quartierissime - Chiaia Magazine

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quartierissime - Chiaia Magazine
www.chiaiamagazine.it
Anno III - N. 3 marzo 2008
Distribuzione gratuita
maaga
gazziinnee
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CHIAIA
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
Edizioni
Iuppiter Group
Non è un paese per
VECCHI
Catastrofe ambientale e politica a Napoli e in Campania. Due emergenze
tengono banco: i rifiuti e Bassolino. Mentre Veltroni e Berlusconi tentano
di rinnovare i rispettivi schieramenti, il governatore, invece, si barrica
nel Palazzo. Con la credibilità sotto le scarpe e l’impossibilità di camminare
tra la gente, più che alle dimissioni pensa a come organizzare al meglio
la «resistenza» della sua poltrona. La regione è alla frutta. Il re alla muffa.
SOS CHIAIA
CHIAIA MAGAZINE
Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a:
EMERGENZE
E DISSERVIZI:
COLLABORA
CON IL BLOG
NUMERI UTILI
EMERGENZE-SICUREZZA
CARABINIERI 112
Stazione CC (via Orazio 73)
Tel. 081.681122
Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1)
Tel. 081.417486
POLIZIA 113
Comm. Posillipo (via Manzoni 249)
Tel. 081.5983211
Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185)
Tel. 081.5980311
POLIZIOTTI DI QUARTIERE
LA PAROLA AI LETTORI. Traffico e disagi tra transenne e ruspe:
troppi «lavori in corso». Videosorveglianza: il piano mai partito
VIA CARDUCCI: I «COLLAUDI»
DEI PARCHEGGIATORI ABUSIVI
Tel. 081.5954111
SOCCORSO STRADALE
Tel. 081.803116
VIGILI URBANI
Tel. 081.7513177
Unità oper. Riviera di Chiaia 105
Tel. 081.7619001
AMMINISTRAZIONE
MUNICIPALITÀ 1
Sede Consiglio Tel. 081.7644876
Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501
SANITÀ
PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI
Tel. 081.2547256
GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI
Tel. 081.7613466
OSPEDALE PAUSILIPON
Tel. 081.2205111
OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
Tel. 081.5981111 - 081.5757220
DISTR. SAN. 44
Assistenza Anziani Tel. 081.2547715
Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928
Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074
m a ga z i n e
CHIAIA
SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ
Anno III n. 3 - marzo 2008
Direttore Editoriale
Nino De Nicola
Direttore Responsabile
Alvaro Mirabelli
Art Director
Massimiliano De Francesco
Responsabile Saper Vivere
Laura Cocozza
Redazione
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Quelli di Chiaia Magazine
Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,
Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Rossella Galletti,
Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono,
Annalicia Mozzillo, Renato Rocco, Francesco Ruggieri,
Nicola Sellitti, Massimiliano Tomasetta
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
Gentile redazione,
che ci siano i cantieri a Chiaia è una buona notizia: significa, infatti, che la riqualificazione
di alcune strade, tanto agognata, sta andando avanti. Sconcerta, però, la concomitanza di
tanti «lavori in corso» in una zona della città
che sta già vivendo una forte crisi economica.
L’ingorgo di cantieri nasce da due ragioni ben
precise: la preoccupazione dell’amministrazione di perdere i fondi europei e il palese ritardo
nella consegna di alcune strade. Vedi, ad esempio, via Carducci, snodo importante del centro
di Napoli ancora in fase di ristrutturazione. In
più, in questa strada si è aggiunto il problema
dei parcheggiatori abusivi che, nelle serate della movida, sono riusciti a trasformare tra cumuli di sanpietrini, transenne, ruspe e basolati, una parte della via, fresca di restyling, in un
garage. Manca il controllo dei cantieri e soprattutto il paradosso è che il «collaudo» dei lavori «finiti» venga fatto prematuramente da
persone di sicuro non addette ai lavori.
UN QUARTIERE SPROVVISTO
DI OCCHI ELETTRONICI
Caro direttore,
ma che fine ha fatto il sistema di videosorveglianza che doveva partire a Chiaia? Con l’emergenza rifiuti sembra che gli altri problemi siano stati messi da parte. Eppure leggo una notizia che mi sembra ridicola, ma che è vera: l’urgenza del Comune di Napoli è quella di mettere
delle webcam in quei siti che dovrebbero attrarre turisti per dimostrare che l’immondizia non
c’è più. Il problema vero è che per raggiungere
quei siti - come Capodimonte, ad esempio - il turista d’immondizia ne incontrerà, purtroppo,
ancora tanta. Detto questo, se non erro, dopo il
fallimento del pacchetto sicurezza di Amato - più
uomini e più telecamere contro la criminalità doveva entrare in funzione entro marzo il piano
di videosorveglianza (relativo al traffico e alla Ztl)
di competenza comunale. Ma funzionano queste
benedette telecamere? Non so da quanto tempo
sento parlare di una Napoli vigilata in modo tecnologico, ma chi vive al centro mi ha assicurato
che gli occhi elettronici non «ci vedono» ancora.
Fabio Tancredi
Angela Carraturo
la egnalazione
DEGRADO A PIAZZA DEI MARTIRI
Quel «pozzo» nel salotto
di MASSIMO GALLOTTA
l salotto «bucato» di
Napoli ha una
Ivoragine
in più. Precisamente nella centralissima e prestigiosa
piazza dei Martiri
che, di questi tempi,
non se la passa davvero bene tra cantieri
e traffico. Passeggiare sui marciapiedi,
da queste parti, è
un’autentica avventura: immaginate per i portatori di
handicap come questa avventura sia
ancora più rischiosa. Questo mese,
L’ECCESSIVA FRAMMENTAZIONE
DELLA SOCIETÀ CIVILE
Gentile redazione,
in una Napoli ridotta male - crac economico, rifiuti, turisti in fuga, festival dei cantieri, criminalità dilagante - spuntano come funghi comitati di cittadini stanchi di subire i danni del
malgoverno. Piccole associazioni crescono e organizzano manifestazioni contro o per qualcosa. Il movimentismo napoletano è un fenomeno che sta interessando studiosi ed editorialisti
e che porta a una conclusione: l’eccessiva frammentazione della società civile. Solo negli ultimi due mesi, stando ai giornali, sono nate una
ventina di associazioni, con nomi e propositi che
si somigliano un po’ troppo. L’associazionismo
è la ricchezza di Napoli, ma al tempo stesso è
anche la fotografia di una città divisa, incapace a unire le sue forze, abile, invece, a «spezzettare» la protesta. La divisione delle associazioni è la fortuna dell’amministrazione comunale. La speranza è che la società civile - ovviamente
quella non compromessa con l’attuale potere riesca a trovare una sana sintesi politica.
Giovanni Galante
S
PRONTO SOCCORSO 118
Via F. Galiani: la bottiglia «antiratti»
Caos cantieri, Chiaia assediata
POLIZIA STRADALE
GUARDIA DI FINANZA 117
[email protected]
I lettori di Chiaia Magazine hanno, da quest’anno, uno strumento in più per lanciare gli
«Sos Chiaia» e, soprattutto, per entrare in contatto con la redazione del giornale: il blog di
Chiaia Magazine. Il nuovo spazio web (clicca: http://quellidichiaia.splinder.com) è a
disposizione di tutti quelli che desiderano segnalarci disservizi ed emergenze. E’ possibile
inviarci, quindi, non solo lettere, ma anche video e fotografie. Lucia Vitolo ha inviato via
mail uno sfogo, sottolineando che è necessario eseguire bene la raccolta dei rifiuti e soprattutto perseguire chi la trasgredisce. «Guidati bene i napoletani rispondono, ma devono crederci scrive la lettrice -; certo è difficile quando i capi hanno la vergogna addosso e non si dimettono per non perdere la poltrona». Allarme topi a via Ferdinando Galiani: Franco De Rosa ha
inviato una foto in cui una bottiglia «tappa» un buco della strada da dove «escono allegramente e quotidianamente famiglie di ratti». Il lettore si domanda: «In queste zone è mai
stata fatta una seria derattizzazione?». Gireremo la domanda alla Prima Municipalità.
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
VIGILI DEL FUOCO 115
2
segnaliamo un buco
che sembra fatto con
il compasso (nella
foto) poiché al suo
posto prima vi era
un enorme palo
della luce. Lampione
spostato e buco
ritrovato che, quando piove, si trasforma in un pozzo
pericoloso. Mentre
procede il restyling
delle vie di Chiaia, cerchiamo di non
dimenticarci degli interventi necessari di manutenzione ordinaria.
AI NOSTRI LETTORI
«Sos Chiaia» è un contenitore
di denunce e proteste contro
disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non.
La nostra intenzione è quella
di affondare il bisturi nel
degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e
richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità.
Invitiamo i nostri lettori a
indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per
rendere più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
[email protected]
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
3
Città senza turisti, economia al collasso
L’ALLARME. Rifiuti, caos e malgoverno: si ribellano albergatori e commercianti
Le istituzioni minimizzano e promuovono «Easy Napoli» per attirare visitatori
Pino Fermento
apoli e provincia: tre
milioni di abitanti, tre
milioni di storie oltraggiate. Spazzatura a due
piani, roghi e diossine, tanfo
e topi da esposizione: un pezzo di Italia che ha fatto crac.
L'umiliazione è bruciante:
bollettini di una guerra infinita, di tonnellate di pattume che partono, di altre che
le rimpiazzano, di Cdr che
scoppiano, di discariche vere
e presunte. E ancora: popolazioni intere monitorate per
vedere se è vero che cancro e
malformazioni vanno a braccetto con la crisi rifiuti. Napoli crocifissa fa il giro di tutto il pianeta e perde un'altra
volta la faccia. Napoli che collassa sulle sue infezioni politico-camorristiche, ma anche
sull'inciviltà atavica dei comportamenti individuali. Fiumi d'inchiostro sulla monnezza, e fiumi d'inchiostro su
morti ammazzati, scippatori
assassini, poliziotti aggrediti, sulla Malanapoli rozza e illegale e sulla Malanapoli in
doppiopetto: così come fiumi
d'inchiostro erano quelli su
terremoto e colera. Delitto e
castigo? Forse. Ma adesso il
mea culpa non serve.
Salvare l'economia. Nell'ora
della resa dei conti, l'imperativo è salvare il salvabile: a
cominciare dall'economia.
Danni, un mucchio di danni:
i numeri fanno tremare. Cola a picco l'agroalimentare
campano. E crolla pure il turismo, trascinandosi dietro
commercianti e artigiani. La
quarantena, partita da Napoli, ora investe, ad esempio,
Pompei e Sorrento. Gli imprenditori? Alcuni chiudono,
altri restano e lavorano tra le
macerie. Ma, nell'uno e nell'altro caso, fioccano i licenziamenti. Perciò sembra un
mezzo miracolo che da qualche mese esca allo scoperto
gente che rifiuta la resa: come nelle classiche cronache
IL CORSIVO
N
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
L’ATTERRAGGIO
ualche sacchetto di spazzatura non
Q
può oscurare il bello della Campania.
Del brutto, invece, basta non parlare
I rifiuti invadono piazza del Plebiscito: rivisitazione dell’urlo di Munch (idea e realizzazione di Laura Cocozza)
del dopobomba, spuntano
quelli che vogliono ricostruire. Sono tanti, sono arrabbiati, un sacco di idee in
testa e poca voglia di chiacchierare con una controparte politica screditata. E vogliono una sola cosa: soluzioni strutturali e a qualunque costo.
Un dialogo tra sordi. Del
nuovo clima, ad esempio, si è
accorto Claudio Velardi,
neoassessore regionale al Turismo, che, settimane addietro, al cospetto di operatori
turistici e albergatori, ha esordito nel peggiore dei modi,
negando l'evidenza della catastrofe: «I turisti? A Capodichino sbarcano a frotte. I Bed
& Breakfast? Sono pieni. I ristoranti vuoti? E' perché cucinano male». Chi gli stava davanti, una vita spesa sulla
trincea del turismo, si è spazientito e lo ha invitato ad in-
formarsi, poi gli ha consegnato fatti e cifre dell'olocausto: grandi alberghi svuotati, prenotazioni cancellate,
licenziamenti del personale,
tour operator alla canna del
gas, B&B che chiudono. E Velardi, arrampicandosi sugli
specchi: «Bisogna contrastare
i messaggi devastanti della
stampa».
L'assessore che vive su Marte,
alla fine ha proposto un rimedio alla crisi turistica: il
pacchetto «Easy Napoli», cioè
un kit di agevolazioni su trasporti, musei, visite etc., inventato dall'Ente Provinciale
Turismo e sostenuto anche
dal Comune di Napoli e dalla
Provincia, da dare ai turisti
tra Pasqua e luglio. Come
mettere un cerotto sulla cancrena. Il caso Velardi è emblematico e la dice lunga sullo scollamento dalla realtà degli amministratori locali.
La conta dei danni. Intanto,
tra quelli che non vogliono
più fare sconti, ci sono anche
i commercianti: loro il prezzo dello sfascio lo conoscono
bene e dentro ci mettono anche i parcheggi mai fatti e i
cantieri a raffica che paralizzano il traffico. Quelli di
Chiaia, ad esempio, si stanno
già attrezzando per la rivincita. Spiegano Nino De Nicola e Gianni Gagliardi, rispettivamente presidente e segretario delle «Nuove Botteghe dei Mille»: «Ora il Palazzo è passato alla tattica di minimizzare. Ma il contraccolpo subìto da centinaia di ditte commerciali in una Napoli ridotta a terra bruciata, è
enorme. L'associazione, anzi,
ha incaricato alcuni legali di
studiare iniziative di rivalsa
nei confronti dei responsabili del danno economico e
d'immagine».
troppo. Guai, poi, a nominare Bassolino
in pubblico: si rischia, per dirla alla
Proietti, il fischio maschio senza raschio.
Questa è in sintesi la campagna elettorale del Partito Democratico o, almeno,
questa doveva essere nella sceneggiatura
originale del capoccia Veltroni. L’invio di
un «rassicuratore», tignoso e mordace
come mister simpatia Massimo D’Alema,
avrebbe dovuto distogliere l’attenzione
dall’«innominabile». Ma il copione è
saltato come i popcorn sia perché l’emergenza monnezza non si placa - l’uppercut di Report sui rifiuti tossici ha atterrato nuovamente il governatore, commissario per le bonifiche, mai avvenute, fino
al primo febbraio 2008 - sia perché, in
fondo, la nuova stagione del Pd da
queste parti è come il film di Pappi
Corsicato: chimera.
L’innominabile crea imbarazzo, fa il
vuoto, disturba e il suo destino sembra
segnato: vivere, in un vago tempo d’aspettativa, nel lebbrosario della politica.
Per il momento, però, tra il disagio di chi
sta nel Pd e di chi non ci starà mai,
porta la sua decadenza in giro e, quel
che è peggio, non molla la poltrona alla
Regione e la ricca partita dei fondi
europei. Quale nuova stagione allora? Se
lo chiede chi con il Pd è alleato (Di Pietro:
«Le dimissioni di Bassolino sono indispensabili»), chi ne fa parte addirittura
proponendosi come futuro governatore
(Nicolais: «Con Bassolino i conti li faremo
dopo il voto») e chi ne è stato escluso per
limiti d’età e di legislature (De Mita: «Il
Pd è stato come quell’insetto che muore
un istante dopo aver procreato una
nuova vita»). La strategia del rassicuratore D’Alema è già fallita: il suo «fin qui
tutto bene» non salverà l’innominabile.
