l`italiano oltre frontiera

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l`italiano oltre frontiera
L'ITALIANO OLTRE FRONTIERA
V CONVEGNO INTERNAZIONALE
Leuven, 22-25 aprile 1998
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Organizzato dal Centro di Studi Italiani
J!.L S/NVVIO'"
della Katholieke Universiteit Leuven (K. U. Leuven),
in collaborazione con !'Istituto Italiano di Cultura per il Belgio,
la Universiteit Antwerpen (VA), l'Università degli Studi di Firenze
e la Ruprecht-Karls Universitat Heidelberg
Volume
I
a cura di
Serge Vanvolsem, Dieter Vermandere,
Yves D'Hulst, Franco Musarra
LEUVEN
UNIVERSrTY
PRESS
FRANCO CESATI EDITORE
-------------------".----....,. -------
Enti Finanziatori
Ministero degli Affari Esteri. Direzione Generale delle Relazioni Culturali,
Roma.
Istituto Italiano di Cultura per il Belgio
INDICE DEL VOLUME
Ministerie van Onderwijs van de Vlaamse Gemeenschap
Fonds voor Wetenschappelijk Onderzoek - Vlaanderen
Faculteit Lelteren - Katholieke Universiteit Leuven
Departement Lingulstiek - Katholieke Universiteit Leuven
Departement Literatuurwetenschap - Katholieke Universiteit Leuven
Generali Belgium
Banca Monte dei Paschi di Siena (sede di Bruxelles)
Banca di Roma
Generale Bank
Premessa
p.
13
Tendenze recenti nell'italiano
p.
17
p.
19
no difronte all'inglese alle soglie del terzo millennio
p.
31
Minne-Gerben de Boer, Il grammatico alle soglie del duemila
p.
57
Yves D'Hulst, Genesi e apocalissi di una regola di elisione
p.
77
Claudio Giovanardi, lnterpunzione e testualità. Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
p.
89
Manuel Carrera Diaz, Forestierismi: norma italiana e norme eu-
ropee
Maurizio Dardano, Gianluca Frenguelli, Teresa Peroa, L'italia-
Edgar Radtke, Processi di de-standardizzazione nell'italiano con-
temporaneo
p. 109
Lelija Soèanac, Adattamento dei prestiti inglesi nell'italiano
p. 119
Shigeaki Sugeta, Fra la derivazione e la composizione - l'italiano
del novecento fra le lingue romanze
p. 129
Dieter Vermandere, Quanti ne?! Un unico statuto categoriale
per il elitico ne
Proprietà dei linguaggi seltoriali
Gabriella Alfieri, L'italiano per l'Europa: indagine sulle campagne d'informazione dell'UE
p. 137
p. 175
p. 177
Indice del volume
Indice del volume
Giuliana Morandini Sentirsi ((oltre confine"
Giuseppe Antonelli, Sull'italiano dei politici nella seconda Re-
pubblica
Beatrice Barbalato, Il manufacturing consent dei notiziari di
RAI International: il caso di Un'ora con voi
J
p. 211
p. 235
Giuseppe Brincat, Il doppiaggio di te/efi/m americani: una va-
nante tradotta dell'italiano parlato-recitato?
p. 245
Anna Maria Mancini, Strutture sintattiche in contesti di europoli-
tica: analisi di alcune interrogazioni parlamentari
p. 259
Nicoletta Maraschio, L'italiano "satellitare": osservazioni linguistiche sull'informazione di EURONEWS
p. 289
Alessio Petralli, Influssi angloamericani in un corpus radiofonico
di linguaggio economico (LE)
p. 307
Luca Serianni, Alcuni aspetti de/linguaggio giornalistico recente
p. 317
Roman Sosnowski, Modi di arricchimento lessicale nel linguaggio
informatico italiano
Prospettive storiche
p. 359
p. 371
ilaria Bonomi, L'italiano lingua dell'opera
p. 373
Antonio Fratangelo, Dalla lingua di Europa alle lingue europee
p. 391
Tina Matarrese, Una grammatichetta italtana alla corte di Sassonia
p. 403
Livio Missir di Lusignano, La lingua itaitana in Levante dagli albori del secondo millennio ad oggi (spunti e rifleSSIoni)
p. 411
Zarko Muljacié, La componente Italiana di un diZionario croatoitaliano, compilato dal gesuita Bartol Kasié (1575-1650), pubblicato appena nel 1990
p. 421
Raffaele Simone, International Italian
p. 433
I confini della letteratura
p. 445
Vesna Dezeljin, Narrativa triestina contemporanea, riflessi di incontn· di lingue e culture
p. 447
Roberta Maccagnani, Dietro le quinte di una scrittura: la prima
narrativa dell'immigrazione in Italiano. Bilancio e prospettive
p. 463
p. 477
Roberta Sangiorgi, Concorso letterario Eks&Tra di letteratura
d'immigrazione
p. 481
Nicola Tanda, Un'Odissea de Rimas Nobas. La nuova poesia bilingue in Sardegna
p. 489
Bart Van den Bossche, La narrativa oltre frontiera: problemi e
prospettive
p. 517
Sabine Verhulst, Sulla prosa di SCtaSCta
p. 531
Indice dei nomi
p. 539
CLAUDIO GIOVANARDI
*
INTERPUNZIONE E TESTUALITÀ. FENOMENI INNOVATIVI
DELL'ITALIANO IN CONFRONTO CON ALTRE LINGUE EUROPEE
Nella stampa italiana degli ultimi anni i cambiamenti della compagine linguistica sono stati profondi e hanno interessato vari livelli di analisi: dalla
morfosintassi al lessico sino alla struttura testuale degli articoli. Ne hanno
dato puntuale riscontro studiosi che si sono occupati a più riprese dellinguaggio dei giornali, come ilaria Bonomi e Maurizio Dardano '.
il fenomeno è tanto più interessante, quanto più il linguaggio giornalistico ha assunto, in anni recenti} un prestigio e un'autorevolezza crescenti che
ne fanno, oggi, un modello linguistico di riferimento. La tendenza al protagonismo e alla spettacolarizzazione degli eventi e delle notizie, tipica della televisione dei nostri anni, non ha risparmiato il telegiornale e alcuni dei
giornalisti-conduttori, i quali hanno raggiunto una celebrità inconsueta. Ne è
probabilmente conseguito un rinvigorimento della figura professionale del
giornalista che ha investito anche il mondo della carta stampata '. Se a ciò si
aggiunge il parallelo tramonto della scrittura letteraria come modello forte
per la norma dell'italiano scritto, possiamo pensare che il linguaggio giornalistico svolga, in questa fase di rapida evoluzione dell'italiano, una funzione di
supplenza normativa, in attesa del raggiungimento di nuovi e più saldi equilibri.
Tra i vari fatti di lingua che irradiano dalle colonne dei giornali, ve n'è
'* Università degli Studi di Roma Tre.
n
I. Si vedano: I. Bonomi, La lingua dei giornali del Novecento, in Storia de/la lingua italiana,
.Scriuo e pariato, a cura di L. Serianni e P. Trifone, Torino, Einaudi, pp. 667·701; M. Darda·
Il linguaggio dei giornali italiani. Con un saggio su "Le radici degli anni Ottanta", Roma-Bari,
19;erza, 1981; M. Dardano, La lingua dei media, in La stampa ilaliana nell'età della IV.
L:'
5;1994, a cura di V. Castronavo e N. Tranfaglia, Roma-Bari, Laterza, 1994, pp. 207-235.
che11 ~er u~ profilo professionale del giornalista nella società contemporanea, si
veda G. Be-
'47.;~: Cht sono i giornalisti, in La stampa italiana nell'età della tv. 1975·1994, cit., pp.
89
Claudio Giovanardi
uno cui non è stata prestata, a mio avviso, la necessaria attenzione: mi riferisco all'uso abnorme dei segni d'inrerpunzione, e in particolare del punto fermo, nei processi di segmentazione della frase e di articolazione del testo. Da
questo punto di vista è in atto un evidente cambiamento delle abitudini consolidate, il cui raggio di propagazione non ha ancora confini ben definiti.
