7-2012 - Fillea CGIL

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7-2012 - Fillea CGIL
3 - 2012
1/2012
Newsletter a cura di Laura Mariani Area Welfare - Politiche abitative CGIL nazionale
In collaborazione con Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani del Centro Studi FILLEA nazionale
In questo numero:
■ La grave condizione delle famiglie legate al disagio abitativo ha raggiunto livelli non più accettabili.
Sono colpiti cittadini ai quali è negata la possibilità di accedere al mercato abitativo, ma il problema
riguarda anche chi ha un'abitazione che non riesce più a mantenere. Il problema degli alti costi acuisce le
morosità e gli sfratti. A fronte di tale condizione le misure dell'ultimo periodo (cedolare secca, IMU) hanno
concorso a disincentivare uno strumento che avrebbe potuto calmierare i canoni di affitto, il canale
concordato, e il fondo di sostegno è stato azzerato. Le risposte a questo crescente disagio non hanno
raggiunto gli obbiettivi sperati: a quattro anni di distanza, il bilancio del Piano di edilizia abitativa in
relazione all'offerta di case a costi accessibili, non appare positivo, gurdando lo scarto tra risorse
allocate e quelle stanziate. Risulta necessario rilanciare l'iniziativa in direzione di rivendicare nuove
misure che riescano a superando i limiti che hanno finora ostacolato l'attuazione del Piano. Nel Piano
nazionale per le città deve essere garantito uno degli obiettivi prioritari: la riduzione di fenomeni di
tensione abitativa, marginalizzazione degrado sociale.
■ Oggi, in materia di sostenibilità, ci sono molte letture e posizioni. C'è necessità di trovare punti di
convergenza, tenendo conto che la sostenibilità edilizia comprende diversi aspetti, da quello ambientale
a quelli sociale ed economico: di questi alcuni sono già definiti per legge, come nel caso dell'efficienza
energetica, e altri devono trovare ancora una definizione. Sempre più pressanti risultano le richieste per
una stabilizzazione degli incentivi all’investimento privato nell’efficienza energetica, e per consentire un
regolare avvio del mercato della certificazione energetica degli edifici, che è l’elemento strategico per
conseguire risultati apprezzabili nell’ambito edilizio del risparmio energetico.
■ POLITICHE ABITATIVE: Disagio abitativo (Campagna di mobilitazione contro il
disagio abitativo e gli sfratti - Incontro Sindacati/ANCI sulle politiche abitative);
Housing sociale (Attuazione del Piano di ediliia abitativa e investimenti deliberati dal
Fondo Investimenti per l'Abitare - Piano nazionale per le città) ■ DAI TERRITORI:
Abruzzo: Piano di housing sociale e nuova legge sull'edilizia con bonus volumetrici;
Emilia Romagna: azzeramento del patto di stabilità per i Comuni colpiti dal terremoto;
Lombardia: alloggi per i giovani a Milano; Sardegna: Proroga della selezione per la
gestione del fondo per l'housing sociale e previsione di slittamento per il Piano casa.
■ ABITARE SOSTENIBILE:
Certificazione energetico ambientale: (Edilizia
sostenibile con nuova prassi di riferimento Uni-Itaca e accordo Expoedilizia e Green
Building Council per la sostenibilità ambientale nel Centro-Sud Italia) - Risparmio
energetico: Manifesto per il 55% fino al 2020 – Esclusione dei bonus ristrutturazioni e
risparmio energetico dai tagli della Legge di Stabilità) ■ DAI TERRITORI: Emilia
Romagna: Contributi per il miglioramento sismico ed energetico degli edifici; Friuli
Venezia Giulia: Certificazioni energetiche on-line; Piemonte:Portale del Forum
Energia on-line).
■ STUDI E RICERCHE: Primo Rapporto dell’Osservatorio congiunto FilleaLegambiente su Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio
■ BUONE PRATICHE DI INNOVAZIONE SOSTENIBILE - Friuli Venezia Giulia:
Edificio “Panorama Giustinelli”, primo palazzo costruito interamente in legno lamellare.
Disagio abitativo
Politiche dell’abitare
e abitare sostenibile
newsletter
7-2012
La Newsletter si articola nell’approfondimento di
quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche
Abitative e Abitare Sostenibile di cui si
evidenziano le news a carattere nazionale e
regionale, la sezione Studi e Ricerche che
seleziona i report relativi ai temi precedenti e
infine la sezione Buone pratiche di Innovazione
Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni
sostenibili.
Politiche
abitative
Il disagio abitativo
La grave condizione delle famiglie legate al disagio abitativo ha raggiunto livelli non più accettabili.
Sono colpiti cittadini ai quali è negato il diritto alla casa, ma il problema riguarda anche chi ha
un'abitazione e non riesce più a mantenerne i costi: mutui, affitti, tariffe, colpiscono le famiglie che
entrano in sempre maggiore difficoltà. Negli ultimi cinque anni sono stati eseguiti centomila sfratti
motivati da morosità; altre centomila famiglie hanno un provvedimento già in corso che
probabilmente si concluderà con l'esecuzione. Seguendo il trend dell'ultimo periodo, potrebbero
aggiungersi altri centomila provvedimenti emessi nel prossimo triennio.
A fronte di una tale condizione le misure dell'ultimo periodo sono state ulteriormente
disincentivanti: il fondo di sostegno all'affitto è stato azzerato, la cedolare secca, stante la scarsa
differenza di aliquote tra il canale libero e quello concordato (21% e 19%), annulla i vantaggi fiscali
per il secondo canale, la reintroduzione dell'IMU, senza una modulazione per seconde case
affittate secondo la tipologia di contratto, non rappresenta un incentivo per affittare applicando un
canone più basso e rischia peraltro di ripercuotersi sull'anello più debole della catena: gli inquilini.
Campagna di mobilitazione contro il disagio abitativo e gli sfratti
CGIL, CISL e UIL nazionali, hanno aderito alla campagna di mobilitazione promossa da SUNIA, SICET, UNIAT, Unione Inquilini “Abbassare gli affitti per
fermare gli sfratti”. La campagna prevede una giornata di mobilitazione il 26
ottobre, con iniziative territoriali nelle
città e presidi presso le Prefetture. Il 16
novembre è prevista un'iniziativa nazionale a Roma davanti al Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti.