Nè il Pd. Per la loro società a perdere vale
il finale del film «L’odio» di Kassowitz:
«Questa è la storia di una società che
precipita. E, mentre precipita, per farsi
coraggio si dice: fin qui tutto bene... fin
qui tutto bene... Il problema non è il volo,
ma l’atterraggio».
PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
4
LE ECOBATTAGLIE
Alvaro Mirabelli
GUIDA ALLA DIFFERENZIATA
Nel numero di febbraio di Chiaia Magazine
abbiamo pubblicato «Guida alla differenziata», vademecum per la raccolta intelligente
e civile dei rifiuti che indicava anche le
ecopiazzole presenti a Chiaia-San Ferdinando-Posillipo. Visto il successo dell’iniziativa,
la «Guida alla differenziata» è interamente
scaricabile sul sito www.chiaiamagazine.it:
basta cliccare il banner «Le ecoiniziative di
Chiaia Magazine» e, in poco tempo, il vademecum comparirà sul vostro desktop.
IL GIORNALE DELL’ORDINE DEI MEDICI NAPOLI
L’Ordine dei Medici di Napoli,
presieduto da Giuseppe Scalera,
ha dedicato ben due numeri del
suo giornale all’emergenza rifiuti. Il Bollettino di marzo, ad
esempio, si apre con il resoconto
della riunione straordinaria della
Federazione Nazionale degli
Ordini dei Medici Chirurghi ed
Odontoiatri, tenutasi a Napoli il 9
febbraio nella sede dell’Ordine di
Napoli (piazza Torretta 9) in cui i
medici, hanno redatto un documento anticrisi, presentato, poi,
al commissario De Gennaro.
VIA GALIANI, LA MIGRAZIONE DEI CASSONETTI
All’incrocio tra via Galiani e viale Gramsci è stato realizzato di recente un attraversamento pedonale con strisce
bianche e palettatura. Qui, in pochi metri quadri, va in
scena da qualche tempo un piccolo scandalo: 6 cassonetti
che migrano in continuazione da un punto all’altro (vedi
foto). In origine i 6 contenitori, sempre strapieni di immondizia sversata fuori orario e neanche differenziata,
erano correttamente sistemati
lungo il marciapiede di viale
Gramsci. Sfrattati da auto e
furgoncini, sono finiti sulle
strisce pedonali, ostacolando i
pedoni e lo svuotamento. Ora
la trovata dell’Asìa che li collocati lungo la palettatura.
Risultato: l’ingresso di via
Galiani oscurato da una barriera di immondizia con danni,
d’immagine e commerciali,
alla strada. D’accordo commercianti e residenti: «L’Asìa non ne azzecca una». Furibondo
il presidente della Mun.1, Fabio Chiosi: «Inammissibile! I
cassonetti vanno spostati. In quei cassonetti, tra l’altro,
gli esercenti del mercato ortofrutticolo continuano a
scaricare abusivamente i rifiuti umidi. O la smettono o
rischiano la licenza. Solleciterò i vigili a intervenire».
La vignetta di Malatesta
ittadini stufi di un governo del territorio che i guai
si limita a spostarli da una
scrivania all'altra. Cittadini, non
a caso di Chiaia, che oggi si mobilitano con fatti concreti contro
la tragedia rifiuti. E così fioccano le iniziative dal basso. Ecco
una panoramica dei fermenti
che caratterizzano la voglia di
muoversi a Chiaia-San Ferdinando-Posillipo (e non solo).
C
Il volontariato. Nasce l'alleanza anti-immondizia tra sodalizi
del volontariato napoletano e
parte dall'ABC, cioè lezioni pratiche in piazza di raccolta differenziata. Tra i promotori Lello
Pagnotta, chiaiese purosangue,
presidente del Lions Club Napoli Futura: «Scontate le colpe
istituzionali sul disastro attuale.
Ma la verità più scomoda - dice
Pagnotta - è l'inciviltà di tanti
napoletani, dalla periferia ai
quartieri bene, coi loro alibi impresentabili come “io non faccio
la differenziata, tanto mischiano tutto” oppure “i cassonetti
sono sempre strapieni”. Perciò
giovani e adulti, quelli con senso civico, devono iniziare a “indignarsi di più”. E quelli che ancora ignorano la differenziata
vanno duramente sanzionati».
Con Pagnotta si sono schierati
anche Rosita Oliva, presidente
di Innerwheel Napoli Ovest,
Francesca Femiano Fuccia, presidente del Soroptimist di Napoli, e Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei
Mille». L'intesa, cui ha aderito
anche la Municipalità 1, ha subito prodotto una giornata dimostrativa: «L'8 marzo, a piazza
dei Martiri e a piazza San Pasquale - spiega Rosita Oliva - sono
stati allestiti due gazebo con le
campane per la differenziata,
fornite dall'Asìa. I cittadini, da
noi sensibilizzati, hanno consegnato i loro rifiuti selezionati
ed ottenuto informazioni». «E'
fondamentale - aggiunge Francesca Femiano Fuccia - coinvol-
INIZIATIVE
Dimostrazioni
in piazza
su come si fa
la differenziata,
incontri con
le istituzioni,
dibattiti e storie
di «rimborsi»:
la società civile
si organizza
per superare
l’emergenza
ambientale
gere il cittadino perché collabori con le istituzioni». «I commercianti di Chiaia - avverte De
Nicola - sono da sempre in prima linea per la vivibilità del
quartiere: insisteremo con le iniziative educative sui rifiuti». Silvana D'Ippolito, assessore all'Educazione della Mun.1: «Chiaia
è quartiere leader e deve dare
l'esempio. La prima Municipalità punta, tra l'altro, a convertire alla differenziata anche pub
e supermercati di zona». L'8 marzo, intanto, gli organizzatori
hanno sfidato anche la pioggia
battente. Ma i risultati sono arrivati: raccolti alcuni quintali
differenziati di vetro, carta, alluminio e plastica. Ai cittadini
volenterosi sono stati distribuiti anche sacchetti di «compost»,
il fertilizzante ottenuto dal trattamento dell'umido (scarti di cibo etc.) e raccolto dall'associazione «Fare Verde». «Ora si trat-
PRIMO PIANO
L’INTERVENTO
Copiamo Vienna: un inceneritore in città
Giuseppe Marasco*
Sotto la munnezza è morta non solo una
classe politica, ma anche la città: e ancora
non c'è soluzione. Ma ci sarebbe una via d'uscita possibile, se non ci fossero malapolitica, malaffare e società incivile: la soluzione
è un termovalorizzatore in città e la sua realizzazione, preceduta dalla raccolta differenziata, cancellerebbe ogni crisi. Inceneritori cittadini già esistono in Italia ed all'estero: a Brescia, Montecarlo, Vienna. E
nell'ultimo anno un termovalorizzatore di
nuova generazione è stato costruito anche
a Venezia, a soli 8 chilometri da San Marco: l'impianto è molto interessante. A Venezia non è possibile effettuare la differenziata in città poiché i rifiuti vengono prima trasportati nei canali sulle chiatte (le
scoasse) e poi separati nell'impianto. In par-
ta di insistere - sottolinea Fabio
Chiosi, presidente della Municipalità1 -, replicando l'appuntamento una volta al mese in
una piazza della Municipalità.
E miriamo a coinvolgere anche
il territorio di San Ferdinando».
La citta che non ci sta. Altri
pezzi della società civile, intanto, hanno deciso di presidiare il
fronte rifiuti. Si tratta dei comitati civici di protesta. Un mare di
sigle che ora inizia ad organizzarsi in sodalizi più ampi. Come
nel caso di «La città che non ci
sta», un network di organizzazioni, compattato dall'indignazione e dalla voglia propositiva:
30 associazioni apartitiche che
si sono alleate di fronte al degrado della città. «La città che
non ci sta» ha debuttato di recente sulla scena cittadina, proprio in coincidenza con l'esplosione della crisi rifiuti. Il network ha subito partorito proposte concrete in materia di raccolta differenziata, poi le ha consegnate a Gianni De Gennaro,
supercommissario ai rifiuti. Con
lui, ad esempio, le 30 associazioni si sono impegnate a pubblicizzare in città il sistema della selezione a monte dell'immondizia. In cambio gli hanno
chiesto di prevedere per i cittadini più bravi nella differenziata, dei vantaggi precisi: insomma dei premi. Un po' come funziona in altre città: Roma, ad
esempio, dove l'amministrazione comunale, malgrado non ci
ticolare la spazzatura viene “bollita” per
una settimana in enormi cassoni (“biocelle”), asciugata, sminuzzata, passata al setaccio per separare quello che si può riciclare. Ferro, plastica e carta possono essere
venduti sul mercato. Il resto è combustibile da rifiuto (il CDR) che può essere venduto in “brichette” (sorta di bastoncini) all'Enel oppure separato in “compost” da smaltire nei terreni come fertilizzante: infine il
restante viene bruciato con produzione di
calore ed energia elettrica. E solo il 6% del
residuo dell'incenerimento va in discarica.
Quali i vantaggi degli impianti urbani? Innanzitutto la vicinanza con il centro riduce gli spostamenti su gomma del materiale raccolto: e meno distanze vuol dire meno inquinamento da fumi dei camion, minore perdita di percolato sulle strade e nell'ambiente. In più la vicinanza col centro ot-
siano emergenze, il meccanismo
della premialità lo ha già attivato fin dallo scorso ottobre. Nella Capitale il sistema, per ora limitato a 25mila famiglie, funziona così: si tratta di uno sconto sulla tassa rifiuti (a Roma si
chiama TARI) di 50 euro che è
già stato attivato nella bolletta
2008. La detrazione sulla TARI
viene applicata in ogni Municipio (che è il corrispondente della Municipalità napoletana): ne
godono appunto le famiglie romane che ottengono i migliori
risultati nella differenziata. Per
mettere il metodo in pratica,
ogni Municipio è stato diviso in
microzone e, per individuare i
nuclei familiari meritevoli, si tiene conto del numero dei cassonetti svuotati, del peso dell'immondizia e di altri parametri. A
Roma il sistema funziona per 2
ragioni: civiltà e organizzazione. Napoli anarchica e la sua
sgangherata azienda rifiuti sono in grado di fare lo stesso? Una
cosa è certa: in città l'idea dello
sconto per le famiglie riciclone
è già da un bel pezzo che sgomita invano in cerca di credito
tra amministratori e politici. «La
città che non ci sta», però, un risultato lo ha ottenuto. La sua richiesta di adottare il sistema della premialità è stata inserita in
un protocollo d'intesa tra le istituzioni: e il Comune si è persino
impegnato «ad individuare forme di premialità tra tutti i residenti in edifici condominiali dove sarà possibile svolgere positi-
timizza anche lo sfruttamento dell'energia elettrica e del calore prodotto che possono essere immessi nella rete cittadina.
Ma quanto inquina un impianto moderno
e di medie dimensioni come quello veneziano? Pochissimo. E' pulito, silenzioso, efficiente ed immette nell'aria ogni ora 60mila milligrammi di polveri, pari ai fumi di
scappamento di quindici auto euro2. E di
questo tipo di auto in Campania ve ne sono oltre 2 milioni. A Napoli, allora, un impianto così si potrebbe facilmente sistemare nei terreni abbandonati della ex raffineria Q8: ci sono 40 ettari disponibili e un
inceneritore del genere (più l'impianto di
compostaggio) occuperebbe un piccolo spazio. Ma potrebbe essere facilmente allocato anche in altre zone di Napoli: basterebbe solo volerlo. E finirebbe un incubo.
*Neurologo
vamente la differenziata». Ma
non bastava. L'idea della premialità doveva guadagnarsi uno
spazio soprattutto nel «Piano
della raccolta differenziata»,
quello che il Comune di Napoli,
obbedendo all'ultimatum del governo Prodi, doveva redigere e
approvare entro l'8 marzo, altrimenti sindaco e assessori sarebbero stato destituiti. E il «Piano per la differenziata», sia pure in extremis, è stato approvato, compresa la misura della premialità. Che però già nasce zoppa: il Piano, infatti, ne parla in
modo generico e non spiega quali saranno i benefici per i cittadini virtuosi nella raccolta differenziata. Vecchia storia questa
delle cose a metà. Le 30 associazioni, però, il risultato lo hanno
incassato.
Il Piano della differenziata. Il
documento approvato dall'assemblea comunale contiene le linee guida per realizzare la differenziata in città. Eccole per
sommi capi. Innanzitutto uno
scadenzario: portare la differenziata al 50% nel 2009, al 60%
nel 2011 e al 65% nel 2012. L'altro obiettivo è il decollo entro il
2008 della «differenziata a domicilio» (raccolta porta a porta),
ma solo su un campione di
100mila abitanti. E per convincere i cittadini si ricorrerà, lo abbiamo visto, alla leva di meccanismi di premialità ancora tutti da individuare, anche se lo
sgravio fiscale per i cittadini più
A due passi dalla cattedrale di S. Stefano,
cuore antico di Vienna, c’è il più straordinario termovalorizzatore del mondo (nella
foto). Ideato dal bioarchitetto
Hundertwasser e costruito in tre anni
(1987-1989), l’impianto è un’opera d’arte.
Sulla sua cupola nidificano i falchi. I cittadini lo amano, i turisti lo visitano. Un
inceneritore griffato e supertecnologico,
appena 12 addetti, che ogni anno "dissolve" le 900mila tonnellate di rifiuti, prodotte da Vienna (1.800.000 abitanti): e
ogni tonnellata produce appena 900 gr. di
polveri, destinate a discarica. Emissioni
minime (secondo parametri europei) che
chiunque può controllare su Internet.
meritevoli sembra la strada
maestra. Ma i napoletani andranno coinvolti anche con l'inserimento obbligatorio nei regolamenti condominiali delle
modalità di raccolta della differenziata. Nasce, poi, un grande
sito di compostaggio nell'area
occidentale, addetto alla produzione di fertilizzante originato
da rifiuti umidi (portata non superiore alle 25mila tonnellate
annue). E poi campagne informative e partecipazione delle associazioni all'attuazione del piano. In cima alla lista delle priorità, poi, c'è pure il contratto di
servizio che il Comune deve stipulare con l'Asìa cui toccherà
mettere in pratica l'intero piano: un contratto da fare in fretta, anzi entro il 2008. Il che porta dritto al nodo economico che
si spera di sciogliere, attingendo
a fondi regionali: il semplice
start del piano, infatti, esige nel
solo 2008 ben 20 milioni di euro. E la sensazione, alla fine, è
che proprio i problemi di cassa
del Comune complicheranno
non poco il destino del Piano.
Un conto da regolare. Ma torniamo ai napoletani: se quelli
collaborativi non mancano, un
altro pezzo di città è anche deciso a regolare i conti in sospeso. Sullo sfondo dell'intera emergenza, infatti, aleggia uno spettro: ad evocarlo è la società civile, a spaventarsi invece sono le
istituzioni. Per il Comune di Napoli, infatti, l'orco cattivo ha un
nome e cognome: Angelo Pisani, di professione avvocato, bellicoso paladino dei diritti dei cittadini al punto da aver fondato
l'associazione «Noi consumatori». Il fatto è che Pisani, al timone del suo sodalizio, ha impresso una svolta clamorosa al rapporto tra cittadinanza sotto
shock da rifiuti e amministrazione comunale: l'avvocato e i
suoi collaboratori hanno portato il Comune in tribunale, esigendo e ottenendo che una signora di Pianura ottenesse il
rimborso della TARSU. «Lo dice
il Codice Civile: se una prestazione non viene fornita - ha sostenuto Pisani -, il cittadino ha
diritto alla restituzione dell'importo versato». E il giudice gli
ha dato ragione, decretando per
la cittadina un rimborso di 500
euro più spese legali. Un precedente esplosivo che rischia di innescare una gigantesca reazione
a catena: su quei presupposti,
infatti, sono già 356 le cause intentate attualmente al Municipio partenopeo. E in ballo non
c'è solo il rimborso, ma anche il
risarcimento per danni alla salute e alla dignità. Pretese che, se
accolte in blocco dai giudici,
consegnerebbero il Comune al
crac finanziario. Pisani, intanto, ne fa una questione di giustizia. Anzi una crociata da combattere col suo esercito: 500 avvocati, 28 commercialisti e 5
medici legali, tutti coinvolti nel
patrocinio gratuito dell'utente
calpestato.
