO
Laura PANICUCCI
Alessandra VARETTO
Segreteria Amministrativa
Rosa MINNITI
Marzo 2014
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
SOMMARIO
1. STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE ............................................................2
2. LA PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE SOVRAORDINATA ......7
2.1 Il Piano Territoriale Regionale (PTR) ...........................................................................7
2.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino (PTCP) ....................7
2.3 Il Piano Strategico della Provincia di Torino ...............................................................8
2.4 L’Osservatorio della Valle di Susa per l’asse ferroviario Torino - Lione......................9
2.5 Il Programma Complesso P.R.U.S.S.T 2010 Plan .....................................................9
2.6 Il Programma Territoriale Integrato ”RETI 2011” ......................................................10
2.7 Il Quadrante Nord Est dell’area metropolitana..........................................................11
2.8 Il Progetto Corona Verde 2 .......................................................................................14
3. IL PROCESSO DELLA VARIANTE STRUTTURALE 30 .................................................15
3.1 Il Documento Programmatico. ...................................................................................15
3.2 Le Osservazioni al Documento Programmatico. .......................................................16
3.3 La prima Conferenza di copianificazione...................................................................31
3.4 Il Progetto Preliminare ...............................................................................................35
3.5 Il Progetto Preliminare Controdedotto .......................................................................39
3.6 Il Progetto Definitivo...................................................................................................40
4. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ..........................................................56
5. DEFINIZIONE DELLE AREE DENSE E DI TRANSIZIONE .............................................59
5.1 Consumo del suolo di Settimo Torinese ....................................................................59
5.2 Il metodo per la definizione delle aree dense e di transizione ...................................59
5.3 Definizione delle aree di transizione per la variante 30 .............................................67
6. FABBISOGNO RESIDENZIALE .......................................................................................74
6.1 Appartenenza o meno ad ambiti di diffusione urbana ...............................................74
6.2 Domanda abitativa e individuazione della tipologia ...................................................74
6.3 Entità e caratteri dello stock abitativo inutilizzato ......................................................75
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
1. STRUMENTAZIONE URBANISTICA COMUNALE
Il Comune di Settimo Torinese è dotato di Piano Regolatore Generale approvato il
07.10.1991 con D.G.R. n. 59-9372. A tale strumento sono state apportate nel tempo le seguenti
varianti:
Variante Tecnico Normativa n.1, approvata il 30.12.1996 con D.G.R. n. 36-15683. Ebbe il
compito di correggere specifiche previsioni, cartografiche e normative, che non consentivano la
piena applicazione del PRG.
Variante congiunta al PIP della zona normativa Pi8 approvata il 13.06.1997 con D.G.R. n. 17019160. Ha presieduto alla realizzazione del Polo Industriale di Sviluppo (P.I.S.).
Variante obbligatoria n. 4, approvata il 28.06.1999 con D.G.R. n. 8-27657. Ha adeguato il
P.R.G. alle previsioni cartografiche e normative del Progetto Territoriale Operativo (PTO) del Po
e del Piano d'Area del Parco regionale.
Variante parziale n. 5, approvata il 12.03.1998 con D.C.C. n. 25. Ha consentito di realizzare il
Centro Commerciale polivalente di C.so Piemonte - Via Cascina Nuova.
Variante congiunta al PPE Antibioticos approvata il 14.05.1998 con D.C.C n. 45. Il Piano
particolareggiato stabilisce le condizioni normative per l’attuazione del relativo Programma di
Riqualificazione Urbana (PRU) redatto ex L. 179/92 e successivi DD.MM. applicativi, e relativo
accordo di programma è stato approvato con DPGR n. 7 del 4.3.1999 (BUR n. 11 del
17.03.1999).
Variante parziale n. 6, approvata con D.C.C. n. 57 del 5.06.1998. Ha dato corso a diversi
interventi privati, residenziali e produttivi, di entità contenuta nei limiti del 7° comma, dell’art.17 e
definito correttivi dei vincoli per agevolare la realizzazione di opere pubbliche programmate dal
Comune.
Variante strutturale n. 7 approvata il 11.03.2002 con D.G.R. n. 4-5477 (BUR n. 13 del
28.03.2002). Ha dato continuità al processo di riqualificazione urbana nelle more della messa a
punto della Variante generale rispetto alle problematiche idrogeologiche. Essa ha pertanto preso
in considerazione gli ambiti del territorio meno o per nulla penalizzati in tal senso. I suoi principali
contenuti possono essere così riassunti:
- Infrastrutture: Inserimento in cartografia del tracciato della nuova linea ferroviaria ad Alta
Capacità e degli impianti ad essa sussidiari; riordino della rete viaria esistente; previsione di
nuova strada di arroccamento tra via Lombardia e via Castiglione; integrazione di rotatorie in
relazione ai nodi critici della viabilità.
- Riqualificazione urbana: Modifiche alle previsioni di P.R.G.C. riguardanti residenze, servizi ed
attività produttive di tipo principalmente terziario.
- Centro Storico: Semplificazione attuativa degli interventi previsti dal P.R.G.C. vigente nella
principali aree di trasformazione (Qt3, Qt4, Qt5) mediante definizione di fabbricati a sagoma
prescritta;
- Residenze: limitati interventi di completamento pubblici e privati;
- Attività produttive e terziarie: riordino puntuale di aree contenenti attività produttive;
- Spazi pubblici: Dismissione ai privati di reliquati di spazi pubblici privi di effettiva funzionalità
urbanistica; destinazione a servizi della fascia ambientale compresa tra il C.so Piemonte ed il
corridoio infrastrutturale dell'autostrada A4 TO-MI (Spazio V81); nuovo presidio sanitario
lungo il margine urbano compreso tra la via Sanzio e la via Santa Cristina; ampliamento del
Parco Urbano con estensione alle aree di pertinenza della Cascina Bordina fino alla via San
Mauro e alla statale 11 del Po.
In sede approvativa la Regione, attraverso il Settore prevenzione dal rischio
idrogeologico, ha disposto la classe di pericolosità IIIb alle aree della Variante 7 soggette a
protezione strutturale attraverso specifiche opere (gronda nord e scolmatore ovest) nonché
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Progetto Definitivo
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definito clausole di intervento attinenti alla creazione di locali interrati e alla quota di spiccato del
piano terreno per i fabbricati ricadenti in dette aree.
Variante parziale n. 8 approvata il 22.04.1999 con D.C.C. n. 35. Ha introdotto in cartografia i
vincoli necessari per la creazione di rotatorie da realizzare sulla viabilità principale e secondaria
esistente o prevista dal P.R.G. e per la formazione di canale scolmatore ovest della Bealera
Nuova.
Variante parziale n. 9, approvata il 24.09.1999 con D.C.C. n. 82 e riguardante correzioni al
tracciato della viabilità di accesso e distribuzione della Borgata Paradiso.
Variante parziale n. 10, approvata il 15.06.2000 con D.C.C. n. 45 del riguardante modifiche
puntuali di viabilità locale e rifunzionalizzazione dell'area SIVA;
Variante parziale n. 11, approvata con D.C.C. n. 56 del 28.09.2001 e riguardante: apposizione
di vincoli per la viabilità, il riassetto del reticolo idrografico comunale e l'attuazione di specifici
progetti di recupero di edifici di proprietà comunale.
Variante parziale n. 12, approvata con D.C.C. n. 34 del 19.04.2002 e riguarda:
- correttivi alla cartografia del PRG necessari alla conformità urbanistica delle previsioni del
PRUSST riconducibili ai limiti di operatività previste dall'art. 17, 7° comma delle LR n. 56/77 e
s.m.i., con particolare riferimento a:
- Intervento n. 8.25 - Porta Nord;
- Intervento n. 8.18 ATIVA - centro operativo;
- Intervento n. 8.3 Tangenziale verde - percorsi ciclo-pedonali;
- Intervento n. 8.23 Percorsi ciclo- pedonali urbani;
- Intervento n. 8.44 Garden Center - Botanic.
- correttivi puntuali relativi:
- all'asta di C.so Piemonte, con riferimento ad opere accessorie alla realizzazione della
linea ferroviaria TAV (rotatoria in corrispondenza del nuovo svincolo autostradale) ed al
miglioramento funzionale con integrazione di nuova rotatoria in via Cascina Nuova;
- alla ferrovia canavesana (SATTI) - opera sostitutiva del passaggio a livello PL n. 9.
Variante strutturale n. 13, approvata il 09/05/2005 con D.G.R. n. 26-29 (BUR n. 20 del
19.05.2005)
Riguarda:
- Adeguamento del PRG al PAI ed alla circolare P.G.R. n.7/LAP
- Conformità urbanistica degli interventi inseriti nel PRUSST 2010 Plan, ed in particolare:
Intervento 8.1 – Tangenziale Verde
1.1 Ambito Bor.Set.To
1.2 Ambito Borniola
1.3 Ambito Tenuta Castelverde
1.4 Ambito Bordina
Intervento 8.33 – Area attrezzata complessa PdC
Interventi 8.34 – 8.35 Area attrezzata complessa Pd
Intervento 8.40 – Area Attrezzata di Sostegno alla Piccola Media Impresa
Intervento 8.22 – Ambito Porta Ovest
Intervento 8.41 – Città del Divertimento
Intervento 8.42, 8.43 – Città della Mobilità
- Previsione di nuovi Servizi urbani e territoriali
- Modifiche puntuali riferite a problemi minori che tuttavia richiedono una risposta anticipata
rispetto ai tempi di procedura della Variante generale
- Rideterminazioni e Correzioni, proprie dell’attività di gestione riferita ad opere in corso o a
interventi su immobili esistenti.
- Inoltre, le previsioni della Variante strutturale sono sostenute dalle Analisi di Compatibilità
Ambientale ai sensi dell’art. 20 della l.r. 40/98, riguardati le componenti: del paesaggio; del
traffico; dell’inquinamento acustico ed i procedimenti per la bonifica dei suoli.
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Variante parziale n. 14, approvata con D.C.C. n. 104 del 28.10.2005,
Riguarda:
- La completezza al quadro programmatico delle previsioni PRUSST per l’area Porta Nord area
ex Acciaierie Ferrero introducendo in normativa il riparto fra edilizia pubblica e privata già
fissata in PRUSST nella misura paritaria del 50%;
- Nelle Aree Qt4 e Qt3 sono state introdotte alcune modifiche all’assetto planovolumerico
anche finalizzate alla migliore organizzazione degli spazi pubblici di relazione interni ai
comparti;
- Modifiche alla viabilità pubblica con l’introduzione di alcune rotatorie;
Contenute modifiche ad alcuni parametri di intervento di specifiche aree insediative industriali.
Variante strutturale n. 15, progetto definitivo adottato con DCC n. 48 del 25.05.2006 e
pubblicata sul BUR n. 13 del 27.03.2008, Riguarda:
- la revisione del progetto dello scolmatore ovest,
- la ridefinizione del Cronoprogramma e la possibilità di dar corso alle opere strutturali nelle
aree in classe IIIb2 contestualmente all’esecuzione delle opere di regimazione idraulica e di
riassetto territoriale previste dal Cronoprogramma.
Variante parziale n. 16, approvata con DCC n. 49 del 26.05.2006
Riguarda modifiche ed integrazioni alle Norme Tecniche di Attuazione con l’introduzione del
nuovo articolo 65 quinquies relativo all’applicabilità dell’ 8 comma, lettera a), punto 7.10 della
Nota Tecnica Esplicativa alla Circolare PGR 8 maggio 1996 7/LAP, relativamente agli interventi
strutturali ed infrastrutturali previsti dal PRUSST.
Variante parziale n. 17, approvata con DCC n. 85 del 20.10.2006 riguarda:
Ha una finalità strumentale volta a definire i vincoli per ulteriori rotatorie e per opere di
regimazione idraulica (canale delle Tre Pianche, adeguamento tracciato Scolmatore Ovest)
correzione di errori materiali riscontrati negli elaborati di Piano. Prevede adattamenti cartografici e
normativi per agevolare interventi privati, residenziali, produttivi e terziari e per opere di interesse
pubblico. Ha soppresso vincoli su spazi pubblici superflui o non utilizzabili.
Variante strutturale n. 18, approvata con DCC n. 16 del 29.02.2008 e pubblicata sul BUR n. 13
del 27.03.2008, riguarda:
E’ la prima variante strutturale approvata dal comune, il 29.02.2008 con DCC n°16,
secondo la procedura della nuova L.R. 1/2007.
Rappresenta un ulteriore significativo risultato della politica urbanistica del comune di
Settimo tesa a creare sempre più consistenti condizioni di attrattività territoriale sia in riferimento
al processo di reindustrializzazione del sistema produttivo che rispetto alla riqualificazione
urbana:
- nel primo caso l’obiettivo dichiarato riguarda la conservazione delle attività di Pirelli Tyre
innovata nella tecnologia, nel territorio di Settimo: nell’area degli stabilimenti esistenti di via
Brescia, esterni alla città, opportunamente riordinata e potenziata;
- nel secondo caso il processo di rinnovo si accompagna alla rimozione dello stabilimento
esistente di via Torino (unitamente allo stabilimento occupato dalla ditta CF Gomme) e alla
creazione, in continuità con l’abitato, di un nuovo quartiere residenziale ecocompatibile
connesso al sistema di aree verdi attrezzate (V1 e Sisport) complementare alla Tangenziale
Verde lungo il suo margine occidentale.
L’intervento si integra alle iniziative già definite dal PRUSST 2010 Plan relativamente alle
città dei servizi metropolitani (divertimento e mobilità) dianzi rammentate.
Variante parziale n. 19, approvata con DCC n. 86 del 28.09.2007
Variante di adeguamento del PRG ai sensi dell’art. 6, 5° c. del D.lgs 114/1998, attiene al
riconoscimento urbanistico del “luoghi del commercio” come individuati dalla Deliberazione
consigliare di adeguamento dello strumento comunale di settore agli ‘Indirizzi e Criteri regionali
definiti con la DCR 59/10813 (DCC 100/06, 44/07 e 66/07) quale formale adeguamento del
PRGC alle nuove normative commerciali.
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Relazione Illustrativa
Essa ha l’effetto di selezionare per le iniziative attinenti all’insediamento delle medie e grandi
strutture di vendita specificati ambiti del tessuto urbano e dell’azzonamento di Piano.
Variante strutturale n. 20, approvata con DCC n. 20 del 31.03.2009 e pubblicata sul BUR n. 15
del 16.04.2009, redatta secondo la procedura della nuova LR 1/2007, riguarda il riordino del
tessuto edilizio consolidato ed assume carattere ”manutentivo” dell’esistente, risolvendo problemi
di gestione del Piano vigente, con riferimento:
- all’apparato normativo;
- alla riconsiderazione del grado di pericolosità geologica di alcune parti del territorio
comunale, l’approfondimento delle caratteristiche geometriche della falda freatica;
- l’aggiornamento delle fasce di salvaguardia del fiume Po definite dal PAI;
- alle previsioni riguardanti l’apparato residenziale e produttivo;
- alla verifica degli standard urbanistici
Variante strutturale n. 21, approvata con DCC n. 27 del 25.03.2011 e pubblicata sul BUR n. 21
del 26.05.2011, riguarda esclusivamente l’ambito di via Torino, sottoposto ad una complessiva
riqualificazione urbanistica sostenuta da un primo concept progettuale denominato “Laguna
Verde”, prodotto dal Comitato promotore costituitosi tra le proprietà fondiarie interessate.
Variante n. 22, approvata con DCC n. 88 del 17.12.2008
Redatta al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune, ai sensi dell’art. 58 del D.
Lgs. 133/2008, e costituita da un unico fascicolo contenente l’elenco delle aree pubbliche oggetto
di alienazione.
Variante n. 23 in itinere, progetto preliminare adottato con DCC n. 40 del 21.04.2009
Riguarda unicamente l’introduzione nel PRG del tracciato dello scolmatore est, opera
Riguarda modesti puntuali adeguamenti a carattere normativo e cartografico che non modificano
il vigente quadro strategico di riferimento, ma attengono a necessità di maggiore
puntualizzazione derivanti principalmente dalla attività gestionale del PRG.
Variante parziale n. 27 approvata con D.C.C. n. 8 del 28.01.2011
Ha una finalità strumentale volta alla correzione di errori materiali riscontrati negli elaborati di
Piano e adattamenti sia cartografici che normativi per agevolare interventi privati, residenziali,
produttivi e terziari e per opere di interesse pubblico. Ha soppresso vincoli su spazi pubblici
superflui o non utilizzabili.
Variante parziale n. 28 approvata con D.C.C. n. 68 del 21.07.2011.
E’ finalizzata a:
-
-
ampliare le destinazioni d’uso consentite per due zone di PRG già esistenti, al fine di
favorire l’insediamento sul territorio settimese di nuove aziende, ampliando così l’offerta di
posti di lavoro;
effettuare modesti puntuali adeguamenti a carattere normativo e cartografico che non
modificano il vigente quadro strategico di riferimento;
recepire quanto stabilito nel Provvedimento Finale del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti relativamente al progetto “Tronco A4 Torino-Milano. Interventi di ammodernamento
e di adeguamento dell’autostrada A4 Torino – I° Tronco – Dalla PK.0+621 alla PK3+000”.
Variante parziale n. 29, approvata con D.C.C. n. 76 del 28.09.2012.
Riguarda modifiche ad alcune zone di PRG precedentemente trattate da altre varianti,
integrazioni alle norme di attuazione, l’individuazione di una nuova area per funzioni industriali.
Variante parziale n. 31, approvata con D.C.C. n. 16 del 27.02.2014
Riguarda modesti puntuali adeguamenti a carattere normativo e cartografico che non modificano
il quadro strategico di riferimento, ma attengono a necessità di risolvere alcuni nodi della rete
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Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
idrografica comunale ed a necessità di maggiore puntualizzazione derivanti principalmente dalla
attività gestionale del PRG.
In particolare la variante si è resa necessaria per riportare in cartografia i vincoli urbanistici e di
tracciato relativi ad un’opera pubblica della rete idrografica comunale, prevista dal
Cronoprogramma delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico per la messa in sicurezza
della Borgata Paradiso i cui schemi progettuali sono stati definiti dall’Ufficio Tecnico Lavori
Pubblici. Nello specifico trattasi delle opere necessarie al completamento della realizzazione del
collettore Pescarito in Borgata Paradiso.
La strumentazione urbanistica è inoltre integrata dai seguenti strumenti attuativi di iniziativa
pubblica:
Piano Particolareggiato PRIU Antibioticos approvato con DCC n. 102 del 28.10.2005
Il Piano particolareggiato da attuazione al Programma di Riqualificazione Urbana che prende
nome di P.R.U. Antibioticos redatto ai sensi della L. 179/92 è articolato in due principali Subambiti di intervento:
- Il Sub-ambito n° 1 ha eminente destinazione produttiva, industriale e per servizi terziari e
sociali; esso comprende inoltre le aree di sedime riservate alla viabilità esistente e in progetto
e ai servizi pubblici di superficie. Suddiviso in Comparto 1.1 caratterizzato dalle attività
produttive della Ditta Antibioticos, Comparto 1.2 destinato alla creazione di un Centro
plurifunzionale e Comparto 1.3 in cui sono state realizzate opere di demolizione di capannoni
già dismessi propedeutiche alla realizzazione di strutture e infrastrutture del sub-ambito 1.
- Il Sub-ambito n° 2 ha prevalente carattere residenziale ed è integrato dai competenti spazi
pubblici, di arredo urbano e per la viabilità.
Piano Particolareggiato zone Mf 13/1parte e Mf 13/2, approvato con DCC n. 26 del 25.03.2011
e pubblicato sul BUR n. 22 del 01.06.2011.
Riguarda parte del settore dell’ex stabilimento Pirelli di strada Torino in attuazione delle previsioni
della Variante 18 al PRG e del progetto “Laguna Verde”.
Piano Particolareggiato in zona Qt6/3, approvato con D.G.C. n. 164 del 02.10.2012 e
pubblicato sul BUR n. 41 del 11.05.2012.
Riguarda la ristrutturazione urbanistica dell’area fondiaria precedentemente occupata dal punto
vendita Standa.
Piano Particolareggiato in zona Ht6, approvato con D.G.C. n. 196 del 17.12.2013 e pubblicato
sul BUR n. 1 del 02.01.2014.
Riguarda l’area insediativa per funzioni residenziali e terziario commerciali inserita a margine
dell’ambito territoriale della cascina Bordina.
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Progetto Definitivo
2.
LA
PIANIFICAZIONE
SOVRAORDINATA
Relazione Illustrativa
E
PROGRAMMAZIONE
TERRITORIALE
2.1 Il Piano Territoriale Regionale (PTR)
Le principali previsioni contenute nel Piano Territoriale Regionale vigente, riferite al territorio
di Settimo Torinese riguardano:
 L’area protetta del fiume Po compresa nel Parco regionale, disciplinata da specifica legge e
nella quale si applicano i disposti del Progetto Territoriale Operativo e del relativo Piano
d’Area. L’adeguamento obbligatorio del PRG a detti strumenti è avvenuto con l’approvazione
nel 1999 della Variante n° 4.
 Il corridoio per l’alta velocità ferroviaria Torino-Milano per il quale, nel 2002, la Variante di
PRG n° 7 ha introdotto i vincoli di tracciato e le relative fasce di rispetto.
Con l’approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo Piano Territoriale Regionale
(adottato con D.G.R. 16-10273 del 16 dicembre 2008) Settimo viene inserito nell’Ambito di
Integrazione territoriale (AIT) n° 9 di Torino tra i comuni di livello medio con Rivoli e Moncalieri e
nel sub ambito 9.1 con i comuni di Leinì e Volpiano.
Le Norme del nuovo PTR all’art. 5 “Articolazione territoriale del PTR” così definiscono gli
Ambiti di Integrazione:
“Al fine di garantire un efficace governo delle dinamiche di sviluppo dei territori della
Regione e nel rispetto dei caratteri culturali ed ambientali che li contraddistinguono, il PTR
articola il territorio regionale in: a) Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT), sistemi territoriali
e funzionali di livello regionale, che hanno lo scopo di favorire una visione integrata a scala
locale di tutto ciò che il PTR intende governare. Essi costituiscono perciò un elemento di supporto
alle fasi diagnostiche, valutative e strategiche del piano per quanto riguarda le implicazioni locali
delle scelte, riferimenti indispensabili per la promozione di azioni e progetti integrati coerenti con
i caratteri dei territori interessati.
Come tali gli AIT, costituiscono una dimensione ottimale per le analisi e le azioni di reti
sovralocali (regionale, nazionale, europea), in quanto, sotto diversi aspetti, possono essere
trattati come nodi complessi di queste reti. Tali ambiti ricomprendono insiemi di comuni ...
gravitanti su un centro urbano principale costituendosi come ambiti ottimali, per costruire
processi strategie di sviluppo condivise. I comuni ricompresi in un AIT, ai fini di un più efficace
governo del territorio, potranno costituire apposite associazioni per la redazione di strumenti
urbanistici intercomunali con riferimento ai sub ambiti dell’AIT di appartenenza (art. 12). In
ragione delle particolari realtà riscontrate in sede di analisi delle caratteristiche complessive dei
territori esaminati, che hanno fatto emergere la presenza di relazioni plurime tra comuni di
confine appartenenti a differenti AIT, le perimetrazioni proposte dal PTR assumono carattere di
dinamicità connessa alle successive fasi di specificazione da condurre in sede di pianificazione
provinciale, che potrà apportare eventuali motivate modifiche ai perimetri degli AIT stessi, senza
che ciò costituisca variante al PTR. Nelle schede di cui all’allegato 1 del Piano è fornita
un’analisi sintetica dei caratteri strutturali di ogni AIT; nell’allegato C delle presenti NdA sono
configurate strategie e azioni di sviluppo relative ai singoli AIT, costituenti indirizzi e riferimento
per le politiche territoriali e settoriali riferite ai vari livelli amministrativi…”.
2.2 Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino (PTCP)
Il vigente Piano territoriale della Provincia inserisce il Comune di Settimo nel circondario e
nel sub-ambito di Torino.
Il piano include Settimo tra i centri di IV livello inferiore, ovvero tra i poli dell’armatura urbana
che offrono una gamma di servizi meno completa e con raggio di influenza ridotto, assegnando al
PRG il compito di rafforzare la dotazione di servizi ed attrezzature di interesse generale.
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Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Con riferimento al sistema degli insediamenti produttivi il comune è stato inserito tra i Nodi di
Riequilibrio Metropolitano nei quali realizzare forme nuove di relazione tra “il sistema urbano e
produttivo originario e gli emergenti livelli territoriali …” considerati strategici per la decongestione
urbanistica del polo torinese.
Il PTC conferma le previsioni
del Piano Territoriale Regionale
con riferimento alle linee di Alta
capacità
ferroviaria
definendo
prioritarie le linee Torino-Milano e
Torino-Lione per le quali istituisce i
relativi corridoi di transito. Inoltre,
in relazione allo sviluppo del
sistema ferroviario, prevede il
raddoppio della linea “canavesana”
nell’ambito del Sistema Ferroviario
Regionale e Metropolitano.
Infine, nei documenti di analisi
del PTC (mosaicatura dei PRG)
l’area Pd-Pdc, lungo la SP
PTCP - Diffusione del sistema produttivo, manifatturiero e artigianale
Cebrosa, è inserita quale area
terziaria a valenza metropolitana.
2.3 Il Piano Strategico della Provincia di Torino
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha affidato alla Provincia di Torino
l’elaborazione del Piano Strategico dei territori interessati dalla linea ad Alta Capacità TorinoLione”.
Il Piano è stato presentato in forma definitiva nello scorso mese di marzo in seguito alla fase
di coinvolgimento e partecipazione dei territori interessati.
La finalità del Piano risiede nella necessità di fornire le indicazioni sulle opere e le iniziative
da realizzare per favorire lo sviluppo economico del vasto territorio interessato dal transito della
nuova linea ferroviaria ad alta velocità.
I documenti prodotti ad oggi e condivisi con le amministrazioni territoriali, hanno individuato
per il territorio di Settimo alcuni elementi qualificanti rappresentati da:
- sostegno al completamento
del parco di Tangenziale
Verde;
- riconoscimento
della
trasformazione urbanistica del
settore di via Torino per la
realizzazione del progetto
insediativo di “Laguna Verde”;
- riconoscimento della ferrovia
storica TO –MI quale tratto di
linea metropolitana ferroviaria
per la connessione con il
sistema torinese e necessità
di
una
nuova
fermata
intermedia tra le stazioni
Stura
e
Settimo
in
corrispondenza del nuovo
insediamento di Laguna Verde previsto dalla Variante 21 di Settimo.