In un denso articolo comparso una dozzina d'anni or sono, Bice Mortara
Garavelli denunciava lo scarso interesse dei linguisti italiani per il settore della punteggiatura '. Da sempre ai margini delle trattazioni grammaticali, il sistema dell'interpunzione dei testi scritti ha per lo più ricevuto uno sguardo
distratto, come spesso awiene, in linguistica, per i fenomeni ritenuti irrudicibili entro regole e schemi prevedibili e predicibili.
La punteggiatura è considerata il terreno preferito dell'irregolarità, ave
più e meglio si esercita l'idiosincrasia degli scrittori, come ha recentemente ricordato Enrico Testa nel suo bel volume einaudiano'. Egli ha infatti osservato che nel romanzo contemporaneo è sempre più frequente ,d'uso di precedimenti che trattano in maniera particolarmente disinvolta punteggiatura, fatti
grafici e trascrizione dei fenomeni fonetici dell'italiano»'. E tuttavia si tratta
di procedimenti diversi, talvolta antitetici, che vanno dall'uso fitto, quasi maniacale, della punteggiatura in Sciascia, alla quasi assenza di segni interpuntivi in Vassalli, sino alla totale abolizione da parte di Mariotti. Alle stesse conclusioni, per quanto riguarda la lingua letteraria contemporanea, è giunta la
Mortara Garavelli, la quale, analizzando brani in prosa di Voltolini e Brizzi,
afferma che le irregolarità interpuntorie degli scrittori vanno giudicate caso
per caso·.
L'irriducibilità entro regole oggettive, la prevalenza dell'uso individuale
sulla norma, l'incertezza della grammaticografia tradizionale, la grande attenzione dedicata dagli studiosi all'italiano parlato e ai suoi ritmi nel corso degli
anni ottanta e dei primi anni novanta hanno contribuito a rendere quanto
mai attuale il 'grido di dolore' lanciato dalla Mortara Garavelli più di dieci
anni or sono. Dopo il saggio di Nicoletta Maraschio deelicato alla grafia del-
J Cfr, B, Manara Garavelli, La punteggiatura tra scritto e parlato, in «Italiano & oltre», I
(1986), pp. 154-158.
~ Cfr. E, Testa, Lo stile semplice. Discorso e romanzo, Torino, Einaudi, 1997, E tuttavia oc-
correrebbe meditare sul segueme monito di una studiosa (ra le più attente ai problemi dell'ortografia contemporanea: «l'insegna della libertà rischia di diventare un comodo paravemo alb
pigrizia di trovare costanti anche in quegli usi che non corrispondono agli schemi normali di
segmentazione del discorso)): cfr, B. Mortara Garavelli, L'interpunzione nella costruzione del testo, in La costruzione del testo in lÌaliano. Sistemi costruttivi e testi costruiti. Atti del Seminorio
internazionale di BarceI/ono (24-29 aprile 1995), a cura di M, de las Nieves Muniz e F. Amelia,
Università di Barcellona, Cesati, 1996, pp. 93-111 (1a CiL è a p, 101).
, Si veda E. Testa, Lo stile semplice, cit., p. 330,
6 Cfr, B, Mortara Garavelli, L'interpunzione nella costruzione di.'l testo, CiL, pp, 106-109.
90
Fenomeni innovativi dell'ilaliano in con"-onto lion a', ,.
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l. re lingue europee
l'italiano nella Storia della lingua italiana einaudiana .
e il volume collettaneo
pubbhcato dall'editore Bulzoni nel 1992 7 d bb'
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lambo arnvare praticamente ai
nostri giorni per registrare due inte
zione della nostra lingua 8.
ressantl comn utl dedicati all'interpun_
. A ben vedere nel sistema interpumivo dell" ali
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dI nmescolamento e di riassestamemo che t
It ano e m atto un processo
dizionale tra le funzioni dei vari segni. La ~~~:s~hJO~lficare l'equilibrio traPiO, il s,uccesso crescente, specie nella stam
. IO a se?nalato, adesemper COSI dIre 'accessori' come le a t ' lPa, del due PuntI e dI alcunI segni
parallelamente al declino del p Pt ren ~Sl, le l,meette, le sbarrette, le freccette
un o e vlrgo a .
Nel presente lavoro intendo oCCuparmi di
E
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almeno nelle pagine dei giornali vale d' l un eno~eno m forte crescita,
a Ire a progressiva espansione dell'uso del punto fermo in contesti ~
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virgola (o tutt'al più il puma e vir~~l~a ~lOnalmente SI sarebbe impiegata la
segno.
o ave non SI sarebbe unplegato alcun
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L'aver soffermato l'attenzione sulla lin
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sottmtendere che tale fenomenolo"
~ua. el nostn annI non SignIfica
Ormai sono numerosi gli studi cheg~a sIa u~. acqUISIZIone recente dell'italiano.
della linguistica testuale e pragmatic~n~o lllnostlr~ la fec:,ndità dei princìpi
. pp Icatl a e aSI pLU antiche della nostra lingua, nonché la lun d
odierno, ed erroneament/:ttr;;:-:~~ ~ tr~' e caradtten n,~ffiorati nel parlato
a gua ma erna . TuttaVIa la parti7 Si vedano rispettivamenre' N Marasch'
G rfi
in Storia della lingua italiana I lu~gh . d Il
I~ e ortografia: evoluzione e codl!ù:azione
Torino, Einaudi, 1993, pp, 139'.227' 51 I .e n co .'11CaZl?ne, a cura di L. Serianni e p, Trjfone'
nazionale di 5tudi (Firenze, 19-21
or!a ~;;~~la del! mle,:punzione. Alti del Convegno inter:
1992.
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l, a cura di E. Cresti e altri Roma Bulz
.
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ani,
. MI rifensco, nell'ordine, a B. Mortara Garave1Ji L"
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slo, ca,; A. Ferrari, Quando il punto spe
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'.. Interpunvone nella costruzione delle47-55.9
ua smtaSI1, IO «Nuova secondaria»' 1997.98 , pp,
IO C~r. N, Maraschi.o, f:!ra/ia e ortografia, cit" p. 146,
L ~len~o deUe CItaZioni bibliografiche sarebbe inver
l
. . .
a (re conrnbutt comenuti nel volume miscellaneo La'
.0 m? to .lungo. MI lImito a rinviare
Dardano e p, Trifone, Roma, Bulzoni 1995' M
smtasSl dell ttahano letterario, a cura di M.
M. Bertuccelli Papi, Che nella prosa' t
'
~a;danf Note sulfa prosa antica (pp. 15-50)'
51-66); C. Giovanardi e A. Pelo, lA coeSl~:C:;~tu;len:'la ;ecento: lo p~ospet~iv~ testuale (pp~
(pp. 67-138). Per quanto riguarda la co. ( .•
Nuova Cromca» dI GIOvanni Villani
rinvio d'obbligo è a F, Sabatini «L'I"al' n IgJull,~~ tra pas~a[Q e presente deUa lingua italiana il
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I a tane, lO Gesprochenes Italienisch in G h' h
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una reatla tra te vaneta linguistiche
Ra~tke, Tu~ingen, Narr, 1985, pp. 154_1~~C. I; ~ n . . egenw~rt, a ~ura di G. Holtus e E.
to, lO «StudI latini e iraliani» IV (1990) p 2~5
~:mld Una Imgua ntrovata: /'italiano parlaItaliano dell'uso medio o itaÌiano seni P'tI' ,; . . I ve. a,anche "intervento di A. Castellani
2?3-256. Per lo studio del parlato iralia~~:n lVI. , IO «~tud~ Imgu.istic! italiani), XV" (1991), pp.'