La campagna, sulla base di un documento unitario, rivendica soluzioni di contrasto al disagio abitativo che
colpisce fasce sempre più ampie di popolazione, in presenza dell'acuirsi di drammatici fenomeni come quello
degli sfratti per morosità, oggi vera emergenza nazionale. Un fenomeno che sta a testimoniare sempre più il
forte divario tra le capacità economiche delle famiglie,
oggi aggravate dagli effetti della crisi e un'offerta abitativa sostanzialmente fornita dal mercato privato che, a
seguito di canoni ormai insostenibili e in assenza di forme di sostegno, non può fornire risposte ai bisogni.
CGIL, CISL e UIL, invitano le strutture ad adoperarsi per
la riuscita delle iniziative, tese a rivendicare risposte per
togliere migliaia di nuclei familiari che versano in
difficoltà, dal rischio di perdere anche la loro casa.
Incontro sindacati – ANCI sulle politiche abitative
CGIL CISL UIL e SUNIA, SICET, UNIAT,
hanno incontrato all'ANCI Alessandro
Bolis, delegato alle politiche abitative e
Tommaso Del Bosco, componente della
Cabina di regia presso il Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti. I temi principali oggetto del confronto sono stati: fiscalità, sfratti, piano nazionale per le città e
politiche dell’intervento pubblico.
Sono state raggiunte forti convergenze non solo sugli
interventi immediati, dettati da una condizione di forte
emergenza riconosciuta e denunciata anche dai Comuni, sui quali spesso ricadono responsabilità e conseguenza della mancanza di interventi nel settore, ma anche sulla necessità condivisa di un cambio culturale,
che veda il sistema abitativo diventare una parte fondamentale della dotazione infrastrutturale del Paese, con
ripercussioni positive in termini occupazionali e di riduzione del disagio abitativo.
Le organizzazioni sindacali hanno rivendicato alcuni
punti fondamentali per affrontare, entro la fine della
legislatura, le priorità del disagio abitativo nel Paese. ll
delegato alle politiche abitative dell'ANCI ha sottolineato
il valore dell’incontro con i sindacati, servito ad avviare
“un confronto serio e collaborativo sulle cose da fare”,
riconoscendo che “il settore della casa sconta una
oggettiva e cronica carenza di risorse, che si è tradotta
in questi anni in un disagio abitativo non più tollerabile,
che rischia di diventare problema sociale non soltanto
nelle grandi aree urbane, ma anche nei piccoli Comuni”.
Ha condiviso i punti di rivendicazione, dichiarando che
in occasione del passaggio parlamentare della legge di
stabilità, sarà promossa una proposta sull’edilizia abitativa per rendere stabili le principali regolazioni oggi facoltative, garantendo allo stesso tempo la necessaria
compensazione finanziaria per i Comuni, prevedendo
anche la revisione del tema della fiscalità che grava sulla casa e sulle politiche abitative, nonchè l’avvio di una
piattaforma che intervenga sul fondo per gli affitti.
E' stato sottolineato il ruolo decisivo del tema fiscale ed
il delegato ANCI ha comunicato che con il suo collega
alla Finanza locale, Guido Castelli, invierà una lettera a
tutti le ANCI regionali per sensibilizzarle sulle difficoltà
derivanti dalla crisi economica e che le loro proposte di
revisione dell’IMU, tese a garantire l’intero gettito dell’imposta vada ai Comuni, terranno conto delle specifiche esigenze legate al tema dell’edilizia abitativa.
A Tommaso del Bosco, componente della Cabina di Regia per la valutazione dei progetti del Piano nazionale
per le città, è stato chiesta la garanzia che i progetti rispettino due tra quelli che anche a loro parere sono ritenuti criteri prioritari per la valutazione delle proposte: la
riduzione dei fenomeni di tensione abitativa, marginalizzazione e degrado sociale e il miglioramento della qualità urbana e del tessuto sociale. Del Bosco ci ha comunicato che i progetti pervenuti all'ANCI (l'invio era esclusivamente tramite posta elettronica) sono più di 400 e, al
momento, l'ANCI non è ancora in grado di decodificare
le informazioni e non può, di conseguenza, dare informazioni sulle caratteristiche dei progetti stessi.
La risposta dell'Housing sociale
Nel 2008 il Governo “al fine di superare in maniera organica e strutturale il disagio sociale e il
degrado urbano derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa”, ha varato il "Piano nazionale di
edilizia abitativa" prevedendo un fondo nazionale (FIA) con possibilità di investire fino a al 40% e
fondi immobiliari locali. A quattro anni di distanza, il bilancio in relazione all'offerta di case a costi
accessibili, non appare positivo. Il FIA , alla chiusura del primo periodo di sottoscrizioni, aveva
raggiunto un patrimonio di circa 2 miliardi di euro, ma gli investimenti impegnati in progetti realizzati
e in via di attuazione ammontano a 478,5 milioni di euro. Il dato, secondo i gestori del fondo, sta a
dimostrare il crescente interesse per questo strumento ed “il mercato crescerà progressivamente
nei prossimi anni”. A nostro parere lo scarto tra risorse allocate e stanziate, sta a dimostrare le
difficoltà di attuazione del Piano, che porta alla necessità di rilanciare l'iniziativa in direzione di
nuove misure che riescano a superando i limiti che hanno finora ostacolato l'attuazione del Piano.
Attuazione del Piano di edilizia abitativa
Investimenti deliberati
dal FIA e fondi locali
Gli investimenti del FIA (478,5
mln) sono impegnati in 14 fondi
locali gestiti da 8 Società di gestione del risparmio immobiliari.
Le difficoltà di attuazione sono innanzitutto legate ai
rendimenti degli investimenti (l'attesa di Cdp è di 2,3
punti percentuali sopra l'inflazione) difficili da raggiungere senza altri apporti (cessione di aree a basso costo,
ad esempio). Al contrario le aree, nei progetti in discussione o in realizzazione, incidono molto, concorrendo a
quel sistema di costi che rende necessario, per l'equilibrio economico degli investimenti, una forte quota di alloggi per la vendita, predominante nei progetti in corso.
Nel dibattito in corso c'è una convinzione comune a tutti: il mercato italiano, che presenta una forte asimmetria
tra abitazioni in proprietà e in affitto, risulta sempre più
incapace di rispondere al fabbisogno abitativo attuale,
differenziandosi in questo dai principali Paesi europei,
dove l'offerta di huosing sociale è molto più ampia.
