Ospedale Oncologico Relazione Clinico
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Ospedale Oncologico Relazione Clinico
Ospedale Oncologico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Bari Relazione Clinico-Scientifica 2004-2005 2 ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO OSPEDALE ONCOLOGICO - BARI RELAZIONE CLINICO-SCIENTIFICA 2004 PROGETTI DI RICERCA 2005 Ospedale Oncologico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Samuel F. Hahnemann, 10 –70126 BARI Centralino: +39 080 5555111 http:// oncologico.bari.it Commissario Straordinario Rosario Polizzi Direttore Scientifico Angelo Paradiso Direttore Sanitario Aziendale Angelo Domenico Colasanto Direttore Amministrativo Vito Sasanelli INDICE INTRODUZIONE 11 ORGANIGRAMMA 15 Attività clinico-assistenziale Revisori dei conti Comitato Tecnico Scientifico (C.T.S.) Comitato Etico (C.E.) Protocolli approvati dal Comitato Etico Finanziamenti da società farmaceutiche Pianta Organica Direzione Scientifica Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Sanitaria di Presidio DIPARTIMENTI Oncolologia Sperimentale Dipartimento di Oncologia Chirurgica Dipartimento di Oncologia Medica Dipartimento Donna Dipartimento di Area Critica e Quartiere Operatorio Dipartimento di Servizi e Diagnostica AT T I VI T A’F ORMAT I VE 16 18 18 19 19 19 20 21 21 21 23 23 24 25 25 26 28 29 Incarichi ricoperti dal personale medico Educazione Continua in Medicina Comparazione Crediti Formativi Capacità di formare ricercatori 29 32 34 34 PUBBLICAZIONI 2004 35 Pubblicazioni su riviste recensite S.C.I. Pubblicazioni su riviste non recensite S.C.I. Libri e capitoli di libri Comunicazioni a congressi nazionali ed esteri Andamento delle pubblicazioni 2000-2004 Andamento Impact Factor grezzo e normalizzato 2000 - 2004 LA RICERCA Ricerca Corrente 2000-2004 - Capacità di attrarre risorse Ricerca Finalizzata 2000-2004- Ministero della Salute, Progetti Regionali, CNR, AIRC Finanziamento complessivo per attività sperimentali 2000-2004 Elenco progetti di Ricerca Finalizzata in corso Elenco progetti di Ricerca Corrente 2005 LINEA 1 - CANCEROGENESI E CARATTERIZZAZIONE BIOLOGICA Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Ruolo dei polimorfismi di erbB2 nella carcinogenesi del carcinoma mammario 2. Studio del pattern dei cambiamenti genomici nei tumori mammari ereditari non BRCA1- e BRCA2 associati (BRCAx) 3. Caratterizzazione immunoistochimica delle stem cells nelle forme familiari e sporadiche di carcinoma mammario 4. F at t or i genet i ci edepi genet i ci nel l ’ epat ocar ci nomaHCV-relato 5. Valutazione della glicoproteina 90K, PIVKA-II e Protein-C in corso di evoluzione da cirrosi epatica ad epatocarcinoma 6. Determinazione di HPV e di P16 nella cervice uterina non neoplastica: studio combinato con LBC 7. p16INK4A come marker di displasia e neoplasia cervicale. Confronto tra metodica PCR e metodica ICA 8. St udi oi mmunoi s t ochi mi coperl aCr omogr ani naAnel l ’ endomet r i onor mal e,i per pl as t i coeneopl as t i co 35 36 37 38 41 41 43 43 43 43 44 45 51 51 57 59 59 60 60 61 62 62 62 9. Studio randomizzato, a doppio cieco, multicentrico con placebo sull'utilizzo della crema al 5% dell'imiquimod prima della terapia ablativa per i condilomi ano-genitali esterni 10. Valutazione delle mutazioni del protooncogene RET nella diagnosi delle neoplasie maligne della tiroide 11. Ruolo del pathway NHERF1/EGFR nella progressione, motilità ed invasione neoplastica 12. Immunofenotipizzazione delle lesioni primitive e metastatiche, epatiche e polmonari, e nei versamenti neoplastici su materiale citologico 13. Studio quantitativo e qualitativo della popolazione linfocitaria nel linfonodo sentinella nelle pazienti con carcinoma mammario 14. Correlazione tra espressione tissutale e livelli sierici del MUC-1 in pazienti con carcinoma mammario 15. Fattori predittivi di invasione stromale nel carcinoma in situ della mammella 16. Studio della laminina 5 in pazienti con carcinoma della mammella 17. Determinazione di Her/2-neu nel carcinoma lobulare invasivo 18. Profilo di espressione genica nella metastatizzazione del carcinoma del colon 19. Ruolo della Cromogranina A nei tumori neuroendocrini: studio sierologico ed immunoistochimico 20. Alterazioni della coagulazione nelle neoplasie e nelle malattie cardiovascolari 21. Caratterizzazione dei livelli di VEGF in differenti frazioni ematiche di pazienti affette da ca. mammario 22. Vascular Endothelial Grow Factor in soggetti normali di controllo, in pazienti con lesioni preneoplastiche ed in pazienti con carcinoma del colon-retto: possibile significato biologico nella cancerogensi intestinale 23. Valutazione dei peptidi pro e anti-angiogenici in pazienti affetti da carcinoma del colon-retto 24. Vascular Endothelial Growth Factor e termoablazione mediante radiofrequenza di neoplasie epatiche e polmonari: possibili correlazioni biologico-cliniche 25. Studio prospettico sul ruolo dei fattori pro e anti angiogenetici nell'adenocarcinoma della prostata 26. Impiego clinico delle metalloproteasi MMP-2 e MMP-9 nel follow-up di pazienti operate per carcinoma mammario 27. Espressione tissutale e sierixca dell'HER-2/neu in pazienti con carcinoma mammario: correlazione con MMP-2 e MMP-9 28. Significato prognostico del u-Pa, u-PAR, t-PA, PAI-1 e PAI-2 nel carcinoma della mammella: analisi retrospettiva 29. Car ci noma dut t al ei nf i l t r ant e del l a mammel l a:s t udi o quant i t at i vo del l a component es t r omal e cor r el at o al l ’ es pr es s i one immunoistochimica per il NEU, la P53, il MI-1edi r ecet t or i perl ’ ERei l PgR 30. Alterazioni geniche dei TK receptor EGFR ed ErbB2 nel carcinoma del colon 31. Utilità clinica del recettore solubile della transferrina nei pazienti neoplastici con anemia 32. PPARy agonisti in modelli tumorali 33. Farmaci biologici e modulazione di proteine MDR relate 34. TKIS nel modello di ca. squamoso testa-collo 35. Appr of ondi ment odel l ar i s pos t acel l ul ar eal l ’ az i onedi f ar maci T Ki ni bi t or i nel model l odel col on 36. I nt er az i onedel compar t i ment oext r acel l ul ar econl ’ at t i vi t a’di f ar maci i ni bi t or i di egf rnel model l odel ca.epat i co 37. Ottimizzazione di schedule di somministrazione combinata di far-maci target-oriented nel modello del ca. pancreatico 38. Alterazioni di BRCA1/2 nel carcinoma mammario familiare: validazione di una nuova strategia per lo studio di SNP in BRCA 39. Correlazione di metodo PCR con Hybrid Capture test per la ricerca del HPV in campioni cervicali 40. Valutazione della concordanza diagnostica fra patologi su preparati istologici da biopsia con mammotome digitalizzati e visualizzati con tecniche di Realtà Virtuale 41. Insuline-like Growth Factor I e II nelle neoplasie 42. Determinanti legate allo stile di vita dell'Insuline like Growth Factor I e II 43. Diabete mellito e carcinoma della mammella 44. Il Papilloma Virus Umano (HPV) nelle neoplasie della cervice uterina in correlazione all'abitudine al fumo di sigaretta LINEA 2.- STADIAZIONE BIOLOGICA PRE E POST OPERATORIA Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Valutazione del rischio oncogeno sulla mammella nella HRT 2. Studio di prevalenza del Papilloma Virus Umano (HPV) in campioni cervicali:correlazione clinica e follow-up in pazienti positive 3. Trattamento endocrino preoperatorio con Tamoxifene in pazienti con carcinoma mammario 4. La Genesteina in donne in pre e postmenopausa considerate a rischio di ca mammario: ruolo del fitoestrogeno nella riduzione di incidenza del carcinoma mammario 5. Utilizzo dell'isterosonografia diagnostica precoce di alterazioni strutturali dell'endometrio in pazienti in trattamento con TAM per carcinoma mammario 6. Reperaggio lesioni non palpabili mammarie tramite la tecnica della proiezione cutanea: analisi dei casi trattati chirurgicamente presso l'U.O. di Senologia 7. Accuratezza diagnostica della microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle microcalcificazioni 8. La diagnostica ecografica e citologica mediante agobiopsia ecoguidata degli adenomi paratiroidei 9. Utilizzo dei mezzi di contrasto nella diagnostica ecografica delle localizzazioni neoplastiche linfonodali laterocervicali 10. Accuratezza diagnostica della microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle opacità parenchimali 11. Studio con RM nelle pazienti ad alto rischio per ca della mammella 12. Verifica di un nuovo dispositivo di marcatore del sito di biopsia mammaria (GEL MARK) 13. Indicazioni all'utilizzo della core-biopsy vs la FNA nella diagnostica preoperatoria delle lesioni mammarie maligne 14. Utilizzo del doppler associato alla ETG TV ed al dosaggio del CA125 nella diagnostica differenziale delle neoformazioni annessiali 15. I mezzi di contrasto nella diagnosi ecografica dei tumori tiroidei. 16. Efficacia diagnostica della microbiopsia mammaria sotto guida stereotassica con aghi da 8G vs 11G 17. Mammografia digitale con sistema CR vs mammografia analogica nello studio delle microcalficazioni 18. Confronto tra Diagnostica Tradizionale ed RM nello studio delle pazienti ad alto rischio per ca della mammella 19. Val ut az i one “i nt empo r eal e”diadeguat ez z at er apeut i ca dopo t er moabl az i one ( r adi of r equenz a )dimetastasi epatiche e di HCC ut i l i z z andomez z i di cont r as t oecogr af i ci di ul t i Magener az i onee“pul s ei nver s i on”( s econdaar moni ca) 20. La sieroproteomica: un sussidio per la diagnosi precoce del ca mammario 21. Percentuale di sopravvivenza in tutti i nuovi casi di malattia diagnosticati dal mammotome 22. Liquid Based cytology in citologia agoaspirativa ecoguidata (tiroidea, epatica e polmonare) 23. Liquid Based cytology in citologia cervico vaginale 24. Det er mi naz i onei mmunoci t ochi mi cas uF NAdi EGF / Recept ornel l ’ adenocar ci nomai nt es t i nal emet as t at i co 25. Individuazione del linfonodo sentinella nella stadiazione e trattamento del ca della vulva 26. Valutazione dell'eventuale sottostadiazione della diagnosi della patologia mammaria tramite biopsia percutanea con Mammotome 63 63 64 65 65 66 66 67 67 68 69 69 70 70 71 71 72 73 73 74 75 75 75 76 77 78 78 79 80 81 81 82 83 83 84 85 87 87 88 90 90 91 91 92 92 93 93 94 94 95 95 96 97 97 98 98 99 99 100 100 101 101 102 102 103 27. Tissue Factor e angiogensi nella progressione neoplastica dei tumori del colon-retto 28. Fattori prognostico-predittivi nel carcinoma del colon-retto avanzato 29. Le tubuline nella storia naturale del carcinoma mammario 30. Fattori prognostico-predittivi nel carcinoma mammario 31. Dissezione linfonodale in pazienti con ca mammario NO: valore predittivo del linfonodo sentinella per l'IRCCS Oncologico di Bari 32. Espressione della topoisomerasi II alpha e suo significato predittivo in pazienti affetti da carcinoma epatocellulare trattati con chemioembolizzazione mediante antraciclina 33. Ricerca delle cellule tumorali circolanti nel sangue periferico di pazienti con tumore solido e loro valore prognostico. 34. Utilità clinica del DNA circolante nel plasma di pazienti con tumore del polmone 35. Valutazione delle citochine, parametri bioumorali in pazienti affetti da MRCC trattati con chemio-immunoterapia LINEA 3 - NUOVE TERAPIE 103 103 104 105 106 106 107 108 108 111 Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto. Studio randomizzato di confronto tra termoablazione mediante radiofrequenza ed exeresi chirurgica 2. La PEI quale trattamento alternativo delle lesioni nodulari tiroidee 3. L ’ al col i z z az i oneper cut aneaecogui dat adegl i adenomi par at i r oi dei 4. Perfusione antiblastica ipertermica per il trattamento locoregionale di sarcomi e melanomi degli arti 5. Sperimentazione clinica randomizzata in pazienti con carcinoma pancreatico avanzato: Gemcitabina per via classica venosa versus Fluorouracile-Leucovorin-Epirubicina-Carboplatino (FLEC) somministrati per via arteriosa 6. Docetaxel e Gemcitabina versus Docetaxel e Capecitabina nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario metastatizzato. Studio multicentrico randomizzato di fase II 7. Associazione di Doxorubicina liposomiale /Caelix) e Gemcitabina (Gemzar) nel trattamento del carcinoma mammario avanzato. Studio di fase II. 8. Studio di fase II di capecitabina in combinazione con vinorelbina orale nel trattamento del cancro mammario avanzato 9. Studio randomizzato di fase II di Gemcitabina + Vinorelbina versus Gemcitabina +ERSUS Mitoxantrone come chemioterapia di prima linea nel cancro avanzato della mammella nella donna anziana 10. St udi os ul l ’ ut i l i z z o diZ D1839( I RES SA)perus o compas s i onevol e nelt r at t ament o delcarcinoma del polmone metastatico e del carcinoma testa-collo 11. Associazione di Cisplatino e Capecitabina in pazienti con carcinoma testa-collo. Studio di fase II 12. Studio di parametri bio-immunologici in pazienti affetti da carcinoma indifferenziato del rinofaringe 13. Studio clinico prospettico randomizzato di fase III con Vinflunina versus Docetaxel nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con platino 14. Studio multicentrico randomizzato di fase II per valutare attività e tollerabilità di 3 diverse combinazioni di Docetaxel e Irinotecan come terapia di linea II nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC ricorrente o metastatico 15. Pemetrexed (ALIMTA) come seconda linea in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio localmente avanzato o metastatico 16. Studio in aperto sulla sicurezza dei Alita (PREMETREXED) come farmaco singolo o in combinazione con Cisplatino o Carboplatino in pazienti con mesotelioma maligno H3E-MC-JMFL 17. Trattamento combinato del mesotelioma plsurico in stadio T1-3 N0-2 con chemioterapia preoperatoria (cisplatino+pemetrexed) pleuropneumonectomia +/- radioterapia 18. Trattamento del carcinoma colorettale in fase avanzataconl ’ as s oci az i oneUF T +I r i not ecan.St udi ocl i ni codi f as eI -II 19. T r at t ament o con UF T+ Cal ci of ol i nat o nelcar ci noma avanz at o delcol on r et t o neipaz i ent ianz i ani“ f r ai l ” .St udi o cl i ni co multicentrico di fase II. 20. Xelox vs Folfox-4 nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 21. Folfox4+Cetuximab in pazienti con carcinoma colorettale avanzato non pretrattati: studio multicentrico di fase II del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 22. Xeliri vs Folfiri nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 23. Gemcitabina versus Gemcitabina + Cisplatino nel trattamento del carcinoma pancreatico localmente avanzato in operabile e/o metastatico. Studio policentrico di fase III 24. Trattamento del carcinoma della vescica in stadio avanzato o metastatico con una schedula costituita da Epidoxorubicina e Gemcitabina derivata da esperienze su linee cellulari in vitro 25. Studio di Gemcitabina + Paclitaxel ogni 2 settimane in pazienti non pretrattati affetti da carcinoma a cellule transizionale (TCC) 26. Chemioterapia adiuvante dopo cistectomia radicale in pazienti con carcinoma transizionale della vescica ad elevato rischio di recidiva. Studio nazionale multicentrico di fase III randomizzato con due combinazioni selezionate in base alla funzionalità renale: Gemcitabina/Cisplatino vs controllo e Gemcitabina/Taxolo vs controllo. 27. Immunoterapia versus Immuno-chemioterapia in pazienti con carcinoma renale metastatico. Studio multicentrico randomizzato di fase III 28. Studio clinico multicentrico randomizzato di fase III con chemio-immunoterapia in pazienti affetti da melanoma metastatico 29. Tubo transanale nei pazienti affetti da ca del retto trattato con terapia neoadiuvante 30. Chirurgia citoriduttiva secondaria seguita da per fusione ipertermia intraperitoneale nel trattamento del cancro ovarico 31. Attuazione di un protocollo omogeneo di tecnica chirurgica nello svuotamento linfonodale laterocervicale 32. L'accoglienza globale al paziente in chemioterapia: supporto psicologico e musicoterapica 33. Pr ogr ammaz i onedi unt r at t ament or i abi l i t at i vo“ s andwi ch”nel l ei nf or maz i oni cor dal i 34. Utilizzazione di gel di silicone autoasciugante per la prevenzione delle cicatrici ipertrofiche nelle pazienti mastectomizzate e quadrantectomizzate 35. Associazione di Ecografia ad alta risoluzione ed eco color doppler per la valutazione ed il monitoraggio del linfedema nel corso dei trattamenti drenanti 36. Studio randomizzato di Fase III, in aperto, per valutare l'efficacia del supporto marziale endovenoso in pazienti effetti da tumore solido primitivo (mammella, polmone, colon-retto e ginicologici) in trattamento con Darbepoetinalfa per anemia correlata ala neoplasia e/o alla chemioterapia 37. Nutrizione artificiale nel paziente oncologico 38. Pr evenz i onedelt r omboembol i s movenos oed ar t er i os oconl ’ Epar i na a bas s opes omol ecol ar e( EBPM)" Nadr opar i na cal ci ca"i n pazienti in trattamento chemioterapico. Studio randomizzato, placebo-controllato, in doppio-cieco, multicentrico di fase III 111 112 115 115 116 116 117 118 119 120 120 121 121 122 122 123 123 124 125 125 126 127 127 128 129 129 130 130 131 131 132 132 133 134 134 135 135 136 137 137 39. Efficacia del trattamento di eparina a basso peso molecolare (nadroparina calcica) verso la terapia anticoagulante orale nella prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia 40. Val ut az i onedel l ’ ef f i caci aet ol l er abi l i t àdiL -Acetilcanitina (LAC) nel prevenire o ridurre la polineuropatia indotta da trattamento con Tavolo in monoterapia o in associazione ad altri farmaci neurotossici e non. Studio multicentrico randomizzato in doppiocieco e controllato verso placebo 41. Valutazione dell'efficacia della genesteina (isoflavone di soia-fitoestrogeno) in donne in pre-menopausa trattate per ca mammario con chirurgia, radioterapia e chemio-ormonoterapia, nelmigliorare i disturbi clinici-biochimici della menopausa e nel r i dur r el ’ i nci denz adel l er eci di vedi mal at t i a 138 139 139 LINEA 4 - CURE PALLIATIVE, TERAPIA DEL DOLORE E QUALITÀ DELLA VITA 141 Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Indagine sulla fatigue in correlazione con i livelli di emoglobina e la presenza di ansia e depressione nei pazienti oncologici 2. Formazione Gruppi Balint per gli operatori dei reparti di degenza 3. Progetto Gruppo di informazione Psico Sanitario (G.I.P.S.) 4. Valutazione dei fattori psicosociali nel trattamento antalgico del paziente anziano con dolore da cancro 5. Tecnica supportiva-espressiva nella Terapia Antalgica del paziente neoplastico 6. Valutazione della sindrome di burnout nel Quartiere Operatorio 7. Sperimentazione di un intervento di prevenzione, diagnosi e cura della sindrome da burnout pr es s ol ’ Os pedal e Oncol ogi co di Bari con la modalità della ricerca-intervento 8. Qualità della vita nei pazienti sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa nella U.O.Chirurgia Apparato Digerente 9. Uso dei sistemi impiantabili nel trattamento del diabete postoperatorio nei pazienti pancreasectomizzati 10. Efficacia e tollerabilità di buprenorfina transdermica (transtec) in pazienti con dolore cronico da cancro 11. La musicoterapia nella riabilitazione per le pazienti mastectomizzate 12. Programma di informazione per pazienti oncologici 13. Paralisi laringee: studio strumentale pre e post-ciclo di riabilitazione logopedia LINEA 5 - SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI IN AMBITO SANITARIO 148 150 151 151 152 152 152 155 Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Revisione critica della documentazione di cura finalizzata alla stesura di una architettura informativa comune medico/infermieristica 2. Analisi dei modelli organizzativi e gestionali del centro unificato di prenotazione 3. Introduzione di un modello per la governance degli outcome di cura 4. Correlazione fra spesa farmaceutica e tipologia di DRG nel biennio 2001-2003 5. Sperimentazione ed applicazione di un modello organizzativo di integrazione ospedale-territorio mediante sistemi informativi di gestione dell'accesso da siti remoti, alle informazioni e ai servizi sanitari dell'Ospedale Oncologico di Bari 6. DGR, indicatori di controllo delle metodologie di budget nella gestione ospedaliera 7. Indicatori di valutazione dei flussi di FILE F 8. Modello di valutazione dell'efficienza delle procedure di sala operatoria attraverso un sistema informatizzato di raccolta dei dati di attività operatoria 9. Definizione diun pr ogr amma dicont r ol l o del l ’ at t i vi t à as s i s t enz i al e ORLperi lmi gl i or ament o deir i cover ie l ' ot t i mi z z az i one del l e risorse 10. Raffronto fra costi e ricavi nella Unita Operativa di Chirurgia Apparato Digerente 11. Confronti nazionali/internazionali fra i sistemi sanitari 12. Standardizzazione interdipartimentale informatica delle diagnosi infermieristiche 13. Valutazione farmaco economica degli effetti indesiderati correlati all'impianto di cateteri venosi centrali in silicone e in poliuretano 14. Utilizzo di amido idrossi etilico 130/04 vs albumina nei pazienti sottoposti a gastrectomina totale con linfadenectomia estesa 15. Valutazione dell'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza causati da sorgenti, sia fisse che mobili, presenti in luoghi di vita e di lavoro 16. Risparmio trasfusioni di sangue ed emoderivati 17. Anestesia endovenosa (TIVA) in radiologia interventistica: associazione Propofol e Remifentanil 18. Diagnosi istopatologica collegiale per via telematica 19. Valutazione degli effetti indesiderati correlati all'impianto di dispositivi medici a breve e a lungo termine LINEA 6 - SPERIMENTAZIONE DI NUOVI OUTCOME DELLA RICERCA 141 143 145 145 146 146 147 148 155 155 158 158 158 159 159 160 161 161 162 163 163 164 164 165 166 166 167 167 168 169 Resoconto attività 2004 Programma 2005 1. Impianto traslazionale per la ricerca: fund raising, scouting e consulenza per lo sviluppo di progetti di ricerca finalizzata al trasferimento tecnologico 2. Determinanti socio-economici della disuguaglianza in oncologia: Valutazione e contenimento del ritardo diagnosticoterapeutico per il cancro della mammella nel sud Italia. 3. ABC del percorso di cura in oncologia. Formazione per pazienti e familiari 4. Programma di informazione per pazienti oncologici 5. Library consulting: realizzazione della biblioteca cartacea e on-line per il miglioramento continuo nell'erogazione del servizio all'utenza 169 171 174 174 175 175 176 6. Ri el abor az i onedel l apagi nawebdel l abi bl i ot ecadel l ’ I s t i t ut o.Al l es t i ment odi unas al aconsultazione multimediale 7. Valutazione delle dinamiche attitudinali e psicologiche dei soggetti sottoposti a consulenza oncogenetica e studio del fenotipo dei casi familiari ed ereditari di carcinoma mammario 8. Valutazione delle caratteristiche oncologiche nelle ricostruzioni mammarie effettuate negli anni 2001-2002 e 2003 nel nostro istituto mediante revisione clinica ed ecografica. 9. Valutazione clinico-strumentale delle caratteristiche morfologiche ed estetiche della mammella ricostruita con protesi 10. INQAT (Italian Network Quality Assessment Tumor Biomarkers): coordinamento e sviluppo delle attività 11. Controllo di qualità per via telematica in istocitopatologia cervicovaginale 12. Banca virtuale di tessuti tumorali: allestimento e creazione di un network 13. Elaborazione delle Linee Guida in Ginecologia Oncologica 14. Messa a punto di un protocollo per la certificazione e/o l'accreditamento di strutture laboratoristiche sperimentali 15. Implementazione della qualità dell'assistenza nei laboratori di analisi degli Istituti Oncologici 16. Il controllo di gestione applicato all'area della ricerca scientifica: messa a punto di una procedura operativa sperimentale ed applicazione di principi di contabilità economica 17. Conduz i one del l er i cer ca s ci ent i f i ca nel l ’ I RCCSOncol ogi co diBar i :i ndi vi duaz i one punt icr i t i cie mes s a a punt o dii nt er vent i migliorativi 18. Certificazione dei programmi di ricerca e del sistema di gestione nella Direzione Scientifica secondo standard internazionalmente riconosciuti 19. Architettura informativa: flussi informativi, banche dati e linkage per il supporto delle attività di ricerca ALLEANZA CONTRO IL CANCRO 177 178 179 179 180 180 181 182 183 183 184 184 185 186 187 Elenco dei progetti 187 Banca virtuale dei tessuti tumorali 188 Progetto AZALEA. Biblioteca virtuale in oncologia per pazienti, familiari e cittadini 189 Il controllo di qualità nel laboratorio oncologico: e-oncology per lo sviluppo di linee guida di appropriatezza di utilizzo clinico e di CQ dei biomarcatori 190 Standardizzazione della tecnica di biopsia del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario 191 Organizzazione di un servizio di proteomica per la diagnosi molecolare dei tumori 192 TESEO (Telepatologia a Scannerizzazione degli Enti Oncologici Italiani): progetto per un collegamento via telematica fra dipartimenti di Patologia degli IRCCS oncologici a scopo di consulenza diagnostica, attività didattica, controllo di qualità e riunioni di consenso 193 L ’ epi demi ol ogi aperl ’ i nf or maz i oneel ’ educaz i ones ani t ar i a.Pr oget t o“IT umor i i nI t al i a” ,uns i t odi epi demi ol ogi ai ne-oncology.it 194 START –St at odel l ’ ar t ei nOncol ogi a 195 Rete Italiani Tumori Rari 197 SOS Tumori –Numero Verde telefonico e sito Internet 199 Progetto OMERO (Oncotipo Mammario ER2 Overesprimente): studio sui carcinomi mammari HER2 positivi indiri z z at oal l ’ i mpos t az i onedi un percorso diagnostico-terapeutico specifico per questo tipo di tumore 200 Progetto globale per la valutazione ed il miglioramento della qualità di vita (QoL) nei pazienti oncologici a lunga aspettativa di vita 201 Net wor kperl ’ anal i s i epi demi ol ogi ca,et i opat ogenet i caedeconomi co-sanitaria della popolazione con tumore della tiroide e patologia tiroidead’ i nt er es s eneopl as t i coaf f er ent eagl i I RCCS 203 Studio osservazionale sui pazienti oncologici anziani 204 GIOTTO (Gist Optimal Treatment and Therapy Outcome): studio osservazionale multicentrico sui gist in tutte le fasi di malattia 205 Carcinoma della prostata 206 ELENCO DEI RICERCATORI RESPONSABILI DI PROGETTI DI RICERCA CORRENTE 2005 (IN ORDINE ALFABETICO) 209 INTRODUZIONE Introduzione I l pregio di un consuntivo scientifico non è solo testimonianza degli obiettivi raggiunti, ma soprattutto, specie in un Istituto Oncologico, della crescita umana che da essa ne deriva, quando per la sua realizzazione ha lavorato un gruppo gui dat odaun’ Ani maPens ant e. Noi non siamo solo dei ricercatori, ma dei ricercatori che sono a contatto con i pazienti e che quindi prendono parte in maniera forte alla loro vita ed a quella dei loro familiari per tempi, per fortuna, sempre più lunghi, certamente grazie anche alla spinta data dalla ricerca clinica. Anche qui ci attiveremo perché nuovi brevetti e la trasferibilità nel l ’ as s i s t enz as i ano più consolidata. Non possiamo certo non soffrire di carenza di mezzi, anche se uno svolta epocale si è verificata proprio in questi giorni per i ni z i at i vadelMi ni s t r oS t or ace,conl ’ i ns er i ment odel l apos s i bi l i t àchehaci as cunodias s egnar evol ont ar i ament ei l5permi l l e alla ricerca scientifica. Altro punto importante è il consolidamento dei rapporti con gli altri Istituti di Ricovero e Cura di Carattere Scientifico nazionali ed esteri e mi auguro che presto anche in questo campo potremo essere più pregnanti. L ’ or i ent ament oi n ques t o per cor s o è quel l o diapr i r e al l ’ Eur opa del l ’ Es tcon cuiun r appor t os ci ent i f i co-assistenziale è assolutamente insito in una Struttura Oncologica di Terra di Puglia. Gr ande s pi nt a cias pet t i amo anche dal l ai nt i t ol az i one del l ’ I s t i t ut o al l ’ i ndi ment i cabi l e pas t or e Gi ovanniPaolo II, la sua complessa figura deve guidare tutti coloro, credenti e non, che operano in questa struttura e tutti insieme raggiungeremo gli obiettivi che la nostra particolare utenza si aspetta da noi. Per la Direzione Generale Il Commissario Straordinario Rosario Antonio Polizzi 12 Introduzione L a pubblicazione del Volume delle attività Tecnico-Scientifiche rappresenta per un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) un momento sempre importante perché permette di verificare i risultati ottenuti, i programmi impostati, i trends in atto lavorando su dati ed informazioni cristallizzate. Per il volume del 2005, detta documentazione risulta ancor più cruciale perché riguarda un periodo di cambiamenti ai vertici istituzionali ma soprattutto un periodo di transizione logistico-organizzativa, proiettato come risulta il nostro Istituto ver s ol ’ acqui s i z i onedel l anuovaedef i ni t i vas ededel l ’ Os pedal eCot ugnoor mai i nf as edi concl us i var i s t r ut t ur az i one. L ’ i mmagi neches i r i cavadaques t epagi neèquel l adi unaIstituzione in movimento con vari indicatori di efficienza in fase di miglioramento ma anche una struttura che si rinnova continuamente adeguando le proprie prestazioni sanitarie a richieste e possibilità terapeutiche sempre nuove. Ri cor do s ol ol ’ andament o di alcuni degli indicatori più significativi del 2004 rispetto al 2003: aumento significativo del numero delle pubblicazioni scientifiche prodotte su riviste internazionali; aumento significativo di personale a contratto per lo svolgimento di attività sperimentali e di personale in formazione con borse di studio; implementazione delle attività ECM ma soprattutto loro miglioramento qualitativo dimostrato da un più alto numero di crediti ottenuti. Dat i ,manons ol o;or mai l ’ I s t i t ut opuòcont ar es uunal l ar gamento significativo di nuclei operativi di eccellenza al suo interno che rappresentano la reale garanzia per ulteriori sviluppi clinico-s per i ment al i .Agl i“s t or i ci ”t eamsdipunt a nels et t or edel l a Senologia e della Chirurgia Oncologica, della Oncologia Medica e della Ricerca Biologica sono ormai affiancati in maniera stabile realtà rapidamente maturate negli ultimi anni come la genetica oncologica, la radio-interventistica, la vaccinoterapia. Il valore di detti sviluppi è ulteriormente esaltato dalla evidenza che sono stati ottenuti in un panorama generale di contrazione dei fondi pubblici e privati disponibili per dette attività. Dii nnovaz i one par l avamoal l ’ i ni z i o,ma nons ol odiat t i vi t àma anchedir egol eecont enut ial l aqual eciobbl i gal anuova Legge di Riordino degli IRCCS. Ricerca di fonti di cofinanziamento per svolgere le proprie attività e riferimento sempre più s t r et t o alt er r i t or i os ono l e ul t er i or is f i de a cuil ’ I s t i t ut o è chi amat o.S f i de che r i t engo es al t ant iper ché f i nal ment e “ i mpongono”agl iI RCCSdis vol ger e una r i cer ca s qui s i t ament et r as l az i onal e ma anche “ appeal i ng”dalpunt o divi s t a di trasferibilità al sistema sanitario e produttivo nazionale. Ricerche innovative, quindi, per le quali si mette ufficialmente a disposizione un territorio ed una utenza, quelli regionali. Sullo sfondo, come contro-altare, Alleanza Contro il Cancro, ACC, la piattaforma collaborativa fra tutti gli IRCCS Oncologici Italiani, fortemente voluta dal Ministero della Salute, che è chiamata a svolgere una azione di coesione, sviluppo omogeneo, rappresentatività a livello internazionale per detto Network, attività che diventa tanto più importante quanto più il livello tecnologico internazionale della ricerca oncologica diventa sofisticato ed il singolo Istituto si dedica a programmi-problematiche di respiro regionale. Nel l ’ uni r mii ns i eme con l a Di r ez i one Gener al e alr i ngr az i ament or i vol t oat ut t igl ioper at or iperl a vol ont à ed ener gi e dimostrate in questo anno di attività, concludo necessariamente detta breve comunicazione con il chiaro augurio e speranza che la pubblicazione relativa al 2006 possa finalmente vederci operare nella struttura adeguata allo svolgimento delle prestazioni sanitarie di alta qualità ed alle attività sperimentali di avanguardia che il nostro IRCCS è chiamato a svolgere. Il Direttore Scientifico F.F. Angelo Paradiso 13 14 Organigramma ORGANIGRAMMA al 31/12/2003 Commissario Straordinario Direzione Aziendale Organi di staff Servizio integrato di epidemiologia e servizi informativi sanitari Resp.strutt.sempl. Area Controllo di Gestione Comitato Etico Dirigente 1 Collab. Amm.v o1 1 U.R.P. e Controllo Qualità Assist. Sanitario1 Direzione Aziendale Direzione Scientifica Direzione Amministrativa Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Sanitaria di Presidio Vice Direzione Area Gestione Affari Generali, Legali e Burocratici Uffici Amministrativi Area Gestione Risorse Umane Area Gestione Tecnica Patrimonio, Informatica, Ingegneria clinica e sicurezza sui luoghi di lavoro Biblioteca Aree Dipartimentali Servizio di Farmacia Direttore Farm. Str. Compl. Coad. Amm.vo 1 1 Area Gestione Risorse Finanziarie CTS Galenica clinica, nutrizione Parenterale, Unità di Manipolazione farmaci Antiblastici Resp. Farmacista str. Sempl. 1 Direzione Amministrativa Segreteria Dir. Amm. Collab. Amm.v o Assist. Amm.v o 1 1 Area Gestione Risorse Umane Dirigente Collab. Amm.v o esp. Assist. Amm.v o Area Gestione Affari Generali, Legali e Burocratici Dirigente 1 Collab. Amm.v o esp. 1 Assist. Amm.v o 2 Coad. Amm.v o 2 Area Gestione Risorse Finanziarie Dirigente Collab. Amm.v o esp. Col lab. Amm.v o Assist. Amm.v o Area Gestione Tecnica, Patrimonio, Informatica, Ingegneria Clinica e sicurezza sui luoghi di lav. Dirigente Col lab. Amm.v o esp. Col lab. Amm. v o Assist. Amm.v o Coad. Amm.v o esp. Coad. Amm.v o 1 .3 3 1 1 2 3 1 2 1 1 1 3 Ufficio Ticket Assist. Amm.v o OTA 2 1 Centralino e Servizi Generali Oper-.spec. Cond. Cal d. Oper. spec. Centr. Op.spec. Aut. Commesso 1 7 1 1 15 Organigramma Attività clinico-assistenziale 2000-2004 INDICATORI DI ATTIVITÀ 2000 2001 2002 2003 2004 Posti letto funzionanti 150 150 122 122 118 Ricoveri 6.485 5.717 4.848 4.523 4.583 Giornate di degenza 35.134 30.402 25.994 26.015 23.946 Degenza media 5,7 5,32 5,36 5,75 5,22 Ricoveri in Day Hospital ----- 1298 1961 1934 2.035 Tasso di occupazione posti letto 67% 60,80% 65,27% 66,61% 63,68% Visite ambulatoriali 38.901 40.103 45.467 44.540 46.541 Interventi Chirurgici 2.443 2.610 2.556 3.339 2.380 Esami di laboratorio 288.612 333.426 416.538 430.635 348.795 Esami istologici 20.526 21.052 26.124 5.123* Esami citologici 5.573 7.179 9.643 9.149 Esami radiologici 42.199 37.715 21.529 23.642 31.989 Esami cardiologici 18.388 18.804 18.792 18.189 10.766 Esami endoscopici 1.531 1.498 2.485 2.185 2.102 Applicazioni di Radioterapia 55.369 54.630 23.270 23.570 13.869 Case mix 1,16 1,08 1,19 1,32 1,37 27.713 * Perl ’ anno 2004 gl ies amii s t ol ogi cis ono s t atcomputati per numero di pazienti e non per numero di preparati allestit L ’ andament o cl i ni co as s i s t enz i al e nel l ’ ul t i mo anno conf er ma i lt r end pos i t i vo i nt r apr es o dal l ’ I s t i t ut o nel cor s o del l ’ ul t i mo qui nquenni o: i pr i nci pal i i ndi cat or idel l ’ at t i vi t àas s i s t enziale erogata sono, infatti, di segno favorevole. Nel corso del 2004, a fronte di una diminuzione dei posti letto, il numero dei ricoveri ordinari si dimostra comunque in aumento. La degenza media e le giornate di degenza presentano una notevole flessione, ad indicare la minore permanenza dei pazienti nelle unità di ricovero. Tale dato assume un valore ancora più significativo quando si cons i der a l ’ aument o del l ’ i ndi ce di cas emi x e l ’ i ncr ement o del l ’ at t i vi t à s vol t a i n al t r e t i pol ogi e assistenziali (ricovero diurno, ambulatorio, etc.). I dati di attività dimostrano una tendenza strutturale alla diminuzione dei ricoveri di tipo ordinario a favore di altre tipologie assistenziali sia dedicate alla preparazione dell'attività di ricovero ordinario (approfondimento diagnostico prericovero), che successivamente per la continuazione delle attività di cura, in linea con la omnicomprensività dei percorsi assistenziali previsti dal DRG. In tal senso un passo avanti significativo è stato compiuto ponendo in essere una strategia mirata di i nt egr az i one dei per cor s i as s i s t enz i al is i a al l ’ i nt er no del l ’ I s t i t ut ocheconi lt er r i t or i odipr oveni enz adel l ’ ut enz a (assistenza domiciliare, ospedali di comunità, etc.). L a pr ogr es s i va r i duz i one del l ’ at t i vi t à di r i cover o s i dimostra i nl i nea con l ’ obi et t i vo s t r at egi co dis pos t ar e l ’ at t enz i one dalvol ume del l e pr es t az i onial l a qual i t à del l ’ as s i s t enz a ed al l ’ at t enz i one al l a per s ona.Ri dur r el a per manenz a deipaz i ent ial l ’ i nt er no del l a s t r ut t ur a e favorire il collegamento con il territorio significa, infatti, por r e alcent r o del l ’ at t enz i one i lbi s ogno dicur a del l a per s ona.T ut t oci òcambi ai lmododipor s idel l ’ Os pedal e neiconf r ont idel l ’ ut enz a,chevi enequi ndis os t enut a per affrontare la malattia oncologica in modo sempre meno traumatico e con un distacco dalla quotidianità sempre più discreto. Nonostante la diminuzione del tasso di occupazione dei pos t il et t o,s iconf er ma el evat al ’ ut i l i z z az i onedel l er i s or s e allocate nelle unità di degenza. La lettura di tale dato in associazione con l ’ aument o del l ’ i ndi ce dicompl es s i t à assistenziale e con il contemporaneo aumento delle prestazioni erogate in regime di ricovero diurno e ambulatoriale dimostra, inoltre, lo sforzo compiuto dal personale dirigente nella ricerca di una maggiore appropriatezza del regime assistenziale e di unamaggi or eef f i ci enz anel l ’ ut i l i z z az i onedel l er i s or s e. Il rapporto fra numero di interventi chirurgici e numero di ricoveri ordinari, dopo il balzo (+30%) registrato nel 2003, è ritornato ad assumere una tendenza di fondo consona con l ef i nal i t ài s t i t uz i onal iche car at t er i z z ano l ’ Ent e.T al e dato assume maggiore significatività specie se si cons i der al af unz i one as s i s t enz i al e del l ’ I s t i t ut o al l al uce delle finalità di ricerca clinica e traslazionale previste dal decreto di riordino Dlgs. 288/03. . L ’ i mpl ement az i one del l a cont abi l i t à anal i t i ca e l o sviluppo di metodiche di programmazione e controllo collegate con il sistema di budget ha portato ad una riduzione del numero dei cosiddetti esami di routine, primo fra tutti l eanal i s idil abor at or i o.I nt als ens o,l ’ anal i s i el a val ut az i oneperi lmi gl i or ament odel l ’ appr opr i at ez z a delle risorse diagnostiche e terapeutiche utilizzate nel trattamento dei pazienti, conferma lo sforzo compiuto dal l ’ I s t i t ut oaf avor e diuna s empr e maggiore efficacia edef f i ci enz anel l ’ al l ocaz i onedel l er i s or s e. Un altro dato di rilievo nella tabella sopraesposta r i guar dal ’ aument odel l epr es t az i onidir adi ol ogi a che,i n linea con le indicazioni regionali e nazionali, ha portato ad una notevole riduzione delle liste di attesa. Tale risultato è stato ottenuto grazie alla sperimentazione di modalità previste dal D.lgs. 502/92 e dai CCNL di 16 Organigramma settore in tema di acquisto di prestazioni aggiuntive in regime di attività libero professionale. È opportuno precisare che la riduzione delle applicazioni di radioterapia è imputabile esclusivamente a problematiche di natura tecnica collegate con il funzionamento e la manutenzione delle apparecchiature in convenzione. Le difficoltà riscontrate nelcor s o del l ’ ul t i mo anno esprimono una situazione di sofferenza che si protrae oramai da tempo e che potrà t r ovar e una s ol uz i one adeguat as ol o con l ’ ent r at ai n funzione della nuova sede attualmente in fase di ristrutturazione. Nel complesso, i dati dimostrano la capacità da parte del l ’ I s t i t ut o dir aggi unger e el evat il i vel l idioper at i vi t à, caratterizzati soprattutto da un progressivo aumento del grado di complessità assistenziale e di appropriatezza dei regimi di cura. Tutto ciò in virtù sia della progressiva specializzazione e integrazione dei percorsi assistenziali, che del mantenimento di elevati livelli di efficienza organizzativa. 17 Organigramma Revisori dei conti (aggiornato al 2005) Giacomo Zona Michele De Nicotera Achille Guglielmi Comitato Tecnico Scientifico (C.T.S.) Presidente Angelo Paradiso Componenti Dora Casamassima Biologo Coadiutore Pietro Calabrese Direttore U.O.C. Enza Carioggia Direttore U.O.C. Giuseppe Colucci Direttore Dipartimento Angelo Domenico Colasanto Direttore Sanitario Giangiuseppe Console Direttore U.O.C. Cosi moD’ Ami c o Dirigente II livello Cosmo Gadaleta Dirigente II livello Francesco Giotta Dirigente II livello Luciano Grammatica Direttore Dipartimento Franco Lorusso Capo Tecnico Vito Lorusso Direttore U.O.C. Vittorio Mattioli Direttore Dipartimento Antonio Mazzei Dirigente II livello Severino Montemurro Direttore U.O.C. Antonio Pellecchia Direttore Dipartimento Stella Petroni Biologo Collaboratore Michele Quaranta Direttore Dipartimento Vito Sasanelli Direttore Amministrativo Francesco Schittulli Direttore Dipartimento Giovanni Simone Dirigente II livello Artur Timurian Direttore U.O.C. Michele Traversa Dirigente II livello Francesco Zito Dirigente II livello 18 Organigramma Comitato Etico (C.E.) (Del. Comm. Str. n. 309 del 06/09/2005) PRESIDENTE Giacinto De Marco Presidente della Corte di Appello di Bari VICE-PRESIDENTE Gabriella Serio Prof. Ordinario Statistica Medica Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Bari COMPONENTI A. Domenico Colasanto Direttore Sanitario IRCCS Ospedale Oncologico di Bari Giangiuseppe Console Dirigente di Struttura Complessa di Farmacia IRCCS Ospedale Oncologico di Bari Angelo Paradiso Direttore Scientifico f.f. IRCCS Ospedale Oncologico di Bari Tommasi Berardi Prof. Associato di Chirurgia Oncologica Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Bari Francesco Silvestris Prof. Ordinario di Medicina Interna Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Bari Lino Larocca Vice Presidente del Tribunale Ecclesiastico Pugliese Massimo Castellano Cons i gl i er eNaz i onal edel l ’ Ai ST OM eRes pons abi l edel Cent r oAi ST OM di Bar i Maria Rosaria Carratù Prof. Associato di Farmacologia Settore Disciplinare 14 – Facoltà di Medicina e Chirurgia –Università degli Studi di Bari SEGRETERIA SCIENTIFICA Patrizia Nardulli Dirigente Farmacista U.O. di Farmacia - IRCCS Ospedale Oncologico di Bari SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Alessandro Lanetti Assistente Amministrativo Direzione Scientifica - IRCCS Ospedale Oncologico di Bari Finanziamenti da società farmaceutiche Protocolli approvati dal Comitato Etico - 2000-2004- 2001-2004 – - 400.000 350.000 300.000 250.000 25 200.000 20 150.000 15 100.000 10 50.000 5 0 Protocolli approvati 1999-2001 2002 2003 2004 21 13 20 23 0 Finanziamento 2000 2001 2002 2003 2004 58.360 178.705 244.203 198.629 365.000 19 Organigramma Pianta Organica RUOLO SANITARIO Dirigenza Area medica Assistente Religioso (Conv.) RUOLO TECNICO Direttore (str. compl) con incarico Direttore di Dipartimento 6 Direttore (str. compl.) 7 Responsabile (str. sempl) 22 Dirigente medico 40 Collaboratore Assistente sociale Operatore tecnico specializzato Direttore Farmacista (str. compl.) 1 Responsabile sempl.) 1 Farmacista (str. Direttore Fisico (str. compl.) 1 Dirigente Fisico 1 Responsabile Biologo (str. sempl) 2 Dirigente Biologo 8 Altro personale ruolo sanitario Collaboratore sanitario esperto professionale Collaboratore sanitario professionale 1 - Infermiere 104 - Colposcopista 1 - Dietista 2 - Assistente sanitario 2 - Tecnico sanitario laboratorio biomedico di - Tecnico sanitario radiologia medica di - Tecnico sanitario elettronico 1 - Fisiocinesiterapista 2 - Operatore categoriagenerico 21 prof.le di II Infermiere 1 Autista 5 - Centralinista 7 - Conduttore vapore - Operatore specializzato al l ’ as s i s t enz a - professionale - Dirigenza Ruolo sanitario 1 di caldaie a tecnico addetto Ausiliario specializzato 1 6 5 RUOLO AMMINISTRATIVO Dirigente amministrativo(di cui 1 in aspettativa) 3 Collaboratore amministrativo professionale esperto 6 Collaboratore professionale 6 Assistente amministrativo 19 Coadiutore amministrativo esperto 12 Coadiutore amministrativo 12 Commesso 1 Totale amministrativo 337 24 14 RUOLO PROFESSIONALE Direttore Ingegnere (Str.compl.) 1 20 Organigramma Direzione Sanitaria Aziendale Direzione amministrativa CENTRO UNICO PRENOTAZIONI SEGRETERIA Piano 0 collaboratore amministrativo 1 personale infermieristico assistente amministrativo 1 Piano 3 personale infermieristico 3 Coadiutore amministrativo esperto 1 AREA GESTIONE AFFARI GENERALI, LEGALI E BUROCRATICI dirigente 1 collaboratore amministrativo esperto 1 assistente amministrativo 2 coadiutore amministrativo 2 AREA GESTIONE RISORSE UMANE dirigente 1 collaboratore amministrativo esperto 3 assistente amministrativo 3 AREA GESTIONE TECNICA E DEL PATRIMONIO, INFORMATICA, INGEGNERIA CLINICA E SICUREZZA SUI LUOGI DI LAVORO dirigente 1 Gestione Tecnica e del Patrimonio, Informatca, Ingegneria clinica e Sicurezza sui luoghi di lavoro collaboratore amministrativo esperto 1 collaboratore amministrativo 2 assistente amministrativo 3 coadiutore amministrativo esperto 1 coadiutore amministrativo 2 Centralino e servizi generali operaio spec. cond.caldaie 1 operaio spec.centralinista 7 operaio. spec.autista 1 commesso 1 AREA GESTIONE RISORSE FINANZIARIE dirigente 1 3 Piano -2 ACCETTAZIONE MALATI assistente sanitario 1 personale infermieristico 1 SERVIZIO INTEGR. DI EPIDEMIOLOGIA E SERVIZI INFORMATIVI SANITARI personale infermieristico 1 assistente amministrativo 1 coadiutore amministrativo 1 OTA 1 FRONT OFFICE personale infermieristico 1 OTA 2 ausiliario 1 SERVIZIO AMBULANZE operaio spec. autista 4 Direzione Sanitaria di Presidio UFFICIO INFERMIERISTICO collaboratore prof.sanit.esperto 1 personale infermieristico 2 dietiste 2 ASSISTENZA SOCIALE Gestione risorse finanziarie collaboratore amministrativo esperto 1 collaboratore amministrativo 1 assistente amministrativo 3 assistente sociale 1 CARTELLE CLINICHE personale infermieristico 2 Ufficio riscossione ticket assistente amministrativo 2 OTA 1 Direzione Scientifica SEGRETERIA coadiutore amministrativo 1 assistente amministrativo 1 coadiutore amministrativo 2 ARCHIVIO DIREZIONE SCIENTIFICA collaboratore amministrativo 1 assistente amministrativo 1 BIBLIOTECA assistente amministrativo 1 ausiliario 1 SALA MORTUARIA ausiliario 2 coadiutore amministrativo 1 21 22 Dipartimenti DIPARTIMENTI Oncolologia Sperimentale DIRETTORE: Michele Quaranta U.O.LABORATORIO DI ANALISI CHIMICO-CLINICHE, MICROBIOLOGIA, IIMUNOEMATOLOGIA E RADIOIMMUNOLOGIA dirigenti medicii 2 dirigenti biologi 2 personale tecnico 9 OTA 2 S.S. Ematologia e coagulazione responsabile bilologo 1 S.S. Immunologia e protidologia responsabile biologo 1 U.O. LABORATORIO DI ONCOLOGIA SPERIMENTALE E CLINICA dirigenti medicii 1 dirigenti biologi 2 personale tecnico 2 A nche il 2004 è stato un anno abbastanza positivo considerando le due principali attività nelle quali tutto il personale della nostra U.O.C. è impegnato: quella dell'assistenza e quella della ricerca. Indicativo dei progressi ottenuti è il raggiungimento di tutti gli obiettivi, sia assistenziali che scientifici, prefissati per quest'anno. In particolare gli obiettivi conseguiti nel 2004 sono i seguenti: aumento del volume globale delle prestazioni erogate nel 2004 pari al 2.8% rispetto al 2003, con un incremento delle prestazioni a favore dei pazienti ambulatoriali esterni pari al 17.3%; partecipazione, con esito positivo, delle due Strutture Semplici Organizzative, "Ematologia e Coagulazione" e "Radioimmunologia e Marcatori Tumorali", agli obiettivi della struttura complessa; applicazione dei protocolli terapeutici approvati nel progetto di ricerca finalizzata "Modelli gestionali interaziendali per la continuità assistenziale e la cura a domicilio, orientati alle azioni di accoglienza del paziente": obiettivo conseguito grazie alla partecipazione di tutto il personale tecnico al progetto "AMALTEA" con i seguenti protocolli: Gestione dei pazienti in trattamento chemioterapico a domicilio. I ncr ement o del l ’ I mpactF act orr i s pet t o al2003 par ial 178%, considerando anche gli articoli inviati ed accettati, anche se non ancora pubblicati Organizzazione del corso E.C.M. "Nuove tecnologie nel Laboratorio Oncologico", tenutosi a Bari il 26 novembre 2004 Partecipazione attiva ad almeno 3 convegni,congressi ed a vari corsi classificati E.C.M. Elaborazione del Progetto di Ricerca Finalizzata: "Determinanti socio-economiche della disuguaglianza in oncologia: il ritardo diagnostico nel carcinoma mammario nel sud-Italia", progetto finanziato da Regione Puglia e Ministero Avvio del processo di Certificazione del Laboratorio Analisi con la redazione di tutta la documentazione del Sistema di Gestione per la Qualità (Manuale della Qualità, Procedure, Istruzioni Operative, Modulistica di Registrazione), la pianificazione di una prima serie di attività formative inerenti la Qualità e di verifiche ispettive e la contattazione di alcuni Enti Certificatori In più, poiché il nostro obiettivo principale è sempre rivolto a soddisfare "la domanda" dell' utente sia interno che esterno, tutto il personale si è impegnato in tale esigenza con la semplificazione di tutte le procedure a monte dell'attività analitica (abolizione delle liste di prenotazione, registrazione delle impegnative direttamente presso la segreteria dell' U.O.C., consegna dei referti in giornata); il potenziamento dell'organizzazione interna; l'aggiornamento tecnologico di alcune importanti apparecchiature quali il MODULAR ROCHE e il SAS 3 HELENA, e il Sistema Gestionale Accettazione Pazienti; l'analisi e lo sviluppo di un software di collegamento con i reparti per l'importazione delle richieste interne e relativo invio referti. Non meno rilevante è la collaborazione del nostro laboratorio con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per lo "screening oncologico", con l'Istituto di Cardiochirurgia, di Clinica Medica II e di Endoscopia dell'Università degli Studi di Bari. L'obiettivo globale futuro è quello di consolidare i risultati finora raggiunti, ottenendo un sempre migliore controllo della qualità dei vari processi nei quali tutti siamo impegnati. E’ s t at o al l es t i t o, s ot t o l a gui da del l a dot t.ssa A. Casamassima, responsabile del settore di Immunologia, un Laboratorio per la preparazione di Vaccini secondo le direttive di Good Manifacturing Pratice (GMP) ai sensi del DM 27 Aprile 1992 e successive. Tutte le prestazioni sono sottoposte a controlli di qualità e a valutazioni esterne interlaboratorio della qualità (VEQ) e sono eseguibili in libera professione intramuraria. Anche nel laboratorio sperimentale le attività svolte dur ant el ’ anno 2004s ono s t at e qual i -quantitativamente importanti. In specifico, preciso chele principali attività di ricerca svolte nel 2004 dal settore di Biomorfologia Funzionale riguardano lo studio,la caratterizzazione morfologica e la valutazione prognostico-predittiva di markers tumorali coinvolti nei meccanismi di controllo del ci cl o cel l ul ar e, del l ’ apopt os i e del l ’ angi ogenes i nel carcinoma mammario operabile e di risposta al trattamento con paclitaxel in pazienti con carcinoma mammar i o avanz at o.L ’ at t i vi t à dels et t or e ha anche riguardato la caratterizzazione biomorfologica di markers tumorali aventi valenza prognostico-predittiva di risposta terapeutica nei tumori del colon-retto avanzato e in prima diagnosi e lo studio dei profili di espressione di nuovi fattori predittivi di risposta in pazienti con metastasi sincrone linfonodali ed epatiche. Sono stati inoltre allestiti esperimenti per la messa a punto della tecnica di ibridazione genomica comparata 23 Dipartimenti (CGH), al fine di caratterizzare dal punto di vista citogenetico i tumori mammari. La tecnica è stata applicata su casi di carcinoma mammario familiare, nei quali è stata esclusa la presenza di mutazioni nei geni BRCA1 e 2 (BRCAx). Di questi casi, sono stati analizzati sia il campione congelato sia il paraffinato. Per meglio val ut ar el ’ i nf l uenz a del l ’ et er ogenei t à genet i ca e della contaminazione stromale sulla sensibilità della CGH, il DNA è stato estratto da diverse aree microdissezionate di tessuto paraffinato utilizzando un microdissettore laser. Le principali attività di ricerca svolte nel 2004 dal settore di Biologia Molecolare Applicata riguardano la car at t er i z z az i one,l ’ i ndi vi duaz i one e l os t udi o dit ar get molecolari legati alla familiarità oncologica per carcinoma mammario. In particolare, è stato approfondito: l ’ anal i s idelpol i mor f i s mo dier bB2 e lo studio di BRCA1 e BRCA2 come fattori di rischio di tumori ereditari. Lo studio sui polimorfismi di erbB2, condotto in collaborazione con il Buck Institute di Novato, CA (Dr Benz), ha messo in evidenza che la presenza del polimorfismo 655Val sembra maggiormente associata alla giovane età in pazienti con familiarità per carcinoma mammario/ovarico e ha condotto ad un pubblicazione [Tommasi S et al. Cancer Lett, 2004]. Tutte l eat t i vi t à delpr oget t o “F ami l i ar i t à peri lca.mammar i o” s ono s t at idi s cus s inel l ’ ambi t o dicongr es si nazionali ed internazionali ed hanno esitato nella pubblicazione di un supplemento degli Annals of Oncology sugli aspetti etico-sociali e biologici dei programmi di screening mol ecol ar e.L ’ at t i vi t à dels et t or e ha anche r i guar dat o l ’ avvi odiun nuovo studio sulle alterazioni cromosomiche nel carcinoma polmonare. Ampio spazio è stato dato ai Controlli di Qualità sulle principali metodiche applicate nel settore con la partecipazione al progetto del 6° Pr ogr amma Quadr o Eur opeo “ Mul t i -National External Quality Assay (EQA) Programmes in Clinical Molecular Di agnos t i cs ”( coor di nat or ePr of .Paz z agl i ,F i r enz e) . Le principali attività di ricerca svolte nel 2004 dal settore di Farmacologia In Vitro riguardano lo studio di farmaci target-oriented nelle neoplasie del tratto gastroenterico. In particolare, sono stati approfonditi le seguenti t emat i che: l ’ ot t i mi z z az i one del l e s chedul e di somministrazione combinata di due farmaci biologici, il gefitinib e la rapamicina nel di tumore del pancreas, mediante analisi degli effetti fenotipici e della modulazione di targets cellulari; l ’ at t i vi t à bi ol ogi ca di inibitori di recettori tirosino-chinasici dopo lunghe esposizioni ed in combinazione con chemioterapici convenz i onal i ;l ’ at t i vi t à ant i t umor al e di un i ni bi t or e del l ’ EGF R nelmodello epatico in presenza di matrici extracellulari. L ’ at t i vi t à del s et t or e Banca T es s ut i del l abor at or i o, nel l ’ anno 2005, s i è es pl et at a anz i t ut t o con l a implementazione e validazione dei flussi operativi e l ’ ot t i mi z z az i one del l e pr ocedur e oper at i ve i nr elazione alle esigenze scaturite dal coinvolgimento del laboratorio nel progetto di Banca Tessuti Interdipartimentale e Network Banca Virtuale Nazionale. È stato creato, ed è in corso di sperimentazione, un prototipo di software gestionale interfacciato al sistema informatico interlaboratorio. Nel l ’ ambi t o delpr oget t o “Real i z z az i one diuns i s t ema di gestione della qualità interno al laboratorio di Oncologia S per i ment al e Cl i ni ca“,nelcor s o del l ’ anno 2004,s ono state svolte le attività preliminari necessarie per la r eal i z z az i one e l ’ i mpl ement az i one di un S i s t ema di Ges t i one perl a qual i t à al l ’ i nt er no delL OS C,r equi s i t i necessari per il riconoscimento della Certificazione di conformità del Laboratorio, da parte di un ente di Certificazione accreditato SINCERT. Dipartimento di Oncologia Chirurgica DIRETTORE: Luciano Grammatica U.O. CHIRURGIA DELL'APPARATO DIGERENTE dirigenti medicii 5 personale infermieristico * S.S. Chirurgia dello scavo pelvico e riabilitazione del pavimento pelvico responsabile medico 1 U.O. OTORINOLARINGOIATRIA E PATOLOGIA CERVICO-FACCIALE dirigenti medicii 3 personale infermieristico * S.S. Ecografia, diagnostica ed interventistica testa-collo, attività amb. e day hospital, controllo qualitàe SDO responsabile medico 1 * Il personale infermieristico, pari a n.21 unità di ruolo e n.6 incaricati, viene gestito dal dipartimento I l Dipartimento di Chirurgia Oncologica è diretto dal dott. Luciano Grammatica. At t ual ment e è cos t i t ui t o dal l ’ Uni t à Oper at i va Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia CervicoFacciale (direttore L. Grammatica) che comprende l ’ Uni t à Oper at i va S empl i ce diEcogr af i a di agnos t i ca ed interventistica del distretto testa-collo (direttore G. Achi l l e)e dal l ’ Uni t à Oper at i va compl es s a diChi r ur gi a del l ’ Appar at o Di gerente (direttore S. Montemurro) che comprende le Unità Operative semplici di Chirurgia dello scavo pelvico (direttore C. Calandro), Chirurgia toracoscopia e laparoscopica (direttore G. Putignano) e Sistemi Venosi Impiantabili e terapie loco-regionali (direttore A. Rucci). I lcampod’ i nt er es s ecl i ni cos ci ent i f i copr emi nent ement e s vol t o nel l ’ Uni t à Oper at i va diChi r ur gi a del l ’ Appar at o Digerente è quello della diagnosi e cura dei tumori del colon-retto e della regione epato-pancreatica. Il trattamento chirurgico codificato in questi tumori è spesso inserito in protocolli di terapia multidisciplinare in cuiè pr ogr ammat ol ’ ut i l i z z o concomi t ant e didi f f er ent i presidi terapeutici, variamente combinati tra loro nella sequenza, nei quali oltre alla chirurgia è prevista anche la chemioterapia e la radioterapia. Le procedure chirurgiche sempre con finalità di radicalità oncologica, sono eseguite anche con tecniche meno invasive per via laparoscopica, e, laddove possibile, utilizzando metodiche intraoperatorieinnovative come quella che prevede la perfusione ipertermica intraoperatoria che consente di ottenere nei pazienti con diffusione della malattia tumorale una migliore radicalità oncologica. Il campo di interesse clinico-s ci ent i f i co del l ’ Uni t à Operativa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia CervicoFacciale riguarda invece la diagnosi e cura dei tumori del distretto testa-collo. 24 Dipartimenti Negli ultimi anni particolare impulso è stato dato allo sviluppo di quelle tecniche chirurgiche conservative della funzione vocale nel trattamento dei tumori della laringe e di quelle ricostruttive nelle neoplasie della regione maxillo-facciale per la preservazione e/o il ripristino delle funzioni orali e della capacità di deglutizione. Ma il maggiore impegno clinico scientifico negli ultimi anni si è indirizzato sopratutto nei riguardi della diagnosi e cura dei tumori della tiroide che hanno dimostrato un significativo incremento percentuale nella popol az i onedel l ’ ar eamer i di onal eechehaovvi ament e motivato il considerevole impegno profuso sopratutto per la realizzazione di studi genetici, di valutazione ambientale e di familiarità oncologica. In tutte le Unità Operative del Dipartimento di Chirurgia Oncologica è possibile effettuare ricoveri sia in regime ordinario che a ciclo diurno. Le prestazioni ambulatoriali vengono erogate quotidianamente da ciascuna Unità Operativa, dal lunedì al venerdì, previa prenotazione che è possibile effettuare anche soltanto telefonicamente presso il C.U.P. (centro unico ospedaliero di prenotazione). supporto rappresentano un settore altrettanto importante. Inoltre effettua radioterapia sia con Acceleratori lineari sia con Cobalto. I pazienti possono essere trattati in regime di ricovero ordinario (reparto di degenza con 55 posti letto) o ricovero diurno (day hospital con 10 posti letto) o in ambulatorio. I 5 ambulatori provvedono ai trattamenti specifici antitumorali, ai controlli periodici di follow up e alle prime visite per le persone che, con o senza sintomi, desiderano effettuare un controllo clinico in senso oncologico. Nel Dipartimento di Oncologia Medica oltre il 70% dei trattamenti fanno parte di studi (protocolli) clinici, e vegono ef f et t uat is eguendo l e r egol e del l a “Buona Pr at i caCl i ni ca”( GoogCl i ni cal Pr act i ce) . Dipartimento Donna DIRETTORE: Francescop Schittulli U.O.GINECOLOGIA ONCOLOGICA Dipartimento di Oncologia Medica DIRETTORE: Giuseppe Colucci dirigenti medicii 4 personale infermieristico 5 S.S. Ecografia diagnostica ed operativa U.O. ONCOLOGIA MEDICA dirigenti medici 5 personale infermieristico 13* *+ n.3 infermieri incaricati responsabile medico U.O. SENOLOGIA CHIRURGICA E PREVENTIVA 1 dirigenti medici 4 personale infermieristico 22* *+ n.3 infermieri incaricati personale infermeiristico 16** 1 dirigenti medici 2 personale infermieristico 2 personale tecnico 2 coad.amm.vo 1 1 l Dipartimento di Oncologia Medica provvede ad una migliore definizione diagnostica e prognostica dei tumori, al fine di programmare il trattamento medico più indicato. Le terapie somministrate sono rappresentatela chemioterapici, ormoni, immunoterapici e anticorpi monoclinali. La definizione artificiale e la terapia di responsabile medico 1 responsabile medico 1 U.O. Radiodiagnostica Senologica responsabile medico 1 dirigente medico 1 personale infermieristico 1 personale tecnico 4 U.O. Chirurgia plastica responsabile medico 1 U.O. Riabilitazione S.S. Trattamento del CA mammella, GOIP Dipart. Donna I STRUTTURE SEMPLICI DIPARTIMENTALI U.O. RADIOTERAPIA responsabile medico 6* S.S. Follow-up, controllo qualità, SDO S.S. Attività ambulatoriale e day hospital del dipartimento dirigenti medicii responsabile medico U.O. ONCOLOGIA MEDICA E SPERIMENTALE 1 S.S. Chirurgia mininvasiva, day surgery ambulat S.S. Controllo di qualità e SDO responsabile medico responsabile medico 1 fisioterapisti 4 *+ n.1 dirigente medico incaricato ** + n.2 infermieri incaricati I l Dipartimeno Donna è una forza multidisciplinare, dedicata esclusivamente alla patologia tumorale della “donna” .S iavval e diun per corso unitario medicochirurgico di prevenzione, anticipazione diagnostica, terapia, riabilitazione e follow-up rivolto alla patologia della mammella e della sfera genitale femminile, 25 Dipartimenti of f r endo una s t r ut t ur a uni ca i n cuis i compi e l ’ i t er completo preventivo-diagnostico (corretta informazione, educazione sanitaria, visita specialistica, mammografia, ecografia, mammotome, esami cito-istologici, etc.), terapeutico (interventistica, mini-invasiva, chirurgica, radio-chemioterapica, ricostruttiva), riabilitativo-psicofisica con successivi periodici controlli (follow-up). Il Dipartimento Donna si articola essenzialmente in due Unità Operative Complesse: la Senologia e la Ginecologia dalle quali dipendono varie UU.OO. semplici e la stessa Linea Verde. Al l ’ i nt er nodelle UU.OO. semplici vengono valutate le patologie mammarie benigne, sospette e maligne a scopo diagnostico e/o terapeutico. Anche a cura della radiodiagnostica senologica il followup e lo screening. I trattamenti chemioterapici e i controlli medici in regime di day-hospital sono affidati al GOIP di Oncologia Medica. Inoltre, è stato costituito un GOIP per lo studio della familiarità dei tumori ereditari femminili, oltre al GOIP di Radioterapia ed Anatomia Patologica. Al l ’ i nt er no delDi par t i ment o Donna è s t ata attivata, in collaborazione con il Servizio di Medicina Nucl ear e del l ’ Os pedal e DiVener e diCar bonar a,l a tecnica del linfonodo sentinella per il carcinoma della mammella. Questa tecnica è inserita nel progetto del l i nf onodos ent i nel l adi “Al l eanz aCont r oi l Cancr o” . In definitiva si può certamente affermare che il Dipartimento Donna sin dalla sua costituzione ha adottato un iter singolare, dalla presa in carico della paziente alla ricerca continua di nuove tecniche e di nuovi strumenti da utilizzare per migliorare la qualità delle prestazioni e della stessa vita (vedi musicoterapica). Ed è per ques t o da cons i der ar s i davver o i l “punt o di r i f er i ment odieccel l enz a” ,al menoperl anos t r aRegi one. Tutto ciò, nonostante la carenza di fondi adeguati e la precar i et à delper s onal e da des t i nar e al l ’ at t i vi t à di as s i s t enz aedadedi car eal l ’ at t i vi t àdi r i cer cas ci ent i f i ca. Dipartimento di Area Critica e Quartiere Operatorio DIRETTORE: Vittorio Mattioli U.O. ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA POST-CHIRURGICA dirigenti medicii 3 personale infermeiristico 12 S.S. Terapie del dolore e cure palliative responsabile medico 1 U.O. CARDIOLOGIA dirigenti medici 1 personale infermieristico 5 S.S. Ecocardiografia, ecocolordoppler ed ergometria responsabile medico 1 STRUTTURE SEMPLICI DIPARTIMENTALI U.O. Radiologia Interventistica responsabile medico 1 dirigente medico 2 personale infermieristico 9* personale tecnico 1 * + n.2 infermieri incaricati L ’ i s t i t uz i onedel l ’ Ar eaCr i t i cai nOncol ogi anas cedal l a considerazione che i pazienti con cancro manifestano, nella progressione della malattia, una crescente debilitazione delle funzioni organiche correlata alle alterazioni di funzione di tutti gli apparati e, per tali motivi, presentano, pur nella varietà di decorso e prognosi, fasi o situazioni di particolare acuzie che necessitano di una diagnos t i ca e diun’ as s i s t enz a con l ’ i mpi ego dipr ocedur eet r at t ament iad al t o cont enut o professionale e tecnol ogi co.Dal l ’ es per i enz a cl i ni ca i n Oncologia sono stati aperti nuovi spazi operativi e modificati i criteri di valutazione e di applicazione dei trattamenti avanzati nei confronti del paziente neoplastico, fin qui troppo spesso valutato, rispetto al paziente non neoplastico, fuori dei rigidi criteri del “t r i age”perl ’ ammi s s i one sia alle terapie avanzate sia ai trattamenti intensivi e rianimatori. La presenza in ambito dipartimentale di figure professionali specialistiche ed ul t r as peci al i s t i che qual i l ’ Anes t es i s t a-Rianimatore, il Cardiologo, il Terapista del dolore, il Palliativista, il Radiologo Interventista, ha realizzato attraverso la col l abor az i one i nt er di s ci pl i nar e, un’ i nt egr az i one nel l e competenze e nelle procedure sulla base di un comune background culturale, formativo ed assistenziale. L ’ at t i vi t ài nt er di s ci pl i nar edi ques t is peci al i s t ioppor t unament er accor dat a nel l ’ Ar ea Critica con quella degli Oncologi e dei Chirurghi rappresenta oggi nel nostro Istituto il più avanzato supporto assistenziale, teso alla minimizzazione dei rischi ed alla massimizzazione dei risultati in percorsi clinicoterapeutici integrati, di sempre maggiore aggressività e peso biologico attuati nella costante lotta per debellare il cancro. Il Dipartimento di Area Critica e Quartiere Operatorio è costituito da: U.O.C. di Anestesia, Terapia Intensiva Postchirurgica, Terapia del Dolore e Cure Palliative diretta dal Dr. V. Mattioli, articolato nelle Unità Operative Semplici di Terapia Intensiva Postchirurgica, diretta dal Dr. F. Armenise e di Terapia del Dolore e Cure Palliative, diretta dal Dr. F. Aloè; U.O.C. di Cardiologia, diretta dal Dr. P. Calabrese, ar t i col at a nel l ’ Uni t à Oper at i va S empl i ce di Ecocardiografia, Ecocolordoppler ed Ergometria, diretta dal Dr. S. Oliva; U.O.S. Dipartimentale di Radiologia Interventistica, diretta dal Dr. C. Gadaleta. Nel l ’ ambi t o del Di par t i ment o è compr es o anche i l Quartiere Operatorio (Q.O.) la cui gestione rientra nelle compet enz e del l ’ U. O. C.diAnes t es i a e che è cos t i t ui t o da un blocco di 2 Sale Operatorie, integrate da ambienti dedicati alla gestione pre e post anestesia. Altra attività operatoria viene svolta nelle Sale di Endoscopia Digestiva, di Angiografia e di TAC, strutture logisticamente posizionate al di fuori del Quartiere Operatorio. Nelcor s o del l ’ anno l e UU. OO.delDi par t i ment o hanno confermato il trend in costante aumento qualiquant i t at i vo del l ’ at t i vi t à as s i s t enz i al e e s ci ent i f i ca attestato dalla numerosità delle prestazioni effettuate, dal valore di case-mix dei casi trattati e dai protocolli di ricerca sviluppati. Per l ’ U. O. di Anes t es i a l ’ avanz ament o qualitativo è testimoniato dal valore medio di case-mix che si è at t es t at oa2. 06perl ’ at t i vi t àoper at or i acomplessiva pari 26 Dipartimenti a 2.380 interventi (3.51 – 1.16). Dal punto di vista scientifico risulta assolutamente originale la definizione ed applicazione intraoperatoria di un pattern ventilatorio totalmente innovativo in campo umano, con una ventilazione artificiale meccanica monopolmonare a torace chiuso (OLV closed-chest) applicata al polmone sano, integrata da un flusso di O2 a pressione positiva continua di basso valore (low level CPAP) al polmone trattato. Tale modello di ventilazione è stato realizzato nel corso dello studio sperimentale di fase I relativo al l ’ abl az i one deit umor ipol monar icon r adi of r equenz a (RFA), realizzato in collaborazione con la Radiologia Interventistica. I risultati preliminari di questa nuova modalità di ventilazione in anestesia sono già stati oggetto di comunicazioni scientifiche ed è in corso la raccolta definitiva dei records intraoperatori per la pubblicazione finale. Obietti vo nel2005s ar àl ’ appl i caz i ones i s t emat i ca dit al e metodica ventilatoria ai trattamenti previsti per lo studio di fase II di RFA dei tumori polmonari primitivi e secondari (v. attività di Radiologia Interventistica). Risultati di eccellenza sono stati raggi unt ianchedal l ’ U. O. di Terapia del Dolore che ha istituito una banca dati della casistica trattata ed ha istituito ed adottato una speciale cartella clinica per la valutazione del dolore e per la gestione dei trattamenti antalgici. Per il 2005 sarà realizzata la partecipazione ad uno studio multicentrico nazionale open label, guidat odal l ’ I s t i t ut oMar i oNegr idi Milano, per la razionalizzazione dei protocolli di terapia del dolore in Oncologia. Di pari rilievo sono i risultati ottenuti nello studio del dolore da cancro nel paziente anziano. Specificamente è stato indagato, con la collaborazione della Dr.ssa R. Mont anar o,Ps i col oga delDi par t i ment o,l ’ i mpat t o dei f at t or ips i cos oci al is ul l ’ es pr es s i one dels i nt omo “dol or e” nelle varie fasi di malattia. I risultati preliminari sono stati oggetto di comunicazioni scientifiche nel corso del 2004. La conclusione dello studio sperimentale è prevista per il 2005, alt er mi ne del l ’ ar r uol ament o delcampi one di studio di 120 pazienti. L ’ U. O. C.diCar di ol ogi ael ’ U. O. S. di Ecocardiografia, Ecocolordoppler ed Ergometria hanno conseguito eccel l ent ir i s ul t at is i a nel l ’ at t i vi t à cl i ni ca s i ai n quel l a scientifica per la notevole esperienza maturata, a livello nazionale, nella diagnosi e nella gestione delle complicanze cardiologiche della chemioterapia (antracicline, taxani, 5-FU, Trastuzumab) con conseguenti ridottissime percentuali di cardiomiopatie da antiblastici nei nostri pazienti. S ulpi ano s ci ent i f i co ques t ’ es per i enz a s iè t r adot t ai ns t udimi r at ial l ’ i ndi vi duaz i one di indicatori (clinici, strumentali o di laboratorio) in grado di predire e/o svelare il più precocemente possibile le complicanze del l a chemi ot er api a.L ’ at t enz i one è s t at ar ivolta prima alle Troponine (T e I), poi a nuovi marker bio-molecolari (BNP) apparentemente in grado di individuare i soggetti a rischio di sviluppare cardiomiopatie dilatative. I risultati preliminari di queste ricerche sono stati oggetto di pubblicazioni e rappresentano un riferimento di eccellenza nel panorama oncologico internazionale. Importante è anche il contributo fornito nella valutazione di tossicità cardiaca dei nuovi chemioterapici (Doxorubicina liposomiale pegilata) mediante studio ecocardiografico o il contributo, sempre del l ’ ecocar di ogr af i a,nel l a val ut az i one epi demi ol ogi ca del l ’ i mpat t o del ver s ament o per i car di o i n cor s o di malattia neoplastica. Ulteriori approfondimenti e conferme dei risultati di ricerca già conseguiti nel 2004 saranno svolti nel 2005. L ’ U. O. S .diRadi ol ogi aI nt er vent i s t i ca con pos t il et t o di ricovero ordinario, rappresenta un punto di eccellenza nella composizione dipartimentale sia perché costituisce un modello sperimentale di gestione, unico nel panorama nazionale (è la prima U.O. di Radiologia Interventistica con posti letto di ricovero ordinario) sia perché è divenuta un centro di riferimento interventistico per i trattamenti quali la chemioembolizzazione epatica, la perfusione chemioterapica panepatica ipossica (bagno di fegato), la chemioterapia epatica per f us i onal e conl ’ i ns er i ment o dipor ta cat harteriosi, la RFA dei tumori epatici e polmonari. La qualità e la complessità dei trattamenti effettuati nel corso del 2004 èt es t i moni at a dal l ’ el evat o val or e annuo dicas e-mix raggiunto, pari a 2.51. In campo scientifico il gruppo di ricerca guidato dal Dr. C. Gadaleta ha concluso e pubblicato i risultati di uno studio sperimentale monocentrico di fase I sulla RFA delle neoplasie polmonari. La casistica è risultata, a livello mondiale, quella con la più elevata percentuale di riposta completa sul sito trattato (92%). Per il 2005 sono stati messi a punto 2 nuovi protocolli di ricerca sperimentale di fase II sul trattamento con termoablazione dei tumori polmonari primitivi NSCLC e secondari da ca mammario e colorettale. Il disegno di questa ricerca, preventivata in 3 anni e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia Medica, è multicentrico e prevede la partecipazione di equipes naz i onal ied es t er e perl ’ ar r uol ament o ed i lt r at t ament o di un campione di almeno 50 pazienti. Risultati significativi sia sul piano clinico che sperimentale sono stati ottenuti anche nel trattamento dei tumori epatici con la perfusione ipossica panepatica con Mitomicyna C. Nello specifico è stata realizzata con successo e pubbl i cat al a modi f i ca del l ’ or i gi nal e met odi ca del Prof. R. Rover s i ,con l ’ appl i caz i one diuno s t entnel l ’ ar t er i a epatica, al fine di evitare la trombosi vascolare, complicanza che determinò il fallimento dei trattamenti avviati da Roversi. La metodica dopo la fase sperimentale è stata tecnicamente standardizzata ed applicata correntemente. Nel corso del 2005 lo studio verrà ulteriormente sviluppato per ottimizzare il timing del trattamento ed il numero di cicli per il miglior risultato. Nel corso del 2004 il Dr. Mattioli ed il Dr. Gadaleta, già detentori di un brevetto relativo alla realizzazione di un Sistema di Inseguimento Robotizzato Intraoperatorio (SIRIO) per la facilitazione del puntamento TAC durante gl ’ i nt er vent i di RF A pol monar e, hanno pr ocedut o, insieme con il gruppo ingegneristico MASMEC di Bari, alla stesura e presentazione di un progetto di ricerca per la costruzione del sistema SIRIO. Il progetto, approvato e finanziato dal Ministero della Ricerca, verrà realizzato nel corso di due anni, a partire da 2005. Grande attenzione, infine, nel l ’ i nt er o Di par t i ment o è stata rivolta alla rilevazione dei livelli di stress tra gli operatori, con la realizzazione di varie iniziative, tra cui una ricerca originale mirata a svelare eventuale sindrome di burnout. Lo studio è stato condotto intenzionalmente nel Q.O. che rappresenta un ambiente sicuramente molto particolare per molteplici fattori di tipo strutturale ed organizzativo e che espone chi vi lavora al rischio di sviluppare elevati livelli di stress o addirittura sindrome di burnout. I risultati di questo studio pilota sono stati oggetto di comunicazione scientifica a cui è seguita la programmazione per il 2005 di uno studio multicentrico nazionale a cui partecipano 12 strutture Ospedaliere da Udine a Cosenza ed i cui dati finali saranno disponibili entro il nuovo anno. 27 Dipartimenti Dipartimento di Servizi e Diagnostica DIRETTORE Antonio Pellecchia U.O. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI dirigenti medicii 4 personale infermieristico 3 personale tecnico 9 coad.amm.vo 1 S.S. Radiodiagnostica mediante macchine pesanti (TAC,RMN) responsabile medico 1 U.O. ANATOMIA, ISTOPATOLOGIA E BIOTECNOLOGIE AVANZATE dirigenti medici 1 dirigenti biologi 4 personale tecnico 3* assistente amm.vo 1 S.S. Istocitopatologia, GOIP Dipartimento donna responsabile medico 1 S.S. Citodiagnostica responsabile biologo 1 U.O. FISICA SANITARIA dirigente fisico 2 personale tecnico 2 U.O. GASTROENTEROLOGIA, ENDOSCOPIA DIGESTIVA E LASER TERAPIA dirigenti medici 1 personale infermieristico 4 S.S. Laserterapia responsabile 1 * + n.2 tecnici di lab. incaricati I l Dipartimento dei Servizi e di Diagnostica offre ai pazienti ricoverati ed a quelli ambulatoriali la possibilità di usufruire di prestazioni di alto livello in diversi ambiti, qual i l a Radi ol ogi a, l ’ Endos copi a Di ges t i va e l ’ Istocitopatologia. Al Dipartimento afferisce inoltre la Fisica Sanitaria, che costituisce un riferimento tecnico scientifico per i pr obl emiconnes s icon l ’ us o dir adi az i onii oni z z ant ii n campo clinico. Le procedure diagnostiche di immagini spaziano dal l ’ ecografia alle indagini radiologiche, quali la TAC e la RMN. L ’ Endos copi a Di ges t i va è una t ecni ca che per met t e al l ’ oper at or edies pl or ar el ’ i nt er nodelt ubodi ger ent eed è caratterizzata anche da importanti possibilità terapeutiche. Nel l ’ ul t i mo t r i enni ol a U.O. di Gastroenterologia ha s vi l uppat o al t r e met odi che qual i :l ’ ut i l i z z o del l a caps ul a endos copi ca per l o s t udi o del l ’ i nt es t i no t enue e l ’ ecoendos copi achecons ent el os t udi odipat ol ogi edel tratto digestivo superiore e degli organi ad esso adiacenti. L ’ istopatologia rappresenta il fondamentale completamento di molteplici accertamenti, in quanto permette la definizione microscopica delle varie malattie. La diagnostica citologica esfoliativa viene correntemente utilizzata come procedura di routine nello screening cervico-vaginale. Anche i n ques t os et t or e nel l ’ ul t i mo t r i enni os ono s t at e utilizzate nuove metodiche come la tecnica del linfonodo sentinella, la determinazione HPV con metodo PCR e del l ’ ampl i f i caz i one delgene HER-B2-NEU con metodica FISH. Inoltre l e UU. OO.af f er ent ialDi par t i ment o nel l ’ ul t i mo t r i enni o hanno r egi s t r at o un i ncr ement o del l ’ at t i vi t à clinica e scientifica. Ciò è stato possibile, nonostante la precarietà e inadeguatezza quantitativa delle risorse umane e tecnologiche, utilizzando al meglio le risorse a disposizione. Infatti, è stato possibile, grazie allo spirito di sacrificio posto in essere dal personale infermieristico e tecnico, raggiungere uno standard prestazionale di elevato l i vel l o, s opr at t ut t o per quant o r i guar da l ’ at t i vi t à di interscambio tra le varie UU.OO. El ement o ques t ’ ul t i mo car at t er i z z at o dal l a pecul i ar i t à delle diverse discipline, non omologabili tra loro. Il modello organizzativo del Dipartimento è volto a consentire, una risposta efficace ed efficiente nei confronti del l ’ ut enz aches i r i vol geaques t oI s t i t ut o. Grande importanza è stata data alla ottimizzazione e valorizzazione delle risorse umane ed al miglioramento di alcuni fattori come accoglienza, informazione, riduzione dei tempi di attesa, collegamento con i medici di base, mi r at ia r i por t ar e i l paz i ent e al cent r o del l ’ at t i vi t à ospedaliera. Notevole interesse è stato rivolto, dal personale del Di par t i ment o al l ’ at t i vi t à s ci ent i f i ca. I nf at t i ol t r e al l a partecipazione a manifestazioni scientifiche e corsi di aggiornamento, sono stati organizzati diversi eventi ECM, di notevole rilievo è stata anche la partecipazione attiva dei medici del Dipartimento in qualità di moderatori e relatori oltre che autori di un buon numero di pubblicazioni. Da sottolineare la partecipazione di alcune UU.OO a progetti regionali, nazionali ed internazionali quali: il Progetto OMERO, TESEO, Banca dei Tessuti, Italia-Usa per lo screening del carcinoma del colon-retto. Considerato che con le risorse a disposizione è stato possibile ottenere risultati molto positivi, è lecito pr eveder e che con l ’ i ncr ement o dir i s or s e umane pi ù adeguat e, l ’ acqui s i z i one di appar ecchi at ur e tecnologicamente più avanzate oltre alla possibilità di acquisire una nuova sede, sarà possibile raggiungere standard prestazionali di eccellenza finalizzati prevalentemente al servizio dei pazienti e alla ricerca. 28 Attività formative AT T I VI T A’FORMATIVE 2004 Incarichi ricoperti dal personale medico Gaetano Achille Membro Gruppo Operativo Scientifico Retinoidi (GOSR). Membro European Retinoids Research Group (ERRG). Segretario Società Meridionale di Oncologia Cervico-Cefalica (SMOCC). Membro Unità Valutazione Appropriatezza Ricovero (UVAR). Ferruccio Aloè Responsabile U.O. di Terapia del Dolore e di Cure Palliative. Di r et t or eS ani t ar i oOnl us“ Emer vol ”di Bi t et t o. Addolorata Casamassima Member Commission for elaboration coesive document in Cancer Biometrics Analysis by International Society for Biological Therapy of Cancer (ISBTC). Annamaria Catino Membr o del l ’ As s oci az i one I t al i ana di Oncologia Medica (AIOM). Membro della Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (SIUMB). Giuseppe Colucci Presidente del Gruppo Oncologico Italia Meridionale (GOIM). Presidente del Mediterranean Oncology (MOS). Post-President della Società Italiana Tumori (SIT). Componente dell'Editorial board delle riviste: European Journal of Oncology Palliative Care. Editor di Continuing Education in Oncology. Membro Collegio Italiano Oncologi Medici (CIOM). Professore a contratto di Oncologia Medica nella Scuola di Specializzazione in Medicina Interna presso l'Università di Bari. Docente presso il Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Anatomiche ed Oncologiche, Università di Palermo. Giangiuseppe Console Componente farmacologo del Comitato Etico della USL Bari 2. Esperto del Consiglio Superiore di Sanità. Segretario Generale del Sindacato Nazionale Farmacisti Ospedalieri (SINAFO). Pr es i dent e del l ’ I s t i t ut o di f or maz i one “Si naf or m” . Direttore del periodico di informazione s i ndacal e“Ar gof ar ma” . Componente Segreteria Nazionale della CONFEDIR. Cosimo D’ Ami co Membro della Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario (FONCAM). Membro della Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI). Ref er ent e delPr oget t o“ L i nf onodo Sent i nel l a” di Alleanza Contro il Cancro. Di r et t or e e Docent e del“Cor s o diChi r ur gi a del l a Mammel l a”del l aS cuol a Speci al e ACOI di Senologia Chirurgica. Mario De Lena Professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Oncologia, Università di Bari. International professor of Chemotherapy (UICC). Membro della Commissione Oncologica Nazionale. Referee presso il Ministero della Salute per l ’ Educaz i oneCont i nuai nMedi ci na( ECM) . Membro di EMEA; ASCO; AACR; ESMO; AIOM; SIC. Vice Presidente di Alleanza Contro il Cancro. Vice Presidente South Italian Clinic Oncology Group (S.I.C.O.G.). Soci odel l ’ Accademi aPugl i es edel l eSci enz e. Componente dell'Editorial board di: Tumori (Italia) Libri Oncologici (Croazia) Geriatric and Medical Intelligence (Italia) Attualità in Senologia (Italia) Revisiones en Cancer (Spagna) Journal of Chemotherapy (Italia) Rivista Iberoamericana de Patologia Mamaria (Spagna) Oncology (Basel –Swizzera) Giuseppe Fanizza Coordinatore Commissione Reg. per protocolli diagnostico-terapeutici in Oncologia Ginecologica. Docente di Oncologia Ginecologica, Scuola di Specializzazione in Fisiopatologia della Ri pr oduz i onedel l ’ Uni ver s i t àdi Bar i . Componente della Commissione Regionale per lo Screening per la Prevenzione del Car ci nomadel Col l oedel l ’ Ut er o. Segretario aziendale A.N.P.O. Domenico Galetta Membr o del l ’ Amer i can S oci et y of Cl i ni cal Oncology (ASCO). Membr o del l ’ I nt er nat i onalAs s oci at i on f r ot he Study of Lung Cancer (IASLC). Membr o del l ’ As s oci az i one I t al i ana di Oncologia Medica (AIOM). Membro del Mediterranean Oncology Society. Membro della Società Italiana Tumori (SIT): Componente Consiglio Direttivo Gruppo Oncologico Italia Meridionale (GOIM). Giulio Gargano Responsabile U.O. di Ecografia Diagnostica ed Operativa (IOB). Segretario Aziendale CUMI. Francesco Giotta Revisore dei Conti del Gruppo Oncologico Italia Meridionale (GOIM). Membro Consiglio Direttivo Sez. Reg. S.I.T. (Soc. Ital. Tumori). Membro American Society of Clinical Oncology (ASCO). Referente delegato c/o il Centro di Riferimento Regionale per malattie apparato genitale maschile. Francesco Giuliani Componente Consiglio Direttivo Sezione Regionale della Società Italiana Tumori (SIT). Responsabile ambulatori Prevenzione Tumori legato alla Diagnostica Preventiva della Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT). Componente Sezione Regionale Puglia Gruppo Oncologico Italia Meridionale (GOIM). Res pons abi l e“ St udi o GI ST ” Pr oget t o Al l eanz a Contro il Cancro. Luciano Grammatica Docente nella Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria e Chirurgia CervicoFacciale della Università di Bari. Rappresentante del Roll of Honour (UICC). Membro Onorario U.I.C.C.. 29 Attività formative Presidente della Società Meridionale di Oncologia Cervico-Cefalica (SMOCC). Componente Consiglio Direttivo Nazionale dell'AOOI (Associazione Otorinolaringologica Ospedaliera Italiana). Componente Societas Oto-RhinoLaringologica Latina. Membro fondatore Assoc. Ospedal. Ital. Centro Meridionale Otorinolaringoiatria (AOCO). Michele Guida Membro fondatore di alcune Società Scientifiche: Associazione Inter-regionale Studio Carcinoma del Polmone (AISCAP); Italian Melanoma Intergroup (IMI). Segretario Regionale Associazione Italiana di Oncologia Medica. Segretario Nazionale della Società Scientifica IMI (Italian Melanoma Intergroup). Responsabile/coordinatore di 2 progetti finalizzati del Ministero della Salute. Membr o del l ’ Amer i can Soci et y of Cl i ni cal Oncol ogy( AS CO) ,del l ’ As s oci az i oneI t al i anadi Oncol ogi a Medi ca ( AI OM) , del l ’ I t al i an Melanoma Intergroup (IMI), della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO), del l ’ I nternational Society of Biotherapy of Cancer ( i SBT c) , del l ’ As s oci az i one I nt er regionale Studio Carcinoma del Polmone (AISCAP). Referee riviste internazionali: Journal of Immunotherapy, Journal of Urology, World Journal of Surgery, Journal Translational Medicine. Giovanni Izzi Membro Consiglio Direttivo A.N.F.A.A.S. - Bari. Segretario CTS, IRCCS Oncologico - Bari. Sanitario Comando Prov.le Vigili del Fuoco di Bari. Membro Commissione Invalidi Civili ASL BA/4. Vito Lorusso Membro della American Society for Clinical Oncology (ASCO). Membro della European Society for Medical Oncology (ESMO). Presidente della Associazione Interregionale per lo Studio e la Cura dei Tumori Polmonari (AISCAP). Evaristo Maiello Membro American Society of Clinical Oncology (ASCO). Membro European Society of Medical Oncology (ESMO). Membro associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM). Membro Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM). Coordinatore Regionale AIOM. Referee presso il Ministero della Salute per l ’ Educaz i oneCont i nua in Medicina (ECM). Luigi Marinaccio Componente Consiglio Accademia Pugliese delle Scienze. Docente di "Epidemiologia dei Tumori" e di "Organizzazione e Legislazione per la Lotta contro i Tumori" nella Scuola di Specializzazione in Oncologia presso l'Università di Bari. Componente Consiglio della succitata Scuola di Specializzazione. Collaboratore della Direzione Scientifica e Supervisore della Biblioteca dell'Istituto Oncologico - Bari. Componente di Commissione per gli esami di Stato di abilitazione professionale per medicochirurgo. Docent e di“Epi demi ol ogi a deiT umor i ”pr es s o l ’ Uni ver s i t àSul mones edel l aL i ber aEt à. Vittorio Mattioli Vice Presidente Naz. Soc. Ital. di Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva (SIAARTI). Membro del Gruppo Meridionale (GOIM): Oncologico Italia Pietro Milella Vice-coordinatore Regione Puglia per pr ot ocol l or evi s i one“Us odel l ’ os pedal e” . Esperto rilevatore Ministero Sanità per “Appr opr i at ez z a-us oos pedal i peracut i ” . Componente Sottocommissione Oncologica Nazionale per studio problematiche registro tumori. Docent e “Cor s o al t a f or maz i one manager i nf or mat i co”( MURS) . Esperto rilevatore PRUO –Day Hospital. Severino Montemurro Presidente SIT Regione Puglia. Tesoriere della SIT (Sezione di Bari). Presidente Associazione ALTAIR. Aldo Nigro Componente Commissione Sanità del Cons i gl i oT er r i t or i al eperl ’ I mmi gr az i one. Componente Gruppo di Studio rischi professionali per esposizione a chemioterapici antiblastici (S.P.E.S.A.L.). Stefano Oliva Responsabile U.O. di Ecocardiografia e di Ergometria. Angelo Paradiso Vice Presidente Nazionale del Comitato Italiano per il Controllo di Qualità del Laboratorio in Oncologia. Responsabile di U.O. Oncologiche in progetti naz i onal i del CNR,del l ’ AI RC,CNR-PF ACRO. Membro del Comitato Direttivo Nazionale della Società Italiana di Cinetica Cellulare di Base e Applicata (SICCAB). Componente Comitato di redazione delle r i vi s t e “At t ual i t ài n Senol ogi a”e “I nt er nat i onal J our nal Bi ol ogi cal Mar ker s ” , “Ar goment ii n Oncol ogi a” . Membro del CTS nel consorzio Nazionale DERMONET (fondato con la Legge 297/1997). Membro Comitato Editoriale del Protocollo FONCAM anni 2001-2003“L i neegui da:it umor i del l amammel l a” . Membro Gruppo Receptor Biomarker Study Gr oupdeel l ’ EORT C. Docente presso il dottorato di ricerca in Tecnologie Cellulari e Molecolari in Fisiologia (2003-2005). Ref er ent e del l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar iperi l progetto 2004 ITALIA-USA “Phos phopr ot eomi cs andCancer ” . Coor di nat or e “ I t al i an Net wor k Qual i t y Assessment of Tumor Biomarkers (INQAT) ” . Coordinatore Gruppo Lavoro di ASSR per “T echnol ogyAs s es s mentonT umourBi omar k er s i nCl i ni cal Pr act i ce”( 2004) . Coor di nat or e pr oget t o “ Nat i onal Vi r t ual T umour T i s s ue Bank ” di Al l eanz a Cont r o i l Cancro (2004). Antonio Pellecchia Docente di Chirurgia Endoscopica, Scuola di Specializzazione in Oncologia, Università di Bari. Presidente Società Italiana Endoscopia Digestiva (SIED –Puglia). Membr o Comi t at o Et i co I RCCS “Saver i o De Bel l i s ”Cas t el l anaGr ot t e( BA) . Michele Quaranta Componente Consiglio Amministrazione Consorzio Carso –Valenzano (BA). Presidente Sezione Provinciale di Bari della Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori. Presidente Commissione Nazionale L.I.L.T Lotta al Tabagismo. Coordinatore Gruppo Internazionale PROnet per la diagnosi precoce del ca. della prostata. Componente ASSR (Agenzia Servizi Sanitari Regionali) per le linee guida sui marcatori tumorali. 30 Attività formative Francesco Schittulli Presidente Nazionale della Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori. Componente della Commissione Oncologica Nazionale del Ministero della Salute. Esperto in Oncologia del Comitato Tecnico Scientifico Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia. Direttore della Scuola Speciale di Senologia Chi r ur gi ca del l ’ As s oci az i one Chi r ur ghi Ospedalieri Italiani (ACOI). Vice Presidente del Consorzio CARSO di Bari. Docent ei ndi dat t i ca i nt egr at i va s u“ Medi ci na pr event i va, r i abi l i t at i va e s oci al e” pr es s o i l Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncol ogi a Umana ( DI MO) del l ’ Uni ver s i t à di Bari. Pr es i dent eOnor ar i oANDOSi t al i a“Pi er oPi et r i ” . Accademico corrispondente onorario del l ’ Accademi aRomanadi Chi r ur gi a( ARC) . Componente Comitato Programmazione e Coordinamento Didattico Scuola Italiana di Senologia. Di r et t or eS ci ent i f i codi “Pugl i aSal ut e” . Giovanni Simone Componente Comitato Nazionale di Citologia della Società Italiana Anatomia Patologica e Citologica (SIAPEC). Referente Anatomo-Patologo per Progetto di T el epat ol ogi a “T ESEO” Al l eanz a Cont r o i l Cancro. Artur Timurian Past Presidente del Gruppo Regionale dell'Associazione Italiana Radioterapia Oncologica (AIRO). Docente di "Radiologia Diagnostica" e di "Radioterapia Oncologica" della Scuola di Specializzazione in Radiologia e Radioterapia del l ’ Uni ver s i t àdi Bar i . Stefania Tommasi Membr odel l ’ Amer i canAs s oci at i onf orCancer Research (AACR). Membro della Società Italiana di Cancerologia (SIC), ed European Association Cancer Research (EACR). Responsabile di U.O. Ministero della Salute ed AIRC. Vincenzo Ventrella Segretario del Gruppo Radiologo Regione Puglia della S.I.R.M.. Componente Commissione Nazionale Screening Diagnostici per la patologia Mammaria (LILT). Componente Commissione Osservatorio Nazionale dello Screening Diagnostici per la patologia Mammaria (LILT). Docente della Scuola Italiana di Senologia. Francesco Alfredo Zito Docente della Scuola Italiana di Senologia. 31 Attività formative Educazione Continua in Medicina Titolo progetto/evento formativo anno 2004: Tipologia n. crediti Destinatari Partecipanti Responsabile n. edizioni Area interesse Il primo intervento nelle emergenze cliniche intraospedaliere progetto 80 tutte le professioni 20 V. Mattioli 5 Area Critica e Quartiere Operatorio 90 Salvas la relazione d'aiuto con i pazienti e con i loro familiari progetto 45 tutte le professioni 20 F. Di Lernia 1 Consulente esterno 50 Accoglienza e Umanizzazione nel percorso assistenziale del paziente oncologico progetto 21 assistente san., dietista, fisioterapista, infermiere, tecnico di radiologia, tecnico di lab. 42 V. Nigro 1 Assistenza infermieristic a 27 Onde elettromagnetiche: aspetti fisicie biologici, tipologia delle sorgenti, relativa esposizione progetto 18 tutte le profession 50 G. Simeone 2 Dei Servizi e di Diagnostica 24 2 ° corso pratico Metodi e Strumenti per un'assistenza infermieristica di qualità progetto 148 infermiere 30 V. Nigro 4 Assistenza infermieristic a 120 Le emergenze chirurgia oncologica progetto 7 infermiere medico chirurgo 30 L. Grammatica 1 Oncologia chirurgica 30 Il Buon Uso del sangue evento 4 medico chirurgo 100 V. Mattioli 1 Area Critica e Quartiere Operatorio 7 Le innovazioni diagnosticoterapeutiche e ricostruttive del carcinoma della mammella evento 7 medico chirurgo 50 F. Schittulli 1 Donna 7 Focus on: il carcinoma mammario evento 2 medico chirurgo 50 M. De Lena 1 Direzione Scientifica 3 XI Corso di patologia cervico cefalica evento 13 medico chirurgo 50 L. Grammatica 1 Oncologia chirurgica 16 Il paziente oncologico e la malattia per "immagini":lo psicologo, il radiologo ed il giurista a confronto evento 5 medico chirurgo infermiere tecnico di rad. 100 P. Perrotti 1 Dei Servizi e di Diagnostica 8 Titolo progetto/evento formativo anno 2004: Tipologia n. crediti Destinatari Partecipanti Responsabile n. edizioni Area interesse Attività in ore Gastroenterologia oncologica:nuove strategie diagnosticoterapeutiche in endoscopia digestiva evento 3 medico chirurgo 80 A. Pellecchia 1 Dei Servizi e di Diagnostica 5 Nuove tecnologie nel laboratorio oncologico evento 3 medico chirurgo biologo tecnico di lab. 90 A. Paradiso 1 Oncologia sperimentale 5 La nutrizione artificiale nel paziente neoplastico evento 2 medico chirurgo farmacista infermiere 90 G. Colucci 1 Oncologia Medica 3 Le terapie antineoplastiche orali evento 3 medico famiglia 90 M. De Lena 1 Direzione Scientifica 6 Il Mesotelioma evento 4 medico chirurgo 100 V. Lorusso 1 Oncologia Medica 8 in di di di Attività in ore 32 Attività formative Assicurazione della qualità nella radioterapia oncologica evento 6 medico chirurgo fisico tecnico sanitario di radi. 60 E. Carioggia 1 Fisica Sanitaria 7 Le precancerosi del tratto digestivo superiore evento 16 medico chirurgo 30 A. Pellecchia 1 Dei Servizi e di Diagnostica 16 Giornata di Oncologia Medica geriatrica evento 2 medico famiglia 100 M. De Lena 1 Direzione Scientifica 3 Cancro del colon:aspetti innovativi diagnostici e terapeutici evento 7 medico chirurgo 100 S. Montemurro 1 Chirurgia apparato digerente 9 Comfort e sicurezza negli ambienti di lavoro confinati evento 5 tutte le professioni 50 G. Simeone 1 Fisica Sanitaria 8 Lavoro di rete: ripensare l'esperienza dei servizi nei percorsi diagnostico-terapeutici evento 29 tutte le professioni 40 A. Ursi 1 Direzione Aziendale 32 Totale n. 22 n. 430 di n. 1345 n. 48 n. 484 33 Attività formative Comparazione Crediti Formativi - 2002 –2003 –2004 - 2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 2002 2003 2004 6 26 22 Eventi/Progetti Crediti 116 264 430 Partecipanti 380 1805 1345 Capacità di formare ricercatori - 2000-2004 . 30 25 20 15 10 5 0 Contratti Borse di studio 2000 2001 2002 2003 2004 Medici/Biologi 13 19 24 21 25 Tecnici 1 5 3 3 7 Area economico-giuridica 0 7 18 26 27 Medici/Biologi 10 13 17 14 17 Tecnici 1 4 3 1 3 Area economico-giuridica 9 7 0 0 0 34 Pubblicazioni PUBBLICAZIONI 2004 Pubblicazioni su riviste recensite S.C.I. ISI I.F. 2003 GREZZO NORM LAVORI PER EXTENSO 2,993 6 AZZARITI A, XU JM, PORCELLI L, PARADISO A: The schedule-dependent enhanced cytotoxic activity of 7-ethyl-10-hydroxycamptothecin (SN-38) in combination with gefitinib (IressaTM, ZD1839). Biochem Pharmacol 68 (1): 135-44, 2004. 4,733 6 BRANDI M, VICI P, LOPEZ M, VALERIO MR, GIOTTA F, GEBBIA N, SCHITTULLI F, COLUCCI G,: Novel association with gemcitabine and docetaxel as salvage chemotherapy in metastatic breast cancer previously treated with anthracyclines: results of a multicenter phase II study. Semin Oncol 31 (2 suppl. 5): 13-19, 2004. 3,605 6 BRUNO M, TOMMASI S, STEA B, QUARANTA M, SCHITTULLI F, MASTROPASQUA A, DISTANTE A, DI PAOLA L, PARADISO A: Awareness of breast cancer genetics and interest in predictive genetic testing: a survey of a Southern Italian Population. Ann Oncol 15 (suppl. 1): I48-I54, 2004. 3,605 6 CIPOLLINI G, TOMMASI S, PARADISO A, ARETINI P, BONATTI F, BRUNETTI I, BRUNO M, LOMBARDI G, SCHITTULLI F, SENSI E, TANCREDI M, BEVILACQUA G, CALIGO MA: Genetic alterations in hereditary breast cancer. Ann Oncol 15 (suppl. 1): I7-I13, 2004. 3,894 6 COMELLA P, FRASCI G, CARNICELLI P, MASSIDDA B, BUZZI F, FILIPPELLI G, MAIORINO L, GUIDA M, PANZA N, MANCARELLA S, CIOFFI R: Gemcitabine with either paclitaxel or vinorelbine vs paclitaxel or gemcitabine alone for elderly or unfit advanced non-small-cell lung cancer patients. Br J Cancer 91 (3): 489-97, 2004. 3,324 6 DAIDONE MG, PARADISO A, GION M, HARBECK N, SWEEP F, SCHMITT M: Biomolecular features of clinical relevance in breast cancer. Eur J Nucl Med Mol Imaging 31 (suppl. 1): S3-S14, 2004. 10,864 8 DE PLACIDO S, SCAMBIA G, DI VAGNO G, NAGLIERI E LOMBARDI AV, BIAMONTE R, MARINACCIO M, CARTENI G, MANZIONE L, FEBBRARO A, DE MATTEIS A, GASPARINI G, VALERIO MR, DANESE S, PERRONE F, LAURIA R, DE LAURENTIIS M, GREGGI S, GALLO C, PIGNATA S: Topotecan compared with no therapy after response to surgery and carboplatin/paclitaxel in patients with ovarian cancer: multicenter Italian in trials in ovarian cancer (MITO-1) randomized study. J Clin Oncol 22 (13): 2635-42, 2004. 1,088 2 GADALETA C, CATINO A, RANIERI G, ARMENISE F, COLUCCI G, LORUSSO V, CRAMAROSSA A, FIORENTINI G, MATTIOLI V: Radiofrequency thermal ablation of 69 lung neoplasms. J Chemother 16 (suppl. 5): 86-89, 2004. 1,088 2 GADALETA C, COVIELLO M, CATINO A, VENNERI MT, STEA B, QUARANTA M, MATTIOLI V, RANIERI G: Serum vascular endothelial growth factor concentrations in hepatocellular cancer patients undergoing percutaneously radiofrequency thermal ablation. J Chemother 16 (suppl. 5): 7-10, 2004. 2,474 6 GADALETA C, MATTIOLI V, COLUCCI G, CRAMAROSSA A, LORUSSO V, CANNIELLO E, TIMURIAN A, RANIERI G, FIORENTINI G, DE LENA M, CATINO A: Radiofrequency ablation of 40 lung neoplasms: preliminary results. Am J Roentgen 183 (2): 361-68, 2004. 3,894 6 GIANNELLI G, AZZARITI A, FRANSVEA E, PORCELLI L, ANTONACI S, PARADISO A: Laminin-5 offsets the efficacy of gefitinib ('Iressa') in hepatocellular carcinoma cells. Br J Cancer 91 (11): 1964-69, 2004. 4,375 6 GIANNELLI G, ERRIQUEZ R, FRANSVEA E, DANIELE A, TREROTOLI P, SCHITTULLI F, GRANO M, QUARANTA M, ANTONACI S: Proteolytic imbalance is reversed after therapeutic surgery in breast cancer patients. Int J Cancer 109 (5): 782-85, 2004. 1,092 2 ITALIAN NETWORK FOR QUALITY ASSURANCE OF TUMOR BIOMARKERS (INQAT) GROUP (PARADISO A): Interobserver reproducibility of immunohistochemical HER-2/neu evaluation in human breast cancer: the real-world experience. Int J Biol Markers 19 (2): 147-54, 2004. 0,348 1 LORUSSO V, SILVESTRIS N, SPADA M, RANIERI G: Obiettivi della seconda linea di chemioterapia nelle pazienti affette da carcinoma mammario metastatico. Tumori 90 (suppl. 5): S71-75, 2004. 0,348 1 MAIELLO E: Gastric cancer in young age. I Supplementi di Tumori 3 (3): S153-55, 2004. 1,092 2 MARUBINI E, VERDERIO P, CASINI RAGGI C, PAZZAGLI M, ORLANDO C; Italian Network for Quality Assessment of Tumor Biomakers; Italian Society of Clinical Chemistry and Clinical Molecular Biology (PARADISO A): Statistical diagnostics emerging from external quality control of real-time PCR. Int J Biol Markers 19 (2): 141-46, 2004. 2,964 4 MORABITO A, GATTUSO D, STANI SC, FANELLI M, FERRAU F, DE SIO L, CASTELLANA MA, LORUSSO V, PRIOLO D, VITALE S, SARMIENTO R, LO VULLO S, MARIANI L, GASPARINI G: Safety and activity of the combination of pegylated liposomal doxorubicin and weekly docetaxel in advanced breast cancer. Breast Cancer Res Treat 86 (3): 249-58, 2004. 1,150 2 PAPARELLA D, GALEONE A, VENNERI MT, COVIELLO M, VISICCHIO G, CAPPABIANCA G, MASELLI G, MARRAUDINO N, QUARANTA M, DE LUCA TUPPUTI SCHINOSA L: Blood damage related to cardiopulmonary bypass: in vivo and in vitro comparison of two different centrifugal pumps. ASAIO J 50 (5): 473-78, 2004. 0,348 1 PARADISO A, BRUNO M, CICORIA O, DIGENNARO M, LONGO S, RINALDI M, SCHITTULLI F: Analysis of the reasons for accepting or declining partecipation in genetic research for breast cancer: a hospital-based population study. Tumori 90 (4): 435-36, 2004. 2,932 4 PARADISO A, CARDONE RA, BELLIZZI A, BAGORDA A, GUERRA L, CASAVOLA V, RESHKIN SJ: The Na+-H+ exchanger-1 induces cytoskeletal changes involving reciprocal RhoA abd Rac1 signaling, resulting in motility and invasion in MDA-MB435 cells. Breast Cancer Res 6 (6): R616-28, 2004. 3,605 6 PARADISO A, MUGGIA F: Familial breast cancer screening: ethical and social implications. Ann Oncol 15 (Suppl. 1): I5-I6, 35 Pubblicazioni 2004. 2,536 4 PARADISO A, RANIERI G, STEA B, ZITO A, ZEHBE I, TOMMASINO M, GRAMMATICA L, DE LENA M: Altered p16INK4a and Fhit expression in carcinogenesis and progression of human oral cancer. Int J Oncol 24 (2): 249-55, 2004. 4,375 6 PARADISO A, XU JM, MANGIA A, CHIRIATTI A, SIMONE G, ZITO A, MONTEMURRO S, GIULIANI F, MAIELLO E, COLUCCI G: Topoisomerase-I, thymidylate synthase primary tumour expression and clinical efficacy of 5-FU/CPT-11 chemotherapy in advanced colorectal cancer patients. Int J Cancer 111 (2): 252-58, 2004. 6,511 6 PARRELLA P, POETA ML, GALLO AP, PRENCIPE M, SCINTU M, APICELLA A, ROSSIELLO R, LIGUORO G, SERIPA D, GRAVINA C, RABITTI C, RINALDI M, NICOL T, TOMMASI S, PARADISO A, SCHITTULLI F, ALTOMARE V, FAZIO VM: Non-random distribution of aberrant promoter methylation of cancer related genes in sporadic breast cancer. Clin Cancer Res 10 (16): 5349-54, 2004. 3,605 6 PERRONE F, MARANGOLO M, DI COSTANZO F, COLUCCI G, REPETTO L, MERLANO M, DE PLACIDO S, TORRI V, COMELLA G, LABIANCA R, PARISI V, GALLO C: Insurance for independent cancer trials. 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RANIERI G, PATRUNO R, SAPONARO G, CONSOLE G, PARADISO A, GRAMMATICA L: Thymidine phosphorylase overexpression in oral cancer tissue as a target of capecitabine: the preclinical rational. Ann Oncol 15 (suppl. 2): ii47 (C47), 2004. ROILA F, RUGGERI B, BALLATORI E, LABIANCA R, PATOIA L, COLUCCI G, DI COSTANZO F, PALAZZO S, CASCINU S, SOBRERO A: Adjuvant therapies in patients with colorectal cancer: an audit on clinical practice in Italy. Proceedings ASCO 23: 282 (abs 3648), 2004. SCAGLIOTTI G, ROSSI A, NOVELLO S, DE MARINIS F, DOGLIOTTI L, CRINÒ L, LORUSSO V, MARTONI A, PACCAGNELLA A, GRIDELLI C: Gefitinib (ZD1839) combined with gemcitabine or vinorelbine as single-agent in elderly patients with advanced non-small cell lung cancer (NSCLC). Proceedings ASCO 23: 633 (abs 7081), 2004. SERRONE L, FRESCHI A, CHIARION-SILENI V, RIDOLFI R, TOMA S, GUIDA M, COGNETTI F: Radiotherapy followed by temozolomide in the treatment of patients with melanoma metastatic to the brain: an Italian multicenter study. Proceedings ASCO 23: 721 (abs 7558), 2004. SIMONE G, MANGIA A, CRISTIANI S, STEA B, SICILIANO M, WIESEL S, PARADISO A: Features of cytological grade and prognosis in breast cancer. Cytopathology 15 (suppl. 2): 11-12 (abs 35), 2004. SPADA M, GIAMPAGLIA M, MILANDRI C, AMADORI D, ZOLI W, LORUSSO V, DE LENA M: Taxol plus lonidamine combination in unresectable hepatocarcinoma. A phase I study. Ann Oncol 15 (suppl. 2): ii75 (F33), 2004. TOMMASI S, FEDELE V, BRUNO M, CRAPOLICCHIO A, SCHITTULLI F, GINZINGER D, SCOTT G, EPPENBERGER-CASTORI S, EPPENBERGER U, BENZ CC, PARADISO A: Familial breast cancer risk and ErbB2 single nucleotide polymorphism frequency. Int J Biol Markers 19 (suppl. 3): S49, 2004. TOMMASI S, MANGIA A, LACALAMITA R, BELLIZZI A, FEDELE V, CHIRIATTI A, LATORRE A, LORUSSO V, PARADISO A: Beta-tubulin: biological and clinical relevance in breast cancer. Tumori. I Supplementi di 3 (1): 138 (abs P216), 2004. VICI P, FOGGI P, CONTI F, DI LAURO L, AMODIO A, SERGI D, MASI MC, CAUCHI C, GIOTTA F, GEBBIA V, COLUCCI G, LOPEZ M: Docetaxel e vinorelbina nel carcinoma mammario metastatico pretrattato con antracicline –studio multicentrico di fase II (GOIM 2005) .At t iVI ICongr es s o Naz i onal e GOI M:L ’ evol uz i one del l a terapia dei tumori. Roma 23-25 giugno 2004; pag. 143. VICI P, GIOTTA F, GEBBIA V, COLUCCI G, LORUSSO V, DI LULLO L, PAOLETTO G, CONTI F, FOGGI P, MANCARELLA S, LOPEZ M: Gemcitabina e docetaxel nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario metastatizzato –studio multicentrico di fase II – GOIM 2105. Atti VII Congresso Nazionale GOIM: L ’ evol uz i one della terapia dei tumori. Roma 23-25 giugno 2004; pag. 158. ZIZZO N, PATRUNO R, LIONETTI A, LABRIOLA A, MATTIOLI E, DAPRILE R, ZITO AF, BUFO P, RANIERI G: Dog lymphoma as an interspecies spontaneous model of tumour angiogenesis. Ann Oncol 15 (suppl. 2): ii80 (G14), 2004. 40 Pubblicazioni Andamento delle pubblicazioni 2000-2004 Anno Pubblicazioni per eXteNso Libri e Capitoli di libro Abstracts Totale 11 6 63 97 17 23 4 28 74 2002 30 6 2 10 48 2003 26 22 4 41 93 2004 35 7 4 67 113 Totale 125 69 20 209 425 Recensite Non recensite 2000 17 2001 Andamento Impact Factor grezzo e normalizzato 2000 - 2004 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Numero pubblicazioni I.F. grezzo I.F. normalizzato 2000 2001 2002 2003 2004 17 17 30 26 42 67,15 47,15 120,39 99,202 101,68 91 72 168 113 153 41 42 Ricerca LA RICERCA C ome da di nii s t i t uz i onal il ar i cer ca del l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar iè or gani z z at ai nRi cer ca Cor r ent e,f i nanz i at a dal Ministero della Salute con appositi provvedimenti annuali, Ricerca Finalizzata, finanziata con i fondi ex art. 12 bis, e progetti di ricerca finanziati da altri soggetti privati. Di s egui t o,r i as s unt ol ’ andament onel l ’ ul t i moquadr i enni odel l evoci dent r at aper le attività di ricerca di cui sopra. Ricerca Corrente 2000-2004 - Capacità di attrarre risorse 1.600.000 1.100.000 600.000 100.000 Finanziamento 2000 2001 2002 2003 2004 1.065.451 1.012.256 1.062.833 1.026.499 934.000 Ricerca Finalizzata 2000-2004- Ministero della Salute, Progetti Regionali, CNR, AIRC 1.500.000 1.000.000 500.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 Min salute 608.386 604.253 1.038.250 858.300 490.000 Prog. Reg. 222.076 0 147.000 160.700 25000 CNR 43.486 82.650 82.650 82.650 82.650 AIRC 0 0 40.000 50.000 140.000 ISS 0 0 0 0 142500 Finanziamento complessivo per attività sperimentali 2000-2004 (per tutte le tipologie di progetti e fonti di finanziamento) 3.000.000 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Serie1 2000 2001 2002 2003 2004 1.997.759 1.877.864 2.614.936 2.376.778 2.253.874 43 Ricerca Elenco progetti di Ricerca Finalizzata in corso Finanziamenti Anno 2004 Ente finanziatore Titolo Responsabile Ministero Salute IOB Coordinatore Progetto globale prostata M. De Lena Network virtuale per una Bio Banca Oncologica Nazionale A. Paradiso Modern chemoterapy in advanced colorectal predictive factors end EGFR targenting drugs cancer: A. Paradiso Cancerogenesis and progression of hepatocelular carcinoma (HCC) HCV-related: preclinical and clinical models A. Paradiso Cassa di Risparmio Puglia Sistema informativo per la gestione della diagnosi precoce, del trattamento, della riabilitazione, per la second opinion e per la ricerca scientifica relativamente ai tumori al seno e della sfera genitale femminile E. Colaiacomo P. Milella Programma Italia-Us a “ F ar macogenomi ca Oncol ogi ca” – Convezione n.527/B-A7dalt i t ol o:“Cont r i but oclinico-scientifico allo studio del carcinoma della mammella, del colon, del l ’ ovai oedel pol mone A. Paradiso Istituto Superiore di Sanità Titolo Responsabile Vaccino con cellule dendritiche pulsate con linea cellulare tumorale o tumore autologo in pazienti con carcinoma renale A. Casamassima Biomarcatori tumorali (BT) ed il medico di medicina (MMG): efficienza ed appropriatezza di utilizzo clinico A. Paradiso Gli IRCCS Oncologici come modello di Centro di Eccellenza: implementazione di servizi gestionali innovativi per la ricerca Direzione Scientifica Progettazione ed implementazione operativa del Sistema Bibliotecario degli Enti di Ricerca Biomedici Italiani M. De Lena D. Simone Il carcinoma pancreatico: indicatori di diagnosi precoce, di progressione e di risposta al trattamento A. Paradiso Diagnosi precoce e caratterizzazione biologico –molecolare di carcinomi mammari sporadici e a predisposizione genetica S. Tommasi Ministero della Salute Progetto Regionale Significato biomolecolare e clinico del bilancio proteolitico in pazienti con carcinoma mammario: ruolo prognostico e di attività di malattia F. Schittulli AIRC Modern chemoterapy in advanced colorectal predictive factors end EGFR targenting drugs A. Paradiso AIRC Finanziamenti Anno 2003 Ente finanziatore Ministero Salute IOB Coordinatore Ministero della Salute IOB Collaborante cancer: Finanziamenti Anno 2002 Ente finanziatore Ministero Salute IOB Coordinatore Ministero Salute IOB Collaborante Titolo Responsabile Chemiosensibilizzazione con dosi subtossiche di chemioterapia in associazione a immunoterapia. Studio clinico e biologico M. Guida Taxolo e Lonidamina in combinazione nel carcinoma epatico non operabile. Studio di fase I-II V. Lorusso Alterazioni mitocondriali ed apoptosi come marcatori di progressione tumorale e risposta ai trattamenti antineoplastici A. Paradiso Combinazione di terapie farmacologiche e biologiche nella malattia colorettale a diversi stadi A. Mangia Inibitori della ciclossigenasi-2 (COX 2) nel trattamento dei tumori colorettali A. Mangia 44 Ricerca Elenco progetti di Ricerca Corrente 2005 (suddivisi per linee di ricerca) Linea N Responsabile Titolo 1 1 Tommasi Stefania Ruolo dei polimorfismi di erbB2 nella carcinogenesi del carcinoma mammario 1 2 Mangia Anita Studio del pattern dei cambiamenti genomici nei tumori mammari ereditari non BRCA1- e BRCA2-associati (BRCAx) 1 3 Zito Alfredo Francesco Caratterizzazione immunoistochimica delle stem cells nelle forme familiari e sporadiche di carcinoma mammario 1 4 Tommasi Stefania Fattori genetici edepi genet i ci nel l ’ epat ocar ci nomaHCV-relato 1 5 Coviello Maria Valutazione della glicoproteina 90K, PIVKA-II e Protein-C in corso di evoluzione da cirrosi epatica ad epatocarcinoma 1 6 Caponio Maria Angela Determinazione di HPV e di P16 nella cervice uterina non neoplastica: studio combinato con LBC 1 7 Wiesel Sara p16INK4A come marker di displasia e neoplasia cervicale. Confronto tra metodica PCR e metodica ICA 1 8 Labriola Angela St udi o i mmunoi s t ochi mi co per l a Cr omogr ani na A nel l ’ endomet r i o nor mal e, iperplastico e neoplastico 1 9 Fanizza Giuseppe Studio randomizzato, a doppio cieco, multicentrico con placebo sull'utilizzo della crema al 5% dell'imiquimod prima della terapia ablativa per i condilomi ano-genitali esterni 1 10 Achille Gaetano Valutazione delle mutazioni del protooncogene RET nella diagnosi delle neoplasie maligne della tiroide 1 11 Paradiso Angelo Ruolo del pathway neoplastica 1 12 Simone Gianni Immunofenotipizzazione delle lesioni primitive e metastatiche, epatiche e polmonari e nei versamenti neoplastici su materiale citologico 1 13 Quaranta Michele Studio quantitativo e qualitativo della popolazione linfocitaria nel linfonodo sentinella nelle pazienti con carcinoma mammario 1 14 Quaranta Michele Correlazione tra espressione tissutale e livelli sierici del MUC-1 in pazienti con carcinoma mammario 1 15 Zito Alfredo Francesco Fattori predittivi di invasione stromale nel carcinoma in situ della mammella 1 16 Quaranta Michele Studio della Laminina 5 in pazienti con carcinoma della mammella 1 17 Petroni Stella Determinazione di HER/2-NEU nel carcinoma lobulare invasivo 1 18 Paradiso Angelo Profilo di espressione genica nella metastatizzazione del carcinoma del colon 1 19 Quaranta Michele Ruolo della cromogranina A nei tumori neuroendocrini: studio sierologico ed immunoistochimico 1 20 Quaranta Michele Alterazioni della coagulazione nelle neoplasie e nelle malattie cardiovascolari 1 21 Coviello Maria Caratterizzazione dei livelli di VEGF in differenti frazioni ematiche di pazienti affette da ca. mammario 1 22 Pellecchia Antonio Vascular Endothelial Grow Factor in soggetti normali di controllo, in pazienti con lesioni pre-neoplastiche ed in pazienti con carcinoma del colon-retto: possibile significato biologico nella cancerogensi intestinale 1 23 Coviello Maria Valutazione dei peptidi pro e anti-angiogenici in pazienti affetti da carcinoma del colon-retto 1 24 Ranieri Girolamo Vascular Endothelial Growth Factor e termoablazione mediante radiofrequenza di neoplasie epatiche e polmonari: possibili correlazioni biologico-cliniche 1 25 Quaranta Michele Studio prospettico sul ruolo dei fattori pro e anti angiogenetici nell'adenocarcinoma della prostata 1 26 Quaranta Michele Impiego clinico delle metalloproteasi MMP-2 e MMP-9 nel follow-up di pazienti operate per carcinoma mammario 1 27 Quaranta Michele Espressione tissutale e sierica dell'HER-2/neu in pazienti con carcinoma mammario: correlazione con MMP-2 e MMP-9 1 28 Coviello Maria Significato prognostico del u-Pa, u-PAR, t-PA, PAI-1 e PAI-2 nel carcinoma della mammella: analisi retrospettiva. 