PROGETTO Il museo tra i banchi di scuola

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PROGETTO Il museo tra i banchi di scuola
 PROGETTO Il museo tra i banchi di scuola a cura del Dipartimento educazione del MAXXI INTRODUZIONE Il progetto nasce dalla collaborazione di due istituzioni: l’Istituto comprensivo “Largo Castelseprio” di Roma e il MAXXI, Museo Nazionale delle arti del XXI secolo. La prossimità spaziale delle due realtà, la prima situata nel quartiere Labaro a Roma nord, la seconda nel quartiere Flaminio, ma soprattutto le potenzialità insite nel rapporto tra studenti e insegnanti e il museo nazionale di arte e architettura contemporanee ha suggerito una forma di collaborazione stabile e continuativa che prende avvio con questo progetto. In occasione del riallestimento delle collezioni permanenti del museo in una grande mostra dal titolo “Non basta ricordare” (dicembre 2013 – settembre 2014) il MAXXI si impegna a fare della memoria (le opere d’arte) qualcosa di vivo e attuale, mettendo al centro della mostra stessa il “fare”, ovvero tutte le attività, a cominciare da quelle educative, che rivolgendosi ai pubblici più diversi metteranno le persone e i loro bisogni culturali al centro della mostra: workshop, conferenze, talks, visite guidate, laboratori, itinerari sul territorio collegati ai temi in mostra, incontri con gli artisti e altro ancora. Non basta ricordare, non basta guardare o apprezzare ma bisogna capire, partecipare, fare propria l’esperienza al museo e trasferirla nella vita quotidiana, negli spazi familiari del vissuto. L’arte contemporanea con i suoi contenuti e le sue forme, le strategie di coinvolgimento percettivo ed emotivo del visitatore, sono strumento potente ed efficace per farlo. Uno in particolare, l’installazione, è quello che si è scelto di valorizzare. L’installazione è una forma artistica tipicamente contemporanea: rappresenta l’esplosione tridimensionale del quadro in cui il visitatore può entrare e muoversi, in cui l’ambiente e chi lo percepisce sono i veri protagonisti dell’opera. Questa forma d’arte è la più coinvolgente per il pubblico, soprattutto giovane, e anche quella in grado di incidere profondamente sullo spazio in cui viene inserita. Per questo si è scelto di concentrare il lavoro degli studenti sull’installazione e sulla riqualificazione fisica, percettiva e dunque emotiva del loro ambiente quotidiano: la scuola. La reinterpretazione delle installazioni della collezione permanete del Museo fatte dai ragazzi a scuola sarà una sorta di cuore pulsante, un centro generatore di creatività, bellezza e significato. Il rapporto di vicinanza e quotidianità con i ragazzi ma anche i docenti e i lavoratori dell’Istituto nel corso dei mesi può diventare familiarità e affezione verso un oggetto diverso, altro ma sempre meno misterioso grazie al lavoro di scoperta e osservazione avviato nelle classi dai docenti insieme agli educatori del MAXXI. TEMATICHE E OBIETTIVI Gli obiettivi sono individuati nelle seguenti azioni: -­‐ promuovere la conoscenza delle arti contemporanee (arti visive, architettura, design, fotografia, video arte ecc.) e dei temi che esse affrontano (sociali, economici, estetici), correlati al presente e all’attualità presso studenti e insegnanti attraverso attività partecipate e strategie innovative e laboratoriali -­‐ sviluppare un senso di affezione e familiarità verso l’istituzione museo dei partecipanti alle attività e delle loro famiglie -­‐ attivare processi virtuosi di scambio, formazione e aggiornamento tra professionisti museali e il mondo della scuola -­‐ promuovere l’interazione degli studenti con attori diversi a cominciare dagli artisti e dai professionisti dei musei e del mondo dell’arte -­‐ attivare processi di apprendimento informale incentrati sulla creatività, il pensiero critico, la conoscenza dell’ambiente costruito e del contesto territoriale, il rispetto per la diversità culturale e di genere. STRATEGIE E STRUMENTI Le strategie per raggiungere gli obiettivi si articolano