quartierissime - Chiaia Magazine
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www.chiaiamagazine.it Anno III - N. 3 marzo 2008 Distribuzione gratuita maaga gazziinnee m CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Edizioni Iuppiter Group Non è un paese per VECCHI Catastrofe ambientale e politica a Napoli e in Campania. Due emergenze tengono banco: i rifiuti e Bassolino. Mentre Veltroni e Berlusconi tentano di rinnovare i rispettivi schieramenti, il governatore, invece, si barrica nel Palazzo. Con la credibilità sotto le scarpe e l’impossibilità di camminare tra la gente, più che alle dimissioni pensa a come organizzare al meglio la «resistenza» della sua poltrona. La regione è alla frutta. Il re alla muffa. SOS CHIAIA CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: EMERGENZE E DISSERVIZI: COLLABORA CON IL BLOG NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE LA PAROLA AI LETTORI. Traffico e disagi tra transenne e ruspe: troppi «lavori in corso». Videosorveglianza: il piano mai partito VIA CARDUCCI: I «COLLAUDI» DEI PARCHEGGIATORI ABUSIVI Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7644876 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III n. 3 - marzo 2008 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Concessionaria pubblicitaria Dedacom Via Vecchia delle Vigne, 5/d - 80078 Pozzuoli Tel.: 081 19303427 - Fax: 081 3031473 Quelli di Chiaia Magazine Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Annalicia Mozzillo, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti, Massimiliano Tomasetta Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 Gentile redazione, che ci siano i cantieri a Chiaia è una buona notizia: significa, infatti, che la riqualificazione di alcune strade, tanto agognata, sta andando avanti. Sconcerta, però, la concomitanza di tanti «lavori in corso» in una zona della città che sta già vivendo una forte crisi economica. L’ingorgo di cantieri nasce da due ragioni ben precise: la preoccupazione dell’amministrazione di perdere i fondi europei e il palese ritardo nella consegna di alcune strade. Vedi, ad esempio, via Carducci, snodo importante del centro di Napoli ancora in fase di ristrutturazione. In più, in questa strada si è aggiunto il problema dei parcheggiatori abusivi che, nelle serate della movida, sono riusciti a trasformare tra cumuli di sanpietrini, transenne, ruspe e basolati, una parte della via, fresca di restyling, in un garage. Manca il controllo dei cantieri e soprattutto il paradosso è che il «collaudo» dei lavori «finiti» venga fatto prematuramente da persone di sicuro non addette ai lavori. UN QUARTIERE SPROVVISTO DI OCCHI ELETTRONICI Caro direttore, ma che fine ha fatto il sistema di videosorveglianza che doveva partire a Chiaia? Con l’emergenza rifiuti sembra che gli altri problemi siano stati messi da parte. Eppure leggo una notizia che mi sembra ridicola, ma che è vera: l’urgenza del Comune di Napoli è quella di mettere delle webcam in quei siti che dovrebbero attrarre turisti per dimostrare che l’immondizia non c’è più. Il problema vero è che per raggiungere quei siti - come Capodimonte, ad esempio - il turista d’immondizia ne incontrerà, purtroppo, ancora tanta. Detto questo, se non erro, dopo il fallimento del pacchetto sicurezza di Amato - più uomini e più telecamere contro la criminalità doveva entrare in funzione entro marzo il piano di videosorveglianza (relativo al traffico e alla Ztl) di competenza comunale. Ma funzionano queste benedette telecamere? Non so da quanto tempo sento parlare di una Napoli vigilata in modo tecnologico, ma chi vive al centro mi ha assicurato che gli occhi elettronici non «ci vedono» ancora. Fabio Tancredi Angela Carraturo la egnalazione DEGRADO A PIAZZA DEI MARTIRI Quel «pozzo» nel salotto di MASSIMO GALLOTTA l salotto «bucato» di Napoli ha una Ivoragine in più. Precisamente nella centralissima e prestigiosa piazza dei Martiri che, di questi tempi, non se la passa davvero bene tra cantieri e traffico. Passeggiare sui marciapiedi, da queste parti, è un’autentica avventura: immaginate per i portatori di handicap come questa avventura sia ancora più rischiosa. Questo mese, L’ECCESSIVA FRAMMENTAZIONE DELLA SOCIETÀ CIVILE Gentile redazione, in una Napoli ridotta male - crac economico, rifiuti, turisti in fuga, festival dei cantieri, criminalità dilagante - spuntano come funghi comitati di cittadini stanchi di subire i danni del malgoverno. Piccole associazioni crescono e organizzano manifestazioni contro o per qualcosa. Il movimentismo napoletano è un fenomeno che sta interessando studiosi ed editorialisti e che porta a una conclusione: l’eccessiva frammentazione della società civile. Solo negli ultimi due mesi, stando ai giornali, sono nate una ventina di associazioni, con nomi e propositi che si somigliano un po’ troppo. L’associazionismo è la ricchezza di Napoli, ma al tempo stesso è anche la fotografia di una città divisa, incapace a unire le sue forze, abile, invece, a «spezzettare» la protesta. La divisione delle associazioni è la fortuna dell’amministrazione comunale. La speranza è che la società civile - ovviamente quella non compromessa con l’attuale potere riesca a trovare una sana sintesi politica. Giovanni Galante S PRONTO SOCCORSO 118 Via F. Galiani: la bottiglia «antiratti» Caos cantieri, Chiaia assediata POLIZIA STRADALE GUARDIA DI FINANZA 117 [email protected] I lettori di Chiaia Magazine hanno, da quest’anno, uno strumento in più per lanciare gli «Sos Chiaia» e, soprattutto, per entrare in contatto con la redazione del giornale: il blog di Chiaia Magazine. Il nuovo spazio web (clicca: http://quellidichiaia.splinder.com) è a disposizione di tutti quelli che desiderano segnalarci disservizi ed emergenze. E’ possibile inviarci, quindi, non solo lettere, ma anche video e fotografie. Lucia Vitolo ha inviato via mail uno sfogo, sottolineando che è necessario eseguire bene la raccolta dei rifiuti e soprattutto perseguire chi la trasgredisce. «Guidati bene i napoletani rispondono, ma devono crederci scrive la lettrice -; certo è difficile quando i capi hanno la vergogna addosso e non si dimettono per non perdere la poltrona». Allarme topi a via Ferdinando Galiani: Franco De Rosa ha inviato una foto in cui una bottiglia «tappa» un buco della strada da dove «escono allegramente e quotidianamente famiglie di ratti». Il lettore si domanda: «In queste zone è mai stata fatta una seria derattizzazione?». Gireremo la domanda alla Prima Municipalità. Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) VIGILI DEL FUOCO 115 2 segnaliamo un buco che sembra fatto con il compasso (nella foto) poiché al suo posto prima vi era un enorme palo della luce. Lampione spostato e buco ritrovato che, quando piove, si trasforma in un pozzo pericoloso. Mentre procede il restyling delle vie di Chiaia, cerchiamo di non dimenticarci degli interventi necessari di manutenzione ordinaria. AI NOSTRI LETTORI «Sos Chiaia» è un contenitore di denunce e proteste contro disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non. La nostra intenzione è quella di affondare il bisturi nel degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità. Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] PRIMO PIANO CHIAIA MAGAZINE 3 Città senza turisti, economia al collasso L’ALLARME. Rifiuti, caos e malgoverno: si ribellano albergatori e commercianti Le istituzioni minimizzano e promuovono «Easy Napoli» per attirare visitatori Pino Fermento apoli e provincia: tre milioni di abitanti, tre milioni di storie oltraggiate. Spazzatura a due piani, roghi e diossine, tanfo e topi da esposizione: un pezzo di Italia che ha fatto crac. L'umiliazione è bruciante: bollettini di una guerra infinita, di tonnellate di pattume che partono, di altre che le rimpiazzano, di Cdr che scoppiano, di discariche vere e presunte. E ancora: popolazioni intere monitorate per vedere se è vero che cancro e malformazioni vanno a braccetto con la crisi rifiuti. Napoli crocifissa fa il giro di tutto il pianeta e perde un'altra volta la faccia. Napoli che collassa sulle sue infezioni politico-camorristiche, ma anche sull'inciviltà atavica dei comportamenti individuali. Fiumi d'inchiostro sulla monnezza, e fiumi d'inchiostro su morti ammazzati, scippatori assassini, poliziotti aggrediti, sulla Malanapoli rozza e illegale e sulla Malanapoli in doppiopetto: così come fiumi d'inchiostro erano quelli su terremoto e colera. Delitto e castigo? Forse. Ma adesso il mea culpa non serve. Salvare l'economia. Nell'ora della resa dei conti, l'imperativo è salvare il salvabile: a cominciare dall'economia. Danni, un mucchio di danni: i numeri fanno tremare. Cola a picco l'agroalimentare campano. E crolla pure il turismo, trascinandosi dietro commercianti e artigiani. La quarantena, partita da Napoli, ora investe, ad esempio, Pompei e Sorrento. Gli imprenditori? Alcuni chiudono, altri restano e lavorano tra le macerie. Ma, nell'uno e nell'altro caso, fioccano i licenziamenti. Perciò sembra un mezzo miracolo che da qualche mese esca allo scoperto gente che rifiuta la resa: come nelle classiche cronache IL CORSIVO N di MASSIMILIANO DE FRANCESCO L’ATTERRAGGIO ualche sacchetto di spazzatura non Q può oscurare il bello della Campania. Del brutto, invece, basta non parlare I rifiuti invadono piazza del Plebiscito: rivisitazione dell’urlo di Munch (idea e realizzazione di Laura Cocozza) del dopobomba, spuntano quelli che vogliono ricostruire. Sono tanti, sono arrabbiati, un sacco di idee in testa e poca voglia di chiacchierare con una controparte politica screditata. E vogliono una sola cosa: soluzioni strutturali e a qualunque costo. Un dialogo tra sordi. Del nuovo clima, ad esempio, si è accorto Claudio Velardi, neoassessore regionale al Turismo, che, settimane addietro, al cospetto di operatori turistici e albergatori, ha esordito nel peggiore dei modi, negando l'evidenza della catastrofe: «I turisti? A Capodichino sbarcano a frotte. I Bed & Breakfast? Sono pieni. I ristoranti vuoti? E' perché cucinano male». Chi gli stava davanti, una vita spesa sulla trincea del turismo, si è spazientito e lo ha invitato ad in- formarsi, poi gli ha consegnato fatti e cifre dell'olocausto: grandi alberghi svuotati, prenotazioni cancellate, licenziamenti del personale, tour operator alla canna del gas, B&B che chiudono. E Velardi, arrampicandosi sugli specchi: «Bisogna contrastare i messaggi devastanti della stampa». L'assessore che vive su Marte, alla fine ha proposto un rimedio alla crisi turistica: il pacchetto «Easy Napoli», cioè un kit di agevolazioni su trasporti, musei, visite etc., inventato dall'Ente Provinciale Turismo e sostenuto anche dal Comune di Napoli e dalla Provincia, da dare ai turisti tra Pasqua e luglio. Come mettere un cerotto sulla cancrena. Il caso Velardi è emblematico e la dice lunga sullo scollamento dalla realtà degli amministratori locali. La conta dei danni. Intanto, tra quelli che non vogliono più fare sconti, ci sono anche i commercianti: loro il prezzo dello sfascio lo conoscono bene e dentro ci mettono anche i parcheggi mai fatti e i cantieri a raffica che paralizzano il traffico. Quelli di Chiaia, ad esempio, si stanno già attrezzando per la rivincita. Spiegano Nino De Nicola e Gianni Gagliardi, rispettivamente presidente e segretario delle «Nuove Botteghe dei Mille»: «Ora il Palazzo è passato alla tattica di minimizzare. Ma il contraccolpo subìto da centinaia di ditte commerciali in una Napoli ridotta a terra bruciata, è enorme. L'associazione, anzi, ha incaricato alcuni legali di studiare iniziative di rivalsa nei confronti dei responsabili del danno economico e d'immagine». troppo. Guai, poi, a nominare Bassolino in pubblico: si rischia, per dirla alla Proietti, il fischio maschio senza raschio. Questa è in sintesi la campagna elettorale del Partito Democratico o, almeno, questa doveva essere nella sceneggiatura originale del capoccia Veltroni. L’invio di un «rassicuratore», tignoso e mordace come mister simpatia Massimo D’Alema, avrebbe dovuto distogliere l’attenzione dall’«innominabile». Ma il copione è saltato come i popcorn sia perché l’emergenza monnezza non si placa - l’uppercut di Report sui rifiuti tossici ha atterrato nuovamente il governatore, commissario per le bonifiche, mai avvenute, fino al primo febbraio 2008 - sia perché, in fondo, la nuova stagione del Pd da queste parti è come il film di Pappi Corsicato: chimera. L’innominabile crea imbarazzo, fa il vuoto, disturba e il suo destino sembra segnato: vivere, in un vago tempo d’aspettativa, nel lebbrosario della politica. Per il momento, però, tra il disagio di chi sta nel Pd e di chi non ci starà mai, porta la sua decadenza in giro e, quel che è peggio, non molla la poltrona alla Regione e la ricca partita dei fondi europei. Quale nuova stagione allora? Se lo chiede chi con il Pd è alleato (Di Pietro: «Le dimissioni di Bassolino sono indispensabili»), chi ne fa parte addirittura proponendosi come futuro governatore (Nicolais: «Con Bassolino i conti li faremo dopo il voto») e chi ne è stato escluso per limiti d’età e di legislature (De Mita: «Il Pd è stato come quell’insetto che muore un istante dopo aver procreato una nuova vita»). La strategia del rassicuratore D’Alema è già fallita: il suo «fin qui tutto bene» non salverà l’innominabile. Nè il Pd. Per la loro società a perdere vale il finale del film «L’odio» di Kassowitz: «Questa è la storia di una società che precipita. E, mentre precipita, per farsi coraggio si dice: fin qui tutto bene... fin qui tutto bene... Il problema non è il volo, ma l’atterraggio». PRIMO PIANO CHIAIA MAGAZINE 4 LE ECOBATTAGLIE Alvaro Mirabelli GUIDA ALLA DIFFERENZIATA Nel numero di febbraio di Chiaia Magazine abbiamo pubblicato «Guida alla differenziata», vademecum per la raccolta intelligente e civile dei rifiuti che indicava anche le ecopiazzole presenti a Chiaia-San Ferdinando-Posillipo. Visto il successo dell’iniziativa, la «Guida alla differenziata» è interamente scaricabile sul sito www.chiaiamagazine.it: basta cliccare il banner «Le ecoiniziative di Chiaia