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
Parcheggi interrati, caccia ai progetti
LA NOVITÀ. Idee e piani di fattibilità: i fermenti non mancano. Chiosi sostiene
la proposta del Rotary: 5mila posti a Chiaia. Poteri speciali: il disimpegno di Massa
Alvaro Mirabelli
archeggi sotterranei in centro: l'incubo peggiore di Rosa Russo Iervolino. Lei, in
sintonia con gli ultrà dell'ambiente, non ha mai nascosto la
sua ostilità alle aree di sosta in-
P
terrate, considerate attrattori di
traffico. Nel 2006, però, sotto elezioni, ci ripensò: «I parcheggi in
centro? Si faranno». Riconquistato però Palazzo San Giacomo,
i parcheggi sono di nuovo spariti dall'agenda del sindaco. Che
poi ha sventolato il suo alibi preferito: «Senza poteri speciali, gli
unici in grado di produrre fondi
e accelerare le procedure, ho le
mani legate».
Il 5 marzo 2007, però, le mani
gliele ha slegate la nomina ufficiale a Supercommissario per il
traffico e la viabilità. Risultato:
lei a corto di pretesti e la città a
insistere che ora sui grandi par-
cheggi doveva darsi una mossa.
Da Chiaia, ad esempio, quartiere
martire del traffico, i migliori
tecnici della città le hanno persino scodellato sulla scrivania i
piani per grandi strutture interrate sull'asse Piedigrotta-piazza
Vittoria: alla sindaca bastava al-
lungare le mani. E invece calma
piatta fino al dicembre 2007
quando, durante un incontro,
hanno provato a snidarla dal
bunker delle indecisioni gli esponenti del Comitato Chiaia per Napoli. Ma la sindaca li ha gelati:
«Non c'è un centesimo». E spiegarle che le opere si potevano fare col «project financing» (cioè a
costo zero per il Comune) è stato come parlare al muro. Così
adesso il sospetto è certezza: dietro gli slalom di chiacchiere resta intatto il no viscerale della
sindaca ai parcheggi in centro.
Un'ostinazione che, però, non
scoraggia la prima Municipalità
che ha approvato a maggioranza
(contrario il centrosinistra) un
pacchetto di progetti per parcheggi interrati a Chiaia, elaborati da un pool di professionisti
dietro incarico del Rotary Club di
Napoli. Il documento (già inviato al City Manager Luigi Massa,
soggetto attuatore degli interventi da fare coi poteri speciali)
individua 10 punti sensibili nei
quali edificare altrettanti parcheggi interrati per circa 5mila
posti auto.
Il piatto forte è una struttura di
sosta sotto piazza del Plebiscito
(2mila stalli). Gli altri parcheggi
progettati, tutti interrati tranne
quello alla Darsena Acton (1.500
posti a raso), sono quelli a Parco
Castello (500 posti), a piazza Vittoria (500), alla rotonda Diaz
(250), a piazza Sannazzaro/Mergellina (1.000), a largo Beneventano (100), a piazza Mercadante
(500), Riviera di Chiaia (largo Pignatelli) (455), viale Gramsci
(900) e viale Dohrn (600). Spesa:
200 milioni, «a carico del consorzio proponente», puntualizza
Fabio Chiosi, presidente della
Municipalità1, che valuta il piano inattaccabile «sul fronte tecnico perché gli studi preliminari sono irreprensibili, su quello
formale perché c'è il sì della Sovrintendenza, su quello burocratico perché i poteri commissariali consentono qualunque accelerazione». Il piano sarà sottoposto anche al sindaco «che dovrà decidere in fretta - dice Chiosi - visto che i poteri speciali scadono a dicembre 2008».
CHIAIA MAGAZINE
AL PAUSILIPON
Anche quest’anno Chiaia Magazine ha devoluto il ricavato (1000
euro) del Burraco di Natale tenutosi l’11 dicembre 2007 al
Circolo Posillipo - all’associazione
Carmine Gallo. La somma andrà
ad aumentare il fondo speciale
della Onlus, destinato ad aiutare i bambini del Dipartimento
di Oncoematologia pediatrica
dell’Ospedale Pausilipon. La
consegna dell’assegno è avvenuta proprio nel nosocomio di via
Posillipo (vedi foto), dove una
delegazione di Chiaia Magazine,
composta da Laura Cocozza,
Massimiliano De Francesco e
Nino De Nicola, ha incontrato
Marie France Boccalatte, combattiva vicepresidente dell’associazione Gallo e la vulcanica
volontaria Lilly Laudiiero.
SOCIETÀ CIVILE IN PIAZZA
Continua il mistero
del Garage Morelli
La concessione comunale a costruire un
supergarage nel cuore
di Chiaia, rimbalzata a
destra e a manca per
17 anni, è maledetta a
dir poco: così, l'ultima
puntata del thriller
Morelli hanno deciso
di scriverla in piazza i
cittadini del quartiere.
Lo scorso 13 febbraio il
Comitato Chiaia per
Napoli, fedele alla
tattica del blitz, ha
riunito, sullo slargo di
via Morelli su cui si
affaccia l'apertura della ex autorimessa municipale, circa
40 cittadini esasperati. Professionisti, commercianti, cittadini: tutti con il proposito di sollevare il velo di uno tra i
misteri più ingloriosi e imbarazzanti del capitolo parcheggi a Napoli. E' dal 2000 infatti che il sipario è calato definitivamente sulla vicenda, da quando cioè la Napoletana
Parcheggi ha rilevato la concessione dei lavori di ristrutturazione del garage. Vero è che nella cavità tufacea l'impresa
del costruttore Mario Maione si è insediata solo nell'aprile
2004 con l'obiettivo di ricavare sulla carta 673 posti auto (il
70 % da rivendere, il 30 % per l'utenza pubblica): e la data
di consegna dell'opera finita fu indicata nel dicembre
2006. Ma è anche vero che da allora non si è mossa più
foglia. Maione ha prima tirato in ballo i tempi lunghi delle
verifiche statiche, poi la necessità di adeguare il progetto in
corsa alle nuove norme antisismiche: e intanto indicava
scadenze, tutte puntualmente sforate. Alla fine si è appreso
solo che i posti pubblici saranno solo 110 e che la conclusione dei lavori slitta a ottobre 2009. (p.f)
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QUARTIERISSIME
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Viale Gramsci, così muoiono le palme
AMBIENTE. Contro il «punteruolo rosso», feroce parassita vegetale, interviene
il Comune. Dubbi sulla disinfestazione. Il Servizio Giardini: «Regole rispettate»
Oscar Medina
n killer a viale Gramsci: è
il «punteruolo rosso», parassita la
cui larva divora le
palme e le uccide. La
legge impone una
profilassi severa per
eliminare l'insetto ed
evitare il contagio. In
Campania monitorare
il flagello e allertare i
proprietari, privati o
pubblici, delle piante infestate spetta al Servizio
Fitosanitario della Regione Campania: e siccome
le palme di viale Gramsci
sono del Comune, la disinfestazione è toccata al
Servizio Giardini, diretto
da Maria Rosaria Guidi
(il Servizio Giardini dipende dall'assessore comunale all'Ambiente
Gennaro Nasti). 5 le palme malate individuate:
«Come da procedura - avvertono i dirigenti del
Servizio Giardini - i tron-
Chi abbatte le piante?
U
Il «punteruolo rosso» è un parassita che si diffonde
a gran velocità. Anche i proprietari di giardini privati
o titolari di ditte e vivai hanno l'obbligo di abbattere
e distruggere le piante infestate sulle quali ogni
recupero è inutile. In questo caso hanno due alternative: o rivolgersi al Servizio Fitosanitario Regionale
(tel. 081.7967208-081.7967206-081.7967214) che si
attiverà per la distruzione delle palme infette o
procedere autonomamente, ma sempre avvisando
prima il Ser. Fitosanitario Regionale con cui saranno
concordate le modalità dell'operazione. Il mancato
rispetto dell'obbligo comporta sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del dec. leg. 214/2005.
chi sono stati
tagliati, asportando le
parti superiori infestate,
e gli apici dei monconi
(tranne uno) sono stati incappucciati e sigillati con
un telone di plastica per
impedire il contagio. I 5
monconi ora sono inoffensivi, ma saranno abbattuti». E se qualcuno,
come nel caso del consigliere della Municipalità
1 Massimo Gallotta,
obietta che l'abbattimento doveva essere immediato, il Servizio risponde
così: «Due i motivi che
non lo hanno consentito.
Prima la questione procedurale: mancano ancora i pareri della Commissione Interna Beni Ambientali e della Sovrintendenza. Poi l'indisponibilità economica: il Servizio, infatti, pur avendo
chiesto a dicembre i fondi necessari alla Giunta
comunale, non li ha ottenuti. Per proteggere le
2.400 palme di Napoli e
combattere il punteruolo servono risorse tecniche ed economiche ingentissime: le difficoltà
sono oggettive».
Talmente oggettive che
per il lavoro a viale Gramsci il Servizio Giardini,
non potendo disporre di
una propria impresa, si è
servito di una ditta specializzata, gentilmente
«prestata» dal Servizio
Progettazione Parchi. Ma
l'intervento a viale Gramsci è stato eseguito a regola d'arte?
Secondo i residenti, che
hanno scattato anche fotografie, la profilassi non
è stata osservata in pieno
al momento del taglio in
loco: infatti non è stata
coperta con telone di plastica l'area sottostante le
piante, una misura che
serve per raccogliere i residui infetti e impedirne
la dispersione nell'ambiente circostante. Risultato: sulla strada un tappeto di bozzoli con relative larve che, secondo i
cittadini, non sono stati
né raccolti nè imbustati.
Replica del Servizio Giardini: «La ditta ci ha assicurato di aver messo teloni protettivi alla base
delle piante trattate, di
aver raccolto con le dovute cautele i residui infetti e di averli trasporta-
ti con un furgone sigillato». Già, ma trasportati
dove? Il Servizio Giardini: «L'impresa ha stoccato
il materiale in un proprio
sito autorizzato, poi lo ha
tritato e bruciato».
Altro dubbio: «A viale
Gramsci- incalza ancora
Gallotta - c'è ancora una
palma infestata che sta
visibilmente collassando
su se stessa.E’ un pericoloso focolaio infettivo. Come è possibile che stia ancora lì?».
«La palma infestata superstite, di cui siamo a conoscenza, sarà trattata al
più presto», replicano i
dirigenti del Servizio
Giardini, senza però fornire spiegazioni sul ritardo. Infine: si è provveduto ad irrorare con pesticidi adeguati le piante
sane? «No. La Asl competente non ha consentito
per motivi sanitari l'uso
di insetticidi specifici in
pieno centro urbano».
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Case, la crisi dei mutui blocca il mercato
L’INCHIESTA. La buona notizia è che la compravendita immobiliare è ancorata
ai prezzi di un anno fa. Ma gli esperti frenano: troppe le vittime del tasso variabile
Oscar Medina
.A.A. Cercasi casa disperatamente. Napoli, mercato delle compravendite
immobiliari: più immobile di
così si muore. Vicina allo zero
l'offerta in quasi tutti i quartieri. E per molte ragioni. La
prima è l'oggettiva penuria di
case disponibili. Ma il tocco finale alla crisi lo aggiungono i
proprietari: nel 90% dei casi la
stima del padrone di casa sfugge a qualunque ragionevole
convenzione di mercato. Prezzi amatoriali, dunque, e di conseguenza ai confini della realtà. Succede persino in periferia. E a Chiaia-Posillipo, o Vomero-centro, diventa follia.
Dunque un mercato senza bussola, consolidato verso l'alto,
con dinamiche ormai scontate. Quali? Innanzitutto la durata infinita delle trattative:
perché chi compra ci pensa su
mille volte e chi vende resta arroccato sulla richiesta iniziale.
In secondo luogo, a rallentare
le transazioni ci pensano le
macchinose operazioni di accensione del mutuo con cui
tenta di finanziarsi chi investe
nel mattone.
Questo, in pillole, lo scenario.
O almeno lo è stato fino allo
scorso autunno quando, se possibile, è peggiorato: il colpo di
grazia al mercato lo ha inflitto
l'impennata stellare dei tassi
variabili, abbattutasi sul popolo dei mutui. Adesso, infatti,
l'esercito dei finanziati, azzan-
A
La «cover» di Chiaia Magazine
del febbraio 2007
nati alla gola dal debito con
la banca ed economicamente sovraesposti, ha un
solo problema: la sopravvivenza. E il cerchio si chiude:
perché ora ad un'offerta immobiliare col contagocce si è
saldata la disintegrazione della domanda. «E dire che le valutazioni - conferma Alfredo
Papaccio, esperto del “Gruppo
Europeo Immobiliare” - sono
restate quelle di un anno fa.
Purtroppo le vittime del tasso
variabile sono scomparse di
scena. In secondo luogo sono
spaventati anche i piccoli risparmiatori che, a questo punto, non se la sentono di accendere un mutuo che integri il
loro gruzzoletto.
Terzo: le stesse banche si sono
ormai chiuse a riccio. E così viene meno una bella fetta di potenziali acquirenti. Restano in
gioco quelli che non hanno
problemi di capitali:
che però ingaggiano
col venditore un
duello al ribasso che
può durare anche
10/15 mesi. E spesso
una delle parti molla per sfinimento. Da
qui il calo vendite, ad
eccezione delle case
di piccolo taglio, dai Alfredo
40 ai 60 metri qua- Papaccio
dri: basta che non si
superino i 400mila
euro di spesa».
Dunque, prezzi fermi da un anno. Lo dice anche Clemente
del Gaudio, presidente della Borsa Immobiliare di Napoli,
e porta ad esempio
Chiaia-Posillipo: «Se- Clemente
condo le nostre rile- del Gaudio
vazioni le quotazioni in zona sono
inalterate rispetto
al primo semestre
2007: e trattandosi di zone di prestigio, presentano nel ramo residenziale quotazioni con punte
superiori ai Mauro
7mila euro a Tempesta
metro quadro.
Sul fronte locazioni, invece, è
aumentata la domanda e il valore dei fitti è diminuito: la
“questione mutui”, infatti,
orienta molti a preferire una
casa in affitto. Il futuro è a Bagnoli che, grazie al risana-
mento e agli investimenti privati, offrirà
chance immobiliari
d'élite: già se ne parla come della “nuova
Posillipo”».
Sulla questione mutui torna Mauro
Tempesta, coordinatore dell’Area Sud Pirelli RE Servizi Finanziari: «Chi ha
contratto un mutuo
con tasso variabile e
non può più sostenerlo, va informato.
La prima chance è la
rinegoziazione del
tasso con la propria
banca. La seconda è
la sostituzione del
mutuo: il cliente può
riaccenderlo con un
altro istituto di credito che cancella la
vecchia ipoteca e ne
attiva un'altra. La terza possibilità è una
novità introdotta
dalla legge Bersani,
ma sconosciuta ai
più: si tratta della
surroga la quale permette al cliente, senza pagare le spese
accessorie, di trasferire mutuo e ipoteca
ad un'altra banca e di rinegoziare il tasso».