in strumenti diversificati e metodologie integrate improntate alla pedagogia costruttivista: -­‐ visite-­‐esplorazione nelle gallerie del museo durante le quali i ragazzi scoprono autonomamente spazi e opere con l’ausilio di schede-­‐guida calibrate sugli obiettivi didattici e sulle loro preconoscenze -­‐ laboratori del fare in cui gli studenti reinterpretano ed esprimono creativamente con materiali diversi i significati e i temi affrontati dagli artisti nelle opere, in particolare le installazioni, inventando nuovi approcci e soluzioni nello spazio -­‐ confronti aperti davanti alle opere in cui gli studenti esprimono opinioni e punti di vista su ciò che hanno visto mettendole a confronto tra loro con la mediazione esperta dell’educatore nel ruolo di facilitatore del dibattito -­‐ materiali didattici appositamente progettati e realizzati sulle opere in mostra e sulle installazioni selezionate per il progetto: schede on line su opere e percorsi, dossier di approfondimento e presentazioni in Power Point ad uso dei docenti e degli educatori; cataloghi e saggi sulle opere della collezione, video interviste d’archivio agli autori delle opere selezionate per il progetto, ecc. -­‐ workshop con con gli studenti e i docenti dell’Accademia di Belle Arti per imparare a dare forma visiva e creativa ai pensieri attraverso i materiali della tradizione e quelli della contemporaneità come il video -­‐ progettazione condivisa museo-­‐scuola: insegnanti ed educatori museali si confrontano direttamente su ogni punto del progetto per accrescere le relative competenze e integrare le specificità del linguaggio artistico e architettonico con le esigenze curriculari e l’esperienza e le competenze degli studenti -­‐ documentazione dell’intero progetto attraverso i report degli insegnanti partecipanti, i diari di bordo degli studenti, la mostra conclusiva e il documentario video che riprende ogni fase del progetto con video interviste ai partecipanti -­‐ valutazione in itinere e conclusiva degli obiettivi raggiunti ATTORI IC “Largo Castelseprio”: dirigente scolastico e docenti, amministrazione; classi partecipanti ai workshop: 6 classi secondarie inferiori al terzo anno per un totale di 140 studenti MAXXI: Dipartimento educazione Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali, Insegnamento di Didattica del Museo e del Territorio: studenti in formazione presso il Dipartimento educazione del MAXXI Accademia di Belle Arti di Roma STRUTTURA Il progetto è articolato nelle seguenti fasi: 1. PROGETTAZIONE. Il team di progettazione include il dirigente scolastico e un gruppo di docenti dell’IC “Largo Castelseprio”, lo staff del Dipartimento educazione del MAXXI con gli studenti in formazione dell’Università e dell’Accademia. La progettazione si articolerà in incontri al MAXXI per visitare e discutere insieme la mostra “Non basta ricordare”, selezionare le opere installative oggetto del lavoro delle classi e tracciare i possibili percorsi di sviluppo. 2. PRODUZIONI DI MATERIALI DIDATTICI. Appositamente progettati e redatti dal Dipartimento educazione del MAXXI per gli utenti per leggere e reinterpretare le opere selezionate, comprendono schede-­‐guida per l’esplorazione della mostra, schede on line per approfondire e sviluppare i temi correlati, dossier per i docenti con contenuti aggiuntivi, presentazioni in PowerPoint. 3. VISITE-­‐ESPLORAZIONE AL MAXXI. Gli studenti di 6 classi secondarie inferiori visiteranno l’architettura del MAXXI e la mostra “Non basta ricordare” in base a percorsi di visita studiati e finalizzati al progetto. Gli studenti grazie alla scheda-­‐guida e alla mediazione dell’educatore scoprono che cos’è e come funziona un’installazione, qual è il ruolo del visitatore e come lo spazio sia un elemento altrettanto fondamentale. 4. LEZIONI/INCONTRO A SCUOLA. Il lavoro di approfondimento sulle opere e la forma artistica dell’installazione continua a scuola con lezioni/incontro con gli educatori museali che attraverso strumenti diversi a cominciare da presentazioni in PowerPoint illustrano la storia dell’installazione, della performance e dell’evoluzione degli oggetti quadro e scultura. 