S1
del parlato e tradizione scritta della lingua Z~Ir~~lert~a dr~rdo.nJca .sdl veda p, D'Achille, SintasRorna, Bonacci, 1990.
a. no lSI l teslr alle origini al ,recolo xviii,
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91
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Claudio Giovanardi
colare prospettiva di questo lavoro, rivolta alla punteggiatura e all'ortografia,
seleziona di per sé il materiale disponibile, orientandolo sul presente e su una
gamma di testi affidabili e omogenei per il quadro di riferimento generale
rappresentato dalla norma contemporanea e, più specificamente, per i criteri
editoriali adottati". Non va infatti dimenticato che, non sempre in coincidenza con quanto avveniva nei secoli passati, il modello odierno è fondato
«su criteri logici di interpretazione del senso degli enunciati e sull'esigenza di
distinguere nessi intra e interfrasali secondo regolari rapporti strutturali» ".
Certo non si tratta di un fenomeno sconosciuto agli studiosi. Serianni,
nella sua Grammatica, ricorda che la tendenza invasiva del punto rispetto agli
altri segni d'interpunzione è un fenomeno segnalato per lo stile giornalistico
già da Malagoli nel lontano 1912 D. La Ferrari risale ancora più in là, al biasimo del grammatico Raffaello Fornaciari espresso nella sua Sintassi italiana di
fine Ottocento nei confronti di «coloro che seminano i punti fermi ad ogni
momento, cincischiando così le parti di un medesimo concetto, che dovrebbero andare unite» ". Dardano ha notato in un suo recente saggio il crescente
uso del punto prima della frase relativa, nonché del cosiddetto punto 'enfaticò, usato, cioè, a fmi di sottolineatura espressiva".
Si potrebbe continuare con altre citazioni, ma quel che conta, in questa
sede, è tentare una prima descrizione delle modalità sintattiche e testuali con
le quali si presenta]'espansione del punto fenno nella lingua dei giornali.
li mio materiale proviene da uno spoglio di giornali, quotidiani e periodici, con particolare riferimento agli articoli di cronaca e d'opinione, effettuato
tra la fine del 1995 e la fine del 1997. Ho inteso, in tal senso, ancorare l'analiIl Non sarà certo un caso che Sabatini, forse il più tenace assertore deUe «radici plurisecolari e robuste di molti fenomeni del parlato nazionale odierno»(F. Sabatini, Una lingua ritrovata: l'italiano parlato, cit., pp. 223-224), non abbia inserito alcun tratto rdativo alla punteggiatura fra quelli considerati caratterizzami per la varietà dell'italiano deU'«uso medio», una varietà estesa al parlato e ai testi scritti di media formalità: cfr. F. Sabatini, «.L'italiano dell'uso me·
Fenomeni ùmovativi del/'ila/iano in confronlo
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con a/1 re /"mgue europee
si a dati effettivi risultanti da una fonte che St'
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carattenzza per a variet'
stu ale al propno mterno e per la 'medietà' della lin
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gua pro otta.
. questo spog lO ho afftancato alcuni sonda j c d '
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ne sta pec .t~re della lingua italiana o presenti riscontri anche in altre lin ~~
eur~pe~ Dlr~ s~blto che, no~ostante sia necessario ampliare il material; di
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stu o, al prunl parztalt datI m mio possesso emerge un u
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so assaI plU COntenu
e punto anom o net glOrnaii stranieri. li fenomeno compare insom
mbili~' anllche nella staal~pa estera, ma non ha assunto i caratteri epidemi~i rileva:
ne a stampa lt lana.
.
letterarie e saggistiche del secondo Settecento.
J' Mi riferisco a M. Dardano, Profilo dell'italiano contemporaneo, in Storia de/la lingua italiana, ii, Scritto e parlato, a cura di L. Serianni e P. Tritone, Torino, Einaudi, pp. 343·430 (in
particolare, p. 410).
.
)
con~;sed~~~;:~ I~e~~;~~~~~. ~ase
aiddati raccolti, agisce in almeno quattro
d'
.
' . m erno t sequenze subordinanti. Secondo' al]'.
mterno l sequenze coordmantl. Terzo' all'interno di'
.
: .
nali o avverbiali. Quarto: all'interno di si~ta mi nom' .s~tagrru preposlZlom
usare la terminologia cara a Nina Catach n~ prun' . d a1J. E evtdente ~hde, per
6
l' .
,
I ue caSI St trattera l una
?,o~eho ogla llne~ente la punteggiatura del testo, mentre negli ultimi due ci
st co oc era ne a enomenologia relativa alla punteggiatura delle parole 17.
1. Sequenze subordinanti
li terreno dd'elllezione dell'uso, diciamo così, 'anomalo' del punto fermo è
appres';Iltato a e Proposlzlom relative. Prima del ron
'.
relatIvo, e ~empre più frequenteJ'uso del punto anzich~ dell~~~d~~i~:~t~~~
ro~~'~ abltud.re mveste tum t giuntori relativi e prescinde ormai sia dalla
rispettonzallOj,ne t sOdggetto, oggetto o complemento indiretto, sia dalla distanza
r
antece ente:
(I)
dio», cito
12 Sono parole di B. Manara Garavelli, L'interpunzione nella costruzione del testo, cir., p.
97. QueUa di oggi è dunque una punteggiatura 'per l'occhio', che si aUontana dai criteri adottati nei testi scritti del passato, ove i segni di interpunzione vanno spesso interpretati come indicatori di pausa per la recitazione orale (cfr., al riguardo, ibidem, pp. 93-97).
l) Cfr. L. Serianni (con la collaborazione dj A. Caste1vecchi), Grammatica italiana. ltaliano comune e lingua lelteraria. Suom; forme, costruiti, Torino, UTET, 1988, p. 59.
14 Cito da A. Ferrari, Quando il punto speu.a la sintassi, cit., p. 52. Volendo rimontare ancora più indietro nel tempo, possiamo ricordare che, in un recente studio di B. Persiani, L'interpunzione dell'Onis e della prosa del secondo Settecento, in «Studi di grammatica italiana».
xvn (998), pp. 127-244, è emersa la presenza del punto fermo in contesti anomali nelle opere
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Fa eccezione Fausto Bertinotti che Massun' D'A!
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camo lare mailI espressl?ne:. n~ro, e a braccia conserte. Che dice no alla
Costltueme, segretano di Rifondazione.
(Rep, 11.1.96, p. 3 di Stefano Marroni) 18
16
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ZJone da A. Ferrari, Quando il punto s e
I.', g ~te~sl COntes~ Smt~ttlci presi 10 considera·
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P ua a slntassr, Clt. La srudlOsa SI serve però di esempi in
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:i~ra che agiscono su div~~s:~;~~r~~:~'d~rd~~~~~~~~ daelt~~~~ol;n~;V~~~~~:~~~~icfd~~[~~~
18
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La Sta~pq~lcsl ~gcuj[O .1'e1enco delle sGig~e usate per i vari giornali: Rep = La RepubbJjça' S
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Messaggero; VR = La
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El Pals.
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
In quest'esempio troviamo in sequenza due che con lo stesso antecedente)
ma con funzione diversa: di oggetro diretto, nel primo caso; di soggetro nel
secondo. La lontananza dall'antecedente, comunque, costringe il giornalista a
riproporlo in clausola alla relativa con la parafrasi sinonimica «il segreta~io di
Rifondazione», con un'evidente forzatura della corretta sequenza smtamca.
Di nuovo una notevole distanza tra antecedente (vi.< à vi.< o, a maggior ragione, colloquio) e giuntare si può osservare nel seguente esempio:
(2)
[MaccanicoJ a fine settimana ha chiesto e ottenuto un colloquio con
Dini, il primo vis à vis tra i due possibili dioscuri dei moderati del cen-
trosinisrra. Che - alla fine -l'ex presidente di Mediobanca non ha voluto commentare.