Ma è il caso di aggiungere che
le banche, prima di concedere
una sostituzione o una surroga, passeranno il cliente al setaccio.
QUARTIERISSIME
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Catafalco in piazza, nessuno lo vuole più
IL CASO. Si riaccende la polemica sul «mostro» di piazza dei Martiri che da 15 anni
deturpa l’ambiente. Chiaia Magazine alimenta il dibattito: intervengono i lettori
Riceviamo e pubblichiamo un
ampio stralcio della lettera inviataci dal lettore Renato Galli sul caso del «catafalco» di
piazza dei Martiri.
o per puro caso posato gli
occhi sulla lettera «Il mostro di Piazza dei Martiri»
apparsa nella rubrica «la parola
ai lettori» sul numero di gennaio
di «Chiaia Magazine». Mi chiamo
Renato Galli, sono ingegnere ed
abito in via Domenico Morelli,
Palazzo Nunziante, appartamento al secondo piano con affaccio diretto sul…. “catafalco” e,
se mi è concesso, posso dare io la
risposta alle domande che si pone il lettore Giovanni Saggese, facendo un po' la storia di Palazzo
Nunziante e delle vicende giudiziarie ad esso connesse. Nel centro di Napoli, a Piazza dei Martiri, sorge il Palazzo Nunziante,
opera di Enrico Alvino datata
1850, tra i palazzi storici più prestigiosi della città anche per la linea architettonica che lo contraddistingue, il quale unitamente all'annesso giardino, da
sempre noto come “giardino di
delizia” di Palazzo Nunziante, è
vincolato ai sensi della Legge
1089 del 1939.
All'interno del detto giardino, sul
lato di via D. Morelli, la S.a.s.
“Gran Caffè Cristallo”, con il fine
di realizzare un bar, ha installato un cantiere per l'esecuzione di
H
Il «mostro» di Piazza dei Martiri
altre opere edili, la realizzazione
delle quali è stata sottratta alla vista di occhi indiscreti, avendo la
medesima Società avuto cura di
coprire il cantiere mediante la
disposizione lungo tutto il perimetro dei lavori di una struttura
di sostegno su cui è stato posto un
tendone di colore verde. Lo scempio dell'assetto del territorio, realizzato sulla centralissima Piazza
dei Martiri, costituisce un emblematico esempio di come nulla muta in questo singolare contesto della città, endemicamente
esposta ad ogni forma d'illegalità. Non cambiano neppure le tecniche ed i metodi d'elusione delle norme che regolano la materia
urbanistica ed edilizia, nonché i
vincoli ex legibus 1089/39 e
1497/39 e D.L. 490/99. Allo scopo
di conseguire un “qualcosa di
nuovo”, non lecito e del tutto diverso dal preesistente (peraltro
già abusivamente costruito) per
tipologia strutturale e per destinazione d'uso, è sufficiente - in
un arco relativamente breve di
tempo - frammentare un radicale progetto architettonico in una
serie d' interventi minori, in modo tale che la somma dei singoli
segmenti consenta la radicale trasformazione del territorio, sottraendo i responsabili ad ogni
censura di rilevanza penale, amministrativa e civile.
Tutte le trasformazioni e gli abusi innanzi detti hanno dato luogo ad una complessa vicenda legale amministrativa, con con-
traddittori pareri da parte del comune di Napoli e da parte della
Soprintendenza ai BB.AA. di Napoli e Provincia che, nelle ultime
battute, può così sintetizzarsi.
Il 16.10.1997 la Soprintendenza
esprimeva parere negativo in ordine alla condonabilità di alcuni
lavori eseguiti nel “giardino di
delizia”. Con successivo parere
del 07.04.2000, la medesima si
esprimeva favorevolmente e con
ulteriore parere del 18.06.2001 si
esprimeva negativamente!.
A sua volta il Comune di Napoli,
tenuto conto di detto ultimo parere negativo, con disposizione
dirigenziale del 03.08.2001 denegava la concessione edilizia in
sanatoria precedentemente rilasciata. Avverso detti ultimi provvedimenti la S.a.s. “Gran Caffè
Cristallo” proponeva impugnative innanzi al TAR Campania che
le accoglieva annullando sia il
parere negativo della Soprintendenza, ritenuto illegittimo, sia il
conseguente diniego di concessione in sanatoria del Comune.
L'Avvocatura dello Stato proponeva altrettanti appelli al Consiglio di Stato il quale, dopo averli
riuniti, li rigettava con decisione
del 05.05.2006 confermando le
sentenze del TAR Campania. Pur
tuttavia il Consiglio di Stato, nella motivazione della sentenza,
ha affermato che il Comune di
Napoli dovrà rendere una nuova
determinazione sulla istanza di
concessione in sanatoria della
S.a.s. “Gran Caffè Cristallo”,
prendendo in considerazione il
parere favorevole della Soprintendenza del 07.04.2000. Tutto
ciò facendo comunque salve nuove determinazioni di questa, la
quale dovrà in tal caso, a sua volta, comunque valutare in primo
luogo il proprio provvedimento
favorevole del 07.04.2000 e, nel
caso non intenda confermarlo,
revocarlo motivando adeguatamente le ragioni della revoca e,
solo successivamente, rendere un
nuovo provvedimento negativo.
Trascorso più di un anno dalla
sentenza del Consiglio di Stato
senza che una sola foglia si sia
mossa sui vari fronti, il Condominio di Palazzo Nunziante promuoveva un'azione legale con
l'invio di un atto di significazione, invito e diffida che veniva notificato nel marzo del 2007 a: Sindaco del Comune di Napoli; ai
Presidenti di tutti i gruppi consiliari del Consiglio Comunale di
Napoli; al Presidente della Commissione Edilizia del Comune di
Napoli; al Dirigente del Dip.to
Edilizia, Interventi Speciali, Servizio Edilizia Privata Comune di
Napoli; alla Soprintendenza ai
BB.AA. di Napoli. In tutto ben 17(!)
atti notificati, con il risultato che
ancora oggi, dopo 11 mesi, nessuno ha ancora mosso un dito,
con buona salute di tutti i politici che ci governano.
LA DELIBERA
LA PROTESTA
Casina del Boschetto,
un altro aumento di spesa
Via San Pasquale, i residenti
chiedono la riqualificazione
Novità sui lavori, fermi da più di un
anno, della Casina del Boschetto in
Villa Comunale. La nostra inchiesta,
pubblicata nel numero scorso di
Chiaia Magazine, evidenziava che il
restauro e la rifunzionalizzazione
dell’ex Circolo della Stampa - l’operazione maquillage della struttura rientra
nel cosiddetto «Progetto Integrato
Napoli Grande Attrattore culturale»
con un costo totale di 2.065.8oo euro doveva terminare in un primo momento nell’ottobre 2005, poi, stando al
cartello «modificato» dei lavori, la
consegna doveva avvenire nell’autunno 2007. A marzo 2008, la Casina è
ancora un cantiere vuoto, ma consultando il sito del Comune, una novità
Via San Pasquale a Chiaia deve tornare a vivere. Subito. L’amaro sfogo di
Giorgio Merola, residente nella
famosa strada del quartiere buono
della città, richiama le istituzioni
comunali alle proprie responsabilità.
Via San Pasquale, infatti, è dedalo
complesso di profonde buche stradali e di palazzi in tufo segnati da varie
lesioni. Per non parlare del traffico
intenso, complici i lavori in via
Carducci. «È ormai divenuto impossibile anche solo prender un po’ d’aria
dal balcone di casa - dice Merola - Lo
smog e rumori ci accompagnano
ormai per tutta la giornata». Merola
con un esempio sintetizza i disagi
dei residenti: «Alle 6: 30 del mattino
in via S.Pasquale passa il tir destinato
a rifornire il vicino GS. Il fondo
stradale trema, a stento ne regge il
peso. E noi non dormiamo più».
Il maquillage del quartiere deciso dal
Comune di Napoli ha reso via S.Pasquale l'unico asse viario attivo a
Chiaia. Nel mese di gennaio durante
la presentazione dei lavori per il
quartiere presso il Palazzo delle Arti,
Merola, membro della Consulta
abitanti Chiaia, ha chiesto di incontrare l’assessore per l’Arredo e Decoro urbano Elisabetta Gambardella.
Obiettivo: costituire un terzo lotto
d'interventi strutturali che rivitaliz-
c’è. Infatti, la Giunta, con la delibera
286 del 15 febbraio scorso, ha approvato «la perizia di variante tecnica con
aumento di spesa rispetto al progetto
principale concernente i lavori di
restauro della Casina del Boschetto (...).
Approvazione del nuovo quadro economico - si legge nell’oggetto della delibera - relativo ai suindicati lavori, della
maggior spesa di 172.829.66 euro del
maggior importo netto per lavori di
115.000,19 oltre IVA, nonché dell’Elenco Nuovi Prezzi e del Verbale di concordamento nuovi prezzi». L’ultimo aumento di spesa risaliva al 25 maggio
2006 ed era di quasi 298mila euro.
La Casina degli aumenti.
mdf
zino anche via San Pasquale. «Seguo
le vicende della mia strada da ben
cinque anni: come hanno potuto
preferire destinare fondi per viuzze e
non per la nostra via?». L’assessore
Gambardella pur comprendendo le
ragioni dei cittadini non ha potuto
garantire interventi immediati sul
territorio: mancano i fondi. Poco
proficuo anche il colloquio con la
Municipalità 1: «Ho parlato con
Fabio Chiosi. Mi ha ribadito che
l’arredo urbano è di competenza
comunale» spiega Merola che però
promette: «Via S.Pasquale è una delle
strade più famose di Napoli: combatteremo per tutelarla al meglio».
Nicola Sellitti
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
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Circolo artistico: finale tutto da scrivere
L’APPELLO. La gloriosa struttura di piazza Trieste e Trento rischia di finire in mano
ai privati. Il presidente Gaito scrive a Napolitano: «Lo Stato eserciti la prelazione»
Adriano Padula
hiaia Magazine se n'era già
occupata nel marzo 2007.
Titolammo: «Il Circolo Artistico Politecnico rischia di scomparire». Amara la vicenda della
gloriosa istituzione culturale in
piazza Trieste e Trento 48. Il sodalizio, infatti, è da qualche tempo il bersaglio di una procedura
esecutiva, per molti versi oscura,
che rischia di provocare il definitivo annientamento della struttura. Un ciclone giudiziario, una
strana combinazione di eventi
cui Adriano Gaito, presidente del
circolo, ha tentato di opporsi con
ripetuti appelli ai cittadini e ai
potenti della città affinchè non
scomparisse un pezzo di storia
partenopea, tutta racchiusa nei
locali della prestigiosa sede al secondo piano di Palazzo Zapata,
con formidabili testimonianze
C
Adriano Gaito accanto ad una scultura nel salone del Circolo
della cultura partenopea, con
una irripetibile pinacoteca ricca
di capolavori dell'Ottocento napoletano e una biblioteca di 3mila volumi. «L'azione giudiziaria spiega Gaito - è stata innescata
da un debito decisamente irrisorio, rispetto al valore della sede
monumentale e dei dipinti in essa custoditi: tesori che appartengono ai soci del Circolo, ma che
di fatto sono patrimonio di tutta
la comunità». E invece l'esposizione di un milione di euro, non
soddisfatta dal Circolo, in tempi
singolarmente rapidi ha prodot-
to un esproprio e una contestatissima asta giudiziaria: dalla mischia alla fine è emerso un acquirente privato, la Nuova Edificatrice srl, che, all'uscita dal tribunale, si è ritrovato in tasca il
Circolo Artistico, capolavori compresi, per la modica cifra di 3 milioni e 410.000 euro. «Un prezzo
ridicolo - commenta amaro Gaito - se confrontato con la stima
della Sovrintendenza ai Beni Artistici della Campania che valuta
la sede e il suo patrimonio d'arte
in 10 milioni di euro». Partita
chiusa, allora? Non proprio. Il Circolo Artistico, infatti, è considerato bene artistico-monumentale, protetto da vincoli, imposti
dalla Sovrintendenza: ed è questa
l'ultima barriera che separa l'acquirente privato dal Circolo, tesori compresi. La condizione di
tutela, infatti, spalanca le porte
ad un intervento dall'alto, quello
SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA
CERIMONIA PER LA CRESIMA
ALLA MANNINI ART GALLERY
MOSTRA DI ALBA ALBERTI
Nella Chiesa della Scuola Militare Nunziatella, Monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, sabato 15 marzo, ha amministrato
il Sacramento della Santa Cresima ad alcuni allievi e militari. A fare gli onori di casa il colonnello
Domenico Pace, 74° comandante della scuola, assieme agli ufficiali e ai docenti. Al termine della cerimonia, presso la Sala Convegno Allievi si è svolta
la tradizionale consegna della pergamena.
Tra le nuove realtà del panorama espositivo locale si segnala la «Mannini Gallery Art e Champagne». Nella sede in via Monte di Dio è accolta la collezione permanente di Diego Santanelli (nella foto)
che, insieme a Simone Ricciardelli, è il promoter
della factory nella quale si tengono anche dibattiti e iniziative commerciali. Il prossimo evento decollerà il 4 aprile (ore 18): si tratta della personale della pittrice Alba Alberti.
COMITATI CIVICI IN CAMPO
Bronzo, Silvana Torre, Mariano Corteccioni e Paola de Rossi. Gli obiettivi principali
del sodalizio civico sono il ripristino della
larghezza originaria della carreggiata all’altezza della Funicolare; risistemazione
della scala di via San Pasquale; manutenzione della pavimentazione dei marciapiedi e del manto stradale (buche, fogne otturate, pali pericolanti); pulizia della strada e risistemazione dei cassonetti dei rifiuti; rimozione, anche notturna, delle auto in sosta vietata; ripristino dei paletti divelti abusivamente; ripristino della legalità nelle ore notturne caratterizzate da caos,
schiamazzi e parcheggiatori abusivi. I soci
hanno già cominciato a raccogliere firme
Parco Margherita, firme per il recupero
Torna in primo piano il triste «caso» del
Parco Margherita, un tempo luogo residenziale tranquillo e decoroso, oggi ridotto ad arteria gruviera intasata da veicoli in
sosta vietata e tormentato da smog e frastuono. Nasce allora, per contrastare il degrado, il «Comitato per la risoluzione dei
problemi di Parco Margherita». Ne fanno
parte Nello Ascione (presidente), Pina Moscati Postiglione, Ermanno Salerno, Pietro
Chirico, Virginia Sauro, Sabrina Guerra,
Antonio Masselli, Guido Licenziati, Luigi
del Ministero della Cultura che
può far valere il suo diritto di prelazione sulla struttura: al dicastero basta offrire la stessa cifra offerta dall'acquirente (3 mlioni e
400mila euro) per assicurarsi le
storica sede. Deve farlo, però, entro il 27 aprile: altrimenti vince
il privato, mosso, secondo il sovrintendente Enrico Guglielmo,
da puro «scopo di lucro». E Adriano Gaito perfeziona il concetto:
«Il Circolo artistico non può diventare oggetto di speculazione
edilizia». Così, adesso, la corsa è
contro il tempo. Per convincere il
Ministero a scendere in campo,
Gaito ha garantito che i soci doneranno i tesori del Circolo allo
Stato. Poi ha preso carta e penna e ha scritto al presidente
Giorgio Napolitano in persona, scongiurandolo di intervenire. Così, ora, l'ultima mossa
spetta al Capo dello Stato.
per una petizione che, tramite il governo
della Municipalità 1, sarà inoltrata agli assessori comunali competenti. Francesco
Salerno, presidente della commissione Bilancio della Mun.1, ha sposato la causa del
comitato. E spiega: «Il comitato ha già raccolto 500 firme. Ne occorrono altre mille
che i residenti del Parco non faranno certo mancare». In un primo incontro Ascione, Salerno, il presidente Chiosi, il Maggiore Agliata dei Vigili Urbani e alcuni responsabili Asìa, hanno concordato le priorità. Ascione elenca le urgenze: «Innazitutto pulizia delle scale e della strada e interventi su paletti e fogne, inoltre la messa in sicurezza delle scale di S. Pasquale.