Risulta evidente la necessità di cercare risposte rivendicando un'azione pubblica consistente e individuando,
nel contempo, forme di intervento pubblico/privato in
grado di rispondere ai bisogni di chi non ha i requisiti
per accedere all'edilizia pubblica (che sconta un'esiguità
di patrimonio tale da non riuscire a far fronte alle
600.000 domande oggi giacenti), ma non trova compatibilità con i costi del mercato privato.
Le difficoltà di attuazione del Piano di edilizia abitativa
sono relative anche al complesso iter cui sono soggette
le iniziative ed alla difficoltà di reperire investitori privati,
che devono concorrere per la quota di investimento oltre quella del FIA. Per questo motivo a luglio è stato firmato un Dpcm che elimina il tetto del 40%: il Dpcm non
è ancora operativo, deve essere registrato dalla Corte
dei Conti, deliberato del Cda e ratificato da parte dell'assemblea degli investitori. Questo permetterebbe, rimosso il vincolo del 40%, di partecipazione, da parte di CdP,
alle proposte locali con investimenti maggiori.
Sarà da verificare, tuttavia, se l'aumento di quota, porterà ad interventi che mantengano l'obiettivo prioritario del
Piano, l'edilizia per fasce di popolazione che non trovano compatibili i costi di mercato, dando priorità ad alloggi sociali in affitto, oggi residuali nei progetti messi in
campo, a favore di alloggi per la vendita.
Parma Social House (Polaris Investment Sgr)
Federale Immobiliare Lombardia/Comparto 1 - ex Abitare Sociale 1 (Polaris Investment Sgr)
Federale Immobiliare Lombardia/Comparto 2 - ex Lombardia Casa (Polaris Investment Sgr
Real Quercia Housing Sociale (EstCapital Sgr)
Veneto Casa (Beni Stabili Gestioni Sgr)
Piemonte Case - ex Fondo Marte (Ream Sgr)
Abitare Sostenibile Piemonte (Polaris Investment Sgr)
HS Italia Centrale (Investire Immobiliare Sgr)
Housing Cooperativo Roma (Polaris Investment Sgr)
Housing Toscano (Polaris Investment Sgr)
Focus - E.S.T. Edilizia Sostenibile del Territorio - ex Abitare Sostenibile Marche e Umbria (Focus Gestioni Sgr)
Emilia Romagna Social Housing (Polaris Investment Sgr)
Erasmo - (Fabrica Immobiliare Sgr)
Residenze Social Housing (Torre Sgr)
Piano nazionale per le città e riduzione della tensione abitativa
Le domande inviate dai Comuni per accedere ai finanziamenti del Piano Città
sono circa 400. Numero che, secondo il
viceministro allo Sviluppo economico
Mario Ciaccia, testimonia una necessità
diffusa di riqualificazione urbana.
Alle proposte saranno assegnate le risorse previste in
base ad alcuni obietti prioritari, tra i quali la prossimità
alla cantierabilità degli interventi, la capacità di coinvolgiere altri finanziamenti, la riduzione di fenomeni di tensione abitativa, marginalizzazione degrado sociale.
Molti Comuni hanno quindi cercato di fornire risposte
concrete al fabbisogno abitativo e alle criticità occupazionali del settore edilizio attraverso interventi di
huosing sociale inseriti nei progetti presentati. Per
affrontare un'emergenza che allo stato attuale penalizza
quote crescenti di popolazione che non riescono a
soddisfare il bisogno primario della casa.
Permangono dubbi in relazione alle risorse messe in
campo per il Piano: 230 mln di euro messi a disposizione recuperati dai residui dei fondi pubblici, sicuramente
insufficienti per un piano di valenza nazionale.
Abruzzo: Piano di housing sociale
La Regione Abruzzo ha avviato il percorso per la costituzione di un progetto di Fondo immobiliare per l’Housing socale. Il contesto regionale presenta circa 23 mila alloggi di ERP, occupati stabilmente da famiglie anche per periodi
superiori a 15-20 anni e dei quali circa il 30-35% si trova in aree a bassa tensione abitativa. La domanda attuale di
alloggi sociali, stimata attraverso le risposte agli ultimi bandi emessi dalla Regione, è di circa 3.500 unità di cui la
Regione riuscirà a finanziarne 450. la Regione stima che la domanda generale sia più elevata rispetto ad un’offerta
molto ridotta. Il Piano si propone di mettere in campo un progetto che contempli in primis l’edilizia pubblica e privata
ma anche realtà con funzioni diverse dalla residenza, come quelle commerciali, i servizi locali e le attrezzature terri toriali. Tutto questo deve avere come riferimento l’accelerazione e lo snellimento delle procedure necessarie per la
costituzione e l’effettiva gestione del Fondo.
Politiche abitative: dai territori
Abruzzo: Nuova legge sull'edilizia e bonus volumetrici fino al 50%
E' entrata in vigore il 6 settembre scorso la legge regionale 28 agosto 2012 n. 46 sull'edilizia, che incentiva con pre mi volumetrici la riqualificazione degli immobili, residenziali e non. Tra le novità introdotte, il bonus volumetrico del
20% in caso di riqualificazione di edifici esistenti inseriti in zone degradate o in aree urbane che hanno modificato la
propria funzione urbanistica. E' previsto un ulteriore incremento volumetrico del 20% (in deroga ai Prg) nel caso in
cui il privato realizzi standard primari e secondari, come barriere architettoniche, spazi verdi, servizi e parcheggi, e
un 5% in più se si raggiunge la classe energetica A o B o in caso di smantellamento dei tetti in amianto.
Il nuovo provvedimento prevede anche la possibilità del cambio di destinazione d'uso degli immobili. La nuova normativa regionale non ha trovato molti consensi tra aziende e professionisti del settore edile che in questi giorni
chiedono a più riprese di apportare modifiche al testo.
Emilia Romagna: Azzeramento del patto di stabilità per i Comuni colpiti dal terremoto
La Giunta regionale ha approvato la delibera che “libera” i Comuni colpiti dal sisma dai vincoli del patto di stabilità
nazionale, mettendo a disposizione 40 milioni di potenzialità di spesa previsti dal decreto 74/2012 per gli interventi
che i Comuni sono chiamati ad effettuare.