Magazine» e, in poco tempo, il vademecum comparirà sul vostro desktop. IL GIORNALE DELL’ORDINE DEI MEDICI NAPOLI L’Ordine dei Medici di Napoli, presieduto da Giuseppe Scalera, ha dedicato ben due numeri del suo giornale all’emergenza rifiuti. Il Bollettino di marzo, ad esempio, si apre con il resoconto della riunione straordinaria della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, tenutasi a Napoli il 9 febbraio nella sede dell’Ordine di Napoli (piazza Torretta 9) in cui i medici, hanno redatto un documento anticrisi, presentato, poi, al commissario De Gennaro. VIA GALIANI, LA MIGRAZIONE DEI CASSONETTI All’incrocio tra via Galiani e viale Gramsci è stato realizzato di recente un attraversamento pedonale con strisce bianche e palettatura. Qui, in pochi metri quadri, va in scena da qualche tempo un piccolo scandalo: 6 cassonetti che migrano in continuazione da un punto all’altro (vedi foto). In origine i 6 contenitori, sempre strapieni di immondizia sversata fuori orario e neanche differenziata, erano correttamente sistemati lungo il marciapiede di viale Gramsci. Sfrattati da auto e furgoncini, sono finiti sulle strisce pedonali, ostacolando i pedoni e lo svuotamento. Ora la trovata dell’Asìa che li collocati lungo la palettatura. Risultato: l’ingresso di via Galiani oscurato da una barriera di immondizia con danni, d’immagine e commerciali, alla strada. D’accordo commercianti e residenti: «L’Asìa non ne azzecca una». Furibondo il presidente della Mun.1, Fabio Chiosi: «Inammissibile! I cassonetti vanno spostati. In quei cassonetti, tra l’altro, gli esercenti del mercato ortofrutticolo continuano a scaricare abusivamente i rifiuti umidi. O la smettono o rischiano la licenza. Solleciterò i vigili a intervenire». La vignetta di Malatesta ittadini stufi di un governo del territorio che i guai si limita a spostarli da una scrivania all'altra. Cittadini, non a caso di Chiaia, che oggi si mobilitano con fatti concreti contro la tragedia rifiuti. E così fioccano le iniziative dal basso. Ecco una panoramica dei fermenti che caratterizzano la voglia di muoversi a Chiaia-San Ferdinando-Posillipo (e non solo). C Il volontariato. Nasce l'alleanza anti-immondizia tra sodalizi del volontariato napoletano e parte dall'ABC, cioè lezioni pratiche in piazza di raccolta differenziata. Tra i promotori Lello Pagnotta, chiaiese purosangue, presidente del Lions Club Napoli Futura: «Scontate le colpe istituzionali sul disastro attuale. Ma la verità più scomoda - dice Pagnotta - è l'inciviltà di tanti napoletani, dalla periferia ai quartieri bene, coi loro alibi impresentabili come “io non faccio la differenziata, tanto mischiano tutto” oppure “i cassonetti sono sempre strapieni”. Perciò giovani e adulti, quelli con senso civico, devono iniziare a “indignarsi di più”. E quelli che ancora ignorano la differenziata vanno duramente sanzionati». Con Pagnotta si sono schierati anche Rosita Oliva, presidente di Innerwheel Napoli Ovest, Francesca Femiano Fuccia, presidente del Soroptimist di Napoli, e Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei Mille». L'intesa, cui ha aderito anche la Municipalità 1, ha subito prodotto una giornata dimostrativa: «L'8 marzo, a piazza dei Martiri e a piazza San Pasquale - spiega Rosita Oliva - sono stati allestiti due gazebo con le campane per la differenziata, fornite dall'Asìa. I cittadini, da noi sensibilizzati, hanno consegnato i loro rifiuti selezionati ed ottenuto informazioni». «E' fondamentale - aggiunge Francesca Femiano Fuccia - coinvol- INIZIATIVE Dimostrazioni in piazza su come si fa la differenziata, incontri con le istituzioni, dibattiti e storie di «rimborsi»: la società civile si organizza per superare l’emergenza ambientale gere il cittadino perché collabori con le istituzioni». «I commercianti di Chiaia - avverte De Nicola - sono da sempre in prima linea per la vivibilità del quartiere: insisteremo con le iniziative educative sui rifiuti». Silvana D'Ippolito, assessore all'Educazione della Mun.1: «Chiaia è quartiere leader e deve dare l'esempio. La prima Municipalità punta, tra l'altro, a convertire alla differenziata anche pub e supermercati di zona». L'8 marzo, intanto, gli organizzatori hanno sfidato anche la pioggia battente. Ma i risultati sono arrivati: raccolti alcuni quintali differenziati di vetro, carta, alluminio e plastica. Ai cittadini volenterosi sono stati distribuiti anche sacchetti di «compost», il fertilizzante ottenuto dal trattamento dell'umido (scarti di cibo etc.) e raccolto dall'associazione «Fare Verde». «Ora si trat- PRIMO PIANO L’INTERVENTO Copiamo Vienna: un inceneritore in città Giuseppe Marasco* Sotto la munnezza è morta non solo una classe politica, ma anche la città: e ancora non c'è soluzione. Ma ci sarebbe una via d'uscita possibile, se non ci fossero malapolitica, malaffare e società incivile: la soluzione è un termovalorizzatore in città e la sua realizzazione, preceduta dalla raccolta differenziata, cancellerebbe ogni crisi. Inceneritori cittadini già esistono in Italia ed all'estero: a Brescia, Montecarlo, Vienna. E nell'ultimo anno un termovalorizzatore di nuova generazione è stato costruito anche a Venezia, a soli 8 chilometri da San Marco: l'impianto è molto interessante. A Venezia non è possibile effettuare la differenziata in città poiché i rifiuti vengono prima trasportati nei canali sulle chiatte (le scoasse) e poi separati nell'impianto. In par- ta di insistere - sottolinea Fabio Chiosi, presidente della Municipalità1 -, replicando l'appuntamento una volta al mese in una piazza della Municipalità. E miriamo a coinvolgere anche il territorio di San Ferdinando». La citta che non ci sta. Altri pezzi della società civile, intanto, hanno deciso di presidiare il fronte rifiuti. Si tratta dei comitati civici di protesta. Un mare di sigle che ora inizia ad organizzarsi in sodalizi più ampi. Come nel caso di «La città che non ci sta», un network di organizzazioni, compattato dall'indignazione e dalla voglia propositiva: 30 associazioni apartitiche che si sono alleate di fronte al degrado della città. «La città che non ci sta» ha debuttato di recente sulla scena cittadina, proprio in coincidenza con l'esplosione della crisi rifiuti. Il network ha subito partorito proposte concrete in materia di raccolta differenziata, poi le ha consegnate a Gianni De Gennaro, supercommissario ai rifiuti. Con lui, ad esempio, le 30 associazioni si sono impegnate a pubblicizzare in città il sistema della selezione a monte dell'immondizia. In cambio gli hanno chiesto di prevedere per i cittadini più bravi nella differenziata, dei vantaggi precisi: insomma dei premi. Un po' come funziona in altre città: Roma, ad esempio, dove l'amministrazione comunale, malgrado non ci ticolare la spazzatura viene “bollita” per una settimana in enormi cassoni (“biocelle”), asciugata, sminuzzata, passata al setaccio per separare quello che si può riciclare. Ferro, plastica e carta possono essere venduti sul mercato. Il resto è combustibile da rifiuto (il CDR) che può essere venduto in “brichette” (sorta di bastoncini) all'Enel oppure separato in “compost” da smaltire nei terreni come fertilizzante: infine il restante viene bruciato con produzione di calore ed energia elettrica. E solo il 6% del residuo dell'incenerimento va in discarica. Quali i vantaggi degli impianti urbani? Innanzitutto la vicinanza con il centro riduce gli spostamenti su gomma del materiale raccolto: e meno distanze vuol dire meno inquinamento da fumi dei camion, minore perdita di percolato sulle strade e nell'ambiente. In più la vicinanza col centro ot- siano emergenze, il meccanismo della premialità lo ha già attivato fin dallo scorso ottobre. Nella Capitale il sistema, per ora limitato a 25mila famiglie, funziona così: si tratta di uno sconto sulla tassa rifiuti (a Roma si chiama TARI) di 50 euro che è già stato attivato nella bolletta 2008. La detrazione sulla TARI viene applicata in ogni Municipio (che è il corrispondente della Municipalità napoletana): ne godono appunto le famiglie romane che ottengono i migliori risultati nella differenziata. Per mettere il metodo in pratica, ogni Municipio è stato diviso in microzone e, per individuare i nuclei familiari meritevoli, si tiene conto del numero dei cassonetti svuotati, del peso dell'immondizia e di altri parametri. A Roma il sistema funziona per 2 ragioni: civiltà e organizzazione. Napoli anarchica e la sua sgangherata azienda rifiuti sono in grado di fare lo stesso? Una cosa è certa: in città l'idea dello sconto per le famiglie riciclone è già da un bel pezzo che sgomita invano in cerca di credito tra amministratori e politici. «La città che non ci sta», però, un risultato lo ha ottenuto. La sua richiesta di adottare il sistema della premialità è stata inserita in un protocollo d'intesa tra le istituzioni: e il Comune si è persino impegnato «ad individuare forme di premialità tra tutti i residenti in edifici condominiali dove sarà possibile svolgere positi- timizza anche lo sfruttamento dell'energia elettrica e del calore prodotto che possono essere immessi nella rete cittadina. Ma quanto inquina un impianto moderno e di medie dimensioni come quello veneziano? Pochissimo. E' pulito, silenzioso, efficiente ed immette nell'aria ogni ora 60mila milligrammi di polveri, pari ai fumi di scappamento di quindici auto euro2. E di questo tipo di auto in Campania ve ne sono oltre 2 milioni. A Napoli, allora, un impianto così si potrebbe facilmente sistemare nei terreni abbandonati della ex raffineria Q8: ci sono 40 ettari disponibili e un inceneritore del genere (più l'impianto di compostaggio) occuperebbe un piccolo spazio. Ma potrebbe essere facilmente allocato anche in altre zone di Napoli: basterebbe solo volerlo. E finirebbe un incubo. *Neurologo vamente la differenziata». Ma non bastava. L'idea della premialità doveva guadagnarsi uno spazio soprattutto nel «Piano della raccolta differenziata», quello che il Comune di Napoli, obbedendo all'ultimatum del governo Prodi, doveva redigere e approvare entro l'8 marzo, altrimenti sindaco e assessori sarebbero stato destituiti. E il «Piano per la differenziata», sia pure in extremis, è stato approvato, compresa la misura della premialità. Che però già nasce zoppa: il Piano, infatti, ne parla in modo generico e non spiega quali saranno i benefici per i cittadini virtuosi nella raccolta differenziata. Vecchia storia questa delle cose a metà. Le 30 associazioni, però, il risultato lo hanno incassato. Il Piano della differenziata. Il documento approvato dall'assemblea comunale contiene le linee guida per realizzare la differenziata in città. Eccole per sommi capi. Innanzitutto uno scadenzario: portare la differenziata al 50% nel 2009, al 60% nel 2011 e al 65% nel 2012. L'altro obiettivo è il decollo entro il 2008 della «differenziata a domicilio» (raccolta porta a porta), ma solo su un campione di 100mila abitanti. E per convincere i cittadini si ricorrerà, lo abbiamo visto, alla leva di meccanismi di premialità ancora tutti da individuare, anche se lo sgravio fiscale per i cittadini più A due passi dalla cattedrale di S. Stefano, cuore antico di Vienna, c’è il più straordinario termovalorizzatore del mondo (nella foto). Ideato dal bioarchitetto Hundertwasser e costruito in tre anni (1987-1989), l’impianto è un’opera d’arte. Sulla sua cupola nidificano i falchi. I cittadini lo amano, i turisti lo visitano. Un inceneritore griffato e supertecnologico, appena 12 addetti, che ogni anno "dissolve" le 900mila tonnellate di rifiuti, prodotte da Vienna (1.800.000 abitanti): e ogni tonnellata produce appena 900 gr. di polveri, destinate a discarica. Emissioni minime (secondo parametri europei) che chiunque può controllare su Internet. meritevoli sembra la strada maestra. Ma i napoletani andranno coinvolti anche con l'inserimento obbligatorio nei regolamenti condominiali delle modalità di raccolta della differenziata. Nasce, poi, un grande sito di compostaggio nell'area occidentale, addetto alla produzione di fertilizzante originato da rifiuti umidi (portata non superiore alle 25mila tonnellate annue). E poi campagne informative e partecipazione delle associazioni all'attuazione del piano. In cima alla lista delle priorità, poi, c'è pure il contratto di servizio che il Comune deve stipulare con l'Asìa cui toccherà mettere in pratica l'intero piano: un contratto da fare in fretta, anzi entro il 2008. Il che porta dritto al nodo economico che si spera di sciogliere, attingendo a fondi regionali: il semplice start del piano, infatti, esige nel solo 2008 ben 20 milioni di euro. E la sensazione, alla fine, è che proprio i problemi di cassa del Comune complicheranno non poco il destino del Piano. Un conto da regolare. Ma torniamo ai napoletani: se quelli collaborativi non mancano, un altro pezzo di città è anche deciso a regolare i conti in sospeso. Sullo sfondo dell'intera emergenza, infatti, aleggia uno spettro: ad evocarlo è la società civile, a spaventarsi invece sono le istituzioni. Per il Comune di Napoli, infatti, l'orco cattivo ha un nome e cognome: Angelo Pisani, di professione avvocato, bellicoso paladino dei diritti dei cittadini al punto da aver fondato l'associazione «Noi consumatori». Il fatto è che Pisani, al timone del suo sodalizio, ha impresso una svolta clamorosa al rapporto tra cittadinanza sotto shock da rifiuti e amministrazione comunale: l'avvocato e i suoi collaboratori hanno portato il Comune in tribunale, esigendo e ottenendo che una signora di Pianura ottenesse il rimborso della TARSU. «Lo dice il Codice Civile: se una prestazione non viene fornita - ha sostenuto Pisani -, il cittadino ha diritto alla restituzione dell'importo versato». E il giudice gli ha dato ragione, decretando per la cittadina un rimborso di 500 euro più spese legali. Un precedente esplosivo che rischia di innescare una gigantesca reazione a catena: su quei presupposti, infatti, sono già 356 le cause intentate attualmente al Municipio partenopeo. E in ballo non c'è solo il rimborso, ma anche il risarcimento per danni alla salute e alla dignità. Pretese che, se accolte in blocco dai giudici, consegnerebbero il Comune al crac finanziario. Pisani, intanto, ne fa una questione di giustizia. Anzi una crociata da combattere col suo esercito: 500 avvocati, 28 commercialisti e 5 medici legali, tutti coinvolti nel patrocinio gratuito dell'utente calpestato. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE Parcheggi interrati, caccia ai progetti LA NOVITÀ. Idee e piani di fattibilità: i fermenti non mancano. Chiosi sostiene la proposta del Rotary: 5mila posti a Chiaia. Poteri speciali: il disimpegno di Massa Alvaro Mirabelli archeggi sotterranei in centro: l'incubo peggiore di Rosa Russo Iervolino. Lei, in sintonia con gli ultrà dell'ambiente, non ha mai nascosto la sua ostilità alle aree di sosta in- P terrate, considerate attrattori di traffico. Nel 2006, però, sotto elezioni, ci ripensò: «I parcheggi in centro? Si faranno». Riconquistato però Palazzo San Giacomo, i parcheggi sono di nuovo spariti dall'agenda del sindaco. Che poi ha sventolato il suo alibi preferito: «Senza poteri speciali, gli unici in grado di produrre fondi e accelerare le procedure, ho le mani legate». Il 5 marzo 2007, però, le mani gliele ha slegate la nomina ufficiale a Supercommissario per il traffico e la viabilità. Risultato: lei a corto di pretesti e la città a insistere che ora sui grandi par- cheggi doveva darsi una mossa. Da Chiaia, ad esempio, quartiere martire del traffico, i migliori tecnici della città le hanno persino scodellato sulla scrivania i piani per grandi strutture interrate sull'asse Piedigrotta-piazza Vittoria: alla sindaca bastava al- lungare le mani. E invece calma piatta fino al dicembre 2007 quando, durante un incontro, hanno provato a snidarla dal bunker delle indecisioni gli esponenti del Comitato Chiaia per Napoli. Ma la sindaca li ha gelati: «Non c'è un centesimo». E spiegarle che le opere si potevano fare col «project financing» (cioè a costo zero per il Comune) è stato come parlare al muro. Così adesso il sospetto è certezza: dietro gli slalom di chiacchiere resta intatto il no viscerale della sindaca ai parcheggi in centro. Un'ostinazione che, però, non scoraggia la prima Municipalità che ha approvato a maggioranza (contrario il centrosinistra) un pacchetto di progetti per parcheggi interrati a Chiaia, elaborati da un pool di professionisti dietro incarico del Rotary Club di Napoli. Il documento (già inviato al City Manager Luigi Massa, soggetto attuatore degli interventi da fare coi poteri speciali) individua 10 punti sensibili nei quali edificare altrettanti parcheggi interrati per circa 5mila posti auto. Il piatto forte è una struttura di sosta sotto piazza del Plebiscito (2mila stalli). Gli altri parcheggi progettati, tutti interrati tranne quello alla Darsena Acton (1.500 posti a raso), sono quelli a Parco Castello (500 posti), a piazza Vittoria (500), alla rotonda Diaz (250), a piazza Sannazzaro/Mergellina (1.000), a largo Beneventano (100), a piazza Mercadante (500), Riviera di Chiaia (largo Pignatelli) (455), viale Gramsci (900) e viale Dohrn (600). Spesa: 200 milioni, «a carico del consorzio proponente», puntualizza Fabio Chiosi, presidente della Municipalità1, che valuta il piano inattaccabile «sul fronte tecnico perché gli studi preliminari sono irreprensibili, su quello formale perché c'è il sì della Sovrintendenza, su quello burocratico perché i poteri commissariali consentono qualunque accelerazione». Il piano sarà sottoposto anche al sindaco «che dovrà decidere in fretta - dice Chiosi - visto che i poteri speciali scadono a dicembre 2008». CHIAIA MAGAZINE AL PAUSILIPON Anche quest’anno Chiaia Magazine ha devoluto il ricavato (1000 euro) del Burraco di Natale tenutosi l’11 dicembre 2007 al Circolo Posillipo - all’associazione Carmine Gallo. La somma andrà ad aumentare il fondo speciale della Onlus, destinato ad aiutare i bambini del Dipartimento di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Pausilipon. La consegna dell’assegno è avvenuta proprio nel nosocomio di via Posillipo (vedi foto), dove una delegazione di Chiaia Magazine, composta da Laura Cocozza, Massimiliano De Francesco e Nino De Nicola, ha incontrato Marie France Boccalatte, combattiva vicepresidente dell’associazione Gallo e la vulcanica volontaria Lilly Laudiiero. SOCIETÀ CIVILE IN PIAZZA Continua il mistero del Garage Morelli La concessione comunale a costruire un supergarage nel cuore di Chiaia, rimbalzata a destra e a manca per 17 anni, è maledetta a dir poco: così, l'ultima puntata del thriller Morelli hanno deciso di scriverla in piazza i cittadini del quartiere. Lo scorso 13 febbraio il Comitato Chiaia per Napoli, fedele alla tattica del blitz, ha riunito, sullo slargo di via Morelli su cui si affaccia l'apertura della ex autorimessa municipale, circa 40 cittadini esasperati. Professionisti, commercianti, cittadini: tutti con il proposito di sollevare il velo di uno tra i misteri più ingloriosi e imbarazzanti del capitolo parcheggi a Napoli. E' dal 2000 infatti che il sipario è calato definitivamente sulla vicenda, da quando cioè la Napoletana Parcheggi ha rilevato la concessione dei lavori di ristrutturazione del garage. Vero è che nella cavità tufacea l'impresa del costruttore Mario Maione si è insediata solo nell'aprile 2004 con l'obiettivo di ricavare sulla carta 673 posti auto (il 70 % da rivendere, il 30 % per l'utenza pubblica): e la data di consegna dell'opera finita fu indicata nel dicembre 2006. Ma è anche vero che da allora non si è mossa più foglia. Maione ha prima tirato in ballo i tempi lunghi delle verifiche statiche, poi la necessità di adeguare il progetto in corsa alle nuove norme antisismiche: e intanto indicava scadenze, tutte puntualmente sforate. Alla fine si è appreso solo che i posti pubblici saranno solo 110 e che la conclusione dei lavori slitta a ottobre 2009. (p.f) 6 QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 7 Viale Gramsci, così muoiono le palme AMBIENTE. Contro il «punteruolo rosso», feroce parassita vegetale, interviene il Comune. Dubbi sulla disinfestazione. Il Servizio Giardini: «Regole rispettate» Oscar Medina n killer a viale Gramsci: è il «punteruolo rosso», parassita la cui larva divora le palme e le uccide. La legge impone una profilassi severa per eliminare l'insetto ed evitare il contagio. In Campania monitorare il flagello e allertare i proprietari, privati o pubblici, delle piante infestate spetta al Servizio Fitosanitario della Regione Campania: e siccome le palme di viale Gramsci sono del Comune, la disinfestazione è toccata al Servizio Giardini, diretto da Maria Rosaria Guidi (il Servizio Giardini dipende dall'assessore comunale all'Ambiente Gennaro Nasti). 5 le palme malate individuate: «Come da procedura - avvertono i dirigenti del Servizio Giardini - i tron- Chi abbatte le piante? U Il «punteruolo rosso» è un parassita che si diffonde a gran velocità. Anche i proprietari di giardini privati o titolari di ditte e vivai hanno l'obbligo di abbattere e distruggere le piante infestate sulle quali ogni recupero è inutile. In questo caso hanno due alternative: o rivolgersi al Servizio Fitosanitario Regionale (tel. 081.7967208-081.7967206-081.7967214) che si attiverà per la distruzione delle palme infette o procedere autonomamente, ma sempre avvisando prima il Ser. Fitosanitario Regionale con cui saranno concordate le modalità dell'operazione. Il mancato rispetto dell'obbligo comporta sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del dec. leg. 214/2005. chi sono stati tagliati, asportando le parti superiori infestate, e gli apici dei monconi (tranne uno) sono stati incappucciati e sigillati con un telone di plastica per impedire il contagio. I 5 monconi ora sono inoffensivi, ma saranno abbattuti». E se qualcuno, come nel caso del consigliere della Municipalità 1 Massimo Gallotta, obietta che l'abbattimento doveva essere immediato, il Servizio risponde così: «Due i motivi che non lo hanno consentito. Prima la questione procedurale: mancano ancora i pareri della Commissione Interna Beni Ambientali e della Sovrintendenza. Poi l'indisponibilità economica: il Servizio, infatti, pur avendo chiesto a dicembre i fondi necessari alla Giunta comunale, non li ha ottenuti. Per proteggere le 2.400 palme di Napoli e combattere il punteruolo servono risorse tecniche ed economiche ingentissime: le difficoltà sono oggettive». Talmente oggettive che per il lavoro a viale Gramsci il Servizio Giardini, non potendo disporre di una propria impresa, si è servito di una ditta specializzata, gentilmente «prestata» dal Servizio Progettazione Parchi. Ma l'intervento a viale Gramsci è stato eseguito a regola d'arte? Secondo i residenti, che hanno scattato anche fotografie, la profilassi non è stata osservata in pieno al momento del taglio in loco: infatti non è stata coperta con telone di plastica l'area sottostante le piante, una misura che serve per raccogliere i residui infetti e impedirne la dispersione nell'ambiente circostante. Risultato: sulla strada un tappeto di bozzoli con relative larve che, secondo i cittadini, non sono stati né raccolti nè imbustati. Replica del Servizio Giardini: «La ditta ci ha assicurato di aver messo teloni protettivi alla base delle piante trattate, di aver raccolto con le dovute cautele i residui infetti e di averli trasporta- ti con un furgone sigillato». Già, ma trasportati dove? Il Servizio Giardini: «L'impresa ha stoccato il materiale in un proprio sito autorizzato, poi lo ha tritato e bruciato». Altro dubbio: «A viale Gramsci- incalza ancora Gallotta - c'è ancora una palma infestata che sta visibilmente collassando su se stessa.E’ un pericoloso focolaio infettivo. Come è possibile che stia ancora lì?». «La palma infestata superstite, di cui siamo a conoscenza, sarà trattata al più presto», replicano i dirigenti del Servizio Giardini, senza però fornire spiegazioni sul ritardo. Infine: si è provveduto ad irrorare con pesticidi adeguati le piante sane? «No. La Asl competente non ha consentito per motivi sanitari l'uso di insetticidi specifici in pieno centro urbano». QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 8 Case, la crisi dei mutui blocca il mercato L’INCHIESTA. La buona notizia è che la compravendita immobiliare è ancorata ai prezzi di un anno fa. Ma gli esperti frenano: troppe le vittime del tasso variabile Oscar Medina .A.A. Cercasi casa disperatamente. Napoli, mercato delle compravendite immobiliari: più immobile di così si muore. Vicina allo zero l'offerta in quasi tutti i quartieri. E per molte ragioni. La prima è l'oggettiva penuria di case disponibili. Ma il tocco finale alla crisi lo aggiungono i proprietari: nel 90% dei casi la stima del padrone di casa sfugge a qualunque ragionevole convenzione di mercato. Prezzi amatoriali, dunque, e di conseguenza ai confini della realtà. Succede persino in periferia. E a Chiaia-Posillipo, o Vomero-centro, diventa follia. Dunque un mercato senza bussola, consolidato verso l'alto, con dinamiche ormai scontate. Quali? Innanzitutto la durata infinita delle trattative: perché chi compra ci pensa su mille volte e chi vende resta arroccato sulla richiesta iniziale. In secondo luogo, a rallentare le transazioni ci pensano le macchinose operazioni di accensione del mutuo con cui tenta di finanziarsi chi investe nel mattone. Questo, in pillole, lo scenario. O almeno lo è stato fino allo scorso autunno quando, se possibile, è peggiorato: il colpo di grazia al mercato lo ha inflitto l'impennata stellare dei tassi variabili, abbattutasi sul popolo dei mutui. Adesso, infatti, l'esercito dei finanziati, azzan- A La «cover» di Chiaia Magazine del febbraio 2007 nati alla gola dal debito con la banca ed economicamente sovraesposti, ha un solo problema: la sopravvivenza. E il cerchio si chiude: perché ora ad un'offerta immobiliare col contagocce si è saldata la disintegrazione della domanda. «E dire che le valutazioni - conferma Alfredo Papaccio, esperto del “Gruppo Europeo Immobiliare” - sono restate quelle di un anno fa. Purtroppo le vittime del tasso variabile sono scomparse di scena. In secondo luogo sono spaventati anche i piccoli risparmiatori che, a questo punto, non se la sentono di accendere un mutuo che integri il loro gruzzoletto. Terzo: le stesse banche si sono ormai chiuse a riccio. E così viene meno una bella fetta di potenziali acquirenti. Restano in gioco quelli che non hanno problemi di capitali: che però ingaggiano col venditore un duello al ribasso che può durare anche 10/15 mesi. E spesso una delle parti molla per sfinimento. Da qui il calo vendite, ad eccezione delle case di piccolo taglio, dai Alfredo 40 ai 60 metri qua- Papaccio dri: basta che non si superino i 400mila euro di spesa». Dunque, prezzi fermi da un anno. Lo dice anche Clemente del Gaudio, presidente della Borsa Immobiliare di Napoli, e porta ad esempio Chiaia-Posillipo: «Se- Clemente condo le nostre rile- del Gaudio vazioni le quotazioni in zona sono inalterate rispetto al primo semestre 2007: e trattandosi di zone di prestigio, presentano nel ramo residenziale quotazioni con punte superiori ai Mauro 7mila euro a Tempesta metro quadro. Sul fronte locazioni, invece, è aumentata la domanda e il valore dei fitti è diminuito: la “questione mutui”, infatti, orienta molti a preferire una casa in affitto. Il futuro è a Bagnoli che, grazie al risana- mento e agli investimenti privati, offrirà chance immobiliari d'élite: già se ne parla come della “nuova Posillipo”». Sulla questione mutui torna Mauro Tempesta, coordinatore dell’Area Sud Pirelli RE Servizi Finanziari: «Chi ha contratto un mutuo con tasso variabile e non può più sostenerlo, va informato. La prima chance è la rinegoziazione del tasso con la propria banca. La seconda è la sostituzione del mutuo: il cliente può riaccenderlo con un altro istituto di credito che cancella la vecchia ipoteca e ne attiva un'altra. La terza possibilità è una novità introdotta dalla legge Bersani, ma sconosciuta ai più: si tratta della surroga la quale permette al cliente, senza pagare le spese accessorie, di trasferire mutuo e ipoteca ad un'altra banca e di rinegoziare il tasso». Ma è il caso di aggiungere che le banche, prima di concedere una sostituzione o una surroga, passeranno il cliente al setaccio. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 9 Catafalco in piazza, nessuno lo vuole più IL CASO. Si riaccende la polemica sul «mostro» di piazza dei Martiri che da 15 anni deturpa l’ambiente. Chiaia Magazine alimenta il dibattito: intervengono i lettori Riceviamo e pubblichiamo un ampio stralcio della lettera inviataci dal lettore Renato Galli sul caso del «catafalco» di piazza dei Martiri. o per puro caso posato gli occhi sulla lettera «Il mostro di Piazza dei Martiri» apparsa nella rubrica «la parola ai lettori» sul numero di gennaio di «Chiaia Magazine». Mi chiamo Renato Galli, sono ingegnere ed abito in via Domenico Morelli, Palazzo Nunziante, appartamento al secondo piano con affaccio diretto sul…. “catafalco” e, se mi è concesso, posso dare io la risposta alle domande che si pone il lettore Giovanni Saggese, facendo un po' la storia di Palazzo Nunziante e delle vicende giudiziarie ad esso connesse. Nel centro di Napoli, a Piazza dei Martiri, sorge il Palazzo Nunziante, opera di Enrico Alvino datata 1850, tra i palazzi storici più prestigiosi della città anche per la linea architettonica che lo contraddistingue, il quale unitamente all'annesso giardino, da sempre noto come “giardino di delizia” di Palazzo Nunziante, è vincolato ai sensi della Legge 1089 del 1939. All'interno del detto giardino, sul lato di via D. Morelli, la S.a.s. “Gran Caffè Cristallo”, con il fine di realizzare un bar, ha installato un cantiere per l'esecuzione di H Il «mostro» di Piazza dei Martiri altre opere edili, la realizzazione delle quali è stata sottratta alla vista di occhi indiscreti, avendo la medesima Società avuto cura di coprire il cantiere mediante la disposizione lungo tutto il perimetro dei lavori di una struttura di sostegno su cui è stato posto un tendone di colore verde. Lo scempio dell'assetto del territorio, realizzato sulla centralissima Piazza dei Martiri, costituisce un emblematico esempio di come nulla muta in questo singolare contesto della città, endemicamente esposta ad ogni forma d'illegalità. Non cambiano neppure le tecniche ed i metodi d'elusione delle norme che regolano la materia urbanistica ed edilizia, nonché i vincoli ex legibus 1089/39 e 1497/39 e D.L. 490/99. Allo scopo di conseguire un “qualcosa di nuovo”, non lecito e del tutto diverso dal preesistente (peraltro già abusivamente costruito) per tipologia strutturale e per destinazione d'uso, è sufficiente - in un arco relativamente breve di tempo - frammentare un radicale progetto architettonico in una serie d' interventi minori, in modo tale che la somma dei singoli segmenti consenta la radicale trasformazione del territorio, sottraendo i responsabili ad ogni censura di rilevanza penale, amministrativa e civile. Tutte le trasformazioni e gli abusi innanzi detti hanno dato luogo ad una complessa vicenda legale amministrativa, con con- traddittori pareri da parte del comune di Napoli e da parte della Soprintendenza ai BB.AA. di Napoli e Provincia che, nelle ultime battute, può così sintetizzarsi. Il 16.10.1997 la Soprintendenza esprimeva parere negativo in ordine alla condonabilità di alcuni lavori eseguiti nel “giardino di delizia”. Con successivo parere del 07.04.2000, la medesima si esprimeva favorevolmente e con ulteriore parere del 18.06.2001 si esprimeva negativamente!. A sua volta il Comune di Napoli, tenuto conto di detto ultimo parere negativo, con disposizione dirigenziale del 03.08.2001 denegava la concessione edilizia in sanatoria precedentemente rilasciata. Avverso detti ultimi provvedimenti la S.a.s. “Gran Caffè Cristallo” proponeva impugnative innanzi al TAR Campania che le accoglieva annullando sia il parere negativo della Soprintendenza, ritenuto illegittimo, sia il conseguente diniego di concessione in sanatoria del Comune. L'Avvocatura dello Stato proponeva altrettanti appelli al Consiglio di Stato il quale, dopo averli riuniti, li rigettava con decisione del 05.05.2006 confermando le sentenze del TAR Campania. Pur tuttavia il Consiglio di Stato, nella motivazione della sentenza, ha affermato che il Comune di Napoli dovrà rendere una nuova determinazione sulla istanza di concessione in sanatoria della S.a.s. “Gran Caffè Cristallo”, prendendo in considerazione il parere favorevole della Soprintendenza del 07.04.2000. Tutto ciò facendo comunque salve nuove determinazioni di questa, la quale dovrà in tal caso, a sua volta, comunque valutare in primo luogo il proprio provvedimento favorevole del 07.04.2000 e, nel caso non intenda confermarlo, revocarlo motivando adeguatamente le ragioni della revoca e, solo successivamente, rendere un nuovo provvedimento negativo. Trascorso più di un anno dalla sentenza del Consiglio di Stato senza che una sola foglia si sia mossa sui vari fronti, il Condominio di Palazzo Nunziante promuoveva un'azione legale con l'invio di un atto di significazione, invito e diffida che veniva notificato nel marzo del 2007 a: Sindaco del Comune di Napoli; ai Presidenti di tutti i gruppi consiliari del Consiglio Comunale di Napoli; al Presidente della Commissione Edilizia del Comune di Napoli; al Dirigente del Dip.to Edilizia, Interventi Speciali, Servizio Edilizia Privata Comune di Napoli; alla Soprintendenza ai BB.AA. di Napoli. In tutto ben 17(!) atti notificati, con il risultato che ancora oggi, dopo 11 mesi, nessuno ha ancora mosso un dito, con buona salute di tutti i politici che ci governano. LA DELIBERA LA PROTESTA Casina del Boschetto, un altro aumento di spesa Via San Pasquale, i residenti chiedono la riqualificazione Novità sui lavori, fermi da più di un anno, della Casina del Boschetto in Villa Comunale. La nostra inchiesta, pubblicata nel numero scorso di Chiaia Magazine, evidenziava che il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex Circolo della Stampa - l’operazione maquillage della struttura rientra nel cosiddetto «Progetto Integrato Napoli Grande Attrattore culturale» con un costo totale di 2.065.8oo euro doveva terminare in un primo momento nell’ottobre 2005, poi, stando al cartello «modificato» dei lavori, la consegna doveva avvenire nell’autunno 2007. A marzo 2008, la Casina è ancora un cantiere vuoto, ma consultando il sito del Comune, una novità Via San Pasquale a Chiaia deve tornare a vivere. Subito. L’amaro sfogo di Giorgio Merola, residente nella famosa strada del quartiere buono della città, richiama le istituzioni comunali alle proprie responsabilità. Via San Pasquale, infatti, è dedalo complesso di profonde buche stradali e di palazzi in tufo segnati da varie lesioni. Per non parlare del traffico intenso, complici i lavori in via Carducci. «È ormai divenuto impossibile anche solo prender un po’ d’aria dal balcone di casa - dice Merola - Lo smog e rumori ci accompagnano ormai per tutta la giornata». Merola con un esempio sintetizza i disagi dei residenti: «Alle 6: 30 del mattino in via S.Pasquale passa il tir destinato a rifornire il vicino GS. Il fondo stradale trema, a stento ne regge il peso. E noi non dormiamo più». Il maquillage del quartiere deciso dal Comune di Napoli ha reso via S.Pasquale l'unico asse viario attivo a Chiaia. Nel mese di gennaio durante la presentazione dei lavori per il quartiere presso il Palazzo delle Arti, Merola, membro della Consulta abitanti Chiaia, ha chiesto di incontrare l’assessore per l’Arredo e Decoro urbano Elisabetta Gambardella. Obiettivo: costituire un terzo lotto d'interventi strutturali che rivitaliz- c’è. Infatti, la Giunta, con la delibera 286 del 15 febbraio scorso, ha approvato «la perizia di variante tecnica con aumento di spesa rispetto al progetto principale concernente i lavori di restauro della Casina del Boschetto (...). Approvazione del nuovo quadro economico - si legge nell’oggetto della delibera - relativo ai suindicati lavori, della maggior spesa di 172.829.66 euro del maggior importo netto per lavori di 115.000,19 oltre IVA, nonché dell’Elenco Nuovi Prezzi e del Verbale di concordamento nuovi prezzi». L’ultimo aumento di spesa risaliva al 25 maggio 2006 ed era di quasi 298mila euro. La Casina degli aumenti. mdf zino anche via San Pasquale. «Seguo le vicende della mia strada da ben cinque anni: come hanno potuto preferire destinare fondi per viuzze e non per la nostra via?». L’assessore Gambardella pur comprendendo le ragioni dei cittadini non ha potuto garantire interventi immediati sul territorio: mancano i fondi. Poco proficuo anche il colloquio con la Municipalità 1: «Ho parlato con Fabio Chiosi. Mi ha ribadito che l’arredo urbano è di competenza comunale» spiega Merola che però promette: «Via S.Pasquale è una delle strade più famose di Napoli: combatteremo per tutelarla al meglio». Nicola Sellitti QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 10 Circolo artistico: finale tutto da scrivere L’APPELLO. La gloriosa struttura di piazza Trieste e Trento rischia di finire in mano ai privati. Il presidente Gaito scrive a Napolitano: «Lo Stato eserciti la prelazione» Adriano Padula hiaia Magazine se n'era già occupata nel marzo 2007. Titolammo: «Il Circolo Artistico Politecnico rischia di scomparire». Amara la vicenda della gloriosa istituzione culturale in piazza Trieste e Trento 48. Il sodalizio, infatti, è da qualche tempo il bersaglio di una procedura esecutiva, per molti versi oscura, che rischia di provocare il definitivo annientamento della struttura. Un ciclone giudiziario, una strana combinazione di eventi cui Adriano Gaito, presidente del circolo, ha tentato di opporsi con ripetuti appelli ai cittadini e ai potenti della città affinchè non scomparisse un pezzo di storia partenopea, tutta racchiusa nei locali della prestigiosa sede al secondo piano di Palazzo Zapata, con formidabili testimonianze C Adriano Gaito accanto ad una scultura nel salone del Circolo della cultura partenopea, con una irripetibile pinacoteca ricca di capolavori dell'Ottocento napoletano e una biblioteca di 3mila volumi. «L'azione giudiziaria spiega Gaito - è stata innescata da un debito decisamente irrisorio, rispetto al valore della sede monumentale e dei dipinti in essa custoditi: tesori che appartengono ai soci del Circolo, ma che di fatto sono patrimonio di tutta la comunità». E invece l'esposizione di un milione di euro, non soddisfatta dal Circolo, in tempi singolarmente rapidi ha prodot- to un esproprio e una contestatissima asta giudiziaria: dalla mischia alla fine è emerso un acquirente privato, la Nuova Edificatrice srl, che, all'uscita dal tribunale, si è ritrovato in tasca il Circolo Artistico, capolavori compresi, per la modica cifra di 3 milioni e 410.000 euro. «Un prezzo ridicolo - commenta amaro Gaito - se confrontato con la stima della Sovrintendenza ai Beni Artistici della Campania che valuta la sede e il suo patrimonio d'arte in 10 milioni di euro». Partita chiusa, allora? Non proprio. Il Circolo Artistico, infatti, è considerato bene artistico-monumentale, protetto da vincoli, imposti dalla Sovrintendenza: ed è questa l'ultima barriera che separa l'acquirente privato dal Circolo, tesori compresi. La condizione di tutela, infatti, spalanca le porte ad un intervento dall'alto, quello SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA CERIMONIA PER LA CRESIMA ALLA MANNINI ART GALLERY MOSTRA DI ALBA ALBERTI Nella Chiesa della Scuola Militare Nunziatella, Monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, sabato 15 marzo, ha amministrato il Sacramento della Santa Cresima ad alcuni allievi e militari. A fare gli onori di casa il colonnello Domenico Pace, 74° comandante della scuola, assieme agli ufficiali e ai docenti. Al termine della cerimonia, presso la Sala Convegno Allievi si è svolta la tradizionale consegna della pergamena. Tra le nuove realtà del panorama espositivo locale si segnala la «Mannini Gallery Art e Champagne». Nella sede in via Monte di Dio è accolta la collezione permanente di Diego Santanelli (nella foto) che, insieme a Simone Ricciardelli, è il promoter della factory nella quale si tengono anche dibattiti e iniziative commerciali. Il prossimo evento decollerà il 4 aprile (ore 18): si tratta della personale della pittrice Alba Alberti. COMITATI CIVICI IN CAMPO Bronzo, Silvana Torre, Mariano Corteccioni e Paola de Rossi. Gli obiettivi principali del sodalizio civico sono il ripristino della larghezza originaria della carreggiata all’altezza della Funicolare; risistemazione della scala di via San Pasquale; manutenzione della pavimentazione dei marciapiedi e del manto stradale (buche, fogne otturate, pali pericolanti); pulizia della strada e risistemazione dei cassonetti dei rifiuti; rimozione, anche notturna, delle auto in sosta vietata; ripristino dei paletti divelti abusivamente; ripristino della legalità nelle ore notturne caratterizzate da caos, schiamazzi e parcheggiatori abusivi. I soci hanno già cominciato a raccogliere firme Parco Margherita, firme per il recupero Torna in primo piano il triste «caso» del Parco Margherita, un tempo luogo residenziale tranquillo e decoroso, oggi ridotto ad arteria gruviera intasata da veicoli in sosta vietata e tormentato da smog e frastuono. Nasce allora, per contrastare il degrado, il «Comitato per la risoluzione dei problemi di Parco Margherita». Ne fanno parte Nello Ascione (presidente), Pina Moscati Postiglione, Ermanno Salerno, Pietro Chirico, Virginia Sauro, Sabrina Guerra, Antonio Masselli, Guido Licenziati, Luigi del Ministero della Cultura che può far valere il suo diritto di prelazione sulla struttura: al dicastero basta offrire la stessa cifra offerta dall'acquirente (3 mlioni e 400mila euro) per assicurarsi le storica sede. Deve farlo, però, entro il 27 aprile: altrimenti vince il privato, mosso, secondo il sovrintendente Enrico Guglielmo, da puro «scopo di lucro». E Adriano Gaito perfeziona il concetto: «Il Circolo artistico non può diventare oggetto di speculazione edilizia». Così, adesso, la corsa è contro il tempo. Per convincere il Ministero a scendere in campo, Gaito ha garantito che i soci doneranno i tesori del Circolo allo Stato. Poi ha preso carta e penna e ha scritto al presidente Giorgio Napolitano in persona, scongiurandolo di intervenire. Così, ora, l'ultima mossa spetta al Capo dello Stato. per una petizione che, tramite il governo della Municipalità 1, sarà inoltrata agli assessori comunali competenti. Francesco Salerno, presidente della commissione Bilancio della Mun.1, ha sposato la causa del comitato. E spiega: «Il comitato ha già raccolto 500 firme. Ne occorrono altre mille che i residenti del Parco non faranno certo mancare». In un primo incontro Ascione, Salerno, il presidente Chiosi, il Maggiore Agliata dei Vigili Urbani e alcuni responsabili Asìa, hanno concordato le priorità. Ascione elenca le urgenze: «Innazitutto pulizia delle scale e della strada e interventi su paletti e fogne, inoltre la messa in sicurezza delle scale di S. Pasquale. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 11 Asilo Diana: due volontari, zero bidelli IL CASO. La struttura di via Giordano Bruno funziona a scartamento ridotto a causa della burocrazia comunale. L’aiuto degli ausiliari. Ma manca il personale Rita Giuseppone naugurato il 19 settembre 2007 alla presenza del Ministro Giuseppe Fioroni, l'asilo “Diana”, sito in via Giordano Bruno, ha effettivamente avviato le attività soltanto poche settimane fa a causa della mancanza di personale ausiliario, ovvero i bidelli. Visti i dati raccapriccianti sulla disoccupazione in città potrebbe sembrare una cosa assurda: basti pensare al recente putiferio scatenato nei diversi Centri per l'Impiego di Napoli alla scadenza dei termini di un bando di concorso per accaparrarsi la possibilità di subentrare come bidelli nelle scuole, in mancanza del personale di ruolo. Eppure è la realtà. Fin dal taglio del nastro del nido, realizzato per accogliere i cosiddetti “divezzi” dai 18 mesi ai tre anni d'età, il presidente della Municipalità, Fabio Chiosi, ed il presidente della Commissione Scuola, Alberto Pierantoni, si sono battuti per l'effettiva apertura dell'asilo, sottolineando che «è davvero grave che il Comune sia ricorso all'emanazione di un bando pubblico da 65mila euro, aperto alle cooperative sociali, per utilizzare del personale con funzione di bidelli. Non è possibile che a fronte di oltre 15mila dipendenti comunali, l'amministrazione non sia stata in grado di fornire due I A sinistra: l’ingresso dell’asilo in via Giordano Bruno. In alto: l’aula che affaccia sul giardino. bidelli per l'apertura della scuola». Siamo andati a toccare con mano come procede il rodaggio della struttura e abbiamo constatato che l'accogliente e colorato nido ospita, per ora, 27 piccoli iscritti, di cui 20 effettivamente frequentanti, che vengono intrattenuti e coccolati da cinque educatrici affiancate da due animatrici, come spiega la funzionaria scolastica Teresa Di Lauro, ben lieta di mostrare la sala per i riposini e le altre aree destinate alle attività dei bambini. «La scuola - spiega la responsabile - è aperta dalle 8.30 alle 15.00 e viene incontro alle esigenze delle mamme che lavorano offrendo la possibilità di far pranzare qui i bambini, grazie alla nostra refezione interna, il cui menu è consultabile sulle pagine del sito del Comune di Napoli». Riguardo all'organico in forza all'asilo, oltre all’Istruttore Amministrativo, Pasqualina Longobardi, al momento figurano una custode fornita dalla “Napoli Servizi” e due ausiliari, forniti dalla Cooperativa “Assistenza e Territorio” di vico Mondragone che generalmente si occupa di minori a rischio. Pur di garantire le attività del nido che, come spiega la Di Lauro, «senza bidelli non può funzionare», era partita una proposta da parte degli stessi Chiosi e Pierantoni: concedere, cioè, l'utilizzo pomeridiano dei locali della scuola alla cooperativa che in cambio si sarebbe impegnata a fornire gli ausiliari gratuitamente. A questo punto non resta che attendere le decisioni dell'amministrazione comunale per l'anno venturo, visto che, nel prossimo mese di maggio, la segreteria del “Diana” comincerà ad accogliere le domande di iscrizione per l'anno scolastico 2008/2009 ed è auspicabile che il nido possa funzionare a pieno regime a partire da settembre con un organico già prestabilito e adeguatamente selezionato. «E' evidente - afferma Chiosi in un comunicato relativo all'apertura dell'asilo - che la gestione del personale scolastico non è trasparente, non segue criteri di metodo, ma, soprattutto, non è flessibile e per questo non garantisce il corretto funzionamento delle scuole comunali». Gli fa eco Pierantoni: «Siamo contenti di aver raggiunto l'obiettivo, cioè l'effettiva apertura della scuola. Per adesso - prosegue il consigliere - non sta andando male. In ogni caso ho già fissato una riunione con la Commissione Scuola per metà marzo, dove sarà possibile fare il punto della situazione, anche per l'anno a venire». DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ 1 CHIAIA MAGAZINE 12 Le scale di via Bausan presto più sicure PROPOSTE&INTERVENTI. Nell’agenda del governo di Chiaia anche il restyling di piazza Beneventano. Tesorone: «Inasprire i controlli sulle corsie preferenziali» ia Bausan: la Municipalità 1 interviene sulle scale che collegano la parte alta della via (nella foto) a via V. Colonna. L'iniziativa è stata varata dalla Commissione Manutenzione (presidente Francesco de Giovanni) e approvata dal parlamentino municipale. Spiega de Giovanni: «Oltre ad alcune migliorie di carattere estetico, si tratterà soprattutto di elevare il grado di sicurezza delle scale, realizzando un corrimano e applicando sugli scalini dei dispositivi antiscivolo». Le scale, infatti, sono molto utilizzate dai cittadini, soprattutto anziani e bambini data la vicinanza della scuola elementare De Amicis. Il recupero è stato sollecitato dallo stesso presidente di Municipalità, Fabio Chiosi, e dal consigliere Flavio Lojodice. L'esecuzione dell'intervento passa ora al Servizio Tecnico della Municipalità 1. Piazza Beneventano: una vittoria del governo di Chiaia. È durata 5 anni la battaglia del parlamentino di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo per il recupero dei giardini di piazza Beneventano, da anni in grave degrado. Il progetto di riqualificazione del verde e degli spazi circostanti, infatti, fu elaborato nel 2002 dal Servizio Tecnico della Municipalità insieme al Servizio Giardini del Comune: la mancanza di fondi, però, ne bloccò il decollo. Solo di recente i finanziamenti sono stati reperiti, grazie anche alla collaborazione della Polizia Amministrativa e dell'assessorato al Decoro e Arredo Urbano. V L'intervento di riqualificazione, attualmente in corso, sarà concluso a fine maggio. Il restyling prevede la totale riqualificazione delle aiuole, della pavimentazione e delle panchine, la completa sistemazione del verde pubblico, l'eliminazione delle barriere architettoniche e la realizzazione di alcuni scivoli. E ci sarà anche una miniarea verde riservata ai cani. Soddisfatti l'assessore municipale alla Manutenzione Alberto Boccalatte e il presidente della Commissione municipale Ambiente Francesca De Sanctis che assicurano un controllo assiduo dei lavori. Preferenziali: più controlli. Maurizio Tesorone, vicepresidente della prima Municipalità, scende in campo contro i furbi motorizzati. «Le corsie preferenziali della nostra Municipalità dichiara Tesorone - sono spesso percorse da veicoli non autorizzati che creano gravi intralci al servizio di trasporto pubblico, ad autobus, taxi, ambulanze: automezzi di pubblica utilità che restano imbottigliati nel traffico, spesso provocato dai trasgressori, senza poter svolgere la propria opera». Il vicepresidente ha invitato Gennaro Mola, assessore comunale alla Mobilità, i vigili urbani e gli ausiliari del traffico a controllare i percorsi preferenziali per impedire l'accesso agli abusivi e sanzionarli. Viene poi chiesta al sindaco la tempestiva attivazione sul territorio della mai realizzata telesorveglianza. L'«isola» contestata. È scontro tra il presidente della Mun.1 Fabio Chiosi e l'assessore comunale alla Viabilità Gennaro Mola. La contesa è sull'isola pedonale del lungomare. Chiosi ha raccolto e girato a Mola le proteste e i malumori di numerosi residenti e commercianti della zona che invocano la sospensione del provvedimento di pedonalizzazione in via Caracciolo la domenica mattina. Motivo: la chiusura alle auto sul lungomare, in presenza del cantiere del Metrò in piazza Repubblica e con la circolazione ad una corsia in viale Dohrn, determina un caos traffico insostenibile e tassi di smog elevatissimi. L'attuale dispositivo di traffico, infatti, non è in grado di reggere l'enorme flusso di auto della mattinata di festa. La normalità, intanto, tornerà solo con la completa riapertura di piazza Repubblica. Ma intanto, ha deciso Gennaro Mola, l'«isola» resta. (p.f.) BREVI AGENDA COMMISSIONI (MUN 1) Febbraio. Il 19: Comm. Manutenzione su richiesta palettizzazione in via Monte di Dio. Il 22: Comm. Manutenzione su manutenzione marciapiedi a Parco Margherita e via Crispi. Marzo. Il 3: Comm. Ambiente su problematiche del Parco marino Gaiola. Il 10: analisi dei progetti per Villa Gaiola. L'11: Comm. Mobilità: problematiche cassonetti in via Petrarca. Il 12: Comm. Ambiente e Comm. Attiv. Produttive su installazione vespasiani al mercatino di Posillipo. Il 12 Comm. Manutenzione su intervento di manutenzione in via Vannella Gaetani. Il 12: Comm. Mobilità su problemi viabilità in via Stazio. Il 18: Comm. Manutenzione su andamento lavori in via S. Caterina da Siena. Il 18: Comm. Scuola su problemi dell'asilo-nido Diana. PEG 2008: LE PROPOSTE DI MELE La Municipalità 1 sta preparando le richieste di fondi al Comune per le opere di propria competenza (manutenzione, viabilità etc.) da realizzare a Chiaia-San FerdinandoPosillipo. Il pacchetto di proposte da finanziare sarà poi presentato al Comune affinché venga inserito nel PEG (Piano Esecutivo di Gestione) del 2008. Il PEG è il piano che mette in pratica il Bilancio di Spesa, previsto ogni anno per la città, ed elenca gli obiettivi ritenuti finanziabili e i responsabili pubblici che gestiranno i fondi. Nel Peg 2008, appunto, il Comune indicherà, probabilmente a luglio, anche quali obiettivi, proposti dalla Municipalità 1, abbia deciso di finanziare: il governo di Chiaia, dunque, dovrà decidere in fretta. All'interno della Municipalità 1, ad esempio, la Commissione Mobilità (presidente Mario Mele) ha già deciso le sue proposte: poi sarà il parlamentino ad approvarle. Mele indica gli obiettivi: «Primo: nelle strade veloci vanno rifatti gli attraversamenti pedonali con strisce bianche su tappetino rosso (e con vernice migliore): dura di più ed è antiscivolo. Secondo: va realizzata una nuova segnaletica nei siti turistici di Chiaia (Tomba di Virgilio, Villa Comunale, Palazzo Reale, Castel dell'Ovo, Borgo Marinari etc). Terzo: all'incrocio tra via Manzoni e via Caravaggio va realizzata una rotonda e abolito il semaforo. Quarto: parcheggio orario nell'area Cavalli di Bronzo». NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE news CIAO AFRICA • QUOTA ASSOCIATIVA VOTO PALESE, VERA RIVOLUZIONE Nino De Nicola, presidente delle Nuove Botteghe dei Mille, e il direttivo dell’associazione ringraziano tutti i soci per l’appoggio dimostrato nelle iniziative e nelle battaglie condotte in nome del quartiere e per migliorare la vivibilità di Chiaia in questi anni. Non resta che insistere in questa direzione, rinnovando lo spirito associativo che caratterizza la categoria dei commercianti. È partita, intanto, la campagna di iscrizione alle Nuove Botteghe dei Mille, primo centro commerciale della città. Quest’anno la quota associativa è di 50 euro. Coloro che sono interessati possono contattare Gianni Gagliardi, segretario del sodalizio, al numero 339/8841654. di BEPPE AIROLDI mi occupo di Sco iccome salute, amo Bacco, Tabace Venere (quest'ultima moderatamente, vista l'età). Bacco e Venere hanno prezzi moderati, ma Tabacco costa in maniera spropositata: un pacchetto di Marlboro ad un duty free si paga 80 centesimi e dal tabaccaio 4 euro e 20 centesimi. Il 420% in più! Sono socratico e perciò accetto le leggi (anche se non le condivido), però trovo giusto che, a questo punto, vengano tassate anche le scatolette per cani e gatti. Il ricavato vada a sfamare gli umani del sud del mondo. Ma per fare una legge del genere ci vuole un governo serio, eletto seriamente. Propongo perciò una nuova forma di votazione: il voto palese. Ciascuno è obbligato a dire per chi vota. Ciò eliminerebbe clientele, voti di scambio, franchi tiratori… Naturalmente anche chi non vota deve sottostare a questa regola, come ha fatto Beppe Grillo. Ho sottoposto quest'idea a dei rappresentanti di varie fazioni «politiche». Non l'hanno accettata. Uno mi ha dato dell'anarchico. Non lo sono, ma visto da che pulpito arrivava la predica, viva Sacco e Vanzetti. c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Chiaia in festa, ritorna Al Blu di Prussia L’EVENTO. Inaugurato a via Filangieri lo spazio espositivo che eredita il marchio della storica galleria d’arte. Per la prima volta in Italia la personale di Klaus Pinter Rossella Galletti così, fieri e orgogliosi del nostro avanguardistico coraggio, ci recavamo al bar Moccia, alla galleria Forti, al Blu di Prussia...» Così raccontava Renato De Fusco negli anni '40, in una Napoli distrutta dai bombardamenti, che tentava di voltare quella dolorosa pagina della storia italiana. Sono gli anni della nascita del «Gruppo Sud», movimento che raccoglieva gli esponenti del figurativismo napoletano, voce dell'avversione al vedutismo di maniera dell'iconografia ottocentesca. In quel clima fervente di creazione e innovamento, Guido Mannajuolo diede vita nel 1943 a «Al Blu di Prussia», la galleria d'arte che fino al '57, data della chiusura, raccolse l'opera dei maggiori artisti dell'epoca. Nell'attuale palazzo Mannajuolo di via Filangieri, Guido - definito da Giovanni Comisso «l'unico mecenate italiano» - contribuì a consolidare la fama di Napoli come capitale