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
11
Asilo Diana: due volontari, zero bidelli
IL CASO. La struttura di via Giordano Bruno funziona a scartamento ridotto a
causa della burocrazia comunale. L’aiuto degli ausiliari. Ma manca il personale
Rita Giuseppone
naugurato il 19 settembre
2007 alla presenza del
Ministro Giuseppe Fioroni,
l'asilo “Diana”, sito in via
Giordano Bruno, ha effettivamente avviato le attività
soltanto poche settimane fa a
causa della mancanza di
personale ausiliario, ovvero i
bidelli. Visti i dati raccapriccianti sulla disoccupazione in
città potrebbe sembrare una
cosa assurda: basti pensare al
recente putiferio scatenato nei
diversi Centri per l'Impiego di
Napoli alla scadenza dei termini di un bando di concorso
per accaparrarsi la possibilità
di subentrare come bidelli
nelle scuole, in mancanza del
personale di ruolo. Eppure è
la realtà. Fin dal taglio del
nastro del nido, realizzato per
accogliere i cosiddetti “divezzi” dai 18 mesi ai tre anni
d'età, il presidente della Municipalità, Fabio Chiosi, ed il
presidente della Commissione
Scuola, Alberto Pierantoni, si
sono battuti per l'effettiva
apertura dell'asilo, sottolineando che «è davvero grave
che il Comune sia ricorso
all'emanazione di un bando
pubblico da 65mila euro,
aperto alle cooperative sociali,
per utilizzare del personale
con funzione di bidelli. Non è
possibile che a fronte di oltre
15mila dipendenti comunali,
l'amministrazione non sia
stata in grado di fornire due
I
A sinistra: l’ingresso dell’asilo in via
Giordano Bruno. In alto: l’aula che
affaccia sul giardino.
bidelli per l'apertura della
scuola». Siamo andati a toccare con mano come procede il
rodaggio della struttura e
abbiamo constatato che l'accogliente e colorato nido ospita,
per ora, 27 piccoli iscritti, di
cui 20 effettivamente frequentanti, che vengono intrattenuti e coccolati da cinque educatrici affiancate da due animatrici, come spiega la funzionaria scolastica Teresa Di Lauro,
ben lieta di mostrare la sala
per i riposini e le altre aree
destinate alle attività dei
bambini. «La scuola - spiega la
responsabile - è aperta dalle
8.30 alle 15.00 e viene incontro alle esigenze delle mamme
che lavorano offrendo la
possibilità di far pranzare qui
i bambini, grazie alla nostra
refezione interna, il cui menu
è consultabile sulle pagine del
sito del Comune di Napoli».
Riguardo all'organico in forza
all'asilo, oltre all’Istruttore
Amministrativo, Pasqualina
Longobardi, al momento
figurano una custode fornita
dalla “Napoli Servizi” e due
ausiliari, forniti dalla Cooperativa “Assistenza e Territorio”
di vico Mondragone che generalmente si occupa di minori
a rischio. Pur di garantire le
attività del nido che, come
spiega la Di Lauro, «senza
bidelli non può funzionare»,
era partita una proposta da
parte degli stessi Chiosi e
Pierantoni: concedere, cioè,
l'utilizzo pomeridiano dei
locali della scuola alla cooperativa che in cambio si sarebbe impegnata a fornire gli
ausiliari gratuitamente. A
questo punto non resta che
attendere le decisioni dell'amministrazione comunale per
l'anno venturo, visto che, nel
prossimo mese di maggio, la
segreteria del “Diana” comincerà ad accogliere le domande
di iscrizione per l'anno scolastico 2008/2009 ed è auspicabile che il nido possa funzionare a pieno regime a partire
da settembre con un organico
già prestabilito e adeguatamente selezionato.
«E' evidente - afferma Chiosi in
un comunicato relativo all'apertura dell'asilo - che la
gestione del personale scolastico non è trasparente, non
segue criteri di metodo, ma,
soprattutto, non è flessibile e
per questo non garantisce il
corretto funzionamento delle
scuole comunali».
Gli fa eco Pierantoni: «Siamo
contenti di aver raggiunto
l'obiettivo, cioè l'effettiva
apertura della scuola. Per
adesso - prosegue il consigliere - non sta andando male. In
ogni caso ho già fissato una
riunione con la Commissione
Scuola per metà marzo, dove
sarà possibile fare il punto
della situazione, anche per
l'anno a venire».
DIARIO
DELLA
MUNICIPALITÀ 1
CHIAIA MAGAZINE
12
Le scale di via Bausan presto più sicure
PROPOSTE&INTERVENTI. Nell’agenda del governo di Chiaia anche il restyling
di piazza Beneventano. Tesorone: «Inasprire i controlli sulle corsie preferenziali»
ia Bausan: la Municipalità 1
interviene sulle scale che
collegano la parte alta della
via (nella foto) a via V. Colonna. L'iniziativa è stata varata dalla Commissione Manutenzione (presidente Francesco de Giovanni) e
approvata dal parlamentino municipale. Spiega de Giovanni: «Oltre ad alcune migliorie di carattere estetico, si tratterà soprattutto di elevare il grado di sicurezza delle scale, realizzando un
corrimano e applicando sugli scalini dei dispositivi antiscivolo». Le
scale, infatti, sono molto utilizzate dai cittadini, soprattutto anziani e bambini data la vicinanza
della scuola elementare De Amicis. Il recupero è stato sollecitato
dallo stesso presidente di Municipalità, Fabio Chiosi, e dal consigliere Flavio Lojodice. L'esecuzione dell'intervento passa ora al
Servizio Tecnico della Municipalità 1.
Piazza Beneventano: una vittoria del governo di Chiaia. È durata 5 anni la battaglia del parlamentino di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo per il recupero
dei giardini di piazza Beneventano, da anni in grave degrado.
Il progetto di riqualificazione del
verde e degli spazi circostanti,
infatti, fu elaborato nel 2002 dal
Servizio Tecnico della Municipalità insieme al Servizio Giardini
del Comune: la mancanza di
fondi, però, ne bloccò il decollo.
Solo di recente i finanziamenti
sono stati reperiti, grazie anche
alla collaborazione della Polizia
Amministrativa e dell'assessorato al Decoro e Arredo Urbano.
V
L'intervento di riqualificazione,
attualmente in corso, sarà concluso a fine maggio. Il restyling
prevede la totale riqualificazione
delle aiuole, della pavimentazione e delle panchine, la completa sistemazione del verde pubblico, l'eliminazione delle barriere architettoniche e la realizzazione di alcuni scivoli. E ci sarà anche una miniarea verde riservata ai cani. Soddisfatti l'assessore municipale alla Manutenzione Alberto Boccalatte e il
presidente della Commissione
municipale Ambiente Francesca
De Sanctis che assicurano un
controllo assiduo dei lavori.
Preferenziali: più controlli.
Maurizio Tesorone, vicepresidente della prima Municipalità,
scende in campo contro i furbi
motorizzati. «Le corsie preferenziali della nostra Municipalità dichiara Tesorone - sono spesso
percorse da veicoli non autorizzati che creano gravi intralci al
servizio di trasporto pubblico, ad
autobus, taxi, ambulanze: automezzi di pubblica utilità che restano imbottigliati nel traffico,
spesso provocato dai trasgressori, senza poter svolgere la propria opera». Il vicepresidente ha
invitato Gennaro Mola, assessore comunale alla Mobilità, i vigili
urbani e gli ausiliari del traffico
a controllare i percorsi preferenziali per impedire l'accesso
agli abusivi e sanzionarli. Viene
poi chiesta al sindaco la tempestiva attivazione sul territorio
della mai realizzata telesorveglianza.
L'«isola» contestata. È scontro tra
il presidente della Mun.1 Fabio
Chiosi e l'assessore comunale alla Viabilità Gennaro Mola. La
contesa è sull'isola pedonale del
lungomare. Chiosi ha raccolto e
girato a Mola le proteste e i malumori di numerosi residenti e
commercianti della zona che invocano la sospensione del provvedimento di pedonalizzazione
in via Caracciolo la domenica
mattina. Motivo: la chiusura alle auto sul lungomare, in presenza del cantiere del Metrò in
piazza Repubblica e con la circolazione ad una corsia in viale
Dohrn, determina un caos traffico insostenibile e tassi di smog
elevatissimi. L'attuale dispositivo di traffico, infatti, non è in
grado di reggere l'enorme flusso
di auto della mattinata di festa.
La normalità, intanto, tornerà
solo con la completa riapertura
di piazza Repubblica. Ma intanto, ha deciso Gennaro Mola,
l'«isola» resta. (p.f.)
BREVI
AGENDA COMMISSIONI (MUN 1)
Febbraio. Il 19: Comm. Manutenzione su richiesta palettizzazione in via Monte di Dio. Il 22: Comm. Manutenzione su
manutenzione marciapiedi a Parco Margherita e via Crispi.
Marzo. Il 3: Comm. Ambiente su problematiche del Parco
marino Gaiola. Il 10: analisi dei progetti per Villa Gaiola.
L'11: Comm. Mobilità: problematiche cassonetti in via
Petrarca. Il 12: Comm. Ambiente e Comm. Attiv. Produttive
su installazione vespasiani al mercatino di Posillipo. Il 12
Comm. Manutenzione su intervento di manutenzione in
via Vannella Gaetani. Il 12: Comm. Mobilità su problemi
viabilità in via Stazio. Il 18: Comm. Manutenzione su andamento lavori in via S. Caterina da Siena. Il 18: Comm.
Scuola su problemi dell'asilo-nido Diana.
PEG 2008: LE PROPOSTE DI MELE
La Municipalità 1 sta preparando le richieste di fondi al
Comune per le opere di propria competenza (manutenzione, viabilità etc.) da realizzare a Chiaia-San FerdinandoPosillipo. Il pacchetto di proposte da finanziare sarà poi
presentato al Comune affinché venga inserito nel PEG
(Piano Esecutivo di Gestione) del 2008. Il PEG è il piano che
mette in pratica il Bilancio di Spesa, previsto ogni anno per
la città, ed elenca gli obiettivi ritenuti finanziabili e i responsabili pubblici che gestiranno i fondi. Nel Peg 2008,
appunto, il Comune indicherà, probabilmente a luglio,
anche quali obiettivi, proposti dalla Municipalità 1, abbia
deciso di finanziare: il governo di Chiaia, dunque, dovrà
decidere in fretta. All'interno della Municipalità 1, ad
esempio, la Commissione Mobilità (presidente Mario Mele)
ha già deciso le sue proposte: poi sarà il parlamentino ad
approvarle. Mele indica gli obiettivi: «Primo: nelle strade
veloci vanno rifatti gli attraversamenti pedonali con strisce
bianche su tappetino rosso (e con vernice migliore): dura di
più ed è antiscivolo. Secondo: va realizzata una nuova
segnaletica nei siti turistici di Chiaia (Tomba di Virgilio,
Villa Comunale, Palazzo Reale, Castel dell'Ovo, Borgo Marinari etc). Terzo: all'incrocio tra via Manzoni e via Caravaggio va realizzata una rotonda e abolito il semaforo.
Quarto: parcheggio orario nell'area Cavalli di Bronzo».
NUOVE BOTTEGHE
DEI MILLE news
CIAO AFRICA
• QUOTA
ASSOCIATIVA
VOTO PALESE, VERA RIVOLUZIONE
Nino De Nicola, presidente delle Nuove Botteghe dei Mille, e il direttivo dell’associazione
ringraziano tutti i soci
per l’appoggio dimostrato nelle iniziative e
nelle battaglie condotte
in nome del quartiere e
per migliorare la vivibilità di Chiaia in questi
anni. Non resta che
insistere in questa
direzione, rinnovando
lo spirito associativo
che caratterizza la
categoria dei commercianti. È partita, intanto, la campagna di
iscrizione alle Nuove
Botteghe dei Mille,
primo centro commerciale della città. Quest’anno la quota associativa è di 50 euro. Coloro
che sono interessati
possono contattare
Gianni Gagliardi, segretario del sodalizio, al
numero 339/8841654.
di BEPPE AIROLDI
mi occupo di
Sco iccome
salute, amo Bacco, Tabace Venere (quest'ultima
moderatamente, vista l'età).
Bacco e Venere hanno
prezzi moderati, ma Tabacco costa in maniera spropositata: un pacchetto di
Marlboro ad un duty free si
paga 80 centesimi e dal
tabaccaio 4 euro e 20 centesimi. Il 420% in più!
Sono socratico e perciò
accetto le leggi (anche se
non le condivido), però
trovo giusto che, a questo
punto, vengano tassate
anche le scatolette per cani
e gatti. Il ricavato vada a
sfamare gli umani del sud
del mondo. Ma per fare una
legge del genere ci vuole un
governo serio, eletto seriamente. Propongo perciò
una nuova forma di votazione: il voto palese.
Ciascuno è obbligato a dire
per chi vota. Ciò eliminerebbe clientele, voti di
scambio, franchi tiratori…
Naturalmente anche chi
non vota deve sottostare a
questa regola, come ha
fatto Beppe Grillo. Ho sottoposto quest'idea a dei rappresentanti di varie fazioni
«politiche». Non l'hanno
accettata. Uno mi ha dato
dell'anarchico. Non lo sono,
ma visto da che pulpito
arrivava la predica, viva
Sacco e Vanzetti.
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Chiaia in festa, ritorna Al Blu di Prussia
L’EVENTO. Inaugurato a via Filangieri lo spazio espositivo che eredita il marchio
della storica galleria d’arte. Per la prima volta in Italia la personale di Klaus Pinter
Rossella Galletti
così, fieri e orgogliosi del nostro
avanguardistico
coraggio, ci recavamo al
bar Moccia, alla galleria
Forti, al Blu di Prussia...»
Così raccontava Renato De
Fusco negli anni '40, in
una Napoli distrutta dai
bombardamenti, che tentava di voltare quella dolorosa pagina della storia italiana. Sono gli anni della
nascita del «Gruppo Sud»,
movimento che raccoglieva gli esponenti del figurativismo napoletano, voce
dell'avversione al vedutismo di maniera dell'iconografia ottocentesca. In
quel clima fervente di creazione e innovamento, Guido Mannajuolo diede vita
nel 1943 a «Al Blu di Prussia», la galleria d'arte che fino al '57, data della chiusura, raccolse l'opera dei
maggiori artisti dell'epoca.
Nell'attuale palazzo Mannajuolo di via Filangieri,
Guido - definito da Giovanni Comisso «l'unico
mecenate italiano» - contribuì a consolidare la fama di Napoli come capitale d'arte. Quel palazzo in
stile liberty divenne, per 15
anni, un crocevia di intellettuali. Al suo interno si
espressero alcune delle
personalità più importanti dell'ambiente artistico
locale: Renato De Fusco e
Alfredo Florio, Vincenzo
Montefusco, Raffaele Lippi e Vera De Veroli, Armando De Stefano e Renato Barisani, Titina De
Filippo, Federico Starnone e Novella Parigini. E
Mannajuolo riuscì a far
giungere a Napoli le opere
dei maestri del novecento
europeo: Dalì, Picasso, De
Chirico, De Pisis, Braque,
Morandi.