Lombardia: alloggi per i giovani a Milano
L'Assessorato regionale alla Casa ha sottoscritto con Fondazione Cariplo, Fondazione Housing Sociale; Aler Mila no, Cna, Polaris Investment Italia Sgr Spa, il Protocollo d'Intesa per il progetto “Abit@giovani”. Ha annunciato la
sua adesione anche Confartigianato Lombardia. “Abit@giovani” è un progetto di housing sociale che si propone di
rendere disponibili 1.000 alloggi in tutta la regione: 250, messi a disposizione da Aler sul territorio milanese, sono
già disponibili. Per l'accesso un requisito è un reddito Isee-Erp inferiore a 40.000 euro e un'età complessiva della
coppia non superiore a 70 anni. Vi si potrà accedere attraverso la formula del “Patto di futura vendita” (con l'acquisto
dell'alloggio tra il quinto e l'ottavo anno di locazione, con un acconto del 10% del valore della casa e un canone
mensile di 470 euro, il cui 50% sarà valido come acconto sulla quota di acquisto) o dell'affitto a canone calmierato
(400 euro al mese per 70mq).
Sardegna: Proroga della selezione per la gestione del fondo per l'housing sociale
L'Assessorato dei Lavori pubblici ha prorogato alle ore 13 del 20 novembre 2012 i termini di presentazione delle of ferte per la selezione della società di gestione del risparmio (SGR) che dovrà istituire e gestire il fondo comune di investimento immobiliare chiuso per la realizzazione di interventi di housing sociale in Sardegna. L'Assessorato ha
inoltre integrato le modalità di costituzione della cauzione definitiva. Possono partecipare alla gara: le SGR, ossia le
società per azioni con sede legale e direzione generale in Italia, autorizzate a prestare il servizio di gestione colletti va del risparmio e iscritte al relativo albo, tenuto dalla Banca d'Italia; le SGR armonizzate, ossia le società con sede
legale e direzione generale in altro Stato membro dell'Unione europea, autorizzate a prestare il servizio di gestione
collettiva del risparmio.
Sardegna: allo studio lo slittamento di un anno del Piano casa
È allo studio del Consiglio Regionale la proposta di legge che modifica sia la versione originaria, contenuta nella
Legge 4/2009, sia le norme di modifica successive, racchiuse nella Legge 21/2011. Il nuovo testo sposta dal 29
novembre 2012 al 29 novembre 2013 il termine per la presentazione delle domande di ampliamento volumetrico.
Allo stesso modo, slittano di dodici mesi i tempi per la presentazione della comunicazione di fine lavori. Come si
legge nella relazione del proponente, l’alto numero di istanze presentate ha fatto ritenere opportuna una proroga, in
modo da concedere più tempo agli interessati che hanno deciso in ritardo di fare domanda per l’ampliamento del
proprio immobile. Secondo i dati raccolti dalla Regione, infatti, fino all’anno scorso sono state presentate circa 16
mila domande. Gli interventi hanno riguardato al 60% le prime case di abitazione, al 65% gli edifici unifamiliari e
bifamiliari .Il Piano Casa della Sardegna, che consente interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione sia
sugli edifici residenziali che su quelli a destinazione diversa, è già stato oggetto di diverse proroghe. Il termine per la
consegna delle istanze dal 2 maggio 2011, come indicato nella legge del 2009, è passato al 29 novembre 2012 e
potrebbe ulteriormente slittare di un ulteriore anno.
Abitare
sostenibile
Certificazione energetico ambientale
Oggi, in materia di sostenibilità, ci sono molte letture e posizioni. C'è necessità di trovare punti di
convergenza che soddisfino tutti gli stakeholder, tenendo conto che la sostenibilità edilizia
comprende diversi aspetti, da quello ambientale a quelli sociale ed economico: di questi alcuni
sono già definiti per legge, come nel caso dell'efficienza energetica, e altri devono trovare ancora
una definizione. Le Regioni infatti, negli anni, hanno agito in autonomia, rimediando così a una
frammentazione regionale che non ha prodotto parametri oggettivi di riferimento in relazione
all'impatto ambientale ed energetico delle costruzioni. Riferimenti condivisi sono tanto più
importanti, quanto più si considera che l'Italia ha un patrimonio edilizio critico dal punto vista
dell'efficienza energetica e della qualità. Si tratta di case costruite negli anni del boom economico,
con velocità ma anche scarsa attenzione all'impatto ambientale o ai costi energetici.
Edilizia sostenibile: prassi di riferimento Uni - Itaca
Il primo obiettivo del protocollo Itaca (Istituto per l'innovazione e trasparenza degli
appalti e la compatibilità
ambientale) sulla certificazione delle costruzioni siglato
dall'Uni (Ente nazionale italiano di unificazione) è unificare, in un solo documento di riferimento, i diversi approcci e le esperienze di certificazione di sostenibilità
ambientale ed energetica delle costruzioni che le Regioni, negli anni, hanno messo a punto in autonomia,
rimediando così a una frammentazione regionale che
non ha prodotto parametri oggettivi di riferimento in relazione all'impatto ambientale ed energetico delle costruzioni.
Il documento diventa una “prassi di riferimento”, non
sostitutivo della norma, per chi si interessa alla materia.
La prassi poi deve diventare norma entro il termine
massimo previsto dalla procedura. L'obiettivo è di "costruire edifici con certificazione energetica e il più possibile sostenibili dal punto di vista ambientale".
L'Italia ha un patrimonio edilizio diffuso e elevate percentuali di proprietà, ma critico dal punto vista dell'efficienza energetica e della qualità. Si tratta di case costruite negli anni del boom economico, con velocità ma
anche scarsa attenzione all'impatto ambientale o ai costi energetici. Ora, seguendo il protocollo, secondo gli
esponenti Itaca, “si realizzeranno edifici all'avanguardia". Si punta ad avere "velocemente una vera e propria
norma definitiva Uni a tutela del ciclo produttivo e del
consumatore finale, con benefici per tutto il Paese. Già
dopo questa firma il protocollo potrà diventare una
prassi di riferimento in un settore non sempre coperto
da normative specifiche".
La prassi di riferimento Uni-Itaca si inserisce nel solco
già tracciato dal Regolamento europeo 305/2011 sui
prodotti da costruzione, approvato nel gennaio 2011 dal
Parlamento Europeo. Il Regolamento ha applicazione
immediata nei Paesi membri, anche se alcune previsioni in esso contenute avranno validità a partire da luglio
2013 per dare tempo ai Governi di adeguarsi.