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
2.4 L’Osservatorio della Valle di Susa per l’asse ferroviario Torino - Lione
Nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio, che si estende verso nord fino a comprendere il
territorio di Settimo, sono state recentemente approvate le Specifiche1 progettuali che dovranno
informare la progettazione preliminare della nuova linea ad alta velocità.
In tale importante documento sono contenute specifiche previsioni riguardanti il territorio
settimese che di seguito si riportano in sintesi:
 Instradamento della generalità dei treni merci sulla linea AV/AC tra Chivasso e Bivio
Stura, riservando la “storica” al servizio locale;
 Garanzia di realizzabilità e piena funzionalità del Sistema Ferroviario Metropolitano in
direzione di Settimo/Chivasso e Rivarolo Canavese.
2.5 Il Programma Complesso P.R.U.S.S.T 2010 Plan
Il Comune di Settimo,
d’intesa con i Comuni di
Torino e di Borgaro, ha
formato
nel
1999
il
“Programma
di
Riqualificazione Urbana per
Porta Nord
lo Sviluppo Sostenibile del
Territorio” di livello submetropolitano (P.R.U.S.S.T.
2010 Plan) ai sensi del D.M.
8.10.1998.
Il Programma è stato
Porta Ovest
ammesso a finanziamento
dal Ministero LL.PP. con
Decreto del 19.4.2000 n°
591.
Nel maggio del 2002, il
P.R.U.S.S.T., in base alla
procedura che ne regola
l'attuazione, è stato adeguato
e sottoposto a revisione in
occasione
della
stipula
dell'Accordo Quadro con il
Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti da parte della
Regione, della Provincia di
Torino, dei Comuni di
Settimo Torinese e Borgaro
Torinese.
Esso
prevede
la
L’estensione del Parco Tangenziale Verde nel PRUSST 2010 Plan
realizzazione di interventi di
valenza strategica nel settore nord-est di Torino concernenti:
 riqualificazione ambientale:
a) creazione del Parco Tangenziale Verde, parco di connessione tra parchi regionali e
1
“ La determinazione di specifiche progettuali unitarie, tiene conto del fatto che il progetto
preliminare della NLTL non può essere inteso come semplice sviluppo tecnico di un accordo già esistente,
ma è invece esso stesso strumento di costruzione di un possibile consenso, da verificare e consolidare,
sulla base di criteri metodologici e di “riferimenti territoriali” messi a punto nel documento condiviso di
Pracatinat denominato “Punti di accordo per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di
trasporto per il territorio”;
9
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
comunali con particolare riferimento al torrente Stura ed il fiume Po;
b) attuazione del Piano d'Area del Parco del Po, su proposta dell'Ente di Gestione, con
estensione del progetto in sponda destra del fiume
c) progetto degli "Antichi Argini", in Comune di Brandizzo nel territorio del Parco fluviale per
la rinaturalizzazione di siti di cava, realizzazione di area attrezzata, di piste ciclo-pedonali e la
costruzione di un attracco di riva per l'attraversamento pedonale del fiume; realizzazione di
opere di bonifica di siti industriali e l’interramento di alcuni elettrodotti.
 nuove centralità locali rappresentate dalle due Porte di accesso alla città:
a) Porta ovest, verso il confine con Torino con prevista formazione delle “Città dell’auto” e
della “Città del divertimento”;
b) Porta nord, riguardante la riqualificazione dell'area delle ex acciaierie Ferrero (a ridosso
del Centro storico e della stazione ferroviaria) mediante la realizzazione di un nuovo quartiere
residenziale dotato di servizi urbani polari
 infrastrutture e sistemi della mobilità: reti e sistemi di comunicazione; identificazione e
potenziamento dei nodi costituenti le porte di accesso alle città; realizzazione dell“Asse
distributore 1” quale collegamento intercomunale in senso est-ovest da Settimo a Borgaro.
 protezione del territorio e dei suoi insediamenti mediante la sistemazione e il potenziamento
del reticolo idrografico secondario, con particolare riferimento alla realizzazione dello
scolmatore Ovest in territorio di Settimo;
 reindustrializzazione e occupazione mediante l'offerta di un complesso di aree attrezzate in
grado di favorire l'incremento occupazionale e la modernizzazione delle strutture territoriali.
In quel contesto l’asse di via Torino veniva coinvolto, con la sola esclusione dello
stabilimento Pirelli, per la completa trasformazione per funzioni essenzialmente commerciali con
una spiccata qualificazione per le attività legate al divertimento (Multisala cinematografica, ecc.)
ed al comparto automobilistico e più in generale della mobilità.
Quel modello insediativo trovò successivamente risposta nella previsione urbanistica della
Variante 13 al PRG, che ne importò i contenuti funzionali e dimensionali.
2.6 Il Programma Territoriale Integrato ”RETI 2011”
Ai
Programmi
summenzionati
si
aggiunge
il
Programma
Territoriale Integrato
“PTI - RETI 2011”,
promosso
dalla
Regione Piemonte, che
vede la partecipazione
di 18 comuni del
quadrante
nord
dell’Area Metropolitana
di cui Settimo è il
capofila.
Costituisce
l’ulteriore sviluppo di
quella
governance
territoriale che è stata
avviata
con
le
precedenti esperienze condotte dal Comune attraverso il PRUSST ed Urban, estesa, in questo
caso, ad un ambito assai più ampio ed eterogeneo per dimensione demografica, caratteri socioeconomici, posizione e morfologia dei territori locali coinvolti.
Nel 2008 sono stati consegnati alla Regione gli studi di fattibilità delle opere previste dal
programma in seguito al riconoscimento della candidatura presentata dai Comuni l’anno
precedente.
10
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Il PTI rappresenta l’ambito territoriale di riferimento, sul quale si articolano valori strutturali
materiali e immateriali. Si configura come un network di networks dove le azioni locali si
incontrano e si declinano con coerenza, per implementare l’innovazione e lo sviluppo economico,
sociale e culturale. E’ il settore metropolitano nel quale si configurano nuove opportunità, forme di
integrazione e di cooperazione nelle strategie di sviluppo e competitività.2
E’ al tempo stesso un territorio fortemente caratterizzato dalla presenza diffusa ma non
integrata di Parchi (La Mandria, il Po, lo Stura, la Vauda, il bosco del Vai, Superga, ecc) che,
attraverso il PTI, si intende valorizzare ed elevare a sistema ambientale. A partire dall’esperienza
condotta attraverso il parco della Tangenziale Verde, che rappresenta il più recente e rilevante
intervento di riequilibrio ecologico, per l’integrazione e la connessione tra paesaggi, il Programma
si propone di ampliare tale esperienza qualificando i valori naturali presenti nel territorio (il
Bendola, il Malone, l’Orco, la balera Nuova-Sturetta) per costituire la rete delle connessioni oggi
mancanti finalizzata alla creazione del più ampio sistema ambientale: il Grande Parco 2011.
Gli obiettivi fondanti che il PTI intende perseguire sono rappresentati da:
 aumento della qualità ambientale dell’area;
 promozione dello sviluppo ecosostenibile e diffusione delle tecnologie per l’energia
rinnovabile e riduzione delle emissioni di gas inquinanti;
 rigenerazione del tessuto produttivo e aumento dell’attrattività territoriale nei confronti di
stakeholders internazionali;
 rafforzamento dell’identità, della coesione territoriale e rafforzamento delle sinergie tra
Enti per la gestione del territorio
2.7 Il Quadrante Nord Est dell’area metropolitana
A conclusione della prima conferenza di Pianificazione della Variante 21 al PRG di
Settimo, in considerazione del ruolo
metropolitano
assegnato
alla
trasformazione urbanistica dell’ambito di
via Torino, emerse la necessità di attivare
un tavolo tecnico di confronto tra le
istituzioni presenti e di supporto ai lavori
della Conferenza al fine di valutare la
proposta di Variante nel più generale
contesto territoriale di area vasta.
Per tali ragioni si convenne
congiuntamente che tale valutazione
potesse risiedere nell’attività del Comitato
PRUSST 2010 Plan3, vista l’inclusione
parziale
di
detto
ambito
nella
programmazione
del
PRUSST
medesimo, ed in considerazione della
composizione del Comitato che vede tuttora la partecipazione qualificata delle istituzioni
territoriali interessate: i comuni di Torino, Settimo e Borgaro, la Provincia e la Regione.
I lavori del Tavolo tecnico sono stai avviati il 23 settembre 2008 e sono proseguiti fino alla
fine del 2009.
Successivamente, in seguito all’approvazione della Variante strutturale n. 200 della Città di
Torino il Tavolo Tecnico, per opera della Regione, è stato ampliato al fine di coinvolgere tali nuove
previsioni urbanistiche che intervengono a modificare il quadro programmatico riferito alle
principali trasformazioni che interessano il quadrante nord-est dell’area metropolitana.
Tale esperienza ha avuto il concreto riconoscimento istituzionale con la sottoscrizione nel
2010 del Protocollo d’Intesa tra Regione, Provincia e i Comuni di Torino, Settimo, San Mauro e
Borgaro - di recente ampliato ai comuni aderenti all’Unione dei Comuni NET - con la finalità di
2
Ne sono esempio i recenti protocolli di intesa sottoscritti dal Comune di Settimo T,se con importanti
aziende industriali e centri di ricerca (Pirelli Industria, Confezioni Di Matelica, Politecnico di Torino, ecc.)
3
Il Comitato PRUSST nella seduta dell’11.07.2008 deliberò la costituzione del Tavolo Tecnico a supporto
della Conferenza di Pianificazione.
11
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
pervenire alla definizione di un progetto di trasformazione territoriale condiviso nell’ottica della copianificazione del quadrante metropolitano nord-est, in grado di coordinare le molteplici iniziative
in corso o in programma da parte dei Comuni interessati fornendo l’adeguato riferimento
territoriale ai nuovi insediamenti “…per definire in modo coerente ed integrato gli ambiti di
intervento, in un’ottica di pianificazione e gestione sostenibile del territorio…attraverso un Piano di
Struttura…che individui il telaio infrastrutturale ed il sistema ambientale condiviso di riferimento,
coerentemente con i progetti urbanistici in corso da parte dei Comuni”.
La sottoscrizione nel dicembre 2010 del “Protocollo d’Intesa per la riqualificazione fisica,
infrastrutturale, ambientale, funzionale e sociale del Quadrante Nord Est dell’area metropolitana”,
se da un lato ha rappresentato il concretizzarsi di un percorso di dialogo interistituzionale tra le
Amministrazioni firmatarie (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comuni di Torino, Settimo
T.se, S. Mauro T.se e Borgaro T.se), ha d’altro canto segnato il punto di partenza di una
complessa azione di raccordo, approfondimento, condivisione di scenari e scelte per le future
trasformazioni dell’area.
Il Protocollo muoveva da alcune fondamentali premesse, sintetizzabili in due principali
elementi:
 riconoscimento della considerevole complessità del Quadrante nord-est dell’area
metropolitana torinese (QNE) dal punto di vista dei sistemi e sottosistemi urbani, delle reti
infrastrutturali e dei servizi, nonché dei sistemi ambientali e paesaggistici;
 concentrazione, nell’area del QNE, di trasformazioni di portata strategica per l’intera area
metropolitana, nonché di una vivace progettualità locale in grado di indurre trasformazioni
anche di notevole entità sull’area. Tutto ciò su un territorio in parte compromesso dalle
importanti trasformazioni dei decenni scorsi.
Il QNE è infatti uno dei principali corridoi di accesso alla città e di collegamento
transregionale e internazionale, alla cui rilevante infrastrutturazione viabilistica e ferroviaria si
aggiungeranno nel prossimo futuro importanti opere quali il completamento del Passante
Ferroviario e la conseguente messa in esercizio del Sistema Ferroviario Metropolitano (con la
nuova stazione Rebaudengo, l’innalzamento del rango della stazione Stura, il collegamento con
l’Aeroporto di Caselle e la Reggia di Venaria), la realizzazione della linea 2 metropolitana, la
costruzione della Tangenziale Est e l’innesto della linea AV/AC Torino-Lione.
Le trasformazioni in atto fin dalla fine degli anni Cinquanta hanno creato un disegno
frammentato, con una crescita urbana sviluppatasi lungo le direttrici di collegamento con il
capoluogo regionale, caratterizzata da piattaforme industriali di piccole e grandi dimensioni oggi
in parte dismesse, insediamenti commerciali di livello sovracomunale e complessi residenziali ad
alta densità abitativa, che hanno in parte compromesso il sistema ambientale e paesaggistico.
In considerazione della rilevanza strategica attribuita al territorio le Amministrazioni coinvolte,
Regione e Provincia hanno riconosciuto la necessità di un coordinamento pianificatorio per
questa porzione di area metropolitana, condividendo obiettivi complessivi di riordino e
riqualificazione e scenari di sviluppo per una duratura competitività territoriale.
Il coordinamento, sul piano politico e tecnico, del processo di attuazione del Protocollo è
assicurato da un sistema di governance basato su:
 un Comitato di Pilotaggio, composto dagli Amministratori degli Enti sottoscrittori, cui sono
affidati i compiti di supervisione e di promozione delle varie iniziative, nonché l’approvazione
del Piano di Struttura;
 un Comitato Tecnico, composto dai dirigenti competenti per materia, cui compete il
coordinamento della predisposizione del Piano di Struttura;
 una Segreteria Tecnica regionale e provinciale, che assiste il Comitato Tecnico nella
predisposizione del Piano di Struttura. L’attività della Segreteria Tecnica è operativamente
stata avviata nella primavera del 2011, successivamente all’insediamento delle nuove
Amministrazioni e di conseguenza del Comitato di Pilotaggio.
Lo strumento con cui si intende dare attuazione al QNE è il Piano di Struttura, cui viene
affidato il compito di individuare il telaio infrastrutturale ed il sistema ambientale di riferimento in
grado di armonizzare le diverse previsioni urbanistiche, predisponendo una ricognizione
complessiva dei dati territoriali disponibili e il loro esame, al fine di valutare gli effetti delle
trasformazioni urbanistiche previste.
Il Piano di Struttura che dovrà essere approvato dal Comitato di Pilotaggio, non compare
fra gli strumenti di pianificazione di area vasta disciplinati dalla normativa vigente; in questo
12
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
senso si tratta, sperimentalmente, di individuarne i contenuti al fine di rispondere all’esigenza di
dotarsi di uno strumento di pianificazione strategica intermedia che sappia dialogare
costantemente con i piani regolatori comunali e con i piani territoriali sovraordinati.
Ambito Pescarito
In data 13 febbraio 2012 è stato consegnato agli Enti coinvolti nell’iniziativa, il Piano di
Struttura definito nei suoi elementi preliminari, e individuato l’ambito produttivo di Pescarito come
uno degli elementi da approfondire, essendo punto nodale del Quadrante.
Un primo approfondimento ha riguardato:
 l’analisi delle attività presenti ai fini del censimento ed aggiornamento dei dati delle aziende;
 il tema infrastrutturale, con particolare riferimento al sistema degli accessi e della viabilità;
 il tema della rigenerazione dell’area attraverso la definizione di alcuni scenari pianificatori;
A seguito di tale approfondimenti sono emerse situazioni di criticità di alcune aziende
presenti nell’area.
In particolare la Società Lavazza, il cui stabilimento, di circa 88.000 mq, ricade su tre
comuni diversi (59% nel Comune di Torino, 30% nel Comune di Settimo T.se e l’11% in San
Mauro T.se) ha evidenziato una serie di criticità in ordine all’applicazione delle norme
urbanistiche ai fini dello sviluppo del proprio polo produttivo presente in Pescarito manifestando
al contempo la necessità di pianificare e programmare la riorganizzazione del proprio
insediamento produttivo, anche al fine di essere più competitiva sui mercati internazionali;
In ragione delle sollecitazioni portate avanti dalla Società predetta, gli Enti interessati hanno
concordato in data 21/06/2012 una Dichiarazione di Reciproco Impegno in “Attuazione del
Protocollo d’Intesa per la riqualificazione fisica, infrastrutturale, funzionale e sociale del
Quadrante Nord Est dell’area metropolitana” che li impegnava, gli Enti su richiamati, a
promuovere, quale anticipazione dell’indirizzo pianificatorio complessivo, una scheda normativourbanistica unica per l’area della Società Lavazza, definendo indici e parametri sulla base di
quelli attualmente vigenti nel PRGC di Torino, da verificare sull’intera area;
In data 10/01/2014 gli Enti interessati hanno sottoscritto l’aggiornamento della Dichiarazione
di Reciproco Impegno, con la finalità di impegnarsi a:
 individuare, nel Piano di Struttura, una strategia coordinata per la rigenerazione dell’area
Pescarito definendo gli scenari ed i modelli di sviluppo condiviso, le regole urbanistiche per
l’attuazione dei processi di perequazione territoriale confermando il percorso intrapreso;
 adeguare i Piani Regolatori Generali di rispettiva competenza, al fine di rendere coerenti fra
loro le previsioni pianificatorie con l’obiettivo di organizzare la zona produttiva di Pescarito
come un unico ambito urbanistico;
 promuovere, quale anticipazione dell’indirizzo pianificatorio complessivo, l’adozione di una
scheda, con parametri urbanistici ed edilizi, unitari e specifici estesi all’intero ambito Lavazza,
ai sensi della L.R. n. 56/77 smi; che gli stessi parametri dovranno essere verificati
complessivamente sull’intero ambito Lavazza. Sono fatte salve le procedure di VAS previste
dalla normativa vigente;
 individuare, attraverso specifici accordi (Protocolli d’Intesa, Convenzioni per la pianificazione,
ecc) le modalità per la gestione coordinata e condivisa di tutte le attività urbanistiche ed
edilizie necessarie;
In considerazione della necessità di dare corpo agli accordi di cui all’ultimo capoverso, gli Enti
territorialmente interessati hanno definito e predisposto congiuntamente un primo documento di
indirizzo, denominato “Protocollo d’intesa per l’adozione di Convenzione per la Pianificazione”, e
concordato la necessità dell’avvio della procedura amministrativa per l’adozione della variante
urbanistica per l’Ambito Lavazza secondo i contenuti normativi previsti dalla L.R. 56/77 e s.m.i.
Con la Variante parziale 31, approvata dal Consiglio comunale nel febbraio scorso, il Comune di
Settimo Torinese ha dato corso all’attuazione degli impegni assunti con il suddetto protocollo
d’intesa.
13
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
2.8 Il Progetto Corona Verde 2
La
Regione
Piemonte, nel corso del
2010, ha promosso la
seconda edizione del
Progetto Corona Verde
articolando
l’area
metropolitana
in
sei
distinti ambiti territoriali
(Settimo,
Chieri,
Nichelino, Venaria, Rivoli,
Torino) individuati sulla
scorta
di
precedenti
attività di governance
intercomunale tra le quali
quella formata con i PTI.
In questo nuovo
contesto Settimo è stato
individuato
comune
capofila dell’ambito nord
al fine di coordinare la
progettualità di un insieme di 15 comuni.
A conclusione del periodo di consultazione locale, il Comune di Settimo ha elaborato il
Master Plan d’ambito che ha sottoposto alla Regione per la formazione del Master Plan generale
di Corona Verde. I progetti inseriti integrano e sviluppano l’esperienza del parco metropolitano di
Tangenziale Verde e di integrare i percorsi ciclopedonali già realizzati nell’ambito e di valorizzare
le risorse ambientali con riferimento particolare al paesaggio fluviale del Po e della collina, ed in
particolare riguardano:
 il Parco Cascina Bordina consente di ampliare la dotazione di grandi parchi in Settimo in
attuazione del progetto Tangenziale Verde4;
 il collegamento parco Chico Mendez - Reggia tra Borgaro e Venaria che, integrato dalla
realizzazione del sovrappasso ferroviario sulla linea storica in Settimo e dei sovrappassi
autostradali (A4 e A5), consente di completare il percorso di connessione parco Po –
Reggia.;
 la Greenways Po-collina in sponda destra da San Mauro a Castiglione;
 la Greenways Po-pianura in sponda sinistra tra Settimo, Brandizzo e Chivasso.
4
L’opera è stata definitivamente appaltata nel gennaio 2014
14
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
3.
Relazione Illustrativa
IL PROCESSO DELLA VARIANTE STRUTTURALE 30
3.1 IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO.
Il Documento programmatico, adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 99
del 20.12.2012, ha costituito l’avvio della procedura di formazione ed approvazione della Variante
strutturale n. 30 al PRG vigente, ai sensi dalla Legge regionale n. 1/20075.
Il ricorso alla tipologia di Variante introdotta dalla L.R. 1/2007 si è reso necessario per consentire
all’Amministrazione
comunale di dare
risposta ai temi di
assetto urbanistico
del territorio, ad
argomenti
e
previsioni per i quali
la
procedura
introdotta
dalla
legge consente di
determinare tempi
certi
per
l’approvazione
da
parte del Comune
nella condivisione
interistituzionale di
obiettivi e strategie.
Con l’avvio della
Variante Strutturale
30
l’Amministrazione
comunale ha inteso
affrontare temi di natura generale riferiti ad adempimenti a carattere normativo e/o di
adeguamento a provvedimenti introdotti dalle superiori autorità, ed argomenti di stretta rilevanza
locale riferibili all’assetto del PRG vigente, nel rispetto delle limitazioni introdotte dalla legge
regionale 1/2007, in quanto:
 non modificano il quadro e l’impianto strutturale del vigente Piano Regolatore, né sotto il
profilo normativo, né sotto il profilo urbanistico;
 non riguardano l'intero territorio comunale;
 non intervengono nei confronti di previsioni strategiche di pianificazioni sovraordinate, tanto
da parte della Regione, quanto da parte della Provincia .
 aggiornano o modificano il quadro dei dissesti contenuto nel PAI.
La Variante 30 si colloca nella stessa tipologia della precedente Variante 24, ma con una
portata decisamente più contenuta in termini di diffusione territoriale delle previsioni in essa
contenute.
Il documento programmatico, presentato in Conferenza di copianificazione nelle sedute
del 21.01.2013 e del 27.02.2013, aveva introdotto i seguenti principali argomenti:
Temi di carattere generale
- adeguare il PRG vigente alle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
(PTCP) in ordine all’articolazione del territorio secondo il principio del contenimento del
consumo di suolo, avanzando una proposta di perimetrazione delle aree libere, dense e di
5
La presente Variante 30 procede secondo i disposti della LR 1/2007 poiché l’iter è stato avviato con il Documento
Programmatico approvato dal consiglio comunale antecedentemente all’approvazione della Legge regionale 3/2013 di
modifica alla legge regionale 56/77.
15
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
-
-
Relazione Illustrativa
transizione al fine di stabilire i limiti dell’espansione limitatamente alle aree oggetto di
Variante.
aggiornare l’attuale quadro delle attività a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) alla luce
delle Linee guida per la valutazione del rischio industriale nella pianificazione territoriale,
attraverso:
aggiornare il quadro del dissesto alla luce dell’avvenuta realizzazione delle opere di difesa
per la protezione del territorio dal rischio idrogeologico.
Temi di carattere locale
- Ambito urbano nord est: il documento programmatico ha introdotto la possibile
trasformazione dei settori territoriali posti a nord di corso Piemonte e ad est dell’abitato verso
la strada provinciale 011, al fine di prevedere la ricucitura dei margini urbani mediante
l’inserimento di funzioni abitative sostenute dalla formazione di ampi settori di riequilibrio
ecologico per la ricomposizione della corona verde interna alla città.
-
Centro storico: La Variante 30 intende proporre una diversa articolazione delle unità
componenti l’ambito Qt3 mediante l’accorpamento di parti confinanti ad oggi non incluse e la
revisione delle modalità attuative, senza con questo modificare egli obiettivi generali che il
PRG ha fissato per tale comparto.
-
Ambito Strada Cebrosa: nelle zone di PRG, Pd e PdC, a seguito dell’attuazione delle
previsioni dei rispettivi Piani Esecutivi la variante 30 introduce la revisione delle destinazioni
del comparto compreso nella zona Pd a confine con il limite della zona PdC al fine di
addizionarlo a quest’ultima per il completamento delle attività commerciali e l’inserimento di
attività ludico ricreative correlate alla presenza delle funzioni commerciali insediate o
insediande.
-
Ambito Centro Viridea: a confine con l’attuale centro commerciale/vivaistico “Viridea”,
collocato alle porte della città nella zona a sud-est verso San Mauro, si intende proporre la
formazione di un centro multifunzionale a carattere terziario comprendente l’ampliamento
dell’attuale centro vivaistico.
-
Ambito Falchera: la porzione di territorio comunale situata oltre l’autostrada A4 include un
solo insediamento industriale per il quale le proprietà interessate hanno manifestato la
necessità di una revisione fisico funzionale in ragione dell’avvenuta perdita di interesse
produttivo del sito attualmente in condizioni di non utilizzo. La Variante in esame intende
prevedere per l’area, posta lungo il tratto terminale dell’autostrada A4 Torino-Milano in
prossimità dell’abitato di Falchera in Torino, la trasformazione urbanistica dell’intero
insediamento secondo la categoria della multifunzionalità (Mf) prevista dal PRG vigente,
introducendo funzioni plurime in grado di offrire nuove opportunità insediative anche a
carattere complementare rispetto a quanto previsto dal PRG di Torino per l’ambito di
Falchera e di supporto al costituendo parco dei laghetti.
Temi di carattere normativo
La Variante 30 intende apportare alcune modifiche ed integrazioni a specifiche norme di
attuazione per le quali la gestione del PRG ha accertato la necessità di intervenire per risolvere
incongruenze interpretative, per introdurre adeguamenti a discipline di settore o, più
semplicemente, per facilitare la comprensione e la gestione della disciplina tra i diversi articoli del
corpo normativo, attraverso una revisione/aggiornamento dei contenuti.
3.2 Le Osservazioni al Documento Programmatico.
In seguito all’adozione del Documento Programmatico si è proceduto alla pubblicazione ai
sensi di legge e precisamente per 30 giorni dal 28 dicembre 2012 al 12 gennaio 2013 e
nell’ambito di tale periodo, dal 13 gennaio 2013 al 28 gennaio 2013, sono state raccolte 82
osservazioni, di cui una presentata fuori termine.
16
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Delle osservazioni presentate si riporta di seguito l’elenco e la sintesi delle richieste
contenute. A differenza delle osservazioni al progetto preliminare di Variante, che devono essere
puntualmente controdedotte, quelle mosse al Documento Programmatico non richiedono tale
procedura trovando l’eventuale riscontro nella formazione del presente Progetto Preliminare,
attraverso l’inserimento di nuove previsioni e/o nelle modifiche apportate alle Norme di
Attuazione.
L’elenco di seguito riportato esplicita l’attinenza o meno delle osservazioni agli obbiettivi di
Variante, come enunciati dal Documento Programmatico e come richiesto nel corso del processo
delle conferenze di pianificazione. Le osservazioni giudicate coerenti hanno trovato riscontro nel
successivo Progetto Preliminare e sono identificate con il numero della scheda urbanistica in cui
l’argomento è stato inserito.