Cinquant'anni dopo Giuseppe e Patrizia Mannajuolo, nipoti di quel Guido, restituiscono alla città
quel luogo d'arte, con l’ambizione di ricreare lo stesso movimento culturale.
L'8 marzo, infatti, a pochi
passi dalla storica galleria
di via Filangieri, è stato
inaugurato il nuovo “Al Blu
di Prussia”. Oltre all'arte di
un tempo (pittura e scultura), un ruolo fondamentale è previsto per le “arti
odierne”. Lo spazio si configura come un vero e proprio atelier culturale: un
laboratorio di idee che ri-
MOSTRA 1/LIBRERIA FELTRINELLI
C’era una volta il ‘68
«E
Da sin. a destra: un particolare della sala espositiva. L’ascensore d’ingresso con la scala elicoidale
cordi sì il passato, ma che
risponda alle esigenze polifunzionali di una struttura contemporanea. Una
scala elicoidale che avvolge
l'ascensore di vetro porta
alla grande sala espositiva
(sopra il cinema Filangieri) e ad una piccola sala di
proiezione di circa 40 posti. Curatori dei diversi settori sono: Elvira Romano
per arte, design e architettura e Imma Pempinello
per editoria, musica e teatro; Alfredo de Simone e
Giuseppe Mannajuolo per
il cinema e Federica Cerami e Mario Pellegrino per
la fotografia. Il primo ad
esporre è l'austriaco Klaus
Pinter che debutta in Italia
con una mostra curata da
Marussa Gravagnuolo e
Christine Lahoud che hanno presentato l'artista a Parigi nella loro galleria “Piece Inique”. Si possono ammirare oltre ai dipinti le
famose “macchine volanti” di Pinter. Da “La Conquete de l'air” 2006 a “Rotor” 2007, fluidità, plasticità, leggerezza e umorismo contraddistinguono
la sua opera.
Corso Umberto. Una Cinquecento bianca con un
altoparlante montato sul tettuccio, centinaia di
ragazzi che corrono dietro la macchina, e sullo
sfondo due serie di palazzoni d'epoca fascista: sono i
primi anni '70 immortalati dagli scatti di Enrico
Pappalardo. Gli anni della protesta studentesca, di
importanti conquiste sociali ed anche, purtroppo,
del terrorismo firmato Brigate Rosse. La foto è una
delle ventidue, inedite, tratte dal libro «Storia fotografica d'Italia 1967-1985», della casa editrice napoletana Intra Moenia di Attilio Wanderling, che fino al
30 marzo saranno in mostra
nello spazio espositivo della
Feltrinelli di piazza dei Martiri.
Titolo della galleria di foto «C'era
una volta il '68». La mostra è in
corso in contemporanea negli
spazi La Feltrinelli di Napoli,
Roma e Milano per celebrare il
quarantennale dell'annus mirabilis 1968. Un viaggio per immagini che, forse più facilmente
delle parole, dimostra la velocità
e la profondità del cambiamento
avvenuto durante quegli anni di
rivolta che resero la società
italiana più consapevole dei
propri diritti e più democratica.
Basta guardare l'abbigliamento,
le acconciature, le facce, i corpi stessi dei giovani
protagonisti di quegli anni, da contestatori a capelloni a militanti. Un modo per riportare anche alla
memoria il passato recente dei napoletani, dove alla
protesta dei caschi gialli dell'Italsider facevano eco le
numerose contestazioni studentesche. (r.g.)
MOSTRA 2/MUSEO DI CAPODIMONTE
Il mito di Salvator Rosa
Nello scenario un po' asfittico della primavera culturale napoletana (eccezion fatta per l'evento al Museo
Archeologico, dedicato al neopompeiano Alma
Tadema e suoi epigoni, e per la supermostra «Omaggio a Capodimonte: da Caravaggio a Picasso») spicca
in città l'appuntamento con un gigante dell'arte
secentesca. Nel titolo della mostra il nome del protagonista e la chiave di lettura
dell'evento: «Salvator Rosa tra
mito e magia». Salvator Rosa non
fu solo pittore, ma anche poeta
estroso, autore di satire ed epigrammi, persino raffinato musicista. Attivo non soltanto a
Napoli, ma soprattutto a Roma e
a Firenze, amò collocarsi in quel
particolare clima culturale in
cui si incrociavano scienza,
magia, alchimia, filosofia e arte.
Nasce, dunque, da queste premesse la mostra monografica
napoletana (Museo di Capodimonte: dal 17 aprile al 29 giugno), rivolta ad illustrare un
particolare risvolto della pittura
di Salvator Rosa, vale a dire le cosiddette «composizioni di figure» come le stregonerie, le allegorie
filosofiche, le storie sacre e mitologiche, i ritratti.
Negli spazi di Capodimonte saranno esposti circa
sessanta dipinti, provenienti da musei italiani, europei, americani, e anche da importanti collezioni
private. Infotel 081.7499111
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
La mappa del jazz ritrovato
ITINERARI
Stagione
promettente
per la musica
di qualità. Dal
Napoli Jazz Club
al Farinella:
Chiaia riscopre
il mitico sound
afroamericano
s
lo pillo
LO SPILLO
COSTA OVEST, MUSICA DEL SUD
Gabriella Pascale: voce regina del rock
sudista, radici nella «Vesuwave» anni '80
(vedi band dei Walhalla). Gabriella con
l'ugola sull'acceleratore, sia
in gruppo che
da solista: nel
segno della
musica di
qualità. Poi
una mistica
assenza. Che
nel 2005 interrompe, rimettendosi in pista con due
ex Walhalla, Ettore Sciarra e Ninni
Pascale: e ora il terzetto, alle spalle tre
anni di gestazione e un mucchio di
special guest, partorisce il napolicentrico «Costa Ovest», album acustico in
lingua indigena e matrici tra country
rock e melodia. 15 brani (tra standard e
inediti) per palati esigenti.
Se lo conosci, non lo eviti: anzi, te lo vai a cercare. Il jazz
a Napoli ha vissuto in passato stagioni esaltanti. La città,
sempre all'inseguimento di
stimoli cosmopoliti, non si è
mai fatta mancare un adeguato circuito in cui consumare la musica afroamericana per eccellenza: merce
di prima scelta nei club cittadini specializzati. Poi, qualche anno fa, difficoltà a grappoli e un crepuscolo malinconico per il nightclubbing
del jazz, smantellato dalle
spallate della «House», del
«Chill out», del «tribal» e Dio
sa cos'altro. Il Jazz ne è uscito con le ossa rotte, soprattutto da Chiaia, per rintanarsi in collina. E alla fine, almeno «giù Napoli», solo spiccioli di nostalgia. Climi commemorativi di cui alla fine si
sono stufati i tanti appassionati, costretti per anni al cliché di sopravvissuti. Fermenti di rivalsa che ora producono una nuova impen-
nata di popolarità del blacksound elegante, subito colta
al volo da alcuni gestori dell'entertainment notturno,
stanchi degli stereotipi giovanili di largo consumo: gente che adesso sta ridisegnando una nuova mappa dell'ascolto jazz. Una geografia
con 3 punti fermi: e tutti a
Chiaia. Vediamo dove. La prima menzione tocca al Napoli Jazz Club (via Martucci,
39 Tel. 081.5440415) perché è
l'ultimo nato tra i ritrovi di
settore e perché offre session
di buon profilo con musicisti affermati: e poi perché ci
sono vineria, stuzzicheria,
una bravo barman (occhio al
Negroni!), una pedana con
gli strumenti, un piano a coda e le facce «giuste».
Il Farinella (via Alabardieri.
Tel. 081.4230710) esibisce, invece, credenziali da veterano, atmosfere patinate, un
lounge restaurant bar stile
Grande Mela con le magie
gastronomiche di un nuovo
LA CURIOSITÀ
GAY ODIN, UN UOVO DI 300 KG IN DIFESA DI NAPOLI
Anche quest’anno la storica cioccolatteria
Gay Odin ha preparato il maxi uovo di
Pasqua. E anche quest’anno Marisa Del
Vecchio Maglietta (nella foto accanto alla
ghiotta creazione) ha voluto che fosse decorato con un messaggio positivo e di buon
augurio per la città. Nel 2007, infatti,
sulla mega ghiottoneria era ritratto un
albero di cacao al posto del famoso pino
di Napoli, immortalato in milioni di
cartoline, poi tagliato perchè malato e in
seguito ripiantato. L’albero di cacao, con i
suoi frutti copiosi, dunque diventava il
simbolo della città che risorge continuamente. Questa volta, sullo sfondo del
Golfo ci sono invece Mickey Mouse e
Ratatouille, i due eroici topolini dei
fumetti, tanto amati dai bambini,
che esclamano «A ripulire Napoli ci
pensiamo noi - Sì, è sempre la città
più bella del mondo». Un messaggio
di speranza rivolto ai più piccoli, ma
non solo. L'uovo di cioccolato fondente, che è alto quasi 2 metri e pesa
300 chili, sarà infatti esposto nella
storica fabbrica di via Vetriera, meta
turistica per i viaggiatori amanti del
cioccolato. Fino a quando, ovviamente, qualcuno non decida di acquistarlo. Per realizzarlo gli artigiani e i
decoratori del laboratorio hanno
impiegato oltre un mese. (l.c.)
14
SGUARDI
LONTANI
di FRANCESCO IODICE
L’ANTRO
DI MITHRA
splorando quell'immenso laE
birinto che è la città sotterranea (e le straordinarie vestigia
chef e il wine bar da frequentare ogni sera, iniziando dall’aperitivo: da qualche
tempo il locale si è convertito al jazz dal vivo (le serate
giuste: giovedì e domenica),
incassando così i consensi di
un pubblico raffinato. Altro
giro, altra corsa: in via Santa
Lucia 88 (Tel. 0817646815) c'è
il Penguin Cafè e il giorno da
cerchiare in rosso per la musica jazz è il giovedì sera delle jam session. Ci va l'intellighenzia napoletana, i nomi
che «tirano», per via del glamour che al Penguin è di casa e del book-bar, la prima libreria di cinema del Sud. Ma
quello che conta un contesto fatto su misura per la
musica d'improvvisazione.
Tre opzioni, dunque: e coi
tempi che tirano è una bella
accelerazione. Se poi si riveleranno giusti sussurri e grida sulla probabile riapertura
del mitico «Otto Jazz Club» alla salita Cariati, allora sarà
poker di lusso.
greco-romane che gelosamente
conserva), gli archeologi hanno
scoperto alcune cavità o costruzioni sotto il livello del suolo utilizzate come luogo di culto dalle
genti che abitavano Neapolis. Piccole cripte che all'incirca venti
secoli fa servivano per celebrare
i riti di iniziazione di una delle
religioni più diffuse nell'antichità, quella Mithraica: un culto
misterico, ricco di elaborati rituali esoterici, sviluppatosi intorno a Mithra, una divinità di
origine indiana e persiana che
“guida le anime nel loro viaggio”, che le attende nell'aldilà,
che le giudica, che inizia il Sole
e assicura la regolarità dei suoi cicli e il ritmo della vita. Destinata ai soli uomini, la fede mithraica si affermò nell'area mediterranea tra il IV sec. A.C ed il V
sec. d.C. Un luogo di culto dedicato a Mithra, oltre a quelli di via
Duomo e Piedigrotta, è stato individuato in quello che ancora
oggi porta il nome di “Antro di
Mithra” in un angolo della gigantesca cavità di via Santa Maria a Cappella Vecchia, non lontano da piazza dei Martiri, scavata nel tufo di Monte Echia, l'antico cratere vulcanico che fu scelto per il primo insediamento dei
coloni greci: Partenope. L'imponente spelonca (alta fino a trenta metri), dopo aver certamente
ospitato un tempio, fu a lungo
utilizzata come cava di tufo e come luogo di lavorazione per i corsai (gli “spagari”); e successivamente - come ci dice la scrittrice
White Mario - fu persino sfruttata come abitazione per le famiglie più povere.
Oggi, mutatis mutandis, la maestosa cava greca, sede dell'antico
culto, è un gigantesco garage-parcheggio privato, stretto fra i palazzi di Chiaia e quelli della sovrastante Pizzofalcone (Monte
Echia): l'attività è frenetica, centinaia di macchine stanno stipate in posizioni le più eterogenee;
un addetto allo spostamento delle vetture si infastidisce vistosamente alla nostra richiesta di
informazioni: «Mò avimma faticà, nun se danno spiegazioni a
nessuno!». Probabilmente non è
nemmeno in condizioni di darle.
Eppure, specie nelle ore notturne, l'enorme antro conserva ancora un certo fascino misterioso.
SOCIETÀ&COSTUME
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Cin cin per Caia, il presidente dei record
IL BRINDISI. Gli avvocati festeggiano il neoeletto al Consiglio forense di Napoli
e la sua squadra. Exploit di voti per Titti Troianiello alla sua prima candidatura
RIFLETTORI
Laura Cocozza
er una volta hanno lasciato
le toghe e le borse da lavoro
e, lontani da udienze e
faldoni di documenti, circa
trecento avvocati napoletani si
sono dati appuntamento per
una serata all’insegna della
convivialità. Motivo dell’insolita
riunione: brindare all’elezione
del nuovo presidente del consiglio dell’Ordine forense di
Napoli, Francesco Caia, e di
quelli che lo hanno sostenuto.
Non solo, infatti, Caia ha vinto
le elezioni al primo turno con
3627 voti - un traguardo difficile
da raggiungerere al consiglio
forense di Napoli - ma il suo
gruppo ha ottenuto anche 9
P
seggi consiliari su 15. Della sua
squadra sono infatti stati eletti
Bruno Piacci (segretario), Deosdesio Litterio (tesoriere), Salvatore Impradice, Francesco
Barra Caracciolo, Andrea Cafiero, Fabio Fogliamanzillo, Giacomo Carini e Titti Troianiello,
Wonder Woman del gruppo che,
sebbene alla sua prima candidatura, con 2533 preferenze è stata
la più votata al ballottaggio. A
conclusione della prima riunione del Consiglio, dunque, la sera
del 25 febbraio, grazie ad un
veloce passaparola, in un locale
di Chiaia si sono ritrovati a
brindare insieme colleghi e
amici dei neoeletti. Sullo sfondo, ambiente rilassato, musica
lounge, appetizers alla napoletana. Tra gli altri c’erano gli avvo-
cati: Cristina Sgobbo e Fabrizia
Krog, Massimo ed Elvira Di
Lauro, Gaetano Inserra, Patrizia
Martinelli, il professor Nunzio
Rizzo e la figlia Nicoletta, Carlo
e Cristina Sersale, Fernanda
Speranza, Maria e Lilly Arcella,
Luisa Errico, Fabrizio Pesola,
Fulvio De Angelis, Gennaro Di
Maggio, Donatella Biondi,
Armando Rossi, Maria Teresa
Stile, Mario Fortunato, il professor Carlo Venditti, Gennaro
Danesi, Lucia Minervini e Pierpaolo Damiano.