(Rep, 22.2.96, p. 5 di Stefano Marroni)
Per quanto riguarda il giuntare quale, anch'esso compare ormai frequentemente dopo il punto e con diverse funzioni sintatriche, ma ancora in posizione contigua rispetto all'antecedente:
Anche Gianfranco Fini è dovuto arrossire di fronte alle irridenti prese
in giro degli scatenati alleati centristi, Casini e Buttiglione. I quali han·
no dimostrato che i loro deputati c'erano tutti in aula.
(S, 16.12.95, p. 3 di Alberto Rapisarda)
L'ultimo esempio della serie relativa riguarda cui, posto addirittura dopo
un punto a capo:
(5)
Cui [Scalfaro] aggiunge una battuta che la dice lunga su come giudichi questa classe di novizi alle prese con la riforma dello Stato.
(CS, 30.1.96, p. 4 di Marzio Breda)
La stampa estera non conferma la tendenza a separare con il punto la
proposizione relativa. Trovo solo il seguente esempio, nel quale, peraltro, il
pronome 'relativo è immediatamente contiguo all'antecedente:
(6)
Ai meno superficiali era parso subito chiaro che questa missione era
piena di rischi e di incognite. Che i bersaglieri erano caduti sopra una
polveriera. Che la ex Jugoslavia non è il Mozambico e non è nemmeno
la Somalia. Che qui è assai peggio. Che riportare a casa la pelle non
sarà facile perché l'orografia di questo paese non consente mai di stare
al sicuro) perché qui ci sono dei soldati veri, armati fino ai denti, gente
che da anni non fa che combattere, sparare e uccidere. Che siamo finiti
in un posto, il vecchio hotel Biokovo, che i serbi possono tranquillamente attaccare come e quando vogliono.
Quel compatto che è dell'endecasillabo fortiniano è, in linea di massima, di turo il suo linguaggio. Del quale si dice spesso che è in qualche
modo 'classico).
(Rep, 5.1.96, p. 7 di Renato Caprile)
(P. V. Mengaldo, Introduzione a F. Fortini, Poesie inedite, Torino, Einaudi, 1997, p. VIII) 19
19 Un altro esempio tratto dalla critica letteraria, ma stavolta con il pronome in funzione
di soggetto: «Nondimeno, le vite e le opere degli uomini non si peritano di attraversarlo [scil.: il
XX secolo) in lungo e in largo, come a Dio piace, checché ne pensino i curatori delle antologie.
I quali, beninteso, devono almanaccarsi, escogitare criteri, distinzioni pratiche tutte comprensibilissime» (G. Leonelli, Un catasto per i poeti, in «La rivista dei libri», ottobre 1997, p. 9). Alcuni esempi di uso anomalo del punto nella saggistica si trovano in F. Sabatini, «Rigzdità·
esplicitezza» vs «elasticità-implidtezza»: possibili parametri massimi per una tipologia dei testi, in
Linguistica testuale comparativa. In memoriam Maria-Elisabeth Conte. Atti del Convegno interannuale del/a Società di linguistica italiana (Copenaghen, 5-7 febbraio 1998), a cura di G. Skytte
e F. Sabatini, Copenaghen, Museum Tusculanum, 1999, pp. 141-172 (a p. 157).
94
D'où la polemique. Qui fera terriblement mal à l'armée française.
(F, 2.4.98, p. 5 di A.L.G.)
Il che appare spesso dopo il punto anche quando svolge la funzione di
giuntore completivo. In questo caso non è rara la disposizione seriale delle
proposizioni completive, come risulta dall'esempio seguente, nel quale è palese la volontà di evidenziare e di enfatizzare le motivazioni che ciascuna frase
contiene. Ogni completiva si configura come un'isola testuale più o meno
complessa, talvolta con notevoli espansioni interne, come nel caso dell'inCljni
«Che riportare a casa la pelle non sarà facile>>:
Per citare un uso di quale come caso obliquo dopo il punto, vorrei ora
sconfinare in un 'territorio' testuale diverso, quello della critica letreraria, per
dimostrare come certi usi innovativi trovino luogo anche in tipi di testo che
ne sono, per tradizione, refratrari. L'esempio è di mano del linguista Pier
Vincenzo Mengaldo:
(4)
«Per seguire tutto occorre parecchia duttilità», è la confessione.
Una struttura simile a questa appena vista si può ricavare dall'esempio
che segue, nel quale, però, la prima completiva dopo il punto è una replica di
quella che precede, ed ha lo scopo di ribadire il tema del discorso; mentre la
completiva conclusiva è introdotta dalla congiunzione e e presenta al proprio
interno un'espansione realizzata mediante un'altra completiva oggettiva incassata:
(8)
il problema vero è che gli elettori, tutti gli elenori, capiscano finalmente che il conflitto di interessi non è un problema. Che gli elettori capiscano, cioè, che sia il Polo che l'Ulivo fanno politica 'liberamente'. Che
95
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
elta del Polo e nessuna scelta dell'Ulivo ~ v~~amente con~i:
n:ssuna sc
izione di Silvio Berlusconi. E che e plU onesto.' e ptu
ZlOnata dalla pos
h
meno Silvio Berlusconi sia necessanamenim~ieto~o'bPilenes~~~ cc:n~:ualmente condizionato da Silvio Berluscote, mevtta m
,
(Gior, 11.9.97, p. l di luri Maria Prado)
della subordinazione l'uso del punto inatteso non è confinato
l'
bb
almeno nella stampa la straNe l campo
alle Pdroposizi?ni rel:tid:g~ ~~~~p~t1~~v~ a ~~~~ti due tipi di subordinate'o.
gran e magglo ranz
. .
d
d se'
Vediamo un casO di proposizione ipotetica mtro otta a_.
Tanto vale spararsi un colpo alla nuca, ~ la vita annoia e mortifica. Se
Dio non c'è. Tutto è permesso
. . .
(9)
(Rep, 24.1.96, p. 30 di Alessandro Magg 101lm)
.
Si tratta di un esempio interessante, il cui autore è il vescovO di ~omo che
de al giornalista Eugenio Scalfari sul tema della fede. Non ~uo sfug~lre
2. Sequenze coordinanti
Nel campo della coordinazione spicca l'uso del punto fermo prima della
congiunzione e. In questo caso l'eversione rispetto ai dettami tradizionali è
molto forte, soprattutto se ricordiamo quella regoletta scolastica in base alla
quale davanti alla e non si dovrebbe usare alcun segno di punteggiatura. In
realtà occorre distinguere i casi in cui la e è usata con valore aggiuntivo, da
quelli in cui si presenta come un «connettore testuale globale», per usare le
parole di Sabatini 22.
Per quanto riguarda il primo tipo sarà da notare che la frase coordinata
con e dopo il punto fermo è generalmente posta in clausola e svolge spesso
quello che potremmo chiamare un 'effetto-sorpresa' rispetto ai contenuti
espressi nel cotesto". Nell'esempio che segue, la coordinata conclusiva ellittica serve ad alludere al fatto che dietro le dispute tra due noti italianisti romani si agitano anche motivazioni non propriamente scientifiche:
(11)
Due penne di punta deUa critica lerteraria, Alberro Asor Rosa e Giu-
lio Ferroni che per anni si sono bacchettati sui libri, sui giornali, nelle
l~s~~~ticolare configurazione tesltuale
defulla sequednIzCae' r~i~::~~anl:pIr;,t:~;~:
to fermo sVO ge una nZlOne
postal oPloa unv'ltaP'::noia e m~rtifica») e la conclusione (<<tutto è permesso»).
d t e premessa per
test «se
d Il f
commissioni di concorso e nelle riunioni di facoltà, contendendosi
popolari{à, bocciarure e promozioni agli aU{Qri del nostro Qvecento,
E posti per i rispettivi protetti.