Num
Determinazione
Osservante
Data
Prot
1
NON
COERENTE
GRANDI Massimo
MASSAGLIA
Carolina
17/01/2013
2
NON
COERENTE
GRANDI Massimo
FERRARI Alberto
17/01/2013
NON
COERENTE
GILARDI
Giovanna
GILARDI Antonio
GILARDI Maria
Clotilde
GILARDI Rosanna
BERTOTTO
Giuseppe
BERTOTTO
Luciana
22/01/2013
3
4
NON
COERENTE
VISENTIN Gino
23/01/2013
5
NON
COERENTE
VETRANO Nicola
23/01/2013
17
Sintesi osservazione
Rif. Catastali:
Fg. 32
Map. 601
Zona PRG:
Gt28
Ubicazione:
Via Leinì 4
3148 Gli osservanti richiedono che l’immobile di loro
proprietà compreso all’interno della zona
normativa in oggetto venga stralciato dalla
stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 37
Map. 477
Zona PRG:
aia
Ubicazione:
strada Casc.Consolata 10
L’osservante chiede che venga eliminata la
3154 fascia di rispetto stradale costituente vincolo
ricadente sul terreno di proprietà, considerato
che si riferisce ad una strada di campagna e
che la stessa non compare neanche all’interno
del Piano Urbano del Traffico.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Mapp. 652-654
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Regione Moglia
Gli osservanti proprietari di terreni attualmente
4150 agricoli, limitrofi all’ambito A così come
rappresentato nel documento programmatico
della presente variante 30, chiedono che gli
stessi siano resi edificabili con il riconoscimento
di un’area di completamento edilizio.
Rif. Catastali:
Fg. 29
Map. 807
Zona PRG:
Mf1
Ubicazione:
Via Giannone, 12
L’osservante
chiede
che l’area di proprietà sia
4343
stralciata dalla zona normativa Mf1, ormai
interamente attuata e che alla stessa sia
attribuita la sigla “Dt”, consentendo il recupero
del sottotetto per un totale di 2 piani fuori terra.
Mapp. 38-92-93Rif. Catastali:
Fg. 33
232-616-12371238
Zona PRG:
Ga44
Ubicazione:
Via Monviso
4557 L’osservante chiede, a compensazione delle
demolizioni dei fabbricati insistenti sull’area in
oggetto, l’aumento della SUL realizzabile
portando l’indice attualmente previsto di u.f. da
0,4 mq/mq a 0,6 mq/mq ed il numero dei piani
ammessi da 2 a 4.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
6
7
8
COERENTE
(scheda 46)
PAGLIERO
Gianluigi MORINO
Andrea
MARTINELLI
Massimo CINQUE
Silvio
LUCATO Claudio
PULTRONE
Antonino
SAVORELLI
Giorgia GRANDI
Massimo
PIAVENTO
Giovanni
GABETTI Marco
COLÌ Luca,
BATTAGLIA Flavio
CHIARIONI
Augusta Lucia
DELLI GATTI
Angelo GUELFO
Maurizio RICCIO
Bruno
TARAGNA
Alessandro
LUCATO Gabriele,
AIMARETTI Paolo
MARTINELLO
Francesco
RASO Alessandro
OSSOLA Monica
CORSARO
Stefano RICCIO
Elisa
CASA Norberto
CASA Lorenzo
CARBONE Giorgio
GALASCO
Valentina
MICCOLI Gianluca
MICHIELETTO
Giuseppe
ARRIVABENE
Lorenzo Mauro
ARRIVABENE
Lorenzo Mauro
APRÀ Marco
FRESCHINI Marco
MASELLA Nicola
Relazione Illustrativa
24/01/2013
NON
COERENTE
CATANIA Alberto
24/01/2013
COERENTE
(scheda 1)
BANUADO Ivo
Piero BONAUDO
Battista
BONAUDO
Margherita LEONE
Marina
MOROSINO Pier
Felice
MOROSINO Luca
24/01/2013
18
Rif. Catastali:
Zona PRG:
Ubicazione:
Gli osservanti propongono una serie di
modifiche normative che riguardano:
Distanze dai confini da tenere nei casi di
interventi di ristrutturazione, sopraelevazione,
modifiche della copertura e ampliamento di
edifici uni e bifamigliari;
Riferimento volumetrico per ampliamento unatantum
modifica dell'art. 24 comma 4,lett f) delle NTA
del PRGC in riferimento al calcolo del volume
di partenza del fabbricato sul quale si prevede
di realizzare l'ampliamento una tantum,
considerando come volume di partenza anche i
volumi condonati
Ampliamenti una tantum di fabbricati a
destinazione terziaria e produttiva
Inserimento di una norma che consenta per i
fabbricati con tale destinazione per i quali sia
esaurita la SUL e in deroga al rapporto di
copertura che ammetta ampliamenti nel limite
del 5% della SUL e della SC esistenti, fino a un
4685 massimo di 60 mq e con 25 mq comunque
ammessi.
Vincolo aree a parcheggio pertinenziali per
fabbricati a destinazione produttiva/artigianale
Eliminazione del dell’obbligo dell’atto di vincolo
previsto dall’art. 58 delle NTA del PRGC
relativo alla realizzazione di parcheggi privati a
servizio di attività produttive all’interno delle
recinzioni, .
Fabbricati edificati sulla scorta di SUE già
attuati
Gli osservanti propongono di modificare la
classificazione delle aree o, in alternativa, pur
mantenendo
la
classificazione
attuale,
specificare che il regime normativo è quello , ad
es. delle aree “D:capacità insediativa esaurita”.
Orti urbani
Viene proposto l’inserimento di una norma che
consenta la realizzazione di orti urbani
attrezzati con piccoli manufatti tipologicamente
prescritti
Rif. Catastali:
Fg. 21
Map. 273
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
4750 limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
Variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Mapp. 452-674Rif. Catastali:
Fg. 21
682
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
Gli
osservanti
proprietari
di terreni agricoli
4829
ricadenti all’interno dell’ambito A così come
rappresentato nel documento programmatico
della presente variante 30, chiedono che gli
stessi siano resi edificabili in coerenza con
quanto previsto dalla variante stessa.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
COERENTE
(scheda 1)
BOFFREDO Elio
SALUSSO Laura
24/01/2013
4831
10
COERENTE
(scheda 6)
SALUSSO
Margherita
Leonilde
SALUSSO Maria
Antonietta
24/01/2013
4832
11
NON
COERENTE
CATANIA
Vincenzo
25/01/2013
4858
12
NON
COERENTE
CASTELLO
Giovanni
25/01/2013
4861
13
NON
COERENTE
CASTELLO Bruno
25/01/2013
4864
14
NON
COERENTE
PIAZZOLLA
Emanuele
25/01/2013
4866
15
NON
COERENTE
COTRONEO
Carmelo
25/01/2013
4868
9
19
Rif. Catastali:
Fg. 47
Mapp. 35-495
Zona PRG:
Cascina San Giorgio
Ubicazione:
Via Cascina San Giorgio 11
Gli osservanti, proprietari di alcune porzioni
costituenti il complesso della Cascina San
Giorgio, chiedono di poter:
- suddividere in più unità immobiliari l’attuale
superficie residenziale;
- ampliare i fabbricati a destinazione
residenziale;
- recuperare le tettoie esistenti a fini
residenziali.
Rif. Catastali:
Fg. 47
Map. 321
Cascina San Giorgio –
Zona PRG:
unità di suolo 10
Ubicazione:
Via Cascina San Giorgio 13
Gli osservanti, proprietari di alcune porzioni
costituenti il complesso della Cascina San
Giorgio, chiedono di poter recuperare le tettoie
esistenti a fini residenziali ed eventualmente
accorparne i volumi delle unità di suolo 9 e 10.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Map. 272
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Map. 269
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Map. 270
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Mapp. 268-274
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 21
Map. 271
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietario di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
16
NON
COERENTE
CATANIA
Fortunata
Relazione Illustrativa
25/01/2013
Rif. Catastali:
Fg. 21
Mapp. 273
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietaria di un terreno agricolo,
4869 limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
17
NON
COERENTE
GOBETTI Laura
25/01/2013
4870
18
COERENTE
(scheda 16)
D'AGOSTINO
Raffaele
Immobiliare
SABENA Srl
25/01/2013
4937
19
COERENTE
(scheda 26)
SETTIMO
SVILUPPO Spa
25/01/2013
4938
20
NON
COERENTE
SETTIMO
SVILUPPO Spa
25/01/2013
4955
21
NON
COERENTE
SETTIMO
SVILUPPO Spa
25/01/2013
4958
22
COERENTE
(scheda 23)
CAVASSA Laura
Margherita
25/01/2013
4972
20
Rif. Catastali:
Fg. 21
Mapp. 74-137
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante proprietaria di un terreno agricolo,
limitrofo all’ambito A così come rappresentato
nel documento programmatico della presente
variante 30, chiede che lo stesso sia reso
edificabile in coerenza con quanto previsto
dalla variante stessa.
Rif. Catastali:
Fg. 43
Map. 705
Zona PRG:
Lt6
Ubicazione:
Via Regio Parco, 82
L’osservante,
per il capannone
posto
all’indirizzo in oggetto, chiede di poter
incrementare il rapporto di copertura da 50% a
70% e di modificare la nota 3.12 dei Quadri
Sinottici
portando
la
percentuale
di
destinazione commerciale ammessa alla soglia
minima del 40%.
Rif. Catastali:
Fg. 34-35-36-37-39
Zona PRG:
Pd-Pdc
Ubicazione:
Strada Cebrosa
L’osservante chiede che i terreni identificati
come comparto A2 sub A1 della zona Pd
possano ospitare attività di carattere ludico
ricreativo legate al tempo libero ed al
divertimento oltre che ad un’area per la
distribuzione del carburante e servizi di
autolavaggio e assistenza auto annessi.
Rif. Catastali:
Fg. 34-35-36-37-39
Zona PRG:
Pd-Pdc
Ubicazione:
Strada Cebrosa
L’osservante chiede che la realizzazione di
strutture, quali parcheggi coperti, pensiline,
percorsi coperti di collegamento tra volumi,
piazze di relazione, terrapieni, etc., al servizio
delle
attività
commerciali
realizzate
e
realizzande nelle aree Pd e Pdc, non
costituiscano aumento del rapporto di copertura
ammesso. In subordine chiede ancora che sia
ammesso un incremento della superficie
coperta pari al 20% per la realizzazione delle
suddette strutture di servizio.
Rif. Catastali: Fg. 34-35-36-37-39
Zona PRG:
Pd-Pdc
Ubicazione:
Strada Cebrosa
L’osservante chiede di poter realizzare in
sottosuolo i locali di raccolta e deposito di rifiuti
non organici afferenti le attività commerciali in
essere al fine di metterle in sicurezza e di
rendere più decorose le aree di pertinenza.
Rif. Catastali:
Fg. 24
Mapp. 1-23-25
Zona PRG:
Cascina Isola
Ubicazione:
Via Milano
L’osservante chiede di poter recuperare a fini
residenziali tutti i fabbricati esistenti comprese
le tettoie e la chiesetta insistenti sui mappali nn.
1-23 del fg. 24.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Rif. Catastali:
23
COERENTE
(scheda 2)
POZZATO Vittorio
MACCHIONI Lucia
25/01/2013
4973
24
COERENTE
(scheda 2)
POZZATO Vittorio
MACCHIONI Lucia
25/01/2013
4974
25
COERENTE
(scheda 2)
MAUGERI Franco
25/01/2013
4985
26
NON
COERENTE
CAROSSO
Simona Vittoria
CAROSSO
Federico
25/01/2013
4989
27
COERENTE
(scheda 17)
MONTINI Vittorio
per Immobiliare
Corallo srl
25/01/2013
4996
21
Fg. 26
Mapp. 46-658550p
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Rio San Gallo, 100
Gli osservanti, in ragione delle previsioni della
variante strutturale n. 30, chiedono che
all’edificio di proprietà e relativa area di
pertinenza sia attribuita la classificazione di
zona “Da”, senza incremento volumetrico al fine
di poter realizzare più unità immobiliari per
sopraggiunte necessità familiari.
Fg. 26
Mapp. 343-550p
Rif. Catastali:
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Rio San Gallo, 100
Gli osservanti, in ragione delle previsioni della
variante strutturale n. 30, chiedono che ai
mappali in oggetto venga assegnata un
classificazione di zona “H” al fine di poter
realizzare una palazzina residenziale di 4 unità
immobiliari con SUL di 200 mq circa ad 2 piani
f.t. oltre i box. In alternativa, a parità di SUL
ammessa, chiedono di poter realizzare un
edificio di tipo bifamiliare ad un pino f.t. oltre al
box.
Rif. Catastali:
Fg. 31
Mapp. 142
Zona PRG:
Et20-1
Ubicazione:
Via Torino, 49
L’osservante, verificato che l’ANAS società
proprietaria degli immobili ricadenti in zona di
PRG vigente “Et20-2” non ha intenzione di
attuare le previsioni di PRG per tale area,
chiede che venga eliminato il vincolo di
presentazione di un Programma degli interventi
per l’area in oggetto e che la stessa possa
essere attuata tramite permesso di costruire
convenzionato
o
diretto
in
caso
di
monetizzazione degli standard dovuti.
Rif. Catastali:
Fg. 6
Mapp. 135-136
Zona PRG:
Mr1
Ubicazione:
Via Milano
Gli osservanti chiedono che all’area in oggetto
sia attribuita sigla “Mf” al fine di poter ampliare
le destinazioni d’uso ammesse e che la
capacità edificatoria sia aumentata da 1000 mq
a 1650 mq di SUL massima realizzabile
Mapp. 786-823Rif. Catastali:
Fg. 31
1087-2311-23132314
Zona PRG:
Ga46
Ubicazione:
Via Torino
L’osservante, vista la conformazione dell’area
in oggetto, per cui risulta approvato un Piano di
recupero, chiede che alla stessa sia assegnata
una sagoma prescritta e sia elevato il numero
di piani massimi ammissibili da 4 a 5/6, al fine
di realizzare una costruzione più compatta
senza
incremento
volumetrico.
Inoltre,
considerato che trattasi di unica proprietà,
chiede di modificare la classificazione da “G” ad
“E” intervenendo con permesso di costruire
diretto per una SUL di 2161 mq già autorizzati.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
28
NON
COERENTE
POLITO Giuseppe
25/01/2013
4997
29
NON
COERENTE
BERTOTTO Silvio
25/01/2013
4998
30
NON
COERENTE
PODESTA'
Gianpiero
25/01/2013
5000
31
COERENTE
(scheda 4)
FAMULARO
Salvatore
25/01/2013
5001
32
NON
COERENTE
CIARLE Giovanni
25/01/2013
5003
33
NON
COERENTE
BURZIO Pietro
25/01/2013
5007
34
NON
COERENTE
BERTOTTO Silvio
25/01/2013
5011
22
Rif. Catastali: Fg. 16
Map. 58
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Fonfona
L’osservante chiede che sia modificata la
dimensione del lotto minimo di terreno agricolo
contenuta all’art. 35 delle NTA del PRG
vigente, da 1500 a 1200 mq, al fine di poter
realizzare un ricovero attrezzi sul proprio
terreno a servizio della sua attività di apicoltore.
Mapp. 100-478Rif. Catastali: Fg. 53
776-778
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Frazione Mezzi Po, 51
L’osservante chiede che i mappali in oggetto su
cui insiste un fabbricato ospitante attività di
ristorazione e residenziale, siano classificati
quale area “Dt” attribuendo alla stessa una SUL
massima consentita di 700 mq.
Rif. Catastali: Fg. 48
Mapp. 92-358
Zona PRG:
HA-a6
Ubicazione:
Borgata Paradiso
L’osservante
segnala
un
errore
di
perimetrazione sulla cartografia vigente e ne
chiede la correzione come da sua indicazione e
al contempo chiede il raddoppio della
volumetria ammessa.
Rif. Catastali: Fg. 28
Map. 129
Zona PRG:
Qt3/1
Ubicazione:
Via Italia, 72
L’osservante chiede che il fabbricato in oggetto
sia stralciato dalla zona Qt3/1 e di poter
recuperare lo stesso innalzando il piano
sottotetto di 1.20 m circa fino alla copertura del
fabbricato limitrofo (ambito 12a, unità di suolo 3
edificio 1).
Mapp. 105-114Rif. Catastali: Fg. 21
115-13-14-15-264658-91
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante, in relazione a quanto previsto con
la presente Variante 30, chiede si attribuita
capacità edificatoria al proprio terreno agricolo,
limitrofo
all’ambito
A
del
Documento
programmatico della variante stessa, con indice
u.f. pari a 1 mc/mq e r.c. di 0,4 mq/mq.
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 11-96
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante, in relazione a quanto previsto con
la presente Variante 30, chiede si attribuita
capacità edificatoria al proprio terreno agricolo,
limitrofo
all’ambito
A
del
Documento
programmatico della variante stessa, con indice
u.f. pari a 1 mc/mq e r.c. di 0,4 mq/mq.
Rif. Catastali: Fg. 53
Mapp. 101-102-103
Zona PRG:
verde privato
Ubicazione:
Frazione Mezzi Po, 51
L’osservante chiede che i terreni in oggetto
siano resi edificabili al fine di poter realizzare 2
fabbricati bifamiliari ad un piano fuori terra.
Propone pertanto l’individuazione di una zona
“HRa” con i.f. pari a 0.5 mc/mq. chiede inoltre la
riduzione della fascia di rispetto stradale a 10
m.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
35
NON
COERENTE
PACE Giacomo
25/01/2013
5016
36
NON
COERENTE
APRÀ Elena
APRÀ William,
BERTAGNOLIO
Elsa
25/01/2013
5021
37
NON
COERENTE
RASO Gennaro
SCARANTINO
Calogero
SCARANTINO
Grazia
25/01/2013
5025
38
COERENTE
(scheda 6)
CAPITELLI Paolo
per la soc. CPT srl
28/01/2013
5099
39
NON
COERENTE
BECCARIS
Rosanna
BECCARIS Bruno
28/01/2013
5103
40
COERENTE
(scheda 28)
PACCHIOTTI
Silvio
28/01/2013
5155
23
Rif. Catastali: Fg. 17
Mapp. 373
Zona PRG:
R
Ubicazione:
Frazione Fornacino
L’osservante ritiene l’attribuzione della zona “R”
con finalità pubblica, data dal PRG vigente
all’area in oggetto, incongruente con la
destinazione d’uso in atto (cortile spazio
pertinenziale del fabbricato insistente sul lotto
posto sul comune di Leinì) e con la proprietà
privata
e
altrettanto
incongruente
la
classificazione geologica della stessa in classe
IIIa1 rispetto alle aree limitrofe classificate in
IIIb3. Pertanto chiede la modifica della
classificazione della pericolosità idrogeologica
da IIIa1 a IIIb3 e l’attribuzione di capacità
edificatoria all’area con indice 1 mc/mq.
Rif. Catastali: Fg. 31
Map. 863
Zona PRG:
Da172
Ubicazione:
Via Regio Parco
Gli osservanti chiedono che all’area in oggetto,
ricadente all’interno della zona normativa
“Da172”, sia attribuita sigla “Fa” individuando
un lotto di nuova edificazione con indice i.f. pari
a 0.2 mc/mq per la realizzazione di un
fabbricato a 4 piani f.t. oltre sottotetto.
Rif. Catastali: Fg. 18
Mapp. 354-494
Zona PRG:
V81-X
Ubicazione:
Corso Piemonte
Gli osservanti chiedono l’edificabilità dell’area in
oggetto a fini residenziali, considerato che il
vincolo a destinazione pubblica non consente
alla proprietà di utilizzarla.
Rif. Catastali: Fg. 47
Map. 410
Zona PRG:
Cascina San Giorgio
Via Cascina San Giorgio,
Ubicazione:
17/19
- L’osservante, suddividendo la cascina in
proprietà in 4 diverse porzioni (la prima
destinata a residenza, la seconda a stalla e
fienile, la terza in residenza posta nella
torretta e la quarta nella tettoia aperta per
ricovero mezzi agricoli) chiede che:
- la prima e la terza porzione, già a
destinazione residenziale, possano essere
oggetto di rimodellamento della quota dei
solai e frazionamento immobiliare;
- la seconda e la quarta porzione possano
essere recuperate a fini residenziali;
- in particolare la quarta porzione possa
essere eventualmente accorpata con il lotto
confinante (unità di suolo 10).
Rif. Catastali: Fg. 12
Mapp. 37-92-93
Zona PRG:
Da308-api
Ubicazione:
Via Fornaci
Gli osservanti chiedono che l’intera proprietà
sia inserita in un’area edificabile a destinazione
residenziale.
Rif. Catastali: Fg. 29
Mapp. 178-452
Zona PRG:
Tc
Ubicazione:
Via Garibaldi – Vicolo Valle
L’osservante in relazione ai corpi di fabbrica
componenti l complesso del Teatro Garibaldi
chiede che gli stessi possano ricadere
all’interno di una zona normativa che ne
consenta la ristrutturazione ed il recupero.
Chiede inoltre che sia introdotta una norma
generale atta a favorire gli interventi di
riqualificazione dei contesti urbani incoerenti
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
e/o degradati con il riconoscimento di un
potenzialità edificatoria premiale.
Rif. Catastali: Fg. 26
41
42
43
44
MARGIOTTA
Francesco per la
soc. Tecnenergy
srl ROMANIELLO
Francesco
28/01/2013
5158
COERENTE
(scheda 2)
BALLESIO
Giovanni
28/01/2013
5163
NON
COERENTE
BOSCO Franco
BOSCO Marina
PILONE Maria
BERTAZZO Liliana 28/01/2013
BERTAZZO
Renata ROLLA
Raimondo
5165
NON
COERENTE
CROVERIS
Matteo
CROVERIS
Antonio
GHIBERTO
Giuseppe
GILARDI Angelo
GUERRA Angela
POGLIANO
Francesco
ASTORINO Maria
ROSSO Marino
VACCARINO Luigi
VARETTO Andrea
VARETTO
Francesco,
VARETTO Lucia
5167
COERENTE
(scheda 2)
28/01/2013
24
Mapp. 222-288221-24-26
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Ariosto - via Po
Gli osservanti, in coerenza con quanto previsto
nel Documento programmatico della Variante
30, propongono sulle aree di proprietà la
realizzazione di un intervento residenziale con
caratteristiche
dell’edilizia
sperimentale
associata alla produzione di energie alternative
e alla bio architettura.
Rif. Catastali: Fg. 23
Mapp. 380-381
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Milano
L’osservante, facendo riferimento ad un’ampia
area agricola, situata fra il cimitero e gli edifici
denominati “Cascina Isola Nuova”, su un parte
della quale si prevede di realizzare l’ampliamento
cimiteriale, propone:
l’individuazione della fascia di rispetto del
cimitero lato est di 150 mt, misurati
dall’attuale cinta cimiteriale;
la cessione gratuita al Comune delle aree
per l’ampliamento cimiteriale e per la
realizzazione di un parco e parcheggi
pubblici;
l’individuazione sui terreni rimanenti in capo
alla proprietà osservante di una zona
normativa “H” a destinazione residenziale,
con indice di utilizzazione fondiaria pari a
0,4 mq/mq, altezza massima pari a 12 m
per un numero di 4 piani f.t., r.c. di 1/3 e
attuabile attraverso Strumento Urbanistico
Esecutivo.
Mapp. 231-234Rif. Catastali: Fg. 45
235-236-961p-1071
Zona PRG:
W2
Ubicazione:
Via Vagliè
Gli osservanti, sui terreni di proprietà chiedono
l’eliminazione del vincolo a parco pubblico e
l’attribuzione di capacità edificatoria per la
realizzazione di fabbricati a 2 o più piani f.t.
Mapp. 188-189190-49-104-444Rif. Catastali: Fg. 48
325-288-139-420421-90-378-379-2425-26-127-449-569
HA-a7 - HA-a8 - HA-a9 - HAZona PRG:
a10 - HA-a11 - EA-a1
Ubicazione:
Borgata Paradiso
Gli osservanti chiedono per le aree in oggetto
un aumento della capacità edificatoria. In
particolare l’area HA-a7 si chiede di elevare la
SUL massima realizzabile da 800 mq a 1000
mq, mentre per le altre aree da 400 mq a 500
mq.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
45
NON
COERENTE
GANDOGLIA
Marco procuratore
di Capriolo Maria
Teresa
28/01/2013
5171
46
COERENTE
(scheda 42)
Rosso Marino per
soc. Stafal srl
28/01/2013
5178
47
COERENTE
(scheda 2)
BRASSIOLO
Teresina
28/01/2013
5180
48
COERENTE
(scheda 2)
D’Agostino
Raffaele per soc.
IMMOBILIARE
SABENA Srl
28/01/2013
5202
49
COERENTE
(scheda 1)
D’Agostino
Raffaele per soc.
IMMOBILIARE
SABENA Srl
28/01/2013
5203
50
NON
COERENTE
Soc. VIACOMO Srl 28/01/2013
5205
25
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 66-67
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
Mapp. 47-52-53-54Rif. Catastali: Fg. 29
55-56-57-58-59-6162-63-123
Zona PRG:
Ambito 20, Unità suolo 8-9-11
Ubicazione:
Vicolo Galvani 2/4/6
L’osservante chiede di poter trasferire la
volumetria residua dell’intervento realizzato su
via Alfieri e stipulato con atto rogito notaio
Fochesato del 14.11.2012 rep 62750/12596 ex
zona “At9”, sul lotto limitrofo frontestante vicolo
Galvani così come identificato in oggetto, al fine
di poter realizzare un ulteriore intervento di
recupero e riqualificazione urbanistica.
Chiede inoltre di poter innalzare il fabbricato di
1.50 m circa realizzando 2 piani f.t. più il
sottotetto abitabile.
Rif. Catastali: Fg. 26
Map. 10
Zona PRG:
aia
Ubicazione:
Via Fogazzaro – via Pasolini
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per Ambito B.
Mapp. 46-27-43Rif. Catastali: Fg. 25
41
Zona PRG:
api – VV9
Via Ungaretti – via Rio San
Ubicazione:
Gallo
L’osservante chiede che il terreno di proprietà,
su
cui
attualmente
esiste
un’attività
commerciale-sportiva, sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per l’Ambito
B, e attribuendo allo stesso un indice U.t. non
inferiore al 0.15 mq/mq al fine di rendere
economicamente fattibile l’intervento.
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 75-29
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
Rif. Catastali: Fg.