d'arte. Quel palazzo in stile liberty divenne, per 15 anni, un crocevia di intellettuali. Al suo interno si espressero alcune delle personalità più importanti dell'ambiente artistico locale: Renato De Fusco e Alfredo Florio, Vincenzo Montefusco, Raffaele Lippi e Vera De Veroli, Armando De Stefano e Renato Barisani, Titina De Filippo, Federico Starnone e Novella Parigini. E Mannajuolo riuscì a far giungere a Napoli le opere dei maestri del novecento europeo: Dalì, Picasso, De Chirico, De Pisis, Braque, Morandi. Cinquant'anni dopo Giuseppe e Patrizia Mannajuolo, nipoti di quel Guido, restituiscono alla città quel luogo d'arte, con l’ambizione di ricreare lo stesso movimento culturale. L'8 marzo, infatti, a pochi passi dalla storica galleria di via Filangieri, è stato inaugurato il nuovo “Al Blu di Prussia”. Oltre all'arte di un tempo (pittura e scultura), un ruolo fondamentale è previsto per le “arti odierne”. Lo spazio si configura come un vero e proprio atelier culturale: un laboratorio di idee che ri- MOSTRA 1/LIBRERIA FELTRINELLI C’era una volta il ‘68 «E Da sin. a destra: un particolare della sala espositiva. L’ascensore d’ingresso con la scala elicoidale cordi sì il passato, ma che risponda alle esigenze polifunzionali di una struttura contemporanea. Una scala elicoidale che avvolge l'ascensore di vetro porta alla grande sala espositiva (sopra il cinema Filangieri) e ad una piccola sala di proiezione di circa 40 posti. Curatori dei diversi settori sono: Elvira Romano per arte, design e architettura e Imma Pempinello per editoria, musica e teatro; Alfredo de Simone e Giuseppe Mannajuolo per il cinema e Federica Cerami e Mario Pellegrino per la fotografia. Il primo ad esporre è l'austriaco Klaus Pinter che debutta in Italia con una mostra curata da Marussa Gravagnuolo e Christine Lahoud che hanno presentato l'artista a Parigi nella loro galleria “Piece Inique”. Si possono ammirare oltre ai dipinti le famose “macchine volanti” di Pinter. Da “La Conquete de l'air” 2006 a “Rotor” 2007, fluidità, plasticità, leggerezza e umorismo contraddistinguono la sua opera. Corso Umberto. Una Cinquecento bianca con un altoparlante montato sul tettuccio, centinaia di ragazzi che corrono dietro la macchina, e sullo sfondo due serie di palazzoni d'epoca fascista: sono i primi anni '70 immortalati dagli scatti di Enrico Pappalardo. Gli anni della protesta studentesca, di importanti conquiste sociali ed anche, purtroppo, del terrorismo firmato Brigate Rosse. La foto è una delle ventidue, inedite, tratte dal libro «Storia fotografica d'Italia 1967-1985», della casa editrice napoletana Intra Moenia di Attilio Wanderling, che fino al 30 marzo saranno in mostra nello spazio espositivo della Feltrinelli di piazza dei Martiri. Titolo della galleria di foto «C'era una volta il '68». La mostra è in corso in contemporanea negli spazi La Feltrinelli di Napoli, Roma e Milano per celebrare il quarantennale dell'annus mirabilis 1968. Un viaggio per immagini che, forse più facilmente delle parole, dimostra la velocità e la profondità del cambiamento avvenuto durante quegli anni di rivolta che resero la società italiana più consapevole dei propri diritti e più democratica. Basta guardare l'abbigliamento, le acconciature, le facce, i corpi stessi dei giovani protagonisti di quegli anni, da contestatori a capelloni a militanti. Un modo per riportare anche alla memoria il passato recente dei napoletani, dove alla protesta dei caschi gialli dell'Italsider facevano eco le numerose contestazioni studentesche. (r.g.) MOSTRA 2/MUSEO DI CAPODIMONTE Il mito di Salvator Rosa Nello scenario un po' asfittico della primavera culturale napoletana (eccezion fatta per l'evento al Museo Archeologico, dedicato al neopompeiano Alma Tadema e suoi epigoni, e per la supermostra «Omaggio a Capodimonte: da Caravaggio a Picasso») spicca in città l'appuntamento con un gigante dell'arte secentesca. Nel titolo della mostra il nome del protagonista e la chiave di lettura dell'evento: «Salvator Rosa tra mito e magia». Salvator Rosa non fu solo pittore, ma anche poeta estroso, autore di satire ed epigrammi, persino raffinato musicista. Attivo non soltanto a Napoli, ma soprattutto a Roma e a Firenze, amò collocarsi in quel particolare clima culturale in cui si incrociavano scienza, magia, alchimia, filosofia e arte. Nasce, dunque, da queste premesse la mostra monografica napoletana (Museo di Capodimonte: dal 17 aprile al 29 giugno), rivolta ad illustrare un particolare risvolto della pittura di Salvator Rosa, vale a dire le cosiddette «composizioni di figure» come le stregonerie, le allegorie filosofiche, le storie sacre e mitologiche, i ritratti. Negli spazi di Capodimonte saranno esposti circa sessanta dipinti, provenienti da musei italiani, europei, americani, e anche da importanti collezioni private. Infotel 081.7499111 SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE La mappa del jazz ritrovato ITINERARI Stagione promettente per la musica di qualità. Dal Napoli Jazz Club al Farinella: Chiaia riscopre il mitico sound afroamericano s lo pillo LO SPILLO COSTA OVEST, MUSICA DEL SUD Gabriella Pascale: voce regina del rock sudista, radici nella «Vesuwave» anni '80 (vedi band dei Walhalla). Gabriella con l'ugola sull'acceleratore, sia in gruppo che da solista: nel segno della musica di qualità. Poi una mistica assenza. Che nel 2005 interrompe, rimettendosi in pista con due ex Walhalla, Ettore Sciarra e Ninni Pascale: e ora il terzetto, alle spalle tre anni di gestazione e un mucchio di special guest, partorisce il napolicentrico «Costa Ovest», album acustico in lingua indigena e matrici tra country rock e melodia. 15 brani (tra standard e inediti) per palati esigenti. Se lo conosci, non lo eviti: anzi, te lo vai a cercare. Il jazz a Napoli ha vissuto in passato stagioni esaltanti. La città, sempre all'inseguimento di stimoli cosmopoliti, non si è mai fatta mancare un adeguato circuito in cui consumare la musica afroamericana per eccellenza: merce di prima scelta nei club cittadini specializzati. Poi, qualche anno fa, difficoltà a grappoli e un crepuscolo malinconico per il nightclubbing del jazz, smantellato dalle spallate della «House», del «Chill out», del «tribal» e Dio sa cos'altro. Il Jazz ne è uscito con le ossa rotte, soprattutto da Chiaia, per rintanarsi in collina. E alla fine, almeno «giù Napoli», solo spiccioli di nostalgia. Climi commemorativi di cui alla fine si sono stufati i tanti appassionati, costretti per anni al cliché di sopravvissuti. Fermenti di rivalsa che ora producono una nuova impen- nata di popolarità del blacksound elegante, subito colta al volo da alcuni gestori dell'entertainment notturno, stanchi degli stereotipi giovanili di largo consumo: gente che adesso sta ridisegnando una nuova mappa dell'ascolto jazz. Una geografia con 3 punti fermi: e tutti a Chiaia. Vediamo dove. La prima menzione tocca al Napoli Jazz Club (via Martucci, 39 Tel. 081.5440415) perché è l'ultimo nato tra i ritrovi di settore e perché offre session di buon profilo con musicisti affermati: e poi perché ci sono vineria, stuzzicheria, una bravo barman (occhio al Negroni!), una pedana con gli strumenti, un piano a coda e le facce «giuste». Il Farinella (via Alabardieri. Tel. 081.4230710) esibisce, invece, credenziali da veterano, atmosfere patinate, un lounge restaurant bar stile Grande Mela con le magie gastronomiche di un nuovo LA CURIOSITÀ GAY ODIN, UN UOVO DI 300 KG IN DIFESA DI NAPOLI Anche quest’anno la storica cioccolatteria Gay Odin ha preparato il maxi uovo di Pasqua. E anche quest’anno Marisa Del Vecchio Maglietta (nella foto accanto alla ghiotta creazione) ha voluto che fosse decorato con un messaggio positivo e di buon augurio per la città. Nel 2007, infatti, sulla mega ghiottoneria era ritratto un albero di cacao al posto del famoso pino di Napoli, immortalato in milioni di cartoline, poi tagliato perchè malato e in seguito ripiantato. L’albero di cacao, con i suoi frutti copiosi, dunque diventava il simbolo della città che risorge continuamente. Questa volta, sullo sfondo del Golfo ci sono invece Mickey Mouse e Ratatouille, i due eroici topolini dei fumetti, tanto amati dai bambini, che esclamano «A ripulire Napoli ci pensiamo noi - Sì, è sempre la città più bella del mondo». Un messaggio di speranza rivolto ai più piccoli, ma non solo. L'uovo di cioccolato fondente, che è alto quasi 2 metri e pesa 300 chili, sarà infatti esposto nella storica fabbrica di via Vetriera, meta turistica per i viaggiatori amanti del cioccolato. Fino a quando, ovviamente, qualcuno non decida di acquistarlo. Per realizzarlo gli artigiani e i decoratori del laboratorio hanno impiegato oltre un mese. (l.c.) 14 SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE L’ANTRO DI MITHRA splorando quell'immenso laE birinto che è la città sotterranea (e le straordinarie vestigia chef e il wine bar da frequentare ogni sera, iniziando dall’aperitivo: da qualche tempo il locale si è convertito al jazz dal vivo (le serate giuste: giovedì e domenica), incassando così i consensi di un pubblico raffinato. Altro giro, altra corsa: in via Santa Lucia 88 (Tel. 0817646815) c'è il Penguin Cafè e il giorno da cerchiare in rosso per la musica jazz è il giovedì sera delle jam session. Ci va l'intellighenzia napoletana, i nomi che «tirano», per via del glamour che al Penguin è di casa e del book-bar, la prima libreria di cinema del Sud. Ma quello che conta un contesto fatto su misura per la musica d'improvvisazione. Tre opzioni, dunque: e coi tempi che tirano è una bella accelerazione. Se poi si riveleranno giusti sussurri e grida sulla probabile riapertura del mitico «Otto Jazz Club» alla salita Cariati, allora sarà poker di lusso. greco-romane che gelosamente conserva), gli archeologi hanno scoperto alcune cavità o costruzioni sotto il livello del suolo utilizzate come luogo di culto dalle genti che abitavano Neapolis. Piccole cripte che all'incirca venti secoli fa servivano per celebrare i riti di iniziazione di una delle religioni più diffuse nell'antichità, quella Mithraica: un culto misterico, ricco di elaborati rituali esoterici, sviluppatosi intorno a Mithra, una divinità di origine indiana e persiana che “guida le anime nel loro viaggio”, che le attende nell'aldilà, che le giudica, che inizia il Sole e assicura la regolarità dei suoi cicli e il ritmo della vita. Destinata ai soli uomini, la fede mithraica si affermò nell'area mediterranea tra il IV sec. A.C ed il V sec. d.C. Un luogo di culto dedicato a Mithra, oltre a quelli di via Duomo e Piedigrotta, è stato individuato in quello che ancora oggi porta il nome di “Antro di Mithra” in un angolo della gigantesca cavità di via Santa Maria a Cappella Vecchia, non lontano da piazza dei Martiri, scavata nel tufo di Monte Echia, l'antico cratere vulcanico che fu scelto per il primo insediamento dei coloni greci: Partenope. L'imponente spelonca (alta fino a trenta metri), dopo aver certamente ospitato un tempio, fu a lungo utilizzata come cava di tufo e come luogo di lavorazione per i corsai (gli “spagari”); e successivamente - come ci dice la scrittrice White Mario - fu persino sfruttata come abitazione per le famiglie più povere. Oggi, mutatis mutandis, la maestosa cava greca, sede dell'antico culto, è un gigantesco garage-parcheggio privato, stretto fra i palazzi di Chiaia e quelli della sovrastante Pizzofalcone (Monte Echia): l'attività è frenetica, centinaia di macchine stanno stipate in posizioni le più eterogenee; un addetto allo spostamento delle vetture si infastidisce vistosamente alla nostra richiesta di informazioni: «Mò avimma faticà, nun se danno spiegazioni a nessuno!». Probabilmente non è nemmeno in condizioni di darle. Eppure, specie nelle ore notturne, l'enorme antro conserva ancora un certo fascino misterioso. SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 15 Cin cin per Caia, il presidente dei record IL BRINDISI. Gli avvocati festeggiano il neoeletto al Consiglio forense di Napoli e la sua squadra. Exploit di voti per Titti Troianiello alla sua prima candidatura RIFLETTORI Laura Cocozza er una volta hanno lasciato le toghe e le borse da lavoro e, lontani da udienze e faldoni di documenti, circa trecento avvocati napoletani si sono dati appuntamento per una serata all’insegna della convivialità. Motivo dell’insolita riunione: brindare all’elezione del nuovo presidente del consiglio dell’Ordine forense di Napoli, Francesco Caia, e di quelli che lo hanno sostenuto. Non solo, infatti, Caia ha vinto le elezioni al primo turno con 3627 voti - un traguardo difficile da raggiungerere al consiglio forense di Napoli - ma il suo gruppo ha ottenuto anche 9 P seggi consiliari su 15. Della sua squadra sono infatti stati eletti Bruno Piacci (segretario), Deosdesio Litterio (tesoriere), Salvatore Impradice, Francesco Barra Caracciolo, Andrea Cafiero, Fabio Fogliamanzillo, Giacomo Carini e Titti Troianiello, Wonder Woman del gruppo che, sebbene alla sua prima candidatura, con 2533 preferenze è stata la più votata al ballottaggio. A conclusione della prima riunione del Consiglio, dunque, la sera del 25 febbraio, grazie ad un veloce passaparola, in un locale di Chiaia si sono ritrovati a brindare insieme colleghi e amici dei neoeletti. Sullo sfondo, ambiente rilassato, musica lounge, appetizers alla napoletana. Tra gli altri c’erano gli avvo- cati: Cristina Sgobbo e Fabrizia Krog, Massimo ed Elvira Di Lauro, Gaetano Inserra, Patrizia Martinelli, il professor Nunzio Rizzo e la figlia Nicoletta, Carlo e Cristina Sersale, Fernanda Speranza, Maria e Lilly Arcella, Luisa Errico, Fabrizio Pesola, Fulvio De Angelis, Gennaro Di Maggio, Donatella Biondi, Armando Rossi, Maria Teresa Stile, Mario Fortunato, il professor Carlo Venditti, Gennaro Danesi, Lucia Minervini e Pierpaolo Damiano. Foto 1. Da sin: Andrea Cafiero, Francesco Caia, Titti Troianiello, Franco Torturano (presidente uscente), Deosdesio Litterio; foto 2-3-5.: momenti della serata; foto 4: Titti Troianiello e Francesco Caia A LEZIONI DI VINO DA REGINAUTO Proseguono gli happening nello Spazio Lancia