~~~ll:~:~U~::~;~~sfu:;z~~~~n::bi:al;n:esr::eb~~er~~ul~~t~imposìibile ~e~~
(Mess, 10.1.96, p. 9 di Danilo Maestosi e Laura Serafini)
ro osizione «se Dio non c' è» fosse stata preced.ut~ d,a una vlrgo a ,anzlc ~
Come pure non può sfuggire l'intento irridente nella serie aggettivale solo
apparentemente elogiativa riferita all'ex presidente della Rai Letizia Moratti:
d
~a ~n punto. Attraverso la 'ristrutturazione enunCIatiVa 'ulattuata con l us~ apne
.
. del punto si ottiene una spec are nstrutturaZio
parentemente Impropno,
l 21
del significato complessivo dell'intero segmento tedstua e.
. cui la suborDalla stampa estera si ricavano alCuni esempi 1 sequenzel m
.' l
il punto come ne seguente esemdinata è staccata daIl a prmC1pa e attraverso f . 'd Il'enunciato della prin.
io s a nolo, ove è da notare la struttura cata o~lca . e
~ipal~ egla doppia proposizione causale in coordmazlOne: porque ... y porque.
(lO)
20
Por eso Joaquin Almunia es mi candidato. Porque rodas. esas cualidacles que él reline son las que 10s votantes d.e centro-~zqUlerd~ ÙUlere~
encontrar en la persona que dirija cl proxlmo e:;ablOete S?~la sta.
porque, insisto el24 de abrillos socialisras espanoles no ellgunOS candidato: eligimos preSidenre. .
(P, 30.3.1998, p. 16 di Rosa Dlez Gonzalez)
Per un esempio di proposizione causale introdotta da perché e preceduta dal puntO, si
veda sotto l'esempio n" .
'
' . 'si veda A Ferrari Connessioni, Uno stu·
21 Per la nozione di 'nstrutturazlOne enunciatIVa
"
,
dio integrato della subordinazione avverbiale, Ginevra, SlatklOe, 1995, p. 400.
96
(12)
La presidente ci ha ricordaro ancora una vol{a quant'è brava. E buo-
na. E professionale.
(Rep, 3.1.96, p. 9 di Curzio Maltese)
Lo stesso procedimento emerge dalle parole di dedica di un recente saggio di Gennaro Chierchia (siamo quindi di nuovo in un ambito testuale diverso da quello giornalistico). L'elenco delle virtù dello scomparso dedicatario si chiude con una coordinata ellittica aperta e chiusa dal punto, nella quale è descritta una qualità dell'uomo irrelata rispetto al cotesto:
22 Si veda l'importante contriburo di F. Sabarini, Pause e congiunzioni nel testo. Quel ma (1
inizio difrase '" ,in AA.VV., Norma e lingua in Italia: a/ame riflessionifFa passato e presente.
Milano, Istituto lombardo di scienze e lettere, 1997, pp. 113-146 (in partic.le pp. 133-136).
2.l Anche A. Ferrari, Quando il punto spezza la sintassi, cit., p. 51, ricorda che l'uso impro-
prio del punto produce effetti di senso aggiuntivi, Il punto, infatti, crea «un'unità testuale sUpplementare, che non vi sarebbe stata se il punto non avesse fatto violenza alla sintassi».
97
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
(13)
(16)
Gabriele era una persona che non smetteva mai di cercare [ ... ]. Era
un insegnante che agli studenti dava molto. Ed una persona coraggiosa.
.
(Gennaro Chierchia, Semantica, Bologna, Il Mulmo, 1997, p. 6)
Nel secondo tipo la e funziona come un connettore generico, meno vincolato ad una funzione semantica e sintattica ben individuata. Il suo ruolo è
quello di collegare parti di testo «con un~ lunga e non ben ddinita gittata sia
all'indietro sia in avanti nel testo»". Nell esempio che segue, In effem, la proposizione coordinata dopo il punto, posta esattemente a metà della frase
complessa, apre una prospettiva d'informazione nuova, necessaria alla progressione del testo:
(14)
Antonio Di Pietro parte al contrattacco: al termine di due giorni di
voci, scoop, verbali e intercettazioni intorno alla sua ~icen.da processuale, l'ex pm prende l'iniziativa. E decide di denuncIare 1 resp~nsa~
bili di una serie di fughe di notizie in cui non vede nulla - o quaSI - dl
(Donna moderna, 10.9.97, p. 185)
Si noti l'alternanza, anzi l'intreccio, di due soggetti tematici diversi: la ragazza e il proprio padre. Il lettore è costretto a forti inferenze nell'assegnare
ciascuna propoSIzIOne al tema di nferlmento, anche a causa della scarsa esplicitazione del soggetto sintattico. La 'triturazione' della sintassi pare avere in
questo caso un riflesso negativo sulla qualità informativa del testo".
Nel seguente esempio spagnolo troviamo la congiunzione pero dopo un
punto a capo. In questo caso la funzione di generico connettore testuale appare evidente:
(17)
Las dos sectores buscan asegurar el respaldo de los diputados en medio de imensas presiones, con un pronostico incierto.
Pero la afirmaci6n de Aylwin de que votaria en contra puede incli-
casuale.
(Rep, 14.1.96, p. 2 di L. F.)
nar la balanza en favor de Pinochet.
(P, 9. 4.1998, p. 9 di Manuel Délano)
Il ruolo di cerniera, di ponte fra due campate testuali piuttosto ampie
svolto dalla congiunzione coordinante è evidente anche nel seguente esemplO
Ed ecco un esempio dalla srampa francese con la congiunzione coordi-
spagnolo:
(15)
Da quando i genitori hanno divorziato, vede poco il papà. Ma abbastanza per capire che è un inguaribile egoista.
Che pe.nsa solo alle sue fidanzate, a sedurle, a !asciarle. Così un giorno SI rIbella. Perché quell'uomo le rovina l'esistenza. E le sta insegnando a vivere senza sentimenti.
nante car:
Aqu! si que se puede hablar propiamente de fin del siglo y del milenio, y da corno la sensaci6n de que tamhién de.la,historia ~ s:ca.s, CO?
una general desactivaci6n de la bomba de roloJena de la dlalectlca h,-
(18)
st6rica y la instauraci6n por los siglos de 10s siglos de la Pax Amencana solo amenazada en algunas provincias arabigas y africanas.
(M, 31.3.1998, p. 5 di Alain Beuve·Méry e Catherine Simon)
Ypues que, después de Dios, Marx, la Revoluci6n, la Utopia y el
homhre mismo, tambien la Historia ha muerto, se impone el todo
vale y siilvese quien pueda en el naufragio generai de las ideas.
(P, 6.4.1998, p. 12 di Fernando Castell6)
Anche la congiunzione ma, quando è usata con valore limitativo, si presta
spesso al ruolo di connettore testuale. Desidero soffermarml su un esemplO,
tratto dal sommario di un articolo, nel quale compare un uso esasperato del
punto fermo davanti a connettori coordinanti e subordinanti nell'àmbito di
La progressiva estensione del punto fermo in strutture coordinative è testimoniata anche dalla sua comparsa all'interno di nessi correlativi di norma
collegari per asindeto o con una virgola, come nel caso seguente, che costituisce comunque un intervento traumatico sulla norma vigente:
(19)
una struttura sintattica mista:
Sono ancora parole di F. Sabatini, Pause e congiunzioni nel testo, cit., p. 139. Per alcuni
usi del punto come connettivo testuale davanti alle congiunzioni e e ma nell'Ortis e in altre opere tardo-settecentesche, cfr. B. Persiani, L'interpunzione dell'Ortis, cit., pp. 143·145.
24
98
Né en France de parents algériens, il ne sait pas quoi répondre quand
certains lui suggèrent d'arreter de raler et de «retourner chez lui».
Car chez lui, c'est ici.
.
25
Ma su come tagliare questi 5000 miliardi c'è un forte dissenso sia tra
governo e sindacati. Sia all'interno di Cgil-Cisl·Uil.
(Rep, 27.9.97, p. 12 di Gennaro Schettino)
Non va sonaciuta la presenza di una causale introdona da perché posta dopo il punto.
S~ tr~tta, al.m~no a giudicare dai dati in mio possesso, di un fatto ancora sporadico nellinguag-
glo glornaltstIco.