1 29 Zito Alfredo Francesco Carcinoma duttale infiltrante della mammella: studio quantitativo della componente NHERF1/EGFR nella progressione, motilità ed invasione 45 Ricerca s t r omal e cor r el at o al l ’ es pr essione immunoistochimica per il NEU, la P53, il MI-1 ed i r ecet t or i perl ’ ERei l PgR 1 30 Tommasi Stefania Alterazioni geniche dei TK receptor EGFR ed ErbB2 nel carcinoma del colon 1 31 Casmassima Porzia Utilità clinica del recettore solubile della transferrina nei pazienti neoplastici con anemia 1 32 Azzariti Amalia PPARy agnisti in modelli tumorali 1 33 Azzariti Amalia Farmaci biologici e mdulazione di proteine MDR relate 1 34 Paradiso Angelo TKIS nel modello di ca squamoso testa-collo 1 35 Azzariti Amalia Approfondimento della risposta cellulare all'azione di farmaci TK inibitori nel modello del colon 1 36 Azzariti Amalia Interazione del compartimento extracellulare con l'attività di farmaci inibitori di EGFR nel modello del ca epatico 1 37 Azzariti Amalia Ottimizzazione di schedule di somministrazione combinata di farmaci target-oriented nel modello del ca. pancreatico 1 38 Tommasi Stefania Alterazioni di BRCA1/2 nel carcinoma mammario familiare: validazione di una nuova strategia per lo studio di SNP in BRCA 1 39 Caponio Maria Angela Correlazione di metodo PCR con Hybrid Capture test per la ricerca del HPV in campioni cervicali. 1 40 Zito Alfredo Francesco Valutazione della concordanza diagnostica fra patologi su preparati istologici da biopsia con mammotome digitalizzati e visualizzati con tecniche di Realtà Virtuale 1 41 Quaranta Michele Insuline-like Growth Factor I e II nelle neoplasie 1 42 Quaranta Michele Determinanti legate allo stile di vita dell'Insuline like Growth Factor I e II 1 43 Quaranta Michele Diabete mellito e carcinoma della mammella 1 44 Micelli Giuseppina Il Papilloma Virus Umano (HPV) nelle neoplasie della cervice uterina in correlazione all'abitudine al fumo di sigaretta 2 45 Fanizza Giuseppe/ Schittulli Francesco Valutazione del rischio oncogeno sulla mammella nella HRT 2 46 Fanizza Giuseppe Studio di prevalenza del Papilloma Virus Umano cervicali:correlazione clinica e follow-up in pazienti positive 2 47 Digiesi Gambattista Trattamento endocrino preoperatorio con Tamoxifene in pazienti con carcinoma mammario 2 48 Schittulli Francesco La Genesteina in donne in pre e postmenopausa considerate a rischio di ca mammario: ruolo del fitoestrogeno nella riduzione di incidenza del carcinoma mammario 2 49 Gargano Giulio Utilizzo dell'isterosonografia diagnostica precoce di alterazioni strutturali dell'endometrio in pazienti in trattamento con Tam per carcinoma mammario 2 50 Longo Salvatore Reperaggio lesioni non palpabili mammarie tramite la tecnica della proiezione cutanea: analisi dei casi trattati chirurgicamente presso l'U.O. di Senologia 2 51 Ventrella Vincenzo Accuratezza diagnostica della microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle microcalcificazioni 2 52 Achille Gaetano La diagnostica ecografica e citologica mediante agobiopsia ecoguidata degli adenomi paratiroidei 2 53 Achille Gaetano Utilizzo dei mezzi di contrasto nella diagnostica ecografica delle localizzazioni neoplastiche linfonodali laterocervicali 2 54 Ventrella Vincenzo Accuratezza diagnostica nella microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle opacità parenchimali 2 55 Ventrella Vincenzo Studio con RM nelle pazienti ad alto rischio per ca della mammella 2 56 Ventrella Vincenzo Verifica di un nuovo dispositivo di marcatore del sito di biopsia mammaria (Gel Mark) 2 57 Simone Gianni Indicazioni all'utilizzo della Core-biopsy vs la FNA nella diagnostica preoperatoria delle lesioni mammarie maligne 2 58 Gargano Giulio Utilizzo del doppler associato alla ETG TV ed al dosaggio del CA125 nella diagnostica differenziale delle neoformazioni annessiali 2 59 Achille Gaetano I mezzi di contrasto nella diagnosi ecografica dei tumori tiroidei. 2 60 Ventrella Vincenzo Efficacia diagnostica della microbiopsia mammaria sotto guida stereotassica con aghi da 8G vs 11G 2 61 Ventrella Vincenzo Mammografia digitale con sistema CR vs mammografia analogica nello studio delle microcalcificazioni (HPV) in campioni 46 Ricerca 2 62 Ventrella Vincenzo Confronto tra Diagnostica Tradizionale ed RM nello studio delle pazienti ad alto rischio per CA della mammella 2 63 Gadaleta Cosmo Val ut az i one “i nt empo r eal e” diadeguat ez z at er apeut i ca dopo t er moabl az i one (radiofrequenza ) di metastasi epatiche e di HCC utilizzando mezzi di contrasto ecografici di ult i magener az i onee“pul s ei nver s i on”( s econdaar moni ca) 2 64 Schittulli Francesco La sieroproteomica: un sussidio per la diagnosi precoce del ca mammario 2 65 Schittulli Francesco Percentuale di sopravvivenza in tutti inuovi casi di malattia diagnosticati dal mammotome 2 66 Simone Gianni Liquid Based cytology in citologia agoaspirativa ecoguidata (tiroidea, epatica e polmonare) 2 67 Wiesel Sara Liquid Based cytology in citologia cervico vaginale 2 68 Simone Gianni Determinazione immunocitochimica su FNA diEGF / Recept ornel l ’ adenocar ci noma intestinale metastatico 2 69 Fanizza Giuseppe Individuazione del linfonodo sentinella nella stadiazione e trattamento del ca della vulva 2 70 Cellamare Giovanni Valutazione dell'eventuale sottostadiazione della diagnosi mammaria tramite biopsia percutanea con Mammotome 2 71 Coviello Maria Tissue Factor e angiogensi nella progressione neoplastica dei tumori del colon-retto 2 72 Paradiso Angelo Fattori prognostico-predittivi nel carcinoma del colon-retto avanzato 2 73 Mangia Anita Le tubuline nella storia naturale del carcinoma mammario 2 74 Mangia Anita Fattori prognostico-predittivi nel carcinma mammario 2 75 Schittulli Francesco Dissezione linfonodale in pazienti con ca mammario NO: valore predittivo del linfonodo sentinella per l'IRCCS Oncologico di Bari 2 76 Ranieri Girolamo Espressione della topoisomerasi II alpha e suo significato predittivo in pazienti affetti da carcinoma epatocellulare trattati con chemioembolizzazione mediante antraciclina 2 77 Quaranta Michele Ricerca delle cellule tumorali circolanti nel sangue periferico di pazienti con tumore solido e loro valore prognostico. 2 78 Quaranta Michele Utilità clinica del DNA circolante nel plasma di pazienti con tumore del polmone 2 79 Casamassima Addolorata Valutazione delle citochine, parametri bioumorali in pazienti affetti da MRCC trattati con chemio-immunoterapia 3 80 Colucci Giuseppe Trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto. Studio randomizzato di confronto tra termoablazione mediante radiofrequenza ed exeresi chirurgica 3 81 Achille Gaetano La PEI quale trattamento alternativo delle lesioni nodulari tiroidee 3 82 Achille Gaetano L ’ al col i z z az i oneper cut aneaecogui dat adegl i adenomi par at i r oi dei 3 83 Gadaleta Cosmo Perfusione antiblastica ipertermica per il trattamento loco-regionale di sarcomi e melanomi degli arti 3 84 Gadaleta Cosmo Sperimentazione clinica randomizzata in pazienti con carcinoma pancreatico avanzato : Gemcitabina per via classica venosa versus Fluorouracile-LeucovorinEpirubicina-Carboplatino (FLEC) somministrati per via arteriosa 3 85 Colucci Giuseppe Docetaxel e gemcitabina versus docetaxel e capecitabina nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario metastatizzato. Studio multicentrico randomizzato di fase II 3 86 Lorusso Vito Associazione di Doxorubicina liposomiale /Caelix) e Gemcitabina (Gemzar) nel trattamento del carcinoma mammario avanzato. Studio di fase II 3 87 Lorusso Vito Studio di fase II di Capecitabina in combiazione con Vinorelbina orale nel trattamento del cancro mammario avanzato 3 88 Lorusso Vito Studio randomizzato di fase II di Gemcitabina + Vinorelbina versus Gemcitabina + Mitoxantrone come chemioterapia di prima linea nel cancro avanzato della mammella nella donna anziana 3 89 Lorusso Vito Studio sull'utilizzo di ZD1839 (IRESSA) per uso compassionevole nel trattamento del carcinoma del polmone metastatico e del carcinoma testa-collo 3 90 Latorre Agnese Associazione di Cisplatino e Capecitabina in pazienti con carcinoma testa-collo. Studio di fase II 3 91 Guida Michele Studio di parametri bio-immunologici in pazienti affetti da carcinoma indifferenziato del rinofaringe 3 92 Caporusso Luciana Studio clinico prospettico randomizzato di fase III con Vinflunina versus Docetaxel nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC localmente avanzato o metastatico della patologia 47 Ricerca precedentemente trattato con platino 3 93 Latorre Agnese Studio multicentrico randomizzato di fase II per valutare attività e tollerabilità di 3 diverse combinazioni di Docetaxel e Irinotecan come terapia di linea II nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC ricorrente o metastatico 3 94 Lorusso Vito Pemetrexed (ALIMTA) come seconda linea in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio localmente avanzato o metastatico 3 95 Lorusso Vito Studio in aperto sulla sicurezza di Alimta (PREMETREXED) come farmaco singolo o in combinazione con Cisplatino o Carbonplatino in pazienti con mesotelioma maligno. H3E-MC-JMFL 3 96 Colucci Giuseppe Trattamento combinato del mesotelioma pleurico in stadio T1-3 N0-2 con chemioterapia pre-operatoria (cisplatino+pemetrexed) pleuropneumonectomia +/radioterapia 3 97 Colucci Giuseppe Trattamento del carcinoma colorettale in fase avanzata con l'associazione UFT+Irinotecan. Studio clinico di fase I-II 3 98 Galetta Domenico Trattamento con UFT più calcio folinato nel carcinoma avanzato del colon-retto nei pazienti anziani "frail". Studio clinico multicentrico di fase II. 3 99 Colucci Giuseppe Xelox vs Folfox-4 nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 3 100 Colucci Giuseppe Folfox4+Cetuximab in pazienti con carcinoma colorettale avanzato non pretrattati: studio multicentrico di fase II del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 3 101 Colucci Giuseppe Xeliri vs Folfiri nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) 3 102 Colucci Giuseppe Gemcitabina vs Gemcitabina + Cisplatino nel trattamento del carcinoma pancreatico localmente avanzato inoperabile e/o metastatico. Studio policentrico di fase III. 3 103 Lorusso Vito Trattamento del carcinoma della vescica in stadio avanzato o metastatico con una schedula costituita da Epidoxorubicina e Gemcitabina derivata da esperienze su linee cellulari in vitro 3 104 Lorusso Vito Studio di Gemcitabina + Paclitaxel ogni 2 settimane in pazienti non pretrattati affetti da carcinoma a cellule transizionali (TCC) 3 105 Lorusso Vito Chemioterapia adiuvante dopo cistectomia radicale in pazienti con carcinoma transizionale della vescica ad elevato rischio di recidiva. Studio nazionale multicentrico di fase III randomizzato con due combinazioni selezionate in base alla funzionalita renale: Gemcitabina/Cisplatino vs controllo e Gemcitabina/Taxolo vs controllo 3 106 Guida Michele Immunoterapia vs Immuno-chemioterapia in pazienti con carcinoma renale metastatico. Studio multicentrico randomizzato di fase III 3 107 Guida Michele Studio clinico multicentrico randomizzato di fase III con chemio-immunoterapia in pazienti affetti da melanoma metastatico 3 108 Montemurro Severino Tubo transanale nei pazienti affetti da ca del retto trattato con terapia neoadiuvante 3 109 Fanizza Giuseppe Chirurgia citoriduttiva secondaria seguita da perfusione ipertermica intraperitoneale nel trattamento del cancro ovarico 3 110 Grammatica Luciano Attuazione di un protocollo omogeneo di tecnica chirurgica nello svuotamento linfonodale laterocervicale 3 111 Colucci Giuseppe L'accoglienza globale al paziente in chemioterapia: supporto psicologico e musicoterapia 3 112 Di Lauro Alessandra Programmazione di un trattamento riabilitativo "sandwich" nelle neoformazioni cordali 3 113 Tanzarella Marina Utilizzazione di gel di silicone autoasciugante per la prevenzione delle cicatrici ipertrofiche nelle pazienti mastectomizzate e quadrantectomizzate 3 114 Schittulli Francesco Associazione di Ecografia ad alta risoluzione ed eco color doppler per la valutazione ed il monitoraggio del linfedema nel corso dei trattamenti drenanti 3 115 Lorusso Vito Studio randomizzato di Fase III, in aperto, per valutare l'efficacia del supporto marziale endovenoso in pazienti effetti da tumore solido primitivo (mammella, polmone, colon-retto e ginicologici) in trattamento con Darbepoetin-alfa per anemia correlata alla neoplasia e/o alla chemioterapia 3 116 Colucci Giuseppe Nutrizione artificiale nel paziente oncologico 3 117 Lorusso Vito Pprevenzione del tromboembolismo venoso ed arterioso con l'Eparina a basso peso molecolare (EBPM) "Nadroparina calcica" in pazienti in trattamento chemioterapico. Studio randomizzato, placebo-controllato, in doppio-cieco, multicentrico di fase III 48 Ricerca 3 3 118 119 Savino Eufemia Efficacia del trattamento di eparina a basso peso molecolare (nadroparina calcica) verso la terapia anticoagulante orale nella prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia Lorusso Vito Valutazione dell'efficacia e tollerabilità di L-Acetilcarnitina (LAC) nel prevenire o ridurre la polineuropatia indotta da trattamento con Taxolo in monoterapia o in associazione ad altri farmaci neurotossici e non. Studio multicentrico randomizzato in doppio cieco e controllato verso placebo 3 120 Schittulli Francesco Valutazione dell'efficacia della genesteina (isoflavone di soia-fitoestrogeno) in donne in premenopausa trattate per ca mammario con chirurgia, radioterapia e chemio-ormonoterapia, nelmigliorare i disturbi clinici-biochimici della menopausa e nel ridurrel'incidenza delle recidive di malattia 4 121 Colucci Giuseppe Indagine sulla fatigue in correlazione con i livelli di emoglobina e la presenza di ansia e depressione nei pazienti oncologici 4 122 Mattioli Vittorio Formazione Gruppi Balint per gli operatori dei reparti di degenza 4 123 Mattioli Vittorio Progetto Gruppo di informazione Psico Sanitario (G.I.P.S.) 4 124 Mattioli Vittorio Valutazione dei fattori psicosociali nel trattamento antalgico del paziente anziano con dolore da cancro 4 125 Mattioli Vittorio Tecnica supportiva-espressiva nella Terapia Antalgica del paziente neoplastico 4 126 Mattioli Vittorio Valutazione della sindrome di burnout nel Quartiere Operatorio 4 127 Ursi Antonio Sperimentazione di un intervento di prevenzione, diagnosi e cura della sindrome da bur nout pr es s ol ’ Os pedal e Oncol ogi co diBar icon l a modal i t à del l a r i cer caintervento 4 128 Montemurro Severino Qualità della vita nei pazienti sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa nella U.O. Chirurgia Apparato Digerente 4 129 Montemurro Severino Uso dei sistemi impiantabili nel trattamento del diabete postoperatorio nei pazienti pancreasectomizzati 4 130 Aloé Ferruccio Efficacia e tollerabilità di buprenorfina transdermica (transtec) in pazienti con dolore cronico da cancro 4 131 Loconte Biagio La musicoterapia nella riabilitazione per le pazienti mastectomizzate 4 132 Di Lauro Alessandra Paralisi laringee: studio strumentale pre e post-ciclo di riabilitazione logopedica 5 133 Milella Piero Revisione critica della documentazione di cura finalizzata alla stesura di una architettura informativa comune medico/infermieristica 5 134 Milella Piero Analisi dei modelli organizzativi e gestionali del centro unificato di prenotazione 5 135 Milella Piero Introduzione di un modello per la governance degli outcome di cura 5 136 Milella Piero Correlazione fra spesa farmaceutica e tipologia di DRG nel biennio 2001-2003 5 137 Milella Piero Sperimentazione ed applicazione di un modello organizzativo di integrazione ospedale-territorio mediante sistemi informativi di gestione dell'accesso da siti remoti, alle informazioni e ai servizi sanitari dell'Ospedale Oncologico di Bari 5 138 Milella Piero DGR, indicatori di controllo delle metodologie di budget nella gestione ospedaliera 5 139 Nardulli Patrizia Indicatori di valutazione dei flussi di file F 5 140 Mattioli Vittorio Modello di valutazione dell'efficienza delle procedure di sala operatoria attraverso un sistema informatizzato di raccolta dei dati di attivita operatoria 5 141 Grammatica Luciano Definizione di un programma di controllo dell'attivita assistenziale ORL per il miglioramento dei ricoveri e l'ottimizzazione delle risorse 5 142 Montemurro Severino Raffronto fra costi e ricavi nella Unita Operativa di Chirurgia Apparato Digerente 5 143 Schittulli Francesco Confronti nazionali/internazionali fra i sistemi sanitari 5 144 Rinaldi Michele Longo Marisa 5 145 Console Giangiuseppe Valutazione farmaco economica degli effetti indesiderati correlati all'impianto di cateteri venosi centrali in silicone e in poliuretano 5 146 Montemurro Severino Utilizzo di amido idrossi etilico 130/04 vs albumina nei pazienti sottoposti a gastrectomina totale con linfadenectomia estesa 5 147 Carioggia Enza Valutazione dell'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza causati da sorgenti, sia fisse che mobili, presenti in luoghi di vita e di lavoro 5 148 Montemurro Severino Risparmio trasfusioni di sangue ed emoderivati 5 149 Armenise Francesco Anestesia endovenosa (TIVA) in radiologia interventistica: associazione Propofol e Remifentanil 5 150 Simone Gianni Diagnosi istopatologica collegiale per via telematica / Standardizzazione interdipartimentale informatica delle diagnosi infermieristiche 49 Ricerca 5 151 Console Giangiuseppe Valutazione degli effetti indesiderati correlati all'impianto di dispositivi medici a breve e a lungo termine 6 152 Lerario Mario Antonio Impianto traslazionale per la ricerca: fund raising, scouting e consulenza per lo sviluppo di progetti di ricerca finalizzata al trasferimento tecnologico 6 153 Quaranta Michele Determinanti socio-economici della disuguaglianza in oncologia: Valutazione e contenimento del ritardo diagnostico-terapeutico per il cancro della mammella nel sud Italia. 6 154 Colucci Giuseppe 6 155 De Cillis Patrizia Montanaro Rosanna 6 156 De Lena Mario Library consulting: realizzazione della biblioteca cartacea e on line per il miglioramento continuo nell'erogazione del servizio all'utenza 6 157 De Lena Mario / Salomone Giancarlo Rielaborazione della pagina web della bibliot eca del l ’ i s t i t ut o.Al l es t i ment o diuna sala consultazione multimediale 6 158 Paradiso Angelo Bruno Michele Valutazione delle dinamiche attitudinali e psicologiche dei soggetti sottoposti a consulenza oncogenetica e studio del fenotipo dei casi familiari ed ereditari di carcinoma mammario 6 159 Tanzarella Marina Valutazione delle caratteristiche oncologiche nelle ricostruzioni mammarie effettuate negli anni 2001-2002 e 2003 nel nostro istituto mediante revisione clinica ed ecografica. 6 160 Tanzarella Marina Valutazione clinico-strumentale delle caratteristiche morfologiche ed estetiche della mammella ricostruita con protesi 6 161 Paradiso Angelo INQAT (Italian Network Quality Assessment Tumor Biomarkers): coordinamento e sviluppo delle attivita 6 162 Simone Gianni Controllo di qualità per via telematica in istocitopatologia cervicovaginale 6 163 Paradiso Angelo Banca virtuale di tessuti tumorali: allestimento e creazione di un network 6 164 Fanizza Giuseppe Elaborazione delle Linee Guida in Ginecologia Oncologica 6 165 Paradiso Angelo Messa a punto di un protocollo per la certificazione e/o l'accreditamento di strutture laboratoristiche sperimentali 6 166 Quaranta Michele Implementazione della qualita dell'assistenza nei laboratori di analisi degli Istituti Oncologici 6 167 Volpe Stefania Il controllo di gestione applicato all'area della ricerca scientifica: messa a punto di una procedura operativa sperimentale ed applicazione di principi di contabilità economica 6 168 Giuliani Daniela Conduz i one del l er i cer ca s ci ent i f i ca nel l ’ I RCCSOncol ogi co diBar i :i ndi vi duaz i one punti critici e messa a punto di interventi migliorativi 6 169 De Lena Mario Certificazione dei programmi di ricerca e del sistema di gestione nella Direzione Scientifica secondo standard internazionalmente riconosciuti 6 170 Lerario Mario Antonio Architettura informativa: flussi informativi, banche dati e linkage per il supporto delle attività di ricerca ABC del percorso di cura in oncologia. Formazione per pazienti e familiari / / Programma di informazione per pazienti oncologici 50 LINEA 1 LINEA 1 - Cancerogenesi e caratterizzazione biologica DIRETTORE: Angelo Paradiso Resoconto attività 2004 L a L i nea di Ri cer ca 1 “Cancer ogenes i e Car at t er i z z az i one Bi ol ogi ca” ha r accol t o nel2004 studi sulla caratterizzazione bio-molecolare di forme neoplastiche familiari, di lesioni precancerose e anche sulle modificazioni che caratterizzano la progressione della malattia e la sua invasione locale ed a distanza. Per la maggior parte di queste informazioni biomolecolari, sono stati previsti anche ulteriori studi di verifica del loro significato clinico nella fase di diagnosi, terapia e di follow-up. Infine, nella predetta linea di ricerca risultavano compresi anche problematiche di tipo più prettamente tecnico-metodologico con progetti che hanno verificato con approcci polimetodologici le performance di differenti tecniche laboratoristiche. Una linea di ricerca, quindi, di attività traslazionali che in ul t i ma anal i s is iè pos t o l ’ obi et t i vo dii ndi vi duar e e validare clinicamente nuove informazioni bio-molecolari provenienti dai laboratori sperimentali. Questo processo nelcor s o del l ’ ul t i mo anno ha t r at t o ul t er i or e vant aggi o anche dalla formalizzazione delle attività di un Gruppo di attività Interdipartimentale sui tumori Familiari Femminili, dalla costituzione di una Banca Tessuti InterDipartimentale e dallo sviluppo di una serie di col l abor az i onii nt er naz i onal i f r al ’ al t r o con l ’ OMS di L yone,con l ’ NI H diBet hes da,con i lBuck I ns t i t ut e di Novato-California, con il NCI di Bejing in Cina, con il Receptor Biomarker Group del EORTC. Nel corso del 2004, ci sono stati di conseguenza anche intensi scambi di personale con detti Istituti che hanno portato presso i l abor at or idel l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co r i cer cat or idelNCIdi Pechi no ( 3 mes i ) ,del l ’ Uni ver s i t à diHal l e-Germany (1 mes e) ,del l ’ Uni ver s i t à diKer al a-India (da luglio scorso a t ut t ’ oggi ) ,del l ’ OMS diL yon-France (1 mese); inoltre, per s onal e del l ’ I s t i t ut o ha f r equent at oi lL abor at or i o di Immunogenetics dell NIH di Bethesda-Maryland (1 mese) ed il Buck Institute-California (oltre 12 mesi). I Programmi in cui la Linea è articolata sono come di seguito rappresentati: Cancerogenesi e progressione della malattia (progetti 125) Validazione diagnostica-prognostico-predittiva (progetti 26-37) Messa a punto e validazioni tecniche di laboratorio (progetti 38-41) Area Cancerogenesi e progressione della malattia (progetti 1-25) La principale patologia interessata alle attività di questa area di ricerca è stata la neoplasia della mammella con lo studio di alterazioni epigenetiche, di geni di suscettibilità, di fattori di invasione. Gli studi di epigenetica hanno avuto un grande sviluppo con analisi di casistiche significative dal punto di vista quali-quantitativo. In particolare lo studio del gene HER2 ha portato ad importanti risultati.In primo luogo è stata verificata la presenza dei polimorfismi di ErbB2 in una serie di linee cellulari di carcinoma mammario e di colon in relazione alle caratteristiche molecolari e funzionali del recettore tirosino-chinasico. I risultati di questo studio sono stati oggetto di pubblicazione (Tommasi S et al. Cancer Lett, 2004).I risultati ottenuti sono stati quindi verificati su casistiche di pazienti. Sono entrati a far parte dello studio 620 pazienti e 169 controlli raccolti nei centri di Bari, Forlì e del Buck Institute di Novato (CA, USA). Sono stati investigati i polimorfismi in posizione 1170 (Ala1170Pro) e 655 (Ile655Val). Lo studio delle frequenze dei vari genotipi ha dimostrato una non differente distribuzione tra le frequenze dei genotipi e degli alleli tra i pazienti e i controlli per entrambi i polimorfismi. Lo studio di relazione tra i 2 polimorfismi e le caratteristiche clinico-patologiche deipaz i ent iha mos t r at o che s ol ol a pr es enz a del l ’ al l el e valina in posizione 655 risulta essere significativamente associata ad una più giovane età dei pazienti e a istologia invasiva, mentre il polimorfismo in posizione 1170 non mostrava alcuna associazione. La relazione tra presenza di 655Val sembra maggiormente associata alla giovane età in pazienti con familiarità per carcinoma mammario/ovarico. I risultati preliminari sono stati presentati in abstracts a congressi internazionali ed è stata inviata la pubblicazione per esteso a rivista di alto ranking internazionale (Tommasi et al.Congresso Nazionale SIC, 2004; Paradiso et al. Breast Cancer Res Treat, 2004; Tommasi et al. Int J Biol Markers, 2004). Gli studi sui geni di suscettibilità al cancro mammario hanno comportato lo svolgimento di una grossa mole di lavoro sia di tipo prettamente laboratoristico che di tipo applicativo clinico. Dal punto di vista laboratoristico sono continuati tutti i lavori sui geni BRCA; sono entrati a far parte di questo studio 100 pazienti facenti parte di una casistica consecutiva di 511 pazienti con prima diagnosi di car ci noma mammar i o af f er ent i al l ’ Os pedal e Oncologico di Bari; i 100 casi sono stati selezionati medi ant el ’ ut i l i z z o dicr i t er ir el at i vial l af ami l i ar i t à e al l a anamnesi clinica (età, numero di parenti affetti, sesso, bilateralità, ecc) e per ciascuno di essi è stata calcolata la percentuale di rischio di essere portatore di una mut az i one medi ant el ’ ut i l i z z o delmodel l o mat emat i cos t at i s t i coMyr i ad I I .L ’ anal i s imol ecol ar e delgene BRCA1, ha evidenziato la presenza di mutazioni patologiche (5382insC e 4566delA) nel 7% dei pazienti e la presenza di polimorfismi nel 61% pazienti. La mutazione più frequentemente riscontrata in questa casistica pugliese è s t at a un’ al t er az i one f ounderperl a popol az i one degl i As hknenaz i( 5382i ns C) .L ’ al t r a mut az i one evi denz i at aè un’ al t er az i one mair i s cont r at ai n al t r e cas i s t i che.L as ua peculiare localizzazione, importante per la funzionalità delgene,l ’ ha r es a ogget t o dis t udi o deipr os s i mimes i . Tra gli otto polimorfismi più di frequente individuati, i polimorfismi S1613G e K1183R, sono risultati essere significativamente correlati, rispettivamente, ad un maggiore e ad un minor rischio di essere portatore di alterazione. Tale significativa associazione, suggerisce che tali alterazioni potrebbero rappresentare, rispettivamente, un fattore predisponente e protettivo per lo sviluppo di una neoplasia. I risultati preliminari di questo studio sono riportati nella pubblicazione di Cipollini et al. (Cipollini et al, Ann Oncol, 2004) .Per studiare la funzionalità del gene BRCA1 e di altri geni importanti nella carcinogenesi della neoplasia mammaria, è stato condotto, in collaborazione con il laboratorio di Terapia Genica della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Prof. Fazio), uno studio sulla metilazione dei promotori di BRCA1, p16, 51 LINEA 1 ESR1, GSTP1, TRb1, RARb2, HIC1, APC, CCND2, CDH1. Sono stati arruolati 54 pazienti affette da carcinoma mammario sporadico e 10 soggetti con lesioni benigne. I geni che sono risultati più frequentemente metilati sono ESR1, HIC1, BRCA1 e p16. Inoltre, è emersa una correlazione inversa tra lo stato di metilazione del promotore di BRCA1 e quello di RARb2, recettore nucleare capace di legare fattori di trascrizione. In conclusione, è emerso che il pathway di metilazione nei tumori sembra peculiare quando confrontato con quello delle lesioni benigne di controllo. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nel corso del 2004 (Parrella et al. Clin Cancer Res, 2004;Parrella AACR 95th ,2004; Parrella et al.,Congresso Nazionale SIC, 2004; Parrella et al. Congresso Nazionale SIC, 2004; Crrapolicchio et al, Congresso Nazionale SIC, 2004). La parte clinica di detto progetto ha proseguito I suoi l avor is ul l a anal i s idel l a compl i ance del l ’ ut enz a ver s oi programmi di screening molecolare.Un questionario di venti domande è stato sottoposto a un campione di donne con recente diagnosi di carcinoma mammario, r i cover at e pr es s ol ’ UO diS enol ogi a.Ol t r eai nf or maz i oni di tipo demografico sono stati indagati il grado di conos cenz as ulr uol o deigeninel l ’ i ns or genz a dial cuni t umor ie s uit es t genet i cie l ’ event ual e i nt er esse a sottoporsi allo studio molecolare per la ricerca di mutazioni genetiche predisponenti al tumore della mammella. Infine sono state chieste le motivazioni di questa ipotetica scelta. I risultati hanno evidenziato un livello di conoscenza limitato su ques t it emi( pocopi ùdel50% s adel l ’ es i s t enz a deit es tgenet i ci )e d’ al t r a par t e un’ ampi a di s poni bi l i t à al l ’ es ecuz i onedelt es t( s uper i or eal l ’ 80%)s eques t of os s e praticabile. Le motivazioni più frequentemente citate per questo orientamento maggioritario sono risultate il desiderio di aiutare la ricerca nel campo della genetica e la volontà di conoscere il rischio dei propri figli. Tra i fattori che sembrano influenzare la scelta di fare il t es tgenet i co oppur e dir i f i ut ar l os ono emer s il ’ et à( una maggiore percentuale di donne più anziane farebbero il test) e il grado di istruzione (le donne più colte sono più favorevoli), mentre una storia familiare di tumore della mammella non appare determinante nella scelta. Questi risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti nella precedente indagine conoscitiva, rivolta a donne non affette a neoplasia, che attendevano negli ambulatori della Lega Tumori, già pubblicati nel Supplemento 1 del 2004 della rivista scientifica Annals of Oncology. Anche se i due campioni di donne presentavano i mpor t ant idi f f er enz er i guar dant il ’ et à,i lgr adoii s t r uz i one, lo stato civile, ecc., è emersa una sostanziale uniformità del livello di conoscenza sui test genetici e della percentuale di donne che propenderebbero per una scelta pos i t i va dis ot t opor s ial l ’ es ame genet i co.C’ è da rilevare tuttavia una maggiore percentuale di donne affette dalla neoplasia che hanno espresso una forte indecisione e che probabilmente avrebbero la necessità di ottenere maggiori informazioni e di prendere tempo per decidere in maniera definitiva. E’ at t ual ment e i n cor s o l ’ i ndagi ne s u un ul t er i or e campione di donne, rappresentato da donne selezionate per elevata probabilità di essere portatrici di mutazione genetica. In questo nuovo questionario verrà indagata la loro volontà di fare il test genetico e l ’ at t eggi ament o nei conf r ont i del l e di ver s e opz i oni preventive considerabili nel caso di test che accerti una mutazione genetica. Inoltre da un punto di vista clinico, è stato costituito un Gruppo Interdipartimentale (Centro per lo Studio dei Tumori Ereditari), formato da specialisti in varie discipline, che ha elaborato un modello organizzativo per la ges t i onedei paz i ent iar i s chi o.E’s t at oi nf at t idel i neat oun percorso di consulenza oncogenetica a più tappe. Alla fine di questo percorso i soggetti visitati possono essere inquadrati in tre gruppi. Il primo gruppo è costituito da s ogget t iche r i f i ut ano l ’ es ecuz i one elt es toppur e non eleggibili al test genetico ma considerati ugualmente ad aumentato rischio di tumore mammario per familiarità; il secondo gruppo è costituito a soggetti che hanno fatto il test genetico, risultato negativo ed il terzo gruppo da soggetti a cui è stata identificata una mutazione genetica e quindi con un rischio molto alto di insorgenza di carcinoma mammario. Per ciascuno di questi gruppi sono stati discussi ed approvati specifici protocolli di prevenzione con controlli clinici e strumentali. T ut t e l e at t i vi t à delpr oget t o “F ami l i ar i t à per i lca. mammar i o” ha es i t at o nel l a pubbl i caz ione di un supplemento degli Annali of Oncology sugli aspetti etici e sociali dei programmi di screening molecolari che, con gues tEdi t or sduer i cer cat or idel l ’ I s t i t ut o eduer i cer cat or i della New York University, ha avuto larga eco internazionale. Sulla patologia mammaria, importanti risultati sono stati cons egui t i anche nel l ’ ambi t o del l o s t udi o di caratteristiche di invasività delle cellule tumorali. Nello studio n. 3 sul ruolo della Laminina-5 nel processo di invasione metastatica sono state arruolate 20 pazienti con ca mammario non metastatizzato e 20 pazienti con ca mammario metastatico sottoposte ad intervento di mas t ect omi a o quadr ant ect omi a nel l ‘ U. O.diS enol ogi a delnos t r oI s t i t ut o.Neipr os s i mimes is ief f et t uer àl ’ anal i s i qualitativa della Laminina 5 mediante Western blot s ul l ’ omogenat o t i s s ut al e t umor al e e s i pr oceder à al l ’ anal i s ideidat i .Aggr egat ia ques t ipr oget t i ,t r ovi amo risultati raggiunti su un altro pathway metabolico importante per la cellula neoplastica: il controllo e regolazione del pH.In un lavoro originale pubblicato su Breast Cancer Research (Paradiso et al BCR, 2004) abbiamo dimostrato che la proteina NHE1 induce variazioni conformazionali nel citoscheletro che avvengono tramite coinvolgimento di RhoA e Rac1. Lo studio continua con studi con FRET e Microscopia Confocale che hanno portato alla sottoposizione di un manoscritto a Molecular Biology of the Cell (Cardone et al, submitted). In un altro progetto afferente alla stessa area di attività era previsto di verificare il significato clinico-biologico dei livelli sierici di MUC3 ed MCA in una serie di pazienti con ca. mammario operabile. In detto progetto è stato arruolato un numero significativo di pazienti (oltre 100) sui qual i , dopo l ’ el abor az i one del l e anal i s is t at i s t i che oppor t une s i è pr ocedut o al l ’ el abor az i one di un manoscritto pubblicato su rivista internazionale (Quaranta IJBM, 2004). I dati ottenuti dimostrano una chiara relazione diretta tra espressione di Muc-3 e livelli di espressione di PgR ed una relazione inversa con i livelli sierici di MCA. Sono in corso ulteriori studi invitro per interpretare il significato di dette relazioni e la verifica clinica del ruolo che detti marcatori possono avere nella pianificazione terapeutica e monitoraggio clinico dei pazienti. Il progetto n. 8 di detta linea di ricerca ha valutato le relazioni tra patologia diabetica e neoplastica della mammella in circa 2000 donne pugliesi con ca. mammario e oltre 4000 soggetti sani. I dati oggetto di 52 LINEA 1 una pubblicazione su rivista internazionale dimostrano che nel l a popol az i one pugl i es e un’ al t a per cent ual e di donne in premenopausa sono caratterizzate da un alto Body Mass Index e che, ancora più importante, diabete di tipo 2 ed elevato BMI espongono ad un più elevato rischio di carcinoma mammario ( Resta et al, CDTIEMD, 2004). Relato a detto studio, risulta il progetto n. 21 che intendeva verificare le relazioni tra livelli sierici di TGF e proteine IGF relate. Oltre 100 pazienti sono entrate in det t o s t udi o di mos t r ando al meno per l ’ I GF BP3 una significativa associazione con la presenza di neoplasia. Infine su una casistica relata sono state anche studiate le abitudini di vita delle pazienti che hanno portato al l ’ ot t eni ment o dir i s ul t at ida due ques t i onar iad hoc sottoposti a 150 soggetti. Sono stati testati i rispettivi valori di IGF-I e II e IGFBP/3, di colesterolo, trigliceridi ed emoglobina glicata. Passando a studi di carattere morfo-biologici, l ’ i ndi vi duaz i one dif at t or ipr edi t t i vidii nvas i one s t r emal e nel carcinoma in situ della mammella (Progetto 5) ha portato alla individuazione di una casistica di oltre 50 casi caratterizzati da diverso grado di differenziazione ci t oi s t ol ogi ca s uiqual is iè i ni z i at ol os t udi o con l ’ anal i s i immunoistochimica di fattori neoangiogenetici. Detto studio ha trovat ol ar ghimot i vidir el az i one con l ’ al t r o progetto (Progetto 6) che si interessava di espressione s t r omal edi al cuni s peci f i ci ant i geni al l ’ i nt er nodel qual es i è pr ocedut o al l ’ anal i s idel l a es pr es s i one del l ’ ant i gene fibronectina per una migliore identificazione della component e s t r omal e mi of i br obl as t i ca. Al l ’ ul t er i or e al l ar gament o del l a cas i s t i ca s egui r à l ’ anal i s i ed elaborazione dei dati. Lo studio su sottopopolazioni linfocitarie nel linfonodo sentinella di pazienti con ca. mammario non ha avuto ulteriori sviluppi rispetto a quanto documentato lo scorso anno per difficoltà tecniche che sono emerse dalla analisi dei preparati istologici ad alcuni mesi di distanza dal loro allestimento. Dopo la valutazione dei fattori alla base di detta inadeguatezza, lo studio verrà def i ni t i vament e chi us o con l ’ el abor az i one diun r epor t finale. Per la immunofenotipizzazione di lesioni primitive metastatiche epatiche e polmonari sono entrati in studio 32 campioni di FNA (26 epatici e 6 polmonari sui quali è stata determinata con metodica ICA la presenza di CK 7 e 20). Alcuni anticorpi (Ber-4 e CEA poli) non sono tuttora disponibili ed altri sono stai acquistati solo di recente. La CK7 è risultata positiva in 17/26 lesioni epatiche ed in 5/6 lesioni polmonari, dimostrando particolare sensibilità nelle metastasi epatiche positive ed il 1/6 lesioni polmonari. Diversi casi morfologicamente accertati di metastasi da adenocarcinoma intestinale sono risultati negativi tanto dai ndur r el ’ us odinuovi mar ker sdi agnos t i ci ( CD X2)nel l a routine. Due studi (n. 12 e 13), infine, riprendevano in questa ar ea, l e pr obl emat i che del l ’ ut i l i z z o cl i ni co del l a cromogranina rispettivamente nei tumori neuroendocrini e nel l ’ endomet r i o. Nel l o s t udi o s ul l a pat ol ogi a neuroendocrina, risultano attualmente dosati i campioni sierici di 47 pazienti (24 SCLC, 10 ca mammario, 2 ca prostata, 6 ca colon retto e 5 tumori neuroendocrini) e 12 soggetti sani (persone di laboratorio o volontari). Finora sono tornati alla nostra osservazione 5 pazienti (3 SCLC, 1 carcinoide e 1 ca colon) in trattamento con ocreotide, dei quali è stato possibile seguire la risposta alla terapia. È ancora in corso la correlazione dei livelli sierici di Cromogranina A con i dati della tecnica immunoistochimica per pazienti di cui si dispone anche del campione tissutale. Nello studio sulla patologia endometriale sono entrate 40 pazienti di cui 20 con car ci noma. Al l ’ anal i s i del l ’ es pr es s i one immunoistochimica della cromogranina A ha fatto seguito una valutazione statistica delle differenze esistenti per ques t o bi omar cat or e nel l ’ endomet r i o nor mal e, preneoplastico e neoplastico. I l pr oget t o 14 i nt endeva ver i f i car e l ’ i mpat t o fisiopatologico della infezione da HP in lesioni precancerose e cancerose dello stomaco. Con tecniche morfologiche e molecolari abbiamo verificato in una casistica di circa 60 pazienti che la presenza di alti livelli di IGg per HP predice la presenza di alti livelli sierici di VEGF mentre la presenza delle varie strains del virus non si correla con alcuna caratteristica patologica ed in particolare di neoangiogenesi della neoplasia. Il lavoro in pubblicazione su rivista internazionale (Mangia et al. W J Gastroenterology, 2005) suggerisce che solamente una infezione long lasting può indurre effetti di tipo neoangionetico nel tessuto gastrico. L ’ i nt er es s ant e pr oget t o s ulr uol o f i s i opat ol ogi co degl i ormoni sessuali nello sviluppo e progressione del l ’ epat ocar ci noma ha por t at o al l ’ i ndi vi duaz i one di oltre 20 soggetti che divisi per presenza o meno di HBV e/o HCV sono stati analizzati per quanto riguarda i principali ormoni sessuali. Lo studio prevede l ’ al l ar gament o ul t er i or e del l a cas i s t i ca pr i ma diuna ulteriore e definitiva analisi. Nella patologia neoplastica epatica è stata analizzata anche la espressione sierica della proteina 90K, PIVKA-II, coinvolta principalmente nei processi di difesa immunitaria in corso di infezioni virali. Ai 70 pazienti attualmente arruolati, nel corso del 2005 verranno aggiunti ulteriori 30 casi necessari per ottenere una analisi affidabile dei dati. Nella patologia gastro-enterica, notevoli sono stati gli s f or z ipr odot t inel l ’ ambi t o diun pr oget t o dir i cer ca per mettere a punto la tecnica analitica più opportuna per la determinazione dei livelli di VEGF nelle differenti frazioni di campioni di sangue (Ranieri et al, Oncol Rep, 2004) e per la verifica del significato clinico di detta determinazione in una casistica di oltre 60 carcinomi del colon. Il lavoro prodotto (Ranieri et al, Oncol Rep, 2004) suggerisce che la determinazione di VEGF nella frazione di sangue contenente piastrine attivate con CTAD sia la più idonea per una successiva utilizzazione di tipo clinico. Due ulteriori interessanti progetti focalizzavano il loro interesse sui fattori biologici in grado di modulare l ’ ef f i caci a cl i ni ca delt r at t amento locale percutaneo con Radiofrequenza ed Ipertermia nei pazienti con neoplasie epatiche o polmonari. Detti studi assolutamente originali nel proprio settore hanno preso in considerazione sia biomarcatori circolanti che tissutali. Lo studio che ha considerato il ruolo predittivo del VEGF sierico è stato portato avanti arruolando 40 pazienti dei quali 30 con carcinoma epatocellulare e 10 con neoplasia polmonare primitiva o secondaria. Su tali pazienti sono stati eseguiti tutti i dosaggi di VEGF mediante tecnica ELISA previsti dal progetto di ricerca in oggetto. I dati già elaborati riguardano la casistica di neoplasie epatiche nella quale abbiamo dimostrato che non ci sono significative differenze tra i livelli di VEGF pre e post trattamento locale ( Gadaleta et al, J Chemoth, 2004; Gadaleta et al Annals of Oncol, 2004; Gadaleta et al, Parigi February, 2004). Il progetto di ricerca si propone di ampliare la casistica attuale sui pazienti con epatocarcinoma e con neoplasia polmonare e pertanto di indagare ulteriormente il ruolo dei peptici angiogenetici nei pazienti neoplastici sottoposti a 53 LINEA 1 termoablazione mediante radiofrequenza. Si ritiene di poter concludere il presente progetto a fine 2006. Lo studio sul valore predittivo della Topoesomerasi II è stato portato avanti selezionando in modo retrospettivo una casistica di 22 pazienti affetti da carcinoma epatocellulare, già in passato sottoposti a prelievo bioptico di microfrustolo epatico ed in seguito trattati mediante chemioembolizzazione epatica presso l’ U. O. Radiologia Interventistica. I 22 campioni cito-istologici sono stati immunocolorati con tecnica i mmunoi s t ochi mi ca medi ant e l ’ ant i cor po monocl i nal e anti-Topoisomerasi II e le percentuali di espressione sono s t at e val ut at e medi ant e anal i z z at or e d’ i mmagine. I dati preliminari ottenuti saranno esposti al prossimo congresso nazionale AIOM. Il progetto di ricerca si ritiene in corso di completamento e potrà essere concluso nel corso del presente anno 2005. S ul l a cer vi ce ut er i na,l os t udi o mi r ant e al l ’ anal i s i delle relazioni fra HPV e abitudine al fumo della sigaretta ha compor t at ol ’ i ns er i ment odi151paz i ent i ,icuidat is onoi n elaborazione, dopo lo studio di HPV con tecniche PCR. Inoltre si è portato avanti anche lo studio della p16 con l ’ ar r uol ament o di 50 donne portatrici di displasia, car ci nomi o pat ol ogi e i nf i ammat or i e var i e. L ’ anal i s i combinata di HPV e di P16 ha portato a verificare la compresenza di queste due caratteristiche in 15 casi con displasia, dimostrando che quanto riferito in letteratura si no ad oggi s ul l ’ ar goment o mer i t a ul t er i or e approfondimento. Una ulteriore importante area di attività di detta linea di ricerca riguardava studi in vitro di nuovi farmaci nelle neoplasie gastroenteriche. Articolato in diverse sottoaree di attività, il progetto ha raggiunto importanti risultati riferiti in un editoriale su rivista internazionale (Xu et al, EJC, 2004). Nel l ’ ambi t o del l ’ ot t i mi z z az i one del l a s chedul a di somministrazione combinata di farmaci tradizionali e biologici, abbiamo approfondito lo studio della combinazione di due farmaci biologici, il gefitinib e la rapamicina, inibitore di mTor, in un modello costituito da 4 linee cellulari tumorali di pancreas. Gli studi di combinazione, hanno mostrato che la schedula sinergica era quella nella quale il gefitinib era s ommi ni s t r at opr i ma del l ar apami ci na.L ’ anal i s ibi ol ogi ca del l ’ at t i vi t àdeiduef ar macis ui pr opr it ar gets peci f i ci es u alcuni step intermedi del pathway di trasduzione del segnale mostrano che il sinergismo riscontrato, potrebbe essere determinato da una simultanea azione dei due farmaci sul pathway di Akt. La verifica dei livelli di attivazione di ulteriori marcatori nel pathway di segnale EGFR dipendente è attualmente in corso di valutazione. I nol t r eabbi amover i f i cat ol ’ ef f i caci adel la combinazione di ZD6474 un inibitore specifico di VEGFR-2 con Sn-38 ed oxaliplatino. La combinazione di ZD6474 ed SN-38 sinergica è quando il farmaco citotossico è somministrato prima o contemporaneamente a quello biologico. Le combinazini di ZD6474 e oxaliplatino risultano essere ant agoni s t e.L ’ anal i s ibi ol ogi cadel l ’ at t i vi t àdeif ar macii n s t udi o,s ulci cl o cel l ul ar e,i nduz i one del l ’ apopt os ie di modulazione dei target specifici e di alcuni steps intermedi del pathway di trasduzione del segnale, spiegano il sinergismo riscontrato; Per quant o r i guar da l a det er mi naz i one del l ’ at t i vi t à biologica di farmaci target-oriented dopo lunghe esposizioni, abbiamo analizzato gli effetti biologici della esposizione prolungata di due composti gefitinib e ZD6474 in due linee cellulari di colon. La stabilità chimica dei due farmaci, è stata determinata mediante analisi di HPL C nel mez z o di cr es ci t a cel l ul ar e. L ’ es pos i z i one pr ol ungat a deif ar maciè r i s ul t at a ef f i cace nel l ’ i ni bi r el a crescita cellulare in misura superiore al 70%, inibendo efficacemente i loro target specifici e gli step cruciali della traduzione del segnale. Di particolare interesse, è la over espressione farmaco indotta di ABCG2, che potrebbe costituire un utile elemento da considerare nella pianificazione della migliore schedula di somministrazione combinata con le camptotecine. Sono in corso studi per approfondire ulteriormente la tematica. Nel l ’ ambi t o del l a det er mi naz i one del l ’ at t i vi t à antiangiogenetica di farmaci anti-VEGFR-2, abbiamo val ut at o l ’ at t i vi t à antiangiogenetica dello ZD6474 in combinazione con SN-38 e oxaliplatino, mediante valutazione dei livelli di rilascio del VEGF, i risultati hanno mostrato che la combinazione dei due farmaci riduce il rilascio epiteliale del fattore angiogenetico, risultando quindi utile ad inibire il cross-talking paracrino tra tessuto tumorale epiteliale ed endoteliale. Nel l ’ ambi t o del l a det er mi naz i one del l ’ at t i vi t à antitumorale dei farmaci nel modello epatico in presenza di matrici extracellulari, i risultati hanno dimostrato che gefitinib, inibisce la crescita tumorale di un modello in vitro di epatocarcinoma. Inoltre gli esperimenti di farmacosensibilità condotti in presenza di alcune componenti della matrice extracellulare esogene, (ln-5, fibronectina, collagene IV, fibrinogeno, et c, )r i ducono l ’ ef f i caci a digef i t i ni b,pr ot eggendo l e cel l ul e dal l ’ az i one delf ar maco.I n par t i col ar el al n-5 riduce la mortalità delle cellule trattate con gefitinib del 70%, e tale effetto è dipendente dalla concentrazione della laminina stes s a.L ’ anal i s ibi ol ogi ca ha di mos t r at o che la ln-5 i ni bi s ce l ’ at t i vi t a delgef i t i ni bs t i mol ando i l pathway della sopravvivenza cellulare Akt dipendente. Questo risultato è confermato dai dati relativi al l ’ apopt os i ,cheevi denz i anol a capaci t à del l al n-5 nel l ’ i ni bi r el ’ apopt os i i ndot t adagef i t i ni b. I sopracitati risultati hanno permesso la stesura di alcuni manoscritti sottoposti o pubblicati su riviste internazionali (Giannelli et al Laminin-5 offsets the efficacy of gefitinib ('Iressa') in hepatocellular carcinoma cells. Br J Cancer. 2004 Nov 29; 91 (11): 1964-9; Azzariti et al: The scheduledependent enhanced cytotoxic activity of 7-ethyl-10hydroxy-camptothecin (SN-38) in combination with Gefitinib (Iressa, ZD1839). Biochem Pharmacol. 2004 Jul 1; 68 (1): 135-44; Azzariti et al Effect of prolonged exposure of HT-29 and LoVo cells to the EGFR tyrosine kinase inhibitor gefitinib (Iressa) and the antiangiogenic agent ZD6474 on their specific targets and their signal transduction pathways. (Sottoposto per pubblicazione) Nel carcinoma dello stomaco, lo studio multicentrico per la caratterizzazione della DNA ploidia. Il nostro centro ha contribuito con 20 casi al centro nazionale e sta pr ocedendoal l ’ anal i s i dei dat i . Una serie di ulteriori progetti verifica il valore prognostico predittivo di una serie di marcatori nella patologia gastroenterica e mammaria. La rilevanza prognostico predittiva dei due enzimi target Topo-I e TS è stata valutata su una casistica consecutiva di 62 pazienti con carcinoma del colon retto avanzato, tratati con %FU/CPT-11 presso il nostro Istituto. Dopo aver dimostrato che la risposta clinica e la prognosi di questi pazienti non differiscono nei tumori con diversa espressione immunoistochimica di TS e Topo-I (Paradiso et al, International Journal of Cancer, 2004) abbiamo successivamente valutato su 62 campioni tumorali, l ’ es pr es s i onet i s s ut al ediCES 2( car box yl es t er as e2) .Abcg, l ’ at t i vi t àpr ol i f er at i vat umor al econMI B1el ’ apopt os icon tecnica TUNEL. Nessuno di questi biomarcatori è capace di predire la risposta clinica. Solo TS predice un più corto 54 LINEA 1 Tempo di Progressione (TTP) ed una più corta sopravvivenza globale. Sugli stessi pazienti, distinti in due sottogruppi sulla base dei pattern di espressione dei Topo-I, TS, CES2, ABCG2, MIB1, è stata effettuata anche una “cl us t eranal ys i s ” .I pot i z z ando che ibi omar cat or i abbiano caratteristiche biologiche differenti nelle metastasi, abbiamo valutato la loro espressione nel tumore primitivo, nel linfonodo e nella metastasi epatica di 19 pazienti trattati con CPT11. Solo le caratteristiche di Topo-I sono significativamente diverse nella metastasi epatica rispetto al tumore primitivo (p=0.000; T test). Inoltre, anche quando abbiamo confrontato l ’ es pr es s i one diT opo-Ie diCES 2,l ’ es pr es s i one di Topo-I nel l emet as t as iè r i s ul t at a pi ùal t ar i s pet t o al l ’ es pr es s i one di CES2 (p=0.000 vs p=0.050). Nella patologia della mammella, dopo aver contribuito ad una revisione preliminare della letteratura (Daidone et al, 2004), dopo aver proceduto su una casistica di 529 pazienti con tumori altamente proliferanti di carcinoma operabile nodo negativi, si è proceduto a valutare l ’ es pr es s i one diHER/ 2neu ( JCl i n Oncol ,21( 14)2003)e l ’ at t i vi t à mi t ot i ca s u 306 paz i ent inodo negat i vit r at t at i solo con terapia locoregionale (Mod. Pathol 16 (11), 2003) abbiamo studiato su 372 pazienti nodo negativi trattati solo con terapia locoregionale, la rilevanza prognostica del grado istologico e dei suoi componenti: la formazione tubulare e il polimorfismo nucleare non sembrano essere associati con la prognosi (sopravvivenza libera da metastasi (DMFS) e sopravvivenza globale (OS), (Mod. Pathol 17, 2004). Per quanto riguarda la malattia in fase avanzata abbiamo investigato la possibilità di disporre di biomarcatori predittivi di risposta ai taxani. In una serie di 72 pazienti con carcinoma mammario avanzato, trattati con una terapia combinata, paclitaxel ed epirubicina, precedentemente è stato verificato il potenziale valore pr edi t t i vodial cunibi omar cat or i( βT ubul i naI I IeI V,VEGF R, CD34, HER/2neu, apoptosi). Nessuno dei pazienti con bas s aes pr es s i onediβT ubul i naI I Iandavai npr ogr es s i one dopo il trattamento chemioterapico con paclitaxel (Abs meeting NCI-EORT C; Mar z o 2004) .L ’ es pr es s i one di Tubulina III e IV, è stata determinata anche in 63 campioni paraffinati di carcinomi mammari avanzati, t r at t at iconpacl i t ax el ,pr oveni ent idal l ’ Uni ver s i t à diHal l e (Germania), studio condotto in collaborazione con il Dr. Thomsenn. Sono stati allestiti esperimenti per la messa a punto della tecnica di ibridazione gnomica comparata (CGH), al fine di caratterizzare dal punto di vista citogenetico i tumori mammari. Sono stati presi in considerazione 9 casi di carcinoma mammario operabile dei quali sono stati analizzati sia i campioni congelati, sia i campioni paraffinati. Il DNA di ciascun campione è stato estratto, marcato in fluorescenza e coibridato con DNA di un donatore normale su metafasi normale. Le immagini, acquisite tramite un microscopio a fluorescenza e un sistema CCD camera, sono state elaborate con un software dedicato ed è stata valutata l ’ at t uabi l i t àdel l aCGHs ui di ver s it i pi di campi one. Inoltre, il ruolo clinico di alcune metalloproteasi nel follow-up di pazienti operate per carcinoma mammario ha portato alla selezioni di 90 pazienti. Ad ognuna di loro è stato effettuato un prelievo sierico pre-operatorio e un successivo prelievo dopo 6 mesi. Su tutti i campioni è stata testata, mediante zimogr af i a, l ’ es pr es s i one del l ’ MMP-2 MMP-9 e del TIMP-2 al fine di valutare l ’ equi l i br i o pr ot eol i t i co t r a MMPs e l ’ i ni bi t or e t i s s ut al e (TIMP-2), vari in maniera considerevole nei peridoi di pre e post intervento. Il nostro studio è stato oggetto di una 2a pubbl i caz i one dalt i t ol o:“pr ot eol yt i ci mbal ance i s reserved after therapeutic surgery in brest cancer pat i ent s ”( Gi annel l i etal .I ntJCancer ,2004) . Al l ’ anal i s idis peci f i che pr ot eas iè anche as cr i vi bi l el o s t udi o che det er mi na l as er i nopr ot eas iUPA i nun’ ampia casistica di pazienti operati. Si è compilato un data-base di tutte le pazienti arruolate per un totale di 842 casi di ca mammario. U-PA 440pz; t-PA 441pz; PAI 1 300pz; uPA/PAI 1/ t-PA 197 pazienti. È in corso la correlazione con i parametri citoistopatologici, grado nucleare e positività ai recettori per Estrogeno (ES) e Progesterone (PgR). Infine, un ultimo gruppo di lavori ha preso in considerazione informazioni biomolecolari legate con gli effetti collaterali dovuti a trattamenti di interesse oncologico. Importante lo studio del recettore solubile della transferrina in pazienti con anemia. Sino ad oggi sono stati arruolati nello studio trentuno pazienti anemici con neoplasia, sottoposti a trattamento chemioterapico. Sono stati eseguiti prelievi per il dosaggio preliminare del recettore solubile della transferrina, del ferro sierico, della t r ans f er r i na e f er r i t i na,l ’ es ame emocr omoci t omet r i co e la conta dei reticolociti. Otto di questi pazienti anemici (con HB<11g/dl), ricoverati presso i reparti di oncologia, sono stati sottoposti a un prelievo sierico basale per il dosaggio degli esami sopraindicati ed hanno eseguito una t er api a con er i t r opoi et i na umana r i combi nant eβ (rhuEpo) ad alte dosi. A distanza di due settimane dal trattamento sono stati effettuati prelievi per il dosaggio sierico del recettore solubile della transferrina e degli altri t es ts u menz i onat i ,perval ut ar ne l ’ aument o e qui ndi l ’ ut i l i t à cl i ni ca.Ipaz i ent iicuil i vel l is i er i cinon hanno mostrato un aumento> 25% per il sTFR, >0,5 g/dl perl ’ HBe 40. 000/ μlperir et i col oci t ihannocont i nuat ol at er api ae sono stati sottoposti dopo altre due settimane ad un secondo prelievo. Sono stati esclusi dallo studio i soggetti che pr es ent avano un’ anemi a da per di t eemat i che ed i soggetti talassemici. Indicatori biochimici sono stati anche presi in considerazione come marker predittivi di trombosi per pazienti sottoposti a chirurgia, producendo una database che include al momento 60 pazienti analizzati per livelli sierici di vari fattori di coagulazione, proteasi ecc. In questa linea si inserisce anche il dosaggio della troponina in pazienti sottoposti a chemioterapia con antracicline, includendo 22 pazienti. I dati da noi ottenuti dimostrano che la troponina non può essere considerata altrettanto specifica e sensibile quanto la ecocardiografia bidimensionale. È in corso la stesura del l ’ ar t i col o def i ni t i vo dopo l a pr es ent az i one deidat i sotto forma di abstract (Calabrese et al Riunione Nazionale GOIM, Roma Giugno 2005) Fattori pro e angiogenetici sono stati analizzati anche in sogetti con cancro della prostata, portando inanziatutto al l a def i ni z i one del l ’ appr occi ot ecni co e met odol ogi co pi ùoppor t uno,pr i madi pas s ar eal l ’ anal i s i dei r i s ul t at i . Infine un gruppo di progetti che si interessava di effettuare confronti polimetodologici per la determinazione laboratoristica di biomarcatori di utilizzo clinico; lo studio di confronto tra metodo PCR ed Hybrid Capture per la determinazione di HPV con l ’ al l ar gament o del l a cas i s t i ca da anal i z z ar e che s ar à completata nel corso del 2005 (Caponio et al, SIC, 2004) . Sono in corso di definitiva valutazione i risultati di CQ sulla determinazione del grade cito-istologico i cui risultati sono stati presentati al congresso Europeo di Citologia di Atene (Simone et al, Cytopathology, 2004). Gli ultimi progetti della linea intendono verificare la possibilità di utilizzare tecniche di realtà virtuale per migliorare la concordanza diagnostica tra patologi nella valutazione di tessuti con tecniche mammotome. La 55 LINEA 1 tecnica prevede la digitalizzazione del vetrino colorato con ematossilina-eosina attraverso la fusione di più microfotografie consecutive. Tale scansione del preparato viene poi processato da un software di realtà virtuale che produce un file in formato Quick Time VR, compatibile con sistemi MAC OS e Windows, nonché con i principali browser per internet. Con tale procedura sono stati già acquisiti 10 casi. Inoltre, si è proceduto alla impostazione di un sito web dedicato ad accogliere i vari vetrini virtuali. Il sito, ancora in fase di allestimento, presenta alcuni esempi di vetrino virtuale ed è fruibile al seguenti eindirizzo: www.webalice/fazito REFERENZE Tommasi S, Fedele V, Lacalamita R, Crapolicchio A, Perlino E, Bellizzi A, and Paradiso A: Molecular and Functional Characteristic of ErbB2 in Normal and Cancer Brest Cell. Cancer Letters 209 (2): 215-222, 2004 Tommasi S et al.: Role of ERBB2 SNPS in the risk of familial breast cancer in caucasian women. 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European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging 31 suppl.1: S3-S14, 2004 Volpi A, Bacci F, Paradiso A, Saragoni L, Scarpi E, Ricci M (RN), Aldi M, Bianchi S, Nuzzo F (CE), Simone G, Mangia A, Schittulli F, Amadori D: Prognostic relevance of histological grade and of its components in nodenegative breast cancer patients. Modern Pathology 2004; 17: 1038-1044 Paradiso A, Azzariti A, Porcelli L, Simone GM, Fransvea E, Antonaci S, Giannelli G: Getitinib in liver cancer: could laminin-5 expression be a good predictive factor? EJC 16th EORTC-NCI-AACR Symposium on Molecular Targets and Cancer Therapeutics – Geneva, Switzerland 28 September-1October 2004 –Volume 2, No.8, September 2004 –401 Giannelli G et al: Proteolytic imbalance is reserved after therapeutic surgery in breast cancer patients. Int J Cancer, 2004 May 1; 109 (5): 782-5 Calabrese P et al: Dosaggio sierico dei livelli di troponina I in pazienti sottoposti a chemioterapia con antracicline. Riunione Nazionale GOIM, Roma Giuno 2005 Caponio MA, Crapolicchio A, Cristiani S, Rubini V, Siciliano M, Wiesel S, Tommasi S, Simone G: HPV, PCR detected, infection and morphological lesion in uterine cervix. Tumori XLVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Cancerologia 46th Annual Meeting of the Italain Cancer Society –Pisa, October 24-27, 2004 Vol. 4, Nr. 2 March-April 2005 –81 Simone G, Mangia A, Cristiani S, Stea B, Siciliano M, Wiesel S, Paradiso A: Features of cytological grade and prognosis in breast cancer. Cytopatology 2004 Vol. 15, Supplement 2–35 pp. 11-12 (abs 35) Programma 2005 L a Linea 1 va sempre più caratterizzandosi per dinamicità progettuale ed approfondimento scientifico/tecnologico delle tematiche in essa incluse. In questa Linea trovano ormai applicazione le più moder ne t ecni che di“ pr of i l i ng”divar i ot i po appl i cat e sia nello studio del processo di cancerogenesi che del processo di invasione e metastatizzazione di varie neoplasie. Fra i progetti afferenti a questa Linea, ruolo assolutamente rilevante viene svolgendo un gruppo di studi che, prendendo spunto dalla disponibili t àal l ’ i nt er no del l ’ I s t i t ut o dienor micas i s t i che cons ecut i ve dipaz i ent i con carcinoma mammario, intende approfondire soprattutto aspetti di cancerogenesi legata a geni di suscettibilità e al ruolo di fattori epigenetici. Ormai a ques t o dat abas ee“ T i s s ue r es our ce” af f l ui s cono una decina di progetti sia di tipo più specificamente biologico che di tipo applicativo comprendendo anche innovativi protocolli terapeutici ed indagini di impatto psico-socio-culturale. Questi ultimi progetti sono inclusi per compet enz ai nal t r eL i needi Ri cer cadel l ’ I s t i t ut o. Per quanto riguarda più specificamente gli studi bi ol ogi ci ,l ’ anal i s idial t er az i onimol ecol ar i ,pat t er ns di metilazione, studi dei polimorfismi relativi a vari oncogeni e oncosoppressori, informazioni circa grosse alterazioni di DNA analizzate con tecniche CGH ed in situ risultano tutte incluse in studi che per la prima volta comprenderanno anche analisi di linkage ed identificazione di nuovi geni di suscettibilità per detta patologia. Di particolare rilievo, da questo punto di vista, anche l os t udi os ul l ’ i ndi vi duaz i one dicel l ul es t ami nal i mammarie, loro caratterizzazione e relazione con fattori pr edi s pones t il ’ i ns or genz a del l a neopl as i a nel l ef or me s por adi che e f ami l i ar i .Det t e at t i vi t à vengono,t r al ’ al t r o, s vol t e al l ’ i nt er no dipr oget t icol l abor at i vii nt er naz i onal i coor di nat idal l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co ed a cuiaf f er i s cono numerose istituzioni internazionali come il Buck Institute for Ageing, Novato California. La qualità della programmazione scientifica in detta area di attività è testimoniata anche dalla presenza di un progetto, finanziato da soggetti esterni, che prevede specificamente la progettazione di nuovi microchips da br evet t ar e perl ’ anal i s ivel ocedial t er az i onia car i co dei principali geni di suscettibilità al carcinoma mammario (progetto in collaborazione con il Laboratorio di Immunogenetica (prof. F. Marincola, NIH Bethesda). Sulla patologia mammaria, inoltre, vertono una serie di progetti che intendono studiare i processi di invasione e metastatizzazione in modelli sia in vitro che in vivo. Molecole di adesione (Laminine), Proteasi (MMP) ed, infine, i meccanismi di regolazione della omeostasi cellulare (NHE1/NERF) saranno al centro di studi che pr evedonoanchel ’ ut i l i z z odel l et ecni chel abor at or i s tiche più innovative quali FRET, Microscopia confocale etc. Completano gli studi sulla patologia mammaria una serie di studi che intendono valutare retrospettivamente ed applicare prospetticamente il valore prognostico di alcuni importanti biomarcatori quali le serinoproteasi; infine, gli studi sulla patologia mammaria riguarderanno l ’ anal i s i di s t i l i divi t a l egat i al l ’ i ns or genz a di det t a neoplasia anche in relazione al ruolo svolto dagli IGF. La patologia neoplastica del colon sarà al centro soprattutto di studi tesi ad identificare Molecular Targets utilizzabili a scopi terapeutici. In questa prospettiva rientrano anche studi di analisi dei profili di espressione genica nelle varie sedi di malattia ed in tessuti tumorali di pazienti trattati con vari farmaci quali inibitori delle topoisomerasi e derivati del platino. Per quanto riguarda l ’ ut i l i z z odii ni bi t or is peci f i cidel l ’ at t i vi t à dir ecet t or idit i po tirosinochinasico, gli studi nel 2005 riguarderanno soprattutto il sequenziamento della porzione funzionale 57 LINEA 1 delr ecet t or e EGF Rel ’ ot t i mi z z az i one deit r at t ament i clinici alla luce di dette caratteristiche. Attraverso una col l abor az i one con l ’ Uni ver s i t à diBar i ,i nvece, ver r à i mpl ement at al ’ at t i vi t à dis cr eeni ng i nvi t r os umodel l idi ca del col on per l ’ i ndi viduazione di lead-drugs appartenenti alla famiglia dei PPAR gamma agonisti e dei sigma antagonisti. Sempre presenti, infine, in questa patologia studi sulle caratteristiche di neoangiogenesi e s ul l ’ equi l i br i ot r a pr o ed ant i angi ogenes iche numer os i peptidi svolgono in pazienti affetti da detta patologia. Nella patologia cancerosa del fegato vediamo aggr egat iques t ’ announnumer oi nt er es s ant edipr oget t i che intendono verificare il ruolo di profili genetici e caratteristiche epigenetiche nella cancerogenesi del l ’ epat ocar ci noma HCV-relato (che tanto ruolo patogenetico svolge in Regione Puglia); inoltre, sarà verificata in vitro la possibilità di utilizzare farmaci TKrecettori inibitori anche in questa neoplasia soprattutto inserendolo in un contesto sperimentale in cui ne potrà es s er e val ut at al ’ i nt er az i one conf at t or idii nvas i one e di adesione. Nella patologia neoplastica della cervice uterina l ’ at t enz i one deir i cer cat or is iè s opr at t ut t of ocal i z z at a nella patologia HPV-relata che, però, è stata brillantemente approcciata sia dal punto di vista di interpretazione dei meccanismi di cancerogenesi che di validazione di varie tecniche laboratoristiche per lo studio di HPV e di relazioni con abitudini voluttuarie quali il fumo. Questi studi trovano, infine, eloquente trasposizione in un studio clinico controllato multicentrico a cui il nostro Istituto partecipa, che intende verificare l ’ ef f i caci a dit er api ef ar macol ogi che pr event i ve perl e patologie ano-genitali HPV-relate. Infine, fattori molecolari e angiogenetici sono al centro di alcuni studi riguardanti la patologia tiroidea, della testa-collo e della prostata. Dopo la presentazione generale dei contenuti della Linea, per la presentazione dettagliata dei singoli programmi, risulta opportuno raccoglierli per affinità di problematiche biologico-tecniche trattate. L ’ ar ea di s t udi oper ant i pi ù pr et t ament e s ul l a “cancer ogenes i ” compr ende 10 pr ogr ammi( pr og.1109) che riguardano i già ricordati progetti sugli studi dei polimorfismi di HER-2neu, sui pattern di cambiamenti genomici nei tumori BRCAx, sullo studio delle stem cells nelle forme familiari e sporadiche del carcinoma mammar i o. I nol t r e t r ovi amo gl is t udi s ul l ’ al t er az i one epi genet i che nel l ’ epat ocar ci noma HPV-relato ed i progetti inerenti il ruolo di HPV nella patologia neoplastica cervicale. Nel l ’ ar ea dis t udi o“ i nvas i one e met as t at i z z az i one”s ono stati inclusi 9 progetti (prog.110-19). Di particolare interesse è quello che indaga nella patologia mammaria il ruolo di transmodulazione tra NHERF ed EGFR e che fa esplicito riferimento ad alterazioni di tipo molecolare di questi due geni di grande, dai dati preliminari in nostro possesso, interesse clinico-applicativo. Alla casistica di t umor imammar idel l ’ I s t i t ut o at t i ngono anche gl is t udi nn.12-16 che valutano il valore clinico di molecole di adesione e di vari oncogeni nella determinazione del processo di invasione. Altrettanto interessanti sembrano i dati preliminari inerenti lo studio di espressione genica nel l amet as t at i z z az i onedelcol onpr evi s t onel l ’ ambi t odel progetto 18. Proseguendo la tradizione che vede il nostro Istituto f or t ement ei nt er es s at o alr uol o del l a “coagul az i one ed angi ogenes i ” nel pr oces s o di cancer ogenes i e pr ogr es s i one t umor al e,anche ques t ’ anno annover i amo 6 progetti che intendono verificare il ruolo cancerogenetico e prognostico di fattori di coagulazione e di fattori solubili e tissutali neoangiogenetici quali il VEGF. Dipar t i col ar ei nt er es s ei nques t ’ ar ea l os t udi o n.24che applica, al nostro innovativo approccio terapeutico con termoablazione sulle lesioni epatiche e polmonari, il concetto di individuazione di fattori predittivi di risposta anche a questo trattamento di tipo fisico. L a val i daz i one dif at t or idi“ pr ognos ie pr edi z i one di r i s pos t a” aivar it r at t ament iè l ’ ar goment o pr i nci pale affrontato dagli studi nn. 26-31 e che essenzialmente considerano da questi punti di vista Metalloproteasi, Serinoproteasi e Recettori di tipo tirosinochinasico. S ei pr oget t ir i s ul t ano aggr egat i nel l ’ ar ea di r i cer ca definita come farmacologia preclinica che ques t ’ anno muove i propri interessi anche verso prodotti di sintesi farmacologica innovativi. Appartengono a questa categoria farmaci PPAR gamma agonisti (prog. 32) e sigma2 antagonisti (prog.339) di cui si intende investigare meccanismi di azione, fattori predittivi di citotossicità e caratteristiche molecolari dei targets. Gli studi nn. 34-37 r i nnovano l ’ i nt er es s e perf ar maciT Ki ni bi t or iappl i candol i nella patologia testa collo (prog.34), del colon (prog.35), del ca epatico (prog.36) e del ca pancreatico (prog.37). Questi ultimi studi essenzialmente mirano ad ottimizzare le schedule di utilizzo di detti farmaci nella pratica clinica par t endo dal l ’ anal i s i del l e modul az i oni s ui t ar get s specifici. I n un’ ar ea et i chet t at a come “pr obl emat i che t ecni che” abbiamo raccolto i progetti di più squisito interesse tecnologico fra i quali spiccano soprattutto lo studio per l ar eal i z z az i one dii nnovat i vimi cr ochi psperl ’ anal i s idi geni di suscettibilità ed i lavori di confronto delle performance delle varie tecniche nella determinazione di HPV. I nf i ne,4pr oget t ir i guar dano l os t udi os ul l ’ i nf l uenz a degl i stili di vita (alimentazione, fumo) e di patologie concomitanti nella genesi e progressione della malattia neoplastica della mammella e della cervice. Questi studi, che hanno già prodotto importanti risultati su larghe casistiche di pazienti, comprendono anche studi d relazione fra stili di vita, biomarcatori sierici e sviluppo della neoplasia 58 LINEA 1 1. Ruolo dei polimorfismi di erbB2 nella carcinogenesi del carcinoma mammario Responsabile Tommasi Stefania Ricercatori Associati Paradiso A, Mangia A, Lacalamita R, Pelagio G, Crapolicchio A, Monaco A, Bruno M, Benz C (Novato CA-USA), Eppenberger S (Switzerland), Simone G, Salvatore C, Schittulli F Programma A. Cancerogenesi Parole chiave ErbB2, SNP, susceptibility Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L ’ er bB2codi f i caperunr ecet t or edif at t or edi cr es ci t achef unz i onacomer egol at or edel l acr es ci t aedella mobilità cellulare. Recentemente è stata evidenziata una correlazione tra il polimorfismo (SNP) Ile655Val nella sua regione transmembrana e rischio di cancro della mammella e questa correlazione sembra maggiore in pazienti con età inferiore a 45 anni es embr adi pender edal l ’ et ni a.T ut t avi anoncis onos t udir el at i vament eal l aval enz apr ognos t i ca di tale polimorfismo. Inoltre, altri 2 polimorfismi, uno della regione transmembrana Ile654Val e uno della regione carbossi-terminale Ala1170Pro sembrano poter influenzare la funzionalità del recettore, essere legati alla sua s ovr aes pr es s i oneedes s er edi pendent i dal l ’ et ni a. L ’ obi et t i vodel l ’ annocor r ent eè: Val ut az i onedel l ’ ampl i f i caz i onedi Er bB2es uaes pr es s i oneal l el o-specifica. Studio delle alterazioni cromosomiche nella serie dei pazienti già studiati per i polimorfismi di ErbB2. Verifica dell'associazione tra il genotipo polimorfico di erbB2 e gli altri geni di suscettibilità al carcinoma mammario conosciuti (es. BRCA1 e BRCA2). Studio del linkage disequilibrium tra SNPs di erbB2 e di BRCA1 in una regione cromosomica di 10Mb che contiene i 2 geni e i loro promotori. Studio della correlazione tra i genotipi polimorfici di erbB2 e BRCA1 e le caratteristiche clinico-patologiche delle pazienti. Risultati e prodotti conseguiti In primo luogo è stata verificata la presenza dei polimorfismi di ErbB2 in una serie di linee cellulari di carcinoma mammario e di colon in relazione alle caratteristiche molecolari e funzionali del recettore tirosino-chinasico. I risultati di questo studio sono stati oggetto di pubblicazione (Tommasi S et al. Cancer Lett, 2004). I risultati ottenuti sono stati quindi verificati su casistiche di pazienti. Sono entrati a far parte dello studio 620 pazienti e 169 controlli raccolti nei centri di Bari, Forlì e del Buck Institute di Novato (CA, USA). Sono stati investigati i polimorfismi in posizione 1170 (Ala1170Pro) e 655 (Ile655Val). Lo studio delle frequenze dei vari genotipi ha dimostrato una non differente distribuzione tra le frequenze dei genotipi e degli alleli tra i pazienti e i controlli per entrambi i polimorfismi. Lo studio di relazione tra i 2 polimorfismi e le caratteristiche clinico-patologiche dei pazienti hamos t r at oches ol ol apr es enz adel l ’ al l el eval i nai npos i z i one655r i s ulta essere significativamente associata ad una più giovane età dei pazienti e a istologia invasiva, mentre il polimorfismo in posizione 1170 non mostrava alcuna associazione. La relazione tra presenza di 655Val sembra maggiormente associata alla giovane età in pazienti con familiarità per carcinoma mammario/ovarico. Attività previste Pazienti con prima diagnosi di carcinoma mammario afferenti all'Istituto Oncologico e di cui è presente in banca tessuti sangue intero congelato e un gruppo di controllo di soggetti sani, sottoposti a prelievo di sangue periferico, sono stati caratterizzati per i polimorfismi di erbB2. Il DNA è stato estratto con kit commerciale (Promega) e i polimorfismi sono stati studiati con Real Time PCR utilizzando la metodica TaqMan e con SNaPshot kit (Applied Bi os ys t ems ) .Ir i s ul t at i del l er eaz i oni s onos t at i anal i z z at i cons of t war es peci f i ci .L ’ ampl i f i caz i onedi er bB2s ar àval ut at a su tessuto congelato degli stessi pazienti con metodica TaqMan e sempre con Real Time PCR sarà studiata l ’ espressione allelo-specifica del gene nei tessuti. La presenza del polimorfismo di erbB2 sarà successivamente cor r el at a al l ’ es pr es s i one dit al er ecet t or e,al l as ua ampl i f i caz i one,al l a car at t er i z z az i one pat ol ogi ca del l e paz i ent i ed al loro followup. Lo studio sui riarrangiamenti cromosomici sarà condotto tramite multiple-CGH e questi saranno messi in relazione alla eventuale presenza dei polimorfismi studiati. Saranno inoltre valutate alterazioni di geni chiave dei pathway metabolici, quali p53, ecc. tramite sequenziamento delle regioni hot-spot. 2. Studio del pattern dei cambiamenti genomici nei tumori mammari ereditari non BRCA1- e BRCA2 associati (BRCAx) Responsabile Mangia Anita Ricercatori Associati Paradiso A, Chiarappa P, Tommasi S, Crapolicchio A, Monaco A, Lacalamita R, Zito A, Schittulli F Programma A. Cancerogenesi Parole chiave BRCA1, BRCA2, BRCAX, CGH, Breast Cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi 59 LINEA 1 Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I tumori ereditari al seno non BRCA1/2-associati, detti BRCAx, grazie alla loro eterogeneità rappresentano una notevole fonte di nuove informazioni su quelli che possono essere i geni coinvolti nello sviluppo del tumore mammario ereditario. Tali tumori comprendono un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista istologico, confermando la loro diversa origine genetica e complicando la loro analisi. Diversi geni possono essere coinvolti nella eziologia dei tumori BRCAx, ognuno responsabile del tumore in un piccolo numero di f ami gl i e,equi ndi l ’ anal i s i di linkage è risultata alquanto inefficace oltre che complicata. Le cellule del carcinoma mammario mostrano aberrazioni cromosomiche complesse ed eterogenee, difficili da individuare e studiare con le tecniche di citogenetica cl as s i ca.L ’ i br i daz i one genomi ca compar at a( compar at i ve genomic hybridization, CGH) è una tecnica di citogenetica molecolare che permette di individuare amplificazioni e delezioni cromosomiche in tutti i tipi di tumori, indipendentemente dalla loro attività mitotica e dalla complessità dei cambiamenti cromosomici. Inoltre è possibile utilizzare campioni di tessuto fresco, congelato e paraffinato, con l eoppor t unemodi f i chedel pr ot ocol l odi es t r az i onedelDNA genomi co.E’pos s i bi l ei ndi vi duar ecandi dat i oncogeni al l ’ i nt er no del l er egi oniampl i f i cat e,o s oppr es s or idit umor i ,nel l er egi onidel et e,che pos s ono poies s er es ot t opos t i ad ulteriori studi di tipo molecolare. Lo scopo della nostra ricerca sarà quello di caratterizzare dal punto di vista citogenetico i pattern dei cambiamenti genomici in tumori mammari BRCAx tramite la tecnica di ibridazione genomica comparata (CGH), supportata da tecnica di microdissezione per aumentare il numero di cellule tumorali nei campioni e ridurre la contaminazione di cellule normali. Anal i z z er emocas i di t umor emammar i opr oveni ent i dal l ’ I s t i t ut oOncol ogi codi Bar i ,i ncui ès t at aes cl us al apr es enz a di mutazioni in BRCA1/2. Si tratta di campioni di cui abbiamo a disposizione materiale paraffinato e/o congelato del tumore e campioni di sangue dei pazienti. Contiamo inoltre di arruolare ulteriori pazienti con anamnesi di tipo f ami l i ar e da s ot t opor r e al l o s t udi o, s uppor t at idal l ’ at t i vi t à dels er vi z i o dicons ul enz a genet i ca del l ’ I s t i t ut o Oncologico. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 3. Lo studio sarà così articolato: Selezione dei campioni tumorali sulla base della assenza di mutazioni nei geni BRCA1/2. Estrazione del DNA genomico tumorale da materiale congelato e/o paraffinato utilizzando la tecnica di microdissezione. Ibridazione gnomica comparata (CGH). Acquisizione delle immagini tramite microscopio a fluorescenza e CCD camera Elaborazione delle immagini tramite software dedicato. Elaborazione statistica dei dati ed individuazione delle aberrazioni cromosomiche caratteristiche dei tumori mammari BRCAx Caratterizzazione immunoistochimica delle stem cells nelle forme familiari e sporadiche di carcinoma mammario Responsabile Zito Alfredo Francesco Ricercatori Associati D’ Er r i coD,L oMel eM,L abr i ol aA,Mangi aA, Paradiso A, Digirolamo R, Salvatore C, Schittulli F, Pellecchia A Programma A. Cancerogenesi Parole chiave Immunoistochemical, Stem cells, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Dai dati della letteratura si evince che la valutazione della percentuale delle stem cells nel carcinoma mammario potrebbe avere varie implicazioni per interpretare il porcesso cancerogenenetico della neoplasia mammaria. Di recente individuazione e caratterizzazione, la loro presenza è stata descritta a livello luminale anche tramite studi di tipo immunoistochimico. La disponibilità all'interno dell'Istituto di una larga serie di tessuti tumorali già caratterizzati per alterazioni di BRCA e familiarità, rende possibile uno studio sulla presenza qualiquantitativa di cellule staminali mammarie nei sottogruppi di pazienti diversi per familiarità. Infine, obiettivo dello studio è la determinazione immunoistochimica delle stem cells in una popolazione di pazienti con follow-updi al meno5anni perver i f i car neanchel ’ event ual eval or epr ognos t i co. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 4. Lo studio verrà condotto su 50 casi allestendo 2 sezioni in bianco sulle quali verranno condotte delle indagini di immunoistochimica per le citocheratine 5 e 6. F at t or igenet i ciedepi genet i cinel l ’ epat ocar ci nomaHCV-relato 60 LINEA 1 Responsabile Tommasi Stefania Ricercatori Associati Lacalamita R, Crapolicchio A, Parrella P (S. Giovanni Rotondo), Monaco A, Mangia A, Pelagio G, Trentadue A, Zito A, Simone G, Montemurro S, Gadaleta C, Paradiso A Programma A. Cancerogenesi Parole chiave Methylation, polymorphisms, HCV Altri Enti coinvolti SGR-FG Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse I lvi r usdel l ’ epat i t e C,i ns i eme a quel l o del l ’ epat i t e Bè l a maggi or e caus a del l e mal at t i e epat i che cr oni che e del ’ epat ocar ci noma.I lmeccani s mo s econdo cuii lvi r usHCV det er mi na i lf enot i po pr ecancer os o nonè not o.E’ stato dimostrato che la proteina virale interagisce direttamente con il DNA della cellula ospite come se fosse un elemento regolatorio di geni chiave (es. erbB2, TGFb, c-myc, Rb, p53, ecc.). La nostra ipotesi è che HCV agisca contemporaneamente a differenti livelli nei principali pathways metabolici sia modulando geni a livello trascrizionale sia inducendo variazioni epigenetiche. Obi et t i vo delpr oget t oèl ’ i dent i f i caz i one deimeccani s mimol ecol ar icoi nvol t inel l a car ci nogenes ie pr ogr es s i one del l ’ HCC i nmodel l i i nvi t r oedi nvi voHCV-relati. In particolare sarà valutata in soggetti con HCC HCV-relato e non: l ’ es pr es s i onedi er bB2eT GF -b, che sembrano essere regolati dalla presenza di HCV; l eal t er az i oni epi genet i che( met i l az i one)cher egol anol ’ es pr es s i onedei 2geni . Descrizione Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 5. L ’ anal i s is ar à condot t as us ogget t inor mal i ,s ogget t icon i nf ez i onicr oni che delf egat o ed i nf ez i one da HCV e pazienti affetti da epatocarcinoma con e senza infezione da HCV. Di tutti i soggetti saranno disponibili sangue t es s ut o epat i co.DNA ed RNA s ar anno es t r at t ida s angue e t es s ut iepat i ci .L ’ es pr es s i one deigenii nanal i s i( er bB2, TGFb, ecc.) sarà valutata con Real Time PCR, metodica TaqMan utilizzando geni housekeeping di riferimento. La metilazione dei promotori degli stessi geni sarà studiata con PCR quantitativa metilazione specifica (QMSP-PCR) utilizzando primers e probes specifici per le sequenze metilate e non metilate. I polimorfismi genici che rappresentano un aumento del rischio di infezione da parte del virus (erB2, TGFb, osteopontina) saranno studiati con metodica TaqMan. Valutazione della glicoproteina 90K, PIVKA-II e Protein-C in corso di evoluzione da cirrosi epatica ad epatocarcinoma Responsabile Coviello Maria Ricercatori Associati Programma A. Cancerogenesi Parole chiave 90K, PIVKA-II, Epatocarcinoma Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La glicoproteina 90k (90k/Mac-2BP), appartenente alla superfamiglia degli Scavenger Receptor Cysteine-Rich, è coinvolta principalmente nei processi di difesa immunitaria in corso di infezioni virali e tumori. I livelli circolanti di 90k risultano elevati in pazienti con diversi tipi di neoplasie, malattie autoimmuni, infezioni da HIV e nelle epatopatie cr oni che,s opr at t ut t odaHCV,i ncui cos t i t ui r ebbeunf at t or epr edi t t i vodi mancat ar i s pos t aal l ’ i nt er f er one. La desgamma carbossi-protrombina (DCP), detta anche PIVKA-II (protein induced by vitamin K absence or antagonist II) è cons i der at aunmar kert umor al ecompl ement ar eal l ’ AFPperl adi agnos i di HCC. Obiettivi L ’ epat ocar ci noma( HCC)èunaneopl as i aapr ognos i s ever achecompl i cagr avement eunaper cent ual edi cas i di cirrosi epatica. Attualmente il monitoraggio di questi pazienti, per una diagnosi precoce di HCC, viene effettuata con ecografia e dosaggio di AFP. Scopo di questo studio è la valutazione del possibile ruolo di 90K e PIVKA nel processo evolutivo da epatite cronica a cirrosi fino ad HCC. Risultati e prodotti conseguiti Allo scopo di aumentare la casistica sono stati arruolati n° 40 pazienti con HCC e n° 30 pazienti con metastasi epatiche. Su tale gruppo sono stati effettuati n° 280 dosaggi di proteina C, proteina S e PIVKA-II. Attività previste 50 pazienti epatopatici saranno sottoposti a routine ematochimica, ad accertamento dello stato virale, a visita, ecografia ed eventuale biopsia epatica. I pazienti verranno poi distinti in gruppi con epatite cronica, cirrosi ed HCC e monitorati con il dosaggio di AFP, 90K e PIVKA e protein C. 61 LINEA 1 6. Determinazione di HPV e di P16 nella cervice uterina non neoplastica: studio combinato con LBC Responsabile Caponio Maria Angela Ricercatori Associati Petroni S, Giannone G, Siciliano M, Simone G, Fanizza G Programma A. Cancerogenesi Parole chiave HPV, PCR, P16, LBC, Cervical cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I lr uol odel l ’ over es pr es s i onediP16edel l apr es enz adiHPVnel l acancer os enes i delcar ci nomadella cervice uterina s ono or maidocument at iment r e poco è not os ul l al or or el az i one nel l ’ endocer vi ce pr i ma del l a compar s a di alterazioni morfologicamente rilevabili. Os s er var el apr es enz adi P16i ndonneas i nt omat i chei npr es enz adi HPVel ’ event ual er el azione tra i 2 parametri. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 7. Entreranno in studio 50 donne sottoposte a determinazione di HPV con tecnica PCR senza riscontro citoistologico di lesione endocervicale. Nelle biopsie endocervicali o utilizzando LBC verrà ricercata la presenza di espressione di P16 con metodica immunoistochimica e verificata la presenza di relazione tra questa e la presenza di HPV. p16INK4A come marker di displasia e neoplasia cervicale. Confronto tra metodica PCR e metodica ICA Responsabile Wiesel Sara Ricercatori Associati Caponio MA, Petroni S, Giannone G, Siciliano M, Simone G Programma A. Cancerogenesi Parole chiave HPV, P16, Cervico displana Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La diagnosi citologica e istologica di displasia (CIN) mostra di non avere un alto grado di riproducibilità tra i vari os s er vat or i .Per t ant ol ’ ut i l i z z odiunos peci f i comar k erdi agnos t i codidi s pl as i acomel apr ot ei nap16I NK4A potrebbe essere di aiuto per selezionare i casi che evolveranno in Ca. cervicale. Ridurre il numero di errori nelle diagnosi di lesioni displastiche e neoplastiche della cervice uterina. Infatti come la overespressione della p16 indica la presenza nella cervice uterina del carcinoma o dei suoi precursori, così una bassa espressione o assenza di questa proteina indica la presenza di lesioni reattive Risultati e prodotti conseguiti Aggiornamento al 10/02/2004: Abbiamo selezionato 30 donne con HPV+ (metodica PCR) e con relativo riscontro istologico. In 19 casi è stata confermata la presenza di una lesione preneoplastica o neoplastica della cervice uterina. Sulla casistica verrà effettuata la determinazione di p16 con metodica PCR e con tecnica ICA. Aggiornamento febbraio 2005: Abbiamo arruolato 50 casi così suddivisi; 15 displasie, 15 carcinomi e 20 patologie infiammatorie (metaplasie, erosioni, flogosi papillari,ecc.). Sut ut t i ques t i cas i ès t at aef f et t uat al ar i cer cadel l ’ HPVconmet odi caPCR. Sui 15 casi con displasia è stata effettuata anche la ricerca della p16. Al l os t at oat t ual epos s i amoaf f er mar echei nt ut t iques t icas iès t at ar i vel at as i al apr es enz adel l ’ HPV adal t or i s chi o ,che la presenza della p16 INK 4A . Tale dato peraltro è in accordo con quelli riportati dalla letteratura. Attività previste Entreranno in una prima fase dello studio 30 casi selezionati con lesioni preneoplastiche e neoplastiche del collo uterino, con presenza di HPV rilevata con metodica PCR, e 20 casi di epitelio cervicale normale. Su tutti i casi sarà val ut at al ’ ampl i f i caz i onedel genep16I NK4A,s i aconmet odi caPCR,s i aconmet odi caI CA. 8. St udi oi mmunoi s t ochi mi coperl aCr omogr ani naA nel l ’ endomet r i onor mal e,i per pl as t i coeneopl as t i co Responsabile Labriola Angela Ricercatori Associati D’ Er r i coD,L oMel eM,Di gi r ol amoR,Pal maF ,Ref ol oA,Gar ganoG,Z i t oA,F ani z z aG Programma A. Cancerogenesi 62 LINEA 1 Parole chiave Chromogramina A, synaptophysin Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L a pr es enz a dicel l ul e neur oendocr i ne nel l ’ endomet r i oès t at ar i s cont r at a neicar ci nomia pi ccol e cel l ul ee sporadicamente negli adenocarcinomi endometrioidi. Studi datati con tecniche di impregnazione argentina hanno dimos t r at ol a pr es enz a dicel l ul ear gi r of i l e,ver os i mi l ment eneur oendocr i ne,anchenel l ’ endomet r i onor mal e ed iperplastico. Ver i f i car el apr es enz adi cel l ul eneur oendocr i nenel l ’ endomet r i onor mal e,i per pl as t i coeneopl as t i co. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati raccolti 10 casi di endometrio normale, 10 iperplastici (8 di iperplasia semplice e 2 di iperplasia complessa) e 20 carcinomi sui quali è stata effettuata la determinazione immunoistchimica per la Cromogranina A. Attività previste Verranno studiati con tecniche immunoistochimiche per la cromogranina A 20 casi di endometrio normale, 20 casi di endomet r i oi per pl as t i coe20cas i di adenocar ci nomaomol ogodel l ’ endomet r i o. 9. Studio randomizzato, a doppio cieco, multicentrico con placebo sull'utilizzo della crema al 5% dell'imiquimod prima della terapia ablativa per i condilomi ano-genitali esterni Responsabile Fanizza Giuseppe Ricercatori Associati Falco G, Kardhashi A Programma A. Cancerogenesi Parole chiave HPV, condilomata, skin Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I condilomi esterni ano-genitali, la MST più frequente, sono correlati con la infezione da HPV (maggiormente di tipo 6 e 11). Le terapie ablative, particolarmente la laserterapia, DTC e crioterapia, sono spesso utilizzate, particolarmente per le lesioni estese ed interne. Il tassi di ricaduta dopo le ablazioni sembra altamente variabile (395%). L'efficacità dell'imiquimod è stato già dimostrato. Il suo utilizzo locale aumenta la sintesi di RNAm e diverse citokine (es IFN-α,I L -12, IL-1). Si pensa che sia la clearance virale che il basso tasso di ricaduta esercitati dalla applicazione locale dell'imiquimod sono dovuti alla persistenza della memoria immunitaria cellulare, locale, s peci f i ca cont r oHPV medi at a dail i nf oci t iT .I nl et t er at ur ai lt as s odir i cadut a dopol ’ appl i caz i onedelf ar macoèdi 15% paragonato con 65% della sola terapia ablativa. Primario: Confrontare il tasso di ricaduta dopo 24 settimane dalla terapia ablativa in soggetti con condilomi esterni tra il gruppo trattato con imiquimod (3 applicazioni settimanali per 4 settimane prima della ablazione) e quello con veicolo-placebo con lo stesso schema. La ricaduta è definita come lesione accertata dall'investigatore nella zona trattato con il farmaco. Obiettivi secondari: 1) tempo di ricorrenza in ciascun gruppo 2) Misurare la riduzione dei condilomi dopo sola l'applicazione del farmaco 3) confrontare gli effetti cosmetici dopo 4, 12, 24 settimane dopo la terapia ablativa nei due gruppi 4) valutare la tollerabilità dei due trattamenti 5)Valutare la percentuale delle pazienti nelle quali la lesione scompare prima della terapia ablativa 6) valutare il numero delle lesioni nuove (fuori dalla zona trattata) in ciascun gruppo. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 10. Studio randomizzato, a doppio cieco, multicentrico con placebo. Primo gruppo: Imiquimod (crema 5%) 3 volte alla settimana per 4 settimane; dopo 2 settimane terapia ablativa per curare tutte le lesioni rimanenti; Secondo gruppo: Veicolo (crema) 3 volte alla settimana per 4 settimane; dopo 2 settimane di follow-up terapia ablativa per curare le lesioni rimanenti. Alla prima visita, dopo un consegno informato, se la paziente si include nello studio, si procede con la valutazione clinica e dopo 2 settimane si esegue la randomizzazione in rapporto 1:1 tra farmaco e placebo. Il trattamento dura 4 settimane e dopo 3 settimane di followup si esegue la terapia ablativa. Le partecipanti ritorneranno per le visite di controllo dopo 4,12 e 24 settimane. In caso di ricaduta la paziente completa lo studio, perché è stato raggiunto l'obiettivo primario. Valutazione delle mutazioni del protooncogene RET nella diagnosi delle neoplasie maligne della tiroide Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati Simone G, Paradiso A, Giorgino F, Logoluso F (Università di Bari) 63 LINEA 1 Programma A. Cancerogenesi Parole chiave Protooncogene RET, malignant neoplasm of thyroid Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I pazienti affetti da patologia tiroidea presentano caratteristiche mutazioni del proto oncogene RET, la cui frequenza sarebbe in diretta proporzione al tipo di patologia tiroidea presentata, variando quindi da una bassa percentuale nei processi iperplastici semplici, ad elevate percentuali nel carcinoma anaplastico. Obiettivo della ricerca è la valutazione della possibilità di utilizzare frequenza e penetrazione delle mutazioni del gene RET quale fattore prognostico nella pianificazione terapeutica dei pazienti affetti da patologia neoplastica maligna tiroidea, aggiungendo il valore di tale dosaggio ai criteri già adottati nelle linee guida per l'assegnazione dei pazienti affetti da neoplasia tiroidea alle categorie di rischio, con conseguente modulazione degli atti terapeutici eventualmente successivi. Risultati e prodotti conseguiti Il progetto ha visto individuare le casistiche cliniche ed approntare le tecniche laboratoristiche su citologico e istologico. Si sta procedendo alla caratterizzazone immunoistochimica. Attività previste I campioni istologici provenienti da pezzi operatori di pazienti affetti da patologia neoplastica maligna tiroidea e i campioni citologici di neoplasie maligne ottenuti mediante agoaspirato saranno sottoposti a ricerca e valutazione della frequenza delle mutazioni del protooncogene RET mediante metodica immunoistochimica e/o mediante studio biologico molecolare. I risultati verranno successivamente confrontati, mediante analisi multivariata, alle caratteristiche anamnestiche di ciascun paziente, ai successivi trattamenti e alla storia clinica post trattamento, in modo da poter correlare la valutazione qualiquantitativa delle mutazioni del gene RET con le variazioni dei risultati dei trattamenti eseguiti. 11. Ruolo del pathway NHERF1/EGFR nella progressione, motilità ed invasione neoplastica Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Reshkin S, Bellizzi A Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave NHERF1, EGFR, invation, migration Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L a pr ogr es s i one neopl as t i ca e l ’ i nvas i one met as t at i ca s ono di r et t e da s peci f i cis egnal idi traduzione, finemente organizzati e compartimentalizzati in strutture cellulari dirette dal citoscheletro insieme con proteine "impalcatura"; queste ultime organizzano altre proteine in complessi per dare specificità di azione e di localizzazione alle cascate di traduzione di segnale. NHE1 (Na+/H+ exchanger isoform 1) ed il suo fattore di regolazione NHERF1 sono due candidate a questo ruolo di "proteine impalcatura", in quanto organizzano le cascade trasduzionali per promuovere la trasformazione (FASEB J. 2000 Nov;14(14):2185-97 Na+/H+ exchanger-dependent intracellular alkalinization is an early event in malignant transformation and plays an essential role in the development of subsequent transformation-associated phenotypes. Reshkin SJ, Bellizzi A, Caldeira S, Albarani V, Malanchi I, Poignee M, Alunni-Fabbroni M, Casavola V, Tommasino M) e la progressione neoplastica, la motilità (Biol Chem. 2000 Feb 25;275(8):5361-9. Phosphoinositide 3-kinase is involved in the tumor-specific activation of human breast cancer cell Na(+)/H(+) exchange, motility, and invasion induced by serum deprivation.Reshkin SJ, Bellizzi A, Albarani V, Guerra L, Tommasino M, Paradiso A, Casavola V) ed invasione (Breast Cancer Res. 2004;6(6):R616-28. The Na+-H+ exchanger1 induces cytoskeletal changes involving reciprocal RhoA and Rac1 signaling, resulting in motility and invasion in MDA-MB-435 cells. Paradiso A, Cardone RA, Bellizzi A, Bagorda A, Guerra L, Tommasino M, Casavola V, Reshkin SJ), l ’ apopt os icel l ul ar e del l e cel l ul et umor al i . Recentemente Lazar et al. hanno identificato la proteina Na(+)/H(+) exchanger regulatory factor (NHERF) come un componente molecolare che stabilizza il recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFRs) alla superfice cellulare, riducendo quindi la regolazione negativa del recettore, coinvolto nei processi di proliferazione, invasione (Int J Mol Med. 2003 Jul;12(1):131-4 ErbB2 and the antimetastatic nm23/NDP kinase in regulating serum induced breast cancer invasion. Tommasi S, Fedele V, Crapolicchio A, Bellizzi A, Paradiso A, Reshkin SJ) e metastatizzazione, ed overespresso nei carcinomi di mammella dove ha acquisito una rilevanza prognostica e predittiva. Il significato biologico delle proteine della famiglia di NHERF e delle proteine con domini PDZ ad essa relate come le EGFRs non è ancora ben conosciuto; inoltre la rilevanza della relazione tra ques t epr ot ei neei pr oces s i f i s i opat ol ogi ci comei l cancr oèanch’ es s adadef i ni r e. Primo anno: ver r àdi mos t r at al ’ i nt er az i onet r aNHERF 1eEGF Ret r aques t e due proteine ed altre coinvolte in processi dir egol az i one e coor di naz i one dis peci f i cis i s t emidit r aduz i one dis egnal e.I nol t r e ver r à mi s ur at ol ’ ef f et t o del l ’ es pos i z i one a di f f er ent ii ni bi t or i di t i r os i no chi nas is u NHERF 1. L a l ocal i z z az i one s paz i o t emporale e l ’ or gani z z az i onedeis egnal idit r aduz i onecoi nvol t inel l ’ i nt er az i oneNHERF 1/ EGF Ri npi at t af or mes t r ut t ur al is ar ài nf i ne studiata. 64 LINEA 1 Secondo anno: ver r àchi ar i t ol ’ ef f et t odi i ni bi t or i di t i r os i nochi nas i s ul l af unz i onedi NHE1,percapi r ei l s uor uolo come i nt egr at or edel l ’ az i onedegl i i ni bi t or idi t i r os i nochi nas i conl eal t er az i oni f i nal i delf enot i poneopl as t i co( pr ol i f er az i one ed invasione). I nol t r e ver r à chi ar i t ol ’ ef f et t os u NHE1delpat hwaydit r as duz i one dels egnal e at t i vat o dur ant el ’ es pos i z ione agli i ni bi t or it i r os i nochi nas i ciat t r aver s ol ’ us o dii ni bi t or i/ at t i vat or ididi f f er ent ichi nas i ,f os f at as i ,G pr ot ei ne e ol i gonucleotidi antisenso di queste proteine. Questo permetterà di costruire un modello di interazione tra NHERF1/EGFRs e di veri f i car el ’ ut i l i t à diuna pr ot ei na dit r aduz i one s peci f i ca ( qual e NHE1e NHERF 1)come un pot enz i al et ar get terapeutico. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 12. Le interazioni proteina-proteina verranno studiate mediante metodiche di coimmunoprecipitazione e protein pulldown.L a modul az i one del l ’ es pr es s i one diNHERF 1ver r às t udi at a( A)r i ducendo l ’ es pr es s i one del l ’ mRNA diNHERF 1 con oligonucleotidi antisenso contro il translational start sites o con siRNA specifici per NHERF1 e (B) overespressione di NHERF1 con la trasfezione di full-length NHERF1 in vettori pCDNA. Verrà determinato il dominio necessario per l ’ i nt er az i oneconEGFRsat t r aver s omut az i oni del PDZ 1ePDZ 2bi ndi ngdomai n,ot r oncandoi l c-terminal ERM-binding domain. Le alterazioni del l ’ es pr es s i onedi NHERF 1ver r annoes ami nat et r ami t el ’ anal i s i dei l i vel l i di mRNA,RT -PCR and Real Time-PCR e dei livelli di proteina tramite immunobloting e confocal immunofluorescence. L ’ at t i vi t à del l ’ NHE1 ver r às t udi at a medi ant e met odi che dis pet t r of l uorimetria, mentre la risposta in termini di proliferazione e capacità invasiva agli inibitori di tirosinochinasi verrà valutata tramite Boyden Chamber and MTT assey rispettivamente. Immunofenotipizzazione delle lesioni primitive e metastatiche, epatiche e polmonari, e nei versamenti neoplastici su materiale citologico Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Caponio MA, Giannone S, Petroni S, Ranieri G, GadaletaC Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Immunocytochemistry, FNA, cytology Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La diagnostica differenziale tra lesioni primitive e metastatiche presenta notevoli difficoltà e richiede spesso l ’ i mmunof enot i pi z z az i one con tecnica immunoistochimica. Alcuni anticorpi hanno suscitato di recente notevole interesse, ma sono stati utilizzati in prevalenza su materiale istologico, mentre la diagnosi di malignità viene in genere eseguita su materiale citologico. Valutare la sensibilità e specificìtà diagnostica su prelievi eseguiti con FNA da noduli polmonari o epatici di un certo inquadramento diagnostico (primitivo o metastatico) e su liquidi di versamento nelle sierose pleurica e peritoneale in pazienti affetti da neoplasia avanzata dei seguenti anticorpi: citocheratine 7 e 20, Transcription factor –1(TTF1). Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 32 campioni di FNA (26 epatici e 6 polmonari sui quali è stata determinata con metodica ICA la presenza di CK 7 e 20. Alcuni ancticoepri (Ber-4 e CEA poli) non sono tuttora disponibili ed altri sono stati acquisiti solo di recente. La CK7 è risultata positiva in 17/26 lesioni epatiche ed in 5/6 lesioni polmonari, dimostrando particolare sensibilità nelle metastasi epat i cheenel l ’ adenocar ci nomapol monar e.L aCK20hadat or i s ul t at ii nf er i or i al l ’ at t es a con 7/ 26 l es i oniepat i che pos i t i ve ed 1/ 6l es i nipol monar i .Di ver s icas imor f ol ogi cament e accer t at idi metastasi da adenocarcinoma intestinale sono risultate negative t ant odai ndur r el ’ us odinuovimar ker sdi agnos t i ci (CD X2) nella routine. Attività previste Entreranno in studio 30 agoaspirati epatici e 20 polmonari fissati in formalina tamponata ed inclusi in paraffina, nei quali verrà determinata con tecnica ICA la presenza di citocheratine 7-20 e TTF1, a-fetoproteine e CEA ( pol i cl onal e) . Negl i agoas pi r at i epat i ci ver r à ut i l i z z at o anche l ’ ant i cor po monocl onal e MOC-31. Analoga os s er vaz i one s ar à condot t a anche s ul i qui didiver s ament os i er os o conl ’ aggi unt a diant i cor po monoclonale BEREP4 e/o calretinina. 13. Studio quantitativo e qualitativo della popolazione linfocitaria nel linfonodo sentinella nelle pazienti con carcinoma mammario Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Z i t oA,D’ Er r i coD,Schi t t ul l i F ,D’ Ami coC,Abbat eI Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Altri Enti coinvolti 65 LINEA 1 Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione II linfonodo sentinella (LS) è il primo linfonodo o gruppo di linfonodi che riceve linfa direttamente dal tumore. Pertanto oltre ad essere il primo ad essere interessato da eventuali metastasi è anche il primo ad essere stimolato dagli antigeni tumorali. L'obiettivo del progetto è verificare se esiste una diversa distribuzione quantitativa e qualitativa della popolazione linfocitaria nel LS rispetto ai linfonodi non sentinella (LNS) nelle pazienti con carcinoma mammario. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati testati i livelli sierici di Ca 15.3 (con metodo ELISA) e di MUC-1 nei tessuti di ca mammario e relativi linfonodi sentinella di 30 pazienti sottoposte ad intervento di mastectomia o quadrantectomia presso l'U.O. di Senologia del nostro Istituto. Si procederà alla valutazione dell'analisi statistica dei risultati ottenuti. Attività previste Nei 30 casi relativi alla fase di apprendimento della tecnica del LS, per i quali è presente sia il LS che i LNS, verranno eseguite le seguenti indagini di immunoistochimica: CD20, I9G, catene k e lambda, CD45 RO, CD15, CD30, CD3,CD4, CD8, CD68, CD 21, CD25,CD54, EMA a CD227 (MUC1); contestualmente verranno determinate le concentrazione sierica del CA 15.3 (in ELISA) e la presenza di IgG e IgM circolanti anti-MUC1 e linfociti T circolanti. 14. Correlazione tra espressione tissutale e livelli sierici del MUC-1 in pazienti con carcinoma mammario Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Un requisito essenziale per la pianificazione delle strategie terapeutiche utili per il carcinoma mammario è l'identificazione, ad uno stadio precoce, dei pazienti ad alto rischio di ricorrenza. I marcatori tumorali sono stati inclusi tra le diverse variabili prognostiche che sono state studiate per tentare di migliorare il processo risolutivo. Il MUC1 (anche definito Ca 15.3) é una glicoproteina transmembrana circolante definita tramite anticorpi monoclinali che rappresenta il maggior componente dell'epitelio duttale della ghiandola mammaria ed ha un ruolo importante nell'adesione cellulare favorendo il distacco cellula-cellula a cellula-matrice extracellulare (ECM); valori elevati di tale marcatore tissutali e sierici potrebbero essere, quindi, alla base della diffusione metastatica del tumore. Obiettivi di tale studio saranno i seguenti: correlare i valori sierici pre-intervento con l'espressione tissutale del MUC1 in pazienti con carcinoma mammario valutare il valore prognostico dei livelli sierici e tissutali del MUC1 al momento della diagnosi iniziale di carcinoma mammario effettuare un follow-up della durata di 3 anni delle pazienti arruolate per valutare quelle che restano libere da malattia a quelle che sviluppano metastasi e per valutare se un valore alto di MUC1 pre-intervento può essere considerato un addizionale indicatore utile per la diagnosi di carcinoma mammario. Risultati e prodotti conseguiti Sono state arruolate 100 pazienti operate per carcinoma mammario. Ognuna di loro è stata inserita in un database contenenti le informazioni riguardanti i parametri clinico-patologici, lo stato recettoriale, l'espressione del MUC-1 su tessuto e i livelli sierici preoperatori del Ca 15.3 dosato in chemioluminescenza. E' in corso l'elaborazione statistica e la stesura di un manoscritto. Attività previste Saranno arruolate 100 pazienti con carcinoma mammario; ad ognuna di loro sarà effettuato un prelievo sierico immediatamente prima dell'intervento e verranno stoccati a 80°C frammenti di tessuto neoplastico proveniente da ogni paziente sottoposta a mastectomia o quadrantectomia.Su tali campioni verrà effettuato il dosaggio sierico del Ca 15.3 in chemioluminescenza (IMMULITE 2000) a sarà valutata la rispettiva concentrazione tissutale in immunoistochimica. Contestualmente sarà compilato un database the raccoglierà informazioni epidemiologiche,cliniche,istologiche e biochimiche di tutte le pazienti. 15. Fattori predittivi di invasione stromale nel carcinoma in situ della mammella Responsabile Zito Alfredo Francesco Ricercatori Associati D’ Er r i coD,L oMel eM,L abr i ol aA,Dapr i l eR,Mos s aG,Ref ol oA,Pel l ecchi aA,S chi t t ul l i F Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave CDIS, breast cancer 66 LINEA 1 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Il numero di carcinoma intraduttale DCIS è in continuo incremento, grazie allo screening e alle tecniche di biopsia stereotassica. La percentuale di carcinomi invasivi occulti associati a DCIS soprattutto nella sua varietà comedoni caès t i mat oi nl et t er at ur adal 6al 21%.Ques t or i s chi ohai ndot t ogl i es per t i del “Cons ens usConf er enceof Phyl adel phi a”s ul l i nf onodos ent i nel l adi r accomandar et al epr ocedur aanches ui DCI S. In questo studio ci proponiamo di studiare la membrana basale dei DCIS correlandola alla neoangiogenesi, alla r eaz i ones t r omal eeal l ’ i nf i l t r at ol i nf oci t ar i oper i dut t al echepot r ebber oes s er ees pr es s i onimor f ol ogi chepr edi t t i vedi invasività. Risultati e prodotti conseguiti Dalla casistica del Laboratorio di Istopatologia sono stati selezionati 20 casi di carcinoma intraduttale di alto grado, 15 casi di carcinoma intraduttale con aspetti microinvasivi e 15 casi di carcinoma duttale infiltrante prevalentemente in situ. Su tutti i casi si è già proceduto alla determinazione immunoistochimica per il CD34 per la valutazione della componente angiogenetica. Attività previste Verranno studiati 20 casi di DCIS di tipo comedonico, 15 casi di DCIS con aspetti microinvasivi e 15 casi di CDI prevalentemente in situ. Verranno eseguite le seguenti indagini di immunistochimica per la Laminino e il collageno IV per lo studio della membrana basale, il CD34 per la neoangiogenesi attraverso la valutazione della densità microvasale intratumorale e il CD20 e il CD45RO per lo studio della popolazione linfocitaria periduttale. 16. Studio della laminina 5 in pazienti con carcinoma della mammella Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Schittulli F, Giannelli G, (Univ. Bari), Daniele A, Abbate I, Coviello M Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2004 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La comparsa di metastasi rappresenta il più importante fattore prognostico sfavorevole in pazienti con carcinoma della mammella. La laminina 5, uno dei principali costituenti della membrana basale, ha un ruolo chiave nei processi di migrazione e metastatizzazione delle cellule tumorali quando viene proteolizzata dalla Metalloproteasi della matrice in particolar modo dalla MMP-2 e dalla MT1-MMP. L'obiettivo di tale studio sarà quello di valutare la concentrazione tissutale della laminina 5 in pazienti con ca mammario più invasivo e metastatico rispetto a quelle con carcinoma mammario meno diffuso e non metastatico allo scopo di valutare se la concentrazione della laminina varia quantitativamente nelle due forme di tumore. Risultati e prodotti conseguiti Sono state arruolate 20 pazienti con ca mammario non metastatico e 20 pazienti con ca mammario metastatico sottoposte ad intervento di mastectomia o quadrantectomia nell'U.O. Day Surgery del nostro Istituto; per ognuna di loro si è ottenuto il corrispettivo campione di siero e di tessuto che sono stati immediatamente congelati a -80°C. È stata effettuata la omogeneizzazione dei tessuti con Microdismembratore automatico utile per l'estrazione del cytosol. Nei prossimi mesi si effettuerà l'analisi qualitativa e quantitativa della laminina 5 mediante Western blot. Attività previste Saranno arruolate 80 pazienti con carcinoma mammario metastatico e 80 con carcinoma non metastatico, da ognuna dies s es ipr el ever à un’ al i quot a dit es s ut oi s t ol ogi cot umor al edur ant el ' i nt er vent odiquadr ant ect omi ae/o mastectomia che verrà immediatamente congelato sino al suo utilizzo. Successivamente ogni campione verrà omogeneizzato al Microdismembratore e su ognuno verrà quantizzata, mediante elettroforesi la concentrazione della Laminina 5. In caso non si riscontri una significativa differenza di concentrazione tra i 2 gruppi arruolati si procederà all'analisi qualitativa della laminina analizzando la differenza tra le catene Gamma2 con PCR e infine si valuterà il pattern elettroforetico delle catene Gamma-2 con Western Blot per evidenziare se la laminina quando proteolizzato dalla MMP-2 e MT1-MMp, promuove la migrazione e l'invasione delle cellule. 