Sostenibilità ambientale nel Centro-Sud Italia
Green Building Council Italia,
l'associazione che promuove la
cultura dell’edilizia sostenibile attraverso il sistema di certificazione
indipendente LEED, ha siglato un
accordo con Expoedilizia, fiera
finternazionale per l'edilizia e l'architettura organizzata
da ROS, società partecipata da Fiera Roma e Senaf.
La scelta nasce dalla volontà di unire le forze con una
manifestazione in crescita, cui si aggiunge il fatto che
Roma, centro del bacino del Mediterraneo e sede di patrimoni storici e monumentali, è destinata a diventare riferimento per i temi della sostenibilità applicati nell´area
del Mediterraneo, nel restauro e recupero dell´esistente.
In Italia gli edifici certificati e registrati LEED sono quasi
150, per una superficie pari a oltre 2 milioni di mq. Tra
questi 19 sono edifici certificati, 128 quelli in fase di certificazione e più di 20 i progetti pilota e casi studio GBC,
trattati con particolare approfondimento e dedizione da
parte di GBC Italia al fine di verificare e accrescere
competenze ed esperienze sui protocolli di riferimento.
Green Building Council Italia curerà durante Expoedilizia il focus sull’architettura sostenibile, proponendo iniziative pensate per la formazione e l’aggiornamento degli operatori del comparto, incentivando il confronto e il
dibattito tra gli addetti ai lavori.
A Expoedilizia, Green Building Council Italia porterà la
testimonianza di membri del network mondiale di GBC
che porteranno testimonianze su quanto accade in altri
Paesi del mondo, e alla quale verranno invitate autorità
istituzionali a livello nazionale.
GBC Italia affronterà il tema del rapporto tra ambiente
naturale e ambiente costruito, con attenzione al riuso e
al recupero del patrimonio edilizio esistente. Il focus
verrà declinato in “chiave mediterranea”, dato che
integrare le tradizioni costruttive del Centro Sud Italia
con l’innovazione tecnologica diventa fondamentale per
l’affermazione di un’architettura realmente sostenibile
che valorizzi le peculiarità territoriali. GBC Italia porrà
l’attenzione anche sul tema del restauro, proseguendo il
percorso di studi e sviluppo, iniziato ormai da anni, per
promuovere la ricerca di strumenti per l’intervento e la
valutazione degli edifici storici in un’ottica anche di
efficientamento energetico-ambientale.
Per tutti i professionisti del settore che parteciperanno
ad Expoedilizia, GBC programmerà una serie di workshop a più livelli volti ad approfondire il protocollo di certificazione LEED e gli standard proprietari di GBC Italia,
ovvero GBC Home (per le residenze) e GBC Ecoquartieri (per gli insediamenti d´area vasta). Per ogni appuntamento l’Associazione richiederà il rilascio dei crediti
formativi agli ordini professionali di competenza.
Risparmio energetico
Sempre più pressanti risultano le richieste per una stabilizzazione degli incentivi all’investimento
privato nell’efficienza energetica, e per consentire un regolare avvio del mercato della certificazione
energetica degli edifici, che è l’elemento strategico per conseguire risultati apprezzabili nell’ambito
edilizio del risparmio energetico. Vengono denunciate gravissime conseguenze economiche per il
comparto italiano dei serramenti in caso di mancata conferma del 55% oltre il 30 giugno 2013,
misura che finora ha concorso a riqualificare il patrimonio edilizio nazionale, sostenere il lavoro
delle PMI, risparmiare energia, abbattere le emissioni inquinanti ed anche ad abbassare la bolletta
delle famiglie italiane. La mancata stabilizzazione del 55% e il bonus generico al 50% è ritenuto dai
più un grave errore, in quanto viene meno la portata innovativa di una misura che ha messo in
moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro e ha permesso di ripagare lo sgravio fiscale
previsto, attraverso l'emersione del sommerso e l'attivazione di una nuova economia.
Manifesto per prolungare lo sgravio fiscale fino al 2020
FederlegnoArredo, PVC Forum Italia e Uncsaal hanno
lanciato il “Manifesto per il 55% fino al 2020”, firmato già
da parlamentari d aperto anche ai cittadini. L'appello sottoscritto già da parlamentari sarà inviato al presidente del Consiglio e ai ministri competenti (Ambiente e
Sviluppo Economico), oltre che a deputati e senatori.
Oltre al prolungamento dello sgravio fino al 31 dicembre
2020, il Manifesto chiede che la detrazione del 55% sia
estesa anche ai beni immobili non strumentali e che il
meccanismo di incentivazione consenta al beneficiario
di scegliere se “spalmare” il bonus in 5 o 10 anni (attualmente, la normativa prevede solo la possibilità di una dilazione decennale).
A fronte di un minor gettito fiscale compreso tra 7 e 8,3
miliardi di euro (da distribuire nel periodo 2008-15),
sono stimate maggiori entrate per circa 6 miliardi di
euro, oltre i risultati raggiunti in termini di risparmio
energetico (7.000 GWh/anno) e qualità ambientale.
Le Associazioni che hanno aderito al Manifesto sottolineano che prorogare il 55% fino al 2020 significa: ■ riqualificare il patrimonio immobiliare ■ salvaguardare
l'ambiente ■ risparmiare risorse energetiche ■ incentivare occupazione e ricerca per prodotti sempre più performanti ■ scongiurare la perdita di almeno 2 miliardi di
fatturato e la chiusura del 25% delle Aziende del comparto dei serramenti.
Ristrutturazioni, risparmio energetico esclusi dai tagli della Legge di Stabilità
Il testo, che aveva suscitato preoccupazioni nei contribuenti che avevano avviato interventi per ristrutturazione e riqualificazione energetica delle abitazioni, introduce una franchigia di 250 euro annui per le deduzioni di
cui usufruiscono i soggetti con un reddito maggiore di
15 mila euro. Ciò significa che per spese fino alla soglia
di 250 euro, sostenute da contribuenti con un reddito
che supera i 15 mila euro annui, non sarà possibile ottenere nessuno sconto in sede di dichiarazione dei redditi.