Regina di via Campana, contenitore culturale in cui arte e spettacolo incontrano il mondo delle auto. Giovedì 28 febbraio la Reginauto ha infatti organizzato in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommelier, delegazione Napoli, «Rosso da Gustare» serata tutta dedicata al vino (nella foto). Un seminario teorico-pratico con informazioni, curiosità e, naturalmente, degustazione finale. Le etichette erano quelle delle Cantine Grotte del Sole: Piedirosso, Gragnano e Montegauro. Alla serata hanno partecipato esponenti dell'Unione Industriali di Napoli, membri della Confartigianato ed amici della Reginauto, i quali tra profumi, colori e «corposità» hanno assaporato una serata insolita e innovativa. Non solo auto, dunque, nel salone di via Campana, ma tante divertenti iniziative che animeranno anche i mesi futuri con eventi, arte e spettacolo. Tra gli appuntamenti in programma: sfilata di primavera a cura Sabina Albano e cena con delitto in collaborazione con Il Pozzo e Il Pendolo (per info www.reginauto.com). LDV UOMO, SUCCESSO DELLA VETRINA VINTAGE Che il «vintage style» sia una delle tendenze del momento non ci sono dubbi, ma che sarebbe diventato il filo conduttore di una delle vetrine di via Filangieri è stata una bella sorpresa. Infatti, Renato De Vincenzo, nel suo nuovo store LDV Uomo, in contemporanea con il festival di Sanremo, ha pensato di allestire una vetrina «revival» (nella foto) ricca di dischi, borse e caratterizzata da un trionfo di cover d’intramontabili 45 giri. A rendere l’allestimento vincente, oltre al ben studiato richiamo musicale, ha certamente contribuito il colore arancione, tinta tra le preferite dai figli dei fiori, per la sua, come cantava Kerouac «gioia di vivere perché fiamma del sole». Dopo la vetrina vintage, LDV Uomo, in questi giorni, sta proponendo un allestimento ispirato al viaggio che sarebbe tanto piaciuto a Bruce Chatwin. (mdf) SOCIETÀ&COSTUME ELEZIONI&PRIMAVERA. Alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrantina a Chiaia non mancano certo le news da commentare in una città travolta dalle emergenze. Per fortuna che la primavera è pronta ad esplodere con i suoi profumi e le sue speranze. «Il terno della stagione delle rose - sostiene Alberto Postiglione - è 1 - 44 - 81: deve essere giocato per almeno 6 estrazioni su Napoli, Bari e tutte. & terni favole CHIAIA MAGAZINE Altro terno da tenere d’occhio è quello di marzo “pazzerello”: 5 - 71 - 63: combinazione da giocare sulle ruote di Napoli, Roma e Milano tutti i giovedì della settimana, almeno fino a giugno». Zeppole di San Giuseppe, festa del papà, dolcezze e numeri gustosi: per il nostro guru della lotteria gli ambi della fortuna sono il 23 - 76 e il 19 -49, da giocare rigorosamente su Roma e su tutte almeno per 5 estrazioni. Infine, Postiglione sentenzia: «Sperando in una nuova primavera politica, consiglio a tutti di puntare sul terno delle elezioni: 13 - 14 - 90. Da giocare rigorosamente su Napoli, Roma e sulla ruota Nazionale». Buon voto a tutti! 16 La devozione è la tavola imbandita del pessimista. L’invidia viene sempre messa all’astio. Renato Rocco SALUTE&BENESSERE SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO Cioccolata, tante virtù e un solo difetto CONCERTI COMUNITÀ LUTERANA Annalicia Mozzillo* omincerà il 24 marzo, di domenica, giorno insolito, ed C alle 19, orario pure insolito, subito dopo Pasqua, la nuova edizione della rassegna concertistica della «Comunità luterana» di Napoli, ospitata al solito nella chiesa di via Carlo Poerio, con ingresso gratuito. Canterà il coro «Koernescher Sinverein» di Dresda, diretto da Peter Kopp. In locandina affascinanti pagine di Bach e Hammerschmidt, rarità dalle nostre parti. Anche questa serie di appuntamenti è attesa con curiosità dagli appassionati, affezionati agli incontri del mercoledì alle 20,30, per la preziosità delle colte proposte. E quest'anno ancora le rarità, veri sfizi di note, caratterizzano le produzioni tutte, occasioni di esibizione ed ascolto di giovani artisti. Spicca in questa stagione, il concerto corale del premio di composizione, ormai all'ottava edizione, della Comunità (giuria tecnica), cui è abbinato il premio (con giuria popolare) intitolato al maestro Franco Caracciolo, offerto dalla moglie in ricordo dell'artista scomparso e caro alla memoria di tutti i melomani napoletani. La giuria tecnica, che ha tra i suoi componenti per la prima volta Daniele Spini, insigne critico de «Il Mattino» degli anni Ottanta del secolo scorso, accanto a Carlo Galante, Gaetano Panariello, Edoardo Bochicchio, è presieduta da Monsignore Vincenzo de Gregorio, direttore del Conservatorio di Napoli. Si esibirà il «Gruppo vocale» coro diretto da Edoardo Bocchicchio, che dirigerà anche il coro femminile della Comunità nel premio per l'«Innario», giunto alla terza edizione, partecipando anche a questa giuria con il pastore Milkau. Tra gli altri concerti, un recital pianistico il 2 Aprile, con solista giapponese Royo Hopriuko, che eseguirà l'unico concerto del ciclo in cui si ascolterà soprattutto il grande repertorio. A seguire il 16 aprile è previsto un recital di chitarra con Gianluigi Giglio, poi uno del singolare gruppo «Melarpa», novità per Napoli, ed infine canteranno le voci di Chiaia, ovvero il coro «della Leonessa», diretto da Carlo Forni, il 30 Aprile. La «dolce» storia del cioccolato inizia con i primi agricoltori Maya e ci racconta che il frutto di tale pianta era considerato così prezioso che era utilizzato anche come moneta. Secoli più tardi, nel 1519, una grande nave guidata dal conquistatore spagnolo Hernàn Cortès e carica di uomini con scintillanti armature ed elmetti piumati, fece la sua comparsa vicino alla costa orientale del regno azteco. Vennero offerti molti doni quali oro, argento, pietre preziose, schiave e… cesti pieni di semi di cacao. I conquistatori, che purtroppo distrussero una delle più brillanti civiltà della storia, diedero inizio alla diffusione del cioccolato in tutti i continenti. In particolare, in Europa questa avvenne dal 1585, anno in cui giunse il primo carico commerciale di cacao proveniente da Veracruz. Nel secolo XVII alcuni cioccolatieri di Venezia, di Firenze, ma soprattutto di Torino, divennero grandi esperti nell'arte di preparare il cacao ed esportarono i loro prodotti in tutta Europa. Così nel XVII secolo, la cioccolata aveva conquistato ormai quasi tutti. Le principali qualità riconosciute a questa bevanda erano quelle di essere nutriente, digestiva, stimolante, afrodisiaca, efficace contro l'ipocondria, stimolante, utile per l’alito e per la voce. Comparvero le prime fabbriche di cioccolato, subentrando ai monasteri e ai conventi. Il primo documento che riguarda la produzione di cioccolato in Italia è del 1678 e si conserva negli archivi storici di Torino. Tra i suoi tanti pregi, «l'oro nero» vanta di essere ricco di antiossidanti: sostanze che proteggono dai radicali liberi e dalle malat- LIBRIDINE Giannino Di Stasio, l’orgoglio di essere «napolitàmo» Aurora Cacopardo Ci sono libri che colpiscono e quindi restano nel nostro pensiero, nel nostro cuore, altri, invece, che si dimenticano. Il libro di Giannino Di Stasio «Napolitàmo» (Adriano Gallina Editore, 2008), è un sottile racconto storico e non, di amore e nostalgia per la Napoli da amare ma ancora più difficile da non amare. Lo scrittore racconta con passione quella che considera la sua terra (è nato a S. Angelo dei Lombardi) dalle origini ottocento anni prima di Cristo - quando coloni greci costruirono un piccolo approdo commerciale sull'isolotto di Megaris oggi Castel dell'Ovo ed un piccolo avamposto sul Monte Echia oggi Pizzofalcone. Apre così, scorrendo nei se- coli, una finestra sulle immagini, sui paesaggi, sulla storia, oltre a sottolineare la coscienza di una condivisibilità tra essere e tempo. Napoli, città dell'eccesso e delle cose estreme, riesce sempre a conquistare la scena del mondo: ieri per le stragi dei morti ammazzati dalla camorra, oggi per le foto dell'immondizia che girano il mondo. Ma Napoli, dice Di Stasio, non produce solo immagini negative «ed io - aggiunge - sono stufo di sentire sempre colpevolizzare la città anche di fatti ed eventi che non le appartengono». Così, documenti alla mano e statistiche aggiornate, Di Stasio sfata tanti luoghi comuni, a cominciare dal primato di scippi e borseggi che spetta, guarda caso, alle città del nord mentre Napoli è solo al decimo posto precedu- tie cardiovascolari. Il merito va soprattutto ai polifenoli che sono contenuti nei semi del cacao e che non si perdono durante la lavorazione: 40 gr di cioccolato fondente contengono 950 mg di antiossidanti, così come un bicchiere di vino rosso. Il cioccolato ha inoltre buone dosi di potassio, che aiuta a riequilibrare la pressione, prevenire dolori muscolari e crampi. È anche preziosa fonte di magnesio, un minerale che ha la funzione di regolare il tono del sistema nervoso e di restituire il buonumore. Ed è ricco di metilxantine (teobromina, caffeina e teofilina), sostanze nervine che contribuiscono a dare una sensazione di benessere e maggiore energia. Infine, così come sostenuto da alcuni storici rubacuori, come De Sade e Gabriele D'Annunzio, ha un potere afrodisiaco: infatti è un concentrato di sostanze, come la feniletilamina, che hanno un'azione stimolante sull'eros. Tante virtù e un unico difetto: una tavoletta di cioccolato fondente da 100 grammi fornisce 542 calorie. Dunque, attenzione alle quantità. *Dietista. Per domande e consigli: [email protected] ta dalle consoreIle Genova, Torino, Milano, Roma, Rimini, Trieste e Venezia. Attraverso i dodici capitoli che compongono il libro, noi ritorniamo non solo all'infanzia di Partenope ma alla riconsiderazione di quella cultura napoletana che ha attraversato i secoli; una identità sommersa che è diventata sogno ma anche documento. Napoli è una città d'amore: città che è anche festa dell'anima con i suoi angoli bui, i suoi personaggi, i suoi pezzi di vissuto. Immagini di una città che è stata ed è inferno e paradiso e che decodifica nei ricordi la memoria di un tempo che si fa coscienza. Coscienza oggi, ad esempio, di un sottosuolo campano invaso dai liquami e dalle scorie del Nord, Nord che organizza il malaffare il quale non è più certamente primato di Napoli. Un libro per concludere non è solo un atto di amore per la città ma un atto di giustizia scritto da una delle poche voci fuori dal coro e dal tempo. SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 17 Galassia Gutenberg, la rivincita degli asini LA KERMESSE. Dal 28 al 31 marzo alla Stazione Marittima la 19esima edizione della fiera del libro. Tema di quest’anno: i multiformi aspetti della natura umana Antonella Carlo a natura non è altro che una poesia enigmatica», scrive Michael de Montaigne nei suoi Saggi. Adottando questo filo conduttore, Galassia Gutenberg 2008 celebra i caleidoscopici e multiformi aspetti della natura: dal 28 al 31 marzo, alla Stazione Marittima di Napoli, intellettuali ed artisti si confronteranno sul significato, reale e simbolico, dell'ambiente in cui viviamo. L'immagine di Gianluigi Toccafondo, scelta come logo della XIX edizione di Galassia, sintetizza, forse, la volontà profonda della kermesse: riscoprire, con curiosità, gli angoli meno noti del paesaggio umano e naturale. Un asino, seduto comodamente su una poltrona, legge con calma un libro aperto; morale della favola: non tutto è come sembra. In questa prospettiva, letteratura, arte e filosofia offriranno particolari ed inediti percorsi di indagine: si inizierà venerdì 28 (ore 20, sala Perseide) con un'intervista del professor Luigi Spina al critico e sociologo Goffredo Fofi. Si parlerà de «L'asino fuggente, ovvero di tutto L IL FILM TARTAGLIA IN MISSIONE DI PACE Incipit comico fin dal titolo per il nuovo film di Edoardo Tartaglia in uscita a Napoli il 28 marzo: «Ci sta un francese, un inglese e un napoletano» è infatti la storia di un soldato napoletano in missione di pace presso un campo di prima accoglienza profughi a cui, per un'estrazione a sorte verrà affidata una missione di salvataggio del tutto particolare. Tra i tanti possibili prescelti, infatti, capiterà proprio a lui, il più pusillanime di tutti, di dover salvare una donna del luogo dalla pena capitale. Il suo, però, non è un salvataggio propriamente militare. Deve, infatti, sposare la donna, rimasta incinta di un altro militare scomparso. Un gesto di umaninità, dunque, che però si scontra con un problema: la decennale fidanzata di lui, che, giunta al campo assieme al fratello, scopre anche che la futura moglie del suo fidanzato è bellissima. Mille vicissitudini, al rientro a Napoli, costelleranno questo difficile menage a trois. Nel cast, oltre a Tartaglia, Veronica Mazza, Biagio Izzo, Mario Porfido, Regina Bianchi, Elian Khan, Patrizio Rispo. A sin.: la Stazione Marittima che ospiterà la XIX edizione di Galassia Gutenberg. A destra: la locandina dell’edizione di quest’anno. quello che avreste voluto sapere sull'asino ma vi hanno strappato le pagine», cercando di tracciare un'immagine atipica ed anticonformistica del triste animale dalle orecchie lunghe. Nella stessa sala, alle 20.30, performance teatrale dei «Kalokagathoi» che, grazie alle parole di Luciano, Apuleio, Folengo, Collodi e Dürrenmatt, tesseranno tanti e personali «elogi dell'asino». Sabato 29, nella sala Elettra, Goffredo Fofi ed Antonio Pascale incontreranno la generazione degli scrittori trentenni: se, come recita il titolo della conferenza, è «Asino chi scrive», allora Andrea Bajani, Paolo Cognetti, Nicola Lagioia, Valeria Parrella, Lorenzo Pavolini, Luca Ricci, Massimiliano Virgilio e Simona Vinci possono di certo annoverarsi in questa categoria. Si proseguirà domenica 30 con due incontri da non perdere: alle 17, nella sala Agave, la poetessa Patrizia Cavalli, insieme ad Elisabetta Abbondanza ed a Gabriella Maria Scamardella, racconterà il rapporto magico e misterioso fra amore e natura. La contemplazione malinconica di paesaggi nordici ed alpini, sospesi fra passato e presente, caratterizzerà, invece, la conferenza «Mario Rigoni Stern, la memoria della natura» (ore 18.30, sala Dione), omaggio al grande intellettuale veneto firmato da Goffredo Fofi, Ernesto Franco, Gianfranco Bettin e Marco Paolini. Eppure Galassia, come ogni anno, non rappresenterà soltanto una prospettiva privilegiata sul mondo colorato della pagina scritta: all'arte figurativa, infatti, spetterà un posto particolare nel corso della kermesse. Il fotografo spagnolo Pablo Balbontin, infatti, presenterà la sua mostra «Im-mondo», apocalittico squarcio su una città invasa dalla spazzatura; e Simonetta Capecchi, in collaborazione con Franco Lancio, dedicherà uno spazio alla narrazione per immagini grazie all'originale iniziativa «In viaggio col taccuino». Se il grande fumettista Loustal parlerà di carnet e disegni (sabato 29, ore 17, sala Elettra), tanti altri artisti mostreranno al pubblico i loro «diari visuali», schegge improvvisate e gioiose in cui la natura parla una nuova lingua. ESORDIO LETTERARIO DI MASSIMILIANO VIRGILIO Vivere a Napoli? «Più male che altro» Rossella Galletti La famiglia Sarracino è una famiglia borghese. Lui, Giovanni, è un consulente per una società imprenditoriale, soffre di colite spastica, non sopporta Napoli, la sua città, e confonde il dolore, per un tradimento subito, con il silenzio. Lei, Simona, è una psicoterapeuta in erba, razionale, di una bellezza asciutta e privata della libertà dal peso di una famiglia sulle spalle. Bart, ha nove anni, intelligente, con le sue ribellioni lancia continui segnali ai genitori. Diego, due anni, è troppo piccolo per capire quello che succede, ma non per sentire il malessere che lo circonda. Un evento imprevedibile, l'arrivo del padre di Giovanni, cacciato di casa dalla sua compagna rumena, è la ciliegina che fa esplodere la crisi: Simona lascia Giovanni che si ritrova single e alle prese con un padre settantenne e libertino. E Bart riassume tutto in un video psichedelico - specchio della realtà che gli adulti non vedono - di quattro minuti: The Sarracinos. L'elemento suggestivo del primo romanzo pubblicato del ventinovenne Massimiliano Virgilio, «Più male che altro» (Rizzoli, 2008, pag. 275, euro 16), è la capacità di restituire la complessità di certa malattia dal sapore esistenziale. L'attualità scorre nella penna di Virgilio, vergine dalla fama che la carta stampata generalmente dà agli atavici del mestiere. Il male propaga dalla città di Napoli, sfondo della storia, fino alle microvicende quotidiane dei protagonisti del romanzo. L'idea fondamentale è, spiega Virgilio, «l'impossibilità di sconfiggere il male della nostra esistenza e dei rapporti sen- timentali. L'idea del male che non puoi cancellare, che si reitera, che quando finisce per qualcuno, inizia per qualcun altro, ma devi accettarlo e solo così puoi trovare un equilibrio nuovo». Ma in che modo questa epidemia, questo male, trova in Napoli il centro propulsore? È l'autore a indicarcelo con una certa triste consapevolezza che, forse, in un altro mondo, un ragazzo della sua età (è nato nel 1979) non avrebbe: «Napoli è una città molesta, che non ti lascia mai in pace. Nel mio libro, che ho finito di scrivere da quasi due anni, c'è un cassonetto che brucia, ma non è un presagio. A Napoli nulla cambia». In «Più male che altro» manca la tipica immagine oleografica della città. Emerge invece quella reale, della munnezza, dei pregiudizi. I luoghi fisici e mentali di Napoli suscitano diverse emozioni nei personaggi, ognuno dei quali, alle prese con la sua «malattia», ne esalta un particolare aspetto. Troppo presto paragonare Virgilio a Domenico Rea, ma una cosa è certa: egli registra la realtà, il suo linguaggio, il suo dinamismo. IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO SCENEGGIATE ELETTORALI ltre alla continua ed estenuante O corsa al riciclo dei rifiuti di questi giorni, assistiamo impassibili anche al riciclo continuo di immagini da overdose dei re della sceneggiata elettorale: “isso”, “essa” e “‘o malamente” che in ogni palco d'Italia si contendono i favori del pubblico al pari delle migliori sceneggiate meroliane. Ora però il problema è quello di capire chi è “isso”, chi è “essa” ma soprattutto chi è “‘o malamente” cosa sempre difficile da stabilire nelle sceneggiate elettorali. Nella classica sceneggiata napoletana la storia ed i ruoli dei personaggi sono invece sempre chiari, addirittura scontati già dalle prime battute dello spettacolo. “Isso” è il guappo buono, “essa” è la donna traditrice per necessità e lo sfruttatore delle disgrazie altrui è “‘o malamente”. Ma come nasce storicamente la sceneggiata? Alcune compagnie teatrali per ricavare delle vere e proprie rappresentazioni teatrali prendevano spunto da storie descritte nelle canzoni che avevano un contenuto particolarmente drammatico. Ora, anche nelle sceneggiate elettorali si continua a prendere spunto dalle canzoni drammatiche suonate e cantate dalla nostra società. Il problema però è che la canzone è sempre la stessa, come dire che è sempre la solita musica ad essere rappresentata, mentre oramai la società è da tanto tempo che sta sfornando tante nuove canzoni con nuovi contenuti. Sarebbe meglio per la nostra classe politica ed anche visto il tema, per chi organizza Sanremo, di ispirare la propria campagnia elettorale ad altre forme di rappresentazione musicale e teatrale, altrimenti si corre il rischio di trovare le sale e le urne elettorali vuote di pubblico. Mi rendo conto che certamente non possono ispirarsi ad un concerto rock o altro, ma ad esempio, non so, ad un cafè chantant certamente sì. Dal 1880 al 1915 circa, la canzone cresce e fiorisce, cominciando intorno al 1930 ad appassire definitivamente. Questa è l'epoca in cui nasce e fiorisce il “cafè chantant” che velocemente si diffonde in ogni parte d'Italia e del mondo. E’ considerato come un segno di declino della canzone ma in realtà la arricchisce di nuove espressioni certo più consone ai tempi. Fatemi un piacere, e mi rivolgo a tutti gli autori di destra di sinistra e di centro, regalate a Berlusconi, a Veltroni, a Casini, a Bertinotti, a Mastella (ah.. scusate a Mastella no che è fuori dal giro), ai gialli, verdi, blu, rossi, vedete voi, dicevo regalate un bel cappello a cilindro, dei guanti bianchi (possibilmente puliti), una mantella nera ed un bastone da indossare sul palco nelle rappresentazioni elettorali come segno tangibile di un vero cambiamento. Mi raccomando il costume datelo a tutti sia a “isso” che a “essa” che a “‘o malamente”, ve ne sarei grato. EVENTI&CURIOSITÀ PAUSA BLOG di LEO ARUTA LIBRERIA FELTRINELLI http://leoaruta.simplicissimus.it SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395 APRIRE UN BLOG carnet di marzo a come si apre un blog? Innanzitutto occorre scegliere una piattaforma di blogging, ossia il sito che ospiterà, gratuitamente, il nostro blog. Ce ne sono tantissimi, i più noti sono Typepad, Wordpress, Blogspot, Il Cannocchiale, Splinder etc. Anche alcuni provider internet offrono spazi di blogging. Io ho dei blog un po' su tutte le piattaforme citate ma per chi comincia suggerisco www.splinder.com perché è una piattaforma italiana molto semplice da usare, diffusissima ed in ascesa. Ad oggi conta più di mezzo milione di iscritti con più di 300mila blog. E' una grossa opportunità per il blog che andiamo a creare essendo, di fatto, un enorme bacino di potenziali nostri lettori. Ed è Splinder stessa a darci gli strumenti per metterci in vista. Dopo aver scelto la piattaforma sceglieremo il nome del blog e gli argomenti di cui vorremo occuparci. Cercheremo poi di capire i fondamentali per iniziare a bloggare così da pubblicare il primo post che, in genere, è di benvenuto. Ma aperto il blog occorre farsi conoscere... Intanto, come ogni mese vi consiglio un paio di perle sulla rete. La prima è «Anobii» (www.anobii.com), un sito ove costruire la propria biblioteca on line. Una volta registrati, potrete iniziare a caricare i vostri libri, usando il titolo ma anche l'ISBN (il codice universale utilizzato in editoria). E' possibile aggiungere informazioni personali e recensioni . Il bello è che Anobii è anche un sito di social networking, è possibile cioè condividere i propri libri e le informazioni con altri utenti, così com'è possibile “navigare” nelle biblioteche degli altri alla scoperta di nuovi testi. Il secondo sito che vi suggerisco è «Flickr» (www.flickr.com). Qui potrete caricare le foto digitali. Ma perché mettere le proprie foto in un sito internet? Per vari motivi: in primis abbiamo un posto sicuro dove conservarle e ritrovarle; poi gli altri possono rivederle liberamente via internet, (decidiamo noi a chi farle vedere) senza che le si debba copiare su un cd per distribuirle. M CHIAIA MAGAZINE 18. Nell'ambito di un ciclo di incontri con musicisti ed esperti di musica, Massimo Abbruzzese e Piero De Asmundis parlano sul tema: «Scrivere una canzone: dall'arte della creazione alla collocazione sul mercato». Ore 15. 19. Massimo Zamboni, chitarrista-compositore (ex CSI), presenta il suo ultimo lavoro intitolato «L'inerme e l'imbattibile» (cofanetto con cd, dvd e libro). Musica «schierata», dedicata a tutti gli est del mondo. Ore 18. 21. Arriva nelle sale italiane «Colpo d'occhio», il nuovo film di Sergio Rubini: si tratta di un thriller psicologico, interpretato dallo stesso Rubini, da Riccardo Scamarcio e da Vittoria Puccini. Se ne parla con i tre protagonisti. Ore 18. 18 27. Depressione: un flagello quasi tutto al femminile. Che fare? Azzarda una diagnosi letteraria la psicologa Elvira Reale nel suo libro «Prima della depressione». 27. Una notte speciale dedicata all'uscita, dopo un silenzio di 4 anni, del nuovo cd di Vasco Rossi, intitolato «Il mondo che vorrei»: il disco sarà messo in vendita allo scoccare della mezzanotte. Ma già dalle 22 sarà possibile ingannare l'attesa con proiezioni video e l'ascolto in anteprima dell'album. Dal 3 al 30. Mostra fotografica intitolata «C'era una volta il '68»: gli scatti sono tratti da «Storia fotografica d'Italia 1967-1985». 3 aprile. A 10 anni dalla scomparsa di Luigi Compagnone, torna sugli scaffali «Mater Camorra», il pamphlet che lo scrittore dedicò al tragico assassinio di 2 amanti malavitosi. Un romanzo «noir» che, alla maniera di Sciascia, aiuta a comprendere il fenomeno criminale. Ore 18. LIBRO E MOSTRA PER RICORDARE I DUE ARTISTI TORNEI DI PLAYSTATION Filangieri-Banet, amore a Chiaia Tekken e Pes 2008 Lei era napoletana, di nobili natali, eccentrica, scrittrice e pittrice. Lui, polacco di origine, indole estrosa, fu pittore impressionista. La storia di Anna Rossi Filangieri (nella foto un autoritratto) e di Rabin Sarfer (in arte Rodolphe Banet) iniziò agli albori del XX secolo: l'incontro galeotto, da cui nacque una unione e un amore che non si interruppero mai più, avvenne a Napoli, in via Chiaia precisamente. Fu colpo di fulmine prima e poi sodalizio sentimentale, ma anche artistico e creativo. Nella vicenda umana di Anna e Rodolphe, dunque, Napoli ebbe un ruolo cruciale. E proprio a Napoli, oggi, un discendente della coppia (per la precisione un nipote), Carlo Rossi Filangieri, chiaiese anche lui, si fa promotore di una rievocazione-omaggio delle due romantiche figure. Scegliendo sapientemente Fermi tutti, spazio ai maniaci della playstation. A quelli che non escono il sabato sera perché devono correre a Indianapolis, a quelli che alla domenica allo stadio preferiscono dare calci a un pallone nel mitico Bernabeu, largo a quelli che non hanno mai fatto a pugni con nessuno, ma adorano darsele di santa ragione in pagode e nel deserto. Fermi tutti: sono in arrivo i tornei più cult del momento, organizzati da un esperto del settore, Fabrizio Tanassi, chiaiese doc e campione internazionale di Tekken, gioco di combattimento tra i più celebri al mondo. Il Torneo interazionale di Tekken si svolgerà a Napoli, alla Mostra d’Oltremare, ad aprile con questo calendario: venerdì 11 partite libere; sabato 12 torneo singolo, domenica 13 torneo a squadre. Un altro attesissimo torneo è quello di PES 2008 per playstation 2, che avrà luogo il 30 marzo 2008, a partire dalle ore 11, presso l’Ostello della Gioventù di Mergellina (Salita della Grotta 2): 64 i giocatori ammessi. Per informazioni ed iscrizioni si può o andare sul sito www.leyan.forumattivo.com, o contattare direttamene Fabrizio Tanassi ai numeri 347.2918471 / 331.2179321 due direttrici: un libro e una mostra. Il libro si intitola «Banet & Storia di Anna»: l'autrice è Valeria Iacobacci che ripercorre col giusto pathos la parabola dei protagonisti, attingendo ai ricordi e ai documenti in possesso del nipote. La trama, partenopea e cosmopolita delle due esistenze, si dipana attraverso la narrazione in prima persona della stessa Anna. E poi la mostra. L'esposizione si intitola «Dipinti di Rodolphe Banet e Anna Filangieri dal 1925 al 1992» ed è ospitata negli spazi della Galleria Navarra in piazza dei Martiri fino al 29 marzo: vi figurano un nucleo di tele firmate Banet, una serie di disegni dello stesso Banet e di Anna, ed alcune suggestive fotografie che integrano l'evento sotto il profilo documentale, regalandogli al contempo il palpito della testimonianza di vita. INIZIATIVE CHIAIA MAGAZINE CHIAIA MAGAZINE LA BACHECA DI SOLIDARIETÀ&VOLONTARIATO Feltrinelli: a maggio«Il camorrista di Dio» Anche se mancano poco meno di due mesi, il 6 maggio alle ore 18.00, alla Libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri sarà presentato il dvd «Il camorrista di Dio», ovvero la storia di fratello Vincenzo (nella foto), missionario in Bur- kina Faso. Il documentario è stato ideato e curato dallo psicologo Beppe Airoldi. Chiunque è interessato all’acquisto del dvd - i cui proventi andranno a fratello Vincenzo - può contattare Beppe Airoldi al numero 338.2266165. FINALMENTE TUA LA EXCLUSIVE CARD ScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimi sconti • • • • • • • • • • • • • CHIAIA • DOVE PUOI TROVARCI In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique, studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani. 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