Foto 1. Da sin: Andrea Cafiero, Francesco Caia, Titti Troianiello, Franco
Torturano (presidente uscente),
Deosdesio Litterio; foto 2-3-5.: momenti della serata; foto 4: Titti Troianiello e
Francesco Caia
A LEZIONI DI VINO DA REGINAUTO
Proseguono gli happening nello Spazio Lancia Regina di via
Campana, contenitore culturale in cui arte e spettacolo
incontrano il mondo delle auto. Giovedì 28 febbraio la
Reginauto ha infatti organizzato in collaborazione con
l'Associazione Italiana Sommelier, delegazione Napoli,
«Rosso da Gustare» serata tutta dedicata al vino (nella foto).
Un seminario teorico-pratico con informazioni, curiosità e,
naturalmente, degustazione finale. Le etichette erano quelle
delle Cantine Grotte del Sole: Piedirosso, Gragnano e Montegauro. Alla serata hanno partecipato esponenti dell'Unione
Industriali di Napoli, membri della Confartigianato ed
amici della Reginauto, i quali tra profumi, colori e «corposità» hanno assaporato una serata insolita e innovativa.
Non solo auto, dunque, nel salone di via Campana, ma tante
divertenti iniziative che animeranno anche i mesi futuri
con eventi, arte e spettacolo.
Tra gli appuntamenti in programma: sfilata di primavera a
cura Sabina Albano e cena con delitto in collaborazione con
Il Pozzo e Il Pendolo (per info www.reginauto.com).
LDV UOMO, SUCCESSO DELLA VETRINA VINTAGE
Che il «vintage style» sia
una delle tendenze del
momento non ci sono
dubbi, ma che sarebbe
diventato il filo conduttore
di una delle vetrine di via
Filangieri è stata una bella
sorpresa. Infatti, Renato De
Vincenzo, nel suo nuovo
store LDV Uomo, in contemporanea con il festival
di Sanremo, ha pensato di
allestire una vetrina «revival» (nella foto) ricca di
dischi, borse e caratterizzata da un trionfo di cover
d’intramontabili 45 giri. A
rendere l’allestimento vincente, oltre al ben studiato
richiamo musicale, ha certamente contribuito il colore
arancione, tinta tra le preferite dai figli dei fiori, per la
sua, come cantava Kerouac «gioia di vivere perché fiamma del sole». Dopo la vetrina vintage, LDV Uomo, in
questi giorni, sta proponendo un allestimento ispirato al
viaggio che sarebbe tanto piaciuto a Bruce Chatwin. (mdf)
SOCIETÀ&COSTUME
ELEZIONI&PRIMAVERA. Alla Tabaccheria Postiglione di
Largo Ferrantina a Chiaia non mancano certo le news da
commentare in una città travolta dalle emergenze. Per
fortuna che la primavera è pronta ad esplodere con i suoi
profumi e le sue speranze. «Il terno della stagione delle rose
- sostiene Alberto Postiglione - è 1 - 44 - 81: deve essere
giocato per almeno 6 estrazioni su Napoli, Bari e tutte.
&
terni favole
CHIAIA MAGAZINE
Altro terno da tenere d’occhio è quello di marzo “pazzerello”: 5 - 71 - 63: combinazione da giocare sulle ruote di Napoli, Roma e Milano tutti i giovedì della settimana, almeno
fino a giugno». Zeppole di San Giuseppe, festa del papà,
dolcezze e numeri gustosi: per il nostro guru della lotteria
gli ambi della fortuna sono il 23 - 76 e il 19 -49, da giocare
rigorosamente su Roma e su tutte almeno per 5 estrazioni.
Infine, Postiglione sentenzia: «Sperando in una nuova primavera politica, consiglio a tutti di puntare sul terno delle
elezioni: 13 - 14 - 90. Da giocare rigorosamente su Napoli,
Roma e sulla ruota Nazionale». Buon voto a tutti!
16
La devozione
è la tavola imbandita
del pessimista.
L’invidia
viene sempre
messa all’astio.
Renato Rocco
SALUTE&BENESSERE
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
Cioccolata, tante virtù e un solo difetto
CONCERTI COMUNITÀ LUTERANA
Annalicia Mozzillo*
omincerà il 24 marzo, di domenica, giorno insolito, ed
C
alle 19, orario pure insolito, subito dopo Pasqua, la nuova
edizione della rassegna concertistica della «Comunità luterana» di Napoli, ospitata al solito nella chiesa di via Carlo
Poerio, con ingresso gratuito. Canterà il coro «Koernescher
Sinverein» di Dresda, diretto da Peter Kopp. In locandina
affascinanti pagine di Bach e Hammerschmidt, rarità dalle
nostre parti. Anche questa serie di appuntamenti è attesa con
curiosità dagli appassionati, affezionati agli incontri del
mercoledì alle 20,30, per la preziosità delle colte proposte. E
quest'anno ancora le rarità, veri sfizi di note, caratterizzano
le produzioni tutte, occasioni di esibizione ed ascolto di
giovani artisti. Spicca in questa stagione, il concerto corale
del premio di composizione, ormai all'ottava edizione, della
Comunità (giuria tecnica), cui è abbinato il premio (con
giuria popolare) intitolato al maestro Franco Caracciolo,
offerto dalla moglie in ricordo dell'artista scomparso e caro
alla memoria di tutti i melomani napoletani. La giuria tecnica, che ha tra i suoi componenti per la prima volta Daniele
Spini, insigne critico de «Il Mattino» degli anni Ottanta del
secolo scorso, accanto a Carlo Galante, Gaetano Panariello,
Edoardo Bochicchio, è presieduta da Monsignore Vincenzo
de Gregorio, direttore del Conservatorio di Napoli. Si esibirà
il «Gruppo vocale» coro diretto da Edoardo Bocchicchio, che
dirigerà anche il coro femminile della Comunità nel premio
per l'«Innario», giunto alla terza edizione, partecipando
anche a questa giuria con il pastore Milkau. Tra gli altri
concerti, un recital pianistico il 2 Aprile, con solista giapponese Royo Hopriuko, che eseguirà l'unico concerto del ciclo
in cui si ascolterà soprattutto il grande repertorio. A seguire
il 16 aprile è previsto un recital di chitarra con Gianluigi
Giglio, poi uno del singolare gruppo «Melarpa», novità per
Napoli, ed infine canteranno le voci di Chiaia, ovvero il coro
«della Leonessa», diretto da Carlo Forni, il 30 Aprile.
La «dolce» storia del cioccolato
inizia con i primi agricoltori
Maya e ci racconta che il frutto
di tale pianta era considerato
così prezioso che era utilizzato
anche come moneta. Secoli più
tardi, nel 1519, una grande nave guidata dal conquistatore
spagnolo Hernàn Cortès e carica di uomini con scintillanti armature ed elmetti piumati, fece
la sua comparsa vicino alla costa orientale del regno azteco.
Vennero offerti molti doni quali oro, argento, pietre preziose,
schiave e… cesti pieni di semi di
cacao. I conquistatori, che purtroppo distrussero una delle più
brillanti civiltà della storia, diedero inizio alla diffusione del
cioccolato in tutti i continenti.
In particolare, in Europa questa
avvenne dal 1585, anno in cui
giunse il primo carico commerciale di cacao proveniente
da Veracruz. Nel secolo XVII alcuni cioccolatieri di Venezia, di
Firenze, ma soprattutto di Torino, divennero grandi esperti
nell'arte di preparare il cacao ed
esportarono i loro prodotti in
tutta Europa. Così nel XVII secolo, la cioccolata aveva conquistato ormai quasi tutti. Le
principali qualità riconosciute a
questa bevanda erano quelle di
essere nutriente, digestiva, stimolante, afrodisiaca, efficace
contro l'ipocondria, stimolante,
utile per l’alito e per la voce.
Comparvero le prime fabbriche
di cioccolato, subentrando ai
monasteri e ai conventi. Il primo documento che riguarda la
produzione di cioccolato in Italia è del 1678 e si conserva negli
archivi storici di Torino. Tra i
suoi tanti pregi, «l'oro nero» vanta di essere ricco di antiossidanti: sostanze che proteggono
dai radicali liberi e dalle malat-
LIBRIDINE
Giannino Di Stasio, l’orgoglio di essere «napolitàmo»
Aurora Cacopardo
Ci sono libri che colpiscono e quindi restano nel
nostro pensiero, nel nostro cuore, altri, invece,
che si dimenticano. Il libro di Giannino Di Stasio «Napolitàmo» (Adriano Gallina Editore, 2008),
è un sottile racconto storico e non, di amore e
nostalgia per la Napoli da amare ma ancora più
difficile da non amare. Lo scrittore racconta
con passione quella che considera la sua terra
(è nato a S. Angelo dei Lombardi) dalle origini ottocento anni prima di Cristo - quando coloni
greci costruirono un piccolo approdo commerciale sull'isolotto di Megaris oggi Castel dell'Ovo ed un piccolo avamposto sul Monte Echia
oggi Pizzofalcone. Apre così, scorrendo nei se-
coli, una finestra sulle immagini, sui paesaggi,
sulla storia, oltre a sottolineare la coscienza di
una condivisibilità tra essere e tempo. Napoli,
città dell'eccesso e delle cose estreme, riesce
sempre a conquistare la scena del mondo: ieri
per le stragi dei morti ammazzati dalla camorra, oggi per le foto dell'immondizia che girano
il mondo. Ma Napoli, dice Di Stasio, non produce solo immagini negative «ed io - aggiunge
- sono stufo di sentire sempre colpevolizzare la
città anche di fatti ed eventi che non le appartengono». Così, documenti alla mano e statistiche aggiornate, Di Stasio sfata tanti luoghi comuni, a cominciare dal primato di scippi e borseggi che spetta, guarda caso, alle città del nord
mentre Napoli è solo al decimo posto precedu-
tie cardiovascolari. Il merito va
soprattutto ai polifenoli che sono contenuti nei semi del cacao
e che non si perdono durante la
lavorazione: 40 gr di cioccolato
fondente contengono 950 mg di
antiossidanti, così come un bicchiere di vino rosso. Il cioccolato ha inoltre buone dosi di potassio, che aiuta a riequilibrare
la pressione, prevenire dolori
muscolari e crampi. È anche preziosa fonte di magnesio, un minerale che ha la funzione di regolare il tono del sistema nervoso e di restituire il buonumore. Ed è ricco di metilxantine
(teobromina, caffeina e teofilina), sostanze nervine che contribuiscono a dare una sensazione di benessere e maggiore
energia. Infine, così come sostenuto da alcuni storici rubacuori, come De Sade e Gabriele
D'Annunzio, ha un potere afrodisiaco: infatti è un concentrato di sostanze, come la feniletilamina, che hanno un'azione
stimolante sull'eros. Tante virtù e un unico difetto: una tavoletta di cioccolato fondente da
100 grammi fornisce 542 calorie. Dunque, attenzione alle
quantità.
*Dietista. Per domande e consigli:
[email protected]
ta dalle consoreIle Genova, Torino, Milano, Roma, Rimini, Trieste e Venezia. Attraverso i dodici
capitoli che compongono il libro, noi ritorniamo non solo all'infanzia di Partenope ma alla
riconsiderazione di quella cultura napoletana
che ha attraversato i secoli; una identità sommersa che è diventata sogno ma anche documento. Napoli è una città d'amore: città che è
anche festa dell'anima con i suoi angoli bui, i
suoi personaggi, i suoi pezzi di vissuto. Immagini di una città che è stata ed è inferno e paradiso e che decodifica nei ricordi la memoria di
un tempo che si fa coscienza. Coscienza oggi, ad
esempio, di un sottosuolo campano invaso dai
liquami e dalle scorie del Nord, Nord che organizza il malaffare il quale non è più certamente primato di Napoli. Un libro per concludere
non è solo un atto di amore per la città ma un
atto di giustizia scritto da una delle poche voci
fuori dal coro e dal tempo.
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17
Galassia Gutenberg, la rivincita degli asini
LA KERMESSE. Dal 28 al 31 marzo alla Stazione Marittima la 19esima edizione
della fiera del libro. Tema di quest’anno: i multiformi aspetti della natura umana
Antonella Carlo
a natura non è altro che
una poesia enigmatica»,
scrive Michael de Montaigne nei suoi Saggi. Adottando questo filo conduttore, Galassia Gutenberg 2008
celebra i caleidoscopici e
multiformi aspetti della
natura: dal 28 al 31 marzo,
alla Stazione Marittima di
Napoli, intellettuali ed
artisti si confronteranno sul
significato, reale e simbolico, dell'ambiente in cui
viviamo. L'immagine di
Gianluigi Toccafondo,
scelta come logo della XIX
edizione di Galassia, sintetizza, forse, la volontà profonda della kermesse: riscoprire, con curiosità, gli
angoli meno noti del paesaggio umano e naturale.
Un asino, seduto comodamente su una poltrona,
legge con calma un libro
aperto; morale della favola:
non tutto è come sembra. In
questa prospettiva, letteratura, arte e filosofia offriranno particolari ed inediti
percorsi di indagine: si
inizierà venerdì 28 (ore 20,
sala Perseide) con un'intervista del professor Luigi Spina
al critico e sociologo Goffredo Fofi. Si parlerà de «L'asino fuggente, ovvero di tutto
L
IL FILM
TARTAGLIA IN
MISSIONE DI PACE
Incipit comico fin dal titolo
per il nuovo film di Edoardo
Tartaglia in uscita a Napoli il
28 marzo: «Ci sta un francese,
un inglese e un napoletano» è
infatti la storia di un soldato
napoletano in missione di pace
presso un campo di prima
accoglienza profughi a cui, per
un'estrazione a sorte verrà
affidata una missione di
salvataggio del tutto particolare. Tra i tanti possibili prescelti, infatti, capiterà proprio a
lui, il più pusillanime di tutti,
di dover salvare una donna del
luogo dalla pena capitale. Il
suo, però, non è un salvataggio
propriamente militare. Deve,
infatti, sposare la donna,
rimasta incinta di un altro
militare scomparso. Un gesto
di umaninità, dunque, che
però si scontra con un problema: la decennale fidanzata di
lui, che, giunta al campo
assieme al fratello, scopre
anche che la futura moglie del
suo fidanzato è bellissima.
Mille vicissitudini, al rientro a
Napoli, costelleranno questo
difficile menage a trois. Nel
cast, oltre a Tartaglia, Veronica
Mazza, Biagio Izzo, Mario
Porfido, Regina Bianchi, Elian
Khan, Patrizio Rispo.
A sin.: la Stazione Marittima che ospiterà la XIX edizione di Galassia
Gutenberg. A destra: la locandina dell’edizione di quest’anno.
quello che avreste voluto
sapere sull'asino ma vi
hanno strappato le pagine»,
cercando di tracciare un'immagine atipica ed anticonformistica del triste animale
dalle orecchie lunghe. Nella
stessa sala, alle 20.30, performance teatrale dei «Kalokagathoi» che, grazie alle
parole di Luciano, Apuleio,
Folengo, Collodi e Dürrenmatt, tesseranno tanti e
personali «elogi dell'asino».
Sabato 29, nella sala Elettra,
Goffredo Fofi ed Antonio
Pascale incontreranno la
generazione degli scrittori
trentenni: se, come recita il
titolo della conferenza, è
«Asino chi scrive», allora
Andrea Bajani, Paolo Cognetti, Nicola Lagioia,
Valeria Parrella, Lorenzo
Pavolini, Luca Ricci, Massimiliano Virgilio e Simona
Vinci possono di certo annoverarsi in questa categoria.