Zona PRG:
Ht2b – Fa59 - vz
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede di poter suddividere
l’attuazione delle zone normative in oggetto,
attualmente legate dalla disciplina vigente, in
modo da poter attuare con permesso di
costruire convenzionato la zona “Fa59”
attribuendo alla stessa una SUL di 2000 mq.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Rif. Catastali: Fg. 23
51
NON
COERENTE
BOSSI Giuseppe
MASCOLINO
Maria Antonietta
28/01/2013
5206
52
NON
COERENTE
FRENDA
Innocenzo
28/01/2013
5208
53
NON
COERENTE
CAPRIOLO Lucia
28/01/2013
5209
54
COERENTE
(scheda 2)
DELSEDIME
Ludovica
SIS soc. inerti
Settimo di
Mazzucchetti Luigi
& C.
28/01/2013
5213
55
NON
COERENTE
APRA' Maddalena
APRA' Vittorina
CECCON Luciano
28/01/2013
5215
56
NON
COERENTE
MOSSETTO
Marco
(Amministratore
stabile)
28/01/2013
5237
26
Mapp. 354-352350-246-247-258259-244-245
Zona PRG:
Ha39
Ubicazione:
Via Milano
L’osservante, dichiarando il decaduto interesse
personale nell’attuare l’intervento residenziale
che il PRG vigente prevede per l’area in
oggetto, chiede il ripristino delle previsioni
antecedenti la variante strutturale n. 20 e la
contestuale abrogazione della zona normativa
denominata “Ha39”.
Inoltre, al fine di poter continuare l’attività
vivaistica in atto chiede di poter intervenire con
opere di ristrutturazione sui fabbricati esistenti.
Mapp. 21-56-57Rif. Catastali: Fg. 53
695-58-896-690
Zona PRG:
api-189A2
Ubicazione:
Frazione Mezzi Po, 37
L’osservante chiede di attribuire capacità
edificatoria ai terreni in oggetto.
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 68-69
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
Mapp.165-163-422Rif. Catastali: Fg. 26
420-292-260-261284-385-638
Zona PRG:
aia – Lee2
Ubicazione:
Via Po
Gli osservanti chiedono di poter trasformare
l’area in oggetto in un polo floro-vivaistico di
coltivazione, vendita, somministrazione di
alimenti e prodotti bio, oltre alla realizzazione di
locali idonei allo svolgimento di corsi per
giardinaggio e intrattenimento bimbi.
Rif. Catastali: Fg. 19
Mapp.505-73
Zona PRG:
T14
Ubicazione:
Via Cascina Nuova
Gli osservanti chiedono l’eliminazione del
vincolo a spazio pubblico per attribuire capacità
edificatoria al lotto in oggetto al fine di
realizzare edilizia residenziale con i seguenti
parametri attuativi: i.f. 0,7 mq/mq, r.c. 33%,
piani f.t. 5/6 e altezza max 19,50m
Rif. Catastali: Fg. 29
Mapp. 110-796
Zona PRG:
centro storico
Ubicazione:
Vicolo Maffiotti, 1 (via Italia)
L’osservante chiede di poter incrementare il
volume del fabbricato chiudendo i terrazzi del
primo e secondo piano a fini residenziali.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
57
NON
COERENTE
D’AMICO
Annamena
PROFITI Gianni
PROFITI Onofrio
PROFITI Rosa
STARVAGGI
Giuseppe
SCAGLIONE
Maria Tindara
GARCEA
Giuseppe
GALEANO
Elisabetta
VENEZIANO
Francesco
VENEZIANO
Maria Teresa
ARENA Giulia
Relazione Illustrativa
Rif. Catastali: Fg. 47
28/01/2013
Zona PRG:
HA-a12
Ubicazione:
Borgata
Paradiso
5239
Gli osservanti chiedono di ampliare l’estensione
dell’area di intervento denominata HA-a12 fino
a ricomprendere aree attualmente agricole
aumentando inoltre l’indice territoriale a 0,14 e
demandando al SUE la definizione dell’area
fondiaria, della fascia alberata di mitigazione e
della tipologia edilizia che potrà essere valutata
dalla Commissione Locale per il Paesaggio.
Rif. Catastali: Fg. 17
58
COERENTE
(scheda 25)
RENZONE Nicola
per soc. SEVEN
95 srl
28/01/2013
5264
59
COERENTE
(scheda 2)
BELLIN Roberto
BELLIN Cristina
28/01/2013
5265
60
COERENTE
(scheda 2)
PULTRONE Anna
PULTRONE
Salvatore
PULTRONE
Antonino GUIDI
28/01/2013
Giancarla
BERTOLINA
Franco
LOMBARDO Maria
Anna
5266
61
NON
COERENTE
BROSSA
Francesco per soc. 28/01/2013
Aurora sas
5267
62
NON
COERENTE
RONCADI Davide
28/01/2013
5268
63
NON
COERENTE
ROTELLA Dario
28/01/2013
5269
27
Mapp. 157-165167-172-174-160176-177-449-450453-454-445-446311-313-86-88-163169-171-178-180181-310-312
Mapp. 72-73-237783-698
Zona PRG:
Mf12
Ubicazione:
Strada Cebrosa
L’osservante chiede un aumento di SUL pari a
300 mq al fine di poter realizzare i locali
spogliatoio e servizi igienici di servizio al centro
sportivo in essere.
Rif. Catastali: Fg. 26
Mapp. 32-493
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Ariosto
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito B.
Mapp. 495-213199-218-217-214Rif. Catastali: Fg. 26
492-220-490-211210-209-639-640
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Rio San Gallo
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito B.
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 56-98-267
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
Rif. Catastali: Fg. 21
Mapp. 56-98-267
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
Rif. Catastali: Fg. 6
Map. 137
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Pongona, 26
L’osservante chiede di rendere il proprio
terreno edificabile a fini residenziali.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
64
NON
COERENTE
CASCIO Danila
Relazione Illustrativa
28/01/2013
Rif. Catastali: Fg. 45
Map. 524
Zona PRG:
Da165
Via Gribaudia
5270 Ubicazione:
L’osservante chiede che la zona Da167
comprenda l’intera sua proprietà catastale.
65
COERENTE
(scheda 2)
PAGLIERO Liliana
PAGLIERO
Evelina
28/01/2013
5271
66
COERENTE
(scheda 2)
PAGLIERO Liliana
28/01/2013
5272
POTUTO
Mariannina
SASSU Giovanni
ARRAS Rosalia
POZZATO Vittorio
28/01/2013
5292
67
COERENTE
(scheda 2)
68
COERENTE
(scheda 22)
ROMANO
Giuseppe
28/01/2013
5312
69
COERENTE
(scheda 15)
VERRASTRO
Giorgio Salvatore
GIORGIANO
Carmela
28/01/2013
5313
COERENTE
(scheda 1)
GIUSTETTO
Sergio
GIUSTETTO
Bruno Giuseppe
Luigi
28/01/2013
5315
70
28
Rif. Catastali: Fg. 26 Mapp. 619-620-583
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Po – via Ariosto
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito B.
Rif. Catastali: Fg. 30 Map. 1441
Zona PRG:
aia
Ubicazione:
Via Rubattino
L’osservante chiede di poter lottizzare il proprio
terreno al fine di realizzare un centinaio di orti
urbani privati da dare in affitto. A tal fine chiede
la modifica dell’art. 35 delle NTA in modo da
poter costruire per ognuno di essi un ricovero
attrezzi di almeno 2,5 mq.
Fg. 26
Mapp. 346-48-44Rif. Catastali:
46-343-658
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Rio San Gallo
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito B.
Rif. Catastali: Fg. 29
Map. 1045
Zona PRG:
centro storico
Ubicazione:
Piazza Vittorio Veneto
L’osservante chiede di poter sopraelevare di un
piano il fabbricato esistente al fine di poter
ampliare la capacità ricettiva dell’attività di
residence in essere. Tale sopraelevazione
corrisponde ad un incremento di Sul pari a 410
mq.
Mapp. 133-302Rif. Catastali: Fg. 43
701-702-711
Zona PRG:
Da288 - -Mf18
Ubicazione:
Via Regio Parco–Via Deledda
Gli osservanti sono proprietari di un terreno che
ricade in parte in zona Da288 e in parte in
Mf18. Essi chiedono che tale terreno sia
stralciato dalle suddette zone egli venga
attribuita sigla normativa Fa finalizzata alla
realizzazione di un intervento residenziale con
SUL pari a 3.347 mq attuabile tramite
procedura
diretta
convenzionata
con
dismissione dell’area ricadente all’interno della
zona Mf18.
Rif. Catastali: Fg. 21
Map. 615
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per l’Ambito A
attribuendo allo stesso una zona “Fa” con
capacità edificatoria di 1 mc/mq.
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Mapp. 276-461503-599-600-601
Zona PRG:
Da316 – HRa1
Ubicazione:
Frazione Mezzi Po
Gli osservanti chiedono di estendere le zone
normative in oggetto di circa 20 m, al fine di
poter realizzare autorimesse pertinenziali ai
fabbricati insistenti sulle zone stesse.
Rif. Catastali: Fg. 30
Map. 418
Zona PRG:
Da50
Ubicazione:
Via Petrarca, 14
L’osservante chiede di poter effettuare un
cambio di destinazione d’uso dei fabbricati posti
all’interno del cortile della zona in oggetto al
fine di ampliare le attività commerciali esistenti
sul fronte di via Petrarca. Chiede inoltre di poter
sopraelevare il fabbricato ad 1 piano f.t. di un
ulteriore piano a destinazione residenziale.
Rif. Catastali:
Fg. 23
Mapp. 3-4-305
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Bergamo
Gli osservanti chiedono che le aree agricole in
oggetto vengano rese edificabili a fini
residenziali in analogia con gli interventi limitrofi
già previsti dal PRG vigente e con quanto
previsto nel Documento programmatico della
Variante 30.
Rif. Catastali:
Fg. 23
Mapp. 29-30-57
Ha39-Unità intervento
Zona PRG:
Cascina
Ubicazione:
Via Como, 20
L’osservante chiede di abrogare l’attuale
previsione di PRg per l’area di proprietà in
quanto legata al più ampio intervento in zona
“Ha39” che per ragioni diverse non trova
attuazione e di attribuire alla stessa una nuova
zona “Fa” o “Da” con indice pari a 1 mc/mq con
demolizione del fabbricato ex rurale e nuova
costruzione di unico fabbricato residenziale.
Mapp. 352-350362-366-379-383283-284-285-380Rif. Catastali:
Fg. 21
370-371-372-361369-360-304-18115
Zona PRG:
Pi13a-Pi13b-Mf24
Ubicazione:
Cascina Borniola
Gli osservanti chiedono:
per la zona Pi13b di poter traslare la strada
di progetto dall’area privata a quella
comunale;
per la zona Mf24, dopo averne scorporato
la parte della Cscina Borniola attribuendole
la capacità edificatoria di 1.655 mq si SUL,
di poter monetizzare l’area prevista in
cessione destinata a parco urbano e di
poter effettuare una permuta tra parte di
detta area e parte di un’area comunale in
modo da regolarizzare le geometrie del
lotto fondiario;
per la zona Pi13a di poter traslare la
rotonda di progetto al fine di ampliare e
regolarizzare la superficie fondiaria del
lotto.
Rif. Catastali: Fg. 53
71
COERENTE
(scheda 38)
RACCA Carmela
GREMO Tiziana
28/01/2013
5316
72
COERENTE
(scheda 43)
FOLINO Pietro
28/01/2013
5318
NON
COERENTE
D’AGOSTINO
Raffaele per
Immobiliare
SABENA Srl
LUCATO Claudio
28/01/2013
5319
QUAGLIA Luigi
28/01/2013
5320
GROSSO Corrado
per soc.
Ecoalpidue srl
MARTINI Eligio
per soc. MM
Edizioni srl
CAPITELLI Paolo
per soc. CPT
Costruzioni srl
28/01/2013
31/01/2013
5321
5909
73
74
75
NON
COERENTE
NON
COERENTE
29
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Rif. Catastali:
Fg. 27
Map. 624
Zona PRG:
Le6
Ubicazione:
Via Canova, 2
L’osservante, esercente l’attività di elettricista,
riparazione e manutenzione elettrodomestici e
vendita al minuto di relativi accessori, chiede di
poter insediare la suddetta attività nel
fabbricato ricadente in zona “Le6” al piano terra
attualmente adibito a laboratorio-capannone.
Rif. Catastali:
Fg. 23
Mapp. 409-410
Zona PRG:
Ha40
Ubicazione:
Via Milano
Gli osservanti chiedono di poter monetizzare le
dismissione richieste per l’intervento in oggetto
al fine di meglio distribuire la volumetria
attribuita dal PRG vigente al lotto di proprietà.
Rif. Catastali:
Fg. 35 Map. 51
Zona PRG:
strada
Ubicazione:
Fornacino
Gli osservanti chiedono che sia eliminato dalla
cartografia di PRG vigente il vincolo a strada
gravante sul mappale 51 del fg. 35 in quanto
trattandosi di porzione di terreno privata e
attualmente strada chiusa necessita di essere
annessa come area pertinenziale al capannone
limitrofo.
Rif. Catastali:
Fg. 32 Map. 277
Zona PRG:
Dt91
Ubicazione:
Via Leinì, 16
L’osservante chiede di poter intervenire
sull’immobile di proprietà riducendone la
superficie in pianta e sopraelevandolo di un
piano f.t. per attribuirgli una totale destinazione
residenziale.
Rif. Catastali:
Fg. 30 Map. 435
Zona PRG:
Da81
Ubicazione:
Via Marchisone, 2
L’osservante chiede di poter sopraelevare di un
piano f.t. il fabbricato esistente nell’ambito di
una parziale demolizione e ricostruzione dovuta
al cattivo stato dell’immobile.
Fg. 21 Mapp. 21-28-119Rif. Catastali:
118-543
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Moglia
L’osservante chiede che il terreno di proprietà
attualmente agricolo sia reso edificabile in
coerenza con quanto previsto nel Documento
programmatico della Variante 30 per il limitrofo
Ambito A.
76
NON
COERENTE
DONADONO
Amedeo
28/01/2013
5322
77
COERENTE
(scheda 21)
LOVERA Agostino
VOLPATTO Maria
Rosa
28/01/2013
5323
78
NON
COERENTE
PIOTTO Maurizio
GULISANO Enrico
per soc. P&G sas
28/01/2013
5324
79
NON
COERENTE
BRUNELLI
Claretta Vilde
28/01/2013
5325
80
NON
COERENTE
ROMANO Roberto
per la soc.
Romano Roberto
sas
28/01/2013
5326
COERENTE
(scheda 1)
ARAGNO
Gianpaolo
ASTEGIANO
Pierangelo
BERNARDELLI
Enrica
FALCHERO Laura
CREPALDI
Daniele CLARA
Vittorina
28/01/2013
5327
15/02/2013
Rif. Catastali:
Fg. 22 Mapp. 85-299
Zona PRG:
api
Ubicazione:
Via Milano
8989 L’osservante chiede di attribuire all’area in
oggetto una destinazione appropriata in
considerazione dell’attività di autolavaggio in
essere da parecchi anni.
81
82
COERENTE
(scheda 1)
CAREGGIO
Giovanni
30
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
3.3 La prima Conferenza di copianificazione
In seguito all’approvazione del Documento Programmatico, in data 21 gennaio 2013, è stata
indetta la prima seduta della prima Conferenza di copianificazione nel corso della quale il
Comune ha illustrato i contenuti del documento avviando il processo di condivisione con la
Regione e la Provincia.
La seconda riunione della prima conferenza si è svolta in data 27 febbraio 2013, nel corso
della quale il Comune ha dato conto delle osservazioni pervenute mentre la Regione e la
Provincia hanno presentato i pareri di competenza espressi dalle rispettive direzioni o servizi.
Si riportano di seguito sinteticamente le osservazioni mosse rispettivamente da Provincia e
Regione in merito al Documento Programmatico presentato.
Provincia di Torino:
1. Si rammenta all'Amministrazione Comunale la necessità di pervenire alla definizione delle
aree dense, di transizione e libere. Il citato procedimento può essere soddisfatto all'interno
della procedura della L.R. 1/2007 con la convocazione, con Provincia e Regione, di un
apposito "tavolo tecnico", oppure mediante l'avvio di una Conferenza dei Servizi ai sensi della
legge 241/1990 e s.m.i. precedentemente alla stesura del Progetto Preliminare di Variante.
2. Il Progetto Preliminare dovrà verificare la congruenza delle modifiche proposte con il dettato
del comma 3 dell'articolo 1 della Legge Regionale 26 gennaio 2007, n. 1.
3. Si evidenzia la necessità che la Variante n. 30 verifichi l'incremento della capacità insediativa,
in quanto tutte le varianti citate contenevano previsioni di crescita. A tal proposito si richiama
l'articolo 21 delle Norme di Attuazione del PTC2 "Fabbisogno residenziale".
4. Per quanto attiene l'Ambito nord est (Settore A della Città, tra le vie Moglia e Castiglione)
permangono alcune perplessità in merito alla necessità di dare attuazione all'ambito; in
particolare si segnalano aspetti ambientali (Classe Il" di Capacità d'Uso dei Suoli, due canali
irrigui, falda superficiale, area agricola periurbana da PTC2 ...), presenza di fasce di rispetto
stradali e la localizzazione a nord della circonvallazione di corso Piemonte, che contribuisce
ad una ulteriore sfrangiamento dell'abitato;
5. Con riferimento ali' Ambito urbano nord est intervento B - via P o, se dal punto di vista
urbanistico risulta meno critico dell'ambito soprarichiamato, in quanto presenta effettive
caratteristiche di ricucitura dei tessuti esistenti, si rende necessario evidenziarne alcune
criticità ambientali, quali ad esempio suoli di I e II classe di Capacità d'Uso del Suolo, la
presenza del rio Cagnasso e del rio Freidano, una porzione della Fascia C del P AI,
soggiacenza della falda superficiale; la presenza di tali criticità dovrà trovare approfondimento
nel corso del prosieguo della progettazione.
6. Per quanto attiene l'intervento nell'area a confine con l'attuale centro commerciale/vivaistico
"Viridea", collocato alle porte della città nella zona a sud-est verso San Mauro T.se, già
contenuto nella Variante Strutturale n. 24 e riproposto dal presente Documento
Programmatico, con la previsione di realizzazione di un polo commerciale a completamento
dell'esistente (superficie territoriale pari a circa 10.000 mq), si richiama integralmente il parere
di incompatibilità con il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC2) espresso con
deliberazione Giunta Provinciale n. 119-5443/2012 del 21/02/2012 e si ribadiscono le
motivazioni di contrasto con il PTC2. Inoltre in merito al tema del commercio, si segnala, per
le opportune valutazioni, l'entrata in vigore della deliberazione n. 191-43016 del 20 novembre
2012 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 49 del 6 dicembre 20 12), con la quale il Consiglio
Regionale ha approvato la revisione degli indirizzi generali e dei criteri di programmazione
urbanistica per l'insediamento del conm1ercio al dettaglio in sede fissa in modifica alla DCR
n. 563-13414 del 2911 0/1999 e s.m.i. contenute nell' allegato A della stessa.
7. Per quanto attiene l'area posta in località Falchera, in continuità con il territorio del Comune di
Torino, si richiamano gli esisti del Comitato Tecnico del Quadrante Nord Est del 22 febbraio
u.s., nel corso del quale si è preso atto della criticità della localizzazione dovuta, in
particolare, alla scarsa e problematica accessibilità. La definizione di nuove funzioni non può
prescindere da un confronto con le previsioni della Città di Torino e la proposta di nuova
viabilità contenuta nel Documento Programmatico, come emerso nell'incontro suddetto,
presenta delle criticità derivanti, oltre dalla competenza territoriale (si svilupperebbe per intero
31
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
nel territorio di Torino), anche per quanto attiene il punto di i1mesto, su uno svincolo di
proprietà del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed alla necessità di non sovrapporre
flussi di traffico prettamente locali a quelli autostradali.
8. In linea generale si richiama la necessità che gli interventi di Variante, fatti salvo gli
approfondimenti sopra indicati, promuovano, ai sensi del comma 9 dell'articolo 21 delle N.d.A.
del PTC2, la qualità urbanistica ed edilizia. Per l'attuazione degli interventi dovrà, altresì,
essere considerato l'incremento del coefficiente udometrico che le nuove
impermeabilizzazioni comporterebbero sulle aree trasformate, verificare la possibilità di porre
in atto misure compensative volte a mantenere costante il coefficiente suddetto secondo il
principio dell'invarianza idraulica, in linea con quanto definito nell'elaborato DS6, p.to 4.1 , ai
sensi del comma 9bis del citato articolo 21.
9. Con riferimento alla sostenibilità ambientale, si suggerisce, per quanto attiene l'edilizia
residenziale, di privilegiare le costruzioni che prevedono tecniche costruttive biocompatibili,
volte a ridurre il consumo energetico degli edifici e ad utilizzare per il fabbisogno di
climatizzazione invernale o estivo, fonti energetiche rinnovabili (cfr. D. Lgs. n. 192/2005 e
s.m.i. - L.R. n. 13 del 28 maggio 2007).
10. Con riferimento all’aggiornamento del documento R.I.R., in materia di stabilimenti
"sottosoglia" ai sensi dell'articolo 19 delle N.d.A. della citata Variante "Seveso", nel corso dei
Tavoli tecnici del 28 ge1maio 2013 (presso la Regione Piemonte) e del 5 febbraio scorso
presso la Provincia, sono stati fornite indicazioni al Comune sul prosieguo
dell'approfondimento che dovrà trovare definizione nel Progetto Preliminare della Variante.
11. Premesso che l'Amministrazione Comunale (autorità competente e procedente ai sensi del
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) ha predisposto la "Relazione Tecnica" quale documento di avvio del
processo di "Verifica di assoggettabilità" alla Valutazione Ambientale Strategica. In questa
fase la Provincia svolge esclusivamente un ruolo consultivo in qualità di Soggetto con
Competenza Ambientale. Si evidenzia come il citato Servizio V.I.A., vista la documentazione
trasmessa, ritenga che le analisi contenute nella relazione presentata non consentano di
vagliare tutte le misure possibili per la compatibilità delle soluzioni proposte dalla variante,
comprese le mitigazioni e le compensazioni. Valutato, pertanto, il complesso delle
informazioni ambientali presenti nella documentazione prodotta, gli esiti della Conferenza di
Pianificazione del 21 gennaio 2013 e i Tavoli Tecnici del 28 gennaio e 4 febbraio scorsi e la
necessità di maggiori chiarimenti per verificare la sostenibilità della variante reputa che tale
Variante debba essere assoggettata alle successive fasi di valutazione ambientale di cui agli
artt. Da 13 a 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
Regione Piemonte:
1. I contenuti della variante, come espressi nel Documento Programmatico, sono coerenti a
quanto indicato dall'art.! della LR 1/07.
2. Incrementi abitativi e consumo di suolo
Al fine di poter procedere ad una valutazione del! 'incremento abitativo proposto con la
presente variante - e, quindi, di verificare l'eventuale superamento dei limiti prescritti dai piani
sovraordinati - si ritiene opportuno che l' Amministrazione Comunale proceda ad una
complessiva valutazione degli incrementi sino a qui determinati con le varianti
precedentemente approvate, quali la variante n. 20, n. 21 e n. 24, nonché con le modifiche
messe in atto mediante le varianti ai sensi del!' art. 16 bis della LR 56/77 .
Il dimensionamento della variante dovrà altresì tenere conto di quanto riportato nel Piano di
Struttura del QNE, in cui si evidenzia un previsto incremento abitativo per l'ambito circostante
il Comune di Settimo di circa 45.000 abitanti aggiuntivi.
Gli approfondimenti di cui sopra dovranno essere definiti in coerenza con le analisi e le
elaborazioni di supporto alla stesura del Rapporto Ambientale ai fini VAS.
3. Centro commerciale in zona Viridea
Per quanto riguarda la previsione commerciale in zona Viridea, si ritiene che, dal punto di
vista urbanistico ed ambientale, non sussistano sostanziali differenze rispetto a quanto già
considerato per la variante 24 al PRGC di Settimo con cui era stata presentata tale area. Si
ribadisce, quindi, quanto già espresso in tale sede relativamente alla localizzazione dell'area
ed alla attività prevista.
32
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Si rileva, inoltre che, secondo la normativa commerciale recentemente approvata (DCR n.
191-43016 del 20 novembre 2012), non è possibile " ... riconoscere localizzazioni commerciali
che sottraggano aree a destinazione d'uso agricolo, così come individuate dagli strumenti
urbanistici operanti, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo agricolo ... ". Si conferma la
richiesta di stralcio.
4. Viabilità in zona Falchera
L'ipotesi formulata con la presente variante dal Comune di Settimo pare privilegiare una più
diretta accessibilità della zona industriale agli ambiti territoriali posti a nord dell'Autostrada
Torino-Aosta e, per questo, si differenzia da quella prevista nel Piano di Struttura del QNE (la
cui attuazione potrebbe essere in parte sostenuta dai finanziamenti erogati alla Città di Torino
per il Piano Città) finalizzato, invece, a collegare il quartiere Falchera e le aree industriali al
territorio a sud dell'Autostrada e del tracciato ferroviario Torino-Milano.
Inoltre, l'apertura di nuovi accessi e nascite dall'autostrada determina una criticità- condivisa
nel corso della riunione del 22 febbraio dai rappresentanti della Direzione Regionale Trasporti
e del Comune di Torino – in ordine alla difficoltà di gestire i flussi di traffico di livello superiore
da e per l'Autostrada To-Mi su viabilità locali a servizio di quartieri residenziali, facendo quindi
assumere funzioni sovralocali alla viabilità di Falchera.
Nel corso della stessa riunione il rappresentante di ATIV A ha inoltre evidenziato che la
proposta presenta specifiche criticità progettuali relative alla rotonda di innesto ed alle bretelle
di collegamento, la cui progettazione deve essere ancora approfondita e la cui fattibilità deve
essere verificata e dimostrata in relazione ai dislivelli orografici del territorio.
Infine, poiché le intersezioni che si determinano inciderebbero su incroci esistenti già
sollecitati e pericolosi, è fondamentale che siano messe a punto le necessarie analisi relative
ai flussi di traffico (locali ed autostradali) al fine di verificare la sostenibilità della previsione.
Come rilevato dagli stessi rappresentanti dei Comuni l'analisi dei flussi di traffico deve essere
preceduta da una chiara definizione delle funzioni previste per l'intero ambito Falchera. A tale
fine si è quindi concordata una ulteriore riunione del Comitato Tecnico del QNE di
approfondimento per la zona di Falchera e di Corso Romania.
Da un punto di vista meramente procedurale la modifica proposta non può prescindere dalla
piena condivisione e dal coordinamento con la Città di Torino (sul cui territorio si trova l
'infrastruttura) che dovrebbe a sua volta attivare una variante complementare alla presente.