17. Determinazione di Her/2-neu nel carcinoma lobulare invasivo Responsabile Petroni Stella Ricercatori Associati D’ Amico C, Giannone G, Siciliano M, Rubini V, Simone G Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave FISH, NEU, Breast cancer 67 LINEA 1 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Dai dati r i por t at i i nl et t er at ur aemer gonor i s ul t at i s pes s odi s cor dant i s ul l ’ es pr es s i onedi Her / 2-Neu nel CLI (carcinoma l obul ar ei nvas i vo) .I n par t i col ar e vi ene s pes s os egnal at ol ’ as s oci az i one dit al ei s t ot i po con l ’ i per es pr es s i one del l a pr ot ei na e nonconl ’ ampl i f i caz i one delgene.L ’ obi et t i vo diques t os t udi o è quel l o dival ut ar el ’ i per es pr es s i one e l ’ ampl i f i caz i one del l ’ Her / 2s ut ut t iicas idiCL Ioper at ipr es oi lnos t r oI s t i t ut o.I lpr es ent es t udi o val ut er à anche l a possibilità di interagire con altri centri di Anatomia Patologica meridionali utilizzando il sistema di Telepatologia TESEO. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 18. Entreranno nello studio minimo 50 casi di carcinoma della mammella su cui è stata fatta diagnosi di CLI. Su tutti verrà ver i f i cat as i al ’ ampl i f i caz i onedelgeneHer / 2-Neuconmet odi caF I S Hs i al ’ es pr es s i onedel l apr ot ei naP185con metodica immunoistochimica. Profilo di espressione genica nella metastatizzazione del carcinoma del colon Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Tommasi S, Crapolicchio A, Monaco A, Mangia A, Pelagio G, Lacalamita R, Trentadue A, Zito F, Simone G, Montemurro S Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Microarray, metastasis, colon carcinoma Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Numerosi aspetti della progressione clinica del carcinoma del colon rimangono ancora incompresi. Di grande importanza risultano in particolare la conoscenza delle modalità di diffusione della malattia nelle sedi metastatiche e della predizione della efficacia dei vari chemioterapici comunemente utilizzati. Recentemente le tecnologie micro-array sono state applicate a numerosi modelli strumentali permettendo di ottenere profili di espressione di migliaia di geni chiarendo il coinvolgimento di singoli biomarcatori o pathways cellulari in specifici processi. Il presente progetto si prefigge di studiare il profilo di espressione dei geni coinvolti nel processo di metastatizzazione anal i z z ando l ’ es pr es s i one di f f er enz i al e delpr of i l o geni co nel l e var i es edidimal at t i a delcar ci noma delcol on. Inoltre, in pazienti omogeneamente trattati con farmaci citotossici (CPT- 11 or OXA based regimens), la disponibilità di materiale patologico incluso in paraffina permetterà di studiare profili di espressione genica predittivi di risposta cl i ni caai var i f ar maci .L ’ as pet t opr obabi l ment epi ùi nt er es s ant es ar àcos t i t ui t odal l apos s i bi l i t àdi anal i z z ar ei ns ubs et di paz i ent i anchel ’ ef f i caci acl i nica del farmaco rispetto alle caratteristiche non solo del tumore primitivo ma anche delle metastasi. Lo studio sarà condotto su pazienti operati per carcinoma colorettale. Saranno studiati profili di espressione genica con 2 obiettivi: 1.Identificazione di geni associati alle metastasi epatiche da carcinoma del colon 2.Regolazione di geni target da parte dei farmaci maggiormente utilizzati in questa neoplasia Risultati e prodotti conseguiti Attività previste L'analisi sarà condotta su 20-30 pazienti affetti da carcinoma del colon da cui saranno ottenuti frammenti di tessuto neoplastico primitivo, metastatico e, dove possibile, tessuto sano prelevato da regioni distali rispetto al tumore. Itessuti saranno microdissezionati, l'RNA sarà estratto con kits commerciali e amplificato con l'utilizzo di promotori T7. L'RNA da tessuto tumorale e quello da tessuto metastatico saranno rispettivamente marcati con i fluorocromi Cy3dCTP e Cy5-dCTP. Saranno costruiti specifici chips per microarray utilizzando geni selezionati dal database UniGene del National Center for Biotechnology Information. L'ibridazione, la rivelazione e l'analisi dei risultati sarà condotta su piattaforma Affimetrix. Per l'analisi dei cluster sarà utilizzato il software in dotazione alla piattaforma tecnologica e un software disponibile on-line (menome-www5.stanford.edu/MicroArray/ SMD/restech.html). Il rapporto dell'intensità di fluorescenza dei 2 fluorocromi indicherà l'aumento o la diminuzione dell'espressione dei singoli geni nella metastasi rispetto al tessuto primitivo. I geni che sembreranno differentemente espressi nei 2 tessuti, saranno studiati più dettagliatamente. L'espressione degli stessi sarà quantizzata tramite Real Time PCR utilizzando metodica TaqMan. Regolazione di geni target da parte dei farmaci maggiormente utilizzati in questa neoplasia: L'ibridazione, la rivelazione e l'analisi dei risultati sarà condotta su piattaforma Affimetrix come descritto. I geni che sembreranno differentemente espressi nei 2 tessuti, saranno studiati più dettagliatamente. L'espressione degli stessi sarà quantizzata tramite Real Time PCR utilizzando metodica Taq-Man. L'analisi sarà condotta su pazienti affetti da carcinoma del colon trattati con CPT-11 o Oxaliplatino i cui tessuti 68 LINEA 1 neoplastico e normale prelevato in posizione distale sono inclusi in paraffina. I tessuti saranno microdissezionati e l'RNA estratto. L'RNA da tessuto tumorale e quello da tessuto normale saranno rispettivamente marcati con i fluorocromi Cy3-dCTP e Cy5-dCTP. Saranno costruiti specifici chips per microarray utilizzando geni che rientrano nel pathway metabolico dei geni target dei 2 farmaci oxaliplatino e CPT-11 (geni legati al ciclo cellulare e alla risposta apoptotica e geni di riparo del DNA). 19. Ruolo della Cromogranina A nei tumori neuroendocrini: studio sierologico ed immunoistochimico Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma B. Invasione e metastatizzazione Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La Cromogranina A (CgA) è una proteina appartenente alla famiglia delle granine, costituita da 439 aminoacidi (P.M. 49 KDa) e presente nei granuli cromaffini delle cellule dei tessuti neuroendocrini, dalle quali è secreta insieme ad amine e peptidi.Sebbene non sia ben noto il meccanismo d'azione,la Cromogranina A agisce come proormone e la sua proteolisi, tessuto#specifica, rilascia peptidi biologicamente attivi (vasostatina, cromostatina, pancreastatina ecc.)che hanno diverse funzioni autocrine a paracrine. E’s t at a ampi ament et es t at al ' i mpor t anz a del l a det er mi naz i one i mmunoi s t o-chimica della Cromogranina A nel definire la componente neuroendocrina di diverse neoplasie; al contrario non ci sono dati significativi riguardanti il ruolo della CgA come marcatore circolante. In questo ultimo caso, infatti, non ci sono molti lavori che dimostrino la sua specificità nella differenziazione tra tumori neuroendocrini e non#neuroendocrini e la sua sensibilità nell'individuazione dei piccoli tumori neuroendocrini.Tuttavia elevati livelli serici di CgA sono stati riscontrati in pazienti con carcinomi neuroendocrini di diversa natura. Lo scopo del nostro progetto è quello di valutare l'eventuale correlazione tra dosaggio serico e determinazione immunoistochimica della CgA nella diagnosi a nel follow-up dei carcinomi neuroendocrini. Risultati e prodotti conseguiti Attualmente sono stati dosati i campioni sierici di 47 pazienti (24 SCLC, 10 ca mammario, 2 ca prostata, 6 ca colon retto e 5 tumori neuroendocrini) e 12 soggetti sani (personale di laboratorio o volontari). Finora sono tornati alla nostra osservazione 5 pazienti (3 SCLC, 1 carcinoide e 1 ca colon) in trattamento con octreotide, dei quali é stato possibile seguire la risposta alla terapia. E' ancora in corso la correlazione dei livelli sierici di Cromogranina A con i dati della tecnica immunoistochimica per i pazienti di cui si dispone anche del campione tissutale Attività previste Nei tre anni di durata del nostro progetto saranno arruolati 150 pazienti con carcinomi del polmone, della prostata, della mammella a del colon-retto. I campioni di siero di ciascun paziente verranno utilizzati per determinare il livello della Cromogranina A circolante, effettuando un dosaggio "a sandwich" con doppio anticorpo, in cui i campioni e l'anticorpo anti-Cromogranina A coniugato alla perossidasi sono incubati simultaneamente in micropozzetti rivestiti con anti-Cromogranina A.Contestualmente verrà determinata la presenza della proteina mediante tecnica immunoistochimica su campioni di tessuto fissati in paraffina. 20. Alterazioni della coagulazione nelle neoplasie e nelle malattie cardiovascolari Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Coviello M, Venneri MT, De Luca Tupputi Schifosa L, Paparella D, Galeone A (Univ. Bari) Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2004 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I pazienti neoplastici hanno un'elevata incidenza di complicanze dei sistema emocoagulativo. Tale incidenza aumenta significativamente durante gli interventi chirurgici essendo, questi, responsabili dell'attivazione del sistema infiammatorio e coagulativo. E' stato visto, infatti, the nel cor s o di i nt er vent iper l ’ i mpi ant o dibypas s cardiopolmonari, in cui si fa uso della circolazione extracorporea, il contatto con la superficie del circuito, l'ipotermia ed altri fattori possono danneggiare seriamente i globuli rossi, leucociti, piastrine ed altri fattori plasmatici a cellulari. Obiettivo della ricerca è essenzialmente quello di esaminare n. 20 pazienti con neoplasie a n. 20 pazienti senza 69 LINEA 1 neoplasie, afferenti all'U.O. di Cardiochirurgia - Università di Bari, sottoposti a CABG (coronary artery bypass grafting) con l'uso di circolazione extracorporea per la valutazione degli indici di attivazione piastrinica, di attivazione della coagulazione a di emolisi. Risultati e prodotti conseguiti La prima fase dello studio è stata conclusa con la pubblicazione del lavoro: Paparella D., Galeone A., Venneri M.T., Covi el l oM. ,Vi s i cchi oG. ,Cappabi anca G. ,Mas el l iG. ,Mar r audi no N. ,Quar ant a M. ,DeL uca T upput iSchi nos a L“ Blood damage related to cardiopulmonary bypass. In vivo and in vitro comparison of two different centrifugal pumps ” .Asaio Journal 473-8, 2004 I.F.: 1.152. Nella seconda fase dello studio sono stati arruolati altri 31 pazienti per i quali sono stati dosati, in tempi pre intra e post intervento opportunamente stabiliti , il PF1+2, TF, tPA, PAI1 e D-Dimeri perunt ot al edi217dos aggi .E’s t at ocr eat ounnuovodat abas er el at i voaques t ipaz i ent ieir i s ul t at idit al idos aggi sono in fase di elaborazione e saranno oggetto di un ulteriore lavoro. Attività previste I dosaggi di TF (tissue factor), PF#4, PF1,2, P selectin, beta tromboglobulina, saranno effettuati con metodica di immunoenzimatica (ELISA) su campioni di siero a plasma opportunamente congelati in azoto liquido a successivamente conservati a -80 C. 21. Caratterizzazione dei livelli di VEGF in differenti frazioni ematiche di pazienti affette da ca. mammario Responsabile Coviello Maria Ricercatori Associati Quaranta M, Ranieri G, Venneri MT, Daniele A Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave Breast cancer, VEGFR-1, VEGFR-2-ER e PgR Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L'angiogenesi tumore associata costituisce un meccanismo importante nel processo della cancerogenesi e della progressione tumorale. Tra i fattori angiogenici che stimolano la formazione di nuovi capillari il più importante è il Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF). I dati della letteratura indicano che la densità vascolare della massa tumorale è correlata al grado di metastatizzazione e sembra avere un valore prognostico anche in relazione all'outcome della malattia. Le pazienti arruolabili per lo studio saranno sottoposte a prelievi ematici in condizioni metodologiche standardizzate, prima dell'intervento chirurgico al fine di determinare , con metodiche di immunoenzimatica, i livelli di VEGF libero e totale, VEGFR-1 solubile e VEGFR-2 nelle diverse frazioni solubili. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 22. Lo studio si propone di selezionare una casistica di 30 soggetti sani di controllo, 50 pazienti con patologia displastica e 100 pazienti affette da carcinoma mammario, sottoposte ad intervento chirurgico presso il nostro Istituto per :1) determinare il livello intratumorale di VEGF libero e totale e nelle diverse frazioni solubili (siero e plasma); 2) correlare i parametri angiogenici con le caratteristiche clinicopatologiche delle pazienti al fine di valutare l'aggressività biologica della neoplasia e il suo significato prognostico. Vascular Endothelial Grow Factor in soggetti normali di controllo, in pazienti con lesioni preneoplastiche ed in pazienti con carcinoma del colon-retto: possibile significato biologico nella cancerogensi intestinale Responsabile Pellecchia Antonio Ricercatori Associati Ranieri G, Coviel l oM,S cot t oF ,DeCegl i eA,Cat al anoV,D’ Er r i cD,Quar ant aM Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave VEGF, Colon cancer, carcinogenesis Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L ’ angi ogenes i èf ondament al eperl apr ogr es s i oneneopl as t i ca.I lpi ùi mpor t ant ef at t or eangi ogenet i coèi l Vas cul ar Endothelial Growth Factor (VEGF), dotato di azione mitogenica ed anti-apopt ot i cas ul l ecel l ul eendot el i al i .E’s t at o dimostrato che le concentrazioni sieriche e/o plasmatiche del VEGF si correlano con una prognosi peggiore, inoltre tali concentrazioni possono predire la risposta ai trattamenti anti-neoplastici (chemioterapia e radioterapia). Tutta via non sono ad oggi pubblicati studi che abbiano indicato i livelli plasmatici di VEGF in rapporto ad una linea di 70 LINEA 1 cancerogenesi intestinale comprendente: soggetti sani di controllo,precancerosi intestinali (retto-colite ul-ceroso emorragica polipi intestinali, poliposi rettocolica). Lo studio si propone di caratterizzare, sotto il profilo biologico, i livelli circolanti di VEGF nel plasma in soggetti sani di controllo ed in pazienti affetti da lesione pre-neoplastiche del colon-retto e carcinoma del colon-retto. In particolare sarà importante verificare se le concentrazioni plasmatiche di VEGF subiscano incrementi significativi nel l es ot t opopol az i oniogget t o dis t udi o alf i ne diver i f i car el ei pot es ir el at i ve al l ’ i mpor t anz a delpept i de angi ogenetico nella cancerogenesi colo-r et t al eel ’ importanza della frazione plasmatici (rispetto al siero) come "reservuar" di VEGF biologicamente attivo. Risultati e prodotti conseguiti Su tali pazienti e soggetti sani volontari di controllo sono stati eseguiti tutti i dosaggi di VEGF mediante tecnica ELISA pr evi s t i dal pr oget t odi r i cer cai nogget t oenel l ’ ar codel l ’ anno2004s i èconcr et i z z at aunapubbl i caz i ones ci ent i f i ca in extenso su Oncology Reports 12 (4): 817-820, 2004. Oltre a diverse comunicazioni a congressi edite a stampa su supplementi di Annals of Oncology del 2004 e Tumori del 2004. I l pr oget t odir i cer cas ipr oponedi cont i nuar emedi ant el ’ ar r uol ament odi30s ogget t iaf f et t i dal es i onepol i pos edel colon-retto e da malattia infiammatoria cronica intestinale, nei quali eseguire i dosaggi bio-umorali di VEGF. Saranno pertanto comparati i livelli bio-umorali di VEGF nei soggetti normali di controllo, nei pazienti "displastici" e nei pazienti cancerosi. Si ritiene di poter concludere il presente progetto a fine 2006. Lo studio è stato portato avanti arruolando 60 pazienti affetti da carcinoma del colon-retto e da 30 soggetti sani di controllo tutti sottoposti ad indagine colonscopica diagnostica o preventiva. Attività previste Lo studio sarà articolato in maniera prospettica arruolando una popolazione di 40 soggetti sani sottoposti a pancolonscopia di controllo preventiva, 40 soggetti affetti da lesioni pre-neoplastiche del colon-retto e 40 pazienti con carcinoma colon-rettale in prima diagnosi. A selezione dei soggetti sani di controllo e dei pazienti sarà effettuata al l ’ at t odel l apan-col ons copi aes egui t aconi ndi caz i onepr event i vaopers os pet t ocl i ni codipat ol ogi apr es s ol ’ U. O. diGas t r oent er ol ogi aedEndos copi aDi ges t i vadicodes t oI s t i t ut o.I lgi or nodel l ’ es ecuz i onedel l ’ es ameendos copi co i casi clinici da studiare saranno sottoposti dalle ore 7.00 alle ore 8.00 a prelievo di campioni di sangue per siero e plasma. Dal plasma attraverso procedimenti di centrifugazione e di separazione verranno ottenute frazioni di plasma basale e ricco e povero di piastrine. Nelle differenti frazioni plasmatiche i livelli di VEGF con Metodo ELISA (kit R & D system). Lo studio prevede una durata triennale, nei primi due anni si provvederà dei pazienti alla raccolta dei campioni ematici ed ai dosaggi ELISA, il terzo anno sarà dedicato alle relative elaborazioni di analisi di correlazione statistica. 23. Valutazione dei peptidi pro e anti-angiogenici in pazienti affetti da carcinoma del colon-retto Responsabile Coviello Maria Ricercatori Associati Montemurro S, Ruggirei E, Savino E, Zito A, Ranieri G Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave Angiogenesis, colon carcinoma, VEGF Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L'angiogenesi èun processo complesso e multifasico controllato da fattori pro e antiangiogenici il cui equilibrio è fondamentale e rappresenta il risultato di un bilancio operato da peptidi che stimolano l'angiogenesi (VEGF, FGF, IL 4, IL 8 ecc..) e fattori endogeni che inibiscono (trombospondina, angiostatina, endostatina ecc.). Ampiamente studiati sono i fattori ad attività pro an-giogenica, scarsi in letteratura le determinazioni "in vivo" dei peptidi ad attività fisiopatologica inibente l'angiogenesi. La ricerca si propone di valutare il profilo pro ed antiangiogenesi in pazienti con carcinoma colon-rettale. In particolare saranno eseguiti i dosaggi di endostatina e trombospondina in un gruppo di circa 70 pazienti affetti da carcinoma del colon-retto. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 24. Dosaggio immunoenzimatico del VEGF nelle diverse frazioni solubili e nel plasma ricco di piastrine. Dosaggio di endostatina e trombospondina. Vascular Endothelial Growth Factor e termoablazione mediante radiofrequenza di neoplasie epatiche e polmonari: possibili correlazioni biologico-cliniche Responsabile Ranieri Girolamo Ricercatori Associati Catino AM, Coviello M, Venneri MT, Cannello E, Armenise F, Quaranta M, Gadaleta C Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave VEGF, Termoablation, radiofrequency 71 LINEA 1 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 48 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L ’ angi ogenes i èf ondament al eperl apr ogr es s i oneneopl as t i ca.I lpi ùi mpor t ant ef at t or eangi ogenetico è il Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF), dotato di azione mitogenica ed anti-apopt ot i cas ul l ecel l ul eendot el i al i .E’s t at o dimostrato che le concentrazioni sieriche e/o plasmatiche del VEGF si correlano con una con una prognosi peggiore, inoltre tali concentrazioni possono predire la risposta ai trattamenti anti-neoplastici (chemioterapia e r adi ot er api a) .T ut t avi anones i s t onos t udis ul l ’ uomocheabbi anoi ndagat oil i vel l idiVEGFci r col ant ei nr el az i onead una modalità terapeutica innovativa costituita dalla termoablazione mediante radiofrequenza. Dati su sistemi s per i ment al is ugger i s cono come l ’ endot el i ot umor al e pr ol i f er ant es i a pi ùs ens i bi l e aldanno t er mi co r i s pet t o al l ’ endot el i o nonneopl as t i coqui es cent ee chel ’ ef f et t odel l at er moablazione possa esplicarsi sulla rete vascolare oltre che direttamente sulle cellule tumorali. Lo studio si propone di caratterizzare, sotto il profilo biologico, le fluttuazioni dei livelli circolanti del VEGF in differenti frazioni ematiche (siero, plasma povero e ricco di piastrine) in pazienti affetti da lesioni neoplastiche epatiche o polmonari, primitive o secondarie, trattate mediante termoablazione con radiofrequenza. In particolare sarà importante verificare se le concentrazioni ematiche del VEGF determinate prima, subito dopo il trattamento ed a distanza dallo stesso subiscano variazioni significative al fine di individuare feed-back angiogenetici innescati dalla di s t r uz i onedel l aneopl as i amedi ant er adi of r equenz a.L ’ anal i s idir el az i onet r al econcentrazioni di VEGF, tempo alla pr ogr es s i one e s opr avvi venz a gl obal e cons ent i r à diot t ener ei ndi caz i onipr el i mi nar is ul l ’ ut i l i t à dit al idos agginel predire la risposta al trattamento di termoablazione ed in senso prognostico. Infine poiché non è ancora noto con certezza quale sia il comparto ematico più idoneo al fine della determinazione delle concentrazioni di VEGF l ’ anal i s ididi f f er ent if r az i oniqual is i er o,pl as mar i ccodipi as t r i ne( VEGFpi as t r i ni co)pl as mapover odipi as t r i ne( VEGF basale), potrà risul t ar e ut i l e nel l ’ i ndi vi duar ei lcompar t o emat i co pi ùut i l e permoni t or ar el ef l ut t uaz i onidiVEGFi n corso di trattamento mediante termoablazione. Risultati e prodotti conseguiti Lo studio è stato portato avanti arruolando 40 pazienti dei quali 30 con carcinoma epatocellulare e 10 con neoplasia polmonare primitiva o secondaria. Su tali pazienti sono stati eseguiti tutti i dosaggi di VEGF mediante t ecni ca EL I SA pr evi s t idalpr oget t o dir i cer ca i n ogget t o e nel l ’ ar co del l ’ anno 2004 s iè concr et i z z at a una pubblicazione scientifica in extenso sul Journal of Chemotherapy (16 novembre, supplemento 5, 7-10, 2004) oltre a diverse comunicazioni a congressi edite a stampa su supplementi di Annals of Oncology del 2004 e Tumori del 2004. Il progetto di ricerca si propone di ampliare la casistica attuale sui pazienti con epatocarcinoma e con neoplasia polmonare e pertanto di indagare ulteriormente il ruolo dei peptici angiogenetici nei pazienti neoplastici sottoposti a termoablazione mediante radiofrequenza. Si ritiene di poter concludere il presente progetto a fine 2006. Attività previste Lo studio sarà articolato in maniera prospettica arruolando i pazienti candidabili a termoablazione epatica o pol monar emedi ant er adi of r equenz a af f er ent ipr es s ol ’ U. O.diRadi ol ogi aI nterventistica. Per tutti i pazienti si dovrà di s por r e del l ’ es ame i s t oci t opat ol ogi codiconf er ma ot t enut os ul l al es i one neopl as t i ca.Sar annoes cl us idal l os t udi o paz i ent i chepr es ent i nomal at t i aneopl as t i cadi f f us aaldi f uor i del l ’ or ganodat r at t ar eoaf f etti da duplice patologia oncologica. Nel giorno che precede il trattamento termoablante i pazienti saranno sottoposti dalle ore 7.00 alle ore 8.00 a prelievo di campioni di sangue per siero e plasma. Dal plasma attraverso procedimenti di centrifugazione e di separazione verranno ottenute frazioni di plasma ricco e povero di piastrine. I compartimenti plasmatici ricchi di pi as t r i ne s ar anno ci ment at icon t r ombi na alf i ne del l ’ at t i vaz i one pi as t r i ni ca e del l a es oci t os idelVEGFcont enut o nelle medesime. In tutti i compartimenti ematici ottenuti saranno dosati i livelli di VEGF con Metodo ELISA (kit R & D system). Il giorno seguente il trattamento verranno ripetuti i prelievi per le determinazioni del VEGF nelle medesime frazioni ematiche così come successivamente, nel follow-up, in concomitanza dei controllo TAC. La determinazione dei livelli di VEGF verrà interrotta dopo la dimostrazione di progressione di malattia. Pertanto tutti i pazienti verranno seguiti con opportuno follow-up clinico strumentale. Lo studio prevede una durata quadriennale, nei primi tre anni si pr ovveder à al l ’ ar r uol ament odeipaz i ent i( ci r ca 25cas is t i mat iperanno) ,al l ar accol t a deicampi oniemat i cied ai dos aggiEL I SA,i lquar t o anno s ar à dedi cat o al l ’ ul t er i or e os s er vaz i one dif ol l ow-up dei pazienti alla registrazione di tutti i data ottenuti (livelli di VEGF, periodo di sopravvivenza libera da malattia, periodo di sopravvivenza globale) e alle relative elaborazioni di analisi di correlazione statistica. 25. Studio prospettico sul ruolo dei fattori pro e anti angiogenetici nell'adenocarcinoma della prostata Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma C. Coagulazione, neoangiogenesi Parole chiave Altri Enti coinvolti Università Bari Anno inizio 2004 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La neoangiogenesi è una delle condizioni essenziali per creare un ambiente permissivo alla tumorigenesi. Durante I'angiogenesi, gli enzimi della famiglia delle metalloproteinasi della matrice esterna (MMP) contribuiscono al 72 LINEA 1 rimodellamento del tessuto normale e patologico: è stato proposto un ruolo delle MMP nel rimodellamento tissutale a nella neoangiogenesi in corso di tumorigenesi. Gli inibitori tissutali delle MMP (TIMP) formano un complesso con le MMP bloccando la loro funzione. Vascular endothelial growth factor (VEGF) e basic fibrobiast growth factor (bFGF) hanno un effetto sinergistico nel mediare la crescita di nuovi vasi a vengono solitamente secreti dalle stesse cellule tumorali. In questo studio saranno inseriti 85 pazienti sottoposti a prostatectomie radicali per cancro della prostata che saranno seguiti in modo prospettico presso la cattedra di Urologia dell'Università di Bari. Risultati e prodotti conseguiti Su tutti i campioni biologici dei pazienti facenti parte dello studio sono stati effettuati i dosaggi di VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor). I primi risultati sono stati oggetto di una pubblicazione dal titolo" Vascular endothelial growth factor assessment in different blood fraction of cancer patients and healthy controls". Oncology Reports 11: 435-39, 2004 I.F.: 1,256. Attività previste Saranno esaminati i livelli plasmatici e tissutali di VEGF, bFGF, IL-1, MMP-1, MMP-2, MMP-3, MMP-8, MMP-9, TIMP-1, TIMP-2 con tecniche di immunoistochimica, real time PCR, ELISA, Western Blotting. 26. Impiego clinico delle metalloproteasi MMP-2 e MMP-9 nel follow-up di pazienti operate per carcinoma mammario Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma D. Prognosi predizione Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La sopravvivenza dei pazienti con carcinoma mammario è in relazione alla capacità invasiva e metastatica dello stesso tumore. Un gruppo di enzimi ad attività proteolitica, noto come Metalloproteasi (MMP), ha un ruolo chiave nel favorire la diffusione metastatica delle cellule tumorali, degrandando alcuni componenti fondamentali della matrice extracellulare (ECM) che costituiscono la membrana basale (MB). Numerosi studi hanno messo in evidenzia che le cellule tumorali, e/o peritumorali producono grandi quantità di MMP-2 e MMp-9 in corso di carcinoma mammario. Obiettivo della ricerca è quello di valutare la modificazione della concentrazione sierica della MMP-2 e MMp-9 in pazienti con carcinoma mammario nel follow-up postoperatorio. Tale ricerca si articolerà sui seguenti punti: dosaggio della MMp-2 e MMp-9 sul tessuto di 50 pazienti affetti da carcinoma mammario. Localizzazione topografica della MMp-2 e MMp-9 sul tessuto neopla-stico. Dosaggio della MMp-2 e MMp-9 sul siero dei 50 pazienti valutati anche dal punto di vista tessutale. Dosaggio della MMp-2 e MMp-9nel s i er odegl i s t es s i paz i ent i dopo1, 3, 4, 6mes i dal l ’ i nt er vent ooper at or i o. Risultati e prodotti conseguiti Sono state arruolate 90 pazienti con carcinoma mammario sottoposte a mastectomia o quadrantectomia presso il Dipartimento Donna di questo Istituto. Ad ognuna di loro è stato effettuato un prelievo sierico pre-operatorio e un successivo prelievo dopo 6 mesi.Su tutti i campioni é stata testata, mediante zimografia,l'espressione della MMP-2, MMP-9 e del TIMP-2 al fine di valutare l'equlibrio proteolitico tra MMPs e l'inibitore tissutale (TIMP-2) vari in maniera considerevole nei periodi pre e post intervento. Il nostro studio é stato oggetto di una 2° pubblicazione dal titolo: " proteolytic imbalance is reversed after therapeutic surgery in breast cancer patients". Int. J. Cancer 2004 May 1; 109 (5): 782-5 I.F.: 4,375. Attività previste La quantificazione della MMp-2 e MMp-9 su tessuto sarà eseguita tramite tecnica zimografica. I tessuti saranno congel at is ubi t odopol ’ i nt er vent o chi r ur gi co,oppor t unament eomogenat iel a quant i t àt ot al edel l epr ot ei nes ar à analizzato in un SDS-PAGE contenente gelatina come substrato, le bande di gelatinolisi appariranno come aree non colorate in un campo blu. La immunolocalizzazione delle MMPs su tessuto sarà eseguita mediante tecnica di immunoistochimica con fosfatasi alcalina indiretta (APAP), in cui saranno utilizzati tessuti congelati incubati con anticorpi primari monoclonali, e successivamente con anticorpi secondari e complessi anti immunoglubulina secondaria. La quantizzazione dei livelli di MMp-2 e MMp-9, sia nel siero che nel tessuto, sarà effettuata secondo zimografia basandosi su una curva interna standard (come recentemente pubblicato dal nostro gruppo). 27. Espressione tissutale e sierixca dell'HER-2/neu in pazienti con carcinoma mammario: correlazione con MMP-2 e MMP-9 Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Daniele A, Zito A, Digennaro M, Schittulli F, Di Tardo S, Labriola A, Lo Mele M Programma D. Prognosi predizione Parole chiave 73 LINEA 1 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Il carcinoma della mammella è la forma di neoplasia più frequente nella donna. Sebbene un numero sempre maggiore di casi venga diagnosticato, la mortalità é in costante diminuzione grazie alla possibilità di effettuare la diagnosi in stadi più precoci della malattia e/o all'aumento della efficacia delle terapie. Il proto oncogene HER2/neu codifica per un recettore transmembrana avente attività tirosinchinasica. La parte esterna del recettore p105 può venire liberata in circolo a seguito dell'azione di enzimi proteolitici e i suoi livelli sono incrementati soprattutto nelle fasi avanzate della malattia. Tra gli enzimi proteolitici, un ruolo chiave in tale processo, lo svolgono le Metalloproteasi, enzimi litici prodotti dalle cellule del tessuto connettivo e secreti come zimogeni nella matrice extracellulare. E' stata dimostrata una correlazione positiva tra overespressione dell'HER-2/neu e le 2 Gelatinasi, infatti sembra che gli effetti dell' overespressione dell'HER-2/neu sulla capacità invasiva delle cellule tumorali sia in buona parte regolata dall'espressione delle 2 gelatinasi e dalla loro attività proteolitica. Obiettivi di questo studio saranno i seguenti: 1) valutazione della correlazione tra espressione tissutale dell'HER-2/neu e l'espressione tissutale delle 2 Gelatinasi (MMP-2 e MMP-9); 2) valutazione della correlazioe tra i livelli sierici di HER-2 circolante (p105) e livelli sierici di MMP2 e MMP-9; 3) valutazione della correlazione tra l'espressione di HER-2/neu e i parametri istopatologici (T, N,M) e recettori per l'estrogeno (ER) e progesterone (PgR) delle pazienti arruolate. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 28. Saranno arruolate 400 pazienti con carcinoma mammario sottoposte ad intervento di mastectomia e quadrantectomia presso il nostro Istituto. Da ognuna di esse si preleverà un campione di tessuto neoplastico (durante l'intervento) e un prelievo di siero in fase pre-operatoria; tutte le pazienti (previo consenso firmato) saranno inserite in un database contenenti le informazioni riguardanti i dati anagrafici, la familiarità oncologica, i parametri citoistopatologici e lo stato recettoriale. Si procederà all'analisi dell'espressione tissutale dell'HER-2/neu, MMP-2 e MMP-9 in immunoistochimica su sezioni incluse in paraffina di circa 5µm di diametro utilizzando anticorpi monoclonali specifici per ogni marcatore e contestualmente saranno effettuati sui corrispondenti campioni sierici, i dosaggi relativi a p105, MMP-2 e MMP-9 con tecnica ELISA. I risultati saranno oggetto di una valutazione statistica. Significato prognostico del u-Pa, u-PAR, t-PA, PAI-1 e PAI-2 nel carcinoma della mammella: analisi retrospettiva Responsabile Coviello Maria Ricercatori Associati Quaranta M, Schittulli F, Daniele A, Venneri MT, Longo S, Paradiso A, Mangia A, Zito A, Stea B Programma D. Prognosi predizione Parole chiave Breast cancer, metastasis, serin proteasi Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Gli attivatori tissutali del Plasminogeno u-PA et-PA sono serinproteasi capaci di attivare la cascata enzimatica che porta alla formazione della plasmina a partire dal plasminogeno. La plasmina presenta una spiccata azione proteolitica contro diversi componenti della membrana basale (MB) (es. Collageno IV, Laminina-1, Laminino-5 ecc) alterando la sua integrità. Questo evento è causa di un passaggio delle cellule tumorali che liberandosi in circolo danno luogo alla produzione di metastasi che rappresentano, purtroppo, una grave complicazione della patologia neoplastica. Lo scopo di tale ricerca sarà quello di valutare retrospettivamente i valori di u-PA, t-PA, u-PAR e degli inibitori PAI 1 e PAI 2 in pazienti con carcinoma della mammella sottoposte a mastectomia o quadrantectomia presso questo Istituto a partire dal 1992-93 e correlarli con i parametri citoistopatologici come TNM, grado nucleare e positività ai r ecet t or iperl ’ es t r ogeno e i lpr oges t er one;i nol t r es uungr uppo dipaz i ent ioppor t unat ament es el ez i onat oper un per i ododi~120mes is ival ut er àl ’ i nt er val l ol i ber oda mal at t i a( NED)alf i nedievi denz i ar el ’ es at t or uol opr ognos t i co di tali enzimi nel carcinoma della mammella. Risultati e prodotti conseguiti Si è compilato un database di tutte le pazienti arruolate per un totale di 842 casi di ca mammario. U-PA 440pz; t-PA 441pz; PAI 1 300pz; p185 325pz;u-PA/ PAI 1/ t-PA 197 pz. Attività previste Lo scopo di tale ricerca sarà quello di valutare retrospettivamente i valori di u-PA, t-PA, u-PAR e degli inibitori PAI 1 e PAI 2 in pazienti con carcinoma della mammella sottoposte a mastectomia o quadrantectomia presso questo Istituto a partire dal 1992-93 e correlarli con i parametri citoistopatologici come TNM, grado nucleare e positività ai r ecet t or iperl ’ es t r ogeno e il progesterone; inoltre su un gruppo di pazienti opportunamente selezionato per un per i ododi~120mes is ival ut er àl ’ i nt er val l ol i ber oda mal at t i a( NED)alf i nedievi denz i ar el ’ es at t or uol opr ognos t i co di tali enzimi nel carcinoma della mammella. 74 LINEA 1 29. Carcinoma duttale infiltrante della mammella: studio quantitativo della componente stromale correlato al l ’ es pr es s i onei mmunoi s t ochi mi caperi lNEU,l aP53,i lMI -1edir ecet t or iperl ’ ERei lPgR Responsabile Zito Alfredo Francesco Ricercatori Associati D’ Er r i coD,L oMel eM,L abr i ol aA,Pal maF ,Sal vat or eC,D’ apr i l eR,Mos s aG,Schi t t ul l i F,Pel l echi aA Programma D. Prognosi predizione Parole chiave CDI, Breast cancer, immunoistochemical Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La fibrosi nel carcinoma duttale infiltrante della mammella è generalmente sempre ben rappresentata fino a costituire la quota principale nei classici carcinomi sclerosanti. Probabilmente essa svolge un ruolo importante nella progressione tumorale. Un recente studio ha dimostrato la maggior aggressività dei carcinomi con foci fibrotici. Valutazione prognostica della componente fibrosa attraverso uno studio correlativo con la stadiazione patologica econl ’ es pr es s i onet i s s ut al eperl ’ ER,i l PgR,i l Neu,i l MI B-1 e la P53. Risultati e prodotti conseguiti Dalla casistica del Laboratorio di Istopatologia sono stati selezionati 100 casi di carcinoma duttale infiltrante della mammella delle dimensioni inferiori a cm 2 (pT1), di cui 50 con metastasi linfonodali. T ut t i i cas i s onos t at i s ot t opos t i adi ndagi ni di i mmunoi s t ochi mi caperl ’ ER,i l PgR,i l MI B-1,l ’ HER2/ neu. I n15cas is i èpr ocedut oal l adet er mi naz i onei mmunoi s t ochi mi caperl ’ act i namus col ol i s ci operl avalutazione della componente stromale miofibroblastica. Attività previste Selezione di 100 carcinomi mammari duttali infiltranti delle dimensioni inferiori ai 2 cm (pT1) di cui 50 con metastasi ai linfonodi ascellari. Analisi quantitativa computerizzata della componente stromale. Correlazione dei risultati al punto 2 con la percentuale di positività per i recettori ormonali (ER/PgR), il NEU, il MIB-1 e la P53 determinati con metodiche immunoistochimiche, e con la stadiazione patologica. 30. Alterazioni geniche dei TK receptor EGFR ed ErbB2 nel carcinoma del colon Responsabile Tommasi Stefania Ricercatori Associati Lacalamita R, Bellizzi A, Crapolicchio A, Monaco A, Mangia A, Pelagio G, Trentadue A, Zito A, Simone G, Paradiso A Programma D. Prognosi predizione Parole chiave Receptors, ECFR, EerbB2 Altri Enti coinvolti AIRC Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Le mutazioni di EGFR sembrano conferire differente sensibilità ai suoi inibitori tramite variazione della posizione dei r es i duiami noaci di cii nt er agent iconl ’ AT Po congl ii ni bi t or is t es s i .Sar anno qui ndis t udi at el e al t er az i onidiEGF Red ErbB2 site nel dominio carbossi-terminale. Questa regione dei recettori è molto importante per la loro funzionalità anche per ché per met t el ’ i nt er az i one con una pr ot ei na,NHEr egul at or yf act or( NHERF 1)capace dis t abi l i z z ar ei recettori stessi a livello di membrana. Lo studio del pathway comprendente i recettori TK di membrana e la proteina NHERF1 permetterà di chiarire i meccanismi di azione degli inibitori specifici delle tirosine-chinasi e di individuare i soggetti candidabili a tali terapie. Obiettivi del presente progetto sono studiare mutazioni e polimorfismi dei recettori TK (EGFR, erbB2) nelle regioni che influenz anol adi mer i z z az i oneel ’ i nt er az i oneconl apr ot ei naNHERF 1e studiare i polimorfismi di NHERF1. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 31. Il modello di studio in vitro sarà costituito da un pannello di linee cellulari di colon e di pancreas. Il DNA sarà estratto dalle linee con kit commerciali ed analizzato per polimorfismi/mutazioni nella regione transmembrana e carbossiterminale di EGFR ed ErbB2. EGFR sarà studiato tramite analisi in dHPLC e successivo sequenziamento automatico, mentre ErbB2 con metodica TaqMan. Saranno analizzati anche eventuali polimorfismi/mutazioni di NHERF1 anche in questo caso con dHPLC e successivo sequenziamento. La presenza di eventuali mutazioni sarà studiata in relazione alla loro localizzazione, agli eventuali cambi nelle proteine e alla loro influenza sulla eterodimerizzazione e sul legame con NHERF1. Utilità clinica del recettore solubile della transferrina nei pazienti neoplastici con anemia 75 LINEA 1 Responsabile Casamassima Porzia Ricercatori Associati Quaranta M, Coviello M, Savino E, Giotta F, Cataldo L, Maci R Programma D. Prognosi predizione Parole chiave Recptors, transferrina, cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Il recettore della transferrina è una glicoproteina di membrana adibita al trasporto intracellulare del ferro. I recettori sono distribuiti su tutte le superfici cellulari e per l'80-95% sono localizzati sulle cellule eritropoietiche in attiva sintesi di emoglobina, riflettendo il bisogno di ferro di tali cellule. Il ferro nel sangue é veicolato dalla transferrina; le cellule captano e utilizzano il ferro tramite un meccanismo di endocitosi del complesso transferrina e suo specifico recettore di membrana. Dopo il distacco del ferro all'interno dei vacuoli a sede citoplasmatica, la transferrina e il suo recettore ritornano sulla superficie cellulare: la transferrina é rilasciata nella circolazione, il recettore a seguito di un processo di proteolisi é liberato nel plasma come recettore solubile della transferrina (sTFR). La concentrazione sierica di sTFR é direttamente proporzionale alla concentrazione del recettore di membrana ed aumenta quando c'é una intensa attività eritropoietica midollare in condizione di carenza di ferro. La concentrazione dell' sTFR é in grado di rilevare l'esaurimento delle riserve di ferro indipendentemente dagli stati infiammatori. Questo studio si propone di valutare: 1) la concentrazione sierica di sTFR come misura della intensa attività eritroide midollare in condizioni di carenza di ferro attraverso un semplice prelievo di sangue; 2) come aumenta la concentrazione di sTFR nel siero in presenza di una carenza di ferro ancora prima che la concentrazione di emoglobina diminuisca significativamente;3) la concentrazione di sTFR in 150 pazienti neoplastici con anemia da carenza di ferro sottoposti a terapia con eritropoietina ricombinante. In questi pazienti verrà eseguita la conta dei reticolociti e l'esame emocromocitometrico. Risultati e prodotti conseguiti Attualmente sono stati arruolati 31 pazienti anemici con neoplasia, sottoposti a trattamento chemioterapico.Contestualmente si sono eseguiti prelievi per il dosaggio preliminare del recettore solubile della transferrina, del ferro, della transferrina e ferritina, l'esame emocromocitometrico e la conta dei reticolociti. Otto di questi pazienti anemici (con HB < 11 g/dl), hanno effettuato un prelievo sierico basale per il dosaggio degli esami sopraindicati e hanno eseguito una terapia con eritropoietina umana ricombinante # ad alte dosi. I pazienti i cui livelli sierici non hanno mostrato un aumento > 25% per sTRF, > 0,5 g/dl per l'HB, e >40.000/ µl per i reticolociti, hanno continuato la terapia e sono stati sottoposti dopo altre 2 settimane ad un secondo prelievo. Sono stati esclusi dallo studio i soggetti che presentavano un' anemia da perdite ematiche ed i soggetti talassemici. Attività previste Nell'ambito di questa ricerca sarà utilizzato un test basato sulla lettura turbidimetrica nel range del visibile del complesso sTFR e anti-sTFR. La reazione immunologica sarà favorita dalle particelli di lattice legate ad anticorpi antisTFR. Gli anticorpi anti sTFR legati alle particelle di lattice, reagiranno con l'antigene nel campione, per formare un complesso Ag-Ab. La quantità di immunoprecipitato sarà proporzionale alla concentrazione di sTFR presenti nel siero. 32. PPARy agonisti in modelli tumorali Responsabile Azzariti Amalia Ricercatori Associati Porcelli L, Paradiso A, Loiodice F (Dip. Farmaco-Chimico, Univ. Bari) Programma E. Farmacologia preclinica Programma D. Prognosi predizione Parole chiave PPARy agonist, colon cancer, breast cancer Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione IPPAR ( α,β,γ)s ono r ecet t or inucl ear iat t i vat ida l i gando,che ol t r e ad es s er ei mpor t ant imodul at or idel met abol i s mo cel l ul ar e,r egol ano l ’ es pr es s i one digenii mpor t ant inel l a cancer ogenes i .I n par t i col ar e il i gandidi PPARγ,at t r aver s o di ver s ipat hways ,agi s cono f avor endo i lbl occo del l a cr es ci t a,l ’ apopt os ie i ldi f f er enz i ament o cel l ul ar ediun’ ampi acas i s t i adit umor i .St udii nvi voedi nvi t r o,i nmodel l igas t r oi nt es t i nal i edel l amammel l a,hanno di mos t r at o che gl iagoni s t idiPPARγagi s cono det er mi nando l ’ ar r es t o delci cl o cel l ul ar ei nf as e G0/ G1,at t r aver s o meccani s micome l ’ over es pr es s i one degl ii ni bi t or idel l e chi nas ici cl i na di pendent i( CDKI s ) ,i nol t r e at t i vano geni i mpor t ant inelr i par o delDNA comeGADD153,e i nducono l ’ over es pr es s i onedigenisoppressori del tumore come PTEN, inibendo così diverse funzioni cellulari come la migrazione, la sopravvivenza e la proliferazione mediata dal pathway di traduzione del segnale di AKT/PI3K. Sulla base di queste premesse, la ricerca e lo sviluppo di nuovi composti "lead" ideati per interagire in maniera selettiva con i recettori PPAR, costituisce un nuovo approccio terapeutico da affiancare alla terapia chemioterapia tradizionale e alla più nuova terapia con farmaci targetoriented. 76 LINEA 1 Durante lo svolgimento di questo progetto di ricerca si svolgeranno le seguenti attività: caratterizazzione biologico molecolare del modello di studio costituito da un pannello di linee cellulari tumorali di colon, fegato, pancreas e mammella, anal i s idel l ’ at t i vi t à ant i -proliferativa, pro-differenziazione e apoptotica di nuovi composti agonisti dei recettori PPARγ, analisi ciclo-relata per la determinazione dei possibili meccanismi molecolari responsabili della risposta farmacologia, messa a punto, in sistemi in vitro, di nuove strategie terapeutiche combinatoriali soprattutto miranti ad una più efficiente inibizione di specifici pathways cellulari cruciali per la cancerogenesi, ottimizzazione degli schemi di trattamenti combinati con farmaci nuovi e della chemioterapia convenzionale. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 33. L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, etc. Inoltre, si applicheranno tec-niche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r o.perl ’ anal i s i del l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadei f ar maci ogget t odi s t udi o.L ’ anal i s i ci t ot os s i cai n regime di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay. Farmaci biologici e modulazione di proteine MDR relate Responsabile Azzariti Amalia Ricercatori Associati Por cel l i L ,Si moneG,S ebas t i anS ,Par adi s oA,Col abuf oN( Uni v.Bar i ) ,D’ I ncal ci M( I NT–Milano) Programma E. Farmacologia preclinica Parole chiave POP, ABCG2, PB28, gefitinib, colon cancer, breast cancer Altri Enti coinvolti Università di Bari; INT- Milano Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Una del l emaggi or ipr obl emat i chenel l at er api a chemot er api ca èl ’ i ns or genz a del l ar es i s t enz a aif ar macichepuò essere intrinseca o estrinseca. Il più semplice meccanismo responsabile di questa resistenza è la riduzione della concentrazione intracellulare di farmaco . Tra le varie strategie per cercare di superare la "drug resistance" mediante un aumento della concentrazione intracellulare dif ar maco è quel l a dii ni bi r el ’ es pr es s i one dial cune pompe di efflusso dei farmaci. I tre maggiori trasportatori"ATP-binding cassette (ABC) transportes" coinvolti nella "multidrug resistance (MDR)" sono la glicoproteina P (PgP) MDR1; le proteine MDR associate MRP1, MRP2, MRP3, MRP4 e MRP5; e la ABCG2. La glicoproteina P è notoriamente coinvolta nella resistenza alla doxorubicina ed ai taxani e la ABCG2 alle camptotecine, farmaci di elezione nel trattamento delle neoplasie mammarie e del coloretto, rispettivamente. In questo studio focalizzeremo la nostra attenzione su due classi di composti che hanno mostrato capacità di modulazione di queste proteine responsabili della resistenza ai farmaci: gli inibitori di recettori tirocini chinatici e gli ago-nisti dei recettori sigma 2. IT KI sed i npar t i col ar ei lgef i t i ni b,hannomos t r at oabi l i t à dimodul ar el ’ ABCG2,es per i ment ipr el i mi nar ief f et t uat inel nostro laboratorio nel modello in vitro di tumore del colon abbiamo evidenziato che questo principio attivo induce l ’ over es pr es s i one del l a pompa dief f l us s o del l e campt ot eci ne i nf unz i one delt empo dies pos i z i one alf ar maco, per met t endocidii pot i z z ar ei lmeccani s mo del l ’ ant agoni s mo t r ovat ot r ai lgef i t i ni bel ’ S N-38 quando il farmaco citostatico era somministrato prima del citotossico. Gli agonisti del recettore sigma2 inducono cambi della morfologia cellulare ed apoptosi. Ha raccolto notevole i nt er es s e nel l ’ ambi t o pr ecl i ni co l ’ os s er vaz i one che i nl i nee cel l ul ar ir es i s t ent io poco s ens i bi l ial l a dox or ubi ci na ed actinomicina-D ligandi ad attività agonista sigma2 sono in grado di indurre apoptosi. Partendo da questi datai riportati in letteratura abbiamo ipotizzato una possibile attività di questa classe di composti sulle pompe di efflusso dei farmaci ed in particolare sulla PgP. Esperimenti preliminari condotti con un composto sigma2 agonista,il PB28, sintetizzato dal gruppo del prof. N. Colabufo del Dipartimento Farmaco-Chi mi co del l ’ Uni ver s i t à diBar i ,hanno mostrato la capacità di questa molecola di inibiore la crescit acel l ul ar eedii ni bi r el ’ es pr es s i onedel l aPgPi nmodo concentrazione e tempo di esposizione dipendente (A.Azzariti et al. A cyclohexylpiperazine derivative (PB28), displaying sigma2 agonist and sigma1 antagonist receptor activity, as a possible glycoproteinP modulator and revertant of anthracycline resistance 2005 AACR Annual Meeting in Anaheim, California). Durante lo svolgimento di questo progetto saranno svolte le seguenti attività: caratterizzazione biologico molecolare dei modelli di studio pre-clinico del tumore della mammella e del colon mediante analisi dei livelli di espressione delle proteine MDR relate e dei target di azione dei farmaci in studio, recettori tirosino chinatici e vari steps del signal transduction pathway, livelli di espressione di recettori sigma 1 e 2 mediante esperimenti di binding, etc. determinazione della modulazione di delle pompe di efflusso dei farmaci da parte delle molecole in studio e analisi della modulazione dei loro target specifici in funzione del tempo di esposizione e della concentrazione; determinazione della modulazione della concentrazione intracellulare di farmaci convenzionali ed in particolare adriamicina e SN-38 in seguito a esposizione al PB28 ed al gefitinib; messa a punto di nuove strategie terapeutiche mediante combinazione di questi farmaci target oriented con farmaci convenzionali; ottimizzazione degli schemi di trattamenti combinati partendo dai risultati ottenuti sulla possibilità di reversione della 77 LINEA 1 f ar macor es i s t enz aal l ’ adr i ami ci naoal l ecampt ot ecine Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 34. L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, HPLC, etc. Inoltre, si applicheranno tecniche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r operl ’ anal i s idel l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadeif ar maci ogget t odis t udi o.L ’ anal i s ici t ot os s ica in regime di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay. TKIS nel modello di ca. squamoso testa-collo Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Azzariti A, Sebastian S, Porcelli L, Simone G, Tommasino M (IARC, Lione –France) Programma E. Farmacologia preclinica Parole chiave EGFR, gefitinib, P53 Altri Enti coinvolti IARC, Lione –France Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione L ’ over es pr es s i one diEGF R è coi nvol t a nel l os vi l uppo e nel l a pr ogr es s i one delcar ci noma t es t a col l os quamos o ( HNS CC) .I lbl occodi ques t or ecet t or ei nducel ’ i ni bi z i onedel l acr es ci t at umor al eneimodel l i diHNSCC in vitro ed in vivo. Varie strategie sono state sviluppate utilizzando come target il recettore EGFR tra le quali anticorpi monoclinali, inibitori specifici tirosino chinatici, etc. Nel l ’ ambi t o diques t at emat i ca perl ’ i dent i f i caz i one dinuove s t r at egie terapeutiche per HNSCC nei prossimi due anni procederemo allo studio dei TK inibitori (TKIs) sia in regime di monoterapia che in somministrazione combinata con altri farmaci in un modello in vitro costituito da 12 linee cellulari tumorali che permetteranno una ampia valutazione dei meccanismi coinvolti nella risposta cellulare a questa classe di farmaci. L el i neecel l ul ar i t umor al i ,pr oveni ent i davar i t es s ut i del l ’ ar ea" headandneck"s onos t at es t abi l i z z at edal gr uppodel Dr. e sono già state caratterizzate per i livelli di espressione e lo stato, wild type o mutato, di p53, p73, p63 e le loro isoforme. Inoltre, il gruppo francese aveva iniziato la determinazione della sensibilità di questo modello cellulare al cisplatino e alla gemcitabina e la tipizz az i one perl ’ HPV.Es per i ment ipr el i mi nar icondot t inelnos t r ol abor at or i o hanno evidenziato differenze tra le varie linee cellulari per i livelli di espressione dei vari recettori riposino chinatici, EGFR, Neu ed KDR e vario grado di sensibilità al gefitinib, un inibitore TK. Durante lo svolgimento di questo progetto saranno svolte le seguenti attività: caratterizzazione biologico molecolare del modello in vitro per i livelli di espressione delle forme totali e fosforilate dei recettori Tk di membrana, di vari intermedi del pathway di traduzione del segnale da EGFR, quali Akt , Erk1/2, etc. e analisi di possibili oncogene che possono modificare la risposta ai farmaci inibitori di EGFR, come PTEN; det er mi naz i onedel l ’ at t i vi t àf enot i pi cadei T KI s ,i ni bi z i onedella crescita, apoptosi, etc. analisi della capacità dei TKIs di modulare vari intermedi cellulari del pathway di traduzione del segnale ed il ciclo cellulare per la determinazione dei possibili meccanismi molecolari responsabili della risposta farmacologia messa a punto di nuove strategie terapeutiche combinatoriali con farmaci nuovi e della chemioterapia convenzionale miranti ad una più efficiente inibizione di specifici pathways cellulari cruciali per la cancerogenesi ottimizzazione degli schemi di trattamenti combinati Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 35. L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, etc. Inoltre, si applicheranno tecniche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r o.perl ’ anal i s i del l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadei f ar maci ogget t odi s t udi o.L ’ anal i s i citotossica in regime di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay. Appr of ondi ment odel l ar i s pos t acel l ul ar eal l ’ az i onedif ar maciT Ki ni bi t ori nel modello del colon Responsabile Azzariti Amalia Ricercatori Associati Porcelli L, Simone G, Paradiso A Programma E. Farmacologia preclinica Parole chiave EGFR, PTEN, NHERRF Altri Enti coinvolti 78 LINEA 1 Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Per il carcinoma del colon dopo i risultati clinici limitati ottenuti con i farmaci tradizionali (5-FU, CPT-11, Oxaliplatino) notevole interesse sta destando lo studio di farmaci di nuova concezione agenti su specifici targets , quali i recettori tirosinochinasici , come lo ZD6474 inibitore della porzione tirosino chinasica del recettore per Flk-1 (VEGFR-2) e il gef i t i ni bi ni bi t or e del l ’ EGF R.Dur ant e gl iannipr ecedent inel l ’ ambi t o delpr oget t o dir i cer ca cor r ent e" NUOVI FARMACI NELLE NEOPLASIE DEL TRATTO GASTROENTERICO" abbiamo focalizzato la nostra attenzione sullo studio, in un model l oi n vi t r o dica.delcol on,del l ’ az i one diques t e mol ecol e da s ol e,s i a dopo br eve che pr ol ungat a esposizione, od in associazione con far macit r adi z i onal iqual iox al i pl at i no e l e campt ot eci ne.L ’ anal i s ibi ol ogi comolecolare dei possibili meccanismi coinvolti nel determinare la risposta farmacologia doposomministrazione combi nat adei var i f ar maci avevaper mes s odi chi ar i r el ’ ef f et t os i ner gico od antagonista riscontrato. Azzariti A. et al The schedule-dependent enhanced cytotoxic activity of 7-ethyl-10-hydroxy-camptothecin (SN-38) in combination with Gefiti-nib (Iressa#, ZD1839). Biochem Pharmacol. 2004, 68 (1): 135-44 (IF 2.36) Azzariti A. etal .Pr ol onged ex pos ur et ot he EGF Rt yr os i ne ki nas ei nhi bi t orgef i t i ni b( I r es s a™,Z D1839)and t he antiangiogenic agent ZD6474: modulation of tyrosine kinase receptors and their signal transduction pathway. 2004 submitted Azzariti A. et al. Combination of ZD6474 and 7-ethyl-10-hydroxy-camptothecin (SN-38) or oxaliplatin: in vitro study 2004 Manuscript in preparation Porcelli L. et al Exposure of HT-29 and LoVo cells to EGFR tyrosine Kinase inhibitor gefitinib (IressaTM, ZD1839) and the antiangiogenic agent ZD6474: modulation of tyrosine kinase receptors and their signal trasduction pathway Proceedings AACR 95th Annual Meeting –March 27-31, 2004 Orlando (Florida) –Volume 45, march 2004- #4655 Azzariti A et al Prolonged exposure to the EGFR tyrosine Kinase inhibitor gefitinib (IRESSATM, ZD1839 and the antiangiogenic agent ZD6474 Tumori XLVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Cancerologia 46th Annual Meeting of the Italain Cancer Society –Pisa, October 24-27, 2004 Vol. 4, Nr. 2 March-April 2005 –36 Durante il prossimo anno approfondiremo ulteriormente la tematica di ricerca analizzando la capacità dei TK inibitori di agire su oncogeni coinvolti nel meccanismo di traduzione del segnale come PTEN e di modulare i meccanismi responsabili della internalizzazione del recettore EGFR. Durante lo svolgimento di questo progetto saranno svolte le seguenti attività: caratterizzazione biologico-mol ecol ar e delmodel l o dis t udi o perl ’ es pr es s i one dioncogenicome PT EN ed al t r e molecole coinvolte nel meccanismo di internalizzazione del recettore; modulazione di questi steps ad opera dei due farmaci, gefitinib e ZD6474, in funzione della loro concentrazione e del tempo di esposizione; ottimizzazione delle schedule di somministrazione combinata partendo dai risultati ottenuti dalla caratterizzazione biologica. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 36. L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, HPLC, etc. Inoltre, si applicheran-no tecniche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r operl ’ anal i s idel l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadeif ar maci ogget t odis t udi o.L ’ anal i s ici t ot os s i cai nr egi me di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay. Interazione del compartimento extracellul ar econl ’ at t i vi t a’dif ar macii ni bi t or idiegf rnelmodel l odelca.epat i co Responsabile Azzariti Amalia Ricercatori Associati Porcelli L, Simone G, Paradiso A, Giannelli G (Univ. Bari) Programma E. Farmacologia preclinica Parole chiave EGFR, signal transduction, ED6474 Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Nel carcinoma del fegato, i limitati risultati clinici ottenuti con i farmaci tradizionali (gemcitabina, CPT-11, Ox al i pl at i no)pot r ebber oes s er edovut it r a ivar if at t or ii pot i z z abi l ianchead un’ az i onedipr ot ez i onedelt umor ead opera di particolari costituenti della matrice extracellulare (ECM) che è noto essere già coinvolti nella regolazione della motilitàcel l ul ar eenel l ’ i nvas i vi t àt umor al e,comeades empi ol al ami ni na5cheèi lcomponent epi ùes pr es s o. Ir i s ul t at iot t enut inel l ’ ambi t o delpr oget t o dir i cer ca cor r ent e" NUOVIFARMACINEL L E NEOPL ASI E DEL T RAT T O GASTROENTERICO", svolto negli anni precedenti, hanno mostrato la capacità del gefitinib, un inibitore di EG-FR, di inibire la crescita cellulare in un modello in vitro di epatocarcinoma e la capacità di alcune componenti della ECM esogene ( ln-5, fibronectina, col-lagene IV, fibrinogeno, etc.) di ridur r el ’ ef f i caci a delf ar maco ( Gi annel l iG.etal Laminin-5of f s et sGef i t i ni b’ sef f ect i venes sonHCC cel l sBrJCancer .2004 Nov 29;91(11):1964-9). Paradiso A. et al Getitinib in liver cancer: could laminin-5 expression be a good predictive factor? EJC 16th EORTC- 79 LINEA 1 NCI-AACR Symposium on Molecular Targets and Cancer Therapeutics – Geneva, Switzerland 28 September1October 2004 –Volume 2, No.8, September 2004 –401 Paradiso A et al Laminin-5 offsets gefitinib effectiveness on HCC cells Tumori XLVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Cancerolo-gia 46th Annual Meeting of the Italain Cancer Society –Pisa, October 24-27, 2004 Vol. 4, Nr. 2 March-April 2005 –32 Questi dati hanno messo in evidenza la necessità di estendere lo studio anche ad altri inibitori di EGFR, tra i quali un i ni bi t or e ad az i one s i as u EGFR che s u KDR,l oZ D6474,che per met t er anno dicor r el ar el ’ az i one ant i t umor al e s peci f i ca diques t icompos t icon l al or o at t i vi t à ant i angi ogenet i ca e dis t abi l i r el ’ i mpor t anz a del l ’ envi r onement cellular enel modul ar el ’ az i onef ar macol ogi adei T Ki ni bi t or i . Durante lo svolgimento di questo progetto saranno svolte le seguenti attività: determinazione nel modello in vitro della sensibilità allo ZD6474: modulazione di crescita cellulare, induzione di apoptosi, modulazione di invasione migrazione ed adesione; anal i s i del l acapaci t àdi var i eECM di modul ar el ’ az i onedel f ar maco anal i s i dei meccani s mi bi ol ogi comol ecol ar i r es pons abi l i del l ’ at t i vi t àdel l oZ D6474i npr es enz aedi nas s enz adi ECM. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 37. L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, HPLC, etc. Inoltre, si applicheranno tecniche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r operl ’ anal i s idel l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadeif ar maci ogget t odis t udi o.L ’ anal i s ici t ot os s i cai nr egi me di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay. Ottimizzazione di schedule di somministrazione combinata di far-maci target-oriented nel modello del ca. pancreatico Responsabile Azzariti Amalia Ricercatori Associati Porcelli L, Simone G, Paradiso A, Nicolin A (Univ. Milano) Programma E. Farmacologia preclinica Parole chiave Gefiinib, rapamycin, pancreas cancer Altri Enti coinvolti Università di Milano Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Nel car ci noma del pancr eas ,l e al t er az i oni genet i che che at t i vano l ’ oncogene K-ras e che causano l ’ over es pr es s i one dir ecet t or it i r os i nochi nas i ci( EGF R,T GF a )s onoin grado di attivare pathways di survival o di cell death. La produzione di farmaci innnovativi ideati per agire su specifici targets cellulari, come il gefitinib, un inibitore di EGFR, e la rapamicina, un inibitore di mTor, offre la possibilità di studiare la risposta dei targets specifici quando esposti al farmaco in monoterapia o in combinazione tra loro o con gli altri farmaci convenzionali. La caratterizzazione del nostro modello in vitro costituito da 6 linee cellulari tumorali di pancreas è stato oggetto del l ’ abs t r act( Por cel l iL .etalMol ecul art ar get sand chemos ens i t i vi t yofhuman pancr eat i c cel ll i nesT umor iXL VI Congresso Nazionale della Società Italiana di Cancerologia 46th Annual Meeting of the Italian Cancer Society – Pisa, October 24-27, 2004 Vol. 4, Nr. 2 March-April 2005 –33) ed ha permesso di effettuare esperimenti prelimi-nari, nel l ’ ambi t o delpr oget t o dir i cer ca cor r ent e:" NUOVIFARMACINEL L E NEOPL AS I EDELT RAT T O GAST ROENT ERI CO" , sulla combinazione dei due farmaci biologici, gefitinib e la rapamicina, nel modello di ca pancreatico che era stato precedentemente caratterizzato mediante analisi dei targets specifici, della sensibilità ai 2 farmaci e della modulazione del ciclo cellulare. I risultati ottenuti hanno mostrato che la schedula sinergica era quella nella quale il gefitinib era somministrato prima della rapamicina ed il pathway coinvolto sembrerebbe essere quello di Akt. L ’ ul t er i or e appr of ondi ment o deimeccani s mo diaz i one deidue f ar macida s ol io i n combi naz i one pot r ebbe apporteranno importanti informazioni utili ad ipotizzare nuove possibilità terapeutiche nella patologia tumorale pancreatica. Durante lo svolgimento di questo progetto saranno svolte le seguenti attività: caratterizzazione biologico-molecolare del modello di studioperl ’ es pr es s i onedi al t r i s t epsi nt er medi del pat hwaydi t r aduz i onedel s egnal edi pendent edal l ’ at t i vaz i onedi EGFR,qual i i lf at t or e4EBP1ep70S6K,et c. modulazione di questi steps ad opera dei due farmaci, gefitinib e rapamicina, in funzione della loro concentrazione e del tempo di esposizione; ottimizzazione delle schedule di somministrazione combinata partendo dai risultati ottenuti dalla caratterizzazione biologica; determinazione della modulazione di EGFR e dei vari intermedi del pathway sottopostial l ’ az i one combi nat a dei due farmaci. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste L ’ at t uaz i one diques t o pr oget t o dianal i s ipr ecl i ni ca " i n vi t r o"pr evede l ’ appl i caz i one dit ecni che dibi ol ogi a cellulare, di biochimica, e di biologia molecolare come tecniche di immunoprecipitazione, Western blot, saggi specifici di attività, analisi citofluorimetriche, HPLC, etc. Inoltre, si applicheranno tecniche ed analisi inerenti la f ar macol ogi ai nvi t r operl ’ anal i s idel l ’ at t i vi t àci t ot os s i cadeif ar maci ogget t odis t udi o.L ’ anal i s ici t ot os s i cai nr egi me 80 LINEA 1 di mono o politerapia sarà effettuata con vari saggi, MTT, BrdU assay, colony formation, etc. ed i risultati saranno analizzati con il metodo di Chou e Talalay 38. Alterazioni di BRCA1/2 nel carcinoma mammario familiare: validazione di una nuova strategia per lo studio di SNP in BRCA Responsabile Tommasi Stefania Ricercatori Associati Cr apol i cchi oA,MonacoA,L ongoS,D’ Ami coC,Br unoM,L acal ami t aR,F edel eV,T r ent adueA,Pi l at oF ,Schi t t ul l i F, Marincola F (NIH, Bethesda-USA), Paradiso A Programma F. Problematiche tecniche Parole chiave Polimorphism, BRCA, familiarità Altri Enti coinvolti NIH Bethesda U.S.A. Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Il carcinoma mammario ereditario è caratterizzato da alterazioni geniche che per la maggior parte riguardano i geniBRCA1e BRCA2.L ’ i dent i f i caz i one dimut az i onii n uno diques t i2geniper met t e dii dent i f i car e una cl as s e di pazienti da monitorare con un più stretto follow-up e di monitorare i familiari di questi pazienti che presentano un maggiore rischio di sviluppare il tumore. Al momento l'unico studio sulle mutazioni legate alla popolazione Caucasica pugliese è quello in corso nel nostro Istituto che ad oggi ha arruolato più di 700 pazienti consecutive con prima diagnosi di carcinoma mammario. Una serie di pazienti Pugliesi con carcinoma mammario di tipo familiare sono stati già caratterizzati nel nostro laboratorio per alterazioni di BRCA1 (Parrella et al. Clin Cancer Res 2004; Cipollini et al Ann Oncol 2004). Obiettivo di questo progetto è lo studio molecolare delle mutazioni del gene BRCA2 e della funzionalità di entrambi i geni di suscettibilità nei pazienti ad alto rischio di mutazione e nei parenti disponibil i .Pur t r oppol os t udi omol ecol ar ediques t igenir i s ul t a di s pendi os oe“t i mecons umi ng”poi chéigenis ono molto grandi e le mutazioni possono avvenire lungo tutta la sequenza. Recentemente presso la Sezione di Immunogenetica del NIH (Prof. F. Marincola, Bethesda, USA) è stato messo a punto un chip di oligo costruiti con una s t r at egi a pecul i ar echeper met t edievi denz i ar eal t er az i onipunt i f or mianchedigr os s igeniconun’ al t as ens i bi l i t àe s peci f i ci t à.L ’ ut i l i z z odi unar r ayadal t adens i t ài nol t r eper met te un risparmio di tempo e di costi. Il presente progetto permetterà la costruzione di chip ad hoc per il gene BRCA1 e la validazione dello stesso nella nostra casistica. Obiettivi del presente progetto sono: Identificare del pathway mutazionale di BRCA2 in una coorte di pazienti afferenti all'Istituto Oncologico, così come già avvenuto per BRCA1. Caratterizzare funzionalmente BRCA1 in particolare in relazione alle mutazioni individuate. Inoltre, in collaborazione con la Sezione di Immunogenetica del NIH (Prof. F. Marincola, Bethesda, USA) ci si propone di: costruire il chip per BRCA1; val i dar el ’ ut i l i z z o delchi p anal i z z ando cas igi às t udi at icon t ecni che s t andar d qual idHPL C es equenz i ament o diretto ver i f i car el ’ ut i l i z z odel chi pnel l os t udi odi unacas i s t ica consecutiva del nostro laboratorio. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 39. Studio molecolare: Previa firma del consenso informato, dal sangue intero (10ml) dei pazienti che risulteranno a rischio di essere portatori di mutazione di BRCA1 o BRCA2, sarà estratto il DNA che sarà sottoposto a PCR con gli opportuni primers in modo da amplificare tutti gli esoni del gene BRCA1 che saranno sequenziati automaticamente (ABI Prism 377). Sarà inoltre messa a punto l'analisi di mutazioni per BRCA2 e il metodo di prescreening con dH-PLC perl aval ut az i onedel l emut az i onidient r ambiigeni .Sar àcont empor aneament es t udi at al ’ es pr es s i onediBRCA1e l as ua f unz i onal i t ài nt er mi nidival ut az i one del l ’ i per met i l az i one dels uo pr omot or e.L e car at t er i s t i che molecolari verranno messe in relazione con le altre principali caratteristiche clinico-patologica delle pazienti. L'incidenza delle mutazioni rilevate nella nostra casistica sarà confrontata con quella riportata in letteratura in casistiche simili (stessa etnia) o di etnia diversa. Correlazione di metodo PCR con Hybrid Capture test per la ricerca del HPV in campioni cervicali Responsabile Caponio Maria Angela Ricercatori Associati Wiesel S, Giannone G, Simone G, Micelli G Programma F. Problematiche tecniche Parole chiave PCR, HC II, HPV, cervical cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 81 LINEA 1 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Negl iul t i miannis empr emaggi or ei mpor t anz a ha as s unt ol a pr es enz a del l ’ HPV nel l a di agnos idel ca della cervice uterina. Questo ci induce ad associare alla lettura del pap-t es tl ar i cer cadel l ’ HPV. L a neces s i t à dir i cer ca del l ’ HPV s u un’ ampi af as ci a dipopol az i one r ende s empr e pi ù neces s ar i o conos cer e una metodica che dia il minor numero di falsi positivi e/o falsi negativi. Risultati e prodotti conseguiti Studio Preliminare Nel periodo Giugno 2002- Di cembr e 2003s ono ent r at ei ns t udi o 108donne af f er ent ial l ’ U. O.diGi necol ogi a con biopsia e/ esame citologico cervicale sottoposte ad indagine per l ar i car cadi del l ’ HPVconPCR. In 23 casi è stato possibile correlare il nostro risultato con quello ottenuto mediante Hybrid Capture test (HC). Di questi casi 18 casi correlavano (10 Negativi ed 8 Positivi) e 5 casi erano discordanti (4 casi Positivi con PCR sono r i s ul t at i Negat i vi al l ’ HC ed1cas oNegat i voperPCRèr i s ul t at opos i t i voperHC) . Risultati preliminari del progetto Delle 81 donne 45 avevano il pap-test correlato. Nei 40 casi valutabili (5 sono stati esclusi dallo studio perchè non inidonei) abbiamo osservato: 33 paptest negativi e/o con alterazioni cellulari di tipo reattivo, 3 ASCUS, 2 Low -SIL e 2 High - SIL. In 8/33 donne con Pap Test negativo è stata rilevata la presenza di HPV 16, 31 45, 56 singolarmente o in associazione. Uno/3 casi di ASCUS, i 2 casi con Low SIL e i 2 casi con High SIL risultavano positivi per HPV (Sottotipi 16-31-56 singoli e/o in associazione). In un caso di High -SIL positivo per la regione L1, non è stato identificato il sottotipo specifico. Si è verificata correlazione tra quadro citologico ( pap-test ) e presenza di HPV in 30/40 casi valutati mentre in 2 casi di ASCUS non è stata rilevata presenza di HPV . Sono in corso studio le correlazioni con il test HC. Nel 2004 sono stati effettuati 102 indagini biomolecolari perl ar i cer ca del l ’ HPV,21s umas chipar t ensdidonneHPV positive, 81 su donne. Attività previste Entreranno in studio le donne che avendo effettuato pap-test sono state suc-cessivamente sottoposte al prelievo perl ar i cer cadel l ’ HPVconmet odi caPCRecon metodo Hybrid Capture. 40. Valutazione della concordanza diagnostica fra patologi su preparati istologici da biopsia con mammotome digitalizzati e visualizzati con tecniche di Realtà Virtuale Responsabile Zito Alfredo Francesco Ricercatori Associati D’ errico D, Lo Mele M, Labriola A, Paradiso A, Digirolamo R, Salvatore C, Ventrella V, Schittulli F, Pellecchia A Programma F. Problematiche tecniche Parole chiave QTVR, virtual slide, telepathology Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione La Realtà Virtuale (RV) è un fenomeno recentemente prodotto dalla tecnologia cibernetica più avanzata, che pr evedel ’ us odi comput er schecons ent onounai nt er az i onepr es s ochét ot al eeat ut t i l i vel l it r a il soggetto agente e la macchina alla quale esso è collegato attraverso dispositivi che stimolano i sensi principali. Le principali applicazioni in medicina di tale tecnologia riguardano soprattutto settori di interesse chirurgico, al fine di formare ed addestrare, in tutta sicurezza, su simulatori, il personale sanitario. Le applicazioni di Realtà Virtuale in campo istopatologico sono ancora poche e quelle esistenti sono da validare attraverso studi intra e interosservazionali. Val ut ar el ’ accur at ez z a di agnostica di preparati istologici di patologia mammaria digitalizzati e visualizzati al computer con un sistema di Realtà Virtuale che si basa sulla tecnologia QuickTime VR (standard multimediale sviluppato da Apple Computer inc.) Risultati e prodotti conseguiti Dal l ’ ar chi vi oi nf or mat i co del l a U. S.diI s t opat ol ogi as ono s t at is el ez i onat i40 cas idibi ops i a mammar i a da mammotome, con lesioni di vario genere, ma tutte caratterizzate da una certa difficoltà diagnostica. Su tutti i preparati si è proceduto ad i ndi vi duar el ’ ar eadi i nt er es s edadi gi t al i z z ar e. Si è proceduto ad acquisire i preparati istologici, attraverso una tecnica originale da noi già pubblicata su Modern Pathology. La tecnica prevede la digitalizzazione del vetrino colorato con Ematossilina-Eosina attraverso la fusione di più microfotografie consecutive. Tale scansione del preparato viene poi processato da un software di realtà virtuale che produce un file in formato QuickTime VR, compaibile con sistemi MAC OS e Windows, nonché con i principali Browsers per Internet. Con tale procedura sono stati già acquisiti 10 casi. Inoltre si è proceduto alla creazione di un sito web, dedicato ad accogliere i vari vetrini virtuali. Il sito, ancora in allestimento, presenta alcuni esempi di vetrino virtuale ed è fruibile al seguente indirizzo: www.webalice.it/fazito. Attività previste Biopsie stereotassiche (mammotome) relative a 30 casi di lesioni mammarie di vario tipo verranno digitalizzate e acquisite come file QuickTime VR secondo una tecnica da noi già pubblicata. Un portale internet accoglierà i files 82 LINEA 1 che potranno essere scaricati sul proprio computer da coloro che aderiranno al progetto previa password. Saranno individuate 4 categorie diagnostiche: a) lesioni benigne; b) lesioni atipiche; c) carcinomi in situ; d) carcinomi invasivi. La diagnosi più frequentemente espressa per ogni caso, diagnosi prevalente (DP), sarà considerata quella val i da aif i nidel l ’ anal i s is t at i s t i ca.I ns egui t ol e DP s ar anno conf r ont at e con l e di agnos ief f et t uat es ul l es ezioni istologiche convenzionali da 2 patologi con particolare esperienza in patologia mammaria. 41. Insuline-like Growth Factor I e II nelle neoplasie Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma G. Stili di vita e cancerogenesi Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione Al fine di valutare lo studio delle associazioni tra IGF I e II a neoplasie è stato utilizzato un disegno epidemiologico dello studio caso - controllo. I sieri di 250 soggetti arruolati nel 1992-1993, conservati nella banca biologica, sono stati confrontati con gruppi di controllo comune per neoplasia della mammella, del colon, dei polmone a della prostata. Obiettivo dello studio è valutare l ’ as s oci az i onet r aI GF -I e II e neoplasie in uno studio di coorte in Italia Meridionale Risultati e prodotti conseguiti La coorte è stata arruolata nel 1992-93conunpr oget t of i nanz i at odal mi ni s t er odel l as ani t àal l ’ I RCCSOncol ogi codi Bar ied al l ’ I RCCS“ De Bel l i s ”diCas t el l ana.T ut t iis ogget t ii n et à maggi or e di50anniaf f er ent ii n quelper i odo di t empoail abor at or idianal i s idi18comuni ,del l ’ ar ea cheva dalmar eal l ecol l i nedel l aMur gi ai nt or noal l ’ I RCCSdi Castellana sono stati inviati a partecipare. Degli 11781 soggetti che hanno accettato di ricevere il questionario, 7433 (63.1%) lo hanno restituito in maniera utile per successive elaborazioni statistiche ed hanno accettato anche di lasciare un campione di sangue per analisi di biomarkers dietetici e di suscettibilità collegati alla possibile insorgenza di neoplasie. Questi 7433 soggetti (4337 f e 3096 m) hanno ciascuno almeno 10 anni di esposizione alle condi z i onimi s ur at ealbas el i ne,amenochenons i as opr avvenut ol ’ event ocons i der at ocome outcome (neoplasie della mammella, della prostata, del polmone e del colon-retto) o qualche altro evento competitivo (soprattutto altre neoplasie, malattie cardiovascolari e neurologiche). I soggetti appartenenti alla coorte alla data del l ’ ar r uol ament oerano tutti in età > 50 anni, di cui 3677 (il 49.5%) in età maggiore di 65 anni, quasi la metà, per cui la coorte si può considerare una coorte di anziani. La coorte verrà esaminata per gli outcomes neoplastici nel l ’ ambi t odi unal t r opr oget t odi r i cer ca. È stata fatta una indagine a cinque anni, nel 1996-97,s udiuncampi one del l a coor t e pr i nci pal e,conl ’ ai ut o dei medi ci di f ami gl i adel l ’ ar ea,pers t i mar el ’ i nci denz aat t es aa10anni dit ut t el eneopl as i e,ei npar t i col ar edei cas i di neoplasie della mammella, della prostata, del colon-r et t oedelpol monenel l ’ i nt er acoor t e.L es t i me,appr os s i mat e di minima, sono: tutte le neoplasie incidenti=750 (350 f e 400 m), mammella= 80 (solo donne), colon-retto= 110, polmone= 90, prostata= 80. Gli studi realizzati sinora sugli insulin-like growth factors and insulin like growth factors binding proteins quando mettono in evidenza differenze statisticamente significative a livello di p-value (alfa)= 0.05 dir i f i ut o del l ’ i pot es inul l a,ut i l i z z ano unnumer o dicas ii nci denti di neoplasia inferiore ai casi da noi attesi, per cui questo studio dovrebbe avere una potenza (1-beta) sufficiente almeno a livello di p-val uedel l ’ i pot es inul l a( al f a) = 0.10. Attività previste Per lo studio delle associazioni tra insulin-like growth factors e insulin-like growth factors binding proteins, verrà usato il disegno epidemiologico dello studio caso-controllo nested nello studio di coorte. Il siero del 1992-93 dei soggetti con le neoplasie incidenti nel periodo 1992-2002, quindi prima dell’ i ns or genz a del l a neopl as i a,cons er vat o nel l a banca biologica, verrà confrontato con quello di un gruppo di controllo comune per tutte le neoplasie in studio, con almeno un controllo per caso, per tutte le variabili biologiche in studio. I dati verranno analizzati con la tecnica della regressione logistica multipla. 42. Determinanti legate allo stile di vita dell'Insuline like Growth Factor I e II Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma G. Stili di vita e cancerogenesi Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica 83 LINEA 1 Area di interesse Descrizione Il sistema degli insulin-like-growth-factor (IGF) e relative insulin-like-growth-factor-binding-proteins (IGFBP) è stato associato a numerose neoplasie come intermedio tra fattori esterni e sviluppo della neoplasia (Giovannucci E. Insulin-like growth factor-I and binding protein-3 and risk of cancer. Hormone Research 1999; 51 (suppl. 3): 34-41), (Grimberg A, Cohen P. Role of insulin-like growth factors and their binding proteins in growth control and carcinogenesis. J Cell Physiol 2000; 183: 1-9). Tuttavia i dati sul sistema tra IGF/IGFBP e le neoplasie ad esso associate e su i determinanti esterni del sistema IGF/IGFBP (Goodman-Gruen D, Barrett-Connor E. Epidemiology of insulin-like growth factor-I in elderly men and women. The Rancho Bernardo Study. Am J Epidemiol 1997; 145: 970-76), (Voskuil DW, Bueno de Mesquita HB, Kaaks R, Van Noord PAH, Rinaldi S, Riboli E, Grobbee DE, Peeters PHM. Determinants of circulating insulin-like growth factor (IGF)-I and IGF binding proteins I-3 in premenopausal women: physical activity and anthropometry. Cancer Causes Control 2001; 12: 951-58) sono ancora scarsi. Inoltre non esistono dati in relazione allo stile di vita mediterraneo della nostra area (dieta, attività fisica e stressori sociali) e questi indicatori di neoplasia. Obi et t i vodel l os t udi oèval ut ar el ’ as s oci az i onet r aci bi emacr oemi cr onut r i ent inel l adi et a,edat t i vi t àf i s i ca,qual i t à della vita e IGF-I e II e IGFBP1-3 in un campione di soggetti di popolazione Risultati e prodotti conseguiti Mediante uno studio epidemiologico, sono state arruolati 150 soggetti di entrambi i sessi di età compresa tra i 30 e 69 anni. Ognuno di loro ha risposto a 2 questionari, uno riguardante le abitudini dietetiche e l'attività fisica e l'altroriguardante la qualità della vita. Sono stati testati i rispettivi valori di IGF-I e II e IGFBPI/3, di colesterolo trigliceridi ed Emoglobina glicata. I nostri dati sono stati oggetto di una pubblicazione dal titolo: "The impact of body mass index and type 2 diabetes on breast cancer". Curr Drug Targets Immune Endocr Metabol Disord". 2004 Dec 4 (4): 327-33. Attività previste Campionare dalla lista dei medici di famiglia che acconsent ono a par t eci par e al l ’ i ndagi ne uncampi one di300 soggetti di entrambi i sessi (150M e 150F), in età 30-69 anni. Somministrare ai soggetti un questionario standard dietetico di frequenza semiquantitativo, un questionario per l ’ at t i vi t àf i s i caedunal t r oper il livello della qualità della vita. Prelievo di sangue per il dosaggio degli IGF I-II e IGFBP 1-3, peptide C, insulina e colesterolo, trigliceridi, colesterolo HDL, glicemia, fruttosamina, emoglobina glicata, proteine totali con metodiche standard. Analisi dei dati con la tecnica della regressione multipla. 43. Diabete mellito e carcinoma della mammella Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma G. Stili di vita e cancerogenesi Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione È nota la possibile associazione tra malattia diabetica e neoplasie sottoposte al controllo ormonale anche se non si conoscono i meccanismi che predispongono alla crescita tumorale o gli eventi patogenetici che inducono alla mal i gni t à.L ’ i ns ul i no-r es i s t enz a el ’ i per i ns ul i nemi a,car at t er i s t i che deldi abet et i po 2,s ono as s oci at e ad al t il i vel l idi estrogeni e di IGF1, che sono consi-derati degli importanti mitogeni sia in vitro che in vivo, e di leptina, una proteina regolatrice del TNF-ai mpl i cat onel l ’ apopt os icel l ul ar e.Recent i s s i mi dat ievi denz i anounr uol odiques t i3f at t or inel l a patogenesi del ca mammario. In un recente studio abbiamo riscontrato in vitro che i tessuti neoplastici di donne di abet i che i nt r at t ament oi ns ul i ni co e af f et t e da neopl as i a mammar i a hanno un’ at t i vi t à pr ol i f er at i va i nf er i or ea quel l a deicont r ol l i ,dat iappar ent ement ei ncont r as t o con i lconcet t o che l ’ i ns ul i na pos s i ede un pot ent e ef f et t o mitogeno. Il Trasforming Growth Factor b1 (TGF-b1) è una citochina la cui produzione è regolata da altri fattori di crescita (IGF1) ed è variamente espressa in un certo numero di tumori epiteliali. Nella malattia diabetica è stato dimostrato che tale citochina è prodotta in maggiore quantità; fra le sue molteplici azioni sembra che vi sia quella di inibire la crescita cellulare ed indurre la sintesi della Extracellular Matrix protein (ECP), considerata un importante fattore nella genesi della micro e macroangiopatia diabetica. E’ipotizzabile che nelle donne diabetiche sottoposte a trattamento insulinico la cronica aumentata produzione di TGF-bpos s ai ndur r eun’ i ni bi z i onedel l acr es ci t acel l ul ar e. Obiettivi dello studio sono: val ut az i onedel l ’ i nci denz a deldi abet edit i po2nei soggetti affetti da carcinoma della mammella; valutazione del livello plasmatico di IGFBP1, IGFBP3, P53, leptina e TGF-b1 nelle pazienti diabetiche tipo 2 con carcinoma mammar i oenei cont r ol l i ;val ut az i onedel l ’ es pr es s i onedelT GF -b1 me-diante la tecnica del Northern Blot nel tessuto mammar i oeneopl as t i codel l edi abet i cheedei cont r ol l i ;del l ’ as s et t oendocr i nos ul l aneopl as i a; follow-up a 5 anni dei due gruppi di pazienti per valutare eventuali differenze nella progressione della patologia tumorale. Risultati e prodotti conseguiti Mediante uno studio epidemiologico, sono state arruolate 1663 donne Pugliesi con carcinoma mammario e 4702 donne sane; si è effettuata una correlazione tra obesità, diabete mellito e rischio di carcinoma mammario. I nostri dati sono stati oggetto di una pubblicazione dal titolo: "The impact of body mass index and type 2 diabetes on breast cancer". Curr Drug Targets Immune Endocr Metabol Disord". 2004 Dec 4 (4): 327-33. Attività previste Idat i s ar annor accol t i pr es s ol ’ I s t i t uto Oncologico di Bari a cui afferiscono pazienti del territorio della Regione Puglia. 84 LINEA 1 Per ogni caso saranno analizzati i seguenti parametri: età del paziente; età di insorgenza del diabete e della neoplasia; tipo di diabete mellito e terapia; durata della patologia (diabete e carcinoma mammario); familiarità per diabete e neoplasia; patologie associate (ipertensione, obesità, dislipidemie, ipeuricemia) ed eventuale familiarità per le stesse. Si procederà quindi ad una valutazione statistica dei dati raccolti relativi a circa 3.000 casi. Sarà selezionata una serie consecutiva di almeno 300 pazienti in cui la patologia tumorale è insorta a periodi di tempo variabile dopo la comparsa del diabete e una popolazione di controllo non affetta da malattia diabetica. Queste pazienti saranno caratterizzate dal punto di vista del tipo e durata del trattamento antidiabete. Dalpunt odivi s t abi ol ogi col adi s poni bi l i t àdimat er i al epat ol ogi cot umor al eper met t er àl ’ es ecuz i onedeldos aggi o di recettori cellulari tumorali per estrogeni e per progesterone. Si procederà inoltre alla determinazione dei livelli sierici di IGFBP1, IGFBP3, IGF1 e del TGF-b1 (metodo ELISA). In un campione statistica-ment er appr es ent at i vo s ar à val ut at as ut es s ut ol ’ es pr es s i one diT GF -b1 mediante tecnica del Nor t her n Bl ot .Sipr oceder ài nol t r e al l ’ anal i s is t at i s t i ca delf ol l ow-up a 5 anni dei 2 gruppi di pazienti per valutare l ’ event ual edi f f er enz anel l apr ogr es s i onedel l apat ol ogi at umor al e. 44. Il Papilloma Virus Umano (HPV) nelle neoplasie della cervice uterina in correlazione all'abitudine al fumo di sigaretta Responsabile Micelli Giuseppina Ricercatori Associati Programma G. Stili di vita e cancerogenesi Parole chiave HPV, Hybrid capture II, cervical cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione E' nota, ormai da tempo, una stretta associazione tra l'infezione da HPV ed il cancro al collo dell'utero a come tale displasia sia influenzata anche da fattori quali il fumo di sigarette. I dati della letteratura corrente suggeriscono, infatti, che il fumo può causare un difetto immunologico locale che facilita l'infezione a la persistenza del Papilloma Virus Umano. E' stato provato che alcuni genotipi di HPV sono associati ad un basso rischio di progressione neoplastica (HPV 6 e 11) mentre altri ad un alto rischio oncogeno (HPV 16,18,31,33,35,56). In questo contesto è sicuramente importante poter disporre di metodi diagnostici sensibili ed affidabili che siano in grado non solo di rilevare la presenza del Papilloma Virus, ma anche di discriminare 1'alto ed il basso rischio oncogeno. La tecnica da not usata per rivelare la presenza dell'HPV, anche in corso di infezioni latenti, è una recente variante della tecnica di ibridazione molecolare cioè il sistema Hybrid Capture II. Obiettivo della ricerca è essenzialmente quello di esaminare un cospicuo numero di pazienti che afferiranno alla nostra U.O. di Ginecologia, le quali saranno sottoposte sia ad esame citologico che istologico. La diagnosi di infezione da HPV sarà eseguita su campioni cervicali prendendo in considerazione sia lesioni benigne ( displasie lievi, condilomi) che francamente neoplastiche displasia grave, ca. squamoso cervicale). Tali campioni verranno classificati in fumatori a non fumatori per avvalorare l'ipotesi delta correlazione tra 1'infezione da HPV a uno dei fattori epidemiologicamente correlati quali il tabagismo. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati processati 155 campioni di pazienti ricoverati ed ambulatoriali i cui dati sono stati inseriti nel database già esistente. I dati sono in fase di elaborazione. Attività previste Le U.O. partecipanti al progetto vantano un'ottima esperienza nel cameo dello studio delle infezioni virali sessualmente trasmesse. Il Laboratorio di Microbiologia dispone di tune le metodiche standard per portare a compimento questo progetto a in particolare il sistema Hybrid Capture II. E' questo un test di ibridizzazione degli aa'di nucleici che si esegue su campioni cervico-vaginale prelevati con un brush. La tecnica si basa sulfuso di sonde ad RNA che ibridizzandosi con il DNA virale denaturato formano complessi DNA # RNA che vengono "catturati "da anticorpi che riconoscono specificatamente questi ibridi. Il sistema di rivelazione consiste nel fuso di un 2° anticorpo anti-ibrido, coniugato con fosfatasi alcalina, che scinde una sostanza luminescente. 85 86 LINEA 2 LINEA 2.- Stadiazione biologica pre e post operatoria DIRETTORE: Giuseppe Fanizza Resoconto attività 2004 C on riferimento ai raggruppamenti suggeriti nel razionale della Linea di Ricerca n. 2, verranno di seguito esposte alcune valutazioni rinvenienti dalle comunicazioni pervenute riguardo allo stato di avanzamento dei progetti assegnati alla linea stessa. ANTICIPAZIONE DIAGNOSTICA (Progetti 1-10) Di questo gruppo i progetti avviati sono 6; il progetto 7 “S t udi oconRM nel l epaz i ent iadal t or i s chi opercadel l a mammel l a” ( r es pons abi l e dot t . V. Vent r el l a) e 8 “Reper aggi ol es i oninon pal pabi l imammar i et r ami t el a tecnica della proiezione cutanea: analisi dei casi trattati chi r ur gi cament epr es s ol ' U. O.diS enol ogi a”( r es pons abi l e dot t .S .L ongo)non s ono s t at iavvi at i .Deipr oget t i9“L a diagnostica ecografica e citologica mediante agobi ops i aecogui dat adegl iadenomipar at i r oi dei ”e10 “Ut i l i z zo dei mezzi di contrasto nella diagnostica ecografica delle localizzazioni neoplastiche linfonodali laterocervicali (responsabile dott. G. Achille) non è pervenuta alcuna risposta. Ipr oget t i :1“Ver i f i cadi unnuovodi s pos i t i vodimar cat or e del sito di bi ops i a mammar i a ( GEL MARK) ” , 2 “Accur at ez z a di agnos t i ca del l a mi cr obi ops i a mammar i a stereotassica digitale con mammotome nelle mi cr ocal ci f i caz i oni ” ,3 “Accur at ez z a di agnos t i ca del l a microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle opacità par enchi mal i ”( r es pons abi l e dot t .V.Vent r el l a)e 6“ I ndi caz i onial l ' ut i l i z z o del l a cor ebiopsy vs. la Fna nella diagnostica preoperatoria delle l es i oni mammar i e mal i gne” ( r es pons abi l e dot t . G. Simone), riguardano la diagnostica strumentale per una maggiore accuratezza della patologia mammaria. Sono state messe a punto le metodiche previste ed è stato avviato il reclutamento dei casi, dopo aver esaminato i ni z i al i pr obl emat i che connes s e al l ’ ut i l i z z az i one del l a nuova metodica. In particolare, per il progetto 1 sono state reclutate 15 pazienti con lesioni varie a cui il posizionamento del nuovo repere sembra dare buoni risultati per il successivo facile e rapido reperaggio ecografico. Alcuni problemi di identificazione sembrano sorgere quando intercorre un periodo maggiore di 30 giorni dal posizionamento al reperaggio prechirurgico, per il rapido riassorbimento delle pastiglie gelatinose. Si vuole verificare il dato su un numero maggiore di pazienti. Per il progetto 2 dal 30.3.2001 al 30.6.2004 sono state sottoposte a prelievo microistologico 411 pazienti con microcalcificazioni suddivise in 5 gruppi, secondo la classificazione di Tabar (lobulari, granulari, pulverulente, miste ed a stampo). I risultati sono in corso di pubblicazione. Per il progetto 3 i risultati sono in corso di pubblicazione. Per il progetto 6 i risultati si riferiscono alla casistica 2003 e comprendono 151 lesioni mammarie sottoposte a FNA e 281 indagate con mammotome. Essi dimostrano, sulla base del riscontro istologico, che la sensibilità della FNA nel carcinoma invasivo è sovrapponibile a quella del mammotome (circa 94%) mentre nelle lesioni non palpabili e nella diagnosi di ca in situ il mammotome risulta più efficace. Poiché allo stato attuale nel nostro Istituto i 2 metodi sono considerati alternativi e non complementari, sarà verosilmente necessario ridurre il numero di casi in studio. Considerazioni derivanti dallo studio saranno pubblicate nel prossimo numero (gennaio 2005) di International Journal of Surgical Pathology in una “L et t ert oEdi t or ”del Res pons abi l edel Pr oget t o. Ipr oget t i4“Ut i l i z z odel l ' i s t er os onogr af i anel l adi agnos t i ca precoce di alterazioni strutturali dell'endometrio in opaz i ent i t r at t at i conT AM percar ci nomamammar i o”e5 “Ut i l i z z odeldoppl eras s oci at oal l a ET GT V e al dosaggio del ca 125 nella diagnostica differenziale delle neof or maz i oni annes s i al i ” ( r es pons abi l e dot t . G. Gargano) riguardano la patologia utero-annessiale. Per entrambi i progetti è stato avviato il reclutamento ed effettuata una prima valutazione dei risultati. STADIAZIONE (Progetti 11-14) Di questo gruppo i progetti avviati sono 3. Del progetto 12 “Val ut az i one del l ' event ual e s ot t os t adi az i one del l a diagnosi della patologia mammaria tramite biopsia per cut anea con Mammot ome” ( r es pons abi l e dot t .G. Cellamare) non è pervenuto alcun risultato. Per quant o r i guar da i l pr oget t o 11 “Popol az i one linfocitaria nel linfonodo sentinella e marcatori sierici nel l e paz i ent icon car ci noma mammar i o”( r es pons abi l e dott. M. Quaranta), è stato completato il reclutamento dei casi previsti (30/30) ed effettuate le relative determinazioni di laboratorio. In particolare, sono stati testati i livelli sierici di Ca 15.3 (con metodo ELISA) e di MUC-1 nei tessuti di ca mammario e relativi linfonodi sentinella di 30 pazienti sottoposte ad intervento di mas t ect omi a o quadr ant ect omi a pr es s o l ’ U. O. di S enol ogi a del l ’ I s t i t ut o.E’i ncor s odiel abor az i onel ’ anal i s i statistica dei risultati ottenuti. Sulla scorta dei dati pervenuti, si può affermare che per il pr oget t o 13 “Di s s ez i one linfonodale in pazienti con ca mammario NO: valore predittivo del linfonodo sentinella perl ' I RCCSONC.BAR”( r es pons abi l epr of .F .S chi t t ul l i )s iè conclusa la fase di reclutamento (30/30) e sono da attendere i tempi tecnici del follow up per i risultati finali. Nello specifico, sono stati finora effettuati 30 casi di dissezione linfonodale ascellare in pazienti con ca mammario dopo ricerca radioguidata e con iniezioni di colorante vitale per la ricerca del linfonodo sentinella. In tutte le pazienti è stato eseguito il seguente programma: rimozione linfonodo sentinella dopo ricerca radioguidata e contemporaneamente dissezione ascellare tradizionale indipendentemente dal risultato istologico del linfonodo sentinella al fine di valutare il valore predittivo del l ’ es ames t es s o. Per quant o r i guar da i l pr oget t o 14 “S t adi az i one locoregionale del cancro del retto: confronto fra endoscopia (EUS) e Tomografia Computerizzata (TC) (responsabile dott.ssa A. De Ceglie), sono stati studiati con ecoendoscopia rettale e TC 20 pazienti affetti da neoplasia del retto. Di questi 6 sono stati sottoposti già a resezione chirurgica dopo aver effettuato radioterapia e successiva nuova stadiazione con ecoendoscopia e TC. Altri 4 pazienti hanno già effettuato radioterapia, sono stati ristadiati dopo 40 giorni dal termine di essa e attualmente sono in attesa di intervento chirurgico. Per un paziente, avendo verificato una regressione endoscopica ed istologica della neoplasia dopo RT, in bas e al l ’ et à e al l es cadent icondi z i onigener al i ,è stato 87 LINEA 2 deciso di non effettuare il trattamento chirurgico. I drop out sono stati 6. Attualmente 3 pazienti stanno effettuando i cicli di radioterapia neoadiuvante. Si prevede di arruolare ulteriori pazienti e di completare l ’ i t erdi agnos t i co t er apeut i co di 7 pazienti già entro l ’ annoi ncor s o. FOLLOW UP (Progetti 15-18) Di questo gruppo sono stati avviati tutti i progetti. Il pr oget t o n.15 “Ruol o delPAP-test nel follow-up di pazienti oncologiche (responsabile dott.ssa S. Wiesel) è concluso ed i risultati sono in via di pubblicazione. Per i pr oget t i16,17,18ès t at ocompl et at ol ’ ar r uol ament odei casi previsti ed i risultati sono in corso di elaborazione, eccetto che per il progetto 18 che prevede un periodo di follow up di 5 anni. In particolare, per il pr oget t o16“L as er t er api aef ol l ow-up degli adenomi sessili del colon-r et t o”( r es pons abi l e dot t . F. Scotto), si è concluso il reclutamento di 7 pazienti portatori di adenomi sessili del colon-retto ad ampia bas e d’ i mpi ant o,iqual is ono s t at is ot t opos t iaresezione diartemica del polipo e successivo trattamento con L as er t er api a. Per i l pr oget t o 17 “L a s or vegl i anz a neopl as t i cadel l eI BD”( r es pons abi l edot t .F .Scot t o) ,s ono stati reclutati 15 pazienti affetti da IBD a rischio per lo sviluppo del cancro del colon-retto ed inseriti nel programma di sorveglianza endoscopico-istologica. Per il pr oget t o 18 “Ri s ul t at ipr ecoci( mor bi l i t à e mor t al i t à)e tardivi (sopravvivenza e recidive) dopo linfectomia es t es a( D4)nelcancr o gas t r i co l ocal ment e avanz at o” (responsabile dott. S. Montemurro), è stato completato l ’ ar r uol ament o dei30 paz i ent ipr evi s t i .S ono i n cor s o di elaborazione i dati riguardanti i risultati precoci ( morbilità e mortalità). I risultati a distanza (sopravvivenza e recidive) saranno valutati nel corso dei prossimi 5 anni. CHEMIOPREVENZIONE (Progetti 19-23) Di questo gruppo i progetti avviati sono 4. Del progetto 20 “T r at t ament o endocr i no pr eoper at or i o con T amox i f ene i n paz i ent i con car ci noma mammar i o” (responsabile dott. G. Digiesi), non è pervenuto alcun risultato. Peri lpr oget t o 19 “S t udi o dipr eval enz a delPapi l l oma Virus Umano (HPV) in campioni cervicali: correlazione clinica e follow-up in pazienti positive trattate con I mi qui mod” ( r es pons abi l e pr of .G.F ani z z a) ,a r i guar do delle pazienti affette da HPV sono state reclutate 16 pazienti su 30 previste, di cui 6 già trattate o in corso di trattamento. Perquant o concer ne i lpr oget t o 21 “L a Genes t ei na i n pre e post menopausa in pazienti considerate a rischio di ca mammario: ruolo del fitoestrogeno nella riduzione di i nci denz a delcar ci noma mammar i o”( r es pons abi l epr of . F. Schittulli), sono stati riportati i seguenti risultati che appaiono in contrasto con le premesse e gli obiettivi del progetto che era indirizzato a pazienti a rischio di tumore e non a pazienti operate per ca mammario. Sono state, infatti, reclutate 200 pazienti già sottoposte ad intervento chirurgico per carcinoma mammario recettori positivi, a 100 del l e qual iè s t at o s ommi ni s t r at ol ’ ant i es t r ogeno sintetico tipo TAM, e a oltre 100 il fitoestrogeno. Una val ut az i one t r a T AM e f i t oes t r ogeno nel l ’ i mpedi r e l ’ i ns or genz a dineopl as i e cont r ol at er al is ar à pos s i bi l e appena si avrà il consenso da parte del Comitato Etico Scientifico alla somministrazione del solo fitoestrogeno. Lo studio è in corso e una prima valutazione dei diversi parametri sarà effettuata al termine del presente anno. Lo studio è ancora in corso perché allargato a studi sulla pat ol ogi a mol ecol ar e condot t o dal l ’ Uni ver s i t à L a Sapienza di Roma e i dati preliminari sono in corso di elaborazione. Peri lpr oget t o22“Val ut az i onedelr i s chi ooncogenos ul l a mammel l a nel l a HRT ”( r es pons abi l e pr of .G.F ani z z a) ,ad oggi sono state contattate 57 pazienti di cui 21 randomizzate. Ar i guar do delpr oget t o 23 “ Ut i l i z z o del l a vi deocaps ul a nell e emor r agi e gas t r oi nt es t i nal ios cur e” ( r es pons abi l e dott. F. Scotto), sono stati arruolati 27 pazienti a cui è stata somministrata la videocapsula. Nel complesso si può dire che sul totale di 23 progetti si sono ottenute risposte in 19 (83%). Per gli altri evidentemente non è stato elaborato neanche uno studio di fattibilità. Tra quelli del primo gruppo 2 non sono s t at ia t ut t ’ oggiavvi at ie,dunque,s ono da r i t ener e assimilabili ai precedenti. Ad oggi, 4 risultano conclusi come reclutamento e studio dei casi, i cui risultati sono in via di elaborazione per cui i prodotti finali dovrebbero pervenire a breve. I restanti sono in fase di arruolamento o di follow up. In considerazione di particolari tipologie oggetto di studio, spesso non frequenti, o per periodi di follow up relativamente lunghi, i risultati potranno essere raccolti nel corso dei prossimi anni. Programma 2005 L ’ anal i s i dei pr oget t i as s egnat i a ques t a l i nea, suggerisce la ridefinizione della stessa che meglio potrebbe essere definita come Linea 2 – Prevenzione, diagnosi, stadiazione e prognosi delle neoplasie. Nel processo di sviluppo dei tumori esistono varie fasi di progressione: la displasia, il carcinoma in situ, il tumore invasivo. Ogni fase di tale sviluppo presenta caratteristiche biologiche peculiari. L a maggi orpar t e deit umor is ol i dis is vi l uppa i n un’ ar ea del corpo e con il passare del tempo può dare origine a metastasi. Esistono grosse differenze nel comportamento bi ol ogi co deivar it umor ie per s i no nel l ’ ambi t o diuno stesso tipo di tumore. Alcuni tumori non vanno incontro a metastasi quasi mai, altri metastatizzano molto precocemente. Ne scaturisce la necessità di una adeguata valutazione della estensione della patologia al fine di: fornire indicazioni per la pianificazione del trattamento precisare la prognosi facilitare le possibilità di scambio dei risultati delle terapie Ci ò pr emes s o,l ’ i ns i eme deipr oget t iaf f er ent ipuò es s er e analizzato secondo angolazioni diverse. Alf i ne diot t ener e una vi s i one d’ i ns i eme pi ù ef f i cace, ritengo utile una valutazione per organi o apparati che tenga conto, per ciascuno, dei singoli aspetti citati. Complessivamente vengono presi in esame le neoplasie pi ùr appr es ent at e nel l ’ I s t i t ut o e ci oè quel l ef emmi ni l i (mammella ed organi genitali), colon-retto, distretto testa-collo, oltre ad alcune ricerche di laboratorio sui tumori solidi. Appar e s uper f l uo s ot t ol i near e l ’ i mpor t anz a che prevenzione, diagnosi, stadiazione e prognosi hanno nella storia delle neoplasie. E’or maiaccl ar at o cheperal cunit umor il a prevenzione r i s ul t a l ’ ar ma pi ù ef f i cace, per t ut t il a accur at ez z a diagnostica permette anche la corretta stadiazione indispensabili per le terapie più appropriate. Infine esiste un insieme di parametri strumentali e di laboratorio in grado di poter suggerire l ’ event ual er i pr es a,l os t at o di avanzamento e quindi poter formulare una prognosi adeguata. 88 LINEA 2 A riguardo della prevenzione sono stati proposti alcuni progetti (1,3,4) che riguardano essenzialmente due neoplasie sulle quali la prevenzione è molto efficace e cioè mammella e cervice uterina. Per la prima viene proposto lo studio multicentrico conos ci ut ocomeHOT ,l ’ ut i l i z z odider i vat idel l as oi aedel tamoxifene tutti con angolazioni diverse prendono in es ame l ’ ut i l i z z o di s os t anz e ad at t i vi t à es t r ogeni ca “debol e”che i ns t udipr el i mi nar ihanno di mos t r at o una certa efficacia da sole od in associazione a terapie estrogeniche tradizionali, nel prevenire il cancro della mammella. Numerosi studi dimostrano la correlazione tra insorgenza di neoplasie della cervice uterina ed infezione da ceppi di HPV. Lo studio proposto (2) intende valutare gli aspetti di per s i s t enz a del l ’ i nf ez i one da HPV che s embr a rappresentare il fattore maggiormente a rischio per l ’ i ns or genz adi t umor e. Numerosi studi vengono proposti per un affinamento diagnostico mirato alla possibilità di stabilire una diagnosi precisa in fasi sempre più precoci. Tali studi interessano la mammella (6,7,10,11,12,13, 16, 17, 18, 19, 20)dove vengono pr es ii n es ame l ’ ut i l i z z o della diagnostica per immagini (RNM , mammografia digitale, ecc.) da sola o associata a metodiche più invasive quali la biopsia. Altri (5,14)riguardano l ’ endomet r i oel ’ ovai o. Per il distretto testa-collo viene preso in esame anche la possibilità di utilizzo di mezzi di contrasto ecografici.delle neoplasie tiroidee e paratiroidee. In questo gruppo possono essere compresi anche i lavori (22,23) proposti per l ’ ut i l i z z o dici t ol ogi a s u s t r at o s ot t i l e s i a per l e neoplasie della cervice che per quelle di tiroide, fegato e polmone. Questa tecnica i cui vantaggi sembrano ormai indiscussi permette una diagnostica più precisa e riproducibile. E’i mpor t ant e di s t i nguer el a cl as s i f i caz i one i ns t adidal l a stadiazione di un tumore. La prima rappresenta un modo di vedere la diffusione della neoplasia, la seconda si riferisce, invece, a un tempo specifico, in genere il momento della diagnosi iniziale. La stadiazione, di per sé, rappresenta pertanto il passaggio indispensabile dopo la diagnosi e prima di ogni trattamento terapeutico. In tal senso può dare utili informazioni sulla tipologia di trattamento e sulle eventuali associazioni nonché sulla tempistica degli stessi. Anche dopo uno o più cicli di t r at t ament o viè l a pos s i bi l i t à dimoni t or ar el ’ ef f i caci a degl is t es s ier i s t adi ar el ’ andament odel l amal at t i aalf i ne di pianificare successivi interventi terapeutici ed eventualmente rivalutare la prognosi. Alcuni progetti (24, 25, 26, 30) riguardano aspetti della stadiazione di alcuni tumori ginecologici, mammella e vulva mediante lo studio del linfonodo sentinella o l ’ ut i l i z z odel mammot ome. Allo stato attuale delle conoscenze, stadiazione e biologia del tumore rappresentano i parametri più attendibili per la prognosi e per le scelte terapeutiche. Sulla scorta di tali principi i lavori di impostazione prognostica (27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35) prendono in esami alcuni dati di laboratorio nelle neoplasie del colon retto, mammella, polmone e tumori solidi. Nel complesso gli studi proposti per questa linea di r i cer ca di mos t r ano l ’ i nt ent o di met t er e a punt o metodiche tradizionali ed innovative per una migliore definizione del quadro clinico delle neoplasie e delle performance terapeutiche. I progetti presentati rappresentano in maniera articolata il razionale della linea affrontando molteplici aspetti delle problematiche ad esso connesse dal punto di vista clinico, di laboratorio e strumentale. Gli argomenti proposti, comprendendo le più frequenti neoplasie della donna (mammella, endometrio, cervice ed ovaio) oltre a colon-retto, tiroide e paratiroidi interessano la pat ol ogi a pi ùf r equent ef r a quel l et r at t at e nel l ’ I s t i t ut oe pertanto dovrebbero essere rispettati i tempi di svolgimento e la numerosità prevista per il reclutamento. 89 LINEA 2 1. Valutazione del rischio oncogeno sulla mammella nella HRT Responsabile Fanizza Giuseppe, Schittulli Francesco Ricercatori Associati De Liso MA, Kardhashi A, Altieri R, Aloisi A Programma Parole chiave Breast, HRT, risks/beneficts Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 120 Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La terapia ormonale sostitutiva previene a tratta le patologie correlate alle modificazioni dell'organismo femminile, provocate dalla carenza dg steroidi sessuali. Tuttavia un use prolungato di HRT può aumentare il rischio di sviluppare un tumore mammario, specie con la combinazione estroprogestinica. La aggiunta di un Modulatore Selettivo di Recettori Ormonali come il Tamoxifene può ridurre L'effetto di promozione sulla crescita cellulare mammaria esercitata dall' HRT. Studi recenti suggeriscono the la dose di 20 mg di tamoxifene può essere ridotta a 5 mg senza the questo determini perdita significativa dei suoi effetti biologici. Dato che l'effetto del Tamoxifene sull'endometrio è dose-tempo-dipendente, una riduzione della dose a 5 mg/die potrebbe ridurre il rischio di carcinoma endometriale mantenendo la sua capacità preventiva. Verificare se il Tamoxifene a basse dosi riduca I'incidenza di ca mammario invasivo ed in situ in donne sane in menopausa, the stanno già assumendo HRT o new users. Risultati e prodotti conseguiti Ad oggi sono state contattate 57 pazienti di cui 21 randomizzate. Attività previste Studio di Fase III, randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, con il seguente disegno: donne sane in menopausa in HRT, da non= più di 3 anni, o in procinto di iniziarla. Alla randomizzazione, aggiunta di Tamoxifene 5 mgldie o placebo. 2. Studio di prevalenza del Papilloma Virus Umano (HPV) in campioni cervicali:correlazione clinica e follow-up in pazienti positive Responsabile Fanizza Giuseppe Ricercatori Associati Micelli G, Falco G, Quaranta M, Venneri MT, Carbonara MD Programma Parole chiave HPV, follow up, cervical cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Le ultime due decadi hanno segnato un sostanziale progresso nella conoscenza della storia naturale del carcinoma della cervice. L'infezione da HPV è attualmente la malattia sessualmente trasmessa più diffusa ed è ormai riconosciuta come la causa di tale neoplasia. Le ricerche correnti si sono concentrate sul pool dei tipi di HPV ad alto rischio, lo sviluppo di strategie di screening primarie e secondarie dove all'esame citologico venga associato il test HPV e, come conseguenza, la realizzazione e la somministrazione di vaccini a scopo profilattico e terapeutico. Studi recenti hanno evidenziato la presenza di HPV DNA in 99,7% dei casi di carcinoma della cervice uterina e hanno valutato che il rischio delle forme pre-neoplastiche è direttamente correlato con il numero dei test positivi per HPV nella storia della paziente, quindi con la infezione persistente. Questo studio si pone come obiettivi quello di calcolare l'incidenza della infezione da HPV in pazienti appartenenti a categorie a rischio e quello di valutare il follow-up a 6 mesi in pazienti positive. Risultati e prodotti conseguiti Sono state reclutate 16 pazienti, di cui 6 già trattate o in trattamento con imiquimod. Attività previste Il test che sarà utilizzato per la diagnosi di infezione da HPV sarà "Hybrid Capture II" (unico test attualmente approvato dall'FDA) che consente la simultanea determinazione di ceppi ad alto/medio o basso rischio oncogeno attraverso l'ibridazione in fase liquida del DNA virale eventualmente presente nel campione con una miscela (pool) di sonde ad RNA. 90 LINEA 2 3. Trattamento endocrino preoperatorio con Tamoxifene in pazienti con carcinoma mammario Responsabile Digiesi Giambattista Ricercatori Associati Cellamare G, Cicoria O, Brandi M, Schittulli F Programma Parole chiave Breast cancer, tamoxifen, presurgery Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Un t r at t ament o endocr i no con T amox i f ene,l ’ ant iestrogeno più comunemente usato, in pazienti affetti da carcinoma mammario con recettori ormonali positivi o sconosciuti può indurre risposte cliniche fino al 40% dei casi a fronte di una buona tollerabilità e di effetti collaterali occasionali contenuti econt r ol l abi l i .