99
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
3. Sintagmi preposizionali e avverbiali
La brusca separazione del sintagma preposizionale (o avverbiale) dalla
sua testa nominale o verbale mediante l'uso del punto rappresenta un forte
elemento di rottura rispetto alla tradizione normativa dell'interpunzione. Ancor più che nel caso delle sequenz~ subordinanti o co?rdinanti, qui si ha un
contemporaneo effetto di trompe-I oetl e di artificiosa interruzIOne della normale catena semantica, oltre che sintattica.
Come ha correttamente sostenuto la Mortara Garavelli, la spiegazione
più plausibile per questo fenomeno particolare è nella volontà di concentrare
il fuoco informativo su un costituente isolato".
Si tratta, peraltro, di un procedimento in notevole espansione, se è vero
che dai miei spogli quasi nessuna preposizione risulta inattaccata dal 'virus'
del punto inatteso". Gli esempi si potrebbero facilmente moltiplicare, ma mi
limito ad alcuni più significativi.
. '
Anche in questo caso la stampa estera mostra una maggIOre moderazIOne,
seppure il fenomeno non sia sconosciuto.
.... .
Davanti alla a il punto compare spesso, oltre che In slntagml prepoSlzlOnali veri e propri, anche in proposizioni infinitive di diverso valore:
(20)
(21)
Berlusconi contro Violante. Violante contro Berlusconi. Accusa, replica e controreplica. Ad alta tensione.
(Rep, 10.4.96, p. 7 di Marina Garbesil
Così, Tomba diserta e torna subito a casa. A curarsi. A farsi coccola-
re.
(Rep, 15.1.96, p. 45 di Leonardo Coen)
Anche nella stampa francese i sintagmi preposizionali introdotti da à appaiono talvolta staccati dal verbo di riferimento:
(22)
sintagma «con l'appoggio della gente», oltre ad essere preceduto dal punto è
ulteriormente distanziato dal suo referente «lotta armata» da un altro sint;gma nominale «assai poco clandestina», anch'esso, a sua volta, scandito tra
due punti fermi:
(23)
Ed ora un esempio francese con avec:
(24)
(25)
Cfr. B. Mortara Garavelli, L'interpunzione nella cO.ftruzione del testo, cit., p. 102.
Anche B. Mortara Garavelli, L'interpunzione nella costruzione del testo, cit., p. 104,
nota che nei giornali si ha una frequenza maggiore di tale procedimento rispetto ad altri ambiti
linguistici.
26
Anche perché non c'è oggi Silvio Berlusconi contro Di Pietro e la magistratura, ma una magistratura spaccata al suo interno che si combat-
te. Da Brescia a Milano, da Di Pietro a Borrelli
(VR, 20.1.96, p. I s. a.) Alla diversa distribuzione dei segni d'interpunzione si può aggiungere,
come nel caso seguente, un effetto di variatio, ottenuto con la rapida successione di diverse preposizioni:
(26)
doute, dernande maintenant cles «instructions écrites». A son Vleux
Una struttura piuttosto complessa emerge nell'esempio seguente, dove il
On peut crier au masochisme, à l'autodénigrement ou à la haine de
sai, il est quand rneme heureux qu'elle [scii.: la France] ose, enfin, se
regarder en face. Avec ses taches sur le front
.(F, 2.4.1998, p. I di Franz-Olivier Giesbert)
Talvolta vi è un uso alternato di segni interpuntivi, con una sorta di modulazione del ritmo e delle pause nella lettura, nonché con una gradazione
dei rapporti semantici tra i vari membri della frase:
Et puis, il [scii.: Chirac] téléphonera: ~ Balladur qui, tenaillé par le
complice d'autrefois, Charles Pasqua [...]. A Charles Millon, le jeudi
19 mars [".]
(F, 2.4.1998, p. 8 di Christine Clerc)
Dopo i recenti attentati, abbiamo percorso Falls Road, la strada di
Belfast dove la lotta armata recluta soldati e detta legge. Assai poco
clandestina. Con l'appoggio della gente.
(li Venerdì di Rep, 5.7.96, p. 49 di Antonella Barina)
E Boutros Ghali va. Dal ministro della Difesa Corcione a via xx Settembre, da papa Wojtyla, alla Rai di via Teulada. Infine ~ Campidoglio. Roma Capitale d'Europa saluta. Da lontano.
(Rep, 19.1.96, p. 5 di Andrea Battistini)
Più evidente appare l'effetto-sorpresa della separazione del sintagma avverbiale, laddove s'intende far risaltare il contrasto tra la serietà del ruolo di
senatrice e la passione per la cartomanzia di una parlamentare italiana:
(27)
È stata eletta [scii.: Carla Rocchi] senatrice nel collegio romano di
Monteverde, ma sono altre le qualità che la rendono importante: fa la
cartomante. Sul serio.
(CS, 6.1.96, p. 2 di Roberto Zuccolini)
27
100
Chiudiamo l'esemplificazione con alcuni casi di 'emarginazione' a destra
101
Fenomeni innovalivi dell'italiano in confronto
con alto.
l'
, l'mgue europee
Claudio Giovanardi
di elementi avverbiali, secondo un procedimento, ormai piuttosto sfruttato,
di enfatizzazione di alcuni elementi dell'enunciato:
(28)
segue, ave il sintagma «governo serio» precede quatrro aggetri . i l . dal
punto ma collegati alla stessa testa nominale:
VI so atl
(32)
~~:~i:iocOAllmPaoprtrad~n .governo serio. Sobrio. Responsabile. Unanime
.
Perché nella melmosa mediocrità di soubrettine e reggimicrofono che
se li scambi nessuno se ne accorge, la Parietti è la Parietti. Almeno.
o
1,
msomma.
.
(Rep, 15.6.96, p. 3 di Nello Ajello)
(Rep, 10.1.96, p. 37 di Gualtiero Peirce)
Sulla falsariga del precedente anche quest'altro esempio:
(29)
I pettegoloni, però, non hanno dubbi: i due si amano. Tanto.
(Mess, 17.11.97, p. 41 di Salvatore Taverna)
Allo stesso effetto enfatizzante si deve l'isolamento dopo il punto del sintagma avverbiale nel seguente esempio spagnolo:
00)
Las mujeres de Ceuta y Melilla no pueden aborrar. AI menos en sus
ciudades.
(P, 6.4.1998, p. 22 di Amaya Iribar)
Nei precedenti esempi l'emarginazione a destra è tuttavia compensata
dalla contiguità tra elemento dislocato e antecedente. In quello che segue, viceversa, è rimarchevole la distanza che intercorre tra l'antecedente «è un
Giro che piace» e il sintagma avverbiale «almeno in superficie». Siamo evidentemente di fronte ad una forzatura più clamorosa della sintassi tradizionale, alla quale non può non corrispondere qualche possibile incertezza nella
comprensione del testo da parte del lettore:
(31)
È un Giro che piace, quello presentato ieri nell'inedita cornice del
Teatro dell'Opera, gremito manco ci fosse Carreras sul palco. Almeno in superficie.
(Rep, 23.11.97, p. 46 di Eugenio Capodacqua)
L' am b'leo te, c~munque, e. gIOCOSO.
.
S'
La gente simpatica. Il tifo genuino
mcero. portIvo, nel vero senso della parola
.
s
(Rep, 8.1.96, p. 39 di Leonardo Coen)
coll~~~~:~ef~~;dtf;~s:~d~~~~~~~~ ~~~i ~1~~1~t~e;:~fiz;~~~~:~;:gJ~~~~~a
~
~he
(34)
Caramelle. Detersivi. Patatine. Preservativi. Lecca lecca. In regalo
con i giornali. Inglesi.