La legge di stabilità introduce inoltre un tetto annuo di 3
mila euro per le detrazioni fiscali. In deroga alle disposizioni dello Statuto del Contribuente, le disposizioni si
applicano da subito, cioè dal periodo di imposta 2012,
quindi anche per spese già sostenute, che vedono cambiare il proprio regime di agevolazione. Al contrario, il
taglio di un punto percentuale delle aliquote Irpef sui
primi due scaglioni di reddito si applicherà a partire dai
redditi percepiti nel 2013 e non compenserà da subito la
riduzione delle agevolazioni.
Gli interventi per il recupero edilizio ed il risparmio
energetico sono però esclusi sia dal tetto dei 3 mila
euro che dalla franchigia dei 250 euro perché non
rientrano nelle spese contemplate dall’articolo 15 del
Tuir, Testo unico per le imposte sui redditi, che viene
coinvolto dalle modifiche apportate dalla Legge di
Stabilità. Queste spese continueranno ad usufruire delle
detrazioni previste dalla normativa vigente. Le spese
per gli interventi di riqualificazione energetica degli
edifici continueranno ad usufruire della detrazione del
55% fino al 30 giugno 2013, così come previsto dalla
proroga introdotta con il DL 83/2012, contenente misure
urgenti per la crescita. In base allo stesso decreto, le
ristrutturazioni saranno agevolabili al 50% fino al fino al
30 giugno 2013, mentre dal primo luglio si tornerà
automaticamente al bonus del 36%. Stessa sorte
toccherà ai tetti di spesa. I 96 mila euro previsti dal Dl
per la crescita torneranno a 48 mila euro a partire dal
primo luglio 2013.
Abitare sostenibile: dai territori
Emilia Romagna: Contributi per il miglioramento sismico ed energetico degli edifici
Il Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha firmato il 5
ottobre scorso l'ordinanza n. 51 che definisce le procedure e i contributi per la riparazione degli edifici con danni
significativi. L’ordinanza stabilisce i criteri e le modalità di assegnazione di contributi per la riparazione e il ripristino
con miglioramento sismico ed energetico di edifici e unità immobiliari ad uso abitativo e produttivo (in edifici
residenziali) che sono stati dichiarati inagibili con classificazione E, che hanno riportato danni significativi ma non
eccessivamente gravi.
Il contributo è concesso ai proprietari, agli usufruttuari, dei titolari di diritti reali di garanzia che si sostituiscano ai
proprietari, per la riparazione del danno ed il miglioramento sismico dell’edificio in cui è presente almeno un’unità
immobiliare destinata ad abitazione, nonché ai comodatari, agli assegnatari delle cooperative a proprietà indivisa. E’
concesso anche un contributo, pari al 50% del costo ammissibile ai proprietari di alloggi sfitti che si impegnano a
locare l’abitazione.
Il contributo è pari all’80% del costo ammissibile e riconosciuto. Il costo ammissibile a contributo è pari al minore
importo tra: il costo dell’intervento (come risulta dal computo metrico-estimativo redatto sulla base del prezzario
regionale al lordo delle spese tecniche e dell’Iva se non recuperabile e l'importo ottenuto moltiplicando il costo
convenzionale di 800 euro/mq più Iva (se non recuperabile) per la superficie complessiva dell’unità immobiliare fino
a 120 metri quadrati. Per le superfici eccedenti 120 mq e fino a 200 mq il costo convenzionale si riduce a 450 euro a
mq più IVA se non recuperabile ed ulteriormente a 200 euro a mq più Iva se non recuperabile per le superfici
eccedenti i 200 mq. Per superficie complessiva si intende la superficie utile dell'unita immobiliare, più la superficie
accessoria delle pertinenze, più la quota parte delle superfici accessorie equivalenti comuni di spettanza. Previsti
dall’ordinanza anche la possibilità di incremento del costo convenzionale per particolari edifici (ad esempio quelli
dichiarati di interesse culturale, vincolati, sottoposti al vincolo paesaggistico), per gli interventi di efficientamento
energetico.
Friuli Venezia Giulia: dal 12 ottobre certificazioni energetiche on-line
Il 1° ottobre pressa la sala Congressi della Fiera di Udine è stato presentato il Portale per l'invio delle certificazioni
energetiche e VEA e delle autodichiarazioni in classe G della Regione Friuli Venezia Giulia. Realizzato dall’ARES Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile - il portale si presenta come un aiuto concreto per i certificatori, al fine di
ridurre gli errori e semplificare le certificazione. I certificatori potranno registrarsi al portale a partire dal 12 ottobre
all'indirizzo e al link che apparirà sul sito internet dell'Agenzia, mentre dal 22 ottobre si potrà iniziare a inserire le
certificazioni e le autodichiarazioni sul portale anziché spedirle. L'agenzia accetterà le certificazioni per posta o mail
fino al 4 novembre, poi dal 5 novembre verranno approvare solo certificazioni ed autodichiarazioni ricevute tramite il
portale. Il portale rilascerà l'attestato di certificazione con un numero di protocollo e quello sarà il documento da
consegnare al committente e/o al Comune. Prima del 22 ottobre l'Agenzia metterà on line anche una guida alla
compilazione della certificazione sul proprio sito.
Piemonte: Risparmio energetico: on line il portale del Forum Energia
L’art. 7 della Legge regionale del Piemonte 7 ottobre 2002, n. 23 “Disposizioni in campo energetico. Procedure di
formazione del piano regionale energetico-ambientale” prevede l’istituzione di un tavolo di concertazione con gli enti
locali, denominato Forum regionale per l'energia, al quale possono partecipare anche i rappresentanti delle agenzie
per l'ambiente e per l'energia, nazionali e locali, delle categorie produttive, delle forze sociali, delle associazioni
ambientaliste, degli atenei e degli enti di ricerca e, in generale, tutti i soggetti interessati. Le sei edizioni del Forum
regionale per l'energia, convocate dall’approvazione della L.R. 23 ad oggi, hanno permesso un confronto aperto tra
la Regione e i portatori di interesse (stakeholder) che ha portato alla definizione concertata delle politiche
energetiche da intraprendere e degli obiettivi da perseguire attraverso gli strumenti di programmazione regionale,
quali il vigente Piano Energetico Ambientale Regionale e la successiva Relazione programmatica sull’energia. Gli
obiettivi energetico-ambientali posti dall’Unione Europea per il 2020 e la ripartizione dell’obiettivo vincolante sulle
fonti rinnovabili a livello regionale impongono l’adozione di un nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale che
definisca i necessari indirizzi prioritari, le azioni e gli strumenti.