Èpr os pet t abi l el ’ us odi un t r at t ament oendocr i nodalmoment odel l a di agnos ii s t obi ol ogi ca che pr eceda l ’ at t ooper at or i o.T al et r at t ament o potrebbe avere un effetto citoriduttivo sulla massa neoplastica ed un effetto positivo sulla prognosi. Valutare le modificazioni cliniche, mammografiche, biologiche e prognostiche in pazienti con carcinoma mammario trattate con terapia endocrina preoperatoria. Risultati e prodotti conseguiti Allo stato attuale sono entrate in studio 14 pazienti. Età mediana 52 anni (45-64), tutte T2.Otto pazienti hanno completato il trattamento preoperatorio e sono state sottoposte ad intervento. Allo stato attuale il reclutamento delle pazienti è stato completato: inoltre sono state prese in considerazione oltre 20 pazienti sempre allo stadio T1 T2 di età superiore ai 45 anni senza alcun trattamento ormonale preoperatorio. La valutazione è a 5 anni. Attività previste Reclutamento di 20 casi di carcinoma mammario T1-T2 tra pazienti di età superiore a 45 anni. Valutazione clinica, mammografica, ecografica e RNM della neoplasia. Stadiazione istobiologica della neoplasia, compreso assetto recettoriale, grading, indice di proliferazione (ki-67), Her2-neu, tramite biopsia percutanea con Mammotome. Stadiazione clinica tramite indici ematici (transaminasi e funzionalità epatica, piastrinemia ed indici della coagulazione), visita ginecologica con Pap test, prelievo isteroscopico ed eco transvaginale, visita oculistica (esclusione delle pazienti affette da glaucoma), Rx torace in due proiezioni, Scintigrafia ossea o/e Rx scheletro in toto, eco epatica. Trattamento, previo parere positivo del Comitato Etico e consenso informato, con Tamoxifene 20 mg/die per 4 settimane. Rivalutazione clinica e strumentale, dopo le 4 settimane di trattamento, della neoplasia e follow-up nel tempo. 4. La Genesteina in donne in pre e postmenopausa considerate a rischio di ca mammario: ruolo del fitoestrogeno nella riduzione di incidenza del carcinoma mammario Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati Guido A, Di Giesi G, Cellamare G, Longo S Programma Parole chiave Genesteina, breast cancer, pre menopausal, post menopausal Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione L ’ us o deif i t oes t r ogeninel at er api a or monal es os t i t ut i va as s ume una i mpor t anz a cr es cent e poi ché daidat icl i ni ci sembra che la somministrazione di ormoni di sintesi in pre e post menopausa possa, in qualche modo, essere responsabile di l es i onia car i co del l ’ appar at o geni t al ef emmi ni l e( i per pl as i e,di s pl as i e e car ci nomi )come anche responsabile di un aumento di rischio di ca mammario quando questa somministrazione supera il tempo di 3 anni. Viceversa, sappiamo che ci sono popolazioni di donne orientali che fanno molto uso di prodotti vegetali contenenti isoflavoni di soia (fitoestrogeni) le quali non accusano alcun disturbo della carenza ormonale di es t r ogenii n menopaus a e che i n ques t e popol az i onil ’ i nci denz a dica mammar i o e dica endometriale è molto bassa. Quindi, la somministrazione di genesteina (fitoestrogeno derivato dalla soia) può essere proposto quale mezzo alternativo alla terapia ormonale sostitutiva con finalità sia di prevenzione e cura della sintomatologia provocata dalla caduta dei livelli ormonali femminili propria della menopausa sia di eventuale riduzione di incidenza di ca mammario ed endometriale. Si intende valutare se la somministrazione di fitoestrogeni sia in grado di: -ridurre o eliminare la sintomatologia clinica menopausale e di migliorare la perdita di calcio con conseguente riduzione di incidenza delle malattie osteoarticolari; -ridurre il rischio di ca mammario in donne con alto rischio (familiarità neoplastica, patologia preneoplastica). 91 LINEA 2 Risultati e prodotti conseguiti L os t udi oi ncor s oè i ncol l abor az i one conl ’ I s t i t ut o diPat ol ogi a Mol ecol ar e del l ’ Uni ver s i t à “L aS api enz a”diRoma. Finora sono state reclutate circa 80 donne di cui 20 ritenute ad alto rischio di ca mammario in pre e post menopausa, sottoposte a terapia ormonale 80 mg/die di genesteina dopo aver prodotto esami ematoclinici e strumentali (MOC, MX, Ecografia e biopsia mammaria co ago e/o mammotome), a tempo 0 e a 2 mesi dopo l ’ i ni z i odel l at er api a.Cont empor aneament es onos ot t ocont r ol l ocl i ni co, di laboratorio e strumentale, oltre 60 donne ad alto rischio (familiarità, nulliparità, non sono stati seguiti esami genetici). Lo studio prevede un reclutamento di 100 donne trattate con genesteina. Attività previste Saranno considerati due gruppi di donne tra i 45 e i 55 anni. Donne ad alto rischio di ca mammario in pre e post menopausa questo gruppo comprende a sua volta 2 sottogruppi:: a) donne sottoposte a trattamento con genesteina alla dose di 80 mg/die per un periodo di tempo che varia dai 2 ai 5 anni; b) donne senza alcuna terapia. Tutte le donne saranno sottoposte periodicamente a : esami ematochimici, ormonali, visita senologica e visita ginecologica, esami strumentali (MOC, MX, Eco mammaria, ev agobiopsie di lesioni sospette mammarie, isteroscopia con prelievo bioptico, eco ovarica, Pap test). L a pr i ma val ut az i one avver r à a due annidal l ’ i ni z i o del l as per i ment az i one e l e paz i ent is ar anno val ut at es i a per quanto riguarda la riduzione dei problemi legati ai disturbi della menopausa sia per quanto r i guar da l ’ i nci denz a di ca mammario. 5. Utilizzo dell'isterosonografia diagnostica precoce di alterazioni strutturali dell'endometrio in pazienti in trattamento con TAM per carcinoma mammario Responsabile Gargano Giulio Ricercatori Associati Fanizza G, Schittulli F Programma Parole chiave SIS, Tamoxifen, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L ’ ut i l i z z o del l ai s t er os onogr af i a nel l a di agnos t i ca pr ecoce dial t er az i onis t r ut t ur al idel l ’ endomet r i oi n paz i ent i sottoposte a trattamento con TAM per patologie tumorali maligne della mammella, ha riscosso, negli ultimi anni sempre più importanza. Indubbie sono ormai le conoscenze degli effetti collateral is ul l ’ endomet r i o der i vant idal trattamento delle patologie maligne della mammella con TAM. Tale metodica, applicabile in regime ambulatoriale senza nessun preventivo trattamento farmacologico a cui sottoporre la paziente (analgesia locale), dà la possibilità di individuare con scarso margine di errore qualsiasi al t er az i one s t r ut t ur al e del l ’ endomet r i o.Per met t e,qui ndi ,i lt r at t ament o pr ecoce e s el et t i vo dit al ipat ol ogi e, evi t andodies egui r et r at t ament is uper f l ui ,r i s er vandol ’ appr occi ochi r ur gi cos ol oaquei casi nei quali sia realmente necessario. Risultati e prodotti conseguiti Sono state sottoposte ad esame isterosonografico 35 pazienti nel corso dell'anno 2004. Attività previste Saranno reclutate, n.80 pazienti affette da carcinoma della mammella in trattamento con TAM, per il r i conos ci ment o pr ecoce dipat ol ogi e a car i co dl l ’ endomet r i o.Nelpr es ent es t udi ot ut t el e paz i ent ir ecl ut at e s ar annos ot t opos t eadunaET GT V.Qual s i as ipi ccol amodi f i caz i oneecos t r ut t ur al edel l ’ endomet r i oevi denz i at acon l ’ ecogr af i ar out i nar i a,i ndur r àl ’ oper at or eas ot t opor r el apaz i ent e,nel l as t es s as edeenel l os t es s omoment o,aduna i s t er os onogr af i a,dopoavers pi egat oal l as t es s al ’ i ndubbi aut i l i t àdi ques t oes ame.Icat et er i us at i pert al i es ami s ono quelli per sonoisterografia. 6. Reperaggio lesioni non palpabili mammarie tramite la tecnica della proiezione cutanea: analisi dei casi trattati chirurgicamente presso l'U.O. di Senologia Responsabile Longo Salvatore Ricercatori Associati D’ Ami co,Gui doA,Al t i er i R,S chi t t ul li F Programma Parole chiave Lesioni mammarie non palpabili, proiezione cutanea Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse 92 LINEA 2 Descrizione Per lesioni non palpabili mammarie si intendono quelle lesioni non reperibili clinicamente e per le quali le metodiche di diagnosi impiegate hanno evidenziato un sospetto senza acquisire una diagnosi di certezza citologica. Per tali neoplasie non palpabili deve essere ovviamente programmato un adeguato trattamento chirurgico. La metodica dir eper aggi odit al il es i onius at apr es s ol ’ Uni t àOper at i vadiS enol ogi adelDi par t i ment oDonnaès t at aquel l adel l a proiezione cutanea su guida mammografica e/o ecografica, consistente in un disegno sulla cute della proiezione cutanea della lesione. Val ut ar el ’ ef f i caci a dit al e met odi ca dal l ’ anal i s ideinumer os icas it r at t at ichi r ur gi cament e pr es s ol ’ U. O.di Senologia, anche analizzando il rapporto bioptico benigni/maligni. Risultati e prodotti conseguiti Nel secondo anno di attività del progetto, sono state analizzate 150 pazienti. Sono in corso le analisi statistiche dei dati e le valutazioni conclusive dell'indagine. Da dati preliminari il reperimento mammografico od ecografico permette un adeguato trattamento chirurgico delle lesioni non palpabili quasi al 99% dei casi. Attività previste Anal i s idel l a cas i s t i ca oper at or i a del l ’ U. O.diSenol ogi ai nr i f er i ment o al l e bi ops i e dil es i oninonpal pabi l ir eper t at e con proiezione cutanea con attenzione al referto mammografico di sospetto e di indicazione alla biopsia con reperimento, alle dimensioni del pezzo operatorio, alla congruità del pezzo operatorio in relazione a quello del livello mammografico, alla corrispondenza tra esame istologico estemporaneo ed esame istologico definitivo, ai tempi di Sala Operatoria di effettuazione di tale procedura bioptica, al rapporto bioptico benigni/maligni. 7. Accuratezza diagnostica della microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle microcalcificazioni Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Z i t oA,Dent amar oR,D’ Ami coC,Al t i er i R,L ongoS ,Cel l amar eG,Di gi es i G,Schi t t ul l i F Programma Parole chiave Mammotome, microcalcification, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione La mammografia ad alta definizione nella diagnostica senologica ha permesso la rilevazione sempre più frequente delle microcalcificazioni. Esse rappresentano mol t os pes s ol ’ uni cor eper t omammogr af i codel cai ns i t u. Verificare il contributo diagnostico della biopsia con aspirazione forzata(VB)-Mammotome in Stereotassi Digitale nella valutazione diagnostica delle microcalcificazioni, in alternativa alla tradizionale biopsia chirurgica. Risultati e prodotti conseguiti Dal 30.3.2001 al 30.6.2004 sono state sottoposte a prelievo microistologico 411 pazienti con microcalcificazioni suddivise in 5 gruppi, secondo la classificazione di Tabar (lobulari, granulari, pulverulente, miste ed a stampo). I risultati sono in corso di pubblicazione. Attività previste Le pazienti con reperto di microcalcificazioni sospette alla mammografia e prive di riscontro clinico ed ecografico saranno sottoposte a biopsia con Mammotome sotto guida stereotassica con l'ausilio di un tavolo prono Fisher. Le microcalcificazioni saranno suddivise in 5 gruppi secondo la classificazione di Tabar (globulari, granulari, pulverulente, miste ed a stampo). Il prelievo sarà effettuato con ago da 11G e con un nuovo sistema di aspirazione forzata (Mammotome ST) che permette un'automazione dell'aspirazione e del prelievo. Dal 1.1.2002 al 20.5.2003 sono state sottoposte a prelievo microistologico 305 pazienti con microcalcificazioni suddivise in 5 gruppi, secondo la classificazione di Tabar (lobulari, granulari, pulverulente, miste ed a stampo). La diagnosi di malignità è stata riscontrata in 72 pazienti con reperto mammografico di microcalcificazioni. Le microcalcificazioni hanno rappresentato la spia del 97% dei CA IN SITU e del 67% dei CA INFILTRANTI. Per quanto riguarda la morfologia, le microcalcificazioni granulari sono state riscontrate nell#86% del ca in situ e nel 42% del ca infiltrante. 8. La diagnostica ecografica e citologica mediante agobiopsia ecoguidata degli adenomi paratiroidei Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati Grammatica L, Simone G, La Raia E (CBH Hospital, Bari) Programma Parole chiave Parathyroid agobiopsy, parathyroid denomas Altri Enti coinvolti Casa di Cura Santa Rita (Bari) Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse 93 LINEA 2 Descrizione La patologia delle paratiroidi rappresenta spesso un challenge diagnostico, per le caratteristiche anatomiche delle ghiandole, di dimensioni ridotte e a localizzazione non facilmente accessibile: per tali ragioni spesso si assiste a quadri clinici definiti di iperparatiroidismo primitivo, che in realtà sarebbero sostenuti da minuti adenomi ghiandolari non facilmente rilevabili dal consueto protocollo diagnostico, fondato essenzialmente sulla ricerca della paratormonemia e, in casi selezionati, sull'esecuzione della scintigrafia con mezzo di contrasto selettivo per le paratiroidi. La possibilità di adoperare strumentazioni ecografiche digitali, corredate con modulo color e powerdoppler, potenziate dall'impiego di mezzi di contrasto ecografici ha reso più agevole tale diagnosi, che viene ulteriormente confermata attraverso l'indagine citologica eseguita su materiale agoaspirato in ecoscopia. Su tali campioni può essere eseguito, ad ulteriore arricchimento diagnostico, anche il monitoraggio dei livelli di paratormone. Stabilire un protocollo diagnostico nei pazienti portatori di iperparatiroidismo, attraverso l'impiego dell'esame ecografico, con power e colordoppler, della successiva applicazione dei mezzi di contrasto ecografici e dell'indagine citologica su agoaspirato eseguito in ecoscopia. Risultati e prodotti conseguiti Sono attualmente stati inseriti 13 casi. La metodica ha dei ritardi legati alle mancate acquisizioni dei kit di rilevazione. Attività previste Verranno reclutati pazienti in cui la storia clinica o il reperto ecografico facciano propendere per una patologia paratiroidea. Verrà formulata una scheda raccolta dati in cui, oltre ai dati anamnestici e clinici, verranno inseriti i risultati degli esami ecografici e dell'indagine citologica, correlati con i livelli di paratormonemia e con i referti delle indagini scintigrafiche, nella prospettiva di costituire un database iconografico di riferimento. Allo stato attuale, nonostante la rarità di tale patologia, sono stati inseriti circa 8 nuovi casi di adenomi paratiroidei; se ne prevede l'ulteriore inserimento nel numero di circa 5 pazienti all'anno. 9. Utilizzo dei mezzi di contrasto nella diagnostica ecografica delle localizzazioni neoplastiche linfonodali laterocervicali Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati Grammatica L Programma Parole chiave Contrast enhancement in laterocervical methastasis Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La diagnostica ecografica rappresenta, per la rapidità, ripetibilità e assenza di invasività, un'importante risorsa diagnostica nella valutazione strumentale delle patologie neoplastiche a localizzazione linfonodale nel distretto cervico-cefalico. I relativi valori di sensibilità e di specificità, d'altro canto, non posseggono percentualmente una pari affidabilità: sono possibili, infatti, sia falsi negativi per linfoadenopatie ancora di dimensioni ridotte o non integralmente coinvolte in senso metastatico, sia falsi positivi (più frequentemente) per adenopatie reattive in fase acuta. L'impiego dei mezzi di contrasto ecografici può consentire di perfezionare la diagnosi delle adenopatie metastatiche, che iconograficamente dimostrano un sovvertimento del normale disegno vascolare, oltre ad un' aumentata vascolarizzazione. Tale metodica piuttosto promettente necessita ancora, a tutt'oggi, di una precisa puntualizzazione e validazione delle diverse caratteristiche iconografiche in rapporto alla malattia da diagnosticare. Obiettivo di tale progetto è quello di creare un database iconografico di adenopatie rilevate ecograficamente sia in pazienti con diagnosi di neoplasia del distretto cervico-cefalico, sia in pazienti con diagnosi istologica di negatività, sottoposti a somministrazione di mezzo di contrasto ecografico. Il confronto delle immagini, associato ad un'analisi multivariata in cui siano rappresentati i dati anamnestici e la storia clinica consentirà di stabilire dei criteri morfologici ecografici sui quali poter basare la diagnosi di presenza di malattia neoplastica e per ciascuno di essi i valori di specificità e sensibilità. Risultati e prodotti conseguiti Sono inseriti in ciascun braccio 23 pazienti. La metodica potrebbe essere implementata dopo acquisizione della sonda ecografica dedicata. Attività previste Verranno reclutati due gruppi di pazienti: il primo gruppo sarà costituito da pazienti affetti da patologia neoplastica istologicamente confermata, il secondo da pazienti portatori di adenopatie a carattere non neoplastico. Per ciascuno di questi pazienti verrà costruita una scheda raccolta dati, includente i dati anamnestici e la storia clinica. Verranno eseguiti gli esami ecografici linfonodali laterocervicali, con somministrazione di mezzo di contrasto ecografico, durante i quali verranno rilevati diversi parametri, quali la velocità di afflusso, le caratteristiche di impregnazione, la velocità di deflusso, i parametri color e powerdoppler, oltre alle consuete valutazioni morfologiche ecografiche. I risultati verranno confrontati e successivamente analizzati facendo riferimento, mediante un'analisi multivariata, a tutti gli altri fattori clinici ed anamnestici rilevati. Si prevede di poter reclutare, per ciascuno dei due bracci, circa 20 pazienti all'anno. 10. Accuratezza diagnostica della microbiopsia mammaria stereotassica digitale con mammotome nelle opacità parenchimali 94 LINEA 2 Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Dent amar o R,Z i t o A,D’ Ami co C,Si mone G,Gui do A,L ongo S,Cel l amar e G,DiGi es iG,Al t i er iR,Ci cor i a O,Di Gennaro M, Schittulli F Programma Parole chiave Mammotome, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Il largo uso della mammografia ad alta definizione nella diagnostica senologica ha permesso la rilevazione sempre più frequente di piccoli addensamenti parenchimali a contorni irregolarmente sfrangiati, in assenza di altri reperti clinico-mammogr af i ci .T al il es i onimol t os pes s or appr es ent ano l ’ uni co r eper t o delcar ci noma i nvas i vo i nf as e precoce. Verificare il contributo diagnostico della biopsia con aspirazione forzata (VB)-Mammotome in Stereotassi Digitale nella valutazione delle opacità parenchimali, in alternativa alla tradizionale biopsia chirurgica. Risultati e prodotti conseguiti Sono state biopsizzate 228 pazienti con opacità parenchimali e sono stati accertati 45 Cr di cui 36 infiltranti(77%) e 9 in situ(5%). Il reperto semeiologico mamografico di nodulo irregolare è stato riscontrato in 37 casi (82%), di nodulo regolare in 3 casi(7%), di distorsione architetturale in 4 casi (9%) ed asimmetria focale in 1 caso (2%). I risultati sono in corso di pubblicazione. Attività previste Le pazienti con reperto di opacità stellari alla mammografia e prive di riscontro clinico ed ecografico saranno sottoposte a biopsia con Mammotome sotto guida stereotassicaconl ’ aus i l i odi unt avol opr onoFi s cher . Il prelievo sarà effettuato con Ago da 11 G e con un nuovo sistema di aspirazione forzata (Mammotome ST), che per met t eun’ aut omaz i onedel l ’ as pi r az i oneedel pr el i evo. I frustoli di tessuto prelevati varieranno da 6 a 12. Le opacità parenchimali sono state suddivise in 4 gruppi: 1) Noduli rotondeggianti a contorni irregolari 2) Noduli a contorni regolari, 3) Distorsioni architetturali 4) Asimmetrie focali. La valutazione anatomo-patologica sarà sempre effettuata dallo stesso specialista che garantirà una uniformità di lettura. 11. Studio con RM nelle pazienti ad alto rischio per ca della mammella Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Par adi s o A,Ancona MA,Dent amar o R,D’ Ami co C,Br uno M,T ommas iS,De Liso M, Digennaro M, Lattarulo S, Schittulli F Programma Parole chiave Breast cancer, RM Altri Enti coinvolti Ospedale San Paolo, Bari Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L'accuratezza diagnostica dell'indagine clinica associata alla mammografia ed ecografia mammaria presenta dei limiti, maggiormente per la valutazione di alcuni carcinomi infraclinici, in parte recuperati dallo studio con RM della mammella. Verificare l'accuratezza diagnostica della RM nella diagnosi precoce del carcinoma mammario nelle pazienti ad alto rischio, con accertata mutazione dei geni BrCa1 e BrCa2. Risultati e prodotti conseguiti Si prevede il reclutamento di 40 pazienti per anno da sottoporre ad indagine con RM. Attività previste Le pazienti sottoposte a preliminare visita, ecografia e mammografia saranno successivamente sottoposte con s cadenz a annual e ad i ndagi ne con RM del l e mammel l e.L ’ appar ecchi at ur a RM con i nt ens i t à dicampo non inferiore ad 1 Tesla dispone di tutti i dispositivi e software necessari e di una bobina dedicata per lo studio simultaneo delle mammelle. L ’ i ndagi nepr evedel ’ acqui s i z i onedi s equenz epr i maedopomdc( Gadol i ni oDT PA) . Le eventuali lesioni sospette accertate saranno successivamente valutate con un second look ecografico. 12. Verifica di un nuovo dispositivo di marcatore del sito di biopsia mammaria (GEL MARK) 95 LINEA 2 Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Dent amar o R,Z i t o A,D’ Ami co C,Si mone G,Gui do A,L ongo S, Cellamare G, Di Giesi G, Altieri R, Cicoria O, Digennaro M, Schittulli F Programma Parole chiave Gel mark, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Preclinica Area di interesse Descrizione I comuni dispositivi in uso per il reperimento del sito bioptico sono caratterizzati da alcuni inconvenienti legati in parte alla difficoltà di visualizzare tali dispositivi intraoperatoriamente con una elevata incidenza di inadeguatezza del prelievo bioptico. Tale inconveni ent e nes s ar i ament e condi z i ona mol t os pes s o un’ as por t az i one dit es s ut oi n eccesso per ovviare ad errori di prelievo con conseguenti inestetismi post-chirurgici. Inoltre nel reperaggio con ans amet al l i canonèi nf r equent el ’ acci dent al er es ez i onedel f i l ometallico. Ver i f i car el ’ af f i dabi l i t àel af aci l i t àdi r i l evament oecogr af i codel Gel Mar kpos i z i onat onel l as edebi opt i ca. Risultati e prodotti conseguiti Sono state reclutate 15 pazienti con lesioni varie a cui il posizionamento del nuovo repere sembra dare buoni risutlati per il successivo facile e rapido reperaggio ecografico. Alcuni problemi di identificazione sembrano sorgere quando intercorre un periodo maggiore di 30 gg, dal posizionamento al reperaggio prechirurgico, per il rapido riassorbimento delle pastiglie gelatinose. Si vuole verificare il dato su un numero maggiore di pazienti. Attività previste A 40 pazienti sottoposte a biopsia con sistema Mammotome sotto guida stereotassica sarà posizionato alla fine del prelievo il marcatore Gel Mark nel sito della biopsia.Il sistema consiste in un applicatore sterile monouso che contiene pastiglie di acido polilattico/acido poliglicolico nella seguente configurazione:11 pastiglie riassorbibili , una con filo in acciaio inox incorporata(a forma di Omega o di“ S” )nel l as es t a pos i z i one. L a caps ul a con f i l o met al l i co i ncor por at o è pr evi s t a perl ’ evi denz i az i one r adi ogr af i ca a l ungo t er mi ne dels i t o dibi ops i a.L e pas t i gl i e sono visibili mediante ecografia per circa 6 settimane dopo il loro posizionamento e sono completamente r i as s or bi t ei nci r ca 12s et t i mane.L ’ appl i cat or es t er i l et i pos i r i nga vi enei ns er i t onelMammot omeperacceder eal l a cavi t à del l a bi ops i a.L e pas t i gl i es ono i ni et t at e dal l ’ appl i cat or e at t r aver s oi ldi s pos i t i vo perbi ops i a nel l a cavi t à della biopsia. 13. Indicazioni all'utilizzo della core-biopsy vs la FNA nella diagnostica preoperatoria delle lesioni mammarie maligne Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Dentamaro R, Giannone G, Digirolamo R, Ventrella V Programma Parole chiave Breast cancer, corebiopsy, FNA Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione FNA e core-biopsy (mammotome), sono stati spesso considerati come metodi alternativi di diagnosi preoperatoria senologica. In realtà la letteratura più recente evidenzia come si tratti di due metodiche con diverse indicazioni. Infatti, la core-bi ops yr appr es ent ai lmet odod’ el ez i onenel l el es i onii nf r acl i ni cheenel l emi cr ocal ci f i caz i oni ,ment re la FNA resta il cardine della diagnostica delle lesioni nodulari. Monitorare, su una casistica retrospettiva, la diagnostica senologica preoperatoria della core-biopsy ( mammot ome)s ul l a bas e del l ’ i ndi caz i one mammogr af i ca,e quel l a con F i ne Needl e As pi r ation sulla base della correlazione citoistologica. Risultati e prodotti conseguiti Aggiornamento Gennaio 2005: i risultati si riferiscono alla casistica 2003 e comprendono 151 lesioni mammarie sottoposte a FNA e 281 indagate con mammotome. Essi dimostrano, sulla base del riscontro istologico, che la sensibilità della FNA nel carcinoma invasivo è sovrapponibile a quella del mammotome ( circa 94%) mentre nelle lesioni non palpabili e nella diagnosi di ca. in situ il mammotome risulta più efficace. Poichè, allo stato attuale, nel nostro Istituto i 2 metodi sono considerati alternativi e non complementari, sarà verosimilmente necessario ridurre il numero di casi in studio.Considerazioni derivanti dallo studio saranno pubblicate nel prossimo n° (Gennaio 2005) di I nt er nat i onal J our nal ofSur gi cal Pat hol ogyi nuna“L et t ert oEdi t or ”del Res pons abi l edel Pr oget t o. Attività previste Entreranno in studio circa 300 casi di core-biopsy prelevati con metodica mammotome (Fisher) e un analogo numero di esami citologici mammari prelevati per agoaspirazione con ago sottile. Sia la classificazione delle lesioni che l a val ut az i one del l ’ accur at ez z a di agnos t i ca ver r anno ef f et t uat es econdo l el i nee gui da eur opee r ecepi t e dalla SIAPEC. 96 LINEA 2 14. Utilizzo del doppler associato alla ETG TV ed al dosaggio del CA125 nella diagnostica differenziale delle neoformazioni annessiali Responsabile Gargano Giulio Ricercatori Associati Fanizza G, Selvaggio S, Zito A, Quaranta M, Abbate I Programma Parole chiave CA125, ETG TV, FCD (CFM) Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L'introduzione dei trasduttori vaginali, ad alla frequenza, ed i progressi ottenuti, negli ultimi anni, nella valutazione ecografica della pelvi hanno consentito un più accurato studio delle masse annessiali. Gli aspetti indicativi di malignità includono: masse ad ecostruttura complex (solido#cistica), setti spessi, propiezioni papillari superficiali ed endocistiche, lesioni bilaterali, a free fluid peritoneale. I tumori maligni dell'ovaio sono associati ad alterazione delta vascolariuazione peri ed intra lesionale con ampi capillari sinusoidali di neoangiogenesi, prive, però, di fibre muscolari lisce della parete. Questa peculiare anomalia, che comporta la riduzione delle resistenze vascolari periferiche, rende ragione della aumentata quantità a velocità del flusso, specie in fase diastolica. La determinazione della velocità del flusso, mediante ultrasuoni é basata sull'effetto Doppler, l'introduzione del quale ( Doppl erpul s at oa Col orDoppl er )combi nat oal l ’ ecogr af i aT Vi nt empor eal eha r es opos s i bi l el a mi s ur az i onedel flusso in qualsiasi vaso profondo. La pulsatilità del vaso, cioé la modificazione della velocità del flusso tra sistole a diastole, può essere quantizzata da un indice: Indice Resistenza (RI) ed Indice di Pulsati. Riconoscimento, in fase diagnostica strumentale, delle neoformazioni annessiali sospette, sulla base delle alterazioni di flusso vascolare determinate da fenomeni di neoangiogenesi delle masse tumorali maligne. Diagnosi differenziale delle neoformazioni annessiali, con particolare attenzione a quelle che dimostrano alterazioni morfologiche ecografiche e flussimetriche sospette di malignità. Risultati e prodotti conseguiti Attualmente sono state sottoposte ad esame ecografici 48 pazienti. Attività previste Tutte le pazienti inviate al nostro Istituto per neoformazioni annessiali primitive, saranno sottoposte ad esame ecografico Transvaginale Doppler Pulsato e Color, oltre che dosaggio sierico ed immunistochimico del CA 125. Tali risultati, saranno poi confrontati con l'esame istologico, per poter valutare con esattezza la predittività degli stessi. Particolare attenzione verrà riservata a quelle neoformazioni i cui caratteri morfologici, ecografici, flussimetrici e sierici, avranno dimostrato alterazioni degne di nota. Il numero dei casi di neoformazioni annessiali da arruolare non sarà inferiore a 50 casi. 15. I mezzi di contrasto nella diagnosi ecografica dei tumori tiroidei. Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati Grammatica L, Besozzi G Programma Parole chiave Contrast enhancement in thyroid malignancies Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione L ’ ecogr af i a bi di mens i onal e cons ent e didi agnos t i car e unnodul ot i r oi deo come mal i gno conuna per cent ual e di errore non accettabile. Infatti, le mere caratteristiche ecografiche di un nodulo tiroideo ecograficamente evi denz i abi l inon hanno pecul i ar i t àt al ida r ender el ’ es ame ecogr af i co un’ i ndagi ne s peci f i ca e s ens i bi l e.I l successivo utilizzo della metodica flussimetrica colordoppler ha potuto incrementare, seppure in modo non sufficiente, tale discriminazione di agnos t i ca.L ’ ecocol or doppl er ,i nr eal t à,haget t at oi nt al modol ebas i del l os t udi o vascolare dei noduli tiroidei, aprendo la possibilità di studiare le modificazioni del pattern vascolare dei noduli t i r oi deiat t r aver s ol ’ ut i l i z z odimez z idicont r as t o.La categorizzazione delle diverse modifiche del disegno vascolare nodul ar ei nr appor t o al l e car at t er i s t i che i s t ol ogi che delnodul ot i r oi deo è t ut t or a mol t ol ont ana dal l ’ es s er e standardizzata, per quanto tale studio costituisca una promettente possibilità diaggi unger e un’ ul t er i or e ar ma nel l ’ ar s enal edi agnos t i codi i magi ngdel l apat ol ogi anodul ar et i r oi dea. Obi et t i vo del l os t udi o è quel l o dival ut ar el ’ accur at ez z a di agnos t i ca del l ’ ut i l i z z o deimez z idicont r as t o ecogr af i ci nella diagnosi differenziale ecografica fra noduli tiroidei benigni e patologia nodulare maligna. Tale valutazione studierà la possibilità di categorizzare i diversi pattern contrastografici nodulari in rapporto al l ’ i s t ot i po. Lo studio comprende la messa a punto di un algoritmo nel quale inserire il tipo di pazienti da sottoporre a tale 97 LINEA 2 indagine, il timing di somministrazione del mezzo di contrasto, le valutazioni di tipo medico legale, le correlazioni conl ’ es ameci t ol ogi coedi s t ol ogi co,l ecor r el az i oni coni l pat t er necogr af i cobi di mens i onale e color doppler Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 16. Ver r annos ot t opos t i at al ei ndagi nei nodul i concar at t er i s t i chedi t i pos os pet t oal l ’ es ameecogr af i co: noduli ipoecogeni, a margini non netti e/o privi di alone periferico e/o con calcificazioni a spruzzo noduli con pattern vascolare di tipo intranodulare noduli di pazienti con familiarità per neoplasie tiroidee maligne I risultati verranno correlati con: l ’ es ameci t ol ogi codel l ’ agobi ops i aes egui t ai necogui da l ’ es amei s t ol ogi codel pezzo operatorio nei pazienti sottoposti ad intervento Si prevede di inserire nello studio circa 100 pazienti/anno. L ’ avvi o del l o s t udi o è condi z i onat o al l ’ acqui s i z i one del l ’ i mpl ement az i one del l ’ appar ecchi at ur a ecogr af i ca pr es ent e,at t r aver s ol ’ i ns t al l az i one dei moduli per i mezzi di contrasto ecografici e della sonda lineare dedicata. Efficacia diagnostica della microbiopsia mammaria sotto guida stereotassica con aghi da 8G vs 11G Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Dentamaro R, Zito A, D’ Ami co C,T anz ar el l a M,D’ Er r i co D,Gui do A,L ongo S ,Cel l amar e G,DiGi es iG,Al t i er iR, Cicoria O, Digennaro M, Addante M, Schittulli F Programma Parole chiave Mmmotome, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Il largo uso della biopsia microistologica nei casi sospetti o indeterminati alla mammografia ad alta definizione ha permesso la rilevazione sempre più frequente di piccoli carcinomi ma anche di lesioni atipiche suscettibili necessariamente di approfondimento diagnostico con biopsia chirurgica tradizionale. Verificare il contributo diagnostico della biopsia con aghi da 8G nel ridurre il numero di biopsie chirurgiche diagnostiche. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 17. Saranno reclutate 50 pazienti con lesioni mammografiche sospette. Il prelievo sarà effettuato con ago da 8G e conunnuovo s i s t ema dias pi r az i one f or z at a( Mammot ome ST )che per met t e un’ aut omaz i one del l ’ as pi r az ione e del prelievo. I frusoli di tessuto prelevati varieranno da 6 a 12. Saranno sottoposte a prelievo tutte le pazienti con lesioni sospette mammografiche che secondo la semiologia diagnostica mammografica vengono suddivise in: 1) noduli irregolari, 2) noduli regolari, 3) distorsioni parenchimali, 4) asimmetrie focali, 5) microcalcificazioni. La valutazione anatomo-patologica sarà effettuata con doppia lettura. Mammografia digitale con sistema CR vs mammografia analogica nello studio delle microcalficazioni Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Dent amar o R,Zi t o A,D’ Ami co C,T anz ar el l a M,D’ Er r i co D,Gui do A,L ongo S ,Cel l amar e G,DiGi es iG,Al t i er iR, Cicoria O, Digennaro M, Addante M, Schittulli F Programma Parole chiave Digital mammography, MX, microcalcification Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L a mammogr af i a con s i s t ema t r adi z i onal e con l ’ aus i l i o del l ’ i ngr andi ment o di r et t o abbinato al microfuoco ha rappresentato fino ad ora il gold standard per lo studio delle microcalcificazioni mammarie. Recentemente sono state messe in commercio sistemi digitali per mammografia che grazie alla elevata risoluzione di contrasto ed al 98 LINEA 2 post processing elettronico faciliterebbero la visualizzazione di tali formazioni molto spesso unico segno di carcinomi infraclinici in fase iniziale. Migliorare la valutazione qualitativa e quantitativa delle microcalcificazioni mammarie. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 18. L ’ appar ecchi at ur a di gi t al e CRpermammogr af i a cons t a dicas s et t e cons cher miaif os f or iabbi nat ea s i s t ema di lettura ad alta velocità che permette di trasferire le immagini in formato digitale sulle consolle di refertazione del medico dotate di schermi piatti di lettura a cristalli liquidi ad alta risoluzione e di software per il post-processing delle immagini. Le pazienti sottoposte a preliminare mammografia analogica in caso di presenza di microcalcificazioni saranno successivamente sottoposte a rilevamento delle stesse immagini con sistema digitale CR. Si prevede il reclutamento di 150 donne. Confronto tra Diagnostica Tradizionale ed RM nello studio delle pazienti ad alto rischio per ca della mammella Responsabile Ventrella Vincenzo Ricercatori Associati Par adi s o A,Ancona MA ( Os pedal eS an Paol o,Bar i ) ,Dent amar o R,D’ Ami co C,Br uno M,T ommas iS ,De L i s o M, Digennaro M, Lattarulo S, Schittulli F Programma Parole chiave RM, mammography, ultrasonography, BC Altri Enti coinvolti Ospedale San Paolo, Bari Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L ’ anat omi apat ol ogi cahas empr emes s oi nevi denz aunal t onumer odi crmul t i cent r i ci ,mul t i f ocal i ebi l at er al i nella patologia neoplastica della mammella rispetto alle possibilità diagnostiche delle metodiche strumentali diagnostiche tradizionali (visita, ecografia e mammografia). La RM dovrebbe offrire potenzialità diagnostiche maggiori nella rilevazione dei multipli carcinomi infraclinici. Verificare la maggiore accuratezza della RM vs le metodiche tradizionali nel diagnosticare lesioni multicentriche e bilaterali nelle pazienti ad alto rischio, con accertata mutazione dei geni CrBA1 e CrBA2. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 19. Le pazienti sottoposte a preliminare visita, ecografia e mammografia saranno successivamente sottoposte con scadenza annuale ad indagine con RM delle mammelle. L ’ appar ecchi at ur a RM con i nt ens i t à dicampo non i nf er i or e ad 1Tesla dispone di tutti i dispositivi e software necessari e di una bobina dedicata per lo studio simultaneo delle mammelle. L ’ i ndagi nepr evedel ’ acqui s i z i onedi s equenz epr i maedopomdc( Gadol i ni oDT PA) . Le eventuali lesioni sospette accertate saranno successivamente valutate con un second look ecografico. Si prevede il reclutamento di 60 pazienti. Val ut az i one “ i nt empo r eal e”diadeguat ez z at er apeut i ca dopo t er moabl az i one ( r adi of r equenz a )dimet as t as i epatiche e di HCC utilizzando mezzi di contrasto ecogr af i cidiul t i Ma gener az i one e “ pul s ei nver s i on”( s econda armonica) Responsabile Gadaleta Cosmo Ricercatori Associati Mattioli V, Ranieri G, Catino A Programma Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La termoablazione con radiofrequenza è attualmente considerata metodica promettente ed efficace nel trattamento dei tumori epatici sia primitivi che secondari. La tecnica utilizza onde elettromagnetiche nella banda della radiofrequenza , le quali inducono necrosi tissutale perun r aggi o dici r ca 1. 5 cm. i nt or no al l ’ agoel et t r odo i nf i s s o nelpar enchi ma epat i co s ot t o gui da ecogr af i ca, gr az i eal l ’ i nnal z ament odel l at emper at ur af i noa95°( t er moabl az i one). 99 LINEA 2 At t ual ment el ’ ef f i caci ael acor r et t aes ecuz i onedel t r at t ament ovengonoval ut at i i nunaf as es ucces s i vamedi ant e TAC spirale eseguita dopo circa 20 giorni. L e ul t i me i nnovaz i onit ecnol ogi che,bas at es ul l ’ us o dinuovimez z idicont r as t o ecogr af i cidiultima generazione, impiegati con ecografia di ultima generazione e integrati da software dedicati allo specifico mezzo di contrasto s cel t o dal l ’ oper at or e e cor r edat ida s onde pr ovvi s t e del l as econda ar moni ca,cons ent ono dies egui r ei nt empo reale una diagnos t i ca eccel l ent ei nt er mi nididef i ni z i one s paz i al e e didi f f er enz i az i one s t r ut t ur al e.L ’ obi et t i vo da perseguire è quello del monitoraggio del trattamento in tempo reale e la sua ottimizzazione, grazie anche alla rotazione tridimensionale della massa ogget t odis t udi omedi ant el ’ acqui s i z i onedels of t war eDMS .L a pos s i bi l i t à di rilevare in tempo reale il volume della necrosi prodotta e quello della neoplasia ancora vitale permetterebbe di adeguare il trattamento, in termini di radicalità terapeutica, confer endogl i un’ ef f i caci as paz i al ecompl et a. Risultati e prodotti conseguiti Ad oggi sono stati reclutati ed inseriti nello studio 5 pazienti. Attività previste I pazienti (20 affetti da HCC e 40 affetti da metastasi epatiche da tumori colo-rettali o della mammella) verranno s t udi at ii n cor s o dit er moabl az i one,es egui t ai n nar cos i ,con t ecni ca di“pul s ei nver s i on” ,i mpi egando mez z idi cont r as t o ecogr af i cidiul t i ma gener az i one.L ’ event ual e per s i s t enz a dimal at t i af ocal e o dival l o par enchi mal e paraneoplastico ( del l os pes s or e di1 cm. )ancor a es cl us idal l ’ onda dinecr os ii ndi cher àl as ede pr eci s a ove pr ol ungar ei l t r at t ament o“s edut as t ant e” . I pazienti sottoposti a questo trattamento verranno messi a confronto con i pazienti sottoposti a termoablazione senza l’ ut i l i z z odi “ pul s ei nver s i on”,i nmododaval ut ar el ’ ef f i caci adelt r at t ament o. Tutti verranno studiati con TAC spirale. Si attende la disponibilità della strumentazione necessaria e dei nuovi mezzi di contrasto di cui si è fatta richiesta per poter intraprendere lo studio. 20. La sieroproteomica: un sussidio per la diagnosi precoce del ca mammario Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati Ventrella V, Iandolo V, Campobasso MT, Ponzio V, Losacco L, Addante M Programma Parole chiave Breast cancer, donne sane, diagnostica radiologica Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione A partire da un analisi statistica su campioni di siero di donne affette da ca mammario e donne sane, si vuole individuare il profilo proteico probabilmente coinvolto nella determinazione della neoplasia stessa. I ncent i var el apr evenz i one,s opr at t ut t onel l af as ci adi et àcompr es af r ai 30ei 40anni ,conl ’ aus i l i odi unpr el i evodi s angue,l addove l as ol a mammogr af i a non r i s ul t a es s er e di agnos t i ca,ovver os uppor t ar el ’ i t erdi agnos t i co di routine nella prevenzione dei ca mammari in tutte le donne. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 21. Raccolta di siero dalle pazienti del l ’ I s t i t ut o gi à af f et t e da pat ol ogi a mammar i a e da donne s ane che ef f et t uano periodicamente esami radiologici di prevenzione. S t udi odi SI EROPROT EOMI CApr es s ol ’ I SS I ndi vi duaz i one del l ’ event ual e pr of i l o pr ot ei co al t er at oei nt egr az i one del l aS I EROPROT EOMICA nel normale iter diagnostico di prevenzione. Percentuale di sopravvivenza in tutti i nuovi casi di malattia diagnosticati dal mammotome Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati Ventrella V, Dentamaro R, Iandolo V, Aloisi A, Ponzio V Programma Parole chiave Mammotome, diagnosi precoce, breast cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse 100 LINEA 2 Descrizione I programmi di screening sul territorio hanno permesso un aumento di rilievo di pazienti con lesioni non palpabili, che in caso di ca infraclinici, presentano, se trattati chirurgicamente, una sopravvivenza a 10 anni, superiore al 95%. Val ut ar el ’ i nci denz a dir i pr es al oco-regionale di malattia, al fine dis t abi l i r e e pr omuover el ’ i mpor t anz a del mammotome nella diagnosi precoce, ovvero nel trattamento tempestivo di lesioni sub-cl i ni che,nel l ’ ot t i ca diun aumento percentuale di sopravvivenza, nonché di una riduzione di patologie recidivanti. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 22. Nel periodo di durata del progetto si intende reclutare e seguire clinicamente, per un periodo di tre anni, pazienti sottoposte a biopsia con sistema mammotome, in cui siano state riscontrate patologie carcinomatose mammarie, e successivamente sottoposte ad intervento chirurgico. Si valuterà il percorso post-operatorio con esami clinici con una frequenza inizialmente trimestrale e strumentali, con una frequenza annuale. Liquid Based cytology in citologia agoaspirativa ecoguidata (tiroidea, epatica e polmonare) Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Gadaleta C, Caponio MA, Rubini V, Petroni S, Giannone G, Siciliano M Programma Parole chiave LBC, FNA, immunocytochemistry Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La Liquid Based cytology consente di ottenere preparati cellulari in monostrato in condizioni ottimali di osservazione, in particolare con una fissazione adeguata e privi di materiale ematico. Sono ormai documentati i vantaggi in termini di sensibilità e specificità in citologia vaginale e nei liquidi biologici mentre ancora incerti quelli su agoaspirato. Val ut ar el ’ appl i cabi l i t à del l aL BC s ucampi oniot t enut i per FNA tiroidea, epatica o polmonare. Tali campioni sono normalmente molto ricchi in materiale ematico e si ritiene che laLBC possa contribuire, mantenendo gli attuale livelli di accuratezza diagnostica a: 1) ridurre i tempi di diagnosi, 2) migliorare la qualità dei preparati, 3) migliorare le performances delle metodiche immunocitochimiche normalmente applicate. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 23. Entreranno in studio 150 casi di lesione nodulare di origine tiroidea, epatica e/o polmonare, sottoposti a FNA sotto guida ecografica a scopo diagnostico. Dal materiale prelevato verrà ottenuto il citoincluso sul quale verranno effettuate le determinazioni previste in diagnostica dalle comuni linee guida. Compatibilmente con le esigenze diagnostiche verranno allestiti preparati in LBC sia per la diagnostica che per l ’ i mmunoci t ochi mi ca.Ver r anno conf r ont at iir i s ul t at iot t enut icon l e due met odi che e ver i f i cat ii3punt ides cr i t t i negli obiettivi. Liquid Based cytology in citologia cervico vaginale Responsabile Wiesel Sara Ricercatori Associati Caponio MA, Rubini V, Petroni S, Giannone G, Siciliano M, Simone G, Falco G Programma Parole chiave LBC, pap test, cervical cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La Liquid Based cytology consente di ottenere preparati cellulari in monostrato in condizioni ottimali di osservazione, in particolare con una fissazione adeguata e privi di materiale ematico. Sono ormai documentati i vant aggii nt er mi nidis ens i bi l i t à es peci f i ci t ài nci t ol ogi a vagi nal e.Val ut ar el ’ appl i cabi l i t à del l aL BC s ucampi oni vagi nal i perconf r ont oconl aci t ol ogi avagi nal econvenz i onal e.Ver r àval ut at al ’ accur at ez z adi agnos t i cadel la LBC e le differenze rispetto al Pap test convenzionale. 101 LINEA 2 Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 24. Entreranno in studio 50 donne sottoposte a Pap test al di fuori dei programmi di screening. Verranno eseguiti prelievi sia per Test convenzionale che per LBC e valutati in particolare alcuni parametri citologici come: idoneità, flogosi, cellule endocervicali, alterazioni di tipo metaplastico, atrofia. Compatibilmente con le esigenze diagnostiche, in alcuni casi verrà verificata la possibilità di determinare la presenza di HPV su preparati da LBC. Det er mi naz i onei mmunoci t ochi mi cas uF NAdiEGF / Recept ornel l ’ adenocar ci nomai nt es t i nal emet as t at i co Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Gadaleta C, Caponio MA, Catino A, Giannone G, Rubini V, Petroni S, Ranieri G Programma Parole chiave FNA, immunochemistry, EGR/R Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Le strategie terapeutiche nel carcinoma avanzato utilizzano con sempre maggior frequenza target molecolari determinati con tecniche immunocitochimiche su campioni tissutali. Particolarmente studiata è la possibilità di i ni bi r el ’ EGF R nelcar ci noma delgr os s oi nt es t i no,avanz at o.L a pos s i bi l i t à dirivelarne la presenza su campioni ottenuti per agoaspirazione di noduli metastatici potrebbe contribuire alla programmazione terapeutica prima di un intervento chirurgico o nei casi non operabili. Lo studio intende caratterizzare sotto il profilo biologico la lesione metastatica da adenocarcinoma intestinale utilizzando alcuni markers di differenziazione tumorale (CK20 e CDX2), angiogenetica (CD34) e determinare la pr es enz a diEGF R e val ut ar el ’ event ual er el az i one t r a imar k er .Succes s i vament e,neis ogget t i valutabili verrà val ut at al ar i s pos t acl i ni cael ’ event ual er uol opr edi t t i vo-pr ognos t i codel l ’ EGF R. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 25. Entreranno in studio 50 casi di adenocarcinoma colorrettale con metastasi epatiche o polmonari, sottoposti a FNA sotto guida ecografia a scopo diagnostico. Dal materiale prelevato verrà ottenuto il citoincluso sul quale verranno ef f et t uat el es eguent i det er mi naz i oni :EGFR,CDX2,CK20,CD34.L aval ut az i onedel l ’ EGFRver r àef f et t uat as econdoi cr i t er idel l ’ AJC (Goldstein e Armin, Cancer 2001). Compatibilmente con le esigenze diagnostiche si cercherà anche di utilizzare campioni allestiti in monostrato cellulare (Liquid Base Cytology). Individuazione del linfonodo sentinella nella stadiazione e trattamento del ca della vulva Responsabile Fanizza Giuseppe Ricercatori Associati F al coG,Maggi pi nt oG ( Os pedal e“Di Vener e” ,Car bonar a–BA), Kardhashi A, Zito A Programma Parole chiave Vulva cancer, inguinal nodes Altri Enti coinvolti Os pedal e“Di Vener e” ,Car bonara –BA Anno inizio 2003 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La chirurgia delle neoplasie ginecologiche ha subito negli ultimi anni una revisione in quanto a radicalità nell'intento di un maggior rispetto della funzionalità e della complainence. In particolare la chirurgia della vulva tradizionalmente demolitrice con notevoli ripercussioni funzionali, estetiche e sessuali, va orientandosi verso trattamenti personalizzati sulla scorta della reale estensione della malattia. In tale ottica, la precisa individuazione di un eventuale coinvolgimento linfonodale permette di associare alla chirurgia meno invasiva una maggiore possibilità di trattamento radicale e più oculata scelta pre e post-operatoria di eventuali trattamenti complementari (chemio e radioterapia). Risultati e prodotti conseguiti I lpr oget t ononès t at oavvi at oi nquant ol ’ Ammi ni s t r az i onenonha a t ut t ’ oggidef i ni t oi lconvenz i onament oconi l servizio di Medicina Nucleare. Attività previste Verranno studiate 10 pazienti con diagnosi accertata di ca della vulva da sottoporre a trattamento chirurgico. Prima dell'intervento verrà iniettato dall'area tumorale albumina umana marcata con 99 rntc. successivamente si 102 LINEA 2 procederà a rimozione del linfonodo positivo e comparazione con eventuale interessamento degli altri linfonodi asportati. 26. Valutazione dell'eventuale sottostadiazione della diagnosi della patologia mammaria tramite biopsia percutanea con Mammotome Responsabile Cellamare Giovanni Ricercatori Associati S chi t t ul l i F ,D’ Ami coC,Vent r el l aV,Z i t oA Programma Parole chiave Chirurgia mammaria conservativa, biopsia per cutanea, mammotome Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La biopsia per cutanea tramite Mammotome, in uso presso il Dipartimento Donna di questo Istituto, rappresenta una importante risorsa diagnostica per quanto riguarda la patologia mammaria subclinica. Il suo uso corrente ha portato alla diagnosi di un elevato numero di carcinomi in situ con conseguente incremento di chirurgia mammaria conservativa. Valutare la corrispondenza tra diagnosi istologia di carcinoma in situ tramite biopsia per cutanea tramite Mammot ome e l ’ i s t ol ogia del conseguente intervento chirurgico, con particolare riferimento al riscontro nel l ’ i s t ol ogi a def i ni t i va dipr es enz a dif ocol aii nvas i viomi cr oi nvas i vinonr i l evat idal l a bi ops i a percut anea equi ndi s ot t os t adi at i pr i madel l ’ i nt er vent ochi r ur gi co. Risultati e prodotti conseguiti Allo stato attuale sono stati valutati circa 100 casi di biopsia percutanea con mammotome sotto guida mammografica con una appropriatezza istologica tra l'esame con mammotome e quello istologico definitivo sul pezzo operato del 90% dei casi. Attività previste 100 casi di carcinoma mammario in situ diagnosticati con metodica bioptica percutanea con mammotome pr es s oi lDi par t i ment o Donna diques t oI s t i t ut os ar anno es ami nat icon r i f er i ment o alconf r ont ot r al ’ i s t ol ogi a definitiva dopo intervento chirurgico con la valutazione dei casi di sottostadiazione. 27. Tissue Factor e angiogensi nella progressione neoplastica dei tumori del colon-retto Responsabile Coviello Maria Ricercatori Associati Montemurro S, Paradiso A, Venneri MT, Maci G, Ruggirei E, Zito A, Ranieri G, Quaranta M Programma Parole chiave Colon Carcinoma, Tissue Factor, Tumorigenesis Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Il fattore tissutale è una glicoproteina transmembranaria considerata il princi-pale fattore di regolazione della cascata coagulativa e della trombogenesi in vivo. Recentemente è stato osservato che il complesso TF-Vlla ha un ruolo non emostatico nella traduzione del segnale intracellulare, attivando specifiche vie metaboliche coinvolte in pr oces s iangi ogeni ciedicr es ci t at umor al e.Un’ aument at a es pr es s i onedelT Fcont r i bui s cea r egol ar el epr opr i et à angiogeniche delle cellule tumorali alterando la produzione di molecole regolatrici della crescita endoteliale, come il VEGF. Lo studio si propone di determinare in un gruppo di 50 pazienti affetti da carcinoma del colon-retto e 30 soggetti sani, i livelli di TF tissutale circolante e i livelli di VEGF al finedival ut ar el ’ aggr es s i vi t à bi ol ogi ca del l a neopl as i a ei l s i gni f i cat opr ognos t i codelT Fnel l ’ evol uz i onecl i ni cadel l amal at t i a. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 28. Dosaggio immunoenzimatico del TF e del VRGF nel plasma e citosol. Elaborazione e analisi statistica dei dati. Fattori prognostico-predittivi nel carcinoma del colon-retto avanzato 103 LINEA 2 Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Mangia A, Chiriatti A, Tommasi S, Crapolicchio A, Monaco A, Montemurro S, Rucci A, Zito A, Simone G, Salvatore C, Maiello E, Giuliani F, Mallamaci R, Colucci G Programma Parole chiave Col or ect al cancer ,pr edi ct i vef act or s ,chemot her apy,t opoi s o…I ,CPT -11 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La terapia con fluorofolati,rappresenta lo standard per il trattamento del carcinoma del colon-retto in fase avanzata.La risposta clinica a questo farmaco è stata messa in relazione con alcune caratteristiche morf obi ol ogi che del l a neopl as i a, f r al e qual il ’ es pr es s i one t i s s ut al et umor al e dit i mi di l at os i nt et as i( T S)r i s ul t a es s er e fra le più investigate.Il ruolo della TS come fattore predittivo della risposta al 5FU è stato dimostrato più chiaramente in una serie di studi clinici recenti.La quantità intratumorale di TS è un affidabile indicatore della sensibilità o resistenza alla chemioterapia con pirimidine fluorinate. L ’ Ox al i pl at i nocheappar t i enead una nuova cl as s edicompos t idelpl at i no, èunf ar macoant i t umor ale innovativo che ha aperto nuove prospettive nel trattamento del cancro colorettale anche nella fase avanzata della mal at t i a. Gl iul t i mis t udii npaz i ent icont umor imet as t at i z z at iha conf er mat ol ’ ut i l i t à delf ar maco e l as ua ef f i caci a soprattutto a carico delle metastasi e delle forme refrattarie ad altri trattamenti (terapia di seconda linea). Il trattamento elettivo è riservato ai carcinomi colonrettali con metastasi epatiche trattati per la prima volta e a quelli resistenti a precedenti terapie. In una casistica clinica di circa 100 pazienti con carcinoma del colon-retto avanzato, trattati con Oxaliplatino ( OXA)i n pr i ma e s econda l i nea, s ar à val ut at al ’ es pr es s i one digeniche codi f i cano perpr ot ei ne coi nvol t e nel processo di riparazione del DNA ( p53, BRCA1,RAD51), di invasione (VEGF)e di proliferazione (MIB-1). Lo studio è così articolato: Selezione della casistica clinica di pazienti trattati con Oxaliplatino in prima e seconda linea Aggiornamento del follow-up Selezione dei preparati istologici inclusi in paraffina Determinazione dei markers biologici e dei polimorfismi dei geni coinvolti nei processi di riparazione del DNA Analisi statistica dei dati morfologici e comparazione con quelli clinico-patologici. Risultati e prodotti conseguiti La rilevanza prognostico-predittiva dei due enzimi target Topo-I e TS è stata valutata su una casistica consecutiva di 62 pazienti con carcinoma del colon retto avanzato, trattati con 5FU/CPT-11 presso il nostro Istituto. I nostri risultati dimostrano che la risposta clinica e la prognosi di questi pazienti non differiscono nei tumori con diversa espressione immunoistochimica di TS e Topo-I (International Journal of Cancer,2004).Successivamente su 58 dei 62 campi onit umor al i ,è s t at a val ut at a l ’ es pr es s i one t i s s ut al e di CES2 (carboxylesterase 2), ABCG2 (Breast Cancer Res i s t ance Pr ot ei n) ,l ’ at t i vi t à pr ol i f er at i va t umor al e con MI B1e l ’ apopt os icon t ecni ca T UNEL .Nes s uno diques t i biomarcatori è capace di predire la risposta clinica.Solo la TS predice un più corto Tempo di Progressione (TTP) ed una più corta Sopravvivenza Globale. Sugli stessi pazienti, distinti in due sottogruppi sulla base del pattern di espressione di Topo-I , T S ,CES 2,ABCG2,MI B1,è s t at a ef f et t uat a anche una “Cl as t eranal ys i s ” .I pot i z z ando che i biomarcatori abbiano caratteristiche biologiche differenti nelle metastasi, abbiamo valutato la loro espressione nel tumore primitivo, nel linfonodo e nella metastasi epatica di 19 pazienti trattati con CPT11. Solo le caratteristiche di Topo -I sono significativamente diverse nella metastasi epatica rispetto al tumore primitivo (p=0.000; T test).Inoltre, anche quando abbi amo conf r ont at ol ’ es pr es s i one diT opo-Ie diCES2, l ’ es pr es s i one diT opo-I nelle metastasi è r i s ul t at api ùal t ar i s pet t oal l ’ es pr es s i onedi CES2(p=0.000 vs p=0.050). Attività previste L ’ es pr es s i one del l e pr ot ei ne coi nvol t e nelpr oces s o dir i par az i one delDNA ( p53,BRCA1, RAD51) ,l ’ es pr es s i one del VEGFe l ’ at t i vi t à pr ol i f er at i vi( MI B-1) saranno determinate con tecnica immunoistochimica su sezioni istologiche di inclusi in paraffina. Inoltre, per la ricerca dei polimorfismi dei geni coinvolti nei processi di riparazione del DNA, sarà estratto DNA da materiale paraffinato con tecnica di microdissezione. 29. Le tubuline nella storia naturale del carcinoma mammario Responsabile Mangia Anita Ricercatori Associati Par adi s o A,Chi r i at t iA,T ommas iS ,L acal ami t a R,L or us s o V,L at or r e A,D’ Ami co C,Si mone G,Z i t o A,S al vat or e C, Schittulli F Programma Parole chiave Breast carcinoma, B tubulin III e IV, paclitaxel, predictive factors Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Il carcinoma mammario avanzato è una malattia a cattiva prognosi con meno del 20% di sopravvivenza,tuttavia è 104 LINEA 2 un tumore chemiosensibile, e tra i diversiagenti che possono indurre una risposta tumorale in un vasto numero di pazienti, le antracicline sono i referenti per la loro attività antitumorale. Anche i taxani, giocano un importante ruolo nel trattamento del carcinoma mammario. Diversi trials clinici di chemioterapia con taxani hanno dimostrato una migliore sopravvivenza. I taxani, sono agenti ad attività anti microtubulare, il conseguente arresto del ciclo cellulare in fase mitotica e successi va apopt os is ono cons i der at e caus a del l ’ ef f et t o ci t ot os s i co i ndot t o dai t ax ani . Ques t ief f et t ici t ot os s i cis ono r el at ial l ’ i nduz i one del l ’ as s embl aggi o e del l a f or maz i one deif as cidei microtubuli.Un certo numero di alterazioni nel target cellulare del paclitaxel, b tubulina, sono stati associati con la resistenza a questo farmaco. Solo pochi studi hanno verificato la rilevanza clinica di queste alterazioni. In una casistica di 72 pazienti con carcinoma mammario avanzato trattati con una terapia combinata, paclitaxel ed epi r ubi ci na,è s t at a det er mi nat a e val ut at al ’ es pr es s i one t i s s ut al e dif at t or ipr ognos t i co pr edi t t i vi( bt ubul i na I I I -IV, VEGF-R, CD34, HER2-neu). Inoltre, mediante tecnica di ibridazione in situ (TUNEL), è stata eseguita la conta apoptotica. Obi et t i vodelpr oget t onel l ’ anno2005,èver i f i car ei lpot enz i al eval or epr edi t t i vodel l eal t er az i onidel l a b tubulina in una casistica clinica di circa 100 pazienti trattati con paclitaxel. Le variazioni di espressione della b tubulina III-IV saranno valutate nel tumore primitivo, nelle metastasi metacrone in pazienti prima e/o dopo il t r at t ament o.L os t udi o,condot t oi ncol l abor az i oneconl ’ Uni ver s i t àdi Hal l e( Ger mani a) ,ècos ì ar t i col at o: Individuazione della casistica clinica e aggiornamento del follow-up Selezione dei preparati inclusi in paraffina Det er mi naz i onedel l ’ es pr es s i onedel l ebt ubul i neI I I -IV Elaborazione statistica dei dati e correlazione con i parametri clinico-patologici. Risultati e prodotti conseguiti Nel l acas i s t i cadei72cas i ,l ’ es pressione della tubulina III è stata determinata in vitro e su tessuti. In entrambi i casi l ’ es pr es s i one t umor al e del l a tubulina III è risultata predittiva di progressione dopo trattamento chemioterapico, infatti nessuno dei pazienti con bassa espressione di tubulina II andava in progressione dopo trattamento con paclitaxel (Abs meeting NCI –EORTC; Marzo 2004). Attività previste L ’ es pr es s i onet i s s ut al edel l etubuline III-IV sarà determinata su sezioni istologiche di inclusi in paraffina con tecnica immunoistochimica (IIC). 30. Fattori prognostico-predittivi nel carcinoma mammario Responsabile Mangia Anita Ricercatori Associati Programma Parole chiave Breast carcinoma, Her-2neu, proliferative activity Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione In questi ultimi anni,importanti progressi sono stati fatti riguardanti la conoscenza dei meccanismi molecolari nella tumorogenesi e nella progressione del carcinoma mammario, in particolare i meccanismi di controllo del ciclo cel l ul ar e,del l ’ apopt os ie del l ’ angi ogenes i .L a pr es enz a dimar cat or iche s ono pot enz i al it ar get s pernuovi trattamenti terapeutici volti a bloccare la proliferazione cellulare tumorale, neutralizzare fattori di crescita, stimolare l ’ apopt os io i ni bi r el ’ angi ogenes i ,cos t i t ui s ceuna par t ei mpor t ant edinuoviappr occipermi gl i or ar ei lt r at t ament o clinico di pazienti affetti da carcinoma mammario operabile. Particolare importanza riveste il gene HER-2/neu, che codifica per un recettore di membrana provvisto di attività tirosinochinasica e che sembra avere un ruolo importante nei processi di proliferazione ed invasione del ca. mammario. Infatti, i livelli di espressione di questo oncogene sono significativamente associati alle caratteristiche di farmacosensibilità della cellula tumorale ed in particolare alla risposta clinica del trattamento con antracicline. Nelcor s o del l ’ anno 2005,obi et t i vo delpr oget t o è det er mi nar ei n una cas i s t i ca cl i ni ca dicirca 500 pazienti con carcinoma mammario operabile nodo negativi (N-) e N 1-3 l i nf onodi , bi ol ogi cament e aggr es s i vo,l ’ es pr es s i one della proteina HER-2/neu e di alcune proteine cell cycle associate. L os t udi o,condot t oi ncol l abor az i oneconl ’ Oncol ogi aMedi cadel l ’ Os pedal ePi er ant oni ( F or l ì ) ,s ar àcos ì ar t i col at o: Aggiornamento del follow-up delle pazienti nodo negative (N-), trattate con chemioterapia adiuvante (Studio FEC/Controllo), e delle pazienti N-/N1-3linfonodi (Studio IBIS 03). Selezione dei preparati autoradiografici delle pazienti ad alta attività proliferativa tumorale (TLI) Det er mi naz i onedel l ’ es pr es s i onedi HER-2/neu e della ciclica D1 Elaborazione statistica dei dati e correlazione dei markers biologici con i parametri clinico-patologici. Risultati e prodotti conseguiti Su una casistica clinica di 372 pazienti con carcinoma mammario operabile nodo negativi, trattati solo con terapia locoregionale, è stato completato lo studio sulla rilevanza prognostica del grado istologico e dei suoi tre componenti, la formazione tubulare, il pleomorfismo nucleare e la conta mitotica. Solo la conta mitotica emerge come indicatore prognostico, la formazione tubulare e il pleomorfismo nucleare non sembrano essere associati con la prognosi (sopravvivenza libera da metastasi (DMFS) e sopravvivenza globale (OS), (Mod.Pathol 17, 2004). Sono stati allestiti esperimenti per la messa a punto della tecnica di ibridazione genomica comparata (CGH), al fine di caratterizzare dal punto di vista citogenetico i tumori mammari. Sono stati presi in considerazione 9 casi di carcinoma mammario operabile dei quali sono stati analizzati sia i campioni congelati che i paraffinati. Il DNA di ciascun campione è stato estratto, marcato in fluorescenza e coibridato con DNA di un donatore normale su metafasi normali. Le immagini, acquisite tramite un microscopio a fluorescenza e un sistema CCD camera, sono s t at eel abor at econun s of t war ededi cat oedès t at aval ut at al ’ at t uabi l i t àdel l aCGHs ui di ver s i t i pi di campi one. 105 LINEA 2 Attività previste 31. S ul l e s ez i oni i s t ol ogi che deipr epar at i aut or adi ogr af i ci , s idet er mi ner à l ’ es pr es s i one t i s s ut al e con t ecni ca immunoistochimica (IIC) di HER-2/neu e della ciclica D1. Dissezione linfonodale in pazienti con ca mammario NO: valore predittivo del linfonodo sentinella per l'IRCCS Oncologico di Bari Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati D’ Ami coC,Cel l ul ar eG,Di gi es i G,Al t i er i R Programma Parole chiave Linfonodo sentinella, breast cancer no Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La dissezione linfonodale ascellare di principio, anche in pazienti con linfonodi negativi, è oggi al centro di un acceso dibattito. Da una parte utile per ottenere val ut az i onipr ognos t i che,d’ al t r a par t e es pone l a paz i ent ea problemi postoperatori (linfedema, disturbi sensitivo-mot or idel l ’ ar t os uper i or e) . I nol t r e it r at t ament iadi uvant i chemioormonali spesso sono indipendenti dallo stato linfonodale, tenendo presenti altri fattori patologici di rischio. Inoltre la dissezione linfonodale profilattica non sembra offrire vantaggi rispetto alla dis-sezione eseguita alla compar s a dil i nf onodimet as t at i ci .Da ci òs cat ur i s cel ’ oppor t uni t à diaver ei nf or maz i onis ul l os t at ol i nf onodale con tecniche miniinvasive. Interesse riveste quindi lo studio del linfonodo sentinella (sN) che è il primo linfonodo del distretto linfatico ascellare che drena il flusso linfatco del letto tumorale. La possibilità di identificare il sN si ottiene conl ar i cer ca r adi ogui dat a e/ o conl ’ i ni ez i one dicol or ant e vi t al e.T al e metodica è riservata a pazienti con N0 clinico, con la finalità di riservare la dissezione linfonodale ascellare compl et as ol oaicas icons N pos i t i voal l ’ es amei s t ol ogi co.Obi et t i vodi tale studio è confermare il valore predittivo del linfonodo sentinella nei riguardi del pN. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati effettuati finora 30 casi di dissezione linfonodale ascellare in pazienti con ca mammario dopo ricerca radioguidata e con iniezioni di colorante vitale per la ricerca del linfonodo sentinella. In tutte le pazienti è stato eseguito il seguente programma: rimozione linfonodo sentinella dopo ricerca radioguidata e contemporaneamente, dissezione ascellare tradizionale indipendentemente dal risultato istologico del linfonodo s ent i nel l aal f i nedi val ut ar ei l val or epr edi t t i vodel l ’ es ames t es s o. Attività previste Le pazienti (30 casi) da inserire nello studio, adeguatamente informate, firmeranno un modulo di consenso e lo studio dovrà essere approvato dal Comitato Etico. Nello studio verranno incluse pazienti di età compresa tra i 18 e i 75 anni con diagnosi di carcinoma mammario infiltrante, con nodulo unico e diametro uguale o inferiore a 3 cm e linfonodi ascellari non sospetti (rilievo clinico ed eco-mammografico). In fase preoperatoria, il giorno prima del l ’ i nt er vent o,ver r à es egui t al al i nf os ci nt i gr af i a mammar i a con 99 mT C perl ar i cer ca r adi ogui dat a dels N. Intraoperatoriamente si localizza il sN con sonda rilevatrice di raggi gamma e si procede alla sua rimozione ed al successivo invio in Anatomia Patologica per esame istologico. Successivamente, si procederà alla dissezione del cavo ascellare L os t udi os ipr oponedival ut ar el ’ accur at ez z adi agnos t i cadels N,val ut andol acorrispondenza tra positività del sN e la positività del p. Nel l ’ ul t i mo anno s ipr oceder à a conf r ont ar el e per f or mance del l at ecni ca s ci nt i gr af i ca r i s pet t o a quel l a con colorante vitale. Infine, in una serie preliminare di N1 clinici sospetti si procederà a confrontare la specificità della tecnica del LS rispetto alla DS. 32. Espressione della topoisomerasi II alpha e suo significato predittivo in pazienti affetti da carcinoma epatocellulare trattati con chemioembolizzazione mediante antraciclina Responsabile Ranieri Girolamo Ricercatori Associati Catino A, Labriola A, Zito A, Passantino L, Patrono R, Canniello E, Armenise F, Mattioli V, Gadaleta C Programma Parole chiave Topoisomerase, antraciclin, cancer Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse 106 LINEA 2 Descrizione Lat opoi s omer as i I I αè un enzima nucleare che taglia il DNA consentendone la duplicazione nella fase mitotica del ci cl ocel l ul ar e.L at opoi s omer as iI I αèunber s agl i odel l ’ adr i ami ci nachei nt er agi s ceconi lcompl es s ot opoi s omer as i II-DNA stabilizzandolo e portando a morte la cellula. Dati pubblicati indicano come la ridotta espressione di topoisomerasi II possa costituire una causa importante di resistenza ai trattamenti sistemici con antracicline. Non sono tuttavia noti dati relativi al significato predittivo della topoisomerasi II in pazienti affetti da carcinoma epatocellulare (HCC) trattati con adriamicina in corso di chemioembolizzazione. Con questa tecncica l ’ adr i ami ci navi eneut i l i z z at auni t ament eas os t anz ecapaci di modi f i car el aci r col az i oneepat i caconsentendo una permanenza maggiore del farmaco in sede epatica e riducendo la rivascolarizzazione collaterale del tumore. La tecnica ottiene risposte obiettive intorno al 50% e sopravvivenze che superano i 12 mesi. Il carcinoma epatocellulare inoperabile costituisce una neoplasia gravata da una prognosi estremamente infausta conunt as s odi mor t al i t àdel 100%.Poi chéal l os t at oat t ual es onoi nf as edi val ut az i onei r i s ul t at i der i vant i dal l ’ ut i l i z z o di di f f er ent if ar macinel l ’ ambi t odeipr ot ocol l idichemi oembolizzazione e sono disponibili trattamenti loco-regionali al t er nat i viqual il ’ al col i z z az i one per cut anea o l a t er moabl az i one medi ant e r adi of r equenz a, l a pot enz i al e i ndi vi duaz i one del l a T opoi s omer as iI I α qual e f at t or e pr edi t t i vo di r i s pos t a al l ’ adr i ami ci na in corso di chemi oembol i z z az i one cons ent i r ebbe di s el ez i onar e s ol o i paz i ent ir eal ment e s ens i bi l i al l ’ ant r aci cl i na. Di conseguenza, in virtù dei livelli di espressione tessutale di Topoisomerasi IIα ipaz i ent ir es i s t ent ipot r ebber o es s er e sottoposti a chemi oembol i z z az i one con as s oci az i onidichemi ot er api cial t er nat i vial l ’ ant r aci cl i na ( ci s pl at i no, mitomicina C) o essere avviati ad altri tipi di trattamenti loco-r egi onal i .I nf i ne,l ’ accr edi t ament o delt as s o di es pr es s i one del l a T opoi s omer as iI I α qual e mar catore predittivo di risposta alla chemioembolizzazione con antraciclina eviterebbe la somministrazione del farmaco nei soggetti giudicati resistenti a rischio cardiologico o già pesantemente trattati per via sistemica con adriamicina. Risultati e prodotti conseguiti Lo studio è stato portato avanti selezionando in modo retrospettivo una casistica di 22 pazienti affetti da carcinoma epatocellulare, già in passato sottoposti a prelievo bioptico di microfrustolo epatico ed in seguito trattati mediante chemioembol i z z az i one epat i ca pr es s ol ’ U. O.diRadi ol ogi aI nt er vent i s t i ca.I22 campi onici t oi s t ol ogi cis ono s t at ii mmunocol or at icon t ecni ca i mmunoi s t ochi mi ca medi ant el ’ ant i cor po monocl onal e ant i Topoisomerasi II e le percentuali di espressione sono state valut at e medi ant e anal i z z at or e d’ i mmagi me.Idat i preliminari ottenuti sono stati sottoposti per comunicazione al prossimo congresso nazionale AIOM. Il progetto di ricerca si ritiene in corso di completamento e potrà essere concluso nel corso del presente anno solare Attività previste Lo studio di tipo retrospettivo prenderà in considerazione una casistica di circa 45 casi di HCC già trattati negli anni s cor s ipr es s ol ’ U. O.dir adi ol ogi ai nt er vent i s t i ca dicodes t oI RCCSe s ot t opos t ia chemi oebol i z z az i one a base di adr i ami ci na.Diognicas os ar àr i nt r acci at oi lf r amment oi s t opat ol ogi coar chi vi at opr es ol ’ i s t ot eca del l ’ I s t i t ut oeda ogni frammento paraffinato saranno tagliate sezioni seriate spesse 6 micrometri. I vetrini così allestiti potranno essere processati per il trattamento immunoistochimico secondo il sistema avidina-biotina a tre stadi. In breve i vetrini saranno deparaffinati e successivamente sottosti al trattamento con forno a microonde per lo smascheramento degli epitopi antigenici. Successivamente s ipr ovveder à al l ’i ncubaz i one del l es ez i onicon due differenti anticorpi monoclonali anti-t opoi s omer as i I I αdot at i di di f f er ent es peci f i ci t à idiotipica che riconoscono due di f f er ent is equenz e ami noaci di che. S egui r à l ’ i ncubaz i one con l ’ ant i cor po s econdar i o biotinilato ed infine l ’ appl i caz i onedelcompl es s oavi di na per os s i das i .Ver r annocons i der at epos i t i vel ecel l ul edovel ’ i mmunor eat t i vi t à è nucl ear e ment r es ar à cons i der at a as peci f i ca l ’ event ual ei mmunocol or az i one ci t opl as mat i ca i nf unz i one del l a compartiment az i one nucl ear edel l ’ enz i ma.I nognit es tver r ài ns er i t ouncont r ol l onegat i voomet t endol ’ ant i cor po primario ed un controllo positivo costituito da un tessuto ad espressione nota di topoisomerasi II. La lettura dei preparati sarà eseguita a 100x, 200x e 400x at t r aver s o l ’ aus i l i o del l ’ anal i z z at or e i mmagi ne alf i ne del l a ottimizzazione della lettura e della riproducibilità della medesima . I livelli di espressione della Topoiusomerasi II saranno posti in relazione con il tipo di risposta al trattamento e con la durata della risposta medesima. Infine i livelli di espressione di Topoisomerasi II saranno posti in correlazione con la sopravvivenza globale. Lo studio sarà articolato in due anni nel primo anno sarà selezionata la casistica, reperiti i frammenti istopatologici, eseguiti i test immunoistochimici ed effettuate le letture dei preparati. Nel secondo anno verranno ricostruiti caso per caso i dati cl i ni ciconl ’ i dent i f i caz i one delt i po dir i s pos t a alt r at t ament o,delt empo al l a pr ogr es s i one e del l as opravvivenza globale; infine si provvederà alle correlazioni clinico-biologiche su base statistica 33. Ricerca delle cellule tumorali circolanti nel sangue periferico di pazienti con tumore solido e loro valore prognostico. Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Daniele A, Divella R, Digennaro M, Paradiso A, Tommasi S, Lacalamita R, Schittulli F Programma Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La disseminazione occulta di cellule tumorali di pazienti con cancro operabile può causare la formazione successiva di metastasi che spesso non si evidenziano con i comuni mezzi di indagine. Una micrometastasi è un deposito microscopico (di spessore < a 2 mm) di cellule maligne distinte dalla lesione primaria. La sua capacità di evadere la sorveglianza immunitaria, di invadere i canali vascolari e di sviluppare una malattia macroscopica, ha portato a considerare il concetto di micrometastasi. In alcuni pazienti con tumori solidi le cellule tumorali circolanti possono essere identificate nel sangue periferico. Queste cellule sono presenti non solo in pazienti con malattia 107 LINEA 2 metastatica ma anche in quelli con tumori localizzati e ciò ha indirizzato diverse ricerche nell'identificazione di marcatori specifici e ottimizzazione di tecniche utili a dimostrare il loro significato clinico. Scopo di questa ricerca sarà quello di esaminare: 1) il ruolo prognostico e di risposta alla terapia delle cellule tumorali circolanti in un gruppo di pazienti con tumore allo stadio iniziale; 2) l'espressione delle citocheratine 8,18 e 19 in pazienti con carcinoma del colon mammella e della prostata; 3)l'espressione del cerbB-2 mRNA nel carcinoma della mammella, del CEA mRNA nel carcinoma del colon e del PSA mRNA nel carcinoma prostatatico Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 34. 60 pazienti con carcinoma mammario, 60 con carcinoma del colon e 60 con carcinoma della prostata, operati presso questo Istituto, saranno arruolati nel presente studio. Per ciascun paziente sarà effettuato un prelievo di sangue periferico (PBMC) di circa 15-20ml in vacutainer con EDTA sia nel periodo preoperatorio che durante e dopo il trattamento terapeutico. Si procederà alla stratificazione del sangue intero su Ficoll, alla sua centrifugazione a 1500 rpm x 20' e infine l'anello linfomonocitario prelevato con pipetta Pasteur, sarà diluito in RPMI 5% in provettoni Falcon da 15ml e congelato a - 80°C si-no al loro utilizzo. la quantificazione dell m'RNA delle citocheratine 8,18 e 19 e dell'erbB2, CEA e PSA mRNA sarà effettuata mediante tecnica RT-Real Time PCR quantitativa . L'oscillazione della concentrazione di mRNA dei singoli marcatori esaminati nel tempo permetterà di valutare la risposta al trattamento terapeutico per ciascun paziente Utilità clinica del DNA circolante nel plasma di pazienti con tumore del polmone Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Di tutte le neoplasie, il cancro del polmone è la prima causa di morte per tumori nei soggetti con più di 65 anni, esprimendo in tale fascia di età il 58% di tutte le neoplasie. In Europa vengono diagnosticati più di 150.000 nuovi casi ogni anno e solo il 10% di questi presentano una lunga sopravvivenza in quanto la presenza di metastasi al momento della diagnosi é molto frequente e rende molto spesso inefficace i trattamenti terapeutici. Studi recenti hanno messo in evidenza l'utilizzo del DNA circolante nel sangue periferico, come marcatore prognostico per la diagnosi di tumori in particolare al polmone. E' stato mostrato infatti, che nel sangue di pazienti affetti da tumore il DNA circolante ha caratteristiche genetiche uguali a quelli dei tumori primitivi, quindi, la sua quantificazione plasmatica risulta un metodo non invasivo e di facile misurazione per la diagnosi clinica di carcinoma. L'obiettivo di questo studio sarà quello di valutare la concentrazione plasmatica del DNA circolante in pazienti con carcinoma polmonare in fase pre-operatoria, pre e post trattamento chemioterapico. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 35. 100 pazienti con diagnosi di carcinoma polmonare saranno arruolati nel presente studio. A ciascun paziente si preleveranno circa 10ml di sangue periferico in vacutainer contenente EDTA, nei giorni precedenti all'intervento per quelli operabili, durante e post trattamento chemioterapico. Successivamente da ogni campione si provvederà all'estrazione del DNA dal plasma. Per la quantificazione del DNA circolante, utilizzeremo una Real Time PCR quantitativa sulla amplificazione del gene della telomerasi umana trascrittasi inversa (hTERT) basata sul monitoraggio continuo attraverso un sistema ottico, dell'aumento progressivo dell'emissione della fluorescenza durante il processo di PCR. Al fine di realizzare un range di normalità e un cut-off saranno reclutati 60 soggetti sani volontari selezionati tra i non fumatori e i fumatori. Valutazione delle citochine, parametri bioumorali in pazienti affetti da MRCC trattati con chemio-immunoterapia Responsabile Casamassima Addolorata Ricercatori Associati Guida M, Quaranta M, Candeloro A, La macchia P Programma Parole chiave Cytochines, MRCC Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale 108 LINEA 2 Area di interesse Descrizione La prognosi dei pazienti (pts) con carcinoma renale metastatico (MRCC) è generalmente infausta e il t r at t ament o a t ut t ’ oggi è cont r over s o. Recent i appr occi t er apeut i ci pr evedono l ’ as s oci az i one del l ’ i mmunot er api aconl achemi ot er api a,t ut t avi ar i maneancor adas t abi l i r el ’ ef f i caci aedi lt i mi ngdaut i l i z z ar e. Numerosi parametri bioumorali sono stati studiati al fine di stabilire il loro reale significato prognostico-predittivo e la loro correlazione con la risposta alle terapie impiegate e la sopravvivenza. Le citochine giocano un ruolo cruciale nella risposta immune regolando lo sviluppo ed alcune funzioni delle cellule immunocompetenti. Poiché solo una piccola parte dei pazienti risponde ai trattamenti disponibili, si vuole studiare una serie di parametri di laboratorio al fine di individuare quali tra essi possono essere considerati prognostici e correlati al l ’ andament o del l a mal at t i a e al l ’ ef f i caci a delt r at t ament o.L a det er mi naz i one deil i vel l is i er i cidiI L 12,T NF #, IL10, IL6, IL1 #, IL8 potrebbe aiutare a comprendere i meccanismi biologici del tumore sul sistema immunitario. Inoltre si vuole valutare la loro utilità a livello diagnostico e nel follow up di pazienti con MRCC. Si vuole studiare la correlazione fra questi parametri immunobiologici con la risposta alla terapia e la sopravvivenza. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste Nei pazienti affetti da MRCC si vogliono determinare, al tempo zero (prima di essere sottoposti ad uno schema di chemio-i mmunot er api a)is eguent ipar amet r ibi oumor al ii nci t of l uor i met r i aaf l us s o:I L 12,T NF α,I L 10,I L 6,I L 1β,I L8. La cifluorimetria a flusso è una tecnica che permette contemporaneamente di determinare su un singolo campione (solo 25 µl) i diversi analiti in base alla loro grandezza e alla loro caratteristica (fluorocromo). I valori dei pts saranno confrontati con una casistica di soggetti controllo normali (circa 100 senza patologia neoplastica) e correlati alla risposta clinica e alla sopravvivenza 109 110 LINEA 3 LINEA 3 - Nuove terapie DIRETTORE: Prof. Giuseppe Colucci Resoconto attività 2004 D ei 52 progetti inseriti nell’ anno 2004, s ol o 4 ricercatori responsabili non hanno risposto (progetti n° 6, 25, 39, 42), 6 progetti non sono stati attivati per motivi tecnico-amministrativi (3, 4,5,37,38,52) 1 mai attivato per motivi clinici, 11 sono stati completati (8,11,12,13,17,18,27, 32,34,35,36), uno è stato bocciato dal C.E. (16) e i rimanenti 29 progetti sono tuttora in corso. Per quanto riguarda i progetti conclusi, essi fanno tutti parte del 2° settore (chemioterapia). Il progetto n° 8 (Le antracicline liposomiali nella pratica clinica quotidiana: effetti collaterali ed efficacia. Studio osservazionale su una coorte di pazienti trattati tra il 2001-2003) è stato i nvi at o come abs t r actal l ’ ASCO 2005 ed ha pr es oi n considerazione una coorte di 108 pazienti affetti da patologie neoplastiche di diversa origine, in particolare carcinomi mammari ed ovarici, trattati con antracicline liposomiali sia in mono che in polichemioterapia. T r al as ci ando idat ir el at i vial l ’ ef f i caci a cl i ni ca,l os t udi o osservazionale ha evidenziato un 26% di pazienti che hanno manifestato il principale effetto collaterale di tale nuova classe di antiblastici, vale a dire la eritrodisestesia palmo-plantare, mentre la cardiotossicità è comparsa solo in 3 pazienti, peraltro pesantemente pretrattate con antracicline convenz i onal i . Anche l ’ al opeci a ha rappresentato un effetto collaterale riscontrato in una minoranza di pazienti. Lo studio n° 11 [Studio clinico multicentrico di fase III di confronto tra Taxotere, Epirubicina, e Xeloda (TEX) versus Epirubicina e Taxotere (ET) in pazienti con carcinoma mammar i oavanz at o] ,havi s t ol ’ accr ualdi20paz i ent ida parte del nostro Istituto (trattandosi di uno studio multicentrico) e i risultati preliminari sono stati inviati al l ’ ES MO 2004. Lo studio n° 12 [Studio randomizzato di fase II del trastuzumab (Herceptin) somministrato in associazione a Taxolo settimanale vs Taxolo settimanale da solo nella chemioterapia di prima linea del carcinoma mammario met as t at i co i n paz i ent icon s ovr aes pr es s i one del l ’ HER2/ neu] ,ha vi s t ol ’ i ns er imento da parte del nostro Istituto di 4 pazienti (anche in questo caso si trattava di uno studio multicentrico). Nel l ’ ambi t o delt r at t ament o chemi oi mmunot er api co è stato completato il progetto n° 13 (Studio clinico multicentrico di fase III con chemioimmunoterapia in pazienti affetti da carcinoma polmonare non mi cr oci t oma) con l ’ i ns er i ment o da par t e delnos t r o Istituto di 10 pazienti sui 118 globalmente arruolati; i dati sono in elaborazione. Il progetto n° 17 (Irinotecan + Mitomicina C nel trattamento di seconda linea del carcinoma gastrico in fase avanzata) è stato accettato per pubblicazione s ul l ’ Amer i canJ our nalofCl i ni calOncol ogy;t al es t udi oha arruolato globalmente 35 pazienti ottenendo un percentuale di risposte obiettive del 34% con una risposta completa e 15 risposte parziali, una durata mediana della risposta di 6 mesi e una durata mediana della sopravvivenza di 8 mesi. Il trattamento è stato complessivamente ben tollerato, con tossicità ematologica rappresentata prevalentemente da leucopenia. L’ at t i vi t à del l os chema pr opos t o as s oci at a ad una buona t ol l er abi l i t à,ne s ugger i s cono l ’ i mpi ego i n pr i mal i neaval ut andoevent ual ment el ’ as s oci az i onecon altri farmaci. Lo studio n° 18 (Folfiri vs Folfiri + Celecoxib nel trattamento del carcinoma colorettale in fase avanzata. Studio multicentrico randomizzato di fase II), si è appena concl us o conl ’ ar r uol ament o di80paz i ent i ;idat ir el at i vi sono attualmente oggetto di valutazione statistica per la pubblicazione. Sono stati recentemente pubblicati sul Br J Cancer i risultati relativi allo studio n° 27 (Studio clinico multicentrico randomizzato in pazienti anziani affetti da carcinoma polmonare non microcitoma metastatico: confronto tra 4 bracci di trattamento a differenti dosi) al quale il nostro Istituto ha cont r i bui t oconl ’ i ns er i ment odi 10 pazienti. Lo studio n° 32 (Studio dei parametri bioumorali in pazienti affetti da MRCC trattati con chemioimmunoterapia) ha analizzato un pannello di parametri bioumorali e clinici prima del trattamento ed in corso di terapia in pazienti affetti da carcinoma renale met as t at i co,alf i ne diver i f i car ne l ’ evol uz i one cl i ni ca. Sono stati considerati globalmente 110 pazienti e l ’ as pet t o pi ùi nt er es s ant echeèemer s oèr el at i voa due parametri bioumorali (proteina C-reattiva e fibrinogeno) in grado di discriminare una prognosi favorevole da una cattiva prognosi. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Urology 2005. Il progetto n° 34 [Studio randomizzato di fase III con cisplatino + taxolo + lonidamina (CDDP + TAX + LON) vs cisplatino + ifosfamide + lonidamina (CDDP + IFO + LON) nel carcinoma ovario stadio III-IV], ha visto l ’ ar r uol ament odi30paz i ent ied ir i s ul t at ipr el i mi nar is ono s t at ipubbl i cat is ot t of or madiabs t r acts ul l ’ AS CO 2004;da questiè emerso che il regime CDDP + TAX + LON è r i s ul t at o pi ù at t i vo diquel l o cont enent el ’ i f os f ami de i l quale, peraltro, è risultato più tossico comportando l ’ i nt er r uz i onedel l at er api ai n4paz i ent i . Lo studio n° 35 (Associazione di Topotecan ed Ifosfamide nel trattamento di II linea del carcinoma ovario: studio di f as e I I )è s t at o compl et at o con l ’ i ns er i ment o di28 pazienti. Globalmente sono state ottenute 10 risposte obiettive (38.5%) tra cui 3 risposte complete e 7 risposte parziali con una durata mediana delle risposte di 11 mesi e della sopravvivenza di 21 mesi. La tossicità prevalente è stata rappresentata dalla mielosoppressione con neutropenia di grado III-IV in circa il 20% delle pazienti. Lo studio è stato pubblicato sottoforma di abstract su Annals of Oncology del 2004. Infine il progetto n° 36 (Mitoxantrone e prednisone versus Taxotere e prednisone nel trattamento del carcinoma prostatico ormonorefrattario) si è concluso con l ’ i ns er i ment odi50paz i ent i .Ir i s ul t at if i nal ihannoi ndi cat o una sostanziale equivalenza per quanto riguarda la risposta al PSA e la risposta obiettiva nei pazienti valutabili tra i due schemi di trattamento anche se lo schema con il taxotere impiegato settimanale è risultato meglio tollerato sia dal punto di vista soggettivo (analisi dei questionari di qualità di vita) sia dal punto di vista della tossicità ematologica e gastrointestinale. Tutti gli studi conclusi, come si può evincere dal resoconto, appartengono al settore 2 della linea di r i cer ca ( “chemi ot er api a” ) ,ment r e almoment o non sono state riportate pubblicazioni relativamente ai 111 LINEA 3 progetti afferenti agli altri settori (trattamenti locoregionali, chirurgia, terapia di supporto-riabilitativa) e questo dato purtroppo si ripete costantemente e in questo senso si dovrebbe in qualche modo intervenire. Il numero complessivo dei progetti di cui non si è avuto risposta (4) e quelli non ancora attivati per motivi vari (7), rappresenta ancora una percentuale enormemente elevata (11/52 = 21%) che testimonia, da un lato una scarsa attenzione da parte degli stessi ricercatori pr oponent ie,dal l ’ al t r o,un mancat o cont r ol l o da par t e degli uffici a ciò preposti. Programma 2005 L a linea di ricerca n° 3, comprende proposte di protocolli di ricerca corrente volti ad individuare nuovi approcci terapeutici in campo medico e valutazione di trattamenti integrati sistemici e locoregionali. Le migliori conoscenze in campo biologico e l ’ acqui s i z i one di nuovi f at t or i di t i po pr ognos t i co e pr edi t t i vo,cons ent ono i nol t r el ’ i mpi ego dif ar macir i vol t i verso un particolare sottogruppo di pazienti al fine di effettuare terapie mirate. Nella linea di ricerca sono i ncl us ial cunis t udicl i ni cichevedonol ’ I s t i t ut ocoi nvol t oi n trials internazionali, multicentrici, in alcuni casi per la sperimentazione di nuove molecole. La linea di ricerca comprende, articolati in 4 settori per meglio definire i campi di applicazione dei progetti proposti: Settore 1: trattamenti locoregionali (1-5) Settore 2: chemioterapia (6-28) Settore 3: chirurgia (29-31) Settore 4: terapia di supporto-riabilitativa (32-41 ) Settore 1: Trattamenti locoregionali Circa il 15-25% dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto presenta metastasi epatiche al momento della diagnosi e un ulteriore 30-40% le svilupperà successivamente. La possibilità di resezione chirurgica, che almoment o è ancor a da cons i der ar el ’ i ndi caz i one prioritaria, è limitata al 20% circa di tali casi ed è da considerarsi allo stato attuale indicazione prioritaria. Per le forme non operabili la chemioterapia sistemica può essere integrata da diverse forme di terapia locoregionale con la possibilità di incrementare la per cent ual e dir i s pos t e obi et t i ve e con l ’ obi et t i vo di migliorare la sopravvivenza. Tra le terapie loco-regionali negl i ul t i mi t empi s is t a af f er mando l ’ us o del l e radiofrequenze. Il progetto n° 1 si propone di verificare l ’ ef f i caci a e l a f at t i bi l i t à del l a t er moabl az i one percutanea mediante radiofrequenza in pazienti affetti da metastasi epatiche da tumori del colon-retto candidabili a resezione chirurgica, al fine di definire la proponibilità di tale tecnica in alternativa alla chirurgia. Tale progetto i realtà è parte integrante di uno studio più articolato riguardante un percorso di trattamento integrato delle metastasi epatiche da carcinoma del colon nel quale per le metastasi epatiche resecabili è previsto un random tra chemioterapia e trattamento locoregionale con successiva possibilità sempre in questo braccio di randomizzare tra radiofrequenza e chemioterapia (sistemica alternata alla terapia intraepatica). I progetti n°2e 3pr evedono l ’ ef f et t uaz i one dii ni ez i oni percutanee di etanolo (PEI) in ecoscopia quale metodica alternativa mininvasiva alla chirurgia nel trattamento delle formazioni colloido-cistiche tiroidee e rispettivamente degli adenomi paratiroidei. La perfusione antiblastica ipertermica con il Tumor Necr os i sF act or e i l Mel phal an è l ’ ogget t o del l a sperimentazione n° 4 quale trattamento locoregionale di pazienti affetti da melanomi e sarcomi degli arti. Al fine di individuare nuove metodiche terapeutiche che possano migliorare la prognosi dei pazienti con carcinoma pancreatico avanzato inoperabile, il progetto n° 5 valuterà il trattamento standard con gemcitabina settimanale per via endovenosa rispetto alla infusione per via intrarteriosa mediante catetere angi ogr af i co i nt r odot t o nel l ’ as s e cel i aco del l ’ as s oci az i one f l uor our aci l e-folinico potenziato, epirubicina e carboplatino. Settore 2: Chemioterapia Scopo precipuo della ricerca clinica in campo oncologico è quello di individuare farmaci chemioterapici e/o nuove associazioni chemioterapiche capaci di migliorare la percentuale di risposte obiettive con un miglioramento del profilo di tossicità talvolta modul ando l ’ i mpi ego deif ar macis ul l a bas e dinuove conoscenze a livello di alcuni parametri biologici o di nuove formulazioni farmacologiche (terapie orali, impiego di liposomi, ecc.). Più recentemente sono diventati disponibili farmaci a bersaglio cosiddetto “bi omol ecol ar e”ovver o mol ecol e con di ver s as t r ut t ur a (anticorpi monoclinali, molecole inibitorie della attività tirosinochinasica o dirette contro i recettori del VEGF o del PDGF) dirette specificamente contro bersagli biologici importanti per la sopravvivenza delle cellule neoplastiche. Carcinoma mammario Nel trattamento del carcinoma mammario avanzato la scelta dei farmaci da impiegare è in relazione ai precedenti trattamenti adiuvanti; il progetto n° 6 prevede in pazienti precedentemente esposte ad ant r aci cl i ne,l ’ i mpi ego deldocet ax eli n as s oci az i one rispettivamente a gemcitabina o capecitabina quale terapia di prima linea in fase metastatica. L ’ ar mament ar i o t er apeut i co per l a paz i ent i con carcinoma mammario si è recentemente arricchito di una nuova classe di farmaci: le antracicline liposomiali. Ci òchecont r addi s t i nguet al i f ar maci èl ’ i ncaps ul ament o del f ar maco at t i vo ( l a dox or ubi ci na) al l ’ i nt er no di liposomi con conseguente rilascio preferenziale del farmaco nei tessuti tumorali e riduzione di alcuni effetti collaterali tra cui principalmente la cardiotossicità. Tra le varie combinazioni, il progetto n° 7 intende esplorare l ’ as s oci az i one t r a dox or ubi ci na l i pos omi al e e gemcitabina quale trattamento di prima linea in pazienti già trattate con antracicline e a rischio di cardiotossicità. Il progetto n° 8 rappresenta la fase II dello studio dosefinding di combinazione tra la vinorelbina orale e la capecitabina già pubblicato su Clinical Breast Cancer, essendo stata stabilita la MTD. Per la paziente anziana, sempre nel carcinoma della mammella è in corso lo studio (n° 9) randomizzato di fase II di confronto tra gemcitabina+vinorelbina versus gemcitabina+mitoxantrone come chemioterapia di pr i ma l i nea, che ha vi s t o f i nor a l ’ i ns er i ment o di38 pazienti. Tumori del distretto cervico-cefalico e del polmone In pazienti affetti da carcinomi del distretto cervicocefalico o del polmone in progressione dopo i trattamenti chemioterapici standard, si propone con il pr oget t on°10dival ut ar el ’ i mpi egodel l ’ I RES SA ( Z D1839) , f ar maco i ngr ado dii nt er f er i r e conir ecet t or iperl ’ EGF R (epidermal growth factor receptor) impedendo l ’ at t i vaz i one del l at i r os i nchi nas ipr es ent e nel l a por z i one intracellulare del recettore. Lo studio n° 11 intende val ut ar e l ’ at t i vi t à e l a t os s i ci t à del l a combi naz i one cisplatino + capecitabina sulla scorta della disponibilità 112 LINEA 3 di questa nuova fluoropirimidina orale che consente una migliore compliance al trattamento per i pazienti in alternativa allo schema classico Al Sarraf. Il progetto n° 12 si propone di realizzare una caratterizzazione biologica del carcinoma indifferenziato del rinofaringe partendo dalla considerazione che tale tumore presenta delle caratteristiche anatomo-patologiche peculiari ed un andamento clinico spesso aggressivo oltre che una particolare distribuzione geografica. Ver r à ef f et t uat a una det er mi naz i one del l ’ HL A t ypi ng basato sullo studio in alta risoluzione dei campioni di DNA, uno studio basale del titolo anticorpale anti-EBV e del carico virale di EBV DNA e RNA con metodo real-time PCR. Nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in progressione dopo terapie a base di cisplatino, il docetaxel ha dimostrato un impatto favorevole sulla sopravvivenza rispetto alla sola terapia di supporto; lo s t udi o n° 13 i nt ende val ut ar e l ’ ef f i caci a di una combinazione tra docetaxel e vinflunina in pazienti pretrattati con cisplatino. Sempre nel setting di pazienti in progressione dopo trattamenti a base di cisplatino è da considerare il progetto n° 14 che intende valutare in uno s t udi or andomi z z at o dif as eI Il ’ at t i vi t à el at ol l er abi l i t à di tre diverse combinazioni di docetaxel e irinotecan L ’ Al i mt aèunf ar macoant i met abol i t achehadi mos t r at o di essere in grado di interferire a vari livelli con il metabolismo degli acidi nucleici e nella sintesi di DNA; utilizzato come farmaco singolo o in combinazione con il cisplatino o il carboplatino ha prodotto risultati molto interessanti in varie neoplasie. Gli studi n° 15 e 16 r i s pet t i vament ei nt endonoval ut ar el ’ ef f i caci adel l ’ Al i mt a e il profilo di tollerabilità quale trattamento di seconda linea nel carcinoma polmonare e quale trattamento di pr i ma l i nea delmes ot el i oma mal i gno.Nel l ’ ambi t o diun approccio combinato nel mesotelioma maligno si inserisce il progetto n° 17 che prevede per le forme T1-3 N0-2 M0, una chemioterapia di induzione a base di cisplatino e pemetrexed e successivamente pleuropneumectomia con o senza radioterapia. Tumori gastroenterici Il progetto n°18 è uno studio clinico di fase I-II che i mpi egher à l ’ UF T ( nuova f l uor opi r i mi di na or al e) i n as s oci az i one al l ’ I r i not ecan i n dos is cal ar ial l os copo di individuare la dose massima tollerata e la dose raccomandata, in pazienti affetti da carcinoma colorettale in fase avanzata. La sostituzione del 5F l uor our aci l e conl ’ UF Tnel l a combi naz i one coni lCPT -11 potrebbe ridurre i costi connessi alla pianificazione di un trattamento infusionale a base di 5-FU (ospedalizzazioni, posizionamento di cateteri venosi centrali, gestione delle complicanze correlate), senza comportare una riduzione del potenziale terapeutico. Prosegue anche lo studio n° 19 sul trattamento del paz i ent e anz i ano” f r ai l ”af f et t o da car ci noma avanz at o del col onconl ’ as s oci az i oneUF Tpi ùaci dof ol i ni co. Il settore della chemioterapia del carcinoma colorettale è particolarmente ricco di proposte come testimoniato dalla proposizione di ben 3 nuovi progetti (n° 20,21,22) che prevedono combinazioni tra oxaliplatino o irinotecan rispettivamente con la capecitabina o il fluorouracile folinico potenziato somministrato per i nf us i one br eve e pr ol ungat a el ’ as s oci az i one t r a l o schema Folfox4 con il Cetuximab. Infatti un moderno approccio al trattamento del carcinoma colorettale in fase avanzata può essere rappresentato dalla combinazione di una chemioterapia convenzionale con f ar maci“ molecular targeted”ovver omol ecol ei ngr ado di intervenire sui recettori dei fattori di crescita della cellula tumorale o del suo microambiente. Il cetuximab è un anticorpo monoclonale che si lega al recettore per l ’ epi der mal gr owt h f act or , spesso presente sulla superficie delle cellule tumorali di natura epiteliale; il blocco dei recettori per l ’ epidermal growth factor potrebbe rallentare o addirittura bloccare la crescita delle cellule tumorali e quindi la progressione di tumori chepr es ent anoun’ i per es pr es s i onedi ques t i f at t or i . E’ s empr e at t i vo l os t udi oi nt er gr uppo n° 23 ( s t udi o policentrico randomizzato di fase III di confronto tra gemcitabina e gemcitabina + cisplatino) per il trattamento del carcinoma del pancreas avanzato in cui sono entrati al momento 250 pazienti. T umor i del l ’ appar at ogeni t o-urinario Tre studi vengono proposti per il trattamento del carcinoma della vescica. Un primo studio (n° 24) nasce da osservazioni sperimentali in vitro su colture cellulari di una az i one s i ner gi ca t r a l ’ epi dox or ubi ci na e l a gemcitabina somministrate in maniera sequenziale a di s t anz a diun’ or al ’ una dal l ’ al t r a,ment r eunal t r os t udi o ( n° 25) pr opone i n pr i ma l i nea l ’ as s oci az i one di gemcitabina e taxolo che in un recente studio di fase II ha realizzato una interessante percentuale di risposte obiettive del 40%. Infine lo studio n° 26 intende esplorare il ruolo della chemioterapia adiuvante post-cistectomia radicale in pazienti con carcinoma transizionale della ves ci camet t endoaconf r ont ol ’ as s oci az i oneci s pl at i no+ gemcitabina versus la combinazione taxolo + gemcitabina. Il carcinoma renale metastatico ancora oggi non dispone di un trattamento in grado di assicurare una adeguata percentuale di risposte obiettive; pertanto può essere giustificata la proposta di una associazione chemioimmunoterapica. Lo studio n° 27 individua una associazione chemioimmunoterapica costituita dalla gemci t abi na e vi nor el bi na + l ’ i nt er l euk i na–2 da testare rispetto alla sola immunoterapia rappresentata dalla IL-2. Ri manendonel l ’ ambi t odel l ai mmunot er api al os t udi on° 28 intende valutare la sopravvivenza libera da progressione cerebrale a 12 mesi in pazienti con melanoma maligno trattati con temozolamide o dacarbazina e con immunoterapia comprendente IL-2. Settore 3: Chirurgia Nel l ’ ambi t o dels et t or e del l a chi r ur gi al al i nea 3i ncl ude un progetto volto ad individuare tecniche chirurgiche capaci di migliorare i risultati diagnostici e terapeutici e quelli funzionali. Nella chirurgia del retto ampollare inferiore negli ultimi anni sono stati ottenuti importanti cambiamenti grazie a trattamenti combinati chemioradioterapici pre-operatori e al l o s vi l uppo dit ecni che “s phi nct er pr es er vi no” ;i l pr oget t o n°29 s ipr opone dival ut ar el ’ af f i dabi l i t à del t ubo t r ans anal e“Nocoi l ”come di s pos i t i vo perpr eveni r e l ’ i ns or genz a dicompl i canz e pos t oper at or i e ( f i s t ol e e deiscenze anastomotiche) dopo proctectomia totale r es t aur at i va.Nel l ’ ambi t o del l a chi r ur gi a gi necol ogi ca l o s t udi o n° 30 val ut er à l ’ ef f i caci a del l a per f us i one ipertermica intraperitoneale in pazienti operate per cancro ovarico, Nel l ’ ambi t o del l a chi r ur gi a ORL ,i lpr oget t o n° 31 s i propone ridefinire un protocollo unico di tecnica chirurgica relativamente allo svuotamento laterocervicale in tutti quei casi di patologia oncologica per i quali viene posta tale indicazione. Settore 4: Terapia di supporto-riabilitativa Il paziente oncologico sottoposto a trattamenti chemioterapici vive specie nelle fasi iniziali momenti di ansia e paura potendo sviluppare un senso di impotenza, depressione, ineluttabilità. Il progetto n° 32 si propone, 113 LINEA 3 medi ant e un s uppor t o ps i col ogi co e l ’ adoz i one del l a musicoterapica, di favorire il benessere psicofisico e la compliance alle cure di pazienti neoplastici ricoverati per trattamenti chemioterapici. Tale progetto viene riproposto alla luce del rilevante grado di soddisfazione manifestato dai pazienti nel corso dei primi incontri. Il trattamento riabilitativo nel trattamento delle neoformazioni cordali a livello laringeo costituisce un’ es i genz a i nder ogabi l e s i a ai f i ni del r ecuper o funzionale che per il controllo della malattia; il progetto n° 33 propone un trattament or i abi l i t at i vo a “s andwi ch” con un ciclo di 6 sedute logopediche pre-operatorie da r i pr opor r e 20gi or nidopo l ’ i nt er vent oi n paz i ent ioper at i per neoformazioni laringee. Nelle pazienti sottoposte a chirurgia mammaria talvolta si possono verificare fenomeni di ipertrofia delle cicatrici: nel progetto n° 34 è pr evi s t ol ’ i mpi egodiungeldis i l i coneaut oas ci ugant eal fine di favorire una cicatrizzazione normotrofica degli esiti di mastectomia e quadrantectomia. Rimanendo nel campo della chirurgia del carcinoma mammario con lo studio n° 35 si vuole verificare la capacità del l ’ as s oci az i one del l ’ ecogr af i a ad al t a r i s ol uz i one e del l ’ ecocol or doppl er nel l ’ ant i ci par e i lt r at t ament o t er apeut i co dell i nf edema del l ’ ar t os uper i or ei n donne sottoposte ad intervento chirurgico per carcinoma mammar i o.L ’ anemi ar appr es ent a una del l e pr i nci pal i complicanze nel paziente oncologico dovuta, oltre che alla stessa patologia neoplastica, anche ai trattamenti effettuati (chemioterapia, radioterapia, chirurgia). L ’ obi et t i vo del l o studio n° 36 è quello di valutare l ’ ef f i caci a dels uppor t o con f er r os ommi ni s t r at o pervi a endovenosa al fine di garantire la migliore utilizzazione di una dose standard di darbepoetina nel trattamento del l ’ anemi ai n paz i ent iaf f et t ida t umor es ol i do pr i mtivo (mammella, polmone, colon-retto, ginecologici). Nel decorso della malattia neoplastica i pazienti oncologici si presentano frequentemente malnutriti e tale situazione può condi z i onar el as opr avvi venz ael ’ ef f i caci as t es s a dei trattamenti medici. Il progetto 37 è un modello integrato di supporto nutrizionale nel paziente oncologico sia in Ospedale che a domicilio che pr ender ài ncons i der az i oneanchel ’ i mpat t os ul l a qual i t à divi t a medi ant el ’ adoz i one delques t i onar i o EORT C– C30. Il tromboembolismo venoso rappresenta la seconda causa di morbilità e mortalità nei pazienti neoplastici e lo studio n° 39 ha come obiettivo primario quello di valutare l ’ ef f i caci adiunaepar i naabas s opes omol ecol ar enel l a prevenzione di complicanze tromboemboliche clinicamente rilevanti in pazienti neoplastici in trattamento chemioterapico. Lo studio n° 39 invece intende mettere a confronto un trattamento con eparina a baso peso molecolare rispetto alla classica terapia anticoagulante orale nella prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti oncologici. Il progetto n° 40 ha come obiettivo principale quello di val ut ar e l a l ’ ef f i caci a e l a t ol l er abi l i t à del l a L acetilcarnitina (LAC) nel prevenire o ridurre la polineuropatia indotta da trattamento con taxolo o schemi comprendenti altri farmaci neurotossici; tale studio randomizzato pr evedel ’ i mpi egodi unbr acci ocont r ol l oconpl acebo. L o s t udi o n° 41 pr evede l ’ i mpi ego del l a genes t ei na (isoflavone di soja-fitoestrogeno) in donne in premenopausa trattate per carcinoma mammario con chirurgia, chemio e radioterapia, al fine di migliorare i disturbi clinico-biochimici legati alla menopausa oltre che verificare un eventuale impatto positivo nel ridurre l ’ i nci denz adi r eci di ve. 114 LINEA 3 1. Trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto. Studio randomizzato di confronto tra termoablazione mediante radiofrequenza ed exeresi chirurgica Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma A. Trattamenti loco-regionali Parole chiave Locoregional treatment liver metastatis colon rectum carcinoma Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale, Oncologia Medica, Chirurgia Apparato Digerente, Radiologia Interventistica Descrizione Circa il 50% dei pazienti affetti da carcinoma del colon-retto sviluppa metastasi epatiche. Considerato il netto miglioramento della prognosi nei pazienti sottoposti a resezione epatica, si è reso più vi vo l ’ i nt er es s er i vol t o al l e tecniche di tipo miniinvasivo che consentono di eradicare le metastasi epatiche, tra cui la termoablazione con r adi i of r equenz a.Idat ir i guar dant i l ’ ef f i caci ael at ol l er abi l i t àdiques t at ecni canelt r at t ament odel l el es i oni epatiche s i apr i mi t i veches econdar i es onoi ncor aggi ant i ,ol t r eagl i i ndubbi vant aggi r appr es ent at i i dal l ’ acces s oper cut aneoe dalla buona tollerabilità, che hanno reso la termoablazione con radiofrequenza metodica sempre più frequentemente proposta nella terapia delle metastasi epatiche non rispondenti a criteri di resecabilità.Lo studio si pr opone dival ut ar el ’ ef f i caci a del l at er moabl az i one con r adi of r equenz a anche nelt r at t ament o del l e met as t as i epatiche colorettali candidabili a resezione chirurgica, al fine di definire la proponibilità di tale tecnica in alternativa alla chirurgia e di conseguenza individuarne il ruolo potenziale nella terapia delle metastasi epatiche colo-rettali nel l ’ ambi t o diuna s t r at egi a mul t i di s ci pl i nar e. I paz i ent i, s ot t opos t ia chirurgia o a termoablazione con radiofrequenza, verranno confrontati determinando la percentuale di recidiva locale ed il tempo alla progressione. Risultati e prodotti conseguiti Lo studio è tutt'ora in corso. Sono stati inseriti 14 pazienti. Attività previste I pazienti eleggibili per resezione epatica dovranno rispondere ai seguenti criteri: Assenza di malattia extraepatica; Metastasi epatiche in numero non superiore a 3; Non coinvolgimento della biforcazione portale; Possibilità di ottenere almeno un margine di 1 cm. di parenchima sano; Possibilità di preservare un adeguato volume di parenchima epatico funzionale; Diametro delle lesioni non superiore a 3.5 cm. Tutti i pazienti verranno sottoposti a stadiazione con TAC spirale total body e randomizzati a ricevere uno dei due trattamenti, previo consenso informato scritto. Saranno motivi di esclusione, per ciò che attiene specificatamente alla termoablazione, le lesioni prossime alla convergenza biliare, le lesioni esofitiche rispetto al parenchima epatico e quel l es i t uat ei n pos i z i one par acol eci s t i ca.Sipr evede l ’ i ngr es s oi ns t udi o di110 paz i ent i ,che s ar anno i ns er i t inel programma di linee-guida nel trattamento delle metastasi epatiche colo-rettali di questo Istituto 2. La PEI quale trattamento alternativo delle lesioni nodulari tiroidee Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati L. Grammatica, E. Cannello Programma A. Trattamenti loco-regionali Parole chiave PEI, percutaneous ethanol infection, thyroid cystic nodules, ecoscopic microsurgery Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Otorinolaringoiatria, Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore Descrizione La patologia tiroidea maggiormernte frequente è quella nodulare benigna, nell'ambito della quale una percentuale variabile sino a circa il 10% è rappresentata dalla cisti tiroidea benigna. Le problematiche di tali formazioni colloidali derivano dalla presenza di notevole quantità di tireoglobulina che talvolta può provocare l'insorgenza di temporanee crisi tireotossiche. In altri casi la compressione del tessuto tiroideo da parte della 115 LINEA 3 formazione colloidale rende inesporabile ecograficamente il parenchima tiroideo, che in questi pazienti talvolta può essere sede di noduli tiroidei solidi, la cui diagnosi viene per tale ragione ostacolata. Inoltre, sono state descritte anche sindromi compressive delle strutture circostanti, quali le vie aeree superiori, l'esofago cervicale e le strutture vascolari. Il trattamento di tali formazioni colloido-cistiche era in passato di tipo esclusivamente chirurgico per via esterna. L'avvento delle tecniche diagnostiche e terapeutiche tiroidee a cielo chiuso , quali l'agoaspirazione delle formazioni colloidali e la succesiva iniezione percutanea di etanolo (PEI) in ecoscopia ha reso praticabile un'alternativa miniinvasiva a tali tecniche. Obiettivo è stabilire indicazioni, tecnica e strategia di follow up nei pazienti portatori di formazioni colloidocistiche tiroidee, da sottoporre a PEI in regime di day surgery. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati inseriti 12 pazienti con una media di 2 tentativi per caso. Attività previste Verranno reclutati tutti i pazienti che ecograficamente presenteranno una o più formazioni colloidocistiche del parenchima tiroideo. Le formazioni dovranno avere dimensioni minime (valutate ecograficamente) di circa 5 ml. I pazienti verranno sottoposti a correlazione ematochimica - clinica attraverso il dosaggio degli esami di funzionalità tiroidea e successivamente a PEI in ecoscopia. La PEI verrà ripetuta sino a portare le formazioni colloidali ad una dimensione non eccedente il valore di 1 ml, ma non oltre i cinque tentativi. 3. L ’ al col i z z az i oneper cut aneaecogui dat adegl iadenomi paratiroidei Responsabile Achille Gaetano Ricercatori Associati L. Grammatica Programma A. Trattamenti loco-regionali Parole chiave PEI, percutaneous ethanol infection, iperparathyroidism, ecoscopic microsurgery Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Otorinolaringoiatria Descrizione La comparsa di adenomi od iperplasie semplici delle ghiandole paratiroidi è una complicanza frequente nei pazienti sottoposti a trattamento dialitico per insufficienza renale; a tale iperplasia ghiandolare segue cos t ant ement el ’ aument o del l ’ i ncr ez i one delpar at or mone,con compar s a dis i ndr omidi s met abol i che gr avi r appr es ent at e dal l ’ i per cal cemi a,dal l a depos i z i one di calcio in sede osteoarticolare, ipofosforemia. Tale quadro disendocrino rappresenta uno dei più importanti eventi peggiorativi della qualità della vita nei pazienti sottoposti a trattamento dialitico. Il trattamento chirurgico a cielo aperto degli adenomi paratiroidei rappresenta una via pos s i bi l e,ma pur t r oppogr avat a dal l ’ el evat or i s chi ooper at or i opr opr i odeipaz i ent icongr avei ns uf f i ci enz ar enal e, oltre alle possibili complicanze tipiche dei trattamenti della loggia tiroidea (quali le paralisi ricorrenziali). La pos s i bi l i t àdievi denz i ar eecogr af i cament et al iadenomi ,edis er vi r s idel l ’ ecogui daperpot eref f et t uar et r at t ament i mi cr oi nvas i viat t r aver s ol ’ i ni ez i one per cut anea diet anol oi necos copi a diadenomipar at i r oi deir appr es ent a una via percorribile, maggiormente accettata dai pazienti soprattutto per la bassa invasività, e priva delle complicanze insite in un trattamento chirurgico in anestesia generale. Valutare la possibilità di effettuare trattamenti ablativi di adenomi paratiroidei attraver s ol ’ i ni ez i oneper cut aneadi etanolo sotto guida ecoscopica in pazienti affetti da iperparatiroidismo primitivo o secondario, in cui venga diagnosticata citologicamente e scintigraficamente la presenza di adenomi od iperplasie paratiroidee. La previsione èdi t r at t ar eal meno10paz i ent i nel l ’ ar codei dueanni . Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 4. L ’ al gor i t momet odol ogi codovr ebbes egui r et al es chema: diagnosi citologica di adenoma paratiroideo attraverso agobiopsia ecoguidata; diagnosi scintigrafica di adenoma paratiroideo mediante scintigrafia con sestaMIBI; valutazione della baseline dei livelli di paratormone, calcemia, calciuria; t r at t ament odel l ’ adenomapar at i r oi deoat t r aver s oi ni ez i oneper cut aneadi et anol oi necogui da; valutazione dei possibili effetti collaterali immediati e a distanza di tale trattamento microinvasivo; rivalutazione ecografica dopo 1 mese; rivalutazione ematochimica di paratormone, calcemia e calciuria dopo 1 mese; Secondo i dati della corrente letteratura tale trattamento potrà essere ripetuto sino a sclerotizzazione del l ’ adenoma ber s agl i o o a nor mal i z z az i one delquadr o cl i ni co,ma non ol t r el e 10 –12 volte sulla medesima paratiroide. Perfusione antiblastica ipertermica per il trattamento locoregionale di sarcomi e melanomi degli arti Responsabile Gadaleta Cosmo 116 LINEA 3 Ricercatori Associati A. Catino, M. Guida, G. Ranieri, V. Lorusso, V. Mattioli Programma A. Trattamenti loco-regionali Parole chiave Per f us i oneant i bl as t i cad’ ar t o,i per t er mi a Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Radiologia Interventistica, Oncologia Medica, Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore Descrizione La perfusione antiblastica ipertermica (PAI) ha dimostrato di essere un trattamento loco-regionale efficace nei melanomi e sarcomi localizzati agli arti; infatti, è in grado di determinare remissioni complete in oltre il 50% dei pazienti, con risposte globali tra il 70-90%. Recentemente, la combinazione di Tum,or Necrosis factor Alfa (TNF) alla chemioterapia con Melphalan ed alla ipertermia, hsi è dimostrata in grado di incrementare le risposte complete fino al 70-90%. Studi recenti hanno individuato come dose ottimale di TNF quella di 1 mg, non essendo stata individuata una correlazione tra aumento della dose utilizzata e risposta, a fronte di una tossicità locale e sistemica più elevata. Obi et t i vo è val ut ar el af at t i bi l i l t à,l ’ ef f i caci a cl i ni ca e l at ol l er abi l i t à diuno s chema dit r attamento locoregionale con TNF associato a Melphalan in perfusione ipertermica mediante pompa peristaltica nel trattamento di pazienti affetti da melanomi e sarcomi degli arti. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 5. I criteri di eleggibilità sono rappresentati da: malattia istologicamente accertata, localizzata agli arti con estensione non oltre i linfonodi loco-regionali, età 18-75 anni, PS Ecog 0-2, consenso informato scritto., assenza di severa patologia cardiovascolare, epatica o renale, pr es enz a dis ever a pat ol ogi a vas col ar e del l ’ ar t oi nt er es s at o dalla neoplasia. Sono esclusi i casi con localizzazione immediatamente vicina al legamento inguinale o alla regione deltoidea. Verrà utilizzata la seguente tecnica: dopo incannulamento dei vasi iliaci e ascellari, verranno apposti rilevatori di t emper at ur aal i vel l odel l acut edel l ’ ar t oedei mus col i del l ’ ar t ool t r echedel nodul ot umor al e. Mediante una pompa peristaltica, raggiunta la temperatura di 41,5°C, verrà somministrato TNF in circuito extracorporeo alla dose stabilita; melphalan (10 mg/L o 13 mg/L in caso di arto superiore o inferiore) sarà somministrato dopo 30 minuti mentre la circolazione extracorporea continuerà per 60 minuti. Sperimentazione clinica randomizzata in pazienti con carcinoma pancreatico avanzato: Gemcitabina per via classica venosa versus Fluorouracile-Leucovorin-Epirubicina-Carboplatino (FLEC) somministrati per via arteriosa Responsabile Gadaleta Cosmo Ricercatori Associati G. Colucci, G. Ranieri, A. Catino, D. Gugliotta Programma A. Trattamenti loco-regionali Parole chiave Carcinoma del pancreas, chemioterapia intraarteriosa Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Radiologia Interventistica, Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione Il carcinoma del pancreas (CAP) esocrino rappresenta attualmente la quarta causa di morte per neoplasia mal i gnanel l enaz i oni occi dent al i .L ’ i nci denz adit al eneopl as i aèi ncos t ante aumento negli ultimi anni e, di fatto, a ci nque annidal l a di agnos ii lt as s o dimor t al i t à coi nci de con i lt as s o d’ i nci denz a.L as opr avvi venz a medi ana del CAP si attesta sui 4-6 mes ie l ’ at t ual et er api a “gol ds t andar d”con Gemci t abi na e. v.s et t i manal e non riesce a spostare significativamente la curva di sopravvivenza, sebbene vi sia un significativo guadagno in termini di qualità di vita. La prognosi rapidamente infausta del CAP è motivata da diverse ragioni: lo stadio avanzato della neoplasia al momentodel l adi agnos i ;l as car s aacces s i bi l i t àdel l a neopl as i as ot t oi lpr of i l ochi r ur gi co;l ’ aggr es s i vi t àbi ol ogi ca intrinseca della neoplasia (attivazione di c-k-ras, iperespressione di MDR); la scarsa accessibilità dei farmaci per la forte componente desmoplastica collagenosica e la pseudo capsula fibrotica entrambe condizioni istopatologiche caratteristiche del CAP. Su tali presupposti la somministrazione intraarteriosa di farmaci chemi ot er api ci , di r et t ament e al l ’ i nt er no del t umor e, pot r ebbe cons ent i r e di ot tenere concentrazioni significativamente più elevate di farmaco a contatto con le cellule tumorali In un recente studio pilota, randomizzato, prospettico, di fase III è stata comparata la somministrazione di Gemcitabina per via venosa verso Fluorouracile-Leucovo-rin-Epirubicina-Carboplatino (FLEC) per via intraarteriosa con un guadagno significativo in t er mi nidis opr avvi venz a.T ut t avi a dal l ar evi s i onedel l al et t er at ur a nonvis onos t udidiconf er ma eques t a èl ’ uni ca 117 LINEA 3 segnalazione terapeutica al momento attuale. Sulla scorta del razionale clinico pubblicato e della possibilà di ottenere vantaggi terapeutici con un regime chemioterapico somministrato per via intra-ar t er i os apancr eat i cacis ipr oponedival ut ar e,as copodi conf er ma,l ’ efficacia in termini di s opr avvi venz a gl obal e( OS) ,s opr avvi venz al i ber a da mal at t i a( DF S ) ,“cl i ni calbenef i t ”( CB)i n 20 pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato e pertanto in operabili, randomizzati per ricevere FLEC o Gemci t abi na.L os t udi oi nol t r e pr evede i l“cr os s -over ”a r i cever eF L EC,come “ end-poi nt ”dif at t i bi l i t à ed i ns ens o pilota, per quei pazienti che in progressione con gemcitabina ed ancora con una compliance accettabile sotto il profilo clinico e bioumorale fossero motivati a ricevere una seconda linea di trattamento. Risultati e prodotti conseguiti L a r agi one del l a mancat a at t i vaz i one r i s i ede nel l ’ avar i a del l ’ appar ecchi at ur a angi ogr af i ca neces s ar i a ed i nf ungi bi l eai f i ni del l ’ es pl et ament odel l emet odi ches uddet t e. In attesa della prevista imminente risoluzione del problema tecnico, riteniamo opportuno riproporre gli stessi pr oget t idir i cer ca cor r ent e anche perl ’ anno 2005,i n cons i der az i one s i a delpos s i bi l ei ns er i ment o dipaz i ent i candi dabi l i ,s i adel l af at t i bi l i t àdel l emet odi chenonappenal ’ angi ogr afo sarà disponibile. Attività previste Lo studio di tipo prospettico arruolerà circa 20 pazienti con CAP avanzato in prima diagnosi, non operabile, non precedentemente trattato. I casi in prima diagnosi afferenti per la caratterizzazione isto-citopatologica presso l ’ Uni t à Oper at i va diRadi ol ogi aI nt er vent i s t i ca o per ché af f er ent iperi lt r at t ament o pr es s ol ’ U. O.diOncol ogi a Sperimentale dovranno essere possedere i seguenti requisiti: diagnosi istocitopatologica di conferma per adenocarcinoma pancreatico, inoberabilità della malattia; PS secondo Karfonski di almeno 50%; WBC> 3500 mm3; piatrine > 100.000 mm3, Hb > 10 g/dl, bilirubinemia e transaminasi non oltre 3 volte i valori normali; creatininemia non oltre 1,5 mg/; stadiazione radiologica (Rx torace, TAC addome-pelvi, ecografia addominale) non antecedente ai 30 giorni; GICA, ECG e crasi ematica basale; consenso informato scritto. Criteri di esclusione dal protocollo saranno: metastasi peritoneali, precedenti trattamenti; gravi coagulopatie; secondi tumori. I pazienti saranno randomizzati a ricevere Gemcitabina settimanale da sola (Braccio A) 1g/m2 diluita in fisiologica e somministrata in 30 minuti per via venosa fino a documentata progressione o FLEC (Braccio B) somministrato ogni tre settimane per mezzo di catetere agiografico i nt r odot t o nel l ’ as s e cel i aco ( aci do f ol i ni co 100mg/ m2;5-FU 100 mg/m2; Carboplatino 300mg/m2; Epi-rubicina 60 mg/m2). I pazienti in progressione con Gemcitabina potranno passare a FLEC. Il follow-up clinico-strumentale, prevedrà essenzialmente: valutazione clinica, ecografia addominale con GICA mensile e TAC addome. Il CB sarà valutato sulla scorta del guadagno di peso, della riduzione del dolore attraverso una scala visuale analogica e attraverso la riduzione del consumo degli antidolorifici. I dati di sopravvivenza saranno valutati a 24 mesi mediante analisi uni- e multivariata. Sarà inoltre valutata in termini di fattibilità la seconda linea con FLEC per i pazienti in progressione con Gemcitabina. 6. Docetaxel e Gemcitabina versus Docetaxel e Capecitabina nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario metastatizzato. Studio multicentrico randomizzato di fase II Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Advanced breast cancer docetaxel, gemcitabina capecitabina Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione Il docetaxel (TXT) è un agente antimicrotubuli che stimola la polimerizzazione della tubulina con conseguente aumentata formazione dei microtubuli di cui, peraltro, inibisce la depolimerizzazione. Esso ha dimostrato in innumerevoli studi clinici di essere particolarmente attivo nel trattamento del carcinoma mammario metastatizzato, con risultati anche superiori a quelli riportati con le antracicline. In prima linea ha determinato il 37%-87% di risposte obiettive, mentre in seconda linea sono state osservate risposte nel 34%-60% delle pazienti.La gemcitabina (GEM) è un antimetabolita, analogo strutturale del nucleoside citosinico (due atomi di idrogeno sono sostituiti dal fluoro); è un pr of ar maco che neces s i t a di at t i vaz i one i nt r acel l ul ar e medi ant e f os f or i l az i one da par t e del l ’ enz ima deossicitidina chinasi. La gemcitabina ha determinato il 25%-46% di risposte nel trattamento del carcinoma mammario pretrattato con antracicline e/o taxani; in prima linea la gemcitabina è stata associata prevalentemente alle antracicline oppure ad antracicline e taxani con risposte che arrivano fino al 93%. Par t i col ar ment ei nt er es s ant eèl ’ as s oci az i onet r agemci t abi naedocet ax el ,ches i èdi mos t r at as i ner gi cai nvi t r oed ha prodotto risposte che oscillano tra il 36% ed il 79%, nei sei studi più significativi, nella maggior parte dei quali tutte le pazienti erano già state trattate con una chemioterapia di prima linea contenente antracicline. La capecitabina è una nuova fluoropirimidina orale che viene convertita a farmaco attivo attraverso tre distinti passaggi metabolici. Essa attraversa la barriera intestinale ed a livello epatico viene convertita in due metaboliti, la deossifluorocitidina e la deossifluorouridina, i quali a livello delle cellule tumorali, vengono convertiti in fluorouracile, ad opera della timidina-fosforilasi. Grazie a questo meccanismo di attivazione enzimatica, la capecitabina è trasformata in farmaco citotossico per lo più nel tessuto neoplastico, esercitando, dunque, una tossicità selettiva sulla cellula tumorale. La capecitabina ha prodotto risposte nel 20%-35% delle pazienti pretrattate con antracicline e/o taxani ed è risultata superiore nel confronto con taxolo, in seconda linea e CMF, in prima linea metastatica. 118 LINEA 3 Sempre in prima linea metastatica sono in corso studi in cui la capecitabina è associata al docetaxel ed al l ’ epi r ubi ci na,al l avi nor el bi na,al t ax ol o. Di particolare interesse è l'associazione capecitabina/docetaxel. Nello studio di O'Shaughnessy, in cui oltre 500 pazienti, per circa 2/3 pretrattate, sono state randomizzate a ricevere docetaxel alla dose di 100 mg 1° giorno o docetaxel/capecitabina, rispettivamente alle dosi di 75 mg /m2 1° giorno e di 1250 mg/m2 due volte al dì, dal 1° al 14° giorno. I cicli venivano ripetuti ogni 21 giorni. L'associazione è risultata superiore sia in termini di risposte obiettive (42% verso 30%), che di tempo alla progressione (6.1 verso 4.2 mesi). Il dato più importante, però, è senz'altro quello della sopravvivenza, che è risultata significativamente maggiore nel braccio trattato con i due farmaci (14.5 verso 11.5 mesi). Si può, pertanto, ritenere che le combinazioni di docetaxel con gemcitabina o con capecitabina, rappresentino due nuove associazioni di grande importanza nel trattamento del carcinoma mammario metastatizzato sia per la loro potenziale efficacia che per la buona tollerabilità. I dati disponibili, tuttavia, non provengono da studi disegnati in modo da consentire una appropriata valutazione dell'efficacia di ognuna delle due combinazioni in rapporto ai criteri di selezione delle pazienti. Appare, quindi, di grande interesse uno studio mirante a valutare i meriti relativi, in termini di efficacia e tollerabilità delle due associazioni al fine di selezionare lo schema più promettente per un successivo studio di fase III. Obiet t i vo pr i mar i o:val ut ar el ’ ef f i caci a del l e due combi naz i onichemi ot er api che i nt er mi nidiper cent ual e di risposte obiettive Obiettivi secondari: valutare la tossicità del trattamento valutare il tempo alla progressione e la sopravvivenza globale Risultati e prodotti conseguiti In attesa di approvazione da parte del Comitato Etico dell'Istituto. Attività previste BRACCIO A: Docetaxel 75 mg/m² in infusione e.v. di 1 ora giorno 8 dopo la gemcitabina. Gemcitabina 1000 mg/m² in infusione e.v. di 30 minuti nei giorni 1 e 8. BRACCIO B: Docetaxel 75 mg/m² in infusione e.v. di 1 ora giorno 1. Capecitabina 1250 mg/m² due volte al dì per os nei giorni 1-14. In entrambi i bracci i cicli saranno ripetuti ogni 3 settimane. Le pazienti in risposta (RC o RP) riceveranno 6-8 cicli di chemioterapia a discrezione dello sperimentatore; quelle con malattia stabile (NC) riceveranno 6 cicli di chemioterapia. La valutazione della risposta obiettiva sarà effettuata secondo i criteri RECIST (Response Evaluation Criteria In Solid Tumors). I l t empoal l apr ogr es s i ones ar àcal col at odal l ’ i ni z i odel t r at t ament oal l adat adel l ’ event ual epr ogr es s i one. L as opr avvi venz agl obal ever r àcal col at adal l ’ i ni z i odel t r at t ament oal l amor t e. La tossicità sarà riportata e graduata secondo i "NCIC-CommonT ox i ci t yCr i t er i a” . L as el ez i ones ar àbas at as ul “met hodofs t at i s t i cal r anki ngands el ect i ont heor y”des cr i t t odaSi mon. L ' obi et t i vo pr i nci pal es ar àl a val ut az i one del l ’ at t i vi t ài nt er mi nidir i s pos t a obi et t i va nel l e paz i ent i .As s umendo una percentuale di risposta minima del 50%, con 36 pazienti per braccio, ci sarà una probabilità del 90% di selezionare il trattamento che risulterà superiore all'altro con una differenza assoluta del 15% in percentuale di risposta (75%). Saranno pertanto necessarie 72 pazienti complessivamente. La durata della risposta, il tempo alla progressione e la sopravvivenza delle pazienti saranno calcolate con il metodo di Kaplan-Meier.L'analisi sarà effettuata secondo i criteri "intent to treat" su tutte le pazienti 7. Associazione di Doxorubicina liposomiale /Caelix) e Gemcitabina (Gemzar) nel trattamento del carcinoma mammario avanzato. Studio di fase II. Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave doxorubicina liposomiale, gemcitabina, carcinoma mammario Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La Doxorubicina liposomiale ha dimostrato, in uno studio randomizzato, di effere equiefficace alla doxorubicina tradizionale, ma significativamente meno tossica a livello cardiologico. Attualmente, l'indicazione di questo farmaco + la monochemioterapia è prevista in pazienti affette da carcinoma mammario metastatico, pretrattate con antracicline e a rischio di sviluppare una cardiopatia da farmaci. La recente indicazione per il carcinoma mammario ottenuta dalla gemcitabina e la scarsa tossicità di quest'ultima consentono di associare i due farmaci con un ottimo profilo di tollerabilità, peraltro già dimostrato in fase I. In questo studio verranno arruolate esclusivamente pazienti già sottoposte a terapia con antracicline e a rischio di cardiotossicità. L'obiettivo del progetto è di valutare la tollerabilità de regime di combinazione dei due farmaci; valutare l'attività terapeutica dell'associazioe; valutare la durata della risposta al trattamento; valutare la sopravvivenza globale e la qualità di vita. 119 LINEA 3 Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 14 pazienti. Attività previste La Doxorubicina liposomiale viene somministrata alla dose di 25mg/m2 ogni 3 settimane. La gemcitabina viene somministrata alla dse di 800 mg/m2 nei giorni 1+8 ogni 3 settimane. 8. Studio di fase II di capecitabina in combinazione con vinorelbina orale nel trattamento del cancro mammario avanzato Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Capecitabina, vinorelbina, cancro mammario Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La capecitabina è un nuovo farmaco antitumorale, che viene somministrato per via orale, appartenente alla classe delle fluoropirimidine, che viene convertito nella 5'-DFUR da una nuova deaminasi localizzata nel fegato e nei tessuti tumorali. L'ulteriore metabolismo a 5 fluorouracile del 5'-DFUR viene effettuato nella sede del tumore ad opera della timidina fosforilasi. L'esposizione dunque dei tessuti sani al 5-Fluorouracile è pertanto ridotta al minimo. Risultati preliminari di studi con Capecitabina come agente singolo del ca mammario hanno prodotto risultati promettenti. La vinorelbina è un farmaco attivo nel carcinoma mammario sia in prima che in seconda linea ed è dotato di una tossicità moderata. Studi in vitro ed in vivo hanno mostrato un forte sinergismo di azione tra 5-Fluorouracile e Vinorelbina. Attualmente è disponibile la formulazione orale anche della Vinorelbina. Obiettivo del progetto è determinare il tasso di risposta (RR) della combinazione della capecitabina con la vinorelbina nel trattamento delle pazienti affette da cancro mammario avanzato precedentemente sottoposte a chemioterapia con taxani più/meno antracicline. Valutare la tollerabilità di questa combinazione. Determinare il tempo alla progressione (TTP) e la sopravvivenza globale (OS). Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 26 pazienti. Attività previste Questo è uno studio prospettico di fase II. Verrà utilizzato il disegno a due fasi descritto da Simon e coll. (se vengono osservate almeno 3 risposte nei primi 16 pazienti, si aggiungerà il campione di 43 pazienti). Schema di trattamento: vinorelbina 60 mg/mq/os giorni 1-8, Capecitabina 2000 mg/mq per os nei giorni 2-7-9-16. Lo schema va ripetuto ogni 3 settimane. 9. Studio randomizzato di fase II di Gemcitabina + Vinorelbina versus Gemcitabina +ERSUS Mitoxantrone come chemioterapia di prima linea nel cancro avanzato della mammella nella donna anziana Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Gemcitabina, vinorelbina, mammella Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La Vinorelbina ed il Mitoxantrone sono tra i farmaci singoli più efficaci a meno tossici nel trattamento del carcinoma mammario avanzato. Per questo motivo essi vengono frequentemente utilizzati nel trattamento delle pazienti anziane (>70 anni). La Gemcitabina è un farmaco molto promettente nel trattamento di questa neoplasia ed anch'esso dotato di scarsa tossicità. Studi di fase I/II hanno mostrato un buon sinergismo tra gemcitabina a 120 LINEA 3 vinorelbina o mitoxantrone nel trattamento di pazienti in stadio avanzato. Obiettivo del progetto è determinare il tasso di risposta (RR) della combinazione di gemcitabina + vinorelbina o gemcitabina + mitoxantrone nel trattamento delle pazienti anziane con cancro avanzato della mammella non sottoposte precedentemente a chemioterapia. Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Sono entrate in studio 38 pazienti. Attività previste Questo è uno studio prospettico, randomizzato di fase II. Verrà utilizzato il disegno a due fasi descritto da Simon a coll. (se vengono osservate almeno 3 risposte nei primi 16 pazienti, verrà raggiunto il campione finale di 43 pazienti per braccio). Schemi di trattamento: A) Gemcitabina 1000 mg/m2 nei giorni 1 e 8 + Vinorelbina 25 mg/m2 nei giorni 1 e 8, ogni 3 settimane. B) Mitoxantrone 6#8* mg/m2 per via endovenosa il giorno 1 + gemcitabina 1,000 mg/m2 per via endovenosa nei giorni 1 e 8, ogni 3 settimane. Aumento della dose* se la dose minima è ben tollerata. 10. St udi os ul l ’ utilizzo di ZD1839 (IRESSA) per uso compassionevole nel trattamento del carcinoma del polmone metastatico e del carcinoma testa-collo Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave ZD1839 (Iressa), carcinoma polmone, carcinoma testa-collo Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Lo ZD1839 (IRESSA) è un farmaco in grado di interferire con i recettori per l'EGFR (epidermial growth factor receptor) impedendo l'attivazione della tirosinchinasi presente nella porzione intracellulare del recettore. Il blocco della transduzione del segnale determina un arresto della proliferazione cellulare. Obiettivo è valutare la percentuale di risposta ottenibile con l'IRESSA in pazienti affetti da NSCLC o carcinoma testacollo già in precedenza sottoposti a chemioterapia. Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 86 pazienti. Attività previste L'IRESSA viene somministrato alla dose di 250 mg/die per os. Il farmaco viene fornito gratuitamente da AstraZeneca. 11. Associazione di Cisplatino e Capecitabina in pazienti con carcinoma testa-collo. Studio di fase II Responsabile Latorre Agnese Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Cisplatino, capecitabina, carcinoma testa-collo Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La combinazione di Cisplatino e 5-Fluorouracile (5-FU) rappresenta il tratta-mento chemioterapico di induzione standard per i pazienti con carcinoma squamoso della testa e del collo. La Capecitabina è una fluoropirimidina orale che è preferenzialmente attivata a livello dei tessuti tumorali dove viene esplicata la maggiore attività legata alla timidina fosforilasi che porta alla formazione del 5-FU a partire dal suo metabolita 5'DFUR. Il Trattamento con Capecitabina induce una concentrazione di 5FU di circa 2,9 volte più alta nei tessuti neoplastici rispetto a quelli sani. Inoltre, la capecitabina somministrata per via orale, consente di raggiungere una maggiore concentrazione tessutale di 5-FU rispetto alla somministrazione di quest'ultimo per via endovenosa. Obi et t i vopr i mar i o:val ut ar el ’ at t i vi t à el at os s i ci t à del l a combi naz i onedici s pl at i noecapeci t abi na i npaz i ent icon 121 LINEA 3 carcinoma squamoso della testa e del collo avanzato o metastatico. Obiettivi secondari: valutare il tempo alla progressione, la durata della risposta e la sopravvivenza. Risultati e prodotti conseguiti Lo studio è appena partito ed è entrato in studio n.1 paziente. Attività previste Il trattamento prevede la somministrazione di Cisplatino alla dose di 100 mg/ m² e.v. il 1° giorno e Capecitabina alla dose di 2000 mg/m² per os al giorno, in due somministrazioni, per 14 giorni, ogni 21 giorni. I pazienti saranno trattati per un massimo di 6 cicli o fino a progressione della malattia. 12. Studio di parametri bio-immunologici in pazienti affetti da carcinoma indifferenziato del rinofaringe Responsabile Guida Michele Ricercatori Associati A. Casamassima, A. Morelli, M. Quaranta, M. Picciariello, R. Berardino, V. Lorusso, L. Grammatica Programma B. Chemioterapia Parole chiave Bio immunologia, rinofaringe, HLA (Human Leucocyte Antigen) Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica, Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche, Otorinolaringoiatria Descrizione Il carcinoma indifferenziato del rinofaringe (NPC) è una particolare entità nosologica caratterizzata da una specifica eziologia (virus di Epstein-Barr), da peculiari caratteristiche anatomopatologiche e da un andamento clinico spesso aggressivo. Questa neoplasia, inoltre, ha una particolare distribuzione geografica (Cina, bacino medi t er r aneo)cheès t at acor r el at aal l apr es enz adif at t or i“pr omot i ng”dit i poambi ent al e,f r equenz adiinfezione da Epstein Barr virus, bassi livelli di condizioni igienico-s ani t ar i eel ’ el evat ai nci denz a digenot i po HL A-A2. L ’ appr of ondi ment o dial cune pr obl emat i che i mmunol ogi che ha por t at o dir ecent eas per i ment ar e,i n ques t o tumore, nuovi approcci terapeutici con vaccini tumore-specifici. Sono obiettivi del progetto: Det er mi naz i onedel l ’ HL At ypi ngbas at os ul l os t udi oi nal t ar i s ol uz i onedei campi oni di DNA. Studio basale del titolo anticorpale anti-EBV e del carico virale mediante determinazione di EBV DNA e RNA con metodo real-time PCR. Studio prospettico da eseguirsi durante il trattamento nelle fasi cruciali di malattia (esordio, remissione, ripresa) della titolazione EBV DNA e EBV RNA, del profilo immunologico e proteomico Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 4 pazienti Attività previste Lo studio sarà condotto in stretta collaborazione con la U.O. di Laboratorio di Analisi Chimico-cl i ni cheel ’U. O.ORL di questo Istituto al fine di reclutare tutti i pts con diagnosi di NPC indifferenz i at iaf f er ent ial l ’I s t i t ut os t es s o.L os t udi o sarà condotto in collaborazione con il centro di Immunogenetics, Department of Trasfusion Medicine del National I ns t i t ut esofHeal t hdiBet hes da,USA.Perl os t udi o 1.è pr evi s t ol ’ ar r uol ament o dici r ca 30pts e altrettanti familiari non cons angui nei( gr uppo cont r ol l o) . Perl os t udi o 2.è pr evi s t ol ’ ar r uol ament o di5pt scon mal at t i ai n at t o ed al t r et t ant if ami l i ar inon cons angui nei( gr uppo cont r ol l o) . Perl os t udi o 3.è pr evi s t ol ’ ar r uol ament o dipaz i ent i al l ’ es or di o del l a pat ol ogi a e nelf ol l ow up. Pr es s ol ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar is ar anno r ecl ut at ie s el ez i onat iipt s eleggibili; allestiti i campioni di sangue, siero, plasma e PBMCs utili alle determinazioni biologiche. Presso i laboratori di Bethesda verranno eseguite le determinazioni dei parametri considerati. 13. Studio clinico prospettico randomizzato di fase III con Vinflunina versus Docetaxel nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con platino Responsabile Caporusso Luciana Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Vinflunina, docetaxel, NSCLC Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse 122 LINEA 3 Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La sopravvivenza globale a 5 anni dalla diagnosi dei pazienti con carcinoma polmonare si aggira intorno al 13%. Nell'ultimo decennio i buoni risultati ottenuti con l'associazuione di cisplatino (o del suo anologo carboplatino), con i nuovi farmaci quali i Taxani (paclitaxel, docetaxel), i nuovi antimetaboliti (gemcitabina), o i nuovi alcaloidi della vinca (vinorelbina), hanno aperto la strada per valutare un eventuale impatto sulla malattia e sulla sopravvivenza da parte di un trattamento di II linea. In uno studio randomizzato è stato dimostrato un impatto favorevole sulla sopravvivenza del docetaxel in monochemioterapia in III linea, confrontato con la migliore terapia di supporto. Obiettivo primario: valutare, parallelamente nei due bracci, la sopravvivenza libera dalla progressione (PFS). Obiettivo secondario: valutare la risposta alla terapia secondo i criteri RECIST, la qualità di vita, la durata della risposta, il tempo alla ricaduta di malattia, l'overall survival, e la tollerabilità ad entrambi i farmaci. Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 2 pazienti. Attività previste Dopo aver controllato i principali criteri di inclusione, i pazienti verranno assegnati a random a ricevere uno dei seguenti trattamenti: BRACCIO A: VINFLUNINA 320 mg/mq e.v., 1° giorno ogni 3 settimane BRACCIO B: DOCETAXEL 75 mg/mq e.v., 1° giorno ogni 3 settimane Tutti i pazienti riceveranno la terapia in studio sino a progressione di malattia. Tutti i pazienti che durante il trattamento in studio mostreranno una risposta completa o parziale alla terapia, o stabilità di malattia continueranno il trattamento sino alla progressione di malattia. 14. Studio multicentrico randomizzato di fase II per valutare attività e tollerabilità di 3 diverse combinazioni di Docetaxel e Irinotecan come terapia di linea II nel trattamento del carcinoma polmonare NSCLC ricorrente o metastatico Responsabile Latorre Agnese Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Docetaxel, Irinotecan, carcinoma polmonare NSCLC Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione La sopravvivenza globale a 5 anni dalla diagnosi dei pazienti con carcinoma polmonare si aggira intorno al 13%. Nel l ’ ul t i modecenni oi buoni r i s ul t at i ot t enut i conl ’ as s oci az i onedel ci s pl at i no( odel s uoanal ogocar bopl at i no)con nuovi farmaci quali taxani (paclitaxel, docetaxel), i nuovi antimetaboliti (gemcitabina) o i nuovi alcaloidi della vinca (vinorelbina) hanno aperto la strada per valutare un eventuale impatto sulla malattia e sulla sopravvivenza anche da parte di un trattamento di II linea. In uno studio randomizzato è stato dimostrato un impatto favorevole sulla sopravvivenza del docetaxel in monochemioterapia in II linea, confrontato con la migliore terapia di supporto. L ’ i r i not ecan come s i ngol o agent e ha r i por t at o,negl is t udidif as eI I ,r i s pos t e var i abi l it r ai l15e il 34% con una sopravvivenza mediana di 6-10 mesi. Obi et t i vo pr i mar i o: Val ut ar e,i n par al l el o,l ’ at t i vi t àel at ol l er abi l i t à del l 'as s oci az i one i r i not ecan e docet ax eli n accordo a tre diversi schemi terapeutici come trattamento di seconda linea nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ricorrente o metastatico. Obiettivo secondario: Valutare, in ciascun braccio, il tempo alla progressione, la durata della risposta e la sopravvivenza. Risultati e prodotti conseguiti Allo stato attuale sono stati arruolati 6 pazienti. Attività previste I pazienti eleggibili verranno randomizzati ad uno dei tre gruppi di trattamento con irinotecan e docetaxel. La randomizzazione sarà centralizzata; i pazienti verranno stratificati in accordo con la risposta ottenuta con il trattamento di prima linea. Braccio A: Irinotecan 160mg/mq e.v. + Docetaxel 60mg/mq e.v. ogni 3 settimane. Braccio B: Irinotecan 80mg/mq e.v. gg 1,8, + Docetaxel 60mg/mq e.v. gg1, ogni 3 settimane. Braccio C: Irinotecan 60mg/mq e.v. gg 1,8,15,22 + Docetaxel 30mg/mq e.v. gg 1,8,15,22, ogni 6 settimane. I pazienti saranno trattati fino ad un massimo di 18 settimane (6 cicli per i bracci A e B, 3 cicli per il braccio C) oppure fino a progressione di malattia, o insorgenza di eventi avversi severi, o ritiro del consenso da parte del paziente, e saranno seguiti per almeno 12 mesi, oppure fino alla morte, se sopraggiunge prima. 15. Pemetrexed (ALIMTA) come seconda linea in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio localmente avanzato o metastatico 123 LINEA 3 Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave ALIMTA, carcinoma polmonare, chemioterapia Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Vi s t iir i s ul t at if avor evol is ul l ’ ef f i caci a el at ol l er abi l i t à diPemet r ex ed ( AL I MT A)nelt r at t ament os i a delmes ot el i oma pleurico maligno che nel trattamento di seconda linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio l ocal ment e avanz at o o met as t at i co,ot t enut ii ns t udicondot t ii nAmer i ca,cis ipr opone dies t ender el ’ es per i enz a clinica con ALIMTA anche in Italia, paese in cui il farmaco non è ancora commercializzato. Obiettivo primario: valutare il profilo di sicurezza del farmaco ALIMTA, quale seconda linea di trattamento in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio localmente avanzato o metastatico. Obiettivo secondario: valutare la percentuale di risposta in pazienti con malattia misurabile (RECIST CRITERIA). Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 16. Pemetrexed (ALIMTA) è un antifolato che ha dimostrato attività antitumorale in pazienti in progressione dopo iniziale risposta ad una prima linea di chemioterapia, con una buona tollerabilità e maneggevolezza. Il trattamento precede la somministrazione di ALIMTA alla dose di 500 mg/mq ogni 3 settimane per infusione endovenosa per 10 minuti, i cicli verranno ripetuti fino a progressione di malattia, fino alla morte del paziente o per decisione dello sperimentatore o del paziente di sospendere il trattamento. La somministrazione di ALIMTA prevede: la somministrazione per via orale di desametasone 4 mg 2 volte al giorno (il giorno prima, il giorno stesso e il giorno dopo la somministrazione di ALIMTA); un supplemento vitaminico a base di acido folico (da 350 a 600 mcg), quot i di anament e per os da 1 a 2 s et t i mane pr i ma del l ’ i ni z i o delt r at t ament o con AL I MT A e pr os egui r e quotidianamente fino al completamento dei cicli di chemioterapia; iniezioni di vitamina B12 (1000 mcg) intramuscolo 1-2 settimane antecedenti al primo ciclo di terapia con ALIMTA e ogni 9 settimane fino al completamento del trattamento con chemioterapia. Studio in aperto sulla sicurezza dei Alita (PREMETREXED) come farmaco singolo o in combinazione con Cisplatino o Carboplatino in pazienti con mesotelioma maligno H3E-MC-JMFL Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave ALIMTA, cisplatino, mesotelioma Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione L'Alimta è un farmaco antimetabolita che ha dimostrato di essere in grado di interferire a vari livelli con il metabolismo degli acidi nucleici e nella sintesi del DNA. Utilizzato come farmaco singolo o in combinazione con il Cisplatino o il Carboplatino, questo farmaco ha prodotto risultati molto interessanti in varie neoplasie, ma soprattutto nel mesotelioma. Obiettivo del progetto è valutare la percentuale di risposta dell'Alimta utilizzato da solo o in associazione al Cisplatino o al Carboplatino (la scelta se utilizzare la monochemioterapia o la polichemioterapia viene effettuata dallo sperimantatore in rapporto ai pregressi trattamenti del paziente ed alle condizioni di performance status e funzionalità renale di quest'ultimo). Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 17 pazienti. Attività previste Dosaggio del farmaco: Alimta 500 mg/m² i.v. ogni 3 settimane. I pazienti assumeranno Acido folico 500 mg per os al giorno a partire da 15 giorni prima del 1° ciclo e per tutta la durata della terapia. Inoltre, ogni settimana i pazienti assumeranno vitamina B12 5000 U im. L'Alimta viene fornito gratuitamente dalla Eli Lilly. 124 LINEA 3 17. Trattamento combinato del mesotelioma plsurico in stadio T1-3 N0-2 con chemioterapia preoperatoria (cisplatino+pemetrexed) pleuropneumonectomia +/- radioterapia Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati D. Galetta, M. Di Bisceglie, F. Giuliani, G. Vinciarelli, E. Naglieri, F. Giotta Programma B. Chemioterapia Parole chiave Mesotelioma, pre-operative chemotherapy, premetrexed Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione In Italia il numero atteso di mesoteliomi maligni della pleura è di circa 1200 casi/anno con sopravvivenza mediana di9, 2 mes i .L ’ i mpi ego del l a chi r ur gi a con f i nal i t àr adi cal iè s t at ol ungament e mes s oi n di s cus s i one. Nel l ’ ampi a cas i s t i ca di S ugar bak er compr endent e 183 paz i ent i oper at it r a i l 1980 ed i l 1987, l ’ i mpi ego del l a pleuropneumonectomia associata a chemioterapia adiuvante (schema PAC o schema con Carboplatino e taxolo) ha prodotto una sopravvivenza del 15% a 5 anni con una mediana di 51 mesi in pazienti in stadio I di Butchart modificato. La chemioterapia adiuvante riduceva la percentuale di ripresa di malattia a distanza nei conf r ont i dicas i s t i chei ncui l ’ i nt er vent ochi r ur gi cononer as egui t odachemi ot er api aadi uvant e.L achemi ot er api a preoperatoria presenta potenzialmente alcuni vantaggi rispetto alla chemioterapia adiuvante: migliore compliance, riduzione del volume tumorale a down-staging con possibilità di una più elevata percentuale di resezioni complete.In un grosso studio randomizzato che ha reclutato 456 pazienti confrontando il regime cisplatino (CDDP) e pemetrexed (MTA) verso il solo CDDP con supplementazione vitaminica si è evidenziato un vantaggio con il regime di combinazione per quanto concerne le risposte obiettive, il tempo alla progressione la sopravvivenza mediana e la qualità di vita (Vogelzang et al 2003). Il progetto si propone la: Valutazione della fattibilità in termini di risposta e tossicità, resecabilità e risposte patologiche e mortalità/morbilità chirurgiche Valutazione della sopravvivenza globale libera da malattia Correlazione dei dati clinici, di diagnostica per immagine patologici e biologici Valutazione della qualità di vita Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 18. Chemioterapia preoperatoria con CDDP e MTA per 4 cicli con supplementazione vitaminica seguita da chirurgia (laddove possibile) e successiva radioterapia post-chirurgica nei pazienti con margini e/o linfonodi interessati T r at t ament odelcar ci nomacol or et t al ei nf as eavanz at aconl ’ as s oci az i oneUF T +I r i not ecan.St udi ocl i ni codif as eI II Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Advanced colorectal cancer UFT, irinotecan, phase II study Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione L ’UF Tèunanuovaf l uor opi r i mi di na or al ei ngr adodii ncr ement ar el ’ accumul oi nt r at umor al edel5-Fluorouracile (5FU) e la sua attività antitumorale in modelli sperimentali. Le concentrazioni plasmatiche di 5-FU dopo somministrazione orale di UFT sono simili a quelle ottenibili con dosi equimolari di 5-FU mediante infusione endovenosa continua per cui la terapia con UFT potrebbe rappresentare una valida alternativa alla infusione continua di 5-FU in pazienti affetti da carcinoma colorettale in fase avanzata, anche in termini di qualità di vita del l ’ammal at o. L ’ i r i not ecan è un der i vat o s emi s i nt et i co i dr os ol ubi l e del l a campt ot eci na che agi s ce qual e i ni bi t or e del l a topoisomerasi I. Recentemente uno studio dif as eI I Iha di mos t r at ocomel ’ aggi unt a delCPT -11 alla combinazione acido folinico-fluorouracile determini un miglioramento statisticamente significativo della percentuale di risposte 125 LINEA 3 obiettive, della sopravvivenza mediana e del tempo alla progressione in pazienti con carcinoma colorettale in fase avanzata. La sostituzione del 5-FU con l ’ UF Tnel l a combi naz i one con i lCPT -11 non dovrebbe comportare una riduzione del potenziale terapeutico, mentre potrebbe ridurre i costi connessi alla pianificazione di un trattamento infusionale a base di 5-FU (ospedalizzazioni, posizionamento di accessi venosi centrali, gestione delle complicanze). Obi et t i vo pr i mar i o:val ut ar el a at t i vi t à del l ’ as s oci az i one deidue f ar maciut i l i z z at icon l os t udi o didos e-finding in pazienti affetti da carcinoma colorettale in fase avanzata. Obiettivi secondari: valutare la tossicità della combinazione UFT-FA-CPT-11 valutare il tempo mediano alla progressione valutare la sopravivenza mediana Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Inseriti 3 pazienti Attività previste La prima parte dello studio è disegnata per determinare la tossicità dose-limitante, la dose massima tollerata e la dose raccomandata mediante dose-escalation alternativamente per UFT e CPT-11 mantenendo fissa la dose di acido folinico secondo il seguente schema: Livello di dose CTP-11 (mg/m2) UFT (mg/m2) AF (mg totali) 1° 150 200 45 2° 150 250 45 3° 150 300 45 4° 180 250 45 5° 180 300 45 6° 200 300 45 La seconda parte è costituita da uno studio multicentrico non-randomizzato di fase II disegnato per valutare l ’ at t i vi t à del l e dos ii ndi vi duat e nel l a pr i ma par t e del l os t udi o.Ver r à ut i l i z z at oi lSi mon opt i malt wo-stage design; saranno inseriti inizialmente 17 pazienti valutabili per risposta; se si otterrano meno di4r i s pos t e,l ’ i ns er i ment o dei pazienti verrà fermato e la combinazione non sarà considerata efficace; in caso di un numero di risposte > 4, l ’ i ns er i ment o dipaz i ent iavver r àf i no ad un t ot al e di37paz i ent ival ut abi l iperr i s pos t a.L ar i s pos t a ver r à val utata secondo i criteri RECIST, mentre per la tossicità verranno applicati i Common Toxicity Criteria del National Cancer Institute Canadese 19. Trattamento con UFT + Cal ci of ol i nat o nelcar ci noma avanz at o delcol onr et t o neipaz i ent ianz i ani“ f r ai l ” .St udi o clinico multicentrico di fase II. Responsabile Galetta Domenico Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave FRAIL patients advanced colorectal cancer UFT + folinic acid, phase II study Altri Enti coinvolti Napoli, Campobasso Anno inizio 2003 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione II 75% dei cancri dei colon colpisce pazienti al di sopra di 75 anni di età a questi malati di solito non sono sufficientemente trattati con. terapie specifiche. I dati disponibili riferiti a pazienti anziani sono pochi a spesso estrapolati da studi concepiti per popolazioni più giovani. II fluorouracile è il farmaco più frequentemente utilizzato, sia da solo the in combinazione con altri farmaci, nella malattia avanzata anche in pazienti anziani. II trattamento dei pazienti in età geriatrica dovrebbe utilizzare farmaci più tollerabili ma the conservino una buona attività terapeutica comparabile con quella della infusione continua dei fluorouracile. L'UFT è una combinazione di uracile a tegafur in una concentrazione molare di 4:1, somministrabile per os. Studi di fase III hanno di confronto tra UFT + leucovorin a fluorouracile + leucovorin non hanno dimostrato vantaggi in termini di sopravvivenza, ma una significativa diminuzione della tossicità ed una migliore compliance da parte dei pazienti a vantaggio dei trattamento contenente UFT. Lo scopo primario dello studio è quello di valutare il trattamento con UFT + acido folinico in termini di attività antitumorale e tollerabilità (espressa in termini di qualità di vita) in pazienti anziani, "fragili" affetti da carcinoma colorettale in fase avanzata. Obiettivi secondari sono la valutazione della sopravvivenza globale, la valutazione del tempo alla progressione, la valutazione della tossicità Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Inseriti 24 pazienti Attività previste Si tratta di uno studio multicentrico di fase II. Saranno ammessi allo studio pazienti con carcinoma colorettale istologicamente accertato a con lesioni misurabili alo valutabili secondo i criteri RECIST, non suscettibili di intervento 126 LINEA 3 di resezione delle metastasi elo della recidiva; età compresa tra 70 a 85 anni;condizione di fragilità alo vulnerabilità; assenza di un precedente trattamento chemioterapico per la fase avanzata di malattia (la chemioterapia adiuvante è consentita, purché completata almeno 6 mesi prima dell'immissione in studio). La valutazione della attività sarà effettuata secondo i criteri RECI-ST, mentre la gradazione della tossicità avverrà secondo i criteri della NCI Common Toxicity Criteria. 20. Xelox vs Folfox-4 nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati F. Giuliani, D. Galetta, F. Giotta Programma B. Chemioterapia Parole chiave Advanced colorectal cancer randomized phase II study xelox vs folfox 4 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione La combinazione tra Oxaliplatino (OHP) e Fluorouracile (FU) potenziato con acido folinico (FA) somministrati con schedula ibrida, parte in bolo e parte in infusione (schema FOLFOX-4), rappresenta uno standard di trattamento di pr i ma l i nea delcar ci noma col or et t al e avanz at o.L a Capeci t abi na ( Xel oda)s ie’di mos t r at a pi u’at t i va e meno t os s i cadelF U+FA,conuna mi gl i or ecompl i ancedapar t edeipaz i ent i .L ’ as s oci az i onet r al ’ OHPel aCapeci t abi na s i e’di mos t r at aat t i vai ns t udi pr ecl i ni cies t udidif as eIhannoi ndi vi duat ol at os s i ci t a’dos e-limitante nella diarrea e nella neuropatia e definito le dosi raccomandate per i successivi studi clinici. Considerate queste premesse abbi amoi nt r apr es ounos t udi odi f as eI Ir andomi z z at operval ut ar el ’ at t i vi t a’di OHP+Capeci t abi na( XEL OX)us ando lo schema FOLFOX-4 come braccio di calibrazione. Obi et t i vo pr i mar i o:val ut ar el a at t i vi t a’del l a combi naz i one OHP + Capeci t abi na ( XEL OX)nelt r at t ament o del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato, avendo come braccio di calibrazione quello che utilizza lo schema FOLFOX-4. Obiettivi s econdar i :val ut ar el at os s i ci t a’del l acombi naz i one;val ut ar el a dur at a medi ana del l ar i s pos t a;val ut ar ei l t empomedi anoal l a pr ogr es s i one;val ut ar el as opr avvi venz a medi ana;val ut ar el af at t i bi l i t a’ambul at or i al edit al e schema di trattamento. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 21. Saranno inseriti in studio pazienti con diagnosi istologica di carcinoma colo-rettale non pretrattati, con malattia mi s ur abi l e,con per f or mance s t at us> 70 ( K. f s k y) ,diet a’compr es at r a 18-80 anni, con adeguata f unz i onal i t a’ midollare, epatica e renale, con aspettativa di vita > 3 mesi e che abbiano fornito consenso informato scritto. Lo studio è un randomizzato di fase II multicentrico con randomizzazione di 1:2 con un braccio di calibrazione nel qaule i pazienti riceveranno il classico schema FOLFOX-4 (OHP: 85 mg/mq gg 1, FA: 100 mg/mq gg 1-2, FU: 400 mg/mq bolo gg 1-2, FU: 600 mg/mq infusione di 22 ore gg 1-2 ogni 2 settimane). Il braccio sperimentale (XELOX) prevede la seguente schedala: (OHP: 130 mg/mq gg 1 + Capecitabina: 2000 mg/mq in due somministrazioni al dì gg 1-14 ogni 3 settimane). La risposta sarà valutata secondo i criteri Recist e la tossicità secondo i criteri NCI. Folfox4+Cetuximab in pazienti con carcinoma colorettale avanzato non pretrattati: studio multicentrico di fase II del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati E. Maiello (IRCCS S. G. Rotondo), F. Giuliani, M. Di Bisceglie Programma B. Chemioterapia Parole chiave Advanced colorectal cancer, phase II study folfox 4, cetuximab Altri Enti coinvolti IRCCS S. G. Rotondo Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative Oncologia Medica e Sperimentale 127 LINEA 3 coinvolte Descrizione La combinazione tra Oxaliplatino (OHP) e Fluorouracile (FU) potenziato con acido folinico (FA) somministrati con schedula ibrida, parte in bolo e parte in infusione (schema FOLFOX4), rappresenta uno standard di trattamento di prima linea del carci noma col or et t al e avanz at o.Nelcar ci noma col or et t al ei lr ecet t or e perl ’ EGF( membr o del l a f ami gl i a deif at t or idicr es ci t a cel l ul ar e ad at t i vi t a’t i r os i no-chi nas i ca)e’es pr es s oi n ci r ca i l60-80%dei casi. Il Cet ux i mabe’unant i cor pochi mer i codi r et t ocont r oi lr ecet t or eperl ’ EGFchehadi mos t r at odipos s eder eat t i vi t a’ antineoplastica in studi in vitro e in modelli animali di tumore trapiantato. In studi clinici il Cetuximab ha mostrato at t i vi t a’cont r o una s er i e dit umor imal i gnis i a quando i mpi egat o da solo che in associazione con agenti chemi ot er api ci .St udi cl i ni ci hannoper al t r odi mos t r at ochei l Cet uxi mabpuo’s uper ar el ar es i s t enz aal Cpt -11. Obi et t i vo pr i mar i o:val ut ar el a at t i vi t a’del l a combi naz i one Cet ux i mab + F OL F OX-4 in termini di percentuale di risposte obiettive confermate in pazienti con carcinoma colorettale avanzato non pretrattato. Obi et t i vis econdar i :val ut ar el at ol l er abi l i t a’del l a combi naz i one;val ut ar el a dur at a medi ana del l ar i s pos t a; valutare il tempo mediano alla progressione; val ut ar el as opr avvi venz a medi ana;val ut ar el ar es ecabi l i t a’pos t t r at t ament o dimet as t as iepat i che e/ o pol monar i ;cor r el ar el ’ es pr es s i one diEGF Re r i s pos t a;cor r el ar el at os s i ci t a’ cutanea con la risposta. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 22. Saranno inseriti in studio pazienti con diagnosi istologica di carcinoma colorettale avanzato non pretrattati, con mal at t i ami s ur abi l e,i l cui t umor epr i mi t i voomet as t at i coes pr i mai lr ecet t or eperl ’ EGF ;conper f or mances t at us>70 ( K. f s ky) ,diet a’compresa tra 18-75anni ,conadeguat af unz i onal i t a’mi dol l ar e,epat i ca er enal e,conas pet t at i va di vita > 3 mesi e che abbiano fornito consenso informato scritto. I pazienti riceveranno il trattamento con Cetuximab con cadenza settimanale alla dse iniziale di 400 mg/mq in due or ees ucces s i va di250 mg/ mq i n un’ or a,ment r ei lt r at t ament o chemi ot er api co s ar às ommi ni s t r at o come un classico FOLFOX-4 con cadenz a bi s et t i manal e,i ni z i ando un’ or a dopo i lCet ux i mab,come dis egui t or i por t at o: oxaliplatino 85 mg/mqi n2or egg1,FA100mg/ mqi n2or ei ns i emeal l ’ ox al i pl at i nogg1-2, fU 400 mg/mq in bolo gg 1-2, FU 600 mg/mq in infusione di 22 ore gg 1-2. La valutazione della risposta sarà effettuata dopo le prime otto settimane di trattamento (4 cicli di chemioterapia) s econdoi cr i t er i Reci s t .L at os s i ci t àver r àval ut at as econdoi cr i t er i del l ’ NCI . Xeliri vs Folfiri nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato: studio di fase II randomizzato del Gruppo Oncologico dell'Italia Meridionale (GOIM) Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati F. Giuliani, G. Vinciarelli, E. Naglieri Programma B. Chemioterapia Parole chiave Advanced colorectal cancer, randomized phase II study, xeliri vs folfiri Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione La combinazione tra Irinotecan (Cpt-11) e Fluorouracile (FU) potenziato con acido folinico (FA) somministrati con schedula ibrida, parte in bolo e parte in infusione (schema FOLFIRI), rappresenta uno standard di trattamento di pr i ma l i nea delcar ci noma col or et t al e avanz at o.L a Capeci t abi na ( Xel oda)s ie’di mos t r at a pi u’at t i va e meno tossica del FU+FA, con una mi gl i or e compl i ance da par t e deipaz i ent i .L ’ as s oci az i one t r a i lCpt -11 e la Capeci t abi nas ie’di mos t r at aat t i vai ns t udipr ecl i ni cies t udidif as eIhannoi ndi vi duat ol at os s i ci t a’dos e-limitante nella diarrea e nella neutropenia e definito le dosi raccomandate per i successivi studi clinici. Considerate queste pr emes s e abbi amo i nt r apr es o uno s t udi o dif as eI Ir andomi z z at o perval ut ar el ’ at t i vi t a’diCpt -11+Capecitabina (XELIRI) usando lo schema FOLFIRI come braccio di calibrazione. Obiettivo primari o:val ut ar el a at t i vi t a’del l a combi naz i one Cpt -11 + Capeci-tabina (XELIRI) nel trattamento del carcinoma colorettale avanzato non pretrattato, avendo come braccio di calibrazione quello che utilizza lo schema FOLFIRI. Obiettivi secondari: valutare la toss i ci t a’del l acombi naz i one;val ut ar el a dur at a medi ana del l ar i s pos t a;val ut ar ei l t empomedi anoal l a pr ogr es s i one;val ut ar el as opr avvi venz a medi ana;val ut ar el af at t i bi l i t a’ambul at or i al edit al e schema di trattamento. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste Saranno inseriti in studio pazienti con diagnosi istologica di carcinoma colorettale non pretrattati, con malattia mi s ur abi l e,con per f or mance s t at us> 70 ( K. f s k y) ,diet a’compr es at r a 18-80 anni ,con adeguat af unz i onal i t a’ midollare, epatica e renale, con aspettativa di vita > 3 mesi e che abbiano fornito consenso informato scritto. Lo studio è un randomizzato di fase II multicentrico con randomizzazione di 1:2 con un braccio di calibrazione nel quale i pazienti riceveranno il classico schema FOLFIRI (CPT-11: 180 mg/mq gg 1, FA: 100 mg/mq gg 1-2, FU: 400 mg/mq bolo 1-2, FU: 600 mg/mq infusione di 22 ore gg 1-2 ogni 2 settimane). Il braccio sperimentale (XELIRI) prevede la somministrazione dei farmaci secondo la seguente schedala (CPT-11: 128 LINEA 3 250 mg/mq gg 1 + Capecitabina: 2000 mg/mq in due somministrazioni al dì gg 1-14 ogni 3 settimane). Le dosi s ar annor i dot t ea200mg/ mqe1500mg/ mqr i s pet t i vament eperi duef ar maci s el ’ et àdei paz i ent i s ar à>70anni . La risposta sarà valutata secondo i criteri Recist e la tossicità secondo i criteri NCI. 23. Gemcitabina versus Gemcitabina + Cisplatino nel trattamento del carcinoma pancreatico localmente avanzato in operabile e/o metastatico. Studio policentrico di fase III Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Locally advanced and/or metastatic pancreatic cancer, phase III tric study gemcitabina vs gemcitabina + cisplatin Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione II farmaco di riferimento net trattamento del carcinoma del pancreas esocrino inoperabile o metastatico è la Gemcitabina (Gem) che ha dimostrato di poter ottenere una migliore sopravvivenza a beneficio clinico rispetto al tradizionale fluorouracile (Fu) . Diversi studi sperimentali hanno cercato di migliorare i risultati ottenuti con la Gem associando farmaci in grado dl potenziarne l'attività. Tra le varie combinazioni, quelle che ha determinato, in uno studio randomizzato, un miglioramento statisticamente significativo nella percentuale di risposte obiettive, e nel tempo stesso progressioni e' l'associazione tra Cisplatino (Cddp) a Gem che ha peraltro mostrato un beneficio clinico sovrapponibile a quello ottenuto con l'impiego delta sola Gem. In tale studio si e' evidenziato anche un trend favorevole sulla sopravvivenza che non ha però raggiunto la significatività statistica. Obiettivo primario: confrontare la combinazione Cddp + Gem vs solo Gem in termini di sopravvivenza globale. Obiettivi secondari: determinazione del clinical benefit response, effetti sulla qualità di vita, tossicità; percentuale di risposte obiettive, tempo alle progressioni, andamento dei markers tumorali (CEA, Ca 19-9). Risultati e prodotti conseguiti Lo studio è iniziato e al momento sono stati arruolati 146 pazienti. Attività previste Studio clinico randomizzato dt fase III. Calcolando un errors alfa bilaterale dello 0.5%, un errors beta del 20%, con una potenza dello studio pari all'80%, assumendo una sopravvivenza basale net braccio con la Bola Gem del 18% ad un anno a con un guadagno atteso dei 10%, sono necessari 355 events (decessi). La numerosità del campione e' di circa 400 pazienti. 24. Trattamento del carcinoma della vescica in stadio avanzato o metastatico con una schedula costituita da Epidoxorubicina e Gemcitabina derivata da esperienze su linee cellulari in vitro Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave carcinoma vescica, epidoxorubicina, gemcitabina Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Il carcinoma della vescica è una neoplasia chemiosensibile. La Gemcitabina e la Epidoxorubicina hanno mostrato di essere attive in questa neoplasia. Inoltre, studi sperimentali in vitro (Amadori D. et al. Clinical Cancer Research, in corso di stampa) hanno dimostrato che i due farmaci utilizzati insieme possono avere un effetto sinergico. In particolare, è stato dimostrato su linee cellulari che la somministrazione sequenziale a distanza di un'ora della Epidoxorubicina seguita dalla Gemcitabina è altamente citotossica e sinergica nei confronti delle cellule neoplastiche. Obiettivo del progetto è verificare l'efficacia dell'associazione di Epidoxorubicina e Gemcitabina somministrate in 129 LINEA 3 maniera sequenziale, come suggerito dal modello sperimentale in vitro; verificare la tollerabilità di questa combinazione; il tempo alla progressione e la sopravvivenza globale. Risultati e prodotti conseguiti Studio non ancora attivato. Attività previste La Epidoxorubicina verrà somministrata alla dose di 25 mg/m² nei giorni 1, 8 e 15, ogni 28 giorni. La Gemcitabina verrà somministrata alla dose di 1000 mg/m² nei giorni 1, 8 e 15, ogni 28 giorni, esattamente un'ora dopo la somministrazione dell'Epidoxorubicina. I pazienti non responsivi o quelli che andranno in progressione dopo una iniziale risposta verranno trattati con la chemioterpia MCV (Methotrexate, Cisplatino e Vinblastina). 25. Studio di Gemcitabina + Paclitaxel ogni 2 settimane in pazienti non pretrattati affetti da carcinoma a cellule transizionale (TCC) Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Gemcitabina, paclitaxel, carcinoma a cellule transizionale Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione L'associazione di Gemcitabina e Taxolo ha mostrato in fase II di poter ottenere una percentuale di risposta superiore al 40%. Lo scopo di questo studio è di confermare con una casistica più ampia, attraverso il coinvolgimento di numerosi centri italiani, i risultati ottenuti con il primo studio di fase II. Obiettivo del progetto è valutare il tasso di risposta ottenibile con Gemcitabina e Paclitaxel in pazienti non pretrattati affetti da carcinoma a cellule transizionali in fase avanzata o metastatica. Valutare la tollerabilità della suddetta combinazione. Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 15 pazienti. Attività previste La Gemcitabina viene somministrata alla dose di 2500 mg/m² ogni 14 giorni. Il Taxolo viene somministrato alla dose di 150 mg/² ogni 14 giorni. 26. Chemioterapia adiuvante dopo cistectomia radicale in pazienti con carcinoma transizionale della vescica ad elevato rischio di recidiva. Studio nazionale multicentrico di fase III randomizzato con due combinazioni selezionate in base alla funzionalità renale: Gemcitabina/Cisplatino vs controllo e Gemcitabina/Taxolo vs controllo. Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave Chemioterapia adiuvante, cistectomia radicale, carcinoma vescica Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Il ca della vescica costituisce la 4° causa di morte nel sesso maschile e la 9° nel sesso femminile. In Italia nel 1994 sono stati osservati 17.840 nuovi casi di ca della vescica con 5.608 decessi. Al momento della diagnosi il 70/80% dei pazienti presenta un ca superficiale, il 20/25% invasivo ed il 5/20% metastatico. Nei pazienti con ca muscolo invasivo, il trattamento standard è rappresentato dalla cistectomia radicale con linfoadenectomia pelvica, ma il 50% di questi pazienti sviluppa entro 2 anni una ripresa di malattia locale o a distanza. Studi recenti suggeriscono la possibilità di migliorare la DFS e la OS con un trattamento chemioterapico adiuvante. Obiettivo primario: Sopravvivenza globale, sopravvivenza libera da malattia Obiettivi secondari: Tossicità, intensità di dose, qualità di vita. 130 LINEA 3 Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 27. Lo studio si articola in due linee di trattamento diversificato per pazienti con funzionalità renale integra e pertanto suscettibili di trattamenti con combinazioni includenti cisplatino e per pazienti con funzionalità renale compromessa che non sono candidabili a tali trattamenti. Schemi di trattamento: A- Cisplatino 70mg/m² g 2 + gemcitabina 1000mg/m² gg1,8,15 ogni 28 giorni x 4 cicli vs controllo B- Taxolo 200 mg/m2 g 1 + gemcitabina 1000 mg/m2 gg 1,8,15 ogni 28 giorni x 4 cicli vs controllo. Immunoterapia versus Immuno-chemioterapia in pazienti con carcinoma renale metastatico. Studio multicentrico randomizzato di fase III Responsabile Guida Michele Ricercatori Associati E. Naglieri, A. Casamassima , V. Lorusso, G. Colucci Programma B. Chemioterapia Parole chiave Immunoterapia chemioterapia, carcinoma renale Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità coinvolte Operative Oncologia Medica, Oncologia Medica e Sperimentale, Laboratorio Analisi Descrizione Ancora oggi non esiste uno standard terapeutico per il carcinoma renale metastatico a causa della scarsa efficacia dei trattamenti finora impiegati. Infatti sia la chemioterapia che la immunoterapia, quando impiegati singolarmente, sono in grado di dare risposte obiettive intorno al 10-15%.L ’ as s oci az i one chemi o-immunoterapia sembra in grado di incrementare le risposte obiettive e la loro durata; tuttavia quali sono gli antiblastici più efficaci equal ei l t i mi ngpi ùi doneoperot t i mi z z ar el ’ ef f i caci adel l achemi o-immunoterapia non sono ancora chiari. Recenti s t udis per i ment al iepr i mees per i enz es ul l ’ uomohannodocument at ol ’ es i s t enz adiuns i ner gi s mod’ az i onet r a 1’ I L -2 ed alcuni nuovi chemioterapici, in particolare: Vinorelbina e Gemcitabina. Obi et t i vo delpr oget t o è val ut ar es el ’ aggi unt a diGemci t abi na e Vi nor el bi na al l a i mmunot er api a pos s a determinare un i ncr ement odel l ’ at t i vi t àedel l aef f i caci at er apeut i cadel l as ol ai mmunot er api a;val ut ar el at os s i ci t à deidue t r at t ament i ;val ut ar el ’ i mpat t o delt r at t ament os ul l a qual i t à divi t a delpaz i ent e;val ut ar el ’ i mpat t o prognostico di alcuni parametri bio-umorali ed immunologici (PCR, fibrinogeno, VES, albuminemia, LDH, linfociti totali e sottopopolazioni linfocitarie). Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 41 pazienti di cui 21 arruolati presso l'Istituto Oncologico di Bari. Attività previste I pazienti verranno assegnati a random ai seguenti due bracci di trattamento: Braccio A: Gemcitabina 1200 mg/m2 ; Vinorelbina 25 mg/m2; IL-2: 4,5 Mil./die sc gg 1,2,3,4 Da ripetere ogni due settimane per un totale di 12 cicli in assenza di progressione. Braccio B : IL-2 sc alle stesse dosi e timing del braccio A. E’pr evi s t ol ’ ar r uol ament odi ci r ca200paz i ent i . 28. Studio clinico multicentrico randomizzato di fase III con chemio-immunoterapia in pazienti affetti da melanoma metastatico Responsabile Guida Michele Ricercatori Associati Programma B. Chemioterapia Parole chiave chemio-immunoterapia, melanoma Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica 131 LINEA 3 Descrizione Il melanoma maligno metastatico (MM) rimane ancora oggi una delle neoplasie a peggiore prognosi con una sopravvivenza mediana di 6-8mes ied un’ as pet t at i va divi t a a 5annidici r ca i l10%;mol t ideipaz i ent ia pi ùl unga sopravvivenza presentano ricadute cerebrali. I trattamenti antiblastici finora utilizzati si sono dimostrati scarsamente attivi con risposte obiettivi variabili fra il 20 e il 30%. Recentemente è stato utilizzato un nuovo chemioterapico, la temozolomide, particolarmente interessante in quanto capace di attraversare la barriera ematoencefalica e di esprimere, quindi, la sa efficacia anche a livello cerebrale. La somministrazione per os, inoltre, rende tale farmaco estremamente maneggevole e con un buon profilo tossicol ogi co.L ’ aggi unt a al l a chemi ot er api a dif ar maci immunologici quali Interferoni o Interleukine, sembra in grado di incrementare la percentuale delle risposte e, soprattutto, la loro durata. Obiettivo principale: valutare se la sopravvivenza libera da progressione cerebrale a 12 mesi pazienti con melanoma, trattati con temozolomide è significativamente più alta dei pazienti trattati con dacarbazina. Tutti i paz i ent is ar anno i nol t r et r at t at icon ci s pl at i no,I L2e con l ’ aggi unt a diG-SF o GM-CSF come fattore di crescita midollare. Obi et t i vis econdar i :val ut ar el ’ i mpat t o delt r at t ament os ul l as opr avvi venz a compl es s i va.Val ut ar el at os s i ci t à el a qual i t à divi t a neidue br accidit r at t ament o.Val ut ar el ar i pos t ai mmunol ogi ai nr el az i one al l ’ us o diGM-CSF o GCSF. Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Sono stati inseriti 16 pazienti. Lo studio è stato emendato in quanto il GM-CSF è stato ritirato dal commercio. Attività previste E’unos t udi oi nGCP,coor di nat odal l aDi vi s i onedi Oncol ogi aMedi cadi Padova. Disegno dello studio: Br acci oA:Ci s pl at i no75mg/ m2evi nun’ or a,s ucces s i vament edacar baz i na800mg/ m2evi n30-60 minuti il giorno 1, seguiti da GM-CSF 150 µg sc due volte al giorno, dal giorno 3 al 12 o G-CSF 300 µg al giorno, dal giorno 3 al giorno 12 e Interleukina (IL-2) 3 MU sc due volte al giorno, dal giorno 9 al giorno 17. Br acci oB:Ci s pl at i no75mg/ m2i vi nun’ or ai lgi or no1,t emoz ol omi de200mg/ m2algi or no,dalgi or no1algi or no5, seguiti da GM-CSF 150 µg sc due volte al giorno, dal giorno 3 al giorno 12 o G-CSF 300 µg sc al giorno, dal giorno 3 al giorno 12 e Interleukina-2 (IL-2) 3 MU sc due volte al giorno, dal giorno 9 al giorno 17. Il trattamento sarà ripetuto ogni 28 giorni in entrambi i bracci per un massimo di 6 volte, in assenza di progressione dimal at t i aodiunat os s i ci t ài naccet t abi l eodelr i f i ut odelpaz i ent e.L ’ as s egnaz i onedeipaz i ent ialG-CSF o al GMCSF sarà randomizzata e centralizzata presso il Centro di Coordinamento. Assumendo un periodo di arruolamento di 24 mesi, un periodo massimo di follow-up di 24 mesi e un tasso di perdita del 5%, è necessario randomizzare 142 pazienti nello studio. 29. Tubo transanale nei pazienti affetti da ca del retto trattato con terapia neoadiuvante Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati C. Caliandro, E. Maselli, E. Ruggirei, V. Sciscio Programma C. Chirurgia Parole chiave Cancro rettale, tubo nocoil, terapia adiuvante Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Chirurgia Apparato Digerente Descrizione La chirurgia del retto ampollare inferiore per patologia neoplastica nel corso degli ultimi anni ha subito importanti cambiamenti grazie allo sviluppo delle tecniche” s phi nct erpr es er vi ng”edait r at t ament icombi nat i pr eoper at or i di RT +CHT .T al ii nnovaz i onihannoaument at ol ’ ef f i caci adelt r at t ament ochi r ur gi co.Obi et t i vopr i nci pal edelpr oget t o è val ut ar el ’ af f i dabi l i t à delt ubo t r ans anal e “NoCoi l ” come di s pos i t i vo perpr eveni r el ’ i ns or genz a dicompl i canz e postoperatorie(fistole e deiscenze anastomotiche) dopo proctectomia totale restaurativa con coloanoanastomosi in pazienti già trattati con CHT e RT preoperatorie. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 30. Saranno reclutati 20 pazienti affetti da neoplasia del retto ampollare inferiore, già trattati con terapia neoadi uvant e( CHT +RT ) .A t ut t iques t ipaz i ent is ar à pos i z i onat oi lt ubot r ans anal eNoCoi lalt er mi nedel l ’ i nt er vent o chirurgico radicale. Si veri f i cher à dur ant e l a degenz a os pedal i er a l ’ event ual e compar s a dicompl i canz e specifiche. Chirurgia citoriduttiva secondaria seguita da per fusione ipertermia intraperitoneale nel trattamento del cancro ovarico Responsabile Fanizza Giuseppe Ricercatori Associati G. Colucci, M. Brandi, G. Falco, F. Raspagliesi (INT Milano) 132 LINEA 3 Programma C. Chirurgia Parole chiave Ovarian cancer, intraperitoneal chemotherapy Altri Enti coinvolti INT Milano Anno inizio 2003 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Ginecologia, Oncologia Medica e Sperimentale, Senologia Descrizione It umor i epi t el i al imal i gni del l ’ ovai os onor es pons abi l i perci r cai l50% del l emor t i pert umor i dei geni t al if emmi ni l i .Nel 70% dei casi la diagnosi è posta quando la malattia è già localmente avanzata (Stadio III). Il trattamento convenzionale (debulking chirurgico con malattia residua minima e chemioterapia sistemica di I linea) garantisce una elevata percentuale di risposte complete cliniche, radiologiche e laboratoristiche. Tuttavia in circa il 50% dei casi si assiste a ricorrenza e/o progressione della malattia per resistenza al trattamento antiblastico primario. In casi selezionati sono prospettabili terapie di salvataggio alternative alla chemioterapia sistemica di II linea, con particolare riferimento al trattamento chirurgico citoriduttivo secondario (CRS) e alla instillazione peritoneale di chemioterapici in condizione di ipertermia oltre al trattamento sistemico di II linea. Obiettivi Primari Valutare i vantaggi della chemioterapia intraperitoneale ipertemica nelle pazienti con cancro ovarico di III stadio e second-look macroscopio positivo in aggiunta alla CRS seguita da chemioterapia sistemica di II linea. Obiettivi Secondari Valutare la sopravvivenza libera da malattia; Valutare la morbosità, la mortalità e la tossicità della terapia e la identificazione dei fattori di rischio; Val ut ar el ’ i mpat t odel l at er api as ul l at os s i ci t àdel l achemi ot er api adi I Il i nea; Identificare fattori predittivi e prognostici della risposta alla chemioipertermia. Risultati e prodotti conseguiti Progetto svolto per il 10% (Studio blibliografico ed impostazione del progetto). Non si è proceduto al reclutamento dei casi clinici, in quanto non è stata ancora acquisita l'attrezzatura necessaria alla per fusione. Attività previste Trial clinico, prospettico, randomizzato, multicentrico. Sono previsti due bracci: n. 20 pazienti affette da ca ovarico III stadio già sottoposte a prima chirurgia e chemioterapia di I linea (carboplatino e taxolo). I braccio (n. 10 pazienti) Seconda chirurgia con riduzione di tutti gli impianti neoplastici >0.5 cm, eventuale peritonectomia parziale o totale, resezione totale o parziale di organi, anastomosi gastrointestinali e altre procedure ricostruttive. Infusione peritoneale ipertermica a 42°Cdi Cisplatino (25 mg/m2/l di perfusato) e Mitomicina C (3.3 mg/m2/l di perfusato) mediante pompa per circolazione extracorporea alla velocità media di 600 mL/min per 60 minuti. Chemioterapia di seconda linea. II braccio (n. 10 pazienti) Come sopra senza perfusione intraperitoneale. 31. Attuazione di un protocollo omogeneo di tecnica chirurgica nello svuotamento linfonodale laterocervicale Responsabile Grammatica Luciano Ricercatori Associati L. Fiorella (Università Bari), M. Barbara (AUSL BA4) Programma C. Chirurgia Parole chiave Svuotamento linfonodale, latero cervicale Altri Enti coinvolti Università degli Studi di Bari, AUSL BA/4 Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Otorinolaringoiatria Descrizione Attualmente lo svuotamento linfonodale laterocervicale in chirurgia oncologica viene spesso eseguito nei vari centri dedicati con tecniche differenti e ciò comporta una difficile interpretazione dei risultati terapeutici raggiunti nei differenti centri soprattutto se con finalità scientifica. Pertanto, dopo aver analizzato l' attuale percorso tecnicochirurgico adottato nei due maggiori centri di assistenza e ricerca oncolgica regionali, si evidenzieranno le eventuali diversità tecniche-metodologiche rilevate negli altri centri regionali. Il progetto si propone la definizione di un unico protocollo di tecnica chirurgica da proporre a tutti i centri regionali di chirurgia oncologica testa-collo, in modo da rendere omogenei non solo nelle indicazioni ma anche nella tecnica i risultati raggiunti. Si prevede un arruolamento annuo di almeno 20 casi. Risultati e prodotti conseguiti 21 pazienti sottoposti ad almeno 3 livelli di svuotamento e con un numero maggiore o uguale ad almeno 18 linfonodi asportati. 133 LINEA 3 Attività previste 32. Si prevede di effettuare in tutti i casi di patologia oncologica a cui viene posta l'indicazione allo svuotamento latero-cervicale, in collaborazione chirurgica con l'Università di Bari, un'unica procedura tecnica predisponendo un database relativo ai livelli di svuotamento, alle caratteristiche cliniche e alle osservazioni intraoperatorie. Successivamente a questa fase verrà predisposto un filmato che verrà proposto a tutti i colleghi interessati che ne faranno richiesta. L'accoglienza globale al paziente in chemioterapia: supporto psicologico e musicoterapica Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Music therapy: psycologic support for patients underwent to chemotherapy Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione Il paziente oncologico sottoposto a trattamento chemioterapici vive, soprattutto nelle fasi iniziali, particolari moment idians i a e paur al egat ial l ef ant as i es ul l ei nvas i vi t à dit al is os t anz e.L ’ i ngr es s oi n os pedal e con tutti i problemi collegati ai ritmi delle cure, alle relazioni con il personale sanitario, rappresenta una rottura repentina del normale ritmo di vita che può accentuare tali paure, rispetto alle quali il paziente può sviluppare un senso di impotenza, depressione e ineluttabilità. Per questo creare durante il periodo di ospedalizzazione momenti in cui il paziente può sentirsi ascoltato ed accolto nelle sue paure, può favorire il suo benessere psicofisico e la compliance alle cure. Sono obiettivi del progetto: Ri dur r e gl ief f et t icol l at er al ideit r at t ament ichemi ot er api cipar t endo dal l ’ i pot es iche i ldi s agi o,l et ens i oni somatizzate a livello corporeo, possono peggiorare i sintomi collegati al trattamento. S t udi ar el ’ i nt egr az i onet r a appr occi of ar macol ogi co, ed approccio psicologico nella cura al paziente oncologico in ospedale, confrontando il gruppo sperimentale oggetto di studio, al quale sarà somministrata la triade: farmaco antiemetico + colloquio clinico + musicoterapica con un gruppo di controllo a cui sarà somministrato solo il farmaco antiemetico. F avor i r e una r i ar moni z z az i one gl obal e del l a per s ona at t r aver s ol ’ es pr es s i one deidi ver s icodi cicomuni cat i vie del patrimonio espressivo della persona malata. Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Inseriti 50 pazienti. Attività previste Il progetto prevede la formazione di un gruppo sperimentale e di un gruppo di controllo GRUPPPO SPERIMENTALE Fasi: s el ez i onedel l apopol az i onei nbas eal l as cel t adi al cuni pr ot ocol l i ,del l ’ et à,del ci cl odi t r at tamento s ommi ni s t r az i onedi unt es tval ut ant ei l i vel l odi ans i aal moment odel l ’ i ngr es s oi nos pedal e col l oqui ocl i ni cor i vol t oal l ’ i ndi vi duaz i onedei f at t or i di cr i s i ps i col ogi ca intervento di musicoterapia attiva che può essere anche ripetuto a seconda dei tempi della degenza e su richiesta del paziente Ques t a modal i t à oper at i va s ar àr i pet ut a peris et t e ci cl is ucces s i vis ul l a bas e del l ’ i pot es iche l ’ ans i a almoment o del l ’ i ngr es s oi nos pedal edi mi nui r à divol t ai nvol t a cons ent endoancheuna r i duz i onedegli effetti collaterali della chemioterapia. GRUPPO DI CONTROLLO s el ez i onedel l apopol az i onei nbas eal l as cel t adi al cuni pr ot ocol l i ,del l ’ et à,del ci cl odi t r at t ament o s ommi ni s t r az i onedi unt es tval ut ant ei l l i vel l odi ans i aal moment odel l ’ i ngr es s oi nospedale. Il gruppo di controllo non avrà accesso né al colloquio clinico, né alla musicoterapica, ma sarà valutato solo il l i vel l odi ans i aal moment odel l ’ i ngr es s oi nos pedal enel cor s odei ci cl i di t er api a. 33. Programmazione di un trattamento riabilitativo “ s andwi ch”nel l ei nf or maz i onicor dal i Responsabile Di Lauro Alessandra Ricercatori Associati L. Grammatica, G. Achille, G. Saponaro Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Microlaringoscopia, riabilitazione foniatrica Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 134 LINEA 3 Durata 24 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Unità Operative coinvolte Otorinolaringoiatria Descrizione Il trattamento riabilitativo nel programma terapeutico delle neoformazioni cordali costituisce un'esigenza inderogabile sia ai fini del recupero funzionale che per il controllo della malattia. Attualmente tale trattamento segue abitualmente la procedura chirurgica, tuttavia sempre più di frequente si sta procedendo ad un trattamento riabilitativo a "sandwich" che appare garantire risultati migliori.Si prevede di migliorare il recupero funzionale valutato non solo su parametri clinici ma documentato da indagini strumentali, comparando il campione arruolato con un gruppo a cui è stato effettuato il trattamento tradizionale. Risultati e prodotti conseguiti N. pazienti arruolati: cinque contro altrettanti a cui è stato applicato il trattamento tradizionale. Le difficoltà incontrate nell'attuazione di tale progetto derivano dalla mancata acquisizione del software per la spettrografia. Attività previste I pazienti arruolati saranno sottoposti ad esame fibro e stroboscopico e a valutazione spettrografica della voce(da attuarsi tramite software tipo LING-WAWES da applicare all'apparecchio stroboscopico già in nostra dotazione) e quindi ad un ciclo di circa 6 sedute logopediche preoperatorie. Quindi a distanza di circa 20 giorni dall'intervento inizieranno il programma riabilitativo completo ripetendo le valutazioni pre-operatorie effettuate. Si prevede di arruolare 40 pazienti. 34. Utilizzazione di gel di silicone autoasciugante per la prevenzione delle cicatrici ipertrofiche nelle pazienti mastectomizzate e quadrantectomizzate Responsabile Tanzarella Marina Ricercatori Associati Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Gel silicone, ferita chirurgica, prevenzione cheloide Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Senologia Descrizione L'esito cicatriziale di una ferita chirurgica può notevolmente differire a seconda di alcuni parametri quali: sede delle cicatrici, tempi di guarigione ed eventuali complicanze, l'utilizzo di tecniche e materiali di sutura diversi (intradermiche o punti staccati, fili intrecciati o monofilamento ecc). A parità di condizioni però si possono osservare fenomeni di ipertrofia delle cicatrici a seconda delle caratteristiche proprie del paziente.Obiettivo è valutare se l'utilizzo preventivo di gel di silicone autoasciugante determini una cicatrizzazione normotrofica degli esiti di mastectomia e di quadrantectomia. Risultati e prodotti conseguiti Allo stato attuale lo studio è stato condotto su 15 pazienti con mastectomia e ricostruzione immediata e su 6 pazienti trattate con quadrantectomia (gruppo A). Il gruppo di controllo è costituito, allo stato attuale, da 10 pazienti di cui 3 sottoposte a quadrantectomia e 7 con mastecomia radicale (gruppo B). Il gruppo A ha utilizzato a rimozione della sutura intradermica (15° giorno post-operatorio) gel di silicone autoasciugante (2 applicazioni al dì) per 3 mesi. I controlli sono stati effettuati ad 1 mese dall'inizio dell'applicazione e ad 1 mese dal termine valutando parametri quali: ipertrofia, diastasi, iperemia, alterazioni della pigmentazione, ipersensibilità soggettiva. Attività previste Su esiti cicatriziali di mastectomia (sia in pazienti con ricostruzione mammaria che non ricostruite) e su cicatrici da quadrantectomia, verrà applicato 2 volte al di per 2 mesi dalla rimozione di punti di sutura gel di silicone autoasciugante. Verranno effettuati controlli al termine del periodo di applicazione, dopo 1 mese (3° post-op.) e dopo 1 anno. 35. Associazione di Ecografia ad alta risoluzione ed eco color doppler per la valutazione ed il monitoraggio del linfedema nel corso dei trattamenti drenanti Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Linfedema, trattamento linfedema, monitoraggio, riabilitazione 135 LINEA 3 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Unità Operative coinvolte Senologia Descrizione L ’ ecogr af i aconul t r as uonihadat empouns uor uol onel l os t udi odel l os t at odi linfedema del tessuto sottocutaneo e fornisce notevoli indicazioni riguardo alla anatomia del tessuto stesso, riguardo a eventuali anomalie quali cetrosie linfatiche e a laghi linfatici, fibrosclerosi e stato interstiziale. L ’ uni one diecot omogr af o ad alta risoluzione con un modello eco-color doppler consente di ottenere, oltre ai suddetti dati morfologici molte altre informazioni aggiuntive quali la possibilità di calcolare la direzione e la velocità di scorrimento di un liquidi (sangue, linfa ecc) in movimento e informazioni anche quantitative sulle caratteristiche di s cor r i ment odei f l ui doi nundet er mi nat odi s t r et t opr es ocomecampi ones cel t onor mal ment edal l ’ es ami nat or e. Obiettivo del nostro studio è quello di anticipare il trattamento terapeutico di l i nf edemaal l ’ ar t os uper i or ei ndonne sottoposte ad intervento chirurgico per ca. mammario, valutando di volta in volta la morfologia del tessuto s ot t ocut aneo ed i nt er s t i z i al es econdo una s cal a mor f ol ogi ca e nel l os t es s ot empo gui dar el ’ oper at or e del linf odr enaggi oi n det er mi nat idi s t r et t ir i t enut ia r i s chi o anche l as t es s a nat ur a anat omi ca.L ’ as s oci az i one t r a ecografia ad alta risoluzione cioè con sonde ad alta frequenza (10-15 mHz) e il modulo eco color doppler potrebbe essere una metodica efficace per la prevenzione e il monitoraggio del linfedema. Risultati e prodotti conseguiti L'ecografia ad alta risoluzione associata ad eco-doppler eseguita con sonda da 10-15 mHz, cioè sonde ad alta frequenza è una metodica rapida ed efficace per la valutazione ed il monitoraggio del linfedema nel corso dei trattamenti drenanti. Nella nostra, sia pur scarsa esperienza, è stata dimostrata una buona correlazione tra il dato dell'immagine e la sintomatologia clinica, tale da suggerire una più larga utilizzazione nei programmi terpaeutici di riabilitazione. Attività previste L ’ ef f i caci adel l ’ as s oci az i onediecogr af i aadal t ar i s ol uz i oneedecocol ordoppl ers ar àval ut at aiungr uppodi100 pazienti già sottoposte ad intervento chirurgico per carcinoma mammario ed operate di mastectomia radicale e di quadrantectomia con linfodemectomia bilaterale confrontandola con un altro gruppo di donne in cui la prevenzione del linfedema secondario è stata effettuata con altre metodiche quali la prevenzione di complicanze precoci (linforrea, linfangiti), il controllo clinico periodico, la linfoscintigrafia, le abitudini di vita e le misure igieniche, linfodrenaggio, la contenzione elastica e gli esercizi fisici. 36. Studio randomizzato di Fase III, in aperto, per valutare l'efficacia del supporto marziale endovenoso in pazienti effetti da tumore solido primitivo (mammella, polmone, colon-retto e ginicologici) in trattamento con Darbepoetinalfa per anemia correlata ala neoplasia e/o alla chemioterapia Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati M. Guida Programma B. Chemioterapia Parole chiave supporto marziale, Darbepoetin-alfa, anemia Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione L ’ al t ai nci denz adianemi ai npaz i ent ineopl as t i ci ,s econdar i aal l at er api aant i bl as t i cae/ oal l aneopl as i a pr i mi t i va, causa spesso ritardi nella somministrazione della schedala di trattamento in conseguenza anche dello scadimento del performance status del paziente. Da questa premessa deriva la necessità di una terapia di supporto atta a prevenire e risolvere gli stati anemici nei pazienti neoplastici. La Darbepoetina-alfa è una molecola sintetica prodotta in laboratorio, cost i t ui t ada5cat enedicar boi dr at il egat eal l ’ es t r emi t à N-terminale che ne garantiscono un’ emi vi t at er mi nal e maggi or er i s pet t o al l ’ ei t r opoi et i ne umane r i combi nant ie una maggi or e at t i vi t ài n vi vo, mantenendo lo stesso meccanismo di azione e la stessa specif i ci t àperi r ecet t or i del ’ er i t r opoi et i na. Obi et t i vopr i mar i o:val ut ar el ’ ef f i caci adels uppor t oconf er r oendovenos operas s i cur ar el ami gl i or eut i l i z z az i onedi una dose standard di Darbepoetin-al f anelt r at t ament odel l ’ anemi ai npaz i ent i cont umor epr i mi tivo solido in corso di chemioterapia che non presentino carenza o sovraccarico di ferro; valutare al termine delle 12 settimane di trattamento il numero e la percentuale di pazienti che ottengono una risposta ematologia (con aumento di emoglobina superiore o uguale a 2 g/dl rispetto al valore basale, in assenza di trasfusioni di emazia nei precedenti 28 giorni o un raggiungimento di valori di emoglobina superiori o uguali 12 g/dl. Obiettivi secondari: confrontare l ’ ar eas ot t ol acur vadel l ’ emogl obi na( Hb AUC) nel tempo, negli intervalli tra la 1^ e la 12^ settimana e tra la 5^ e l a 12^ nei2br accidit r at t ament o;val ut ar el ’ i mpat t o del l ’ ut i l i z z o delf er r os ommi ni s t r at o pervi a endovenos as ul fabbisogno trasfusionale, la sicurezza e la tollerabilità della terapia marziale in associazione con Darbepoetin-alfa e l ’ i nci denz adel l os vi l uppodi unacar enz af unz i onal edi f er r onei duebr acci . 136 LINEA 3 Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 37. Tutti i pazienti riceveranno Darbopoetin-alfa alla dose totale di 150mcg sottocute una volta a settimana per 12 settimane. In caso di mancata risposta dopo 4 settimane (aumento di Hb<1g/dl) la dose di Darbopoetin-alfa verrà raddoppiata a 300 mcg sottocute a settimana fino al termine dello studio. Tale somministrazione sarà interrotta al raggiungimento dei valori di Hb superiori a 13 g/dl e ripristinata allorché il valore scenda al di sotto di 12 g/dl. I pazienti saranno randomizzati a ricevere complesso gluconato ferrino-sodico per via endovenosa alla dose di 125 mg una volta al l as et t i manaper6s et t i manei ndi pendent ement edal val or edel l ’ emogl obi na. Nutrizione artificiale nel paziente oncologico Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Artificial nutrition for neoplastic patients Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica e Sperimentale Descrizione Nel decorso della malattia neoplastica i pazienti oncologici si presentano frequentemente malnutriti sia per effetto diretto delle alterazioni ormonali indotte dal tumore sia in conseguenza del trattamento chirurgico o medico al quale sono sottoposti. La presenza ed il grado della malnutrizione dipendono dalla sede, dal tipo e dallo stadio del t umor ees pes s ocondi z i onanol as opr avvi venz a,l ’ ef f i caci a delt r at t ament o medi coedalt r at t ament or adi ant ee ancora la morbilità e la mortalità post-chirurgica. Scopi principali della NA poss ono es s er el a pr evenz i one del l ’ ul t er i or e compr omi s s i one del l os t at o nut r i z i onal e,i l trattamento pre-operatorio della malnutrizione, la riduzione delle complicanze e della mortalità post-chirurgiche. Gli obiettivi sono valutare il grado di malnutrizione nel paziente oncologico, sia in quello sottoposto a terapia medica sia in quello candidato a interventi chirurgici; indi vi duar el ’ i nt er vent o nut r i z i onal e ent er al e o par ent er al e più appropriato e idoneo per ciascun paziente; selezionare i pazienti candidati al trattamento di nutrizione artificiale domiciliare; def i ni r e un pr ot ocol l o dir i cer ca perl a val ut az i one del l ’ ef f i caci a dif or mul e nut r i z i onal i arricchite. Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Inseriti 50 pazienti. Attività previste Criteri di selezione dei pazienti: pazienti malnutriti, pz ben nutriti ma con riduzione degli introiti di almeno il 30%, pz con KPS > 50, pz candidati a protocolli di chemioterapia molto aggressivi per i quali si può prevedere una tossicità gastroenterica di grado III-IV, pz candidati a chirurgia maggiore. Valutazione della qualità della vita: i pazienti arruolati saranno sottoposti ad una valutazione della loro qualità di vita mediante il questionario EORTC –C 30. Tale valutazione sarà successivamente ripetuta nei successivi controlli previsti per il follow-up. Valutazione dello stato nutrizionale: i pazienti ricoverati per la prima volta nel Dipartimento di Oncologia Medica e nel l ’ Uni t àOper at i vadiChi r ur gi adel l ’ Appar at oDi ger ent edel l ’ I s t i t ut oOncol ogi co,s ar anno sottoposti alla seguente routine nutrizionale: Valutazione antropometrica peso e altezza plica tricipitale e bicipitale del braccio plica sottoscapolare plica sovrailiaca circonferenza muscolare, area muscolare e area grassa del braccio Calcolo della spesa energetica Calcolo degli introiti alimentari Selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento nutrizionale enterale o parenterale in ospedale ovvero a domicilio. Sarà valutata una prima coorte di 100 pazienti mediante analisi delle schede di valutazione nutrizionale, di cui si allega copia. 38. Pr evenz i one delt r omboembol i s mo venos o ed ar t er i os o con l ’ Epar i na a bas s o pes o mol ecol ar e (EBPM) "Nadroparina calcica" in pazienti in trattamento chemioterapico. Studio randomizzato, placebo-controllato, in doppio-cieco, multicentrico di fase III Responsabile Lorusso Vito 137 LINEA 3 Ricercatori Associati A. Misino Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave tromboembolismo venoso, eparina, chemioterapia Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Il tromboembolismo venoso (TEV) rappresenta la seconda causa di morbilità e mortalità nei pazienti neoplastici. Inoltre, è noto che i pazienti neoplastici rappresentano circa il 20% dei pazienti in cui viene diagnosticata una trombosi profonda o un'embolia polmonare. L'incidenza di complicanze tromboemboliche riguardanti il distretto arterioso in pazienti neoplastici è invece meno documentata da un punto di vista epidemiologico. Vi è una limitata evidenza in letteratura sugli effetti di una profilassi antitrombotica in pazienti neoplastici sottoposti a chemioterapia, rispetto a quanto disponibile nell'ambito della profilassi in pazienti postchirurgici. Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) sono ampiamente utilizzate nella prevenzione del TEV in pazienti neoplastici sottoposti ad interventi chirurgici, e nel trattamento della TVP e della embolia polmonare. Inoltre, sebbene con una minore documentazione rispetto all'ambito chirurgico, le EBPM si sono dimostrate efficaci nel ridurre il rischio di TEV in pazienti di interesse internistico. L'obiettivo primario di questo studio è la valutazione dell'efficacia di una EBPM, la nadroparina calcica, confrontata con placebo, nella prevenzione delle seguenti complicanze tromboemboliche clinicamente rilevanti in pazienti neoplastici in trattamento chemioterapico: trombosi venosa profonda degli arti superiori o inferiori; embolia polmonare; infarto acuto del miocardio; stroke ischemico; tromboembolismo delle arterie periferiche; morte improvvisa di possibile origine tromboembolica. Risultati e prodotti conseguiti Sono entrati in studio 6 pazienti. Attività previste Lo studio prevede che il trattamento sperimentale venga applicato nel singolo paziente nel corso della chemioterapia, e comunque per un massimo di quattro mesi. Nel caso il trattamento chemioterapico durasse meno di quattro mesi, il trattamento in studio proseguirà, dopo l'ultimo ciclo di chemioterapia, per un periodo di tempo pari a quello degli iintervalli fra i cicli di chemioterapia precedentemente eseguiti. La dose di nadroparina di 0,4 ml è stata selezionata, fra le diverse formulazioni disponibili, sulla base della percezione clinica e della documentazione esistente che esprimono per essa un buon bilancio rischio/beneficio. Tale dosaggio presenta una riconosciuta efficacia ed un buon profilo di safety quando utilizzato nella prevenzione del TEV in pazienti con patologie di interesse internistico in fase acuta. Il numero medio dei pazienti da arruolare in ciascun centro può essere stimato in 20-25. 39. Efficacia del trattamento di eparina a basso peso molecolare (nadroparina calcica) verso la terapia anticoagulante orale nella prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso in pazienti con neoplasia Responsabile Savino Eufemia Ricercatori Associati M. Quaranta, M. Coviello, R. Marino Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave nadroparina calcica, TAO, TEV Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Descrizione La terapia anticoagulante orale (TAO) a lungo termine rappresenta un caposaldo ben consolidato nel trattamento del tromboembolismo venoso (TEV) nei pazienti neoplastici, anche se il suo utilizzo, in questa categoria di pazienti, comporta una serie di problematiche sia nella gestione terapeutica che nell'aumentata incidenza di complicanze trombotiche ed emorragiche. Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) possono rappresentare una valida ed efficace alternativa alla TAO. Studi limitati hanno dimostrato la superiorità di efficacia di alcune EBPM (dalteparina sodica ed enoxaparina sodica), rispetto alla TAO, nel prevenire recidive trombotiche senza aumentare il rischio emorragico. Valutare l'efficacia e la sicurezza del trattamento con EBPM (nadroparina calcica) verso la TAO nella prevenzione secondaria del TEV in pazienti con neoplasia. Risultati e prodotti conseguiti 138 LINEA 3 Attività previste 40. Saranno arruolati nello studio 100 pazienti con neoplasia e TEV, randomizzati a ricevere: a) trattamento standard, cioè nadroparina calcica nella fase iniziale, seguita da TAO; o b) trattamento con nadroparina calcica sia nella fase iniziale che nei mesi successivi. Si valuterà, come outcome combinato, la comparsa di recidive tromboemboliche e di emorragie maggiori e minori in entrambi i gruppi: Dosaggio PT-INR ; Dosaggio eparinemia (metodica coagulativa anti FXa); Eco-doppler venoso degli arti inferiori Val ut az i one del l ’ ef f i caci a et ol l er abi l i t à diL-Acetilcanitina (LAC) nel prevenire o ridurre la polineuropatia indotta da trattamento con Tavolo in monoterapia o in associazione ad altri farmaci neurotossici e non. Studio multicentrico randomizzato in doppio-cieco e controllato verso placebo Responsabile Lorusso Vito Ricercatori Associati Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave l-acetilcarnitina, polineuropatia, taxolo Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Unità Operative coinvolte Oncologia Medica Descrizione Il taxolo è un farmaco antineoplastico estratto dalla corteccia del tasso, che ha dimostrato notevole attività ant i pr ol i f er at i va neiconf r ont idicar ci nomimammar i ,ovar i ciepol monar i .L ’ az i oneant i mi t ogenadelt ax ol oèdos e dipendente per cui il dosaggio viene determinato sulla presenza e sulla entità degli effetti collaterali. Di questi la neutropenia e la neuropatia periferica costituiscono le principali e più frequenti complicazioni che possono limitare i lt r at t ament o.Come perl a neut r openi a,l ’ i deal es ar ebbe ut i l i z z ar ef at t or it r of i ciperr i dur r el at os s i ci t às ulner vo. Studi preclinici con la L-acetilcarnitina hanno messo in evidenza come questo composto abbia la capacità di s t i mol ar el a pr oduz i one Ner ve Gr owt hF act or ,dii nt er veni r es ul l ’ ar chi t et t ur a cel l ul ar ees ul l a cr es ci t a neur onal e. Numer os is t udicl i ni cihanno evi denz i at ol ’ ef f i caci a del l os t esso composto nelle neuropatie diabetiche e tossiche. Per t ant oi ncons i der az i onedei r i s ul t at i col l egat i al l ’ ut i l i z z odel l aL -acetilcarnitina si ritiene che uno studio clinico nella neuropatia periferica distale simmetrica in corso di terapia con taxolo possa chiarire il ruolo di tale composto nel mi gl i or ar e ques t a condi z i one cl i ni ca. L ’ obi et t i vo pr i nci pal e del l os t udi o è quel l o dival ut ar el ’ ef f i caci ael a tollerabilità di LAC verso placebo nel prevenire o ridurre la polineuropatia periferica distale simmetrica che insorge in corso di terapia con taxolo in monochemioterapia o in associazione ad altri farmaci neurotossici e non. Risultati e prodotti conseguiti Studio aperto. Sono entrati in studio 8 pazienti. Attività previste La popolazione in studio è costituita da pazienti a cui è stata diagnosticata una neoplasia da trattare con taxolo in prima linea ogni 3-4 settimane. Tutti i pazienti eleggibili per lo studio saranno randomizzati a ricevere LAC o placebo. I pazienti riceveranno 500 mg x2/die i.m. (mattino e sera) di LAC o di placebo i 4 giorni precedenti la pr i ma i nf us i one dit ax ol o,i lgi or no del l ’ i nf us i one s t es s a e ci as cuno dei10gi or nis ucces s i vi .Dal l ’ undi ces i mo gi or no fino ad almeno 10 giorni dopo la fine del trattamento con taxolo i pazienti riceveranno 2 g/die di LAC o placebo per via orale. 41. Valutazione dell'efficacia della genesteina (isoflavone di soia-fitoestrogeno) in donne in pre-menopausa trattate per ca mammario con chirurgia, radioterapia e chemio-ormonoterapia, nelmigliorare i disturbi clinici-biochimici del l amenopaus aenelr i dur r el ’ i nci denz adel l er eci di vedimal at t i a Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati A.Gui do,C.D’ Ami co,S.L ongo,G.Cel l amar e Programma D. Terapie di supporto riabilitative Parole chiave Genesteina, ormonoterapia adiuvante, ca. mammario Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse 139 LINEA 3 Unità Operative coinvolte Senologia Descrizione La caratteristica principale della menopausa sia naturale che chirurgica è la progressiva riduzione degli estrogeniche determina cambiamenti fisiologici nella donna con diversi disturbi quali la sudorazione notturna, la di s i dr at az i onevagi nal e,l ’ i r r i t abi l i t à,i ls ens odiaf f at i cament o,l os t at oans i os o,l ’ i per col es t er ol emi a,l ’ os t eopor os iei disturbi cardiovascolari. Tali problemi possono insorgere anche a seguito di terapie farmacologiche come quella che può verificarsi in donne trattate per ca mammario in età premenopausale e sottoposte a castrazione chirurgica o farmacologia. Sappiamo che esistono delle popolazioni orientali con bassa incidenza di ca mammar i o e ca del l ’ endomet r i o,ma con ci cl o mes t r ual e medi ament e pi ùl ungo e nel l e qual iidi s t ur bidel l a menopausa si presentano in una percentuale dei casi molto bassa. Queste popolazioni, quindi, non risentono delle conseguenze del calo degli estrogeni naturali in quanto la loro alimentazione è ricca di soia e di derivati. Appare evidente che la somministrazione di preparati a base di soia può s vol ger e un’ az i one dipr evenz i one e cur a dei disturbi provocati dalla riduzione dei livelli ormonali femminili che si osserva nella menopausa. Obiettivo della sperimentazione clinica è la dimostrazione della riduzione di intensità dei sintomi della menopausa i n paz i ent it r at t at e perca mammar i o.Al t r iobi et t i vis ono:t es t ar el ’ event ual e aument o del l a dens i t à os s ea del l o scheletro (prevenzione di eventuali fratture patologiche e ritardo o riduzione delle recidive/ metastasi ossee), infine, valutare le modi f i caz i oni del l ’ as s et t ol i pi di co( col es t er ol emi aecc) . Risultati e prodotti conseguiti Al dicembre 2004 sono state reclutate complessivamente 208 donne in pre-menopausa (42-54 a, media 48): di queste quasi i due terzi sono state sottoposte ad intervento chirurgico per carcinoma della mammella (mastectomia radicale, quadrantectomia, segmentectomia con o senza svuotamento ascellare) sia N- che N+ ma con estrogeni/progesterone positiva. 65 donne sono sane non affette da alcuna patologia neoplastica. Il primo gruppo di donne operate sono state divise in due bracci: il primo gruppo ha assunto terapia ormonale ant i es t r ogeni ca;i ls econdo gr uppo oper at e dica mammar i o ha as s unt os i al ’ ant i es t r ogeno che i lder i vat o del l a Genesteina alla dose di 150 mg al giorno per un periodo in media di 2-3 anni. Da una prima valutazione a 2 anni dal l ’ i ni z i odelpr oget t onons iènot at aal cunadi f f er enz as t at i s t i cament es i gni f i cat i vaperquant or i guar dal ar i pr es a di malattia tra il gruppo di donne che hanno assunto antiestrogeno+Genesteina e quello di donne che hanno assunto soltanto antiestrogeni. Dalla sperimentazione sono stati esclusi in partenza tutti i carcinomi T4. Invece, si è not at ounmi gl i or ament os i adel l as i nt omat ol ogi as ogget t i val egat aal l ’ as s unz i onedel l ’ ant i es t r ogeno come disturbi vas omot or i ,al t er az i onips i col ogi che e anche l ’ aument o dipes oel ’ i per t ens i one:non s ono r i s cont r at idi f f er enz e significative per quanto riguarda il dosaggio della minerologia ossea. Attività previste Saranno prese in esame le pazienti sottoposte per ca mammario a trattamento chirurgico, radioterapico, chemioterapico ed ormonale e con RE/RPg positivi. Un gruppo di donne, che verrà confrontato con un altro di controllo, sarà trattato con 160 mg di Genesteina (isoflavone di soia-fitoestrogeni) al giorno per un periodo che varia dai 2 ai 5 anni. Sono state reclutate per la sperimentazione 200 donne già operate di ca mammario e sottoposte a terapia radante e chemioterapia alle quali è stata somministrata la genesteina alla dose di 150 mg al giorno per circa 2 anni: da una prima valutazione si può notare una riduzione degli effetti collaterali della terapia con antiestrogeni come la ridu-zione della sintomatologia legata alla menopausa indotta. Una prima valutazione del l ’ ef f i caci achet al eas s oci az i onedi f ar maci s ar àef f et t uat aal t er mi nedel l ’ annoi ncor s o. 140 LINEA 4 LINEA 4 - Cure palliative, terapia del dolore e qualità della vita DIRETTORE: Dott. Vittorio Mattioli Resoconto attività 2004 N el l ’ anno 2004l aL i nea dir i cer ca n.4ha pr evi s t o l ’ avvi o di 13 progetti di ricerca suddivisi in due Macro Aree:psicologica e medica. MACRO AREA PSICOLOGICA Il benessere psicologico dei pazienti è il fine ultimo che si vuole perseguire lavorando direttamente con gli interessati come nei seguenti progetti: Progetto Gruppo di Informazione Psico Sanitario (G.I.P.S.) (Responsabile: dott. V. Mattioli) Valutazione dei fattori psicosociali nel trattamento antalgico del paziente anziano con dolore da cancro (Responsabile: dott. V. Mattioli) formazione gruppi balint per gli operatori sanitari del dipartimento di area critica-quartiere operatorio (Responsabile: dott. V. Mattioli) Sperimentazione di un intervento di prevenzione, diagnosi e cura della sindrome da burnout presso l ’ os pedal e oncol ogi co dibar icon l a modal i t à della ricerca-intervento (Responsabile: dott. A. Ursi) Corpo femminile e cancro (Responsabile: prof. F. Schittulli) Il suono della vita (Responsabile: prof. F. Schittulli) Counseling motivazionale: la malattia come risorsa (Responsabile: prof. F. Schittulli) MACRO AREA MEDICA La Macro Area Medica comprende 6 progetti suddivisi in tre sottogruppi: B1 Anestesia B2 Terapia del Dolore B3 Chirurgia B1 Anestesia: Val ut az i one del l e modi f i caz i onidel l ’ i ndi ce bi s pet t r al e (BIS) in corso di tecniche di sedoanalgesia (Responsabile dott. F. Aloè) Chirurgia senologica in anestesia locale con sedazione: analisi dei casi tratt at i pr es s o l ’ U. O. di S enol ogi a ( Res pons abi l e:dot t .C.D’ Ami co) B2 Terapia del Dolore: Efficacia e tollerabilità di buprenorfina transdermica (Transtec) in pazienti con dolore cronico da cancro (Responsabile: dott. F. Aloè) B3 Chirurgia Incidenza di linfedema nelle pazienti mastectomizzate con ricostruzione mammaria immediata (Responsabile: dott.ssa M. Tanzarella) Qualità della vita nei pazienti neoplastici sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa nella U.O. di Chi r ur gi adel l ’ Appar at oDi ger ent e( Res pons abile: dott. S. Montemurro) Valutazione in tempo reale di adeguatezza terapeutica dopo termoablazione (radiofrequenza) di metastasi epatiche e di HCC utilizzando mezzi di contrasto ecografici di ultima generazione e pulse inversion (seconda armonica) (Responsabile: dott. C. Gadaleta) Dei 13 progetti presentati, 4 non sono stati avviati: 3 del prof. Schittulli per mancanza di personale qualificato (Area Psicologica nn. 5,6,7), ed 1 del Dott. Aloè per mancanza della strumentazione adeguata (Area Medica, B1 Anestesia, n.1). Per questi progetti non è ragionevolmente prevedi bi l el ar i pr opos i z i one perl ’ anno 2005. I restanti 9 progetti sono stati avviati nel corso del 2004 e verranno ripresentati per il 2005 per il completamento dei dati. L ’ i nt er es s e pr i mar i o che è emer s o dai var is t udi , i ndi pendent ement e dal l ’ ar ea dicol l ocaz i one, è risultato rivolto allo studio ed al miglioramento della Qualità di Vita dei Pazienti, definita come il livello di benessere, reale e percepito, rispetto a quello ideale o desiderato relativo ad una condizione specifica. Al t r et t ant oi nt er es s ant eèr i s ul t at al ’ es pl or az i one del l a Qualità di Vita degli Operatori che, soprattutto in una struttura oncologica, necessitano di una condizione di lavoro ottimale e di una costante sorveglianza al fine di prevenire situazioni di stress tali da sfociare in una vera e propria sindrome da burnout. QUALITÀ DELLA VITA DEI PAZIENTI Il benessere psicologico dei pazienti è il fine ultimo che si vuole perseguire lavorando direttamente con gli interessati come nei seguenti progetti, che riguardano di ver s i ambi t i , dal l ’ i nf or maz i one r es a ai paz i ent i , at t r aver s ol ’ us odi depl i antedopus col i i nf or mativi, con: PROGETTO GRUPPO DI INFORMAZIONE PSICO SANITARIO (G.I.P.S.), finalizzato a controllare gli stati ansiosi generati dal "non sapere" ciò che accadrà nel percorso malattiaterapia, o sostenuta da pregiudizi. Il gruppo coordinato dalla psicologa del Dipartimento di Area Critica, (dott.ssa R.Mont anar o)ha appr ont at o nelcor s o del l ’ anno un opuscolo informativo relativo alle metodiche terapeutiche della Radiologia Interventistica ( dal l ’ agobi ops i a al l a T er moabl az i one polmonare ed epatica) ed uno relativo alle metodiche anestesiologiche a cui possono essere sottoposti i pazienti; entrambi sono in supervisione da parte del Comitato del Dipartimento. Inoltre il progetto prevede la verifica attraverso un questionario della soddisfazione degli utenti relativamente al periodo di ricovero. Perl ’ anno2005ver r àcompl et at oi l pr oget t oat t r aver s ol a distribuzione degli opuscoli informativi ai pazienti al momento del loro ingresso in reparto e la verifica con questionario del livello di soddisfazione relativa al periodo di ricovero, così come già avviene per la Carta del l ’ Accogl i enz a.Res pons abi l e delpr oget t o:Dot t .V. Mattioli. VALUTAZIONE DEI FATTORI PSICOSOCIALI NEL TRATTAMENTO ANTALGICO DEL PAZIENTE ANZIANO CON DOLORE DA CANCRO L os t udi os iè pos t ol ’ obi et t i vo di individuare se vi sia influenza dello stato psicosociale nella sintomatologia algica del paziente anziano affetto da cancro. Il razionale muove dalla considerazione che al pari di alcune caratteristiche proprie del paziente anziano, quali le variazioni del metabolismo generale, la disuguale risposta ai farmaci, la presenza di patologie pregresse, il decadimento organico delle funzioni vitali, anche la s ol i t udi ne, l ’ i s ol ament o s oci al e e l a depr essione potrebbero influenzare sensibilmente la sintomatologia dolorosa e, conseguentemente, i piani di trattamento antalgico. T ut t i ipaz i ent i( n. 40)ar r uol at i ques t ’ anno,s onos t at i edot t i sulla metodologia e gli scopi della ricerca, acconsentendo a partecipare allo studio. I pazienti sono stati sottoposti a test autovalutativi (VAS, MAC, GDS, HAD,BPI ,EORT C)e ad un’ i nt er vi s t as emi s t r ut t ur at as ul l a 141 LINEA 4 valutazione dei fattori psicosociali e sul livello di invalidità causato dal dolore dato dalla malattia neoplastica. I questionari impiegati sono stati quelli atti a rilevare oltre ai fattori psico-sociali, quali lo stato civile e la qualità di vita (EORTC QLQ-C30, Quality of Life); gli aspetti psicologici: le caratteristiche di personalità, la sensibilità al l ’ ans i a( HAD,Hos pi t alAnx i et yand Depr es s i onS cale), il grado di depressione nel paziente anziano (GDS, Ger i at r i c Depr es s i onS cal e) ,l ’ at t eggi ament o pr eval ent e, o stile di coping, adottato dal paziente nei confronti della malattia (MAC, Mental Adjustment to Cancer Scale); la percezione del dolore neoplastico (VAS, Visual Analitic Scale e BPI, Brief Pain Inventory) e il livello di invalidità da esso causato (ECOG e BPI). La ricerca è tuttora in svolgimento ed interessa il Dipartimento di Area Critica e Quartiere Operatorio, (Unità Operativa di Radiologia Interventistica e Ambulatorio di Terapia del dolore); il Dipartimento di Oncologia Medica Sperimentale (Unità Operativa di Oncologia Medica e Unità Operativa di Oncologia Medica Sperimentale). Nel corso del 2004 sono stati arruolati 40 pazienti e l ’ obi et t i vof i nal edello studio è di raggiungere per il 2005 il numero prefissato di 80. Responsabile del progetto: Dott. V. Mattioli. Anche nel l ’ ambi t o del l aT er api a delDol or es iè cer cat o di migliorare la Qualità di Vita dei paz i ent iconl ’ i mpi ego di potente analgesico (Buprenorfina) attraverso la via di somministrazione transdermica (cerotto) che migliora la compl i ance delpaz i ent e al l at er api a;ques t oèl ’ i nt ent o dello studio: EFFICACIA E TOLLERABILITÀ DI BUPRENORFINA TRANSDERMICA (TRANSTEC) IN PAZIENTI CON DOLORE CRONICO DA CANCRO Questo progetto è stato attivato solo nella seconda metà del 2004 a causa del ritardo nella fornitura del farmaco in oggetto. Al momento attuale sono stati arruolati 10 pazienti, il cui relativo monitoraggio è completato. Sono in elaborazione i dati di efficacia clinica del farmaco e la val ut az i one del l ’ i nci denz a degl ief f et t icollaterali, nel più ampio rapporto rischio/beneficio. Per il corrente anno si intende di arruolare circa 20 pazienti complessivi per poter ricavare i primi dati parziali. Di massima il termine dello studio è previsto entro il 2006. Responsabile del progetto: Dott. F. Aloè. Nel l ’ ambi t o del l a Chi r ur gi as ono 3ipr oget t iavvi at inel 2004 nelle seguenti UU.OO.: U.O. di Senologia Chirurgica INCIDENZA DI LINFEDEMA NELLE PAZIENTI MASTECTOMIZZATE CON RICOSTRUZIONE MAMMARIA IMMEDIATA Nel corso del 2004 sono stati raccolti dati relativi a 20 pazienti con mastectomia e ricostruzione e 12 pazienti con semplice mastectomia. Responsabile del progetto: Dott.ssa M.S. Tanzarella. CHIRURGIA SENOLOGICA IN ANESTESIA LOCALE CON SEDAZIONE: ANAL I S IDEICAS IT RAT T AT IPRES S OL ’ U. O.DI SENOLOGIA Allo stato attuale sono stati reclutati 200 pazienti affette da varie patologie senologiche, dal fibroadenoma di cisti giovanili fino al carcinoma in età avanzata con patologie collaterali che non possono essere sottoposte ad intervento in anestesia generale. I primi risultati riguardanti il problema costo beneficio è di gran lungo superiore alle attese. Le pazienti sopportano bene l ’ anes t es i al ocal e con s edaz i one che ci permette nello stesso tempo una riduzione del costo di degenza e nello stesso tempo una riduzione di eventuali complicanze post intervento in anestesia generale. La possibilità di realizzare interventi chirurgici in anestesia locale con sedazione ha migliorato l'appropriatezza dei ricoveri in quanto molti interventi dal ricovero ordinario sono passati al ricovero in day-surgery. Gli interventi in anestesia locale con sedazione nel 2003 sono stati 352 e nel 2004 sono stati 456. Di questi interventi circa l'85% sono stati realizzati in regime di day-surgery migliorando s ens i bi l ment el ’ appr opr i atezza dei ricoveri. Responsabile del pr oget t o:Dot t .C.D’ Ami co. U. O.di Chi r ur gi adel l ’ Appar at oDi ger ent e QUALITÀ DELLA VITA NEI PAZIENTI NEOPLASTICI SOTTOPOSTI AD INTERVENTO DI PROCTECTOMIA RESTAURATIVA NELLA U.O. DI CHIRURGI A DEL L ’ APPARAT O DIGERENTE Questa ricerca è stata avviata per valutare la continenza dei pazienti sottoposti a proctectomie restaurative dopo 1-3 mes idal l ’ i nt er vent o,alf i ne di indagare le ricadute sulla qualità di vita nel periodo post operatorio. Nel cor s o del l ’ anno s ono s t at i ar r uol at i 28 paz i ent i sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa che vengono regolarmente sottoposti a follow-up ambulatoriale. L ’ el abor az i one deidat ie l ’ ul t er i or e ar r uol ament o dicas i continuerà nel corso del 2005. Responsabile del progetto: Dott. S. Montemurro. U.O. di Radiologia Interventistica VALUTAZIONE IN TEMPO REALE DI ADEGUATEZZA TERAPEUTICA DOPO TERMOABLAZIONE (RADIOFREQUENZA) DI METASTASI EPATICHE E DI HCC UTILIZZANDO MEZZI DI CONTRASTO ECOGRAFICI DI ULTIMA GENERAZIONE E PULSE INVERSION (SECONDA ARMONICA). L ’ i nt r oduz i one deimez z idicont r as t o ecogr af i ci ,cos t i t ui t i da microbolle di gas, di dimensioni troppo piccole per essere intrappolate nel letto capillare ma sufficientemente grandi per amplificare il riflesso causato dal flusso sanguigno, ha consentito di migliorare sensibilment el ’ accur at ez z a nel l a val ut az i one dil es i oni epatiche con differente vascolarità. Ciò è reso attuabile grazie alla sensibilità della tecnica che oggis embr a compar abi l e al l ’ i ndagi ne r adi ol ogi ca mediante TAC e RMN con mezzo di contrasto (m.d.c.); inoltre, un ult er i or e vant aggi o of f er t o dal l ’ ecogr af i a con m.d.c. è quello di consentire un completamento della termoablazionenel l ’ ar codel l as t es s as edut a,nelcas oi n cui venga evidenziata una zona vitale residua nel l ’ ambi t o del nodul o neopl as t i co s ot t opos t o al trattamento, con evidente vantaggio in termini di efficacia della procedura. Fino ad oggi sono stati inseriti nello studio 5 pazienti, dei quali due affetti da metastasi epatiche (rispettivamente da carcinoma del colon-retto e da GIST), e tre affetti da epatocarcinoma. Nel2005cont i nuer àl ’ ar r uol ament o deipaz i ent ie ver r à avviata la comparazione dei dati con le altre metodiche d’ i magi ngr adi ol ogi ca.S ar ài nol t r es t udi at al ar i caduta in ef f i caci a s ul l ’ abbr evi az i one delper cor s o di agnos t i coterapeutico dei pazienti arruolati nello studio. Responsabile del progetto: Dott. C. Gadaleta. QUAL I T A’DEL L AVI T ADEGL IOPERAT ORI Gli studi aventi come obiettivo lo studio Qualità di Vita degli Operatori (Macro Area Psiclogica, nn. 3, 4) hanno affrontato con metodiche differenti il problema legato alla condizione ambientale di lavoro ed al rischio burnout, a cui può essere esposto chi fornisce assistenza. 