Tale previsione viabilistica dovrà essere inoltre verificata rispetto ai confini individuati per il
Comune di Mappano di recente formazione (L.R 1del 25 gennaio 2013).
Inoltre sulla base di quanto dichiarato dai rappresentanti di ATIV A nel corso della riunione del
Quadrante Nord Est del 22 febbraio 2013, la viabilità in oggetto risulta essere di proprietà del
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del quale è quindi necessario ottenere l'assenso
preventivo per ogni intervento di modifica.
Ritenendo complessivamente condivisibili le criticità emerse, si richiede che l'Amministrazione
Comunale di Settimo soprassieda per il momento alla previsione viabilistica in oggetto che
non pare supportata dai necessari approfondimenti e motivazioni, né efficacemente
concordata con le Amministrazioni e con gli Enti interessati. La modifica proposta potrà
essere nuovamente valutata qualora, espletati positivamente i necessari approfondimenti, si
pervenga ad una soluzione condivisa de tutti gli enti interessati.
5. Ambito urbano nord – est
Dovranno essere attentamente valutate la tipologie degli edifici previsti e le zone di
concentrazione dell'edificato dei settori A e B, mirando a tutelare quanto più possibile il
settore A (che a momento pare essere definito da un grande spazio rettangolare ad uso
ancora agricolo. Pertanto, come già espresso nel "tavolo di copianificazione" citato,
preferenzialmente la zona edificabile dovrà essere individuata nelle aree limitrofe alla viabilità
o all'urbanizzato esistente e si dovrà preservare la parte restante valorizzandone le
componenti ambientali. Ad esempio potrà essere potenziato il corridoio ecologico costituito
dal rio esistente e dovrà essere mantenuto la naturalità della parte nord ora coltivata.
6. Problematiche idrogeologiche
Si evidenzia che l'Amministrazione Comunale intende, con la presente variante, aggiornare il
quadro del dissesto già condiviso nel corso dell'adeguamento al Piano per l'Assetto
Idrogeologico, (variante n. 7 al PRGC).
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Il Comune ha deciso di voler attivare la fase di approfondimento al fine di conseguire il parere
sulla condivisione del dissesto e della pericolosità da parte della Direzione Regionale Opere
Pubbliche e contestuale parere preventivo sulla bozza del Progetto preliminare di variante al
PRG in coerenza con le prescrizioni della DGR 31-1844 del 7 aprile 2011, cap. 4.3, c.l4 punto
b. A tale fine il Comune, si è impegnato a elaborare gli approfondimenti concordati e ad
inviarli ai Settori provinciali e regionali competenti.
7. Valutazione Ambientale Strategica
Per quanto riguarda tale procedura, nel corso delle citate riunioni finalizzate
all'approfondimento delle !ematiche inerenti la VAS, l'Amministrazione Comunale ha
condiviso la necessità di procedere alla Valutazione Ambientale.
Al fine di pervenire alla redazione del Rapporto Ambientale si considera la presente quale
fase di Specificazione dei contenuti. In relazione a ciò l'Organo Tecnico Regionale per la VAS
ha predisposto specifico parere (prot. n. int. 188/DB08.05. del26.02.2013.) che si considera
parte integrante della presente relazione, propedeutico alla stesura del Rapporto Ambientale.
In sintesi, nella seconda seduta della prima conferenza, fermo restando quanto rilevato dagli
Enti partecipanti, si è convenuto di approfondire alcune tematiche specifiche attraverso tavoli
tecnici di confronto, con riferimento agli aspetti idrogeologici del Piano, alle industrie a rischio di
incidente rilevante (RIR), alla valutazione delle aree dense, libere e di transizione previste dal
Piano Territoriale della Provincia ed alla valutazione ambientale strategica (VAS).6
L’attività suddetta si è svolta nel periodo successivo alla Conferenza, consentendo di
ottenere i pareri obbligatori per l’adozione del Progetto Preliminare, in particolare quello relativo
all’aggiornamento del quadro del dissesto del territorio comunale.
6
Il 4 febbraio del 2013 si tenne la riunione del Tavolo Tecnico sulla V.A.S. alla presenza dei responsabili dei
servizi/settori competenti della regione e della Provincia
Il 29 aprile dello stesso anno l’incontro di approfondimento per RIR con i servizi di Regione e Provincia e in pari
data l’incontro con la Provincia per la definizione delle zone di transizione, libere e dense ai sensi del PTCP
34
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
3.4 IL PROGETTO PRELIMINARE
Premessa
Di seguito vengono riportati i principali contenuti del Progetto preliminare di Variante così
come approvato dal Consiglio comunale e sottoposto alla fase delle osservazioni. In particolare i
riferimenti all’area dell’ampliamento del centro Viridea sono da intendersi ad esecutivo valore
documentario poiché tale previsione è stata successivamente dedotta in seguito all’accoglimento
delle richieste espresse dagli Enti sovraordinati.
I contenuti
Il Progetto preliminare di Variante ha sviluppato gli indirizzi del Documento programmatico
in seguito alla conclusione della prima Conferenza di Pianificazione, alle osservazioni prima
richiamate e agli ulteriori approfondimenti di alcune zone di Piano soggette a particolari
condizionamenti a carattere idrogeologico, condotti attraverso il confronto con la Regione e l’Arpa
Piemonte attraverso la Direzione OO.PP e Difesa Suolo regionale che, con nota del 30.05.2013
(nostro prot n° 25824/6/1 del 30.05.2013) ha espresso il proprio parere per consentire al Comune
di procedere con l’adozione del Progetto preliminare.
Di seguito vengono esposti i principali temi introdotti nel Progetto Preliminare7 sulla base
degli obiettivi introdotti dal Documento Programmatico con le integrazioni conseguenti la
considerazione delle osservazioni pervenute e delle necessarie autonome introduzioni da parte
del Comune nel tempo intercorso tra l’avvio del procedimento con l’approvazione del Documento
Programmatico e la redazione del Preliminare medesimo.
Settore nord - Nuova area insediativa Ha48
La
Variante
30
ha
riconfigurato
il
settore
territoriale posto a nord di
corso Piemonte attraverso
una pluralità di azioni in
grado di:
- definire la continuità della
corona verde interna alla
città già delineata, ed in
parte realizzata, dagli
interventi
del
parco
Castelverde ad ovest, dal
parco in sponda destra
Po ad est e a sud con gli
interventi di prossima
- realizzazione
della
cortina arborea finanziata
da Corona Verde 2;
- completare l’edificazione
SETTORE NORD‐SIMULAZIONE FOTOGRAFICA DEL MODELLO INSEDIATIVO
oltre il limite del corso
Piemonte in contiguità con le zone di PRG esistenti ed attuate al fine di definire il margine
urbano a nord della città;
- consentire l’acquisizione al patrimonio comunale del settore di ampliamento del cimitero
previsto dal PRG lungo la via Milano.
La previsione insediativa prevede una nuova edificazione a bassa densità, per la
formazione di un complesso residenziale riconducibile alla tipologia della Città Giardino8 che in
7
Il Progetto preliminare è stato redatto compilando specifiche Schede Cartografiche comprendenti: le motivazioni, le
modifiche normative e cartografiche introdotte.
8
La definizione di Città Giardino venne coniata da Ebenezer Howard con la pubblicazione nel 1902 di Garden Cities
of Tomorrow. Leonardo Benevolo scrisse “…il termine di città-giardino si deve intendere con le limitazioni che si
35
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Settimo, nella zona tra via Monte Nero e via san Martino, trovò negli anni cinquanta una concreta
applicazione con la realizzazione di un piccolo quartiere operaio ad opera dell’allora Farmitalia.
L’area prevede l’applicazione di un indice territoriale esteso all’intero settore e al settore,
già destinato dal PRG all’ampliamento del cimitero, avente valori equiparabili a quanto già
applicato in casi analoghi dal PRG vigente, configurandosi come nuova forma di perequazione
urbanistica interna alla città.
Settore est - Nuova area insediativa Ha49
La Variante 30, al pari di quanto previsto nel settore nord della città, ha introdotto la
trasformazione funzionale dei comparti ad est del territorio comunale attraverso una pluralità di
azioni in grado di:
- dare continuità alla corona verde interna alla città, già programmata dal PRG vigente lungo il
fronte est della città a ridosso della strada provinciale n°11, attraverso la subordinazione di
ampi settori alle funzioni di parco senza con ciò perdere la prerogativa agricola propria di tali
zone, introducendo al contempo la possibilità di ricorrere a forme di produzione agricola
legnosa specializzata;
- consentire la formazione di un nuovo intervento residenziale per realizzare la ricucitura del
tessuto edilizio esistente che in tale settore urbano presenta forme di frammentazione e
discontinuità tali da non consentire l’identificazione di un margine urbano definito;
- consentire l’acquisizione al patrimonio comunale di aree per la realizzazione di attività
ricreativo-sportive e a parco urbano con la contestuale riqualificazione ambientale delle aree
in oggetto;
- consentire la realizzazione del tratto di viabilità a chiusura dell’anello urbano oggi incompleto
migliorando il tracciato già segnato dal PRG vigente.
Con le finalità di cui sopra è stata prevista una nuova edificazione a bassa densità generata
dall’applicazione di un indice territoriale esteso all’intero settore, avente valori equiparabili a
quanto già applicato in casi analoghi dal PRG vigente.
L’edificazione ammessa è concentrata nel settore insediativo compreso tra il tracciato della
nuova viabilità di Piano e l’attuale bordo edificato delle vie Fogazzaro, Po, Pasolini, secondo una
tipologia edilizia ricorrente nella zona costituita da edifici a 2-3 piani f.t.
A tale trasformazione partecipa l’area gravitante intorno al lago di cava posto a nord del settore in
esame in prossimità della SP011 attualmente qualificato dal PRG con la sigla W5/1 (exVV9) per
attività sportive a carattere privato. La variante 30 ne propone la dismissione a titolo gratuito al
Comune al fine di ampliare il demanio delle aree pubbliche per la continuità della corona verde
verso est in coerenza con la previsione del parco W5 esteso dalla via Castiglione ai limiti del
cimitero.
Settore Falchera - area insediativa Mf25
La porzione di territorio comunale situata oltre il tratto terminale dell’autostrada A4 Torino-Milano
in prossimità dell’abitato di Falchera in Torino, include un solo insediamento industriale per il
quale le proprietà interessate hanno manifestato da tempo la necessità di una revisione fisico
funzionale in ragione dell’avvenuta perdita di interesse produttivo del sito attualmente in
condizioni di non utilizzo.
La Variante in esame prevede per detta area la trasformazione urbanistica dell’intero
insediamento assegnando la categoria della multifunzionalità (Mf) prevista dal PRG vigente
introducendo funzioni plurime: dal terziario di servizio alla produzione, all’artigianato, alla
residenza speciale, alle attività sportive in grado di offrire nuove opportunità insediative anche a
carattere complementare rispetto a quanto previsto dal PRG di Torino per l’ambito di Falchera e
di supporto al costituendo parco dei laghetti.
Centro storico – area Qt3
La Variante 30 prevede la revisione dell’ambito denominato “Qt3”, compreso tra le vie Italia,
Matteotti e Ariosto, al fine di consentirne la definitiva trasformazione urbanistica, da tempo
programmata dal PRG, ma attuata in minima parte a causa della consistente frammentazione
sono viste: non città ma quartiere satellite di una città, dotato di un favorevole rapporto tra edifici ed aree verdi” (L.
Benevolo, Storia dell'architettura moderna).
36
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
della proprietà fondiaria. Si propone per tale ambito una diversa articolazione delle unità
componenti mediante l’accorpamento di parti confinanti ad oggi non incluse e la revisione delle
modalità attuative, senza con questo modificare gli obiettivi generali che il PRG ha fissato per tale
comparto.
A tal fine si ritiene di poter integrare nella perimetrazione di tale ambito le porzioni a sud verso la
via Ariosto assegnando contenute quote aggiuntive di edificazione.
Si ritiene altresì di consentire la possibile trasformazione del piano terreno per funzioni abitative
in luogo delle previste funzioni terziario commerciali, ritenendo in tal caso che le corti interne
destinate alla formazione degli spazi pubblici non abbiano più ragione di essere confermati,
venendo sostituiti dai cortili privati ad uso delle nuove funzioni residenziali.
Ampliamento del centro vivaistico Viridea
Nella parte sud del territorio trova ubicazione l’attuale struttura commerciale di Viridea, che ha
manifestato la necessità di ampliare il punto vendita. Con il Progetto Preliminare della Variante 30
si è ritenuto di poter soddisfare tale esigenza nell’area adiacente, compresa tra l’attuale
insediamento florovivaistico, la SP 011 e i margini della borgata Paradiso.
A tale area la Variante intende assegnare la categoria urbanistica Mf a carattere plurifunzionale
per ammettere funzioni terziarie comprensive di una quota definita di superficie commerciale
subordinatamente all’adeguamento dei Criteri Commerciali Comunali nella quantità massima
insediabile all’interno dell’ampliamento della Localizzazione esistente consentita dalla specifica
disciplina commerciale regionale.
L’attuazione dell’intervento è subordinata alla realizzazione della fascia di mitigazione ambientale
lungo la strada provinciale e verso la borgata Paradiso ed alla formazione dei nuovi interventi
edilizi secondo modelli architettonico-compositivi coerenti con la struttura del centro florovivaistico
esistente.
Argomenti diversi
Il Progetto Preliminare ha altresì riguardato modifiche ed integrazioni ad aree e zone del PRG
vigente riferite a:
 trasformazione della categoria di intervento rispetto a quella vigente;
 innalzamento del numero dei piani consentiti;
 contenuti completamenti del tessuto edificato interno all’ambito urbano;
 modeste trasformazioni d’uso di spazi pubblici non strutturati
 scomposizione di zone di Piano soggette a trasformazione urbanistica
 correzione di incongruenze riscontrate;
Norme di Attuazione
La Variante 30 apporta alcune modifiche ed integrazioni a specifiche norme di attuazione per le
quali la gestione del PRG ha accertato la necessità di intervenire per risolvere incongruenze
interpretative, per introdurre adeguamenti a discipline di settore o, più semplicemente, per
facilitare la comprensione e la gestione della disciplina tra i diversi articoli del corpo normativo,
attraverso una revisione/aggiornamento dei contenuti, quali:.
 disciplina specifica per i lotti di SUE attuati e/o scaduti;
 ampliamenti una tantum per impianti produttivi esistenti e confermati;
 modifica delle modalità di intervento relative alle cascine storiche;
 distanza dai confini
Adeguamento del RIR
Con la variante 30 si è provveduto all’adeguamento del documento R.I.R. “Elaborato Tecnico
Aziende a Rischio di Incidente Rilevante” valutato preliminarmente con gli uffici preposti di
Regione e Provincia.
Nella cartografia di PRG sono pertanto state introdotte le modifiche delle attuali fasce di rispetto
relative agli stabilimenti Lampogas Piemonte S.r.l. (zona normativa Li36) e ENI S.p.A.
quest’ultimo ubicato nel limitrofo comune di Volpiano, secondo i dimensionamenti derivanti
dall’applicazione della normativa regionale di settore e dalle Norme del Piano territoriale della
Provincia
37
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Definizione delle aree dense e di transizione
Il Progetto di Variante è corredato dagli studi condotti per la valutazione delle aree libere, dense
e di transizione secondo i disposti delle Norme del vigente Piano Territoriale di Coordinamento
della Provincia di Torino ex artt. 15, 16 e 17 con riferimento alle aree di nuovo impianto introdotte
dalla presente Variante 30.
Il tema è affrontato più approfonditamente nel successivo capito 5
Revisione dell’assetto idrogeologico del territorio comunale
In seguito agli eventi che a partire dal 2008 hanno investito il territorio comunale si è reso
necessario adeguare gli studi e le analisi precedentemente condotte a corredo del PRG
revisionando il quadro del dissesto. Tali approfondimenti sono stati valutati dalla consulente
geologa dott.ssa Renata De Vecchi Pellati in stretta collaborazione con gli uffici comunali e con la
struttura preposta della Regione per l’ottenimento del parere obbligatorio ai fini dell’adozione del
Progetto Preliminare. Sono state altresì condotte le specifiche analisi riguardanti le zone di nuova
formazione introdotte dalla presente variante di Piano.
38
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
3.5 IL PROGETTO PRELIMINARE CONTRODEDOTTO
Le osservazioni
In seguito all’adozione del progetto preliminare di Variante, adottato dal Comune con
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 39 del 31.05.2013,. ed alla pubblicazione dal
06.06.2013 al 06.07.2013, dal 07.07.2013 al 05.08.2013 è stato possibile presentare proposte e
osservazioni in merito.
Nei termini su esposti sono pervenute al protocollo generale del Comune 67 osservazioni, mentre
nei giorni successivi, e quindi oltre i termini di legge, sono pervenute 2 osservazioni che
l’Amministrazione ha stabilito di controdedurre ugualmente.
Con DCC n. 66 del 24.10.2013 il Consiglio comunale ha approvato le controdeduzioni alle 69
osservazioni pervenute: 26 sono risultate accolte, 16 parzialmente accolte e 27 non accolte.
Le osservazioni pervenute hanno interessato differenti settori del territorio, interni al centro
edificato, ed esterni ad esso, coinvolgendo gli ambiti agrari, le frazioni e le zone residenziali e
industriali consolidate.
Per la formulazione delle determinazioni si è tenuto conto della coerenza delle richieste con
i temi affrontati nel Documento Programmatico e nel Progetto Preliminare della presente variante.
Ovvero non sono state accolte, o non sono state completamente accolte, quelle richieste
contenute in osservazioni tese ad incrementare la capacità insediativa residenziale oltre quanto
già stabilito dal progetto preliminare di variante attraverso la compromissione di suoli a
destinazione agricola con la formazione di nuovi insediamenti abitativi o per attività economiche.
In particolare, l’accoglimento di una osservazione ha consentito al Progetto Preliminare
Controdedotto di ricondurre agli originari usi agricoli gran parte del settore a nord ovest del
cimitero, operando una sensibile riduzione della capacità insediativa residenziale pari a circa
cento nuovi abitanti (pari a circa 4.000 mq di SLP) per il quale il progetto preliminare della
presente Variante, confermando le previsioni del PRG vigente, prevedeva la consistente
trasformazione a fini abitativi.
Il Progetto preliminare controdedotto, nell’ambito dell’accoglimento di alcune osservazioni,
ha inoltre introdotto: la riorganizzazione ed il coordinamento di alcune parti dell’apparato
normativo vigente al fine di rendere univoca la lettura di norme specifiche, con riferimento ad
esempio al complesso sistema delle cascine storiche.
Alla luce di quanto definito negli elaborati a carattere geologico, approvati da ARPA in occasione
del Progetto preliminare, con il controdedotto sono stati aggiornati gli articoli delle Norme di
attuazione che disciplinano tali aspetti riformulando il loro contenuto in coerenza con quanto
previsto dagli stessi.
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
3.6 IL PROGETTO DEFINITIVO
A seguito dell’adozione del progetto preliminare controdedotto è stata convocata la seconda
conferenza di pianificazione che ha svolto i propri lavori nelle sedute del 15.11.20139 e del
06.02.2014.
Durante la prima seduta della seconda Conferenza di pianificazione, il Comune, ha illustrato l’iter
amministrativo della variante in oggetto, le osservazioni pervenute al progetto preliminare e le
controdeduzioni e determinazioni che hanno condotto al progetto preliminare controdedotto.
La seconda seduta della seconda Conferenza di pianificazione ha preso atto di quanto stabilito e
previsto nel progetto preliminare controdedotto, illustrato nella precedente seduta di
copianificazione.
Il processo di copianificazione si è concluso con l’acquisizione da parte della Conferenza dei
pareri espressi dalla Regione, dalla Provincia, e da ARPA Piemonte.
Per la Variante in oggetto è stato espresso parere di compatibilità con il Piano Territoriale di
Coordinamento della Provincia "PTC2" per quanto attiene gli interventi proposti, ad esclusione di
quello relativo all’ampliamento dell’area di Viridea
Al Progetto Preliminare controdedotto ed al Rapporto Ambientale di Variante 30 sono state
mosse osservazioni da parte dei servizi e dei settori competenti della Provincia di Torino, della
Regione Piemonte e dell’Arpa Piemonte nell’ambito del processo di copianificazione.
Le principali osservazioni si concentrano essenzialmente sugli ambiti territoriali o sulle aree
di Piano fortemente caratterizzanti la Variante stessa, ed in particolare:
 l’area di nuovo impianto a nord di corso Piemonte, identificata con la sigla Ha48;
 l’area di nuovo impianto lungo il margine est dell’abitato, identificata con la sigla Ha49;
 la trasformazione dell’attuale area industriale prossima all’ambito di Falchera, con sigla
Mf25;
 l’area di ampliamento dell’attuale centro vivaistico di Viridea, identificata dalla Variante
con la sigla Pf2;
Oltre a tali aree le osservazioni hanno riguardato argomenti diversi ed attinenti in
particolare: il perfezionamento procedurale e l’adeguamento del RIR relativo alle aziende a
rischio di incidente rilevante.
Prima di procedere all’esame delle singole osservazioni, e per comprendere appieno le
motivazioni espresse nelle relative determinazioni ai rilievi mossi nell’ambito della seconda
conferenza di pianificazione, occorre necessariamente considerare le condizioni che hanno
caratterizzato il processo di maturazione della Variante e la condivisione con gli Enti sovraordinati
secondo il principio della copianificazione di cui si è detto in apertura, anche al fine di consentire
all'Amministrazione comunale di dare risposta alla richiesta avanzata dal Settore VAS della
Regione “(…)che tali scelte strategiche siano valutate, dal punto di vista ambientale, in un quadro
complessivo.”
La Variante 30 assume valore conclusivo della lunga stagione urbanistica che ha avuto
avvio con l’approvazione dalla Variante 13 che ebbe il compito di dare conformità ai numerosi
interventi pubblici e privati introdotti dal Programma PRUSST 2010Plan. Il Programma costituisce
il primo riferimento strategico delle innovazioni territoriali introdotte in Settimo e più in generale
nell’ampio settore nord est dell’area metropolitana con l’obiettivo di uscire dalla crisi della grande
industria riprogettando il sistema territoriale di riferimento per dare nuovo impulso al sistema
socio-economico locale.
Il PRUSST fu l’occasione per predisporre un programma organico capace di superare
l’immagine di periferia-dormitorio che caratterizzava questo territorio, stimolando progettualità,
programmi e politiche tali da attirare l’interesse su un’area nella quale si riconoscevano forti
9
Tali sedute hanno avuto luogo anche con validità nei confronti dell’acquisizione deli pareri degli enti con competenza
ambientale, in coerenza con il DLgs. 152/06 e s.m.i. la LR 40/98, nonché ai sensi della DGR 09/6/08 n° 12-8931.
40
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
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potenzialità inespresse in ordine ai valori economici, produttivi, ambientali e paesaggistici che il
territorio sarebbe stato in grado di far emergere e che fino ad allora risultavano essere celate dal
ruolo di periferia al quale l’intenso sviluppo industriale del secolo precedente le aveva relegate.
Con il PRUSST 2010Plan prese forma l’idea che la cooperazione intercomunale e la
partnership pubblico-privato, fosse un elemento fondamentale per rafforzare, da un lato l’identità
del territorio, dall’altro lo sviluppo del sistema economico locale.
L’istituzione del Comitato di Gestione, Ente giuridico a cui partecipano con diritto di voto
oltre ai comuni di Torino, Borgaro e Settimo, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, ha in
qualche misura contribuito a sviluppare la cultura della copianificazione che la legge regionale
n°1 ha introdotto definitivamente nel 2007.
L’attività tra gli Enti del Comitato ha rappresentato, e rappresenta tuttora, la prima cabina di
regia della governance territoriale ed istituzionale nei confronti degli interventi programmati alla
scala intercomunale di una parte consistente del settore territoriale che oggi costituisce l’ambito
di lavoro del Quadrante Nord Est dell’aera metropolitana istituito da Regione e Provincia. Il
Comitato ha svolto ad oggi un ruolo propositivo nel superamento degli ostacoli tecnici e
amministrativi che di volta in volta si sono presentati durante l’attuazione del programma, oltre ad
essere soggetto attivo e di stimolo nel raccogliere e mettere a sistema ulteriori possibilità di
finanziamento legate alla programmazione sovracomunale a completamento e ad integrazione
del quadro territoriale di competenza.
Dall’esperienza avviata con il PRUSST, e attraverso l’espressa volontà delle
Amministrazioni comunali, si è consolidata una governance intercomunale10 che ha consentito di
sviluppare importanti azioni congiunte di rango locale e territoriale che hanno riguardato
l’attuazione di importanti interventi pubblici e privati, tra questi:
 la realizzazione di grandi parchi finalizzati alla fruizione collettiva, alla riqualificazione del
paesaggio, al potenziamento della rete ecologica ed alla compensazione ecologica delle
grandi infrastrutture di trasporto e di estese aree industriali. Il parco metropolitano di
Tangenziale Verde costituisce il riferimento principale di tale obiettivo, realizzato nel
tempo con il concorso di risorse comunitarie, nazionali e locali;
 lo sviluppo ed il potenziamento della rete della mobilità intercomunale realizzando nodi di
integrazione intermodale con sistemi di attestamento;
 la diffusione territoriale dei servizi e delle centralità, definendo politiche di livello
intercomunale per l'insediamento di nuove attività economiche in luoghi strategici del
sistema territoriale di riferimento;
 la rigenerazione di settori urbani, normalmente riferiti a siti industriali dismessi, con
l’inserimento di funzioni qualificate di rango metropolitano e di nuovi servizi collettivi.
Dalla Variante 13 in avanti il Piano Regolatore è stato modificato ed adeguato con
successive Varianti parziali e strutturali11 che hanno permesso, quest’ultime in particolare, di dare
continuità agli obiettivi fissati dal PRUSST adattando il PRG alle mutate condizioni socio
economiche del periodo, assicurando al contempo la necessaria continuità nel perseguimento
degli obiettivi generali che in origine il PRUSST aveva tratteggiato e che hanno contraddistinto
l’azione dell’Amministrazione nel tempo.
Le osservazioni, mosse alla Variante 30, contengono ricorrenti riferimenti alla necessità di
considerare il contesto territoriale di area vasta; le previsioni di programmi sovraordinati, quali ad
esempio il progetto regionale di Corona Verde; il reticolo idrografico secondario; la connessione
ecologica; l’individuazione di specifici interventi compensativi a fronte della deduzione di superfici
agricole. Tali raccomandazioni parrebbero, per taluni argomenti, non considerare appieno quanto
10
La collaborazione tra le Amministrazioni comunali della zona ha posto le basi per la costituzione dell’Unione dei
Comuni Nord Est Torino, nata formalmente il 17 febbraio 2011, con la sottoscrizione dell’atto costitutivo da parte
dei sei Comuni partecipanti: Settimo, San Mauro, Borgaro, Caselle, Volpiano e San Benigno.