Si proseguirà domenica 30
con due incontri da non
perdere: alle 17, nella sala
Agave, la poetessa Patrizia
Cavalli, insieme ad Elisabetta Abbondanza ed a Gabriella Maria Scamardella,
racconterà il rapporto magico e misterioso fra amore e
natura. La contemplazione
malinconica di paesaggi
nordici ed alpini, sospesi fra
passato e presente, caratterizzerà, invece, la conferenza «Mario Rigoni Stern, la
memoria della natura» (ore
18.30, sala Dione), omaggio
al grande intellettuale
veneto firmato da Goffredo
Fofi, Ernesto Franco, Gianfranco Bettin e Marco
Paolini. Eppure Galassia,
come ogni anno, non rappresenterà soltanto una
prospettiva privilegiata sul
mondo colorato della pagina scritta: all'arte figurativa,
infatti, spetterà un posto
particolare nel corso della
kermesse. Il fotografo spagnolo Pablo Balbontin,
infatti, presenterà la sua
mostra «Im-mondo», apocalittico squarcio su una città
invasa dalla spazzatura; e
Simonetta Capecchi, in
collaborazione con Franco
Lancio, dedicherà uno
spazio alla narrazione per
immagini grazie all'originale iniziativa «In viaggio col
taccuino». Se il grande
fumettista Loustal parlerà
di carnet e disegni (sabato
29, ore 17, sala Elettra), tanti
altri artisti mostreranno al
pubblico i loro «diari visuali», schegge improvvisate e
gioiose in cui la natura
parla una nuova lingua.
ESORDIO LETTERARIO DI MASSIMILIANO VIRGILIO
Vivere a Napoli? «Più male che altro»
Rossella Galletti
La famiglia Sarracino è una
famiglia borghese. Lui, Giovanni, è un consulente per
una società imprenditoriale,
soffre di colite spastica, non
sopporta Napoli, la sua città,
e confonde il dolore, per un
tradimento subito, con il silenzio. Lei, Simona, è una psicoterapeuta in erba, razionale, di una bellezza asciutta e
privata della libertà dal peso
di una famiglia sulle spalle.
Bart, ha nove anni, intelligente, con le sue ribellioni
lancia continui segnali ai genitori. Diego, due anni, è
troppo piccolo per capire
quello che succede, ma non
per sentire il malessere che lo
circonda. Un evento imprevedibile, l'arrivo del padre di
Giovanni, cacciato di casa dalla sua compagna rumena, è
la ciliegina che fa esplodere
la crisi: Simona lascia Giovanni che si ritrova single e
alle prese con un padre settantenne e libertino. E Bart
riassume tutto in un video
psichedelico - specchio della
realtà che gli adulti non vedono - di quattro minuti: The
Sarracinos.
L'elemento suggestivo del primo romanzo pubblicato del
ventinovenne Massimiliano
Virgilio, «Più male che altro»
(Rizzoli, 2008, pag. 275, euro
16), è la capacità di restituire
la complessità di certa malattia dal sapore esistenziale.
L'attualità scorre nella penna di Virgilio, vergine dalla
fama che la carta stampata
generalmente dà agli atavici
del mestiere. Il male propaga
dalla città di Napoli, sfondo
della storia, fino alle microvicende quotidiane dei protagonisti del romanzo. L'idea
fondamentale è, spiega Virgilio, «l'impossibilità di sconfiggere il male della nostra
esistenza e dei rapporti sen-
timentali. L'idea del male che
non puoi cancellare, che si
reitera, che quando finisce
per qualcuno, inizia per qualcun altro, ma devi accettarlo
e solo così puoi trovare un
equilibrio nuovo». Ma in che
modo questa epidemia, questo male, trova in Napoli il
centro propulsore? È l'autore a indicarcelo con una certa triste consapevolezza che,
forse, in un altro mondo, un
ragazzo della sua età (è nato
nel 1979) non avrebbe: «Napoli è una città molesta, che
non ti lascia mai in pace. Nel
mio libro, che ho finito di
scrivere da quasi due anni,
c'è un cassonetto che brucia,
ma non è un presagio. A Napoli nulla cambia».
In «Più male che altro» manca la tipica immagine oleografica della città. Emerge invece quella reale, della munnezza, dei pregiudizi. I luoghi fisici e mentali di Napoli
suscitano diverse emozioni
nei personaggi, ognuno dei
quali, alle prese con la sua
«malattia», ne esalta un particolare aspetto. Troppo presto paragonare Virgilio a Domenico Rea, ma una cosa è
certa: egli registra la realtà, il
suo linguaggio, il suo dinamismo.
IL MORSO
DELLA
TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
SCENEGGIATE ELETTORALI
ltre alla continua ed estenuante
O
corsa al riciclo dei rifiuti di questi
giorni, assistiamo impassibili anche al
riciclo continuo di immagini da
overdose dei re della sceneggiata
elettorale: “isso”, “essa” e “‘o malamente” che in ogni palco d'Italia si
contendono i favori del pubblico al
pari delle migliori sceneggiate meroliane. Ora però il problema è quello di
capire chi è “isso”, chi è “essa” ma
soprattutto chi è “‘o malamente” cosa
sempre difficile da stabilire nelle
sceneggiate elettorali. Nella classica
sceneggiata napoletana la storia ed i
ruoli dei personaggi sono invece
sempre chiari, addirittura scontati già
dalle prime battute dello spettacolo.
“Isso” è il guappo buono, “essa” è la
donna traditrice per necessità e lo
sfruttatore delle disgrazie altrui è “‘o
malamente”. Ma come nasce storicamente la sceneggiata? Alcune compagnie teatrali per ricavare delle vere e
proprie rappresentazioni teatrali
prendevano spunto da storie descritte
nelle canzoni che avevano un contenuto particolarmente drammatico.
Ora, anche nelle sceneggiate elettorali
si continua a prendere spunto dalle
canzoni drammatiche suonate e
cantate dalla nostra società. Il problema però è che la canzone è sempre la
stessa, come dire che è sempre la
solita musica ad essere rappresentata,
mentre oramai la società è da tanto
tempo che sta sfornando tante nuove
canzoni con nuovi contenuti. Sarebbe
meglio per la nostra classe politica ed
anche visto il tema, per chi organizza
Sanremo, di ispirare la propria campagnia elettorale ad altre forme di
rappresentazione musicale e teatrale,
altrimenti si corre il rischio di trovare
le sale e le urne elettorali vuote di
pubblico. Mi rendo conto che certamente non possono ispirarsi ad un
concerto rock o altro, ma ad esempio,
non so, ad un cafè chantant certamente sì. Dal 1880 al 1915 circa, la
canzone cresce e fiorisce, cominciando intorno al 1930 ad appassire definitivamente. Questa è l'epoca in cui
nasce e fiorisce il “cafè chantant” che
velocemente si diffonde in ogni parte
d'Italia e del mondo. E’ considerato
come un segno di declino della canzone ma in realtà la arricchisce di nuove
espressioni certo più consone ai
tempi. Fatemi un piacere, e mi rivolgo
a tutti gli autori di destra di sinistra e
di centro, regalate a Berlusconi, a
Veltroni, a Casini, a Bertinotti, a
Mastella (ah.. scusate a Mastella no
che è fuori dal giro), ai gialli, verdi,
blu, rossi, vedete voi, dicevo regalate
un bel cappello a cilindro, dei guanti
bianchi (possibilmente puliti), una
mantella nera ed un bastone da indossare sul palco nelle rappresentazioni
elettorali come segno tangibile di un
vero cambiamento. Mi raccomando il
costume datelo a tutti sia a “isso” che
a “essa” che a “‘o malamente”, ve ne
sarei grato.
EVENTI&CURIOSITÀ
PAUSA BLOG
di LEO ARUTA
LIBRERIA FELTRINELLI
http://leoaruta.simplicissimus.it
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI
Infotel 081.402395
APRIRE UN BLOG
carnet di marzo
a come si apre un blog? Innanzitutto
occorre scegliere una piattaforma di
blogging, ossia il sito che ospiterà, gratuitamente, il nostro blog. Ce ne sono tantissimi, i
più noti sono Typepad, Wordpress, Blogspot,
Il Cannocchiale, Splinder etc. Anche alcuni
provider internet offrono spazi di blogging.
Io ho dei blog un po' su tutte le piattaforme
citate ma per chi comincia suggerisco
www.splinder.com perché è una piattaforma
italiana molto semplice da usare, diffusissima ed in ascesa. Ad oggi conta più di mezzo
milione di iscritti con più di 300mila blog. E'
una grossa opportunità per il blog che andiamo a creare essendo, di fatto, un enorme
bacino di potenziali nostri lettori. Ed è Splinder stessa a darci gli strumenti per metterci
in vista. Dopo aver scelto la piattaforma
sceglieremo il nome del blog e gli argomenti
di cui vorremo occuparci. Cercheremo poi di
capire i fondamentali per iniziare a bloggare
così da pubblicare il primo post che, in
genere, è di benvenuto. Ma aperto il blog
occorre farsi conoscere... Intanto, come ogni
mese vi consiglio un paio di perle sulla rete.
La prima è «Anobii» (www.anobii.com), un sito
ove costruire la propria biblioteca on line.
Una volta registrati, potrete iniziare a caricare i vostri libri, usando il titolo ma anche
l'ISBN (il codice universale utilizzato in
editoria). E' possibile aggiungere informazioni personali e recensioni . Il bello è che
Anobii è anche un sito di social networking,
è possibile cioè condividere i propri libri e le
informazioni con altri utenti, così com'è
possibile “navigare” nelle biblioteche degli
altri alla scoperta di nuovi testi. Il secondo
sito che vi suggerisco è «Flickr»
(www.flickr.com). Qui potrete caricare le foto
digitali. Ma perché mettere le proprie foto in
un sito internet? Per vari motivi: in primis
abbiamo un posto sicuro dove conservarle
e ritrovarle; poi gli altri possono rivederle
liberamente via internet, (decidiamo noi a
chi farle vedere) senza che le si debba
copiare su un cd per distribuirle.
M
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18. Nell'ambito di un ciclo di incontri con musicisti ed
esperti di musica, Massimo Abbruzzese e Piero De Asmundis parlano sul tema: «Scrivere una canzone: dall'arte della creazione alla collocazione sul mercato». Ore 15.
19. Massimo Zamboni, chitarrista-compositore (ex CSI),
presenta il suo ultimo lavoro intitolato «L'inerme e l'imbattibile» (cofanetto con cd, dvd e libro). Musica «schierata», dedicata a tutti gli est del mondo. Ore 18.
21. Arriva nelle sale italiane «Colpo d'occhio», il nuovo film
di Sergio Rubini: si tratta di un thriller psicologico, interpretato dallo stesso Rubini, da Riccardo Scamarcio e da Vittoria Puccini. Se ne parla con i tre protagonisti. Ore 18.
18
27. Depressione: un flagello quasi tutto al femminile. Che
fare? Azzarda una diagnosi letteraria la psicologa Elvira Reale nel suo libro «Prima della depressione».
27. Una notte speciale dedicata all'uscita, dopo un silenzio
di 4 anni, del nuovo cd di Vasco Rossi, intitolato «Il mondo che vorrei»: il disco sarà messo in vendita allo scoccare
della mezzanotte. Ma già dalle 22 sarà possibile ingannare l'attesa con proiezioni video e l'ascolto in anteprima dell'album.
Dal 3 al 30. Mostra fotografica intitolata «C'era una volta
il '68»: gli scatti sono tratti da «Storia fotografica d'Italia
1967-1985».
3 aprile. A 10 anni dalla scomparsa di Luigi Compagnone,
torna sugli scaffali «Mater Camorra», il pamphlet che lo
scrittore dedicò al tragico assassinio di 2 amanti malavitosi.
Un romanzo «noir» che, alla maniera di Sciascia, aiuta a
comprendere il fenomeno criminale. Ore 18.
LIBRO E MOSTRA PER RICORDARE I DUE ARTISTI
TORNEI DI PLAYSTATION
Filangieri-Banet, amore a Chiaia
Tekken e Pes 2008
Lei era napoletana, di
nobili natali, eccentrica, scrittrice e pittrice.
Lui, polacco di origine,
indole estrosa, fu pittore impressionista. La
storia di Anna Rossi Filangieri (nella foto un autoritratto) e di Rabin Sarfer (in arte Rodolphe Banet) iniziò agli albori
del XX secolo: l'incontro galeotto, da cui nacque una unione e un amore che
non si interruppero mai più, avvenne a Napoli, in via Chiaia precisamente. Fu colpo di fulmine prima e poi sodalizio sentimentale,
ma anche artistico e creativo. Nella vicenda umana di Anna e Rodolphe, dunque, Napoli ebbe un
ruolo cruciale. E proprio a Napoli,
oggi, un discendente della coppia
(per la precisione un nipote), Carlo
Rossi Filangieri, chiaiese anche lui,
si fa promotore di una rievocazione-omaggio delle due romantiche
figure. Scegliendo sapientemente
Fermi tutti, spazio ai maniaci della playstation. A quelli che non escono il sabato sera
perché devono correre a Indianapolis, a
quelli che alla domenica allo stadio preferiscono dare calci a un pallone nel mitico
Bernabeu, largo a quelli che non hanno
mai fatto a pugni con nessuno, ma adorano darsele di santa ragione in pagode e nel
deserto. Fermi tutti: sono in arrivo i tornei
più cult del momento, organizzati da un
esperto del settore, Fabrizio Tanassi,
chiaiese doc e campione internazionale di
Tekken, gioco di combattimento tra i più
celebri al mondo. Il Torneo interazionale di
Tekken si svolgerà a Napoli, alla Mostra
d’Oltremare, ad aprile con questo calendario: venerdì 11 partite libere; sabato 12
torneo singolo, domenica 13 torneo a
squadre. Un altro attesissimo torneo è
quello di PES 2008 per playstation 2, che
avrà luogo il 30 marzo 2008, a partire dalle
ore 11, presso l’Ostello della Gioventù di
Mergellina (Salita della Grotta 2): 64 i
giocatori ammessi. Per informazioni ed
iscrizioni si può o andare sul sito www.leyan.forumattivo.com, o contattare direttamene Fabrizio Tanassi ai numeri
347.2918471 / 331.2179321
due direttrici: un libro e
una mostra. Il libro si
intitola «Banet & Storia
di Anna»: l'autrice è Valeria Iacobacci che ripercorre col giusto pathos la parabola dei protagonisti, attingendo ai
ricordi e ai documenti
in possesso del nipote.
La trama, partenopea e
cosmopolita delle due
esistenze, si dipana attraverso la narrazione in prima persona della stessa Anna. E poi la mostra. L'esposizione si intitola «Dipinti di Rodolphe Banet e Anna Filangieri dal 1925 al 1992» ed è ospitata negli spazi della Galleria Navarra in piazza dei Martiri fino al
29 marzo: vi figurano un nucleo di
tele firmate Banet, una serie di disegni dello stesso Banet e di Anna,
ed alcune suggestive fotografie che
integrano l'evento sotto il profilo
documentale, regalandogli al contempo il palpito della testimonianza di vita.
INIZIATIVE CHIAIA MAGAZINE
CHIAIA MAGAZINE
LA BACHECA DI
SOLIDARIETÀ&VOLONTARIATO
Feltrinelli: a maggio«Il camorrista di Dio»
Anche se mancano poco meno di due
mesi, il 6 maggio alle ore 18.00, alla Libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri sarà presentato il dvd «Il camorrista di
Dio», ovvero la storia di fratello Vincenzo (nella foto), missionario in Bur-
kina Faso. Il documentario è stato ideato e curato dallo psicologo Beppe Airoldi. Chiunque è interessato all’acquisto del dvd - i cui proventi andranno a
fratello Vincenzo - può contattare Beppe Airoldi al numero 338.2266165.
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