(Espresso, 9.2.96, p. 117)
li medesimo effetto di dislocazione del carico informativo d ll'
.
verso la sua parte final. e SI. puo- r ilevare n el seguente esempio, aveela enunCiato
cesura in~;b~' peraltro, uni slOtagma, «attimo fuggente», proprio della lingua alta
ene ormaI ma to noto grazie a un recente film di successo:
'
Un attirn
.
È
l
O d'ill'
u~lOne: stiamo
per vedere un programma innovativo:>
so tamo un attImo. Fuggente
Anche il campo dei sintagmi nominali 'attraversati' da un punto fermo è
piuttosto ben rappresentato nello spoglio. Solitamente la frattura si pone tra
il nome e uno o più aggettivi ad essO relati. Una struttura ricorrente è quella
che prevede un primo sintagma pieno, senza soluzione di continuità, seguito
da un aggettivo staccato dal referente nominale. In casi consimili è naturale
pensare ad una srruttura ellittica, ove si evira la ripetizione del nome, perché
di comprensione immediata". Tale impostazione è evidente nell'esempio che
Si veda, al riguardo, anche B. Mortara Garavelli, L'interpunzione ne/la costruzione del
.
(Rep, 25.1.96, p. 37 di Gualtiero Peirce)
. Qua~do i~vece.la coll~cazione dell'aggettivo non è in clausola, si deter;:lOano IverSI equilibn all mterno del testo. Vediamo un caso in cui l'aggeto. bIOlogIcI svolge una funzIOne olofrastica sostituendo una possibile pro;~s1Zlone re atlva del tipO «ch~ è stata di natura biologica». Ma l'aggettivo
cuha ufa Posl~l?n~-chi~ve,di cerniera fra due segmenti testuali che recano
canc I m armativI diverSI: il primo a proposito del ruolo svolto dall'accompagnatore della cantante Madonna; il secondo sulle intenzioni della cantante
stessa:
testo, cit., p. 103.
103
102
.
l
è
to occupa una pO~lZlOne dtversa all'interno della frase. Per il rimo ti o - .:
agevo!e parlare di enfatizzazione e di sottolineatura espressiv; del p e plU
Non,. certo ca~uale che esso figuri ben rappresentato nella titol~~~:ag;~~.
~er l appunto, l enfaSI e l'espressivirà ricoprono una funzione derermi~ant;
l (uanto SI coglie ID questo sottotitolo del settimanale L'Espresso nel qu l~
ilnga sene di nomI s[canditi dal punto è chiusa con un aggettivo
rec:in
se masSimo canco m ormativo dell'intero messaggio:
(35)
4. Sintagmi nominali
28
. (33)
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
(36)
Carlos Leon, prestante allenatore cubano che da
~irca ';ln anno l'ac-
che nel manuale di Dardano, dedicato al linguaggio giornalistico degli anni
Settanta, questo particolare aspetto non trova accoglienza 29.
È verosimile che i motivi di tale ampliamento d'uso del punto siano più
d'uno e concomitanti, e che vadano individuati anche in base al particolare
sottotipo testuale realizzato nelle pagine dei giornali (cronaca, fondo, intervista e così via). Del resto il richiamo alla tipologia testuale per spiegare certi
fenomeni d'interpunzione è già stato fatto da Sabatini, il quale ritiene che
una punteggiatura ossequiosa verso la costruzione sintattica dell'intera frase
sia propria esclusivamente di quelli che egli definisce testi molto vincolanti (il
discorso giuridico in primis), mentre assai più libero è l'uso nei testi mediamente o poco vincolanti (con esempi di prosa saggistica e letteraria) ".
Nell'interpretare questo fatto ricorrente ed in forte espansione nella lin,
gua contemporanea, è dunque bene tener presenti alcune considerazioni.
1) Occorre indagare i rappotti e le reciproche influenze, in merito agli usi
interpuntivi, tra la lingua gio,rnalistica e altri dominii come la lingua letteraria
e quella della pubblicità 31 E infatti probabile che la struttura degli slogans
pubblicitari possa rappresentare un modello di riferimento specie per i titoli
e i sottotitoli, nei quali l'effetto-richiamo è molto forte e nei quali, non a caso,
l'uso incongruo del punto spesseggia".
[ MI. Madonna Ciccone], lautamente stipendiato, ha esaucompagna s....
. d· M d
rito la sua funzione. Biologica. Il resto è nelle mani
l
a onna.
(Rep, 18.4.96, p. 22 di Maria Novella De Luca)
Anche nel prossimo esempio l'aggettivo erotica si pone come elemento di
iuntura all'indietro verso la testa nommale fantaSIa e dI apertura ,m avanu
g
l'
. e semantica rappresentata dalla relauva «che sara sempre
verso espanslOn
più sfrenata»:
(37)
Fammi volare. Perlomeno con la fantasia. Erotica. Che sarà sempre
più sfrenata.
d· 01 D'Al' T
(La Repubblica delle Donne, 30.7.96, p. 49 I ga
I e
eresa
Serrao)
Vi è addirittura un evidente effetto cataforico nell'aggettivo impareggiabihe anticipa e introduce il nome del parlamentare e glOrnalista Gu~tavo
;e1~a nel seguente incipit di un articolo a metà strada tra la cronaca e co-
l
stume:
(38)
Impareggiabile. Gustavo Selva, il 'Radio Belva' dei tempi d'oro del
Gr2.
al )
(Rep, 16.12.95, p. 3 di Antonello Capor e
Anche la stampa francese offre esemp~ di ag~ettivi scissi dal nome di riferimento e inseriti in un contesto frasale plU ampio:
(39)
Oh! M, Papon n'était qùun fonccionnaire, e~ rien d'au~re; Effi~a~e et
cari~ature d apparatchik modèle.
tégitimiste, Dans san genre
w:e.
(F, 2.4.1998, p. 1 di Franz-Olivler Glesbert)
Dalle testimonianze del corpus appare dunque l~itativo r!tenere che l'isolamento dell'aggettivo funzioni solo in clausola. VI e, m realta, una conflglr
razione piuttosto varia dell'uso del punto intermess,: tra nome e .aggettlvo, a
quale corrisponde, a sua volta, a strategie comumcauve differenZiate.
5. Conclusione
La fenomenologia dell'estensione del punto fermo nella lingua dell~
stampa si presenta dunque piuttosto complessa e non uassumlbile entro ,Ul
quadro di riferimento unitario. Per di più essa sembra carattenzza~e plU
fondo l'italiano rispetto ad altrelingue ~ur<;pee. SI tratta comunque d, ~n faro
to rimarchevole, la cui portata mnovauva e sotto gh occhi dI tutti, se e ve
:1
104
29 Mi riferisco, naturalmente, a M. Dardano, Il linguaggio dei giornali italiani, cito A comprova della 'novità'dei fenomeni trattati, vorrei ricordare che dai numeri del qUOlidiano La Repubblica relativi al periodo del rapimento e dell'omicidio dell'on, Moro (marzo-maggio 1978),
riproposti in occasione del ventennale del tragico evento, emerge un uso della punteggiatura
molto più rispettoso deUe regole tradizionali.
)0 Si veda f, Sabatini, Analisi del linguaggio giuridico. Il testo normativo in una tipologio
generale dei testi, in Corso di studi superiori legislativi 1988-1989, a cura di M. D'Antonio, Padova, CEDAM, 1990, pp, 675-724. Così egli scrive alle pp. 705-706 a proposito dell'interpunzio·
ne nei testi mediamente o poco vincolanti: «l'interruzione deU'enunciato può avvenire davvero
in qualsiasi punto. Ad ogni sosta corrisponde una pausa che crea un momentaneo vuoto d'informazione, di fronte al quale il lettore è come autorizzato a formulare istantanee ipotesi integrative, da mettere a confronto con le informazioni che vengono poi date. Da questo procedimento, sostanzialmente di natura retorica (si tratta, in fondo, di eI1issi), si ottiene un effetto di
rinforzo alle argomentazioni o descrizioni fomite». L'assunto di Sabatini, ribadito anche nel
suo recentissimo contributo «Rigidità-esplicitezza» vs «elasticità-implicitezza», cit., è ripreso e
rilanciaw sia da B. Mortara Garavelli, L'interpunzione nella costruzione del testo, ciL, p. 100, sia
da A. ferrari, Quando il punto spez:.a la sintassi, cir., p, 47.