11
Variante strutturale n. 20 (approvata con DCC n. 20 del 31.03.2009)
Variante strutturale n. 21 (approvata con DCC n. 27 del 25.03.2011) relativa alla trasformazione complessiva del
settore territoriale di via Torino con la rigenerazione urbanistica dello stabilimento Pirelli e la riqualificazione e
rifunzionalizzazione dello stabilimento di via Brescia della stessa azienda;
Variante strutturale n. 24 (approvata con DCC n. 27 del 30.03.2012) e.
41
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
già appartenga alla consolidata pratica amministrativa ed urbanistica del Comune in ordine alle
strategie e alla strumentazione messa in atto per la loro realizzazione che nei paragrafi
precedenti si è voluto rappresentare.
Le scelte compiute in materia paesaggistica con la trasformazione a parco di ampi settori
territoriali urbani ed intercomunali, piuttosto che le numerose opere di regimazione idraulica e di
contenimento del rischio idrogeologico, quali gli scolmatori ovest ed est, o ancora il continuo
sviluppo dei corridoi ecologici e i collegamenti ciclabili di area vasta, costituiscono la concreta
dimostrazione di quanto questo territorio, in particolare in questo ultimo decennio, abbia
realizzato proprio in ragione della consapevolezza di appartenere ad una visione strategica
allargata non relegata alla mera dimensione locale.
Il contenuto delle osservazioni mosse al Progetto preliminare rivela una interpretazione
delle previsioni di Piano non sempre frutto della completa lettura delle motivazioni, delle
prescrizioni e degli approfondimenti contenuti nei documenti di variante, probabilmente dovuta ad
una incompleta integrazione tra l’approccio urbanistico e quello più propriamente naturalistico
che invece uno strumento di programmazione a breve e medio termine come un PRG dovrebbe
necessariamente avere.
Ai fini del contenimento del consumo di suolo, richiamato nelle osservazioni mosse dagli
Enti sovraordinati, è opportuno rammentare che il progetto preliminare controdedotto ha operato
una sensibile riduzione della capacità insediativa residenziale pari a circa cento nuovi abitanti con
la deduzione del settore insediativo posto di fronte all’area cimiteriale per il quale il PRG vigente
prevedeva la consistente trasformazione a fini abitativi. Esso è stato ricondotto dallo stesso
progetto preliminare controdedotto di Variante agli originari usi agricoli ad eccezione dell’area
comprendente un edificio di impianto rurale posto in prossimità della linea ferroviaria e dei lotti
liberi con esso confinanti per la quale la Variante prescriveva la ristrutturazione urbanistica. Per
tale ultima previsione, in seguito a specifiche e documentate richieste da parte delle proprietà
fondiarie, il progetto definitivo della presente Variante introduce un’ulteriore deduzione
edificatoria assegnando ad una porzione libera la categoria W che in quell’ambito consente di
mantenere le funzioni agricole e, al contempo, declassa la trasformazione urbanistica di categoria
“G” in categoria “Da”, consolidata abitativa, per la parte riguardante l’edifico esistente e le relative
aree di pertinenza.
Con riferimento ai quattro principali temi affrontati in apertura, per ciascuno di essi di
seguito vengono riportati i testi delle osservazioni espresse dagli Enti (in corsivo)12 e le relative
determinazioni del Comune che, con le considerazioni e determinazioni prima richiamate,
modificano ed integrano il Progetto Preliminare di Variante per costituire il Progetto definitivo
della Variante strutturale n°30.
AREA Ha48 DI NUOVO IMPIANTO, A NORD DI CORSO PIEMONTE
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Urbanistica
Con riferimento all’ambito individuato come nord est - Settore A della Città, Corso
Piemonte, l'Amministrazione Comunale, ha illustrato una ipotesi di sistemazione dell'area
prendendo a riferimento un modello costruttivo già presente sul territorio, a bassa densità edilizia.
Pur prendendo atto dell'approfondimento, permangono, perplessità in merito alla necessità di
dare attuazione all'area, alla luce dei significativi aspetti ambientali caratterizzanti l'ambito stesso
(Classe II di Capacità d'Uso dei Suoli, due canali irrigui, falda superficiale, area agricola
periurbana da PTC2 ... ), presenza di fasce di rispetto stradali e la localizzazione a nord della
circonvallazione di Corso Piemonte, oltre a costituire una barriera infrastrutturale che delimita il
territorio;
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Valutazione Impatto Ambientale
AMBITO URBANO NORD - Settore A
12
Per la lettura integrale delle osservazioni pervenute si rimanda agli atti depositati presso il Comune.
42
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Si tratta di un settore a nord di Settimo Torinese di superficie territoriale di circa 119.811
mq, compreso tra corso Piemonte, via Moglia e la ferrovia per Milano (Zona normativa "Ha48").
La variante intende riconfigurare il settore in esame attualmente ad uso agricolo mediante nuova
edificazione a bassa densità, per la formazione di un complesso residenziale per circa 200
abitanti. La variante applica un indice territoriale esteso all'intero settore (Ha48-Y1 -Da340),
utilizzando la modalità attuativa della perequazione territoriale.
Criticità
 suolo agricolo: 2° classe di capacità d'uso del suolo IPLA;
 idrografia: presenza di un elemento significativo della rete idrografica superficiale
rappresentato dal canale Banchera che corre all'interno dell'area con un andamento NW SE con sponde vegetate;
 falda superficiale: la falda idrica di tipo freatico presenta una profondità di circa 6 m tale
valore è soggetto ad oscillazioni in relazione all'andamento stagionale, e può raggiungere 1
m.
 consumo di suolo: implica un nuovo insediamento su porzioni di territorio non ancora
urbanizzate, attualmente interessate da aree agricole pregiate con irrigazione superficiale,
indipendente dall'urbanizzato di Settimo Torinese, separato dall'arteria stradale di corso
Piemonte, che in questo tratto risulta sopraelevata per permettere il passaggio della
ferrovia;
 nuova viabilità: la realizzazione di una viabilità in affiancamento al corso d'acqua
interferisce con la vegetazione e l'eco-sistema.
 clima acustico: l'analisi dei risultati ottenuti dallo studio di Clima Acustico allegato alla
variante rileva la presenza di aree in particolare a nord della strada interna, per le quali è
previsto un superamento dei limiti normativi per il tempo di riferimento notturno.
Obiettivo strategico del PTC2 è il contenimento della crescita incrementale del suolo non
urbanizzato. Pertanto, come disposto nelle NdA, art. 15, 16 e 17, gli strumenti urbanistici generali
e le relative varianti devono assumere l'obiettivo strategico e generale de contenimento del
consumo di suolo e salvaguardare ai fini della realizzabilità di nuovi insediamenti: le aree al di
fuori del contesto urbano, non infrastrutturale, i terreni agricoli pregiati e con valenza naturalistica.
Si rileva che l'obiettivo strategico ambientale indicato in variante di realizzare una "Corona Verde"
a contorno dell'area urbana comunale, si concretizza in tale ambito con la realizzazione di un
"cortina verde" lungo il confine nord del lotto. Si evidenzia che tale sistemazione a verde dell'area
non risulta soddisfare il concetto di "corridoio ecologico" del PTC2 (vedi: artt. 34, 35e 36 delle
NdA), che persegue l'obiettivo di tutela delle aree di valore agricolo/paesaggistico ed il
contenimento della frammentazione eco-sistemica e non la loro trasformazione in aree urbane,
mitigate con una "cortina verde" sul margine esterno.
Si invita pertanto l'Amministrazione Comunale a:
 ridefinire attentamente la dimensione e la distribuzione tipologica del nuovo ambito.
Presentare un maggior livello di dettaglio progettuale della tipologia edilizia della "città giardino";
tale studio dovrà precisare le tipologie costruttive, la viabilità e l'organizzazione spaziale dei
volumi dei singoli isolati rispetto alle valenze ambientali sopra evidenziate dell'area. In particolare
si chiede di valutare un ridimensionamento del consumo di suolo pregiato, concentrando
l'edificazione nella fascia più interna del lotto: tra corso Piemonte e la Bealera Banchera. Tale
soluzione permetterebbe di mantenere l'attuale corridoio naturalistico del rio per costituire un
elemento della rete ecologica a nord dell'area, in connessione con la corona verde urbana.
Si evidenzia che tale soluzione presenta dei vantaggi anche dal punto di vista acustico, in quanto
concentra l'edificazione nelle aree in cui il clima acustico risulta nei limiti normativi (vedi: studio
del clima acustico pag. 29).
 approfondire la progettazione delle aree a verde, queste infatti rivestono una particolare
importanza nell'ambito cittadino sia per la localizzazione che per le dimensioni. Nel RA si prevede
nell'ambito la realizzazione di tre ampi settori destinati alla formazione di aree boscate: uno lungo
corso Piemonte, l'altro lungo la nuova strada interna e l'ultimo sul confine nord dell'area. Si
chiede di chiarire con uno studio specifico naturalistico le caratteristiche ecologiche e le finalità
ambientali di tali fasce verdi (es.: impatto visivo, barriera acustica, verde urbano, corridoi
ecologici ecc ... ), per valutarne la coerenza delle scelte all'interno dell'area in esame.
43
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
 data l'intenzione di collocare una pista ciclopedonale che si svilupperà lungo tutto il parco
urbano sopra citato, si richiede di fornire maggiori precisazioni progettuali della pista (percorso e
tipologia costruttiva ecc.). Il Comune nel predisporre il tracciato della pista dovrà tenere conto del
Programma Piste Ciclabili 2009 di questa Provincia, approvato in via preliminare con DGP n.
647-13886 del 12 maggio 2009, coerente con la "Rete primaria degli itinerari di interesse
regionale" definita dal PTR e con il progetto di Corona Verde 2.
Osservazione della Regione Piemonte – Settore Valutazione Piani e Programmi
Completamento margine urbano Nord
Relativamente all'ambito di completamento del margine urbano Nord, si ritiene che le scelte
urbanistiche effettuate siano poco congruenti con l'obiettivo degli strumenti di pianificazione
territoriale sovraordinati relativo al contenimento del consumo di suolo agricolo. L'area, a
differenza di quanto dichiarato nel Rapporto Ambientale, non è necessaria per creare un
margine, poiché tale margine per l'abitato è già presente, cioè Corso Piemonte. Inoltre, la
tipologia abitativa individuata, per quanto caratterizzata da ampie aree a verde, urbanizza, anche
se non impermeabilizza, una porzione significativa di territorio.
Per tali ragioni si ritiene che la realizzazione di tale area residenziale, benché necessaria al
raggiungimento di altri obiettivi urbanistici, non aumenti la sostenibilità ambientale complessiva
della Variante in oggetto e si sottolinea pertanto l'opportunità di valutarne almeno un
ridimensionamento.
Osservazione di ARPA Piemonte
Per quanto riguarda il completamento del margine nord (Settore A) l'alternativa prescelta, che
comporta un'edificazione a bassa densità, per un miglior inserimento paesaggistico, ha impatti
considerevoli sulla componente suolo, viene infatti prevista la realizzazione di edilizia residenziale
e di viabilità accessoria in un'area ad uso agricolo, servita dalla rete irrigua, con Classe di
Capacità d'uso buona.
La finalità della variante è il completamento del margine urbano: siamo effettivamente ai margini
dell'edificato esistente in un'area con insediamenti residenziali più o meno sporadici, ma con una
vocazione ancora agricola; l'area inoltre risulta separata da una viabilità, Corso Piemonte, che in
parte è in sopraelevazione e costituisce dunque una barriera.
La realizzazione della spessa fascia vegetata lungo la viabilità esistente e lungo la viabilità di
futura realizzazione, che correrà lungo il canale, non costituisce una forma di compensazione,
come indicato nel RA, bensì consente un buon inserimento paesaggistico e una riduzione degli
”… impatti sulla componente "Paesaggio".
Non essendo proponibile, per gli impatti paesaggistici, un'edificazione ad alta densità, l'unica
alternativa percorribile, per ridurre gli impatti sulla componente suolo, è rappresentata dalla
riduzione della superficie dell'area interessata, verificando anche la possibilità di riduzione della
fascia vegetata su Corso Piemonte, in quanto non pare possa produrre un miglioramento dal
punto di vista della funzionalità ecologica. In questo modo si potrebbe ridurre dell'edificato entro il
margine costituito dal canale Baschera, riducendo altresì le interferenze con tale canale, si
potrebbero quindi concentrare sul canale gli interventi di ri-vegetazione: si perseguirebbe così sia
l'obiettivo di ridurre il consumo di suolo, sia l'obiettivo di migliorare la funzionalità ecologica del
corso d'acqua; inoltre il canale, con le sponde vegetate, non interferito dalla nuova viabilità,
potrebbe costituire anche un elemento della rete ecologica a livello locale, se connesso con gli
altri elementi della rete.
Per la realizzazione degli interventi occorrerà inoltre tener conto di alcuni aspetti di criticità
ambientale conseguenti alla bassa soggiacenza della falda ed alla presenza di infrastrutture
viabilistiche e ferroviarie. In relazione a quest'ultimo elemento, nello Studio di Clima Acustico è
stato previsto il probabile superamento dei limiti normativi (soprattutto in periodo notturno).
Dovrà quindi essere posta particolare attenzione in fase di pianificazione progettuale,
privilegiando per queste zone interventi di tipo non residenziale e/o prevedendo l'esecuzione di
interventi tecnici in grado di garantire la piena compatibilità con la normativa vigente.
DETERMINAZIONI
44
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
In relazione alle osservazioni ed alle richieste di approfondimento e valutazione avanzate per la
zona Ha48, si esprimono le seguenti determinazioni:
1. le considerazioni espresse nei confronti dell’elevato valore agricolo del suolo interessato
dalle previsioni insediative di variante, devono necessariamente essere messe a
confronto con l’attuale stato di utilizzo dell’area che, per circa la metà dell’intera superficie,
è caratterizzata da uno stato di totale abbandono, visibilmente segnato da diffusa
vegetazione spontanea ed infestante (foto 1);
Foto 1
area incolta
2. dagli elaborati di natura idrogeologica del PRG, con riferimento particolare alle indagini
condotte dal dr. Genovese in occasione della Variante n°20, emerge che la falda nell’area
in esame non può essere considerata superficiale in quanto compresa tra 6 e 9 metri di
profondità;
3. l’area non è interessata dal corso del canale Banchera, bensì da un fosso irriguo derivato
dal rio Tre Pianche che la previsione di Variante non pregiudica poiché ne salvaguarda il
tracciato e ne rafforza contestualmente il valore ambientale con la costituzione di una
fascia spondale alberata;
4. la realizzazione della viabilità parallela al fosso irriguo prima descritto viene confermata
poiché assume importanza per l’accesso al fosso stesso per le attività di manutenzione;
5. la richiesta di approfondire il dettaglio progettuale della tipologia edilizia, della viabilità e
dei volumi non considera il livello di pianificazione urbanistica nel quale è inserita la
previsione insediativa, ovvero quello tipico del Piano Regolatore; ciò nonostante la
Variante n. 30 tra i suoi elaborati contiene i riferimenti insediativi a cui la progettazione
urbanistica esecutiva dovrà attenersi, introducendo il modello insediativo della cosiddetta
città giardino attraverso un’immagine di simulazione che evidenzia l’utilizzo degli spazi
costruiti ed aperti. La richiesta avanzata può, e deve, trovare risposta nell’elaborazione
del SUE attuativo al quale la norma di Variante infatti rimanda al fine di introdurre il
maggior dettaglio di elaborazione urbanistica, tipologica e paesaggistica vegetazionale.
Con particolare riferimento a quest’ultimo tema le Norme della Variante impongono al
SUE di attuazione la redazione di specifico progetto botanico come normalmente richiesto
dal PRG comunale per gli ambiti interessati da significative trasformazioni urbanistiche;
6. Analogamente si ritiene che la richiesta di precisare le caratteristiche costruttive della
prevista pista ciclabile non possa trovare riscontro tra gli elaborati di una Variante allo
strumento urbanistico generale, ma più correttamente sarà compito della progettazione di
dettaglio che l’opera pubblica certamente prenderà in considerazione. Fermo restando
che la pluriennale esperienza condotta dal Comune in materia conduce ad ipotizzare che
la futura pista ciclabile avrà caratteristiche analoghe a quelle degli oltre 40 km di percorsi
già realizzati all’interno del territorio cittadino, concordati nell’ambito delle attività del
Comitato PRUSST 2010Plan che vede sia la Regione che la Provincia soggetti partecipi e
attivi;
7. Il riferimento alla necessità di confrontare le soluzioni relative ai percorsi ciclabili con la
rete degli itinerari del progetto Corona Verde 2 è assolutamente condivisa, considerando
45
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
che il Comune di Settimo, in qualità di capofila dei comuni del quadrante nord dell’area
metropolitana, partecipa a tale programma con quattro progetti di cui tre finanziati per la
realizzazione dei percorsi ciclabili d’ambito con i quali l’intervento insediativo in esame si
confronta come specificato negli elaborati di variante a partire dal Documento
Programmatico;
8. Le fasce arboree identificate cartograficamente dalla Variante hanno valore di
salvaguardia ambientale nei confronti del corso d’acqua interno - come detto in
precedenza – per la definizione del limite del paesaggio insediativo nei confronti del
paesaggio agrario a nord e di protezione visiva ed acustica verso l’infrastruttura stradale
di corso Piemonte a sud. A tale ultimo proposito il Rapporto Ambientale della Variante
demanda alla progettazione di dettaglio il compito di ricercare le soluzioni che meglio
garantiscano il raggiungimento delle condizioni adeguate di clima acustico attraverso
specifici studi da effettuarsi successivamente alla puntuale definizione della posizione dei
ricettori;
9. Al fine di ridurre le superfici destinate all’edificazione, si ritiene di accogliere la richiesta
avanzata ampliando la fascia ambientale posta a nord dell’area. Contestualmente si
conferma l’ampiezza della fascia ambientale di corso Piemonte sia per la continuità con
quella presente nel contiguo insediamento posto ad ovest dell’area in esame, sia per la
necessità di formare una adeguata fascia di protezione nei confronti dell’infrastruttura
stradale esistente.
AREA Ha49 DI NUOVO IMPIANTO, AD EST DELL’ABITATO
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Valutazione Impatto Ambientale
AMBITO URBANO EST- Settore B
Si prevede la formazione di un'edificazione residenziale per circa 224 abitanti su una superficie
territoriale di circa 103.205 mq. concentrata nel settore est, compreso tra il nuovo tratto di viabilità
a chiusura dell'anello urbano e l'attuale bordo edificato delle vie Fogazzaro, Po, Pasolini, con una
tipologia edilizia ricorrente nella zona, costituita da edifici a 2-3 piani f.t.. Tale trasformazione è
consentita grazie all'applicazione di un indice territoriale esteso all'intero settore Ha49-V-W5W5/1, configurandosi come una forma di perequazione urbanistica.
Ambito urbano ad est
Criticità
 suolo agricolo: 1° classe di capacità d'uso del suolo IPLA;
 difesa suolo: ambito totalmente compreso in Fascia C del fiume Po;
 idrografia: presenza del rio Cagnasso e rio Freidano, si ricorda che i corsi d'acqua del
reticolo principale e minore, e in generale tutte le acque superficiali, svolgono un importante
ruolo al fine di garantire la funzionalità della rete ecologica, in quanto costituiscono corridoi
ecologici primari, secondari e stepping stones;
 consumo di suolo: implica un nuovo insediamento su porzioni di territorio non ancora
urbanizzate, attualmente interessate da aree agricole pregiate. Il comparto interessa inoltre la
fascia perifluviale del fiume Po e il relativo corridoio di connessione ecologica, per cui ai sensi
delle NdA del PTC2 sono da valorizzare principalmente le attività ricreative e sportive legate
al fiume e l'attività agricola di tipo tradizionale.
 nuova viabilità: la realizzazione di una nuova viabilità implica impatti dal punto di vista:
agricolo, acustici, accessi stradali, frammentazione dei fondi agricoli ecc. che dovranno
successivamente essere valutati con una procedura di VIA sul progetto preliminare
dell'infrastruttura ai sensi della L.R. n. 40/98 e smi;
 clima acustico: l'analisi dei risultati ottenuti dallo studio di Clima Acustico allegato alla
Variante rileva la presenza di aree in affiancamento alla nuova viabilità, per le quali è previsto
un superamento dei limiti normativi per il tempo di riferimento notturno.
 peculiarità naturalistiche: interferenza con i corsi d'acqua di connessione alle aree a parco
appartenenti al Parco del Po.
Si invita pertanto l'Amministrazione Comunale ad approfondire i seguenti aspetti:
•
Il nuovo ambito ad est, collocandosi all'esterno dell'attuale margine urbano e prevedendo
la realizzazione di una nuova viabilità, crea un ampliamento del perimetro urbanizzato esistente
46
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
su terreni agricoli periurbani in 1° classe di uso del suolo IPLA e implica intersezioni trasversali
con i corsi d'acqua superficiali.
•
Al fine di favorire uno sviluppo locale sostenibile e attento a limitare il consumo e
l'impermeabilizzazione del suolo, la messa in sicurezza del territorio risulta essere elemento
fondamentale nel PTC2. Per raggiungere tale obiettivo, oltre ad eliminare le condizioni di rischio
(l'ambito ricade nelle classi lllb3 e llla1 ), è prioritariamente necessaria una pianificazione che
specificatamente individui le eventuali criticità di carattere locale in relazione a processi di
dissesto pregressi, agli interventi di mitigazione realizzati e quindi definisca, in merito ai nuovi
interventi previsti (nuovo intervento residenziale, attività ricreativo-sportive, tratto di nuova strada,
ecc) , le soluzioni tecniche idonee a superare la limitazione esistente.
•
effettuare un'analisi delle zone presenti di naturalità residua, con particolare attenzione al
reticolo idrografico superficiale: Rio San Gallo, Rio Freidano e Rio Cagnassi. Si ricorda che il
reticolo idrico svolge un importante ruolo al fine di garantire la funzionalità della rete idrica.
Pertanto si richiama la necessità di preservare la naturalità del sistema idrico e di prevedere
interventi mirati al ripristino dei corsi d'acqua attualmente in stato di dègradato. In particolare si
richiede una tavola di identificazione del reticolo idrico minore presente e la definizione delle NdA
per il controllo delle attività inerenti il reticolo stesso, al fine di una riqualificazione dal punto di
vista idraulico-naturalistico delle aree fluviali e dei canali irrigui per ridurre il rischio idrogeologico
esistente (nelle documento del progetto preliminare: "schede normative e cartografiche" si
rimanda tale problematica alla fase di progettazione mentre risulta importante già in questa fase
di programmazione definirne la fattibilità e le eventuali modalità realizzative). Infatti solo
attraverso questo approfondimento sarà possibile pianificare gli interenti di salvaguardia e
riqualificazione naturalistica delle risorse idriche superficiali. Dovrà essere prestata particolare
attenzione a tale aspetto, tenendo conto che la salvaguardia della falda acquifera presuppone
anche la tutela delle acque superficiali, essendo i corsi d'acqua direttamente in connessione con
la falda freatica.
•
In tale ambito si prevede anche la dismissione a titolo gratuito al Comune del lago di cava
posto a nord del settore in esame in prossimità della SP 11, attualmente qualificato dal PRG con
la sigla "VV9" per attività sportive a carattere privato, al fine di ampliare il demanio delle aree
pubbliche per la continuità della "corona verde" verso est in coerenza con la previsione del parco
"W5" esteso dalla via Castiglione ai limiti del cimitero.
Tale intervento necessita di maggiori approfondimenti di analisi, studi naturalistici e valutazioni
sullo stato attuale dell'area per definire le peculiarità ecologiche da salvaguardare come elementi
della "Corona verde est".
Si rileva la necessità di un disegno a livello programmatico di tale "parco urbano" con valenze di
corridoio ecologico, intervento che in mancanza di un disegno di unione del PRGC rischia di
essere previsto settorialmente per ambiti con efficacia di mitigazione puntuale e non come opera
di valenza eco-sistemica a livello comunale.
Si rammenta che in data 15/02/2011 con delibera di giunta comunale (Settimo) è stato approvato
il Masterplan dell'ambito Nord di Corona Verde 2, e nel dettaglio sono state approvate le schede
del sub-ambito 2 "il Po della pianura" e la scheda del sub -ambito 7 "Parco della Cascina
Bordina". In particolare la scheda sub-ambito 2, prevede il potenziamento della rete fruitiva nel
paesaggio aperto, con mete sia dei beni storico-culturali sia naturalistici con l'obiettivo di
completare e potenziare la rete di greenways di connessione dei principali nodi di interesse
naturalistico e/o culturale.
Il tracciato complessivo della pista, denominata anche "percorso dei mulini dell'area eco
museale", si sviluppa da sud-ovest verso nord-est seguendo la sponda sinistra del fiume Po nel
tratto che unisce i due ponti principali per l'attraversamento del fiume stesso: il ponte che collega
il comune di Castiglione T.se con Settimo. T.se e la pista ciclabile realizzata sul ponte di
Chivasso costituiscono un continuum con le piste provenienti da Settimo T.se - San MauroTorino -Moncalieri.
Si invita, pertanto, l'amministrazione comunale a considerare tale progetto e verificare che
l'intervento proposto non interferisca con il tracciato precedentemente descritto.
47
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Osservazione della Regione Piemonte – settore copianificazione Area Metropolitana
Per quanto riguarda il riordino dell'Ambito urbano nord est, si riconosceva l’importanza delle
previsioni di interesse pubblico finalizzate ad attuare e concludere “l’anello verde" attorno
all'abitato, il collegamento ciclopedonale tra il Parco del Po e la Tangenziale Verde, migliorare la
viabilità e acquisire al patrimonio comunale l'area di ampliamento del cimitero. Si richiedeva
altresì una riduzione delle possibilità edificatorie e della concentrazione dell'edificato, con
particolare riferimento al settore A (lungo Corso Piemonte), ancora a destinazione agricola.
Poiché si ritiene che tale richiesta sia stata solo in parte ottemperata, si ribadisce la necessità di
limitare il consumo del suolo e di preservare la parte nord della bealera esistente.