5. WORKSHOP. Alla prima fase di incontri propedeutica al lavoro di rielaborazione creativa seguono i workshop con gli studenti dell’accademia. Ognuno di loro sarà tutor di una o più classi in base all’installazione scelta dalla classe stessa su cui lavorare. Ogni classe “adotta” un’installazione da approfondire e interpretare, ripercorrendo il processo usato dall’artista nel concepirla e produrla o da reinventare con nuovi mezzi salvaguardandone però l’intenzionalità autoriale. Il risultato artistico modificherà lo spazio in cui verrà allestita. Gli studenti dell’Accademia, futuri artisti, avranno il ruolo cruciale di trasportare il lavoro di studio, approfondimento, osservazione e comprensione svolto dagli studenti con i loro docenti e dagli educatori museali verso un risultato creativo nuovo e personale, interpretandone la volontà e l’immaginazione, aiutandoli a dare concretezza ai sogni e ai desideri. 6. INSTALLAZIONE DEI LAVORI DEGLI STUDENTI. Ogni elaborato sarà il frutto di un lavoro collettivo di studenti, insegnanti ed educatori. Nato per occupare uno spazio preciso (la classe, l’ingresso della scuola, il cortile, il giardino, un corridoio, il parcheggio, la biblioteca ecc.) il lavoro sarà diretta espressione della volontà degli studenti di modificare, migliorandolo, lo spazio del loro vissuto quotidiano. La scelta sarà stata operata con cognizione e competenza, come risultato finale di un percorso conoscitivo e critico. Le opere potranno avere l’aspetto più diverso, assomigliare agli originali visti al museo oppure reinterpretarli concettualmente attraverso forme completamente nuove. 7. MOSTRA DEI LAVORI A SCUOLA ED EVENTO CONCLUSIVO. I lavori delle classi saranno oggetto di una mostra/percorso negli spazi della scuola, allestita con didascalie e testi esplicativi, un flyer con la mappa della scuola con gli spazi coinvolti nel progetto ospitanti le installazioni. La mostra sarà aperta in orario pomeridiano, al termine delle lezioni, agli abitanti del quartiere e a tutti coloro che saranno interessati a vederla. Saranno coinvolti tutti i partecipanti, la comunità territoriale del Labaro, le famiglie degli studenti, i rappresentanti del MAXXI, gli studenti universitari e i professionisti che hanno collaborato al progetto. 8. DOCUMENTAZIONE. Tutto il progetto sarà documentato con strategie e strumenti diversi: i docenti saranno invitati a inviare brevi relazioni per registrare i punti di forza e di debolezza del progetto. Gli studenti terranno un diario di bordo su cui annotare impressioni ed esperienze che potranno poi trasferire nelle didascalie e nei testi sulla loro opera. Un video maker professionista documenterà tutto il progetto. Uno degli studenti dell’Accademia riprenderà il progetto dal diverso punto di vista di chi partecipa ed è in formazione. 9. PROIEZIONI AL MAXXI DEI LAVORI DEGLI STUDENTI. I video prodotti potranno essere proiettati al MAXXI (su schermi nello spazio pubblico della hall) per documentare il progetto e mostrare le installazioni collegate alla mostra “Non basta ricordare”. In questo modo il ciclo del progetto si chiude di nuovo al museo che non solo integra e mostra il lavoro fatto sulle proprie collezioni ma comunica al grande pubblico grazie ai video sul progetto lo spazio architettonico della scuola italiana denunciandone le condizioni di degrado. Allo stesso tempo questo spazio senza qualità grazie all’intervento degli studenti in collaborazione con il museo diventa spazio della qualità e di una intelligente e brillante riappropriazione. 10. VALUTAZIONE. La valutazione del progetto si baserà sui materiali prodotti dai partecipanti (relazioni, diari di bordo, video ecc.), su questionari somministrati a un campione di studenti e insegnanti al termine del progetto, sulla relazione conclusiva del dirigente scolastico e dal referente del progetto per il Dipartimento educazione del MAXXI.