142 LINEA 4 FORMAZIONE GRUPPI BALINT PER GLI OPERATORI SANITARI DEL DIPARTIMENTO DI AREA CRITICA-QUARTIERE OPERATORIO Gli obiettivi posti alla base di questa ricerca sono stati 2: prevenire il burnout degli operatori e migliorare la relazione operatore-paziente, partendo dal presupposto che migliorando la relazione miglioriamo anche il livello di qualità della vita del paziente stesso, anche terminale; fornire competenze psiconcologiche alle diverse figure professionali impegnate attorno al letto del malato oncologico. Per raggiungere questo punto bisogna partire dalle considerazioni individuali sulla salute, sulla malattia, sull'atteggiamento di malattia, sulla vita e sulla morte non trascurando la percezione, estremamente soggettiva, del dolore. Il progetto, tuttora in fase di sviluppo, è stato condotto in collaborazione con i medici di reparto della Radiologia Interventistica, ed ha visto la realizzazione del "gruppo Balint", un gruppo terapeutico guidato dalla psicologa del Dipartimento di Area Critica, dott.ssa Montanaro. Il gruppo, costituito dagli operatori del reparto di Radiologia Interventistica, nel corso del 2004 si è riunito con cadenza quindicinale, nelle ore a cavallo dei turni mattino/pomeriggio, impiegando strategie di "roleplaying" per agevolare un contatto empatico col paziente. L ’obi et t i vo diques t oi nt er vent o ès t at o,pr i nci pal ment e, quello di prevenire il burnout degli operatori e migliorare la relazione operatore-paziente, partendo dal presupposto che migliorando la relazione miglioriamo anche il livello di qualità della vita del paziente stesso, anche terminale. Un altro obiettivo è stato quello di fornire competenze psiconcologiche alle diverse figure professionali impegnate attorno al letto del malato oncologico. Per raggiungere questo punto è stato necessario partire dalle considerazioni individuali sulla salute, sulla malattia, sull'atteggiamento di malattia, sulla vita e sulla morte non trascurando la percezione, estremamente soggettiva, del dolore. Per l ’ anno 2005 s ’ i ntende continuare con questa iniziativa ed esportarla negli altri Dipartimenti. Responsabile del progetto: Dott. V. Mattioli. SPERIMENTAZIONE DI UN INTERVENTO DI PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DELLA SINDROME DA BURNOUT PRESSO L ’ OS PEDAL EONCOL OGICO DI BARI CON LA MODALIT A’ DELLA RICERCA-INTERVENTO La fase iniziale di questa ricerca-intervento è stata condotta secondo tre linee: presentazione e divulgazione del progetto; organizzazione del gruppo degli sperimentatori; rivisitazione della letteratura con aggiornamento bibliografico in termini di sindrome di burnout in ambito sanitario. Il progetto è stato illustrato ai Direttori dei Dipartimenti con colloqui individuali, finalizzati alla presentazione della modalità della ricerca-intervento. L ’ or gani z z az i one degl i sperimentatori è stata assicurata mediante la loro suddivisione in sottogruppi, ognuno con obiettivi specifici mirati ad effettuare indagini sullo stato di salute, ad individuare interventi sperimentali di prevenzione, monitoraggio e cura del Burnout ed alla elaborazione di una pubblicazione finale. Nel primo trimestre del 2005 si prevede che gli sperimentatori provvedano alla somministrazione del MBI (Maslach Burnout Inventory). Responsabile del progetto: Dott. A. Ursi. Programma 2005 N el l ’ ot t i ca del l a patient centred medicine la Qualità della Vita sta diventando oggetto di crescente attenzione nelle decisioni che riguardano la salute che, così come attualmente è definita dall'OMS, non si limita alla valutazione dello stato di assenza di malattia, ma estende il suo assioma concettuale allo stato di benessere psicologico, integrando quindi nella definizione aspetti fino a poco tempo fa non valutati quali le relazioni interpersonali, l'autostima, il senso di soddisfazione e di efficacia. Nel percorso assistenziale teso ad assicurare la Qualità della Vita, specie nel paziente neoplastico, tappe decisive sono rappresentate dal: riconoscimento e trattamento delle sindromi dolorose, spesso così intimamente embricate al vissuto psicoaffettivo del paziente e alla sua capacità reattiva, da sfociare in quadri di sofferenza, meglio conosciuta come dolore totale; cura attiva, globale e interdisciplinare dei pazienti la cui malattia non risponde ai trattamenti specifici e di cui la morte è diretta conseguenza; riabilitazione e terapie di supporto che oggi comprendono metodiche di esecuzione sempre più numerose ed efficaci. La Terapia del Dolore, le Cure Palliative e la Riabilitazione Psico-Fisica rappresentano quindi tappe importanti nel decorso clinico, spesso irreversibile, della malattia neoplastica ed esprimono in modo chiaro ed inequivocabile la transizione dalla cura della malattia al l ’ as s i s t enz a del l a per s ona ammal at a s econdo i l concetto anglosassone espresso dalla distinzione dei termini to cure e to care. Ma la Qualità della Vita riguarda anche i fautori del percorso assistenziale, cioè tutti gli Operatori Sanitari. Per loro, presupposto irrinunciabile per una prestazione efficiente ed efficace è la possibilità di operare nella condizione ideale di un ambiente di lavoro sereno e mot i vant e, con l ’ obi et t i vo s i a di mi gl i or ar e l e performances assistenziali sia di prevenire situazioni di stress tali da sfociare in una vera e propria sindrome di burnout. Il termine burnout è diventato ormai di uso comune e dilagante negli ambienti lavorativi dei Paesi Occidentali a tecnologia avanzata. Spesso il posto di lavoro è un ambiente freddo, talvolta, ostile, esigente in termini sia economici sia psicologici. Tale sindrome ha maggiore probabilità di svilupparsi quando si evidenzia una grave discrepanza tra natura del lavoro e natura della persona che svolge quel lavoro. Nei contesti lavorativi, sempre più frequentemente, esiste una predominanza dei valori economici su quelli umani, con la conseguente tendenza a trasformare i lavoratori in splendide macchine super efficienti alle quali chiedere performances sempre più elevate. Sono queste le premesse che hanno portato ad analizzare le dinamiche al l ’ i nt er no delnos t r oI s t i t ut o con l ’ obi et t i vo dipr eveni r e situazioni di stress prima che si possano cronicizzare. L apr es ent el i neapr evede,perl ’ anno2005,12pr oget t idi ricerca, di cui 6 già avviati nel 2004, e 6 presentati ex novo. Questi progetti sono stati suddivisi secondo il s et t or ed’ i nt er es s enel l es eguent i Macr oAr ee: PSICONCOLOGIA: 7 progetti CHIRURGIA: 2 progetti TERAPIA DEL DOLORE: 1 progetto RIABILITAZIONE: 2 progetti 143 LINEA 4 PSICONCOLOGIA: sono presenti 7 progetti di ricerca di cui 4 hanno come fine comune la valutazione ed il miglioramento della qualità di vita dei pazienti e 3 di chi li assiste. CHIRURGIA: sono presenti 2 progetti che riguardano l ’ i nnovaz i one s i a t ecni ca s i a t ecnol ogi ca con l a valutazione di tecniche restaurative, nella terapia del cancr o delr et t o,e s os t i t ut i ve,con l ’ appl i caz i one di sistemi impiantabili per il trattamento del diabete post pancreasectomia per ca del pancreas. TERAPIA DEL DOLORE: viene presentato 1 progetto per la val ut az i one del l a t ol l er abi l i t à e del l ’ ef f i caci a del l a buprenorfina in formulazione transdermica nel trattamento del dolore da cancro. Il disegno progettuale è quello specifico per lo studio clinico di una nuova specialità farmaceutica, con graduazione metodologica degli endpoint di valutazione. RIABILITAZIONE: sono presenti 2 progetti molto attuali e r el at i vir i s pet t i vament e al l ’ i mpi ego della musicoterapica come supporto riabilitativo nelle pazienti mastectomizzate e della valutazione spettrografia computerizzata per migliorare il programma riabilitativo dei pazienti con paralisi laringea. 144 LINEA 4 1. Indagine sulla fatigue in correlazione con i livelli di emoglobina e la presenza di ansia e depressione nei pazienti oncologici Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Programma A. Psiconcologia Parole chiave Anemia, fatigue, anxiety in neoplastic patients Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La fatigue cancro correlata è un problema molto comune nei pazienti oncologici indipendentemente dallo stadio del l a mal at t i a e dalt i po dit r at t ament o icor s o.E’una s i ndr ome multidimensionale, che coinvolge aspetti fisici e si i nt er r al af or t ement econpr obl emat i cheps i col ogi chedel s ogget t o,i nunr appor t odi r eci pr ocacaus al i t à.L ’ anemi aè pr es ent ei n ol t r ei l70% deicas idif at i gue e ques t ’ ul t i ma s embr a cor r el ar es i gni f i cativamente con i livelli di emogl obi na pr es ent i .E’i nol t r e,uno deipr obl emimaggi or ment el ament at idaipaz i ent ianche per ché i nt er f er i s ce congl ias pet t is anidel l al or o vi t a qual i ,ad es empi o,ir appor t is oci al i ,il or o hobbyed i nt er es s i ,l ’ at t i vi t às es s ual e.E’ proprio in questo senso che i problemi fisici e psicologici trovano la loro più stretta interrelazione. Ai pazienti inoltre s pes s omancal ’ i nf or maz i oner i guar doal f at t ocheaf at i gueèunodegl i ef f et t i col l at er al i pi ùi ns i di os i del l amal at t i ae dei trattamenti. Obiettivo di questo studio è, principalmente, indagare il livello di fatigue cancro correlata nei pazienti afferenti alla nostra Unità Operativa, in rapporto con i livelli di emoglobina presenti e di ansia e/o depressione, per stabilire un’ event ual ecor r el az i one t r a ques t ias pet t i .Unobi et t i vos econdar i oèquel l odii nf or mar eipaz i ent is ulf at t ochel a fatigue è un problema ampiamente diffuso nella popolazione oncologica e può essere transitorio. Questa informazione contribuisce ad aument ar ei ls ens o dicont r ol l o e può cos ìr i dur r el ’ ans i al egat a al l a paur a che t al e condizione sia immutabile. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 2. Tale studio sarà condotto somministrando ai pazienti la scala FACT (Functional Assessmente of Cancer Therapy) nelle due sottoscale fatigue e anemia, e la scala HAD (Hospital Anxiety and Depression) Sono entrambi strumenti valicati a livello italiano e internazionale e molto diffusi in ambito oncologico, sono strumenti poco invasivi e bene accettati daipaz i ent iper ché ut i l i z z at icome s punt o perpar l ar e dis é.Sar anno val ut at it ut t iipaz i ent iaf f er ent ial l ’ U. O.pers ei mes idal l ’ i ni z i odel l os t udi oi ndi pendent ement edal l os t adi odel l amal at t i aedalt i podit r at t ament oi ncor s o:t al i dat i saranno comunque raccolti, insieme ai dati anagrafici, e utilizzati per condurre analisi di tipo correlazionale. I livelli di emoglobina saranno controllati in occasione della routinaria somministrazione della chemioterapia o in occasione delle visite di controllo. I test saranno somministrati dalla psicologa, dr.ssa F. Romito, in un ambiente a parte qualora il paziente non possa essere solo nella stanza. I dati saranno poi analizzati utilizzando il pacchetto statistico SPSS (Statistica Package for Social Science). Formazione Gruppi Balint per gli operatori dei reparti di degenza Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Programma A. Psiconcologia Parole chiave Role-playing, Psiconcologia, Relazione di aiuto Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Il "gruppo Balint" è un gruppo terapeutico guidato da un esperto e costituito da un insieme di operatori che si riuniscono per discutere delle problematiche emergenti dal proprio lavoro attraverso la discussione di casi clinici. Oltre ad essere d'aiuto per l'attività terapeutica in sè, ha un'azione preventiva sulla sindrome del burnout attraverso vari fattori: l'attenzione posta sulla relazione in generale e su quella operatore-paziente in particolare; l'effetto gratificante prodotto dal sostegno del gruppo sotto forma di consigli, rassicurazioni e altre indicazioni specifiche per la risoluzione attiva dei casi; la preparazione all'esperienza emotiva col paziente attraverso l'apprendimento diretto di tutte quelle informazioni verbali e non verbali che sono presenti nel rapporto operatore-paziente e infine la discussione di tutte le problematiche specifiche del lavoro assistenziale compresi i rapporti coi colleghi, coi superiori e con l'amministrazione. Obiettivo di questo intervento è, principalmente, prevenire il burnout degli operatori e migliorare la relazione 145 LINEA 4 operatore-paziente, partendo dal presupposto che migliorando la relazione miglioriamo anche il livello di qualità della vita del paziente stesso, anche terminale. Un altro obiettivo è quello di fornire competenze psiconcologiche alle diverse figure professionali impegnate attorno al letto del malato oncologico. Per raggiungere questo punto bisogna partire dalle considerazioni individuali sulla salute, sulla malattia, sull'atteggiamento di malattia, sulla vita e sulla morte non trascurando la percezione, estremamente soggettiva, del dolore. Perciò il lavoro è molto profondo, perché coinvolge in prima persona gli operatori, ma tutto questo parte dal vissuto del paziente, e da ciò che scatena negli operatori, non dimenticando che non si tratta di una terapia di gruppo tout court. Risultati e prodotti conseguiti Il progetto è tuttora in fase di sviluppo. Viene condotto in collaborazione con i medici di reparto della Radiologia Interventistica, dott.ssa Catino, dott. Ra-nieri, dott. Gadaleta, i caposala sig.ra Bradascio e sig. Cilifrese; ha visto la realizzazione del "gruppo Balint", un gruppo terapeutico guidato dalla psicologa del Dipartimento di Area Critica, dot t . s s aMont anar o.Perl ’ anno2005s ’ i nt endecont i nuar econques t ai ni z i at i vaedes por t ar l anegl i al t r i Di par t i ment i . Attività previste Il "gruppo Balint" ha una cadenza quindicinale, possibilmente, nelle ore a cavallo dei turni mattino/pomeriggio. Si utilizzano strategie di "role-playing" per agevolare un contatto empatico col paziente. Per verificare l'utilità e la soddisfazione del personale si utilizzeranno schede di gradimento compilate dagli stessi partecipanti in modo anonimo, favorendo così anche la discussione di temi non di facile gestione, quali la relazione con i familiari dei pazienti, il dolore, la morte del paziente stesso. 3. Progetto Gruppo di informazione Psico Sanitario (G.I.P.S.) Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Programma A. Psiconcologia Parole chiave Informazione, Educazione, Percorso Terapeutico Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrittiva a fini conoscitivi Descrizione Il Gruppo di Informazione è uno strumento utile ai pazienti che sono in corso di trattamento o in attesa di un iter chirurgico. Sarà costituito da pazienti ricoverati, in day hospital ed ex pazienti già trattati con le varie tecniche(termoablazione, radiofrequenza o chirurgia ablativa). Il gruppo sarà coordinati dal personale infermieristico, anche per facilitare il libero scambio di opinioni e domande relative all'argomento, e sarà supervisionato dalla psicologa del reparto di Radiologia Interventistica. L'obiettivo del Gruppo di Informazione è di tipo educativo: dare, appunto, un'informazione "corretta" (meno distorta possibile), aiutando i pazienti a sedare l'ansia provocata dal "non sapere" (dal "non detto") con precisione ciò che accadrà durante e dopo l'intervento. Il modo di trasmettere queste informazioni (sia verbali sia cartacee) è un compito di tipo psicologico, e per questo motivo che sarà utile la supervisione della psicologa. Risultati e prodotti conseguiti Perl ’ anno2005s icont adi di s t r i bui r egl i opuscoli informativi ai pazienti al momento del loro ingresso in reparto, così comegi àavvi eneperl aCar t adel l ’ Accogl i enz a. Attività previste Il progetto è in fase di realizzazione: è stato approntato un opuscolo informativo relativo alle metodiche ter apeut i chedel l aRadi ol ogi aI nt er vent i s t i ca( dal l ’ agobi ops i aal l aT er moabl az i onepol monar eedepat i ca) ;eduno relativo alle metodiche anestesiologiche a cui possono essere sottoposti i pazienti; entrambi sono in supervisione da parte del Comitato del Dipartimento. Inoltre il progetto prevede la verifica attraverso un questionario della soddisfazione degli utenti relativamente al periodo di ricovero. 4. Valutazione dei fattori psicosociali nel trattamento antalgico del paziente anziano con dolore da cancro Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Aloè F, Canniello E, Armenise F, Montanaro R Programma A. Psiconcologia Parole chiave Dolore Totale, Anziano, Affettività, Ansia, Depressione, Fatigue Altri Enti coinvolti Università di Bari Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Terapeutica/Quality of life Descrizione L ’ aument o nelnos t r o Paes e del l ’ et à medi a el ’ i ncr ement o del l e pat ol ogi e d’ i nt er es s e oncol ogi co pr es ent ano i n modo sempre pi ù ur gent e al l ’ at t enz i one delt er api s t a deldol or el e pr obl emat i che connes s e alt r at t ament o 146 LINEA 4 ant al gi co dipaz i ent ianz i aniaf f et t ida cancr o.Nel l ’ es ame cl i ni co dit al ipaz i ent ivengono s t udi at el ’ et i ol ogi a,l a tipologia e la topografia della manifestazione algica, mentre spesso viene trascurata la valutazione del contesto psicosociale. Pur mancando una sistematica informazione al riguardo, è possibile che nel paziente anziano tale approccio possa rivestire un ruolo importante nel pianificare il trattamento del dolore di natura neoplastica. Obiettivo della ricerca è individuare se vi sia influenza dello stato psicosociale nella sintomatologia algica del paziente anziano affetto da cancro. In particolare si cercherà di accertare se i fattori psico-sociali possano influire determinando un aumento della sindrome dolorosa. Infatti al pari di alcune caratteristiche proprie del paziente anziano quali le variazioni del metabolismo generale, la disuguale risposta ai farmaci, la presenza di patologie pregresse, il decadi ment o or gani co del l ef unz i onivi t al i ,anche l as ol i t udi ne,l ’ i s ol ament os oci al ee l a depr es s i one potrebbero influenzare sensibilmente la sintomatologia dolorosa e, conseguentemente, i piani di trattamento antalgico. Risultati e prodotti conseguiti Tuttiipaz i ent i( n. 40) ar r uol at iques t ’ anno, s ono s t at iedot t is ul l a met odol ogi a e gl is copidel l a r i cer ca, accons ent endodipar t eci par eal l os t udi o.L ar i cer caèi ns vol gi ment oal l ’ i nt er nodel l ’ Os pedal eOncol ogi codi Bar i , interessando il Dipartimento di Area Critica e Quartiere Operatorio, (Unità Operativa di Radiologia Interventistica e Ambulatorio di Terapia del dolore); il Dipartimento di Oncologia Medica Sperimentale (Unità Operativa di Oncologia Medica e Unità Operativa di Oncologia Medica Sperimentale). Perl ’ anno2005i lnos t r oobi et t i voèquel l odir aggi unger el ’ ar r uol ament odi80paz i ent icompl es s i vicomeèpr evi s t o dal progetto. Attività previste Un campi one t ot al e di80 paz i ent iambos es s o ol t r e i65 annid’ et à con pat ol ogi a al gi ca da cancr o ver r anno s ot t opos t ia t r at t ament o ant al gi co s econdol el i neegui da OMSperl at er api a deldol or eoncol ogi co.Nel l ’ es ame cl i ni co deipaz i ent iar r uol at iperi lnos t r o pr oget t o( n=40)nel l ' anno 2004,s ono s t at es t udi at e ol t r e al l ’ et i ol ogi a,l a tipologia e la topografia della manifestazione algica e il contesto psicosociale in cui essi vivono. I pazienti sono stati s ot t opos t i at es taut oval ut at i vi ( VAS,MAC,GDS,HAD,BPI ,EORT C)eadun’ i nt er vi s t as emi s t r ut t ur at as ul l aval ut az i one dei fattori psicosociali e sul livello di invalidità causata dal dolore dato dalla malattia neoplastica. I questionari cercano di rilevare altri fattori psicosociali, quali lo stato civile e la qualità di vita (EORTC QLQ-C30, Quality of Life); gli aspetti psicologici: le caratteristiche diper s onal i t à,l as ens i bi l i t à al l ’ ans i a( HAD,Hos pi t alAnx i et yand Depr es s i on S cal e) ,i lgr adodi depr es s i onenelpaz i ent eanz i ano( GDS,Ger i at r i cDepr es s i onScal e) ,l ’ at t eggi ament opr eval ent e, o stile di coping, adottato dal paziente nei confronti della malattia (MAC, Mental Adjustment to Cancer Scale); la percezione del dolore neoplastico (VAS, Visual Analitic Scale e BPI, Brief Pain Inventory) e il livello di invalidità da esso causato (ECOG e BPI). 5. Tecnica supportiva-espressiva nella Terapia Antalgica del paziente neoplastico Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Aloè F, Montanaro R Programma A. Psiconcologia Parole chiave Dolore Cronico, Psiconcologia, Qualità di Vita Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Terapeutica/Quality of life Descrizione Nel percorso assistenziale teso ad assicurare la qualità della vita, specie nel paziente neoplastico, tappe decisive sono rappresentate dal:- riconoscimento e trattamento delle sindromi dolorose, spesso così intimamente embricate con elementi di importante soggettività psico-affettiva connessi al vissuto del paziente e con la sua capacità reattiva, da sfociare in quadri di sofferenza altrimenti meglio conosciuta come dolore totale; cura attiva, globale e multidi-sciplinare dei pazienti la cui malattia non risponde ai trattamenti specifici e di cui la morte è diretta conseguenza.La Terapia del Dolore e le Cure Palliative rappresentano quindi tappe importanti nel decorso clinico irreversibile della malattia neoplastica ed esprimono in modo chiaro ed inequivocabile la transizione dalla cura del l a mal at t i a al l ’ as s i s t enz a del l a per s ona mal at as econdoi lconcet t oangl os as s onees pr es s odal l a di s t i nz i onedei termini to cure e to care. Nell'ottica della multidisciplinarietà è importante il supporto psicologico ai pazienti che affluiscono all'Ambulatorio del Dolore, o ai pazienti ricoverati in consulenza: 1) per differenziare meglio, a livello diagnostico, quanto vi è di psicogeno e reattivo e quanto vi è di organico nella sintomatologia dolorosa portata dal paziente; 2) migliorare la compliance con i pazienti; 3) ridurre l'uso di farmaci antalgici. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste A tutti i pazienti con dolore cronico neoplastico che affluiscono all'Ambulatorio di Terapia del Dolore o in consulenza nei reparti verrà impostata una cartella clinica antalgica in cui, oltre ai dati strettamente clinici e anamnestici, sarà indicata 1) la valutazione del colloquio psicologico per comprendere maggiormente il paziente, il suo dolore e quanto questo gli provoca invalidità fisica e isolamento sociale, attraverso la tecnica supportivaespressiva; b) l'esito dell'indagine sulle funzioni vitali e cognitive, sulla Qualità della Vita; c) la valutazione dell'ansia, della depressione, della fatigue, tipica del paziente neoplastico. Inoltre, laddove necessario, verrà impostato un percorso psicoterapeutico integrativo alle terapie antalgiche. Il monitoraggio sarà indicato nella Cartella Clinica Antalgica. 147 LINEA 4 6. Valutazione della sindrome di burnout nel Quartiere Operatorio Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Montanaro R, De Franco R Programma A. Psiconcologia Parole chiave Sala operatoria, dinamiche relazionali, stress, burnout Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Dinamiche relazionali/Qualità di vita Descrizione Il termine burnout è diventato ormai di uso comune e dilagante negli ambienti lavorativi dei Paesi occidentali a tecnologia avanzata. Spesso il posto di lavoro è un ambiente freddo, talvolta, ostile, esigente in termini sia economici che psicologici. Originariamente il burnout è stato concettualizzato come una sindrome risultante dal contatto continuo e ripetuto con persone che vivono una grave sofferenza o disagio, come in ambito sanitario; in seguito si è osservato che anche in altri ambiti lavorativi esiste il rischio di burnout. Tale sindrome ha maggiore probabilità di svilupparsi quando si evidenzia una grave discrepanza tra la natura del lavoro e la natura della persona che svolge quel lavoro. Nei contesti lavorativi, sempre più frequentemente, esiste una predominanza dei valori economici su quelli umani, con la conseguente tendenza a trasformare i lavoratori in splendide macchine super efficienti alle quali chiedere performance sempre più elevate. La ricerca deve essere condotta intenzionalmente nel Q.O. poichè rappresenta un ambiente sicuramente molto particolare per molteplici fattori di tipo strutturale ed organizzativo e che espone chi vi lavora al rischio di sviluppare el evat il i vel l idis t r es soaddi r i t t ur as i ndr omedibur nout .L ’ ambi ent et ecnol ogi co,l epr ocedur edipr epar az i oneedi supporto alle attività, le strategie chirurgiche ed anestesiologiche, il lavoro in èquipe, le responsabilità di ruoli e profili, i rapporti gerarchici, le conflittualità anche latenti tra operatori, sono alcuni dei fattori che giornalmente connotano il Q.O., suscitando dinamiche che, non gestite, possono sfociare in quadri di burnout. A ciò va aggiunto l ’ i mpegno diuna mi s s i oni s t i t uz i onal e es cl us i vament e oncol ogi ca,conl ’ emot i vi t à che s muove a l i vel l oi ncons ci o: ancor a oggi“ cancr o”evoca l ’ i dea dimor t e!L a nat ur ai ncal z ant e dell avor o nelQ. O.i mpedi s ce l ar i f l es s i one s u certi temi: il paziente arriva in sala con le sue paure, ma non è solo, fuori vi sono i suoi familiari con altrettante angos ce.Perques t o gl ioper at or is ono s ot t opos t iad un “car i co s t r es s ogeno” ,s enz a aver e,i lpi ù del l e vol t e,l a possibilità di effettuare una rielaborazione psicologica delle esperienze (debriefing). Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 7. Per indagare i vari aspetti della vita nel Quartiere Operatorio abbiamo pensato di costruire un apposito strumento di valutazione, poiché quelli esistenti non prendevano in considerazione vari aspetti della vita quotidiana lavorativa. Sper i ment az i one diun i nt er vent o dipr evenz i one,di agnos ie cur a del l as i ndr ome da bur noutpr es s ol ’ Os pedal e Oncologico di Bari con la modalità della ricerca-intervento Responsabile Ursi Antonio Ricercatori Associati Programma A. Psiconcologia Parole chiave Burnout, modalità ricerca-intervento, oncologico Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione L ’ I . R. C. C. S .Os pedal eOncol ogi co diBar i( OO)ès t at o pr ot agoni s t a,nelcor s odel2002e del2003didue pr oget t i formativi aziendali caratterizzati contemporaneamente da lungimiranza e innovazione. I due corsi ECM sul Burnout (di questi si tratta) hanno, infatti, rappresentato allo stesso tempo: un’ i ni z i at i vad’ avanguar di a,r i s pet t oal l os cenar i odel l ’ of f er t af or mat i vacompl es s i vai nambi t oos pedal i er o,cheha t occat o un ner vo s coper t o nel l al et t er at ur a e nel l a pr as s idel l es ci enz e del l ’ or gani z z az i one ed un t abù “har d” nel l ’ i mmagi nar i oenel l os t at odi s al ut edel l ei s t i t uz i oni cheer oganopr es t az i oni di cur aal l aper s ona uni nves t i ment oa l ungot er mi nei lcuicapi t al ef i nal eèr appr es ent at odal l er i s or s eumanei nt er neal l ’ az i enda,s ul l e quali si decise a suo tempo di investire optando per un pacchetto formativo con le caratteristiche della “ f or maz i onef or mat or i ” .S ar ebber opr opr i oi pr ot agoni s t i di ques t i event i f or mat i vi ,gl i at t or i di ques t opr oget t o. Appare ora naturale e logicamente consequenziale, capitalizzare gli investimenti fatti e riscuotere la rendita da pos i z i one( d’ avanguar di a)di cui s opr a. L ’ occas i oneèdat adal pr es ent epr oget t odi r i cer caes per i ment az i one. I nques t omoment ol as i t uaz i onedel l ’ OO s embr er ebbees s er ecar at t er i z z at adais eguenti fattori, connessi tra loro e 148 LINEA 4 con il focus della ricerca: Un gr uppo nut r i t o didi pendent idel l ’ OO ha por t at oat er mi ne un per cor s o dif or maz i one ECM del l a dur at a complessiva di 100 ore, suddivise su due livelli propedeutici, il cui profilo formativo in uscita è di assoluta caratterizzazione. Si tratta di venticinque persone in rappresentanza della quasi totalità delle figure professionali in organico e con una buona copertura dei Dipartimenti. A formazione conclusa, le persone che hanno portato a termine il doppio percorso si sono dichiarate fortemente interessate e seriamente disponibili a proseguire il percorso professionalizzante partecipando ad una qualche attività applicativa delle competenze maturate che consenta l a “r es t i t uz i one” al l ’ OO del l ’ i nves t i mento fatto. In questo senso, un progetto di Ricerca-Intervento si pone ef f i cacement ecomeat t i vi t àcheèal cont empodir i cadut aperl ’ OO edif or maz i onecont i nuaons t agepergl i ex allievi Purcon l et ant es f accet t at ur e con l e qual iun’ or gani z z az i one compl es s a come l ’ OO deve f ar e icont i ,l ’ i nt er o os pedal e ha pot ut oi nqual che modo r es pi r ar e una s or t a di“avvent o”( l ’ i nnovaz i one cuis if aceva r i f er i ment oi n pr emes s a)e,t r al uci edombr ecomeèl ogi coches i a,hai ni z i at oamet abol i z z ar el ’ enz i maumani s t ico inoculato da unpr ot ocol l os ci ent i f i co che,perquant o cl i ni co,r es t as al dament e ancor at o al l eS ci enz e del l ’ Uomo.I lt ema del bur nout ,i nf at t i ,è pas s at o da es s er es enz ’ al t r os conos ci ut o a mol t i ,come hanno di mos t r at o gl iol t r e 130col l oqui effettuati per selezionare i 31 allievi che hanno preso parte alle due edizioni del primo livello, ad abitare il lessico quotidiano di gran parte degli operatori ospedalieri. A ciò si aggiunga che il successivo progetto formativo az i endal es ul l a Rel az i one d’ Ai ut o ha senza dubbio contribuito ad allargare ulteriormente il parterre di operatori os pedal i er i“ s ens i bi l i z z at i ”alt ema.Siha cos ì ,compl es s i vament e,un backgr ound i deal e perun pr oget t o che, inevitabilmente e volutamente, deve coinvolgere un numero significativo di persone. E’i nf as edi f el i cei ncubaz i oneuns er vi z i os t abi l e,f or mal eedef i ni t i vodips i concol ogi aos pedal i er ache,perquant o èpl aus i bi l ei pot i z z ar e,r appr es ent er àl apunt adidi amant edel l epr es t az i oninonor di nar i edel l ’ OO es i s t ema-tizzerà gli interventi integrativi e di supporto alla pratica medica. Appare legittimo ipotizzare il raggiungimento dei seguenti risultati: Rilancio e prosecuzione della formazione a favore di quei dipendenti che, avendo preso parte ai corsi di formazione ECN sul Burnout ed avendo dato la propria disponibilità, hanno fattivamente preso parte alla RicercaIntervento Definizione di un modello prototipale esportabile di prevenzione, diagnosi e cura della sindrome da Burnout in ambito oncologico Implementazione di un sistema specifico di prevenzione, diagnosi e cura della sindrome da Burnout, tarato sulla fattispecie OO di Bari, replicabile, standardizzabile Cons ol i dament odi unapr as s i s ul l aqual ei mpos t ar el ’ event ual ef ut ur os er vi z i odi ps i concol ogi aos pedal i er a Diffusione di una pubblicazione scientifica a titolarità IRCCS Ospedale Oncologico di Bari e relativa divulgazione nazionale dei processi attivati e dei risultati ottenuti. Risultati e prodotti conseguiti La fase iniziale di questa ricerca-intervento è stato condotta secondo tre linee: presentazione e divulgazione del progetto; organizzazione del gruppo degli sperimentatori; rivsitazione della letteratura con aggiornamento bibliografico in termini di sindrome di burnout in ambito sanitario. Il progetto è stato illustrato ai Direttori dei Dipartimenti con colloqui individuali, finalizzati alla presentazione della modalità della ricerca-intervento. L ’ or gani z z az i onedegl i s per i ment az i oneès t at aas s i cur at amedi ant el al or os uddi vi s i onei ns ot t ogr uppi ,ognunocon obiettivi specifici mirati ad effettuare indagini sullo stato di salute, ad individuare interventi sperimentali di prevenzione, monitoraggio e cura del B.O. ed alla elaborazione di una pubblicazione finale. L ’ at t i vi t à delpar t eci pant ialpr oget t oès t at as candi ta da riunioni plenarie (n. 9) periodiche e riunioni (n. 2) dei referenti dei sottogruppi. Di ogni riunione un report riprende i momenti organizzativi e decisionali. Per la somministrazione del MBI è stato necessario assicurare agli sperimentatori un periodo di formazione e successive simulazioni di somministrazioni. È stato elaborato il progetto di sperimentazione per la prevenzione e la cura della sindrome di burnout. Alla rivisitazione della letteratura in termini di sindrome di burnout in ambito sanitario è stato associato uno studio condot t os u“ L as i ndr ome dibur nout ”diF .Pel l egr i no,medi ant el ar eal i z z az i one dis chede dil et t ur a.Èemer s al a necessità di prendere in esame i risvolti giuridici della sindrome di burnout. Attività previste La Ricerca-I nt er vent os ipr oponedii nt egr ar el ’ i ndagi neconl as per i ment az i onedipr at i chei nnovat i vei nmat er i adi burnout. Si tratta, concretamente, di validare alcune delle ipotesi emerse durante la formazione in aula (e suffragate dalla letteratura in materia) e dif ar l oal l ’ i nt er nodiunper cor s os ci ent i f i cament ecoer ent eever i f i cabi l e. L ’ i nt er oi nt er vent o,che nel l as ua macr os t r ut t ur a è alt empo s t es s o dir i cer ca e dii nt er vent o,appunt o,s i articolerebbe nelle seguenti azioni: Indagine sullo stato di salute La finalità di questo importante segmento del progetto è quella di acquisire dati che consentano di andare al di là delle supposizioni e di dotarsi di una batteria di informazioni sulla base delle quali ipotizzare la conseguente sperimentazione di interventi mirati. Le informazioni cui si fa riferimento attengono alla eziologia, ai sintomi, al decor s o ed al l ’ es i t o del l ’ event ual es i ndr ome da bur nout ,i n un campi one s i gni f i cat i vo del l a popol az i one di pendent eos pedal i er a.E’evi dent echeconnes s oagl ii ndi cat or i specifici summenzionati, vi è il dato quantitativo e qual i t at i vo del l a di f f us i one del l as i ndr ome s t es s a nel l ’ ambi t o del l ’ OO.L ’ i ndagi ne s imuover às econdo icanoni della ricerca multicentrica che si dà più punti di osservazione e più strumenti di rilevazione. Nel nostro caso specifico punti di osservazione e strumenti di ricerca in qualche modo tendono a sovrapporsi essendo gli uni applicazione degli altri: somministrazione di un test psicometrico ad hoc (MBI –Maslach Burnout Inventory nella sua versione italiana) e conseguente stesura di un rapporto dettagliato e commentato interviste semistrutturate focus groups repertorio di informazioni sulla prassi organizzativa Interventi sperimentali di prevenzione, monitoraggio e cura L ’ at t i vaz i one,perunper i ododeterminato, di microinterventi sperimentali è legata sia al patrimonio di conoscenze legate alla formazione appena conclusa e sia alle informazioni che giungerebbero dalla indagine di cui sopra. Il pacchetto di competenze a disposizione del gruppo di lavoro consente di partire subito con le procedure di implementazione dei primi interventi. I risultati della indagine andrebbero ad integrare ed, eventualmente, a correggere la rotta di ciò che è stato già avviato. La prima fase di questo segmento consisterebbe nella 149 LINEA 4 definizione degli interventi implementabili; tale definizione avverrebbe con le modalità della progettazione par t eci pat a icuiat t or inon pot r anno non es s er e anche l ’ Ammi ni s t r az i one,l a Di r ez i ona Sani t ar i ael a Di r ez i one Scientifica. In linea di massima è possibile dire che gli interventi implementati potranno essere scelti tra quelli elencati nella seguente batteria: Sportello di counseling individuale Gruppi di auto/mutuo aiuto Gruppi di discussione Pianificazione partecipata Matching bisogni/risorse Attività extra-lavorative Formazione continua ad hoc Pubblicazione finale Lungi dal rappresentare, questa, il mero prodotto finale della RicercaIntervento, si costituisce, invece, quale elemento di giuntura tra le due dimensioni del processo di ricercazione. Il lavoro di preparazione della pubbl i caz i one,i nf at t i ,s ipone i nuncont i nuum i ni nt er r ot t ot r al ar i cer ca e l ’ i nt er vent o,gr az i e al l e par t iche è gi à prevedibile lo comporranno: Rassegna critica della letteratura in materia di Burnout e di Burnout in Oncologia Repor tr agi onat odel l ’ es per i enz af or mat i var eal i z z at anel 2002enel 2003 Rapporto di ricerca relativo alla somministrazione del MBI ad un campione Rapporto di intervento relativo alla sperimentazione di interventi Definizione di alcune linee-guida in materia di Burnout in Ospedale Oncologico Dato il probabile gap tra le risorse disponibili (il tempo a disposizione del personale coinvolto) e i bisogni (obiettivi e risultati previsti), si rende necessario articolare un sistema organizzativo capace di tenere insieme tali car at t er i s t i che,enf at i z z andol acooper at i vi t àqual es t r ument ochi avedel l ’ or gani z z az i one. I nl i neadi mas s i ma,l ’ as s et t oor gani z z at i vos ar ebbei l s eguent e: Sottogruppi di lavoro: l’ i nt er a équi pedil avor os ar à di vi s ai ns ot t ogruppi operativi ciascuno afferente ad una delle az i onides cr i t t ei npr ecedenz aOgnigr uppodil avor oavr àunr ef er ent e“pr i mot r apar i ”cheavr àcur adit ener el e fila del lavoro svolto e da svolgere. Portavoce: l’ i nt er aéqui pedi pr oget t oèani mat adaunapersona con funzioni di portavoce cui spetta il compito di curare la comunicazione interna alla équipe e quella tra équipe e contesto ospedaliero. Coordinamento: i tre referenti dei sottogruppi formano, insieme al portavoce, il coordinamento del progetto. Il coordinamento ha cura della esatta esecuzione dei compiti assegnati a ciascuno, del rispetto dei tempi indicati e della pianificazione degli steps successivi. Responsabile: l’ i nt er ar i cer ca-intervento è coordinata dal Responsabile del progetto Dr. Antonio Ursi, il quale avval endos i del l ’ appor t odei duer i cer cat or ias s oci at i( Dr . s s aPerrotti e Dr. Di Lernia), cura la coerenza complessiva delle diverse azioni, la connessione tra Ricerca-Intervento e OO, la validazione metodologica di tutte le azioni, la validazione metodologica di tutti gli strumenti, la composizione dei sottogruppi di lavoro (e ne dà comunicazione alla Direzione Sanitaria), la congruenza tra azioni e obiettivi, l ’ at t endi bi l i t às ci ent i f i cadi pr ocedur eepr odot t i . In particolare al Dr. Di L er ni a,i nvi r t ùdelf at t ocheques t iha pr oget t at oer eal i z z at ol ’ i nt er oper cor s odif or maz i one ECM sul Burnout e che quindi può garantire adeguata continuità e organicità al percorso complessivo, è affidato il compi t odi s uper vi s i onar el ’ oper at i vi t àdel progetto. 8. Qualità della vita nei pazienti sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa nella U.O.Chirurgia Apparato Digerente Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati Caliandro C, Maselli E, Ruggieri E, Sciscio V, Trerotoli P Programma B. Chirurgia Parole chiave Qualità della vita, ca. retto, proctectomia totale restaurativa Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Terapeutica/Quality of life Descrizione L a chi r ur gi a delr et t operpat ol ogi a neopl as t i ca nelcor s odel l ’ ul t i movent enni oha s ubi t oi mpor t ant icambi ament i gr az i e al l o s vi l uppo del l e t ecni che “s phi nct er pr es er vi no” e al l ’ avvent o del l e s ut ur at r i cimeccani che. T al i innovazioni hanno sicurament eaument at ol ’ ef f i caci a el as i cur ez z a delt r at t ament ochi r ur gi co;t ut t avi a pocos iè indagato circa il loro impatto sulla qualità della vita del paziente nel postoperatorio. Obiettivo principale: valutare la continenza dei pazienti sottoposti a proctectomia restaurativa dopo 1-3 mesi dal l ’ i nt er vent o.Obi et t i vis econdar i :per cez i one del l os t at o dis al ut e gener al e da par t e delpaz i ent e dopo l ’ i nt er vent o chi r ur gi co;val ut az i one del l e compl i canz e chi r ur gi che a br eve e l ungo t er mi ne che hanno i nf l uenz a sullo stato di salute percepito dal paziente. Risultati e prodotti conseguiti Dal 1/3/2004 al 31/12/2004 sono stati arruolati nello studio 28 pazienti sottoposti ad intervento di proctectomia restaurativa che vengono regolarmente sottoposti a follow-up ambulator i al e.Cont i nual ’ ar r uol ament odeipaz i ent i anche nel 2005. Attività previste Saranno reclutati tutti i pazienti, che abbiano subito una proctectomia restaurativa senza protezione stomale, ricoverati c/o la U.O. Chirurgia Apparato Digerente dal 1/3/2004 al 31/3/2006. Lo studio è osservazionale e prevede esclusivamente la raccolta ed elaborazione dei dati clinici che il paziente deve fornire ai curanti per il follow-up 150 LINEA 4 della patologia.Al momento delle visite ambulatoriali programmate sarà somministrato un questionario per la valutazione dello studio di salute percepito, basato sul modello SF36, nonché un questionario specifico per la valutazione dello stato di continenza. Tale stato sarà valutato in accordo alla scala Kirwan. Le visite di controllo, in accordo con la consuetudine dei controlli ambulatoriali avverranno secondo il seguente schema: 1° visita dopo la dimissione entro 15 gg. Dalla dimissione 2° visita entro 90 gg. Dalla dimissione 3° visita in concomitanza del controllo dopo un anno dalla dimissione. 9. Uso dei sistemi impiantabili nel trattamento del diabete postoperatorio nei pazienti pancreasectomizzati Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati Caliandro C, Maselli E, Ruggieri E, Sciscio V Programma B. Chirurgia Parole chiave Diabete postoperatorio, pancreasectomia totale Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione Una delle problematiche che si determina nei pazienti sottoposti a pancreasectomia totale è l ’ i ns or genz a el a gestione del diabete postoperatorio. T r at t ar ei l di abet epos t oper at or i omedi ant el ’ ut i l i z z odi uns i s t emai mpi ant abi l echenel l os t es s ot empodet er mi nal a gl i cemi adel paz i ent ees ommi ni s t r aes t empor aneament el ’ i ns ul i nanel l agi us t aquantità. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 10. A 20 pazienti sottoposti a pancreasectomia totale per carcinoma del pancreas, verrà applicato un sistema impiantabile che, nel postoperatorio, attraverso un sensore sottocutaneo determinerà la glicemia e, in base al valore riscontrato, somministrerà automaticamente la giusta dose di insulina. Efficacia e tollerabilità di buprenorfina transdermica (transtec) in pazienti con dolore cronico da cancro Responsabile Aloè Ferruccio Ricercatori Associati D’ Al ui s i oL ,Rucci A,Mont epar aM Programma C. Terapia del dolore Parole chiave Analgesia, dolore da cancro, qualità di vita Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Terapeutica/Quality of life Descrizione Da pochi mesi è in commercio in Italia una nuova formulazione di Buprenorfina, in cerotti a rilascio controllato transdermico (Transtec). Tale via di somministrazione, secondo la letteratura, dovrebbe ridurre sostanzialmente alcuni effetti collaterali di questa molecola, che avevano reso poco maneggevole il suo utilizzo nella gestione del dolore cronico oncologico. Ciò potrebbe permettere non solo di avere un'arma supplementare a livello terapeutico, ma anche di identificare un suo spazio gestionale specifico e peculiare, probabilmente intermedio fra gli oppioidi deboli e quelli forti. Raggiungere una valutazione di efficacia e di tollerabilità del farmaco, mediante endpoint primari di efficacia (intensità del dolore), endpoint secondari di efficacia (performance, qualità/durata sonno, consumo rescue medication, frequenza di dolore fuori controllo, durata trattamento, drop-outs, qualità della vita), endpoint primari di tollerabilità (effetti collaterali locali, effetti collaterali sistemici). Risultati e prodotti conseguiti Questo progetto è stato attivato solo nella seconda metà del 2004 a causa del ritardo nella fornitura del farmaco in oggetto.Al momento attuale sono stati arruolati 10 pazienti, il cui relativo monitoraggio è completato. Sono in el abor az i one idat idief f i caci a cl i ni ca delf ar maco e l a val ut az i one del l ’ i nci denz a degl ief f et t icol l at er al i ,nelpi ù ampi or appor t or i s chi o/ benef i ci o.Peri lcor r ent e anno viè l ’ i nt endi ment o dir aggi unger e al meno una vent i nadi pazienti complessivi per poter ricavare i primi dati parziali. Di massima si prevede, comunque, di terminare lo studio entro il 2006. Attività previste I pazienti verranno selezionati secondo rigorosi criteri di ammissione e di esclusione. Riguardo ai tempi di valutazione, saranno organizzati con 4 visite, divise in V0 (reclutamento), V1 (controllo alla seconda settimana di terapia), V2 (controllo alla quarta settimana di terapia), V3 (controllo alla sesta settimana di terapia), V4 (controllo 151 LINEA 4 all'ottava settimana di terapia). Inoltre ci si avvarrà di un diario giornaliero gestito dal paziente e di controlli telefonici secondo necessità. L'analisi statistica finale sarà gestita con Test del t di Student per variabili parametriche e Test del chi quadrato per variabili non parametriche. 11. La musicoterapia nella riabilitazione per le pazienti mastectomizzate Responsabile Loconte Biagio Ricercatori Associati Guida A, Collella R Programma D. Riabilitazione Parole chiave Music role, mastectomised patients riabilitation Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione I lmi gl i or ament odel l ’ at t i vi t àmot or i aperl epaz i ent ioper at epercancr o,acqui s t amaggi or epr obabi l i t àdi s ucces s o nella fisioterapia-r i abi l i t at i va conuns uppor t os i cur ament e val i do qual el a mus i ca.L a mus i ca i nt es as i a d’ as col t o, quando vengono effettuati tutti gli esercizi validi per un immediato ripristino, sia come improvvisazione ed es ecuz i one,con l ’ aus i l i o dis empl i cis t r ument imus i cal ie l ’ ai ut o diuna t as t i er a.Ci ò permet t er à al l e paz i ent idi r aggi unger equel l ’ aut onomi aps i co-fisica adeguata. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 12. I ll avor o pr ogr ammat o nel l ’ ar co di3anniè s vol t o dalf i s i ot er api s t a,responsabile del progetto, affiancato dalla pr es enz a delmus i cot er apeut a,che gui dil a paz i ent e al l ’ ut i l i z z o didi ver s is t r ument imus i cal ia per cus s i one e/ oa vibrazione, compresa una tastiera. Programma di informazione per pazienti oncologici Responsabile De Cillis Patrizia Ricercatori Associati Programma Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Negli ultimi anni studi clinici controllati su pazienti con diversi tipi di tumore ed in diverse fasi di malattia hanno dimostrato che i programmi di informazione hanno effetti positivi sull'impatto emozionale causato dalla diagnosi, sui livelli di ansia e depressione, sui rapporti con le figure sanitarie e sull'aderenza del paziente alle indicazioni terapeutiche. In definitiva, forniscono un significativo contributo al miglioramento della qualità di vita. Pertanto la Direzione Scientifica, attraverso la Biblioteca, vuole facilitare l'adeguata informazione ai pazienti ed ai loro familiari supervisionando il materiale fornito ai Dipartimenti, alle Unità Operative di degenza, agli ambulatori dell'Istituto. Seguendo le linee guida redatte da Girghis e Sanson-Fisher sulla base di una revisione della letteratura e delle raccomandazioni di un "Consensus panel" di medici e malati di cancro, i compiti della bibliotecaria sono: 1) garantire al malato la riservatezza dei dati personali e tempi adeguati di comprensione ed elaborazione dell'informazione; 2) fornire informazioni circa la diagnosi e la prognosi in maniera semplice ed onesta, evitando l'uso di eufemismi; 3) mettere a disposizione del paziente e della sua famiglia un adeguato materiale informativo. La psicologa si occuperà di: 1) assicurarsi dell'avvenuta comprensione, da parte del paziente, dei contenuti dell'informazione; 2) incoraggiare il paziente ad esprimere i propri dubbi, ansie e sensazioni; 3) avere sempre e comunque un atteggiamento positivo e costruttivo. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 13. Paralisi laringee: studio strumentale pre e post-ciclo di riabilitazione logopedia 152 LINEA 4 Responsabile Di Lauro Alessandra Ricercatori Associati Grammatica L, Achille G Programma D. Riabilitazione Parole chiave Riabilitazione logopedica, stroboscopia Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione Le paralisi laringee costituiscono un campo molto vasto da un punto di vista eziopatogenetico. Da tale fattore deriva il loro trattamento specifico. Si prenderanno quindi in considerazione le paralisi dovute a causa neoplastica (compressione sul nervo ricorrente da massa neoplastica localizzata a livello cervicale o toracico) e iatrogena (post-tiroidectomia). Si prevede di ottenere con il programma riabilitativo, un recupero funzionale della corda vocale controlaterale "sana" documentandio strumentalmente il quadro clinico pre e post trattamento riabilitativo. Da un punto di vista spettrografico si tenterà di documentare l'avvenuta riduzione dell'incontinenza glottica con la dimostrazione di: riduzione della Frequenza Fondamentale del soggetto; innalzamento dell'intensità; durata fonatoria vicina a quella di una normale voce di conversazione (U.:25-35 sec. D.; 15-25 sec.) Risultati e prodotti conseguiti Attività previste Si arruoleranno 15 pazienti che saranno sottoposti ad esame fibronasolaringoscopico, stroboscopico e a valutazione spettrografica (da attuarsi tramite software tipo LING-WAWES da appl i car e al l ’ appar ecchi o stroboscopico in nostra dotazione). Tali valutazioni saranno effettuate prima e dopo il ciclo riabilitativo che prevederà circa dieci sedute individuali. In particolare l'esame spettrografico che costituisce una metodica elettroacustica per l'analisi della voce, consente, tramite l'elaborazione del Sonogramma, di analizzare la voce in tre dimensioni: Frequenza (in Hz) sull'asse delle ordinate; Tempo (in secondi) sull'asse delle ascisse; Intensità (in dB) scala dei grigi. 153 154 LINEA 5 LINEA 5 - Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e gestionali in ambito sanitario DIRETTORE: Giangiuseppe Consol e Resoconto attività 2004 P er quanto concerne il progetto riguardante gli Indicatori di valutazione dei flussi di File F, di cui è responsabile la dr.ssa Patrizia Nardulli, si stanno valutando, in collaborazione con la DSA, il servizio SIE/SIS, i parametri utili per creare la griglia prevista dal progetto. Stato di avanzamento 10%. L os t at o del l ’ ar t e deipr oget t icoor di nat idalDr .Pi er o Mi l el l aèi ls eguent e:peri lpr oget t o “Revisione critica della documentazione di cura finalizzata alla stesura di una architettura informativa comune medi co/ i nf er mi er i s t i ca” , è in corso di implementazione nel Dipartimento Donna la cartella clinica informatizzata che andrà ad affiancarsi alla lettera di dimissione ospedaliera ed infermieristica al fine di costituire un documento più esaustivo del percorso di diagnosi e cura. Stato di avanzamento 10%. Per quanto concerne la “Anal i s ideimodel l ior gani z z at i vi e ges t i onal idelcent r o uni f i cat o dipr enot az i one” ,è in corso la stesura di un percorso organizzativo –gestionale af f er ent e i l CUP, l ’ URP e che coi nvol ga l a l i ber a pr of es s i onei nt r amur ar i af i nal i z z at aal l ’ ot t i mi z z az i onedegl i i nt er vent i neces s ar ial l ’ ot t i mi z z az i one dei r appor t it r a utenza e servizi. Stato di avanzamento 10%. Per il progetto “ I nt r oduz i one di un model l o per l a governance degli outcome di cur a” s iè r i t enut o opportuno utilizzare come modello il percorso integrato finalizzato a sostituire la continuità assistenziale dal Dipartimento Donna che prevede un itinerario unico dal ricovero con la neoplasia già accertata sino alla dimissione con eventuale ricostruzione senza soluzione di continuità. Si è agli inizi della costruzione di un modello gestionale. Stato di avanzamento 10%. Relativamente al progetto “Correlazione fra spesa farmaceutica e tipologia di DRG nel biennio 2001-2003” , s iè appr of ondi t al ’ i ndagi ne ci r ca ipr of i l ideipr i midi eci DRG Oncologici e Chirurgici. In particolare si sono calcolate le spese relative ai DRG 410 pensando di costruire un prontuario relativo ai costi dei protocolli relativi alle varie patologie. Si è in attesa della stesura del l ’ abs t r actdel l avor ochepuòcons i der ar s i concl us o. I lpr oget t o “S per i ment az i one ed appl i caz i one diun modello organizzativo di integrazione ospedale-territorio mediante sistemi informativi di gestione dell'accesso da siti remoti, alle informazioni e ai servizi sanitari del l ' Os pedal e Oncol ogi co diBar i ”ha avut o unr i t ar doa caus a deldanneggi ament o del l ’ har dwar e neces s ar i o per il collegamento con i siti remoti. Stato di avanzamento 30%. Per quant o at t i ene alpr oget t o “DGR, i ndi cat or i di controllo delle metodologie di budget nella gestione os pedal i er a” , at t r aver s o l a col l abor az i one del l ’ UO di F ar maci a e del l ’ U. Ma. C. A. ,s iè pr ovvedut oas t i l ar ei reports afferenti alle principali attività di diagnosi e cura r el at i ve al l ’ U. O.diOncol ogi a Medi ca e S per i ment al e. Stato di avanzamento 30%. Rel at i vament e alpr oget t o “Val ut az i one del l ' es pos i z i one a campi elettromagnetici a radiofrequenza causati da sorgenti, sia fisse che mobili,presenti in luoghi di vita e di l avor o”,dicuièr es pons abi l el a dr . s s aEnz aCar i oggi a,s i stanno elaborando i dati raccolti nelle fasi di misura. Si s t apr ocedendoal l ’ es ames t at i s t i co. I l pr oget t o i nt i t ol at o “ Modello di valutazione del l ’ ef f i ci enz a del l e pr ocedur e di s al a oper at or i a attraverso un sistema informatizzato di raccolta dei dati di at t i vi t àoper at or i a”èat t ual ment ei ncor s o.I l dr .Vi t t or i o Mattioli ha comunque segnalato che il percorso d’ i ndagi ne ha s ubi t o deir i t ar ditemporali legati alla s cel t aedal l af or ni t ur adel l ’ har dwar e. L os t at o del l ’ ar t e deipr oget t idicuiè r es pons abi l ei lDr . Severino Montemurro è il seguente: per il progetto Utilizzo di amido idrossi etilico 130/04 (voluvent 6%) vs albumina nei pazienti sottoposti a gastrectomia totale con linfadenectomia estesa sono stati arruolati 20 pazienti rispetto ai 30 previsti, pari al 66%, suddivisi nei due gruppi previsti dallo studio. Il progetto intitolato Risparmio trasfusioni di sangue ed emoderivati ha vistol ’ ar r uol ament o di20dei60paz i ent i previsti, pari cioè al 33%. Infine, per il progetto Raffronto fra costi e ricavi nella Unità Operativa di Chirurgia sono stati raccolti i dati relativi alla degenza di 50 dei 100 pazienti previsti, pari al 50%, onde valutare i risultati economici conseguiti dal l ’ U. O.di Chi r ur gi aAppar at oDi ger ent e. Relativamente al progetto intitolato, da me stesso coor di nat o, “Valutazione degli effetti indesiderati cor r el at ial l ’ i mpi ant o didi s pos i t i vimedi cia br eve e a lungo termine” ,l ’ at t ual es t at o diavanz ament o è del 90%. Si stanno infatti elaborando i dati raccolti e presto si procederà alla stesura finale. Programma 2005 A ncheperl ’ anno2005ipr oget t iaf f er ent ial l al i nea di ricerca 5 possono essere classificati sostanzialmente in due macroaree riguardanti r i s pet t i vament e l ’ as pet t o economico – gestionale e l ’ ot t i mi z z az i one deiper cor s ias s i s t enz i al ii nr el az i one al rapporto costi/benefici. Nella prima macroarea si collocano tutti i progetti coordinati dal dr. P. Milella. Il progetto Revisione critica della documentazione di cura finalizzata alla stesura di un'architettura informativa comune medico/infermieristica, scaturisce dal l ’ os s er vaz i one che l a nuova nor mat i va i n mat er i a di tutela della privacy e le indicazioni contenute nel Piano Sanitario nazionale riguardanti il sistema di gestione dell'informazione, impongono una riflessione qualificata al fine di verificare il grado di compliance del sistema informativo aziendale rispetto agli obblighi di legge, ma soprattutto in rel az i oneal l ees i genz edel l ’ i nt er oper abi l i t à. Le organizzazioni sanitarie sono oggi sommerse di dati dei qual inonèver i f i cat al ’ at t endi bi l i t à,i nquant omancaun architettura concettuale "comune" di riferimento. L ’ obi et t i vo delpr oget t o è per t ant o quel l o di costruire l'architettura informativa aziendale, individuando per ogni unità organizzativa i flussi informativi e le banche dati, mediante l'intervista agli operatori coinvolti nel percorso assistenziale, il workshop di formazione rivolto agl is t es s i ,l ’ autorilevazione con questionari strutturati, il gruppo di approfondimento finale per la convalida dell'architettura informativa. 155 LINEA 5 Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l'interesse nei conf r ont idel l ’ umani z z az i one del l e cur eei lr appor t of r a paziente e struttura di cura. Il secondo progetto intitolato Analisi dei modelli organizzativi e gestionali del centro unificato di prenotazione, ha, quale obiettivo, quello di procedere ad un'analisi delle diverse variabili organizzative del Centro Unificato di Prenotazione al fine di sviluppare un modello organizzativo di riferimento mediante strumenti di rilevazione quantitativa e qualitativa. Nel panorama internazionale si riscontra un crescente i nt er es s e ver s ol ’ appl i caz i one dis t r ument idir i l evaz i one degli esiti, tale da suscitare il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e dei fondi assicurativi privati i quali sono sempre più interessati agli outcome delle attività di cura e sempre meno legati alle determinazioni volumetriche delle prestazioni. Il terzo progetto Introduzione di un modello per la governance degli outcome di cura ha quindi come obiettivo quello di selezionare un sistema di classificazione degli esiti e di studiarne l'andamento con riferimento ad uno specifico percorso diagnostico terapeutico, utilizzando un sistema di classificazione fra quelli internazionalmente riconosciuti. Il quarto progetto intitolato Correlazione fra la spesa farmaceutica e tipologia di DRG nel biennio 2001-2003, intende utilizzare i reports statistici al fine di individuare i dieci DRG medici e i dieci DRG chirurgici più f r equent ement et r at t at ial l ’ i nt er no del l ’ I s t i t ut o.Ques t o porterà alla costruzione di 3 classi omogenee per DRG, rapportando la tariffa riconosciuta con il costo di ges t i one“t er apeut i ca”del l os t es so. Il progetto Sperimentazione ed applicazione di un modello organizzativo di integrazione ospedale-territorio medi ant es i s t emii nf or mat i vidiges t i one del l ’ acces s o da s i t ir emot i ,al l ei nf or maz i oni ai s er vi z i s ani t ar i del l ’ Os pedal e Oncologico di Bari, si propone di migliorare il livello di accessibilità ai servizi sanitari, integrare e far radicare maggi or ment el e at t i vi t à del l ’ Os pedal e Oncol ogi co s ul territorio, migliorare e razionalizzare le procedure di determinazione dei rimborsi tariffari per mobilità da parte del l e AS L diappar t enenz a del l ’ as s i s t i t o,mas s i mi z z ar e l ’ i nt er s cambi o i nf or mat i vo con i lS i s t ema I nf or mat i vo Sanitario della Regione Puglia. I DRG's e le loro applicazioni rappresentano validi i ndi cat or i di cont r ol l odel l ’ at t i vi t àdel r epar t oche, messi a confronto con i costi dello stesso, costituiscono uno s t r ument oi ndi s pens abi l e perl ’ as s egnaz i one delbudget . Il progetto DRG, indicatori di controllo delle metodologie di budget nella gestione ospedaliera vuole costruire reports informativi afferenti ai primi venti DRG in ordine numerico aventi per oggetto: numero dei casi, percentuale sul totale degenza medica, percentuale ricoveri in un giorno, totale ricavo DRG, spesa farmaceutica, indice di case-mix, indice comparativo di performance, ricoveri ripetuti, indice di attrazione, rapporto di DRG omologhi, importo medio per giornate di degenza. Sempre nella prima macroarea si colloca il progetto coordinato dalla dr.ssa P. Nardulli, intitolato: Indicatori di valutazione dei flussi di File F. Il File F nasce come strumento di compensazione finanziaria di farmaci somministrati in regimi di assistenza diversi dal ricovero a soggetti a rimborso diretto da parte delle Aziende Sanitarie Locali di appartenenza dei pazienti trattati. Con il progetto si intende creare una griglia di indicatori necessaria al monitoraggio dei consumi dei farmaci afferenti al FILE F, al fine di ottimizzare gli acquisti, programmare la logistica, adeguare la previsione di bilancio relativo alla quota farmaci. Il progetto del dr. V. Mattioli, intitolato Modello di val ut az i one del l ’ ef f i ci enz a del l e pr ocedur e di s al a operatoria attraverso un sistema informatizzato di raccolta dei dati di attività operatoria intende realizzare unmodel l odival ut az i onedel l ’ ef f i ci enz adel l epr ocedur e di sala operatoria attraverso un sistema informatizzato di r accol t a deidat idiat t i vi t à chi r ur gi ca.L ’ ot t i mi z z az i one della gestione del registro operatorio, della cartella anes t es i ol ogi ca,delmagaz z i no e deicos t id’ i nt er vent o, mediante un sistema informatizzato di gestione, costituirà un importante supporto in grado di semplificare la comuni caz i one e l ’ anal i s i dei f enomeni onde i ncr ement ar e l ’ ef f i ci enz a di t ut t i i pr oces s il egat i al l ’ at t i vi t àchi r ur gi ca. Il dr. L. Grammatica con il progetto Definizione di un programma di controllo dell'attività assistenziale ORL per il miglioramento dei ricoveri e l'ottimizzazione delle risorse, intende migliorare il percorso assistenziale attualmente in uso in relazione a: tipo di malattia, appropiatezza ed in funzione deipr oget t idir i cer ca,s er vendos idiun’ anal i s i retrospettiva degli elementi di criticità e definizione dei percorsi assistenziali migliorativi finalizzati alle risorse assegnate. La necessità di determinare la produttività e il risultato della gestione di una unità operativa con criteri aziendalistici induce a considerare il rapporto costibenefici derivanti dalla degenza dei pazienti nelle singole unità operative. Da tale osservazione trae origine il progetto coordinato dal dr. S. Montemurro, intitolato Raf f r ont ot r a cos t ie r i cavinel l ’ U. O.Chi r ur gi a Appar at o Digerente. Lo studio è infatti mirato al raffronto tra DRG e i costi (farmaci, esami clinici e strumentali, ecc.) per singolo paziente al fine di determinare il risultato economico dell'attività svolta in un tempo stabilito. Il progetto coordinato dal prof. F. Schittulli Confronti nazionali/ internazionali fra i sistemi sanitari si propone di esaminare alcuni aspetti del sistema sanitario italiano, sia attraverso la valutazione degli obiettivi di politica di assistenza sanitaria nazionale sia con la proposte di modifiche nei criteri di gestione ed organizzazione dei servizi, nonché nelle relazioni con il cittadino –utente. M. Rinaldi e M. Longo con il progetto Standardizzazione interdipartimentale informatica delle diagnosi infermieristiche, si propongono, da una parte, di garantire agli infermieri la possibilità di accedere ad un sistema computerizzato di informazioni sanitarie, dal l ’ al t r a,i lmi gl i or ament o del l a qual i t à del l ’ as s i s t enz ai n termini dicont i nui t à as s i s t enz i al e at t r aver s o un’ as s i s t enz a personalizzata. Ciò sarà realizzato mediante l ’ el abor az i one diuna l i s t a didi agnos ii nf er mi er i s t i che at t r aver s ol ’ anal i s i s t at i s t i cadei dat i ot t enut i . Nella seconda macroarea si collocano i progetti di seguito descritti. Come noto, le complicanze legate alle cateterizzazioni i ncl udono quel l e as s oci at e al l ’ i ns er i ment o delcat et er e venoso centrale (pneumotorace, danni alle arterie ed ai nervi) e quelle associate alla durata della cateterizzazione (trombosi ed infezioni). Le complicanze infettive sono le più comuni, nonché causa di mortalità e morbidità significative e di alti costi di ospedalizzazione. Nello studio retrospettivo e prospettico già effettuato non si sono potute valutare in modo congruo la maggior parte delle cateterizzazioni in quanto realizzate con s var i at et i pol ogi e diCVC e met odi che d’ i ns er i ment o diverse. Questo ha richiesto pertanto la realizzazione di uno studio più selettivo, coordinato dal dr. G. Console, dal titolo Valutazione farmaco economica degli effetti 156 LINEA 5 indesiderati correlati all'impianto di cateteri venosi centrali in silicone e in poliuretano. Tale studio permetterà di evidenziare in modo univoco i costi diretti ed indiretti legati a tali CVC. Due sono i progetti coordinati dal dr. S. Montemurro Utilizzo di amido idrossietilico 130/04 vs albumina nei pazienti sottoposti a gastrectomia totale con linfadenectomia estesa e Risparmio trasfusioni di sangue ed emoderivati.I lpr i mos cat ur i s cedal l ’ os s er vaz i oneche, per il cancro gastrico, i migliori risultati in termini di sopravvivenza, si ottengono con interventi di gastrectomia totale associati a linfectomie estese. Ques t ’ ul t i me pos s ono compor t ar e l i nf or r agi a i nt r a o postoperatoria. La deplezione proteica induce edemi discrasici con aumento delle complicanze perioperatorie. Lo studio intende confrontare due trattamenti, albumina vs amido idrossietilico, onde s t abi l i r e qual e s i a pi ùi doneo a r i s t abi l i r e l ’ equi l i br i o osmotico. Il secondo progetto nasce invece dal l ’ es i genz a dir i dur r e i lconsumo di sangue e di emoderivati, giacché il loro uso indiscriminato comporta costi elevati ed aumenti delle complicanze perioperatorie. Il progetto coordinato dalla dr.ssa E. Carioggia Valutazione dell'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza causati da sorgenti, sia fisse che mobili, presenti in luoghi di vita e di lavoro intende valutare la reale esposizione ai campi elettromagnetici nei luoghi di vita e di lavoro, mediante il confronto tra i livelli di campo delle varie sorgenti, in relazione ai modelli teorici a disposizione. L ’ af f er mar s ii n campo oncol ogi co di t ecni che di radiologia interventistica tese a trattare tumori primitivi e/o metastatici con mezzi fisici (radiofrequenze) o farmacologici (chemioterapia locoregionale, stopflow, bagno epatico, ecc.), ha imposto la ricerca di tecniche e sequenze farmacologiche che consentano di ef f et t uar e ici t at ii nt er vent icon un’ ot t i ma anes t es i a/ analgesia, con risveglio pronto e basso impegno metabolico. Tra queste tecniche è stata presa in consi der az i one quel l a che pr evede l ’ i mpi ego del Propofol e del Remifentanil in infusione continua. Il progetto coordinato dal dr. F. Armenise dal titolo Anestesia Endovenosa (TIVA) in Radiologia interventistica: associazione Propofol e Remifentanil in infusione continua vuole individuare il dosaggio più f avor evol e nel l a s ommi ni s t r az i one del l ’ as s oci az i one farmacologica Propofol/Remifentanil per ottenere un efficace livello di anestesia/analgesia insieme con la maggiore stabilità cardiocircolatoria ed un rapido recuper o ps i comot or i o e del l ’ aut onomi a del l ef unz i oni vitali in pazienti sottoposti alle diverse tecniche di radiologia interventistica. 157 LINEA 5 1. Revisione critica della documentazione di cura finalizzata alla stesura di una architettura informativa comune medico/infermieristica Responsabile Milella Pietro Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Cartella clinica Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La nuova normativa in materia di tutela della privacy e le indicazioni contenute nel Piano Sanitario nazionale riguardanti il sistema di gestione dell'informazione, impongono una riflessione qualificata al fine di verificare il grado di compliance del sistema informativo aziendale rispetto agli obblighi di legge, ma soprattutto in relazione alle esigenze dell'interoperabilità. Numerosi sono gli attori che si avvicendano lungo il continuum assistenziale del paziente e numerose sono le duplicazioni e le incomprensioni generate dalla documentazione di cura. Le organizzazioni sanitarie sono oggi sommerse di dati dei quali non è verificata l'attendibilità, in quanto manca un architettura concettuale "comune" di riferimento.Obiettivo del progetto è quello di costruire l'architettura informativa aziendale, individuando per ogni unità organizzativa i flussi informativi e le banche dati. Risultati e prodotti conseguiti E’i ncor s o dii mpl ement az i one nelDi par t i ment o Donna l a car t el l a cl i ni ca i nf or mat i z z at a che andr à ad affiancarsi alla lettera di dimissione ospedaliera ed infermieristica al fine di costituire un documento più esaustivo del percorso di diagnosi e cura. Stato di avanzamento 10%. Attività previste La metodologia per lo sviluppo dell'architettura informativa include l'intervista agli operatori coinvolti nel percorso assistenziale, il workshop di formazione rivolto agli stessi, l'autorilevazione con questionari strutturati, il gruppo di approfondimento finale per la convalida dell'architettura informativa. 2. Analisi dei modelli organizzativi e gestionali del centro unificato di prenotazione Responsabile Milella Pietro Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave CUP Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Negli ultimi anni e' cresciuto notevolmente l'interesse nei confronti dell'umanizzazione delle cure e per quello che riguarda il rapporto fra paziente e struttura di cura. La carta dei servizi, l'istituzione degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico e l'introduzione dei Centri unificati di prenotazione, l'Attività Libero professionale Intramoenia e le attività per solventi sono tutte iniziative in questo senso. Nonostante le numerose iniziative, il Piano Sanitario Nazionale individua nella gestione delle liste d'attesa e nel rapporto con il paziente uno dei principali elementi di criticità della gestione.Obiettivo del progetto e' quello di procedere ad un'analisi delle diverse variabili organizzative del Centro Unificato di Prenotazione al fine di sviluppare un modello organizzativo di riferimento. Risultati e prodotti conseguiti E’i n cor s ol as t es ur a diun per cor s o or gani z z at i vo-ges t i onal e af f er ent ei lCUP,l ’ URP e che coi nvol ga l al i ber a professione intr amur ar i af i nal i z z at a al l ’ ot t i mi z z az i one degl ii nt er vent ineces s ar ial l ’ ot t i mi z z az i one deir appor t if r a utenza e servizi. Stato di avanzamento 10%. Attività previste La metodologia per lo sviluppo del progetto si basa essenzialmente su strumenti di rilevazione quantitativa (questionario da somministrare a utenti, medici di medicina generale, distretti sanitari, istituzioni per l'assistenza sociale e per la tutela dei diritti dei pazienti, strutture sanitarie per benchmark) e su tecniche di rilevazione qualitativa (interviste di approfondimento e visite da compiere presso CUP di altre aziende omologhe). 3. Introduzione di un modello per la governance degli outcome di cura Responsabile Milella Pietro 158 LINEA 5 Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Esiti Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione A partire dai primi anni novanta si sono diffusi anche in Italia sistemi di classificazione delle prestazione e dei pazienti, soprattutto con riferimento all'attività per acuti. Carente risulta essere l'applicazione di sistemi di classificazione per le attività ambulatoriali e per quello che riguarda gli aspetti di esito collegato alle attività di cura svolte. Nel panorama internazionale si riscontra un crescente interesse verso l'applicazione di strumenti di rilevazione degli esiti, tale da suscitare il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche e dei fondi assicurativi privati i quali sono sempre più interessati agli outcome delle attività di cura e sempre meno legati alle determinazioni volumetriche delle prestazioni. Obiettivo del progetto è quello di selezionare un sistema di classificazione degli esiti e di studiarne l'andamento degli stessi con riferimento ad uno specifico percorso diagnostico terapeutico. Risultati e prodotti conseguiti Si è ritenuto opportuno utilizzare come modello il percorso integrato finalizzato a sostituire la continuità assistenziale dal Dipartimento Donna che prevede un itinerario unico dal ricovero con la neoplasia già accertata sin alla dimissione con eventuale ricostruzione senza soluzione di continuità. Si è agli inizi della costituzione di un modello gestionale. Stato di avanzamento 10%. Attività previste Per la rilevazione dei dati verrà utilizzato un sistema di classificazione fra quelli internazionalmente riconosciuti. I dati saranno rilevati con l'utilizzazione di un apposita modulistica sviluppata nel corso del progetto. L'analisi dei dati sarà effettuata con il ricorso a metodolgie biostatistiche. 4. Correlazione fra spesa farmaceutica e tipologia di DRG nel biennio 2001-2003 Responsabile Milella Pietro Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Controllo spesa Altri Enti coinvolti Anno inizio 2001 Durata 60 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione A par t i r edal1gennai o1998,èent r at a a pi enor egi mel al egger egi onal es ul l ’ as s et t opr ogr ammat i cocont abi l e– gestionale e di controllo delle aziende e degli Ospedali, in applicaz i onedei dueD. L .502del l ’ 1992e517del 1994. I lnuovo s i s t ema cont abi l e dovr à,per t ant o,bas ar s is u diun’ adeguat a aut onomi aer es pons abi l i t à deidi r i gent i sanitari, che dovranno usare adeguati sistemi di autovalutazione e autorevisione. Costituire reports informatici, finalizzati alla correlazione tra il numero di DRG per U.O. e la tipologia dei medicinali e dei dispositivi medici erogati alla stessa per singolo DRG. Risultati e prodotti conseguiti S i èappr of ondi t al ’ i ndagi neci r caipr of i l i dei pr i mi dieci DRG oncologici e chirurgici. In particolare si sono calcolate le spese relative ai DRG410 pensando di costruire un prontuario relativo ai costi dei protocolli relativi alle varie patologie. Stato di avanzamento 90%. Attività previste Verranno utilizzati i reports statistici al fine di individuare i 10 DRG medici e i 10 DRG chirurgici più frequentemente t r at t at ial l ’ i nt er no del l ’ I s t i t ut o.Sar anno anal i z z at iidat idicons umo permedi ci nal ie perdi s pos i t i vimedi ci , imputandoli alla singola SDO che riporta il DRG corrispondente. Queste porteranno alla costruzione di 3 classi omogeneeperDRG,r appor t andol at ar i f f ar i conos ci ut aconi l cos t odi ges t i one“t er apeut i ca”del l os t es s o. 5. Sperimentazione ed applicazione di un modello organizzativo di integrazione ospedale-territorio mediante sistemi informativi di gestione dell'accesso da siti remoti, alle informazioni e ai servizi sanitari dell'Ospedale Oncologico di Bari Responsabile Milella Pietro Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale 159 LINEA 5 Parole chiave Rete Altri Enti coinvolti Anno inizio 2001 Durata 60 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione L ' I RCCSOncol ogi codiBar icos t i t ui s ceuni mpor t ant epunt odir i f er i ment operl ’ i nt er aar eamer i di onal e,perquant o riguar da gl ias s i s t i t iconpat ol ogi e oncol ogi che.L ' el evat o gr ado didi s per s i one t er r i t or i al e del l ’ ut enz aai lcos t ant e aumento della domanda di prestazioni, contribuiscono a rendere critico il livello di accessibilità, anche per garantire una migliore programmazione ed organizzazione delle attività. A ciò si aggiunge la complessità della gestione dei rapporti con le ASL di provenienza degli assistiti ai fini del calcolo dei rimborsi tariffari. Migliorare il livello di accessibilità ai servizi sanitari che, per quarto riguarda gli assistiti ontologici, è un elemento critico da considerare anche ai fini della valutazione della qualità della vita. I nt egr ar e e f ar r adi car e maggi or ment e l e at t i vi t à del l ’ Os pedal e Oncol ogi co s ult er r i t or i o, anche con i n collaborazione delle Farmacie convenzionate a dei Medici di Base. Migliorare a razionalizzare le procedure di determinazione dei rimborsi tariffari per mobilità da parte delle O ASL di appar t enenz adel l ’ as s i s t i t o. Mas s i mi z z ar el ’ i nt er s cambi oi nf or mat i voconi l Si s t emaInformativo Sanitario della Regione Puglia. Risultati e prodotti conseguiti Ha avut o unr i t ar do a caus a deldanneggi ament o del l ’ har dwar e neces s ar i o peri lcol l egament o conis i t ir emot i . Stato di avanzamento 30%. Attività previste S i pr oceder àal l ’ at t i vazione di postazioni di lavoro (PC + stampante + lettore di badge per acquisizione automatica delCodi ce Fi s cal e+penna ot t i ca peracqui s i z i one aut omat i ca del l ’ i dent i f i cat i vo r i cet t a e medi co pr es cr i t t or e) dotate di software di gestione CUP e collegamento al Sistema Informativo Sanitario della Regione Puglia, denominato SETUP (Servizio Elaborazione e Trattamento Unificato delle Prestazioni): n. 3 postazioni di lavoro presso l ’ Os pedal eOncol ogi coe n.10pos t az i onidil avor opr es s oal cune F ar maci econvenz i onat e esistenti sul territorio e pr es s ogl i s t udi di al cuni Medi ci di Bas edel l ’ Ar eaMet r opol i t anadi Bar i ,das el ez i onar e. Si procederà, inoltre, a somministrare un questionario di valutazione della qualità del servizio sia agli operatori (farmacie, medici di base), sia agli assistiti. Inoltre, si procederà alla valutazione dei livelli di utilizzo del servizio e dei risultati di riduzione dei tempi d'attesa allo sportello. Si prevede In prenotazione dal sistema CUP/SETUP di almeno 20.000 prestazioni per ogni 12 mesi, la riduzione dei tempi d'attesa allo sportello e uno scarto tra livello di qualità atteso e livello di qualità percepito di un 25%. 6. DGR, indicatori di controllo delle metodologie di budget nella gestione ospedaliera Responsabile Milella Pietro Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave DRG, indicatori, budget Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 48 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione II nuovo sistema contabile deve basarsi su di una adeguata autonomia e responsabilità dei dirigenti che dovranno utilizzare strumenti di autovalutazione e autorevisione messi a disposizione dal sistema informativo. Sarà necessario, pertanto, dotare le U.O. di uno strumento di valutazione che mette in relazione i costi dello stesso con i ricavi. I DRG's a le loro applicazioni, rappresentano validi indicatori di controllo dell'attività del reparto che, messi a conf r ont oconi cos t i del l os t es s o,cos t i t ui s conounos t r ument oi ndi s pens abi l eperl ’ as s egnaz ione del budget. Costruire reports informativi afferenti ai primi 20 DRG in ordine numerico aventi per oggetto: Numero dei casi Percentuale sul totale Degenza medica Percentuale ricoveri in un giorno Totale ricavo DRG in lire Spesa farmaceutica In una tabella a parte: Indice di case-mix Indice comparativo di performance Ricoveri ripetuti Indice di attrazione Rapporto di DRG omologhi Importo medio per giornate di degenza Risultati e prodotti conseguiti Attraverso la collaborazione con l'U.O. di Farmacia e dell'UMACA si è provveduto a stilare i reports afferenti alle principali attività di diagnosi e cura relative all'U.O. di Oncologia Medica e Sperimentale. Stato di 160 LINEA 5 avanzamento30%. Attività previste 7. Qual eut i l eel ement odival ut az i oneperl ’ as s egnaz i onedibudgeta peranal i z z ar el ’ at t i vi t à el a pr odut t i vi t à del l a struttura, ci si propone di affiancare, in aggiunta e/o in contrapposizione al ricavo finale, anche gli indicatori elencati negli obiettivi. Costruite le tabelle annuali, si procederà a valutazioni comparative finalizzate e monitorare le attività sanitarie oggetto di attribuzione del budget. Indicatori di valutazione dei flussi di FILE F Responsabile Nardulli Patrizia Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave FILE F, evaluations indicators Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 12 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione II cambiamento della logica di assegnazione delle risorse a i contemporanei inizi volte a favorire una riduzione del numero di ricoveri in regime ordinario a favore di forme di assistenza extra-opedaliera avevano creato difficoltà alle strutture ospedaliere nella gestione della spesa farmaceutica. Infatti le tariffe di rimborso delle prestazioni erogate in regime extra-ospedaliero non comprendono la spesa per i farmaci . Il File F nasce quindi come strumento di compensazione finanziaria di farmaci somministrati in regimi di assistenza diversi dal ricovero a soggetti a rimborso diretto da parte delle Aziende Sanitarie Locali di appartenenza dei pazienti trattati. Creare una griglia di indicatori necessaria al monitoraggio dei consumi dei farmaci afferenti al FILE F. Al fine di ottimizzare gli acquisti, programmare la logistica, adeguare la previsione di bilancio relativo alla quota farmaci. Risultati e prodotti conseguiti Si stanno valutando, in collaborazione con la DSA, il servizio SIE/SIS, i parametri utili per creare la griglia prevista dal progetto. Stato di avanzamento 10%. Attività previste Creazione di un software aggregato al programma in uso per il data entry del File F in grado di fornire la griglia di Indicatori di valutazione dei flussi di File F. 8. Modello di valutazione dell'efficienza delle procedure di sala operatoria attraverso un sistema informatizzato di raccolta dei dati di attività operatoria Responsabile Mattioli Vittorio Ricercatori Associati Chi umar ul oF ,Al oèF ,Ar meni s eF ,Canni el l oE,D’ Al ui s i oL Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Indicatori di processo gestionale, statistica operatoria, gestione interventi Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Le principali macro funzionalità individuate sono le seguenti: Gestione registro operatorio: il registro operatorio rappresenta il riferimento centrale nella gestione del Servizio; il sistema dovrà essere in grado di gestirne in modo completo la redazione e l'archiviazione di tutti i dati del Registro Operatorio. Una corretta gestione del registro Operatorio renderà possibile una migliore pianificazione delle attività stesse in termini di tempi, risorse materiali e umane, professionalità. Produzione Statistiche e indicatori occupazione sale: le statistiche realizzate dal sistema saranno frutto dell'elaborazione dei numerosi dati inseriti da tutti i soggetti che condividono il sistema. Le statistiche permettono di interfacciare dati relativi alle attività con i tempi, personale e materiale impiegato, fornendo preziose indicazioni di tipo consuntivo, gestionale e clinico. Gestione della cartella anestestesiologica: il sistema dovrà gestire tutti i principali dati clinici di una cartella anestesiologica raggruppati nelle seguenti macro categorie: a) dati della visita pre-anestesiologica; b) dati intraoperatori; c) dati relativi al risveglio ed alla fase post-operatoria. Gestione magazzino e consumo materiali: ogni blocco operatorio dovrà gestire un magazzino dei presidi chirurgici e anestesiologici associando ad ogni intervento un consumo standard. La procedura gestirà i movimenti di carico/scarico del magazzino, e per questo, sarà interfacciabile con i sistemi di gestione della farmacia (per i farmaci) e dell'economato (per i materiali di consumo). 161 LINEA 5 Gestione dei costi per intervento: sarà possibile effettuare la rendicontazione dei consumi relativi ad un intervento (protesi, materiali di consumo, presidi), l'impiego di risorse umane (Chirurghi, personale infermieristico, Tecnici, ecc..) che determina il costo diretto degli interventi, costo che potrà essere ricondotto e confrontando con quello standard del ricovero corrispondente. Un buon processo di informatizzazione dell'attività di sala operatoria può diventare il momento di ripensamento sulle modalità di gestione delle attività e del lavoro. La definizione dell'agenda giornaliera degli interventi e l'assegnazione della èquipe al singolo intervento ha un impatto organizzativo non solo sulla gestione della sala operatoria ma anche sull'organizzazione interna delle singole Unità Operative da cui provengono i membri della èquipe. L apr ogr ammaz i onedegl i i nt er vent i s uppor t at adauns i s t emai nf or mat i voper met t edi ot t i mi z z ar el ’ ut i l i z z odel l es al e e cons ent e al l er i s or s e dipr ogr ammar e almegl i ol ’ at t i vi t ài nt er na delr epar t o dipr oveni enz al i mi t ando l e at t i vi t à svolte al di fuori del normale orario di lavoro. Infatti, eventuali tempi morti tra gli interventi rende difficoltosa la programmazione delle attività di reparto da parte del per s onal emedi coedi nf er mi er i s t i cocoi nvol t o,obbl i gandoas vol ger eat t i vi t àal di f uor i del l ’ or ario di lavoro. L ar i duz i one deit empimor t it r a gl ii nt er vent icons eguent e al l ’ i nt r oduz i one dels i s t ema i nf or mat i co cons ent i r à, i nvece,didi s t r i bui r egl ii nt er vent ichi r ur gi cinel l ’ ar codel l agi or nat ar i s pet t andoi mpegnis peci f i cipr es s oi lr epar t odi provenienza. Il sistema informatizzato di gestione delle sale operatorie dovrà costituire un importante supporto in grado di s empl i f i car el a comuni caz i oneel ’ anal i s idif enomenii nmododa i ncr ement ar el ’ ef f i ci enz a dit ut t iipr oces s il egat i al l ’ at t i vi t àchirurgica. Risultati e prodotti conseguiti S icomuni ca che l os t udi o è at t ual ment ei n cor s o con l ar accol t a deidat ie l ’ anal i s idegl is t es s i .I lper cor s o di i ndagi nehaavut ot ut t avi adeir i t ar dit empor al ii nr el az i oneal l as cel t aef or ni t ur adel l ’ har dwar eedal l ’ i ns t al l az i one del software gestionale prodotto ad hoc dal gruppo ingegneristico Università Pavia CBIM. Attività previste La scelta delle metodologie da adottare in fase di analisi e di implementazione ricade sulle ormai note metodologie Object Oriented. Verranno usati strumenti di analisi e di implementazione conformi agli standard UML ( Uni f i ed Model i ng L anguage) i i n modo da pot erGar ant i r e un’ el evat a qual i t à delpr odot t os of t war e dda implementare. Nel l at abel l as eguent evi enei ndi cat al ’ ar chi t et t ura tecnologica del sistema scelta: Database relazionale L ’ RDBMSOr acl e ut i l i z z at o perl os vi l uppo dels of t war e appl i cat i vo pr opos t o è ader ent e almodel l or el az i onal e ed allo standard ANSIO SQL. Architettura Client Server e protocollo di trasmissione dati TCP-IP. Architettura ClientServer-Internet based-per la quale le applicazioni e la logica risiedono sulle postazioni client (Personal Computer in ambiente Windows 98/ME, 2000 o NT o NP) mentre la base dati OracleTM ed una serie di servizi applicativi comuni risiedono sul server dotato di Sistema Operativo UNIX o Windows NT/2000. Le stazioni client dialogano mediante protocollo TCP/IP con il server. Interfaccia utente Windows L ’ i nt er f acci a ut ent e pr opos t a è al l i neat a al l e moder ne t ecni che bas at e s ul l ’ ut i l i z z o di grafica e finestre ( WI MP=Wi ndowsI consMous ePoi nt )t i pi chedel l ’ ambi ent eMi cr os of tWi ndows T M Ambiente di sviluppo L ’ appl i caz i oneès t at ar eal i z z at aut i l i z z andol ’ ambi ent edi s vi l uppoadogget t i Power Bui l der . Configurazione del sistema (Server e Client) con relativi tempi di risposta nelle funzioni di registrazione dati che non devono essere superiori ai 2 sec. Il sistema è configurato per rispettare tempi di risposta nelle funzioni di registrazione dei dati non superiori a 2 sec. Profondità storica –data inizio data termine –nella gestione delle tabelle di struttura e classificazione (Es. ICD9-CM) Le tabelle di struttura e classificazione utilizzate vengono aggiornate periodicamente, in base ai cambiamenti della normativa, dirette aziendali, ecc. Aiuto alla codifica, gestione dei casi tipo personalizzabili per utente Prevista in fase di configurazione del SW e di definizione delle personalizzazioni Rispetto e produzione dei debiti informativi nei confronti degli Enti istituzionali (es. Regione Veneto) S onopr evi s t es t at i s t i ches t andar d,per s onal i z z abi l i i nbas eal l ees i genz edel l ’ Az i enda. 9. Def i ni z i one diun pr ogr amma dicont r ol l o del l ’ at t i vi t à as s i s t enz i al e ORL peri lmi gl i or ament o deir i cover ie l'ottimizzazione delle risorse Responsabile Grammatica Luciano Ricercatori Associati Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave DRG, percorsi assistenziali Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La gestione dell'attività assistenziale, finalizzata per tipologia di malattia, appropiatezza e in funzione dei progetti di ricerca, necessita di opportuni strumenti di monitoraggio nella gestione in modo da valutare per tempo la tipologia dell'attività resa, valore che oggi viene reso dall'Ente con cadenza semestrale, limitando così la possibilità operativa di migliorare "in itinere" le prestazioni rese.Migliorare il percorso assistenziale attualmente in uso in 162 LINEA 5 rapporto ai parametri esposti in premessa al fine di ottimizzare le risorse assegnate. Risultati e prodotti conseguiti Vi è stata la creazione di un programma di analisi e raccolta dei DRG prodotti e valorizzati, la simulazione di percorsi terapeutici possibili per tipologia di malattia e quindi il trasferimento, in fase di programmazione di ricovero, dei trattamenti a cui sarebbe conseguito un DRG55 dal regime ordinario a quello diurno. Si è effettuato inoltra un'analisi mensile dei possibili ricsvi con monitoraggio real time dell'andamento economico della filiera produttiva assistenziale. Attività previste Analisi retrospettiva degli elementi di criticità e definizione dei percorsi assistenziali migliorativi finalizzati alle risorse assegnate. 10. Raffronto fra costi e ricavi nella Unita Operativa di Chirurgia Apparato Digerente Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati Caliandro C, Maselli E, Ruggieri E, Sciscio V, Sivo M, Cessa M, Pellegrini M Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave DRG, S.D.O. Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La necessità di determinare la produttività e il risultato della gestione di una unità operativa con criteri aziendalistici induce a considerare il rapporto costi-benefici derivanti dalla degenza dei pazienti nelle singole unità operative. Lo studio è mirato al raffronto tra DRG (entrate) e i costi (farmaci,esami clinici e strumentali, materiale di sala operatoria ecc.) per singolo paziente al fine di determinare il risultato economico dell'attività svolta nell'arco di due anni. Risultati e prodotti conseguiti Studio attualmente in corso. Sono stati raccolti a tutto il 2004 i dati relativi al costo inerente la degenza di 50 pz. sui 100 previsti, pari al 50% per valutare i risultati economici conseguiti dalla U.O. Chirurgia Apparato Digerente. Attività previste Saranno seguite 100 pazienti e, attraverso accurata classificazione e registrazione del costo inerente la degenza, saranno raccolti i dati necessari per valutare il risultato economico conseguito dalla Unità Operativa di Chirurgia. 11. Confronti nazionali/internazionali fra i sistemi sanitari Responsabile Schittulli Francesco Ricercatori Associati Rinaldi M, Ponzio V, Riflesso S, Addante M, Lisco A Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Organizzazione, confronto, gruppo operativo Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Il nostro proposito è quello di studiare i vari modelli gestionali adottati. nell'ambito dell'organizzazione assistenziale del SSN. Il confronto con la realtà potrà suggerire dei miglioramenti che garantiscono all'utente, che si affaccia all'Istituto, una sempre più efficace ed efficiente prestazione (es. prenotazioni on-line, indicazioni circa i percorsi da intraprendere nella prevenzione e cura del tumore ecc...) da parte degli operatori (personale idoneo preposto alle prenotazioni che indichi e illustri all'utente il percorso da intraprendere, operatori sanitari-medici, infermieri, amministrativi ed ausiliari - pronti e disponibili per ogni necessità ed urgenza dell'utente/paziente ecc...). Lo studio che ci proponiamo prevede, per il primo anno, la valutazione delle varie realtà nazionali ed in seguito, l'estensione ad altre strutture internazionali. L'obiettivo che ci si propone di raggiungere è quello di rendere efficace l'attuale potenziale delle risorse umane relazionandolo alle esigenze espresse/ inespresse dell'utente/paziente. Il confronto con altre strutture a livello nazionale ed in seguito internazionale, potrebbe consentire un salto di qualità del percorso assistenziale, attivare la implementazione di nuove formule che consentano il miglioramento del flusso informativo fra i vari soggetti nel processo di erogazione dei servizi sociosanitari. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste Ricerca attiva e sistematica delle possibili complementarietà tra i diversi sistemi sanitari. 163 LINEA 5 Analisi nel primo anno di sperimentazione delle diverse esperienze nazionali come spunto per la strategia alternativa. Implementazione di un sistema reticolare (on line) di assistenza integrata. Attivare presso il nostro Istituto un "gruppo operativo" formato da personale sanitario e utenti, che individui le attività problematiche e le possibili soluzioni con opportune strategie di miglioramento. 12. Standardizzazione interdipartimentale informatica delle diagnosi infermieristiche Responsabile Rinaldi Michele Ricercatori Associati Schittulli F, Colucci G, Micella P, Pacifico C, Damian S, Mancini A, Tarantino M, Roppo N, Romito C, Barione F Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Qual i t àdel l ’ as s i s t enz a,cont i nui t àas s i s t enz i al e Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La diagnosi infermieristica si propone di identificare i problemi di salute sia attuali che potenziali della persona, adoperando un linguaggio standardizzato, semplice e conosciuto dalle diverse categorie sanitarie, e costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici. Obiettivi del progetto sono: Mi gl i or ament o del l a qual i t à del l ’ as s i s t enz a i n t er mi ni di cont i nui t à as s i s t enz i al e at t r aver s o un’ as s i s t enz a personalizzata. Garantire agli infermieri la possibilità di sviluppare e di entrare a far parte di un sistema computerizzato di i nf or maz i oni s ani t ar i echer accogl i e,anal i z z aes i nt et i z z ai dat i ut i l i perl ’ at t i vi t àpr of es s i onal eel ar i cer ca. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 13. Elaborazione di una lista di diagnosi infermieristiche sulla base delle esperienze di lavoro condotte dal personale i nf er mi er i s t i coal l ’ i nt er nodei Di par t i ment i coi nvol t i nel pr oget t o. Dotazione dei Personal Computer; Analisi statistica dei dati rivenienti; Programmazione di un software gestionale dedicato; Dotazione per ciascun Dipartimento di un informatico da dedicare allo studio; E’pr evi s t a una pr i ma val ut az i one al l os cader e dei6mes idal l ’ i ni z i o delpr oget t o,pr evi a acqui s i z i one diquant o descritto. Valutazione farmaco economica degli effetti indesiderati correlati all'impianto di cateteri venosi centrali in silicone e in poliuretano Responsabile Console Giangiuseppe Ricercatori Associati Nardulli P, Calabrò C Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave Outcome research, risk assessment, CVC Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Nello studio retrospettivo e prospettico già da noi effettuato sono stati considerati esclusivamente 44 pazienti cateterizzat inelper i odo compr es o f r a l ugl i o 2003 e gennai o 2004 pr es s o l ’ Uni t à Oper at i va diChi r ur gi a del l ’ Appar at o Di ger ent e.Bi s ogna os s er var e per ò che non s is ono pot ut e val ut ar el e al t r e 200 cat et er i z z az i oni avvenute in questo stesso lasso di tempo, in quanto sono state realizzate con altre tipologie di CVC e con metodiche di inserimento diverse rispetto a quelle che ci apprestiamo ora a considerare. Questo ha richiesto pertanto la realizzazione di questo studio che permetterà di evidenziare i costi diretti e indiretti legati a tali CVC. Come è not ol e compl i canz el egat e al l a cat et er i z z az i one i ncl udono quel l e as s oci at e al l ’ i ns er i ment o delcat et er e (pneumotorace, danni alle arterie e ai nervi) e quelle associate alla durata della cateterizzazione (trombosi e infezioni): Le complicanze infettive sono le più comuni. Le infezioni associate ai cateteri (catheter-related bllodstream infections o CRBSI) sono causa di mortalità e morbilità significative, nonché di alti costi di ospedalizzazione. 164 LINEA 5 Le cause che favoriscono lo sviluppo di trombosi includono: fattori legati alla patologia di base, al materiale del CVC, nonché alla posizione del CVC stesso. In particolare, alcuni fattori in grado di determinare n effetto trombogeno sono: alterazioni dei fattori della coagulazione (come ad esempio la diminuzione dei livelli di antitrombina III), deficienza di proteina C, manutenzione non ottimale del catetere stesso. Alcuni tumori costituiscono di per sé un rischio per lo sviluppo di trombosi, come ad esempio i tumori del mediastino che possono determinare anomalie del flusso venoso. Anche lo stato ipercoagulativo associato ad alcuni tumori rappresenta un fattore predisponente alla trombosi. E’s t at o di mos t r at o che ipaz i ent ineut r openi cipr es ent ano un al t or i s chi o dii nf ez i onie di trombosi causate dalla cateterizzazione. Anche la somministrazione di emulsioni lipidiche e l nutrizione parenterale possono a loro volta favorire lo sviluppo di batteri e funghi. Di ver s i s t udi hannodi mos t r at oi nmodos i cur ol ’ i nt er az i onet r al acont aminazione di alcuni batteri e la formazione de trombo e viceversa. Da segnalare, infine, le manifestazioni trombotiche dovute alla trombocitopenia indotta da eparina che molto spesso è utilizzata per mantenere la pervietà del catetere. Il progetto si propone di valutare: l af r equenz ad’ i nf ez i oni cor r el at eal l ’ i mpi ant o,coni ndi vi duaz i onedel l ’ agent ei nf et t ant e; val ut az i onedel l ’ event ual epr of i l as s i ant i bi ot i ca la frequenza di trombosi correlate al tipo di impianto, di tumore, di trattamento effettuato attraverso il device e alla posizione dello stesso CVC la frequenza di eparinizzazioni cons i der az i oni s ucos t i di r et t i ei ndi r et t i der i vant i dal l ’ us odi t al i di s pos i t i vi . Risultati e prodotti conseguiti Attività previste I pazienti saranno arruolati fra quelli delle seguenti UU.OO.: Chirurgia Apparato Digerente Oncologia medica Oncologia Medica e Sperimentale Per ogni U.O. saranno arruolati 30 pazienti che saranno suddivisi in due bracci in base al tipo di impianto (in silicone oi npol i ur et ano) ;al l ’ i nt er no di ciascun braccio si distingueranno i pazienti che effettueranno profilassi anti-biotica da quelli che non la effettueranno. Il follow-ups i concl uder àal moment odel l ’ es pi ant odelCVC. S ar àef f et t uat aun’ anal i s i pr os pet t i caei dat i ot t enut i medi ant el as cheda di raccolta dati di seguito indicata: Iniziali del paziente età, luogo di nascita__________________________________________________________________________________________ M□F□ Unità operativa_______________________________________________________ Ca. del_____________________ Stadiazione___________________________________________________________ Terapia_________________________________________________________________________________________ ________ Tipo di dispositivo impiantabile impiegato/materiali componenti____________________________________________ Diametro del catetere in Fr____ Dat adel l ’ i mpi ant o____ ______ __________________________________________ Profilassi antibiotica_______________________________________________________________________________________ Quale accesso_________________________________________________________________________________________ Sistema impiantabile usato per_____________________________________________________________________________________________ Durata del l ’ i mpi ant o____________________________________________________________________________________ Tipo di effetto indesiderato_____________________________________________________________________________________ Trattamento effettuato per complicanze_____________________________________________________________________________________ Par amet r iemat oc hi mi c ialmoment odel l ’ i mpi ant o WBC___ PLT____ PT, PTT, Fibrinogeno_____ Rimozione del Device?_________________________ 14. Antirombina III_______ Proteina C ed S_____________ Osservazioni_________________________________________ Utilizzo di amido idrossi etilico 130/04 vs albumina nei pazienti sottoposti a gastrectomina totale con linfadenectomia estesa Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati Chiumarulo F, Sciscio V, Ruggieri E, Rucci A, Caliandro C, Polignano FM, Maselli E Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave Ca. gastrico, castrectomia totale, linfadenectomia estesa 165 LINEA 5 Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Per il cancro gastrico i migliori risultati in termini di sopravvivenza a distanza si ottengono con interventi di gastrectomia totale ad intento curativo associati a linfectomie estese D3-D4.L ’ es t ens i one del l al i nf ect omi a al l e stazioni mesenteriche superiori e retroperitoneali sovra e sottorenali può comportare una linforragia intra e postoperatoria. La deplezione proteica induce edemi discrasici e compromissione clinica generale, con aumento delle complicanze perioperatoria. Obiettivo del presente progetto è valutare quale trattamento (Albumina vs Amido idrossi etilico 130/04) sia più idoneo a ristabilire un giusto equilibrio osmotico tale da ridurre gli edemi sistemici e, quindi, le complicanze perioperatoria. Si valuteranno inoltre i costi dei diversi trattamenti. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 15. Saranno arruolati 30 pz. affetti da cancro gastrico e trattati con intento radicale di gastrectomia totale associata a linfectomia D3-D4. I 30 pz. saranno suddivisi a random in due gruppi di 15 pz. ciascuno. Il primo gruppo A verrà sottoposto a trattamento con Albumina Umana 25% a t er mi nedel l ’ i nt er vent ochi r ur gi coenei5gi or nis ucces s i via dosaggio di 2 fl./die. Al secondo gruppo B saranno somministrati intraoperatoriamente e nei 5 giorni successivi Amido idrossi etilico 130/04 al dosaggio di 2 fl./die. I pz. saranno valutati clinicamente e con esami di laboratorio (dosaggio elettroliti plasmatici, albuminemia e proteine totali, glicemia,azotemia ecc.). I pazienti saranno arruolati solo dopo approvazione del progetto da parte del Comitato Etico. Valutazione dell'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza causati da sorgenti, sia fisse che mobili, presenti in luoghi di vita e di lavoro Responsabile Carioggia Enza Ricercatori Associati Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave Radiofrequenze, campi e.m. Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione L'esposizione a campi e.m. a radiofrequenza coinvolge la quasi totalità della popolazione. Pertanto alla luce delle nuove normative in vigore e dei nuovi risultati sugli effetti sanitari di tali onde, riveste notevole importanza una indagine che caratterizzi l'esposizione a vari tipi di sorgenti a radiofrequenza. Valutazione della reale esposizione ai campi e.m. nei luoghi di vita e di lavoro. Caratterizzazione del campo creato da alcune sorgenti tipiche (telefonini, forni a micro onde, apparecchi elettromedicali, ecc.). Confronto tra i livelli di campo delle varie sorgenti. Risultati e prodotti conseguiti Si stanno elaborando i dati raccolti nelle fasi di misura e si sta procedendo all'esame statistico. Attività previste Rilievi sia in campo vicino che lontano dai campi e.m. confrontati con i modelli teorici a disposizione. Confronto tra i valori di campo e.m. misurati ed i valori responsabili di effetti sanitari conosciuti. 16. Risparmio trasfusioni di sangue ed emoderivati Responsabile Montemurro Severino Ricercatori Associati Chiumarulo F, Ruggieri E, Caliandro C, Polignano FM, Rucci A, Sciscio V Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave Autodonazione, emodiluzione intraoperatoria Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi 166 LINEA 5 Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione Il risparmio del sangue ed emoderivati è un obiettivo che ogni ente ospedaliero ed ogni unità operativa chirurgica deve per s egui r e neipr opr ipr ogr ammii s t i t uz i onal i .L ’ us oi ndi s cr i mi nat o dis angue ed emoder i vat icompor t a,ol t r e che un elevato costo, un aumento delle complicanze perioperatoria di tipo immunologico ed emocoagulativo peggi or ando anche l a pr ognos ia di s t anz a.Obi et t i vo delpr oget t oèr i dur r el ’ ut i l i z z o dis angue ed emoder i vat i comporta un guadagno in termini economici e di sopravvivenza a distanza dei pazienti chirurgici. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 17. I lpr oget t opr evedel ’ ar r uol ament odi60paz i ent ioncol ogi cis ot t opos t iadi nt er vent idichi r ur gi amaggi or e.Sar anno esclusi i pz. cardiopatici (valvulopatie, infarto recente, indici di funzionalità diminuiti con FE<50%), stato anemico (Hgb<10, Hct>30%),o con deficit coagulativo. I suddetti pazienti verranno suddivisi in tre gruppi di 20 pazienti ci as cuno i n bas e aival or idel l ’ es ame emocr omoci t omet r i co,cos ìcome da l i nee guida standardizzate. Il primo gruppo A (pz con Hgb > 14) verrà sottoposto a 2 predepositi + emodiluizione intraoperatoria (se HCT e Hgb ancora nel range normale); il secondo gruppo B (pz. con Hgb compresa tra 13.9 e 12) verrà sottoposto a 1 predeposito e/ oemodi l ui z i onei nt r aoper at or i a( dopoi nduz i onedel l ’ anes t es i a gener al e) ;i lt er z ogr uppoC ( Pz .conHgb mi nor e di11. 9)es egui r às ommi ni s t r az i one dier i t r opoi et i na 10000UI / di eper4gi or nipr ecedent ial l ’ i nt er vent oe200mg.di ferro ev/die. Se il paziente presenterà dopo tale terapia valori di HCT e Hgb compatibili, potrà eseguire il programma B. Tutti i pazienti verranno controllati intraoperatoriamente dal punto di vista emodinamico mediante infusione di plasma expanders (tipo Voluven 6%) e cristalloidi per mantenere una adeguata normovolemia. Anestesia endovenosa (TIVA) in radiologia interventistica: associazione Propofol e Remifentanil Responsabile Armenise Francesco Ricercatori Associati Canniello E, Chiumarulo F, Mattioli V Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave TIVA, sedazione analgosedazione Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione L ’ af f er mar s ii n campo oncol ogico di tecniche di radiologia interventistica tese a trattare tumori primitivi e/ o metastatici con mezzi fisici (radiofrequenze) o farmacologici (chemioterapia locoregionale, stopflow, bagno epatico, ecc.), ha imposto la ricerca di tecniche e sequenze farmacologiche che consentano di effettuare i citati i nt er vent icon un’ ot t i ma anes t es i a/ anal ges i a,con r i s vegl i o pr ont o e bas s oi mpegno met abol i co.T r a ques t e t ecni cheès t at apr es ai ncons i der az i onequel l achepr evedel ’ i mpi egodelPr opof oledelRemi f ent ani l in infusione cont i nua. S copo del l ar i cer ca è i ndi vi duar ei ldos aggi o pi ùf avor evol e nel l as ommi ni s t r az i one del l ’ as s oci az i one farmacologica Propofol + Remifentanil per ottenere un efficace livello di anestesia/analgesia insieme con la maggiore stabilità car di oci r col at or i a ed unr api do r ecuper o ps i comot or i o e del l ’ aut onomi a del l ef unz i onivi t al ii n pazienti sottoposti alle diverse tecniche di radiologia interventistica. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati eseguiti alcuni casi applicati alla termoablazione polmonare. Si è in attesa di completare la casistica programmata. Attività previste Un campione di 60 pazienti adulti ambosesso con patologia oncologica primitiva o secondaria da sottoporre ad interventi con metodica radiologica interventistica, sarà sottoposto ad anestesia generale tipo TIVA. Il campione generale verrà suddiviso con modalità random in tre gruppi di 20 unità. A ciascuno gruppo verrà assegnato un differente profilo posologico dei due farmaci la cui somministrazione sarà effettuata per via e.v. con pompa. Dur ant el ’ i nt er vent over r annomoni t or i z z at ier egi s t r at iipr i nci pal ipar amet r idel l ef unz i onivi t al ied it empidir i pr es a del l acos ci enz aedel l ’ aut onomi adel paz i ent e. 18. Diagnosi istopatologica collegiale per via telematica Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Cristiani S Programma A. Area Economico-Gestionale Parole chiave Telepatologia, microscopia virtuale Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi 167 LINEA 5 Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione L aT el epat ol ogi a,purcons i der at aun’ evol uz i onenat ur al edel l adi agnos t i cai s t oci t opat ol ogi ca,nonèent r at anel l a pr at i ca cor r ent e del l ’ at t i vi t à delPat ol ogo.Dir ecent eès t at or eal i z z at o un col l egament ot el emat i co t r a is et t e Centri Oncologici italiani nel l ’ ambi t odelPr oget t oT ESEO ( T El epat ol ogi a ScannerEnt iOncol ogi ci ) .T r al es uepr i me attività, il gruppo di Patologi referenti per Istituto ha avviato una sperimentazione sulla discussione collegiale di casi istocitopatologici. Verificare le potenzialità del sistema operativo Olympus BLISS in dotazione degli Istituti, sia nella scannerizzazione dei preparati che nella loro trasmissione. Condurre sessioni di discussione collegiale istocitopatologica. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 19. Entreranno in studio 50 casi proposti e digitalizzati presso i Centri del TESEO. I casi verranno inviati per via telematica al server centrale localizzato presso il CBIM di Pavia e, da quel momento, saranno visualizzabili per la diagnostica e la discussione tra i Patologi. Valutazione degli effetti indesiderati correlati all'impianto di dispositivi medici a breve e a lungo termine Responsabile Console Giangiuseppe Ricercatori Associati Cristiani S Programma B. Linee guida applicative percorsi assistenziali Parole chiave Outcome research, medical device, risk assessment Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 48 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione I CVC e sistemi impiantabili port –s ono d’ us o più frequente nella pratica clinica, in particolare in oncologia, in nef r ol ogi a,nel l a nut r i z i onepar ent er al et ot al eenel l ’ ar ea del l ecur ei nt ens i ve.Ipr obl emipi ùs ent i t il egat ial l ’ us odi t al i di s pos i t i vimedi ci s onor i conduci bi l i al l ’ i ns or genz adigr avi infezioni (sia per le conseguenze sul paziente, sia per il notevole dispendio di risorse umane ed economiche), nonché allo sviluppo di trombi.Si tratta di uno studio osservazionale che intende valutare le complicanze (come l frequenza di infezioni, il tipo di agente patogeno, ecc.) in relazione al tipo di impianto (CVC, Port), ai materiali costituenti (poliuretano, Silicone) ed al tipo di trattamento effettuato. In particolare si valuteranno i costi diretti e, quando possibile, quelli indiretti derivanti dal l ’ us odi ques t i di s pos i t i vi . Risultati e prodotti conseguiti L'attuale stato di avanzamento è del 90%. Si stanno elaborando i dati raccolti per procedere alla stesura finale. Attività previste Analisi retrospettiva e prospettica dei dati estrapolati dalle cartelle cliniche dei pazienti impiantati a partire da Gennaio 2001. 168 LINEA 6 LINEA 6 - Sperimentazione di nuovi outcome della ricerca DIRETTORE: Prof. Mario De Lena Resoconto attività 2004 P rincipale obiettivo di questa linea di ricerca è quello di applicare la metodologia scientifica per lo sviluppo della ricerca nel rispetto dei principi di efficacia e di efficienza della gestione. La sperimentazione di nuovi outcome della ricerca cos t i t ui s ce un’ es i genz a non di f f er i bi l e s peci e s e s i considera il costante ridimensionamento dei fondi da destinare alla ricerca e la molteplicità degli usi alternativi possibili. Tale impostazione viene confermata anche dalle indicazioni fornite dal D.lgs. 288/03 recante disciplina in materia di riordino degli Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico. La sperimentazione di nuovi outcome mira a considerare l ’ i ns i eme degl ief f et t ir i s ul t ant idal l ’ i mpl ement az i one di strumenti per la gestione della ricerca. I progetti inseriti in questa linea di ricerca possono essere suddivisi in due grandi aree: l a pr i ma r i guar da gl ias pet t idir el az i one f r al ’ I s t i t ut oe l ’ ambi ent e r egi onal e, naz i onal e ed i nt er naz i onal e di riferimento; in questa area rientra la creazione e la par t eci paz i onear et iperl ar i cer ca,l ’ i mpl ement az i onedi relazioni sinergiche volte a facilitare il trasferimento dei risultati dalla ricerca alla clinica, la definizione di meccanismi bidirezionali per il dialogo fra ricerca e cura; la seconda riguarda aspetti interni della gestione; in ques t ’ ar ea r i ent r ano pr oget ti di analisi e sviluppo organizzativo per la gestione della ricerca, certificazione della qualità, sistemi contabili e implementazione del controllo di gestione per la governance degli outcome del l ar i cer ca,s i s t emiperl a ges t i one del l ’ i nf or maz i one, sistemi innovativi per la gestione della biblioteca, analisi degli indicatori per la valutazione dei risultati della ricerca. Scendendo nel dettaglio, il primo progetto della linea è i nt i t ol at o: “Al l eanz a cont r o i lcancr o e ipr ogr ammi europei: sviluppo del proj ectmanagement ” .I l pr oget t oè stato avviato lo scorso anno sia con riferimento alla par t eci paz i one del l ’ I s t i t ut o ad “Al l eanz a Cont r o i l Cancr o” ,s i a perl a cr es cent er i l evanz a,s ot t ol i neat a anche dai recenti orientamenti ministeriali, di reperire fondi a l i vel l o eur opeo.Nelcor s o del l ’ ul t i mo anno s ono state svolte attività riconducibili ai seguenti ambiti: monitoraggio dei progetti volto ad aggiornare lo stato di avanzamento scientifico e contabile; implementazione di un sistema centralizzato per la gestione informatizzata dei progetti; sperimentazione di meccanismi innovativi per la gestione del budget da parte del ricercatore. S empr e nel l ’ ar ea r et iperl ar i cer ca è i lpr oget t o“ I NQAT (Italian Network for Quality Assessment of Tumor biomarkers): coordinament oes vi l uppodel l eat t i vi t à” . Lo svolgimento del presente progetto, che ha visto coinvolti i principali gruppi laboratoristici italiani operanti s ulpr obl ema “Bi omar cat or ii nOncol ogi a” ,ha por t at o al raggiungimento di una serie di importanti ed indiscutibili risultati riassunti nelle relazioni scientifiche periodiche. Ha permesso lo sviluppo di una cultura del Controllo di Qualità (CQ) in un settore così delicato ed in rapida evoluzione come quello dei Biomarcatori Oncologici. Questo progresso è sinteticamente evincibile dalle attività del sito www.INQAT.org, e dalla attivazione di una serie di gruppi di lavoro nazionali ed interdisciplinari e s opr at t ut t o i l Wor k i ng Gr oup Naz i onal e “Cl i ni cal Appropriatness of TumourBi omar k erUt i l i z at i on” . Ha attivato una serie di CQ sul territorio nazionale realizzando periodiche riunioni a livello nazionale che hanno coinvolto di volta in volta le decine di laboratori partecipanti ai singoli programmi di CQ; le varie UUOO collaboranti al progetto hanno realizzato procedure operative e prodotto periodici booklets sui risultati dei vari Programmi di CQ. PROTOCOLLI OPERATIVI CONTROLLO QUALITÀ rapporto-analisi data base determinazione Biomarcatore BCL-2 16-6-2003 rapporto-analisi databas e det er mi naz i one gr adi ng” 06. 03. 2000/ ’ 01. 07. 2004 rapporto-analisi database determinazione her-2/ neu” 25.09.2002 rapporto-anal i s i dat abas eVEGFci r col ant e” -01.07.2004 rapporto-anal i s i dat abas econt ami t ot i ca” -01.07.2004 Ha infine pubblicato una serie di pubblicazioni scientifiche che hanno sicuramente portato al l ’ at t enz i onei nt er naz i onal el os f or z o che nels et t or e del CQ per i Biomarcatori Tumorali, in Italia si è prodotto negli ultimi anni. I risultati raggiunti da questo progetto, anche in collaborazione con at t i vi t às i mi l is vol t e nel l ’ ambi t o del progetto CNR-MIUR, hanno permesso di acquisire il knowhow neces s ar i o e l ’ or gani z z az i one ges t i onal e indispensabile per la conduzione di programmi di CQ in Italia. Le attività di CQ per prestazioni laboratoristiche “r out i nar i e”s ono or a pr es ent ie hanno per s oi lcar at t er e di esperienza preliminare che aveva accompagnato precedenti esperienze in tal senso. S is ono i nol t r es vi l uppat es i n dal l ’ i ni z i os i ner gi e con al t r e realtà europee sicuramente propedeutiche per lo sviluppo di CQ in ambito EU. I risultati raggiunti da questo progetto, anche in collaborazione con attività simili s vol t e nel l ’ ambi t o del pr oget t o CNR-MIUR e più in generale su tutto il territorio nazionale, hanno permesso di acquisire il know how necessar i oel ’ or gani z z az i one gestionale indispensabile per la conduzione di programmi di CQ in Italia. Le attività di CQ per pr es t az i onil abor at or i s t i che “r out i nar i e”s ono or a pr es ent i e hanno perso il carattere di esperienza preliminare che aveva accompagnato precedenti esperienze in tal senso. S is ono i nol t r es vi l uppat es i n dal l ’ i ni z i os i ner gi e con al t r e realtà europee sicuramente propedeutiche per lo sviluppo di CQ in ambito EU. Ancora in tema di relazioni esterne di collegamento per l ar i cer caèi lpr oget t o“Banca virtuale di tessuti tumorali: al l es t i ment o e cr eaz i one diun net wor k” , vol t o al l a realizzazione di una banca dati di tessuti tumorali. Le attività di detto progetto nel corso del 2004 hanno avuto importanti sviluppi sia in termini di allestimento di una banca i nt er di par t i ment al ei nt er na al l ’ I s t i t ut o,s i ai n termini di coordinamento e progettazione di banche di valenza internazionale. Per quanto riguarda la realizzazione di una banca i nt er di par t i ment al edel l ’ I s t i t ut os ièdat ovi t a ad unGOI P che inizialmente coinvolge i rappresentanti dei tre laboratori, di oncologia sperimentale di istocitopatologia e di patologia clinica. Alla survey delle facilities 169 LINEA 6 at t ual ment e ut i l i z z at e ha f at t o s egui t o l ’ i deaz i one e progettazione di un prototipo di software di gestione. Sono in corso contatti con la ditta Angelantoni per lo sviluppo di procedure operative e standard tecnologici basilari per la organizzazione definitiva di detta banca, che si avvarrà oltre di un coordinatore di un CTS e di un CTpr opr i o.Al l ’ i nt er no di detta attività importante quali quantitativamente è risultato il ruolo svolto dalla banca perl ’ or gani z z az i one e ges t i one del l a par t eci paz i one del nostro Istituto al progetto proteomico Italia-USA. In detto progetto sono stati arruolati in meno di un semestre oltre 500 casi eleggibili ad analisi proteomica da effettuare negli Stati Uniti. Per quanto riguarda gli aspetti internazionali nel 2004 dopo alcune riunioni di coordinamento nazionali tra i rappresentanti dei sette IRCCS oncologici italiani, è stato messo a punto un progetto finalizzato che, coordinato dal l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co dibar i ,è s t at of i nanz i at o come ricerca finalizzata dal MS 2005. Detto progetto mira essenzialmente a creare database e POS comuni fra le banche oncologiche attualmente attive in Italia. Con r i f er i ment o al l ’ ar ea ges t i onal e i nt er na, i l pr i mo pr oget t oi nt i t ol at o “L a qual i t àel a cer t i f i caz i one nei pr ogr ammidir i cer ca” , mi r a a val ut ar e is i s t emidi certificazione della qualità a livello internazionale al fine di selezionare la metodologia maggiormente rispondente per la certificazione della gestione dei pr oget t idir i cer ca.Nelcor s o del l ’ ul t i mo anno è s t at a s vol t a un’ anal i s i compar at i va del l e met odol ogi e di certificazione per la qualità. Particolare attenzione è stata data alle metodologie proposte da JCAHO, EFQM e ISO. Con riferimento alle collaborazioni internazionali, l ’ I s t i t ut o ha par t eci pat o al l a cer t i f i caz i one diqual i t à pr omos s a dal l ’ OECI ,ponendo i n es s er e una r i l evaz i one che ha coi nvol t ol ’ I s t i t ut o nels uo compl es s o.I risultati della certificazione verranno valutati contestualmente a quelli degli altri Istituti Italiani ed Europei. Ancor a nelcampo del l a qual i t à èi lpr oget t o“ Mes s aa punto di un protocollo per la certificazione e/o l ’ accr edi t ament o di s t r ut t ur e l aboratoristiche s per i ment al i ” . Dopo la survey nazionale eseguita nel 2003 sullo stato di avanzamento e sulle problematiche relative alla certificazione ed accreditamento di strutture laboratoristiche sperimentali (vedi relazioni precedente anno) nel corso degli ultimi 12 mesi si è dato corso al l ’ i mpos t az i one del pr oces s o di cer t i f i caz i one del laboratorio di oncologia sperimentale clinica, che per quanto a tematiche scientifiche e gestionali costituisce sicuramente un riferimento anche per gli altri laboratori naz i onal i . Dopo l ’ i ndi vi duaz i one degl i obi et t i vi da raggiungere sia con processi di certificazione nazionali ed internazionali è stata individuata e cooptata un’ agenz i a dicons ul enz a dicompr ovat a es per i enz aa l i vel l onaz i onal eedi nt er naz i onal enel l ’ ar eadella sanità e più specifico di strutture sperimentali quale la Total Quality Management. È stato definito il GANTT del progetto e sono stati realizzati i primi incontri formativi per la identificazione dei flessi e delle procedure operative da certificare. Nel l as t es s a ar ea i lpr oget t o“ I mpl ement az i one del l a qual i t à del l ’ as s i s t enz a neil abor at or idianal i s idegl ii s t i t ut i oncol ogi ci ” .Ès t at a ad oggir edat t al a document az i one di sistema (Manuale della Qualità. Procedure, Istruzioni Operative, Modulistica di registrazione) ed è al momento in fase di attuazione quanto programmato. È in fase di pianificazione una serie di attività formative inerenti la Qualità e di Verifiche Ispettive interne allo scopo di valutare il livello di conseguimento della conformità delle attività di Gestione della qualità alla norma ISO di riferimento. Al tempo stesso sono stati avviati contatti con Enti di certificazione: DNV (Det Norske Veritas); Certiquality; CSQ (Qualità Systems certification). I contatti sono finalizzati a valutare la specificità delle esperienze degli enti di certificazione ed insieme l ’ i mpegnodis pes aneces s ar i operi lper f ez i onament odel sistema di gestione della qualità. S empr e nel l ’ ar ea ges t i onal e i l pr oget t o “ I ndagi ne conoscitiva delle problematiche incontrate dai r i cer cat or i nel l ’ es ecuz i one di un nuovo pr oget t o di r i cer ca”vol t o a ver i f i car el e di f f i col t à che ir i cer cat or i del l ’ I s t i t ut o pos s ono i ncont r ar e nel l os vol gi ment o del l e loro attività, legate al tempo e ai mezzi a disposizione, al l ’ i ndi vi duaz i onedicr i t er idipr i or i t ànel l ’ es ecuz i onedel l e attività di tipo assistenziale e di ricerca. Nel corso del 2004 ès t at a ef f et t uat a un’ anal i s ivol t a ad i ndi vi duar epos s i bi l i raggruppamenti omogenei al fine di rendere statisticamente significativa la lettura dei dati. Sono stati selezionati gruppi di personale associando ai profili professionali (dipendenti, collaborazione professionale, borsa di studio) le attività svolte (cura, ricerca, formazione), differenziando le aree (sanitaria, amministrativa) e gli ambiti della ricerca (corrente, finalizzata, sperimentazione clinica). La scelta di definire gr uppiomogeneiè nat a anchei nr el az i one al l ’ es i genz a di rendere anonimi i questionari. Sulla base dei gruppi risultanti è stata avviata la definizione dei questionari che saranno somministrati ed analizzati nel corso del 2005. Collegata al tema della qualità è anche il progetto “Det er mi nant is oci o-economici della disuguaglianza in oncologia: valutazione e contenimento del ritardo diagnostico terapeutico per il cancro della mammella nels ud I t al i a” .L e at t i vi t às vol t e nelcor s o del2004s ono relative a: analisi retrospettiva con questionario precodificato delle cartele cliniche di 486 pazienti ricoverate per cancro della mammella presso la U.O. di Senologia del nostro Istituto; arruolamento di 220 pazienti ricoverate ed operate pr es s ol ’ U. O.dis enol ogi a del l ’ I s t i t ut o,a cuiè s t at a condot t a un’ i nt er vi s t a s eguendo i l ques t i onar i o precedentemente validato. I l pr oget t o “L i br ar y cons ul t i ng: r eal i z z az i one del l a biblioteca cartacea on-line per il miglioramento continuo del l ’ er ogaz i one del s er vi z i o al l ’ ut enz a” ,i nt er ament e dedi cat o al l os vi l uppo del l a bi bl i ot eca del l ’ I s t i t ut o.Nel cor s o del l ’ anno 2004 s ono s t at e s vol t e at t i vi t à riconducibili ai seguenti ambiti: rinnovo abbonamenti periodici scientifici nazionali e internazionali versione print e print+on-line; acquisti di nuovi periodici versione print e print+on-line; acquisti di monografie; scambio interbibliotecario gratuito con altre biblioteche, ovvero IRCCS, università e/o enti pubblici (progetto Bibliosan); servizio di reference più adeguato e specializzato alle s i ngol er i chi es t edel l ’ ut enz a; ricerche bibliografiche su banche dati gratuite specializzate, come ad esempio PubMed in ambito biomedico, GioFil in ambito sanitario-farmaceutico e Duralex in ambito amministrativo; sistemazione adeguata del pregresso e collocazione delle annate più recenti in un ambiente predisposto per il deposito del materiale posseduto e per eventuali corsi e riunioni; 170 LINEA 6 sviluppo del progetto azalea per l ’ i nf or maz i one oncologica a parenti e pazienti effettuata da oncologi e ps i col ogi t r ami t el abi bl i ot ecadel l ’ I s t i t ut o. Le tematiche inerenti la qualità, il sostegno per la ricerca, la programmazione ed il monitoraggio dei progetti, conduce al controllo di gestione, che viene s peci f i cament e af f r ont at o dalpr oget t o“ I lcont r ol l o di ges t i one appl i cat o al l ’ ar ea del l a r i cer ca s ci ent i f i ca: messa a punto di una procedura operativa s per i ment al e” .L ar eal i z z az i one delcont r ol l o diges t i one implica la definizione di una struttura contabile per l ’ audi t i ng del l ar i cer ca.T al et emat i ca è af f r ont at a dal pr oget t o “Appl i caz i one di pr i nci pi di cont abi l i t à economica e ipotesi di financial auditing della ricerca s ci ent i f i ca” .T al e at t i vi t à di r i cer ca è s t r et t ament e collegata al progetto di ricerca finalizzata approvato dal Mi ni s t er o del l a S al ut e, i n cuiL ’ I RCCS Oncol ogi co è capof i l a.L e at t i vi t às vol t e nelcor s o del l ’ anno 2004s ono riconducibili ai seguenti ambiti: analisi delle procedure di contabilità analitica diffuse presso gli IRCCS pubblici e privati; definizione del piano aziendale dei centri di costo e di responsabilità per la ricerca; adozione di un sistema di contabilità analitica integrato con il sistema della contabilità generale; adozione di procedure informatiche per il linkage dei dati. Sono in corso di definizione iniziative di formazione rivolte al personale di ricerca per la sperimentazione dei flussi informativi rilevati dal sistema contabile e per la definizione di indicatori per la governance della ricerca. I lt ema del l ’ anal i s ideicos t idel l ar i cer ca è r i pr es o dal pr oget t o “Anal i s ideicos t idiconduz i one del l ar i cer ca cl i ni ca” che s i pone di ver i f i car e, t r ami t e l a predisposizione di form e con specifiche rilevazioni, i costi di conduzione delle attività clinico sperimentali. Nel corso del l ’ es er ci z i ot r as cor s os onos t at es vol t eat t i vi t àvol t ea: identificare gli episodi di cura per la vaccinazione con cellule dendritiche; identificazione e misura delle attività e delle risorse effettivamente impiegate per la vaccinazione. Le attività svolte hanno permesso di sviluppare una metodologia di rilevazione dei costi che si basa sul consumo effettivo di risorse. È in corso di definizione la tariffa standard per la vaccinazione con cellule dendritiche. Tale metodica, infatti, non prevede una tariffazione secondo il criterio del costo standard prospettico del tipo DRG. La metodologia di rilevazione e di analisi dei costi individuata sarà oggetto di attività f or mat i venel cor s odel l ’ anno2005. A completamento della linea di ricerca il progetto “Anal i s is t at i s t i ca del l ’ at t i vi t à di r i cer ca s ci ent i f i ca condot t anel l ’ I s t i t ut ooncol ogi codiBar inelper i odo19932003”i nt ender ender edi s poni bi l el ei nf or maz i onir el at i ve al l a pr oduz i one s ci ent i f i ca del l ’ I s t i t ut o,con l ’ i nt ento di costituire un learning database delle esperienze maturate e dei risultati raggiunti. Nel primo anno di attività del progetto è stata avviata la raccolta degli articoli e degli abstract con il supporto del l a bi bl i ot eca del l ’ I s t i t ut o.Èi nf as e dipr edisposizione il modello di database relazionale per la costituzione della base di dati per la ricerca. Programma 2005 P rincipale obiettivo di questa linea di ricerca è quello di applicare il metodo scientifico per la sperimentazione di indicatori innovativi di natura biologica ed amministrativo contabile per la gestione della ricerca e della cura nel rispetto dei principi di efficacia e di efficienza della gestione. La sperimentazione di nuovi outcome costituisce un’ es i genz a non di f f er i bi l e s peci e s e s i considera il costante ridimensionamento dei fondi destinati alla ricerca ed alla cura ed in controparte la molteplicità degli usi alternativi possibili. Tale impostazione viene confermata sia dalle recenti indicazioni fornite dal D.lgs 288/03, in materia di riordino degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, sia dalle indicazioni di cui al DPCM 28/11/2001 in materia di Livelli Essenziali di Assistenza. L ’ es pl or az i onedinuoviout comer i s pondeal l ’ es i genz a di migliorare il sistema di indicatori per la governance delle attività di ricerca e di cura: la mera indicazione di attività, infatti, non fornisce indicazioni circa i risultati t angi bi l i cons egui t i . Di cons eguenz a l ’ es i genz a di sperimentare nuove misure in grado di orientare le attività di ricerca e cura secondo indicatori di risultato, considerando gli stessi nella loro accezione più ampia di outcome. La principale criticità connessa con il razionale della linea n. 6 è proprio nella definizione di indicatori che guidano il personale verso il raggiungimento di risultati che, proprio in quanto attinenti la ricerca, rientrano fra quelle funzioni difficilmente prevedibili e programmabili. I risultati attesi presentano una forte connotazione traslazionale, infatti, la definizione di sistemi di misurazione e dei relativi indicatori si dimostra immediatamente appl i cabi l eaif i nidel l ’ i nnovaz i onedels i s t emadigover no della gestione, sia con riferimento agli ambiti più strettamente clinici e di ricerca, sia con riferimento alle procedure amministrativo contabili. I progetti inseriti in questa linea sono articolati in due gr andiar ee:l a pr i ma,denomi nat a “Out comes del l a r i cer ca” ,compr endeipr oget t i1-15 e riguarda gli aspetti dir el az i onef r al ’ I s t i t ut oel ’ ambi ent er egi onal e,naz i onal e ed internazionale di riferimento. In questa area rientrano la creazione e la partecipazione a reti per la ricerca, l ’ i mpl ement az i onedir el az i onis i ner gi chevol t eaf aci l i t ar e il trasferimento dei risultati dalla ricerca alla clinica, la definizione di meccanismi bidirezionali per il dialogo fra ricerca e cura. La seconda area, denominata “Pr ocedur e ammi ni s t r at i vo-cont abi l i del l a r i cer ca” , comprende i progetti 16-19 e riguarda aspetti interni del l a ges t i one;i nques t ’ ar ea r i ent r ano pr oget t idianal i s i e sviluppo organizzativo per la gestione della ricerca, certificazione della qualità, sistemi contabili e implementazione del controllo di gestione per la governance degli outcome della ricerca, sistemi per la ges t i one del l ’ i nf or maz i one, s i s t emi i nnovat i vi per l a gestione della biblioteca, analisi degli indicatori per la valutazione dei risultati della ricerca. S cendendo neldet t agl i o,i lpr og. 1,i nt i t ol at o:“ I mpi ant o traslazionale per la ricerca: fund raising, scouting e consulenza per lo sviluppo di progetti di ricerca, f i nal i z z at a alt r as f er i ment ot ecnol ogi co” ,i nl i nea con gl i indirizzi strategici del Ministero della Salute, mira a sperimentare il nuovo impianto traslazionale per la ricerca delineato dal D.lgs. 288/03. Il progetto, di duratatriennale, prevede la realizzazione di attività che pr evedono i nnanz it ut t ol ’ anal i s idies per i enz es i mi l ar ia 171 LINEA 6 livello nazionale ed internazionale nonché del contesto normativo e regolamentare;. Sulla base dei risultati così evidenziati è possibile poi procedere alla definizione del percorso bidirezionale per il collegamento della ricerca secondo una logica traslazionale di collegamento al contesto di riferimento; alla definizione delle funzioni, degl is t r ument ie degl iambi t ioper at i videl l ’ uni t à di supporto per la ricerca; alla sperimentazione delle attività di supporto e valutazione dei risultati ed, infine, al l ’ as s es s mentdel l ’ i ni z i at i vaedi f f us i onedei r i s ul t at i . Collegato alla sperimentazione di nuovi outcome è il pr og. 2, “Det er mi nant i s oci o-economici della disuguaglianza in oncologia: valutazione e contenimento del ritardo diagnostico terapeutico per il cancr o del l a mammel l a nels ud I t al i a” che mi r a a definire le possibili cause di variabilità degli outcome di cura correlate con lo stato sociale, economico e culturale della popolazione in cura, standardizzando l ’ ef f et t o var i abi l i t à del compor t ament o cl i ni co. L a programmazione delle attività prevede che preliminarmente venga eseguita un'analisi retrospettiva sulle cartelle cliniche per valutare lo stadio delle pazienti ricoverate per cancro della mammella negli ultimi tre anni. Il progetto utilizzerà la metodologia degli studi di coorte su pazienti con tumori incidenti istologicamente confermati,ricoverati ed operati in un anno. A tali pazienti verrà condotta una intervista con un questionario in cui saranno riportati i dati clinici per effettuare una precisa stadiazione e le informazioni mirate ad evidenziare lo stato socio-economico e culturale del paziente. Il ritardo diagnostico sarà suddiviso in tre categorie:tempo intercorso tra l'insorgenza del primo sintomo e primo consulto medico (patient delay); tempo tra primo consulto e ricovero in ospedale (medical delay); tempo tra primo sintomo e intervento chirurgico (total delay). Il ritardo nella diagnosi sarà valutato categorizzando il periodo in quattro i nt er val l idit empo.L ’ anal i s if i nal e deidat is ar às egui t a mediante regressione logistica multipla stratificata per centro partecipante. I pazienti saranno seguiti nel corso dell'anno successivo al ricovero per valutare tempo e tipo di ulteriori trattamenti e ricadute. Interessante il percorso programmato per la realizzazione delpr og. 3 “ABC delper cor s o dicur ai n oncol ogi a. F or maz i one per paz i ent ie f ami l i ar i ” che pr ende i n considerazione le problematiche di comunicazione e di asimmetria informativa che si manifestano nel percorso di cura in oncologia. Confermando la crescente rilevanza della comunicazione, il progetto mira a sperimentare metodiche innovative volte a rinnovare i meccanismi di informazione e ad integrare il continuum del l ’ as s i s t enz a che, s peci e per ipaz i ent ioncol ogi ci , t r aval i cai ls i ngol oepi s odi odicur a,coi nvol gendol ’ i nt er a esistenza del paziente e dei familiari. Col l egat o al l at emat i ca del l ’ i nf or maz i one alpaz i ent e comemoment ot opi codicol l egament of r al ’ os pedale e i fruitori delle cure che esso eroga è anche il prog.4 “Pr ogr amma dii nf or maz i one perpaz i ent ioncol ogi ci ” che mira a rendere disponibili strumenti informativi circa le patologie oncologiche per i pazienti in corso di ricovero. Il progetto è nato sul l ’ onda del l a partecipazione dell'Istituto al Progetto Azalea, patrocinato dal Ministero della Salute, che ha offerto l ’ occas i one per s of f er mar s is ul l ’ i mpor t anz a di pot er predisporre un apposito spazio a pazienti, familiari e cittadini ovvero alla comunità non scientifica al quale rivolgersi per ottenere una informazione di qualità accessibile e comprensibile da tutti. S empr enel l ’ ambi t odels et t or edir i cer cachei ndi vi dual a Bi bl i ot eca del l ’ I s t i t ut o come punt o di r accor do f r a ricercatori e fruitori in genere e Direzione Scientifica è il pr og. 5 “L i br ar ycons ul t i ng:r eal i z z az i one del l a bi bl i ot eca cartacea on-line per il miglioramento continuo del l ’ er ogaz i one del s er vi z i o al l ’ ut enz a” ,i nt er ament e dedi cat oal l as vi l uppodel l abi bl i ot ecadel l ’ I s t i t ut o. A complet ament o diques t ’ ar ea dir i cer ca è i lpr og 6 “Ri el abor az i one del l a pagi na web del l a bi bl i ot eca del l ’ I s t i t ut o. Al l es t i ment o di una s al a cons ul t az i one mul t i medi al e”ches ipr oponei nmodos t r ument al eperi l mi gl i or ament odel l af r ui bi l i t àdel l ’ i nf or maz i onedisponibile pr es s o l a bi bl i ot eca del l ’ I s t i t ut o con r i f er i ment o s i a al l ’ ut enz ai nt er na,s i aal l ’ ut enz aes t er na. Di natura clinica, epidemiologica e gestionale è il prog. 7 “Val ut az i one del l e di nami che at t i t udi nal ie ps i col ogi che dei soggetti sottoposti a consulenza oncogenetica e studio del fenotipo dei casi familiari ed ereditari di car ci noma mammar i o” che ha come f i nal i t à l a valutazione di una serie di test ontogenetici al fine di specificare i fattori di rischio associati con le patologie tumorali femminili e con particolare riferimento alla mammella. In ottica traslazionale, lo studio considera sia gli aspetti clinico laboratoristici associati con il tumore della mammella, sia gli aspetti economici per la valutazione costo beneficio associato in relazione a forme di prevenzione primaria e secondaria. La sperimentazione di nuovi outcome richiede, insieme ad una misura dello stato dei parametri selezionati in corrispondenza degli episodi di cura, una seconda rilevazione a distanza di tempo al fine di verificare i risultati raggiunti. Gli esiti, infatti, possono variare anche sensibilmente se si considera il fluire del tempo. In ques t ’ ot t i ca s ii ns er i s cono ipr oget t i“Val ut az i one del l e caratteristiche oncologiche nelle ricostruzioni mammarie effettuate negli anni 2001-2002 e 2003 nel nostro istituto medi ant er evi s i one cl i ni ca ed ecogr af i a”e“Val ut az i one clinico-strumentale delle caratteristiche morfologiche ed es t et i che del l a mammel l ar i cos t r ui t a con pr ot es i ” .L a sperimentazione mira ad individuare parametri di riferimento sulla base dei quali orientare le attività clinico gestionali collegate con la ricostruzione della mammella. Lo studio considera insieme ad aspetti di natura clinica, epidemiologica e gestionale, anche elementi di valutazione economica in considerazione della prossima adozione della versione 19 della ICD9 –CM, che vede un affinamento dei sistemi di codifica ed una modifica nel s i s t emadi cl as s i f i caz i onedel l ’ at t i vi t àdi cur a. I lt ema del l a qual i t àèf or t ement es ent i t o nel l ’ I s t i t ut o Oncologico di Bari, per cui i prog. 10-15 affrontano tutti argomenti legati a quello che ormai deve essere considerato un criterio ispiratore di qualsiasi attività umana, in particolare quella clinica e laboratoristica. S ir i pr opone,qui ndii lpr og. 10“ I NQAT( I t al i anNetwork for Quality Assessment of Tumor biomarkers): coordinamento e s vi l uppo del l e at t i vi t à” , che gi à ha cons egui t o i mpor t ant ie r i conos ci ut ir i s ul t at inel l ’ anno pr ecedent ee si propone ora, per il 2005 di rendere il sito web www.inqat.org ancora più dinamico e comprensivo di tutte quelle prestazioni che possano renderlo strumento, oltre che comunicativo, soprattutto operativo. Inoltre, si incrementerà la sua visibilità, anche a livello internazionale e se ne otterrà l'accreditamento. Si stimoleranno forti collegamenti con il portale E-Oncology del ministero della Salute, creando appositi forum di discussione. Si cercherà di stabilire forti legami con le Società Scientifiche nazionali, oltre che internazionali, compresa la FONCAM, il CNR ecc, attraverso la creazione di gruppi di discussione ad hoc. Si procederà 172 LINEA 6 alla realizzazione di singoli programmi di CQ, mirando alla messa a punto di protocolli di IQA ed EQA. A s egui r e i l pr og. 11 “Cont r ol l o di qual i t à per vi a telematica in istocitopatologia cervicovaginal e” ,nat o seguendo le orme tracciate dal progetto Teseo, approvato da Alleanza Contro il Cancro che si propone, nel l ’ ot t i co del l os vi l uppo e del l a maggi or e di f f us i one della Telepatologia, quale evoluzione naturale della diagnostica istocitopatologica, di esaminare 50 casi proposti e digitalizzati presso i Centri del TESEO. La finalità ultima di tale azione è il successivo invio telematico dei casi esaminati al server centrale localizzato presso il CBIM di Pavia e, di conseguenza, la visualizzazione in rete a fini diagnostici e di discussione fra esperti del settore. Il tema delle relazioni esterne di collegamento per la r i cer ca è al l a bas e delpr og. 12“Banca vi r t ual edit es s ut i t umor al i :al l es t i ment o e cr eaz i one diun net wor k” ,vol t o alla realizzazione di una banca dati di tessuti tumorali. Ri pr opos t o anche ques t ’ anno,dopo l a br i l l ants er i e di risultati già conseguiti, il progetto si propone la progettazione, implementazione e diffusione di una struttura informatica per la conservazione, elaborazione e condivisione dati; la realizzazione di apposito software con database locali, network interconnetion, differenti livelli di accesso multiclient; lo lo sviluppo di appositi POS per la manipolazione e crioconservazione di materiali biologici e la realizzazione di un prototipo di un sistema di bio-repositories in collaborazione con una ditta esterna specializzata per un sistema automatizzato di stoccaggio e gestione della Banca Tessuti. Sempre nella stessa area un nuovo prog.13 volto alla “El abor az i one del l e L i nee Guida in Ginecologia Oncol ogi ca” .T al es t r ument or appr es ent a un punt o di riferimento imprescindibile ai fini della definizione di studi perl ’ anal i s idel l a var i abi l i t à cl i ni ca e dicons eguenz a degli outcome. Ancor a nelcampo del l a qual i t à èi lpr og. 15 “ Mes sa a punto di un protocollo per la certificazione e/o l ’ accr edi t ament o di s t r ut t ur e l abor at or i s t i che s per i ment al i ” ,r i pr opos t operi l 2005conunpr ogr ammadi attività che prevede la definizione a livello nazionale, regionale, internazionale della problematica del sistema qualità in sanità e, in particolare, delle prestazioni sperimentali in campo oncologico; la ricerca sistematica, valutazione critica e sintesi del materiale disponibile evidenziato; la formulazione di ipotesi di modello con identificazione di zone di dubbio; la revisione esterna; la programmazione di aggiornamenti per la diffusione e l'mplementazione della pratica nel modello. A compl et ament o del l a Macr o Ar ea “Out comesdel l a r i cer ca”e per f et t ament ei nl i nea con ipr oget t iche l o precedono è i lpr og.15“ I mpl ement az i one del l a qual i t à del l ’ as s i s t enz a nei l abor at or i di anal i s i degl ii s t i t ut i oncol ogi ci ” che, s ul l a bas e del l ’ or amai cons ol i dat a es per i enz adelL abor at or i oAnal i s idel l ’ I s t i t ut oOncol ogi co di Bari, mira a far diventare il concetto di“ qual i t à”par t e integrante del tessuto connettivo su cui si costruisce la vita quotidiana del lavoro. La seconda Macro Area “Pr ocedur e ammi ni s t r at i vo-contabili della ricerca, si compone di 4 progetti (16-19) .I npar t i col ar e,i lpr og. 16“ I l controllo di gestione applicato all'area della ricerca scientifica: messa a punto di una procedura operativa sperimentale ed applicazione di principi di contabilità economi ca” ,pr endendo a s i s t ema l et emat i che del l a qualità, del sostegno per la ricerca, la programmazione ed il monitoraggio dei progetti si propone l ’ i mpl ement az i one delcont r ol l o diges t i one medi ant e l ’ anal i s idel l as t r ut t ur ai nf or mat i va dibas eperi lcont r ol l o di gestione; la definizione dei punti critici ed articolazione del calendario annuale per la programmazione ed il controllo; il collegamento della programmazione operativa con le linee strategiche per lo sviluppo aziendale; la definizione del piano aziendale dei controlli e della reportistica strutturata; la sperimentazione di un sistema multidimensionale di indicatori del tipo balanced s cor ecar d.Nel l as t es s aar eai l pr og. 17“Conduz i onedel l e r i cer ca s ci ent i f i ca nel l ’ I RCCS Oncol ogi co di Bar i : individuazione punti critici e messa a punto di interventi mi gl i or at i vi ” , vol t o ad es ami nar e l e cr i t i ci t à che i r i cer cat or i del l ’ I s t i t ut o pos s ono i ncont r ar e nel l o svolgimento delle loro attività, legate al tempo e ai mezzi a di s pos i z i one, al l ’ i ndi vi duaz i one di cr i t er i di pr i or i t à nel l ’ es ecuz i one del l e at t i vi t à dit i po as s i s t enz i al e e di ricerca. Infatti, dare adeguata soluzione a tali pr obl emat i che è s enz ’ al t r o dibas i l ar ei mpor t anz a per pot er pr edi s por r e i nt er vent i cor r et t i vi nel l ’ ot t i ca del miglioramento continuo. La programmazione dello studio prevede la predisposizione di questionari da sottoporre al l ’ at t enz ione dei ricercatori per la rilevazione di esigenze, pareri, aspetti di particolare rilevanza da s ot t ol i near eecos ìvi a;l ’el abor az i onedit al idat ialf i nedi evi denz i ar e punt idif or z a e punt idebol idel l ’ at t ual e conduz i one del l ar i cer ca;l ’ es ame cr i t i co da parte della Di r ez i oneS ci ent i f i ca deir i s ul t at inel l ’ i ndagi neconos ci t i va con messa a punto di strumenti appositi di divulgazione delle informazioni necessarie al superamento delle problematiche nonché di rettifica delle procedure in atto al fine di soddisfare le esigenze riscontrate ed, infine, la messa a punto di appositi interventi formativi sia per il personale sanitario che per quello amministrativo finalizzati a realizzare. Il tema del miglioramento continuo e del perseguimento della qualità è al l a bas e delpr og. 18“Cer t i f i caz i one dei programmi di ricerca e del sistema di gestione nella Direzione Scientifica secondo standard i nt er naz i onal ment er i conos ci ut i ” .Es s o mi r a a val or i z z ar e l ’ es per i enz a mat ur at a nelcampo del l a ges t i one dei progetti di ricerca e nella direzione scientifica, promuovendo la certificazione del sistema di gestione secondo standard internazionalmente riconosciuti. Il pr oget t o cos t i t ui s ce un’ oppor t uni t à s i gni f i cat i va con applicazioni traslazionali trasferibili nei confronti degli altri IRCCS a livello nazionale. I nf i ne, i l pr og. 19 “Ar chi t et t ur a i nf or mat i va: f l us s i informativi, banche dati e linkage per il supporto delle at t i vi t à di r i cer ca” , pr ende i n cons i der az i one l e tecnologia ICT, considerando il ruolo abilitante delle stesse con riferimento al percorso di cura del paziente oncologico. Il progetto si collega alle attività previste in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia per la realizzazione di un architettura informativa di collegamento fra ospedale e territorio nella cura delle patologie oncologiche senologiche e ginecologiche. 173 LINEA 6 1. Impianto traslazionale per la ricerca: fund raising, scouting e consulenza per lo sviluppo di progetti di ricerca finalizzata al trasferimento tecnologico Responsabile Lerario Antonio Mario Ricercatori Associati Lanetti A, Volpe S, Giuliani D Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Fund raising, scouting, trasferimento tecnologico, consulenza organizzativa per la ricerca Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione I risultati della ricerca scientifica, molto spesso, corrono il rischio di trovare una applicazione limitatamente al contesto della pubblicazione, in quanto la professionalità precipua del ricercatore non sempre si coniuga con le compet enz e neces s ar i e per l a t r as f or maz i one delpr odot t o del l a r i cer ca i n un pr odot t o per l a “cl i ni ca” . L ’ appl i caz i onedeir i s ul t at idel l ar i cer caal l acl i ni car i chi ede,i nf at t i ,unpas s aggi oi nt er medi onelqual es ono richieste professionalità ben definite, non sempre presenti nel panorama regionale o nazionale. Obiettivo del progetto è quello di sperimentare la realizzazione di unità operativa di supporto per la ricerca le cui attività principali consistono in: scouting di nuovi prodotti e di nuove forme di applicazione per la ricerca; trasferimento tecnologico (supporto per la brevettazione, valutazione opportunità di spin-off, business plan, ricerca di partner); ricerca di nuove fonti di finanziamento; studio delle forme per una migliore valorizzazione della ricerca in linea con il D.lgs 288/03. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 2. La realizzazione del progetto si basa essenzialmente su attività riconducibili ai seguenti ambiti: analisi di esperienze similari a livello nazionale ed internazionale; analisi del contesto normativo e regolamentare; definizione del percorso bidirezionale per il collegamento della ricerca secondo una logica traslazionale di collegamento al contesto di riferimento; analisi della produttività scientifica e valutazione delle possibilità applicative; def i ni z i onedel l ef unz i oni ,degl i s t r ument i edegl i ambi t i oper at i vi del l ’ uni t àdi s uppor t operl ar i cer ca; realizzazione impianto organizzativo e sperimentazione; sperimentazione delle attività di supporto e valutazione dei risultati; as s es s mentdel l ’ i ni z i at i vaedi f f us i onedei r i s ul t at i . Determinanti socio-economici della disuguaglianza in oncologia: Valutazione e contenimento del ritardo diagnostico-terapeutico per il cancro della mammella nel sud Italia. Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti L.I.L.T.Bari, Ist.Pascale, Napoli Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Il ritardo diagnostico è la risultante di una serie di fenomeni legati alle caratteristiche del paziente,del tumore,dei medici e del sistema sanitario nel complesso. Uno studio ha evidenziato uno stadio più avanzato alla diagnosi associato a fattori socio-demografici ed alla residenza in zone rurali dell'Italia meridionale. Dai dati disponibili il ritardo diagnostico appare essere un fenomeno strettamente correlato all'efficienza del sistema sanitario,difatti esso risulta più evidente nelle popolazioni definite "medically underserved".Inoltre i dati dei Registri Tumori hanno evidenziato come in Italia vi siano delle forti disuguaglianze territoriali,come sopravvivenza inferiori di circa il 10% per alcuni tumori al sud rispetto al nord.Si riscontra,pertanto,un'asimmetria informativa che risulta maggiore nelle fasce sociali meno abbienti e socialmente disagiate e che,col progredire delle conoscenze mediche e con l'uso sempre più sofisticato di tecniche e mezzi d'informazione,tende ad aumentare. Si è visto inoltre che il ritardo è accentuato da fenomeni legati alla cultura della popolazione,il che porta a sottovalutare o a misconoscere i primi sintomi d'insorgenza delle neoplasie. 174 LINEA 6 Il progetto si propone di valutare i meccanismi che generano il ritardo diagnostico-terapeutico nel sud Italia,proponendo soluzioni per migliorare la sopravvivenza e razionalizzare il percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con tumore della mammella. Si valuterà l'entità del ritardo diagnostico dovuto a fenomeni socio-economici e culturali,l'esistenza di ritardi dovuti al mancato aggiornamento dei medici generici e specialisti,la relazione del ritardo in rapporto all'efficienza delle strutture sanitarie e all'offerta di servizi con particolare riferimento all'articolazione delle liste di attesa. Si valuterà la praticabilità di terapie aggiornate e la quota di malati che preferisce migrare. Il progetto favorirà,così,il miglioramento dell'efficienza del Sistema Sanitario nel meridione in quanto i risultati, aumentando il livello delle conoscenze sia degli utenti che del personale sanitario e verificando le procedure sanitarie, potranno permettere la messa in opera di appropriati interventi correttivi delle procedure stesse. In rapporto ai risultati ottenuti, si potrà sviluppare un idoneo programma di formazione del personale sanitario mirato alla diagnosi precoce e alla qualità dell'assistenza. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 3. Preliminarmente sarà eseguita un'analisi retrospettiva sulle cartelle cliniche per valutare lo stadio delle pazienti ricoverate per cancro della mammella negli ultimi tre anni. Il progetto utilizzerà la metodologia degli studi di coorte su pazienti con tumori incidenti istologicamente confermati,ricoverati ed operati in un anno. A tali pazienti verà condotta una intervista con un questionario in cui saranno riportati i dati clinici per effettuare una precisa stadiazione e le informazioni mirate ad evidenziare lo stato socio-economico e culturale del paziente. Il ritardo diagnostico sarà suddiviso in tre categorie:tempo intercorso tra l'insorgenza del primo sintomo e primo consulto medico (patient delay); tempo tra primo consulto e ricovero in ospedale (medical delay); tempo tra primo sintomo e intervento chirurgico (total delay). Il ritardo nella diagnosi sarà valutato categorizzando il periodo in quattro intervalli di tempo. L'analisi finale dei dati sarà seguita mediante regressione logistica multipla stratificata per centro partecipante. I pazienti saranno seguiti nel corso dell'anno successivo al ricovero per valutare tempo e tipo di ulteriori trattamenti e ricadute. ABC del percorso di cura in oncologia. Formazione per pazienti e familiari Responsabile Colucci Giuseppe Ricercatori Associati Romito F, Longo M, Germano R, Bari F, Verna C Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Un informazione completa ed esauriente costituisce il prerequisito ad una relazione medico-paziente efficace; cont r i bui s ceal l ar i duz i onedeil i vel l idians i a;f avor i s cei lpr oces s odiadat t ament oal l amal at t i aat t r aver s ol ’ i mpi ego di strategie di coping più mature; promuove la partecipazione alle scelte, stimolando la compliance con gli i nt er vent i medi ci el apos s i bi l i t àperi paz i ent i di di veni r es ogget t i ‘ at t i vi ’nel l acur a.I nol t r edar ecent i s t udi r i s ul t ache la maggior parte dei pazienti desidera ricevere informazioni sulla natura e la diagnosi della malattia, sui trattamenti e i loro effetti collaterali e anche sulla prognosi. Ridurre il senso di incertezza del paziente riguardo alla malattia con informazioni chiare Favorire un maggiore apertura del paziente nel dialogo con l'equipe curante Ridurre i senso di isolamento dei pazienti promuovendo la condivisione dei vissuti F avor i r e una mi gl i or e ges t i one delper cor s o del l a mal at t i a,t r ami t el ’ appr endi ment o dimodal i t à di ver s e di adattamento T al ei ni z i at i va ha l af i nal i t à dicont r i bui r ea r ender el ’ Os pedal e unl uogo dimaggi or eaccoglienza delle esigenze dei pazienti e delle famiglia, verso un obiettivo di umanizzazione delle cure. Contribuisce a rendere i pazienti partner più competenti nella gestione della malattia e del percorso di cure. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 4. Sono previsti 13 incontri, della durata di circa 1 ora, a cadenza quindicinale, si svolgeranno in orario pomeridiano i nunas al et t adi s poni bi l eal l ' i nt er nodel l ' I s t i t ut o( p. es .l aBi bl i ot eca) .Gl ii ncont r is ar annopubbl i ci z z at imedi ant el ’ uso dil ocandi ne. S ar ài nol t r ei nvi at a una l et t er a aidi r et t or idiU. O.permet t er l ialcor r ent e del l ’ i ni z i at i va,per ché possano proporre alcuni dei medici dei loro reparti a relazionare durante gli incontri. È previsto un momento valutativo da parte dei par t eci pant ia ques t ’ es per i enz a:s ar à pr opos t o aipaz i ent ie agl iaccompagnat or iun ques t i onar i o digr adi ment o del l ’ i ni z i at i va i ns egui t o alqual es ar à pos s i bi l e,i ns egui t o,pr opor r e ad un gr uppo di pazienti più motivati e interessati, accompagnati dai loro familiari, un percorso di approfondimento, discussione e condivisione delle tematiche emerse, condotto secondo le modalità del gruppo di auto-aiuto. Programma di informazione per pazienti oncologici Responsabile De Cillis Patrizia, Montanaro Rosanna 175 LINEA 6 Ricercatori Associati Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Negli ultimi anni studi clinici controllati su pazienti con diversi tipi di tumore ed in diverse fasi di malattia hanno dimostrato che i programmi di informazione hanno effetti positivi sull'impatto emozionale causato dalla diagnosi, sui livelli di ansia e depressione, sui rapporti con le figure sanitarie e sull'aderenza del paziente alle indicazioni terapeutiche. In definitiva, forniscono un significativo contributo al miglioramento della qualità di vita. Pertanto la Direzione Scientifica, attraverso la Biblioteca, vuole facilitare l'adeguata informazione ai pazienti ed ai loro familiari supervisionando il materiale fornito ai Dipartimenti, alle Unità Operative di degenza, agli ambulatori dell'Istituto. Seguendo le linee guida redatte da Girghis e Sanson-Fisher sulla base di una revisione della letteratura e delle raccomandazioni di un "Consensus panel" di medici e malati di cancro, i compiti della bibliotecaria sono: 1) garantire al malato la riservatezza dei dati personali e tempi adeguati di comprensione ed elaborazione dell'informazione; 2) fornire informazioni circa la diagnosi e la prognosi in maniera semplice ed onesta, evitando l'uso di eufemismi; 3) mettere a disposizione del paziente e della sua famiglia un adeguato materiale informativo. La psicologa si occuperà di: 1) assicurarsi dell'avvenuta comprensione, da parte del paziente, dei contenuti dell'informazione; 2) incoraggiare il paziente ad esprimere i propri dubbi, ansie e sensazioni; 3) avere sempre e comunque un atteggiamento positivo e costruttivo. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 5. La Biblioteca dell'Istituto partecipa al Progetto Azalea, patrocinato dal Ministero della Salute, e condiviso dagli altri Istituti di Ricerca a carattere oncologico, offre la Biblioteca per i Pazienti, ovvero uno spazio riservato a malati, familiari e cittadini ovvero alla comunità non scientifica al quale rivolgersi per ottenere una informazione di qualità accessibile e comprensibile da tutti. Per ottenere un servizio adeguato alle richieste specifiche, è necessario un lavoro organizzativo di scelta del materiale da fornire, di catalogazione e soggettazione dello stesso nella banca dati Azalea e di valutazione su criteri internazionalmente riconosciuti, che necessita la collaborazione di un bibliotecario qualificato esterno all'Istituto a supporto dell'attività del Servizio. Il progetto prevede due fasi successive all'organizzazione dello stesso: la prima è di pubblicizzazione del Servizio. La seconda fase presume: a) l'implementazione del Servizio; b) una maggiore disponibilità di documentazione scientifica; c) il monitoraggio e la valutazione del Servizio reso all'utenza attraverso un'appropriata modulistica; d) rilevazione statistica dei dati forniti dall'utente mediante apposite schede; e) valutazione statistica dei dati rilevati. La I fase del progetto è stata già avviata con l'ideazione e la realizzazione di locandine affisse per pubblicizzare la Biblioteca per i Pazienti a tutti coloro che affluiscono in vari luoghi dell'Istituto: sale di attesa, ambulatori, Uffici di Prenotazioni (CUP) e Punto Informazioni, e opuscoli informativi per una maggiore spiegazione e diffusione del servizio presso ogni Dipartimento e ambulatorio dell'Ospedale. Library consulting: realizzazione della biblioteca cartacea e on-line per il miglioramento continuo nell'erogazione del servizio all'utenza Responsabile De Lena Mario Ricercatori Associati Marinaccio L, Simone D, De Cillis P Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2003 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La presenza di una biblioteca in un IRCCS riveste carattere cruciale soprattutto in considerazione del ruolo istituzionale di eccellenza che questi Istituti rivestono nel campo della ricerca biomedica. L'Istituto si è dotato, recentemente, di un software operativo specifico per la gestione della biblioteca "Sebina 4.3", versione multiutenza, che gestirà i dati relativi a tutto il materiale cartaceo (riviste, journals, monografie, letteratura grigia), con due postazioni di lavoro per gli operatori e per gli utenti. E' stato approntato un monitoraggio volto a rilevare i dati quali-quantitativi sull'utenza e sulle relative richieste. Sono obiettivi del progetto: acquisizione di abbonamenti in formato cartaceo a riviste scientifiche internazionali e nazionali e relativa attivazione delle stesse riviste in formato elettronico; acquisizione di monografie; procedure di registrazione, bollatura, catalogazione nel nuovo software operativo "Sebina 4.3" di tutto il materiale 176 LINEA 6 posseduto; messa in rete del catalogo dei periodici e monografie nella versione OPAC del programma Sebina sul sito web dell'Istituto con il link specifico; sperimentazione di indicatori finalizzati al confronto delle modalità di accesso ad una biblioteca on line rispetto a quelli relativi ad una biblioteca tradizionale con supporti di tipo cartaceo; maggiore disponibilità di documentazione scientifica attraverso la realizzazione di consorzi tra istituti, università e/o biblioteche scientifiche nazionali; realizzazione di un collegamento informatico con altre biblioteche nazionali del settore per il servizio gratuito di document delivery; miglioramento del servizio di reference, ovvero assistenza resa all'utenza; accesso a banche dati biomediche, sanitarie ed amministrative per ricerche bibliografiche sempre più aggiornate ed idonee alle esigenze dell'utenza; utilizzo del prestito bibliotecario interno; migliore predisposizione degli ambienti adibiti a sale di consultazione e a depositi del materiale posseduto. Risultati e prodotti conseguiti Sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: rinnovo abbonamenti, versione cartacea, periodici scientifici e attivazione della versione elettronica degli stessi; acquisizione di nuove riviste e monografie; nel l ’ ambi t odel l ’ ades i oneapr oget t i naz i onal i perl a condivisione razionalizzata dei periodici elettronici e di banche dati specialistiche, sono stati attivati periodi "trials" con il CILEA per la consultazione di periodici elettronici e banche dati; scambio interbibliotecario gratuito con altre biblioteche, ovvero IRCCS, università e/o enti pubblici; servizio di reference con ricerche bibliografiche su banche dati specializzate come ad esempio PubMed in ambito biomedico, GioFil in ambito sanitario-farmaceutico e Duralex in ambito amministrativo; sistemazione adeguata di ambienti sia per il deposito di materiale pregresso sia per la collocazione delle annate più recenti. Attività previste Realizzazione di schede informative sulle caratteristiche dell'utenza e sue richieste. Adesione a progetti nazionali per una condivisione razionalizzata di periodici elettronici e di banche dati specialistiche, come il CILEA (Consorzio Intrauniversitario Lombardo per l'Elaborazione Automatica), l'OVID e BIBLIOSAN. Realizzazione di un catalogo dei periodici della biblioteca disponibile in Internet. Acquisizione e collocazione di scaffalature e mobili idonei per l'allestimento della biblioteca. 6. Ri el abor az i onedel l apagi nawebdel l abi bl i ot ecadel l ’ I s t i t ut o.Al l es t i ment odiunas al acons ul t az i onemul t i medi al e Responsabile De Lena M, Salomone G Ricercatori Associati De Cillis P, Simone D Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione Dal l ’ anno2000,l abi bl i ot ecadel l ’ I s t i t ut ohar egi s t r at ounaument odiaf -f l uenz adel l ’ ut enz a( medi ci ,bi ol ogi ,t ecni ci laboratoristi, operatori sanitari ecc.) interna ed esterna ed un numero sempre maggiore di richieste per la ricerca e per il reperimento di documentazione scientifica, incrementata in seguito alla nostra adesione al progetto Bibliosan tra le biblioteche degli IRCCS italiani. I nol t r e,s ièaggi unt a ancheun’ ut enz a nons peci al i s t i ca ( mal at if ami l i ar ieci t t adi ni )da quandoès t at a at t i vat al a Biblioteca per iPaz i ent i ,un s er vi z i o perl a di f f us i one dii nf or maz i onii n campo oncol ogi co ( Pr oget t o “Az al ea: bi bl i ot ecadi gi t al ei noncol ogi apermal at i ,f ami l i ar i eci t t adi ni ”) . Peri mpl ement ar e is er vi z iof f er t ial l ’ ut enz a,s ir i t i ene neces s ar i of or ni r e maggi or ir i sorse tecnologiche, oltre ad una più confortevole ed ergonomica sala consultazione, dotata delle attrezzature idonee a garantire la fruizione. Di conseguenza, si rende necessario perseguire una maggiore visibilità e una migliore fruizione degli stessi con l ’ ai ut o dinuove t ecnol ogi e,at t r aver s ol ar i el abor az i one del l a pagi na web del l a Bi bl i ot eca s uls i t o del l ’ I s t i t ut o per l ’ acces s oai dat abas edi cons ul t az i one. S i vuol eaument ar el aacces s i bi l i t àel as empl i ci t àd’ us odel l er i s or s ei nf or mat i che,i nmododaestendere la utenza, allo stato attuale prevalentemente interna specialistica, anche a pazienti e utenti esterni in generale. Si vogliono incrementare i servizi e le risorse offerte agli utenti della biblioteca, rendendoli disponibili in rete. Si vuole strutturare la nuova pagina web della Biblioteca con una interfaccia amichevole e interattiva per le seguenti funzioni: informazioni generali (orario di apertura della biblioteca, indirizzo, contatti); servizi erogati gratuiti; cataloghi; banche dati nazionali ed internazionali; links; news. Si vogliono: adeguar e gl is paz il ogi s t i ciperl a cons ul t az i one al l es uddet t ef unz i oni ,gar ant endo,ol t r e al l ’ acces s or emot o,un adeguato standard di servizio presso la biblioteca, da dotare di una sala attrezzata, con: 177 LINEA 6 postazioni di consultazione ergonomiche, con tavoli dotati di barra attrezzata portacavi; postazioni PC con collegamento intranet ed internet, server centrale e possibilità di formazione multimediale a distanza; stampante di rete laser a colori. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 7. La pagina web dovrà consentire semplicità di accesso, tale da garantire la fruizione dei servizi di biblioteca anche ad utenza non esperta. La realizzazione grafica sarà affidata al CBIM di Pavia, società responsabile della gestione dels i t o web del l ’ I s t i t ut o,pr evi a pr oget t az i one e s uper vi s i one da par t e diun es per t o dipagi ne web pers i t idi biblioteche. L as al a cons ul t az i one s ar à al l es t i t a pr es s o una ampi as al a di s poni bi l e pr es s ol ’ I s t i t ut o,gi à ut i l i z z at a perr i unioni, convegni, corsi ecc. L ’ at t r ez z ament odel l as al a,pr evi aacqui s i z i onedel l eneces s ar i eappar ecchi at ur e,s ar àr eal i z z at oconr i s or s ei nt er ne (Ufficio Tecnico). Valutazione delle dinamiche attitudinali e psicologiche dei soggetti sottoposti a consulenza oncogenetica e studio del fenotipo dei casi familiari ed ereditari di carcinoma mammario Responsabile Paradiso Angelo, Bruno Michele Ricercatori Associati Schittulli F, Lo Mele M, Stea B; Zito A, Tommasi S, Digennaro M, Longo S Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Circa il 20% dei carcinomi mammari sono detti familiari perchè insorgono in famiglie con precedenti casi della stessa neoplasia. Le donne appartenenti a queste famiglie hanno un rischio statistico di sviluppare un tumore mammario superiore alle altre donne della stessa età. Tale rischio diventa molto più alto quando è possibile accertare in un membro della famiglia la presenza di mutazioni genetiche nei geni BRCA1 e 2, responsabili dei casi definiti ereditari. E’i mpor t ant e che perques t is ogget t is i a of f er t o uns er vi z i o dii nf or maz i oniadeguat e e diper cor s icl i ni cii doneia verificare il reale livello di rischio e a proporre misure di prevenzione appropriate. Grande impulso è stato dato negli ultimi anni nel nostro Istituto alla individuazione di un percorso di counselling oncogenetico atto a mettere i soggetti in grado di formulare decisioni informate e consapevoli sulle modalità per la valutazione e la gestione del proprio rischio. Inoltre è fondamentale il test genetico, cioè la possibilità di individuare chi, tra i familiari, è portatore della mutazione e chi no. Per il prossimo futuro diventa prioritario comprendere con maggiore attenzione gli aspetti psicologici associati a questo tipo di informazione e le modalità di gestione delle informazioni conseguenti sia a un test positivo che negativo per i risvolti pratici, psicologici, socio-economici, per la tutela della privacy, etc. che potrebbero pot r ebber oes s er eut i l i z z at iperr ender epi ùf aci l el ’ i ndi vi duaz i onediques t icas i .Perl os t es s os copo,una s el ez i one pi ùmi r at adel l ef ami gl i edas t udi ar e,ver i f i cher emol ’ es i s t enz adi al t r i f at t or i di r i s chi odel car ci noma mammario che potrebbero concorrere con quello ereditario a determinare maggiore o minore penetranza delle alterazioni genetiche. Anal i s is t at i s t i cacompar at i vadei r i s ul t at i didues ucces s i vei ndagi niconos ci t i ves ul l ’ at t eggi ament odel l edonnedel nostro territorio nei confronti dei test genetici in due campioni di donne rappresentati da donne sane che si sottopongono a controlli preventivi e da donne con recente diagnosi di carcinoma mammario. Val ut az i onedel l a per cent ual edicons ens oal l ’ es ecuz i onedeltest genetico e delle motivazioni implicate con tale decisione, delle caratteristiche caratteriali e delle reazioni psicologiche attuali e delle ipotetiche misure preventive preferibili per ridurre il rischio di comparsa della neoplasia o per consentire una diagnosi precoce dalle donne eleggibili al test genetico per i geni BRCA1 e 2. Sostegno nella scelta e assistenza psicologica per i soggetti sottoposti a valutazione per rischio genetico di tumore mammario. Ricerca di eventuali correlazioni tra fenotipo tumorale (caratteristiche istopatologiche e immunoistochimiche) e caratteristiche di familiarità. Ricerca di fattori di rischio o caratteristiche di presentazione clinica associati in maniera significativa con l ’ i ns or genz apr ecocedi t umor i er edi t ar i del l amammella. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste I risultati di un primo studio, già pubblicati (M. Bruno, S. Tommasi, B. Stea, M. Quaranta, F. Schittulli, A. Mastropasqua, A. Distante, L. Di Paola, A. Paradiso: Awareness of breast cancer genetics and interest in predictive genetic testing: a survey in Southern Italian population. Annals of Oncology (2004) 15 (Suppl. 1): i48-i54) saranno messi a confronto con quelli di un nuovo studio su circa 100 pazienti con recente diagnosi di carcinoma mammario. Le conclusioni emergenti saranno utilizzate per la definizione di specifiche modalità di approccio alla diversa tipologia di utenza del l ’ ambul at or i o diCons ul enz a Oncogenet i ca. L ’ anal i s is t at i s t i ca r i guar der à i nnanz i t ut t o i lconf r ont o del l e caratteristiche demografiche tra i due campioni esaminati. Quindi saranno verificati i livelli di conoscenza e 178 LINEA 6 s opr at t ut t ol ’ i nt er es s e al l ’ es ecuz i one delt es tgenet i co perl a val ut az i one delr i s chi o dit umor e.I nf i ne s ar anno analizzate le variabili (come per esempio la presenza di una storia familiare) che possano influire nella scelta ipotetica di sottoporsi al test. Verrà somministrato un questionario da autocompilarsi e anonimo a tutte le donne afferenti alla consulenza genetica e poste davanti alla scelta di sottoporsi al test. Il questionario riguarderà le motivazioni implicate nella scelta e le misure preventive (sorveglianza clinica e radiologica o farmacoprevenzione o chirurgia profilattica) di cui intenderebbero giovarsi. Per i soggetti con aspetti caratter i al it endent ia s vi l uppar e ans i a o depr es s i one,s ar à di s poni bi l e un’ as s i s t enz a psicologica, effettuata da psicologa specializzata su questi argomenti, che aiuti ad elaborare una scelta consapevole e che fornisca sostegno nelle varie fasi della consulenza. Sarà preparato un database comprendente i dati anamnestici, clinici e patologici di una casistica consecutiva di paz i ent iaf f et t ida car ci noma mammar i oes ar àr i cer cat al ’ event ual e es i s t enz a dicar at t er i s t i che f enot i pi che del tumore che si associano in maniera significativa con i casi familiari o ereditari per accertata mutazione genetica. Saranno rivisti tutti i vetrini per una nuova valutazione delle caratteristiche accessorie già verificate in sede diagnostica, con particolare attenzione agli aspetti morfologici presenti nel parenchima mammario extratumorale. Per i casi con mutazione accertata o per soggetti appartenenti a famiglie con elevata aggregazione di casi di carcinoma mammario precoce, saranno considerati le modalità di presentazione e la fase di progressione t umor al ei n cuivengono di agnos t i cat ie if at t or idir i s chi o as s oci at ipi ùf r equent ement e.E’pr obabi l e che l a manifestazione clinica del tumore avvenga più facilmente in soggetti sottoposti ad altri particolari fattori di rischio (oltre a quello ereditario) o a fattori protettivi vari, per cui potremmo spiegare la diversa penetranza riscontrata tra famiglie e tra i membri di una stessa famiglia. 8. Valutazione delle caratteristiche oncologiche nelle ricostruzioni mammarie effettuate negli anni 2001-2002 e 2003 nel nostro istituto mediante revisione clinica ed ecografica. Responsabile Tanzarella Marina Ricercatori Associati Ventrella V, Dentamaro R, Massiah G, Gargano T, Schittulli F Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La ricostruzione mammaria immediata viene effettuata nel nostro Istituto con risparmio di cute (skin sparing mastectomy), e pertanto ciò potrebbe determi nar el ’ i ncompl et a r i moz i one dit ut t oi lt es s ut o ghi andol ar e mammario La revisione della nostra casistica operatoria della pazienti sottoposte a mastectomia radicale con ricostruzione i mmedi at a,ci per met t er àdi val ut ar el ’ event ual epr es enz adi r es i dui ghi andolari o di recidive locali. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 9. Verranno prese in esame le pazienti sottoposte presso il nostro Istituto a mastectomia radicale con ricostruzione immediata che abbiano già completato il secondo tempo ricostruttivo (inserimento di protesi definitiva). La valutazione della situazione locale sarà effettuata mediante esame clinico ed esame ecografico e, dove fosse necessario, esame RMN. Valutazione clinico-strumentale delle caratteristiche morfologiche ed estetiche della mammella ricostruita con protesi Responsabile Tanzarella Marina Ricercatori Associati Guido A, Massiah G, Cellamare G, Digennaro M, Schittulli F Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica osservazionale Area di interesse Descrizione La ricostruzione mammaria immediata post mastectomia radicale, effettuata nel nostro Istituto dal 2001, prevede 179 LINEA 6 l ’ es pans i one del l a cut er es i dua e l ’ i ns er i ment o di una protesi definitiva in gel di silicone coesivo. In associazione al l ’ i nt er vent or i cos t r ut t i vovi enes pes s oef f et t uat oanchel ’ adeguament odel l amammel l acont r ol at er al emedi ant e mastoplastica riduttiva, additiva o pessi. La revisione della nostra casistica di ricostruzioni mammarie immediate degli anni 2001, 2002, 2003, sarà volta alla valutazione di parametri morfologici ed estetici della neo mammella. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 10. Le pazienti, operate da almeno un anno, saranno sottoposte ad esame clinico ed ecografico. INQAT (Italian Network Quality Assessment Tumor Biomarkers): coordinamento e sviluppo delle attività Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Mangia A, Pelagio G, Lacalamita R Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti INT Milano Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La tematica del Controllo di Qualità delle prestazioni del Laboratorio Oncologico appare delicata e problematica a causa di azioni svolte sul territorio nazionale in maniera spesso poco coordinata, con procedure e strumenti metodologici non standardizzati, variabili normative, oltre che, naturalmente, scientifiche, tecnologiche in continua evoluzione. Molte sono le realtà di riferimento, da quelle delle Società Scientifiche Italiane, che da tempo si occupano del problema, come la Sibioc, la Siapec ecc, sia le realtà internazionali come l'Ukneqas. Il presente studio prende le mosse dai risultati di un progetto finalizzato finanziato dal Ministero della Salute nel 1998 e che ha portato fra i suoi principali risultati, la creazione di un Network per il CQ del laboratorio oncologico, il cui sito web dedicato www.inqat.org è l'espressione più visibile. La rete web è, infatti, lo strumento identificativo che rappresenta in maniera migliore lo spirito dinamico del gruppo, cui fanno riferimento alcune fra le maggiori realtà nazionali in materia, come l'INT Milano, l'IRE Roma ecc). L'obiettivo principale è realizzare una maggiore coesione attorno al problema CQ, soprattutto a livello nazionale, attraverso la concretizzazione e maggiore sviluppo del Network, che possa fungere da organo di riferimento e consulenza per le frammentarie realtà regionali, e che si inserisca e si rapporti con i gruppi delle maggiori Società Scientifiche Italiane sull'argomento. Fare il punto della situazione, dunque, sia da un punto di vista normativo che scientifico sull'argomento, è uno dei principali obiettivi, al fine di concertare successivamente un'azione nazionale che renda possibile la realizzazione di programmi comuni di CQ su quei biomarcatori ritenuti di valenza clinica, attraverso strumenti metodologici standardizzati, stimolando altresì la realizzazione di CQ pilota e speriementali. In un'ottica di qualità totale, inoltre, allargare gli interessi dei programmi di CQ in atto, anche all'EQA ed IQA. Obiettivo ultimo, la diffusione ed incentivazione di una cultura della qualità totale in una prospettiva di continuo miglioramento. Risultati e prodotti conseguiti All'indirizzo www.inqat.org è pubblicato un sito web che contiene tutte le informazioni relative al progetto, oltre che aree di interazione con i diversi centri collaboranti. E’pubbl i cat oancheunper i odi coquadr i mes t r al edi f f us oonline. Si trovano inoltre sul sito le notizie relative al progetto sul controllo di qualità approvato da Alleanza Contro il Cancro, in collegamento con il portale e-oncology. At t i vat o nelcor s o del l ’ anno,un wor ki ng gr oup s ul l a cl i ni calappr opr i at nes sdiut ilizzo dei biomaratori tumorali, gruppo cui partecipano società scientifiche cliniche e laboratoristiche italiane. F or mal i z z at anel l ’ annol acol l abor az i oneconl as oci et ài ngl es eUKNEQAS( Uni t edKi ngdom Nat i onal Ex t er nalQual i t y Assessment Schemes) per il VEQ dei recettori e del neu. Partecipano allo studio complessivamente n.22 laboratori. I ni z i at adi r ecent ei nol t r e,unacol l abor az i oneconl ’ AS SRperl ar eal i z z az i onedi unT echnol ogyAs s es s ments ul t ema. Attività previste Si renderà il sito web www.inqat.org ancora più dinamico e comprensivo di tutte quelle prestazioni che possano renderlo strumento operativo oltre che comunicativo. Si incrementerà la sua visibilità, anche a livello internazionale e se ne otterrà l'accreditamento. Si stimoleranno forti collegamenti con il portale E-Oncology del ministero della Salute, creando appositi forum di discussione. Si cercherà di stabilire forti legami con le Società Scientifiche nazionali, oltre che internazionali, compresa la FONCAM, il CNR ecc, attraverso la creazione di gruppi di discussione ad hoc. Si procederà alla realizzazione di singoli programmi di CQ, mirando alla messa a punto di protocolli di IQA ed EQA. 11. Controllo di qualità per via telematica in istocitopatologia cervicovaginale Responsabile Simone Gianni Ricercatori Associati Cristiani S Programma A. Outcomes della ricerca 180 LINEA 6 Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 12 mesi Tipologia Clinico-epidemiologica sperimentale Area di interesse Descrizione La Telepatologia, pur consi der at aun’ evol uz i onenat ur al edel l adi agnos t i cai s t oci t opat ol ogi ca,nonèent r at anel l a pr at i ca cor r ent e del l ’ at t i vi t à delPat ol ogo.Dir ecent eès t at or eal i z z at o un col l egament ot el emat i co t r a is et t e Cent r iOncol ogi cii t al i aninel l ’ ambi t odelPr oget t oT ESEO (TElepatologia Scanner Enti Oncologici). Tra le sue prime attività, il gruppo di Patologi referenti per Istituto ha avviato una sperimentazione sulla discussione collegiale di casi istocitopatologici. Verificare le potenzialità del sistema operativo Olympus BLISS in dotazione degli Istituti, sia nella scannerizzazione dei preparati che nella loro trasmissione. Condurre sessioni di discussione collegiale istocitopatologica. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 12. Entreranno in studio 50 casi proposti e digitalizzati presso i Centri del TESEO. I casi verranno inviati per via telematica al server centrale localizzato presso il CBIM di Pavia e, da quel momento, saranno visualizzabili per la diagnostica e la discussione tra i Patologi. Banca virtuale di tessuti tumorali: allestimento e creazione di un network Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2004 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La ricerca laboratoristica oncologica negli ultimi anni è stata soprattutto caratterizzata da un contenuto sempre pi ùappl i cat o del l es ue at t i vi t à e dal l ’ ut i l i z z o dit ecnol ogi e compl et ament ei nnovat i ve ma anche es t r emament e delicate dal punto di vista della loro performance. Ambeduegl ias pet t ici t at ihannoevi denz i at ol ’ ur genz ael aneces s i t à dipot erdi s por r edimat er i al ibi ol ogi ciumani i doneial l ’ ut i l i z z o peranal i s il abor at or i s t i che cos ìs of i s t i cat e ed al l os t es s ot empo numericamente sufficienti a consentire la pronta verifica delle sempre più numerose ipotesi sperimentali di potenziale valenza clinica. Ulteriore considerazione è rappresentata dalla necessità di disporre di detto patrimonio di tessuti secondo logiche collaborative multiistituzionali per una ulteriore facilitazione dei moderni programmi di ricerca condotti ormai necessariamente in ambienti internazionali. La logica risposta a questo tipo di problematiche organizzative (per la numerosità dei campioni richiesti), scientifiche e, non ultimo, economiche, è stato a livello internazionale, quella di pensare a banche comuni di tessuti umani completi di informazioni cliniche e conservati secondo procedure operative ottimali che li rendano idonei per le più recenti tecnologie e per gli studi traslazionali. Al cunedel l epr i nci pal ii s t i t uz i onioncol ogi chei t al i ane,cogl i endol ’ ur genz ael ar i l evanz adel l at emat i ca,hannogi à attivato fasi di strutturazione di proprie banche tessuti, mentre alcune risultano attardate nella realizzazione di questo processo. Lo sviluppo di dette esperienze ha inoltre messo in luce quanto importanti siano le problematiche etico-sociali sollevate da dette iniziative, problematiche che richiedono, a livello anche normativo, proposte di valenza nazionale e/o sovranazionale. Obiettivi del presente programma sono: def i ni r el ecar at t er i s t i cheges t i onal i di un’ i doneabancat es s ut i i noncol ogi a; definire gli standard tecnologici di facilities di questo tipo; definire gli aspetti etico-legali derivanti dalla gestione ed utilizzo delle banche; definire i criteri di gestione ed eventualmente individuare modalità di gestione comune da parte del network degli studi oncologici. Tutti i predetti punti sollecitano e rinviano il problema banca tessuti alla proposta di un network interistituzionale che, appoggiandosi e sfruttando il know-how diAl l eanz a Cont r oi lCancr o,s vi l uppievent ual ment el ’ i dea diuna banca virtuale condotta e gestita secondo ottimali standard quali-quantitativi. Nello specifico per il 2005 l ’ at t i vi t às ar àvol t aal l ’ i mpl ement az i onedel l aBTI nt er di par t i ment al econi nt er vent is uvar i fronti ed in particolare:: implementazione e validazione del prototipo di BT Interdipartimentale ideato nel 2004; sviluppo di sistemi gestionali e tecnologici di BT, in parte in collaborazione con una ditta esterna specializzata; confronto del nostro modello di BTI con quelli esistenti sul territorio nazionale. In collaborazione con una ditta esterna specializzata, nei primi 3 mesi il LOSC provvederà alla: messa a punto e descrizione dei flussi operativi 181 LINEA 6 elaborazione di una versione definitiva del nostro software gestionale interno Inoltre, provvederà alla costituzione di vari gruppi di lavoro (etico, procedure, CTS, controllo di qualità). Nei successivi 3 mesi, in collaborazione con una ditta esterna specializzata, perfezionerà lo sviluppo definitivo di un prototipo di software, comprendente il sistema gestionale delle macchine e dei dati, coadiuvato dal personale del l ’ I RCCSdi Bar i . Nel trimestre successivo si dovràpr oceder e,al l ’ i nt er nodel l ’ I RCCSdiBar i ,al l aval i daz i onedelpr ot ot i podis of t war e mes s o a punt o,at t r aver s ol a ges t i one dit ut t el e at t i vi t à del l a BT .Ques t af as es ar às vi l uppat a dal l ’ I RCCSdiBar i coadiuvato dal personale Angelantoni; Negli ultimi 2 mesi si procederà ad una ottimizzazione delle performance del software. Questa fase sarà condotta dal l ’ Angel ant oni chepr ovveder àadel abor ar ei l s of t war edef i ni t i voaconcl us i onedel l apr opr i acol l abor az i one. Risultati e prodotti conseguiti Dopo la costituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale, costituito da rappresentanti dei tre laboratori del l ’ I s t i t ut o,perl a cos t i t uz i one diuna Banca T es s ut iI nt er di par t i ment al e perl a cons er vaz i one delmat er i al e biologico, hanno fatto seguito riunioni periodiche, di cui è stato redatto regolare verbale, nei quali sono stati definiti i seguenti punti: un survey delle banche biologiche presenti nel nostro Istituto in relazione al tipo di materiale biologico conservato; la filosofia della Banca Tessuti Interdipartimentale; le procedure operative comuni; un prototipo di software gestionale; un ipotesi di flusso di lavoro da un punto di vista quali/quanitativo e definizione dei programmi operativi. Tutto il materiale proveniente dai reparti chirurgici, dagli ambulatori e laboratori di raccolta dei campioni biologici viene distinto per patologia e tipo di tessuto e crioconservato a -80° C.E’s t at oi deat o un pr ot ot i po diSof t war e specifico per la gestione del Database Interdipartimentale unico. Tale Software, consentirà mediante un’ i nt er f acci aconi ls er verdel l ’ I s t i t ut o,col l egat oal l ’ anagr af i car egi onal ediaver ei mmedi at ament eadi s pos i z i one t ut t iidat ir el at i vials i ngol opaz i ent e.L ’ i ns er i ment odeidat ineldat abas edel l a Banca T es s ut i ,avvi enes econdoun diagramma di flusso che mette in evidenza il percorso dei campioni biologici, secondo procedure operative approntate da parte dei singoli laboratori partecipanti alla realizzazione della Banca Tessuti Interdipartimentale. Attività previste Progettazione, implementazione e diffusione di una struttura informatica per la conservazione, elaborazione e condivisione dati. Realizzazione di apposito software con database locali, network inter-connetion, differenti livelli di accesso multiclient. Sviluppo di appositi POS per la manipolazione e crioconservazione di materiali biologici. Realizzazione di un prototipo di un sistema di bio-repositories in collaborazione con una ditta esterna specializzata per un sistema automatizzato di stoccaggio e gestione della Banca Tessuti. 13. Elaborazione delle Linee Guida in Ginecologia Oncologica Responsabile Fanizza Giuseppe Ricercatori Associati Kardhashi A, Renna A Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La Medicina basata sulle Evidenze si è progressivamente diffusa a livello internazionale favorita dalla crescita esponenziale del volume e della complessità dell'informazione biomedica che ha reso sempre più difficile l'aggiornamento professionale per il singolo medico, questo aiutato anche dallo sviluppo delle tecnologie informatiche nel settore biomedico e l'esplosione del fenomeno Internet. La possibilità di avere linee guida aggiornate costituisce un nuovo approccio all'assistenza sanitaria dove "le decisioni cliniche" risultano dalla integrazione della esperienza del medico (che rimane l'unico responsabile nei confronti del paziente) e l'utilizzo delle migliori evidenze scientifiche disponibili. Produrre delle linee guida in Ginecologia Oncologica basate sulla migliore evidenza della letteratura aggiornata al momento. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste La scelta degli argomenti si basa sul metodo epidemiologico (rilevanza in termini di incidenza, mortalità ecc), quello della disponibilità delle prove (analizzando su banche dati la disponibilità di ultimi dati di efficacia di interventi sull'argomento individuato) e i pareri degli operatori del gruppo di lavoro. I quesiti scientifici a cui dare risposta verranno definiti in sede di gruppo di lavoro. La raccolta delle prove si baserà sulla ricerca nelle banche dati più importanti della medicina (Medline, CancerLit) e la consultazione delle linee guida già pubblicate sull'argomento scelto (Cochrane Collaboration, National Guideline Clearinghouse ecc). Le prove raccolte e valutate saranno redatte dallo stesso gruppo. Le linee guida prodotte saranno qualificate con un certo grado di Livelli di prova e di Forza di raccomandazioni. I livelli di prova si riferiscono alla probabilità che le conoscenze derivino da studi pianificati e condotti in modo tale da produrre informazioni valide e prive di errori sistematici. La forza delle raccomandazioni si riferisce alla probabilità che l'applicazione nella pratica di una raccomandazione determini un miglioramento dello stato di salute della popolazione, obiettivo cui la raccomandazione è rivolta. 182 LINEA 6 14. Messa a punto di un protocollo per la certificazione e/o l'accreditamento di strutture laboratoristiche sperimentali Responsabile Paradiso Angelo Ricercatori Associati Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2001 Durata 36 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione Nell'arco di pochi decenni lo sviluppo tecnologico e culturale ha contribuito in modo determinante al progresso diagnostico e terapeutico. In un sistema sanitario in profonda trasformazione come quello del nostro Paese, risulta sempre più chiara e pressante la necessità di trovare strumenti internazionalmente riconosciuti, tali da "garantire" la qualità delle prestazioni erogate. La necessità di dotarsi e quindi di sviluppare sistemi di qualità si scontra, però, con la forte evoluzione di alcuni settori come quello delle prestazioni sperimentali, soprattutto laboratoristiche in campo oncologico, per le quali se per un verso l'aggiornamento costante in termini di informazioni biologiche ha permesso l'introduzione di esami sempre nuovi e sofisticati, dall'altro si opera in assenza di iniziative ufficiali tese a verificarne l ' at t endi bi l i t àol t r echedi l i neegui dadel l ’ appr opr i at ez z adel l or out i l i z z ocl i ni co. Obiettivo del programma è stilare un protocollo per la messa a punto di criteri tesi ad ottenere l'accreditamento e la certificazione dei laboratori sperimentali in oncologia. L'ottica è quella del TQM al fine di realizzare un Sistema Qualità flessibile e integrabile con altri strumenti della qualità quali il problem solving, il controllo statistico della qualità (SPC), la reingegnerizzazione dei processi, le tecniche di VRQ ecc. Per soddisfare le necessità evidenziate, si propone un modello organizzativo ed un sistema di gestione della qualità che sia conforme alle serie ISO 9000, oltre che ai programmi di accreditamento di eccellenza introdotti a livello internazionale. Risultati e prodotti conseguiti Lo studio, durante il primo anno, si è svolto solo in fase preliminare, con il coinvolgimento di tutti gli operatori del laboratorio, i quali, attraverso un piccolo numero di riunioni, si sono aggiornati circa i moderni strumenti della qualità in ambito laboratoristico, analizzando in particolare le normative dell'International Standard Organization 9000 e 9001 (VISION 2000, oltre ai maggiori programmi di accreditamento a livello internazionele, primo fra tutti il CPA. Nel secondo anno sono state contattate delle società di consulenza per l'applicazione del processo di certificazione. E’s t at oi nol t r e or gani z z at oi lpr ogr amma del l e at t i vi t à at t r aver s o una cons ul enz a es t er na che,neipr imi mesi del 2004vaacompl et ar s i comepr evi s t onel l ’ annoi ncor s o. Attività previste Definizione a livello nazionale, regionale, internazionale della problematica del sistema qualità in sanità e, in particolare, delle prestazioni sperimentali in campo oncologico. Ricerca sistematica, valutazione critica e sintesi del materiale disponibile evidenziato. Formulazione di ipotesi di modello con identificazione di zone di dubbio. Revisione esterna. Programmazione di aggiornamenti per la diffusione e l'implementazione della pratica nel modello. 15. Implementazione della qualità dell'assistenza nei laboratori di analisi degli Istituti Oncologici Responsabile Quaranta Michele Ricercatori Associati Programma A. Outcomes della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2002 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Negli ultimi anni il concetto di qualità è passato dalla semplice qualità del prodotto, intesa come grado di conformità agli standard, alla qualità come soddis f az i one delcl i ent e,i nt es a come qual i t à del l ’ or gani z z az i one. Nella Sanità la qualità fa riferimento alla struttura, al processo, cioè procedure diagnostiche terapeutiche, followup e al l ’ es i t o,ci oèi l cambi ament onel l os t at odi s al ut eat t ual eef ut ur oat t r i bui bi l eal l ’ as s i s t enz as ani t ar i ar i cevut a. I nques t o ambi t o,un’ oppor t uni t à almi gl i or ament o vi ene dat a da nor me i nt er naz i onal ir i conos ci ut e.L as cel t a di individuare e disporre di strumenti di monitoraggio e di progettare e impiantare un Sistema Qualità, conforme alla norma ISO 9001, è quindi in un certo senso obbligata in un contesto competitivo sempre più dinamico, che richiede una maggiore trasparenza ed un maggior coinvolgimento degli utenti e degli operatori. Istituti Oncologici fattori di cambiament oedii nnovaz i oneat t r aver s ol ’ ot t i ca del l a Qual i t à comes t r ument operl a cr eaz i one,i lmant eni ment oel ’ accr es ci ment odelval or edei s er vi z i er ogat i peri r i s pet t i vipaz i ent i / ut ent i .L ’ at t i vi t ài n 183 LINEA 6 ogget t os ii nquadr ai nol t r e nel l ’ obi et t i vo didef i ni r e un per cor s o nel l a pr os pet t i va diun’ uni f or mi t à diaz i onie di risultati e di un continuo confronto fra essi, che indirizzi verso la Certificazione di Qualità ed il successivo Accreditamento Regionale. Nel l ’ ambi t odel s uddet t oobi et t i vogener al es i i ndi vi duano i seguenti obiettivi principali: Definizione di uno strumento innovativo di monitoraggio per la rivelazione delle attese, della percezione e della soddisfazione dei pazienti/utenti attraverso cui misurare la qualità. Disponibilità di un quadro di rifer i ment os ul l as oddi s f az i one at t es a e da quel l a per cepi t a da par t e del l ’ ut enz a nonché sui punti di miglioramento dei servizi erogati. Definizione di un modello organizzativo di riferimento implementato partendo dal modello organizzativo tradizionale e finali z z at oal l ’ aument odi ef f i caci a. Impianto di un Sistema di Qualità, opportunamente progettato e sviluppato, e conseguimento di un certificato di conformità alla norma ISO 9001/2000 (VISION 2000)con relative diffusioni di informazioni sui risultati conseguiti. Risultati e prodotti conseguiti S i r i por t anodi s egui t oi r i s ul t at i dacons egui r enel l ’ ambi t odel l ar i cer capr opos t a. Nuova tecnica di misura (questionari, data base e risultati di elaborazioni). Sperimentazione nuova tecnica di misura in cui il sistema di trattamento delle informazioni ottenute sia orientato alla soluzione dei problemi del sistema e della qualità dei prodotti/servizi/processi che ne fanno parte Nuovo modello organizzativo realizzato attraverso un piano di miglioramento. Sistema di Gestione Qualità, ottenimento del certificato di conformità alla norma ISO 9001/2000, diffusione dei risultati. E' stato implementato un data-base di tutte le attività del Laboratorio a dei relativi reattivi. E' stata, inoltre, avviata un'analisi delle attività, con particolare attenzione alla figura del paziente, volta all'individuazione dei punti critici che presumibilmente sono oggetto di procedure, istruzioni operative ed istruzioni funzionali. II tutto ha come finalità ultima quella di tenere sotto control l ol os vol gi ment o del l e at t i vi t à perevi t ar e event ual inonconf or mi t à.E’s t at o preparato un questionario da sottoporre ai pazienti avente come scopo la "customer satisfaction" ed è stato organizzato un corso accreditato ECM a cui hanno partecipato esperti del settore. Attività previste La nostra U.O. vanta già una buona esperienza nel settore della qualità. In particolare è dotata di personale già formato sui requisiti normativi, di strumentazioni idonee e di protocolli diagnostici, soprattutto per la patologia neoplastica, per operare dei processi che trasformano gli imput in outcome con lo scopo di riuscire a far diventare i l concet t odi “ qual i t à”par t ei nt egr ant edel t es s ut oconnet t i vos ucui s i cos t r ui s cel avi t aquot i di anadel l avor o. 16. Il controllo di gestione applicato all'area della ricerca scientifica: messa a punto di una procedura operativa sperimentale ed applicazione di principi di contabilità economica Responsabile Volpe Stefania Ricercatori Associati Lanetti A, Giuliani D Programma B. Procedure amministrativo-contabili della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Il contemporaneo svolgimento di attività di cura, ricerca e formazione da parte del personale degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico incontra una serie di difficoltà collegate sia alla scarsità delle risorse disponibili, sia ai possibili usi alternativi delle stesse. In tal senso, al fine di orientare la gestione e per coordinare l ’ oper at odel per s onal e,nel t empos onos t at i def i ni t i i ndi cat or i di s t r ut t ur a,di at t i vi t àedi es i t o. Obiettivo primario del progetto è quello di studiare le relazioni esistenti fra l'organizzazione e la programmazione al fine di implementare un meccanismo operativo per la governance della gestione negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 17. Le attività per la realizzazione del progetto sono riconducibili ai seguenti ambiti: analisi della struttura informativa di base per il controllo di gestione; definizione dei punti critici ed articolazione del calendario annuale per la programmazione ed il controllo; collegamento della programmazione operativa con le linee strategiche per lo sviluppo aziendale; definizione del piano aziendale dei controlli e della reportistica strutturata; sperimentazione di un sistema multidimensionale di indicatori del tipo Balanced score Card; definizione di iniziative di formazione per il coinvolgimento e la crescita culturale del personale; valutazione dei risultati raggiunti e diffusione. Conduz i onedel l er i cer cas ci ent i f i canel l ’ I RCCSOncol ogi codiBar i :i ndi vi duaz i onepunt icr i t i ciemes s aapunt odi interventi migliorativi Responsabile Giuliani Daniela 184 LINEA 6 Ricercatori Associati Costacurta J, Lerario AM Programma B. Procedure amministrativo-contabili della ricerca Parole chiave Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione La realizzazione di un progetto di ricerca richiede necessariamente il coinvolgimento di una serie di professionalità che s vol gono l al or o at t i vi t à anche i ns edie i n ambi t idi ver s idall abor at or i o o dal l a cl i ni ca.I nf at t ial l ’ at t i vi t à di ricerca scientifica in senso str et t os ias s oci al ’ i ndi s pens abi l e at t i vi t à gener i cament ei dent i f i cat a dis uppor t o ammi ni s t r at i vo.I nr eal t à,ben l ungidal l ’ es s er e un’ at t i vi t às econdar i a,es s a compr ende una s er i e dicompi t iche vanno dal reperimento fondi alla gestione delle risorse, dall’ as s i s t enz ai nf or mat i ca al l ’ el abor az i one s t at i s t i ca dei dati, dalla consulenza legale alla realizzazione di percorsi informativi. Da questa complessa interazione di professionalità differenti emergono una serie di problematiche in quanto la tempistica e le esigenze del ricercatore non sempre sono in linea con quelle burocratiche e amministrative. Diventa di conseguenza essenziale far sì che la Direzione Scientifica si collochi in questo contesto come un punto di riferimento in grado non soltanto di coordinare le attività di ricerca ma anche di informare e formare i ricercatori f or nendol or ogl i s t r ument i peroper ar ei nun’ ot t i cagl obal e. L af i nal i t à delpr es ent es t udi oèf ondament al ment el ’ i ndi vi duaz i one,medi ant e un’ i ndagi ne conos ci t i va condot t a direttamente f r a ir i cer cat or idel l ’ I s t i t ut o,del l e pr obl emat i che che es s ii ncont r ano nel l ar eal i z z az i one del l el or o ricerche. Attraverso la raccolta di tali dati si potrà ottenere un quadro significativo della situazione attuale che evidenzi i punti critici sui quali è opportuno intervenire predisponendo e realizzando gli opportuni interventi migliorativi. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 18. Pr edi s pos i z i one diques t i onar ida s ot t opor r e al l ’ at t enz i one deir i cer cat or iperl ar i l evaz i one dies i genz e,pareri, aspetti di particolare rilevanza da sottolineare e così via. El abor az i onedi t al i dat i al f i nedi evi denz i ar epunt i di f or z aepunt i debol i del l ’ at t ual econduz i onedel l ar i cer ca. Es ame cr i t i co da par t e del l a Di r ez i one S ci ent i f i ca deir i s ul t at inel l ’ i ndagine conoscitiva con messa a punto di strumenti appositi di divulgazione delle informazioni necessarie al superamento delle problematiche nonché di rettifica delle procedure in atto al fine di soddisfare le esigenze riscontrate. Messa a punto di appositi interventi formativi sia per il personale sanitario che per quello amministrativo finalizzati a realizzare punti di raccordo e migliore coordinamento delle attività di ricerca. Certificazione dei programmi di ricerca e del sistema di gestione nella Direzione Scientifica secondo standard internazionalmente riconosciuti Responsabile De Lena Mario Ricercatori Associati Lerario AM, Costacurta J, Giuliani D, Lanetti A, Volpe S Programma B. Procedure amministrativo-contabili della ricerca Parole chiave certificazione di qualità, requisiti riconoscimento IRCCS, sistema di gestione Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 36 mesi Tipologia Gestionale Area di interesse Descrizione Ai fini della conferma e per il riconoscimento dei nuovi Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, il D.Lgs. 288/03 ha introdotto il requisito di certificazione del sistema di gestione secondo standard internazionalmente r i conos ci ut i .I nt als ens ol ’ I s t i t ut o Oncol ogi co s iè gi à at t i vat o e numer os es ono l ei ni z i at ive avviate, fra cui particolare interesse desta la certificazione dei laboratori di ricerca sperimentale, quella del laboratorio analisi, la cer t i f i caz i one deipr oget t idir i cer ca,ma anche l ’ ar ea t ecni ca e delpat r i moni o.Ogget t o delpr es ent eèl a certifi caz i onedels i s t emadiges t i oneche,ol t r eacos t i t ui r eunpr eci s or equi s i t odil egge,cos t i t ui s ceun’ oppor t uni t à pert ut t al ’ or gani z z az i one.Es s a,i nf at t i ,non mi r aaf or ni r e un gener i co “bol l i no”diqual i t à:obi et t i vo pr i nci pal eè quello di rinnovare il sistema di gestione, ponendo in essere meccanismi adattivi per il miglioramento continuo della qualità gestionale. La necessità di dotare le aziende sanitarie di un sistema certificato per la gestione della qualità, nasce in risposta alla crescente complessità delle attività gestite, per cui si rende necessario procedere in modo sistematico alla revisione ed alla semplificazione delle procedure di gestione. In modo particolare nasce l ’ es i genz a dir i veder el a di s t r i buz i one del l ef unz i oni ,l a modul i s t i ca,gl i strumenti, gli indicatori e quanto di volta in vol t a neces s ar i o perl a gover nance del l e per f or mace.Nel l ’ i nt ent o dir i l anci ar ei lr uol o degl iI RCCS ,i ldecr et o di r i or di noaccent ual ’ i mpi ant ot r as l az i onal edel l ar i cer ca,edi nt al s ens oi lr uol odi s os t egno della Direzione Scientifica nei confronti dei ricercatori. Tutto ciò implica la necessità di procedere sulla strada della certificazione, ponendo in essere tutte le azioni necessarie per il rilancio della produzione scientifica con iniziative ad hoc per il sostegno nella 185 LINEA 6 ges t i oneammi ni s t r at i vadei pr oget t i ,perl os cout i ngel ’ acces s oanuovef ont idif i nanz i ament o,peri lt r as f er i ment o tecnologico, per la formazione e con quanto necessario in relazione allo specifico contesto organizzativo. Obiettivo pr i or i t ar i oèquel l odief f et t uar eunos t udi oappr of ondi t odel l ’ at t ual es t r ut t ur aor gani z z at i vaperl ar i cer ca allo scopo di ricostruire il quadro delle unità operative attivate, le funzioni svolte, i principali processi di gestione ed i meccanismi di coordinamento attivati. Intento del progetto è quello di giungere alla certificazione dei progetti di ricerca e del sistema di gestione della direzione scientifica Risultati e prodotti conseguiti Attività previste 19. Le attività che saranno svolte nel corso del progetto sono riconducibili ai seguenti ambiti: incontri formativi per la selezione dei processi da certificare e per la formazione del personale coinvolto nella definizione operativa del progetto; definizione di un sistema di gestione documentale ad hoc (manuale, procedure, piano della qualità, i s t r uz i oni oper at i ve,nor mei nt er ne…) ; implementazione del sistema nella Direzione Scientifica; s cel t adel l ’ ent ecer t i f i cat or e; verifica documentale; verifica applicativa certificativa; rilascio del certificato soggetto a verifiche annuali e triennali. Architettura informativa: flussi informativi, banche dati e linkage per il supporto delle attività di ricerca Responsabile Lerario Antonio Mario Ricercatori Associati Ernito G, Costacurta J, Giuliani D, Lanetti A, Volpe S Programma B. Procedure amministrativo-contabili della ricerca Parole chiave Architettura informativa, sistema di gestione dell'informazione, linkage dei dati Altri Enti coinvolti Anno inizio 2005 Durata 24 mesi Tipologia Tecnologie abilitanti Area di interesse Descrizione La gestione delle informazioni sta assumendo sempre più rilevanza nelle attività di ricerca, cura e formazione, anche i n cons i der az i one del l e pot enz i al i t à mes s e a di s pos i z i one dals et t or e del l ’ I nf or mat i on e Communi cat i on Technology (ICT). I medesimi dati, infatti, assumono valore per finalità diverse. Di conseguenza, anziché rilevare più volte le medesime informazioni, si avverte la necessità di collegare a sistema le diverse fonti informative esistenti, rendendo le stesse disponibili in modo ubiquitario, secondo livelli di preordinati di accesso. Una criticità di rilievo in tal senso deriva dalla mancanza di un sistema di monitoraggio delle banche dati esistenti al l ’ i nt er nodel l ’ az i enda,percuimol t os pes s o,pi ut t os t ocheval or i z z ar el ’ es i s t ent e,s ipr ef er i s cecr ear ebanchedat i ad hoc, la cui vita finisce per essere legata alle persone ed alle esigenze che ne avevano determinato la nascita. Tutto ciò, oltre ad implicare notevoli disagi di natura operativa, limita di fatto la possibilità di fruizione dei dati anche per fini strettamente collegati a quelli per cui la raccolta di dati era stata posta in essere. Obi et t i vopr i or i t ar i odelpr oget t oèquel l odii mpl ement ar el ’ ar chi t et t ur ai nf or mat i va perl ar i cer ca,s per i ment ando una metodologia innovativa per: rilevazione dei flussi informativi e delle banche dati attualmente esistenti; rilevazione dei fabbisogni e dei contributi informativi associati con le attività di ricerca; definizione di procedure operative per la normalizzazione e la condivisione dei dati; definizione di un piano strategico di sviluppo del sistema informativo per la ricerca. Risultati e prodotti conseguiti Attività previste La metodologia prevede attività riconducibili ai seguenti ambiti: predisposizione di schede per la rilevazione dei dati; r eal i z z az i onedi event i f or mat i vi vol t ial l acondi vi s i onedel l amodul i s t i caedal l ’ appl i caz i onedel l as t es s a; aut or i l evaz i onedapar t edel per s onal edel l ’ I s t i t ut o; analisi dei dati e impostazione di una architettura informativa preliminare; appl i caz i onedi met odol ogi equal i t at i veperl aval i daz i onedel l ’ ar chi t et t ur ai nf or mat i va; presentazione dei risultati e formazione sui temi del D.lgs 196/03. 186 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Alleanza Contro il Cancro L ’ I RCCSOs pedal e Oncologico di Bari partecipa,i n qual i t à dis oci of ondat or e,al l e at t i vi t à del l ’ As s oci az i one Al l eanz a Contro il Cancro, fin dal 2002. Nel l ’ ambi t o didet t a at t i vi t à,es egue r i cer che a var i ot i t ol o,i n al cunicas icome Cent r o coor di nat or eei n al t r icome Unità Collaborante a n. 20 progetti. Nel 2004 erano attivi gli studi riportati nel seguente elenco ed esplicitati nelle pagine successive. Ad alcuni progetti, non si è dato caso per problemi organizzativi-gestionali vari. Elenco dei progetti N. Progetto IRCCS Proponente Responsabile Interno IOB 1 Banca virtuale dei tessuti tumorali Bari - IOB A. Paradiso 2 Progetto AZALEA biblioteca virtuale in oncologia Aviano-CRO M. De Lena 3 Il controllo di qualità nel laboratorio oncologico: e-oncology per lo sviluppo di linee guida di appropriatezza di utilizzo clinico e di CQ dei biomarcatori Bari-IOB A. Paradiso 4 Standardizzazione della tecnica di biopsia del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario Milano-IEO F. Schittulli 5 Organizzazione di un servizio di proteomica per la diagnosi molecolare dei tumori Milano-IEO Milano-INT A. Paradiso 6 TESEO (Telepatologia a Scannerizzazione degli Enti Oncologici Italiani) Progetto per un collegamento via telematica fra dipartimenti di patologia degli IRCCS oncologici a scopo di consulenza diagnostica, attività didattica,controllo di qualità e riunioni di consenso Milano-INT G. Simone 7 L ’ epi demi ol ogi a perl ’ i nf or maz i one e l ’ educaz i one s ani t ar i a.Pr oget t o “I Milano-INT T UMORII NI T AL I A” ,uns i t odi Epi demi ol ogi ai ne-oncology.it M. Quaranta 8 START –St at odel l ’ ar t ei noncol ogi a Milano-INT V. Lorusso 9 Rete italiana tumori rari Milano-INT M. Guida 10 Classificazione molecolare per migliorare la diagnosi, prognosi e cura dei tumori epiteliali (genomica) Roma-IRE S. Tommasi 11 SOS Tumori –Numero verde telefonico e sito Internet Genova-IST A. Colasanto 12 Progetto OMERO (Oncotipo Mammario ER2 Overesprimente): studio sui carcinomi mammari HER2 positivi indirizzato alla impostazione di un percorso diagnostico terapeutico specifico per questo tipo di tumore Milano-INT A.F. Zito 13 Progetto globale per la valutazione ed il miglioramento della QoL nei pazienti oncologici a lunga aspettativa di vita Roma-IRE V. Lorusso 14 Net wor k per l ’ anal i s i epi demi ol ogi ca, et i opat ogeni ca ed economi casanitaria della popol az i one cont umor e del l at i r oi de d’ i nt er es s e neopl as t i co afferente agli IRCCS Milano-INT Roma-IRE L. Grammatica 15 Studio osservazionale sui pazienti oncologici anziani Milano-INT G. Galetta 16 GIOTTO (Gist Optimal Treatment and Therapy Outcome): osservazionale multicentrico sui Gist in tutte le fasi di malattia Milano-INT F. Giuliani 17 Carcinoma della prostata Milano-INT M. Quaranta studio 187 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Banca virtuale dei tessuti tumorali IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB A. Paradiso Obiettivi Network virtuale per una Bio Banca Oncologica nazionale. U.O. 1 Laboratorio Oncologia Sperimentale Clinica Ospedale Oncologico Bari U.O. 2 Anatomia Patologica Napoli U.O. 3 Determinanti biomolecolari nella prognosi e terapia dei tumori Milano U.O. 4 Dipartimento di Patologia Genova U.O. 5 Dipartimento di Oncologia Sperimentale, Istituto Europeo di Oncologia, Milano U.O. 6 Servizio Anatomia Patologica IRE Roma U.O. 7 Anatomia Patologica Aviano Br eves i nt es i del l econos cenz egi àdi s poni bi l i s ul l ’ ar gomento Vari fattori contribuiscono a rendere il problema della disponibilità di Bio-Banche di tessuti umani opportuni ed urgenti. Negli ultimi anni si è assistita ad una progressiva riduzione di linee cellulari ed animali per lo studio di problematiche oncologiche, avendo dimostrato questi modelli chiari limiti in termini di trasferibilità e significato dei risultati successivamente nei modelli umani. D'altra parte negli ultimi tempi si è assistito ad un notevole sviluppo delle conoscenze in conseguenza dell'impatto delle nuove tecnologie di caratterizzazione molecolare. Lo sviluppo in specifico di tecnologie di analisi sempre più sensibili e sofisticate ( genetica, profili, funzionalità, ecc.) hanno richiesto la disponibilità di materiale biologico raccolto e trattato secondo tecniche standardizzate sempre più definite ed affidabili. Tutte queste indicazioni hanno indotto a realizzare Bio-Banche di tessuti umani di facilitare la traslazione di informazioni biologiche alla pratica clinica, di permettere la pronta risposta a quesiti sperimentali di potenziale valenza e di garantire la qualità e la quantità di tessuti disponibili per dette pratiche. Lo sviluppo di detta filosofia, ha comportato la nascita di banche di tessuti anche nel settore oncologico sia in singole nazioni che in dimensioni sovranazionali. Fra le principali iniziative di questo genere si annoverano le esperienze spagnole (CNIO-Madrid) americane (NCI www.cancerdiagnosis.nci.nih.gov ) e quelle europee (TUBAFROST www.tubafrost.org). Queste banche risultano organizzate di volta in volta secondo diversi criteri quali per tipologia: tumorale (Mayo Clinic Prostate SPORE), familiarità (Philadelphia Family Breast Cancer Registry), problematiche scientifiche (Early Detection Research Network - EDRN), modalità di gestione privata o pubblica (governativa, accademica, industriale). Essenzialmente i modelli di Bio-Banche proposti sono di tre tipi: reclutamento decentralizzato e stoccaggio con management dei dati biologici informatizzati da un unico centro; reclutamento decentralizzato con stoccaggio centralizzato e management dei dati biologici informatizzati da un unico centro; reclutamento, stoccaggio e informatizzazione centralizzati. La ricerca laboratoristica oncologica in Italia fa riferimento in maniera importante alle attività che i 7 IRCCS oncologici vanno svolgendo. Nonostante gli sforzi di coordinamento e le nuove modalità di finanziamento implementate dal Ministero della Sanità, le attività sperimentali risultano ancora largamente improntate agli interessi di questo o quel ricercatore o alle disponibilità di materiali biologici idonei quali-quantitativi alla verifica delle varie ipotesi scientifiche. Gli esempi di banche nazionali e sovranazionali già riferiti hanno risposto anche in maniera importante a quest'ultima problematica, fornendo l'occasione ai vari ricercatori di programmi comuni di gestione dei campioni biologici contenuti nelle Bio-Banche. Obiettivo principale (e eventuali obiettivi secondari del progetto) Il recente notevole impulso nel settore della ricerca laboratoristica oncologica ha evidenziato l'urgenza e la necessità di poter disporre di materiali biologici umani idonei all'effettuazione di analisi laboratoristiche estremamente sensibili e sufficienti, dal punto di vista quali-quantitativo, a consentire la pronta verifica delle sempre più numerose ipotesi biologiche sperimentali di potenziale valenza traslazionale. Il seguente progetto intende realizzare una Bio-Banca inter-istituzionale secondo l'idea di una banca virtuale condotta e gestita secondo standard quali-quantitativi ottimali. In particolare, il presente programma di ricerca mira a: sviluppare un software gestionale della Bio-Banca comune o comunque interfacciabile coni sistemi gestionali attualmente attivi nei 7 IRCCS Oncologici italiani; sviluppare ed adottare in comune, procedure operative standardizzate per la manipolazione e conservazione dei materiali biologici comuni a i 7 IRCCS partecipanti alla costituenda Bio-Banca Oncologica; impostare percorsi e regole gestionali condivisi fra le 7 Bio-Banche degli IRCCS Oncologici. Obiettivo secondario è lo sviluppo, all'interno dell'IRCCS Oncologico di Bari, di un sistema di biorepositories, relativo software gestionale ed interfaccia con il sistema informatizzato dell'intero Istituto. Tale sistema sarà poi validato per essere eventualmente adottato in ambito ACC come modello di bio-banca istituzionale da interfacciare con il network di cui sopra. Metodologia Fase 1. Indagine conoscitiva. I referenti ufficialmente individuati dei 7 IRCCS oncologici collaboreranno alla raccolta di informazioni sull'attuale stato dei bio-repositories nei 7 Istituti. Questa fase si concluderà con la stesura di un quadro sinottico che descriverà software, tipi di materiali biologici e tecnologie del freddo utilizzate. Fase 2. Realizzazione di una piattaforma nazionale per la realizzazione di una bio-banca oncologica. Questa problematica riguarderà essenzialmente 3 aree di attività: sviluppo ingegneristico del Tumor Bank Network con progettazione, implementazione e diffusione di una struttura informatica per la conservazione, elaborazione, e condivisione dati. Detta attività avverrà per sforzo congiunto di rappresentanti clinici ed informatici dei 7IRCCS in collaborazione con una software house esterna. La progettazione riguarderà l'interfacciamento delle realtà esistenti senza avere la prerogativa di omologare le tipologie delle diverse bio-banche attualmente in uso. 188 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO realizzazione di apposito software con database locali, network interconnection, differenti livelli di accesso multiclient. Il trasferimento delle informazioni avverrà automaticamente e in tempo reale, tramite master server. Importante sottolineare che il software sarà conforme alla legislazione vigente sulla privacy, per quanto concerne il trattamento dei dati personali riferiti ai campioni e alla trasmissione degli stessi. lo sviluppo di POS per la manipolazione e crioconservazione di materiali biologici riguarderà i 7 IRCCS anche se in maniera differenziata per 2 singoli aspetti: a) crioconservazione di materiali biologici non trattati a cui collaboreranno tutti i rappresentanti (tempi e modalità di campionamento, conservazione,..); b) standardizzazione procedure di estrazione di RNA, analisi quantitativa e qualitativa dell'RNA estratto, metodologie per la retrotrascrizione di cDNA tramite fasi di amplificazione lineare e procedure di ibridizzazione di GeneChip Affymetrix. Fase 3. Realizzazione di un prototipo di un sistema di bio-repositories. Le attività inerenti questa problematica saranno svolte nell'IRCCS di Bari in collaborazione con l'Angelantoni SpA e metterà in relazione il gruppo di lavoro per la bio-banca interdipartimentale dell'Istituto con ingegneri dell'Angelantoni. Alla progettazione del software seguirà l'interfacciamento con le attrezzature del freddo dello IOB e la validazione dell'intero sistema nella pratica clinico-laboratoristica routinaria per un trimestre. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future E’s t at o dat os ubi t o avvi o ad una f as er i cogni t i va del l e facilities presenti in tutti gli IRCCS Oncologici in tema di Banche T es s ut i .E’s t at ar eal i z z at a qui ndiuna r i uni one peri lcoor di nament o ed i mpl ement az i one del l e at t i vi t à da svolgere a livello nazionale tenutasi ad Aviano il 29 settembre u.s. a cui hanno partecipato tutti i referenti degli istituti oncologici italiani (IEO e INT Milano, Roma, Aviano, Napoli e Genova, Bari). I nr el az i one a quant o deci s oi n det t ar i uni one,è s t at a pr oget t at a ed avvi at a al l ’ i nt er no delnos t r oI s t i t ut ol a realizzazione di un software per la gestione interlaboratorio delle fasi di selezione, raccolta, manipolazione e conservazione dei materiali biologici. Dopo la definizione di procedure specifiche per la conservazione dei tessuti (vedi allegato 1-2-3), si è provveduto ad ideare e sviluppare gli aspetti concettuali per la realizzazione del software di gestione del sistema. I nf i ne,dalpr oget t o ACC s iè pr es os punt o perl ’ i deaz i one e pr oget t az i one diun PFche,pr es ent at o alMS ,ha ricevuto finanziamenti per il 2005. In corso di realizzazione perché attivato da appena 1 mese. Ruolo cruciale nel prossimo trimestre di attività rivestirà la realizzazione di un prototipo di software interlaboratorio da testare successivamente in istituto. A ques t of i ne,l ’ anal i s t a pr ogr ammat or e Pas qual eF aval e,gi à cons ul ent e didet t oI s t i t ut o,dopo averpar t eci pat o alla discussione fin qui svolta ha concordato e ideato un progetto di software (allegato 4) che sarà in grado di colloquiare con i software già esistenti ed interfacciare con le strutture hardware degli storages. Progetto AZALEA. Biblioteca virtuale in oncologia per pazienti, familiari e cittadini IRCCS Proponente Aviano - CRO Referente Interno IOB M. De Lena Obiettivi Obi et t i vo delpr oget t o Az al ea è l ar eal i z z az i one e l ’ aggi or nament o cont i nuo diuna Bi bl i ot eca di gi t al e,a bas e multicentrica, delle risorse informative oncologiche di carattere divulgativo, principalmente in lingua italiana, destinate a pazienti, familiari, cittadini e operatori sanitari. In una seconda fase tale biblioteca renderà disponibili anche i testi scientifici destinati agli specialisti realizzando una vera biblioteca virtuale in oncologia. Il secondo obiettivo è di rendere disponibili tali risorse in modo facile attraverso opportuni servizi presso le Biblioteche o presso le associazioni produttrici di cui si fornisce ampia visibilità. L apr i maver s i onedi t al epr oget t oègi àr eal i z z at aedècos t i t ui t adal l a” BancaDat iOncol ogi capermal at i ef ami liari prodotta dal CRO di Aviano. Tale prodotto, originariamente su CD ROM è stato realizzato, in collaborazione con AI MaC,GI CO/ AI OM,gr az i e als uppor t of i nanz i ar i o del“ Pr emi o 5s t el l e” ed.2002 ( AUSL Bol ogna Nor d)e di Cittadinanzattiva, che ha annoverat ot al epr oget t of r ai“pr oget t idi buonepr at i chei ns ani t à2003” .Ir ecor dsi ns er i t i in questa prima fase sono circa 900. La collaborazione fra i diversi partners è fondamentale per garantire aggiornamento, miglioramento e sviluppo al progetto, sia dal punt odi vi s t aqual i t at i vochequant i t at i vo.Comes i s al ’ i nf or maz i onenonces s amaidi gener ar s i e, in tempi di Internet, anche la confusione è crescente. Ci òcheci t t adi niepaz i ent ir i chi edonoèun’ i nf or maz i onediqual i t àper“ s aperf ar emegl i ol edomande e capire le r i s pos t e” .Ci ò che gl ioper at or is ani t ar ir i chi edono è unut i l i z z oi nt el l i gent e e cr i t i co delmat er i al e e un’ educaz i one del pubblico a tale tipo di utilizzo. In definitiva, si tratta di contribuire a far sì che il consenso sia veramente informato s apendochel ’ i nf or maz i onedi qual i t à,s er i chi es t a,ai ut aami gl i or ar ei l r appor t o“pr i nci pe” ,quel l oconchicur a. Le risorse informative considerate sono di vario tipo e disponibili su vari formati in continua evoluzione: libretti, opuscoli, guide, CD ROM, siti e pagine Web, videocassette, articoli. Sono prodotte da Associazioni del settore, Organizzazioni medico-scientifiche, Ospedali italiani o da autorevoli Centri Internazionali (traduzioni adattate). Vengono raccolte, validate qualitativamente da esperti, catalogate in modalità condivisa e secondo gli standards internazionali di descrizione e indicizzazione dei documenti. Il software specifico che gestirà tale catalogo i nf or mat i z z at oper met t er àl ’ i nt egr az i onedel l amol t epl i ci t àdel l er i s or s es el ez i onat e,l ’ ex por tneif or mat ipi ùr i chi es t ii n modo da gar ant i r el ’ i nt er oper abi l i t àf r a di ver s is i s t emii nl i nea con icr i t er ir i chi es t idal l ’ Open Ar chi vesI ni z i at i ve. Garantirà inoltre visibilità e valorizzazione ai produttori dei diversi tipi di materiali - Associazioni del settore, Organizzazioni medico-scientifiche, Ospedali –siano o meno presenti sul web permettendo un facile contatto con t al ir eal t às i a nel l el or os edipr i nci pal iche nel l el or o di s l ocaz i oninel l e var i er egi onid’ I t al i a,cr eando una specifica “BancaDat i del l eAs s oci az i oni ” ,oppor t unament ei nt egr at anel dat abas epr i nci pal e. Permetterà inoltre un facile accesso ai documenti recensiti: se non disponibili direttamente in full text, verranno indicate più modalità per il recupero, o presso i produttori o attraverso le Biblioteche aderenti al progetto, grazie agli appositi servizi di informazione a pazienti e cittadini. Scopo di tale Biblioteca digitale è quindi quello di contribuire ad una razionalizzazione del lavoro dei singoli Centri evitando sovrabbondanti duplicazioni nella produzione del materiale e nella sua indicizzazione. Il tutto a vantaggio di un maggior investimento degli specialisti e delle Associazioni sul terreno della produzione originale di materiale su argomenti molto ri chi es t ida paz i ent ie ci t t adi nie s uiqual ic’ ès car s a pr oduz i one i nl i ngua i t al i ana,e diunf aci l e recupero di tale materiale da parte degli utenti interessati. 189 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO L ' I t al i adevedar euncont r i but oor i gi nal eenaz i onal enels et t or edel l ’ i nf or maz i onediqualità ai pazienti e colmare il gap esistente rispetto ad altri paesi collegandosi a progetti già da anni operativi: CancerBacup (http://www.cancerbacup.org.uk/); PDQ/NCI (http://www.cancer.gov/cancer_information/cancer_type/); Medlineplus (http://medlineplus.gov); Capihs (http://caphis.mlanet.org/consumer/index.html) tanto per citarne alcuni. Tale progetto rappresenta inoltre il primo progetto di biblioteca digitale in campo biomedico con applicazione di met adat i ( al t r i pr oget t i r egi s t r at i pr es s ol ’ I CCUal s ito http://www.sbn/iccu.it). Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Dur ant el ’ anno2004i lPr oget t o“Az al ea:Bi bl i ot ecadi gi t al ei noncol ogi aperpaz i ent i ,f ami l i ar ieci t t adi ni ”haavut oi l suo concreto sviluppo presso il nostro Istituto. In seguito alla partecipazione alla prima riunione tra i componenti del gruppo di lavoro dei sette IRCCS a carattere oncol ogi co par t eci pant i ,l ’ I s t i t ut os iè dedi cat o al l a cat al ogaz i one delmat er i al e pi ù adeguat o perl af as ci a di utenza a cui è destinato il progett onel l abancadat i ,mat er i al es cel t ot r al epubbl i caz i oni dei r i cer cat or i del l ’ I s t i t ut o. Perunamaggi or edi f f us i oneepubbl i ci z z az i onedel l ’ i nt er opr oget t os ulnos t r ot er r i t or i odi az i one,ovver odel l er egi oni mer i di onal i ,l ’ I s t i t ut ohaor gani z z at oduegi or nat edi ver s edii ncont r i :unaconimedi cier i cer cat or ii nt er nidel l ’ I s t i t ut o el ’ al t r aconl eAs s oci az i oni di Vol ont ar i at ocheoper anonel t er r i t or i oi ncampooncol ogi co. Dur ant egl ii ncont r i ,l ’ I s t i t ut oha i l l us t r at oechi ar i t oconunpi anogi à pr edefinito gli obiettivi e gli scopi del progetto; i nol t r e,ha def i ni t o qual er uol o at t i vo doves s er or i ves t i r e iconvocat icome t r ade d’ uni on t r ai lpaz i ent ee l ’ i nf or maz i one. Per facilitare la conoscenza e la consultazione diretta della banca dati Azalea, all’ i nt er nodel l ’ Oncol ogi copr es s ol a Direzione Scientifica si è creato uno spazio riservato alla Biblioteca per i Pazienti, aperta e fruibile dal pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.00. Nel l a Bi bl i ot eca s uddet t al ’ I s t i t ut o è a di sposizione di chiunque voglia avere maggiori informazioni sulla propria malattia aiutando gli utenti sia nelle ricerche del materiale più idoneo per ciascuna richiesta sia nel reperimento dello stesso. È, inoltre, possibile consultare via internet direttamente il sito ufficiale del progetto Azalea, fare ricerche su ar goment is peci f i cie r i chi eder ei lmat er i al e des i der at o at t r aver s ol ’ I s t i t ut o agl ial t r iI s t i t ut ipar t eci pant i ,qual or a noi non ne fossimo in possesso. Il progetto è stato pubblicizzato nella nostra sede ed ha avuto una adeguata visibilità grazie ad una segnaletica f aci l ment ei ndi vi duabi l eel eggi bi l eaf f i s s ai nl uoghis peci f i ci :pr es s oil uoghi dir i t r ovoedir i cr eaz i one,s al ed’ at t es ae uffici di prenotazioni e di informazioni. Presso i vari reparti e nelle sedi ambulatoriali, sono stati distribuiti opuscoli informativi sui quali si spiegano le finalità e gli scopi del progetto, con una serie di indicazioni su come dove e quando poter usufruire di questo particolare servizio. Un momento fondament al e perl ’ evol uz i one diques t o pr oget t o ma s opr at t ut t o peri lnos t r oI s t i t ut o,è s t at oi l convegno naz i onal es u“ I nf or maz i one Qual i t à:un pr oget t oi t al i ano col l abor at i vo r i vol t o a paz i ent ie f ami l i ar i ” , tenutosi presso il CRO di Aviano. Durante il convegno, ognuno dei partecipanti e degli inviati ha portato la propria esperienza e le proprie tesi su vari as pet t idelpr oget t o,t r a iqual ii lcont r i but o es pos t oer eal i z z at o dal l ’ I s t i t ut o conr el at i ve di apos i t i ve,dalt i t ol o:“ L a banca dati come strumento di col l abor az i oneconas s oci az i oniebi bl i ot echedelt er r i t or i o:l avocedel l ’ Oncol ogi co di Bar i ” . Le stesse diapositive sono state inserite su internet sul sito ufficiale di Azalea e sul sito del CRO di Aviano. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Perl ’ anno2005,s i pr evedonol es eguent i at t i vi t à: Scelta del materiale documentario (articoli, libretti, deplians, siti web ecc.) da inserire nella banca dati Azalea; Catalogazione e soggettazione dello stesso nella banca dati; Cons ul enz a diuno ps i col ogo e diunmedi co oncol ogo s i a perl a val ut az i one delmat er i al es i a perl ’ accogl i enz a al l ’ ut enz a; Val ut az i onedel mat er i al edapar t edel l ’ équi pe:bi bl i ot ecar i a,ps i col ogo,medi co; Accogl i enz adel l ’ ut enz ai nbi bl i ot ecadapar t edel per sonale individuato nei giorni e nelle ore stabilite; Cor s o ECM i n due edi z i onidalt i t ol o:“ Met odie s t r ument idir i cer ca bi bl i ogr af i ca on l i ne perl ’ i nf or maz i one bi omedi ca” ,dur ant ei lqual e ver r à anche s pi egat o e def i ni t ol ’ ut i l i z z o del l a banca dat ii t al iana Azalea come strumento bibliografico e di informazione scientifica; Presentazione del progetto e del servizio erogato nella Biblioteca per Pazienti a scuole medie superiori e alle biblioteche del territorio, biomediche e non, con riunioni e attraverso i mass media. Il controllo di qualità nel laboratorio oncologico: e-oncology per lo sviluppo di linee guida di appropriatezza di utilizzo clinico e di CQ dei biomarcatori IRCCS Proponente IRCCS Oncologico Bari Referente Interno IOB A. Paradiso Obiettivi Il presente progetto comprende una serie di attività che attraversano sia trasversalmente che verticalmente la tematica Qualità nel settore Biomarcatori. Prevede, infatti, attività di coordinamento scientifico nazionali, implementazione e sviluppo di programmi di CQ per vari biomarcatori sia di valenza clinica sperimentale che applicativa routinaria, collegamento con altri gruppi internazionali, messa a fuoco di problemi relativi alla certificazione dei processi di analisi laboratoristiche, etc. Nello specifico, il programma scientifico del progetto prevede lo svolgimento delle seguenti attività: AREA 1: Coordinamento e gestione sito web Coordinamento e gestione del sito http://www.inqat.org/, in collegamento con il portale e-oncology (IOB-Bari). AREA 3: L ’ i ncent i vaz i onedi L i neeGui da In prosecuzione logica diretta con le attività del CS, il programma di ACC si propone di stimolare e supportare s ci ent i f i cament e ed or gani z z at i vament el a adoz i one diL i nee Gui da s ult ema “Ut i l i z z o cl i ni co deiBi omar cat or ii n Oncol ogi a”( I RE-Roma, IOB-Bari, INT Milano). AREA 4: Incentivazione di specifici programmi di CQ Assoluta priorità verrà data al supporto scientifico e finanziario per la realizzazione di programmi di CQ per 190 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO prestazioni laboratoristiche di routinaria applicazione clinica quali la determinazione immunoistochimica dei recettori ormonali, delle tecniche PCR ecc (IOB-Bari), del neu sierico (IEO Milano). In questa area di attività rientrerebbe anche il rilevante problema della standardizzazione delle procedure per tutta la fase pre-analitica di raccolta-conservazione-classificazione dei materiali biologici (INT-Milano) In questo ambito particolare rilievo innovativo riveste la messa a punto di un programma pilota di verifica di riproducibilità inter-intralaboratoristica per lo studio della instabilità dei micro satelliti nel ca del colon retto (ISTGenova) Tra i programmi previsti, anche lo sviluppo di un CQ per la determinazione della cromogranina per la diagnosi e prognosi delle neoplasie neuroendocrine (CRO-Aviano). AREA 7: Collaborazioni Internazionali L ’ i nt er o per cor s o perl ’ i mpl ement az i one del l a Qual i t à nelL abor at or i o Oncol ogi co,s ii nt er f accer à conal t r er eal t à scientifiche internazionali, quali quelle inglesi e tedesche (IOB-Bari). I n par t i col ar e,al l ’ i nt erno di un programma INQAT-UKNEQAS, saranno confrontate le performance dei laboratori inglesi e italiani. La prospettiva è quella di svolgere programmi sinergici nel 2004. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Particolarmente significativi i risultati nella realizzazione del CQ per cromogranina a cui partecipano 50 laboratori naz i onal i .Nel l ’ ambi t odi t al epr oget t oès t at oavvi at oi ndat a19ot t obr ei lpr ogr ammadi cont r ol l odi qual i t àr el at i vo alla determinazione del biomarcatore Cromogranina A. I referenti di tale progetto sono i seguenti: Dr. Leandro De Appollonia (Struttura Operativa Complessa "Servizio Immunotrasfusionale", Centro di Riferimento Oncologico di Aviano), Dr. Ruggero Dittadi ( Centro Regionale Indicatori Biochimici di Tumore), Dr. Paolo Verderio e Dr.ssa Maria Elena Cortese (U.O. Statistica Medica e Biometria). I lpr ogr amma vede coi nvol t i43 l abor at or inaz i onal i .L ’ obi et t i vo pr i nci pal e dit al e pr ogr amma cons i s t e nel l a valutazione della prestazione di ogni laboratorio in termini di accuratezza e precisione nella determinazione della Cromogranina A effettuata secondo la metodica in uso e su materiale utilizzato di routine (plasma/siero). I campioni su cui ogni laboratorio effettuerà il dosaggio della Cromogranina A, saranno 3 campioni di plasma e 3 campioni di siero rispettivamente a bassa, media ed alta concentrazione I campioni sono stati preparati dalla U.O. Complessa "Servizio Immunotrasfusionale" del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano e dal Centro Regionale Indicatori Biochi mi cidiT umor e del l ’ Os pedal e Ci vi l e diVenez i a.Ail abor at or ipar t eci pant i ,è s t at oi nvi at o unques t i onar i o al fine di avere informazioni dettagliate sulla modalità di dosaggio del Biomarcatore Cromogranina A in ciascun laboratorio. Alla ricezione dei ques t i onar icompi l at i ,s egui r à a di cembr e ,l ’ i nvi o deicampi onidicont r ol l o da processare e lo specifico protocollo da seguire preparato dai referenti. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Programmazione attività future Is t i t ut o Oncol ogi co Bar i :L ’ at t i vi t à del2005pr evede i mpor t ant iat t i vi t às opr at t ut t o mirate a sviluppare CQ di informazioni molecolari per lo studio di geni ereditari e non, nel ca mammario. Lo studi sarà condotto in collaborazione anche con centri internazionali ed in specifico con il laboratorio del Cancer Biology Group dello IARC di Lione (Prof. Tommasino). Standardizzazione della tecnica di biopsia del linfonodo sentinella nel carcinoma mammario IRCCS Proponente IEO - Milano Referente Interno IOB F. Schittulli Obiettivi Obiettivi: Il notevole successo della biopsia del LS sia in termini di efficacia che in termini di tollerabilità e di impatto sulla qual i t à divi t ar ende neces s ar i a un’ oper a dis t andar di z z az i one e didi f f us i one del l at ecni ca perunadeguamento degli standard terapeutici nazionali. Es i s t ono due t ecni che dies ecuz i one del l a bi ops i a delL S:una s ibas as ul l ’ ut i l i z z o dicol or ant e vi t al eel ’ al t r as uun t r acci ant er adi oat t i vo.L ’ i ni ez i one dicol or ant e vi t al ei ns ede s ot t oder mi ca o per i t umor al e dur ant el ’ i nt er vent o chirurgico, associata a un leggero massaggio della zona inoculata, permette la rapida visualizzazione, con un’ i nci s i one cut anea as cel l ar e mol t ol i mi t at a,delL S nel l a maggi or anz a del l e paz i ent iaf f et t e da car ci noma mammario. La tecni ca pi ù ut i l i z z at a è bas at as ul l ’ i nocul oi ns ede s ot t oder mi ca o per i t umor al e dipar t i cel l e di albumina umana coniugate con tecnezio radioattivo: il tracciante inoculato viene drenato dai capillari linfatici nel primo linfonodo ascellare dove resta intrappolato a causa delle dimensioni delle particelle di albumina e può essere agevol ment ei dent i f i cat odur ant el ’ i nt er vent ochi r ur gi cot r ami t eunas ondaperchi r ur gi ar adi ogui dat a.I nent r ambe l et ecni che,l af as es ucces s i vaèl ’ anal i s i i s t ol ogi cadel L S:l ’ esame istologico del linfonodo asportato può avvenire in mani er a es t empor anea, ci oè s enz a s ol uz i one di cont i nui t à r i s pet t o al l ’ i nt er vent o chi r ur gi co, oppur e successivamente. Il progetto si articola in due fasi: Adozione di una procedura comune nei sette Istituti Oncologici. Diffusione della procedura ai Centri presenti sul territorio nazionale. 1.L a pr i ma f as e pr evede l as t andar di z z az i one del l et ecni che dies ecuz i one del l a bi ops i a delL Se l ’ es ecuz i one routinaria di questa tipologia di biopsia nelle pazienti affette da carcinoma mammario (aventi le caratteristiche di el eggi bi l i t à)al l ’ i nt er no degl iI s t i t ut ioncol ogi ci ,nonché dipot enz i ar el os cambi o del l ei nf or maz i onit r a gl is t es s i attraverso un collegamento in rete, con la possibilità di contatti in tempo reale, di trasmissione di immagini, filmati e dat i .E’anche i pot i z z abi l el ’ i s t i t uz i one diun s er vi z i o dicons ul enz a,s empr ei nt empo r eal e,perr i s ol ver e icas i problematici o controversi tramite il supporto degli Istituti con maggiore esperienza nelle tecniche coinvolte. Questa fase si concluderà con il perfezionamento dei dettagli organizzativi ed applicativi al fine del raggiungimento di uno standard comune, e con la redazione di linee guida. 2. La fase successiva è volta a favorire la diffusione di questa tecnica a tutti i centri presenti sul territorio nazionale che si occupano di chirurgia della mammella, attraverso attività formative che coinvolgano le diverse competenze necessarie per una sua corretta applicazione (chirurgia, medicina nucleare, anatomia patologica, fisica sanitaria, radiologia). Questo progetto è dunque orientato a rendere disponibile la procedura della biopsia del LS ad una più vasta popolazione di pazienti, cioè anche a tutte le donne che allo stato attuale non possono beneficiare della conservazione dei linfonodi ascellari, pur avendone i presupposti oncologici, a causa della carenza di strutture e di 191 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO risorse utili allo scopo. Per lo svolgimento della prima fase del progetto è necessario potenziare la strumentazione dedicata in ciascuno degli Istituti partecipanti. I npar t i col ar e,peri lnos t r oI s t i t ut os ir ende neces s ar i ol ’ acqui s t o diunecogr af o dedi cat o al l a cent r at ur a dil es i oni non palpabili e al prelievo preoperatorio con microbiopsia e di 5 sonde per chirurgia radioguidata. a) Ecografo Megas ADV completo di sonda lineare, frequenza 7,5/10 MHz, kit di biopsia, 1 stampante bianco/nero, 1 stampante a colori (costo indicativo: Euro 82.500,00). b) Sistema Neoprobe completo di unità di controllo, sonda da 14 mm., collimatore e cavi (Costo indicativo Euro 38.500,00 cad.) Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari NelDi par t i ment o Donna del l ’ I s t i t ut oS ci ent i f i co Oncol ogi co diBar i ,di r et t o dalPr of .Schi t t ul l i ,vi ene es egui t o uno studio sul L.S. che vede: Periodo di training su 30 casi LS più linfoadenectomia completa Tasso di identificazione 90% Percentuale falsi negativi 3-4% CASISTICA PERIODO TRAINING LS eseguiti in ricovero ordinario = 31 LS in anestesia generale = 31 LS in anestesia locale = 0 LS con E.I. estemporaneo = 0 LS con E.I. differito = 31 LS nr. medio sezioni istologiche = 65 (30108) LS in precedente chirurgia mammaria = 0 LS in DCIS = 2 LS in lesioni mammarie non palpabili = 5 LS catena mammaria interna = 0 Nr. Dissezioni ascellari N- = 17/31 CASISTICA TOTALE (dicembre 2004) LS eseguiti in ricovero ordinario = ca. 59 LS in anestesia generale = 57 LS in anestesia locale = 2 LS con E.I. estemporaneo = 1 LS con E.I. differito = 58 LS nr. medio sezioni istologiche = 56 LS in precedente chirurgia mammaria = 0 LS in DCIS = 3 LS in lesioni mammarie non palpabili = 10 LS catena mammaria interna = 0 Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Esame estemporaneo su linfonodi microscopicamente sospetti. Introduzione della tecnica combinata nella ricerca del linfonodo sentinella, ricerca con radioisotopo e colorante vitale. Organizzazione di un servizio di proteomica per la diagnosi molecolare dei tumori IRCCS Proponente IEO –Milano e INT - Milano Referente Interno IOB A. Paradiso Obiettivi Scopo Cis ipr oponel os vi l uppodi pi at t af or met ecnol ogi chebas at es ul l ’ ut i l i z z odel l ami cr of l ui di ca,perl as epar az i onedel l e proteine a partire da campioni biologici complessi, accoppiata alla spettrometria di massa di tipo MS/MS, per l ’ i dent i f i caz i oneecar at t er i z z az i onedel l ecomponent i pr ot ei che.L ’ obbi et t i voe’l ’ anal i s i compl et adelpr ot eomadel siero o plasma e di aree circoscritte di biopsie tumorali ottenute con la tecnologia della microdissezione con laser (LCM). Lo sviluppo delle suddette procedure avver r à dipar ipas s o con l ’ ut i l i z z o dinuovis t r ument ii nf or mat i ci f i nal i z z at ialpr oces s ament o deidat i .L ar i cer ca e’di r et t a al l ’ ot t eni ment o dii ndi cat or imul t i pl iperl a di agnos i precoce della malattia oncologica, la classificazione dei tumori umani e l aval ut az i onedel l ’ ef f i caci at er apeut i ca. Si intendono evidenziare cambiamenti di profili proteici nel siero/plasma umani,che rappresentano un materiale poco studiabile con tecniche genomiche ma potenzialmente ricchi di marcatori rappresentati dalle proteine r i l as ci at eda t es s ut it umor al i .Ci òe’di r et t oa por r edel l enuovebas iperuna i ndagi nedi agnos t i ca pr ecoceenon invasiva dei tumori e delle risultanze terapeutiche. Si mira anche ad evidenziare indicatori che sono direttamente o indirettamente as s oci at ial l ’ et er ogenei t àt umor al e at t r aver s ol a def i ni z i one e i lconf r ont o dipr of i l id’ es pr es s i one di lisati di cellule catturate con la tecnica LCM. Le neoplasie scelte come modello di studio sono quelle derivate dal l ’ ovai o perl al or o di f f i col t à ad essere diagnosticate precocemente, dalla mammella e dal polmone per la f r equenz a con cuis ipr es ent ano.I lpr oget t o vedr à coi nvol t idi ver s iI RCCSi t al i ani ,ma e’aper t o anche a s t abi l i r e collaborazioni, soprattutto in un ambito più tecnologico, con centri specializzati in studi proteomici e con lo stessa HUPO (www.hupo.org/new/hpp/plasma). In parallelo, compieremo una analisi proteomica sistematica finalizzata alla identificazione dei componenti di complessi proteici rilevanti, o presunti tali, per il processo di trasformazione neoplastica. A tale scopo ci concentreremo essenzialmente su complessi di enzimi coinvolti nella regolazione della cromatina (HDAC, HMT, DNMT). Descrizione della ricerca Obiettivi Sviluppo di procedure ad alta risoluzione, processività e aut omaz i one perl ’ anal i s idelcont enut o pr ot ei co di siero/plasma e biopsie tumorali. 192 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Messa a punto di metodi di separazione proteica, di identificazione, enumerazione e comparazione di proteine sfruttando le potenzialità offerte dalla tecnologie basate s ul l ’ accoppi ament oi nl i nea enondel l a cr omat ogr af i a di tipo nano e multidimensionale con la spettrometria di massa di tipo MS-MS. Purificazione ed analisi proteomica di complessi proteici con attività enzimatiche relate alla regolazione della cromatina (DNMT, HDAC, HMT). Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Nel 2004 si è provveduto alla raccolta di campioni idonei alla analisi proteomica in circa 400 pazienti. Le attività hanno previsto anche ampie collaborazioni con il progetto Italia-USA di cui la raccolta ha utilizzato supporti informatici e procedure. Al momento non sono state sollecitate riunioni di coordinamento da parte dei responsabili nazionali, mentre sono s t at er eal i z z at enumer os er i uni oni i nt er neal l ’ I s t i t ut o. Stato di avanzamento Unità Esterne Lo sviluppo delle suddette procedure avverrà di pari passo con l'utilizzo di nuovi strumenti informatici finalizzati al processamento dei dati. La ricerca è diretta all'ottenimento di indicatori multipli per la diagnosi precoce della malattia oncologica, la classificazione dei tumori umani e la valutazione dell'efficacia terapeutica. Le neoplasie scelte come modello di studio sono quelle derivate dall'ovaio per la loro difficoltà ad essere diagnosticate precocemente, dalla mammella e dal polmone per la frequenza con cui si presentano. Il progetto vedrà coinvolti diversi IRCCS italiani, ma è aperto anche a stabilire collaborazioni, soprattutto in un ambito più tecnologico, con centri specializzati. Si mira all'identificazione di indicatori multipli quantitativi e qualitativi, utili per una diagnosi serica precoce della malattia oncologica, e per una migliore valutazione dell'eterogeneità tumorale. Programmazione attività future Pr ogr ammaz i oneat t i vi t àf ut ur eI s t i t ut o Oncol ogi coBar i :Nel l ’ ambi t odel 2005 è stata impostata una collaborazione con il Dipartimento di Chimica (Prof. Zambonin) per analisi di proteomica con tecnologie MS ed MS/MS per lo studio dei profili proteomici direttamente su preparati istologici di ca mammario. I dati provenienti dadet t os t udi ocompl et er annoquel l i s us i er oot t enut i nel l ’ ambi t odel pr oget t oI t al i a-USA TESEO (Telepatologia a Scannerizzazione degli Enti Oncologici Italiani): progetto per un collegamento via telematica fra dipartimenti di Patologia degli IRCCS oncologici a scopo di consulenza diagnostica, attività didattica, controllo di qualità e riunioni di consenso IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB G. Simone Obiettivi SESSIONI DI CONSENSO Tre argomenti per anno, ognuno diviso in due sessioni, per un totale di sei sessioni per anno (vedere calendario accuso). Sarà responsabilità di ogni sede partecipante di inviare al Coordinatore Medico che ha sede all'INT di Milano 10 casi rappresentativi della patologia in discussione e sarà compito del Coordinatore medico selezionarne un totale di 20 a 30 casi da dividere in due gruppi da discutere in due sessioni complementari per tema. Questi casi saranno inviati a esperti mondiali sul tema ai quali gli sarà richiesto di esprimere una diagnosi che sarà ritenuta quella "ufficiale", a confrontare con quella dei partecipanti. CONTROLLO DI QUALITA' Due argomenti per anno, ognuno diviso in due sessioni, per un totale di quattro sessioni per anno. Sarà responsabilità di ogni sede partecipante di inviare al Coordinatore Medico che ha sede all'INT di Milano 10 casi rappresentativi della tema in discussione e sarà compito del Coordinatore medico selezionarne un totale di 20 a 30 casi da dividere in due gruppi da discutere in due sessioni complementari per tema. Questi casi saranno inviati a esperti sul tema ai quali gli sarà richiesto di esprimere una diagnosi che sarà ritenuta quella "ufficiale". ANNO I: Valutazione dell'indice mitotico Valutazione immunoistochimica del Her-2-neu nel carcinoma della mammella ANNO II: Valutazione immunoistochimica dei ricettori ormonali nel carcinoma della mammella Valutazione immunoistochimica del CD117 (c-kit) nel GIST ANNO III: Applicazione dei criteri di adequatezza e della terminologica Bethesda in citologia cervico-vaginale Valutazione dell'angiogenesi tumorale Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari: Nel primo trimestre del 2004 è stata ultimata la fase di installazione, configurazione e verifica di funzionamento per il sistema Olympus –BLISS presso ognuno dei Centri aderenti al PF TESEO di ACC; in particolare per quanto riguarda l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar i ,i ls i s t ema è s t at o col l egat oaI nt er netat t r aver s ol ar et e del l ’ I s t i t ut o,percuiè s t at o possibile digitalizzare alcuni vetrini di prova e trasmettere le relative immagini verso il repository centrale del CBIM di Pavia. Sono state quindi effettuate numerose sessioni di collegamento verso lo stesso server del CBIM per la lettura dei casi sottoposti a scansione presso gli altri Centri A partire da Aprile 2004, su invito del Coordinatore, è stato chiesto a ciascun Centro di provvedere alla scansione, digitalizzazione e invio di almeno un caso citoistologico al mese fino a Dicembre 2004 e di partecipare collegialmente, via e-mail alla discussione dei casi immessi contemporaneamente dai Centri. Compl es s i vament e,s ono s t at ipubbl i cat ie di s cus s i58cas i ,perun t ot al e di93VD;l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar iha contribuito con 11 casi e 19 VD; in alcune occasioni sono stati proposti alla discussione collegiale in telepatologia cas i percui er as t at ar i chi es t aunacons ul enz adal l ’ es t er no. Per tutto il periodo è stata costantemente mantenuta una collaborazione con i tecnici informatici del CBIM, allo scopo di effettuare il debug del sistema in vista di una prossima apertura ad altri Centri, almeno per quanto riguarda la lettura e/o la discussione dei casi. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Conl ’ i ni z i odel2005,i lcoor di nament odelT eam T ES EO ès t ato ufficialmente trasferito al Prof. Antonino Carbone che ha presieduto la prima riunione del Team la sera del 19 Gennaio u.s. . Il Coordinatore, raccogliendo il consenso 193 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO unanime del Gruppo, ha sottolineato la necessità di un collegamento con la Società Scientifica degli AnatomoPat ol ogi( S I APEC) ,delcuiCons i gl i o Di r et t i vo f a par t e Maur oT r ui nidel l ’ I ST -Genova, con le reti regionali (Piemonte, Abruzzo, Toscana) e quelle sedi universitarie (Udine, Trento) che già possono vantare una lunga esperienza in Telepatologia. E’s t at ouf f i ci al i z z at ol ’ i ngr es s onelT eam del l ’ I s t i t ut o“Bes t a”( Dr .F .T agl i avi ni )edel l ’ I s t i t ut o“ S.Pi oX”diMi l ano(Pr of . Cl audi o Cl ement e) .Cl audi o Cl ement eèl ’ at t ual e Cor r es pons abi l e del l a Sez i one i nf or mat i ca del l a SI APEC e Component e delCons i gl i o Di r et t i vo.T al iCent r ipot r anno f i n d’ or a col l abor ar e nel l a di s cus s i one col l egi al e ed avviare le procedure per divenire Centri attivi anche per la scansione. Il Prof. Carbone ha annunciato una nuova fase operativa del progetto: la creazione di una infrastruttura telematica perl a“s econdopi ni on” . A tale scopo, presso il CBIM è in corso la realizzazione di un apposito software, accessibile attraverso interfaccia web, che integra le funzioni di visualizzazione di vetrini digitali virtuali, discussione collegiale del caso, emissione e validazione di diagnosi; in continuità con la precedente collaborazione, al nostro Centro è stato chiesto di cont r i bui r eperl apar t econcer nent ei l t es t i ngel ’ ul t er i or es vi l uppodi t al es of t war e. Su iniziativa del nostro Centro, che ha realizzato con il proprio Referente Informatico Stefano Cristiani un Forum per la discussione e la raccolta dei casi collegiali, verranno avviati programmi per Controllo di Qualità (CQ) per via telematica sia a livello nazionale che regionale. In tal senso, è stata già inviata dal sottoscritto una proposta per un programma di CQ in immunoistochimica da realizzare tra i Centri del TESEO ed aperta ai Soci SIAPEC. Inoltre, è prevista nel mese di Febbraio p.v. presso il nostro Istituto, una riunione con i Direttori di Anatomia Patologica pugliesi per illustrare il sistema Olympus-Bliss (la struttura del progetto con i risultati finora conseguiti) e proporre un programma di controllo di qualità regionale per lo screening cervico-vaginale. Unul t er i or er i s ul t at oampi ament er aggi ungi bi l eent r ol ’ annoèl acos t i t uz i onedi unr epos i t or y“ l ocal e”di VD,gr az i eal quale si potranno realizzare i seguenti obbiettivi: autonomia rispetto al server CBIM per i programmi di CQ ; backup locale di tutti i VD virtuali realizzati presso il nostro Istituto, in modo da garantire la possibilità di consultazione del caso anche durante un eventuale fermo macchina presso il server CBIM; possibilità di organizzare presso il nostro Istituto dei Corsi di Formazione in Telepatologia; possibilità di organizzare presso il nostro Istituto delle riunioni di consenso su serie di casi resi già disponibili alla consultazione telematica, Slide seminars e/o Corsi di Cito-Istologia on-line Le attività del corrente anno verranno presentate nel prossimo IX Congresso Nazionale di Telepatologia organizzato dalla SIAPEC a Bari nel prossimo Novembre, e per il quale il Comitato Organizzatore ha già richiesto la nostra collaborazione e partecipazione. L ’ epi demi ol ogi aperl ’ i nf or maz i oneel ’ educaz i ones ani t ar i a.Pr oget t o“ IT umor ii nI t al i a” ,uns i t odiepi demi ol ogi ai ne-oncology.it IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB M. Quaranta Obiettivi Sviluppo del progetto I l pr oget t o‘ It umor i i nI t al i a’ Il progetto prevedenelpr i moper i ododiavvi o:( a)l adef i ni z i onedel l ’ ar chi t et t ur adels i t oconl os t udi odel l emi gl i or i opz i oniperl ’ acces s oel a di f f us i one del l ’ i nf or maz i one;( b)l ’ i ncl us i one nels i t o dis t i me deipr i nci pal ii ndi cat or i epidemiologici in campo oncologico (incidenza, mortalità, sopravvivenza e prevalenza) relativi ad una selezione di tumori a livello regionale e Nazionale; (c) la revisione sintetica dei principali fattori di rischio associati ai tumori studiati; (d) il confronto con dati prodotti in campo internazionale (EUROPREVAL, EUROCARE, e altri progetti finalizzati allo studio delle tendenze epidemiologiche); (e) la predisposizione per il collegamento ai dati osservati pr odot t idal l ar et e deiRegi s t r iT umor ie dir et id’ i nf or maz i one s peci al i s t i che elocali per lo studio delle grandezze epidemiologiche in oncologia. Attorno al sito sarà progressivamente sviluppata e organizzata una rete informativa in campo oncologico. La rete dei registri tumori, gli enti preposti al controllo e alla sorveglianza sanitaria in campo oncologico a livello regionale e naz i onal e,l es oci et à medi che e s ci ent i f i che,cent r is peci al i z z at ie d’ eccel l enz a pr eval ent ement e deput at ial l a ricerca la rete per il controllo e la gestione dei programmi di screening, le associazioni di utenti e, in generale, tutti coloro che potranno fornire un contributo di critica e conoscenza saranno chiamati ad affiancare, in posizione autonoma e riconosciuta. Un Comitato Scientifico presiederà la gestione del sito e includerà progressivamente qualificati rappresentanti delle reti connesse. L ’ I s t i t ut oNaz i onal eperl oSt udi oel a Cur a deiT umor i( I NT )copr i r ài lr uol odicoor di nament odelpr es ent epr oget t o, che si presenta dal punto di vista informatico come il nodo centrale di più reti. Il Comitato Scientifico di gestione del sito, al quale perverranno i prodotti di ogni partecipante, avrà il ruolo di promuovere il coordinamento e la cooperazione tra i partecipanti. Prodotti Il progetto si svilupperà attraverso diverse fasi e tasks operativi, distribuiti in modo coordinato tra gli IRCCS oncologici afferenti ad Alleanza Contro il Cancro. Sono previste le seguenti fasi operative: Fase Fasi Fase 1 Il coordinamento Attivazione del sito in forma di prototipo Presentazione di stime di mortalità, incidenza, prevalenza e sopravvivenza per una selezione dei tumori e regioni Definizione del Comitato Scientifico Tempo Prodotti Entro 15 dal l ’ appr ovaz i one Implementazione del l ’ ar chi t et t ur a dels i t o. L ’ obi et t i vo è un s i s t ema informativo con caratteristiche di un prodotto permanente giorni 194 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Fase 2 I registri tumore Confronto con dati internazionali Collegamenti con altri sistemi informativi in ambito epidemiologico Coordinamento con il costruendo sito della Rete dei Registri Tumori Confronto tra dati locali osservati e stime regionali e nazionali. Fase 3 I fattori di rischio Studio della letteratura relativa ai fattori di rischio associati ai tumori studiati. Valutazione e sintesi con particolare attenzione ai fattori prevalenti in Italia. Verifica entro 60 giorni dal l ’ avvi odel pr oget t o I risultati del lavoro saranno tradotti in messaggi comprensibili anche per il pubblico non specializzato Fase 4 I programmi di screening Informazione relativa al l ’ at t i vi t à programmata di screening in collaborazione con le organizzazioni scientifiche specifiche Verifica entro 60 dal l ’ appr ovaz i one giorni Relazione con associazioni scientifiche che si occupano di screening oncologici. Fase 5 Educazione e Informazione Attivazione di una sistematica relazione con addetti al sistema informativo Organizzazione per la presentazione periodica alla stampa dei dati informativi; Diffusione del l ’ i nf or maz i one al l e associazioni mediche e scientifiche. Verifica entro 60 dal l ’ appr ovaz i one giorni Fase 6 Il Sud Italia Studio di parametri utili alla validazione dei dati osservati e delle stime; Valutazione critica dei dat i per l ’ i nt er o s ud d’ I t al i aei s ol e. Avvio di stime epidemiologiche Entro 60 dal l ’ appr ovaz i one giorni Verifica entro 60 giorni dal l ’ i ni z i odel pr oget t o Il prodotto finale atteso è l ’ avvi o di una r et e coordinata tra dati nazionali e locali. Miglioramento delle tecniche di presentazione e di commento dei dati, diffusione e informazione sanitaria Individuazione d’ i ndi cat or i nel l e statistiche correnti per la valutazione dei dati delle regioni meridionali dove l ’ i nf or maz i one epidemiologica è carente Analisi retrospettiva con questionario precodificato delle cartelle cliniche di 486 pazienti ricoverate per cancro della mammella presso la U.O. di Senologia del nostro Istituto Oncologico. Arruolamento di 220 pazienti ricoverate ed operate presso l' U.O. di Senologia del nostro Istituto a cui è stata condotta un'intervista seguendo il questionario precedentemente valicato. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Per l'anno 2005 si prevede di procedere all'arruolamento delle pazienti sia per l'analisi retrospettiva che nella conduzione delle interviste alle pazienti appena operate. Si procederà ad esaminare i risultati ottenuti per valutare i meccanismi che generano il ritardo diagnostico per poter poi proporre soluzioni per migliorare e razionalizzare il percorso diagnostico-terapeutico delle pazienti con carcinoma alla mammella. START –St at odel l ’ ar t ei nOncologia IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB V. Lorusso Obiettivi Nel campo oncologico, è da anni disponibile il Physician Data Query, realizzato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti e liberamente accessibile via Internet. Per quant or i guar da l ’ Eur opa,i lpr oget t o ST ARTè nacque al cuni annif a es is vi l uppò nel l ’ ambi t o del l a Eur opeanSchoolofOncol ogy.At t ual ment ei lpr oget t o è da cons i der ar ei n allestimento, pur con alcuni capitoli su singoli tumori già disponibili. Ora il programma vi enet r as f er i t onel l ’ ambi t odi Alleanza Contro il Cancro. In particolare, START sarà veicolato attraverso E-Oncology, il portale Web di Alleanza Cont r oi lCancr o.ST ARTèi nf at t i ,ad oggi ,uni per t es t oacces s i bi l el i ber ament eal l ’ ut ent ef i nal e,ci oèsenza oneri di alcun tipo, via Internet. Questo progetto intende dunque consentire il trasferimento di START in Alleanza Contro il Cancro, il proseguimento del suo allestimento e il suo mantenimento per il futuro. START è nato e continua ad essere un proget t oi ncent r at os ul l os t at o del l ’ ar t e delt r at t ament o oncol ogi co i nuna 195 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO pr os pet t i vaeur opea.Al l as ua r eal i z z az i onehannopar t eci pat of i nor aes per t idit ut t iiPaes ieur opei .D’ al t r a par t e,l a sua struttura organizzativa è sempre stata e continuerà a maggior ragione ad essere basata in Italia, appunto nel l ’ ambi t o diunpr ogr amma i t al i ano come Al l eanz a Cont r oi lCancr o.I nques t os ens o,ST ARTs ar à da i nt ender e come servizio posto dagli IRCCS oncologici italiani a disposizione della comunità medica italiana e del Sistema Sanitario Nazionale. Tuttavia, il programma intende mantenere la sua originale intenzione di strumento di definizione edi f f us i onediunos t at odel l ’ ar t eeur opeo.Ovvi ament enonpuòes s er viant i t es if r al ’ i nt enz i onenaz i onal e equel l a europea, i n quant os ar ebbe i nconcepi bi l e uno s t at o del l ’ ar t e oncol ogi co perl ’ I t al i a che f os s es os t anz i al ment e di ver s or i s pet t oa quel l oeur opeo.Dunque,S T ARTcont i nuer àar i cer car eun“cons ens o”eur opeoais uoicont enut i , indipendentemente dal fatto che la sua produzione sarà incentrata in Italia. In fin dei conti, START dovrebbe essere inteso come un servizio reso dagli IRCCS al Sistema Sanitario Nazionale, proprio in quanto si tratta di uno stato del l ’ ar t edel l a di agnos iedelt r at t ament ooncol ogi cogi àf i l t r at o attraverso un consenso europeo. In questo senso, START non corrisponde a delle linee guida per la pratica clinica, ma si pone immediatamente prima di queste ultime. In pratica, sulla base di START potranno essere prodotte linee guida per la pratica clinica rivolte s peci f i cament e al l a comuni t à medi ca i t al i ana. I cont enut idiST ART gar ant i r anno un appr occi o “bas at o s ul l ’ evi denz a”ecoer ent econunapr os pet t i vaeur opea. In particolare, START continuerà anche ad essere aperto al contributo delle società scient i f i cheeur opeedel l ’ ambi t o oncologico e sarà particolarmente sensibile ad un feedback quanto possibile ampio dalla comunità europea degli oncologi. Il target di START è costituito infatti da tutti gli oncologi clinici europei, oltre che dai medici di medicina generale e dagli specialisti di altra disciplina. START è redatto in inglese, ma sono da prevedere traduzioni nelle varie lingue europee, a cominciare dalla lingua italiana per un più facile utilizzo da parte della comunità medica italiana. E’al t r es ìi pot i z z abi l el ’ ut i l i z z o diST ARTperl ar eal i z z az i one dis t r ument ii nf or mat i vir i vol t idi r et t ament e alPaz i ent e.I l vant aggi oènat ur al ment ecos t i t ui t odaunmaggi or eancor aggi odel l ’ i nf or maz i oneperi lpaz i ent eeperi lpubbl i co al l ’ evi denz aobi et t i vadi ef f i caci aedal l os t at odel l ’ ar t econs ol i dat o,at ut el adel l aqual i t à. Sviluppo del Progetto Il progetto si svilupperà a partire dai contenuti di START attualmente disponibili, trasferendoli nella nuova cornice di Alleanza Contro il Cancro, provvedendo nel contempo ad una loro revisione sistematica e alla creazione di una nuova struttura redazionale, organizzativa e di realizzazione informatica. La produzione dei capitoli dovrà quindi pr os egui r e,cos ìcome dovr à es s er es i s t emat i cament er eal i z z at ol ’ aggi ornamento dei capitoli in linea. Dovranno quindi essere attivate iniziative specifiche volte alla misurazione ed allo sviluppo del consenso sui contenuti di START. Infine, si cercherà di veicolare START anche in italiano ed eventualmente anche in altre lingue e di utilizzarlo per la realizzazione di uno strumento informativo per i pazienti. Prodotti Il progetto si prefigge i seguenti prodotti finali: struttura operativa di START; disponibilità di START, quale attualmente esistente, nel nuovo sito Web di Alleanza Contro il Cancro; nuovi capitoli e aggiornamento sistematico (almeno annuale) degli esistenti; iniziative di consenso europeo e/o nazionale su singoli capitoli, o gruppi di capitoli, o argomenti controversi; traduzione dei capitoli di START in italiano (ed eventualmente in altre lingue europee); strumento informativo per i pazienti basato su START (START for patients). Il progetto avrà le seguenti fasi: Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Fasi Tempo Prodotti Fase 1 allestimento della nuova struttura di START, comprensiva di Gruppo di Coordinamento Metodologico, Editor, Comitato Scientifico, gruppo redazionale, gruppo di realizzazione informatica Entro 15 giorni dal l ’ appr ovaz i one struttura operativa di START; Fase 2 recepimento dei contenuti del prodotto come attualmente disponibile e loro trasferimento, con aggiornamento informatico, nel nuovo sito Web di Alleanza Contro il Cancro Entro 30 giorni dal l ’ appr ovaz i one Fase 3 proseguimento della realizzazione di nuovi capitoli e loro aggiornamento sistematico Verifica a 60 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o nuovi capitoli e aggiornamento sistematico (almeno annuale) degli esistenti Fase 4 avvio di iniziative di consenso europeo e/o nazionale su singoli capitoli, o gruppi di capitoli, o argomenti controversi Verifica a 60 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o iniziative di consenso europeo e/o nazionale su singoli capitoli, o gruppi di capitoli, o argomenti controversi Fase 5 traduzione dei capitoli di START in italiano (ed eventualmente in altre linee europee); Verifica a 60 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o traduzione dei capitoli di START in italiano (ed eventualmente in altre lingue europee); Fase 6 avvio della realizzazione di uno strumento informativo per i pazienti basato su START. Entro 45 giorni dal l ’ appr ovaz i one strumento informativo per i pazienti basato su START (START for patients). disponibilità di START, quale attualmente esistente, nel nuovo sito Web di Alleanza Contro il Cancro; I lPr oget t o ST ARTè un pr oget t oi ncent r at os ul l os t at o del l ’ ar t e deltrattamento oncologico in una prospettiva eur opea.L as ua s t r ut t ur a or gani z z at i va ècompr es a nel l ’ ambi t odelpr ogr amma i t al i anodef i ni t o“Al l eanz a cont r oi l cancr o” . START è da intendere come un servizio posto dagli IRCCS Oncologici italiani a disposizione della comunità medica italiana e del Sistema Sanitario Nazionale. 196 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Tuttavia, proprio a causa della sua dimensione europea, START ricerca un consenso europeo ai suoi contenuti of f r endo alSi s t ema Sani t ar i o Naz i onal e uno s t at o del l ’ ar t e del l a di agnos ie deltrattamento oncologico ottenuto confrontando gli standard europei con quelli in atto nel nostro Paese. In questo senso START non corrisponde a delle linee guida per la pratica clinica, ma si pone immediatamente prima di queste ultime. In pratica, sulla base di START potranno essere prodotte linee guida per la pratica clinica rivolte specificamente alla comunità medica italiana. I cont enut i di ST ARTgar ant i r announappr occi o“ bas at os ul l ’ evi denz a”ecoer ent econunapr os pet t i vaeur opea. In particolare, START cont i nuer àancheades s er eaper t oal cont r i but odel l es oci et às ci ent i f i cheeur opeedel l ’ ambi t o oncologico e sarà particolarmente sensibile ad un feedback quanto possibile ampio dalla comunità europea degli oncologi. Il target di START è costituito infatti da tutti gli oncologi clinici europei, oltre che dai medici di medicina generale e dagli specialisti di altra disciplina. START è redatto in inglese, ma sono da prevedere traduzioni nelle varie lingue europee, a cominciare dalla lingua italiana per un più facile utilizzo da parte della comunità italiana. La nostra Unità Operativa ha contribuito alla realizzazione dei seguenti capitoli che sono già stati inseriti on line nel sito www.strtoncologu.net: Altre emergenze oncologiche; Carcinoma a sede primitiva ignota; Disordini degli istiociti; Emergenze metaboliche; Leucemie acute; Melanoma; Sarcomi; Terapia antiemetica; Tumore del pancreas; Tumori cerebrali; Tumori del tratto gastro-intestinale; Tumori del tratto genito-urinario. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Rete Italiani Tumori Rari IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB M. Guida Obiettivi Razionale I tumori rari, come le malattie rare in genere, comportano difficoltà particolari. Le competenze cliniche sui tumori rari non sono sempre raggiungibili con facilità dalla persona malata, in quanto i centri che ne dispongono sono dispersi geograficamente. Inoltre, il trattamento dei tumori rari richiede spesso approcci multidisciplinari, e dunque la dispersione geografica delle competenze risulta ancora più frequente. Sviluppo del progetto Il progetto si svilupperà a partire dal prototipo metodologico e organizzativo della Rete Tumori Rari, come già di s poni bi l e.S i avvi er àunaf as ef or mal edi conf er madel l ’ adesione da parte dei centri già partecipanti, con possibile ades i oneancheda par t edinuovicent r i .Sipr os egui r à qui ndinel l a condi vi s i onedeicas icl i ni ci“vi r t ual i ”e“f i s i ci ”di rete (cioè dei pazienti, rispettivamente, il cui caso viene discusso in rete o che si trasferiscono fisicamente da un cent r o al l ’ al t r o del l a Ret e) .Sichi eder àl ar egi s t r az i one neldat a bas e del l a Ret e dit ut t iicas i“ l ogi ci ”dir et e,ci oè che vengono trattati secondo i criteri diagnostico-terapeutici condivisi, almeno con riferimento alle neoplasie più rare, a proseguire ampliandone il numero. Questa registrazione si riverserà anche, in automatico, nel Registro Mal at t i e Rar e del l ’ i s t i t ut oS uper i or e diSani t à.Nelcont empo,s ipr os egui r à nel l a def i ni z i one percons ens oe nel l ’ aggiornamento delle linee guida interne della Rete sulle neoplasie oggetto della Rete stessa. Il numero delle patologie seguite dalla Rete verrà peraltro ampliato progressivamente. Si avvierà inoltre la revisione di tutti gli strumenti informatici della Rete, così da consentire una condivisione potenzialmente ottimale dei casi clinici sotto il pr of i l o del l a compl et ez z a e del l ’ adeguat ez z ai nf or mat i ca,t enendo cont o anche del l e dot az i onief f et t i vament e presenti nei centri della Rete. Alcuni di questi centri saranno ocnsiderati prioritari e quindi dotati di hardware e software ad hoc. Verrà potenziato il coordinamento clinico-or gani z z at i vo del l a Ret e pr es s ol ’ I s t i t ut o Naz i onal e Tumori di Milano, sia sul versante segretariale sia sul versante clinico. Si migliorerà progressivamente il sito Web pubblico della Rete, così da rendere deisponibili anche servizi per i pazienti e il pubblico, sia di tipo informativo sui tumori rari, sia a supporto del riferimento razionale dei pazienti con tumori rari presso i centri della Rete. Fasi Il progetto si svilupperà attraverso le seguenti fasi: r i cogni z i oneeconf er madel l ’ ades i onedapar t edeicent r igi àpar t eci pant i ,conpos s i bi l eades i oneanchedapar t e di nuovi centri; pr os egui ment o del l a condi vi s i one deicas icl i ni ci“vi r t ual i ”e “f i s i ci ”dir et e at t r aver s ol a Scheda Cl i ni ca at t ual ee quindi con il prototipo tecnologico più aggiornato; r i chi es t a aicent r idel l ar egi s t r az i one neldat a bas e del l a Ret e dit ut t iicas i“ l ogi ci ” dir et e,ampl i andone progressivamente il numero, con r egi s t r az i one i n aut omat i co nelRegi s t r o Mal at t i e Rar e del l ’ i s t i t ut o Super i or e di Sanità; pr os egui ment o nel l a def i ni z i one percons ens o e nel l ’ aggi or nament o del l el i nee gui da i nt er ne del l a Ret es ul l e neoplasie oggetto della Rete stessa, con progressivo ampliamento di queste ultime; revisione e upgrade di tutti gli strumenti informatici della Rete; miglioramento e ampliamento del sito Web pubblico della Rete, così da rendere disponibili anche servizi per i pazienti e il pubblico. 197 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Fasi Fase 1 Fase 2 Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari r i cogni z i oneeconf er ma del l ’ ades i one da parte dei centri già partecipanti, con possibile adesione anche da parte di nuovi centri; proseguimento della condivisione dei cas icl i ni ci“ vi r t ual i ” e “f i s i ci ” dir et e attraverso la Scheda Clinica attuale e quindi con il prototipo tecnologico più aggiornato; Fase 3 richiesta ai centri della registrazione nel data base della Rete di tutti i casi “l ogi ci ” di r et e ampl i andone progressivamente il numero, con registrazione in automatico nel Regi s t r o Mal at t i e Rar e del l ’ I s t i t ut o Superiore di sanità Fase 4 Proseguimento nella definizione per cons ens o e nel l ’ aggi or namento delle linee guida interne della Rete sulle neoplasie oggetto della Rete stessa, con progressivo ampliamento di queste ultime Fase 5 Revisione ed upgrade di tutti strumenti informatici della Rete gli Fase 6 Miglioramento ed ampliamento del sito Web pubblico della Rete, così da rendere disponibili anche servizi per i pazienti e per il pubblico Tempo Prodotti Entro 15 giorni dal l ’ appr ovaz i one struttura operativa della Rete Italiana Tumori Rari; Entro 30 giorni dal l ’ appr ovaz i one disponibilità della Rete Tumori rari, nel portale di Alleanza contro il cancro; Verifica a 60 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o disponibilità del nuovo database con le nuove funzionalità e contenente la casistica aggiornata accessibile dal portale di Alleanza contro il cancro. Verifica a 90 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o iniziative di consenso per la definizione ed aggiornamento delle linee guida su argomenti controversi sulle patologie oncologiche rare Verifica a 60 giorni del l ’ i ni z i opr oget t o installazione di nuove funzionalità della RTR e loro relativo utilizzo da parte dei centri partecipanti dal portale di Alleanza contro il cancro Entro 45 giorni dal l ’ appr ovaz i one disponibilità di nuovi servizi interattivi per il pubblico ed i pazienti dal portale di Alleanza contro il cancro L ’ at t i vi t à del l ’ I s t i t ut o Oncol ogi co diBar ial l ’ i nt er no delpr oget t oi nogget t oès t at ar i vol t a pr eval ent emente in due direzioni: Partecipazione attiva alla rete telematica nazionale per lo studio e la terapia dei tumori rari. Studio di alcune neoplasie quali il Melanoma e il Carcinoma indifferenziato del rinofaringe, quali prototipi di tumore raro, nei diversi aspetti (epidemiologia, diagnosi, trattamento). L apar t eci paz i onedel l ’ I s t i t ut oal l eat t i vi t àdel l aRet eNaz i onal eperl acur adei T umor i Rar i s i èconcr et i z z at aanz i t ut t o in un coinvolgimento nelle varie iniziative proposte dalla Rete e nella gestione in rete di alcuni pazienti portatori di tumore raro. I nol t r e,at t r aver s ol a Ret eT umor iRar il ’ I s t i t ut ocooper a conal t r ei ni z i at i ver i guar dant il emal at t i er ar epr omos s edal Mi ni s t er odel l aSani t àedal l ’ I s t i t ut oSuper i or edi Sani t à. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Partecipazione attiva alla rete telematica nazionale per lo studio e la terapia dei tumori rari. Studio di alcune neoplasie quali il Melanoma e il Carcinoma indifferenziato del rinofaringe, quali prototipi di tumore raro, nei diversi aspetti (epidemiologia, diagnosi, trattamento). Classificazione molecolare per migliorare la diagnosi, prognosi e cura dei tumori epiteliali (Gnomica) IRCCS Proponente IRE - Roma Referente Interno IOB S. Tommasi Obiettivi Obietti vo gener al e diques t o pr oget t o e’quel l o di 1)i dent i f i car e,t r ami t el ’ anal i s is i mul t anea del l ’ es pr es s i one di migliaia di geni, sottogruppi di tumori solidi e lucemie con pattern molecolari distinti e riproducibili, che abbiano significato prognostico; 2)det er mi nar el e al t er az i onia l i vel l o genomi co t r ami t el ’ anal i s igl obal e delDNA t umor al e s er vendos idigene chi p ar r aysi n gr ado dievi denz i ar e per di t a diet er oz i gos i t a’didet er mi nat il ocicr omos omi ci basati su alterazioni di SNP; 3) effettuare una diagnostica molecolare della suscettibilità genetica al cancro (questo obi et t i vo è par t i col ar ment er i f er i t o al l ’ I s t i t ut o deit umor idiGenova e alCRO diAvi ano) ;4)per s onal i z z ar ei l t r at t ament odei t umor i apr edi s pos i z i oneer edi t ar i at r ami t el ’ i dent i f i caz i one, in vitro, di farmaci in grado di attaccare selettivamente cellule con alterazioni in omozigosi dei geni coinvolti nella predisposizione ereditaria ai tumori rispetto a cellule con alterazioni eterozigoti o cellule wt.; 5) effettuare una diagnostica molecolare delle Leucemie linfatiche croniche a fenotipo B (B-LLC) (questo obiettivo è particolarmente riferito al Centro di riferimento Oncologico di Avi ano) .6)r i dur r eit empi di at t es adel l er i s pos t edeit es t sgenet i cidi agnos t i cial l ’ i nt er nodi pr ocedur eche assicurino un elevato standard di qualità e attribuire un significato biologico alle varianti identificate in un maggior numero di cas i ( ques t oobi et t i voèpar t i col ar ment er i f er i t oal l ’ I s t i t ut odei t umor i di Genova) Al fine di raggiungere gli obiettivi s opr ar i por t at ièneces s ar i o:1)Det er mi nar el ’ es pr es s i onegeni cagl obal edit umor i 198 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO solidi (prostata, colon, mammella e polmone) mediante anche ibridazione su gene chip arrays allo scopo di identificare sottogruppi di tumori che non possono essere distinti con le attuali tecniche convenzionali di i s t opat ol ogi a, i mmunoi s t ochi mi ca e ci t ogenet i ca; 2) Det er mi nar e l a per di t a di et er oz i gos i t a’ di r egi oni cromosomiche utilizzando lo studio di alterazioni del DNA degli stessi tumori solidi tramite ibridazione del DNA genomi cos ugenechi pscos t r ui t iperl ’ i dent i f i caz i onedis i ngol inucl ot i dipol i mor f i( SNP) ;3)Par agonar el ’ es pr es s i one genica globale, SNP e parametri istopatologici e costruzione di nuove classificazioni dei tumori solidi basate s ul l ’ i nt egr az i one del genotipo con il fenotipo; 4) Analizzare per sonde predefinite al fine di valutare la risposta al trattamento utilizzando chips preparati ad hoc; 5) Effettuare una diagnosi molecolare della suscettibilità genetica al cancro; 6) valutare lo stato mutazionale dei geni codificanti per le Ig. Metodi Le metodologie specifiche per arrivare ad una nuova classificazione genomica dei tumori umani, integrata alla classificazione morfologica sono brevemente elencate qui sotto. Banca tumori Caratterizzazione istopatologica dei tumori su pezzi congelati Es t r az i onedel l ’ RNAdal i s at i di t umor i congel at i Microdissezione tramite laser di popolazioni neoplastiche pure da sezioni in paraffina e successiva estrazione di DNA genomico Ibridazione di RNA su Affymetrix gene chips Hu133 Ibridazione di DNA dopo amplificazione a catena con polimerasi (PCR) su Affymetrix SNP chips (HuSNP) Analisi informatica e generazione di alberi geneologici per la classificazione molecolare dei tumori umani Produzione di chip con sonde predefinite identificate come bersagli di trattamenti terapeutici ed analisi dopo ibridazione. Identificazione di numerosi geni responsabili di forme tumorali ereditarie (APC, MSH2, MLH1, BRCA1, BRCA2, p53). Valutazione della sensibilità in vitro a farmaci e radiazioni ionizzanti di cellule BRCA1 deficienti. Valutazione dello stato mutazionale dei geni codificanti per le Ig per effettuare una diagnostica molecolare delle Leucemie linfatiche croniche a fenotipo B (B-LLC). Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Nel l ’ ambi t o delpr oget t oi n ogget t o,i lL abor at or i o diOncol ogi a Sper i ment al e e Cl i ni ca doveva met t er ea disposizione, per le analisi di caratterizzazione molecolare, una casistica consecutiva di pazienti affette da carcinoma mammario di cui in Banca Tessuti è presente sangue intero, tessuto tumorale e normale congelati. Tutte le pazienti sono caratterizzate dal punto di vista clinico-patologico e di familiarità. Durante il 2004, la raccolta di tessuti si è arricchita di circa 200 pazienti con caratteristiche di familiarità. Al momento, tuttavia, non sono stata ancor acont at t at aperl ’ ut i l i z z odel l anos t r acas i s t i ca. Perquant or i guar da l ’ al t r o obi et t i vo,ci oè quel l o dii dent i f i car e,t r ami t el ’ anal i s is i mul t anea del l ’ es pr es s i one di migliaia di geni, sottogruppi di tumori solidi con pattern molecolari (es. alterazioni di SNP) distinti e riproducibili, che abbiano significato prognostico, è stato ampliato lo studio di polimorfismi dei geni che codificano per tirosinochinasi e dei geni di suscettibilità per il carcinoma mammario. I risultati ottenuti saranno a breve oggetto di pubblicazione. Inoltre, considerando un costante incremento del lavoro previsto, durante questo anno si è messa a punto a struttura di una piattaforma high-t hr oughputperl ’ es t r az i one di DNA, RNA e proteine da sangue e/o tessuto solido, quantificazione e stoccaggio delle 3 macromolecole, analisi degli acidi nucleici previa polymerase chain reaction (PCR). Gli acidi nucleici possono poi essere analizzati per sequenza, genotipi e SNPs.L ’ obi et t i voèquel l odif or mar e un gruppo di ricerca multidisciplinare che integri genetica, biologia molecolare, bioinformatica ed epidemiologia checonl ’ aus i l i odiuna pi at t af or ma t ecnol ogi ca ef f et t uianal i s igenet i chead al t ot hr oughputef or ni s ca unservizio di genotipizzazione e ricerca di mutazioni ad altri gruppi di ricerca. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Obi et t i vo pr i nci pal e diques t o pr oget t o nel2005 è l ’ acqui s i z i one didet t a pi at t af or ma e l a mes s a a punt o dei protocolli previsti per le analisi. SOS Tumori –Numero Verde telefonico e sito Internet IRCCS Proponente IST - Genova Referente Interno IOB A. D. Colasanto Obiettivi La necessità di informazioni per le persone affette da cancro, per i loro familiari ed amici è un dato tanto documentato quanto intuitivo. Tuttavia nonostante importanti cambiamenti nella cultura della relazione e l'evoluzione di efficienti programmi di supporto esistono grosse difficoltà a soddisfare tale bisogno. La new-technology rappresenta senz'altro una via di facile accesso, veloce, completa e disponibile al momento del bisogno. Da questi presupposti è nato il progetto SOSTUMORI (vedi Linee Guida Organizzative in allegato) attivato nel 1997, completato negli anni successivi, che pr evedel ’ us odi2s t r ument icompl ement ar i :i nt er neted unnumer o verde. In questi anni al servizio SOS Tumori sono pervenute oltre 4000 richieste di informazione mediante posta elettronica; il 50% dell'Utenza ha avuto modo di consultare pagine web motivata quasi esclusivamente da malattia di un familiare o personale o per "verificare" le informazioni ricevute dal medico o da altri operatori sanitari. Sempre nella nostra esperienza di SOS Tumori (oltre 14000 contatti telefonici) abbiamo verificato che le persone, pur avendo acquisito tutte le informazioni possibili da tutte le fonti a loro disposizione sentono comunque il bisogno di essere rassicurati o confermati nelle proprie conoscenze attraverso il contatto diretto con l'operatore telefonico. In parti col ar eabbi amor i l evat ocomenegl ianni ,enonos t ant euna cont enut a pubbl i ci z z az i onedel l ’ i ni z i at i va,s is i a consolidato il numero delle telefonate e come queste si ripetano nei contenuti. Alcune eccezioni sono rappresentate da eventi particolari che corr i s pondono i mmancabi l ment e ad epi s odil egat ial l ’ at t i vi t à deimas s media o degli organi competenti: articoli dei giornali, progammi televisivi, campagne di prevenzione, attivazione di programmi di screening o, caso unico, il periodo Di Bella. Prospettive future La nostra esperienza, consolidata da anni, consente di riconfermarci e valorizzarci rispetto al nuovo panorama locale e nazionale. 199 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Alla luce della prospettiva di una collaborazione con Alleanza contro il Cancro ci sembra importante sviluppare alcuni punti: aggiornamento dei contenuti medici del sito aggi or nament odel l ’ i ndi r i z z ar i odi s t r ut t ur edi r i f er i ment ooncol ogi coi ncamponaz i onal e realizzazione sul sito delle indicazioni alla prevenzione e diagnosi precoce realizzazione di un contatto organi z z at ot r acent r i perl ’ aggi or nament odi t r i al si ncor s oedi pr ogr ammi di s cr eeni ng realizzazione di un gruppo di lavoro redazionale realizzazione di un gruppo di lavoro scientifico Individuazione e attivazione di canali di pubblicizzazione per migliorare la visibilità e garantire oltre alla continuità anche l'ampliamento dell'attività esistente. Prodotti Aggiornamento delle informazioni esistenti sul sito sempre utilizzando un linguaggio rivolto alla popolazione generale. Realizzazione di un progetto di val ut az i one dels er vi z i o at t r aver s ol ’ i ndi vi duaz i one dii ndi cat or is i a peri lcont r ol l o della qualità dei contenuti del sito e delle riposte telefoniche, sia del gradimento. Continuità e ampliamento dell'orario di servizio. Fasi Tempo Prodotti Fase 1 Aggiornamento delle informazioni del sito 3 mesi Aggiornamento Fase 2 a Indicatori sulla qualità delle telefonate 6 mesi Controllo di qualità e Fase 2 b Indicatori sulla qualità del sito 3 mesi gradimento Fase 3 Canali di pubblicizzazione e diffusione 1 anno con Continuità e ampliamento verifica in itinere dell'attività esistente SOS Tumori: Linee Guida Organizzative Il servizio telefonico di informazione oncologica denominato SOS Tumori, è attivo presso l'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova e la sua conduzione è curata direttamente dal Servizio di Psicologia dello stesso Istituto. Il servizio telefonico è realizzato grazie al finanziamento da parte del Ministero della Sanità e si avvale della collaborazione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Il servizio che ha valenza nazionale ed ha l'unica sede in Genova, è accessibile tutti i giorni feriali nella fascia oraria pomeridiana; il costo delle chiamate è a carico del servizio. Il servizio è rivolto alla popolazione generale interessata ai diversi aspetti del problema cancro; ai pazienti colpiti da patologie oncologiche, ed ai familiari, che intendono ricevere indicazioni sulla malattia e/o condividere l'esperienza emotiva; a medici e operatori sanitari, che possono riferirsi a colleghi specialisti per conoscere e discutere problematiche relative alla gestione dei pazienti oncologici. L ’ obi et t i vogener al eèquel l odiof f r i r eunos t r ument ocher endapi ùf aci l ment eacces s i bi l iagl iut ent il econos cenz e scientifiche sui tumori e che li aiuti ad orientarsi rispetto alle necessarie procedure mediche e ai luoghi dove poterle effettuare. Finalità specifica del servizio è quella di fornire informazioni relative a: Fattori di rischio Prevenzione Diagnosi precoce Procedure diagnostiche Opzioni terapeutiche Effetti dei trattamenti Fase terminale I nol t r es if or ni s cono i nf or maz i onis ul l ’ ubi caz i one dis er vi z ie s t r ut t ur e a cuiè pos s i bi l ef ar er i f er i ment o. L a pr es enz a degli psicologi è motivata dalla necessità di porre attenzione anche alle problematiche psico/sociali dei pazienti e dei l or of ami l i ar i ol t r eal l ’ es i genz adi f or ni r eunadeguat os uppor t ops i col ogi co. Prerogativa del servizio è quella di fornire un ascolto personalizzato e di modulare la comunicazione sulla base delle caratteristiche di ciascun utente. Per quanto riguarda il personale sanitario, il telefono può costituire un punto di riferimento per confrontarsi con specialisti su quesiti specifici, od acquisire le informazioni più aggiornate sullo stato dell'arte. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Pr oget t o OMERO ( Oncot i po Mammar i o ER2Over es pr i ment e) :s t udi os uicar ci nomimammar iHER2pos i t i vii ndi r i z z at o al l ’ i mpos t az i one diun percorso diagnostico-terapeutico specifico per questo tipo di tumore IRCCS Proponente INT - Milano Referente Interno IOB A. Zito Obiettivi Idat icl i ni ciot t enut icon l ’ anal i s idicas i s t i che r et r os pet t i ve hanno evi denz i at iun s ot t ogr uppo dicar ci nomidel l a mammella caratter i z z at idal l ’ i per es pr es s i one del l ’ oncogene HER2 che di ver gono daicar ci nomidel l a mammel l a negativi per questo oncogene per quanto riguarda i fattori di rischio, la diagnosi, la prognosi e la risposta alla terapia. Si tratta quindi di un sottogruppo molto particolare che essendo relativamente poco frequente ( solo 2025% dei carcinomi della mammella) non ha un peso rilevante nei risultati degli studi clinici. Infatti, in molti studi retrospettivi é stato dimostrato che le conclusioni dello studio non erano valide per il sottogruppo di tumori HER2positivi. I lf i ne delpr oget t oèl ’ i ncr ement o del l a guar i bi l i t à dels ot t ogr uppo dicar ci nomidel l a mammel l a mol t o aggr es s i vi t r ami t el ’ i dent i f i caz i onedi unper cor s odi agnos t i cot er apeut i cos peci f i co. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari: Si è conclusa la 1° fase del progetto Omero che ha permesso la raccolta delle informazioni clinico-patologiche dai 7 IRCCS relativi a casistiche di carcinomi mammari operati negli aa 2000-2001. Il numero totale è stato di 2200 casi. 200 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Il ns. Istituto ha fornito una casistica di 152 casi completi di dati patologici, di determinazioni di cinetica cellulare (MIB-1) ,di as s et t or ecet t or i al eperl ’ ERePgRedel l ei nf or maz i oni cl i ni cher el at i veal t r at t ament omedi co-chirurgico e al follow-up.Perquant or i guar da l ’ es pr es s i vi t ài mmunoi s t ochi mi ca perl ’ HER2 è s t at o neces s ar i o es egui r el a determinazione ex novo di tutti i casi, non essendo, nel ns. Istituto, eseguita di routine, ma su espressa richiesta del clinico. A tal proposito è nos t r ai nt enz i one ut i l i z z ar e event ual if ondimes s ia nos t r a di s pos i z i one perl ’ acqui s t o del l ’ Ant i cor po HER2perpr oceder e al l a det er mi naz i one s i s t emat i ca dit ut t iicas ioper at idicar ci noma mammar i o. Tutte le informazioni sono state catalogate su un foglio elettronico in formato excell (che si allega alla presente) ed i nvi at eal cent r odi r accol t adat i del l ’ I NTdi Mi l ano. Per la raccolta delle informazioni cliniche, per le indagini di immunoistochimica e per la stesura in formato elettronico dei dati, mi sono avvalso del contributo di un biologo e di un tecnico bio-medico (volontario). I lDr .Z i t o ha par t eci pat o al“ II nves t i gat or s ’ Meet i ng St udi o Os s er vaz i onal e OMERO”che s iè t enut o a Mi l ano i l3 febbraio 2005. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Stato di avanzamento Unità Esterne Ricerche cliniche hanno evidenziati un sottogruppo di carcinomi della mammella caratterizzati dall'iperespressione dell'oncogene HER2 che divergono dai carcinomi della mammella negativi per questo oncogene per quanto riguarda i fattori di rischio, la diagnosi, la prognosi e la risposta alla terapia. Si tratta quindi di un sottogruppo molto particolare che essendo relativamente poco frequente ( solo 20-25% dei carcinomi della mammella) non ha un peso rilevante nei risultati degli studi clinici. E' quindi fondamentale verificare se le linee guide designate per il carcinoma della mammella in generale sono valide anche per questo sottogruppo di tumore. Essendo un tumore più aggressivo, qualsiasi condotta clinica non ottimale potrebbe infatti risultare particolarmente dannosa per la paziente. Inoltre, é disponibile adesso un nuovo farmaco specifico per la terapia di questi tumori. La loro identificazione precoce con tests standardizzati e controllati come qualità del risultato e la verifica della risposta alle terapie convenzionali e biomolecolari diventano obbiettivi prioritari a livello nazionale. Lo scopo finale di questo progetto è incrementare la guaribilità del sottogruppo di carcinomi della mammella molto aggressivi tramite l'identificazione di un percorso diagnostico terapeutico specifico. Programmazione attività future I ndat a3f ebbr ai o2005èpr evi s t oi l“I II nves t i gat or ’ sMeet i ng”nelqual ever r annopr es ent at iir i s ul t at idel l a1°f as eei futuri obiettivi del progetto, che elenco di seguito come da programma : Fase prospettica Pr oget t o“ cont r ol l oqual i t àOMERO-T ESEO” Corso interattivo per determinazione di HER2. Progetto globale per la valutazione ed il miglioramento della qualità di vita (QoL) nei pazienti oncologici a lunga aspettativa di vita IRCCS Proponente IRE - Roma Referente Interno IOB V. Lorusso Obiettivi I notevoli progressi nel trattamento del cancro hanno determinato un aumento delle guarigioni definitive e, quindi, la necessità di monitorare e affrontare gli eventi avversi a lungo termine della malattia e dei trattamenti in termini f i s i ci ,ps i col ogi ci ,s oci al ies es s ual i .E’di vent at o,per t ant o,es s enz i al eaf f i ancar eagl ius ual ii ndi cat or ideit r at t ament i quali la sopravvivenza e la risposta obiettiva, la valutazione della QoL per il conseguimento di una visione globale del risultato ottenuto. Questo facilita le scelte terapeutiche e fornisce la base per la messa a punto di interventi di miglioramento. Tra le problematiche legate al cancro, al trattamento ed al soggetto che maggiormente deteriorano la QoL sono l af unz i ones es s ual e,i l di s t r es semot i voel a“f at i gue”s peci ei npaz i ent i al ungaas pet t at i vadi vi t a. Obiettivi: Os s er vaz i oneedes cr i z i onedel l ’ i mpat t odeit r at t ament i oncol ogi cii ndi f f erenti patologie neoplastiche sulla funzione s es s ual e,s ul l af unz i oner i pr odut t i va,s ul di s t r es semot i voes ul l a““ f at i gue” ”nei paz i ent i al ungaas pet t at i vadi vi t a Stesura e validazione delle strategie diagnostiche multidisciplinari della funzione sessuale, della funzione riproduttiva (sterilità-f er t i l i t à) ,del l a“f at i gue” i npaz i ent i al ungaas pet t at i vadi vi t a Identificazione e attuazione di percorsi terapeutici multidisciplinari idonei al miglioramento della funzione sessuale e della funzione riprodutt i vaedel l a“ f at i gue”i npaz i ent i al ungaas pet t at i vadi vi t a Identificazione dei fattori biologici etiopatogenetici responsabili delle disfunzioni della sfera sessuale. Individuazione di un pannello analitico per una precisa definizione biologica del fenomenodel l a“f at i gue”eduna più precisa indicazione prognostica e terapeutica dello stato patologico. Costituzione di una Banca Biologica dedicata di riferimento allo studio. Analisi statistica dei dati intendendo sia la descrizione della casistica arruolata nel progetto, l'identificazione di gruppi con comportamenti simili, eventuale formulazione di un modello interpretativo dei dati. Costituzione e trasferimento di linee guida a livello nazionale per la prevenzione e standardizzazione di programmi terapeutici multidisciplinari. Ut i l i z z az i onepor t al eoncol ogi co“Eoncol ogy”qual emodal i t àdi r accol t adat i econf r ont ot r agl ii s t i t ut i oncol ogi ci s ui risultati ottenuti e quale modalità di diffusione delle linee guida adottate. MOTIVAZIONI E OBIETTIVO FINALE DEL PROGRAMMA La QoL è un concetto multidimensionale che include sintomi della malattia, effetti collaterale e qualità del trattamento, limitazioni acute o croniche nel funzionamento fisico ed interpersonale, emotivo, della cura di sé, lavoro, tempo libero, immagine corporea e sessualità. L a QoLè unpr oces s o di nami co che s is vol ge dur ant el ’ i t er terapeutico, caratterizzato da vari momenti di crisi, ciascuno dei quali richiede al paziente un nuovo processo di adat t ament o.L ’ es i t odi pendedal l edi nami chepersonali, dalle possibilità del supporto sociale, in particolare quello offerto dal team di cura, e dalle variabili legate alla malattia. La valutazione della QoL deve essere globale, includere la prospettiva del paziente ed essere sensibile ai cambiamenti nel tempo. Non è stata ancora individuata la migliore strategia di valutazione. Tradizionalmente gli studi sulla QoL utilizzano questionari multidimensionali, di autovalutazione, cancro e sito specifici. La misurazione della QoL richiede una strategia di valutazione e studi prospettici per individuare il corso naturale dei s i nt omi edel l edi s f unz i oni l egat eai t r at t ament i medi ci nonchèl ’ i mpat t ocheques t i hannos ul l aQoL . La maggior parte degli studi longitudinali sulle problematiche della QoL dei pazienti con una lunga aspettativa di 201 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO vita sono stati condotti su donne con cancro della mammella. Più studi longitudinali sono necessari in pazienti affetti da neoplasie del colon retto, della prostata, della vescica, del testicolo, dei linfomi e ginecologici .L ’ ez i ol ogi a multidimensionale (organica, psicologica, legata alla malattia ed ai trattamenti) delle problematiche della QoL richiede una strategia diagnostico terapeutica che si avvale di una equipe multidisciplinare. METODOLOGIA FUNZIONE SESSUALE Valutazione della sessualità La valutazione della funzione sessuale sarà attuata secondo una strategia multidisciplinare a baseline, dopo chemi ot er api ae/ or adi ot er api a,s ei mes i dopol ’ i nt er vent ochi r ur gi co,nel f ol l ow-up a 12 e 24 mesi Valutazione chirurgica Stadiazione clinica e patologica dei tumori e pianificazione del trattamento medico con raccolta in una schedadati. Identificazione dei pazienti con lunga aspettativa di vita dopo chirurgia con la raccolta di una scheda-dati postoperatoria. Valutazione psicologica La valutazione psicologica consiste di una intervista semistrutturata, una intervista strutturata sulle fasi del ciclo sessuale, di strumenti psicometrici (EORTC QLQ C30, per la valutazione della qualità di vita, HADs, per la valutazione del l ’ ansia e della depressione) Valutazione neurofisiologica Elettromiografia del pavimento pelvico, esame del riflesso sacrale (SR), potenziali evocati pudende somatosensoriali (PEPs), potenziali evocati motori (MEPs), risposte somatiche (SSRs) Valutazione ginecologica Visita ginecologica con definizione-descrizione dei disordini sessuali e valutazione topografica della disfunzione. Oggettivazione anatomica della disfunzione sessuale in relazione al trattamento subito (dispareunia introitale, mediovaginale, profonda) ed identificazione di eventuali spine irritative sovrapposte (incarcerazione cicatriziale di terminazioni nervose nervous-entrapment-syndrome) Valutazione endocrinologica: Rigiscan per la potentia coeundi, , bioritmo e pulsatilità, esami del liquido seminale in un gruppo selezionato di pazienti mediante valutazione standard morfologiche e biochimiche ed analisi delle alterazioni del cromosoma y mediante metodiche di biologia molecolare, valutazione della concentrazione plasmatica della funzionalità ormonale in base alle indicazioni cliniche Valutazione chirurgica Identificazione dei pazienti con lunga aspettativa di vita dopo chirurgia dei carcinomi rettali, prostatici, della ves ci ca,del l amammel l aedel l epat ol ogi egi necol ogi checonl ’ ut i l i z z odi una scheda raccolta dati (ALLEGATI) Interventi di miglioramento della funzione sessuale Eliminazione di fattori di comorbidità Interventi medici: per gli uomini trattamenti farmacologici, iniezione intracavernose di farmaci e/o protesi peniene; per le donne trattamenti trattamenti farmacologici e loco-regionali. I nt er vent ips i col ogi ci :i nt er vent idips i cot er api a del l a cr i s iemoz i onal e cor r el at a al l e var i ef as idel l ’ i t ert er apeut i co; interventi di psicoterapia sessuale breve individuale e/o di coppia; interventi di formazione degli operatori coinvolti nel progetto FATIGUE Selezione, Reclutamento, Valutazione basale Si prevede un reclutamento di circa 200 pazienti annui afferenti alle Unità Operative del progetto, valutati in modo prospettico. Ad ogni paziente affetto da neoplasia della mammella, colon-retto, ovaio e cervice uterina, prostata, vescica, testicolo e malattie linfoproliferative operato (proveniente dall' U.O del Dipartimento di chirurgia) o pazienti alla prima diagnosi di malattia metastatica, che af f er i s ce s i a nel l as t r ut t ur a ambul at or i al e o diDayHos pi t aldel l ’U. O. oncologica, in procinto di iniziare un trattamento chemioterapico (adiuvante o una prima linea metastatica), verrà sottoposto a: Anamnesi, valutazione del Performance Status (secondo il World Healt Organization –WHO scale). Valutazione basale dello stato di malattia (valutazione clinico-strumentale). Val ut az i onedel l aQoLedel l a“ f at i gue”. Valutazione del distress emotivo e del funzionamento cognitivo. Prelievo di sangue venoso per la valutazione dei parametri biologici convenzionali (Hb, Hct, globuli rossi, ferritina, transferrina, reticolociti, sideremia, azotemia, creatininemia, calcemia, sodiemia, potassiemia, fosforemia fosfatasi alcalina, glicemia). Valutazione dei principali emoliti plasmatici in base alle esigenze cliniche e alle variazioni morfologiche dello striscio di sangue periferico, dosaggio della transferrina, ferritina, vitamina B12, folati ed eritropoietina. Si valuteranno inoltri dosaggi di ACTH, cortisolo, TNF, leptina, bioritmo ACTH-cortisolo, melatonina. Es ame neur ol ogi co e neur of i s i ol ogi co.L ei ndagi nineur of i s i ol ogi che peri lmoni t or aggi o del l a neur ot os s i ci t a’ cons i s t ono nel l os t udi o del l a vel oci t a’diconduz i one mot or i aes ens i t i va delner vo medi ano,del l a vel oci t a’di conduz i onemot or i adel per oni er o,del l avel oci t a’di conduz i ones ens i t i vadel s ur al e. Intervista psicologica semistrutturata Visita endocrinologica e ginecologica (per le donne affette da neoplasia ovarica/uterina e mammaria). Valutazione in corso di trattamento (dopo4s et t i manedal l ’ i ni z i odel t r at t ament o) Valutazione della QoL, della "fatigue", del distress emotivo e del funzionamento cognitivo. Prelievo di sangue venoso per la valutazione dei parametri biologici (stessi del basaline eccetto il dosaggio del l ’ ACT Hperi paz i ent i s ot t opos t i at er api econcor t i s oni ci ) . Visita neurologica, neurofisiologica (stessa valutazione dei parametri basali). OUTPUT DEL PROGRAMMA Esempi di output: DOCUMENTI METODOLOGICI; PRODOTTI. Esempi di eventi: CORSI DI FORMAZIONE, VISITE INTERNAZIONALI, ATTIVAZIONE DI SERVIZI/STRUTTURE. Collaborazione circolare con centri esterni (associazione ALTEG) fonti di rilevazione per gli operatori oncologici delle problematiche sessuali dei pazienti specie in età giovanile e fonte di informazione ai pazienti ed alle loro famigli attraverso il confronto con le U.O. del progetto. Corsi di formazione ed aggiornamento. Nel corso di tale programma sarà possibile organizzare entro il primo anno del progetto seminari riguardanti le evoluzioni sulle conoscenze della qualità di vita del malato oncologico acquisite durante lo svolgimento del progetto, inquadrabili nel programma di formazione continua ed accreditamento del personale sanitario istituito dal Ministero della Sanità. 202 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Tali corsi saranno strutturati e definiti sulla base delle singole competenze specialistiche . Cr eaz i onediuna r et edii nf or maz i onet el emat i ca f r a gl iI s t i t ut ia car at t er es ci ent i f i covol t a al l ’ i nt er s cambi os i as ul l e conoscenze proprie di ogni Istituto che sulle conoscenze acquisite nel corso del progetto, al fine di ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi previsti e la successiva diffusione degli stessi. Istituzione di un data base informatizzato clinico-strumentale per la centralizzazione dei dati raccolti dalle diverse strutture partecipanti al progetto. Istituzione di una banca biologica centralizzata per il dosaggio di citochine specifiche (leptina e TNF). Stesura di linee guida. I risultati ottenuti alla fine dei due anni del progetto saranno rivolti principalmente ai centri oncologici afferenti al Servizio Sanitario Nazionale, che potranno avvalersi di informazioni gestionali di tipo oncologico, psiconcologico, chirurgico, neurologico, ginecologico, endocrinologico, biologico riguardo la funzione sessual eel a“f at i gue”del mal at ooncol ogi coal ungas opr avvi venz a,qual i i mpor t ant i as pet t i del l aqual i t àdi vi t a. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Il Progetto globale per la valutazione ed il miglioramento della QoL nei pazienti oncologici a lunga aspettativa di vita ha visto come obiettivi le seguenti attività: Os s er vaz i oneedes cr i z i onedei t r at t ament i oncol ogi ci i ndi ver s epat ol ogi eneopl as t i ches ul l a“f at i gue”neipaz i ent i a lunga aspettativa di vita; Stesura e validazione delle strategie diagnos t i chemul t i di s ci pl i nar edel l a“ f at i gue”i npaz i ent ia l unga as pet t at i va di vita; I dent i f i caz i one e at t uaz i one diper cor s it er apeut i cimul t i di s ci pl i nar ei doneialmi gl i or ament o del l a“ f at i gue” i n pazienti a lunga aspettativa di vita; Individuazione di unpannel l oanal i t i coperuna pr eci s a def i ni z i onebi ol ogi ca delf enomenodel l a“ f at i gue”ed una più precisa indicazione prognostica e terapeutica dello stato patologico. Sono s t at es egui t el e di r et t i ve del l ’ I s t i t ut o “Regi na El ena” ,at t r aver s o cont at t it el ef onici con la dott.ssa Patrizia Pugliese, referente per il progetto, per la metodologia da adottare nella selezione, reclutamento, valutazioni basali e successive e follow up. Sis ot t ol i nea che dal l ’ avvi o delpr oget t of i no ad or as ono s t at e appor t at es var i ate modifiche metodologiche che hanno inciso sulla quantità dei dati raccolti. Allo stato attuale, dal 6/02/2004 al 21/12/2004 questi sono i dati raccolti: N. totale pazienti arruolati: 56 (28 donne e 28 uomini) N. parziale pazienti per sede di patologia: Mammella 21 Colon 9 Vescica 7 Linfomi H e NH 6 Tratto gastrico 3 Ovaio 3 Fegato 3 Testicolo 2 Rene 1 N. parziale di Exitus: 7 N. parziale fine ciclo terapia: 3 N. parziale continua ciclo terapia: 46 Ad ogni paziente arruolato è stata effettuata, previa sottoscrizione del consenso informato, una valutazione baseline comprendente: Una scheda di intervista semistrutturata anamnestica e psico-sociale; Un esame delle condizioni mentali (processi cognitivi ed affettivi); Test di valutazione della fatigue e della QoL ossia FACT e EORTC QLQ C30 con moduli specifici per patologia; T es tdi val ut az i onedel l ’ ans i aedel l adepr es s i oneHADs . Tutta la batteria appena descritta è stata nuovamente somministrata alla metà presunta del ciclo di terapia e alla fine del ci cl o.Ment r eadogni i ni z i odi ci cl odi t er api as i ès ommi ni s t r at os ol ol ’ HADsedi l F ACT . La raccolta dei dati è stata completata, per ogni step, dalla compilazione della scheda oncologica. Stato di avanzamento Unità Esterne La maggior parte degli studi sulle problematiche della qualità di vita dei pazienti con una lunga aspettativa di vita sono stati condotti su donne con cancro della mammella. Più studi sono necessari in pazienti affetti da neoplasie del colon retto, della prostata, della vescica, del testicolo, dei linfomi e ginecologici. Programmazione attività future Nelcor s odel l ’ anno2005s i pr os egui r ànel l ’ ar r uol ament odeipaz i ent ialpr oget t oes i pr evededii nt ens i f i car eques t a attività con inserimento in studio di almeno 100 pazienti. Inoltre, verrà proseguito il follow up dei 56 pazienti già entrati in studio. Net wor k perl ’ anal i s iepi demi ol ogi ca,et i opat ogenet i ca ed economi co-sanitaria della popolazione con tumore della tiroide e patologia t i r oi dead’ i nt er es s eneopl as t i coaf f er ent eagl iI RCCS IRCCS Proponente INT –Milano e IRE Roma Referente Interno IOB L. Grammatica Obiettivi Gli Obiettivi del programma sono riassumibili in ambito di conoscenza di: Epidemiologia descrittiva ed etiologica del cancro tiroideo e sulla patologia tiroidea " a rischio" accertamento della reale dimensione e distribuzione regionale dei principali indicatori di frequenza della patologia neoplastica ed "a rischio" della tiroide , stratificati per sesso, età, area di residenza, tipo istologico, stadiazione alla diagnosi, terapia chirurgica, radiometabolica e ormonale, sopravvivenza; indagine su eventuali correlazioni tra territorio-rischi ambientali (es: esposizione ambientale a radiazioni ionizzanti o a radiofrequenze specialmente in età giovanile) e determinismo della frequenza di patologia tiroidea osservata. 203 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Evidenziazione della validità delle routinarie procedure diagnostico-terapeutiche attuate per la diagnosi ed il trattamento della patologia neoplastica ed " a rischio" della tiroide e stima dei costi effettuata attraverso l'analisi dei dossier clinici dei casi chirurgici afferenti agli IRCCS a causa di sospetta patologia tiroidea neoplastica. Un auspicabile coinvolgimento nella rilevazione di alcune strutture nosocomiali territoriali ubicate nelle regioni che ospitano gli IRCCS potrebbe inoltre consentire una maggior copertura della potenziale variabilità esistente nella diagnosi e trattamento della patologia "target". L'indagine tenterà di evidenziare frequenza, distribuzione e tipo di: metodiche diagnostiche (per immagini, di laboratorio, ivi comprese le più recenti tecnologie di diagnostica molecolare, istologiche, ecc); "primum movens" alla diagnosi (segni clinici, diagnosi occasionale ivi compresa quella autoptica, ecc); tipologia dello specialista/struttura che indirizza/gestisce l'iter diagnostico-terapeutico (medico di base, endocrinologo, medico nucleare,chirurgo,ecc./ ospedale-specialista pubblico e/o privato ecc) tipologia dell'intervento chirurgico principale (tiroidectomia totale, loboistmectomia, nodulectomia ecc); trattamenti successivi (radiometabolici e ormonali) e follow up diagnostico-terapeutico ivi compreso la sorveglianza delle patologie correlate e/o conseguenti alla eradicazione chirurgica della lesione tiroidea; stima dei costi clinici sostenuti dal SSR. Risultati attesi I risultati attesi si possono così riassumere: approntamento di una mappa di frequenza della distribuzione territoriale di patologia neoplastica tiroidea e di lesioni a rischio nei territori in cui operano gli IRCCS. analisi di una eventuale associazione tra distribuzione territoriale e possibili fattori di rischio individuali (es: condizione lavorativa) ed ambientali (es: esposizione residenziale a radiofrequenze) con la patologia tiroidea; analisi della prevalenza comportamentale e clinica da parte del SSR nei confronti della diagnosi e terapia dei tumori tiroidea e delle lesioni considerate come precancerose; analisi della frequenza , della distribuzione e della accessibilità alle metodiche diagnostiche routinarie ed avanzate per la diagnosi delle lesioni neoplastiche ed a rischio specifiche per tipologia della struttura, specialità medica di primo approccio e area di residenza del soggetto; approntamento di metodologia per l' analisi dei costi diretti ed indiretti approntamento di specifiche "linee guida" per la diagnosi , il trattamento ed il follow up delle lesioni tiroidee sia neoplastiche che "a rischio". Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Il progetto summenzionato prende le mosse dalla necessità di ottenere un patrimonio conoscitivo su quale sia la filiera diagnostico-terapeutico-assistenziale oggi più utilizzata per la patologia tiroidea neoplastica, indagando sulla validità della stessa in termini di costi- benefici e sulle possibili differenze territoriali, allo scopo di ottimizzare la stessa s i ai nt er mi ni di omogenei z z az i onedelper cor s o( s or vegl i andol ’ uni f or mi z z az i oneal l el i neegui dai nt er naz i onal i ) ,s i ai n termini di ottimizzazione delle risorse allo scopo di migliorare il rapporto costi/benefici. Le attività scientifiche svolte nel 2004 attinenti al progetto descritto in oggetto sono state rappresentate da eventi ECM aventi come argomento principale la patologia neoplastica tiroidea in tutte le sue accezioni (dalle metodiche diagnostiche, al trattamento, ai modelli organizzativi di follow up), così come di seguito riportato: X Corso di Patologia Neoplastica Cervico — Cef al i ca“L apat ol ogi aneopl as t i cat i r oi dea”( ot t obr e2004) . Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Programmazione attività future Istituto Oncologico Bari: Nel l ’ ar codel 2005s onopr ogr ammat el es eguent i at t i vi t às ci ent i f i che: XII congresso di patologia neoplastica cervico-cefalica s t udi odel l aval ut az i onedel l ’ ef f i caci adeldos aggi odel l aT G nell i qui dodi l avaggi odel l ’ agonel l adi agnos ipr ecoce delle recidive linfonodali dei ca tiroidei. Studio osservazionale sui pazienti oncologici anziani IRCCS Proponente INT –Milano Referente Interno IOB D. Galetta Obiettivi Nel 2000 è nata ufficialmente la SIOG ( Società Internazionale di Oncologia Geriatria) che ha avuto come pr es i dent ef i no al l ’ anno i ncor s oi lDr .Mat t iApr o e che avr à come pr os s i mo pr es i dent ei lPr of .S.Monf ar di ni .Ogni hannovi enededi cat a al l ’ anz i ano cont umor e una conf er enz ai nternazionale che alternativamente ha sede negli Stati Uniti ed in Europa. Questa anno si svolgerà a Boston e il prossimo anno a Roma. Nel l ’ ot t i cadi r accogl i er eidat idi val ut az i oneger i at r i camul t i di mens i onal edel l ’ anz i anoaf f et t odacancr o,nonchéi dati clinici della malattia e il tipo di trattamento effettuato (radioterapia da sola, dopo chirurgia e/o chemioterapia, in associazione alla chemioterapia) è stato elaborato in questo Istituto un data base che verrà testato da alcuni centri di radioterapia afferenti al GROG, ma che potrebbe essere messo a disposizione dei centri italiani di radioterapia e/ o di oncologia e/o di chirurgia, tramite il mondo web, al fine di raccogliere i dati che permettano di definire meglio linee guida di trattamento, che focal i z z i nos empr epi ùl ’ at t enz i ones uunf enomeno ormai di larghe proporzioni in tutto il mondo industrializzato, con una divulgazione anche agli organi politici perchè il problema sia affrontato anche da un punto di vista sociale nel modo migliore. Tale pr opos t apot r ebbeveder enel l ’ I NTi lcent r odicoor di nament oedi veni r eunpunt odir i f er i ment opergl iI RCCSe per tutti quei centri, almeno di radioterapia che abbiano interessa a partecipare alla raccolta dei dati. Il data base permetterebbe anche in tempo breve di ottenere significative informazioni anche sul territorio naz i onal e,i nmodo da pr ender el e oppor t une deci s i oniche l ’ ar goment o mer i t as i ai ns ens os peci f i co oncol ogi co che dal un punto di vista sociale. Obiettivo: raccogliere informazioni sociali (grado di istruzione, con chi vive, con chi mangia, variazioni del peso etc) s ul l ’ anz i anoaf f et t odacancr o; effettuare per ciascun paziente una valutazione multidimensionale geriatrica ( PS, ADL e IADL, Vulnerabilituy Scale, co-morbidità e assunzione farmaci per co-morbidità ; avere informazioni dettagliate sulla sua malattia tumorale e sul suo stadio; 204 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO conoscere i dettagli della cura radioterapica effettuata (esclusiva con intento curativo, palliativa, associata a chirurgia e/o chemioterapia); conoscere gli effetti collaterali acuti e tardivi delle cure effettuate in particolare di quella radioterapia ( scale di rilevamento RTOG/EORTC); effettuare una valutazione della qualità di vita dopo le terapie; valutare la risposta clinica e la sopravvivenza; raccogliere il follow-up coinvolgendo il curante nel caso di anziani che non possano venire al centro; fornire al paziente un punto di riferimento ( numero verde per informazioni); f ocal i z z ar el ’ at t enz i oneoncol ogi cas ul l ’ anz i ano Fasi della ricerca Fase 1: una prima fase già avviata riguarda validazione della scheda elettronica appositamente preparata. Vi partecipano 4 Centri (INT, Istituto Mauriziano di Candiolo, Ospedale di Rovigo, Università di Chieti) Tempo 4 mesi Fase 2: preparazione di una scheda di qualità di vita dopo il trattamento Tempo 1 mese Fase 3: immissione in Internet della data base Tempo 1 mese Fase 4: raccolta dati durante i quali verranno fatte analisi ad interrim per sorvegliare la raccolta dati Tempo 24 mesi Fase 5: analisi finali dei dati raccolti Tempo 5 mesi Fase 6: pubblicazione dei dati Tempo 3 mesI Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Attraverso un data base preparato appositamente e messo in allegato a questo documento saranno raccolte presso questo Istituto e gli altri centri partecipanti tutte le notizie da inserire nel questionario e sarà possibile inserirle direttamente nella scheda che sarà disponibile su Internet .Una volta analizzati i dati raccolti sarà possibile ef f et t uar es t udi cl i ni ci dedi cat i al l ’ anz i ano. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future effettuare per ciascun paziente una valutazione multidimensionale geriatrica ( PS, ADL e IADL, Vulnerabilituy Scale, co-morbidità e assunzione farmaci per co-morbidità ; avere informazioni dettagliate sulla sua malattia tumorale e sul suo stadio; raccogliere il follow-up coinvolgendo il curante nel caso di anziani che non possano venire al centro; conoscere i dettagli della cura radioterapica effettuata (esclusiva con intento curativo, palliativa, associata a chirurgia e/o chemioterapia); raccogliere informazioni sociali ( grado di istruizione, con chi vive, con chi mangia, variazioni del peso etc) s ul l ’ anz i anoaf f et t odacancr o; fornire al paziente un punto di riferimento ( numero verde per informazioni); conoscere gli effetti collaterali acuti e tardivi delle cure effettuate in particolare di quella radioterapia ( scale di rilevamento RTOG/EORTC); effettuare una valutazione della qualità di vita dopo le terapie; valutare la risposta clinica e la sopravvivenza; f ocal i z z ar el ’ at t enz i oneoncol ogi cas ul l ’ anz i ano GIOTTO (Gist Optimal Treatment and Therapy Outcome): studio osservazionale multicentrico sui gist in tutte le fasi di malattia IRCCS Proponente INT –Milano Referente Interno IOB F. Giuliani Obiettivi I tumori stromali gastroenterici (GIST) sono tumori mesenchimali tipicamente a partenza dal tratto gastroenterico. Sono tumori rari, sui quali negli ultimi tempi si è concentrato un grande interesse, soprattutto per la disponibilità di una delle prime terapie molecolari mirate in oncologia, Imatinib mesilato. Questo progetto è dunque inteso come un progetto globale incentrato su una malattia, i GIST, finalizzato al l ’ os s er vaz i one del l ’ es i s t ent e,e del l as ua cont i nua t r as f or maz i one,ma i nt es o nel contempo anche a modificare l ’ es i s t ent ef aci l i t ando l ar i cer ca t r as l az i onal e e cl i ni ca e s uppor t ando i lt r as f er i ment o del l ’ evi denz a nel l a pr at i ca clinica. Obiettivi Questo progetto comprende: uno s t udi o“ os s er vaz i onal e”mul t i cent r i co s uiGI STi nt ut t e le fasi di malattia (GIOTTO: GIST Optimal Treatment and Therapy Outcome); un programma finalizzato a fornire servizi educazionali per il medico, di teleconsultazione e di collaborazione clinica a distanza per il medico e le strutture sanitarie, di informazione per il cittadino; una registrazione di casi potenzialmente utile dal punto di vista epidemiologico, della costituzione di banche virtuali di materiale biologico, di ricostruzione dei percorsi assistenziali dei pazienti e della valutazione di costo/efficacia del l ’ as s i s t enz a. Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari L os t udi oi nogget t oi nt ender i l evar eicas icl i ni cidit umor es t r omal egas t r oi nt es t i nal e( GI ST )gi unt ial l ’ os s er vaz i onedi alcuni centri oncologi italiani per quanto riguarda la diagnos i ,l ’ evol uz i onedel l amal at t i a,l ’ at t i vi t a’ ,l aef f i caci ael a t ol l er abi l i t àdel l et er api es ommi ni s t r at e.I lpr oget t oe’di es t r emoi nt er es s econs i der at al ’ at t ual i t a’cher i ves t ononel l a comunità scientifica, nazionale ed internazionale, le target-therapies tra le quali il trattamento dei GIST con il Glivec (inibitore selettivo delle tirosino-chinasi) rappresenta certamente un modello. La raccolta dei dati dalle cartelle cliniche dei pazienti affetti da tale patologia consentiranno di rispondere ad alcuni dei quesiti tuttora aperti nel trattamento di questo gruppo di tumori. Nel2004e’s t at opos s i bi l es cr eenar e14paz i ent iaf f et t ida t umor es t r omal egas t r oi nt es t i nal eed avvi ar el ar accol t a dati in relazione a: 205 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO interventi chirurgici cui i pazienti sono stati sottoposti; trattamenti medici ricevuti; risposte ottenute con tali terapie; event ual i t os s i ci t a’connes s eat al i t r at t ament i ; follow-up. In questo gruppo di pazienti, tre hanno fornito il consenso informato scritto per partecipare allo studio e gli altri undici hanno accettato, per ora solo verbalmente, in attesa di essere visitati per i controlli periodici cui sono sottoposti, e fornire in tale occasione il consenso scritto per rendere disponibili i propri dati. T ut t avi a almoment o non e’s t at o pos s i bile per nessuno dei tre pazienti in studio inserire i dati nel sistema computerizzato on-line come previsto dallo studio in oggetto e tanto per la impossibilità di disporre di una figura professionale dotata di competenza in tale settore e che possa dedicarsi a tale compito. La necessità di disporre di personale idoneo per condurre tali tipi di studi era emersa sin dalla riunione del 18/ 11/ 2003 i n cuii nf at t ier as t at as ot t ol i neat al a neces s i t à dipot erdi s por r e dis omme f i nanz i ar i e perl ’ anno successivo, da des t i nar ea r i s or s eumaneperpot ercondur r et al er i cer ca,ma a ques t ar i chi es t a none’s t at odat o nessun seguito. Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Sarò possibile nel 2005 continuare lo screening di pazienti affetti da GIST; conseguire il consenso informato scritto da parte dei pazienti che già verbalmente hanno comunicato la loro adesione a tale progetto, nonché provvedere al l ’ i ns er i ment o dit ut t iidat idi s poni bi l inels i s t ema i nf or mat i co on-line previsto dal progetto, purché vi sia la disponibilità di una persona competente anche sul piano medico per effettuare tale attività in affiancamento al ricercatore. Carcinoma della prostata IRCCS Proponente INT –Milano Referente Interno IOB M. Quaranta Obiettivi Risulta evi dent e che l es t r at egi e pr event i ve,di agnos t i che e t er apeut i che,dat al ’ evi dent e compl es s i t à delt ema, r i chi edono una condi vi s i one t r a es per t i .I n gener al e,un’ adeguat a ges t i one deipaz i ent icon car ci noma del l a prostata deve tenere in grande considerazione un’ at t ent a val ut az i one deif at t or idir i s chi o:che pos s i bi l i t à cis ono peri lt umor e diquelpaz i ent e dies s er e gi à met as t at i co al l a di agnos io dimet as t at i z z ar e nel l ’ ar co divi t a del paziente? Che possibilità di guarigione ha quel paziente affetto da quelle specifiche caratteristiche tumorali? Quale è il rischio di effetti collaterali con le specifiche terapie attuate? Lo sviluppo e la progressione del carcinoma prostatico dalle fasi pre-diagnostiche a quelle di guarigione/morte, può essere descritto e car at t er i z z at oda uncont i nuum di“ s t at idimal at t i a”,comeconcet t ual ment edes cr i t t o da S cher (H.I. Scher, Cancer 2003). AREE DI INTERVENTO E OBIETTIVI La progettualità si caratterizza per le seguenti aree di intervento e obiettivi principali: Collaborazione tra IRCCS uniformare il percorso diagnostico-terapeutico e di follow up nei pazienti affetti da cancro prostatico promuovere/diffondere strategie e conoscenze diagnostico-terapeutiche condivise istituire un database comune per la patologia prostatica Ricerca traslazionale favorire il trasferimento dei risultati della ricerca di base (genetica, immunoterapia, vaccinoterapia, farmacologia) in trial clinici nei pazienti con carcinoma prostatico a rischio intermedio, alto e molto alto di fallimento sistemico, “modul ando”i lt r at t ament os ul l e car at t er i s t i che s peci f i che diognit umor e,alf i ne dii ncr ement ar ei lcont r ol l o di malattia e di ridurre le morbidità dei trattamenti. Ri cer cacl i ni ca“convenz i onal e” ri-or i ent ar es i al es t r at egi et er apeut i che “ convenz i onal i ”( chi r ur gi a,r adi ot er api a,or monot er api a,chemi ot er api a, etc.) sia le loro combinazioni secondo le classi di rischio di fallimento sistemico atteso. Ricerca clinica relazionale Analizzare e promuovere, in relazione alle proposte terapeutiche (chirurgia/radioterapia) offerte al paziente, le dinamiche più adeguate di decision making e concorrere quindi a ottimizzare la scelta terapeutica; valutare la qualità di vita dei pazienti nei suoi domini generali e prostata-dedicati. Attività formativa ed educazionale promuovere la formazione teorico-pratica intra-istituzionale di giovani ricercatori/clinici nei settori della ricerca di base, della ricerca clinica convenzionale e della ricerca relazionale, quale investimento essenziale per la crescita scientifica e culturale degli operatori e quindi della progettualità stessa. 206 ALLEANZA CONTRO IL CANCRO Stato di avanzamento Istituto Oncologico Bari Attivazione di un ambulatorio per visite di prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma della prostata presso l ’ I s t i t ut oOncol ogi co; Dosaggio del PSA (Prostate-Specific Antigen) gratuito per i maschi di età superiore ai 50 , fascia di età a rischio, per una settimana , in concomitanza della Settimana Nazionale di Prevenzione (20/28 marzo 2004). I risultati ottenuti da questo screening sono stati i seguenti: N° totale pazienti : 403 Range età: 48 –89 (M 60) Visite urologiche: 300 Risultati dosaggio PSA < 2.5 ng/mL=340 (84.4%) 2.5 –4.0 ng/mL=34 (8.4%) > 4.0 ng/mL=29 (7.2%) N° totale ecografie transrettali: 39 N° totale biopsie: 39 12 positive per ca prostata 27 negative Stato di avanzamento Unità Esterne Programmazione attività future Perl ’ anno2005èi npr ogr ammaeor mai i nf as ediat t i vaz i oneuncal l -center per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori della prostata allo scopo di sensibilizzare e aumentare la consapevolezza della popolazione maschile nei conf r ont idit al eneopl as i a cher appr es ent al as econda caus a dimor t eneipaes iocci dent al i .S egui r àl ’ at t i vaz i one del l ’ ambul at or i o diur ol ogi a pr es s o cuis ar anno i ndi r i z z ati tutti coloro che avranno contattato il call-center e dove saranno sottoposti a visita urologia,prelievo per PSA,ecografia transrettale e biopsia. 207 208 ELENCO DEI RICERCATORI RESPONSABILI DI PROGETTI DI RICERCA CORRENTE 2005 (IN ORDINE ALFABETICO) N. Responsabile N. progetti 28 Latorre Agnese 90, 93 1 Achille Gaetano 10, 52, 53,59,81,82 29 Lerario Mario Antonio 152, 170 2 Aloé Ferruccio 130 30 Loconte Biagio 131 3 Armenise Francesco 149 31 Longo Salvatore 50 4 Azzariti Amalia 32, 33, 35, 36, 37 32 Lorusso Vito 86, 87, 88, 89, 94, 95, 103, 104, 105, 115, 117, 119 5 Caponio Maria Angela 6, 39 33 Mangia Anita 2, 73,74 6 Caporusso Luciana 92 34 Mattioli Vittorio 122, 123, 124,125,126,140 7 Carioggia Enza 147 35 Micelli Giuseppina 44 8 Casamassima Addolorata 79 36 Milella Piero 133,134,135,136,137,138 9 Casmassima Porzia 31 37 Montemurro Severino 108,128,129,142,146,148 10 Cellamare Giovanni 70 38 Nardulli Patrizia 139 11 Colucci Giuseppe 80,85,96,97,99,100,101,103,111,116,121,154 39 Paradiso Angelo 11, 18, 34,72,161,163,165 12 Console Giangiuseppe 145, 151 40 Paradiso Angelo /Bruno Michele 158 13 Coviello Maria 5, 21, 23, 28, 71 41 Pellecchia Antonio 22 14 De Cillis Patrizia / Montanaro Rosanna 155 42 Petroni Stella 17 15 De Lena Mario 156, 169, 43 Quaranta Michele 13,14,16,19,20,25,26,27,41,42,43,77,78,153,166 16 De Lena Mario / Salomone Giancarlo 157 44 Ranieri Girolamo 24 45 Ranieri Girolamo 76 17 Di Lauro Alessandra 112, 132 46 Digiesi Gambattista 47 Rinaldi Michele / Longo Marisa 144 18 47 Savino Eufemia 118 19 Fanizza Giuseppe 9, 46, 69, 109, 164 48 48, 64,65,75,114,120,143 20 Fanizza Giuseppe/ Schittulli Francesco 45 Schittulli Francesco 49 Simone Gianni 12,57,66,68,150,162 50 Gadaleta Cosmo 63, 83, 84 Tanzarella Marina 113,159,160 21 51 Tommasi Stefania 1,4,30,38 22 Galetta Domenico 98 52 Ursi Antonio 127 23 Gargano Giulio 49, 58 53 Giuliani Daniela 168 Ventrella Vincenzo 51,54,55,56,60,61,62 24 54 Volpe Stefania 167 25 Grammatica Luciano 110, 141 55 Wiesel Sara 7,67 26 Guida Michele 91, 106, 107 56 Labriola Angela 8 Zito Alfredo Francesco 3,15,29,40 27 209 Il presente volume è stato realizzato da: Angelo PARADISO Stefania VOLPE Alessandro Lanetti Daniela GIULIANI Daniela SIMONE Luigi MARINACCIO Fotocomposizione, editing e stampa: Alessandra RENNA Giancarlo SALOMONE