Osservazione della Regione Piemonte – Settore Valutazione Piani e Programmi
Completamento Parco Corona Verde Nord·Est
Negli ambiti di completamento del Parco Corona verde Nord-Est e di completamento del margine
urbano Est viene inserita l'indicazione di ricorrere a forme di produzione agricola legnosa
specializzata, con particolare riferimento a quella finalizzata all'approvvigionamento per
l'alimentazioni di centrali a bio-massa. Come già indicato nel parere dell’OTR per la VAS relativo
alla fase di Specificazione della Variante in oggetto, l'arboricoltura non dev'essere considerata
una compensazione ambientale, in quanto di scarso valore sia dal punto di vista ecologico che
paesaggistico a causa della brevità del ciclo produttivo relativo a tale specie (9-12 anni). Inoltre,
benché sia auspicato il ricorso all'uso delle bio-masse a fini energetici, è da ritenere preferibile
l'uso di bio-masse derivanti dalla produzione di scarti legnosi e dalla pulizia dei boschi, piuttosto
che la sostituzione delle pratiche agricole per la produzione di alimenti con produzioni no food.
Osservazione di ARPA Piemonte
Per quanto riguarda gli interventi previsti nell'Ambito Est (Settore B), la cui motivazione è,
nuovamente, la ricucitura del margine urbano, è prevista, oltre all'edificazione residenziale, anche
la realizzazione di una viabilità tangenziale e di una vasta area a verde. Gli interventi si
inseriscono in un'area con suoli di Classe di Capacità d'uso elevata. Nel RA, la realizzazione
dell'area a verde viene ritenuta un'opera di compensazione: si osserva che essa non può essere
ritenuta una compensazione per l'uso della risorsa suolo ma tali interventi, se opportunamente
realizzati, potrebbero compensare gli impatti sulla Componente Natura e Biodiversità, soprattutto
se consentissero una riqualificazione dei Rii che scorrono ai margini dell'area verde di nuova
realizzazione, consentendo la realizzazione di corridoi ecologici.
DETERMINAZIONI
In relazione alle osservazioni ed alle richieste di
approfondimento e valutazione avanzate per la zona
Foto 2
Ha49, si esprimono le seguenti determinazioni:
1. rispetto all’elevata classe di capacità d’uso dei suoli
della zona interessata dalla Variante, occorre
precisare che tale ambito è sensibilmente
caratterizzato dalla diffusa presenza dei cosiddetti
orti urbani (foto 2) che, nel corso del tempo, hanno
compromesso l’integrità di quel settore per usi
agricoli estensivi secondo criteri di unitarietà
produttiva. La Variante 30 definisce la dimensione e
la posizione delle superfici fondiarie destinate
all’edificazione nel settore prossimo all’edificato
esistente interno al transito della prevista viabilità di
Piano introdotta dalla precedente Variante 13; senza
con ciò compromettere il residuo valore di capacità
d’uso dell’ambito. Inoltre, compito assegnato alla
Variante è anche rappresentato dalla possibilità di ricreare un ordine urbanistico che quel
48
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
2.
3.
4.
5.
Relazione Illustrativa
territorio non è più in grado di manifestare a causa di un uso irrazionale della risorsa suolo che
ha in gran parte pregiudicato gli usi originari. La Variante subordina la trasformazione dell’area
alla redazione di uno specifico SUE che prescrive la cessione a titolo gratuito al comune del
consistente comparto pocanzi descritto per usi a carattere collettivo per funzioni legate al
verde e allo sport;
l’appartenenza alla fascia C del PAI pur condizionando il settore insediativo, non ne
esclude la possibilità edificatoria. Le valutazioni di ordine idrogeologico sono state ponderate e
sottoposte all’attenzione dei competenti servizi geologici di Regione e Provincia che non
hanno riscontrato ulteriori condizionamenti da inserire oltre quanto già contenuto negli
elaborati di Variante.L’assetto idrografico della zona è ampiamente conosciuto sia dai servizi
preposti del Comune, sia dallo specialista geologo che ha redatto gli studi allegati alla Variante
30. Gli apporti conseguenti hanno informato la Variante stessa, che anche sotto il profilo più
strettamente idraulico ha avuto il conforto e l’approvazione dei succitati servizi geologici degli
Enti sovraordinati;
la viabilità oggetto di osservazione non è da ritenersi una nuova previsione della Variante
30. Tale infrastruttura è stata introdotta nel PRG con la Variante 13, approvata con DGR nel
maggio del 2005. La variante in oggetto si è limitata a modificarne l’andamento per favorire
l’intersezione con la via Ariosto che nel PRG vigente nel tratto finale risulta condizionata dalla
struttura del tessuto edilizio consolidato che per non ridurre la sezione costringerebbe
all’esproprio di porzioni di lotto fondiario da tempo edificato;
rispetto alle “…peculiarità naturalistiche” denunciate dall’osservazione, si precisa che
detta area, insieme alla precedente area Ha48, partecipa alla formazione della corona verde
urbana come ampiamente descritto nei documenti di Variante a partire dal Documento
Programmatico e come illustrato nel corso dei tavoli tecnici svoltisi presso la Regione alla
presenza
dei
servizi
urbanistici ed ambientali
della Provincia e della
Regione stessa. I due corsi
d’acqua irrigui, il Cagnassi
a nord e un tratto del
Freidano
a
sud,
costituiscono
il
limite
dimensionale
della
superficie
territoriale
dell’area senza farne parte.
Tuttavia, poiché la variante
prevede l’ampliamento del
parco urbano ad est
dell’abitato, entro il quale i
due rii ricadono, essi
saranno
oggetto
di
interventi finalizzati alla loro
valorizzazione ambientale.
la scelta della Variante di prevedere la dismissione al Comune del lago di cava identificato
dal PRG vigente con sigla VV9 e le aree ad esso collegate è stata ampiamente giustificata nei
documenti del Progetto Preliminare. Il riferimento è costituito dall’istituzione della fascia ad est
dell’abitato che nella Variante 30 assume la sigla W5 che identifica la volontà di qualificare tale
settore urbano come prolungamento delle aree già preordinate a parco con sigla W2 dal PRG
vigente nel settore posto a sud della via Castiglione. Obiettivo del PRG vigente e della
Variante in esame è la costituzione della Cintura Verde urbana, come ampiamente illustrato
nelle sedute di copianificazione, nei successivi incontri dei tavoli tecnici e nei documenti di
Variante. Tale previsione assume particolare valore nei confronti della capacità di contribuire a
formare il Sistema delle aree verdi d’ambito locale. A sua volta si integra al più generale
sistema della Corona Verde metropolitana, costituendo vera e propria forma
di
compensazione ecologico-ambientale, nello spirito introdotto dal PRUSST 2010Plan con il
progetto del parco di Tangenziale Verde. Il parco, oltre a svolgere il ruolo di corridoio
ecologico di connessione tra i grandi parchi regionali della Venaria e del Po, assume
49
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
fondamentalmente il valore di infrastruttura verde per il riequilibrio ecologico di parte
significativa del quadrante nord-est dell’area metropolitana di cui il territorio settimese è parte
integrante.
6. Per quanto riguarda il Clima Acustico, le aree ricadenti all’interno della fascia di rispetto di
ampiezza 20m della viabilità di progetto dovranno essere trattate a verde e piantumate con
finalità di barriera fonica nei confronti della stessa nuova strada di PRG;
AMPLIAMENTO DEL CENTRO VIVAISTICO VIRIDEA, ZONA Pf2
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Urbanistica
(…) di esprimere, in merito al Progetto Preliminare della Variante Strutturale n. 30 al P.R.G.C. (ai
sensi della L.R. n. 112007 come consentito dall'applicazione del comma 3 dell'articolo 89 L.R.
3/2013 di modifica della L.R. 56/77), adottato dal Comune di Settimo Torinese con deliberazione
C.C. n. 39 del 31 maggio 2013 e con successiva deliberazione C.C. n. 66 del 24 ottobre 2013, di
controdeduzione alle osservazioni presentate a seguito della pubblicazione dello stesso e di
riadozione dello stesso:
parere di incompatibilità con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia "PTC2",
approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 121-29759 del 21 luglio 2011 ai sensi
del!' articolo 7 della L.R. n. 56/77 per quanto attiene l'intervento denominato "Ampliamento del
centro vivaistico Viridea", riproposto senza sostanziali modificazioni rispetto a quanto evidenziato
in occasione del Documento Programmatico ed al parere di incompatibilità espresso con
deliberazione
Giunta Provinciale n. 119-5443 del 21102/2012 relativo alla Variante Strutturale n. 24.
Nel merito si ribadiscono le motivazioni di contrasto col PTC2: il lotto ricade in Classe I" di
Capacità d'Uso dei Suoli, ai sensi del comma 8, articolo 17, NdA PTC2 "Azioni di tutela delle
aree", il quale prevede le seguenti Prescrizioni che esigono attuazione: ". . . In particolare
dovranno essere preservati i terreni ricadenti in I e II Classe di Capacità d 'Uso dei Suoli; sarà
contrastata l'edificazione in terreni di eccellente e buona fertilità e ad alta vocazione agricola, ad
eccezione di dimostrate esigenze di tipo ambientale, viabilistico, economico, sociale che
perseguano l'interesse collettivo quando manchino possibilità localizzative alternative. È volontà
del PTC2 la riconferma e la riqualificazione, ave possibile, degli usi agricoli delle aree, anche
attraverso l'insediamento di nuove funzionalità agricole, limitando le possibilità di trasformazione
dei "suoli agricoli periurbani ", che devono in ogni caso prevedere idonee (orme di
compensazione secondo quanto previsto ali 'art. 13 e nelle Linee Guida di cui al comma 4 del/
'art. 34"; la zona è compresa in area libera, sulla base del modello proposto dalla Provincia,
(comma 5, articolo 17, N dA PTC2 - Azioni di tutela delle aree). A seguito dell'adeguamento
avviato dall’Amministrazione Comunale al PTC2 l'area è stata definita di "transizione", il comma 4
del citato articolo 17 delle N.d.A. del PTC2 le individua nel seguente modo " ... Nelle aree di
transizione, sono congruenti nuovi processi insediativi, nel rispetto della pianificazione territoriale
sovraordinata, nei limiti qualitativi e quantitativi definiti dal Capo II e III delle presenti NdA. Il
limitato incremento insediativo è possibile con la progettazione e ristrutturazione urbanistica da
sviluppare per settori, scongiurando il processo di sprawl edilizio mediante interventi di
densificazione, sostituzione edilizia, completamento su aree
libere intercluse. Nel caso in cui la delimitazione delle aree di transizione presenti nelle tavole di
PTC2 comprenda beni paesaggistici, gli eventuali nuovi processi insediativi potranno ritenersi
ammissibili solo se verrà dimostrata la loro totale congruità con i contenuti dei provvedimenti che
ne hanno disposto la tutela paesaggistica e/o con i vigenti orientamenti normativi inerenti le
categorie di aree tutelate, nonché con le Prescrizioni del Piano paesaggistico regionale (PPR ... ".
Da quanto precede si evince come le aree di transizione non siano per definizione trasformabili
ed edificabili; l'eventuale variazione deve essere valutata attentamente alla luce dei molti
parametri che concorrono a caratterizzare l'ambito e al valore della compensazione della perdita
della superficie agricola; in questo caso. Appare riduttiva la proposta di compensazione da
attuarsi con una fascia piantumata;·in contrasto con le indicazioni in tema di commercio
(comma 4, articolo 33, NdA PTC2 - Settore del commercio) il quale individua la seguente
direttiva; " .... Gli strumenti urbanistici generali dei Comuni, le relative varianti e le ulteriori azioni
amministrative riguardanti il territorio favoriscono e privilegiano:
50
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa

la creazione di "centri commerciali naturali" nei centri storici e nel tessuto edilizio-urbanistico
esistente anche con idonee azioni di polizia del traffico;
 l'insediamento, nei centri storici e nel tessuto edilizio-urbanistico esistente, di esercizi di
vicinato e di medie strutture di vendita;
 il riuso a fini commerciali di contenitori edilizi esistenti non più utilizzati o
sottoutilizzati;
 le iniziative volte a garantire un efficiente rete distributiva su tutti i territorio, anche i più
marginali e attualmente con offerta commerciale limitata;
 il mantenimento di corridoi ecologici e naturali . ... ";
il territorio interessato, ricade, infatti all'interno di un corridoio di connessione ecologica
(comma 4, articolo 47, NdA PTC2 - Fasce perifluviali e corridoi di connessione ecologica corridors); la direttiva di cui al comma 4, prevede quanto segue " ... Nella fascia perifluviale, fatte
salve le prescrizioni del P AI: sono da prediligere interventi di rinaturazione attraverso la
riattivazione o la ricostituzione di ambienti umidi e il ripristino e l 'ampliamento delle aree a
vegetazione spontanea autoctona, al fine di favorire la fruizione di corridoio ecologico; tali
interventi dovranno assicurare, oltre alla funzionalità ecologica, la compatibilità idraulica, la
riqualificazione e protezione degli ecosistemi relittuali, degli habitat esistenti e delle aree a
naturalità elevata ed essere realizzati con tecniche di ingegneria naturalistica e materiali
biocompatibili;
deve essere garantita l 'evoluzione morfologica naturale del fiume e degli ecosistemi connessi,
con particolare riguardo alle zone umide latistanti (lanche, morte, mortizze, ecc.) compatibilmente
a quanto previsto dai programmi di gestione dei sedimenti (ave già redatti) e con l 'assetto delle
opere idrauliche di difesa;
sono esclusi usi e modalità d 'intervento che possono pregiudicare i processi di cui alla lettera b
precedente sono da prevedere interventi volti alla ricostituzione degli equilibri alterati, alla
restituzione al fiume dei terreni inopportunamente sottrattigli, all'eliminazione per quanto possibile
dei fattori meno accettabili d'interferenza antropica;
sono consentite le attività agricole, ave già esistenti;
non sono ammessi nuovi insediamenti;
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Valutazione Impatto Ambientale
AMBITO CENTRO COMMERCIALE VIRIDEA
La variante propone un intervento commerciale di circa 37.000 mq. per l'ampliamento del punto
vendita floro-vivaistico di "Viridea" situato su l lotto confinante.
Ambito urbano Viridea
Criticità
 uso suolo agricolo: suoli in 18 classe di capacità d'uso dei suoli (IPLA), normati dagli art. 17
comma 8, 9 e 1 O e art. 27 delle NT A del PTC2. nonché come componenti della "Rete
ecologica provinciale" e pertanto tutelandoli.
 difesa suolo: risulta compresa all'interno della Fascia C del PAI del fiume PO. Tale fascia è
individuata nel PTC2, all'art. 47 delle NdA.
 falda superficiale: presenta una falda idrica di tipo freatico, avente una soggiacenza intorno
ai 3 metri dal piano di campagna e dunque particolarmente sensibile a fenomeni di
inquinamento. Per tali zone il PTC2 richiede di verificare la compatibilità delle singole opere
con i caratteri del regime delle acque sotterranee.
Si invita pertanto l'Amministrazione Comunale a:
• rivalutare e motivare la scelta localizzativa di tale ampliamento per le criticità ambientali sopra
indicate delle NdA del PTC2. Si sottolinea che il PTC2 afferma come fondamentale principio il
contenimento del consumo di suolo con le modalità che sono state definite dagli artt. 15
"Consumo di suolo non urbanizzato. Contenimento della crescita incrementa/e del consumo di
suolo non urbanizzato" e art. 33 "Settore del commercio".
Osservazione della Regione Piemonte – settore copianificazione Area Metropolitana
Relativamente alla trasformazione dell'area agricola posta a lato del centro commerciale Viridea,
per la quale si propone in questa fase procedurale la definizione di Pf2 area polifunzionale, si
51
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
richiama quanto già considerato per il Documento programmatico della presente variante nonché
per la variante 24 al PRGC, con cui era stata presentata tale area. Si richiede nuovamente lo
stralcio e la riconduzione alla destinazione agricola attualmente vigente.
Osservazione di ARPA Piemonte
In merito all'ambito Viridea, l'area oggetto di trasformazione è, contrariamente a quanto indicato
nella relazione, utilizzata a scopo agricolo, per seminativi nonostante, sia un'area interclusa da
infrastrutture viabilistiche. Si tratta anche in questo caso di suoli di elevata Classe di Capacità
d'uso e pertanto occorre motivare gli interventi a fronte di una approfondita analisi delle esigenze
e di alternative localizzative, verificando infine ipotesi progettuali finalizzate al contenimento delle
superfici interessate dagli interventi.
Osservazione della Regione Piemonte – settore Valutazione Piani e Programmi
Completamento Area Viridea
L'ambito di completamento Viridea per il quale è prevista la destinazione d'uso terziaria,
eventualmente modificabile in commerciale a seguito della revisione dei Criteri Commerciali
comunali, rimane un'area la cui trasformazione diminuisce la sostenibilità ambientale
complessiva della Variante in oggetto, poiché comporta un notevole consumo di suolo agricolo.
Nonostante l'individuazione di una fascia verde di mitigazione ambientale e la prescrizione di
modelli architettonico-compositivi che si integrino con il preesistente centro florovivaistico, si
ribadiscono le perplessità, già espresse in fase di Specificazione, in merito all'inserimento
paesaggistico del nuovo intervento edificatorio, in relazione sia ai limitrofi ambiti di valenza
paesistico del Parco del Po torinese e del Rio Freidano, sia al tessuto edificato di interesse
storico-documentario e tipologico del "paesaggio dei lavandai".
L'intervento urbanistico isolerebbe, inoltre, maggiormente l'area residenziale esistente, già
confinata dall'area produttiva di Pescarito.
DETERMINAZIONI
In relazione alle osservazioni ed alle richieste di approfondimento e valutazione avanzate per la
zona Pf2, si esprimono le seguenti determinazioni:
1. il Progetto definitivo di Variante strutturale 30 abroga la previsione urbanistica della zona Pf2,
per la quale il Progetto Preliminare di Variante prevedeva la trasformazione d’uso per la
costituzione dell’ampliamento del centro vivaistico Viridea.
Pertanto, si ripristinano le condizioni previgenti riassegnando per tale area di Piano la zona
normativa “a.i.a.”.
Poiché a tale zona il Progetto preliminare riconosceva il trasferimento di SLP pari a mq 2.000,
generata dalla zona di PRG ex Siva “Mf16”, non trovando più possibile attuazione il Progetto
definitivo di Variante 30 riporta nella zona d’origine tale quantità.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------AMBITO FALCHERA, ZONA Mf25
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Urbanistica
con riferimento ad altri interventi, quale ad esempio quello denominato Settore Falchera - area
insediativa ''Mf/25", si rammenta la necessità, che gli stessi siano portati all’attenzione dell’Ambito
del Quadrante Nord Est, al fine verificare le scelte effettuate a scala sovracomunale;
Osservazione della Provincia di Torino – Servizio Valutazione Impatto Ambientale
AMBITO FALCHERA
La porzione di territorio comunale, situata oltre il tratto terminale dell'autostrada A4 Torino Milano
in prossimità dell'abitato di Falchera in Torino, include un insediamento industriale (ex. Sparco)
attualmente dismesso. La Variante in esame prevede per detta area la trasformazione urbanistica
in area (Mf25) introducendo funzioni plurime: artigianale, ricreativo e terziario 70%; ricettivo e
commerciale 20%; residenza non a carattere permanente 10%.
52
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Si invita pertanto l'Amministrazione Comunale a:
• L'ambito su cui insisterà il nuovo insediamento a funzioni miste si localizza in un'area a livello
sovra-comunale interessata dalla realizzazione di importanti aree di trasformazione e di
riqualificazione di siti industriali dismessi tra i quali: ex. Michelin, area Bertone-Aris Chiappa,
laghetti Falchera, Variante n.24 di Settimo per uno spazio pubblico-turistico ecc .. Nella relazione
di VAS presentata, manca uno studio sulle ricadute ambientali dei sopracitati interventi a scala
sovra-comunale; mentre risulta importante attuare un coordinamento dei diversi piani urbanistici,
al fine di valutare gli adeguati interventi viabilistici/infrastrutturali, ai sensi dell'artt. 37 e 41 delle
NdA del PTC2 (es. viabilità sovra-comunale, parcheggi di interscambio, collegamento con la
stazione Stura ecc).
• verificare che i nuovi interventi edificatori non costituiscano un'aggravante nei confronti dei già
noti problemi di falda superficiale di tutta l'area, ivi comprese le residenze circostanti e
conseguenti problematiche di allagamento. Qualora sia confermata la compatibilità
dell'intervento, nelle NdA dovranno essere previste tutte le prescrizioni necessarie.
• esaminare la coerenza tra il piano di zonizzazione acustica approvato e la proposta di area
"Mf25", soprattutto per quanto concerne la compatibilità degli interventi residenziali, commerciali,
terziari e la presenza della infrastruttura stradale ecc. La compresenza di destinazioni d'uso
mista, rende indispensabile valutarne la sostenibilità acustica.
• prevedere esplicitamente nelle NdA per gli interventi sia residenziali che terziario e commerciali,
l'utilizzo di tecniche di costruzione, materiali e tecnologie che privilegino quelle ecocompatibili e di
valorizzazione ambientale, quali impianti per il trattamento e riscaldamento dell'aria e dell'acqua
ad uso sanitario di ultima generazione, ad alto rendimento ed alimentati da fonti di energia
rinnovabile
Osservazione della Regione Piemonte – settore copianificazione Area Metropolitana
(…) si ribadisce altresì quanto già evidenziato per la previsione relativa alla zona Falchera, con
particolare riferimento alla necessità di coordinare le previsioni con il Comune di Torino.
DETERMINAZIONI
In relazione alle osservazioni ed alle richieste di approfondimento e valutazione avanzate per la
zona Mf25, si esprimono le seguenti determinazioni:
1.
l’area in esame è nel vigente PRG
classificata con destinazione produttiva
trattandosi di un ambito strutturato in tal senso
per la presenza di importanti attività produttive
che nel tempo si sono succedute, quali;
Sparco e Chicco. Come meglio descritto nei
documenti di Variante, l’area è da anni
inutilizzata a causa della marginalità della
posizione che occupa; non collegata con le
principali vie d’accesso, pur essendo a stretto
contatto con il tratto finale della A4 e in
prossimità della barriera di pedaggio di
Falchera. Nell’ambito dei lavori del Quadrante
Nord Est dell’area metropolitana, successivamente all’approvazione del Documento
programmatico di variante, il caso dell’area in esame venne puntualmente presentato13
richiedendo di valutare le possibili nuove funzioni da assegnare all’area e suggerendo la
possibilità di prevedere, seppur in territorio di Torino ma in assoluto spirito di copianificazione e
collaborazione, soluzioni viarie nuove per favorire sia l’area industriale, sia l’abitato di Falchera,
sia il costituendo parco dei Laghetti. Purtroppo tali tentativi non riscontarono il successo sperato
trovando l’opposizione della Città di Torino e la non adesione della società Ativa S.p.A. dalla
quale dipende la Tangenziale e la relativa barriera di Falchera.
Pertanto, a fronte di tale mancata condivisione, l’amministrazione comunale ha proceduto con la
rifunzionalizzazione dell’ambito industriale non ritenendo sostenibile mantenere l’area nell’attuale
13
Gli incontri di QNE durante i quali il Comune presentò il tema di Falchera si svolsero il 22.02.2013 e l’8.03.2013.
53
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
stato di degrado fisico e funzionale, specialmente in considerazione della sfavorevole
congiuntura economica, assegnandole destinazioni coerenti con i futuri sviluppi del settore di
Falchera in Torino, confermando al contempo l’attuale vocazione industriale artigianale e
confidando nella realizzazione del nuovo scavalco ferroviario della stazione Stura finanziato con
le risorse assegnate a Torino dal Piano Città nazionale;
2.
la verifica sulle condizioni idrogeologiche dell’area sono state puntualmente condotte in
occasione della redazione del Progetto preliminare e condivise con i competenti servizi regionali
e, conseguentemente, le prescrizioni d’intervento sono state inserite nelle Norme di Attuazione
dell’area, così come quelle di natura acustica dipendenti dagli studi allegati alla Variante in
esame;
3.
per quanto attiene l’inserimento in norma di prescrizioni relative alla sostenibilità
energetica degli interventi di trasformazione previsti, si precisa che il PRG vigente all’art. 53 delle
Norme di Attuazione introduce le condizioni di intervento che le nuove previsioni edilizie devono
osservare in ordine all’allacciamento alla rete locale di teleriscaldamento o, in alternativa, alla
dimostrazione di condizioni diverse se migliorative.
Ulteriori diverse osservazioni e determinazioni
In merito alle ulteriori osservazioni espresse in particolare dalla Regione Piemonte
relativamente:
1. alla deduzione delle previsioni riguardanti il settore del Fornacino per le zone di PRG
contenute nell’osservazione n°19 al Progetto preliminare, ovvero Pi13a; Pi13b e Mf24;
2. alla deduzione della nuova categoria introdotta dal Progetto preliminare controdedotto “Pf”;
3. alle cascine storiche ed in particolare alla Cascina San Giorgio con riferimento alla presunta
modifica delle prescrizioni che regolamentavano il coordinamento progettuale e la unitarietà
compositiva degli interventi;
4. all’approfondimento e deduzione della nuova categoria “a.p.i.s.”
5. Aziende a Rischio di Incidente Rilevante di cui al documento RIR;
6. osservazioni di natura idrogeologica.
Si assumono le seguenti determinazioni:
in merito al punto 1 si accoglie quanto richiesto, pertanto, per tali zone il progetto definitivo di
Variante 30 ripristina le previsioni e le prescrizioni antecedenti il progetto preliminare della
Variante 30 medesima con riferimento tanto alla fascia di rispetto ambientale in sponda
sinistra della bealera Nuova, quanto all’ampliamento della superficie fondiaria della zona
Mf24;
in merito al punto 2 il progetto definitivo di Variante 30 abroga i riferimenti alle zone di
categoria “Pf “introdotte dal Progetto preliminare di Variante;
in merito al punto 3 si precisa che le modifiche introdotte nelle Norme di Attuazione a
proposito delle cascine storiche riguardano unicamente la razionalizzazione dell’apparato
normativo che trattava il tema in più articoli, generando consistenti difficoltà interpretative e
gestionali. Si conferma pertanto quanto già introdotto con il Progetto preliminare (scheda n°
46) di ricondurre all’art. 23 delle Norme il contenuto prescrittivo riguardante le cascine,
disperso in diversi altri articoli, senza con ciò determinare modifiche strutturali all’apparato
normativo stesso.
Con riferimento alla disciplina della cascina San Giorgio, si precisa che la Variante 30 non
modifica le condizioni di salvaguardia precedentemente stabilite. La trattazione della cascina,
trovando applicazione al punto 17, dell’art. 23 delle Norme di Variante 30, conferma le
condizioni di tutela poiché l’accorpamento di più unità di suolo, componenti la cascina stessa,
è ammesso subordinatamente all’approvazione di specifico SUE e all’approvazione della
commissione ex art. 91 bis della LR 56/77 e s.m.i.;
in merito al punto 4 si precisa che la categoria “a.p.i.s.” del PRG non è stata introdotta dalla
presente Variante 30 poiché già inserita da precedenti Varianti strutturali al PRG al fine di
identificare particolari aree agricole meritevoli, per caratteristiche di utilizzo e funzioni
ammesse, di disporre di normative specifiche.