)1 È interessante, al riguardo, il lavoro di]. Pinchon e M.-A. Morel, Ropport de lo Po!tcfuotion à l'oral dons quelques dialogues de romans contemporains, in «Langue française», 89 (199 t)
(::: L'oral dons l'écrit), pp. 5-19, dedicato allo studio del ruolo del1'interpunzione ndla trasposizione dei fenomeni intonativi e prosodici del discorso orale nel discorso diretto e nei dialoghi
dei romanzi francesi,
)2 Già M. Dardano, Il linguaggio dei giornali italiani, cir., pp. 261-271, ha osselVato che il
rapporto tra il linguaggio pubblicitario e quello giornalistico è da ravvisare essenzialmenre in
un certo tipo di titolatura che sfrutta e riprende alcuni moduli tipici del messaggio pubblicitario.
IO')
Fenomeni innovativi dell'italiano in confronto con altre lingue europee
Claudio Giovanardi
2) Laddove la scrittura riproduce i! parlato (in particolare nelle interviste), si può pensare che la punteggiatura svolga i! ruolo di «respiration de l'écrilUre» J3, ossia che tenda in qualche misura a riprodurre ritmi e pause del
parlato, notoriamente non coincidenti con quelli dello scritto. Non bisogna
però a mio avviso sopravvalutare la relazione tra punteggiatura e resa del parlato, ricordando che la prima è e resta un sistema d'istruzioni per la lettura
della lingua scritta. È interessante osservare, al riguardo, che non vi è traccia
di usi anomali del puntO negli esempi di registro parlato-informale riportati
da Dardano nel suo studio sei linguaggio dei giornali e risalenti agli anni Settanta H Si tratta di un indizio ulteriore che muove a cercare, più che altrove,
proprio nella tradizione scritta e nelle sue 'mode' i! punto di irradiazione degli elementi innovativi".
3) La prospettiva testuale ci aiuta a interpretare, specie nel campo della
subordinazione e della coordinazione, l'uso del punto prima delle varie congiunzioni come un modo per orientare meglio il lettore all'interno del carico
d'informazione contenuto negli enunciati. In tal modo i segni d'interpunzione assumono in sé una funzione di delimitazione e di scansione semanticocomunicativa, oltre che sintattica. La Mortara Garavelli ritiene che la frantumazione di un enunciato unitario per mezzo del punto consenta di raddoppiare la focalizzazione del discorso; in tal modo la frase ellittica risultante
dopo il punto rappresenta i! 'nuovo' enfatizzato dell'intero enunciato 36.
4) Non è da escludere che nel campo dell'interpunzione sia in atto un
processo di semplificazione e di ridislocazione dei segni, così come è avvenuto per altri settori della lingua (penso, ad esempio, al sistema pronominale, al
paradigma verbale, allo sfoltimento del novero dei connettivi e delle congiunzioni sia nel parlato sia nello scritto). In tal senso è opportuno ricordare le parole della Maraschio: «nel settore interpuntivo è senza dubbio in atto un rias-
n Secondo la felice formula di N. Catach,
Approches systémiques sur la ponctuation, ciL,
p.523.
}~ Cfr. M. Dardano, Il linguaggio dei giornali italiani, cit, pp. 253-260.
n Dello stesso awiso mi pare A. Chiantera, Alle origini della punteggiatura, in «Italiano &
ohre», I, 1986, pp. 149-152, la quale ritiene che l'analisi dell'interpunzione vada collocata nel
dominio della lingua scritta, un dominio autonomo e separato da quello della lingua parlata.
Ancora più neua è la presa di posizione in merito di B. Mortara GaraveUi, La punteggiatura tra
scritto e parla/o, cit, p. 155,Ia quale sostiene che la punteggiatura non riesce a rendere <da carica infonnativa dei fatti anche minimi dell'intonazione», in quanto i segni sono pochi e insufficienti per restituire le sfumature intonative del discorso orale. Del resto anche «Rigidità·
espliciteua» vs «elasticità-implicitezza», cit., pur sostenendo il collegamento tra l'uso parlato e
alcuni tratti 'antinonnativi' dei testi scritti, ammonisce: «Testi orali, testi scritti e testi trasmessi
sono sì comparabili qua e là tra loro, ma non inquadrabili esattamente negli stessi schemi: bisogna ammettere che varcare la soglia della redazione scritta vuoI dire entrare in un sistema ben
diverso e preciso di regole comunicative e di rapponi tra le fonne compositive» (p. 145).
)6 Cfr. B. Mortara Garavelli, La punteggiatura Ira scritto e parla/o, cit, p. 157.
sestamento
dei diversi segni» 37. Se così è,sis
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mem al e d I me laZlone e di filtro che le è istituzionaimente proprio, ponendOSI cO(Ile deCISIVo ago della bilanCIa tra mnovazlOne e tradizione.
. 5) E probabile che nella scrittura giornalistica si sia già instaurata una
minI-tradiZIone
nel campo deglI
USI mterpuntivi ' come fattore d··
.
.. d··d·
.
I nconosCImento,e d I m IVI uazlOne n~petto ad altri tipi di lingua scritta. Solo coltempo· sara
pOSSIbile capire
se CIO preluda alla realizzazione di· un mod eIl o comu.
J9
nIcatIvo autonomo .
, 6) Non bisogna infine. trascurare l'effetto iconico che si realizza attraverso
I uso del r.unto e, qumdi, della successiva lettera maiuscola. TI ruolo della
maIUscola e dI grande unport~nza nella lettura come mezzo di evidenziazione
sIa formale SIa. contenull,Sllca o ~on a caso, di nuovo, le maiuscole sono più
frequenti nellmguagglO strillato della molatura 41.
~: Cfr. N. M.araschio~ Grafia e ortografia, cit., p. 146.
·
Nea~c~e 1 manu?h espressamente diretti all'uso scritto della lingua paiono concentrarsi
S~l problemi d.l p~ntegglatura. È. qu~nco emerge dal peraltro assai utile lavoro di F. Bruni e .11tfl, ~~nuale dr sCrIttur~ e co"'~UntCaZlOtJe, Bologna, Zanichelli, 1997.
~n forte dub~lo ~I n.guardo e espresso da I. Banomi, La lingua dei giornali del Novec~nto, ~lt:, p. 700:
chl~~hamo ~uanto sia positiva l'attuale semplificazione della scrittura
~~orn.allsuca, ?~r certi versI mdubblamente più capace di comunicare e di trasmertere messaggi
ce e siano capitI,. ma, fOr5:, t.TOppO poco solida (e i modi della sua formazione, almeno in parte,
~e fann~ capire le ragIOni) per rappresentare un valido e convincente strumento di comunicazione scritta».
~o Si vedano, a tale riguardo. le considerazioni di N. Catach Approches nJstémiqUl's cit
pp. 526-527.
'
-J
,.,
«:1
.
, ottenere nei titoli attraverso la punteggiatura hanno
r' h' .. Suli'~ ffe l to. connotativo
ch
e·
SI puo
i:~/ama(Q I att~nzl(~ne M. Dardano e C. Di Meola, Note sulla semantica dei titoli della stampa
lana e aus/naCil, m Parallela 5. Alti del Convegno i/alo-aus/naco dei linguisti (Roma 20-22
f~~mbre 1?93J, a cura di M. I?arda~o e ~tri, ~oma, Bulzoni, 1995, pp. 415-453; in pa~icolnre
( . e auton ~ff~r~an.o che «USI partlcolan de.il imer~unzion~ re.alizzano una sorra di corree/io»
l'oo~~8r Sm tItoli SI veda anche l. Bonoml, La lmgua del gIOrnali del Novecento, ciL, pp.
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