Per la costruzione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale, la Regione ha deciso di attivare un percorso
partecipato di approfondimenti e confronto innovativo basato su un portale web con tecnologia 2.0., denominato
“forumenergia”, attraverso cui effettuare, in modalità dinamica, la raccolta di contributi di diverse tipologie di portatori
di interessi nel mondo dell’energia da tutti i punti di vista, partendo dal produttore fino ad arrivare al
consumatore.mQuesta modalità di partecipazione è stata pensata al fine di facilitare un processo di condivisione e di
confronto di idee, proposte, necessità, esigenze dell’intera comunità regionale per cogliere pienamente tutti gli
elementi rilevanti per il nostro territorio, nello spirito del citato art.7 della l.r.23/2002.
Questo spazio rappresenta, quindi, il luogo virtuale per condividere i nuovi obiettivi da raggiungere nell’arco di tempo
2012-2020 e per proporre modifiche o integrazioni alla strategia in corso di definizione. Fino al 14 ottobre 2012 ,
attraverso il forumenergia, gli utenti possono fornire contributi e proposte sulle “linee d’azione” del Piano d’Azione
2012-2014, prima dell’approvazione delle stesse da parte della Giunta regionale.
Le linee d’azione sono le nuove agevolazioni in campo energetico che la Regione metterà a disposizione del
territorio nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi assegnati al Piemonte al 2020 (15,1% di energia da fonti
rinnovabili). Si ricorda che gli utenti possono commentare ogni singola linea d'azione alla quale sono iscritti col
proprio profilo.
Studi e
ricerche
Il settore delle costruzioni
Per uscire dalla crisi, il settore delle costruzioni deve intraprendere con decisione la strada della
sostenibilità, declinata in tre concetti chiave: riqualificazione, recupero dell'esistente e innovazione
tecnologica. In questi anni in Italia sono spariti 500mila posti di lavoro nell'intero settore delle
costruzioni, la metà direttamente nel comparto dell’edilizia. Una situazione drammatica che deriva
dall’insieme di due fattori di crisi: uno congiunturale scatenato dalla bolla immobiliare del 2008, ed
uno strutturale, cioè la crisi di un modello industriale vecchio ed obsoleto, che non ha saputo
capitalizzare gli anni di crescita del settore per rafforzare la qualità delle imprese, sia in dimensione
che in investimenti finalizzati alla ricerca ed innovazione dei materiali e delle filiere. Per uscire da
questa impasse è necessario un nuovo modello che renda più vivibili le città, ammoderni l'edilizia
esistente, diminuisca le spese di gestione delle abitazioni, migliori la qualità e la funzionalità dei
quartieri recuperando l'esistente, creando così nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati
Le proposte della Fillea Legambiente per uscire dalla crisi
La crisi delle costruzioni in
Italia è più forte che in altri
paesi. Chi è intervenuto per
tempo sui modelli industriali
innovandoli nella direzione
della sostenibilità si è difeso meglio dalla crisi. Due
sono gli obiettivi su cui puntare: innovazione e messa
in sicurezza del patrimonio
edilizio.
La crisi del ciclo del cemento e della rendita ci consegna questi numeri: oltre 2 milioni di abitazioni risultano vuote; 6
milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio idrogeologico, 3 milioni abitano in zone ad alto rischio sismico.
Il patrimonio edilizio esistente è costituito in massima
parte da case costruite male, nelle quali fa freddo d'inverno e caldo d'estate malgrado la spesa energetica
delle famiglie sia cresciuta del 52% in 10 anni.
Per uscire da questa impasse è necessario un nuovo
modello: bisogna rendere più vivibili le città, ammodernare l'edilizia esistente usufruendo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la sicurezza delle persone che vi abitano e vi lavorano, diminuire le
spese di gestione delle abitazioni, migliorare la qualità
e la funzionalità dei quartieri recuperando l'esistente,
creando così nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati.
Fillea e Legambiente hanno presentato il primo rapporto congiunto su Innovazione e sostenibilità nel
settore edilizio “Costruire il futuro”. Secondo il rapporto è necessaria una gestione strategica dell'intero
processo di recupero e rinnovamento del patrimonio
edilizio attraverso l'applicazione di un mix di soluzioni
progettuali tecnologiche e impiantistiche sostenibili che
servano anche a metterlo in sicurezza (parliamo di 11
milioni di edifici ad uso residenziale per 28 milioni di
abitazioni), ma con caratteristiche diverse e priorità di
intervento per i rischi sismici e idrogeologici, per il degrado edilizio e sociale, distribuiti in modo differente in
ogni parte del Paese.
Nel rapporto vengono individuati una serie di interventi
per l'economia sostenibile delle costruzioni, indicando
un processo (già in corso in tante città) in continua
evoluzione con particolare attenzione alle prestazioni
energetiche degli edifici, allo sviluppo delle rinnovabili e
alla certificazione energetica. Ciò porterebbe ad un
innalzamento della qualità della vita dei cittadini e ad un
aumento dell'occupazione pari a 600 mila nuovi posti di
lavoro nei prossimi 10 anni, che possono arrivare,
considerando l'indotto della filiera, a circa un milione
Gli interventi proposti da Fillea e Legambiente per il
sostegno dell’economia delle costruzioni.
1. Necessità di una regia nazionale che dia certezze
alla prospettiva dell'innovazione energetica in edilizia. In
attuazione delle Direttive europee si devono fissare i riferimenti normativi validi su tutto il territorio nazionale, e
che le Regioni possono dettagliare ma senza vuoti normativi. E' fondamentale un intervento in materia di prestazioni energetiche e certificazione, perché le classi degli edifici devono diventare riferimento per tutti gli operatori. E un intervento che dia certezze rispetto alle regole
su accreditamento dei certificatori, controlli e sanzioni.
2. Per gli edifici di nuova costruzione occorre accompagnare il miglioramento delle prestazioni previsto dalle
Direttive Europee stabilendo da subito un obbligo minimo di Classe A per tutti i nuovi interventi. Questo
obiettivo, a portata di mano da un punto di vista economico e tecnico, permetterebbe di preparare il settore
delle costruzioni alla scadenza del 1° gennaio 2021. E
permetterebbe di azzerare le bollette delle famiglie, anche grazie al contributo delle fonti rinnovabili ai fabbisogni elettrici e termici già previsto dalle Direttive.