In merito a quanto riportato nei precedenti punti 5, 6 e 7 le relative determinazioni sono
contenute all’interno del parere motivato espresso dall’Organo Tecnico Comunale nella
seduta del 24.02.2014 e nel rapporto Ambientale parte integrante della Presente Variante
54
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
strutturale 30. In particolare e conseguentemente sono stati aggiornati i documenti relativi a:
R.I.R.; documenti di natura idrogeologica e Norme di Attuazione di Variante 30.
55
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
4.
Relazione Illustrativa
LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
Fino ad oggi la valutazione ambientale è stata uno strumento generale di prevenzione utilizzato
principalmente per conseguire la riduzione dell’impatto di determinati progetti sull’ambiente, in
applicazione della Direttiva 58/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e le sue
successive modificazioni.
Solo con la direttiva 2001/42/CE si è esteso l’ambito di applicazione del concetto di valutazione
ambientale preventiva ai piani e programmi, nella consapevolezza che i cambiamenti ambientali
sono causati non solo dalla realizzazione di nuovi progetti, ma anche dalla messa in atto delle
decisioni strategiche contenute nei piani e programmi medesimi.
Si introduce pertanto la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), nell’ambito del
D.lgs 152/2006, modificato dal D.lgs. 16 gennaio 2008 n. 4, come strumento per rendere
operativa l’integrazione di obiettivi e criteri ambientali e di sostenibilità nei processi decisionali,
con la finalità principale di rispondere alla necessità di progredire verso uno sviluppo più
sostenibile.
La Regione Piemonte, con D.G.R. 9 giugno 2008, n. 12-8931, ad integrazione del previgente art.
20 della L.R. 40/1998 in prima attuazione del D.Lgs 152/06 e s.m.i., ha precisato l’ambito di
applicazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, identificando i casi in cui il
procedimento sia da ritenersi obbligatorio; tra questi sono compresi i “Nuovi Piani regolatori
comunali e le loro Revisioni o Varianti Generali”.
Nel caso di Varianti Strutturali, redatte ai sensi e nei limiti previsti dalla Legge Regionale n.
1/2007, la normativa regionale prevede che si debba procedere ad una fase di verifica preventiva
di assoggettabilità a VAS.
Nell’ambito della procedura dovrà essere verificata se la portata dei possibili effetti ambientali,
derivanti dalle nuove previsioni poste in essere dalla variante, sia tale da rendere necessaria una
procedura valutativa e se le stesse costituiscano il quadro di riferimento per progetti sottoposti a
procedure di VIA o se la variante necessiti di una Valutazione d’incidenza ai sensi dell’articolo 5
del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, 357e s.m.i., in considerazione dei
possibili impatti su zone di protezione speciale (ZPS) e siti di importanza comunitaria (SIC).
L’iter della valutazione ambientale strategica
Di seguito si riassumono le fasi del processo di Valutazione Ambientale Strategica che
accompagnano l’iter di approvazione della Variante in oggetto:
Avvio del procedimento di VAS e individuazione dei soggetti competenti in materia
Ambientale;
Definizione dei contenuti da inserire nel Rapporto Ambientale (Scoping);
Consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e l’autorità regionale preposta
allA VAS;
Redazione del progetto preliminare di PRG, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non
tecnica;
Pubblicazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica e invio della stessa
documentazione ai soggetti competenti in materia ambientale;
Raccolta osservazioni al Rapporto Ambientale e alla Sintesi non tecnica;
Controdeduzioni alle osservazioni di natura ambientale e approvazione del Progetto
Definitivo del PRG;
Invio del Progetto definitivo del PRG alla Regione Piemonte;
Formulazione del parere ambientale motivato e approvazione finale;
Gestione e monitoraggio.
Il comune di Settimo T.se ha identificato le seguenti Autorità competenti per il procedimento di
VAS:
Autorità competente, ossia la pubblica amministrazione cui compete l'adozione del
provvedimento di verifica di assoggettabilità, l'elaborazione del parere motivato, nel caso di
valutazione di piani e programmi, e l'adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di Via,
ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della D.G.R. n. 12-8931 del 09.06.2008,
è il Comune di Settimo Torinese. Tale funzione è assicurata tramite il proprio Organo
Tecnico, istituito ai sensi dell’art. 7 della L.R. 40/1998, che deciderà circa la necessità di
56
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
-
Relazione Illustrativa
sottoporre a valutazione ambientale la Variante, prima dell’adozione del Progetto
Preliminare e comunque nel termine massimo di novanta giorni;
Autorità procedente ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., è identificata nella
amministrazione del Comune di Settimo Torinese, Servizio Programmazione del TerritorioServizio Urbanistica;
Alla luce di quanto sopra sintetizzato, l’Amministrazione comunale ha predisposto nell’ambito del
Documento Programmatico della Variante Strutturale n. 30, approvato con D.C.C. n°99/2012, il
Documento Tecnico contenente le informazioni ed i dati, in conformità ai criteri di cui all’Allegato I
parte 2° del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., necessari a stabilire l’eventuale esigenza di sottoporre la
Variante in oggetto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
Nella prima seduta della prima Conferenza di Pianificazione è emersa l’opportunità di
assoggettare la Variante a VAS e la necessità di sviluppare ed approfondire alcuni temi
ambientali nell’ambito di tavoli di lavoro presso gli uffici regionali della Direzione Programmazione
Strategica.
Durante gli incontri, svoltisi il 28.01.2013 e il 4.02.2013, finalizzati all’espletamento della fase di
Specificazione, sono state meglio illustrate le scelte urbanistiche contenute nel Documento
programmatico e al contempo sono stati raccolti i primi contributi tecnici dei diversi soggetti con
competenza ambientale presenti ai tavoli.
Nell’ambito della seconda seduta della prima Conferenza di Pianificazione, svoltasi in data
27.02.2013, sono stati depositati i pareri dei soggetti con competenza ambientale, in merito alla
fase di Specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale.
Il Rapporto Ambientale è stato redatto sulla base delle osservazioni pervenute nella fase di
Specificazione e alla luce di quanto condiviso durante gli incontri tecnici con gli Uffici della
Regione, della Provincia e di ARPA, prestando particolare attenzione alle seguenti tematiche,
evidenziate dalla Regione e dalla Provincia nelle considerazioni di carattere ambientale,
territoriale e paesaggistico consegnate alla Conferenza:
Analisi territoriale
Classificazione acustica
Nuove Urbanizzazioni e popolazione e aumento del carico antropico
Consumo di suolo anche alla luce del PTCP2
Risorse idriche, con particolare riferimento all’utilizzo delle risorse e all’interferenza con la
falda superficiale
Compatibilità con l’Area contigua della Fascia fluviale del Po
Previsioni residenziali dell’ambito urbano nord-est con stima degli effetti prodotti
Previsioni terziario - commerciali in ambito Centro Viridea
Progettualità Comparto A e B dell’ambito nord-est
Nuova viabilità
Sistema del verde e reti ecologiche
Compensazioni ambientali e biodiversità
Qualità architettonica dell’edificato
Le analisi che sostengono la valutazione ambientale sono state sviluppate mediante l’utilizzo di
strumenti quantitativi e/o qualitativi, con matrici nelle quali si incroceranno gli obiettivi del Piano
ed i criteri di sostenibilità, al fine di far emergere quelli che potrebbero essere gli impatti negativi
(effetti sicuramente negativi sulla risorsa), gli impatti indifferenti (quando nonostante il riferimento
dell’obiettivo con la risorsa, non sono presumibili effetti e conseguenze di alcun tipo) e gli impatti
positivi (effetti sicuramente positivi sulla risorsa).
Le analisi idrogeologiche, l’impatto acustico e l’aggiornamento dell’Elaborato RIR sono stati
trattati in specifici documenti a carattere specialistico a corredo della Variante.
Ancorché le succitate norme prevedano la possibilità di adattare ed integrare il suddetto elenco in
funzione alle peculiarità del Piano o di tralasciare l’esame delle componenti sulle quali,
manifestamente il Piano non esercita alcun effetto, si è scelto di riportare tutte le informazioni in
possesso.
57
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Infine, nella procedura di VAS è stato introdotto il monitoraggio, come disciplinato dall'art. 18 del
D. Lgs. 4/2008, che rappresenta un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione
ambientale dalla quale trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del Piano
agli obiettivi di protezione ambientale stabiliti, con azioni specifiche correttive.
Con DCC. n. 66 del 24.10.2013 sono state approvate le controdeduzioni alle osservazioni
presentate ed è stato adottato il Progetto Preliminare controdedotto della presente variante al
PRG. Nelle sedute del 15.11.2013 e del 06.02.2014 si è svolta la Seconda Conferenza di
Pianificazione ai sensi della L.R. 1/07, e la Conferenza dei Servizi, ai sensi del D.Lgs. 241/90 e
s.m.i., per la consultazione dei soggetti con competenza ambientale, come previsto dal D.Lgs.
152/06 e s.m.i. e dalla D.G.R. 9 giugno 2008 n. 12-8931.
Nella seduta conclusiva dell’Organo Tecnico, tenutasi in data 24 febbraio 2014, nell’ambito
della quale è stato espresso il Parere Motivato sulla proposta di piano e sul Rapporto Ambientale
nell’ambito della V.A.S., è stata dichiarata la COMPATIBILITA’ AMBIENTALE della Variante
Strutturale n. 30 a condizione che le Norme di Tecniche di Attuazione del Progetto Definitivo
venissero aggiornate alla luce delle considerazioni e degli approfondimenti alle quali si rimanda.
58
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
5.
Relazione Illustrativa
DEFINIZIONE DELLE AREE DENSE E DI TRANSIZIONE
5.1 Consumo del suolo di Settimo Torinese
Aspetti normativi
La Provincia di Torino ha da tempo intrapreso azioni finalizzate alla limitazione del consumo di
suolo che si sono concretizzate nelle N.d.A. del PTCP2 ai fini della descrizione della definizione
degli ambiti “costruiti” – “denso” e/o “in transizione” - dal territorio libero “non urbanizzato” si
riportano gli articoli del PTC a cui si è fatto riferimento per tale operazione.
Art 15 comma 2
(Prescrizioni che esigono attuazione) Gli strumenti urbanistici generali dei Comuni,
perimetrano gli insediamenti urbani esistenti e distinguono graficamente in modo univoco gli ambiti
“costruiti” – “denso” e/o “in transizione” - dal territorio libero “non urbanizzato”.
Art 16
1. Ai fini dell'osservanza delle prescrizioni di cui all'articolo 15, il PTC2 definisce la qualità delle aree
da assoggettare a specifica disciplina:
a) aree dense;
b) aree di transizione;
c) aree libere.
2. Le aree dense sono costituite dalle porzioni di territorio urbanizzato, anche poste in prossimità del
Centro Storico (o dei nuclei storici), aventi un impianto urbanistico significativo, caratterizzate dalla
presenza di un tessuto edilizio consolidato e dalle funzioni di servizio qualificato per la collettività.
3. Le aree di transizione sono costituite da porzioni di territorio poste ai margini degli ambiti urbanizzati,
caratterizzate dalla limitata estensione e dalla possibile presenza delle infrastrutture primarie.
4. Le aree libere sono costituite da porzioni di territorio esterne al tessuto urbano consolidato o ai nuclei
edificati, caratterizzate dalla prevalente funzione agricola e forestale anche in presenza di insediamenti
minori o sparsi, quali elementi identitari e distintivi del paesaggio che si intende preservare.
5. Le modalità di determinazione delle aree di cui al comma 1 sono indicate nelle Linee Guida (allegato 5,
Consumo di Suolo). Tali aree sono di norma costituite da un rapporto di densità di forma territoriale così
come definito nell’allegato relativamente alla modalità di analisi svolta. La Tabella in Appendice I alle
presenti Norme illustra gli effetti normativi del contenimento del consumo di suolo sul sistema insediativo e
sulla realizzazione di infrastrutture ed impianti di interesse pubblico.
Art 17 comma 4
Nelle aree di transizione, sono congruenti nuovi processi insediativi, nel rispetto della pianificazione
territoriale sovraordinata, nei limiti qualitativi e quantitativi definiti dal Capo II e III delle presenti NdA.
Il limitato incremento insediativo è possibile con la progettazione e ristrutturazione urbanistica da
sviluppare per settori, scongiurando il processo di sprawl edilizio mediante interventi di densificazione,
sostituzione edilizia, completamento su aree libere intercluse.
Nel caso in cui la delimitazione delle aree di transizione presenti nelle tavole di PTC2 comprenda
beni paesaggistici, gli eventuali nuovi processi insediativi potranno ritenersi ammissibili solo se verrà
dimostrata la loro totale congruità con i contenuti dei provvedimenti che ne hanno disposto la tutela
paesaggistica e/o con i vigenti orientamenti normativi inerenti le categorie di aree tutelate, non ché con le
Prescrizioni del Piano paesaggistico regionale (PPR).
5.2 Il metodo per la definizione delle aree dense e di transizione
Le incongruenze tra il modello matematico del PTC2 e stato di fatto
Il modello di densità proposto dalla Provincia di Torino (vedi Fig 1) costituisce un contributo
parziale per la definizione delle aree dense e di transizione, calcolato in automatico che non tiene
conto di criteri rilevanti quali vincoli, infrastrutture, morfologia e densità abitativa, qui si propone
una diversa definizione delle aree dense e di transizione.
Il metodo matematico utilizzato dalla Provincia non tenendo conto della densità abitativa e delle
eventuali zone per infrastrutture per servizi pubblici quali i Parchi comporta che, almeno nel caso
di Settimo Torinese, le aree dense siano anche più ridotte della città consolidata ante 1991 con
una delimitazione delle aree di transizione che insiste solo aree già edificate e consolidate dove
non sono possibili ulteriori interventi di nuova edificazione e/o di ristrutturazione urbanistica (vedi
Fig 2)
59
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Fig 1 Definizione aree dense e di transizione da PTC2 (in arancio le zone di tarnsizione e in rosso le aree dense)
60
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Fig 2 esempio di incongruenza tra definizioni del PTC2 e stato di fatto (aree cerchiate in verde; in arancio le zone di
transizione e in rosso le aree dense)
A partire da queste considerazioni si è proseguito alla verifica del consumo di suolo fotografando
la situazione negli anni 1991, 2001 e 2011.
Il consumo di suolo è stato calcolato sommando alle aree già edificate risultanti dalla cartografia
regionale (CTR)per l'anno 1991 e comunale (CTC volo del 2001 e successivi aggiornamenti), a
cui sono state aggiunte le aree di espansione del PRGC e delle sue Variante all'anno di
riferimento della Cartografia di base.
Ai fini della presente Variante strutturale 30 si è indagato solo il concentrico senza tenere conto
dei nuclei abitati e delle aree esterne al concentrico in quanto in questa variante non sono
oggetto di edificazione su aree non urbanizzate.
61
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Verifica del consumo di suolo al 1991
La verifica del consumo di suolo è stata fatta sovrapponendo alla CTR raster del 1991 le
previsioni di piano vigenti a tutto il 1991 ovvero le previsioni della Variante Generale approvata
con DGR num 59- 9372 del 7/10/1991. Come si evince dalla TAV 1 già nel 1991 l'edificazione
consolidata ricopriva un area più vasta della definizione di area densa proposta dal PTCP2
62
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Verifica consumo di suolo al 2001
Per verificare il consumo di suolo al 2001 è stata utilizzata come base cartografica quella del volo
aereo aggiornato al 31-12-2001.
Analogamente a quanto fatto per l'anno 1991 il consumo di suolo viene perimetrato tenendo
conto anche delle previsioni della Variante 13 approvata con DCC n. 38 del 29-05-2003. In
questo caso rispetto al 1991 si ha un incremento del consumo di suolo di circa 3 milioni di metri
quadri con un incremento pari a al 25 % della superficie complessiva. (Vedi TAV 2).
Tale incremento va pesato anche tenendo conto che il consumo di suolo maggiore si è avuto a
ridosso del settore industriale della SP Cebrosa con l’individuazione della cosiddetta area API
che in allora avrebbe consentito il trasferimento delle imprese aderenti all’associazione di
categoria localizzate all'interno della città di Torino e che il PRGC del capoluogo definiva
incompatibili con la residenza.
Tali previsioni hanno trovato legittimazione nell'Accordo Quadro sottoscritto nel maggio 2002 dal
Comune di Settimo, dal comune di Borgaro, dalla Provincia di Torino e dalla Regione Piemonte
per l'attuazione del PRUSST 2010 Plan.
Verifica consumo di suolo al 2011
Per verificare il consumo di suolo al 2011 è stata utilizzata come base cartografica la stessa
utilizzata per la verifica al 2001.
Analogamente a quanto fatto per i periodi precedenti, il consumo di suolo viene perimetrato
tenendo conto anche delle previsioni della Variante strutturale 24 approvata con DCC n. 90 del
28-10-2011.
In questo caso rispetto al 2001 si ha un incremento del consumo pari a circa 97.000 metri quadri
con un incremento inferiore all'1% della superficie complessiva. (TAV 3).
Occorre notare che oltre la metà dell'incremento di consumo di suolo registrato in questo
decennio è dovuto alla realizzazione delle infrastrutture di servizio per la realizzazione della linea
ferroviaria ad alta velocità Torino Milano, principalmente rappresentate dal villaggio delle
maestranze, installato in un'area interclusa tra la nuova linea ferroviaria e l'autostrada A4. Al
tempo stesso, a partire dal 2001, il Comune ha operato un sensibile contenimento dell’uso del
suolo attraverso l’adeguamento del PRGC al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e l'apposizione
di vincolo a parco pubblico sulle aree individuate dal PRUSST per la realizzazione del Parco
Metropolitano di Tangenziale Verde (TAV 4).
63
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
5.3 Definizione delle aree di transizione in Variante strutturale 30
Dall'analisi dell'evoluzione del consumo di suolo si evince come negli ultimi dieci anni il Comune
di Settimo abbia drasticamente ridotto la possibilità di edificare su terreni liberi del paesaggio
agricolo in particolare.
La Variante 30, in ottemperanza ai disposti del PTCP2, intende stabilizzare tale obiettivo
intervenendo unicamente nei confronti del completamento del margine urbano della città
consolidata al fine di definirne il perimetro verso nord ed est utile per il definitivo completamento
delle infrastrutture stradali e per la ricucitura dei margini urbani caratterizzati da un tessuto
edificato discontinuo e non razionale sotto il profilo del disegno urbanistico.
Di seguito sono descritte le aree di Transizione relative alle previsioni di espansione introdotte
dalla variante 30.
Ambito centro Viridea
L'area posta ai margini sud
est del comparto industriale di
Pescarito, era stata inserita
nel Progetto preliminare di
Variante
(fig.2)
per
l'ampliamento
del
centro
florovivaistico
Viridea.
In
seguito
alle
posizioni
espresse da Regione e
Provincia in occasione della
seconda
conferenza
di
pianificazione tale previsione
viene stralciata in sede di
progetto definitivo di variante.
Ciononostante ai fini della
individuazione delle aree di Foto 1 - Ambito centro Viridea
transizione si conferma l’appartenenza dell’area a tale tipologia, a fronte della sua posizione
interclusa e marginale ai fini della produzione agricola, tanto che alcune porzioni non sono più
coltivate e risultano in stato di
abbandono (foto 1).
Fig 2 - Estratto Variante 30
67
Relazione Illustrativa
Ambito centro Viridea
TAV A
Area di transizione
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
68
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Ambito via Po
L'area individuata come area di
transizione
(TAV
B)
trova
giustificazione nella programmazione
precedente che già individuava parte
dell'area per la realizzazione del tratto
di viabilità a chiusura dell’anello
urbano oggi incompleto (Fig 3)
Le previsioni urbanistiche della
Variante 30 ampliano il limite del
costruito per creare le reali condizioni
di realizzabilità dell'anello viario e
dell'ampliamento della corona verde,
interna alla città, in parte già
realizzata con gli interventi del parco
Castelverde ad ovest, del parco in
sponda destra Po ad est e a sud con
gli interventi in realizzazione della
cortina arborea finanziata da Corona
Verde 2.
Sebbene l'area risulti in classe I di
capacità d'uso del suolo si ritiene che,
viste le compromissioni del suolo già
previste per l'area, la reale possibilità
di chiusura dell'anulare viaria di
Settimo, le limitazioni di carattere
idrogeologico e la destinazione a
Relazione Illustrativa
Fig 3 - Estratto PRG vigente
parco per oltre il 60 % dell'area
stessa (Fig 4), possa essere
correttamente individuata come
area di transizione secondo
quanto previsto dal PTC2.
Fig 4 - Estratto Variante 30
69
Relazione Illustrativa
Ambito via Po
TAV B
Area di transizione
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
70
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
Ambito Cimitero - via Moglia, corso Piemonte
L'area
in
oggetto posta
a nord del
territorio
comunale,
secondo
il
modello
proposto dal
PTC2, risulta
inserita solo
in parte in
un’area
di
transizione.
La
stessa,
ancorché
individuata
tra quelle in
classe I di
Foto 5 Ambito di via Moglia corso Piemonte
capacità
d'uso del suolo, risulta essere in gran parte in stato di abbandono, con crescita di vegetazione
spontanea (foto 5).
Le previsioni urbanistiche della Variante 30 ampliano il limite delle aree edificate per definire il
margine nord della città dando continuità alla corona verde interna, in coerenza con quanto
realizzato e in fase di realizzazione con i finanziamenti di Corona Verde 2 (Fig 6).
Nella definizione e a sostegno di quanto sopra esposto si ritiene opportuno modificare il limite
dell’area di transizione relativa al settore in oggetto, così come definita dal PTC2, attraverso
un’operazione di compensazione, come definita graficamente nella tavola C1. Tale
compensazione viene generata dallo “spostamento” virtuale della superficie definita come area di
Fig 6 - Estratto Variante 30
71
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
transizione, posta a nord dell’insediamento residenziale, identificato come zona normativa Ha23
e limitrofo all’area d’intervento, in addizione alla superficie dell’area di transizione in cui ricade
l’intervento in oggetto.
Alla luce di quanto sopra esposto la nuova area di progetto individuata dalla presente Variante 30
con la sigla Ha48 è da considerarsi ricadente all’interno di un’area di transizione, mentre tutte le
aree poste al di sopra del limite indicato nella cartografia sottostante (tav C1) in colore verde,
sono da considerasi quali aree libere.
72
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
73
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
6.
Relazione Illustrativa
FABBISOGNO RESIDENZIALE E CAPACITA INSEDIATIVA
Ferme restando le prescrizioni sul contenimento del consumo del suolo, l’art. 21 delle Norme di
Attuazione del PTCP2 prevede che gli strumenti urbanistici generali e le loro varianti escludano
nuove edificazioni che non siano costituite da interventi di completamento idonei a compattare e
riqualificare l’assetto urbanistico esistente, nelle aree edificate a sviluppo lineare e nelle aree in
cui l’edificazione e l’urbanizzazione risultano sfrangiate o connotate da frammistione tipologica o
funzionale.
Ai sensi dei commi 4 e 5 del citato articolo, considerato che la richiesta di nuova edificazione
deve rapportarsi con lo stock abitativo inutilizzato, se la variante al PRG prevede un incremento
insediativo residenziale deve essere operata una preventiva valutazione in ordine ai seguenti
elementi:
1. appartenenza o meno ad ambiti di diffusione urbana
2. effettiva presenza di domanda abitativa e individuazione della tipologia
3. entità e caratteri dello stock abitativo inutilizzato
4. capacità insediativa residua dello strumento urbanistico vigente non realizzata , calcolata ai
sensi dell’art. 20 della LR 56/77
6.1 Capacità insediativa della Variante e coerenza con Il Piano Territoriale Provinciale
La Città di Settimo Torinese, alla luce del PTCP2, non è compresa in alcun ambito di diffusione
urbana, pertanto si applicano le prescrizioni di cui all’art. 21, comma 7 delle Norme di Attuazione,
secondo cui gli interventi di nuovo impianto non dovranno in ogni caso comportare incrementi
superiori al 5% della capacità insediativa dello strumento urbanistico vigente, calcolata ai sensi
della LR 56/77
La capacità insediativa del PRG vigente è pari a circa 57.000 abitanti, l’applicazione dei
parametri del citato art 21 del Piano provinciale ammetterebbe quindi un incremento di 2.850
abitanti.
il Progetto preliminare di Variante stimava una popolazione aggiuntiva teorica pari a circa 500
nuovi abitanti, corrispondente ad un incremento dello 0,8%. Tale valore, in seguito
all’accoglimento di specifiche osservazioni al Preliminare, nonché ad ulteriori documentate
richieste di deduzione della capacità residenziale, ha condotto a stimare in 370 nuovi abitanti,
ovvero pari allo 0,65% del totale, il valore della capacità insediativa che complessivamente la
Variante strutturale 30 è in grado di determinare, ben al di sotto delle potenzialità che il PRG
potrebbe esprimere in virtù dei parametri di riferimento e dei condizionamenti espressi dal
PTCP2.
6.2 Domanda abitativa e individuazione della tipologia
Da una ricerca commissionata da Prelios sgr alla Società Nomisma, a sostegno del progetto di
Housing sociale previsto nell’ambito dell’attuazione del primo Piano Particolareggiato relativo alle
aree ex Pirelli in Via Torino, a cui si demanda per una più approfondita conoscenza delle
risultanze, si evince principalmente che:
- la dotazione residenziale di Settimo T.se è sbilanciata verso i tagli medio-alti delle abitazioni,
quando la domanda principale è rivolta verso il piccolo ed il grande taglio;
- il mercato immobiliare delle residenze ha risentito meno degli altri dell’attuale ciclo negativo;
- sul mercato locale mancano abitazioni a basso costo, confortevoli e di qualità;
- non si riscontra una sovra dotazione di abitazioni, al contrario di altri territori.
Di seguito si riportano alcune schede riassuntive tratte dalla suddetta ricerca circa le condizioni
abitative del territorio settimese.
74
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
6.3 Entità e caratteri dello stock abitativo inutilizzato
La succitata ricerca di Nomisma ha approfondito le caratteristiche dello stock abitativo cittadino
rispetto a quello del Quadrante Nord-Est della città metropolitana. Si riportano si seguito le
risultanze.
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Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
ll turnover dello stock (misurato attraverso il numero di compravendite per famiglia) è piuttosto
basso, ma nello stesso tempo esiste un mercato potenziale dimensionato sugli alti livelli di Leinì e
di Volpiano (3% di turnover; per Settimo T. vorrebbe dire che da 400 compravendite all’anno si
passerebbe a circa 600)
76
Variante strutturale n. 30
Progetto Definitivo
Relazione Illustrativa
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