3. Per la riqualificazione del patrimonio edilizio e dare
certezze sugli interventi e sugli strumenti di incentivazione, occorre rendere permanenti le detrazioni fiscali
del 55% per gli interventi di efficienza energetica e
allargarlo alla sicurezza statica. Ma soprattutto, occorre introdurre un nuovo incentivo per promuovere interventi di retrofitting e messa in sicurezza di interi edifici.
4. Riguardo al patrimonio edilizio pubblico, è necessario superare il Patto di stabilità nel caso di interventi che migliorino l’efficienza energetica. Agli Enti
locali deve essere data la possibilità di realizzare questi
interventi direttamente o attraverso Esco, in tutti i casi in
cui è dimostrata la riduzione complessiva di spesa realizzata grazie agli interventi e la fattibilità tecnica e finanziaria dell’intervento.
5. Sulla messa in sicurezza del patrimonio edilizio è
necessario aggiornare l’apparato normativo per gli
aspetti di sismica e statica. Occorre intervenire sugli
incentivi per premiare chi realizza interventi sia energetici che statici e introdurre il libretto del fabbricato.
6. Infine, secondo Fillea e Legambiente si deve intervenire rispetto all’impatto ambientale del settore delle
costruzioni, riducendo il prelievo di materiali da
cava. E’ possibile farlo premiando nei capitolati di appalto i materiali provenienti da inerti riciclati, e rivedendo i
costi di smaltimento in discarica e di prelievo da cava
come si è fatto negli altri Paesi europei dove si sono ridotte le cave e aumentati i posti di lavoro.
Abitare sostenibile
Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili.
Regione Friuli Venezia Giulia
Edificio “Panorama Giustinelli”
Primo palazzo costruito
interamente in legno lamellare
Descrizione dell'intervento
Tipologia di intervento
L'edificio "Panorama Giustinelli" sorge a Trieste, in Via
dei Giustinelli, vicino al porto.
L'idea alla base del progetto è la realizzazione di un
edificio residenziale sperimentale sia dal punto di vista
della struttura, sei piani interamente in legno lamellare,
sia dal punto di vista dell'efficienza energetica, dell'ecocompatibilità e della qualità, con il raggiungimento
della certificazione CasaClima A+.
Il progetto prevede la ristrutturazione con demolizione e
la nuova realizzazione di due edifici; dell'intero complesso esistente verrà mantenuta la facciata su Via dei
Giustinelli a testimonianza dell'edificio preesistente.
Il mantenimento della facciata ha portato i progettisti,
alla suddivisione del complesso architettonico in due
fabbricati: il primo (fabbricato A), vincolato al rispetto
delle geometrie della facciata ristrutturata e il secondo,
(fabbricato B), a livelli sfalsati rispetto al primo per una
maggiore ottimizzazione degli spazi architettonici.
Al progetto architettonico, oltre agli usuali vincoli urbanistici ed estetici, (caratteristici per questo tipo di intervento) fin dal suo primo concepimento sono stati conferiti obbiettivi tecnico realizzativi volti al massimo rispetto
dell'ambiente (struttura in legno) e all'efficienza energetica (riscaldamento con impianto a bassa temperatura,
generatore pompa di calore collegato a sonde geotermiche, impianto fotovoltaico, impianto mini eolico, involucro termico efficiente). Questo porta gli edifici a livelli di
eccellenza tecnologica prestazionale, senza pregiudicare minimamente gli aspetti estetico – architettonici.
Ristrutturazione (demolizione e ricostruzione) di 2 edifici
a 6 piani in legno con certificazione Casa Clima A+
Caratteristiche di cantiere:
soluzioni stratificate a secco
Specializzazioni richieste:
maestranze competenti da muratori a montatori
Stato di Avanzamento del Progetto
Cronologia: 2011-2012
Innovazione di progetto e di processo:
Involucro Disperdente - Impiego di materiali ecocompatibili a basso impatto ambientale e di soluzioni stratigrafiche "a secco". Studio di dettaglio al fine di garantire la
tenuta all'aria dell'involucro. Impiego di serramenti efficienti con vetrate a triplo vetro basso emissivo.
Impianti - Riscaldamento a bassa temperatura con pannelli radianti a soffitto sia per la fase invernale che per il
raffrescamento estivo. Generatore a pompa di calore
collegato a sonde geotermiche. Ventilazione meccanica
controllata. Produzione di energia elettrica mediante impiego di pannelli fotovoltaici e di generatore minieolici a
rotore verticale. Impianto elettrico interno alle unità abitative cablato - domotica.
Cantiere - Tutti gli elementi strutturali sono stati prodotti
di dimensioni trasportabili e seguendo la logica per cui
si deve realizzare il possibile in stabilimento limitando al
massimo le lavorazioni da eseguire in cantiere. E' il
caso delle pareti di tamponamento, che sono pre-assemblate e trasportate in cantiere, limitando le lavorazioni alla sola unione dei vari elementi trave, pilastro e
moduli parete mediante staffe in acciaio collegate con
bulloni, spinotti e chiodatura con cambrette dei moduli
parete nelle giunzioni con la struttura. Una accurata
analisi delle fasi di produzione trasporto e montaggio in
cantiere consente di razionalizzare ogni fase del
processo dalla produzione degli elementi strutturali, al
trasporto e stoccaggio in cantiere e al montaggio.
Una nuova generazione di costruzioni in legno da applicare in futuro all'edilizia popolare, industriale e pubblica da realizzare a costi sostenibili. Panorama Giustinelli è già un caso d'eccellenza: l'obiettivo immediato è
diffondere e scambiare le conoscenze con interlocutori
avanzati che possano assieme contribuire a evolvere la
cultura dell'abitare.
Fonti utilizzate per questo numero: ANCI, Cassa Depositi e Prestiti, Edilizia e Territorio, sito internet edilizia e
urbanistica, Regione Piemonte, Regione Abruzzo, Regione Emilia Romagna, Regione Lombardia, Regione Sardegna,
AdnKronos, sito internet casa e clima, sito internet edilportale, sito internet infobuild energia.
Fonte foto scheda Abitare sostenibile: sito internet infobuild e archinfo.it